Strider Summer

di tobbywolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Surprise motherfucker! ***
Capitolo 2: *** Mal di mare? ***
Capitolo 3: *** Le vacanze migliori iniziano sempre male ***
Capitolo 4: *** La benedetta fetta di pizza ***



Capitolo 1
*** Surprise motherfucker! ***


Sei ufficialmente incastrato in una vacanza con il tuo Bro. Non che ti dia fastidio stare con lui, insomma, vivete insieme.. Ciò che disturba la tua “calma e sangue freddo” sono alcuni dettagli che vieni a sapere troppo tardi.
“E’ una vacanza speciale, riservata principalmente ai membri di un club. Ovviamente non mi fido a lasciarti solo in casa dopo che hai lanciato uno shuriken contro il pavimento, facendolo finire nell’appartamento del nostro vicino di casa.” Bro scandisce questi avvenimenti con un tono alquanto autoritario, ma dannatamente noioso.
Probabilmente questa è la quarta volta che ti rammenda quell’orribile vicenda. Non molto ironico. Quel dannato giorno stavi sorseggiando beatamente un succo di mela, quando un’ombra ti ha annebbiato la vista. Ti sei sentito costretto a passare alle armi. Però più tardi hai scoperto che era solamente un corvo entrato clandestinamente in casa. Ma Bro stentava a crederci.. O forse voleva semplicemente complicarti la vita.
Ovviamente non fai trasparire i tuoi pensieri, non vorresti creare una discussione che terminerebbe con un silenzio imbarazzante. Dopotutto, preferisci non creare inimicizie proprio prima della famosa crociera che andrete a fare.. Hai il presentimento che le cabine saranno strette. E non vorresti trovare molti più smuppet nudi in giro di quanti non ne spargerà già. Quindi devi rimanere il Dave ironico e apatico che ha cresciuto lui stesso ancora per un po’ di tempo.
“Di quale club stai parlando?” Chissà se ti concederà di essere un poco curioso. Dopotutto, vorresti prepararti psicologicamente prima di trascorrere due settimane in un inferno. Non che alcune informazioni possano cambiare il futuro, ormai sei assolutamente e ironicamente sicuro che non ti abbandonerebbe a casa nemmeno se lo supplicassi in ginocchio. Una scenetta che, comunque, non farai mai.
“SmuppetSugoiDesu” Avresti giurato di aver visto una luce ascendente accompagnata da un lirico in acuto. Questo nome è così dannatamente senza senso da aver attirato l’attenzione di un qualche dio pagano. O forse Bro è così emozionato da brillare e sprizzare armonia e amore da tutti i pori. L’opzione più probabile sembra essere la prima.
“Ah-Ha.” Decidi di congedarti con un segno d’approvazione, la tipica risposta che determina la chiusura delle vostre conversazioni.
Nessuno dei due ha mai sforzato l’altro a parlare, sapete entrambi che insistere su uno specifico argomento è poco “figo”. Questo vantaggio ti permette di raggiungere la tua stanza nel giro di qualche secondo, così da poter finalmente chiudere la porta ed iniziare a preparare una valigia atomica destinata a proteggerti da qualsiasi attacco di maniaci di mezz’età. Hai appena dato per scontato che il computer riuscirà ad entrare in valigia per ultimo.. Eh, ne riparleremo appena avrai finito di cazzeggiare e sarà tempo di partire.
Nel frattempo apri Pesterchum, rimanendo impassibile davanti al pc che sta cercando di immagazzinare i miliardi di messaggi che John ti ha lasciato mentre ti stavi dedicando alla tua vita sociale.

-- ectoBiologist [EB] ha iniziato ad assillare turntechGodhead [TG] alle 19:25 --

EB: dave, credo di aver trovato il paradiso.                                                                                                                                 
EB: ho appena ricoperto le pareti di camera mia con nuovi poster, penso che sia il momento di riguardare alcuni film. è così figo, mi sento come una bambina che è appena tornata da disneyland.                                            
EB: oppure come un succo di mela o piscia prodotto da howie mandel.                                                                             
EB: a proposito, ora lui mi sta guardando dall’angolo destro della stanza. sto per rivedere piccoli mostri per la centesima volta, dovresti farlo anche tu invece di riempirti di succo di pipì.                                                         

TG: Non ora john                                                                                                                                                              
TG: credo di aver perso speranza nell’umanità                                                                                                                           
TG: il dio della fortuna ha appena abbandonato la fottuta postazione di controllo per andare a cazzeggiare                                            
TG: sto cercando di affondare la delusione nei succhi di mela        
                                                                                                
EB: succhi di piscio                                                                                                                                                                                   
TG: ma domani è il grande momento e non penso di poter rimandare il giorno del giudizio e fottere il sistema                                                                                                                          
EB: ancora con la storia della crociera? io penso che dovresti portarti una valigia piena di film e videogiochi.                                      
EB: dopotutto hai un sacco di modi per sfuggire alle grinfie dei domestici assassini con aspirapolvere laminato e agli alieni del mare.      
                                                                                        
TG: ma ci credi che sarò circondato da ricconi e aristocratici???                                                                                              
EB: potrei inviarti una guida che fa al caso tuo.                                                                                                                                                                                               
TG: per fortuna ci sarà bro                                                                                                                                                                               
TG: anche se questo inferno è quasi tutta colpa sua                                                                                                                
TG: e comunque no                                                                                                                                                                       
TG: niente guida        
                                                                                                                                                                    
EB: non so se i pupazzetti e un rapper bianco ventriloquo potranno salvarti                                                                                           
EB: forse dovresti ascoltare i miei saggi consigli   
                                                                                                                   
