Mela verde e biancospino

di c_underwater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. In un giorno di luglio ***
Capitolo 2: *** #2. Il Voto ***



Capitolo 1
*** #1. In un giorno di luglio ***


Mela verde e biancospino
 
 
#1. In un giorno di luglio
 
Dal suo letto a baldacchino, Draco Malfoy scaraventò con forza una copia de La Gazzetta del Profeta, che sorvolò il pavimento di pietra nera con uno scompiglio di pagine simile ad un frullo d’ali e finì per atterrare in un angolo della stanza. Il ragazzo sbuffò annoiato, riaccomodandosi tra i cuscini che ricoprivano una buona parte del suo letto, nascondendo il copriletto broccato blu e oro. Era luglio inoltrato, e tutto ciò che aveva fatto dall’inizio delle vacanze estive fino ad allora era stato leggere il giornale che gli veniva recapitato due volte al giorno dritto in camera. La verità era che non gliene importava un fico secco di ciò che accadeva intorno a lui, se i Mangiamorte distruggessero Londra o meno, se Scrimgeour fosse diventato il nuovo Ministro o se ci fossero Mezzosangue uccisi ogni giorno. Non era interessato ad informarsi sugli avvenimenti nel mondo magico, ma purtroppo per lui era costretto. Suo padre era in prigione da ormai molto tempo e lui si sentiva abbandonato in quell’enorme maniero che condivideva solamente con sua madre, spaventata e turbata dalle faccende che avevano seguito il ritorno del Signore Oscuro e che avevano travolto la famiglia Malfoy come una tempesta.
Si grattò pensoso l’avambraccio sinistro, per poi, una volta accortosene, ritrarre la mano destra come se si fosse scottato. Teneva sempre le maniche abbassate, per evitare di posare lo sguardo su quel tremendo segno nero che faceva un affascinante contrasto con la sua pelle chiarissima, e a cui ancora doveva abituarsi.
Se solo ci fosse stato un modo – all’infuori dell’amputazione – per liberarsi di quel marchio, l’avrebbe fatto.
I suoi piedi scalzi sfiorarono la pietra fredda e mossero alcuni passi verso la finestra, incorniciata da pesanti tende decorate. Il tempo era brutto e, soprattutto, affatto normale per luglio. I Dissennatori, liberatisi da Azkaban, facevano sì che una perenne nebbia avvolgesse ogni cosa visibile, appesantendo ancor di più l’aria afosa. Le dita sottili di Draco strinsero la cornice della finestra. Theodore non si era fatto sentire, così come Blaise, per non parlare di quei due inutili bambocci di Tiger e Goyle. L’unica lettera ricevuta fino ad allora era stata un’appassionata pergamena di Pansy Parkinson, a cui Draco aveva prestato poca attenzione e che ora giaceva insieme alle copie del Profeta.
D’altronde, nemmeno lui aveva mantenuto viva la corrispondenza con i suoi compagni di Casa, ma – sbuffò sprezzante – chi avrebbe potuto comprendere quello che gli stava succedendo, quando a malapena egli capiva se stesso?
Sconsolato e ferito, chiamò l’elfo domestico che da ormai tre anni sostituiva Dobby, e si fece portare un infuso di bacche profumate. Lo sorseggiò piano, lasciando che il liquido bollente gli scivolasse giù per la gola fino in fondo, perché sciogliesse un po’ della tensione che gli attanagliava lo stomaco.

 

Aloha!
Non so cosa mi abbia spinto a postare di nuovo, sarà la noia estiva, sarà il rimbambimento da caldo, sarà che mi manca un sacco la Saga, fatto sta che sentivo la necessità impellente di farmi sentire. E come se non con una storiella da quattro soldi (che conoscendomi non porterò mai a termine) sul mio piagnucolone preferito?
Ma bando alle ciance, parliamo della long. Sappiate che mi sto facendo in quattro per scriverla (ho pure riletto Il Principe Mezzosangue, seh) perché vorrei che venisse fuori la miglior creatura possibile. Scrivere una storia comporta moltissime cose, e come minimo vorrei essere soddisfatta di ciò che produco. Dunque, come ho detto sarà una long, non so ancora quanti capitoli ma a giudicare dalla brevità di questo primo assaggio saranno molti (mi piace andare con calma, diciamo così). Non so se mi azzarderei mai a dirlo (JK Rowling dall'alto dei Cieli non mi fulminare per cortesia), ma questa potrebbe quasi forse per caso essere una rivisitazione dell'HBP dal POV di Draco. Non vorrei montarmi troppo la testa, ma ho una bella sensazione riguardo a questa storia. Sarà difficile, perché come avrò già detto 34526845 volte Draco è il mio personaggio preferito e parlare di lui mi provoca male fisico quindi chissà come me la caverò.
Ora basta parlare di me, ché le Note sono più lunghe del capitolo stesso. (Ma guardate quanto è triste e solo quel povero fanciullo che beve la tisana come un ottantenne mY LITTLE RAY OF SUNSHINE)
Dio, mi sono dimenticata di parlare del titolo. Breve riassunto: la mela mi ha sempre ricordato Draco (non chiedetemi come, il mio cervello si diverte a fare associazioni assurde), specialmente la mela verde perché 1) verde Serpeverde; 2) mela verde che ne Il Prigioniero di Azkaban mangia con aria strafottente alla lezione di Cura delle Creature Magiche e poi ne Il Principe Mezzosangue, quella che fa svanire con l'Armadio della Stanza delle Necessità; infine, 3) perché la mela verde rappresenta qualcosa di acerbo, immaturo, proprio come il nostro baldo giovine, posto davanti a mille difficoltà alla tenera età di 16 anni. E naturalmente biancospino, come il legno della sua bacchetta, il cui suono richiama (personalmente) qualcosa di dolce e pungente, proprio come il sapore della mela verde e anche più o meno come vedo io Draco my beautiful cinnamon roll too good for this world, too pure [vi prego fatemi tacere]
Giuro che ho finito di blaterare, mi serviva giusto spiegare due(cento) cosette.
Se non vi ho spaventato a morte con queste note finali, ci rivedremo molto presto! (sempre che qualcuno abbia realmente letto questa cosa oddio ciao)
Chiara

