All i ever need

di ItsMe_A
(/viewuser.php?uid=405411)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1




Sento mia sorella correre per tutta la casa con i piedi scalzi, come sempre. Sta ragazza è piena di energia anche alle 5 del mattino.

-Ally!! Fai più piano, voglio dormire!- urlai per farla smettere di correre.

-Emy, alzati! E' il gran giorno, dai! Non ti ricordi?- mi rispose aprendo la porta della mia camera.

-Sinceramente? No.- dissi mettendomi il cuscino sulla testa, cercando di riprendere il sonno perduto.

Sentii i suoi passi avvicinarsi, tirò via il mio piumone e lo buttò a terra. Sentii i brividi corrermi per tutto il corpo, certo che l'inverno si fa sentire. Mi alzai per riprendere il piumone.

-Emily Evergreen, giuro che se provi a rimetterti a letto, la tua faccia finirà in un posto che non ti piacerà affatto.

-Ehm.. mi fai paura così..

-Sarà meglio, ora alzati.- disse uscendo da camera mia.

Decisi di svegliarmi del tutto e di andare a lavarmi per poi fare colazione.

Appena entrai in cucina vidi mia sorella cucinare qualcosa, già dall'odore mi sembra molto buono. E' una cuoca meravigliosa.

Dopo pochi minuti vidi il mio piatto pieno di pancake con lo sciroppo d'acero sopra, presi coltello e forchetta e iniziai a mangiare. 

-Sai che giorno è, vero?- disse con la bocca piena.

-Dovrei saperlo?

-Oggi c'è il concerto di Charlie (non mi riferisco a nessun cantante).

-Ah sì? E quindi?- dissi appena finii di mangiare.

-E quindi devi accompagnarmi, me l'hai anche promesso.

-Ahh sì sì, va bene. A che ore il concerto?

-Stasera alle 21, ora sono solo le 10 e mezza. Hai tutto il tempo per prepararti.- disse ancora con la bocca piena.

-Cosa c'è da prepararmi? Devo solo accompagnarti, andarmene e poi tornare a prenderti appena finito.- dissi posando il piatto nel lavandino, facendo scorrere l'acqua dentro.

-Fai come vuoi, sii almeno presentabile.- finì anche lei di mangiare e posò il piatto dentro il lavandino.

Mi diressi in camera mia per tornare a dormire, ma riflettei su una cosa.

-Se il concerto è stasera... Cosa mi hai svegliata a fare?- dissi rivolgendo lo sguardo verso di lei.

-Per la colazione, no?- distolse lo sguardo verso di me e andò in salotto per evitare l'argomento. Ovviamente mi ha svegliata solo per farmi un dispetto, certo che se lo potevo risparmiare questi scherzi.

Mi buttai nel letto e cercai di lasciarmi trasportare dal sonno.

Venni svegliata bruscamente da mia sorella che mi scuoteva ripetutamente.

-Ehi ehi, sono sveglia, smettila! Svegliami normalmente, no?- le urlai.

-Sono le 20, alzati e andiamo. Ho cercato di svegliarti normalmente, ma non ti svegliavi, questo è l'unico modo, sopporta cara mia.- rispose.

-Quanto sei antipatica, come nostra mamma.- mi tappai la bocca subito, non mi ero accorta di averlo detto.

-Mamma non c'è più e io non sono come lei, punto e basta, ok? Ora alzati per favore.- disse quasi sussurrando per poi dirigersi in camera sua.

-Ally, non volevo, davvero.- cercai di dirglielo prima che chiudesse la porta, ma non credo che mi abbia sentita.

Andai in bagno, mi feci una doccia e mi misi una linea di eyeliner e del mascara. Uscita dal bagno, mi misi una felpa nera con una stampa rossa , una giacca color verde militare e dei jeans aderenti di un colore chiaro. Lasciai sciolti i miei capelli e mi misi sopra un cappello di lana nera. Presi le chiavi dell'auto e andai a chiamare mia sorella per andare. Lei aprì la porta come se avesse paura di qualcuno e uscimmo dal portone del palazzo. Aprii la porta dell'auto e cercai di riscaldarmi il più possibile per quanto freddo faceva, accesi il motore e il riscaldamento al massimo.

Passò qualche minuto e partii per portare mia sorella da questo Charlie e al suo concerto.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2






Dopo mezz'ora di viaggio, arrivo al parcheggio davanti al posto dove si terrà questo concerto. Spengo il motore e scendo con mia sorella fino ad accompagnarla all'entrata dove incontrammo una guardia in giacca e cravatta con gli occhiali neri, tipico uomo alla "Men in black". 

