Star trek assemble : ep 28 :Ognuno è dio del suo universo !

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** progetto genesis ***
Capitolo 2: *** il dottor Gold ***
Capitolo 3: *** i ferengi ***
Capitolo 4: *** imposta sugli immobili! ***
Capitolo 5: *** il destino di loki è quello di essere un dio! ***



Capitolo 1
*** progetto genesis ***




"E' solo una palla di  sabbia cotta dal  sole, non c'è traccia di  vita qui." commento Maltz, il  klingon, mentre i suoi  stivali affondavano  nella sabbia.
Mezzo  deserto gli  si  era già infilato dentro le calzature e stava  impazzendo  per  il  fastidio  che la cosa gli  procurava.
"Il mio  informatore ha detto  che la federazione sta sperimentando l'arma proprio  qui." ribattè il  suo  capitano,  Kruge, agitandosi  per il  sudore che gli  colava copioso  sotto  la pesante armatura.
"Speriamo  che l'informatore sia attendibile, perchè l'unico segno  che qui  ci  sia mai  stato  qualcuno, è quella baracca laggiù." replicò Maltz osservando  la costruzione fatiscente poco  lontano  da loro.
"E' la baracca del  minatore. Questo planetoide una volta era una miniera di  zeenite. Ma è  abbandonata da tempo." spiegò Kruge incamminandosi  verso  la baracca.
"Che ha detto l'informatore dell'arma?" chiese Maltz incuriosito.
"Si  chiama Genesis ed è  capace di distruggere interi pianeti."
"Spaventoso." commentò Maltz.
"Gli umani  la useranno  contro  di  noi  se non riusciamo  ad appropriarcene " ribadì Kruge.
In quel  momento gli parve di  vedere qualcuno  nei  pressi  della baracca. Aveva il  sole negli occhi, ma gli  sembrava un umano. Era buffo  pareva una specie di folletto. L'umano  li  guardò  poi  emise una risatina chioccia "Ih ih ih !!!!!!!!!!". I  due Klingon  si  fissarono l’un l’altro,  perplessi poi quando  rivolsero  di  nuovo  lo  sguardo  alla baracca, l'umano  era sparito .
" Per kahless!" esclamò Kruge e raggiunta la baracca cominciò  a correre tutto  attorno, ma niente da fare, l'umano  era come svanito magicamente nel  nulla. Con  un grugnito  di  scorno, i due entrarono  nella baracca, ma non sembrava decisamente il  laboratorio  di una scienziato. C'era odore di  chiuso, una brandina con una coperta polverosa, un fornello con sopra un pentolino scheggiato  e sopra a una mensola i ninnoli più brutti  che Kruge avesse mai  visto. Erano  cinque palle di  vetro  con dentro la neve. Kruge avrebbe voluto  allinearle su  una duna e usarle come bersagli  per il  tirassegno. Questo  forse avrebbe smorzato  la rabbia che gli  montava dentro. Non tollerava di  essere buggerato da degli  stupidi umani. Maltz tirò  fuori  il  suo  tricorder, poi  digrignò i  denti irritato.
"Non funziona!"
"Stupido, sono i  residui  di  zeenite nel  sottosuolo che impediscono  l'attività  dei  sensori." gli  spiegò  kruge.
"Allora come lo  ritroviamo l'umano? Se lo  catturiamo potremo  torturarlo  e farci  dire quello  che vogliamo  sapere."
Kruge spalancò  la bocca in un sorriso  sgangherato."Ho  un piano  migliore. L'umano  avrà  già  chiamato i soccorsi. Noi  aspetteremo  occultati  e quando loro  arriveranno andranno  dritti  a controllare se l'arma è  ancora al  suo posto. E noi li  coglieremo  di  sorpresa."
I  due Klingon si  lasciarono sfuggire una risata feroce poi kruge ordinò  alla loro  nave di  recuperarli e svanirono  nella luce.

