The Omen

di MattySan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una Triste Notizia ***
Capitolo 2: *** Uno Sguardo Sinistro ***
Capitolo 3: *** Kovu ***
Capitolo 4: *** Il Cimitero ***
Capitolo 5: *** Sogno Fatale ***
Capitolo 6: *** La Liberazione ***



Capitolo 1
*** Una Triste Notizia ***


Era notte inoltrata nella savana ma alla Rupe Dei Re non si respirava aria tranquilla.
Simba continuò ad andare avanti e indietro per tutta la Rupe senza smettere un secondo, come se fosse impazzito e sentisse che qualcosa sarebbe dovuto andare per forza storto.
“Sire la prego si calmi è quasi un ora che va su e giù!” disse Zazu con aria preoccupata osservando Simba che sembrava essere impazzito.
“Non ci riesco Zazu sono troppo agitato e se poi qualcosa non funziona? E se? E se? E se?...”.
Simba non riusciva a pensare ad altro, quando improvvisamente vide una figura nera che stava venendo verso di lui con uno sguardo gelido e penetrante.
La luna illuminò la figura che si rivelò essere un babbuino ma non si trattava affatto di Rafiki anzi, costui era cupo e metteva inquietudine.
“Mi segua” disse al leone voltandosi e camminando in avanti senza fermare il passo.
Simba senza fare domande lo seguì e i due una volta che i due furono lontani dalla Rupe Dei Re, si sistemarono sotto un albero e il babbuino si fermò mettendosi a sedere su una roccia mentre Simba lo fissava con aria interrogativa.
“Chi è lei?”.
“Porto orribili notizie mio Re, come lei sa sua moglie Nala ha dato alla luce due piccoli e meravigliosi cuccioli poco fa un maschio e una femmina ma…”.
Sul volto di Simba si dipinse una smorfia di terrore.
“Ma cosa? CONTINUA!”.
“Purtroppo mi dispiace informarla che il maschio è nato morto”.
A quelle parole il mondo sembrò crollare addosso a Simba e si mise a terra con le zampe sulla testa piangendo, mentre si diceva “No! No! No!” in continuazione non riuscendo a pensare a nient’altro, tranne che al dolore.
Dopo qualche attimo di pura tristezza, sollevò la testa verso il babbuino.
“E Kiara è ancora viva?”.
“Si lei è viva”.
“Nala sa niente della morte del maschio?”.
“No lo abbiamo seppellito lei non sa che è morto e io sono venuto qui da lei perché voglio proporle un rimedio a questa disgrazia”.
“Un rimedio? Di cosa parla?”.
“Una mamma ha poco fa dato alla luce un leoncino maschio identico a quello morto ma lei è morta di parto, quindi avevo considerato l’idea di affidare questo cucciolo a lei e lo cresca come fosse suo figlio”.
Simba ci pensò un attimo, aveva mille interrogativi nella testa e non sapeva cosa fare.
“Ci pensi bene! Sua moglie sarà felicissima sapere che non è morto e che avrà anche un figlio maschio come ella desiderava e poi non può lasciare un piccolo cucciolo indifeso senza nemmeno dei genitori, dato che se lei rifiutasse di prenderlo con sé noi dovremmo…”.
“NO! Questo no!”.
“E allora cosa decide?”.
Con le lacrime agli occhi Simba strinse la mano al babbuino.
“Si va bene accetto”.
“Ottimo e ora vada a casa, sua moglie e sua figlia insieme al suo nuovo cucciolo la stanno aspettando e un ultima cosa!”.
“Si?”.
“Non dia un nome al cucciolo ne ha già uno, si chiama Mapepo per volere della sua madre naturale!”.
Mapepo… quel nome turbò Simba per qualche secondo, facendogli scorrere un brivido lungo la schiena ma non ci pensò molto e riprese a correre verso la Rupe anche se aveva già sentito questo nome.
Mentre il leone si allontanava, sul volto del babbuino si dipinse un sorriso sinistro e sparì ne buio della notte così come era venuto.
Una volta arrivato alla Rupe, Simba entrò nella caverna dove Nala stava allattando i due cuccioli.
“Simba guardali sono bellissimi” disse la leonessa mentre leccava la testa ai due cuccioli ma Simba guardava in modo cauto il cucciolo maschio, essendo benissimo consapevole che non era suo figlio e aveva in un certo senso “timore” di quel cucciolo dall’aria apparentemente innocente.
“Gli hai già dato un nome?” chiese Simba a Nala che era completamente presa dai due cuccioli senza badare a nient’altro.
“Si lei si chiamerò Kiara come abbiamo deciso ma lui ancora non lo so”.
“Ce l’ho io il nome, lo chiamiamo Mapepo”.
Nala sembrò leggermente turbata da quel nome ma lo accettò e Simba si mise accanto a lei, stringendola forte mentre entrambi si addormentarono insieme ai cuccioli ignari dell’orrore che aspettava Simba e tutte le Terre Del Branco.
 
 
Angolo dell’autore
 
Sicuramente tutti voi avrete visto il film The Omen del 1976 arrivato in Italia con il titolo Il Presagio. Ebbene con questa fanfiction voglio mostrare come tutto questo può accadere dal punto di vista di Simba e di tutti gli altri. Spero vi piaccia e ci vediamo al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 2
*** Uno Sguardo Sinistro ***


Passò un mese da quella notte misteriosa e Simba aveva cercato di dimenticare tutto quello che era successo ma sembrava impossibile dato che il leone ogni notte, aveva incubi spaventosi riguardanti Mapepo quel cucciolo dall’apparenza innocente ma che sembrava nascondere un oscuro segreto che Simba non riusciva a capire.
Kiara e Mapepo crescevano felicemente e si stava avvicinando il giorno del loro compleanno, inutile dire che i due cuccioli erano felicissimi.
“Mamma! Mamma! Possiamo andare a fare una corsa laggiù? Ti prego vogliamo vedere che c’è al confine delle Terre Del Branco!” chiedeva Kiara impaziente di correre.
“Va bene ma non vi allontanate troppo e tornate subito qui senza uscire dai confini!”.
“Grazie!”.
I due cuccioli corsero per la savana come due saette, mentre Nala gli osservava felice e ignorando tutta la verità su Mapepo.
Kiara e Mapepo arrivarono quasi al confine dove c’era un ruscello e si fermarono per bere, quando Mapepo si avvicinò al confine per vedere cosa c’era oltre come se fosse affascinato da tutto ciò.
“Ehi fratello torna indietro!” gridò Kiara che si era accorta alzando la testa che il cucciolo stava per oltrepassare il confine.
“Dai voglio vedere cosa c’è dall’altra parte, vieni anche te! Non ci accadrà niente se andiamo solo qualche passo più in là!”.
“Ma papà e mamma si arrabbieranno tantissimo!”.
Mapepo prese Kiara per la zampa e la trascinò con sé oltre il confine dove c’era una grande valle desolata e piena di scheletri.
Kiara stava tremando di paura mentre gli occhi di Mapepo stavano brillando di meraviglia.
“Bellissimo… questo deve essere il famoso cimitero degli elefanti di cui ho sentito parlare dagli anziani del consiglio della Rupe!”.
“Ma come fa a piacerti questo posto? Io lo trovo spaventoso! Andiamo via ti prego!”.
“Va bene sorellina se proprio vuoi ce ne andiamo”.
Mentre i due stavano tornando indietro vennero bloccati da un ruggito e Kiara spaventata, si guardò subito intorno insieme a Mapepo anche se quest’ultimo non sembrava affatto spaventato anzi, stava ruggendo di rabbia.
Sentirono dei passi e si voltarono in quella direzione vedendo una iena che gli sbarrava la strada, con le fauci aperte e in posizione di attacco.
“Ma chi abbiamo qui? Ma voi siete i figli del re! Meglio così! Il nostro messaggio arriverà a Simba una volta che vi avrò sbranati, Simba capirà il grave errore che ha fatto cacciandoci dalle Terre Del Branco!” ringhiò la iena pronta a saltare addosso ai due cuccioli ma Mapepo non era per niente impaurito, anzi stava ruggendo sempre con più intensità.
“Ma guarda come è coraggioso il nostro piccolo re qui ahahaah!” rise la iena.
Non l’avesse mai fatto.
Improvvisamente la iena smise di ridere e cominciò a indietreggiare sempre di più, mentre nei suoi occhi si stavano formando la paura e il terrore più puri sembrava che avesse visto l’inferno osservando gli occhi di Mapepo mentre quest’ultimo si stava lentamente avvicinando, causando una smorfia di terrore sulla faccia della iena.
Kiara si strinse a Mapepo con aria interrogativa.
“Ma cosa sta succedendo?” chiese al fratello che non staccava gli occhi di dosso alla iena.
“Ha paura guardala” sibilò Mapepo a Kiara mentre quest’ultima osservava la iena che era talmente spaventata che cominciò a tremare e sembrava che stesse per svenire da un momento all’altro.
 