-Io vado Ally, fai attenzione, e chiamami appena finisce, ok? Non fare cretinate- dissi a mia sorella, mi girai per andarmene, ma mi fermò.

-Guarda che vieni con me, stanno arrivando anche miei amici.- mi sorpresi quando mi sventolò in faccia due biglietti per l'entrata, sentii poi qualcuno chiamare Ally e mi girai verso quella voce.

-Ehi ragazzi! Siamo qua!- sventolò la mano mia sorella. Vennero verso di noi 2 ragazzi e 3 ragazze, credo siano i suoi amici.

-Ciao Ally!!- disse una ragazza abbracciando mia sorella, staccandosi dal mio braccio.

-Ciao Mary! Ti presento mia sorella Emily.- mi presentò, ero abbastanza timida come persona, avevo tagliato tutti i rapporti con gli amici, mi fa strano.

Si presentò un ragazzo abbastanza alto, biondo e con gli occhi color nocciola, disse di chiamarsi Nicolas, poi si presentarono 2 gemelle brune e infine l'ultimo ragazzo era alto, capelli un po' ricci e occhi color ambra. Quei occhi mi hanno proprio ipnotizzata, non riuscivo a tornare in me finchè mia sorella non mi trascinò dentro con lei al concerto.

-Ehi aspetta, ma io non ci voglio venire!- dissi mentre mi trascinava dentro il concerto.

-E invece ci vieni, ho comprato un biglietto in più apposta per te.- rispose.

Non potevo dirle di no, dai, è sempre mia sorella. Mi arresi e andai con lei al concerto. I posti erano alla prima fila, proprio sotto il palco. Dopo 10 minuti il concerto iniziò con una musica assordante per me. Sentii tutte le urla di tutti quanti dietro di me appena apparve il famoso charlie calatosi da una corda. Dai su, mica è sceso dal cielo, credo, non urlate così tanto. E' solo un ragazzo con un po' di tatuaggi, occhi grigi, capelli color casano chiaro, alto e... basta, non è niente dai! Guardo l'ondata di ragazze dietro di me che urlano e che piangono per niente, non è mica un dio, certo che hanno gli ormoni a palla ora.

Dopo 2 ore che cantava e andava in giro per tutto il palco, non si stancava questo Charlie, mi stavo annoiando, così presi il mio telefono e cercai questo Charlie su google, ma qualcuno me lo sfilò di mano, alzai la testa e incontrai i suoi occhi, sembrava così spento. Mi guardò anche lui negli occhi e cantò un pezzo della sua canzone davanti a me.

"You are all i ever need, baby you are amazing, you're my angel come and save me".

Mi sorrise e si staccò dal mio sguardo, ridandomi il telefono e se ne andò dall'altra parte del palco. Mia sorella stava ancora urlando per l'emozione, ero senza parole e non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo. Che occhi ipnotizzanti, ma molto spenti e tristi. Avevo già incontrato degli occhi così, ma non ricordo dove e quando, mi sembra di vivere un deja-vù.

Finì il concerto e mi diressi verso l'uscita con Mary, le due gemelle e... non ricordo più i nomi, certo che ho una memoria a breve termine. Ero già fuori, ma non vedevo più mia sorella e gli altri, così aspettai un po', ma non li vidi più.

Rimasi al freddo per un'ora, mi preoccupai e cercai di chiamarla. Dopo 2 squilli non rispose, ero in ansia e non sapevo che altro fare. Rientrai dentro e andai a cercarla per tutta la sala dove si era tenuto il concerto, ma senza guardare avanti sbattei contro qualcosa.

-Ah scusami, non guardavo.- mi scusai senza guardarlo in faccia e andai avanti, cercando ancora mia sorella e il suo gruppo di amici. Sentii che anche il ragazzo chiese scusa e se ne andò per la sua strada, un po' del suo odore mi era rimasto e sapeva un po' di menta, forse si era mangiato una caramella.

Vidi in lontananza un'ombra e mi avvicinai a essa, posai la mano sulla spalla, la ragazza si girò. Non era per niente mia sorella, mi scusai e tornai alla ricerca di mia sorella. Appena la vedrò le dirò di tutti i colori come il bianco, il nero e... pessima, le farò una bella ramanzina. Che rabbia.

Alla fine ritornai fuori e mi avviai verso il parcheggio dove, finalmente, la ritrovai appoggiata alla nostra auto.

