La vera identità dell'amore

di pillina28
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prequel: Scambio e.. Inuyasha No Taisho! ***
Capitolo 2: *** Pericolosa attrazione ***
Capitolo 3: *** No, non posso cedere! ***
Capitolo 4: *** Quando la passione brucia. ***
Capitolo 5: *** Proposta (in)accettabile ***



Capitolo 1
*** Prequel: Scambio e.. Inuyasha No Taisho! ***


Ehm Salve! ^^
Lo so che dovevo aggiornare l'altra storia prima, ma non ho resistito! Volevo sapere il vostro parere su questa nuova storia :D
Per chi non mi conosce, piacere sono Priscilla, ho 22 anni e amo Inuyasha :P
Spero che la storia vi piaccia, ecco il piccolo prequel!
Buona lettura!




Prequel: Lo scambio e ... Inuyasha No Taisho!



K POV.
 
<< Ti prego! Kagome, ti prego non puoi dirmi di no! >> la voce è quella supplichevole di mia sorella Kikyo che, per l’ennesima volta, cerca di convincermi ad accettare il suo piano folle.
<< Kikyo smettila! Non possiamo fare una cosa del genere, non siamo più due bambine. E se ci scoprissero? Potremmo essere addirittura arrestate! >> le spiego ancora, cercando di farla ragionare.
<< Ma Kagome, io devo partire! È importante! Si tratta del matrimonio di Kagura, la sorella del mio fidanzato! Cosa pensi che penserà la famiglia di Naraku, se io non andrò al suo matrimonio? E poi Londra! Sono anni che sogno di andarci e non voglio rinunciare perché tu ti fai mille paranoie su tutto! >>.
Sospiro sconsolata: << Kikyo, non si tratta di paranoie.. quello che hai in mente tu è un reato. Mi dovrò spacciare per te, per due settimane! In un ufficio che non conosco, per un lavoro che non so fare benissimo e per un capo dispotico e multimilionario che, se scoprisse la verità, non so davvero cosa ne farebbe di noi! >> dico spazientita.
<<  Sorellina, ti ho già spiegato che Inuyasha, il mio capo, sarà all’estero e quindi non lo incontrerai affatto. Dovrai solo sbrigare il lavoro che lui ti lascerà per posta elettronica. E so bene che ne sei in grado! Se non ricordo male, per pagarti gli studi, hai lavorato come apprendista segretaria in uno studio medico. Sei sempre stata brava in tutto e, un'incorreggibile secchiona! Vedrai che te la caverai >> mi dice saccente.
<< Ma Kikyo io.. >> cerco di ribattere, ma lei mi ferma: << Kagome, questo viaggio è molto importante per me. Non posso e non voglio rinunciare. Ti sto chiedendo un favore importante lo so, ma per tua sorella puoi farlo no? E tu, dovresti smetterla di trincerarti dietro i tuoi buoni valori e fare qualcosa di pericoloso ed eccitante una volta tanto! >> mi rimprovera << e inoltre, abbiamo fatto questa cosa tante volte in passato, che potrà mai succedere? Guardati allo specchio, siamo identiche, neanche i nostri genitori riuscivano mai a distinguerci… chi vuoi che se ne accorga? >>.
Fare qualcosa di pericoloso?
<< Kikyo, fare qualcosa di pericoloso, tipo prestare servizio nei paesi dove infuria la guerra? >> chiedo ironica.
<< Sai bene cosa voglio dire! Tu non infrangi mai le regole, gli schemi.. tu fai sempre quello che va fatto! Per una volta sarà divertente giocare ad essere un'altra no? Anche se si tratta solo di me. Infondo hai quattro mesi di vacanza, potrai dedicare due settimane al benessere della tua sorellina o sbaglio? >> mi domanda sorridendo ruffiana e io non posso che ridere.
Quando si mette in testa una cosa, è impossibile dirle di no.
Infondo, cosa potrà mai succedere?
Si tratta di due settimane, senza il capo! Basterà seguire le indicazioni delle sue e-mail e tutto filerà liscio.
Posso fare qualcosa per mia sorella una volta tanto, no?
<< E va bene, hai vinto. Spero solo che vada tutto bene! >> mi fa capitolare, alla fine, mentre il suo grido mi trapassa i timpani.
<< Oh grazie Kagome! Grazie, sorellina. Sei la migliore del mondo! >> dice stringendomi forte e io ricambio l’abbraccio, pensando a quanto le voglio bene e a quanto siamo unite.
Il nostro rapporto è sempre stato speciale, anche se la mia compassata e impostata sorellina, rare volte mi ha chiesto di aiutarla in qualcosa.
Quindi stavolta, glielo dovevo.
Anche se, ho la strana sensazione di essermi cacciata in un vero pasticcio!
 
 
- Dannazione sono in ritardo! – mi ritrovo ad imprecare mentre premo freneticamente sul pulsante dell’ascensore – su, sbrigati! –
La giornata non è iniziata nel migliore dei modi: la sveglia non ha suonato e, quando finalmente mi sono svegliata, ero già in ritardo di mezzora! Mi sono vestita alla meno peggio e ho corso come una pazza per arrivare in tempo alla fermata della metro, solo per vedermi richiudere le porte in faccia, proprio mentre scendevo dall’ultimo gradino!
Ed eccomi qui, giunta davanti alla sede della Taisho Company, con un’ora e mezzo di ritardo.
Come primo giorno, non male davvero!
Il trillo dell’ascensore mi risveglia dai miei pensieri e mi affretto ad entrare, pensando che per fortuna il grande capo è fuori città e a nessuno importerà poi molto che io sia o meno puntuale.
Se lui fosse stato presente però.. non l’avrei passata liscia.
Tutte le volte che mia sorella mi ha parlato del suo lavoro, nelle sue lettere e nelle rare telefonate che abbiamo avuto, mi ha descritto il suo capo nei modi peggiori: glaciale, arrogante, tiranno.. un vero maniaco del controllo e della puntualità!
L’ascensore giunge al piano giusto e scendo, costatando che tutto è esattamente come Kikyo me l’ha descritto e, come lei aveva previsto, è quasi deserto. A quanto pare, quella zona dell’edificio è per i pezzi grossi della compagnia e sono poche le persone che hanno il permesso di accedervi.
Canticchiando a bassa voce, soddisfatta di essere arrivata e non essere stata notata da nessuno, mi avvio verso la mia scrivania.
Appena fatti pochi passi nell’ufficio però, una voce glaciale mi blocca, gelandomi il sangue nelle vene e i battiti del cuore: << Ti sembra questa l’ora di presentarti a lavoro, Kikyo? >> afferma gelido e io, vengo scossa da brividi di paura, mentre so perfettamente chi è il proprietario della voce alle mie spalle.
<< Allora Kikyo? Sto aspettando..  >>
Lentamente, come un condannato a morte che va verso il patibolo, mi volto e rimango totalmente di sale: l’uomo che ho davanti a me è Inuyasha no Taisho, il mio presunto capo.. non che l’uomo più sexy e bello che io abbia mai visto.
Mia sorella lo ha definito un tiranno, il grande capo venuto dall'inferno.
Purtroppo ha tralasciato che è anche un gran bel pezzo di capo.
Come ha fatto Kikyo a non notarlo?
Emana testosterone come un campo magnetico!
Lo fisso a bocca aperta: ha i capelli neri, leggermente lunghi e arricciati sul collo, le sopracciglia sono nere e folte e, circondano gli occhi più belli che io abbia mai visto, ambrati come il caldo sole estivo.
È altissimo, probabilmente sul metro e novanta, con spalle larghissime e fianchi stretti, messi in evidenza da un completo blu scuro su misura.
<< Che accidenti stai facendo! Ti sei imbambolata? Non è che sei malata per caso? >> mi chiede bruscamente, risvegliandomi dalle mie fantasie e facendomi arrossire un poco.
Dannazione! Mi ha beccata a guardarlo come un’idiota!
<< No io.. ecco mi dispiace >> balbetto in difficoltà.
<< Di essere arrivata con un’ora e mezzo di ritardo? >> mi chiede pericolosamente calmo.
<< Ecco sì, ho avuto dei problemi questa mattina e.. pensavo che tu fossi all’estero! >> butto fuori con tono accusatorio.
<< E così, quando il gatto non c’è, i topi ballano? Per tua sfortuna, l’affare è stato rimandato e io sono qui, come vedi, puntuale come sempre. Non posso dire lo stesso di te però! >>.
<< Rimandato? >> chiedo io allarmata.
<< Esatto! Come vedi ho fatto bene a non concederti quel dannato permesso! Il presidente della compagnia che doveva concludere l’affare con noi, è diventato nonno con due settimane di anticipo! E quindi ha preferito spostare l’incontro, per poter raggiungere subito la sua adorata figlia e vedere il nipotino! Non sono riuscito a convincerlo in nessun modo! E così l’affare è saltato. Tuttavia c’è molto lavoro da sbrigare e, prima di tutto, è necessario tranquillizzare i finanziatori che l’accordo è solo rimandato e non annullato. Ti consiglio quindi di svegliarti e di raggiungermi nel mio ufficio immediatamente! >> tuona, con voce gelida.
<< Aspetti! >> dico con il panico nella voce, afferrandolo per una manica della giacca.
<< Che diavolo ti prende ora? >> mi fulmina lui e io no so cosa dire.
Dannazione! Non erano questi i piani.
Lui non doveva essere qui!
E adesso che faccio?
E se scoprisse che io non sono Kikyo? Cosa farebbe?
Forse sarebbe meglio rivelargli la verità...
Intanto lui guarda prima la mia mano sulla sua manica, poi me, come se avessi appena commesso chissà quale reato. Con pericolosa lentezza inclina poi la mascella e, con lo sguardo gelido dei suoi occhi, comincia ad incenerirmi.
Oddio, mi ucciderà!
In che casino sono finita?
<< Allora? Che succede? >> mi chiede, con calma glaciale.
Cosa posso dire?
Che non sono la persona che crede?
Che non ho la più pallida idea di quali siano le mie mansioni?
Che so poco e niente dell’affare importante di cui parla?
No, non posso farlo! Non posso assolutamente dire la verità!
Primo perché mi troverei subito nella più vicina stazione di polizia; secondo, perché ho promesso a Kikyo che avrei cercato di mantenere il suo posto di lavoro e quindi, il capo, non deve assolutamente sapere che io non sono lei.
Lo guardo ancora in silenzio: lui sembra convinto che io sia Kikyo!
Sarebbe quasi divertente il fatto di averla fatta sotto al naso di un personaggio come lui, se la situazione non fosse cosi tragica.
In ogni caso, probabilmente riuscirò a tenerlo a bada per qualche giorno, il tempo di dare la possibilità a Kikyo di tornare in fretta e furia e di riprendere il suo posto. Inoltre ho già lavorato come segretaria, anche se in un campo molto differente: so dattilografare, so usare computer e i programmi principali di archivio; ho qualche appunto degli affari più importanti che l’azienda sta gestendo e, posso sempre cercare di apprendere quello che Kikyo non ha fatto in tempo a spiegarmi.
Non ho altra scelta, se non tentare di calmarlo in qualche modo.
Posso provare e resistere per un paio di giorni, pur di proteggere mia sorella.
Una volta tornata, ci rideremo su come abbiamo sempre fatto da bambine dopo i nostri scambi.
Gli lascio andare il braccio e cerco di ricompormi, immedesimandomi nei panni della seria ed efficiente segretaria Kikyo.
<< Certo capo, la raggiungo subito >> ribatto, cercando di sembrare sicura di me.
Lui annuisce soltanto poi, dopo un'altra occhiata fredda, scompare nel suo ufficio, sbattendosi la porta alle spalle.
- Come primo incontro con il grande capo, direi che non c’è male – borbotto ironica, per poi precipitarmi a recuperare quanto mi serve.
 
 
 
Dieci minuti dopo, mi ritrovo nel suo ufficio, seduta di fronte alla sua scrivania, mentre cerco di raccapezzarmi tra i vari ordini che il grande capo, sta snocciolando senza sosta: << Chiama e fissa un colloquio per domani con Koga Yoro >> continua a dettare, mentre cammina su e giù per l’ufficio.
<< Koga Yoro, l’amministratore delegato .. >> borbotto tra me e lo vedo annuire.
<< Poi chiama anche Miroku e assicurati che possa essere presente all’incontro >> continua.
L’avvocato della compagnia, Miroku Houshi.
La lettura veloce della pratica, poco prima di entrare nell’ufficio del capo, sembra che stia dando buoni frutti!
<< E infine occupati di mandare un regalino a Myoga >> afferma e io alzo lo sguardo perplessa.
<< Myoga? >> chiedo incerta.
E chi sarebbe?
Non mi sembra di aver letto il suo nome.
Inuyasha si gira e mi guarda come se fossi scema: << Myoga Koro! Scopri in quale ospedale si trova la figlia e manda loro un pensiero per la bambina appena nata! >> mi abbaia.
Ah ecco! Myoga Koro!
Il motivo per cui mi trovo in questa stramba situazione.

Non posso dire che sia colpa sua però: il danno l’ha fatto mia sorella, proponendomi questo folle progetto.
- Avrai due settimane di dolce far niente, in un ufficio di lusso a smistare posta e a limarti le unghie.. non puoi dirmi di no! – mi ha detto.
E guarda com’è finita…
Starei molto più a mio agio in Somalia, in uno degli ospedali da campo dove ho prestato aiuto a file infinite di donne, uomini e bambini distrutti dalla guerra, anziché fare da segretaria ad un tipo presuntuoso ed arrogante come Inuyasha no Taisho.
All’improvviso mi accorgo che nella stanza è sceso il silenzio e alzando lo sguardo dal blocco note, vedo il capo fissarmi con sguardo penetrante.
- Oddio, fa che non mi abbia scoperta! – penso allarmata.
<< Si può sapere che cosa ti è successo? >> mi chiede facendomi sussultare.
<< Co- cosa? >> chiedo frastornata.
<< Sei strana oggi, del tutto diversa dal solito. Non fai che ripetere ogni parola che dico e, sembri avere un’aria del tutto smarrita. Sei sicura di non esserti presa qualcosa? >> chiede freddo, scrutandomi come se volesse leggermi dentro e mettendomi in soggezione. 
Deglutisco, cercando di farmi coraggio e, provo ad assumere un‘ espressione sicura e spavalda.
<< Sto benissimo. È solo che mi aspettavo qualche giorno di tregua dal solito duro lavoro e sono un po’..  di cattivo umore >> butto lì, sperando di suonare convincente.
Lui inarca un sopracciglio: << Tu sei di cattivo umore? >> mi chiede sbalordito; << Ti ricordo che tu sei arrivata con un’ora e mezza di ritardo! Sono io ad essere di cattivo umore, non tu! >> mi fulmina.
Che uomo antipatico e arrogante.
<< Ti ho già spiegato che ho avuto dei problemi! E oltretutto tu, non dovevi essere qui! >> ribatto accalorata, senza pensare alle conseguenze.
<< Non è un buon motivo per arrivare tardi. Ti pago per fare il tuo lavoro e, mi aspetto che tu sia precisa e puntuale, altrimenti mi farai arrabbiare sul serio! >> dice, sbattendo una mano sulla scrivania, facendomi sussultare.
Dannazione!
Neanche un briciolo di umanità!
A mister perfezione di certo non capita mai di avere contrattempi che lo facciano arrivare in ritardo.
Lo odio di già!
Istintivamente alzo lo sguardo verso l’orologio e noto, che è quasi ora di pranzo, ma mancano ancora un po’ di ore alla fine della giornata di lavoro.
Ne uscirò viva?
<< Aspetti qualcuno per pranzo? >> mi chiede ironico.
<< Non credo siano affari tuoi >> ribatto piccata, per poi pentirmene; devo essere più conciliante cercare di tenere a freno la lingua se voglio mantenere il posto Kikyo.
<< E comunque ho intenzione di lavorare durante la pausa, in modo da recuperare il mio ritardo, va bene? >> domando sorridendo ironica e lui mi fissa in modo strano per qualche secondo, mantenendo un'espressione seria che non lascia trapelare nulla dei suoi pensieri.
Alla fine, sembra rinunciare a discutere e scuote la testa: << Era quello che volevo sentire. E ora vai, ci sono un mucchio di cose da fare >> mi congeda infine, voltandosi a guardare fuori dalla vetrata dell’ufficio, del tutto indifferente a me.
- Da dietro ha l’aria ancora più imponente – mi ritrovo a pensare distrattamente.
Per un attimo, mi fisso a guardarlo, non mancando di notare il modo in cui la camicia gli tira sulle spalle ampie prima di restringersi e finire in una vita snella e in un paio di pantaloni che aderiscono perfettamente nei punti giusti.
Un secondo dopo, Inuyasha si volta di scatto, inchiodandomi con il suo freddo sguardo dorato e, cogliendo il mio sguardo di apprezzamento.
<< C’è altro? >> mi chiede insinuante e io arrossisco, riscuotendomi dalle mie fantasie e pensando che, come una stupida, mi sono fatta beccare mentre me lo stavo mangiando con gli occhi!
Dio che figura!
<< Ehm, no nulla. scusami. Vado a sbrigare le telefonate che mi hai detto >> dico, alzandomi in fretta e fuggendo dall’ufficio rossa come un pomodoro, prima di dire o fare altre cose, di cui potrei pentirmi.