TG: cosa intendi dire??? lui è un big                                                                                                                                                   
EB: bhe okay, buona fortuna con il tuo bro                                                                                                                                    
EB: piccoli mostri sta per iniziare e mi sta chiamando, salutami il mare e le meduse viola tentacolose


-- ectoBiologist [EB] ha smesso di assillare turntechGodhead [TG] alle 19:35 –

Ironico. John ha sempre avuto il potere di farti dimenticare i problemi, probabilmente perché ti fa perdere le staffe per altri argomenti. Prima di disconnetterti da Pesterchum ti sei assicurato di cambiare l’umore in qualcosa di più stressato e minaccioso, qualcosa che probabilmente ti assicurerà una visita psicanalitica con Rose.
“Ma non adesso..” Lasci sfuggire alcuni pensieri a voce alta mentre chiudi tutte le cartelle e cerchi di spegnere il computer il più in fretta possibile.
Senti che sta per succedere qualcosa, percepisci una strana aura negativa nella stanza.
E infatti, dopo esserti voltato, ecco che spuntano dei fogli da sotto la porta. Li raggiungi con cautela ed inizi a leggere quello che sembrerebbe essere un programma del primo giorno sulla nave, completo di orari e illustrazioni. Su un altro foglio ci sono delle etichette da attaccare alle valigie, per far sì che gli addetti le consegnino alla cabina giusta dopo l’imbarco. Certo che Bro è stato invitato proprio ad una crociera di lusso.
Trascorri il resto della serata ad osservare le varie sale di intrattenimento illustrate nel dépliant e trovi la sala giochi particolarmente interessante, completa di maxi schermi e console next generation. Anche venire a sapere delle pizze calde di mezzanotte ti solleva l’umore, magari potrai davvero abituarti ad una cosa del genere. Lentamente chiudi gli occhi e lasci che lo stress abbandoni il tuo corpo, rilassandoti tra le calde coperte del letto.
Ti eri totalmente dimenticato di finire le valigie ed etichettarle, per questo nel cuore della notte Bro aveva fatto un trambusto terribile nel cercare di entrare in camera per rimediare alle tue dimenticanze. A volte ti chiedi come faccia ad avere sempre tutto sotto controllo.

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Capitolo 2
*** Mal di mare? ***


Una brusca levataccia ed un noiosissimo viaggio in auto di non so quante ore sono bastati per rendere questa giornata odiosa fin dal mattino. Comunque il tempo è trascorso alquanto velocemente, credi che  sia quasi tardo pomeriggio, poiché non percepisci più i raggi scottanti che filtravano attraverso i finestrini. Ormai è da quasi una mezz’ora che siete fermi, il comodo sedile dell’auto ha smesso di tremare ed il disturbante frastuono del motore si è spento. Giuri di aver sentito la sirena di qualche nave in partenza, forse stai viaggiando ad occhi semi-aperti con il tuo subconscio. Non sai neanche dove ti trovi, le palpebre diventano sempre più pesanti ad ogni minuto che passa e con la poca coscienza rimasta, riesci a scandire la voce di Bro. Credi che ti stia avvisando sul fatto che tra poche ore ci saranno check-in ed imbarco e che ti prenderà a calci in culo se non sarai ben attivo per quel momento. In effetti potrebbe essere un problema per lui dover trascinare un adolescente, oltretutto munito di una valigia pronta ad implodere a causa dell’abuso del limite di spazio.  Per sua fortuna vieni svegliato dall’insistente vibrazione del cellulare, il quale ti avvisa della batteria quasi scarica.. Dannate scatolette che mangiano corrente quotidianamente.

Apri bruscamente la portiera dell’auto, sbattendola contro la vettura posteggiata di fianco e ricevendo uno sguardo gelido da Bro. Forse cerca di dirti qualcosa da lontano, ma tutti questi frastuoni portuali ti impediscono di comprendere. Comunque, ipotizzi che fossero tutte imprecazioni rivolte alla tua sbadataggine.
Ti rimetti sui tuoi passi ed esplori la zona di imbarco A, o quel che è. Nonostante ci siano cartelli ovunque, qualche famiglia poco attenta disturba il personale per chiedere informazioni.
Non badando all’orario, ti dirigi verso la zona di sbarco commerciale e riesci ad assistere ad una nave che esegue manovre di ormeggio. Wow, cose epiche che racconterai a John più tardi. Insieme ad una lamentela dettagliata sui prezzi oltraggiosi dei bar del porto. Cinque fottuti euro per un cartone di succo di mela, senza nemmeno un tavolino e delle sedie, solo i posti al bancone. Forse pensano che la gente che si imbarca abbia soldi fin nelle mutande.

Mentre cerchi la via del ritorno, il cellulare vibra per l’ultima volta, preparandosi per un lungo sonno. Potrebbe essere un problema se arrivassi tardi.. Bro è il tipico guardiano che ti abbandonerebbe in un porto e ti riprenderebbe la settimana seguente con la tipica scusa dell’adattamento e la “sopravvivenza in situazioni estreme”.                                     
Sospiri ed aumenti la velocità del passo,  arrivando persino a correre come una gallina in fuga. Poco figo, ma necessario. Per fortuna, in lontananza scorgi un alto ed imponente Bro, visibilmente irritato per la tua scomparsa e per il cellulare non reperibile. Lo aggiri e cerchi di sorprenderlo alle spalle, ma lui ti anticipa con un “Dave Elizabeth Strider” pronunciato in tono parecchio freddo. Analizzi le possibili giustificazioni che ti possano parare il didietro, ma ancora una volta lui riesce a parlare prima di te.

