Crack

di _Rainy_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. FlashFic ***
Capitolo 2: *** 02. FlashFic ***
Capitolo 3: *** 03. One Shot ***
Capitolo 4: *** 04. Flash Fic ***
Capitolo 5: *** 05. One Shot ***
Capitolo 6: *** 06. FlashFic ***
Capitolo 7: *** 07. One Shot ***
Capitolo 8: *** 08. FlashFic ***
Capitolo 9: *** 09. One Shot ***
Capitolo 10: *** 10. One Shot ***
Capitolo 11: *** 11. One Shot ***
Capitolo 12: *** 12. FlashFic ***
Capitolo 13: *** 13. One Shot ***
Capitolo 14: *** 14. One Shot ***
Capitolo 15: *** 15. One Shot ***
Capitolo 16: *** 16. One Shot ***
Capitolo 17: *** 17. FlashFic ***
Capitolo 18: *** 18. FlashFic ***
Capitolo 19: *** 19. One Shot ***
Capitolo 20: *** 20. One Shot ***
Capitolo 21: *** 21. FlashFic ***
Capitolo 22: *** 22. FlashFic ***
Capitolo 23: *** 23. One Shot ***
Capitolo 24: *** 24. One Shot ***
Capitolo 25: *** 25. One Shot ***
Capitolo 26: *** 26. FlashFic ***
Capitolo 27: *** 27. FlashFic ***
Capitolo 28: *** 28. One Shot ***
Capitolo 29: *** 29. One Shot ***



Capitolo 1
*** 01. FlashFic ***


01. LxG

 

L’aveva sempre ammirata...

Era così energica, così “tosta”, così audace, così... Perfetta!

Non era la classica modella filiforme, ma non gliene importava granchè... Era tutto quello che potesse desiderare!

All’inizio sapeva che aveva consolato la dolce surfista dalla rottura, un gesto nobile, e sapeva che si era infuriata con lui per quello che aveva fatto, ma in quegli occhi frementi che gli urlavano contro maledizioni, lui riusciva a leggere qualcos’altro... Curiosità, forse... Voglia di scoprire qualcosa di nuovo, di uscire dalla monotonia...

Si, perché lo sfigato non era proprio divertente... E quando si erano messi insieme... Che rabbia! Non riusciva a capacitarsi di come lei avesse potuto scegliere qualcuno come lui, così banale, anziché uno allegro e simpatico... Lei, proprio lei che amava la dinamicità e faceva a pugni con la noia, essendo “divertimento” il suo secondo nome...

Una grinta senza pari al mondo... La surfista era dolce, gentile, carina e con un bel fisico, ma lei... Lei era un’altra cosa!
Così perfetta nella sua imperfezione... Una tipa che non si dimentica!

E quando aveva festeggiato il suo compleanno nella discoteca più cool della città, il biondo aveva deciso di farsi avanti...

La vedeva ballare in mezzo alla pista, stretta in un abito rosso che la faceva sembrare un pomodoro... No, il più delizioso dei pomodori! Qualcosa di succoso, da gustare lentamente...

Si era avvicinato al bancone del bar e aveva ordinato due bevande super alcoliche, come sapeva piacevano a lei, così frizzante... E non avrebbe potuto essere da meno! Cauto si era avvicinato a lei, attento agli sguardi curiosi delle persone intorno...

Com’era triste vederla ballare da sola... Ma d’altronde lo sfigato non avrebbe potuto assolutamente valorizzare le sue spiccate qualità, impacciato com’era... Ma lui non era così: no, avrebbe saputo sicuramente far risaltare la sua personalità particolare e le sue innumerevoli doti...

Senza esitare ancora le aveva battuto leggermente una mano su una spalla, e lei si era girata, sorridendo...

- Hei bello, chi sei?

Aveva sorriso, pensando a quanti super alcolici potesse aver ingoiato la ragazza da addirittura dimenticare il suo nome, e gli aveva porso uno dei cocktail che aveva in mano... Lei lo aveva guardato, raggiante; due stupendi pomelli rossi che si delineavano sulle sue guancie.

- Solitamente un ragazzo offre delle rose, o una canzone a una ragazza... – Poi aveva afferrato il cocktail, ridendo – Ma va benissimo così mio caro! Ah, non mi hai ancora detto il tuo nome...

Il biondo aveva sorriso, chinandosi a baciarla.
Quando si era staccato, lei lo aveva guardato stupita:

- Bè, corri un po’ mio caro... – Poi aveva ghignato, maliziosa – Ma sono disposta a correre con te, bello mio! Ah, mi vuoi dire come ti chiami o lascerai che lo scopra da sola?

Il biondo rise, senza vedere la surfista che scoppiava il lacrime, qualche metro più in là. Rispose, guardandola come mai aveva guardato una ragazza e capendo di aver aspettato troppo prima di fare il grande passo:
- Geoff...

 

 

 

 

-Angolo dell’Autrice che si vergogna-

Si, lo so...

Crack Pairing... Ancora?!
Ebbene si, questa sarà una raccolta dedicata ESCLUSIAMENTE ad esse, pazze e scatenate... Provenienti tutte dalla mia mente, quindi il risultato sarà schifoloso xD
Che dire, la prima è una LeshawnaxGeoff, perché (nel caso non l’aveste notato xD) sono proprio simili O.O Cioè, una parte maschile e la controparte femminile... E così eccoli qui xD
Probabilmente alcune coppie vi faranno ribrezzo, ma please, non voletemene a male, e non lanciatemi pomodori, peperoni o qualsiasi tipo di verdura ROSSA o VERDE (sono accettate verdure gialle *-*)...
Basta, non ho altro da dirvi xD Byeee!
_Rainforest_

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Capitolo 2
*** 02. FlashFic ***


02. DxH

 

Love Is Like A Prohibited Desire

 

“Ma. Che. Schifo.”
“Oh, non ti preoccupare, per me non sarà un piacere...”

Com’era possibile?!
Insomma, perché proprio lei?!
Poteva capitare a chiunque, invece... Proprio lei...

Però provava una sensazione strana, come se in effetti qualcosa di quel bacio la attirasse... Forse il brivido dell’ignoto... Insomma, era pur sempre lui!

Non aveva mai baciato un ragazzo e non immaginava certo che la sua prima volta sarebbe stato con uno come lui, ma, insomma... Era curiosa come situazione... Moltissime ragazze avrebbero dato tutto per essere al suo posto, quindi la sua, in realtà, era una fortuna o una disgrazia?

Era una cosa buona o cattiva?

Giusta o sbagliata?

Avvicinandosi lentamente potè scorgere negli occhi di lui gli stessi sentimenti, con la tacita promessa che avrebbero mantenuto le loro facciate da perfetti rivali, sempre.

Un lungo brivido la percorse, quando sentì la punta della lingua di lui accarezzarle, velocemente, quasi temesse che qualcuno li scoprisse e potesse condannarli per quel gesto proibito, le labbra. Spalancò gli occhi per la sorpresa, e lui fece lo stesso, inondato dalle stesse emozioni e stupito quanto lei di provare un simile piacere nel baciare una ragazza che non aveva mai minimamente considerato.

La sfida era la sfida, e dopo che Chef ebbe fatto il suo numero da pazzo squartatore che lo riempì di orgoglio, i due furono finalmente liberi di fuggire lontano, con i loro pensieri...

Era una sensazione davvero strana, come se, finalmente, qualcosa le dicesse che era il ragazzo giusto, che aveva aspettato tanto e che ora l’aveva trovato...

Non sapeva che lui, nascosto dietro la casetta a giocare con il coltellino, pensava a come potesse essere strano desiderare ardentemente che succedesse ancora una cosa del genere, per riprovare quel misterioso piacere...

Avevano entrambi mantenuto le maschere, lei con frecciatine odiose, lui con sdegno ribelle, ma sapevano che si erano a lungo cercati e finalmente trovati...

E neanche i successivi incontri nascosti, in cui i sentimenti si tramutavano in gesti e carezze su un corpo tanto desiderato, poterono colmare l’insaziabile bisogno l’uno dell’altra...

 

 

 

 

-Angolo dell’Autrice-

Oddiooo, quanto mi fanno impazzire insieme *-*
Sono davvero fakfjalkfs, e non mi dispiacerebbero alcune puntate DxH (come avrete capito Duncan x Heather), anche se rimango fondamentalmente DxG xD
Spiego brevemente due cose...
1. In ogni puntata ci sarà una frase simbolo, costruita sul modello di “Love Is Like...” bla bla bla xD
2. Le coppie io le abbrevierò e basta, sta a voi indovinare di chi si parli o semplicemente leggere nel mio angoluccio, dove vi riporterò ogni volta chi sono i protagonisti xD
Quindi, appunto, questa volta si parla di Heather e Duncan...
Shiau shiau, leggete e recensite con amore :3

_Rainforest_

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Capitolo 3
*** 03. One Shot ***


03. CxA


Love Is Like a Skin Colour… Or Maybe A Favourite Song?


Era l’esatto opposto della luce!

Era misterioso, era strano, era maledettamente affascinante...

Lei era il bianco, la purezza e la delicata bellezza della vita, lui il nero, il mistero e la forza distruttrice della morte.

Ma allora perché era così attratta da lui?
Sapeva perfettamente che non era solo una manipolazione per riavere il suo principe azzurro...

Era attratta da lui, e lui lo era da lei!

Non credevano nell’attrazione degli opposti, ma il loro caso sembrava esserne la prova...

Lui, in particolare, mentre si perdeva nei bellissimi occhi nocciola di lei, pensava a cosa avessero in comune e non trovandone moltissime ripiegava su quelle più banali : il colore della pelle...
Quel nocciola che aveva saputo incantare un ragazzo e una ragazza dal cuore di pietra, che ora gli sbavavano dietro...

Poteva un dettaglio così banale costituire un punto di partenza per una relazione?

Nessuno dei due lo credeva e la loro riposta sarebbe stata senza dubbio no, ma quando si guardavano, si cercavano, si scrutavano, anche da lontano e sentivano un bisogno disperato e mai provato prima, capivano che il colore della pelle sarebbe stato sempre un dettaglio fondamentale nelle loro vite.

Era così banale però!

Insomma, lui era un tipo esigente e manipolatore, e lei forse più di lui, come potevano basarsi su un dettaglio del genere?!

Eppure...

Lei vedeva in lui l’uomo perfetto che aveva sempre desiderato, capace di coronare i suoi più segreti sogni...

Lui vedeva in lei la venere che aveva sempre cercato, così perfetta e impeccabile in ogni situazione...

Forse era vero che gli opposti si attraggono, ma lei non ci voleva credere... Insomma, non era possibile, qualcosa in comune doveva esserci!

Ed era seguendo questa convinzione che una piovosa sera di novembre, rintanati nella discoteca dove si erano incontrati con gli amici, quando lei lo vide seduto in disparte, con le cuffiette nelle orecchie, mentre sorseggiava il suo daiquiri, decise di raggiungerlo:

- Hei Al, cosa ascolti?

Lui non alzò neanche la testa, non sentendola, la sua voce confusa tra le note della canzone che stava ascoltando e la musica a tutto volume della discoteca. Spazientita si sedette vicino a lui, che da vero galantuomo le sorrise e le fece posto sulla poltrona, per poi tornare a concentrarsi sull’IPod, e gli sfilò delicatamente una cuffia dalle orecchie, avvicinandosi.

Lui la guardò stranito, mentre lei se la metteva e cominciava a muovere le mani a tempo della canzone.

Ovvio!

Cosa potevano avere in comune se non il dettaglio più banale di tutti?! Ancora più semplice del colore della pelle: la musica preferita!

Una canzone che Courtney credeva di avere dimenticato, una canzone dal significato forte, la sua vecchia canzone del cuore del liceo...

Un testo che parlava di amori dimenticati, tradimenti e lacrime...

- Hei, è una canzone proprio triste, perché la stai ascoltando? Sono sicura che hai anche altro...

Lei sorrise.
E lui pensò a quanto fosse sfortunato, per poi non riuscire a controllarsi quando lei tentò di prendergli l’IPod dalle mani per cambiare canzone, e prenderle le mani, guardandola negli occhi, immergendosi in quelle parole disperate.

- Un motivo c’è! In tutto...

Lei lo fissò, capendo che stava sbagliando tutto, che l’uomo che credeva di amare non era nulla, e che aveva aspettato troppo a lasciarlo...

- Qual è il motivo ?

Lui abbassò la testa.

- Il motivo è che sono disperato, perché la ragazza che amo sta con un autentico stronzo, che non fa altro che ferirla tradendola... E non capisce quanto io possa darle quello che lui non sarà mai in grado neanche di offrirle!

Alzò la testa di scatto e si mostrò debole, infelice, di fronte alla ragazza che credeva di aver dimenticato, facendole chiaramente vedere le sue lacrime, silenziose, celate per troppo tempo. Lei, però si disperò, consapevole di aver perso il ragazzo che aveva sempre amato.

- No... Ascolta, io, prima che te ne vai da questa ragazza e le urli il tuo amore...

Le parole erano distinte, chiare, nonostante la musica altissima, e lui potè vedere nei suoi occhi la sua stessa disperazione, provando il desiderio di privarla di questo dolore, insieme alla fatale incapacità di farlo.

- Sappi che io...

La fissò. Fissò i suoi lineamenti. I suoi grandi occhi scuri velati di lacrime represse. Le mani strette alle proprie. Era giunto il momento di mettersi a nudo.

- Aspetta, stai zitta un attimo!

Vide lo stupore nei suoi occhi, insieme a una tacita richiesta di spiegazioni.

- Io...

Senza attendere oltre la baciò, dolcemente, mentre due persone nella discoteca si voltavano a guardarli e scoppiavano in lacrime insieme. Lei, stupita, non reagì e si lasciò cullare da quel bacio, mentre le loro lacrime si fondevano. Quando lui la lasciò le sorrise, esclamando allegro, prima di portarla a ballare avvinghiati in un pub per coppie poco lontano:

- Io non credo alla teoria degli opposti...


Com’è strano nella vita che uno dei più grandi amori della storia, senza un’incrinatura, senza uno stallo, senza un cedimento, possa nascere da due grandi rotture? O, in effetti, che possa nascere da un dettaglio banale come una canzone o addirittura il colore della pelle, qualcosa di non volontario, è ancora più strano non trovate?

 

 

 

 

-Angolo dell’Autrice Crack-

Signore e signori I’m Back!
Si, sto aggiornando quasi ogni giorno U.U
Perché? Perché ho tanta idee *-*
In linea di massima sarà una raccolta da 10 capitoli, quindi 10 coppie diverse, con personaggi che si ripetono, vi avviso xD
La coppia di oggi, ovviamente era una Alejandro x Courtney, e so benissimo che la storia del colore della pelle è DAVVERO banale, ma notando che moltissime Ficcy (più che altro DxC) erano basate sulla musica, su incontri casuali, su incontri dopo anni ecc, ho pensato che si potesse scavare più a fondo, guardando oltre le azioni e arrivando a un concetto semplicissimo, una somiglianza evidente, sulla quale costruire la Ficcy *-* E come avrete notato è piena di metafore e similitudini, e tra l’altro non immaginavo che una AxC mi avrebbe fatto uscire così tanto sentimento e soprattutto così tante frasi poetiche...
Volevo poi variare dalla precedente Ficcy, tutta riflessiva, mettendoci qualche dialogo...
Ah, ancora una cosa... I due disperati che sbavano dietro ai due e che alla fine si disperano scoppiando a piangere quando li vedono baciare sono (ormai l’avrete capito) Heather e Duncan...
Ok, ho finito, ciau a tutti!
Probabilmente una delle prossime sarà con Gwen, perché di lodare Courtney ne ho avuto abbastanza U.U
Baciottoni!
_Rainforest/LuckyTie_

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Capitolo 4
*** 04. Flash Fic ***


04. BxH 


Life Is Like A Passion

 

- Hei, ho visto come fili sulla tavola... Sei fortissima!

La bionda si fermò un attimo a scrutarlo...

Sapeva che la rottura con la sua ragazza lo aveva profondamente segnato, e così come lei, che aveva colto in flagrante il suo ragazzo con la sua migliore amica, ne era rimasto distrutto.

In questo erano simili, ma per il resto lui era uno sfigato, insomma... Non poteva abbassarsi a quei livelli!

O forse si?

Aveva cominciato a porsi questo dubbio quando lui, con aria gentile, le si era avvicinato vedendola piangere lacrime d’amore, chiedendole timidamente:

- Ti serve qualcosa?

Quella frase, quelle sole 3 parole, erano servite più di molte altre a farle capire che la persona ideale per lei, così attenta a tutti i suoi movimenti, non era lontana 1000 km da casa sua...

Lei, cercando di nascondere le lacrime, aveva scosso la testa, ed era lì che lui aveva osato. Si era avvicinato, mettendole una mano su una spalla e sospirando:

- Io ci sono passato : tutto quello che ti serve è un amico!

Lei lo aveva guardato, incredula di tanta profondità e verità nella frase di un insospettabile poeta, e aveva biascicato un “Grazie!” poco convinto, mentre quella frase si imprimeva nella sua mente come nessuna del suo precedente ragazzo.

Ma perché lo faceva?

Cioè, erano stati compagni di squadra, ma lui non parlava con lei e viceversa!

Eppure qualcosa era cambiato...

 

Lo scrutò.

- Grazie! Ma, tu ti intendi di surf?

Lui sorrise:
- Oh no, non lo pratico, ma so tutte le formule che permettono di avere un massimo rendimento con il minimo sforzo, in pratica devi elevare a potenza il quadrato di...

Lei però non lo stava più ascoltando; un gran sorriso dipinto sul volto.

Lui, dal canto suo, pensava per la prima volta di non annoiare una persona...

Si, perché lui lo sapeva : era nato per essere noioso! E sapeva perfettamente che nella falsa sopportazione della sua ex c’era una pazienza che via via andava esaurendosi, e il giorno della loro rottura era definitivamente finita...

Lei invece sapeva perfettamente di essere troppo banale per il suo ex, ed era passata da una fase di rabbia cieca, a una depressione disperata, com’è naturale.

- Scusa, ti sto forse annoiando?

- Oh no, anzi, ti stavo ascoltando con interesse!

Sorrise.

Avrebbe potuto baciarlo subito, si, ma sarebbe stato troppo presto e lui doveva ancora crescere e maturare... La sua ex, prorompente com’era, aveva corso troppo... Ma lei non avrebbe fatto lo stesso errore...

No, si sarebbe lasciata cullare dal dolce rollio delle onde, mentre lui le spiegava la posizione migliore per stare in piedi sulla tavola...

 

 

 

 

-Angolo dell’Autrice fluffosa-
//Tutte queste riflessioni non mi fanno bene xD\\
Owww *-* Ma non pensate anche voi che siano tenererrimi (?)
TUTTI : NO!
Ah...
Vabbè, io lo penso! Così come è nata la LxG (Geoff x Leshawna, il primo chappy), è nata questa BxH, che ne è un po’ il seguito... Infatti qui vediamo BRIDGETTE e HAROLD che, spalleggiandosi a vicenda, si innamorano, nonostante 1. non sia chiaro e 2. abbiano una rottura con la loro anima gemella alle spalle...
Si, lo so, tutti i fan della BxG mi staranno guardando con odio (anche gli altri .-.), ma questo Chappy contiene un importante dettaglio per il prossimo, ossia “il suo ragazzo con la sua migliore amica”, all’inizio...
Si, come avrete capito Geoff tradirà Bridgette non solo con Leshawna... Ma anche con? E’ facile da capire xD
Ok, in ogni caso questo capitolo mi piace abbast... No, mi fa davvero schifo xD
Però dovevo scriverlo, perché a fare crack mi diverto un sacco (sono pazzaaaa!! Ma arriverà anche la crack della DxG, tanto dolorosa per me e per Craggy, che cito in ogni angolo, chissà perche xD Finisce sempre in mezzo!)...
Lasciate qualche bella recensione che per ora ha recensito solo Craggy (aridaje), ogni capitolo *-*
Che cara ragazza la mia sorellina (?) di recensioni (aaaah xD)!
Ok, me ne vado che altrimenti scrivo due pagine di angolino ^3^
Shiauuu e baci ottoni biscottosi, come sempre U.U
_Rainforest (sono tornata così vistooooo?)_

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Capitolo 5
*** 05. One Shot ***


05. GxG


Love Is Like Opposite Poles


Non era possibile!

Andava contro natura!

Era inconcepibile che lei bruciasse d’amore per lui, e che lui dal canto suo avesse tradito la sua ragazza due volte prima di essere mollato... E la seconda volta proprio con lei!

Lei, la gotica, la depressa asociale.

Lui, il festaiolo hawaiano, allegro e divertente.

Come avevano potuto anche solo pensare di innamorarsi?!

