QUESTIONE DI ARMONIE di aleale00 (/viewuser.php?uid=105675)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAFFE', TORTE DI MELE ED EQUIVOCI ***
Capitolo 2: *** 2 - Ladies and Gentlemen ***
Capitolo 3: *** 3- SORPRESE E SEGRETI ***
Capitolo 4: *** 4 - FIDANZATI (?) ED EX FIDANZATI ***
Capitolo 5: *** 5- PIU' BUCHI NERI CHE RIVELAZIONI ***
Capitolo 6: *** 6- IL FIGLIO DEGLI ALIENI ***
Capitolo 7: *** 7 - QUESTIONE DI FIDUCIA ***
Capitolo 8: *** 8 - QUESTIONE DI PAURE ***
Capitolo 9: *** 9 - AVANTI O INDIETRO ***
Capitolo 10: *** 10 - INCONTRI E SCONTRI ***
Capitolo 11: *** 11 - SPECIALI O IMPERFETTI ***
Capitolo 12: *** 12 - CORAGGIO E PAURE ***
Capitolo 13: *** 13- IL RE DEI TESTARDI ***
Capitolo 1 *** CAFFE', TORTE DI MELE ED EQUIVOCI ***
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capitolo 1
Ciao
a tutti, non aspettatevi cose altamente dense di significati
stavolta. Sono in modalità vacanze/leggerezza estiva.
Non
conosco i Muse, non voglio offendere nessuno e allora…buon
divertimento
I motivi per cui
Le Flaveur è
considerato uno dei bistrot più gradevoli di Nizza sono
davvero tanti, l’ottima
cucina, una carta dei vini A-List, la tranquillità del
posto, la cortesia del
personale e la Tarte Tatin migliore del pianeta, peccato che quella
Domic la
poteva solo annusare per via della sua ormai arcinota allergia alle
mele, ma
dal profumo doveva essere davvero ultraterrena.
Purtroppo aveva
scoperto il locale
solo di recente, ci era stato con un amico uno degli ultimi week end
che aveva
passato in Costa Azzurra e proprio non riusciva a capacitarsi di come
mai fino
ad allora nemmeno sapeva della sua esistenza. Ad ogni modo non lo aveva
più
mollato ed era il motivo principale per cui tutto il suo gruppetto di
ospiti,
stava seduto a fare colazione sulla veranda coperta da una pergola di
glicine godendosi
la brezza mattutina e la vista mozzafiato sul mare, tanto per citare un
altro
dei motivi che fanno del Le Flaveur un posto incantevole.
-Allora ragazzi
cosa vi porto stamane?
–La solita ragazza dalla coda di cavallo bionda, blocco per
le ordinazioni in
mano, li aveva abbracciati in un l’occhiata circolare,
cercando di essere il
più professionale possibile e non era facilissimo
perché un pochino le veniva
da ridere. Se avesse dovuto usare un termine per definirli avrebbe
usato
proprio quello “Divertenti” e non è
l’aggettivo che attribuiresti di solito
dalle rockstar di fama internazionale.
In
realtà poteva scrivere le ordinazioni
ad occhi chiusi, perché al quarto giorno consecutivo che si
presentavano a fare
colazione aveva imparato i gusti di tutti.
Un croissant, un
cappuccino, un succo
d’arancia per Bellamy e anche una fetta di tarte tatin tanto
per tormentare il
batterista, croissant e cappuccino per Kirk, pancakes marmellata di
fragole e
spremuta per Dom Anderson, il tutto condito da piccoli battibecchi e
frecciatine. Mancava solo uno e la biondina se ne stava ancora in piedi
ad
aspettare un po’ indecisa su da farsi. Aveva lanciato un’occhiata
eloquente a Matt Bellamy chiedendo
implicitamente aiuto, perché il suo batterista era
letteralmente spalmato sul
tavolo, privo di vita, faccia schiacciata sul braccio allungato davanti
a lui e
lei non poteva certo permettersi di disturbarlo.
-Siete a posto
così? – aveva azzardato
-Dom…Dom
…svegliati dai! – una
gomitata tutt’altro
che delicata
sferrata dal suo compagno di bad colpì le costole del
biondo, provocando
come reazione un grugnito di disappunto. Lo sforzo per stare seri
stavolta era
stato decisamente più impegnativo.
-Sappiamo tutti
che ti piace farti
desiderare, ma questa…splendida ragazza non può
stare qui tutto il giorno ad
aspettare te! – “Dei del cielo! Splendida
Ragazza!!!” L’ammirazione
con cui gli occhi del leader dei
Muse si erano posati su di lei, per sua fortuna coperti da un paio di
Ray Ban,
l’avevano appena messa per l’ennesima volta in
imbarazzo, era quasi sicura di
essere arrossita a giudicare dal calore che sentiva crescere sul viso,
quegli
occhi erano uno dei motivi per cui preferiva proprio evitarlo.
Matthew
del resto aveva scelto accuratamente
le parole pronunciandole con un tono di cui definire i confine tra
l’ironico e
il cavalleresco sarebbe stato davvero difficile, si era persino
abbassato, no
alzato sul naso per un attimo i Ray Ban rossi che non mollava
praticamente mai.
Lei, la ragazza
in questione alzò gli
occhi al cielo
leggermente annoiata,
prima di ricomporsi in tutta la sua professionale
cordialità, sorriso stampato
sulle labbra compreso, dondolandosi leggermente sulle caviglie, punta
della
penna appoggiata al blocchetto per le ordinazioni in segno di contenuta
impazienza.
Non era certo il
primo maschio
mediamente famoso che entrava nel modaiolo Bistrot di Nizza in cui lei
lavorava
ogni estate da quando aveva 16 anni, ed era sufficientemente temprata
agli
atteggiamenti strani o eccentrici delle celebrities, ma il gruppetto
che faceva
colazione li ogni mattina da inizio settimana era come dire,
“diverso?!”
Intanto il
biondino aveva aperto gli
occhi con quello che era sembrato uno sforzo sovrumano ancora con la
testa appoggiata
al braccio allungato sul tavolo, e guardandola dal basso verso
l’alto un po’
stranito aveva pronunciato le fatidiche parole
-Caffè!
Litri e litri di caffè! – in
modo a dir poco drammatico, prima di ripiombare nel suo stato semicomatoso. Idiota! Ce ne
voleva di pazienza
con quelli!
-Perfetto !
– Come perdere tempo con
un’ordinazione!!! La ragazza aveva girato sui tacchi
scrollando leggermente il
capo e un sorrisino divertito che gli spuntava all’angolo
delle labbra.
Lei lo sapeva
eccome chi erano i Muse
e la cosa la metteva un filino in imbarazzo.
Per quel poco
che ci aveva avuto a
che fare trovava Matthew un filino arrogante, certo era gentile ed
educato, ma
non sapevi mai quando scherzava e quando faceva sul serio e lei aveva
sempre la
sgradevole sensazione di essere presa in giro, doveva essere un
rompicoglioni
da manuale!
Poi
c’era…Tom Kirk ,bonaccione, con
la sua aria da perfetto gentleman inglese e un umorismo irresistibile
finiva
sempre per farla ridere, il tizio brizolato
doveva essere il tour manager , e infine “Mr.
non disturbatemi sto
dormendo sul tavolo” la vera rockstar del gruppo.
-Matt , volevo
solo ricordarti che
sotto una certa età è pedofilia! – Un
coretto di risolini aveva seguito l’osservazione di Tom che
non era riuscito a
fare a meno di notare come gli occhi del cantante, occhiali ancora
appoggiati
alla punta del naso, fossero rimasti impigliati al leggero ondeggiare
dei
fianchi della ragazza, per scendere alle gambe snelle ed abbronzate che
uscivano dalla gonna a tubino nera appena sotto il ginocchio,
enfatizzate dallo
spacco lungo quanto bastava a dare un tocco femminile e leggermente
sexy alla
divisa del locale.
Il moro fece
spallucce indifferente
senza togliere lo sguardo di dosso alla ragazza, ma riposizionando gli
occhiali
al loro posto
-E’
maggiorenne immagino… può
bastare! – aveva detto con un cinismo tipicamente maschile
-Bells a volte
fai schifo! – Avevano
riso tutti tranne il biondo ancora addormentato.
Non che avesse
torto, si era detto
Tom, la ragazzina era davvero incantevole con quel faccino fresco dal
trucco
quasi invisibile, due splendidi occhi blu e i capelli di un castano
chiarissimo
striato di biondo, li portava sempre raccolti in una coda che le
arrivava a
metà della schiena, o arrotolati in uno stretto chignon, ma
era decisamente
troppo giovane…poteva avere 20 anni si e no se la vista non
lo ingannava.
-Vicky hai fatto colpo! I tizi
stanno guardando te! –
Lei aveva
sbuffato ostentando
indifferenza facendo spallucce, degnando appena il collega a cui aveva
consegnato la lista delle ordinazioni di uno sguardo annoiato, li aveva
sentiti
anche lei i risolini degli idioti, gli occhi del cantante addosso la
mettevano
a disagio anche sotto i Ray Ban scuri e lei non l’avrebbe mai
ammesso nemmeno
sotto tortura.
Matthew Bellamy
non era bello,
insomma non sicuramente uno di quei tipi che ti giri a guardare per
strada o
che noti immediatamente, e al Bistrot di ragazzi degni della copertina
di un
giornale ne entravano eccome, ma a
guardarlo
bene però non era nemmeno poi così malaccio, e
non era per le gambette secche
che uscivano dai bermuda troppo larghi, l’accenno di
pancetta,il viso spigoloso
e il dente leggermente accavallato che rendeva il sorriso un filino
disarmonico
…No, c’era qualcosa nell’insieme che ti
colpiva, gli occhi di sicuro, quelli si
e quel modo di guardarti che ti faceva domandare
“Chissà che cosa pensa sul
serio questo?!” , mettevano Vicky a disagio anche solo se
doveva elencare
quanti tipi di torta c’erano per colazione, o magari era il
modo in cui si
passava le mani tra i capelli quando rideva. Maledizione!
Ad ogni modo il
locale era pieno e
lei doveva lavorare, non aveva tempo da sprecare con il gruppetto di
perdigiorno in vacanza seduti in veranda, loro invece si che avevano
tutto il
tempo di godersi il mare e la splendida giornata!
-Buona
fortuna! – le aveva augurato Jacques, da
dietro il bancone, facendole l’occhiolino con un sorriso
ironico, quando cinque
minuti più tardi le aveva consegnato un vassoio stracolmo
con l’abbondante
colazione dei Muse.
-Perché non vai tu al
tavolo qualche
volta! – Vicky era stata leggermente acida e il biondino
dall’altra parte del
banco non aveva fatto che ridere ribattendo un semplice
-Sei di turno tu oggi cherie! E io
non
ho neppure lontanamente il tuo fascino! –
“Stronzo” era riuscita solo a pensare
lei, un altro di quelli che non fanno altro che divertirsi delle
disgrazie
altrui, ma stava già posando con attenzione le ordinazioni
davanti ai suoi
clienti “preferiti”, accolta da una serie
“grazie” e sorrisini di rito.
Sul vassoio era rimasta solo la cup
di
caffè extra large del batterista versione
bell’addormentato, chissà come
diavolo aveva passato la notte l’imbecille per ridursi ad un
simile stato
larvale
-Dom è arrivato il
caffè, ti vuoi tirare
su per favore! – Vicky guardò Matthew con
gratitudine, mentre al solito il
gruppetto di perdeva in battute cattivelle a carico del loro socio
-Grazie tesoro mi hai appena
salvato la
vita!- Che invece l’aveva ricompensata con un sorriso
assonnato e incantevole.
“Salvato la vita?” Non esageriamo! Dominic per come
la pensava lei, era
decisamente più carino e gradevole della compagnia, in tutti
i sensi.
Lei si era chinata giusto quello
che
bastava per prendere la tazza dal vassoio, cercando di ignorare gli
occhi del
biondo nella scollatura “Non dormiva l’idiota due
secondi fa’?” e….ooops
NO! NO E POI NO!
La tazza di caffè si era
rovesciata sul
vassoio e il suo contenuto colava dalla maglietta modaiola del
batterista
DIO CHE DISATRO! Pochi secondi di
stasi
prima della tempesta! Bellamy che rideva come un indemoniato con una
tonalità
così acuta da richiamare gli sguardi curiosi e divertiti di
tutto il locale e gli
altri
l’avevano seguivano a ruota. CHE IMBARAZZO!
-Ah Ah Dommy ti sei svegliato
adesso?-
-Proprio bello il nuovo art work
stampato sulla maglia! Perché non lo proponi per il
merchandising del nuovo
tour!!!-
-Ma quella maglia non era un regalo
supermodella con cui sei uscito ieri sera??! –
E Vicky? Lei se ne stava immobile,
senza
respirare, con le mani sul viso un O silenzioso
stampato sulle labbra senza riuscire bene a capacitarsi di
come era
potuto succedere un disastro simile. Prese un respiro enorme cercando
di
trovare il coraggio per fronteggiare il biondino dei MUSE. Merda!
-Scusa…scusa…io
non…io non so davvero com’è
potuto succedere…- le mani che tremavano catapultate verso i
tovaglioli di
carta al centro del tavolo, per cercare di tamponare il disastro
-No…no, non è
niente!…lascia perdere! –
Anche Dominic aveva le mani avanti e gli occhi che intimavano
chiaramente di
non toccarlo, combattuto tra l’irritazione che non riusciva
suo malgrado a
nascondere e la necessità di essere gentile ed educato.
Merda!
-Scusami io…non so
davvero…- ora era in
piedi anche lui e cercava di asciugare la maglia come meglio poteva.
Ovviamente
le disgrazie quando devono colpire colpiscono fino in fondo visto che
era la
maglia che gli aveva appena portato dalla sfilata di Philipp Plein
Sarah Keller
la modella più fotografata dell’anno, aka la
ragazza che lo aveva ridotto ad
una larva umana e i suoi amici potevano anche fare gli spiritosi a
riguardo, ma
avrebbero pagato oro per essere al suo posto!
-Lascia
stare non è nulla sul serio!
E’…è solo una maglietta….-
“certo
è solo una maglietta…” aveva pure
provato a
sorridere poco convinto, operando una sorta di training autogeno per
auto
convincersi, prima
di mormorare un
confuso – Scusate… – e dileguarsi verso
il bagno
Per Vicky a quel punto
l’umiliazione era
troppo grossa, non aveva nemmeno osato guardare in faccia nessuno dei
componenti del gruppetto che ancora ridevano senza pudore, men che meno
Bellamy, le guancie in fiamme e le mani che tremavano cercò
di ripulire velocemente
il caffè dal tavolo e dalla poltroncina e dopo essersi
scusata per la
milionesima volta, sparì alla svelta farsi rifare il
caffè del batterista, non voleva
rimanere lì un secondo di più!
Dio che figuraccia! Non le era mai
successa una cosa del genere, mai, nemmeno quando aveva 16 anni e
tremava al
pensiero di portare due bicchieri su un vassoio, di fare una figura
grossolana
come quella. Cercò di calmarsi e ripercorrere la dinamica
dell’azione…aveva sollevato
il vassoio, preso la mug, fatto un passo avanti e poi si era
sbilanciata
leggermente inciampando in qualcosa che lei non aveva visto, la gamba
del
tavolo? No non poteva essere la gamba del tavolo, in un tavolo rotondo
la gamba
sta al centro e … piuttosto la gamba di … AH! IL
BASTARDO!
-Vic che diavolo combini! Con
quelli
poi! – Jacques occhi spalancati aveva seguito preoccupato la
scena da dietro il
bancone
-Ora chi lo sente
André!? – si era
girato a dare un’occhiata all’uomo abbronzatissimo
sui quaranta che stava
andando verso di loro e che era chiaramente il responsabile del locale.
Merda!
-Bellamy mi ha fatto lo sgambetto!
– sibilò
lei ancora paonazza, occhieggiando appena il collega
-COSA??? Sei impazzita? Non puoi
accusarlo di…- ma la ragazza non era riuscita a rispondere
-Che succede qui?- Andrè
guardava
entrambi con aria interrogativa ed era lo sguardo del tribunale
dell’inquisizione. Da quando c’era lui a dirigere
il locale, non era più
ammessa la minima distrazione da parte di nessuno del personale e
lavorare
sotto pressione non faceva bene a nessuno.
-Nulla Vic ha solo rovesciato il
caffè
ad un tavolo…- Jacques solidale, aveva cercato di
minimizzare mentre la ragazza
si ricomponeva, ma il loro capo proprio in quell’istante
realizzò di quale
tavolo si trattava guardando
prima Vicky
poi i diretti interessati con aria intransigente
-Victoria con te ne parliamo dopo!
– lei
sospirò scuotendo il capo sconsolata, voleva solo prendere
una pala e
sotterrarsi, Andrè si stava già scusando con Mr.
Howard per l’accaduto
-Sei sicura ? – le chiese
Jacques
sottovoce rifacendo il caffè
Lei annuì girata di
schiena indaffarata
a fare non si sa bene cosa, non voleva proprio vedere cosa stava
succedendo a
quel tavolo.
-Sì…sono
sicura che l’ha fatto apposta
il bastardo! – questa volta l’amico non
replicò
-lo porto io il caffè!
– disse invece
con un sorrisino divertito
-Victoria questa è la
stronzata più
grossa che io abbia mai sentito per tentare di giustificarti…
-Ma…- Andrè
non lasciò parlare
-Tu hai presente chi sono quelli?
Non è
bello che gente come “quella” vada in giro a dire
che si sono trovati male nel
nostro locale perché una cameriera incapace ha rovesciato
loro il caffè
addosso!-
-Ma ti dico che non è
stata colpa mia!
Bellamy ha allungato la gamba di proposito, sono sicura che voleva fare
uno
scherzo a quell’idiota addormentato del suo batterista
e…-
-Ehrm…scusate…-
Victoria e André si
girarono contemporaneamente trovandosi davanti a sorpresa due occhietti
azzurri
e vigili.
-Posso pagare? – chiese gentilmente, la
conversazione era in francese
e lui aveva capito davvero poco a parte il suo nome, ma era chiaro che
la
ragazza era sotto accusa. Vichy si dileguò in un secondo
mettendosi a infilare
i bicchieri nella lavastoviglie, qualsiasi cosa era meglio che dover
fronteggiare lo stronzo che aveva davanti, l’umiliazione si
era tramutata in
rabbia
-No, no,no… Mr. Bellamy
siete nostri
ospiti ovviamente…mi scuso ancora per il
disagio…e la prego dica a Mr. Howard
di mandarmi il conto della lavanderia! -
“Il disagio?”
Vicky alzò gli occhi al
cielo. Le veniva da vomitare a pensarci, il suo capo era un bastardo
arrogante
e Mr. Bellamy uno sbruffone. Che schifo!
-Assolutamente no! Non è
successo nulla!
Che sarà mai una macchia di caffè su una
maglietta!! – Matt rideva sicuro di sé
-Questi sono per….- Il
dito indice e il
mento del musicista avevano indicato una traettoria ben precisa
-Victoria?!- lo
aiutò Andrè un po’ stupito e vagamente
contrariato seguendo la direzione del mento di Bellamy, il cantante in mano aveva
una banconota da
cento euro.
L’attimo di silenzio che
seguì quella
che era chiaramente la tacita ammissione di colpa della Rockstar fu
quasi
imbarazzante.
Due secondi dopo Vicky che aveva
seguito
la scena con la coda dell’occhio, si stava asciugando le mani
nel grembiule
davanti al cantante, l’autocontrollo momentaneamente messo in
archivio. Chi si
credeva di essere quello lì…
Sollevò lo sguardo
incenerita dagli
occhi più azzurri che siano mai stati creati che ora
brillavano davanti a lei
senza filtri nella luce del sole del mattino, per poi riabbassarli
subito quasi
infastidita da tanto luccicare. Che spreco inutile due occhi
così intensi su
una creatura un po’ sgraziata e così arrogante.
Tuttavia qualcosa nella retro
della sua mente le fece pensare che bastavano quelli e il modo che
aveva di
usarli per far cadere le donne di tutto il mondo ai suoi piedi, senza
nemmeno
considerare la chitarra e la voce! Un branco di cieche e
stupide…poverine!!!
-Mr. Bellamy non disturbarti,
è stato un
piacere, se me lo chiedevi gentilmente lo potevo fare anche gratis di
tirare
addosso il caffè al tuo batterista!- Chiara concisa ed
essenziale, braccia
incrociate, broncio e aria di sfida . Col suo capo avrebbe fatto i
conti dopo
era certo, ma almeno si stava prendendo la sua piccola rivincita.
Lui annuì colto di sorpresa,
scontrandosi con un enorme
paio di occhi blu. Evidentemente ne aveva di carattere la ragazzina e aveva anche un accento
inglese perfetto.
-Come vuoi! – lei se ne
stava lì rigida
ed orgogliosa così Matt aveva diplomaticamente ritirato la
banconota avvertendo
il fatto che l’aveva
presa come una
provocazione bella e buona, se non addirittura un’offesa,
forse se non ci fosse
stato il suo capo lì a guardare la scena le avrebbe chiesto
scusa e avrebbe
provato a farla ridere dell’accaduto si sentiva un filino in
colpa dopo tutto,
invece le aveva fatto l’occhiolino ridacchiando.
-Ciao Vic…a domani
allora! – per poi tornare
verso i suoi amici.
Lei lo aveva seguito con lo sguardo
tra
l’offeso e l’incredulo quel secondo in
più che aveva consentito a Matt di
girarsi ricatturare il suo sguardo a tradimento e mimare un
-Scusami… mi spiace!
– solo con le
labbra
-Cento euro di mancia e tu li hai
rifiutati!! – Sarah era letteralmente scossa dalle risate,
buttata sull’enorme
letto in ferro battuto dal copriletto di cotone a fiori provenzali
dalle
tonalità solari che sembravano quasi un tutt’uno
con la sua abbronzatura.
-Come fai a trovare la cosa
divertente? Chi
si crede di essere quello?! E’
uno
stronzetto presuntuoso che si è preso gioco di me e del suo
batterista! Non è
che essere Matt Bellamy dei Muse lo autorizzi a comportarsi come cavolo
vuole!–
Victoria short e canottiera se ne stava appoggiata alla cassettiera di
fine
800, broncio e braccia conserte e sua cugina non riusciva proprio a
smettere di
ridere
-I cento euro glieli potevi anche
fregare…giusto per il disturbo, non credo che per Bellamy
facciano la
differenza…
-Non è quello il punto!
– come faceva
Sarah a non capire che era una questione di dignità e di
principio. Erano più
legate di due sorelle, ma lei aveva sempre avuto un modo diverso di
percepire
la vita, molto più facile e leggero. Del resto quando a
vent’anni sei già una
delle modelle più pagate del Regno Unito, la prospettiva
delle cose cambia
leggermente
-Quando sei arrivata? –
aveva chiesto
cambiando discorso
-Ieri sera, ma avevo un
appuntamento! –
gli occhi Sarah scintillavano in modo malizioso
-Mmm… chi è
stavolta? Il figlio di uno
sceicco? Un magnate della finanza? No…no aspetta
l’ultimo rampollo di una
famiglia nobile in via di estinzione?! – Vicky gironzolava
per la stanza
canzonando sua cugina per l’entusiasmo con cui gli parlava di
solito del suo
“ultimo incontro” che veniva regolarmente
rimpiazzato alla svelta da qualcuno
decisamente più Cool, Vip, o semplicemente con una carta di
credito più
scintillante del platino o lo yacht più lussuoso che si
potesse immaginare.
Come risposta invece ne ebbe solo
un
sorriso enigmatico e un sospiro profondo.
-Te lo farò conoscere!
– promise con
aria un pochino sognante a cui Vic rispose alzando gli occhi al cielo.
Sua
cugina non sarebbe mai cambiata.
-La nonna
dov’è? – Passavano l’estate da
quando erano bambine nella casa della nonna paterna a Nizza e anche se ormai con i
rispettivi impegni
lavorativi non ci potevano più stare da giugno a settembre,
quello era sempre
il quartier generale delle loro vacanze.
-Ha detto che usciva per andare a
giocare
a carte… , in realtà credo avesse appuntamento
con quel signore che porta tutti
i giorni a passeggio il bassotto sul lungo mare!-
Avevano riso entrambe, la
vitalità della
nonna era sorprendente
-Sono distrutta! – Si
lamentò Vicky
gettandosi sul letto a pancia in su a fianco alla cugina
-Tua nonna è
più brillante di te ne
rendi conto?!-
-Il lavoro al Bistrot è
massacrante! E
oggi è stata una giornata da cancellare dal calendario!
– non era da lei
lamentarsi,era quasi sempre stato più un divertimento che un
lavoro, una scusa
per conoscere gente e portare a
casa qualche soldino in più, ma quell’estate la
cosa le pesava in modo
particolare e da quando
c’era Andrè a
dirigere il locale era diventato tutto più difficile.
-Vic non ti obbliga
nessuno…- la cugina
si era seduta di colpo sul letto con un’espressione e seria
mentre i capelli
folti e biondissimi le ricadevano in una cascato d’oro sulle
spalle
-Sai bene che i soldi mi
servono…le
lezioni …-
-Vic perché non vieni
all’agenzia a fare
un provino, sono sicura che ti prenderebbero, non lo devi mica fare di
lavoro,
un servizio fotografico ogni tanto, potresti evitare di sgobbare a
questo modo
e concentrarti sul resto.-
Sarah glielo aveva proposto 1000
volte,
ma non era il tipo di lavoro a cui si sentiva portata e soprattutto non
era il
tipo di vita che la attirava.
Sospirò sconsolata tanto
per far capire
alla cugina che non aveva alcuna possibilità di convincerla.
-Ok, allora usciamo e vediamo di
lasciarci alle spalle la giornataccia! – propose in risposta
l’altra.
-No sono stanca! –
Victoria si stava
lamentando di nuovo stiracchiandosi sul
letto
-Ma non puoi essere stanca ti devo
assolutamente
far conoscere D… - la ragazza si bloccò con la
mano sulla bocca, se avesse
detto a sua cugina che aveva un mezzo intrigo con Dominic Howard non
avrebbe
mai accettato di uscire con lei.
-…
volevo dire la mia nuova conquista! E poi devi pur
ricominciare ad avere
una vita “normale”…sono passati sei
mesi…- si corresse velocemente
-Gesù Sarah!!! Non ne
voglio più parlare
ti prego! – L’argomento tabù non andava
minimamente citato, poteva solo
peggiorare le cose. Cercò di spostare velocemente il
discorso anche se aveva
già lo stomaco stretto dall’ansia, aveva tutti
addosso, tutti che le facevano
pressione, per il suo bene certo, ma lei voleva solo essere lasciata in
pace.
-Non dirmi che lo conosco il tuo
Mr.X ?
- aveva replicato colta da un dubbio improvviso
-Lo vedrai! Una sorpresa!!
– Sarah
improvvisamente era un uragano, si era messa a frugare freneticamente
nel
trolley aperto in un angolo sotto gli occhi curiosi della cugina
-E poi… - disse
scaravoltandone quasi
tutto il contenuto in terra con poca cura – Ti ho portato
questo! – in mano
aveva un vestito rosso da favola e sul viso un sorriso da far perdere i
sensi
ad un santo.
Vic si rianimò quasi di
colpo con la
stoffa morbida e preziosa dell’abito tra le mani
-Stai scherzando! Io non posso
mettermi
questo vestito, dove l’hai preso? – la ragazza era
semisvenuta solo a guardare
la firma impressa sull’etichetta, ma era già
davanti allo specchio a vedere che
impressione poteva fare solo drappeggiandoselo addosso.
-Naaa, ricordo
dell’ultima sfilata e poi
ti sta sicuramente meglio che a me,
sono
troppo alta e troppo grassa per quell’abito! – il
concetto di grassa di sua
cugina poteva fare la differenza tra la 38 e la 40 ovvio.
-Posso almeno sapere dove andiamo?
–
Chiese quasi ingenuamente improvvisamente allettata dall’idea
di uscire, magari
poteva annegare i suoi dispiaceri in una dose di alcol terapeutico.
-Ad una festa a casa del mio
strepitoso
ragazzo!!! – Già, “la festa del suo
strepitoso nuovo ragazzo!” per Sarah era
sempre tutto dato per scontato.
La proprietà davanti a
cui le aveva
appena scaricate il taxi, non era esattamente l’immenso
villone extralusso che si aspettava
Victoria, ma era
pur sempre una villa di tutto rispetto e le auto parcheggiate nel
piazzale
antistante davano un’idea del portafoglio degli invitati.
-Wow! –
esclamò dando un’occhiata alla
location davvero mozzafiato a strapiombo sul mare, seminascosta da
ulivi e pini
marittimi.
- Si tratta bene il tuo amichetto!-
Sarah
sorrise con un alzata di spalle,
lasciando la mancia all’autista, il fatto che la cugina
apprezzasse la
tranquillizzava un pochino.
Vicky intanto si guadava intorno
leggermente a disagio, non era assolutamente il tipo di feste che era
abituata
a frequentare e qualcosa nella sua mente continuava a suggerirle che
sarebbe
stato più saggio rifiutarsi di accompagnare la cugina.
Davanti all’ingresso
c’erano due ragazze, bionde e perfette che
sembravano appena uscite da una rivista di moda, short di
jeans e
svolazzanti camicioni a fiori molto peace & love, impegnate a
distribuire
sorrisi e coroncine
di fiori da mettere
sul capo a tutti gli ospiti. Anche sua cugina sembrava appena uscita
dalle
pagine di uno dei giornali per cui si faceva fotografare,
l’abito color cipria
armonizzava totalmente col suo incarnato, le scivolava morbido fino ai
piedi
con la schiena completamente nuda, i capelli sciolti
avevano un che di studiatamente selvaggio, i
sandali rasoterra dai listini dorati si intravedevano appena ad ogni
passo e la
coroncina di fiori la faceva sembrare quasi una dea. Per non parlare
del trucco
perfetto e delle ciglia lunghissime.
Lei
non poteva competere neanche con il Versace rosso addosso, Afrodite e
il brutto
anatroccolo. Si chiese
per la
milionesima volta in cinque minuti perché diavolo si era
lasciata convincere ad
accompagnarla? Ah si doveva assolutamente conoscere Mr. X. A dir la
verità ne
avrebbe fatto volentieri a meno se non fosse stato per non deludere
l’entusiasmo debordante di Sarah, questa volta doveva essere
davvero un tipo
speciale.
Eccole lì sullo spiazzo
antistante la
piscina dove il party era in pieno svolgimento, in un angolo il DJ
mandava musica
lounge di tendenza del momento, così come
gli outfit degli ospiti, e le candele accese si sprecavano.
-Allora dov’è
il padrone di casa? –
Vicky continuava a guardasi attorno tra il curioso e lo spaesato
tenendo con un
piede il tempo della musica ad un volume gradevolmente accettabile.
-Non lo so..ora lo chiamo..
– la
biondissima modella stava ancora facendo una scansione panoramica dei
dintorni
per cercare di individuare il suo misterioso ragazzo, giusto il tempo
di
estrarre il telefono dalla borsettina, manco a dirlo, dorata
che aveva al polso e selezionare il
contatto giusto.
Victoria
sperò di essersi sbagliata vivamente quando vide un ragazzo
biondo che stava
chiacchierando appoggiato al bar allestito in un furgoncino colorato
stile vecchia
Cuba, infilare la mano nella tasca posteriore dei pantaloni per
rispondere.
Il panico la assalì nel
preciso momento
in cui lui si girò, alzo la mano in modo speculare a Sarah
per farsi
individuare e si incamminò nella loro direzione, maglia nera
e pantaloni
attillatissimi rischiarati dal sorriso più luminoso che lei
avesse mai visto.
-Sei impazzita! Cosa ti
è saltato in
mente!– sibilò alla cugina che invece esibiva una
soddisfattissima faccia da
poker
-Dopo quello che è
successo oggi mi
porti qui! – ci doveva essere il sistema per sparire, il
teletrasporto di Star
Treck, il Tardis del Doctor Who, poteva trasformarsi in Susan la donna
invisibile
in 2 secondi, sarebbe andata bene anche la classicissima pala per fare
un buco
e sotterrarsi in mancanza di mezzi più tecnologici, ma no il
dannato batterista
dei Muse si stava avvicinando e lei non aveva scampo.
-Vic smettila e prova a fare la
donna di
mondo per una sera! Dom è adorabile, stai tranquilla?-
Che Dominic fosse adorabile ne
aveva
avuto la certezza anche lei dal primo secondo che era entrato al
Bistrot fino a
10 secondi prima, perché in quel momento non era
più sicura di nulla e poi
volendo sottilizzare doveva fare la donna di mondo?
Non il suo di sicuro
-Ciao Tesoro! – il bacio
che si erano
scambiati i due poteva essere durato dai quattro ai cinque secondi, ma
aveva
completamente destabilizzato Victoria pronta a giurare che Dom si
sarebbe
divorato sua cugina in un solo boccone! Portarsi via così
tutto il rossetto ad
inizio serata era a dir poco seccante, lei si sarebbe irritata di
sicuro si era
detta così…
per trovare delle scuse, in
realtà era rimasta a bocca aperta per lo shock, scosse il
capo leggermente
quasi a negare quello che aveva appena visto, perché era
sicuramente illegale
baciare qualcuno a quel modo!
Doveva trovare il sistema di
andarsene
prima che succedesse l’irreparabile che in quel momento
significava incontrare
Matthew Bellamy.
-Mi sei mancata! –
Tze…sul serio da
quanto non si vedevano quelli? Dieci ore forse. La cosa cominciava ad
innervosirla, anche perché lei pareva inesistente e per un
secondo si era
illusa che magari tutte le preghiere
degli ultimi minuti avessero funzionato, ma no…
Proprio in quel momento Sarah si
girò e
senza staccare la mano da quella del batterista disse semplicemente
-Dominic lei è Victoria
il mio più uno,
oltre che la mia più cara amica! – E lei era
irrimediabilmente fottuta!
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Capitolo 2 *** 2 - Ladies and Gentlemen ***
-Dominic lei è Victoria
il mio più uno,
oltre che la mia più cara amica! – lei
era irrimediabilmente fottuta!
Il batterista allungò il
braccio per
stringerle la mano, gratificandola
con
un sorriso aperto.
-Ciao…Dominic!
– Vic aveva letteralmente il
fiato sospeso, Sarah sembrava la soddisfazione personificata e in quel
momento
sua cugina non sapeva se essere contenta per lei o no. Insomma non che
fosse
nuova a frequentazioni del genere…
-Dom…ma ci sei??? Vi
conoscete già! –
Maledetta sua cugina, non si poteva far finta di niente e ringraziare che lui non
l’avesse riconosciuta
subito? Del resto si sarebbe potuto giocare
a “trova l’intruso” . Quante
probabilità c’erano di trovarsi davanti ad
una festa a casa di Dominic Howard, la cameriera del Bistrot dove fai
colazione
con addosso un Versace rosso, insieme ad una delle modelle
più pagate del
mondo?
Lui aveva stretto leggermente gli
occhi,
come se gli fosse sfuggito qualcosa mentre Victoria aveva avuto tutto
il tempo
di farsi sopraffare da un imbarazzo che l’aveva pietrificata
togliendole l’uso
della parola.
Ci era voluto qualche attimo prima
che
la mente dell ‘ex biondo riuscisse a mettere insieme
l’identikit, sovrapporre
le immagini e illuminarsi in un
-WOW! Scusami,
davvero non ti avrei mai riconosciuto!
Sei….sei…-
-Fantastica!!!
– aveva concluso per
lui quasi saltellando una Sarah piena di orgoglio entusiasmo, quasi che
sua
cugina fosse un capolavoro plasmato da lei, Dom
del resto aveva mostrato tutta la sua
approvazione con un sorriso ammirato.
Vicky non era
riuscita a mettere
insieme due parole,di solito non era timida, era la situazione in
sé stessa che
la metteva in soggezione,se non avesse fatto la figuraccia del
caffè sarebbe
stato diverso. Sicuramente
le sue guance
erano dello stesso colore del vestito, doveva essere la giornata
mondiale del
disagio, oppure gli astri le erano tragicamente sfavorevoli, la sua mente vagava invano
alla ricerca di
qualcosa da dire che non la facesse sembrare infinitamente stupida e fuori posto
-Scusami ancora
per stamane…sono
stata un disastro totale…-
aveva
cominciato quasi timidamente, ma Dom non l’aveva lasciata
finire
-Stai
scherzando??? Non provare
nemmeno a dire una cosa del genere! – forse si era accorto
dell’imbarazzo di
lei perché l’aveva gratificata con un sorriso
così caldo, aperto, ed empatico
da sciogliere un iceberg. Come diavolo faceva ad essere
così?!
-Sono io
piuttosto che mi devo
scusare per come si è comportato Matt, gli voglio tutto il
bene del mondo ma ti
giuro che…a volte è imbarazzante! – il
ragazzo si passò una mano tra i capelli
con l’aria afflitta di chi sa di affrontare un problema senza
soluzione e Vic
finalmente rideva spontaneamente scrollando il capo, mai definizione
poteva
essere più azzeccata di “adorabile”!
-Oh se
è per questo non ti devi
preoccupare, non è nemmeno la cosa peggiore che mi
è successa, una volta…- non
riuscì a continuare, perché questa volta fu
interrotta da una voce che
conosceva benissimo proveniente
da dietro
di lei
-State parlando
male di me? – non si
era girata, anzi aveva quasi cercato di nascondere il viso tra le
ciocche
ondulate che lo incorniciavano, era fortemente determinata ad evitarlo
finchè
poteva. Il cuore le
era letteralmente
saltato in gola, la cosa si faceva difficile, lei non lo voleva proprio
vedere
Bellamy, figuriamoci rivolgergli la parola
-Sarah Keller!
La donna che ha
collezionato più copertine dell’anno! –
si era avvicinato a sua cugina con
l’aria adorante che avevano tutti gli uomini quando la
incontravano, baciandole
galantemente la mano, e lei sguardo ammaliate si era immediatamente
immedesimata nella parte della diva consumata che amava così
tanto. In realtà
adorava essere idolatrata ed era più che allenata a
manipolare i maschi che le
giravano intorno. Per un attimo Vicky si sentì quasi
invidiosa, non tanto della
sua travolgente bellezza quanto del suo fascino disinvolto. Lei si che
era una
donna di mondo, si disse con un sospiro frustrato.
-Finalmente
riesco a incontrarti di
persona! Pensavo che Dom ti tenesse nascosta per paura che qualcuno ti
potesse
portare via …o… che ci stesse raccontando un
sacco di balle! – Matt si
abbandonò ad uno dei suoi risolini ad alto impatto sonoro
con una mano davanti
alla bocca, mentre il suo compagno di band, sorrideva a denti stretti
appoggiando una mano sul fianco di Sarah a voler ben marcare il
territorio!
-Bells…hai
visto chi c’è? – era la
scusa perfetta per cambiare argomento e distogliere
l’attenzione dell’amico
dalla sua supermodella. Non si sa mai…
Matt
spostò gli
occhi sulla ragazza
che fino a quel momento se ne era stata un po’ in disparte.
Davvero uno
splendore avvolta da un abito rosso tagliato a top dalle spalline quasi
invisibili che
scendeva morbido a
segnare in modo impercettibile i contorni di un corpo che si poteva
facilmente
intuire avesse forme perfette. Doveva essere una modella come
l’amica, ma lui
faceva fatica a tenere a mente i nomi dei suoi colleghi musicisti,
figuriamoci
quello di una ragazza che poteva aver visto di sfuggita ad una festa,
in un video
o sulle pagine di uno dei giornali che leggeva la sua ex, quindi
avrebbe fatto
per l’ennesima volta la figura dell’idiota fuori
dal mondo, poco fisionomista e
male informato. Pazienza, era quasi sicuro di poter rimediare alla
svelta a
quel tipo di lacune … poteva sforzarsi ancora un pochino
prima di cedere e
chiedere aiuto a Dom, l’esperto del settore era lui giusto!?
Lei era…era..si
l’aveva già vista… forse era la
testimonial di qualche marca prestigiosa di
cosmetici con quel visetto delizioso dalle labbra rosse, incorniciato dai capelli
lunghissimi
leggermente ondulati più scuri alla radice che si perdevano
in punte biondissime,
su cui spiccavano due occhioni blu ed enormi enfatizzati dal trucco.
Quasi
sobbalzò rendendosi che conto uasi sobbalzòQQQche
in quegli occhioni
ci era
già incappato dentro, fieri e un
po’ rancorosi, mentre ora avevano un’espressione
completamente diversa,
sembravano ancora
più grandi profondi e quasi
spersi…
-VICTORIA!!!
Giusto?! – Il mondo è
proprio piccolo! Cosa ci faceva li la ragazzina del Le Flaveur trasformata in femmina
fatale per l’occasione?
Un’amica di Sarah Keller , ma guarda un po’ chi
l’avrebbe mai detto, si lisciò
il pizzetto inesistente per abitudine, la cosa si faceva
interessantemente divertente.
Lei aveva
strizzato gli occhi,
aspettandosi quasi una forma di impatto fisico, il cuore ormai le
batteva così
forte che il DJ avrebbe potuto usarlo
per mixare il prossimo pezzo, le mani leggermente sudate fermamente serrate sulla
borsettina, la
sicurezza che aveva ostentato quel mattino solo un ricordo, che
cos’avrebbe
dovuto dire/fare ora?
Alzò
una mano muovendo le dita in
segno di saluto, con un sorriso davvero preconfezionato, una tacita
ammissione
del tipo “Si sono io, quella che
oggi ti
avrebbe tranquillamente fatto a fettine per quanto sei stato simpatico
e pieno
di tatto!” Lui la fissava come se avesse appena visto un
fantasma, un massacro
insomma…
-Matt, ti posso
chiamare Matt vero?
Lei è una mia carissima amica…- Sarah saltellava
intorno al cantante dei Muse
cercando di sbloccare la situazione di stallo in cui stavano
chiaramente
precipitando, ci doveva pur pensare qualcuno visto che parevano tutti
presi da
paralisi collettiva.
-Questa
è davvero una…gradevole
sorpresa! Benvenuta fra noi! - Il tono del cantante era suonato tra
l’ironico e
il meravigliato e Vic l’aveva già mandato
mentalmente a farsi fottere. Non era
un buon modo per iniziare!
-Ragazzi non so
voi, ma io sto
morendo di fame! – Si lamentò Dom trascinando la
sua dea personale verso il
buffet, il cibo aiuta sempre a familiarizzare, anche nelle situazioni
peggiori
-Dopo di lei
signorina allora…- Matt
con un mezzo inchino era l’immagine della galanteria
personificata, stava
ancora studiando Vicky che non si era
mossa di un centimetro dalla piastrella che occupava nonostante
l’invito
-
Io…io … Ho solo accompagnato Sarah,
voleva assolutamente farmi conoscere
Dominic, cioè non avevo la più pallida idea che
si trattasse di lui…perché
altrimenti…-
si giustificò quasi non si sentisse in diritto di stare
lì, ci
doveva per forza essere un modo per
andarsene, ma Matt la fissava e lei…accidenti…che
figura da scema…almeno avesse
potuto mimetizzarsi con la vegetazione circostante.
-Altrimenti?
– Lui sembrava
sinceramente incuriosito ed aveva di nuovo quello sguardo assurdo di
cui
definire il confine tra autentico interesse e presa in giro era davvero
difficile
-…niente!
Io… io… credo di dover
andare...- Dio era patetica! Certo che Bellamy si stava prendendo gioco
di lei,
che altro avrebbe dovuto fare con un simile disastro?
- Ok va bene, non hai fame?
Mangiamo
qualcosa e ti chiamo un taxi…- la faceva facile lui, e lei
aveva già perso
Sarah di vista maledizione. Gliel’avrebbe pagata con gli
interessi sua cugina!
-Non disturbarti,
non…non… conosco
nessuno…e non voglio davvero essere d’
impaccio… - ci provò per un ‘ultima
volta quasi sottovoce, patetica non rendeva nemmeno lontanamente
l’idea. Non
avrebbe più avuto il coraggio di uscire dalla cucina del
Bistrot…almeno finchè
i ragazzi erano a Nizza.
Lui invece
tanto per peggiorare le cose, aveva sorriso rassicurante
nemmeno lontanamente scoraggiato, passandosi una mano tra i capelli
sparati in
piedi con quel gesto che la mandava regolarmene in confusione
-Conosci me, non basta? Per il
resto
possiamo rimediare alla svelta! – presuntuoso, arrogante e
pieno di sé. Ottimo!
-Come scusa? - Vicky aveva
scrollato il
capo cercando di ignorare lo sguardo ammiccante che
le aveva appena lanciato Matt Bellamy,
assurdo doveva averla scambiata per un’altra . Lei era su un terreno
completamente
sconosciuto e con quel vestito addosso non sapeva bene nemmeno chi era, forse aveva ragione
sua cugina, la
soluzione era fregarsene e “fare la donna di mondo”,
poteva sempre fingere di esserlo
dopo
tutto!
-Dai vieni coraggio, non puoi volermi male al
punto di farmi
morire qui di fame! – Lui aveva una mano allungata verso di
lei, un sorriso
caldo e l’espressione del maschio protettivo e pieno di
aspettative stampata
sul viso. Victoria a quel punto non aveva realmente una scelta se non
quella
di afferrare la sua
mano e lasciarsi
guidare come se fosse la cosa più
normale del mondo, era
persino riuscito
a strapparle un
sorriso un po’
impacciato, era già un progresso!
-Dom prega che il catering sia
buono
altrimenti stavolta divoriamo te! – il cantante era in piedi
davanti al buffet
con il piatto già strapieno – L’ultima
volta il cibo era uno schifo! – aveva
precisato arricciando il naso, tanto per farlo sapere anche alla
ragazza in
rosso accanto a lui.
- Mangiare Dommeh?!
Seeh… per carità, ci
romperemo i denti e moriremo di fame! – Replicò
Tom Kirk affiancandosi ai due
amici. Dominic alzò le spalle indifferente, non sempre avere
un buon carattere
è un vantaggio.
-Piuttosto…pregate che
il catering sia
buono perché sono amici di Sophie e con quello che ho speso
stavolta la
licenzio! –
-Howard !! Vuoi insegnare agli
altri a
fare il loro lavoro? Non ne basta uno nel gruppo? – la
morettina in miniatura
anche con i tacchi più alti dell’Empire State
Building, aveva risposto un po’
acida sentendosi chiamata in causa, rimettendo però tutti in
riga, piccola ma
tosta evidentemente!
-L’insalata di crostacei
è buonissima! –
Sarah alzò gli occhi al cielo con un’espressione
deliziata
-Perfetto!-
-Ciao io sono
Sophie…visto che qui
nessuno si preoccupa di fare le presentazioni! – la mora di chiare origini
latino americane allungò
una mano in direzione della biondina sconosciuta non prima di aver dato
uno
sguardo esasperato ai ragazzi.
Vicky appoggiò un attimo
il suo piattino
per stringere la mano alla ragazza che le sorrideva cordiale
-Victoria…- Sophie la
guardava pensierosa,
inquietandola un pochino con quel suo outfit decisamente eccentrico
almeno per
i suoi standard, si sentiva più tesa di un soldato in trincea
-Sto pensando a dove ci siamo
già
viste…forse a Parigi alle sfilate la scorsa settimana?
–
-Non credo proprio…-
replicò la biondina
addentando un raviolo ripieno ai formaggi, le veniva da ridere a
pensare come
la gente possa prendere
un abbaglio solo
per un vestito e perché
sei arrivata per
mano ad un cantante di fama mondiale…
-Quel vestito però sono
sicura di averlo
visto addosso a Sarah Keller in passerella per Versace.. –
sempre più
imbarazzante, anche perché Matthew seguiva attentamente la
conversazione tra le
due ragazze con aria indecifrabile
-
Permettimi lei era divina, ma addosso a te …
sembra veramente fatto
apposta! – Sophie la guardava con un entusiasmo che secondo
Vic era
assolutamente immotivato, era solo un vestito dopo tutto, Il mantra per
uscirne
vivi a quel punto era “sono
una donna di
mondo, sono una donna di mondo” bastava ripeterlo
all’infinito per fingere di
essere una modella abituata a gestire quel genere di situazioni? Mio
Dio!!! E
soprattutto Sarah dov’era già sparita di nuovo?
Vicky sgrano gli occhioni blu, con
un’espressione che probabilmente avrebbe steso
inconsapevolmente tutti maschi
nel raggio di 10 metri
-Si, in effetti il vestito
è proprio
quello, Sarah è…una mia amica – aveva
ammesso con un candore disarmante
A
quel punto il pubblico intorno era decisamente aumentato e a Matt, Tom
e Sophie
si erano aggiunte altre due ragazze bionde e curatissime. Cosa doveva
fare, una
conferenza stampa dove dava a
tutti la
taglia del reggiseno e il numero di scarpe?
-E allora che fai di bello nella
vita se
non sei una modella? – Si era sentita chiedere da una delle
due, che si era
presentata educatamente come Kari, pareva
che il non fare la modella fosse
qualcosa che esulava dalle possibilità concesse ad un essere
umano di sesso
femminile di aspetto gradevole su questo pianeta
-Insegno musica sono una musicista!
–La
bomba era sganciata non restava che attendere. Nei pochissimi attimi
silenzio
esterefatto che avevano preceduto il coro delle esclamazioni
entusiastiche,
aveva fatto in tempo a sentirsi sopraffare da tutti gli sguardi del
gruppetto
puntati su di lei. Aveva detto qualcosa di sbagliato? No
perché lì la musica
era il lavoro che andava per la maggiore!
Sguardi che si erano spostati da
lei a
Matthew che invece se stava con le braccia incrociate e con due dita si
grattava il mento, certo
se accompagni
Bellamy è altamente improbabile che tu sia
un’assistente sociale, ma anche la
cameriera del Bistrot sotto casa!
-E cosa insegni…suoni?
– Chiese gentile
ed affabile la moglie di Tom, almeno doveva essere lei visto che Kirk
aveva un
braccio intorno alla sua vita
-Violino e pianoforte! –
per un attimo
aveva pensato di mentire o di dire che solo che faceva la cameriera al Le Flaveur e
divertirsi a
vedere la reazione di tutti.
-Ooooh ! - Vicky evitò
accuratamente di
incrociare anche solo per un secondo gli occhi sbarluccicosi di Matt,
non
voleva minimamente sapere come aveva accolto la rivelazione, di sua
spontanea
volontà non glielo avrebbe mai detto, preferiva pensasse che
era la ragazzetta
che gli portava i caffè, le era bastato vedere con la coda
dell’occhio
l’atteggiamento stupito che
aveva assunto, perché
era stato l’unico a rimanere nemmeno
troppo metaforicamente a bocca aperta, solo che non ne era uscito alcun
suono
-Ok ragazze adesso basta! Vic
queste se
le lasci fare sono peggio dei giornali di gossip..- fu proprio lui a
soccorrerla inaspettatamente
-Victoria lascialo perdere
è geloso deve
sempre stare al centro dell’attenzione! Sei qui in vacanza?
Devi assolutamente
uscire con noi così facciamo due chiacchiere. Anche Sarah se
le fa piacere ovvio…
– aveva replicato Jaclyn
-Volentieri! – si sentiva
quasi
lusingata dall’entusiasmo con cui l’avevano accolta
le ragazze, così a scatola
chiusa dopo tutto… probabilmente erano saltate troppo in
fretta alla
conclusioni solo perché lei era in compagnia di Bellamy,
peccato che praticamente
nemmeno si conoscevano!
-Vic tesoro
vieni…lasciale perdere, sono
impossibili! – Matt la stava letteralmente trascinando via
per un gomito, tempo
cinque minuti e Kate avrebbe ricevuto dieci messaggi e la foto della
ragazza
che era con lui questo era certo, e magari con Istagram lo avrebbe
saputo il
mondo intero.
Forse ci puoi convivere, ma non
è vero
che ci fai l’abitudine al fatto che la tua vita privata sia
totalmente e
costantemente cibo per squali!
-Arrivo Matt…-
cinguettò lei accentuando
l’abbreviazione del suo nome,tanto per sottolineare
l’ironia della situazione,
dopo tutto lui la chiamava Vic e l’aveva appena chiamata
TESORO . Dei del
cielo!!!
-Matthew la
stai rapendo? Hai paura che ti roviniamo la
reputazione in un secondo? – chiese Sophie scherzosa ma non
troppo, dando un
sorso al suo cocktail verde fluorescente, lui alzò le spalle
con un’occhiata
eloquente, la sua reputazione..gli veniva da ridere…
-La mia reputazione è su
tutti i social
dell’universo…- ironizzò prima di
soffiare sottovoce
–Capacissime
di farlo! – in modo che solo
Vicky potesse sentire. Stavolta era stata lei a ridere divertita mentre
salutava con una mano il gruppo di ragazze scusandosi a gesti per il
rapimento
-Un gruppo di iene! –
-Io le trovo carine! –
replico lei, lui rise
un po’ scoraggiato, non sapeva davvero che tipo di
atteggiamento aspettarsi, da
quelle che erano diventale le amiche
inseparabili della sua ex fidanzata, ma a quel punto non che avesse
realmente
importanza.
-Perché non me
l’hai detto subito? – due
occhi azzurrissimi si fissarono seri e un po’ perplessi in
quelli di Victoria a
chiedere spiegazioni
-Che cosa dovevo dirti? –
lei preferì
starsene sulle sue guardandolo storto
-Che suoni? – ovvio,
magari lo doveva
scrivere nel menù del Le Flaveur
-Bellamy non puoi essere serio, ci
conosciamo da mezz’ora si e no! – Meglio mettere da
parte la timidezza se
doveva tenere testa al leader dei Muse e alla sua cricca
-Non è
vero…tu sei avvantaggiata sai
tutto di me, persino cosa mangio a colazione! – Lei
sgranò gli occhi
ridacchiando, forse era vero quello che si diceva che non avesse
proprio tutte
le rotelle al posto giusto, di sicuro arroganza a parte continuava a
trovarlo
divertente.
-Ok non sei affatto serio!
– sospirò lei
un filino esasperata
-Allora? – lui era ancora
lì pieno di
aspettative
-Allora che vuoi sapere? Non
è che tutti
riescono a campare di musica e sono così fortunati che a 25
anni hanno già
fatto il concerto della loro vita a Wembely davanti a 70.000 persone!
– Vic lo assalì
quasi immotivatamente lasciandolo
spiazzato, le dava fastidio il fatto che lui si sentisse
così sicuro di sé
stesso solo perché nella vita si sentiva più che
arrivato.
-Aspetta, aspetta 25 anni? Tu hai
25 anni???
– lei aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando davanti
all’espressione
incredula del cantante, questa cosa che tutti la prendevano sempre per
una
ragazzina cominciava a darle sui nervi
- Quasi ventisei, uno
più di Sarah, vuoi
vedere la carta di identità??? –
gli aveva risposto acida incrociando le
braccia, con un comportamento che di maturo non aveva proprio nulla.
Lui
infatti l’aveva ignorata esattamente come avrebbe fatto con
una ragazzina
-Solo …sembri
più giovane…- forse si era
fatto influenzare dal fatto di averla vista al bistrot senza un filo di
trucco,
ora come ora in effetti non
sarebbe
riuscito a darle un età, la
ragazza che
aveva davanti era bellissima a prescindere. Meglio cambiare discorso e
atteggiamento o si sarebbero scontrati di nuovo
- Vic , senti… guarda
che io ho il
massimo rispetto per chiunque faccia musica, da chi suona nelle bettole
a chi
riempie gli stadi, ti prego non farmi passare per quello che non sono,
hai
ragione, nemmeno mi conosci! Senti, se ce l’hai ancora con me
per stamattina
allora ti chiedo scusa, ho agito senza pensare, non volevo metterti in
difficoltà!-Matt sembrava sincero e non erano il tipo di
scuse che Vicky si
aspettava da uno che le aveva mollato in mano cento euro di mancia per
giustificarsi, qualcosa non le quadrava affatto. Esitò un
secondo accigliandosi
…
Matthew
se non era rimasto seriamente spiazzato era almeno confuso
e non era una
cosa che gli capitava spesso ultimamente, non con quella che sembrava
poco più
che una ragazzina. Sarebbe
stato cercare
di passare per il moralista che non era mai stato, negare
che quando l’aveva vista avvolta in
quel vestito rosso ci aveva fatto ben più che un pensierino
e l’età era
l’ultimo dei suoi problemi. Certo
sapere
che aveva 26 anni gli aveva fatto inconsapevolmente tirare un sospiro
di
sollievo, ma non che questo cambiasse le cose, si era presentata come
un’amica
di Sarah la supermodella del momento giusto? Quelle come Sarah ben
consapevoli
del fatto che madre natura con
loro è stata
più generosa del dovuto, appartengono alla
categoria delle piccole arriviste disposte
a tutto pur di sfruttare al massimo il loro momento di gloria. Lui era
single e
di nuovo sulla piazza qual’era il problema? Erano circondati
da ragazze del
genere al punto di doversene anche difende, perché Victoria
avrebbe dovuto
essere diversa?
In meno di mezz’ora era stato costretto a
ricredersi. La
biondina non si
stava affatto
comportando come un ‘incantevole
specie
infestante di edera ansiosa di arrampicarsi addosso a te per avere
accesso alla
tua carta di credito e una foto sui tabloid. Non riusciva a capire se
l’aggressività
che ostentava derivava da una timidezza di fondo, dal disagio per una
situazione che non le era congeniale o
se il problema era “Lui”, ma
in quel
caso per quanto la trovasse bellissima non
avrebbe mai forzato la mano, non era quel
tipo di persona e non ne aveva realmente bisogno.
