The Death 2: Sibling rivalry

di TheTooDarkLordTwo
(/viewuser.php?uid=807074)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il risveglio ***
Capitolo 2: *** L'uomo di Venere ***
Capitolo 3: *** Jhon got his brain ***
Capitolo 4: *** una voce silenziosa ***
Capitolo 5: *** Vita e Morte ***
Capitolo 6: *** l'arma definitiva ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni ***
Capitolo 8: *** giudizio universale ***



Capitolo 1
*** il risveglio ***


Inferno, girone degli iracondi, anno corrente. 

All' interno del mio bozzolo trasparente sentivo le grida degli altri prigionieri, che venivano trattenuti fisicamente grazie alle catene sante create da Efesto, tutto ciò che è carico di Energia negativa viene facilmente trattenuto da un oggetto santificato con l’energia della fiamma Eterna.
Io sono l'eccezione.
Sono in grado di assorbire l'energia negativa, e quindi solo delle catene non mi fermerebbero.
Gli dei mi hanno chiuso in un bozzolo di vetro,
Appeso ad una decina di metri da terra.
Da qui guardo tutto da anni e anni...con l'energia negativa assorbita riesco a creare piccoli squarci...dalla quale assisto agli avvenimenti esterni.
Ho visto cosa è successo a Tronin qualche tempo fa...

Il suo esercito sconfitto, Reaf lo ha tradito, la sua rivolta non ha funzionato, i suoi poteri gli sono stati confiscati, e lui, è stato barbaramente ucciso da mio fratello, colui che adesso possiede il ruolo di morte.
Tronin adesso è resuscitato e vive alla casa  dei suoi fratelli qui in questo girone, gli dei hanno voluto concedergli una sorta di seconda Chance a quanto pare…

Ancora non mi capacito del fatto che mio fratello è diventato la morte...
Dopotutto ha messo fine alla mia vita anni fa.
Buttandomi in quel dannato vulcano...
Ma più di 25.000 anni sono tanto tempo...e io li ho usati per pensare.


Degli angeli arrivarono calando giù il bozzolo di vetro sacro dove Yertron era rinchiuso.
Ecco, schizzato, hai visite, conisci le regole, un passo falso e folgoriamo te e la tua visita.
Disse uno dei due angeli  a Yertron, che con una smorfia annoiata fece cenno di aver capito alle guardie.
Dopo, un essere rettiliano si avvicinò.

Era Garzett, il deome rettiliano con il brutto vizio di perdere e farsi uccidere da Teadh più e più volte.
Non sssssono d'accordo su quessssto affare, e non voglio farlo!

Disse il rettile a bassa voce per la paura di farsi ascoltare dagli angeli alle sue spalle.
Taci, Garzett, tu non c'entri.

Yertron scrutò Garzett da capo a piedi, cercando qualcosa.
Lo hai portato?

Garzett deglutì, poi guardandosi dietro per assicurarsi di non essere troppo sospetto, tirò fuori dai suoi pantaloni marroni e stracciati un oggetto luccicante.
É quessssto?
Garzett donò il suo fido medaglione a Yertron, che lo scrutò attentamente, non curante degli angeli vicini.
É proprio Questo.
Mentre Yertron esaminava il medaglione, Garzett impaziente si sentì in dovere di avvisarlo:
Ssssssenti...ho pressssso quel medaglione facilmente perché É FALSSSSSSO! Asssssomiglia ad una delle armi divine, ma non lo é!

Yertron sorrise divertito e lo guardò.
Falso, caro rettile.

Sai cosa sono le Le armi divine?

 sono state trovate su altri pianeti dagli Dei, Armi già fabbricate prima ancora che gli Dei cominciassero ad usare il loro potere per creare, non si sa da chi, non si sa dove, fatto sta che Gli Dei le hanno ritrovate tutte ma non tutte sono state attivate.
Questo medaglione ne è L'esempio.

Gli dei hanno provato ad attivarle con l’energia della fiamma dell’eternità, ma da sola non basta, serve anche energia dalla fiamma negativa.

Durante il tuo ultimo scontro con Teadh…c’era una ragazza con lui, vero?

Una umana dai capelli rossi.

S-SSSSi…mi hai chiesto di recuperare un suo capello, perché?
Lo hai preso?

Garzett tirò fuori dai suoi pantaloni una boccetta contenente un capello rosso e fece per consegnarlo a Yertron, ma una delle due guardie si insospettì e fece per avvicinarsi.
Yertron usò il capello per separare la sua mano dal medaglione, dopodiché fece passare un flusso di energia negativa dalla sua mano al medaglione, passando per il capello, poi aggiunse anche un flusso di energia negativa, e la gemma rossastra incastonata nel medaglione cominciò a risplendere di una luce cremisi, talmente immensa da allarmare ancor di più i due angeli che sguainarono le spade e fecero per colpire Yertron che sorrise puntando il medaglione verso di loro provocando un' esplosione che spazzò via entrambi.
Quando il fumo svanì, uscirono fuori Garzett estremamente feriti e Yertron, in piedi, senza un graffio che brandiva ancora il medaglione con la sua luce cremisi che lentamente si spense.

Avresssssti dovuto avvertirmi!

Si lamentò Garzett coprendosi le ferite come meglio poteva.
Avremmo insospettito le guardie.
Disse Yertron voltandogli le spalle e camminando via.

EHI, E IL NOSTRO ACCORDO!?

Credimi, non ti pentirai di avermi liberato!

Con queste parole Yertron abbandonò la prigione prima che potessero arrivare i rinforzi, abbandonando Garzett al suo destino.


Intanto nell' oblivion fuori dal Palazzo degli Dei Xantia si sedette sulle scale, per prendersi una pausa. 
Ifel lo raggiunse e si sedette con lui.
Qualcosa  non va, muso lungo? Chiese Ifel a Xantia
Sono la morte, cosa vuoi che vada per il verso giusto?
Oggi sono stato responsabile della morte di due donne, sono stato costretto a toglier loro la vita mentre davano alla luce i loro figli.

Io ho visto nascere 1273 bambini oggi...2 dei quali da donne che hai ucciso...
Sei qui per farmi stare male?
Pensavo fossi abituato...
Lo sono infatti...e che...
La rossa vero?
Non chiamare Marylin così...
Allora è per lei? Il fatto che il tuo medaglione divino non funzionasse con lei non vuol dire nulla…sono oggetti vecchi di Eoni, secondo me non aveva nulla di speciale, e poi, noi entità non possiamo stare accanto agli umani se loro sono consapevoli della nostra presenza.
lo so…ma se ci fosse di più? Aveva qualcosa di particolare...una sorta di aura che..
Devo chiamare Ovel?
Non scherzare, non sono innamorato, anche se avere finalmente trovato un essere consapevole della mia presenza, mi avrebbe migliorato le giornate.
E tu le avresti peggiorate a lei con la scia di morte che ti porti dietro.

Credimi, abbandonarla è stata la cosa più giusta da fare Xantia, e lo sai.
Ifel si alzò, lasciò il collega in contemplazione, nonostante le occasionali conversazion, nessuna delle entità conosceva davvero Xantia, non che fosse un gran chiacchierone o la persona più sociale di sempre, ma la verità è che tutti un po’ lo temevano, molti erano convinti che uccidere migliaia di persone ogni giorno inevitabilmente tende a ledere la psiche, ed è così che le entità si autoconvinsero che Xantia era un pazzo latente.

