Star trek assemble: ep.15:il paradiso ritrovato di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il crepuscolo di una mente geniale ***
Capitolo 2: *** il manoscritto ***
Capitolo 3: *** adamo nell'eden ***
Capitolo 4: *** il dio computer ***
Capitolo 5: *** il serpente ***
Capitolo 1 *** il crepuscolo di una mente geniale ***
"Diario personale del tenente Loki della nave Uss Enterprise. Mi trovo sulla navetta Washington insieme al mio diretto superiore il comandante Spock,stiamo facendo dei rilevamenti nei pressi di una nebulosa. Spock pensa che sia un 'esperienza importante per la mia formazione scientifica."
"Hai veramente una rara opportunità di poter osservare sul campo fenomeni che gli altri studenti, me compreso all'epoca, hanno potuto vedere solo sui libri." il sermone di Spock era cominciato quando avevano messo piede sulla navetta ed era continuato senza sosta per tutto il tempo che erano stati li fuori a raccogliere dati. Loki pregava che accadesse qualcosa, anche il ragnarock, purchè il vulcaniano la smettesse di blaterare. Poi ,quando ormai stava per perdere le speranze il suo desiderio fu esaudito.
"Guarda, c'è qualcosa la fuori: gli strumenti rilevavano un piccolo ammasso di metallo e una debole fonte di energia". A Loki non interessava cosa fosse, anche iron man in assetto da guerra gli andava bene, pur di vincere la noia.
"Interessante , andiamo a vedere "suggerì Spock accelerando verso quella che secondo i sensori poteva essere una navetta.
Quando arrivarono abbastanza vicino riuscirono a vederla. Era un veccchio modello malandato, . Il nome sulla fiancata era Diane.
"Non rispondono alla nostra chiamata." puntualizzò Spock come se fosse necessario.
"Però all'interno rilevo un segno vitale, andiamo a vedere?" chiese Loki speranzoso .
"Uno solo di noi due, potrebbe essere una persona in difficoltà ma anche una trappola."
"Allora vado io !"decise Loki balzando in piedi e raggiungendo la postazione del teletrasporto. Afferrò un phaser per sicurezza e attese che Spock lo teletrasportasse a bordo del Diane. Una volta rimaterializzatosi a bordo costatò che la navetta era immersa nel silenzio e nella penombra . L'aria era irrespirabile per via dei resti di cibo sparsi sul pavimento. Il segno vitale era quello di un uomo oltre la sessantina che giaceva addormentato o svenuto sulla poltroncina del pilota. Loki si avvicinò con cautela senza riporre il phaser.Gli poggio due dita sul collo assicurandosi che il suo battito fosse regolare, poi lo scosse leggermente, ma l'uomo non si svegliò. A quel punto gli fu chiaro che c'era bisogno dell'opera del buon dottore di bordo.Loki alzò il tricorder e lo punto sul volto dell'uomo. Il computer comparò i tratti fisionomici dell'uomo con quelli contenuti nel suo vastissimo archivio.
"Spock, quest'uomo è il professor Arthur Claypoll del Mit di Boston, conosciamo qualcuno che forse l'ha sentito nominare. "
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"Arthur e io ,ci siamo laureati assieme,....quanti ricordi." sospirò Harold Finch tormentando i buffi occhiali che portava sul naso.
Nessuno aveva mai capito perchè li indossasse, forse era solo un modo eccentrico di distinguersi dalla folla,visto che ne ventitreesimo secolo c’erano altri modi per guarire i diffetti di vista.
" Quindi sai che cosa ci facesse nello spazio profondo a bordo di un rottame?" chiese Kirk. Harold scosse il capo sconsolato." Scott ha stabilito che la navetta era alla deriva per un 'avaria dovuta all'usura dei componenti. Insomma se non fossimo passati di lì per puro caso forse sarebbe morto."
"Purtroppo Arthur soffre della sindrome di Rufus ,una forma degenerativa del sistema nervoso che porta demenza e allucinazioni ed è incurabile. Dopo la morte di sua moglie Diane era in una casa di cura. Temo che sia scappato."confessò Harold con rammarico.