-Dov'eri Ally!? Ero preocupatissima, non ti trovavo più e sono andata a cercarti dentro, non mi hai nemmeno risposto al telefono.- cercai di dirlo con calma.

-Ero qua Emy ad aspettarti da 2 ore.

-Ma se non ti ho manco vista uscire, non mi hai nemmeno risposto e dove sono gli altri?

-Se ne sono già andati a casa e il cellulare ce l'avevo in macchina, mi sono scordata di prenderlo, cavolo poevo fare i video e tutto, invece me lo dimentico qua dentro, cavolo mi è passata la fame per questo.- disse come se stesse per piangere come una bimba che ha perso la caramellina.

-Ahahah va bene, ma non fare quella faccia da cane bastonata, fa troppo ridere.

Aprii la portiera e accesi il motore e ripartimmo verso la strada di casa nostra. Dopo un po' sentii il motore fare dei strani rumori e all'improvviso si fermò, vidi che era finito la benzina, cavolo avevo dimenticato di fare il pieno. Mi girai verso mia sorella per chiederle se mi poteva aiutare o darmi qualche consiglio, invece si era appisolata... sei molto utile Ally.

Uscii dalla macchina e scorsi un grande bus nero dietro di me che veniva verso di noi, era tarda notte, quindi era meglio se non mi facevo vedere. Il grande bus si fermò accanto a noi e un uomo scese giù, venne verso la mia parte e disse di abbassare il finestrino, ero abbastanza spaventata così tanto da bloccare tutte le porte.

-Dimmi pure, ti sento anche così.- cercai di essere calma e non farmi vedere agitata o spaventata.

-Sicura di sentirmi così?- annuì alla sua domanda, meglio non voglio rischiare.

-Senti, se vuoi un passaggio ci sono, puoi portare la ragazza con te, giuro che non sono un maniaco o cosa.- alzò le mani come se volesse dire che era innocente, esitai per un momento, ma poi presi il cellulare per illuminare la sua faccia oscurata dalla notte.

 

*Spazio Autrice* (se così mi posso definire)
Ho messo un ritornello di "All i ever need" di Austine Mahone perchè... mi ispirava ed era carina. La storia non si basa su di lui o di altri cantanti.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3





Riconobbi la faccia, era lui, "Charlie", non lo conosco bene, ma dalla faccia non sembra un maniaco e se lo fosse si sarebbe già rovinato la reputazione da cantante. Mi girai verso mia sorella ancora dormiente, la scossi un po' per svegliarla, non sono mica come lei che ha una delicatezza di un elefante. Battò un paio di volte gli occhi per riprendersi e con voce ancora assonnata mi chiese dove siamo.

-E' finita la benzina.- appena lo dissi, aprì gli occhi ancor di più, ma questa volta con occhi che mi fulminavano.

-Quante volte ti avevo detto di fare la benzina quest'ultima settimana? Quante volte al giorno?- mi rimproverò gesticolando in aria le mani.

-Ehh capita Ally, me ne sono scordata, è normale eh..-  cercai una buona scusa per calmare le acque.

-Comunque c'è un ragazzo che ci da un passaggio.- indicai avvisandola.

Presi il telefono e lo illuminai di nuovo per farle vedere chi era, aprì ancora di più i suoi occhi increduli di cosa aveva appena visto, si pizzicò la guancia per verificare che non fosse un sogno.

Ok, mi sembra strano che mia sorella sia calma in un momento come questo, lei che aveva sudato per incontrarlo, non sta per niente urlando di felicità, solamente è seduta nel suo posto e calma.

Il ragazzo bussò di nuovo al finestrino e ci chiese di nuovo se volevamo un passaggio, guardai di nuovo Ally se voleva e lei guardò me, anche lei a cercare una risposta per la sua domanda.

-Direi di sì.- risposi alla fine e scesi dalla mia auto.

-Hai per caso una specie di corda? Così l'attacco al tuo e lo trasciniamo, in un certo senso, non vorrei lasciarla qua.

-Oh sì certo, dovrebbe essere nel pulmino, vado a cercartelo.- rientrò in quella specie di bus, pulmino, quello che è. Dopo pochi minuti tornò con la corda, attaccò con l'uncino la mia macchina al suo pulmino.

-Ecco fatto, ora... voi dove dovete andare?- chiese mentre si stava grattando la testa e lo sguardo basso, credo sia timido questo ragazzo.