Alla fine però questa voce di corridoio andò pian piano a farsi sentire di meno, le altre entità furono capaci di vedere negli occhi rossi di Xantia un misto di tristezza e determinazione, pensavano che dopo millenni passati ad uccidere dopo un po’ si diventa insofferenti.

Ed invece Xantia era ovviamente emotivamente coinvolto, ogni giorno di lavoro che passava, tanto il primo quanto l’ultimo.

La verità è che le altre entità non saprebbero come prendere un essere come Xantia, e preferiscono interagirci quanto basta.

Mentre Ifel ripensava a questo, era intento ad avvicinarsi alla sede del giudizio Divino, nella quale fra pochi minuti gli Dei avrebbero tenuto un consiglio. Ma poi la sua attenzione fu attratta da un uomo, capelli corvini, corti, occhi rossi e barba incolta.

Ifel rimase per un attimo stranito, l’uomo davanti a lui sembrava proprio Xantia, eppure era convinto di averlo lasciato indietro di qualche chilometro, all’inizio della lunghissima scalinata.

Quando si ricordò del fatto che Xantia aveva un fratello, fu troppo tardi.
L'uomo scattò con immensa velocità davanti ad Ifel, e poggiò il suo medaglione sulla  sua bocca, così che questo potè assorbire gran parte della sua energia, lasciandolo per terra esanime.
Adesso mi sento VIVO.

Disse Yertron mentre l’energia assorbita ad Ifel si fece strada nel suo corpo, facendo spuntare un’ala bianca sulla sua schiena.

Ho bisogno anche di questa.

Yertron si chinò sul corpo di Ifel ancora in preda a spasmi, e afferrò la sua spada della vita.

Poi la innalzò, mentre un sorriso si faceva strada sulla sua faccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'uomo di Venere ***


Subito le entità accorsero, ma l'unica cosa che trovarono fu Ifel per terra, in preda a spasmi,del colpevole...nessuna traccia.
Intanto sulla terra, Marylin stava attraversando la affollatissima città per arrivare in tempo a consegnare un progetto al suo capo, Sandra.
senza il suo scooter però, attraversare la città era anche più difficile, c'era una folla di gente che le ostruiva il
passaggio, tutti erano attorno ad un Palazzo misteriosamente esploso.
《Scusatemi, fate spazio! Sto cercando di non farmi ammazzare dal mio capo!》
Continuava a farsi spazio fra la gente quando all' improvviso fra la folla le parve di avvistare Xantia.
Poi un passante le coprì le vista.
《Dannazione, bello, fammi passare!》
Marylin uscì dalla folla, e pensò di accoricare passando dalla metripolitana.
Poi vide di nuovo Xantia entrare proprio nella sua meta. 
Il più in fretta possibile Marylin scese giù in metro,  ma di Xantia nessuna traccia.
Poi un uomo, dolorante, mentre emetteva dei gemiti di dolore si avvicinò alla ragazza...
Lei spaventata voleva rispongerlo ma quest' ultimo le cadde ai piedi.
Gridando 《aiutami...》
《Oh, fantasico...adesso cerco di non farmi ammazzare dal mio capo o aiuto questo poveretto a non morire?》
Poi dette un'occhiata all' orario e si accorse che era di ritardo di un'ora.
《Ah, fantastico, tanto sono già morta.
Allora bel fustacchione, ti porto al pronto soccorso...》
Marylin provò a sollevare il corpo del malcapitato. 
《Ma cosa...diavolo...mangiiiii? Ahrrrr...》
Con grande fatica Marylin dopo qualche ora arrivò al pronto soccorso.
Lo posò su una sedia, in attesa di soccorsi...
Alla luce del ospedale si vedeva meglio...
Era un'uomo molto bello, sulla quarantina, capelli grigi, occhi azzurri, e un fisico abbastanza robusto. 
Aveva un maglione nero, dei jeans e un impermeabile marrone.
《Chissà come ci sei finito laggiù...》
Poi un medico si avvicinò a lui e le chiese l'assicurazione del paziente.
《Bhe...ho trovato questo nel suo impermeabile...in realtà non conosco quest'uomo...》
《D'accordo, daremo un' occhiata.》
Marylin segui il medico abbandonando un'attimo l'uomo esanime.
Poi il medico controllò su un computer l'assicurazione fornita da Marylin. 
《Mi dispiace signora, questa assicurazione non é sua.
Frank Wyler risulta deceduto da diversi anni...》
Marylin tornò nella sala d'aspetto ma l'uomo non c'era più. 
Preoccupata corse fuori, dove trovò l'uomo in procinto di andarsene...
《Ehi, aspetta! 
Qui possono aiutarti!》
《Loro non possono curare il mio male!》
《Ci proveranno, fidati!》
《Loro non possono curare il mio male!》
《Ma é meglio se ti controllano!》
《Loro non possono curare il mio male!》
《Potresti perfino attaccarmi qualche malattia per quanto ne so!》
《Loro non possono curare il mio male!》
《Insomma cosa hai!?》
《Loro non possono curare il mio male!
Loro non possono curare il mio male!
Loro non possono curare il mio male!
Loro non possono curare il mio male!
Loro non possono curare il mio male!》
Marylin lo interruppe con uno schiaffo.
《Dovranno curare le mie orecchie se non la finisci.》
《Scusa...》
《Cosa hai?》
《Non ne sono sicuro...》
《Dimmelo...》
《Non qui...questo posto...mi ricorda...le luci troppo forti...
Le voci...il freddo...ed il buio...》
《A casa mia ti sentiresti più a tuo agio?》
《Forse...》
《Avanti vieni con me...MA SE TUTTO CIÒ É UNA TUA TECNICA PER RIMORCHIARMI E PORTARTI A CASA MIA TI STACCO LA TESTA A MORSI!》
Mentre si incamminavno Marylin udì una voce simile a quella di Xantia:
《Nessuno può salvarlo da quel male, apparte me.》
Poi Marylin si guardò attorno e non vide nessuno.

Poco dopo i due arrivarono all' appartamento di Marylin.
Una casa bellissima, visti i bei gusti di Marylin, peccato che il suo disordine cronico, rovinava la vista. 
L'uomo corse in bagno prima che Marylin potesse  fiatare.
《Fá come fossi a casa tua,eh...》
Durante quel tempo Marylin prese a frugare nel impermeabile dell' uomo...ma prima ancora che potesse esaminarli, sentì la porta del bagno aprirsi.

