Wolf

di wintersea_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Chapter 1.


–Mei-
La prima volta che lo vidi pensavo di aver sognato. Ero poco più di una bambina e come ancora oggi ero completamente indifferente alle regole che i miei genitori provavano a darmi.
Come mio solito avevo aspettato che tutti dormissero per scavalcare la mia finestra e correre lungo il grande giardino di nostra proprietà. La mia era una famiglia ricca e la grande villa che avevamo a disposizione ne era la prova più evidente.
Adoravo correre scalza in mezzo all’erba fresca. Doveva essere circa mezza notte perché la luna era ben visibile e il vento soffiava leggero. Non avevo freddo, o meglio, non mi importava, trasgredire alle regole rigide che mi mettevano i miei non aveva prezzo né tempo perché ogni volta che mi prendevano dopo una mia bravata finivo in punizione in un modo molto simile al carcere.
Una volta arrivata al confine della mia proprietà mi buttai a terra ridendo, vedevo già le luci dentro casa che si accendevano, segno che avevano scoperto la mia bravata, a breve mio fratello Chen sarebbe uscito a cercarmi. Poggiai la testa sull’erba e fissai il cielo, la luna era piena con una leggera sfumatura rossa. Era bella, a Seul era raro vederla cosi bene. All’improvviso un rumore attirò la mia attenzione e mi obbligò ad alzare gli occhi. C’era qualcosa nella siepe dei vicini, qualcosa di grosso, che si muoveva.
“Chi sei?” urlai “Fatti vedere, io non ho paura sai?” mi alzai di scatto in piedi pronta a correre.
Nell’ombra vidi un ragazzo, probabilmente avevamo la stessa età, fece due o tre passi verso di me tenendo gli occhi chiusi. Rilassai un po’ i muscoli, pensai fosse un ribelle come me.
“Oh, ciao, mi hai spaventato, che ci facevi li dietro?”
Il ragazzo non rispose ma aprì di scatto gli occhi. Erano rossi, rossi come la luna e i denti con i quali mi sorrise erano bianchi e appuntiti. Sentii un brivido che mi percorse dalla testa ai piedi e l’unica cosa che riuscii a fare fu urlare e correre via fino a finire tra le braccia di mio fratello. Non dimenticherò mai di quegli occhi rossi e di quei denti cosi appuntiti. Ma soprattutto, non mi dimenticherò mai del ragazzo al quale appartenevano che, se pure solo nell’ombra tenue della luna, era bellissimo.
 
 
10 anni dopo.
“Mei! Vuoi sbrigarti? Dai tesoro farai tardi! Ed è il tuo primo giorno di scuola, su non farti pregare… Chen e Xiumin sono di sotto ad aspettarti, svegliati!” come al solito il tono poco gentile di mia madre mi fece capire che nemmeno se avessi avuto 43 di febbre sarei potuta rimanere a letto quel dannatissimo ‘primo giorno di scuola’.
“Fanculo, mi alzo mi alzo” borbottai. Entrai in bagno e mi sistemai velocemente indossando la divisa.
L’idea di iniziare le superiori non mi andava proprio giù, soprattutto perché mio fratello Chen era all’ultimo anno e mio cugino Xiumin era li soltanto per accompagnarci e poi andarsene all’università. In conclusione, mi sentivo sola, anche perché non avevo amici.
“MeI! TI VUOI MUOVERE!” la voce di Chen mi arrivò chiara e forte contro la porta del bagno facendomi volare di mano l’eyeliner.
“Merda.. un attimo fratellino, arrivo” cercai di essere più dolce possibile ma ero consapevole che non lo avrei mai convinto.
“Vedi di muoverti, stai facendo far tardi anche a Xiumin…”
“Arrivo, arrivo” uscii dal bagno e quasi inciampai in mio fratello che mi aspettava sulla porta con un’espressione stranamente severa. “Oh dai fratellino scusami”
“Scusa un bel niente Mei, ora visto che è tardi salterai la colazione” mi diede le spalle e cominciò a scendere le scale “E abbottonati quella divisa, non voglio che in giro dicano che mia sorella è una puttana”
“Ci siamo svegliati male eh fratellino” borbottai. Probabilmente la sua ragazza l’aveva mollato di nuovo. Non che fossero affari miei ma quella non mi piaceva e più continuava a far soffrire mio fratello e meno possibilità aveva di avere la mia simpatia.
Corsi giù dalle scale, afferrando il mio zaino al volo e presi una mela prima di lanciarmi in macchina con Chen e Xiumin.
“Buon giorno dormigliona” mi salutò solare mio cugino accendendo la macchina.
“Dobbiamo andare a prendere anche Baek e Yeol, andiamo dai” Chen continuava a messaggiare senza sosta, di sicuro era una lite davvero seria sta volta.
“Ma Mei starà  stretta li dietro, Yeol è altissimo” Xiumin provò a difendermi cominciando a fare retromarcia.
Chen storse un po’ la bocca ma non disse nulla. Park Chanyeol e Byun Baekhyun erano i suoi migliori amici da una vita, erano cresciuti tutti e tre insieme ed era impossibile per loro separarsi. Erano uniti a tal punto che un bel giorno Baek e Yeol decisero di dichiarare pubblicamente la loro relazione ad amici e parenti. A mia madre non faceva molto piacere che Chen continuasse a frequentarli per paura di trovarsi un figlio gay anche lei, ma alla fine mio fratello cominciò ad uscire con svariate ragazze e questo tranquillizzò non poco mia madre.  Anche io alla fine ero sempre con loro, non riuscivo a farmi amici della mia età, soprattutto perché, a causa della mia natura ribelle, i miei avevano deciso che fosse meglio che studiassi a casa. Alla beata età di sedici anni, però, decisero che fosse ora per me di mettere un po’ il piede fuori di casa e di ampliare le mie conoscenze che fino a quel momento comprendevano Xiumin, Chen, Baekhyun e Chanyeol.
“Non importa Hyung, mi stringerò un po’, alla fine posso anche mettermi in braccio a Yeol, dubito che la mia gonna corta possa far ingelosire Baekhyun” risi.
“Se lo dici tu mi fido Mei” Xiumin mi sorrise dallo specchietto retrovisore “Però credo che al mio amico Luhan un po’ faccia, sai, per quanto ne so io, non è esattamente gay”
“Aspetta, non mi avevi detto che dovevamo andare a prendere anche un tuo amico!” Chen si girò di scatto verso Xiumin lasciando per un attimo da parte il cellulare.
“Beh tu eri salito di sopra a chiamare Mei e lui mi ha detto che gli si è rotta la macchina e cosi, visto che siamo di strada, gli do un passaggio”
Chen sbuffò e girò il viso verso il finestrino.
“Chen Chen che succede? È da ieri sera che sei strano, hai litigato di nuovo con Miyon? Te l’ho sempre detto che tu e quella ragazza non siete fatti per stare insieme” Xiumin cercò di parlare con mio fratello che però alzò gli occhi al cielo e mise le cuffiette sussurrando un “Che palle” abbastanza chiaro.
Xiumin sospirò e riprese a guidare in silenzio fino a che non arrivò a casa di Yeol che ci stava aspettando insieme al ragazzo distesi sull’erba. Appena sentirono suonare si alzarono di scatto ed entrarono in macchina schiacciandomi contro il finestrino.
“Scusa nana, pronta per il tuo primo giorno?” Chanyeol mi sorrise cercando di mettersi comodo.
“Yeol prendi in braccio Mei che dobbiamo passare a prendere un mio amico”
“Uh, è carino?” gli occhi di Baekhyun si illuminarono e si beccò una gomitata ‘accidentale’ da parte del proprio ragazzo che si sistemava lasciandomi sedere sulle sue ginocchia. “Hey! Ma che ho detto di male? Era solo per informarmi!”
“Ah sisi tesoro come no.” Chanyeol si finse offeso sapendo per certo che il commento del ragazzo era davvero soltanto una stupida battuta.
“Yeol avanti, io scherzavo” si infilò sotto al suo braccio raggiungendo il suo orecchio con le labbra e gli sussurrò “Sai che amo solo te”
Chanyeol strinse la prese intorno alle spalle del ragazzo e gli stampò un sonoro bacio sulle labbra. Ero abituata a vederli scambiarsi smancerie ma non è che ne fossi mai stata entusiasta.
“Ragazzi per favore, io sono qua!” esclamai.
“Ops scusa nana” Chanyeol mi sorrise e Baekhyun arrossì.
“La smetti di chiamarmi cosi?”
“Ma è un soprannome cosi carino! E poi ti sta a pennello!” esclamò il ragazzo.
“Sarà, gigante, ma non è che sia così d’accordo, ormai sono grande. Gigante” sottolineai due volte il soprannome che io stessa gli avevo dato anni addietro quando Chanyeol aveva avuto la brillante idea di cominciarmi a chiamare nana. Non che mi desse fastidio, infondo Chanyeol e Baekhyun erano come fratelli per me, ma visto che stavo per iniziare le scuole superiori pensavo che quel soprannome non fosse più adatto a me.
“Mi spiace nana ma non cambierò il tuo soprannome solo perché sei cresciuta” strinse un braccio intorno a me abbracciandomi.
“Chen Chen comunque tua sorella è diventata proprio carina sono sicura che tutti te la ruberanno a scuola” ma Chen non sentì nemmeno una parola di quello che disse Baekhyun continuando a sentire la musica “Ma che diavolo ha?”
“E’ da ieri che è cosi, deve aver litigato di nuovo con Miyon” disse Xiumin tranquillo svoltando nel vialetto di una ricca villa gialla dove un ragazzo alto con i capelli biondi ci aspettava. Appena vide la macchina sorrise e si strinse una borsa al petto correndo verso di noi. Salì in macchina sorridendo.
“Grazie mille Xiumin, mi stai davvero salvando la vita, la lezione di oggi era fondamentale e non potevo proprio perdermela.”
“Ma figurati Lulu, tanto te l’ho detto che sono di strada” gli sorrise “Luhan lascia che ti presenti i miei cugini Chen e Mei e i nostri amici Chanyeol e Baekhyun”
“Piacere di conoscervi” ci sorrise
“Il piacere è nostro” disse Yeol aumentando la presa intorno alle spalle di Baekhyun. Luhan notò quel cambiamento ma non fece domande, punto, anzi, gli occhi nei miei.
“Una macchina intera di ragazzi e una sola bellissima fanciulla, questa si che è bella” scherzò allegramente.
“Luhan non ci provare per  niente, è la mia cuginetta dannazione!” Xiumin gli lanciò uno sguardo assassino che fece scoppiare il ragazzo a ridere.
“Tranquillo Xiu, non è un delitto dire ad una bella ragazza che è bella no?” mi fece l’occhiolino facendomi arrossire fino alla punta dei lunghi capelli castani che lasciai che mi scivolassero sul viso.
Luhan era un ragazzo davvero bello, quel tipo di ragazzi che puoi vedere solo nei film. Aveva un viso delicato, quasi come quello di un bambino e dei dolcissimo occhi castani. I capelli biondi furono la cosa che mi attraeva di più, li portava pettinati con un ciuffo da un lato e gli donavano un’aria angelica che si accentuava quando sorrideva. Ecco di certo non avrei mai rifiutato un suo invito ad uscire, sembrava un ragazzo davvero dolce e simpatico, anche se aveva quattro anni in più di me.
Passai tutto il viaggio in macchina a fissarlo, nascosta dai capelli e dal petto di Chanyeol che mi stringeva a lui.
“Okay siamo arrivati, avanti piccoli liceali, fuori dai piedi” scherzò allegramente Xiumin.
Chen fu il primo ad uscire, chiuse con forza la portiera e di incamminò velocemente verso una ragazza dai lunghi capelli castani con qualche ciocca colorata qua e la.
“Come avevo detto io Miyon” disse Xiumin tranquillo “Dai ragazzi andate che fate tardi, vi vengo a prendere io dopo”
Mi girai per scendere anche io e lasciare cosi libero Chanyeol quando mi trovai una mano davanti al viso che si offriva di aiutarmi. Alzai lo sguardo ed incontrai quello di Luhan che mi sorrise. Automaticamente presi la sua mano e scesi, lui mi prese lo zaino e, sempre tenendomi la mano, cominciò a camminare.
“Quindi, tu ti chiami Mei e sei al primo anno vero?”
“s-si” balbettai.
Luhan scoppiò a ridere ed aumentò la presa sulla mia mano. Era piacevole la sua stretta, era gentile e le sue mani erano morbide e calde.
“Non essere in imbarazzo Mei, sono un ragazzo proprio come te, beh magari non sono proprio coreano ma questo non ha molta importanza no?”
“Non sei coreano? E di dove sei?” lo guardai incuriosita dimenticando per un momento l’imbarazzo e la confusione che quel ragazzo mi provocavano.
“Ah-ah non cosi veloci fiorellino” mi sorrise sfiorandomi il naso con un dito. Xiumin suonò impaziente e si affacciò dal finestrino urlando ma Luhan non gli diede peso “Se vuoi saperlo accetta di uscire con me, questa sera che ne dici?”
“Q-questa sera? M-ma noi c-ci conosciamo appena…”
“Oh dai Mei, un gelato non ha mai ucciso nessuno no?” mi sorrise lasciando la mia mano e restituendomi lo zaino. “Ti vengo a prendere alle 6, tanto abiti affianco a Xiumin no?”
“S-si…” mi sentii turbata nel momento in cui la sua mano lasciò la mia come se mi stessero privando di qualcosa che mi serviva per andare avanti.
“Perfetto, allora a dopo fiorellino!” mi salutò con la mano correndo in macchina da Xiumin che sembrava sul punto di esplodere.
Rimasi li a fissare la macchina andare via fino a che questa non scomparve.
“Era il tuo ragazzo quello?” una voce dietro di me mi fece voltare di scatto spaventata.
“Come scusami?”
“Lui, il ragazzo biondo con cui parlavi, è il tuo ragazzo?” chiese di nuovo la ragazza curiosa
“Ah lui dici… no non è il mio ragazzo” mi sentivo nervosa e non volevo che una sconosciuta sapesse i fatti miei. La ragazza mi sorrideva tranquilla. Era una ragazza strana, era alta più o meno come me, la divisa gli cascava perfettamente addosso accompagnando le sue leggere curve, i suoi capelli erano tinti di verde sulle punte e i suoi occhi erano truccati di nero.
“E’ carino, penso che ci volesse provare con te” mi disse lei sorridendomi ancora “Comunque piacere, io sono Choi Amber” allungò la mano verso di me aspettando che l’afferrassi.
Le strinsi la mano dopo un momento di esitazione “Kim Mei”
“Sei al primo anno vero?”
“Si, anche tu?” sperai con tutta me stessa che mi desse una risposta affermativa, almeno per sapere che un viso conosciuto sarebbe potuto essere nella mia stessa classe.
“Si certo, in che classe sei tu?” mi chiese sistemando la fascia che aveva sui capelli.
“Mmh.. nel 1B e tu?”
La ragazza lanciò un urlo e mi abbracciò “Siamo nella stessa classe! Capisci che fortuna? Ci sarà qualcuno che conosco!”
Sorrisi, probabilmente saremmo potute diventare amiche “Quindi non sono l’unica che non conosce nessuno qua! Gli unici che conosco sono mio fratello Chen e i suoi amici Baekhyun e Chanyeol ma fanno tutti l’ultimo anno”
“Aspetta… aspetta… tu sei la sorella di Chen? Ovvero di Kim Jongdae?”
“Emm… si? Perché cosa c’è di cosi speciale?”
“SCHERZI?” urlò “Kim Jongdae è una leggenda per questa scuola, ha partecipato ad ogni recita teatrale da quando frequenta il primo anno ed è un mito in quello che fa, non ho mai sentito una voce più bella! Un anno fa sono venuta a sentirlo cantare, sai che mio cugino Minho era nella compagnia teatrale e mi ha chiesto di venire e… Dio ragazzi che voce! Anche tu sei cosi brava?” quella ragazza mi lasciò spiazzata, non avevo mai conosciuto qualcuno che parlasse tanto quanto lei e questo mi fece sorridere senza un  motivo.
“No, affatto, io sono stonata come una campana, è lui il prodigio della famiglia”
“Oh beh sei comunque fortunata, magari potessi conoscerlo… oh ma tu me lo farai conoscere prima o poi vero?”
“Certo appena mi riesco ad avvicinare a lui senza che mi morda. Sai ultimamente è abbastanza intrattab…” il fiato mi si mozzò in gola quando vidi quel ragazzo da lontano. Anche da lontano capii che era alto quanto Luhan ma nettamente diverso. I capelli neri erano coperti da un cappellino, altrettanto nero, i jeans scuri gli fasciavano perfettamente le gambe magre e snelle, una canottiera larga gli ricadeva sul suo fisico magro ma allo stesso tempo perfetto e una giacca di pelle completava il look. Se ne stava poggiato ad una macchina con una sigaretta fra le dita e lo sguardo perso sull’asfalto. Anche con il viso abbassato era bellissimo. Alzò all’improvviso gli occhi come se si fosse sentito osservato e quello che vidi mi raggelò il sangue nelle vene. Lo stesso sguardo di dieci anni prima, solo che gli occhi rossi erano spariti. Anche se a quei tempi ero solo una bambina e lo avevo visto alla luce fioca della luna ero sicura, quel bambino era lo stesso che avevo visto nel mio giardino.
“Mei? Ohoh Mei ci sei?” Amber mi sventolava la mano davanti agli occhi ma io non ci facevo nemmeno caso. Quel ragazzo stava guardando me. Tuttavia non sembrava avermi riconosciuta. Continuava a fissarmi con indifferenza, se fossi stata un muro sarebbe stata la stessa cosa.
“Kai! Ma la smetterai mai di fumare tu?” una risata mi fece sobbalzare. Dal nulla sbucò un ragazzo ed andò verso il misterioso ragazzo che, a quanto avevo capito, doveva chiamarsi Kai. Era giusto qualche centimetro più alto di lui, i capelli biondi erano pettinati all’indietro e lo sguardo di ghiaccio sembrava addolcirsi quando guardava il più basso.
“Che rompi coglioni che sei Sehun” Kai sorrise continuando comunque a fumare.
“Oh dai è il primo giorno di scuola e tu stai già rischiando di farti sospendere amico!” gli diede una pacca sulla spalla e si sedette sul cofano della macchina. “Questo rottame è roba tua?”
“Scherzi?” esclamò Kai “Mi ci sono poggiato perché non sapevo dove altro mettermi” nonostante stesse parlando con l’amico, Kai non mi tolse gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. Sentii un brivido dentro di me e una strana ansia attanagliarmi il petto.
“Kim Mei mi spieghi che ti prende?” la voce di mio fratello mi arrivò all’improvviso nelle orecchie. Ero cosi sorpresa che feci un salto all’indietro, inciampando nei miei stessi piedi, e finendo con le gambe per aria.
“Mei! Ti sei fatta male?” mio fratello e Amber mi aiutarono a tirarmi su. Si vedeva che la ragazza era in imbarazzo e allo stesso tempo era tremendamente felice di aver avuto l’occasione di parlare con mio fratello.
“Che sfigata” quel commento alle mie spalle fu come una pugnalata nella schiena. Riconobbi quella voce come quella di Kai e in un attimo fu come se il mondo mi crollasse addosso.
“Vuoi che ti porti in infermeria? Non sembri stare bene, sei pallida”
“Chen Chen sto bene, tranquillo” sorrisi a mio fratello e mi lasciai abbracciare “Tu piuttosto, hai risolto con quella stronza o cosa?”
“Mei non chiamarla cosi!” Chen alzò un po’ la voce.
“Okay, okay scusami. A quanto pare avete risolto eh”
“No, noi.. beh ecco noi ci siamo lasciati a dir la verità. Ma sai che ti dico? Mi sento davvero bene ora! Potrei scalare un monte, potrei… potrei…”
“Ciao io sono Amber e sono in classe con tua sorella Mei!” Amber si precipitò a tendergli la mano sorridendo non appena sentì le parole ‘ci siamo lasciati’.
Chen sorrise e le strinse dolcemente la mano. “Bene, coraggio ragazze è ora di andare in classe”
“C-cosa? Di già?” balbettai girandomi immediatamente dietro di me ma come mi aspettavo non c’era più nessuno.  Quel ragazzo era strano. Non sapevo come descriverlo ma aveva qualcosa nel suo sguardo che non prometteva niente di buono, comunque niente di amichevole. La cosa che più mi fece gelare il sangue fu il ricordo dei suoi occhi rossi come la luna, tanti anni fa, e dell’intensità col quale mi guardarono. Fu la stessa di cinque minuti prima. Un brivido mi percorse la spina dorsale. Tutto il mio corpo gridava di correre il più lontano possibile da quel ragazzo, di scappare da lui e non girarmi a cercarlo, ma c’era qualcosa dentro di me che mi diceva di non avere paura. Ero seriamente combattuta.
“Mei sei sicura di stare bene?” Chen mi sfiorò una spalla e io sobbalzai di nuovo. “Sei nervosa sorellina eh, dev’essere l’ansia del primo giorno. Dai che andando in classe passa tutto”
“Posso andare da sola Chen Chen, tanto sono con Amber, giusto?” mi girai verso la ragazza che mi sorrise.
“Va bene, ci vediamo all’uscita che Xiumin ci passa a prendere. Ah una cosa, cosa ti stava dicendo Luhan?”
Arrossii di colpo ma per fortuna la campanella suonò in mio aiuto. “Devo andare ciao!” afferrai la mano di Amber e corsi per i corridoi fino a raggiungere la nostra classe. I nostri compagni stavano entrando lentamente,sorridendo o facendo un cenno di saluto. Ci sedemmo insieme all’ultimo banco.
“Insomma, quel ragazzo con cui stavi parlando prima si chiama Luhan giusto?”
“C-cosa?”
“Oh dai Mei, a me puoi dirmele queste cose. Chi è?”
Sospirai e le sorrisi “Okay, allora, oggi mio cugino Xiumin ci ha dato un passaggio fino a scuola e siamo passati a prendere questo suo amico, Luhan e beh non c’è molto da dire, mi ha chiesto di uscire questa sera…”
“SEI APPENA DIVENTATA UNA LICEALE E GIA’ HAI UN APPUNTAMENTO! MA CHE FORTUNA!” Amber era a dir poco entusiasta, quasi più di me che arrossii fino alla punta dei capelli.
“Dio quanto urlate voi del primo” un ragazzo poco più grande di me dai grandi occhi marroni entrò nella nostra classe e si sedette sul nostro banco “Ciao io sono Do Kyungsoo e voglio candidami come rappresentante di istituto” ci sorrise “Mi sembrava quindi giusto presentami ai nuovi studenti e le vostre grida mi hanno attirato”
Amber scoppiò a ridere e gli tese la mano “Choi Amber, molto lieta di conoscerti e entusiasta di votarti” si strinsero la mano sorridendo.
“Ciao, io sono Kim Mei” sorrisi.
“E a quanto pare sei amica di Luhan eh” un altro ragazzo sbucò dal nulla. Poggiò il gomito sulla spalla di Kyungsoo e ci sorrise. “Io sono Tao, amico di Kyung e di Luhan. Come fai a conoscerlo?”
“Lui e mio cugino Xiumin frequentano gli stessi corsi universitari. Tu invece?”
“E’ il mio vicino di casa” Tao sorrise passandosi la mano libera tra i capelli biondi.
“Quindi è da te che ha preso l’idea dei capelli biondi?” Kyungsoo scoppiò a ridere dando una pacca sulle spalle ad uno scioccato Tao.
“Anche quel piccolo stronzo si è fatto biondo? Copione di merd…”
“Buon giorno signor Huang Zitao, non ha una classe dove andare lei?”il prof comparve dal nulla poggiando una mano sulla spalla libera di Tao che si immobilizzò “Oh signor Do, non l’avevo vista, si confonde tra gli studenti del primo anno”
Il sorriso sulle labbra di Kyungsoo svanì di colpo e si girò verso Lay “Andiamo va, ragazze ci vediamo a pranzo” corsero fuori lasciandoci sole col prof che se ne andò a sedere alla cattedra.
“Bene, ora che vi siete tutti sistemati direi che possiamo iniziare la lezi…” la frase del prof fu interrotta dalla porta che si aprì all’improvviso “Ah prego, siamo sempre favorevoli ad ospitare i ritardatari”
Due ragazzi entrarono lentamente nella classe come se tutto quelle persone che li fissavano non fossero li. Appena li vidi il mio cuore perse un battito, Kai e Sehun camminavano tranquilli, con fare disinvolto. Il più alto si bloccò all’improvviso sistemandosi davanti al nostro banco e si rivolse ad Amber.
“Potrei gentilmente avere questo posto?” il suo tono era tutto tranne che gentile, avvertii una punta di freddezza. Amber, più spaventata che altro, si alzò e si sedette vicino a Sehun lasciando che Kai si sistemasse vicino a me.
“Mi spieghi perché hai cacciato la mia amica?” chiesi duramente al ragazzo mentre si sistemava.
“Ho notato che mi guardavi nel parcheggio e poi..” si avvicinò a me fino a che non sentii il suo fiato sul collo “Hai un odore cosi buono”
Rabbrividii, non so dire se fosse per la sua vicinanza o per le sue parole, ma un brivido mi percorse tutta la spina dorsale.
Durante tutta la lezione non mi tolse mai gli occhi di dosso, e così anche per le seguenti, fino ad arrivare alla pausa pranzo dove presi Amber e la trascinai fuori.
“Okay, non so come fa a piacerti, ma Kai è inquietante.”
“Cosa? Kai non mi piace” arrossii “E poi come sai il suo nome? In classe lo chiamano Jongin”
“Sehun me l’ha detto, anche se sembra cattivo è davvero simpatico. Siamo diventati buoni amici”
“Hey ragazze, allora pranziamo insieme?” Tao ci poggiò le braccia sulle spalle e si strinse come se ci conoscesse da una vita. Amber ed io ridacchiammo e ci lasciammo guidare al tavolo che Kyungsoo aveva preso per tutti e quattro.
“Hey sorellina che fai già ti fai amici più grandi?” non feci nemmeno in tempo a sedermi che mio fratello e i suoi amici mi accerchiarono. Chen mi poggiò le mani sulle spalle mentre Chanyeol e Baekhyun si misero uno alla mia destra e uno a sinistra e naturalmente, come volle la loro natura estroversa, si presentarono a tutti.
“Quindi, cosa metterai sta sera Mei?” Amber, davanti a me, sorrise come se la sua domanda fosse la cosa più normale al mondo.
“Cosa devi fare sta sera nana?” Chanyeol si girò a guardarmi con tutta la bocca sporca di sugo.
“Non sono affari che vi riguardano” arrossii fulminando Amber con gli occhi e Chen si sporse a guardarmi.
“No, no dicci sorellina”
“Oh dai Mei, prima o poi dovrai dirglielo!”
“Su spara, sono curioso anche io” Kyungsoo poggiò il viso su una mano e mi fissò sorridendo.
“DevouscireconLuhan” sussurrai abbassando lo sguardo.
“TU DEVI FARE COSA?” urlarono Chen e Tao insieme. Il biondo fu subito messo a tacere da una gomitata di Kyungsoo e mio fratello fu fatto calmare da Baekhyun.
“Non credevo fosse cosi grave…” ammisi sospirando.
Chen nascose il viso tra le mani ma quello che mi sorprese fu che non fu lui a parlare ma Tao “Ti rendi conto di quanti anni di differenza ci sono tra di voi? Sei ancora una bambina e Luhan è… cazzo è Luhan!”
Chen guardò il ragazzo davanti a lui con un misto di gratitudine e curiosità. “Cos’ha Luhan che non va? Come lo conosci tu?”
“Luhan è il mio vicino di casa. Frequenta persone poco raccomandabili, tipo Kris. O meglio lui si fa chiamare cosi, ma è un altro dei cinesi che vivono in zona come me. Il fatto è che il suo bel giro di amici è composto da chi spaccia droga e da chi da festini privati che di solito finiscono con qualcuno che si sente male e di regola tutto questo succede a casa di Luhan”
“Sembri conoscere molto bene il tipo eh” Kyungsoo sorrise al suo amico ma si beccò comunque un calcio.
“Grazie al cazzo” Tao sospirò “Prima anche io facevo parte di quella compagnia, Luhan ed io giocavamo insieme da bambini, era inevitabile. Anche Lay faceva parte della nostra cerchia di amici. Ultimamente non lo sento da un po’ e non so se abbia lasciato stare Luhan e i suoi ma posso assicurarvi che uscire da quel giro è davvero difficile.”
“Quindi, vedi Mei? Un motivo in meno per uscire con un ragazzo che ha quattro anni in più di te e che hai appena conosciuto” Baekhyun si era infilato nella conversazione stringendomi un braccio intorno alle spalle con fare protettivo, come se solo quelle storie potessero farmi del male.
“Oh dai ragazzi, pensate davvero che io sia cosi idiota da lasciarmi convincere da Luhan a prendere della droga?”
“Beh, non per dubitare di te nana, ma il mondo al di fuori dal cancello di casa Kim lo conosci poco eh”Chanyeol mi rivolse un’occhiata preoccupata.
“Oddio, lasciatemi vivere la mia vita! Nemmeno il primo giorno di liceo e già cercate di controllarmi la vita. Dio, fatemi fare i miei errori. Lasciatemi vivere.” Tirai fuori tutto d’un fiato arrossendo violentemente. Chen mi guardò un momento ma non disse nulla, cosi come gli altri “Scusatemi” mi alzai, ancora rossa in viso, e corsi fuori per prendere una boccata d’aria.
“Accidenti, che aria tesa che tira la dentro” Kai si poggiò contro il muro affianco al mio con una sigaretta tra le labbra. I capelli erano stati liberati dal cappellino e ora ricadevano morbidi sui lati del viso “E poi cos’è sta storia che devi uscire con Luhan? Da quando hai smesso di pensarmi?”
“Ma si può sapere che vuoi da me? Nemmeno ci conosciamo. Come avrei mai potuto pensarti o smettere di farlo?” arrossii al pensiero che lui si ricordasse di quella notte, nel mio giardino, e tremai all’idea che quel bambino dagli occhi rossi e dai denti appuntiti fosse davvero lui.
“Oh dai Mei-Mei, non dirmi che ti sei già dimenticato il nostro primo incontro tanti e tanti anni fa” mi sorrise mettendomi i brividi. Si concesse un tiro di sigaretta, notando la mia esitazione, e riprese a parlare “Visto? Non mi hai dimenticato. E vorrei farti notare che io non ho mai smesso di osservarti e controllarti” si mise davanti a me poggiando le mani ai lati del mio viso, sovrastandomi con la sua altezza. Non era alto quanto Chanyeol ma aveva un netto vantaggio su di me. “Non mi piace Luhan, non mi piace l’idea che tu sia di qualcun altro. Tu sei mia” si avvicinò a me e mi annusò il collo “Dio, amo il tuo odore” ringhiò e scomparve velocemente nel parcheggio della scuola, lasciandomi sola con il cuore che mi martellava nel petto.
 
