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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I sogni accendono le stelle più nascoste ***
Capitolo 2: *** Il lato sbagliato dell'anima ***
Capitolo 3: *** Lava che brucia ***
Capitolo 4: *** Riflessi smeraldini ***
Capitolo 5: *** Illusa ***
Capitolo 6: *** Il peccato si colora di rosso ciliegia ***
Capitolo 7: *** ... always! ***
Capitolo 8: *** Linea di demarcazione - cap. 1 Dentro il confine ***
Capitolo 9: *** Linea di demarcazione - cap. 2 Oltre il confine ***
Capitolo 10: *** (In)Degna ***
Capitolo 1 *** I sogni accendono le stelle più nascoste ***
I sogni accendono le stelle più nascoste
L'estate quell'anno è arrivata prima del solito. I campi di grano, punteggiati di rosso, riempiono l'orizzonte mentre pigre rondini volteggiano nell'assolato cielo.
La casa in cima alla collina è circondata da dolci piante in fiore. Ingannevoli frutti gocciolano il loro nettare macchiando il brullo sentiero. Deliziose fatine volteggiano intorno alle finestre, spintonandosi un po, per cercar di spiarvi dentro tutte insieme.
All'interno un alto uomo biondo è piegato su un tavolo traboccante di fogli, libri, mezze penne e calamai rovesciati. Macchie di tonalità diverse sono sparse rendendo l'insieme caotico ma anche familiare.
Un bollitore fischia il suo disappunto per essere così a lungo ignorato. Grosse tazze ricolme di erbe dalla dubbia provenienza aspettano impazienti di essere riempite.
La stanza circolare è dipinta a colori accesi in contrasto tra loro. L'arancione più vivo bacia un sensuale blu cobalto. Il verde muschio accarezza languido il viola marmorizzato ciano*. Simpatici animaletti dalle forme più strane si rincorrono lungo la parete.
Al piano superiore una volta azzurra accoglie il visitatore. Al centro dell'assito vi è un semplice letto adorno di foglie intrecciate, veli giallognoli e paglia di segale. Mobili rustici completano l'arredamento.
L'alta finestra spalancata fa entrare i ricchi profumi estivi che contribuiscono a rendere lieta l'atmosfera. Una dolce nenia viene scandita da una voce cristallina.
Una giovane ragazza poggia i piedi senza timore su di un filo sospeso. L'aggraziata figura è intenta a decorare il soffitto, il viso abbellito da una semplice acconciatura trattenuta da un pennello di legno. Gli occhi chiari e ridenti rivolti in alto mentre le mani si immergono nel liquido denso.
Sul tavolino, posto alla destra della finestra, è dispiegata la bozza di un disegno: una cornice di volti ritenuti amati.
Il rumore sommesso di cigolii e ferraglia giunge da sotto. Tra i denti di una stampatrice rudimentale emerge un foglio ingiallito su cui troneggia il volto serio di Harry Potter.
Note autrice: mi sembrava carino dedicare a Luna un momento tutto suo.
*colore primario - celeste direi
Vi invito a visitare la mia pagina per notizie, approfondimenti e curiosità https://www.facebook.com/pages/Pensieri-miei/368122016708287
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Capitolo 2 *** Il lato sbagliato dell'anima ***
Il lato sbagliato dell'anima
Le campagne gallesi sono distese verdi addormentate su dolci monti che diradano verso il mare. Il promontorio del Great Orme si tuffa nelle acque fredde del mar d'Irlanda. Osservi affascinato il ruminare delle acque verdi cercando di individuare l'entrata della grotta.
Tre giorni fa eri ancora a casa dei Potter. James ti ha convinto a partire dicendoti che dovevi inseguire il tuo cuore, perché un'anima è persa senza la sua metà.
Allora perché hai quella sensazione di sbagliato che aleggia in fondo al cuore?
Eri convinto che fosse il sentore di pericolo per Remus a farti martellare il cuore nelle viscere.
Invece qui, disteso al buio con il suo corpo caldo premuto contro, avverti una bolla sospesa in aria. Un tremendo senso di disagio, di inadeguatezza.
Baci le sue dolci labbra serrando gli occhi per non vedere. Accarezzi la sua pelle allontanando da te il ricordo di profumo di gelso. Gemi roco il suo nome mentre, come un'esplosione di fuochi colorati, vorresti gridare altro. Sussurri parole gentili scivolando in un sonno agitato, popolato da occhiali rotondi che si infrangono in una luce verde accecante.