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Capitolo 2
*** il dottor Gold ***


Harold Finch  l'aveva rifatto! Ormai  l'enterprise e  i  suoi  ufficiali parevano  essere al  suo  servizio piuttosto  che a quello  della flotta astrale. Questa volta avevano  dovuto  fare rotta verso la terra per andare a prenderlo  e ora erano  diretti  verso un planetoide, disabitato, nella zona neutrale tra la federazione e l'impero  klingon. Harold stava accingendosi  a spiegarne il  motivo  a Kirk , Spock  e Loki,  che si erano  riuniti  con lui  in sala tattica.
"Il  genesis, la vita dall'assenza di  vita." dichiarò  l'omino  occhialuto  con enfasi.
I  tre ufficiali  si  fissarono  perplessi l'un l'altro. Di che diavolo  stava parlando?
"Si  tratta del  progetto  di un mio  caro  amico, il  dottor Gold, un valente scienziato  che vi  ha dedicato  gran  parte della sua vita. Genesis è capace di  prendere una matrice inorganica, ad esempio un pianeta disabitato come quello che stiamo  per visitare, e terraformarlo ,infondendogli  la vita."
"Affascinante ." commentò Spock cercando  di  mascherare, tuttavia, il  suo  scetticismo.
"Miracoloso  oserei  dire!" esclamò Harold."Vi  rendete contò? E'  la chiave per colonizzare nuovi pianeti  altrimenti  inospitali."
" Ma ovviamente c'è un problema se no non avresti  bisogno  di  noi." lo  interrupe Loki.
Ormai si  era fatto  abbastanza furbo per sapere che le azioni di  Harold avevano  sempre un significato recondito.
"Eh in effetti ...i miei informatori hanno  saputo che  i klingon sono  venuti  a conoscenza di  Genesis e se ne vogliono impadronire. La nostra missione è evacuare il  dottor Gold e il progetto  Genesis prima dell'arrivo  dei  Klingon."
"Ce la faremo. " gli  assicurò Kirk "I  klingon  dopotutto sono  solo degli  scimmioni  con il  cervello  da gallina." aggiunse prima di  far ritorno  al  ponte di  comando.