Così di fretta nascose i suoi documenti in un vaso sul tavolo della cucina. 
Poi si voltò per ritrovarsi di fronte l'uomo completamente nudo e bagnato.
《Non hai un asciugamano? 》
Marylin si voltò dall' altra parte
《Oh dio...sotto lo scaffale! 》
《Grazie. 》
L'uomo prese l'asciugamani rosa come piaceva a Marylin e lo avvolse intorno al bacino.
《Si,ma...sai com'é...mi ci lavo la faccia con quello...》
Poi l'uomo si sedette sulla poltrona.
Marylin si sedette vicino a lui.
《Almeno vuoi dirmi come ti chiami?》
《Frank Wyler.》
《Ehi...Frank Wyler é morto anni fa...》
《Ma  no,sono io!
Me lo ricordo bene...》
《Ricordo? 》
《Già...una delle.poche cose che ricordo bene...》
《Cosa ricordi?》
《Dovevo...fare qualcosa di importante...e...Venere.》
《Venere?》
《Ho questo nome nel cervello...cosa é Venere?》
《É un pianeta. 》
Disse Marylin indicando la Luna.
《Quella é la luna.》
《Ehi,senti il cielo é grande,ok!?》
《...》
《Un pianeta...forse sei un' astronauta?》
《Non credo...》
《Ehi cosa è quello?》
Un uomo fluttua si avvicinò alla finestra distruggendola solo con l'uso della mente.
CONTINUA.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Jhon got his brain ***


*questo capitolo si svolge poco prima del precedente*

L'oblivion, comunemente detto Paradiso, é una terra costruita dagli Dei, nonché loro dimora, in questo territorio però vi sono anche le entità, e ai piedi del monte su cui sorge la casa degli Dei vi é una città, grande tre volte la superficie terrestre.
Questa città é abitata da la maggiorparte della gente che ha perso la vita.
Infatti Teadh con uno schiocco di dita manda l'anima del diretto interessato alla corte degli dei.
Dopo il giudizio l'anima viene chiusa in una culla della vita.
Dove vi rimane per 9 mesi.
Durante questo periodo l'anima sviluppa attorno a se un nuovo corpo, uguale o simile a quello che si aveva in vita.
Purtroppo alcune volte il corpo non viene ricreato esente dalle ferite riportate in vita.
Nella maggiorparte dei casi la memoria della vita terrena và perduta.
Altre volte la si recupera grazie ad un evento particolare, e in rari casi un essere resuscitato ha piena memoria della sua vita terrena.
Questo, purtroppo, é il caso di Jhon.
Jhon vive da solo in una casa nell' Oblivion, nonostante la resurrezione, il suo corpo non si é ricreato perfettamente, infatti é costretto su una sedia a rotelle in quanto non ha l'uso delle gambe, é cieco, ma almeno ha recuperato l'uso della parola.
Non ha mai chiesto a nessuno di ricrostruire il suo corpo.
Una parte di lui non voleva. 
Eppure il vero motivo non era mai riuscito a trovarlo. 
Mentre girava per casa, sentì qualcosa di sospetto. 
Poi si fermò di scatto sull' uscio della cucina. 
Chinò il capo e disse:《sarò anche cieco,ma mi sono accorto della tua presenza.》
Yertron uscì allo scoperto rivelandosi. 
Aveva l'armatura tipica del corpo degli angeli, e dietro di lui sbocciavano due ali bianche.
《Sono impressionato.》
《Agli angeli non serve un permesso per piombare in casa mia?》
《Mhhhh, vedi, il fatto é che essere limitato da uno stupido vincolo morale per un angelo...É una tortura. 
Esseri così maestosi, al servizio di formiche...》
《Gli angeli sono in costante collegamento con gli Dei.
Tu non sei uno di loro,  vero?》
Yertron si avvicinò mettendo le mani sul retro della sedia a rotelle.
《Diciamo che ho scelto...UNA SCORCIATOIA.
Ma non sono qui per parlare di me.
Sai, in giro tutti raccontano la tua storia.
Perché non me la racconti?》
Jhon alzò il capo, deglutí, e dopo qualche secondo di insucurezza cominciò:
《Avevo 19 anni, vivevo in Colorado, con la mia famiglia, avevo una ragazza, bellissima, purtroppo non ricordo il suo nome.
La guerra imperversava ogni giorno.
E io stanco della sofferenza degli innocenti, volevo dare un'aiuto.
La propaganda mostrava uomini coraggiosi che estraevano i meno fortunati dal fango.
E io non ho potuto resisterle.
Mi arruolai.
Partii qualche settimana dopo, lasciando la mia ragazza in lacrime, le dissi "quando avrò asciugato le lacrime del mio paese, rideremo di nuovo insieme."
Se potessi tornare indietro nel tempo strapperei via quelle parole dal mio muso troppo giovane per poter comprendere.
Quando cominciai a combattere, il mio volto si coprì delle stesse lacrime che avevo pregato alla mia fidanzata di trattenere.
Chi stavo aiutando?
L'unica cosa che riuscivo a fare era prendere il mio fucile e togliere la vita a persone armate fino ai denti ma con volti da innocenti.
Non ero un uomo coraggioso che estraeva sfortunati dalla polvere.
Ero un uomo morto di paura che mandava dentro la polvere i suoi simili.
Poi quel giorno arrivò. 
Una granata entrò nella trincea e mi colpì. 
Persi braccia e gambe.
(Di cui non ho tutt'ora recuperato l'uso)
Divenni muto, e cieco come lo sono adesso. 
Solo la mia mente funzionava.
Del mio periodo in ospedale ricordo solo le giornate passate a comunicare "uccidetemi" in linguaggio morse.
Nemmeno questa grazia mi fu concessa.
Il mio corpo si spense si troppo tardi.
La morte é stata amara, ed é anche arrivata in ritardo.》
《Credi che la morte sia stata ingiusta con te?》
《...si.》
Yertron prese la sua spada angelica e la utilizzò su Jhon, corpo e anima divennero tutt' uno, e vennero assorbiti dalla spada.
Yertron si recò sulla terra davanti alla salma di Jhon, dalla sua spada uscì un fascio di luce che rigeneró le sue ossa ricostruendo il suo vecchio corpo.
Infine il fascio di luce inserì l'anima di Jhon nel suo vecchio corpo.
Yertron guardò la spada compiacendosi.
《Lasciare questi fantastici poteri ad Ifel sarebbe stato un peccato.》
Jhon dopo qualche tempo realizzò l'accaduto. 
《PERCHÉ  MI HAI RIDATO LA VITA?》
《la morte è stata ingiusta con te, meriti una chance.》
Yertron si abbassò a livello di Jhon, prese uno dei frutti carichi di energia negativa come quelli che Xantia e Yertron dovettero proteggere per diventare entità. *
《Mangia.》
Jhon all' inizio titubante, sorpassò le icertezze e mangiò. 
La sua mente sembrava esplodere, ma dopo qualche tempo di agonia, tornò tutto normale. 
《Ma cosa...?》
《La tua mente era l'unica cosa rimasta...adesso é l'unica cosa di cui hai bisogno.》
《...Come...?》
《Sollevati con la mente.》
《...》
Jhon prese a volare. 
《Ahahahahah wow! Ma come ci riesco?》
《Il frutto che hai mangiato ha cosparso la tua mente di energia negativa. 
Adesso non hai più bisogno di un corpo funzionante con la mente che ti ritrovi. 》
《Hai ragione...e adesso...?》
《Riprenditi la rivincita sulla morte. Puoi farcela.》
《Come?》
Yertron prese il capello rosso usato per riattivare il medaglione.
《Usa la tua mente per analizzare questo e risalire al proprietario. 
Attacandolo la morte accorerrá in suo soccorso. 
E tu la schiaccerai.》