 
 
Inu POV
 
Appena la porta si richiude, mi lascio cadere sulla poltrona e, distrattamente, fisso la città attraverso la vetrata, senza vederla realmente.
E cosi non ha un appuntamento per pranzo.
Perché la cosa mi rende così felice?
Infondo di tratta di Kikyo, la mia fredda e compassata segretaria!
Sono tre anni che lavora per me, perché all’improvviso sono interessato a chi va a pranzo con lei?
Sospiro.
Forse sono solo stanco.
Tutte quelle ore di viaggio per niente e, come se non bastasse, quella stupida stamattina mi ha fatto aspettare quasi due ore, prima di degnarsi di presentarsi in ufficio.
Anche se, quando l’ho vista, mi sono trattenuto appena dal fissarla a bocca aperta: in tre anni di lavoro, mai una volta ho visto Kikyo senza il solito chignon, senza uno dei suoi soliti completi sobri e dai colori neutri e,soprattutto, senza occhiali!
Oggi quando è entrata e l’ho vista indossare un paio di jeans stretti, le decolleté rosse dal tacco alto e una camicetta di seta rossa, non ho potuto fare a meno di guardarla con gli occhi fuori dalle orbite.
E chi se lo aspettava che la mia seria segretaria nascondesse un fisico da urlo e delle gambe infinite, sotto quegli abiti seri e informi che indossa di solito?
L’ho osservata di nascosto per alcuni secondi, notando con stupore anche i capelli lunghissimi e neri, lasciati sciolti a coprire tutta la lunghezza della schiena e, l’assenza degli occhiali dal suo viso. Nonostante non indossasse neanche un filo di trucco, mi è parsa .. bellissima.
Seccato dai miei pensieri, mi sono avvicinato a lei, sbraitando più del solito.
Quando si è voltata e mi ha visto, è impallidita e ha sbarrato i suoi occhioni color cioccolato e, per un attimo, mi sono sentito un mostro: la sua sembrava l’espressione di un cerbiatto impaurito davanti ad un cacciatore!
Poco più tardi però, ha dimostrato di avere un caratterino niente male che, in tutti questi anni di docile lavoro al mio servizio, non ha mai mostrato.

Qualcosa non quadra: ci deve essere un motivo per il suo cambiamento così repentino.. e per il suo abbigliamento più giovanile e disinibito... ma cosa?
Forse uscita da lavoro, ha un appuntamento con un uomo.
O forse, si è vestita in quel modo, sapendo che io non sarei stato in ufficio.
Ma per quale motivo?
Forse aveva dei piani in mente che il mio ritorno ha  sconvolto e, l’irritazione, ha fatto emergere quel suo atteggiamento impertinente.

In ogni caso, qualunque sia il motivo, non è nel miei interessi saperlo.
Si tratta solo di curiosità e niente di più.
Qualunque cosa comprometta il rendimento di un membro importante della mia squadra mi riguarda.
E se davvero c’è qualcosa che non va in Kikyo, è il mio dovere di capo scoprirlo.




ANGOLINO MIO

Eccoci qui!
Allora, che cosa ne pensate?
Io spero vi piaccia, ci tengo a sapere un vostro parere e, soprattutto, se è il caso o meno di portare questa storia avanti.
Si tratta di una fanfic un pò diversa dal mio solito, a tratti comica, a tratti romantica e a tratti.. erotica. Ci saranno delle vere.. ehm fiamme tra i due! Ho molte idee a riguardo, anche se di certo non sarà una storia facile da scrivere per me.

PS: cercherò di aggiornare tra un paio di giorni anche l'altra storia, promesso! 

Aspetto vostri pareri, un Bacio e a presto!
Priscilla <3


 

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Pericolosa attrazione ***


Ciaooo! ^^
Io volevo ringraziarvi immensamente per l'accoglienza che avete riservato a questa storia! Spero di non deludervi! Siete tantissime ad aver letto il primo capitolo.
Spero che questo vi piaccia,è breve ma sono abbastanza soddisfatta ^^

Buona lettura, scusate se ci sono errorini, non l'ho corretto con attenzione, sono troppo assonnata xD







Capitolo 2: Pericolosa attrazione



K Pov
Tornata alla mia scrivania, digito velocemente un Sms a Kikyo, sperando che lo legga al più presto possibile: “chiamami stasera, è urgente. K ”
Spero solo che mia sorella controlli davvero il telefono ogni sera, come mi ha promesso di fare quando mi ha incastrata in questo folle piano!
<< Ma non ci crederà nessuno che io sono te, per due intere settimane! >> avevo protestato.
<< Perché no? Inuyasha sarà all'altro capo del mondo e tutti quelli che sanno che ho una sorella credono che tu sia ancora in qualche paese del Terzo Mondo a lottare per una buona causa >> ha ribattuto lei.
Certo, come no.
Nonostante mi fossi dannata per trovare una scusa per non accettare, Kikyo era stata molto convincente: un gioco da ragazzi, ha detto, facendo apparire la situazione quasi fattibile.
Di certo nessuna delle due aveva pensato che il viaggio del capo sarebbe saltato così all’improvviso..
<< Sbaglio o sei imbambolata? Ti pago per lavorare non per sognare ad occhi aperti! >>.
La sua voce mi risveglia dai miei pensieri e, voltandomi di scatto noto Inuyasha fermo di fronte alla scrivania, con un mucchio di cartellette tra le braccia, che mi guarda minaccioso.
<<  Sta tranquillo, ho tutto sotto controllo >> ribatto, dandomi un contegno.
Lui inarca un sopracciglio, ma non replica, buttando tutto ciò che ha tra le braccia sulla mia scrivania, già stracolma di scartoffie.
<< Notizie di Koga? >> mi domanda.
Mi irrigidisco, tentando di assumere un’espressione vagamente professionale: << Si, ha confermato per domani mattina. E anche il signor Miroku ha dato la sua disponibilità per domani alle dieci >>
<< Perfetto. Adesso vado, ho in incontro per pranzo, poi andrò in banca. A più tardi >> mi dice, prima di allontanarsi.
<< E con questo materiale che devo farci? >> domando smarrita, indicando le cose che mi ha lasciato sul tavolo.
<< Quello che ci fai di solito Kikyo! >> spiega ovviamente, prima di sparire oltre le porte dell’ascensore.
Ovvio no?
Con un sospiro, rileggo di nuovo la pratica, per evitare di fare degli errori irreparabili; dopodiché mi metto a lavoro, sperando che la giornata passi in fretta.
Kikyo me la pagherai per questo!
 
 
 

Inu POV
 
<< Eccoti, Inuyasha! Sei in ritardo >> esordisce mia madre, abbracciandomi sulla soglia di casa.
<< Hai ragione mamma, avevo delle cose da sbrigare in ufficio prima di venire qui >> la rabbonisco, entrando nella sala già ben apparecchiata.
<< Ciao figliolo >> mi saluta mio padre, seduto a capotavola.
<< Ciao papà >> dico prendendo posto.
<< Allora come va, figliolo? Spero che l’affare sia stato solo rimandato >> mi domanda mio padre, preoccupato.
<< Si, non preoccuparti, è tutto sotto controllo. Ho già fissato una riunione per domani mattina >> ribatto, mentre la nostra governante ci serve il pranzo.
<< Ei voi, non cominciate a parlare di affari a tavola, come vostro solito >> ci rimprovera mia madre con il broncio, facendoci scuotere la testa sconsolati.
<< Piuttosto Inuyasha, tra un mese è il tuo compleanno e stavo pensando di organizzare una festa qui in casa nostra! Infondo trent’anni sono un’età importante, vanno festeggiati! >> afferma, eccitata all’idea.
Sbuffo contrariato: << Mamma, lo sai che non sono tipo da ricevimenti >> ribatto allora.
<< Ma Inuyasha, non fare storie come tuo solito! Per una volta potresti accontentarmi. Infondo un uomo della tua posizione è abituato a simili eventi, no? E chissà, magari potresti incontrare una bella fanciulla! >> afferma mia madre, con occhi sognanti e io scuoto la testa rassegnato.
<< Fa come vuoi, vada per la festa. Ma non cercare di propinarmi una delle figlie altezzose delle tue amiche, perché non ci tengo proprio. Se e quando vorrò una donna, la sceglierò da solo >> ribatto, con tono serio.
<< Ma tesoro, dovresti smetterla di cambiare donne come cambi le camicie. Sarebbe il caso che tu cominciassi a mettere la testa a posto e ti trovassi una brava ragazza da sposare e con cui fare una famiglia >> mi rimprovera mia madre.
<< Mamma.. lo sai come la penso. Non sono pronto ad impegnarmi con nessuna donna >> dico al limite della sopportazione.
<< Ma caro, lo so che quella donna, quella Shiori ti ha ferito. Ma non tutte le donne sono come lei! >>.
A sentir nominare quella vipera di Shiori mi irrigidisco.
Adoro mia madre, ma ha la brutta tendenza di infilare il naso in affari che non la riguardano.
<< Ti prego mamma, smettila. Non sono un bambino e, chi frequento, non è affar tuo. So cavarmela da solo >> rispondo duro e lei sospira.
<< Coraggio cara, lascialo in pace. Prima o poi sono sicuro che troverà qualcuno da amare per conto proprio e, con i suoi tempi >> dice mio padre, cercando di porre fine alla discussione.
<< Va bene >> sospira << Mi dispiace caro, vorrei solo vederti felice >> si scusa allora, mia madre.
Sospiro: << Lo so mamma. In ogni caso ti concedo di organizzarmi questa festa, se ci tieni tanto >> cedo infine.
<< Ah si! Come sono felice, mi metterò all’opera da domani! >> dice entusiasta e io sorrido, cosi come mio padre: a volte sembra proprio una bambina.
<< Notizie di Sesshomaru? >> domando allora, cambiando argomento.
Mia madre annuisce sorridente: << Ha chiamato ieri sera. Lui e Rin stanno benissimo. Torneranno tra una settimana >> mi informa.
Mio fratello, dopo anni di fidanzamento, un mese fa ha deciso di fare il grande passo e sposarsi con Rin, sua fidanzata dai tempi del liceo.
Ed adesso sono in viaggio di nozze in giro per l’America, visto che mia cognata ha sempre desiderato visitarla.
<< Chissà, magari quando torneranno annunceranno di aspettare un pargoletto. Infondo, sarebbe ora! >> dico io, con tono canzonatorio.
<< Hai ragione caro, sarebbe bellissimo avere di nuovo un bambino in giro per casa >> dice lei sognante.
Il resto del pranzo scivola via con chiacchiere spensierate e mi rilasso un poco.
Anche se, ogni tanto, il pensiero di Kikyo mi torna alla mente.
Non riesco proprio a spiegarmi il perché del suo strano comportamento.
E non riesco a togliermi dalla mente l’immagine del suo corpo perfetto e slanciato, dei suoi capelli lunghissimi e delle sue labbra rosse da baciare.
Sono infine le quattro, quando riesco ad uscire da casa dei miei genitori. Dopo pranzo infatti, mio padre ha insistito per discutere con me i dettagli di alcuni affari e darmi qualche suggerimento. Nonostante siano ormai due anni che la presidenza della società è passata in mano mia, è stato molto utile poter chiedere consiglio a mio padre.
Mio fratello invece, nonostante sia il maggiore, non ha mai voluto avere molto a che fare con la compagnia di famiglia, decidendo di studiare medicina; quando papà si è ritirato dagli affari, Sesshomaru ha voluto che prendessi io il suo posto, in modo da poter continuare a lavorare come ortopedico.
Decido di fare un paio di telefonate e di passare in banca, a risolvere alcune questioni che ho dovuto tralasciare pensando di dover partire.
 
Entro nell’edificio della Taisho Company alle cinque e mezzo e, prendo l’ascensore con una strana tensione addosso che non vuole abbandonarmi.
Tutta colpa della mia segretaria!
In tutto il tempo che ha lavorato con me è stata sempre al suo posto, lavorando con praticità ed efficienza; oggi invece, sembra aver subito una mutazione di personalità e, da quando è entrata nell’ufficio questa mattina, non è più uscita dalla mia mente.
Che diavolo mi prende?
Le porte dell’ascensore si aprono sull’atrio illuminato a giorno e, una musica rock, accompagnata dal rumore di cassetti che vengono chiusi e riaperti, mi spinge ad avvicinarmi alla postazione della mia segretaria.
Che diavolo sta combinando, quella donna oggi?
Un altro rumore proveniente dal cassetto di uno schedario e poi, la testolina di Kikyo spunta dalla scrivania.
Appena mi vede, fa un salto indietro con la sedia girevole e io, non so perché, ma ho voglia di ridere. Forse perché la sua espressione da bimba colta in fragrante durante una marachella, la rende tremendamente buffa.
 << Non ti ho sentito entrare >> balbetta, spegnendo subito quella specie di musica, dal cellulare.
<< Mi sembra ovvio, con quel rumore assordante nelle orecchie, non mi stupisce che tu non mi abbia sentito entrare >> dico ironico.
Lei arrossisce, ma mi guarda in cagnesco: << L’ho acceso da poco. E comunque è talmente silenzioso qui.. >> ribatte.
<< Si può sapere che diavolo stai facendo? >> le chiedo burbero.
L’ultima cosa di cui ho bisogno in questa giornata, è la mia segretaria che oggi, sembra voler mostrare il suo bel caratterino, proprio con il suo capo!
<< Sto archiviando le pratiche che mi hai lasciato >> mi risponde con ovvietà.
Alzo un sopracciglio, stranito: << Si solito non preferisci farlo al mattino presto? >>.
Lei mi fulmina con lo sguardo e, affascinato, noto per la prima volta un particolare: i suoi begli occhi castani, scintillano quando si arrabbia, mostrando delle sfumature dorate che non ho notato mai prima.
<< Adesso avevo tempo e ho deciso di portarmi avanti con il lavoro. Ho finito di svolgere gli incarichi che mi hai assegnato, sta tranquillo >> dice piccata.
<< Tempo? Sono le cinque e mezzo, dovresti essere uscita di qui, già da mezzora >> le dico al limite della pazienza.
Questa ragazzina oggi ha deciso di sfidarmi e farmi perdere la calma.
<< Ma sono arrivata in ritardo no? Stavo recuperando il tuo prezioso tempo >> mi dice borbottando e mettendo un broncio.. adorabile.
Spalanco gli occhi davanti ai miei stessi pensieri.
Sono forse impazzito? Adorabile?
Solo perché ha delle labbra fantastiche, non significa che sia adorabile!
- Labbra e gambe fantastiche… per non parlare dei suoi capelli… - mi fa notare una vocina insidiosa nella mia testa.
Quali altre meraviglie ha tenuto nascoste Kikyo Higurashi fino ad ora?
<< Hai recuperato durante la pausa pranzo. Va bene così, ora va a casa >> dico freddo.
Esci di qui, prima che io commetta qualche strana sciocchezza, tipo avvicinarmi e sfiorare quei capelli bellissimi per sapere se sono cosi morbidi come sembrano.
Oppure sfiorare quella bocca fantastica in un bacio che metterebbe a tacere le fantasie che per tutto il giorno non hanno voluto abbandonarmi.
Mi avvicino lentamente, cogliendo un pizzico del suo profumo sensuale; mi chino sulla scrivania e appoggio un braccio sullo schedario: << Smettila, non hai fame? >>.
<< Sono arrivata con un ritardo imperdonabile e ho pensato che andare a pranzo fosse un lusso che la società non avrebbe tollerato >> risponde, quasi acidamente.
Noto però che non mi sta guardando e che le sue guance sono arrossate: che sia arrabbiata? Ma no, la sua sembra più una reazione allarmata, forse in risposta al mio avvicinamento.
Cosa crede che voglia farle?
E’ la mia assistente personale, santo cielo!
Kikyo intanto, rimette a posto un'altra cartella, ma stavolta la blocco, chiudendo il cassetto con una spinta.
<< Cosa fai? Non ho finito >> mi dice stupita.
<< Ho detto basta, per oggi. Non farmelo ripetere >> rispondo, con durezza.
La vedo guardarmi indecisa per un attimo, per poi abbassare lo sguardo.
Senza una parola, raduna le sue cose e, stando attenta a non sfiorarmi, gira attorno alla scrivania .
All’improvviso ho quasi la sensazione che stia fuggendo.. ma perché?
<< E’ meglio che vada allora! Ci.. vediamo domani mattina, sarò puntuale stavolta, lo giuro >> dice in fretta, senza guardarmi negli occhi. La sua voce è bassa, roca, sensuale e... mi strazia i sensi.
La vedo chinarsi per spegnere il PC e inconsapevolmente, mostra una visuale niente male del suo fondoschiena.
Dannazione.
Non sono un moccioso con crisi ormonali!
Devo darmi una calmata, subito!