“TOGLITI DI MEZZO!”.
 
Appena Mapepo pronunciò queste parole, la iena cacciò un grido e corse via andando di propria volontà verso una roccia.
Kiara era sempre più spaventata chiedendosi cosa stesse succedendo e qualche secondo dopo, vide la iena schiantarsi contro la roccia e fracassandosi il cranio schizzando sangue dappertutto e Kiara gridò per lo spavento abbracciando Mapepo che le coprì gli occhi e stranamente non era minimamente spaventato da quello che era appena successo, era solo un poco scosso ma niente di più.
I due leoncini scapparono subito da quel posto maledetto e tornarono alla Rupe Dei Re ma non sapevano che mentre se ne stavano andando da quel cimitero, un altro cucciolo aveva visto tutto.
Una volta arrivati alla Rupe, Nala notò subito che Kiara era molto scossa e aveva il terrore negli occhi ma non volle raccontare quello che era successo, mentre Mapepo era tranquillissimo anche se preoccupato per sua sorella e la strinse forte poi Kiara trovò il coraggio di parlare ma non disse molto.
“Come hai fatto?” chiese al fratello che la guardò con aria interrogativa.
“Non lo so” rispose Mapepo e la portò nella loro caverna cercando di tranquillizzarla.
I giorni passarono e finalmente il compleanno tanto atteso arrivò e tutti erano al settimo cielo, Nala era felice più che mai e anche Simba aveva dimenticato per quel giorno tutte le sue preoccupazioni pensando solo a divertirsi con i cuccioli anche se ogni volta che si avvicinava a Mapepo sentiva il corpo irrigidirsi alla sola vista di quel cucciolo, non sapeva perché ma sentiva che c’era come un’energia negativa e oscura che proveniva proprio da lui e si avvicinava sempre con un senso di cautela anche se Mapepo si dimostrava molto affettuoso con lui.
“Simba è meraviglioso! Guarda come si divertono ma mi chiedo come mai a differenza di Kiara, Mapepo non abbia alcun amico nella savana”.
“Non lo so Nala ma tutti i cuccioli che ho visto mi hanno detto che si sentono turbati e spaventati a stare vicino a lui, lo trovo ridicolo!”.
Nala stentava a credere a queste parole ma Simba era serissimo.
Mapepo stava giocando tranquillamente con Kiara, quando arrivò Wazi una leonessa anziana membro del consiglio della Rupe con un aria severa.
“Ehi smettetela! State facendo troppo chiasso e disturbate il consiglio! Capisco che sia il vostro compleanno ma stiamo discutendo di faccende molto serie!” disse la leonessa e Kiara si scusò subito ma Mapepo la fissò dritta negli occhi con una espressione rabbiosa e ribelle, facendo completamente bloccare Wazi che dopo averlo fissato intensamente per qualche secondo, abbandonò la sua espressione severa che venne sostituita da una felice e si diresse verso la cima della Rupe senza dire una parola.
Tutti al consiglio si stavano chiedendo dove fosse finita la anziana leonessa mentre i cuccioli continuavano a giocare e Simba era andato a controllare la situazione nella sala delle riunioni.
“Come sta andando?”.
“Abbiamo interrotto perché non riusciamo a trovare Wazi! Era qui poco fa!” rispose un anziano leone mentre Simba si stava guardando attorno con aria interrogatoria, quando improvvisamente sentì Nala chiamarlo con un tono di voce preoccupante e si diresse subito da lei.
“NALA! CHE SUCCEDE?”.
“Guarda lassù!”.
Simba alzò gli occhi al cielo e vide Wazi in cima alla Rupe che stava per buttarsi.
“EHI! MAPEPO! TI VOGLIO BENE! GUARDAMI! LO FACCIO SOLO PER TE!” gridò Wazi e poi sempre sorridendo, si lanciò di sotto sfracellandosi al suolo tra le grida di Kiara e lo shock di Nala e Simba che corsero subito a prendere i due cuccioli e a portarli via da lì coprendogli gli occhi per non fargli vedere la carcassa di Wazi attorno alla quale si era formata una pozza di sangue.
Più tardi il corpo della anziana leonessa venne spostato e la pozza di sangue ripulita su ordine di Simba, che stava fissando il giorno in cui ci sarebbe stata la sepoltura della povera leonessa.
Kiara e Mapepo si erano tranquillizzati ma erano ancora molto scossi specialmente Kiara che non poteva ancora credere a quello che aveva visto poche ore prima ma infine si addormentò insieme al fratello tra le braccia di Nala e finalmente si sentì tranquilla anche lei.
Stava calando il tramonto sulla savana e Simba stava osservando il sole scendere sempre di più fino a sparire all’orizzonte, chiedendosi mille domande su Mapepo e quello che era potuto succedere quando sentì una voce chiamarlo che proveniva da dietro una roccia.
“Chi c’è lì?”.
“Venga sire la prego!” disse la voce e Simba si avvicinò vedendo che si trattava di un anziano leone.
“Chi è lei?”.
“Mi chiamo Siri e sono un ex membro del consiglio, lo so che ora probabilmente non è il momento adatto ma lei deve ascoltarmi la prego!”.
“Che cosa ha da dirmi?”.
“La verità su Mapepo!”.

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Capitolo 3
*** Kovu ***


Le parole dell’anziano leone colpirono molto Simba che cercò un posto appartato dove i due avrebbero potuto parlare e si allontanarono dalla Rupe, andando a sistemarsi qualche metro di distanza più in là.
“Ecco qui non ci sente nessuno, coraggio mi dica quello che mi deve dire”.
“La sto mettendo in guardia Sire, lei non sa cosa nasconde realmente quel cucciolo ma io sì perché la notte in cui è nato io ho assistito al parto”.
Simba non voleva tuttavia rivelare al leone che aveva preso Mapepo tramite quello scambio con il babbuino misterioso, quindi cercò di restare fuori in parte dal discorso.
“Ha visto la madre? Lei intende Nala”.
“Ho visto la madre”.
“Si lei sta parlando di Nala”.
“LA MADRE!”.
“Oh ma insomma la smetta con questa pagliacciata! Non l’ho portata qui per sentire queste sceneggiate!” ringhiò Simba mentre se ne stava andando ma Siri lo afferrò per una zampa bloccandolo.
 
“LA MADRE ERA UNO SCIACALLO!”.
 
