Heroine

di lirin chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Dove C'è Solo Da Preoccuparsi ***
Capitolo 2: *** Dove Il Diavolo Fa La Sua Offerta ***
Capitolo 3: *** Dove Certe Cose Fanno Molto Molto Molto Schifo ***
Capitolo 4: *** Dove Il Principe Sprofonda ***
Capitolo 5: *** Dove Ci Si Risveglia In Posti Sconosciuti ***
Capitolo 6: *** Dove Si Viene Pestati e Abbracciati ***



Capitolo 1
*** Prologo - Dove C'è Solo Da Preoccuparsi ***


Prologo

Dove C’è Solo Da Preoccuparsi


Molte volte ho sperato di vederti ancora.

La tua luce mi abbagliava gli occhi talmente tanto da doverli chiudere.

Quando ero vicino a te, i miei occhi erano sempre chiusi.

E non ho mai visto quanto in realtà tu avessi bisogno di me.

Perdonami.


"La mia risposta è no"

Le parole furono così veloci e spietate che l’uomo per poco pensò che non avesse detto niente.

Purtroppo lo sguardo che il biondo gli lanciò era una risposta più che eloquente e toglieva ogni possibile dubbio.

"Naruto! Non fare il bambino! È un’occasione che non puoi perdere!" Insistette ancora.

Doveva riuscirci. Per principio professionale odiava veder sprecato del talento così grande.

Il ragazzo con cui stava parlando, si alzò dalla sedia sgangherata dove si era seduto. Aveva degli splendidi capelli biondi, anche se qualche ciocca era colorata di un rosso fuoco. Gli occhi azzurri – stranamente arrossati - lo scrutarono, infastiditi mentre si metteva l’ennesima sigaretta in bocca accendendola. L’uomo poté notare i numerosi anelli alle dita e, quando queste si avvicinarono alla bocca, il percing che partiva al labbro inferiore che si collegava tramite una catenella ad un orecchino all’orecchio destro.

L’uomo riuscì a contare solo su questo orecchio cinque diversi percing, quello sinistro non riusciva a vederlo in quanto Naruto era voltato sul fianco destro rispetto a lui.

Fu il fumo della sigaretta che gli finì in faccia a risvegliarlo.

"Kakashi, stammi bene a sentire. Non ci sono stato 6 anni fa a questo giochetto e non ci sono stato negli anni a venire, cosa ti fa pensare che ci stia ora?"

L’uomo ghignò alla domanda.

"Il fatto che sei al verde e che ho finalmente trovato delle persone che potrebbero interessarti"

Per un attimo il biondo lo guardò con un po’ di curiosità, ma il suo sguardo mutò subito in uno scettico. Spostò gli occhi da un’altra parte e fece un tiro prima di rispondere.

"Ci sono mille chitarristi in queste bettole, chiedi a loro. Chissà..." Lo guardò, ironico "Magari ne trovi uno che non sia drogato e alcolizzato come il sottoscritto"

Si mise la sigaretta in bocca e si abbassò per prendere la cinghia della sua chitarra e mettersela in spalla.

L’uomo si fermò ad osservare il suo modo di vestire. Portava una maglietta bianca con scritte e teschi con sopra un giacchetto di pelle nero con numerosi strappi. I pantaloni erano anch’essi neri, ma di jeans con numerose catene attaccate.

Storse la bocca. Non gli era mai piaciuto quel suo modo di vestire.

"Io sono fuori da quel giro da tempo. Vedi di rassegnarti. La vita da star non fa per me"

Fece qualche passo verso l’uscita.

"Naruto, tu sei fatto per quella vita! Sei il migliore! Non dovresti nemmeno sognarti di stare in questa topaia a suonare canzoni per drogati che non sanno nemmeno da che parte sta la vera musica!"

Quando Naruto si voltò di scatto, la prima cosa che Kakashi vide furono i suoi occhi furiosi.

"Ma tu cosa ne sai?! Eh?! Il migliore un cazzo! Non me ne frega niente di suonare per l’ennesimo moccioso che vuole sfondare per fare un po’ di soldi e scoparsi qualche tipa!" Buttò a terra la cicca della sigaretta e la pestò con stizza, per calmarsi "Sei riuscito perfino a farmi incazzare... Fanculo Kakashi"

Detto questo si voltò di nuovo e sparì dietro la porta di ferro scolorita e arrugginita.

L’uomo, rimasto solo nella penombra del retro di quel locale sudicio e malfamato, sospirò.

"Quel ragazzino non finirà mai di preoccuparmi..."



Si sbatté alle spalle la porta. Il rumore si propagò per tutto il condominio, ma non gliene importò niente, tanto nessuno l’avrebbe notato.

Si tolse le scarpe e il giacchetto prima di buttarsi di peso sul divano logoro e sporco. Sospirò pesantemente prima di chiudere gli occhi e coprirseli con un braccio. Sentì subito la fronte sudata, ma non aveva le forze di alzarsi e andare a farsi un bagno. Abbandonò l’altro braccio penzoloni, le dita sfioravano il pavimento polveroso.

Nella stanza non c’era altro che il divano dove era sdraiato e una piccola tv scassata poggiata su un mobiletto traballante, polveroso e cosparso di lattine di birra.

Mai come in quel momento si era sentito tanto abbandonato a se stesso, anzi si sentiva così ogni volta che quel rompipalle di Kakashi veniva a scassargli i coglioni con la storia di qualche promettente cantante che aveva bisogno di un band e, quindi, di un chitarrista. Prometteva di farlo diventare famoso, di dargli soldi e protezione che adesso non aveva.

Digrignò i denti.

Soldi, soldi e solo soldi. L’unica cosa che comandava il mondo, l’unico padrone degli uomini. Si sentiva schiacciato ed oppresso, come se l’aria venisse a mancare.

Scattò in piedi e andò a passo svelto all’entrata, dove aveva lanciato malamente il giacchetto di pelle. Lo raccolse e frugò in tasca.

Toccò qualcosa che scricchiolava e lo tirò fuori. Era un piccolo pacchetto di carta stagnola. Dentro, sapeva che c’era la porta e la chiave per dimenticare tutto, almeno per un po’.

La guardò, indeciso. Voleva davvero caderci ancora? Rendersi schiavo di nuovo?

Ripensò alle parole di Kakashi e a quanto si preoccupava per lui.

Strinse in un pugno la carta e poi la gettò lontano. Questa sbatté sul muro per poi rotolare sotto il mobile della televisione.

"Fanculo Kakashi"


Infondo, le azioni che una persona compie non possono essere mai del tutto espiate, vero?

Avrei dovuto saperlo, ed invece ti ho dato per scontato fino all'ultimo.

Perdonami.


NdLirin: Lirin torna al suo antico amore! La musica! Eeehh... Quanti ricordi... Mi viene quasi voglia di piangere ç__ç Ho meditato molto sulle varie parti da dare ai personaggi e credo di aver fatto un buon lavoro... Il mio personaggio preferito è Kakashi! XD Anche se Naruto è così kakkoi!! *_*

Ma lasciamo stare i miei gusti personali v.v Comprendo che dal prologo non si capisca praticamente nulla, ma aspettate e vedrete!

La mia ‘Heroine’ vi stregherà! *_*

Per adesso il reating è ‘arancione’, ma chissà... Magari sarà la volta buona per me per arrivare al ‘rosso’ *_* Chi lo sa!


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Capitolo 2
*** Dove Il Diavolo Fa La Sua Offerta ***


Capitolo Primo

Dove Il Diavolo Fa La Sua Offerta


La mia voce faceva vibrare le tue corde.

La mia voce arrivava alle tue mani e le faceva muovere.

Dimmi, le cose sono cambiate così tanto da allora?


Si svegliò con l’incessante suono di qualcosa che suonava. Sbatté gli occhi, si rigirò nel divano e mugolò, contrariato.

Si era di nuovo addormentato in salotto e adesso aveva tutte le ossa che facevano male.

Di nuovo, quel suono si fece risentire e finalmente riuscì a riconoscerlo. Il suo fottuto cellulare.

Si alzò lentamente camminando barcollante verso il giaccone di pelle abbandonato per terra vicino alla carta stagnola aperta. La ignorò, rammentandosi che la prossima volta avrebbe resistito, anche se sentiva perfettamente quanto i suoi stessi pensieri fossero superficiali e privi di convinzione.

Prese il giacchetto e afferrò il cellulare in una tasca.

Qualcuno aveva avuto il coraggio di mandargli una e-mail. Sperava vivamente che non fosse una di quelle ragazzine petulanti.

La aprì e subito seppe che non era così. Erano poche parole, ma decise.


'Naruto, scusami per ieri sera. Vieni al solito posto alle 4. Non te ne pentirai. Kakashi’


Sospirò, indeciso se arrabbiarsi per essere stato svegliato per una cavolata del genere o per la perseveranza di quell’uomo. Di sicuro non poteva dire che Kakashi fosse una persona che si arrendeva, solo che di solito lasciava perdere al primo no. Invece, questa volta, era proprio convinto di poterlo convincere. Evidentemente credeva davvero in questo cantante prodigio.

O semplicemente si era stancato di vederlo alla deriva e stava giocando sulla sua curiosità.

Sbuffò. Kakashi non era così intelligente da fare certi pensieri contorti.

O forse sì. Quello era una vecchia volpe degli affari e se ne fiutava qualcuno vantaggioso non lo lasciava andare finché non era soddisfatto.

Dette un’occhiata all’orologio del cellulare e scoprì di avere poco più di un ora per decidere se andare o no all’appuntamento.

Comunque, in qualsiasi caso, era meglio farsi una doccia. Magari super gelata per schiarirsi le idee.



Mancavano pochi minuti alle cinque e in quel bar poco frequentato il caldo cominciava piano piano a diminuire.

L’uomo guardò ancora una volta l’orologio di fronte al bancone buttando giù un altro bicchierino di qualcosa di forte.

Era da più di due ore che aspettava, ma del biondo ancora nessuna traccia.

Cominciava davvero a sospettare che non sarebbe venuto. Eppure aveva puntato sulla sua assoluta curiosità, l’unica cosa che non era cambiata in lui in quegli anni.

Poggiò con un tonfo sordo il bicchiere sul tavolo, sospirando.

