Building bridges

di Russian Sonia 1992
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solo un abbraccio di consolazione o qualcos'altro? (Axel/Hersi) ***
Capitolo 2: *** Il tuo sorriso è la mia medicina (Nikki/Sabina) ***
Capitolo 3: *** La vendetta perfetta (Tooji/Ivi, Dance crew!AU) ***
Capitolo 4: *** La prima volta che non c'è (John/Leonor) ***
Capitolo 5: *** Anche una guerriera può essere debole (Amber/Nina) ***
Capitolo 6: *** Il piacere condiviso della lettura (Pasha/Aliona) ***
Capitolo 7: *** È solo un sondaggio! (Alexey/Magdalena) ***
Capitolo 8: *** Quando lo decidiamo (Mørland/Debra) ***
Capitolo 9: *** Sembra insignificante, ma non lo è (Eric/Emmelie) ***
Capitolo 10: *** Plot twist (Alex/Moran, High School!AU) ***
Capitolo 11: *** Fuga dall'oblio (Roberto/Getter) ***
Capitolo 12: *** Il week end della verità (Uzari/Maimuna) ***
Capitolo 13: *** Calma e sangue freddo (Teo/Tanja) ***
Capitolo 14: *** Il peso del tradimento (Essai/Tamar) ***
Capitolo 15: *** Lo Specchio delle Brame (Waylon/Ilse, Hogwarts!AU) ***



Capitolo 1
*** Solo un abbraccio di consolazione o qualcos'altro? (Axel/Hersi) ***



Non finalista.

Non me l'aspettavo affatto.

Stasera ho dato il meglio di me stessa, eppure non ce l'ho fatta.

Guardo i dieci fortunati e mi viene spontaneo piangere.

Ad un tratto, mi accorgo che qualcun altro è del mio stesso umore.

"Sei abbattuta per il risultato?"

Esitando un pochino, decido di alzare la testa e scorgere il mio interlocutore.

"È così, Axel, è così."

" Ti capisco, Hersi: anch'io mi sono sentito così quando non hanno annunciato il mio nome."

"Dimmi un po': gli altri come hanno reagito?"

" Suzy l'ha presa con filosofia, così come i lettoni, mentre Tanja è subito corsa a preparare le valige."

"C'è qualcosa che puoi fare per me?" domando ancora in lacrime.

Axel mi guarda come se fossi una derelitta, ma poi mi dice: "Non posso che darti questo." Con queste parole, mi lascio avvolgere in un abbraccio caldo e rassicurante.

Dopo essermi sciolta, è solo un piccolo "grazie" a uscire dalla mia bocca.

Non appena rientro in albergo, dei dubbi frullano nella mia testolina.

E se quell'abbraccio non fosse solo di conforto?

E fosse l'inizio di qualcosa di speciale?

E lui non mi considerasse solo un'amica?

Ma ho paura che questi dubbi non troveranno mai la risposta cercata.

Sono tornata a trattare un argomento che mi sta a cuore: l'Eurovision Song Contest.

E lo farò con questa nuova raccolta.

Questa volta mi concentrerò su alcune eurocoppie, che siano volute dai fan o prodotte dalla mia testolina bacata.

Le coppie in questione non saranno necessariamente da intendersi in senso amoroso, anzi, a volte potrebbe anche essere solo amicizia.

La coppia trattata in questa storia è formata dalla rappresentante albanese e dal rappresentante belga dell'anno scorso. Lei spera in un'amicizia che possa sfociare in amore, in modo da consolare entrambi per la finale mancata.

Spero vi sia piaciuta.

Un bacio.

Russian

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Capitolo 2
*** Il tuo sorriso è la mia medicina (Nikki/Sabina) ***


"Allora, sei contenta di rappresentare il nostro paese dopo di me?"

Diverse persone mi avevano fatto questa domanda, ma non mi aspettavo che tra queste ci fosse anche lei.

" Non so cosa dire..."

"Sai benissimo che è una grossa responsabilità!" esclama ridendo la mia interlocutrice.

Ammetto di avere un tuffo al cuore ogni volta che la vedo sorridere; penso che non possa esistere una reazione più bella di questa.

"Vedi, Nigar, da un lato sono molto contenta di questa deliziosa opportunità, proprio come lo eri tu l'anno scorso!"

"Puoi dirlo forte! Il giorno in cui sono stata selezionata..."

"Forse dovresti dire: "siamo stati selezionati"!"

In quel momento, Eldar irrompe nel locale, sfoggiando come al solito il suo aspetto gioviale.

"Scusami, dimentico sempre di essere andata a Düsseldorf con te!" Ecco un altro sorriso: se ne farà ancora uno, giuro che mi alzerò in piedi e la bacerò di fronte a tutti!

"Immagino che voi abbiate avuto il cuore a mille!"

"Stavo per dirlo io prima che questo perfetto imbecille m'interrompesse!" replica Nigar dando una gomitata al suo partner.

"Ahia! Mi hai fatto più male del solito!"

"Scusami. Giuro che non succederà più!"

"Dici sempre così, ma ogni volta lo fai di nuovo!"

"Senti chi parla! Proprio quello che l'altro giorno mi ha messo una mano sulla spalla e fatto prendere un grosso spavento!"

"Non ero di certo io ad avere le cuffie nelle orecchie!"

Sono certa che i passanti abbiano sentito l'eco delle mie risate; questo battibecco mi ha fatto davvero tornare il buonumore.

"Stiamo dando spettacolo, non è vero?" mi domanda Eldar.

"Uno spettacolo divertente, oserei dire!" rispondo ancora in preda alle risate.

A furia di ridere, mi sono scordata quello che dovevo dire, ma questo non ha importanza.

"Hai voglia di un'altra storia divertente?" mi domanda Nigar.

"Sono tutta orecchi!" rispondo sistemandomi la gonna.

"Durante i festeggiamenti per l'ingresso in finale" inizia Nigar "È successa una cosa alquanto bizzarra: Sopho stava corteggiando un tizio di una bellezza sovraumana, ma quel tale piaceva anche ad Evelina. Immagina come si azzuffavano quelle due!"

"E non è finita qui!" prosegue Eldar "Il mattino seguente, siamo andati in camera di Sopho per sapere i dettagli di quella faccenda."

"E...?"

"Abbiamo scoperto una cosa interessante" aggiunge Nigar "Il ragazzo conteso tra le nostre due colleghe... non esiste!"

Inizialmente li guardo con un'espressione dubbiosa, poi, ridendo di gusto, chiedo: "Come è possibile?"

"Entrambe avevano avuto delle allucinazioni dovute al troppo alcool ingerito, perciò non restava loro che chiedersi scusa reciprocamente." conclude Eldar.

Dopo aver chiaccherato ancora un poco, mi congedo da loro, ma pochi minuti più tardi mi ritrovo Nigar sulla via di casa.

"Cosa ti porta qui?" le domando perplessa.

"Avevo voglia di riprendere il discorso di prima; sai, quello sulla tua partecipazione..."

"Ah, sì, quello! Volevo dire che, nonostante la contentezza, ho anche un po' di paura."

"È normale avere paura! Quest'anno, poi, il nostro paese è già in finale in quanto organizzatore, perciò il rischio di ottenere un piazzamento indecoroso in classifica è abbastanza alto."

"Lo so, lo capisco bene. C'è qualcosa che posso fare per scacciare questa preoccupazione?"

"Questo lo decidi tu. Intanto posso darti questo."