<< Per la riunione di domani è tutto sistemato. Buonanotte Inuyasha >> mi dice allora.
Rispondo con un grugnito e lei si avvia verso l’ascensore, spingendo il pulsante di chiamata.
All’improvviso provo il desiderio che quell’ascensore non arrivi e che lei rimanga qui, con me, salvandomi da una cena solitaria.
<< Kikyo? >> la chiamo, poco prima di pentirmene.
Cosa mi passa per la testa?
Sarebbe meglio lasciarla andare a casa, al sicuro.
Magari, dopo una buona notte di sonno, questi strani pensieri sulla mia assistente, passeranno.
Si volta verso di me incerta: << Si? >> chiede.
<< Ceniamo insieme, ti va? >>.
La vedo sgranare gli occhi e arrossire vistosamente.
Alla fine però, scuote la testa, guardandomi seria << No >> risponde.
Mi avvicino a lei e, vedo che di riflesso indietreggia, fino ad appoggiarsi alla parete di lato all’ascensore.
<< No? Rifiuti cosi, senza una spiegazione? >> dico, afferrandola per la vita.
E' cosi sottile, cosi calda.
<< Si, non penso di dover fornire spiegazioni per rifiutare o sbaglio? O forse il problema è che nessuna donna di solito osa dirti di no? >> chiede seria, con voce leggermente.. affannata.
Accarezzo impercettibilmente i suoi fianchi, ignorando la provocazione nella sua voce: << Non è questo il punto. Devi vedere un altro uomo? è per questo che oggi sei così.. diversa? >> le domando, a pochi centimetri dal volto.
Lei sembra per un attimo confusa, poi sbotta a ridere lasciandomi stupito.
<< Una donna non ha bisogno per forza di un uomo per stare bene. E non ho bisogno di avere un altro appuntamento, per rifiutare il tuo invito. Sai bene che non sarebbe una buona idea, capo >> dice lei con tono snervante.
Non posso darle tutti i torti.
Tuttavia…

<< Non hai mangiato nulla oggi. Ti sto offrendo una semplice cena, nulla di più >> dico irritato.
<< Ho mangiato una mela e, più tardi, mangerò qualcosa a casa >> ribatte piccata.
<< Una mela? È questo il tuo pranzo? >> dico ironico, continuando ad accarezzarla e, noto un leggero fremito scuoterla.
Forse non è così distaccata come vuole far credere…
<< Ti riaccompagno subito dopo aver mangiato, te lo prometto >> dico, persuasivo.
<< No, grazie >>.
<< Perché no? >> domando ancora.
<< Perché non voglio, ok? >> risponde con esasperazione nella voce.
Raddrizzo la schiena, irritato e un po’ ferito dal suo atteggiamento: << Come vuoi. Si trattava solo di una cena >> dico atono.
Nessuno dei due dice nulla di più.
Il trillo dell’ascensore, rompe il silenzio che si è venuto a creare.
Con una leggera spintarella cerca di liberarsi della mia presa ma, le porte dell’ascensore di aprono all'improvviso e lei, non avendo appiglio, rischia di cadere.
Velocemente mi avvicino e la afferro per le braccia, stringendola a me, poco prima che cada.
<< E’ tutto apposto? >> le domando, sussurrandole in un orecchio.
<< Si, grazie. Io.. sto bene >> balbetta, staccandosi piano.
Rimaniamo così a guardarci, occhi negli occhi, il respiro leggermente affannoso di lei, che mi colpisce il collo.
Provo un desiderio per lei quasi doloroso e, dal modo in cui mi guarda, sembra che anche io non le sia del tutto indifferente.
Le guance sono rosse, gli occhi lucidi e il respiro è affannoso, mentre le labbra rosse e piene, sono leggermente dischiuse.
Le sollevo piano il mento con una mano e le sue labbra, si dischiudono ancora un poco.
Le porte dell’ascensore dietro di lei, si richiudono, impedendole qualsiasi tentativo di fuga.
Calo lentamente la bocca verso la sua e al primo tocco delle nostre labbra, che appena si sfiorano, vengo travolto da un desiderio potentissimo.
Dapprima è un tocco lievissimo, poi un mescolio di respiri, un'esplorazione, una presentazione e infine un incontro ravvicinato di lingue, sempre più intenso, sempre più voluttuoso.
La bacio a fondo, divorandole le labbra e, la sento rispondere al bacio con altrettanta passione; il suo corpo stretto tra le mie braccia, si inarca verso il mio, rischiando di farmi perdere il senno.
La sento avvicinarmi a sé, mettendo le sue piccole braccia intorno al mio collo, immergendo le dita tra i miei capelli; la sento poi spostare le mani sul mio petto, premendo le dita la camicia e causandomi brividi di piacere.
Le accarezzo a mia volta i fianchi, per poi spostare la mia mano sull’orlo della camicetta che indossa, alzandone un po’ i lembi e sfiorando così la pelle calda e morbida del suo addome.
Scendo a tracciare con la bocca il contorno delle sue labbra, la mascella e il collo... sentendola rabbrividire. Nel mentre, le mie mani saggiano la sua pelle, fino ad arrivare ad accarezzare il suo seno attraverso la stoffa sottile della camicetta e, lei, si inarca involontariamente verso di me, acuendo il mio desiderio e rischiando di farmi perdere il controllo.
<< E’ tutto il giorno che ti desidero. Mi stavi facendo impazzire >> sussurro roco, senza smettere di baciarla e toccarla.
<< Resta con me questa notte >> le chiedo, continuando ad accarezzarla e cominciando a slacciare i primi bottoni della sua camicetta.
La sento trattenere il fiato: << Inuyasha, non penso che sia il caso >> dice, staccandosi un pochino, con il respiro affannoso.
<< Non pensare. Abbandonati a me. Resta con me questa sera, ti prego >> le domando ancora, con il fiato corto.
<< Io.. non posso >> dice e sembra che la sua voce sia.. disperata.
<< Si che poi. Resta e fa l’amore con me Kikyo >> dico appassionato, ma la sua reazione mi stupisce.
Dapprima si immobilizza, poi si stacca velocemente da me, passandosi una mano tra i capelli scompigliati e tentando, con mani tremanti, di riallacciare i bottoni che ho appena slacciato.
<< Che succede? >> chiedo stranito.
<< Non avrei dovuto farlo. Non dovevamo farlo! >> grida lei, cercando di ricomporsi, mentre io la guardo incredulo.
Dov’è finita la passione che fino a pochi secondi fa stavamo condividendo?
<< Che cosa ti succede ora? >> le domando, cercando di capire il perché del suo repentino cambiamento.
<< Devo andare. Mi dispiace, ma non posso farlo >> dice, mentre si volta per richiamare l’ascensore.
<< Pensavo lo volessi anche tu, come lo voglio io >> mi lamento, non riuscendo a capirla.
<< Ti prego, si è trattato di un errore. Dimentichiamo l’accaduto.. io.. devo andare a casa, ora >> dice, proprio mentre le porte dell’ascensore si aprono.
<< Lascia che ti accompagni a casa allora, così possiamo parlare >> dico, deciso a scoprire di più sul suo comportamento, ma lei scuote la testa ed entra nell’ascensore.
<< Non è il caso, davvero. Io… non c’è nulla da dire. Non doveva accadere e basta! >> dice con tono duro, schiacciando il pulsante del piano terra.
Indurisco il viso e la voce, ferito e irritato dal suo comportamento: << Allora vai. Buonanotte >> dico atono, cercando di non mostrarle il mio stato d’animo, mentre le porte dell’ascensore si richiudono, davanti al suo viso angosciato.
All’improvviso, recupero un po’ del mio buon senso e scuoto la testa disgustato da me stesso: non avrei dovuto baciare la mia assistente personale. È stato un errore terribile.
Santo cielo, sono bastati pochi instanti per farmi perdere il controllo!
Mi giro di scatto, avviandomi verso la scala che dal mio ufficio conduce ai miei appartamenti personali.
Cosa l’ha fatta scappare così, all’improvviso?
Sembrava volerlo quanto me, ma alla fine è fuggita via.
Forse però è meglio così: una notte insieme avrebbe sicuramente cambiato il nostro rapporto e l’ultima cosa che voglio, è dovermi mettere a cercare una nuova assistente personale.
No, è andata bene cosi.
E forse, se continuo a ripetermelo, finirò per crederci davvero.
 
 
 

Kaggy POV
 
Il telefono squilla proprio mentre, trafelata, entro nell’appartamento.
Velocemente mi avvicino al tavolo e afferro il telefono, affrettandomi a rispondere: << Pronto? >> domando con il fiatone.
<< Ciao Kagome, come va? >> mi domanda mia sorella e io, sentendo che le ginocchia rischiano di cedere, mi lascio cadere su una poltrona.
<< Kagome? >> mi richiama, non ottenendo risposta.
Faccio un respiro profondo: << Kikyo, devi tornare subito >> dico con urgenza e dall’altro capo della linea, sento il silenzio.
<< Che ti prende? Che succede cosi all’improvviso? Avevi promesso! >> mi chiede lei seria.
<< Lo so Kikyo, ma le cose sono più complicate di quanto pensavamo! Inuyasha.. lui .. >> dico, cercando le parole giuste, mentre in mente ho ancora le immagini del bacio di fuoco che ci siamo scambiati prima.
<< Kagome, Inuyasha è all’estero, che vuoi che... >> comincia lei con tono esausto, ma la interrompo.
<< No sorella, Inuyasha è qui! L’affare è stato rimandato e lui non è partito affatto! Questo significa che dovrò lavorare con lui in questi giorni e, fidati, non è una buona idea! Finirà per scoprirci! >> rispondo agitata.
O forse finirà per baciarmi ancora e, non so se, stavolta, riuscirò a resistere.
<< Calmati adesso, Kagome. Dimmi cos’è successo! Si è accorto dello scambio? >> .
<< No... ma devi tornare Kikyo. Le circostanze sono cambiate. Con lui qui, è impossibile che io riesca a sostituirti per due settimane, senza che se ne accorga! >>.
<< Ma me l’hai promesso, ricordi? Non puoi tirarti indietro così! >> risponde lei alterata.
Sospiro.
<< Lo so, hai ragione. Ma non posso farcela Kikyo.. e se ci scopre saranno guai seri. Devi tornare! >> cerco di farla ragionare.
Devi tornare e permettermi di riprendere la mia vita, lontano da Inuyasha no Taisho, dalle sue labbra peccaminose e dalle sue mani capaci di incendiare una donna con un semplice e leggero tocco.
<< Kagome ascoltami. Il matrimonio si svolgerà tra quattro giorni. Non posso andarmene, ora. Non riuscirei a trovare un biglietto aereo per tornare subito e, oltretutto, non posso fare questa figura con Naraku e la sua famiglia. >>
<< Ma Kikyo .. >> dico, cercando di trovare le parole per convincerla.
<< Se non ti ha riconosciuta oggi, perché dovrebbe farlo nei prossimi giorni? Sono sicura che te la caverai benissimo e io, non dovrò deludere il mio fidanzato. Prometto che tornerò subito dopo il matrimonio, ma ti prego, resisti ancora qualche giorno! >> mi chiede con tono di supplica.
Chiudo gli occhi: ancora una settimana, in compagnia di Inuyasha Taisho.
Che cosa farò?
<< Lo so che a volte è un po’ dispotico, ma puoi farcela per pochi giorni, no? >> continua mia sorella, di fronte al mio silenzio.
<< Non è questo >> comincio impacciata; << Ecco, è mai capitato che lui ti facesse..delle avances? >> chiedo nervosa.
Segue un attimo di silenzio, prima che lei risponda: << Stai scherzando? Ti sembra il tipo che ci prova con la propria assistente personale? E’ sempre stato molto corretto e professionale nei miei confronti, la sua assistente personale non è il tipo di donna che lo attizza, lo ha chiarito subito. Perché me lo domandi? >> chiede curiosa.
<< Quindi non ha mai mostrato interesse verso di te? >> chiedo conferma.
Non è possibile. Questo vorrebbe dire che lui… è attratto da me, da me e basta.
<< Certo che ne sono sicura. È successo qualcosa? Pensi ci abbia provato con te? >> mi chiede preoccupata.
Faccio una smorfia. Di solito io e mia sorella non abbiamo segreti, ma non penso sia il caso di raccontarle ora cosa è successo: << Forse è solo una mia impressione >> dico neutra.
<< Lascia stare! Non è proprio il tipo. E poi da quello che so, lui non si interessa mai a nessuna donna che lavora per lui. Pare che la sua ex fidanzata, fosse una sua dipendente e non è finita bene tra loro. E da allora, si è tenuto alla larga dalle donne della Taisho Company  e in particolare dalle sue assistenti o, almeno, questo è quello che si dice in giro. Forse hai travisato >> risponde, mentre assimilo le sue parole.
<< Si, hai ragione >> affermo, ponendo fine alla questione.
Magari fosse così.
Ma come si può travisare.. se si tratta di un bacio decisamente bollente?
Se però quello che dice Kikyo è vero, lui si sarà già pentito del proprio comportamento e cercherà di starmi lontano.
Quando prima, nell’ufficio, l’ho sentito dire: - Resta e fa l’amore con me Kikyo – il sangue mi si è gelato nelle vene.
Sentire il nome di mia sorella mi ha riportato bruscamente alla realtà e ho preso coscienza del casino che stavo combinando.
Appena in tempo.
Se fossi andata avanti ancora per un po’, non sarei stata in grado di lasciarlo.
Mi ha baciato divorandomi le labbra, come un predatore esperto. Il desiderio mi ha bruciato il corpo e non sono stata più in grado di distinguere il sogno dalla realtà.
Le sue labbra mi hanno mostrato il paradiso e, le sue mani, mi hanno incendiato la pelle come mai nessuno è stato in grado di fare.
Non che io abbia chissà quale esperienza in proposito.
Avrei dovuto fermarlo, sapendo che lui era convinto di baciare Kikyo e non me, ma non ho saputo resistere alla tentazione.
Solo quando ha pronunciato il nome della mia gemella, ho capito l’errore e, sono scappata il più velocemente possibile.
Ma tua sorella ha appena detto che, con lei, non ha mostrato mai interesse.
Forse eri davvero tu la donna che voleva...
Una vocetta fastidiosa, continua a farmi vorticare questi pensieri nella mente.
In ogni caso è andata meglio così: non sono certo tipo da relazioni casuali e, con lui, non potrei mai avere una relazione normale.
Inuyasha no Taisho non è certo tipo da storie serie e, in ogni caso, lui non sa chi sono davvero e, una relazione, anche se breve, tra noi, sarebbe un pericolo… anzi un vero disastro.
È andata bene così.
Devo solo dimenticare il più bel bacio della mia vita.
 

 
 
 ANGOLINO Mio

Eccoci qui!
Il capitolo non è lunghissimo, ma ho pensato che fosse già bello intenso per essere agli inizi e ho voluto tagliarlo così. Lo so che le cose tra i due sembrano un pò affrettate; ma in realtà capita di incontrare persone che magari a pelle ti attraggono dal primo istante. Volevo quindi dare l'idea di un'attrazione istantanea, che fanno fatica a reprimere. Spero di non avervi deluse. 

Tra i due è scoccata la scintilla, anche se entrambi cercano di far finta di niente. Cosa accadrà? Cederanno alla passione secondo voi? Kagome sarà smascherata o no? ^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che mi facciate sapere la vostra opinione.

Che dire, non ho parole per ringraziare tutte le persone che hanno LETTO la storia; chi l'ha aggiunta tra PREFERITI, SEGUITE e RICORDATE.
Grazie anche alle otto belle fanciulle che hanno commentato il prologo *____* Grazie !!!! <3

Cercherò di scrivere tra una giornata di studio e una di vacanza ^^
Ho in corso un altra storia, se vi interessa: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3196474&i=1
Cercherò di non farvi aspettare troppo per il prossimo cap!
BAci Pri
 

 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** No, non posso cedere! ***


Salve belle fanciulle.
Mi scuso per il ritardo enorme. E' ricominciata l'università, quindi il tirocinio e gli esami, perciò ho avuto poco tempo per scrivere.
Adesso però ho un pò di tregua e riprenderò ad aggiornare con più regolarità.

Vi lascio alla lettura! Baci



Capitolo 2.. Non posso cedere!
 
Il giorno dopo, arrivo in ufficio in anticipo di mezzora.
Inuyasha non è ancora sceso e così, respirando di sollievo, ho il tempo per prepararmi all’incontro con lui.
Come dovrei comportarmi?
Come si comporterà?
Probabilmente quel bacio per lui non ha significato proprio nulla e si comporterà come se niente sia accaduto.
Meglio così.
Io invece ho passato la notte a pensarci, senza riuscire a prendere sonno e ora, sono esausta.
Per tutto il tempo, mentre mi giravo da una parte all’altra del letto, continuavo a pensare alle sue labbra sulle mie, alle sue mani che sembravano voler accarezzare ogni centimetro della mia pelle.. e al fatto che avrei potuto dormire nel suo, di letto.
Pensieri pericolosi, proibiti, a cui devo assolutamente dare un taglio.
Una storia con il mio capo è totalmente da escludere.
Il rumore di passi in lontananza mi fa irrigidire: Inuyasha sta scendendo le scale che portano al suo appartamento.
Ecco che, pochi secondi dopo, lo vedo uscire dal suo ufficio: il suo sguardo mi raggela e sembra volermi inchiodare sul posto.
<< Buongiorno Kikyo, vedo che oggi hai deciso di arrivare in orario, fortunatamente >> mi dice ironico.
Respiro profondo, prima di ribattere con tutta la calma che riesco a racimolare: << Ti ho già detto che un ritardo come quello di ieri, non si ripeterà più >>.
Il suo sguardo si sofferma sui miei capelli, legati in una lunga treccia laterale per poi passare sul mio viso, senza un filo di trucco ad eccezione del rossetto rosa pallido.
Lo sguardo scende poi sulla camicetta rosa che indosso e, si sofferma un po’ troppo sulla scollatura, facendomi arrossire.
<< Che hai da guardare? >> chiedo, più scorbutica di quanto volessi.
<< Nulla, Kikyo. Proprio niente >> dice burbero.
<< Questo è l’ordine del giorno, battilo al computer e fai una copia per ogni partecipante alla riunione di oggi. Tra un’ora dobbiamo uscire, cerca di sbrigarti >> mi dice gelido, per poi afferrare la posta e chiudersi dentro il suo ufficio.
Rilascio il respiro che inconsapevolmente ho trattenuto.
Come farò a resistere per tutta la settimana, se basta solo un suo sguardo per incendiarmi il sangue?
 