Jhon si recò a casa di Marylin e con la mente distrusse la finestra.
Con la mente scaraventó via Frank e alzò Marylin. 
《É lei,il propietario del capello é lei.》
Un teschio fiammante volò in direzione di Jhon,che con la mente lo bloccò e lo rispedì al mittente. 
Teadh uscì allo scoperto per schivare il teschio.
Jhon lo squadró con la mente.
《É lui.》
Marylin vide Teadh, non ci credeva in lacrime venne messa a terra da Jhon.
Teadh prese la falce e provò a colpire Jhon, che con un' onda cerebrale lo spinse via.
Poi  jhon con la mente alzò un camion nelle vicinanze e lo lasciò cadere su Teadh. 
All' ultimo Teadh creò un portale per sottrarsi al camion, spuntando sulla testa di Jhon, prese la falce e provò di nuovo a colpirlo.
Ma Jhon si avvolse in un campo di forza che fece rimbalzare via Teadh. 
Poi lo alzò con la mente.
《Chi...chi sei tu?
Cosa vuoi da me?》
Un raggio parti dalla mente di Jhon e colpì quella di Xantia, trasferendoli i momenti più brutti della sua vita.
Teadh cadde in ginocchio.
《Io...io mi ricordo di te...》
《Ti sei di nuovo ricordato di me troppo tardi.》
Jhon si apprestò a dargli il colpo di grazia, ma Yertron lo fermò
《NO! Non può essere ucciso normalmente! 
Per adesso può bastare.》
Yertron aprì un portale e Jhon vi entrò. 
Poi prima di seguirlo si voltó,
E vide Marylin soccorrere Teadh.
《Si sono reincontrati.
Fase 1,completata.》

CONTINUA




*:si riferisce al primo capitolo di The Death.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** una voce silenziosa ***


antia aprì gli occhi, si ritrovò su un letto rosa con pareti tapezzate di rosa e altre cose rosa...
《Marylin...》
Xantia si alzò e corse nella cucina dove Marylin e Frank cercavano di ricostruire la finestra distrutta, Marylin si voltò e vide che finalmente Xantia si era ripreso dallo scontro.
Così corse ad abbracciarlo.
Frank non capì vedeva solo Marylin abbracciare e parlare con il nulla.
Poi Marylin si accorse della faccenda e spiegò tutto. 
Xantia disattivò il medaglione così che Frank potesse vederlo.
Alla sua vista Frank si sentì male.
Si ricordó qualcosa, degli sprazzi, la faccia di Xantia...l'aveva già vista.
《Frank, tutto bene?》
《Si Marylin...》
Xantia si voltò verso Marylin,
《Sai che non dovrei essere qui, vero?》
《Xantia...eri ferito.》
《Intendo...che questo é ciò che vuole Yertron. 
Lo sta facendo per qualche motivo.
Ma io vi proteggerò》
Marylin cercò di trattenere il suo sorriso ma senza successo.
Il pensiero del ritorno di Xantia la metteva di buon umore.
Intanto  nell' Oblivion, un ragazzo é perso da solo nei suoi pensieri.
Suona la sua chitarra imbracciandola come fosse un'amica che non vedeva da tempo.
Le cuffie che coprivano le sue orecchie facevano si che il ragazzo e la chitarra diventassero una cosa sola.
Poi il ragazzo alzò lo sguardo coperto dai suoi occhiali da sole, avvertiva qualcosa nell' aria.
Riprese a suonare con velocità, ma Yertron cone le sue ali bianche li si parò davanti all' improvviso.
《Hm, un angelo...avevo smesso di credere nella vosrra esistenza.》
Yertron si interessò:
《E perché mai?》
《Noi umani non meritiamo angeli.
Non sappiamo riconoscerli. 
Non sappiamo apprezzarli.》
Con un cenno della mano Yertron ordinò a Jhon di avvicinarsi.
《Continua,ragazzo》
《No...vi ho già detto abbastanza.》
Jhon creò un ponte neurale fra i tre, connettendo la sua mente a quella di Jhon e del ragazzo.
Poi cercò nei suoi ricordi più oscuri.

...

Si sentiva il rumore del mare infrangersi contro gli scogli, la luce del sole era luminosa, si sentivano i gabbiani in lontananza, poi una voce:
《Stanley, muoviti,c'é ne stiamo andando!》
Il ragazzo si alzò,  e raggiunse gli amici, Emily, una bellissima ragazza mora, con due occhi azzurri penetranti.
E Kay, suo amico d'infanzia, capelli lunghi,  biondo e due occhi azzurri.
I due accompagnarono Emily e casa e poi proseguirono
Kay con un fare stuzzicante chiese all' amico: 《allora tu e Emily...?》
《No...non ancora...perché?》
《É una ragazza interessante.》
Eccolo che si frega la mia preda!》
《Daiiii...in guerra e in amore tutto e concesso.》
《Staremo a vedere.》
Stanley raggiunse casa e subito si precipitò dalla sua amata chitarra.
Ma sua madre lo raggiunse.
《Dove sei stato? 》
《In spiaggia...》
《Sei che la tua malattia non ti permette di agitarti.》
《Mamma, tranquilla, era il mare.》
Subito riprese la chitarra e continuò.
Fra qualche giorno ci sarebbe stato un contest musucale, e Stanley voleva portare a tutti i costi la sua canzone.
Parlava del padre alcolizzato, sparito nel nulla, lasciando sua moglie e suo figlio nel buio.
Il giorno del contest arrivò. 
 In lista, c'era Stanley poi Kay.
Stanley salì sul palco,ma la troppa emozione giocò un brutto scherzo. 
Infatti  si sentì male per via della sua malattia. 
Dopo Kay salì sul palco al suo posto. 
Cantò la canzone che Stanley aveva proposto.
Alla critica piacque la sua storia e le emozioni che trasmetteva.
C'era un solo problema, quella non era la sua storia e non erano le sue emozioni.
Emily si innamorò della canzone, e poi anche del suo "compositore"
Intanto Stanley soffriva sempre di più. 
Ancora e ancora peggiorava.
E ancora sentiva parlare del suo amico.
Era diventato troppo famoso, nessuna denuncia per plagio passò. 
Avevano rubato l'arte di Stanley, la sua voce, la sua vita.
Poi Stanley ormai in ospedale a causa delle sue pessime condizioni ricevette una lettera da Key.

"Invio questa lettera a coloro che mi sono stati vicino, e che hanno contribuito a rendermi ciò che sono.
Ma non posso più vivere in un mondo che non apprezza la mia persona, che non apprezza ciò che sono.
Quindi addio.
Amore, pace, empatia. "

Stanley furioso si alzò dal suo letto e corse fuori.
《NESSUNO APPREZZA ME.
NESSUNO CAPISCE ME.
TU HAI TUTTO!
HAI CIÒ CHE IO NON HO MAI AVUTO E MAI AVRÒ! 
ADESSO CHE MI HAI RUBATO LA VITA NON TI PERMETTE DI RUBARMI ANCHE ALLE LA MORTE!》
il giovane dolorante uscì dalla clinica e sotto la pioggia violenta voleva raggiungere la casa del biondo.
Ma non ci riuscì.
La sua malattia lo stroncò durante il cammino.

...

