«Quando
chiamerò il vostro nome, verrete avanti. Io
vi metterò il cappello parlante sulla testa e verrete
smistati nelle vostre
case.»
L’austera
professoressa McGranitt srotolò la
pergamena che aveva in mano ed iniziò a chiamare gli
undicenni davanti a lei.
«John
Watson.»
Un
ragazzino dai capelli biondo cenere uscì dalla
massa e andò a posizionarsi sullo sgabello davanti alla
professoressa, che gli
posizionò sulla testa un cappello tutto rattoppato.
“Sei
leale, ragazzo, abbastanza per essere un
Tassorosso. Ma la tua indole è
un’altra…”
Il
ragazzino sembrava impaurito, e fu con sorpresa
che sentì esclamare a gran voce:
«Grifondoro!»
Il
tavolo rosso-oro applaudì vigorosamente e il
piccolo John andò a sedersi fra di loro, un sorriso
sbalordito ancora in volto.
Seguì
una ragazzina di nome Irene Adler, tutta
capelli neri, occhi versi e puzza sotto il naso.
Andò
a posizionarsi sullo sgabello con una grazia
senza pari, ma il responso sembrava scontato per tutti:
«Serpeverde!»
Seguirono
Molly Hooper e Amelie Hudson, ed entrambe
finirono a Tassorosso; Poi un ragazzino dall’aria strana, Jim
Moriarty, che
finì a Serpeverde, e infine, finalmente…
«Sherlock
Holmes.»
Un
ragazzino dai riccioli scuri con profondi occhi
grigi si avvicinò allo sgabello con aria scettica.
Dal
tavolo dei Serpeverde, suo fratello Mycroft si
mosse irrequieto, mentre il preside Albus Silente faceva lo stesso.
Gli
Holmes erano sempre stati una famiglia purosangue
molto antica, con caratteristiche ereditarie fuori dal comune.
Mycroft
Holmes, studente del quinto anno, non aveva
deluso le sue aspettative, anche se il suo smistamento nella casa di
Salazar lo
aveva preoccupato non poco.
La
sorte era stata bizzarra, e adesso tutte le
aspettative ripiegavano sul fratello minore.
Il
cappello fece una smorfia appena sfiorò i
riccioli dell’undicenne.
“Hai
un cervello fuori dal comune, ragazzo. Non
vedevo una testa simile dai tempi di Cosetta Corvonero…
eppure in te vedo coraggio,
desiderio di mettersi alla prova, generosità… ti
troveresti bene in tutte le
case, a mio parere. Come tutti gli Holmes, d’altro canto. Tuo
fratello ha
scelto Serpeverde, ma tu non sei davvero come lui…”
«Mi
stai annoiando con le tue indecisioni,
cappello!» sbottò Sherlock, e un secondo dopo il
cappello urlò: «Corvonero!»
Il
tavolo dei Corvonero iniziò ad applaudire
freneticamente urlando: «Abbiamo Holmes! Abbiamo
Holmes!»
Dal
tavolo dei Serpeverde, Mycroft Holmes applaudiva
mestamente: se lo era aspettato, anche se avrebbe preferito avere il
suo
irrequieto fratellino più sotto controllo nella sua casa.
Ma
Sherlock era intelligente, anche se non al suo
livello.
Con
il suo cervello avrebbe potuto avere l’intero
mondo magico ai suoi piedi, e la casa Corvonero avrebbe potuto renderlo
più
arguto di quanto già non fosse.
Alla
sua sinistra, vide quella Adler insieme a
Moriarty parlare sotto voce. Assottigliò gli occhi. Quei due
erano decisamente
da tenere d’occhio…
Dal
suo tavolo, Sherlock fece un cenno con la mano
al fratello maggiore, che rispose con un sorriso.
Sherlock
era un rompipluffe, ma era pur sempre il
suo fratellino.
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Lo
so, sono totalmente impazzita. Sherlock Holmes ad
Hogwarts era un’idea che mi frullava in testa da un
po’, ed eccola qui scritta!
Spero
solo non vi sembri troppo stravagante…
Beh,
aspetto con ansia vostri pareri in merito. Con
affetto, Mary Evans.
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