Spiderman.

di BELIEBER_G
(/viewuser.php?uid=214975)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ragni. ***
Capitolo 2: *** La mutazione: ***
Capitolo 3: *** Norman Osborn: ***
Capitolo 4: *** La lotta. ***
Capitolo 5: *** Novità: ***
Capitolo 6: *** Eroi e cattivi: ***
Capitolo 7: *** Il ricatto: ***
Capitolo 8: *** Don't say to Harry: ***
Capitolo 9: *** Finale: ***



Capitolo 1
*** I ragni. ***


Image and video hosting by TinyPic
Se qualcuno vi ha detto che questa sia una bella storia d’amore e che i personaggi siano persone senza problemi, beh, quel qualcuno vi ha mentito. Questa storia parla di tre ragazzi: uno di questi, era Peter Parker, un ragazzo come tutti con i capelli corti marroni e gli occhi azzurri nascosti da degli occhiali. Vicino a lui, vi era Clary, sua sorella, caratterizzata dai capelli biondi lucenti e gli occhi azzurri. Peter aveva quasi perso il bus per andare a scuola, ma l’autista si era fermato apposta per lui. Non vedeva l’ora di salire su quel mezzo, perché seduta c’era anche la sua cotta. Il suo nome era Mary Jane Watson,bella e rossa, ma purtroppo la ragazza era già impegnata. Quel giorno specifico, la classe era stata portata in gita in un laboratorio di genetica. Ad arrivare per ultimo a bordo di una lussuosa macchina del padre, c’era Harry Osborn, la terza persona a cui è dedicata questa storia. Harry Osborn era il bel figlioccio con gli occhi e i capelli marroni del famoso Norman Osborn, forse il più ricco di New York. I due fratelli si accorsero dell’amico e gli andarono in contro.
-Clary, Peter, lui è mio padre: Norman Osbon.- disse Harry, presentando gli amici al proprio padre.
-E’ davvero un piacere signore, ho fatto un saggio su di lei.- commentò Peter, stringendogli la mano.
Clary invece, era contenta quanto il fratello di conoscere il padre del ragazzo per cui aveva una cotta. Ebbene si, Clary era innamorata di Harry dal primo momento che lo aveva visto. I tre amici si avviarono dentro il palazzo insieme ai loro compagni e seguirono la dottoressa che spiegava. Intorno a loro vi erano solo contenitori in vetro pieni di ragni geneticamente modificati. Peter continuava a guardare Mary Jane nonostante fosse fidanzata e Clary continuava a guardare Harry nonostante non l’avesse mai notata.
-Perché non le vai a parlare?- sussurrò Harry a Peter.
-Io? Nah, vacci tu.- disse lui.
Harry alzò le spalle e si avviò verso Mary Jane, mentre Clary lo guardava male.
-Ops, scusa.- mormorò Peter con una smorfia.
Peter sapeva della cotta della sorella, ne aveva fin sopra la testa anzi.
-Abbiamo raggruppato questi ragni in 14 ragni geneticamente modificati.- spiegò la dottoressa.
Clary scrutò gli aracnidi tra le loro gabbie di vetro e notò che ne mancavano alcuni. –Ce ne sono 12, ne mancano due.- disse alla dottoressa, che non sembrava sapere che mancassero.
Harry sembrò neutro a parlare con Mary Jane, ma forse le interessava sotto sotto. Poi il ragazzo, armato della propria fotocamera, si avvicinò a lei e usò una scusa per parlarle.
-Scusami, posso farti una foto per il giornale della scuola?- le chiese.
-Oh,certo.- accettò la ragazza, che si mise in posa vicino ai ragni.
Ma mentre Peter faceva le foto, notò accanto a lui una tela di ragno e poi sentì che qualcosa lo mordeva sulla mano.
La scosse e notò il morso, ma non sapeva cosa l’aveva causato. Anche più in là, Clary annoiata messaggiava e guardando lo schermo, notò un ragno di colore blu scuro sulla mano e non fece in tempo a scacciarlo via che la morse. Quei ragni erano geneticamente modificati, sarebbero stati un pericolo per i due fratelli?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La mutazione: ***


