A Day without Rain

di celebel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A Day without Rain ***
Capitolo 2: *** Wild Child ***



Capitolo 1
*** A Day without Rain ***


Per questa prima parte mi sono lasciata ispirare dal titolo e dal ritmo della musica.





* Aragorn *



Apro gli occhi e li richiudo immediatamente. Un raggio di sole filtra tra le tende bianche della mia stanza e colpisce il mio viso, impedendomi di vedere. La cosa non mi disturba, anzi, è piacevole essere sfiorati da un raggio di Sole. Mi accarezza la pelle e mi riscalda. Non so perché, ma mi sento felice. Felice perché splende il Sole, felice perché esisto, felice perché accanto a me percepisco la presenza della persona che più amo al mondo.

A tentoni cerco il suo viso e lo sfioro in una tenera carezza. So che non sta dormendo anche senza vederlo. So che mi sta fissando sorridendo con i suoi grandi occhi azzurri. Azzurri e immensi come il cielo questa mattina, perché me lo sento che non è possibile scorgere nemmeno una pallida nube all'orizzonte.

Un debole fruscio, poi sento il suo corpo più vicino al mio. Mi cinge la vita con le braccia, come per impedirmi di scappare lontano da lui, come se non sapesse che non lo lascerei per nessun motivo al mondo. Si spinge ancora più contro di me e nasconde il viso sul mio petto.

Quando si comporta così è talmente diverso dall'imbattibile arciere che è partito con me per difendere il Portatore nel suo pericoloso viaggio verso Mordor che stento a riconoscerlo. Però nei suoi occhi brilla la stessa luce e il suo dolce sorriso, un sorriso che è solo mio, che non rivolge a nessun altro, è sempre uguale.

Passo a mia volta le mani dietro alla sua schiena, sfioro i suoi capelli d'oro. Starei ad accarezzarglieli per ore. Abbasso la testa a lo bacio dolcemente sulla fronte, iniziando contemporaneamente a massaggiargli la schiena. So bene che gli piace. Conosco ogni cosa di lui, e lui conosce me completamente.

Non ho bisogno di altro se non del suo Amore, della sua vicinanza, dei suoi sorrisi. Posso affrontare anche le Tenebre più oscure se lui è al mio fianco. Potrei combattere contro i nemici più temibili senza paura o esitazioni se lui fosse ad aspettarmi.

L'Amore rende forti e deboli al tempo stesso. Forti perché potremmo fare tutto, perché si è in due ad affrontare la vita. Deboli perché fa soffrire, a volte, perché se si è separati non si ha più energia per lottare.

Come sia possibile non l'ho mai capito. È così è basta. Non c'è un motivo. Come non c'è un motivo per il quale il Sole questa mattina splende in cielo. E, se una ragione esiste, non ci è dato di saperla. Ma importa forse? No, quello che conta è io e Legolas ci amiamo e che oggi non piove.







* Legolas *



Starei a guardarlo dormire per tutta la vita! È dolce, indifeso… è Mio! Il mio Ramingo. Mi chiedo in continuazione cosa stia sognando… Forse Gran Burrone, forse le Miniere di Moria, forse una battaglia, forse un dolce bacio…

Si gira lentamente su un fianco dandomi le spalle. Tra poco si sveglierà, ma intanto è ancora immerso nei sogni. Chissà cosa accade ora nella sua mente? Chi c'è con lui?

Mi alzo un poco per vederlo in volto. Sorride.

Sarà per me quel sorriso?

Lo vedo aprire gli occhi. Un raggio di Sole lo colpisce in viso e istintivamente li richiude. Ho voglia di abbracciarlo, ma ancora mi tengo a distanza. Sono curioso di sapere cosa farà…

Non è ancora del tutto sveglio, e riesco a percepire chiaramente i suoi pensieri e le sue emozioni anche senza volerlo. È felice perché splende il Sole…

Anche io ho provato le stesse emozioni quando i primi raggi hanno illuminato il mondo questa mattina. Non so perché proprio oggi. Da quando siamo a Lothlòrien non ha mai piovuto, eppure non mi ha mai fatto quest'effetto veder sorgere il Sole. Ci deve essere qualcosa di magico nell'aria… qualcosa di magico in Lui…

Mi accarezza una guancia. A questo punto non resisto più, mi avvicino a lui e lo abbraccio. Volevo farlo aspettare, lasciare che fosse lui a cercarmi, ma non ce la faccio. Come tutte le altre mattine ha vinto lui la silenziosa lotta dal dolce esito assicurato. Non riesco mai ad attendere abbastanza, e dire che sono un Elfo! Ma dopotutto si è appena svegliato, mentre io attendo questo momento da ore. E poi so di non avere l'eternità da passare con lui, ma appena pochi fuggevoli anni.