Ti svegli in una pozza di sudore. Un dolore sottopelle lacera il cuore facendoti gemere.
Non ti accorgi dello sguardo triste di Remus, degli occhi spenti che riflettono la comprensione di un amore condiviso a metà.
Ti alzi veloce e con uno schiocco assordante ti materializzi a casa di James.
- James! -
Macerie fumanti sono ciò che rimane.
- James! - urli!
Urli fino a riversare a terra la bile mal contenuta.
- James! -
Pugni chiusi mordono il fragile terreno che si arricchisce di sangue, il tuo sangue che scorre con quello di James.
- James - sussurri ...
Solo ora, davanti al corpo freddo di James, capisci che avevi scelto il lato sbagliato dell'anima.
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Capitolo 3 *** Lava che brucia ***
Lava che brucia
Cadi sulle ginocchia stremato.
Le unghie, serrandosi, stridono sul pavimento.
La gola riarsa non ha più fiato, eppure vorresti urlare.
Macigni di pietra solcano le guance pallide.
La mente ondeggia come un papavero sospinto dal vento nelle messi di maggio.
I rimorsi sono creature fatte di sale i tuoi, invece, sono lava che brucia come Ardemonio.
Il tempo trascorre indefinito e la brace intiepidisce.
Di sogni ed illusioni rimane solo un pugno di cenere che cospargi sull'avambraccio sinistro.
Il marchio sbiadito, con i suoi occhi vuoti, ti sbeffeggia.
Fuori, tra le case tutte uguali, i gufi si librano in cielo.
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Capitolo 4 *** Riflessi smeraldini ***
Riflessi smeraldini
Guardare Lily è come osservare il tramonto mentre rotola lungo i pendii del mondo.
Non sono i sui capelli fiammanti ad attirare l'attenzione, così come le lentiggini che punteggiano la pelle diafana.
Nemmeno il carattere forte, seppur mitigato dalla dolcezza, svia il pensiero dalla solidità del suo sguardo.
Il sorriso incastonato nel volto arricchisce la profondità del turbamento che martella il mio cuore.
Il fisico flessuoso impallidisce al cospetto dei diamanti grezzi a cui nulla sfugge.
I suoi occhi, dagli intensi riflessi smeraldini, illuminano la notte più profonda.
Schegge di pietra lucente che marchiano a fuoco la mia indole ribelle.
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Capitolo 5 *** Illusa ***
Illusa
Nei corridoi di Villa Malfoy rimbalza la risata infantile di Bellatrix; scorta un furioso Potter nelle segrete.
Riverso a terra è rimasto il corpo del rosso. Lo guardi con un ghigno cattivo, gli occhi accesi di perfidia; sul braccio sinistro campeggia vivido il Marchio Nero.
Sospiri affranto, l'umiliazione per esserti abbassato ad accettare l'aiuto della Castoro imbratta il tuo Sangue Puro.
Con orgoglio, la mano ossuta del Signore Oscuro ti stringe la spalla mentre alzi il braccio e punti deciso la Bacchetta di Biancospino:
— Avada kedavra!
Ai tuoi piedi un'illusa Sanguesporco è il prossimo pasto di Nagini.
Note autrice: vi invito a visitare la mia pagina per notizie, approfondimenti e curiosità https://www.facebook.com/pages/Pensieri-miei/368122016708287
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Capitolo 6 *** Il peccato si colora di rosso ciliegia ***
Il peccato si colora di rosso ciliegia
Severus custodiva nel profondo del cuore un grande segreto.
Chiunque lo conosceva sapeva per certo che prediligeva vivere circondato dalle ombre che strisciavano melliflue lungo i muri ammuffiti dei sotterranei. I vapori delle pozioni, a detta di molti, erano i suoi unici compagni di giochi mentre i libri rappresentavano i molteplici amanti che si era concesso nella sua breve ed arida vita.
Invece, i suoi pensieri vertevano sul ricordo fugace di un colore acceso, o una sfumatura appena accennata, che appariva sulle gote degli studenti che regolarmente terrorizzava. O gaudio divino, quel rossore incendiava gli istinti più malsani che al buio, dietro le cortine del letto, diventavano lussuriosi sogni bagnati.
Note autrice: vi invito a visitare la mia pagina per notizie, approfondimenti e curiosità https://www.facebook.com/pages/Pensieri-miei/368122016708287
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Capitolo 7 *** ... always! ***
… always!
