My family is where you are...

di Captainsweet99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** An unexpected surprise ***
Capitolo 2: *** My princess ***



Capitolo 1
*** An unexpected surprise ***


Lunedi. Un'altra giornata per Emma Swan, la Salvatrice, alle prese con i suoi doveri da sceriffo, sì perché in questo periodo, non c’erano stati particolari attacchi da parte di creature malvagie a Storybrooke e inoltre Gold se ne era andato, ragione in più per continuare a vivere la propria vita in tranquillità.
Emma come ogni giorno partì con il proprio maggiolino giallo per raggiungere il posto di lavoro, non prima però di essere passata da Granny, non riusciva a ingranare senza aver preso almeno un caffè.
Entrando nel locale vide che era quasi completamente vuoto se non per qualche nano seduto ai tavoli e Ruby dietro il bancone.
“Buongiorno Emma!” salutò la squillante donna lupo.
“Ciao Ruby, potresti prepararmi un caffè per favore”
“Arriva subito!”
Intanto Emma rifletteva, non riusciva proprio a credere di avere, dopo questo periodo così intenso e parecchio “congelato”, un momento di pace, era sempre in attesa di qualcosa che andasse storto.
Intanto Ruby era tornata con un bel caffè fumante tra le mani, che porse subito allo sceriffo; questi prese il caffè e lo porto alla bocca nell’atto di bere quando… un conato di vomito.
“Emma tutto bene, sei sbiancata all’improvviso, vuoi che ti accompagni in bagno, non hai una bella cera!”
“No, no Ruby non preoccuparti, sarà qualcosa che ho mangiato ieri sera, forse è meglio se lascio perdere il caffè per oggi!”
“Va bene!” disse Ruby dubbiosa.
“Ora devo proprio andare a lavoro, buona giornata” disse Emma e uscì dal locale.
Per strada non c’era quasi nessuno, del resto chi ci poteva essere alle otto del mattino in giro a parte i bambini che dovevano andare a scuola? I suoi genitori probabilmente erano a casa estenuati dai cambi che dovevano darsi per badare al suo fratellino Neal, figurarsi se li avrebbe mai potuti incontrare in giro. Regina probabilmente era già nell’ufficio del sindaco e Uncino…già dov’era Uncino? Si era aspettata di trovarlo da Granny, visto che la Jolly Roger era andata, bè probabilmente stava ancora dormendo.
Mentre rifletteva aveva già quasi raggiunto il suo posto di lavoro e si preparava a una stressante, giornata tra le scartoffie del suo ufficio.
All’ora di cena, uscì dall’ ufficio e si diresse verso casa di Regina per portarla a casa sua ( e dei genitori naturalmente…) per cenare tutti assieme. Bussò alla porta e rispose una, come al solito, ricoperta di abiti firmati Regina, che la invitò a entrare e ad accomodarsi in soggiorno mentre lei finiva di prepararsi.
Emma si sedette sul divano e cominciò a scorrere i messaggi del suo cellulare per vedere se aveva qualche chiamata persa da Henry o dai suoi genitori, ma niente; si sentiva ancora piuttosto male dalla mattina.
Regina, ormai pronta la raggiunse e vedendo il viso pallido della Salvatrice disse:
“Emma, tutto bene, hai una faccia strana, sembra che un camion ti sia passato sopra più volte, sei uno straccio!”
“Bè non sono in forma ecco…”
“Che hai?”
“Niente, solo un po’ di nausea e giramenti di testa, stamattina non sono riuscita neanche a prendere il caffè”
“Mm… hai provato a prendere qualcosa?”
“No, mi passera presto”
“Se è quello che penso io non credo proprio…”disse Regina in un sussurro.
“Cosa!? Non ti ho sentito puoi ripetere?”
“Oh niente, pero penso di sapere cos’hai, fammi fare un tentativo! Puoi dire ai tuoi genitori che ritardiamo e di cominciare a cenare?”