Image and video hosting by TinyPic
Peter e Clary erano orfani e i loro zii, May e Ben, avevano deciso di occuparsi di loro, anche se anziani. Quel giorno, dopo la scuola, tornarono a casa bianchi in viso: qualcosa era successo per via di quei morsi.
-Siete arrivati giusto in tempo per la cena.- disse zia May.
-Non abbiamo fame grazie, siamo stanchi, andiamo a dormire.- disse Peter, salendo le scale.
-Che vi è successo? Vi ha morso la tarantola?- domandò zio Ben.
-Si, ci hai quasi azzeccato.- mormorò stanca Clary.
Non avendo altro spazio, i due condividevano la camera e non ci pensarono due volte a togliersi i vestiti e a stendersi sul letto. Fu in quella notte che il loro corpo cambiò proprio come gli esperimenti avevano cambiato quei ragni.
 
La mattina dopo, Clary si svegliò a terra, sul corpo del fratello. Si alzarono entrambi e passando davanti allo specchio, notarono che erano più che cambiati. Peter non aveva più bisogno degli occhiali e soprattutto aveva sviluppato dei muscoli su petto e braccia.
-Wow, fratello sei sexy.- commentò Clary, che poi fece una faccia sorpresa: girandosi di profilo allo specchio notò che il proprio seno era cresciuto.
- Che c’è?- domandò Peter con una smorfia.
- Oh andiamo, le mie tette non sono mai state così enormi. – rispose l’altra, ridendo.
Anche se il loro cambiamento era strano, i due fratelli decisero di andare a scuola lo stesso.
A pranzo, Peter si sedette a tavola con il suo vassoio, ma la forchetta non si staccava dalla sua mano, come se fosse attaccata con la colla. Improvvisamente, solo tendendo il braccio, da esso uscì una ragnatela che si attaccò al vassoio davanti a lui. Non sapendo come toglierla, tirò il vassoio verso di se e abbassò la testa, facendo finire il cibo su Flash, il fidanzato di Mary Jane. Essendo alto e muscoloso, Peter si alzò velocemente e cercò di non essere notato, ma più in là c’era Mary Jane che stava per scivolare sul pavimento bagnato. Peter accorse da lei, la afferrò e salvò il suo vassoio.
-Wow, che riflessi!- esclamò la ragazza sorpresa.
Mary Jane e Peter erano vicini fin da quando erano bambini, solo che lei non lo aveva mia notato. Impaurito e stranito dal proprio comportamento, Peter uscì dalla mensa e vide che verso di lui stava venendo la sorella, con passo deciso e quasi arrabbiato, che aveva attaccato alla mano la porta in metallo del proprio armadietto.
-Ok, qui c’è decisamente qualcosa che non va!- commentò a denti stretti, cercando di staccarsi dalla mano l’oggetto.
Fu in quel momento che Flash uscì dalla mensa e lanciò un pugno verso Peter. Ma i suoi riflessi lo sorpresero ancora ed evitò quel lancio, iniziando a picchiarlo pesantemente. I due fratelli vennero accerchiati dalla folla in cui c’erano anche Harry e Mary Jane. Anche un amico di Flash si fece avanti con sguardo brutto verso Clary.
-Oh andiamo, non vorrai picchiare una ragazza?- domandò lei.
L’altro sembrava tutto intenzionato ad usare le mani su di lei, così cercò di essere naturale e lei gli diede un pugno, senza farsi alcun male. Fu un professore ad interrompere la rissa e i due fratelli scapparono via, in un vicolo.
-Credo che quei ragni ci abbiano fatto qualcosa.- commentò Clary.
Peter si guardò le mani e ripensò alla forchetta che si era attaccata ad essa e pensò Potrei riuscire ad arrampicarmi sui muri. Il ragazzo mise le mani sul muro di mattoni e pian piano riuscì a scalare il palazzo fino al balcone. Clary invece, decise di optare per le scale.
-Che hai intenzione di fare?- gli chiese la sorella.
-Voglio scoprire cosa mi ha dato quel ragno.- rispose Peter, mettendo lo sguardo sul palazzo davanti a se. Voleva saltare da un palazzo all’altro.
-Se muori posso prendere il tuo letto?- chiese sarcastica l’altra.
Peter fece un respiro profondo ed iniziò a correre per prendere lo slancio. Inizialmente sembrò che funzionasse.
-Sto arrivando!- gridò entusiasta, ma alla fine, la gravità ebbe la meglio e il ragazzo cadde giù per qualche piano.
Clary fece una smorfia immaginando il dolore.-Sei arrivato.- commentò. Vide il palazzo davanti a se e cercò di capire come far uscire la ragnatela dal proprio braccio. Dopo aver provato alcune strane posizioni della mano, la ragnatela uscì e si attaccò all’altro palazzo. Clary si buttò giù mentre teneva la ragnatela e finì sulla strada vicino a Peter.
-E’ stato facile.- commentò entusiasta, mentre Peter sembrava distrutto.
Pareva che avessero acquistato nuovi poteri, ma in cosa li avrebbero utilizzati?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Norman Osborn: ***


