Dreaming Daisies

di Benedetta Cetriola
(/viewuser.php?uid=822431)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scomparsa ***
Capitolo 2: *** Una pista. ***



Capitolo 1
*** La scomparsa ***


Ned è il Fabbricatorte che lavora al “Pie Hole” con la sua assistente Olive.
Olive è sempre stata innamorata di Ned, ma non ha mai avuto il coraggio di dirglielo, perché se ne vergognava  tanto, così per sfogare le sue emozioni canta.
 
“…I am hoplessly devoted to you,
But now there’s nowhere to hide
Since you pushed my love aside
I am out of my head
Hoplessly devoted to you
Hoplessly devoted to you…”
 
Da un po’ di tempo però girava intorno a Ned una ragazza che si chiama Chuck.
Veniva spesso al “Pie Hole”, forse anche lei era  innamorata di Ned e molto propabilmente il Fabbricatorte ricambiava questo sentimento. Olive era  molto gelosa di lei perché in poco era riuscita ad avvicinarsi al Fabbricatorte più di quanto lei  non avesse fatto in tutti gli anni che aveva lavorato lì. Ora, se prima già a mala pena la salutava, con Chuck tra i piedi non la degnava più di uno sguardo. Così in una notte di solitudine, come spesso ultimamente capitava, Olive si sentì di dover gridare, o meglio cantare, ciò che provava  alla luna e alla unica e sola persona che veramente l’ascoltava: il cane di Ned, Digby. Lui sì, che era un vero ascoltatore, stava lì fermo che fissava Olive dare spettacolo nel salone del “Pie Hole”. Ormai anche Olive si era affezionato a lui, il suo , forse unico, vero amico.
E così cantò fino a tarda notte, alle luci del “Pie Hole”.
 
“…Hello, I am just a fool,
who's willing to sit around and wait for you.
But baby can't you see, there's nothin' else
for me to do I'm hopelessly devoted to you…”
 
Il giorno dopo quando si presentò a lavoro, Ned era lì ad aspettarla. Era preoccupato e sembrava che non avesse dormito per tutta la notte. Olive, che era convinta che quello sarebbe stato un bel giorno, gli chiese cantando:
“Dormito bene? Su, su, mettiamoci a lavoro!”- si girò un attimo attorno e notò con sua piacevolissima sorpresa che Chuck non c’era!
 “Finalmente  se n’era andata!” pensò Olive, ma disse solamente:
“Oggi non c’è Chuck? Che peccato avevo preparato la mia specialità al limone.”
“Chuck non se n’è andata…lei è… è scomparsa!” –disse Ned quasi con le lacrime agli occhi.
Olive si sentì subito una tiranna per aver scherzato su di lei, ma come poteva immaginarlo.
“Oggi sono andato a prenderla sotto e non rispondeva, sono salito e la porta di casa era aperta. Sono così preoccupato, dove può essere finita!”- continuò Ned.
Proprio mentre Ned parlava entrò dalla porta l’ispettore Emerson Code, grande amico di Ned e fedele cliente del “Pie Hole”. Aveva sentito Ned parlare della scomparsa di Chuck, così si avvicinò al bancone e interruppe:
“Chi è scomparso, quella ragazza che porti sempre con te?”
“Si, Chuck. Non so dove possa essere. Aiutami tu, Emerson!”
“Certo, certo ma parliamone davanti ad un bel piatto di torta al lamponi.”- disse, perché dovete sapere che andava matto per le torte e diceva che quando era ansioso o preoccupato la voglia di torte aumentava.
Olive allora andò in cucina e prese una bella fetta di torta al lampone per il detective.
Si sedettero al loro solito tavolo, vicino la grande vetrata che dava sulla strada.
 Emerson cominciò a gustare la sua delizia e Ned parlò:
“Ho intenzione di trovarla. Ma mi serve il vostro aiuto.”
Emerson e Olive fecero cenno che ci stavano, ma da dove iniziare?
“Possiamo andare a curiosare a casa sua per trovare qualche traccia iniziale. Se è stata rapita ci saranno delle prove, se invece è scappata, troveremo qualche indizio di dove si è diretta.”- disse l’ispettore.
“Ma scappata dove?”- continuò Ned.
“E perché?”- interruppe Olive.
Non sapevano proprio che pesci prendere, ma decisero che Emerson aveva ragione, dovevano iniziare da casa di Chuck per cercare indizi. Chiusero immediamente il “Pie Hole”  e tutti in macchina verso casa di Charlotte, qual’era il suo vero nome.
Charlotte Charles, figlia orfana di madre e poi anche di padre all’età di dieci anni. Charles Charles, suo padre appunto, morì per un infarto che lo stroncò sul momento, così Charlotte fu affidata alle sue zie Lily e Vivian che l’accudirono come una figlia. Visse con loro fino ai diciotto anni, quando decise che avrebbe girato il mondo. Salpò con una nave da crociera e lì, dopo pochi giorni fu uccisa. Sì signori, Charlotte Charles è in realtà morta o per chiunque la conosceva lo era. Infatti un ladro la buttò dalla nave mentre cercava di scappare. Vi chiederete allora com’è possibile che sia scomparsa, se in realtà è morta? 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una pista. ***