Non riesco a credere a quello che sta succedendo.

Quella dolce biondina che scherzava con me fino a qualche minuto fa, quella il cui sorriso mi fa sussultare e che mi ha indicata come suo successore sta compiendo un gesto avventato.

Lei mi sta dando un bacio a fior di labbra, talmente delicato da farmi sembrare una statua di cristallo.

"Cosa ti prende, Nigar? Sei consapevole di quello che hai appena fatto? Questo non significa che non mi sia piaciuto!"

"Per il mondo sarà un piccolo passaggio del testimone, per me è la dimostrazione concreta di quello che provo nei tuoi confronti."

Queste parole mi lasciano spiazzata, ma allo stesso tempo soddisfatta.

Tutto quello che riesco a dire è questo:

"Anch'io provo lo stesso per te."

E lei non può fare a meno di sorridermi ancora.

Salve, tesori!

In questo capitolo è protagonista una coppia slash: la narratrice è Sabina Babayeva, rappresentante azera nel 2012, mentre l'oggetto del desiderio è Nigar Čamal (ovvero Nikki), che ha gareggiato e vinto per l'Azerbaigian l'anno prima.

Non so neanche perché mi sia venuto in mente d'immaginare una storia d'amore tra queste due donne bellissime, ma spero di essere riuscita a mettere in piedi una situazione credibile.

In seguito si saprà che le preoccupazioni di Sabina sono infondate, avendo raggiunto il quarto posto in finale; tuttavia sembra una cosa normale il fatto che il paese non raggiunga la top 10 (pensate all'Austria, che quest'anno non ha ottenuto neanche mezzo punto!).

Essendo Nikki protagonista di questo pezzo, non potevo non inserire Ell; così facendo, ho messo un pizzico di allegria, poiché mi piace immaginarli mentre si punzecchiano fra di loro.

Una nota sulle protagoniste dell'aneddoto assurdo raccontato dai due: si tratta di Sopho Toroshelidze (frontwoman degli Eldrine, che hanno rappresentato la Georgia finendo al nono posto) ed Evelina Sašenko (che ha rappresentato la Lituania finendo diciannovesima).

Spero che vi sia piaciuto.

Un bacio.

Russian

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Capitolo 3
*** La vendetta perfetta (Tooji/Ivi, Dance crew!AU) ***



"Siete pronti per stasera?" domando ai miei compagni.

"Non lo so; ho sentito che gli avversari sono fortissimi!" risponde preoccupata Eleftheria.

"Siamo riusciti a superare la semifinale e ti spaventi per una stupida finale?" chiede Elena in tono seccato.

"Dici così perché non sai chi c'è nella crew avversaria!" afferma John.

"Davvero? E chi dovremmo temere?" domanda ancora Elena.

"Lo scoprirai presto!" profetizza Edward.

"È una minaccia?"

"Elena, smettila di infastidire i gemelli!" le ordino.

"Ivi ha ragione: litigare non serve a nulla!" interviene Pasha.

Elena rimane in silenzio, dopodiché si scusa con i gemelli e ricomincia a prepararsi.

Abbiamo sognato la finale per tre lunghi anni e, ora che l'abbiamo finalmente raggiunta, le emozioni ci attanagliano giorno dopo giorno.

Anocra pochi minuti e potremo sapere se per noi ci sarà una vittoria o una sconfitta. Questo dipende anche dall'identità degli avversari.

Questa è la regola d'oro della competizione: ciascuna crew non deve conoscere l'identità di quella avversaria prima del giorno della prova, in modo da rendere più adrenalinica l'attesa.

"Direi che siamo pronti." afferma Elena in tono risoluto.

"Posso già sentire il pubblico che ci acclama." aggiunge Pasha.

"Ti ringrazio per l'immagine rassicurante." gli risponde Eleftheria.

Nel frattempo, riusciamo a sentire l'annuncio del presentatore.

"Che entrino gli sfidanti: i Silver Knights!"

Mentre facciamo il nostro ingresso in pista, sentiamo degli applausi scroscianti e qualche fischio di apprezzamento, ovviamente indirizzato a me, Elena ed Eleftheria.

"Contegno, gente, contegno!" tuona il presentatore "Ed ora salutate i campioni imbattuti: i Black Angels!"

"Oh. Mio. Dio."

"Che succede, Elena?" domando preoccupata.

"I gemelli avevano ragione: guardate chi dobbiamo affrontare!"

La prima a entrare è una ragazza dalla carnagione scura e dalla lunga chioma nera, quest'ultima completa di una frangetta che quasi le nasconde gli occhi. Non ci sono dubbi che si tratti di...

"Loreen!" gridiamo stupiti.

"Mi fa piacere che voi sappiate il mio nome." ci risponde sogghignando.

"Ragazzi, siamo spacciati!" esclama John.

"Odio ammetterlo, ma questa volta avete ragione." aggiunge Elena rassegnata.

Poco a poco, arrivano gli altri componenti: un tizio con un completo elegante ed un ciuffo svettante, un ragazzo vestito da marinaio che non accenna a fermarsi, una ragazza interamente vestita di bianco e con una corona di fiori rosa in testa, un ragazzo con gli occhi coperti da una ridicola benda glitterata e, dulcis in fundo, un tizio che mi sembra di conoscere bene, forse anche troppo bene.

"Non mi aspettavo di vederti qui, Adamou!"

"Lieta di essere ancora nel tuo campo visivo, Keshtar!"

"Come siamo acide!"

"Tooji, dovremmo andare! Ci esibiremo tra poco!" s'intromette il tizio bendato.

"Arrivo subito, Donny!"

Detto questo, lui se ne va lanciandomi uno sguardo che dice: "Con te farò i conti dopo!"

"Ivi, chi era? E perché ti parlava in quel modo?" domanda Eleftheria.

"È una storia troppo lunga e complicata perché io la possa raccontare."

In effetti non dovrei neanche parlare di questa storia d'amore, se così si poteva chiamare.

Sì, perché quello che Tooji Keshtar provava per me non era amore.

Era soltanto una dannata copertura.

Una bellissima copertura, architettata solo per umiliarmi.

Ma cinque anni fa non potevo capirlo.

Ero troppo ingenua per affrontare certe situazioni.

Mi spiego meglio: sapevo cosa fosse l'omosessualità, ma non avevo mai pensato all'esistenza di persone così insensibili da usare una bella donna per una relazione di facciata.

E lui così aveva fatto.

Ma è stato bello finché è durato.

I baci, le parole dolci, quel vederci di nascosto; tutto era piacevole.

Non dimenticherò mai il giorno in cui ho scoperto la verità.

Dovevamo vederci in un ristorante all'aperto, proprio a pochi passi dal mare.

Quando mi ero recata lì, l'avevo trovato in compagnia di un suo amico.

All'inizio pensavo che volesse presentarmi a qualcuno e rendere pubblica la nostra relazione, ma mi sbagliavo.

Mi ero decisamente sbagliata sul suo conto.

No, essere stata presentata come "uno schifo ambulante" non è stato piacevole. Proprio per niente.

Avrebbe potuto dirmi: "Guarda, cara, mi piacciono i maschi, ma questo non significa che io non ti trovi attraente!"; così sarebbe stato decisamente meglio.

Ma il momento della vendetta è giunto.

Tra poco gli dimostrerò chi sono e quanto valgo.

Finalmente è giunto il nostro turno.