Jhon interruppe il ponte neuronale.
Il ragazzo fece per andarsene.
Ma Yertron afferrò il suo braccio e lo bloccò.
《Dimmi...》
《...》
《Credi che la morte sia stata ingiusta con te?》
《Mi hanno trovato due settimane dopo la mia morte...DUE SETTIMANE. 
Lui invece...mezz'ora.
La morte lo rese ancora più famoso.
Se é vero che siamo tutti uguali di fronte alla morte...
Allora questo come é possibile?》
Yertron prese la sua spada e catturò l'anima del ragazzo.
Poi giunse sulla terra e lo resuscitò.
Poi, Yertron donò uno dei frutti maledetti e la sua fidata chitarra a Stanley.
《Adesso vai.
Fai sentire al mondo e alla morte la tua voce.》

CONTINUA



spazio dell' autore: come molti avranno notato c'è un chiaro riferimento a due personaggi famosi in questo capitolo, aspettate il capitolo speciale e capirete tutto ;) un' abbraccio -Shaun

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Vita e Morte ***


Nel cimitero in cui Stanley era appena stato resuscitato, Stanley era ancora incredulo:
《Far...sentire la mia voce?
Come?》
《Con la tua musica.
Suona.
Suona ciò che senti.
Ma prima devi mangiare quello》
Yertron indicò il frutto  del male che gli aveva offerto in precedenza. 
Stanley lo prese e lo guardò.
《Bhe...é solo...una mela.》
Appena Stanley tirò un morso dei corsi di energia oscura cominciarono a scorrere attraverso il suo corpo.
《...cosa...?》
Yertron gli porse la chitarra.
《Prova.》
Stanley impugnò la chitarra e suonò. 
Dalla chitarra fuoriuscivano onde sonore di diverso colore.
《Come ci riesco? 》 
《La domanda non é come, ma "cosa posso fare adesso?"》
《"Far sentire la mia voce?"》
《La tua malattia non ti affligge più, e adesso, nessuno può evitare di ascoltare la tua musica. 》
《Davvero? 》
《Prova tu stesso.
Ah, e un altra cosa.
Se la morte prova a fermarti di nuovo...SCHIACCIALA.
Buona fortuna. 》
Con la sua chitarra, Stanley si recò al centro della città. 
Un'immensa piazza con grandi Palazzi attorno.
Ovunque si girava, vedeva solo pubblicità o canzoni di un Album in uscita...
Quello di Kay.
Dopo il suo suicidio la musica che aveva rubato era diventata due volte più famosa.
E vendeva come non mai.
Anche se solo Stanley lo sapeva, quella musica non era sua. 
Con un lento arpeggio cominciò a levitare.
Salì sul Palazzo più alto, e collegò la sua chitarra al megaschermo della piazza.
Cominciò a suonare la sua canzone più famosa e la gente in tutta la piazza si raccolse attorno all' edificio.
Delle onde sonore si instaurarono nella mente degli ascoltatori che condividevano ogni emozione e sentimento con lui.
Subito capirono di aver ascoltato per tanto tempo una canzone rubata, delle emozioni mai vissute,  e di aver supportato un assassino dello spirito. 
Poi Stanley suonando più forte chiese ai suoi ascoltatori di setacciare la città affinché trovino Emily.
Teadh che già da lontano aveva capito che questa melodia non era naturale raggiunse il luogo troppo tardi.
Guardando le onde soniche che emetteva la chitarra Teadh capì subito:
《Energia negativa...》
Teadh prese un teschio e si apprestò a lanciarlo,  ma un essere lo travolse portandoselo nella metropolitana.
Quando Xantia si alzò ebbe la possibilità di guardare l'aggressore.
Era completamente ricoperto di sangue.
Il sangue fungeva da seconda pelle e lasciava vedere solo gli occhi gialli del proprietario.
Lo strato di sangue che ricopriva la testa si diradò mostrando il volto.
Era pallido,come un cadavere.
Ma Teadh lo aveva già visto.
《Tu no...》
《Sei sempre stato tu il problema.》
Il sangue ricoprí nuovamente la faccia dell' avversario che prese la carica e venne trascinato insieme. 
Nella foga Teadh prese uno dei suoi teschi e lo scaraventó a terra interrompendo la corsa poi si voltò e vide un treno arrivare.
Con grande prontezza saltò sul treno che travolse il suo avversario. Poi entrò nel vagone con il medaglione attivo in modo da non essere visto dai passeggeri sbalorditi, ma non trovò nulla uno dei passeggeri venne coperto da una corazza di sangue Teadh capì troppo tardi che si era tolto la corazza per camuffarsi,infatti con un pugno Teadh volò fuori dal finestrino.
Poi il nemico lo raggiunse. 
Teadh bloccò il primo colpo, poi il secondo. 
E al momento giusto con un doppio calcio spinse via il nemico contro un treno che grattò via il sangue che formava la corazza.
Teadh colpì l'avversario che non poté sottrarsi senza corazza.
Mentre era a terra, Teadh si apprestó a finirlo, ma la falce li volò via dalle mani.
《Ma cosa?》
Teadh si voltò e vide Jhon che con i suoi poteri mentali aveva sottratto la falce a Teadh 
《Ancora tu...》
《Non é di lui che devi preoccuparti.》
Teadh non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che vide la spada di Yertron entrarli nel petto.
Poi mise il suo medaglione sulla bocca di Thead rubandoli i poteri.
L'ala destra di Yertron divenne demoniaca quella sinistra rimase angelica.
La sua armatura angelica da Oro e argento divenne nera e grigia.
E infine, tirandosi su il cappuccio si trasformò in uno scheletro. 
《Adesso che ho potere di vita e di morte, ti mostrerò com'é un mondo giusto. 
Toglieremo di mezzo quelli come te e faremo nascere solo gente come noi.
Ragazzi,  Andiamo Stanley ci aspetta.》

