Star trek assemble : ep 28 :Ognuno è dio del suo universo ! di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** progetto genesis ***
Capitolo 2: *** il dottor Gold ***
Capitolo 3: *** i ferengi ***
Capitolo 4: *** imposta sugli immobili! ***
Capitolo 5: *** il destino di loki è quello di essere un dio! ***
Capitolo 1 *** progetto genesis ***
"E' solo una palla di sabbia cotta dal sole, non c'è traccia di vita qui." commento Maltz, il klingon, mentre i suoi stivali affondavano nella sabbia.
Mezzo deserto gli si era già infilato dentro le calzature e stava impazzendo per il fastidio che la cosa gli procurava.
"Il mio informatore ha detto che la federazione sta sperimentando l'arma proprio qui." ribattè il suo capitano, Kruge, agitandosi per il sudore che gli colava copioso sotto la pesante armatura.
"Speriamo che l'informatore sia attendibile, perchè l'unico segno che qui ci sia mai stato qualcuno, è quella baracca laggiù." replicò Maltz osservando la costruzione fatiscente poco lontano da loro.
"E' la baracca del minatore. Questo planetoide una volta era una miniera di zeenite. Ma è abbandonata da tempo." spiegò Kruge incamminandosi verso la baracca.
"Che ha detto l'informatore dell'arma?" chiese Maltz incuriosito.
"Si chiama Genesis ed è capace di distruggere interi pianeti."
"Spaventoso." commentò Maltz.
"Gli umani la useranno contro di noi se non riusciamo ad appropriarcene " ribadì Kruge.
In quel momento gli parve di vedere qualcuno nei pressi della baracca. Aveva il sole negli occhi, ma gli sembrava un umano. Era buffo pareva una specie di folletto. L'umano li guardò poi emise una risatina chioccia "Ih ih ih !!!!!!!!!!". I due Klingon si fissarono l’un l’altro, perplessi poi quando rivolsero di nuovo lo sguardo alla baracca, l'umano era sparito .
" Per kahless!" esclamò Kruge e raggiunta la baracca cominciò a correre tutto attorno, ma niente da fare, l'umano era come svanito magicamente nel nulla. Con un grugnito di scorno, i due entrarono nella baracca, ma non sembrava decisamente il laboratorio di una scienziato. C'era odore di chiuso, una brandina con una coperta polverosa, un fornello con sopra un pentolino scheggiato e sopra a una mensola i ninnoli più brutti che Kruge avesse mai visto. Erano cinque palle di vetro con dentro la neve. Kruge avrebbe voluto allinearle su una duna e usarle come bersagli per il tirassegno. Questo forse avrebbe smorzato la rabbia che gli montava dentro. Non tollerava di essere buggerato da degli stupidi umani. Maltz tirò fuori il suo tricorder, poi digrignò i denti irritato.
"Non funziona!"
"Stupido, sono i residui di zeenite nel sottosuolo che impediscono l'attività dei sensori." gli spiegò kruge.
"Allora come lo ritroviamo l'umano? Se lo catturiamo potremo torturarlo e farci dire quello che vogliamo sapere."
Kruge spalancò la bocca in un sorriso sgangherato."Ho un piano migliore. L'umano avrà già chiamato i soccorsi. Noi aspetteremo occultati e quando loro arriveranno andranno dritti a controllare se l'arma è ancora al suo posto. E noi li coglieremo di sorpresa."
I due Klingon si lasciarono sfuggire una risata feroce poi kruge ordinò alla loro nave di recuperarli e svanirono nella luce. |
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Capitolo 2 *** il dottor Gold ***
Harold Finch l'aveva rifatto! Ormai l'enterprise e i suoi ufficiali parevano essere al suo servizio piuttosto che a quello della flotta astrale. Questa volta avevano dovuto fare rotta verso la terra per andare a prenderlo e ora erano diretti verso un planetoide, disabitato, nella zona neutrale tra la federazione e l'impero klingon. Harold stava accingendosi a spiegarne il motivo a Kirk , Spock e Loki, che si erano riuniti con lui in sala tattica.
"Il genesis, la vita dall'assenza di vita." dichiarò l'omino occhialuto con enfasi.
