Che la sfiga possa sempre essere a mio favore

di Mwotaji
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gelato al gusto di CBO ***
Capitolo 2: *** McDonald's come luogo di incontri (e figure di merda) ***
Capitolo 3: *** Porco Giuda ballerino col tutù rosa ***
Capitolo 4: *** «Giuseppina, ma come ti vesti!?» ***
Capitolo 5: *** Grey's Anatomy, Niall Horan e karma ***



Capitolo 1
*** Gelato al gusto di CBO ***


1. Gelato al gusto di CBO

“Gelato al cioccolato, dolce un po' salato, tu gelato al cioc..” spengo lo stereo non appena arrivo in cucina. Ma che cazzo? É mai possibile che mia madre dovesse fissarsi proprio con Pupo e tutte le sue cavolo di canzoni senza senso. Cioè, spiegatemi: il gelato al cioccolato come fa ad essere salato? Io, personalmente, non ho mai assaggiato un gelato salato. Poi però, chi lo sa, magari esiste; ve lo immaginate un gelato che sa di pollo o di verdura? Oppure sia di pollo sia di verdura, sapete come i panini che si comprano al McDonald's, quelli con il pollo fritto, i pomodori, la lattuga, il bacon, il formaggio, il.. okay basta, ora ho fame e voglio uno di quei panini.
«Mamma io esco!» urlo a mia madre, prima di uscire di casa e correre il più velocemente possibile verso il paradiso. E si, intendo proprio il McDonald's. Voglio dire, a quale ragazzo sano di mente non piace il McDonald's? É la cosa più bella e buona di questo mondo. Mi piacerebbe molto ringraziare il creatore di questa catena di ristoranti -aspetta, possono chiamarsi ristoranti? Si, penso di si. Beh non importa-. Ma chi ha dato origine a questo fantastico mondo di panini e bibite? Beh io direi il signor McDonald, ma non ne sono sicura; forse l'ha chiamato così perché si chiamava, che ne so, Donald e ha voluto aggiungere quel Mc tanto per sembrare uno importante, sapete di quelle famiglie americane, piene di soldi e che vivono in ville pazzesche. Beh, non importa, lo aggiungerò alla lista delle cose da fare.
Trovare l'inventore del McDonald's, chiedergli da dove deriva il suo nome e sposarlo, sperando che non abbia già una famiglia o, peggio ancora, che sia morto.
Secondo voi é morto? Boh, lo scoprirò con questa ricerca e ve lo farò sapere. Ora, cosa stavo dicendo? Ah si, sono in fila per prendere da mangiare al mio paradiso.
«Un menù CBO, con patatine e coca grandi» dico, sorridendo al ragazzo di fronte a me. Questo però piega la testa da un lato e mi guarda con un'espressione del tipo “tu sei pazza, ma non te lo dico perché potresti scuoiarmi vivo“. Ma andiamo, cosa c'è di strano? Sono le otto di una normalissima mattina di una normalissima domenica e io ho normalissimamente fame, quindi sono venuta a prendermi del normalissimo cibo. Okay, forse non é poi cosi normale, dato che tutte le persone presenti nel fast-food stanno facendo colazione, ma beh io sono alternativa e posso.
Il ragazzo segna tutto ciò che deve segnare, poi con uno sguardo diverso dal precedente mi chiede «Vuoi altro?». Ma mi prendi per il culo? Certo che voglio altro, mica mi basta così, ho bisogno di forze io, sono giovane e attiva e vivo la vita e.. Okay basta.
«Si, grazie. Potrebbe darmi anche uno di quei biscotti al cioccolato e un caffè?» chiedo sorridendo forzata con quell'espressione del tipo “dammi il mio cibo oppure mangio te”. Lui mi porge un vassoio con tutto ciò che ho chiesto e, una volta preso, mi siedo a un tavolo vuoto, vicino a una coppia di ragazzi. Cazzo, che figo il moro. Beh, anche il biondo non é male però. No okay, respira e mangia: il tuo cibo ti sta aspettando. Apro la scatola del panino che ho ordinato e inizio a mangiare. Amo questo panino, voglio dire il CBO é qualcosa di orgasmico, potrei venire solo a mangiarlo. No okay, magari non solo mangiandolo, ma se ci fosse qualcuno tipo, che so, Liam Hemsworth che mi dicesse “ciao babe, ti va un CBO con me?” beh allora, potrei venire eccome. O meglio ancora se ci fossero entrambi gli Hemsworth, voglio dire sono due pezzi di fighi da paura. Complimenti alla mamma, davvero; ecco! Ho trovato un'altra cosa da aggiungere alla lista.
Conoscere la mamma degli Hemsworth e complimentarsi per come i suoi figli sono usciti cosi fottutamente bene. E magari sposarne uno. Vi immaginate il mio matrimonio con Liam o Chris? Dai, Liz non ci pensare, se non vuoi svenire qui, adesso.
Finisco il panino in pochi minuti, cazzo che goduria. Sospiro pesantemente, facendo addirittura voltare i due ragazzi del tavolo accanto verso di me. Che gnocchi, porca troia.
«Che gnocchi, porca troia» dò aria ai miei pensieri. Cazzo, ma perché non tengo la bocca chiusa e la apro solo per mangiare? Cosi eviterei molte figure di merda, credo. Il biondo ride divertito, mentre l'amico moro mi guarda con un sorrisetto sghembo sul viso e un'espressione strana, quasi avesse visto un alieno.
«Potresti smetterla di fissarmi con quello sguardo da pesce lesso, come se avessi appena visto un extraterrestre? Sai, hai presente la puntata in cui i fratelli Russo ne "I Maghi Di Waverly" usano il teletrasporto e vanno su Marte per la ricerca di Max e poi lo lasciano li? Ecco, sembra che tu abbia visto quegli alieni che sono usciti poco dopo che Max se ne era andato». Il ragazzo scoppia ridere. Ma che ho detto di così male?