“Prendi la tua roba, hanno aperto il check-in.” Non hai nemmeno il tempo di girarti e renderti conto che le tue valigie giacciono a terra, che lui è già entrato nell’edificio e sta facendo la coda. Wow, che novità. Una graziosa famiglia ti osserva da lontano con sguardo pietoso, probabilmente non sono gli unici ad aver assistito al tipico comportamento da Strider. Infatti un altro nucleo famigliare si offre di darti una mano, ma rifiuti gentilmente, consapevole del fatto che Bro ha gli occhi anche dietro alla testa. Un uomo deve sempre fare le cose da solo. Quindi inizi a trascinare la tua valigia, sperando che lui non ti abbia aggiunto anche dei mattoni. Ottimo intuito.

Il resto del pomeriggio trascorre tra controlli, code e ancora controlli. Oh, alla fine un’altra figuraccia non poteva mancare.
“Mi scusi, credo che ci sia un problema con la sua valigia..” Ti prego, dio mio, non i mattoni, non i mattoni..
“Presumo che non possa portare un mattone sulla nave, se vuole posso chiamare i miei superiori..” Ci avresti scommesso tutti i dischi di questo mondo.
“Non so come ci sia finito dentro.. Ne posso benissimo fare a meno.”  Alcune persone ti indicano e sghignazzano, altri rimangono a bocca aperta, poi più avanti c’è la causa di tutto ciò che ti osserva con un mezzo sorriso. Missione compiuta: il porto è stato riempito di ironia demenziale.
Alla fine, il mattone viene rimosso dal tuo bagaglio e tu riprendi la camminata verso la gloria a testa bassa, cercando Bro con la coda dell’occhio. Ovviamente lui è scomparso come al suo solito, probabilmente è già salito sulla passerella dai cento gradini che porta alla nave, magari proprio in questo preciso istante si sta spogliando e sta per entrare nella doccia che potrebbe anche essere trasparente e tu potresti sbirci-

“Ti sei perso, ragazzo?” Un nonnetto ti sorprende alle spalle. Per dio, sei rimasto immobile per tutto questo tempo? Credevi di esserti tolto dalla testa questi pensieri assurdi e insani su di lui.. La soluzione definitiva sarà evitarlo per tutta questa vacanza, fortuna che la nave è enorme. Oh, quasi dimenticavi, il tizio..                                                                                              “Lanciavo un ultimo sguardo al porto prima di salire, è tutto sotto controllo.” Alzi un pollice e sali velocemente su uno dei ponti, fino a raggiungere una gentile signora che controlla la tua carta di imbarco e ti sbologna l’ennesimo dépliant. Più tardi li userai come carta igienica.

Nel cercare il numero di cabina indicato sulla tua carta, finisci per perderti nell’ultimo piano, dove ci sono piscina e bar all’aperto. Perché ovviamente la nave ha la parte posteriore e anteriore e se vuoi cambiare sponda devi per forza raggiungere il tetto ed entrare nella porta al lato opposto. Bella scoperta, i tipici trucchi che ti fanno perdere mezz’ora ogni volta.
Dopo altri preziosi minuti buttati nell’aspettare l’ascensore, decidi di fare cinque piani di scale e arrivi finalmente a destinazione. La vostra cabina è in fondo al corridoio, precisamente la penultima. Bro è come un dragone, fiuta l’esitazione. (Rima necessaria) Quindi non ti fai problemi e bussi con insistenza contro la porta, finché il “capo” non decide di alzarsi dalla branda ed aprire. L’accoglienza non è delle migliori, l’uscio si apre e lascia in bella mostra una camera già sottosopra. Il guardiano non è nel campo visivo, probabilmente si è chiuso in bagno. Poco importa, giri la chiave ed appoggi bagaglio a mano e documenti sul secondo comodino, che sembrerebbe l’unico immobile ancora immacolato. L’altro comodino, invece, è già cosparso di cianfrusaglie quali fazzoletti sporchi, cartacce ed innumerevoli bicchieri. Alla faccia del “fai come se fossi a casa tua”. I letti non sono ancora stati separati, dopo dovrete chiedere al personale di occuparsene. Anche perché non riusciresti a chiudere occhio sapendo di essere di fianco a lui, probabilmente inizieresti a fantasticare su cose strane.
Mentre agganci il caricabatteria alla presa, Bro esce dal bagno con Lil cal sulla spalla destra e si slancia con nonchalance nel mezzo del letto, accompagnato dal cigolio preoccupante di alcune molle.
“Non ci credo, siamo già riusciti a rompere qualcosa?” Lo guardi con stupore, ponendo la frase al plurale giusto per non addossargli la colpa.
Lui inizia a spingere il letto, facendolo scricchiolare ripetutamente. “Già.. Se fossi in te, eviterei di portare qualche donna qua.” Arrossisci pesantemente a questa affermazione che ti coglie impreparato. Dopotutto, non credi di aver mai pensato di fare qualcosa con qualche ragazza.