Abbiamo i presupposti per un'esibizione perfetta: certo, i movimenti "armatura style" di John ed Edward non possono competere con il fluttuare di Loreen o le capriole di Mister Benda Glitterata, ma regalano comunque uno spettacolo memorabile.

Il finale, in cui io vengo sollevata dagli altri componenti della crew, ha scatenato un grande boato tra il pubblico.

Dopo le varie votazioni, è giunto il verdetto: ottenendo i dodici punti dal maggior numero di paesi, abbiamo sorprendentemente vinto.

"Alla fine ci hai battuti, Adamou!"

"Il finale perfetto! Non credi, Keshtar?"

"Sì." è tutto quello che riesce a dire.

Sono felice di aver ottenuto la mia vendetta.

Salve, gente!

Giungo qui con un nuovo capitolo, per giunta AU!

Ho immaginato che l'ESC fosse una competizione di danza in stile Step Up e che le crew fossero formate da ballerini di vari paesi europei.

La coppia che ho scelto è la Tooji/Ivi (i rappresentanti, rispettivamente, di Norvegia e Cipro del 2012) ed è OOC; infatti lei, in una situazione normale, avrebbe saputo dell'omosessualità di lui in maniera amichevole e sarebbe stata al suo fianco in ogni momento.

Lo so che è una schifezza, ma spero che la pensiate diversamente (o mi diate ragione, poiché accetto qualsiasi parere).

Riguardo ai componenti delle crew:

Dalla parte di Ivi ci sono: Eleftheria Eleftheriou (Grecia), i Jedward (Irlanda), Elena Ionescu (Romania) e Pasha Parfeny (Moldavia);

Dalla parte di Tooji ci sono: Loreen (Svezia), Kurt Calleja (Malta), Donny Montell (Lituania), Can Bonomo (Turchia) e Gaitana (Ucraina).

Come potete vedere, li ho divisi a seconda della semifinale dell'ESC in cui erano coinvolti.

Un bacio e alla prossima coppia.

Russian

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Capitolo 4
*** La prima volta che non c'è (John/Leonor) ***



Dunque, da dove comincio?

Era la vigilia di Natale e John ed io stavamo insieme da due mesi. C'era una cosa che volevamo entrambi: passare alla fase successiva del rapporto.

Avevo pianificato tutto: cena a lume di candela, abbigliamento non troppo appariscente e musica adatta all'atmosfera.

Era andato tutto secondo i miei piani. Quasi tutto.

"Ti è piaciuta la cena?"

"Moltissimo, cara! Cucini divinamente!"

"Non esagerare, John!" rispondevo arrossendo vistosamente.

"Adesso cosa vuoi fare?"

"Che ne dici se balliamo un po'?"

"Va bene!"


Eravamo entrambi dei pessimi ballerini, ma ci stavamo divertendo un mondo.

Ma non eravamo pronti per quello che ci aspettava...

"Perché quello sguardo?" mi domandava preoccupato.

"Sto pensando a qualcosa che potremmo fare." rispondevo maliziosa.

"E cosa sarebbe?" domandava incuriosito.

"Se vieni in camera mia, te la spiegherò volentieri."

Una volta entrati in camera, decidevo di passare all'azione: per prima cosa, gli toglievo gli occhiali e lo baciavo con molta foga, poi iniziavo lentamente a sfilargli il maglione e sbottonargli la camicia.

"Leonor, cosa ti prende?"

"Stiamo insieme da parecchio, non credi?"

"Certo. E quindi? Quali sono le tue intenzioni?"

"Forse questo ti sarà utile per capirlo meglio." Detto questo, mi toglievo rapidamente il vestito e i collant, rimanendo con indosso soltanto un completino bordeaux.

"Sei bellissima!"

"Grazie. Che ne diresti di proseguire?" domandavo leccandomi le labbra.

"Come desidera, signorina!"

Piano piano, mi avvicinavo a lui e gli sfilavo delicatamente la camicia. Poco dopo, facevo la stessa cosa con i suoi jeans.

"Finora sono stata io ad agire, ma adesso devi fare qualcosa anche tu."

"Cosa posso fare?"

"Per esempio, potresti togliermi questo." gli suggerivo indicando il reggiseno. Per fargli prendere confidenza col mio corpo, mettevo la sua mano destra sul mio seno sinistro, come se fosse vicina al mio cuore.

"È così caldo!"

"Puoi dirlo forte!" In quel momento, sentivo il mio cellulare che squillava.

"Ciao, mamma!"

"Ciao, tesoro! Volevo dirti che arriviamo fra dieci minuti!"

"Ma non dovevate venire domani mattina?" domandavo sgranando gli occhi.

"Lo so, ma papà ed io abbiamo pensato che venire stasera fosse un'idea migliore! E non vediamo l'ora di conoscere il tuo ragazzo!"

"D-D'accordo. A dopo!"

"Che succede?" mi domandava lui preoccupato.

"I miei hanno avuto la bella idea di anticipare a stasera il loro arrivo; credo che dovremmo rivestirci." rispondevo mestamente.

Da allora non avevamo più pensato a quella cosa.

Volete sapere se stiamo ancora insieme?

Ve lo racconterò di certo, ma non oggi.

Ciao!

Devo proprio essere fissata con i ciprioti; dopo Ivi Adamou, ecco John Karayannis, il quale ha rappresentato Cipro quest'anno. La "lei" di questa storia è Leonor Andrade, rappresentante portoghese di quest'anno (che avrei voluto tanto vedere in finale al posto della Lituania).

Questo capitolo è narrato da Leonor in modo singolare: è come se lei si rivolgesse direttamente a noi lettori, raccontando quella serata a mo' di flashback.

Il finale aperto è stato messo volutamente, poiché ho in mente un seguito di questa storia.

Un bacio e alla prossima coppia!

Russian

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Capitolo 5
*** Anche una guerriera può essere debole (Amber/Nina) ***



Ci siamo: l'ora è giusta, ma lei non si è ancora fatta viva. Non è da lei arrivare in ritardo, o peggio ancora, mancare ad un appuntamento, decisamente no.

Aspettavo questo giorno da un mese e il solo pensiero che lei possa disertarlo mi fa diventare matta.

La domanda che mi pongo è un'altra: riuscirà ad avere la meglio su di me anche questa volta?

Credo che sarà così; dopotutto, se è riuscita a sconfiggermi a Vienna, perché non può farlo anche qua? Lei è più forte e bella di me ed è palesemente ovvio che abbia la possibilità di vincere.

Ad un tratto, la vedo arrivare.

"Era ora! Ce ne hai messo di tempo per venire!" commento irritata.

"Scusami, ma ho avuto parecchi contrattempi..."

"Forse potresti dire che si tratta di un solo contrattempo; e scommetto dieci sacchi che è bello e nudo."

"Quanto sei spiritosa! Per tua informazione: non sono quel genere di ragazza che tanto odi!"

"Allora, che ne dici di iniziare la sfida?"

"Volentieri!" risponde squadrandomi con i suoi occhi di ghiaccio "Cinquecento chilometri fino all'antenna della TV locale e ritorno. Ci stai?"

"OK, Nina, accetto!"

Ho deciso di sfidarla in ciò che riesce meglio a entrambe: la corsa.

La sessione d'andata procede normalmente, con lei in testa e io indietro di pochi metri; al ritorno, però, succede qualcosa di inaspettato.

Nina incomincia a sparire dal mio campo visivo, fino a non riuscire più a scorgerla neanche voltandomi indietro.