 
 
Un’ora dopo siamo in auto insieme e, cerco in tutti i modi di non guardarlo, fingendomi interessata al paesaggio fuori dal finestrino.
E’ dannatamente difficile stare al suo fianco, in uno spazio cosi ristretto, con il suo profumo che impregna tutta l’aria dell’abitacolo.
Allettante.
Seducente.
Pericoloso.
Ma non avrà alcun effetto su di me. Non glielo permetterò.
Calmati Kagome.
<< Koga Yoro è un osso duro >> afferma, risvegliandomi dai miei pensieri.
<< Non era totalmente convinto del progetto neanche prima ed ora, con la fuga improvvisa di Myoga a poche ore dalla firma del contratto, sarà ancora più contrariato. Dobbiamo fare in modo che capisca che la firma è solo rimandata e che non sospetti che ci siano dietro dei problemi di cui non vogliamo metterlo a conoscenza, è piuttosto diffidente. >>
Mi limito ad annuire pensando, con sollievo che, se Inuyasha mi sta spiegando queste cose, probabilmente Koga e Kikyo non si sono mai incontrati prima.
<< Cosa succederebbe se Koga si tirasse indietro? >> domando, decisa a capire bene la situazione e ad evitare, di lasciarmi distrarre dalla sua voce.
<< Spero proprio di no. Abbiamo lavorato tanto a questo progetto e, nonostante Koga sia stato corteggiato da altre aziende, alla fine aveva deciso di appoggiare il nostro progetto e, dopo mesi di lavoro, non gli permetterò di tirarsi indietro >> risponde burbero, stringendo forte il volante.
Lo vedo rallentare e lasciare la strada principale, per prenderne una laterale costeggiata da vari edifici commerciali. Poco dopo, ci fermiamo di fronte ad una modesta costruzione dove c’è l’insegna Yoro Costruzioni e Inuyasha parcheggia l’auto di fronte l’ingresso.
Guardo l’edificio con occhio critico: << piuttosto modesto, per una compagnia milionaria >> commento perplessa e vedo Inuyasha sorridere: << In effetti Koga è il genere di persona che non ama sfoggiare la sua ricchezza, ma bada più alla praticità. Anche l’interno, è piuttosto modesto, anche se ha tutto ciò di cui ha bisogno >> commenta, mentre saliamo i gradini dell’entrata.
Veniamo accolti da una delle segretarie che ci scorta fino all’ufficio del suo capo.
Quando entriamo rimango stupita nel costatare che Koga Yoro non è di certo il vecchio uomo d’affari che mi sarei aspettata, ma un affascinante uomo sui quarant’anni, dai capelli neri e dagli occhi azzurro cielo.
Noto qualcosa di familiare in lui, come se l’avessi già visto da qualche parte, ma non riesco a ricordare dove.
<< Inuyasha, è un piacere rivederti >> dice Koga, stringendogli la mano.
Poi il suo sguardo, limpido e acuto, si posa su di me e, un sorriso smagliante appare sul suo volto.
<< E così lei è la sua adorabile segretaria! E’ un piacere fare la sua conoscenza signorina Higurashi, ora capisco perché Inuyasha la tiene segregata nel suo ufficio.. ha paura che qualcuno tenti di portargliela via! >> dice, prendendo la mia mano e baciandone galantemente il dorso e io arrossisco, mentre Inuyasha stringe la mascella, senza commentare.
<< La ringrazio, è un piacere conoscerla anche per me >> rispondo, non sapendo bene cosa dire.
Veniamo raggiunti poi da entrambi gli avvocati delle compagnie, insieme al gruppo di consulenti finanziari della Taisho Company.
Una volta sbrigate le dovute presentazioni, tutti ci sistemiamo attorno al lungo tavolo. Gli avvocati prendono la parola, discutendo a lungo la situazione, elencando ed esponendo per filo e per segno le implicazioni legali dell'affare. Dato che non era stato portato a termine entro la data stabilita, tutti gli accordi presi dalle parti non dovevano più considerarsi vincolanti.
Per tutto il tempo mi ritrovo seduta vicinissima ad Inuyasha tant’è che, nonostante intorno al tavolo ci siano una decina di persone, il mio corpo e, il mio cuore martellante, sembra percepire solo la sua pericolosa presenza.
All’improvviso, si alza e prende la parola, lasciando tutti di stucco: << Il progetto deve andare avanti! Si tratta del più grande progetto edilizio mai sviluppato dalla Taisho Company. Sono mesi che siamo dietro a questo lavoro e abbiamo bisogno della Yoro Construction per la sua realizzazione. Nessuno si occupa della costruzione di proprietà di questo tipo meglio di voi, lo sappiamo tutti. Stiamo parlando di un enorme Resort di Lusso, il lavoro deve essere perfetto, non posso permettermi errori e, dobbiamo essere pronti a muoverci, non appena Myoga tornerà in città >> afferma accalorandosi.
 << L’idea è molto più che buona, ne abbiamo già discusso e nessuno lo mette in dubbio >> risponde calmo Koga, calato ora nei panni di serio uomo d’affari; << Ma Myoga è irreperibile da ieri e, anche se la storia della nascita della nipote è molto convincente, cosa succederebbe se invece si trattasse di una manovra per prendere tempo e tirarsi indietro dall’affare? Non posso permettermi di perdere tutto il denaro investito e, ho promesso ai miei dipendenti il lavoro per i prossimi due anni. Non posso permettermi rischi e, come sai, ho diverse proposte sul tavolo, forse meno prestigiose della tua, ma pur sempre ottime proposte >> afferma.
Sento la tensione nel corpo di Inuyasha: evidentemente, per lui e l’azienda, il progetto è decisamente importante. Si tratta infatti di un affare da milioni di dollari, sul cui progetto stanno lavorando ormai da un anno.
<< Garantisco personalmente per l’affare >> afferma Inuyasha e, nella stanza scende un silenzio teso.
<< Cosa intendi? >> chiede Koga, spalancando i suoi occhi azzurri.
<< Semplicemente che risarcirò i tuoi dipendenti per eventuali perdite o ritardi mentre aspettiamo notizie di Myoga. Tu non resterai senza soldi e loro non resteranno senza lavoro. Nessuno ci perderà! >>.
Con questa affermazione tutti, compresa me, ci ritroviamo a fissare Inuyasha a bocca aperta: non solo ha offerto il suo appoggio al progetto, ma sta puntando del denaro sonante, e anche un bel malloppo.
Vedo Koga lisciarli il profilo della barba, meditabondo: << Credo sia il caso di fermarci una decina di minuti,magari per prendere un caffè e, per riflettere sulla proposta del signor Taisho >> annuncia alla fine, alzandosi.
A mia volta, mi alzo, ancora incredula per la proposta fatta da Inuyasha e, mi avvio verso il piccolo rinfresco, per prendergli un caffè.
<< Allora, come va signorina Higurashi? >> mi chiede una voce.
Mi volto e vedo Koga Yoro, servirsi un succo d’arancia e afferrare un tramezzino, addentandolo.
<< Bene, la ringrazio >> rispondo, colta un po’ di sorpresa.
<< Il suo capo è un vero tiranno eh? >> mi chiede beffardo e io arrossisco un po’, annuendo.
<< Si un po’ lo è, ma penso dipenda dal fatto che crede molto nei suoi progetti e ama il suo lavoro >> ribatto, senza sapere bene perché mi ritrovo a difenderlo così apertamente.
<< Ha ragione! Devo dire che sa essere anche maledettamente convincente e, soprattutto, molto ma molto furbo >> dice, guardandomi con un sorrisetto scaltro, mentre sorseggia la sua bibita.
Mi ritrovo ad essere d’accordo, pensando al modo in cui mi ha spinto quasi a cedere alle sue avance: senza dubbio il mio caro capo è molto persuasivo.
<< Se insiste tanto, è perché ha investito molto tempo e fatiche in questo progetto e so, che ci tiene che sia realizzato dalla vostra compagnia, che sappiamo essere tra le migliori del paese >>.
<< Me ne sono reso conto e sono lusingato da tanta fiducia; d’altro canto, io devo occuparmi della mia compagnia e soprattutto, dei miei operai, non posso permettermi di approvare un progetto senza assolute garanzie >>.
Rimango in silenzio, non sapendo bene come commentare. Naturalmente ha ragione, ma d’altra parte Inuyasha sembra cosi sicuro della riuscita del progetto che io stessa sono rimasta molto colpita dalle sue parole.
<< Sa, lei mi ricorda qualcuno >> dice Koga all’improvviso.
Mi irrigidisco.
In effetti anche io ho avuto questa sensazione, quando l’ho visto prima, ma cerco di sviare.
<< Non credo di averla mai vista prima >> rispondo allora, cauta.
Lui fa spallucce: << Forse ha ragione; d’altro canto, una donna bella come lei non passa inosservata. Se l’avessi già vista, me ne ricorderei sicuramente >> mi dice scrutandomi e mettendomi un po’ a disagio.
<< Non so come faccia a lavorare per Inuyasha! Io lo conosco da molti anni e penso che sopportarlo ogni giorno, soprattutto per il lavoro, possa essere considerato un vero sport estremo! >> dice, sorridendo e prendendomi in giro.
Sorrido anche io, accantonando la tensione di prima: << Si, in effetti è così, ma sono una ragazza che ama il pericolo >> ribatto, stando al gioco e lui scoppia a ridere.
<< Ah si? Lei è davvero sorprendente, non sembrava essere un amante del rischio o del pericolo >> mi dice, guardandomi con un sorriso mozzafiato.
Quest’uomo è davvero bello.
<< A volte è bello correre rischi e uscire dagli schemi, non trova? >> ribatto allora, sfuggendo un po’ al suo sguardo e pensando che la mia situazione di certo è un grosso rischio.
<< Parole sagge, signorina >> dice facendomi l’occhiolino e, mi ritrovo di nuovo ad arrossire sotto il suo sguardo beffardo, mentre si dirige verso il tavolo dove tutti stanno riprendendo posto.
Accidenti, il caffè per Inuyasha!
Mi affretto a tornare al mio posto e a porgere il caffè al mio capo, che sembra dannatamente nervoso e mi guarda come se volesse saltarmi alla gola: che cosa diavolo gli passa per la testa?

 
 
Inu pov.
 
Accidenti a lei!
Che diavolo sta combinando quella donna?
Cosa significano quei sorrisini complici e di cosa diamine stanno parlottando, vicini vicini, in un angolo?
L’ho spedita a prendermi un caffè, in modo da avere una scusa per allontanarla e riprendere il controllo di me stesso che, a quanto pare, quando sono vicino a lei, non riesco a mantenere.
E lei che fa? Si mette a flirtare con il mio possibile socio d’affari! Che diavolo ha in quella testolina?
<< Signor Taisho, vuole aggiungere altro? >> mi domanda in quel momento uno degli avvocati, ma scuoto la testa.
Questa tensione è solo per l’affare, nulla di più. Se quella donna ha detto o fatto qualcosa per mandarlo a monte, questa volta non la passerà liscia.
E considerando lo strano umore che ha dimostrato negli ultimi giorni...
Mi ritrovo all’improvviso il caffè davanti al naso.
Era ora.
Alzo gli occhi, scrutandola con sguardi indagatori, ma i lineamenti di Kikyo non lasciano trasparire la cordiale intimità appena condivisa con Koga.
Accidenti a questa donna, non fa altro che darmi pensiero!
Cerco di riprendere il controllo, sentendo Koga prendere la parola: << Bene, credo sia inutile indugiare ancora e perdere tempo in inutili chiacchiere; direi di concludere la discussione al più presto >> afferma, e io stringo i pugni, temendo il peggio e, lancio uno sguardo assassino alla mia assistente: che diavolo gli ha detto, per fargli cambiare idea e rinunciare al progetto?
<< Dipende tutto.. da quello che hai in mente >> riesco infine a borbottare, mentre la rabbia echeggia nelle mie vene.
<< Ho preso una decisione: non accetto il tuo avvallo personale >> dichiara serio.
Kikyo è una donna morta!
C’erano voluti mesi per ideare il progetto e mesi per metterlo a punto e trovare i finanziatori e adesso, ad un passo dalla realizzazione, tutto va a monte.
Tutta colpa della mia segretaria, che palesemente ha  detto qualcosa che lo ha spinto a cambiare idea!
<< Capisco >> rispondo gelido, mentre la delusione mi pervade.
<< Non credo tu abbia capito >> afferma allora Koga, stupendomi; << quello che voglio dire è che non accetto il tuo avvallo personale, perché non ne ho bisogno. La mia compagnia si occuperà della costruzione >> dice serio.
<< Stai dicendo che ti impegni nel progetto senza garanzie? >> chiedo stupefatto.
<< Esatto. Infondo, nella vita, bisogna pur rischiare no? >> afferma, facendo l’occhiolino verso Kikyo che sorride a sua volta, facendomi irritare enormemente: cosa nascondono questi due?
<< Inoltre Inuyasha, un uomo che parla con tanta tenacia e che è pronto ad investire il proprio denaro, merita di avere fiducia, quindi hai il mio appoggio per il progetto. Non appena Myoga tornerà completeremo l’affare >> conclude, firmando le pratiche preliminari.
 
 
 
 
<< Che cosa vi siete detti tu e Koga, mentre discutevate soli soletti in un angolino della sala? >> domando, mentre prendiamo posto in auto.
 << I sorrisetti, la strizzatina d’occhio, che cosa diavolo è successo? >> domando al colmo dell’irritazione, ingranando la marcia.
Dannazione!
Il progetto è salvo, dovrei essere felice.
Eppure non posso fare a meno di sentirmi irritato per tutta questa faccenda.
<< Perché lo vuoi sapere? Sei forse geloso capo? >> dice lei beffarda, la bocca sensuale, incurvata in un sorriso derisorio.
<< Niente affatto! >>affermo, fulminandola con lo sguardo; << e poi, nel caso tu non lo sappia, Koga è sposato ed ha anche una bimba piccola, non credo sia interessato >> dico pungente.
<< Stavamo solo parlando, Inuyasha. Parlando! È piuttosto simpatico >> dice sorridendo.
<< Che cosa vi siete detti? >> chiedo ancora, a denti stretti.
<< Nulla di che, mi ha chiesto se mi piaceva lavorare per te >> dice lei, sfuggente.
La guardo scettico: << Ma davvero! E cosa hai riposto? >> le chiedo guardandola di sbieco.
 <<  Ho risposto che sei un vero tiranno a volte, ma non mi dispiace il mio lavoro >> dice, senza aggiungere altro.
<< Non me la racconti giusta >> affermo, scrutandola in viso in cerca di qualche segno << Non capisco come mai, all’improvviso, si sia mostrato così collaborativo >> esclamo, pensando che il comportamento di Koga è stato piuttosto strano.
<< Non ne ho idea, non centro nulla con la sua decisione >> afferma Kikyo risoluta.
Esco dalla strada principale e svolto in una viuzza, prima di scendere nel parcheggio sotterraneo della compagnia.
Spengo il motore ma, invece di scendere, mi volto verso la mia segretaria: << Kikyo.. >> la chiamo, protendendomi verso di lei e, la vedo irrigidirsi e sporgersi verso lo sportello, come se temesse che io possa saltarle addosso.
L’idea non sarebbe male…
Il desiderio per questa donna, mi sta letteralmente consumando e mi rende decisamente irritabile.
Non riesco a smettere di pensare al nostro bacio e, non riesco a non pensare, a cosa sarebbe potuto accadere dopo, se lei non si fosse tirata indietro all’improvviso.
<< Vuoi qualcosa Inuyasha? >> mi domanda, la voce roca e una mano sulla maniglia dello sportello, come se fosse pronta a fuggire da un momento all’altro.
Il suo respiro affrettato e il colorito delle guance però, mi dimostrano che neanche lei è del tutto indifferente alla mia presenza: anche lei pensa al nostro bacio? Anche lei muore dalla voglia di baciarmi e accarezzarmi, come succede a me in questo momento?
<< Tutta questa faccenda è molto strana >> dico allora, per sondare le sue reazioni.
<< Ma insomma non sei contento? Salvare l’affare è quello che volevi no? >> mi chiede, aprendo lo sportello e sgusciando fuori dall’auto.
La seguo rapidamente, sbattendo lo sportello con più forza del necessario: quello che volevo? Non so più neanche io quello che voglio!
Di una cosa però sono certo: voglio baciare ancora la mia bella segretaria!
<< La smetti di fuggire e di essere sempre sulla difensiva? >> chiedo brusco, avvicinandomi a lei, che si volta a guardarmi sorpresa.
<< Pensavo che ce l’avessi con me, in realtà >> dice, guardandomi negli occhi.
<< Perché non capivo cosa avessi detto a Koga per fargli cambiare idea! >> ribatto serio, un po’ stordito dal suo profumo.
Le porte dell’ascensore si aprono ed entriamo, con una sorta di tensione elettrica che scorre tra di noi e si accentua, quando le porte si richiudono e inizia la salita verso gli uffici.
<< Forse dovrei ringraziarti >> dico allora, trovando una scusa per avvicinarmi un po’ di più.
La vedo spalancare gli occhi, quasi allarmata: << No, davvero! Ti ripeto che non ho fatto nulla, Koga ha deciso da solo di accettare l’affare >> dice, con il respiro un po’ accelerato che tradisce il suo stato d’animo e i denti che mordicchiano in modo invitante ed erotico, il labbro inferiore.
Questa dannata donna, mi porterà all’inferno.
 