“Bro, non mi era minimamente passato per l’anticamera del bionico cervello questo pensiero. Più che altro, sei tu quello che dovrebbe darsi un contegno. Mi immagino te, mentre ti siedi al bancone di quel bar poco raccomandabile al penultimo piano, che attiri un harem assurdo e porti tutta la marmaglia in camera.. Mentre il sottoscritto cerca di dormire e pensare a cose da ragazzino.” Riprendi silenziosamente fiato e lo osservi con grande compiacimento, dopo quel discorso da uomo responsabile.
“Pff, piccoletto, anche le ragazze hanno delle camere, non per forza devo bloccarti la crescita qua.” Abbassi lo sguardo, riflettendo sul fatto che Bro probabilmente non sta scherzando e che potrebbe benissimo andarsene con chiunque, essendo un adulto single. Quindi qualcuno potrebbe appropriarsene, portarti via l’unico guardiano che riesce a farti sentire al sicuro dai pericoli del mondo. Non avevi mai pensato di essere geloso, forse perché non ti sei mai interessato alla sua vita al di fuori di casa vostra. Ma per un ragazzo è normale essere geloso del proprio guardiano, no? Ci sono così tanti bambini che fanno i capricci quando ricevono meno attenzioni rispetto alle sorelline o fratellini.. Quindi se è tutto completamente normale, potresti chiedere a Bro di non avvicinarsi ad altri, anche se suonerebbe tutto così egoistico.
“Piccoletto, sei partito per ponyville?” Esci dalla trance di pensieri e ti allontani bruscamente dalla mano che Bro ti sta sventolando contro il viso. Ora la conversazione potrebbe diventare imbarazzante, meglio passare al piano B. “Ho solo bisogno di una doccia e di un buon riposo, magari un succo di mela non guasterebbe..” Aggiri il letto e ti chiudi in bagno, accasciandoti contro la porta e sbattendo il fondoschiena per terra. “La nave sta per partire, non ti verrò a salvare se l’acqua del water trabocca.”

Dopo aver passato quasi una mezz’ora in bagno, occupata principalmente ad aggrapparti alle mensole per non scivolare, ti stringi un asciugamano in vita ed esci. Bro è spiaccicato contro il cuscino e, a giudicare dalla bavetta, sta sognando qualche porno di smuppet. Decidi di lasciar perdere il letto, visto che qualcuno ne sta occupando più della metà. Piuttosto, ti rilassi sulla sedia del balconcino, osservando il cielo scurirsi e le onde gonfiarsi sempre di più. Ormai sono le nove passate, non hai nemmeno cenato, ma fortunatamente il buffet è aperto fino a tarda notte. Mangeresti una fottuta fetta di pizza a qualsiasi ora, nonostante questa strana sensazione nello stomaco, che credi sia mal di mare.                                                                        
Hai davvero voglia di infilarti sotto alle coperte, ma sembrerebbe come se stessi approfittando della situazione. Anche se, perché mai Bro dovrebbe pensare una cosa simile? Sei semplicemente un ragazzino che ha bisogno di riposo e calore, no? Fanculo l’ironia del momento, vuoi approfittarne.

Ti dirigi verso il letto e, ora che lui è senza occhiali, osservi i lineamenti del suo viso rilassato, resistendo a stento al desiderio di accarezzarlo. Piuttosto, ti rannicchi con la schiena contro le sue braccia, che presto ti avvolgono in un caldo abbraccio, il tipico contatto fisico che cercavi da tempo. Rimanete così per un buon quarto d’ora, prima che lui ti allontana bruscamente senza neanche spiegartene il motivo.

Forse non è normale vedere un tredicenne, coperto solo da un misero asciugamano, tra le braccia di un trentenne, che si da il caso sia anche suo fratello. Ta-Dan, ecco svelato il mistero.

Cavolo, probabilmente hai già combinato un bel casino.     

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Capitolo 3
*** Le vacanze migliori iniziano sempre male ***