Image and video hosting by TinyPic
Clary non aveva solo una cotta per Harry,ma lavorava anche all’industria di suo padre che trattava di esperimenti. Da poco avevano creato un aliante, ovvero una piattaforma con cui volare e una tuta apposita. La ragazza era una piccola aiutante che lavorava in una grande fabbrica importante. Norman aveva il suo assistente e quel giorno, delle persone molto importanti erano venuti a fare un controllo.
-Come procedono gli esperimenti?- domandò uno di essi.
-I ratti su cui li abbiamo fatti hanno presentato troppa aggressività.- rispose l’assistente.
Norman lo guardò male, come se non fosse d’accordo.- Ma cosa stai dicendo?- gli sussurrò.- Secondo me siamo pronti sugli esperimenti umani.- Disse con un sorriso di conforto.
-Lei che cosa ne pensa invece?- chiese all’assistente.
-Bisogna tornare allo stato di progettazione. – rispose.
Clary notò che Norman era molto contrario e non avrebbe esitato a fare altri esperimenti per provare che erano pronti ad un passo avanti.
 
Quella sera, mentre i due fratelli portavano via la spazzatura, sentirono che Mary Jane stava litigando con suo padre: la sua famiglia aveva una situazione difficile. La ragazza uscì fuori e notò Peter.
-Ciao.- la salutò.
-Scusa, hai sentito tutto.- disse lei.
-Non preoccuparti, anche i miei zii ogni tanto ci vanno giù pesante.- commentò Peter.
-Non vedo l’ora di andarmene da qui.- disse lei.
-Dopo che ti sei diplomata cosa vorresti fare?- domandò lui.
-Mi piacerebbe fare teatro. – rispose lei, sorridendo al fatto che fosse interessato. –Tu?-
-Mi piacerebbe sfondare come fotografo.- rispose.
Fu la prima conversazione che ebbero i due, fin che non arrivò Flesh con la sua macchina lussuosa. Mary Jane lo salutò con un cenno e salì sull’auto entusiasta. Peter la vide andar via e si sconfortò.
-Ora sai cosa ho provato mentre tutte le ragazze belle della scuola mi portavano via Harry James Osborn.- gli disse la sorella, seduta sugli scalini di casa.
-Mi servono soldi.- commentò Peter, prendendo un giornale dalla posta.
***
Il sabato dopo, mentre Peter leggeva il giornale, Clary abbozzava dei disegni di costumi da supereroi che gli potevano stare bene. Per Peter aveva pensato ad un costume rosso e blu di pelle,una maschera con delle grandi fessure sugli occhi per vedere e un grande ragno disegnato sul petto. Per lei invece, aveva disegnato un costume bianco e nero, con un cappuccio e una maschera simile a quella del fratello.
-Vinci nel ring per tre minuti e avrai 3.000 dollari.- lesse Peter. – Accettati costumi esuberanti.-
-Ti vuoi mettere a combattere dentro un cerchio?- domandò Clary.
-Vinceremo 3.000 dollari e poi l’abilità vince sui muscoli.- rispose Peter che poi vide i suoi disegni.- Puoi cucirli?-
-Non proprio così, ma ci posso provare.-
Clary si mise a cucire e Peter si allenò, avevano intenzione di fare un pò di soldi e usarli per se.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La lotta. ***


