Star trek assemble: ep.15:il paradiso ritrovato

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il crepuscolo di una mente geniale ***
Capitolo 2: *** il manoscritto ***
Capitolo 3: *** adamo nell'eden ***
Capitolo 4: *** il dio computer ***
Capitolo 5: *** il serpente ***



Capitolo 1
*** il crepuscolo di una mente geniale ***




"Diario personale del  tenente Loki della nave Uss Enterprise. Mi trovo  sulla navetta Washington insieme al mio diretto superiore il  comandante Spock,stiamo facendo  dei  rilevamenti nei pressi  di una nebulosa. Spock  pensa che sia un 'esperienza importante per la mia formazione scientifica."
"Hai  veramente una rara opportunità  di poter osservare sul  campo  fenomeni che gli  altri  studenti, me compreso  all'epoca, hanno  potuto  vedere solo  sui  libri." il  sermone di  Spock  era cominciato  quando  avevano messo piede sulla navetta ed era continuato  senza sosta per tutto il  tempo  che erano stati li  fuori  a raccogliere dati. Loki pregava che accadesse qualcosa, anche il  ragnarock, purchè il  vulcaniano la smettesse di  blaterare. Poi ,quando ormai  stava per perdere le speranze il  suo  desiderio fu esaudito.
"Guarda, c'è  qualcosa la fuori: gli  strumenti  rilevavano un piccolo  ammasso  di  metallo e una debole fonte di  energia". A Loki non interessava cosa fosse, anche iron man in assetto  da guerra gli  andava bene, pur di  vincere la noia.
"Interessante , andiamo  a vedere "suggerì Spock  accelerando  verso  quella che secondo i  sensori  poteva essere una navetta.
Quando  arrivarono  abbastanza vicino  riuscirono  a vederla. Era un veccchio  modello malandato, . Il  nome sulla fiancata era Diane.
"Non  rispondono  alla nostra chiamata." puntualizzò Spock  come se fosse necessario.
"Però  all'interno  rilevo un segno  vitale, andiamo  a vedere?" chiese Loki speranzoso .
"Uno  solo  di  noi  due, potrebbe essere una persona in difficoltà  ma anche  una trappola."
"Allora vado io !"decise Loki  balzando in piedi  e raggiungendo  la postazione del  teletrasporto. Afferrò un phaser per sicurezza  e attese che Spock  lo teletrasportasse a bordo  del Diane. Una volta rimaterializzatosi a bordo costatò che la navetta era immersa nel silenzio e nella penombra . L'aria era irrespirabile per via dei  resti  di  cibo  sparsi sul  pavimento. Il  segno  vitale era quello  di un uomo  oltre la sessantina che giaceva addormentato  o  svenuto sulla poltroncina del pilota. Loki si  avvicinò con cautela senza riporre il phaser.Gli poggio due dita sul  collo assicurandosi che il  suo  battito  fosse regolare, poi lo scosse leggermente, ma l'uomo non si  svegliò. A quel punto  gli  fu  chiaro  che c'era bisogno  dell'opera del  buon dottore di  bordo.Loki alzò il  tricorder e lo punto  sul  volto  dell'uomo. Il  computer comparò i tratti  fisionomici  dell'uomo  con  quelli  contenuti  nel suo  vastissimo  archivio.
"Spock, quest'uomo  è il  professor Arthur Claypoll del  Mit di  Boston, conosciamo  qualcuno  che forse l'ha sentito  nominare. "
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"Arthur e io ,ci siamo laureati  assieme,....quanti ricordi." sospirò Harold Finch tormentando i buffi occhiali che portava sul  naso.
Nessuno aveva mai  capito perchè li indossasse, forse era solo un modo  eccentrico  di  distinguersi  dalla folla,visto che ne  ventitreesimo  secolo c’erano  altri  modi  per guarire  i  diffetti  di  vista.
" Quindi  sai  che cosa ci  facesse nello  spazio profondo  a bordo  di un rottame?" chiese Kirk. Harold scosse il  capo sconsolato." Scott ha stabilito  che la navetta era alla deriva per un 'avaria dovuta all'usura dei  componenti. Insomma se non fossimo passati  di lì  per  puro  caso  forse sarebbe morto."
"Purtroppo Arthur soffre della sindrome di Rufus ,una forma degenerativa del  sistema nervoso  che porta demenza e allucinazioni ed è incurabile. Dopo la morte di sua moglie Diane era in una casa di  cura. Temo  che sia scappato."confessò Harold con rammarico.
"Fantastico, allora noi  che ne dobbiamo  fare ? Aspetti che  te  lo  riportiamo  sulla terra o te lo  vieni  a prendere tu?"
"Siete impegnati  in una missione?" chiese Harold.
"Nulla di  urgente, consegniamo  pezzi  di  ricambio  a una colonia, ma la terra non ci  è  di  strada.Senti , se non fa troppo  casino  lo  teniamo  qui e quando  torniamo indietro te lo  restituiamo." suggerì  Kirk
.Harold annuì "Era una mente brillante , che triste destino." commentò  chiudendo la comunicazione.