Alla fine credi di esserti addormentato nel caldo spazio che ha lasciato Bro, dopo aver analizzato mille pensieri che ti volavano per la testa. Non sai dove sia andato, è semplicemente sparito senza dire una parola. Non è una novità, a casa capita spesso di sentire la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi senza nemmeno riuscire a vederlo. Però questa volta rischieresti di rovinare la vostra relazione familiare se continuassi con queste avances inappropriate. Sei passato, nel giro di qualche ora, dall’idea di volerlo evitare per tutta la settimana al desiderio di approfittarne mentre dorme. Non avresti mai pensato di poter sviluppare certi sentimenti per lui, insomma.. E’ sempre stato il tuo fratellone maggiore, che ti spaccava il didietro con una katana appena poteva. Ultimamente le vostre sfide sul tetto si erano fatte sempre più rare, lui aveva iniziato a farsi vedere sempre meno. Devi ammettere che ti mancano i primi tempi, quando eravate inseparabili e facevate anche il bagno insieme. Ora ti risulta difficile anche pensare a lui come al tuo guardiano, dopo aver passato notti insonni a fantasticare sul suo corpo e a pensare a piani astuti per riuscire a sbirciare dalla porta del bagno.. Tutto ciò non è normale, ma credi di dovergli spiegare tutto. Ti aiuterà, come ha sempre fatto. Magari con qualche metodo non convenzionale, ma sicuramente non ti lascerà affondare da solo.
Nel frattempo, il personale ha lasciato le vostre valigie contro la cabina, così le trascini tutte e due davanti alla porta del bagno. Indossi la solita maglietta con il disco ed un paio di jeans presi a caso, non sai nemmeno quale sia il davanti e quale il dietro. Recuperi il cellulare e lanci uno sguardo stanco all’inaspettato orario: sono ancora le quattro di notte, ma non sei più in vena di tornare a letto.
Quindi esci dalla camera a passo veloce e cerchi di superare il corridoio buio.. Dannate luci automatiche. Non hai sinceramente idea di dove iniziare a cercare Bro per risolvere questa questione, la cartina di fronte all’ascensore illustra almeno cinque o sei potenziali luoghi di ricerca. Potrebbe anche essere nella discoteca del penultimo piano, dove si da il caso si trovi anche il bar del quale avevate discusso prima. Decidi che sarà la prima tappa e quindi chiami l’ascensore, che inaspettatamente arriva subito. Dopo averci riflettuto, ti viene naturale pensare di essere l’unico passeggero che fa su e giù con l’ascensore a quest’ora.
Le porte si aprono, mostrando altri corridoi bui e il tintinnio di qualcuno che picchietta qualcosa di vetro. Verso il fondo, trovi la discoteca ormai chiusa e di fianco il bar, con un barista che sciacqua e ritira i bicchieri. Le sedie sono di un qualche strano materiale, poiché risplendono nel buio. Intanto lui alza lo sguardo e ti accoglie con un sorriso, come se fosse già pronto a darti da bere. Interrompi la sua preparazione del bancone con una domanda che rompe il silenzio. “Per caso ha visto in giro un uomo sulla trentina, biondo, con occhiali a punta alquanto bizzarri?” Lui si strofina il pizzetto e alza lo sguardo verso sinistra, come se lo aiutasse a riflettere meglio.
“No, ragazzo. Da dieci minuti abbiamo spento tutto e la gente ha iniziato ad andarsene, però  potresti provare a cercare al sesto piano.. Alcuni ragazzetti parlavano di una notte bianca tra gli alcolici del bar leopardato. “ I tuoi occhi si illuminano di speranza e lo ringrazi a dovere, sgambettando poi verso l’ascensore. Mentre aspetti, ti scappa l’occhio su una delle finestre e noti con malinconia che sta iniziando a piovigginare. I successivi minuti di silenzio angosciante risultano terribili, tali da farti sudare per l’ansia.
Finalmente senti il BIP che annuncia l’apertura delle porte e ti slanci a tutta velocità verso le statue dei leopardi che vedi in lontananza. Appena arrivato, osservi la stanza e ti rendi conto di aver fatto cilecca. E’ pieno di divani di pelle, tavolini verdi e lampade accese, ci sono anche dei ragazzetti che ti fissano in malo modo, ma di Bro neanche l’ombra. Ti avvicini alla combriccola per chiedere informazioni, quasi inciampando nella moquette marroncina. Riproponi la stessa domanda di qualche minuto prima ed assisti ad un deja- vu: loro che si grattano il mento e guardano verso sinistra, con un sottofondo di “Mhh”.
Poi, una biondina vestita in modo indecente esclama: “Ah, si! Una tipa vanitosa e troppo orrendamente orgogliosa per stare con un gruppo sfigato come noi si è trascinata al tavolo un biondino alto e muscoloso.” Senti un nodo in gola e hai il bisogno di farle mille domande, ma lei schiarisce la voce e ti anticipa, continuando il discorso: ”Credo di averli poi intravisti salire sul ponte circa dieci minuti fa, mentre noi cambiavamo location. Ora che ci penso, voi due siete tipo identici, anche lui aveva un’espressione annoiata sul volto quando miss gallina ci provava.” Queste affermazioni ti sollevano l’umore e senti che una pietra è stata rimossa dal tuo cuore nel sapere che Bro non sembrava interessato alla ragazza. Tieni a bada l’adrenalina che hai nel sangue e cerchi di sorridere, poiché questo Dio ti ha appena salvato.  “Lui è il mio tutore, o qualcosa del genere. Ora sono un po’ di fretta, ma sappi che ti devo un enorme favore!” Ti congedi con un saluto alla militare e corri di fretta su per le scale, fanculo l’attesa dell’ascensore. A questo punto, anche dei miseri secondi potrebbero essere vitali per la riuscita della missione.
Arrivi ansimante al tredicesimo piano e apri con disinvoltura le porte per l’uscita sul ponte, facendole anche sbattere rumorosamente. Le luci sono spente, riesci a distinguere il pavimento di legno dalla piscina solo grazie alla luna. Oltrepassi le sdraio e alcuni tavolini, osservando in ogni angolo alla ricerca di qualcuno. Stai tremando per il freddo, sta anche piovendo e ti senti le lacrime agli occhi. Sembri un disperato che cerca di scappare da un’orda di zombie.. Ironico. Esci improvvisamente dai tuoi pensieri alla vista di due figure, una di fianco all’altra, seduti sotto ad una tettoia, forse in un tentativo di evitare la pioggia. Non c’è dubbio, quello è Bro con la tipa dai facili costumi.
Decidi di aggirarli dall’altra parte del ponte e nasconderti dietro alle scale che si trovano alla loro destra, incerto su come trascinare via il guardiano da questa situazione.
E se ti fulminasse con lo sguardo, ordinandoti di tornare in camera? E se ti facesse il culo a strisce davanti alla tipa, solo per dimostrare di essere un tutore autoritario?
Oddio, ti sta per esplodere la testa.
Dopo diversi minuti di inferno totale, ti calmi e inizi ad origliare silenziosamente la conversazione. La ragazza è davvero carina, capelli lunghi e neri, acconciati in un modo alquanto ribelle e con un fisico slanciato, non c’è che dire.                                                                                   
“Sai, non sono la tipica ragazza che casca per chiunque..” Lei intona questa frase con un’aria superiore, quasi ti strappa una risata. “.. ma tu mi sei sembrato fin dall’inizio un buon compagno di “giochi”.
Bro rimane con lo sguardo fisso nel vuoto e le risponde con un tono secco e privo di vitalità.
“Oh, onorato di averti dato questa impressione.”
La ragazza fruga nella pushette e rivela un rossetto scurissimo, con cui inizia ad imbrattarsi le labbra. “Ora.. Che ne diresti di rallegrare un poco questa triste pioggia?” Lei non aspetta una risposta e subito si avventa a cavalcioni di Bro, il quale rimane impassibile. Ti da l’impressione di una famelica succuba mangiatrice di uomini, mentre appoggia una mano sull’interno coscia dell’altro e ridacchia aspettando una qualche reazione. Raggiungi il colmo della sopportazione quando vedi che inizia a sbottonare i jeans di tuo fratello.. Ma che diavolo, questa tipa non conosce nulla riguardo i preliminari!
Ti ritrovi con i dubbi di prima, non sai cosa fare e ogni secondo che passa, senti un blocco nel petto che cresce sempre di più e disturba la tua respirazione. Se lui si innamorasse di questa ragazza, le tue vacanze sarebbero rovinate, oltre ai tuoi sentimenti distrutti ovviamente. Non vorresti mai ritrovarti a dover giocare alla bella famigliola, con una madre che probabilmente ti soffocherebbe nel sonno per non avere ragazzini sul groppone. Potrebbe anche gettare il tuo cadavere in mare e chiudere ironicamente il caso. Del tipo, cazzo, morire tra le piume di un cuscino e venire riciclati nella discarica gratuita conosciuta anche come “mare”. Woah, non rubate lo spazio a Dexter, mi raccomando.
Intanto il tempo scorre e la ragazza agisce velocemente e senza ritegno, cosicché ti accorgi troppo tardi che i due si stanno baciando. O almeno, lei sta risucchiando le labbra di Bro, che è ancora immobile come una statua. Ma dettagli.
Perdi la voglia di voler salvare il tuo orgoglio e decidi finalmente di uscire dal nascondiglio. Sistemi gli occhiali perfettamente simmetrici sul viso e, avvicinandoti cautamente alle due figure, fai notare la tua presenza con un candido, ma affranto, “Bro” che ti lasci sfuggire dalle labbra. Lei sussulta e si allontana dall’altro, cercando di negare l’evidenza con un falso sorrisetto. Lui alza lo sguardo e pronuncia il tuo nome di battesimo con un tono distaccato e profondo, quasi volesse punirti con queste violenze psicologiche. Inizialmente abbassi lo sguardo, osservando le gocce d’acqua che si infrangono sul terreno, una situazione che lascia un leggero vantaggio ai sensi di colpa. Tutto così malinconico, sbagliato e fottutamente doloroso. Analizzi un’infinità di scuse per pararti il culo, dalla pipì a letto al killer psicopatico che gira per i corridoi con un coltellino in mano, ma quasi ridi con te stesso per la stupidità di certi pensieri. Sembra passare un sacco di tempo, però in pochi secondi riesci a ribaltare la situazione.
“No, Bro! Non guardarmi così, smettila di pronunciare il mio fottuto nome per intero! Dobbiamo parlarne, davvero..” La tua voce si spezza a metà verso il finale della frase, terminando così il discorso in un misto di balbettii e singhiozzi strozzati. “Ho fatto casino, ho una cazzo di confusione in testa e non riesco a pensare razionalmente, ma.. Puoi aiutarmi, magari un duello mortale potrebbe rimettermi le rotelle a posto! N-no?” Hai appena perso la tua compostezza e stai affrontando il forte impulso di scappare via, gettarti in mare o trovare una stanza segregata, tutto per la tua reputazione. La risposta di Bro peggiora il tuo stato d’animo.
“No, Dave.” Un tono secco, lui si ricompone e si spolvera gli indumenti, lasciando un silenzio glaciale tra una frase e l’altra. “Non ti insegnerò più nulla, visto che vengo sempre ripagato dalla tua ingenuità. Come in questo momento, non vorrei ricordarti la definizione di privacy.” Fortunatamente l’altro non si è avventato sull’argomento “attrazione verso guardiano”, forse perché non ne è al corrente. Queste parole, però, riescono comunque a ferirti profondamente. Le tue lacrime si uniscono alla pioggia, sembrano essere più pesanti quando cadono a terra. La causa di tutta questa discussione vi sta guardando, con uno sguardo confuso e curioso, desiderosa di essere coinvolta. Guardarla ti lascia l’amaro in bocca e una rabbia incontenibile nel petto, tanto che quasi le balzi addosso. Il buon senso ti ferma, così ti dilegui velocemente con la coda fra le gambe, ma non prima di averle sputato un ciccone sulla borsetta.
Non sai cosa sia successo fra i due dopo, ricordi solo di essere ritornato alla tua cabina, accolto dolcemente dalle calde coperte che hanno ascoltato i tuoi successivi lamenti per le rimanenti ore notturne.