Ned, Emerson e Olive arrivarono a casa di Chuck. La porta era ancora aperta, così entrarono facilmente. Notarono subito scatoloni pieni di libri in qualsiasi stanza sella casa, libri che, ovviamente, la ragazza aveva letto ed erano stati loro a farle venire voglia di girare il mondo e vivere nuove avventure. La casa era un appartamento piccolo, adatto ad una persona e si trovava poco lontano dal negozio del Fabbricatorte. Emerson subito si diresse in cucine per cercare delle prove “all’interno del frigo” come diceva lui. Ned, invece, rimase affascinato dai titoli dei libri che si trovavano negli scatoloni. Molti trattavano di avventure fantastiche e Ned immaginava la sua amata Charlotte leggere quei libri e fantasticare su una vita che aimè l’ha portata ad un brutto destino. Olive, intanto, si era già recata nella stanza da letto, in quanto pensava che tutti i segreti di una ragzza si trovino in un diario segreto, così cominciò a cercare questo suddetto diario. Frugò nell’armadio, sotto il letto, nei cassetti e persino dietro il grande specchio davanti al letto. Per quanto sembrasse vana la sua ricerca fu l’unica dei tre che stava veramente cercando indizi. Il diario segreto di Chuck, comunque, esisteva ma la nostra assistente non fu così furba a cercarlo quanto la scomparsa Chuck a nasconderlo, infatti si trovava nel posto più ovvio ma più impensabile: tra i suoi libri, proprio nello scatolone dove Ned stava leggendo i titoli dei libri. Fortunatamente il ragazzo, scrutando tutti i romanzi, ne notò uno con la scritta “non aprire”, era quasi in fondo allo scatolone, appena visibile, Ned lo prese e gridò: “Ehi, correte! Ho trovato qualcosa!” “Di che si tratta?”-disse Emerson mentre lo raggiungeva con una fetta di dolce in mano. Ned guardò il dolce e poi Emerson e disse: “Non potevi proprio trattenerti? Lasciamo stare… Ho trovato questo, credo sia il diario segreto di Chuck. “ “Sapevo che ne aveva uno, ci avrei giurato.” – fece Olive con un gesto della mano. “Tutte le ragazze hanno un diario segreto, lo stavo cercando in camera da letto.” –continuò. Ned prese a girare tutte le pagine in cerca di un indizio, ma nulla dava prova di voler “scappare”, sempre che se ne fosse andata di sua spontanea volontà. Olive disse ancora: “Guardate cosa ho trovato sotto il cuscino di Chuck mentre cercavo in camera sua.” Tutti si girarono verso di lei e videro che in mano aveva la foto di un uomo, vestito di nero, irriconoscibile. La foto era un’immagine ritagliata da un video e data la scarsa qualità, un video di sicurezza. “Riconosco il posto,” – disse Emerson – “è una delle navi da crociera della città. Ci sono stato due o tre volte.” “Una nave da crociera? Strano Chuck non mi ha mai parlato di fare un viaggio. E poi chi è questo tizio?” disse Ned con fare irritato. “Magari aveva dei segreti...tutti abbiamo dei segreti.” – Olive dicendo quella frase con fare sospettoso, fece svegliare in Ned ed Emerson la preoccupazione che avesse scoperto qualcosa circa dei segreti che il nostro Fabbricatorte custodiva e che nessuno mai sarebbe dovuto venirne a conoscenza… “Dovremmo chiedere alle due zie di Chuck.” – disse infine Ned per distogliersi gli oscuri pensieri. “Hai ragione, ma guarda la data dell’ultima pagina sul diario di Charlotte…” –disse serio il detective. “Oh no!” esclamò Ned, “non devono assolutamente vederlo!”