Sakura twin?

di lady bella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** infanzia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ecco qui il prologo della mia prima storia. Personalmente vado matta per questo genere e ho letto moltissime fan fiction sulla reincarnazione in un altro mondo.
Spero che possa piacere anche a voi.
Mi raccomando recensite e fatemi sapere che cosa ne pensate.
Naturalmente non possiedo i diritti per naruto e i personaggi di questo franchising.
 
Non ricordo in che modo sono morta ne il perché.
L’esatto momento o il motivo sono avvolti nel mistero e rimarranno così ,credo, per sempre.
Ma la mia morte non è importante, è ciò che successe dopo che vi voglio raccontare.
Dopo?!  Vi  chiederete confuse.
No non avete letto male, intendo proprio dopo che il mio cuore smise di battere.
Esattamente.  Ogni religione  ha la propria versione di aldilà. Chi crede nel paradiso e l’inferno, chi in una ricompensa celeste oppure chi crede solamente che conclusa la nostra vita ritorneremo semplicemente ad essere polvere.
Personalmente l’idea del paradiso mi allettava parecchio. Vivere in pace per l’eternità, rivedere i cari perduti e in generale essere felici.
Ma nulla di tutto questo è avvenuto sfortunatamente. No, signori, perché i vincitori del concorso che cosa c’è dopo? Sono….. rullo di tamburi prego….. ebbene si, sono proprio i buddhisti e la loro ruota della reincarnazione.
Devo dire che neanche questa scelta mi sarebbe dispiaciuta se fossi rinata nel nostro mondo.
Dopotutto avere l’opportunità di ricominciare da capo e rimediare agli errori del passato è qualcosa che non perderei  per nulla al mondo.
Purtroppo  la mia anima ha lo stesso senso dell’orientamento  del mio vecchio corpo e tra una svolta a destra e una porta in fondo ad un corridoio mi sono irrevocabilmente persa.
Posso dire con sincerità che quando dovevo essere re diretta nel mio nuovo corpo, nell’aldilà o in qualsiasi sala d’attesa mi hanno messa, sono stata confusa da pubblicità ingannevole.
Siate ragionevoli, non potete pensare che davanti a delle porte uguali, una persona scelga quella più normale. Dai! Non è naturale. E no non mi sto giustificando.
E va bene, forse lo sto facendo solo un pochino. Ha mia difesa la porta arancione mi ricordava quella di un macdonald  e la N sulla porta poteva essere confusa per la M della catena di hamburger!
In ogni caso l’ultima cosa che ricordo prima del buio è una luce accecante e una forte folata di vento che mi ha trascinata al suo interno.
I momenti successivi prima che riprendessi conoscenza erano confusi e pieni di luce e dolore.
Il mio corpo sembrava essere diventato improvvisamente troppo pesante.
Muovere le braccia e le gambe era difficile e aprire gli occhi semplicemente doloroso.
Ricordo solo di avere urla dal terrore e per la confusione. Ho continuato per quelle che sono sembrate ore fino a quando per la stanchezza  mi sono addormentata.
 
I giorni successivi  non sono stati meno confusi o spaventosi. La mia vista era pessima  mentre l’udito sembrava essersi affinato tutto di un colpo. Ogni rumore mi feriva le orecchie.
L a sensazione di essere trasportata e abbracciata da arti enormi non hanno aiutato le mie crisi di pianto.
Per la maggior parte del tempo ho dormito e bevuto quello che ora so essere latte. Fortunatamente, solo da un biberon, infatti mi agitavo troppo per anche solo provare ad allattarmi al seno.
Ringrazio dio almeno per quella piccola concessione.
Devo ammettere che i miei ricordi hanno iniziato a ritornale solo dopo i primi sei mesi nella mia vita.
Solo allora ho realizzato di essere rinata in un nuovo corpo. Il fatto di essere nel manga di naruto, mi ha colpita in pieno volto, letteralmente, quando la mia nuova mamma ha infilato un altro bebè nella mia culla.
Non avendo molta mobilità riuscii solo a rotolare su un fianco per osservare l’invasore, solo per essere colpita da una manina che cercava di toccarmi.
La neonata, vestita di un grazioso vestitino giallo, era deliziosa. Piccola e tanto carina.
Se non per il ciuffo di capelli rosa e grandi occhi verdi  avrei  iniziato a coccolarla.
Sfortunatamente sembra che la valvola di sfogo di questo corpo sia di piangere e strillare quando in agitazione.
Quindi vi prego di capirmi se collegai solo allora dove mi trovassi. Il perché il mio nuovo papà avesse quella strana pettinatura a stella marina violacea e la mamma invece  sembrasse elvis biondo.
Tra tutti i mondi in cui potevo finire quello di naruto era l’ultimo in cui volevo finire. Eddai se questo era possibile , non potevo entrare nel mondo di harry potter o qualsiasi altra storia di cui so la trama?
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** infanzia ***


Ciao a tutti i miei lettori e un grazie speciale a  xValar Morghulis  per la recensione. (devo dire che sakura mi piace come personaggio ma solo dopo avere incontrato Tsunade ;) ) Grazie anche a Sybill aster per seguire la storia.
 