I tre ufficiali si fissarono perplessi l'un l'altro. Di che diavolo stava parlando?
"Si tratta del progetto di un mio caro amico, il dottor Gold, un valente scienziato che vi ha dedicato gran parte della sua vita. Genesis è capace di prendere una matrice inorganica, ad esempio un pianeta disabitato come quello che stiamo per visitare, e terraformarlo ,infondendogli la vita."
"Affascinante ." commentò Spock cercando di mascherare, tuttavia, il suo scetticismo.
"Miracoloso oserei dire!" esclamò Harold."Vi rendete contò? E' la chiave per colonizzare nuovi pianeti altrimenti inospitali."
" Ma ovviamente c'è un problema se no non avresti bisogno di noi." lo interrupe Loki.
Ormai si era fatto abbastanza furbo per sapere che le azioni di Harold avevano sempre un significato recondito.
"Eh in effetti ...i miei informatori hanno saputo che i klingon sono venuti a conoscenza di Genesis e se ne vogliono impadronire. La nostra missione è evacuare il dottor Gold e il progetto Genesis prima dell'arrivo dei Klingon."
"Ce la faremo. " gli assicurò Kirk "I klingon dopotutto sono solo degli scimmioni con il cervello da gallina." aggiunse prima di far ritorno al ponte di comando.
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"Se qualcuno riesce sul serio a trasformare questa palla di sabbia in paradiso terrestre più che uno scienziato è un mago." commentò Kirk. Lui, Loki e Harod erano sbarcati sul planetoide mentre Spock era rimasto sull'enterprise a scandagliare lo spazio in attesa che il nemico si facesse vivo. Kirk sentiva delle chiazze di sudore allargarglisi sotto la maglietta, era veramente un postaccio e non era sorpreso che, nessuna forma di vita, l'avesse trovato abbastanza accogliente, da svilupparsi sulla sua superficie.
"Lei non crede nella magia capitano?" kirk si voltò di scatto portando,istintivamente, una mano al phaser.
Dietro di lui era comparso un ometto con i capelli arruffati e un ghigno curioso dipinto sul volto.
"Gold amico mio!" esclamò Harold abbracciandolo con sollievo.
Se il suo caro amico era vivo allora il nemico non si era ancora fatto vivo! Kirk afferrò la situazione e ripose il phaser con un sospiro. L'amico di Harold era veramente il prototipo dello scienziato pazzo, pensò tra se. Ma non c’era da stupisene ,di chi poteva essere amico Harold, che era già strambo di suo, se non di un tipo ancora più strano!
"Allora capitano, non mi ha risposto lei crede nella magia'?"
"No, certo che no!" rispose finalmente Kirk chiedendosi perchè se ne stesse in mezzo a un deserto a cuocersi il cervello, nel cranio, e a rispondere a sciocche domande.
"E fa male." lo rimbrottò lo scienziato allungando una mano verso il suo orecchio. Nella suo palmo comparve dal nulla una moneta luccicante .
"O mio dio !" esclamò Kirk irritato."Non posso crederci, che là fuori i klingon vogliano la sua invenzione e, forse, anche la sua testa, e lei sta qui a fare stupidi giochetti di magia"
"Capitano ...lei non capisce il vero significato della magia, ma il suo delizioso amico sembra essere stato benedetto dal dono che a lei manca: la fede!" commentò Gold osservando lo sguardo eccitato di Loki.
Poi si esibì in un inchino e dal nulla comparve un mazzo di fiori che porse con gentilezza a Loki. Lui lo ringraziò inchinandosi a sua volta. Sapeva perfettamente che quelli a cui stava assistendo erano solo giochetti di illusionismo, ma la magia, la vera magia gli mancava così tanto, che anche anche queste piccolezze lo rendevano felice. Kirk scosse il capo.
"Loki, ti prego non lo incoraggiare."
"Andiamo a vedere genesis." suggeri Harold per stemperare l'ostilità.
Quindi fece loro strada verso la baracca del minatore. I due federali quando entrarono si guardarono attorno perplessi. Kirk adocchiò le bruttissime palle di natale con la neve e senti che il suo stomaco si ribellava a tanto orrore.