YEAH BUDDYYY

Allora belle ragazze, bei ragazzi, bei gatti, cani, unicorni e beccaccini che avete letto e siete arrivati qua sotto, so che non ha un senso questa storia, ma mi é venuta in mente dopo averne letta una di una ragazza che ammiro un sacco e mi ha dato l'ispirazione perciò la ringrazio anche senza nominarla. Volevo sapere cosa ne pensate voi di questo, se volete che vada avanti oppure no. Grazie per aver letto qui, se lo avete fatto.
​Tanto amore per tutti voi,
​Mwotaji (si, ho cambiato il nome, ma non so perché non me lo cambia sul sito e so che é pure strano, anyway mi piaceva quindi mi firmerò cosi sempre, bye) ;)

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Capitolo 2
*** McDonald's come luogo di incontri (e figure di merda) ***


2. McDonald's come luogo di incontri (e figure di merda)

Ho vissuto la mia vita sempre in modo impulsivo, faccio cose senza rendermene conto, sparo minchiate nei momenti sbagliati e sono portata a fare figure di merda con più o meno qualunque essere terrestre, ma questa volta veramente penso di essermi superata. Voglio dire, chi cazzo mai direbbe a un ragazzo, figo fra l'altro, che ha un'espressione da pesce lesso? Perché dai, la storia dei maghi di Waverly poteva pure starci, in fin dei conti io li amavo. E poi beh c'era Max che pur essendo un rincoglionito patentato -che poi, la patente l'ha mai avuta? Bah, non credo- era un gran bel ragazzo; e lo é pure tutt'ora. Ma porco cazzo, aspetta un attimo: come si chiama lui nella realtà? Oddio, non mi ricordo! Cazzo, no no, devo ricordarmelo. Voglio dire lei é la Gomez, l'altro fratello é David Henrie e lui come mi minchia si chiama? Forse Jack. O era Jake? Merda, che casino.
«Sentite, ma come si chiamava il ragazzo che faceva Max nei maghi di Waverly? Jake o Jack?» chiedo ai ragazzi di fronte a me. Loro mi guardano davvero come se fossi una pazza psicopatica. E che minchia, ho solo fatto una domanda!
«Mi pare Jake, Jake Austin» risponde il moro. Porca troia, oltre ad essere figo, ha pure una voce meravigliosa.
«CAZZO, HAI RAGIONE! DIO, QUANTO É BELLO QUEL RAGAZZO. ME LO SCOPEREI». Oddio, l'ho detto davvero a voce alta? A quanto pare si, perché vedo metà McDonald's -per quanto può essere considerata metà, dato che ci saranno state tipo dieci persone in quel posto, ma tralasciamo- guardarmi di sbieco e l'altra metà, tra cui i due ragazzi innominati che probabilmente chiamerò figo biondo e figo moro, ridere come se qualcuno stesse facendo loro il solletico.
«Beh mi spiace, ma ancora non lo conosco Jake Austin. Però se vuoi posso presentarti il mio amico qui, magari lo troverai interessante» mi dice il biondo, una volta terminato di ridere.