Dal momento in cui mi resi conto della mia monumentale sfortuna passarono mesi.
Mesi, in cui deve ammettere, ho provato a rompere il più possibile le scatole ai miei nuovi genitori. Si lo so, è stato un comportamento infantile per una ragazza di 25 anni ma li incolpavo della mia situazione. Anche se erano gli ultimi a poter essere incriminati. In ogni caso con l’aumento delle mie abilità motorie e linguistiche scoprii che il mio nuovo nome era Sachiko. Il fatto che conoscessi il significato del nome era pura coincidenza. Infatti era lo stesso nome della protagonista di Nana. E dato il mio comportamento credo che non avrebbero potuto scegliere un nome più sbagliato. Ovvero felicità o bambina che porta appagamento.
Per la prima volta potei ammirare anche il mio aspetto. Avevo sperato di aver ereditato i biondi capelli di Mebuki o anche quelli violetti di Kizashi ma lo specchio parlava di un'altra verità. Rosa. Capelli rosa! Non capirò mai come la genetica funziona nel mondo di Naruto. L’unico lato positivo della faccenda era che non erano della stessa tonalità di sakura. Mentre i suoi erano di un rosa carico i miei erano più un rosa pallido, sotto luci molto forti potevano sembrare anche bianchi.
Per il resto eravamo identiche. Stesso colore di pelle, grandi occhi verdi e fronte alta.
Devo dire che come bambina Sakura era davvero deliziosa, non ho mai capito come fosse cambiata cosi tanto. Fino a quanto tutto mutò.
Gli anni passarono in fretta. Imparai a camminare, parlare e scrivere in una nuova e differente lingua. Iniziai ad amare la mia nuova famiglia e in particolare la mia sorellina. Non eravamo inseparabili, ma mi piaceva giocare con lei e renderla felice.
Non uscivamo molto  dalla nostra casa. La mamma era sempre impegnata e per un motivo e l’altro passavamo la maggior parte del tempo solo tra noi due. Adesso posso capire perché Sakura fosse cosi timida e avesse difficoltà a fare amicizia con altri bambini. Grazie alla mia presenza era meno impacciata ma la cattiveria degli altri bimbi la segnava molto.
Personalmente potevano prendermi in giro in ogni modo, sono un’adulta e i commenti infantili di bambine di 5 anni non mi sfioravano. Ma sakura non aveva la stessa pelle dura e la maggior parte delle volte alla prima critica scappava a casa, non lasciandomi modo di proteggerla o difenderla .
Un giorno di autunno mi ammalai e i miei propositi di tenere separate sakura ed ino sfumarono nel giro di poche ore. Avevo pregato che sakura rimanesse a casa con me ma la mamma decise proprio in quella giornata di fare una visita al negozio di fiori dei Yamanaka, cosi nessuna quantità di capricci la tenne li con me.
Quando tornarono Sakura mi raccontò di come “ino-chan” l’avesse difesa e che da grande sarebbe diventata anche lei un ninja come la sua nuova amica.
Vi posso giurare che in quell’ attimo vidi chiaramente  una nave salpare verso l’isola delle insane fangirls con sakura a bordo.
Da quel momento in poi , iniziò a passare sempre più tempo con ino ed io che mi ero rifiutata anche solo di incontrarla iniziai a passare sempre più tempo nella biblioteca di konoha, che per buona sorte si trovava a pochi passi dalla banca dove papà lavorava.
Nel giro di un anno , sakura si iscrisse all’accademia mentre io decisi di rimanere il più possibile lontana dal mondo dei ninja, registrandomi nell’unica scuola per civili di konoha.
Mentre per i primi anni della nostra vita io e la mia gemella eravamo praticamente la copia una dell’altra, con il separarsi delle nostre vie diventammo come la notte e il giorno.
Sakura sembrava una copia di Ino, stesso taglio di capelli, corti e legati con un nastro come cerchietto, t-shirt colorate e pantaloncini.
Io dall’altro lato ho lasciato crescere i capelli fino ai fianchi,( ho sempre amato i capelli lunghi)normalmente legati in una treccia o in uno chignon e dato che per la prima volta ne avevo l’opportunità indossavo solo yukata di vari colori al ginocchio con leggins neri.
La vita scorreva tranquillamente e mi ero anche rassegnata a succedere nella banca di proprietà degli haruno quando incontrai Naruto e tutto iniziò ad andare a rotoli.
 
 

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