Vacanze da Romano

di summerstar
(/viewuser.php?uid=716121)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombrelloni e teli da spiaggia ***
Capitolo 2: *** Idee geniali e punture di medusa ***
Capitolo 3: *** Cap.3= 'Pearl Harbor' ***



Capitolo 1
*** Ombrelloni e teli da spiaggia ***


Le nazioni, stanche della solita routine, decidono che è il momento di una bella vacanza.

 
Ed è qui che hanno inizio i problemi.
 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Proprio a casa mia dovevano venire tutti questi bastardi!?”

“Non te la prendere Romano! Dopotutto tu sei uno dei pochi ad avere un mare così bello!” Cercò di giustificarsi Italia, mentre andava a  poggiargli una mano sulla spalla.

“Potevano benissimo andare da Grecia o Spagna!” Romano stava per esplodere dalla rabbia… e come biasimarlo! Dopotutto non doveva essere piacevole trovarsi davanti a casa delle nazioni impazienti di farsi un bel bagno e divertirsi un po’, senza aver avuto un minimo di preavviso.

“Avanti, vedila in modo positivo! Dici sempre che nessuno ti considera e adesso guarda, sono tutti qui da te!” Sapeva essere furbo Italia, quando voleva. Con queste poche parole era infatti non solo riuscito a calmare Romano, ma addirittura a fargli piacere l’idea della piccola vacanza!

“… Dopotutto, questa potrebbe essere la giusta occasione per conquistare Belgio!”

Feliciano lo guardò inclinando la testa di lato.

“Ops… l-l’ho detto ad alta voce?”

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
Una volta avuto il permesso di passare la giornata sulle spiagge di proprietà del Sud Italia,le nazioni corsero subito a stendere il proprio telo e a sistemare gli ombrelloni.

“America, puoi spostare il tuo ombrellone spropositatamente gigante, per cortesia?” Disse l’inglese con un pizzico di stizza.

“Ahahah, nemmeno per sogno! Questo posto è perfetto per un eroe come me! Ho la vista su tutta la spiaggia, così se qualcuno è in pericolo sono pronto a salvarlo!” Mentre parlava, dietro la sua schiena comparve la bandiera a stelle e strisce, che si faceva sempre più grande, come sfondo del suo eroico discorso.

“Ho capito, mi tocca cambiare posto per evitare di sentire tutte quelle scemenze che spara Alfred… shit.” Pensò Inghilterra, ormai alla ricerca di un altro buon punto in cui poter posizionare l’ombrellone.

“Hey, Mon cher, perché non vieni qui a piantare l’ombrellone!”

“Oh, ecco dov’era finita la stupid frog… sai cosa? È proprio un bel posto questo, credo che mi metterò qui!”

“Magnifique! Vedrai che ti divertirai,con me...” Fece Francia, con uno sguardo super-malizioso.

“Non farti strane idee, sto qui solo perché è un ottimo punto dove poter piazzare il mio ombrellone.”

“Oh, allora non lo fai perché ti senti sessualmente attratto da me e pensi che questa sia l’occasione giusta per sfogare le tue voglie…?” Decise di azzardare, Francis.

L’inglese, manco a stare a dirlo, divenne rosso per l’ imbarazzo e la rabbia e in men che non si dica saltò addosso al francese e iniziò a strangolarlo, mentre gli rivolgeva i peggio insulti; Insulti non proprio adatti ad un gentiluomo come lui. Che iniziasse a sentire l’influenza di Romano, essendo nel suo territorio? Mah.

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Germania Germania Germania, mettiamoci qui, è perfettoo!”

“Va bene Italia, va bene…” Rispose Germania, troppo accaldato per poter rimproverare l’altra nazione dell’eccessivo entusiasmo.

“Germania, hai una bruttissima cera! Avrai mica preso la febbre in pieno Agosto?” Chiese preoccupato Feliciano.

N-nein, è che non sono abituato a tutto questo caldo!”

Italia ridacchiò “Allora che aspetti, spogliati! Intanto io sistemo l’ombrellone e i teli!” fece infine l’occhiolino e il pollice insù, come per voler rassicurare Germania.

Dal canto suo, Ludwig non sapeva se fidarsi o no. Dopotutto Italia sarebbe riuscito a ferirsi anche con un semplice ombrellone!  Alla fine decise però di lasciarlo fare,spinto dalla fretta di togliersi quei caldi vestiti. Iniziò quindi a togliersi maglia e pantaloni, rimanendo solo con il costume, dei colori della sua bandiera.

“Ok Ludwig, ho fatto, dovrebbe essere apposto cos…-” Italia, girandosi di scatto, vide il fisico scolpito di Germania e rimase… di sasso. L’aveva già visto a petto nudo, certo, (in realtà l’aveva visto proprio nudo! Ma quella è una vecchia storia…) era passato però molto tempo dall’ultima volta e, se fosse possibile, i suoi muscoli erano aumentati ulteriormente!