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"Se qualcuno  riesce sul  serio  a trasformare questa palla di  sabbia in paradiso terrestre più che uno  scienziato è un mago." commentò Kirk. Lui, Loki e Harod erano  sbarcati  sul planetoide mentre Spock  era rimasto sull'enterprise a scandagliare lo  spazio in attesa che il  nemico  si  facesse vivo. Kirk sentiva delle chiazze di  sudore allargarglisi sotto la maglietta, era veramente un postaccio e non era sorpreso  che, nessuna forma di vita, l'avesse trovato  abbastanza accogliente, da svilupparsi  sulla sua superficie.
"Lei  non crede nella magia capitano?" kirk  si  voltò  di  scatto portando,istintivamente, una mano  al  phaser.
Dietro  di  lui era  comparso un ometto con  i capelli  arruffati e un ghigno  curioso dipinto  sul  volto.
"Gold amico  mio!" esclamò  Harold abbracciandolo con  sollievo.
Se il suo  caro  amico  era vivo allora  il  nemico non si  era ancora fatto  vivo! Kirk  afferrò  la situazione e ripose il  phaser con un sospiro. L'amico  di  Harold era veramente il prototipo  dello  scienziato pazzo, pensò  tra se. Ma non c’era da stupisene ,di  chi poteva essere amico  Harold, che era già strambo  di  suo, se  non di un tipo  ancora più strano!
"Allora capitano, non mi  ha risposto  lei  crede nella magia'?"
"No,  certo  che no!" rispose finalmente Kirk chiedendosi perchè  se ne stesse in mezzo  a un  deserto  a cuocersi  il  cervello,  nel  cranio, e a rispondere a sciocche domande.
"E  fa male." lo  rimbrottò lo scienziato allungando una mano verso  il  suo  orecchio. Nella suo palmo  comparve dal  nulla  una moneta luccicante .
"O mio  dio !" esclamò  Kirk  irritato."Non  posso  crederci, che là fuori  i  klingon  vogliano  la sua invenzione e, forse, anche la sua testa, e lei  sta qui  a fare stupidi giochetti di  magia"
"Capitano ...lei  non capisce il  vero  significato  della magia, ma il suo delizioso  amico sembra essere stato  benedetto dal  dono  che a lei  manca: la fede!" commentò Gold osservando lo  sguardo  eccitato  di  Loki.
Poi si  esibì  in un inchino  e dal  nulla comparve un mazzo  di  fiori che porse con gentilezza a Loki. Lui lo  ringraziò inchinandosi  a sua volta. Sapeva perfettamente che quelli  a cui  stava assistendo  erano solo giochetti di illusionismo, ma la magia, la vera magia gli  mancava così tanto, che anche anche queste piccolezze lo  rendevano  felice. Kirk  scosse il  capo.
"Loki, ti prego  non lo  incoraggiare."
"Andiamo  a vedere genesis." suggeri  Harold per stemperare l'ostilità.
Quindi  fece loro  strada verso la baracca del  minatore. I  due federali  quando entrarono si  guardarono  attorno perplessi. Kirk  adocchiò le bruttissime palle di  natale con la neve e   senti  che il  suo  stomaco  si  ribellava a tanto orrore.
" Qui non c'è  niente" protestò cominciando  a pensare che lo  stessero prendendo in giro.
"Non c'è  niente solo  per chi non riesce a guardare oltre il  suo  naso ." Replicò  Gold, poi spostò una credenza malandata e comparve un supercomputer.
Il  tetto della baracca si illuminò  rivelando di  essere un sistema di  teletrasporto. Dopo  aver inserito delle coordinate i  quattro uomini  si  smaterializzarono . Fuori  dalla baracca distesi  su una duna di  sabbia i  due klingon  stavano  guardando con un binocolo.
" Che ti  dicevo Maltz? Se la flotta astrale ha mandato  Kirk  in persona, l'arma deve essere per forza qua. Non ci  resta che seguirli  e impadronircene. Se poi riusciamo  anche a distruggere l'enterprise comporranno  delle odi  per cantare le nostre gesta!" Kruge aprì il  comunicatore."Rimanete occultati e non fate nulla finchè non ve lo ordino!" abbaiò, poi  fece cenno  a Maltz di  seguirlo  nella baracca.

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Capitolo 3
*** i ferengi ***