In
un caldo pomeriggio di fine primavera, fervevano gli ultimi
preparativi per commemorare le vittime della Seconda Guerra Magica.
Un grande palco si ergeva nel cortile principale di Hogwarts,
rustiche sedie erano impilate in file ordinate, con un fiore bianco
posto su di esse; gli invitati arrivarono alla spicciolata e presero
posto a sedere in un brusio composto. A un segnale convenuto, un
ragazzo, decisamente nervoso, risalì i pochi gradini e
raggiunse il
centro dell’assito di legno: si schiarì la gola
più volte, si
passò le mani tra i capelli indomiti e, infine, la sua voce
riecheggiò sicura tra gli astanti.
— Benvenuti.
Come tutti sapete, sono Harry Potter, — si
presentò, — Non ho
accettato di venire qui per parlare di me, — girò
lo sguardo
intorno, — ma per farvi conoscere un uomo a cui devo molto, a
cui
tutti noi dobbiamo qualcosa, — precisò.
— Non ebbe un’infanzia
felice, — iniziò, — fu ostracizzato dal
padre per via della sua
natura magica, e durante l’adolescenza non andò
meglio: infatti,
tra queste stesse mura, — allargò le braccia,
— fu preso di mira
da dei bulli che gli resero la vita un inferno. In lui, così
bramoso
di vendetta, trovò terreno fertile la seduzione per le Arti
Oscure,
tanto conclamate da Voldemort, — ignorò i brusii,
— diventando,
nel tempo, un giovane spietato, senza scrupoli, orgoglioso di
ciò
che era e di ciò che rappresentava: un Mangiamorte.
— Molte
persone tra il pubblico trattennero il fiato. — Un giorno il
suo
mondo crollò: sulla testa della donna segretamente amata,
pendeva
una sentenza di morte. Si prodigò per cambiarle il destino
ma lei
decise diversamente: si sacrificò perché il suo
unico figlio
potesse vivere. Fu devastante: aveva solo lei e Voldemort la uccise.
Annaspando nei rimorsi, trovò rifugio nel ricordo di lei e
vi si
aggrappò con tenacia, facendolo diventare la scintilla della
propria
anima. Accettò di preservare il di lei erede, nonostante
rappresentasse la discordanza su cui si reggeva il proprio mondo.
—
Alzò la mano per bloccare le rimostranze. —
“Ma credete sul
serio, scusate, che per amare ci sia bisogno di sapere come si ama?”
Non è così: si ama e basta. E lui
l’amò così tanto che quando
giunse la propria fine volle riflettersi in quel verde che da sempre
desiderava fosse rivolto solo a lui. Morì con le labbra
umide del
suo nome. Ed è per questo che ognuno di voi tiene in mano un
giglio,
vorrei che portaste onore a quest’uomo che ha sacrificato
tutto
quello per cui era nato, per vendicare la donna che amava. Per merito
di questo amore, io oggi sono qui davanti a tutti voi. — Con
un
gesto deciso levò il lenzuolo che celava un quadro; sorrise
all’espressione arcigna del suo abitante. — Vi
porgo le mie più
sentite scuse, Professor Piton, onore e gloria a lei, —
concluse
chinando il capo in segno di rispetto; un battimano si elevò
timido
dal pubblico, ben presto fu imitato.
Note
dell’autrice: attraverso Harry ho tentato
di ridare
visibilità a un personaggio meraviglioso che merita tutto il
rispetto possibile. Non ho idea se sarà conforme al bando,
in parte
me lo auguro, spero solo risulti gradevole la lettura e si capiscano
i vari sottintesi disseminati qua e là. Sono ben graditi i
commenti.
Questa
storia partecipa al contest “Flash contest di flash
(3 giorni
per scrivere) indetto da S.Elric sul forum.
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Capitolo 8 *** Linea di demarcazione - cap. 1 Dentro il confine ***
Linea
di demarcazione
Cap.
1 – Dentro il confine
L’indomani
del tuo primo giorno a Hogwarts è giunto splendente come il
cielo
grigio di Londra non potrebbe mai essere.
Cammini
a testa alta fra i corridoi, sfoggiando orgoglioso lo stemma della
tua Casa d’appartenenza.
Perché
per un attimo, in cuor tuo, hai temuto di fare una
fine
diversa.