Eppure era successo...


Quando l’ispanica aveva trovato la sua anima gemella, lui si era disperato, tornando dalla gotica e rivelandole il suo tradimento.
Avevano ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi, fatta di frecciatine da parte di lei e lettere cariche di sentimento da parte di lui... Ma non era servito a nulla.
Lei ne era uscita sconfitta, odiata più di prima e distrutta dal dolore.
Il punk non aveva idea di cosa aveva perso.



Il festaiolo, invece, aveva cominciato ad annoiarsi della relazione con la sua ex, e aveva deciso di darti a scappatelle passionali, una dopo l’altra.
Non sapeva neanche lui quante, ma alla fine la sua ex ne aveva scoperta una, perdonandolo solo perché doveva “occuparsi di un’amica in difficoltà”. Ma ciò non aveva fatto altro che interessarlo alla causa dell’ “amica in difficoltà”, e si poteva concludere che, in un certo senso, la sua ex avesse contribuito alla loro rottura.


Il resto era venuto da se.

All’inizio l’aveva consolata, com’è naturale, andando spesso da lei e cercando di distrarla.

Poi aveva scoperto qualcosa...

Erano come due poli opposti di una calamita, apparentemente, ma in realtà la loro non era repressione, ma attrazione!

Lui aveva scoperto il lato riflessivo di se stesso, e era stato capace di tirare fuori da lei il sarcasmo e la simpatia, che effettivamente c’era.
Lei era felice di essere riuscita a passare del tempo con una persona che le aveva fatto scoprire di avere qualità di cui ignorava l’esistenza.

E poi una cosa aveva tirato l’altra...
Si era offerto di ospitarla a casa sua, nel caso non volesse più vivere nell’alloggio che condivideva con il punk, e lei aveva accettato... E poi era scoccata la scintilla, o meglio, era stata “dichiarata”:

 

- Hei, cosa hai dietro la schiena?

- Niente, perché?

- Dai, dimmi cos’è!

 Una risata cristallina, come poche ne aveva sentite.

- Non ho nulla!

- Uffa!

Come resistere a quel visino imbronciato e a quel delizioso labbruccio?!

- Ok...

E aveva tirato fuori un mazzo di rose, non rosso acceso, perché sarebbe stato troppo banale, ma magenta scuro... Una meravigliosa tonalità di rosso che a parer suo li rappresentava : la tonalità di rosso era lui, vivace e allegro, il tono scuro, quasi nero, era lei, che aggiungeva quel tocco di freddezza e pragmatismo che mancavano totalmente dalla folle vita del festaiolo.
E l’aveva baciata delicatamente, quasi con timore di tradire il suo amico,e poi  ancora e ancora...

 

E ora bastava guardarli, mano nella mano.

Nessuno avrebbe scommesso su di loro, eppure stavano insieme e lui aveva deciso che era la ragazza giusta, chiedendole di sposarlo una calda sera di giugno.

Erano poli opposti, si, ma è risaputo : gli opposti si attraggono...

 

 

 

 

 

-Angolo dell’Autrice-

Aaaah, che cosa orribile!!!
Questo chappy è O-S-C-E-N-O!
E spero vivamente di non diventare ripetitiva...
Allora, diciamo qual cosina: i protagonisti sono Geoff (che “parla” xD) e Gwen (sigh...  Craggy non uccidermi, anche perché il prossimo chappy sarà simile, cioè, un’altra crack di quelle che odi xD), in una crack che non ha senso, ma che chiude la “trilogia” fatta dal chappy GxL, BxH e questo...
Dal prossimo si torna normali xD
E magari dal prossimo vedo anche di fare in modo che i protagonisti non siano così semplici da indovinare .-.

SCOTT : E io quando arrivo?!
DUNCAN : Perché hai fatto andare via Gwen da me?! Io non le ho fatto nulla... Cioè, la storia di Courtney te la sei inventata!
GWEN : Wow, Geoff baci benissimo!
GEOFF : Lo so, baby!
DUNCAN : Eeeh?!
BRIDGETTE : Sigh...
HEATHER : Vogliamo parlare di me?! Mi ha fatto baciare il punk! Di nuovo!
DUNCAN: Hei, ammetti che ti è piaciuto...
HEATHER : Ehm... In effetti...
DUNCAN : Ahah, in queste cose sono un mago...
COURTNEY : Ah, lo so caro mio...
DUNCAN : o.o cosa ci fai tu qui?!
COURTNEY : Vengo a proporre di fare causa a _Rainforest_ per tutto quello che ci ha fatto!
ALEJANDRO : Hei, non ti è piaciuto il nostro momento di passione?
COURTNEY : Oh... Io...
ALEJANDRO : Ahah! Vai a recuperare i tuoi jeans di là, tesoro...
HEATHER : Cooosa?!
No, ok, basta! Stava diventando tutto troppo maniaco O.O
....
Si, lo so, è uno sclero penoso, ma tutti mettono qualcosa del genere e volevo farlo anch’io, ma più “Crazy” xD
Che risultato schifoso .-.
Però mi diverto troppo xD Lo volete anche negli altri chappy (TUTTI : noooo!) ? Fatemelo sapere *-*
Ciauuu! Leggete e recensite (la sottolineatura non è per far sentire il colpa il vostro subconscio, no no...) U.U

 _Rainforest_

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Capitolo 6
*** 06. FlashFic ***


06. GxS


Love Is Like A Film Type

 

In realtà ci aveva sempre creduto : l’amore come un film strappalacrime, di quelli dove Lui al tramonto (ovviamente in riva al mare) si inginocchia davanti a Lei, aprendole sotto il naso una scatoletta con un anello e facendole la fatidica domanda...

Ora, non era mai stata una tipa da finali allegri e al banale “Si” contornato da lacrime, aveva sempre preferito un secco “No!” con annessa risata malvagia...

Ma allora perché lui la faceva sentire così, stranamente, romantica?

Perché aveva cominciato a fare M’ama Non M’ama con decine di margherite, fino a trovarne una che le desse il risultato sperato?

Perché quando era vicino a lui si sentiva come Rose nella più celebre scena di Titanic?

Perché?!

Perché lo amava...

Sembrava impossibile, e poche settimane prima non ci avrebbe creduto neanche lei, eppure tutto era cambiato, da quella fatidica sera...


Il punk era stato duro con lei, era stato crudele. L’aveva beccato fare una scenata di gelosia a Courtney proprio davanti al cinema doveva avevano visto il loro primo film horror, e solo perché l’aveva vista con altri ragazzi...

Voleva dire solo una cosa : tradimento!

Disperata gli aveva urlato contro tutto quello che pensava, tra le lacrime...

Lui se n’era andato, beffardo...

Ma forse era stato provvidenziale che quella sera, dopo aver bevuto qualche birra di troppo, fosse andata a cercare Duncan, Dio solo sa per fare cosa...

Infatti dopo che il punk se n’era andato lei era rimasta ferma, immobile, davanti all’entrata, mentre decine di coppiette le sfilavano davanti, a versare tutte le sue lacrime... E chi aveva notato? Ovvio, lui!

Appena mollato dalla sua ragazza per oscuri motivi, si erano avvicinati e avevano subito intuito cosa era successo all’altro...

- Hei, cosa è successo?

Lui aveva sbuffato...

- Uff... Non te la passi molto bene neanche tu...

Il ricordo di quanto c’era stato con il punk era tornato, prorompente, ed era nuovamente scoppiata in lacrime. Lui l’aveva abbracciata.

In fondo era quello il loro posto nel mondo : lei aveva colto da tempo il fascino celato perfettamente dalla dura scorza del ragazzo; lui si era accorto da tre stagioni di quanto lei fosse affascinante, così alternativa e dura... Un po’ come lui! Isolati dalla nascita, emarginati perché diversi e forse... Migliori?

 

Galeotto fu il film, un horror appena uscito che sul momento decisero di andare a vedere, scoprendo la loro reciproca passione.
Fu solo il primo di molto altri provati a guardare nell’appartamento che condividevano, ma così vicini, sdraiati l’uno sull’altra, le emozioni finivano sempre per prendere il sopravvento sulla suspense per la scena splatter...

 

 

 

 

-Angolo Dell’Autrice-

Ho due sole parole per questo chappy : Che Schifo!

Cioè, l’idea mi piace, e la storia vi piacerà ancora di più se la ascoltate con Mirror di sottofondo *-* Ci farò una Song Fic U.U
Quiiiindi, come avrete capito questi sono Gwen e Scott, in una favolosa (?) crack GxS, dove descrivo con atipica maldestria (si U.U) che la loro passione in comune sono proprio i film, ovviamente Horror... Che io odio xD
L’ultimo paragrafetto (comma se volete interrogarmi sulla lezione di Diritto che ho appena studiato...) è un po’ malizioso, ma ci voleva U.U Insomma, sta Gwen troppo pulita non ci piace U.U
Ok, vi saluto, leggete e recensite (yes baby, sottolineato U.U xD),
_Zia Rainy_ (contenta Craggy xD? ...Ops... Sei finita anche qui... E’ una malattia O.O)

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Capitolo 7
*** 07. One Shot ***


07. CxS


Love Is Like A Device

 

- BattleField_Amministrazione : Hai di nuovo tutte le vite, corri a completare le tue missioni –

Evvai! Sto arrivando nuovo record...

Un ragazzo che con furia si mette a battere sulla tastiera, digitando comandi ai suoi guerrieri virtuali, che in breve conquistano il fortino di Perfect_Princess

Aha! Vittoria!

- BattleField_Amministrazione : Perfect_Princess ha attaccato il tuo fortino totalizzando il punteggio di 23.560 corone. Il tuo fortino è stato distrutto.-

Cosa?!
Ma... Non è giusto! Mentre io lo attaccavo lui mi ha distrutto... E mi ha anche derubato! Pazzesco... Nessuno ce l’aveva mai fatta... Devo assolutamente congratularmi!

-KINGOFBLADE ha aperto la chat con Perfet_Princess –
KINGOFBLADE: Hei, amico! Congratulazioni!
Perfect_Princess: ...
KINGOFBLADE : No, sul serio, sei stato grande! La strategia era impeccabile! Wow!
Perfect_Princess: Grazie...
KINGOFBALDE : Ho appena guardato il tuo profilo e ho visto che abiti a poche miglia da casa mia, che ne dici se ci incontriamo uno di questi giorni?
Perfect_Princess: Ehm... Si, va bene, ma a quale scopo?
KINGOFBLADE : Dai solo così... Ti accompagno a prendere qualcosa da Starbucks e poi andiamo insieme al GameStop a prendere l’ultimo GTA...
Perfect_Princess: Ma è un gioco da sfigati... Vabbè, ok... Alle 15 davanti a Starbucks. Ciao.
- Perfect_Princess è offline –

 

E così era lì, solo soletto sotto la pioggia, ad attendere che il suo sfidante migliore, l’unico che fosse mai riuscito ad abbattere il suo fortino, arrivasse...

Era stata pura fortuna che fosse di Toronto, e quel pomeriggio era quello che aveva sempre sognato : qualcuno che condividesse la sua stessa passione, che non lo chiamasse sfigato e che non lo condannasse perché amava Tomb Rider alla vita reale...

D’un tratto una figura in impermeabile si avvicinò all’entrata di Starbucks. Vide che tirava fuori un parlmare ultimo modello e digitava in fretta un messaggio. Dopo pochi secondi il suo telefono ruggì: segno di una notifica da BattleField...


Perfect_Princess: Ciao! Io sono qui davanti.... Ti aspetto. Ho un impermeabile nero e un ombrello rosso, quindi sono ben visibile, dove sei?


Il cuore del ragazzo ebbe un tuffo : era lui!

Si avvinò cauto e gli arrivò alle spalle, urlando:

- Perché hai un nickname da donna?!

Lui sobbalzò e si voltò di scatto, e il ragazzo si accorse che il semplice motivo per cui il nick era così femminile era che sotto l’impermeabile c’era... Lei!
Non l’avrebbe mai detto, ma era il nick più adatto a lei, sapendo dei suoi trascorsi...

- Ah... Ok, ciao...

Sussurrò, stupito. Lei era ancora più stupita di lui, ma si mise a ridere:

- Tu?! Ah! Lo sospettavo... Comunque giochi bene anche tu!

Lui annuì e la trascinò da Starbucks, ordinando due cioccolate calde fumanti.

- Allora, come mai una ragazza carina come te ha bisogno di Battle Field?

Lei arrossì.

- Diciamo che non sono esattamente la ragazza frivola a cui tutti sono abituati...

Lui ridacchiò, affascinato. Le cioccolate arrivarono, e, quasi come fosse naturale, le fotografò per postare la foto su Facebook. Lei fece lo stesso. Si sorrisero a quel gesto in comune.
Avevano entrambi molte notifiche, e ne lessero alcune, sapendo che non avrebbe disturbato l’altro, ma alla fine tornarono a fissarsi, concentrati sui propri occhi.
Dopo che le cioccolate furono finite e si furono fatti un sacco di risate, lui azzardò, imbarazzato:

- Ehm... Ok, ti andrebbe di venire con me al GameStop? Magari non a comprare GTA...

Lei rise, una meravigliosa risata cristallina, e annuì.

Si presero per mano e camminarono, incuranti della pioggia che scivolava loro addosso, arrivarono al più grande negozio di videogiochi di Toronto.
Passarono un meraviglioso pomeriggio insieme, a parlare degli aggiornamenti, delle news, delle notifiche, degli amici, delle tecniche di guerra... Tutto!
Era un interesse che andava a ritmo di tweet, di spari virtuali e di “blip” da messaggio in chat...



Tornati allo Starbucks, lui chiese, timidamente:

- Posso accompagnarti a casa, se vuoi...
- Oh, grazie! – Sorrise lei.

Si avviarono, lentamente, verso il suo appartamento. Arrivati fin sotto casa si voltarono, a guardarsi negli occhi.

- Ciao allora... – Lui aveva già nostalgia...
- Ciao caro... Ah, ti volevo dire una cosa, prima di andarmene...
- Ah, ok... Cosa?

Lei raccolse il coraggio a due mani, si alzò in punta di piedi e premette le sue labbra contro quelle di lui, che preso dalla passione la strinse a se, trascinandola nella hall del condominio, per passare dei bei quarti d’ora a farsi coccole e carezze, incuranti delle vecchiette sdegnate che passavano...

Come avevano fatto ad innamorarsi dopo così poco tempo? Come era potuto succedere che una come lei, provasse qualcosa per uno sfigato?! Eppure era lì, avvinghiati l’uno all’altra, incuranti del mondo circostante...

La motivazione era facile da indovinare...

Il loro era un amore semplice, immediato proprio come... Un messaggio in chat...

 

 

 

 

 

-Angolo dell’Autrice che fa Crack sempre più orribili-

Ragazzi, più Crack di così si muore xD
Insomma, ve li eravate mai immaginati Courtney e Sam accomunati da qualcosa come un PALMARE?! O un VIDEOGIOCO?! Io no... Fino a 45 minuti fa xD
Questo è il penoso risultato, siate clementi e non uccidetemi, mi rivolgo soprattutto ai DxC che mi seguono (?! COSCIENZA : ma dove li vedi?!)...
Shiau!
Leggete e Recensite, please, accetto di tutto xD
_Nonna Rainy_ (Craggy sto invecchiando xD Comunque il fatto che io ti citi è anche un modo, banale, per “ringraziarti” per il bellissimo regalo *-* Non volermene...)

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Capitolo 8
*** 08. FlashFic ***


08. SxS

Love Is Like Some Too Much Spoken Words

 

Tra i tanti problemi che si ingarbugliano nella vita di due adolescenti, ce n’è sempre uno e uno soltanto, che non da pace e fa rimanere svegli la notte : perché nessuno mi capisce?

Una frase semplice, che sottintende altre mille domande e questioni, tipo “Perché nessuno prova le mie stesse emozioni?”; “Perché sono diversa?”; “Perché nessuno ha le mie stesse vere passioni?”...

Una strada che prima o poi tutti imboccano: quella del disagio psicologico...

Una strada che se percorsa per troppo tempo può avere delle tragiche conseguenze materiali, non più solo a livello emotivo...

La storia della coppia che sto per narrarvi, tratta proprio di questo, di due persone simili, accomunate da una passione, ma troppo succubi del mondo per tirarla fuori...


Il loro amore nacque una piovosa sera di novembre, mentre una ragazza dalla voluminosa treccia viola, cercava su un sito di amicizie online, qualcuno con cui parlare... Non sapeva bene cosa stesse cercando, sapeva solo che voleva una persona che la capisse davvero, stavolta... Non una racchia idiota che si nascondeva dietro foto provocanti o ammiccanti... E pensava anche che quelle fossero le persone giuste per entrare nel club degli “in”, quando ormai aveva compreso che il suo ruolo era “out” fino al midollo...

Un annuncio curioso l’aveva attirata: una ragazza che dichiarava di avere una gloriosa famiglia, che si vantava di avere degli avi inventori di qualsiasi cosa antropica sulla terra...

Detto fatto, un incontro era concordato...

Quando si videro, si riconobbero subito e qualcosa scattò dentro i loro cuori, da sempre troppo abituati a delle relazioni veloci con persone di sesso opposto, o addirittura gelidi come il ghiaccio perché mai tentati dall’amore...

- Ciao...
- Ciao...
- Non pensavo di trovarti qui! Ma è una bella sorpresa dai... Come mai quell’annuncio sul sito di incontri online?

La cicciottella sorrise:

- Andiamo, per lo stesso tuo motivo! Il mio pro pro zio inventò la psicologia, prima di allora tutti quelli che esternavano problemi venivano impiccati e vedessi come stavano zitti dopo le prime esecuzioni! Comunque, era uno psicologo, si, ma non ho ereditato molta della sua capacità di socializzare... Inoltre a inventare i social network tipo quello fu la mia bis bis bis bis nonna, che viveva in un epoca senza computer, quindi puoi facilmente renderti conto del suo genio...

Capelli-Viola ridacchiò:

- Eh si! Comprendo perfettamente... Figurati che i social network sono il mio terreno, ma riguardo alla vita vera sono una perdente di prima categoria...

Si rabbuiò. La grassottella le sorrise:

- Hai solo bisogno di qualcuno che possa capirti, di qualcuno che ti spalleggi, come faceva sempre il mio bis nonno... Magari un ragazzo!

- O forse...

La ragazza dai capelli viola prese il coraggio a due mani e baciò delicatamente la bassina... Era qualcosa di timido perché assolutamente proibito e scandaloso, ma sentire le labbra dell’altra sciogliersi per delle sensazioni mai provate, la riempì di gioia...

 

 

 

-PAUSA CIAMBELLE-

La prima relazione-scandalosa-solofemminile (il termine giapponese usato in questo fandom non me lo ricordo e non ho voglia di andarlo a cercare U.U) della mia vita *-*
Come vi sarete accorti il tanto atteso (?) capitolo di Crack è uscito! E le protagoniste sono nientemeno che... SIERRA e STACY! Ok, solo io ho pensato che stessero bene insieme? Si probabilmente...
Ma come mi ha detto non so chi “la tua raccoltà è bella (Non so da dove l’abbia tirato fuori questa cucciola :’3 – ndAutrice) perché le coppie sono assolutamente pazze... Ed è questo che la rende speciale (idem come sopra :’3 – ndAutrice)”...
Quindi fuck yeah xD
E prendete quello che viene, d’altronde “a Ficcy donata non si guarda tra le righe...”
...
Tipo OMMAIGAD HO INVENTATO UN PROVERBIO!!
Ok, basta, shiauu Baciottoni e ciambelle a tutti :3!
_Rainy_

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Capitolo 9
*** 09. One Shot ***


09. DxC*

Love Is Like Fame


- Finalmente ti ho trovato... Ti nascondevi eh?

La bionda ridacchiò.
- Oh no, non potrei mai nascondermi da te, tesorino...

La bocca le venne tappata da un bacio appassionato e da due delicate mani che sensualmente le slegavano i laccetti del top...


DUE GIORNI PRIMA
“Deve fare un’intervista a Ms. Smith per il prossimo numero della nostra rivista. La raggiungerà nei camerini e si farà svelare qualche succoso pettegolezzo, eh?”

 Presto detto: era davanti alla porta del camerino della cantante, dove troneggiava una stella dorata con le scritte “D. Smith”.

Facendosi coraggio si diede una veloce occhiata nello specchietto del fard, e bussò; una delicata voce femminile la invitò ad entrare.

- Buongiorno, sono qui per l’intervista...

La star ridacchiò:

- Oh, certo, si accomodi...

Dopo che si fu seduta e ebbe tirato fuori il blocco per gli appunti, attaccò con la prima domanda:

- Umm... Vorrei partire subito dalla sua recente rottura con il ricco appassionato di videopoker, Sam Johnson.