 
“Dove diavolo eri finita? A tuo fratello è quasi preso un infarto e a me pure!”  Amber mi corse incontro e mi abbracciò “Scusami per prima, non pensavo ci fossero tutti questi problemi e non pensavo che Luhan fosse cosi pericoloso.. mi dispiace per averti messo nei guai”
Abbracciai anche io Amber, troppo felice di vedere una faccia amica davanti a me “Non importa, avrei dovuto dirglielo prima o poi. Piuttosto ascoltami, ho bisogno di dirti una cosa, ma è un segreto della massima importanza e… dannazione è difficile… scusa non ho mai avuto veri amici, eccetto la coppietta di cretini che sta sempre con mio fratello”
“Hey sta tranquilla, con me puoi parlare, non me ne uscirò più con cose tue davanti a nessuno, lo giuro!”
Scoppiai a ridere e la presi sottobraccio “Okay, abbiamo ancora un po’ di tempo?”
“Purtroppo no, dobbiamo tornare in classe. Hey vieni da me questo pomeriggio, ti aiuto a prepararti per il tuo appuntamento, cosi Chen non lo saprà!”
“Ma Luhan viene a prendermi davanti casa, come faccio?”
“Possiamo chiedere un aiuto al nostro cinese preferito no?” mi fece l’occhiolino e mi trascino per i corridoi fino a raggiungere Tao e Kyungsoo e buttarsi su di loro. Ridacchiai vedendoli quasi cadere, Amber era una forza della natura, era capace di comportarsi come una sorellina che se la si conosceva da soli 10 minuti.
“Ciao Tao, vero che oggi ci fai un favore?” gli si attaccò ad un braccio trascinandolo per il corridoio lasciandomi sola con Kyungsoo che poggiò il braccio intorno alle mie spalle.
“La tua amica è davvero pazza, è sempre cosi?”
“Te lo dirò conoscendola meglio, ci siamo conosciute solo 5 ore fa” risi poggiando la testa al suo petto. Mi piaceva la sensazione che mi procurava stare cosi attaccata a Kyungsoo. Il ragazzo era poco più alto di me, la divisa scolastica era tenuta in ordine, la camicia era nei pantaloni e la cravatta ben annodata. L’unica cosa che non era tirata a lucido erano i suoi capelli che erano lunghi e scompigliati e, a peggiorare la situazione, ci si mettevano le sue mani che ci passava continuamente in mezzo.
“Davvero? Eppure sembrava che foste amiche da una vita”
“No magari” sorrisi “Non ho mai avuto amici, eccetto Chanyeol e Baekhyun, voi siete i miei primi amici” arrossii leggermente nel pronunciare quella confessione per la seconda volta in una giornata ma Kyungsoo sembrò non farci caso.
“Beh ora hai degli amici speciali no?” mi sorrise “Vediamo, con un giorno hai conosciuto me, Tao e Amber. Presto ti faremo conoscere anche altri nostri amici. Verrai alla mia festa la prossima settimana? Cosi possiamo presentarti anche Lay e Suho?”
“Una festa?” alzai lo sguardo fissandolo dubbiosa.
“Tranquilla Mei, niente di esagerato, qualche birra e al massimo qualche sigaretta. E poi verrà praticamente tutta la scuola. Lo scorso anno era un continuo di feste da me, appena i miei genitori andavano fuori città ne approfittavo. Per questo ora sono molto popolare a scuola” un gruppetto di ragazzi lo salutò con la mano e sorrise a me “E se probabilmente continuiamo a camminare cosi penseranno che sei la mia nuova fiamma” rise e io mi scostai di scatto.
“Non ho niente contro di te, lo sai. Ma mi sembra un po’ presto per definirmi la nuova fiamma di qualcuno” arrossii fino alla punta dei capelli abbassando lo sguardo.
“Ah si, certo. E poi tu sta sera hai un appuntamento, no?”  mi fece l’occhiolino facendomi avvampare ancora di più.
“Okay tutto risolto, ci pensa Tao ad avvisare Luhan” mi sorrise Amber attaccandosi al mio braccio.
“Si, ma sappiate che se Chen o i tuoi amici chiedono qualcosa non ne so niente io okay?”
“Okay ciao ciao” Amber mi trascinò fino alla classe e tornò a sedersi vicino a Sehun lasciandomi di nuovo sola con Kai.
“Ti riporto io a casa allora?” Kai mi parlò senza nemmeno guardarmi e io arrossii per il suo invito.
“No, grazie ma vado da Amber” si girò a squadrare la ragazza.
“Non sei al sicuro con lei, vieni con me”
“Ma si può sapere che vuoi Jongin? Insomma io e te non ci conosciamo nemmeno!”
“Oh Mei-Mei, certo che ci conosciamo, meglio di quanto tu creda” mi picchietto con un dito sulla testa.
Mi girai e lo ignorai per il resto della giornata. Sentivo il suo sguardo freddo che non mi mollava un attimo ma mi impegnai ad ignorarlo. Appena suonò l’ultima campanella mi alzai di scatto e corsi dietro ad Amber che si sbrigava per prendere il pulman. Incrociai appena Chen, giusto il tempo di urlargli “Vado da Amber” per poi sparire.
 
 

Questo no, questo nemmeno… oddio non ho nulla da farti mettere!” Amber aveva tirato fuori praticamente tutto il suo armadio mentre io me ne stavo sdraiata sul suo letto con le mani dietro la nuca.
“Sai, la prossima settimana Kyungsoo darà una festa. Dovremmo andarci, che ne pensi?” parlai senza nemmeno riflettere.
“Beh allora dovremmo andare a fare shopping… ah si eccolo!” tirò fuori dall’armadio un top corto del colore del mare e nell’altra mano aveva una gonna ampia a vita alta. “Di sicuro col tuo fisico starà una favola”
Mi spinse a cambiarmi e mi raccolse leggermente i capelli con una mollettina, mi risistemò il trucco e mi spruzzò il profumo. “Ecco ora sei perfetta!”
Mi guardai allo specchio e non riuscii a credere che quella che vedevo ero proprio io. “Grazie Amber, davvero grazie!”
“Ma smettila scema, siamo amiche no?” mi sorrise.
Il campanello suonò all’improvviso e lei si buttò per le scale correndo ad aprire. “Oh tu devi essere Luhan, te la chiamo subito! Meiiiiii, è arrivato Luhan!”
Sorrisi e alzai gli occhi al cielo, come se non stessimo aspettando soltanto lui. Indossai le scarpe e mi guardai un’ultima volta prima di scendere le scale e sorridere ad uno stupito Luhan.
“Vogliamo andare?” mi porse la mano sorridendo ad Amber
“Si certo” prese il mio zaino e se lo caricò in spalla, mi fece strada fino alla sua macchina e mi fece accomodare per poi partire velocemente.
“S-sei bellissima sai?” balbettò Luhan e io arrossii voltando il capo verso il finestrino. Anche lui era bellissimo, i lunghi capelli biondi erano tirati in alto in modo disordinato, la camicia bianca era aperta sul petto, i jeans stretti gli fasciavano le gambe e una giacca di cotone nera completava il look.
“Grazie, mi… mi ha aiutato Amber”
“Beh non serviva, tu sei stupenda sempre” si girò e mi sorrise facendomi arrossire ancora di più.
“D-dove andiamo?” balbettai
“Beh, io pensavo di andare a cena da qualche parte e poi fare una passeggiata nel parco. Che ne pensi?”
“Mi piace l’idea!”
 
 
Luhan si rivelò essere una persona adorabile, stupenda, divertente ed educata. Mi raccontò della sua vita in Corea, di come si sia dovuto abituare alla nuova lingua poiché le sue origini erano cinesi. Mi ha raccontato della Cina, dei posti che ha visitato e di quelli che sogna fin da bambino di vedere. Mi ha raccontato del suo sogno di fare l’attore e di voler tornare a casa appena finiti gli studi per provarci. Mi ha insegnato delle parole in cinese e mi ha fatto ridere con qualche battuta scema o qualche commento sulle cose che vedevamo. Mi ha preso la mano tenendomi stretta a lui, facendomi sentire al sicuro, protetta. Non avevo mai creduto alle farfalle nello stomaco, alla terra che non ti regge o all’immancabile sensazione di felicità che ti stringe il cuore quando stai con qualcuno che ti piace, fa forse tutti i miei libri avevano ragione, forse si capisce di essere innamorati cosi. Quando lo scorrere del tempo non pensa, quando senti le sue dita intrecciarsi alle tue e sai che niente potrà distruggerti, quando lui ti abbraccia e il mondo intorno a te scompare, quando il cuore sembra scoppiarti per quanto batte forte. Forse l’amore era Luhan, i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce, la sua risata, le sue mani, le sue braccia, le sue labbra, i suoi baci. Mi baciò poco prima di riportarmi a casa, un bacio casto, nulla di prepotente o affrettato. Un leggero bacio a stampo che poco a poco è diventato altro senza, però, diventare qualcosa di troppo focoso. Mi ha riportato a casa lasciandomi sul vialetto, mi sono sporta verso di lui e gli ho baciato le labbra, senza preoccuparmi di Chen che mi fissava, senza pensare a come Xiumin, dalla finestra della sua camera, lo stava fulminando, senza pensare a Tao che si preoccupava per me, senza pensare a Kai che, nascosto dietro la mia siepe, mi guardava, con gli occhi rossi carichi di odio.
 
 
-Kai-
Avevo sempre odiato Luhan, lui e quella sua stupida mania di farsi avanti prima di me.  E ora la mia Mei era tra le sue braccia, in uno stupidissimo parco, sotto gli sguardi di tutti.
Non era cosi che doveva andare, non è così che andrà a finire.



Note dell'autrice che si sotterra.
*sospira* Okay non doveva andare cosi, in realtà questa fanfiction era nata per morire ammuffita nelll mio pc, ma non so perchè la mia mente malata mi continuava ad urlare "Sta sera che funziona efp provaci" e cosi, da brava pazza, gli ho dato retta. Questo è... beh chiamiamolo un esperimento, non so nemmeno io cos'è. Mi è venuto tutto in mente una sera cosi, credo di essere impazzita perchè l'idea originale era una shot, e puf è nata una cosa a capitoli. Okay scusate il monologo e grazie per essere arrivati fino a qua.
-Nessa x

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Chapter 2


-Mei-
Non feci in tempo a rientrare in casa che Chen mi piombò sopra trascinandomi in camera sua. Non fece in tempo a chiudere la porta che Xiumin era già a fianco a lui a guardarmi in cagnesco.
“Sei impazzita o cosa?”
“Tu non eri da Amber?”
“Chi diavolo ti ha fatto vestire cosi?”
“Che cazzo hai combinato?”
“Perché diavolo non hai avvisato?”
“Ti ha fatto del male?”
“Ti ha sfiorata anche solo con un dito?”
Xiumin e Chen si alternavano nelle domande facendomi venire il mal di testa. Fino ad urlarmi insieme “Perché Mei?” io sospirai e mi buttai sul letto senza degnarli di una risposta.
“Sorellina perché ci hai fatto questo? Sai come mi sono sentito quando ti ho visto in macchina con quello?”
“Oh dai Chen smettila!” sbottai mettendomi a sedere “Luhan è un ragazzo adorabile, è perfetto, è…. È tutto ciò che una donna potrebbe volere. Non vedo che male ci sia a frequentarmi con lui.”
“Beh te lo dico io signorinella. Luhan spaccia, spaccia di brutto. Non voglio che tu ti infili in quel brutto giro ma so anche che più te lo dico più tu farai come ti pare come sempre” Chen sospirò e Xiumin mi accarezzò la testa.
“Hai ragione Mei, Luhan è un bravo ragazzo, questo non si può negarlo. Però non c’è da fidarsi troppo, se guardi troppo a lungo i suoi occhi capisci che qualcosa non va, qualcosa di oscuro, spaventoso… non so come spiegartelo ma c’è altro dietro alla storia della droga e cazzi vari. Forse Tao sa qualcosa in più, ma finchè non capirò cos’è che nasconde, preferirei se tu gli girassi a largo. Lo so che è chiederti tanto, ho visto come lo guardavi a te lui piace ma Mei… ti prego”
Abbassai lo sguardo e mi morsi un labbro, non lo avrei mai detto ad alta voce ma non avrei mai fatto quello che loro mi chiedevano.
 

 
-Luhan-
Tutto mi faceva male, ogni singolo muscolo, ogni osso del mio corpo. Il sangue mi colava sul viso, ormai non capivo nemmeno più da dove uscisse. La mia fortuna era che, nonostante il dolore,  tutte le ferite si rimarginavano in fretta.
“Dannato cane. Non provare mai più a prendere ciò che è mio” ringhiò.
Risi, una risata amara che mi fece sentire come mille spine nel petto “Io faccio come cazzo mi pare. E poi mi sembra che sia felice con me, io gli piaccio. Sei tu che gli fai paura, schifoso bastardo” sputai sangue a terra e tornai a fissarlo negli occhi nel vicolo buio nel quale mi aveva trascinato.
“Non meriti il suo amore, cane bastardo” ringhiò di nuovo prendendomi per il colletto della camicia e buttandomi a terra tra i secchi della spazzatura. “Stalle lontano o la prossima volta non uscirai vivo.” Si asciugò del sangue che colava dal suo labbro e corse via.
Mi sedetti e guardai verso l’alto. La luna non era ancora piena ma lui era comunque nel pieno delle forze. “Dannata razza pura” ringhiai per poi sputare di nuovo sangue a terra. Non era finita li.
 

 
 
-Kai-
Ormai per me era facile arrivare da lei, il ramo davanti camera sua era cresciuto con me e sopportava perfettamente il mio peso. Mi arrampicai facilmente e mi sedetti. La luce nella sua stanza era ancora accesa, si stava preparando per andare a dormire.
Era stranamente di buon umore, canticchiava e ballava per la stanza. Riconobbi la canzone come uno strano motivetto che Luhan canticchiava spesso da bambino. Forse aveva ragione, forse Mei era felice con lui. No, non mi sarei arreso cosi facilmente con lei. Non potevo perdere l’unica parte buona di me, non potevo perdere cosi la mia anima gemella. La razza pura aveva bisogno di eredi e non poteva finire con me, non lo avrei mai permesso.
Saltai silenziosamente sulla sua finestra, sedendomi sulla panca che si trovava al di sotto e la fissai cambiarsi dandomi le spalle. Quando finalmente si accorse della mia presenza non provò nemmeno ad urlare.
“Kai, tu devi dirmi chi sei. O meglio cosa sei. Voglio dire, se anche tu ricordi la notte di dieci anni fa non l’ho sognato. La luna era davvero rossa e i tuoi occhi pure e… oh insomma. Cosa sei Kim Jongin?”
Sospirai e mi alzai andandogli incontro, era bellissima, molto più bella di quanto Luhan potesse mai vederla. Era struccata e portava un leggero pigiama di cotone rossa. I lunghi capelli color miele erano tirati in una coda sopra la testa e i piedi erano scalzi. Gli accarezzai il viso e stranamente lei non si ritrasse, non eravamo a scuola dove i miei strani comportamenti la spaventavano, eravamo nel suo regno, a casa sua, li era lei a comandare.
“Non posso dirtelo ora Mei-Mei… vorrei che tu capissi da sola, che ricordassi come è andata davvero quella notte… non posso modificare i tuoi ricordi, rischierei di distruggerti la vita” le baciai la fronte inspirando il suo odore, l’odore di un sangue puro. “Ci vediamo a scuola” ringhiai e mi buttai dalla finestra correndo nel buio, correndo contro le mie emozioni e il mio stomaco sotto sopra. Perché quando un lupo si innamora è per sempre.
 
 
-Mei-
Mi lasciò cosi, un bacio che ancora mi bruciava sulla fronte e il suo ringhio nelle orecchie. Il mio cuore era come impazzito non appena la sua mano aveva sfiorato la mia guancia. La sua presenza non mi aveva spaventato, sapevo che sarebbe venuto, soprattutto dopo avermi detto di essere di sua proprietà.
“Cosa diavolo sei Kim Jongin…” sospirai e mi affacciai dalla finestra guardando le ombre muoversi in giardino. Per anni avevo paura di vedere di nuovo quegli occhi rossi fissarmi eppure non mi ero mai resa conto che quegli occhi non mi avevano mai lasciato sola.
Mi ero resa conto di non aver più paura di lui quando avevo visto i suoi occhi nella mia siepe una seconda volta quel pomeriggio, quando avevo capito che sapere che quegli occhi erano sempre dietro di me, a seguirmi, a proteggermi. Kai mi trasmetteva sicurezza, anche se a volte il suo sguardo di ghiaccio metteva i brividi.
Mi buttai sul letto confusa con la testa che scoppiava. Non ci capivo più nulla. Dopo solo un giorno di scuola potevo essere cosi confusa? L’adolescenza faceva schifo.
Insomma, cos’era davvero l’amore? Perché il mio cuore non riusciva a decidere tra Luhan e Kai. La cosa più logica sarebbe stata scegliere il maggiore, infondo lui mi aveva chiesto di uscire, mi aveva fatto sentire bene, amata, protetta. Eppure tutto mi gridava il nome di Kai, qualsiasi cellula del mio corpo mi diceva che era Kai la persona giusta per me, che i suoi occhi vigili lo erano solo per me. Lo stomaco mi si chiuse al pensiero del bacio che mi aveva lasciato sulla fronte. Mi infilai sotto le coperte tirandole fino a sulla testa, non sarei mai riuscita a dormire da sola, troppi pensieri e un letto troppo grande.
Mi alzai e mi trascinai fino alla camera di mio fratello. “Oppa, posso dormire con te?”
Chen, senza nemmeno parlare, mi fece spazio nel letto invitandomi ad entrare. Corsi fra le sue braccia, poggiando la schiena contro il suo petto e lasciando che le sue braccia mi circondassero. Mi baciò la testa e sorrise “Buona notte Mei”
“Buona notte oppa”
 
 
 
-Luhan-
Il dolore era svanito, ma la rabbia mi ribolliva ancora dentro. Volevo fargli vedere che non era lui a comandare la guerra, volevo fargli vedere che una sangue puro si sarebbe potuta innamorare di un bastardo come me, di una razza di seconda generazione, come dicevano i miei genitori.

7:05

Da: Luhan
Buongiorno raggio di sole! Scommetto che sei già pronta e bellissima nella tua divisa e aspetti solo che tuo cugino ti porti a scuola. E invece no, sorpresa! Sarò da te fra mezz’ora, fatti trovare pronta che corriamo a scuola.

Da: Mei
Buongiorno Lulu. Certo, ti aspetto sul vialetto allora. Xx
 
Era fatta.
 
 
-Mei-
Luhan mi accompagnò a scuola la mattina seguente, e quella dopo ancora, e quella ancor a seguire. Ormai anche i miei si erano abituati a vedere Luhan che mi aspettava sul vialetto di casa. Tutti tranne Chen e Xiumin che lo guardavano con odio ogni volta che mi si avvicinava per un bacio. Quello che ormai non avevano capito era che Luhan ed io avevamo deciso di portare avanti la relazione non come semplici amici ma come qualcosa di più.
Kai aveva smesso di sedere affianco a me la mattina dopo che era venuto nella mia stanza, ma continuavo a sentire il suo sguardo pesare su di me.
A scuola mi stavo integrando bene, Amber era un’amica stupenda. Le avevo raccontato della storia di Kai di dieci anni prima, di tutte le strane emozioni che mi si accavallavano dentro e di tutto quello che succedeva con Luhan. Lei mi ascoltava, aspettava che finissi e poi partiva con supposizioni, ipotesi, certezze. Era la sorella che non avevo mai avuto, l’amica sincera e leale che sognavo da quando ero bambina. Era una bellissima ragazza, alta, con viso con qualche lentiggine sparsa qua e la. Le punte dei capelli verdi erano state sostituite da una tinta omogenea rossa fuoco che lei giurava di adorare e di sognare fin da bambina. Il suo unico problema erano gli affari di cuore. Nella scuola, in molto ragazzi gli chiesero di uscire ma lei rifiutò sempre molto cortesemente. Anche Tao ci provò ma lei abbassò lo sguardo sussurrando che il suo cuore apparteneva ad un'altra persona. Ed io purtroppo sapevo chi era. Mio fratello Chen occupava i suoi pensieri, da prima era solo un idolo, un qualcuno di irraggiungibile, un sogno ad occhi aperti, mentre ora era reale, le parlava, le sorrideva e le scompigliava i capelli. Amber non era mai stata più felice.
Kyungsoo e Tao si rivelarono amici divertenti e piacevoli. Avevano una certa popolarità nella scuola, il primo per le numerose feste e il secondo me i campionati regionali di arti marziali che aveva fatto vincere alla scuola l’anno precedente. In loro compagnia era impossibile annoiarsi. Col tempo capimmo che erano anche ottime persone con cui confessarsi o a cui chiedere un consiglio.
Chanyeol e Baekhyun, invece, erano più innamorati che mai. Incoraggiati dal nostro supporto e da quello dei nostri nuovi amici portarono la loro relazione ad un livello superiore, senza essere spaventati di mostrarsi anche in pubblicò, scambiandosi baci nella mensa o tenendosi la mano in cortile.
Chen, dopo aver lasciato Miyon, sembrava rinato. Sorrideva, scherzava e amava stare in compagnia dei suoi amici. La vita di coppia gli aveva privato di fare tutto questo. Si era avvicinato anche particolarmente ad Amber, anche se non capivo se la considerava solo una sorella o qualcosa di più. L’unica volta che provai a chiederglielo la sua risposta fu “La conosco da appena due settimane, io non ho fretta come ne avete te e Luhan”.  Dopo di che evitai sempre il discorso, ma non negavo a me stessa che mio fratello fosse interessato.
 
 
La sera della festa arrivò in fretta, cosi tanto in fretta che nemmeno me ne accorsi.
“Oh dai Mei sul serio, dici che questo mi sta bene? Io non mi ci vedo per nulla, insomma, guarda che fianchi che mi fa” sospirai dopo il decimo vestito che Amber si provava. Ogni cosa che lei si metteva risultava bellissima, aiutata dalle floride forme che sottolineavano il suo corpo da piccola donna.
“Amber, ti avrò detto trecento volte che sei uno schianto!”
“Dici che Chen mi noterà?”
La guardai negli occhi attraverso lo specchio e presi il secondo vestito che aveva provato. Era un abitino bianco, con una cintura d’oro sui fianchi e una profonda scollatura sulla schiena. “Se vuoi fare colpo su mio fratello metti questo e no, non protestare”
Mi sorrise e se provò di nuovo. “Sai hai ragione, questo vestito è stupendo… credo proprio che lo prenderò. E tu cosa vuoi fare? Come vuoi far impazzire gli ormoni a Luhan?”
Arrossii abbassando lo sguardo “I-io… io non….”
“Ora ci penso io a te!” Amber rientrò nel camerino per rivestirsi e all’improvviso un ombra si materializzò al mio fianco.
“Metti questo Mei-Mei, sarai stupenda, ne sono sicura” Kai teneva tra le mani un abito di pizzo color panna con qualche dettaglio in oro che ricordava il colore dei miei capelli. Me lo poggiò tra le mani e sparì senza aggiungere altro.
“Okay Mei ora pensiamo a te… e quello?” Amber fissò il vestito che tenevo tra le mani “No okay non dire nulla e provalo” mi spinse nel camerino obbligandomi a provare quello che avevo in mano.
Infilai l’abito che si adattava perfettamente al mio fisico magro e snello che all’improvviso fioriva con un ampio decolté. Quel vestito prendeva solo le parti migliori di me. Il delicato scollo a cuore lasciva intravedere qualcosa ma non troppo e la lunghezza della gonna mostrava le mie gambe lunghe e magre. Uscii lasciando Amber senza fiato e dentro di me ringraziai più e più volte Kai chiedendomi dove aveva trovato quella meraviglia.
Pagammo e ce ne tornammo a casa a piedi, ognuna nella rispettiva direzione.
“Mei-Mei, hai accettato il mio consiglio vedo” Kai sbucò dal nulla facendomi sobbalzare. Una sigaretta gli pendeva dalle labbra e i capelli erano scompigliati.
“Perché sbuchi sempre dal nulla?”
Lui alzò le spalle e si incamminò con le mani in tasca lasciandomi a fissarlo con la bocca aperta. Più i giorni passavano più quel ragazzo diventava un mistero. Eppure il mio cuore non la smetteva di accelerare ogni volta che lo vedevo.
“Kai aspetta!” gli corsi dietro fino ad arrivare al suo fianco.
“Cosa c’è Mei-Mei?”
“Perché prima mi ignori e poi arrivi all’improvviso in un negozio di abiti da donna dandomi un vestito fantastico? Perché prima mi dici che sono tua e che non vuoi che io stia con Luhan e poi sparisci, ti fai da parte? Perché.. perchè dici di non potermi dire cosa è successo dieci anni fa? Cos’è che distruggerebbe la mia vita? Perché cambi cosi spesso, perché prima il tuo sguardo non mi lasciva mai e ora lo eviti anche adesso che siamo soli? Oh dannazione guardami!” gli tirai un braccio facendolo voltare verso di me. “Rispondimi cazzo,voglio delle risposte!”
Mi prese il viso tra due dita e si abbasso facendo combaciare le nostre labbra. Rimasi ferma, immobile, non mi aspettavo una cosa cosi, non da Kai. Era possessivo ma non pensavo che, dopo una settimana ad ignorarmi, mi avrebbe baciato in mezzo alla strada, con il sole che tramontava lasciando intravedere le prime piccole stelle. Rimasi ferma ancora un minuto, finchè la sua lingua non si fece strada verso le mie labbra chiedendo il permesso di entrare.  All’improvviso qualcosa dentro di me cambiò, allacciai le mani dietro il suo collo e dischiusi le labbra lasciando che le nostre lingue si intrecciassero in un bacio appassionato. Le sue mani lasciarono il mio viso per andare a poggiarsi sui miei fianchi avvicinandomi a lui. Ci tirammo entrambi indietro solo quando il bisogno d’aria stava diventando insopportabile e notai che era calata completamente la notte.
“Ma che…” mi guardai intorno spaesata mentre le luci dei lampioni si accendevano illuminando la strada.
“Ti accompagno a casa, non sta bene che una ragazza giri da sola a quest’ora di notte…”
“K-Kai ma cosa è..” non mi lasciò finire la frase e cominciò ad incamminarsi con la testa bassa. Lo seguii, spaventata dalle strade buie e dagli strani rumori che sentivo qui e li. Ogni cosa mi ricordava quella notte, quella di dieci anni prima, quella in cui vidi per la prima volta Kai, quella in cui ebbi paura di lui. A pensarci bene ora avevo ancora paura di lui, ma in modo diverso. Se prima avevo paura che tornasse, in quel momento avevo paura che andasse via.
Ero così assorta dai miei pensieri, con gli occhi fissi sulla sua schiena curva, sulle lunghe gambe, sui capelli corvini che continuava a buttare all’indietro che non mi accorsi di essere arrivata davanti casa.
“Verrai alla festa di Kyungsoo con me Mei-Mei?” parlò senza guardarmi e si accese un’altra sigaretta.
“Vado già con Luhan a dire il vero… e poi non sapevo che fossi invitato”
“Luhan…” strinse la sigaretta accesa in un pugno riducendola a un cumolo di polvere e se ne andò via a passo veloce.
“Mei! Che ci fai ancora fuori cara? È pronta la cena, dai entra in casa”
“Arrivo mamma” il mio sguardo era ancora fisso sul punto in cui era scomparso, non mi piaceva per nulla il modo in cui aveva pronunciato il nome del mio ragazzo. Arrossii improvvisamente quando pensai a Luhan come al mio ragazzo anche se ormai tutti lo davano per scontato. La mia mente ci mise meno di un secondo a capire che avevo fatto una cosa che non dovevo fare, avevo baciato qualcuno che non era il mio ragazzo e quel bacio era ancora rovente sulle mie labbra. Le sfiorai, era come se le labbra di Kai fossero ancora li. Un brivido mi attraversò la spina dorsale e mi fece rientrare immediatamente in casa, non dovevo pensare a Kai.
 
