Amicizia,amore e...potete

di JULYDELOS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga da casa ***
Capitolo 2: *** Visita inaspettata ***



Capitolo 1
*** Fuga da casa ***


Helen se lo ricordava ancora mentre era in fila per prendere l'aereo che insieme a Claire e Andy l'avrebbe portata alla casa di sua madre, la sede dell'intera Casa. La casa di Atreo. 
Semplici parole ma che allo stesso tempo le facevano un male terribile. Come spilli infilati uno dopo l'altro. E molto lentamente. 
"Vattene,Helen. Sei sempre stata un problema. Ma finché i tuoi sbagli erano rivolti a me, potevo sopportato ma adesso... Non posso più. Ho fatto del male a Zach e Matt e potresti farmi del male ma non è di questo che mi preoccupo. Vattene, Hamilton e lasciaci tutti in pace"
Queste parole risuonava nella sua mente ancora e ancora e ancora. 
Solo quando Claire picchiettó sulla spalla dell'amica per richiamarla all'attenzione Helen riuscì a tornare da noi. 
-Tutto okay?- domandó la ragazza dai delicati tratti asiatici. 
Helen non riusciva a pensare, figurarsi a formulare frasi! Quindi, annuí
-Dobbiamo andare. L'aereo parte fra poco.- disse Andy. 
E così si avviarono tutte e tre verso il gate di partenza. 

Helen non aveva mai fatto un viaggio così lungo. Pure i voli con Lucas.. Lucas... Non poteva pensarci! Non aveva lasciato solo la sua famiglia e la sua casa ma anche Lucas a Nantuket. 
Ma lei era in Grecia per politica soprattutto: doveva dimostrare alla sua Casa ,soprattutto ma anche a tutti i discendenti che sapeva controllare tutti i suoi doni ma che allo stesso tempo dovevano temerla, ma non troppo. Quindi aveva chiesto ad alcuni suoi cugini di armarsi di massima pazienza e organizzarsi per insegnare difesa personale. Si era ripromessa che si sarebbe impegnato molto di più di come aveva fatto quando Hector mesi prima aveva cercato di insegnarle le basi. Alcune cose se le ricordava e le avrebbe messe a frutto. Casa di Tebe e Atreus avranno le stesse tecniche o no?, si chiese. 
Intanto si erano avviate verso la sede della della Casa di Helen. Una strada lunga e tenuta per bene circondata da verde dove ogni tanto vi erano incastonati delle sagome di fiori:rose,tulipani,margherite... Quella via li stava conducendo alla casa: sicuramente niente in confronto a quella dei Delos ma comunque bella per la sua semplicità. Era grande. Helen non pensava lo fosse. Insomma, quasi venti anni prima vi era stata una terribile guerra e molte Case era state derubate. Mi sa che si sono arricchiti di nuovo, pensó Helen. 
Entrarono dal portone e vennero condotte da due ragazzi molto alti e carini ma non abbastanza nelle sarà delle riunioni, molto grande e fredda anche se i colori delle pareti sul arancio, marrone avrebbero fatto pensare all'estate o all'autunno al massimo
Sono Helen,Atreus, figlia di Dafne. E sono venuta con due mie amiche. Vi avevo avvertito del mio arrivo, due giorni fa. Ve lo ricordate?- 
Certamente, Helen. E sei la benvenuta qui. A dire il vero ti stavamo aspettando con impazienza. Ci dispiace molto per la tua perdita, figlia di Zeus. Comunque io sono Isaac e ti farò da guida per la casa. Sarebbe un piacere se potessi unirti con noi per la riunioni che pensavamo di fare domani  pomeriggio. Per fortuna sei riuscita ad arrivare in tempo.-
Sarebbe un piacere partecipare ma non verrò senza le mie amiche. Se sono qui é perché sanno e non sarebbe giusto da parte mia nascondere loro eventuali pericoli. Non crede, Isaac?- rispose Helen cercando subito di assumere le vesti di Capo.
Assolutamente nessun problema!-
Mi scusi se vi ho presentato ancora a loro ma la stanchezza si sta facendo sentire. Comunque le mie amiche sono Claire- e indicó la ragazza asiatica- e Andy. 
É un piacere conoscervi- disse Isaac facendo un mezzo inchino. - Vi faccio vedere i vostri alloggi così potrete riposarvi. 
Condusse loro attraverso un corridoio spazioso dove vi erano con tre porte e tante altre una dopo l'altra. 
-Eccoci arrivati. Se noterete davanti ad ogni porta c'è una lavagnetta: potrete scrivere i vostri nomi così anche se vi scambiate le stanze sappiamo in quale è ognuna di voi- disse Isaac e poi se ne andò augurando loro di nuovo buon riposo. 
Quello che il ragazzo aveva detto poteva sembrare un po' inquietante ma Helen si sentí al sicuro e speró che lo fossero anche le sue amiche.
Si diedero un abbraccio e poi tutte nelle loro stanze! Erano così stanche che fecero tutti lo stesso pensiero. Ma rivolto a persone diverse.
Prima cadere nel sonno videro un paio di occhi azzurri, di un colore cristallino come l'acqua del mare dopo una tempesta. Quando il mare é pulito. Sapevano chi era il proprietario del paio di occhi. Una persona che non solo era nei loro pensieri ma anche nel loro cuore. E da tempo memorabile.