 

K Pov
 
L’ultima volta che siamo stati cosi vicini, le cose non sono finite affatto bene.
Anche se l’ultima volta pensavo che fosse attratto da Kikyo, invece, ascoltando quanto detto da mia sorella, lui sembra essere attratto proprio da me, da Kagome!
Anche se tutto ciò sembra del tutto insensato..
Come posso sfuggirgli? Perché devo farlo assolutamente!
Kikyo lunedì tornerà a lavoro e a quel punto, toccherà a lei subire le conseguenze del mio comportamento folle e, non posso permetterlo, per quando invitante e affascinante sia Inuyasha..
<< Inuyasha… >> dico, supplicandolo.
Lui, sordo alla mia preghiera, si avvicina ancora, intrappolandomi tra le sue braccia e fissando le mie labbra come un assetato fissa l’acqua: << Forse, pensandoci, un ringraziamento non è sufficiente >> sussurra suadente.
<< Allora.. >> comincio io a corto di saliva.
Il viso di Inuyasha è una maschera di immobilità, gli angoli e le superfici ruvide tenuti insieme da un magnetismo oscuro e misterioso che minacciava di esplodere. Solo gli occhi lasciavano trasparire il tumulto interiore, pieni di calore e brucianti di desiderio... di desiderio per me.
Faccio un vero sforzo titanico cercando di mantenere il controllo.
<< Allora... questo >> dice, prima di avvicinarsi e poggiare le labbra sulle mie in una carezza lieve.
Senza rendermene conto, mi ritrovo a sospirare, come se fossi sollevata, come se mi sentissi finalmente in pace, nel posto giusto.
Tra le sue braccia.
Co le sue labbra bollenti sulle mie.
Dio, quest’uomo mi fa perdere totalmente il controllo.
Con un gemito di resa, lo stringo a me, ancorando le braccia dietro al suo collo, mentre approfondisce un po’ il bacio.
Le sue labbra accarezzano le mie, la sua lingua ne segna il contorno e poi si tuffa nella mia bocca con irruenza,strappandomi un ansito di piacere e, invitandomi ad unirmi a questa danza .
All’improvviso un trillo acuto ci fa sobbalzare e ci stacchiamo, vedendo le porte dell’ascensore aprirsi negli uffici di Inuyasha, deserti visto che è ora di pranzo.
<< Dannazione, cosa mi stai facendo? >> mi chiede con voce roca e dannatamente eccitante, mentre poggia la fronte sulla mia e chiude gli occhi in preda alle stesse intense emozioni che provo io.
Con un’abile mossa, si china verso di me e mi solleva agilmente tra le braccia, conducendomi fuori dall’ascensore, attraversando il corridoio e i vari uffici.
<< Dove mi stai portando? >> ansimo, con il fiato corto.
<< In un posto dove nessuno ci disturberà, fidati! >> mi risponde serio, procedendo verso le scale che portano al suo appartamento.
<< Inuyasha, mettimi giù, non penso sia una buona idea! >> mi dimeno agitata.
Non posso, non posso!
<< A me sembra un’idea fantastica >> ribatte beffardo, salendo i pochi gradini e aprendo la porta della sua suite privata.
<< Inuyasha no! Mettimi giù, non possiamo! >> affermo in preda al panico.
<< Si che possiamo! Ed ora stai buona che ti metto giù >> dice, lasciandomi cadere su di un letto enorme con lenzuola di seta azzurre e cuscini morbidissimi.
Poco dopo la giacca di Inuyasha vola pigramente nella direzione opposta e lui piazza un ginocchio sul letto, fissandomi con due occhi pieni di desiderio, mentre sbottona i polsini della camicia per poi passare ai bottoni sul davanti.
<< Oh no! Non possiamo! >> dico disperata, mentre brividi di eccitazione mi scuotono il corpo.
Devo andarmene.
Subito.
Allora perché il mio corpo non risponde?
Inuyasha intanto sfila la camicia dai pantaloni e la toglie, gettandola a terra noncurante.
La mia gola si secca: è semplicemente favoloso.
Il petto e le spalle magnifici come avevo immaginato e il torso scolpito è una gioia per qualsiasi donna con un po’ di sangue nelle vene.
Faccio per scendere dal letto, ma lui si inginocchia sul materasso di fronte a me e mi afferra una mano, baciandone il dorso e causandomi un formicolio che si espande per tutto l’arto.
<< Lo so che mi desideri >> dice guardandomi con quegli occhi stupendi che ora sembrano oro colato << e Dio solo sa quanto ti desidero io >> afferma, mentre spinge la mia mano, ancora tra le sua, a toccare la prova della sua eccitazione.
Il respiro mi si mozza nel petto.
La sua bocca scende ancora a saggiare la mia, mentre dolcemente mi stringe tra le braccia.
È cosi bello, accidenti! È meraviglioso e.. sembra cosi giusto..
Ma anche se le sue mani sembrano incendiare il mio corpo, la mia mente continua a gridarmi di fuggire da qui al più presto.
In altre circostanze forse avrei ceduto a questo desiderio disperato,ma in questa situazione sarebbe una follia: conosco quest’uomo da soli due giorni e, anche se lo voglio da morire, è troppo precipitoso, troppo passionale, troppo pericoloso.
Io non sono davvero io, ma un’altra persona e lunedì, quella persona tornerà a lavoro, senza immaginare minimamente il guaio in cui io l’ho cacciata.
<< Non posso farlo! >> dico supplicandolo.
<< Kikyo.. non andartene. Lo so che lo vuoi anche tu! >> mi dice persuasivo, avvicinandosi e baciandomi il collo, passando la lingua in una carezza sensuale sulla mia gola << tu mi vuoi, vuoi le mie carezze, i miei baci.. mi vuoi dentro di te >> sussurra sulla mia pelle incandescente.
Si, ti voglio!
<< No, Inuyasha >> dico, cercando disperatamene di essere convincente << voglio che mi lasci, ti prego >> dico seria.
Si allontana un poco da me, il corpo improvvisamente rigido per la tensione.
<< Dici sul serio? >> Alza la testa e mi fissa, il calore negli occhi che lascia il posto alla sorpresa. Mi sfiora le guance con una carezza: << Non stai piangendo vero? >> chiede preoccupato.
Approfittando della sua esitazione, scivolo sulle coperte, sgusciando via dal letto e asciugandomi il viso con una mano.
<< Devo andare via >> dico risoluta, senza guardarlo, avvicinandomi alla porta con l’intenzione di fuggire.
Lui si avvicina repentinamente, con sguardo perplesso: << Kikyo.. cosa c’è che non va? >> mi chiede con calma.
Io! Sono io che non vado bene!
Lo grido nella mia mente, mentre il mio volto non mostra emozioni: << Non voglio fare l’amore con te, ok? Non voglio. Fingi di non desiderarmi! >>
Lui mi guarda come se fossi pazza e forse, lo sono davvero: << Ma cosa dici? Io ti desidero e come! Che diavolo ti prende! >> mi chiede stupito.
Scuoto la testa, con i pensieri in subbuglio.
Kikyo mi ha spiegato bene la situazione che c’era tra lei e il suo capo: niente attrazione, niente avances, niente di niente.
E’ quella la situazione che mia sorella si aspetta di trovare una volta tornata a lavoro e io non posso permettersi di incasinare le cosa andando a letto con il suo capo, anche se stare tra le sue braccia è meraviglioso.
Facendo un respiro profondo, gioco la mia ultima carta per cercare di allontanarlo: << Lo so che mi desideri, ma non va bene! Ricordi quando ho cominciato a lavorare qui? Mi hai detto che non sei solito sedurre la tua assistente personale! È cosi o sbaglio? Ora quindi cosa stai cercando di fare? >> chiedo con tono volutamente duro.
In pochi istanti lo sguardo di lui si fece mortalmente serio.
Adesso sicuramente mi odierà..
Perché il pensiero mi rende tremendamente triste?
<< Vai a casa Kikyo >> afferma, la voce dura.
Spalanco gli occhi: << ho del lavoro da fare! >> ribatto con il cuore in gola.
Lui mi guarda inchiodandomi con uno sguardo pieno di risentimento e frustrazione: << Vai a casa ho detto! >> grida << Non voglio vederti fino a domani, hai fatto abbastanza per oggi! Vai a casa! >> continua, prima di afferrare la camicia e chiudersi in bagno, sbattendo la porta con forza.
Le lacrime scendono incontrollate dalle mie guance, mentre afferro la giacca, la borsa e scendo le scale, allontanandomi da quella suite, da quegli uffici.. da lui, con il cuore in pezzi.
 
 

Inu Pov
 
Indosso di nuovo la camicia in fretta e furia, riabbottonandola con meno soddisfazione di quando l’ho sbottonata poco prima.
Accidenti a quella dichiarazione.
Anche se allora ho avuto le mie buone ragioni per farla. È fondamentale che chi lavorava gomito a
gomito con me, abbia ben chiaro che non deve mettersi in testa idee strane.
Eppure io me le sono messe in testa...
Cosa mi è successo? Kikyo lavora per me da tempo e praticamente non l'ho mai neanche degnata di uno sguardo. Adesso tutt'a un tratto è come se mi fossi tolto il paraocchi e avessi scoperto la
donna che si nasconde dietro le sue mise antiabbordaggio.
E la desidero da morire.
Perché non posso portarmela a letto?
Lei non è di certo come Shiori.
In tal caso non sarebbe rimasta a lavorare con me senza provarci almeno una volta durante tutti questi mesi. Sarebbe andata a caccia di un altro pollo più disponibile. Neanche in questo momento si affanna per infilarsi sotto le mie lenzuola.
Mi desidera, è evidente, ma si trattiene: un atteggiamento che la rende ancora più affascinante.
Ma perché?? Dopotutto ci conosciamo abbastanza. Il fatto che in passato le mie conversazioni non fossero andate oltre il buongiorno e il batti questo, non ci rende proprio due estranei.
Allora qual è il problema?
Mi rimbocco la camicia e mi passò le dita tra i capelli, avvertendo una tensione familiare montarmi dentro: Ho bisogno di una donna, e conosco vari modi per togliermi questa necessità.
Ho un elenco di recapiti telefonici lungo quanto il braccio e di sicuro posso trovare qualcuna accomodante e senza grilli per la testa.
Afferro l’agenda in camera e scorro i vari numeri di telefono, soffermandomi su di uno: Sofia. Mora, minuta, curve sinuose.
Lei non mi ha mai detto di no.
Afferro il telefono e faccio per comporre il numero, quando mi blocco, disgustato da me stesso: non voglio nessuna Sofia.. non quando è un altro volto ad incendiarmi il sangue.
Peccato che lei non mi vuole.
Ma deve esserci un modo per farla cedere, per farle capire che il desiderio esplosivo tra noi, merita di essere assecondato.
Le darò un po’ di tempo e sono sicuro che prima o poi cederà.
Deve cedere.
Kikyo sarà mia.
 



Angolino  mio

Allora, eccoci qui!
Che ne pensate? Kagome non ha ceduto anche se c'è mancato davvero molto poco xD E Koga? il suo personaggio creerà ancora un pò di scompiglio, nei prossimi capitoli.. forse perchè lui sembra conoscere Kagome? Chi lo sa xD
Allora vi è piaciuto? Cosa avreste fatto voi al posto di Kagome? ^^
Spero non ci siano troppi errori, l'ho corretto troppo di fretta.


Ringrazio le splendide ragazze che hanno commentato i capitoli precedenti! *.* Siete fantastiche!
Ringrazio chi ha inserito la storia tra preferiti, seguite o ricordate!
Ringrazio semplicemente chi ha letto: non siate timide e fatemi  sapere cosa ne pensate della storia :)

Vi informo inoltre dell'esistenza di un gruppo facebook per le mie storie, per spoiler e altre news: 
https://www.facebook.com/groups/682770181739869/
Per qualsiasi cosa mi trovate anche su facebook :); sulla mia pagina autore trovate i link e le altre storie, se vi interessa xD
Un bacione..


Ps. il prossimo capitolo è già a metà, lascerò qualche spoilerino in settimana e aggiornerò presto. Anche per l'altra storia sono a metà capitolo, spero di finirlo presto!
Ciaooooooooooooooooooo :* :*


 

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Capitolo 4
*** Quando la passione brucia. ***



Salve! Come ho scritto nel gruppo, mi scuso per il ritardo ma il capitolo mi ha messo un pò in difficoltà: sono stata piuttosto indecisa sugli sviluppi fino alla fine, finchè ho deciso di scegliere lo svolgimento che mi sembrava più realistico.
Alla fine i commenti. Buona lettura.



3 capitolo: Quando la passione brucia.



K POV 
I successivi due giorni di lavoro, furono un vero inferno.
Inuyasha non faceva altro che uscire dal suo ufficio, per una scusa o per un’altra, dandomi il tormento con mille richieste, mille domande e con sguardi intensi, volti a mettermi in difficoltà e a studiare ogni mia mossa.
L’umore del mio capo sembra essere piuttosto tempestoso e, da come mi guarda, penso di esserne la causa principale.
Non che per me sia facile…
Averlo costantemente intorno, pronto a saltarmi alla gola ad ogni minima mossa sbagliata, mi sta logorando.
Non riesco a concentrarmi sui mille compiti che mi ha affidato, quando me lo ritrovo sempre vicino e vedo il suo viso freddo scrutarmi serio e il suo profumo mascolino che mi invade le narici: tutto ciò mi rende terribilmente nervosa.
 

Finalmente però arriva venerdì e non posso fare a meno di sentirmi finalmente più tranquilla: tra poche ore avrò concluso il mio lavoro qui e potrò tornare a casa, a riprendere in mano la mia vera vita: niente più tensioni, niente più bronci
da sopportare né occhiate insidiose. Niente più desideri impellenti che imploravano soddisfazione. Sono riuscita a sopportare un’intera settimana di lavoro a fianco di Inuyasha, senza destare in lui sospetti.
Finalmente, tra meno di due ore, potrò tornare alla mia vita e dimenticarmi di tutta questa faccenda e, soprattutto, dello splendido capo di mia sorella, a cui sono riuscita a salvare il posto di lavoro.
Mi ritrovo a canticchiare, mentre finisco di archiviare alcune pratiche e, non mi accorgo che la porta dell’ufficio di Inuyasha viene aperta e lui si fa avanti, fulminandomi con lo sguardo: << A cosa si deve questa allegria Kikyo? >> mi chiede con un grugnito.
Mi volto verso di lui e, cercando di frenare il battito del mio cuore che, come il peggiore traditore, pompa sangue a super velocità ogni volta che lui è nei paraggi, mi limito a sorridergli affabile: << è venerdì! >> dico a mo di spiegazione.
Lui mi scruta serio: << E allora? Hai programmi interessanti per il weekend? >>.
Devo andare a prendere Kikyo e il suo fidanzato all’aeroporto, domani pomeriggio…
<< Nulla di importante, le solite cose >> sorrido ancora, dandogli una vaga risposta che sembra rendere il suo umore ancora più nero.


Inu Pov
 
Rientro nel mio ufficio sbattendo forte la porta alle mie spalle.
Dannata donna!
Non ha fatto altro che sorridere per tutto il giorno, quando io in tutto questo tempo non l’ho mai vista cosi allegra.
Sembra quasi che si stia prendendo gioco di me.
Batto un pungo sulla scrivania, facendo volare a terra qualche foglio: in questi giorni ho cercato di starle addosso sperando di vederla cedere da un momento all’altro, mentre lei è rimasta del tutto impassibile ai miei approcci e, invece di avvicinarsi a me, ha finito per allontanarsi ancora di più.
Cosa diavolo devo fare con lei?
Ogni mossa che provo sembra essere sbagliata e la mia pazienza si sta esaurendo, consumata dalla frustrazione e dal desiderio incessante di fare mia quella donna cocciuta che lavora per me.
Il suono del telefono mi distoglie dai miei pensieri e afferro la cornetta, rispondendo con un grugnito: << Taisho, chi parla? >>.
<< Inuyasha, sono io >> risponde il mio amico, non che avvocato, Miroku: << volevo avvisarti che Myoga è tornato in città e sta sbraitando come un pazzo perché non abbiamo ancora concluso l’affare anche senza di lui. Lunedì finalmente ci sarà un incontro per firmare tutte le pratiche. Ho sentito anche Koga Yoro e lui, insieme ai suoi collaboratori, hanno prenotato per una cena questa sera, per festeggiare insieme il successo. Purtroppo io non posso essere presente,  ma tu e Kikyo dovreste partecipare assolutamente >>.
La bella notizia, cancella per un attimo le mie turbolente emozioni: finalmente l’affare che da mesi sto progettando, andrà in porto.
Discuto per qualche minuto con Miroku dei dettagli e quando riaggancio, mi precipito fuori dallo studio.