"Fantastico, allora noi che ne dobbiamo fare ? Aspetti che te lo riportiamo sulla terra o te lo vieni a prendere tu?"
"Siete impegnati in una missione?" chiese Harold.
"Nulla di urgente, consegniamo pezzi di ricambio a una colonia, ma la terra non ci è di strada.Senti , se non fa troppo casino lo teniamo qui e quando torniamo indietro te lo restituiamo." suggerì Kirk
.Harold annuì "Era una mente brillante , che triste destino." commentò chiudendo la comunicazione.
Nda
Arthur Claypool è un personaggio di person of interest , amico di Harold Finch e creatore di Samaritan compare in due episodi tristissimi , che sono anche i miei preferiti .Ha perso la moglie Diane e un tumore al cervello sta acancellando i suoi ricordi .
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Capitolo 2 *** il manoscritto ***
"Come va ?"chiese Loki spiando il paziente dall'ingresso dell'infermeria.
"Era solo un pò disidratato,ora è sveglio ma confuso. Ho cercato di spiegargli dove siamo, ma non credo abbia capito. "rispose McCoy scuotendo il capo.
Loki si era documentato sul lavoro di Claypoll e davvero non poteva credere che la sua incredibile intelligenza fosse andata perduta. Le persone molto intelligenti lo affascinavano, forse perchè per tuta la sua vita aveva avuto a che fare con individui decisamente più stupidi di lui,come quell'allocco al testosterone di suo fratello.
"Dottor Claypoll?" lo chiamò sperando che ricordasse almeno il suo stesso nome.
"Chi è là?"chiese l'uomo tirandosi più in su sul letto.
"Sono il tenente Loki, sono io che l'ho trovata su quella nave alla deriva."gli spiegò lui.
"Capisco ...beh suppongo che ora dovrei ringraziarla."rispose l'uomo infastidito.
"No devo ringraziarla io, mi ha salvato da un sermone del mio capo ...vulcaniano."
Claypoll lo fissò per qualche secondo poi scoppiò in una risata incontrollabile.
" Dove era diretto , dottore?" chiese Loki.
"In paradiso" rispose lui facendogli l'occhiolino.
Loki sospirò, il poveretto era proprio andato.
"Come va il nostro ospite?"Chiese Jim Kirk a Loki il giorno dopo mentre passeggiavano per i corridoi della nave."Ho visto che hai passato molto tempo con lui."
"Gli ho parlato. All'inizio credevo che vivesse in un mondo tutto suo, per via della malattia, ma poi ho scoperto che se l'è costruito partendo da alcune favole. Pare sia appassionato di un autore, Ian Sevrin ,che scrive fantasy ambientati in mondi immaginari e lui crede di vivere in uno di questi mondi.Vieni, fatti raccontare la storia ,è appassionante."
Loki lo prese per un gomito e lo condusse in infermeria dove Claypoll era intento a leggere un libriccino foderato di cuoio.
"Buongiorno professore, le presento il mio capitano"
. .L'uomo si staccò a fatica dalla sua lettura.
" Cosa sta leggendo ?" chiese Loki sinceramente incuriosito.
" Il diario di Sevrin. Dopo la sua morte ho comprato all'asta alcune suoi oggetti tra cui questo diario manoscritto."
"Sul serio c'è ancora qualcuno che scrive a mano '?chiese Loki stupito.
" Sevrin era un romantico e un sognatore. Mia moglie faceva la grafica e aveva illustrato alcune sue storie. Ho comprato quei ricordi per Diane. Ma in mezzo a quelle cose, c'era questo." spiegò Claypoll mostrando loro il diario .
"E' il resoconto di un viaggio dove per caso Sevrin ha visitato il paradiso terrestre. In seguito a un avaria è atterrato su questo pianeta che ha ribatezzato Eden, popolato da persone bellissime, sempre giovani e felici .Su Eden non c'è fame, lavoro, fatica, malattie. Solo felicità, salute e vita eterna." Kirk non riusci a trattenere un sorriso divertito.
"Non mi crede capitano? So di essere malato, ma la mia non è un eccentricità dovuta alla mia condizione, le indicazioni sul diario sono chiare. Eden esiste! E il mio ultimo desiderio e ritrovarlo!"