Nascondo la testa contro il suo petto e cerco di dimenticare quei tristi pensieri. Fa male pensarci, e non voglio rovinare questo momento!

Lui forse capisce quello che penso, forse no. In ogni caso mi abbraccia, e questo è l'importante. Ho smesso da tempo di dare per scontato che lui colga ogni mio pensiero. Non è un Elfo, e per quanto siamo legati in alcuni momenti nemmeno io riesco a capirlo fino in fondo, pur leggendo il suo cuore. Tuttavia capisce sempre quando ho bisogno di lui, quando sono triste, quando la malinconia si impadronisce di me. E allora lui è lì, sempre. E io sono lì quando è lui a star male, o ad avere semplicemente bisogno di lasciarsi cullare dalle mie braccia.

Mi accarezza i capelli. Ha un modo strano di toccarli, quasi fossero un tesoro prezioso e non volesse sciuparlo…

Perché questi momenti sono destinati a finire? Perché non possiamo restare a Lothlòrien per tutta la vita? La missione, l'Anello, l'Oscuro Signore sono parsi così lontani in questi giorni… Sembra così strano dover lasciare questi luoghi per andare incontro a Mordor, anche se sento che non sarà lì che mi porterà il mio destino…

Quasi avvertendo che mi stavo allontanando da lui con la mente, Aragorn mi bacia sulla fronte.

Ha ragione. Ora non è il momento di pensare ad altro se non a noi. Non sappiamo se questo sogno potrà continuare fuori dai confini di Lohlòrien, né quando potremo stare di nuovo insieme. Non importa. Ci penseremo un altro giorno. Adesso sento che inizia a massaggiarmi la schiena, e io mi perdo nelle carezze delle sue mani. E non vorrei fare nient'altro. Non ho voglia di alzarmi, di uscire da questa stanza. Voglio soltanto restare qui con il mio Estel, mentre osserviamo il cielo azzurro e il Sole splendente abbracciati.

Non ho bisogno di altro che non sia il suo Amore.

Sarà forse perché splende il Sole, o perché Lui è con me, per me. Sarà perché siamo a Lothlòrien. Sarà perché le nuvole e l'Oscurità sono lontane, ma io sono felice.

Felice in un giorno senza pioggia. Felice per un giorno senza pioggia.



FINE




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Capitolo 2
*** Wild Child ***


Per "Wild Child" ho preso le parole delle strofe e in base a queste ho descritto una situazione…





Aragorn sospirò. Era tutto così difficile.

La Compagnia era stata affidata a lui, il Male allargava il suo dominio e non sapeva se, una volta lasciata Lothlòrien, avrebbe potuto di nuovo passare del tempo con Legolas. Il suo Legolas.

Stava camminando per il Bosco D'Oro da qualche ora, vagando senza meta avanti e indietro. In cerca di un po' di solitudine, di un po' di tempo per pensare, di risposte. Ma alla fine avrebbe voluto semplicemente essere rimasto con Legolas, che riusciva sempre a tirarlo su di morale, anche se erano nella peggiore delle situazioni.

Avrebbe, è vero, potuto tornare indietro. Ma a quel punto forse era meglio trovare un posto tranquillo e riflettere. Doveva pianificare il percorso che avrebbero seguito stando attento ai pericoli e alle difficoltà, tenendo conto che i quattro Hobbit non erano guerrieri come lui, Boromir, Gimli e Legolas. Loro potevano camminare per qualche giorno senza fare pause o mangiare, i piccoli della Contea no.

Era arrivato ad una radura che non si ricordava di aver mai notato. E dire che credeva di conoscere bene quei posti… Era uno spazio erboso più o meno circolare, circondato da alti alberi.

L'Uomo guardò verso l'alto, per vedere il cielo. Era pieno di nuvole grigie che promettevano pioggia, ma a lui non importava. Avrebbe facilmente trovato riparo tra gli alberi, e poi Caras Galadhon non era lontana, poteva raggiungere la città degli Elfi in pochi minuti. Sapeva di non essersi allontanato molto, e vedeva distintamente i flet più esterni.