Nel sapere che, almeno per una volta, sono io la vincitrice, ho il cuore che inizia a riempirsi di gioia, concretizzata poi dal mio sorriso.

Arrivata alla panchina del parco, mi siedo immediatamente e rifletto sugli avvenimenti degli ultimi mesi: la vittoria alla selezione nazionale, la lavorazione al nuovo arrangiamento, l'arrivo a Vienna e la delusione di non essere tra i finalisti.

Ma se fossi stata in finale, avrei vinto o mi sarei almeno piazzata bene?

Se devo essere sincera, questo non lo so. La Svezia aveva un brano molto accattivante, così come il Belgio e l'Australia; non parlo poi della Russia e dell'Italia, le quali hanno portato delle ballad molto potenti, o dell'Estonia e della Norvegia, i cui testi somigliano a delle piccole trame cinematografiche. In conclusione: se mi fossi piazzata tra i primi dieci, sarebbe stata solo fortuna.

Una Nina decisamente stremata appare all'orizzonte e non posso che farla accomodare accanto a me.

"Posso parlarti un attimo?" mi chiede con un velo di tristezza.

"Certamente."

Dopo qualche momento di esitazione, lei incomincia a parlare:

"Ti spiego il motivo per cui ho fatto tardi: mentre mi stavo vestendo, ha telefonato la mia migliore amica. Avevamo iniziato a parlare del più e del meno, ma, a un certo punto, il suo tono cominciava a essere freddo."

"E perché c'è stato questo cambiamento?" domando perplessa.

Nina scoppia in lacrime e riprende la sua spiegazione.

"Lei ha cominciato a darmi della poco di buono, dicendo che sono stata con il suo fidanzato, che io conosco solo per sentito dire; ho cercato di spiegarle che stava mentendo, ma lei continuava a insultarmi e ignorare le mie parole, arrivando perfino a riattaccarmi il telefono in faccia. Ora puoi anche odiarmi, ma almeno sono riuscita a dirti tutto quello che è successo."

Seguendo l'istinto, abbraccio la mia collega.

"Riguardo alla battuta di prima..."

"Non hai bisogno di scusarti: tu sei stata più ironica, mentre lei ha usato solo odio e offese."

Decido di non dire nulla e pensiamo entrambe che il calore di quell'abbraccio valga più di tante parole.

Non siamo solo due cantanti.

Non siamo affatto due guerriere.

Siamo due ragazze che hanno trovato conforto l'una nell'altra e non hanno intenzione di distruggere questo legame che abbiamo appena instaurato.

E faremo tutto il possibile perché possa durare a lungo.

Buongiorno, splendori!

Questa storia è incentrata sulle due guerriere di quest'anno, vale a dire la georgiana Nina e la maltese Amber. Ed è proprio quest'ultima a narrare la vicenda.

Non contenta di aver mancato la finale, lei decide di sfidare Nina in qualcosa che entusiasma entrambe; quale sfida migliore di una corsa?

Il finale è a interpretazione libera: a voi la scelta di considerare il rapporto tra le due l'inizio di un'amicizia o un vero e proprio pre-slash.

Un bacio.

Russian.

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Capitolo 6
*** Il piacere condiviso della lettura (Pasha/Aliona) ***



Non c'è nulla di più piacevole che leggere un buon libro; me lo dicevano tutti ed io non potevo che essere d'accordo.

Ma io non vado in cerca delle ultime novità; preferisco di gran lunga concentrarmi sui grandi classici del passato e sui romanzi di autori poco conosciuti.

Oggi, come ogni mercoledì, mi sono recata alla piccola biblioteca, dove mi attende un pomeriggio all'insegna di storie avvincenti.

"Buongiorno, qual buon vento ti porta qui?" mi chiede il proprietario.

"Vento di lettura, come sempre!" rispondo con un sorriso.

"Proprio ieri mi è arrivato un libro che potrebbe interessarti. Vado subito a prenderlo, ammesso che tu abbia la pazienza di aspettarmi."

"D'accordo, aspetterò."

Nell'attesa, osservo piano piano tutto ciò che popola questo posto: dagli scaffali sempre colmi di libri di ogni genere ai graziosi tavoli laccati di verde, dai quadri che adornano le pareti allo splendido lampadario del soffitto.

Mi soffermo poi sulle persone: dagli impiegati, che vagano nel labirinto degli scaffali in cerca di questo o quell'altro volume, ai lettori, che siano silenziosi o che tirino fuori uno sbadiglio o un colpo di tosse.

Noto con disappunto che ci sono due ragazzi molto chiassosi, i quali altro non facevano che mimare rumorosamente tutte le azioni dei personaggi.

"Ecco a lei, signorina!" si rivolge a me il proprietario facendomi tornare alla realtà.

"Grazie. Ah, potrebbe cortesemente far zittire quei trogloditi laggiù? Ci sono delle persone che si stanno lamentando, me compresa."

"Le prometto che farò il possibile, ma dubito che mi ascolteranno. Nel frattempo, perché non prova a cercare un posto più tranquillo? Lei avrà certamente bisogno di un po' di pace."

"Va bene. Ci vediamo sabato per il consueto reso."

"Arrivedrerci. E mi scusi per l'inconveniente."

Se c'è una cosa che il signor Radaliu apprezza, è senza dubbio la mia puntualità; infatti prendo o ricevo un libro che m'interessa ogni mercoledì e lo restituisco ogni sabato. Non ho mai mancato questa promessa e mai lo farò.

Cammino a destra e a manca finché non trovo il posto adatto per la lettura: si tratta di una piccola terrazza, fornita di un'area giochi e varie panchine blu.

Mi siedo su una di esse e, noncurante del vociare dei pochi bambini presenti, incomincio il mio nuovo libro.

Ad un tratto, sento un rumore di passi verso di me.

"Salve, cara Aliona! Sei in contatto con un altro mondo?"

Riconoscerei quel tono di voce tra mille, forse anche milioni.

"Ciao, Pasha! Finisco questo paragrafo e torno subito nel mondo reale! Intanto, perché non ti siedi? Ho proprio bisogno di compagnia!"

Lui, senza farselo ripetere due volte, prende posto accanto a me.

"Allora, cosa leggi di così interessante?"

"Qualcosa che mi fa pensare a dei bei ricordi."

"Un romanzo d'amore?" azzarda Pasha.

"Certo che no!" rispondo scocciata.

"E allora di cosa si tratta?"

"Di Il drago tripode, il Cerbero volante e altri racconti, una rarità al giorno d'oggi."

"Ma se è così raro, come hai fatto a procurartelo?"

"L'ho ricevuto dal signor Radaliu; lui sapeva che quella raccolta ha un valore inestimabile per me, così ha trovato una delle poche copie esistenti per farmi felice."

"Quel Radaliu ha davvero un cuore d'oro!"

"Già."

"Da cosa deriva quell'affezionarsi ad un vecchio libro di fiabe?"

"Mio nonno era solito raccontarmele prima di andare a dormire; mi piacevano perché sentivo quelle terre narrate dai nostri antenati come se le avessi sempre visitate. Chissà se fossero mai esistite davvero..."

"Ti farò una proposta un po' avventata: vorresti condividere con me questi tuoi ricordi?"

"Perché no? In fondo, l'amicizia è anche condivisione!" E, dette queste parole, abbiamo continuato a leggere per un intero pomeriggio.

Eccomi di nuovo qua!