Image and video hosting by TinyPic
Quel pomeriggio che Clary stava tornando dalla Oscorp dove le avevano detto di andarsene perché l’azienda avrebbe venduto, la ragazza incontrò Mary Jane per strada che la salutò. Non le stava poi così tanto simpatica.
-Ciao, che ci fai qui in giro?- chiese Clary.
-Sono appena tornata da un’audizione.- rispose entusiasta.
-E’ fantastico, l’altra sera ho sentito che è il tuo sogno.- commentò, cercando di sembrare il più felice possibile per lei. Fu in quel momento che dal Fast Food davanti a loro, uscì un grasso uomo che la chiamò per nome.
-Mary Jane, al tuo cassetto mancano sei dollari! Se ci riprovi di nuovo sei fuori!- le disse. – Mi scusi Miss. Watson, sto parlando con lei!- esclamò.
-Ci sento! Ho capito!- esclamò Mary Jane, voltandosi verso di lui. Poi mostrò a Clary la divisa da cameriera sotto la giacca.
-Che bel futuro eh?- commentò. – Non dirlo ad Harry.-
-Ad Harry? Perché non dovrei dirlo ad Harry?- domandò Clary confusa.
-Usciamo insieme, non te l’ha detto?- rispose l’altra.
La ragazza si morse un labbro e scosse la testa, sentendo che dentro di se odiava definitivamente Mary Jane. Tornò a casa con passo deciso ed entrò in camera sbattendo la porta.
-Ehi ehi, che è successo?- chiese il fratello.
-Si da il caso che la tua bellissima rossa esca con Harry.- esclamò Clary, estraendo dall’armadio il costume che si era cucita: una felpa bianco e nero, una maschera bianca con delle fessure per gli occhi e dei leggins neri. –Adesso le faccio vedere io.- mormorò poi tra se e se.
 
Quella stessa sera, Clary e Peter si fecero accompagnare dallo zio alla biblioteca, un buon diversivo per fargli credere che stavano studiando.
-Siete sicuri di stare bene? Insomma, fate risse a scuola, rompete le maniglie di casa.- chiese zio Ben.
-Si chiama Adolescenza, non è niente di grave.- rispose Clary.
-So che non sono vostro padre..-
-Allora non fingere di esserlo.- esclamò Peter.
L’uomo sospirò.- Ricordate che da grandi poteri, derivano grande responsabilità.- disse.-Vi vengo a prendere alle dieci.-
Detto questo, i due si avviarono verso l’indirizzo indicato sul giornale e Clary fece la fila per iscriversi ed entrare nel ring, mentre Peter si sedeva sugli spalti per vedere. Notò che da battere vi era un grosso uomo con tanti muscoli su braccia e petto, si faceva chiamare Sega Ossa. Quando venne il suo turno, Clary si sistemò dietro il telone dove c’era anche il presentatore.
-Come ti chiami?- sussurrò egli.
-Dica Spider- Girl.- rispose lei.
-Davvero? E’ il meglio che sei riuscita a trovare?- commentò sospirando, poi venne alzato il telone.- Ed ora, il turno di combattere il nostro vincitore sta a Lady Spider!- gridò alla folla, che applaudì mentre lei entrava nel ring.
-Ma è una ragazza, non combatto contro di lei!- commentò l’uomo.
-Perché? Hai paura che ti batta? Bel vestitino, te lo ha comprato tuo marito?- commentò anche Clary, riferendosi all’attillata tuta nera che indossava il proprio avversario. Con tutta risposta, l’altro le venne incontro con tutti i suoi chili di muscoli, ma Clary fece una capriola all’indietro per evitarlo. Fece un salto verso di lui, gli afferrò il collo con le gambe e lo atterrò facendo presa sui polpacci. In un minuto, lo aveva battuto. Il presentatore le alzò il braccio in segno che aveva vinto e tutta la folla le applaudì. Infine, bastava ritirare i soldi.
Così i due fratelli si avviarono nella cabina del proprietario del ring che stava contando i suoi soldi e le porse solo 100 dollari.
-100 dollari? L’annuncio diceva 3.000.- commentò Clary.
-Tu le ragnatele ce le hai in testa. L’annuncio diceva 3.000 per 3 minuti e tu lo hai battuto in 1.- spiegò egli.
-Ma io ho bisogno di 3.000.- ribatté la ragazza.
-E dove sta scritto che questo è un problema mio? – continuò l’altro.
Peter aveva intenzione di ribattere, ma Clary lo fermò.- Andiamo Peter, non ne vale la pena.-
I due lasciarono il posto ad un altro uomo e si avviarono all’ascensore. Si da il caso, che quell’uomo fosse in realtà un ladro e minacciò con una pistola l’uomo di mettere tutti i soldi dentro una borsa.
Una volta chiamato l’ascensore, i fratelli lo videro arrivare di corsa mentre il proprietario urlava di fermarlo. Clary capì che era un ladro e per vendetta lo lasciò andare via.
-Ma sei impazzita?! Tu potevi stenderlo a quello! Si è preso i miei soldi!- esclamò l’uomo.
-E dove sta scritto che questo è un problema mio? – disse Clary, alzando un sopracciglio.
Dopo lo scontro, Clary e Peter si avviarono fuori, cercando la macchina di zio Ben che li avrebbe portati a casa, ma di lui nessuna traccia. Fu in quel momento che videro una folla accalcata davanti la biblioteca. I due si fecero spazio e videro che a terra c’era lo zio a cui avevano sparato. Purtroppo fu troppo tardi quando lo portarono in ospedale, non c’era niente da fare e i due fratelli si presero tutta la colpa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Novità: ***