CONTINUA

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** l'arma definitiva ***


Yertron e i suoi seguaci arrivarono in un capannone, qui Jhon continuava a guardare curioso il nuovo arrivato.
Yertron catturò la sua attenzione.
《tranquillo John, è dei nostri, anzi è arrivato prima di voi.》
《come è possibile?》
il sangue del ragazzo si diradò, mostrando come era fatto:
Alto, muscoloso, di colore,capelli castani lunghi, con i dread raccolti in un codino, jeans larghi e una polo verde.
Ferite mostruose ricoprivano ogi parte del suo corpo.
《Mi chiamo Joe...Bloody Joe.
Posso raccontarti come ci sono finito qui, ma attento, non è una bella storia.》
《io mi sono beccato una granata in faccia,lui è stato buttato da suo fratello in un vulcano e Stanley è morto mentre cercava di non farsi rubare la vita.
Direi che questo è il club delle storie tristi.》
Joe accennò un sorriso e poi cominciò:
《e va bene...mi chiamo Joe Summers 21 anni.
Nonostante il quartiere in cui vivevo sono sempre stato una persona semplice, non mi sono mai immischiato in faccende di droga,furto,o altro.
Posso dire che la mia vita è cambiata il giorno in cui un mio amico, Melvin mi chiamò.
Le sue parole erano confuse, parlava di fretta...l'unica cosa che capì era che dovevo raggiungerlo.
Lo trovai per terra, la sua gamba era ricoperta di sangue, che partiva da un foro di proiettile, le guerre tra gang non erano cosa nuova, ma lui mi disse che era stato un poliziotto.
Dopo, molti casi analoghi si verificarono nelle vicinanze.
Nessuno osò toccare questi agenti, che spinti dal loro odio razziale facevano piazza pulita.
Dopo qualche giorno, ci fu una manifestazione per ribellarci a questo potere sporco.
Rimasi sorpreso dal fatto che a guidare la manifestazione c'era una ragazza bianca.
Si chiamava Ashley, capelli lunghi castani, splendidi occhi verdi.
La conobbi lì, a quella manifestazione.
Ci vedemmo diverse volte dopo, cominciammo ad uscire insieme...
amavo il suo modo di ragionare, la sua comprensione, la sua saggezza, anche la sua sensibilità.
Insomma di lei amavo tutto.
un giorno la portai in un giardino protetto in stile orientale.
Lì le mostrai come la natura non abbia discriminazioni.
Migliaia di piante fiori e animali diversi vivevano insieme, in armonia, senza il bisogno di distruggersi l'un l'altro perchè diversi.
In quel luogo le dichiarai il mio amore.
Passammo insieme i giorni più belli della mia vita, poi arrivò il più brutto nonchè l'ultimo...
Mentre andavo da lei una macchina della polizia mi fermò...ero in ritardo ma visto quello che succedeva in quel periodo non voletti rifiutare...
un poliziotto mi fece salire in macchina, mi rivelò di essere il padre di Ashley, poi si fermò davanti ad un palazzo che chiaramente non era la caserma...
io non volevo entrare... ma non avevo alternative.
mentre entravamo con un manganello il poliziotto mi colpì facendomi perdere i sensi.
Quando mi svegliai mi ritrovai legato a dei barili, attorno a me c' era il poliziotto con altre persone.
Il poliziotto si avvicinò e mi disse "ecco cosa succede quando quelli come te provano a mischiarsi con la mia razza".
Uno dei tizi mi disse "stasera in questo edificio c'è un il raduno di una nostra gang rivale, e noi glielo faremo cadere addosso"
Volevano distruggere le fondamenta dell' edificio facendo esplodere i barili alla quale ero legato
provavo solo odio per tutti loro, per un poliziotto che tutto faceva fuorchè preservare la giustizia, per della gente che sull' odio ci campava.
Quando l'edificio esplose* io morì procurandomi queste ferite...ed ero completamente ricoperto di sangue.》
Yertron interruppe:
《poi io ti ho resuscitato sul posto, all'istante.》
《e quando tornai in vita l' energia negativa aveva trasformato tutto il sangue che mi ricopriva in una vera e propria corazza.》
Jhon rassegnato disse:
《se fossi in loro, non mi aspetterei di essere perdonato...》
Joe si avvicinò ad un container nel capannone, e lo aprì.
Dentro vi erano i corpi dei mafiosi e del poliziotto che lo avevano uccisi, completamente sfigurati e ricoperti di sangue.
《già...ho perdonato tutto in vita mia...ma questo, proprio non mi è andato giù.》
Stanley interruppe il tutto entrando nel capannone accompagnata da Emily che tra le mani aveva un cofanetto.
《Yetron, grazie per avermi fatto rinascere...ecco la ricompensa come stabilito.》
Emily non voleva cedere il suo cofanetto...
《appartiene alla mia famiglia da secoli ormai...non posso darglielo...》
《FALLO.》
Emily consegnò il cofanetto a Yertron e poi scappò via.
Stanley provò a trattenere Emily ma lei scappò via
《Tu non sei lo Stanley che conoscevo...》
Stanley rimase prima colpito, ma poi smise di preoccuparsi.
Yertron aprì il cofanetto e dentro vi era un pugnale molto particolare.
《eccola.
Questa è un' altra arma divina...una volta attivata diventeremo noi i nuovi dei.》
《e come si attiva?》
《Ho bisogno del corpo della ragazza dai capelli rossi...》



CONTINUA


*l'edificio esploso è lo stesso alla quale si accenna nel capitololo 2 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Rivelazioni ***