«Senti bello di mamma, il tuo amico é figo, ha una voce stupenda e probabilmente se ora mi portasse un CBO potrei venire senza contegno, ma non é Jake Austin, mi spiace» detto questo, sposto lo sguardo verso le mie patatine e la scatola del mio panino ormai terminati, per poi prendere un sorso di coca e iniziare a mangiare il mio biscotto. Ci vuole sempre un dolce, no?
«Oh andiamo, io sono meglio di quello li» sbotta il figo moro. E no, ciccio bello dei miei stivali, non lo dovevi dire.
«Impara a fare magie, poi ne riparliamo» concludo il discorso. Bevo il mio caffè macchiato e poi, con i baffi causati da ciò che ho bevuto e con il biscotto ancora in mano, mi dirigo fuori dalla porta. Cazzo, che belli gli incontri al McDonald's, davvero molto produttivi.
«Hei ragazza!» sento chiamarmi da una voce che riconoscerei tra mille, nonostante io l'abbia sentita solo due volte. Okay forse non la riconoscerei proprio tra mille, ma magari tra cento o tra dieci o tra cinque; o magari non la riconoscerei, ma non importa, a chi cazzo frega? Beh a me no, quindi dove ero rimasta? Ah si: mi volto lentamente, ritrovandomi di fronte a due occhi cosi fottutamente particolari e semplicemente meravigliosi; sono un misto tra il verde e il marrone, mai visto qualcosa di cosi strano prima d'ora. Dio, che belli. Come ho fatto a non accorgermene subito? Beh, stavo mangiando, forse il cibo mi distraeva troppo. Molto probabile.
«Hei ragazzo figo con degli occhi che farebbero invidia persino a Louis Tomlinson». Che poi Louis ha degli occhi meravigliosi, secondo voi farebbero a gara? Boh, anche perché Louis ha un colore più tendente al verde acqua, mentre il tizio senza nome li ha cosi estremamente strani e ipnotizzanti che vorrei guardarli per tutta la vita. No okay, pensiero troppo sdolcinato: tralasciamo.
«Mi chiamo Ashton, ma per gli amici Ash. Tu sei?» parla col sorriso sulle labbra. E che sorriso, ragazzi!
«Una cogliona» rispondo io, ma poi mi accorgo di aver detto una minchiata. «Voglio dire, mi chiamo Elisabetta, ma chiamami Liz. Il nome intero non mi piace e nemmeno altri diminutivi».
«Liz. Certo, bel nome» afferma lui.
«Oh grazie, anche il tuo. Ma non é italiano o mi sbaglio?» chiedo io.
«No, non sbagli, io vengo dall'Australia, ma abito qui da qualche anno ormai. Sai, con i miei amici. E ora, ti prego, spiegami perché non ti ho mai visto in città, ti avrei fermata sicuramente» risponde lui, ammiccando.
«Beh probabilmente, perché Milano é enorme e ci sono una cosa come un milione di abitanti?» rispondo ironicamente.
«Ottima osservazione» sorride lui. Ma sorride sempre? E che cazzo!
«Beh okay, io vado Ashton. Ci si vede in giro, neh?» mi allontano facendogli un cenno con la mano e poi voltandomi per tornare verso casa, dove mi sarebbe spettata una lunga giornata tra cugini imbranati, zii che non sanno farsi i cazzi loro e amici di vecchia data che a volte rimuovo persino dalla memoria. Ottima giornata, proprio.