"Professor Sevrin , se Eden esistesse,non pensa che qualcuno l'avrebbe già trovato, il cosmo è grande, ma oggi con la curvatura a cui viaggiano le navi, le distanze si sono notevolmente accorciate." Kirk cercava di essere comprensivo, dopotutto Claypoll sembrava solo un vecchietto eccentrico.
" E poi se esisteva un posto del genere perchè Sevrin non si fermato lì?"intervenne Loki.
Claypoll scosse il capo e parve scoraggiato, ma durò solo un attimo. Allungò il libretto a Loki. "Lo legga , se pensa che sia malattia a farmi immaginare tutto, non ne parlerò più."gli assicurò. Loki prese il libretto e osservo le pagine consunte e macchiate di muffa. Dopotutto sarebbe stato un curioso diversivo. |
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Capitolo 3 *** adamo nell'eden ***
"Non ho ancora capito come hai fatto a convincermi." borbottò Kirk che se ne stava con i gomiti piantati sulla sua scrivania in sala tattica e il muso lungo.
Loki gli passò dietro, si strusciò contro di lui poi lo abbracciò e lo baciò sul collo." Che ti costa, tanto passavamo di lì. Ho ricostruito la rotta percorsa da Sevrin e il pianeta su cui Sevrin atterrò durante le sue peregrinazioni dovrebbe essere Gamma trianguli 6. Quando troveremo il pianeta il professor Claypoll si convincerà che è una fantasia e passera in pace gli ultimi anni della sua vita."
Kirk annuì "Sempre che la sua malattia gli permetta ancora di distinguere la fantasia dalla realtà."
In quel momento squillò il comunicatore sulla scrivania e la faccia di Spock comparve sul monitor.
"Jim siamo entrati in orbita a Gamma trianguli 6 "
"Arriviamo." rispose Kirk alzandosi e raggiungendo il ponte di comando situato subito al di là della porta.
Il vulcaniano sembrava leggermente a disagio.Si poteva dedurre da una leggera increspatura sulla fronte.
"Qualcosa non va ?"chiese Kirk
"Gamma trianguli 6 risulta disabitato sulle mie mappe, invece ora rilevo segni di vita, ed è strano...."
"Segni di una fonte di energia?"chiese Loki.
"No " rispose Spock. "E questo è anche più strano se è possibile".
"Va a finire che il professor Claypoll non è così suonato come sembra."commentò Kirk con un sorriso ."Credo ci tocchi una gita esplorativa sulla superficie. Cerchiamo di mantenerci a distanza dagli indigeni finchè non comprendiamo il loro grado di sviluppo. "
"Credo dovremo portare con noi il professor Claypoll , dopotutto è il suo paradiso perduto."suggerì Loki .
"Speriamo lo sia veramente, questa apparizione improvvisa non mi convince scendiamo armati e teniamo gli occhi aperti"ordinò il capitano.
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"Il paradiso terrestre esiste veramente." esclamò il proffessor Claypoll mentre passeggiavano tra la vegetazione.
Pareva realmente l'eden, così lussureggiante . La fitta vegetazione testimoniava che sicuramente non era ancora arrivata la civiltà a deturpare tanta rigogliosa natura.
"Shhhhhhhhhh."intimò Loki al professore. "Non dobbiamo farci scoprire dagli indigeni".
Ma Arthur ormai era fuori controllo, non poteva fare a meno di toccare ogni fiore o pianta che incontravano sul loro cammino e commentare ogni minuscola forma di vita che ronzava attorno alle loro teste. Pareva un bimbo alla scoperta del mondo che lo circonda.Forse in parte era un effetto collaterale della demenza che lo affliggeva, ma poteva essere anche il genuino entusiasmo di un uomo che aveva realizzato l'ultimo sogno condiviso con l'amata moglie.
"Spock i segni vitali?" chiese Kirk mentre si addentravano tra la fitta vegetazione.
"Poco innanzi a noi, ma alcuni si stanno avvicinando." lo avvertì il vulcaniano.