Kirk  e Loki  erano  rimasti  a bocca aperta. Il  teletrasporto  li  aveva condotti in una caverna sotto la superficie del pianeta. La caverna era illuminata artificialmente e pareva un piccolo  eden. C'erano prati, alberi, fiori con  insetti  ronzanti  e  persino un laghetto  dalle acque limpide.
"Questa caverna è  stata scavata con  una talpa  robot  da un minatore che deteneva la concessione mineraria per l'estrazione della zeenite." spiegò  Harold mentre si  addentravano in quel  luogo idillico .
" E dalla nuda roccia delle pareti avete ottenuto tutto questo? In quanto  tempo  ?" chiese Loki.
"Il tempo  di  dire abracadabra!" gli  assicurò Gold con una risatina.
Loki sospirò: quell'uomo era in equilibrio sul confine tra genio e follia.
" La matrice della vita si  genera istantaneamente, poi, però, la natura segue il  suo  corso. Le mele ad esempio  sono  maturate, nel  tempo in cui matura normalmente una mela." spiegò Harold indicando l'alberello carico di  frutto  rossi che si  erano  trovati  davanti.
" Gradisce capitano?" chiese Gold facendo comparire una mela dal  nulla, nel  palmo della sua mano. Kirk  la afferrò  soppesandola. Cosa sarebbe successo  se l'avesse morsa? Sarebbe caduto in un sonno profondo come biancaneve o  la mela sarebbe esplosa nella sua bocca  trasformandosi  in una pioggia di  lustrini? Vide che gli  altri lo fissavano aspettandosi un atto  di  eroismo  da parte sua, quindi addentò  la mela.
"E' buona. "dichiarò dopo  averla inghiottita. Harold sospirò  di  sollievo e Gold emise una risatina irritante.
Poi Harold parve avere un sussulto." Loki,non reagire." sussurrò al suo orecchio.
Loki si  chiese stupito  a cosa non avrebbe dovuto reagire e poi li  vide anche lui. Due enormi klingon  con le creste venivano verso  di loro con le armi spianate. Loki spinse il capitano  Kirk che afferrò Gold e Harold  sottobraccio e li  condusse verso una rientranza nella roccia dove si poterono riparare. Loki era sul punto di correre anche lui, ma poi si  ricordò di  quello che gli  aveva bisbigliato  Harold e si limitò ad attendere che i due massicci klingon si  decidessero  ad allungare il passo  e catturarlo. Finalmente quello  che si  chiamava Maltz riusci  ad afferrarlo e a puntargli  l'arma alla tempia. Loki avrebbe potuto liberarsi  e fare fuori i  due Klingon ancora prima che rendessero  conto  di  quello  che gli accadeva, ma Harold aveva qualcosa in mente e Loki  decise di  rimanere li  dove era, prigioniero, finchè  non l'avesse scoperto. Conosceva abbastanza Harold da sapere che in tutto  quello  che faceva c'era sempre un significato  recondito.