“Si, ma , cos’hai in mente Regina?”
“Ah, nulla, tu aspettami qui io vado e torno!”
Quindi Regina si fiondò fuori dalla porta in meno di un secondo, con un Emma sconcertata che la seguiva con lo sguardo. Cosa voleva fare? Perché era corsa via a quel modo? E cosa intendeva con “forse ho un idea su cosa tu possa avere”?
Non attese molto per avere la risposta tanto agognata, perché dopo dieci minuti Regina rientrò in casa con il fiatone con una bustina della farmacia in mano.
“Sei andata in farmacia, perché?”
Regina rispose con una domanda :”Emma, non che siano fatti miei, ma, ultimamente hai avuto qualche ritardo per caso?”
“Bè non lo so, non che io sappia, cioè non ci ho fatto caso, non ho il ciclo regolare!”
Emma pensò un attimo alla domanda dell’amica e sgrano gli occhi :”Regina perché questa domanda?” disse fissandola e sbiancando ancor’ di più.
“C’è bisogno che te lo dica io Emma?” disse Regina trattenendo una risata
“oh bè non penserai che?”
“ Perchè non ci leviamo ogni dubbio?” disse sventolando un test di gravidanza.
“Ma non ha senso, non può essere!!”
“Ah no, ne sei proprio sicura?” disse Regina reprimendo a stento una risata.
“Non fare allusioni stupide! Ok, sì è successo, ma ho preso mille precauzioni!”
“Siamo sicuri che il signorino in questione non abbia fatto casini con l’uncino?
“No, Regina!!” disse Emma arrossendo fino alla punta dei capelli.
“Scusa, scusa!”
“Comunque io farei un tentativo, non si sa mai”
Emma non rispose ma fece segno di sì con la testa.

Cinque minuti dopo , si sentì un urlo proveniente dalla casa del sindaco di Storybrooke, non si sarebbe potuto dire se di sorpresa o di disperazione!!!!
“No, perchèèè, perchèè a meeeeeeee!” “Proprio adesso poi!!!!”
“Calmati Swan, non è mica arrivata un calamita naturale!”
“No infatti, peggio!!!”
“Ok non essere così esagerata, non mi sembra così terribile?”
“AH DAVVERO, NON DIRESTI LA STESSA COSA SE IL PADRE DEL TUO BAMBINO FOSSE CAPITAN UNCINO MIA CARA!!”
“Bè scusami, io non sono la Regina cattiva e i tuoi genitori Biancaneve e il principe azzurro?  Dai non farla così lunga, è una bella notizia in fondo!”
“Ok, mi devo calmare…respira profondamente Emma, respiri lunghi e profondi”
“Bene, adesso la domanda è… come lo diciamo Mister Neo papà e ai tuoi?”


“Regina mi credi se ti dico che non ne ho la minima idea?”
 
Mezz’ora dopo…
 
Emma ancora non ci credeva, incinta, di nuovo? E anche questa volta non era programmato! Come avrebbe fatto a dirlo ai suoi genitori, a Killian, a Henry, come l’avrebbe presa a sapere che c’era una nuova sorellina o fratellino in arrivo!!! La Salvatrice si riscosse dal baratro dei suoi pensieri quando fu richiamata alla realtà da una eccitata Regina!
“Regina, mi spieghi perché sei così euforica, ti rendi conto di quello che sta succedendo?!”
“Certo che me ne rendo conto, un bambino è una cosa bellissima, non dimenticarlo, sei fortunata a poterne avere, pensa a me invece, che non potrei, neanche se volessi…”
“Oh Regina mi dispiace, non volevo ferirti”
“No non preoccuparti ”disse un momento pensierosa; poi si alzò battendo le mani  eccitata ” Bene, andiamo, credo che ci stiano aspettando per la cena!”
“Vuoi ancora andarci? Non so se è il caso…”
“Emma, ma certo che è il caso, anzi è l’occasione giusta per parlarne a tutti…
“Dovrei fare un annuncio davanti a tutti? Sei seria Regina, o mi stai prendendo i giro?”