Kirk si guardò intorno,se questo era veramente il pianeta su cui era naufragato Sevrin non correvano pericoli, per come lui l'aveva descritto, ma se non lo era? La risposta non si fece attendere una pietra lo colpì al capo facendolo barcollare per il dolore.Tutti gli uomini scattarono in assetto di battaglia. McCoy afferrò Claypoll e lo spinse a terra mentre Loki resistette all'impulso di gettarsi verso la fonte dell'attacco e si inginocchio su Kirk per sincerarsi del suo stato. Spock tirò fuori il phaser e schivando altre pietre che provenivano da dietro i cespugli fece fuoco ad ampio raggio. L'attacco cessò immediatamente,l'aggressore doveva essere stato stordito dal raggio del phaser. Quando Spock scostò le fronde dei cespugli, con estrema cautela, si trovò di fronte un umanoide muscoloso , vestito solo di un gonnellino in vita. McCoy medicò con rapidità la ferita di Kirk.
"E' solo un graffio" lo rassicurò, poi si avvicinò all'indigeno e gli somministrò un ipospray per risvegliarlo.
" Non siate aggressivi con lui, forse ci ha scambiati per invasori e si stava difendendo." suggerì Kirk.
L'umanoide riaprì gli occhi e li fissò chiaramente terorizzato.
"Calma, non vogliamo farti male, siamo amici di Sevrin ...hai mai sentito questo nome prima."
L'uomo parve rilassarsi e annuì." Il visitatore " rispose. Kirk sorrise soddisfatto. "Si, il visitatore."
Avevano trovato un punto di contatto.
"Mi spiace di avervi ferito , credevo foste nemici di dio."
Kirk sospirò, la religione non era mai stata il suo forte.
"Siamo visitatori e siamo amici, e se ci aiutate non faremo nulla per offendere il vostro dio."gli assicurò mostrandogli il palmo delle mani in un gesto universale di resa.L'uomo parve definitivamente rassicurato e fece loro cenno di seguirli.
"Adamo. "bisbigliò Claypoll nell'orecchio di Loki.
Lui afferrò l'allusione al mito del paradiso terrestre."Speriamo di non incontrare il serpente ."gli rispose.
Il villaggio degli indigeni era costituito da semplici capanne. La temperatura era ottimale, sui 25 gradi, quindi non c'era necessità di costruzioni più complesse. A poco a poco gli indigeni sbucarono dai loro nascondigli. Erano tutti ragazzi e ragazze sui 25 anni , biondi, longilinei e fasciati da ben scarse vesti. Fissavano i nuovi venuti con curiosità e preoccupazione.
"Non abbiate paura,sono amici di Sevrin , il visitatore." li rassicurò quello che pareva essere il loro capo ." Accomodatevi ,mi chiamo Akuta." l'indigeno indicò loro delle pietre levigate che parevano fungere da sedie.
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Capitolo 4 *** il dio computer ***
"Venite anche voi, dal cielo come Sevrin."chiese una ragazza timidamente.
Loro annuirono .
"Mi spiace di non potervi offrire nulla, ma dio è adirato con noi per qualche motivo che non comprendiamo e da una settimana non dispensa più cibo e cure. Abbiamo cercato di blandirlo con preghiere e cerimonie, ma lui non ci da più alcun segno. Quando vi ho visto pensavo che foste suoi nemici e per questo vi ho attaccato."spiegò loro Akuta.
I federali erano perplessi .
" Dio, il vostro dio, provvede materialmente a voi? Non solo spiritualmente?" chiese Spock stupito.
"Si , lui ogni giorno ci dispensava il cibo, i vestiti e ogni cosa ci servisse per vivere. E quando qualcuno accidentalmente si feriva provvedeva a curarlo. Questo prima che si adirasse con noi. Il cibo purtroppo è finito e non sappiamo come procurarcene altro . Uno dei nostri compagni non sta bene, ma nonostante le nostre suppliche, dio non l'ha voluto guarire."spiegò Akuta sconsolato.
"Io sono un guaritore,mostrami il tuo amico e forse potrò aiutarlo ."si fece immediatamente avanti McCoy.