Simba si fermò e osservo con una faccia interrogativa e spaventata allo stesso tempo il leone anziano che era serissimo.
“Come ha detto scusi?”.
“Io l’ho vista! Ero lì e non so cosa è successo dopo ma so che un mostro è entrato nella vostra famiglia e Kiara sua figlia Sire è in pericolo!”.
“La smetta di dire assurdità! Kiara in pericolo? Ma cosa sta dicendo?”.
“La prego mi creda non sto dicendo menzogne! Sua figlia Kiara corre un grande pericolo! Mapepo non è un cucciolo normale come tutti gli altri e una delle cose che mettono più inquietudine, sono gli occhi! Il suo sguardo è vuoto e freddo, non c’è un filo di emozione e nemmeno di pietà in quegli occhi ed emanano un potere maligno che lei non può immaginare!”.
Simba iniziava a perdere la pazienza e ruggì ferocemente.
“NON VOGLIO ASCOLTARE QUESTE LEGGENDE ASSURDE! LEI HA DETTO CHE MIA FIGLIA CORRE UN GRAVE PERICOLO! PARLI!”.
Siri abbassò il capo.
“Come avrà notato tra Mapepo e Kiara c’è una relazione molto morbosa che va ben oltre il rapporto fratello-sorella giusto?”.
“Beh si ultimamente me ne ero accorto ma questo cosa c’entra?”.
“Lui la plagerà prendendola dalla sua parte e quando sarà abbastanza grande si sbarazzerà di chiunque tenterà di fermare la sua presa al potere, dato che il suo obiettivo principale è il trono e non esiterà a uccidere chiunque gli impedisca di salirci, o chi scopra la sua reale natura e se il suo piano avrà successo il suo regno sarà un regno oscuro e senza speranza né vita, portando alla rovina le Terre Del Branco!”.
Simba rimase senza parole davanti a quella frase, gli sembrò assurdo.
“Ora mia ascolti Sire sua figlia è in pericolo, tutti noi siamo in pericolo quel cucciolo è uno spirito delle tenebre e non c’è al mondo sangue sufficiente per saziarlo! Quando l’ho visto la prima volta non ho visto un cucciolo ma ho visto il Diavolo! Mi creda!”.
“ORA BASTA!” gridò Simba ma Siri non lo voleva lasciar andar via.
“NO LA PREGO MI ASCOLTI! Per ora solo sua figlia è in pericolo ma con il passare del tempo, il bersaglio di Mapepo sarà proprio Nala e quando l’avrà uccisa e si avrà tutto quello che gli serve e il potere necessario… lui ucciderà anche lei Sire!”.
“Io l’ho ascoltata e lei adesso ascolti me! Non voglio più rivederla intorno alla mia famiglia, vada dove gli pare ma non venga più a infastidirci con queste leggende sciocche!” e detto questo Simba se ne andò.
“Preghi i Re del passato! Chieda consiglio! Soltanto loro possono proteggerla!” gridò Siri ma Simba si era già allontanato e sparì nel buio della sera che ormai era calata.
Siri stava per andarsene quando sentì un vento fortissimo che si intensificava sempre di più mentre gli alberi si scuotevano come fossero impazziti al passaggio di quel vento e l’erba si sventolava più che mai sembrava che avesse inghiottito l’anziano leone da un momento all’altro.
“Devo scappare! Devo scappare! Lui sa che io ho informato Simba! LO SA!” disse a sé stesso Siri e stava per correre via, quando si voltò e un fulmine colpì un albero e un ramo infuocato stava per cadere addosso al leone che si spostò in fretta e corse via come non aveva mai corso in vita sua con il terrore più assoluto negli occhi, corse senza voltarsi nemmeno una volta mentre il vento era sempre più feroce.
I fulmini illuminavano il cielo, erano vicinissimi e Siri correva ancora più veloce che poteva ma quel vento maledetto sembrava non volerlo lasciarlo andare, quando finalmente arrivato al confine fu bloccato da un fulmine che incendiò l’erba intorno bloccandogli il passaggio e fu costretto a tornare indietro dato che il fuoco avanzava con una velocità fuori dal normale.
Siri arrivò alla Rupe ed era esausto ma voleva salvarsi e cercò di entrare nella sala del consiglio ma non appena arrivò davanti all’entrata la trovò sigillata e con rabbia ci si scontrò cercando in tutti i modi di entrare ma sopra di lui, un fulmine colpì uno sperone roccioso appuntito che cadde giù dalla cima della Rupe e lo trafisse in pieno petto.
Il corpo venne ritrovato poche ore dopo e Simba rimase totalmente scioccato dall’accaduto e fece rimuovere il cadavere prima che i cuccioli lo vedessero.
“Lo conoscevi?” chiese Nala coprendosi gli occhi alla vista del cadavere mentre veniva portato via.
“Si ci ho parlato poche ore prima è tutto così assurdo! Che fine orribile!”.
“Simba ma cosa sta succedendo?”.
“Non lo so Nala”.
Mapepo aveva sentito tutto sbirciando anche se gli era stato privato da Nala di uscire dalla caverna e si diresse a riferire tutto a Kiara, che non poteva crederci ed era sempre più spaventata.
“Ma perché sta succedendo tutto questo?” chiedeva al fratello con le lacrime agli occhi e quest’ultimo la abbracciava rassicurandola.
“Non lo so ma non preoccuparti, ci sono qui io a proteggerti non permetterò che ti accada niente Kiara” disse Mapepo mentre stringeva Kiara a sé e quest’ultima non si accorse che un ghigno sinistro si era formato sul volto di Mapepo.
 
QUALCHE ANNO DOPO
 
Mapepo e Kiara erano cresciuti ed erano adolescenti ormai, Mapepo aveva imparato a cacciare a differenza di Kiara che stava ancora imparando e Simba glielo stava insegnando ogni giorno e non si preoccupava ormai di nient’altro dato che gli ultimi periodi dopo le orribili morti precedenti erano stati sereni e felici.
 
Ma la verità sarebbe presto venuta a galla, non poteva restare nascosta per sempre agli occhi di tutti.
 