I-italien, non mi guardare così!” Disse Germania tutto rosso.

“ E’ che… è…sigh” Italia si mise a piangere mentre toccava i muscoli delle braccia e il torace del tedesco, facendolo avvampare e innervosire allo stesso tempo.

“I-io non avrò mai dei muscoli cosìììì!”

“A-andiamo Feliciano! N-non è così importante! ” Disse Ludwig mentre cercava di allontanare l’italiano.

“Facile dirlo per uno come te!” Disse Italia, mettendo su il broncio.

“Se ti allenassi come si deve allora forse anche  tu avresti un fisico come il mio! Nella vita non si ottiene niente senza sforzi e sacrifici e… ITALIAAA, TORNA SUBITO QUI!”

Feliciano decise che piuttosto che fare gli allenamenti, era meglio un bel bagno nel mare. Al diavolo il fisico scolpito, le ragazze le avrebbe rimorchiate anche con un po’ di pancetta.

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Belgio, che piacere vederti!” Romano le rivolse il più splendente dei suoi (rari) sorrisi.

“Anche per me è un piacere! Ah e grazie per permetterci di stare qui, è un gesto davvero gentile!”Anche Belgio gli sorrise.

“Per te farei qualsiasi cosa!” Avrebbe voluto dirle, Romano, ma si limitò ad arrossire e cambiare argomento “Perché tuo fratello non è venuto?”

“Mi ha detto che aveva dei problemi con alcuni tulipani…”

Hola! Come va Romano, è molto che non vedi il boss, eh?” Disse Spagna con un tono di voce molto alto, piazzandosi esattamente fra Romano e Belgio.

“Non sei più il mio boss, bastardo!” Urlò romano, che era diventato tutto rosso.

“Ciao anche a te Belgio!”

“Ciao!” Belgio non sembrava per nulla infastidita dalla presenza dello spagnolo, anzi,era felice che ci fosse anche lui. Romano la pensava invece in maniera leggermente differente…

“Che cazzo ci fai anche tu qui!? Sai bene che io ho… ecco… che Belgio mi p-piace da molto tempo e questa per me era la giusta occasione per conquistarla! Ma noo, deve sempre arrivare uno stupido spagnolo a rovinare tutto!” Gli disse, dopo essersi allontanato quello che basta per non farsi sentire dalla ragazza.

“Ma Lovi, non volevo impedirti di conquistare Belgio… (bugia) volevo solo passare un po’ di tempo con te…è davvero da tanto che non ci vediamo! (questo è vero…)” Antonio aveva stranamente perso il solito sorriso da ebete, rimpiazzato da uno sguardo afflitto.

Lovino sospirò… cavolo, era proprio un rompi palle Spagna, quando ci si metteva!

“Cerca solo di non darci troppo fastidio” Detto questo, Romano lasciò Antonio in quel posticino isolato per tornare da Belgio… anche se infondo voleva bene a quell’ebete di uno spagnolo (e questo non l’avrebbe mai ammesso a se stesso) ora doveva pensare solamente a lei.

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*
 


 
 
*°~°*Angolino dell’autricE*°~°*
 
Ciao a tutti!! :D Prima di tutto, vi ringrazio per aver letto il primo capitolo di questa mia breve storia! Poi, invito tutti quelli che hanno qualcosa da dire a recensire, sia che la storia vi sia piaciuta, sia che vi abbia fatto schifo! J *spera che tutti recensiscano per la prima opzione* xD
L’idea mi è venuta… semplicemente così, andando in vacanza… mi sono chiesta “Hey, e se le nazioni andassero in vacanza?” Lo so, lo so, questa storia è talmente banale che fa venir da piangere… ma, vabbè, mi sentivo ispirata ed ecco qui…!
Ah,  Ci tenevo a informarvi che il sorriso di Romano è appena stato inserito nella lista dei siti patrimonio dell’UNESCO!
 
Ringrazio ancora una volta tutti quanti, sia quelli che recensiscono,che quelli che leggono e basta, grazie milleee! Ciao ciao~

 
*°~Summerstar*°~

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Idee geniali e punture di medusa ***


Arthur entrò in acqua per due motivi, uno: aveva un caldo che neanche fosse nel deserto del Sahara, due: la giornata era appena iniziata e già non sopportava più la dannata rana vinofila.
 Questo giusto per iniziare la giornata in bellezza.

“Com’è il mare mon ami?”

“Non sono tuo amico” Disse Inghilterra al francese, con uno sguardo omicida.

“Ohh andiamo Angleterre!”

Francis iniziò a schizzare acqua contro l’inglese, continuando a ridacchiare. L’altro rimase immobile, con l’espressione che si faceva sempre più incavolata, diventando tutto rosso, tanto che dalle orecchie iniziò ad uscire un po’ di fumo.