"Kirk  a enterprise, ci  sono  dei klingon qua sotto." Kirk  aveva estratto il  comunicatore e avvertiva Spock  del  pericolo.
" Devono  essere occultati ,mandiamo  giù rinforzi?" chiese il  vulcaniano.
"Aspettate, hanno  preso in ostaggio  Loki."
" Loki???" persino  dalla voce impassibile di  Spock traspariva una certa perplessità."Attendiamo ordini."confermò il  vulcaniano e chiuse la comunicazione.
"Umani arrendetevi  e consegnateci l'arma denominata Genesis o  faremo  saltare la testa del  vostro  compagno." urlò Kruge con quanto fiato  aveva nei  polmoni . Un nugolo  di  insetti spaventato  da tanto  clamore prese il  volo ronzando  verso lidi più tranquilli.
" Che cavolo  fa Loki  ,perchè  non li polverizza ?" si chiese Kirk  allibito osservando il  suo  ragazzo  che se ne stava tranquillo persino  rassegnato nelle mano  dei  Klingon.
In realtà Loki  era tramortito  dall'odore pestilenziale dei  suoi  carcerieri, che consideravano  deodoranti  e dentifrici una debolezza  tipica degli umani  debosciati!
"No  vi prego , ci  arrendiamo!" gridò  Harold all'improvviso.
Poi tirò fuori timidamente la testa da dietro  le rocce e avanzò con le mani  alzate. Kirk non fece in tempo  a fermarlo, era troppo stordito  dalla piega che stavano  prendendo  gli  avvenimenti. Gold lo  seguì  a ruota e Kirk  fu  costretto  a correre dietro  di loro. Giunti davanti  ai  Klingon  Kirk gettò  con rabbia l'arma ai  loro piedi. "E' incredibile abbiamo  il  genesis e anche l'enterprise. " commentò Maltz compiaciuto.
"Avevi  dei  dubbi  ?" sibilò Kruge irritato. Maltz rabbrividì comprendendo di  aver detto la cosa sbagliata.
"Volevo  solo  dire che  è stato così facile sopraffare questi  stupidi umani."
" Già  anche troppo " bisbigliò Kirk, quasi fra se, lanciando un 'occhiata sospettosa ad Harold. Quel pestifero ometto  stava macchinando  qualcosa, pensò furente. In quel  momento  trillò il  comunicatore.
" Posso  rispondere ?" chiese Kirk ai klingon per essere sicuro  che non gli  sparassero per sbaglio.
" Non fare scherzi." rispose kruge,puntandogli  l'arma contro.
Kirk prese il  comunicatore lentamente e con due dita." Si  Spock?"
"Non abbiamo rilevato  i  Klingon ma abbiamo  rilevato una navetta che è atterrata ora sulla superficie del planetoide."
"Che tipo  di  navetta?" chiese Kirk  stupito.
" Dal  database risuta Ferengi."
Kirk  rimase con  la bocca spalancata per lo  stupore. I klingon  non erano  da meno.
"Io  odio  quei repellenti  esserini orecchiuti " commentò  Maltz schifato.
I ferengi  che erano indubbiamente più intelligenti  dei  klingon ci  misero  davvero poco  a scoprire il  teletrasporto  che si  nascondeva nella baracca  e a raggiungerli  nella caverna dove si  trovavano.