- Ah... Si, bè, ci siamo lasciati perché lui più che altro si occupava di videogiochi online e non trovava più il tempo per uscire con me... Inaccettabile! Oltretutto ha visto che stile orribile che aveva?! Tutte quelle righe orizzontali, che lo ingrassavo ulteriormente... – Fece una smorfia disgustata – Bleah, orribile!

- Umm, capisco. Conferma le voci secondo le quali dopo la rottura con Sam, lei si sarebbe data a scappatelle passionali non esclusivamente con uomini?

La cantante rise di nuovo:

- Ah, che voci strane! Bè, non posso negare di aver avuto una relazione sia con il manager Burromuerto, che con il cantante Scott, degli S7, in quanto sono provate da foto e filmati, ma riguardo alle relazioni che lei definisce “non esclusivamente con uomini”, bè... Sinceramente non saprei cosa dirle! Se ho mai provato attrazione per una donna? Chi si ricorda!

La giornalista esultò nella sua mente: non aveva confermato relazioni omosessuali, ma non le aveva neanche negate, quindi aveva uno spunto per una ventina di righe sulla dubbia sessualità della star! Bisognava indagare più a fondo...

- Ah, interessante... Vorrei però farla riflettere su questo punto : lei conferma di aver avuto relazioni omosessuali o no?

- Ma, lei cosa dice?


Detto ciò la cantante si era alzata e si era avvicinata alla giornalista, sedendosi sensualmente a cavalcioni sulle sue cosce, baciandola appassionatamente e insinuando le proprie mani sotto la sua camicia, delicatamente.
La giornalista era rimasta sorpresa da tanta audacia, e si era stupita ancora di più di provare un simile desiderio verso un bacio rubato, verso una relazione proibita... Si vergognava di tradire il suo fidanzato così, si vergognava di fronte alla scoperta della sua omosessualità, rivelata in modo così violento, si vergognava di desiderare ardentemente quelle mani e quelle labbra sul suo corpo...

Ormai però era successo, e nessuna delle due voleva tirarsi indietro: sapevano che non era una relazione passeggera, sapevano che si desideravano più di ogni altra cosa al mondo, sapevano che la celebrità dell’una le aveva fatte incontrare e infine sapevano che ogni altra storia era giunta al termine con quel pomeriggio di passione e di amore.


Possiamo dunque dire che, per loro, due anime unite da una relazione proibita e che avrebbe suscitato scalpore, galeotta fu la fama...

 

 

*DxC= Non quella che vi aspettate ^._.^ Alzi la mano chi, quando ha letto "DxC", o si è emozionato (Duncney), o si è terrorizzato (Gwuancan), muahah! 

 



-Angolo Dell’Autrice che sta cominciando ad amare le storie omosessuali e presto passerà a Yaoi/Yuri, crede...-

Ehm... Ciau a tutti :$
Non voglio morire, uccisa dalla vostra furia per questa relazione (che a me piace un sacco *-*) maniaca e impossibile tra Dakota e Courtney, ma vi dico solo che sono consapevole del fatto che faccia schifo...
Ho fatto un uso A-BO-MI-NE-VO-LE di avverbi, soprattutto nella parte finale, e anche se mi sono divertita a spettegolare su Dakota, il risultato non è soddisfacente, ma prendetelo così com’è D:
Ciau a tutti/e, vi invito a passare da HeadHunter, la mia long (che verrà aggiornata domani, ve lo giuro >.<), vi invito a recensire (in ogni modo possibile xD) e a non linciarmi per questo terribile chappy... Thanks ^^
_Rainy_
PS: In realtà dovrei anche ringraziare Craggy (prima o poi dovevi essere ri-citata U.U) per il bellissimo regalo che mi ha fatto, e per il fatto che ne sta facendo un altro, ma non trovo le parole giuste per i sentimentalismi... Spero quindi che questa citazione e il mio regaluccio possano compensare quello che hai fatto per me
Shiau sister!

 

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Capitolo 10
*** 10. One Shot ***


10. DxD


Love Is Like A Challenge

 

In realtà l’aveva già notata da un po’ e qualcosa in lui aveva suscitato, ma non si sarebbe mai sognato di... Fare quella cosa.

Era pur sempre una ragazza bizzarra, che viveva in un mondo tutto suo nel quale sarebbe volentieri entrato, se solo gli fosse stato permesso dal suo rigido “codice d’onore” e da lei stessa...

Non voleva nessuno e anche se sembrava fragile, lui la vedeva un po’ come la sua controparte femminile... Ma lo era davvero? Lo avrebbe scoperto, lo avrebbe scoperto...


- Avanti Al, gira!
- Oh, subito Scotty!
La bottiglia girava e girava, riflettendo i volti di uno Scott indignato per il nomignolo, di un Alejandro spavaldo, di un Duncan strafottente, di un Geoff festaiolo e degli altri ragazzi del collegge, che si credevano migliori degli altri e non vedevano l’ora di misurarsi con sfide sempre più audaci.
Un giro... Due giri... Stop. Tutti tacquero. Si era fermata proprio sul ragazzo più duro, che odiava quei giochi stupidi...
- Ehi, punk, accetti o no?
Una risata sommessa arrivò dall’interpellato, che però non soddisfò gli altri ragazzi che con strafottenza cominciarono a prenderlo in giro, dandogli del codardo e del fifone.
- Pezzi di idioti, accetto se questo vi renderà più intelligenti.
La sua voce risuonava roca, ma autoritaria. Al però non si lasciò incantare:
- Molto bene punk, hai qualcosa di audace in mente o scegliamo noi?
Una scrollata di spalle che dava a Alejandro il libero arbitrio, lo fece sorridere.
- Molto bene, allora, secondo me, devi baciare una ragazza.
Il punk rise e gli altri sbuffarono in un coro di “Cosa c’è di speciale?!” e “Ma dai... Io avrei fatto di meglio!”
- Ragazzi, silenzio, per favore! – Il latino sapeva gestire perfettamente le folle – Intendo una ragazza particolare, che sicuramente avrai notato, ma sulla quale aleggiano misteri oscuri...
Il silenzio gli fece da eco: ora si che le cose erano interessanti. Il punk lo fissò, socchiudendo le palpebre:
- Lei?
Al annuì, ghignando. Il punk annuì:
- Molto bene, quanto tempo ho?
- Oh, quanto ne vuoi Dunky, l’importante è che lo fai... E non una cosa da poco, vogliamo qualcosa di appassionato e teatrale!


E così eccolo lì, a girare per i corridoi cercandola con lo sguardo, deciso a portare a termine quel compito il prima possibile.

Ma si, in fono un bacetto cos’era? Aveva stregato, baciato, usato e poi mollato centinaia di ragazze anche più carine di lei, al massimo le sarebbe svenuta tra le braccia per poi odiarlo per il resto della vita... Una in più, una in meno...

Eppure qualcosa lo preoccupava...

Uscì all’aperto, decidendosi a cercarla nell’unico posto dove sapeva l’avrebbe trovata, e che aveva evitato forse per timore: la serra. Ci entrò senza esitare e la vide seduta di fronte a una pianta, che leggeva.
Mani nelle tasche dei jeans, le si avvicinò e si sedette vicino a lei, che senza distogliere lo sguardo dal libro chiese, gentile:

- Cosa c’è ?

Lui non rispose e la osservò : c’erano ragazze più carine, ma anche lei non era male, in effetti... Alzò la testa e lo osservò. Lui si ritrovò a pensare quanto l’azzurro dei suoi occhi fosse simile al suo, entrambi tendenti all’acquamarina.

- Hei, cosa c’è? Stai facendo una riflessione? – Gli domandò con ingenuità e innocenza.

Chi era lui per turbare quell’insieme interiormente perfetto? Perché doveva fare una cosa del genere? Avrebbe dovuto trascinarla davanti a tutti e baciarla appassionatamente, ma non se la sentiva davvero... Senza sapere perché, rispettava quell’innocente creatura che emanava tanta forza quanta delicatezza, e che di certo non meritava di essere infranta da uno come lui: rude e menefreghista.

- Oh, avanti, non tenermi sulle spine, a cosa stai pensando?

- Sto pensando a te...

Si chinò in avanti e la baciò, delicatamente, quasi per paura di distruggerla.

Poi si alzò e scappò via, sapendo di aver detto addio con un solo bacio a una parte di lui che lo aveva avuto in pugno per troppo tempo...

Era tornato all’innocenza della sua infanzia, con una ragazza che era in grado di purificare da ogni male ogni cosa che toccava...

Tutto per colpa di una sfida, ma l’amore non è esso stesso una sfida?

 

 

 

 

 

-PAUSA CIAMBELLE HALLOWEENOSE (e ritardose .-.)-
TRICK OR TREAT? :D
...
*TUTTI: Halloween è passato, sveglia!*
Ah... Ma io non credo nella filosofia “passata la festa, gabbato lu santu” u.u
*TUTTI: Ma che cazz...*
Si, vabbè, tsk! Studiatevi il piemontese!
Comunque non sono tanto tenerelli *-*? E’ il mio omaggio per Halloween! (notare anche il colore arancio ahah!)
*TUTTI : Ma cosa centra con Halloween?!*
E’ un Halloween Rainoso, che anziché avere come tema la paura e l’oscurità ha la purezza e la delicatezza (termini usati settordici mila volte nella storia y.y) come tema :3
*TUTTI : Non ha senso...*
Chissene, ahah! Questo scrivo e questo vi tenete muahah!
*TUTTI: Bell’affare...*
Lo so ^^ E adesso scappo che devo ri-guardarmi UP, e meditare sul se scrivere o meno una Ficcy a tema Shadowhunter... Vediamo vediamo...
Shiau!
_Rainy_
PS: 10 chappy anche quiiii, yuppi! Mi sento 'na figa (? tamarria portami via u.u)! Anyway, Craggy sarai felice di sapere che ho avuto un'idea per un'altra long sulla nostra coppia preferita *-*
*CRAGGY: Ehm... Farà schifo come HeadHunter vero?*
Si u.u (?) Shiau! 

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Capitolo 11
*** 11. One Shot ***


NB: Leggete il mio angolino, perchè contiene un’informazione molto importante! Thanks!

11. LxL


Love Is Like Your Own Goal

 

- Ma ti guardi allo specchio?! Sinceramente, mia cara, non so come tu faccia ad essere fidanzata, anche se con quello lì non penso ci voglia molto… A cosa mi sto riferendo? Alla tua forma fisica, ovvio! Sei una palla di lardo, ma ti vedi?! Devi assolutamente dimagrire, o non sarai mai, e dico MAI, invitata alla mia festa, sia chiaro!

- Ehi, brutta strega, come ti permetti?!

- Oh andiamo! Smettila di fare la bambina offesa: sappiamo entrambe cosa vuol dire non essere invitati alla mia festa! Vuol dire derisione, isolamento e solitudine fino a quando sarai in questa scuola, e nel tuo caso per molti altri anni!

L’invito era lì, platinato davanti ai suoi occhi, chiuso in una busta violetta. Il contenuto? Ovvio: un invito, anzi, non un invito qualunque, le quattro semplici frasi che potevano fare di una sfigata la ragazza più popolare della scuola, l’invito alla festa più esclusiva della scuola, a casa della ragazza più popolare della città, la cui bellezza era pari soltanto alla sua competitività e perfidia.

Erano amiche da molti anni, e solo lei riusciva a far tirare fuori all’altra il suo lato buono, ma appena sbarcate alle superiori si era subito intuito che qualcosa si stava incrinando: l’amica era diventata più fredda, più ostile e era arrivata ad evitarla pur di non farsi vedere in giro con lei... Il motivo? Semplice: era ingrassata terribilmente negli ultimi anni ed era riuscita a sopportare le continue prese in giro solo grazie alla sua grinta, ma sapeva che ci sarebbero state delle conseguenze...

Ed eccola lì, a pregare la sua ex migliore amica di consegnarle l’invito violetto che aveva in mano, che però era restio ad esserle concesso perché non era sufficientemente bella per potersi permettere di partecipare a una festa del genere e ovviamente non poteva far sfigurare la festa di Mis. SonoPerfetta con la sua presenza...

- Oh ma dai Dakota! Mi stai dicendo che non mi inviterai solo perché ho qualche chilo di troppo?!

- Si, sto dicendo proprio quello! E lasciati dire che non è solo qualche chilo di troppo... Quand’è stata l’ultima volta che ti sei pesata?

La ragazza abbassò la testa, rossa in volto, ma Dakota era inarrestabile:

- Non rispondi? Molto bene. Hai una settimana mia cara, una settimana, perché la mia festa sarà proprio tra 7 giorni, per perdere almeno 8 chili, o appena arrivata a casa mia, sarai sbattuta fuori a calci! Ci si vede!

La bionda si voltò e si allontanò ancheggiando, testa alta e portamento fiero, lasciando una triste Leshawna a piangersi addosso.

- Stronza... – Sussurrò tra i denti.



Era stata una decisione sofferta, ma alla fine aveva ceduto e si era iscritta alla vicina palestra...

Aveva calcolato che, semplicemente, perdere un po’ di peso poteva darle un duplice vantaggio: andare alla festa di Dakota (e quindi non sfigurare), e stare meglio con se stessa, quindi perché non approfittarne?

Appena entrata si era maledetta per quella scelta: la palestra era piccola e puzzolente, con solo qualche vecchietto sul tapis-roulant, qualche giovane che picchiava il sacco da boxe e una quarantenne sulla cyclette... D’un tratto però notò un giovane abbastanza appariscente con un peso di circa 10kg che faceva esercizio, e uno stuolo di ragazze ad acclamarlo urlando di provare con qualcosa di più pesante, e lui si beava di quell’ammirazione, ovvio:

- Ahah! Niente sarai mai troppo pesante per me, chiaro? Sono sha-imbattibile!

E le ragazze ad ogni sua frase mandavano urla e qualcuna sveniva, forse per attirare la sua attenzione...

La mora guardò da un’altra parte, disgustata. Il ragazzo però sembrava essersi accorto di lei, e urlò a gran voce:

- Cosa?! Una ragazza che non si accorge del grande Lightning?! Sha-impossibile!

Con quattro passi fu davanti a lei, e si mise in mezzo, tra lei e il sacco da boxe su cui la bruna aveva intenzione di sfogarsi...

- Hei, amica! Come hai fatto a non notarmi?!

La bruna lo guardò scettica, poi ghignò:

- Dovevo notarti? E per quale ragione?

Lui sembrò incredulo, e fece cenno alle ragazze (che si erano messe ad urlare per proteggere il loro idolo) di tacere:

- Ovviamente si mia cara! Sai chi sono io?! Io sono Lightning, il migliore in tutte le discipline sportive, davvero non mi conoscevi?! Non ci credo...
- Evidentemente devi rivedere i tuoi sponsor... Ad ogni modo, posso colpire il sacco o devo colpire te?

Le fan di Lightning ammutolirono, lui rise:

- Come?

La bruna sorrise, ripentendo, amabile:

- Ho chiesto se devo colpire te o il sacco!

Lui rise, trascinando con se, lentamente, le ragazze. La bruna continuò a sorridere e contò ad alta voce fino a tre, poi colpì con un potente pugno allo stomaco il giovane, che cadde a terra, dolorante e imprecò:

- Ma sei pazza?!
- No, io ti ho offerto una scelta...

Diversamente da quello che si aspettava, il giovane le sorrise, una scintilla nuova negli occhi, di stupore e ammirazione:

- Meraviglioso! Un pugno piazzato perfettamente! Qual è il tuo nome mia cara?

La bruna arrossì, incapace di frenare il suo imbarazzo per quel gesto incontrollato e quella frase che celava un sacco di complimenti:

- Oh, io... Leshawna...
- Uh... Leshawna... Sha-fico! Io sono Lightning, il piacere è tutto mio... E del mio stomaco si intende!

 

 

 

-CIAMBELLE VENITE A ME (?)-
Il ritorno con stile delle mie crack assurde, yuppiiii!!!
Qui, ovviamente, sono Leshawna e Lightning, che sono accomunati dalla forza fisica... Nella frase in inglese di questo chappy, non si intende “goal” come “goal calcistico”, ma “goal” come “obiettivo” eh ^-^
Ah, si, devo dirvi una cosa importante... Secondo la mia scaletta questo dovrebbe essere il penultimo capitolo della serie, che quindi sta per finire, ma se pensate di avere in mente una coppia assolutamente geniale e ovviamente crack potete contattarmi per dirmela o inserirla nella recensione che spero mi lascerete (^3^) e io valuterò se scrivere un capitolo con a tema quella coppia ^_^ Nel caso in cui non riceva nessuna idea, questo chappy e il prossimo saranno quelli conclusivi di questa raccolta :3
Detto ciò vi saluto, e vi invito a far correre la vostra fantasia perché mi diverto un sacco a fare crack io, ahah!
Bacioni a tutti, e a Craggy in particolare, tornata in possesso del suo account, finalmente :), ciauuu!
_Rainy_

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Capitolo 12
*** 12. FlashFic ***


12. GxA


Love Is Like A Similar Culture


- Ora chiamo sul palco la famosa pittrice Gwendolyne Sheperd, autrice del nuovo bestseller autobiografico “Revelation”, un bell’applauso!

Lentamente applaudì, sapendo che gli applausi non erano per il libro, ma solo ed esclusivamente per lei.

Eccola.

Avanzare timida sul palco, avvolta in un tubino nero che la fasciava alla perfezione.

- Buongiorno...

Salutò timida e quasi si sciolse in un brodo di giuggiole nel vederla così deliziosamente insicura.

- Buongiorno a lei! Che ne dice di parlarci un po’ del suo libro? A cosa dobbiamo questo titolo molto particolare?

Due chiazze rosse si delinearono sulle guance della pittrice, che cominciò a spiegare, impacciata, ma lui non stava minimamente ascoltando.

Non aveva occhi che per lei...

- Mi dica, conferma di avere una storia con il famoso poeta Burromuerto?

Tlack.

La domanda fatale. Qualcosa scattò nel suo cervello e qualche secondo dopo era sul palco, mentre afferrava Gwen per un polso e la trascinava fuori, con i giornalisti alle calcagna.

Si fermò qualche secondo per rivolgere alle intervistatrici un paio di sguardi conquistatori (facendole letteralmente sciogliere tra le braccia dei cameraman) così da guadagnare tempo.

Arrivati in una piazzetta appartata la fece sedere su una panchina e le sorrise, incoraggiante.

- Ti ho tolto da un bell’impiccio eh?

Gli rivolse un sorriso che secondo lui era il più bello del mondo, capace di farlo sciogliere in qualche nanosecondo.

- Si, grazie Al!
- Ah! No, niente Al!

Lei ridacchiò e ribattè, pungente:

- Oh, avanti, sappiamo tutti e due che ti fa piacere...

E ancora prima che lui potesse ribattere gli tappò la bocca con un dolce bacio, accolto con stupore, ma anche con soddisfazione, dal latino.

- Oh, ti amo Gwen...
- Anche io, mio dolce e carismatico Mr. Potrei-Ucciderti-Con-Uno-Sguardo!

 

 

 

 

-TAKE-A-MOMENT-FOR-A-CUP-OF-TEA-U.U-
Ehilà!
Si, stasera mi sono fatta del male e ho aggiornato anche Crack, che ovviamente si sta esaurend… No! Che cavolo dico?! No, perché mi avete dato tante nuove ideuzze *-* Ma non ve le dico u.u
So che questa coppia è un po’ banale, ma quelle suggerite da voi sono così esplosive che ci voleva qualcosa per placarle ^^ In ogni caso arriveranno, non tutte, ma arriveranno *-* E a tal proposito ringrazio infinitamente Ire 98 e CrazyMoony per i suggerimenti SMACK eheh ^3* (?)
Mi chiedo infine dove sia finita Craggy e tolgo il disturbo, shiau a tutti!
_Rainy_
PS: Ovviamente anche nelle recensioni di questo chappy sono ben accetti suggerimenti di coppie crack su cui poi io mi scateni eheh ^^ Susu! Cm’On!

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Capitolo 13
*** 13. One Shot ***


NB: CONTINUATE PURE A MANDARE LE VOSTRE PROPOSTE DI COPPIE CRACK PER QUESTA RACCOLTA E GRAZIE MILLE A CHI HA GIA' CONTRIBUITO ^^

13. AxG

Life Is Like A Common Enemy


Chissà perché, ma come due palline in una stessa sfera, erano gravitati l’uno verso l’altra, inevitabilmente.

Lui: un passato da latin lover, donnaiolo e famoso, si, ma ora? Ora emarginato perché la sua ex (e nemica numero 1) aveva sbeffeggiato davanti a tutti la sua insicurezza, il suo timore, il fatto che fosse un meschino manipolatore e nient’altro...