“Ti diverti a stuzzicarmi, eh Francis?” Pensò Inghilterra “Ma si sa, che ride bene… chi ride ultimo!”

Con un balzo atletico, Arthur si avvicinò a Francis, premendogli le mani sulla testa e spingendo con tutta la forza che aveva verso il basso, con l’intenzione di annegarlo.
Sì, bé, ecco… questa era l’ intenzione  ma,non essendo Arthur esattamente un tipo robusto, a Francia risultò notevolmente facile rovesciare la situazione.
 
“Lasciami, you stupid idiot!”

“Se io ti lascio andare, cosa ricevo in cambio?” L’espressione sulla faccia del francese non prometteva nulla di buono.

All’improvviso, dalla bocca dell’inglese uscì un gemito di dolore, seguito da svariate imprecazioni dette in più di dodici lingue diverse, napoletano compreso. (Ok, stare troppo tempo nel territorio di Romano non gli faceva affatto bene)

“Ahahah, I-Inghilterra, stai, ahahah, stai bene?” Il francese sapeva bene che a quel punto avrebbe dovuto preoccuparsi ed andare a chiedere al poveretto il perché di questa reazione improvvisa, ma non ce la faceva proprio a non ridere, era troppo divertente vedere un gentiluomo tranquillo e posato come Arthur agitarsi e dire parolacce così volgari, senza che sia stato lui a scatenargli questa reazione!

Shit! Mi ha punto una fucking medusa!”

 
 
*°~°*°~°*intanto nella postazione di controllo dell’eroe*°~°*°~°*

 
 
“Che noia, non c’è nessuno che abbia bisogno di un eroe, qui!”

“…”

“Avanti Tony, vai a fare un po’ di casino, così poi  potrò intervenire!”

“…”

“Ho capito, non ne hai voglia… hey, ma, aspetta un secondo… quello è Inghilterra con un’espressione di puro dolore stampata in volto! E quello è Francia impegnato ad eseguire una risata malvagia!Cavoli, è davvero bravo, dopo devo ricordarmi di fargli i comlpimenti… comunque sia lo sapevo, alla fine qualcuno ha bisogno dell’eroe!!”

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
Una volta arrivati sulla spiaggia, Francia aiutò Inghilterra a sdraiarsi sopra il telo.
Dato che la nazione inglese era stata punta dalla medusa nella gamba destra,ciò gli rendeva difficile spostarsi, visto il gran dolore della puntura.

America, corso in difesa dei più deboli come un bravo eroe, chiese ad Inghilterra cosa era successo… a modo suo.

“No, America, non sono stato violentato/picchiato/ rapinato da Francia…” Disse l’inglese, esasperato sia per l’assurdità delle affermazioni (come si poteva rapinare qualcuno in mare?) che per il dolore che non accennava a scomparire.

“Sono solo stato punto da una medusa” Concluse Arthur.

Alfred guardò prima Inghilterra e poi Francia con un’espressione confusa, grattandosi la nuca “Eppure la risata malefica di Francis lasciava intendere tutt’altro…”

Dopo alcuni minuti di silenzio, in cui gli unici suoni che si sentivano erano i gemiti di Inghilterra e il chiacchiericcio che proveniva dalle altre nazioni presenti sulla spiaggia, America si tuffò improvvisamente in mare.

“Hey, ma che fai?” Chiese Francia, incuriosito da quel modo tranquillo,cosa del tutto insolita, di uscire di scena dell’americano.

“Vado a cercare la medusa che ha ridotto in questo stato Inghilterra! ” Urlò America, ormai già lontano dalla spiaggia. “I cattivi vanno puniti, SEMPRE!” Detto questo, Alfred si immerse nell’acqua in modo teatrale, scomparendo dal campo visivo delle due nazioni.

Inghilterra pensò alle parole dell’Americano.

“Arthur, perché hai la faccia tutta rossa?”

“EHM… n-niente è che… ho molto caldo ecco!”

Che ce l’abbia veramente un cuore, sepolto sotto tutto quell’egocentrismo?

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“C’è molto caldo oggi eh?” Chiese Belgio alla nazione che la stava ospitando.

“Sì,credo di sì, ma io ci sono abituato”

“Il sole picchia davvero molto!”

All’improvviso, si accese una lampadina sopra la testa dell’italiano (Strano, ormai Romano pensava che quella lampadina si fosse fulminata, dato che erano secoli che non si accendeva).
Avrebbe preso la crema solare che aveva nella borsa e l’avrebbe spalmata sulla schiena e sulle spalle della sua Bella, creando così un contatto con lei, che forse si sarebbe trasformato in qualcosa di più…
Si trovò costretto a scuotere energicamente la testa,Lovino, per far passare il rossore che gli aveva incorniciato il viso, a causa dei pensieri un po’ spinti (comunque irrealizzabili, data la presenza delle altre nazioni sulla spiaggia) che stava facendo.