Purtroppo non erano riusciti a
continuare la loro discussione perché in un attimo si erano
trovati sommersi da
una girandola di chiacchiere e drink colorati
-Sul serio conosci
tutta questa gente? – Un’ora dopo una
Victoria decisamente
più disponibile e
rilassata complice anche un
pochino di
alcol , aveva deciso che il Lupo Mannaro non era poi così
feroce come poteva
sembrare. Si stava
quasi incredibilmente
divertendo, Matt
non l’aveva mai mollata
un attimo, mai fatta sentire fuori posto o messa in disparte nemmeno
per un
momento a favore dei suoi ospiti. Piuttosto era lei
che aveva cercato inutilmente di
isolarsi anche solo
con un passo
indietro quando si sentiva di troppo, invece il cantate
l’aveva puntualmente
recuperata coinvolgendola nella
discussione. In
compenso ormai sapeva
tutto dei dwoni, dei
Muse e dei loro
piani per i prossimi sei mesi
-Stai scherzando vero? –
replicò lui
corrugando la fronte divertito
– Qui
praticamente non conosco quasi nessuno! Siamo pari! –
questa volta era toccato a lei corrugare la
fronte
-Stai barando Bellamy, parli con tutti come se
fossero tuoi amici da
sempre…-
Lui aveva riso, come se Vic avesse
detto
la cosa più ingenua del mondo
-Naaa abitudine, non è
difficile li
ascolto mi interesso a loro…loro si interessano a me dopo
tutto, ai Muse, mi
sembra il minimo che posso fare per rispetto verso queste persone Vicky
– “Rispetto”
era di una semplicità disarmante e ancora una volta non
erano le parole che si
aspettava di sentire da Matthew Bellamy
-Ma allora scusa…- lei
aveva allargato
un braccio ad indicare l’enormità del party in
pieno svolgimento
-Vuoi sapere come si fa ad
organizzare
una festa così senza ritrovarsi in casa un’ora di
bufali? –
La ragazza annuì curiosa
mentre cercavano di
fare qualche passo per
uscire dalla mischia
-Lascia fare a Dom, lui
è bravissimo in
queste cose, conosce quelli che “contano” in
zona…ha casa qui da una vita.-
-WOW quelli che contano eh!
–aveva
commentato lei un po’ teatrale, pensando a tutte le ragazze
mezze svestite che
aveva visto in giro,lì col solo scopo di farsi notare-
-Già…WOW…
se ti piace questo genere di
feste…-il moro aveva di nuovo un’espressione
indecifrabile, come se ci fosse
qualcosa che lo disturbava leggermente, piuttosto strano per uno che
aveva
passato gli ultimi tre /quattro anni a spasso tra i parties di Holliwood
Lei era rimasta zitta un attimo,
l’umiltà con cui parlava ed agiva continuava a non
coincidere con l’immagine mentale
che si era fatta di lui, il Matt Bellamy che le faceva compagnia, era
gradevole, gentile, divertente e la incuriosiva da morire, nonostante
tutto.
Si erano guardati per un lungo
momento
negli occhi e lei forse per la prima volta gli aveva sorriso empatica
senza preoccuparsi
di doversi
nascondere o difendere anzi, si
avvicinò inaspettatamente tirandolo leggermente per la
camicia costringendolo a
piegarsi un pochino verso di lei, ancora illuminata da quel sorriso
deliziosamente
enigmatico.
-Allora…Mi daresti le
indicazioni per la
toelette? – gli soffiò con un tono che rasentava
il flirt ancora più
inaspettatamente in un orecchio, costringendolo a tenere il fiato
mentre
aspirava il suo profumo floreale, forse era l’alcol che la
rendeva più
disinvolta ma a Matt stava benissimo, anzi… Agì
d’istinto sorpreso e
compiaciuto allo stesso tempo, appoggiandole
delicatamente le mani sui
fianchi pur di prolungare di qualche attimo quell’inaspettato
gradevole contatto
ravvicinato. Forse non era tutto perduto in partenza! Rise, gli occhi
azzurri
brillarono divertiti e maliziosi,
giusto
un attimo prima di prendere l’atteggiamento semiserio di chi
sta per rivelare il
terzo segreto di Fatima.
- In casa, oltre il soggiorno la
porta
in fondo a destra! Se vuoi ti accompagno? - Anche
lui le aveva parlato nell’orecchio, le
mani calde ancora appoggiate sui fianchi di lei , le avevano procurato
un brivido
indesiderato ma piacevole, era tutto un filino surreale. Scoppiarono a
ridere
entrambi come se ci fosse realmente qualcosa di divertente, forse per
spezzare
l’imbarazzo che si era creato nel preciso istante in cui gli
occhi si erano
incontrati di nuovo, Vicky anche
questa volta non riuscì a rispondere
-OMMIODIO Matthew Bellamy!!!
– si
girarono entrambi al grido di una tipa dai tacchi altissimi e
l’aria
inquietante che sprizzava cuoricini dagli occhi guardando Matt
Lui sorrise affabile , Vicky
ridacchiò
divertita e sorpresa, di
nuovo Matt si
stava comportando in modo assolutamente normale con quella era
chiaramente una
fan maniaco-ossessiva. Le gioie del successo!
-Buona fortuna… Bells!
Giusto?! – gli
sussurrò ironica quel nomignolo famoso, ancora
una volta in un
orecchio facendogli
l’occhiolino. “Bells?”Questa volta fu il
moro a scrollare il capo genuinamente
spiazzato, forse non aveva capito bene, o forse non aveva capito niente
dall’inizio!
- Aspetta, aspetta dove vai? Vic
non
puoi mollarmi qui ora…- insinuò lui sottovoce,
tanto la giovane donna che lo
stava importunando era
così infervorata
suo discorso da non
farci caso. Victoria alzò
le spalle ridendo esibendo un’aria
dispiaciuta,era più che sicura che se la sarebbe cavata
egregiamente da solo
Lui la
guardò sparire nella ressa, ancora una volta lo
sguardo agganciato a
quel leggero ondeggiare di fianchi reso quasi ipnotico dai tacchi
… inutile
negare che la “ragazzina”oltre che essere un
autentico splendore lo intrigava
da morire, questa volta fermarsi a dare ascolto ad
un’estranea gli sarebbe
costato un po’ più di sacrificio del solito.
Vicky si appoggiò alla
porta alle sue
spalle chiudendo gli occhi con un sospiro enorme. Le serviva un momento
per
rilassarsi era tutto assolutamente assurdo per lei, e se già
faceva fatica a
reggere una situazione normale, Matt Bellamy le stava costando uno
sforzo
sovrumano. Non era la prima volta che
si
trovava in mezzo ad un party del genere, magari accompagnata dal suo ex
fidanzato, altro ambiente stesse feste, Sarah
stessa più di una volta l’aveva trascinata con sé a qualche
imperdibile evento mondano, ma questo
era successo nella sua vita passata e
soprattutto, non le era mai capitato di andarsene beatamente in giro
con il
padrone di casa nelle vesti di una rockstar di fama mondiale.
Il rossetto era a posto, i capelli
anche
e Vicky stentò a riconoscere la ragazza un po’
sofisticata che la guardava
dall’altra parte dello specchio. Una
volta si sarebbe sentita elettrizzata, ora le sembrava di camminare
sulle
sabbie mobili e la contraddizione era che se non fosse stato per Matt
probabilmente sarebbe
già affondata. Tirò un altro sospiro
enorme riavviandosi i capelli per l’ennesima volta. Poteva
essere l’occasione
giusta per andarsene, sparire, scappare codardamente e evitare
qualsiasi
problema perché se rimaneva c’erano altissime
probabilità che prima ancora del
leader dei Muse avrebbe dovuto fare i salti mortali per affrontare se
stessa e
ne era terrorizzata al solo pensiero. Proprio in quel momento entrarono
nell’elegante bagno di Dominic due ragazze già
alticce ridendo in modo sguaiato
distogliendola dai suoi pensieri. Le
osservò distrattamente colonizzare il bagno mentre
controllava il
cellulare. Aveva un messaggio di Jacques
che si offriva di passare a prenderla
la
mattina seguente per andare al lavoro. Digitò velocemente la
risposta sorridendo,
era un modo per sondare il terreno per sapere se andava tutto bene, lei
gli
aveva accennato che sua cugina la portava ad una festa. Jacques era
sempre fin
troppo protettivo nei suoi confronti, e Victoria doveva ammettere che
non
avrebbe saputo cosa fare senza di lui, non negli ultimi sei mesi, si
conoscevano
praticamente da quando erano bambini e
quando lui da Nizza si era trasferito a Londra per studiare erano
diventati
inseparabili.
C’era anche un messaggio
di Sarah “Tesoro
per una sera divertiti ti prego!
Tranquilla fidati, Matt è un gentiluomo!” Un
gentiluomo? Seriamente? Alzò gli
occhi al cielo ridacchiando. Una bella faccina con
la linguaccia poteva essere perfetta
come risposta? Lei e Sarah dovevano
assolutamente parlare!
Matt un
gentiluomo…scoppiò a ridere con
una mano davanti alla bocca pensando ai modi garbati e premurosi, ma
divertenti
del chitarrista…chissà…forse a modo
suo…
Le ragazze intanto stavano
letteralmente
starnazzando cercando di usare il piano di marmo del bagno di casa
Howard per
farsi una riga di coca. Se cercava tranquillità aveva
sbagliato posto, meglio
tornare da Matt! L’idea la sorprese, almeno si sorprese di
averla considerata
la sola opzione costringendola ad ammettere che si era dimenticata di volersene andarsene dal momento in cui lui
l’aveva trascinata in
quel divertente giro di socializzazione forzata
Non avrebbe avuto altra scelta
comunque,
Mr. occhi azzurri la aspettava appoggiato
alla parete di fronte
al bagno, sotto un quadro coloratissimo che doveva raffigurare una
barca sulla
spiaggia, camicia bianca dalle maniche arrotolate con i primi due
bottoni
slacciati, pantaloni grigio chiaro modaioli ma sicuramente non stretti
come
quelli di Dominic, capelli sparati in piedi e una vaga parvenza di
abbronzatura. Davvero non era poi così malaccio si
trovò ancora più
inaspettatamente a pensare sorridendo
-Che ci fai tu qui? –
esordì leggermente
sorpresa avvicinandosi
-Mi assicuro che tu non perda la
strada
e soprattutto che non ti succeda nulla,non si sa mai,
c’è brutta gente in giro
a quest’ora…- scherzo lui premuroso con il tipico
atteggiamento del maschio
protettivo deciso a fare
colpo “un
perfetto gentiluomo!”
Vicky scoppiò a ridere
ripensando al sms
di sua cugina, in realtà era piacevole pensare a lui in
quelle vesti
-Che c’è da
ridere? – Matt sembrava un
filino perplesso, ma aveva uno sguardo stranamente dolce.
Era…strano?
Imbarazzante? Lei di sicuro era sempre più confusa.
-Tu! – lui
sgranò gli occhi incredulo
-Io cosa???- era pure un pochino
suscettibile
-Dai scherzavo!!!- Vic rideva ancora
perché ora Matthew era
buffissimo con
quell’aria da falso
offeso e un sorrisetto adorabile che metteva in mostra il dentino storto
- Comunque
sono maggiorenne e so badare a me
stessa! – ostentare indifferenza poteva essere una soluzione.
Lui alzò le
spalle con aria di sufficienza mentre incrociava il suo sguardo, per
poi farsi
serio mentre si avvicinava staccandosi dal muro.
-Vic è tutto ok?
– il cuore della
ragazza perse un battito, non poteva averle letto nel pensiero e non
poteva
guardarla con quell’espressione seriamente preoccupata, per
cosa poi? Perché si
era chiusa in bagno 10, no facciamo 15…magari 20
minuti…era ancora un tempo
ragionevole per una signora che deve ritoccarsi il trucco!
Annuì indifesa
-Sei sicura, perché mi
era sembrato
che…- le si seccò la bocca in qualcosa di simile
al panico, le sfiorò l’idea
che magari oltre che un po’ strano e musicalmente superdotato
era anche telepatico,
sul serio…insomma che pensare di uno che è stato
cresciuto da una medium o giù
di lì, perché in quel caso
lei era
assolutamente fottuta
- Tutto a posto! C’era la
fila in bagno!
– tagliò corto fin troppo in fretta cercando di
ignorare il risolino del moro
che pareva non essersela bevuta. E già!
-Ok, allora andiamo! –
lui la prese di
nuovo per mano con naturalezza e a lei non si sa bene per quale motivo
tremavano le gambe, attraversò
il salone
deciso per dirigersi verso la scala che portava al piano superiore
piantonata
da un uomo della sicurezza che, naturalmente si spostò per
farli passare
accennando un saluto. Surreale…
A quel punto il cuore di Vicky era
letteralmente impazzito, mentre l’ansia la divorava, cosa
diavolo si era messo
in testa ora? Si morsicò le labbra per frenare la
stupidissima domanda “Dove
stiamo andando?” , avrebbe dovuto
andarsene prima, ora era troppo tardi se non voleva fare
la figura della
ragazzina sul serio e lei invece si stava ancora ripetendo che era una
donna di
mondo. Matt a detta di Sarah era un gentiluomo quindi cosa aveva da
temere?
Sbucarono in un soggiorno
più piccolo di
quello al piano inferiore con un enorme divano ad elle e un televisore
grande
quasi come lo schermo di un cinema, proseguirono oltre la porta
scorrevole a
tutta parete spalancata
sulla terrazza.
Le mani di lei erano sudate e tremavano un filino, al punto di essere
costretta
ad asciugarsi la sinistra nell’abito, sperò
vivamente che lui non se ne
accorgesse.
-Un po’ di calma
finalmente, che ne
dici? – Il ragazzo la invitò col gesto di una mano
e quel sorriso un po’
sbilenco a sedersi su un divano di vimini, sembrava così
autenticamente
rilassato da trasmetterle tranquillità,
forse lo aveva giudicato male lei scambiando la sicurezza
in se stesso
per arroganza. Victoria riprese a respirare, doveva ammettere che
lì l’atmosfera
era molto più soft, quasi intima e
in
una piacevole penombra illuminata da due lampade ai lati del terrazzo, la musica arrivava attutita. Forse un pochino
era telepatico sul
serio se aveva intuito che le serviva una pausa da tutta quella
mondanità. In un
angolo vicino al parapetto un gruppo di ragazzi stava chiacchierando
pacatamente, qualcosa le fece pensare che facessero parte della stretta
cerchia
di amici del gruppo, una ragazza bionda aveva
in braccio una
bambina bellissima che poteva avere 5/6 anni
beatamente
addormentata, le sorrise
cordiale e lei ricambiò il sorriso. Dall’altra
parte del terrazzo una coppia si
stava scambiando tenere effusioni, per un attimo si era aspettata di
trovarci
anche Sarah e Dominic.
-Allora…raccontami
tutto! – Matt ricatturò
la sua attenzione sorriso e occhi azzurri, distraendola dalla sua
perlustrazione visiva dell’ambiente circostante
-Non credo di avere nulla di
interessante da raccontare – replicò sorridendo a
sua volta un po’ timida
- Io credo sì
invece…la musica, il
Bistrot, Sarah, le
lezioni di
pianoforte…- Suggerì lui entusiasta. Vicky rimase
spiazzata mentre le si
formava una specie di nodo in fondo allo stomaco, nessuno
l’aveva mai guardata in quel modo,
sembrava così sinceramente interessato a lei da metterla in
imbarazzo, non
sapeva davvero da dove cominciare
-Non che ci sia niente di
così
interessante da dire…- si schernì mentre si
abbandonarono entrambi ad una
risatina che per lei era sicuramente un filino nervosa
-Sarah è mia cugina!
–esordì. Lui sgranò
gli occhi genuinamente sorpreso
-Tua cugina?! Non avevo
capito…pensavo…
– ora che lo sapeva effettivamente le due ragazze un pochino
si somigliavano,
Victoria era più piccola, più minuta e meno
bionda di Sarah, ma la forma del
viso, alcune espressioni…
Vic si affrettò a
scuotere il capo
-Io non l’ho detto! Non
voglio si sappia
in giro più di tanto, mi userebbero per arrivare a lei,
è già successo…- lui
annuì comprensivo, chi più di lui poteva capire
quel tipo di
argomentazioni. La
ragazza evidentemente
non era in cerca di attenzioni superflue, forse cominciava a capire
tutta la
diffidenza nei suoi confronti
-Non riuscirei più a
vivere, hai idea di
quanto famosa è
diventata Sarah nell’ultimo anno? E non mi interessa il tipo
di vita che fa
lei! –Sottolineò seria, con quegli enormi occhi
blu che lo scombussolavano un
pochino
Matt la stava ancora fissando
attentissimo e sorpreso fregandosi il mento, la trovava sempre
più interessante
-
Mio padre e suo padre sono fratelli, passiamo le vacanze a Nizza a casa
della
nonna da quando eravamo piccolissime…-
Un cameriere si
materializzò dal nulla
con una bottiglia di champagne interrompendo il discorso, seguirono
entrambi i
suoi movimenti sicuri in silenzio, mentre stappava la bottiglia e
versava il
vino nei bicchieri per poi riappoggiarla in un secchiello pieno di
ghiaccio sul
tavolino basso di fronte a loro. Matthew ringraziò
educatamente. La pausa
permise a Vicky di raccogliere i pensieri il primo ….Matt la
stava completamente
destabilizzando e continuava a non esserci un motivo preciso, a parte
il suo
modo di comportarsi e di dare importanza alle cose, non potè
fare a meno di
chiedersi se era mestiere pure quello.
-A cosa brindiamo ? –
chiese mentre lui alzava
cerimoniosamente il calice battendolo contro
il suo
-Alla musica! L’unica che
non ti tradirà
mai! – sentenziò serissimo prima di ingoiare il
contenuto del bicchiere quasi tutto
di un fiato. Il tono era quello di un uomo ferito, solo in quel momento
lei si
rese conto del fondo di amarezza negli occhi azzurrissimi del cantante,
non lo conosceva,
non sapeva nulla se non
quello che i giornali di gossip avevano scritto sulla rottura tra lui e
Kate,
non ci aveva nemmeno pensato fino a quel momento impegnata
com’era a difendersi
da lui, ma non ci voleva la sfera di cristallo per intravedere quella
che era
sofferenza sottile mascherata con disinvoltura. Forse era umano anche
lui!
Bevve un sorso prima di appoggiare
il
bicchiere sul tavolo davanti a loro
-Coraggio continua..-
l’attimo di
debolezza era già passato
-Mi sono diplomata prima in
pianoforte,
lo suono da quando avevo cinque anni, poi mi sono messa a studiare
violino. –
Lui la gratificò con un cenno di assenso ammirato - Magari
tu te lo sei
dimenticato, ma non è facile vivere di musica… -
Matt prese un sorso di vino
scuotendo il capo con aria un po’ cinica, non se lo era
dimenticato affatto,
sapeva benissimo cosa voleva dire coltivare sogni più grandi
di lui nel
cassetto senza avere un soldo in tasca.
-Quelli delle orchestre sono tutti
ingaggi temporanei, quindi do lezione ai ragazzi in una scuola di musica tra un provino e
l’altro… Al Bistrot ci
lavoro tutte le estati da quando avevo sedici anni, diciamo che unisce
l’utile
al dilettevole e poi mi aiuta a pagarmi le lezioni, continuare a
studiare è
indispensabile per migliorare tu lo sai meglio di me! Certo Sarah dice
che
invece di sgobbare come una pazza potrei fare la modella, ma no grazie,
non fa
per me…-
-Voglio assolutamente sentirti
suonare!
– La stima e la curiosità di Matt per la biondina
erano cresciuti in modo
esponenziale in pochi minuti,in lei non c’era nulla di banale
ed era l’esatto
opposto di quello che si aspettava. Aveva praticamente azzerato di
colpo la
distanza tra la sua coscia e quella di Vicky in un impeto di entusiasmo
e lei era
quasi sobbalzata spostandosi inconsciamente ed istintivamente di
qualche
centimetro.
-Non se ne parla! –
rispose decisa
ridendo
-Posso aiutarti conosco tanta di
quella
gente..- si era infervorato lui
con i
suoi occhi azzurri
-Non voglio il tuo aiuto!
–
-Vic… proprio
perché ci sono passato so
cosa vuol dire…- provò a convincerla,
l’istinto gli suggeriva che sarebbe stata
l’ennesima piacevole sorpresa
-Voglio suonare perché
sono brava non
perché Matt Bellamy mi ha raccomandato! –
-La fortuna a volte va aiutata
fidati, e io non
posso certo suonare al tuo posto,…-
Lei scosse il capo visibilmente
agitata
da quella che stava diventando una discussione inaspettatamente animata
in cui
si stavano entrambi infervorando un po’ troppo velocemente
-Pensavo sapessi che non sono nato
ricco
e famoso e non mi sono affatto dimenticato tutta la fatica dei tempi
bui…voglio
solo sentirti suonare e poi ne possiamo parlare…- lui
continuava a fare le cose
troppo semplici e ora Vic
voleva solo
scappare di lì, troppa pressione, il cantante non poteva
saperlo, ma invece per
lei cominciava a diventare più difficile del previsto
gestire la situazione.
-Matthew ti
prego…lasciamo perdere - lo
implorò con i famosi enormi occhioni blu e
il moro annuì, costretto ad arrendersi temporaneamente
di fronte allo sguardo deciso che già quella mattina lo
aveva convinto a
desistere
- Ok…allora parliamo di
musica, dimmi
cosa suoni e cosa ascolti - cominciò con un sospiro e un
sorriso sperando di
ammorbidirla, Victoria non era
chiaramente un tipino facile e c’era qualcosa in fondo a
quegli occhioni
meravigliosi che non riusciva a classificare.
Nessuno dei due aveva idea di
quanto
tempo poteva essere passato da quando si erano lanciati in una
discussione tra musicisti
che stanno parlando della loro ragione di vita, perché
avevano spaziato dal
rock, al pop, alla classica, litigato sui reciproci gusti personali,
parlato di
concerti, di viaggi, senza che la parola Muse fosse mai stata
menzionata.
Soprattutto avevano riso come si ride con le persone con cui ti trovi
subito in
sintonia e Matthew
a quel punto era
assolutamente affascinato da lei, dal suo modo di parlare, di muoversi,
di ridere, di
scuotere il capo, del modo in
cui sosteneva le sue ragioni e probabilmente aveva perso il filo del
discorso
da un po’ quando se ne era uscito all’improvviso
con un entusiastico
-Più ti sento parlare e
più voglio
sentirti suonare ! –
-Cosa? Ma non stavamo parlando del
perché hai tirato fuori i canti Gregoriani? Bellamy tu sei
scollegato, non mi
stai per nulla ascoltando! - Vicky rise riatterrando di colpo sulla
terra,
perché si era completamente dimenticata che gli occhi
azzurri che ora la
fissavano in modo così intenso da sembrare appassionato
erano quelli di Matt Bellamy,
cercò il bicchiere per prendere un sorso di vino, la
bottiglia ormai era mezza
vuota.
Lui sorrise con aria interrogativa,
mentre allungava una mano per scostarle una ciocca dal viso, o forse le
aveva
appena sfiorato la guancia con due dita in qualcosa di simile ad una
carezza.
Vic rabbrividì disorientata, seguendo il gesto della mano.
Come aveva fatto
Matt ad arrivarle così vicino senza che lei se accorgesse,
le guance erano di
fuoco, cercò di controllarsi, di nuovo non voleva che Matt
percepisse il suo
disagio …
-No non se ne parla! –
scosse il capo
decisa ridendo nervosamente cercando di rimettere distanza tra loro
-Ok, perché? –
lui voleva giustamente
ragioni disarmantemente calmo e lei..lei..era panico, alzò
gli occhi al cielo
-Perché…perchè
tu sei Matthew Bellamy e
io…io non suono davanti a te! Non puoi pretenderlo!-
-Giusto!!! –
annuì lui ironico- Ripetimi
il perché, mi è sfuggito? –
-Ti prego…- si
lamentò lei
-Allora? –
-Perché…perchè
non riuscirei a
spiccicare due note di fila…mi intimidisci! –
ammise nervosamente cercando di
metterla sul ridere evitando i suoi occhi. Lui rise sonoramente un
pochino
lusingato, inutile dire che quella rivelazione aveva appena gonfiato
abbondantemente il suo ego
-Io invece sono convinto che
rimarrei
assolutamente incantato! Guarda le tue mani? – i complimenti
erano il suo forte
e sulle donne funzionavano sempre, la distanza tra di loro si era di
nuovo
ridotta e lui non riusciva ad interpretare la chiara agitazione che
traspariva
dai gesti nervosi della ragazza.
-Le mia mani cosa? – la
sua mano destra,
lunga sottile ed affusolata si trovava tra quelle di Matthew che la
stava
esaminando con una sorta di venerazione
-Sono fatte per suonare, guarda!
– le
carezze straordinariamente delicate che le stavano dispensando altre
mani
sempre magre, morbide ma con i polpastrelli leggermente callosi la
mandarono
completamente in pallone, i brividi fino in fondo alla pancia e il
cervello
annebbiato. Matt sapeva decisamente come usare il suo fascino
… lei sapeva un
po’ meno bene come difendersene
-Non sarebbe mica un provino e non
ho
mai mangiato nessuno! – aggiunse sornione, lei rise di nuovo
un filino
esasperata di nuovo sulla difensiva, sottraendo la sua mando da quella
del
chitarrista che alzò le sopracciglia con fare deluso. Era
un’impressione o la
mano scottava e adesso non sapeva più dove metterla, la
intrecciò in grembo con
l’altra con un gesto impacciato
-NO! – tassativo
-Uhmm per ora, ma sappi che ottengo
quasi sempre quello che voglio! – Sembrava
una sfida che Vic non aveva nessuna
voglia di raccogliere, il gioco di sguardi era diventato sempre
più difficile
da sostenere, lui la marcava sempre più da vicino e lei
aveva il cuore
impazzito, il cervello leggermente annebbiato e le guance in fiamme
Dei del cielo! Quando aveva smesso
di
pensare che Mr. Bellamy era arrogante? Un vero egocentrico!
-Pffff….- Lei
incrociò le braccia
leggermente immusonita, cercando ancora di tenerlo a distanza
totalmente
inconsapevole dell’effetto che poteva avere sul pianista
dagli occhi azzurri
-E comunque….se non ci
fosse la casa
piena di gente ti avrei già trascinata da basso e incatenata
al pianoforte! –
Abbassò la voce a metà tra lo scherzo e la
provocazione avvicinandosi pericolosamente
a lei usando quegli occhi come un arma impropria, fin troppo
consapevole
dell’effetto che potevano avere. Vic quasi
sobbalzò, stava scherzando !!! Non
pensava sul serio che l’atteggiamento da rockstar che non
deve chiedere mai con
lei funzionasse???!!!
-Ah ah ah!! – Questa poi!
Serviva del
vino immediatamente! Le si bloccò lo stomaco mentre cercava
di ingoiare un
sorso che le era rimasto quasi in gola…perché non
se ne era andata quando aveva
avuto l’occasione di farlo? Calma, doveva solo stare calma e
sembrare sicura di
sé stessa, ce la poteva fare, doveva solo tenerlo a distanza
e non sembrava per
nulla facile perché Matt le aveva appena tolto il bicchiere
di mano con un
gesto sicuro e delicato
-Bellamy che fai? Stai cercando di
sedurmi con proposte in stile 50 shades? – Vic lo
fulminò a sua volta con uno
sguardo di fuoco, e se avesse saputo che invece di tenerlo alla larga
lo stava
provocando forse non si sarebbe mai azzardata. Matt non chiedeva di
meglio, era
troppo più vecchio ed esperto in certe cose di lei per non
batterla in partenza
su quel terreno
-Magari!!! In realtà ti
sorprenderebbe sapere
che sono un bravo ragazzo, nulla a che
vedere con quel depravato problematico di Christian Grey! –
l’espressione che
aveva ora era impagabile e Vicky non potè fare a meno di
ridere di cuore,
sembrava davvero innocuo
-Chiedi in giro, sono un
pantofolaio! –
Dei del Cielo! Qualcuno le doveva spiegare perché trovava
affascinante quel
viso tutto spigoli
dall’espressione
furbetta e gli occhi brillanti.
-Confessa, hai letto il libro!
– lo
accusò puntandogli un dito sul petto
-No, no , ma che dici…-
ridevano
entrambi in un gioco di sguardi che oscillava tra il flirt e il
divertimento
-Si che l’hai letto e ti
vergogni a
dirlo! –
-No, non io, l’ha letto
Kate, la mia ex
fidanzata, non ha parlato d’altro per un mese! –
Kate, era la prima volta che gliela
sentiva nominare apertamente e non riuscì bene a
classificare quale tipo di
emozione le aveva appena suscitato la cosa
-Comunque, Mr Bellamy –
proseguì lei leggermente
provocante sfiorandogli la spalla con la sua
-Sappi che non ti ci vedo affatto
nei
panni di Christian Grey…troppo figo..lui ovvio,tutto muscoli
e perfezione, praticamente
un dio greco! – forse era il vino
che le aveva dato alla testa perché da sobria non avrebbe
mai fatto
un’affermazione del genere, ma era troppo tardi.
Rimase lì a guardare lo
stupore
divertito del cantante, mentre annuiva e poi ridacchiava prima di
passarsi una
mano sul viso perfettamente rasato e poi tra i capelli. Si
avvicinò
pericolosamente a lei che a quel punto contro il bracciolo del divano
non aveva
più spazio per arretrare e disse serio, calmissimo
-Nemmeno io ti vedo bene nei panni
di
Anastasia Steele, lei pare fosse imbranata e un po’ racchia
tu Vic invece mi
sembri molto in gamba… e
bellissima!-
Vicky smise
di respirare incastrata nell’azzurro
siderale degli occhi di Matt, non era vero, non l’aveva detto
sul serio, rimase
letteralmente paralizzata mentre lui stavolta le accarezzava
deliberatamente i
contorni del viso con una dolcezza esasperante, le faceva scivolare una
mano
dietro il collo per avvicinarla a lui e…
A quel punto i muscoli si
rifiutarono di
obbedirle perché quello che provava era panico allo stato
puro, doveva alzarsi
di lì correre scappare più lontano possibile,
invece non riuscì a muovere un
solo muscolo, travolta da un brivido senza fondo a metà tra
il terrore puro e
l’eccitazione. Le iridi azzurre la risucchiarono sfumando
nell’indefinito,
mentre il cuore le rombava nelle orecchie il naso del
ragazzò sfiorò appena il
suo in quella lenta e prudente manovra di avvicinamento, travolgendola
con la sensazione
del respiro caldo che le sfiorava le labbra. Chiuse gli occhi
irrigidendosi
incapace di muoversi, perché
sicuramente
se fosse sopravvissuta sarebbe stato solo sotto forma di pietra,
aspettando il
bacio che l’avrebbe trasformata nella regina dei ghiacci.
Invece un ronzio fastidioso
spezzò
l’incantesimo, qualcosa vibrava insistentemente nella tasca
dei pantaloni di
Matt, ci mise più di un attimo a capire cosa stava
succedendo
Victoria osò appena
prendere fiato
mentre riapriva gli occhi e seguiva ancora rigida come un palo i
movimenti del
moro visibilmente confuso, tra le sue mani sul display lampeggiava
insistente
il nome Rob.
-Scusa …
credo…credo sia importante! –
si pizzicò convulsamente il naso con le dita con un gesto
che ricordava un tic
nervoso
- Si Rob che succede? –
La ragazza quasi
in trance non riuscì a staccare gli occhi dal filo delle
labbra rosse e sottili
che poco prima erano così vicine alle sue e che ora, erano serrate in una linea
stretta, la fronte
corrugata
- E Dom dov’è?
– chiese visibilmente
seccato
-Ok arrivo- si passò di
nuovo
convulsamente le mani tra i capelli sospirando
in un gesto nervoso
-Scusami Vic,
c’è…c’è un
problema con
degli ospiti, quell’idiota di Dom non si trova…era
Rob il nostro uomo di
fiducia per la sicurezza, devo andare a vedere di cosa si
tratta… - Gesticolava
in modo un filino sconclusionato, Vicky lo fissava immobile e lui
sembrava in
serio imbarazzo
-Non ti muovere di qui, torno tra
10
minuti ok? – provò a dire cercando di controllare
la sensazione di fastidio che
lo divorava. Dom era chiuso dentro da qualche parte a fare del sesso
con la sua
superbionda e lui si doveva smazzare i problemi, perché
in caso non fosse chiaro quella non era
casa sua ! Cercò ancora un contatto con gli occhi di Vicky
che annuì senza
fiatare, tutta la sera a cercare di avvicinarla e ora che sembrava
quasi
esserci riuscito….Aveva la strana sensazione che al ritorno
sarebbe stato tutto
da rifare. Se Matt
avesse saputo cosa le
passava per la testa in quel momento, probabilmente avrebbe mandato a
‘fanculo
Dom, la festa e gli idioti che gliela stavano rovinando e non si
sarebbe mosso
di un passo per tutto l’oro del mondo.
-Non muoverti! Faccio il prima
possibile! – ribadì lasciandole un bacio morbido
sulla guancia
Victoria annuì di
default, seguendolo
con lo sguardo ancora pietrificata, totalmente confusa dal profumo e dalla dolcezza
così semplice e naturale
dei gesti del moro, il cuore impazzito le martellava ancora nelle
orecchie.
Le ci volle qualche istante prima
di
rendersi conto che gli arti potevano ancora ubbidire ai suoi comandi e
allora
si era alzata ed era corsa via.
Giù per le scale
miracolosamente senza
inciampare nei gradini o nel vestito, a testa bassa con le gambe che
tremavano,
ma dovevano correre, senza guardare nessuno in faccia, senza nemmeno
pensare
che poteva anche imbattersi in Matthew, senza preoccuparsi di quello
che
avrebbe pensato. Era istinto di sopravvivenza allo stato puro. Correre,
attraverso
l’affollato spiazzo davanti alla piscina trasformato in dance
floor, incurante
degli urti di spalle, della musica assordante, degli sguardi curiosi,
doveva
uscire di lì il prima possibile
-Vicky finalmente! Vieni a ballare
con
noi! – Sofie l’aveva presa per un braccio e lei
aveva ringraziato il cielo che
la stilista fosse chiaramente ubriaca, così non era in grado
di accorgersi
dello sguardo allucinato che le aveva rivolto liberandosi dalla sua
presa continuando a
correre, oltre il viale
d’ingresso, sul piazzale, senza fiato in un urlo strozzato
mentre alzava una
mano per fermare un taxi.
Ansimava, le mancava il fiato ma
era in
salvo, almeno per
ora!
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Capitolo 3 *** 3- SORPRESE E SEGRETI ***
Ciao
a tutte! Eccomi qui a movimentare questo fandom abbandonato, chi mi
conosce lo
sa, non ce la faccio a non dilungarmi e quando dico che stavolta non
metterò
nemmeno un briciolo di angst non ci credo nemmeno io!
Sopportatemi….
Una delle poche cose che apprezzava
della Francia erano i croissant, lui non nutriva l’amore
incondizionato del suo
batterista per quella nazione, fatta eccezione per i fans francesi anche solo perché
erano numerosissimi. I
croissant invece dovevano essere sicuramente un’invenzione
divina… poi
si sposano benissimo col cappuccino, fatto
come in Italia sia chiaro!
Avete presente la fragranza di un
croissant appena sfornato che ti riempie la bocca di acquolina solo col
profumo?
Non aveva idea di
chi fosse uscito di
primo mattino a comprarli, ma
a lui
sarebbe andata la sua infinita gratitudine per tutta la giornata,
perché un
croissant del genere dopo una notte ad ore di sonno zero era una specie
di
benedizione celeste.
Dio, era una cosa sublime quanto
sentire
Rachmaninov col
volume al massimo a casa
da solo spalmato sul divano in mutande quando sei incazzato nero,
pensò mentre
la confettura di albicocca gli esplodeva in bocca in un tripudio di
sapore,
andava assaporato con calma pezzo per pezzo, non ingoiato in fretta
senza
alcuna attenzione come stava facendo la coppietta davanti a lui
-Mmm…tesoro…promettimi
che ci rivediamo
prestissimo! –
Dominic e la superbionda erano
impegnatissimi ad assaggiarsi a vicenda mentre facevano colazione
-Parigi!
Tra tre settimane, ce la farai ad esserci? –
Sarah buttò per l’ennesima
volta le braccia al collo del suo batterista intento a baciarla sul
collo e a
infilarle le mani ovunque riuscisse tra un sorso di caffè e
un morso di
croissant, in quel momento Dom era disposto a promettere di
attraversare
l’oceano camminando sulle acque pur di rivederla.
-Contaci!! –
Seee…Matt alzò gli occhi al
cielo, mentre
girava il cappuccino che
si era appena meticolosamente preparato, per lo sguardo ad alta
intensità di
Dominic. Conosceva l’amico da troppo tempo per non sapere che
tre settimane
erano un tempo infinito, morta una bionda se ne fa
un’altra…del resto dubitava
fortemente che se Sarah nel frattempo avesse incontrato qualcuno
più cool di
Dominic, e non ci voleva poi molto, si sarebbe tirata indietro!
-E stata una notte incredibile
Sweetie!
Impazzirò in queste tre settimane! -
lo schiocco dei baci e i risolini
di
sottofondo stavano facendo innervosire Matt, il termine giusto era
“infastidito”,
qualcosa gli prudeva in fondo allo stomaco, non tanto perché
l’ex biondo e
compagna stavano dando spettacolo al limite dell’osceno
davanti a lui,
diciamolo avrebbero potuto starsene in camera da letto ancora un
po’, con Dom
aveva condiviso di tutto, la stanza, il cesso, il letto, le mutande, la
ragazza
e anche di peggio…, piuttosto per il fatto che nessuno dei
due l’aveva
minimamente calcolato da quando era entrato in cucina
circa…venti minuti prima.
E si che era seduto proprio di fronte a loro…
Nulla, ma proprio nulla, ciao,
crepa,
vattene…nulla! Magari
nella notte era
diventato trasparente
Si schiarì la voce prima
di parlare per
segnalare la sua presenza, lasciando uscire quello che era il pensiero
ossessivo che gli ronzava nel cervello.
-Se n’è
andata! –
Due paia di occhi si fissarono
simultaneamente su di lui dall’altra parte del tavolo, quasi
che si fosse materializzato
col teletrasporto di Star Trek proprio in quel momento. Finalmente!!!
-Come scusa? –
Come? Ah gran bella domanda quella!
Avesse saputo rispondere ora sarebbe stato fresco e riposato e non
avrebbe
passato lo stralcio di notte che gli era rimasto a pensarci
ossessivamente.
Quando
era tornato indietro Victoria, non c’era
più. Qualcosa nel retro della
sua mente un
pochino se lo aspettava, ma
vinto il disappunto iniziale era sceso da basso a cercarla, lui in
effetti ci
aveva messo più tempo di quello che pensava e magari la
biondina si era fatta
un giro, si era detto alimentando da solo un flebile barlume di
speranza. Aveva
chiesto a tutti quelli che conosceva
della “ragazza in rosso” difficile non notarla,
scomparsa, volatilizzata!
Era stato Kirk a dargli una
conferma
-E’ andata via,
l’ho vista salire su un
taxi dieci minuti fa! Se avessi saputo l’avrei fermata con
una scusa qualsiasi -
La delusione bruciava non poco e si
era
velocemente trasformata frustrazione, era come quando stai per
addentare un bel
frutto profumato, maturo e succoso ti suona il telefono e…
quando torni scopri
che qualcuno dei tuoi amici stronzi se l’è portato
via. Non rimaneva che
affogare il dispiacere nell’alcol.
- Puff sparita
nel nulla! – le
mani avevano fatto un gesto degno di un
prestigiatore
- Victoria? – chiese Dom
con un
sorrisino strano senza togliere le mani dalla bionda
Matthew annuì
stropicciandosi il viso
assonnato per l’ennesima volta, cercando di ignorare il mal
di testa .
-Non puoi piacere a tutti Bellamy!
– il suo
batterista al solito era anche troppo
semplicista
Non si può piacere a tutti certo, ma
quello non era il
suo caso. A Lui
Vicky piaceva eccome ed
era disposto a mettere la mano sul fuoco che l’attrazione
fosse reciproca. Non
avevano cominciato bene per nulla, anzi ad inizio serata era sicuro che
la
biondina covasse qualcosa di simile al rancore per lui, sapeva
benissimo di
doversi far perdonare per la bravata di quella mattina e ci si era
messo
d’impegno, ne valeva decisamente la pena, bastava guardarla !
A dir la verità
lui era già qualche giorno che la guardava, forse nel modo
superficiale e
distratto con cui un maschio guarda una bella donna, ma non era certo
passata
inosservata.
Per un po’ lei lo aveva
osservato
tenendo le distanze come si fa per capire se un animale è
pericoloso e lui
l’aveva lasciata fare, poi si era progressivamente sciolta, non del tutto ad
onor del vero, ma
quanto bastava per lasciar intravedere una freschezza, un entusiasmo e
una
spontaneità che lo avevano sorpreso,
nel
mondo in cui viveva erano qualità a dir poco rare.
-Aspetta Bellamy, TU eri con Vicky?
– la
bionda si era districata improvvisamente dai tentacoli di Dom e lo
fissava come
se fosse davvero un animale pericoloso. Matt non si fece impressionare
nemmeno
un po’, annuì tranquillamente, senza trucco si
vedeva che era poco più di una
ragazzina, una ragazzina che giocava a fare la donna vissuta atteggiata
ed
eccessivamente sicura di se stessa! Guardandola il confronto con Vicky
veniva
spontaneo, si assomigliavano dannatamente eppure allo stesso tempo
erano
diversissime, quasi agli antipodi soprattutto caratterialmente.
-Si perché? –
rispose calmo -Siamo stati
insieme tutta sera eravamo in terrazzo, è suonato il
telefono e sono dovuto
correre a fare le veci del tuo ragazzo – un dito di Matt era
puntato in modo
accusatorio verso un Dominic che sbadigliava impermeabile alla
provocazione
dell’amico
–
…e nulla…sparita! – questa volta il
leader dei Muse si alzò spalancando le
braccia , con addosso solo maglietta e mutande assolutamente
indifferente al
fatto che ci fossero ospiti femminili in casa
- Eri da solo in terrazzo con
Vicky??? –
Sarah capelli
sciolti e vaporosi, piedi
scalzi, inguainata
in un jeans dipinto
addosso si era alzata a sua volta ed aveva aggirato il tavolo per
fronteggiarlo
con aria minacciosa, quando aveva parlato di Matt come un gentiluomo
voleva
solo incoraggiarla a socializzare, non darle in pasto sua cugina
-Si, solo con un’altra
decina di
persone? Qual è il problema? – Lui continuava a
non essere minimamente impressionato
dalla grinta di Sarah e da quel broncio che metteva in evidenza le
labbra piene
dal disegno perfetto. Era così bella da sembrare una bambola!
- Avrai sicuramente fatto o detto
qualcosa di sbagliato! – lei aveva le mani sui fianchi e uno
sguardo blu che
poteva incenerire le pietre. Vicky quando si arrabbiava aveva lo stesso
sguardo
catalizzante, ma nemmeno un briciolo della malizia di sua cugina
Matthew corrugò la
fronte stringendosi
forte la base del naso il mal di testa si
stava inesorabilmente trasformando in una
lama conficcata in mezzo agli occhi, logica conseguenza di alcol,
stress e
mancanza di sonno.
-Nonsense! –
sussurrò quasi per se
stesso scrollando il capo
No, non aveva sbagliato nulla, ed
era la
cosa che lo mandava in bestia perché non capiva!
Non era abituato a mettersi in
discussione,
i bagni di umiltà non facevano per lui, aveva imparato a
farlo solo in un
passato abbastanza recente quando aveva accettato di fare di tutto per
salvare
il suo rapporto con Kate non
fosse stato
altro che per il bene del figlio che avevano in comune,
la vita gli aveva insegnato che nemmeno lui
era infallibile.
Aveva occupato il poco tempo in cui
avrebbe potuto dormire a pensarci, seduto sullo stesso divano di prima
sul
terrazzo ormai deserto, rabbrividendo nell’aria fresca della
notte. Era sicuro
di non aver mai
forzato la mano e un po’
di ritrosia fa parte da sempre del gioco del corteggiamento, se lei non
gradiva
la sua compagnia perché non si era staccata un minuto da lui
per tutta sera?
Perché si erano ritrovati a chiacchierare fitto fitto,
punzecchiandosi a
vicenda e ridendo come due cretini con una sintonia che non aveva
nemmeno con
persone che conosceva da anni?
Forse da quando si erano trasferiti
sulla terrazza lui poteva aver perso un po’ di
lucidità, le bollicine dello champagne
unite al profumo di lei, a
quegli
occhioni blu e quelle risate di una spontaneità disarmante,
potevano avergli
annebbiato un po’ il cervello oltre che ristretto i
pantaloni, o magari il
cervello annebbiato era una conseguenza dei pantaloni stretti, ma
diciamolo
accanto ad una simile bellezza si sarebbe annebbiato il cervello di
qualsiasi
maschio sessualmente attivo.
Se pensava al livello di
elettricità
nell’aria un secondo prima che le sue labbra sfiorassero
quelle di velluto
rosso di lei, ancora gli si rizzavano i peli sulle braccia e non solo
quelli! Ok,
lei era nervosa, parecchio nervosa, la sua sensibilità
glielo aveva fatto percepire
chiaramente, così come il
suo ego gli
aveva suggerito che era perfettamente logico visto che lui oltre ad
essere un
bel po’ più vecchio di lei era
“Matt
Bellamy”, non l’aveva anche parzialmente ammesso
quando le aveva chiesto di
suonare?
Matt del resto era
un’anima semplice ed aveva
fatto di tutto per metterla a suo agio,
e lui ora era ancora più curioso di sentirla
suonare, dannata ragazzina,
ripensandoci
l’unica cosa che aveva
sbagliato forse era stata di andarsene di lì e non baciarla
prima!!!
-Tua cugina è
maggiorenne e sa
perfettamente quello che vuole! – Sibilò
provocante, l’altra “ragazzina”
cominciava ad infastidirlo sul serio
-Bellamy stammi bene a
sentire…metti una
delle tue luride manacce addosso a Victoria e ti prometto che le note
alte non
saranno mai più un problema! – Tono
minaccioso,lampi blu dagli occhi e
sguardo puntato in modo eloquente all’
altezza dei boxer del
chitarrista.
Sarah sarebbe stata disposta ad
uccidere
pur di proteggere Vicky , forse lasciarla sola per costringerla ad
uscire dal
guscio non era stata una buona idea, soprattutto perché non
aveva idea di fino
a dove si era spinto Matt
- Tesoro ti prego… -
Dominic la prese
dolcemente per le spalle, cercare
la
lite con Matt non era saggio , la morte verbale per lei era certa! Poi
rimaneva
il fatto che gli occhi della bionda erano puntati sugli attributi del
suo
miglior amico coperto
solo da un paio di
boxer neri aderenti e non si sa mai che facesse un confronto…
Il moro invece rideva
stropicciandosi
gli occhi per l’ennesima volta , sai che paura…
La superbionda sospirò
liberandosi dalla
stretta di Dom accorciando ulteriormente
la distanza tra lei e il cantante
-Dom…scusa…-
-Sarah…ti
prego…- il batterista esitò
solo un attimo pronto ad intervenire, ma lei si addolcì
inaspettatamente
-Matthew senti…-
sospirò - io lo so che Victoria
oltre ad essere bellissima è una
ragazza straordinaria e se tu conoscessi, se la sentissi
suonare….- un altro
sospiro melodrammatico da attrice consumata qui ci stava benissimo e quel tipo di atteggiamenti
Matt li conosceva
benissimo
– Ooh…credimi,
sono sicura di
innamoreresti perdutamente di
lei! Te l’ha detto vero cosa fa nella vita reale?! - esitò un attimo
quasi soppesando con lo
sguardo Matt come per valutare fino a
che punto poteva
scopristi, il cantante invece all’ultima affermazione aveva
avuto uno spasmo
allo stomaco, lui
DOVEVA assolutamente
sentirla suonare
–
Ma..ma…oh Matt lascia perdere, non fa per te
è…. decisamente troppo complicato!-
Sarah aveva appena commesso un errore grossolano di valutazione
abbinando le
parole “lascia perdere” e “troppo
complicato” nella stessa frase, il suo
discorso non aveva fatto altro che stimolare ulteriormente la
curiosità del
cantante
- Ora
scusatemi entrambi ma ho un aereo da
prendere- la bionda girò sui tacchi raccogliendo le sue cose
seguita a ruota da
Dominic
-Ti accompagno…- il batterista
esitò un secondo , stava ancora
studiando l’amico, l’aspetto un po’
confuso di Matt aveva sovvertito le sue
priorità, non era più così sicuro che
in quel momento fosse più urgente
accompagnare la supermodella o cercare di capire cosa passava nella testa del moro che
fissava il mare con
sguardo assente oltre la grande finestra.
-Matt è tutto ok?
– chiese posandogli
una mano sulla spalla con delicatezza ed attenzione
-Si…vai tranquillo
– il cantante lo
rassicurò con un mezzo sorriso, alla sua età
aveva quasi imparato a cavarsela
da solo – Ho solo bisogno di dormire qualche ora –
Dominic annuì stringendo di
più la spalla minuta
-Quando torno non mi
scappi…ne parliamo!
- non avrebbe mai smesso di sentirsi responsabile di Matt, oltretutto
anche se
faceva l’indifferente aveva un subdolo filo di senso di colpa visto che
l’amico aveva abbandonato
Victoria per colpa sua.
-Se Andrè mi cerca
sono in cantina a sistemare il vino che è arrivato stamane.
– sembrava il posto
giusto per nascondersi, Victoria non era dell’umore adatto a
rivolgere la
parola a nessun essere vivente dalla Francia agli antipodi. Era stata
al
telefono con una Sarah preoccupatissima per tutto il tragitto da casa
della
nonna al bistrot e ci era voluta tutta la sua calma ed il suo impegno
per
convincerla che andava tutto bene. La frase
“Cos’è successo con Matt? L’ho visto
un tantino…turbato!”non aveva fatto altro che
accrescere la sua agitazione.
Bellamy turbato a causa sua era un concetto così assurdo da
risultare quasi
astratto, semmai era l’opposto! Da quando era arrivata al Le
Flaveur era
letteralmente terrorizzata dall’idea di veder entrare da un
momento all’altro i
due terzi dei Muse, anche perché non aveva la minima idea di
come affrontare la
situazione. La sera prima non aveva fatto altro che ubbidire
all’istinto che le
aveva imposto di correre, doveva mettere quanto più spazio
fisico possibile tra
lei e Matthew nel più breve tempo possibile, il cuore aveva
continuato a
batterle in modo folle fino a quando non si era chiusa la porta di casa
alle
spalle sentendosi provvisoriamente al sicuro. Si era buttata sotto la
doccia
bollente nella speranza di togliersi dalla testa l’immagine
degli occhi
luccicanti di Matt, la sensazione dei polpastrelli che sfioravano il
suo viso,
la mano che scivolava dietro il collo con una dolcezza che non lasciava
spazio
ad altre possibilità se non quella di arrendersi, le labbra
che avevano
sfiorato le sue per una frazione di secondo….Mio Dio era
successo davvero?
Vic accucciata in
fondo ad uno scaffale si rese conto che stava ancora rivivendo ad occhi
chiusi quegli
istanti all’infinito …maledizione,
maledizione, maledizione!!!
La mattina aveva
portato con sé la consapevolezza di essersi comportata come
una vera stupida.
Macché donna di
mondo, una bambina, non aveva scuse Matt non centrava il problema era
solo ed
esclusivamente suo!!! Lui era stato davvero impeccabile tutta sera,
gentile,
educatissimo, divertente e con quegli occhi che tutte le volte che si
posavano
su di lei le facevano perdere il filo di quello che stava dicendo
costringendola regolarmente
a mascherare l’imbarazzo con una
risata. Ancora non capiva come aveva fatto a bypassare le sue difese ed
arrivarle così vicino, forse era per via di tutta quella
sicurezza nei modi di
fare, si era come dire…fatta contagiare, o forse
perché da quando erano saliti
sul terrazzo lei aveva proprio smesso di pensare, perché
c’erano solo lui i
suoi occhi, le sue domande, i suoi discorsi un pochino
strambi…era così dolce e
buffo che era impossibile tenerlo a distanza!
Magari la colpa era
dello champagne a cui non era riuscita a dire no, o di Chopin,
Rachmaninov,
Freddie Mercury e i Justice, e di quelle mani che a guardarle quando si
muovevano mettevano in imbarazzo quanto gli occhi, parola di una che in
fondo
faceva il suo stesso lavoro.
Dopo tutto non era
successo nulla, cos’avrebbe potuto succedere su una terrazza
piena di gente,
solo un quasi bacio tra due persone che si sentono attratte, Vic
appoggiò la fronte
contro lo scaffale che aveva di fronte disperata al pensiero di aver
appena
ammesso a sé stessa di sentirsi attratta da Matt,
impossibile!!! Maledizione le
ragazze di mezzo mondo avrebbero ucciso per essere al suo posto e lei
era
scappata! Scappata, Dei potenti che vergogna, non voleva doverlo
guardare in
faccia mai più! Pensandoci il problema non si poneva
perché sicuramente Lui non
le avrebbe mai più rivolto la parola, Sarah aveva capito
male, Matthew più che
turbato probabilmente era incazzato nero perché lei gli
aveva rovinato la
serata! Che vergogna!!!
Perché semplicemente
non poteva essere come Sarah, cogliere l’attimo senza
pensieri e basta?
Perché non esisteva una
pastiglia per
dimenticare tutto quello che era successo nell’ultimo anno?
I colori delle etichette del vino cominciarono ad appannarsi
mentre il senso di
frustrazione ed inadeguatezza diventata insostenibile, ma Vicky
cercò lo stesso
di mantenere la calma e continuare a fare il suo lavoro per distrarsi
da quei
pensieri che le portavano solo angoscia.
E invece no, nulla sarebbe mai
più stato
come prima, persino sua madre glielo ripeteva di continuo che non
doveva farsi
alcuna illusione…
-Vicky..- La voce di
Andrè la sorprese
alle spalle, cercò di asciugarsi alla belle meglio le
lacrime che colavano
sul viso mischiate alla polvere,
rimettendo insieme quel poco che restava di sé stessa
-Si…eccomi…-
la voce tremava un pochino
-Vic che succede? Non stai bene?
– il
suo capo la guardava sinceramente preoccupato, poteva essere un
po’ stronzo o
semplicemente molto esigente, ma sicuramente apprezzava Victoria e il
suo
lavoro in tutti i sensi
-No…io…è
la famosa allergica alla
polvere..- cercò di mascherare lei, tirando su dal naso e
fregandosi gli occhi
con le mani. Andrè non sembrava molto convinto, ma non
indagò oltre perchè
aveva palesemente bisogno di lei
- Marc sta male, l’ho
mandato a casa, ho
bisogno di te in cucina. – Lei lo guardò occhioni grandi dilatati e ancora
umidi
-Sei impazzito?! – si
alzò in piedi di
colpo – Io non sono uno chef!!!-
-Vic ti prego, qui sei
l’unica che sa
cucinare più di due uova al tegamino…non posso
chiudere la cucina del bistrot
di sabato sera nella stagione di punta- Dirigere la cucina del locale
andava oltre
le sue possibilità, ma Andrè la stava
praticamente supplicando, si prese
qualche secondo per riflettere sul problema che stava per accollarsi
-I ragazzi ti aiuteranno-
insistette lui
-Va bene …ma solo
griglia e insalate,
niente di troppo complicato! – sentenziò. Cucinare
poteva essere un’ottima
soluzione per i suoi problemi, aiutava a tenere la mente impegnata e
consentiva
di non farsi vedere nel caso qualcuno si fosse preso la briga di venire
a
chiedere spiegazioni
L’ora di punta era
passata da un po’ ed
il locale cominciava ad essere meno affollato quando Annette, una delle
ragazze
in sala, si era avvicinata a Jacques sussurrandogli in modo
supplichevole
-Ci pensi tu per favore al tavolo
in
veranda? –
Lui aveva alzato la testa dalle
posate
che stava rimettendo a posto per dare un’occhiata veloce e il
disappunto gli si
era immediatamente dipinto sul viso. “Merd!”
-Ti prego…- Anne lo
guardava come un
cucciolo impaurito, quello che era successo a Victoria la mattina
precedente
con “quei” clienti ormai lo sapevano tutti, forse
la ragazza non voleva correre
il rischio di fare la stessa fine
Lui sospirò annuendo
-Ma si…certo,
tranquilla. – Francamente
non era l’imbarazzo o la paura di rovesciare qualcosa che lo
preoccupavano in
quel momento. Aveva captato che qualcosa era andato storto tra Bellamy
e
Victoria la sera
prima, lei era
letteralmente inavvicinabile e il sabato non era certo la giornata che
permetteva di imboscarsi in un angolo a scambiarsi confidenze, la
conosceva
bene, doveva solo avere pazienza che Vicky metabolizzasse e poi sarebbe
stata
lei a cercarlo
Per ora poteva solo andare al
tavolo
incriminato e prendere l’ordinazione nel modo più
professionale possibile.
-Signori, cosa vi posso portare?
–
Dominic alzò lo sguardo dal menù per posarlo sul
ragazzo abbronzatissimo dal ciuffo
biondo che gli
ricadeva sulla fronte,
con aria di apprezzamento
-Vi hanno avvertito che questa sera
la
cucina fa solo griglia? Abbiamo lo chef malato- disse con un sorriso,
per quale
motivo il batterista lo stava radiografando a quel modo mettendolo a disagio? Con
“quel” tavolo era sempre la
solita storia…
- Perfetto, per me
un’entrecote con
delle patate al forno. – Matthew chiuse il menù
senza esitazioni
- Lo stesso
con…insalata…la carne al
sangue mi raccomando e … da bere il rosè della
volta scorsa – si raccomandò
l’ex biondo col tono gentile ma esigente di chi è
abituato ad avere il meglio
Jacques prese le ordinazioni
diligentemente,
raccolse le liste, Dom lo stava ancora fissando, cominciava a diventare
imbarazzante, ma non
era lui quello che
si trombava modelle superspaziali come Sarah?
-Jack…-
azzardò Domic con un sorrisino
impertinente, mentre il suo compagno di band alzava gli occhi al cielo
ridacchiando in modo complice sfregandosi il mento. I modi di fare un
po’
equivoci del suo amico per lui non erano certo una
novità…
- Victoria non
c’è questa sera? –
Jack??? E questa da dove usciva?
C’era
una sola persona che lo chiamava Jack, doveva mettersi a ridere o a
piangere?
Scelse la cordialità e la professionalità gente
stramba ne passava di lì, chissà
perché quella domanda se la aspettava dal cantante.