Image and video hosting by TinyPic
Era giunto il giorno dei diplomi, in cui Norman aveva detto a Clary che nonostante la Oscorp chiudesse, le avrebbe trovato un altro lavoro. Ma con i 100 dollari vinti sul ring, Gwen riuscì a cucire dei bei costumi per lei e il fratello, esattamente come li aveva disegnati. Dopo l’episodio con lo zio Ben, i due avevano deciso di coprire i loro volti e combattere contro i ladri della città e non solo. Salvavano persone, catturavano ladri e bloccavano rapine, era questo il loro lavoro: Clary si era tenuto il nome datole, Lady Spider e Peter si faceva chiamare Spiderman. Parlando di lavoro, Peter aveva trovato un posto stabile al Daily Bugle che soprattutto cercava le foto di Spiderman.
 
I dipendenti più in alto della Oscorp avrebbero annunciato la fine dell’azienda alla festa della città che si doveva svolgere quella mattina. C’erano tante persone e tanti enormi addobbi che Peter era stato incaricato di fotografare per il giornale. Anche Clary lo aiutava con le foto, nonostante non fosse esperta come il fratello. Postando l’obiettivo in alto, aveva notato su un balcone Harry e Mary Jane insieme. Avvertì anche il fratello, quando a quel punto si poté vedere una scia di fumo in cielo che si stava avvicinando sempre di più. Quando venne più vicino, i due poterono vedere che si trattava di qualcuno a bordo di un aliante, con una tuta verde e una maschera che gli copriva il viso. Sembrava davvero un orrendo Goblin malvagio che con se aveva degli esplosivi, che usò proprio sul balcone dove si trovavano i due piccioncini e i dipendenti che avevano annunciato la fine della Oscorp. Il balcone di pietra iniziò a crollare, così i due fratelli decisero di mettersi i costumi ed intervenire. Dopo aver salvato Mary Jane, Peter si occupò del nuovo ospite, mentre Clary portava Harry in un posto sicuro.
-Grazie, senza di lei probabilmente sarei morto.- commentò Harry, mentre alcuni passanti li guardavano straniti.
-Non gli piaceva l’ascensore. – disse Clary ai passanti, sarcastica.
Anche Harry rise. – Ma lei chi è?- chiese poi.
-Tu lo sai chi sono.- sussurrò in risposta, prima di scomparire ed andare ad aiutare il fratello.
Quel Goblin sembrava una vera minaccia per la città, ma dopo aver combattuto contro i due, scappò via.
 