La causa dei miei tormenti, sta spegnendo proprio in quell’istante il pc, raccogliendo le sue cose.
<< Dove stai andando Kikyo? >> domando, ancora euforico per la telefonata.
<< A casa! Stavo per venire a salutarti, ho completato tutto il lavoro che mi hai lasciato >> dice, prendendo il cellulare e la borsetta poggiati sul tavolo.
<< Myoga ha chiamato i miei avvocati >> affermo, attirando la sua attenzione << si è lamentato che l’affare non è ancora stato concluso e non vede l’ora di firmare le carte e concludere la faccenda >> le comunico e lei mi guarda prima stupita, per poi sorridermi contenta.
<< E’ una bella notizia! >> dice guardandomi con quegli splendidi occhi ridenti.
<< Si e stasera si festeggia! Koga ha prenotato una cena per riunire tutti i soci e festeggiare la riuscita del progetto. E tu verrai con me >> dico serio e coinciso.
La vedo spalancare gli occhi e torcersi le mani a disagio: << Non credo sia necessaria la mia presenza >> comincia, ma io la interrompo.
<< Hai partecipato anche tu al progetto ed è giusto che tu ci sia. Anche Koga e gli altri si aspettano sia la mia che la tua partecipazione, non puoi tirarti indietro >> dico, inchiodandola con lo sguardo.
Mi fissa per qualche secondo, per poi sospirare: << Va bene, dovrò passare da casa per cambiarmi però >> dice rassegnata e io, cercando di mascherarlo a lei, sorrido vittorioso: << Ti accompagno io, cosi poi andiamo direttamente al ristorante. Tra mezzora la macchina ci aspetta nell’atrio. Vado a darmi una rinfrescata e usciamo insieme >> dico, prima di voltarmi verso l’ufficio, sentendola sospirare alle mie spalle.
Una piccola vittoria.

 

K Pov

Inuyasha mi ha accompagnato a casa a cambiarmi e, quando nervosa emergo dal palazzo, lo trovo che parla al telefono con qualcuno, dandomi le spalle: << Si mamma, ricordo della festa. Ti ho detto che hai carta bianca. Invita chi vuoi, ma evita di cercare di propinarmi la figlia zitella di una delle tue amiche del club, ok? >> lo sento dire, a quella che capisco essere la madre, con voce un po’ esasperata.
La madre sta cercando di accasarlo?
<< Mamma smettila, ne abbiamo parlato mille volte. E ora devo andare, ho una cena di lavoro. Si. Ti voglio bene anche io,saluta papà.. a presto! >> dice, chiudendo la telefonata, per poi scuotere la testa.
Come attratto dal mio sguardo, si volta e mi scruta da capo a piedi con uno sguardo infuocato e ricco di apprezzamento che non riesce a nascondere e, lo ammetto, una parte del mio nervosismo sparisce, sostituita da un languore di  altro genere.
Stupidi ormoni impazziti.

<< Sei fantastica >> afferma con voce roca, avvicinandosi per aprire lo sportello dell’auto.
<< Grazie >>, mormoro lievemente imbarazzata ma anche compiaciuta per aver scelto bene l’abito da indossare.
Un abito bordeaux, lungo fino ai piedi, con il corpetto stretto, senza spalline e la con la gonna vaporosa, con uno spacco laterale che scopre un pò le gambe ad ogni passo.
Sotto il suo sguardo infuocato, mi sento quasi nuda e per un attimo ho paura, non di lui, ma delle emozioni che mi provoca e di ciò che potrebbe accadere tra noi.
<< Che cos’hai? Sei piuttosto silenziosa >> mi chiede durante il tragitto.
<< Non so se venire con te sia stata una buona idea >> mormoro.
<< Cosa dici! Sei riuscita a convincere Koga che valeva la pena rischiare in questo affare. Forse dovresti applicare gli stessi saggi consigli anche alla tua vita >> afferma beffardo.
Che arrogante, non è di certo la stessa cosa!
È facile parlare per lui, che sembra che nulla riesca a scalfirlo.
Lo vedo allungare una mano e sfiorare piano i miei capelli,  che scendono liberi sulla mia schiena:
<< Mi piacciono i tuoi capelli. È strano come tu non li lasci mai sciolti a lavoro.. >> mormora.
<< Sono.. scomodi a lavoro >> dico tentennando, cercando di placare il tumulto che agita il mio cuore.
I nostri occhi si incrociano e per un millesimo di secondo il mondo si ferma.
Non posso fare a meno di divorarlo con gli occhi, con la luce del crepuscolo che si riflette sul suo viso in giochi di luci e ombre, di abissi oscuri e promesse invitanti.
In quel momento capisco che una sola serata con quest'uomo non mi basterà mai.
Mi obbligo a deviare lo sguardo mentre un pizzico di rammarico mi trafigge il cuore.
Una sola serata è tutto quello che ho.

 
Sono inebriata ancor prima di entrare nel ristorante e sorseggiare il raffinato champagne che Koga Yoro mi mette in mano per brindare.
L’accalorato giretto in macchina con Inuyasha mi ha dato il capogiro.
Senza sapere come, riesco a sopravvivere alla cena e ogni tanto riesco anche a sgomberare la mente e a prendere parte alla conversazione eccitata e celebrativa che si dipana attorno a me.
Un gruppo suona con discrezione in sottofondo, ma la mia testa non recepisce la musica.
La mente è completamente assorta da un unico uomo qui presente questa sera e il corpo concentrato al cento per cento sulle sensazioni che il suo sguardo esplosivo mi trasmette.
E’ come se qualcuno avesse acceso un interruttore dentro di me che dice di non preoccuparmi perché è giusto provare questi sentimenti.
E’ giusto desiderarlo?

<< Kikyo.. lei è splendida questa sera >> sento vicino all’orecchio e mi volto, incontrando gli occhi sorridenti di Koga.
<< La ringrazio >> dico in imbarazzo e lui sorride divertito: << sembra che tu non sia abituata ai complimenti o sbaglio? >> chiede beffardo.
<< Beh si.. mi imbarazzano un po’ >> e lui scoppia a ridere.
<< Sei una donna molto particolare lo sai? Sei bella, non dovresti stupirti di un uomo che ti fa i complimenti >> replica con un sorriso.

<< In ogni caso >> riprende << volevo ringraziarti perché senza le tue parole, forse non avrei accettato questo affare e, sarebbe stato un vero peccato >>.
<< Io non centro nulla >> dico allora, aggrottando la fronte << Inuyasha sa essere molto convincente, sono sicura che non si sarebbe fatto scappare la sua collaborazione >> dico sorridendo.
<< Forse.. >> mormora, facendo incontrare i nostri bicchieri per un piccolo brindisi.
Lo squillo interrompe il momento: << Oh, scusami. Deve essere mia moglie >>.
Prende il telefono e si allontana di qualche passo, non prima che io riesca a cogliere alcune frasi: << Ayame, amore. Si è addormentato la nostra piccola Kaia ? >> lo sento mormorare con voce dolce.
Ayame?
A sentire quel nome il sangue mi si gela nelle vene e la mia mente sembra schiarirsi mentre, attonita, capisco finalmente perché fin dal primo incontro ho avuto la sensazione di conoscere quest'uomo.
Come ho fatto a non ricordare prima il suo volto?
 
Ayame.
Io e lei siamo partite assieme per molte missioni ed è un’ottima collega, non che una cara amica.
Si è poi sposata e ha deciso di fare domanda per un posto part time in ospedale, invece di continuare a lavorare sempre in viaggio tra posti sperduti e in guerra.
Nonostante la ricchezza del marito, era infatti decisa a conservare la sua indipendenza e il lavoro che tanto amava.
È passato un anno dall’ultima volta che l’ho vista, pochi giorni prima di partire per il viaggio che mi ha tenuta lontana da qui per mesi. In quell’occasione mi ha confessato di essere incinta ed era al settimo cielo. E anche se non avevo mai conosciuto il marito, sempre pieno di impegni, lei non faceva che parlare di lui e mi aveva fatto promettere che prima o poi avremmo organizzato un incontro.
Ayame.. la moglie di Koga!
Ci eravamo sentite poche volte in questi mesi, anche se avevo ricevuto una sua chiamata subito dopo la nascita della piccola Kaia.
Possibile che Koga non mi conosca?
Io e Ayame abbiamo centinaia di foto insieme.. anche se forse lui non ricorda il mio viso e non ha modo di collegare l’amica della moglie, Kagome.. con me. Infondo neanche io l’ho riconosciuto subito.
Se mi avesse scoperta, sarebbe stata la fine!
Fortunatamente Kikyo sarà qui lunedi e al diavolo qualsiasi possibile equivoco.

 
<< Eccomi. Scusa, era mia moglie. Ha deciso di rimanere a casa con nostra figlia, per questo non è qui. Ha solo due mesi >> dice l’orgoglioso Koga, riavvicinandosi.
<< Davvero? Sono felice per te, ti ci vedo proprio nella veste del papà >> dico io, cercando di deglutire il nodo di paura formatosi in gola.

<< Si. Certo non pensavo che fosse cosi impegnativo, ma è stupendo essere genitore. Io e mia moglie siamo felicissimi. Credo che tornerò a casa tra poco, mi mancano di già >> dice sorridendo radioso e io annuisco.
Anche io vorrei una famiglia un giorno, con un uomo speciale, che mi ami come evidentemente Koga ama sua moglie e sua figlia.

<< Koga, non pensi di aver monopolizzato Kikyo troppo a lungo? >> dice una voce alle mie spalle che mi fa irrigidire.
Koga scoppia a ridere.
<< E dai Inuyasha, non fare il brontolone! Tu hai la possibilità di averla con te ogni giorno, in ufficio, lascia la sua compagnia anche a qualcun altro ogni tanto! >> dice scherzando e vedo Inuyasha sorridere.
<< E comunque devo andare, la mia bella famigliola mi chiama. E’ stata una bella serata e sono contento che l’affare sia andato in porto, ho grande fiducia nel tuo lavoro >> dice sincero, allungando una mano che Inuyasha subito stringe.

Tra i due c’era senza dubbio un grande rispetto per i reciproci lavori e anche una grande stima.
 
Poco dopo, anche altri collaboratori cominciano ad abbandonare il locale per tornare dalle proprie famiglie.
<< La serata è stata un successo non trovi? >> prende a parlare Inuyasha, con tono tranquillo.
<< Si, assolutamente >> dico, a corto di parole.
La sua vicinanza mi confonde. Per tutta la sera il mio unico pensiero è stato Lui.
<< Kikyo.. vuoi ballare con me? >> domanda, guardandomi negli occhi e incantata, non riesco a fare altro se non annuire.
Ultima serata.
Ultima opportunità.

Mi lascio condurre sulla pista, dove la musica è dolce e romantica, perfetta per gli amanti, e mi viene naturale  abbandonarmi al suo caldo abbraccio e sentirmi parte di lui. Poggio istintivamente la testa sulla sua spalla e le sue braccia mi stringono con riverenza, quasi fossi un premio prezioso.
<< Finalmente sei tra le mie braccia. Ora non so se ti lascerò andare facilmente >> sussurra al mio orecchio.
Sì!
Esulto mentre il corpo si muove insieme al suo in una danza sensuale di carne contro stoffa, contro carne, un massaggio delizioso che mi solletica in modo insistente le parti più intime.
E' un fuoco ardente, che brucia ogni parte razionale di me, lasciando solo la passione.
Una notte sarebbe bastata per porre fine a quella folle caccia una volta per tutte, no?
E comunque succede di continuo, soprattutto quando c'è di mezzo lo champagne.
 Inuyasha metterà una pietra sopra a questa faccenda e Kikyo sarà libera dalla  sua pressione una volta tornata al lavoro.
Può funzionare.

Posso e devo fare in modo che funzioni.
Oddio sto per farlo davvero?

La musica lentamente si spegne, anche se entrambi siamo riluttanti a staccarci l’uno dall’altro.
<< Vuoi continuare a ballare? >> mi sussurra all’orecchio.
Alzo la testa dal suo petto e lo fisso negli occhi con il cuore che batte forte come un tamburo.
<< Ballare con te è meraviglioso >> dico, deglutendo il nodo che sento alla gola.
Adesso o mai più.
<< Ma preferirei fare l’amore con te >> confesso.
Un istante.
Lo vedo deglutire mentre assimila le mie parole, per poi guardarmi con gli occhi letteralmente infuocati dalla passione.
<< Vieni con me >> dice roco, conducendomi fuori dalla pista da ballo.
Appena usciti dal locale, mi bacia con foga, facendomi ruotare e schiacciandomi contro il muro mentre la sua bocca reclama la mia con crescente avidità.
<< Sto impazzendo >> dice tra un bacio e l’altro.

Forse sono ubriaca, perché credo di non aver mai provato un misto di sensazioni cosi contrastanti: una strana voglia di ridere per la gioia, di piangere per la disperazione e di dissolvermi nell'oscurità per sedurlo qui, in questo momento.
In qualche modo raggiungiamo la macchina e, con un gemito di disperazione, Inuyasha si stacca da me quanto basta per mettere in moto l’auto.
Mi prende una mano, mentre si immette nella strada principale e, per un attimo, si volta a guardarmi con occhi che contengono un desiderio da togliere il fiato.
<< Hai idea di quanto ti desidero? Di quanto ho spasimato in questi giorni per averti? >> dice roco, continuando a guidare ai limiti della velocità.
È chiaro, dai lineamenti tirati del suo viso, che l’attesa lo sta uccidendo.
<< Anche io ti voglio >> confesso, con la mente ormai oscurata dal desiderio per quest’uomo fantastico.
Un desiderio che so, mi ucciderà.

Una notte soltanto.
Potrà bastarmi?
Esce dall’autostrada e imbocca una stradina verso un quartiere residenziale di lusso.
Poco dopo, svolta e si ferma davanti ad un cancello imponente.
Con il telecomando, lo apre, rivelando una villa bellissima e imponente, circondata da un giardino rigoglioso.

<< Benvenuta nella mia vera dimora >> dice, sorridendo.
Spegne la macchina e scende, facendo il giro per aprirmi la portiera.
<< E’ stupendo qui, Inuyasha >> dico sinceramente colpita << sembra un piccolo paradiso >>.
Lui sorride, attirandomi a se e stringendomi tra le braccia forti: << E per ora è il nostro, piccolo paradiso >> dice prima di baciarmi con passione, senza più limiti di tempo o spazio.
Entriamo in casa quasi senza staccare le nostre bocche e, appena chiusa la porta alle nostre spalle, mi sento sollevare, sempre più in alto, il petto forte che mi schiaccia il seno e una gamba che si insinuava tra le mie, mentre mi fa poggiare con la schiena al muro.
Le sue mani vagano sul mio corpo, scolpendolo come fosse fato di argilla, infiammandomi la pelle. Le labbra mi lambiscono la gola e con un gesto impaziente spostano il corpetto del vestito, esponendo il seno nudo al suo sguardo avido.

<< Dio mio, sei perfetta >> sussurra in estasi, chinando la testa per baciare la mia pelle, mandando in cortocircuito i miei sensi, troppo assuefatti di lui.
<< E’ fantastico >> dico in preda ad una smania incontrollabile, tenendogli la testa contro la mia pelle, mentre bacia i miei seni con foga.
<< Tu sei fantastica >> afferma con il respiro corto.
Mi arcuo involontariamente verso di lui, spingendo i seni ancor più tra le sue labbra e sfregando il bacino sulla sua erezione pulsante, strappando un ansito ad entrambi.

<< Non credo di resistere ancora per molto >> dice e io gemo, pienamente d’accordo.
Voglio sentirlo mio, voglio che mi faccia sua.
Per una notte voglio illudermi di essere ciò che lui vuole..  e che lui sia mio, come vorrei.
Solleva il vestito esponendo prima le mie gambe, coperte dalle autoreggenti e poi il resto del mio corpo, coperto da un sottile triangolo di stoffa bordeaux.
Lo sento trattenere il respiro, mentre passa le dita sul bordo delle autoreggenti, per poi insinuarsi tra le mie mutandine, toccandomi finalmente dove il desiderio è più forte.
Emetto un gemito strozzato mentre lui, con una mano si libera con gesti frenetici di pantaloni e boxer, per poi lottare per infilare in fretta un preservativo.
Torna quindi a baciarmi con foga, mentre io, ormai in preda al delirio, accarezzo il suo corpo stupendo che sembra scolpito nel marmo.
<< E adesso sarai mia >> dichiara, diffondendo una nuova vampata di calore in tutto il mio corpo.

Continua a torturarmi appassionatamente e, quando sento di essere ormai al limite, lo sento afferrarmi finalmente per le natiche e spingere il bacino verso il mio, entrando in me con una spinta che sembra penetrarmi nell’anima.
Resto per un attimo senza fiato, preda di emozioni indescrivibili.
Gemo e lui con me, mentre i nostri corpi si incastrano alla perfezione, come se fossero fatti per stare insieme.

Restiamo per un attimo allacciati così, assaporando le reciproche sensazioni, prima che
lui si ritragga adagio in un doloroso addio che poi per fortuna si tramuta in un nuovo incontro grazie a una spinta decisa, e poi a un'altra e a un'altra ancora...
Stringo  le gambe intorno ai suoi fianchi e mi abbandono alle sensazioni, perdendomi nel ritmo primordiale dell'amore.