-Victoria è in cucina,
era l’unica in
grado di cucinare stasera qui dentro – spiegò
educatamente puntando
direttamente Bellamy che alzò le sopracciglia annuendo con
stupito
apprezzamento
- Jacques …- Dubitava
fortemente che
Matt ricordasse il suo nome, aveva chiaramente letto il nome sul
cartellino
appeso alla tasca della camicia
-senti…mi faresti il
favore di dirle che
se trova due minuti mi farebbe piacere parlarle? –
Il ragazzo esitò un
attimo davanti alla calma
e alla cortesia del cantante, se lui era lì non poteva
essere successo nulla di
così grave con Vicky … sospirò
alternando lo sguardo sui due amici
-Mr Bellamy..-
-Matt.. – lo corresse il
moro
prontamente
-Matt..senti...- Jacques si guardò intorno
come per essere sicuro che
nessuno lo osservasse o lo sentisse - se anche Vicky riuscisse a
trovare il
tempo, non credo potrebbe venire da te, Andrè non vuole
assolutamente si familiarizzi
con i clienti! – spiegò calmo con aria un
po’ rassegnata, non sempre le regole
erano facili da rispettare
Il moro annuì
comprensivo, non era lì per
creare problemi a Vicky anzi, non aveva nessuna intenzione di metterla
in
imbarazzo parlando dei fatti suoi nel bel mezzo di un locale affollato
mentre
lei stava lavorando, semplicemente non avrebbe saputo in che altro modo
rintracciarla.
Sapeva da Dom che Sarah
l’aveva chiamata
quella mattina nel tragitto per l’aeroporto con scarso
risultato, erano
entrambi curiosi di sapere cos’era
successo e preoccupati per i rispettivi amici, convincerla a farsi
scucire il
numero di telefono della cugina vista
la
grinta della bionda quella mattina
sembrava un’impresa persa in partenza, almeno a
tempi brevi.
Matt però era caduto in
uno stato di
impazienza che rasentava l’agitazione, perché
ormai smaniava per capire cosa
non andava tra lui e quella ragazza ed era stato Dominic stesso a
caricarlo in
macchina e suggerire la cena al bistrot , l’alternativa era
farlo bere allo
sfinimento, in gioco per l’ex biondo c’era una
notte di sonno di cui lui aveva
disperatamente bisogno.
Il chitarrista esitò un
momento
valutando fino a che punto si poteva fidare dell’amico di
Victoria prima di
infilare la mano in tasca e prendere un biglietto da visita dal
portafoglio
-Conto sulla tua discrezione!
– disse
porgendoglielo con due dita, dare in mano il suo contatto ad un
estraneo era
sempre un rischio –
Di a Vic di
chiamarmi quando può, non importa se è
tardi…-
Jacques prese il biglietto un
po’
stupito, Bellamy lo stava praticamente supplicando
-Il tavolo cinque aspetta ancora il
dolce, ormai mi guardano male! – francamente visto il
nervosismo dilagante non
aveva idea di come affrontare l’argomento con la sua amica e
collega
- Dammi due minuti ed avrai il tuo
fottuto dolce! Anzi mi potresti aiutare…-
-Vic il tavolo otto ha ordinato
ancora
un’insalata! – Annette entrò sventolando
il foglio della comanda
-Ditemi la verità questa è una puntata
di Hell’s Kitchen registrata in
incognito –si
lamentò la biondina mentre
finiva di decorare il dolce incriminato – Ti prego dimmi che
quelle che hai in mano
sono le ultime ordinazioni, perché la gente deve mangiare
fino ad ore
impossibili? -
Jacques rise – Non eri tu
quella che
diceva che in cucina hanno la parte migliore?Niente clienti
rompicoglioni… –
Vicky sospirò rassegnata
asciugandosi il
sudore dalla fronte col dorso della mano, più che in una
cucina sembrava di
stare dentro ad un forno a
microonde gigante
-Beh forse mi sbagliavo
azzardò! –
ridendo
Il ragazzo scelse quel momento per
allineare le tre comande che aveva in mano sul banco, Vicky diede
un’occhiata
veloce giusto per capire cosa la aspettava ancora, su una oltre il
numero del
tavolo c’era la scritta sottolineata MUSE
-MA PORCA DI UNA….-
imprecò mollando la padella
di colpo, si era appena scottata la mano
-DOVE SONO? – Non poteva
essere!!!
Nessuno sano di mente sarebbe andato a cercarla dopo quello che aveva
fatto la
sera prima…di colpo aveva il cuore in gola l’ansia
a mille e le mani che
tremavano, una andava messa urgentemente sotto l’acqua!
-Veranda, solito tavolo –
lei allungò il
collo cercando di vedere oltre la porta a vetri della cucina
inquadrando uno
sprazzo di T shirt bianca di un Matt di schiena
e una gamba fasciata dal Jeans nero del batterista.
Cercò di
calmarsi a - Magari
non erano lì per
lei, ma solo per cenare, b – Ancora non era sicura che
Bellamy fosse totalmente
sano di mente
- Ci hai parlato? –
chiese circospetta,
il ragazzo di fronte a lei la guardava con un palese “MA SEI
SCEMA?!” dipinto
in faccia e magari un pochino aveva ragione.
-No Vic, Bellamy mi ha trasmesso
l’ordinazione per via telepatica, non sei tu quella che
sostiene che ha poteri
paranormali? – lui era ironico e lei fece una smorfia di
disappunto
-Beh? –
-Beh cosa? – Jacques
oltre che perplesso
dall’atteggiamento del
leader dei MUSE e
dalla reazione di Vicky cominciava ad essere disorientato
-Che vuole ? – chiese lei
un filino
minacciosa girando la carne sulla griglia con la stessa violenza che
avrebbe
usato in quel momento per friggere il culo di Bellamy
-Cenare, che ne dici? –
lui sospirò
davanti allo sguardo blu ed accigliato di Victoria, prese fiato prima
di
parlare di nuovo
- Mi ha chiesto di te…-
-E tu? – Jacques la
scrutava cercando di
capire di che natura era il problema tra la sua amica e il chitarrista
-Ho detto che sei impegnata in
cucina e
non puoi uscire, ma…mi è parso di capire che ci
tiene molto e se trovi due
minuti…-
-Stai scherzando vero??? Tu non hai
la
più pallida idea di cos’è successo!
– la ragazza lo interrupe prontamente con
una reazione quasi eccessiva
-No, non ho la più
pallida idea di cos’è
successo perché tu è tutto il giorno che eviti il
mondo intero, nonostante
questo ti ho appena parato il culo lo stesso, ma ti giuro che di
là c’è Matthew
Bellamy che pende dalle tue labbra!!!-
Vicky scoppiò a ridere
istericamente
portandosi il dorso della mano un po’ unta sulla fronte,
“Matthew Bellamy che
pende dalle tue labbra” Dei Potenti era la stronzata
più grossa che avesse mai
sentito in vita sua, probabilmente l’unico motivo per cui era
lì era il suo ego
ferito che non accettava il rifiuto
-Vuoi sapere
cos’è successo???- la
biondina stava quasi urlando - Ieri sera Matt mi ha praticamente
baciata sul
terrazzo di casa di Dom e io sono scappata come un’idiota!
Capisci ora!!? Pensi
ancora penda dalle mie labbra? – la
carne che stava mettendo sul piatto aveva rischiato di finire
dall’altra parte
della cucina,Vicky era sull’orlo di una crisi isterica
Annette aveva mollato di colpo i
piatti
vuoti che aveva in mano per portarsi entrambe le mani alla bocca e
l’eco
dello schianto sul
pavimento si era
perso nel silenzio assoluto che ne era seguito, sicuramente avevano
sentito
anche in sala, poi il silenzio attonito nel quale gli occhi di tutti i
presenti
in cucina si erano puntati su di lei, solo il ronzio dei fornelli a
fare da
sottofondo.
Ecco ora lo sapeva il mondo intero,
era
stata quasi una liberazione!
Jacques era rimasto immobile con la
mascella a penzoloni assolutamente incredulo, combattuto tra la
necessità di
calmarla e la voglia di andare al tavolo di Bellamy e stringergli la
mano. Se
era riuscito in un’impresa del genere doveva essere sul serio uno fuori
dal comune, forse aveva
davvero poteri paranormali, la stima nei suo confronti era cresciuta in
modo
esponenziale.
-Beh, che avete tutti da guardare,
non
avete niente da fare? – Fu lui al posto dell’amica
che sembrava in stato
catatonico a
battere le mani prendendo
in mano la situazione, mentre la frenesia della cucina riprendeva in un
secondo
-Ok…Vic senti…- si
avvicinò comprensivo – Se non ti va
di andare là fuori a parlarci ora io lo capisco, ma fammi un
favore personale,
almeno chiamalo , ok? – disse facendole scivolare il
biglietto nella tasca del
grembiule – Non credo questo lo dia a tutti…-
aggiunse asciugandole la lacrima
che scivolava silenziosa sulla guancia un po’ arrossata di
lei, non era proprio
giornata e non era il momento per parlarne. Era tutto un fottuto casino!
Rimanere concentrati su quello che
stava
facendo per il resto della serata era sta un’impresa
titanica, il biglietto in
tasca pesava come un masso e di là c’era Matt
Bellamy che voleva parlare con
lei, ma parlare di cosa? Sinceramente non
aveva nulla da dirgli, non gli poteva
spiegare il motivo per cui era andata via e se anche per assurdo
l’avesse fatto
ne avrebbe avuto in cambio solo compatimento, lei non voleva essere
compatita
da nessuno tanto meno da lui.
-Vicky puoi smettere di pensare a
Bellamy per cinque minuti? – Annette entrò in
cucina urlando spazientita per
l’ennesima volta – Il creme caramel andava al
tavolo otto non all’undici-
Non era già tutto
abbastanza umiliante
così? Victoria a quel punto oltre che stanchissima ed
accaldata era decisamente
snervata, aveva bisogno di prendere aria. Andò a sbirciare
dalla porta della cucina
avendo cura di non farsi vedere, il
tavolo incriminato era vuoto, un tovagliolo abbandonato sulla sedia,
tirò un
sospiro di sollievo, almeno ora si poteva rilassare. Non si aspettava
certo che
Matt facesse irruzione in cucina pur di parlare con lei eppure uno
strano filo
di amarezza le attanagliava la gola, era
così agitata che non era riuscita nemmeno a godersi il
rarissimo evento di
Andrè che la ringraziava per avergli salvato la serata.
Buttò il grembiule sul
banco sbuffando, infilò
un paio di guanti di lattice e prese
il sacco della spazzatura , era un’ottima scusa per fare due
passi magari
sarebbe servito a rilassarsi un po’,
peggio di così tanto non poteva andare.
L’aria della sera di
quell’ agosto dal
caldo eccezionale era quasi afosa
nonostante il clima marino, ma lei era sudata marcia e
l’escursione termica col
caldo della cucina le fece venire immediatamente la pelle
d’oca sulle braccia, attraversò
lentamente la strada verso il margine di un piccolo giardino ben curato
sul
retro del bistrot e gettò il sacco nel cassonetto quasi
mimetizzato con la
vegetazione mediterranea con tutta la forza che aveva. Nemmeno lo schianto che
risuonò nel silenzio
della notte riuscì a coprire completamente la voce profonda
della figuretta
esile che si materializzò di colpo nel buio dietro di lei
-Buonasera Vic! –
Sobbalzò
violentemente, in un attimo era in preda a
qualcosa di simile
a terrore ingovernabile, il cuore che le rimbalzava nel petto, il
respiro
bloccato, la vista annebbiata e se Matt avesse vanitosamente pensato
che era
questo l’effetto che faceva alle donne stavolta si sarebbe
davvero sbagliato di
grosso. Vicky cercò in qualche modo di governare il panico
come le avevano
insegnato, mentre tentava di rimettere a fuoco il ragazzo dalle gambe
magroline che
uscivano da un paio di bermuda con una
curiosa stampa a fenicotteri rosa. Fosse stata un po’
più consapevole avrebbe
sicuramente riso di quel particolare, ma ancora una volta era troppo
impegnata
a cercare di controllarsi, di figure da idiota con Bellamy ne aveva
fatte anche
troppe negli ultimi due giorni!
Matt mani in tasca si
avvicinò senza
fretta, non era così stupido da non aver notato la reazione
eccessiva di lei e
ancora una volta se ne chiese il motivo, sorrise
disinvolto cercando di non dar a
vedere il suo disappunto perché capiva la timidezza o la
soggezione che poteva
incutere in chi lo conosceva solo per via della sua fama, ma lui non
era una
rockstar vera, non nella sua vita privata
Vicky aveva sicuramente avuto modo di accorgersene.
-So di non essere bellissimo, ma
non ho
mai spaventato nessuna ragazza a questo modo…-
azzardò con tono leggero mentre
indagava su di lei con lo sguardo, la ragazza aveva ancora tutte due le mani premute sul
petto mentre cercava
di riprendere fiato e il moro aveva quasi paura di vederla correre via
di nuovo
da un momento all’altro
-Dei Del Cielo!!! Bellamy tu mi
vuoi
morta! – quel curioso modo di imprecare lo fece sorridere
-E’ questo che fai di
solito, ti apposti
dietro i cassonetti di notte al buio per spaventare le ragazze???-
cercò di
scherzare lei, cosa che rincuorò immediatamente Matthew,
incoraggiandolo a fare
ancora qualche passo tanto da arrivarle abbastanza vicino da
permettergli di
notare che le pupille si erano quasi ingoiate interamente il blu
oceanico di
quegli occhioni .“Rilassati Vic, non ti mangio!”
-Ero fuori con Dom che fumava e ti
ho
vista…- si giustificò, non era
il caso
di passare per uno stalker
- Grazie per la cena! Ho mangiato
benissimo ! – disse cerimonioso strappandole un sorriso
mentre le guance si
coloravano leggermente di rosso e le
mani di lei non sapevano bene dove stare
- Ti prego…- Vic fece un gesto di
diniego abbassando gli
occhi
-Ti giuro, persino quello
stronzetto
incontentabile di Dom ti ha fatto i complimenti! – Lui
sembrava sincero e
rideva, per ora la conversazione doveva rimanere su toni leggeri. Vic
si sentì
ancora più confusa, Matt non l’aveva assalita, anzi stava lì a fare
conversazione cordiale e
rilassato come se niente fosse successo
-E’ stata una serata
difficile! – disse
quasi a giustificarsi, dando un’occhiata verso il bistrot pur
di non doverlo
guardare in quegli occhi che ancora una volta parevano frugarle nei
pensieri.
-Stanca? – lui dubitava
che i segni neri
che aveva la ragazza sotto gli occhi fossero da attribuire alla
stanchezza,
forse poteva proporle di andare a bere qualcosa insieme più
tardi, potevano
chiacchierare un po’…
- Come se fossi appena uscita da
una
puntata di Hell’s Kitchen! – ammise lei
sciogliendosi un pochino davanti al sorriso
comprensivo di lui
-Mi piacciono le donne piene di
sorprese! – questa volta le guance di Vicky diventarono
davvero bollenti, ma
purtroppo Matthew aveva detto piene di sorprese, non di segreti. Si
rese conto
che lui la stava guardando ancora
allo
stesso modo in cui la guardava la sera prima quando si sentiva una dea
avvolta
nel Versace rosso, assurdo perchè ora era accaldata, sporca
di grasso, non
aveva un filo di trucco e non avrebbe mai voluto farsi vedere in quelle
condizioni, che imbarazzo. In un accesso di vanità inconscia
si sfilò il
cappellino col logo del bistrot ridendo nervosamente. Matt ancora una
volta
rimase ipnotizzato da quel movimento fluido e aggraziato mentre magicamente la lunga
coda di cavallo imprigionata
sotto ricadeva sulle spalle di lei, era un mistero come avesse fatto ad
attorcigliarla lì dentro. Una creatura così
poteva solo suonare
divinamente e lui continuava a
pensare che fosse la cosa più spontanea e deliziosa che
avesse visto da tempo
-Matt…senti…-
Vicky aveva di nuovo il
cuore che batteva a velocità anomala, lui aveva accorciato le distanze appoggiando un
piede infilato
nelle Vans nere all’aiuola, la ragazza non sapeva da che
parte incominciare
-Sei scappata ieri sera!
– la precedette
lui serio, non voleva essere aggressivo. Si guardarono solo di sfuggita
negli
occhi, Vic non riuscì a sostenere il suo sguardo intenso ed
interrogativo,
ecco, non poteva più scappare era come stare incastrati in
un angolo da cui non
puoi uscire. Ritorse completamente il cappellino che aveva ancora in
mano prima
di rispondere con un sorriso nervoso
-Noo…io
…voglio dire…tu lo credi! –
poteva provare a barare
-Prego? – Matt la
guardava più curioso
che arrabbiato
-Non sono scappata…
solo…solo… ti avevo già
portato via anche troppo tempo, tu avevi i tuoi ospiti…non
vedo perché dovevi
perdere ancora tempo con me…- si morsicò il
labbro inferiore aspettando la sua
reazione, non reggeva come scusa era chiaro, ma non poteva dirgli la
verità,
NON POTEVA!!!
-Stai scherzando spero! –
lui scosse il
capo perplesso, era la scusa più assurda che avesse mai
sentito e la biondina
era di nuovo nervosissima – Vic tesoro guardami…- allungò una mano
ad alzarle leggermente
il viso costringendola ad
affrontare i suoi occhi, lei sobbalzò
di
scatto al primo contatto con le sue dita,
“complicato” aveva detto Sarah.
-Non mi piace quando gli altri
danno per
scontato quello che penso o che dovrei fare –
scandì chiaramente - Inoltre
sono abbastanza grande da sapere con
chi voglio passare la mia serata ok? – lei annuì
cercando di dissimulare il nervosismo
con un sorrisino, doveva essere un ottimo leader , si capiva che era
abituato a
parlare in modo autoritario
–
Ci sono rimasto male perché ti assicuro che
ieri sera con te sono stato
benissimo! – Vic deglutì a vuoto mentre
l’asfalto cedeva sotto i suoi piedi,”rimasto
male…tesoro…sono stato benissimo”, Matt
aveva di nuovo quel tono e quello
sguardo di una dolcezza disarmante che l’avevano fregata la
sera prima. Sbattè
gli occhi più volte aggrottando la fronte, lui non aveva
nulla che non andava,
nulla di nulla era perfetto, era lei che era disperata!
-Te…te…
l’avevo detto ad inizio a serata
che non potevo restare…- azzardò
un’altra giustificazione assurda quasi sotto
voce
-E io ti avevo detto che quando
volevi
andare dovevi solo dirlo, perché sei scappata Vic ti avrei
accompagnata
volentieri, non eri l’unica che sarebbe stata felice di
tagliare la corda…-
Ci fu un lunghissimo momento di
silenzio
in cui Vicky rimase incastrata negli occhi magnetici di Matt cercando
disperatamente qualcosa da dire, avrebbe voluto essere
un’altra, avrebbe voluto
che fosse tutto diverso. Non riuscì a rispondere
- Vic dove sei? Ci sono ancora dei
dessert da fare! – la voce di uno dei ragazzi che urlava
dalla cucina arrivò a
salvarla, erano in una zona non illuminata e dal bistrot nessuno poteva
vederli
-Arrivo! –urlò
con la voce che tremava
un pochino
-Scusami … devo
andare..- cercò di
svicolare nervosamente, Matt le rivolse uno sguardo supplicante e lei si sentì
uno schifo, lui era la persona
più carina del mondo e lei stava per mollarlo lì
di nuovo senza la spiegazione
che voleva, ma non cambiava nulla perché tanto valeva
allontanarlo subito…
-Vic…- ora capiva cosa
intendeva Jacques
con “Bellamy pende dalle tue labbra” non
era quello che pensava, ma era comunque la sensazione più
gradevolmente
sgradevole che avesse mai provato
-Ora non posso
davvero…Matt senti…- si
girò velocemente verso la porta della cucina a controllare
– Lascia perdere, ti
prego, ti assicuro
che io non posso
darti nulla di quello che vuoi! – lo supplicò
accorata impaziente di scappare
via
Lui non si arrese stava diventando
una
questione di principio, si passò una mano tra i capelli
alzandoli in piedi,
doveva assolutamente capire…
-E tu come fai a sapere cosa
voglio? Mi
sembra di averti appena detto che non mi piace quando gli altri pensano
al mio
posto! – Rimasero entrambi quasi congelati a studiarsi a
vicenda aspettando che
l’altro facesse la prima mossa. Poi fu Vicky a fare
l’ultima cosa che Matthew
si aspettava
- Matt…perdonami
…non prendertela, non è
colpa tua sul serio, quella sbagliata sono
io…tu…tu sei perfetto!!!- scappo via
di corsa senza voltarsi, ma prima di scappare gli lasciò
velocissimamente un
bacio sulla guancia, nell’angolo vicino alla bocca.
Matthew rimase a guardarla immobile
senza parole, con la mano sul lembo di pelle dove lei aveva appena
appoggiato
le labbra, con la testa che ronzava di mille interrogativi .
A Dom che lo aspettava impaziente
di
sapere com’era andata aveva risposto solo
-E’ complicato!
– in quel preciso
istante l’amico aveva capito che poteva anche dire addio alla
sua tanto
agognata notte di sonno!
Il mattino era il momento
più fresco
della giornata ed era inutile rimanere a letto se tanto non puoi
dormire. Si
era detta che dopo tutto non valeva la pena di prendersela o pensarci
troppo,
tempo una settimana e Matt Bellamy
non
si sarebbe nemmeno più ricordato il suo nome impegnato dall’altra parte
del mondo a giocare sulla
sabbia di Malibù con suo figlio e la sua straordinaria ex
fidanzata, o a
suonare sul palco degli ultimi festival dell’estate, senza
contare che aveva quanti?
Dodici…facciamo undici anni più di lei, era meglio concentrarsi su
cose più concrete e
mettersi il cuore in pace.
Si era goduta la passeggiata in
bici,
accecata dal riflesso del sole sull’acqua, i colori del mare
le scie delle
barche, il profumo del mare, Nizza era il posto più bello
del mondo per Vicky ,
aveva persino fatto tappa al mercatino a comprare dei fiori freschi da
mettere
sui tavoli, ogni tanto lo faceva senza che glielo chiedesse nessuno, il bistrot per certi versi
era la sua seconda
casa . Le piaceva arrivare in anticipo e preparare con calma i piccoli
mazzi da
mettere nei vasetti colorati, il profumo del caffè, fare
quattro chiacchiere
con gli altri ragazzi. Nizza si sveglia tardi aveva tutto il tempo di
godersi
la calma della domenica mattina.
Non si era nemmeno data pena di
cambiarsi ancora avvolta in un fresco abitino a fiori con le ciabattine
infradito
raso terra, il suo turno cominciava alle 10 ed erano appena le
9,Jacques invece
al solito sarebbe stato in ritardo reduce da qualche serata in un club
mondano,
ma intanto che era
lì nulla le vietava
di dare una mano.
Senza nemmeno pensare si
avviò in
veranda verso il solito maledetto tavolo, occupato da un unico cliente
impegnato a leggere un giornale in inglese. Era da solo e a
quell’ora non
poteva assolutamente essere Matt Bellamy.
-Buongiorno! Cosa le posso portare?
– esordì
solare quanto la giornata, messa un po’ in pace la testa il
mondo era quasi un
posto migliore
Sotto il giornale c’erano
un paio di
occhi azzurri, una zazzerina di capelli che con il riflesso del sole
erano di
un castano chiarissimo e gli immancabili Ray Ban stavolta infilati
nella
scollatura della stessa T shirt bianca della sera prima
-Buongiorno! Mmm…al
solito cappuccino e
spremuta d’arancia – aveva un’aria
furbetta, sembrava di ottimo umore
Vicky dovette sbattere un paio di
volte
gli occhi, era più incredula di Luke Skywalker quando Yoda
gli faceva levitare
cose davanti, il cuore aveva fatto una capriola e il
peggio era che le veniva da ridere. Il
dubbio sul fatto che Bellamy fosse normale ora era lecito ed onesto,
nessuno
dei suoi coetanei per come si era comportata lei sarebbe stato ancora
lì a
cercarla, tanto meno quel pallone gonfiato del suo ex fidanzato.
-Perfetto! –
ribattè lei impeccabile
,mentre cercava disperatamente di trattenere il sorriso enorme che
premeva per
uscire, non era riuscita a censurare la parte di lei che stava gioendo
di
quella gradevole sorpresa.
-E…so che è
presto, ma ci sono già le
torte? – il leader dei Muse in quel momento aveva lo sguardo
di un bambino
davanti al banco della pasticceria, Vic si portò una mano
davanti alla bocca,
le veniva decisamente da ridere
-Certo Mr Bellamy! –
spiegò con pazienza
– Il nostro chef per fortuna oggi sta bene ed è
arrivato all’alba per
prepararle . Torta pere e cioccolato, Crostata ai frutti di bosco o la
solita
Tatin - Elencò dondolandosi leggermente sulle gambe con quel
fare che faceva
impazzire Matthew, il vestito a fiori e i capelli sciolti la facevano
sembrare
di nuovo una ragazzina, ma la cosa più bella che indossava
quella mattina era
il sorriso stupito e spontaneo che gli aveva dedicato appena lui era
uscito da
sotto il giornale.
-Tu quale mangeresti ?
–chiese senza
staccarle gli occhi di dosso abbandonando il tono formale e godendo del
fatto
che lei era arrossita lievemente
-I frutti di bosco erano
freschissimi e
la torta ha un profumo delizioso-
- Perfetto allora…due
fette ! – sollevò
le dita ad indicare il numero due
Vic
sorrise assecondandolo, si era trattenuta dal dirgli che
era un ingordo,
ma appena accennò ad andarsene fu bloccata da un
-Hey..hey dove pensi di andare?
– Lei lo
guardò interrogativa mentre Matt le indicava la sedia
accanto a lui
–
Ti va di farmi compagnia? Se mangio due fette di torta rimetto su
pancia! –
ammiccò accarezzandosi il residuo di pancetta
Victoria alzò gli occhi
al cielo colta
completamente di sorpresa, a guardarlo non si poteva proprio dirgli di
no con
quel sorrisetto pieno di aspettative
-Erm..io..io non posso, lo sai !-
disse
sottovoce guardandosi in giro
-Non provarci
nemmeno…non hai scuse il
locale è vuoto, Andrè non
c’è e tu non stai ancora lavorando…-
disse
sottolineando l’evidenza mentre con un gesto della mano aveva
già fatto cenno
ad Annette di avvicinarsi
- Ci porteresti due fette di torta
ai
frutti di bosco, un cappuccino una spremuta e…-
- un succo di frutta –
Vicky era senza
scampo
-Subitissimo!!! –
squittì la collega facendo
una smorfia di incoraggiamento alla biondina cercando invano di non
farsi
vedere dal leader dei Muse
Vic intanto si era seduta accanto a
Matthew un pochino a disagio, non aveva idea di cosa la aspettava. Aveva il fiato sospeso e
provava lo stesso
senso di colpa che avrebbe
provato
guardando un paio delle bellissime e costosissime Jimmy Choo di Kate Hudson sapendo di non potersele
permettere in tutti i
sensi, era un
tantino più complicato e non
era di scarpe di lusso che si parlava, ma il principio in fondo era lo
stesso.
-Bells? – lo
imboccò lei scherzosa. Lui
annuì ridacchiando per il nomignolo, non aveva ancora capito
se lei era una fan
oppure no, ma al momento la cosa non era in cima alla lista delle sue
priorità.
- Vic? – si persero in
qualche attimo di
indecisione prima che il chitarrista si facesse avanti
-Senti…mi sa che abbiamo
fatto un po’ di
casino…- disse semiserio – perciò
potremmo ricominciare tutto da capo.
Una cosa del tipo… ciao sono Matthew Bellamy,
sono qui in vacanza a casa di un amico e… faccio il
musicista!-
Lei scosse il capo incredula mentre
si
scambiavano una serie di sorrisini imbarazzati, non aveva mai
conosciuto nessuno
così e non era per via degli occhi azzurri
-Victoria Keller ,
ho quasi 26 anni e…si dai la modella
è mia
cugina non fare quella faccia…- lo prevenne lei- mia
nonna vive qui, ci vengo ogni estate e …che coincidenza
anch’io musicista! –
lui annuì tutto preso dalla parte che stava recitando
-Cosa suoni? – chiese
Vicky in tono
casuale ringraziando Annette
che era
appena arrivata con la loro colazione
- Oh…la chitarra, il
pianoforte…-
Matt aveva parlato
con la bocca piena di
torta su cui si era immediatamente fiondato –
abbiamo una band con un paio di amici, mi
fanno pure cantare, i MUSE hai presente? Magari hai sentito parlare di
noi! –
Vic stavolta aveva fatto uno sforzo enorme per non scoppiare a ridere,
non
riusciva a credere che il ragazzo che aveva davanti con quel sorrisino
buffo, gli occhi
attenti e vivaci che si stava
sbranando la torta come se fosse a digiuno da mesi, fosse
lo stesso uomo che catalizzava migliaia
di persone in uno stadio.
-OOOH I M-m-m-MUSE!!! –
buttò li lei,
strappando una risatina acuta a Matt. Non era solo divertente era
proprio
scemo!
-Proprio quelli! E tu cosa suoni?
–
-Ho cominciato col pianoforte a
cinque
anni e a 12 anche il violino – svelò
più seria – ma ..insegno musica in una piccola
accademia musicale per vivere! –
-Great!
E…così tu sei la ragazza in
rosso che mi ha dato buca ieri sera…- non era serio nemmeno
un po’
- Pare! E tu sei l’idiota
che mi ha
fatto rovesciare il caffè addosso ad un cliente! Il mio capo
mi ha fatto un
mazzo pazzesco per colpa tua!- lo rimproverò lei puntandogli
la forchettina
addosso
-Mi spiace Vic, ma se tu conoscessi
meglio quella checca isterica di Dom il caffè glielo avresti
rovesciato tu stessa
addosso!- a volte parlava e muoveva le mani troppo in fretta
- Checca Dom?- Fece lei
scandalizzata - Mi
pareva mia cugina non fosse della stessa
opinione? –
Lui sbuffò come se fosse
a conoscenza di
segreti irrivelabili , ormai stavano ridendo come due idioti
esattamente come
la sera prima, non lo credeva possibile si sarebbe sentita ancora
così bene con
qualcuno, se quel qualcuno era Matt Bellamy era addirittura assurdo
-Vic senti…- il moro
abbandonò il
cappuccino pulendosi il labbro superiore con un tovagliolino
– abbiamo
affittato una barca per qualche giorno, perché non vieni a
fare un giro con
noi?- lei sgranò gli occhioni blu – Le tue nuove
amiche, saranno felici di
vederti – disse ironico Matt
–
Prendiamo il sole, andiamo a fare il bagno in qualche posto lontano dal
mondo …-
Lui la studiava con un filino di ansia non gli capitava da un
po’ di provare
uno strano sentimento di incertezza che lo faceva sentire in bilico con
una
ragazza
Vicky invece galleggiava nel vuoto,
Matt
era diverso, anomalo, imprevedibile e la incuriosiva da morire
-Mi farebbe davvero
piacere…-
aggiunse piano con
quella voce profonda,
lei si perse a guardare la riga che si era formata sulla fronte, la
fossetta
sul mento e gli occhi azzurri pieni di aspettative con uno strano senso
di
calore che le aveva pervaso il petto. Per una volta avrebbe voluto dire
di sì,
riprendersi un pezzetto della sua vita, scoprire com’era
andare fino in fondo
in quel bacio nemmeno
mai incominciato
sul serio, ma non sapeva davvero se ne era capace era un rischio troppo
grosso
-Io..io non…- doveva
trovare il sistema
di non esporsi troppo, Matt la fissava, troppa pressione, doveva
trovare una
soluzione il più velocemente possibile
-Cioè …verrei
volentieri…- balbettò – ma
…ma solo se posso portare il mio fidanzato! –
sorrise un po’ falsamente
morsicandosi il labbro inferiore in attesa della reazione
“Fidanzato???”
Matthew si pizzicò più
volte il naso, non si poteva riavvolgere il nastro perché
non si ricordava dove
si era perso questo piccolo particolare.
-Ma… si certo!
– si era ritrovato a dire
come un perfetto imbecille completamente disorientato fregandosi il
mento
mentre la parola F
I D A N Z A T O gli
ondeggiava davanti come le parole del video di Madness
-Perfetto allora! –
sorrise lei. Aveva
trasformato con due parole il momento più piacevole degli
ultimi 25 anni nella
fiera dell’imbarazzo, meritava il Nobel come bugiarda
dell’anno. Ancora una
volta si sentì uno schifo, Matt non meritava nulla di tutto
quello, ma lei
voleva davvero provare a conoscerlo meglio e per ora aveva
assolutamente bisogno
di tenerlo a distanza…
-Ok ora io devo andare…-
disse sottovoce
alzandosi, lo aveva appena deluso da morire ce l’aveva
scritto in faccia
- Ok ci vediamo domani al molo
n.115
verso le 11 -
l’ entusiasmo di lui demolito
in un secondo, c’era qualcosa che non gli quadrava affatto.
- Grazie di tutto Matt! –
soffiò lei
annuendo evitando accuratamente i suoi occhi, si sentiva
l’essere più meschino
sulla faccia della terra.
-Vic…-
l’istinto ebbe la meglio non
poteva permettere che la ragazza si defilasse così per
l’ennesima volta
lasciando le cose in sospeso, sapeva come fare pressione senza dire una
parola,
prese la mano
morbida, calda ed
abbronzata di lei e se la portò delicatamente alle labbra
sussurrandole solo -Guarda
che ci conto! –
Victoria ancora una volta non ebbe
scelta si ritrovò a guardarlo, cercando di fronteggiare come
poteva la tempesta
elettrica che si era appena scatenata tra loro e con gli occhi
micidiali di
Matt che frugavano nei suoi mentire era praticamente impossibile.
Matthew aveva appena avuto la sua
prova
del nove, Vicky non era una delle solite ninfette in cerca di fama, era
bella,
orgogliosa, vulnerabile ed aveva una paura fottuta di lui, questo lo
destabilizzava non poco. Rimase a guardarla mentre si allontanava, la
figura
sinuosa, le gambe abbronzate, le caviglie sottili,
il biondo solare delle punte dei capelli,
venticinque anni… Dio mio era uno splendore!
Per un attimo un subdolo senso di colpa gli
pungolò il cervello all’idea
di cosa avrebbe pensato Kate di lui in quel momento, scacciato
immediatamente
dal pensiero che la sua ex fidanzata non aveva esitato a guardare
“altrove”
anche quando stavano ancora insieme
“Troppo
complicato!!!” scosse il capo
passandosi la mano tra i capelli … lasciar perdere era da
escludere
|
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Capitolo 4 *** 4 - FIDANZATI (?) ED EX FIDANZATI ***
Un
grazie anticipato a chi ha letto legge o leggerà. Un grazie
speciale a Greta perché
senza di lei Kate non sarebbe in questo capitolo! Vi lascio
leggere…
-Che
cazzo vuol dire esattamente “Sophie è andata a
recuperare Kate”? – Dom cercò di
non tradire alcun tipo di esitazione perché il cantante
della sua band lo stava
fissando letteralmente stralunato e uno show in barca davanti a tutti
non era
un buon modo per iniziare la giornata.
-Cosa vuoi che ti dica ne so esattamente quanto
te, ha chiamato
Sophie dicendo che era in zona…a Saint Tropez mi
pare…e lei è andata a
prenderla…- Pareva chiaro che non era certo stato lui ad
invitarla, francamente
delle tragedie famigliari dell’amico ne aveva le palle
letteralmente frantumate.
-Pensavo che questa fosse casa TUA
e che
queste fossero le MIE vacanze, ma evidentemente qui è come
stare in un resort
di lusso, tutti vanno e vengono come hanno voglia, perché
non ti fai recensire
anche da Trip Advisor? – Matt strizzò gli occhi
infinite volte di fila in preda
ai tic che nei momenti di nervosismo non riusciva a controllare, faceva
già
troppo caldo, lui non era nemmeno psicologicamente pronto a reggere la
farsa
con la ragazzina il suo fidanzato o chi cavolo era, e ci mancava solo
la sua ex
a complicare le cose! Chi glielo aveva fatto fare ad andare in vacanza
con metà
del suo staff, doveva fuggire su un’isola deserta o ritirarsi
in un eremo invece
di sottostare ai soliti meccanismi
-Kate non si ferma tranquillo, poi
a
questo punto direi che non potresti chiedere di meglio, non vorrai fare
sul
serio la figura dell’idiota compiacente con Vicky?!
– Idiota compiacente!? gli
occhi di Matt erano una fessura mentre si strofinava la barba che non
si faceva
da un paio di giorni, doveva essere una congiura, ce
l’avevano tutti con lui
Dominic cerco in qualche modo di
calmarlo, erano sul ponte della barca che avevano affittato per qualche
giorno,
niente di troppo lussuoso non era nel loro stile, ma ora che soldi e
fama non
mancavano qualche sfizio si poteva anche concederselo senza pensarci
troppo.
Non che tutti i loro amici e colleghi non conoscessero il temperamento
come
dire… un po’ “impulsivo” del
cantante, infatti Thomas si era appena calato la
visiera del cappellino sul viso giusto per nascondere un sorrisetto che
avrebbe
fatto incazzare ancora di più il leader della sua band,
mentre Dom Anderson
fischiettava giornale in mano come se niente fosse, lui aveva imparato
che a
volte il modo migliore per sopravvivere era proprio ignorarlo!
Il batterista scosse la testa
sospirando, la vita sentimentale di Matt negli ultimi anni era stata un
completo sfacelo, lo aveva visto passare da un legame che ormai gli
stava
stretto alla sconfitta del rifiuto, dal terrore di avere una famiglia
al
terrore di perderla, dalla frustrazione e la rabbia del tradimento, per
inciso non
che lui fosse mai stato uno stinco di santo, al cercare di salvare una
relazione
raffazzonata in partenza ad ogni costo, anche a
quello di annientarsi in un modo di vivere e di pensare
che proprio non
erano i suoi. Il
tutto con un album da
scrivere, un tour da preparare, il ruolo di padre e quello di amico
inseparabile da portare avanti, perché lui sapeva benissimo
di essere stato il
primo a dare non poche preoccupazioni al suo compagno di band e di
vita. Nonostante
tutti i fottuti problemi che aveva, Matt non lo aveva mai lasciato
indietro un
secondo in quella relazione simbiotica in cui badavano l’un
l’altro
reciprocamente che avevano da sempre.
Da quando era uscito dalla storia
con
Kate per il chitarrista era “totally party time”!
Dom lo aveva visto regredire di
colpo di
una decina d’anni, buttarsi in situazioni che di solito
fuggiva come la peste,
partecipare a feste a cui la sua ex non sarebbe riuscita a trascinarlo
nemmeno
con la camicia di forza, ubriacarsi con ragazzette di
cui nemmeno sapeva il nome che speravano
solo di essere paparazzate in sua compagnia fuori da qualche locale di
grido , il
tutto con la leggerezza di chi vuole solamente cogliere
l’attimo, niente
problemi, niente responsabilità, niente preoccupazioni,
arrivederci e grazie!
Quello non era Matt! Lui gli voleva
un
bene dell’anima, come poteva non preoccuparsi? Certo forse
non era un santo, ma
era sempre stato monogamo di indole e per giunta maniaco del controllo
com’era,
aveva sempre avuto a suo modo la testa sul collo, era chiaro che quella
situazione
in un modo o nell’altro doveva evolversi.
-Perché non mi ha
chiamato per
avvisarmi…e mio figlio dov’è?
– Matthew il telefono in una mano e l’altra nei
capelli, non aveva
fatto in tempo a
chiedersi perché il telefono di Kate suonava così
vicino, che stava assistendo
allo spettacolo di un Dom
avvolto da un
abbraccio biondo, solare, profumato ed entusiasta.
-Ciao Dominic, sono così
contenta di
vederti! – il batterista ricambiò con altrettanto
entusiasmo lanciando uno
sguardo a metà tra l’imbarazzato e il preoccupato
al suo cantante
Poi il giro dei saluti, dei baci e
degli
abbracci, delle smorfie e delle moine american style, fino a quando
Matt non se
l’era trovata davanti, i capelli raccolti un paio di short e
una magliettina
corta che esibiva l’ombelico piatto, sorriso
aperto e solare, lui aveva ancora il
telefono in mano e lei era stupenda, una delle donne più
desiderate del mondo
ed era la madre di suo figlio!
-Ciao Matt, tutto ok? –
un bacio gli si
posò sulla guancia accompagnato da un profumo che conosceva
anche troppo bene e
da ricordi che lo scombussolavano ancora un pochino.
-Si …io
…io…ma perché non mi hai
avvertito? Dov’è Bing? – cerco di
ritrovare stabilità con un tono staccato e
vagamente aggressivo, lei invece continuava a sorridere solare e
calmissima
-Con mia madre a Saint Tropez, mi
ha
chiesto se l’accompagnavo qualche giorno a trovare una sua
cara amica e ho
pensato che ti avrebbe fatto piacere vedere Bing, domani se vuoi puoi
venirlo a
prendere!Non vede l’ ora…diglielo
tu…stesso! –
- Potevi dirmelo, mi sarei
organizzato!
– perché diavolo doveva usare suo figlio come
scusa? Per un attimo la sua
coscienza gli suggerì irrazionalmente che qualcuna delle sue
“amiche” le aveva
fatto sapere della biondina, ma
Kate non era mai
stata gelosa e nella
loro relazione quello
che di solito rosicava un pochino era
lui. Non riuscì a dire altro, era
chiaramente
in mala fede visto che tempo zero ed aveva in mano il telefono di Kate
con suo
figlio che strillava di gioia dall’altra parte.
Dominic sospirò
percorrendo agilmente la
passerella per tornare sulla terra ferma, andando a sedersi accanto
all’amico
che invece aveva palesemente la testa in alto mare. Appena chiusa la
chiamata
con Bing il leader della sua band si era defilato farfugliando la scusa
che
aspettava ospiti e si era accampato su una panchina sul molo, testa
all’ombra
piedi al sole con il tipico atteggiamento di chi vuole estraniarsi da
tutto
-Certo che l’unico
coglione in grado di
invitare in barca una ragazza già impegnata…-
lasciò la frase in sospeso
ridacchiando pieno di sottintesi, di Kate era meglio non
parlare…
Il moro alzò le spalle
un po’ annoiato
-Questo lo vedremo! –
disse incrociando
le braccia, allungando le gambe sistemandosi meglio i RayBan sul naso.
Un
fidanzato rimetteva i pezzi del puzzle a posto, giustificava la fuga,
la
richiesta di starle alla larga, ma un fidanzato non era nulla di
“complicato”
così come l’aveva definito Sarah, ne tantomeno
“sbagliato”! Perché scappare, non
bastava dire “Matt lascia perdere sono già
impegnata?” No, no qualcosa non
quadrava, il suo sesto senso non falliva quasi mai, Vicky in un momento
di
intimorita debolezza, per usare un’elegante definizione di
panico, gli aveva
detto “non posso darti nulla di
quello vuoi” che era ben diverso dal dire “sono
già fidanzata” , con
lui era stata un misto di interesse e
nervosismo dall’inizio, come se ci fosse qualcosa che lui non
riusciva a
percepire a trattenerla.
Magari si sentiva attratta da lui e
non
voleva deludere l’altro, riconsiderò tra
sé e sé, magari stava cercando di
decidere fino a che punto valeva la pena di esporsi e in tal caso lui
non aveva
nessuna voglia di reggere un confronto con il fantomatico Mr. X di
turno, anzi
la cosa lo infastidiva proprio perché con Kate si era
trovato in quella
situazione anche troppe volte. Quanto irritante per non dire umiliante
poteva
essere stato guardarla flirtare senza vergogna con il suo insegnate di
danza o
con qualche giovane promettente musicista conosciuto ad un party, come
se lui
fosse il nulla assoluto? Si era ripromesso di non pensarci
più, ognuno aveva la
sua parte di colpa, ma un pochino bruciava ancora!
-Bells l’altra sera
bastava guardarsi
intorno, avresti avuto l’imbarazzo della scelta con tutto il
ben di Dio che
girava e tu invece ti sei fossilizzato sulla “ragazza che
scappa”… – i capelli
di Dominic sotto il sole erano quasi biondi nonostante il suo sforzo di
scurirli il più possibile, ma il contrasto col biondo
rossiccio della barba era
assurdo lo stesso, Il chitarrista sorrise per la battuta guardandolo da
sotto
gli occhiali scuri.
-Ti ricordo solo che te la fai con
sua
cugina! – disse lapidario
-Ti ricordo che Sarah non solo non
è
scappata, ma mi è praticamente saltata addosso! –
il batterista si soffiò sulle
unghie tronfio e a
Matt veniva ancora
più da ridere perché
l’espressione del
maschio Alfa tipo, addosso ad uno con la lacca nei capelli e un costume
giallo
canarino …beh…
- Scusa, dimenticavo che questa
Sarah è The
Queen of Sex!!!- risero entrambi per qualche attimo prima che Matt
desse
un’occhiata all’ora sul telefono che si rigirava
tra le mani risprofondando nel
suo inquietante nervosismo, le 11,15…e se avesse deciso si
non venire?
-Dimmi la verità hai
paura di vederla
arrivare accompagnata da un supermacho con dieci anni meno di te, dieci
centimetri in più e il fisico da copertina di
Men’s Health? – sdrammatizzò
ridacchiando
Dom con il chiaro intento di distrarlo dai suoi pensieri
- Pfff… seriamente credi
sia una
questione di pettorali e addominali scolpiti? Ho armi migliori!
– sbuffò
l’altro eccessivamente auto consapevole e presuntuoso
- Aaah scusa, dimenticavo che
quando imbracci
la chitarra non ti resiste nessuno! –
l’ex
biondo provocava strafottente, ma la risposta cattiva del moro rimase
sulla
punta della lingua perché proprio in quel momento una Fiat
500 cabrio beige
con una serigrafia a fiori rosa, parcheggiò
sul piazzale antistante catalizzando completamente
l’attenzione di entrambi.
Era assolutamente impossibile non notare le gambe lunghe toniche ed
abbronzate
che fecero capolino dallo sportello dell’auto giusto un
secondo prima che la
biondina scendesse.
- Mon Dieu! Ho sbagliato cugina!
– esclamò
enfatico Dominic e lui era uno a cui ragazze da urlo ne passavano
letteralmente
per le mani, Victoria in quel momento con la sua bellezza semplice e
luminosa
toglieva il fiato, short di jeans cortissimi, camicione largo a fiori
ed un
enorme cappello di paglia da cui sbucavano due trecce lunghissime
-Oggi prevedo una lotta
all’ultimo
bikini…-ridacchiò pieno di sottintesi
Bellamy lanciò uno
sguardo che era
warning gigantesco all’amico senza perdere un attimo di vista
la scena divorato
dalla curiosità di scoprire chi era il guidatore.
-Non ci credo!!! – era
riuscito solo ad
esclamare il suo compagno di band un secondo dopo aver inquadrato il
ragazzo
alto biondo ed abbronzato che stava raccogliendo le sue cose sul sedile
posteriore. Matt invece arricciò il naso un filino
contrariato
-Jack!!! – esclamarono
all’unisono i
ragazzi, Dom scoppiò a ridere di cuore invece Bellamy occhi
sgranati soffiò
fuori sottovoce solo
-Can’t be! – un paio di sere prima aveva
dato in mano il
suo contatto a quel ragazzo implorandolo di intercedere per lui con Victoria , no, non era
possibile che
figura da idiota!
Scosse violentemente il capo quasi
a
scacciare il pensiero, Jacques gli era sembrato complice e disponibile
nei suoi
confronti non un fidanzato geloso, perché se Victoria fosse
stata la sua
ragazza, col cavolo che lui gli avrebbe dato il numero di telefono di
un altro
uomo!
Dominic lo scrollò
letteralmente dal suo
stupore con una pacca sulla schiena talmente forte da fargli vibrare la
cassa
toracica
-Ouch…sei matto?- si
lamentò
tossichiando
-Deve essere il tuo giorno
fortunato
amico! – sul viso il ghignetto diabolico di chi la sa lunga
-Se mi ammazzi avrai problemi a
trovare
un altro cantante per i Muse – replicò ironico
l’altro tossendo ancora per il
colpo
– Allora? –
chiese impaziente davanti
all’aria misteriosa di Dominic
- Allora… la scorsa
settimana il tuo
uomo era in un noto gay club di Antibes impegnato ad infilare la lingua
in
bocca ad un tipo tutto muscoli e tatuaggi davvero niente male!
–
Matthew strizzò gli
occhi sfregandosi il
mento l’affermazione del suo compagno di band aveva troppe
cose nella stessa
frase degne di essere analizzate.
-Aspetta, aspetta…tu
cosa ci facevi esattamente
in un gay club di Antibes? – chiese fingendosi se non proprio
stupito almeno
sorpreso, i gusti sessuali del suo migliore amico a dire la
verità non erano
mai stati un problema.
-Dovresti ampliare i tuoi orizzonti
ogni
tanto! – l’ex biondo alzò le spalle
ridacchiando spudoratamente per nulla a
disagio
-Grazie del consiglio
…dovresti sapere
che sono quasi sempre tradizionalista! – Matt aveva uno
sguardo talmente serio
ed intenso da spiazzare per un secondo l’amico
-Ma nel caso cambiassi
idea…non
preoccuparti perché saprei esattamente dove andare!
– questa volta il moro
aveva usato un tono malizioso che aveva fatto arrossire violentemente
Dominic. Troppa
vita passata insieme e troppe esperienze condivise, c’erano
volte in cui i
confini della loro eterna bromance si reggevano su fragili equilibri
che
entrambi faticavano ad non oltrepassare
-Se vuoi lo demolisco in cinque
minuti!
– propose il batterista ostentando indifferenza
-Naaa…credo che
sarà una giornata
divertente! Vediamo che succede…- Matt sembrava intrigato
dalla situazione e
l’inattesa rivelazione gli dava un
vantaggio inaspettato
-Coraggio andiamo a recitare questa
farsa! – si alzò ridacchiando offrendo una mano al
suo compagno di band.
-Mi serve un fidanzato!- quando nello spogliatoio del
bistrot se ne era uscita
di botto con quella frase Jacques aveva lasciato letteralmente cadere i
pantaloni che si stava infilando
-Su questo non
c’è ombra di dubbio
cherie, sono felice che finalmente tu te sia resa conto-
Vic aveva seguito la manovra
dell’amico
che in modo piuttosto maldestro recuperava i pantaloni da terra, si
frequentavano probabilmente da quando avevano sei anni, il fatto che
Jacques
fosse praticamente in mutande non
costituiva ne un problema ne una novità per
entrambi
-Mi serve un fidanzato per
domani!!! –
come faceva a spiegarglielo? Jack l’avrebbe presa malissimo e
lei era nervosa
come un serpente. Lui alzò gli occhi sulla ragazza
subodorando il suo disagio
qualcosa gli faceva intuire la tragedia imminente, ma per ora meglio
stare al
gioco
-Beh, direi che se ti piace vincere
facile il candidato numero uno in questo momento è la tua
rockstar dagli occhi
blu! –
Vic saltò letteralmente
in aria, come
faceva Jacques a fare dell’ironia su quell’argomento
-Tu non hai capito!!! Il problema
è
lui!!! – come poteva spiegarglielo? – Mi ha chiesto
di uscire in barca e io gli
ho detto di sì a patto di poter portare il mio fidanzato,
lui ha detto va bene
e quindi ora mi serve un fidanzato!!! – aveva sparato fuori
tutto di un fiato
in modo concitato tra l’ansia e la disperazione, come aveva
fatto a cacciarsi
in un simile pasticcio? E il guaio più grosso era che lei
avrebbe voluto
realmente accettare l’invito di Matthew…
Questa volta quello a saltare per
aria
fu Jaques
-SEI IMPAZZITA!!! – smise
di colpo di
allacciarsi la camicia, i polsini a penzoloni
-Jack..-
-NON PENSERAI SERIAMENTE CHE IO
FINGA DI
ESSERE IL TUO FIDANZATO!!! –
-Ma io…-
-No ascoltami tu! –
tagliò corto lui
minaccioso – Bellamy mi sembra decisamente sopra la media,
come puoi anche
solo pensare davvero sia così cretino
da crederci? – in effetti non ci aveva creduto per
più di un secondo nemmeno
lei, ma non aveva scelta!
Vicky
strinse i pugni contrariata, voleva
solo conoscerlo meglio senza stargli
troppo vicino, aveva già sperimentato che tipo di pressioni
era in grado di
esercitare quell’uomo, era già tutto difficile
così senza avere il suo fiato
sul collo. Perché semplicemente non poteva starsene in un
angolino a guardarlo
senza che nessuno si preoccupasse di lei, lui era
così…così…nemeno riusciva a
trovare il modo di definirlo, invidiava
ancora Susan la donna invisibile, uffa!!!
-Ti prego, te lo chiedo per
favore…-
soffiò fuori con un sospiro – solo per un
giorno..non sarà così drammatico! –
-Vic seriamente non è
sbagliato se lui
ti piace perché non…- il ragazzo ci aveva messo
tutta l’enfasi che la buona
volontà comporta, se Matt riusciva in
quell’impresa gli avrebbe fatto un
monumento e non per mancare di rispetto verso Vic, a quel punto tifava
spudoratamente per lui!
-Io non sono affatto attratta da
lui!!!-
lei lo interruppe con un gesto di stizza che confermava il contrario,
nello
stretto spazio dello spogliatoio faceva troppo caldo
-Giusto! Tu scappi
perché lui ti vuole
baciare e poi ti inventi un fidanzato perché insiste con te,
ma mi stai supplicando
di accompagnarti perché non vedi l’ora di
rivederlo, è un comportamento
perfettamente razionale! – Metterla davanti alla
realtà poteva essere d’aiuto?
Era un fottuto casino, Jack aveva
ragione! Vicky sbuffò leggermente imbronciata appoggiandosi
ad un armadietto,
una mano che giocava con la coda che si era tirata di lato
-Non posso farlo da sola lo
sai…- ammise
a malincuore – Io… non sono pronta, ho paura,
forse non lo sarò mai più…e lui..lui
è Matt Bellamy!!! Credimi Jack io vorrei tanto fosse tutto
come prima, solo non
si può, non ci riesco…Io non so cosa devo
fare!!!-
Jacques sospirò
sconfitto in partenza
guardando quegli occhioni blu ed enormi, sapeva esattamente
perchè Matt era
rimasto colpito da quella ragazza, era come una spina piantata nel
fianco,
c’erano stati dei momenti, dei periodi in cui lui stesso si
era chiesto se
doveva osare, se varcare il confine era saggio, ma poi la vita ti porta
altrove
senza che tu abbia la possibilità di scegliere…e
lei meritava di essere di
nuovo felice.
Per tutti i fulmini
dell’universo Kate
Hudson!!! Aveva appena stretto la mano di Kate Hudson stupenda e allo
stesso
tempo così normale con addosso solo bikini e pareo.
-Tu lo sapevi che c’era
anche lei? – le
aveva sibilato in un orecchio Jacques giusto un secondo prima che il
leader dei
Muse facesse le presentazioni ufficiali. Vicky aveva scosso la testa
imbarazzata, certo che no, era proprio l’ultima persona che
pensava di trovare,
altrimenti non avrebbe mai e poi mai accettato l’invito
-A che gioco sta giocando il tuo
Bellamy?! – Mai frase era stata più
rappresentativa di quello che passava per
la testa di Victoria, insieme ad un imbarazzata irritazione!!! Non che
lei si
fosse fatta delle illusioni, ma…Kate era lì!
“Che stronzo!!!”In un attimo tutta
la sua eccitazione si
era trasformata in
fastidio.
-
Keller…Keller…come la modella??! Vi
somigliate anche un pochino, non è che siete…-
-Cugine….Sarah
è mia cugina! – la
biondina alzò gli occhi al cielo interrompendo Kate col
sorriso di chi si è
sentito ripetere la stessa cosa decine di volte . C’era stato
tutto un coro di
“OOOH” di meraviglia da parte del gruppo delle
ragazze che ancora pensavano si
trattasse al massimo di una sua amica, che differenza poteva fare poi?
-Ma è stupendo!!!
– l’attrice sembrava
davvero eccitata dalla notizia – L’abbiamo
contattata tramite la sua agenzia
per degli scatti per Fabletic, ma non siamo riusciti a combinare-
Fable… cosa? Vicky aveva
aggrottato la
fronte
-La linea di abbigliamento sportivo
di
Kate! – chiarì Jacques in modo competente
guadagnandosi uno sguardo ammirato da
parte dell’attrice
-Aaaah…scusa non credo
di essere molto
informata su queste cose! – una sorta di irritato imbarazzo
continuava a
stringerle lo stomaco, cercò per un secondo gli occhi di
Matt che invece si era
accomodato su un divano nella zona living dell’imbarcazione a
godersi la scena
quasi divertito. “Proprio Stronzo!”
- Magari potresti parlargliene tu
quando
la vedi, davvero sarebbe fantastico averla come testimonial!
– butto lì Kate
speranzosa con una delle sue adorabili smorfiette, dal vivo era ancora
più
carina che sul grande schermo
-Io credo che Dom in questo momento
sia
la persona più adatta per chiedere qualcosa a
Sarah…- intervenne a sorpresa
Bellamy con noncuranza
-DOM? Tu ti vedi con Sarah Keller e
non
dici nulla??? – Forse Kate era l’unica che non lo
sapeva, lui non l’aveva certo
ufficializzato, perché non c’era nulla da
ufficializzare, ma la modella mezza
nuda girare per casa l’avevano vista tutti quel week end
-Erm…si…più
o meno…ci siamo visti
qualche volta…- con tutti gli occhi puntati su di lui il
batterista aveva
chiaramente l’espressione di uno che non ha voglia di
raccontare i suoi affari
a mezzo mondo e il pensiero di Vicky nei confronti di Matt era stato
“Bastardo
oltre che stronzo!”
Questa volta ad alzare gli occhi al
cielo fu Kate che sapeva esattamente il significato che Dom attribuiva
a “ci
siamo visti qualche volta”
-Allora dobbiamo combinare !
– disse
risoluta abbracciando con lo sguardo Victoria e il batterista
-Quando si cena insieme?