“Certo che sono seria quindi alza il fondoschiena dal divano e muoviti, sei ancora in condizioni di muoverti, quindi fallo finché puoi!” disse Regina ridendo sotto i baffi.
Arrivati davanti casa degli Azzurro, Emma tremava come una foglia, mentre Regina la incitava a suonare il campanello. Aprì David.
“Emma, Regina cos’è successo, come mai questo ritardo?” disse curioso il principe
“Oh niente io e Emma dovevamo finire di sistemare alcune cose…”
David le lasciò entrare e le guidò fino alla sala da pranzo dove ad aspettarle c’erano Mary Margaret, Henry e Uncino; erano intenti a parlare di qualcosa, quando videro entrare Emma e Regina, la prima stravolta, l’atra sovraeccitata, neanche il bambino fosse suo.
Emma si sedette accanto a Killian, che vedendola pallida come un cencio domand ò:”Emma, tutto a posto, sembri stravolta?”
“Si, sto benissimo, è tutto il giorno che mi dite che sono pallida!” disse un’Emma irritata ricevendo un occhiataccia da Regina
“OK scusa!”disse Killian offeso
Una volta che furono tutti seduti a tavola cominciarono a mangiare senza dire una parola, la serata si profilava interessante…
A fine serata, Emma non era ancora riuscita a dire niente, aveva troppa paura, non sapeva cosa dire!! Regina allora la chiamò fuori dalla sala da pranzo.
“Senti Swan devi parlare o adesso o mai più!”
“Facciamo mai più!?” disse Emma
Regina roteo gli occhi e la spinse in sala:”Scusatemi, Emma deve dire una cosa a tutti voi, però forse è meglio se ci sediamo tutti” “Prevedo diversi svenimenti” aggiunse in un sussurro, che solo lei e Emma poterono sentire.
Si sedettero tutti intorno al tavolo, per la seconda volta in quella serata, tutti a fissare Emma che non riusciva a proferire parola, si sentiva troppo osservata e questo di certo non aiutava la situazione…
“Allora…” disse Killian agitato
“Cosa devi dirci Emma…” disse Mary Margaret in ansia
“Bè…” cominciò Emma esitante, ricevendo un calcio da Regina sotto il tavolo “Mamma, papà, Killian….”
Non riusciva a dirlo….
“Forza mamma parla!!””
“Bè, io  credo di essere incinta”
  ….
 “Cosaaaaaaaaaaa!” disse David guardando male prima Emma poi Killian , il quale aveva per così dire, la mascella sotto le scarpe , per non parlare di Mary Margaret che per poco non aveva fatto cadere il piccolo Neal o Henry, che però diversamente dagli altri aveva più uno sguardo euforico che sconcertato…
“Swan, non credo di aver sentito bene, tu…sei…cosa?” disse Uncino
“Killian credo che tu abbia capito benissimo, sono incinta!” disse Emma , che intanto aveva nascosto il viso tra le mani.
“Tesoro ma ne sei proprio sicura?” disse Biancaneve comprensiva.
“Si” disse Emma cercando lo sguardo amico di Regina, che intanto guardava i presenti con aria interrogativa  “Insomma, non vi ha mica detto che sta per morire!”


“Ah, bè ma wow!!!Non riesco a dire altro” disse Killian, non era triste per la scoperta, solo stupito, lui padre, e chi ci aveva mai pensato…
 
“So che è un po’ difficile da accettare, ma ecco c’è un bambino o bambina in arrivo, quindi dovranno cambiare diverse cose…”
“Tipo?” disse David
“Tipo, che io dovrei trovarmi una casa tutta mia?” disse Emma
“E perché?”disse Henry.