-Abitiamo tipo... in una stradina piena di villette e vivamo nel palazzo in fondo a quella strada, praticamente basta andare dritto per un paio di kilometri e girare a destra.- rispose mia sorella prima che aprissi la bocca, lo disse come se stesse per urlare, almeno la figura di cacca se lo fa lei e non io.

-D'accordo, allora salite pure.- ci fece un sorriso quasi timido e ci fece salire prima noi, che galantuomo, non so il perchè ma credo che lo fece solo per guardare il culo di mia sorella, non che io sia gelosa o cosa, ma è pure sempre mia sorella. Sono strana si sà, piuttosto protettiva verso mia sorella e molto timida.

Charlie diede le informazioni per raggiungere il nostro palazzo all'autista, annuendo alle sue parole.

Era molto grande all'interno il pulmino, c'erano dei sedili di pelle sia sulla destra che a sinistra e infondo una tenda di color rosso, ci sedemmo su questi sedili e l'autista fece partire il pulmino.

Ci fu un silenzio imbarazzante tra mia sorella e questo Charlie, io continuavo a guardare fuori dal finestrino.

-Bhe...come vi chiamate?- ci chiese rompendo il silenzio.

-Io Emily.- risposi guardando ancora il finestrino, ero maleducata certe volte, ma non m'importava certe volte. Mia sorella mi diede un pizzicotto sulla gamba per avvisarmi che se continuavo a essere così con lui, mi tagliava a pezzettini e così mi girai infastidita.

-Io mi chiamo Ally invece, piacere nostro.- rispose mia sorella con un sorrisone stampato sulla sua faccia, porgendogli la mano. 

-Io sono Charlie, piacere mio.- prese la mano di mia sorella stringendola, guardai quelle mani unite sulla coda dell'occhi, una strana sensazione mi salì fino in gola, una sensazione di fastidio. Spostò lo sguardo su di me e io cercai di far finta di nulla alzandomi per sgranchirmi le gambe, ma persi l'equilibrio e caddi sui sedili o così pensai, invece caddi sul tavolino che separava il sedile dove Charlie era seduto e l'altro sedile. Mi alzai velocemente e risiedetti accanto mia sorella massaggiandomi la parte dolorante, sentii delle risate soffocate di loro due, diedi un'occhiataccia, guai a chi mi ride addosso proprio ora.

Passati un paio di minuti, il pulmino si fermò all'improvviso e ci avvise che eravamo arrivati. Scesi dal pulmino seguita da loro due e fui felice di essere nuovamente a casa, mi girai verso Charlie per salutarlo, ma vidi che aveva la faccia di uno che aveva appena visto un fantasma. Si guardò a destra e a sinistra poi si mise le mani in faccia e abbassò il capo, cosa gli stava prendendo? Mi avvicinai a lui, sentii qualcosa che mugugnava..

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4
 

Mi avvicinai impaurita a Charlie, non avevo mai visto una persona così spaventata, bè c'è sempre una prima volta, ma non me l'aspettavo sinceramente. Posai le mie mani sulle sue e cercai di scostarle per vedere se si era calmato, aveva gli occhi fissi su un punto con la bocca mezza aperta, non dava nessun segno di vita, come se fosse paralizzato o cosa.

-Ehi Charlie, tutto ok?- feci un cenno con la mano davanti ai suoi occhi, si riprese subito e indietreggiò di qualche passo.

-Ehm sì sì, è tutto ok, ora devo andare ci si vede.- si girò per entrare nel suo pulmino. Le porte si chiusero e partì per la sua strada.

Io e mia sorella tornammo dentro il palazzo e entrammo nel nostro appartamento.

Mi accasciai sul divano che era nel salotto e  cavolo se era morbido come un cuscino o un piumino, se potessi dormirei 24 ore su 24 qua, ma non posso perchè lo rovinerei di sicuro, ci è costato davvero tanto questo divano e se lo rovinassi proprio dopo un mese che l'abbiamo acquistato, Ally mi avrebbe già uccisa e squartata per poi seppellirmi sotto il nostro giardino...

Certe volte ho paura di cosa mi farebbe mia sorella in quei momenti.

Intanto lei si era già tolta le scarpe e entrata in bagno per lavarsi, aspettai qualche minuto prima di entrare in bagno, ma il sonno mi prese cullandomi su questo bellissimo divano. Dopo non so quanto tempo, mi svegliai con un mal di testa abbastanza forte.

