The perfect doll

di DreamOfNightmare
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Genesi ***
Capitolo 2: *** Terraferma ***
Capitolo 3: *** E tu chi saresti ? ***



Capitolo 1
*** Genesi ***


The perfect doll

 -Genesi-                                                                                                                                                                                                         Ancora quel suono , che imperterrito riecheggiava nelle sue orecchie . L e onde del mare venivano attutite , come ignorate , erano irreali nella sua testa .

Solo dopo pochi minuti si rese conto che quella era la realtà , cominciando ora ad ignorare quel suono nelle sue orecchi , che tanto la tormentava .

Era a bordo di una piccola imbarcazione di legno che , a fatica , riusciva a stare a galla malgrado le grandi onde , scatenate dalla tempesta che infuriava nell’oceano .

Schizzi salmastri raggiunsero le sue guance rosee ;malgrado la sua vista appannata era in grado di capire ciò che succedeva attorno a lei . In quel momento due uomini la sollevarono , avvicinandola al bordo della piccola imbarcazione . Un terzo uomo li raggiunse e , con una smorfia di tristezza , gli disse queste parole :

“Mi dispiace , un giorno sarai nuovamente libera.”

E la lasciarono cadere nell’acqua torbida .

Quando toccò il fondale delle catene argentee la avvolsero , legandola a tempo indeterminato in quel luogo così scuro .

Attendeva solo la morte , ma quella non arrivò mai .

Passarono , ore , mesi , anni .. ma nulla cambiava . Neppure gli abitanti degli abissi osavano avvicinarsi a lei .

I suoi occhi rubino erano spalancati , come se aspettassero il momento giusto ; e quello arrivò dopo migliaia o forse … milioni di anni .

Dopo quella infinita attesa giunse una notte come le altre ma , per la prima volta , il suo viso , ormai privo di qualsiasi emozione , fu illuminato dalla luna piena . Quel suono tornò a tormentargli la mente , quella voce così fredda e crudele per molti anni era stata rinchiusa nei suoi incubi peggiori per tutti quegl’anni  , ma era tornata a tormentarla .

Le catene , rovinatesi col tempo , si ruppero . Il suo corpo si sollevò dal fondale roccioso , su cui era stata imprigionata .

Il tempo distrugge qualsiasi cosa, ma non lei . Era sempre la giovane ragazza diciassettenne , con i soliti capelli nero carbone , caratterizzati da un ciuffo rosso fuoco che le ricadeva leggero sull’occhio destro .

Possibile che esista una persona più forte del tempo ? Più forte di quelle maledette lancette , che imperterrite continuano a ticchettare ?

In lei qualcosa si era bloccato , come se nella sua lunga prigionia la sua vita si fosse misteriosamente fermata per poi ripartire in quel momento . 

Quando il suo corpo trapassò la sottile superficie dell’acqua , che divideva accuratamente due quei mondi diversi fra loro  , fu avvolta dai suoi ricordi e da quella voce nella sua testa , che si faceva sempre più insistente “Tu sei la mia bambola perfetta.”

Finalmente il suo viso fu sfiorato dall’aria fresca della notte .

Chiuse gl’occhi e si lasciò trasportare dalla corrente ; sorrise e  prima di perdere i sensi sussurrò : “Ora sono libera .”

E il mare la portò con se , verso mete sconosciute .

 

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Capitolo 2
*** Terraferma ***


The perfect doll 

-Terraferma-

La spuma bianca rivelò il suo corpo smunto , che ben presto venne adagiato sulla sabbia soffice .
La prima cosa che udì erano le onde , che si infrangevano potenti sulla superficie sabbiosa .
Spalancò gli occhi , malgrado l’ acqua salmastra bruciasse al solo contatto rimase lì , in attesa . Di cosa ? Non lo sapeva neppure lei , ma qualcosa le diceva di aspettare .
•-•-•
Perché non sei morta ? 
Perché ti ostini a vivere ?
Le bambole , non possono usufruire della propria volontà .
Devi ubbidire . Non l’hai ancora capito ?
Sei una bambola, nient’altro .
Una bambola. La mia bambola!
•-•-•
Ancora quella voce ; sapeva benissimo che non l’avrebbe mai lasciata .
•-•-•
Non hai neppure paura del tuo fato . Sei insensibile bambolina mia !
•-•-•
“Io ... non sono una bambola ...” Disse con voce flebile .
Doveva lottare , non si sarebbe lasciata sopraffare dai suoi incubi, non di nuovo .
“Mai ...” alzò il capo poggiando pesantemente le mani .
Era caduta molte volte nella sua vita e , ugual volte si era rialzata e lo avrebbe fatto ancora .
“Mai !” si sollevò da terra , tentando di stare in piedi e , con passi incerti cominciò a camminare .
“Non sono una bambola ...” la sabbia rendeva il percorso più difficile , ma la ragazza non aveva intenzione di arrendersi .
Raggiungendo il marciapiede , piastrellato accuratamente seguendo vari disegni floreali , cominciò a chiedersi che direzione avrebbe preso , tentando di concentrarsi sulle insegne colorate dei negozi , usandole come punti di riferimento per evitare di perdersi .
Era sfinita , il vento rallentava i suoi passi e , la sua candida pelle , era come tagliata da quelle spire gelide , che in quella stagione erano molto comuni la notte .
All’ improvviso si bloccò mettendo una mano sul fianco . Sul suo volto si formò un leggero sorriso , provocato dalla presenza del deck , che fortunatamente non si era disperso nelle profondità del mare . 
Prese la lucente scatoletta nera fra le sue mani tremanti e , con grande delicatezza , estrasse una carta , che cominciò a fissare con sguardo speranzoso .
“Aiutami ...” fu l' unica parola che uscì dalle sue labbra screpolate . 
La carta cominciò ad’ irradiare , con una luce dorata , il suo viso scavato dalla stanchezza . 
Subito dopo quel bagliore le giunse alle orecchie un voce profonda : “Sta lontana dal grande palazzo .” 
Prima che potesse reagire la sua visione divenne opaca e , fu seguita dal buio totale .