Infondo, era tutta colpa sua se era finito in quel modo e doveva rimediare.

Sentì vibrare il cellulare nella sua tasca e si affrettò a rispondere.

"Pronto?"

"Kakashi Sensei! È due giorni che manca alle prove! Come facciamo senza di lei?!"

L’uomo ridacchiò. Per un attimo aveva sperato che fosse qualcun'altro.

"Scusa Sakura. Devo occuparmi di una cosa..."

"Non mi dirà che sta ancora tentando di convincere quel genio ad unirsi a noi! Quante volte le ho detto che non ci serve?! Abbiamo molti chitarristi alla sua altezza!"

Kakashi si ritrovò a sospirare. Erano le stesse parole che gli dicevano tutti ogni santissima volta.

"Se tu lo avessi mai incontrato anche solo una volta, Sakura, capiresti che non c’è nessuno alla sua altezza"

Anche se non poteva vederla, poteva benissimo immaginare la faccia scocciata della ragazza.

"Tranquilla. Domani ci sarò. Con lui... O senza di lui"

Senza nemmeno aspettare una risposta chiuse la chiamata e spense il telefono.

"Ce ne hai messo di tempo, Naruto. Avevi perso la strada... O eri troppo fatto per ricordartela?"

Qualcosa lo colpì malamente facendolo mugugnare di dolore.

"Taci" Disse Naruto mettendosi seduto vicino all’uomo. Poggiò a terra la sua fedele chitarra. Evidentemente aveva colpito Kakashi con quella.

Notò che il ragazzo si era cambiato e non portava il giubbotto di pelle della sera prima. Pure il percing che andava dalla bocca all’orecchio era sparito, ma la sigaretta c’era sempre.

"Allora? Mi hai chiamato solo per fissarmi o per dirmi qualcosa?" Chiese bruscamente il biondo. "Se mi hai fatto venire per una stronzata ti giuro che non ti prendo a calci in culo"

Kakashi alzò gli occhi al soffitto sporco.

"Non cambierai mai..." Disse prima di cominciare a rovistare nella giacca e tirarne fuori un lettore MP3.

Naruto lo guardò, dubbioso mentre vedeva l’uomo porgergli l’oggetto.

"Ascolta la prima traccia e dimmi cosa ne pensi. È senza musica, ma anche solo la voce va bene"

Il biondo lo scrutò ancora un po’ titubante, come se prendere quell’oggetto fosse come accettare un patto col diavolo.

Ma, infondo, cosa ci sarebbe stato di male solo ad ascoltare un ragazzino che cantava.

Sospirò, prendendo l’MP3 dalla mano dell’uomo.

"Ti stai giocando proprio tutto, eh Kakashi?"

L’altro ghignò.

"Come sempre, Naruto"

Lentamente si infilò le cuffiette alle orecchie e fece partire il brano.

Per tutto il tempo in cui il biondo ascoltò, Kakashi lo osservò. Lo vedeva chiudere gli occhi e rimanere immobile. Non un movimento, non un’espressione. Solo il lento innalzarsi del fumo della sigaretta. Naruto si era estromesso dal mondo ed era proprio questo che Kakashi adorava in lui.

La sua totale devozione alla musica. Una volta il biondo gli aveva detto che la sua era quasi una prigionia. Era prigioniero delle note e l’unica cosa che poteva fare era ascoltarle e capire cose gli volessero dire. Ascoltare, capire e poi-

All’improvviso il ragazzo prese la sigaretta di bocca e la spense sul legno del tavolo lasciando una bruciatura scura. Si tolse le cuffie e le gettò sul bancone mentre ancora il brano andava.

"Ho sentito abbastanza" Disse freddamente mentre si alzava.

Prese la sua chitarra e se la mise in spalla.

"E allora?" Chiese, ironico, l’uomo per sapendo quale fosse la sua risposta.

Lo vide tentennare per un attimo e poi guardarlo pieno di irritazione.

"Sapevo che venire qui era una trappola! Fanculo Kakashi!"

L’uomo ridacchiò, malefico.

"Le prove sono domani alle 10, sai dove!" Disse mentre il giovane se ne stava già andando.

"Non sperarci!" Rispose burbero l’altro.

Mentre lo guardava allontanarsi, Kakashi pensò che per adesso poteva essere soddisfatto. Anche se ne aveva di strada da fare.

Sia Naruto che...

Fece per riprendere l’MP3, ma notò che questo era sparito. Non poté far altro che ridacchiare ancora.

Quel Naruto non sarebbe mai cambiato.



La ragazza dai buffi capelli rosa urlò in frustrazione, battendo i piedi per terra.

"Shannaro! Kakashi Sensei mi farà impazzire un giorno di questi!" Esclamò mentre i suoi occhi occhi verdi lampeggiavano di rabbia.

"Dai, calmati, Sakura. Guarda che sta lavorando per noi. Senza chitarrista non andiamo da nessuna parte" Disse un ragazzo dai corti capelli neri, la pelle bianca e un sorrisetto furbo sulla faccia.

"Taci, Sai! Non difenderlo!" Esclamò la ragazza, furiosa. "Scaricarci per un ragazzino di cui nemmeno vuole parlarci! Come se la band fosse fatta per lui!"

Spostò gli occhi verso la finestra cercando un qualche appoggio dal ragazzo che continuava a fissare fuori dalla finestra. I capelli neri, tagliati in due ciuffi più lunghi davanti al volto e corti dietro, facevano da contrasto con al pelle bianca, come del resto gli occhi scuri.

Sasuke Kun! Tu non dici niente?!” Continuò la ragazza spostando una ciocca di capelli rosa dietro l'orecchio.

"Ehi, Uchiha! Secondo te chi è questo fantomatico chitarrista?" Chiese un ragazzo dai corti capelli castani e gli occhi dorati. Sulle guance aveva degli strani segni rossi.

"Non lo so... Basta solo non sia una palla al piede"

Rimase a fissare la città illuminata dalle luci delle insegne, delle case, dei fari e del mondo che viveva.

Tutto così diverso dal suo paese.

Eppure tutto sembrava così meravigliosamente brillante.



Nel suo salotto, seduto sul divano logoro, con la chitarra in mano, uno spartito bianco davanti, la voce di quel ragazzo nelle orecchie e la sigaretta in bocca, un biondo componeva musica.

Il mondo era sparito lasciando posto ad occhi sfuggenti brillanti, una bocca che si apriva, una voce che esprimeva emozioni.

Il ragazzo biondo sorrise, dando uno sguardo fuori dalla finestra.

Tokyo era così luminosa quella sera.

Eppure non riusciva a coglierne i colori di vita. Quelle luci sembravano così false ai suoi occhi.

Tornò a concentrarsi mentre quella carta stagnola brilluccicava ancora nella penombra della stanza.


Quando entro in quella piccola sala di prove, ti vedo ancora ricurvo sulla chitarra, la mia voce nelle orecchie e la sigaretta in bocca.

È un'immagine impressa nella mia mente.

Per sempre.


NdLirin: Ahhh! Non so perché, ma mi sento di dire che questa fic è una figata! Me lo dico da sola! XD... è che in questo periodo vado in giro con l'immagine di Sid Vicious nella mente e mi sta contagiando *_*... E poi immaginarsi Sasuke che canta le canzoni dei Sex Pistols è troppo da infarto! *_* Tenterò di moderarmi v.v Intanto pensiamo ai ringraziamenti!

Ryanforever: Il mio Naruto è tutto fuorché il classico Naruto... Non mi chiedere perché, ma io Naruto tendo a farlo sempre super figo e lascio Sasuke come un'idiota anche se è il mio personaggio preferito °-° Comunque grazie per il commento ^^

Ladynena: emmm... Non so se hai sbagliato a scrivere o sono io che ho fatto intendere nel prologo... Quello non era Sasuke, ma Naruto ^^... So che pare impossibile, ma Naruto emo mi intriga! v.v Comunque spero che continui a seguirmi! ^^

YUKO CHAN: grazie per il tuo commento caloroso! ^-^ Non ti deluderò!

Bhe?! Dove sono i restanti commenti?! ç_ç Che cattivi che siete! 14 preferiti e solo 3 commenti! E io che volevo farvi vedere il disegno di Naruto Chan versione emo! ç_ç

Ma non lo meritate v.v No no!

Nel prossimo capitolo se sarete bravi lettori!

Alla prossima! ^-^

P.S. Sid Vicious! *____*


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Capitolo 3
*** Dove Certe Cose Fanno Molto Molto Molto Schifo ***


Capitolo Secondo

Dove Certe Cose Fanno Molto Molto Molto Schifo


La prima volta che ti vidi seppi subito che eri quello giusto.

Eri speciale, avevi una luce che attirava e i tuoi occhi imprigionavano.

Solo che non mi sarei mai aspettato che sarei rimasto imprigionato a mia volta.


Guardò per l’ennesima volta l’enorme palazzo a vetri che aveva davanti. Era la terza volta che ci passava davanti, indeciso se entrare – e darla vinta a Kakashi – o andarsene – e rinunciare a quello che aveva finalmente trovato.

Sospirò, guardando le persone intorno a lui. Tutte in giacca e cravatta, così incentrate per lavorare in un mondo che doveva essere così fantasioso.

Era proprio certo di voler entrare a farne parte? Ci si era tenuto alla larga per ben sei anni e non gli sarebbe dispiaciuto continuare così. I soldi non erano un problema e per il resto poteva anche sentirsi soddisfatto.

Solo che ormai aveva sentito quella voce e non poteva ignorarla.

Fece qualche passo avanti mentre la gente che entrava e usciva lo guardava male.

Ghignò. Era bello sapere che certe cose non cambiavano mai.



Nella sala di prove, il gruppo stava pazientemente aspettando da più di un’ora il nuovo chitarrista. Il silenzio e il nervosismo erano sparsi per l’aria come gas nocivo.

Sakura, la batterista, continuava a picchiettare un piatto della batteria, tentando di calmarsi.

Sai, il pianista, era seduto su una sedia a leggere il giornale e voltava le pagine ogni tanto, annoiato.

Kiba, il bassista, giocava con una pallina rimbalzante che lanciava sul muro e faceva tornare in mano.

Kakashi, il manager, era seduto su una delle casse e guardava fisso la porta, come tentando di farla aprire con la mente.