Un giorno Simba stava come al solito facendo il giro di perlustrazione delle Terre Del Branco per controllare che tutto andasse bene, quando vide un leone scuro che stava venendo verso di lui cautamente.
“Chi sei?” gridò Simba.
“Tu sei Simba?”.
“Si sono io chi mi vuole?”.
“Mi chiamo Kovu e ti stavo cercando, sono un esiliato”.
“Allora non puoi stare qui! Torna subito dall’altra parte del confine!”.
“Aspetta prima fammi parlare dato che è un bel po’ che ti sto cercando devo dirti una cosa importantissima su Mapepo! Io so la verità!”.
“Adesso basta! Anche Siri diceva di sapere la verità ma ha raccontato solo assurdità su delle leggende sciocche di spiriti maligni e altre stronzate!”.
“L’HO MANDATO IO SIRI!”.
Simba si fermò e osservò meglio Kovu che era serissimo.
“Lo hai mandato tu?”.
“Si! Qualche anno fa ero solo un cucciolo ma ho visto chiaramente ciò che Mapepo poteva fare! Ha indotto una iena al suicidio con solo la forza dello sguardo, io l’ho visto perché ero lì! Quel leone non è come noi non è normale! Ti giuro che non sto mentendo, io raccontai tutto a Siri che venne ad avvisarti ma poi è morto per una disgrazia dicono ma non c’è stata nessuna disgrazia, l’ha ucciso Mapepo!” gridò Kovu.
Simba poteva leggere la sincerità nei suoi occhi e decise di fidarsi.
“Va bene senti sono successe molte cose orribili alla Rupe ma nonostante io sia scettico su tutto questo e te lo confesso, voglio vederci chiaro su questa storia e dato che tu sei cresciuto in queste terre ostili saprai certo più di noi, va bene hai la mia fiducia” disse Simba posando la sua zampa su quella di Kovu.
“Grazie Simba e se questa storia finirà bene spero, chiedo umilmente di unirmi al tuo branco”.
“No! Questo è ancora da discutere, comunque verrai con me alla Rupe è lì che starai fino a quando non avremmo risolto questa faccenda ma ti tengo d’occhio sappilo, poi alla fine vedrò cosa fare!”.
“Va bene ma ora seguimi voglio mostrarti una cosa!”.
Simba seguì Kovu nel cimitero degli elefanti e i due leoni si fermarono in cima a uno sperone roccioso.
“Che ci facciamo qui?”.
“Guarda! Quello è ciò che resta della iena che si suicidò qualche anno fa!” disse Kovu indicando un cadavere di una iena in putrefazione proprio sotto di loro.
Simba si coprì il naso e si voltò dato che lo spettacolo e soprattutto la puzza emanata dal cadavere, erano nauseabondi e per poco non vomitò.
“Sono rimasto molto disturbato dalla quantità di terrore che ho visto negli occhi della iena qualche anno fa ma allora ero solo un cucciolo era normale che mi spaventai, comunque anche oggi quando guardo quegli occhi colmi di terrore mi chiedo ancora cosa abbia visto quella iena nello sguardo di Mapepo” disse Kovu abbassando la testa per non guardare lo spettacolo raccapricciante davanti a loro.
“Ucciderà ancora dobbiamo fermarlo!” disse ancora Kovu davanti a Simba che era ancora più incredulo e confuso, così i due leoni si allontanarono da quel posto maledetto e tornarono alla Rupe ma durante il viaggio, Simba si fermò un attimo a fissare il terreno.
“Ehi che ti prende Simba?”.
“L’ho tenuto nascosto a tutti persino a Nala ma ora è arrivato il momento che almeno a te lo dica! Mapepo non è veramente mio figlio! Mio figlio è nato morto così almeno mi hanno detto e ho fatto uno scambio con un altro cucciolo identico nato in qualche ora prima da una madre sconosciuta morta di parto” disse Simba tra le lacrime.
“COSA HAI FATTO? Di sicuro allora chi te lo ha scambiato deve essere stato un messaggero del Demonio, allora la prima cosa da fare per sapere la verità è trovare la madre naturale di Mapepo, solo così ci faremo una idea della situazione e io penso proprio che se lo sconosciuto che ti ha scambiato Mapepo lo ha fatto perché è un segno di sciagura, di caduta dell’impero delle Terre Del Branco”.
“Senti Kovu io non credo a queste leggende assurde lo sai!”.
“Nemmeno io ci credevo inizialmente Simba ma crescendo in queste terre ho imparato che tutto è possibile!” e dette queste parole, i due continuarono a camminare verso la Rupe e quando arrivarono, Kovu fece subito la conoscenza di tutti gli altri in particolare di Kiara.
“Chi è lui papà?”.
“Lui è Kovu mi aiuterà ad indagare sugli strani avvenimenti che successero qualche anno fa e starà qui con noi”.
“Ma papà credevo che avessi lasciato perdere quelle morti orribili!”.
“No Kiara ne ho parlato con il consiglio e abbiamo riaperto il caso”.
Kiara sbuffò e si presentò a Kovu, era divertita in qualche modo dalla sua presenza e si sentiva felice che lui fosse lì e tutto a un tratto arrivò Mapepo attirato dal brusio che stavano facendo tutti.
Non appena Mapepo arrivò il suo sguardo si incrociò con quello di Kovu ma entrambi gli sguardi non erano rassicuranti e per qualche secondo ci fu molta tensione tra i due ma poi dopo che Kiara ebbe spiegato a Mapepo chi era Kovu e perché era lì, sul volto di Mapepo si formò una smorfia di rabbia e subito dopo il leone si allontanò.
“Lascialo stare mio fratello è fatto così, prima o poi ti ci abituerai” disse allegramente Kiara prima di andare dietro a Mapepo.
“Va bene Kovu iniziamo le nostre indagini?”.
“Si Simba” disse Kovu e i due leoni si prepararono a risolvere quel mistero che pareva impossibile da credere fosse reale.
 

 

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Capitolo 4
*** Il Cimitero ***


Kovu e Simba si diressero verso l’albero sotto il quale quella notte, avvenne l’accordo con il babbuino misterioso e decisero di iniziare le loro ricerche da lì.
“Era qui sotto che qualche anno fa quell’essere ti ha proposto lo scambio?”.
“Si proprio qui e poi una volta concluso l’affare, quell’individuo è sparito nel nulla senza lasciare nessuna traccia”.
“Hai visto la direzione in cui è sparito?”.
“Non lo so mi voltai velocemente solo una volta e mi sembra che sparì qui vicino”.
I due iniziarono a cercare nei dintorni di quel luogo ma non trovarono niente all’inizio e Simba era sempre di più senza speranza, quando dopo parecchi minuti di ricerche Kovu notò qualcosa.
“Guarda qui!” gridò Kovu e Simba si avvicinò a vedere meglio e notò che c’erano dei segni sul terreno che portavano da qualche parte.
“Kovu senti sono passati anni anche se pochi ma lo sono passati e io non credo che questi segni portino a qualcosa!”.
Kovu senza ascoltare Simba, seguì i segni con la massima attenzione e lo portarono davanti all’albero e osservando meglio, si poteva notare delle spaccature e dei punti di profondità nel terreno sotto sotto l’albero il che era molto strano e Kovu iniziò a ispezionare meglio il terreno, mentre Simba si stava chiedendo cosa stesse facendo il leone scuro.
Lontano da lì intanto Mapepo stava correndo inseguito da Kiara che alla fine riuscì a bloccarlo.
“Lasciami passare!”.
“No aspetta! Cosa ti è preso? Perché sei scappato via in quel modo?”.
“Quel Kovu non mi piace, sono sicuro che ci darà un sacco di rogne! E poi ho visto che ti piace vero?”.
“No ma cosa dici è solo che mi fa ridere tutto qui, mi piace la sua presenza”.
Mapepo sbuffò e invitò Kiara a cacciare per portare a casa la cena e così i due si lanciarono subito nell’impresa.
Nel frattempo Kovu stava ancora cercando di capire quello che nascondesse l’albero mentre Simba lo osservava incredulo.
“Dai non c’è niente vieni via di lì!”.
Ma qualche secondo dopo, Kovu dopo aver ispezionato per bene corse a cercare di spostare un masso che stava lì vicino al punto interessato.
“Aiutami!” disse a Simba e quest’ultimo lo aiutò a spostare il masso e non appena riuscirono a spostarlo, la terra tremò e si aprì un passaggio sotto l’albero.
“Te lo avevo detto che c’era qualcosa!” disse Kovu e insieme a Simba entrò nella galleria umida e buia ma dopo poco tempo, intravidero una luce in fondo alla galleria e si affrettarono a raggiungerla ma si pentirono presto di averlo fatto perché lo spettacolo che si ritrovarono davanti, era raccapricciante e Simba si voltò dall’altra parte vomitando mentre Kovu stentava a credere ai suoi occhi.
Davanti a loro c’erano molti scheletri quasi un centinaio sparsi per tutta la stanza e in fondo ce ne era uno che Simba riconobbe subito, infatti era proprio quel babbuino misterioso con il quale aveva fatto l’affare.
“Si è proprio lui lo riconosco ma chissà cosa gli sarà successo” disse Simba osservando lo scheletro del babbuino e fu chiamato un attimo da Kovu perché aveva trovato una strana incisione su un muro in quella stanza.
“Guarda qui c’è una incisione riesci a capirne il significato?”.
“Te ci riesci?”.
“Ci sto provando”.
L’incisione rappresentava un cucciolo identico a Mapepo e infatti poteva appunto essere lui con una cometa che sfrecciava nel cielo notturno, mentre subito dopo l’incisione mostrava Mapepo ormai adulto che regnava sulla Rupe con l’intera savana intorno che si inginocchiava di fronte a lui e lo sfondo era rosso sangue.
Simba rimase molto turbato da quell’incisione e distolse subito lo sguardo, ancora non riusciva a crederci mentre Kovu ormai non aveva più nessun dubbio e si rivolse a Simba che era ancora molto scosso.
“Simba ascolta ma nella notte dello scambio, hai visto per caso una cometa?”.
“Ora che ci penso si c’è stata una cometa è sfrecciata sopra la Rupe, io ero lì l’ho vista bene anche se per pochi secondi ma l’ho vista!”.
“Quella cometa secondo me stava a simboleggiare la nascita di Mapepo e l’incisione successiva significava il regno che lui creerà quando avrà tutto il potere che gli serve, non c’è nessun altra spiegazione Simba lo so che è assurdo ma ci devi credere!”.
Simba continuava a essere confuso ma doveva accettare la realtà, per quanto strana e assurda potesse essere non negando dopotutto che anche lui aveva avuto qualche sospetto su Mapepo fin dall’inizio, soprattutto per il suo nome che stava a simboleggiare qualcosa che aveva già sentito ma non ricordava cosa.
“Comunque non siamo ancora arrivati a niente, dato che non sappiamo dove rintracciare la madre naturale di Mapepo visto che il nostro amichetto qui non può parlare” disse Kovu indicando lo scheletro del babbuino misterioso.
“Possiamo chiedere a Rafiki lui sa sempre tutto!”.
“Rafiki? E chi sarebbe?”.
“Un altro babbuino molto saggio e grandissimo amico di mio padre, forse lui sa qualcosa! Andiamo!”.
I due uscirono da quella stanza e una volta fuori, si diressero verso il grande albero dove speravano di trovare Rafiki e infatti era proprio lì.
“Rafiki! Vieni giù un attimo devo chiederti una cosa molto importante!”.
Rafiki scese dall’albero con un sorriso e quel bastone insopportabile sempre tra le mani.
“Ehilà che cosa posso fare per te Simba?”.
“Ascolta io e Kovu siamo sulle tracce di un posto che forse tu conosci, sei il più saggio e anziano di queste terre e sono sicuro che qualcosa sai”.
“Di quale posto stai parlando?”.
“Sai se c’è un posto dove portano le… ehm…” balbettò Simba che non riusciva a spiegarsi bene, così Kovu prese Rafiki e lo portò nella stanza dove gli mostrò l’incisione e il babbuino, rimase molto scosso da quello che vide e voltò subito lo sguardo.
“Sono sicuro che te sai qualcosa! Ti prego è molto importante!” gridò Kovu a Rafiki che senza voltarsi, scrisse un nome con un pezzo di roccia appuntita per terra e lo fece vedere ai due leoni.
 