" Qui non c'è niente" protestò cominciando a pensare che lo stessero prendendo in giro.
"Non c'è niente solo per chi non riesce a guardare oltre il suo naso ." Replicò Gold, poi spostò una credenza malandata e comparve un supercomputer.
Il tetto della baracca si illuminò rivelando di essere un sistema di teletrasporto. Dopo aver inserito delle coordinate i quattro uomini si smaterializzarono . Fuori dalla baracca distesi su una duna di sabbia i due klingon stavano guardando con un binocolo.
" Che ti dicevo Maltz? Se la flotta astrale ha mandato Kirk in persona, l'arma deve essere per forza qua. Non ci resta che seguirli e impadronircene. Se poi riusciamo anche a distruggere l'enterprise comporranno delle odi per cantare le nostre gesta!" Kruge aprì il comunicatore."Rimanete occultati e non fate nulla finchè non ve lo ordino!" abbaiò, poi fece cenno a Maltz di seguirlo nella baracca.
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Capitolo 3 *** i ferengi ***
Kirk e Loki erano rimasti a bocca aperta. Il teletrasporto li aveva condotti in una caverna sotto la superficie del pianeta. La caverna era illuminata artificialmente e pareva un piccolo eden. C'erano prati, alberi, fiori con insetti ronzanti e persino un laghetto dalle acque limpide.
"Questa caverna è stata scavata con una talpa robot da un minatore che deteneva la concessione mineraria per l'estrazione della zeenite." spiegò Harold mentre si addentravano in quel luogo idillico .
" E dalla nuda roccia delle pareti avete ottenuto tutto questo? In quanto tempo ?" chiese Loki.
"Il tempo di dire abracadabra!" gli assicurò Gold con una risatina.
Loki sospirò: quell'uomo era in equilibrio sul confine tra genio e follia.
" La matrice della vita si genera istantaneamente, poi, però, la natura segue il suo corso. Le mele ad esempio sono maturate, nel tempo in cui matura normalmente una mela." spiegò Harold indicando l'alberello carico di frutto rossi che si erano trovati davanti.
" Gradisce capitano?" chiese Gold facendo comparire una mela dal nulla, nel palmo della sua mano. Kirk la afferrò soppesandola. Cosa sarebbe successo se l'avesse morsa? Sarebbe caduto in un sonno profondo come biancaneve o la mela sarebbe esplosa nella sua bocca trasformandosi in una pioggia di lustrini? Vide che gli altri lo fissavano aspettandosi un atto di eroismo da parte sua, quindi addentò la mela.
"E' buona. "dichiarò dopo averla inghiottita. Harold sospirò di sollievo e Gold emise una risatina irritante.
Poi Harold parve avere un sussulto." Loki,non reagire." sussurrò al suo orecchio.
Loki si chiese stupito a cosa non avrebbe dovuto reagire e poi li vide anche lui. Due enormi klingon con le creste venivano verso di loro con le armi spianate. Loki spinse il capitano Kirk che afferrò Gold e Harold sottobraccio e li condusse verso una rientranza nella roccia dove si poterono riparare. Loki era sul punto di correre anche lui, ma poi si ricordò di quello che gli aveva bisbigliato Harold e si limitò ad attendere che i due massicci klingon si decidessero ad allungare il passo e catturarlo. Finalmente quello che si chiamava Maltz riusci ad afferrarlo e a puntargli l'arma alla tempia. Loki avrebbe potuto liberarsi e fare fuori i due Klingon ancora prima che rendessero conto di quello che gli accadeva, ma Harold aveva qualcosa in mente e Loki decise di rimanere li dove era, prigioniero, finchè non l'avesse scoperto. Conosceva abbastanza Harold da sapere che in tutto quello che faceva c'era sempre un significato recondito.
"Kirk a enterprise, ci sono dei klingon qua sotto." Kirk aveva estratto il comunicatore e avvertiva Spock del pericolo.
" Devono essere occultati ,mandiamo giù rinforzi?" chiese il vulcaniano.
"Aspettate, hanno preso in ostaggio Loki."
" Loki???" persino dalla voce impassibile di Spock traspariva una certa perplessità."Attendiamo ordini."confermò il vulcaniano e chiuse la comunicazione.