-Sehun-
“Kai dai per piacere datti una calmata, farai un buco nel pavimento se continui ad andare giù e su” sospirai senza più guardarlo e continuai a leggere il mio libro sdraiato sul letto a pancia in giù.
“Ma capisci Sehun? Lei va con Luhan. Lo odio, non ha il diritto di prendersi ciò che è mio!” ringhiò e assestò un calcio alla sedia della mia scrivania riducendola a mille pezzi.
“Dannazione Kai, smettila di ringhiare che sei inquietante. E guarda che cazzo hai combinato a quella povera sedia!” mi alzai e raccolsi i pezzi ammucchiandoli da un lato, avrei dovuto inventare una scusa con mia madre. “Guarda se è colpa tua se Luhan prende ciò che è tuo”
“C-cioè?” per la prima volta da quasi un’ora da quando era arrivato si era finalmente fermato e mi guardava con degli occhi umani e non quelli da lupo che aveva quando era arrabbiato.
“Cioè che tu non hai mai fatto nulla per averla vicina a te, quale razza di idiota sei per non arrivarci da solo Kim Jongin?” mi sedetti sul letto e lo guardai, avevo la sua attenzione “Dieci anni fa l’hai spaventata a morte, il primo giorno di scuola hai passato mezz’ora a fissarla e poi hai preteso di stare seduto vicino a lei, hai ribadito più volte che lei è di tua proprietà, sei piombato in camera sua dopo che era stata una serata con Luhan e poi… oh si poi sei sparito per una settimana perché lei era felice di stare con Luhan. Kai, guardiamo in faccia la realtà, non è che tu abbia fatto molto. Mei è una ragazza che ha vissuto in casa fino a un mese fa, sta iniziando ora a farsi degli amici, sta passando le prime cotte, non puoi pretendere che il suo spassionato amore per te esca cosi all’improvviso perché è cosi che deve andare. Siamo nel ventunesimo secolo, alza il culo e conquistala. Lulu è furbo, sa come fare”
“Non chiamarlo Lulu.” Ringhiò.
Alzai le mani in segno di difesa “Scusa scusa”
“Comunque ho capito, devo fare qualcosa per conquistarla… ma cosa? Per voi umani sembra tutto cosi facile, voi non avete il peso di un’estinzione sulle spalle.” Si buttò sul letto accanto a me con le mani dietro la testa.
“Quindi tu vuoi stare con Mei solo perché ti serve per riprodurti?”
“Cosa? Ma sei cretino!” si alzò di scatto mettendosi a sedere. Nei suoi occhi passarono tante emozioni insieme, rabbia, stupore, vergogna e poi all’improvviso abbassò lo sguardo lasciando che i capelli gli coprissero il viso “Io la amo… non so se sia colpa di questa stupida predizione o sia perché è cosi intelligente, sveglia, spiritosa, bella, anzi bellissima, astuta, coraggiosa…”
“Hey hey a cuccia lupetto” lo bloccai “Non ti ho chiesto di farmi l’elenco dei pregi di Mei.” Mi buttai sul letto e lui mi imitò “Quindi cosa hai pensato di fare Kai?”
“Non lo so Sehun.. so solo che non permetterò a Luhan di avvicinarsi più di quanto non abbia già fatto. E cominceremo proprio dalla festa di Kyungsoo!”
Sospirai, non mi piaceva che mi mettesse in mezzo alle sue pazze trovate, ma era pur sempre il mio migliore amico, non potevo lasciarlo cosi.
 
 
La sera della festa arrivò in fretta e l’unica cosa che volevo era arrivare presto, mollare Kai da Mei e cercarlo. Mi mancava come l’aria, avevo bisogno del suo sorriso, della sua voce, dei suoi baci. Da quando era andato all’università, smettendo di frequentare Luhan, non lo avevo più visto e tutto il mio corpo cominciava a sentirne il bisogno. Era come se mi avessero strappato un arto, un pezzo di cuore, qualcosa senza la quale mi era impossibile vivere. Il dolore dovuto alla sua assenza era diventato fisico, reale, e il pensiero di rivederlo a quella festa non faceva che farlo aumentare.
“Kai sei pronto? Dai che è tardi!”
“Eccomi, eccomi. Che poi non me lo spiego, sono io quello che dovrebbe avere fretta invece sei tu che non vedi l’ora di arrivare. Devi dirmi qualcosa?” Dopo anni di amicizia non ero mai riuscito a confessargli la mia omosessualità. C’era qualcosa dentro di me che mi urlava di non dirglielo perché io ero quello sbagliato, quello che non andava bene.
“No ma che dovrei dirti!” gli diedi una pacca sulla spalla “Sono in ansia per te fratello, entrambi conosciamo Luhan, e poi pensaci, sicuramente si porterà anche Kris. Se non ci sbrighiamo ci sarà impossibile avvicinarci a loro”
“Un branco di cani bastardi non mi spaventa Sehun” mi sorrise cominciò ad incamminarsi.
Lo seguii osservandolo mentre si accendeva una sigaretta, il suo corpo da lupo risentiva in modo diverso da un qualsiasi fisico umano, i suoi polmoni non rischiavano di essere intaccati e non rischiava gravi malattie, quindi per calmare i nervi e l’istinto da predatore che si faceva sentire soprattutto nei periodi vicini alle lune piene aveva preso a fumare. Anche se alla fine il vizio era degenerato. Le ragazze lo trovavo attraente e di certo non potevo dargli torto ma avevo comunque paura per lui. Anche se preferivo un Kai drogato di nicotina ad un Kai che rischia di farti fuori con una botta della sua zampa dai lunghi artigli.
“Voglio portare un fiore a Mei, dici che lo apprezzerà?” i suoi occhi brillavano di una luce nuova, mai vista. Forse era davvero quello l’amore.
“Certo che l’apprezzerà fratello, puoi contarci!” non avevo nemmeno finito la frase che Kai era scattato in avanti e si era buttato su una siepe di rose cogliendone un paio “Kai cazzo cosi ti tagli le mani!”
“Non importa, sono cosi belle e cosi delicate, ma fuori hanno cosi tante spine, proprio come lei. E io ho il compito di togliere queste spine, sia dalla rosa che da Mei”
Forse preferivo il Kai scorbutico e incazzato.
 
 
Appena arrivati alla festa lo persi di vista, in quel momento non mi importava di niente, se non di lui. Corsi dentro cercando a destra e sinistra, doveva esserci, me lo aveva promesso.
“Cerchi qualcuno?” quella voce produsse un brividi dentro di me, mi girai di scatto e feci combaciare le nostre labbra.
“Ciao amore mio, quanto mi sei mancato!”
Lay mi sorrise accarezzandomi i capelli “Da quando tu sei cosi alto?” ridacchiò.
“Da quando tu hai deciso di restare basso” sorrisi prendendo le sue mani.
“Mi sei mancato anche tu piccolo” un piccolo bacio a stampo, era tutto quello di cui avevo bisogno, il resto non aveva più importanza, persino Kai era sparito dai miei pensieri. “Vieni, ti porto dagli altri, Kai dov’è?”
“Lay aspetta..” lo bloccai in un punto buio del corridoio di Kyungsoo.
“Cosa c’è Sehun?” lo spinsi verso il muro e lui mi attirò a sé sorridendo, le parole non servivano più. Le nostre bocce si scontrarono in un bacio irruento, quasi doloroso, le mani si cercavano, la pelle bruciava. Si respirava l’odore della nostra eccitazione. Mi morse un labbro e io lasciai scivolare la mano sotto la sua camicia accarezzando lentamente i suoi fianchi. “Vieni con me piccolo” Lay mi prese la mano e mi trascinò in una stanza chiudendo la porta dietro di noi. Probabilmente alla festa non avrebbero notato la nostra assenza.
 
 
-Mei-
“Chen smettila di guardarmi cosi, mi fai arrossire” abbassai lo sguardo, imbarazzata per colpa di mio fratello che continuava a fissarmi severo.
“Mi spieghi perché ti sei messa questo vestito cosi corto, stretto e… scollato! Dannazione ti si vede tutto” arrossimmo entrambi a quelle parole.
“Ma è così carino e poi Amber dice che mi sta bene…” anche Kai lo dice, pensai. “E probabilmente lo penserà anche Luhan”
“Mei è proprio questo il problema” sbuffò.
“Chen Chen ascolta, Luhan non è un cattivo ragazzo come ha detto  Tao, è stupendo e dolcissimo e sarà qui a minuti, quindi togliti quell’espressione incazzata e sorridi perché lui e Kris ci daranno un passaggio e non osare dire una sola parola cattiva visto che dobbiamo andare a prendere anche Baek e Yeol”
Chen sospirò e si buttò in mezzo all’erba “Ma proprio sta sera doveva lavorare Xiumin?”
Una macchina con la musica a tutto volume sgommò nel nostro vialetto e si fermò ad un centimetro da me, Luhan scese dalla macchina facendomi perdere un battito. Portava un cappellino con la visiera che teneva al contrario, una felpa nera sfatta che sembrava tre volte la sua taglia e un paio di jeans chiari attillati. Mi venne incontro e io, senza nemmeno riflettere, mi buttai su di lui lasciando che mi baciasse alzandomi di qualche centimetro da terra.
“Wow Mei, sei da togliere il fiato!” arrossii e nascosi il viso sul suo petto mentre mi sorrideva dolcemente. “Coraggio andiamo, è già tardi”
“Luhan che cazzo ti vuoi muovere? Sei più lento di una lumaca! Starai appiccicato alla tua ragazza più tardi”
Un ragazzo, altrettanto biondo, si affacciò dalla macchina con aria spazientita. La sua espressione era severa, sembrava arrabbiato, mi mise davvero i brividi.
“Si Kris arriviamo! Che rompi palle che sei” Luhan mi poggiò una mano sulla schiena portandomi fino alla portiera affianco al guidatore. “Chen tu che fai non vieni?”
Mio fratello non rispose nemmeno, si alzò e si andò a sedere in macchina accanto a Kris sbattendo lo sportello. Incrociò le braccia e tenne lo sguardo fisso davanti a sé osservando ogni singolo movimento di Luhan.
“Okay possiamo andare, dobbiamo passare a prendere i tuoi amici no?”
“Oddio altra gente no” borbottò Kris ma Luhan lo ignorò partendo a tutta velocità verso casa di Chanyeol. Aprii il finestrino e lasciai entrare l’aria fresca di fine settembre che mi scompigliò i capelli. Senza nemmeno rendermene conto pensai a Kai, al nostro bacio della sera prima, di come il tempo sembrava scorrere più rapidamente con lui. Mi toccai le labbra, sentivo ancora il calore delle sue, diverso da quello di Luhan. Le labbra di Kai erano morbide, dolci, i suoi baci sapevano di cioccolato, menta e… forza. Non capivo come potessero dei baci avere il sapore del potere, della forza. I baci di Luhan invece erano tutta un’altra cosa. Con lui in tempo non scorreva più velocemente ma le sue mani mi stringevano sempre i fianchi facendomi girare la testa. Le sue labbra erano morbide e dure allo stesso tempo, non c’era la stessa dolcezza. Si percepiva il sapore della vendetta, del dolore, ma allo stesso tempo i suoi baci sapevano di lampone e mi riportavano indietro a quando ero bambina, a quando correvo scalza nel prato, a quando ero davvero felice con nulla.
Luhan frenò all’improvviso davanti casa di Chanyeol e cominciò a suonare facendosi sentire da tutto il vicinato.
“Lulu ora arrivano, cosi sveglierai tutte le vecchiette che ci sono nel quartiere” gli sfiorai una spalla e gli baciai una guancia.
“Hai ragione Mei, scusami” mi accarezzò il viso sorridendomi.
“Eccoci, scusateci, Chanyeol non trovava più il telefono” Baekhyun mi sorrise e si buttò sopra a Chen che si morse un labbro trattenendo a stento un’imprecazione.
“Scusa Chen Chen ti ho fatto male?”
“No Baek, tutto a posto” si sforzò di sorridere mentre Chanyeol si sistemava vicino a loro lanciando un’occhiataccia a Chen.
“Okay possiamo andare” Luhan partì di nuovo a tutta velocità. Per tutto il tragitto Chanyeol non aprì bocca lasciando che Chen e Baekhyun riempissero la macchina delle loro chiacchiere. Baekhyun cercò di coinvolgere anche Kris e Luhan che si limitavano a dare una risposta per poi tornare zitti. Era una serata strana, tutti erano un po’ tesi e nemmeno io mi sentivo molto tranquilla. Guardai il cielo, la luna era piena.
 
 
La casa di Kyungsoo era strapiena di gente che spuntava da ogni parte, la musica si sentiva fino a fuori, nonostante la porta e le finestre chiuse, alcuni ragazzi erano seduti fuori nel giardino a fumare o a bere. Una scarica di adrenalina mi attraversò tutta la spina dorsale e mi precipitai a scendere, Luhan mi fu subito accanto e mi trascinò dentro senza nemmeno aspettare gli altri.
“Mei! Che piacere vederti!” Tao mi corse incontro rischiando di inciampare nei suoi stessi piedi a causa dell’alcol che gli scorreva dentro. Appena vide Luhan il suo sorriso svanì e fece un leggero cenno del capo offrendogli un bicchiere pieno di quella che sperai fosse acqua visto il colore. Luhan accettò bevendone un’avida sorsata.
“Grazie mille Tao, ti trovo bene” qualcosa brillò nello sguardo di Luhan e cosi anche in quello di Tao che lo prese per il colletto della felpa alzandolo di qualche centimetro per poterlo guardare negli occhi. L’aria intorno a loro divenne pesante e il loro sguardo divenne quasi animalesco.
“Tao…” sussurrai. Il ragazzo riprese il controllo e lo lasciò andare distogliendo lo sguardo e andando via con le mani in tasca.
“Vieni Mei, andiamo a ballare” Luhan era tranquillo, mi tendeva una mano invitandomi ad entrare come se nulla fosse successo. Lo seguii all’interno della casa che sembrava conoscere molto bene fino a raggiungere un salone che era stato sistemato in modo da poter ospitare dei ragazzi pazzi e lasciarli ballare senza il rischio di rompere tutto. Luhan seguiva il ritmo con disinvoltura, le luci, che erano state montate per la serata, illuminavano perfettamente la sua figura che si muoveva tra la gente. Era bello, davvero bellissimo, ma non era Kai. Scossi la testa velocemente per far uscire quel pensiero e seguii Luhan nel ballo.
 
 
Canzone dopo canzone, il tempo scorreva veloce e la luna si alzava nel cielo.
“Dai usciamo un po’” Luhan mi prese la mano e mi portò in giardino buttandosi nell’erba vicino a Kris.
“Ma Amber, la tua amica, non è venuta?” mi chiese lui.
“Veramente non lo so, sarà dentro con gli altri” alzai le spalle stringendomi le braccia intorno al corpo per il freddo. Kris se ne accorse e si tolse la giacca poggiandomela sulle spalle.
“Scusa se prima ti ho trattato male ma qui c’era della gente che mi doveva dei soldi e avevo fretta di arrivare” mi scompigliò i capelli e tornò a sdraiarsi.
Mi infilai la giacca che era quasi più lunga del mio vestito e gli sorrisi. Luhan prese una sigaretta dalla tasca e se la accese. Lo guardai male e gliela presi dalle mani.
“Non avevi mai fumato davanti a me, cos’è questa novità. Non dirmi che tutto quello che dicono su di te e Kris è vero!”
Kris scoppiò a ridere “Hanno detto che spacciamo vero? Beh non ci vedo nulla di male infondo è ver… ahi!” Luhan gli assestò una gomitata e lo fulminò con lo sguardo prima di tornare a guardare me.
“Mei non muore nessuno per una sigaretta, dalla a me” allungò la mano per riaverla ma io la spostai verso le mie labbra.
“No? E allora perché prima non l’hai mai fatto? Ed è vero che spacci?”
“Non l’ho mai fatto perché non ce n’era bisogno ora invece si e si spaccio per non finire a vivere sotto un ponte. Come pensi che mi mantenga l’università?” allungò di più la mano ma io mi alzai e senza nemmeno rendermene conto portai la sigaretta alle labbra facendo un lungo tiro rischiando di strozzarmi.
“Mei Mei!” quelle parole mi fecero immobilizzare, c’era solo una persona che mi chiamava in quel modo. Mi voltai lentamente e mi sentii il viso bruciare. Kai era davanti a me, la mano ancora tesa e l’espressione dura dipinta sul volto. Mi toccai una guancia ancora incredula, la pelle era bollente e faceva male dove mi aveva dato uno schiaffo.
“Kai… ma perché?” gli occhi mi si riempirono di lacrime e il suo viso cambiò rapidamente espressione.
“Scusa Mei Mei, è che non voglio che tu fumi, ti fa male” mi attirò a sé e mi abbracciò poggiando le labbra sulla mia testa. Il mio cuore cominciò a battere sempre più veloce, quasi volesse schizzare fuori dalla mia cassa toracica e finire direttamente in mano a Kai. Cercai di reprimere quel pensiero, ma le sue braccia intorno al mio corpo mi facevano sentire al sicuro come mai mi era successo con nessuno.  “Andiamo via” mi sussurrò prima di trascinarmi via da Kris e Luhan. Mi girai un secondo per vedere perché non intervenissero e quello che vidi mi gelò il sangue. Gli occhi di entrambi erano gialli e le pupille erano dilatate, un ringhio spaventoso usciva dalle loro labbra. Erano accovacciati a terra come se stessero per attaccare ma si mossero di un millimetro.
La testa mi girava, non capivo se era per l’alcol per quell’unico e insignificante tiro di sigaretta o se era per tutto quello che avevo visto.
“Va tutto bene Mei Mei, ora ti porto in un posto sicuro, sta tranquilla” aumentò la presa sulla mia spalla e mi portò in un angolo nascosto della casa. L’unica luce che ci illuminava era quella della luna. In quel momento il bambino che vidi per la prima volta dieci anni prima mi si ripresentò con abiti scuri ed un viso un po’ più adulto ma sempre bellissimo.
“Non piangere Mei, quei due cani bastardi non ci verranno a disturbare qua” asciugò le lacrime che mi scorrevano lungo le guance e si avvicinò lentamente al mio viso. Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che bruciavano chiedendo disperatamente un bacio. Un suo bacio. Ma quello non avvenne, si allontanò di scatto sedendosi a gambe incrociate di fronte a me. “Posso farti una domanda?”
Annuii stringendomi ancora di più la giacca di Kris addosso.
“Cos’ha Luhan più di me?”
Niente, niente emerito coglione, è solo che lui si è buttato e ci ha provato, mi ha fatto provare emozioni nuove, che io non conoscevo e che con te sono ancora più forti. Ma Luhan non ha nulla in più di te. Nulla. Il mio cuore è te che vuole e io non capisco perché tu non lo senta come ti chiama disperatamente. Pensai, ma non lo dissi. Abbassai lo sguardo e mi morsi un labbro. In effetti non sapevo perché restavo con Luhan se il mio cuore desiderava solo e soltanto Kai. Mi alzò il viso con un dito e mi accarezzò delicatamente una guancia facendomi dimenticare per un momento di respirare. “K-Kai… t-tu…” mi morsi un labbro. Come potevo spiegare ad un ragazzo che conoscevo da due settimane, di cui non sapevo nulla, che mi confondeva da morire le idee che probabilmente mi ero innamorata di lui. E, cosa ancora più difficile, come potevo spiegargli che c’era qualcosa dentro di me che non mi dava la forza di lasciare Luhan?
Le lacrime ricominciarono a scendere sul mio viso, odiavo essere cosi combattuta, odiavo tutti quei sentimenti cosi strani che mi crescevano dentro. Una parte di me mi urlava di spaccare tutto, di urlare e sfogarmi fino ad essere esausta, di correre via, lontano e nascondermi. Poi c’era un’altra parte di me che mi chiedeva disperatamente di buttarmi tra le braccia di Kai e lasciarmi confortare da lui, di dirgli tutto perché lui mi avrebbe capito, di baciarlo finchè la notte e il giorno non fossero diventate la stessa cosa. Poi c’era quella vocina nel mio cervello che mi ricordava che il mio posto era affianco a Luhan, che era lui che io avevo scelto.
“Mei scusami non volevo farti piangere di nuovo, mi dispiace”
“Baciami Kai, fallo ora o non farlo più, ti prego baciami” sussurrai guardandolo negli occhi. Non se lo fece ripetere due volte, mi avvicinò a lui lasciandomi sedere sulle sue gambe e mi accarezzò lentamente il viso avvicinando il suo. Il cuore ricominciò la sua folle corsa e gli occhi rimasero incollati ai suoi finchè le nostre labbra non si scontrarono. All’improvviso più niente aveva importanza, c’eravamo solo io e Kai. Le sue mani si aggrapparono ai miei fianchi portandomi più vicina a lui, le mie si intrecciarono fra i suoi capelli. Il bacio si fece poco a poco più irruento, non sentivo mancanza d’aria, anzi mi sentivo viva, come non lo ero stata mai. Le mie mani lasciarono i suoi capelli per cercare il bordo della sua maglia e sollevarlo un po’ fino a sentire la pelle d’oca che si formava mentre lo accarezzavo. Un ringhio uscii dalle sue labbra e mi fece sdraiare a terra per poi passare a baciarmi il collo mordendolo. Infilai le mani su per la sua maglietta dimenticandomi di tutto, di tutti, del tempo che passava. C’era solo Kai per me, i suoi baci, i suoi morsi, le sue labbra, la sua pelle i suoi abbracci, il suo corpo sul mio con l’unica barriera dei vestiti. Mi strappò di dosso la giacca di Kris e mi guardò con gli occhi che brillavano.
“Lascialo Mei, Luhan non fa per te, lo vedi cosa siamo io e te insieme? Lo senti?” riprese a baciarmi senza lasciarmi più possibilità di respirare. I suoi baci erano la mia droga.
“KIM MEI ALZATI SUBITO DA QUESTO PRATO!” la voce di mio fratello mi fece riprendere improvvisamente coscienza di me. Arrossii mentre Kai si alzava risistemandosi la maglia e Chen mi prendeva da un braccio tirandomi su. “MI SPIEGHI COSA TI E’ PASSATO PER LA TESTA? SEI DIVENTATA UNA FOTTUTA PUTTANA O COSA? TU.. tu..” mi abbracciò improvvisamente. “Scusa Kai, è che non sopporto vedere la mia sorellina con i ragazzi”
“Aspetta…” poggiai le mani sul suo petto e mi tirai indietro “voi due vi conoscete?” squadrai i due ragazzi aspettando una risposta.
Kai si accese una sigaretta e mi sorrise “Non avrai pensato che quella notte ci fossimo conosciuti solo io e te vero Mei Mei?”
“Cosa?” li guardai senza capire.
“E’ ancora presto per le spiegazioni sorellina, aspetta qualche altro mese, non tantissimi, qualche mese e tutto ti sarà chiaro lo giuro” Chen mi baciò la testa e guardò Kai “Ti prego proteggila, tu sei di sicuro più bravo di me in questo…”
Kai annuii e se ne andò con le mai in tasca.
“Chen Chen ma…”
“Mei ascoltami, c’è un motivo per cui Kai è il ragazzo giusto per te ed è lo stesso del perché Luhan non lo è. Anche il tuo cuore te lo urla disperatamente. Vorrei avere la tua stessa fortuna sorellina..” sospirò e tornò a sorridere come sempre “Andiamo a cercare Baekhyun e Chanyeol? Cosi magari ce ne riandiamo a casa, neh?”
Mi prese per mano e mi riportò nel prato davanti alla casa, Luhan e Kris non c’erano più.
“Chen ma Luhan….”
“Luhan è andato via Mei” mi interruppe  “ci darà un passaggio un amico di Kyungsoo, Suho mi sembra che si chiami”
“YEOL!” corsi incontro al gigante che se ne stava seduto in un angolo da solo e mi sistemai vicino a lui “Cosa è successo?”
“Oh Mei” si sforzò di sorridere.
“Yeol che succede? È da prima che sei strano, poi ci siamo persi e non ho potuto chiederti nulla. Che succede’”
“Ci siamo lasciati Mei, nulla di cosi impossibile. Io lo amo e lui no, Baek è più felice con tuo fratello a quanto pare”
“Cosa?” mi girai soffocando un grido infondo alla gola. Chen era poggiato al muro e stringeva il fianco di Baekhyun con una mano. Quei due si stavano baciando.
 
 
 

Note dell'autrice.
okay mi scuso per il continuo cambio di prospettiva e di personaggio, questo è stato un capitolo molto molto confusionario, minahae. Grazie per averlo letto comunque e scusate per il mal di testa, gli errori e le ship che penso nessuno shippi.
-Nessa x

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Chapter 3


-Chanyeol-

“Oh dai Yeol ma io scherzavo” scoppiò a ridere guardando la mia espressione risentita.
“A me da fastidio comunque, non mi piace che il mio ragazzo parli della nostra vita sessuale con i nostri amici. In modo particolare con Chen” incrociai le braccia sedendomi sul letto.
“Ma dai amore te la sei veramente presa perché ho raccontato a Chen che abbiamo fatto l’amore per la prima volta ieri?” si sedette affianco a me e mi baciò una guancia “Non prendertela cosi tanto, è il mio migliore amico”
“A volte sembrate più che semplici amici. Tu lo guardi con gli occhi che ti brillano e lui sorride come se al mondo non ci foste che voi due! Mi da fastidio tutto questo”
“Park Chanyeol mi stai dicendo che sei geloso di Chen?” scoppiò nuovamente a ridere “Ma sei serio? potrebbe essere mio fratello. Certo non nego che è un ragazzo davvero bellissimo e che ha un sorriso e una voce al di sopra di questo mondo. E poi è simpatico e una o due volte ho pensato a me insieme a lui ma io amo te e non voglio stare con qualcuno che non sia tu”
Mi alzai di scatto nel momento in cui lui si era avvicinato di più a me. “Sai una cosa hai ragione, Chen è bellissimo e voi due stareste davvero bene insieme. Chi sono io per negarvi questa felicità?”
“Chanyeol sei impazzito di colpo o cosa?” si alzò e poggiò le mani sulle mie braccia avvicinandosi a me. “Che hai oggi? Perché sei cosi geloso?”
“T-tu non mi racconti più nulla, parli solo con Chen, sorridi solo a lui. Non ci hai fatto caso? L’altro giorno appena finito il pranzo Tao si è avvicinato a me e mi ha chiesto se tu e Chen foste mai stati insieme e ha giurato di essere esperto di queste cose. Ma per te è tutto normale. Per te è normale sentirsi chiedere se il tuo ragazzo e il tuo migliore amico siano mai stati insieme? Baekhyun ora devi essere sincero con me, cosa provi per Chen?”
Baekhyun fece qualche passo indietro rischiando di inciampare nei suoi stessi piedi e impallidì “I-io amo te Yeol… che razza di domande cretine sono?”
“Non ti ho chiesto di me, ma di Chen. Cosa provi per lui? Dannazione Baekhyun dimmelo!”
“Ci siamo baciati Yeol, è stato un bacio stupido, è stato dopo che gli ho raccontato di aver fatto l’amore con te. Mi ha detto che non sopportava di avermi lasciato andare via cosi senza nemmeno un bacio e così l’ha fatto e…. e io da quel giorno penso a lui in modo diverso, nuovo, è più di un amico ma meno di un amante. Non capisco nemmeno io cos’è o cosa sento, è qualcosa di strano che mi parte dallo stomaco e..”
“Basta così” lo interruppi “Va via. Vattene, va da lui. Mi fate schifo, entrambi. Vi odio nel modo più totale. Vi odio!”
Una macchina continuava a suonare fuori. Presi la mia giacca e mi avviai verso la porta.
“No Yeol scusami, davvero, io ti amo, non puoi lasciarmi cosi.. ti prego…” delle lacrime cominciarono ad affacciarsi sulle sue guance. Volevo asciugarle e stringerlo a me, ma l’idea di lui e Chen insieme mi faceva male. Lo allontanai bruscamente da me e aprii la porta.
“Farai meglio a far sparire quelle lacrime prima di entrare in quella fottuta macchina. Non darò spiegazioni a nessuno, ficcatelo bene in testa.”
Aspettai che si riprendesse e lo lasciai uscire per primo. Chen sorrise dalla macchina appena lo vide. Si sedette in braccio a lui e cominciò a chiacchierarci come se nulla fosse. Tutto il mio mondo era crollato a pezzi in meno di dieci minuti.
 
 
-Mei-

Erano passati 3 mesi dall’inizio della scuola, dall’inizio della mia relazione con Luhan, dal mio secondo incontro con Kai, dalla festa di Kyungsoo.
Sembra così poco tempo eppure erano cambiate così tante piccole cose che a sommarle tutte facevano quasi paura. Kai, dopo la festa di Kyungsoo, aveva ricominciato ad ignorarmi, Chen e Baekhyung avevano continuato la loro relazione mandando il povero cuore di Chanyeol in pezzi, Amber era distrutta per la nuova relazione di mio fratello, io e Luhan ci eravamo avvicinati sempre di più anche se ogni giorno che passava diventava sempre più strano. Alcuni  giorni era romantico, dolce, un ragazzo eccezionale e altri giorni era aggressivo, misterioso, brusco, fumava tutto il giorno. I miei sentimenti erano sempre più combattuti, mi mancava Kai, mi mancava come l’aria. Ogni volta che mi avvicinavo a lui mi evitava, abbassava lo sguardo e cambiava strada. Avevo bisogno di lui, del suo sguardo di ghiaccio, le sue mani, persino i suoi baci mi mancavano.
Ogni volta che provavo a parlarne con Chen lui mi diceva “Lascia Luhan e capirai”. Piangevo ogni notte, troppo combattuta. Non volevo rinunciare a Luhan, ci tenevo a lui, stavo bene con lui e i suoi amici e infondo il fatto che spacciasse non mi disturbava poi cosi tanto. Eppure era Kai quello di cui sentivo il bisogno, era come se tutto il mio corpo mi chiedesse di tornare da lui, come in quella sera della festa.
 