 
“Ma dove diavolo è quella borsa?!”

“Ci sono problemi, Romano?”

“N-no tranquilla…”

Sì che ce ne sono, parecchi anche!! Come avrebbe attuato il suo piano senza l’elemento fondamentale: la crema solare?
Oltre alla borsa, anche un altro soggetto mancava all’appello.

“Belgio, hai mica visto dov’è andato Spagna?” Chiese Romano, sperando con tutto il cuore che la risposta fosse affermativa.

“No, mi spiace!”

Mai ‘na gioia.

“E se, dato che l’ho ignorato, si fosse offeso e se ne fosse andato? Prendendo la mia borsa invece che la sua?” I pensieri di Romano avevano un senso, considerando la sbadataggine di Spagna (e considerando anche che entrambi avevano una borsa praticamente identica).

“Belgio, io vado a cercare il basta… Spagna, torno subito!”

“Ok, cerca di trovarlo!” 

Era un’espressione preoccupata, quella di Romano?

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Ahhh~, ho fatto proprio un bel bagno! Il mare del fratellone è il migliore!”

“Sì, devo dire che è stato gradevole”

Germania ed Italia si stavano godendo il sole del sud sdraiati tranquilli sui loro teli, fino a quando una voce femminile non interruppe il loro dolce far niente.

“Ciao! Posso stare un po’ qui con voi? Romano e Spagna mi hanno lasciata sola…”

“Ciao Belgio!” Italia corse ad abbracciarla, cosa che diede inspiegabilmente fastidio al tedesco. “Certo che puoi rimanere, per noi va benissimo!”

“Grazie mille Feli!”

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Spagna, bastardo! Dove stavi andando?” Romano aveva finalmente trovato lo spagnolo, diretto verso l’uscita della spiaggia.

Quest’ultimo rimase sorpreso nel vedere che l’italiano,proprio il suo Lovinito, lo stava cercando; doveva aver corso molto, visto il fiatone che cercava in tutti i modi di nascondere.

“Romano, sei venuto di corsa a cercarmi non appena hai visto che il boss è sparito!?” Gli occhi di Antonio luccicavano, quasi non gli pareva vero.

“Il fatto, mio caro boss, è che hai preso la MIA fottuta borsa!”

Antonio guardò all’interno dell’oggetto in questione e sì, a quanto pare aveva fatto un errore.

“Comunque sia… te, te ne stai andando?” L’italiano gli fece la domanda guardando verso il basso.

Spagna lo guardò confuso e, proprio mentre stava per rispondergli, si bloccò.

Ecco che anche a lui venne in mente un’idea geniale.

“Sì, il boss ha visto che ci tenevi tanto a conquistare Belgio, che ha deciso di tornare a casa” Fece con un espressione tragica, esasperata al massimo, con tanto di mano poggiata sulla fronte.

In realtà l’intenzione di Antonio era quella di addolcire un po’ Romano facendogli un regalino, per l’esattezza regalandogli quel bel pomodoro di vetro che aveva visto in una bancarella prima di entrare in spiaggia. Per questo aveva preso la borsa (pensando che fosse sua), perché gli serviva un posto dove nascondere l’oggetto per poter fargli poi una bella sorpresa!

“Ah…”

In quel momento,però, la situazione giocava a favore dello spagnolo. Quella sarebbe stata la prova del nove, avrebbe capito se l’italiano ci teneva almeno un poco a lui, sfruttando un piano escogitato sul momento. Avrebbe visto se Romano, una volta saputo che se ne stava andando, l’avrebbe bloccato.

Quella era la prova del nove.

 
“Prima di andare via, ridammi la borsa”

Cosa? No no no no! Non doveva andare così!

Spagna si avvicinò a Romano per ridargli la borsa, ora era davvero triste.

Si voltò e fece per andarsene,ormai rassegnato all’idea che al suo Lovinito non importava nulla di lui, ma la voce dell’altro lo bloccò.

“Dove credi di andare senza la TUA borsa, bastardo?”

Ah già, la sua borsa…

“E… e poi…” La faccia di Romano si stava pericolosamente colorando di rosso. “Non puoi andartene lasciando a me il compito di togliere e trasportare ombrellone e borse varie, sei costretto a rimanere!”

Detto ciò, Romano si voltò velocemente, con la faccia che ormai era diventata un pomodoro.

Antonio esplose letteralmente dalla gioia, lo sapeva, che Romano gli voleva bene!

Mentre rideva come un bambino lo abbracciò da dietro, afferrandogli il collo e stringedolo fortissimo, era troppo felice.

“E lasciami, BASTARDO!!”