Quando i due fratelli tornarono a casa di Harry per vedere come stava, il ragazzo non la smetteva di parlare della ragazza che l’aveva salvato.
-E’ stata fantastica! Non potete capire, è bella, magra, agile, non riesco a non pensarci.- disse sorridendo.
Clary si stava mordendo le labbra sotto i baffi pensando che si stava riferendo a lei. Infine, lei gli chiese di accompagnarla casa mentre Peter consegnava le foto al giornale.
-Ti va di salire?- domandò Clary ad Harry.
-Mi piacerebbe, ma devo andare a cena con Mary Jane. – rispose Harry storcendo la bocca.
-Ohw, ok. Allora ci vediamo.- continuò lei.
L’altro fece un cenno con un sorriso e si avvio verso una scorciatoia in un vicolo. Clary lo seguì con gli occhi e notò che un gruppo di ragazzi stava dietro di lui e non le sembravano affatto buoni.
 Infatti, i cinque accerchiarono Harry e cercarono di derubarlo. Così Clary si mise il costume e cacciò via i ladri sotto la pioggia. Non aveva fatto in tempo a mettersi la maschera e non voleva che lui la vedesse, così scappò sui muri del palazzo. Poi, si postò a testa in giù aggrappata ad una ragnatela.
-Ehi!- esclamò per chiamarlo.-Sei una calamita per i guai.- commentò.
-Si, lo so, è solo perché sono ricco.- continuò con il sorriso il ragazzo. Poi si fece quasi serio.- Dovrei ringraziarti in qualche modo.-
-Non c’è problema, è il mio lavoro.- esclamò l’eroina.
Ma Harry non aveva intenzione di dirle grazie o di darle qualche soldo: le tolse uno strato della maschera solo per scoprire le labbra ed infine la baciò passionalmente su di esse. Infine, la ragazza scappò via e non si sarebbe mai dimenticata di quella sera.
 
Tornata a casa, Clary chiuse la porta della propria camera e ci scivolò contro con un sorriso a 32 denti.
-Ehi, sembri appena tornata da un’ora di sesso estremo!- commentò Peter ridendo.
-Molto meglio: Harry James Osborn mi ha appena baciata!- esclamò l’altra.
-Vuoi dire che ha baciato Lady Spider.- continuò Peter.
-Dettagli.- commentò Clary stendendosi sul suo letto.- Me lo prenderò Peter, te lo prometto.-

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Eroi e cattivi: ***


Image and video hosting by TinyPic
-Schifo,schifo, mega schifo. Ti do 200 dollari per il malloppo.- disse J.J Jameson, il proprietario del giornale.
-Oh andiamo, ne vale molto di più.- commentò Clary riguardo le foto fatte dal fratello lì accanto.
L’uomo sospirò.- Va bene, 300. Metto questa in prima pagina. Spiderman, eroe o minaccia?- continuò.
Solo lui era l’uomo che pensava che i due eroi fossero in realtà solo una minaccia per la città. Peter sbuffò e si prese i soldi,fu a quel punto che ci fu un’esplosione nell’ufficio: era Goblin che prese il collo dell’uomo e lo minacciò.
-Dimmi immediatamente chi fa le foto a Spiderman!- gli disse con voce roca.
-Non lo so, le sue foto mi arrivano per posta.- cercò di mentire J.J.
Prima che potesse davvero ucciderlo, Peter e Clary comparsero a testa in giù e lo fermarono.
-Siamo qui!- disse Peter.
-Fate la nanna…- sussurrò Goblin, estraendo dal suo aliante un fumo che fece svenire i due fratelli.
Entrambi si risvegliarono sul tetto di un palazzo: era come se il loro nemico volesse parlargli.
-Bella no? La gloria, gli applausi. Ma non siate sicuri che tutto questo non finirà.- gli disse.
-Tu non sai niente.- balbettò Clary, ancora sotto sedativo.
-Oh si invece. Dopo tutto quello che hai fatto per loro, alla fine ti odieranno.-continuò Goblin.
-Che cosa vuoi?- domandò Peter.
-Che voi vi uniate a me. Insieme potremmo conquistare il mondo.- rispose Goblin, che poi saltò sul proprio aliante. – Pensateci, eroi.-
 