YEAH BUDDYYY

I'm back con questo capitolo, un'altra cazzata neh. Coooomunque ho visto che questa storia é nelle storie preferite di due ragazze perciò ho deciso di pubblicare subito il secondo chapter. Spero che lo leggerete e magari mi lascerete qualche recensione, mi farebbe piacere. Ma sta a voi. Ciao pimpe pelle pellissime,
Mwotaji (forse dovrei firmarmi ancora dragonfly_x, ma it doesn't matter)

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Capitolo 3
*** Porco Giuda ballerino col tutù rosa ***


3. Porco Giuda ballerino col tutù rosa

Avete mai passato una di quelle giornate "no"? Quelle in cui dici "cazzo per fortuna che é finita"? Ecco, oggi è stata una di quelle, una delle giornate peggiori della mia vita. Bambini di sette e otto anni che corrono per casa come se fosse un parco divertimenti, dodicenni che sembrano appena tornate a casa dalla strada, zie che ti strizzano le guance ogni qualvolta ti vedono per poi ripetere "ma quanto sei cresciuta!", grazie a sta minchia so anch'io di essere cresciuta in questi cinque anni. Nonni che sembrano essere in una casa di riposo, ti guardano e ti chiedono se porti loro del semolino, che poi nulla da dire su quello che mangiano, ma cazzo mica sono una cameriera! E poi ci sono i peggiori, quelli che proprio non sopporto: i quattordicenni che si infilano in stanza per capire se hai il ragazzo. E questo lo posso testimoniare dal fatto che mio cugino Gianluigi -chiamarlo con un nome normale sarebbe stato troppo semplice- non appena l'ho portato in camera mia sotto ordine della madre suprema, più comunemente detta mamma, insieme alla sua gemella, una mocciosetta che si crede chissà chi nemmeno fosse Barbara Palvin, mi ha chiesto dopo aver aperto tutti i cassetti della mia stanza, frugato nella mia borsa e aver trovato un preservativo -ce ne vuole sempre uno, giusto?- con testuali parole: «Quanto spesso scopi?» Voglio dire, vi pare normale? Saranno cazzi miei di quanto scopo e con chi scopo. Bah le nuove generazioni proprio non le capisco. Certo, io non sono molto più grande di questi esseri che chiamo cugini, ho quasi diciassette anni e loro ne hanno già fatti quattordici, ma quei tre anni di differenza si sentono eccome.
Ripensando alla giornata di oggi mi viene voglia di alzarmi dal letto e buttarmi giù dalla finestra che si trova sulla sinistra di fianco al mio letto, ma questo implicherebbe lo sforzo da parte mia di alzarmi, camminare per circa due metri, aprire la finestra e poi buttarmi, quindi scelgo di rimanere nel mio letto caldo a osservare la pioggia che scende dal cielo. Ecco, un altro motivo in più per non buttarmi: poi morirei bagnata e non voglio che mi ritrovino morta bagnata fradicia, non sarebbe molto carino. Beh comunque, stavo dicendo che sono ferma ad osservare la pioggia che si schianta sulla mia finestra. Che merda di tempo; cosi sì che posso considerare davvero terribile questa giornata. Spero solo che domani vada meglio, anche perché come si suol dire: dopo la tempesta c'è l'arcobaleno, giusto? Speriamo di si.
La mattina successiva mi sveglio stranamente di buon umore. Cazzo, magari questa sarà una giornata "sì". Tolgo le coperte, mi alzo leggermente e mi stiracchio. CRACK.
«Porca merda!» urlo più forte che posso. Cazzofigaculotette, che male porco. Cosa avevo detto? Una bella giornata, certo ovviamente. Mia madre entra di corsa in camera, mi guarda per capire che cos'ho, poi mi vede bloccata con la schiena e il collo, cosi la prima domanda che mi fa é: «Che merda hai fatto?», con la sua solita finezza. Ora finalmente capisco da chi ho preso.
«Porco giuda ballerino col tutù rosa che balla la conga con un elefante in calore e una scimmia che scopa vivacemente con un panda mentre di sottofondo c'è una canzone di Gigi D'Alessio, mi sono distrutta la schiena!» urlo cosi che mia madre capisce quello che ho. Mi fa stendere di nuovo sul letto e mi dice di rilassarmi mentre lei va di sotto a prendere una pomata che dovrebbe alleviare il dolore.
«Ecco, metti questa e poi stai tranquilla» mi dice una volta tornata, poi mi passa il tubetto. Pomata all'arnica, che cazzo é sta roba? Boh spero solo che faccia qualcosa altrimenti giuro che vado in erboristeria e faccio fallire il negozio. Mi faccio spalmare la pomata sulla schiena -ci mancava anche che me lo facesse fare da sola-, poi mia madre dice che devo rilassarmi e dormire un po'. Ovviamente, mi sono appena svegliata e devo dormire ancora, certo, più che sensata come cosa o no? Non voglio contraddire mia madre però, perciò, una volta che lei è uscita dalla mia stanza, prendo il telefono e scrivo un messaggio a Stefano, il mio migliore amico, dicendogli che questa mattina non vado a scuola perché non sto bene e poi mi rimetto a dormire. Spero solo che quella scassaovaie della mia prof di spagnolo non dica nulla.