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Capitolo 2
*** Visita inaspettata ***


I sogni delle ragazze erano stati abitati da terribili incubi. La loro voglia di scappare era ancora forte e cambiare luogo non può cambiare le tue azioni.

Helen aveva passato una notte piena di brutti ricordi. Era partita con l'intento di pensare ad un modo di comunicare a Lucas,il ragazzo che amava, la dura realtà. Ella aveva deciso di prendere il posto di sua madre morta come Capo della Casa di Atreo. Per questa sua posizione, Ecate aveva deciso di reclamare i suoi tre favori. Per ora però ne aveva chiesto solo uno ma gli altri tre sarebbero venuti a ruota. Anche se non lo aveva ancora esaudito, lei sapeva con se stessa che non avrebbe portato niente di buono.Questi pensieri di morte e sacrificio sancirono il suo passaggio fino in cucina. Lì l'aspettavano delle persona inattese.

Isaac cancellò il silenzio che si era andato a formare.

- Helen! Ti presento il Capo della Casa di Tebe e il suo Erede. Vorrebbero parlare con te.-

Isaac lasciò così la ragazza lì, in mezzo alle occhiate sorprese.

- Dovrei essere sorpreso che hai preso il posto di tua madre ma se lo dicessi mentirei- iniziò Castor.

-Un terribile mal di testa è l'ultima cosa di cui ho bisogno. Visto che siamo in vena di verità, devo dire che sono un po' sorpresa. La scuola è finita e dopo tutto quello che è successo, una vacanza era dovuta. E non penso voi siate qui per dirmi i risultati degli esami.- continuò Helen.

-Il tuo risultato è più che positivo ed alcuni professori si sono pure stupiti. Sei andata molto bene a disegno. Non sapevo sapessi disegnare. Un'altra cosa di te che non conosco.-

Lucas non aveva mai parlato in questo tono. Erano state diverse le occasioni in cui era stato arrabbiato, gli sguardi erano stati pieni di dolori e feriti ma Helen non lo aveva mai deluso. Prima di tutto erano stati amici e Helen non deludeva mai gli amici. Ma adesso lei lo aveva deluso e sapeva anche perché. Si erano messi insieme d'accordo di far parte di una relazione limpida. Erano stanchi che segreti e segretezza si insinuasse fra di loro: il loro rapporto era la loro ancora di salvezza nei momenti più buoi quando avrebbero voluto andarsene e lasciare tutti ma c'era sembra il loro rapporto lì, ad ancorarli a terra.

L'azzurro splendido e limpido degli occhi di Lucas era oscurato come se l'Oceano fosse in tempesta e i naufraghi non vedessero altro che morte e sofferenza.

Vi era delusione e il solo sapere che Helen era l'artefice, le procurò un immenso dolore dritto al petto. Ma doveva difendersi, perché tutto ciò che aveva fatto era anche per proteggere lui.

-Non possiamo sapere tutto di tutti. Infondo neanche io so tutto di te ma è più che normale. Non sarebbe giusto sapere i segreti più profondi dell'Erede di una Casa che non è la mia. Ma perché siete qui?-

Helen non voleva litigare davanti al padre.