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Capitolo 4
*** imposta sugli immobili! ***


"Fermi  tutti, che nessuno  tocchi niente." urlarono i  due ferengi  che si  erano  materializzati  sulla pedana del  teletrasporto e che ora correvano  trafelati  verso  di loro. I klingon  risero  di  gusto sputacchiando  sopra   a Loki  che era  ormai nauseato.
"Perchè  se tocchiamo  qualcosa che ci  fai , nano?"
"Il  mio  avvocato vi  farà  causa!" replicò uno dei ferengi,  convinto, sbanderiando  un  documento.
I  klingon  si  guardarono  perplessi  poi  scoppiarono in una risata convulsa. Harold si  fece avanti.
"Permette signor ...?”
"Bok  e questo  è  Derk  il  mio  avvocato."
Harold prese  in mano il  documento e si  sistemò  meglio  gli  occhiali ."Io ho un 'infarinatura di  legge." spiegò  agli  altri ."Oh ....oh ...oh...."
Al terzo  oh, a kirk e ai  klingon saltarono i nervi."Allora che dialvolo c'è scritto?" chiesero in coro.
"Pare  che il  signor Bok  abbia acquistato il pianeta." spiegò  Harold.
"Ma che cavolo  dici  occhialuto, il  planetoide è in zona neutrale e non appartiene a nessuno."obbietò  Kruge.
"Ora, ma anni  or sono  era una colonia mineraria e  un certo  signor Smith  possedeva la concessione per estrarre la zeenite."
"Ma ora le miniere sono  quasi esaurite,a nessuno  conviene più  estrarre il  minerale."replicò  Kirk .
"Si  ma il  signor Smith ha reclamato il pianeta per usucapione. Vedete la talpa usata per scavare la grotta?"Harold indicò l'ingombrante macchinario  che giaceva in un angolo  coperto  di  polvere."Essendo  di proprietà del  signor Smith  ed avendola lui abbandonata qui venti  anni  or sono, ora può reclamare il possesso dell'intero planetoide invocando l'usucapione."
"Esatto! "confermò l'avvocato soddisfatto.
"Quindi che si fa'"chiese Kirk sempre più perplesso.
"Noi  ci  ritiriamo. Se ci  fosse stato  da battersi  in duello  con i  klingon  l'avremo  fatto  volentieri , ma visto che questo  signor Bok  ha dei  diritti  legali, io  contro  la legge non vado. Dura lex sed lex...."
"Che cavolo  dice?" si  chiese Maltz interdetto.
"Semplicemente che se ci  restitute il  nostro  amico  facciamo i  bagagli  e vi  lasciamo  a dirimere la questione tra di  voi." gli  assicurò  Harold .
"Io ho  già  una mezza idea di  come risolverla."gli  assicuro  Kruge imbracciando più stretto il fucile e digrignando i  denti  marci.
I piccoli  ferengi  non si  fecero intimidire e a loro  volta mostrarono i dentini  appuntiti in un ghigno  minaccioso. Maltz spinse via Loki che scosse  energicamente i  lunghi  capelli, per liberarsi  di  qualsiasi  ospite indesiderato fosse migrato  dal  klingon  a lui.
"Scusa Harold che ora sono? E'  già  ora del  te?" chiese Gold con un gran sorriso
. Harold diede un 'occhiata all'orologio" Hai ragione sono le cinque!"Qualche secondo  dopo la terra cominciò  a tremare violentemente.
"Un  terremoto?" urlò  Bok terrorrizzato.
"Oh cielo  sta succedendo !" esclamò Gold cercando  di  riparasi  la testa dai pezzi  di  roccia che cascavano  dalla volta.
"Sta succedendo ....COOOOOOOSA?" gridò Kirk cercando  di  mantenere l'equilibrio.
"Il  difetto fatale che non sono  mai  riuscito  a coreggere."spiegò Gold.."Dopo un periodo  la matrice si  degrada e il pianeta terraformato implode."
"Ma allora, non serve a niente !" commentò  Kirk sbigottito.
"Ahimè ....no."confessò Gold.
"COOOOSA? Abbiamo comprato un pianeta intero  per niente?" gridò il  ferengi disperato.
"Abbiamo sprecato  giorni  di  appostamento  su questa palla di  sabbia per niente!" grugnì  Kruge scornato.
I ferengi  e i  klingon cominciarono  a correre in una gara a chi  raggiungeva per primo  la pedana del  teletrasporto.
"Altro  che canti di  gloria , ci prenderanno in giro per secoli, la mia carriera è rovinata." si lamentò Kruge.
"Ti  rendi  conto  avvocato  che ora dovrò  pagare la tassa sugli  immobili su un intero pianeta e per niente. Sono  rovinato!" piagnuccolò  Bok.
I klingon sgomitarono  con i   ferengi  riuscendo  a piazzarsi  entrambi  sulla pedana del  teletrasporto  e luccicando  si  smaterializzarono  per riapparire nella baracca sulla superficie. Gli umani li  seguirono a ruota facendo lo  slalom tra  i pezzi  di roccia che piovevano  dalla volta della caverna e le crepe che si  aprivano  nel  suo pavimento. Gold lanciò  un 'occhiata nostalgica al piccolo paradiso che moriva mentre azionava il  comando  che li  avrebbe riportati  sulla superficie.
"Non  mi  resta che raccogliere le mie cose e andarmene." borbottò quando  furono  all'interno  della baracca. Afferrò uno  zainetto  e cominciò  a riempirlo  con le orrende palle di  vetro. Kirk pensò  che sarebbe stato più di  buon  gusto abbandonarle sul  mondo  morente a trovare il  loro  giusto  destino, ma non disse niente e tirò  fuori il  comunicatore.
"Capitano, la navetta ferengi  lascia la superficie del pianeta e i klingon si  sono  disoccultati."lo informò  Spock.
"Levano  le tende e lo  facciamo  anche noi , portaci su  Spock , qui  non c'è più niente che ci interessi!"

