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L’idea di scrivere questa raccolta di poesie-fanfiction mi è nata poco dopo aver acquistato il
libro a cui si ispira, la “Antologia di SpoonRiver” di EdgarLeeMasters.
A quelle stesse poesie si era ispirato Fabrizio De Andrè nella realizzazione di un meraviglioso album
intitolato “Non al denaro, non all’amore né al cielo”. Poco
tempo prima avevo visto anche il programma dedicato da Fabio Fazio a
questo cantante (e mi aveva colpito in particolar modo la visione della
leggendaria collina di SpoonRiver
e la scoperta che si trattava di un luogo reale), così, travolto da tanta arte
e genialità, ho sentito un brivido d’ispirazione XD e mi sono lanciato in quest’impresa titanica (la parte titanica è soprattutto non
sembrare spaventosamente ridicolo nel paragone con i predecessori che mi sono
scelto XD). Da questo nasce questa raccolta, in cui alcuni dei (tanti)
personaggi morti nel manga parleranno dalla tomba, raccontando sé stessi e i propri sentimenti. Al momento ho realizzato otto poesie, non escludo in futuro di
scriverne altre. Questo primo componimento, introduttivo, si ispira
smaccatamente a “La Collina”,
prima poesia del libro di Masters (e anche De Andrè cantava “Dove se n’è andato Elmer…
dove sono Bert e Tom…
dormono, dormono sulla collina. Dormono, dormono sulla
collina”). E questo è tutto, più o meno. Vi lascio
l’ardua sentenza – ma vi prego, cercate di dimenticare
le mie fonti ed evitiamo i confronti XD. Leggete e commentate!
Il Monte
Gli uomini
ricordano poco:
la pietra
ha più lunga memoria.
Perciò
quei volti famosi
si decise
di scolpirli nel Monte,
per
salvarli dal tempo e i suoi mali,
perché
fossero un po’ più immortali.
Così vive
anche ora il villaggio,
incastrato
tra il cielo e la terra.
I suoi
padri li tiene sul Monte,
a
vegliare con occhi severi;
i suoi
figli sepolti in un campo,
senza
carne, né vita, o pensieri.
Dove sono
Obito, e Kakashi, ed Hizashi,
ed i
mille del clan sterminato,
che
guardarono il mondo
con occhi
rossi, con occhi bianchi?
Dormono, dormono sotto gli occhi del Monte.
Dormono, dormono sotto gli occhi del Monte.
Dove sono i guerrieri più forti
ed i
grandi eroi del passato,
dove sono
il potente Jiraya,
Zanna
Bianca, ed Asuma, ed Hayate?
Dormono, dormono sotto gli occhi del Monte.
Dormono, dormono sotto gli occhi del Monte.
Dove sono
i nemici, i bastardi,
gli
spergiuri ed i rinnegati,
chi tradì
per amore, per odio,
per enorme
ambizione o pazzia,
o
soltanto per pura anarchia?
Nemmeno il
Monte li guarda marcire.
Soltanto il
cielo li guarda marcire.
E se i
volti del Monte guardassero bene,
scorgerebbero tra i campi anche i propri, di nomi.
E
chiaramente è da quest’ultimo verso che ho tratto il
titolo della raccolta, a significare la solitudine di questi personaggi, che parlano
senza che nessuno (tranne voi) possa più ascoltarli. Il titolo originale doveva
essere “Antologia di Konoha”, ma poi mi è sembrato suonare quasi come una
parodia di “Antologia di SpoonRiver”,
anziché un omaggio, ed ho preferito optare per una scelta più libera. Riguardo
all’ordine di pubblicazione delle poesie, sto seguendo un criterio tematico:
partirò da quelle più cariche di sentimenti negativi, odio e rancore, per
andare via via verso quelle invece più ottimistiche e
positive, all’insegna dell’amore e della libertà. Alla prossima, con altre due
poesie. Ciao a tutti!
La cosa bella dei personaggi secondari
è che ti lasciano un sacco di libertà. Io nello scrivere questa poesia mi sono
basato principalmente su una frase di Jirobu (quando definisce i suoi nemici “spuntini” o qualcosa del
genere) e ho ci ho costruito su una storia che volevo avesse un sapore
grottesco senza però sfociare nel comico. Una specie di favola morale
sull’ingordigia. Spero vi sia piaciuta. Ciao!