Nda
Arthur Claypool  è un personaggio  di  person  of interest , amico  di  Harold Finch  e creatore di  Samaritan  compare  in due episodi  tristissimi , che sono  anche  i miei  preferiti .Ha perso  la moglie Diane e un tumore  al cervello  sta acancellando i  suoi  ricordi .

 

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Capitolo 2
*** il manoscritto ***


"Come va ?"chiese Loki spiando il paziente dall'ingresso dell'infermeria.
"Era solo un pò disidratato,ora è sveglio  ma confuso. Ho  cercato  di spiegargli dove siamo, ma non credo  abbia capito. "rispose McCoy  scuotendo il  capo.
Loki si  era documentato sul  lavoro  di  Claypoll e  davvero non poteva credere che la sua incredibile intelligenza fosse andata perduta. Le persone molto intelligenti lo affascinavano, forse perchè per tuta la sua vita aveva avuto  a che fare con individui decisamente più stupidi  di lui,come quell'allocco al  testosterone di suo  fratello.
"Dottor Claypoll?" lo chiamò sperando  che ricordasse almeno il  suo stesso  nome.
"Chi è là?"chiese l'uomo tirandosi più in su sul  letto.
"Sono il  tenente Loki, sono io  che l'ho  trovata su  quella nave alla deriva."gli spiegò lui.
"Capisco ...beh  suppongo  che ora dovrei  ringraziarla."rispose l'uomo infastidito.
"No  devo ringraziarla io, mi  ha salvato  da un sermone del  mio capo ...vulcaniano."
Claypoll lo  fissò per qualche secondo poi scoppiò in una risata incontrollabile.
" Dove era diretto , dottore?" chiese Loki.
"In paradiso" rispose lui facendogli l'occhiolino.
Loki sospirò, il poveretto  era proprio andato.