Le fiamme del desiderio ardono più vive e incalzanti che mai, consumandoci in un'intensa
esplosione, che ci lascia senza fiato.
Mi aggrappo a lui ansante, debole e stremata, con il respiro irregolare e il cuore che batte come un forsennato, sentendomi tutt'a un tratto indifesa e imbarazzata per la mia mezza nudità.
Dio, cosa ho fatto?
Come farò ora, a dimenticare il sesso più bello di tutta la mia vita?
E come farò, a dimenticare quest’uomo?
Forse mento a me stessa, cercando di illudermi che sia stato solo sesso.. ma lui si sta insinuando dentro al mio cuore e io non posso permetterlo…
<< Forse adesso, riusciremo a farlo in un letto >> dice al mio orecchio ridacchiando, ancora con il fiato corto.
Sorrido, grata per il fatto che abbia sdrammatizzato il momento.
Lui mi afferra il mento e mi spinge a guardarlo negli occhi: << Hai idea di quanto bello sia il tuo sorriso? >> mi chiede a fior di labbra, prima di lasciarmi un tenero bacio all’angolo della bocca, che mi fa fremere di nuovo dal desiderio.
<< Credo che adesso potremmo farlo con più calma e più dolcezza, nel mio letto. Voglio avere la possibilità di baciare ogni singolo angolo del tuo corpo>>.
Le sue parole mi incendiano il sangue e mi stringono il cuore: ti prego, non essere cosi meraviglioso con me…
Lo vedo tirarsi su i pantaloni e poi, mi sento sollevare e lo vedo muoversi verso una porta infondo al corridoio; la apre, sempre con me tra le braccia, ed entra in una bellissima stanza, dove mi adagia su di un letto enorme, con lenzuola di seta color crema.
Mi fa distendere e afferra il vestito, sfilandolo e lasciandomi cosi completamente nuda ed esposta al suo sguardo.
Mi appoggio sui gomiti, intimidita, cercando qualcosa per coprirmi: << Forse non dovremmo ancora.. >> comincio in preda all’ansia, ma mi blocco per deglutire quando lo vedo afferrare la sua maglia e sfilarla dalla testa, per poi togliere scarpe, pantaloni e boxer.
Nudo, davanti a me.
La salivazione si azzera e ogni pensiero coerente sparisce dalla mia testa: è perfetto ed è qui con me. Ed io, lo voglio ancora, e ancora.
<< Quei tuoi occhioni da cerbiatta mi hanno totalmente stregato. Che incantesimo hai utilizzato su di me, piccola streghetta? >> dice, avvicinandosi al letto, per poi sovrastarmi con il suo corpo.
<< Nessuna magia >> sussurro guardandolo negli occhi, che mi sorridono con un misto di dolcezza e desiderio.
<< Adesso riprenderemo da dove eravamo rimasti dolcezza… e io bacerò ogni centimetro di pelle che incontrerò. Hai un corpo fantastico e io muoio dalla voglia di toccarlo e assaporarlo lentamente >> dichiara, lasciandomi un bacio dietro l’orecchio.
Inarco la schiena preda di una nuova ondata di desiderio: il mio corpo spasima, già pronto per lui.
Forse è Inuyasha ad avermi stregato…
Decido di sbarazzarmi dei timori e godermi la magia di questa notte, la magia di ciò che la bocca e le mani di Inuyasha stanno operando sui miei capezzoli, e le sensazioni meravigliose che mi infonde schiacciandosi di nuovo contro il mio corpo.
Dopo questa notte non ci saranno stati altri sogni, ma almeno mi rimarranno i ricordi.
Ricordi che valgono ogni momento, ogni secondo, passato tra le sue braccia.
 

 
 Inu Pov, 8.30 am.

 << Perché non rimani qui con me oggi? >> le domando, mentre la vedo raccattare in giro per la camera le sue cose.
Non ricordo di aver passato una notte cosi incredibile in tutta la mia vita.
Abbiamo fatto l’amore.. condiviso una Jacuzzi e.. fatto di nuovo l’amore.
Perché non possiamo continuare a passare altro tempo insieme?
<< Non posso, ho altri programmi per il weekend >> risponde senza guardarmi.
Altri programmi?
<< Sono sicuro che puoi annullarli. La mia idea è molto più interessante >> dico con tono allusivo e lei alza lo sguardo, fissandomi seria.
Perché adesso sembra così fredda e distaccata?
<< Non posso farlo >> dice lapidaria.
Mi avvicino a lei lentamente, tentando un'altra strategia.
La abbraccio da dietro lasciando una scia di baci dietro il suo orecchio.
La sento rabbrividire, ma rimane rigida tra le mie braccia.
<< Resta con me >> chiedo ancora in un sussurro.
<< Non posso.. >> dice, staccandosi da me e afferrando la borsa.
La guardo accigliato: << cosa devi fare di così importante da non poter cambiare i tuoi piani? >> domando un po’ scocciato.
La vedo guardarmi , stringendo le labbra: << mia sorella torna da una vacanza e vado a prenderla in aeroporto nel pomeriggio >> risponde.
<< Ti accompagno io, mi piacerebbe conoscerla! >> propongo.
<< No! >>.
La veemenza della sua risposta mi lascia di stucco: << Non vuoi che conosca tua sorella? >> chiedo stralunato.
<< Non ce n’è bisogno >> taglia corto.
<< Allora possiamo vederci stasera? Domani? >> domando ancora, ma lei scuote la testa.
<< No, non credo >> afferma, infilando la giacca.
Mi avvicino a lei irato: << che cosa sta succedendo adesso Kikyo? >> chiedo duro.
Lei mi fissa seria, anche se le labbra sembrano tremarle leggermente: << proprio nulla >> afferma testarda.
<< E allora questa notte? Perché adesso stai scappando dopo quello che è successo? >> le domando, non capendo il suo atteggiamento.
Che cosa le sta prendendo?
<< Questa notte non è successo nulla. io ho bevuto un po’ troppo e tu ti sei tolto lo sfizio. Adulti consenzienti che fanno sesso. Ora basta però >>.
Mi blocco e la fisso incredulo, pensando che deve essere impazzita: << Non sembrava affatto che tu avessi bevuto troppo. E sei stata tu a voler fare l’amore o sbaglio? >> le domando rudemente.
Mi sta prendendo in giro?
<< E questo ti sembra normale per la Kikyo che hai conosciuto in questi mesi? >> mi chiede con tono che sembra esasperato.
<< No, ma.. >> comincio, senza saper bene dove vuol andare a parare.
<< Ecco, vedi? Ho bevuto di sicuro troppo. Ora chiamo un taxi, vado  a casa e dimenticheremo questa notte.. ok? >> dice avviandosi verso la porta.
<< Ti accompagno io a casa >>.
<< Ti prego >>  mi ferma lei con una mano alzata; << Dobbiamo lavorare insieme. Credo sia meglio per tutti e due se prendo un taxi e diamo un taglio a questa cosa, non ti pare? >> mi domanda ma io mi limito a stringere la mascella.
Vorrei trovare qualcosa di sensato da dire, qualcosa per trattenerla e per farle cadere dal viso quella maschera di freddezza che è così decisa ad indossare.
Ma l’orgoglio, quel maledetto, me lo impedisce: << Va bene, come vuoi >> rispondo infine, con voce priva di inflessione.
<< A lunedì >> mormora, prima di chiudersi la porta alle spalle, lasciando un gran silenzio.. e un gran vuoto.
Inuyasha,smettila di fare il rammollito. E' solo una donna, come tante altre.
Allora cos'è questa sensazione che mi stringe al petto?

 
K pov.
 

Mi siedo sul sedile del taxi, tenendo il broncio per tutto il viaggio e cercando, con difficoltà di trattenere le lacrime.
Il  tassista sembra però ignorare il mio bisogno di silenzio e insiste nel propinarmi un monologo assillante sulla mancanza di pioggia, il prezzo della benzina e chissà cos’altro.
Grazie al cielo sembra accontentarsi dei miei saltuari bofonchi di assenso, dato che non ho affatto voglia di pensare al tempo, alla siccità o alle crisi mondiali. In questo momento  ho davanti agli occhi lo sguardo feroce che Inuyasha mi ha lanciato quando sono uscita dalla sua stanza.
Era arrabbiato, infuriato con me per avergli dato buca, per aver trascorso una notte di piacere e poi averlo piantato in asso.
Ma che altro potevo fare?
Comunque è meglio così. È meglio che mi odi e che mi giudichi un po' suonata.
D'ora in poi mi lascerà in pace, anzi lascerà in pace Kikyo da lunedì mattina, e questa è la cosa più importante.
Entro in casa, desiderando solo immergermi in un bel bagno caldo fino al momento di andare a prendere mia sorella all'aeroporto, quando noto la luce lampeggiante sulla segreteria telefonica.
Mi avvicino circospetta e, convinta di sentire la voce di Inuyasha, premo esasperata il bottone per ascoltare il messaggio ma, stupita, mi rendo conto che la voce è quella di Kikyo!
In un secondo momento registro il significato delle sue parole e il sangue mi si ghiaccia nelle vene:
“ Ciao Kagome… spero che le cose in ufficio e con Inuyasha vadano meglio, perché mi dispiace dirti che credo ci metterò un po’ più di tempo a tornare… vedi è successo che.. “.
Sento le sue parole ma il mio cervello rifiuta di elaborarle.
E adesso cosa farò?
 







ANGOLINO MIO

Eccomi qua. Lo so che forse volete picchiarmi ma è venuto fuori così.
Ho pensato a lungo a come svolgere questa storia e ammetto che all'inizio pensavo a tutt'altro risvolto; ma mentre scrivevo mi sono accorta che qualcosa stonava e.. nulla il resto è venuto fuori così.
Dalle recensioni so ch equasi nessuna di voi si aspettava che Kagome cedesse cosi presto e nelle vesti di Kikyo... ma ho pensato che fosse l'atteggiamento più coerente per come ho tratteggiato il suo personaggio. Può sembrare anche un pò affrettato, ma spesso la passione può risultare tanto forte da spegnere del tutto la razionalità.

Spero di non avervi deluso.
Sono curiosissima di sapere le vostre opinioni e vi prego di non essere timide e di lasciare qualche recensione, per farmi sapere cosa ne pensate! Aspetterò con ansia il giudizio! ^^ Credo di aver rispettato il rating, se cosi non fosse,fatemelo notare :)


Cha dire, io ringrazio immensamente chi legge questa storia, chi l'ha aggiunta tra PREFERITI SEGUITE o RICORDATE. Grazie!
Un grazie di Cuore va anche alle meravigliose ragazze che hanno lasciato una recensione! *__* Siete fantastiche.
Vi linko anche il gruppo Facebook dedicato alle mie storie: 
https://www.facebook.com/groups/682770181739869/

Ci tenevo a dire che la storia non sarà lunghissima, forse 7 o 8 capitoli, per domande o altro potete contattarmi tranquillamente.
Baci a presto!
 

 

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Capitolo 5
*** Proposta (in)accettabile ***


Buonasera, fanciulle!
Ecco il capitolo.. alla fine i commenti eheh :)


Capitolo 5 : Proposta (in)accettabile.

 

 

K Pov

 
Chiunque abbia inventato il detto “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede bene”, deve essere senz’altro qualcuno di molto saggio.
Sento le gambe tremare, mentre con il volto pallido ascolto le parole di mia sorella, sperando che all’improvviso scoppi a ridere e dica di stare scherzando, ma tutto ciò che sento, purtroppo, risulta fin troppo reale: << Ciao Kagome… spero che le cose in ufficio e con Inuyasha vadano meglio, perché mi dispiace dirti che credo ci metterò un po’ più di tempo a tornare… vedi, è successo che io e Naraku abbiamo avuto un brutto incidente. Per fortuna siamo entrambi salvi ma, mentre io me la sono cavata con qualche livido e un braccio rotto, Naraku ha riportato fratture multiple alla gamba che, dovrà essere operata urgentemente nelle prossime ore. Non posso certo abbandonarlo ora! Ed è normale che, almeno per due o tre settimane, avrà bisogno di qualcuno che stia con lui e lo aiuti. Mi dispiace Kagome, lo so che ti avevo promesso che sarei tornata domani, ma non posso farlo! Ti prego, ho bisogno di te ancora per un po’.. >> sento il tono angosciato di Kikyo e mi si stringe il cuore.
Nel messaggio successivo, mi informa che Naraku è uscito dalla sala operatoria e che l’intervento, sembra essere andato bene.
Un incidente?
Santo cielo! Per fortuna mia sorella e Naraku stanno bene, ma..  
Avrei dovuto essere qui quando lei ha chiamato, assicurarmi che stesse bene e tranquillizzarla prima dell’intervento del suo fidanzato… e invece dov’ero?
Nel letto del suo capo!
Il sangue smette di scorrermi nelle vene, quando mi rendo pienamente conto dell’implicazione di tutta questa storia: Kikyo non tornerà a lavoro lunedì!
- Oh Dio, no! Dovrò fingere di essere mia sorella chissà per quanto tempo ancora, prima che lei riesca a tornare qui! -  penso, trattenendo a stento un grido di angoscia.
Fino a questo momento sono riuscita a convincerlo, è vero.
Ma quanto ancora potrà durare questa storia?
Non posso che dire la verità.
Forse Kikyo perderà il lavoro, ma in ogni caso, lo avrebbe perso perché prima o poi, Inuyasha si sarebbe reso conto dell’inganno e allora, cosa sarebbe successo?
No, devo essere io a dirgli la verità.
Ora non mi resta che trovare il modo per farlo.
 
 


Inu Pov

Sono rimasto da solo per tutto il finesettimana, a rimuginare su quanto accaduto con Kikyo.
Più ci penso e più non riesco a credere che sia fuggita in quel modo, dopo la passione che si è scatenata tra noi!
Quando, durante quel ballo, che stava mettendo seriamente in difficoltà il mio autocontrollo, si è stretta a me dicendo che voleva fare l’amore, per un attimo non ho creduto alle mie orecchie.
Dopo una settimana a cercare di starle il più lontano possibile, finalmente l’ho stretta tra le braccia e ho fatto l’amore con lei con una passione e un coinvolgimento, che non ho mai avuto per nessun’altra.
E lei che ha fatto?
Mi ha piantato in asso!
Più volte sono stato tentato di chiamarla, ma per dirle cosa?
Se è stata capace di andarsene dopo la notte straordinaria trascorsa insieme, che senso aveva rincorrerla?
E adesso sono qui, come un idiota, a misurare a grandi passi la lunghezza dell’ufficio, mentre lei è nuovamente in ritardo!
Dove si sarà cacciata quella stupida donna?
Sempre più furibondo, mi avvicino al telefono per chiamarla, proprio mentre il trillo dell’ascensore annuncia l’arrivo di qualcuno.
Poco dopo, dei passi leggeri e il rumore di tacchi risuona nel corridoio e, mi siedo velocemente alla mia scrivania.
Poco dopo, bussano alla porta e, al mio "avanti", ecco che appare la causa della mia notte insonne.
<< Posso entrare? >> domanda esitante.
Alzo lo sguardo da dei fogli presi a caso sul tavolo e, fingendomi noncurante, annuisco.
Non posso fare a meno di guardarla mentre, con l’eleganza di una ballerina, si siede di fronte a me, accavallando le gambe kilometriche, fasciate in un paio di collant neri velati, abbinati ad una gonna rossa decisamente corta ed estremamente aderente e, ad una camicetta nera, lievemente trasparente.
Deglutisco, cercando con rabbia di concentrare l’attenzione sul suo viso e non sul suo corpo fantastico, ma fatico non poco.
<< Sei in ritardo ancora >> dico serio, cercando di scacciare i pensieri erotici che mi ronzano in testa.
La vedo irrigidirsi per un secondo, per poi sospirare: << Mi dispiace. Devo parlarti, è una cosa importante >> dice, con voce leggermente esitante.
<< Come è andata con tua sorella? >> chiedo, ignorando la sua frase e guardandola fissa negli occhi.
La vedo esitare per un secondo, prima di stringere le labbra in una linea sottile e distogliere lo sguardo dal mio: << Non ce l’ha fatta, ha avuto.. un contrattempo >>.
Ma guarda.
Quindi, come sospettavo, era tutta una messa in scena per defilarsi da me.
<< Stavo quasi per non venire oggi, ma poi ho pensato che  meritavi di sentire quello che ho da dirti, di persona >> afferma senza guardarmi, con voce nervosa.
<< Non mi pare tu abbia molta scelta, visto che hai firmato un contratto, ricordi? >> ribatto acidamente.
Lei sorride in modo strano e scuote la testa: << No. Mi spiace di averti deluso, ma non posso proprio continuare. Non... così. >>
La sua frase mi gela sul posto, anche se sento la rabbia scorrere nelle mie vene come lava bollente. 
<< Cosa vuoi dire?>> chiedo, alzandomi di scatto e facendo il giro della scrivania.
<< Non ti sembra di esagerare? Adulti consenzienti e compagnia bella >> dico, sputandole addosso le sue parole, quelle stesse parole che mi hanno corroso lo stomaco per tutto il fine settimana.
Lei sussulta, alzando il mento e fissandomi con uno sguardo gelido.
<< Non è solo per quello che è successo >>.
<< Ah no? E allora di cosa hai paura? >> affermo, alzando un poco la voce.
<< Non ho paura! >>
<< E allora perché stai scappando? >> chiedo avvicinandomi a lei, che di riflesso arretra.
<< Io non sto scappando! Tu non capisci! >> mi grida contro, irragionevole.
<< No, hai ragione, non capisco proprio. Cosa c’è che non va? Non sei stata bene con me? Non ti è piaciuto stare tra le mie braccia? >> domando, con tono duro ed esasperato.
<< Non è questo il problema! >> .
<< E allora qual è?! >> domando adirato.
Vedendola esitare, la prendo per le braccia e l’attiro a me, baciandola con tutta la passione che ho covato dentro in questo weekend, da quando è fuggita dalla mia porta.
Dopo un attimo di tentennamento, risponde con trasporto ai miei baci e non posso fare a meno di stringerla a me, di carezzare il suo favoloso corpo, di cui ho sentito la mancanza.
La sento gemere sulle mie labbra e il desiderio di farla mia, anche sulla scrivania di questo maledetto ufficio, mi travolge.
Il suono del telefono, acuto e insistente, interrompe il nostro bacio.
Riluttante, mi allontano da lei, che sembra riscuotersi dal torpore indotto dalla passion e, si porta tremante una mano alle labbra.
<< La discussione è finita. Non voglio più sentirti dire che vuoi andartene >> dico, mentre mi avvicino al telefono per rispondere.
<< Ma Inuyasha, io .. >> comincia rossa in volto e decisamente impacciata. Le sue labbra sono tumide a causa dei miei baci; i capelli sono scompigliati e la camicia è fuoriuscita dalla gonna.
per un attimo sono tentato di mandare al diavolo chiunque sia dall'altra parte del telefono e, di farla mia all'istante.
Tuttavia non è di certo il momento per lasciarsi andare alla passione: << Niente ma! Torna pure a lavoro >> la congedo e, la vedo uscire lentamente dall’ufficio.
Uno a zero per me, Kikyo.
 