Akuta gli fece cenno di seguirlo in una delle capanne." Queste persone sono come bambini un dio provvede ai loro bisogni materiali e loro non hanno idea di come prendersi cura di loro stessi. Vivono allo stato brado senza alcun segno di progresso civile o culturale."commentò Spock appena furono soli." Inoltre non ho visto, ne vecchi, ne bambini, questi giovani dimostrano tutti 25 anni ma potrebbero averne parecchi di più." aggiunse Loki " Quel che si dice una civiltà stagnante " commentò Kirk . McCoy riemerse dalla capanna."Il ragazzo ha una ferita che si è infettata, se non la ripulisco andrà in setticemia. Mi ci vorrà un pò." li informò prima di rientrare in fretta dal suo paziente .
"Akuta , tu dici che dio si prende cura di voi. Ma dov' è dio ? Vorremo, parlargli , pensi sia possibile?"chiese Kirk all'indigeno.
Lui riflettè un attimo. " Se dio non vuole più parlare con noi , forse lo farà con voi." conlcuse convinto." Seguitemi." ordinò loro avviandosi in mezzo alla boscaglia. Dopo dieci minuti giunsero in una radura in mezzo alla quale sorgeva un tempio di pietra che rappresentava un drago con le fauci spalancate.
"Quello è dio ? "chiese Claypoll stupito .
Akuta annuì e si inchinò davanti al tempio.
Loki aveva tirato fuori il suo tricorder." Dietro il tempio,all’interno della collina c'è una costruzione,credo dovremo dare un 'occhiata. Penso che quel dio serpente non abbia niente di divino." sussurrò cercando di non farsi sentire da Akuta.
"Professor Claypoll per favore resti qui con il nostro ospite, noi andremo a chiedere udienza al vostro dio, forse vorrà compiacerci con la sua benevolenza."annunciò Kirk facendo segno a Loki e Spock di seguirlo all'interno del tempio.
"Non rilevo nessuna fonte di energia."riferì Spock .
L'interno della bocca del tempio era vuoto e liscio.
Loki accarezzo le pareti. " Non è pietra, è sintetica."
Poi prese il phaser e lo puntò verso la parete di fronte a lui, dopo qualche secondo una piccola zona della parete si fuse. Ci volle un minuto perchè divenisse abbastanza fredda da far leva con le mani e spostarla per creare un'accesso. Accesero le torce per illuminare l'interno. La luce rivelò la presenza di computer e macchinari, dio dopotutto era decisamente più tecnologico che soprannaturale!
"Guardate quello è sicuramente un sintetizzatore alimentare, e quello un lettino biomedico." osservò Loki.
"Queste tecnologie aggiunte al teletrasporto spiegherebbero come dio possa sostentare e curare questa gente."concluse Spock.
"Interessante , ma ora è tutto inattivo."commentò Kirk .
"Un guasto alla fonte di energia che le alimentava.Credo che Scott potrebbe facilmente ripararla."suggerì Loki.
"Chi può aver costruito un apparato del genere, per provvedere alla necessità di questa gente bloccando il loro sviluppo per anni ?" si chiese Kirk .
"Sicuramente gli indigeni non hanno nulla a che fare con questa base. I macchinari sono vecchi ma la tecnologia è molto avanzata. Mentre i nativi sembrano incapaci persino di procacciarsi il cibo. Potrebbe trattarsi dell'esperimento di una civiltà molto avanzata o di un atto caritatevole, forse ne sapremo di più dopo aver analizzato le memorie del computer."suggerì Spock.
"Allora comunico a Scott di scendere quaggiù voi cominciate a revisionare il computer." ordinò Kirk ai suoi due ufficiali.
Uscito nuovamente alla luce del sole trovò Akuta e il profesor Claypoll ad attenderlo.
"Buone notizie Akuta, dio mi ha comunicato che ha bisogno del nostro aiuto, quando avremo finito, lui tornerà a essere benevolo con voi." Le parole di Kirk resero l'indigeno così entusiasta che corse immediatamente al villaggio a comunicarlo alla sua gente.
"Allora professore era questo l'Eden che pensava di trovare?"
"Se non è l'eden delle nostre leggende bibliche, ci somiglia molto "commento Claypoll.