"Come va il  nostro ospite?"Chiese Jim  Kirk  a Loki  il  giorno  dopo  mentre passeggiavano per i  corridoi  della nave."Ho  visto  che hai passato  molto  tempo  con lui."
"Gli  ho parlato. All'inizio  credevo  che vivesse in un mondo tutto suo, per via della malattia, ma poi ho  scoperto  che se l'è costruito  partendo  da alcune  favole. Pare sia appassionato  di un autore, Ian  Sevrin ,che scrive fantasy  ambientati  in mondi  immaginari e lui  crede di  vivere in uno  di  questi mondi.Vieni, fatti  raccontare la storia ,è  appassionante."
Loki lo  prese per un gomito  e lo  condusse in infermeria dove Claypoll era intento  a leggere un libriccino foderato  di  cuoio.
"Buongiorno professore, le presento il  mio  capitano"
. .L'uomo si  staccò  a fatica dalla sua lettura.
" Cosa sta leggendo ?" chiese Loki sinceramente incuriosito.
" Il  diario  di  Sevrin. Dopo  la sua morte  ho  comprato  all'asta alcune suoi  oggetti  tra cui  questo  diario manoscritto."
"Sul  serio  c'è  ancora qualcuno che scrive a mano '?chiese Loki  stupito.
" Sevrin era un romantico e un sognatore. Mia moglie faceva la grafica e  aveva illustrato alcune sue storie. Ho  comprato quei  ricordi per Diane. Ma in mezzo  a quelle cose, c'era questo." spiegò  Claypoll mostrando loro  il  diario .
"E' il  resoconto  di un viaggio dove per caso Sevrin ha visitato il  paradiso  terrestre. In seguito a un avaria è  atterrato  su  questo pianeta che ha ribatezzato  Eden, popolato  da persone bellissime, sempre  giovani e felici .Su  Eden  non c'è  fame, lavoro, fatica, malattie. Solo  felicità, salute e vita eterna." Kirk  non riusci  a trattenere un sorriso  divertito.
"Non mi  crede capitano? So  di  essere malato, ma la mia non è un eccentricità  dovuta alla mia condizione, le indicazioni sul  diario  sono  chiare. Eden  esiste! E il  mio  ultimo  desiderio  e ritrovarlo!"
"Professor Sevrin , se Eden  esistesse,non pensa che qualcuno  l'avrebbe già  trovato, il  cosmo  è  grande, ma oggi  con la curvatura a cui  viaggiano  le navi, le distanze si  sono  notevolmente accorciate." Kirk  cercava di  essere comprensivo, dopotutto  Claypoll sembrava solo  un vecchietto  eccentrico.
" E poi  se esisteva un posto  del  genere perchè Sevrin  non si  fermato  lì?"intervenne Loki.
Claypoll  scosse il  capo e parve scoraggiato, ma durò solo un attimo. Allungò il  libretto a Loki. "Lo  legga , se pensa che sia malattia a farmi  immaginare tutto, non ne parlerò  più."gli  assicurò. Loki  prese il  libretto e osservo  le pagine consunte e macchiate di  muffa. Dopotutto sarebbe stato un curioso  diversivo.

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Capitolo 3
*** adamo nell'eden ***


"Non  ho  ancora capito  come hai  fatto  a convincermi." borbottò Kirk che se ne stava con i gomiti piantati sulla sua  scrivania in sala tattica e il muso lungo.
Loki gli passò dietro, si strusciò contro  di lui poi lo abbracciò e lo  baciò sul  collo." Che ti costa, tanto passavamo di lì. Ho  ricostruito la rotta percorsa da Sevrin e il pianeta su  cui  Sevrin  atterrò  durante le sue peregrinazioni dovrebbe essere Gamma trianguli  6. Quando troveremo il pianeta il professor Claypoll si convincerà che è una fantasia e passera in pace gli ultimi anni  della sua vita."
Kirk annuì "Sempre che la sua malattia gli  permetta ancora di distinguere la fantasia dalla realtà."
In quel momento squillò il  comunicatore sulla scrivania e  la faccia di  Spock  comparve sul  monitor.
"Jim  siamo  entrati in orbita a Gamma trianguli 6 "
"Arriviamo." rispose Kirk alzandosi e raggiungendo il ponte di  comando  situato  subito al di là  della porta.
Il  vulcaniano  sembrava leggermente a disagio.Si poteva dedurre da una leggera increspatura sulla fronte.
"Qualcosa non va ?"chiese Kirk
"Gamma trianguli  6 risulta disabitato  sulle mie mappe, invece ora rilevo  segni  di  vita, ed è  strano...."
"Segni  di una fonte di  energia?"chiese Loki.
"No " rispose Spock. "E questo  è  anche più  strano  se è  possibile".
"Va a finire che il  professor Claypoll non è  così  suonato  come sembra."commentò  Kirk con  un sorriso ."Credo  ci tocchi una gita esplorativa sulla superficie. Cerchiamo  di  mantenerci  a distanza dagli indigeni finchè non comprendiamo il loro  grado  di  sviluppo. "
"Credo dovremo portare con noi il professor Claypoll , dopotutto è il  suo paradiso perduto."suggerì Loki .
"Speriamo lo  sia veramente, questa apparizione improvvisa non mi  convince scendiamo  armati e teniamo  gli  occhi  aperti"ordinò il  capitano.