Dopo aver baciato Harry, Clary non aveva smesso di seguirlo e quel giorno andò a casa sua per fargli una visita. Essa era molto grande ed occupava almeno 3 piani. Lady Spider salì dal balcone e si arrampicò sul muro del soggiorno della casa, dove Harry beveva rum. Sentì dei rumori strani e finì l’ultimo goccio del bicchiere quando la riconobbe.
-Riconosco i tuoi passi.- disse con un sorrisino.
La ragazza scese dal tetto e si scoprì solo i capelli biondi dal cappuccio.
-Un pò di rum?- le chiese poi.
-Fammi indovinare…Brugal?-commentò lei con un sorriso.
-Come lo sai?- domandò l’altro, versandone un pò in un bicchiere.
-Vai in quel negozio tutti i giorni.- rispose sistemandosi i capelli come fosse un tic.
-E tu come lo sai?- Non ottenendo rispose, il ragazzo ci pensò su.-Mi segui?-
-Solo qualche volta al giorno..3 o 4 volte.- balbettò la ragazza.
Harry si bagnò le labbra nel guardare come quel costume di pelle le definiva il corpo.
-Forse io ti penso più volte al giorno.-sussurrò poi.
Notando che le cose si stavano facendo calde, Clary arrossì sotto la maschera e decise di andarsene, ma lui la bloccò.
-Non scappare di nuovo, resta, per favore.- le disse prendendole il polso.
Clary decise di acconsentire e con tutta risposta l’altro l’attiro a se con uno scatto e le tirò su mezza maschera per baciarla ancora una volta. Fin che non finirono sul letto del ragazzo, che cercò di toglierle la maschera.
-No, questa no, non posso.- gli disse lei.
-Questo posso toglierlo?- sussurrò Harry, riferendosi al costume.
Clary annuì ancora imbarazzata, ma alla fine si lasciò andare al corpo di Harry. Fu quella notte che ottenne tutto quello che aveva sempre desiderato. Ma non  sapeva che ad osservarli curiosi, c’era Norman Osborn.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il ricatto: ***


Image and video hosting by TinyPic
La mattina dopo, Clary si risvegliò accanto ad Harry e sorrise non potendo ancora crederci. Poi udì le sirene della polizia e si rimise il costume lasciando poi un biglietto con belle parole al ragazzo. Si diceva che era scoppiato un incendio in un palazzo e che Spiderman era già lì,così Clary andò da lui. Si poté sentire un urlo di una donna, anche se sembrava che Peter avesse salvato tutti. Così i due fratelli entrarono tra le fiamme e cercarono di seguire l’urlo.
-Ma dove sei?- gridò Peter.
All’improvviso davanti a loro apparve Goblin con un urlo stridulo e spaventoso.
-Avete pensato alla mia proposta?- domandò poi.
-Si e penso proprio che tu abbia dei problemi. Quindi la nostra risposta è no.- disse Clary.
-Risposta sbagliata!- esclamò l’altro, che poi fuggì via, pronto a vendicarsi.
 
Quella stessa mattina, era la mattina del Ringraziamento e la famiglia Osborn aveva invitato la famiglia Parker per il pranzo. Norman era arrivato per primo, sembrava stanco ed accaldato. Peter e Clary entrarono dalla finestra per togliersi i costumi e sistemarsi, quando la ragazza si accorse di avere una piccola ustione sulla mano.
-Stai bene?- le chiese il fratello.
-Si, ci vuole solo un po’ di ghiaccio.- rispose lei mentre si vestiva.
Scesero al piano di sotto come se non fosse successo niente e si misero a tavola con Clary che si premeva il ghiaccio sulla mano.
-Che ti è successo tesoro?- domandò zia May preoccupata.
-Mi sono fatta male con il gas, niente di che.- rispose.
Fu in quel momento che lo sguardo suo e quello di Norman si incontrarono, come se lui cercasse di capire qualcosa.
-Harry, perché non ci racconti di quella ragazza che ho visto nel tuo letto stamattina?- disse Norman.
Il figlio lo guardò male, mentre a Clary cadde la forchetta. Fu a quel punto che Norman capì che Clary era in realtà Lady Spider. A cosa avrebbe portato questa scoperta?
 
Anche quella sera, Clary aveva intenzione di andare a casa di Harry, ma venne bloccata da una telefonata di Peter che diceva che zia May era in ospedale. Aveva avuto un attacco di cuore e continuava a dire che aveva visto degli orribili occhi gialli. L’unico che li possedeva, era Goblin.
-Lui sa chi siamo…- commentò Clary, mettendosi le mani nei capelli.-Saprà di Harry!-
-E di Mary Jane!- esclamarono i due insieme per poi prendere i telefoni e telefonare ai due.
A rispondere a Clary, c’era una voce roca e maligna che rideva.
-Dio, se lo tocchi…- lo minacciò lei, a denti stretti.
-Vieni a prendertelo ragnetta.- le disse l’altro.
Clary attaccò e non ci penso due volte a mettersi il costume e a saltare dalla prima finestra per cercare Goblin. Peter la seguì sotto forma di Spiderman e la raggiunse su un ponte, dove Goblin teneva stretto il collo a Mary Jane, aveva legato Harry con una corda e con l’altra mano teneva un bambino preso da un bus.
-Che cosa farete eroi? Deciderete di salvare un bambino innocente o le persone che amate?-