Lei: da sempre esclusa perché “diversa”, anche se in realtà estremamente simpatica e solare... Certo, non si sarebbe mai detto, ma se era spesso triste la colpa era in gran parte del mondo che la rifiutava... E a tutto, ovviamente, si andavano ad aggiungere le prese in giro della sua acerrima rivale, che anche se riceveva risposte pungenti continuava ad avere la meglio su di lei...

Oltre alla solitudine li accomunava quel nemico comune, quello che aveva fatto di loro due persone alla spasmodica ricerca di un modo per riscattarsi...

Un’occasione d’oro, che si presentò proprio in quella sera di Novembre...


Lei stava camminando, sicura, verso casa, quando aveva sentito delle voci familiari nel parco e un urlo.
Senza esitare aveva dato un’occhiata da dietro un cespuglio e aveva subito riconosciuto la sua acerrima nemica litigare con il secchione della classe:

- Come sarebbe a dire che non mi passerai più i compiti?!
- Si, mi dispiace, ma dopo la tua ultima presa in giro con me hai chiuso!
- Oh andiamo Harold! Era solo uno scherzo!
- No, mi hai sentito: stop!
- E se... Ti facessi passare la più bella notte della tua vita?
- Neanche per questo, mi dispiace, basta! Addio!

E se n’era andato voltando le spalle alla ragazza, che era rimasta in piedi, rigida e incredula. Dal canto suo l’altra, appostata dietro un cespuglio, si era divertita a filmare la scena, in modo da poterla riguardare in un momento di sconforto...
Non sapeva però che non era l’unica ad essere nascosta lì intorno, in quel momento, e che era stata vista...

La gotica si alzò dal cespuglio quando la sua nemica se ne fu andata e fece per riprendere la via di casa, quando qualcuno le afferrò un braccio e la trascinò nuovamente dietro le siepi, acquattati al suolo:
- Ma che cazz...

Fece per urlare lei, quando qualcuno le mise un dito sulle labbra e una voce che conosceva la ammoniva:
- Sh! Vuoi che ci scopra?!

Ottenuto il silenzio della ragazza, continuò:
- Ciao! Ehm... So di non essere esattamente la persona che ti aspetteresti al parco, ma stavo seguendo Heather... Be’, hai visto cosa è successo e ho anche visto che hai filmato tutto... Be’...
- Si, cosa vuoi? – Chiese brusca la ragazza, innervosita dalle maniere del ragazzo.
- Solamente che uniamo le tue riprese con le mie, incomplete perché avevo la memoria piena, così da riscattarci e sappiamo entrambi perché...

Una proposta... Interessante! Perché non valutarla?

Era un salto nel buio, si, ma la prospettiva di giocare un brutto tiro alla rivale era troppo allettante, e per di più Heather meritava tutto quello che la mente umana può concepire di terribile!

- Ok... Ma una volta elaborato il video che ne faremo?
- Lo spediremo su Facebook, ovviamente, e magari sul tuo blog!

La ragazza pensò per un attimo se non fosse troppo crudele: sarebbe stata derisa da tutti per il patto stipulato con Harold, senza il quale non avrebbe preso buoni voti e soprattutto per quello che gli aveva offerto in cambio dei compiti... Però durò solo un attimo: Heather aveva spesso sbeffeggiato tutti e due con video canzonatori e a volte parecchio offensivi, quindi era ora di ripagarla con la stessa moneta...

- Ci sto, ma... Segui il mio blog ?! – Chiese dopo qualche secondo, incredula.

Il ragazzo arrossì:
- Ehm... In effetti si: mi piacciono le tue poesie, le tue storie, quello che scrivi... Davvero, secondo me hai un futuro come scrittrice!

Arrossì davanti a quel complimento così naturale, come se gli avesse appena detto di indossare dei calzini uguali...
- Ci troviamo in biblioteca domani allora?

Lei annuì.
- Ciao allora!

Sussurrò e lui ricambiò il saluto, dandole un leggero bacio su una guancia e allontanandosi di corsa, lasciandola interdetta...

***

Il pomeriggio seguente si ritrovarono entrambi in biblioteca e con poche semplici mosse il ragazzo montò un video incredibile, capace di deridere anche il più imperturbabile degli esseri...

Ci sapeva fare con i computer, non c’era niente da dire...

Qualche secondo di attesa prima del click fatale...

- Allora? Andiamo?

Lei annuì, non del tutto sicura della sua decisione.
- Hei, aspetta, perché lo stiamo facendo? Non penso cambierà qualcosa...

Lui si irrigidì e le guance gli si colorarono di un rosso acceso, senza un apparente motivo:
- Io... Non pensi che possa servire? Se non lo pensi non lo inviamo eh... – Era improvvisamente affrettato e sembrava ansioso...
- In fondo gioverebbe a tutti e due, ma non ti sembra troppo crudele?
- No, non posso più vederti così... – Rispose di getto lui.

Qualche secondo di silenzio, poi lei realizzò cosa lui aveva appena detto e si voltò a fissarlo:
- Come scusa?! Non puoi vedermi così? Ma...

Senza pensarci due volte lui si voltò verso la ragazza e la baciò, premendo le proprie labbra sulle sue, con convinzione.
Lei venne travolta da una marea di emozioni contrastanti: stupore, repulsione, ma allo stesso tempo una travolgente sensazione di piacere, che la faceva sentire realizzata, come se qualcosa dentro di lei si fosse rotto, o avesse finalmente trovato qualcosa cercato a lungo...

Lui invece era da tempo che pensava di aver trovato l’anima gemella, e il fatto che lei sbavasse dietro al fighetto della scuola lo tormentava... Perché la sorte gli era avversa dopo la rottura con Heather?
Aveva cercato in tutti i modi di farsi notare, ma niente... Era arrivato a seguirla, ed era quello che stava facendo la sera di novembre in cui era finalmente riuscito a farsi notare...

- Non posso vederti così, perché io... Io credo di amarti...

Quattro semplici parole, facili da dire come ammettere di dormire ancora con il coniglietto rosa “Fluffy” a 15 anni, che però lasciavano ancora un margine di dubbio, che si insinuò nel cervello di lei come una coltellata:

- No... Non può essere...

Non ci credeva perché nell’esatto istante in cui aveva sentito la sua folle idea, aveva capito di voler bene a quel ragazzo con cui aveva fatto tutte le ricerche per la scuola, che aveva studiato con lei e con cui era uscita la domenica pomeriggio, ma che aveva perso di vista per colpa di Heather, che aveva prima rovinato la vita a lui, poi a lei stessa... E forse aveva anche realizzato di amarlo...

- Si, è così, rassegnati!

Ridacchiò e si chinò per baciarla di nuovo sotto lo sguardo scettico della bibliotecaria, mentre completava con un fatidico “click” l’invio su Facebook e sul blog della gotica del video che li avrebbe fatti tornare a respirare, che avrebbe permesso loro di amarsi senza vergognarsi; dopo aver sconfitto, insieme, un comune nemico...

 

 

-PAUSA CIAMBELLE-
Shaaaalve!
La scuola uccide molti di voi, e io non faccio eccezione .-. Cioè, questo weekend non avevo nulla da fare, ma semplicemente non avevo voglia di scrivere >.<
Scusatemi!
Ad ogni modo... Che ne pensate di questo chappy?
L’idea secondo me è molto bella, ma ovviamente non sono stata in grado di svilupparla in modo altrettanto cool (?), quindi scusatemi perché con la mia misera tastiera non riesco a produrre di meglio :’(
Mi ritiro nel mio angolino buio, voi leggete e magari recensite, mi farebbe molto piacere!
Baciottoni! *corre a nascondersi*
_Rainy_

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Capitolo 14
*** 14. One Shot ***


14. HxH


Love Is Like A Competition


- Dichiaro ufficialmente aperti i campionati studenteschi di matematica!

Ed eccola lì: china sul banco a completare furiosamente il compito per finire prima lui.

Lui.

L’unico essere vivente sulla terra capace di prendere più di lei in una qualsivoglia verifica.
L’unico umano ad avere un cervello (quasi) pari al suo.
L’unico uomo a poter competere con lei (ma lontanamente, diciamocelo).

C’era qualcosa di estremamente intrigante nella sua goffaggine, qualcosa che la attirava nel suo essere (in ogni singola cellulare del suo corpo) un perfetto nerd, ma d’altronde c’era qualcosa di sbagliato nei nerd?
Ovviamente no e anche lei lo era stata, prima di capire che per avere successo a scuola bastava accorciare i pantaloncini e mettere in mostra più pelle.

Eppure non aveva mai abbandonato del tutto quel mondo così chiuso…

- Ragazzi consegnate!

Eccola lì la prof più temuta della scuola: la Bernard, laureata in matematica a pieni voti.

Si alzò e ancheggiando consegnò il suo compito alla professoressa, che le sorrise sicura che avesse fatto tutto giusto. Ammiccò al “fighetto” della classe e tornò al suo posto, accavallando le gambe.

- Molto bene, facciamo una piccola correzione, ho qui il compito di Jefferson… Dunque, le risposte alle domande erano ovviamente quasi tutte o D o C come avrete notato, tranne la 12 e la 15, che erano A e la 18, la 21 e la 29 che invece erano B, errori che vi ricordate?

Cosa?!
21.B.

Lampante l’immagine di quell’esercizio le tornò alla mente: una C. Aveva messo una C.
E infatti…

- Oh, signorina Wilson, ha sbagliato solo la 21… Be’, complimenti ugualmente! Lei Jefferson invece non ha sbagliato nulla, come al solito, invece lei, Harrison…

E mentre la prof decantava gli errori di tutta la classe, lo vide.
Quel secchione che si girava verso di lei e le sussurrava un “complimenti!”. La sua lingua biforcuta ebbe la meglio:

- Devo aver avuto pietà di te e probabilmente l’ho sbagliata di proposito!

Lui sorrise ugualmente e ribattè:
- Grazie, un gesto altruista e stupido, non credi?

Le si gelò il sangue nelle vene.
Era ovviamente una scusa stupida, ma non si aspettava che la smontasse così.

Il suo cuore ebbe un tremito.
Perché il suo sorriso le aveva scaldato così il cuore?
Perché desiderava che gliene rivolgesse un altro?

Suonò la campanella e confusa più che mai uscì dall’aula.

Sentì un tocco gentile sulla spalla, si voltò ed era lui, che la trascinò in un angolino appartato:
- Hei, ti dico subito che non ti credo: secondo me l’hai sbagliata e basta, ma se hai bisogno di una spiegazione io sono qua! – E le sorrise di nuovo, gentile più che mai.

Fu tentata di rispondergli per le rime, velenosa, ma qualcosa dentro di lei indugiò e le parole non vennero fuori. Annuì e basta.
Lui continuò a sorridere e si mise a spiegare il problema, quando lei lo interruppe:
- Perché mi hai portato qui in questo angolino?

Ridacchiando le rispose:
- Vuoi farmi credere che non ti avrei messo in imbarazzo fermandoti davanti a tutti?

Tum tum..

L’aveva fatto… Per lei? Aveva un cuore così puro?
Evidentemente si, a differenza di lei, perfida e competitiva…

- Dicevo? Ah si, e se poi sottrai la somma dei lati AB e DC ottieni…

Per la prima volta da quando frequentava suoi coetanei la ragazza sorrise, un sorriso semplice e sincero:
- Oh, che errore stupido che ho fatto… Ora però taci e baciami!

Lui rimase interdetto da quel desiderio (o ordine?) così improvviso, ma alla fine prese coraggio e fece come gli era stato ordinato.

 

 

-ANGOLINO AUTRICE-
A chi dobbiamo questo pairing che mi attira cossssì tanto? A Ire 98, grazie di cuore, anche perché mi hai dato tante idee e forse ne svilupperò altre :3
Dico un grande grazie anche a tutti quelli che mi hanno proposto nuove Crack, siete fantosissimi e ciambelloserrimi *^*
Continuate pure a proporre se avete nuove idee (messaggio implicito per recensire lol) e vi salut…
Ah no, il pairing, giusto giusto! Vedete, me ne vado un mesetto e questo è il risultato u.u
Quindi, chi sono questi due che sto cominciando ad adorare anche a io? Ma ovviamente (?) Heather & Harold *3*
Ok, ho finito il mio sclero, byeeeee ^^
_Rainy_

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Capitolo 15
*** 15. One Shot ***


15. NxC


Love Is Like A Presidential Election


Entrò a scuola, impeccabile nella sua uniforme e si diresse dritta al secondo piano, dove si trovava la sede del Comitato Studentesco, nonché sua seconda casa.

Il suo mandato era ormai scaduto e ormai le nuove elezioni erano vicine, ma finché era ancora presidentessa poteva coordinare le campagne elettorali degli altri canditati e, soprattutto, ostacolarle in tutti i modi, inventandosi regole sulla dimensione dei poster e norme sulle sostanze che non dovessero essere contenute nelle spille pubblicitarie perché estremamente irritanti.

Come ogni anno, però, era estremamente tranquilla: in fondo lei era al suo quarto mandato e aveva ancora un anno da passare in quella scuola, certa di essere rieletta.
Nessuno voleva assumersi quella responsabilità, ma lei aveva obiettivi ambiziosi: presidente del Comitato Studentesco, rappresentante d’Istituto, spia del preside fra gli studenti e un giorno chissà, magari anche cariche più elevate.

Entrò nella tranquilla stanza dove tutti i suoi collaboratori erano al lavoro. Fece un breve cenno al suo secondo, dicendogli di venire subito nel suo ufficio.

Miles, un ragazzo impacciato con molte lentiggini, occhiali spessi e una zazzera spettinata di capelli biondi nonché suo vice e ragazzo più brillante della scuola in fatto di statistiche e previsioni, le si avvicinò e la seguì nel polveroso sgabuzzino riadattato che per tutti era “l’ufficio del presidente”.

- Si presidente? – Chiese timoroso il ragazzino.

Lei si sedette sulla sedia e osservò le numerose carte disposte sulla sua scrivania con fare pratico:
- Aggiornami sulla mia situazione.

Miles sorrise, contento di parlare di ciò che più lo appassionava:
- Dunque i poster sono stati un successo, le spille sono quasi tutte vendute, delle magliette non si può dire lo stesso, ma confidiamo che dopo la sua elezione andranno a ruba. Per quanto riguarda la sua campagna il 62% degli studenti ha già votato e secondo le interviste fornite dal nostro Reparto Indagini Elettorali lei è in vantaggio rispetto agli altri candidati di 2.3 punti. Il problema è che recentemente si è aggiunto un altro candidato ed è pericolosamente in rimonta, in soli due giorni e inoltre è riuscito in tre giorni ad avere i voti che lei si è guadagnata in due settiman…

- Cosa?! – Sbottò il presidente, alzando di scatto la testa.

Un altro candidato? A elezioni quasi concluse? E perché mai?!

Miles divenne rosso per l’improvvisa agitazione del presidente:
- Si, ecco, si è aggiunto una settimana fa ed è in rapida rimonta…
- Miles, voglio sapere di chi stiamo parlando!

Il ragazzino arrossì ancora di più e annuì:
- Si, ecco, ehm… Di Noah Jones.

Noah Jones. Non è possibile…

- Perché questo nome mi ricorda qualcosa?
- Forse le ricorda il fatto che abbia preso più di lei nelle scorse verifiche di matematica e che sia… Ehm… Apprezzato dalle ragazze…
- Ah, si, ora ricordo. – Annuì concentrata mentre nella sua mente andava a disegnarsi un quadro completo di Noah: non troppo alto, non brutto, ma non bellissimo e con un grande carisma che gli permetteva di ottenere favori su favori.
Per il resto però aveva un carattere tranquillo, perché quindi candidarsi a un ruolo così in vista?
E lei sapeva bene che non amava essere al centro dell’attenzione, lo conosceva ormai da anni.

Finse nuovamente indifferenza:
- Puoi andare Miles.

Il ragazzino sorrise, salutò e se ne andò… Per rientrare subito dopo, trafelato:
- Ehm… Presidente, ci sarebbe una visita per lei…

La ragazza lo squadrò, perplessa:
- E cosa c’è di strano?

Miles divenne di nuovo rosso e la presidentessa intuì che non era un ospite così usuale:
- Ci sarebbe Noah Jones che chiede di voi e dice che non potete rifiutare un incontro con lui perché sbandiererebbe in giro che avete paura di lui… Presidente, se mi permette, non sarebbe saggio rifiutare e non capisco perché dovr…
- Fallo passare. – Si rabbuiò la presidentessa: era con le spalle al muro.

Miles annuì e qualche decina di secondi dopo Noah Jones in persona stava varcando la porta dell’ufficio chiudendosi con cura la porta alle spalle.
- Ciao Courtney…

La ragazza si irrigidì a sentire il suo nome, quando ormai per tutti era “il presidente”.
- Ciao Jones…

Il ragazzi si mise a ridere e si sedette mollemente su una delle sedie davanti alla scrivania:
- Oh avanti, direi che puoi chiamarmi Noah, dopotutto ci conosciamo da anni ormai…

Il presidente gli rivolse uno sguardo duro:
- No, io e te non ci conosciamo. Non più. Il Noah che conoscevo non si sarebbe mai candidato alle elezioni presidenziali della scuola e soprattutto non avrebbe fatto un tale scempio di cuori come invece molte ragazze dicono tu stia facendo…

Il ragazzo divenne improvvisamente serio e si sporse in avanti, protendendosi sulla scrivania, mentre Courtney, automaticamente, indietreggiava:
- Quel ragazzo è morto vedendoti baciare Kevin Bane due anni fa, pensavo di essere stato chiaro!
- Era una scommessa Noah! – Ribattè Courtney, sulla difensiva.
- Ah si? E perché poi avete cominciato ad uscire insieme? Ti è piaciuto particolarmente quel bacio o forse c’è stato dell’altro che ti ha convinto di volerlo come ragazzo? Eh? Mi piacerebbe davvero saperlo. Tu mi hai spezzato il cuore Courtney.

La ragazza aprì la bocca per parlare, ma Noah, visibilmente infastidito, la zittì con un gesto della mano:
- Basta cazzate, è successo quel che è successo, punto. Anzi, grazie: mi è servito a capire che… Be’, tu sei una bella stronza. Non ero abbastanza “figo” per te, lo so, e ovviamente tu non potevi abbassarti al mio livello, ma dopo essere andati a letto insieme, sai com’è, pensavo di essere qualcosa di più di un migliore amico! Evidentemente era solo una cosa sbagliata successa dopo una festa sbagliata e con un tasso alcolico sbagliato nel sangue.

Courtney deglutì:
- Noah, lo sai che ho provato qualcosa per te, ma… -

Il ragazzo si mise a ridere:
- Ma per favore! Vuoi sapere perché mi sono candidato alle presidenziali? Ovviamente perché spero di vendicarmi strappandoti quello a cui tieni di più. Sono cambiato, sai, e so anche che quando mi hai rivisto il tuo cuore non è rimasto immobile, ma io non ci sono più per te.

Detto ciò si alzò, fece il giro della scrivania e senza aspettare autorizzazione stampò un profondo bacio sulle labbra del presidente. Poi tornò sui suoi passi e uscì dalla stanza, fermandosi un attimo sullo stipite della porta per dire, con un ghigno:
- Ah, controlla i sondaggi quando hai tempo!

Courtney attese che la porta sbattesse e prese una boccata d’aria, rendendosi conto di aver trattenuto il fiato, mentre tentava di calmare i battiti del suo cuore non indifferente. Accese rapidamente il portatile e controllò subito le statistiche:

Courtney O’Donnell*: -4.5
Noah Jones: +6.7 - - FAVOURITE

 

 

*= Il cognome di Courtney l'ho preso da non mi ricordo più quale altra ficcy, lo ammetto, non è di mia invenzione.