Sasuke, il cantante, era semplicemente appoggiato al muro ad innervosirsi per tutti e tre questi rumori, ma si tratteneva.

Fu Sai a rompere il silenzio con uno dei suoi commenti sarcastici mentre ancora continuava a leggere il giornale.

"Kakashi Sensei, ma è sicuro che abbia accettato?"

L’uomo nemmeno si voltò per rispondergli, continuò a guardare la porta.

"Lui verrà"

A quel punto, Sakura esplose.

"Ma che cavolo! Kakashi Sensei! Non possiamo aspettare una persona del genere che arriva in ritardo perfino il primo giorno! Non possiamo fidarci di lui!"

A quel punto, l'uomo si alzò facendo subito zittire la ragazza.

"Lo so... So che potrebbe sembrare una pazzia affidarsi a un tipo come lui, ma vi assicuro di una cosa" Si voltò verso di loro "Se non fossi sicuro che è la persona giusta, non metterei a repentaglio la vostra carriera"

I ragazzi lo guardarono e non poterono far altro che annuire. Adesso erano tutti curiosi di conoscere questo ragazzo.

"Potrebbe almeno parlarci un po' di lui..." Borbottò Kiba ricominciando a tirare la pallina.

Kakashi ridacchiò.

"è impossibile descriverlo a parole... Meglio che vedete con i vostri occhi"

In quel momento la porta si aprì e si sentì una voce chiassosa parlare.

"Grazie Hinata Chan! Ti devo un favore! Se hai bisogno di una notte focosa chiedi pure!"

Poi videro comparire prima la mano che apriva la porta con tanti anelli, poi una zazzera bionda con punte di rosso, le scarpe con le zeppe nere e poi tutto il resto.

Nel complesso videro un ragazzo vestito da emo, con mille percing alla bocca e alle orecchie, con una sigaretta in bocca che li guardava con superficialità con i suoi occhi azzurri.

"Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!" Esclamò Kakashi andandogli incontro.

Il ragazzo biondo sbuffò.

"Sei tu che sei un coglione! Potevi anche dirmi in che sala eravate! Questo posto è immenso e il cellulare non prende!"

L'uomo ridacchiò.

"Non venirmi a dire che sei in ritardo di un'ora e mezza perché non trovavi la strada" Disse, ironico.

Il biondo lo fulminò con lo sguardo.

"Guarda che ho lavorato per te tutta la notte, stronzo!" Esclamò, forse con un po' di imbarazzo.

"Eh si, chissà con cosa hai lavorato..." Borbottò Kakashi allontanandosi.

"Fottiti, bastardo!" Rispose il biondo, ma venne ignorato.

Sakura si avvicinò al manager, titubante.

"Kakashi Sensei, non sarà mica lui..." Bisbigliò all'orecchio dell'uomo che fece la sua famosa risatina di scherno.

"Tu cosa credi, Sakura?"

La ragazza sgranò gli occhi guardando il nuovo arrivato che aveva poggiato la chitarra a terra e si era tolto la giacca di pelle continuando a fumare tranquillamente la sua sigaretta anche se c'era un cartello ben visibile che lo vietava.

Quando il ragazzo, sentendosi osservato, si voltò verso di lei ed incontrò i suoi occhi verdi le sorrise.

Lei arrossì, distolse le sguardo e andò verso gli altri ragazzi mettendosi un po' dietro Sasuke che continuava ad osservare il biondo.

Gli faceva uno strano effetto. C'era un'aura strana – speciale – intorno a lui.

Il biondo buttò fuori dalla bocca un po' di fumo e l'odore acre si sparse per tutta la sala.

"Siete un bel gruppetto" Disse, ironico.

Gli altri non risposero, continuando ad osservarlo.

"Ma dai! Mica sarete intimoriti da me! Mica mangio, sapete?" Ridacchiò, avvicinandosi a loro. Il rumore delle sue scarpe era enorme.

A farsi avanti per primo fu Kiba, irritato da quel comportamento strafottente. Gli andò incontro porgendogli la mano.

"Inuzuka Kiba, il bassis-"

"Le so già tutte queste cose... Tu sai il bassista, la ragazzina la batteria, sorriso allegro è al piano e il moretto a cantare... I vostri atteggiamenti e i calli sulle mani parlano per voi... Prima delle presentazioni voglio sentire come suonate e se è il caso di ricordarmi i vostri nomi"

A quelle parole Kiba si irritò ancora di più, come del resto gli altri ragazzi.

"Chi ti credi di essere?!" Esclamò.

"Kiba, adesso basta" Lo zittì Sasuke mettendogli una mano sulla spalla "Se vuoi davvero fargliela pagare, suona meglio che puoi" Gli mormorò all'orecchio.

Il bassista osservò per un altro momento il biondo ghignante e poi annuì.

In pochi minuti i ragazzi furono con i loro strumenti in mano mentre il biondo si era seduto davanti a loro sulla sedia prima occupata da Sai, intanto si era acceso un'altra sigaretta.

Sasuke non poté non notare che il suo sguardo era fisso su di lui, non che facesse qualcosa per nasconderlo, aveva spostato la sedia apposta per essere davanti al microfono.

E poi lo fissava con i suoi occhi azzurri, quasi volesse leggergli nell'animo. Quasi volesse sapere tutto di lui ad un'occhiata.

Sasuke poteva solo dire che quel biondino lo metteva in agitazione.

Perfino quando la canzone iniziò, i suoi occhi non si spostarono da lui e nemmeno quelli del moro si spostarono da quelli azzurri del chitarrista che per tutto il tempo rimase immobile, tirando ogni tanto una boccata dalla sigaretta.

Ripensò a quello che aveva detto a Kiba, a quello spirito di osservazione e alla sicurezza nella sua voce.

Era per caso una di quelle persone che chiamano 'genio'?

Imprecò mentalmente, concentrandosi di nuovo sulla canzone, ma non ci volle molto e la sua attenzione di nuovo tornò agli occhi del ragazzo. Eppure ogni volta che cantava era concentrato solo su quello e niente riusciva a distoglierlo. Perché quella volta invece non ci riusciva? Non capiva.

E poi, lo vide. Sul volto del biondo comparve un ghigno e i suoi occhi si staccarono da lui per alzarsi al cielo e chiudersi. La testa si reclinò all'indietro mentre pian piano la canzone finiva. Il fumo della sigaretta continuava a salire verso l'alto e a scomparire.

Per un attimo fu il silenzio, si sentirono solo i respiri un po' affannati dei componenti della band che avevano suonato con tutto se stessi per far vedere a quel pallone gonfiato quanto valevano.

"Allora? Che ne dici?" Chiese Kakashi, quasi ansioso. Come se quel ragazzo potesse dare un giudizio più importante del suo.

L'emo – ormai lo avevano ribattezzato così nelle loro menti – riaprì gli occhi azzurri e tornò con la testa a guardare Sasuke negli occhi, ancora ghignante.

"Fanno molto, molto, molto... Schifo" Disse lapidario, alzandosi in piedi dalla sedia e recuperando il giubbotto di pelle a la chitarra "Te lo dico, Kakashi, e vedila più come una premonizione che come un avvertimento. Se questi non migliorano prima del debutto, la gente prima se li mangerà e poi li risputerà fuori come se nulla fosse"

A quelle parole subito Kiba e Sakura si infervorarono.

"Come ti permetti?!" Esclamò la ragazza andandogli incontro e prendendolo per la maglia "Chi ti credi di essere per criticare, eh?! Tu sei ancora più nullità di noi!" Continuò questa sempre più arrabbiata.

Per un attimo Kakashi temette il peggio quando vide il biondo voltarsi verso di lei ed osservarla. Sapeva quanto Naruto fosse irascibile a volte.

Per fortuna, il ragazzo rimase immobile a fissarla.

"Lo so perfettamente, anche se non me lo vieni a dire tu" Mormorò, stupendo la ragazza che, senza pensarci, lasciò andare la maglia del ragazzo. Quegli occhi azzurri l'avevano fatta star male per un attimo.

Poi, lui le sorrise, gentile.

"Questa furia usala per colpire la batteria. Riversa in essa tutta la tua rabbia. Vedrai che le cose miglioreranno decisamente" Gli bisbigliò all'orecchio prima di sistemarsi meglio la chitarra sulla spalla.

"Ci sentiamo, Kakashi. Se hai qualche lavoretto, chiama"

Detto questo, sparì dietro la porta lasciando nello stupore, nella rabbia e nello sconforto tutti i presenti.

Nell'aria si sentì soltanto il sospiro di Kakashi.

"Quel ragazzino... Non lo capirò mai"

Occhi scuri continuarono a guardare la porta chiusa per molto tempo.


Pensandoci col senno di poi, quelle parole non sembrano più tanto acide. Era il tuo modo di farci capire che potevamo fare di meglio. E che ci avresti aiutato a farlo.

Quando tu chiudesti gli occhi, nella tua mente vedesti quello che ci aspettava.

Anche se, alcune cose, sicuramente non te le potevi nemmeno immaginare.


NdLirin: Scusate l'immenso ritardo e la mia fretta incredibile, ma mia madre mi controlla a vista e se mi vede al pc sono morta! Ringrazio i commentatori che sono sorprendentemente aumentati! *___* Vi prometto che la prossima volta avrete il disegno di Naruto Emo!

(Lirin si guarda intorno e sente l'odore della madre avvicinarsi)

Adesso scappo! Commentate genteeee!!!!


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Capitolo 4
*** Dove Il Principe Sprofonda ***


Capitolo Terzo

Dove Il Principe Sprofonda


A quel tempo io avevo come solo obiettivo quello di far sentire la mia voce. Chiunque andava bene.

Eppure, benché io mi sforzassi con tutto me stesso, nessuno riusciva ad ascoltarmi.

Tu per primo lo facesti.

Quindi, ti prego, ascoltami ancora una volta.


Aveva visto tante orribili locali in vita sua – Diavolo, aveva nella band Kiba! - ma quella superava decisamente tutto quello che poteva immaginare.

Il puzzo di fumo, alcol e sudore rendeva irrespirabile l'aria, il rumore – perché di musica non si poteva parlare – faceva rimbombare il cervello e le luci psichedeliche davano fastidio.