P.S. Grazie a DarkMartyx93, Nomiemi e yama_nihal per le
bellissime recensioni. Bellissime per me non solo perché
lusinghiere (gh… XD) ma soprattutto perché
approfondite e puntuali. Tre sole recensioni così valgono almeno mille “bellissima, continuaaa!”
XD.
X Senboo (e chiunque altri abbia avuto il suo stesso problema): Jirobu,
il personaggio della scorsa poesia, era un membro del Quartetto del Suono,
comparso per pochissimo tempo durante l’inseguimento di Sasuke e sconfitto da
Choji
X Senboo (e
chiunque altri abbia avuto il suo stesso problema): Jirobu,
il personaggio della scorsa poesia, era un membro del Quartetto del Suono,
comparso per pochissimo tempo durante l’inseguimento di Sasuke e sconfitto da Choji. Tayuya, per chi non lo ricordasse,
era anche lei un membro del Quartetto: l’unica donna, la ragazza che usava un
flauto come arma e che è finita sconfitta da Temari.
Tayuya
Lo so, in molti me l’hanno già detto,
che non
ho certo una bocca pulita
ma fu il
mio destino
fottuto
e bastardo
a
sporcarmi la lingua e la vita.
Che cosa volete saperne voialtri
di cosa
sia crescere in strada,
e
mendicante
nella
speranza di avere un boccone
tendere a
voi, tremanti, le mani
inutilmente.
Di quello che sta su quel marciapiede
per voi
vale più la merda dei cani.
Che cosa volete saperne voialtri
di cosa
sia stare in mezzo a persone
che la
povertà ha reso stolte e brutali
che la
povertà ha reso come animali.
Per me è
stato come crescere sola,
tra gente
che non dice mai di aver fame,
non che
non l’abbia: non sa la parola.
E non mi
provate mai a raccontare
che
l’infanzia è comunque un periodo sereno,
che ad un
bambino, per esser felice,
basta
giocare e inseguire farfalle,
come
dicono spesso poeti, cantanti
ed altri
famosi scrittori di balle.
Io la trascorsi
con gioia e letizia
strisciando
nel fango, mangiando
la merda,
suonando talvolta
un flauto
trovato nell’immondizia.
E fu con
quello che per un momento
scoprii
una volta il mio vero talento:
suonando
il verso di un usignolo
lo vidi
reale, davanti ai miei occhi,
sbatteva
le ali, pronto a volare,
ed io,
spinta soltanto da fame,
tesi le
mani, lo volevo afferrare,
ma il
flauto dovetti lasciare cadere.
Tolte le
dita, l’incanto finito,
il pranzò
svanì, restò l’appetito.
E poi c’è
la storia non priva di noia
di come
una donna diventa una troia.
Mi vide un
uomo,
non era
poi male,
che disse
di avere per me dei progetti,
mi
avrebbe portata in un posto più bello.
Nei suoi
progetti il mio ruolo era questo:
dovevo
solo succhiargli l’uccello.
Ne vennero
altri dopo di lui
che
lodarono me e la mia immensa bellezza
ed io credetti alle loro bugie
non più
perché ingenua, ormai per stanchezza.
Finché incontrai l’unico vero
(pallido
in viso.
Occhi da
serpe)
che mi fu
padrone e maestro,
mi
insegnò ad affinare la mia arte.
Così, dopo
una vita trascorsa
da povera
stronza illusa e ingannata
a farmi
scopare da quattro coglioni,
fu con un
sottile piacere che appresi
come
essere io a creare illusioni.
Ne uccisi a
migliaia, di quella gente
per cui
valevo meno di niente,
e infine
crepai senza rimpianti
se non non averne ammazzati poi tanti.
Non fate
finta che importi a qualcuno:
non vi
importò quando ancora ero viva,
adesso
andate tutti a fanculo.