YEAH BUDDYYY

Eccomi back con a new chapter! Non chiedetemi perché, ma sto iniziando a usare più parole di lingue diverse e sta cosa non ha senso, ma okay. Anyway volevo dire che questo capitolo non c'entra molto (praticamente un cazzo) con i ragazzi, ma volevo presentare la famiglia di lei. Diciamo che ci saranno dei momenti un po' particolari. Spero che il capitolo vi piaccia, nel caso aspetto dei commenti, se vi va. Apprezzo anche la critiche.
Un bacio pelle pimpe,
Dragonfly_x (si, mi firmerò cosi perché non mi cambia il nome :'( ma vabbeh)

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Capitolo 4
*** «Giuseppina, ma come ti vesti!?» ***


4. «Giuseppina, ma come ti vesti!?»

«Ah ma buongiorno, che bello rivederla signorina Bianchi. Ha terminato le sue vacanze?» Nemmeno due minuti che sono in questa scuola, di nuovo, e quella scassaovaie ha già da dire.
«Salve prof, sa le mie vacanze sono terminate da un pezzo, mi sono semplicemente stirata la schiena quindi può anche smetterla di sparare cazzate, grazie» sorrido alla mia simpaticissima -si, come un dito nel culo- professoressa di spagnolo per poi accomodarmi al mio solito banco. Contro la parete, in fondo a destra; si, come il bagno nei ristoranti, sempre in fondo a destra. Non mi fermo nemmeno a guardare la faccia di quella psicopatica perché tanto so che sarà rosso fuoco, quasi con il fumo che le esce dalle orecchie. Come quelli dei cartoni che si incazzano, ce ne era uno che lo faceva sempre, ma non mi ricordo il nome, porca vacca. Eh va beh sarà per un'altra volta.
«Farò finta di non aver sentito signorina, ma la prossima volta nessuno le impedirà di farsi un bel giretto in presidenza. É tutto chiaro?» chiede con quella voce da vecchia cornacchia.
«Cristallino» rispondo osservandola negli occhi. Mamma mia, quanto é brutta questa donna: già che si chiama Giuseppina Belvedere, beh bel vedere non proprio. É alta nemmeno un metro e cinquanta, le gambe sono tozze ed é più semplice saltarla piuttosto che circumnavigarla, ha almeno tre doppi menti, un paio di occhiali neri tipo gatto e i capelli sono più oleosi di un'insalata. Una figura che si adatta perfettamente al suo cognome, no? Ovviamente.
Seguo la lezione attentamente prendendo appunti sul mio quaderno e con questo intendo disegnare e stilare una lista delle cose da fare prima di morire. Una di queste potrebbe essere chiamare Enzo e Carla per questa fottuta professoressa; me li immagino già entrare a scuola e durante una lezione piombare in classe urlando «Giuseppina, ma come ti vesti!?», sarebbe epico. Ma poi significherebbe che mi interessa di questa vecchia befana, quindi no, meglio non farlo, che si tenga quei vestiti rubati dal cassetto di sua madre. Si, abita ancora con la madre.