 

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Capitolo 2
*** #2. Il Voto ***


#2. Il Voto
 
Stava giusto bevendo l’ultimo sorso di tisana quando Draco udì in lontananza un gran vociare, accompagnato da diverse porte sbattute e le inconfondibili risate canzonatrici di sua zia Bella. Quella donna gli dava sui nervi, con il suo fare strafottente e la sua voce stridula. Lui era così abituato ai modi di sua madre, non eccessivamente calorosi ma pacati; tra sé e sé aveva sempre paragonato le due sorelle Black alle due facce della luna, la madre splendente di pallida lucentezza e la zia nascosta nell’oscurità.
Sperando ardentemente che la visita di Bellatrix non richiedesse anche la sua presenza, Draco strisciò i piedi scalzi sull’umido pavimento di pietra, combattuto tra il far finta di niente e la fuga dalla finestra. Negli ultimi mesi le visite della zia si erano intensificate e, nonostante sua madre dichiarasse che fosse per sostenerla nel brutto periodo della carcerazione di Lucius, Draco sapeva che le lunghe discussioni che rimbombavano per i muri di Villa Malfoy riguardavano lui.
I suoi pensieri infelici furono interrotti proprio da ciò che aveva sperato non accadesse. Un leggero colpo alla porta, poi delle lunghe dita pallide fecero capolino dalla porta.
«Draco, tua zia vuole vederti.»
Lo sguardo che raggiunse Narcissa Malfoy implorava pietà. Non fece nemmeno in tempo a rivolgere un’occhiata di scuse al figlio che la donna venne pressoché travolta dalla sorella.
«Sì, vieni fuori, Draco! La zietta vuole fare due chiacchiere» strillò Bellatrix spuntando dalla porta mentre spingeva via Narcissa. Era evasa da Azkaban quasi sette mesi prima, ma erano ancora ben evidenti gli effetti della prigione, che l’aveva scavata, resa quasi pelle e ossa. Nonostante ciò, i suoi occhi sfavillavano più che mai.
Draco si prese del tempo, deglutendo silenziosamente e aggiustandosi un capello biondo che gli solleticava la fronte. Dopodiché seguì la madre e la zia – che stava canticchiando un motivetto alquanto macabro – giù per le scale che portavano al salotto che ospitava gli incontri più importanti.
«Draco, ogni cosa che faccio è per il tuo bene, lo sai, vero?» tremò la voce di Narcissa.
Il figlio annuì con occhi vacui, mentre seguiva con lo sguardo i movimenti della zia, inarrestabile.
«Bla, bla, bla, quante smancerie!» intervenne la donna, accompagnando i versi con gesti svogliati della mano. «Dovresti essere onorata, Cissy! E anche lui, dovrebbe esserlo!» aggiunse, indicando con una mossa repentina il ragazzo.
«Il-mio-unico-figlio» scandì tra i denti Narcissa. Le sue parole furono subito scimmiottate dalla sorella.
«Cosa volete da me?» chiese Draco, stanco di quella scena che già aveva visto parecchie altre volte. Tutta l’attenzione di sua madre ricadde immediatamente su di lui. Portò le labbra all’orecchio del figlio, bisbigliando concitatamente.
«Draco, sei salvo, figlio mio, sei salvo.» Quelle parole gli graffiarono le orecchie, vide, come se fosse stata davanti a lui, una porta che si apriva per lasciar entrare uno spiraglio di luce. Per un folle istante sperò che tutto fosse finito.
«Salvo!» ripeté sprezzante Bellatrix. «Come se quel sudicio verme di Piton possa essere in grado di combinare qualcosa!»

Narcissa si separò dal figlio, per fronteggiare la sorella. «Severus è un grande mago. Ho riposto la mia fiducia in lui» disse freddamente. «Sai che non metterei la vita di mio figlio nelle mani di uno sconsiderato» aggiunse poi, con la voce rotta.

Piton. Una nuova figura si era appena delineata in quella storia, quella faccenda di cui onestamente Draco iniziava a capire poco. Da un lato l’orgoglio, il non voler essere aiutato. Dall’altro un appoggio, uno scoglio a cui appigliarsi. Lasciò che le sorelle riprendessero a litigare, mentre si perdeva nel filo dei suoi pensieri.

 

Aloha!
Ed ecco qui il secondo capitolo. So che non è un granché, ma mi serviva giusto per informare del Voto Infrangibile. Non mi perderò in chiacchiere e semplicemente ringrazierò quelle anime pie che hanno recensito e messo tra le seguite //spreads love
A presto!
Chiara

 

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