Intanto Marylin stava lentamente salendo le scale per tornare nel suo appartamento, quando arrivò prese dalla borsetta rigorosamente rosa come piaceva a lei un mazzo di chiavi, provò la prima.
《No, del portone》
Provò la seconda
《No, del motorino》
Provò la terza
《No, dell' ufficio》
Poi si accorse di non trovare più le chiavi di casa
《Ahhh ci risiamo...》
Poi controllò in tasca e le trovò. 
Faceva questa storia tutti i giorni dell' anno, ma il suo disordine cronico le faceva ripetere la scena tutti i giorni.
Ovviamente sbagliò il lato in cui girare la chiave poi azzeccò il lato giusto e finalmente entrò. 
Nonappena entrò sentì delle voci di sconosciuti...così corse immediatamente a vedere.
Appena entrò nel salotto vide Xantia, Ifel, Ovel e Reaf parlare tranquillamente.
《Cosa diavolo ci fate voi qui!?》
Xantia si alzò e le andò incontro 
《Scusami...ma dovevamo  trovare un luogo sicuro in cui poter organizzarci.》
《Su cosa? 》
《...su come fermare mio fratello.》
《E cosa avete programmato per adesso? 》
le entità si guardarono perplesse...
《Nulla, vero?》
Xantia con tono rassegnato si sedette nuovamente...
《Marylin...Yertron e i suoi seguaci non meritavano la morte allora...e non la meritano nemmeno adesso.
Lui ha ragione.》
Marylin si sedette accanto a lui
《Perché? Qualcuno ha mai meritato la morte? 》
Xantia la guardò immobile
《Cosa vuoi dire?》
《Tuo fratello vuole usare le tue debolezze contro di te...non lasciarglielo fare.
Tu sei più grande,Xay.》
《É un diminutivo tenero...Xay...》
Xantia la guardò senza capire.
《Oh, lascia perdere.
Piuttosto...come siete entrati?》
《Abbiamo bussato e Frank ci ha aperto la porta, non ha visto nessuno e noi siamo sgattaiolati dentro.》
Marylin girò per casa cercando Frank.
《Qui non c'é...》
Poi si precipitò sul vaso nella quale aveva nascosto i documenti trovati nell' impermeabile...
Si accorse che parte dei documenti mancava...
L'unica cosa che era rimasta era una cartolina di una casa..
Marylin guardò l'indirizzo sul retro e si mise in cammino in cerca di risposte.
Arrivata all' indirizzo bussò alla porta e una signora le aprì. 
《Ti prego dimmi che sei venuta a riprendertelo...》
Marylin imbarazzata rispose
《Come...scusa?》
《Poco fa é arrivato un tipo dicendo che questa é la sua vecchia casa e che qui troverà Venere.》
《Capisco...scusate il disturbo, lo prendo e lo porto via.》
Marylin andò giù in cantina, dove Frank sporco di polvere cercava qualcosa in un muro.
Poi si voltò e si accorse di Marylin.
《Hei Rossa, come va!?》
《Che diavolo stai facendo?
《Mi sono ricordato una cosa, e io prima vivevo qui, e da qualche parte su questo dannato muro c'è qualcosa di molto importante...》
《Frank...é solo un mur-》
Marylin non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, che Frank tolse un mattone al muro.
Dietro c'era un piccolo porte gioie.
《Esatto.
Proprio te volevo. 》
Una volta usciti dalla casa Frank aprì il sigillo.
Poi ad un tratto ricordò tutto.
《Venere...》
Poi tirò fuori dal portagioie un ciondolo e lo strinse forte.
Marylin rimase allibita alla visione di quel ciondolo. 
Si tolse la sciarpa e mostrò di portare al collo un' oggetto simile.
《Marylin...mio dio...tu sei...》
《Cosa Frank! Cosa vuol dire tutto ciò? 》
Frank si sedette al bordo del marciapiede.
《Adesso ricordo tutto.
25 anni fa, ero nell' esercito.
Durante una missione,  in una giungla, mi ero perso, ero in ritardo, finché vagando non mi trovai di ftonte ad un lago.
Dentro vi era una bellissima ragazza,  capelli rossi, occhi verdi, esattamente come i tuoi.
Era di una bellezza unica e rara.
Sembrava quasi risplendere di luce propria.
Poi si accorse della mia presenza e si allontanò! 
L'unica cosa che riuscì ad urlare fu:
《Chi sei?》
E lei con una voce angelica mi disse: 《solo chi non ha guerre nel cuore e ha la pace nell' animo può saperlo.》
Nel giorno seguente non pensai ad altro.
Poi ci venne affidata una missione. 
Patimmo il giorno stesso per dirigerci in un villaggio di civili,il generale ci avvertì che lì avremmo trovato dei signori della guerra senza pietà. 
Invece trovammo solo donne e bambini armati, perché erano stanchi e spaventati dai frequenti attacchi.
Infatti il loro villaggio si trovava sopra una miniera di diamanti, il generale voleva che facessi piazza pulita per aprire la strada alla miniera.
Invece, disertai.
Ero lì in guerra perché pensavo che combattere una  guerra vera avrebbe fatto tacere le mie guerre interiori.
Mentre mi allontanai dal villaggio la ragazza del giorno prima mi raggiunse e mi mise la mano sul cuore. 
《Ora puoi saperlo.》
Lei era Venere.
No,non un nome ricercato.
Era la vera venere, l'entità della bellezza. Aveva assunto i panni di un essere umano per ricercare la pace in un tempo di guerra.
Passammo insieme tre bellissimi anni.
Poi un giorno, ricevetti due incredibili notizie. 
Una fu che Venere rimase in cinta, sarei diventato padre da lì a poco!
L'altra, fu che l'esposizione alle armi nucleari durante la guerra mi donò un cancro.
Venere partorì.
Donò due ciondoli, uno a me...e uno a te.
Decidemmo di chiamare la bambina Marylin, perché era il nome dell' attrice Marylin Monroe, considerata ai tempi la donna più bella del mondo.
Subito dopo il periodo di Pellegrinaggio di Venere finì. 
Sarebbe tornata fra qualche mese, ma la mia malattia non lo permise.
Non potevo lasciarti andare con lei, e io da lì a poco non ci sarei stato più. 
Così andai da una mia amica di infanzia, Melany Rowland...》
《Suor Melany? La propietaria dell' orfanotrofio?》
《Esatto. 
Lei mi promise che ti avrebbe cresciuto come fossi stata figlia sua.》
《Non posso lamentarmi...》
Subito però Marylin scoppiò a pianger, e Frank la abbracció.
《Questo. Ciò che ho sempre voluto.》
《Cosa?》
《Un'abbraccio da te, Papà. 
Sono Marylin Wyler, e ne sono fiera.》
Frank asciugò le lacrime del volto della figlia, che dopo un sincero sorriso si allontanò per recuperare il portagioie.
Quando però Marylin si apprestò a tornare dal padre una lama lo trafisse in petto.
Marylin scoppiò di nuovo in lacrime e corse verso il padre.
《Marylin...ti voglio bene.》
Poi l'aggressore schioccò le dite e Frank chiuse gli occhi per sempre.
Marylin guardò negli occhi l'aggressore e vide gli occhi rossi di Yertron.
《Solo io posso curare il suo male, la morte.
E solo io posso farlo ammalare di nuovo. 》
《P...per...perché lo hai fatto...?》
《Il motivo per la quale riesci a vedere e sentire le entità é perché per metà sei anche tu una di loro...figlia di un umano e di una entità. 
E vedi...tu sei un miracolo.
Perché se fossi umana verresti spazzata via nel tentare di attivare un' arma divina.
Se fossi entità distruggeresti l'arma.
Invece tu sei il perfetto equilibrio, la via di mezzo.
E io ho bisogno del tuo corpo.

CONTINUA


Vorrei pregarvi di recensire almeno questo capitolo,in quanto molto importante!
Ehi tu che leggi e non recensisci, si, esatto, proprio tu.
Sappi che c'è un girone all' inferno per quelli come te!
un'abbraccio, Shaun.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** giudizio universale ***


Capitolo finale di The Death 2:

Xantia arrivò troppo tardi. 
Marylin e Yertron spariti, a terra solo il cadavere del povero Frank.
Anche se non aveva mai voluto essere la morte,  adesso che non era più l'unico si rese conto dell' importanza del suo lavoro.
Yertron aveva il potere assoluto di vita e di morte su tutta la gente, non era coperto da vincoli morali ed era fedele solo a se stesso. 
Xantia portò via il corpo di Frank nella tomba nella quale Yertron lo aveva riesumato tempo fa.
《Avrei dovuto chiedertelo quando eri qui ma oramai...
Cosa si prova?
A morire. Cosa si prova?
Hai servito il tuo paese, hai amato la tua donna per tutta la tua vita, e sei sempre stato una persona diligente e rispettabile.
Eppure sei morto. 
Cosa si prova a lottare per chi ti sta accanto con tutta la forza che hai...e poi accorgerti che la tua vita ha meno valore di quella di qualcuno con solo odio nel cuore? 
Perché tu hai fatto così tanto e ottenuto così poco...quando c'é chi non fa nulla e guadagna il doppio di te...e di me.
Perché le persone come noi non riescono a smettere di fare del bene, anche quando nessuno lo merita?
Ci deve essere un qualche tipo di maledizione su quelli come te e me.
Forse siamo nati per far vivere in pace gli altri.
Ma meritate davvero così poco? 
Nella mia esistenza ingiusta l'unica giustizia che mi aspetta é sapere che la morte é uguale per tutti. 
Ma nella tua vita Frank?
Cosa é stata quella cosa che ti ha spinto a continuare a fare ciò che facevi?
Come hai fatto a non perdere mai la fede nel tuo potere?》
Poi Xantia mise anche la scatola dei ricordi trovata da Frank nella tomba, ma prima la aprì per l'ultima volta.
Dentro trovò una foto di Venere con Marylin con soli pochi giorni di vita in braccio. 
Sul retro della foto Frank aveva scritto "il frutto della mia vita."
《E io non lascerò che vada sprecato. 》
Intanto Stanley  e Jhon con le loro onde cerbrali presero il controllo delle attrezzature di tutta la città.
《Adesso puoi parlare Yertron ti sentiranno》
《Bene.》
Le parole di Yertron arrivarono in tutta la città. 
《Sarò breve e semplice.
Sto per inoltrare una sinfonia che avrà effetto su tutti i cittadini di questa città. 
Il mio scopo é quello di eliminare le ingiustizie.
Connettendo le vostre menti con le nostre sapremo.
Sapremo chi di voi é un criminale.
Chi di voi é un oppressore,chi un'opportunista, chi un corrotto, chi un violento, chi un' assassino. 
E vi uccideremo tutti. 
Metterò alla vita buoni e innocenti, e ucciderò chi non lo é. 
Ho il potere di purificare questo mondo e non esiterò ad usarlo.
Se qualcuno sa di meritare la mia punizione, ha un ultima opportunità per redimersi.
Unitevi a me.》
Quasi nessuno credette alle parole di Yertron, tutti credevano fosse uno scherzo. 
Ma poi Stanley  cominciò con la sua chitarra a diffondere onde soniche che collegarono le menti di tutti i cittadini con l'arma divina di Yertron*
《Adesso attiviamola, e diamo il via al giudizio universale》
Yertron prese Marylin e la mise di spalle all'arma 
《Hai il potere di attivare quest'arma senz che ne tu e ne l'arma veniate dannegiati.
Però. 
Farà un pò male.》