"Umani arrendetevi e consegnateci l'arma denominata Genesis o faremo saltare la testa del vostro compagno." urlò Kruge con quanto fiato aveva nei polmoni . Un nugolo di insetti spaventato da tanto clamore prese il volo ronzando verso lidi più tranquilli.
" Che cavolo fa Loki ,perchè non li polverizza ?" si chiese Kirk allibito osservando il suo ragazzo che se ne stava tranquillo persino rassegnato nelle mano dei Klingon.
In realtà Loki era tramortito dall'odore pestilenziale dei suoi carcerieri, che consideravano deodoranti e dentifrici una debolezza tipica degli umani debosciati!
"No vi prego , ci arrendiamo!" gridò Harold all'improvviso.
Poi tirò fuori timidamente la testa da dietro le rocce e avanzò con le mani alzate. Kirk non fece in tempo a fermarlo, era troppo stordito dalla piega che stavano prendendo gli avvenimenti. Gold lo seguì a ruota e Kirk fu costretto a correre dietro di loro. Giunti davanti ai Klingon Kirk gettò con rabbia l'arma ai loro piedi. "E' incredibile abbiamo il genesis e anche l'enterprise. " commentò Maltz compiaciuto.
"Avevi dei dubbi ?" sibilò Kruge irritato. Maltz rabbrividì comprendendo di aver detto la cosa sbagliata.
"Volevo solo dire che è stato così facile sopraffare questi stupidi umani."
" Già anche troppo " bisbigliò Kirk, quasi fra se, lanciando un 'occhiata sospettosa ad Harold. Quel pestifero ometto stava macchinando qualcosa, pensò furente. In quel momento trillò il comunicatore.
" Posso rispondere ?" chiese Kirk ai klingon per essere sicuro che non gli sparassero per sbaglio.
" Non fare scherzi." rispose kruge,puntandogli l'arma contro.
Kirk prese il comunicatore lentamente e con due dita." Si Spock?"
"Non abbiamo rilevato i Klingon ma abbiamo rilevato una navetta che è atterrata ora sulla superficie del planetoide."
"Che tipo di navetta?" chiese Kirk stupito.
" Dal database risuta Ferengi."
Kirk rimase con la bocca spalancata per lo stupore. I klingon non erano da meno.
"Io odio quei repellenti esserini orecchiuti " commentò Maltz schifato.
I ferengi che erano indubbiamente più intelligenti dei klingon ci misero davvero poco a scoprire il teletrasporto che si nascondeva nella baracca e a raggiungerli nella caverna dove si trovavano. |
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Capitolo 4 *** imposta sugli immobili! ***
"Fermi tutti, che nessuno tocchi niente." urlarono i due ferengi che si erano materializzati sulla pedana del teletrasporto e che ora correvano trafelati verso di loro. I klingon risero di gusto sputacchiando sopra a Loki che era ormai nauseato.
"Perchè se tocchiamo qualcosa che ci fai , nano?"
"Il mio avvocato vi farà causa!" replicò uno dei ferengi, convinto, sbanderiando un documento.
I klingon si guardarono perplessi poi scoppiarono in una risata convulsa. Harold si fece avanti.
"Permette signor ...?”
"Bok e questo è Derk il mio avvocato."
Harold prese in mano il documento e si sistemò meglio gli occhiali ."Io ho un 'infarinatura di legge." spiegò agli altri ."Oh ....oh ...oh...."
Al terzo oh, a kirk e ai klingon saltarono i nervi."Allora che dialvolo c'è scritto?" chiesero in coro.
"Pare che il signor Bok abbia acquistato il pianeta." spiegò Harold.
"Ma che cavolo dici occhialuto, il planetoide è in zona neutrale e non appartiene a nessuno."obbietò Kruge.
"Ora, ma anni or sono era una colonia mineraria e un certo signor Smith possedeva la concessione per estrarre la zeenite."
"Ma ora le miniere sono quasi esaurite,a nessuno conviene più estrarre il minerale."replicò Kirk .