Angolo autrice: Volevo far sapere ai lettori che il presta-volto per Clary è Emma Stone!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Don't say to Harry: ***


Image and video hosting by TinyPic
Con solo un gesto, Goblin fece cadere tutti e tre e stava ai due fratelli decidere chi salvare o salvarli tutti. Ma Clary non ci pensò due volte a lanciarsi ed afferrare Harry per portarlo al sicuro.
-Resta qui.- gli disse.
Poi, si ricordò di quel bambino e voltò lo sguardo per vedere se il fratello era riuscito a salvare sia lui sia la donna che amava ed era così. Fece un sospiro di sollievo, fin che Goblin non lo afferrò per il petto e lo portò via.
Visto che Harry era al sicuro, Clary li seguì in un palazzo abbandonato. Goblin lo stava picchiando pesantemente e grazie ad una delle sue mine,la maschera di Peter era mezza strappata. Mentre era distratto, Clary lo derubò del suo aliante e con una gamba lo spinse al muro. Fu in quel momento che lui alzò le mani, come per arrendersi.
-Aspettate! Sono io!- tolta la maschera, i due poterono vedere che si trattava di Norman Osborn e parlava come se fino a quel momento fosse stato impossessato da qualcosa.
Allora anche Clary si tolse la maschera.- Signor Osborn…Ha cercato di uccidere Mary Jane…Ha aggredito zia May… Ha rapito suo figlio!- esclamò poi.
-Io non volevo! E’ stato lui a costringermi.- disse l’altro, riferendosi alla maschera.
Ma Clary gli guardò bene gli occhi.- Io non credo..- sussurrò.
Norman la guardò male e Clary poté udire, con i propri sensi, che lui aveva attivato l’aliante che al centro aveva delle appuntite lame.
-Attento!- avvisò il fratello.
La sua percezione era giusta, infatti l’aliante si era attivato e andava esattamente verso di loro. Ma Clary fece una capriola all’indietro,evitandolo,ma non evitò Norman Osborn, che venne infilzato.
-Non dirlo ad Harry.- sussurrò poi, prima di morire.
 
Non potevano di certo lasciare lì il corpo. Così decisero di pulirlo dal sangue, avvolgerlo ad un lenzuolo e portarlo a casa sua, sul suo letto. Fu lì che Harry li notò e sgranò gli occhi vedendo il corpo del padre. Estrasse una pistola e gliela puntò contro.
-Harry, non farlo. E’ stato un incidente.- disse Clary alzando le mani.
La pistola era puntata sulla fronte della ragazza di cui si era innamorato e non poteva farlo, così l’abbassò. Clary restò a parlargli quella sera, a dirgli la verità, ma alla fine Harry le disse di andarsene e che non voleva più vederla.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Finale: ***


Image and video hosting by TinyPic
La mattina dopo, ci furono i funerali in cui Peter e Clary si tolsero i costumi e tornarono ad essere amici di Harry. Ovviamente il ragazzo era confuso ed arrabbiato,  voleva vendetta.
-Mi dispiace Harry.- gli disse Clary, avvicinandosi a lui.
Il ragazzo di tutta risposta l’abbracciò per qualche minuto, non lo aveva mai fatto.
-Ti voglio bene.- gli sussurrò lui.
-Anche io, non sai quanto.- mormorò lei.
Sapendo che Harry le aveva sempre voluto bene, Clary si sentiva ancora più in colpa per la morte di suo padre e vide che anche più in là, Peter rifiutava la dichiarazione d’amore di Mary Jane. Non poteva rischiare che succedesse come la scorsa sera e doveva rimanere da solo. Non gli aspettava una bella vita, ne a Peter, ne a Clary. Ma era come aveva detto lo zio Ben, da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. Perché lo so? Perché io sono Lady Spider.
 
CONTINUA… Spero che questa storia vi sia piaciuto, ovviamente, se volete, continuate a leggere la saga con la nuova storia Spiderman 2! Grazie a tutti <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3210400