Senza offesa, eh XD. Questa poesia è la
mia seconda preferita in assoluto, e quella in cui ho
potuto usare con più libertà il mio stile. L’ho messa a questo punto della
raccolta, nonostante sia carica di rabbia, perché credo che comunque
il personaggio abbia una connotazione più positiva: Tayuya
è sì carica di odio, ma quell’odio le deriva dall’essere stata emarginata e
maltrattata, dal desiderio di amore insoddisfatto. Grazie a tutti per le belle
recensioni, passo a dare qualche risposta:
X Senboo
[ATTENZIONE SPOILER!]: in realtà su Kakashi la
certezza assoluta non c’è. Diciamo al 99%. Ora anche Naruto, arrivando a
Konoha, ha detto di non percepire il suo chakra (i
poteri del chakra naturale gli consentono invece di
avvertire la presenza di tutti gli altri). ETsunade sembra sinceramente convinta della sua morte. Se Kishimoto lo farà rialzare come
niente fosse fra qualche capitolo non lo so, però mi parrebbe poco sensato (e
se succedesse, sarebbe probabilmente per farlo morire sul serio poco dopo). Quindi ho un po’ anticipato i tempi nella poesia. Casomai,
pazienza, il dispiacere di aver scritto un’incongruenza sarà compensato dal
sollievo di avere ancora tra noi il ninja più cool di tutti i tempi (e il
personaggio per cui mi sono appassionato a Naruto)!
X Topy: ciao,
quanto tempo! Sempre felice di averti tra i miei lettori. Grazie dei
complimenti, spero di continuare a darti motivo di farmene XD.
P.S: ho copiaincollato la tua recensione su Word,
secondo il correttore automatico “citativo” non
esiste. E nemmeno il verbo “copiaincollare”,
a dire il vero XD.
X Urdi:
allora, la mia preferita… non posso dire di averle
ancora lette tutte, però certamente una che mi ha colpito tantissimo fin da
subito è SchofieldHurley.
Probabilmente perché ho sempre un debole per le tematiche
filosofiche. Altre che mi piacciono sono George Gray,
appunto, Sarah Brown, DorcasGustine, Wendell P. Bloyd e FrancisTurner (rispettivamente il “blasfemo” e il “malato di
cuore” di De Andrè)… In realtà, però, devo dire che in linea generale mi piacciono, ancor più
delle poesie dell’Antologia, gli adattamenti realizzati da De Andrè. Un esempio clamoroso è quella sul “matto” FrankDrummer, figura che in Masters è molto meno approfondita che nell’opera del
cantautore. Di fatto, ciò che mi incanta è come De Andrè sapesse fare vere magie con le parole, scrivendo
testi fluidi, discorsivi e argomentati come delle prose riuscendo però a dar
loro la forma di poesie. Le rime sembrano sgorgare fuori dal
nulla; la metrica è una cadenza piacevole e naturalissima, per niente forzata. Questa
è la sua caratteristica che più ho cercato di inseguire ed emulare, perché la
trovo geniale. La differenza tra poesia e prosa si annulla, tutto diventa
semplicemente un discorso pieno e perfetto in ogni suo aspetto, dal
significato, alla forma, alla musicalità.
Della trasmissione di Fazio la cosa che
poteva risultare più sgradita, secondo me, era
l’atteggiamento del conduttore, perennemente sull’orlo di una crisi di paralisi
da eccessiva cerimoniosità XD. Sinceramente, quando fa in quel modo lo detesto. E poi forse sono mancate alcune canzoni che
mi avrebbe fatto piacere sentire. Ad esempio quelle
del De Andrè più ironico e quasi scanzonato, come
“Carlo Martello”, o la geniale “Il Testamento”. Ho avuto la sensazione che il
perenne pregiudizio per cui le opere umoristiche
sarebbero inferiori per principio a quelle drammatiche/romantiche (pregiudizio
che io detesto con tutto il cuore) avesse colpito ancora. Di quelle che ci sono
state, però, alcune versioni sono state bellissime. “Via del Campo” cantata
dalla Nannini l’ho trovata meravigliosa.
Grazie
anche a Nomiemi e yama_nihal,
così come a tutti gli altri che hanno soltanto letto. Ciao!