Quella mattina mi ero svegliata particolarmente presto, avevo indossato il mio maglione preferito e un paio di jeans stretti. Non avrei lasciato che Kai scappasse ancora, avevo bisogno di risposte.
Mi misi la sciarpa intorno al collo e presi le scarpe in mano scendendo al primo piano, aprii piano la porta ed uscii in giardino. Tirava un leggero venticello e non faceva cosi freddo per essere dicembre. Cercai con lo sguardo quegli occhi, anche se ultimamente mi ignorava sapevo per certo che non aveva messo di seguirmi.
“Kai?” sussurrai appena. Non mi sorpresi quando lo vidi sbucare dal nulla dietro una siepe. “Ma tu dormi mai?”
“Non se so che sei sveglia” mi rispose lui tranquillo. Portava una felpa e un paio di jeans strappati, il giacchetto di pelle era abbandonato a terra, probabilmente ci aveva dormito sopra.
“Kai io ho bisogno di parlarti, ho bisogno di risposte, non posso andare avanti cosi!”
Lui sospirò e abbassò lo sguardo. “Stai ancora insieme a Luhan, sei troppo presa da lui, non capiresti… mi dispiace Mei, mi sento in colpa perché se non fosse per quella stupida profezia tu saresti potuta essere libera di amare chi vuoi. Dannazione!” strinse i pugni senza mai alzare lo sguardo.
“Kai di che profezia parli? Oh fanculo voglio sapere!” esclamai battendo un piede a terra.
“Ti chiedo di aspettare ancora un po’ Mei, un altro pochino, la luna è quasi pronta, in quel momento capirai davver…”
“No Kai ha ragione, devi dirglielo” Chen e Xiumin camminavano tranquilli con le mani in tasca andando incontro ai due ragazzi.
“Non sono fatti che ti riguardano Minseok, Mei capirà senza che io le racconti nulla.” Kai ringhiò mostrando dei denti bianchi e affilati verso Xiumin.
“Odio quando usi il mio vero nome Jongin. Sai che se il branco ce ne affida un altro c’è un motivo” Xiumin alzò le spalle e lo fissò “Ti consiglio di dirglielo o lo farò io”
“Dirmi cosa? Maledizione volete coinvolgermi? Di che diavolo parlate?”
“Di te Mei-Li, di te” Chen mi accarezzò una guancia.
“N-non mi chiami mai Mei-Li” ingoiai a vuoto, nessuno mi chiamava mai con il mio vero noi, eccetto a scuola, di solito quando lo usavano significava che ero nei guai “Chen… che succede?”
Mio fratello mi abbracciò forte e mi baciò la testa “Non sei davvero pronta Mei, ho paura che Kai abbia ragione. Quando lascerai Luhan ti sarà tutto più chiaro e…”
“MA PERCHE’? PERCHE’ TUTTI QUANTI CONTINUATE AD INSISTERE SUL FATTO CHE IO E LUHAN NON DOBBIAMO STARE INSIEME?” urlai “Sapete una cosa? Andate a fanculo. Non voglio sapere di che diavolo parlate, non voglio sapere cosa è successo dieci anni fa, non voglio sapere chi o cosa è Kai e che diavolo vi prende a tutti quanti. Basta.” Continuai più tranquillamente ormai con le lacrime agli occhi “Sapete che c’è? Io me ne vado da Luhan, forse l’unica persona che mi ama davvero in questo momento, forse l’unica persona davvero giusta per me. Si probabilmente io amo Luhan e voi non mi separerete da lui!” mi girai e corsi via con le lacrime che ormai mi scorrevano lungo il viso.
Bugiarda, ero una sporca bugiarda. Sapevo perfettamente che il mio cuore non apparteneva a Luhan ma quel loro continuo insistere a lasciarlo non faceva che farmi intestardire a rimanere con lui.
 
Da: Mei
A: Luhan
Lulu oggi non vado a scuola, sto poco bene, ci sentiamo dopo.
 
Da: Luhan
A: Mei
Okay piccola, vuoi che passi a farti compagnia? Se vuoi lascio stare l’università per oggi…
Luhan era tremendamente romantico ed era praticamente impossibile dirgli di no quando faceva cosi. Purtroppo quei dolci momenti che i primi tempi sembravano non voler finire mai si erano trasformati in saltuari momenti. La sua dolcezza e il suo romanticismo erano come spariti e nel rivederli improvvisamente ricomparire cosi all’improvviso fui quasi tentata di dirgli di si.
 
Da: Mei
A: Luhan
No tesoro grazie, penso che me ne starò a letto a guardare un film. Ti chiamo sta sera.
 
Misi il telefono in tasca e fissai la porta della grande casa che avevo di fronte indecisa se suonare o meno. Infondo stavo per chiedergli di saltare un giorno di scuola per me… la mia indecisione fu messa a tacere dal cigolio della porta che si aprì lentamente.
“Mei che ci fai qui? Come mai non sei a scuola?” Chanyeol mi fissò piegando la testa da un lato ma appena notò le mie lacrime si precipitò ad abbracciarmi e mi fece entrare.
“Ti va se oggi saltiamo entrambi scuola? Non me la sento davvero di andare…” mi accoccolai sul suo petto seduti sul divano.
“Hey nana si può sapere che succede? Non ti vedo piangere cosi da quando avevi 3 anni e io ti avevo rotto la tua bambola preferita per sbaglio”
“Oh Yeol… non ci capisco più nulla… posso farti una domanda?” tirai su col naso e lo guardai.
“Certo nana, tu puoi chiedermi tutto” mi spostò i capelli dal viso e mi sorrise.
“Come hai fatto a capire di essere innamorato di Baekhyun?”
“Ah…” Chanyeol si irrigidì ma cercò di non darlo a vedere. Si morse un labbro e abbassò lo sguardo “Beh, come posso spiegartelo? Mmh…  beh, io e lui ci conosciamo da una vita quindi inizialmente per me non è stato facile accettare quel sentimento, soprattutto perché lui è un ragazzo ed è sbagliato, o almeno cosi mi hanno sempre insegnato… comunque, mi ricordo che eravamo in giardino, a casa tua se non sbaglio, era completamente buio, avrò avuto più o meno 10 anni. All’epoca avevo una paura fottuta del buio, Chen era rientrato per prendere delle torce e io ero rimasto a tremare li in mezzo al giardino. Baek mi prese una mano e mi sorrise dicendomi “non ti preoccupare, andrà tutto bene. Finchè io e te siamo insieme nulla può distruggerci”  e io smisi di tremare perché gli credevo, oh cavolo se gli credevo. In quel momento qualcosa cambiò per me, Baek non era più un semplice amico, i suoi occhi erano più luminosi e più belli, la sua risata più melodiosa, il suo sorriso più ammaliante, la sua bocca più invitante, i suoi abbracci la mia ancora. Hai presente le così dette farfalle nello stomaco? Beh ecco sono sicuro che in quel momento avevo un intero sciame di calabroni nel mio. Avevo una strana voglia di poggiare le mie labbra sulle sue ma non lo feci mai. Quando Chen tornò ci trovò mano nella mano che guardavamo le stelle. Io mi ero innamorato del mio migliore amico e quelle stelle erano le uniche vere testimoni di tutto quello.” Chiuse gli occhi e sospirò, beandosi per un momento del bel ricordo.
“Quando gli hai detto di essere innamorato di lui?”
“Cinque anni dopo, quando avevamo la tua età. Gli dissi che ormai erano anni che me lo tenevo dentro e che non ce la facevo più e senza pensarci due volte lo baciai.”
“Wow, che coraggio Yeol” gli sorrisi.
“E tu? Come mai tutte queste domande? E soprattutto perché tutte quelle lacrime? Luhan ti ha fatto soffrire? Guarda che lo picchio a sangue quel nano malefico eh” sbattè il pugno contro la mano e mi guardò con aria agguerrita.
“Sinceramente Yeol? Non lo so manco più io perché piango… mi sento così tanto idiota” scoppiai di nuovo a piangere e lui mi strinse tra le braccia. Negli anni Chanyeol mi era sempre stato vicino, da bambini giocava quasi più con me che con Baek e Chen.  
“Okay ho un’idea, che ne pensi di una bella cioccolata calda e dei biscotti? Si parla meglio a stomaco pieno”
“Quali biscotti?” sussurrai ancora schiacciata contro il suo petto mentre il mio stomaco chiedeva disperatamente cibo.
“I tuoi preferiti, quelli con le gocce di cioccolato” mi baciò la testa e mi fece alzare trascinandomi in cucina con lui. Preparò la cioccolata e mise i biscotti a tavola canticchiando canzoni natalizie.
“Ecco qua Mei” mi poggiò la tazza davanti e si sedette vicino a me. “Okay dimmi tutto”
Sospirai e fissai la cioccolata davanti a me. “Dieci anni fa, nel giardino di casa mia, incontrai per la prima volta Kai. Aveva gli occhi rossi e i denti affilati. Dopo tutti questi anni lo rincontro a scuola, è un ragazzo misterioso e a volte mi mette paura ma alla fine si dimostra dolce e adorabile e sa qualcosa che io non so e dice che è successo quello notte. Anche Chen e Xiumin la sanno questa cosa e forse anche Luhan e Kris, non ne sono sicura. Da quando io e Luhan stiamo insieme non ho trovato una sola persona che mi dicesse di lottare per lui, anzi tutti mi hanno sempre pregato di lasciarlo perché dovevo capire cosa è successo quella dannata notte. Inoltre Kai mi ha baciato, un paio di volte, e tutto il mio corpo e la mia anima… era come se… oddio come te lo spiego… era come se ne avessi bisogno capisci? Tutta me stessa chiedeva quel bacio e chiedeva sempre di più. E poi Luhan è cambiato, è diventato scontroso e anche brutale e… e non lo so. Ci tengo a lui, ci tengo davvero tanto, ma il mio cuore non fa altro che urlarmi il nome di Kai e non riesco ad ignorarlo e fa quasi male la sua mancanza. È come se avessi bisogno d’aria e non riuscissi a trovarla. Però anche se probabilmente l’unica persona che io amo davvero è Kai questa loro ostinazione di farmi lasciare Luhan mi impedisce di lasciarlo e io ci sto male perché… perché mi sento un’idiota dannazione. Loro parlano di branchi, profezie e veri nomi e falsi nomi.. e cazzo voglio capire! Tutto questo riguarda anche me e… oddio Yeol scusa ti avrò fatto venire il mal di testa ma è tutto cosi confuso anche per me”
Chanyeol mi guardò rimanendo col biscotto a metà strada fra le labbra e la tazza di cioccolata.
“Beh Mei direi che sei incappata in un bel branco di lupetti eh” il ragazzo trattenne una risata e mangiò il biscotto.
“Che vuol dire Yeol?” avvicinai la tazza alle labbra bevendo un’avida sorsata del caldo e dolce liquido.
“Voglio dire che forse dovresti ascoltare il tuo cuore e quello che ti dicono gli altri perché infondo se ci pensi bene è la stessa cosa. E se Luhan sta diventando così diverso da quello che avevi conosciuto tu direi che non è il caso di continuare questa relazione”
Poggiai la tazza sul tavolo e ci riflettei su un momento. Infondo quelle parole, dette con calma e senza il tono autoritario che a volte utilizzava mio fratello sembravano decisamente più sensate.
“Credo che sia meglio che questa sera vada a parlare con Luhan” dissi infine.
“Vuoi che ti accompagni?” mi chiese lui.
“No, penso che sia meglio essere soli.”
 
 
Quando arrivai a casa di Luhan lo trovai in giardino, preso a contemplare il prato. Era cosi concentrato ad osservare la fresca e soffice erbetta che cresceva che non si accorse nemmeno che mi ero avvicinata.
“Luhan… io vorrei parl..”
“Ti aspettavo sai? Sapevo che era solo questione di giorni, ore, mi dicevo a volte, ma non pensavo di aver ragione. Ma voglio sentirlo da te, che vuoi dirmi Mei?” non alzò mai lo sguardo, rimase a fissare il prato come se fosse con lui che stesse intrattenendo una conversazione. Il suo tono era neutrale, non lasciò trapelare nemmeno una traccia di emozione.
Sospirai e fece un passo in più per avvicinarmi ancora a lui “In quest’ultimo periodo ho riflettuto tanto Luhan, sai forse non siamo fatti per stare insieme, tu sei cambiato dal ragazzo che avevo conosciuto, sei diventato così scontroso che a volte mi fai paura. E poi non credo di provare veri sentimenti per te, io… non so esattamente che sto facendo ma credo si dica così, vorrei prendere delle distanze. Non credo sia il caso di continuare la nostra relazione” abbassai lo sguardo sentendomi in colpa e allo stesso tempo più leggere. Nemmeno il tempo di finire la frase che nella mia mente si era materializzato l’immagine di Kai. Sorrisi pensando a lui.
“Hai finito? No perché se non lo avessi capito non ti lascio andare cosi. Hai detto solo un mare di stronzate”
Alzai un sopracciglio e lo guardai. Il suo sguardo si era improvvisamente spostato su di me, i suoi occhi emettevano rabbia e avevano una strana luce. Un brivido mi percose la schiena e feci un passo indietro spaventata.
“Non puoi impedirmelo Luhan, questa è la mia vita.” Fu come un fulmine, non me ne accorsi nemmeno.
In un attimo Luhan mi sovrastò, mi guardava dall’alto con gli occhi ancora pieni di quella strana luce. Mi prese entrambi i polsi con una sola mano e mi alzò in aria fino ad avere il suo viso alla stessa altezza del mio.
“Io posso fare quello che cazzo mi pare con quello che è mio. E guarda caso Mei, tu sei mia.”
“Io non sono di nessuno, Luhan” a parte di Kai, pensai, ma scacciai subito quel pensiero. Cercai di mantenere la voce ferma nonostante la paura mi stesse lentamente dominando. “Ora lasciami, mi stai facendo male”
“Oh questo non è niente mia cara Mei Mei” imitò la voce di Kai mentre mi chiamava in quel modo, una cosa che mi mise davvero i brividi. “Pensavi che non lo sapessi? Pensavi che io non fossi a conoscenza della profezia secondo la quale tu e quel bastardo dovete stare insieme?” scoppià a ridere, una risata amara, infelice, forzata “Ma per favore Mei, lo sapevi fin dall’inizio chi sono io. Ti sei divertita vero? Ti sei divertita a giocare con un mezzo sangue eh. Bene e ora mi divertirò io a giocare con te, mia piccola puro sangue. Vediamo che ne pensa il tuo caro Kai se non sarà lui il primo ad averti” si avvicinò al mio collo mordendolo con forza. Le lacrime mi salirono agl’occhi, avevo paura, ero confusa. Chiusi gli occhi preparandomi al peggio quando sentii Luhan trascinarmi verso l’interno della casa. Non provai ad urlare, né a scappare, in entrambi i casi il primo ad intervenire sarebbe stato senza ombra di dubbio Kris e mi avrebbe riportato in fretta da Luhan. All’improvviso mi ricordai che anche Tao viveva in quel quartiere e la sua casa era proprio davanti a quella di Luhan.
Raccolsi tutte le mie energie e gridai più che potei il suo nome finchè non ricevetti uno schiaffo a zittirmi.
“Piccola stupida, non penserai davvero che il tuo amichetto codardo ti verrà a salvare vero? Ha troppa paura per venire qui. Quel mezzo lupo mancato non ha le palle per avvicinarsi a me, lo ha dimostrato tanto tempo fa.”
Continuavo a tenere testardamente gli occhi chiusi, qualsiasi cosa volesse farmi non volevo vedere. Mi sentii improvvisamente staccare da lui e volare in aria. Quando atterrai con un colpo secco sulla schiena mi sforzai di aprire gli occhi per capire cosa fosse successo. Tao era in piedi davanti a Luhan che si accarezzava una mascella steso a terra.
Nemmeno due secondi dopo, dal nulla sbucò Kai che si affiancò a Tao con un ringhio minaccioso che non accennava a voler finire. I due ragazzi si guardarono e fecero un segno di assenso. Tao si avvicinò a me e mi prese in braccio.
“E’ tutto okay Mei, ora sei al sicuro. Andiamo a casa mia eh”
“M-ma Kai e.. e Luhan”
“Non pensare a loro” mi tranquillizzò Tao sorridendomi “Ora va tutto bene” ero così catturata dal suo sguardo tranquillo che non mi accorsi di non essere più nel giardino di Luhan ma sul divano di Tao.
“Ti prendo un bicchiere d’acqua, torno subito” appena si girò notai una coda folta che gli spuntava alla fine della schiena. Non potevo reggere oltre, il mio corpo e la mia mente non ce la facevano. Persi improvvisamente i sensi.
 
 
-Kai-

Mei si svegliò dopo qualche ora, sembrava un po’ confusa, ma appena i suoi occhi incrociarono i miei si illuminarono.
“Kai! Stai bene allora? E Luhan? Cosa gli è successo? Cosa…  KAI! TAO HA LA CODA!”
Scoppiai a ridere buttando indietro la testa, la sua espressione era cosi divertente che non riuscii a trattenermi.
“Cos’hai da ridere? Sono seria!” gonfiò le guancie quasi offesa e si mise seduta incrociando le braccia.
“Scusa Mei Mei ma avresti dovuto vedere la tua faccia” mi asciugai una lacrima che era uscita a forza di ridere.
“Kai…” Mei si fece improvvisamente seria e abbassò lo sguardo. Era cosi bella, non mi sarei mai stufato di guardarla. “Ti prego raccontami cosa è successo dieci anni fa… te ne prego, non ce la faccio più, ho bisogno di sapere…  tu sai, Chen e Xiumin sanno, anche Luhan sa! E Tao ha una fottutissima coda che gli sbuca alla fine della schiena. Dannazione Kai!”
Sospirai e mi alzai sedendomi alla finestra, speravo che lasciando Luhan per lei sarebbe stato più facile capire, speravo che il suo sangue puro la conducesse direttamente da me, come era successo a me. Speravo che avesse la pazienza di aspettare la luna rossa così che i suoi ricordi su quella notte combaciassero nuovamente. Mi accesi una sigaretta e abbassai lo sguardo, meritava di sapere, infondo avrei anticipato la luna solo di un paio di settimane.
“Beh, se avessi aspettato solamente altre due settimane probabilmente tutto sarebbe stato più facile. Okay Mei meriti di sapere” feci un tiro alzando lo sguardo verso di lei mentre buttavo fuori il fumo dalle labbra. Mi persi un momento a fissarla, tutto di lei era perfetto, i suoi occhi, le sue labbra, le sue mani, le sue movenze, il su sorriso, la sua voce, la sua risata. Amavo tutto di lei e mi resi conto che non avrei mai potuto dirle tutto guardandola negli occhi così abbassai nuovamente gli occhi. “Prima di tutto ti chiedo di non interrompermi altrimenti non credo di riuscire a dirti tutto quello che devi sapere. Allora, tanto per cominciare Minseok non è tuo cugino ma tuo fratello maggiore e non tuo cugino. Si, lo so, ora ti starai ripetendo che è impossibile ma devi fidarti di me. Mei, voi tre siete stati adottati, non che i vostri genitori non vi amassero, solo che, più semplicemente, sono stati costretti. La domanda più ovvia sarebbe da chi? Beh Mei, per farti capire bene chi ti ha allontanato dalla tua famiglia devo prima raccontarti un’altra storia.” Feci un altro tiro e continuai “Centinaia di anni fa, la Terra non era popolata solo da uomini e donne, oltre a loro c’erano delle creature che sembravano normalissimi esseri umani. Mangiavano, bevevano, lavoravano, avevano una famiglia, cose normali insomma. L’unica differenza dagli essi umani era che, ad ogni luna piena le loro sembianze mutavano in quelli di lupi. Non erano pericolosi, né aggressivi, tuttavia la loro forza era strabiliante anche nei periodi lontani dalla luna piena. Gli umani cominciarono ad essere gelosi di questi grandiosi poteri cosi gli uomini cominciarono a sedurre le giovani donne creando una linea di lupi impura. Generazione dopo generazione, i puro sangue andarono lentamente svanendo, o quanto meno diventarono sempre meno. Rimasero piccoli gruppi, sparpagliati qua e la  nel mondo. Tra questi piccoli gruppi ci sono i nostri genitori, quindi come tu potrai ben capire siamo dei sangue puro. Ora, prima di rispondere alla domanda iniziale ti chiarisco una cosa, nessuno conosce più l’esistenza dei puro sangue o di quei cani bastardi che nascono da incroci di umani e lupi. Diciamo che solo chi ne fa parte sa della loro esistenza. Naturalmente anche i mezzo sangue hanno una forza strabiliante, ma sempre minore di quella di un puro sangue non sono mai nel pieno delle loro forze fino alla luna piena. Per arrivare a conclusione, coloro che ti hanno separato dalla tua famiglia sono proprio i mezzo sangue, in particolare sono stati i genitori di Luhan e Kris. Ora dovresti aver capito perché Luhan ti voleva cosi disperatamente.”
Sospirai e spensi la sigaretta in un posacenere, era frustrante dover raccontare tutta quella storia a Mei che si era fidata così ciecamente di Luhan e della sua presunta famiglia.
“Chen e Xiumin lo sanno? S-sanno tutto questo?” alzai lo sguardo e la fissai. Calde lacrime le scendevano lungo le guance, i suoi occhi erano fissi sulle sue mani ormai diventate bianche per la forza con cui stringeva la maglia.
“Si Mei-Li, lo sanno”
“Da quanto tempo?” sussurrò lasciando scivolare via altre lacrime.
“Da quella notte di dieci anni fa”
“Perché non mi hai detto prima tutto questo?”
“Mei-Li…” la fissai “la storia non è finita”
“Oh…” tirò su col naso “Va pure avanti allora.”
Mi sedetti sul pavimento fissando il muro, quella era la parte che avrei voluto evitare di raccontare. “C’è una leggenda che dice che per far si che la stirpe dei puro sangue non cessi di esistere alla nascita di due bambini una goccia di sangue di ognuno di loro va miscelata dentro un calice d’argento. Questo farebbe si che i due ragazzi si innamorino l’uno dell’altro. I loro cuori si unirebbero in un modo così indissolubile che nemmeno la morte di uno dei due riuscirebbe a far dimenticare all’altro quel sentimento.” Sospirai e la fissai negli occhi. Il cuore mi batteva forte nella cassa toracica e le mani mi tremavano “Gli ultimi due lupi legati in quel modo siamo io e te Mei-Li. Per questo non potevo dirtelo dieci anni fa, un bambino di cinque anni non può sapere cos’è l’amore, nemmeno se gliel’hanno impiantato nel cervello quel sentimento. Ma dannazione Mei io sono pazzo di te, ti amo fino ad arrivare a raccontarti tutto questo agitato come un disperato per paura di un tuo fottutissimo rifiuto” risi, una risata amara che non aveva nulla di felice, una risata spaventata e nervosa, piena di ansia. Poggiai la testa al muro e sospirai. “Ogni dieci anni la luna rossa fa la sua comparsa. La leggenda obbliga i due prescelti a stare lontani fino a quel momento per poi incontrarsi una prima volta per far si che il legame inizi a nascere tra i due. E poi bisogna stare lontani, altri dieci anni senza potersi vedere. Dannazione ho violato più io questa regola che tutti i lupi nella storia.” Sorrisi “Ma non potevo fare a meno di te Mei-Li. Vederti sorridere, correre, giocare e crescere era la cosa più bella di questo mondo, tu sei la cosa più bella di questo mondo e penso che preferirei bruciare agli inferi piuttosto che negare di essere stato fottutamente geloso di Chanyeol e Baekhyun che ti sono potuti stare accanto tutti questi anni.”
Mei era senza parole, mi fissava con aria assente, sapevo perfettamente di averla shoccata, ma visti i recenti avvenimenti aveva bisogno di sapere.
“Kai vorrei restare un po’ sola, scusami…”
Mi alzai silenziosamente e andai dritto verso la porta fermandomi poco prima di uscire “Oh, quasi dimenticavo, Tao ha la coda perché anche lui è un lupo, un mezzo sangue purtroppo, ma uno dei migliori che io conosca, sta ancora imparando a controllare le sue trasformazioni”
“Kim Jongin… esci da questa stanza, ti prego” sussurrò. Abbassai lo sguardo e, con il cuore in frantumi, uscii lentamente chiudendo la porta alle mie spalle. Si, l’avevo decisamente distrutta.
 
 
“Hey Jongin, come sta Mei? Si è svegliata?” guardai Tao venirmi incontro, i suoi occhi erano pieni di preoccupazione. Gli sorrisi dandogli una pacca sulla spalla.
“Devi imparare a controllare le tue trasformazioni amico, l’hai spaventata davvero”
Tao mi sorrise tirando un sospiro di sollievo “Oddio meno male, allora sta bene. Kyungsoo non mi avrebbe mai perdonato altrimenti”
“Kyungsoo deve imparare a stare buono se no lo faccio diventare un umano morto” dissi io con aria minacciosa, tanto che Tao fece un passo indietro.
“Calmo Jongin, sono solo amici” alzò le mani in segno di difesa e io scoppiai a ridere.
“Tranquillo Zitao, scherzavo” guardai la porta dalla quale ero appena uscito e mi feci serio di colpo. “Ho dovuto dirle tutta la verità, anche se mancava poco alla luna rossa. Infondo nemmeno io ho mai seguito le regole.”
“E indovina chi ci rimetteva per darti una mano” Tao incrociò le braccia e sbuffò spostandosi una ciocca di capelli neri dal viso.
“Tu e Luhan” guardai fuori dalla finestra mordendomi un labbro. Nonostante i genitori di Luhan avessero fatto di tutto per separare me e Mei dalla nascita, Luhan era sempre stato un amico fedele, una spalla su cui piangere, un compagno di avventure. Nonostante i tanti anni di differenza avevamo sempre giocato insieme, non ci importava se io ero un puro sangue e lui no, per noi c’era solo l’amicizia che ci legava.
Mi accompagnava sempre a casa di Mei e spesso mi aiutava a salire sull’albero. A volte ero geloso di lui ma lui mi sorrideva e mi raccontava delle sue cotte a scuola, delle ragazze che conosceva ecc…
 
“Lulu però non la guardare così, mi da fastidio” arricciai il naso in un’espressione contrariata.
“Oh dai Kai, che espressione sto usando? Mei è una bella bambina ma è la sorella di Minseok, se la tocco quello mi fa fuori.”
“A dir la verità ancora non ha risvegliato pienamente i suoi poteri, l’allontanamento dai genitori devi aver bloccato qualcosa dentro di loro, non me lo spiego questo ritardo così mostruoso.”
Luhan alzò le spalle e si sistemò meglio sul ramo su cui si era sdraiato “Sarà ma credo che se provassi a toccarla mi ucciderebbe. Infondo io sono un mezzo sangue no?” un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra.
Luhan aveva appena iniziato le scuole superiori ed era capitato in classe con Minseok. Non sembravano esserci grandi problemi, ma dopo un breve periodo Luhan aveva cominciato a sottolineare sempre più spesso il fatto che lui fosse un mezzo sangue.
“Non mi sembra che sia un problema no?”
Lui mi guardò e mi scompigliò i capelli “Mi chiedo perché i miei genitori ci tenessero tanto a dividerti da Mei, infondo non è un male che voi continuiate ad esistere. È grazie a voi se esisto anche io. Mia nonna era un lupo stupendo, o almeno così mi racconta sempre la mamma.”
“Lulu? Mi spieghi perché allora tua madre e tuo padre hanno ucciso i genitori di Mei? Voglio dire, non era meglio uccidere lei se proprio non volevano continuare la specie?”
“Beh, sinceramente capisco poco i casini che combinano i miei. Se devo essere sincero Kai io anche avrei ucciso Mei. O forse lo scopo dei miei era un altro.” Sospirò e si mise a fissare il cielo dove cominciarono a spuntare delle stelle “Forse volevano vedervi soffrire, voglio dire, con i genitori di Mei fuori gioco e i tuoi troppo anziani anche solo per prendersi cura di te niente e nessuno avrebbe potuto impedire che la leggenda si realizzasse.”
“Quindi pensi che i tuoi vogliano che Mei abbia dei cuccioli con un mezzo sangue?” mi sporsi verso la finestra della ragazza guardandola dormire.
“Credo di si, magari potrei essere proprio io, infondo mi piace quella bambina.”
“Tu?” scoppiai a ridere, la risata di un bambino innocente che rideva davanti al suo fumetto preferito “No scusami Lulu, ma tu sei il mio migliore amico e non vedo come possa volere stare con Mei quando lei è mia”
“Niente me lo impedisce”
“Beh io si” mi alzai improvvisamente in piedi sul ramo, sentendomi offeso dalle sue parole. Mi feriva l’idea che il mio migliore amico volesse rubarmi la cosa più preziosa che il mondo mi avesse donato.
“Tu pulce?” Luhan rise e si alzò “E come faresti a fermarmi se sei ancora cosi piccolo e indifeso?”
Un ringhio salì lungo la mia gola, mostrai per la prima volta le zanne verso Luhan e le pupille si allargarono di colpo. “Non osare toccare ciò che mi appartiene di diritto schifoso bastardo!”
Luhan fece un piccolo salto all’indietro e il dolore gli si dipinse sul viso “C-come mi hai chiamato?”
“Schifoso bastardo. Perché non è quello che sei? Mio padre dice che voi mezzo sangue non fate che invidiare noi puro sangue, volete tutto quello che ci appartiene di diritto, le donne, la forza, persino le leggende.” Ringhiai di nuovo “Non pensavo che tu fossi come tutti quegli altri Luhan, ero sicuro che tu fossi diverso. Ma ora ho avuto la conferma che voi mezzo sangue siete tutti uguali, schifosi bastardi”
“T-tu non lo pensi d-davvero… è solo quello c-che dicono i tuoi g-genitori… Kai sei il mio migliore amico, non puoi pensarlo davvero.” Luhan era scosso dai singhiozzi e mi guardava con sguardo supplichevole. “T-tu sei l’unico c-che non m-mi squadra d-dalla testa ai p-piedi perché sono un mezzo sangue… ti prego Jongin…”
“Come no, tu vuoi prendere Mei. Sei come tutti gli altri. Va via! Vattene fra la tua gente. Mi fai schifo, hai fatto finta di essere mio amico per tutto questo tempo vero?”
Luhan singhiozzava ancora “Sei il mio migliore amico Jongin… ti prego, non trattarmi così..”
“Ho detto va via! Non voglio che tu ti avvicini più a me o a Mei, altrimenti non ne uscirai bene! E’ chiaro?”
“Sai una cosa? Mia madre aveva ragione, voi puro sangue siete tutti uguali. Vi credete superiori a tutti e volete tutto il mondo ai vostri piedi. Ma sai una cosa? Io non ci sto. Vai a fanculo. Ti odio. Ti odio con tutto il cuore, credevo che fossi diverso invece sei come tutti gli altri! Ti odio!” saltò giù dal ramo e se ne andò via singhiozzando.
Avevo distrutto il mio migliore amico guadagnandomi un nemico.
 