Mi alzai e, cercando di non cadere, mi diressi nella cucina per prendere un bicchiere d'acqua, visto che era così tanto buio sbattei contro la porta facendo un rumore che si riusciva a sentire fino dall'altra parte dalla strada, mi strofinai la parte dolente e mi avviai verso la mia meta, raggiunto il mio obbiettivo sentii dei rumori provenire dal salotto, dei passi direi abbastanza pesanti.

Mi si gelò il cuore dalla paura, mi misi seduta sul pavimento della cucina dietro al tavolo e le sedie, cercai di vedere l'ombra di quell'essere umano che vagabonda in casa mia, presi il mio bicchiere e pensai di usarlo come arma, mi avvicinai all'entrata della cucina gattonando, appena vidi l'ombra davanti a quell'entrata, mi alzai di scatto e lo colpii proprio sulla tempia.

Si sentirono i pezzi di vetro rompersi al tocco della sua testa, appena fui sicura che fosse svenuto, accesi le luci e fu in quel momento che non capii per quale diavolo motivo era ancora qua questo tizio.

Sbuffai un po' e lo portai nel salotto trascinandolo dalla felpa grigia che indossava, andai a svegliare mia sorella per dirle dell'accaduto, ma non la trovai... la finestra era aperta e la camera a soqquadro. 

Ritornai in salotto e il ragazzo si svegliò appena sentì che mi stavo avvicinando.

-Potevi anche fare più piano eh..!- disse il ragazzo massaggiandosi la parte dolorante.

-Eh oh, cosa pretendi? Entri in casa mia così cosa dovrei fare secondo te?

-Ma se mi conosci da una vita.

-Matt... dov'è mia sorella?- dissi come un sussurro. 

Sto perdendo mia sorella... di nuovo, sta di nuovo capitando questo.

E' già successo una volta, due volte no.

Come faccio a ritrovarla, non può essere andata lontano... o sì?

Quando è uscita? Perchè l'ha fatto di nuovo? Perchè Matt è qua? Aspetta aspetta aspetta, perchè diavolo è uscita dalla finestra Ally? E come diavolo è entrato in casa Matt?

Dio, mi sta scoppiando la testa per tutte queste domande che mi frullano in testa.

Sentii la serratura della porta principale girarsi, Ally è tornata! Per fortuna è ritornata, non potrei sopportare l'idea che se ne fosse andata di nuovo.

Corsi verso la porta principale con il sorriso in faccia e pronta ad abbracciare mia sorella, ma in un attimo il mio sorriso scomparve e al suo posto comparí una faccia spaventata, delusa e arrabbiata. Non era Ally...

Non sapevo perchè era qua e come abbia avuto le chiavi del mio appartamento, ma non doveva stare qua, non doveva più farsi vedere davanti a me.

-Dobbiamo parlare.- disse colui che non doveva manco rivolgermi la parola.

Era il mio migliore amico, poi moroso e poi... nemico.  

 

#SpazioAutrice

Scusate tantissimo per il ritardo del capitolo, ero in vacanza ed ero sotto i libri perchè dovevo studiare per un'esame.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


CAPITOLO 5


-Non abbiamo niente da parlare, ora esci da quella porta e dammi le chiavi. Non farti mai più vedere, non mi cercare, non mi guardare e non mi parlare mai più. Sparisci.- dissi con tutta la rabbia che avevo dentro puntandogli il dito contro.

Egli sospirò e tolse il dito dalla sua faccia e, avvicinandosi a Matt, gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.

Matt afferrò la mano e si rialzò, si mise poi seduto sul divano.

-Posso sapere cosa sta capitando?

-Emi, siediti qua un attimo, ora te lo dico.- rispose Matt.

Cercai di tenere da parte la mia rabbia e mi sedetti accanto a Matt.

Calò il silenzio, un silenzio del tipo "Perchè cavolo ora non mi parli di cos'è successo caro Matt?", stavo per innervosirmi di nuovo, ma dopo qualche minuto iniziò a parlare e di colpo persi un battito, non volevo crederci, l'hanno fatto di nuovo... a mia sorella..

-Ally è stata di nuovo rapita... sempre da lui. Non si vuol dar pace finchè non l'avrà completamente sua. Emi dobbiamo chiamare di nuovo la polizia e avvertire l'ospedale psichiatrico immediatamente, ci sono anche i suoi servi in giro.

-E te come fai a sapere Matt? Come fai a sapere che è uscito o scappato?- non riuscivo più a capire, ero troppo confusa e avevo dormito troppo poco.