Un fascio di energia attraversò Marylin e raggiunse l'arma attivandola.
《Oh,é solo la tua prima arma divina, ti ci abituerai》
Stanley raggiunse Marylin a terra per aiutarla, ma lei la respinse.
《Lasciami stare!  Non credi di aver fatto già abbastanza? 》
La mente di Stanley venne annebbiata, e rivide più volte nella sua mente Emily prima di scappare via dal capannone*
《Non sei lo Stanley che conoscevo.》
Poi una freccia arrivò in direzione dell' arma, ma Jhon con la mente la fermò.
La freccia era stata scoccata da Ovel,insieme a lui c'erano Teadh e Ifel
《Andiamo. 》
Ifel si scagliò contro Jhon, Ovel contro Stanley, e Teadh si occupò di bloody Joe
Ifel dalla sua spada poteva emettere attacchi di luce, che venivano però abilmente schivati o parati da Jhon.
《Tutto quel potere ti spegne il cervello.  Credi che la tua potenza ti porterà dappertutto. 
TI SBAGLI.》
Con la mente Jhon fece volare una palla da demolizione in direzione di Ifel che venne scaraventato via.
《Il potere non vale niente se sei una persona vuota.》
Ovel cercav di colpire Stanley con le sue frecce, e Stanley faceva lo stesso con le sue onde soniche emesse dalla chitarra. 
Dopo essersi dati qualche colpo Stanley si riparò dietro una colonna e i Flashback della breve conversazione con Emily tutto d'un tratto cominciò a chiedersi come si é ritrovato in quella situazione. 
Voleva solo suonare la sua chitarra ed esprimere la sua arte.
Ma adesso si ritrova a sparare addosso all' amore.
Con uno strumento di pace come una chitarra,  sta creando distruzione.
L'unico cosa che vuole Stanley é essere altrove.
Invece Bloody Joe e Teadh si stanno affrontando ininterrottamente da un pò di minuti.  La corazza di sangue non lasciava passare la falce di Teadh l'unico colpo che sembrava funzionare erano i teschi esplosivi. 
Ma Joe era troppo veloce e riuscì a sopraffare Teadh.
Mentre stava  per finirlo però, una nube lo avvolse.
《Reaf,  giusto in tempo.》
Reaf si rivelò
《Vai a prendere tuo Fratello Teadh a lui ci penso io.》
《Non me lo farò ripetere due volte.》
Yertron spiegò le ali, prese Marylin e volò via Reaf rilasciò una nube.
I seguaci di Yertron continuarono a combattere ma vedevano le loro paure.
Alla fine tutti si fermarono. 
Reaf Ifel e Ovel sorpresi rimasero in guardia.
《Non voglio. 》
Disse Stanley.
《Non è giusto. 》
Disse Joe
《Non mi darà ciò cerco.》
Disse Jhon.
Tutti si avvicinarono all' arma, e collegando le loro menti all' arma, in coro dissero:
《Preferisco morire per me stesso che vivere per qualcun altro》
Poi contemporaneamente colpirono l'arma provocando un' immensa esplosione. 
Teadh si voltò e schioccò le dita.
Poi Yertron scese e mise giù Marylin. 
《Seguira la mia cusa era troppo difficile per loro.》
《Seguire la loro ancora di più eppure lo hanno fatto.》
《E allora lo farò da solo.》
Disse Yertron prendendo la spada della vita e la falce della morte.
《Non aspetto altro》
Rispose Teadh brandendo la sua falce.
《Io combatto per il mio ideale di giustizia,  tu per il tuo. 
Non esiste giusto e sbagliato. 
Non esiste bene e male.
Esistiamo io e te.》
Teadh e Yertron cominciarono a scontrarsi con potenza e furia.
Yertron era in vantaggio date le sue armi e la sua potenza.
Ma Teadh non si faceva sminuire e continuava a tenerli testa. 
Poco a poco Yertron rallentava e mostrava i sintomi della stanchezza.
Così mise mano alla sua cintura per cercare qualcosa
Poi intervenne Marylin 
《É questo che cerchi?》
Disse mostrando un frutto del male 
《Te l'ho sottratto quando eravamo in volo.》
Marylin guardando con un espressione di rabbia Yertron fece cadere dalla cima del palazzo il frutto che si frantumò al suolo.
《Tu! Piccola...》
Poi Teadh richiamò la sua attenzione
《Sei tu che devi combattere o quel frutto? 》
《...io...》
《E allora mostrami cosa sei capace di fare senza energia negativa. 》
Yertron si avvicinò colpendo con la spada Teadh che però abilmente intercettò il colpo disarmandolo solo con la falce Yertron continuava a colpire ma l'abilita di Teadh con la falce era superiore a vista d'occhio, così si liberò dai colpi e lo attaccò. 
《Essere vita e morte comprende una responsabilità troppo grande.
L'ho imparato a mie spese.
Non puoi capire cosa significa. 》
《Ho capito fin troppo.》
Xantia e Yertron corserò l'uno contro l'altro colpendosi entrambi con un attacco frontale,poi entrambi schioccarono le dita convinti di aver eliminato l'avversario. 

Poi Yertron cadde a terra.
Marylin corse ad abbracciare Xantia mentre l'alba arrivava sullo sfondo.
《QUANDO GLI HO FREGATO LA MELA HO PENSATO CHE SAREBBE STATA L'ULTIMA MIA AZIONE TI PREGO GRAZIE PER AVERMI SALVATA!!!》
A Xantia scappò una risatina
《e io che ti ho preso sul serio quando lo hai guardato con quello sguardo di sfida...》
Il corpo di Yertron cominciò a dissolversi...poi Marylin strinse Xantia molto stretto e disse:
《Ti voglio bene, Xantia, volevo che tu lo sapessi prima di lasciarmi di nuovo.》
《Non lo farò. 》
Marylin si voltò e lo guardò.
《Adesso che sappiamo la verità su di te non possiamo lasciarti incustodita.
E poi ti mi hai salvato da una vita solitaria.
Me lo hai insegnato tu.
Se sei triste,  guarda il cielo.》
FINE.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3104837