Questa è la prima poesia che ho scritto della raccolta, e quindi soffre forse di qualche
ingenuità formale rispetto alle altre. Comunque, l’ho
pubblicata immutata anche perché, per me, è una delle più sentite. Fin da
quando ho letto il “Kakashi Gaiden” questo personaggio mi ha messo sempre parecchia tristezza: è uno di
quelli che (assieme ad Hinata) danno più la
sensazione di essere fuori posto in un mondo violento e crudele come quello dei
ninja, un ragazzino innocente e sensibile che proprio per questa sua natura è
condannato a soccombere. E per compensare la scarsa
qualità con la quantità, questa volta doppio aggiornamento: la prossima poesia
è sull’hokage Sarutobi.
Doppio aggiornamento, come dicevo…
quella sul Terzo Hokage è la seconda poesia che ho
scritto, ma la sua forma iniziale mi ha lasciato fortemente insoddisfatto, e
quindi l’ho completamente riscritta. Rispetto alla prima versione (che era soltanto
descrittiva) ho inserito un minimo di narrazione. Mi sono ispirato a una frase pronunciata da Orochimaru
durante il suo combattimento con Sarutobi, quando
l’hokage si sfila la veste rivelando la tenuta da combattimento e il sannin dice “avevate previsto la vostra morte, maestro Sarutobi?”.
Grazie per i commenti sempre
meravigliosi a Topy, DarkMartyx_93, Nomiemi e Senboo; a yama_nihal dico grazie e rispondo anche che, sebbene io non
mi sia sforzato di mantenere parallelismi particolari tra i miei personaggi e
quelli dell’album di De Andrè, una specie di
“suonatore Jones”, lo ammetto,
ci sarà. Ma non sarà lui a concludere la raccolta: la
sua sarà la penultima poesia, cioè la prossima. Grazie ancora a tutti e ciao!
Come giustamente aveva intuito Topy, il mio “suonatore Jones” è
proprio Jiraya, che ho
voluto eleggere a simbolo del desiderio di libertà e pace nel mondo altrimenti
così violento e guerresco di Naruto. L’effetto di “canto e controcanto”
tra i commenti della gente e le repliche di Jiraya è
un po’ ispirato ad un’altra canzone-capolavoro di De Andrè,
“Il testamento di Tito” (dall’album “La Buona Novella”). Mi è venuto in
mente, rendeva bene l’effetto, l’ho fatto. Grazie moltissime per i bei commenti
a Senboo (cliente affezionata XD), SkyEventide (ah, grazie anche a
proposito di “Qualcuno pensi ai bambini”), Topy, Nomiemi, e a tutti gli altri lettori. A proposito delle
richieste di una prosecuzione, devo dire che al momento
non sono proprio ispirato… però, trattandosi di poesie, veloci da scrivere una
volta che c’è l’idea, non escludo di continuare a farne qualcuna, di tanto in
tanto. Dipende anche da come andranno le cose nel manga.
Non prometto nulla, però. Alla prossima, e per ora ultima, volta!
Per chi non lo sapesse,
“ave atque vale” in latino significa “addio e sta’
bene”. Più che per classicismo appassionato, quest’espressione
l’ho inserita per una reminiscenza di quel capolavoro a fumetti che si chiama
“V for Vendetta”. Come giustamente ricorda DarkMartyx, Hinata è sempre stata uno dei miei personaggi
preferiti, e dopo quello che è successo nell’ultimo capitolo
semplicemente non potevo non scrivere questa poesia. Ho cercato di farla
malinconica e tenera, e devo dire di averla scritta
con molta attenzione perché l’argomento mi tocca da vicino (in fondo, quanto a
timidezza, all’età di Hinata io non ero molto diverso da lei; e anche ora… beh…
XD). Comunque, io sono convinto che per lei non ci sia
più speranza, e che se Kishimoto non ci ha mostrato
il suo corpo non è (come alcuni sostengono) perché si riserva di riportarla in
vita con qualche bizzarro coup de theatre, ma
semplicemente per una sorta di discrezione che ben si intona col personaggio. Se mi sono sbagliato, meglio; in tal caso considerate questa
poesia come una “whatif”. Comunque, la conclusione della raccolta slitta alla prossima
volta.