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Capitolo 4
*** La benedetta fetta di pizza ***


La mattina seguente trascorre pacificamente, Bro non è in vista e la ragazza della notte precedente è in compagnia di alcune amiche, a ridacchiare e scherzare come se non fosse accaduto nulla. Tu godi della vista del mare attraverso le vetrate del buffet, sgranocchiando delle patatine fritte. Non hai ancora trovato la pizza, o almeno.. La tipa, che hai deciso di rinominare Satana, è seduta in un tavolo verso il fondo, dove si dia il caso ci sia l’altra metà di buffet. Cavolo, nemmeno un giorno su questa bagnarola e ti sei già inimicato qualcuno.
Forse Rose ha davvero ragione: Tu e le donne dovete stare lontani, almeno 25 metri di distanza.

Termini la tua colazione con un bel bicchierone fresco di succo di mela, delizioso da far venire un orgasmo. La cosa entusiasmante è che ne potresti prendere una vagonata intera, visto che è tutto gratis e che per ottenerlo devi solamente premere il pulsantino della macchinetta. Quindi riempi una bottiglia da portare in camera, così, giusto per sfizio.

Nel tragitto per poco non schiacci una bambinetta.. Ma è colpa dei genitori se i mocciosi corrono da tutte le parti senza nemmeno guardare dove vanno!

