Sovrannatural

di _DracoMalfoy__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sappiamo tutti chi, o meglio cosa, sono i muta-forma: semplicemente l'ultimo anello della catena dei "non umani". In cima, i più rispettati e temuti c'erano i demoni e gli angeli. I demoni, figli del diaolo, erano creature spietate capace di uccidere qualsiasi forma di vita a loro piacimento: erano temuti da tutti, nessuno osava sfidarli, sapevano che avrebbero rischiato la vita. Gli angeli, figli del cielo, erano invece creature magnifiche, benevoli, pronti a proteggere e a sacrificare la propria vita. Poi c'erano i vampiri, anch'essi immortali eccetto che per un demone, spietati e dolorosi. Subito dopo ,quasi alla pari dei vampiri, i licantropi. Poi i fantasmi. E infine i muta-forma: che erano in grado di mutare in qualsiasi animale o persona. Uno di questi era Louis. Lui e sua sorella Emily. Entrambi un giorno decisero di andare alla Paranormal ed entrambi commetterono un enorme sbaglio. Infatti in quella scuola potevano andare demoni, angeli, vampiri, licantropi e fantasmi, oltre ai muta-forma. Inoltre loro non erano come tutti i muta-forma. No. Loro non avevano entrambi gli occhi bianchi: Louis avea un occhio bianco e uno azzurro e Emily uno bianco e uno nero. -------SPAZIO AUTRICE------- Se avete giá letto la storia su Wattpad è solo la stessa storia, stessa scrittrice, su un programma diverso.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Eravamo li, davanti a quell'enorme cancello. Da fuori sembrava un edificio in rovina, era cosi che doveva sembrare: spettrale. Per indurre gli esseri umani a non entrarvi. Ma una volta superato il cancello si poteva ammirare un enorme castello. Mi diressi verso l'entrata e poi in segreteria, affiancato da Emily. Attraversammo corridoi pieni di ragazzi che volavano, attraversavano muri e correvano. Arrivati in segreteria una donna sulla cinquantina e con un paio di occhiali sul naso ci domandò: «I vostri cognomi?» «Tomlison» «Tomlison...?» «Louis» «Emily» «Louis stanza 186, il tuo compagno è Nic. Emily stanza 327, la tua compagna è Bella» «Okay, grazie» rispondemmo all'unisolo io ed Emily e ci dirigemmo verso le rispettive stanze dividendoci. «183...184...185...186! Eccola.» Girai la chiave ed entrai. Notai subito un ragazzo biondo che volava intento a sistemare le sue cose nell'armadio. «Ciao tu devi essere...?» «Louis, Louis Tomlison» «Nic. Wow hai un cognome! In questa scuola sono in pochi ad averlo!» Mi diressi verso il mio letto e appoggiai la mia valigia sul materasso. La stanza era completamente bianca: troppo monotona. Sistemai le mie cose. Per fortuna avevo un fantasma come compagno: non avrebbe potuto uccidermi almeno. Il biondo poggio i piedi per terra e mi venne vicino, era piu alto di me, anche se di poco. «Allora vieni a pranzo? Non ho amici qui e non voglio mangiare da solo, ti dispiace pranzare con me?» «Certo. Neanche io ho amici e poi sembri un tipo simpatico. Potrei sentire anche mia sorella se vuole pranzare con noi.» «Hai una sorella?» «Si. Si chiama Emily» «Okay va benissimo» Mentre ci incamminavamo verso la mensa notai un gruppo di ragazzi intorno ad una bionda e una castana. Ad un certo punto uno di loro prese la castana per i fianchi e l'avvicinò a se. La bionda deve essersi arrabbiata a quel gesto perchè infilò una mano nel petto del ragazzo e ne estrasse il cuore. Tutti e sei fuggirono spaventati mentre il ragazzo giaceva a terra. Non ci devono essere regole sul fatto che non si può uccidere una persona. Mi si gelò il sangue nelle vene quando vidi le due ragazze avvicinarsi a noi. «Ehi Nic! Chi si rivede! E lui chi è?» chiese la bionda. «E' il mio nuovo compagno di stanza. Alex Emma lui è Louis, Louis loro sono Alex ed Emma, delle mie amiche» «Non avevi detto di non avere amici?» «Infatti, 'amici'. Loro sono delle amiche» «Ah» «Allora...» chiese la bionda. «Allora...cosa?» «Che cosa sei te?» «Un muta-forma» «Umm...sei sicuro? I tuoi occhi sono...» «Lo so come sono i miei occhi. Non so perchè sono di questi colori.» «Okay, che strano. Io sono un demone» «Si l'avevo capito.» «Cosa intendi?» «Prima...con quei ragazzi...» «Ah si, capito» «Io sono un vampiro» la castana spezzò il silenzio imbarazzante che si era creato. Entrammo finalmente in mensa. Ci sedemmo ai primi posti che trovammo liberi tutti e quattro. Vidi mia sorella entrare con una mora. Le feci segno con la mano di avvicinarsi ed entrambi si sedettero al nostro tavolo. «Ciao fratellino, lei è Bella la mia compagna di stanza, è un angelo» «Louis»

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