Emma guardò Regina, che subito capì che non era il caso di far rimanere Henry a partecipare a quella conversazione quindi …” Henry, dai si è fatto tardi, dobbiamo andare a casa, per questa notte dormirai da me”
“Ma mamma…” cominciò Henry
“Niente ma Henry Daniel Mills!” disse Regina; quindi si diressero verso la porta, mentre Regina faceva segno a Emma di chiamarla, per farle sapere di cosa avevano parlato, il giorno dopo.
Andati via loro, riprese la discussione.
“Quindi, come ho detto dovrei trasferirmi, e con me Henry e… Killian”
“No un momento, lui dovrebbe venire a vivere con te?” disse David
“Ovviamente, è il padre del bambino, è ovvio che dovrà vivere con noi!”
“Davvero Swan?” disse sorpreso Killian, non pensava che Emma fosse così propensa a vivere sotto lo stesso tetto con lui.
“Si, certo, perché pensavi di poter scappare?” disse Emma prendendolo in giro
“No, non volevo dire quello e poi non vedrei in che modo” “è ovvio che voglio venire a vivere con te e con il bambino, ma non pensavo che ti facesse piacere avermi sotto lo stesso tetto!”
“E perché non dovrebbe?” disse Emma guardandolo dolcemente
“Non so…” disse Uncino ricambiando lo sguardo
“Non vorrei intromettermi piccioncini, ma abbiamo altre questioni di cui parlare!” li interruppe il principe
“Si, certo, bè papà tu mi dovrai sostituire per un po’ di tempo a lavoro, quando non potrò più muovermi e anche dopo, devo badare al bambino, sai no…”
“Si non c’è problema”
“Scusate l’intrusione, ma ci sono anche io, posso badare io a mio figlio o figlia, credo sarebbe anche giusto, visto che Emma deve lavorare…”
Emma, si girò verso l’uomo alla sua destra sorpresa “Davvero faresti questo?”
“Mi sembra ovvio…” disse Killian con il suo solito sguardo da mascalzone.
“Bene, e anche questa è sistemata, bè che rimane, non so vi viene qualcosa in mente?” disse Emma
“Dobbiamo comprare il necessario, preparare i turni per accompagnarti alle visite mediche, qualcuno dovrà badare a te in questi mesi” disse Mary Margaret in iperventilazione
“Mamma, calmati, una cosa alla volta, prima dobbiamo trovare una casa e poi verrà il resto…”
“Emma, come avresti intenzione di pagarla?” disse David
“Oh bè a questo ci potrei pensare io!” disse Killian
Tutti si girarono verso il pirata.
“Si, ehm, diciamo che conservo ancora qualcosa del mio bottino!” Ancora silenzio “Come credevate che mi pagassi l’alloggio da Granny!?!”.
“ In effetti…” disse Emma “Ok per stasera mi sembra tutto, io direi di andare a dormire.”
“Bene, allora io vado” disse Killian
“Bene” disse Emma.
“Ah, domani passo a prenderti per una visita dal dottor Whale, non affaticarti troppo, mi raccomando!”
“Non c’è fretta, possiamo anche fare tra qualche giorno, non preoccuparti per me, sono ancora autosufficiente, posso anche andarci da sola!”
“Non se ne parla neanche, domani ti accompagno dal medico e non si discute!”
“Emma, lo sai che non lo faccio mai, ma temo di dover dare ragione al pirata, meglio se ti fai vedere da un medico e stai al riposo il più possibile, non si sa mai, domani prenditi un giorno libero.” Disse David.
“Ma, che cos’è una congiura questa?” disse Emma guardando prima il padre e poi Killian, non era sorpresa dall’essere protettivo del primo, più che altro la sorprendeva Uncino, non sapeva che potesse arrivare a preoccuparsi tanto per lei, la sorprendeva ogni giorno di più, e dire che fino a qualche tempo prima era un capitano dei pirati, ora invece alla notizia di diventare padre non aveva battuto ciglio e si era preso tutte le responsabilità, non sapeva perché ma era certa che sarebbe stato un buon padre.