– Dom si lasciò
andare ad un risolino isterico, incredibile per lei era tutto semplice
detto
fatto…
-Non so posso chiedere…-
concesse
grattandosi la nuca, ma sarebbe stato meglio dire “Non so
nemmeno se e quando
la rivedo ”
-Stupendo Dommy fammi sapere!-
-Sarebbe stupendo se addirittura
riuscissimo
fare qualche scatto di Vicky e Sarah insieme!- questa volta era stata
Sophie, da
sotto gli occhiali da sole rosa fluo come il bikini che metteva in
risalto la
carnagione scura, a fare la proposta suscitando
un risolino sconcertato da parte di Victoria.
La modella No grazie! Pensava di
averlo
già chiarito in precedenza
-Potreste addirittura vendervi per
sorelle…Sarah e Vicky…avreste un successo p l a n
e t a r i o! – scandì
entusiasta e l’attrice bionda sembrava chiaramente
d’accordo, poco ci mancava
che si mettessero a saltellare battendo le mani. Americani!!!
Ma cosa si fumavano queste? E
vogliamo
parlare di quel cretino del chitarrista che se la rideva sotto i baffi
stravaccato sul divano a righe bianche e blu?
-No, no grazie io mi occupo di
musica
non di moda! – rise educatamente scrollando il capo
-Non sono mica due cose
incompatibili! –
Sophie alzò le spalle incredula, come faceva quella
ragazzina a non capire che
con l’aiuto di Kate poteva arrivare in una settimana dove
altre non erano
arrivate in anni?
-Di musica? Allora collabori con i
ragazzi? – Vicky era sempre più imbarazzata,
sconcertata da quanto la ex di Matthew
fosse affabile nonostante l’aria un po’ da diva che
esibiva per abitudine
-No no….
Io…insegno musica e…-
Collaborare coi MUSE? Le veniva una crisi
isterica al solo pensiero di suonare davanti a
Matt…figuriamoci!!! Lui intanto
la sbirciava facendo l’indifferente, un orecchio alla
conversazione con Kate e
uno a quella tra i maschi radunati nel salottino
- No…diciamo che ci
siamo conosciuti
qualche giorno fa in circostanze…un po’ singolari
– poteva andare come
definizione
Kate sempre più curiosa
aggrottò le sopracciglia
incoraggiandola a continuare e lei lanciò appena uno sguardo
a Matt pensando
che dopo tutto un pochino se lo meritava, prima di aprire di nuovo
bocca,
magari avrebbe smesso di trovare la scena così divertente.
-Erm…io…avevo
una tazza di caffè in mano
e… Dom dormiva sul tavolo e…ecco Matt –
si fermò solo un attimo a controllare
lo sguardo imperturbabile di lui, che fronte corrugata e sguardo
azzurro
penetrante la stava chiaramente sfidando a continuare, lo stomaco la
avvertì
che si sarebbe pentita di quello che stava dicendo subito dopo averlo
detto ma…
- …Matt
dicevo…mi ha fatto lo sgambetto
di proposito e il caffè… il caffè
è finito tutto sulla maglia di Dominic, la
maglia gliel’aveva regalata Sarah! – aggiunse senza
respirare, quasi temesse
una ripercussione fisica immediata da parte dell’interessato.
Ci fu un attimo
di silenzio tombale in cui lei aveva avvertito solo il rimbombo del
battito del
suo cuore, prima
dello scoppio di ilarità
generale. Jacques se ne stava a braccia incrociate con una mano sulla bocca
appoggiato al parapetto, nel
frattempo erano salpati, quella
cosa coi
Muse era cominciata male e lui non avrebbe mai dovuto accettare.
Cercò di
intercettare gli occhi di Vic per ammonirla a non fare altri danni, ma
lei lo
stava deliberatamente evitando, profilo basso aveva detto, quello non
era
passare inosservati, cosa diavolo pensava di fare!?
-Kate avresti dovuto vedere la
scena! –
intervenne Dom Anderson tra le risate, un’alta percentuale
dei presenti la
scena l’aveva vista eccome, il chitarrista non avrebbe avuto
modo di
giustificarsi nemmeno volendo, non che la bionda faticasse ad
immaginarsela,
sapeva benissimo quanto il suo ex potesse essere imbarazzante.
Matt alzò le spalle
impercettibilmente
incassando il colpo, la ragazzina era solo più sfacciata del
previsto …
-Il fatto è che stavo
lavorando, io e
Jacques d’estate lavoriamo in un bistrot
giù in città…- spiegò Vicky
per chiarire le cose a chi ancora non lo sapeva - e…il
mio capo mi stava facendo un mazzo
pazzesco…allora…allora- esitò ancora
un
secondo le ragazze la guardavano curiose,
quello che stava per dire era una bastardata pazzesca, ma
magari avrebbe
contribuito a farle passare il fastidio che provava in quel momento nei
confronti di Bellamy
-
per cercare di farsi perdonare Matthew
ha
provato a lasciarmi cento euro di mancia…davanti al mio
capo! - quello invece
non lo sapeva nessuno ed aveva provocato immediatamente una serie di
risate e
battute non proprio carine
Lui ridacchiò, come se
fosse tutto sotto
controllo, invece non era solo stupito, ma anche infastidito. Ma tu
guarda! Forse
l’aveva sottovalutata, o si era sbagliato in pieno sulla
biondina, proprio una
stronzetta e ora era anche arrossita, non aveva neppure il coraggio di
guardarlo in faccia! Non è che stava cercando di farsi bella
davanti a Kate? Un
sorrisino gli si stirò sulle labbra lui era più
vecchio e più furbo
-Era solo uno scherzo! –
chiarì ridendo alzandosi,
mentre uno sguardo glaciale arriva dritto alla sua provocatrice che pur a disagio lo sostenne perfettamente.
“Chi si credeva di essere
quello?”
- Ci siamo rivisti la sera stessa
al
party di Dom, credo
di aver avuto modo
abbondantemente di farmi
perdonare… – fece lui malizioso con un lampo
azzurro che lasciava intuire non
si sa bene cosa…
Vic perse un battito temendo per un
attimo lui raccontasse a tutti della sua fuga, occhio per
occhio… non poteva
essere stata così stupida da pensare che gliela
facesse passare liscia
-Un invito in barca mi sembrava il
minimo- concluse il
moro cerimonioso con
un gesto della mano e un sorriso di sfida
alla biondina. Questa volta fu Kate a guardare entrambi in modo strano,
cosa
che Dominic non aveva affatto mancato di notare, doveva intervenire
alla svelta
giusto per non far degenerare le cose
- Bene!!! –
battè le mani una sull’altra
alzandosi a
richiamare l’attenzione
– Abbiamo
qui un barman eccezionale,
Jacques il fidanzato di Vicky – meglio sottolineare bene la
cosa per tutti
–
Quindi direi che ne possiamo approfittare per farci preparare un
cocktail di benvenuto
come si deve! – disse trascinando letteralmente il ragazzo
senza possibilità di
scelta per un gomito mentre tutti lo seguivano verso il bar.
Matt lavorava fianco a fianco al
biondino abbronzato nello stretto spazio del piccolo, ma fornitissimo
bar cercando
di imitarne i movimenti esperti e disinvolti, va bene che non erano
tipi da
lusso sfrenato, ma non si facevano certo mancare ogni tipo di piacevole
comfort
Si era offerto di dare una mano con
la
scusa di imparare qualche trucco in più del mestiere, visto
che fare il barman
era una cosa che lo aveva sempre intrigato, in passato aveva usato
quella
posizione come “metodo per socializzare”, in realtà voleva
studiare il suo presunto
antagonista più da vicino. Cosa ci poteva trovare Vicky in
uno che era poco più
di un ragazzino? Ok era un bel ragazzo, seccava un pochino ammetterlo,
ma
quanto a fascino lui poteva mangiarselo in un boccone, chiaro!
-Allora Jack..Cosa fai di bello
nella
vita, oltre preparare i cocktail più cool della Cote
d‘Azuw? – Poteva essere
una frase di Dominic, il moro aveva persino usato il suo stesso modo
studiatamente strafottente versando il gin nello shaker con precisione
millimetrica
-Oh…studio medicina, mi
hanno ammesso a
neuropsichiatria proprio prima delle vacanze –
Lo aveva detto con un sorriso e la
stessa umiltà con cui aveva spiegato che lavorava al Le
Flaveur per pagarsi gli
studi e a Matt la risposta era andata un po’ di traverso
-Wow! Neuropsichiatria! –
era stato
quasi un coro, intorno al bar si erano radunati tutti i maschi del
gruppo con
l’unica eccezione di Sophie che a bere avrebbe dato del filo
da torcere persino
al batterista.
La frustrazione di Matt era
aumentata di
colpo. Che cosa si aspettava? Il fattorino del Kebab sotto casa? La
vocazione
di Jack era salvare vite, aprire cervelli, non spaccare chitarre!
-E da quanto state insieme tu e
Vic? –
era stato Dom, gomiti piantati sul banco e sguardo fisso sul ragazzo
dietro il
banco a fare la domanda, qualcuno doveva pur chiederlo prima o
poi…
Una vampata di calore improvvisa
raggiunse il viso di Jacques, un po’ per
l’imbarazzo che lo sguardo di Dominic
gli provocava, un po’ perché odiava mentire e
stavolta era proprio costretto a
farlo, maledizione!
-Ermm…da poco, voglio
dire…ci conosciamo
da sempre, giocavamo già insieme da piccoli, ma questa cosa
…non lo so , credo
di essere innamorato di lei da sempre…- in un certo senso
non mentiva. Il
biondino non sapeva davvero da che parte guardare, poteva scegliere tra
lo
sguardo intimidatorio di Dom o quello indagatore del chitarrista al suo
fianco
che non aveva fatto una piega, non aiutava affatto, come poteva
pretendere Vic
che lui risultasse credibile in una situazione del genere?! Meglio
concentrarsi
sulla decorazione del bicchiere pieno di liquido colorato che aveva
davanti.
-Quindi basicamente siete passati
da
amici a trombamici ! – sentenziò Sophie con una
sfacciataggine ed una
naturalezza che nemmeno Bellamy avrebbe
mai avuto il coraggio di ostentare. Dom aveva faticato visibilmente a
trattenere
la risata, mentre Jack era riuscito miracolosamente a non far cadere la
bottiglia che aveva in mano, non voleva assolutamente guardare
l’espressione di
Matt.
-Basicamente credo di
sì, è solo un
tantino più complicato ma…il concetto
è quello! – nessuno si aspettava che il
giovane barman avesse la risposta così pronta e disinvolta.
-Perché non lo assaggi?
– sorrise in
modo speculare alla stilista in miniatura con aria un pochino
provocante,
mettendole un bicchiere straordinariamente attraente davanti
-Fantastico!- disse immediatamente
lei
colpita dalla decorazione di frutta tropicale colorata, col caldo che
faceva
sembrava la manna al cielo
- Matt tu guarda e impara! Kate ne
vuoi?
– l’attrice si era materializzata di colpo dietro
Sophie
-Ecco…- Jack sorriso
affascinante, modi
garbati , stile e tempismo perfetti, materializzò un
bicchiere uguale davanti
alla bionda, Matt strizzò gli occhi nel modo che a chi lo
conosceva bene
segnalava irritazione. Quando aveva pensato che sarebbe stata una
giornata
divertente?
-Ottimo!
–confermò lei dopo averne preso
un sorso dalla cannuccia
–Come si chiama?
– chiese con un sorriso
vagamente seduttivo per il biondino
-Blue Summer – si era
inventato su due
piedi di sana pianta sia il cocktail che il nome e lei aveva sorriso
ancora,
più bella che mai, confondendolo. Seriamente Bellamy si era
giocato una donna
del genere?
-E il tuo Matt? – chiese
con aria quasi
ingenua la sua ex, il modo con cui guardava il presunto fidanzato di
Victoria
lo stava infastidendo ancora di più se possibile
-Ai suoi ordini signora! –
Ubbidì tutto sorrisini e galanteria . I
bicchieri davanti a Kate ora erano due, ma lei invece di assaggiare il
cocktail
del suo ex fidanzato, che francamente era “un po’
più classico” di quello del
giovane barman, rise nel modo entusiasta di chi ha appena avuto
l’idea del
secolo e non era necessariamente un bene!
-Perché non facciamo un gioco? Matt e
Jacques preparano
lo stesso cocktail noi li assaggiamo e votiamo il migliore! –
-Yeeep! – Sophie batteva
le mani
entusiasta
-Woo Vediamo che sai fare Bellamy!-
Dom
si stava già divertendo solo al pensiero, Kirk faceva
l’indifferente, che
branco di stronzi!
-Io ci sto! – Vicky
improvvisamente era
al fianco di Kate, si erano guardate con un’aria di intesa
che a Matt non era
piaciuto affatto, sapeva quanto la bionda sapesse essere socievole ed
affascinante e quelle due avevano già familiarizzato fin
troppo per i suoi
gusti.
-Wow! Batti cinque sorella!
– Victoria
era a dir poco sconcertata, anche perché dopo quel gesto
inaspettato Kate le
aveva passato il braccio intorno alla vita sparando un selfie come se
fossero
amiche sul serio.
-A te la scelta! –
Jacques si era
piegato leggermente sul banco, per arrivare ad altezza occhi della
bionda di
Bellamy, lei aveva arricciato il naso flirtando maliziosa
-Sex On the Beach! Un classico!
– Se era
un tentativo di mettere in difficoltà il suo ex Victoria non
lo trovava affatto
divertente, ma si stampò un sorrisino di circostanza sulle
labbra era curiosa
come tutti gli altri di vedere come sarebbe finita
-Jack, batti cinque fratello!
– Matthew
replicò il gesto di Kate, labbra
serrate l’espressione imperturbabile che esprimeva sfumature
che uno solo tra i
presenti era in grado di interpretare e non prometteva nulla di buono.
Lui quel
tipo di comportamenti di Kate li conosceva bene, scrollò
leggermente le spalle
pensandoci, inutile negare che gli dava fastidio anche se non stavano
più
insieme. Incrociò solo un secondo lo sguardo un
po’ disorientato di Vic
Che stronzata! Solo a Kate o a
Sophie poteva
venire in mente una cosa del genere, Mathew cercò di
lavorare , veloce e
preciso con un pizzico di vanità ed esibizionismo, se lo
poteva fare il
biondino al suo fianco, sicuramente lo poteva fare anche lui. Ogni
tanto si
erano scambiati qualche sguardo di sottecchi, davanti a loro
l’intera truppa
radunata a guardarli faceva il tifo e commenti come se si stessero
sfidando a
duello. La cosa lo innervosiva più che stare su un palco la
sera della prima di
un nuovo tour. Victoria non aveva distolto un secondo gli occhi attenti
dalle sue mani e dai
suoi gesti, mentre si
mordicchiava il labbro inferiore, non avrebbe dovuto avere occhi che
per il suo
fidanzato?
-Voilà! – Matt
fu il primo ad allineare
i bicchieri, seguito a ruota dal giovane barman , giusto il tempo di
qualche
assaggio…
-Jack! –Sophie era stata
la prima a
votare, seguita a ruota da tutti, ma proprio tutti!!! C’erano
stati persino gli
applausi e i baci di Kate come premio al vincitore…
-Bells questa roba è
tossica, cosa ci
hai messo dentro? – Anderson
addirittura
tossicchiò al primo sorso
-Voleva avvelenarti è
stressato per il
tour de force dell’ultimo mese! –
commentò Dom sarcastico
–
Bells…fa proprio schifo troppa vodka ! –
rincarò la dose ridendo
Anche Vicky aveva alzato le spalle
dopo
aver assaggiato il liquido rosato sussurrando
–Mi spiace Matt..- una
banda di
traditori, erano disposti a tutto pur di metterlo in ridicolo!
-Ok
ok, Jack hai vinto! Complimenti!
Prenderò
lezioni private! – il leader dei Muse si
complimentò educatamente con il suo
avversario, una stretta di mano, un inchino, sembrava averla presa
sportivamente, ma i suoi amici sapevano benissimo che avrebbe trovato
il modo
di vendicarsi in modo subdolo appena possibile.
La biondina un po’ in
disparte rideva
genuinamante divertita dal siparietto e Matt non fece altro che alzare
il
bicchiere nella sua direzione e buttare giù tutto di un
fiato il cocktail della
vergogna. Lei semplicemente sorrise scuotendo il capo, non riusciva a
credere
che lui per certi versi fosse quasi più goffo di quanto era
indescrivibilmente
fantastico sul palco, era quel pizzico di normalità che lo
rendeva quasi rassicurante.
Nonostante tutte le paranoie che
l’avevano divorata da quando aveva accettato di prendere
parte all’uscita in
barca, stava andando tutto molto più facilmente del
previsto. Le ragazze
l’avevano rapita coinvolgendola in discorsi a base di unghie,
borse firmate,
cibo e viaggi, nessun imbarazzo, pareva di stare tra le amiche di
sempre.
Sophie stava ancora
cercando di
convincerla a fare il servizio fotografico per Kate. Matt grazie al
cielo dopo
che lei l’aveva…erm…un po’
ridicolizzato davanti al suo clan, non le si era più
nemmeno avvicinato preferendo spendere il suo tempo a preparare
l’attrezzatura
da pesca con Tom e Dom A. A dir la verità si sentiva un
po’ in colpa per come
si era comportata , ma non era riuscita a contenere
l’irritazione per via di
Kate. No non era corretto, lei era deliziosa era lui che era irritante
e non
era perché Vicky si fosse fatta delle illusioni anzi, con
Bellamy non ci voleva
avere nulla a che fare…era solo che…solo che..oh
maledizione!!!
Jack intanto
era sparito, monopolizzato prima da
Kate e poi da Dominic. Bell’aiuto!
I due
se ne stavano al sole in un angolo a chiacchierare e lei avrebbe pagato
oro per
essere una mosca e sentire cosa si stavano dicendo, visto che a
giudicare dalle
risate sembravano divertirsi così tanto, a dir la
verità aveva avuto il sentore
di essersi giocata l’appoggio del suo aitante
“fidanzato” al primo irresistibile
sorriso del batterista, vatti a fidare degli uomini!!!
Andava tutto bene dicevamo, visto
che al
momento Victoria se ne stava comodamente allungata sui cuscini a prua a
godersi, sole, mare e brezza con le altre ragazze in uno show di bikini
ridotti
e occhiali da sole colorati.
-Mi daresti una mano? –
un’ombra offuscò
il sole per qualche secondo, la voce ormai la conosceva benissimo, si
era
tirata a sedere velocemente, non si sa mai. “E ora che voleva
Bellamy?”
Mr. occhi azzurri si era appena
seduto
davanti a lei appoggiando il flacone della crema solare prima di togliersi la T shirt e
rivelare un rotolino di
pancia che poco armonizzava con le braccia e le gambe magrissime, anche
i
bermudoni da bagno bianchi come la maglia e troppo larghi che indossava
non
erano il massimo della vita. Per tutti i fulmini
dell’universo, se quello era
uno degli uomini più fighi del rock, c’era da
ridere per non piangere! Eppure
bastava guardargli quegli occhi a
dir
poco illegali e parlargli per qualche minuto per rimanere F R E G A T I
!!!
-Scusa? – lei lo
guardò da sotto gli
occhiali sistemandosi le trecce un pochino stupita non dal fisico
discutibile
che si intuiva anche sotto la maglietta, ma piuttosto dalle sue
intenzioni
-La crema! – Le
agitò il flacone
colorato davanti! La crema ovvio, doveva essergli sembrata una
cerebrolesa
perché lo stava fissando a dir poco interdetta, da lui tutto
sommato si
aspettava qualcosa di meglio di una scusa che avrebbe usato un
quindicenne
-La crema? –
-Mi hai visto? Non voglio prendermi
un
ustione! – puntualizzò come se fosse la cosa
più nomale del mondo
Dei potenti, Matt Bellamy le aveva
appena chiesto di spalmargli la schiena di crema, doveva farlo sul
serio?
Lui lasciò le cadere il
tubo tra le
mani, Vic non si
era mossa di un
millimetro, ma a quel punto non aveva possibilità di scelta
a meno di fare
ancora una volta la figura della ragazzina, Sarah non avrebbe esitato e
si
sarebbe lanciata in un sexy massaggio…
-Se la tua fidanzata non
è gelosa! – Sbuffò
cercando di darsi un contegno sbirciando di sbieco la bionda allungata
a pancia
sotto poco lontana, che cuffie nelle orecchie, canticchiava un
motivetto di
Taylor Swift
-Ex fidanzata!-
puntualizzò lui - Kate è
una donna…di larghe vedute tranquilla! –
“ho visto” avrebbe voluto rispondere
lei. L’amarezza che aveva appena usato il moro ancora una
volta aveva fatto intuire
qualche rospo che non era riuscito ad ingoiare, alla faccia del
“We are family
forever !”
-Il tuo fidanzatino piuttosto
… è geloso?
– le
aveva rigirato la domanda fissandole senza pudore la
scollatura del
bikini e non faceva neppure nulla per nasconderlo . La scelta era
buttarlo
fuori bordo o picchiarlo violentemente con il tubo di crema in
testa…
Victoria sbuffò un
po’ spazientita
-Girati dai! – gli
intimò acida,
almeno le avrebbe tolto gli occhi di
dosso e meno male che entrambi indossavano gli occhiali da sole o
sarebbe stato
cento volte più imbarazzante
La ragazza aprì
lentamente il flacone,
schermo totale ovvio, davvero stava mettendo la crema solare sulla
schiena di
Matthew Fucking Bellamy seduto a gambe incrociate davanti a lei? Faceva
un
effetto strano! Non disse una parola mentre spalmava la crema con
movimenti
precisi e circolari sulle spalle rotonde ma minute, le scapole
leggermente
appuntite, non era propriamente abbronzato, piuttosto aveva il colorito
leggermente arrossato che assumono col sole le pelli troppo chiare.
Fu lui a rompere il silenzio
girandosi
leggermente per sussurrare con aria di scuse
-Non l’ho invitata io!
E’ qui per Sophie
e le sue amiche…–
Forse non aveva capito bene, non
è che
lui si stava giustificando e di cosa? Vicky si fece sopraffare dallo
stupore
ancora una volta
-La tua ex non è un mio
problema! – il
cinismo era il modo migliore per dissimulare qualsiasi cosa provasse
-Ma ti ha dato fastidio…- Cooosa? E ora cosa pensava
di dimostrare
-No…cosa ti salta in
mente?!- era così
palese?
-Non mi avresti trattato
così prima! –
lui era calmo e tranquillo come al solito . Le mani di Vic si fermarono
di
colpo, lui poteva anche aver ragione ma lei non l’avrebbe mai
ammesso!
-Senti Bellamy io non so cosa ti
sei
messo in testa ma come vedi io sono felicemente impegnata! -
Matt rise di gusto, la ragazzina
pensava
seriamente che la storia del “Posso portare il mio fidanzato
avesse un senso?”
provocare un pochino sarebbe stato divertente
-Sul serio? – rideva
ancora senza un
minimo di ritegno ed era …era fastidioso
- Il Dottor Jack o Jacques o come
diavolo si chiama? Ma dai… ti scambierebbe con Dom in questo
istante senza
nemmeno pensarci un momento! – Gli occhi di entrambi si
posarono sulla
“copietta” di ragazzi abbronzati che se la
raccontava beatamente a qualche
metro di distanza, ma che diavolo stava facendo Jack? E che diavolo
avevano da
ridere così tanto quei due?
-Ah ah ah….- la biondina
ci mise un
attimo a metabolizzare quello che aveva appena insinuato
Bellamy… ancora una
volta lui aveva ragione e
a lei toccava
negare, e poi quel Bellamy era pure
un
po’ bipolare un momento era adorabilmente irresistibile e
quello dopo
irresistibilmente odioso! Rockstar viziate che non sanno nemmeno che
vuol dire
guadagnarsi il pane quotidiano…
Vicky doveva smentirlo alla svelta
e non
aveva molti argomenti a disposizione, rise nervosamente e poi si
alzò
ancheggiando il modo volutamente provocante a favore del chitarrista,
dopo
avergli lanciato indietro il tubo di crema
Aveva il cuore a mille, Jack
l’avrebbe
uccisa per quello che stava per fare, era stato chiaro quando le aveva
detto “Manteniamo
la pagliacciata nel limite delle decenza”, ma lei non aveva
scelta la colpa era
di Matt
-Tesoro che cosa state dicendo di
così divertente?
–
-Nulla Dom
è…- il biondino non fece in tempo
a rispondere lei si era già seduta accanto a lui buttandogli
le braccia al
collo in un bacio di quelli che lasciano letteralmente senza fiato.
Senza fiato ci era rimasto anche
Matthew, senza fiato e con la salivazione a mille nel seguire il
dettaglio
delle labbra che si erano sigillate insieme e la curva del seno che si
appiattiva
contro il petto del biondino, le mani di lei che si infilavano tra il
ciuffo
biondo. Giusto un secondo per riprendersi dallo stupore prima di
scambiare uno
sguardo di intesa con suo batterista che si era educatamente spostato a
lasciar
spazio al siparietto amoroso. Davvero notevole come interpretazione,
sicuramente nella realtà poteva fare meglio! Lei fingeva e
lui aveva mal
gestito lo stupore sobbalzando colto alla sprovvista dal gesto
inaspettato della
“fidanzata”
-Sei impazzita? – le
sibilò in un
orecchio nel secondo che lei gli aveva lasciato per riprendere fiato
-Fingi e assecondami! –
era stata la
risposta di Vic mentre gli faceva gli occhi dolci passandogli le mani
tra i
capelli . Era irrazionale, Victoria non era mai irrazionale, non dopo
quello
che era successo, loro due dovevano assolutamente parlare di Bellamy,
ma Vic lo
stava già baciando di nuovo, qualche anno prima avrebbe
smaniato per
un’occasione del genere, ora era imbarazzo allo stato puro!
-Ridicolo! –
sussurrò Matt a Dominic di
fianco a lui che se la rideva sinceramente. Non era irritato da quella
farsa,
solo capire la biondina gli era davvero complicato si comportava in un
modo che
era una contraddizione continua
-Credi davvero sia la sua ragazza?
– chiese
incrociando le braccia, studiando la coppia che si stava ancora
baciando
appassionatamente
-Spero tanto di no! –Matt
alzò gli occhi
al cielo, il suo batterista era inqualificabile come al solito
-Okkey sarò
buono, ora ci pensa lo zio Dom! – Dominic
gli strinse una spalla col fare di chi detiene la soluzione a tutti i
mali del
mondo ammiccando
-Hey ragazzi che ne dite se andiamo
laggiù a fare il bagno? – urlò
abbastanza forte da catalizzare l’attenzione di
tutti i presenti, indicando la piccola baia rocciosa
dall’acqua cristallina
davanti a loro
Jack colse al volo
l’occasione per
sciogliersi dall’abbraccio, strappando un sorrisetto
soddisfatto al cantante
-La
plage de
l’éléphant…- il biondino
indicò con la mano la formazione rocciosa
che ricordava un elefante che sovrastava la spiaggia - il mare
è stupendo, ci
andavamo a fare il bagno con la barca dei nonni!-
-Facevamo le gare di tuffi dagli
scogli!
– aggiunse Victoria con entusiasmo infantile, a guardarli in
piedi uno di
fianco all’altra entrambi biondi e longilinei ricordavano due
fratelli
-Perfetto allora! visto che non
è tanto
lontano chi viene a nuoto con me? – Dominic era
già pronto a tuffarsi
-Io ci sono! – Vicky si
tolse gli
occhiali da sole consegnandoli a Jacques
-Aspettatemi vengo
anch’io! – Kari li
raggiunse legandosi i capelli in una coda stretta e cercando gli
occhialini da
nuoto
-Jack, Matt…- chiese il
batterista un
po’ deluso dello scarso entusiasmo di fronte alla prospettiva
di una sgambata rinfrescante
fino a riva
-Naaa…noi veniamo a riva
col gommone! –
il moro mise amichevolmente il braccio intorno alle spalle del barman
che
faticò a trattenere la sorpresa. Bellamy era veramente
imprevedibile!
Pareva chiaro che Dom Anderson e
Tom
sarebbero rimasti a bordo a tentare la fortuna con la pesca, Kate
rifiutò
educatamente l’invito e Sophie si tuffò solo
perché Dominic l’aveva
letteralmente presa e gettata di peso in acqua.
Matthew guardava le scie
d’acqua lasciate
dal motore del piccolo gommone perso nei suoi pensieri, era
così trasparente
che si poteva vedere il fondo. Kate accanto a lui parlava, parlava,
raccontava
di Bing di Rayder, ma lui proprio non riusciva a seguire il discorso,
Jack
sorrideva educatamente.
Doveva elaborare alla svelta una
strategia di azione la giornata era già stata
sufficientemente una ridicola
farsa e francamente non aveva nessuna voglia di continuare
così , era stupido,
puerile e per nulla divertente. Semplicemente non riusciva a capire il
perché
Vcitoria si comportava a quel modo e chiederglielo direttamente per ora
era
escluso…forse lo poteva chiedere al suo amichetto.
Si strofinò il filo di
barba sul mento
sorridendo alla sua ex compagna, loro dopo tutto non erano mai stati
una coppia
vera per quanto si fossero sforzati non avevano mai avuto una briciola
in comune.
Si sentiva come quando componendo un nuovo pezzo gli mancava una nota,
un
passaggio e si rompeva la testa provando e riprovando. In quel caso
poteva
farlo ascoltare ai suoi due compagni di band e sicuramente insieme
sarebbero
riusciti a trovare l’armonia.
Cercare
l’armonia…rise tra sé e sé
pensandoci
perché poteva essere in modo nemmeno tanto ironico o
figurato la colonna sonora
della sua vita!
|
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Capitolo 5 *** 5- PIU' BUCHI NERI CHE RIVELAZIONI ***
-Ora sei perfetto sembri proprio un
di
quei guerrieri Maori che si lanciano dalle rupi in Amazzonia!
Sophie aveva appena
finito di disegnare strani simboli sul viso di Dominic con degli stick
solari
colorati, in vista dei tuffi dalle rocce
-I
Maori non stanno in Amazzonia! – aveva
puntualizzato lui ridacchiando
-Eppure ho visto un
documentario l’altra sera…-
-Quella sta
malissimo! Cos’hai messo nel cocktail? –
sussurrò Vicky al suo “fidanzato”. Non
riusciva a capacitarsi di quello che aveva appena sentito. Matthew
aveva tirato
fuori la storia del “dipingiamoci il viso per fare i
tuffi” ed ora sembravano
un branco di adolescenti che facevano a gara a chi era il
più idiota di tutti!
Se questo era il livello medio delle celebrità ..aiutooo.
-Per me sta
scherzando! – Jacques
si grattò la nuca
perplesso
-Purtroppo no! –
intervenne il chitarrista con aria sorniona mentre la coppia lo
guardava
stralunata senza aggiungere altro.
- Coraggio Vic tocca
a te compiere l’opera d’arte…- Bellamy
le aveva mollato in mano gli stick
colorati e lei si era divertita a disegnare sul viso dei due ragazzi
che aveva
di fronte, Matt più scemo che mai continuava a farla ridere
al punto da
renderle difficile il lavoro e Jack non faceva che fare smorfie strane
..due bambini
insomma!!!
Il primo a gettarsi
dalle rocce era stato Dom ovviamente, seguito da Kate , Kari, Sophie ,
tra
strilli, e spruzzi d’acqua, Vicky stava per buttarsi, ma
dietro di lei c’era
Matt , fermo , immobile , lo sguardo se non proprio terrorizzato almeno
un po’
sperso, si era bloccata
-Tutto ok? – era
stato proprio lui a fare il furbo fino ad un momento prima incitando
gli altri
mentre a dir la verità arrancava un pochino arrampicandosi,
e con quella
bandana rossa legata intorno alla testa era davvero buffo.
Lui aveva annuito,
ma il suo atteggiamento aveva suggerito alla ragazza che si trattava di
una
mera questione di orgoglio maschile, infatti sembrava rigido come un
palo e non
si era mosso di un centimetro
-Matt…- per la prima
volta da quando lo aveva incontrato lo vedeva in difficoltà,
tutta la
spavalderia cancellata da un’espressione un po’
spersa che faceva quasi
tenerezza.
-Davvero devo
saltare di lì? – aveva chiesto con un sorriso di
scusa quasi timido
Vicky strabuzzò gli
occhi. Matthew Bellamy quello che aveva un diavolo di Jet Pack in
cantina e
voleva catapultarsi in uno stadio da una navicella spaziale aveva paura a fare un
banalissimo tuffo dagli
scogli. Era lo stesso uomo???
-Non c’è
pericolo,
tranquillo lo faccio da quando ero ragazzina! – sperava di
essere stata
rassicurante in verità era un bel salto, ma
l’acqua sotto era profonda. Matt ad
ogni modo non si mosse
-Hey voi due che
fate ancora lì? – Dom stava già
sguazzando nell’acqua fresca e cristallina
sottostante insieme agli altri pronto ad arrampicarsi di nuovo e fare
il bis
- Dai salta insieme
a me… - Vicky allungò la mano sorridendo, lui la
prese forse più per quel
briciolo di orgoglio che gli era rimasto che per altro, lei lo trascinò
sull’orlo con un sorriso, era
incredibile…
-Sei pronto? Predi
fiato, al mio tre…..- la mano di Matt si era stretta di
più intorno alla sua ed
era una sensazione strana, era tutto strano quando si trattava di lui a
dire il
vero
-Uno, due e …- non
gli aveva lasciato il tempo di pensare, semplicemente lo aveva
trascinato giù
con lei ridendo
Il salto mano nella
mano lo avevano visto tutti così come avevano visto tutti
che lui le aveva
ripreso la mano per aiutarla ad uscire dall’acqua tra sguardi
e risate un po’
troppo intimi per due semisconosciuti.
I colori del
tramonto erano fantastici e Vicky si era presa un attimo di tempo da
sola,
seduta in un angolo al riparo dal vento sciogliendosi le trecce
cercando di
districare i capelli pieni di sale, mentre gli altri erano di nuovo
radunati
intorno al bar per l’aperitivo. Jaques a onor del vero, era
stato la star delle
giornata, chi l’avrebbe mai detto!
-Deduco che ti
abbiamo fatto una pessima impressione se te stai qui da sola!
– Jaclyn si era
avvicinata sorridente sedendosi accanto a lei, Vicky l’aveva
trovata simpatica
da subito era la più discreta di tutto il gruppo
-Nooo…figurati
siete una compagnia
stupenda, sono stata benissimo oggi e confesso che non pensavo!
– era la
verità, non aveva fatto altro che immaginarsi a disagio e in
difficoltà in
mezzo a persone di un ambiente a cui non apparteneva e invece era stata
una
giornata piacevole e divertente. La bionda le aveva sorriso di rimando,
osservando i movimenti di Victoria in chiara difficoltà
nello sgarbugliare i
capelli
-Aspetta…ho
qualcosa che ti aiuterà…-
Jacky si mise a cercare nella borsa da mare griffatissima estraendo un
flacone
di olio – Me l’ha portato Kate da New York, provalo
è davvero fantastico, anzi
se ti trovi bene puoi tenerlo, ce ne facciamo procurare un altro!- le
aveva
detto con aria complice e gentile
-Grazie!
–
-Se vuoi ti
aiuto…- Victoria non era
riuscita a dire di no non ostante un filo di imbarazzo, la bionda era
di una
carineria indescrivibile, e così la moglie di Kirk era
seduta dietro di lei
impegnata nell’arduo tentativo di districare quella massa di
capelli sottili e
lunghissimi
-Kate
è straordinaria! Non la facevo così…così
affabile con tutti…– si sbilanciò la
biondina seguendo il filo dei suoi pensieri facendo sorridere la nuova
amica
-Si lo
è! -
-E’ un
vero peccato che lei e
Matt…insomma…-
-Oh, non essere
dispiaciuta…- l’aveva
interrotta l’altra – erano un vero disastro
insieme, credo sia meglio così per
entrambi! – Vicky stava riflettendo su quanto poco conosceva
Matt e su quanto
lui sembrava così “particolare”, a volte
era divertente, a volte era stronzo ed
arrogante e a volte aveva quella dolcezza negli occhi che non aveva mai
visto
in nessun altro, a volte era come se vivesse in un mondo parallelo con
logiche
fatte solo per lui.
-Posso…
farti una domanda? – Jacky
aveva esitato e Vic si era preparata mentalmente a far fronte al terzo
grado,
anche un cieco si sarebbe accorto che Matt le aveva ronzato intorno in
modo
irrazionale ed al limite dello scorretto per tutta la giornata
nonostante il
“fidanzato”
-Ma si
certo…- poteva sorridere e
mentire ancora, lo faceva da quando era arrivata quella mattina eppure
le
sembrava ingiusto comportarsi così con la ragazza che le stava spazzolando i
capelli con così tanta
cura, si trovò a pensare che se avesse dovuto confidarsi con
qualcuna del
gruppo lo avrebbe fatto con lei
-Jacques
è davvero il tuo fidanzato?
Scusa se mi permetto…ma sembrate due fratelli…-
Vic chiuse gli occhi un secondo
annaspando, lei si aspettava una domanda su Matt…o forse si
aspettava una domanda
su Matt perché aveva totalizzato la sua giornata divisa tra
il cercare di
evitalo, di difendersi e la voglia di avvicinarsi, di sapere
com’era sul serio
oltre la maschera della rockstar che era in superficie
-Meglio la
sicurezza di qualcuno che
ti vuole bene della passione, la passione è una cosa
effimera… oggi c’è e
domani….- si stava giustificando con scontati pensieri
filosofici per la moglie
di Kirk o per se stessa?
La bionda dietro
di lei sospirò un
po’ sconcertata
- Innamorarsi
è una delle cose più
belle e normali del mondo, non trovi?-
Oh certo, ma lei
era ben consapevole
di non potersi permettersi quel lusso mai più!
-Vic tu sei
giovane e molto bella, credo
che dovresti aspirare ad avere entrambe
le cose! –continuò l’altra come se
dovesse convincerla di qualcosa.
Jaclyn non
sapeva, lei non
avrebbe avuto mai più ne l’una ne
l’altra cosa, non poteva saperlo nessuno, di colpo si era
ricordata del perché
doveva stare lontano da Matt e di colpo sentiva un dolore sordo in
fondo allo
stomaco, la rabbia che tornava a galla, ma c’era di
più ed era la voglia di
ribellione, era un sentimento nuovo fino
ad allora aveva solo accettato passivamente la situazione,
perché di colpo le
stava stretta?
Non
riuscì nemmeno a sorridere
cercando di ingoiare la sensazione di panico che
l’assalì davanti agli occhi
azzurri che la guardavano in
mezzo alla
porta sotto una zazzera di capelli castani e scomposti. Non
c’era verso di
levarselo di torno per dieci minuti di fila e lei in quel momento aveva
già i
suoi fantasmi da tenere a bada.
- Fatto!
– esclamò la bionda dietro
di lei – Credo, credo… di dover chiamare la Tata
per sapere come va mio figlio…ancora
non mi fido a lasciarlo da solo per molto tempo…- era
suonata come una banalissima
scusa davanti allo sguardo di Matt che chiedeva eloquentemente spazio,
Vic
l’aveva guardata supplicante, non voleva rimanere sola con
lui, ma l’altra
aveva solo sorriso facendole l’occhiolino maledizione! Era
una congiura!
-Bing
l’ho sentito prima, vado a
prenderlo domani! – aveva commentato da genitore orgoglioso e
diligente il
leader dei Muse con
un sorriso enorme
che aveva esposto il famoso “dentino”, cercare di immaginarsi Matt
giocare con suo
figlio non era nemmeno poi così difficile.
Lui era sulla
porta da abbastanza
tempo da aver sentito l’ultima frase ed ora moriva dalla
curiosità di sapere
chi era il bastardo che aveva deluso Victoria a tal punto da farle dire
una
cosa del genere. Gli si era stretto involontariamente lo stomaco, fare
del male
ad una creatura del genere era contro natura, era sempre più
confuso e curioso
di sapere e prima o poi ci sarebbe arrivato, come prima o poi sarebbe
riuscito
a farla suonare per lui.
-Posso?
– si era seduto in terra a
gambe incrociate davanti a lei porgendole un bicchiere colorato
-Grazie!
– Vicky assaggiò il
contenuto prendendone un sorso dalla cannuccia, tutte le volte che lui
si
avvicinava troppo provava l’ansia incontrollabile di chi teme
di non saper
gestire una situazione
-Niente alcol
– costatò quasi stupita
–pensavo fossi riunito anche tu davanti
al Guru dei cocktail a fare pozioni magiche –
aveva scherzato prendendo
bonariamente in giro il suo compagno di sventure.
-No..no stai
schersando…ho preso
abbastanza sole oggi, i miei neuroni non reggerebbero anche
l’alcol! – lui rise
passandosi la mano tra i capelli con quel gesto che la ipnotizzava, si
era
rinfilato la maglietta bianca ed aveva il naso leggermente arrossato .
-Ah ecco, quindi l’esperimento di
oggi è gli effetti del sole
più l’ alcol sui neuroni…-
scherzò stando al gioco
-Più
o meno..tu che fai qui da sola?
– la stessa domanda nel giro di dieci minuti ma questa volta
il suo
interlocutore sarebbe stato un po’ più difficile
da convincere, esitò
-Niente mi godo il
tramonto! – lo sguardo evitò decisamente quello
azzurro di lui vagando sul
panorama della costa frastagliata su cui si allungavano le prime ombre
della
sera
Matt annuì prendendo
un sorso dal suo bicchiere, perché non riusciva a trovare il
modo per scrollare
via quello strano imbarazzo che provava ogni volta che intavolava un
discorso “vero”
con lei?
Ogni volta era come
se dovesse in qualche modo guadagnarsi la fiducia degli occhioni blu
che lo
guardavano come se avessero voluto leggergli nella mente per capire le
sue
intenzioni, lo mettevano vagamente a disagio, nasconderlo era difficile
persino
per lui
-Sei fortunata!
Voglio dire… Jack è un bravo ragazzo! –
esclamò improvvisamente mentre la
biondina sobbalzava appoggiando il bicchiere accanto a lei. Non voleva
parlare
di Jack , mentire a Bellamy era complicato
-Già…- aveva
ammesso
un po’ malinconica. Fortunata era fortunata, se non ci fosse
stato lui forse
lei non sarebbe nemmeno stata lì a parlarne!
-Lui…lui
c’è sempre
stato, anche quando non c’era nessun altro! Nessun altro!!!
– lo stomaco di
Matt si era contratto annegando nel blu di quegli occhi che si erano
scontrati
violentemente con i suoi, il tono serio e basso che aveva usato faceva
trasparire ferite profonde ed ancora doloranti. Lui voleva
sapere… la mente di
Matt era impegnata a mischiare velocemente frasi, momenti, emozioni,
parole,
non avrebbe saputo dire cosa provava in quel momento a parte
l’impulso che
doveva assolutamente reprimere, di abbracciarla e starsene
lì a godersi il
tramonto accarezzandola e rassicurandola in qualche modo.
-Hai presente cosa
voglio dire? – Matt deglutì a vuoto gli occhi si
erano incastrati e non si
erano più mollati escludendo il resto del mondo
-Sì –
sussurrò in un
monosillabo che valeva più di mille discorsi, lui ce
l’ aveva una persona che
amava e che lo riamava, una persona su cui contare al cento per cento
che era
sempre stata lì nonostante
tutta la
merda che gli aveva tirato addosso nella sua vita
-Perché hai deciso
di saltare il fosso, voglio dire…non hai avuto paura di
rovinare un rapporto
già perfetto così? – aveva chiesto a
voce bassa con un imbarazzo che sperava di
non mostrare anche se sapeva che la relazione tra Jacques e Vittoria
non
esisteva, non nel modo in cui l’avevano esibita. Lui invece
quel coraggio non
ce l’aveva mai avuto, ce ne voleva troppo e lui non era
nemmeno lontanamente
coraggioso come se lo immaginavano gli altri. Aveva distrutto qualsiasi
rapporto affettivo serio aveva intavolato nella sua vita, non poteva
permettersi di distruggere “Quello”.
-Se non provi come
fai a saperlo..- Vic aveva alzato le spalle con un mezzo sorriso
alleggerendo
la tensione, erano tutte mezze verità e lei aveva di nuovo
abbassato la
guardia, stava concedendo all’uomo che aveva davanti
un’intimità mentale che
lui le stava estorcendo inconsapevolmente.
-Se una persona ti
vuole bene sul serio non ti farebbe mai del male! – gli aveva
spiegato in modo
quasi semplicistico disegnando cerchi con le dita sul pavimento di
legno. Lui
fuggi i suoi occhi, si sentiva un codardo, non era così
semplice come lo
dipingeva lei…
-E se fossi tu a
fare del male a lui…- chiese con un filo di voce –
te lo perdoneresti? – cosa
diavolo stava succedendo? Un secondo prima corteggiava una ragazza
stupenda e
quello dopo cercava risposte ai suoi annosi problemi etico –
personali?
Victoria non rispose
sospirò perdendo lo sguardo sul mare, gli occhiali da sole
non servivano più,
non le andava di rispondere erano finiti in una discussione complicata
che
toccava in modo profondo entrambi evidentemente
-E’ bellissimo, ci
vengo da quando sono bambina…è così
diverso da Londra, appena posso scappo qui
sembra di essere sempre in vacanza! Io adoro il mare…mi fa
stare così bene–
Cambiò discorso con un sorriso
-Vediamo…sei un tipo
sportivo, non hai il senso del pericolo..- la stava prendendo in giro
ed aveva
di nuovo quel sorrisetto adorabile
-Chi io??? Ma se ho
paura anche della mia ombra!- esclamò stupita lei
-Sei saltata giù da
quella roccia senza battere ciglio-
-Dai Bells lo fanno
anche i bambini il fifone sei tu! – lui rise incassando, a
volte sembrava quasi
ingenuo e le piaceva un sacco la faccia che faceva quando lo chiamava
Bells
-Adori il mare, la
Francia e Francesi…e ancora non so se ti piace il
formaggio!- Matt aveva ripreso
il suo tono strafottente, lei sorrideva ed era ancora più
bella con quella
cascata di capelli dorati illuminati dagli ultimi riflessi del sole che
si era
messa tutti da una parte – Certo che tu e il batterista
sareste proprio una
copia perfetta! – insinuò malizioso
Vicky scoppiò a
ridere scrollando il capo, Dom era fantastico, ma non riusciva ad
immaginarsi
con lui nemmeno con tutta la fantasia del mondo, troppo mondano e
modaiolo!
-Hey …Sarah sarebbe
gelosa!!! – disse in modo melodrammatico. Matt rideva di
cuore, con quella
risata buffa e contagiosa che in un attimo aveva completamente cambiato
il
clima
-Anch’io sarei
geloso! – Se ne era uscito semiserio all’improvviso
e si erano trovati si nuovo
ad affondare l’uno negli occhi dell’altra senza
riuscire a sostenere lo sguardo
fino in fondo. Questa volta era stato lui a scappare per primo, mentre
lei lo
guardava con quegli occhioni blu dilatati per lo stupore e il cuore che
aveva
perso un battito
Dio cosa stava
succedendo? Un sorriso e uno sguardo di troppo ed era andato in tilt,
lui non
andava in tilt per una ragazzina, ragazzine come quelle ne aveva
incontrate a
centinaia sulla sua strada, l’attrazione fisica è
una cosa, sentirsi attratti
da una persona è una cosa completamente diversa, lui non era
in cerca di
un’altra relazione stabile,
era chiaro
che non era in grado di gestirla. Aveva mandato a puttane quasi dieci
anni
passati con la stessa persona, fatto un figlio in modo inconsapevole,
non basta
amare per essere ricambiati e con Kate aveva imparato che non basta
neppure la
buona volontà per costruire un rapporto duraturo.
Lo assalì il panico
perché a quel punto provava il desiderio incontenibile di
sapere cosa c’era
dietro gli atteggiamenti schivi di Vicky anche se quando lo guardava
così era
come se lo tenesse a distanza solo con lo sguardo, il fatto che fosse
“complicato” era solo un incentivo a continuare e
la storia dell’amore senza la
passione era stronzata del millennio pronta ad essere demolita.
Se Victoria avesse
saputo che Bellamy aveva le pulsazioni a mille quanto lei probabilmente
stavolta sarebbe fuggita gettandosi in mare. Dei Potenti chi era geloso
di chi?
Lei non aveva nessuna intenzione di stare lì a farsi
prendere in giro, con
tutte le ragazze che c’erano in giro perché
proprio lei? No, no la colpa era
sua, non doveva assolutamente accettare l’invito, eppure lo
sguardo che si
erano appena scambiati lei e Mr. occhi Azurri si era portato via in un
baleno
tutte le sue certezze, compresa la forza di alzarsi di lì
per il prossimo
millennio
-It’s a new dawn
it’s a new day it’a new life….and
I’m feeling good…- si era messo a
canticchiare con enfasi e ora faceva pure il verso al pianoforte
fingendo di
suonare sul bordo di resina dell’imbarcazione. Vic lo
guardò sempre più
perplessa, quello era tutto suonato sul serio, di colpo le veniva da
ridere un
po’ per il nervosismo, un po’ perché era
impossibile non farlo con uno scemo
così davanti!
-Dragonflies
out in the sun and…y’ know what I
mean…don’t
y’ know…-
Decise di
incoraggiarlo nella pagliacciata suonando e cantando con lui tra una
risatina e
l’altra, che buffo…
-Butterflies
all having fun y’ know what I mean…- no non
aveva mai visto uno così fuori di testa in tutta la sua
vita, quei dieci minuti
valevano l’intera giornata , poi lui aveva chiuso gli occhi e
si era fermato di
colpo serio e concentrato
-Matt? Stai bene? –
aveva chiesto ridendo ancora, allarmata, curiosa di sapere stavolta
cosa gli
passava per la testa
-Nulla ti prego
continua hai una bellissima voce…non mi hai detto che sai
anche cantare..- la
biondina rise divertita
-Sfotti? – non se la
cavava male col canto, ma lui era pur sempre Matt Bellamy…
Improvvisò solo un
altro verso, lui era ancora ad occhi chiusi con
un’espressione indecifrabile
stampata sul viso.
-Matt…-
cos’era una
nuova tecnica di meditazione che magari gli aveva insegnato Kate o sua
madre?
-Mmm..no..ti prego
non smettere, sto …sto solo cercando di immaginarti mentre
suoni – era
serissimo e convinto di quello che stava dicendo, Victoria
evidentemente
conosceva la canzone perché non aveva sbagliato la posizione
di un solo dito sulla
tastiera del “pianoforte”, aveva notato lui con una
punta di orgoglio
edonistico.
Quello era tutto
suonato sul serio!!! La frase avrebbe dovuto allarmarla, ma ancora una
volta la
ragazza rise cercando di capire come funzionavano gli ingranaggi in
quella
testa tutta spettinata
-E…cosa senti?
–chiese cauta davanti ad un Matt che ancora stava ad occhi
chiusi con le mani
appoggiate su un pianoforte immaginario
- Solo armonia! – scosse
leggermente il capo, la voce profonda, era calmo, dolce, sicuro, aveva
riaperto
gli occhi e stavolta Vicky ci era sprofondata dentro senza altra
possibilità
col cuore che per qualche motivo strano aveva smesso di battere.
Armonia?
L’armonia era qualcosa che poteva riprodurre suonando, ma
dentro di lei non
c’era proprio nulla di armonico e se solo lui
l’avesse saputo non sarebbe stato
lì a guardarla a quel modo. Seduti a gambe incrociate
l’uno di fronte
all’altra, Matt le aveva fissato le labbra così
intensamente da farle venire i
brividi fino alla punta dei piedi, non era scappata, non poteva
scappare
incollata ai suoi occhi, probabilmente non sarebbe scappata nemmeno se
lui
l’avesse baciata sul serio, magari quell’uomo era
in grado veramente di fare
incantesimi, controllare le menti o roba simile, ma i dieci secondi
successivi
erano stati al limite del surreale!
Lui non si era mosso
di un millimetro, perso a sua volta in una sensazione che non avrebbe
saputo
definire perché moriva letteralmente dalla voglia di
baciarla, preso dentro ad
un campo elettrico invisibile, ma era come se una forza misteriosa lo
trattenesse dal chiudere la breve distanza tra di loro.
-Vic…
oh…io…scusate…io
non volevo interrompere…- l’incantesimo era rotto,
Jack era sulla porta
visibilmente scosso con una mano sulla bocca e i due ragazzi erano
saltati in aria
come dei pupazzi a molla, come se lui li avesse effettivamente sorpresi
attorcigliati l’uno all’altra.
-Io volevo solo
dirti che siamo in porto..- si scusò velocemente cercando di
guardare altrove
-Certo a..a..rrivo!
– la biondina era saltata in piedi mettendosi a raccogliere
le sue cose
frettolosamente, il cuore fuori controllo, merda, Bellamy aveva
balbettato
qualcosa di inconsulto, lei stava
evitando il suo sguardo come la peste e non voleva nemmeno sapere che
idea si
era appena fatto Jacques! Non
che ci
fosse da farsi delle idee visto che non si erano nemmeno sfiorati con
un dito.
-Non provare mai più
a coinvolgermi in questa storia! – non erano ancora scesi
dalla barca e già
stavano discutendo
-Certo, oggi non ti
sei affatto divertito! – aveva ribattuto lei sarcastica
-Vic ti prego…-
Certo che si era divertito, non fosse stato per la genialata di Vicky
si
sarebbe divertito anche di più, a lui piacevano la
mondanità e la compagnia
inutile negarlo e gli piaceva anche essere al centro
dell’attenzione.
-“Jack ti voglio
assolutamente come barman al mio prossimo party a Londra, sei troppo
cool è c’è
un sacco di gente che ti devo far conoscere!” –
Vicky imitò Kate sbattendo gli
occhi davanti al suo amico mielosa, era irritata, irritata dentro e
sapeva benissimo
di non poter dare
la colpa a nessun
altro che a lei
-Cosa avrei dovuto
fare? Stare a guardare te e Matt che non avete perso occasione per
tubare? Se
n’è accorta anche Kate, sai cosa mi ha detto
“Di alla tua amica che se crede
ancora nel Principe Azzurro, sotto l’armatura lucente
troverà un po’ di ruggine!”
–
-KATE HA DETTO
COSA???- Stava
urlando. Non credeva nel
principe azzurro da quando aveva sei anni per la cronaca. Lei si
fermò nel bel
mezzo del piazzale davanti al molo sbattendo gli occhi incredula, le
girava la
testa. Il biondino la guardava con l’aria soddisfatta di chi
si sta prendendo
una piccola ripicca. Jacques non avrebbe dovuto essere dalla sua parte?
Un suo
amico? Ora invece faceva comunella con Kate?
-Per me se lo può
anche tenere il suo principe arrugginito…-
barbottò accigliatissima -Gentiluomo
dei mie stivali!!!-
-Avresti almeno
dovuto provare a comportarti come un fidanzato invece di andare dietro
alle
chiappe di Dom e lasciare campo libero a quel…a
quel…Bellamy!!! – Vic aveva urlato
e Jack si era guardato in giro stralunato ad assicurarsi che nessuno
avesse
sentito, con tutto il bene che le voleva la odiava quando faceva
così.
-A te Bellamy non
interessa affatto… - scandì bene- avrei dovuto
fotografarvi poco fa…occhi negli
occhi…due piccioncini!!! – forse era ora di
cambiare tattica smettere di
assecondarla e metterla davanti alla realtà
-A Me di Bellamy non
frega un bel niente! Io non sono Sarah che corre dietro alle
celebrità e lui
è…è…è
arrogante e odioso sia ben chiaro! – Non era vero, a parte
l’episodio iniziale
lui era stato più che carino, semmai era lei che aveva fatto
di tutto per
metterlo in difficoltà. Neppure Jack poveretto si meritava di essere trattato
così, Vic avrebbe
picchiato qualcuno per la frustrazione che provava in quel momento, era
salita
in macchina sbattendo la porta. Bellamy… non voleva
più sentire nemmeno il suo
nome … doveva già lottare con sé
stessa senza che le persone che avrebbero
dovuto aiutarla rigirassero il dito nella piaga!
-Forse tu dovresti
parlare di Dom a Sarah..- aggiunse velenosa per chiudere il discorso
Jacques scosse la
testa lanciandole un’occhiataccia e non rispose, la conosceva
bene e sapeva che
doveva stare zitto, in segreto continuava a tifare per il leader dei
Muse
Stavano litigando e
lui si sentiva vagamente in colpa. Matt appoggiato alla ringhiera
dell’imbarcazione seguiva la coppia con lo sguardo sullo
sfondo delle luci del
porto che si stavano accendendo una dopo l’altra
all’imbrunire. L’aveva
salutata con un bacio su una guancia imbarazzato, senza sapere dove
mettere le
mani, la mente bianca come un lenzuolo per via del leggero stato di
agitazione
in cui si trovava non gli aveva suggerito niente di brillante da dire
se non un
banale –Ciao, grazie ancora per la bella
giornata…- sussurrato troppo vicino
all’orecchio con il profumo di sale e di abbronzante al cocco
che gli era
entrato nelle narici.
Si stropicciò il
viso, non andava bene!
Quella cosa era
cominciata come cominciavano quel tipo di cose da quando aveva 16 anni,
lei era
giovane e carina,
lui aveva gli occhi
per guardare e gli ormoni che grazie al cielo funzionavano benissimo ed
era
pure in vacanza, quindi perché non provarci.
L’unica differenza rispetto a
quando aveva 16 anni era che essere Matt Bellamy gli consentiva di
arrivare ad
obiettivi altrimenti irraggiungibili e non è che la cosa lo
infastidisse! Poi
era subentrata la curiosità, tutta la
storia di Sarah, del pianoforte, della fuga, ma quello che era appena
successo
tra loro non era più nemmeno solo chimica, aveva perso il
controllo delle sue
emozioni e la cosa in quel momento lo inquietava un pochino.
-Hey…- la mano del
suo batterista gli diede qualche colpetto sulla spalla per poi
rimanerci in
modo affettuoso, lo sguardo puntato nella stessa direzione.
Dominic sospirò
silenzioso, a volte non occorreva nemmeno parlare perché si
comprendessero alla
perfezione, il silenzio serviva meglio a far scorrere sentimenti ed
emozioni.