«CAZZO FINALMENTE ARIA FRESCA!» urlo lanciandomi letteralmente fuori dalla scuola, con al seguito il mio migliore amico che se la ride tutto contento. Ma minchia ti ridi?
«Tu sei pazza, Liz» ride, ma poi anche lui corre verso di me e mi abbraccia da dietro. Quanto posso amare questo ragazzo? Fin troppo.
«Allora allora, cosa mi racconti? Che hai fatto di bello in questi giorni senza la tua migliore amica che ti rallegra le giornate?» gli chiedo. Lui mi guarda sorridendo e abbassa il viso arrossendo leggermente. Stop, Stefano che arrossisce? Qua gatta ci cova.
«Mah nulla di interessante» risponde lui con un tono di voce fin troppo basso. Io mi fermo di colpo. Stefano, il mio Stefano, che parla più piano di quando rientra in casa la notte tardi per non farsi beccare dai suoi e che arrossisce con le guance piu rosse di quelle di Heidi é qualcosa di veramente raro.
«Stefano Riccardo Oldani, fermati e parla. Non sono nata ieri quindi ora tu apri quella fottuta bocca e mi dici cosa é successo» urlo affinché si blocchi. E cosi fa; io lo raggiungo.
«Okay okay, non posso nasconderti proprio nulla eh testa calda» sorride, dandomi una carezza sulla testa, poi continua: «Ho conosciuto una ragazza qualche giorno fa: si chiama Emily e non é italiana. É venuta qui dall'Australia per passare un po' di tempo con suo cugino e per imparare un po' di italiano, anche se sa parlare comunque abbastanza bene. É qui per migliorarsi» termina con un sorriso che nemmeno quel tizio sempre sorridente dei maghi di Waverly potrebbe avere.
«Australia? Troppi ragazzi australiani qui a Milano» constato io ad alta voce, poi continuo riferendomi alla misteriosa ragazza: «E quanti anni ha? Dato che penso abbia finito gli studi se viene qui in Italia durante l'anno»
«Oh ha la mia età» risponde tranquillo. Si, Stefano ha già quasi vent'anni -li compie il tre aprile-, solo che beh é talmente stupido da essersi fatto bocciare quindi ora é ancora in quinta, quando in realtà dovrebbe aver finito. Io invece sono ancora in quarta, che palle, ancora due anni da passare.
«Beh fantastico dai, me la farai conoscere prima o poi, right? Visto che già parlo inglese» rido, facendo sorridere anche lui.
«Certo, anzi magari oggi la sento e vedo se una sera le va di uscire con noi» io annuisco perché vedere Stefano cosi è veramente strano. Diciamo che é stato in botta per una ragazza per quasi un anno e ora sono contenta che si stia risollevando, quindi farò di tutto per farlo star bene. A costo di sopportare anche una viziatella ragazzina australiana, sperando che non sia davvero cosi quella Emily.



YEAH BUDDYYY

Eccomi tornata ancora con un altro capitoloooo:3 allora volevo ringraziare DearHarold94 e lol3 che hanno messo questa storia tra le seguite, poi Eli_rock e giraffe arcobaleno che l'hanno messa tra le preferite e story by_____V che mi ha lasciato una recensione molto positiva! Grazie davvero, é molto importante per me.
Riguardo al chapter beh penso si inizi a capire qualcosina della storia. Spero almeno che vi continui a piacere. Lasciate qualche recensione nel caso!
Tanti saluti pimpe e pimpi pellini,
Mwotaji (si cazzo, mi ha cambiato il nome, avete visto? Sono molto Ue Happiness!!)