Si sedette al centro del prato e guardò il cielo, rapito.

Era incredibile come le nuvole potessero assumere forme tanto strane… e che colori! In qualche punto i raggi di Anor filtravano tra le nubi come veli d'oro e le illuminavano di mille caldi riflessi. Oppure sfumavano dal bianco al nero passando per mille tonalità di grigio diverse.

Le prime gocce di pioggia iniziarono a cadere.

Aragorn restò però sdraiato sull'erba. Era uno spettacolo meraviglioso, adorava la pioggia, ma raramente aveva il tempo di fermarsi ad ammirarla.

Le lacrime del cielo cadevano con forza sulla terra, frantumandosi in goccioline più piccole che schizzavano via. Si era messo seduto, e dai capelli ormai bagnati, l'acqua scendeva fino al suo collo o alle spalle. Sentiva dei brividi lungo la schiena quando una piccola goccia la percorreva.

Aprì le braccia come un bambino, per non perdersi nessuna di quelle stille.



Nascosto dietro un albero, Legolas lo osservava sorridendo. Lui veniva spesso in quel posto, e anche quel giorno aveva deciso di recarvisi. Ma, scrutando tra gli alberi che si interrompevano per lasciare spazio a quell'oasi verde, aveva notato Aragorn che osservava il cielo.

Poteva sentire i suoi pensieri, che quando aveva iniziato a piovere si erano fatti più cupi.

"Ho paura di quello che sono… sto vivendo due vite contemporaneamente. Sono Grampasso il Ramingo e Aragorn il futuro Re. Adoro la prima vita, ma non posso sfuggire al mio destino. Se almeno potessi avere accanto la persona che amo, Legolas, e invece non potrò mai… mai… mai… Quello che stiamo vivendo è solo un sogno, ed io ho paura di svegliarmi e di non trovarmi tra le sue braccia, ma tra quelle di Arwen… Perché tutto accade così velocemente? Perché non posso semplicemente addormentarmi e lasciare che tutto prosegua senza di me?"

Si era alzato in piedi e stava per andarsene, ma Legolas, senza farsi notare, andò dietro di lui e lo fermò.

Non gli permise di girarsi, ma gli sussurrò dolcemente:

"Ever close your eyes, ever stop and listen, ever feel alive, and you've nothing missing"

Ricordava solo qualche strofa di quella canzone dolce che la madre mi cantava con tenerezza se si svegliava la notte…

"You don't need a reason, let the day go on and on"

Gli baciò il collo, quindi continuò:

"Let the rain fall dawn everywhere around you. Give into it now, let the day surround you. You don't need a reason, let the rain go on and on"

Aragorn si era arreso tra le sue braccia e aveva appoggiato indietro la testa ad una spalla dell'Elfo, che lo stringeva a sé, continuando a parlargli:

"Only take the time from the helter skelter every day you find everything's in kilter. You don't need a reason, let the day go on and on"

La pioggia continuava a cadere, ma a loro non importava. Aragorn aveva chiuso gli occhi e si lasciava guidare lungo sentieri di sogno dalla voce dolce e ammaliante dell'Elfo.

"Every summer sun, every winter evening, every spring to come, every autumn leaving. You don't need a reason, let it all go on and on"

Erano tutte strofe di una canzone, ma lui ricordava solamente queste.

Sollevò una mano e accarezzò i capelli bagnati di Aragorn.

"Ora andiamo…" disse dopo un momento di silenzio "La pioggia aumenta di intensità…"

Faticosamente, l'Uomo si allontanò da quelle braccia protettive e si incamminò verso la città degli Elfi di Lothlòrien con Legolas a fianco.

Si fermò e lo guardò negli occhi. Avevano provato le stesse emozioni.

"Hannon le (grazie)" gli disse a bassa voce abbracciandolo di nuovo "è stato bellissimo… ora sto decisamente meglio…" gli sorrise "questa canzone me la cantavi anche a Imladris tanti anni fa, quando ero ancora solo Estel, un bambino cresciuto tra gli Elfi… quando io avevo paura del buio e non volevo che lasciassi la mia stanza la sera tu me la cantavi… la adoravo… come adoro te…" sussurrò, avvicinando il viso a quello di Legolas. Quindi lo baciò con tenerezza sulle labbra. Uniche testimoni di quel bacio furono le gocce di pioggia che cadevano intorno a loro.





FINE




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