"Si ma il signor Smith ha reclamato il pianeta per usucapione. Vedete la talpa usata per scavare la grotta?"Harold indicò l'ingombrante macchinario che giaceva in un angolo coperto di polvere."Essendo di proprietà del signor Smith ed avendola lui abbandonata qui venti anni or sono, ora può reclamare il possesso dell'intero planetoide invocando l'usucapione."
"Esatto! "confermò l'avvocato soddisfatto.
"Quindi che si fa'"chiese Kirk sempre più perplesso.
"Noi ci ritiriamo. Se ci fosse stato da battersi in duello con i klingon l'avremo fatto volentieri , ma visto che questo signor Bok ha dei diritti legali, io contro la legge non vado. Dura lex sed lex...."
"Che cavolo dice?" si chiese Maltz interdetto.
"Semplicemente che se ci restitute il nostro amico facciamo i bagagli e vi lasciamo a dirimere la questione tra di voi." gli assicurò Harold .
"Io ho già una mezza idea di come risolverla."gli assicuro Kruge imbracciando più stretto il fucile e digrignando i denti marci.
I piccoli ferengi non si fecero intimidire e a loro volta mostrarono i dentini appuntiti in un ghigno minaccioso. Maltz spinse via Loki che scosse energicamente i lunghi capelli, per liberarsi di qualsiasi ospite indesiderato fosse migrato dal klingon a lui.
"Scusa Harold che ora sono? E' già ora del te?" chiese Gold con un gran sorriso
. Harold diede un 'occhiata all'orologio" Hai ragione sono le cinque!"Qualche secondo dopo la terra cominciò a tremare violentemente.
"Un terremoto?" urlò Bok terrorrizzato.
"Oh cielo sta succedendo !" esclamò Gold cercando di riparasi la testa dai pezzi di roccia che cascavano dalla volta.
"Sta succedendo ....COOOOOOOSA?" gridò Kirk cercando di mantenere l'equilibrio.
"Il difetto fatale che non sono mai riuscito a coreggere."spiegò Gold.."Dopo un periodo la matrice si degrada e il pianeta terraformato implode."
"Ma allora, non serve a niente !" commentò Kirk sbigottito.
"Ahimè ....no."confessò Gold.
"COOOOSA? Abbiamo comprato un pianeta intero per niente?" gridò il ferengi disperato.
"Abbiamo sprecato giorni di appostamento su questa palla di sabbia per niente!" grugnì Kruge scornato.
I ferengi e i klingon cominciarono a correre in una gara a chi raggiungeva per primo la pedana del teletrasporto.
"Altro che canti di gloria , ci prenderanno in giro per secoli, la mia carriera è rovinata." si lamentò Kruge.
"Ti rendi conto avvocato che ora dovrò pagare la tassa sugli immobili su un intero pianeta e per niente. Sono rovinato!" piagnuccolò Bok.
I klingon sgomitarono con i ferengi riuscendo a piazzarsi entrambi sulla pedana del teletrasporto e luccicando si smaterializzarono per riapparire nella baracca sulla superficie. Gli umani li seguirono a ruota facendo lo slalom tra i pezzi di roccia che piovevano dalla volta della caverna e le crepe che si aprivano nel suo pavimento. Gold lanciò un 'occhiata nostalgica al piccolo paradiso che moriva mentre azionava il comando che li avrebbe riportati sulla superficie.
"Non mi resta che raccogliere le mie cose e andarmene." borbottò quando furono all'interno della baracca. Afferrò uno zainetto e cominciò a riempirlo con le orrende palle di vetro. Kirk pensò che sarebbe stato più di buon gusto abbandonarle sul mondo morente a trovare il loro giusto destino, ma non disse niente e tirò fuori il comunicatore.
"Capitano, la navetta ferengi lascia la superficie del pianeta e i klingon si sono disoccultati."lo informò Spock.
"Levano le tende e lo facciamo anche noi , portaci su Spock , qui non c'è più niente che ci interessi!" |
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Capitolo 5 *** il destino di loki è quello di essere un dio! ***
Kirk aveva ordinato di far rotta verso la terra per riportare a casa Harold e Gold. Il capo della sezione 31 e lo scienziato pazzo e si erano stabiliti per la durata del viaggio in una delle cabine per gli ospiti vip e la tristezza per il fallimento dell' esperimento era già passata.Quando kirk e loki li avevano accompagnati Gold aveva ripreso a intrattenerli con sciocchi giochi di magia.