“Kai? Kai mi stai ascoltando?” Tao mi sventolava la mano davanti agli occhi ma io non lo sentivo.
“Eh? Cosa?”
“Ti ho chiesto se hai fame. A che pensavi?”
“Tao perché con Luhan ho chiuso mentre con te no? Voglio dire anche tu sei un mezzo sangue e dopo Luhan io non ne sopportavo più l’esistenza eppure tu sei rimasto..”
“Beh Kai, a me non hai mai detto di andarmene, e io non avevo paura di te. Sapevo che non mi avresti mai fatto del male. E poi Suho e Lay non te lo avrebbero mai permesso.” Mi sorrise dandomi una pacca sulla spalla “Anche se sono l’unico mezzo sangue del gruppo, non mi avete mai trattato male o fatto sentire inferiore. Voglio dire non lo avete mai fatto nemmeno con i due umani quindi”
“Oh Tao ma cosa ci fai con uno come me” gli sorrisi. “Ricordami perché Sehun e Kyungsoo si sono uniti al gruppo…” alzai gli occhi al cielo nascondendo una risatina per quella storia che tutti sapevamo ma che Sehun credeva di tenerci nascosta.
“Kyungsoo stava alle medie con me e Sehun… beh lui è per Lay che fa parte del nostro gruppo” scoppiammo a ridere andando verso la cucina. Non avrei mai ringraziato abbastanza Tao per essermi sempre vicino senza aver mai chiesto nulla in cambio. Notai la sua coda che scondinsolzava e sorrisi, beh forse in un modo avrei potuto ripagare.
 
 
-Chen-

Perché non è ancora a casa? Dannazione ma che sta combinando?  Continuavo a ripetermi quelle domande da un tempo indefinito ormai, andando avanti e indietro per la stanza, rischiando di fare un buco nel pavimento.
“Chen sei una dannata anima in pena. Vuoi metterti seduto, c’è Kai con lei, sappiamo entrambi che meglio di cosi non può stare”
“Ma Baek è ovvio che mi preoccupo! Mei ha comunque quindici anni, non sa ancora nulla del nostro mondo e… oh dannazione.” Mi sedetti vicino al mio amico buttando la testa sulle sue gambe.
Baek mi accarezzò gentilmente il viso e mi sorrise per nascondere la tristezza dei suoi occhi.
“Baek non devi fingere con me, anzi dovremmo proprio smetterla di fingere e basta, Chanyeol non merita tutto questo. Sono quattro mesi che facciamo finta di stare insieme, voglio dire, ti ho spiegato che quando un lupo dona il suo cuore a qualcuno è per sempre giusto? Quindi tra me e te non potrebbe mai funzionare visto che il mio cuore appartiene ad un’altra persona”
“Però vorrei ricordarti che se non fosse stato per il tuo bacio quando ti ho detto di me e Yeol tutto questo non sarebbe mai successo.”
“Guarda che non sono io che ti ho detto di far finta di stare insieme per farlo ingelosire eh” storsi il naso.
Dalla sera della festa, Yeol aveva smesso di parlarci o anche solo di guardarci. Si vedeva che ci stava di merda e non potevo biasimarlo, anche io sapevo cosa volesse dire avere il cuore in frantumi, vedere la persona amata tra le braccia di un’altra.
“Dici che dovrei chiamarlo e dirgli la verità?” Baek guardava il soffitto con aria persa, strinsi gli occhi e gli assestai un pugno, non troppo forte, sullo stomaco “Ma che cazz… CHEN!”
“Ma sei cretino o cosa Byun Baekhyun? Dannazione Chanyeol ti ama, avete fatto l’amore e poi sei corso tra le braccia del tuo idiotissimo migliore amico che per convincersi di essere solo cotto ti ha baciato. Tu vuoi chiamare quel ragazzo e dirgli che tutto questo è stata solo una farsa? Ma sei coglione? Non pensi che non ti crederà mai?”
“Beh e allora che dovrei fare signor so tutto io?” Baek incrociò le braccia e sbuffò.
Mi alzai sedendomi a gambe incrociate davanti a lui. “Allora prima di tutto ci vuole un gesto romantico e pazzo, sai che Yeol è un tipo solare e ama le cose pazze e dolci okay?”
“Va bene, va avanti”
“Baek non è difficile! Devi andare da lui e dirgli la verità guardandolo negli occhi, vedrai che ti crederà. Infondo tu non provi nulla per me no?” alzai un sopracciglio osservandolo.
“No oddio ti prego, sei praticamente mio fratello, a me manca lui…”
“E allora vattelo a riprendere idiota!” gli sorrisi.
“Non è che spacchi tutto se vado via?”
“Naah mi so controllare, okay che sono un lupo ma non sono distruttivo io eh”
Baek si alzò e mi sorrise “Allora vado, cioè io… io lo amo! Io… mi manca, cioè ciao!” corse fuori lasciandomi ridere come un coglione sul letto, l’amore faceva miracoli.
Mi sdraiai con le mani dietro la testa guardando il soffitto. Kai mi aveva avvisato che nella vita di un lupo, all’improvviso, arriva quella persona che ti fa perdere la testa ma non pensavo di trovarla così presto. Mi era entrata dentro come una ventata di aria fresca, ogni volta che la vedevo sorridere il mio cuore faceva un salto rischiando di schizzarmi fuori dal petto. Era così bella, giovane, intelligente, divertente e…. umana.  Aprii gli occhi storcendo il naso, non potevo credere che il mio cuore di sangue puro volesse cosi disperatamente un’umana.
“Oh bene, bene, chi abbiamo qui? Il fratellino preferito della nostra amata Mei Mei” mi alzai di scatto trovandomi Luhan poggiato alla finestra come nulla fosse.
“Che ci fai qui? Nessuno ti ha dato il permesso di entrare sai?”
Luhan alzò le spalle e continuò a guardarmi con aria innocente. Aveva un occhio nero e un labbro spaccato, probabilmente aveva fatto a botte con qualcuno. Rabbrividii a pensare che fosse stato Kai per proteggere mia sorella ma cercai di non darlo a vedere.
“Cosa vuoi Luhan?” dissi freddamente.
“Se non ricordo male Amber è una tua amica vero?”
Il sangue mi si gelò nelle vene “S-si.”
“Tu sai che al mio amico Kris piace parecchio Amber vero? Tant’è che stanno insieme.”
“Dove vuoi arrivare Luhan?”
“Potrebbe essergli capitato uno spiacevole incidente, sai nulla di grave, denti che dilaniano la carne, sangue ovunque, tutto normale, per un lupo.”
Sorrise freddamente ma io non lo guardavo più, ero sfrecciato fuori per andare poi chissà dove. Scesi velocemente in strada e cominciai ad annusare l’aria in cerca del suo odore.
“Amber dove sei..” all’improvviso qualcosa catturò la mia attenzione, il mio istinto di lupo di attivò senza essere chiamato e la figura diventò una persona fino a diventare una ragazza.
“AMBER” gridai e gli corsi incontro. La presi un momento prima che cadesse a terra.
La divisa di scuola era macchiata di sangue e c’erano squarci su tutto il suo corpo. I capelli erano sporchi di fango e le labbra diventavano sempre più bianche.
“Amber non avere paura, ci sono qui io. Ora ti porto in ospedale e risolviamo tutto eh, tu però resisti. Xiumin! Xiumin! Dannazione!” cominciai a correre verso casa di mio fratello sperando che quel lupo dal sonno pesante quanto quello di un ghiro in letargo mi sentisse.
“L-lo hanno fatto per vendetta Chen… K-Kai ha p-picchiato Luhan e-e Kris s-si è v-vendic..” non finì la frase e cominciò a tossire sangue macchiando anche la mia camicia.
“Sssh non sforzarti Amber, ora ci penso io a te. Xiumin dannazione!” la poggiai in macchina nel sedile posteriore e appena mi girai deciso di sfondare la porta di casa di Minseok con un calcio vidi che questi mi veniva incontro con le chiavi, già pronto a partire. Mi sedetti dietro con Amber poggiandole la testa sulle mie gambe. “Stiamo andando in ospedale Amber, ti prego resisti”
“S-sai Kris è sempre stato molto violento con me..” sussurrò a fatica “Però mi piaceva, aveva qualcosa che mi attirava” la sua voce era sempre più sottile, se non fosse stato per il mio udito da lupo non l’avrei sentita. “Però non lo amavo, tu sei l’unica persona che io abbia mai amato in vita mia Chen”
“Ti amo anche io Amber, però ti prego resisti” il mio cuore correva davvero veloce, forse anche più della macchina “Minseok accelera ti prego”
“Più veloce di così non posso andare Chen, scusami.”
Mi morsi un labbro e tornai a guardare Amber che diventava sempre più bianca. “Mi hai sentito Amber? Io ti amo, quindi vedi di resistere. Non osare arrenderti cosi eh”
“Chen, sono felice che tu mi ami ma.. ma io ho tanto freddo”
“Ti riscaldo io ma ti prego non mi lasciare, non ora, ti prego!”
“Chen.. ho tanto sonno, dormo solo un po’”
“No, no ti prego Amber, ti prego, guardami, parla con me”
“Ti amo Chen, non avrei dovuto arrendermi con te” chiuse lentamente gli occhi e smise di respirare. Improvvisamente mi sentii come se tutto intorno a me avesse smesso di girare. Il mondo non aveva più un senso senza di lei.


Angolino dell'autrice
Okay siccome mi sto emozionando sia per le tantissime visiste (che non mi aspettavo) e perchè oggi prendo i biglietti per andare finalmente dalla mia migliore amica a distanza mi sono scapicollata (si dice o è dialetto) per scrivere questo capitolo. Beh finalmente si sa cosa è successo dieci anni fa e si scopre l'odio profondo di Kai e Luhan da dove nasce e... oh basta sono noiosa. Grazie alla ragazza che recensisce sempre, sei un amore giuro!
baci a tutti.
Una super super felice Nessa x

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Chapter 4


-Baekhyun-

Un gesto romantico, brutto idiota, devi semplicemente fare qualcosa di romantico. La mia mente la vedeva facile, grazie non era lei che doveva buttarsi ai piedi della propria anima gemella e supplicarla di credergli.
Appena uscito da casa di Chen mi ero diretto velocemente verso il più vicino fioraio della zona e avevo vagato a vuoto tra i vasi di fiori.
“Signore ha bisogno di una mano?” una ragazza, poco più grande di me, si era avvicinata e mi sorrideva cortesemente.
“Emm.. io… senti hai mai fatto una cazzata?”
“Cosa?” la ragazza perse un momento il sorriso guardandomi confusa.
“Sai, sono stato un emerito coglione. Ho lasciato soffrire la persona migliore di questo mondo solo perché odiavo il su modo di fare cosi geloso e ora? Ora mi manca da morire. Mi manca tutto di lui e voglio solo riaverlo per me. Voglio che torni a guardarmi come prima, voglio che torni ad accompagnarmi a mensa e che mi corra incontro tra una lezione ed un’altra. Voglio trovarmelo sotto casa alle due del mattino perché ha avuto un incubo e voglio coccolare quel gigante orgoglioso e geloso fino a che non si addormenti tra le mie braccia. Voglio tornare ad amarlo e a poterlo guardare dormire accanto a me dopo aver fatto l’amore. Voglio sentire di nuovo la sua calda voce che mi dice ti amo e… e vorrei solo che mi perdonasse insomma. Voglio riavere la mia vita di prima. Puoi aiutarmi?”
La ragazza mi sorrise e cominciò a camminare tra i vasi “Non ti scordar di me, direi che te ce ne vuole un bel mazzolino”
“Dici che sono adatti?”
La ragazza prese un mazzolino di fiori e lo portò al bancone facendomi segno di avvicinarmi. “Nel linguaggio dei fiori significano amore vero, direi che sono perfetti per voi” mi sorrise cominciando a tagliare i gambi dei fiori “Sai, ci sono diverse leggende su questi fiori. Una leggenda germanica dice che quando Dio stava dando i nomi a fiori e piante, questi fiorellini gli gridarono “non ti scordar di me” e da allora presero questo nome” si allontanò e prese una bella carta lucida rossa “Un’altra leggenda viene dall’Austria e racconta che due giovani amanti si stavano scambiando le promesse sulla riva del Danubio donandosi proprio questo fiore,ma il giovane, in un momento di distrazione, cadde in acqua e urlò alla ragazza “non ti scordar di me”, come promessa del loro eterno amore.” Prese un lungo nastro e legò la carta intorno ai fiori “Nuovamente in Germania questo fiore è simbolo di fedeltà per la donna che lo indossa e da la sicurezza agli uomini che lo indossano di non essere dimenticati dalla propria amata.” Mi consegnò i fiori e mi sorrise “Quindi ora corri dal tuo amato e non perdere tempo”
“Quanto ti devo?” cercai di prendere il portafogli ma lei mi fermò.
“E’ un regalo. Ora corri”
Le sorrisi ringraziandola mille volte e uscii in fretta dal negozio rischiando quasi di andare a sbattere  contro un ragazzo poco più basso di me, che ricordavo di aver visto alla festa di Kyungsoo.
“Oddio scusami, vado di fretta ciao!”
“Aspetta” il ragazzo mi afferrò per la manica della giacca bloccandomi in mezzo alla strada
“Cosa c’è?” lo guardai piegando lievemente la testa di lato.
“Tu sei un amico di Kyungsoo no? Quindi sicuramente conosci Kim Mei-Li”
Aggrottai le sopracciglia osservando per bene il mio interlocutore “Cosa vuoi da Mei?”
“Potresti dirmi dove abita? Dovrei parlarle urgentemente”
“Al momento non è in caso, non mi sembra il momento di disturbare sai” strattonai  la mano cercando di liberarmi dalla sua presa, che si fece solo più salda. “Uffa! Lasciami su! Ho da fare”
“Se non è in casa potresti riportarle un messaggio da parte mia?”
“Senti sono davvero occupato in questo momento, ti spiace lasciarmi?”
“Dille che Kris ha aggredito Amber e dille che Luhan era li”
Il sangue mi si gelò nelle vene e subito portai lo sguardo sul ragazzo che mi teneva ancora ancorato in quel punto. Parlava con voce atona e la sua espressione non lasciava trasparire nemmeno un’emozione. Per alcune cose mi ricordò Kai, quel ragazzo che girava intorno a Mei e sembrava cambiare espressione solo con lei.
“Glielo dirai?” insistette il ragazzo.
“Sei un amico di Kai?” per un attimo la sua sicurezza sembrò vacillare, mi lasciò improvvisamente il braccio lasciandomi fare un paio di passi indietro.
“Si, sono suo amico. Mi chiamo Kim Junmyeon, ma per gli amici sono Suho. Tu sei Byun Baekhyun no?”
“Come fai a saper…”
“Porta il messaggio a Mei-Li. Il prima possibile. E assicurati che sia al sicuro.” Si girò e se ne andò lasciandomi in mezzo alla strada con mille domande senza risposta e il cuore che mi martellava nel petto per quella visione inquietante di un secondo Kai.
Scossi forte la testa riprendendomi e tornai al mio pensiero principale: Chanyeol.
Digitai un veloce messaggio a Mei riferendole il messaggio di Suho e mi incamminai di nuovo verso casa di Chanyeol. Mi bloccai di colpo davanti ad una libreria e sorrisi al mio riflesso nella vetrina. Era la prima volta che facevo un gesto davvero romantico per Chanyeol. Improvvisamente un piccolo libro attirò la mia attenzione facendomi fare un tuffo di dieci anni nel passato.
Era il settimo compleanno di Chanyeol che era in trepidante attesa di scartare i regali. Ce ne erano di piccoli e di grandi, uno in particolare attirò la mia attenzione. Era piccolo e rettangolare, la carta era chiusa in malo modo e in alcuni punti era macchiata di quello che sembrava caffè. Una signora anziana si avvicinò a Chanyeol e gli porse questo pacchetto.
“Cos’è nonna?”
“Aprilo, piccolo mio” disse l’anziana donna sorridendo dolcemente.
Chanyeol, da bravo bambino curioso, strappò la carta in meno di tre secondi ritrovandosi tra le mani un piccolo libricino bianco con un disegno di un bambino sopra.
“Questo, mio piccolo Chanyeol, è il piccolo principe. Sai, è sempre stato il mio libro preferito, ma ormai sono troppo vecchia per leggerlo. Quindi ho pensato di regalarlo a te, al mio di piccolo principe. Abbine cura Channie, questo per la tua vecchia nonna ha un grande valore”
“Perché nonna? È solo un libro, se si rompe si ricompra no?” gli occhi innocenti del bambino osservarono l piccolo libricino, anch’esso pieno di macchie. La nonna, con enorme fatica, si sedette a terra vicino a lui.
“Sai Channie, questo libro me lo aveva regalato tuo nonno quando eravamo fidanzati. Ricordo che avevamo litigato e io non volevo proprio perdonarlo. Mi aveva davvero spezzato il cuore e non riuscivo ad accettarlo. Poi un giorno, me lo trovai sotto casa, pioveva a dirotto e la sua giacca era stretta su qualcosa che mi porgeva. Lo mandai al diavolo prendendo la sua giacca e rientrai in casa. Lui non si mosse, rimase sotto la pioggia. Tolsi la giacca e mi trovai tra le mani questo piccolo libro, aprii la prima pagina e lessi con le lacrime agli occhi la più bella e significativa delle frasi” la nonna aprì il libro e accarezzò con le dita quelle parole un po’ sbiadite che erano rimaste impresse nella carta.
“Quale frase nonna?”
“Ti amo” la nonna gli sorrise “Un giorno, quando troverai la tua persona speciale, quella che ti spezzerà il cuore e che saprà ricomportelo con una sola frase, solo allora, capirai quanta importanza ha per me questo libro.”
 
Nemmeno un mese dopo, la nonna di Chanyeol morì, felice di aver affidato il suo piccolo tesoro nelle mani giuste. Lui, da bravo guardiano, non ci faceva mai toccare quel libro. Lo aveva letto e riletto fino alla nausea e, a volte, quando eravamo insieme io e lui, me lo leggeva mentre io me ne stavo accoccolato contro il suo petto.
Ma ormai quel libro cadeva a pezzi, a volte vedevo il dolore nei suoi occhi. Quella voglia matta di prendere quel libro e rileggerlo ancora, per sentirsi di nuovo vicino a quella nonna che se n’era andata troppo presto.
 
Un tuono mi ridestò dai miei pensieri, il cielo si stava scurendo e la pioggia sembrava imminente. Entrai nel negozio e presi quel piccolo libro girandomelo un po’ tra le mani. “Un giorno, quando troverai la tua persona speciale, quella che ti spezzerà il cuore e che saprà ricomportelo con una sola frase, solo allora, capirai quanta importanza ha per me questo libro.”  Gli aveva detto sua nonna.
Chissà se la persona giusta per lui sono davvero io… pensavo mentre continuavo a guardare la copertina del libro.
“Scusi? Ha bisogno di una mano?” una signora sulla quarantina mi si avvicinò timidamente, avendo quasi paura di disturbarmi.
“Si” dissi deciso “Vorrei comprare questo libro? Ha per caso una penna?”
“Scusi come?” la commessa si sorprese della mia richiesta improvvisa e mi guardò come se fossi impazzito.
“Le ho detto che voglio comprare questo libro ma ho bisogno di una penna”
La commessa, ancora poco convinta, mi diede una penna e mi lasciò da solo. Le sorrisi e aprii la prima pagina bloccandomi di colpo. Cosa dovevo scrivere? Improvvisamente il panico si impadronì di me e la mia mano cominciò a tremare, ma poi mi tornarono in mente le parole della nonna. Sospirai e sorrisi posando la penna sulla prima pagina e scrissi l’unica cosa che Chanyeol meritava sentirsi dire.
Ti amo.
 
Quando arrivai sotto casa di Chanyeol il temporale stava mostrando tutta la sua potenza. Bussai più volte, sapevo che i genitori non erano in casa perché rientravano sempre tardi e sapevo benissimo che la luce accesa nella sala era la sua mentre giocava alla play.
Chanyeol aprì la porta con i capelli scompigliati, la maglietta sgualcita e i jeans macchiati.
“Cosa vuoi Byun?”
Mi trattenni nel dire qualcosa di cui mi sarei pentito e gli lasciai tra le mani i fiori che cominciavano a seccarsi. Ero completamente bagnato e avevo una voglia assurda che quelle grandi braccia mi prendessero e mi scaldassero. “S-sono non ti scordar di me. Simboleggiano l’amore eterno” dissi improvvisamente imbarazzato.
Chanyeol cercò di nascondere il rossore che andava a formarsi sulle sue guance e abbassò lo sguardo sui fiori “E cosa dovrei farci?” la sua voce era dura, anche se nascondeva un grande dolore.
Mi morsi un labbro, le parole si rifiutavano di uscire. Allungai di nuovo la mano e questa volta gli porsi un piccolo pacchetto rosso.
“Cos’è questo?” spostava velocemente lo sguardo da me al pacchetto e viceversa “Non è il mio compleanno Byun”
“F-fa nulla, aprilo…”
Chanyeol sospirò e prese il pacchetto con una mano mentre con l’altra continuava a stringere al petto i fiori. Mi guardò un momento negli occhi e poggiò i fiori sul mobile subito dentro l’ingresso di casa sua. Apri lentamente il pacchetto e cercò, inutilmente, di trattenere le lacrime quando vide il libro. Accarezzò con cura la copertina e lo aprì alla prima pagina lasciando finalmente uscire tutte le lacrime che cercava di nascondermi. Alzò lo sguardo verso di me, il suo labbro tremava e i singhiozzi non sembravano volersi attenuare.
“Sono stato un idiota Chanyeol” mi decisi a parlare, abbassando lo sguardo, troppo codardo per confessargli la verità guardandolo negli occhi. “Sai, con Chen non c’è mai stato niente. Quel suo famoso bacio, te lo ricordi? Beh era confuso e ha confuso anche me, ma io non ho mai smesso di amarti e l’ho capito solo quando ci siamo separati perché ogni momento senza di te era un agonia. I pranzi senza vedere il tuo sorriso, correre da una classe ad un’altra senza la tua mano, le serate passate a vedere film da solo sotto le coperte invece che stretto a te.. tutto questo, tutto era un agonia. Sono un completo idiota, sarei dovuto tornare prima, ma il mio stupido orgoglio me lo impediva. Mi dicevo, se lui è così stupido da lasciarti scappare per gelosia lascialo stare. Ma il mio cuore non ci pensava nemmeno un po’ a lasciarti andare via. Poi oggi mi sono deciso, credevo di morire senza di te. Anche se il mio cervello mi ripeteva che probabilmente ti eri rifatto una vita, che non mi volevi più, non sono riuscito a dargli retta, sono testardo lo sai. Poi ho comprato dei fiori e quando ho visto quel libro mi sono ricordata della storia di tua nonna e… e ho pensato che magari potevo essere io quella persona che ti rendeva felice, chi lo sa… e… e niente, io ti amo ancora, ma se tu non mi vuoi più me ne farò una ragione, ma ti prego parlami”
Il mio viso fu alzato da due grandi dita che mi accarezzarono una guancia. I suoi occhi erano ancora lucidi per le lacrime ma mi sorrise comunque lasciandomi un bacio a fior di labbra.
“Che ne dici di entrare? Sei fradicio” mi prese la mano tenendomi vicino a lui e stringendosi il libro al petto. Tutto sommato la nonna aveva ragione.
 
 
-Mei-

Le lacrime continuavano a rigarmi le guance. Amber era in ospedale e la colpa era la mia, che ne sapeva lei di lupi, leggende, mezzo sangue e di tutto quello che girava intorno alla mia vita da quanto ero nata? Mi strinsi la coperta intorno alle spalle cercando inutilmente di fermare le lacrime. Non bastavano le mille domande che avevo nella testa a confondermi, ora pensavo alla mia amica che stava lottando tra la vita e la morte a causa mia.
“Mei, dobbiamo andare” Kai mi poggiò una mano su una spalla facendomi sobbalzare. Alzai lo sguardo verso di lui, i suoi occhi erano due pozzi nei quali sarei affogata volentieri. Dietro di lui notai altre due figure, uno era Tao, il padrone di casa, mentre l’altro lo riconobbi come uno degli invitati della festa di Kyungsoo. Il mio sguardo tornò velocemente a Tao che arrossì fino alla punta delle orecchie.
“Dio Kai, la ragazzina ha il tuo stesso sguardo di ghiaccio”
“T-Tao t-tu non hai p-più l-la.. la….”
“La coda vuoi dire?” completò la frase sorridendomi “No tranquilla, Kai mi ha dato una mano. Ora che ne dici di mangiare qualcosa e andare in ospedale dalla tua amica, sei pallida, scommetto che sei anche affamata”
“Ti sembra questa l’ora per pensare al pranzo Tao?” ruggì Kai fulminando l’amico con lo sguardo.
Questo fece appena un passo indietro per poi riprendersi e fronteggiare Kai. “So che Amber sta male, ma non lascerò uscire questa ragazza da questa casa senza che abbia mangiato un po’.” Si avvicinò a me e mi tese la mano che afferrai, con mille ringraziamenti del mio stomaco. “Non voglio che si senta male anche lei.”
Tao mi trascinò in cucina dove mi mise davanti una ciotola di riso e manzo e delle patate dolci.
“Mangia tranquillamente Mei, in ospedale c’è Chen. Amber non è sola”
“Avete chiamato Kyungsoo? Erano così uniti…”
“Sta tranquilla, l’ho chiamato personalmente non appena Suho ci ha raccontato”
“Così quello è un vostro amico” mangiai velocemente il riso e la carne, troppo affamata per fermarmi a riflettere sul portamento e tutte quelle cazzate.
“Chi Suho? Oh si, anche lui è un lup… scusa” si bloccò vedendo la mia faccia ancora sotto shock.
“Tranquillo, prima o poi dovrò abituarmi a questa nuova verità. Il fatto è che è dura da digerire, insomma per me fino a ieri erano solo tutte leggende e ora mi ci ritrovo in mezzo. Che poi devo crederci per forza, ci sono troppe cose che le rendono reali. Come la tua coda” ridacchiai quando storse il naso.
“Mi tormenterai a vita con questa storia vero? Dai, non l’ho fatto a posta, mi dispiace, giuro che non mi farò più vedere in giro con la coda”
“Toglimi una curiosità, quando sei felice, scodinzoli?” scoppiai a ridere e mi beccai un bicchiere d’acqua sul viso. “Hey! Così mi cola il trucco” un ringhio mi uscì prepotente dalla gola e mi coprii la bocca con le mani “Ma l’ho fatto io?”
Tao annuì sorridendo “Eh si lupetta, benvenuta nel club!”
Sorrisi involontariamente, mi era sempre piaciuto Tao e in quel momento la sua presenza mi stava decisamente tirando su il morale. Scherzare con qualcuno sulla valanga di novità che avevo appreso sul mio conto e su quello della mia famiglia mi faceva decisamente bene. E inoltre mi aiutava a non pensare ad Amber.
“Tao tu quindi sei un mezzo sangue no?” lo osservai mangiando la mia patata dolce.
“Si, mia madre era una puro sangue e mio padre un umano. Mio padre ha saputo la verità su mia madre solo quando sono nato io con due belle orecchiette pelose sulla testa. Fu così che chiese il divorzio ed eccoci qui nella terra natale di mammina”
“Quindi anche tu sei mezzo cinese come… come Luhan” abbassai lo sguardo sentendo una grande fitta nel petto “Tao… posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi tutto lupetta”
“I genitori di Luhan… cosa… cosa hanno fatto ai miei?”
Tao deglutì e abbassò lo sguardo “Mia madre mi racconta sempre che tua madre era una specie di sua lontana cugina e che le voleva un mare di bene. Mentre noi eravamo ancora in Cina per il divorzio dei miei tu nascevi e loro ti strappavano dalle loro braccia. Mi ha raccontato che poi è venuta a sapere tutto da un’anziana che aveva aiutato tua mamma a farti nascere. Non ci era voluto molto, diceva, i puro sangue erano forti, vero, ma non quando li colpisci nei sentimenti. Uccidere tua madre fu facile, ci pensò la madre di Kris, anch’essa puro sangue. I padri di Luhan e  Kris invece pensarono a tuo padre, erano entrambi umani e non gli fu difficile impugnare un’arma a testa e… e quando la madre mezzo sangue di Luhan mostrò a tuo padre la testa di tua madre bastò un colpo preciso al petto. Mi dispiace così tanto Mei-Li…”
“E di cosa? Non è colpa tua.. però… pensi che sia possibile parlare con tua mamma?”
“Certo che è possibile, questa sera torna qui così ci parli, ora andiamo prima che Kai m stacchi la testa” mi alzai ma Tao mi bloccò il polso “Un’ultima cosa… cosa provi per Kai?”
“I-io… non lo so Tao. È tutto così confuso eppure… eppure sento di amarlo dal profondo del cuore… e non so se è solo per quella stupida leggenda o per altro…”
“Quando un lupo si innamora è per sempre” mi sorrise lasciandomi il polso “Ogni lupo, puro sangue o mezzo sangue che sia ha una persona nel cuore, una per tutta la vita, potresti incontrarla a 5 anni come a 50, potrebbe essere un altro lupo o anche un umano, ma sai che quella sarà la persona che amerai per tutta la vita e lui o lei amerà te. È semplicemente una legge naturale, nulla potrebbe mai cambiarla eccetto quello che hanno fatto a te e Kai, modificando il filo del destino e rompendone uno di un altro.”
“Cosa vuol dire?”
“Facciamo un’ipotesi, anche se in parte credo di aver ragione. Metti caso che il tuo cuore, già da prima di battere per la prima volta, fosse stato legato a quello di Luhan perché sono state le stelle a deciderlo. Non guardarmi così per i lupi sono le stelle a guidare il mondo. Stelle e luna, ovviamente. Ma comunque, metti caso che tu e Luhan foste stati destinati a stare insieme e a causa del procedimento della leggenda abbiamo spezzato il tuo filo per congiungerlo con quello di Kai. Quello di Luhan sarebbe comunque rimasto legato a te mentre tu avresti avuto occhi solo e soltanto per Kai. Funziona così nel caso del procedimento della leggenda ma quello su Luhan è tutta una mia ipotesi.”
“Forse capisco perché Kai non vuole accettarla” sorrisi appena.
“Ma io non ho detto di averla raccontata a Kai… come…”
“Dai Tao andiamo, è tardi. Voglio andare da Amber.”
 