Ovunque, gente a cui non fregava niente di tutto questo. Loro erano venuto lì solo per un motivo. Lo sballo.

Tutto questo rendeva quel posto soffocante.

Fece una smorfia di disgusto. Quella sarebbe stata l'unica volta in cui sarebbe entrato in un posto del genere. Lo giurava.

Si fece spazio tra la folla, cercando di arrivare al bancone del bar. Intanto si chiedeva come gli era venuto solamente in mente di entrare in quel posto. E poi per un motivo così idiota!

Eppure, non riusciva proprio a pentirsene.



Il chitarrista aveva appena lasciato la sala, lasciando di stucco tutti quanti.

Vide Sakura avvicinarsi a Kakashi, che si era lasciato andare sull'unica sedia della sala. Sembrava davvero abbattuto. Aveva i gomiti poggiati sulle gambe e le mani a coprirgli il viso.

La ragazza gli posò una mano sulla spalla.

"Kakashi Sensei... Non è la fine del mondo..." Disse lei, cercando di consolarlo.

L'uomo non rispose.

"Quel ragazzo... " Iniziò Sai, avvicinandosi a loro. Per la prima volta il sorriso furbo era scomparso. "Non è un semplice esordiente vero?"

Il vero senso di quella domanda arrivò a Kakashi come un chiaro segno che, ormai, era arrivata l'ora di dare delle spiegazioni.

Si tolse le mani dalla faccia e si alzò per poi voltarsi verso la band che lo guardava, aspettando.

"Otto anni fa lui era un membro della band più famosa di tutto il Giappone"



Arrivò finalmente al bancone e per poco non venne soffocato contro di esso dalla folla.

Deciso e irritato, dette una spinta all'indietro con la schiena e fece arretrare tutti, ma nessuno sembrò notare questo scatto d'ira mista a frustrazione.

Si guardò un po' in torno e vide il barista poco più lontano servire sicuramente qualcosa di forte a qualcuno che, alla vista, non poteva reggerlo. Aspettò che si avvicinasse un poco e poi si fece vedere sventolando una banconota.

Subito questi si avvicinò di più. Era un uomo grasso dall'aspetto sudicio e trasandato. E, dalla faccia, non doveva essere granché simpatico.

"Cosa vuoi?" Chiese, quasi urlando per farsi sentire. Pure la sua voce era fastidiosa, anche se poteva benissimo essere l'orribile musica a renderla tale.

"Informazioni" Disse, ma evidentemente non era stato sentito perché il barista si avvicinò di più.

"Che cazzo hai detto?" Chiese, brusco e un po' irritato.

A quel punto, spinto ormai dai nervi a fior di pelle, lo prese per la giacca e lo avvicinò a se.

Questo rimase troppo stupito per reagire e si limitò a sgranare gli occhi ed a imprecare.

Lui ghignò e assottigliò gli occhi scuri riuscendo a incutere ancora più timore al barista.

"Dimmi dove posso trovare Uzumaki Naruto... Per favore"



"Cosa? Quel moccioso...?" Chiese, stupito Kiba a quella rivelazione.

Kakashi ridacchiò.

"Vi informo che quel moccioso ha ben 26 anni! Ben 8 più di voi!"

Kiba rimase stupito ancora di più, come Sakura.

"26 anni?! Ma se sembra più giovane di noi!" Esclamò, incredula.

L'uomo spostò gli occhi su di lei.

"Non sei la prima che lo dice... Povero Naruto... Poi ci credo che è un tale complessato"

"Naruto?" Chiese lei, curiosa.

Kakashi annuì con la testa. I suoi occhi si riempirono di nostalgia.

"Si chiama così. Naruto. Uzumaki Naruto. Leader dei 'Rasengan' ben 8 anni fa"



L'uomo sgranò gli occhi sentendo quel nome, poi assottigliò lo sguardo.

"Chi lo vuole sapere?" Chiese guardando negli occhi lo sconosciuto che ci pensò un attimo prima di rispondere.

"Un conoscente... Anzi, un collega" Rispose, deciso a non dire il suo nome ad un essere poco raccomandabile come quello.

E poi non sarebbe certo servito a qualcosa, dato che il biondo non lo conosceva.

Il barista lo scrutò ancora per un attimo prima di rispondere.

"Probabilmente è vicino al palco o dietro" Con uno strattone si liberò della presa del ragazzo "Ma ti avverto, non è tipo a cui piaccia farsi interrompere mentre si diverte..."

"Grazie" Il ragazzo non lo stette nemmeno a sentire e si allontanò, lasciando sul bancone una banconota che il barista prese, scuotendo la testa.

"A Naruto non piace essere interrotto quando si spara qualcosa in vena... Povero ragazzo..."



"I Rasengan?!" Esclamò Kiba.

"Li hai sentiti?" Chiese Kakashi, quasi stupito.

Il ragazzo scosse la testa.

"Mia sorella, anni fa, li ascoltava tutto il giorno e ne parlava in continuazione, ma non mi ricordo di preciso le loro canzoni"

Kakashi sorrise, malinconico.

"Capisco"

Lentamente si avvicinò allo stereo nella sala. Prese un cd da quelli in fila accanto ad esso e lo infilò dentro.

"Quello che state per sentire è il motivo per cui lui è il migliore"

Quando le prime note della prima canzone si mossero nell'aria, Sasuke ebbe come la sensazione che quelle note di chitarra così dure gli toccassero l'anima, spargendo colore, stringendo la gola, aprendo gli occhi.



Di nuovo, si ritrovò in mezzo alla folla urlante. Gente che si muoveva senza nessun senso del ritmo gli sbarrava la strada e sospettava che due o tre volte qualcuno gli avesse toccato le parti basse di proposito.

Di nuovo maledì quel posto e tutta la sua gente.

Dette uno sguardo al palco dove tre ragazzi tentavano di tirare fuori qualcosa di decente con le loro pessime qualità di artisti.

Sbuffò, non era certo venuto per loro.

Tentò ancora di fare qualche passo quando finalmente quello straziante rumore finì. Sospirò in sollievo e si portò ancora avanti, ma venne letteralmente travolto e schiacciato verso il palco.

Imprecò varie volte e dette gomitate ovunque, ma le persone erano come impazzite all'improvviso. Urlavano e sbracciavano come ad un concerto di un idol di ragazzine.

Si voltò verso il palco, ma aveva la visuale ostruita da braccia ed energumeni, quindi optò per fregarsene e continuare per la sua strada, ma il suono che sentì lo fece raggelare sul posto.

Un solo e lungo accordo di chitarra elettrica gli aveva fatto salire i brividi lungo tutta la schiena.

Si voltò di nuovo verso il palco, ma continuò a non vedere niente.

Mentre la canzone iniziava, il moro decise di tentare di avvicinarsi di più agevolato dalla sua corporatura più minuta rispetto a tutti gli altri.

Riuscì ad arrivare, a forza di spinte e calci, sotto il palco e quello che vide lo fece rimanere immobile sul posto mentre sentimenti sempre più profondi lo incatenavano a quella luce vestita di nero.



"Capite adesso?" Chiese Kakashi rimettendo il cd al suo posto.

I ragazzi rimasero in silenzio per un attimo.

"Adesso sono altre le cose che non capisco!" Esclamò Kiba "Come può uno di quel livello essere senza una band?! Non credo che non abbia avuto proposte allettanti!"

Kakashi sospirò, ritornando con la mente a ricordi che per molto tempo aveva preferito ignorare.

"Dopo due anni di successo, i 'Rasengan' si sciolsero per motivi di cui non voglio parlare... Tutti gli altri membri entrarono in altre band o intrapresero altre carriere... Tranne Naruto... Lui preferì letteralmente sparire... Per anni si volatilizzò come se non fosse mai esistito per poi ricomparire tre anni fa nei sobborghi di Tokyo, a fare il chitarrista per chiunque gli offrisse una birra" Scosse la testa, odiandosi per raccontare certe cose di una persona come il biondo, ma era la verità.

Vide Kiba e Sakura irrigidirsi.

"Ho provato varie volte a convincerlo ad entrare in band per sfondare di nuovo, ma non l'ho mai convinto, ci riuscii solo per fare l'intro del cd di tributo ai Metallica e comunque fece tutto come solista"

Poi i suoi occhi su spostarono su Sasuke. Questo si stupì un poco perché fin ad allora aveva sempre fissato il pavimento, perso nei ricordi.

"Fino ad ora" Disse sorridendogli "la tua voce è stata l'unica cosa che l'abbia smosso, Sasuke Kun"

A quella frase, un calore si sparse per lo stomaco e una dolce sensazione lo pervase. Se avesse potuto, avrebbe sorriso.



Naruto stava là, sopra il palco. Suonava con una maestria di cui pochi riuscivano a rendersi conto, gli altri si limitavano a lodare la sua bravura.

Il ragazzo si mise ad osservare il modo in cui pizzicava le corde, come cambiava accordo e come si perdeva nella sua musica.

Osservò gli occhi che si muovevano per tutta la sala, senza un vero motivo.

Poi lo vide voltarsi verso di lui e ghignare.

Si chiese se lo aveva riconosciuto o se semplicemente, era stata una cosa del momento.

Per tutto il tempo della canzone, in cui l'unica cosa accettabile era la chitarra del biondino, rimase immobile a fissarlo, come aveva fatto lui qualche giorno prima mentre cantava.

Si chiedeva se avesse provato le stesse sue sensazioni.

La canzone piano piano sfumò e le urla ricominciarono ad assordare la stanza.

Lo vide togliere le mani dal suo strumento e avvicinare la destra alla bocca dove tolse per un attimo la sigaretta dalla bocca per soffiare fuori un po' di fumo che si unì alla nebbia che offuscava il locale.

Sbattè gli occhi, rendendosi conto di star fissando quel biondino da troppo tempo. Scosse la testa, dandosi dello stupido e aspettando di vederlo scendere dal palco per potergli parlare.

Si stupì quando se lo ritrovò vicino a se. Evidentemente si era mosso mentre era distratto.

Incrociò i suoi occhi azzurri. Notò che non ci correva molta altezza tra loro , sicuramente, tra qualche anno lo avrebbe superato.