"Che cosa pensa del fatto che questa gente non sia in grado di sopravvivere senza l'aiuto di quella macchina?"
"Neppure il popolo eletto sarebbe sopravvissuto senza l'aiuto di dio nel deserto."
"Ma la loro era una civiltà in divenire, queste persone ristagnano in questa condizione da chissà quanti anni."replicò Kirk .
"E che vorrebbe fare in proposito , sostituirsi al loro dio?” |
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Capitolo 5 *** il serpente ***
McCoy li raggiunse. Aveva terminato di curare il suo paziente e ne aveva approfitato per cominciare a fare analisi più approfondite sugli abitanti del pianeta.
"Questi indigeni hanno un'età indefinibile, potrebbero avere anche centinaia d'anni. C'è qualcosa nel pianeta, se sia nell'acqua o nell'atmosfera, non lo so dire, che induce il loro dna a autoripararsi. Per questo non invecchiano."spiegò loro.
"Non invecchiano, non si riproducono, non evolvono,non hanno curiosità per il mondo esterno, vivono solo in adorazione del loro dio. Una situazione veramente peculiare."commentò Kirk.
"Qualsiasi cosa ci sia su questo pianeta, mi ha guarito capitano. I miei ricordi sono ritornati nitidi come prima della malattia. I miei pensieri sono di nuovo coerenti." rivelò Claypoll.Gli occhi li brillavano di una nuova luce e di un nuovo entusiasmo per la vita. Si stava riappropriando del suo passato e poteva nuovamente sperare nel futuro.
"Tuttavia se lascia il pianeta questo effetto taumaturgico potrebbe cessare." lo avvertì McCoy.
"Ho deciso di rimanere."gli rivelò Claypoll."Ho stretto amicizia con gli indigeni e loro hanno deciso di accogliermi."
"Per chiunque altro la scelta non sarebbe stata etica, ma visto che le sue condizioni di salute stavano rapidamente degenerando, non mi opporrò."gli assicurò il capitano." Ma sappia che Scott ha riparato il generatore che alimentava il tempio. Il motivo per cui nessuno ha mai individuato questa civiltà è che il tempio emana un campo di forza olografico che li occulta. Se noi ce ne andiamo nessuno verrà a riprenderla, professore."
"Ne sono conscio e l'accetto, è questa la vita che mia moglie ha sempre sognato. E io insieme a lei se il destino fosse stato clemente con noi.Ora posso finalmente realizzare il suo sogno. La tecnologia non mi mancherà. Non so per quanto farà effetto la proprietà taumaturgica del pianeta, ma ogni giorno che passerà sarà una conquista per me."
"Allora addio professore,cosa devo dire a Harold?"gli chiese Loki .
"Ci ho pensato a lungo e devo chiedervi un favore. Conosco Harold e se sa che sono ancora vivo non smetterà mai di cercarmi. E' nella sua natura cercare di aiutare le persone anche quando loro non vogliono il suo aiuto."
Loki annuì era proprio tipico di Harold essere eccessivamente generoso."Quindi cosa vuole che gli dica?"chiese.
"Ditegli che sono morto. Che avete disperso le mie ceneri nello spazio.".
Loki sospirò, sapendo che probabilmente l'ingrato compito sarebbe toccato a lui. "Che ne dici Jim?"chiese al suo ragazzo.
Lui riflettè per un attimo ."Va bene ,il modo migliore per chiudere una vita è non lasciarsi nulla alle spalle quando si ricomincia."
Le parole di Jim colpirono Loki come se le avesse pronunciate per lui. Loki si era lasciato alle spalle il suo universo , la sua sete di potere e tutte le malefatte che aveva compiuto e aveva funzionato. Ora aveva una vita tutta nuova ed er felice. Era certo che anche per il dottor Claypoll sarebbe stato l'inizio di qualcosa di meraviglioso. Gli indigeni si erano riuniti per salutarli, i federali osservarono per l'ultima volta i loro volti meravigliati mentre scomparivano smaterializzati dal teletrasporto. Loki si chiese se tutto ciò che avevano fatto non avrebbe avuto lo stesso effetto che ebbe il serpente nell'eden. |
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