Mollemente
adagiata sul tuo fianco, la tua borsa a tracolla reca con sé
un
prezioso tesoro: un libro di Rituali Magici Antichi. Nascosto
prontamente alla vista di tutti e così vetusto che
impiegherai anni
a tradurne la lingua.
Tuo
padre te lo ha fatto recapitare pochi minuti fa, alle sette precise,
accompagnato da una lettera.
“Figlio,
è con immenso orgoglio che ti faccio dono di questo prezioso
libro.
Appartiene alla nostra Famiglia da molte generazioni, passato di
padre in figlio, fino a giungere a te. Siine
fiero e
fanne buon uso, come un vero Black che si
rispetti.
Tuo
Padre.”
Con
occhi splendenti rileggi la lettera per l’ennesima volta, per
essere certo che esista, perché sia un monito a non
percorrere
strade alternative. E prometti a te stesso di mantenere viva la
tradizione di leggere le pagine del libro ogni mattina alle sette
precise, per sentirti più vicino a lui, ai suoi insegnamenti.
«È
il sapere che illumina le menti,» diceva sprezzante tuo padre
all’indirizzo dei Babbani, stigmatizzandoli per la loro
ignoranza,
«e il potere è racchiuso nei libri.»
Per
questo, tutte le mattine, alla sette precise, ti sedevi in salotto
accompagnato da una buona lettura atta a forgiare le basi per il tuo
futuro.
«E
così sei uno di loro.» Il risentimento di tuo
fratello, appena
sopraggiunto dalla direzione opposta, non scalfisce minimamente
l’esaltazione che provi nel sapere di essere finalmente
apprezzato
da tuo padre.
Di
essere l’unico degno erede.
Lo
fulmini con gli occhi socchiusi, il mento rivolto verso
l’alto,
perfettamente conscio della tua nobile postura. Snudi i denti e
sillabi cattivo che non parli con la feccia e la
tua gioia non
ha eguali nel vederlo ritrarsi umiliato e ferito, seppur non
sconfitto.
«Non
sono io a essere fuori posto,» lo rimbecchi deciso, volti le
spalle
e te ne vai, lasciandolo lì, al centro di una strada
invisibile che
mai incrocerà la tua.
Solo
come un paria.
Ora
ne sei certo. Dall’altra parte della linea di demarcazione,
Sirius
cammina su un terreno minato. È il tuo alter ego che
sbiadisce piano
piano. Che viene inghiottito da tutto ciò che tu non sei.
«Ti
pentirai! Oh sì, che ti pentirai!» urla il
Grifondoro
come obolo.
Ma
tu non ci fai caso. Non sei più un bimbetto che si faceva
intimidire
dal suo sguardo di fuoco. E ogni mattina alle sette precise, il nuovo
giorno che nasce ti vedrà chino sul libro che segna un passo
in più
verso quel Destino così eguale eppur parallelo a quello
intrapreso
da Sirius,
Il
non più tuo fratello.
‘Si
scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di
percorrere solo quello a cui si è abituati.’ (
Paulo Coelho ).
Note
dell’autrice: Essere secondogeniti non
sempre porta a dei
riconoscimenti. Regulus questo lo sa. Assecondando suo padre spera di
ottenere almeno il suo rispetto. Avrà molto di
più quando Sirius
finirà tra i Grifondoro, perché per i Black solo
un Serpeverde è
degno di diventare l’Erede.
Questa
storia partecipa al contest ‘In breve: Il Contest delle
Triadi’
indetto da Ayumu7 sul forum.
Ho
scelto la Triade: 7 a.m. / Libro / Destini paralleli.
Questa
storia partecipa al contest ‘Expecto Patronum’
indetto da
blackjessamine sul forum con il prompt: ricordo più felice.
Buona
lettura e i commenti sono graditi.
Disclaimer:
l’immagine non è mia ma appartiene agli
aventi diritto:
Tsung-Lin Wu.
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Capitolo 9 *** Linea di demarcazione - cap. 2 Oltre il confine ***
Linea
di demarcazione
Cap.
2 – Oltre il confine
Riemergi
dalla lettura di Rituali Magici Antichi per constatare che le sette
di mattina sono già scoccate. Nervoso, osservi il camino
spento e un
brivido gelido ti attraversa il cervello.
«Kreacher!»
urli spazientito.
L’elfo
appare al tuo cospetto spaventato e fradicio, si volta intorno
più
volte menando le corte braccia come a difendersi.
«Da
me state lontano!» biascica con voce stridula.
«Kreacher,
fermo!» gli imponi. «Cosa è successo?