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
Germania si sentiva un po’ escluso, all’interno di quel trio.

Italia continuava infatti a ridere e scherzare con Belgio, quasi come fossero amici di vecchia data, che non si vedevano da anni. Continuavano a parlare e a parlare, sembravano proprio due amiconi. O anche qualcosa di più.

Ludwig sapeva che sarebbe andata avanti così fino all’arrivo dei due ragazzi scomparsi, per questo,per la prima volta in vita sua, fu sollevato nel vedere finalmente arrivare l’ ’altro italiano’, seguito da Antonio.

L’ ‘altro italiano’, invece, rimase impietrito, nel vedere la scena che gli si parò davanti: Belgio che parlava tutta felice con suo fratello, in un modo così diverso da come parlava con lui, in modo così… dolce.

Si  fece scuro, nei suoi occhi si leggeva prima rabbia, poi tristezza, poi frustrazione, poi più niente. Vuoto totale. Solo un profondo vuoto che riempiva le sue iridi.
Tutti, tutti preferivano suo fratello a lui. Persino lei, LEI, alla quale Lovino era affezionatissimo, per la quale avrebbe fatto l’impossibile, ora le sembrava uguale a tutti gli altri. Semplicemente un’altra che si univa al gruppo di persone che preferivano suo fratello a lui. Semplicemente, un’altra delusione.

Non si disturbò nemmeno di avvertire Belgio del suo arrivo, semplicemente si stese sul suo telo, ignorando tutto e tutti. Tanto a nessuno importava veramente di lui.

“Romano… che hai?”Spagna lo guardava in modo preoccupato, mentre stava seduto di fianco a lui. Raramente aveva visto l’altro così giù. A parte forse quella volta in cui aveva finito la pasta…

“Non ti interessa… a nessuno interessa” La voce di Romano era da brividi. La tipica voce di chi è sul punto di piangere, quella che se la senti, ti demolisce.
Antonio non sapeva cosa fare o dire per consolarlo, non sapendo il motivo di quell’improvvisa tristezza.

“So che non vedi l’ora di andare da mio fratello anche tu, perciò vai pure, non ti sentire obbligato a rimanere qui solo perché dopo  mi lasceresti senza nessuno”

Ecco il motivo. Doveva capirlo, Antonio, dallo sguardo con cui Romano aveva guardato Feliciano e Belgio, prima di stendersi.

“Italia, io non ti lascerei mai e poi mai solo” Queste parole uscirono dalla bocca dello spagnolo con una fermezza ed una convinzione che non lasciavano spazio ad eventuali proteste, era così e basta.

Lovino, più sorpreso dal nome con cui lo aveva chiamato che per la frase che aveva pronunciato, si mise a sedere di scatto, gli occhi spalancati e le guance leggermente arrossate.

“Tu mi hai appena chiamato Italia?”

“Certo, dopotutto, sei Italia tu tanto quanto lo è lui”

Nessuno lo aveva mai chiamato così, nessuno gli aveva mai detto quelle parole, quelle stesse parole che si ripeteva continuamente.

Trasportato dall’emozione del momento, Romano abbracciò Antonio, un abbraccio che sembrava infinito.
Un abbraccio pieno d’affetto e gratitudine.

Dire che Spagna rimase sorpreso dal quel contatto del tutto imprevisto è dire poco. Quasi non si accorse di avere gli occhi lucidi, per l’emozione, per la gioia, per tutto.

Lui, che è sempre stato troppo impulsivo, decise di allontanarsi quel tanto che bastava da Romano per poterlo guardare, per poter ammirare i suoi occhi accesi, luminosi...felici, avrebbe osato dire.
Senza pensarci troppo, iniziò ad avvicinarsi sempre di più al viso di Lovino, fino ad annullare quasi del tutto la distanza fra i loro visi. Mancava così poco… ma, perché c’è sempre un ma, all’improvviso un grido li interruppe, facendo riprendere Romano da quella specie di semi-coma in cui era caduto, che lo spinse ad allontanare lo spagnolo in maniera non esattamente delicata.

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Allora, perché mi hai chiamato?”

“Romano, Inghilterra è stato punto da una medusa e a quanto pare il dolore non passa e, dato che queste sono zone tue, volevamo chiederti che possiamo fare” Francis ancora la trovava un po’ comica la cosa, ma comunque iniziava a dispiacergli per il sopracciglione, sembrava facesse davvero male.

“S-signor Inghilterra, si è fatto pungere? M- mi dispiace tantissimo, mi creda!”

“Tranquillo, non sto dando la colpa a te, voglio solo sapere cosa posso fare per... Ahi! Far passare il dolore”

“Ecco vede… io non lo so!”

Le due nazioni lo guardarono stravolte, come poteva non saperlo? Dopotutto non poteva essere stato l’unico ad essere punto da una medusa!