K Pov.
 
Che uomo impossibile!
Non mi ha fatto neanche parlare!
Come si permette a congedarmi così?

Avrei dovuto starmene a casa e telefonargli, almeno avrei evitato di essere attratta da quei suoi occhi magnetici e distratta dalla sua vicinanza minacciosa.
Non so come sia potuto succedere che, invece di parlargli delle mie bugie e del fatto che per una settimana ho lavorato con lui spacciandomi per mia sorella, alla fine l’argomento della breve discussione si sia incentrato su ciò che è accaduto tra noi.
Sembra proprio che qualcosa trami contri di me per impedirmi di raccontare la verità.
<< Prendi la tua borsa e andiamo >> sento dire alle mie spalle.
Sussulto, colta di sorpresa e mi volto verso Inuyasha, guardandolo stralunata.
<< Che cosa? >> domando confusa.
<< Dobbiamo uscire, abbiamo un incontro tra mezz'ora con Koga Yoro per definire alcune dettagli del progetto >> afferma, con un tono tale che sembra rivolgersi ad una bambina stupida.
Lo fulmino con lo sguardo e incrocio le braccia sul petto: << E io che cosa centro? Fino ad ora, non è stata necessaria la mia presenza o sbaglio? >>.
Lo vedo sbuffare spazientito: << Koga ha insistito molto, affinché tu venga coinvolta nel progetto e nel team che se ne occupa >> annuncia a denti stretti, mentre io spalanco gli occhi incredula.
Cosa?
No e poi no!

<< Non ho alcuna intenzione di far parte del team! >> dico, forse un po’ troppo bruscamente.
Lui stringe gli occhi e mi guarda trattenendo a stento la rabbia: << Tu verrai, perché lo richiedo io che, fino a prova contraria, sono il tuo capo. Koga insiste perché tu sia coinvolta e non ho intenzione di contrariare il più importante socio dell’affare solo perché tu fai i capricci, sono stato chiaro? Quindi prendi borsa e cappotto e, andiamo. Siamo già in ritardo! >>.
<< Ma io non ho accettato proprio niente! >> dico, afferrando mio malgrado le mie cose e correndogli dietro.
Lui si blocca sui suoi passi e mi fissa gelido: << Ho accettato io per te, Kikyo. E adesso smettila. Sarà più comodo che tu sia nel team, visto che presto dovrò partire per recarmi alcuni giorni fuori città. Tu potrai continuare a presenziare ad eventuali riunioni e portare avanti il lavoro, come se io fossi qui. E' per questo che ti pago, o sbaglio? >> afferma pungente.
Io rimango in silenzi,o non sapendo cosa ribattere e lui si dirige verso l’auto, tenendomi poi galantemente aperta la portiera.
Scivolo in silenzio sul sedile di pelle e per tutto il tragitto, guardo fuori dal finestrino, cercando di non pensare alla vicinanza di Inuyasha e, facendo di tutto per scacciare l’ansia che mi corrode il corpo, sapendo che ancora una volta non sono stata in grado di dirgli la verità.
<< Stai tranquilla Kikyo, sei in grado di occuparti perfettamente del ruolo che ti è stato assegnato >> dice serio, una volta posteggiata l’auto.
<< Non è questo che mi preoccupa >> mormoro, ma lui è già sceso per aprirmi la portiera e non sente le mie parole.
 
La riunione si svolge velocemente e quando, due ore dopo, mi siedo di nuovo in auto allacciandomi la cintura, tutto quello che è accaduto sembra un ricordo sfocato.
Ho mentito!
A tutte quelle persone, ho mentito su chi sono!

Quando Koga ha proposto davanti a tutti il mio ingresso nel team, aspettando il mio consenso, non ho potuto far altro che annuire.
Cosa avrei potuto dire?
La verità, insinua una vocetta nella mia testa.
Ma come potevo farlo, davanti a tutti? Davanti a Koga che mi ha dato la sua fiducia e soprattutto.. davanti Inuyasha?
<< Sei silenziosa >> afferma il mio capo, nonché protagonista dei miei pensieri più nefasti.
<< Non ho nulla di importante da dire >> affermo atona.
<< Alla fine però, hai accettato di entrare in squadra. Sono contento >> ribatte, con voce modulata e un sorrisetto sarcastico.
<< Non penso di aver avuto molta scelta >> dico, acida.
Non mi accorgo che siamo usciti fuori dalla strada principale, fino a che non lo vedo posteggiare l’auto nei pressi del lago artificiale, che si trova appena fuori dal centro città.
<< Cosa facciamo qui? >> domando stupita.
Lui si volta a guardarmi e afferma con semplicità: << Facciamo un giro >> e cosi dicendo, scende dall’auto.
Stralunata apro lo sportello e scendo anche io, guardandomi intorno.
Una passeggiata?
<< Non credo sia una buona idea, c’è del lavoro da sbrigare in ufficio >> dico, senza fiato.
L’idea di camminare sola con lui, sulla spiaggetta che costeggia il lago, mi causa un batticuore.
Ignorandomi, afferra la mia mano e incomincia a camminare, lo sguardo rivolto verso le acque del lago dove dei cigni, stanno prendendo molliche di pane lanciate da alcuni ragazzi seduti sulla sabbia.
<< Inuyasha.. >> chiamo, cercando di liberare la mano dalla sua stretta, che non mi permette di respirare con la giusta regolarità.
Kagome, datti una calmata, santo cielo!
Lui, improvvisamente, mi lascia andare e si volta, rallentando l’andatura dei suoi passi: << Non avevo nessuna voglia di tornare sul campo di battaglia rappresentato dal nostro ufficio, per ricominciare a litigare con te >> afferma serio, mentre io spalanco gli occhi sorpresa.
<< Infatti non dovremmo litigare, ma lavorare >> ribatto io, cercando di modulare la voce.
<< Ho pensato che, una passeggiata, avrebbe calmato un po’ le.. scintille tra noi >> afferma quasi indifferente.
Lo vedo fermarsi e slacciarsi i lacci delle scarpe.
Mi guarda per un secondo e, inaspettatamente sorride, mandando il mio cuore in tachicardia: << Togli le scarpe e goditi questa passeggiata Kikyo. Rilassati e respira l’aria fresca e pulita >> dice, prendendo le scarpe e riprendendo a camminare a piedi nudi.
Lo fisso per qualche secondo, a pochi passi di distanza e, non posso impedirmi di pensare che, oltre ad essere molto affascinante, ora che ha la camicia aperta sul collo e i piedi nudi, sembra molto più.. umano e avvicinabile, rispetto al serio datore di lavoro che è di solito.
Pensierosa, mi chino e, prima di pentirmene, mi tolgo le scarpe e riprendo a camminare con lui.
Dieci minuti dopo mi ritrovo con la sabbia attaccata alle calze e i capelli scompigliati, ma non me ne curo.
La brezza è fresca e porta con se odore di fiori e di pulito, mentre il sole splende nel cielo.
Sbircio l’uomo silenzioso al mio fianco, anche lui con le scarpe in una mano, i calzoni tirati un po’ su e i piedi nudi che lasciano grandi impronte sulla sabbia: è terribilmente affascinante!
Cielo, anche i suoi piedi sono sexy!
Accortami dei pensieri che mi passano per la testa, cerco di darmi una regolata.
Che diamine, sembro un’adolescente in piena crisi ormonale.
Kagome, eppure ne hai visti di uomini belli; smettila di fare pensieri stupidi sul capo di tua sorella! – cerco di rimproverarmi.
Mi accorgo ad un certo punto che Inuyasha si è fermato e mi guarda con la coda dell’occhio, studiandomi in silenzio.
Che cosa sta pensando?
Perché mi guarda con quegli occhi dorati come a volermi rimproverare qualcosa?
Facendo finta di niente, mi avvicino di più alla riva, osservando il fluire tranquillo dell'acqua sulla sabbia e, per un attimo, desidero che anche la mia vita possa scorrere cosi tranquilla.
<< Se hai accettato di far parte del team, vuol dire che non vuoi più andartene, vero? >>.
Le sue parole mi arrivano piano all’orecchio e, voltandomi un poco, vedo che Inuyasha è proprio dietro di me, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni e l’espressione indecifrabile sul viso.
E cosi, va subito al nocciolo della questione.
<< Cosi pare >> mi limito a rispondere, con tono controllato.
Cosa posso fare?
Andarmene?
Non si tratta più di Inuyasha e neanche di mia sorella.. ma di un progetto da migliaia di euro.

Stringo i denti.
L’unica cosa che posso fare, è cercare di limitare i danni e stringere i denti fino al ritorno di Kikyo, cercando di non perdere la testa prima.
Inuyasha si avvicina piano, ponendosi di fronte a me, oscurando con la sua massiccia presenza, tutto il paesaggio: << Ho una proposta da farti >> afferma cauto.
Avvertendo immediatamente l’attrazione fatale che spinge il mio corpo ad avvicinarsi al suo come due calamite che si attraggono, stringo i denti e faccio un passo indietro, scuotendo la testa.
<< Non sono interessata alal tua inaccettabile proposta, capo >> affermo seria.
Lui stringe gli occhi: << Non ti ho neanche detto di che cosa si tratta! >> ribatte, contrariato.
Respiro profondamente, mantenendo una calma apparente, mentre il mio corpo  e il mio cuore sono in tumulto: << Non serve saperlo. Non verrò a letto con te! >> ribatto inferocita.
Non è difficile interpretare il messaggio nei suoi occhi e, dannazione, una parte di me vorrebbe mandare ogni cosa a quel paese e avvicinarsi a quel corpo possente, per essere stretta tra le sue braccia e baciata ardentemente.
Ma una parte del mio cervello, capisce che tutto è tremendamente sbagliato e che non potranno che esserci conseguenze negative, se mi lascio travolgere da lui e dalla passione.
Lo vedo stringere la mascella e capisco di aver centrato l’argomento: << Se ti ricordi, ci sei già venuta a letto con me >>.
Trattengo il respiro, mentre mi afferra il polso e mi avvicina a sè, tanto che le nostre gambe si sfiorano e i nostri nasi sono a pochi millimetri l’uno dall’altro.
E le nostre labbra..
No! No! Non devo cedere!
Cerco di divincolarmi e allontanarmi da lui: << E’ stato un errore, non deve ripetersi! >> affermo con tono sprezzante.
<< Sono sicuro che, non tutti gli errori sono cosi belli e soddisfacenti >> ribatte sfrontato.
Non dirmelo, ti prego.
<< Perché invece, non ci mettiamo una bella pietra sopra e ci dedichiamo al lavoro come abbiamo sempre fatto? >> chiedo disperata.
Lui sospira e un lampo appare nei suoi occhi per un attimo: << Vorrei poterlo fare Kikyo, davvero. Ma non ci riesco. Ho voglia di te, ancora. Non riesco a scordare il tuo corpo, il tuo profumo, il tuo sapore.. >>.
Il mio cuore si ferma.
Il mio corpo si scalda, al ricordo di tutte le meravigliose sensazioni che ho provato facendo l’amore con lui.
Facendo sesso, non amore.
<< Neanche tu riesci a farlo, anche se non lo dai a vedere. Il tuo cuore batte fortissimo e il tuo petto si alza e si abbassa al ritmo frenetico del tuo respiro. Cara mia, anche tu mi vuoi >> dice, con voce seducente, parlando al mio orecchio.
Non devo cedere, non devo cedere!
<< Tu mi desideri e io desidero te. Perché vuoi opporre tutta questa resistenza? >> mi chiede, massaggiandomi persuasivo le braccia.
<< Non è così semplice >> dico, il fiato corto per lo sforzo di resistere al suo tocco.
<< Perché no? >> chiede serio.
<< Io lavoro per te! Tu sei il mio capo, non possiamo! >> dico, quasi disperata.
E io sono Kagome, non Kikyo, dannazione!
Mi afferra il mento, guardandomi negli occhi: << Hai paura di perdere il lavoro? Se è così, puoi stare tranquilla. Sei una collaboratrice esemplare e, quando questa passione forte tra noi sarà spenta, potrai continuare tranquillamente a lavorare con me, lo prometto >>.
<< Non posso! >>.
<< Si che puoi e, più scappi, più io dovrò rincorrerti, ma alla fine succederà comunque, lo sai anche tu! >> mi provoca.
<< Come posso convincerti a finirla con questa storia? >> domando, ormai sulla soglia di una crisi di nervi.
<< Semplice, lasciami fare >> dice, imperturbabile.
Lo guardo, non credendo alle mie orecchie: << Così, dovrei diventare la tua amante per un po’ e poi tornare al mio lavoro, mentre tu potrai riprendere ad essere il mio capo cattivo? >> ribatto, incredula.
<< Esatto. Se non ci liberiamo di questa ossessione, lavorare insieme sarà un vero inferno >> dice, come se fosse ragionevole.
Questo è vero, visto la settimana di tensione erotica che abbiamo vissuto.
Ma diventare la sua amante?
Respiro profondo, mentre nella mia mente si arrovellano pensieri confusi e contrastanti: << e.. quanto pensi che durerà questa ossessione, prima di quietarsi? >> domando e, nello stesso momento, penso di essere davvero folle.
Lui scrolla le spalle, sorridendomi seducente: << Chi può saperlo? Forse due o tre settimane basteranno per toglierci ogni voglia! >>.
<< Cosi tanto? >> domando indifferente, mentre il mio cuore si stringe in una morsa pensando che per me, non basteranno mai due settimane per liberare la mia mente e il mio cuore dal pensiero di lui.
<< Non sono per le cose a lungo termine >> dice, fugando qualsiasi dubbio.
Per un attimo, mi fermo a meditare su questa folle faccenda: Kikyo rimarrà all’estero ancora quattro, cinque settimane. Nel mentre, io dovrò continuare a lavorare al suo posto e assumermi gli impegni per il progetto con Yoro. Infine, dovrò continuare a lavorare per Inuyasha..
Forse, potrei essere la sua assistente di giorno, e la sua amante di notte.
Un pensiero folle, che in un attimo mi attraversa la mente.
In due o forse tre settimane, stando alle parole di Inuyasha, tutto si concluderà e io avrò tutto il tempo di ristabilire con lui un rapporto di lavoro normale, prima del ritorno di mia sorella.
Vuoi davvero fare questo? Diventare l’amante di un uomo ricco che, quando si sarà stufato di te, ti lascerà andare senza rimpianti?
È una pazzia!
Ma, mentre mi volto verso di lui, per rifiutare la sua proposta, faccio l’errore di guardarlo negli occhi e, sotto lo sguardo appassionato che mi rivolge, i miei buoni propositi svaniscono come neve al sole.
<< Ti voglio con me, nel mio letto. Ho bisogno di averti  >> afferma ancora, con la voce roca, prendendomi il viso tra le mani e fissandomi tenero.
Infondo, cosa ho ancora da perdere?
Faccio un respiro profondo, mandando al diavolo tutti i miei ferrei princìpi, prima di dire: << In questo caso, prima cominciamo, meglio è .. non credi? >>
Sotto il suo sguardo sorpreso, mi avvicino per baciarlo, firmando così la mia condanna.
Il bacio diventa subito estremamente appassionato e, mentre lui mi stringe tra le braccia, accarezzandomi il corpo con delicatezza e passione, penso che probabilmente ho perso completamente la testa.
Forse andrò all’inferno per questo ma, per il momento, mi godo il paradiso offerto da quest’uomo che ormai mi è entrato nella pelle.. e che, probabilmente, mi spezzerà il cuore.






Angolino mio

Allora, eccoci qui.
Devo dire che questo capitolo era un pò incerto: più volte ho pensato di modificarlo, ma alla fine ho deciso di lasciarlo così, non avendo altre idee su come migliorarlo xD
Spero che vi sia piaciuto almeno un pochino ^^
Che ne pensate di quello che è successo? Kagome ha fatto bene o male? Doveva accettare o no?
Spero mi farete sapere cosa ne pensate con qualche commentino <3

Ringrazio le splendide fanciulle che hanno commentato lo scorso capitolo, Grazie di cuore <3
Ringrazio coloro che leggono silenziosamente, anche se vi esorto a non essere timide e a dirmi tranquillamente cosa pensate della storia ^^
Ringrazio che aggiunge la storia tra PREFERITI, SEGUITE e RICORDATE <3
Questo invece è il link della nuova storia di cui ho pubblicato il prologo: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3343822&i=1
Poi vi lascio il link del gruppo Facebook:  https://www.facebook.com/groups/682770181739869/
Un BACIO, a presto! <3




 

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