Quindi Emma sorrise, sorrise a entrambi, senza aggiungere una parola, era proprio contenta di come avevano reagito tutti, era felice che tutti si preoccupassero per lei, in una parola, forse quel bambino non era una cosa tanto terribile, anzi forse sarebbe stato un buon motivo per dare vita a quella famiglia, che da sempre le era mancata.


Angolo dell'autrice: Salve a tutti, so di essere mancata per diverso tempo, ma non sapevo bene se pubblicare le idee che avevo in mente, anche questa ff è stata a lungo sotto esame prima di essere pubblicata e ancora sono piena di incertezze, ho fiducia però nella riuscita almeno in parte del mio tentativo e spero apprezziate il capitolo o più in generale l'idea della storia in generale.
Non so bene quando aggiornerò, anche se ho già il prossimo capitolo pronto voglio prima avere le vostre reazioni e poi si vedrà... 
per l'altra mia ff probabilmente presto arriverà un aggiornamento anche su quella, vi ricordo il titolo "Ci credi al colpo di fulmine?" e spero che sia qui che lì passerete per scrivere qualche bella recensione :P 
Per adesso è tutto, un bacio. Alessandra.

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Capitolo 2
*** My princess ***


Il giorno dopo Emma si svegliò un po’ confusa, ricordava poco del giorno prima, aveva un gran vuoto e anche una gran fame, ricordava di aver mangiato, e molto il giorno prima, ma adesso aveva proprio voglia di cibo.
Si alzò per andare in cucina, era ancora presto, quindi cercò di non svegliare nessuno, si muoveva di soppiatto, senza scarpe sul pavimento di legno. Arrivata in cucina aprì subito la credenza, in realtà non sapeva neanche lei cosa voleva, qualcosa di dolce di sicuro, molto dolce.
Ad un tratto la sua attenzione venne attratta da un enorme barattolo di nutella in fondo allo scaffale, lo prese come un orso può afferrare del miele, prese un cucchiaio e si sedette.
Era trepidante mentre apriva il barattolo, aveva proprio bisogno di zuccheri…Cominciò a prendere cucchiaiate di quella delizia che non le era mai sembrata così buona, era così gustosa e…e come si poteva definire, insomma, era nutella!!
Era così presa dal suo barattolo che non si accorse delle risate che cominciavano a farsi sentire alle sue spalle, risate sempre più forti e divertite, di chi probabilmente era così sorpreso da non aver mai riso così tanto in vita sua.
Emma si girò lentamente e quasi cadde dallo sgabello vedendo la sua famiglia al completo vestita e lavata di fresco davanti alla porta.
“CHE-CHE COSA CI FATE TUTTI QUI?” disse Emma balbettando
Killian continuò a ridere girandosi per nascondere l’espressione divertita alla sua fidanzata, Henry la guardava come se avesse visto un dinosauro estinto da milioni di anni, sua madre e suo padre si tenevano abbracciati mentre ridevano e Regina aveva un’espressione di puro divertimento sul viso.
“Swan avevi fame per caso?” disse
Emma abbassò lo sguardo sul barattolo di nutella che teneva tra le mani e arrossì fino alla punta dei capelli.
“Bè si avevo fame, che cosa c’è di divertente?” rispose infastidita
“Oh niente, solo che è strano vederti mangiare con tutta quella foga!” aggiunse Killian
Emma lo guardò con un’espressione a dir poco assassina mentre l’uomo continuava a ridere.
“Del resto però è comprensibile.” continuò Killian tra le risate
Emma lo squadrò con aria interrogativa, cosa intendeva con “ è comprensibile”, si era persa forse qualcosa?
Killian colse la sua espressione e la sua risata diventò ancora più fragorosa.
“Cos’è Swan un vuoto di memoria?” disse Regina scoppiando anche lei a ridere
Emma stava seriamente innervosendosi alla vista di tutti quei visi che la schernivano, non sopportava proprio l’essere presa in giro per di più se da appena sveglia...