-Ho sentito degli spari provenire da questo palazzo, appena ero vicino al tuo palazzo ho visto di sfuggita Jack, non ci volevo credere nemmeno io. Avevo visto che portavano in braccio una ragazza, ma era coperta da un telo scuro, quindi non riuscii a vedere se era Ally o meno. Non son riuscito a fare niente.. scusami Emi..io..mi spiace tantissimo.- lo si leggeva in faccia che era molto dispiaciuto.

Non riuscivo a vederlo così, alla fin fine non era nemmeno colpa sua, forse aveva paura, se fossi stata in quella situazione avrei avuto paura anch'io.

-Ehi Matt, è tutto ok, non devi scusarti o sentirti in colpa.- posai una mano sulla sua spalla per rassicurarlo e gli feci un piccolo sorrisino per farlo mettere a suo agio.

Calò di nuovo il silenzio, ero troppo preoccupata per Ally, era di nuovo nelle grinfie di Jack. Com'è scappato da Manley, uno dei centri psichiatrici più controllati... e se fosse veramente uscita perché è guarito?

Non credo sia guarito, se lo fosse, non rapirebbe nuovamente mia sorella.

-Te, invece, cosa ci fai qua?- dissi realizzando che c'era una terza presenza poco piacevole in questa stanza.

-Volevo vedere se stavi bene, ho visto anch'io Jack.

-Dove hai visto Jack?

-Qua vicino a casa tua.

-E che ci facevi qua vicino?

-Oh senti, posso fare una passeggiata qua vicino o è di tua proprietà?- disse con un tono un po' irritato, me ne frego se si sta arrabbiando o meno, dovrebbe solo rispondermi con calma, non ha il diritto di arrabbiarsi con me dopo quello che mi ha fatto.

-Come fai ad avere quelle chiavi? Ricordo di riaverle prese.- dissi con una voce piatta, senza sentimento.

-Ho fatto una copia prima che me lo prendessi.- disse Jake O'Connor mettendosi le mani nella tasca dei jeans, sbuffando esasperato. Mi chiedo come diavolo facevo a stare con 'sto ragazzo per un anno, certo che ero proprio cretina allora.

Jake O'Connor... dio che bugiardo, è stato uno degli scagnozzi di Jack e non me l'hai mai detto e il bello è che sono fratelli. All'inizio pensavo fosse un bravo ragazzo e che mi amasse veramente e invece no.

E' solo grazie a Matt che l'ho scoperto, devo tantissimo a mio cugino stupido, ci è sempre stato vicino nei momenti più bui.

Per tanto questo appartamento, io e mia sorella, non ce la potevamo permettere qualche mese fa a causa dei nostri stipendi che avevamo quando lavoravamo come cameriere al ristorante, ma Matt mise qualche soldo per raggiungere la quota per comprare questo appartamento.

All'improvviso si sentì uno sparo, o almeno credo.

Il rumore proveniva da lontano, ma non tanto. Tutti e tre ci guardammo negli occhi e, sentendo altri 2 spari io e Matt ci alzammo di scatto e scattammo fuori dal palazzo seguito da Jake.

Corremmo fino a raggiungere il posto dello sparo e, nel buio più totale, vidi una persona accasciata a terra e attorno un lago di sangue copriva la strada.

Eravamo tutti e tre fermi e immobili davanti a quell'orrore.

Non mi voglio avvicinare, sto per avere un attacco di panico, le lacrime lottano per uscire e i miei occhi iniziano a pizzicare, non voglio credere che sia Ally. Non voglio.

Matt prese coraggio e si avvicinò al corpo e io, nascosta dietro di lui aggrappandomi alla sua giacca, lo seguii piano piano.

Era veramente lei, era veramente Ally... Non potevo reggere il fatto che mia sorella era morta per colpa di Jack, per quel psicopatico.

Cercai di abbracciare quel corpo che piano piano diventava freddo e lasciai cadere le mie lacrime, le lasciai scorrere come non mai e urlai, urlai tanto forte, non riuscivo a trattenere questo dolore dentro.

Sentii un suono provenire dalla sua bocca, mi fermai incredula. I suoi occhi erano aperti e mi guardavano mentre una lacrima le scese.

-Emi... ti voglio...be..ne...- furono le sue ultime parole finché chiuse i suoi occhi.

Non potei fare più niente per salvarla.

Mi girai verso Matt che piangeva, ma Jake era scomparso, non lo vedevo più. Non sarebbe finito qui.

Una rabbia mi pervase e solo in quel momento potevo fare una cosa per mia sorella, vendicarla costi quel che costi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3218011