"Posso fare qualcosa per lei dottore?" chiese Loki tanto per essere gentile, mentre Gold era intento a disporre su una mensola le sue palle di vetro.
"Perchè nò, giovanotto, tu sei un bravo ragazzo e ti meriti il privilegio più grande."
Tirò fuori un fazzoletto dal taschino e lo passò a Loki."Puoi lucidare le mie preziosissime palle di vetro."
Kirk non riusci a trattenere uno sghignazzo, doveva ricordarsi di recitare a Loki il suo proverbio preferito: nessuna buona azione resta impunita!
"Ride bene chi ride ultimo capitano!" lo rimbrottò lo scienziato quasi gli avesse letto nel pensiero.
"Che ha lei da ridere ,dottore? Il suo esperimento è fallito!" replicò lui offeso.
"Davvero? Lo pensa lei capitano e lo hanno pensato quei klingon e quei ferengi. Nessuno di voi ha il dono!" gli rispose Gold.
"Ma di che dono va cianciando!" Ora Kirk era veramente irritato dalla follia di quell'uomo.
"Quello che ha il suo ragazzo. Lui crede nella magia e riesce a vedere oltre l'apparenza. Non è vero signor Loki?"
Loki non sapeva cosa rispondere, era rapito dalla palla di vetro che teneva in mano. Era realizzata con una perizia straordinaria. C'era un bosco innevato e piccole creature che si muovevano freneticamente saltando da un albero all'altro. Piccole creature? Loki aguzzò la vista e un brivido gli percorse la spina dorsale. Sentì le mani tremargli lievemente mentre realizzava cosa stava reggendo. Si voltò verso Gold con la bocca spalancata per lo stupore, poi ripose la palla e cominciò a osservare le altre a una a una. Ogni palla conteneva un 'ambiente diverso, oltre al bosco, c'era un arido deserto spazzato dal vento, una banchisa polare, un oceano pullulante di creature sottomarine e una collina che digradava dolcemente in una spiaggia.
"Proprio così caro ragazzo!" si complimentò Gold.
Kirk non riusciva a capire .
"Microbiosfere, capitano." Harold decise che era tempo di venire in suo soccorso."Una biosfera è un ambiente chiuso, autosufficente, in grado cioè di sostenere la vita senza intervento esterno."
"Vuole farmi credere che queste orrende palle di vetro sono in reltà....." kirk non riusci a tovare la parola giusta.
"Mondi capitano! E' questa la magia di cui parlavo, la magia della vita! Non sempre un mondo è grande come un pianeta a volte può essere infinitamente piccolo, così piccolo da stare sul palmo di una mano!"
Kirk si sporse e agguzzò la vista: accidenti quei due l'avevano fregato e avevano fregato anche tutti gli altri."Ma allora ,quella sul planetoide è stata tutta una sceneggiata? E il terremoto?"
"Ho passato io stesso le informazioni ai klingon, volevo essere sicuro che sapessero dell'esistenza di genesis e lo considerassero un fallimento. Il terremoto l'ho provocato io innescando alcune cariche esplosive nel sottosuolo, con l'orologio"
"Il te delle cinque!" gli rammentò Gold con una risatina.
Kirk sospirò, ora gli era tutto chiaro, erano stati solo burattini in uno spettacolo orchestrato da due menti diaboliche.
"Ora crede nella magia capitano?" gli chiese Gold .
Kirk fece spallucce."Nei vostri giochi di prestigio sicuramente!"
Gold scosse il capo "Non c'è peggior sciocco di chi non vuol capire. Meno male che c'è questo giovanotto a indirizzarla nella giusta direzione. Le piace quella palla di vetro signor Loki?"
Loki annuì, non poteva proprio negare di esserne affascinato.
"Allora è sua, la prenda e ne abbia cura. E si ricordi che per le creature li dentro ora lei è dio!"
E loki che era già stato un dio nella sua vita precedente afferrò gentilmente la palla di vetro e guardandola vide il suo destino che si richiudeva su stesso formando un circolo perfetto! |
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