-ANGOLO DELL’AUTRICE RESUSCITATA (?)-
Ehm… Da quant’è che non scrivo? Mah.. Scusate eheh…
In ogni caso chi dobbiamo ringraziare per questo pairing che A-M-O? CrazyMoony, ovviamente, una delle persone che mi recensiscono con più frequenza (COSCIENZA: ma se non pubblichi nulla…), quindi grazie mille :3
Questa è una ficcy un po’ diversa perché è, ovviamente, su Noah e Courtney, ma come vedete in realtà non c’è un vero e proprio amore, ma c’è stato… Però mi è uscita così e mi piace abbastanza *-* E’ troppo anti-Courtney? Non credo, però questo suo lato stronzo un po’ c’è… E poi bo, povero Noah, che io personalmente amo abbastanza.
Ora, ho paura di dire un abominio ma… Cheneditediunaminiseriesuquestidue *detto tutto d’un fiato* ?
Insomma, sono adorabili! Il prologo potrebbe essere questo, ma per “accoglienza” e magari anche titolo, a voi la tastiera: che ne dite?
*Potrei farla anche se mi dite che è una cattiva idea lol, dipende come mi gira in quel momento u.u*
Per il resto che dire? Diciamo che ho scritto una minuscola ficcy sulla Dramione (universo di HP a me…) che si chiama “Undici Prompt sulla Dramione” (http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2444698&i=1) e niente, se voleste passarci mi fareste un enorme piacere :3
Vi saluto, infine, con un grosso bacione pieno di cioccolato e zuccherini (?) e vi dico anche che vi voglio bene *^*, ciauuuuu!
_Rainy-più-ciambellosa-che-mai_

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Capitolo 16
*** 16. One Shot ***


16. TxZ

Love Is Like A Final Year Concert

Il bando era stato chiaro e incisivo:

“Il 24 marzo si terranno le audizioni per il concerto di fine anno riguardanti i seguenti strumenti:
- basso
- violoncello
- chitarra
- batteria

Si cercano inoltre:
- un cantante per il gruppo pop-rock della scuola
- un soprano e un mezzo-soprano
- un cantante e una cantante per il gruppo a cappella delle classi 3A e 3B

Il concerto si terrà il 12 giugno alle ore 20,30 all’auditorium scolastico. Le classi che vi parteciperanno dovranno arrivare con 30 minuti d’anticipo per le direttive finali.
I musicisti dovranno essere presenti per le prove finali alle ore 9,00 della mattina stessa.
Una volta essere stati selezionati sarà possibile scaricare il programma delle prove dal sito della scuola oppure richiederlo in segreteria.

Grazie per l’attenzione,
il preside”

Nulla a che vedere con l’incredibilmente lungo volantino che era stato affisso alla bacheca esterna e pubblicato sul sito scolastico.

Nell’aula magna erano stati anche predisposti dei fogli da compilare con il proprio nome a seconda della categoria in cui si voleva provare ed erano stati compilati rapidamente con una ventina di nomi per ciascuna categoria, ma alla fine alle audizioni si erano presentate una settantina di persone in totale, accompagnate da parenti o amici ad assistere.

La selezione consisteva in un’esibizione di cinque minuti per ciascun ragazzo, in cui dovevano dare il massimo su un pezzo scelto da loro e ottenere un voto da ciascuno dei giudici, che avrebbe permesso o meno di passare alla seconda fare delle selezioni, basata invece sui brani scelti per il concerto.

Alla fine della giornata erano passati pochi ragazzi, ma almeno uno per ogni categoria era presente.

L’orgoglio della St. Lannox School era il gruppo a capella, formato da una coppia dei ragazzi musicalmente più bravi di ciascuna sezione del triennio, ma per le terze era stato un anno particolarmente sfortunato perché Mary Hay, Johnas Elis e Luke Dallas, tutti bravi cantanti, erano stati o puniti vietando loro di partecipare al concerto o avevano cambiato scuola, con il risultato di avere tre posti vacanti per il coro a cappella.
Nelle selezioni particolare attenzione era stata dedicata alla ricerca di quei tre posti e la voce femminile solista era stata facilmente rimpiazzata così come la voce maschile corale, ma la voce maschile solista era ancora mancante…

- 12 GIUGNO, ORE 20,20 –

- Ditemi subito dov’è Zoey Harrison! – Sbraitò il presidente del comitato studentesco.
- Presidente, in effetti non lo so, ma confido che stia per arrivare e… -
- Trovala ora Dawn, o non sarai più il mio secondo! – La fissò, furiosa.

La bionda si voltò e corse per i camerini e dietro le quinte del palcoscenico, alla ricerca della solista che doveva salvare il loro coro a cappella.
Alla fine sentì qualcuno singhiozzare in uno sgabuzzino e si avvicinò di soppiatto, sbirciandovi dentro.

Una ragazza con una nuvola di capelli rossi era rannicchiata a terra, un foglio accartocciato e stretto tra le mani e singhiozzava cercando di fare meno rumore possibile.

Dawn si inginocchiò accanto a lei:
- Hei… Ti stanno aspettando di là, devi aprire il concerto…
- No Dawn, non sono abbastanza brava, non mi sono esercitata abbastanza e poi… - La guardò, con gli occhi lucidi.
- Shh, non è vero, trova la forza di cantare dentro di te e dimostra quello che ci hai ampiamente dimostrato alle prove!
- Ma sono da sola! – Sbottò con gli occhi nuovamente lucidi.
- Ehm… No, a quanto pare Courtney ha trovato un cantante all’ultimo minuto… Forse l’ha “rapito” dalla band di 4B e l’ha spinto a cantare con te…
- Chi è? – Chiese subito Zoey, la rossa, preoccupata.
- Eh non so molto, tranne che va bene a scuola ed è un ottimo chitarrista… Oltre al fatto che abbia una bella voce, ovviamente.

Zoey annuì: be’, magari era simpatico e non essere da sola la confortava.
- Lo farò per te Dawn, in nome della nostra amicizia e perché così la smetterai di dire che faccio l’asociale irrecuperabile!

Si guardarono negli occhi, poi risero insieme e Dawn tirò un leggero pugnetto a Zoey:
- Io non lo dico, ma devi ammettere che non sei proprio confidente e socievole… Su, è tardi, andiamo…

Le due si alzarono e si diressero insieme verso il palco, dove, dopo un ultimo saluto, Dawn augurò buona fortuna a Zoey e la lasciò salite sul palcoscenico tra uno scroscio di applausi.

La rossa aspettò qualche secondo prima di iniziare, mentre il pubblico la osservava, dubbioso. Nessuno si aspettava una nuova studentessa nel coro a cappella, perché era stato ufficializzato molto tempo prima che Mary sarebbe stata la solista e il suo repentino cambio di scuola aveva scombussolato professori e genitori che vedevano quel coro come una regolarità noiosa e tranquilla.
Con quella nuova cantante nessuno sapeva cosa aspettarsi, nessuno immaginava quale sarebbe stato il brano o il ruolo del cantante maschile, che nonostante tutto ancora non si vedeva.

Il palco si fece lentamente buio.
Zoey attese ancora qualche secondo, scrutò il buio ai suo fianchi alla ricerca di Dawn che le sorrise, incoraggiante e quando l’occhio di bue la illuminò con un fascio di luce calda che si rifletteva sul suo vestito, iniziò.

Dapprima dolce e melodiosa, poi la sua voce si trasformò in un gridò possente, ma armonioso, mai esagerato, che in poco tempo incantò il pubblico.

Lentamente, di contorno, si inserì il resto del coro, con i ragazzi a destra e le ragazze a sinistra e da ultimo entrò il solista maschile, a cui Zoey non era preparata.
Era un ragazzo alto, con gli occhi verdi e i capelli neri, che la affiancò e si inserì perfettamente nella sua canzone.
La conclusero insieme, guardandosi negli occhi e con una mano intrecciata, nonostante non si fossero mai parlati.

Il silenzio avvolte l’auditorium, che pian piano e poi fragorosamente scoppiò in assordanti applausi che coinvolsero proprio tutti.

Il coro fece un breve inchino e uscì in fretta, lasciando i due solisti a ricevere altri applausi, fino a quando anche i più audaci smisero di battere le mani e poterono rifugiarsi dietro le quinte.

Zoey non sapeva cosa dire: salutarlo? Ringraziarlo? Fargli i complimenti?

- Ehm… Hai davvero una bella voce… - Biascicò, insicura.
- Trent, mi chiamo Trent. – Le sorrise lui, amabile.
- Ah, io sono Zo… - Ricambiò il sorriso, ma venne interrotta quasi subito:
- Lo so chi sei, ti conosco. Anche se non ci siamo mai parlati io ti ho spesso seguito nelle prove del coro e ho accettato questo ruolo per poter cantare con te… Hai una voce sbalorditiva. Assurdo che un corpicino così esile custodisca cotanta potenza canora… - Ridacchiò lui, non smettendo un attimo di sorridere.

Zoey arrossì e lui subito balbettò:
- Oh scusa, non volevo metterti in imbarazzo… Non faccio mai una buona prima impressione, mi dispiace… Spero che non mi considererai un pazzo privo di tatto a questo punto…

La rossa lo squadrò, perplessa, poi scoppiò a ridere:
- Stai tranquillo! Senti, teniamoci in contatto eh, ora devo andare… Magari possiamo andare alle prove insieme qualche volta! Ciao! – E così dicendo si voltò e corse via, tra le mille balze del suo vestito e i battiti del suo cuore.

Trent, dal canto suo, proruppe in un sorriso sincero, completamente dedicato alla ragazza che con una sola nota aveva mosso qualcosa dentro di lui.

 

 

-CIAMBELLE 4EVAH (?)-
Buongioooorno :3
Fa abbastanza schifo questo chappy vero? Si, fa abbastanza schifo, ma volevo tanto fare questa coppia, quindi chiedo scusa se non sono stata in grado di scrivere una ficcy adeguata >.<
Questo fa-vo-lo-so pairing mi è stato suggerito sempre da Ire 98, ma che ci volete fare: è un vulcano di idee u.u
Per cui le mie scuse le devo soprattutto a te, Ire. Mi dispiace :’(
Ma ormai è andata (?), quindi passiamo agli annunci *lancia coriandoli pasqualosi (?)*:
1. Potete continuare a suggerire coppie ovviamente :3 Mi fa molto piacere la vostra collaborazione e se il pairing mi piace prima o poi verrà fatto u.u
2. *rullo di tamburi* cheneditediunapaginafacebook *detto trattenendo il fiato*? Sarebbe qualcosa di mio, in cui discutere e bla bla bla, dove accetterei messaggini, critiche, consigli ecc, ma che magari volete siano visibili anche da altri utenti… E ovviamente pubblicherò gli aggiornamenti delle mie ficcy, i miei pensieri su qualcosa (?), idee e progetti… Che ne dite? Fatemi sapere se vi va :3 (NB: la pagina verrà attivata con 10/15 like o più, anche perché altrimenti non avrebbe senso .-.)
FINEEE *^*, byeeee e non dimenticate di mangiare le ciambelle anche a Pasqua u.u Auguri :D,
_Rainy_

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Capitolo 17
*** 17. FlashFic ***


17. DxA

Love Is Like A Fight


Era un continuo: prima un ragazzo picchiato nei corridoi e abbandonato sanguinante nel bagno delle ragazze, poi la verifica dello studente modello stracciata in mille pezzi e infine il libretto delle assenze del ragazzo che aveva tagliato una settimana intera di scuola recapitato direttamente a casa sua, in una bella busta sgargiante, con tanto di registrazione audio della scenata che la professoressa gli aveva fatto.

La scuola era divisa in due, senza possibilità di neutralità: o da un lato o dall’altro.

O con il punk duro e ribelle, con una gang di chiassosi ragazzi “al di fuori del normale”, come il preside definiva metallari, punk, dark e piccole gang nate sulle mode del momento, o con il genio del male che riuniva in sé beltà e perfidia, prendendo il meglio di entrambe.

Il punk era un duro dalla testa ai piedi: pessima condotta, fumo, droga, feste all’insegna della parola “spassarsela”. Una vistosa cresta sgargiante lo aveva reso famoso come “Il Diavolo Verde”, secondo il colore della stessa.

L’altro era l’opposto: ottimi voti a scuola, aspetto curato, modi affabili e un carattere fuori dal comune, misurato e calcolato fino nella più piccola sfumatura. Dietro a tutto ciò si celava una mente sempre attiva, un cervello che lavorava giorno e notte per elaborare strategie che gli permettessero di ottenere tutto ciò che voleva. Aveva imparato con gli anni che il bell’aspetto e il carisma avrebbero potuto farlo arrivare ovunque. Il suo soprannome, dunque, era diventato “Lo Stratega”.

Nessuno osava chiamarli con il loro vero nome e pochissimi studenti ne conoscevano il cognome e l’origine, ma quasi tutta la scuola pensava di sapere qualcosa di loro, creando un bizzarro puzzle sparso di qua e di là che non veniva mai completato e che per lo più conteneva pezzi con informazioni del tutto inventate.

Le ragazze in particolare amavano inventare storie su di loro, ma nessuna, sebbene fossero state insieme o all’uno o all’altro, li conosceva in realtà.
Il giorno in cui era arrivato lo Stratega a scuola aveva suscitato scalpore: un ragazzo così bello non si era mai visto da quelle parti, ed era stata subito guerra.

Piccole frecciatine e affronti che opponevano i due gruppi, fino a piccole risse che avevano suscitato scalpore, ma che non avevano mai fatto scendere in campo i leader.

Quel giorno, però, era il giorno.
Il Diavolo Verde aveva affrontato direttamente lo Stratega, al centro di un cerchio di studenti trepidanti.

- Finiamola qui, okay? Tu hai turbato il mio spazio e mi ha dato fastidio. Basta.

Lo Stratega aveva annuito e senza dire una parola si era lanciato sul punk, stringendogli delicatamente il volto e baciandolo con passione.

Quando lo aveva lasciato il punk era crollato a terra, sotto lo sguardo incredulo dei presenti, incapace di emettere alcun suono, mentre il suo cuore aveva un fremito incontrollato.

Lo Stratega aveva ghignato, sprezzante e se n’era andato da ammaliatore delle folle, sibilando:
- Ho vinto io, addio Diavolo.

 

-ANGOLO DELL’AUTRICE-
Muahahahah, Duncan, questa è la prima parte della mia vendetta, che sarà lunga e dolorosa ^._.^
Addio. Hai perso.
Okay, la mia mente sadica sta impazzendo, ma erano SE-CO-LI che mi immaginavo questo connubio, di un duro e un malvagio, cosa poteva venirne fuori? Questo .-.
Abbastanza una schifezza (e finalmente di nuovo una flashfic), ma insieme sono w-o-w questi due *-*
Vi lascio alcuni link utili :3
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Byeee e ciambelle (non mancano mai u.u),
_Rainy_
PS: Ovviamente erano Duncan e Alejandro, penso si capisse, ma onde evitare ogni dubbio dubbioloso (?)…

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Capitolo 18
*** 18. FlashFic ***


18. HxG


Love Is Like Rivarly


La dark si era vestita come suo solito, senza preoccuparsi di mostrarsi meno tetra o cadaverica, perché di fatto il suo stile le piaceva molto, ma non avrebbe mai immaginato che alla seconda ora la sua maglietta sarebbe stata strappata e imbevuta nel caramello del budino servito alla mensa, per poi essere appesa al suo armadietto accompagnata da un bel “Troia” a caratteri cubitali.

La scritta era stata rimossa in fretta, ma la frustrazione per quell’ennesima provocazione era alta. La colpevole era sempre e solo lei, la sua nemica giurata e un genio del male, che non lasciava mai tracce dietro di sé, in modo che fosse impossibile incolparla ed espellerla, ma tutti sapevano che dietro “X”, come era stato soprannominato l’autore di quegli atti provocatori, c’era lei.

Una ragazza di famiglia ricca, spietata e decisa più che mai nel raggiungere i suoi obiettivi.
Era stata guerra fin dal primo istante.

Semplicemente la dark aveva deciso di non stare al suo gioco, essendo forte quanto lei, e non poteva essere tollerato un simile affronto.

Dopo la fine delle lezioni la dark trovò sul suo banco un foglio chiaramente della segreteria, con un biglietto: “Riportalo. 100m, destra. 4A”.

Sospirò: era sempre stata abitudine della sua rivale falle riavere quei bigliettini preoccupandosi di fornirle una scusa per fermarsi dopo le lezioni.
All’inizio lo scopo era poco chiaro, ma dopo qualche incontro era diventato limpido.

Attese che tutti gli studenti se ne fossero andati e riportò il foglio in segreteria, poi entrò nella 4A, ridacchiando: perché pensava che non sapesse dove fosse la 4A? In fondo era al loro stesso piano… Sempre la sua precisione maniacale.

Lei era lì. La finestra alle sue spalle la illuminava, sfumando i contorni della sua figura snella e scaldando i suoi capelli d’ebano di riflessi dorati.

- Sei in ritardo… -

Furono le ultime parole, prima che la mora si gettasse sulla dark, imprigionandola in un groviglio di braccia e capelli, premendo le proprie labbra sulle sue.

- Perdonami per la maglietta, te la farò lavare, ma sai com’è: dobbiamo mantere la nostra facciata da perfette rivali…

La dark ridacchiò e la baciò di nuovo, appassionatamente:
- Certo mia cara Calcolatrice!
- Taci e baciami ancora Darkettona…

 

 

-ANGOLO FEM-SLASHOSO-
Ta-Daaaa (?), Gwen e Heather solo per voi *^*
Insomma, non sono tenere? Questa rivalità che alla fine non è così tale, perché sono innamorate *-* Solo che ovviamente Heather non può permettersi di rivelare la sua vera natura al mondo… Lo trovo un dilemma amoroso molto bello *-* (solo io eh? Si..)
Sa sa, togliamo il disturbo con i miei soliti due link:
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Capitolo 19
*** 19. One Shot ***


19. BxD

Love Is Like A Present

17/06: compleanno Allyson

- Oh no… - Sussurrò la ragazza, colta da un’improvvisa disperazione.

Domani era il giorno di una cara amica che non vedeva da tempo a causa del suo trasferimento in Canada e tradizione voleva che le inviasse un regalo a casa ogni 17 giugno, visto che vedersi di persona non era possibile. Quell’anno, però, si era completamente dimenticata dell’avvicinamento di quella data e non aveva uno straccio di idea.

All’improvviso l’illuminazione: un peluche.
Li aveva sempre adorati e sarebbe andata sul sicuro. Non era molto elaborato, ma l’anno seguente si sarebbe rifatta e poteva sempre salvare le apparenze con un bel biglietto, no?

Raggiante indossò velocemente i primi vestiti che le capitavano e uscì di casa armata di portafoglio e carta di credito.

Si diresse a colpo di sicuro nel negozio “Sweetie”, in pieno centro, che da sempre era un tripudio di pizzi, colore rosa e cose soffici. Vendevano di tutto purché fosse femminile, alla moda e tenero.
In particolare erano famosi per la loro collezione di gonne in pizzo e tulle e per i loro peluche, che erano celebri anche nelle città vicine per essere i più soffici e adorabili in circolazione. La piccola azienda dove li producevano era chiamata “Sweetie Peluche” senza troppa fantasia, ma esclusivamente perché nessuno sapeva dove si trovasse e chi la dirigesse.

Avvistato il negozio accelerò l’andatura, impaziente.

Il negozio era illuminato, ma non c’era nessuno all’interno.
Entrò ugualmente, decisa a trovare un regalo per la sua amica. Una commessa le venne incontro, un sorrido radioso le illuminava il volto:
- Buongiorno signorina, benvenuta da Sweetie. Possiamo fare qualcosa per lei?

Il negozio poteva sembrare piccolo, ma non lo era affatto. Due piani di rosa in tutte le forme e i materiali. L’ala dedicata ai peluche, in particolare, occupava tutto il secondo piano e i colori spaziavano dal rosa confetto alle tinte pastello del verde e del giallo, ma nessun colore deciso.

- Sto cercando un peluche da regalare a una mia cara amica.
- Benissimo! – La commessa si illuminò ulteriormente. – Mi descriva la sua amica, così le indicherò il peluche giusto per lei!

La ragazza sapeva di questa tradizione: “Dimmi chi sei  e ti dirò che peluche meriti” era uno dei motti del negozio.
- Mah, un tipo normale… Una grande passione per la musica rock e i romanzi d’amore. Ah, ama moltissimo le torte con l’amarena, se può servire.
- Umm… - La commessa rifletté, socchiudendo gli occhi. – Quindi un tipo deciso e un pelo eccentrico, ma romantico e che dà importanza ai sentimenti… Bene – Sorrise di nuovo – Penso di sapere cosa le serve!

Fece segno alla ragazza di seguirla e la condusse davanti a un grande scaffale colmo di peluche a forma di gattino o orsetto, tutti color ciliegia. Le finiture erano precise e quasi invisibili e i bottoni al posto degli occhi o i ricami sulle zampe e sulle orecchie si sposavano meravigliosamente con tutto il resto, esaltando la tonalità di ciliegia appena più chiara del pelo e il bianco che circondava i dettagli rifiniti a mano.
Erano fatti davvero bene. La ragazza si stupì di quanta cura potesse essere messa nel realizzare dei semplici peluche, che per altro erano fatti a mano per il 30%.

- Wow… - Non poté che emettere un’esclamazione di stupore davanti a quei colori e alla cura che ogni dettagli dei peluche trasudava.

La commessa sorrise.

- Però… - La ragazza si scostò una ciocca bionda dal volto, con un gesto impaziente. - … Sarebbe meglio se ci fosse un coniglietto fatto esattamente come questi. E’ possibile?