“Tranquilli, l’eroe ha la soluzione!” America spuntò dal nulla, con una bottiglietta di cola in mano.

“E tu da dove spunti?” Chiesero in coro le nazioni.

“Non è importante, piuttosto, Inghilterra, vuoi che ti passi il dolore?” Fece Alfred, mostrando la bottiglietta che teneva in mano.

“Aah, possibile che per te i problemi si risolvano solo con hamburger e cola?”

“Andiamo Inghilterra, almeno proviamoci!”

Arthur borbottò qualcosa di incomprensibile, che America interpretò come un ok.

Una volta aperta la bottiglietta, l’americano iniziò a rovesciare il liquido nerastro sopra la puntura dell’inglese, il quale subito si contorse per il dolore,poi si tranquillizzò sempre di più, fino a rilassarsi completamente, chiudendo gli occhi e facendo un bel sorriso.

“Visto che funziona? Ahahah, sono un geniooo!”

Questa è la storia di come Alfred curò Arthur con una bottiglietta di cola. Liberi di crederci o no.


 
 
 
 
 
*°~°*Angolino dell’autricE*°~°*

Saaaaalve lettori!!
Sono felice di trovarvi ancora qui, vi ringrazio davvero! ^^
Questo capitolo si sofferma molto sulla spamano, mentre ho un po’ trascurato le altre coppie, soprattutto la gerita!  *chiede umilmente perdono*
Mi scuso anche per la parte “triste” che ha preso buona parte del capitolo, è che mi sentivo così ispirata!
*chiede umilmente perdono, di nuovo*
Spero che nonostante queste cose abbiate comunque apprezzato il capitolo!
Come ultima cosa vi ringrazio ancora e vi invito a recensire, mi fareste tanto tanto felice! :3

 
Tanti affettuosi saluti,
*°~Summerstar*°~

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cap.3= 'Pearl Harbor' ***


Le nostre care nazioni trascorsero la loro giornata di pausa a rilassarsi e a godersi il sole del Sud Italia.
Tra risate, relax e tanti battibecchi alla fine si fece buio; la giornata stava dunque per terminare, penserete voi.  

È qui che vi sbagliate.

Il bello inizia adesso.

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Vee, Romano, è stata davvero una giornata bellissima e rilassantissima!”

Romano guardò storto il fratello. La rabbia che aveva provato prima, nel vedere la scena che gli si era parata davanti, non era passata (stiamo parlando di Romano, probabilmente non passerà per tutto il prossimo secolo) perciò si limitò ad ignorarlo,considerando che non poteva strangolarlo alla ‘Homer Simpson’ davanti a tutti.(Anche se America avrebbe certamente gradito)

“Fratellone, non fare così!”

Feliciano fece la faccia da cucciolo andando ad aggrapparsi al braccio del fratello, il quale lo respinse bruscamente guardandolo con uno sguardo omicida, paragonabile a quello di Inghilterra quando guarda Francia.

Alla fine, Italia si rassegnò e tornò semplicemente da Germania, riacquistando il suo solito sorriso. Dopotutto era abituato al carattere difficile di Romano.
 
“Allora, hai chiesto a tuo fratello il programma di stasera?”

“No, credo sia arrabbiato con me… tanto per cambiare” pronunciò le ultime parole a bassa voce e con un tono sarcastico.

“Capisco…”

“In realtà non so nemmeno se stasera si farà qualcosa, dato il suo umoraccio…”

“C-cosa? No!” Ludwig amava l’Italia e,anche se neanche sotto tortura l’avrebbe ammesso, adorava davvero anche quei territori che appartenevano alla parte meridionale del Bel Paese.

 Non fraintendete, non è che avesse una cotta per Romano o cosa, semplicemente lo ammirava per questo motivo, per la ricchezza artistica e culturale che i suoi luoghi possedevano e per la gioia che trasmettevano, che facevano un forte contrasto col suo carattere scontroso.
Chissà, magari anche Romano possedeva un lato allegro e festoso, che però nascondeva sotto una maschera fatta d’insulti e sgarbataggine.
È incredibile, pensò Ludwig, come le persone abbiano così tante sfaccettature, abbiano così tanti lati nascosti, che probabilmente la gente comune non riuscirà mai pienamente a comprendere.

Un po’ come Feliciano.
 