NESSUNO
 
Kovu e Simba osservarono quella scritta perplessi e Rafiki finalmente parlò.
“Si tratta di un cimitero che si trova nelle Terre Di Nessuno, a sud di qui ma è abbastanza lontano da raggiungere ed è là che si trova la madre naturale di Mapepo” disse Rafiki con voce bassa.
“Ma tu come fai a saperlo?”.
“Kovu è così che ti chiami vero? Io lo so perché avevo letto nelle sacre scritture questo presagio che sarebbe accaduto con una cometa che avrebbe segnato la nascita di questo cucciolo chiamato Mapepo, non sapevo quando ma è accaduto alla fine e non vi rimane molto tempo, tutti i rinnegati e gli sconosciuti sono seppelliti in quel cimitero che vi ho detto e so per certo che la madre naturale di Mapepo si trova lì”.
Dette queste parole Rafiki uscì dalla stanza e tornò al suo albero, mentre Kovu e Simba decisero di recarsi a quel cimitero nonostante il tramonto fosse prossimo.
Alla Rupe intanto Kiara a Mapepo erano tornati con la cena e si prepararono a mangiare.
“Ecco qua questa antilope è tutta per noi, Mapepo l’ha presa in un colpo solo è un cacciatore micidiale ma dove è papà?” chiese Kiara a Nala mentre si guardava intorno per vedere se vedeva Simba ma nessuna traccia.
“Tuo padre e Kovu ancora non sono tornati e ti confesso che sono un po’ preoccupata per loro chissà dove saranno, il sole è calato ed è ormai sera spero che non li sia accaduto niente!”.
“Ma no stai tranquilla conosco papà e non ho mai visto un leone più tenace di lui se la caverà e anche Kovu mi sembra abbastanza in gamba!”.
“Dì la verità ti piace eh? Hai visto che bel giovanotto è?”.
“Dai mamma!” rise Kiara mentre Mapepo guardava verso l’orizzonte con uno sguardo tetro e sinistro e un’espressione rabbiosa in volto, come se sapesse già dove erano Simba e Kovu e cosa stessero cercando.
Era ormai tarda sera quando i due leoni arrivarono a quel cimitero, cercando subito il posto dove potesse essere seppellita la madre naturale di Mapepo e setacciarono tutto il cimitero, quando finalmente Simba avvistò un masso con una incisione e insieme a Kovu si diresse lì per leggere la scritta ma era in latino.
“Riesci a tradurla Kovu?”.
“No non conosco questa lingua, deve essere latino ma non l’ho mai sentita parlare”.
“Nemmeno io ma aspetta qui c’è un nome… Mapepo! E c’è pure il suo simbolo come quello che abbiamo visto sull’incisione in quella stanza!”.
“Si è vero ed è anche macchiato di sangue, non c’è nessun dubbio questa è la tomba della madre naturale di Mapepo! Forza dammi una mano ad aprirla!”.
I due non si accorgevano che mentre cercavano di aprire la tomba, qualcuno o meglio qualcosa gli stava osservando e un lieve vento cominciò a soffiare nel cimitero.
“Kovu ti confesso che sono inquietato da quello che potremo trovare qui dentro!”.
“Beh non lo sapremo mai finché non lo apriamo! Su avanti ci siamo quasi!”.
I due avevano quasi aperto la tomba e la luce della luna si stava già diffondendo all’interno di quest’ultima, illuminandone il contenuto e appena i due leoni ebbero aperto tutta la tomba…
 
“OH MIO DIO!”.
“UNO SCIACALLO!”.
 
Simba e Kovu voltarono subito lo sguardo sia per la puzza e per quello che videro all’interno della tomba, infatti Siri non aveva mentito e uno scheletro di uno sciacallo era dentro quella maledetta tomba davanti agli occhi dei due leoni, che lasciarono subito andare la pietra che copriva la tomba e cadde all’interno della stessa schiacciando lo scheletro, mentre Simba si allontanò subito a vomitare e Kovu si accasciò accanto a un albero per riprendersi da ciò che aveva appena visto.
Un fulmine assordante illuminò tutto il cimitero e subito dopo cadde il silenzio su di esso che venne interrotto da Simba, quando notò una tomba lì accanto con il simbolo di un altro cucciolo che però non era sporco di sangue e il leone si precipitò subito lì.
“Simba! Che ti prende?”.
“Il mio cucciolo! Mio figlio è qui! Il mio vero figlio è sepolto qui! Lo sento!” gridò Simba mentre cercava di aprire quella tomba come se fosse impazzito.
“Simba anche se fosse ormai è troppo tardi!”.
“Forse è vivo! Deve essere vivo!” gridava Simba con le lacrime agli occhi.
“Simba non è possibile in nessun modo che sia vivo!” gridò Kovu ma Simba era come impazzito e cercava di aprire quella maledetta tomba con l’aiuto di Kovu.
Mentre i due stavano per aprire la tomba, improvvisamente il vento aumentò di più la sua intensità e i fulmini tornarono più assordanti di prima a illuminare il cielo.
“Forza ci siamo!” gridò Simba riuscendo finalmente ad aprire la tomba.
Quello che si trovarono davanti lì lasciò senza parole.
Uno scheletro di un cucciolo con il cranio spaccato in un punto era lì dentro.
“Lo hanno ammazzato… lo hanno ammazzato quando è nato, non era nato morto lo hanno ammazzato loro… mi hanno mentito… non era morto… era nato vivo e loro lo hanno ammazzato!” disse Simba mentre le lacrime gli rigavano il viso e si abbandonò ad un pianto disperato mentre batteva i pugni sul terreno.
Kovu abbassò la testa mentre una lacrima gli rigava il viso.
“Come lo avresti chiamato?” chiese improvvisamente a Simba.
“Lo avrei chiamato Kopa…” disse Simba debolmente mentre le lacrime non volevano cessare di scendere.
“Mi dispiace molto” disse Kovu mettendo la sua zampa su quella di Simba, che alzò gli occhi grondanti di lacrime dal terreno e fissò quelli di Kovu intensamente notando che anche i suoi erano distrutti dal dolore ma gli davano anche un non sapeva che di protettivo e di affettuoso che lo facevano in qualche modo star meglio e abbracciò Kovu.
“Grazie”.
“Non ho fatto niente figurati” disse Kovu con voce bassa ma calda e rassicurante.
“Ora ci credi?”.
“Si”.
I due leoni si staccarono dall’abbraccio e decisero che dovevano tornare subito alla Rupe ma mentre se ne stavano andando, Kovu si fermò improvvisamente.
“Ehi cosa succede?”.
“Stai fermo non ti muovere! Qualcuno ci sta osservando…” disse Kovu a voce bassa.
Simba non si muoveva per nessuna ragione e intanto Kovu si stava preparando.
“Appena te lo dico io corri il più forte che puoi!”.
Simba annuì e si tenne pronto.
 