La commessa si rabbuiò:
- In effetti i conigli non li facciamo più…
- Oh, che peccato… - La bionda assunse un’espressione afflitta e pensò che era un peccato lasciare lì tutte quelle cose così tenere, che una volta le piacevano un sacco.

- Oh, non è il caso di preoccuparsi! – Sussurrò una dolce voce maschile, qualche passo vicino a loro.

La ragazza si voltò di scatto trovandosi davanti a un metro e ottanta di pelle ambrata, occhi nocciola e fisico palestrato, che gentile le sorrideva:
- Non ho potuto fare a meno di ascoltare la Sua conversazione e… Be’, in effetti credo che un coniglietto, per una volta, si possa realizzare.

La commessa sussultò:
- M-Ma, capo… Come pensa di fare?! Le macchine non sono più settate per realizzare coniglietti…
- Giusto… - Il ragazzone sorrise, avvicinandosi alla ragazza. - … E allora vorrà dire che realizzerò personalmente il coniglietto per questa affascinante fanciulla! – Spiazzando la ragazza si inginocchiò e le baciò delicatamente la mano, stringendola nella sua.

La biondina arrossì. Lui le sorrise ancora, alzandosi:
- Se volesse ripassare domani vedrò di consegnarle il migliore peluche che abbia mai visto!
- Oh… - Si sentì morire dentro. – In realtà mi servirebbe per domani, ma fa lo stesso, non voglio darle questo disturbo, quindi le regalerò un gattino. E’ lo stesso, davvero. – E per dimostrare la veridicità di quello che stava dicendo prese un peluche felino dagli scaffali e se lo strinse al petto, sorridendo.

In realtà sapeva che un coniglio sarebbe stato infinitamente più apprezzato da Allyson, ma quel ragazzo era così dolce e gentile che si sarebbe sentita in colpa anche solo a non preparargli la colazione.
La risposta che ottenne fu ben diversa da quello che si aspettava, infatti il ragazzo continuò a sorridere e rispose:
- Per domani? Ma allora è un regalo urgente… Bene, mi metto subito al lavoro allora!

E scomparve nel retrobottega. La ragazza si girò a guardare la commessa, perplessa e questi sospirò:
- Be’, il nostro capo non è solito assumersi questi incarichi e non l’ho mai visto fare una cosa del genere… Deve aver avuto un qualche effetto su di lui signorina!

Lei arrossì.

Qualche ora dopo usciva dal negozio con il peluche a forma di coniglio più bello che avesse mai visto stretto al petto, la determinazione a tenerselo (e a regalare a Allyson qualcos’altro a cui avrebbe pensato in seguito), un biglietto allegato al pacchetto dello stesso con un elegante “City Park. Domani. Ore 16. Ti aspetto, mia cara.” scritto a caratteri svolazzanti e uno strano fremito nel cuore…

 


-ANGOLO DELL’AUTRICE-
Yeeeee, ieri era il mio compleanno *^* Quindi ecco questa storia a tema compleannoso (?) :3
Niente da dire, sono Bridgette e DJ, che ha abbandonato quell’aria da tenerello (ma non del tutto; vedete dove lavora lol) per diventare un simpatico e delicato conquistatore un po’ più audace di prima (insomma, ha superato la modalità triglia).
Io amo particolarmente ritrarre la surfista, perché forse del reality è una delle (poche) ragazze normali presenti e mi dà un’idea di tranquillità. Sono pazza? Yep.
Anyway, eccoci qui: ora sono più vecchia di un anno *-* (?)
Bye byeeee, la nonnetta vi salita,
_Rainy_
PS: Vuoi farmi il regalo di compleanno? Un bel mi piace e una visitina al blog magari (si, sono un essere spregevole e ipocrita)…
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Capitolo 20
*** 20. One Shot ***


20. DxJ

Love Is Like A Tatoo


- E ora, signore e signori, il momento che tutti voi stavate aspettando: la sezione uomo della nuova collezione Primavera-Estate Mc. Lean.

La ragazza sentì il cuore perderle un battito.
E all’improvviso eccolo lì: vestito con dei pantaloncini bianchi e una t-shirt azzurrina che lo fasciavano a pennello, avanzava tra la folla sorridente. Dominava la sala dall’alto del suo 1.90 di altezza e a volte lanciava qualche fugace occhiata a qualcuno nel pubblico, suscitando sospiri e urletti.

Era il successo della casa di moda Mc. Lean. Averlo ingaggiato come modello era stato l’affare più importante della casa, che aveva segnato l’inizio di un periodo di sfilate più affollate di qualsiasi concerto, centinaia di ingaggi per quel modello, palate di soldi e un sacco di fan pronte a dare qualsiasi cosa per un gadget o un autografo.

Mentre avanzava a passo deciso la ragazza si alzò in piedi e urlò il suo nome imitando le altre centinaia di ragazze che già lo stavano facendo. Lui guardò improvvisamente dalla sua parte e sorrise.

Il tempo sembrò fermarsi.
Come sospesa in una bolla la ragazza rimase immobile a fissare gli occhi di lui, che la scrutavano. Aveva smesso di urlare e non sentiva più nulla. Il suo campo visivo era ridotto esclusivamente a quegli occhi. Lentamente sorrise a sua volta e osservò il ragazzo che si voltava e percorreva la passerella a ritroso, i muscoli della schiena che si intravedevano attraverso la maglietta, le braccia scoperte con un tatuaggio nero sulla scapola destra che si intravedeva.

Quel tatuaggio era molto particolare: si diceva che nessuno ad eccezione del suo tatuatore sapesse cosa vi fosse rappresentato, se fosse un disegno o meno e che solo la ragazza della sua vita avrebbe potuto vederlo. Era un particolare molto stuzzicante, ma non preoccupava più di tanto la ragazza: a lei bastava seguire il suo idolo in tutte le sue sfilate e avere un autografo a tappa.
Nonostante tutto pensava che fosse proprio quel tatuaggio, che in effetti non si era mai visto per intero in nessun suo servizio fotografico, ad averla incuriosita, dato che aggiungeva un particolare interessante a un ragazzo già di per sè rubacuori. 

Occupava sempre lo stesso posto e ormai da qualche sfilata sembrava che lui si fosse accorto di lei, dato che non era la prima volta che le sorrideva nel bel mezzo dell’evento.

- Signore e signori, la sfilata è ora conclusa. Nel caso in cui vogliate un ricordo di questa magnifica serata, prego spostarsi nella sala conferenze.

La voce la riscosse dai suoi pensieri.
Si alzò immediatamente e si diresse a grandi passi verso la polverosa sala secondaria che veniva utilizzata per scattare le foto con i modelli, farsi firmare qualcosa o scambiare due parole con i propri idoli.
Dopo che si fu alzata lei la folla cominciò a riscuotersi e tra gomitate e calci riuscì ad arrivare abbastanza in fretta, mentre dietro di lei la folla si accalcava.

E all’improvviso il delirio: i modelli erano entrati dalla porta, mentre le guardie del corpo cercavano di tenere lontane le fan. Quelle che come lei sapevano come funzionavano queste cose stettero al loro posto, pazienti e quando i bodyguard diedero il via scattarono verso i modelli, ansiose di richiedere autografi e foto.

La ragazza non si diresse subito verso il suo idolo, ma passò prima da altri modelli che ormai, tappa dopo tappa, avevano imparato a conoscerla e la salutavano quasi fosse un’amica di famiglia.

Poi si avviò lentamente verso il banco con l’unica persona che realmente le interessasse e si mise pazientemente in coda. Quando arrivò davanti al suo idolo, mollemente appoggiato su una sedia, arrossì e gli porse una foto di lui con il suo manager. Lui prese la foto molto lentamente, squadrando la ragazza per qualche secondo, dopodichè le rivolse uno dei suoi sorrisi mozzafiato e scribacchiò qualcosa sulla foto.
Quando ebbe finito le porse la foto e indugiò per un breve istante osservando le loro mani che stringevano la foto da lati opposti. Con uno scatto fulmineo, infine, accarezzò brevemente il polso della ragazza con due dita.

La ragazza rimase intontita a fissare il bel ragazzo dai capelli scuri che ora la osservava con uno sguardo furbo.
Lentamente si riscosse e si voltò, incamminandosi a passo svelto verso l’uscita e sentendo lo sguardo di chi aveva colto quel misterioso movimento addosso.

Una volta fuori inspirò a pieni polmoni l’aria fredda del Canada invernale e stringendosi nella sciarpa si decise a leggere cosa ci fosse scritto sulla foto autografata.

“Sei tu. J.”

Era un messaggio apparentemente senza senso, ma sotto quella breve scritta spiccava un disegno fatto velocemente.
Un intrico di voluttuose linee nere che si intrecciavano fino a formare un complicato disegno che la ragazza non riconobbe. Che fosse una runa? Un antico simbolo religioso? O forse, banalmente, un tatuaggio?

 


#ANGOLO AUTRICE
Si, per essere viva sono viva, ma le vacanze sono vacanze per tutti u.u
Per cui diciamo che se mi capiterà di aggiornare aggiornerò nei prossimi giorni, ma poi, essendo via tutto agosto, ci rivedremo a settembre probabilmente.
{Nonostante tutto ho un sacco di lavoro arretrato? Yes.}
Detto ciò chi vediamo in questa fanfiction? Dakota e Justin, anche se non è immediatamente comprensibile che sono loro (credo) :3
A voi i commenti c:
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Saluti a tutti c: ci vediamo nei prossimi giorni o, altrimenti, a settembre, perciò… Buone vacanze :D,
_Rainy_
PS: Siamo arrivati a 20 capitoli e tutto per merito vostro, quindi GRAZIE MILLE :3 Vorrei abbracciare tutti quelli che hanno sostenuto (leggendo o recensendo) questa fanfiction, ma purtroppo non è possibile, quindi mi limito a ringraziarvi "virtualmente" c:
Grazie grazie grazie <3 

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Capitolo 21
*** 21. FlashFic ***


21. OxL


Love Is Like a Cake


Quel giorno sarebbe stato perfetto!
La grande mangiata annuale di torte alla crema era proprio quel giorno e non vedeva l’ora di stracciare Big Jimmy, suo acerrimo rivale.

Si incamminò lentamente sul grande viale, ammirando oggetti che mai avrebbe potuto permettersi esposti nelle vetrine scintillanti, quasi a invitare gente come lui a guardarli sospirando.
Passò davanti alla sua vecchia scuola ricordando tutti i bei momenti passati lì dentro e anche qualche delusione, come il rifiuto della ragazza che aveva sempre amato, rimasto indelebile nella sua mente.

Ed eccola lì, la piazza. Si stagliava davanti ai suoi occhi, gremita di persone nonostante fosse in anticipo. Era addobbata con palloncini a forma di torta e stelle filanti gialle che ricordavano spruzzi di crema pasticcera.
Il suo stomaco brontolò.
- Ehi piano pancino mio, non siamo neanche arrivati sul palco! – Ridacchiò tra se e se.

Quando salì sul palco vide Big Jimmy e altri svariati concorrenti che lo scrutavano con un misto di paura, invidia e disgusto, ma non gli importava granché perché per lui quella gara voleva dire tutto: era lì che la sua ragazza tanti anni prima gli aveva rivolto la parola per la prima volto ed era stato proprio lì, cinque anni prima, che la stessa gli aveva detto di voler essere sua amica. Cosa era successo dopo? Il rapporto si era evoluto, per poi bruciare lentamente e estinguersi in una buia giornata di ottobre.

Ma la ricorrenza era rimasta: quei due giorni, punti saldi della sua giovinezza, si erano svolti per la maggior parte in quella piazza ed era due eventi che andavano ricordati degnamente.

Vide il presentatore avvicinarsi e aspettare ancora qualche minuto per poi dare il via alla gara.
- Diamoci dentro, pancia! – Ridacchiò prima di buttarsi sull’alta pila di torte sistemate davanti a lui.

Mangiò e mangiò, fetta dopo fetta, fino a finire quelle allineate sul tavolo. Gli addetti alla gara gliene fecero portare delle altre e divorò anche quelle, senza minimamente faticare.

Vinse senza fatica e scese dal palco per reclamare la sua vittoria, acclamato dal pubblico. Tra di loro, però, si distingueva un’alta figura formosa vestita di nero e con a fianco il classico donnaiolo di poco cervello.
- Ciao… - Gli sussurrò la ragazza, avvicinandosi.

Il suo cuore perse un battito: era lei. Proprio la sua amata.
Fece per rispondergli, quando il ragazzo che le stava affianco cominciò a sbraitargli contro:
- Ehi amico, non ti avvicinare a lei! Pezzo di merda sovrappeso, stai indietro, tu e il tuo lardo schifoso! – Poi rise sguaiatamente mentre lei lo pregava di smettere.

Stava cercando le parole giuste per rispondere, ancora intontito dalla grande quantità di cibo ingerita, quando una furia dai capelli biondi si abbatté sul ragazzo facendolo cadere a terra con un calcio ben assestato:
- Non insultare il mio Panzottone – Ridacchiò istericamente quella ragazza che era stata una sua compagna di classe dai lisci capelli biondi e il fisico perfetto.

Il suo cuore perse nuovamente un battito, ma stavolta era un battito d’amore dovuto al più felice colpo di fulmine della sua vita.

 

- ANGOLO AUTRICE -
Ho per sbaglio distrutto la Ozzy amata da tutto il fandom? Si? Ups… Comunque, giusto perché lo sappiate, l’ex fiamma di Owen era Izzy, e il nuovo ragazzo di quest’ultima era Noah, giusto perché amo la Nizzy lol Come dite? Non sapete di chi stiamo parlando? Ma di Owen e Lindsay lol Coppia abominevole? Può essere, ma sono teneri così deliziosamente svampiti *^*
*si rende conto che sono mesi che non aggiorna*
Ehm… Ah… Si, ciao a tutti OuO Vi shono mancata eh ^^? Okay, forse meglio non chiedere eheh
Comunque l’importante è il risultato! (?)
Shiau pasticcini belli e recensite se vi va c:
_Rainy_
 PS: Originale ispirata ad ATR c: >
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2822907&i=1
BLOG:
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Capitolo 22
*** 22. FlashFic ***


22. IxM

Love Is Like Madness

Il dottore si sistemò nuovamente gli occhiali, perplesso: quella che aveva davanti era la cartella clinica più strana che avesse mai visto. Era molto spessa e strapiena di fogli scritti in una minuta calligrafia o al computer; tutte diagnosi dei più diversi disturbi.

“Bipolarismo, Personalità multipla, Psicosi, Schizzofrenia…”

Quella cartella avrebbe potuto essere un dizionario di medicina!

Alzò lo sguardo dai fogli svolazzanti e incrociò quello del padre della paziente, che scuoteva la testa sconsolato:
- E’ stata una mia scelta quella di farla ricoverare qui, pensa ci sia qualche speranza Dottor Stew?
- Non posso ancora dirlo signor Grant, dovrei prima incontrare la paziente…
- Ma certo, mi scusi se le ho chiesto un giudizio affrettato. – Si scusò il padre della paziente, una stanchezza di sicuro non fisica negli occhi.

Il dottore sorrise rassicurante al padre e entrò nella stanzetta dove la paziente lo attendeva.

La sala era piccola e pulita, del classico colore bianco degli ospedali e la figura della ragazza, seduta sul bordo del letto, spiccava particolarmente. Doveva avere circa l’età del dottore, la pelle era chiara e i tratti delicati, ma i vestiti vivaci e soprattutto il groviglio di capelli rossi che aveva in testa la rendevano una persona difficile da dimenticare.

- Salve dottore! – Sorrise subito lei.
- Buongiorno signorina Grant. – Si sedette di fronte a lei, sorridendo. – Sai perché sei qui?
- Ovvio. Volete farmi l’elettroshock. – Rispose con assoluta sicurezza lei.
- Oh, andiamo! – Ridacchiò lui. – Non è vero! Sai cosa ti hanno diagnosticato, no?
- Si, dottore. Non sono stupida. So perfettamente che il mio cervello ha qualcosa fuori posto, ma… Forse non è così grave. – Annuì forsennatamente.

Il dottore rimase colpito da quell’affermazione e involontariamente sospirò. Quella paziente aveva un effetto calmante e la sua presenza rendeva l’ambiente più allegro, ma era assolutamente vietato stringere un legame affettivo o peggio con un ricoverato o, come in questo caso, “pazzoide”.

- In che senso non è così grave? – Chiese, incuriosito.
- Be’… - La ragazza si alzò e cominciò a camminare per la stanza, lo sguardo serio perso nel vuoto. – So perfettamente che tutti mi ritengono fuori di testa e a scuola mi prendevano in giro per questo. Io… Ho delle doti e delle persone vivono dentro di me.

<< Personalità multipla consapevole. >> Pensò immediatamente il dottore.

- Adesso sicuramente avrà pensato qualcosa come “consapevolezza della pazzia” – Sospirò lei, senza guardarlo e il dottore ammutolì, aggrottando le sopracciglia. - … Però quello che intendo è che io non sono pazza: so perfettamente di avere un disturbo di personalità multipla, ma non è una malattia. Io controllo le personalità che vivono dentro di me, io so cosa fanno e perché lo fanno. E dopotutto…

E la ragazza si voltò a guardarlo. Quello sguardo così profondo e affascinante scosse il dottore da cima a fondo; un brivido freddo che gli correva giù per la schiena.

- … Non è forse vero che tutti i migliori sono matti?

 


- CIAMBELLANGOLO -
Hello :3 Questa è un pairing ideato da Ire 98, ovviamente c: Non sarò mai grata abbastanza a quel vulcano di idee lol
Qui vediamo *suspense* Izzy e Mike, molto poco riconoscibile, in un contesto “ospedaliero.”
E’ un capitolo scritto di getto, quindi perdonate la scarsa profondità.
Shiau a tutti,
_Rainy_
PS: BLOG > http://raggywords.blogspot.it
ORIGINALE:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2822907&i=1
FICCY SU HARRY POTTER:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2625484&i=1
Per altre ficcy su A Tutto Reality visita la mia pagina :3

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Capitolo 23
*** 23. One Shot ***


23. VxG


Love Is Like Sinking in Madness

 

<< Oh, no! Dimmi che l’autoabbronzante non costa davvero $15 a tubetto! >> Pensò terrorizzato.

Squadrava la commessa da sopra gli occhiali, tentando di sfoderare il suo sguardo affascinante; una maglietta azzurra sbiadita appoggiata mollemente alla spalla.

Stava sorridendo seducente e fissando la cassiera da qualche minuto, ormai, ma in effetti non sembrava sortire alcun effetto e la coda dietro di lui si allungava. Quando i primi clienti cominciarono a lamentarsi lui si voltò di scatto fissandoli con aria di superiorità da dietro i suoi occhiali da sole a specchio:
- Oh, buoni fratelli! Non sapete chi sono io!
- E non lo vogliamo sapere, giovine! Basta che ti levi! – Strillò un vecchietto, squadrandolo con disprezzo.
- Ah, nonno! Chi ti credi di essere per venire a dire a me, capito? A. Me… – Scandì bene, mettendo in mostra la sua dentatura in un sorriso sghembo che reputava conquistatore. - … Cosa devo fare? Eh? Non ci siamo intesi, amico!
- Come ti permetti, ragazzino! Paga ed esci di qui prima che ti denunci! – Il vecchietto aveva iniziato a tremare dalla frustrazione.
- Okay, vado, ma tu prendi dei tranquillanti, bello de zio! – E uscì sorridendo, reputando lo sguardo incredulo (e indignato) della folla come carico di ammirazione.

<< Cioè, sei il migliore! >> Pensò tra sé, compiaciuto, ma malgrado la folla ormai lo adorasse (almeno a quanto pensava…) non aveva risolto il problema principale: come comprare l’autoabbronzante con solo $10 dollari in tasca?

I prezzi erano aumentati vertiginosamente solo per lui, a quanto pareva…

Si sedette al tavolo del bar vicino alla spiaggia, sospirando.

- Come diamine farà questo gran pezzo d’uomo a comprare quel maledettissimo tubetto? E’ una vergogna che costi così tanto un bene di prima necessità come questo! – Rifletté a voce troppo alta, suscitando il fastidio dei bagnanti seduti nei tavoli vicini.

Un ragazzo si voltò verso di lui e lo squadrò in cagnesco, sussurrando:
- Ehi, amico, fai meno casino!
- Cosa hai detto, tipo? – Rispose subito, abbassando gli occhiali quel tanto che bastava per fissarlo di sbieco: attaccare briga era la sua specialità.
- Ho detto che potresti fare meno casino con le tue stupide chiacchiere!
- Ehi, bello, non vorrai metterti contro tutto questo? – E si indicò con un gesto ampio della mano.