Dov’è il Lord Oscuro?»
chiedi acido.
«Oh,
Kreacher chiede scusa. Il grande e immenso Lord ha dato ordini, me
non deve essere qui.» Dopodiché si prostra
picchiando la fronte sul
duro pavimento.
Lo
guardi un attimo basito mentre il cuore impietrisce per i mille dubbi
che da tempo affollano la tua mente. «Cosa ti ha chiesto di
fare?»
chiedi cauto e imperioso allo stesso tempo.
«Oh.
Kreacher deve fare la guardia, ma aveva tanta sete e l’acqua
del
lago è piena di mostri, » piagnucolò.
«A
cosa devi fare la guardia?» E tremi al pensiero di quale
malvagità
si sia inventata il tuo Signore. Nel libro abbandonato sul tavolo ne
hai lette di veramente crudeli.
«Oroscrus,
mio nobile e giovane padrone,» dice, per poi darsi un grosso
ceppo
di legno sulle dita.
«Fermo,
Kreacher!» Il tuo cuore finisce in gola alla stessa
velocità con
cui raggiungi il tavolo e sfogli il libro trovando la pagina
incriminata. «No!» bisbigli inorridito sentendo
tutte le certezze
di un futuro sgretolarsi all’istante.
Non
è così che sognavi il Nuovo Mondo quando eri un
ragazzino
influenzabile: sguazzante nel terrore e sottomesso a
Colui-che-non-deve-essere-nominato, sprezzante per ogni forma di
vita.
Hai
ucciso e torturato in nome di un ideale che credevi puro col miraggio
di favolose ricompense. Sei stato testimone di amici Purosangue che
hanno perso tutto: famiglia, soldi, prestigio, la loro stessa vita. E
tu sei rimasto lì a guardare, succube di un potere troppo
ammaliante
per rinunciarci. Hai riverito e servito il Signore Oscuro
finché non
ti ha obbligato a Cruciare un bambino in cambio di preziose
informazioni strappate a forza dalla bocca dei genitori.
Non
è così che vuoi il tuo Nuovo Mondo. Non asservito
a un Mostro che
ha così paura della Morte da spezzare la propria anima per
un
brandello d’Eternità.
«Kreacher!
Portami lì.» ordini, non prima di aver nascosto il
prezioso
libro appartenente ai Black da generazioni. Perché nessuno
possa mai
più scoprire ciò che contiene.
“È
così Oscuro questo luogo,” pensi stanco,
“malvagio come il
ciondolo che ho affidato a Kreacher perché lo
distrugga.”
Le
sette volgono al termine e tu stai annaspando, lottando inutilmente
contro gli Inferi vomitati dal lago.
«Ti
pentirai! Oh sì, che ti pentirai!» grida
la
Voce
nella tua testa.
«Non
hai scampo: è la giusta punizione
per i tuoi errori.»
«Forse
non sono più degno di essere un Black,» urli per
sovrastare le
parole cieche dei mostri che allungano con bramosia le braccia
scheletriche, «ma sono certo di meritarmi il tuo rispetto,
fratello
mio.»
‘Il
nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre
azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le
vele.’ Anthony Robbins.
Note
dell’autrice:
Regulus non
è sciocco, ha
passato anni a studiare libri antichi sulle
Arti Oscure appartenenti
alla
sua nobile famiglia. Ora è colto a sufficienza da capire
che,
Colui-che-non-deve-essere-nominato, cela un terribile segreto.
Aiutato
da un inconsapevole Kreacher, cercherà di porvi rimedio
scavalcando
la linea di demarcazione, quella retta che lo tiene separato da
Sirius.
Ciononostante
non deve essere stato facile per lui realizzare di aver fallito sia
come figlio che come fratello.
Questa
storia partecipa al contest ‘Expecto Patronum’
indetto da
blackjessamine sul forum con il
prompt: momento
più tragico.
Ulteriori
note: non sappiamo
come Regulus abbia scoperto dell’Horcrux creato da Voldemort,
quindi mi sono presa la libertà di immaginarmi questa scena.
Buona
lettura e i commenti sono graditi.
Disclaimer:
l’immagine non è mia ma appartiene agli
aventi diritto:
Tsung-Lin Wu.
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Capitolo 10 *** (In)Degna ***
Prefazione:
Lui era tutto ciò in cui non credevi. Eppure, era riuscito a
dissolvere le tue reticenze, come un Patronus con i Dissennatori. Lo
guardavi di sfuggita, come un gatto sornione la propria preda.