“Adesso basta ridere!” urlò “Cosa c’è, perché siete tutti qui di mattino presto?”
“Mamma” disse timidamente Henry avvicinandosi a lei “ oggi devi fare l’ecografia”
Emma per la seconda volta in quella mattinata stava per perdere l’equilibrio e cadere a terra, cosa che non accadde perché venne presa in tempo da Killian e aiutata ad alzarsi in piedi; aveva cancellato proprio tutto, tutto quello che era successo la sera prima, ma adesso ricordava, ricordava cosa aveva scoperto, la paura, lo sconvolgimento nello scoprire di essere incinta, incinta di Killian, incinta di Capitan Uncino, che di certo amava, ma con cui aveva appena cominciato a costruire qualcosa, e poi la felicità, quella che era venuta dopo aver capito che lui ci sarebbe stato per lei e per il suo bambino, sempre, certo già questo lei lo sapeva, sapeva che Killian era un brav uomo, ma sentirlo dalle sue labbra era stato come trovare la terra promessa. A questo ricordo a Emma quasi vennero le lacrime agli occhi e strinse il braccio  di Killian, perché voleva sentirlo,  voleva sentire che una delle persone più importanti della sua vita era accanto a lei, voleva la conferma che non era un sogno.
“Emma, sono qui” cogliendo lo sconvolgimento di Emma  Killian le accarezzò la guancia e si mise davanti a lei per guardarla dolcemente negli occhi; Emma si perse come altre mille volte in quelle pozze blu, come il mare in tempesta,  lo amava, certo che lo amava, lo amava più di qualunque altra cosa e non glielo aveva mai detto, perché aveva paura, paura che fosse tutto vero, che tutto potesse cambiare con quelle due parole, due semplici parole, che però potevano sconvolgere l’animo di chi le pronunciava e di chi le sentiva.
Avvicinò il suo viso all’orecchio di Killian, sapeva che probabilmente non era il momento lì davanti a tutti di farlo, ma sapeva al contempo che non ce ne sarebbe stato un altro simile, doveva farlo adesso
“Killian io…” balbettò “Killian io…”
“ Emma cosa c’è? ” disse spaventato
“Killian io ti amo” disse Emma in un sussurro
Il pirata perse un battito e rimase con gli occhi spalancati sentendo quelle parole, in un attimo tutta la saliva si asciugò e il respirò si mozzò, mille pensieri sconvolgevano la testa del pirata, tutti bellissimi pensieri per carità, ma erano così tanti e così confusi che Killian non credeva di aver parole per esprimerle; non ci poteva credere la donna più importate della sua vita, colei dalla quale avrebbe avuto presto un figlio gli aveva detto che lo amava e conoscendola certamente era stato difficile, tanto da farle venire le lacrime agli occhi, erano due parole che gli innamorati probabilmente si dicevano ogni giorno, ma che tra loro due c’erano state di rado e sempre venute da lui, era felice, troppo felice, così felice da aver paura che fosse solo un illusione, solo un inganno della mente…
Emma intanto aspettava una sua reazione e sentendolo freddo e immobile le venne paura di essere stata avventata, di aver sbagliato per l’ennesima volta, di aver esternato troppo presto i suoi sentimenti, si diede della stupida, della fessa, della cretina…
E poi stretta nell’abbraccio di Killian sentì calde lacrime che le bagnavano il collo, lacrime che non erano le sue…
“Killian” disse sorpresa
Prese il viso del pirata tra le mani preoccupata della sua espressione.
Killian aveva dipinte sul viso mille emozioni una però in particolare si poteva scorgere, la gioia, una gioia pura e semplice, la gioia di chi non poteva credere di non essere in un sogno, la gioia di qualcun che ha appena avverato il proprio sogno.
“Emma è la cosa più bella che avresti mai potuto dirmi” disse il pirata tra le lacrime.