Fu il moro a
romperlo per primo
-Scoperto niente di
nuovo? – un mezzo sorriso, tono quasi disinteressato
-A parte il fatto
che Jack è supercool e abbiamo una mezza dozzina di band in
comune? – Matt
sorrise l’ex biondo era l’antidepressivo naturale
più efficace che conoscesse.
-Oltre che la
frequentazione degli stessi posti equivoci vuoi dire? –
risero entrambi, Dom
gli pungolò un fianco per protesta provocando
nell’altro un lamento eccessivo.
-Non lo so Matt…-
disse tornando serio – credo che Jacques sia come
dire…iperprotettivo nei suoi
confronti e ti assicuro che non è una questione di
gelosia… - Matt sospirò
pensieroso
-Che vuoi fare ora?
– chiese il batterista immaginando a priori che il suo
compagno di band non
fosse disposto a mollare
la preda
-Andare a sentire
che ci racconta il tuo nuovo amichetto di Victoria…per
esempio - dal suo punto
di vista aveva il coltello dalla parte del manico e qualche piccolo
subdolo
elemento di ricatto che poteva usare come incentivo
Dominic annuì
leggermente ponderando la cosa
-Allora…quando lo
troviamo al Bistrot? – Matt dava per scontato che
l’altro sapesse a memoria gli
orari di Jack delle prossime due settimane
-Ho di meglio –
disse Dom con un sorrisino sornione – so dove abita, che ne
dici? – in mano
aveva le chiavi dello scooter che usavano per spostarsi velocemente e
le stava
facendo dondolare davanti al viso del leader della sua band. Non poteva
esistere
un amico migliore di lui!
Maledizione, le
chiavi di casa erano gli erano appena cadute in terra con un tintinnio
fastidioso, in mano aveva troppa roba tra zaino, asciugamano, chiavi
della
macchina. Dio che giornata assurda, stress a parte non era stato poi
tanto
male, se solo Victoria non fosse stata così incasinata,
quasi non l’aveva
nemmeno salutato quando poco prima l’aveva lasciata sotto
casa. Sospirò per
l’ennesima volta a lui spiaceva tantissimo, ma non sapeva
proprio più cosa fare
per aiutarla se non ci metteva un minimo di impegno anche lei
Si chinò a
raccogliere le famigerate chiavi e quando si rialzò rimase
letteralmente con la
mascella a penzoloni
-Jack…buonasera!
–
Davanti aveva l’ex biondo dei Muse con stampato in faccia un
ghighetto
provocante che non prometteva nulla di buono
-
Cazzo…-sibilò tra
i denti, Bellamy stava appena qualche passo dietro serio a braccia
incrociate,
era chiaro che non c’era via di uscita
-Lo sa tua fidanzata
che ti piace il c…..-
-HEYYY HEYYY HEYYY!!!
Andiamoci piano, che diavolo ne sai tu!!! – Dom gli era
saltato addosso
verbalmente senza nessun preavviso, ci mancava solo quella…
- Ah si ? Davvero?
Che ci facevi la scorsa settimana al Different Box – e lo
guardava pure torvo a
braccia incrociate, incredibile!
-C’eri anche tu bello
a quanto pare! –Jacques gli puntò un dito sul
petto, non era il caso di subire
passivamente
-HEY VOI DUE?!! ORA
BASTA !! Possiamo parlarne da persone civili? – Le voci si
erano sovrapposte e
intersecate e quella profonda di Matt aveva messo a tacere i due
ragazzi che si
stavano ancora guardando in cagnesco come se fosse un fatto personale.
Il moro
aveva scosso il capo “Roba da matti!!!”
Il biondino del le
Flaveur intanto era andato nel panico, se Dom l’aveva visto
al Different lui
era letteralmente fottuto ed era chiaro che i due non erano
lì per bere
un’altra birra insieme, a quel punto l’opzione
negare ad oltranza sembrava
davvero assurda che situazione di merda.
-Allora, che ne dici
se ci facciamo una chiacchierata tra amici? – chiese Matt
senza preamboli
avvicinandosi ulteriormente, l’argomento sembrava
implicito…
Jaques si strofinò
il viso, ridacchiando istericamente, pensare che non vedeva
l’ora di farsi una
doccia e buttarsi sul divano per dimenticare quella farsa,
l’incazzatura di
Vicky e tutto il resto…
-Ok … -
acconsentì
rassegnato – Ci beviamo una birra insieme ragazzi?
– propose amichevole lo
sguardo rivolto ad un chiosco poco distante, non era cosa che si poteva
discutere in mezzo ad una strada!
Dominic prese
le tre bottigliette mentre gli altri due
si accomodavano sulle sedie di plastica rosse sotto gli ombrelloni
ormai
chiusi, Il barista aveva chiuso la baracchetta giusto dopo aver servito
gli
ultimi clienti della giornata, lasciandoli alla quiete di quel posto un
po’ sperso
arroccato su una scogliera scarsamente illuminata da una fila di
lampioncini in
ferro battuto.
Matt era in attesa,
serio e curioso e Jaques si domandò per l’ennesima
volta se quello che stava
per fare era etico e giusto. Rischiava di perdere l’amicizia
di Vicky, non se
lo sarebbe mai perdonato, ma a quel punto lei aveva
bisogno di qualcuno che la aiutasse a mandare
avanti la sua vita visto che non era in grado di farlo da sola, e per
qualche
strano motivo Jack si fidava di Matt, o
per meglio dire era l’interesse che la sua
migliore amica aveva
dimostrato inaspettatamente per lui che lo aveva spronato a farlo. Il
biondino
prese tempo e prese fiato mentre Dominic si sedeva vicino
all’amico allineando
le bottigliette sul tavolo.
-Se ne parlassimo
solo io e te…- rilanciò guardando il leader dei
Muse, non per mancare di
fiducia nel batterista, ma era una faccenda talmente
delicata… se Dom ne
parlava con Sarah lui era morto!
-Siamo soli… - fu la
risposta calmissima di Matthew
-Va bene allora…- Accennarono un brindisi
prima di cominciare il
discorso, in qualsiasi modo sarebbe andata lui ne avrebbe accettato le
conseguenze
-Era la sera del 21
dicembre dello scorso anno- cominciò titubante guardando i
suoi interlocutori
–
Vicky aveva il saggio di Natale dei suoi
ragazzi. Rob….Robert Ronson il suo fidanzato non poteva
venire
-Aspetta Vic usciva
con Ronson, il giocatore del Chelsea – Dom sgranò
gli occhi stupito, non che
lui seguisse il calcio come Chris, ma Ronson nell’ultima
stagione aveva fatto
faville. Jacques si aspettava la domanda e annui guardando Bellamy
negli occhi
-Non te l’ha detto
vero? – Lui scosse il capo silenzioso e un po’
stupito per la rivelazione, Vicky
con un calciatore emergente non se lo aspettava davvero visto
l’atteggiamento
che aveva con lui.
-Immaginavo! Quella
sera avevano un’amichevole e poi il party di Natale, erano
d’accordo che lei lo
avrebbe raggiunto dopo il saggio, ce l’ho accompagnata io
– Il biondo si sfregò
il viso in preda a qualcosa che assomigliavano ad evidenti sensi di
colpa –
l’ho lasciata davanti alla Vip area di Wembley , aveva il
pass è andata a
cercare Rob lui non c’era, ha pensato fosse ancora negli
spogliatoi e….- Jack
si bloccò sfregandosi ancora il viso con evidente fastidio,
non ce la faceva a
ripetere quella storia, non ne aveva mai parlato con nessuno a parte la
sua
famiglia, quella di Vicky gli amici più stretti ed ora gli
occhi di due
semisconosciuti che lo fissavano non gli rendevano il compito
più facile. Dom
mandò giù un sorso di birra assorbendo ansia,
Matthew fece un cenno
d’incoraggiamento col capo, mentre allungava una mano a
sfiorare appena quella
del biondino al di là del tavolo con un gesto di
rassicurazione
-Quello che ci
diciamo resterà qui te lo prometto! – disse
più serio che mai, non era più così
sicuro di voler sapere il seguito
Il biondo prese
fiato, si passò la lingua sulle labbra ed esitò
ancora, non aveva voglia di
rivivere quella situazione e non era nemmeno sicuro di fare il giusto
nei
confronti di Victoria, sarebbe toccato a lei parlarne a
Matt…spiegargli…piccolo
particolare non l’avrebbe mai fatto.
-Rob non
c’era…C’erano
due suoi compagni di squadra …erano ubriachi o peggio… euforia
natalizia da dopo partita...non
lo so, e Vic quella sera era così bella, così
felice…avreste dovuto vederla era
radiosa, andava tutto alla perfezione… -
Jacques annaspava
nella disperazione girando intorno al problema mentre il cuore di
Matthew stava
affondando, le sopracciglia unite e le mani contratte sulla
bottiglietta che
aveva in mano
-E…- il biondino
esitò di nuovo non erano necessari i particolari per far
capire cos’era
successo a Vic- e…Avete idea di cosa possono fare due uomini
alti 1,90 di
quella corporatura su una ragazza …una ragazza… -
Non riuscì a continuare, la
voce gli si era abbassata mentre un nodo stringeva la gola
sbirciò appena
Dominic che sembrava congelato, il batterista per certi versi poteva
avere una
moralità discutibile, ma la sua sensibilità gli
avrebbe impedito di far del
male ad una mosca e quello che stava raccontando Jack era inaccettabile
sotto
un migliaio di aspetti. Matt strizzava gli occhi continuamente in
evidente
difficoltà a processare l’accaduto
-L’ha trovata Robert
– riprese schiarendosi la voce – era priva di sensi
e l’ha portata in ospedale,
non chiedetemi di raccontarvi in che condizioni era quando l’ho vista
– il moro annuì – venti giorni di
ospedale, una spalla rotta, così tanti lividi
che…che…insomma, questo è quello
che le è successo fuori…- a Jack si
spezzò di nuovo la voce
-Bastardi
schifosi..- sibilò il batterista – dimmi che li
hanno presi! – ma l’espressione
del giovane medico a quell’affermazione diceva altro
-Se fosse così ne
avresti sentito parlare non credi ? Robert ha dichiarato di averla
trovata fuori
nel parcheggio davanti allo stadio…lei era sotto
shock…e…-
-STAI SCHERZANDO
VERO???!!! – Questa volta era stato Matt a scuotere
violentemente i capo, lo
stomaco gli si stava letteralmente rivoltando al contrario
-La sua parola
contro quella di Vic ! – chiarì Jack rassegnato
-No no, aspetta, non
starai parlando sul serio? Lei non li ha denunciati? Gli altri due chi
erano?
Come puoi permettere che dei tuoi compagni di squadra facciano
…una cosa del
genere alla tua ragazza e la passino liscia? Che razza di persona
è quel
Ronson? – Matt improvvisamente era un fiume in piena,
assalito da un prepotente
senso di nausea, il polpaccio che sbatteva ritmicamente contro la gamba
della
sedia, il battito cardiaco aumentato incrociò solo un
istante lo sguardo del
suo compagno di band per rendersi conto che provava istinti omicidi
anche
peggiori dei suoi
-Matt, Matt, ascolta…non
è importante che tu sappia chi erano i due animali? Credi che quando ci sono
così tanti soldi in
ballo contino la morale e i sentimenti? – rilanciò
Jacques aggressivo – Rob
aveva firmato un contratto a sei zeri qualche giorno prima tu credi che
sarebbe
stato disposto a mandare a puttane la sua carriera per Victoria?
Dovresti avere
idea di quante ragazze come lei giovani e carine ci sono in giro
disposte a
prendere il suo posto? E a parte quello non immagini che scandalo sarebbe stato per
la società, le
conseguenze disastrose che avrebbe avuto? –
Il cantante scuoteva
il capo insistentemente, quella non era la solita questione meschina di
tradimenti che si aspettava, non riusciva a capacitarsi di come ci
potesse
essere in giro qualcuno privo di morale a quel modo
-Tu cos’avresti
fatto se fosse capitato a te? Se qualcuno ti chiedesse di scegliere tra
la tua
donna e la tua carriera di musicista? – il silenzio che li avvolse per qualche
istante era pesante
come la calura, non tirava un alito di vento, solo il leggero sbattere
del moto
ondoso sotto la scogliera
Matthew ci pensò un
attimo fregandosi insistentemente il mento, cos’avrebbe fatto
lui? Cambiato
casa discografica? Urlato quell’orrore a tutto il mondo
perché tutti sapessero
che razza di gente schifosa lo voleva costringere ad un compromesso?
Difeso la
donna che amava? Ucciso i due “animali” con le sue
mani? Lui aveva un figlio,
quando hai dei figli certi argomenti ti toccano anche più
del dovuto!Matt si
passò una mano tra i capelli prima di rispondere grave
- Forse non mi
conosci Jack, io non accetto compromessi per molto molto meno!
– il suo sguardo
la diceva lunga su con chi aveva a che fare chi doveva trattare con lui.
-C’è sempre
una
soluzione, se sei bravo, se vali sul serio il problema non è
quello… - sussurrò
deciso
- Il presidente
della squadra ha offerto una cifra a sei zeri anche a Victoria per
dimenticarsi
dell’accaduto, in cambio della firma di una liberatoria in
cui si impegnava a
non accusare mai più i colpevoli, Rob compreso –
continuò Jack battagliero e a
Matt si fermo il cuore per un attimo, non poteva aver accettato, non
aveva
accettato i suoi miseri cento euro per uno scherzo cretino, di colpo si
sentiva
un verme per quello che aveva fatto.
-Ha accettato? –
chiese con il fiato sospeso guardando dritto in faccia il suo
interlocutore
-No…- i sospiri di
sollievo all’unisono furono due, il
suo
e quello del batterista
-Ma la sua famiglia?
I suoi genitori? – chiese Dom spaesato
-I suoi genitori
l’hanno spinta a stare zitta e dimenticarsi
dell’accaduto, non avevano nessuna
voglia di fronteggiare uno scandalo di quelle proporzioni, la causa, I media, per loro
la cosa è stata un
disonore a priori, meglio infangare il tutto e dimenticarsene meno
gente lo sa
meglio è! L’unica dalla sua parte che ha incitato
Vic a non cedere al
ricatto è stata la nonna, da
allora ha completamente tagliato i ponti con il figlio !-
Ora Bellamy sapeva
tutto o quasi, certo ci sarebbe stato da parlare del recupero faticoso
di
Victoria, dei mesi passati senza sfiorare il pianoforte e di quelli
passati
aggrappata ad esso, di come la sua vita era cambiata totalmente, della
psicoterapia e di tutte le altre cose che si potevano facilmente intuire
Matt stava lì silenzioso
con mille domande gli giravano per la testa e nessuna che era riuscito
a
formulare ad alta voce, complicato era un eufemismo, come ci si
avvicina ad una
donna che ha subito una cosa del genere?
-L’uomo da sei
milioni di sterline che fine ha fatto? –chiese Dom ironico
schiarendosi la voce
chiaramente bloccata dal nodo che aveva in gola, chi lo conosceva
almeno un
pochino sapeva che tipo di persona era a partire dal rispetto per
l’ambiente e
la passione per gli animali
Gli occhi color
ambra di Jack lo investirono con una rabbia che chiaramente stava
cercando di
contenere
-Robert, l’uomo
perfetto! – continuò ironico quanto il batterista
- aveva un brillante da
svariati carati in tasca… - buttò lì
con’espressione che tradiva rospi
personali di proporzioni smisurate
-L’ho visto io
personalmente! –aggiunse prevenendo la domanda di Matt che
aveva annuito sempre
più disgustato
-Lei lo sapeva? –
chiese a bruciapelo, voleva sapere fino a dove arrivava il danno che
aveva
fatto il “bastardo”
-No…credo avesse in
programma di darglielo la sera della vigila- il giovane medico si
fermò un
istante come se stesse per dire qualcosa di cui non andava fiero
– Gliel’ho detto
io! Dopo…dopo quello che è successo…-
Matt si rosicchiava
le unghie annegando nel disgusto, si sentiva impotente, lui non poteva
fare
nulla per cambiare le cose, ma non era sicuro di poter fare nulla
nemmeno per
far cambiare opinione a Victoria, se non si fosse mai più
fidata di un uomo in
vita sua lui avrebbe capito!
Dopo ci fu il
silenzio carico di tensione delle situazioni in cui ogni commento
è superfluo
ed ognuno deve digerire l’accaduto per suo conto. Fu Jacques
a romperlo
-Dom…ti sarei grato
se per ora tu non parlassi di questa conversazione a Sarah so che
avresti tante
domande, ma non sono sicuro che approverebbe
quello che ho appena fatto e non
voglio litigare con lei…- il batterista annuì
ubbidiente
- Matthew,
promettimi una cosa… ho…ho visto
dell’interesse da parte tua per Victoria o non
saresti qui..sbaglio? – il moro annuì prestando
un’attenzione al suo
interlocutore con due occhi
azzurri che
quasi mettevano in imbarazzo – Ti ho raccontato tutto questo
perché non voglio
che Vicky soffra, se tu ora la lasciassi perdere io lo apprezzerei, non
sono il
suo fidanzato ma tengo tantissimo a lei – c’era una
punta di amarezza nella
voce – nessuno ti chiede niente o si aspetta nulla, nemmeno
lei te lo assicuro,
non devi rovinarti le vacanze con problemi che non sono i tuoi!
–
Matt annuì
silenzioso, aveva bisogno di rielaborare tutto per conto suo
-Grazie Jacques,
apprezzo molto quello che hai fatto! – disse formale
– Vic è fortunata lo penso
davvero, sei una bella persona! – disse stringendogli la mano
cordiale, sincero
ed emozionato.
Jack ci contava
tantissimo e qualcosa nell’espressione di Matt gli aveva
fatto credere che non
sarebbe finito tutto in una serie di confidenze imbarazzanti. Erano di
nuovo
tutti in piedi in cammino verso il parcheggio si erano salutati con i
convenevoli di rito, almeno fino a quando Dominic aveva abbracciato il
biondino
a sorpresa
-Scusami Jacques per
prima, mi sono comportato da vero idiota…- sul viso aveva un
sorriso dolce che
aveva letteralmente steso il giovane barman, Dom si stava scusando per
una
stupidata, non riusciva a crederci, da che pianeta venivano qui due???
-Ci vediamo presto,
devo farmi perdonare…- aveva aggiunto leggermente malizioso
facendo
l’occhiolino lasciando Jack completamente interdetto
-Matt…ancora una
cosa…-
Il moro si girò
fermandosi a metà strada, c’era una cosa che
Jacques gli doveva assolutamente
dire
-Victoria…la sera
del saggio … il pezzo di chiusura era
Exogenesis…- Exogenesis …lui annuì con
cenno di ringraziamento, mentre la sensazione di malessere che
già provava si
faceva ancora più intensa.
Era come quando il
Jet lag non ti fa dormire, o come quando hai uno show importante e il
sonno
proprio non ne vuol sapere di venirti a trovare. Se ne stava straiato
al buio
su un lettino a bordo piscina a guardare le stelle enormi del cielo
francese. A
dir la verità aveva anche freddo, si era alzata la brezza
notturna, ma era troppo
pigro per muoversi di lì e cercare qualcosa da mettersi
addosso. Aveva
ricomposto i pezzi uno per uno, ora si spiegava tutto, persino come mai
Vic era
così spaventata la sera in cui lui era emerso da dietro il
cassonetto della
spazzatura, sorrise tra sé e sé pensandoci. Lui
nella sua vita aveva fatto
tanti sbagli, non era mai stato il fidanzato perfetto, era stato
fedifrago,
egoista e menefreghista, e non era sicuramente un padre perfetto
nonostante il
desiderio di essere meglio di quello che suo padre era stato per lui.
Ma quello
che aveva appena sentito era una cosa ad un livello completamente
differente e
non era sicuro di voler fronteggiare un problema del genere. Era in una
fase
della sua vita in cui la parola, legame o responsabilità gli
davano gli
attacchi di orticaria ed era escluso che con quella ragazza ci fosse
l’opzione
avventura estiva. Non era sicuro di farcela nemmeno se ci fossero stati
presupposti diversi, a Vicky serviva qualcuno che avesse pazienza,
dedizione e
che le facesse capire che poteva ancora amare ed essere amata al punto
da
concedergli fiducia in tutti i sensi, probabilmente anche quello fisico
e lui
non poteva essere tutto ciò per almeno un milione di
ragioni. Questo era quello
che gli diceva la testa! Il cuore invece voleva ancora sapere se col
pianoforte
poteva trasmettere le stesse emozioni che gli aveva trasmesso standole
accanto,
perché nelle poche occasioni che aveva avuto per rimanere
solo con lei era
stato benissimo. Il cuore gli diceva che negli occhioni blu che lo
incantavano
aveva visto tanta paura, ma anche la voglia di venirne fuori se la
persona
giusta le avesse lanciato un appiglio prendendola per mano, ci aveva
visto la
stessa emozione che lui aveva cercato di cacciare indietro.
-Stai facendo un
consulto telepatico con i tuoi fratelli lassù? –
Dominic spettinato ed
assonnato, boxer e maglietta gli passò una sigaretta accesa
che lui accettò di
buon grado pur di rilassarsi. Ridacchiò mentre il suo
compagno di band e di
vita si allungava su un lettino vicino a lui. Almeno fosse stato
così facile…
-Sai cosa non mi va
giù? – cominciò l’ex biondo
evidentemente ancora turbato – Che aveva un anello
di fidanzamento in tasca…chiedere a una donna di sposarla
presuppone il fatto
che tu la ami sul serio e voglia passare la tua vita con
lei…come puoi..come
puoi…- lasciò la frase in sospeso incapace di
formularla fino in fondo
Matt scosse il capo
silenzioso soffiando fuori il fumo, lui Gaia l’avrebbe
sposata eccome qualche
anno prima, l’avrebbe sposata anche il giorno dopo il
concerto del suo
compleanno se lei avesse cambiato idea, con Kate era stato tutto
diverso
invece, c’erano responsabilità di altro tipo e lui
era sicuramente più vecchio
stampo di quello che voleva far credere. Quel Robert probabilmente non
aveva
una coscienza! Non riusciva nemmeno ad immaginarla una cosa del
genere…
-Tu come la vedi Vic
? – chiese quasi timido
-Stupenda! – Dom
aveva capito perfettamente la domanda ma preferì
sdrammatizzate un po’, Matt
era già fin troppo preso dalle sue preoccupazioni. Cosa
pensava sinceramente?
Che al suo migliore amico non serviva affatto una ragazza problematica,
che ne
aveva più che a sufficienza dei suoi casini da cui non era
nemmeno totalmente
uscito, ma sapeva benissimo che la sua opinione in merito era
irrilevante.
Sospirò davanti alla faccia contrariata di Bellamy. Cosa
pensava? Che lui personalmente
pur con tutto il rispetto e il dispiacere del caso, sarebbe scappato
immediatamente da una situazione del genere. Ma lui non era Matthew
Bellamy,
quello che ha scritto una canzone che è diventata
l’inno di tutte le
rivoluzioni del mondo, l’ambasciatore
dell’impossibile, se si metteva in testa
una cosa nessuno poteva distogliere il suo migliore amico dal provare a fare “quello che
nessun altro riuscirebbe mai
a fare” , anche a costo di rompersi le ossa di
nuovo…che tragedia!
Ciao a
tutte, un paio di precisazioni, di rito…non
seguo il calcio italiano figuriamoci quello inglese, nomi e personaggi
sono
pertanto puramente casuali. Spero che nessuna che mi conosce da un
po’ avesse
mai realmente pensato che avrei lasciatto completamente fuori
l’angst dalla mia
storia…almeno un pochino ci vuole, tanto per rendere le cose
più complicate al
nostro Matt.
Vi
ringrazio ed abbraccio tutte anticipatamente!
Kisses
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Capitolo 6 *** 6- IL FIGLIO DEGLI ALIENI ***
-Spengo la luce e
arrivo…- Victoria
stava controllando che
fosse tutto a posto prima di uscire mentre Annette la sua collega era
già fuori
con le chiavi in mano, erano arrivate miracolosamente alla fine di
quella che
era stata una faticosissima giornata.
La stagione
turistica era a pieno ritmo e al bistrot c’era stato
parecchio da correre, meglio
così almeno per Vicky, non
aveva avuto
il tempo di pensare. Con Jacques non erano andati oltre le
comunicazioni di
servizio lavorative e le occhiatacce di nascosto, si sentiva in
imbarazzo,
sapeva benissimo di dovergli delle spiegazioni e delle scuse per il suo
comportamento irrazionale del giorno prima, ma per ora non aveva
nessuna voglia
di affrontare l’argomento perché comportava
l’ammissione di una serie di cose
che preferiva non affrontare. Se non ne parli il problema non esiste,
era
infantile ma poteva funzionare.
Il primo trauma era
stato il risveglio, tra il caldo e i pensieri non che lei avesse
riposato molto,
Sarah dall’altra parte del mondo l’aveva
praticamente tirata giù dal letto,
urlandole nelle orecchie
-Che sta succedendo
lì con Bellamy? – Nemmeno un buongiorno, ciao,
stai bene…
Dei Potenti, Vic
poverina ancora non era totalmente connessa con il mondo dei vivi,
figuriamoci
se era in grado di controbattere su quell’argomento,
“Bellamy” sempre lui
ancora lui, uffa cominciava
a diventare
un’ossesione!!! Sbuffò infilando la testa sotto il
cuscino… “Bellamy”. Non si
poteva proprio dimenticarsi della giornata di ieri?
-Ti lascio sola due
minuti e succede il finimondo! – Sarah probabilmente si era
già pentita di
averla lasciata un paio d’ore in compagnia del famigerato
leader dei Muse, ma
prima di tutto aveva bisogno di sapere cosa stava succedendo nella
testa di sua
cugina perché quello che le avevano raccontato non era nulla
che lei potesse
reputare buono.
-Non sta succedendo
proprio nulla, sono solo…mi hanno solo…invitato
ad uscire in barca mi sembrava
maleducato rifiutare tutto qui!- il silenzio che ne era seguito non era
stato
molto confortevole per entrambe
-E da quando tu e
Jack siete fidanzati? – aveva chiesto l’altra con
noncuranza, Vic poteva quasi
immaginarsela mentre si guardava le unghie perfette dello stesso
turchese del
costume da bagno.
Maledizione erano le
8 del mattino ed era già irritata, Jack aveva raccontato tutto a sua
cugina, non che ci
fosse molto da raccontare, ma Sarah era terribilmente apprensiva nei
suoi
confronti e lei se la poteva cavare benissimo da sola Bellamy o
no…
-Io e Jack…,
insomma…non volevo andare sola! Tu lo conosci Matt!
– era una spiegazione
nemmeno tanto lontana dalla verità, non era necessario che
sua cugina sapesse
che lui la stava marcando stretta e che lei stava perdendo il controllo
della
situazione - In
ogni caso Jacques ha
passato la giornata a ronzare intorno a Kate – lo stesso con Dom, ma questo
non si poteva
certo dire – cioè lei faceva gli occhi dolci a
Jack, pensa che ha flirtato con
lui senza pudore e Matt credo fosse un filino scocciato … io
non so cosa ti
abbia raccontato Jacques, ma è tutto ok te lo giuro!
E’ stata una giornata
divertente, il tuo Dom è zucchero filato e i suoi amici sono
tutti adorabili –
magari metterci tutto l’entusiasmo possibile poteva far
desistere sua cugina
dal giocare a
Sherlock Holmes
- Uhmm interessante
questa storia di Jack…per la cronaca non ho parlato con lui
ho parlato con Dom!
– aveva detto lapidaria l’altra lasciando
l’amica seduta sul letto a dir poco
attonita. Le si era svuotato il cervello di colpo perché
l’anima gemella di
Matt Bellamy sicuramente aveva fornito una versione diversa dalla sua e
non era
sicura di voler sapere cosa pensava di lei il “Principe di
Latta”
-…-
- Vic tutto ok? Ci
sei ancora? - Sarah sicuramente considerava un progresso enorme che sua
cugina
finalmente si interessasse a qualcuno, ma una rockstar per giunta con
una testa
un po’ “particolare”, con una ex
holliwoodiana, un figlio e un tour di un paio
d’anni davanti a sé era chiaro che non poteva
essere l’uomo per lei!
-Vic
? – il tono era preoccupato
-Si si ci sono… -
Victoria ci aveva pensato fino a spaccarsi il cervello al
perché Matt riusciva
sempre ad avvicinarla senza che lei se ne accorgesse o potesse
rifiutare, era
divertente finiva sempre col farla ridere e semplicemente si comportava
in un
modo che lei non avrebbe mai reputato potenzialmente
“pericoloso” , picchi di
arroganza a parte non c’era malizia nei suoi atteggiamenti
piuttosto una
spontaneità disarmante, aveva due occhi a dir poco illegali,
una punta di
goffaggine che non guastava, cantava come un angelo e dalla sua testa
usciva
una musica che sicuramente veniva da un altro pianeta. Probabilmente
poteva
bastare per attirare come mosche i due terzi delle femmine del
pianeta…nonostante
la pancetta, il dente storto e senza neppure dover menzionare
“chi era”
quell’uomo! Lei voleva solo sbattere la testa contro il muro,
perché se solo
avesse voluto, se solo avesse potuto…. Se anche avesse
deciso di buttarsi e far
finta di niente in modo spavaldo prima o poi sarebbero arrivati al
dunque e non
aveva la più pallida idea di come avrebbe reagito il suo
inconscio, era diventata
una statua di marmo alla
prospettiva di un bacio…
Lui era una rockstar
in vacanza e non aveva tempo da perdere con una come lei, non aveva
nessuna
intenzione di umiliarsi raccontandogli i suoi problemi per poi vederlo
fare
educatamente marcia indietro. Quindi che importava cosa pensava lui?
Eppure
un tarlo la divorava, Matt era
“diverso” e se lui avesse saputo, se avesse saputo
avrebbe provato cosa? Pietà?
Ribrezzo? Nessuno vorrebbe una ragazza a cui è capitata una
cosa del genere, non
doveva saperlo nessuno, sua madre glielo diceva sempre.
C’erano troppi se, si
asciugò la lacrima che le scivolò di nuovo a
tradimento sul viso imprecando
silenziosamente, aveva giurato a sé stessa che non avrebbe
passato la sua vita
a compiangersi, nella sua vita c’era la musica le dava tanto,
tantissimo, non
le serviva necessariamente un uomo.
-Sarah tesoro ti
giuro che va tutto bene, Matt…è stato…
carino, un gentiluomo come dicevi tu.
Sorrise tra sé e sé pensandoci - Un po’
insistente forse,ma ti assicuro che a
me non interessa sul serio, non credo ci sarà un seguito a
questa cosa… tu lo
sai mi sto preparando per il concerto e non ho tempo da perdere in
distrazioni
inutili e lui tra qualche giorno chissà dove
sarà…- questa era una delle cose
che si era ripetuta all’infinito. Un giorno, due, una
settimana e poi non
l’avrebbe mai più rivisto,
provava una
punta irrazionale di pena a pensarci.
Sua cugina
naturalmente non aveva creduto ad una sola parola, ma era in mezzo
all’oceano
indiano a farsi fotografare e da lì l’unica cosa
che poteva fare era promettere
telefonicamente l’evirazione per Bellamy al primo passo falso
e l’astinenza
forzata per il suo batterista se non teneva sotto controllo la
situazione fino
al suo ritorno.
Vicky invece aveva
trascorso il resto della giornata ad osservare la porta
d’ingresso del Le
Flaveur con gli stessi sintomi da stress post traumatico di un reduce
della
Guerra del Golfo, perché la prospettiva di vederlo entrare
la terrorizzava, non
aveva idea di che tipo di approccio avrebbe avuto lui dopo la farsa del
giorno
prima, e men che meno aveva idea di come comportarsi.
-Ti accompagno a
casa se vuoi – si era offerta gentilmente la collega
osservando l’aria stanca
della biondina. Ora che la giornata era finita poteva tirare un sospiro
di
sollievo, probabilmente lui non l’avrebbe più
cercata era un problema di meno,
eppure qualcosa che assomigliava tanto a delusione le serpeggiava per
la pancia
facendole sentire ancora di più la stanchezza come un peso
sulle spalle.
-No tranquilla,
l’autobus passa tra cinque minuti, allungheresti troppo la
strada e poi Alex ti
aspetta…- aveva rifiutato con un sorriso, in
realtà non vedeva l’ora di stare
sola, immergersi nella vasca da bagno infilarsi le cuffie e soffrire come meritava
per la sua stupidità
fantasticando sulla voce
angelica di Mr.
Occhi Azzurri. Eppure la lezione sulla falsità e la
cattiveria del genere
maschile l’aveva ampiamente imparata!
-Buonanotte allora …-
Vicky aveva seguito lo sguardo a dir poco sorpreso della ragazza bruna e il cuore le aveva fatto un
salto nel petto.
La parte di lei che ancora sperava lui si facesse vivo aveva gioito
senza
chiedere il permesso ed era stata davvero dura trattenere il sorriso
che non
vedeva l’ora di allargarsi sul viso grazioso ed abbronzato
della biondina
Dall’altra parte
della strada appoggiato ad uno scooter c’era un giovane uomo
con addosso
camicia e pantaloni bianchi di lino.
-Che ci fa qui
Bellamy! – aveva detto come se parlasse da sola
-Non aspetta me di
sicuro ! – si era affrettata a precisare Annette maliziosa – Sei una donna
fortunata! Vai muoviti non
farlo aspettare… - l’amica le aveva dato una
piccola spinta tutta sorridente,
almeno fosse capitata a lei una cosa simile!
Matt provava lo
stesso sentimento di apprensione/confusione di quando si compie
un’azione
irrazionale, in altre parole si sentiva allo sbaraglio! La ragione
sotto forma
del suo batterista trasformatosi in amorosa baby sitter gli aveva
suggerito di
chiamarsene fuori quanto prima, ma la curiosità e
l’istinto avevano avuto la
meglio. Lui non era uno da sparire senza una parola, voleva
capire… si sarebbe
sentito quasi disonesto con sè stesso se fosse scappato solo
perché lei era
stata sfortunata, eppure ora che era lì non riusciva a non
guardarla con occhi
diversi, a non continuare a domandarsi come il suo ex poteva aver fatto
una
cosa del genere e uno strano sentimento che gli girava per lo stomaco.
Si era detto che per
fortuna aveva una sensibilità superiore alla media e che
alla sua età la vita
gli aveva dato modo di accumulare abbastanza esperienza per poter
affrontare
una situazione del genere, ma erano tutte balle! Non sapeva da che
parte
incominciare a parte il fatto che doveva in qualche modo conquistarsi
la sua
totale incondizionata fiducia, premesso che in teoria lui non sapeva
nulla e
doveva continuare a comportasi in modo assolutamente normale!
Semplicissimo da
raggiungere… ed era solo il punto di partenza!
Aveva
irrazionalmente ceduto all’emozione mentre la guardava
attraversare la
strada con il
vestitino a fiori che le
danzava addosso e i capelli sciolti , a giudicare dalla grazia con cui
si
muoveva sicuramente aveva alle spalle anche anni di danza classica,
improvvisamente la vedeva fragile e troppo bella perché
potesse togliersela
dalla mente con uno schiocco di dita. Le sue ex erano sempre state
donne
tutt’altro che fragili e lui questa volta poteva ancora
girare le spalle ed
andarsene.
Vicky cercò di
rimanere il più seria possibile lottando con gli angoli
della bocca che
volevano a tutti i costi girarsi all’insù, il
cuore a mille e le mani sudate,
si strinse addosso il golfino bianco che le copriva le spalle per darsi
un
contegno. “Matt era lì!”
-Buonasera Mr.
Bellamy che ci fa lei qui? –
Sembravano il clone
l’uno dell’altra perché anche lui stava
lottando per non sorridere apertamente,
semplicemente si passò le mani nei capelli appiattiti dal
casco per cercare di
rimetterli in ordine, mentre lei lo guardava in un modo che lo faceva
sentire a
disagio.
-Ti accompagno a casa!
– rispose senza esitazione
Vic ridacchiò
più
nervosa che divertita “ti accompagno a casa” non
era contemplato nella lunga
lista delle ipotesi che le erano passate nella mente in quella manciata
di
secondi
-Mi puoi
accompagnare alla fermata del bus…passa tra cinque
minuti…- rilanciò un po’
sostenuta indicando con la mano la pensilina poco distante
Matt finse di
pensarci un secondo corrugando la fronte con la testa di lato,
lasciandola col
fiato sospeso
-Vicky non credo tu
sia nella condizione di patteggiare con me! –
sentenziò in quel modo
autoritario che probabilmente faceva desistere i suoi collaboratori dal
contraddirlo, a lei il cuore batteva ancora a mille all’ora
mentre cercava una
soluzione
-Non credo che Jack
approverebbe … -provò a dire facendo
dell’ironia fuori luogo
Lui alzò gli occhi
al cielo scuotendo la testa annoiato, forse mancava di senso
dell’umorismo, ma non
gli piaceva quando qualcuno pensava di farlo passare per stupido,
aprì il
bauletto dello scooter mettendole in mano il casco bianco di Dom,
fulminandola
con gli occhi.
-Ma non sai neppure dove
abito! – reclamò lei in modo quasi puerile
-Me lo spieghi tu???
– sembrava un po’ spazientito -….dai
sali! Tieniti forte mi raccomando! – Eccola
lì la faccia da cavaliere senza macchia e senza paura a cui
non si poteva
resistere, o forse era il tono in cui pronunciava cose banali facendole
sembrare questioni di vita o di morte!
La biondina sbuffò,
non aveva scelta, si sistemò il casco e poi si
aggrappò alla barra dietro, non
aveva nessuna intenzione di dargli la soddisfazione di creare alcun
tipo di
contatto fisico con lui, tanto più che si stava comportando
da Mr. Rockstar.
Inutile dire che i
suoi buoni propositi
erano durati più o meno un paio di semafori, il cantante praticamente
inchiodava ad ogni
stop con la scusa di non sapere la strada e probabilmente lo stava
anche
facendo apposta. In un istante si era ritrovata aggrappata alla sua
vita
morbida, col naso dietro il suo orecchio a cercare di dargli
indicazioni che lui
fingeva di non capire e doveva
ammettere che Matt sapeva terribilmente di buono, in un miscuglio di
vaniglia,
shampoo, bagnoschiuma e persino un pochino di mare, in tutto questo
almeno per
una volta lo trovava terribilmente, gradevolmente, normale.
-Grazie per il
passaggio Mr. Bellamy, ho rischiato la vita ma è stato
divertente! – le aveva
detto lei restituendo il casco. Matt aveva imparato che quando lo
chiamava così
voleva mantenere il distacco oltre che prenderlo un po’ in
giro e la cosa in
quel momento non deponeva a suo favore.
Quando lei strada
facendo lo aveva abbracciato aggrappandosi a lui per cause di forza
maggiore,
il sorriso gli si era allargato spontaneamente sul viso era una
sensazione
piacevole e gli era sembrata una piccola vittoria, ma ora veniva il
bello…
Vic avrebbe voluto
ringraziare congedarsi ed evitare la discussione che era
nell’aria fin dal
principio, ma era quasi sicura che lui non le avrebbe permesso di
defilarsi
alla leggera.
-Non c’è di
che ! –
aveva risposto il moro alzando di nuovo gli occhi al cielo
-Allora buonanotte!
– si guardarono negli occhi in un attimo di imbarazzata
immobilità e Vicky
provava ancora quella strana sensazione che l’aveva
scombussolata dall’inizio,
cosa doveva fare? Salutarlo con un bacio su una guancia e correre via?
Si
strinse di nuovo il golfino addosso, ci aveva pensato tutto il giorno a
cosa
dire..nel caso si fosse fatto vivo, ma ora che lui la guardava con i
famosi
occhi illegali, qualsiasi cosa si era preparata sembrava stupida,
banale ed
inappropriata …
-Hey, hey…dove pensi
di andare tu? – aveva
quella espressione
tra l’accigliato e il divertito e lei…lei aveva
sbuffato mentre le guance
diventavano inspiegabilmente bollenti
- A riposare? Ho
lavorato tutto il giorno io! – sottolineò
un po’ permalosa giusto per fargli notare che
lui la cosa più
impegnativa che aveva fatto era stata crogiolarsi a sole
-E allora? – la
sfidò alzando le spalle era ancora appoggiato allo scooter
di Dominic , i
capelli erano di nuovo schiacciatissimi, i pantaloni e la camicia erano
troppo
larghi per il suo fisico minuto e Victoria si stava domandando
perché diavolo
lo trovava così carino o perché doveva sentirsi
in soggezione davanti ad uno
che non era in grado di comprare i vestiti della sua taglia!
Sorrise
involontariamente dopo tutto era ingiusto comportarsi in modo acido con
lui,
che colpa ne aveva dei suoi problemi?
-Allora…hai tutto il
naso arrossato! – La biondina cambiò di colpo il
soggetto della discussione,
passando il dito
sopra il naso del
chitarrista con un gesto tenero ed istintivo ed un sorriso che aveva
davvero
spiazzato Matthew, sembrava giovanissima ed ora se ne stava li a
guardarlo
senza sapere cosa dire dondolandosi leggermente sulle gambe. Inutile
negare che
il motivo principale per cui era lì era che le piaceva da
morire, ed erano i
momenti come quello in cui intravedeva uno spiraglio, ce
l’aveva scritto sul
viso che sognava quello che tutte le ragazze della sua età
sognano, purtroppo
Matt non aveva idea la più pallida idea di come comportarsi,
non era stato in
grado di trasformarsi nel compagno e padre perfetto che voleva Kate,
dubitava
seriamente di riuscire sconfiggere i demoni di una ragazza che aveva
subito
violenza…
-Si, si sono stato
tutto il giorno in spiaggia a giocare con Bing! – Vic non
aveva potuto fare a
meno di notare che si era letteralmente illuminato e aveva sorriso di
rimando,
eccolo il lato tenero di Bellamy, un’altra cosa che le
piaceva di lui
-Non c’eri tu con lo
stick colorato… a proteggermi! - stava di nuovo flirtando
con scuse da
quindicenne, questa volta fu la biondina ad alzare gli occhi al cielo
– Ma c’era
Kate! –
aveva buttato lì, lui non aveva cambiato espressione
-Mi fai vedere le
foto di Bing di oggi? – Gli aveva chiesto a bruciapelo
coraggiosamente sperando
che non la mandasse
a quel paese, dopo
tutto i momenti con suo figlio erano una cosa personale, invece Matt
aveva
tirato fuori più che volentieri l’I Phone e lei si
era sciolta nel vedere le
foto del bimbo che giocava in spiaggia, incurante del fatto che erano
entrambi
appoggiati allo scooter praticamente spalla contro spalla, mentre il
moro
commentava gli scatti con l’entusiasmo di qualsiasi padre del
mondo.
-E bellissimo tuo
figlio, assomiglia molto a Kate ! – Le
attraversò la mente il pensiero che lui era
“Matthew Bellamy” aveva 37 anni un
figlio di tre e la sua ex era nientemeno che Kate Hudson e lei? Lei
cos’aveva
fatto nella vita fino ad allora?
-Guarda che da
piccolo ero biondo anch’io! – precisò
quasi offeso, stavano ridendo entrambi, cinque
minuti prima l’aria si tagliava col coltello ed ora
inspiegabilmente c’era
ancora quella strana sintonia
-Bing è
l’unico
motivo per cui mi spiace che non abbia funzionato con Kate…
vorrei poter
passare più tempo con lui…il mio lavoro non
aiuta…- ammise un po’ malinconico –
La gente giudica solo quello che vede dal di fuori, che ne sa di quante
rinunce
hai fatto, di quante volte hai stretto i denti per arrivare dove sei
– Victoria
annuì sorpresa ancora una volta
dell’umiltà e dalla semplicità che
aveva quando
parlava della sua vita, si
sentì
lusingata da quella confidenza inattesa
-Sei un buon padre,
si vede, io credo conti molto la qualità del tempo che passi
con lui e mi pare
da quel poco che vedo che Bing straveda per te! Quanto al tuo
lavoro… sei un
professionista straordinario, ti ammiro molto!– si
sbilanciò arrossendo
lievemente. Il moro annuì sorridendo compiaciuto
domandandosi per l’ennesima
volta se era una sua fan, travolto da un’emozione
inspiegabile perché di nuovo
erano finiti in territori che invadevano la sfera dei sentimenti.
Scapparono
entrambi dallo sguardo l’uno dell’altra, gli occhi
in terrà uno strano silenzio
accentuato dalla notte.
-Allora io vado…- ci
riprovò Vicky molto più dolce e un po’
a malincuore, quello che intravedeva
sotto la rockstar le piaceva anche troppo
-Pensavo avessimo
qualcosa da dirci..noi due! – sparò fuori lui
all’improvviso occhi azzurri,
tono basso, le mani che erano scivolate nelle tasche
“Noi due??? Noi due
cosa?” Gli occhioni blu ed enormi si erano dilatati per lo
stupore affondando
in quelli del moro, questa volta non c’era più
spazio per rimandare una
discussione che si preannunciava “complicata”
-Preferirei non
parlarne! – lapidaria ed evasiva,il moro aveva provato una
morsa sottile allo stomaco,
che si aspettava che Vicky gli confidasse tutto gettandosi tra le sue
braccia solo
perché era Matt Bellamy from Muse e lei sapeva suonare a
memoria un paio di sue
canzoni?
-Non sono arrabbiato
– chiarì immediatamente -Voglio
solo
sapere perché mi hai propinato la sceneggiata di Jack, Vic
guardami sono serio
ho 37 anni, se ti infastidisce avermi attorno me lo puoi dire
apertamente,
posso sopportarlo! – era troppo vicino, abbastanza vicino da
invadere lo spazio
vitale di Victoria e gli occhi azzurri puntati direttamente nei suoi le
provocavano
un disagio sottile a cui non avrebbe saputo sottrarsi
Dire chiaramente
cosa??? Lei scosse il capo portandosi una mano sulla fronte mettendo un
filo di
distanza tra di loro, Matt non aveva idea di quello che stava dicendo,
lo
capiva perfettamente, capiva il suo sgomento , ma cosa doveva chiarire
con lui?
L’agitazione l’assalì impietosa, la
verità era che non era in grado di gestire
la situazione…
-Dimmi che sono
invadente che non mi sopporti e che ieri ti sei annoiata? –
Ma perché doveva
metterla in quel senso, sembrava quasi che la colpa fosse solo sua, non
poteva
lasciarla in pace?
-Ma no…no..che dici?
Ieri è stato bello, i tuoi amici, Kate, sono fantastici! Non
essere stupido
Matt… non è per quello…tu
sei…io te l’ho già detto…-
era agitatissima, le parole
le sfuggivano dalla testa e stava per fare per l’ennesima
volta la figura della
stupida!
Improvvisamente ci
fu un movimento dietro le tende, della casa della nonna di Victoria,
forse
avevano alzato troppo la voce , si girarono di colpo entrambi
-Qualcuno ti
aspetta…- aveva detto lui laconico
-La nonna sarà
ancora alzata…- non capitava spesso che Vic tornasse a casa
accompagnata e
forse sua nonna si era incuriosita – stasera credo avesse uno
dei sui tornei di
carte con le amiche…-
-Tua nonna gioca a
carte!? – lui si era animato di colpo con un entusiasmo
totalmente inaspettato
che l’aveva disorientata
-Si si, fanno dei
veri e propri tornei…-
-La voglio conoscere,
magari possiamo giocare insieme qualche sera! – Ma non
stavano parlando
d’altro? Che fosse un po’ suonato era una certezza!
Un secondo prima era Mr.
Rockstar e ora sembrava un bambino curioso che ha appena scoperto
qualcosa di
inaspettato
-Ma no! Stai scherzando???
– non aveva nessuna intenzione di farle conoscere la nonna,
primo era sicura
che le avrebbe fatto il terzo grado, secondo ormai conosceva abbastanza
il
leader dei Muse da sapere che era fottutamente ruffiano e in grado di
manipolare con le
buone maniere e due
occhi di un azzurro fuori dal comune, un gruppetto di rispettabili
anziane
signore in meno di cinque minuti.
-E perché no? Mi
piace giocare a carte, tua nonna è chiaramente curiosa
accontentala, magari
vedere chi ti ha accompagnato a casa la tranquillizza! – Dei
del Cielo! Ma quel
Bellamy era fuori di testa, ma chi si credeva di essere?!
-Matt non siamo
fidanzati ufficialmente non credo sia necessario! –
replicò senza pensare,
lasciandolo ancora una volta con la mandibola a mezz’aria e
un sorrisetto enigmatico
che gli alzava gli zigomi affilati. Lui annuì divertito
senza replicare, Vic
era arrossita in modo violento come le era venuta fuori una stronzata
del
genere? Era un disastro, un completo disastro, riuscì solo a
vedere il lampo
azzurro risoluto e divertito nello sguardo di lui prima che la
prendesse per
mano e la trascinasse davanti alla porta di casa.
-Allora? O lo fai tu
o entro io! – le aveva detto con aria di sfida . Matto,
matto, era matto,
mettersi con i pazzi è pericoloso questo lo sapeva benissimo
. Sostenne il suo
sguardo con un broncio che aveva fatto letteralmente impazzire il suo
antagonista
esitò solo ancora un secondo e poi spinse la maniglia
accettando la sfida.
-Nonna sono io!!! –
Urlò
. Per tutti i fulmini dell’universo, stava portando in casa
il figlio degli
alieni non riusciva a crederci nemmeno lei!
Lui la seguì
mettendo un piede dopo l’altro sui tappeti persiani, cercando
di fotografare
con lo sguardo ogni particolare di quella casa arredata in stile
liberty ed
avvolta nella penombra.
Intorno ad un
tavolino da gioco illuminato da una lampada di vetro colorato quattro
anziane
signore alzarono contemporaneamente gli occhi su di loro
Victoria cercò di
concentrarsi, mantenere la calma come se Matthew Fucking Bellamy fosse
un
comune mortale con cui era uscita qualche volta a bere
qualcosa…
-Buonasera a tutte,
lui è Matthew, mi ha gentilmente evitato di prendere il
pullman, eravamo fuori
a…a chiacchierare- le guance stavano di nuovo diventando
bollenti, stava
presentando Bellamy a sua nonna ed il suo enturage…era
surreale sul serio!!!
-Buonasera signore!
– lui si inchinò leggermente con gesti studiati,
una mano sul cuore come se
fosse sul palco, tutto naso arrossato e occhi brillanti catalizzando
immediatamente
l’attenzione della nonna che minimo l’aveva
già radiografato! Che pagliaccio!!!
-Ma che bel ragazzo
Victoria e che begli occhi, era ora che ti trovassi un fidanzato!
– si era
immediatamente permessa di dire una
delle compagne di gioco della nonna, che imbarazzo, sbirciò
appena Matt che se
la rideva sotto i baffi un po’ tronfio. Idiota!
-No..no…in
realtà ci
conosciamo da pochissimo! – precisò immediatamente
lei a braccia incrociate,
sua nonna aveva già spostato lo sguardo alternativamente da
lei al moro un
centinaio di volte e Vic era sicura avesse già colto
l’irrazionalità della
situazione.
-Si Vic è bravissima
a farsi desiderare…- commentò lui con non
curanza, le dita lunghe stavano già
percorrendo istintivamente con silenziosa curiosità i tasti
del pianoforte
sistemato nella penombra, poco dietro di loro. L’atmosfera un
po’ retrò di
quella casa lo affascinava e improvvisamente la sua testa gli aveva
proposto
l’immagine di Vic lì seduta a suonare persa nella
melodia, suscitando una
serie di pensieri e fantasie non tutte
ripetibili ad alta voce. Istintivamente cercò lo sguardo di
lei che invece
aveva la stessa espressione di Matt quando qualcuno mette mano sulle
sue
chitarre senza chiedere il permesso, sorrise enigmatico. Quella ragazza
gli
piaceva da morire anche solo per la spontaneità delle sue
reazioni!
Farsi desiderare???
Vicky si chiese esattamente cosa quel Bellamy non avesse compreso ed
ora
metteva pure le mani sul suo pianoforte senza chiedere il permesso che
sfacciato.
Se fossero stati soli sicuramente glielo avrebbe fatto
notare…e poi il suo
francese era proprio uno schifo con quella ewwe… supereroe
dei miei stivali!
-Suona anche lei? –
l’occhio allenato della nonna aveva notato immediatamente che
le dita scarne
del moro non si muovevano affatto a caso
-Si,
ma preferisco la chitarra – educato,
deciso, con un’aria quasi umile e un sorriso sbilenco e
disarmante, le quattro
donne avevano già lo stesso sguardo adorante delle fans
quindicenni
-Victoria è bravissima
col pianoforte e col violino è addirittura incantevole!
– rilanciò la nonna di
Vic puntando direttamente agli occhi assassini di lui che non perse un
colpo
-Ne sono convinto!
Victoria è incantevole a prescindere e spero sinceramente di
avere l’onore di
sentirla al più presto – Dei potenti! La ragazza
alzò gli occhi al
cielo“Incantevole”, un vero manipolatore
quell’uomo e sua nonna poteva evitare
diciamolo …Matt era fin troppo educato, fin troppo galante e
di nuovo Vicky
avvertiva una pressione difficile da gestire. Sorrise educatamente,
abbassando
il coperchio del piano incurante del fatto che sotto c’erano
le dita di lui…
-La vedo difficile
Mr. Bellamy…- sussurrò a bassa voce, Il moro
incassò ridacchiando ritirando le
dita di scatto
- Anche a me piace
molto giocare a carte – si affrettò a cambiare
discorso entusiasta – spesso e
volentieri giocavo con i miei compagni di band per far passare il tempo
prima
dei concerti -
C’era stato una
sorta di “OOOH” collettivo, la situazione le stava
scappando di mano, se
saltava fuori chi era sarebbe stato un massacro
-Vic tesoro sii
gentile, perché non offri qualcosa da bere
a…a…-
-Matt…-
precisò lui,
eravamo
già al “Matt” bisognava correre
ai ripari
-La prego si sieda! Siamo
curiose di sapere dei suoi…concerti…che genere di
musica suona?-
-Oh io preferisco il
rock, ma la musica classica mi piace moltissimo! – se non
fosse stato per
quella punta di arroganza che aveva nello sguardo, poteva essere il
vicino di
casa che suona il sabato sera nel pub sottocasa! Incredibile!!!
-No nonna, un’altra
volta Matt è di corsa, è entrato solo a
salutare… i suoi amici lo aspettano…lo
accompagno fuori, buonasera a tutte! – questa volta era stata
lei a prenderlo
per mano e trascinarlo via prima che il danno fosse irreparabile,
mentre lui
salutava ancora tutto sorrisini.
-Contento? Ti sei
divertito? – chiese lei sostenuta
-Tua nonna è
adorabile e non è educato rifiutare se ti offrono da bere!
– puntualizzò il
leader dei Muse mentre lei sbuffava
- Bellamy sei,
sei..invadente sul serio, mi spieghi come ti sopportano i tuoi amici?
– lui rise,
il fatto che sembrava
sinceramente
divertito da quella “bravata” la stava irritando
ancora di più.
-I miei amici mi
adorano! – Vicky sbuffò alzando un sopracciglio
-Sei sicuro??? - che
egocentrico megalomane!!!
Appena varcata la
soglia di casa la situazione si era ribaltata
-Vieni ….- la mano
di Matt si era stretta fermamente intorno a quella della ragazza e ora
era lui
che la stava trascinando deciso
-Dove vai? – il
cuore le era andato in gola in un secondo
-Con tutto il
rispetto per tua nonna e le sue adorabili amiche, in un posto dove non
ci sono
curiosi!-
L’aveva trascinata
in un angolo in fondo al giardino appoggiandosi ad un tavolo decorato
con
piastrelle colorate e poi le aveva preso entrambe le mani guardandola
interrogativo
Victoria era nel
panico, un panico
diverso da quello che
provava di solito, era una sorta di ansia di non sapere come
comportarsi di non
essere all’altezza della situazione
-Bells…stammi a
sentire…- stavolta erano soli sul serio, fingere sicurezza
non serviva a nulla,
lui si era appena comportato in un modo assolutamente imprevedibile, ed
il
problema era che Matt era “diverso” da chiunque
Vicky avesse mai incontrato,
diverso nel modo di pensare, di comportasi, lo aveva appena dimostrato
di
nuovo!
Non la lasciò
parlare, successe tutto così in fretta, il ragazzo la
attirò delicatamnete
verso di sé, le mani si erano spostate sui suoi fianchi e si
era chinato
leggermente strofinando il naso contro il suo in un gesto
così dolce ed intimo
da lasciarla completamente annientata
-Vic, Vic, dimmi
cosa devo fare con te!? – le soffiò praticamente
sulle labbra. Lei non era
riuscita a muoversi, poteva avvertire il calore del suo corpo, il suo
respiro
sul viso, non osava neppure respirare, era la sensazione più
emozionante e
imprevedibile che aveva provato accanto a qualcuno di sesso opposto
nell’ultimo
anno. Aveva appena scoperto di non aver paura di Matt Bellamy, sarebbe
stato
impossibile il contrario!!!
-Niente…- rispose
sentendosi assolutamente stupida ed inadeguata, il cuore che batteva
all’impazzata, lei
per quanto lo
desiderasse o si sforzasse non sarebbe mai riuscita a comportarsi di
nuovo come
una ragazza “normale” e lui invece era
così, così…
–
non è colpa tua te l’ho detto – erano
ancora
vicinissimi e per qualche strano motivo le sue mani si erano posate
autonomamente sulle spalle del moro giocherellando nervosamente con la camicia
-Aah giusto! Io sono
perfetto e tu sei quella sbagliata! – lui rise rigirando la
battuta di lei di
qualche sera prima, mentre davanti agli occhi gli si paravano i
fantasmi delle
sue ex che gli elencavano i suoi stramaledetti difetti, se Victoria
avesse
saputo sarebbe scappata a gambe levate sul serio, ci si poteva
riscrivere
Christmas Carol!