(In)Degna
L’Inquisitore
Supremo, sorriso sghembo ritagliato sul viso tozzo, percorse a
piccoli passi celeri il corridoio che conduceva ai sotterranei.
Impugnata la bacchetta corta, fioccò secchi incantesimi
sugli
allievi indolenti.
Varcò
la soglia dell’Aula di Pozioni e si guardò attorno
fino a
individuare l’uomo al centro della stanza. Tossì
per attirare
l’attenzione.
Quando
l’insegnante si voltò, gli occhi si incatenarono
alle sue dita
affusolate, intente a sciogliere l’alare a forma di serpente
del
mantello.
Deglutì
e strinse al petto la lavagnetta-prendi-appunti.
«Lei
è Severus Piton?»
«Sì,»
rispose monocorde, strascicando le lettere.
Il
suo stomaco si aggrovigliò in un gomitolo di lana.
La
stanza era un tripudio di rosa, merletti e ordinata chincaglieria.
Dalle pareti, veniva un concerto di gatti infiocchettati.
Dolores,
seduta con la schiena diritta all’imponente scrivania,
aspettava il
proprio ospite. Una teiera fumava a lato.
Bussarono;
con un sorriso affettato, coprì la fotografia del Primo
Ministro.
«Prego,
accomodati. Una tazza di tè?»
Una
farsa lunga una vita intera.
«D’ora
in poi, due volte alla settimana, mi porterai una boccetta di
Veritaserum, Severus.» Gli occhi sporgenti incollati al
serpente
intarsiato sull’anello dell’uomo.
Il
Pozionista alzò un sopracciglio, lo sguardo
d’ossidiana
impassibile. Dolores fremette d’aspettativa, la sua anima
miagolava
in sincronia.
Gli
alti fusti comprimevano la luce rendendo l’aria di un verde
stantio. Tutt’intorno sentiva solo odore di muschio e terra
bagnata.
Mi
hanno trascinata via, incatenata a un albero, derisa.
Si
sentiva sporca, violata.
«Lasciatemi!
Voi non sapete chi sono!» Urla isteriche le graffiavano la
gola.
Poi
un pensiero: Mi hanno rotto
la bacchetta.
A
Lei. Una maga di un certo rango!
Suo
padre l’avrebbe sbeffeggiata come una Magonò.
La
mente, invasa del terrore, sognò Severus venire a salvarla,
prenderla tra le braccia e punire gli aggressori.
Immaginò
il teschio col serpente che brillava alto nel cielo, ostile e
vendicativo.
Le
strade erano deserte e i negozi antri bui e fumanti.
Dolores,
fresca della nuova nomina, passo sicuro e sguardo fiero, fu attirata
da un baluginio tra le carabattole.
«Quanto
per questo?» Indicò un meraviglioso medaglione con
inciso un
serpente.
«Sono
più che certa che non hai una licenza, quindi, pretendo
quell’occhio
lì,» aggiunse soddisfatta, lasciando scivolare in
terra poche
monete.
Ora,
sono anch’io una Purosangue, pensò
fiera, indossando il
gioiello.
Dolores,
“non bisogna dire le bugie”.
Scacciò
il monito.
Dovrà
sempre dimostrare qualcosa. A lui, a se stessa.
È
per questo che perseguita i Nati Babbani, per dimostrarsi degna.
Note
dell’autrice: questa storia partecipa al
contest ‘A Ship
for All Seasons’ indetto da Lady.Palma sul forum.
Si
chiede di scrivere su una coppia e fare evolvere la loro storia in
quattro fasi temporali, il tutto in quattro drabbles.
Ho
scelto Severus Piton e Dolores Umbridge. (Non chiedete il
perché).
La
mia mente malata ha immaginato Dolores innamorarsi (e del tutto
ignorata) del Pozionista.
Lei
non conosce nulla di Piton, se non quello che sanno tutti: è
un
Mangiamorte protetto da Silente. Quindi un probabile nemico del Primo
Ministro e, di conseguenza, anche suo.
Spero
vi piaccia e che i personaggi risultino credibili. Sono graditi i
commenti.
Leggenda
Genere:
sentimentale – commedia – introspettivo.
Rating:
verde.
Note/Avvertimenti:
nessuno.
Coppia
& Personaggi:
Severus Piton – Dolres
Umbridge.
Contesto:
II guerra magica/Libri 5-7.
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