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Capitolo 5
*** il destino di loki è quello di essere un dio! ***


Kirk  aveva ordinato  di  far rotta verso  la terra per riportare a casa Harold e Gold. Il  capo  della sezione 31 e lo  scienziato pazzo e si erano stabiliti per la durata del  viaggio  in una delle cabine per gli  ospiti  vip e la tristezza per il  fallimento  dell'  esperimento era già passata.Quando kirk  e loki  li  avevano  accompagnati  Gold aveva ripreso  a intrattenerli con sciocchi  giochi  di  magia.
"Posso  fare qualcosa per lei  dottore?" chiese Loki tanto per essere gentile, mentre Gold era intento  a disporre su una mensola le sue palle di  vetro.
"Perchè nò, giovanotto, tu  sei un bravo  ragazzo  e ti  meriti il  privilegio  più grande."
Tirò fuori un fazzoletto  dal  taschino  e lo passò  a Loki."Puoi lucidare le mie  preziosissime  palle di  vetro."
Kirk  non riusci  a trattenere uno  sghignazzo, doveva ricordarsi  di  recitare a Loki  il  suo proverbio preferito: nessuna buona azione resta impunita!
"Ride bene chi  ride ultimo  capitano!" lo  rimbrottò  lo  scienziato  quasi gli  avesse letto  nel pensiero.
"Che ha lei  da ridere ,dottore? Il  suo  esperimento è  fallito!" replicò lui offeso.
"Davvero? Lo pensa lei  capitano  e lo  hanno pensato  quei klingon e quei ferengi. Nessuno  di  voi  ha il  dono!" gli  rispose Gold.
"Ma di  che dono va cianciando!" Ora Kirk  era veramente irritato  dalla follia di  quell'uomo.
"Quello che ha il  suo  ragazzo. Lui  crede nella magia e riesce a vedere oltre l'apparenza. Non è  vero  signor Loki?"
Loki non sapeva cosa rispondere, era rapito  dalla palla di  vetro  che teneva in mano. Era realizzata con una perizia straordinaria. C'era un bosco innevato  e piccole creature che si  muovevano freneticamente saltando  da un albero  all'altro. Piccole creature? Loki aguzzò  la vista e un brivido gli percorse la spina dorsale. Sentì  le mani  tremargli  lievemente mentre realizzava cosa stava reggendo. Si  voltò  verso  Gold con la bocca spalancata per  lo  stupore, poi ripose la palla e cominciò  a osservare le altre a una a una. Ogni palla conteneva un 'ambiente diverso, oltre al  bosco, c'era un arido  deserto spazzato  dal  vento, una banchisa polare, un oceano pullulante di  creature sottomarine e una collina che digradava dolcemente in una spiaggia.
"Proprio  così  caro  ragazzo!" si  complimentò  Gold.
Kirk  non  riusciva a capire .
"Microbiosfere, capitano." Harold decise che era tempo di venire in suo  soccorso."Una biosfera è un ambiente chiuso, autosufficente, in grado cioè di  sostenere la vita senza intervento  esterno."
"Vuole farmi  credere che queste orrende palle di  vetro  sono in reltà....." kirk non riusci  a tovare la parola giusta.
"Mondi capitano! E'  questa la magia di cui parlavo, la magia della vita! Non sempre un mondo è grande come un pianeta a volte può essere infinitamente piccolo, così piccolo  da stare sul palmo  di una mano!"
Kirk  si  sporse e agguzzò  la vista: accidenti  quei  due l'avevano  fregato  e avevano  fregato  anche tutti  gli  altri."Ma allora ,quella sul  planetoide è  stata tutta una sceneggiata? E il terremoto?"
"Ho  passato io  stesso le informazioni  ai  klingon, volevo  essere sicuro  che sapessero  dell'esistenza di  genesis e lo  considerassero un fallimento. Il  terremoto l'ho  provocato io  innescando alcune cariche esplosive nel  sottosuolo, con l'orologio"
"Il te delle cinque!" gli  rammentò Gold con una risatina.
Kirk  sospirò, ora gli  era tutto chiaro, erano  stati solo burattini in uno spettacolo orchestrato da due menti diaboliche.
"Ora crede nella magia capitano?" gli  chiese Gold .
Kirk fece spallucce."Nei vostri giochi  di  prestigio sicuramente!"
Gold scosse  il  capo "Non c'è peggior sciocco di chi non vuol  capire. Meno  male che c'è questo giovanotto a indirizzarla nella giusta direzione. Le piace quella palla  di vetro signor Loki?"
Loki annuì, non poteva proprio negare di  esserne affascinato.
"Allora è sua, la prenda e ne abbia cura. E si  ricordi  che per le creature li  dentro ora lei è dio!"
E loki che era già stato un dio nella sua vita precedente afferrò gentilmente la palla di vetro e guardandola vide il suo  destino  che si richiudeva su  stesso formando un circolo perfetto!

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