    

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Capitolo 3
*** E tu chi saresti ? ***


The perfect doll 

-E tu chi saresti ?-

Il buio cominciò a prendere strane forme ; la ragazza mise una mano sulla fronte , facendola scorrere seguendo movimenti circolari .
Aprì timidamente gli occhi , trovandosi di fianco a lei una maschera alquanto inquietante , che quasi la fece gridare .
“Dove sono ?” chiese con voce assopita , mentre si grattava gli occhi .
Notò che sopra di lei c’erano delle coperte di lana che l’avevano riscaldata per tutta la notte ; chi poteva averle messe ?
All’improvviso fu distratta da una voce , che proveniva dal lato destro della strana stanza , che era ricolma di oggetti antichi .
Si alzò senza fare rumore e, notò un ragazzo . Era di spalle , seduto a terra , che trafficava con cacciavite e martello .
Ma la sua attenzione si rivolse ad uno strano essere , che volteggiava di fianco a lui .
-    Emana una strana energia – pensò con molto sospetto ; ma poi ... si rese conto che l’ altra figura , cominciò a sbattere un oggetto ripetutamente a terra . Cos’era ? Il prezioso deck della ragazza che , a quella visione , si innervosì .
Avanzò lentamente , fermandosi alle spalle delle due figure maschili e , con tutto l’autocontrollo del mondo disse “Cosa staresti facendo col mio deck?”
I due si voltarono di scatto , spaventati dall’inattesa sorpresa . “Ah ah ah ... emm.”
La diciassettenne iniziava a spazientirsi “Sai formulare una frase di senso compiuto ?”
“Si certo . Ci dispiace davvero , volevamo solo sapere chi sei .”
Lei inarcò un sopracciglio “ Frugando fra le mie cose ?” disse con tono sarcastico .
“ Posso almeno sapere come ti chiami ?” chiese continuando a guardarlo . 
“Sono Yuma Tsukumo !” fece una pausa per fare un grande sorriso “E tu ?”
“Elen Akemi .” rispose senza mostrare nessuna emozione “però chi è lui ?” aggiunse guardando la strana entità .
Yuma spalancò gli occhi gridando : “Tu riesci a vederlo ?!”
La figura ricambiò lo sguardo di Elen e , incrociò le braccia “Sono Astral .” si limitò a dire .
Lei si avvicinò ancora di più “Credevo che voi abitanti del Mondo Astrale non foste più in vita , quindi ... dovrei aspettarmi di vedere anche dei Bariani ?”
Astral rimase scioccato ; una ragazzina venuta dal nulla sapeva dei Bariani ? E anche dei suoi simili ?
“Come lo sai ?” chiese la figura luminosa , mantenendo la più discrezione possibile .
“Le voci girano .” chiarì la ragazza .
“Piuttosto ... dove siamo ?”
Yuma allargò le braccia “Benvenuta ad Hartlandcity ! Wohooo !”
Elen sospirò ; un idiota , ecco chi aveva incontrato a suo parere ; però era stato molto gentile ad aiutarla , quindi era suo dovere ringraziarlo : “Anche se frughi nella roba degli altri e , se mi permetti mi dai l’aria di un tipo abbastanza strano , grazie.” disse Elen , chinando la sua testa .
“Di nulla ! Devi piuttosto ringraziare Astral . È lui che ti ha trovato .”
L’Astrale aveva sentito quell’energia , che era contenuta nel corpo e nel deck di Elen . Doveva stare attenta .
“Grazie .”
“Ma figurati .” disse lui , rendendo i suoi occhi sottili come delle fessure . Sapeva che la ragazza aveva qualcosa di strano , ma non capiva di cosa si trattasse . Era troppo complicato : lei e il misterioso deck che , a quanto pare , solo lei conosceva il modo per aprirlo . 
“Giochi a Duel Monsters vero ?” chiese Yuma entusiasta della risposta , mentre Elen riprese il suo deck “Si . E allora ?”
“Che ne dici se ...”
“Non uso le mie carte per delle sfide così stupide . Questo non è un gioco !”
Yuma abbassò lo sguardo , facendo scorrere una mano fra i capelli “Testarda ma carina .”
Elen sbuffò , non era in cerca di bambinate e tanto meno dell’amore “Tu avrai come minimo un serio problema. Come puoi provarci con una ragazza che conosci appena ?!”
Yuma emise una sonora risata “Bisogna dire sempre la verità . E poi sta tranquilla , sono già impegnato . Oltretutto tu hai qualcosa di particolare ...”
Tese una mano verso di lei “Amici ?”
Elen lo fissò e gli strinse la mano “Amici .”

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