………………
 
“ADESSO!!” gridò Kovu che nello stesso momento, scalciò all’indietro lanciando la terra in faccia a chi o cosa gli stesse osservando e i due leoni corsero con tutta la forza che avevano verso l’uscita del cimitero e con un balzo, uscirono da quel posto infernale e l’ultima cosa che Simba aveva visto mentre si era voltato per un nanosecondo a osservare mentre correva, erano due occhi rossi intensi come il sangue che fissavano i due leoni e nient’altro.
I due corsero così alla Rupe il più in fretta che potevano, ora che sapevano tutto.

 

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Capitolo 5
*** Sogno Fatale ***


Simba e Kovu corsero a perdifiato sulla strada verso la Rupe Dei Re, mentre ormai era notte inoltrata ed era più difficile vedere ora.
“Dobbiamo far presto! Lui sa che noi siamo stati lì! LO SA!” gridava Kovu a Simba mentre i due correvano e quest’ultimo, affrettò il passo con tutte le sue forze e fra non molto sarebbero arrivati a casa.
Alla Rupe nel frattempo tutti ormai si erano addormentati, tranne Mapepo che non aspettava altro che il momento opportuno per avere campo libero e infatti non appena notò che tutti stavano dormendo, silenziosamente si diresse accanto a Nala che dormiva beatamente e un ghigno sinistro si formò sul suo volto.
Avrebbe fatto quello che per anni voleva fare, finalmente era il momento e non c’era più tempo da aspettare sapeva che Kovu e Simba erano stati al cimitero e avevano scoperto tutta la verità, stavano tornando per lui e lo sapeva benissimo.
Mapepo sguainò gli artigli ed era pronto a tagliare la gola a Nala, e dopo sarebbe fuggito con Kiara e si sarebbe nascosto in luogo dove avrebbe tranquillamente progettato tutto il suo ritorno e la sua conquista al trono, uccidendo Simba e soprattutto Kovu e lo sapeva benissimo fin dalla prima volta che lo aveva visto che quest’ultimo gli avrebbe portato rogne e solo rogne.
Gli occhi di Mapepo brillavano nell’oscurità mentre stava per tagliare ma improvvisamente sentì qualcuno avvicinarsi e si nascose subito, infatti pochi secondi dopo Kovu e Simba con un balzo entrarono nella caverna e svegliarono subito Nala ignara di quello che stava succedendo.
“Nala! Nala! Svegliati subito presto!”.
“Simba! Kovu! Siete voi ma che sta succedendo?”.
“Presto dimmi subito dove è Mapepo!”.
“Sta dormendo di là ma perché?” continuava a chiedere Nala confusa mentre Kovu andò subito a controllare ma ritornò subito dopo e scosse la testa.
“No di qua non c’è! Sarà scappato lo sapeva che venivamo per lui!”.
“In che senso venivate per lui? Mi volete spiegare?” gridava Nala confusa.
Simba a quel punto era con le spalle al muro e non poteva più negare di fronte a quella situazione, così con il muso basso spiegò tutta la verità a Nala che in quel preciso istante voleva urlare, voleva sfogarsi, era fuori di sé ma soprattutto era furiosa sapere che il figlio che lei credeva fosse suo, non solo non lo era ma era anche uno spirito delle tenebre e che Kiara era in pericolo, tutto questo la fece scoppiare in lacrime e abbracciò forte Simba ma in fondo lei ora voleva lottare dato che Kopa gli era stato strappato, voleva che almeno Kiara si salvasse e infatti corse subito a cercarla ma non la trovò.
Kiara infatti si era svegliata per tutto quel trambusto e nascondendosi, aveva sentito tutta la discussione ed era completamente scioccata sapendo che quel fratello affettuoso ma anche molto inquietante e sinistro, in realtà era uno spirito delle tenebre e infatti capì subito che lei sarebbe stata il suo prossimo bersaglio e scappò via dalla Rupe non appena lo vide arrivare, dato che si era nascosto anche lui.
Kiara stava correndo fuori dalla Rupe per cercare di allontanarsi il più possibile da Mapepo ma non appena cominciò ad aumentare il passo, si sentì chiamare e voltandosi vide Mapepo che la fissava con uno sguardo incredulo e confuso quasi a chiedersi perché ella stesse scappando da lui, anche se lui sapeva benissimo il motivo.
“Kiara! Fermati! Aspetta!” gridava Mapepo ma la leonessa non si voleva fermare e il leone allora gli si parò davanti bloccandola.
“Kiara! Perché scappi da me?”.
“LASCIAMI! VATTENE!”.
“Kiara aspetta! Ma cosa c’è che non va?”.
“Ho sentito tutto! Tu non sei normale! Tu non sei mio fratello! Vattene tu sei un demonio! Ora mi spiego tutte quelle morti, dicevano che erano accidentali ma in realtà sei stato tu! Gli hai uccisi tutti tu perché stavano per scoprire o avevano già scoperto chi eri o solo per divertimento! STAMMI LONTANO!” gridò Kiara scappando ancora mentre Mapepo tentava di calmarla ma senza successo.
“Tu sei mia sorella! Tu lo sei!” gridava Mapepo ma Kiara urlava di non esserlo.
Kiara inciampò mentre correva e cadde a terra, così Mapepo si avvicinò ancora di più ma lei tentò ancora di allontanarsi.
“Kiara! Ferma ti scongiuro!”.
“Noooooooooo!”.
“Kiara! Io ti amo!”.
“Non è vero! Tu mi vuoi usare solo per i tuoi scopi, tu vuoi solo uccidere! Hai ucciso anche tua madre!”.
“No! Nala non è mia madre!”.
“DA UNO SCIACALLO! ECCO COME SEI NATO!” gridò improvvisamente Kiara con tutta la forza che aveva.
Mapepo rimase in silenzio di fronte a quelle parole, di fronte alla verità che era arrivata anche alle orecchie di Kiara e la sua espressione cambiò facendosi più cupa e disturbante.
“Si! A immagine di una potenza meravigliosa! Sono il principe delle tenebre!” disse improvvisamente il leone davanti a Kiara che era sempre più spaventata.
“Vieni con me Kiara! Io ti condurrò con me e resteremo insieme per sempre! Governeremo le Terre Del Branco insieme e tu sarai la mia sposa!” disse Mapepo allungando la zampa verso Kiara ma quest’ultima di fronte a quelle parole, ora non era più spaventata e la paura si era trasformata in rabbia, lui non avrebbe ucciso suo padre e sua madre e non avrebbe potuto attuare il suo piano.
“No!” gridò Kiara tirando una artigliata alla zampa tesa dell’ex fratello e gli passò davanti correndo nella direzione della Rupe, con aria decisa.
Mapepo si leccò il sangue uscito dalla ferita alla zampa e ora il suo sguardo era oscuro e puntava dritto Kiara.
“KIARA!”.
Kiara si fermò e si voltò verso Mapepo.
“Guardami Kiara!”.
Kiara fissò Mapepo dritto negli occhi con un’espressione rabbiosa.
“Te lo chiedo per l’ultima volta! Vieni con me!”.
Kiara ruggì e scosse la testa.
Davanti a quell’ennesimo rifiuto, l’espressione di Mapepo si fece cupa mentre continuava a fissare intensamente l’ex sorella e intanto i suoi occhi ora brillavano di un rosso intenso come il sangue nel buio della notte, mentre continuavano a non staccarsi da Kiara.
Improvvisamente Kiara cominciò a sentirsi strana e a provare un dolore lancinante alla testa e per tutto il corpo come se stesse bruciando e a quel punto, le intenzioni di Mapepo le erano chiare: l’avrebbe uccisa come aveva fatto con gli altri, l’avrebbe uccisa senza pietà ma lei non poteva permettere che ciò accadesse e nonostante il dolore terribile che sentiva, tentò di resistere ma era troppo da sopportare e Mapepo era sbalordito che Kiara fosse ancora viva nonostante quel dolore infernale che tra poco avrebbe dovuto darle la morte.
Kiara fuori di sé dal dolore cercò di calmarsi anche se sembrava impossibile ma alla fine riuscì a controllarsi e rivolse il suo sguardo a Mapepo che era incredulo di fronte a quella sua reazione.
“Non è possibile! Kiara riesce a resistere al mio sguardo!” si ripeteva di continuo Mapepo incredulo che Kiara fosse ancora viva, quando ad un certo punto Kiara rivolse la sua attenzione totalmente su Mapepo e con uno scatto gli saltò addosso interrompendo quello sguardo mortale e ora si sentiva libera dal dolore.
I due leoni lottarono ferocemente mentre erano a terra, Kiara stava lottando come non aveva mai fatto in tutta la sua vita, doveva fermare Mapepo lei doveva!
Dopo una breve lotta Mapepo afferrò Kiara per il collo e l’avrebbe scaraventata con la testa contro un albero fracassandole il cranio ma la leonessa si liberò dalla presa e velocemente morse il leone affondando i denti e quest’ultimo gridò dal dolore ma era un grido spaventoso, sembrava un grido di una bestia e una volta staccatosi di dosso Kiara stava per assalirla di nuovo ma venne interrotto da un ruggito.
Mapepo si voltò e vide Simba e Kovu che stavano correndo verso di lui e Simba con un balzo lo colpì scaraventandolo lontano da Kiara e si diresse verso di lui.
“Kiara tutto bene?” chiese Kovu preoccupato alla leonessa che dopo qualche attimo di tensione riaprì gli occhi.
“Si sto bene ma dove è papà?” gridò Kiara e voltandosi vide Simba che correva incontro a Mapepo per attaccarlo.
“No papà! Attento è un mostro! Attento allo sguardo!” gridò Kiara e non appena Simba fu vicino a Mapepo, quest’ultimo assunse le sembianze di Kopa e Simba si fermò subito.
“No! Simba è un’illusione!” gridò Kovu ma Simba stava già tendendo una zampa su quella illusione del suo defunto figlio per accarezzarlo ma quando Mapepo pensava di averlo ingannato, Simba con un colpo lo ferì al viso sfocando l’illusione che svanì mostrando Mapepo nel suo reale aspetto e quest’ultimo ruggì per la rabbia.
“I tuoi trucchi non funzionano più con me!” ruggì Simba a Mapepo che si ritrovò senza via di scampo e arrivò anche Nala a sbarrargli la strada.
“Ci hai mentito per tutti questi anni! Chi sei in realtà?” gridò Nala e sulla faccia di Mapepo si dipinse un ghigno.
“Io sono il principe delle tenebre e porterò il caos qui nelle Terre Del Branco con il mio impero!” gridò Mapepo e la rabbia di Simba era immensa, c’era molta tensione tra tutti.
Improvvisamente il cielo si illuminò di fulmini e uno cadde proprio vicino a Kiara e Kovu e incendiò l’erba lì vicino.
“METTETEVI AL RIPARO!” gridò Simba ma intanto il fuoco aveva circondato anche lui tra le risate di Mapepo.
Simba trovandosi in trappola non voleva arrendersi e tentò il tutto per tutto.
Con grande stupore di Mapepo, Simba dopo aver preso una bella rincorsa saltò il cerchio di fuoco che lo teneva imprigionato e piombò a fauci aperte e artigli sguainati addosso a Mapepo e dopo una breve colluttazione tra i due, Simba venne lanciato contro un albero e perse conoscenza mentre scoppiò un fortissimo temporale che spense il fuoco.
“Simba! Simba! Mi senti?” gridò Kovu cercando di risvegliare Simba e dopo qualche secondo, quest’ultimo riaprì gli occhi con grande gioia di Kovu.
“Non preoccuparti per me, io sto bene ma dove sono Nala e Kiara?”.
“Stanno bene sono qui!” disse Kovu e Simba tirò un sospiro di sollievo.
“Papà guarda!” gridò Kiara indicando delle macchie di sangue.
“Allora lo hai ferito prima!” gridò Nala.
“Presto seguiamo le tracce e voi restate qui!”.
“Non se ne parla nemmeno noi veniamo con te e Kovu!”.
“Cerca di capire Nala non voglio perdere ne te ne Kiara!”.
Ma le due leonesse insistettero così tanto che alla fine corsero dietro a i due leoni che seguivano le tracce di sangue.
Mapepo continuò a correre e raggiunse un luogo oltre il confine, dove si addentrò in una caverna e una leonessa uscì dall’ombra.
“Sei già tornato? Cosa è successo?”.
“Quei bastardi hanno scoperto la verità ma non ho nulla di cui preoccuparmi, gli ammazzerò uno per uno!” gridò Mapepo con un ghigno come riposta da parte della leonessa.
“Bravo e io ti darò una mano! Governeremo insieme le Terre Del Branco!”.
“Io volevo governarle insieme a Kiara ma quella sgualdrina non mi ha voluto seguire! Peggio per lei! Morirà insieme ai suoi genitori e a Kovu!”.
Appena sentì quel nome la leonessa sbarrò gli occhi.
“Cosa? Kovu è con loro? Non è possibile!”.
“E invece sì!”.
“Quel maledetto! L’ho sempre saputo che non era adatto per il compito che ho dato a te ma non importa! Avanti andiamo ad ucciderli!” disse la leonessa ma venne fermata da Mapepo.
“Ehi cosa ti prende? Andiamo ad ucciderli!”.
Mapepo ancora non rispondeva e la leonessa cominciava a perdere la pazienza.
 