Si strinsero in un abbraccio ancora più forte e carico di emozioni
“E sono felice di sapere che tu sarai la madre dei miei figli del resto sei l’unica con cui ne vorrei…”
Emma a queste parole lo prese dal bavero della giacca e lo baciò, un bacio colmo di passione e di dolcezza.
Tutta questa atmosfera però venne mandata in frantumi da qualcuno che si stava schiarendo la voce per attirare la loro attenzione…
I due si girarono e videro Mary Margaret anche lei in lacrime con un fazzoletto alla mano, David serio e leggermente corrucciato, Henry con un una mano davanti agli occhi e un’espressione di disgusto e Regina che era leggermente arrossita, d’altronde anche lei aveva un cuore tenero.
“Cari piccioncini mi dispiace fare la guastafeste…”
“E quando mai…” sussurrò Killian
Regina lo guardò arcigna “Volevo dire che è ora di andare in ospedale…”
Emma si riscosse subito e si alzò di scatto per prendere il cappotto.
“Andiamo!” disse d’un tratto tutta eccitata e frettolosa.
Arrivarono in ospedale a piedi del resto era vicino, naturale per una città come Storybrooke che non contava un gran numero di abitanti, non avevano neanche trovato fila e fu così che il dottor Whale poté riceverli quasi subito.
“Signorina Swan che piacere vederla, pronta per l’ecografia?”
Emma fece cennò di sì con la testa troppo in ansia per rispondere.
“E il neo papà pronto anche lui?”
Il pirata si grattò la testa e dopo un attimo di esitazione disse:” Diciamo di sì…”
“Ok entrate pure” disse Whale facendo cenno ai due di entrare
Cominciarono a camminare quando videro di essere seguiti dal resto della famiglia
“Ehm signori non tutti solo loro due…” disse accennando a Emma e Killian
A quel punto si successero così tanti “No voglio venire anche io” e “ aspetti come si permette” che mezzo ospedale si girò verso il gruppetto
“Perdonatemi ma non posso far entrare più di due persone, al massimo tre…” disse serio Whale
“Regina” disse Emma sorprendendo tutti “ mi pare giusto che ci sia anche tu, sei tu che mi hai aiutato ieri con la faccenda del rivelarlo agli altri e mi hai appoggiato quindi vorrei venissi tu…”
Regina come tutti gli altri era sconcertata da quello che Emma aveva appena detto, non si aspettava proprio di essere scelta per assistere all’ecografia, era stato un gesto, era l’ultima persona che aspettava che lei scegliesse.
“O-ok” disse balbettando “grazie” disse ancora sorpresa
“Mamma, papà non prendetevela, ci sono altre ecografie a cui potrete assistere, ma per me è importante che a questa presenzi lei” disse indicando Regina
Gli altri anche se un po’ straniti dalla decisione assentirono e rispettarono la scelta di Emma.
Dentro la camera delle ecografie Emma si coricò sul lettino trepidante per l’attesa, Killian si sedette tremando per la preoccupazione e per la paura di quegli strani macchinari che avrebbero dovuto controllare Emma e Regina rimase alzata battendo un piede a terra per l’impazienza
“Allora” cominciò Whale “ da quant’è che hai scoperto di aspettare un bambino?” rivolto ad Emma
“Veramente l’ho scoperto ieri sera” disse Emma
“Bene, hai avuto qualche reazione, dolore o desiderio in particolare in questi giorni?”
Killian trattenne una risata
Emma lo guardò divertita e poi rispose :” Si di recente mi sono sentita un po’strana e spesso ho fame per due” scandendo bene le ultime parole.
“Niente di grave insomma” disse Whale “ ok iniziamo”
Prese lo strumento per l’ecografia e il gel che stese sulla pancia di Emma e cominciò a muovere il macchinario sulla pancia della donna guardando lo schermo con sguardo clinico e concentrato.
“Bene sembra tutto a posto” disse a un certo punto il dottore
“Sei già al terzo mese di gravidanza Emma” continuò sorridendo
Emma strabuzzò gli occhi, questa gravidanza era una continua sorpresa…
“Ma, ma io ho avuto problemi solo di recente..”