 
Il viaggio in macchina fu silenzioso e estremamente lungo. Kai era seduto accanto a Suho sul sedile anteriore e continuava a fumare una sigaretta dietro l’altra, Tao, invece, era seduto accanto a me e mi teneva la mano. Mai come in quel momento sentii il bisogno di avere Chanyeol con me, così pregai Suho di fermarsi davanti casa sua.
Quando mi aprì la porta Baek lo abbracciò da dietro, sbucando da sotto il suo braccio. Ero davvero felice che quei due avessero fatto pace, ma il pensiero della mia amica in ospedale non mi dava tragua.
“Hey nana che succede? Sembri sconvolta.” Chanyeol mi sorrise nascondendo uno sguardo apprensivo.
“V-vi va di venire in ospedale c-con me?” balbettai.
“Oddio che idiota!” Baekhyun spalancò gli occhi “Amber! Amber è in ospedale, Kris l’ha aggredita. Mi ha anche mandato un messaggio Chen ma ero troppo preso dai baci di Yeol per ricordarmene… scusami Mei”
“V-vi prego, v-venite con me” le lacrime ricominciarono a scendere lungo le mie guance trasformando i miei respiri in singhiozzi. Chanyeol mi prese tra le braccia e mi abbracciò tenendomi stretta a lui.
“Andiamo nana dai, basta piangere ora”
 
Anche con Chanyeol e Baekhyun in macchina, il silenzio continuò a regnare indisturbato, interrotto solo da qualche mio singhiozzo che sfuggiva al mio controllo.
“Siamo arrivati” pronunciò Suho fermandosi davanti ad un grande palazzo bianco e incrostato di muffa, scostai un poco il viso dal petto di Yeol per guardare Kai che si era girato verso di me.
“Sei pronta Mei Mei?” mi sussurrò dolcemente. Annuii e scesi dalla macchina restando attaccata al gigante.
Un’infermiera ci indicò la stanza e ci disse che ormai c’erano poche speranze che quella ragazza potesse sopravvivere. I miei singhiozzi divennero più forti e Kai mi prese con sé, strappandomi dalle braccia di Chanyeol e stringendomi tra le sue dove improvvisamente ritrovai la pace.
“Va tutto bene Mei, respira.” Mi sussurrò vicino all’orecchio “Devo prepararti a quello che vedrai li dentro. Suho mi ha detto che Kris l’ha aggredita e quando un lupo aggredisce è per uccidere, non per ferire. Quello che vedrai sarà abbastanza shoccante.” Fece per staccarsi ma lo trattenni da un braccio.
“Non lasciarmi” gli sussurrai ancora con le lacrime agli occhi “Ho bisogno di te… ti prego. Anche se è per quella stupida leggenda ho bisogno di te.” Strinse le mani nelle sue e cercai il suo sguardo ma lui girò la testa. “Kai guardami..” girò appena la testa, quel tanto che bastò a farmi perdere nei suoi occhi scuri. Mi alzai in punta di piedi e gli baciai appena le labbra “Ti prego.. ho davvero bisogno di te”
Kai sospirò ed annuì tenendomi stretta contro il suo petto, il suo volto era privo di qualsiasi espressione umana e mi ricordò la prima volta che avevamo parlato a scuola. Mi strinsi a lui e inspirai il suo odore che mi fece ritrovare un po’ di pace. Chanyeol mi guardò e fece un piccolo sorriso alzandomi appena il pollice in segno di approvazione mentre con l’altra mano teneva stretto a sé Baekhyun.
Un’infermiera ci accompagnò fino alla stanza e ci lasciò entrare con un’occhiata un po’ preoccupata. Appena vidi la mia amica per poco non scivolai al suolo e ringraziai mentalmente Kai per avermi sorretta col suo corpo. Nonostante il suo corpo fosse ricoperto da fasciature, queste erano completamente zuppe di sangue, il suo battito cardiaco era quasi nullo, respirava a fatica, la sua pelle era  bianca e tirata e il viso irriconoscibile. Mi avvicinai lentamente a lei, ancora sorretta da Kai, con le lacrime che non accennavano a fermarsi e le accarezzai i lunghi capelli che erano sparpagliati sul cuscino.
“Scusa Amber, scusa è tutta colpa mia, non avrei mai voluto che tu finissi in mezzo a tutto questo casino. È tutta colpa mia…” continuavo a piangere e mi inginocchiai a terra poggiando il viso sul cuscino accanto al suo “Sono un’amica di merda, ero troppo presa dai miei problemi per accorgermi di quello che stavi correndo tu e guarda come siamo finite.” Mi asciugai le lacrime che, però, non smisero di scendere lungo le guance. “Sai ho sempre pensato che infondo avevi una possibilità con Chen e invece guarda cosa ho combinato da brava idiota. È tutta colpa mia, ti prego Amber odiami… ti prego.” Nascosi il viso tra le mani e cominciai a singhiozzare. Le mani di Kai si poggiarono sulle mie spalle e mi tirarono su, contro il suo petto, lontana dalla mia amica.
“Mei-Li basta cosi. Ci vendicheremo, ma ora basta, non si può fare più nulla e tu non meriti di essere odiata” sussurrò cullandomi contro il suo petto. Chiusi gli occhi e cercai di ricompormi, di trovare la forza di cui avevo bisogno in Kai. Strinsi le mani nella sua maglietta e sospirai guardando il viso irriconoscibile di Amber. Accanto a lei c’erano Chen e Xiumin, il primo non sembrava nemmeno aver notato la nostra presenza mentre il secondo si era preoccupato di far uscire Chanyeol e Baekhyun, entrambi abbastanza confusi e sconvolti.
Mi avvicinai lentamente a mio fratello e gli poggiai una mano su una spalla facendolo sobbalzare. Guardò prima me, poi Kai e infine le nostre mani unite. Fece un piccolo, quasi inesistente sorriso e mi strinse la vita con un braccio avvicinandomi a lui per poi affondare il suo viso sulla mia pancia e piangere silenziosamente. Faceva male vederlo in quelle condizioni, il mio Chen era sempre solare, sorridente, disponibile, scherzoso, pieno di vita.
“Jongdae” lo chiamò Suho facendolo drizzare improvvisamente sulla sedia “Amber… lei era la tua metà?” gli occhi di Suho si abbassarono immediatamente dopo aver pronunciato quella frase, come a nascondere un grande segreto che poteva trasparire con una semplice occhiata.
“S-si… si lo era” balbettò appena Chen “E me ne sono accorto troppo tardi. Sono davvero un idiota…” abbassò lo sguardo e si passò una mano tra i capelli già in disordine.
“Cosa intendi fare?” gli chiese Suho “Nel tuo caso io… io cercherei vendetta ma magari tu…”
“No” lo interruppe Chen “Io sono d’accordo con te. Jongin, tu potresti… ecco come dire, allenarmi?”
“CHEN MA SEI IMPAZZITO?” gridai.
“Ti aiuteremo io e Suho, sta tranquillo Jongdae.” Kai annuì convinto.
“Kai, no ti prego Kai ragiona. Non puoi davvero aiutarlo a vendicarsi” mi aggrappai alla sua maglia pregandolo con lo sguardo.
“Aspetteremo Amber, gli starò accanto per un’ultima notte e poi.. e poi vendicherò la sua morte.” Chen non mi guardò, il suo sguardo era fisso su Amber. Era lo sguardo più triste e carico d’amore che io avessi mai visto.
“Ti prego oppa, non farlo. Kris e Luhan non sono ragazzini normali con cui fare a botte… ti prego ripensaci” lo supplicai.
“Infatti, sono solamente dei luridi mezzo sangue, un rifiuto della nostra razza, sono nettamente inferiori a noi, non ci metterò molto a fargli capire cosa si prova quando ti strappano il cuore dal petto.” Lanciai uno sguardo verso Tao che aveva gli occhi pieni di lacrime ma non disse nulla.
“Oh sta tranquillo Jongdae, so meglio di te cosa vuol dire sentirsi strappare il cuore dal petto” Luhan apparve dal nulla alle nostre spalle con uno sguardo glaciale. “E’ come quando il tuo migliore amico ti caccia dopo che tu gli avresti affidato la vita, è come quando la donna della tua vita ti volta le spalle per colpa di una stupida leggenda, è come quando tutti i tuoi simili ti guardano male perché tu hai qualcosa di diverso da loro, non sei puro. So come ci si sente, sta tranquillo” il suo sguardo si posò su di me, c’era un’ombra di dispiacere, di disperazione, di… amore? No, Luhan non sapeva cos’era l’amore.
Kris si affiancò a Luhan e tutto successe in un attimo. Chen scattò in avanti e lo spinse contro il muro producendo un profondo ringhio dal fondo della gola.
“Tu schifoso pezzo di merda! Tu cane bastardo!”
Kris rise e lo spostò con facilità “Io cosa? Oh giusto io sono quello che ti ha ucciso la donna giusta no?” rise di nuovo, con freddezza. “Beh, magari ora avete capito che la vostra superiorità non serve ad un emerito cazzo” Kris sovrastò mio fratello. Era alto quasi il doppio di lui ma Chen sembrò non farci caso e tenne testa al suo sguardo glaciale.
“Sei un lurido bastardo. Amber non c’entrava niente con tutto questo!” Chen lo spinse di nuovo facendolo finire contro il muro. Luhan si era avvicinato a me ma Kai si contrappose tra noi ringhiandogli contro.
“La sai la cosa più divertente Jongdae? Tu stesso avresti generato un figlio impuro, un mezzo sangue” rise.
Chen si buttò in avanti e lo prese per il colletto della maglia sbattendolo ancora al muro e ringhiando più forte di prima. “Andiamo fuori se hai il coraggio, brutto stronzo. Andiamo fuori e vediamo chi è il vero lupo tra noi due.”
Spalancai gli occhi e cercai di passare avanti ma Kai mi bloccò ringhiando contro di me. Indietreggiai fino a finire contro Tao che mi guardò stupito quanto me.
“Quando un lupo combatte per la propria metà non bisogna mai interromperlo…” disse Suho freddamente.
Le lacrime iniziarono a correre lungo il mio viso quando vidi Chen e Kris andare verso le scale e scendere velocemente. Il respiro di Amber si fece improvvisamente ancora più sottile e il suo battito cardiaco sempre più rado finchè un fischio continuo non riempì la stanza.
Xiumin si affacciò nella stanza senza Baek e Chanyeol e mi venne incontro stringendomi velocemente tra le braccia mentre io piangevo senza fermarmi per la perdita della mia amica. Improvvisamente mi staccai da lui e lo guardai senza riuscire a dire nulla.
Dannazione dovevo smetterla di piangere e cominciare a lottare o uno alla volta avrei perso tutte le persone che io amavo davvero. Mi asciugai le lacrime e presi un grande respiro.
“Minseok, dobbiamo correre di sotto. Chen e Kris…”
“Lo so” mi interruppe lui. “Andiamo su” mi prese per mano e guardò uno per volta i ragazzi insieme a noi soffermandosi su Kai. “Sei un bravo lupo Jongin, ma a volte per la famiglia è giusto infrangere qualche regola. Non lascerò morire mio fratello, o per lo meno non lascerò che muoio da solo.”
Strinse più forte la mia mano e insieme corremmo per le scale fino  ad arrivare nel retro dell’ospedale. Era lurido e puzzava di marcio ma non mi importava, volevo solo trovare Chen.
Dei ringhi attirarono la nostra attenzione. Chen e Kris erano uno davanti all’altro ed erano già interamente coperti di sangue, non saprei dire chi avesse la meglio su chi.
Chen era debole, la sua anima gemella era appena morta e il suo cuore era in mille pezzi, inoltre i suoi poteri da lupo sembrano dormienti, i movimenti erano rallentati e i colpi più deboli.
Si buttarono di nuovo l’uno sull’altro, ringhiando, urlando, colpendo, strappando, tirando, graffiando. Era una scena che in un film horror avrebbe ricevuto un premio oscar. Il sangue colava sul corpo di entrambi quando, finalmente, Chen assestò un colpo abbastanza forte a Kris che si piegò su se stesso cadendo a terra. Mio fratello ne approfittò subito e cominciò a riempirlo di calci finchè gli occhi del mezzo lupo non si illuminarono di una strana luce. Allungò una mano e afferrò la caviglia di Chen facendolo cadere a terra e bloccandolo col suo corpo. Si leccò le labbra mentre rideva.
“Allora bel lupacchiotto, chi sarebbe il più forte? Come? Non ti sento” scoppiò di nuovo a ridere mentre mio fratello cercava disperatamente di liberarsi.
Minseok strinse la mano sulla mia spalla così forte da farmi quasi urlare dal dolore ma non mi guardò. Lasciò lentamente la presa e cominciò a prepararsi ad attaccare ma Kris fu più veloce di lui. Con un rapido e velocissimo morso staccò la carotide a Chen facendo schizzare sangue ovunque mettendo di colpo fine alla sua vita.
Urlai. Caddi in ginocchio e urlai.
Xiumin si lanciò in avanti ringhiando, buttò a terra Kris e cominciò a riempirlo di pugni mentre il sangue schizzava ovunque. Le mani di mio fratello maggiore erano sporche di sangue ma lui non sembrò curarsene e continuò fino a che il petto di Kris non smise di andare su e giù. Uno sonoro crack mi fece capire che qualche osso si era rotto e che anche la vita di Kris era stata messa a termine.
Mi avvicinai a Chen insieme a Xiumin senza versare nemmeno una lacrima, ci inginocchiammo vicino a lui e gli chiusi lentamente gli occhi sentendomi morire.
“Sei tu il vero lupo Kim Jongdae, ma non dovevi dimostrarlo in questo modo.” Sussurrò Xiumin prima di scoppiare in lacrime.
In quel momento come non mai avevo bisogno di sentire Chen ridere e dirci che era tutto uno stupido scherzo, ma non successe, non avremmo sentito mai più la sua risata idiota.

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Chapter 5


-Mei-


Dalla morte di Chen e Amber niente era più come prima. Tutta l’allegria, la gioia, la felicità, le risate e i sorrisi che Chen portava in casa erano spariti nel nulla. Mia madre era diventata un fantasma, non mangiava, non dormiva e a volte restava ore a fissare il vuoto. Mio padre si era rifugiato nel lavoro, aveva cominciato a fare turni extra e a casa rientrava tardissimo o per niente. Xiumin era diventato silenzioso e improvvisamente serio, aveva iniziato un duro allenamento con Suho e Lay e ogni tanto passava a trovarmi regalandomi un barlume di felicità. L’unica persona che accettavo di vedere oltre a Xiumin era Tao che cercava sempre di tirarmi su di morale portandomi film idioti, schifezze di ogni genere e trascinandomi a forza fuori casa per fare shopping con lui, la sua vera passione.  Quelli erano gli unici veri momenti felici che vivevo da quando mio fratello era morto. Naturalmente Kai non chiedeva mai il permesso per entrare, ogni sera saliva sull’albero davanti alla mia finestra e rimaneva li ad aspettare finchè non gli aprivo la finestra, non gli importava che tempo ci fosse li fuori, lui veniva da me. Si sdraiava accanto a me e mi accarezzava dolcemente i capelli finchè non mi addormentavo, scossa dai singhiozzi.
Una notte, dopo un mese dall’inizio delle visite di Kai e quindi dalla morte di Chen, alzai lo sguardo verso di lui, incrociando i suoi occhi e mi ci persi dentro finchè lui non poggiò le sue labbra sulle mie, dolcemente, sfiorandole appena.
“I tuoi genitori non si preoccupano di te dato che passi ogni notte fuori casa?” sussurrai allontanandomi dalle sue labbra.
“Tu sei più importante di qualsiasi altra cosa” rispose lui accarezzandomi dolcemente il viso.
In quel momento capii che,leggenda o meno, il mio cuore batteva per Kai e niente avrebbe potuto cambiarlo.
 
 
A scuola l’umore non era migliore di quello che circolava a casa. Le risatine, le battutine, le lezioni studiate insieme, i suggerimenti, i sorrisi di complicità, l’unica amica che avevo trovato era morta, e la colpa era mia. Kyungsoo si era rinchiuso nel dolore, adorava Amber e perderla era stato un colpo quasi più duro per lui che per me. Da ragazzo sempre sorridente e amante delle feste era diventato chiuso, triste, silenzioso, sorrideva di rado, insomma tutte cose che a lui era difficile attribuire. Tao non riusciva a scalfire la corazza che l’amico si era creato e cosi lo lasciava solo nel suo dolore. Kai aveva preso il posto di Amber, quello accanto al mio, non voleva lasciarmi sola. Sehun sedeva lontano, aveva detto che quella storia non gli piaceva, che lui era umano e quindi non voleva immischiarsi in faide di lupi e rischiarci la pelle.
Kai stava malissimo, lanciava continue occhiatine all’amico nella speranza di venire ricambiato e invece veniva solo ripreso dall’insegnante perché era distratto. La fragilità di Kai cominciò ad emergere poco a poco mostrandomi il ragazzo dolce e sensibile che cercava di nascondere sotto la corazza da lupo che si era creato lui stesso.
 
 
Erano passati ormai tre mesi, la primavera era alle porte, i maglioni venivano lasciati negli armadi e l’aria fresca cominciava a diventare piacevole. Kai ed io avevamo cominciato a vederci più spesso e a volte mi portava nel boschetto nel parco per allenarmi insieme a Xiumin, Suho e Lay.
Quel pomeriggio, però, eravamo soli. Mi teneva per mano tenendo il passo col mio mentre mi aiutava a non cadere su ogni singola radice.
“Kai?”
“Mmh?” mormorò senza girarsi.
“Hai parlato con Sehun oggi?” dalla morte di Chen, Sehun si era allontanato sempre di più fino ad evitare completamente Kai che ogni giorno si riprometteva di parlargli ma non lo faceva mai.
“No..” abbassò lo sguardo fermandosi fra gli alberi e poggiando la schiena a uno di quelli. “Non ci riesco Mei. Mi manca terribilmente ma forse è meglio così, almeno è al sicuro” mi avvicinò a lui lasciando che lo abbracciassi.
“Se avessero voluto far del male anche a lui sarebbe già successo, è te che vogliono ferire e non credo che si facciano problemi se non vi parlate più”
“Forse hai ragione” sussurrò accarezzandomi i capelli. Mi tirai indietro per guardarlo negli occhi e lasciai che la sua mano si poggiasse sulla mia guancia facendomi mancare un battito. Fra me e lui non c’era niente di ufficiale eppure sembrava servire, c’era qualcosa che inevitabilmente ci faceva trovare insieme, per quanto cercassimo di impedirlo. Che fosse quello l’amore? O, forse, era solo l’effetto di quello che avevamo subito da bambini?
Mi alzai sulle punte avvicinandomi alle sue labbra, in cerca di un bacio, bisognosa di averlo. Arrossii al pensiero delle sue labbra contro le mie ma non riuscivo a smettere di desiderarle come desideravo la presenza di Kai con me.
“Mei… sei così bella.” Mi accarezzò la guancia con il pollice e sfiorò, finalmente, le sue labbra con le mie. Un brivido mi attraversò la schiena e mi avvicinai di più a lui premendo le labbra sulle sue finchè non fu la sua lingua a chiedere il permesso per entrare nella mia bocca. Mi prese per i fianchi e mi alzò mettendomi alla sua altezza facendomi intrecciare le gambe intorno al suo bacino. Le sue braccia si strinsero attorno ai miei fianchi e le sue mani risalirono lungo la mia schiena mentre le mie continuavano a intrecciare e tirare i suoi capelli lisci e neri. Senza nemmeno rendercene conto stavamo lentamente perdendo il controllo. La sua maglia finì per terra e poco dopo la mia la seguì, la mia schiena fu fatta poggiare al tronco dell’albero mentre i suoi baci scesero lungo il mio collo, fino al mio petto, per poi risalire alle labbra. La sua pelle era bollente sotto il mio tocco. Quello che era iniziato come un candito e innocente bacio si stava trasformando velocemente in qualcosa di troppo passionale che nessuno dei due sembrava intenzionato a chiudere.
“MEI!” Kai fu strattonato da me e io cascai a terra sbattendo sul terreno duro e bagnato. Mio fratello Xiumin mi guardava con uno sguardo di puro shock mentre in una mano teneva ancora Kai fermo e lontano da me. “Mi spieghi cosa cazzo stavi combinando? E ti prego vestiti! Dio, ci sono Lay e Suho!”
“Cosa?” quando vidi i due ragazzi sbucare da dietro un albero afferrai la felpa da terra e la infilai realizzando solo dopo qualche secondo che era quella di Kai e non la mia. Lay e Suho sghignazzarono guardando prima me e poi Kai, facendo arrossire entrambi.
“E allora? Che stavate combinando Mei-Li?” continuò autoritario mio fratello.
“Non era evidente Minseok?”disse Kai cercando di mascherare il disaggio e si beccò un pugno su una spalla che accarezzò dolorante tornando accanto a me, ancora senza maglia.
“Attento a te Jongin, se la fai soffrire giuro che ti ammazzo.”
“Tranquillo” Kai mi guardò dolcemente prima di continuare “Non potrei mai farla soffrire. Non me lo perdonerei mai” gli presi lentamente la mano e la strinsi nella mia.
Non mi importava che tipo di incantesimo ci avessero fatto, se quello era amore non volevo più farne a meno.
“Bene, bene, ora restituiscigli la felpa e andiamo ad allenarci, che ne pensate? E poi questa sera abbiamo un incontro importante” Suho mi sorrise, cosa che gli vedevo fare di rado.
“Fare cosa?” guardai Kai che si irrigidì affianco a me.
“Jongin non gliel’hai detto?”  Lay lo guardò con aria di rimprovero. “Bene allora glielo dirò io” incrociò le braccia e guardò me e mio fratello. “Questa sera vi porteremo a conoscere il branco di puro sangue. La luna rossa ormai è alle porte, doveva presentarsi ormai due mesi e due settimane fa ma… ma all’improvviso qualcosa si è bloccato. I nostri saggi sono riusciti a prevedere la sua presenza e ci hanno comunicato, o meglio, ordinato, di portarvi alla riunione con noi.”
“Dev’essere un onore” disse Xiumin senza scomporsi.
“Lo è” rispose Suho sorridendo di nuovo, probabilmente l’idea di tornare in mezzo al branco lo rallegrava parecchio. “Li troverete tutti i puro sangue presenti nella zona di Seul.”
“Ora che abbiamo chiarito tutto possiamo andare ad allenarci direi” Lay mi passò affianco con le mani in tasca.
Lo bloccai improvvisamente stringendogli una mano intorno ad un braccio. “E’ stato per Chen vero? Il ritardo della luna… è stata la morte di Chen a ritardarla?”
“Si, si è così” disse Lay senza nemmeno guardarmi. Il mio cuore perse un battito e le lacrime cominciarono a pizzicare ai lati degli occhi. La mano di Kai strinse la mia e subito mi ricomposi nascondendo il viso sul suo petto ancora nudo.
“Datevi una sistemata e sbrigatevi a raggiungerci” Xiumin ci passò affianco velocemente e raggiunse gli altri sparendo tra gli alberi.
“Kai perché non me lo hai detto?” mi tolsi la felpa dandogli le spalle e infilai la mia.
“Pensavo non fosse il momento giusto per portarvi dal branco. Avete riscoperto da poco di essere dei lupi, avete appena perso vostro fratello, insomma non è proprio il momento migliore direi…”
“Se il branco chiama noi dobbiamo rispondere, non è quello che dici sempre tu?”
Si infilò la felpa e mi guardò “Mei, io sono cresciuto tra di loro, conosco le loro leggi, il loro modo di superare un lutto, insomma so cosa vuol dire stare in un branco. Tu devi ancora capirlo e non voglio farti stare male.”
“Stare male per cosa?” incrociai le braccia nel momento in cui provò a prendermi una mano.
“Per il loro modo di fare. Sta sera scoprirai delle cose che… beh ne rimarrai un po’ stupita. Gli anziani potrebbero trattarti un po’ male ma… tu non farci caso, non lo fanno per cattiveria te lo giuro, sono fatti cosi. E non nominare mai Tao, Sehun o Kyungsoo chiaro?”
“Perché no? Sono nostri amici!”
Kai sospirò e si passò una mano tra i capelli, odiava darmi spiegazioni che riguardavano le ferree regole dei lupi. “Per i lupi è assolutamente vietato avere amici tra gli umani, figuriamoci relazioni. Chi viene scoperto con un umano viene esiliato e disconosciuto come lupo. Lay… beh lui è bravo a nascondere la sua relazione con Sehun al branco e poi ultimamente, come me, si è allontanato da lui. Per quanto riguarda i mezzo sangue come Tao, loro non sono considerati parte del branco perché la metà del loro patrimonio genetico è umano. Capisci ora?”
“Quindi non sanno che Chen è morto per Amber…” abbassai lo sguardo ferita.
“No, sanno che si è vendicato della sua compagna, ma non sanno che fosse un’umana. I lupi che vivono nelle città, a differenza di quelli che sono rimasti nel branco, al centro del nulla, sono abituati alla presenza degli umani, ci stringono amicizia andando contro le regole e riferiscono informazioni a volte leggermente diverse da come dovrebbero essere riportate.” Mi poggiò un dito sotto il mento facendomi alzare il viso. “Mei lo so che la morte di Chen ti fa stare ancora male, ma ti prego non darlo a vedere, non capirebbero.”
“Chen era… era il fratello migliore del mondo, il mio migliore amico, la persona che mi capisse meglio su questo pianeta dopo di Chanyeol…”
Mi abbracciò lasciandomi calmare da un’improvvisa crisi di pianto dondolandomi tra le sue braccia.
“Kai fa così male… per quanto ancora durerà? Non voglio più questo dolore…”
“Finirà presto Mei-Li, te lo prometto.”
“Tu però non lasciarmi mai” sussurrai.
“Mai.” Disse lui deciso.
 
 
Più che allenamento quello che ci riservò Lay fu una tortura in piena regola. Oltre a correre, saltare e allenare la forza fisica che secondo loro era assopita da anni di inattività, Lay ebbe la brillante idea di insegnarci a salire sugli alberi con il solo risultato di svariate cadute, sbucciature e mani piene di schegge.
“Ahi mi fa male tutto, credo che sta notte non dormirò per il dolore” mi massaggiai un braccio sul quale ero caduta che già cominciava a farsi viola.
“La parte più bella di essere un lupo è che le ferite si rimarginano in fretta” Suho mi poggiò una mano sulla spalla e mi sorrise “guarda le tue mani ad esempio.”
Abbassai lo sguardo sule mie mani e osservai i tagli sparire in fretta senza lasciare il minimo segno. Le girai più volte per controllare, con gli occhi ancora spalancati per la sorpresa e sentii Suho ridere affianco a me.
“Hai visto?” mi sorrise di nuovo scompigliandomi i capelli.
“Suho posso farti una domanda?” lo fermai prima che seguisse Lay e Xiumin.
“Mmh? Certo lupetta, dimmi tutto” arrossii sentendomi chiamare col nomignolo che mi aveva dato Tao ma scossi la testa e ripresi la linea di pensieri originali.
“Tu hai detto  a Chen che era giusto vendicare la propria compagna e non ti ho mai visto sorridere prima di oggi. Posso chiederti cos c’è nel branco che ti rende così felice?”
Suho abbassò velocemente lo sguardo e si morse un labbro. “Hai tempo per un breve racconto? Non capiresti altrimenti…”
Guardai Kai che si mise seduto poco lontano da noi tenendo lo sguardo fisso su di me. Se gli fosse uscita la coda lo avrei sicuramente scambiato per un cane da guardia.
Mi misi seduta di fronte a Suho e tirai le ginocchia al petto poggiandoci il mento sopra.
“Tutto è cominciato al tempo delle medie, è li che ho trovato la mia compagna per la vita. Come è naturale per ogni lupo ci siamo messi insieme fin da subito, senza pensarci troppo. Arrivati alla tua età eravamo pronti alla tappa successiva, ovvero mettere su famiglia. Si lo so non aprire così tanto gli occhi. Devi sapere che per i lupi è fondamentale avere figli da giovani per poter tramandare gli insegnamenti della famiglia. Non avevamo paura, per noi era normale pensare di diventare genitori a 16 anni. La mia compagna rimase, quindi, incinta e pochi mesi dopo diede alla luce due stupendi gemelli, Yume e Junsu. Purtroppo eravamo troppo felici e per alcuni mezzo sangue c’era troppa purezza nella nostra famiglia, così, circa un anno dopo l’arrivo dei gemelli, la mia compagna rimase uccisa in uno scontro ravvicinato con quei bastardi.” Strinse i pugni e si fermò un momento prendendo un grande respiro “La vendicai, ovviamente, uccisi quel cane bastardo. I miei bambini però sono finiti con la nonna, nel branco. Sono sei mesi che non li vedo e mi mancano da morire.”
“Ora capisco…” abbassai lo sguardo mordendomi un labbro “Mi dispiace Suho, non volevo farti pensare a questa cosa…”
“Nah, tranquilla è acqua passata. Però devo avvertirti di una cosa… dubito che Kai te ne abbia parlato ma non puoi arrivare così impreparata.” Buttò uno sguardo verso Kai che si alzò di colpo e ci venne incontro. Suho riprese velocemente “Per loro voi siete una coppia, non ammetteranno mai che non vi comportiate come tale. Sta attenta Mei.”
“U-una coppia?” arrossii alzandomi di colpo e trovandomi contro il petto di Kai.
“Junmyeon questi non sono affari che ti riguardano. Glielo avrei detto io al momento giusto” ringhiò.
“E quando Jongin? Fra due ore dobbiamo andare, anzi, andate a casa che se no facciamo tardi” ci cacciò e si mise a fissare il cielo. Una parte di lui era sparita per sempre e questo gli aveva lasciato una profonda e dolorosa cicatrice sul cuore. Guardai Kai che camminava affianco a me e gli presi la mano, gesto che lo fece fermare di colpo.
“Qualcosa non va Mei?”
Mi avvicinai a lui e lo baciai dolcemente lasciandolo senza parole e alquanto confuso. “No, va tutto benissimo quando tu sei con me.”
 