…………………………………
 
“Non mi servi più!”.
 
La leonessa non fece in tempo a dire o fare qualcosa, che si ritrovò gli artigli di Mapepo che le perforarono lo stomaco da parte a parte mentre con uno sguardo pieno di orrore, si chiedeva il perché di tutto questo.
“Dovresti stare attenta a ciò che desideri!” rispose Mapepo con un ghigno lasciandola per terra agonizzante.
“Era il mio sogno… la mia vendetta…” disse debolmente la leonessa prima di chiudere gli occhi per sempre.
Poco dopo Simba e Kovu arrivarono davanti alla grotta insieme a Kiara e Nala ma quando entrarono, non trovarono Mapepo ma solo il cadavere della leonessa e quando videro chi era, le facce di Simba e Kovu diventarono cupe.
“ZIRA!”.
“MAMMA!”.
Simba e Kovu non potevano credere ai loro occhi, dietro a tutta questa storia c’era proprio Zira era assurdo.
“Ma sì ora si spiega tutto!” disse Kovu improvvisamente.
“Spiegati!” gridò Simba.
“Quando ero un cucciolo, lei voleva addestrarmi e trasformarmi in una belva assetata di sangue per dominare sulle Terre Del Branco ma io non ci volevo stare in nessun modo, quindi scappai di casa ma a lei non importò molto e ricordo che era praticamente ossessionata da questa cosa talmente tanto che a volte la sentivo parlare di un presagio che sarebbe accaduto e cioè la nascita di Mapepo con l’arrivo di una cometa e qui tutto si ricollega ai fatti successi fino ad ora!”.
“Quindi stai dicendo che è stata lei ad uccidere Kopa e a sostituirlo con Mapepo?”.
“Si deve essere stata proprio lei non c’è alcun dubbio, ha mandato lei quel babbuino a farti fare lo scambio e poi lo avrà anche ucciso perché non gli serviva più probabilmente, lei è sempre stata molto spietata me lo ricordo non mi voleva bene in realtà mi considerava solo come un oggetto da usare, anche per questo scappai di casa e ho fatto proprio bene” disse Kovu osservando il cadavere di Zira.
“Il suo sogno e desiderio di potere l’hanno portata a restare vittima del proprio piano e penso che sia stato proprio Mapepo ad ucciderla” disse Simba voltando lo sguardo.
“Ehi guardate qua!” disse Kiara osservando una parete dove erano incisi alcuni simboli in lingua Swahili e Simba osservando per qualche secondo, capì subito tutto.
“Ecco dove mi ricordavo di averlo sentito! Mapepo in lingua Swahili significa DEMONE!” gridò Simba sotto lo sguardo atterrito di tutti.
“Dobbiamo muoverci! So dove è!” gridò Kovu e tutti uscirono da quella caverna diretti alla Rupe Dei Re, mentre stava già debolmente facendosi mattina.
 