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"Il  paradiso  terrestre esiste veramente." esclamò  il proffessor Claypoll mentre passeggiavano  tra la vegetazione.
Pareva realmente l'eden, così   lussureggiante . La fitta vegetazione testimoniava che  sicuramente non era ancora arrivata la civiltà  a deturpare tanta rigogliosa natura.
"Shhhhhhhhhh."intimò Loki al professore. "Non dobbiamo  farci  scoprire dagli indigeni".
Ma Arthur ormai  era fuori controllo, non poteva fare a meno  di toccare ogni fiore o pianta che incontravano sul loro  cammino e commentare ogni minuscola forma di  vita che ronzava attorno  alle loro teste. Pareva un bimbo alla scoperta del mondo che lo  circonda.Forse in parte era un effetto collaterale della demenza che lo  affliggeva, ma poteva essere anche il genuino entusiasmo di un uomo che aveva realizzato l'ultimo  sogno  condiviso  con l'amata moglie.
"Spock  i  segni  vitali?" chiese Kirk  mentre si  addentravano  tra la fitta vegetazione.
"Poco innanzi  a noi, ma alcuni  si  stanno  avvicinando." lo  avvertì il  vulcaniano.
Kirk  si guardò intorno,se questo  era veramente il pianeta su  cui  era naufragato  Sevrin non correvano pericoli, per come lui  l'aveva descritto, ma se non lo  era? La risposta non si  fece attendere una pietra lo  colpì al  capo facendolo  barcollare per il  dolore.Tutti  gli  uomini  scattarono in assetto di  battaglia. McCoy  afferrò Claypoll e lo  spinse a terra mentre  Loki resistette all'impulso di  gettarsi  verso  la fonte dell'attacco e si inginocchio  su  Kirk  per sincerarsi  del  suo  stato. Spock  tirò  fuori  il phaser e schivando  altre pietre che provenivano  da dietro i  cespugli fece fuoco ad ampio raggio. L'attacco  cessò immediatamente,l'aggressore doveva essere stato  stordito  dal  raggio del phaser. Quando  Spock  scostò  le fronde dei  cespugli, con estrema cautela, si  trovò  di fronte un umanoide  muscoloso  , vestito  solo  di un gonnellino  in vita. McCoy medicò con  rapidità  la ferita di  Kirk.
"E' solo un  graffio"  lo  rassicurò, poi  si  avvicinò  all'indigeno e gli  somministrò  un ipospray  per risvegliarlo.
" Non siate aggressivi con  lui, forse ci  ha scambiati per invasori e si  stava difendendo." suggerì Kirk.
L'umanoide riaprì  gli  occhi e li  fissò  chiaramente terorizzato.
"Calma, non vogliamo  farti  male, siamo  amici  di  Sevrin ...hai  mai  sentito  questo nome prima."
L'uomo  parve rilassarsi  e annuì." Il  visitatore " rispose. Kirk  sorrise soddisfatto. "Si, il  visitatore."
Avevano  trovato un punto  di  contatto.
"Mi  spiace di  avervi  ferito , credevo  foste nemici  di  dio."
Kirk  sospirò, la religione non era mai  stata il  suo  forte.
"Siamo  visitatori  e siamo  amici, e se ci  aiutate non faremo  nulla per offendere il  vostro  dio."gli  assicurò mostrandogli  il  palmo  delle mani in un gesto universale di  resa.L'uomo  parve definitivamente rassicurato e fece loro  cenno di  seguirli.
"Adamo. "bisbigliò Claypoll  nell'orecchio di  Loki.
Lui afferrò  l'allusione al  mito del paradiso  terrestre."Speriamo  di  non incontrare il  serpente ."gli  rispose.
 Il  villaggio  degli indigeni  era costituito  da semplici  capanne. La temperatura era ottimale, sui  25 gradi, quindi  non c'era necessità  di  costruzioni  più  complesse. A poco  a poco gli  indigeni sbucarono  dai loro  nascondigli. Erano  tutti  ragazzi e ragazze sui  25 anni , biondi, longilinei e fasciati  da ben scarse vesti. Fissavano i  nuovi  venuti  con  curiosità e preoccupazione.
"Non  abbiate paura,sono  amici  di  Sevrin , il visitatore." li rassicurò  quello che pareva essere il  loro  capo ." Accomodatevi ,mi  chiamo  Akuta." l'indigeno indicò loro delle pietre levigate che parevano fungere da sedie.