La storia di oggi ci porta in Moldavia, dove ci troviamo in compagna di Pasha Parfeny e Aliona Moon.

Concepisco loro due più come una coppia di amici che come una coppia in senso stretto: nel 2012 lei era corista per lui e l'anno successivo lui ha scritto il brano di lei. Se questa non è amicizia, ditemi cosa è!

Ho immaginato che a fortificare il loro legame ci fosse un oggetto apparentemente insignificante, come un libro di racconti fantastici, ma che possiede un indescrivibile valore sentimentale agli occhi del suo lettore (in questo caso Aliona)

Il personaggio di Radaliu si è rivelato un valido alleato per la nostra amica, arrivando a cercare in lungo e in largo l'oggetto da lei agognato.

Spero che vi sia piaciuto.

E ricordatevi: leggere fa bene alla salute!

Russian

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Capitolo 7
*** È solo un sondaggio! (Alexey/Magdalena) ***



"Alex, ho bisogno di te! È una cosa che riguarda anche te ed è molto scioccante!"

Con questo messaggio avverto il mio migliore amico di ciò che ho appena letto. Non riesco a credere di essere al centro dell'attenzione. Non riesco a credere che Alex sia al centro dell'attenzione. Semplicemente non riesco a credere.

Fatico ad rimettermi al computer, tanto è lo shock che pervade in me, ma l'avviso di una videochiamata su Skype mi costringe a farlo.

"Ciao, Alex! Non mi aspettavo che chiamassi da qui!"

"Non voglio solo sentirti, voglio vederti, Mag! Cosa ti ha sconvolto?"

"È stata questa notizia. Ti mando subito il link."

In men che non si dica, il motivo del mio sconforto è giunto all'attenzione del mio amico. Si tratta di una notizia che porta, scritto a caratteri cubitali, questo titolo: "Magdalena Tul è l'Eurovision's Next Top Model 2011"

"E ti spaventi solo perché hai vinto un sondaggio su internet? Non ti facevo così stupida!"

"Non sono stupida! E comunque non è finita qui!" Detto questo, gli mando un secondo link, il quale recita: "Alexey Vorobjov è l'Eurovision's Next Top Male Model 2011"

"Continuo a non capire il motivo del tuo sconforto."

"È più che semplice, Alex: noi non siamo belli."

"Non dire scemenze, Mag!"

"È la verità! Io non merito di vincere questo concorso e non lo meriti neanche tu!" grido esasperata.

"Te l'ho detto: è solo uno stupido sondaggio virtuale!"

"Ma tutto ciò non mi piace! Perché ho vinto io? Perché non Maja, Nikki, Lena o Mika? Loro sono certamente più belle di me!"

"Dicono che la bellezza sia soggettiva, no?"

"Adesso sei tu a dire delle scemenze! E dovrebbero giudicarti bello? Eric e Tim avevano molte più chance di vincere di quante ne abbia avute tu!"

"Magdalena, sei proprio una causa persa!"

"Già. Faccio molta fatica ad accettare la realtà."

"Ora devo andare. Stasera ho un concerto a Odessa e devo impegnarmi al massimo perché riesca bene. Ciao!"

Lui è così impaziente di chiudere la chiamata da non lasciarmi il tempo di salutarlo. Che maleducato!

Buonasera, euro-lettori!

Prima di parlare del capitolo, voglio darvi una spiegazione: cosa sono Eurovision's Next Top Model e Top Male Model?

Si tratta di due sondaggi organizzati dal sito Wiwibloggs.com, uno dei più completi sull'ESC, in cui bisogna scegliere la donna e l'uomo più belli della manifestazione.

Da qui ho pensato: come reagirebbero i vincitori se sapessero dell'esistenza di questa cosa?

Ho scelto di farlo con i vincitori del 2011, ovvero il russo Alexey Vorobjov e la polacca Magdalena Tul, per donare un'impronta comica a quest'eventualità e perché è l'unica coppia di vincitori (a parte Tamar e Gianluca, detentori del titolo di quest'anno) che considero "shippabili"

Quello che i nostri Alex e Mag non sanno è che ENTM ed ENTMM non sono dei semplici concorsi di bellezza; infatti, oltre all'aspetto fisico, vengono presi in considerazione altri criteri, come il portamento e l'atteggiamento nei confronti di fotografi, giornalisti e blogger.

Detto questo, un bacio e alla prossima coppia!

Russian

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Capitolo 8
*** Quando lo decidiamo (Mørland/Debra) ***



La vedo.

È seduta sul bordo del letto, intenta ad accarezzarsi leggermente la pancia, paziente nell'aspettare altri quattro mesi prima di poter vedere la prova tangibile del nostro amore.

Sono certo che starà già pensando al futuro del nostro bambino: i suoi primi passi, le sue prime parole, se avrà i capelli di sua madre...

"Amore, puoi venire subito qui? Dobbiamo parlare di una cosa!"

Le sue parole interrompono la mia sequenza di pensieri.

"Dimmi pure, Debra." rispondo sedendomi accanto a lei.

"Non credi che sia giunto il momento di pensare al nome del nascituro?"

"Certo, cara." Non avendo mai voluto sapere il sesso del nascituro, non ho la più pallida idea del nome da dare, ma non lo dirò.

"Per me sarebbe una buona idea dare un nome che rispecchi lo spirito dei Mørland; in altre parole, niente nomi banali."

"Quando parli di "spirito dei Mørland", mi sembra di sentire mia madre! Cosa ti hanno fatto di male nomi come Lars e Maria?"

"Sono dei bei nomi, ma inadatti ad una famiglia come la tua."

Arrivato a questo punto, tiro fuori la frase che avrei voluto dire da tanto tempo.

"E se decidessimo il nome al momento della nascita? Darebbe una sensazione di spontaneità!"

"Stai scherzando?" domanda lei sgranando gli occhi "Un nome non è una cosa da decidere all'ultimo minuto!"

"Ma, cara..."

"Niente "ma"! Decidiamo il nome adesso o non lo facciamo più!"

"Cerca di ragionare..."

"Ragionare? Su cosa dovrei ragionare? Sai meglio di me che il nome va deciso prima della nascita! Monika ha deciso i nomi appena ha scoperto di essere incinta, Elina non ha ancora dei figli, ma ha già pronti i nomi; devo continuare?"

"Ma ci sono persone che non seguono la tua scuola di pensiero!"

"Ah, sì? Dammi qualche esempio!"

"Loïc segue la mia scuola di pensiero, decidendo il nome nel momento in cui nascerà il figlio della propria "madre in affitto"; e vogliamo parlare di Tamar? Lei, appena ha scoperto di aspettare una femmina, ha impiegato tre settimane a scegliere un nome decente da darle! Perché non vuoi prendere esempio da loro?"

"Adesso basta! Non voglio più tirare fuori quest'argomento fino a domani!"

E, accompagnato da queste parole, lascio la nostra camera con rassegnazione.

Buongiorno, splendori!

Oggi vi presentiamo un momento burrascoso, gentilmente offerto dalla ditta Mørland-Scarlett.

Sono passati cinque anni dall'ESC di quest'anno e la dolce coppietta è in attesa di un figlio, tuttavia sorge spontanea una sola domanda: quando si decide il nome?

Da "portatrice di nome banale" (ovvero Chiara), non sono d'accordo con Debra: un nome, che sia normale o arcaico o assurdo, deve sposarsi perfettamente con il cognome.