La biondina evitava
il suo sguardo, l’aveva sentita irrigidirsi nel momento in
cui l’aveva attirata
vicino a sè, era come avere tra le mani un vaso di cristallo
e Matthew nonostante
giocasse alla rockstar che non deve chiedere mai era terrorizzato
dall’idea di
dire o fare una sola mossa sbagliata, il profumo di lei lo chiamava
come il
canto delle sirene, lottò con le mani
e
l’istinto che gli suggeriva di accarezzarle le braccia e le
spalle scoperte,
voleva disperatamente infilare le mani tra quei capelli lunghissimi. Il
battito
cardiaco si stava prendendo gioco di lui e sinceramente a quel punto si
aspettava una battuta tagliente, perché quello che aveva
detto era una mezza
cattiveria
Invece Vicky lo
guardava disorientata “tutto quello che direte
potrò essere usato contro di
voi”, Matt aveva buona memoria e lei aveva detto quella frase
in un momento di
imbarazzo pensando che non l’avrebbe più
rivisto…Voleva sparire, fare un buco e
sparire doveva sembrare così stupida ed infantile, lui frequentava donne bellissime
famose e
disponibili, ed aveva stuoli di ragazze che avrebbero ucciso per
infilarsi nel
suo letto, perché diavolo perdeva tempo con lei? Si
coprì il viso con le mani
in un gesto buffo ed imbarazzato, che vergogna!!!
-Scusa…- gli aveva
sussurrato- non…non è facile da
spiegare…- Il cuore di Matthew aveva fatto un
salto, era confuso, stramaledettamente confuso, la sua
sensibilità amplificava
anche troppo quella situazione, guidato solo dall’istinto nel
trovare le parole
giuste, i gesti giusti per farla sentire a suo agio, la
razionalità l’aveva
lasciata a casa nel momento in cui si era presentato davanti al bistrot.
-Non ho nessuna
fretta, ho tempo anche tutta la notte se vuoi…-
rilanciò a bassa voce provando
a toglierle le mani dal viso con un gesto delicato le fronti si
sfioravano –
Gli occhi di lei erano enormi, scurissimi ed avevano
un’espressione disperata,
questa volta Matt aveva dovuto prendere un respiro e far appello ad un
autocontrollo di cui a dire il vero era sempre stato un po’
carente perché
tutto quello che voleva in quel momento era baciarla
e farle dimenticare tutto quello che
le era successo …Ma non poteva, non poteva rischiare di
giocarsi la partita in
un attimo.
Vicky stava praticamente
tremando in preda ad un sovraccarico emotivo ed aveva il terrore che
lui se ne
accorgesse, non era in grado di sostenere oltre il suo sguardo ed aveva
fatto
la cosa più stupida di tutta la sua vita…pregando
in silenzio che lui non
insistesse oltre su quell’argomento.
-Scusami Matt…non
posso…non saprei da che parte cominciare…- Il
moro se l’era ritrovata con la
fronte appoggiata alla sua spalla, le mani inspiegabilmente aggrappate
alla camicia
ed era rimasto vittima quel contatto talmente inaspettato da
confonderlo, se in
quel momento avesse avuto Ronson tra le mani l’avrebbe fatto
a pezzi divorato
da una rabbia latente, mandò
al diavolo
l’autocontrollo, la chiuse in un abbraccio a cui lei non si
sottrasse, le mani
le avevano accarezzato la pelle morbidissima della schiena, il naso si
era
infilato tra i suoi capelli, le labbra avevano
sfiorato il collo la fronte ed era
tutto surreale anche per lui, l’aveva sentita fremere tra le
sue braccia ed era
come se stesse assorbendo tutta l’emozione di lei
-Hey che succede? –
sussurrò baciandole dolcemente una tempia
A Vicky si erano
azzerati i pensieri, nulla dall’inizio di quella storia era
andato come se lo
immaginava, i gesti di Matt erano di una dolcezza straordinaria a cui era impossibile non
abbandonarsi, il
calore che provava dentro in quel momento era pari almeno alla paura
che aveva
di guardarlo di nuovo negli occhi e lei doveva assolutamente trovare la
forza
di sollevare il viso di lì, non poteva nascondersi per
sempre. Contò fino a
dieci prese un respiro e cercò di fronteggiare come poteva
lo sguardo di lui,
si aspettava di trovarci un pizzico di compatimento, che la guardasse
con lo
stesso divertimento con cui avrebbe guardato una ragazzina, invece la
stava
guardando come si guarda una donna che ti interessa seriamente, come se
ne
valesse veramente la pena, a dir la verità probabilmente
nessuno l’aveva mai
guardata così, era tutto così
strano….il cuore aveva perso di nuovo più di un
battito
-Ti prego non
guardarmi così, sono umano lo giuro! –
scherzò lui davanti allo sguardo sperso
di Vicky ridacchiando per alleggerire la tensione, strappandole un
sorriso ed
un piccolo pugno scherzoso sul petto, riusciva sempre a trovare il
sistema di
farla sentire a suo agio...
-Facciamo così,
quando divento invadente devi solo dirlo….- detto da lui
sembrava tutto così
semplice – prometto starò al mio posto!
– la stava prendendo in giro?
-Una cosa del tipo
“Bellamy stai invadendo il mio spazio?” –
chiese lei con un mezzo sorriso pieno
di imbarazzo
- Più o
meno…- lui
annuì ridacchiando
-Ok allora cominciamo
subito ! Bells, questo è il mio
spazio…- Vicky sottolineò il nomignolo
sganciandosi dal suo abbraccio con un
gesto delle braccia che andava a marcare il territorio riprendendo a
respirare,
tremava un pochino…
-Ok…- fece eco
lui sospirando con
un filo di
rassegnazione dovuta al fatto che era chiaro che la biondina era appena
scappata via dalle sue braccia
-Se vuoi invadere il
mio spazio devi chiedere permesso!!! – sembrava quasi
convinta di quello che
stava dicendo e quel gioco dopo tutto piaceva anche a lui
-Chiarissimo!!! –
ribadì senza toglierle gli occhi di dosso, continuava ad
essere surreale ed
imbarazzante.
-Ora che abbiamo quasi
chiarito posso sapere a che ora finisci di lavorare domani? –
Matt si era
appoggiato di nuovo al tavolino e la guardava con la testa inclinata da
un
lato, la ragazza rise confusa. Dei del Cielo nemmeno Sarah
probabilmente aveva
armi abbastanza per combattere con l’insistenza di
quell’uomo!
- Smetto alle cinque
– rispose paziente dondolandosi sulle gambe
-Perfetto! Ti vengo
a prendere, facciamo un bagno in piscina da Dom e se ci va bene lo convinciamo ad accendere
il barbeque ..se ti
và…– il moro era stato fin troppo
entusiasta nel proporre il suo programma e
lei lo guardava con gli occhioni spalancati senza saper cosa dire.
Doveva
ringraziare e dire non posso, ma con Bellamy davanti che la guardava a
quel
modo era più di quello che la sua forza di
volontà poteva sostenere.
Matt neppure si
accorse che stava trattenendo il fiato aspettando una risposta che non
era così
ovvia…
-Se…se
preferisci, porta
anche Jack, credo che
il mio batterista non sarebbe affatto dispiaciuto! – aggiunse
quasi malizioso
Non era umano o
forse le aveva letto nei pensieri prima quando la guardava con quella
dolcezze
disarmante!!! Rise della battuta su Jack, annuendo lievemente ancora
una volta
non le aveva dato possibilità di scelta era un manipolatore
nato, davvero
carinissimo, ma era pur sempre un manipolatore….
-E’ un
appuntamento?- chiese un po’ sospettosa, il moro
annuì serissimo
-Può essere…-
-Ok…- la risposta le
era uscita con un filo di voce, lui la stava ancora studiando
-Perfetto! Ora
chiedo il permesso di invadere il tuo spazio per salutarti! –
quando aveva
quell’espressione era buffissimo e Vicky non potè
fare a meno di ridere di
cuore
-Permesso
accordato…- sussurrò senza togliere gli occhi dai
suoi
Trattenne il fiato
mentre il moro si avvicinava, le mani di lui scivolarono delicatamente
dalle
spalle lungo le braccia fino ad intrecciare le dita con le sue
provocandole
brividi piacevolmente indesiderati, si sentiva peggio che al suo primo
appuntamento con un ragazzo e il fatto che Matthew lo avesse
sicuramente
notato, ma non si fosse affatto scoraggiato, la faceva sentire ancora
peggio
-Grazie Vicky
Buonanotte! E’ stato un piacere!– le aveva
sussurrato con un bacio vicino
all’orecchio, lei trattenne il fiato sorridendo appena,
surreale era poco…
-Non c’è di
che…-
Lui esitò un
secondo, era in vantaggio, poteva forzare la mano… ma si era
appena reso conto
che nonostante i pantaloni stavolta gli stessero decisamente stretti,
non
voleva farlo davvero anche solo per non metterla a disagio, aveva il
cuore gli
batteva troppo forte…si lasciò trascinare
dall’emozione
-Vic senti…io non
vado da nessuna parte e non ho niente da fare per le prossime due
settimane…quando ne vuoi parlare…di quello che
è complicato da spiegare…-
Erano vicinissimi, la
ragazza si era irrigidita di colpo, persa negli occhi di lui, come
faceva a
sapere…no era stata lei stessa a dirgli che
c’erano cose troppo complicate da
spiegare, annuì lentamente come ipnotizzata dallo sguardo
azzurro del moro,
aveva perso la connessione spazio temporale, forse era quello il modo
in cui
l’alieno rapiva le sue vittime
-Due settimane…-
ripetè lentamente come se il suo cervello avesse
già avviato un conto alla
rovescia , lui annuì accarezzandole delicatamente il viso.
Era una sfida che
Matt a quel punto
non aveva nessuna
intenzione di perdere!
- Chiedo il permesso
di essere solo un pochino più invadente…- le
sussurrò praticamente sulle
labbra, Vic non rispose, chiuse gli occhi vittima di
quell’incantesimo
perdendosi nella sensazione più dolce che avesse provato in
vita sua! Si era
sempre chiesta cosa provassero sul serio le principesse Disney quando
il
principe azzurro le baciava e magari Bellamy non era un alieno ma un
personaggio delle fiabe.
Non era stato per
nulla invadente, era stato dolce, caldo, morbido, delicato ed
emozionante e…lei
non era diventata
affatto la regina dei
ghiacci, anzi in quel momento era molto vicina
all’autocombustione. Quando
aveva riaperto gli occhi incredibilmente l’ultima cosa che
voleva era separarsi
da lui
-Buonanotte Vic ci
vediamo domani! – il naso sfregava ancora contro il suo, le
labbra si erano
appena sfiorate ripetutamente e Victoria avrebbe passato tutta la notte
a
domandarsi cos’era successo tra lei e Matthew .
Non aveva ancora
parcheggiato lo scooter sul vialetto dietro alla villa che le risate
gli erano
rimbalzate nelle orecchie. I loro ospiti erano partiti quella mattina e
Andy
con la famiglia arrivava solo lunedì. Scosse il capo, Dom
era incredibile, la
sua necessità di socializzare a volte era addirittura
esasperante quanto la
tendenza di Matt alla sociopatia!
Stravaccati sul
divano sotto il portico due ragazzi uno moro e uno biondo se la
ridevano di
gusto,
Il leader dei Muse sorrise
annusando l’inequivocabile profumo che aleggiava
nell’aria e scosse il capo,
Dominic sotto certi aspetti era incorreggibile!
-Ciao Bells
com’è
andata? – il suo batterista lo accolse con un sorriso in
grado di accecare un
non vedente. Il moro si passò le mani tra i capelli
buttandosi sul divano di
fronte con un sospiro esausto ridacchiando.
Sinceramente era
ancora sotto sopra e non avrebbe saputo dire esattamente
com’era andata,
continuava a pensare che fosse parecchio complicato e non voleva
illudersi di
aver fatto chissà che progressi, ma una parte di lui si
sentiva terribilmente
bene.
-Eri con Vic? – il
biondino si tirò improvvisamente dritto a sedere mentre il
ciuffo gli ricadeva
sul viso. Era un gran bel ragazzo, Il suo inglese non faceva una piega
e il
chitarrista si trovò a sorridere pensando che quando poco
prima aveva detto a
Victoria che Jack era il benvenuto non si sbagliava affatto, anzi, non
si
sbagliava mai quando si trattava di Dom!
- Mmm…- Annuì
lentamente appoggiando la testa allo schienale socchiudendo gli occhi
-E…. – gli
altri due
aspettavano una risposta, l’espressione di Bellamy Dominic la
conosceva
benissimo, la sua nuova “fissazione” era
all’orizzonte e non era
necessariamente una cosa positiva.
Matthew invece non
rispose, non gli andava di parlarne in quel momento, si sarebbe sentito
stupido
ad ammettere che alla sua età gli era bastato il bacio di
due ragazzini di
quinta elementare per emozionarsi a quel modo, o che dopo tutta quella
mondanità si sentiva terribilmente attratto dagli occhi blu
della signorina
“nessuno”. Non era mai stato il tipo che si
formalizza su certe cose e
soprattutto veniva da un’esperienza dove la fama e il modo di
vivere altrui lo
avevano letteralmente annientato, lui non aveva la capacità
di adattarsi
facilmente alla convenzioni, doveva
vivere a modo suo, fuori o dentro gli schemi.
-Jack, non provare
nemmeno a darmi buca domani pomeriggio! Poi ti spiego! –
sentenziò guardando
direttamente in faccia il giovane medico che annuì
più che altro per rispetto
verso il leader dei Muse visto che non aveva la più pallida
idea di cosa si
stava parlando, ma se era per Vic era ok.
-E adesso da buoni
amici tirate fuori la roba che vi stavate fumando prima!!! –
scoppiarono a
ridere tutti e tre senza ritegno.
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Capitolo 7 *** 7 - QUESTIONE DI FIDUCIA ***
-L’abbiamo perso
…- bofonchiò tra sé e
sé il batterista che se ne stava semistraiato a bordo piscina
-Cosa??? – Jacques di
fianco a lui aveva
rizzato le antenne, ma Dominic semplicemente aveva scosso il capo
ridacchiando,
mettendosi supino con le mani sugli occhi per schermare il sole.
Era un bel po’ che
osservava il leader
della sua band che parlava e rideva con il fervore tipico di quando si
appassionava a qualcosa di nuovo, un nuovo progetto, una nuova canzone,
un
nuovo gingillo tecnologico, una nuova ragazza…
sospirò pensando che a
Matt luccicavano gli occhi nel modo tipico di
quando sconfinava in una nuova ossessione, preparandosi
psicologicamente a
pagarne le conseguenze.
Dentro la piscina lui e Vicky
giocavano
come due ragazzini, lui veramente sembrava regredito allo stato di teen
ager,
cosa perfettamente in linea con i suoi atteggiamenti da “post
rottura con Kate”,
con la biondina che tra un lancio della palla e l’altro, gli schizzava acqua sul viso e lui che rideva come
un deficiente.
Vicky probabilmente doveva essere un tipo mooolto paziente
perché pur avendo
seguito i loro discorsi solo di sfuggita, Dom era sicuro che il suo
cantante le
avesse propinato una marea infinita di cazzate. Certo non conoscendolo
bene
Bellamy poteva risultare una combinazione letale di fascino e
divertimento, ma
lui non ne aveva ancora vista una che approfondita la conoscenza del
soggetto
avesse retto alle lunghe distanze.
Probabilmente era una cosa
più mentale
che fisica, certo c’erano gli occhi azzurri, i capelli
sparati in piedi, i suoi
modi di fare un po’ bizzarri da rockstar anticonformista,
sicuramente la
chitarra ed il modo di usarla avevano il loro peso, ma il cervello di
Matt era e
rimaneva una cosa assolutamente affascinante, e prima che la vittima
fosse
riuscita ad esplorarne i meandri o a cercare di capirne le logiche si
ritrovava
regolarmente “fottuta” in tutti i sensi!!! Dominic
ridacchiò pensando alla
cattiveria che aveva appena formulato nella sua mente, ma il suo era
puro
realismo, bastava guardarlo in azione in quel preciso
istante…
Non era poi così
difficile sentirsi
attratti dalla biondina, fisicamente era fantastica e con quei suoi
modi di
fare misurati con cui si illudeva di tenere a distanza il suo migliore
amico
era davvero deliziosa anche se, sotto un certo punto di vista gli
faceva quasi
tenerezza. Il biondo lasciò vagare lo sguardo sulle forme
del suo corpo
perfetto, la differenza di età per Dom era un problema
veramente inesistente,
gli era anche capitato di provare l’ebbrezza di un incontro
ravvicinato con
quegli occhioni blu che avevano un fascino decisamente più
inconsapevole di
quello della cugina, ma lui personalmente in un casino del genere non
ci si
sarebbe mai messo, per
una questione di
principio non voleva troppi impegni, i problemi li evitava proprio!
Le sue riflessioni erano state
bruscamente
interrotte proprio dal suo cantante che con la complicità di
Vicky, senza dire
una sola parola, l’aveva letteralmente assalito facendolo
rotolare dentro la
piscina, per poi soffocare di risate sguaiate… Veramente
ridevano tutti, vatti
a fidare degli amici! Non gli rimaneva che cercare di affogarlo!
-Vi spiace se vado a mettermi
addosso qualcosa
prima di cena? – Vicky prese l’enorme borsa di
paglia avviandosi verso
l’interno della casa mentre due paia di occhi seguivano
l’ancheggiare dei
fianchi coperti da un pareo colorato, il terzo paio quello
di Jacques si era alzato al cielo un
po’ perplesso, e dire che quei due quanto a donne avevano
davvero l’imbarazzo
della scelta valle a capire le rockstar!
Non solo avevano convinto il
padrone di
casa ad accendere il barbeque, quella mattina Dominic era sceso
personalmente
al porto a scegliere il pesce da cucinare, il cantante invece lo sforzo
più
grosso che aveva fatto fino a quel momento era stato scegliere ed
aprire il
vino e vedere quei due che si punzecchiavano di continuo era un vero
spasso!
Vicky riprese il contatto con la
realtà
nel preciso istante in cui si guardò allo specchio
perché nelle ultime tre ore
probabilmente era stata in un’altra dimensione! Si sciolse i
capelli che
secondo il suo metro di misura erano
un
vero disastro, la pelle del viso era leggermente arrossata, in compenso
si
sentiva stranamente euforica. Bellamy l’aveva letteralmente
ubriacata di
chiacchiere e risate e seppure avesse avuto un assaggio di lui in
precedenza
davvero non lo faceva così “alla buona”,
era come se ora che non c’era più
tutto il loro “enturage” avesse tolto il freno a
mano e non dovesse più
preoccuparsi di dimostrare nulla a nessuno. Era pur vero che il
concetto di normalità
parlando di uno un po’ logorroico che vaneggia di droni,
pecore, chitarre e
complotti fantapolitici andava riveduto e corretto a misura del
personaggio, ma
probabilmente non si era mai divertita così tanto in vita
sua.
Per non parlare di Dom che preso
singolarmente non era affatto lo stronzetto snob che si immaginava, ma
la
creatura più dolce, paziente e disponibile
dell’universo, perché sicuramente ci
voleva una pazienza infinita per sopportare il leader della sua band
24/7 senza
mai scomporsi! Quasi le dispiaceva che si fosse fatto coinvolgere da
sua cugina
che sinceramente non era certo una da farsi scrupoli in fatto di
uomini…
Vicky non si era mai sentita a
disagio o
fuori posto nemmeno un secondo in compagnia dei tre ragazzi, erano uno
più
divertente dell’altro, dopo tutto non succedeva tutti i
giorni di avere tre
maschi a disposizione che fanno a gara a chi è
più disponibile e gentile, tanto
valeva approfittarne. A proposito…ancora non aveva capito
esattamente a che
gioco stava giocando Jack, quando si era stesa in terra come uno
zerbino
chiedendo umilmente scusa per come si era comportata un paio di giorni
prima e
per la situazione in cui l’aveva trascinato, supplicandolo di
accompagnarla a
casa di Dominic, aveva inaspettatamente ricevuto in cambio un sorriso
enigmatico, un’alzata di spalle e un ancora più
sorprendente
-Non preoccuparti, non
c’è problema
Cherie!!- come
risposta.
Aveva preferito non indagare, ma
era
quasi sicura si fosse prestato a fare da complice a qualcuno…
Sua Nonna invece quel mattino a
colazione pareva già un segugio pronto a fiutare la pista,
non che lei non se
lo aspettasse, era il motivo principale per cui la sera prima aveva
cercato a
tutti i costi di evitare l’incursione dell’alieno
in casa sua
-Nonna non torno per cena
– annunciò con
tono casuale senza alzare gli occhi dalla fetta di pan brioche che
stava
spalmando di marmellata
Sua nonna era una delle persone che
più
amava sulla faccia della terra, su di lei aveva sempre potuto contare
al cento
per cento, ma non voleva si preoccupasse o si illudesse inutilmente,
dopo tutto
qualche giorno, due settimane al massimo e Matt sarebbe stato solo un
ricordo da
sentire sul suo I Pod…
-Mathieu?
– La nonna si
era seduta davanti a lei con gli occhi che erano dello stesso colore
dei suoi
in tono con la blusa che indossava. Vic non poteva assolutamente
mentire
davanti a quello sguardo che voleva infondere fiducia, ma esprimeva un
pochino
di preoccupazione
-Oui…un
suo amico ha casa
qui, andiamo a fare il bagno da lui dopo il lavoro, viene anche
Jacques…- con
la nonna parlava in francese, lo aveva
imparato a quel modo fin da quando era piccolissima. La donna la stava
ancora
squadrando cercando di capire cosa passava per la testa della ragazza.
Victoria
era molto fragile
da quando era successa la “tragedia”,
come definiva suo figlio quella brutta esperienza, ma nel
contempo era
stata forte e coraggiosa nel cercare di rimettere insieme la sua vita,
era
normale che tutti quelli che le stavano accanto cercassero di
proteggerla, non
le serviva un’altra delusione
-Sembra
molto educato, simpatico
ed ha dei bellissimi occhi…- aveva buttato lì con
entusiasmo come
incoraggiamento ad affrontare l’argomento, sua nipote
lavorava al bistrot ogni
estate da quando aveva sedici anni e MAI, e poi MAI era uscita con un
ragazzo
conosciuto lì, anche solo per una questione di principio,
questo Matthiew
doveva davvero avere qualcosa di speciale e Vic non andava certo
scoraggiata
nel tornare a vivere la sua vita
La ragazza si alzò per
portare la tazza
nel lavandino, non vedeva l’ora di sfuggire al terzo grado
della nonna, non
poteva mica dirle una cosa tipo “ Lui è Matt
Bellamy nonna, l’autore di quella
musica che ti piaceva così tanto al saggio di Natale dello
scorso anno, o
magari sì glielo poteva dire così si sarebbe
innamorata di lui all’istante,
l’avrebbe rapito e costretto a giocare a carte con lei e
rimpinzato di torta di
mele. Il solo pensiero la inquietava, meglio di no!
Non che i personaggi famosi fossero
una
novità in quella casa visto che sua cugina aveva un elenco
di celebrity nei
suoi contatti personali degno di essere considerato
l’Eldorado dei paparazzi di
tutto il mondo…la domanda successiva invece la
spiazzò completamente
-E quanti anni ha? – Vic
per poco lasciò
cadere la tazza, maledizione ecco il motivo per cui la sera prima non
voleva
assolutamente che sua nonna vedesse Matt, domande, domande e ancora
domande…
chiuse gli occhi prese un respiro e poi si girò soffiando
fuori
-Oh..Matt…trentasette mi
pare…- sul viso
un sorriso che voleva fare da parafulmine alla reazione di sua nonna.
“Trentasette
e un figlio di tre la cui madre è Kate Hudson”, ma
per ora sua nonna non doveva
necessariamente saperlo. In quel preciso istante si domandò
ancora una volta
cosa stava facendo, avrebbe dovuto stargli alla larga non assecondare i
suoi
tentativi di conquista.
-Sembra più
giovane…- considerò sua
nonna senza battere ciglio, ma Vic sfuggì più
veloce della luce raccogliendo tutte
le sue cose
-Sono in ritardo, ne parliamo
quando
torno! – il discorso per un po’ si poteva
rimandare, scappò con un bacio,
tirandosi dietro la porta al suono di un
-Divertiti tesoro! –
Tra un pensiero e l’altro
Vicky si era
messa addosso un vestito a fiori con un volant che le lasciava le
spalle scoperte
e stava benissimo anche con i suoi sandali bassi, un filo di trucco
giusto per
far risaltare l’abbronzatura, un tocco di lipgloss e si
sorprese a guardarsi
allo specchio con un’ansia diversa dalla semplice motivazione
del rendersi più
presentabile. Scosse il capo riavviandosi i capelli, lei non doveva
piacere a
Bellamy, com’era arrivata a formulare un pensiero simile, era
assurdo! Per
tutti i fulmini dell’universo cosa le stava succedendo? Non
aveva mai avuto
problemi a tenere a freno i suoi ormoni nemmeno prima della
“tragedia”, eppure
il suo inconscio la costrinse a sistemarsi il vestito per
l’ennesima volta per
controllare che cadesse in modo perfetto. “Che stupida
illusa” dopo tutto si
erano solo scambiati un bacio una cosa da nulla, ok per lei era stato
..era
stato…insomma da quanto tempo non permetteva ad un ragazzo
di baciarla? Meglio
non pensarci troppo, uno come lui chissà con quante ragazze
aveva fatto sesso
ringraziando il mattino dopo senza preoccuparsi di nulla, cosa poteva
contare
un bacetto della buonanotte?! Uscì dal bagno con
un’alzata di spalle e il cuore
che batteva troppo forte, sfiorando quel pensiero… Nessuno
le poteva ridare la
sua vita di prima, tanto meno uno come Matt!!!
Una porta spalancata su una stanza
in
cui si intravedeva il pianoforte, non riuscì a resistere ci
mise la testa
dentro. Su un tappeto persiano la batteria del padrone di casa, due
chitarre
elettriche e l’amplificatore in un angolo, e davanti ad una
porta finestra che
dava sul cortile lui, il
pianoforte,
nero, lucido, elegante, discreto, quello a cui il Christian Grey dei
poveri
aveva minacciato di incatenarla per costringerla a suonare per lui..
Rise ripensandoci
“Illuditi pure
Bellamy”
Mosse qualche passo verso
quell’oggetto
che per lei emanava un fascino particolare solo per sfiorarlo con la
mano, ma poi la sua
attenzione fu attirata dalla
chitarra acustica appoggiata su un divano e dei fogli scritti a mano
buttati in
giro senza cura
La curiosità ebbe la
meglio, si chinò a
prenderne uno “solo per sapere se è quello che
sembra” e il cuore quasi le
saltò fuori dal petto per l’emozione, aveva tra le
mani una bozza di spartito
scritto a mano, scorse le note velocemente tenendo il fiato cercando di
immaginarsi la melodia, si sentiva in colpa anche solo a tenerlo in
mano e
quando alzò gli occhi l’autore la guardava
serissimo , labbra strette, braccia
incrociate appoggiato allo stipite della porta. Merda!!! Le era appena
venuto
letteralmente un colpo! L’imbarazzo era una cosa che si
poteva toccare con le
mani
-L’hai scritto tu?
– che domanda idiota,
era solo per darsi un contegno, il foglio pesava un quintale e lei non
sapeva
se posarlo dove l’aveva preso o restituirlo al proprietario
che aveva fatto un
cenno di assenso col capo senza muoversi di un millimetro
Matthew era entrato in casa a
prendere
delle posate, quando con la coda dell’occhio
l’aveva intravista nella stanza
del pianoforte, si era avvicinato senza far rumore fermandosi sulla
porta affascinato
a guardarla. Era così assorta con in mano quello che per lui
era poco più che
un pezzo di carta che di nuovo una strana emozione gli aveva aggredito
i sensi.
Avevano passato un pomeriggio piacevole, ridendo, scherzando, giocando,
ma lui
continuava ad avere l’impressione che quella ragazza fosse in
qualche modo irraggiungibile,
la sera prima ci aveva messo tantissimo impegno per strapparle un bacio
eppure apparentemente
non erano progrediti di un millimetro
-Scusa non volevo spaventarti..- si
scusò notando il sobbalzo di lei –
Solo… eri
così bella mentre cercavi di decifrare
quella cosa…che ho pensato che potevo stare qui a guardarti
anche all’infinito!
-
Sorrise, sincero, galante, con gli
occhi
azzurri che si erano illuminati e Vic
arrossì bruscamente, Bellamy versione gentiluomo era
qualcosa a cui era davvero
difficile resistere, era il modo che aveva di farle i complimenti, il
modo di
guardarla, era come se fosse realmente convinto di quello che diceva,
la
emozionava tantissimo, ma la faceva sentire anche terribilmente a
disagio e poi
chissà con quante donne sprecava paroline dolci…
-Oh ti prego…lo sanno
tutti che giochi a
fare lo splendido con tutte, con me non funziona Bellamy! –
si difese lei un
po’ imbronciata, le guance stavano andando letteralmente a
fuoco per la gioia
del chitarrista.
Lui ridacchiò passandosi
una mano sul
mento
-Sentiamo e chi te
l’avrebbe detto che
sono un play boy da quattro soldi? – la
guardava con un sorrisetto storto un po’ inquietante ancora a
braccia
incrociate, per un attimo aveva pensato che Kate, Sophie o chi per esse
fossero
già andate a raccontarle malignerie sul suo conto, giusto
per il gusto di
rovinargli il mercato in nome di una “solidarietà
femminile del cazzo!!!”
-Oh..io l’ho letto! Ho
letto
un’intervista dove Kate, spiegava come ti ha conosciuto!
–E non solo quello!!!
Che avrebbe pensato Matthew se avesse saputo che aveva passato ogni
minuto
libero a cercare sul web informazioni su di lui? Alzò
le spalle facendo l’indifferente… Improvvisamente
si sentiva stupidissima
Lui scoppiò a ridere di
gusto scrollando
il capo, incredibile...la ragazzina non poteva essere così
ingenua da credere
alle migliaia di stronzate che dicevano i fans e i giornalisti!
-E che altro hai letto? –
chiese avvicinandosi
lentamente un po’ sornione, inutile dire che la cosa lo stava
divertendo da
morire
Lei stava lì in piedi,
ancora con quel
foglio in mano dondolandosi leggermente e mordicchiandosi un labbro per
l’imbarazzo, alzò le spalle riconsegnando lo
spartito al proprietario
-Che
non ti fai mancare nulla ad esempio …e un sacco di altre
cose, ma che importa
tanto sono tutte stronzate, giusto???- Touchè! Lo sguardo
malizioso di lei lo
inquietò un pochino, cos’era un modo elegante per
dargli del morto di fame?
-Allora…mi faresti
sentire come suona
quella cosa che hai in mano? – azzardò lei pur di
sviare il discorso, meglio
parlare di musica
Questa volta fu il musicista ad
impallidire di colpo
-No! Volevo
dire…io..io… non…non
posso…-
Vicky lo guardava interrogativa con gli occhioni sgranati, Matt aveva
notato
l’interesse con cui studiava lo spartito, era la prima volta
che la vedeva così
presa da qualcosa di suo, non voleva assolutamente deluderla,
c’era in gioco il
suo orgoglio maschile, l’orgoglio per il suo lavoro ed era
costretto a dirle di
no. Maledizione! Si pizzicò il naso pensando a come trovare
una soluzione
-Non faccio mai sentire a nessuno
un
pezzo prima che sia finito…- Spiegò, era una
regola inviolabile. Quello era solo
una bozza, una cosa su cui avevano giocato lui e Dom nei momenti liberi
degli
ultimi giorni, il suo batterista l’avrebbe ucciso per una
cosa del genere, ma
lei aveva la delusione dipinta su quel visetto grazioso e non era solo
una
questione di curiosità…
-Vic, ti prego cerca di
capire…è una
questione di principio - si trovò a dire senza neppure
volerlo, si stava scusando
davanti ad una ragazzina, era assurdo e si sentiva anche in imbarazzo,
scosse
il capo per scacciare quel pensiero – Se lo viene a sapere
Dominic mi uccide!!!
-
-Ok, allora andiamo…
– lei alzò le
spalle cercando di passare oltre facendo l’indifferente, ma
Matt le sbarrò la
strada
-Propongo uno scambio, tu suoni
qualcosa
per me e prometto che troverò il modo di fartela sentire!
– occhi negli occhi e
lui si stava vendendo l’anima al diavolo, chissà
perché la sua testa
visualizzava l’espressione di disapprovazione del batterista
della sua band?
Invece lei rise un po’
nervosa, cosa
pensava di estorcerle Bellamy col baratto?
-Scordatelo !! Ti ho detto che non
suono
davanti a te, tu hai le tue regole e io le mie! – Era una
sfida?
Matt strizzò gli occhi
un secondo, com’è
che aveva finito di colpo gli argomenti? Gli capitava solo quando Kate
lo
sfiniva con discussioni sfiancanti e inconcludenti, ma qui era
un’altra storia.
Vic aveva un’espressione battagliera, era troppo vicina e lui
non riusciva a
sentire altro che il suo profumo. Il moro scosse il capo cercando di
riguadagnare terreno e l’uso del suo cervello, ma non
riuscì a dire altro
-Certo che se aspetto te che arrivi
con
quello che mi serve si brucia tutto!!! – Dominic se la rideva
sulla porta e il
chitarrista si chiese immediatamente da quanto tempo era lì,
maledizione!
- Victoria tu non sai in che guaio
ti
stai mettendo! – l’ex biondo sorrise solare
facendole l’occhiolino – Se a
qualcuno interessa la cena è pronta…-
buttò li tornando sui suoi passi
-Andiamo? – Matthew
sorrise offrendole
la mano meglio lasciar perdere al momento, ma Vichy non si mosse lo
guardò
serissima in un modo che non le aveva mai visto e che gli
mandò un brivido giù
per lo stomaco
-Matt… non ti offendi
vero se ti dico
una cosa? – esitò perchè lui poteva
anche mandarla al diavolo volendo, ci stava
pensando da quando aveva visto lo spartito e se si trattava di musica
non
riusciva a resistere, lui annuì un po’
disorientato e lei prese fiato e tutto
il suo coraggio
- Quella cosa che hai
scritto…la devi
rivedere, ascoltala perché…perchè
c’è qualcosa di disarmonico! –
l’aveva detto
e ora sperava solo di non aver scatenato tutte le forze della natura
Lui si pizzicò il naso
strizzando gli
occhi troppe volte, totalmente spiazzato. Come aveva fatto Victoria in
pochi
secondi ad immaginarsi tutto nella sua testa? Nemmeno lui riusciva a
farlo ci
doveva essere una spiegazione, non è che l’aliena
era lei? Ora lo guardava
timida, ma così sicura del fatto suo allo stesso tempo.
Annuì mormorando qualcosa,
il chitarrista logorroico che coniava parole come …
“floccinaucinihilipilification”
aveva perso l’uso della parola
per la seconda volta nel giro
di pochi minuti
La biondina sorrise bellissima
quasi
scusandosi, e semplicemente fu lei a prenderlo per mano nel modo
più naturale
del mondo
-Dai, andiamo a cena o Dom ci
uccide sul
serio! – Matt si lasciò guidare, piacevolmente
sorpreso dal fatto che fosse
stata lei a prendere l’iniziativa, con Vicky era stata una
sorpresa dopo
l’altra da quando aveva messo piede la prima volta al bistrot
e quella
conversazione gli avrebbe dato il tormento per il resto della serata.
La cena era stata piacevolissima,
sotto
il portico circondato da ibischi e bungaville fiorite, il pesce era
ottimo, il
vino fresco. Victoria aveva parlato pochissimo, preferiva ascoltare i
tre
ragazzi che con l’aiuto del vino erano anche più
brillanti di prima. Jack
quando voleva era veramente di compagnia, ancora una volta non aveva
faticato
ad attirare l’attenzione specialmente quella del batterista
si era ritrovata a
considerare divertita. Lo studiò per qualche istante, la t
shirt bianca
scollata che metteva in risalto l’abbronzatura, il ciuffo
biondo un po’ ribelle
una gran parlantina e modi di fare affascinanti, forse se qualche anno
prima
avesse deciso sul serio di saltare il fosso ora non si sarebbe trovata
in
quella situazione o forse erano sempre stati troppo amici per pensare
ad altro.
Victoria non era certo omofoba, voleva moltissimo bene a Jacques ed era
la
prima ad appoggiarlo anche nelle faccende di cuore, ma doveva ammettere
che
quando aveva scoperto la bisessualità
dell’amico, da parte sua aveva escluso qualsiasi
possibilità che il loro
rapporto evolvesse in qualcos’altro. Sorrise considerando che
con Dom andava
così d’accordo perché probabilmente
erano fatti della stessa pasta.
Bellamy al terzo bicchiere di vino
aveva
la risata più facile del solito, le guance rosse, gli
occhietti più piccoli e
lui e Dom erano un botta e risposta spettacolare, aveva giocato per
tutta la
cena a Mr. sono un Gentiluomo, ma mai aveva smesso di sorriderle con
una
spontaneità meravigliosa , sembrava tutto troppo bello per
essere vero!
Inutile dire che a fine serata il
batterista si era portato via Jack dopo un’interminabile
infuocata discussione
musicale con la scusa di fargli sentire/vedere qualcosa e lei si era
ritrovata
un’altra volta seduta su un divano da sola con il leader dei
Muse
-Tu credi che lo dovremmo dire a
Sarah? Insomma
quei due che stanno combinando…mi devo preoccupare?
– chiese divertita
riferendosi al fatto che Dom quasi aveva preso per mano
l’avvenente giovane
medico. Matt aveva cacciato uno dei suoi risolini acuti sedendosi
accanto a lei
-Naaa, non preoccuparti, son
ragazzi
lascia che si divertano! –
Risero insieme con la
complicità di due
vecchi amici, prima che un silenzio di cui erano entrambi fin troppo
consapevoli riempisse in modo imbarazzante lo spazio tra di loro.
Matthew chiuse gli occhi buttando
la
testa all’indietro contro lo schienale canticchiando qualcosa
che sembrava
tanto quello che c’era sul famoso spartito, mandando la
curiosità della ragazza
alle stelle. Era grave se in quel momento lo trovava quasi sexy?
-Che cos’è ?
– domandò con la baldanza
dovuta all’alcol
Lui non rispose, riaprì
gli occhi,
continuò a canticchiare allungandosi a riempire per
l’ennesima volta due bicchieri
con gesti lenti e sicuri, vagamente affascinante, accennando un brindisi
-E….a cosa brindiamo
questa volta? – lei
rimirò le bollicine che danzavano nel bicchiere con la testa
che era già anche
troppo leggera, divertita dall’espressione semi seria del
moro, le piaceva un sacco
quando faceva quelle facce un po’ buffe da cui non si sapeva
bene cosa
aspettarsi.
Lui occhi brillanti alzò
le spalle
facendo tintinnare il bicchiere contro il suo in modo cerimonioso
-A noi direi…?
– l’aveva detto come se
stesse facendo una riflessione tra sé e sé
A NOI??? Non bastavano tutti gli
Dei qui
ci voleva Zeus in persona, cosa diavolo voleva dire A NOI??? Lei lo
guardò
incredula, occhioni spalancati, doveva essere ubriaca.
Quell’uomo era
assolutamente fuori di testa, ormai avrebbe dovuto essere abituata alle
sue
trovate fuori luogo!
-Scusa??? –
-Al tuo successo e al mio..- “Come?”
Vic lo stava ancora fissando senza
respirare, “il successo?”, il successo, giusto!
Tutto lì allora, nella pancia
aveva una strana delusione mista a sollievo, solo una mera questione
professionale e che altro…Il problema era che con gli occhi
Bellamy l’aveva
appena accarezzata dalla testa ai piedi in modo quasi indecente, e
quello lei
non era assolutamente in grado di gestirlo. Se usciva viva da quella
serata
doveva chiamare urgentemente la sua analista a costo di rovinarle le
ferie.
La sensazione di essere in
equilibrio
precario la spinse a guadagnare spazio verso il bracciolo del divano
mettendo
distanza tra loro, ma il moro non si scoraggiò minimamente,
non era più
disposto a mollare la partita. Victoria stava diventando minuto dopo
minuto un
mistero che doveva assolutamente svelare, chiunque
lo conosceva almeno un pochino sapeva
benissimo quanto il musicista si sentisse attratto dalle sfide al
limite
dell’impossibile. Voleva
lei e la sua
fiducia, doveva dimostrale che era totalmente affidabile, o forse
doveva
dimostrare a se
stesso che era degno
della fiducia di una donna, che poteva essere meglio
dell’eccentrico, immaturo,
un po’ nerd chiuso nel suo mondo che
dipingevano le sue fidanzate. Suo figlio, Dominic e Chris lo amavano
incondizionatamente, Tom e Glen gli volevano un bene
dell’anima, tutto il suo staff
lo rispettava e lo stimava, le sue relazioni con l’altro
sesso invece finivano
col rivelarsi un fallimento completo, così come era stato un
disastro il
cercare di cambiare quello che non andava in lui a favore delle
esigenze della
sua nuova famiglia.
-A che punto stavamo? Facciamo un
riassunto… - lei incrociò le mani in grembo un
po’ nervosa consapevole che non
era affatto in grado di tener a bada quell’uomo
-Sei bellissima, musicalmente molto
dotata, a volte un pochino scontrosa e non ho ancora capito se hai
sviluppato
un’allergia a me o al genere maschile in generale…-
Vic sgranò gli occhi
“musicalmente molto
dotata” e lui come diavolo faceva a saperlo se non le aveva
mai sentito
emettere una nota?
-Io invece non ho ancora capito
perché
devi metterla sempre sul personale e pensare che io ce
l’abbia con te per un
motivo particolare ? Forse soffri di manie di persecuzione o al
contrario un
eccesso di autostima e pensi che tutte le donne debbano cadere ai tuoi
piedi !
– Si difese. Lo odiava quando le faceva pesare il fatto che
lo teneva a
distanza, purtroppo Matt non poteva certo sapere che invece le aveva
già
estorto anche più di quello che lei era disposta a concedere.
-E non sono affatto scontrosa! - precisò un
po’ offesa. Lui annuì
ridacchiando
-Lo sei ogni tanto, da quando siamo
rimasti soli hai cambiato atteggiamento e non ho neppure invaso il tuo
spazio
personale! – Lui fece un gesto con le braccia a sottolineare
lo spazio tra
loro. Anche mettendola sul ridere quello non era certo
“mandare a dire le
cose”, ecco lo odiava anche quando era così
schietto leggi “stronzo” e
cominciava a mancarle l’aria, forse aveva bevuto troppo vino,
Vicky sbuffò
incrociando le braccia
-Do solo poca confidenza a chi non
conosco! E io non ti conosco affatto mio carissimo Bells! –
Il moro aggrottò
la fronte con un’espressione
incredula e divertita che la innervosì ancora di
più, chissà cosa c’era di
così
divertente…
-Continuo
a pensare che sei insopportabile…- sussurrò lei
imbronciata, lui invece se la
rideva col dentino scoperto, in realtà nella sua testa
quello era un goffo
tentativo di metterla a suo agio
-Okkey ricevuto… chi
è quello che ti ha
scatenato la famosa allergia al genere maschile? – non si
aspettava certo di scucirle
confidenze, ma almeno si poteva fare un piccolo passo avanti
Victoria invece si alzò
di scatto, non
era pronta a quella domanda. Nessuno le aveva chiesto di raccontare la
sua
tragedia personale, solo di dire un nome, quel nome…ed era
immediatamente il
panico. Se Matt avesse saputo chi era “lui” avrebbe sicuramente cambiato
opinione, pensato
che in fondo anche lei era come Sarah, una piccola arrivista a caccia
di
celebrità, semmai era esattamente il contrario era stato il
successo “a
rovinare tutto”…pensò tristemente
-Che importanza ha ?! Non
c’è mai la possibilità
di conoscere una persona fino in fondo, di sapere cosa prova
l’altro per te, le
parole sono una
cosa così volatile… – il
chitarrista si trovò a riflettere su quella frase, riusciva
ad avvertire
perfettamente tutto l’astio e il disagio di lei in quel
momento – io pensavo…pensavo
…- “di essere amata, di essere importante
…” le parole non uscirono, non
sarebbe mai riuscita a fargli una confidenza del genere in quel momento
con il
famoso nodo in gola che tornava ogni volta che riviveva mentalmente
anche solo
uno spezzone di quella storia
-
…mi sono sbagliata ..ma non ha importanza ora…-
diede le spalle al chitarrista
appoggiandosi con le mani alla ringhiera che delimitava il giardino,
aveva
sempre la sensazione che quegli occhi incredibili riuscissero a
leggerle
dentro. Lui invece avvertiva uno strano senso di frustrazione che gli
impediva
di giocare come avrebbe voluto, con Vicky non serviva a nulla riempire
stadi,
avere migliaia di followers sul web, vendere milioni di album, aver
cenato con
Obama o contare decine di conquiste sul proprio carnet personale,
bisognava
essere in grado di amare e trasmettere amore e lui ormai dubitava
seriamente di
riuscire a farlo al di fuori delle sue canzoni.
Non si mosse dal divano, semplicemente si fregò
il viso con le mani, i
gomiti appoggiati alle ginocchia
-Vic senti, non so che idea di sei
fatta
di me, hai ragione non ci conosciamo affatto e non
sono affatto perfetto come credi anzi a
volte sono proprio una brutta persona- si prese una pausa per
deglutire, mentre
lei si girava a guardarlo incredula. Calmo, profondo e autoironico,
l’arroganza
abituale morta e sepolta nonostante il sorrisetto che gli aleggiava
sulle
labbra
- so che non sempre è
facile starmi
accanto per tanti motivi, ed hai ragione tu, a volte anche i miei amici
mi
sopportano a stento, Dom compreso. Sai non sono nemmeno bravo ad essere
fedele…
- sorrise amaramente incontrando quasi con timore gli occhi spaesati
della
biondina. Tirare in ballo gli Dei non bastava più sul
serio!!! Era lo stesso
uomo sicuro di se stesso che fino a due minuti prima
aveva flirtato senza pudore con lei?
- il lavoro che faccio, la vita che
faccio, ho approfittato più volte di questa situazione
soprattutto quando era
più giovane… era quello che sogni quando metti
insieme una band da ragazzino,
niente regole, niente limiti, sesso , droga e rock and roll- sembrava
un luogo
comune ma era la verità- Ma mai e ti giuro mai ho avuto una
relazione parallela
con un’altra donna!!!-
Victoria era senza parole, non
capiva il
perché di quella confessione che lei non gli aveva chiesto,
per la prima volta lo
guardò con occhi
diversi, era così
umano e pieno di
insicurezze! Dov’erano gli effetti speciali del Guitar Hero
imbonitore di
folle? Aveva sofferto glielo si leggeva in faccia, per la prima volta
provava
empatia e la voglia di abbracciarlo, non
la necessità di guardarsi le spalle da lui.
Forse non era perfetto, ma lei lo
trovava straordinario comunque, anche quando faceva la rockstar
presuntuosa non
aveva un briciolo della boria di Rob, la dolcezza e la
sensibilità di cui aveva
avuto solo un assaggio nulla avevano a che fare con
l’arrivismo e la mancanza
di scrupoli morali del suo ex e sapere di doverci rinunciare a priori
faceva
malissimo!
Annuì leggermente
incontrando i suoi
occhi, quasi paralizzata, era così strano vederlo senza
filtri, non sapeva cosa
dire aveva il cuore a mille…
-Non sono stata tradita, non come
pensi
tu, non che io sappia- sussurrò con un filo di voce
Era il turno del musicista di
annuire
comprensivo
-Vic devi credermi ci tenevo sul
serio
alla mia famiglia, ci tenevo che mio figlio avesse una famiglia vera
non come
quella che ho avuto io, ho fatto di tutto ti giuro, tutto quello che
potevo. Ci
ho pensato tantissimo, ma per Bing la situazione è
così diversa dalla mia, Kate
ha una famiglia forte alle spalle, non abbiamo certo problemi
economici, mia
madre è più che disponibile, io ci sono appena
posso e lui cresce sereno. Io
invece… stavo morendo dentro!- sussurrò ad occhi
bassi
Sentirsi fare a quattrocchi il
riassunto
live del suo ultimo album la
faceva
sentire in soggezione,
Bellamy non aveva
bisogno di giustificarsi con lei per le sue scelte famigliari o i
tradimenti
tra lui e Kate.
Il chitarrista evitò il
suo sguardo, era
rarissimo si spogliasse a tal punto, la necessità di
mostrasi com’era e di
guadagnare la fiducia della ragazza che lo stava tormentando lo avevano
a
spinto a fare ammissioni di cui avrebbe parlato solo con pochi intimi,
lei
meritava di sapere che nella vita anche quando va tutto a puttane ci si
può
rialzare e che era capitato anche a lui per altri motivi, aveva il
cuore che
gli batteva a centomila e avvertiva un disagio sottile in fondo allo
stomaco,
era destino che finissero sempre ad impantanarsi in argomenti
“difficili”!
- Rob, Robert Ronson… -
le era uscito di
getto mentre navigava nel mare dell’irrealtà,
glielo doveva, era solo un nome,
ma lei si sentiva agitatissima e non sapeva se era per quello che il
moro le
aveva appena confidato, o se era perché stava per svelare un
pochino della sé
stessa che avrebbe voluto seppellire per sempre.
Matt alzò un
sopracciglio fingendosi
stupito
-Quel Ronson? – la
biondina annuì
visibilmente a disagio
-Si – sussurrò
in modo appena udibile in
preda al disagio più nero – Ci siamo conosciuti
qualche anno fa, lui non era
ancora quello che è adesso – gli occhi del moro la
fissavano indagatori
cercando ogni singolo cenno di emozione su di lei
-Lui…quando è
successo…quando io ho
avuto bisogno di lui…- come spiegare? - ha scelto il suo
club e la sua
carriera…- gli occhi pungevano e sperava immensamente che
Matt si accontentasse
di quell’abbozzo di spiegazione non poteva dirgli altro –mi ha tradita e
abbandonata…- Victoria stava
facendo uno sforzo enorme per trattenere le lacrime – sono
un’ingenua Matt, ho
sempre pensato che se una persona ti ama non ti farebbe mai del male,
ma mi
sbagliavo su tutta la linea!!! – si girò di colpo,
aveva giurato a se stessa
mille volte di non piangersi più addosso e se
c’era una cosa che non voleva era
piangere davanti a Matthew Fucking Bellamy. Si sentiva di nuovo
stupida,
inadeguata, come poteva pensare di stare lì senza
conseguenze? Che il leader
dei Muse fosse davvero interessato a lei? Non
voleva essere umiliata in alcun modo e non
voleva soffrire mai più!
-Tu non hai idea di cosa vuol dire
essere egoisti e senza scrupoli! – buttò fuori con
astio incontrando gli occhi
azzurri solo per un attimo. Il cuore del moro andò
letteralmente in briciole, bastava
guardarla, cosa potevano essere le sue beghe famigliari in confronto a
quello
che aveva passato quella ragazza? Prese fiato cercando affannosamente
qualcosa
da dire, ma le parole sembravano banali soprattutto perché
sapeva la verità,
bastava alzarsi, un paio di passi e le sue braccia le avevano
circondato la
vita, la schiena di lei contro il suo petto, avvolta in un abbraccio
che ancora
una volta gli aveva fatto perdere ogni forma di razionalità.
Vic si abbandonò contro
di lui come chi
non ha la forza di combattere un’altra battaglia, Matt in
pochi minuti era
riuscito di nuovo a scombinare tutto.
-Hey…- le
sussurrò in un orecchio,
mentre le labbra si posavano dolcemente sul collo, il naso si infilava
tra i
suoi capelli, Vic non era riuscita a trattenere le lacrime che
scendevano silenziose
anche se aveva chiuso gli occhi più forte possibile,
lasciandosi andare in
quell’abbraccio che la stava mandando letteralmente in
frantumi. Se solo non si
fosse lasciata tentare da quell’uomo…
-Lo so che non ti sembro credibile,
ma
vorrei che ti fidassi di me…- era la fiera della
banalità
Matthew la strinse di
più vittima del
sospiro disperato che aveva lasciato il petto di lei, baciandole una
tempia, il
collo, dietro l’orecchio in modo molto più dolce e
sensuale, lui poteva
rimediare agli sbagli altrui…
-Vic…-
sussurrò continuando a baciarla incoraggiato
dal fatto che la biondina era così arrendevole fra le sue
braccia –
vuoi sapere cosa mi ha tenuto a galla, cosa
mi ha permesso di non perdermi? – c’era
così tanta emozione nella sua voce da
confonderla totalmente mentre si perdeva tra i brividi che le
invadevano le
membra
- La musica!!! E
quell’idiota di Dom..– aggiunse
dopo un pausa brevissima per sdrammatizzare cercando di strapparle un
sorriso.
Fidarsi di Matt? Dal suo punto di
vista
stava facendo molto di più, stregata dalla sua dolcezza, dal
fatto che la stava
praticamente cullando tra le braccia, era così piacevole
stare lì a farsi
baciare e accarezzare, sembrava impossibile per un milione di ragioni!
Per un
momento lo aveva sentito così vicino, poteva sentire il
battito impazzito del
suo cuore, le labbra morbide che le sfioravano il collo la stavano
stordendo. Lei
lo capiva cosa provava Matt, lo
capiva
benissimo perché si era salvata grazie alla stessa musa ed
ora aveva bisogno di
guardarlo negli occhi, di sapere se era tutto vero. Questa volta non
sarebbe
scappata lui non lo meritava ed era tempo che lei affrontasse almeno
qualcuno
dei suoi demoni senza farsi domande
Si girò senza pensarci
le mani erano
scivolate istintivamente dietro il collo del moro, lo avevano
accarezzato
delicatamente, gli sguardi agganciati in un istante sospeso nel nulla
Lui continuava ad avere il cuore
impazzito, ora che ce l’aveva tra le braccia, bellissima e
fragile provava
ancora più rabbia verso chi aveva fatto scempio di lei senza
alcuno scrupolo
Le asciugò le lacrime
con le mani,
baciandole il viso e Vic si sentì persa, tutte le parole del
mondo non valevano
il modo in cui la stava guardando Matt in quel momento
-Matthew…-
sussurrò il suo nome per
intero facendolo quasi trasalire cercando con un dito i contorni del
suo viso,
la fossetta sul mento…
-Perdonami… io ho paura,
di te, di tutto
questo e soprattutto di me! – era la cosa più
sincera che gli aveva detto da
quando si erano incontrati, non era riuscita a sostenere i suoi occhi,
le mani
di lui sui suoi fianchi quasi bruciavano, le mancava l’aria
ma non voleva
assolutamente muoversi di lì
-Non voglio soffrire
così tanto mai più…e
non so se sono in grado di gestire questa cosa-
Lui avrebbe voluto dirle tantissime
cose, invece annuì silenzioso, sfregando di nuovo il naso
contro il suo in quel
gesto che l’aveva ipnotizzata la sera prima
-Allora fidati di me…non
sempre sono
bravo con parole come sembra…ma…- le
sussurrò sulle labbra un secondo prima di
chiudere la distanza tra loro in un bacio vero, dolce profondo e
appassionato
Vciky riaprì gli occhi
solo quando lui
le diede modo di riprendere fiato, per scontarsi di nuovo con
l’azzurro
assoluto, non era solo surreale era impossibile
-Bellamy non ho più solo
paura, sono
terrorizzata! – provò a scherzare strappandogli un
sorriso, Matt cercò di nuovo
le sue labbra stringendola di più contro di lui, non era un
passo avanti era
una conquista e lui si sentiva onnipotente
Fu il moro a staccarsi per primo,
un’idea irrazionale gli aveva illuminato il cervello e non
poteva aspettare un
secondo di più
-Vic.. – sussurrò con le
labbra ancora ad un millimetro
da quelle di lei – una di tutte queste paure ce la possiamo
togliere anche
subito –
Lei corrugò la fronte
preoccupata ancora
un po’ stordita da quel bacio surreale, cercando di tornare a
connettere, ma il
moro non le diede il tempo.
-Vieni con me! –
gliel’aveva già visto
quello sguardo era quello di quando qualcosa lo animava
all’improvviso, lui le
aveva chiesto fiducia, provò a stare calma mentre il suo
cervello in un secondo
elaborava un migliaio di ipotesi, di colpo le mani erano sudate. Non
voleva
reagire a quel modo, ma il suo corpo a volte si ribellava alla sua
volontà
Entrò in casa senza
lasciare la sua mano
e puntò dritto alla stanza del pianoforte, se la musica
doveva fare da tramite
tra loro allora sarebbe stato così!
Cercò concitatamente lo
spartito di
prima tra i fogli sparsi sul divano con la ragazza che lo guardava ad
occhi
spalancati e il cuore a mille, e poi lo mise sul pianoforte
-Victoria ti
prego, suonala per me ! –
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Capitolo 8 *** 8 - QUESTIONE DI PAURE ***
-Victoria ti
prego, suonala per me ! – No, no, non aveva
capito bene ci doveva essere qualcosa che non andava nella sua testa!!!
Prima
il bacio che l’aveva tramortita ed ora quella richiesta
assolutamente
inaspettata, probabilmente si sarebbe stupita di meno se lui
l’avesse
trascinata in camera da letto e sinceramente avrebbe avuto meno
scrupoli a
mandarlo al diavolo.
Matt la guardava pieno di
apprensione,
ma Vicky scosse energicamente il capo con le mani avanti.
-Dei del cielo..stai scherzando
vero?!!
– come si fa a dire di no a Matthew Bellamy che ti chiede di
suonare una cosa
che ha composto dieci minuti prima? Andava ben oltre il “non
suono davanti a
te”!
- Lascia perdere gli Dei, te lo sto
chiedendo per favore…- Finiva sempre col sorridere di fronte
a quelle buffe
imprecazioni, lo sguardo azzurro era animato da un entusiasmo quasi
fanciullesco, cosa che rendeva il rifiuto ancora più
complicato. L’agitazione
nella testa della biondina cresceva di secondo in secondo
- Non avevi detto che non fai
sentire a
nessuno un pezzo non finito? – provò a cercare una
via di fuga diversa, ma ora
era il cantante a scuotere il capo
-Non ho detto che te lo faccio
sentire,
ti ho chiesto di suonarlo! – La sua logica era a dir poco
sconcertante.