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Capitolo 5
*** Grey's Anatomy, Niall Horan e karma ***


5. Grey's Anatomy, Niall Horan e karma

«Ma sei sicura che vado bene cosi? E se poi non le piaccio? E se mi vede e capisce che non vado bene? E se incontra uno migliore di me? E se..»
«E se ora per farti stare zitto ti tirassi una padella in testa?» chiedo ironicamente, interrompendo il fastidioso monologo che il mio migliore amico aveva iniziato. «Insomma stai tranquillo, sei bello, simpatico e poi hai un'amica fantastica come me che ti è sempre affianco, le piacerai sicuramente». Siamo davanti al duomo e stiamo aspettando la famosa Emily che dovrebbe arrivare a momenti con suo cugino e i suoi amici: Stefano si era finalmente deciso a chiamarla e a invitarla fuori per presentarmela, ma io ho insistito perché invitasse anche suo cugino e i suoi amici cosi per non fare proprio il terzo incomodo.
«Beh amica fantastica, che paroloni» sorride lui. Ora ti spacco la faccia, coglione.
«Sappi che sto pensando seriamente di andarmene e abbandonarti al tuo destino in mezzo a questi piccioni. E comunque dovresti amarmi, stasera sono qui con te al posto di starmene sul divano a guardare Grey's Anatomy e tu lo sai quanto amo quel telefilm. Nella scorsa puntata é morto Derek, ti rendi conto? Il protagonista! Perché, perché lo hanno fatto?» sono sul punto di una crisi di nervi, sto impazzendo e come se non bastasse questa mattina mi è arrivato il ciclo. A scuola. E no, non era previsto.
«Oh andiamo, tu mi ami più di quel telefilm!» esclama lui. Sono sul punto di ribattere, quando vedo avvicinarsi a noi un gruppo: una ragazza e altri quattro ragazzi, la gang del bosco, gente. La ragazza corre a salutare il mio amico e da quel gesto posso presumere che sia lei la famosa Emily. Non mi soffermo a guardare i bad boy che l'hanno accompagnata e che sembravano essere appena usciti da Grease, ma poso il mio sguardo subito su di lei. Alta, snella, bel fisico, capelli rossi naturali e occhi azzurri. Il suo abbigliamento consiste in un paio di skinny jeans, una canottiera nera e un maglione di lana bianco, tutto accompagnato da vans nere e una borsa davvero molto carina. Sembra una brava ragazza, dai.
«Ciao, tu devi essere Liz. Stefano mi ha parlato tanto di te. Io sono Emily piacere» mi pone la mano la ragazza. Carina, gentile e ha l'aria simpatica. Ottima scelta, amico mio.
«Oh ti ha parlato di me? Ma quale onore! Allora sono importante nella tua vita!» chiedo prima alla ragazza, per poi voltarmi verso il mio migliore amico e stritolarlo nemmeno fosse Liam Hemsworth.
«Hei, Liz, guarda c'è Niall Horan li!» urla il mio amico, con un filo di voce. Io mi stacco all'improvviso. E lui, a quanto pare, riprende a respirare.
«Oddio dove? NIALL TI AMO!» Urlo, guardandomi intorno come una pazza. Poi, quando capisco la cazzata che mi ha detto il mio amico, mi volto verso di lui.
«Sei un uomo morto» esclamo. Lui sorride, più che sorridere, ghigna, ma okay. Poi mi stringe in un abbraccio.
«Dai lo sai che ti voglio bene. E ora smettiamola con queste smancerie strane e presentiamoci ai quattro amici la dietro, su» dice Stefano, andando verso gli amici di Emily. Io lo seguo, porgo la mano al primo ragazzo e non appena alzo lo sguardo per guardarlo in faccia, mi blocco.
«In una settimana già due volte ci siamo beccati. Ciao Liz» saluta lui.
«Sarà destino oppure semplicemente il karma. Ciao Ashton» sorrido. Perché nonostante tutto non era cosi male quel ragazzo.

YEAH BUDDYYY

Eccomi tornata, dopo mooolto tempo, con this chapter. Non uccidetemi per il ritardo, ve prego. Non sono stata molto bene, ma non voglio cercare scuse. Avete ragione, perdonatemi; ora sono tornata e proverò a pubblicare più spesso. Ho anche iniziato una nuova "storia" se cosi posso chiamarla, se vi va di dare un'occhiata.
Vi adoro tanto babeeees.
Mwotaji.

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