Dopo esserti scusato ingiustamente, raggiungi finalmente la camera e usi la carta magnetica per aprirla. Con tuo grande stupore, noti ben tre cose allarmanti: primo, i letti sono stati separati. Bhe, questa è una buona notizia. Secondo, Bro sta dormendo nel letto sbagliato, il letto di destra doveva essere tuo visto che hai occupato il corrispondente comodino con la tua roba. Lo lascerai comunque dormire, supponi che abbia trascorso la notte insonne. Bhe, come ultima cosa, ci sono smuppets ovunque, persino dentro alla lampada. Da quando John te l’ha fatto notare, ‘sti pupazzetti ti inquietano più del giudizio divino.

Sulla scrivania c’è anche il suo cappellino, che emana una strana essenza di arbre magique misto a shampoo alla pesca. Lo stringi gelosamente al petto, immergendoti in strani ricordi passati. Tipo quando eri piccolo e non riuscivi a vedere nulla con questa visiera, ma ti ostinavi comunque ad indossarlo quando Bro non lo teneva disperatamente incollato in testa. Eh, bei tempi quelli..

“Che stai facendo?” Senti una mano che ti stringe in una presa mortale, o meglio, cerca di riprendersi il copricapo. Tutto così improvviso da farti sobbalzare contro il comodino. Questo cappello deve essere collegato a Bro attraverso qualche strano marchingegno, visto che percepisce sulla sua stessa pelle i suoi spostamenti.
“Polvere. Stavo pulendo.” Che scusa pessima, siete qui solo da una notte, è tecnicamente impossibile che possa essersi formata polvere. Oltretutto, puliscono la camera quasi ogni giorno.
L’altro ti rivolge uno sguardo incredulo, ma lecito, e alza un sopracciglio; tu nel frattempo appoggi la causa dei problemi e decidi di cambiare argomento, finendo però per sceglierne uno anche peggiore.
“Bhe, mi dispiace per ieri.” Intoni delle scuse sincere, perché, davvero, ti vengono fottutamente dal cuore.
“Non importa, piccoletto.” Lui si stiracchia e decide di alzarsi, cammina senza meta per cinque buoni minuti, fino al momento in cui decide di sgranocchiare dei doritos e sedersi sul divanetto rosso e alquanto duro che occupa ingiustamente due quarti della stanza. Lo prendi come un invito amichevole a chiacchierare, quindi nel giro di qualche secondo ti sei già accomodato in fianco a lui, praticamente appiccicato e con una mano intera nel pacchetto di patatine. Bro non dice nulla, gli occhiali a punta stile anime non lasciano trasparire alcuna emozione. Ne approfitti per chiedere un parere.
“Facciamo una situazione.” Ti schiarisci la voce, lui inclina leggermente la testa per osservarti con la coda dell’occhio. “Tu sei un normale umano, ma provi una certa attrazione verso qualcuno che, moralmente, non dovrebbe stare con te. Cosa faresti?”
Non rilasci dettagli, pensi che una spiegazione del genere sia già abbastanza chiara da decifrare. Vuoi solo avere la sua opinione, lasciare che lui ti aiuti a recuperare il buon senso, per poter tornare alle solite giornate noiose e senza pensieri.
La sua risposta non è affatto ciò che ti aspettavi. “Gli parlerei, farsi queste seghe mentali non ti porterà a nulla. Anche se non capisco a quale amore moralmente sbagliato tu ti stia riferendo.”
Caspita, ti sembrava di essere stato abbastanza esplicito. Provi ad aggiungere altre frecciatine.
“Ma se avessi già provato a parlargliene? Magari codesta persona è sempre con la testa che viaggia per altri pianeti, forse non si accorge mai che QUALCUNO sta tentando di avere una conversazione normale per una buona volta!” Noti di esserti scaldato un po’ troppo, così torni a mangiare normalmente gli stuzzichini senza pressarlo troppo per avere un parere. Purtroppo arriva dopo poco, una risposta degna di Nobel per “il ragazzo con le fette di salame più spesse sugli occhi”
“Ero a conoscenza del fatto che John fosse un idiota, ma non pensavo fosse così tanto idiota.” Porcaccia la miseria, mai una gioia nella tua vita. La tua espressione non lascia trasparire nulla, ma dentro di te impervia una grande battaglia di draghi e arcieri assatanati.
“Comunque essere omosessuali non è moralmente sbagliato.” Questo peggiora la situazione, non pensavi fosse così evidente il tuo orientamento sessuale. Bhe, un punto a Striderverde, almeno sai che non ha nulla contro ciò.
“Non è quella la problematica di cui intendevo parlare! E’ che credo di-“
Tum tum tum, la segnaletica navale si attiva e una signora inizia a ripetere le stesse cose più volte, in varie lingue. “Si avvisano i gentili passeggieri che a breve si svolgerà, presso la sala teatro, la seconda prova di emergenza per coloro che non sono riusciti a partecipare alla precedente. Si prega lor signori di portare con sé la propria tessera di riconoscimento. Una sanzione verrà inflitta ai non presenti, ricordiamo che la sicurezza è la nostra prima priorità.” Non sapevi nemmeno dell’esistenza di questa sottospecie di riunione. Ma sembra importante, hanno anche parlato di sanzioni, Bro ha già abbandonato il comodo divano per dirigersi al luogo d’incontro. Non ha nemmeno mostrato un pizzico di curiosità per i problemi che affliggono il suo fratellino!
Ti lasci sfuggire un sospiro insoddisfatto, lui riesce quasi a leggerti nella mente e si volta per arruffarti i capelli.
“Ne riparleremo dopo, piccoletto.”