 
“Quindi sorellina? Sei pronta?” Xiumin era seduto sul mio letto insieme a Tao “Sei consapevole che Jongin sarà qui fra 10 minuti?”
“E’ che non so se questo è adatto… Lay ha detto che devo stare attenta a ciò che indosso ma allo stesso tempo devo essere elegante, come si fa?” cercai di sistemare per l’ennesima volta i capelli che non ne volevano proprio sapere di stare al loro posto.
Xiumin si alzò e si avvicinò al mio armadio, frugando tra i vestiti. “Cosa ne pensi di questo?” sussurrò avvicinandosi a me con un vestito stretto  tra le mani. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e mio fratello mi accarezzò una guancia dolcemente. Guardai il lungo abito da sera che teneva davanti a me, lo avevo scelto con Chen, per il matrimonio di un lontano parente, era stato proprio lui a trovarmelo e convincermi a comprarlo. Diceva che adorava vedermi con quel vestito blu notte che mi scivolava lungo il corpo, per tutto il tempo che lo indossai continuò a chiamarmi “principessa” e il suo sorriso mi faceva sentire ancora più bella di quanto lui dicesse a parole.
“Sono certo che sarebbe fiero della sua principessa, se lo indossasse questa sera. È un vestito troppo bello per stare chiuso in un armadio.” Sussurrò sorridendomi appena.
Presi il vestito e mi asciugai le lacrime che correvano lungo le mie guance. “Faccio in un lampo” tempo due secondi e mezzo ed ero già pronta, avevo lasciato i capelli sciolti e il trucco appena accennato. Mi guardai allo specchio e mi si strinse il cuore, mancava davvero un tocco alla Amber.
“Mei? Sono Tao” bussò piano alla porta “Posso entrare?”
“Si, si entra” appena la porta si aprì feci un piccolo giro su me stessa sorridendo al mio amico “Che ne pensi?”
“Wow! Sei bellissima lupetta!” mi abbracciò “Uffa non è giusto però, volevo venire anche io!”
“Se vuoi farti cacciare a pedate fa pure” risi guardando la sua espressione contrariata. “Puoi sempre nasconderti dietro un cespuglio no?” qualcosa nel suo sguardo cambiò, i suoi occhi assunsero una nuova luce e il suo sorriso si distese. “Ma cosa…”
“Toc toc? È permesso? Mei?” la voce di Chanyeol in fondo alle scale mi interruppe. “Posso salire?”
“Si Yeol, vieni pure!” urlai.
Due secondi dopo me lo ritrovai sulla porta del bagno a fissare me e Tao ancora mezzi abbracciati. La sua espressione non mi sembrava delle più amichevoli nei confronti del mio amico.
“Mei possiamo parlare? Da soli?” mandò un’occhiata a Tao che si dileguò velocemente chiudendo la porta dietro le spalle. “Cos’è questa storia? Tuo fratello è morto da tre mesi e tu non ti sei più fatta viva. Non ci vediamo mai e accampi sempre scuse per non uscire con me e Baek, però con quel cinese ci stai. Con lui, Kai, Lay, Suho… ti ho visto sai? I tuoi vecchi amici non ti vanno più a genio ora? E poi non so nemmeno la verità sulla morte del mio migliore amico! Mei-Li, ma chi vogliamo prendere in giro, Chen non è il tipo… non era il tipo, volevo dire, da rimanerci secco per una scazzottata. Non ci crederò mai! Mei ti prego, merito la verità!”
Abbassai lo sguardo sentendomi improvvisamente colpevole, tutte quelle continue menzogne con Chanyeol non erano normali per me. A lui dicevo sempre tutto e non poterlo fare mi faceva star male, ma non potevo metterlo in pericolo più di quanto già non fosse da solo.
“Yeol io…”
“Basta cosi Park Chanyeol.” Una voce mi interruppe. La porta si era aperta senza che nessuno dei due la sentisse, Kai era li e teneva lo sguardo fisso su Chanyeol, quasi volesse farlo evaporare in quel momento. Era bello da togliere il fiato, il suo fisico perfetto era nascosto da una camicia bianca che teneva leggermente sbottonata sul petto e le gambe erano fasciate da dei jeans chiari.
“Che cosa vuoi Kai? Questi non sono affari che ti riguardano.” Chanyeol gli si avvicinò, lo superava di diversi centimetri ma non poteva sapere che nonostante tutto Kai restasse nettamente più forte di lui.
“Certo che mi riguarda quando chi stai facendo soffrire mi appartiene” lo superò senza troppi problemi e si avvicinò a me facendomi alzare il viso con un dito. “E’ tutto okay Mei-Li, ma ora dobbiamo andare…” mi baciò dolcemente facendomi arrossire e mi prese la mano dirigendosi fuori dal bagno.
Chanyeol ci precedette e uscì dirigendosi alle scale e fermandocisi davanti per bloccare il passaggio. “Per prima cosa Mei non appartiene a nessuno se non a sé stessa e seconda cosa lei è come una sorella per me quindi pretendo che mi dica cosa sta succedendo!”
“Non posso Channie” abbassai la voce fino a ridurla in un sussurro. Non lo chiamavo mai in quel modo e se lo facevo era perché lo avevo fatto davvero arrabbiare. “Hai ragione qualcosa sta succedendo… io mi sono innamorata e per amore si cambia, me l’hai insegnato tu.” Guardai Kai con la coda dell’occhio e lo vidi nascondere un sorriso. La sua dolcezza era stata nascosta sotto una corazza dura e autorevole da vero lupo per il quale voleva farsi conoscere.
Chanyeol abbassò lo sguardo e trattenne a stento un singhiozzo. “Devo andare, ciao nana” corse giù per le scale e se ne andò, sfiorando appena Xiumin e buttando a terra Tao che rimase a guardare la sua ombra svanire lungo la strada mentre la sua coda rispuntava da dietro la schiena, cosa per cui non riuscii a trattenere una risata.
“E’ vero Mei-Li?” Kai mi spostò il viso verso il suo fissandomi con i suoi grandi occhi profondi.
“Cosa Jongin?” mi avvicinai a lui giocherellando con i bottoni della sua camicia.
“Che ti sei innamorata di me.” Disse lui sfiorandomi le labbra con le sue. Sorrisi e mi allontanai appena per poter parlare.
“Non mi importa se è colpa di quella stupida leggenda, del destino, delle stelle o del fatto che entrambi siamo dei sangue puro, sento che il mio cuore batte solo per te e non potrei desiderare niente di meglio.” Gli sorrisi e lo baciai dolcemente. Infondo confessargli il mio amore fu più facile e meno imbarazzante di quanto pensassi.
 
 
 
“Okay, ricordatevi, voi due siete una coppia, la luna rossa sancirà la vostra unione, non parlate di umani o mezzo sangue o qualsiasi altra cosa vi passi per la testa, non parlate se non siete interpellati e non separatevi mai. Tutto chiaro?”
“Dio santissimo Suho è la terza volta che ci ripeti tutto da capo! Ho capito. Minseok potresti aumentare un po’? Siamo stretti qua dietro, dato che Tao ha deciso che oggi era i giorno perfetto per rischiare la pelle.” Kai mi strinse un braccio intorno alla vita guardando male l’amico che non aveva accettato repliche nel seguirci nonostante tutti i divieti del branco.
“Scusa Kai non posso andare più veloce di così, rischierei una multa e in questo momento non ci tengo.” Rispose tranquillamente mio fratello dal posto del guidatore, affiancato da Suho.
Kai si buttò di nuovo sul sedile sbuffando e guardando ancora male Tao. Ridacchiai e mi avvicinai a lui baciandogli una guancia. “Dai Jongin, ci siamo quasi e tu potrai approfittare del fatto che dobbiamo sembrare una coppia anche davanti a mio fratello” sussurrai accarezzandogli il petto.
Minseok frenò all’improvviso e si girò verso di noi. “Approfittare di te un corno, fidanzati o meno vi spezzo le gambe se fate qualcosa che non mi va a genio, tutto chiaro?”
“Chiarissimo!” esclamammo insieme, spaventati dall’espressione minacciosa che aveva assunto Minseok.
“Calmo, devono sembrare una coppia e poi comunque devi rassegnarti al fatto che nessuno potrà mai rendere più felice Mei di Kai… Chen anche lo diceva sempre.” Suho gli poggiò una mano sulla spalla.
“Va bene, va bene. Ma niente cuccioletti eh.”
“MINSEOK!” urlai diventando rossa come un pomodoro per la vergogna.
“Cosa? Non voglio diventare zio ora. Volevo solo che fosse chiaro” Suho e Lay trattennero una risatina e Tao diede una gomitata a Kai che rideva come un matto stringendo le mani sui miei fianchi.
“Emm… si scusa, scusa…” Kai si asciugò le lacrime che gli erano uscite per le risate e sorrise a mio fratello “Sta tranquillo Minseok, non abbiamo mai parlato di cuccioli, come li chiami tu, sinceramente non ci pensiamo nemmeno.”
“Bene, buon per voi.” Si girò e ripartì a velocità raddoppiata.
“Ecco ora gira di qua, per questa strada interrata e procedi fino alla fine.” Suho sorrise, si vedeva che i suoi bambini gli mancavano davvero tanto.
Minseok seguì le indicazioni di Suho alla lettera e appena alla fine della strada incontrammo delle abitazioni completamente in legno. I lupi che si erano rifiutati di vivere con gli umani nelle città, ci aveva spiegato Suho, si erano rifugiati il più lontano possibile da loro andando a finire in quella stradina isolata fuori città.
“Bene, ora tu” Suho indicò Tao “devi necessariamente sparire se ci tieni alla pelle.”
“Dici che se si nasconde dietro la radura lo troveranno?” disse Lay rivolto a Suho.
“No, non credo, può provare”
“PROVARE?” esclamai “E se lo scoprono? Cosa diranno?”
“Sta tranquilla Mei, non gli faranno nulla finchè ci sarà Minseok” disse Suho tranquillo.
“Cosa? E perché?” mio fratello lo guardò confuso.
“Capirai molto presto” gli rispose Suho sorridendo.
 
 
Tao sparì nella radura e noi ci incamminammo verso il centro del piccolo villaggio composto solo da lupi. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, la vita era semplice li, niente corrente elettrica, case in legno, pozzi… insomma, sembrava di essere tornati in un villaggio medievale.
“Papà! Papà!” due bambini sui tre anni ci venivano incontro correndo  per mano. Dietro di loro una signora anziana cercava inutilmente di fermarli.
“Yume! Junsu!” Suho scattò in avanti correndo incontro ai bambini che gli saltarono in braccio stringendosi contro il suo petto. “Come mi siete mancati piccoli miei. Ma fatevi vedere! Come vi siete fatti grandi, mamma mia!” baciò entrambi sulla fronte e sorrise all’anziana signora. “Grazie nonna, puoi lasciarli a me, ci penso io a loro adesso. Dov’è Kristal?”
“Junmyeon! È questo il modo di salutare la tua vecchia nonna che correva dietro a queste pesti di bambini? Ah ma se tua suocera mi desse il permesso li raddrizzerei io a colpi di schiaffi queste pesti!”
“Assolutamente no nonna, i miei bambini non si toccano. Lo sai perfettamente.” Suho li strinse a sé e si girò verso di noi “Nonna vorrei presentarti i miei amici, Yixing già lo conosci, lui è Kim Minseok, la sorella Kim Mei-Li e anche Kim Jongin penso che tu già conosca.”
“Oh ma certamente! Dov’è finito vostro fratello Jongdae? Quella piccola peste ha fatto penare i vostri genitori fino alla nascita di Mei-Li. Me lo mollavano sempre a me.”
Io e Xiumin ci guardammo negli occhi e entrambi abbassammo gli occhi per nascondere le lacrime.
“Nonna per favore! Gli altri anziani non ti hanno avvisato?” Suho la guardò male ma poi si riprese e tornò a guardare noi “Lei fa parte del consiglio degli anziani, uno degli organi principali per le decisioni del branco. Inoltre le donne che ne fanno parte fungono da nutrici e si occupano di crescere i bambini o prendersene cura. Ogni lupo puro sangue torna nel branco al momento del parto e lo lascia solo due mesi dopo.”
“Bene, ora che abbiamo chiarito tutti i convenevoli possiamo andare. Siamo in ritardo” Lay ci guidò fino al centro del villaggio dove una folla di gente ci aspettava.
“Venite pure, figli della luna, venite qui da noi” un uomo molto anziano ci fece segno di avvicinarci e la folla si aprì in due per lasciarci passare.
“Lui è l’anziano saggio, è colui che governa il villaggio, il più saggio e forte tra i lupi. È lui a prevedere chi è che lo sostituirà. Solitamente è una carica che dura tutta la vita” ci spiegò Suho. “E ora andate, è voi tre che ha chiamato.”
Io, Kai e Minseok volgemmo la nostra attenzione verso l’anziano che ci aspettava con la mano tesa.
Mio fratello fu il primo ad incamminarsi seguito da me e Kai subito dopo, ci inginocchiammo e la folla si sedette a terra.
“Miei cari fratelli, quando io vi dissi che sarebbe presto arrivato il mio successore non vi avevo specificato chi esso fosse.” La sua voce era roca ma profonda, ancora perfettamente potente nonostante il suo aspetto lo facesse passare per un gracile vecchietto. “Bene, il momento è arrivato. Ormai sono troppo vecchio per continuare a guidarvi nel giusto modo e quindi è giusto che ceda il mio posto a qualcuno più giovane e in forma di me. Kim Minseok alzati e mostrati al tuo branco.” Mio fratello eseguì gli ordini lentamente “Lupi, vi presento il vostro nuovo capo branco. Kim Minseok.”
 
 
La cerimonia per “l’incoronazione” di Xiumin su seguita da una lunga festa che durò fino alla prima comparsa della luna, momento in cui tutti si lanciarono in ululati felici. Vidi code e artigli spuntare dal nulla e sussultai quando notai che anche a me era spuntata una coda.
“Kai! Kai!” urlai tra la folla cercandolo. Era poco lontano da me, guardava la luna seduto per terra, bello come un Dio, come quando ci eravamo incontrati. Dopo tutti quegli anni era sempre rimasto il mio Kai. “Kai ho la coda! Come faccio ora?”
Lui sembrò accorgersi solo in quel momento di me, si girò e scoppiò a ridere sdraiandosi a terra.
“Non lo trovo divertente sai?” dissi mettendomi le mani sui fianchi. Notai solo in quel momento che anche lui, come tutti, aveva una folta coda che gli spuntava da dietro la schiena e che si muoveva velocemente a causa delle risate. “Dai aiutami non la voglio!”
“Ma dai Mei, era ora” si alzò e mi venne incontro “L’influsso della luna ha risvegliato completamente il lupo che c’è in te. Devo farmi dire come hanno fatto a tenerlo dormiente per tutto questo tempo, potrebbe essermi utile se cominci a diventare troppo aggressiva”  scoppiò di nuovo a ridere e io gli colpii un braccio fingendomi offesa ma alla fine non resistetti e scoppiai a ridere con lui.
Era così bello vedere Kai ridere, stare con lui, sentire il suo profumo vicino a me, le sue mani che stringevano le mie e le sue labbra che mi dimostravano quanto una persona o un lupo sia in grado di amare. Stare insieme a Kai non era difficile o insolito o imbarazzate, ogni cosa veniva da sé, era tutto facile. Mi sentivo il cuore scoppiare di felicità ogni volta che lo vedevo e passare anche solo un minuscolo secondo insieme a lui mi faceva sentire come in paradiso. Non avevo bisogno di nulla perché lui era il mio tutto.
Era cosi diverso dallo stare con Luhan, Kai era un libro aperto, qualsiasi espressione, gesto, parola, sospiro, sapevo esattamente cosa volesse dire mentre Luhan… beh lui era un mistero continuo, il mio cuore non riusciva mai a battere contemporaneamente col suo, se lui voleva una cosa io ne volevo un’altra, se lui sorrideva non sentivo la pelle d’oca o le farfalle nello stomaco. Beh, si forse all’inizio credevo di si, ma è stato finchè non ho capito che l’amore non è Luhan, ma Kai.
Sorrisi a quel pensiero e lo abbracciai venendo subito ricambiata. Mi ricordai di Chen, di come insisteva col dire che era Kai la persona giusta per me e di come io non gli davo mai retta. Mi venne da piangere a ripensarci, ma le calde braccia di Kai fecero tornare indietro tutte le lacrime.
“Ragazzi scusate l’interruzione” Suho ci veniva incontro con la piccola Yume per mano.
“No Junmyeon, dicci tutto.” Disse Kai tranquillo.
“Minseok e l’anziano saggio desiderano vedervi”
Ci recammo verso i due che sedevano vicini al centro di una specie di palco, o collinetta, non capii bene se era naturale o artificiale, e ci sorridevano.
“Oh Jongin, Mei-Li, accomodatevi davanti a noi, vi aspettavamo” disse il vecchio sorridendoci.
Ci sedemmo vicini senza lasciarci mai le mani, gesto che mio fratello notò e disapprovò con un’alzata di sopracciglio.
“Non voglio girarci troppo intorno quindi vengo subito al dunque, la luna rossa è quasi al culmine della sua magnificenza, è ora della cerimonia. Io sono vecchio e vorrei farla un’ultima volta prima di cedere il posto a Minseok.”
“Che cerimonia?” chiesi confusa.
“La vostra cerimonia di unione, il vostro matrimonio, chiunque nel branco si sposa alla vostra età.”
Cercai di mantenere la calma anche se mi riuscì in modo pessimo. Io e Kai sposati, Kai ed io una vita insieme. Si, okay, ero innamorata di lui, ma da li a sposarci a quindici anni c’era un abisso.
“N-non è presto?” balbettai.
“Affatto, avete due ore per prepararvi, poi ci sarà la cerimonia, vi aspettiamo qui.” Il vecchio sembrava al settimo cielo mentre mio fratello perse lentamente tutto il colore che gli era rimasto in viso, così come Kai.
“Mei-Li, vieni con me. È giusto farci un’ultima chiacchierata fra fratelli.” Minseok mi tese una mano che io afferrai velocemente seguendolo lungo il confine del villaggio.
“E così ora il capo sei tu eh…” dissi per rompere il silenzio.
“Già…” storse un po’ la bocca “Non me lo aspettavo, vedevo più Chen per questo, è più il tipo da centro dell’attenzione, io sono quello che viene dopo.”
“Per me sarai un ottimo capo invece!”
“Tu dici sorellina?”
“Ovvio che si!” gli saltai in braccio stringendolo forte. La sua convinzione nell’essere sempre secondo a Chen gli si era radicata dentro con gli anni e non ero mai riuscita a scalfirla. Mi faceva male vederlo stare così male.
“Tu piuttosto? Matrimonio… ti senti pronta?”
“No, per nulla…” abbassai lo sguardo.
“Sei innamorata di lui sorellina?”
“Io…” spostai lo sguardo alla luna. Dieci anni prima, quando conobbi Kai, i suoi occhi avevano lo stesso colore e pensai che fossero la cosa più bella che avessi mai visto e come tutte le cose belle mi mise paura. Ma forse, anche allora, quella paura nascondeva un sentimento più grande, forse era proprio amore, quella parola che era sempre risultata estranea per il mio dizionario, che riuscivo ad attribuire solo a Baek e Yeol, a Amber e Chen, a Xiumin e alla sua passione per il rap. Per me l’amore era quello, lo vedevo riflesso negli occhi degli altri ma non avevo mai capito che i miei occhi riflettevano quel sentimento per primi, verso quella luna che ogni notte mi ricordava lui, quel bambino bellissimo che mi aveva rubato il cuore in un secondo.
“Si.” Dissi improvvisamente decisa “Io lo amo, ecco se lo amo. Non potrei desiderare altro se non lui.”
“Allora non avere dubbi, tutto andrà per il meglio.”
“Che scenetta commovente” quella voce mi fece gelare il sangue nelle vene. Mi girai di scatto e fissai Luhan seduto su un ramo di un albero che mi guardava sorridente. “Bene, se non hai bisogno di altro se non di Kai non ti dispiacerà se ho mozzato la testa al tuo amico mezzo lupo no? Sai cominciava ad essere di intralcio” alzò la testa mozzata di Tao tenendola dai capelli e sentii un ringhio nascermi dentro la gola.
“NON IL MIO AMICO, BASTARDO CANE SCHIFOSO!”

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


Chapter 6


-Luhan-

“Hey mezzo lupo, che ci fai da queste parti?” Tao era seduto su un albero, con le gambe a penzoloni e guardava beatamente Kai e Mei ridere e scherzare.
“Cosa vuoi Luhan?” si girò a guardarmi senza però scendere dall’albero. “Non mi sembra che tra me e te ci sia tutta questa differenza, siamo entrambi nel posto sbagliato.”
“E’ qui che ti sbagli mezzo lupo, io sono nel posto giusto, per rivendicare qualcosa che mi appartiene perché anche noi siamo lupi proprio come loro e anche noi meritiamo un posto li.”
“No Luhan, quello non è il nostro posto, noi siamo diversi da loro. Guarda Kai, è forte, potente, veloce, riesce a controllare i propri istinti e le proprie trasformazioni. Siamo diversi dai puro sangue Luhan, devi fartene una ragione.”
“Come puoi dire queste cose? Come puoi rimanere così mentre quei bastardi ti trattano come se valessi meno di zero? Come? Dannazione Tao! L’ho sempre detto che non vali nulla.”
“Come?” scese dall’albero con un salto e me lo trovai davanti. “Ripeti quello che hai detto se ne hai il coraggio!”
Sorrisi facendo scrocchiare le dita “Sai che quello che ti hanno detto non è vero?”
“Cosa?” la sua espressione mutò improvvisamente, guardandomi in modo confuso. La sua coda si muoveva velocemente, con scatti ben precisi.
“Beh, ti hanno detto che finchè Minseok ti è vicino non ti potrà succedere nulla, giusto?” sorrisi di nuovo avvicinandomi a lui. “Sbagliano.”
Non gli diedi modo di dire o fare altro, gli presi la testa tra le mani e con una rapida mossa gliela staccai dal collo.
“Addio stupido e noioso mezzo lupo.”
 
 
-Mei-

“Vieni qui! Vieni qui e affrontami bastardo!” Xiumin mi reggeva dalle braccia mentre io scalciavo per buttarmi contro Luhan. Calde lacrime scendevano lungo le mie guance mentre sentivo un nuovo e strano istinto nascermi dentro.
“Cosa succede lupetta? Mi sembri agitata” ridacchiò Luhan.
“Ti odio, ti odio! Minseok lasciami!”  urlai.
“No sorellina, lascia che se ne occupi Kai, lascia fare a me e a lui…”
“NO! VOGLIO ANDARE IO! PRIMA AMBER, POI CHEN E ORA ANCHE TAO! LASCIAMI!”
“Mei, che succed…” Kai mi corse incontro ma non riuscì a completare la frase quando anche lui vide Luhan. La sua espressione cambiò, i suoi occhi persero la loro luce e un ringhio minaccioso si fece spazio nella sua gola. “T-tao…” sussurrò.
“Jongin…” mi liberai dalla presa di mio fratello e mi avvicinai a lui ma fui bloccata da un gesto della sua mano.
“Ferma Mei, vai a metterti a riparo, non voglio che tu assista alla morte di questo cane bastardo” nella sua voce non c’era la solita fermezza e sicurezza tipica di Kai, tremava, oscillava, insomma si vedeva che quello che diceva di voler fare non era quello che davvero lui voleva fare, e la cosa non mi convinceva per nulla.
 
 
-Kai-

“Tanto scommetto che non mi prendi!” un bambino correva lungo il sentiero del parco vicino casa. Si girò e mi fece una linguaccia ridendo.
Accelerai, non potevo accettare di essere battuto da lui.
“Sei lento Kai, corri di più dai!” il bambino rideva e correva sempre più veloce.
“Dai Lulu non riesco a starti dietro! Sei troppo veloce!”caddi in terra e scoppiai in lacrime graffiandomi tutta la faccia. Luhan tornò velocemente indietro e mi aiutò ad alzarmi.
“Sei proprio un salame sai?” ridacchiò ma vedendo che non gli rispondevo si rabbuiò. “Ti sei fatto male?”
Tirai su col naso e asciugai le lacrime. “No. Però tu vai troppo veloce. Io sono piccolo.”
Luhan sbuffò sedendosi a terra “Tu sei piccolo solo quando ti pare. Sei un lupo Kai! Tira fuori gli artigli, non puoi farti battere da me che sono un mezzo lupo!”
“Ma io ho solo 4 anni! Non è giusto!” piagnucolai.
“Ascolta, non importa se tu hai 4 anni e io 7. Tu resterai comunque un lupo e io un mezzo lupo, perciò smettila di lamentarti e alzati che i graffi sono già andati via!”
Mi asciugai ancora le lacrime e mi alzai aiutato da Luhan che mi sorrise e mi accarezzò i capelli. Era senza ombra di dubbio il fratello maggiore che non avevo mai avuto.
 
 
“AUGURI HANNIE!” gli urlai saltandogli al collo.
Luhan storse il naso prendendomi al volo “Odio quel soprannome.”
Risi e mi misi davanti a lui, eravamo entrambi cresciuti, ero alto quanto lui e probabilmente già più forte di lui. Era il decimo compleanno di Luhan e come ogni anno eravamo a casa sua per festeggiare. C’eravamo tutti, io e Tao ovvero i suoi migliori amici, Kris un suo nuovo compagno di scuola, Suho e Lay altri due puro sangue che abitavano nella zona che si erano uniti a noi solo per la mia presenza ma alla fine avevano imparato ad amare Luhan e la sua pazzia.
“Hannie ti abbiamo preso un regalo!” cantilenò Tao.
“Vi prego smettetela di chiamarmi Hannie però, mi da i nervi, sul serio.”
Kris rise “Oh dai, Hannie, devi essere felice. Oggi finalmente diventi grande!”
“Si, si okay ma ora voglio sapere, cosa avete combinato voi due che ridete sotto i baffi?” guardò me e Tao che non riuscì a trattenersi dal ridere. Gli allungammo un piccolo pacchetto incartato alla bene e meglio con una carta da giornale e un fiocco rosso.
“Spero ti piaccia, mamma e papà non sanno che te l’ho regalato altrimenti mi ucciderebbero.” Gli sorrisi timidamente.
Luhan ricambiò il sorriso e strappò delicatamente la carta da giornale che nascondeva un videogioco che, a causa delle poche possibilità economiche della famiglia Lu, non avrebbe mai potuto permettersi. I suoi occhi si riempirono immediatamente di lacrime e subito si lanciò su me e Tao abbracciandoci.
“Oddio ragazzi grazie, è il regalo più bello di sempre!”
“Hey tu non hai ancora aperto il mio non puoi giudicare cosi!” esclamò risentito Kris.
“Oh su ora non essere geloso, loro restano sempre e comunque i miei migliori amici” gli sorrise restando abbracciato a me e Tao. “Loro restano sempre e comunque parte della mia famiglia”
“Siete noiosi e appiccicosi, voglio la torta io!” Suho piagnucolò.
Le luci si spensero. “TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TEEEE! TANTI AUGURI MIO PICCOLO HANNIE, TANTI AUGURI A TEEE!” la mamma di Luhan si avvicinò a noi tenendo un vassoio con una piccola torta con dieci candeline accese sopra.
Luhan arrossì e ci guardò mentre noi applaudivamo e fischiavamo, già pronti a buttarci sulla torta che colava di cioccolato e panna, gusto di cui Luhan era particolarmente goloso, proprio come me.
“Dai Hannie, esprimi un desiderio” la signora Lu sorrise al figlio, lasciando trapelare due grandi occhi gialli colmi d’amore.
Luhan chiuse gli occhi e spense le candeline in una volta sola. Le luci si riaccesero e Luhan riaprì gli occhi tornando a sorriderci.
“Bene, arrivo subito con la torta ragazzi” la mamma di Luhan tornò verso la cucina, troppo felice del suo bimbo per riuscire a controllare una folta coda che le spuntava da dietro la schiena.
A quei tempi i genitori di Luhan non conoscevano la natura di puro sangue mia e di Suho e Lay, quindi non si erano mai fatti problemi a lasciarci frequentare, troppo felice che il suo bambino avesse degli amici veri.
 