Lo vide ghignare, quasi malizioso per poi sentire una sua mano prenderlo per un polso e trascinarlo via.



Il silenzio calò sulla stanza un attimo prima che Kakashi lo interrompesse di nuovo.

"Comunque, ormai non c'è più nulla da fare. Naruto ha deciso che non siete all'altezza e, sinceramente, lo credo anch'io"

Questo commento fu come una secchiata d'acqua gelata per l'ego di Sakura e Kiba che, subito, si risvegliarono.

"Come può dire questo?!" Esclamò Kiba. "è lei che ci ha fatto venire qui dicendo che avevamo delle potenzialità!"

"Ma non sono io che decido chi debutta!" Esclamò all'improvviso per poi distogliere lo sguardo da loro. "é tutto un gioco di marketing della casa discografica... Senza.."

"In parole povere, senza quel Naruto non se ne fa di niente" Disse all'improvviso Sasuke avendo intuito il ragionamento dei piani alti.

"Certo, Naruto era famoso e un suo ritorno, con una qualsiasi band, avrebbe fatto arrivare le vendite alle stelle" Continuò per lui Sai.

"Kakashi, non siamo i primi con cui prova questo giochetto vero?" Chiese Sasuke, assottigliando lo sguardo.

L'uomo non rispose, anche se la risposta si intuiva perfettamente da quel silenzio.

Sakura si lasciò cadere a terra.

"Vuo.. Vuole dire che non valiamo niente senza di lui?" Chiese a mezza voce.

"Ragazzi, cercate di comprendere... Il paese non è nelle migliori condizioni e le case discografiche non possono permettersi passi falsi... Infondo lo fanno anche per voi... Con Naruto avreste sicuramente la sicurezza di sfondare!" Tentò di giustificarsi l'uomo che sembrava invecchiare ad ogni parola.

"Ma non per merito nostro!" Esclamò Kiba. "Non voglio far parte di una band che fa soldi solo per un componente illustre!"

"Sta zitto, Kiba" Disse Sasuke avvicinandosi a Kakashi. "Ci può garantire che con questo Naruto noi sfonderemo di sicuro?"

L'uomo lo fissò per un attimo.

"è certo" Disse deciso.

Sasuke stette in silenzio per un attimo, prima di sospirare.

"Mi dica dove posso trovare questo Naruto Uzumaki"

"Sasuke Kun cosa vuoi fare?!" Chiese allarmata Sakura rimettendosi in piedi.

"Lo convincerò ad unirsi a noi"

Eppure, dentro di se, sentiva che erano altre le cose che voleva fare.

Prima fra tutte, fargli sentire ancora la sua voce.



Al suo passaggio la gente si spostava, quasi come ne avesse paura o rispetto. Oppure entrambi.

Presto si ritrovarono all'aperto. L'aria fresca fu un toccasana per lui e la sua testa annebbiata.

Si guardò intorno notando che erano in un vicolo abbastanza lercio e solitario.

L'unica presenza, oltre a lui, era quel ragazzo strano che si stava accendendo l'ennesima sigaretta.

Ancora non capiva perché lo aveva portato lì. Forse lo aveva riconosciuto?

"Ne vuoi una?" Chiese il biondo porgendogli il pacchetto delle Seven Stars che aveva in mano.

Il moro scosse la testa.

"Non fumo"

L'altro ridacchiò.

"Ci avrei giurato... Hai l'aspetto troppo curato per uno che si avvelena con questa merda... Anzi..." Si avvicinò a lui abbastanza da sentire il fiato del moro sulla faccia "Sembri proprio un principino scappato dal suo castello..."

Il volto del moro si contrasse in una smorfia.

"Non sono un principino..."

Il biondo ridacchiò ancora.

"Sei il mio principino"

Il moro sbarrò un po’ gli occhi a quelle parole. Quel tipo lo stava prendendo deliberatamente in giro e questo non poteva certo accettarlo.

Vide il biondo sollevare una mano e sfiorargli la guancia. Si scostò malamente, con stizza. Odiava essere toccato.

"Non prenderti gioco di me"

Vide il ragazzo fare un ghigno compiaciuto per poi tornare a fumare la sua sigaretta.

Il moro aggrottò le sopracciglia. Quel ragazzo sembrava superiore a tutto e tutti. Poteva avere tutto ed invece rimaneva in quel posto.

Non capiva e questo lo faceva innervosire. C'erano migliaia di persone che avrebbero voluto avere anche solo una delle possibilità che aveva lui e quel biondino le rifiutava.

E questo non poteva che renderlo ancora più affascinante ai suoi occhi ancora giovani ed inesperti.

"Perché non vuoi suonare?" Chiese deciso.

Il biondo lo fissò di striscio, per poi continuare a fumare, ignorando la domanda del ragazzo.

Questo non fece che aumentare l'irritazione del moro che non si dette per vinto.

"Mi hai sentito?! Se la mia voce ti piace tanto, perché non vuoi suonare?!"

L'emo scosse la testa per poi estrarre dalla tasca dei pantaloni una pillola azzurra che mise in bocca. Si chinò in avanti e sussurrò sulle labbra del moro.

"Tu parli troppo"

Approfittando della sorpresa iniziale, afferrò il retro del collo del ragazzo, spingendolo in avanti e congiungendo le loro labbra in un bacio aperto ed umido.

Il moro riuscì a sentire la lingua dell'altro che lottava con la sua, ma anche un qualcosa di tondo che scivolò giù per la sua gola.

Appena si separarono, questo accarezzò nuovamente quella guancia chiara e gli sussurrò nell’orecchio parole divertite.

"Ora divertiti un po’, principino.”

Per qualche attimo non riuscì a collegare le parole al cervello.

Sapeva soltanto che quel biondino non lo aveva riconosciuto.

Tentò di parlare, ma la lingua non voleva muoversi. Scosse la testa barcollando un attimo.

Improvvisamente tutto era diventato nebbioso e i suoi pensieri fluttuavano in un oblio di dimenticanza.

L'ultima cosa che ricordò di quei momenti fu la bocca distesa in un ghigno del biondino e la sensazione di sprofondare.


Ho ripensato tante volte al perché fossi venuto a cercarti. O perché, nonostante tutta la mia determinazione, non fossi riuscito a non farmi trascinare da te.

Sono domande che mi assillano tutt'ora.

Tu, che sempre sapevi tutto ancor prima che io lo pensassi, rispondimi.

Perché non riesco a fermare questo mio continuo sprofondare?


NdLirin: Salve! Come ve la passate? Io discretamente v.v Sono finalmente riuscita ad aggiornare e mi sento fiera di me stessa! XD Aggiorna anche se so che tutti sono in vacanza e ci saranno esattamente 3 commenti =___= (Al 4° commento le viene un infarto XD) Comunque se vi è rimasto il dubbio... Sì, i due picciotti concludono la serata come pensate voi! Scusate, non sono brava nelle scene erotiche o altro =____= Dio che pena... Questo capitolo non mi convince per niente... Non è venuto come volevo... Va bhe, passiamo ai commenti che è meglio...

Ryanforever: grazie mille per il commento! Diciamo che questo è stato più un cpaitolo di transizione ^^ La storia continua nel prossimo capitolo!

Miiky: Sono felice di vedere che la mia storia piace! XD Pensavo che facesse schifo! XD

Allsecrets2: Grazie! ç____ç Me commosse! Nessuno fa mai commenti su come scrivo! Grazie! ç___ç

Ocatarinetabelascisclx:... devo dire che quando leggo il tuo nome mi vengono sempre i sudori freddi e il pensiero 'Cacchio, questa volta sono sicura che lo sbaglio a riscrivere' mi sommerge XD Comunque non saltellare troppo! XD

Capitatapercaso: Sorvegliarmi? XD In effetti ho sempre pensato di essere da ricovero, comunque spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo.

Jezza: Una cotta per Naru-emo! XD In effetti tendo a farlo un po' troppo figo v.v Ma non ci posso fare niente... Non so perché, ma Naruto mi viene sempre più figo di Sasuke... Come fanno tutti gli altri autori a tenerlo buono buono e a fargli fare l'uke puccioloso e innocente? Io non ce la faccio! Per me Naruto è troppo... Maschio! Non riesco a farlo coccoloso! XD

Dopo questa vi saluto! Il prossimo capitolo è già pronto! Aggiornerò verso la metà di settembre credo ^^ Vi faccio un regalo di inizio scuola! XD

Ja nee! ^___^


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Capitolo 5
*** Dove Ci Si Risveglia In Posti Sconosciuti ***


Capitolo Quarto

Dove Ci Si Risveglia In Posti Sconosciuti


Sono stato poche volte al tuo appartamento. Anzi, solamente due.

La prima nemmeno ricordo come ci sono arrivato, e se ci ripenso mi monta ancora l'irritazione, la seconda preferirei dimenticarla.

Voglio dimenticare.

Eppure, il tuo ricordo è l'unica cosa che mi fa esalare respiri.


La morbidezza di un materasso, la sofficità di un cuscino, l'odore di una nota marca di profumo da uomo ed infine, l'allucinante mal di testa che non si era reso conto di avere.

Con difficoltà alzò le braccia per coprirsi gli occhi e mugolare di dolore.

Gli cui volle qualche minuto per comprendere che quello non era il suo materasso, che quello non era il suo cuscino e che lui non utilizzava quel profumo.

Si alzò di scatto a sedere provocandosi una fitta alla testa che lo fece quasi urlare.

Si guardò intorno. La stanza era in penombra e solo qualche raggio di sole passava dalla finestra malamente coperta da una pezzo di stoffa lurida.

A parte il letto nella stanza c'era solo una sedia che fungeva da armadio, un comodino dove vi erano appoggiate diverse lattine di birra e bottiglie di alcolici vari rigorosamente vuoti e pacchetti di sigarette accartocciati insieme alle relative cicche.

Il resto era coperto dal buio.

Fece una smorfia di disgusto, non rendendosi conto che non si era ancora fatto la domanda più importante.

Si avvicinò al bordo del letto quando la vista di una cosa sul pavimento lo bloccò.

C'erano un paio di mutande stranamente familiari stesi poco lontani dal letto e, spostando lo sguardo poco più in là, poteva notare la sua maglia, pantaloni e tante altre cose di sua proprietà.