“è assolutamente normale Emma, non tutte le donne incinte presentano reazioni dall’inizio della gravidanza, per lo più succede al terzo mese e anche se non hai sviluppato un gran pancione questo non vuol dire che il bambino stia male”
“Ma con Henry…” lo interruppe Emma
“Dipende da bambino a bambino Emma non c’è di che preoccuparsi” disse comprensivo
“Ok…” disse incerta
“Ok volete sapere il sesso del bambino?” disse Whale
Emma e Killian si guardarono, non si aspettavano di sapere il sesso del loro figlio, la prima perché credeva di essere rimasta da poco incinta, l’altro perché nel suo mondo non esistevano macchinari del genere che permettevano di scavare all’interno delle persone…
“Allora?” disse il dottore
“Che dici Killian?” disse Emma
“Non so Emma, tu lo vuoi sapere adesso?”
“Bè, si, direi si, credo…” disse sussurrando più a se stessa che a Killian
“Si” disse più forte
“Ok aspetta un momento” disse Whale riprendendo il macchinario che passò sulla pancia di Emma nuovamente, questa volta cercando l’organo che avrebbe fatto capire ai genitori quale fosse il sesso del figlio.
Intanto Emma e Killian erano in attesa, erano più curiosi di quanto volessero ammettere di sapere se il bambino fosse maschio femmina, volevano dare un nome a quella creatura, alla creatura che ben presto sarebbe entrata a far parte delle loro vite…
“Bene miei cari…” disse d’un tratto Whale “ la vostra è proprio una bella bambina…”
Emma era felicissima di sapere che fosse una femmina, non che disprezzasse di avere un maschio, ma aveva già Henry e desiderava proprio avere un esserino che, lo sentiva, sarebbe stata la fotocopia del suo Killian, era proprio curiosa di vedere quei tratti che tanto amava in lui proiettati sul viso di sua figlia.
Killian dal canto suo non poteva essere più felice di così, una femmina, una bambina, pensava, una figlia tutta sua, sì perché adesso se ne rendeva sempre più conto che quella era la sua bambina, sangue del suo sangue e che presto avrebbe potuto averla davanti a se e toccarla e sentirne il profumo. Il pirata non aveva mai avuto molto a che fare con i bambini quindi non sapeva come fosse averne uno o come crescerlo, ma sapeva soltanto quello che provava adesso, un senso di paternità più forte di qualunque cosa, più forte dell’inesperienza e della paura, sì perché lui non avrebbe mai abbandonato sua figlia, non le avrebbe mai fatto provare il dolore dell’abbandono, dolore che lui conosceva fin troppo bene,  sentirsi solo e perso, senza a una figura a cui aggrapparsi, no, non l’avrebbe mai abbandonata…
Emma colse l’eccitazione e la decisione sul viso dell’amato e sorrise
“Come volete chiamarla?” disse Whale interrompendo il filo dei pensieri di entrambi
Emma stava ancora riflettendo quando Killian parlò
“Amira..”
Emma era sorpresa dalla scelta del nome.
“Carino…ma perché proprio questo nome?” disse Emma con sguardo interrogativo, stessa espressione interrogativa avevano il medico e Regina.
“Amira significa principessa e lei sarà una principessa proprio come sua madre…” disse Killian guardandola dolcemente.
Emma si emozionò a quelle parole e pianse, pianse di gioia per la seconda volta in quella giornata, probabilmente la più bella della sua vita…
“Killian…” disse tra le lacrime e gli prese la mano poi si girò verso gli altri due presenti nella stanza “è deciso si chiamerà Amira”






L'angolo dell'autrice: Buonaseraaaa!!!!!! Bene, sono riuscita ad aggiornare abbastanza velocemente questa storia, ultimamente ho trovato più ispirazioni per questa che per l'altra mia ff, anyway spero che vi piaccia :) 
Ps: RECENSITEEEE XD 

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