Sul momento di scegliere il nome: ho voluto creare questa divergenza, con tanto di esempi dall'una e dall'altra parte, proprio per non inquadrare il periodo della gravidanza modello "la vie en rose".

Gli esempi citati fanno parte di alcuni miei OTP eurovisivi: shippo Monidas dalla finale, Stigelina praticamente dalla selezione nazionale e Måns/Loïc da quando ho sbirciato su AO3 (sono anche per la Swestralia, ovvero Måns/Guy); l'ultimo esempio è a libera interpretazione (può essere un'Esmar come una Tamarluca, e io parteggio per entrambe!).

Non posso dire altro se non: alla prossima coppia!

Russian

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Capitolo 9
*** Sembra insignificante, ma non lo è (Eric/Emmelie) ***


"Non è possibile! Non deve essere possibile!"

Emmelie aveva messo a soqquadro la camera e il bagno, ma non vi era alcuna traccia degli oggetti desiderati.

"Dai, principessa, sono solo orecchini!" l'implorava Zlata.

"Lo so, ma senza di loro sono persa!" le faceva eco la bionda.

"E poi perché li cerchi oggi se la finale è domani?" le domandava Alyona.

"Perché così li ho già pronti e non organizzo tutto all'ultimo minuto!" rispondeva Emmelie smorzando la tensione.

La piccola danese non riusciva a togliersi dalla testa questo cruccio, neanche durante le prove generali.

Canzone dopo canzone, la ragazza s'immaginava vestita di tutto punto, ma priva di quei graziosi orecchini neri, fatti apposta per completare quel delizioso look di cui andava fiera da una settimana.

Finite le prove, Emmelie era sul punto di recarsi in camerino, quando una voce la bloccava.

"Emi, aspetta!"

"Eric, cosa vuoi da me?"

"Credo che questi ti appartengano." rispondeva il ragazzo porgendole i tanto sospirati orecchini.

"Grazie mille! Ma come hai fatto a trovarli?"

"Ti avverto che non è una cosa piacevole."

"Sono proprio curiosa."

"Qualcuna, forse per farti uno scherzo, deve essere entrata di nascosto nella tua camera e preso i tuoi bellissimi orecchini. Non so ancora chi l'abbia fatto e cosa l'abbia spinto a farlo, ma una bella ragazza come te non merita di subire una cosa del genere."

A quel "bella ragazza", il viso di Emmelie assumeva un'accesa sfumatura di rosso e perciò era costretta ad abbassare la testa.

"Se non ti dispiace, dovrei tornare in albergo per metterli a posto."

"Vai pure con calma. Ci vediamo domani, bellissima!"

La danese era ancora rossa in viso, ma era riuscita a sorridere a quel ragazzo, il quale le faceva già battere il cuore.

Salve a tutti!

Per farmi perdonare la mancata uscita del nuovo capitolo di "A scuola di Dramione", causa connessione saltata, eccovi una nuova storia su una nuova coppia!

I due piccioncini coinvolti sono Eric Saade ed Emmelie De Forest.

Lui ha rappresentato la Svezia nel 2011, classificandosi al terzo posto, ed è stato l'inviato della Green Room nel 2013; lei ha vinto rappresentando la Danimarca nel 2013.

Il capitolo vanta anche due comparsate: Zlata Ognevich (rappresentante ucraina, già incontrata in un capitolo non disponibile su EFP) e Alyona Lanskaya (rappresentante bielorussa)

Il soprannome "principessa" viene dal fatto che la signorina De Forest vantasse di avere come sua antenata la regina Vittoria, cosa rivelatasi non vera.

Mi sono chiesta: "ci sarà stata un'occasione in cui Eric ha detto a Emi "sei bellissima" prima della finale?" ed eccomi accontentata con questo piccolo pretesto. L'outfit a cui si riferisce la nostra eroina è quello della conferenza stampa post-vittoria.

Un enorme grazie a Mary Jane Lee per aver implicitamente suggerito questa coppia.

Un bacio e alla prossima coppia (che sarà una coppia crossover come questa)!

Russian

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Capitolo 10
*** Plot twist (Alex/Moran, High School!AU) ***


"Sei vergine?"

"Porta gli occhiali: è ovvio che sia vergine!"

Ogni mattina la stessa storia: Dina che si preoccupa della mia vita sentimentale, Sara che si attacca agli stereotipi e io che non bado ad ogni parola di quello che dicono. Per farla breve, ogni giornata che trascorro in questa scuola è un copione prestabilito e noi gli attori protagonisti.

Ma oggi sarà l'ultimo giorno.

Perché questa certezza?

C'è un motivo ben preciso dietro a tutto questo e quel motivo si chiama Alex.

Frequentiamo entrambi il corso di francese e ognuno di noi due è subito risultato simpatico all'altro.

Finite le tre ore in cui siamo insieme, metto subito in atto il mio piano.

"Posso cenare a casa tua?" gli chiedo speranzosa.

"Per me va bene. I tuoi lo sanno?"

"Certo che sì! Sanno anche che devo essere a casa di Nevena verso le undici."

"D'accordo, allora andiamo."

Il risultato?

Eccovi servito: dopo la cena, ci siamo ritrovati a parlare del più e del meno, finché, come se nulla fosse, ci siamo ritrovati nello stesso letto, senza niente addosso e con un desiderio più grande di noi stessi.

"Domani avrò qualcosa da raccontare." sussurro affannata.

"E qualcosa a cui stenteranno a credere." prosegue lui soddisfatto.

"Ciò non toglie il fatto che noi due siamo solo amici."

"Ma quello che è successo tra noi è stato fantastico!" risponde lamentandosi.

"Questo lo penso anch'io; adesso devo andare o Nevena finirà con l'ignorarmi per tutta la settimana. Ah, dimenticavo una cosa."

"Sono tutto orecchi!"

"D'ora in avanti saremo amici, ma ci saranno altre... occasioni di questo genere!"

In quel momento, noto gli occhi di Alex brillare di gioia e le sue labbra incurvarsi in un sorriso quasi diabolico.

"Mi piace quest'idea: darà un altro sapore alle nostre vite." afferma con una maggiore soddisfazione.

E da quel giorno, la trama delle mie giornate è cambiata drasticamente.

Notizia bomba, gente: ho ripreso a scrivere!

So di avervi promesso una coppia crossover, ma ho trovato Alex e Moran più adatti all'idea di questo capitolo.

Per Alex s'intende Byealex (Ungheria 2013), mentre per Moran s'intende Moran Mazor (Israele 2013); ho amato moltissimo l'idea di renderli "amici con benefici" e trasportarli in un contesto scolastico (ho in mente una Hogwarts!AU per questa raccolta ed una High School!AU per una long che ho intenzione di scrivere).

Cosa altro devo dirvi? Ah, sì: le fugaci apparizioni di Dina Garipova (Russia 2013), Sara Jovanovic e Nevena Bozovic (due terzi delle Moje 3, Serbia 2013)!

Un bacio.

Russian

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Capitolo 11
*** Fuga dall'oblio (Roberto/Getter) ***


"Signore e signori, benvenuti all'Euromemory 2035! Celebriamo gli ottant'anni di vita dell'Eurovision con le piccole perle dimenticate degli ultimi trent'anni!"

"Come se ce ne fosse bisogno!" protestava una donna intenta a sistemarsi i capelli.

"Sono d'accordo con te! Solo perché avevamo gareggiato con queste canzoni, non significa che siano le uniche che abbiamo cantato!" le rispondeva un uomo sulla trentina.