Lentamente alzò il lenzuolo che lo copriva e sbiancò quando notò che era nudo.

Solo in quel momento la domanda che doveva farsi da molto tempo gli giunse alla mente.

"Dove sono?"

Ma mentre si chiedeva questo cominciò a sentire una voce fuori dalla porta. Si domandò se ci fosse stata anche prima o fosse comparsa solo ora.

"Kakashi, smettila... Senti, non l'ho fatto apposta!... Ma figurati se mi metto a stuprare i ragazzini! Ti rendo noto che l'ho pure fatto stare sopra!... Come 'è lo stesso'?! La verginità del suo fantastico deretano non ti interessa?!... Quanto sei volgare... Senti, non gli ho fatto nulla di grave, se permetti l'ho trattato meglio di chiunque altro lo poteva abbordare in quella bettola! Sai che non mi piace costringere le persone... Puoi sorvolare sul fatto della pillola? Comunque come ti è venuto in mente di farlo venire lì? Poteva rimetterci ben più del suo deretano sfondato!..."

A quel punto ci fu un periodo di silenzio più lungo.

"Ho capito... Certo che non ha rischiato grosso per venirmi a cercare, sta prendendo un po' troppo da te, speriamo almeno che non gli passi la tua perversione... No, sta ancora dormendo... Sì, lo accompagno io, tranquillo... Guarda che se ne ho voglia me lo faccio un'altra volta!... Allora non rompere! Ci vediamo dopo!"

Sentendo parlare di Kakashi e facendogli tornare in mente la sua ricerca, si ricordò dell'ultima persona che aveva visto.

Non fece nemmeno in tempo a rendersi del tutto conto di quello che poteva significare che la porta si aprì facendo entrare la luce.

Strinse gli occhi, abbagliato, mettendosi una mano davanti al volto.

"Ah, ma allora sei sveglio!" Disse una voce sorpresa.

Piano piano, abituandosi alla luce, riuscì a vedere meglio la persona che aveva davanti.

Capelli biondi che con la luce del sole sembravano risplendere, occhi profondi azzurri, sorriso sulle labbra.

Naruto Uzumaki sembrava brillare di luce propria.

Senza nemmeno che se ne accorgesse, il biondo gli si avvicinò così poté notare i suoi vestiti. Maglietta larga che mostrava una spalla nuda e pantaloni arancioni scuciti e scoloriti.

Si sedette vicino a lui, continuando a sorridergli.

Sasuke ne era completamente rapito. Quel ragazzo emanava un'aura speciale da tutti i pori.

Attrazione. Pura attrazione fisica.

O forse era solo la sua mente ancora annebbiata dal sonno?

Vide le sue labbra muoversi, lentamente e sempre più vicine a lui.

"Buongiorno, Principino"

Quelle stesse labbra sfiorarono le sue facendo affiorare ricordi di sospiri e piacere.

Istintivamente andò incontro a loro, non curandosi nemmeno del perché.

Tutto gli sembrava talmente naturale, come se lo avesse fatto milioni di volte.

O fosse nato per quello.

Nato per incontrare delle labbra che sapevano di tabacco e ramen. Per esplorare la sua bocca. Per spingere il possessore sul letto. Per salirgli sopra.

Nato per perdere la sua mente solamente al toccare quel corpo caldo.



"Ti ho già detto che non è colpa mia!... Non gli ho fatto niente! Ha dormito fino a 10 minuti fa!... Kakashi... Kakashi!... Kakashi vaffanculo!"

Riattaccò il telefono con stizza mentre si sentivano ancora le urla provenire da esso.

"Dio quanto è petulante! Mi fa sembrare uno che va a stuprare i ragazzini tutti i giorni!"

"Forse è quello che fai..."

"Oh, ti prego, sei l'ultimo che deve farmi la predica!"

Il silenzio calò sulla stanza ancora in penombra. Ancora nudi e sudati sotto la leggera coperta sentivano ancora la sensazione dell'altro sulla pelle e nella bocca. E continuavano a chiedersi come potesse essere successo.

Naruto, certo, non aveva mai preteso di essere l'uomo-che-seguiva-il-cervello, ma andare proprio a scoparsi l'astro nascente di Kakashi non era da lui. Evidentemente era vero che la droga faceva male al cervello.

Sasuke, d'altro canto, era la ragione fatta persona e questo suo 'lasciarsi andare senza ragione' l'aveva sconvolto. Continuava a fissare il soffitto chiedendosi come aveva potuto lasciarsi coinvolgere in una cosa del genere.

"Senti..." Fu la voce di Naruto a interrompere quel silenzio agghiacciante "... è meglio che ti vesti... Ti accompagno da Kakashi..."

Sasuke annuì scivolando fuori dal letto. Le coperte scoprirono quel corpo marmoreo, adornato in qualche punto qua e là da macchie rosse.

Il biondo si soffermò a guardarlo dall'alto in basso, soffermando lo sguardo su quei puntini rossi ricordando ogni singolo momento in cui erano comparsi.

Fu quando incontrò gli occhi neri del moro che si accorse di averlo fissato troppo, distolse di scatto lo sguardo e scese anche lui dal letto. Raccolse velocemente i vestiti sparsi per la stanza.

"Vado a cambiarmi di là, fai con comodo"

Detto questo uscì velocemente, sentendosi davvero uno stupratore di ragazzini indifesi.

Si vestì con calma, cercando di non pensare al ragazzo nella sua camera. La verità era che il giochetto della pillola lo aveva fatto un milione di volte, ma mai con persone che conosceva – anche se la parola 'conoscere' non era esatta in quel caso. Come poteva essere stato un tale coglione? Come si sarebbe dovuto comportare d'ora in avanti con quel ragazzino?

Aveva bisogno di una sigaretta... E magari anche di una birra... E possibilmente un tiro di qualcosa di molto più forte.

Prese in mano il pacchetto di sigarette e ne prese una accendendola velocemente.

In quel momento la porta della sua camera di aprì facendo comparire il ragazzino completamente vestito. La maglietta bianca e i jeans che indossava gli fasciavano il corpo facendo intuire le forme perfette da uomo sotto. Gli occhi neri lo fissavano, inespressivi.

Non riusciva proprio a capire cosa passasse per la testa di quel moccioso.

Anche se, guardandolo adesso e ricordandolo nudo, poteva comprendere perché il suo subconscio strafatto lo avesse scelto per passare la notte in allegria. Decisamente Naruto Uzumaki aveva buon gusto.

Fece un tiro della sigaretta per poi soffiare il fumo fuori.

"Sei pronto?"

Come sempre, il moro annuì senza proferire altre parole.

Il biondo lo guardò ancora per un attimo prima di prendere la sua chitarra ed avviarsi verso la porta.

"Unisciti alla mia band"

Il biondo si fermò di botto.

"Cos'è? Un ordine, moccioso?" rispose con acidità il biondo.

Dietro di lui il ragazzo si mise le mani nella tasca dei jeans e ghignò.

"Dico solo che faresti un grande errore a rifiutare" rispose, sicuro di se.

Nella stanza disordinata calò il silenzio interrotto solo dai rumori della strada.

Gli occhi neri del ragazzo continuarono a fissare la schiena dell'altro. Le spalle rigide, un po' abbassate sotto il peso della chitarra.

Ricordava vagamente di aver graffiato quelle spalle.

Si sforzò di cambiare pensiero e di rimanere concentrato sul suo obiettivo.

Poteva accettare di essere entrato in quella bettola, poteva passar sopra al fatto di aver scopato con un uomo dopo essere stato drogato con la forza, ma l'unica cosa che non poteva fare era tornare a mani vuote.

Lui avrebbe ottenuto quello che voleva.

Ad ogni costo.

All'improvviso il silenzio fu rotto da una risata contagiosa. Immerso nei suoi pensieri non si era accorto che la schiena che prima stava fissando aveva cominciato a tremare e poi ad incurvarsi per trattenere quelle risa.

Continuò a fissarlo mentre il suo istinto gli gridava di avvicinarsi velocemente e prenderlo a calci per quelle risate senza senso, ma la ragione lo fermava rammentandogli che quell'essere completamente piegato in due da delle risate completamente idiote era il suo unico biglietto per la popolarità.

Finalmente, dopo svariati minuti, il biondo si calmò e lentamente si voltò verso il moro, ancora con le lacrime agli occhi.

"Oddio oddio, moccioso sei uno spasso..." Altre piccole risate "Certo che te ne inventi di battute... Io che farei un grave errore a rifiutare! Non sai nemmeno di che parli!"

Riprese la strada della porta scuotendo la testa e ridacchiando.

"Dai, muoviti, mi hai fatto divertire abbastanza per oggi"

Fece per aprire la sottile porta di legno, ma questa venne richiusa con forza da un'altra mano.

Dietro di se, Naruto poteva sentire la presenza dell'altro. Con la schiena sentiva il petto del moro e sul collo il suo respiro da cui traspariva tutta l'irritazione che provava.

"Quella non è la risposta che voglio sentire" Disse l'altro continuando a tenere imprigionato il biondo tra lui e la porta.

A quelle parole Naruto si fece serio.

"Non mi importa un cazzo di cosa vuoi sentire. La mia risposta è sempre la stessa... Una bella risata in faccia"

Vide le mani bianche appoggiate alla porta stringersi in due pugni.

"E allora perchè saresti venuto l'altro giorno agli studi? Kakashi mi ha detto che la mia voce ti piace"

Naruto sbuffò, girandosi verso l'altro guardandolo negli occhi. Erano iridi nere da cui traspariva determinazione e vi si leggeva l'animo forte del ragazzo.

Anche lui otto anni fa doveva avere quello sguardo. Una vita fa.

"è vero... La tua voce... Mi era parsa interessante, ma poi..." Distolse lo sguardo facendolo vagare in altre direzioni "Che ne so... Non mi è sembrata più così eccezionale..."

Quello fu un colpo basso all'autostima del più giovane.

"Quando ti ho sentito la prima volta c'era solo la tua voce... Cantavi senza seguire nessuno schema, ne imposizione... Mormoravi frasi in chissà quale lingua, ma era come se mi parlassi... Ho ascoltato quelle parole senza senso e ti ho sentito... Io ti ho sentito, moccioso..."