La presentazione dei piani di emergenza si rivela essere una pacca assurda, soprattutto perché l’illustratrice ripete ogni singola frase in almeno 5 diverse lingue, così da metterci più di un’ora e mezza per concludere tutto il discorso. Tu e tuo fratello, da bravi Strider, vi fate già una certa fama tra i passeggeri, soprattutto perché uno dei due inizia a russare fragorosamente dopo soli 20 minuti. Tra la folla riconosci anche la ragazzina che ti aveva indicato la via la notte precedente. Accenni un saluto, ma lei sembra troppo occupata a mangiarsi le unghie con lo sguardo perso nel vuoto.  
La scocciatura si conclude con un progetto su power point così banale che sembra uno di quei lavoretti che fanno i bambini alle elementari. Voi due vi separate di nuovo, ma questa volta non hai nulla di cui preoccuparti: Bro è sicuramente diretto al ristorante del quarto piano, si è anche portato dietro i coupon per le bottiglie di acqua gratis. Prima di andarsene è rimasto per qualche minuto a guardare verso la tua direzione, come se volesse invogliarti ad unirti a lui. Preferisci non fare scenate o avere la cena sullo stomaco, quindi lo saluti con un gesto e ti imbuchi nell’ascensore, procedendo verso la vostra stanza.

Non hai progetti per la serata, l’altro Strider ha una riunione con alcuni membri del suo club, quindi non ci sarà bisogno di controllarlo. Pensi che forse sia il caso di sgattaiolare verso la famosa fetta di pizza che attendi da quando sei salito sulla bagnarola. Prima però, ne approfitti per farti una doccia e iniziare a disfare la tua valigia, giusto perché sei stufo di inciampare ogni volta tra le sue rotelle.
Finite le varie operazioni, scatti veloce al dodicesimo piano e inizi ad osservare ogni singolo elemento del buffet con sguardo famelico e assetato di cibo. I camerieri fanno finta di nulla, probabilmente non è la prima volta che vedono un elemento del genere.
Arrivato verso il fondo, la tua espressione si rasserena e le tue mani, quasi con volontà propria, si avvicinano ad una candida e apparentemente deliziosa fetta di margherita. Non hai neanche il tempo per trovare un posto a sedere, che ormai la fetta è già sparita. Nulla da dire, morbida e croccante allo stesso tempo, una fantasia per il palato.
Desideroso di riempirti lo stomaco, ritorni a fare il bis, ma stavolta ti accomodi all’esterno, su una delle sdraio a bordo piscina. Ormai è sera, ma il mare è tranquillo, il cielo è sereno e la leggera brezza condisce il tutto, rendendo l’atmosfera ancora più rilassante. Finita la “cena”, sonnecchi per un buon quarto d’ora, fino a quando non senti degli schiamazzi provenire da lontano.
Inizialmente non ci fai caso, poi però noti la familiarità di una certa voce. Purtroppo riesci ad identificarla troppo tardi: sembrerebbe la ragazza che stava con Bro la sera prima, insieme a qualche amico.
I tuoi sospetti vengono confermati appena apri gli occhi e te li ritrovi davanti. Non hai neanche il tempo di renderti conto della situazione, che ti ritrovi faccia a faccia con un tizio dai capelli strambi, pieno di cicatrici in viso e con due occhi così inquietanti da sembrare un drogato impazzito. Questo ti stringe il colletto e ti alita addosso, iniziando a parlarti con qualche strano accento da fattone.
“Senti, frocetto con il complesso del fratellone, la faccio breve. Se osi ancora infastidire la mia compagna, ti lancio in fondo al mare a suon di pedate nel culo.”
Wow, le tipiche frasi che usano i prepotenti per farsi fighi in un gruppo. Purtroppo il suo desiderio di apparire forte davanti agli altri si spinge oltre, non hai nemmeno il tempo di ribattere che ti arriva un destro dritto in faccia. Ti accasci sul freddo pavimento, cercando di non rotolare verso la piscina. Il dolore è fortissimo, ma non dici nulla e soffri in silenzio, quasi alleviandoti quando vedi il tizio allontanarsi. Canti vittoria troppo presto, infatti i suoi altri innumerevoli compagni ti donano alcune pedate e sghignazzano, seguendo l’esempio del loro capo.
“Ora vai pure a raccontarlo a mammina.. Sappi che non ci impiego molto a trascinare via il tuo fratellone utilizzando alcune ragazze.” Questa frase finale ti ferisce ancor più di tutte le altre violenze fisiche, quasi da lasciarti senza fiato. Rimani qualche minuto disteso a riflettere e a cotonare con il bordo della maglietta il sangue che perdi da naso e denti.
Al ritorno in cabina, hai una faccia più che sconvolta, ma fortunatamente Bro non è ancora rientrato. Ne approfitti per guardarti allo specchio e farti mille domande, poi ti tranquillizzi vedendo che gli occhiali sono ancora intatti. Almeno quello.
Non sapresti come spiegare a Bro l’accaduto, anche perché non vorresti vederlo tra le mani di una donna manipolatrice inviata da quel tizio. Purtroppo il tuo viso non ne vuole proprio sapere di rimanere a tacere, infatti un occhio inizia ad assumere un colore grigiastro, mentre le guance rossastre non osano tornare al loro colore naturale.
Hai anche sporcato la tua maglietta preferita, non hai sinceramente le forze per pensare a come sistemarla. Quindi raccatti una camicia di Bro dal pavimento e la sostituisci con la tua, buttandoti poi subito nel letto. Non impieghi parecchio tempo ad addormentarti, ma non passa molto che subito ti svegli a causa del trambusto di tuo fratello. Il solito.

Lui entra, accende noncurante la luce e, mentre si toglie le scarpe, rivolge lo sguardo verso di te. La sua impassibilità viene subito turbata.

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