 

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Capitolo 6
*** La Liberazione ***


Simba e Kovu correvano più veloci che mai, era tutto il giorno e tutta la notte che correvano alla ricerca di una soluzione e ora non potevano assolutamente fallire o sarebbe stata la fine per tutti.
Nala e Kiara seguivano i due leoni più veloce che potevano ma Simba e Kovu erano ancora più veloci, dovevano fermare Mapepo o adesso o mai più.
“Mio figlio il mio Kopa!” si ripeteva continuamente Simba con le lacrime che gli rigavano il viso mentre correva.
“Non ti preoccupare lo vendicheremo insieme!” gli disse Kovu dandogli maggiore forza e Simba smise di piangere e con uno sguardo molto più deciso come quello di Kovu, accellerò ancora il passo ormai erano quasi arrivati mentre il cielo si schiariva sempre di più e stava giungendo la mattina.
Mapepo era alla Rupe e gli vide arrivare da lontano, mentre un ghigno si formò sul suo volto mentre gli osservava arrivare.
“Molto bene vi stavo aspettando!” e detto questo, corse a nascondersi mentre il gruppo era arrivato ai piedi della Rupe.
“Dividiamoci!” gridò Simba e tutti si lanciarono in direzioni diverse alla ricerca di Mapepo.
Kovu e Simba erano molto cauti mentre ispezionavano ogni angolo alla ricerca di Mapepo ma ad un certo punto, Kovu si fermò quando vide una leonessa che gli era familiare.
“Vitani!” gridò Kovu appena la vide con una zampa grondante di sangue.
“Ma tu sei ferita!”.
“Kovu aiutami non riesco a muovermi!”.
Kovu pensò subito che fosse una illusione di Mapepo ma era talmente vera e reale lì davanti a lui, che gli parve impossibile fosse solo una sua visione così si avvicinò a lei.
“Stai tranquilla ora ci sono io ma cosa è successo?”.
“Quando sei scappato di casa, mamma è diventata sempre più violenta e poi quando ne ho avuto l’occasione sono scappata anche io è stato orribile! Quel leone Mapepo voleva abusare di me!” disse Vitani piangendo e stringendosi a Kovu.
“Adesso non hai più niente da temere ci sono io! Ma Nuka dov’è?”.
“Mamma lo ha dato in pasto alle iene!”.
Gli occhi di Kovu si sbarrarono e una smorfia di orrore si dipinse sul suo volto mentre stringeva ancora sua sorella, rassicurandola che ora non l’avrebbe mai lasciata ma mentre i due erano ancora abbracciati, Kovu sentì un ruggito da dietro e un grido.
“KOVU! ATTENTO!” gridò Simba arrivando da dietro e con un balzo addentò al collo Vitani, separandola da Kovu che era scioccato da ciò che Simba aveva appena fatto.
“NOOOOOO! Perché? Perché?”.
“Stai calmo e guarda!”.
Kovu voltò lo sguardo ma lo distolse subito, quando notò che sua sorella non era solo una illusione come sospettava inizialmente ma era anche morta, con lo stomaco aperto da una parte.
“Ti vendicherò! Fosse l’ultima cosa che faccio!” disse Kovu stringendosi a Simba mentre nel frattempo, arrivarono anche Kiara e Nala che non avevano trovato nulla purtroppo.
“ATTENZIONE!” gridò Nala improvvisamente quando vide un grosso macigno che rotolava giù dalla scarpata, facendo mettere subito al riparo il gruppo appena in tempo e quando il macigno arrivò in fondo, Mapepo uscì dal suo nascondiglio e si diresse a vedere se il gruppo era stato travolto ma quando si accorse che non c’erano i corpi, Simba uscì improvvisamente da un cunicolo nel quale si era rintanato con gli atri e gli saltò addosso buttandolo a terra.
“ASSASSINO!” gridò Simba pieno di rabbia mentre teneva a terra Mapepo che lo spinse via con un potente calcio e lo attaccò a una parete rocciosa immobilizzandolo.
“E ORA? COSA VUOI FARMI? MI VUOI UCCIDERE COME HAI UCCISO IL MIO KOPA?”.
“Non l’ho ucciso io ma è stata Zira!” gridò Mapepo a Simba che ruggì di rabbia, avrebbe dovuto immaginarselo.
“Ma un cucciolo indifeso con che coraggio ha potuto? Che leonessa che RAZZA DI ESSERE ERA?” gridò Simba in un impeto di disperazione.
“Una pazza! Una completa pazza e infatti è morta per mano del suo stesso piano, l’ho ammazzata con gioia e senza nessun rimorso ma in fondo un sacrificio era necessario avessi visto la faccia del tuo cucciolo quando lei lo ha…” ma Mapepo non fece in tempo a finire la frase che Simba con una forza inaudita si liberò dalla presa e gli saltò addosso atterrandolo nuovamente.
Mapepo lo respinse di nuovo, non prima di essersi beccato una artigliata nel muso che iniziò a sanguinare copiosamente e mentre stava per attaccare nuovamente Simba, venne bloccato da Kovu che lo colpì ancora e Mapepo vedendosi alle strette, cercò di scappare ma Kiara e Nala gli sbarrarono la strada così senza nessuna via di fuga, corse su per la salita che portava in cima alla Rupe inseguito da Simba e Kovu.
Arrivato in cima era senza via di scampo e venne presto raggiunto da Simba e Kovu.
“Molto bene e ora? Avanti fatevi avanti!” gridò Mapepo mentre dietro di sé stava vigliaccamente sguainando un artiglio affilato.
“Non vi temo! Avanti!”.
“Lascialo a me! Mia sorella grida vendetta e anche Kopa e tutti quelli che hai ammazzato Mapepo!” gridò Kovu pronto a lanciarsi all’attacco e Mapepo ridendo era pronto con l’artiglio.
Kovu si avventò su Mapepo il quale, con uno scatto impressionante sfuggì e con quell’artiglio cercò di tagliargli la gola ma riuscì solo a ferirlo profondamente a una zampa mentre Kovu gridò per il dolore lancinante.
“VIGLIACCO!” gridò Simba lanciandosi su di lui e dopo una breve lotta tra i due, Simba fu più veloce e riuscì ad addentare Mapepo che gridando per il dolore stava barcollando e con un’altra artigliata da parte di Simba, stava cadendo nel vuoto ma si aggrappò alla coda di Simba con l’intenzione di trascinarlo giù.
“SIMBA!” gridò Kovu che con uno slancio, riuscì ad afferrare Simba appena in tempo ma Mapepo non voleva mollare la presa e Kovu stava cedendo ma fortunatamente, Kiara e Nala arrivarono subito a reggerlo ma ancora Mapepo non mollava e cercava di trascinare Simba con lui quando Simba sguainò gli artigli delle zampe posteriori e con un colpo in faccia, ferì seriamente gli occhi maledetti di Mapepo che per il dolore terribile mollò la presa e cadde nel vuoto sfracellandosi al suolo.
Simba venne tirato su da Kovu e le due leonesse ed era esausto ma aveva finalmente vendicato Kopa.
“Kopa la tua anima è libera, ti ho vendicato figlio mio!” disse debolmente Simba prima di cacciare una lacrima di gioia e lo stesso fece Kovu consapevole che anche sua sorella era stata vendicata.
“Kovu mi chiedesti se alla fine di questa storia, ti avrei fatto unire a noi ricordi?”.
“Si certo!”.
Simba tese la zampa a Kovu che la prese con enorme gioia.
“Benvenuto in famiglia!” disse con un caldo sorriso Simba e Kovu lo abbracciò felicissimo e anche con grandissima felicità di Kiara e Nala mentre il sole stava sorgendo, illuminando le Terre Del Branco e i protagonisti pronti a iniziare una nuova vita insieme.
 
 
 
 
 

 

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