 
 
Luhan aveva ormai sedici anni, aveva iniziato il liceo e conosciuto Minseok e tutto era cambiato, aveva cominciato a guardare la mia Mei con occhi diversi, occhi da ragazzo. Si era innamorato di lei, probabilmente lo era sempre stato ma era sempre stato troppo fedele per dirlo. Tao aveva addirittura l’assurda teoria secondo la quale Luhan e Mei erano legati dalla luna, insomma, erano destinati a stare insieme. Mi rifiutavo in tutti i modi di credere a quella teoria, troppo dolorosa per il mio giovane cuore innamorato. Mi tormentai per notti intere pensando a quanto avevo perso per amore, quanto entrambi stavamo soffrendo per amare la stessa ragazza. Come poteva essere la luna così crudele con i suoi figli?
“Kai, ti prego, mi dispiace. Non volevo che tra me e te finisse cosi, mi dispiace per tutto quello che ho detto sui puro sangue. Ti prego perdonami.” Trovai Luhan davanti alla porta di casa mia, in piena notte, una settimana esatta dopo il nostro litigio.
“Tu la ami vero?”sussurrai senza guardarlo davvero.
Luhan inghiottì a vuoto e abbassò lo sguardo “Si, io la amo, l’ho sempre amata. Ma lei ti appartiene e questo il mio cuore non riesce ad accettarlo.”
“Voi due eravate destinati quindi…” sospirai “Vai via Luhan, vai via. Non potrei resistere ad ucciderti se ti vedessi vicino a lei.”
“C-cosa?” Luhan indietreggiò
“Ti supplico Luhan, non farlo, non voglio ucciderti, ma se ti avvicinerai troppo a lei lo farò. Ti giuro che lo farò.”
Luhan si girò con le lacrime agli occhi e corse via.
 
 
“Ricordi la mia promessa Luhan? Ricordi cosa ti ho giurato?” sussurrai rivolto solo a lui.
Luhan non cambiò espressione, buttò la testa di Tao da una parte e annuii. Il mio stomaco si rigirò nel vedere la testa di uno dei miei migliori amici rotolarmi davanti ai piedi ma resistetti alzando lo sguardo verso di lui.
“Merda… la luna Kai, la luna!” Suho fece appena in tempo ad indicarmi la luna rossa salire in cielo che Luhan si lanciò su di me.
In meno di un secondo la sua trasformazione era completa. Lunghi artigli, coda folta, occhi gialli e orecchie pelose. Poco a poco la sua forma di umano svanì del tutto lasciando spazio ad un vero e proprio lupo.
“JONGIN!” Mei urlava e scalpitava tra le braccia del fratello che faceva di tutto per allontanarla dallo scontro.
Per un momento io e Luhan ci guardammo negli occhi, nessuno dei due si mosse. Nei suoi occhi, anche se gialli e animaleschi, rividi il mio migliore amico, mio fratello, quel bambino che mi aveva aiutato a rialzarmi mille e mille volte, quel bambino che era saltato al collo per il regalo che aveva sempre sognato, quel ragazzo che aveva rinunciato alla sua felicità per la mia. Le lacrime cominciarono a scendere lentamente lungo il mio viso.
“Non posso Luhan, tu sei comunque mio fratello.” sussurrai.
Aveva ucciso Amber, Chen… Tao, ma era più forte di me, non riuscivo ancora ad odiarlo abbastanza. Potevo picchiarlo, minacciarlo, sfidarlo ma non ucciderlo.
“Troppo tardi Kai” sussurrò Luhan prima di sferrare un colpo verso il mio viso facendomi perdere i sensi. L’ultima cosa che sentii fu la voce di Mei chiamare il mio nome.
 
 
 
10 anni dopo.


-Mei-

Erano passati dieci lunghi anni da quel giorno, dalla perdita della mia migliore amica, di mio fratello e del mio migliore amico e  non una cosa era rimasta uguale.
Dopo quella tremenda notte in cui vidi la testa di Tao rotolarmi sotto i piedi capii veramente perché il mio cuore si era legato a quello di Kai e non a quello di Luhan. Non si trattava di una leggenda, della luna, o di chissà cosa, io e Kai eravamo legati da qualcosa che andava ben oltre quelle stupide credenze del branco. Il mio cuore si era legato al suo perché nessun posto era più perfetto per me se non il petto di Kai.
In quella mostruosa notte, qualcosa accadde nel cuore di Kai e anche io lo percepii. C’era inquietudine e tormento, paura e dolore e…. amore, un amore sconfinato verso un fratello che aveva perso anni addietro e non era più riuscito a recuperare. Un fratello che si era lasciato corrompere da cose e pensieri cattivi che avevano lentamente consumato la sua anima fino a ridurla ad un buco nero di puro rancore.
Quella notte Kai si rifiutò di uccidere Luhan, troppo legato ai ricordi del passato e quella decisione gli costò una cicatrice che gli marcava la faccia dall’occhio destro fino a sotto il mento. Quattro artigli perfettamente ritratti sul suo volto e nonostante ciò rimaneva la cosa più bella che i miei occhi avessero mai visto.
Xiumin lasciò scappare Luhan, troppo preoccupato a soccorrere Kai, cosi come tutti gli altri. Passai tutta la notte accanto a lui, medicandogli un ferita che non si sarebbe mai aspettato di ricevere.
Nonostante ciò, lentamente, giorno dopo giorno, si riprese. Lui sosteneva che era grazie alle mie cure, io insistevo che era grazie alla sua natura di lupo.
L’amore che era nato tra noi diventava sempre più forte e ormai mi ero arresa all’evidenza che nessun altro avrebbe potuto prendere il suo posto.
Nemmeno ad un anno dall’accaduto Kai prese una grande ma importantissima decisione che cambiò la vita di entrambi.
 
“Kim Mei-Li, so perfettamente che siamo poco più di due bambini, che i nostri istinti da lupo sono ancora troppo forti per essere controllati, so che magari questo non è quello che vuoi, non per ora almeno, ma seguendo le regole del branco e, ancora più importante, seguendo il mio cuore io devo chiedertelo” eravamo nella piccola radura dove ci allenavamo. Quel giorno Lay e Suho non erano venuti dandosi improvvisamente malati, quindi c’eravamo solo io e lui. Non che stare sola con lui mi spaventasse ormai, era un anno che i frequentavamo e i suoi dolci occhi da lupo non avevano mai smesso di guardarmi nello stesso modo dolce e appassionato della prima volta. Lentamente Kai si inginocchiò davanti a me e prese la mia mano guardandomi fissa negli occhi. Il mio cuore batteva all’impazzata, in quell’anno avevo imparato a conoscere Kai, le sue pazzie e i suoi colpi di testa improvvisi che nemmeno Sehun, con tutta la buona volontà che poteva metterci, riusciva a contenere. “Kim Mei-Li, so che abbiamo entrambi diciassette anni, so che siamo dei bambini e che il mondo è ancora un insieme di misteri che non credo riusciremo mai a scoprire ma l’unico di cui sono venuto a capo è il mistero dell’amore. C’è chi dice che non lo trova mai, chi invece si innamora a prima vista o chi dell’amore non si fida. Hanno scritto poesie, storie e canzoni sull’amore ma mai nessuno si è davvero avvicinato al suo vero significato. Kim Mei-Li, l’amore sei tu, sono le tue cure quando sto male, il tuo sorriso, i tuoi occhi, le tue mani morbide, i tuoi baci, i tuoi ti amo sussurrati di notte quando solo la luna è testimone del nostro amore, sono i tuoi capelli mossi dal vento, il rossore delle tue guance quando ti imbarazzi. L’amore sei tu e io sono così fortunato ad averti che vorrei urlare di felicità ogni singolo giorno che mi sei accanto. Ti amo Kim Mei-Li e voglio averti accanto per tutta la vita, quindi, arrivando finalmente a capo di tutto quello che avrei sempre voluto dirti” sorrise e infilò una mano nella tasca di jeans tirando fuori un piccolo anellino con un lupo inciso sopra. Lo guardai con gli occhi lucidi e gli accarezzai il viso con la mano libera per spronarlo ad andare avanti. “Kim Mei-Li, vuoi essere la mia compagna per la vita, la mia anima gemella, la mia metà perfetta. Mei Mei, vuoi sposarmi?”
Scoppiai in lacrime saltando su di lui per baciarlo facendo finire entrambi a terra.
“Devo prenderlo come un si?” ridacchiò Kai.
“Si idiota, mille volte si. Dannazione ti  amo, ti amo così tanto da impazzire, non credevo di esserne davvero capace ma ti amo!” lo baciai tra le lacrime, troppo felice e commossa per riuscire a fermarmi. Mi infilò delicatamente l’anello al dito e mi strinse fra le sue braccia senza staccare le labbra dalle mie. Un raggio di luna filtrò tra i rami degli alberi e io sorrisi. Anche Chen era felice.
 
Il matrimonio non tardò ad arrivare. C’erano tutti, mi ero categoricamente rifiutata di festeggiarlo col branco lasciando parte della mia famiglia all’oscuro di tutto. Ma prima di tutto avrei dovuto chiarire un paio di cose con un paio di personcine…
 
“Aspetta…. No Mei ricomincia da capo, non ci ho capito un cazzo” Baekhyun si lasciò cadere sul mio letto a peso morto mentre Chanyeol continuava a fissarmi atono.
“Oddio ti prego, non di nuovo, è una storia così maledettamente lunga che ci metterei altre due ore a raccontartela di nuovo!” alzai gli occhi al cielo sedendomi vicino a Baek ma guardando l’altro ragazzo. “Yeol tu non hai aperto bocca da quando ho cominciato, ti prego di qualcosa, qualsiasi cosa…”
“Perché  non me lo hai detto subito? Perché me l’hai tenuto nascosto? Perché non hai ucciso quel bastardo che ha ucciso Chen” Chanyeol sputò tutto di colpo scoppiando poi a piangere.
Mi alzai velocemente e corsi ad abbracciarlo, diventava cosi piccolo quando piangeva.
“Sai Yeol, avrei tanto voluto dirti tutto dal principio, avrei voluto dirti di Kai nel mio giardino, avrei voluto dirti dei suoi strani comportamenti, di tutta la mia storia, del perché Amber è morta, del perché anche Chen non è stato risparmiato. Avrei voluto dirti tutto fin dall’inizio ma non potevo, avrei semplicemente rischiato di mandarti incontro a morte sicura e non potevo accettarlo, meno sapevi più al sicuro rimanevi. Sia tu che Baek.”
“E allora perché Tao sapeva tutto?” si asciugò le lacrime andandosi a sedere vicino al fidanzato lasciandomi sola in mezzo alla stanza, preda di tutte le loro domande.
“Beh, Tao è… era un mezzo lupo, proprio come Luhan o Kris. Metà delle cose che sapevo me le aveva raccontate lui, aveva cercato in tutti i modi di non lasciare che cadessi in quell’abisso profondo e buio che si era creato dentro di me dopo la morte di Chen… Tao era un vero amico e… e dannazione! Odio quel cane bastardo che gli ha fatto quello! Era suo amico dannazione,suo amico, suo fratello!” scoppiai in lacrime cadendo in ginocchio a terra realizzando quanto anche la morte di Tao fosse colpa mia.
Baek e Yeol mi furono accanto in meno di un secondo stringendomi tra le braccia. “Mei calmati, basta piangere, Tao non vorrebbe questo” Baek mi accarezzò i capelli. “Quando…. Quando Chen era… era ancora vivo e noi stavamo affrontando quella stupida crisi mi ero avvicinato parecchio anche io a quel ragazzo. Aveva lo strano potere di farsi amare da tutti quelli che aveva intorno, la sua risata contagiosa e il modo in cui si offendeva ogni volta che lo prendevi in giro era assolutamente adorabile. Ma allo stesso tempo era un ottimo consigliere, un amico fedele ed era felice solo se gli altri erano felici. Quindi ora smettila di piangere, sono sicuro che lui e la sua coda non vogliono vederti in questo stato”
“B-baek..” balbettai.
“Baekhyun ha ragione Mei, devi alzarti ed essere forte, sei un… sei un lupo! Dannazione dimostra di avere una forza interiore migliore. Non puoi lasciarti abbattere cosi. Abbiamo perso tante persone che amiamo, tu in particolare, hai perso i genitori, un fratello, un’amica e un nuovo amico ma guardati intorno, tu non sei sola, non lo sarai mai! Noi ci saremo sempre, Kai ci sarà sempre, Sehun, Lay, Kyungsoo, Suho e anche Minseok che a quanto ho capito è tuo fratello e non tuo cugino e… cazzo Mei no,mi sa che ho bisogno che tu mi ripeta di nuovo tutta la storia, penso di essere più confuso di Baek.”
Scoppiammo tutti a ridere, infondo i miei migliori amici non erano cambiati di una virgola nemmeno dopo tutto quello che gli avevo raccontato.
 
Una settimana dopo io e Kai ci sposammo, ci trovavamo nella piccola radura che aveva visto allenarci più e più volte. C’erano tutti quelli che amavamo, i miei genitori che per un momento sembravano aver ripreso un po’ di colore, i miei zii insieme ad un raggiante Minseok, Chanyeol e Baekhyun che facevano a gara tra chi piangesse di più, Suho con i suoi due gemelli, Lay che teneva per mano Sehun e Kyungsoo che per la prima volta dalla morte di Amber  e Tao sorrideva di nuovo senza dover fingere. E poi c’era Kai, oh lui era bello come un Dio, non avrei altre parole per descrivere la sua bellezza in quel giorno. Vestito interamente di bianco, con solo la camicia nera che riprendeva il colore dei capelli, gli occhi brillavano di una luce propria e il suo sorriso era accecante come un raggio di sole sulla neve.
Fu il giorno più felice di tutta la mia vita, anche perché ero sicura che gli spiriti delle persone che avevo lasciato erano li, a sorridermi. Spesso dico a Kai di essere convinta di averli visti. Tao era poggiato alla spalla di Kyungsoo e piangeva come un bambino senza nemmeno provare a nasconderlo. Chen e Amber invece erano in prima fila, si tenevano per mano e sorridevano, erano insieme ed erano felici e quel pensiero mi fece stare bene come non mai.
 
Dieci anni erano passati da tutto quello e molte cose erano cambiate.
Baekhyun e Chanyeol avevano proseguito gli studi e erano andati via dalla piccola cittadina di periferia per andare a vivere al centro di Seul, lontano da tutti noi. Non fu una scelta fatta per cattiveria ma per necessità.
 
“Channie non potete abbandonarmi ora! Non ora che io e Kai abbiamo…”
“Mi dispiace davvero tanto Mei” disse Chanyeol interrompendomi “Ci hanno offerto un lavoro molto importante in quell’azienda e non possiamo assolutamente rifiutare, è l’occasione di una vita. Insomma soldi, Seul, io  e Baek insieme… è la vita che ho sempre sognato, rendere felice l’uomo che amo in ogni modo.”
“Ma Channie anche io ho bisogno di te, io e lui ne abbiamo bisogno… non lasciarci soli…”
Chanyeol mi accarezzò il viso sorridendomi dolcemente “Non sarai mai sola, c’è Kai con te. Ce la farete insieme anche questa volta, vi ho visto affrontare cose peggiori e ve la siete sempre cavata benissimo e poi questa è una bella cosa”
“Ma io sono così piccola, ho solo diciannove anni e ho bisogno di te!” piagnucolai.
“Ora non fare la bambina Mei. Per questo potevi pensarci prima eh, ora devo andare, Baek mi aspetta in macchina. Ti chiamo appena arrivo, ciao nana.” mi baciò sulla fronte uscendo dalla porta dell’appartamento che condividevo con Kai da due anni.
 
 
Chanyeol fu il primo al quale lo dissi, non avevo il coraggio di andare da Kai. La partenza di Baek e Yeol, segnò uno dei primi cambiamenti della mia vita oltre al segreto che portavo dentro di me.
Ma quei due non furono gli unici a prendere decisioni improvvise che ci lasciarono senza parole.
 
“Abbiamo deciso di trasferirci in America!”
“Cosa?!” urlò Kai verso il migliore amico che sorrideva felice stringendo la mano del fidanzato.
“Si, sai Lay ha scoperto che li cercano un sacco di fotografi professionisti e così ha provato ad inviare qualche scatto e bum, l’hanno preso. Partiamo fra una settimana!” esclamò Sehun ancora troppo felice per rendersi conto della faccia shoccata di Kai.
“E una volta li ci sposeremo, sappiamo che li non hanno problemi con i gay, è il posto perfetto per noi!” sorrise Lay guardando dolcemente il fidanzato prima di rivolgere lo sguardo verso me e Kai.
“Quindi il vostro meraviglioso piano è scappare in America, sposarvi e vivere per sempre li come fotografi?” Kai incrociò le braccia, infuriato verso la coppia felice.
“Oh avanti Kai, tu qui hai tutto quello che hai sempre sognato, una moglie che ti ama, un lavoro che ti piace, sei felice e appagato. Vogliamo esserlo anche noi. Infondo anche Baek e Yeol sono andati via no?”
A quelle parole abbassai lo sguardo e mi alzai portando i piatti vuoti in cucina. Lo stomaco mi si strinse e gli occhi si velarono di lacrime. I miei migliori amici se ne erano andati a Seul da poco più di un mese e aveva già smesso di chiamarmi. Li capivo, infondo dovevano vivere la loro vita, ma erano parte della mia famiglia, quella che mi era rimasta per lo meno, e non riuscivo ad accettare di averli persi così facilmente.
“Toc toc?” Sehun entrò lentamente nella cucina avvicinandosi a me “Mi dispiace per quello che ho detto prima, so che tu ci stai male per la lontananza di quei due, non avrei dovuto dirlo…”
“Non importa Hun… hai ragione infondo, ognuno si fa la propria vita no? Anche io e Kai ce la siamo fatta è solo che… sia per me che per lui è difficile accettare di perdere qualcun altro che amiamo.” Le lacrime cominciarono a scendere lungo le mie guance ma fortunatamente essendo di schiena Sehun non le notò.
“Mi dispiace Mei, io lo amo, voglio solo essere felice… non vorrei mai far soffrire voi due…”
“No” mi asciugai in fretta le lacrime e mi girai per sorridergli “Hai ragione. Sta tranquillo penserò io a tranquillizzare Kai, vedrai. Meritate di essere felici dopo tutto quello che avete passato anche voi.”
“Grazie Mei e… dovresti dirglielo, tra poco diventerà evidente.” Mi fece un cenno del capo e mi sorrise appena.
“C-cosa?” balbettai confusa.
“Oh andiamo Mei, ce ne siamo accorti tutti, l’unico che dorme in piedi è Kai. Tu diglielo okay?”
“Tesoro dobbiamo andare!” urlò Lay dall’altra stanza.
“Arrivo!” rispose Sehun “Tu diglielo eh” e corse via per raggiungere Lay.
Una settimana dopo partirono e io non riuscii ancora a dirlo a Kai.
 
 
Persino Suho era cambiato, finita l’università era andato a prendersi i bambini al branco e aveva preso l’importante decisione di crescerli da solo,contando sempre e solo sul nostro aiuto e su quello della nonna dei bambini che, però, non prese molto bene il fatto che li avesse trascinati a vivere tra gli umani.
 
“Sono i miei bambini! Decido io cosa è meglio per loro!”
Mi aveva trascinato con lui affermando che tanto non avevo nulla da fare e mi aveva lasciato in macchina con i due gemelli che si coprivano le orecchie con le mani per non sentire gli strilli della nonna e del padre che cercavano di decidere chi fosse il più giusto per crescere quei bambini.
“Non potranno mai crescere bene tra gli umani e poi non hanno una figura femminile fissa. Cosa farà tua figlia?”
Non ce la feci più a vedere quei bambini premersi le mani sulle orecchie così cercai di fare qualcosa.
“Okay bambini, ora ascoltate la zia okay?” mi girai verso di loro sorridendogli. “Cantiamo una canzone più forte che possiamo? Che ne dite? Vediamo chi è più bravo?”
“Siiii mi piace questo gioco!” esclamò Yume.
“Ma bisogna urlare?” chiese Junsu improvvisamente interessato.
“FATTI GLI AFFARI TUOI! SONO I MIEI FIGLI E’ GIUSTO CHE LI EDUCHI IO!”
“Si bambini dobbiamo urlare più forte che possiamo, che canzone volete cantare?” gli chiesi sorridendo.
“Quella che ci canta sempre papà quando viene qua!” disse Yume felice di poter togliere le mani dalle orecchie.
“Fammi sentire come fa dai” le dissi per spronarla a cantare.
“I’ll hug you, I’ll hold your hands. If your heart can be at rest..”
“Non fa così!” la interruppe Junsu saltando sulla macchina mentre la sorella continuava a cantare. “Ha sbagliato a cominciare. Fa cosi! Sometimes, I close the door and fall into my thoughts, thinking about myself on stage. You even liked, my clumsy moments. But I wonder if I even deserve that love..”
Mentre i due bambini continuavano a cantare urlando, nonna e padre uscirono di corsa dalla casa preoccupati per quelle urla improvvise. Appena Suho capì di cosa si trattava mi sorrise riconoscente e si girò verso la nonna.
“Ecco vedi? Quella è la canzone che gli canto ogni volta che vengo qui da loro. E poi come puoi vedere non gli mancherà mai una figura femminile, avrò sempre l’aiuto di Mei e non sarò mai solo. I miei bambini saranno felici e vivranno nel modo giusto perché gli umani non sono una minaccia e prima o poi lo capirete anche voi.” Gli sorrise e tornò in macchina andando verso casa cantando con i suoi bambini.
“Sarai una brava madre sai Mei?” mi disse mentre portava i bambini a letto “Lo hai detto a Kai vero?”
“Io… cioè… io…” arrossii, com’era possibile che tuttu se e fossero accorti così facilmente?
Suho mi sorrise tirando su le coperte a Yume. “Diglielo questa sera Mei, anche perché comincia a diventare evidente sai?” mi indicò la pancia e mi accompagnò al mio appartamento ridacchiando.
 
 
Dopo soli due anni di matrimonio con Kai, la luna aveva decisa che ero pronta, così una mattina, capii che qualcosa non andava. Feci un test, uno di quelli che si comprano in farmacia e risultò positivo. Tutti lo sapevano, tutti tranne Kai. Dopo aver parlato con Suho mi decisi, non potevo tenerglielo nascosto ancora, non me lo avrebbe mai perdonato.
 
“Kai tesoro, posso parlarti un momento?” era appena rientrato e io gli stavo preparando la cena. Le mani iniziarono a tremarmi appena lo vidi entrare nella cucina con una sigaretta tra le labbra.
“Tutto okay Mei Mei? Sei pallida…” i guardò negli occhi.
“Si… cioè no, cioè… oh dannazione. Okay siediti e… e butta quella sigaretta perché… perché… perché ai bambini il fumo fa male” dissi tutto d’un fiato.
“Ma qui non ci sono bambini “ mi sorrise “E io sono abbastanza grande ormai.”
“Si, è vero, ora non ci sono che corrono per questa stanza, ma un bambino c’è…” gli presi la mano e la poggiai sulla mia pancia.
“T-tu vuoi dire che… t-tu… n-noi…”
Per un momento fui sicura che sarebbe svenuto per quanto colore aveva perso all’improvviso dal volto. Poi all’improvviso si riprese e mi abbracciò urlando.
“Diventerò padre, diventerò padre! Oddio Mei diventerai mamma!”
“I-immagino di si…” sorrisi imbarazzata.
“Oddio ti amo!” mi strinse tra le braccia baciandomi. Infondo non era stato cosi difficile.
 
La parte più complicata fu dirlo a Minseok, che per un momento fu sul punto di uccidere Kai all’istante ma la presenza dei miei genitori lo bloccò ad un freddo “congratulazioni”
 
 
L’ennesima novità arrivo da Kyungsoo che, poco prima della nascita del bambino, si presentò a casa nostra in uno stato pessimo. Kai fece appena in tempo a prenderlo a volo dopo di che perse i sensi. Fu ricoverato per un anno e mezzo in una clinica di recupero, aveva iniziato a fare uso di droghe pesanti e alcol dalla scomparsa di Amber e Tao, non era riuscito più a riprendersi dalla perdita di due dei suoi migliori amici. Si era trovato improvvisamente solo e l’unico conforto gli era dato da quella roba. Purtroppo non riuscì mai ad uscirne davvero. Erano passati due anni da quella sera in cui ce lo trovammo davanti alla porta di casa, delirante e sul punto di perdere i sensi, quando una chiamata improvvisa dalla polizia ci chiese se lo conoscevamo.
 
“Come? Do Kyungsoo dice? Certo che lo conosco, è un mio caro amico” diceva Kai a telefono mentre io correvo dietro al piccolo Seokjin che cercava in tutti i modi di camminare per rompere tutto. “C-come… s-si arrivo subito” attaccò e mi venne incontro bianco come poche volte lo avevo visto. Tremava ed era sul punto di piangere.
“Kai che succede?” gli chiesi afferrando il bambino.
“K-Kyungsoo… lui… lui  è morto… si è ucciso questa mattina a casa sua…”
 
 
La polizia aveva trovato una lettera che chiedeva esplicitamente di contattare prima di tutti Kai e poi tutti gli altri. Si scusava per il suo gesto ma non riusciva più ad andare avanti in un mondo che ormai per lui era solo in bianco e nero. La perdita di un altro amico ci fece ritrovare di nuovo tutti insieme a piangere per il dolore di una vita spezzata troppo in fretta.
 
 
L’unico di cui si sembrava non avere più traccia era Luhan, aveva rovinato la vita di ognuno di noi togliendoci poco a poco ogni affetto per poi sparire nel nulla.
Erano passati dieci lunghi anni dall’ultima volta che lo avevamo visto e tutti sembravamo averlo dimenticato del tutto anche se infondo ai nostri cuori la cicatrice faceva fatica a rimarginarsi.
“Mamma sono tornato!” Seokjin è ormai cresciuto, sta frequentando le scuole elementari. È sempre più simile a suo padre e ogni giorno che passa ci riempie più di orgoglio.
“Mamma oggi ho incontrato uno strano signore nel cortile della scuola” mia figlia, Jun, di soli quattro anni frequenta invece l’asilo ed è la principessa di casa. Un piccolo petardo colorato che riempie la nostra vita di gioia e disastri in giro per casa.
“Un signore strano tesoro? E chi era?” le chiesi prendendola in braccia.
“Mi ha detto che si chiama Luhan, ha detto che eravate vecchi amici e che tu eri bellissima. Sai mamma è molto gentile con me. Mi ha detto che gli dispiace per zio Chen e per Tao, ha detto che dopo passerà a trovarvi!” la bambina sorrideva innocente e io non riuscivo a credere alle mie orecchie. Guardai Kai che era rimasto senza parole proprio come me.
“Mamma ma Luhan non è lo stesso che ha fatto la cicatrice a papà?” chiese Seokjin.
“S-si tesoro è lui… Kai chiama subito Suho e fallo venire qua con i gemelli. Non mi fido di lui.”
 
Dieci minuti dopo i gemelli, Seokjin e Jun erano tutti nella stanza del maggiore mentre noi aspettavamo pronti l’arrivo di Luhan.
Bussarono timidamente alla porta e Kai aprì, rimanendo comunque in guardia. Luhan fece un passo avanti, non aveva più nulla del ragazzo che avevamo conosciuto e amato anni prima. I capelli erano sporchi e scapigliati, aveva grandi e profonde occhiaie, le labbra spaccate e i vestiti luridi e strappati.
“L-Luhan…” balbettai non credendo ai miei occhi.
Questo si buttò in ginocchio con gli occhi carichi di lacrime. “Mi dispiace. Per Amber, per Chen, per Tao, per il vostro dolore, per avervi rovinato la vita, per avervi tenuto in ansia per anni, mi dispiace per essere scappato, per non essere stato abbastanza coraggioso da morire quella notte in cui non meritavo altro. Mi dispiace di così tante cose che voi non potete nemmeno immaginare…”
“E cosi sia.” Minseok comparve all’improvviso dietro Luhan facendolo sembrare ancora più piccolo e i suoi occhi ancora più grandi. “Essendoti pentito di tutto il male che hai inflitto su tutti noi avrai diritto ad un giusto processo nel branco, ma una volta li saranno gli altri lupi a decidere la tua sorte e io non potrò né dire né fare nulla. Prendetelo.” Altri due lupi comparvero dal nulla e lo presero dalle braccia tirandolo su di peso. Non oppose resistenza, si lasciò trascinare. I suoi occhi incontrare per un lungo attimo quelli di Kai, un attimo in cui due fratelli si dissero definitivamente addio, dopo di che sparì dalle nostre vite per sempre.
 
La luna rossa brillava nel cielo, i lupi ululavano e il vento soffiava, mi strinsi sul petto di mio marito e sorrisi. “Ti amo Kai, ora e per sempre il mio cuore ti appartiene.”
E quando un lupo si innamora, è per sempre.
 
 
-Fine-
Note dell'autrice
E finalmente siamo arrivati alla fine, yeeeeeeee. Mi scuso per il ritardo ma la scuola non mi lascia tregua e mi sono scapicollata per scrivere tutto
. Anyway, grazie per chi mi ha seguito dall'inizio fino alla fine, grazie a Chiara, a Marta e Sofia che nonostante io abbia ucciso i 2/3 degli EXO mi hanno risparmiato. Grazie a Rainie che mi ha recensito ogni capitolo e mi è stata fedele (grazie grazie). E ora le scuse, emm... ammetto che Chen è il mio bias ed ucciderlo è stata una pugnalata pure per me quindi sorry, sorry per Amber, per Tao (ancora ci piango), anche per Kris e per Kyungsoo in questo capitolo e scusate anche per Luhan che come avrete capito è morto o comunque bene non se la passa (a vostra immaginazione).
Mi scuso anche per il capitolo composto da soli flashback ma era davvero necessario.
Detto questo, grazie ancora a tutti e ora vado a festeggiare studiando diritto per la mia prima fanfiction conclusa.
-Nessa x

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