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Capitolo 4
*** il dio computer ***


"Venite anche voi, dal  cielo  come Sevrin."chiese una ragazza timidamente.
Loro  annuirono .
"Mi  spiace di  non potervi  offrire nulla, ma dio è  adirato  con  noi  per qualche motivo  che non comprendiamo e da una settimana non dispensa più  cibo  e cure. Abbiamo  cercato  di  blandirlo  con preghiere e cerimonie, ma lui  non ci  da più  alcun  segno. Quando  vi  ho  visto pensavo  che foste suoi  nemici  e per questo vi  ho  attaccato."spiegò loro Akuta.
I  federali  erano perplessi .
" Dio, il  vostro  dio, provvede materialmente a voi? Non  solo  spiritualmente?" chiese Spock stupito.
"Si  , lui  ogni  giorno  ci  dispensava il  cibo, i  vestiti  e ogni  cosa ci  servisse per vivere. E quando  qualcuno  accidentalmente si  feriva provvedeva a curarlo. Questo  prima che si  adirasse con  noi. Il  cibo purtroppo  è  finito e non sappiamo  come procurarcene altro . Uno  dei  nostri  compagni  non sta bene, ma nonostante le nostre suppliche, dio  non l'ha voluto  guarire."spiegò  Akuta sconsolato.
"Io  sono un guaritore,mostrami il tuo amico  e forse potrò aiutarlo ."si  fece immediatamente avanti McCoy.
Akuta gli  fece cenno  di  seguirlo in una delle capanne." Queste persone sono  come bambini un dio  provvede ai loro bisogni  materiali  e loro non hanno idea di come prendersi cura di loro stessi. Vivono  allo stato brado senza alcun segno  di progresso  civile o  culturale."commentò Spock  appena furono soli." Inoltre non ho  visto, ne vecchi, ne  bambini, questi  giovani  dimostrano  tutti  25 anni  ma potrebbero  averne parecchi  di più." aggiunse Loki " Quel  che si  dice una civiltà  stagnante " commentò  Kirk . McCoy riemerse dalla capanna."Il  ragazzo ha una ferita che si  è infettata, se non la ripulisco  andrà in setticemia. Mi  ci  vorrà un pò." li informò  prima di rientrare in fretta dal  suo paziente .
"Akuta , tu  dici  che dio  si  prende cura di  voi. Ma dov' è  dio ? Vorremo, parlargli , pensi  sia possibile?"chiese Kirk  all'indigeno.
Lui riflettè un attimo. " Se dio  non vuole più  parlare con noi , forse lo  farà  con voi." conlcuse convinto." Seguitemi." ordinò loro  avviandosi  in mezzo  alla boscaglia. Dopo dieci minuti   giunsero in una radura in mezzo  alla quale sorgeva un  tempio di pietra che rappresentava un drago  con  le fauci  spalancate.
"Quello è dio ? "chiese Claypoll stupito .
Akuta annuì e si inchinò davanti  al  tempio.
Loki aveva tirato fuori il suo tricorder." Dietro il tempio,all’interno  della collina c'è una costruzione,credo dovremo  dare un 'occhiata. Penso  che quel  dio  serpente non abbia niente di  divino." sussurrò cercando  di non farsi  sentire da Akuta.