- Matt ascolta, ammesso che volessi
farlo quello spartito è solo una bozza, non ho idea di cosa
ti passa per la
testa…- lo spartito era incompleto un conto era farsi
un’idea personale di
quello che aveva composto e un conto era suonarlo sul serio
Lui stava ancora scuotendo la testa
animatamente e Vic era ancora ferma in mezzo alla stanza
-Non ti sto chiedendo di suonarlo
come
l’ho pensato io, ma di suonarlo come l’hai sentito
tu! –
Victoria strinse gli occhi
premendosi le
mani sulle tempie, forse si stava immaginando tutto, a Matthew Fucking
Bellamy
from MUSE non
poteva interessare sul
serio la sua opinione!
-No..no..non ci pensare
proprio… -
andava al di là delle sue possibilità, essere al
livello delle aspettative di
un compositore come lui non era una cosa che poteva sostenere, e poi
chissà
cosa si aspettava…
-Vic te lo sto chiedendo per
favore, ti
prego, ho bisogno di sentire quello che hai sentito tu! - Lui la stava
seriamente pregando, gli occhi azzurri nell’ombra brillavano
di una luce anche
troppo accattivante e lei non sapeva davvero cosa fare, a parte
starsene lì ferma
letteralmente congelata, alla fine quell’uomo aveva trovato
il sistema di
trasformarla sul serio nella regina dei ghiacci!
Il moro si sedette al contrario
sullo
sgabello del pianoforte battendo la mano accanto a lui con pazienza.
Ecco la
pazienza era una di quelle cose che aveva imparato solo di recente
grazie a suo
figlio, non si era mai considerato uno che incute soggezione dal punto
di vista
“musicale” men che meno da quello umano, non aveva
mai mangiato nessuno o
quasi…non capiva tutto il timore di lei, pensava di vederla
entusiasta non di
metterla in imbarazzo!
Vicky fece un sospiro enorme
sedendosi
accanto a lui, non aveva scelta e il cuore le stava saltando fuori dal
petto
per l’emozione.
-Ok..solo perché me lo
chiedi così-
sussurrò mentre lui aveva l’espressione di un
bambino a cui hai appena fatto un
regalo. Per una volta era felice di essere sola
Provò a concentrarsi
sullo spartito
illuminato dal cono di luce dell’unica lampada che il
musicista aveva acceso
nella stanza, ma era qualcosa di troppo grande da metabolizzare in
pochi
secondi. Posizionò le mani che tremavano leggermente sulla
tastiera, provò un
paio di accordi, ma il cuore le batteva troppo forte, era
più emozionata della
prima volta che aveva suonato in pubblico in un teatro vero.
-Tranquilla, non siamo mica ad un
talent
! –ridacchiò lui beccandosi
un’occhiataccia e una gomitata tra le costole.
Vicky cercò di nuovo la
concentrazione chiudendo
gli occhi per qualche istante, prese un respiro e poi le dita si
mossero da
sole…Poteva farlo, dopo tutto era una professionista e
sapeva di avere del
talento, serviva solo fiducia un sé stessa e dimenticarsi di
chi era l’uomo
accanto a lei!
Matt
le sorrise rassicurante alzandosi per lasciarle spazio,
quasi intuendo
che la sua presenza così ravvicinata poteva essere una fonte
di disturbo,a quel
punto era letteralmente divorato dall’emozione e dalla
curiosità di sapere cosa
lei aveva visto nella sua musica
-Ok…da capo
più veloce ora! – l’ordine
era partito in automatico alla fine del primo passaggio travolto dalle
note che
rimbalzavano nel suo cervello creando un’architettura
musicale tutta sua e
Victoria non aveva obiettato. Pochi istanti e
lui canticchiava e mormorava piccoli spezzoni del brano
completamente
assorto nella melodia come se stesse lavorando con il suo staff, mentre
lei
eseguiva meticolosamente le istruzioni veloce, precisa ed intuitiva,
come se
avesse lavorato con lui da sempre, i filtri mentali completamente
rimossi per
via della musica. Avevano
perso il conto
entrambi di quante volte avevano ripetuto la stessa sequenza di note.
Quando alla fine Il musicista
sembrava
soddisfatto, Il silenzio era tornato nella stanza, ma non nella testa
di
Victoria ancora martellata dal cuore che galoppava, il respiro
leggermente
accelerato, accaldatissima, dovette battere le palpebre più
volte per essere
sicura che fosse tutto reale.
Matthew si avvicinò
lentamente prendendo
di nuovo contatto con la realtà, sedendosi accanto a lei,
una gamba da una
parte e una dall’altra dello sgabello. La guardò
come se la vedesse sul serio
solo in quel momento sopraffatto da quanto era bella con le guance
arrossate, i
capelli sciolti un po’ in disordine e gli occhi blu pieni
dell’aspettativa di
chi teme un giudizio. Quello che aveva sentito bastava e avanzava per
confermare tutte le idee che si era fatto di quella ragazza.
Un momento di silenzio infinito
diede
tempo alla biondina di soffocare nell’emozione di averlo di
nuovo accanto, e
soprattutto del non sapere cosa stava pensando perché era
serissimo,
pensieroso, in quel momento le incuteva una sorta di timore. Lavorare
con lui
doveva dare grandissime soddisfazioni, ma doveva essere sicuramente
molto
stressante!
Matt non disse una parola prese un
pennarello gigante dal leggio e se lo rigirò tra le mani
-Come ci sei riuscita? –
chiese a
bruciapelo, era ancora scosso da come la ragazza fosse riuscita a
vedere che
c’era qualcosa che non andava solo con un’occhiata
allo spartito e ad entrare
in sintonia con lui in pochissimi istanti, gli era capitato poche volte
in
tutta la sua carriera
-Cosa? –
annaspò Vicky, lei aveva
suonato e basta!
-Sai benissimo di cosa
parlo…- le stava
porgendo il pennarello, ma lei scrollò il capo
-No il pezzo è il tuo e
non voglio
crearti problemi con Dom! – obiettò rifiutandosi
di fare le correzioni che Matt
le chiedeva,le guance sempre più rosse .
Lui sgranò gli occhi in
quel momento il
suo batterista era l’ultimo dei suoi problemi. Dio, se non
stava con i piedi
per terra poteva perderci la testa per una così!
-Dom??? Naaa, lascia
perdere…. – Il moro
aveva ancora il pennarello in mano, sarebbe stato imbarazzante rivelare
che le
sue mani erano molto più lente della sua testa quando si
trattava di scrivere
la musica, la giovane pianista invece prese la penna e corresse in due
secondi
lo spartito riconsegnandola con un sorriso timido. Matthew aveva ancora
l’espressione seria di chi si aspetta una risposta che lei
non sapeva dare
-Quindi…-
-Matt…- Vic
incontrò i suoi occhi solo
un istante prima di abbassarli e prendere una mano del musicista
incominciando
a giocherellarci nervosamente – Tu hai un dono
grandissimo…- la mano era liscia
morbida, le dita lunghe e magre, solo i polpastrelli erano induriti
come quelli
di chi passa tantissimo tempo con la chitarra e le faceva uno strano
effetto
poterla tenere tra le sue come se fosse la cosa più normale
del mondo. – Tu puoi
creare la musica non so come fai, ma sei straordinario… e
sappi che ti invidio
tantissimo!!! –
Lui perse un battito, smettendo per
un
istante di respirare davanti a quel complimento che andava oltre
l’ammirazione,
perdendosi nel modo in cui lei lo stava guardando, concentrato sulla
strana
emozione che gli provocavano le mani della biondina sulle sue.
-Io non posso farlo! Posso solo
riprodurla e cercare di immaginare come l’hai pensata tu!
–
Gli occhioni blu ed enormi lo
stavano
fissando con un sorriso da ragazzina schiva e lui non voleva proprio
interrogarsi su cosa provava in quel momento. Le accarezzò
il visetto che
sembrava dipinto, pareva troppo giovane e troppo bella persino per lui
e in
quel momento la vedeva così fuori dall’ordinario
che il suo cervello stava
lavorando solo a livello emozionale già da un bel
po’. Bastò guardarle le
labbra e chiudere gli occhi e in un secondo le bocche e i respiri si
stavano
mischiando senza alcuna razionalità. Nessuna resistenza,
nessun dubbio, solo
sintonia perfetta proprio come due minuti prima quando stavano
suonando. In
quel momento era sua e basta e si era sentito di nuovo onnipotente!
Potevano essersi baciati per dieci
secondi, un minuto, un ora, probabilmente nessuno dei due avrebbe
saputo dirlo
presi com’erano dal quel primo approccio vero che nessuno dei
due aveva preso
alla leggera, quando il batterista e Jacques fecero irruzione nella
stanza schiamazzando
rumorosamente
-Pfff…Jack sostiene che
può suonare
Assassin più veloce di me! – Dom aria da diva
seccata le braccia ben tornite
incrociate scoppiò a ridere davanti
all’espressione di superiorità del suo
nuovo amico
Matt ci mise un po’ a
riconnettersi con
la realtà, fregandosi un occhio infastidito, ma non
riuscì nemmeno a protestare
visto che i due visibilmente alticci,
non si erano neppure posti il problema di cosa stava
succedendo tra lui
e Vicky. Guardò la biondina cercando un sorriso di intesa
senza mollare il
contatto fisico con lei quasi avesse paura di vederla scappare di nuovo
-Dei Del Cielo!! Jack è
ubriaco, non sa
suonare…La vedo malissimo! – sospirò
lei ricomponendosi. Si sentiva come appena
scesa da un ottovolante, lui aveva chiaramente poteri paranormali! Come
faceva
a far sembrare così bello, normale ed emozionante quello di
cui lei era
terrorizzata fino a pochi istanti prima? Una vocetta nella sua testa
diceva
“Due settimane e non saprà nemmeno più
chi sei! ” la ignorò concentrata solo
sul calore del corpo del ragazzo che la stava abbracciando, non voleva
sentire
altro era il suo momento!
-Dai Howard smettila! Non sarai
mica
l’unico a suonare la batteria sulla faccia della terra!
– rilanciò l’altro
provocante
-Ma prego….- Dominic si
inchinò leggermente
facendo cenno al giovane medico di accomodarsi alla batteria,
ridacchiando
ironicamente. Vicky alzò gli occhi al cielo come aveva detto
prima Matt “lascia
che si divertano??!!”
Il bel biondino si
sistemò
meticolosamente barcollando un pochino, prese le bacchette serissimo
facendo il
verso al batterista dei Muse, per poi scivolare giù dal
seggiolino perdendo
l’equilibrio ancora prima di attaccare a suonare in un rumore
di piatti che lo
seguivano rovinosamente
Vic si mise le mani sulle orecchie,
Matthew seguiva la scena perplesso e il suo batterista si torceva dal
ridere
sul tappeto
-Cosa si sono fumati? –
chiese lei
ironica, il moro sospirò
-Non ne ho idea…ma
conoscendo Dom roba
pesante…-
-Jack credo sia meglio che ora ti
accompagni a casa …- propose la ragazza sgusciando via dalle
braccia del moro.
L’amico era lì con la sua auto e non era proprio
il caso di farlo guidare ne di
far guidare l’ex biondo dei Muse, la mattina dopo
cominciavano a lavorare presto
entrambi.
-Già purtroppo!
– sospirò deluso Bellamy
tirando la biondina contro di se lasciandole un bacio tra i capelli
-Hai un profumo meraviglioso baby!
– le
sussurrò in un orecchio facendola rabbrividire,
quell’uomo era il diavolo in
persona. Lei ricambiò girandosi d’istinto a
baciargli la punta del naso
-Buonanotte Mr.
Bellamy…e grazie di tutto…-
gli disse dolcemente, guadagnando un bacio che avrebbe mandato in
fibrillazione
un santo, il tutto sotto lo sguardo sbigottito di Dominic e quello
incredulo di
Jaques. La vocina ora diceva “Cosa farai Vicky quando Mr.
Occhi Azzurri non
si accontenterà più di un bacetto
da liceale?” Non ci voleva pensare non ora che il mondo le
sembrava di nuovo un
posto meraviglioso!
-Spero che tu sappia che non sono
affatto il gentiluomo che credi e che se te vai mi toccherà
ubriacarmi…- il
respiro di Matt le aveva solleticato il collo e nessun altro nella
stanza
poteva aver sentito quello che lui le aveva appena sussurrato, un senso
di
calore le aveva invaso la pancia, si era sentita desiderata come mai
nella sua
vita e da un uomo speciale! Era tutto più che surreale!!
-Sei un bugiardo Bells! Ti
ubriacherai
perché in fondo sei un mezzo degenerato come quei
due… - Sorrise sfiorandogli
di nuovo le labbra infilandogli le mani tra i capelli, non era disposta
ad
ammettere che non sarebbe riuscita a chiudere occhio!
-Il servizio fotografico per
Liù Jo a
New York è saltato ho un paio di giorni liberi, domani
mattina sono da te e
domani sera ceniamo con Kate e la Lopez a Cannes –
Sarah dall’altra parte
del telefono le
aveva appena illustrato entusiasticamente il suo programma
-Aspetta, aspetta..che centra Kate
mi
sono persa qualcosa?- Sua cugina aveva sbuffato paziente
-Ci siamo sentite in questi giorni
tramite Dom, io nemmeno sapevo che lei mi avrebbe voluto per Fabletic
ti rendi
conto! -
-Ok …quindi TU ceni con
lei a Cannes! –
meglio specificare subito certe cose
-Ma no!!! Ceniamo tutti insieme,
Dom,
Sophie … so che hai famigliarizzato con Bellamy…-
buttò lì maliziosa. La
biondina si mise una mano sulla fronte. Non voleva nemmeno sapere cosa
Dominic
aveva raccontato a sua cugina, ma lei con Kate non ci voleva proprio
cenare,
insomma l’aveva trovata simpatica e disponibile, ma sedersi
allo stesso tavolo
e far finta di niente dopo quello che era successo la sera prima con il
suo ex
fidanzato era davvero troppo!
Matthew era stato il suo unico
problema più
o meno da quando aveva rovesciato il caffè addosso al suo
batterista, se solo
pensava alla sera prima il
cuore le
schizzava in gola. Le aveva monopolizzato la vita e i pensieri senza
darle
quasi possibilità di scelta, le aveva insinuato nella testa
desideri che sapeva
benissimo di non potersi permettere. Non aveva permesso a nessuno di
avvicinarla per quasi un anno, la sola idea di un contatto fisico con
qualcuno
dell’altro sesso la mandava nel panico assoluto, non importa
se la sua
terapista le aveva detto centinaia di volte che era normale, che prima
o poi
avrebbe vinto quel blocco, ne era terrorizzata! Tutte le volte che
aveva
provato a comportarsi da persona “normale” il suo
corpo e la sua mente
l’avevano tradita facendola sembrare una psicopatica. Poi era
arrivato Matt e
in qualche giorno aveva scombinato la sua vita! Forse era stata la
dolcezza e
la semplicità che aveva usato dall’inizio,
così in contrasto col suo ruolo di
rockstar, a volte sembrava quasi che fosse lui il ragazzino e lei
quella più
adulta, forse il modo con cui la guardava che l’aveva illusa
che per lui
valesse veramente la pena e tutte quelle attenzioni l’avevano
indotta ad
affrontare, se pur marginalmente, argomenti di cui non aveva mai
parlato a
nessuno.
Era successo tutto in modo
così
spontaneo e lei si era sentita di nuovo viva, peccato che fosse solo
un’illusione. Vicky sapeva benissimo di non poter andare
oltre ne fisicamente
ne psicologicamente ed era in preda ad un’altalena aberrante
di emozioni. Non
voleva perderlo ora che sapeva che poteva esistere qualcuno di
così speciale,
ma come poteva pensare di mandare avanti quel rapporto senza dirgli
niente del
suo passato!? Come
avrebbe reagito lui?
Il fatto che avesse dimostrato una sensibilità molto
superiore alla media non
voleva dire proprio nulla…
Questo senza neppure considerare la
questione fisica, che per lei continuava ad essere un problema
insormontabile!
Sospirò presa dallo
sconforto mentre in
tasca il telefono vibrava con l’ennesima cosa carina che lui
le aveva scritto
dalla sera prima strappandole
un
sorriso, non aiutava per nulla! Non rispose sembrava la lotta con i
mulini a
vento!
-Victoria!!! – beccata in
un angolo con
il telefono in mano - Il fatto che te la fai di nuovo con i VIP non ti
esonera
dal fare il tuo lavoro finché stai qui! –
André autoritario alle
sua spalle
l’aveva appena ripresa scuotendola dai suoi pensieri, forse
l’aveva vista con
Bellamy o magari era stata Annette a spettegolare un po’,
mancava solo quello!
La brunetta francese non era certo cattiva, ma non riusciva a stare
zitta un
secondo!
-Le regole di questo locale valgono
per
tutti! – lei aveva annuito rimettendo il telefono nella tasca
del grembiule mortificata,
quella mattina era cominciata in modo difficile e lei non aveva la
testa per
gestire tutto lucidamente.
- Dov’eri? I ragazzi
chiedono di te..-
Jack sorriso smagliante sembrava il ritratto dell’entusiasmo
non ostante le
occhiaie da sbornia della sera prima e non aveva fatto altro che
parlare di
Dominic da quando avevano cominciato il turno, ora chi glielo diceva
che Sarah
era in arrivo tra le altre cose?
-Dove sono? – chiese Vic
con apprensione.
-In veranda a fare colazione!
– ovvio…mai
un attimo di pace…e quello scemo del chitarrista le mandava
messaggi quando era
a pochi metri da lei!
-Maledizione ! Se mi avvicino
Andrè mi
uccide…- “E se non lo faccio mi uccide
Matt” non rimaneva che l‘imbarazzo della
scelta
- Mr. Bellamy mi ha chiesto di te
con la
stessa faccia di uno in crisi di astinenza! -Il biondo
sospirò alzando gli
occhi al cielo, mentre Victoria cercava di tornare al suo lavoro.
Bellamy aveva
il potere di mandare la sua capacità di concentrazione a
farsi fottere nel giro
di un secondo, aveva tirato fuori il telefono digitando velocemente una
cosa
del tipo “se ci tieni alla mia vita stammi alla larga, o non
avrò più un lavoro”
illudendosi ingenuamente che potesse bastare a tenerlo lontano almeno
per un
po’, prima di dare un’occhiata alle comande e ai
vini che doveva andare a
prendere dalla cantina.
Il Bordeaux del 2004, il Bordeaux
del
2004…ecco magari poteva farla lei una bella sparata al capo
sul fatto che
cambiare continuamente la posizione dei vini rallentava il servizio! Si
alzò in
punta di piedi per raggiungere la tanto agognata bottiglia sullo
scaffale
quando due mani le afferrarono i fianchi. Successe tutto
velocissimamente
mentre saltava per aria evitandosi a
stento di urlare, essere colta di sorpresa era una delle
cose che le
faceva perdere il controllo…
L’urlo le rimase in gola
soffocato dalle
labbra che si erano incollate alle sue, il corpo pressato tra il muro e
quello
del giovane uomo che la stava baciando con passione. Lo spinse via
d’istinto
con tutta la forza che aveva, mentre Matt sbatteva con la schiena
contro lo
scaffale di fronte facendolo vacillare paurosamente in un tintinnio di
bottiglie che cozzavano le une con le altre.
Vicky rimase congelata ansimando le mani premute sulla bocca,
confusa più che
mai, tradita da sé stessa per l’ennesima volta,
vergognandosi della reazione incontrollata
ed esagerata che aveva appena avuto. Come poteva essersi illusa di
riavere il
controllo della sua vita?!!
Gli occhi più azzurri
del mondo la
guardavano disorientati a meno di mezzo metro di distanza nello stretto
spazio
tra gli scaffali, il gesto della ragazza lo aveva colto alla
sprovvista,
facendo crollare violentemente le azioni della fiducia in sé
stesso! Non se lo
aspettava, non dopo la sera prima, se non fosse stato a conoscenza del
motivo
avrebbe reagito in modo ben diverso, invece aveva cercato rapidamente
il modo
di recuperare
-Dei Del Cielo! Vic sono io vuoi
uccidermi?!! – sembrava quasi calmo facendo
dell’ironia, cosa che non era
affatto, aveva il cuore in gola
L
ei
lo stava fissando le parole mancavano nella consapevolezza
dell’irrazionalità
del suo comportamento e il mondo continuava a girarle intorno come
dentro ad
una centrifuga
Il moro provò ad
avvicinarsi mentre lei
arretrava a sua volta fin contro il muro, il terrore ancora dipinto
negli occhi
blu che si erano dilatati a dismisura, sembrava una bestiola impaurita
e lui si
sentiva assolutamente impotente, nessuno avrebbe mai dovuto provare
quel tipo
di sentimenti
-Matt ti prego…
– “non toccarmi” avrebbe
voluto dire, invece mise le mani avanti ammonendolo
-Volevo solo due minuti con te e un
bacio … - Semplice e diretto. Il chitarrista sorrise
debolmente nella speranza
di rassicurarla mentre Vic riatterrava pesantemente sulla terra,
schiacciata
dall’imbarazzo e dalla vergogna. Lei
era
quella mal funzionante aveva appena fatto la figura della pazza, lui
per
l’ennesima volta invece si era comportato in modo che avrebbe
fatto impazzire
qualsiasi altra donna.
-Scusami
..io…io…- Si coprì il viso con
le mani balbettando una serie di scuse
Matthew si avvicinò
cauto appoggiandole
di nuovo le mani sui fianchi,la fronte contro la sua
-Matt…- le mise un dito sulle
labbra, non
riusciva ad
immaginare come si poteva
sentire Vicky, ma avvertiva la tensione, l’imbarazzo, la
paura…ancora una volta
una rabbia sorda gli si era insinuata nelle viscere
-Ti ho vista e ho pensato che
potevo
fregare il tuo capo…volevo dirti che oggi non ci sono, vado
da Bing…- qualsiasi
persona normale sarebbe scappata pensando che era pazza, invece lui era
ancora
lì sorrideva, le stava accarezzando il viso con dolcezza, la
disonesta era lei
che gli rubava momenti preziosi
-Lascia perdere ti
prego…non perdere il
tuo tempo con me! – Perdere tempo??? Lui scosse il capo
incredulo, aveva
accettato la sfida a suo tempo e non era uno che molla tanto
facilmente, non
dopo la sera prima! Non dopo che Vicky diventava ogni minuto
più imprevedibile.
Forse si era illuso che fosse più facile del previsto, ma
lui a quel punto la
voleva a tutti i costi!
-Vic di cos’hai paura? Ti
giuro che puoi
dirmelo! – Paura??? Non sapeva nemmeno da che parte
incominciare, gli puntò le
mani sul petto nervosa con la testa ancora un po’ annebbiata
cercando di uscire
dal suo abbraccio, ma lo spazio era limitato, lui era più
forte e lei si
sentiva di nuovo soffocare.
-Tu non sai nulla di
me…potrebbero
esserci cose che…-lui la strinse un pochino di
più contro di sé determinato più
che mai
-Dammi la possibilità di
conoscerti! Vicky
guardami…fidati di me…- le alzò il
viso verso il suo e lei si trovò persa
nell’azzurro
assoluto, le labbra del moro cercarono delicatamente le sue, era lui ad
aver
perso di nuovo il controllo, quella ragazza gli mandava gli ormoni in
corto
circuito solo con uno sguardo
– Non ho pensato ad altro
da ieri sera..
a come suoni, a come mi baci…- le sussurrò prima
di baciarla di nuovo . Lei
chiuse gli occhi arrendendosi con un sospiro, non
poteva essere vero perché lui poteva
scegliere chi voleva e lei invece non aveva nulla da dargli! Si concesse il lusso di
passargli le mani tra
i capelli pieni di gel era una bella sensazione e lei avrebbe voluto
dirgli che
si sbagliava di grosso quando diceva di essere una brutta persona,
perché per
lei era semplicemente fantastico, invece lo cacciò quasi via
-Bellamy non è il
momento davvero, vattene
ti prego, se mi becca il capo ci uccide entrambi! – lui fece
spallucce
strappandole ancora un bacio
-Ti chiamo stasera, domani ceniamo
insieme! – era già per le scale
-Come? – lei fece finta
di non sapere
nulla, ma lui le stava sorridendo sbieco e irresistibile facendole
l’occhiolino. A
meno che quello che
viveva con Kate non fosse il fratello gemello cattivo di Matthew quella
donna
doveva essere completamente pazza ad aver rinunciato a lui!
-Nonnaaa, Vickyyy, sono arrivata!!
– la
biondissima modella aveva mollato il trolley nell’atrio ed
era saltata al collo
di sua cugina come una bambina entusiasta, qualche passo dietro lei
c’era il
batterista dei Muse che con l’aiuto del sole e
dell’acqua di mare ormai era
quasi tornato biondo ed aspettava paziente ed educato che Sarah avesse
eseguito
i convenevoli di rito
- Nonna lui è Dominic-
la ragazza lo
prese per mano per fare le presentazioni ufficiali - ma puoi chiamarlo
Dom, fa
il batterista in una band supercool ed è …ed
è..un amico! –
si girò
a baciarlo sulla bocca con un entusiasmo
che aveva messo in leggero imbarazzo persino il batterista, tanto per
far
capire di che tipo di amicizia si trattava. Non che la nonna non fosse
abituata
al modo di vivere di Sarah, ma si ritrovò per
l’ennesima volta a pensare che le
due ragazze caratterialmente erano l’opposto l’una
dell’altra!
- E’ un piacere signora!
- L’anziana
donna strinse la mano che il ragazzo le porgeva educatamente, notando
che lui
aveva appena sorriso a Vicky con aria complice
-Tutti musicisti in questa casa! Te
l’ha
detto tua cugina che l’altra sera è arrivata
accompagnata da un giovanotto molto
simpatico con degli splendidi occhi azzurri che
suona…suona…la chitarra mi pare
– si c’era proprio di che festeggiare! Per Victoria
era il festival dell’imbarazzo
visto che Dom stava faticando vistosamente per stare serio…
-Nonna ti svelerò un
segreto …- sua
cugina aveva appena preso la nonna a braccetto – Matthew, il
giovanotto, è il
cantante e chitarrista della band di Dom! – La nonna la
guardava incredula e Vicky
si mise una mano sul viso, ora era rovinata sul serio il terzo grado
non glielo
levava più nessuno!
-OOOH DAVVERO! Quindi anche lei
gioca a
carte prima dei concerti immagino? – chiese la donna
entusiasmata dalla
prospettiva
Dominic aveva annuito sempre
più
divertito – Yess! Qualche volta…e sono sicuramente più
leale del mio socio! – giusto
per chiarire le cose, quando Matt gli aveva detto che la nonna delle
ragazze
era adorabile ci aveva riso sopra, ma a quanto pare era verissimo
Un’ora dopo le due cugine
erano sole
davanti ad una tazza di te e gli argomenti da affrontare non erano
nulla che
piacesse in modo particolare Victoria, si era sempre fidata ciecamente
di sua
cugina, ma Matt era diventato di colpo un argomento troppo intimo per
poterne
parlare apertamente.
-Allora…mi devi
raccontare tutto! –
Sarah mise i piedi sul tavolo soffiando sulla tazza, fin da bambina
agiva come
se a lei fosse tutto permesso
-Io non ho nulla da raccontare non
mi
sono mossa da qui, sei tu quella che era in giro per il mondo..- la
bionda
scrutò Vic attentamente facendo spallucce
-Oh la solita noia…passi
ore e ore su
un’isola tropicale immobile per fare
tre
foto cercando di riprenderti dal jet lag e a sera sei così
stanca che non vuoi
fare altro che buttarti sul letto
! –
l’eccitante vita della modella in sintesi
-Voglio sapere di Matt!!!- Sarah
era
quasi saltata sul tavolo
-Matt cosa? –
-Raccontami voglio sapere tutto,
pare
non dorma di notte e abbia battuto la testa al muro per te! –
Francamente Sarah
una settimana prima non avrebbe puntato un centesimo su Bellamy, per
lei era il
prototipo della rockstar egocentrica e quando aveva cominciato a
ronzare
intorno a sua cugina era pronta a scuoiarlo vivo alla prima mossa
falsa, ma da
quello che diceva Dominic si doveva decisamente ricredere, in tutto
questo
c’era qualcosa che non le quadrava
-Battuto la testa la muro? Ma
figurati!!! Lui ha trentasette anni, può avere chi vuole, e
tra meno di dieci
giorni torna in tour! Se
anche
malauguratamente si sentisse in qualche modo attratto da me finirebbe
con un
disastro totale, credo di aver perso la dignità a
sufficienza senza dover fare
di nuovo la figura della povera sfortunata da compatire! –
Ecco finalmente
l’aveva detto a voce alta e suonava esattamente come le
campane a morte!
Il silenzio nella stanza la fece da
padrone prima che sua cugina si facesse coraggio nel lanciare la
provocazione
che non vedeva l’ora di esternare
-Ma…non l’hai
respinto! – Lei voleva un
bene dell’anima a Victoria, avrebbe dato qualunque cosa per
vederla di nuovo
serena e dalla disperazione che le leggeva negli occhi, aveva il
serissimo
timore che si fosse presa una sbandata epica per Matthew, non ne era
nemmeno
così sorpresa visto che sapeva quanto sua cugina lo amasse
dal punto di vista
musicale. Non vedeva l’ora di vederli insieme per capirci
qualcosa di più.
Vicky appoggiò
violentemente la tazza
sul tavolo con un’espressione stizzita, era vero e si odiava
per aver ceduto al
fascino non comune del leader dei Muse, per aver pensato di avere il
diritto di
prendersi anche solo qualche attimo con lui, perché tornare
alla normalità
sarebbe stato difficilissimo!
-Non credo che tu abbia
un’idea neppure
vaga di chi è Matt Bellamy!!!
Quell’uomo, quell’uomo è….-
le parole le avevano tappato la gola, troppe ,
importanti e pericolose da pronunciare ed ancora più
pericoloso era il
sentimento che le riempiva la testa e il cuore. Cosa ne sapeva sua
cugina di
quanto si sentiva impotente e penalizzata in quella situazione, era
come se
qualcuno le avesse tagliato le ali e lei non desiderasse
nient’altro che
volare.
Sarah era ancora serissima, prese
per
mano la cugina con dolcezza facendola alzare, andava rassicurata, lo
specchio
era dietro di loro
-Vicky guardati! A parte il fatto
che
ora sei un pochino sconvolta, sei bellissima, hai un gran talento
musicale e
non dovresti essere affatto stupita che Matt Bellamy abbia messo gli
occhi su
di te! –
La biondina sospirò
sconsolata si era
messa in una situazione da cui non sapeva come uscire
-Non so più cosa devo
fare! – disse
abbracciando la cugina. Allo specchio sembravano davvero quasi gemelle
-Io invece sì!
– la modella aveva
recuperato di colpo tutto il suo entusiasmo esplosivo- Andiamo a fare
shopping per
questa sera, devi essere stupenda!-
-Seriamente Sarah io non ci vengo a
cena
con Kate! – Troppo stress, l’idea del confronto le
faceva venire il mal di
testa, perché Kate era tutt’altro che scema e lei
era consapevole di non essere
minimamente in grado di tenere a bada Matthew. La cugina la stava
guardando
storto
-E per quale motivo? –
Bella domanda,
magari perché lei è la ex di Bellamy ?
-Dovete parlare di affari che ci
vengo a
fare? Tu hai Dom… -
-Non ti ho invitata io lo ha fatto
Matt!
– aveva ribattuto con aria innocente e due occhioni da
bambola. Bellamy era
fuori di testa in tutti i sensi, lei si era anche venduta come la
fidanzata di
Jack non poteva arrivare sottobraccio al suo ex fidanzato
-Lei crede che io sia fidanzata con
con
Jack, cosa penserà se…-
- Arrivi con Matt ? Che sei una
zoccola!-
Finì la frase per lei Sarah lasciandola a bocca aperta -Dovrebbe essere
l’ultimo dei tuoi problemi!
Vic quella se la faceva col suo insegnante di danza davanti a
Matthew…solo per
dirne una!- la bionda alzò gli occhi al cielo
melodrammatica- Lei è ricca,famosa
ed è la madre di suo figlio, ma tu sei giovane, bellissima e
ami la musica
almeno quanto la ama lui! Al momento Bellamy sbava per te, quindi di
cosa ti
dovresti preoccupare…se vieni a fare shopping con me ti
racconterò cose di Kate
che nemmeno ti immagini! –
Detta così non
c’era via di scampo!
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Capitolo 9 *** 9 - AVANTI O INDIETRO ***
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Matt scese velocemente dalla
lussuosa
berlina nera su cui viaggiavano le due coppie per aiutare, come da
copione, la
sua bellissima accompagnatrice a scendere. Anche per lui gli ultimi
giorni
erano stati un’altalena continua di emozioni. Era passato
dalla naturale, semplice
attrazione fisica per uno stupendo esemplare di sesso femminile, alla
curiosità
per un qualcosa di sfuggente ed incomprensibile, a quella che stava
diventando
al di là delle emozioni che continuava a negare a
sé stesso di provare, una
necessità di affermazione personale.
Lui non era a caccia di una
relazione
stabile, neppure era uscito totalmente dagli annessi e connessi della
sua
storia con Kate e non aveva sicuramente tempo da perdere dietro una
ragazzetta,
molto intrigante a dire il vero, con la prospettiva imminente di un
tour mondiale
eppure con Victoria non era riuscito a darsi un freno, era come quando
continui
a camminare anche se le tue gambe ti stanno lanciando chiari segnali di
fermarti, perché sei curioso di sapere cosa
c’è ancora dietro l’angolo.
Era nervoso, molto nervoso, Dominic
se
n’era accorto dal fatto che continuava a ridere a sproposito
e dal modo
meticoloso maniacale in cui si era vestito e profumato, cosa abbastanza
atipica
per lui. Francamente non sapeva se attribuire quei comportamenti alla
prospettiva della cena con la sua ex o all’ultimo incontro
con la biondina
problematica. Bella scelta!
Ci avevano scherzato su in modo
grossolano e fatto pure battute volgarotte sul fatto che Matt si era
ritrovato
contro lo scaffale dei vini in modo un filino violento, ma il
batterista sapeva
benissimo che la cosa aveva spiazzato il suo miglior amico mandandolo
in una
sorta di paranoia, cosa di per sé stessa anomala per il
Matthew post Kate. La
filosofia del momento era “morta” una bionda se ne
fa un’altra, perché perdere
tempo inutile?
Un altro campanello di allarme si
era
acceso nella mente del “biondo” dei Muse una
mezz’oretta prima quando erano
passati a prendere le ragazze. Sarah era esattamente
dell’abbagliante bellezza
che ti aspetti dalla donna che è stata su tutte le copertine
del mondo nel suo
vestitino rosa ricamato di strass così scollato da non
lasciare dubbi su come
l’uomo sia riuscito a sconfiggere la forza di
gravità, ma per lui che aveva
avuto la fortuna di toccare con mano, un capolavoro restava un
capolavoro sia
per opera di uno scultore che di un chirurgo estetico. Victoria invece
per
quanto lo riguardava era l’immagine del peccato allo stato
puro!
Non c’era nulla di
volgare o eccessivo
nella biondina fasciata dalla tuta nera dal pantalone ampio con una
scollatura
profondissima e una serie di incroci ti vedo e non ti vedo che
lasciavano
scoperti parte dei fianchi e della schiena, e non era neppure per i
capelli lunghissimi
sfumati di biondo che ricadevano in onde morbide, a voler guardare per
il
sottile Vicky era un pochino troppo magra
e poco curvilinea per i suoi gusti personali. Era
l’aria da ragazzina
con lo sguardo blu enfatizzato dal trucco che metteva in risalto un
misto di
insicurezza e sottile disagio mascherato da un portamento
disinvolto, che avrebbe lasciato
senza salivazione qualsiasi maschio sessualmente attivo! Sua cugina
doveva
averla istruita a puntino, nella sua sobrietà era un mix di
sensualità
inconsapevole assolutamente devastante.
-Wow!!! Vicky stasera è
da stupro! – era
la battuta più infelice che potesse fare e se
l’era lasciata scappare con uno
sguardo che pareva una radiografia, vergognandosene come un cane subito
dopo
anche solo per l’occhiataccia che si era beccato dal suo
migliore amico.
–
Scusa non volevo dire..cioè volevo dire…che
Vicky…Bells non
mi spiego come uno come te attiri come
calamite donne del genere! -Matt non solo non aveva replicato con una
delle sue
tronfie battute da egocentrico maschio Alfa, non aveva proprio fiatato
era
troppo impegnato a trattenere il respiro…non era buon segno!
-Prego signorina! - Il sorriso
spontaneo
e compiaciuto che si era stirato sulle labbra di lei davanti al mezzo
inchino
di Mr. Bellamy la faceva sembrare ancora più bella e
giovane, la vanità
femminile solleticata dalla galanteria del cantante. Che gli piacesse
fare il
gentiluomo davanti
a tutti ormai più che
assoldato, farci l’abitudine era un’altra cosa
soprattutto perché nonostante
sia lui che Dom avessero detto senza sforzo alcuno più
cazzate in mezz’ora di
quante un comune mortale riesca a dirne in una vita intera, il moro non
le
aveva tolto gli occhi di dosso un secondo. Era come se stesse cercando
di
sondare come si sentiva e lei invece, aveva sulla coscienza il fardello
del
loro ultimo “drammatico” incontro! O magari era
solo una sua impressione…
Pochi passi, il tempo di guardarsi
intorno e allacciarsi al suo braccio ed un’esplosione di
flash li aveva
accecati a sorpresa! Il cuore le era saltato in gola, mentre il senso
di
vertigine la assaliva disorientandola
-Matt…- la mano si era
stretta
istintivamente sul braccio del moro mentre la ragazza si irrigidiva
Bell’idea proprio, cenare
nel posto più
modaiolo di Cannes! Come poteva essere stato così ingenuo
nel pensare che
lontano da Los Angeles non sarebbe successo?
Quando Kate glielo aveva proposto aveva fiutato puzza di
trabocchetto
lontano un miglio, lui era un fottuto maniaco del controllo che su Kate
probabilmente non aveva mai avuto, e la novità era che non
ce l’aveva nemmeno
sulle reazioni di Victoria. Non si profilava certo una serata facile,
ma non
aveva trovato un motivo valido per rifiutare, in più
l’aveva vista come
un’opportunità per coinvolgere Vicky nella sua
vita, ora poteva solo incrociare
le dita perchè quella ragazza andava protetta a tutti i
costi, non buttata
nella fossa dei leoni. Il nervosismo aveva ceduto il posto
all’irritazione pura
mentre cercava di tranquillizzarla
-E’ tutto ok ignorali,
traquilla… ci
sono io! – La fama gli aveva insegnato a gestire certe
situazioni, il che non
voleva affatto dire che gradisse le invasioni altrui nella sua vita
privata, i
flash quando non era sul palco continuavano a
metterlo a disagio. Cercò con lo sguardo il
suo compagno di band che gli fece un piccolo gesto affermativo con il
capo,
confermando che era pronto per quella pseudo passerella improvvisata fino all’entrata
del locale.
-Vic andiamo, coraggio respira,
sorridi
e stai calma! – le aveva sussurrato di nuovo con un sorriso
nervoso, mentre le
dita sottili di lei gli si piantavano nell’avambraccio
Dominic in realtà era
infastidito quanto
e più di lui, stava semplicemente facendo buon viso a
cattivo gioco
consolandosi con l’idea che farsi vedere in giro con una
supermodella ogni
tanto poteva solo dare lustro alla sua immagine e tacitare per un
po’ le voci sulla
sua presunta omosessualità.
-Lo sapevi? – chiese Vic
con un chiaro
sguardo di accusa verso il moro, mentre tirava un sospiro di sollievo
entrando
nel locale. In realtà era ancora aggrappata al suo braccio
come alla sua unica
possibilità di vita. “Tranquilla”??? Forse per Mr Rockstar era
tutto normale, ma
lei gli ultimi cinquanta metri li aveva fatti camminando sulla
gelatina, si
sentiva totalmente fuori posto. Dei degli inferi, ma perché
aveva accettato
l’invito? Veramente
non aveva avuto
alternative, Sarah non le aveva dato tregua, men che meno Bellamy
-No! No stai scherzando? Credi che
io mi
diverta?– si difese lui che si sentiva sufficientemente in
colpa per
quell’esordio un po’ infelice.
-Bells io non ci voglio finire sui
giornali di gossip con te! – Chiarissimo!
Victoria ci era già
passata da
situazioni del genere con Rob e la preoccupazione che l’aveva
assalita
immediatamente era
il fatto che ora
quelle foto avrebbero fatto il giro di tutti i siti di gossip del
pianeta con
il suo nome associato a quello di Matt e di Robert. Per quegli
sciacalli dei
giornalisti sarebbe stato un attimo rovistare nel suo passato e lei non
voleva
mai più avere nulla a che fare con Rob, ne tantomeno vedere
il loro nomi nella
stessa frase
Matt aveva fatto in tempo solo ad
inarcare un sopracciglio
-Non è detto che li
abbia chiamati Kate,
questa gente bivacca davanti a locali come questo..-
ipotizzò Dom non troppo
convinto con l’espressione del fastidio ancora dipinta sul
viso. L’unica a suo
agio in quella situazione era proprio Sarah che non si era risparmiata
pose da
diva, saluti e sorrisi al fianco del batterista, era il suo lavoro, la
pubblicità poteva solo farle guadagnare punti!
-Signori prego, Miss Hudson vi sta
aspettando..- un cameriere impeccabile li stava già
scortando verso il bar in
giardino dove ad attenderli c’era una Kate dorata e
strepitosamente radiosa
-Sarah Keller!!! OMMIODIO..sono
davvero
emozionata! – Tono di voce un po’ troppo alto
l’attrice si mise una mano sul
petto in modo teatrale – Non vedevo l’ora di
conoscerti di persona e sono così
contenta che tu abbia accettato questo incontro!! – Sarah gongolava nella
vanità mentre Vicky cercava di
mantenere la sua espressione più neutrale possibile. Lei era
troppo “inglese”
per quelle “commedie americane” . Il batterista
doveva aver notato il suo
disappunto perché semplicemente le aveva strizzato un occhio
strappandole un
sorrisetto divertito. Che tipo Dom!
-Il piacere è tutto mio!
– l’altra
bionda le tese la mano più diva che mai
-Vicky tesoro!!! Sei davvero
bellissima
stasera! – Kate la stava abbracciando come se si conoscessero
da una vita, si
erano viste una volta sola,lei sorrise imbarazzata era davvero
destabilizzante
Sophie e il suo accompagnatore
avevano
salutato in modo molto meno vistoso con il giro delle presentazioni per
chi
ancora non si conosceva
-Eccomi…scusate…
era il primario del
reparto dove comincio l’internato di neurochirurgia la tra
una ventina di
giorni, non potevo non rispondere- Biondo, impeccabile, elegante e
sorridente Jacques
aveva ripreso il suo posto accanto all’attrice mentre quattro
paia di occhi si
focalizzavano su di lui con quattro espressioni stupite per motivi
diversi.
-Jack!?? – Le due cugine
avevano dato
voce al loro stupore quasi all’unisono, scambiandosi uno
sguardo un po’
smarrito, giusto per sapere se una delle due sapeva della presenza del
loro
comune amico
-Oh si!!! Quando ho saputo che mi
ero
sbagliata sul fatto che voi due foste fidanzati non ho resistito!!!
Questo
ragazzo è troppo cool! – chiarì Kate
arricciando il naso in una delle sue epiche
smorfiette diretta
proprio a Vicky
come per farle sapere cosa si stava
perdendo, si stava quasi strusciando addosso al giovane medico che
arrossì violentemente
per l’imbarazzo.
-Jack sei un uomo fortunato!
– Ironizzò
il batterista malizioso, improvvisamente Jacques aveva preso punti,
l’ex biondo
non lo faceva così “privo di pudore” da
accettare di presentarsi lì con l’ex
bionda di Matt davanti a lui!
Il giovane medico per un attimo si
sentì
braccato, forse accettare l’invito di Kate era stato un
azzardo troppo grosso,
mai sottovalutare una donna come quella! Cercò di evitare lo
sguardo severo
delle due ragazze, Bellamy era meglio non citarlo!
-Ho chiesto a Jack di darmi una
mano ad
organizzare un party di beneficienza a Londra il mese
prossimo…pensavo di fare
una cosa molto chic, Victoria magari potresti suonare per noi?Ho saputo
che sei
un vero talento! – La biondina sgranò gli occhi
davanti all’entusiasmo di Kate totalmente
impreparata ad una simile eventualità
-Ne possiamo parlare…-
sorrise
educatamente, meglio essere cauti. Intanto faticava a trattenere il
disappunto,
lei si era fatta un sacco di problemi e Jack
invece…pazzesco, non riusciva a
crederci! La sera prima flirtava in modo scandaloso con Dominic e
ora
eccolo lì al fianco di Kate Hudson!
Dom a dire il vero sembrava
più
divertito che infastidito dalla situazione.
Quello che invece aveva stampata
sul
viso l’espressione più indecifrabile di tutto il
gruppo era l’ex fidanzato
della bionda
Che fosse priva del senso del
pudore lo
sapeva benissimo ed era una cosa che in camera da letto gli era sempre
andata
più che bene, invece non riusciva ad andare oltre a quelle
scenette che in
passato gli avevano fatto perdere di dignità davanti a
tutti. Non avrebbe
proprio dovuto prendersela perché tra loro era tutto finito,
risolto o che ne
so, e loro predicavano in giro di essere una coppia moderna, ma
era
con Vicky e francamente temeva si sarebbe scaduti nel ridicolo.
-Oh ecco l’aperitivo! -
Non c’era stato il tempo
di dire altro, un
cameriere allineò sul bancone una fila di flute aprendo una
bottiglia di
costosissimo champagne ghiacciato, Jacques si prestò
gentilmente a passare i
bicchieri a tutti tra i sorrisi generali e l’attrice aveva
rivolto un’occhiata
circolare al suo pubblico alzando il calice euforica
-Ai nuovi affari, alle nuove
amicizie e…
ai nuovi amori! – le ultime parole le aveva pronunciate
guardando direttamente
negli occhi del suo ex fidanzato con aria provocante, ma Matt aveva
solo alzato
il bicchiere nella sua direzione ironico, cercando invece il contatto
con il
bicchiere e lo sguardo della biondina
al
suo fianco, in cui non c’erano esattamente i cuoricini
luccicanti che sperava
di trovare, ma una buona dose di disagio. Portarla lì era
stato uno sbaglio
bello e buono!
- I miei complimenti Jack! - Dom lo sussurrò
provocante direttamente nell’orecchio
del suo nuovo amico, una mano appoggiata al centro della schiena mentre
si
accomodavano al tavolo, Il biondino era arrossito di nuovo se avesse
potuto
scegliere tra Kate e Dom avrebbe scelto il secondo senza esitazione, e
francamente
sembrava davvero una provocazione stupida visto che lui era
lì con Sarah.
Proprio Sarah si stava domandando cosa diavolo significava
l’occhiolino che il
suo batterista aveva fatto spudoratamente a Jack, e lo sguardo che era
tutto un
programma che si erano scambiati i due ragazzi “No..era
impossibile!” Lei
sapeva di per certo che Dominic non era sicuramente gay ,
anzi… Scrollò quel pensiero
con un’alzata di spalle.
La cena era stata un susseguirsi di
chiacchiere inutili, almeno fino a quando Kate e Sophie non si erano
messe a
discutere i termini dell’accordo con la “Modella
dell’anno” che sembrava essere
in perfetta sintonia con le sue nuove amiche. Probabilmente era in
perfetta
sintonia con la cifra stampata sulla bozza del contratto che la sua
agenzia le
aveva fatto avere poco prima di uscire di casa.
La Lopez praticamente non aveva
tolto
gli occhi da dosso a Victoria per tutta sera, al punto da renderle
difficile
mangiare normalmente. Al suo fianco Matt non le era stato di alcun
aiuto, stranamente
un po’ “ingessato” , praticamente non si
erano quasi scambiati parola bastavano
e avanzavano le sensazioni, gli
sguardi si erano
incrociati brevemente
con sorrisi sfuggenti e ad ogni contatto casuale delle mani sul tavolo
era
stato come prendere la scossa. Se per Vic era difficile da gestire per
lui era
a dir poco destabilizzante, era come se si stesso ignorando
deliberatamente pur
essendo anche troppo consapevoli l’uno dell’altra.
Il massimo che il moro aveva
azzardato era allungare il braccio sullo schienale della sedia di Vicky
e
giocherellare in modo che doveva sembrare casuale con i suoi capelli.
Il cuore
di lei faticava a stare a freno, sembrava un gesto protettivo, ma
poteva essere
un modo per “esibirsi” davanti alla sua ex, anche
se lo percepiva in leggero
imbarazzo. Non l’aveva mai visto così
“tranquillo“ sembrava quasi in
difficoltà
e la giovane musicista avrebbe voluto rassicurarlo
sul fatto che se era per Kate non ne valeva proprio
la pena. Jacques
invece la irritava!
Faceva lo splendido tutto sorrisi e galanteria con Kate, chi si credeva
di
essere? Vicky non
vedeva l’ora di fargli
un bel discorsetto a quattr’occhi per capire cosa gli passava
per la testa…e le
foto Dei Degli Inferi! Non voleva finire inutilmente
nel mirino del gossip tra lei e Matt non c’era NULLA , eppure
già vedeva i
titoli “Bellamy avvistato a Cannes in compagnia della ex di
Ronson e di Sarah
Keller, la nota modella che accompagnava Dominic Howard batterista
della band…”
Magari
c’era anche un bel video! Rob
avrebbe pensato che aveva una storia con
Matthew e…
-Vic? Tesoro dove sei? –
Il leader dei
Muse, occhi azzurri puntati su di lei le aveva appena toccato il polso,
l’intero tavolo la stava guardando , Sophie l’aveva
chiamata e lei era così
assorta dai suoi pensieri da non essersene accorta.
-Oh..Si…scusate
…-Sorrise alla stilista
arrossendo lievemente, finiva sempre per fare la figura di quella
strana…
-Più ti guardo
dicevo…e più penso che in
foto faresti davvero colpo! Cosa devo fare per convincerti a fare
qualche
scatto con Sarah? Ci terrei tantissimo! –ancora quella storia
-Se riesci a convincerla mi spoglio
davanti a tutti in Time Square! – La modella aveva alzato gli
occhi al cielo
teatrale rispondendo al suo posto
- Non potrei mai permettere che mia
cugina facesse una cosa del genere – rilanciò lei
buttandola sul ridere -No…no…
sarei goffissima, lasciamo fare il
suo lavoro a Sarah! – aveva ancora tutti gli occhi addosso
-Tesoro non preoccuparti persino
Matt ha
imparato ad essere meno goffo quando lo fotografano! – La
battuta di Kate era
al vetriolo, lui avrebbe potuto replicare in modo altrettanto
tagliente, ma
semplicemente si lasciò andare ad una risatina acuta
sfregandosi il mento, il
suo batterista invece aveva quasi vomitato il pesce che aveva in bocca
…con un
commento semiserio
-Nice one Kate! Matt è
un’icona di
stile! – Gli occhi del moro erano una fessura
-Disse l’uomo che ha una borsa di cosmetici
più grande di una
valigia! –
Cos’era il senso di
sottile fastidio che
provava Victoria in fondo allo stomaco? Fino ad allora ogni occasione
era stata
buona per infierire sull’ego di Mr. Sonfigosoloio,
improvvisamente invece le
dava fastidio il modo in cui lo stava trattando la sua superfantastica
ex
-Lasciali perdere Victoria, sono
due
idioti! Parla con me, sono sicura che più di un brand dei più prestigiosi
cosmetici farebbe carte false
per averti come testimonial se avesse una tua foto sulla scrivania!
– Dei del
Cielo la Lopez non poteva essere seria, la stavano ancora guardando
tutti, Matt
tratteneva leggermente il fiato seguendo il match
Vicky rise nervosa scrollando il
capo,
mentre sua cugina incrociava le braccia sbuffando
-Fiato sprecato! – erano
tutti contro di
lei
-Tesoro, hai un faccino davvero
incantevole dovresti sfruttare questa possibilità
finchè sei così giovane! –
L’attrice la guardava con l’aria di
un’amica comprensiva prodiga di consigli
-No io…- lei scosse il
capo confusa, possibile
che sembrasse così strano che non fosse interessata ad
esporsi a quel modo? Non
amava affatto quel mondo ne la vita che faceva sua cugina
-Quanti anni hai 19, 20? Spero tu
sia
almeno maggiorenne…- Vic quasi saltò sulla sedia,
il suo brillante accompagnatore
quasi ci rotolò sotto
Cosa stava cercando di fare Kate?
Lo
aveva detto guardando in modo ironico il suo ex fidanzato che
scrollò il capo,
l’espressione diceva “stronza”, il
sorrisino stirato sulle labbra rosse e inesistenti
invece era adorabile.
-Kate …per favore! - La
mano di Matt era
scivolata in modo protettivo sulla coscia di lei, mentre si faceva
avanti, quel
discorso stava prendendo una brutta piega
La biondina si irrigidì
mordendosi il
labbro inferiore mentre si tirava più dritta sulla sedia,
scostando la mano del
moro. Che idiota
arrogante pure lui!
-Ho Venticinque anni –
scandì bene - e
non sono una modella, ma una musicista! – Decisa, fiera di
sé stessa e
sorridente toccava a lei chiarire le cose, era perfettamente in grado
di tenere
testa a Kate, anche senza l’aiuto del Re del Rock and Roll,
perché diavolo si
era fatta convincere a partecipare a quella serata? Ma poi da che
pulpito
veniva la predica da quello di una che aveva invitato a cena un ragazzo
di
dieci anni più giovane davanti
al padre
di suo figlio! Incredibile!!!
-E
non amo stare sotto i riflettori! – aggiunse con aria di
sfida, non aveva mai
amato mettersi in mostra men che meno dopo quello che era successo,
stare
dietro ad un pianoforte se pure su un palco le permetteva in qualche
modo di
nascondersi. Era sicurissima che in quello Matt la capiva.
Dom le sorrise solidale con aria di
approvazione, ormai tifava per Vicky spudoratamente, ogni minuto che
passava
cresceva la sua ammirazione per la biondina, forse l’aveva
sottovalutata
-Sei il primo musicista che conosco
che non
ama stare al centro dell’attenzione! –
considerò l’altra alzando le spalle perplessa.
Matt stava ancora valutando come e quando intervenire conscio che
avrebbe avuto
la peggio qualsiasi cosa avesse detto
-Sono due cose completamente
diverse! Io
non sono una popstar! –
-Allora sono sicura che Matt ti
darà una
grossa mano, ti assicuro che a dispetto di quello che sembra sa essere
molto
generoso! –
Un attimo di gelo era sceso sulla
stanza
mentre Victoria valutava attentamente la risposta, ma per chi
l’aveva presa
Kate, per una che si prostituiva al fine ottenere facili successi? Non
avrebbe
dovuto, ma nonostante tutto si sentiva in dovere di difendere
quell’idiota di
Bellamy
-Ne sono più che certa!
Conosco Matt
solo da pochi giorni, ma se c’è una cosa che ho
imparato è che è una bella
persona…- l’aveva detto in modo così
sicuro e senza cercare minimamente lo sguardo
di lui che al moro era affondato un
pezzo di cuore. Si era sentito contemporaneamente lusingato, ma anche
in
soggezione, lui non era il maledetto supereroe della situazione,
lì dentro lo
sapevano tutti
L’attrice americana
sorrise condiscente
come si fa con i bambini considerando le parole della biondina, forse
non era
il caso di disilluderla, avrebbe fatto le sue scoperte da sola
-Victoria Il cantante della mia
band
deve averti pagato bene per dire una cosa del genere! – Dom
bevve un sorso di
vino, come al solito cercava di tenere i cuori leggeri
-Victoria non ha bisogno del mio
aiuto vi
assicuro che è fantastica! Può arrivare dove
vuole da sola! – il cantante
invece aveva preso la mano di lei e se l’era portata
cerimoniosamente alle
labbra davanti a tutti cercando il contatto esclusivo con gli occhi
blu. Che
pensassero un po’ quello che volevano francamente a quel
punto non poteva
importargliene di meno! Era ora di finirla! Il suo batterista
aggrottò la
fronte disorientato. Quando l’aveva sentita suonare? Gli
mancava un pezzo!
Vic invece era arrossita
violentemente,
la mano bruciava, lui non l’aveva più lasciata
libera, prima Kate ora Matt, la
pressione era alle stelle, aveva avuto la sensazione che le si aprisse
una voragine
sotto la sedia, ancora una volta voleva solo alzarsi e correre via di
lì
-Victoria è
straordinaria, ha suonato per
tutte le orchestre più importanti d’Europa, ma non
ci vivi di musica classica a
meno che tu non sia molto fortunato, pochissimi hanno la fortuna di
avere degli
ingaggi a tempo indeterminato – Jacques attirò
l’attenzione a sorpresa
prendendo la parte della
sua amica serissimo
ed appassionato, non poteva più starsene lì a
guardare e basta
–
Sono sicuro che se solo volesse potrebbe anche tornare ad insegnare
all’accademia della Royal Albert Hall! – il
biondino aveva guardato dritto in
faccia Vicky con aria di sfida, prima di alzarsi e chiedere scusa per
uscire a
fumare . Era una carognata bella e buona, quello era uno degli
argomenti tabù e
sapeva benissimo che era una delle cose di cui sicuramente non aveva
parlato a
Matthew, ma continuava a pensare che Victoria andava costretta ad
uscire dal
letargo
Lei prese più fiato
possibile, i famosi
occhi azzurri le
stavano bucando il viso, non
ne voleva parlare quella era la sua vita che non esisteva
più…
-Tu insegnavi
all’Accademia della Royal
Albert Hall??? – Matt si sfregò il viso incredulo,
l’istinto non l’aveva
affatto tradito a proposito del talento musicale di lei, ma la Royal
Albert
Hall non se l’aspettava! Che altro non sapeva di Victoria?
-Si! – ammise lei con un
sussurro, non
voleva che Matt lo sapesse, ora aveva un motivo in più per
darle il tormento –
E’ stato una vita fa… prima…prima
dell’incidente!