. “E perché no?” –chiese curiosa Olive. “Perché… perché sennò…Chuck!” – esclamò Ned per tagliare corto. Salirono in macchina e si diressero alla vecchia casa delle due sorelle Charles. Le sorelle Charles si chiamavano Vivian e Lily. Furono due famose nuotatrici di sincronoquando furono giovani. Erano famose in tutto il mondo ma dopo alcuni anni, al culmine della loro carriera, si ritirarono per un problema al ginocchio di Vivian e perché ormai dovevano badare a Charlotte dopo la morte del padre. Si facevano chiamare “The Darling Mermaid Darlings”.Vivevano in una casa molto grande, piena di tutti i ricordi di quando erano famose, foto, costumi e persino i video di ogni loro spettacolo. Quando Olive entrò e le conobbe ne ebbe un po’ di pena, all’apice della loro vita, lasciarsi andare per colpa di un problema fisico… si ripromise che le avrebbe aiutate a ritrovare la loro nipotina. Prima di entrare, però, Ned le fece promettere che avrebbe parlato di Chuck solo al passato, un’altra stranezza pensò la ragazza, ma sorrise e promise. Aprì la porta Lily, la più giovane. Aveva un caschetto nero corvino, era alta e magra e indossava vestiti vistosi e molto alla moda non come sua nipote che anche essendo più giovane era sempre sciatta. Li accompagnò ad a accomodarsi in salotto. Era disordinato, c’erano scatoloni in giro dappertutto fin sulle scale. “Scusate stiamo portando via tutta la roba di Charlotte, ormai non ci serve più.” –disse. Olive pensò “gli avranno già detto che è scomparsa, ma perché buttare via i suoi oggetti? Non è mica morta!” Ned, invece non ne fu affatto sorpreso, come Emerson perché sapevano tutto… anche che Chuck era morta. Arrivò poi Vivian con i capelli corti rosso fuoco ed un carattere a dir poco scontroso. Aveva in mano un bicchiere di vodka, com’era suo solito. “E voi chi siete?” –disse. “Vivian ma ti pare questo il modo? Sono nostri ospiti! Sii educata.” –esclamò Lily. “Se siete qui per farci le condoglianze, potete anche andarvene.” –continuò Vivian “Condoglianze? Chi era morto?” chiese Olive a Ned con lo sguardò. Ned non rispose. Restarono lì per due ora, ma non ne cavarono gran chè, le sorelle non riconobbero il tizio della foto e poi erano ancora convinte che Charlotte fosse morta non pensavano certo che… sto parlando troppo, tutto a tempo debito. L’unica cosa che le zie furono in grado di raccontare a Ned fu che durante la sua tutta la sua “breve” vita Chuck non aveva mai tenuto un diario o lo avrebbero trovato tra i suoi oggetti, ciò che significava che il diario era sulla sua nuova vita, da morta. Olive era così confusa: “Perché parlano di morte? Chuck è solamente scomparsa!” - disse a Ned – “Non capisco, qualcuno mi spieghi cosa sta succedendo!”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3208926