"Professor Claypoll per favore resti  qui con il  nostro ospite, noi andremo  a chiedere udienza al  vostro dio, forse vorrà compiacerci con la sua benevolenza."annunciò Kirk facendo segno  a Loki  e Spock  di  seguirlo all'interno  del tempio.
"Non rilevo  nessuna fonte di  energia."riferì Spock .
L'interno  della bocca del  tempio era vuoto  e liscio.
Loki  accarezzo  le pareti. " Non  è  pietra, è  sintetica."
Poi  prese il phaser e lo puntò verso  la parete di  fronte a lui, dopo  qualche secondo una piccola zona della parete si  fuse. Ci  volle  un minuto  perchè divenisse  abbastanza fredda da far leva con le mani  e spostarla per creare un'accesso. Accesero le torce per illuminare l'interno. La luce rivelò la presenza di  computer e macchinari, dio  dopotutto era decisamente più tecnologico  che soprannaturale!
"Guardate quello  è  sicuramente un sintetizzatore alimentare, e quello un lettino biomedico." osservò Loki.
"Queste tecnologie aggiunte al  teletrasporto spiegherebbero come dio possa sostentare e curare questa gente."concluse Spock.
"Interessante , ma ora è  tutto inattivo."commentò Kirk .
"Un guasto  alla fonte di  energia che le alimentava.Credo che Scott potrebbe facilmente ripararla."suggerì Loki.
"Chi  può  aver costruito un apparato  del  genere, per provvedere alla necessità  di questa gente bloccando  il  loro  sviluppo per anni ?" si  chiese Kirk .
"Sicuramente gli indigeni  non hanno nulla a che fare con  questa base. I macchinari sono  vecchi ma la tecnologia è  molto  avanzata. Mentre i  nativi  sembrano  incapaci  persino  di procacciarsi  il  cibo. Potrebbe trattarsi  dell'esperimento di una civiltà  molto  avanzata o  di un atto  caritatevole, forse ne sapremo di più  dopo  aver analizzato le memorie del  computer."suggerì  Spock.
"Allora comunico  a Scott di  scendere quaggiù  voi  cominciate a revisionare il  computer." ordinò  Kirk  ai suoi  due ufficiali.
Uscito  nuovamente alla luce del  sole trovò Akuta e il profesor Claypoll ad attenderlo.
"Buone notizie Akuta, dio mi  ha comunicato  che ha bisogno  del  nostro  aiuto, quando  avremo  finito, lui  tornerà  a essere benevolo  con voi." Le parole di Kirk resero l'indigeno così entusiasta che corse immediatamente al  villaggio a comunicarlo  alla sua gente.
"Allora professore era questo l'Eden  che pensava di  trovare?"
"Se non è l'eden  delle nostre leggende bibliche, ci  somiglia molto "commento  Claypoll.
"Che cosa pensa del  fatto  che questa gente non sia in grado  di  sopravvivere senza l'aiuto  di  quella macchina?"
"Neppure il popolo  eletto  sarebbe sopravvissuto senza l'aiuto  di  dio  nel  deserto."
"Ma la loro era una civiltà in divenire, queste persone ristagnano in questa condizione da chissà  quanti  anni."replicò Kirk .
"E che vorrebbe fare in proposito , sostituirsi  al  loro  dio?”