“Lo so, dispiace molto anche a me…”

Germania era a pochi centimetri di distanza dall’italiano, che parlando lo fece riprendere dal momento di distrazione appena avuto. Ci mise un attimo per ricordare quello di cui stavano parlando, del fatto che probabilmente per quella sera se ne sarebbero tornati a casa e basta. Avrebbe voluto consolarlo, dato che sembrava triste… che cosa strana, poi! In genere Italia non diventava mai triste per NIENTE! (La pasta finita era un’eccezione…)

 Ecco un’altra cosa che non riusciva a capire di quel ragazzo, un altro motivo per desiderare ardentemente di avere fra le mani un manuale per capire gli italiani… un giorno ne troverà uno che soddisfi le sue problematiche, se l’era promesso!
Comunque in quel momento avrebbe dovuto decidere da sé cosa fare, senza seguire nessun manuale, cosa difficilissima per lui!
Avrebbe dovuto poggiargli una mano sulla spalla? Chiedergli perché era triste e dirgli poi qualche parola di conforto, come fanno i veri amici? Baciarlo come se non ci fosse un domani?

“Wahhh! L-Ludwig, t-ti sta uscendo del fumo dalla faccia e sei tutto rosso, è spaventoso!”

In quel momento, Germania poteva benissimo essere paragonato al Vesuvio in eruzione.

Dannazione, com’era possibile che ogni volta che gli venivano in mente certi pensieri reagiva così! Che poi, quelle cose non avrebbe neanche dovuto pensarle! Lui ed Italia erano amici, niente di più!

Continuava a ripetersi in mente queste cose,Germania, proprio come quel giorno*, mentre però il rossore non passava e Italia continuava a guardarlo spaventato.


 
Francia e Inghilterra, che stavano assistendo alla scena da distanza di sicurezza, si misero a ridere. E come si poteva non ridere, dopotutto? Era così comico!
 
“Ahahah, mi chiedo perché Germania ci tenga a rendersi tanto ridicolo, quando potrebbe dichiarare il suo amore ad Italia e basta!” Fece Francia, asciugandosi una lacrimuccia per le troppe risate.

“Hey, che ne sai tu di quello che pensa quel pover’uomo?” Rispose Inghilterra, ancora sorridendo per quella buffa scena.

“Quel pover’uomo? AHAHAH! E poi dai, è ovvio! Si capisce da come lo guarda che è pazzo di lui!”

“Ma se ogni volta che gli parla è per sgridarlo!”

“Ahhhhh, si vede che non capisci proprio niente dell’amour

“Ma va a quel paese!” Fece lui, tornando alla sua solita faccia arrabbiata.

Stava arrossendo un po’ troppe volte nel corso di una sola giornata, Inghilterra.
 
 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Romano, posso parlarti un attimo?”

Per l’intera giornata Spagna non aveva avuto l’occasione giusta per parlargli, dato che erano sempre stati in compagnia e, ora che la giornata volgeva al termine, doveva assolutamente chiarire la situazione fra loro.

Romano, neanche a dirlo, non appena vide Antonio divenne rosso come il più maturo dei pomodori, tanto che l’altro dovette usare tutta la sua forza di volontà ed il suo (scarso) autocontrollo per riuscire a non scoppiargli a ridere in faccia.
 
“C-che vuoi, bastardo? Direi che per oggi abbiamo parlato anche troppo”

Cercava di nascondere in tutti i modi il suo evidente imbarazzo, Romano.

“Lovi, volevo parlarti di quello che prima è successo fra noi due”

“VUOI DIRE DI QUANDO PRIMA MI STAVI PER… PER VIOLENTARE?”

Replicò subito l’italiano, cercando disperatamente di motivare in qualche modo le cose successe in precedenza.

Antonio, dal canto suo, rimase estremamente stupito dall’affermazione dell’italiano, lo stava addirittura accusando di tentato stupro! Su di lui, poi, il suo Lovinito! Non avrebbe osato sfiorarlo nemmeno con un sol dito, senza il suo consenso! E prima era evidente,che l’italiano fosse consenziente riguardo a quello che sarebbe potuto succedere! Che poi, si trattava di un semplice bacio!

“Lovi… stai impazzendo! Lo sai che non potrei mai farti una cosa simile!” Disse, con una faccia sconvolta, che rifletteva i suoi pensieri.

“Non provare a giustificarti, mi hai colto in un momento di debolezza e ne hai approfittato!” Gli urlò Romano, cercando di sostenere questa sua teoria.

“Oooh andiamo! Al massimo ci saremmo potuti dare solo un bacio, niente di più!”
Anche se per Antonio, non sarebbe stato "solo" un bacio.


Tu-tum.
Perchè quelle parole lo avevano agitato così tanto? Perché il suo cuore batteva così veloce?
 …Eppure Romano non aveva mai avuto problemi di salute, che fosse il caso di andare dal medico?

“I-in ogni caso sei solo u-un… un pervertito!” Disse, con la faccia ancora rossisima e molto arrabiato. Non gli piaceva essere visto mentre era tremendamente in imbarazzo! (E a chi piace, dopotutto?) E poi questa situazione iniziava a creargli molto disagio.

Infondo infondo, Belgio gli piaceva ancora! Prima era rimasto tremendamente deluso da lei ma, forse, se l’era presa un po’ troppo… Il fatto è che era tremendamente confuso, non sapeva cosa avrebbe dovuto fare… era spaventato.