"Vedo che mi leggi nel pensiero!"

"È il mio secondo lavoro, cara Getter!"

"E vogliamo parlare del vestito? Io non vado sul palco conciata così!" si lamentava la donna riferendosi all'abitino giallo e blu da scolaretta.

"Perché non ti piace? È davvero carino!"

"Hai per caso le bistecche sugli occhi? Io ho una certa età e non posso certo andare in giro vestita da bambina! Almeno il tuo completo è sobrio!"

"Ti ringrazio." rispondeva l'uomo leggermente imbarazzato.

"Ecco il nostro piano di fuga: appena comincia Time to shine, noi due usciremo da quella botola vicino al palco e voleremo verso la libertà! Ci stai?"

"OK, accetto!"
*******
Il giorno seguente, con una velocità impressionante, si era diffusa la notizia che nessuno si sarebbe aspettato: Roberto Bellarosa e Getter Jaani erano spariti chissà dove, senza lasciare alcuna traccia del loro passaggio.

La loro assenza all'Euromemory ha fatto scalpore in tutta l'Europa; che fine hanno fatto i due cantanti? Perché non si sono presentati all'evento? Perché nessuno li ha fermati al momento giusto?

Una cosa è certa: queste domande saranno destinate a non trovare una risposta degna di essere definita tale.
******
In quella stanza, apparentemente non vi era nulla di strano: mobilio in ordine, vestiti a terra, due corpi uniti nel girone del piacere fisico.

Proprio in questi ultimi vi era qualcosa di strano: appartenevano ai due cantanti fuggitivi.

"Non sapevo che fossi così brava!" commentava l'uomo ansimando un poco.

"Ora l'hai scoperto! Cosa faremo dopo?" replicava la donna.

"È semplice: ci procureremo delle identità false e fuggiremo dove nessuno ci conosce."

"Complimenti, genio! Come puoi essere sicuro dell'esito positivo di questa fuga?"

"Ho un amico che fornisce documenti falsi; potremmo andare indisturbati da lui."

"Così va già meglio." commentava la donna ancora poco convinta.

A quel punto, all'uomo era venuta la più folle, ma al contempo la più sensata delle idee: "E se ci sposassimo?"

"Sei per caso impazzito?"

"Forse, ma lo faccio per semplificare le cose; dopotutto, le coppie sposate sono un classico per le faccende sotto copertura."

La donna arricciava un po' il naso, ma poi, dopo una lunga riflessione, si era decisa a dare una risposta positiva.

Entrambi erano certi che quel "sì" sarebbe stato l'inizio della loro nuova vita, della loro vita come coppia.

Salve, gente!

Prima di passare al capitolo, vorrei parlare di una cosa seria:

Care autrici passate e future, se volete scrivere una storia citando gli attentati successi in questi giorni a Parigi, abbiate un briciolo di dignità e non trattate alla leggera questo argomento. Questo è stato e sarà l'11 settembre dell'Europa e difficilmente dimenticheremo le immagini, le parole, il terrore e la speranza perduta nel non veder tornare a casa i propri figli, i propri genitori, i propri amici, i propri compagni di vita. Ci sono ragazzi come Valeria, Valentin e Naomi, che volevano soltanto divertirsi per una sera dopo varie giornate di studio e che, in un attimo, sono venuti incontro alla morte, senza più via di scampo e senza avere l'opportunità di diventare grandi. E ci sono i dispersi, che un giorno troveranno il loro posto, che sia tra le vittime o tra i superstiti. Tutto questo è successo per degli ideali sbagliati, per degli integralismi esagerati, per dei precetti fraintesi.

Preghiamo per loro, non solo nei tre giorni di lutto imposti dal governo, ma tutti i giorni. Il nostro pensiero andrà a loro e alle loro famiglie, sempre e per i giorni a venire.

Dopo questa lunga riflessione, passiamo al capitolo: la coppia che ho scelto è quella formata da Roberto Bellarosa (Belgio 2013) e Getter Jaani (Estonia 2011), una delle più insolite che mi siano venute in mente.

Perché la scelta è caduta su di loro? Perché sono i più giovani delle rispettive edizioni e perché dubito seriamente che fra vent'anni qualcuno possa ricordarsi di Love kills e Rockerfeller Street. Per quest'ultima ragione ho immaginato che ci fosse un Eurovision Greatest Hits per le canzoni dimenticate. Ho citato anche la canzone svizzera di quest'anno (ultima classificata nella propria semifinale) per la stessa ragione.

Spero in un riscontro positivo.

Un bacio.

Russian/Odin

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Capitolo 12
*** Il week end della verità (Uzari/Maimuna) ***


Aveva programmato tutto.

Aveva fatto in modo che quei tre giorni fossero perfetti.

Eppure non era riuscito a pronunciare quelle parole.

In quei giorni, Maimuna si era divertita un mondo: aveva apprezzato le escursioni e il pic nic del venerdì, si era goduta la festa del sabato e aveva trovato piacere nella gita in barca della domenica; eppure Yuri non era riuscito a confessarle il suo amore.

Aveva solo un'ultima possibilità e quella era il falò di domenica sera.

"Ora o mai più!" era diventato il suo motto.

Maimuna sarebbe diventata sua ad ogni costo.

"Allora, Watson, volevi dirmi qualcosa?" domandava la ragazza dopo aver gustato la cena.

"Punto primo: non usare mai più questo soprannome; punto secondo: sono tre giorni che volevo dirti questa cosa, ma solo ora ho trovato il coraggio di esprimerla apertamente."

"Esprimiti, Watson: ti ascolterò per filo e per segno!"

Come può quella ragazza essere così ostinata e dura d'orecchi?

Come si permette di continuare a usare un soprannome che lui detesta?

Se voleva dirle ciò che provava, Yuri doveva fare solo una cosa: stare al suo stesso gioco.

"Mia cara Sherlock, ecco quello che ti volevo dire: ti amo dal primo giorno in cui ti ho vista, dalla nostra prima maratona del Signore degli Anelli, dall'Eurofest, praticamente da sempre. Tu potrai rifiutarmi e distruggermi, ma devi sapere che i miei sentimenti per te sono la cosa più vera che possa mai esistere. Ti chiedo solo di concedermi questa possibilità, te lo chiedo per favore."

Maimuna era semplicemente allibita: quelle parole erano davvero uscite dalla bocca del suo amico? Erano spontanee o imposte da una scommessa? Ed ecco la domanda più importante: lei provava le stesse cose?

"Dammi un mese di tempo per pensare." era la sua laconica, ma sincera risposta.

Buonasera a tutti!

Inizio col darvi una brutta notizia: questa raccolta finirà fra tre capitoli.

Lo so che ci sono tante coppie di cui vorrei scrivere, ma ho l'ispirazione solo per trattarne altre quattro, se contiamo quella presentata in questo capitolo.

Per la serie "tizi che avrei voluto vedere in finale, ma non ci sono arrivati", eccovi Uzari (che qui ho indicato col suo vero nome) e Maimuna, rappresentanti bielorussi di quest'anno!

Qui viene mostrato un preludio a una loro eventuale relazione: il nostro eroe organizza un week end in montagna per la sua amica, lui vorrebbe che tra loro ci fosse molto di più di una semplice amicizia, ma lei non sa ancora quali siano i suoi sentimenti.

Il fatto che Maimuna sia una violinista è l'unica ragione per cui ho messo i soprannomi "Sherlock" per lei e "Watson" per lui, mentre l'Eurofest è la selezione nazionale bielorussa.