Il moro sgranò un poco gli occhi per poi tentare di ritornare impassibile. Fissò gli occhi azzurri dell'altro che erano quasi alla sua altezza.

"Cosa hai sentito?" Chiese, in un mormorio mentre l'altro sorrideva.

"Quello che non hai fatto sentire insieme agli altri" Rispose semplicemente Naruto.

Con una mossa un po' brusca il biondo lo allontanò da se.

"Il mondo della musica non è tutto rose e fuori, moccioso. Se pensate di suonare per hobby, avete sbagliato post-"

Le sue parole vennero bloccate da un pugno sferrato alla porta, esattamente a pochi millimetri dal suo orecchio sinistro. Davanti a se il moro teneva la testa bassa, la frangia copriva gli occhi.

"Che cazzo ne sei tu di me? Non siamo venuti per giocare. Abbiamo mollato tutto per venire qui" Vide la testa del moro muoversi facendo in modo che i loro occhi s'incontrassero. Quello che vide fu decisione, orgoglio, rabbia e passione. "Con te o senza di te noi sfonderemo e ti posso giurare che nessuno ricorderà nemmeno chi siano i 'Rasengan'"

Sgranò gli occhi.

Loro sapevano dei 'Rasengan'. Quanto Kakashi gli aveva raccontato?

Rimasero in quella posizione per qualche attimo, ognuno immerso in chissà quali pensieri.

"Ti devo accompagnare da Kakashi" Mormorò Naruto senza guardarlo in faccia.

Lentamente, il moro si allontanò da lui permettendogli di voltarsi ed aprire la porta.

In silenzio scesero le scale sudice e pericolanti della palazzina dove era l'appartamento. Il moro contò 3 piani prima di arrivare al pianoterra.

Uscirono in strada e il più giovane si ritrovò catapultato nella più sporca, grigia e malfamata strada che aveva mai visto.

Si fermò ad osservare i sacchi dell'immondizia e i barboni che ci dormivano affianco. Come poteva uno come Naruto Uzumaki, leader della band più famosa del paese, vivere in un posto del genere?

"Ehi, ti vuoi muovere?" Esclamò il biondo che era andato poco più avanti.

Allungò il passo per raggiungerlo e gli si affiancò.

"Un moccioso come te non dovrebbe girare da solo per queste strade" disse, ghignando. "Tranquillo, c'è il fratellone a proteggerti"

Dalla bocca del moro uscì un suono simile ad un ringhio.

"Non mi farei proteggere da te nemmeno se stessi per crepare, ti seguo solo perché non so dove cazzo mi trovo" Ribatté l'altro.

"Sarà, ma sembri decisamente nervoso" Disse Naruto vedendo che non faceva altro che girarsi a destra e sinistra in cerca di un qualsiasi pericolo.

"Sono nervoso perché tu mi dai sui nervi" Rispose l'altro continuando a non sentirsi a suo agio.

"Ho capito, ho capito"

Il resto della passeggiata fino alla metropolitana e il conseguente viaggio fu in silenzio spezzato al massimo da qualche frecciatina di Naruto e qualche ribattuta dell'altro.

Presto arrivarono davanti agli studi. Lì Naruto si fermò.

Ci aveva pensato durante il tragitto. Sicuramente qui ragazzini non sarebbero mai arrivati al livello dei Rasengan. Almeno non da soli.

Osservò il moro vicino a lui. Non era vero che non aveva provato niente quando aveva cantato con il gruppo. La verità è che ricordi e sensazioni già provate lo avevano sopraffatto risvegliando in lui l'antica voglia di suonare. Quello che otto anni fa era morto era rinato all'improvviso e gli aveva fatto una paura immensa.

Ma, guardando quello sguardo fiero e quella faccia da schiaffi, ogni paura era svanita.

Ghignò, arrivano alla conclusione dei suoi pensieri.

"Moccioso" Disse attirando l'attenzione del moro che posò gli occhi neri su di lui. "Come ti chiami?"

Il moro ci mise qualche secondo a rispondere.

"Uchiha Sasuke" Rispose con orgoglio, puntando il naso in alto e guardando l'altro con superiorità.

Il biondo lasciò correre, per questa volta, quell'aria altezzosa. Ci avrebbe pensato più tardi a fargli abbassare la cresta o meglio quel culo di papera che aveva sulla testa.

"Sas'ke, io sono Uzumaki Naruto" Tese la mano verso di lui "Vedi di non farmi annoiare"


Quella fu la prima volta che mi chiamasti per nome. Lo pronunciavi in modo strano, unico. Anche se lo mormoravi io lo udivo come un urlo.

Vorrei sentirlo pronunciare ancora.

Ti sei mai pentito di avermi teso la mano, Naruto?



NdLirin: Tralasciando il mortale ritardo passo subito ai ringraziamenti v.v

Miiky: purtroppo ti devo annunciare che il disegno neppure stavolta riesco a metterlo... E non so se lo metterò mai... Sai, lo aveva fatto una persona che per me era importante, ma che mi ha fatto soffrire molto... è un lunga storia, scusami... Comunque continua a seguirmi!! ^____^

Alexiel83: Grazie mille! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto altrettanto! ^____^

Ocaterinetabelasciscix:... Adesso mi fai venire i dubbi... *Va a chiedere a Naruto che droga ha dato a Sasuke*... Meno male, pensavo che gli avesse dato il viagra... 'Sti personaggi fanno di testa loro XD Continua a seguirmi!

Sarhita: Bhe a Sasuke infondo non gli è dispiaciuto poi tanto cercarlo, è stato pure sopra XD

Ryanforever: Bhe mica lo ha drogato per giocare a scacchi! XD Però in effetti potevo farlo intuire un po' di più, errore mio XD

Night Sakura: XD Poche parole, ma significative XD

Capitatapercaso: Purtroppo non so perché, ma Naruto mi viene sempre più figo di Sasuke... Mha... Mistero XD

Aki chan: Naruto emo is my sex dream v.v

Bellas: eh, lo so... Il mio dramma sono gli aggiornamenti... Purtroppo ho sempre da fare oppure ho mancanza d'ispirazione. Comunque sono felice che la mia fic ti piaccia tanto! Spero che continuerai a seguirla anche se aggiornerò sempre tardi XD

Faceofboe: Lo so, lo so ç____ç Perdono, tenterò con tutte le mie forze di aggiornare prima!

Finito!! Noto con piacere che siete aumentati!! ^______^ Questo mi fa davvero felice! Mi raccomando, non diminuite!! ç______ç

Jaa nee!!



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Capitolo 6
*** Dove Si Viene Pestati e Abbracciati ***


Capitolo Quinto

Dove Si Viene Pestati e Abbracciati


Il mondo era per me solo un agglomerato di terra, carne e voci.

Soprattutto voci. Confuse e assordanti.

Il mio desiderio era elevarmi tra tutte.

Con un urlo straziante volevo farmi sentire.


"Così ci sei riuscito..." Mormorò Kakashi con un mezzo sorriso accennato da sotto la mascherina.

Sasuke fece un gesto di stizza e lo ignorò.

"Sei stato bravo. Incredibilmente sembra davvero che tu abbia presa su di lui." Continuò il manager enfatizzando le parole guadagnandosi un'occhiataccia dal moro. "Ma... Adesso dov'è?" Chiese sempre con il suo tono ironico.

"Cosa vuoi che ne sappia?!" L'esclamazione esasperata di Sasuke riecheggiò per il corridoio pieno di persone che si voltarono a guardarlo.

Strinse i pugni e i denti al pensiero di esserselo fatto sfuggire e della figuraccia che aveva appena fatto. Quello scemo, un attimo prima era dietro di lui che camminava e l'attimo dopo era sparito senza lasciar traccia di se.

Digrignò i denti e aggrottò le sopracciglia nella più irritata delle espressioni.

"Oh, Sasuke Kun, non fare quella faccia! Ti vengono le rughe!" Esclamò Sai fintamente preoccupato con in faccia il suo famoso sorriso falso.

Con molta forza di volontà il moro si trattenne dal saltargli al collo e non lo fece solo perché sarebbe stata una seccatura cercare un nuovo tastierista con così poco preavviso.

Fece qualche passo superando Kakashi.

"Vado a cercarlo, voi fate lo stesso." Ordinò senza aspettarsi repliche sparendo tra la gente indaffarata.

"Sempre a dare ordini, culo di papera del cazzo..." Mormorò tra i denti Kiba.

"Ma è meglio fare come dice..." Disse Sakura continuando a guardare il punto dove Sasuke era sparito.

"Già... Altrimenti ci toccherà ricominciare a cercare un chitarrista..." Borbottò il castano incamminandosi con gli altri nella direzione opposta.



Camminava a passo lento ed annoiato per i corridoi cercando di ammazzare il tempo.

Certo, aveva accettato di entrare a far parte del gruppo, ma si era completamente dimenticato di un particolare.

In quel posto c'era anche Lei.

Appena l'aveva vista da lontano se l'era subito data a gambe senza pensarci due volte. Il solo pensiero d'incontrarla lo faceva rabbrividire di paura.

Voltò l'angolo andando però a sbattere contro una persona che cadde a terra emettendo un piccolo gemito di dolore e facendo cadere i fogli che portava in mano spargendoli per tutto il pavimento.

"Oh, perdonami." Chiese subito il biondo accucciandosi per aiutare la ragazza, come aveva intuito dalle forme.

"Scu-Scusi lei... è colpa mia." Si scusò l'altra con una vocina timida e dispiaciuta.

Naruto la guardò meglio e sgranò gli occhi.

"Ma tu sei..."



"Scusa, hai mica visto passare un ragazzo biondo...? Ha la faccia da scemo e si veste da emo."

L'uomo la guardò un po' stranito per poi fare cenno di no.

Sakura sbuffò, esasperata.

"Va bene, grazie lo stesso." Si allontanò tornando dagli altri.

"Non lo troveremo mai." Borbottò Kiba incrociando le braccia.

"Ovvio, Naruto conosce ogni angolo di questo posto. Ci ha giocato a nascondino molte volte." Disse Kakashi, ridacchiando. "Sembra ieri che correva per i corridoi urlando."

Nei suoi occhi si leggevano ricordi nostalgici e lontani.