X Senboo: a
scrivere di Itachi,
ovviamente, ci ho pensato tanto. Mi sono fermato (quindi lo anticipo: non sarà
lui il prossimo) di fronte all’impressione di eccessiva
banalità di tutti gli sviluppi possibili. La verità è che quella svolta finale
che da personaggio ambiguo e tenebroso ha trasformato Itachi
in un bravo fratellino che ha sterminato il resto della famiglia in osservanza
agli ordini del villaggio mi ha spiazzato. Non ho trovato né appigli decenti
per una poesia né la motivazione per scriverla. Sarei riuscito a capire e
raccontare un assassino tormentato preda delle proprie ambizioni; ma un fedele
soldatino pronto ad ammazzare i genitori perché così gli è stato detto di fare
non mi ispira assolutamente niente. Su Itachi, a mia (durissima) opinione, Kishimoto
ha preso uno scivolone clamoroso, scrivendo una delle pagine più deprimenti
della storia del feuilleton.
Per le tue ipotesi ti do un indizio:
ripensa agli albori della serie. Ma proprio albori albori… e così è fin troppo facile XD.
X DarkMartyx93: a parte il discorso su
Hinata… mia cara, ma noi sulla cattiva strada ci siamo già XD. Non si tratta di
donne (o uomini) e alcol, che vengono considerate cose
abbastanza normali e anche piuttosto fighe… è la
parte dello scrivere quella scandalosa XD. E’ un tunnel dal quale non si esce,
oltretutto XD.
Grazie per le recensioni anche a nomiemi, yama_nihal, come sempre.
Ciao!
Oltre che dalle
canzoni di Fabrizio de Andrè, questa poesia mi è stata ispirata da un’altra
bellissima canzone. La dedico perciò all’autrice di quella canzone, Valentina
Giovagnini, il cui cuore oggi non batte più altro che “il passo silenzioso
della neve”.
Era da sempre che volevo scrivere
qualcosa su Haku e Zabuza, e finalmente mi si è presentata l’occasione. Questa
è la mia preferita di tutta la raccolta. L’ho lasciata per ultima ad indicare
come credo che sia di fatto una poesia di amore “assoluto”, tanto grande da
dimenticare ogni cosa.
A quanto pare, come accadde per Mark
Twain, anche per quanto riguarda Hinata le notizie sulla sua morte sono state
esagerate XD. Stiamo a vedere che succede nei prossimi capitoli... la mia
poesia sarà, come avevo detto, semplicemente una “what if”. Ringrazio comunque
per i molti bellissimi commenti che ho ricevuto da tutti voi.
X SHIKA CHAN: i tuoi gusti incontrano i
miei, perché in effetti sia Shikamaru che Deidara e Orochimaru sono tra i miei
beniamini XD. Alla poesia su Deidara ho pensato, e forse in futuro scriverò
qualcosa. Ma non prometto nulla. Avevo pensato anche ad Orochimaru: in questo
caso, però, ho rinunciato perché ho già una certa one-shot nel cassetto in
attesa di essere pubblicata che tratta di lui. La metterò on-line tra qualche
giorno, probabilmente. Non volevo ripetere concetti che avevo già messo in
quella storia, quindi ho lasciato perdere.
X DarkMartyx_93: sì, hai ragione sul
senso di distacco che volevo trasmettere con quel passaggio. Un po’ quello, un
po’ la volontà di dare la sensazione di come quell’amore fosse molto centrato
su Hinata stessa, con Naruto che invece nemmeno se ne accorgeva. E naturalmente
c’era anche la regola che mi sono imposto all’inizio per cui, al di fuori dalla
prima poesia e dai titoli, mi sono proibito di nominare direttamente i
personaggi. Questo soprattutto per resistere alla tentazione delle rime e delle
metriche facili basate su parole e nomi giapponesi: volevo che i testi fossero
nell’italiano più puro possibile, anche foneticamente.
Grazie anche a Senboo, SkyEventide e
Nomiemi. Per i ringraziamenti finali, non sapendo se prima o poi aggiungerò
altre poesie dopo di questa, anziché pubblicare il solito capitoletto
aggiuntivo magari, se sarà necessario, risponderò singolarmente via mail. E
comunque, fin da ora, ringrazio tutti quelli che leggeranno e commenteranno
anche questa poesia. Tra qualche giorno, inoltre, come ho già detto a SHIKA
CHAN, pubblicherò una nuova one-shot horror-introspettiva su Orochimaru. Ciao a
tutti!