Una curiosità sulla Bielorussia: lo sapete che, a partire dall'introduzione delle semifinali, il paese si è qualificato solo quando l'ESC si è svolto in una nazione scandinava?

Vi dico anche le occasioni: Helsinki 2007 (Dimitri Koldun, "Work your magic"), Oslo 2010 (3+2, "Butterflies"), Malmö 2013 (Alyona Lanskaya, "Solayoh") e Copenaghen 2014 (Teo, "Cheesecake").

Spero che vi piaccia.

Un bacio.

Russian/Odin

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Capitolo 13
*** Calma e sangue freddo (Teo/Tanja) ***


Respira, Tanja, respira e trova le parole giuste.

Rilassati, così potrai affrontarlo con calma.

In fondo, cosa c'è di male nel prendersi una cotta? Assolutamente niente!

Ma quando sei costretta a partire, sei disposta a fare di tutto per dichiararla seduta stante.

Sei pronta, Tanja? Sei pronta a confessargli il tuo amore?

Allora vai e cerca di non perdere la calma!

Non appena hai trovato il momento più adatto, procedi a passo spedito verso il suo camerino. Non puoi entrare senza prima bussare, non credi?

Finalmente lui ti apre e tu puoi ringraziare tutti gli dei, conosciuti e non, del fatto che sia ancora completamente vestito.

Come da copione, lui ti fa entrare e ti chiede "Cosa ti passa per la testa?"

Dopo avergli parlato del più e del meno, cerchi di esprimere, seppur in modo confusionario, i tuoi sentimenti.

A questo punto, lui cosa fa? Come reagisce alle tue parole?

Senza neanche avere voglia di dire la sua, lui ti bacia.

Ti bacia e ti senti in paradiso.

Ti bacia e perdi la cognizione del tempo.

Ti bacia e capisci che tra voi due funzionerà.

E tutto questo è successo grazie alla tua calma.

Lei non ti abbandonerà mai e tu le sarai grata in eterno.

Terzultimo capitolo pubblicato!

Lo so che sono un po' tutti della serie "devo confessargli/le i miei sentimenti e Bla Bla...", però cerco di diversificare un pochino. Ad esempio, qui ho usato la narrazione in seconda persona.

Dimenticavo di riferirvi i personaggi coinvolti: Tanja e Teo, rispettivamente Estonia e Bielorussia 2014.

Un bacio.

Russian

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Capitolo 14
*** Il peso del tradimento (Essai/Tamar) ***


Devo dirgli la verità; devo confessargli il mio sbaglio.

Non sarà successo niente di brutto, ma il ricordo di quella sera è come un peso sullo stomaco per me.

Ho baciato qualcun altro; ho baciato un uomo che non è mio marito.

E questo mi fa stare male, molto male.

Finita la squisita cena che mi ha preparato, prendo un po' di coraggio e decido di vuotare il sacco.

"Essai, devo dirti una cosa..."

"So già quello che vuoi dirmi."

Io rimango basita. Come avrà fatto a scoprirlo?

Chi gli avrà detto del mio errore?

"Non so chi ti abbia riferito tutto questo, ma posso dire solo che mi dispiace."

"E da quando ti dispiace amarmi?"

La situazione si fa ancora più complicata.

"È di un'altra cosa che volevo parlarti: ho baciato Vahe." Pronuncio queste ultime parole con un tono di voce spezzato, come se esse avessero intasato la mia gola.

Essai ha gli occhi sgranati: non credo che riuscirà a mandare giù questa pillola così facilmente.

"Come hai potuto...?"

È stato solo un misero bacio e lui si è anche scusato con me!"

"Era mio amico e tu lo sapevi bene!"

"Lascia che ti spieghi come sono andate le cose!"

"Questo fatto si spiega da solo! Addio!"

Quando lo sento sbattere la porta, penso solo a una cosa: tra noi è davvero finita.

E tutto per colpa di uno stupido "Obbligo o verità?".

Buonasera, miei cari!


Con questo penultimo capitolo entriamo in Armenia e nell'universo dei Genealogy.

Qui abbiamo Tamar Kaprelian (l'americana del gruppo) felicemente sposata con Essai Altounian (l'europeo), finché non avviene questo: lei, grazie a un gioco, bacia Vahe Tibilian (l'africano) e le cose tra i due sposini vanno per il verso errato.

Spero di non avervi intristito troppo.

Alla prossima (e ultima) coppia.

Russian

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Capitolo 15
*** Lo Specchio delle Brame (Waylon/Ilse, Hogwarts!AU) ***


La camera dei segreti è stata aperta: tremate, nemici dell'erede!

Quella scritta era diventata un incubo per tutti e Ilse ne era consapevole.

Da bravo Prefetto di Corvonero, doveva controllare che gli allievi, specialmente quelli più piccoli, rientrassero nei loro dormitori all'orario prestabilito e che nessuno si facesse male o addirittura trovasse la morte.

Una sera, dopo la solita ronda notturna, Ilse si sentiva afferrare per un lembo del mantello; a farlo era un Tassorosso del secondo anno, dai capelli lunghi e arruffati e dall'aria birichina.

"Cosa ci fai in giro a quest'ora?"

"Cercavo il mio dormitorio..." rispondeva titubante il ragazzino.

"Non dirmi bugie: cosa ci fai veramente qui?"

"Cercavo te."

Quella risposta lasciava Ilse estremamente spiazzata.

"Non so cosa tu voglia, ma non è il caso di parlarne a quest'ora; detto ciò, buonanotte!"

***********

Il piccolo Waylon aveva la disperazione nel cuore.

Aveva affrontato Tranelli del Diavolo, Cerberi dormienti, scacchi che avevano vita propria e bottiglie dalle strane pozioni, eppure era riuscito a ottenere un velato "no" da quella ragazza.

Con quei pensieri nella testa, egli si recava verso la sua unica consolazione: lo Specchio delle Brame.

Lì, infatti poteva vedere un sè stesso diverso, più adulto e sorridente e accanto a lui, vestita di fiori bianchi, poteva scorgere una donna il cui sorriso era fatto per donare luce a una giornata grigia.

Nessuno sapeva di quelle visite notturne.

Nessuno sapeva di quella visione celestiale dai capelli biondi e dall'aria serena.

Nessuno sapeva che quella donna era Ilse DeLange, quinto anno e Prefetto di Corvonero.

Ma soprattutto, nessuno lo saprà mai, o almeno non quella sera.

Rieccomi con un tristezza-time, non solo perché è l'ultimo capitolo di questa raccolta, ma anche perché il contenuto è molto triste.

Seguendo il ragionamento di grahamcoxon, ovvero che i duetti sono soggetti alle ship, ho pensato di rendere protagonista di quest'ultima storia un duetto del 2014. E chi meglio dei Common Linnets potevo scegliere per questa Hogwarts!AU?

Considerato che Waylon ha la stessa età di Harry e compagnia, mentre Ilse è di tre anni più vecchia di lui, ho ambientato la faccenda durante "La Camera dei Segreti"; ho scelto il secondo libro come location per risaltare la concezione che un ragazzino di dodici anni ha dell'amore, vale a dire una pura e innocente chimera.

Spero di avervi commossa e di scrivere un'altra storia a sfondo eurovisivo, magari proprio quell'High School!AU coi protagonisti del 2015 che avevo in mente da un po'!

Un bacio.

Russian

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