Il suo sguardo vagava verso ogni testa bionda che vedeva per poi distogliere lo sguardo ogni volta, sempre più irritato.

L'abilità di sparire di quel demente era davvero spettacolare. Che poi non era un tipo che passava tanto inosservato.

Il sospetto che l'avesse solo preso in giro non lo abbandonava. Magari ci aveva ripensato ad entrare nella band.

Qualsiasi fosse il motivo di quella sparizione non l'accettava. Non accettava che lui fosse stato raggirato in quella maniera. Si sentiva alla stregua di quelle ragazzine illuse, scopate e poi abbandonate.

E anche per questo il biondo l'avrebbe pagata. Senza accorgersene, si ritrovò a giurare che, la prossima volta, l'avrebbe fottuto così forte da renderlo invalido.

"Uchiha!" Risvegliato dai suoi pensieri, si voltò verso la voce che l'aveva chiamato trasformando la sua faccia irritata in una curiosa.



"Oh, così lavori qui da poco più di un anno!"

La ragazza annuì, timida. I lunghi capelli neri si muovevano ad ogni passo insieme al suo seno prosperoso.

Naruto distolse a forza lo sguardo guardando avanti.

"Povera, ti fanno fare tutti i lavori più faticosi! Farti portare tutti questi fogli da sola è da schiavisti!" Disse, esagerando come sapeva fare solo lui.

"N-No, non mi affatico... Mi piace quello che faccio..." Mormorò l'altra, arrossendo a tanta premura.

"Sono felice che ti piace, Hinata Chan! E sono felice anche di averti rivisto! Grazie per l'aiuto che mi hai dato l'altro giorno." Disse Naruto, sorridendole.

Hinata arrossì ancora di più e mormorò parole senza senso continuando a stringere i fogli che aveva in mano.

"Sia-Siamo arrivati."

Velocemente la ragazza aprì una porta e fece entrare il ragazzo prima di richiuderla.

"Dove li appoggio?" Chiese Naruto indicando i fogli che aveva in mano.

"Su-Sulla scrivania" Rispose lei.

Il biondo annuì facendo come aveva detto per poi cominciando a guardarsi attorno. Era abbastanza spoglio come ufficio. Solo la scrivania, il telefono, un computer portatile e qualche sedia.

"Il tuo ufficio è un po' anonimo..." Disse, guardando la ragazza.

"A-Ah, non è il mio ufficio... Io non ne ho ancora uno..." Mormorò abbassando la testa.

"In effetti non ti si addice..." Continuò Naruto guardandosi ancora intorno.

"Tra pochi giorni chi sta qui si trasferirà nel nuovo ufficio e tante delle sue cose sono già state portate via..." Spiegò Hinata poggiando anche i suoi fogli sulla scrivania.

Naruto si ritrovò ad osservare la ragazza. Aveva le curve al posto giusto, ma quello che lo attirava di più erano i lunghi capelli neri. Sembravano lisci come la seta e profumati.

"Capisco..." Mormorò avvicinandosi alla mora tanto da farla diventare rossa fino alle orecchie. "Hinata chan..." Ghignò. "Ti va di divertirti?"



"Sasuke kun! Lo abbiamo cercato ovunque, ma non c'è!" Esclamò Sakura raggiungendo, insieme agli altri, il moro intento a parlare con qualcuno che le dava le spalle.

"Tranquilli, troveremo quell'imbecille prima di quanto pensiate." Disse la persona, che si era rivelata una donna. Sakura notò che aveva dei lunghi capelli biondi e il seno tanto prosperoso da parere impossibile. Quasi si vergognò delle sue misere misure.

Questa fece cenno a loro di seguirla per poi partire a passo spedito.

Il gruppo la seguì quasi correndo tanto andava veloce. Spesso Sakura la sentì borbottare parole rabbiose contro il biondo. Si domandò chi potesse essere.

"Sasuke kun, chi è?" Domandò a bassa voce al moro.

"Tsunade Sannin." Rispose Kakashi al posto di Sasuke. "Ovvero... Il vostro datore di lavoro."

Prima ancora di potersi stupire Sakura vide la donna aprire di scatto una porta e fermarsi all'entrata come pietrificata.

Tutti si fermarono insieme a lei, incuriositi. Ma nessuno era pronto a quello che avrebbe visto oltre le spalle del loro capo.

"Tu..."



Assaggiò le labbra della ragazza trovandole delicate e dolci, docili sotto le sue. Le confrontò con quelle che aveva assaggiato quella mattina e non seppe scegliere.

Le labbra di Sasuke erano taglienti e aggressive, non gli davano la possibilità di sopraffarle. Muoveva la lingua cercando la sua e con essa si intrecciava. Era eccitante quella lotta per la supremazia.

Durante l'amplesso spettacolare di quella mattina aveva notato che mentre veniva il moro era solito mordersi il labbro inferiore per non gemere troppo forte, il classico comportamento di chi è orgoglioso fino alla morte. Si spingeva in lui con forza, ma attento a dargli piacere. Ogni spinta era seguita da piacere liquido e gemiti vogliosi. Se il loro primo rapporto era dettato dalla mente annebbiata, il secondo era stato trascinato solo dalla voglia di darsi piacere a vicenda, di toccarsi e evadere dalla realtà. Decisamente, uno dei migliori amplessi della sua vita.

Ma tutto questo non era un buon motivo adesso per darsi alla castità della monogamia e lasciarsi sfuggire una scopata extra.

Spinse Hinata sulla scrivania facendo cadere, di nuovo, tutti i fogli per terra per poi stendersi su di lei.

"Ah... Naruto Kun..." Gemette la ragazza.

Le sue mani andarono a sollevare la sottile maglietta. Le sfiorò la pelle morbida e la sentì rabbrividire.

Ghignò mentre con le labbra cominciava a torturarle il collo. Hinata si strinse di più a lui, persa ormai in quelle sensazioni.

Lo sbattere di qualcosa ruppe l'atmosfera. Naruto fece scattare la testa verso la porta guardando rabbioso l'intruso indesiderato.

Quello che vide lo fece sbiancare.

"Tu..." Mormorò la persona all'ingresso.

Naruto scattò in piedi allontanandosi da Hinata che tentava in qualche modo di ridarsi un contegno e moderare il suo rossore.

"Ba-Baa chan." Borbottò il biondo indietreggiando.

La donna cominciò ad avanzare verso il ragazzo.

"Naruto..." Disse Tsunade con voce tenebrosa.

Il biondo intanto cercava disperatamente una via di fuga, ma non fece in tempo a muovere un passo che fu sbattuto al muro e alzato da una forza schiacciante per il bavero della maglietta.

"Che cavolo pensavi di fare?! Scopare sulla scrivania del mio ufficio?! Ma più importante!" Lo allontanò dal muro per poi sbattercelo di nuovo con forza. "Dove cazzo sei stato in questi anni?! Hai idea di quanto fossi in pensiero?! Nemmeno una telefonata! Una lettera! Un fottuto piccione viaggiatore!" Lo prese e lo lanciò a terra per poi tirargli un calcio nello stomaco. "Cosa hai da dire a tuo discolpa, stupido scemo di un coglione rimbambito di un nipote?"

Naruto tossì parecchie volte sputando saliva e un po' di sangue tenendosi lo stomaco con le mani.

"Allora?!" Lo incitò a gran voce la donna infuriata.

"Mi... Mi sei mancata, Baa chan." Disse Naruto con un filo di voce guardandola negli occhi e con un mezzo sorriso doloroso sulle labbra.

In quell'attimo tutti videro qualcosa sciogliersi nella donna. La videro cadere inginocchiata al fianco del biondo e abbracciarlo stretto, la sua schiena scossa dai singhiozzi trattenuti.

"Sei davvero qui... Naruto..."

Una mano di Naruto le strinse le spalle.

"Sono qui... Sono tornato, Baa chan."


Ti aspetto. Torna da me.



NdLirin: Eccomi qua! Stupiti vero? E vi porto un super-mega capitolo di transizione con dentro invece che SasuNaru NaruHina! XD Sono impazzita? Forse v.v Comunque il capitolo è così! Tranquilli, è la mia prima e ultima volta NaruHina v.v Dal prossimo capitolo si ritorna al vecchio e caro SasuNaru! Concedetemela questa volta, dai! XD

Ringraziamenti:

Miiky: Il prossimo capitolo ci sarà la consacrazione ufficiale di Naruto nel gruppo! Perdonami, questa volta mi sono concentrata di più sul rapporto tra Tsunade e Naruto ^^ Scusa per il NaruHina >.<

Ryanforever: La telefonata è la mia parte preferita di tutta la fic per adesso! XD Scusa per il NaruHina >.<

Capitatapercaso: Spero che ti piaccia ancora dopo che ci ha provato con Hinata! XD Continua a seguirmi! Ti assicuro che nei prossimi capitoli si riprende!

Ocatarinetabelasciscix: Durante la fic sarà tutto un saltare addosso all'altro! Te lo assicuro! Prima o poi riuscirò a scrivere una lemon! Me lo metto come traguardo personale! Scusa per il NaruHina >.<

Bellas: Grazie davvero tanto per il sostegno! Tutte le volte lo dico e non lo faccio mai, ma voglio impegnarmi ad aggiornare prima! Grazie infinite! Scusa per il NaruHina >.<

NemuChan: Spero che non sarai morta in questi mesi d'attesa! E poi ti porto un capitolo del tutto senza senso con il NaruHina dentro! Probabilmente mi ammazzerai! Ma ti prego siì paziente! Nel prossimo mi riprendo, te lo giuro!

Vivvinasme: Grazie mille per il bellissimo commento! Davvero, mi ero depressa durante questi mesi, ma mi hai fatto venire di nuovo la voglia di continuare ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, come ho detto alle altre, tranquilla, è di transizione è normale che sia moscio ^^ Reputo davvero un grande onore essere tra le tue autrici preferite, spero di non deluderti mai! ^_^

Un grazie speciale va al mio idiota personale che mi stressa e mi minaccia per continuare le mie fic!

E con questo ho finito! Scusate il ritardo e il NaruHina, nei prossimi capitoli andrà tutto meglio, ve lo giuro! XD

Grazie a chi ha messo la fic tra i preferiti, seguiti e ricordati o chi a semplicemente letto!

A presto!

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