Vicino al tipo che aveva parlato c’era una ragazza pallidissima con un costume verde e un cespuglio di capelli rossi in testa, che subito si alzò e si mise tra i due, con le mani alzate.
Lui pensò che stesse per implorarli di smettere ed era già pronto a lanciarle uno sguardo ammiccante per farla capitolare, ma inaspettatamente lei scoppiò in una fragorosa risata e strillò:
- Botte! Botte! Botte! Avanti, diamo inizio al primo round tra Sullivan e… - Si voltò verso di lui, sorridente. – Come ti chiami tu?
- Vuoi forse dirmi che non mi conosci di fama? – Rispose prontamente, sempre ammiccando.
- Che nome strano! – Lei diede l’impressione di non notare neanche le occhiate di lui. - Diamo inizio al round tra Sullivan e Vuoiforsedirechenonmiconoscidifama! Signore e signori, benvenutiiii! – Strillò con voce acuta.
- Piantala! – Alzò gli occhi al cielo il ragazzo che si chiamava Sullivan, evidentemente, poi fissò intensamente la ragazza e le tirò un leggero pugno in testa, con lo sguardo severo.

Dopodichè fissò il nostro protagonista con disprezzo e se ne andò, lasciando lì la ragazza come in trace.

<< Ma che razza di uomo è?! >> Pensò indignato, accorrendo dalla ragazza.

- Ehi, bella, stasera da me c’è una festa: vieni e di sicuro troverai qualcosa di meglio di quell’idiota, non so se mi spiego. – E le strizzò l’occhio con maestria.

- C-Cosa? – Sussurrò lei, con lo sguardo assente, poi si fece improvvisamente serissima. – Hai detto che hai un problema con l’autoabbronzante?
- Cosa? – Strabuzzò gli occhi come poche volte gli era capitato in vita sua.
- Si, hai un problema. Prima sei uscito da quel negozio, dove gli autoabbronzanti costano come minimo $15. La scorsa settimana erano ancora a $9,90, quindi deduco che ti sia portato circa $10 e che ora tu non sappia come acquistare un tubetto, dico bene? – Lo squadrò, sempre serissima e con una punta di follia negli occhi.
- Ehm… Ci hai preso, bella. Credo… - Rispose lui.
- Bene… - Poi la sua bocca si aprì in un sorriso folle. – Penso che creerò un raggio semi-radioattivo e potenzialmente mortale con la sabbia e le alghe ritrovate sulla spiaggia e con quello cambierò la struttura molecolare di un bicchiere d’acqua in modo da trasformarlo in una sostanza autoabbronzante molto efficace che potrebbe causare qualche danno collaterale quali eritemi potenzialmente infettivi. Probabilità di creare una sostanza mortale pari al 75,81%. – Concluse, continuando a sorridere, poi gli tese la mano. – Ci stai?

Lui era rimasto interdetto da quel fiume di parole incomprensibili:
- Non sono sicuro di aver capito tutto quello che hai detto e mi sono perso a “semi-radioattivo”, ma credo di aver intuito che grazie a tutto quello che hai detto, zia, potrei rimediare dell’eccellente autoabbronzante gratis… Quindi, baby, mi piace come ragioni! – E le strinse la mano, sorridendole sinceramente e notando per la prima volta quando in realtà quella ragazza così strana fosse anche bella...

 


- CIAMBELLANGOLO -
Ja, hello everyone c:
Questa coppia, formata da Vito & Genialoide/Izzy mi è stata suggerita da
AleCucciolo97 che ringrazio enormemente: non avevo pensato a una combinazione così folle e non sapete quanto mi sono divertita a impersonare Vito lol
Prima di andarmene una cosuccia sola: questa serie penso che durerà ancora 6 capitoli, a meno che non abbiate delle ulteriori coppie da suggerirmi e in tal caso fatelo nelle recensioni o con un messaggio privato o su EFP o sulla pagina facebook, come preferite c:
Vi ringrazio per tutto il supporto, i consigli e le recensioni dati :3
Ve se ama (?) *-*
_Rainy_
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Capitolo 24
*** 24. One Shot ***


24. CxH

Love Is Like a Monster


- Ehi, sfigato! Cos’hai nel tuo bel portafoglio?

La situazione era paradossale, lo sapeva perfettamente: i maschi facevano i bulli con i maschi e le femmine con le femmine. Se poi si dovevano proprio mischiare i generi, allora era ovvio che i maschi, in quanto più forti fisicamente, si comportavano male verso le povere vittime femminili.

Perché stava accadendo esattamente il contrario?

- Oh, andiamo: lasciami in pace! – Rispose timidamente, muovendo qualche insicuro passo verso la sua classe, i libri stretti al petto.
- Cosa? Ho sentito bene? Mi hai appena detto di lasciarti in pace? – Sghignazzò fragorosamente la ragazza, una risata che non aveva niente di fanciullesco o femminile.
- Be’, si… - Sussurrò lui a voce ancora più bassa.
- Allora ascoltami attentamente: ora tu svuoti le tasche, mi dai tutto ciò che c’è al loro interno e forse tornerai a casa sulle tue gambe, okay? – Ghignò, le mani sui fianchi.
- Perché te la prendi con me, mostro?! – Strillò lui, stringendo più forte i libri.

Lei ghignò nuovamente e fece un gesto secco a una tozza brunetta che le stava accanto e che mosse qualche deciso passo verso di lui, afferrandolo per la maglietta e spingendolo vero i bagni.
Altre due ragazze lo squadravano ridendo e diversi ragazzi passavano oltre senza fermarsi, ormai abituati a quello spettacolo.
Venne come al solito preso a pugni e calci e per finire la sua faccia ebbe l’immenso onore di ammirare l’interno dei gabinetti scolastici.
Solo, sdraiato per terra, bagnato fradicio, tremante di freddo al punto che le sue labbra erano violacee e irrimediabilmente in ritardo per l’ora di Chimica, squadrò la causa di tutto quel dolore: quella ragazza dal fisico perfetto che lo guardava ridendo:
- Vuoi sapere perché lo faccio? Ma ovvio: perché tu sei un debole. E’ la legge del più forte, mio caro.
- Tu sei la debole, lo sai. – Sussurrò lui, lo sguardo deciso. – Forse oggi hai avuto la meglio e prenditi pure i $10 che sono nel mio portafoglio, ma fossi stata da sola cosa avresti fatto?
- Esattamente lo stesso, sfigato. – Rispose freddamente lei.

Una sua amica bofonchiò un “Gli insegno io come si parla” e fece per avanzare nuovamente verso di lui, ma lei la rimproverò immediatamente e fece segno a tutte di allontanarsi. Seppur titubanti eseguirono gli ordini del loro capo e se ne andarono in fretta, lanciando occhiatacce a chi le fissava per troppo a lungo e intimando agli studenti radunatisi lì intorno di andarsene.

- Dicevamo? – Chiese lei, rivolgendosi al ragazzo e socchiudendo la porta del bagno.
- Vattene vittoriosa e lasciami in pace. – Sibilò lui.
- Sei patetico, lo sai? – Rise lei, perfida.
- Tu sei patetica. Sei solo capace a prendertela con i più deboli…
- Tutti sono più deboli di me.
- Presuntuosa vanitosa. Non vali nulla.
- Nobili parole, ma guarda dove sei tu e guarda dove sono io. – Ghignò lei, trionfante.
- Ah si? – Sibilò lui scostandosi una ciocca di capelli bagnata dalla faccia.

Poi si alzò di scatto e si diresse verso la ragazza.

In realtà da in piedi la sovrastava senza problemi, nonostante non avesse molti muscoli in più. Gli occhi scuri della ragazza erano spalancati di sorpresa, scetticismo e disprezzo.
- Cos’è cambiato, esattamente? – Chiese, ancora più scettica.
- Sono in piedi di fronte a te.
- Si, questo lo vedo, ma non pensare che cambi qualcosa. Io sono superiore a te.

E in quel momento, senza sapere perché, forse solo desideroso di dimostrarle qualcosa, la afferrò rudemente per un braccio e per la vita e la baciò appassionatamente.

Lei reagì istintivamente passandogli le mani tra i capelli bagnati, poi, sbalordita dalla sua stessa reazione e indignata da quell’iniziativa, si staccò:
- Cosa fai?

Lui ghignò, piegando di lato la testa e sentendo la fredda stoffa della camicia fradicia sul collo:
- Ora siamo più uguali. O due sfigati, o due mostri.

 


- CIAMBELLANGOLO -
Ehilà c: Sono fiera di questo capitolo? Non esattamente. Avevo in mente un inizio e una conclusione, ma avrebbero avuto bisogno di uno sviluppo maggiore e non volevo fare una OneShottona enorme di 5000 parole, quindi questo è il modesto (e abbastanza schifido) risultato. Perdonate la mia scarsa capacità scrittoria.
Detto ciò vi ringrazio per la lettura e spero amiate quanto me questa coppia, Cody e Heather (unbelievable, I know), gentilmente suggerita da Ire 98, che ringrazio :3
Baciottoni a tutti,
_Rainy_
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Capitolo 25
*** 25. One Shot ***


25. DxG

Love Is Like A Ring


Destro, sinistro.

La vita era precisa, schematica, ordinata. Lui si era perfettamente adattato.

Una carriera scolastica non proprio brillante, ma dignitosa, un lavoro normale e una vita che si preannunciava tranquilla. Tranne nei weekend.

Nei weekend si trasformava nel fantomatico, carismatico, invincibile Day-D, pugile di straordinaria bravura quanto straordinario successo con le donne.

Destro, sinistro.

- Avanti, mammoletta! – Strillò il suo personale allenatore, ex pugile ormai in pensione.

Destro, sinistro.

Gli allenamenti erano duri e il venerdì si sfiancava a furia di pugni tirati rabbiosamente contro un sacco normale o veloce. Era stressante, ma lui si beava di quel dolore e dei terribili crampi che aveva il giorno dopo perché quella era la vita che amava e che aveva dovuto rinnegare per assicurare un futuro dignitoso a se stesso e alla sua futura famiglia.

- Ehi, piano, John! – Ridacchiò Wayne, direttore della prestigiosa palestra, appoggiando paternamente una mano sulle spalle dell’allenatore. – Fammi parlare qualche minuto con Duky, qui.

Si fermò, ansimante e si passò una mano coperta dal guantone sulla fronte. Sorrise a Wayne, che gli mise una mano intorno alle spalle:
- Allora? Siamo pronti per l’incontro di domani sera? E’ un match decisivo, eh! Sai già chi sarà il tuo avversario?
- No. – Rispose riprendendo fiato e stillando sudore da ogni centimetro della sua pelle.
- Ovvio che no. – Rise fragorosamente Wayne, senza nessun motivo apparente. – Sono qui per questo! – Rise di nuovo. – Dunque, nessuno sa che aspetto abbia perché gareggia sempre mascherato e con una tuta larghissima. Il suo nome è Jimmy.
- Devo aver paura di un uomo senza volto? – Sospirò lui.
- Duky… - Wayne si fece improvvisamente serio. – Non prendere alla leggera questo incontro: è davvero forte. Il vostro incontro non è casuale: i giudici vogliono che sia uno spettacolo sfavillante e per questo hanno scelto voi due, i migliori pugili del girone, chiaro? Oltretutto sarà un combattimento speciale ad un round solo. Ti consiglio di studiare qualche suo incontro precedente, almeno per farti un’idea di come combatte… Non fare il coglione, chiaro? – Aggiunse bonariamente, ma non senza uno sguardo vigile.
- Tranquillo. Porterò a casa il trofeo anche quest’anno. – Sorrise Day-D.

Quella sera prese sul serio quanto Wayne gli aveva suggerito e studiò gli incontri del suo futuro sfidante, rimanendone colpito.
Tutti i pugili, chi più chi meno, avevano qualche colpo caratterizzante o un qualcosa che li contraddistingueva: una parola, un gesto, un verso… Jimmy no.

A parte l’alone di mistero che lo circondava e il fatto di essere molto molto esile era totalmente anonimo: nessun gesto strano, nessun insulto urlato, niente di niente! Solo un rigoroso silenzio dall’inizio alla fine e un sorriso beffardo quando stringeva la coppa in mano o quando l’arbitro alzava la sua mano al cielo in segno di vittoria.

I commenti dei telecronisti si sprecavano e c’era chi diceva che fosse un vero genio muto.

Duncan - “Duky” - non si fece impressionare, ma quello che in realtà lo preoccupava era la tecnica di Jimmy: oltre ad essere perfetta dal punto di vista fisico, non era mai la stessa e in ogni incontro adottava una strategia diversa, tutte vincenti. Qual era il suo segreto, dunque?

Il pugile avvertiva una familiare quanto strana adrenalina: era normale che fosse agitato la sera prima dell’incontro, ma perché avvertiva anche qualcos’altro? Qualcosa di ansioso?

vengono trattati bene!

- LA SERA DOPO –

Il luogo dell’incontro era uno stadio riadattato e coperto da uno spesso tetto che non faceva passare neanche il più piccolo fascio di luce nella sala del ring. Quest’ultimo era sostenuto da una solida struttura in ferro e dipinto con vernice fosforescente e multicolore. Tutt’intorno c’erano le sedie per gli spettatori, anche se molti preferivano restare in piedi o vicino al ring e appesi alle colonne che sostenevano la struttura si trovavano dei manifesti con le facce minacciose dei combattenti e il programma dei futuri incontri.

Quella sera il solito sorriso strafottente di Day-D era impresso su metà dei cartelloni, mentre la restante metà offriva alla vista il profilo muscoloso di Jimmy.

L’arbitro, quella sera, sorrise a Duncan mentre lo invitava a prepararsi dietro le quinte ed era cosa quanto mai insolita che lo facesse, perché di solito riservava solo occhiate di disprezzo ai giovani muscolosi.

Duky si sistemò dietro le spesse tende rosse che lo nascondevano alla vista del pubblico e respirò profondamente, cercando di rilassarsi. Non solo aveva l’adrenalina a mille, come al solito, ma anche i nervi e ciò non lo tranquillizzava per niente.

Il commentatore iniziò:
- Un caloroso benvenuto a tutti voi assetati di sangue! – Un lungo applauso partì dagli spettatori. – Oggi avremo occasione di assistere ad un incontro come pochi se ne sono visti dall’inizio dei gironi! Siete pronti? – Un boato risuonò. – Molto bene! Allora diamo il benvenuto al nostro primo sfidante, il famigerato, letale e per ora sempre vincente… Day-D!

Duncan fece il suo ingresso nel suo solito costume tra gli applausi e le urla della folla. Fece qualche gesto esibizionista, come al solito, poi salì sul ring mettendo in mostra i muscoli.

- Ehi, ragazzi, aspettate di vedere lo sfidante! – Ridacchiò il commentatore. – A sfidare questo metro e settanta di muscoli c’è l’ancora più potente, l’ancora più spietato, l’altrettanto vincente e l’assolutamente misterioso… Jimmy! – La folla esplose di nuovo in grida di incitamento.

Jimmy fece il suo ingresso dalla parte opposta di Duncan, avvolto in una tuta nera non troppo stressa, ma luccicante e con una maschera scura, come al solito, a coprirgli l’intera testa. Salì sul palco e si mise in mostra esattamente come Day-D, mentre quest’ultimo gli lanciava occhiate cariche di disprezzo e lo derideva con gli spettatori alle sue spalle.

L’arbitro si mise in mezzo ai due e attese che ci fosse silenzio, per poi attendere il suono del gong e dare il via all’incontro.

Day-D e Jimmy si squadrarono e avanzarono tra di loro, girando in tondo per qualche secondo.

La tensione era palpabile.

Day-D prese l’iniziativa mentre il commentatore descriveva ogni sua mossa e provò a sferrargli un potente gancio destro alla stomaco, ma Jimmy si ritrasse prontamente indietro e gli sferrò un forte colpo alla schiena. Duncan si tirò subito indietro e si rimise a squadrare il suo avversario, cercando di provocarlo con vari insulti, che però sembravano non raggiungerlo neanche.
Jimmy passò all’offensiva spingendo leggermente Duncan e facendolo inciampare in un piede prontamente sistemato dietro i suoi – un’azione non propriamente regolamentare, ma l’arbitro non si mosse – e poi tempestandolo con una raffica di veloci pugni sul volto.

Duncan reagì subito, ma a tutti era chiaro come sarebbe finito quell’incontro e nonostante Day-D provasse e riprovasse a buttare a terra Jimmy riuscì ad assestargli pochi colpi, finendo a terra dopo intensi scambi di pugni. Jimmy gli fu subito sopra e gli sbattè violentemente il corpo sul ring, ghignando lievemente.

Duncan capì che era finita e sentì l’arbitro contare senza rendersi conto di aver appena perso il primo incontro in vita sua.

La folla esplose, chi in grida di gioia, chi di rabbia, chi di stupore e al ragazzo a terra parve di sentire distintamente Wayne sbraitargli insulti contro.

I suoi compagni lo tirarono su di peso e lo portarono dietro le quinte tra le urla di disapprovazione dei suoi tifosi. Era ridotto malaccio… Aveva un labbro spaccato, un paio di costole incrinate e aveva ricevuto numerosi colpi alla testa, con il risultato di sentirsi rintronato e per niente presente a se stesso.

Non appena fu in grado di camminare si diresse a passo deciso, seppur un po’ traballante, verso gli spogliatoi del rivale e entrò ignorando chiunque cercasse di fermarlo.

Quando raggiunse la sua meta entrò sbattendo la porta e sbraitando:
- Dove sei, pezzo di merda?!

Jimmy era tranquillamente seduto su una panca, in pantaloni e felpa della tuta che rivelavano il suo fisico esile e lo fissava, perplesso.
Duncan si avvicinò e lo prese per la collottola, scuotendolo:
- Come cazzo hai fatto, eh?! Qual è il tuo segreto?!

Jimmy si liberò facilmente della stretta del ragazzo e lo fissò negli occhi, muto.

Furono istanti che a Duncan parvero ore. Duncan ansimava da un lato e Jimmy lo fissava, dall’altra.

Alla fine Jimmy si tolse la maschera sospirando, rivelando una cascata di capelli biondi e dei penetranti occhi blu:
- Non tutte le cose sono come te le aspetti… - Disse, con voce di donna.

 

- CIAMBELLANGOLO -
Che ne dite di questa accoppiata? Jo e Duncan secondo me sono fatti l’uno per l’altra e se non shippassi DxG fino alla morte penso che sarei una DxJ!
No, forse no, però mi piacciono comunque come coppia (molto più della JoxLightning).
Questo capitolo è nato sotto proposta di Ire 98, ovviamente c:
Grazie per la lettura,
_Rainy_
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Capitolo 26
*** 26. FlashFic ***


26. SxO

Love Is Like A Donut


- Ehi, come stai? – Le chiese il pasticcere con un gran sorriso.
- Bene, Sam! – Sorrise lei, poi scrutò con curiosità la vetrina con le varie leccornie.

La pasticceria di Sam era la migliore della città, famosa non soltanto per le sue deliziose torte, i soffici bignè e i superlativi pasticcini, ma anche e specialmente per le sue ciambelle.

Fatte di pasta leggera come una nuvola, non troppo grandi e non troppo piccole, glassate in mille gusti differenti e cosparse di un velo di zucchero erano la fine del mondo per molte persone, tra cui lei.

La pasticceria era un locale storico, ancora arredato come una volta, con travi di legno scuro a vista e muri di mattoni. Il laboratorio era perfettamente visibile attraverso una lucida vetrata ed era l’unico locale modernizzato.

I prodotti erano esposti in simpatiche tendine rosse e bianche e sembravano risplendere di luce propria, tanto erano invitanti...

- Cosa ti posso dare? Il solito? – Chiese il pasticcere con sguardo complice.
- Ehm… Non lo so, forse provo qualcosa di nuovo. – Sorrise lei.

Il cliente vicino alla ragazza era un giovane rotondetto, biondo e con due occhi vispi, che subito si intromise:
- Posso passare prima io, mi scusi? Ho una certa fretta… - La guardò con sguardo implorante, quasi da quella risposta dipendesse la sua vita.
- Ehm… Si… - Rispose lei, esitante.
- Oh, grande! – Esplose in un sorriso lui. – Allora vediamo… Credo che prenderò… - E si mise a scrutare i prodotti con perizia.

Il pasticcere sorrise alla ragazza e la invitò a scegliere.
Dopo interminabili secondi di incertezza i due clienti proruppero, con grandi sorrisi, nella stessa frase:
- Voglio quella ciambella con la glassa fruttata!

Oh no.
Ce n’era solo una. L’ultima.

- Ah… - Rispose Sam, subito rattristato da non poterli accontentare tutti e due. – A chi la do? La prossima infornata dovrebbe essere pronta tra una decina di minuti…

La ragazza si sentì svenire: e ora? Non poteva assolutamente rinunciare alla sua ciambella: era fuori discussione. L’avrebbe steso con la sua migliore arma: le chiacchiere.