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Capitolo 5
*** il serpente ***


McCoy  li  raggiunse. Aveva terminato di  curare  il  suo  paziente e ne aveva approfitato per cominciare a fare analisi  più approfondite sugli abitanti  del  pianeta.
"Questi indigeni  hanno un'età  indefinibile, potrebbero  avere anche centinaia d'anni. C'è  qualcosa nel pianeta, se sia nell'acqua o nell'atmosfera, non lo so dire, che induce il loro  dna a autoripararsi. Per questo non invecchiano."spiegò loro.
"Non  invecchiano, non si  riproducono, non evolvono,non hanno curiosità per il  mondo  esterno, vivono  solo in adorazione del  loro dio. Una situazione veramente peculiare."commentò Kirk.
"Qualsiasi cosa ci  sia su  questo pianeta, mi  ha guarito capitano. I miei ricordi  sono ritornati nitidi come prima della malattia. I miei  pensieri  sono di  nuovo  coerenti." rivelò Claypoll.Gli occhi li brillavano di una nuova luce e di un nuovo entusiasmo per la vita. Si  stava riappropriando  del  suo passato e  poteva  nuovamente sperare nel futuro.
"Tuttavia se lascia il pianeta questo effetto taumaturgico potrebbe cessare." lo avvertì McCoy.
"Ho deciso  di rimanere."gli  rivelò  Claypoll."Ho  stretto  amicizia con  gli indigeni e loro  hanno  deciso di  accogliermi."
"Per chiunque altro  la scelta non sarebbe stata etica, ma visto che le sue condizioni  di  salute stavano  rapidamente degenerando, non mi opporrò."gli  assicurò il  capitano." Ma sappia che Scott ha riparato il  generatore che alimentava il  tempio. Il  motivo per cui  nessuno  ha mai  individuato questa civiltà è che il  tempio  emana un campo  di  forza olografico che li  occulta. Se noi  ce ne andiamo nessuno  verrà  a riprenderla, professore."
"Ne sono  conscio e l'accetto, è questa la vita che mia moglie ha sempre sognato. E io  insieme a lei  se il destino fosse stato  clemente con noi.Ora posso finalmente realizzare  il  suo sogno. La tecnologia non mi mancherà. Non so per quanto farà effetto la proprietà taumaturgica del pianeta, ma ogni giorno che passerà sarà una conquista per me."
"Allora addio professore,cosa devo  dire a Harold?"gli  chiese Loki .
"Ci ho pensato  a lungo e devo chiedervi un favore. Conosco  Harold e se sa che sono  ancora vivo non smetterà mai  di  cercarmi. E' nella sua natura cercare di  aiutare le persone anche quando loro non vogliono il  suo aiuto."
Loki annuì era proprio tipico di Harold essere eccessivamente generoso."Quindi cosa vuole che gli  dica?"chiese.
"Ditegli che sono morto. Che avete disperso le mie ceneri  nello spazio.".
Loki  sospirò, sapendo che probabilmente l'ingrato compito sarebbe toccato  a lui. "Che ne dici  Jim?"chiese al  suo  ragazzo.
Lui riflettè  per  un attimo ."Va bene ,il modo migliore per chiudere una vita è  non lasciarsi  nulla alle spalle quando si  ricomincia."
Le parole di Jim colpirono Loki come se le avesse pronunciate per lui. Loki si  era lasciato  alle spalle il  suo  universo , la sua sete di potere e tutte le malefatte che aveva compiuto e aveva funzionato. Ora aveva una vita tutta nuova ed er felice. Era certo  che anche per il  dottor Claypoll sarebbe stato l'inizio  di  qualcosa di  meraviglioso. Gli  indigeni  si  erano  riuniti per salutarli, i  federali osservarono per l'ultima volta i  loro  volti  meravigliati  mentre scomparivano  smaterializzati  dal  teletrasporto. Loki  si  chiese se tutto ciò che avevano  fatto  non avrebbe avuto lo  stesso effetto che ebbe il  serpente nell'eden.

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