-Mildred vorrebbe sapere qualcosa. Come saprai, in tempi difficili, dobbiamo stringere amicizie e alleanze affinché in caso di guerra possiamo farcela e sopravvivere. Abbiamo trovato un grande supporto contando su Emmet Micalson. In una riunione ha detto che per avere sue notizie avremmo dovuto contattare la cugina Helen. Puoi comprendere quanto siamo stati sorpresi nello scoprire che Emmet era tuo cugino. Personalmente non mi fido di lui. E neanche Noel. Devo seguire però la volontà della mia Casa. Ciò però non mi impedisce di cercare sue notizie e di scavare affondo nella sua vita-

-Quindi... Vorresti che io ti raccontassi qualcosa di lui?-

-Solo ciò che vuoi. Da quanto tempo non lo vedi? Non sembra sia legato a buoni ricordi- disse Castor e Lucas aggiunse:-lo si vede dalla tua faccia-

- Emmat non è benvenuto nella mia famiglia che non è molto grande. Oltre a Jerry ci sono Amanda e Emma. La prima è la madre di Michael e delle gemelle Alexis e Summer. Mio nonno ebbe anche un'altra figlia: Emma,appunto. Emmet è suo figlio. Beh, io e lui non abbiamo buoni rapporti principalmente perché non accetta che io faccia parte della famiglia Hamilton e che possegga una parte della casa di famiglia.

- Stai parlando di eredità?-

-Mio nonno e io avevamo uno splendido rapporto. E quando è morto circa cinque anni fa,mi ha lasciato metà della casa nel nord dell'isola.-

-Non che mi voglia fare i tuoi affari ma l'altra parte della casa di chi è?-

-Mio nonno era amico del nonno di Matt, James. Così alla morte di quest'ultimo egli lasciò la sua parte in mano a Matt. Anche loro avevano un bellissimo rapporto. Penso che in qualche modo Emmet invidiasse tutto ciò. Tranne la nonna Grace, Emmet non è accettato da nessuno. E sinceramente la cosa mi conforta un po'-

-Mentre ci parlava della sua famiglia,tuo cugino parlava con odio. Non come se odiasse il mondo,la famiglia e tutto il resto. Ma come se odiasse solo te e con un'alleanza con noi potesse eliminarti.- intervenne Lucas

-È noto praticamente a tutta la famiglia che Emmett mi odi ma i sentimenti per lui sono sconosciuti. Lui preferisce focalizzare la sua attenzione sui soldi. La casa che possiedo di per sé non vale molto. Ma il terreno su cui è costruita nell'arco degli anni aumenta sempre di più. E non è solo lui a voler quella proprietà ma diciamo pure che lui sarebbe il compratore più insistente-

-Ma te sei proprietaria di una sola parte,giusto?-

-All'inizio forse si. Ma vi ho detto che l'altra parte era della famiglia Mills. In realtà con la morte di James è diventata di Matt...-

-...E alla sua morte è diventata tua. Ciò vuol dire che se tu morissi ritornerebbe alla tua famiglia. A tuo padre,forse. E sarebbe abbastanza facile convincerlo a cedere la proprietà in un periodo di sofferenza come porterebbe essere il lutto.- intervenne Lucas. Helen si stupiva sempre come il ragazzo potesse arrivare a conclusioni così corrette con solo dei dettagli. La vita era così prevedibile?

Non poteva essere per Helen. Tutto quello che le era successo,era successo e basta e lei era impotente. Non aveva avuto il coraggio di influenzare il suo destino perché questo era già deciso.

Per Helen era giunto il momento di svelare la verità. Ma come?

-Dovete stare attenti ad Emmet.- disse Helen

-È come Phoron?-

-No,no,no. Però ci sono delle accuse a suo carico...-

-Oddio! Ma la cosa importante per noi è sapere se possiamo fidarci o ci darà problemi-

-Lo farà solo quando i vostri interessi prenderanno strade diverse. Ma se avete gli stessi obbiettivi puoi stare pure tranquillo!-

-In caso avessimo bisogno di un aiuto....-Castor venne interrotto da Helen

-Ho l'ordine di uccidere Emmett. Esso mi è stato comandato da Ecate e non posso disubbidirle. Lo so che è vostro alleato ma non posso fare altrettanto. Nessuno di voi si farà del male. Ve lo assicuro. Mi sto allenando giorno e notte per controllare tutti i miei doni. E sai cosa? Ci sto riuscendo! Non pensavo che ce l'avrei fatta ma invece ci sto riuscendo. Non posso tirarmi indietro. Non mi è permesso!!- Helen farneticava. Era doloroso per lei ammettere che stesse per uccidere suo cugino.

-Quando avverrà tutto ciò?-

-Il tempo non viene mai stabilito. È l'unica scelta che mi spetta in tutto questo. Quando avrete finito di fare affare con Emmett io lo ucciderò- 




Volevo ringraziare coloro che mi hanno lascito mesaggi di incoraggiamento. Non potete spere quanto ve ne sia grata. Scrivere una storia è davvero difficile. Ogni tanto acceleri, ogni tanto ti fermi. Ma comunque grazie mille! 
ALLA PROSSIMA!!!

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