Lui sospirò rumorosamente: non era mai successo che qualcuno gli fregasse una deliziosa ciambella da Sam, quindi l’avrebbe distratta afferrando l’involto del dolce e sarebbe scappato buttando i soldi sul bancone, come al solito.

Ognuno stava per attuare la sua strategia, ma bastò girarsi l’uno di fronte all’altra e scrutarsi qualche secondo negli occhi e la competitività lasciò il posto a un grande imbarazzo.

- Ehm… Prenda pure. – Sussurrò il biondo, arrossendo violentemente.
- No, prego. – Ribattè lei, altrettanto rossa.
- Oh, c’era prima lei…
- Insisto. Lei ha fretta, no?
- Be’… In effetti...
- Vede? Sam! Dai a questo gentile ragazzo la ciambella! Io aspetto la prossima infornata. – Sam era scioccato da quel comportamento.

Il ragazzo la prese, titubante:
- Allora… Buongiorno. – Sorrise, timidamente.
- Buongiorno. – Sorrise lei di rimando.

Lui si avviò alla porta e stava per aprirla e uscire, quando improvvisamente si girò e esclamò:
- Io passo di qui anche domani… Se vuole… Cioè… Si, insomma… Arrivederci. – E uscì con una ciambella in mano e un nuovo desiderio nel cuore; desiderio che anche la ragazza avvertiva in quel momento.

 


- CIAMBELLANGOLO (nome quanto mai azzeccato) -
Eccoci in questo nuovo capitolo sempre proposto da Ire 98 e che ha come protagonisti un evidente Owen e un’insospettabile Stacy, collegati da questioni mangerecce (sono teneri, dai!).
In realtà questa coppia non mi sconfiffera, ma come avevo detto la legge la fate voi lol
Grazie per essere passati,
_Rainy_
PS: http://raggywords.blogspot.it (recentemente aggiunto un nuovo capitolo sul Giappone :3)
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Capitolo 27
*** 27. FlashFic ***


27. SxB (again!)

 

Love Is Like A (Video)Game

 

<< Posso di sicuro truffarli, questi! Hanno un’aria così svampita… >> Pensava il commesso del GameInc. – miglior negozio di videogiochi della città – mentre osservava la coppia di amici avanzare tra i corridoi stipati di cassette.

- Salve, ragazzi! – Si avvicinò il commesso, un ometto dai capelli unti e i denti gialli. Diede una veloce occhiata ai giochi in mano ai due. – Ho visto che siete interessati alla MonsterSlayer!
- In effetti… - Gli sorrise la ragazza, un’adorabile paffutella con un’alta coda di cavallo.
- Si, è la nostra serie preferita! – Aggiunse lui, leggermente più alto e con un’incredibile faccia da nerd.
- L’avevo capito subito! – Sorrise falso il commesso. – Chiamatemi pure Jim! Ho da proporvi una strabiliante offerta!

Gli occhi dei due ragazzi brillarono e Jim sentì di averli in pugno.

- Posso offrirvi a soli 100$ MonsterSlayer 3, appena uscito e ultimo capitolo della saga, come sapete. – Sorrise, affabile, ma notò subito il raggelamento negli occhi dei due.
- Dunque, lei… - Iniziò la ragazza. - … Pensa di truffarci così.
- Cosa? – Si finse sbigottito Jim.
- Be’, si. – Continuò lei annuendo vigorosamente. – Lo sanno tutti che MonsterSlayer 3 è graficamente orribile, non vale assolutamente 100$ e secondo le news odierne della Fox Production MonsterSlayer 4 uscirà alla fine di quest’anno per dare una degna conclusione a quella splendida saga. Ha scelto le persone sbagliate da truffare. – Concluse con disprezzo e aria di superiorità.
- No… Aspettate… Io… Non è come sembra… Aspettate! – Balbettò Jim, mentre osservava i due uscire e sapendo che l’intero negozio aveva sentito: si era forse rovinato con le sue mani. – Posso offrirvi qualcosa per sdebitarmi!
- Non ci serve nulla, grazie. Paghiamo questi. – Sorrise il ragazzo agitando allegramente le due cassette che aveva in mano.

Il commesso bofonchiò e annuì facendogli segno di lasciare l’importo sul bancone.

<< Maledetti… Ora si spargerà la voce che sono un truffatore… >> Si disperò Jim, rabbiosamente, pensando però di essersela cercata.

I due ragazzi uscirono lasciano 50$ sul bancone e andarono subito a mangiare qualcosa.

- Voleva truffare noi! Noi! – Rise il ragazzo mentre pagava due mega gelati.
- Poverino, mi faceva quasi pensa… - Sorrise lei.
- Pena?! Ma se l’hai sbeffeggiato davanti a tutti! – Rise ancora di più lui.

La ragazza assunse un’aria risentita e lo scrutò.

- Oh, avanti! – Sorrise ancora lui. – Sei stata fantastica! E’ per questo che ti amo, d’altronde…

E si chinò verso la ragazza per baciarla dolcemente, mentre i gelati si squagliavano lentamente al caldo sole pomeridiano…

 

- DALLO STAFF DI MONSTERSLAYER (altrimenti detto angolo random dell’autrice)-
Hello :3
Inizialmente avevo deciso di non fare questa ficcy su Sam e Beth, ma amo i videogiochi, quindi buh! E’ venuta così e non posso dire che mi dispiaccia del tutto :3
(L’autostima non guasta mai, ye!)
Questa coppia è stata proposta da… Ire 98 (vi state chiedendo se in realtà non sia lei a scrivere questa storia, tante sono le coppie da lei proposte? Me lo chiedo sempre anche io lol, ma penso di avere ancora il controllo delle mie dita).
Detto ciò vi saluto e vi preannuncio che questo è il terzultimo capitolo di questa raccolta, sempre ammesso che non venga colta da improvvisa illuminazione c:
Baciotti a tutti,
_Rainy_
PS: http://raggywords.blogspot.it
HAI MAI NOTATO QUANTI CLICHE’ CI SONO NELLE STORIE ROMANTICHE SU EFP? Io si... E ci ho fatto una storia sopra, una colossale parodia demenziale OuO > http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3056658&i=1
ORIGINALE SCI-FI-ROMANTICA > http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2822907&i=1

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Capitolo 28
*** 28. One Shot ***


28. TxH

Love Is Like A Theft (of Hearth ?)

 

Il silenzio era totale intorno a loro.

- Allora, sei pronta mon amour?
- Smettila di chiamarmi con quel nomignolo ridocolo, dai! – Sibilò la ragazza, avvolta nella sua stretta tutina nera mimetica.
- So che ami il francese. – Ridacchiò lui. – Ma cherie.

Lei sbuffò teatralmente, ma stava sorridendo.

Alzò di scatto il polso e lo inclinò vero destra un paio di volte con scatti secchi e lui scattò: corse fino davanti alla guardia e le sparò un colpo in gola attutito dal silenziatore, dopodichè le fece segno di avanzare.

Lei si mise di fronte alla cassaforte e inserì il congegno per la combinazione a ridosso della serratura, appoggiando l’orecchio al freddo metallo.

- Avanti, so che ce la puoi fare. – Le sussurrò lui in un orecchio, sparando ad altre due guardie che erano accorse. – Però devi sbrigarti: non abbiamo tempo!
- Ci sto provando! – Strillò affannosamente lei. L’allarme sarebbe stato dato a breve, non appena le telecamere fossero tornare a inquadrare quell’angolo. – Non ci riesco, non ci riesco!

Sentì il panico pervaderla.

Lentamente lui si voltò, le prese il volto tra le mani e la baciò con leggerezza:
- Ce la farai. Io mi fido di te, Calcolatrice mia. – Sorrise ancora e si voltò per sparare ad una guardia che era accorsa nel frattempo.

Lei annuì, riconoscente e fece scattare la serratura in pochi secondi.
- Ti amo. – Sussurrò sorridendo e  ammirando la montagna di verdoni davanti a loro.
- Parli con me o con i soldi? – Ridacchiò lui per poi spingerla dentro la cassaforte e afferrare un sacco cominciando a riempirlo di banconote.
- Con te, idiota! – Ridacchiò lei dandogli una mano.

Lui continuò a sorridere anche mentre uscivano nella notte scura e si infilavano in una macchina strategicamente posteggiata li a fianco e con il motore già acceso. Diede gas e partì.

Lei si tolse la maschera nera e si sfilò la tuta rivelando un corto miniabito rosso:
- Che facciamo ora?
- Stavo pensando ad una vacanza sai? – Sorrise lui appoggiandole una mano sulla gamba e accarezzandogliela. – Dopotutto non si può dire che il denaro ci manchi, ma petite.
- Ti ho detto di smetterla con il…. Ahh! – Sbuffò alzando gli occhi al cielo, visibilmente divertita, poi assunse un’aria concentrata mentre tirava fuori un block-notes. – Dunque, con i soldi che abbiamo rubato possiamo concederci circa qualche mese in una località di lusso, ma se togliamo il 20% per le spese…
- Sh! – Le appoggiò due dita sul mento e la fece voltare per baciarla con passione. – A dopo i calcoli, tesoro, prima voglio parlarti di una cosa importante…

Accostò davanti a un locale scadente, scese e le aprì la portiera per poi inginocchiarsi davanti a lei:
- Il tempo non è molto, ma… Signorina Pace, vorrebbe farmi l’onore di diventare mia moglie? – Sorrise tirando fuori un anello con un vertiginoso diamante precedentemente preparato.

Lei strabuzzò gli occhi e si mise a piangere annuendo con forza per poi baciarlo teneramente.

- E l’anello?
- Rub… Comprato solo per te, amore. – E rise di gusto con lei baciandola nuovamente.

 

- CIAMBELLANGOLO -
Un “grande” ritorno con un nuovo capitolo di questa fanfiction che è quasi giunta alla conclusione, finalmente c:
Ho deciso quindi di sospendere le proposte (non che ce ne fossero molte nell’ultimo periodo, ma non importa :3) per i nuovi capitoli perché anche questa raccolta è destinata a finire, eh già!
Vi saluto e rimando le dediche tenerose al prossimo capitolo, probabilmente l’ultimo :c
Chi sono questi? Heather e Trent poco riconoscibili, ma che mi piacciono assai come coppia :3 (proposta sempre da Ire 98).
Vi saluto,
_Rainy_
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Capitolo 29
*** 29. One Shot ***


29. AxN


Love Is Like A Trial

 

Si sistemò la cravatta con fare nervoso mentre il giudice sistemava le sue carte con fare annoiato: era tarda sera e nessuno aveva voglia di lavorare più del dovuto.

- Avvocato Burromuerto, può procedere con la dichiarazione di apertura. – Sbuffò il giudice Smith facendogli un veloce cenno della mano. Era risaputo che Chris Smith non amava seguire la procedura, ma anzi, faceva tutto a modo suo e ormai ci era abituato.

- Ma, Vostro Onore, l’avvocato della difesa è assente e non poss…

Non fece in tempo a finire che lo schianto della porta che si spalancava fece alzare gli occhi al giudice e voltare di scatto l’avvocato. Dal fondo della sala quasi vuota stava entrando un giovane ragazzo con un completo fresco di sartoria:
- Scusate il ritardo. – Dichiarò con voce allegra passandosi una mano tra i capelli scuri. Gli occhi marroni sprizzavano quella gioia tipica della giovinezza e quando incrociarono lo sguardo dell’avvocato egli sentì un brivido corrergli giù per la schiena.

- Lei è… Il giudice Johnson? – Chiese Smith scettico mentre Burromuerto squadrava l’interessato con più attenzione.
- Si, sono io. – Annuì lui. – Mi rincresce essere arrivato in ritardo.
- Nessun problema, veda solo che non si ripeta. – Sbuffò Smith rivolgendosi poi a lui. – Burromuerto, la dichiarazione di apertura, prego.
- Si, ehm… - Esitò qualche secondo distogliendo controvoglia lo sguardo dai tratti affilati di Johnson e si sistemò le carte. – Oggi siamo qui per un solo motivo: la giustizia. Una settimana fa Lilla Brown è stata uccisa e il signor Brown era presente a quella festa ed era con la moglie al momento dell’omicidio. Oggi abbiamo una famiglia devastata di fronte e io sono qui per far condannare all’ergastolo uno spietato assassino e stupratore di quella che avrebbe dovuto essere sua moglie. – Tacque pensando che potesse bastare. Come se la sarebbe cavata il suo interessante rivale?

Il giudice annuì e si rivolse poi a Johnson, affiancato dal suo cliente il signor Brown:
- Controdichiarazione della difesa?
- Noi semplicemente affermiamo che le ipotesi dell’avvocato Burromuerto sono infondate e le prove insufficienti per avvalorare la loro tesi. – Iniziò Johnson con voce calma e pacata, gettando ogni tanto occhiate al rivale. Lui non si scompose: era abituato a vedere avvocati dilettanti mettere in dubbio le sue affermazioni, ma in quel caso avevano delle prove schiaccianti e in poche ore tutto sarebbe finito. – Il signor Brown non era l’unico sulla scena del crimine e di sicuro Lilla Brown non era una santa. Vostro Onore, sono convinto che anche lei oggi voglia andarsene felice di aver sbattuto in carcere il giusto colpevole e io sono qui per indicarglielo, ma su un punto sono sicuro: non è Christopher Brown.

Burromuerto sogghignò: mediocre dichiarazione di apertura, sarebbe stato un lavoro facile anche se gli dispiaceva dover annientare quel ragazzo a quello che probabilmente era il suo primo processo.

- Procedete. – Annuì Smith guardando Johnson. – La parola all’accusa.
- Chiamo a testimoniare il signor Bobby Malcow.

Dal fondo della sala si alzò un giovanotto dell’età del signor Brown, con un’odiosa aria strafottente e una polo firmata e andò ad accomodarsi al banco dei testimoni:
- Buonasera.
- Dichiari nome, professione e rapporto con la vittima, signor Malcow. – Iniziò Burromuerto.
- Certamente. Mi chiamo Bobby Malcow come lei ha appena detto, signore. Lavoro in un piccolo negozio di abbigliamento all’angolo con Rory Road ed ero intimo amico di Christopher ed ex compagno di scuola di Lilla.
- Dove si trovava la sera del delitto?
- Alla festa nella quale Lilla perse tragicamente la vita. Era una festa organizzata dalla sua migliore amica per il suo matrimonio, avvenuto una settimana prima con il qui presente signor Brown.
- Ci descriva gli ultimi istanti di vita della signora Brown, o almeno fino a quando la vide lei.
- Stavamo scherzando allegramente ed eravamo tutti decisamente ubriachi, ma i miei ricordi di quella sera sono vividi, non si preoccupi. – L’avvocato alzò gli occhi al cielo, impaziente. – Ad un tratto me ne andai per pagare un altro drink alla sorella di Lilla che si era appena avvicinata. Così ce ne andammo al bancone e quando tornammo da Lilla e Christopher  lui aveva in mano la pistola e lei era accasciata a terra, morta e nuda.
- Parlò con il signor Brown?
- No, ma lui mi disse “Bob, come ho potuto?!”.
- L’accusa non ha altre domande. – Ghignò soddisfatto Burromuerto.

Il giudice annuì e fece cenno all’avvocato difensore di procedere.

- Salve signor Malcow, ci dica, lei è mai stato arrestato in vita sua?

Burromuerto guardò l’avvocato con rinnovato interesse: avrebbe potuto obiettare che era irrilevante, ma decise di lasciar correre e godersi lo spettacolo ancora un po’.

- Si, ma non vedo come… - Esitò Malcow.
- Per cosa? – Insistette Johnson.
- Signore, non vedo come possa centrare! – Fissò Burromuerto nel panico. Lui sbuffò.
- Rispondi alla domanda.
- Be’… - Malcow deglutì. – Sono stato arrestato un anno fa per guida in stato di ebbrezza.
- Da allora ha continuato a bere esageratamente? – Chiese con due occhi innocenti Johnson.
- Non dire, no. – Scosse la  testa Malcow.
- Lei è tenuto a dire la verità, lo sa questo vero? – Ghignò Johnson.
- Certo che lo so!

Ora la faccenda era davvero davvero interessante, pensava Burromuerto.

- Tutti questi… - Johnson posò una pila di dvd sulla scrivania del giudice. - … Sono multe ad opera dei gestori privati dei locali in cui il signor Malcow ha causato problemi ad altri clienti e in tutti il suo tasso alcolico nel sangue era superiore al massimo consentito dalla legge. L’ultimo è della sera prima della festa. In tutti i casi il signor Malcow ha dimostrato di non essere consapevole delle azioni da lui commesse quando era ubriaco ed è per ciò che la sua testimonianza non può essere considerata attendibile.
- Obiezione: non ci sono prove che il signor Malcow fosse ubriaco al punto da non ricordare quello che ha visto. – Disse pacatamente Burromuerto.
- Accolta. Può provare le sue affermazioni? – Disse Smith rivolgendosi a Johnson.
- Ovviamente. – Burromuerto rabbrividì: come?! – In questo cd che sottopongo alla sua attenzione ci sono i filmati di sicurezza del locale in cui si trovava il signor Malcow. In questo caso lo vediamo trangugiare 15 bicchieri, ma purtroppo non è possibile determinare cosa ci fosse dentro. O almeno non lo sarebbe, se non avessi qui un giornalista intimo amico del signor Brown che era venuto alla festa, ma non godendosela e volendo fare un articolo sui giovani e l’alcol così come era richiesto dal suo capo aveva acceso una piccola microtelecamera e aveva intervistato e filmato gli avventori del bancone per tutta la sera fino al momento dell’omicidio. Convoco al banco dei testimoni Edward Brew.

A quel punto Burromuerto sentì che era rovinato. Il suo testimone sarebbe sicuramente stato giudicato poco credibile e anche se non era stato lui Johnson sarebbe riuscito a farlo accusare con qualche altro testimone tirato fuori sul momento.

Il resto del processo fu come se lo aspettava: Johnson non sbagliò un colpo, interrompendolo nei punti giusti e ponendo le domande perfette per far cambiare parere al giudice Smith che dal canto suo era interessato al caso per il semplice fatto che finalmente Burromuerto aveva trovato un rivale. Con le giuste stoccate, frecciatine, provocazioni e domande Johnson riuscì a ribaltare la situazione a proprio favore fino alla sentenza: innocente!

Dopo la fine del processo Burromuerto poté osservare Johnson che se ne andava con un ghigno di soddisfazione stampato in faccia e gli lanciava un’occhiata di superiorità. Nel momento esatto in cui quell’occhiata lo raggiungeva decise che doveva assolutamente conoscere quel giovane carismatico.

Corse dal giudice che stava raccogliendo le sue carte:
- Anton! – Lo chiamò.
- Ah, Al! Cos’è successo oggi? – Ghignò. – Finalmente un degno rivale, eh?
- A quanto pare… Come si chiama? Johnson… Come?
- Noah, Noah Johnson. – Sorrise Anton. – Te lo segni nella lista nera, eh?

Burromuerto sorrise, distratto, e se ne andò con la risata del giudice che eccheggiava in sottofondo.

Noah Johnson. Oh si, si sarebbero rivisti presto, molto presto.

 

 

- CIAMBELLANGOLO -
Shiau a tutti, allora ho poche cose da dire:
1. Alejandro e Noah: quanto sono adorabili? (Avvocati? Già, colpa della mega-maratona di Suits che sto facendo. Ah, la coppia è un'idea di Anonima love :D)
2. Questa raccolta è ufficialmente finita MA nel caso nelle eventuali recensioni qualcuno esprimesse particolari desideri di una continuazione lo farò, quindi sta a voi :3
2b. Nel caso molto probabile in cui quanto descritto sopra non accada vorrei ringraziarvi tutti sonoramente per tutto il supporto che avete dato a questa raccolta: grazie davvero. Poche parole frettolose non bastano, lo so, ma non saprei come altro esprimere l’immensa gratitudine che provo per questa fanfiction-collaborazione che è stata un’avventura e una scommessa per tutti :3
Una scommessa che direi che abbiamo vinto visto il numeri per me immensi che ha raggiunto *-* Grazie davvero.
Ufficialmente questa è la mia ultima storia in questo fandom (“Ufficialmente” perché sta a voi, come detto sopra). Levo le tende, già. ATR non è più la mia strada (?) né soprattutto la mia passione. Se volete continuare a rimanere in contatto con me ci rivediamo in fandom diversificati quali Harry Potter e soprattutto Originali di vario genere.
Grazie mille di nuovo,
_Rainy_


PS: http://raggywords.blogspot.it già, ho un blog insieme a una mia amica e collega su EFP :3

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