 “Oohhh andiamo Loviii! Lo sai che non è così!” Spagna era esasperato. Perché il suo ex-sottoposto aveva un carattere così difficile?

Romano voleva mettere fine a quella conversazione imbarazzante, si guardò intorno alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo nello scopo.
Ah-ah! Ecco trovata una via d’uscita! Un cartello che diceva:

 
Stasera, ore 21.10,
verrà proiettato
nel centro il film
'Pearl Harbor
'”.


 

 Con la scusa di dover chiedere alle altre nazioni se avevano voglia di vedersi un film all’aperto, avrebbe abbandonato quella conversazione del tutto sgradita con lo spagnolo ed avrebbe avuto addirittura un’altra occasione per conquistare Belgio! Di sicuro era la cosa giusta da fare, questa volta non doveva fallire!

 
*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*°~°*

 
“Hai sentito, Germania!? A quanto pare a mio fratello è passato il cattivo umore, ci ha addirittura chiesto se vogliamo guardare tutti insieme un film all’aperto! Sono così felice!~”

“Sì, devo dire che è stata davvero una bella idea” Già, anche perché il film era di guerra e, da quello che qualcuno gli aveva raccontato, era davvero forte! C’erano scene di bombardamenti, sparatorie, sangue…

 Ora che ci pensava…

“Italia, non è che tu prendi paura a vedere un film del genere?”

“Cosa? Andiamo Ludwig, mi stai prendendo in giro?! Quel film è la cosa più romantica che ci sia, perché dovrebbe farmi paura!?” Chiese Italia un po’ confuso, ma sempre sorridente.

Romantico…? A lui avevano raccontato solo le scene di guerra, nessuno gli aveva mai parlato di scene romantiche!

“Ah, forse ti riferisci alle scene di guerra! Quando ho guardato il film con Romano, ha azzerato il volume e ce lo siamo visti senza… non fanno così paura quelle scene, togliendo l’audio!” Sorrise Italia, fiero per il fatto di essere riuscito a guardare un film tanto violento.

“Lo sai che stasera l’audio ci sarà… vero?”

Italia si pietrificò.

“F-Feli, ci sei?”

“CAVOLO! non ci avevo pensato e… adesso che faccio? Io voglio guardarlo il film, ma se guardassi quelle scene con l’audio non riuscirei a dormire per circa un mese! Aiutami Germaniaaa!”

Ecco il solito Italia fifone… ma come faceva a non riuscire a guardare un film del genere? Anche se Germania non l’aveva mai visto, da quello che gli avevano raccontato non gli sembrava fosse così terrificante!

Ma Italia è pur sempre Italia… e in quel momento stava dando anche molto fastidio! Doveva consolarlo in qualche modo, per farlo smettere di frignare.

“Ahh… tranquillo Italia, durante il film ci sediamo vicini, così se hai paura me lo dici e io ti proteggo”

Ludwig spalancò gli occhi, incredulo delle parole che aveva appena detto.

Italia ebbe più o meno la sua stessa reazione.

 “Da… davvero tu faresti questo per me?” i suoi occhi spalancati iniziarono a luccicare.

Ludwig, troppo in imbarazzo per poter rispondere, si limitò ad annuire lievemente con il capo, mentre il rossore s’impadroniva delle sue guance.

Italia gli saltò addosso, lo abbracciò e lo ringraziò mille volte, dicendo frasi come “Germania è il migliore” e sparando ‘ve~’ a raffica.


 



  *proprio come quel giorno...ovviamente, mi sto riferendo alla striscia "buon san valentino" :)



 
*°~°*Angolino dell’autricE*°~°*

Saaaaalve a tutti, cari lettori e lettrici!

Inizio col chiedervi perdono per la mia madornale lentezza nell’aggiornare la storia, ma a fine agosto sono partita per le ultime vacanze dell’estate, poi è iniziata la scuola (sigh) e… vabbè, avete capito!
Cercherò di aggiornare più spesso… promesso! <3

Tornando alla storia (il titolo dovrei cambiarlo, sentir parlare di vacanze adesso mi mette tristezza, ahahhah! Beate le nazioni, che sono ancora in vacanza!) in questo capitolo non succede nulla di particolare, perché le cose più importanti le vedremo nei prossimi… ihihih, quanto mi piace far incuriosire la gente! (*disperata si accorge che in realtà a loro non gliene può fregar de meno*)
 Come promesso nello scorso capitolo, ho abbondato con la gerita :3
Se volete sapere come andrà a finire, restate collegati! ;) baci,
*°~Summerstar
 
P.S.: Se avete voglia, passate dalla mia pagina facebook “ask a nation Italia”, lì posterò gli aggiornamenti della storia! <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3224924