– l’aveva detto come se fosse
un fatto personale tra di loro, gli occhi di lui avevano cercato
cicatrice
sbiadita sulla spalla della biondina, l’aveva notata solo un
paio di giorni
prima in piscina, ne aveva un’altra su un fianco a
testimonianza di quello che
le era successo. Lei non aveva retto a quello sguardo che le stava
frugando di
nuovo dentro l’anima, non poteva farlo, nessuno la poteva
obbligare neppure
Matthew Fucking Bellamy!
-Scusatemi…- si era
alzata, le mancava
l’aria, stava di nuovo perdendo il controllo, il tovagliolo
era caduto a terra
aveva bisogno di respirare.
-Vic stai bene? – lei non
aveva risposto
era praticamente corsa fuori, solo
lo
sguardo di ammonizione di Dominic aveva tenuto inchiodato Matt alla
sedia
vietandogli di inseguirla
-Cosa le è successo? Ha
parlato di un
incidente… – aveva chiesto Kate sbalordita
-Non lo so esattamente! Ma ti
chiedo
solo il favore di non insistere! – doveva proteggerla! La
frustrazione la
faceva ancora da padrona, era tutto sempre più
complicato…un bicchiere di vino
era l’unica cosa che lo poteva aiutare in quel momento
Victoria chiuse gli occhi ingoiando
quanta più aria salmastra possibile, non sarebbe riuscita a
stare lì un secondo
di più, Kate la vedeva come una escort di lusso,
probabilmente le avrebbero
fatto un terzo grado sull’incidente e lei non era
dell’umore di inventare una
serie di bugie assurde per evadere l’argomento, la cosa
più sensata era
chiamare un taxi e sparire il prima possibile magari stavolta Matt
avrebbe
smesso di cercarla!
-Vic..- Jacques fumava appoggiato
al
muro vicino all’ingresso – Stai bene? –
La biondina sembrava visibilmente
sconvolta
-Cosa pensavi di fare?
Già che c’eri
perché non hai raccontato a tutti quello che mi è
successo!??- non era riuscita
a trattenersi lo aveva fatto per tutta le cena
-Ascolta..-
-No ascoltami tu! Perché
diavolo non mi
hai detto di Kate? –
-Non avresti approvato!-
-Avrei dovuto? Cosa diavolo ti
salta in
mente? L’altra sera guardavi Dominic come se te lo dovessi
sbranare e ora fai
l’idiota con Kate? – era furibonda, per Jack, per
Kate, per Matt e per tutta
quella situazione assurda
-Ma ti senti quando parli?
– Sei qui con
Matthew Fucking Bellamy, o come diavolo lo chiami tu e fai le paranoie
a me? Tu
al mio posto avresti rifiutato? – lei non aveva detto nulla a
parte il cercare
di sostenere lo sguardo dell’amico, respirare era
un’azione che la impegnava
totalmente
–
Se vuoi sapere se farò
sesso con lei se
me ne capiterà l’occasione la risposta
è sì perché è fottutamente
stupenda!
Forse ha ragione lei, dovresti imparare anche tu a prendere le
occasioni al
volo quando ti capitano e ricominciare a vivere la tua vita!
– Jacques aveva
spento la sigaretta ed era tornato dentro a grandi passi lasciandola
sola nella
confusione totale
-Vic…- nemmeno il tempo
di rimettere in
fila i pensieri ed eccoli gli occhi azzurri che la inseguivano ovunque,
non un
attimo di tregua, non aveva avuto un secondo della calma di cui aveva
bisogno
-Stai bene? – chiese lui
avvicinandosi
prudente, alla fine non era riuscito a resistere seduto a tavola ad
aspettare
sapeva benissimo che lei era vittima di un uragano interiore, ma non
aveva
campo libero e non aveva idea di cosa fare per aiutarla.
L’istinto gli diceva
di non far domande, lo leggeva negli occhi di lei, aveva lo stesso
sguardo
della sera in cui gli aveva parlato di Robert
-Si..scusami..io…- era
solo un sussurro
e no, non andava affatto bene non era così stupido da non
capirlo. Più la
guardava, più la trovava bellissima, più voleva
sapere di lei, trovare il modo
di tirarla fuori dalla gabbia che si era costruita, più si
sentiva impotente.
-Ti va di tornare a tavola?
C’è il
dessert…- chiese con un sorriso di una dolcezza disarmante
senza fare domande,
era il lato di Matt a cui Vic non riusciva a resistere,
l’interesse irrazionale
che sembrava provare per lei … si era negata qualsiasi tipo
di rapporto umano
per troppo tempo!
Annuì rassegnata, il
contatto con gli
occhi di lui era qualcosa che la calamitava in modo totalitario. Il
cantante le
tese la mano, lei la afferrò e dopo un attimo di esitazione
le dita si fusero
in un incrocio di emozioni e insicurezze che nessuno dei due avrebbe
saputo
spiegare. Stavano cercando entrambi di fare del loro meglio!
-Ti prego quando torni a Londra
chiamami, vienimi a trovare, facciamo qualche foto solo per divertirci
…- La
serata volgeva al termine e la mini stilista stava ancor cercando di
convincere
Victoria
-Grazie per la cena
allora… – Matt aveva
appena scoperto che la sua ex aveva offerto la cena a tutti come ultima
piccola
dimostrazione di superiorità della serata, non era
importante cos’era una cena
in confronto a case da 15 milioni di dollari, jet noleggiati per andare
in
vacanza, o feste da favola? A
lui rodeva
un pochino lo stesso.
-Oh di nulla tesoro! Era
sottointeso che
eravate tutti miei ospiti, ci mancherebbe! – Kate
l’ aveva baciato su entrambe
le guance in un contatto che ancora riusciva a gestire male
-E grazie ancora di essere venuto
da
Bing ieri- era un sorriso sincero e se c’era una cosa di cui
era certo era che
entrambi avrebbero fatto di tutto per cercare di essere dei buoni
genitori
-Vicky se vuoi ti accompagno
io…- Sarah
non avrebbe mai lasciato sua cugina nella
mani di Matt se lei non se la sentiva
-No figurati! Goditi il resto della
serata! Ci vediamo domani! – Victoria invece non avrebbe mai
fatto perdere del
tempo prezioso con Dominic alla biondissima modella, non aveva senso
limitare
la vita degli altri solo perché la sua era limitata
-Vai, tranquilla! – le
disse con un
abbraccio cercando di essere convincente
-La accompagno io non
c’è problema! – un
Matt un po’ tronfio si beccò lo sguardo diffidente
di entrambe le ragazze
-Ciao Vicky buonanotte! –
l’abbraccio
tutt’altro che formale del batterista invece, le aveva
trasmesso dolcezza,
simpatia ed il messaggio chiarissimo che poteva fidarsi ciecamente del
cantante
della sua band, ma lei era arrabbiata ed eccessivamente stressata dalla
serata,
era riuscita a ricambiare solo con un sorriso un po’ freddo
prima di avviarsi a
grandi passi verso l’auto che li aspettava, i tacchi che
rimbombavano
sull’asfalto.
Si era tirata dietro la portiera
senza
aspettare che l’autista ne tantomeno Bellamy la aiutassero
formalmente, era
stanca, frustrata, piena di pensieri e non aveva intenzione di
trattenersi
oltre
-Se volevi una ragazza molto
più giovane
di te per far
vedere alla tua ex quanto
sei figo allora potevi cercarti una escort di lusso magari minorenne! Sono sicura che mia cugina
avrebbe saputo
dove indirizzarti! – era esplosa senza alcun tipo di filtro e
senza nemmeno
aspettare che il moro prendesse posto sul sedile posteriore al suo
fianco.
Erano
quasi due fottuti giorni che aspettava di rivederla, tutta sera che
smaniava
per il momento in cui si sarebbe trovato solo con lei, aveva almeno un
centinaio di interrogativi a cui avrebbe voluto delle risposte e
invece…era
chiaro che non avrebbe avuto nulla di nulla! Quasi gli veniva da
ridere!
L’ultima cosa che si
immaginava era di
finire di nuovo a discutere con una donna! Si passò una mano
tra i capelli
cercando di mantenere la calma davanti al visetto infantile,
imbronciato e
bellissimo di lei. Forse aveva ragione Dom a cercarsi ragazze
“facili” nessun
impegno, nessun problema…
-Ti chiedo scusa per il
comportamento di
Kate, per i fotografi e per tutto il resto…- il tono era
vagamente esasperato e
in realtà Kate episodio un po’ imbarazzante a
parte era stata adorabile tutta
la sera, aveva persino invitato la biondina a Los Angeles
-Se pensi di usarmi per le tue
misere
scaramucce familiari, ti sbagli di grosso! - Non lo pensava davvero, ma
doveva
scaricare tutta la tensione accumulata nella serata su qualcuno, e non
aveva
nessuna voglia di rispondere all’interrogatorio
che si profilava
all’orizzonte
-Ti ho chiesto scusa, prova a
capire che
dopo quattro anni ed un figlio insieme ci sono cose che non si riesce a
lasciarsi alle spalle facilmente! – Aveva dannatamente
ragione, quella
irragionevole in quel momento era lei, ma non gliene fregava nulla
-Io non ti capisco Matt sul serio,
credo
di essere stata chiarissima quando ti ho detto di lasciarmi perdere! Tu
tra
meno di dieci giorni riparti eppure sei qui a sprecare il tuo tempo con
una che
non ha proprio un bel nulla da darti! Ma perché non te ne
vai divertirti e mi
lasci perdere??! – Aveva il cuore a mille ed era
arrabbiatissima con lui perché
era fottutamente carino in tutto quello che diceva e che faceva e
più ancora
con se stessa perché ci stava perdendo la testa, doveva
stargli alla larga
finchè era in tempo!
Lui aveva smesso per un attimo di
respirare, non se lo aspettava e in quel preciso istante aveva avuto la
chiara
percezione che non era il solo ad avere dei problemi etico
esistenziali! Aveva
ragione lei non aveva senso, doveva lasciar perdere, lasciarla davanti
a casa,
ringraziare ed andare in un club ad ubriacarsi cercando di portasi a
casa il
primo fondoschiena attraente che gli capitava sottomano, invece le
parole gli
erano uscite prima che la bocca chiedesse il permesso al cervello
-Non credo di averti mai detto che
sarei
sparito quando riparte il tour, un aereo più o uno meno non
mi ha mai cambiato
la vita! – Gli occhi erano troppo azzurri e questa volta era
Vicky che aveva
smesso di respirare, Matt la doveva smettere di parlarle a guardarla a
quel
modo e di dire cose irragionevoli!
-Ma perchè Bellamy??? Tu
hai il potere
di rendere tutto più complicato!
– non
ce l’aveva con lui era furibonda con sé stessa,
con i suoi limiti, le sue paure
Lui ci aveva pensato un attimo
guardandola,
anche solo metà della risposta voleva dire attraversare il
punto di non ritorno
e non era così sicuro di volerlo fare, nemmeno lui era
esente dalle paure. Era
bastata una serata e un paio di battute sbagliate per cancellare giorni
di
progressi ottenuti faticosamente e a lui non piaceva perdere
-Perché sei la ragazza
più dolce, bella
e complicata che io abbia incontrato da … nemmeno so
quando…- Il cuore di Vicky
era schizzato via- Perché suoni come una Dea e quando mi
baci perdo la testa…- Matt
stava chiaramente delirando, lui vedeva solo il fuori, giudicava dalle
apparenze! L’auto si era ristretta di colpo, l’aria
limitata, un peso sul
petto, era tutto irrazionale, non
poteva
scappare, poteva a malapena fuggire dai suoi occhi, si era stretta le
braccia
addosso scuotendo la testa come per proteggersi fisicamente da parole
che non
era in grado di metabolizzare.
-Vic ti prego non chiudermi fuori,
dimmi
cosa ti è successo…- Lui insisteva, la marcava
troppo stretta! Vcitoria scosse
il capo,la vista annebbiata aprirgli il suo cuore voleva dire perderlo,
doveva
stargli lontano prima di soffrire ancora, lui era una rockstar e lei
una
ragazza disagiata non avevano nulla in comune tranne la musica,
esattamente
come due strumenti che separatamente suonano benissimo ma insieme non
potranno
mai produrre armonia
-Non capiresti! – Che ne
sapeva lui di
come si sentiva, di quello che aveva passato!
-Grazie per la fiducia! –
era egoista, a
volte politicamente scorretto ma non con lei…
-Il fatto che mi hai portato a cena
con
la tua ex , e ci siamo scambiati un bacio della buonanotte non vuol
dire che io
debba per forza condividere con te pezzi della mia vita che io stessa
vorrei
dimenticare!- Doveva tenerlo lontano, ostentava una freddezza che non
aveva
affatto.
“Un bacio della
buonanotte???” Matt strizzò
gli occhi ripensandoci, Vicky stava scherzando!!?
-Devi ricominciare a fidarti di
qualcuno
prima o poi! – lui non era proprio abituato a perdere
-Dimmi un solo motivo per cui
dovrei
fidarmi proprio di te! – Il leader dei Muse era rimasto di
nuovo senza parole,
non trovava nulla di sensato da dire senza esporsi troppo, il silenzio
era
diventato insostenibile, fu lui a fuggire per primo dagli occhi blu ed
enormi della
ragazza
L’auto si era fermata
Victoria aveva
pochissimi secondi per agire divorata dai suoi demoni interiori
-Grazie per la serata e per tutto
quanto! E’ stato interessantissimo! Lascia perdere Matt prima
che ci facciamo
male entrambi , prometto che ti vengo a vedere al prossimo
concerto…- Doveva
essere forte ancora una volta per non soffrire dopo, eppure dentro
andava in
pezzi, non stava rinunciando ad un suo coetaneo carino e simpatico, ma
all’uomo
più speciale che avesse mai visto sulla faccia della
terra…e lui la stava
ancora guardando come se si aspettasse davvero qualcosa da lei
-Vic aspetta…non puoi
scappare per
sempre! – la stava implorando con quegli occhi illegali, era
una mossa
scorretta.
Lui la trattenne per il polso
stringendo
più forte di quello che voleva, non aveva nessuna intenzione
di perderla così,
senza una ragione precisa
Vicky lo aveva guardato negli
occhi, gli
aveva accarezzato il viso con una dolcezza che lo aveva ucciso
arrivandogli in
fondo allo stomaco e lui in quel preciso istante sotto tutta la
disperazione
diluita nel blu aveva avuto la certezza di quello che provava anche
lei, poi un
bacio veloce che sapeva di lacrime gli aveva sfiorato le labbra, Vic era sgusciata via di
corsa senza girarsi e
lui non si era sentito in diritto di
trattenerla. Era stato come essere costretti a lasciare la mano di
qualcuno
sospeso sul precipizio!
Che ora poteva essere? Dominic
allungò
la mano verso il telefono sul comodino nel dormiveglia, le 3 e 45. Dio
Santo
perché il suo compagno di band stava suonando il pianoforte
alle 3 e 45 di
notte. Non che fosse così strano, ma erano in vacanza e non
c’era un album da
finire. L’istinto e la situazione suggerivano che qualcosa
era andato storto.
Poteva fregarsene e girasi dall’altra parte invece si
districò delicatamente
dall’abbraccio morbido della ragazza meravigliosa che
divideva il letto con
lui. Scese le scale nel buio rotto a malapena dal riflesso lunare
inseguendo le
note del motivetto da cui Matt era ossessionato, negli ultimi giorni
non aveva
fatto altro che suonarlo, suonarlo e riarrangiarlo fino alla
nausea…già lo
immaginava in tutte le radio come una hit di punta del prossimo album.
-Matt…- nessuna risposta
il moro era
assorto nella sua musica, curvo sul piano nella penombra della lampada
che
illuminava la tastiera, minuto e spettinato, ma con un fascino che non
aveva
mai smesso un secondo di ferirgli il cuore
-Non credi ti farebbe bene qualche
ora
di riposo? – la voce gli era uscita leggermente rauca e
l’altro si era
interrotto di colpo girandosi con un sospiro rumoroso
-Che ore sono?- Dom lo conosceva
bene
quello sguardo fuori dal mondo
-le 3 e quarantantacinque -
-Si certo..arrivo-
Il moro si rigirò sullo
sgabello
passandosi le mani tra i capelli mentre Dominic si avvicinava nel
silenzio
irreale della notte
-Bells è tutto ok?
– l’altro sospirò di
nuovo appoggiando la fronte al ventre del suo batterista con
l’intimità e la
confidenza che può esserci solo tra due persone che vivono
insieme da una vita
Le mani di Dom si infilarono
istintivamente tra i capelli sconvolti, questa volta era stato lui a
sospirare!
Quell’uomo era il motivo per cui aveva appena abbandonato il
letto in cui c’era
una delle donne più belle del mondo, il motivo per cui lui
non aveva bisogno di
una relazione fissa, di qualcuno che gli riempisse la vita, la sua vita
e una
parte del suo cuore erano già abbondantemente
occupati…
-Tu credi… che se io non
fossi Matt
Bellamy Victoria mi avrebbe preso in considerazione?Lei è
così… – la testa
spettinata si era alzata di colpo incontrando il riflesso grigio negli
occhi
Dom
I Muse erano il motivo per cui
erano
riusciti a portasi a letto il novantanove per cento delle donne sopra
le loro
possibilità negli ultimi vent’anni e non era mai
stato un problema per nessuno
se non per Chris obbligato a tenere i pantaloni allacciati in mezzo a
tutto
quel ben di Dio, tuttavia era uno di quei momenti in cui misurare le
parole era
essenziale
-Vicky non è una stupida
credo sia
rimasta colpita da Matt Bellamy, non necessariamente perché
è il leader dei
Muse! Tu sei il fottuto bastardo che sei anche senza i
Muse…- il biondo
ridacchiò dandogli una spallata mentre si sedeva accanto a
lui
-Grazie per la stima! –
Matt si passò la
mano tra i capelli per la centesima volta, non era serata,
l’altro rideva con
quella risata dal suono taumaturgico
-Non sono sicuro di quello che sto
facendo Dom, ho paura di farle del male, non sono la persona di cui ha
bisogno!
Non so se devo insistere, lei ha molta paura…e ne ho
anch’io… ma Dom, l’altra
sera quando mi ha parlato di quel verme di Ronson, io ce
l’avevo tra le braccia
, tremava e Dom…Io so esattamente cosa provava, ma si
è fidata di me…e non
vorrei si illudesse che io fossi qualcuno che non sono, ma non voglio
deluderla…e
non so più cosa devo fare… - la voce si perse nel
silenzio. Bellamy aveva
parlato nel modo concitato di quando il suo cervello era sovraccarico e
Dominic
annuì riflettendo su quella confessione notturna, non voleva
forzarlo, ma più
scopriva Vicky e più capiva i perché del suo
miglior amico
-Allora tu fai quello che ti dice
il
cuore…- Era il consiglio che veniva dalla pancia di uno che
sapeva bene di cosa
era capace “quel cuore” La mano del batterista
aveva preso quella di Matthew l’aveva
portata al centro del suo stesso petto
– sono
sicuro che farai la cosa giusta!-
aveva detto sottovoce
Il suo batterista era un fottuto
bugiardo! Seguire il cuore aveva sempre fatto danni, l’unico
motivo per cui era
riuscito a tutelare la sua relazione con
Dom era il fatto che aveva sempre usato il cervello, se avesse usato il
cuore
ora non sarebbero stati lì a discutere e magari anche i Muse
si sarebbero
estinti!
-Dai Bells andiamo a
nanna…- una mano
gli aveva scompigliato quel casino che erano i suoi capelli, il sorriso
del suo
migliore amico continuava ad essere una delle certezze incrollabili
della sua
vita!
Eppure era proprio il
suo cuore che
quella notte non gli avrebbe permesso di prendere sonno…
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Capitolo 10 *** 10 - INCONTRI E SCONTRI ***
Dominic capelli arruffati e
calzoncini
da bagno canticchiava il tormentone estivo che passavano in radio preparando la colazione.
Certo che gli europei
e gli americani avevano gusti davvero diversi anche in fatto di musica
e per
quanto lui si fosse ben adattato all’America negli ultimi
anni, rimaneva molto,
molto British inside, accento del Devon compreso! La sua divina bionda
era
letteralmente volata via all’alba a favore
di un qualche irrinunciabile impegno di
lavoro a Parigi anche a ridosso del ferragosto e lui non si sarebbe mai
permesso di minarle la carriera! Francamente con Andy e tutta la sua
famiglia
in arrivo si sentiva più a sua agio a non averla intorno,
stili di vita troppo
diversi! In ogni
caso una fetta
imburrata della baguette che gli consegnavano
ancora calda ogni mattina poteva colmare qualsiasi vuoto
affettivo,
anche solo per il profumo.
-Buongiorno Wolsten! – il
sorriso gli si
era allargato sulle labbra ancora prima di raccogliere il telefono che
vibrava
sul piano di lavoro della cucina – Qual buon vento di prima
mattina? –
- Buongiorno Howard, credo che noi
due
abbiamo un concetto di primo mattino un pochino diverso, sono quasi le
undici…-
il batterista ridacchiò riappoggiando il telefono dopo
averlo messo in modalità
vivavoce per avere mani libere e continuare a stendere la marmellata
sulla sua
fetta di pane
- Ciao Chris, come vanno le cose
nel
Devon? – sentire il suo compagno di band era piacevole a
prescindere…
-Bene a parte Teddy che ieri si
è
sbucciata un ginocchio con la bici e Buster che ha dato un intero
pacchetto di
biscotti al cioccolato al cane …che ha vomitato per tutta la
casa…-
-Sono le gioie della famiglia!
– aveva
commentato Dom scherzoso
-Già, non come voi che
in Costa Azzurra
vi date alla vita mondana! – avevano riso entrambi
- A proposito, cosa ci faceva ieri
sera
il cantante della tua band con la ex di Ronson? – la stessa
irritazione sottile
della sera prima pervase immediatamente il batterista . Se Chris aveva
già
visto le foto lo aveva fatto il mondo intero, fantastico! Sicuramente
Matt non
vedeva l’ora di saperlo!
- Da quando oltre che di calcio ti
occupi anche del gossip sulle ex fidanzate dei calciatori? –
rilanciò ironico
controllando la temperatura del bollitore
- Non essere stupido
Dom…-
-In ogni caso perché non
lo chiedi al
diretto interessato? – il biondo se
n’era stato un po’ sulle sue, per Matt era un
argomento spinoso non gli andava
di sbilanciarsi
-Perché tu sei una
persona di buon senso
e da te è più facile avere risposte –
Chris sapeva come imbonire i suoi polli
- Victoria
insegnava pianoforte ad Ava
lo scorso anno! –
-TU CONOSCI VICTORIA??? –
praticamente
aveva urlato, mentre la fetta di baguette gli scappava di mano e cadeva
nel
piatto sottostante. Era uno scherzo, non riusciva a crederci!!!
Sembrava solo
una ragazzina incantevole con gli occhi blu, che diavolo sarebbe
saltato fuori
ancora?
-Chi conosce Vicky? – il
cantante dei
Muse fece il suo ingresso in cucina con un tempismo perfetto, scalzo,
barba
lunga e vestito esattamente come la sera prima, giusto per scontarsi
con
l’espressione sbigottita del biondo del gruppo
-Buongiorno anche a te Bellamy!
– lo
provocò scherzoso il bassista 2000km più a nord
-Credo che ci siamo capiti male, io
ho non
detto che conosco Victoria Keller, ma che insegnava pianoforte ad Ava
lo scorso
anno alla Royal Albert Hall-
-Chi insegnava cosaaa a chiii?
– questa
volta era stato Matt a saltare sulla sedia su cui si era appena seduto
-La tua ragazza Bells, era la
maestra di
pianoforte di Ava! – ripetè Chris un po’
seccato per l’ennesima volta
-Hey siete svenuti entrambi? -
Il silenzio tombale che ne era
seguito aveva
fatto temere al bassista che fosse caduta la linea, in
realtà i due compagni di
band si erano scambiati uno sguardo che era tutto un programma
- No…cioè ehrm…- Matt si
era grattato la nuca,
guardando il soffitto qualche secondo mentre cercava di riprendersi
dall’ennesima sorpresa
-Non me ne ha parlato! –
Fosse stato
solo quello! Era chiaro che l’unico motivo per cui una
ragazza con il talento e
le possibilità di Victoria se ne stava a fare la cameriera
in un bistrot, per
quanto ben frequentato,era per nascondersi dal mondo intero ed evitare
prima di
tutto di affrontare sé stessa!
Quello che non gli era chiaro era
perché
aveva accuratamente omesso tutta una serie di cose che chiunque avrebbe
fatto
carte false per esibire sul curriculum. E lui che pensava di essersi
guadagnato
un pezzetto di fiducia!
- Ci
siamo incontrati di persona una volta sola –
chiarì Chris – di queste
cose si occupa Kelly . Ava la adorava. Lei e una sua amica mi hanno
spiattellato il video di ieri sera sotto il naso poco fa –
Dom aveva studiato
con la coda dell’occhio la reazione del suo chitarrista
– L’amica di Ava è una
fan di Sarah, tu lo sai come sono queste ragazzine adorano
le modelle, ed
è arrivata urlando “Papà guarda Vicky
la
mia insegnante di pianoforte con lo zio Matt !” –
il bassista aveva omesso il
seguito che suonava come “Papà devi chiedergli se
è la sua nuova fidanzata”
Perfetto c’era anche un
video! Il
cantante rideva istericamente non riusciva proprio ad immaginare lo
stato d’animo
della piccola Vicky davanti a quel video che non era ansioso di vedere,
e sapere
che in qualche modo ne era responsabile lo
faceva sentire in colpa
-In realtà ci siamo
conosciuti la scorsa
settimana, ha ragione tua figlia Victoria è fantastica,
è solo che…- al momento
non sarebbe mai riuscito a spiegare a Chris la situazione in due parole
- le ho
fatto rovesciare il caffè sulla maglia nuova di Dom…- aveva
blaterato senza molto senso.
Tutto normale Bellamy si era
portato a
cena con la sua ex una ragazzina che conosceva da pochi giorni, la
preoccupazione del bassista cominciava a prendere una forma concreta
-Hai fatto cosa??! -
- Lascia perdere, Dom è
sopravvissuto al
dolore della perdita! Che altro mi racconti di lei? – Matt
non voleva
sbilanciarsi, ma era curioso
- In realtà
nulla…ti ripeto che mia
figlia la adora, l’ho incontrata al saggio di Natale dello
scorso anno, hanno
fatto la prima parte di Exogenesis, Ava ne ha parlato per due mesi non
vedeva
l’ora di presentarmela.-
-E…..-
-E …L’ho
trovata molto educata, molto
bella e… molto giovane!- Il bassista aveva posto
l’accento su quel “molto
giovane” strappando a Matt un sospiro rassegnato - E’ sparita
subito dopo, credo abbia avuto un
incidente…e credo anche che abbia rotto con Ronson in quel
periodo…-
Il chitarrista si stava arando i
capelli
che non vedevano un pettine da una giornata abbondante, con il gomito
appoggiato
al tavolo. A quel punto “complicato” era un
eufemismo ! Exogenesis era uno di
quei dettagli che gli cadevano addosso come un boomerang suscitandogli
una
serie di interrogativi.
-A proposito cosa le è
successo? – la
domanda di Chris aveva gelato di nuovo la stanza. Dom aveva lasciato al
suo
amico l’onere della scelta alzando significativamente un
sopracciglio nella
sua direzione. Si fidavano entrambi
ciecamente del loro compagno di band, ma non era un argomento che
andava
affrontato per
telefono
- Nulla di buono! E’ una
lunga storia…Chris
senti…ti prometto che ti racconterò tutto appena
ce ne sarà l’occasione, per
ora ti dico solo che definire Ronson un bastardo è fargli un
complimento
enorme! – l’altro aveva annuito
dall’altra parte del telefono, conosceva bene
Matt e sapeva quando non era il momento di insistere.
-Ok – aveva detto
accondiscente – fammi
solo un favore Matt, abbi cura di te e non metterti di nuovo nei casini
! – Con
Chris erano più che amici, le vicende sentimentali del
cantante lo toccavano da
vicino, oltre che avere ripercussioni sulla
band, se vedere che si era portato a cena con Kate una ragazza che
conosceva
solo da pochi giorni lo aveva messo in allarme, ancora di
più lo aveva fatto il
tono che gli aveva appena sentito al telefono. Doveva parlare con Dom DA SOLO in un altro momento!
-Se ti vesti e ti fai una doccia
andiamo
a prendere Andy and Co, all’aeroporto! – Dominic
sapeva benissimo che non era
il momento per commentare e non doveva nemmeno dargli il tempo di
rielaborare
troppo le scoperte che avevano appena fatto. Lui stesso avrebbe fatto
meglio a
cucirsi la bocca e non tirare fuori i pensieri che gli giravano per la
testa.
-Certo, dammi un quarto
d’ora…- nessuno
dei due aveva più detto una parola in merito fino
all’arrivo dei Burrows, ma il
cervello di Matt ribolliva peggio di un vulcano che sta per esplodere.
Giorno due after Matthew Fucking
Bellamy! Sarah non c’era ed era un sollievo, niente
spiegazioni da dare, niente
“dovresti fare…dovresti dire..” , niente
pressioni inutili da reggere. Aveva
suonato, suonato e ancora suonato in ogni momento libero, vuoi che
aveva il
concerto da preparare, vuoi che la musica l’aveva sempre
aiutata in ogni situazione,
ma questa volta sembrava una terapia inefficace. Più suonava
e più ci pensava,
mai farsi incastrare da un musicista! Non aveva senso, lei non era
innamorata
ed aveva fatto di tutto per “stufarlo” nel senso
letterale della parola! Lei
con gli uomini doveva essere fredda, antipatica e indisponente nessuno
doveva
trovarla attraente, avrebbe dovuto sentirsi sollevata nel non averlo
più
intorno, non provare una fastidioso dolore sordo che le pungeva un
fianco
proprio lì sotto il cuore!
Scosse il capo come per scrollare
via
quel pensiero insistente, le serviva concentrazione per
trovare il ritmo giusto. Si era ritrovata
troppe volte in due giorni a suonare il famoso motivetto provando ad
immaginare
come sarebbe stato con sotto i fuochi artificiali della batteria di Dom
e la
potenza del basso di Chris, invece lei voleva solo toglierselo dalla
testa e
con lui il suo autore
!
-Ciao! – quella voce
profonda la
conosceva! Era saltata sullo sgabello
girandosi di scatto e togliendo ancora più di scatto le mani
dalla tastiera
Non era un’allucinazione
evocata dalla
musica Mr . Occhi Azzurri era lì in carne ed ossa, in piedi
in mezzo alla
stanza, sorriso vagamente imbarazzato, mani in tasca e capelli
schiacciati dal
casco dello scooter
-C..ciao! – lei doveva
sembrare sul
serio una che ha visto un alieno! Gli alieni usano il teletrasporto per
materializzarsi all’improvviso, tutto quadrava.
Lo stupore l’aveva paralizzata frenando il
sorriso che premeva per
stirasi sulle labbra. Non poteva essere vero!!! Matt era lì!
-Mi ha fatto entrare tua nonna …- si era
giustificato lui, giusto per
chiarire che non era un intruso muovendo
pochi timidi passi in avanti aspettando la reazione della ragazza
Matthew Fucking Bellamy era
lì per lei
non c’erano molti dubbi a riguardo, anche se un paio di sere
prima gli aveva detto
in modo nemmeno troppo soft di starle
alla larga dopo una cena disastrosa con la sua ex!
Scosse il capo, la sua parte razionale
reclamava che quell’uomo era testardo, invadente ed
insistente e lei non
avrebbe dovuto lasciargli spazio, invece dove prima sentiva pungere si
stava formando
una strana forma di euforia che era difficile contenere. In fondo al
suo cuore
non voleva altro in quel e momento si sentiva costretta a reprimere
oltre che
l’entusiasmo la voglia di buttargli le braccia al collo.
-Eee…cosa ci faresti tu
qui? – Che cosa
stupida da dire! Si era alzata di colpo, improvvisamente consapevole
che aveva
addosso un magliettone informe sbiadito che
metteva da quando aveva sedici anni e i
capelli arrotolati in malo modo con un mollettone
-Perdonami non volevo
interromperti, ti
prego continua…- Era sempre così
educato…
Lei
si stava dondolando leggermente sulle gambe e al solito la cosa minava
la razionalità
del cantante. Lui era l’immagine della speranza con il
sorrisetto storto e le
bermuda blu, sembrava
così..così normale
da fare quasi tenerezza, così normale da essere alla portata
anche di una
ragazza come Victoria.
-Assolutamente no! – la
Vicky
indisponente invece faticava a stare a freno – Ti ricordo che
io non suono
davanti a te! – lo provocò un po’
immusonita, non è che pensava seriamente che
lei gli avrebbe gettato le braccia al collo dopo che era piombato in
casa sua
senza invito. Sembrava
la scena di un
film di Kate e nei film di Kate le cose andavano più o meno
così, assurdo.
-Io ricordo soprattutto che hai
suonato
con me! – Touché! Matt aveva cercato i suoi occhi
mentre le guance diventavano
bollenti, non che se lo fosse dimenticata anzi…non si era
dimenticata un solo
minuto, o una sola frase detta da lui!
Era il Matt calmissimo e sicuro di
sé
stesso che riusciva regolarmente a far sembrare banali ed inutili tutte
le sue
difese
-Accomodati… - erano entrambi ancora in
mezzo alla stanza .
Vicky imbarazzata aveva fatto cenno verso il divano poco distante,
cercando di
riavvolgere i capelli in modo più ordinato nella molletta
sotto lo sguardo
attento di lui, per la maglia sbiadita non c’era rimedio
Si
erano seduti l’uno accanto all’altra,
l’imbarazzo era qualcosa che si misurava
in sguardi sfuggenti e sorrisi timidi. A Matt erano bastati i pochi
attimi in
cui aveva avuto il privilegio di guardarla suonare
per vergognarsi a morte di averci messo quasi
due giorni a prendere una decisione che per lui non era affatto
scontata.
Sembrava così giovane a piedi scalzi, in versione acqua e
sapone che per un
momento gli era venuto il dubbio che lei avesse mentito
sull’età. Per lui cercarla
voleva dire avere la volontà di far progredire una relazione
che era tutto
tranne che normale, facile o scontata, la differenza fra loro due era
che lui
aveva sempre avuto la possibilità di scegliere e lei invece
no!
Fu la nonna di Victoria a rompere
la
situazione di stallo portando un vassoio con due bicchieri colmi di
te’ freddo
-Sto uscendo – aveva
annunciato sorridente
posandolo su un tavolino poco distante – Ricordati di dare da
mangiare al gatto
. Matthew caro è stato un piacere, venga a trovarci quando
vuole! – il sorriso
che si erano scambiati il cantante e sua nonna aveva fatto pensare a
Vicky che
sotto ci fosse un complotto alle sue spalle. Incredibile! Lui aveva salutato
cerimonioso ed educato, un
vero ruffiano quel Bellamy!
-Ci ho lavorato molto sai su quel
famoso
pezzo! – da qualche parte doveva pur incominciare, lei aveva annuito, non sapeva cosa
fare o cosa dire in
fondo si sentiva in colpa per come si era comportata, chiedere scusa
non era
un’opzione
-Mi piacerebbe fartelo
sentire…- il moro
la guardava con quegli occhi così azzurri da farle
dimenticare ogni cosa ed il
tono pieno di aspettative. Era chiaro che era un alieno i maschi del
pianeta
terra non erano neppure lontanamente simili a lui!
-Non eri quello che non fa mai
sentire a
nessuno un pezzo prima che sia finito? – forse la stava
prendendo in giro, lei
alzò le spalle prendendo un sorso dal
bicchiere anche se sinceramente era curiosa come un gatto
di sapere
cos’aveva combinato Matt.
- Ormai sei parte del processo
produttivo – sembrava dato per scontato la biondina
sgranò gli occhi incredula
- Dovresti prima chiedere il parere
dei
membri della tua band…- rilanciò provocante
-Non serve decido io! –
-Democratico! – Questa
poi! Vic alzò gli
occhi al cielo ridacchiando
– Molto più di
quello che pensi! – non
stava scherzando e la giovane musicista si chiese di nuovo
com’era lavorare seriamente
con quell’uomo
Il silenzio riempì
ancora lo spazio tra
di loro non era facile per nessuno dei due ognuno per i suoi motivi, ma
toccava
a lui fare il primo passo, toccava a lui convincerla
-Vicky, scusami per
l’altra sera… sono
stato un ingenuo, non pensavo che Kate… - improvvisamente
davanti agli occhi
blu di lei due giorni di discorsi che si era ripassato mille volte
mentalmente non
avevano un senso, tutti i suoi dubbi sul fare la cosa giusta o
sbagliata
sembravano così ridicoli, mentre la voglia di stringersela
addosso cresceva
irrazionalmente.
Rimanevano solo domande urgenti e
invece
doveva avere la pazienza di aspettare risposte che gli sarebbero
arrivate solo
con la costanza
dello starle dietro
rispettando i suoi ritmi.
-No, no scusami tu …
credo di … essermi
innervosita, I fotografi, quel video…l’hai visto
vero? – Era nervosa anche in
quel momento, si vedeva da come parlava, da
come muoveva le mani. Matt si era sentito di nuovo in
imbarazzo e non
gli succedeva spesso, non davanti ad una ragazzina
– ci si è
messa anche la tua ex
fidanzata, non fraintendermi è adorabile- si
affrettò a precisare lei
strappandogli un sorriso - io non ci sono
abituata… perdonami… Poi non
facevo che pensare a cos’avrebbe detto Rob guardando le foto
…di…me e te…- “Me
e te…” suonava strano ma aveva un che di
piacevole. Lui annuì travolgendola con
uno strano sorriso così intimo e caldo da assomigliare ad un
abbraccio
- Lo so! Non hai idea di quanto mi
sono
innervosito io…non volevo metterti a disagio!-
parlò sottovoce, occhi bassi, sembrava
così sincero da farla sentire indifesa e lei non era
riuscita a dire nulla, le
farfalle giravano indisturbate per lo stomaco, gli aveva solo sorriso
di
rimando
- Senti…- la mano di
Matt si era alzata
in automatico a rimettere a posto una ciocca di capelli sfuggita al
fermaglio
indugiando sul viso più del dovuto
nell’irrefrenabile desiderio di un contatto
fisico di qualsiasi tipo, sfociato un incontro di sguardi imbarazzante
quanto devastante
per entrambi
- E’ arrivato Andy con
tutta la famiglia
e c’è anche Tom Odel con la fidanzata.
Come avrai capito casa di Dom è come un albergo
… sono sicuro ti
piaceranno, niente a che vedere con Kate e compagnia…che ne
dici di passare il
pomeriggio al mare? – se Vicky avesse saputo quanto era
nervoso l’uomo che
aveva davanti si sarebbe preoccupata decisamente meno. Il cantante
tratteneva
il fiato un rifiuto significava aver chiuso definitivamente, invece lei
gli
aveva sorriso con quell’aria da ragazzina timida togliendogli il fiato e un
peso enorme dallo stomaco
- Ok Bellamy si può
fare…ad una
condizione…- cantilenò un pochino con aria
maliziosa mandandolo in
iperventilazione
- Sono a tua disposizione!- era quasi riverente
L’espressione un
po’ disorientata che si
era stampato in volto aveva
divertito
così tanto Victoria da farla quasi sentire in vantaggio
- Mi devi riportare al bistrot per
le
sette, comincio il turno al quell’ora! – Tutto qui?
Non era il momento di fare
polemica, Matt sorrise, si alzò e le tese la mano di colpo
si sentiva euforico
- Affare fatto! Andiamo? –
-Devi darmi almeno il tempo di
cambiarmi
e di prendere il costume da bagno Mr Bellamy !-
Vicky in quel momento non avrebbe
rinunciato per tutto l’oro del mondo, quando poco prima si
era materializzato
nel salotto di casa di sua nonna malgrado tutto era
impazzita, pensava di averlo perso definitivamente
per colpa sua, un’altra possibilità era quello che
non avrebbe mai osato
sperare! Quei due giorni le erano serviti a riconsiderare un bel
po’ di cose non
sapeva affatto se ce la poteva fare, era
confusa ed aveva moltissima paura, ma non faceva che ripetersi che Matt
era lì
per lei e il cuore faceva le capriole al contrario
Sui Burrows aveva ragione il
cantante erano
adorabili, assolutamente semplici e “normali” nulla
a che vedere con Kate e le
sue amiche. La fidanzata di Tom era addirittura più giovane
di Vic ed avevano
immediatamente familiarizzato. Il risultato era stato un pomeriggio
davvero
divertente e rilassante. Questa volta la bionda che aveva monopolizzato
Dominic era in
miniatura! Chloe l la figlia di
Andy non lo aveva
mollato un secondo e
lui con una
pazienza insospettabile non
sembrava affatto dispiaciuto.
-E’ carinissimo! Io credo
dovrebbe fare
un bambino …- si era lasciata scappare a voce alta mentre lo
guardava giocare
in acqua con la bambina
-Dom??? Naaa! Dom è lo
zio di tutti! –
il cantante rideva divertito da quella che
alle sue orecchie sembrava una battuta da cabaret –
E’ uno spirito libero e sta
bene con i bambini perché non crescerà mai!
Proponilo a tua
cugina piuttosto? – lui scherzava
-Sarah!!! Sei impazzito!?? Non
sformerebbe mai il suo corpo stupendo per fare un figlio, non ora!!
– chiarì la
biondina scandalizzata
-Allora direi che sono perfetti
insieme!
– Vic invece più conosceva Dominic e
più pensava esattamente il contrario. Quel
ragazzo nonostante tutto era troppo dolce, sensibile ed educato per
un’
opportunista superficiale come sua cugina!
Lei e Matthew erano allungati su un
telo
da bagno all’ ombra di un gruppo di pini marittimi che
lambivano la spiaggia,
la giornata era stata anche troppo piacevole, Matt non riusciva a
credere a
quanto Victoria finalmente fosse stata spontanea con lui, era
così allegra e
piena di vita che stentava a credere fosse la stessa ragazza che lo
aveva
sbattuto contro lo scaffale dei vini in malo modo qualche giorno prima.
Al momento era perso
a seguire da sotto gli
occhiali da sole le curve del corpo abbronzato di lei coperto in modo
ridicolo
da un bikini colorato
-Vic…perché
non mi hai detto di Ava? –
la sintonia che si era momentaneamente creata gli aveva suggerito che
poteva
azzardare di tirare fuori uno dei tarli che lo avevano divorato negli
ultimi
giorni, oltre che
una carezza sul fianco
abbronzato di lei
-Ava Joe? – Vic si era
sollevata di
scatto puntellandosi su un gomito, non poteva sperare che Chris e
Matthew non
comunicassero tra di loro, prima o poi doveva succedere
-Che importanza ha? Era una della
mia
classe come gli altri ragazzini…- il cantante la guardava
interrogativo e lei
sbuffò doveva trovare una giustificazione plausibile
-Ok senti,
Io…io…pensavo che se te lo
avessi detto… avresti creduto che non ci eravamo affatto
incontrati per caso,
che magari sono una di quelle fan ossessionate che ti seguono ovunque ,
o che
ne so… immagino tu sia circondato da gente simile!
– lui annuì lentamente, si
tolse gli occhiali e lei evitò i suoi occhi, era
imbarazzante e si sentiva di
nuovo stupida, le sue motivazioni reali erano ben diverse e volte a non
dover
rinvangare la sua vita precedente, a non dover spiegare
perché aveva smesso di
insegnare alla Royal Albert Hall Academy
-E invece? – la
provocò a voce bassa.
Stava scherzando???
-Stai parlando sul serio??? Non
è che
pensi seriamente anche tu che sono qui per approfittare della
situazione ? –
Lui
alzò le spalle. Vic non riuscì a nascondere la
sua espressione indignata! Non
poteva pensarlo seriamente lei aveva fatto di tutto per evitarlo, non
per sedurlo,
Matt non poteva pensare a lei come ad una arrivista disposta a tutto
- Vicky tesoro, non è
questo il punto,
io sono stato assolutamente onesto con te e invece ogni giorno scopro
cose che
non mi hai detto! Ava Joe, la Royal Albert
Hall, dovresti andarne
fiera, sei così giovane!!! E’
come se tu
stessi cercando di nascondermi chi sei! – Dei del Cielo! E
lui come faceva a
saperlo??? Ancora
una Volta Vicky si
chiese se la sua era sensibilità maschile decisamente sopra
la media o capacità
di leggere nella mente. Si era infervorato ed le rimescolava lo stomaco
quando
le parlava con quel tono così schietto come se gli
importasse davvero di lei,
la metteva in difficoltà, la faceva sentire una ladra di
momenti, di emozioni…perché
lei e Matt non avevano un futuro e quando ci pensava panico e
frustrazione si
mischiavano irrimediabilmente.
Si agitò di colpo, certo
che era quello
il punto anche se lui non poteva saperlo! Ava Joe, la scuola di musica
si
potevano gestire, altre cose no! Aveva passato un intero pomeriggio a
discutere
con Jack che pretendeva che lei parlasse apertamente con il leader dei
Muse
raccontandogli “Tutto”
Era una follia!
Primo non lo aveva mai fatto con nessuno, la sola idea la mandava nel
panico
assoluto, secondo avrebbe avuto conseguenze irreparabili. Matt in quel
momento
rappresentava le sue due settimane al di fuori della realtà,
non sarebbe mai
potuto essere nulla d’altro!
–Non puoi
pretendere di conoscermi nel giro di
qualche giorno !!! – il cuore le batteva a mille
all’ora, non si aspettava quel
tipo di attacco e non sapeva come difendersi
-Ava è molto brava,
canta come un angelo
ed è molto orgogliosa di suo padre e di tutti voi! Quando le ho detto che
avremmo fatto un
pezzetto di Exogenesis al saggio di Natale non riuscivo a tenerla per
l’entusiasmo-
cercò per l’ennesima volta di sviare il discorso
Ancora Exo…lui
sembrò considerare
attentamente le parole di lei, avvertiva il suo disagio quando si
affrontavano
certi argomenti era quasi una cosa fisica
-E…sei una mia fan
Vicky? – Aveva
chiesto senza pensare, solo perché era una domanda che aveva
sulla punta della
lingua da un po’, non voleva metterla a disagio.
Gli occhi seri erano di un azzurro
penetrante, la mano che giocava con il laccetto del suo costume sul
fianco
bruciava e il moro non stava affatto scherzando, per lei era difficile
rispondere non capiva dove voleva andare a parare…
-Dipende cosa intendi per fan?
– rigirò
la domanda cautamente giocando con la sabbia di fronte a lei
-Dimmelo tu..- uno di fronte
all’altra
in modo speculare, era di nuovo uno di quei momenti in cui si sentiva
sotto
pressione, esitò un secondo di troppo
-Se per fan intendi quelle che
stanno
sotto il palco ad urlare come pazze il tuo nome , ti seguono per mezzo
tour , e
sanno anche quante volte hai fatto pipì, allora non sono una
tua fan! – lui
annuì indecifrabile, ridacchiando per
l’espressione infastidita di lei, non che
si aspettasse il contrario
-Apprezzo molto la tua musica e il
tuo
talento! Credo di avertelo già detto…–
rispose in modo semplice e sincero ,
arrossendo lievemente imbarazzata
Era di nuovo una questione
musicale,
Matt si domandò per un secondo se quella ragazza era
attratta più dalle sue
doti musicali che da lui, in quel momento la cosa lo avrebbe disturbato leggermente come se
fossero due cose
scindibili, alzò le spalle seguendo il filo dei suoi
pensieri mentre si
arrotolava il famoso laccetto sul dito
-Chiaro…del resto se ti
avessi vista
nelle prime cinque file per più di due concerti di fila ti
avrei fatto rapire e
portare nel backstage! – eccolo lì il principe
dagli occhi trasparenti e
l’armatura un po’ arrugginita ! Era così
imbarazzante da essere divertente e
quando cercava di corteggiarla a volte era così
“Vecchio stile” che non
riusciva a capacitarsene
- Ti ricordo che il rapimento
è un reato
perseguibile penalmente! – lo provocò ridendo
- Dipende, credo che avrei avuto
validi
argomenti per convincerti! Ci ho scritto una canzone una volta
credo… – Questa
volta lei scoppiò a ridere di cuore ! Dei del Cielo se
quella faccetta
buffa era il sexy
sguardo della rockstar
del millennio eravamo a posto! Era proprio questo che l’aveva
trascinata in
quella situazione Bellamy era così divertente da sembrare
innocuo e no non era
affatto sexy, ma con quello sguardo azzurro e indecifrabile finiva per
diventarlo nonostante il color gambero grigliato e gli addominali molto
discutibili.
-Giusto, dimenticavo che quando
imbracci
la chitarra non ti resiste nessuno!!! – lei continuava a
ridere e il moro la
guardava un po’ infastidito sembrava una delle battute idiote
di Dom, la ignorò
avvicinandosi pericolosamente
-Non è di quello di cui
stavo parlando…-
la mano era scivolata dal fianco al retro della schiena di lei che si
era
immediatamente messa in allarme
-Bells tieni la distanza di
sicurezza!!
Sei invadente come al solito! – lo aveva ammonito, ma lui
aveva deciso di rischiare,
in certi momenti il confine tra un
si e un no è davvero sottile…
-Aiutooo…- Vicky aveva
cercato di
sfuggirgli ridendo lasciandosi scappare un urlo che aveva sortito
esattamente
l’effetto opposto
Ne era seguita una specie di
colluttazione
tra le risate e anche qualche gomitata/ginocchiata che Matt aveva
dovuto
incassare lamentandosi come se fosse stato ferito a morte, quando il
moro aveva
avuto la meglio bloccando Victoria sull’asciugamano
schiantando le labbra
contro le sue stavano ancora ridendo entrambi.
-Matt…-Vicky aveva
riaperto gli occhi, a
pochi centimetri dai suoi una tonalità di azzurro
improbabile . Sicuramente non
si era dimenticata dei suoi baci in quei due giorni! Il
moro aveva un sorriso così dolce che Vic
non aveva resistito sfiorandolo appena con un dito sussurrando il suo
nome e se
non avesse saputo esattamente chi era avrebbe giurato che sembrava
sorpreso. Poi
lui era tornato a baciarla stavolta in modo diverso e Vic non aveva
fatto altro
che allacciargli le braccia dietro la nuca, sicura che lui potesse
sentire
distintamente i battiti furiosi del suo cuore. In un secondo era
cambiato tutto,
prima di tutto l’approccio di Matthew, potevano negarlo
entrambi ma si stavano
cercando come se non
avessero desiderato
altro dall’ultima volta
che si erano
visti. Victoria
cercò di convincersi che
poteva farlo, nel mondo della fantasia tutto è possibile,
poteva accarezzargli
i capelli corti sulla nuca, infilare le mani sotto la t shirt che
portava per
proteggersi dal sole, lasciare che lui invadesse la sua bocca nello
stesso modo
passionale in cui suonava, quella non poteva essere la
realtà!
Matthew semplicemente si era
lasciato
portare dalle emozioni era
quello che
gli riusciva meglio, pelle contro pelle in un contatto appiccicato di
sale,
sabbia, olio solare che non aveva fatto altro che mandare la sua
eccitazione a
mille. Era tutto così diverso dal solito, non
c’era competizione, la ragazza
tra le sue braccia non stava cercando di vendersi l’anima, ne
di
impressionarlo, tantomeno di risucchiarlo
per guadagnare l’esclusiva su di lui. Era solo
una banalissima questione
di emozioni! Al
contrario gli stava
facendo un’enorme concessione di fiducia, era lui ad avere
l’esclusiva e lo
faceva sentire importante. Aveva toccato terra solo davanti agli occhi
blu come
l’oceano che lo guardavano enormi per lo stupore di avergli
strappato un gemito
Non riusciva a crederci, si era
messo a
ridere nascondendo il viso sulla spalla minuta di lei, senza perdere
l’occasione di assaggiare la pelle delicata
dell’incavo del collo, domandandosi
se esisteva davvero ancora una ragazza così, forse
frequentava gente “finta” da
troppo tempo.
Lei quasi sussultò, era
un alieno, le
rockstar non si comportano a quel modo buffo, sexy ed imbarazzante!
-Ti stai ancora chiedendo
perché non
riesco a starti
lontano?- glielo aveva
sussurrato in un orecchio e lei era morta rimangiandosi tutto quello
che aveva
pensato prima, Matt quando voleva poteva essere dannatamente sexy! Non
avrebbe
mai saputo dire che cosa le era scattato dentro, ma era stata lei a
cercare le sue
labbra, a lasciare scivolare le mani lungo la schiena del cantante, lui
aveva
totalmente spento il cervello già da un po’
- Hai promesso di riportarmi al
bistrot
per le sette – naso contro naso, labbra contro labbra, non
aveva nessuna voglia
di separarsi da lui, sembrava incredibile persino a lei…
- Mmm…- Il moro
sbuffò dando uno sguardo
all’orologio continuando a sfiorarle le labbra con le sue in
modo dolcissimo ed
irresistibile
-Davvero ho promesso? Non me lo
ricordo…- scherzò tra un bacio e
l’altro, quella ragazza dava assuefazione
e lui la testa ce la stava perdendo
seriamente
-In ogni caso temo che alzarsi di
qui
ora sarebbe…come dire… imbarazzante! –
non sembrava affatto imbarazzato! Lei
scoppiò a ridere arrossendo lievemente, quel
Bellamy era incredibile!!! Gli occhi non avevano potuto fare a meno di
scendere
verso il basso anche solo per controllare di che tipo di
“imbarazzo” stavamo
parlando, ma lui stava a pancia in sotto…
-Non ti imbarazza affatto quando ti
succede sul palco! – Buttò lì con finta
indifferenza.
Il
moro si fregò il viso con una mano
ridacchiando, era un’altra delle cose che lo mandava fuori di
testa, un secondo
prima era la creatura più timida dell’universo e
quello dopo lo provocava senza
pudore si ritrovò a domandarsi chi era quella ragazza prima
di come l’aveva
chiamato..”l’incidente”?
-Sentiamo…non eri quella
che non sta mai
nelle prime file? – rideva lo“stronzetto”
! La biondina arrossì di nuovo
- Io non sono mai stata nelle prime
file…ci sono le prove fotografiche sul web…della
tua…erm … relazione morbosa
con le chitarre e gli amplificatori! - chiarì candidamente
-Giusto! Il mondo intero
è a conoscenza
dei mie gusti sessuali! Dom incluso ovviamente!
-lei sgranò gli occhi e
rise di quella
battuta semiseria
- Mi lusinga il fatto che quando
vuoi
sapere qualcosa di me tu ti affidi a Google anziché
chiedermelo! – le fece eco
lui ironico tornando a baciarla con la scusa di farla tacere
Aveva continuato a baciarla anche
davanti
al Bistrot fino all’ultimo secondo disponibile sotto gli
occhi sognanti di
Annette e lo sguardo stupefatto di Jack. Diciamolo, per il moro la
faccenda di
Jack era un po’ una rivincita per Kate e per la storia del
fidanzato farlocco, Vicky
invece non era riuscita a tirarsi
indietro, si era momentaneamente dimenticata del mondo intero!
Si stavano ancora baciando un paio
di
sere dopo sulla pista da ballo di un club modaiolo dove Sarah aveva
insistito
per cenare
Dominic buttò fuori un
sospiro dopo aver
tirato una sorsata con la cannuccia dal drink che aveva in mano.
Gesù questa
fase di rincoglionimento adolescenziale del suo cantante ancora gli
mancava! Negli
ultimi due giorni non aveva fatto altro che ridere, parlare a vanvera ,
e soprattutto
baciare all’infinito la biondina. Un perfetto idiota!!! Se
andava avanti così
sarebbe finita con una lussazione della mandibola e
l’esplosione dei testicoli,
solo per metterla sul lato fisico, perché sul lato
sentimentale qualcosa gli
diceva che sarebbe andata molto peggio
Poco prima lei l’aveva
trascinato a
ballare “Dai, dai Bellamy
muoviti
alzati, vieni!!!Non puoi stare lì!!!” tutta
sorrisi, energia e un km di gambe
scoperte, Matt l’aveva seguita scodinzolando ubbidiente ed
entusiasta, roba che
Kate avrebbe dovuto minacciarlo o trascinarcelo con la forza, per non
parlare
dell’assoluta indifferenza al mondo intero con lui la stava
baciando in
pubblico. Non che si potesse dargli torto, però di quello
magari ne dovevano
parlare perché erano fatti suoi fino ad un certo
punto…
Sarah al suo fianco appoggiata al
bancone del bar invece aveva sospirato per altri motivi, oltre ad essere molto felice
per l’insperata
“resurrezione” di sua cugina era letteralmente
spiazzata dalla piega che
stavano prendendo le cose, su Bellamy non avrebbe puntato un centesimo,
inoltre
era terrorizzata dal pensiero che qualcosa potesse andare storto, Vicky
non
aveva bisogno di un altro trauma! A dirla fino in fondo era un pochino
invidiosa. Dom in camera da letto poteva anche fare esercizi di
funanbulismo,
ma in pubblico la trattava come la sua sorellina minore e lei invece
smaniava
per una bella foto sui giornali attorcigliata al batterista dei Muse
Per Vicky gli ultimi giorni erano
stati
davvero una fuga dalla realtà e da sé stessa, il
ruolo di principessa di
Cydonia non era poi così male. Matt la ascoltava, la
guardava e la trattava con
un’attenzione surreale a
cui era
impossibile sottrarsi .Aveva scoperto che tenerlo lontano era
impossibile, ma
anche che lui a suo modo era molto meglio del gentiluomo un
po’ atipico che le
avevano prospettato solo una settimana prima e di strada in una
settimana ne
avevano fatta tantissima. Negli ultimi giorni aveva pensato a lui con
ogni
cellula del suo corpo h24, smaniato per rivederlo le ore che non
avevano
passato insieme, non
aveva avuto tempo
per avere paura o pensare alle conseguenze di quello che stava facendo,
il
leader dei Muse era totalizzante in
tutto
quello che diceva e faceva! Non
che
fossero tutte cose di senso compiuto, ma il divertimento era proprio
cercare di
stargli dietro! Lui non l’aveva mai forzata in quella specie di relazione che
aveva connotati pseudo
adolescenziali, dove Vicky era riuscita a non esporsi troppo con la
scusa dello
scappare al lavoro. Era la prima sera che cenavano insieme e non che
lei non
fosse un pochino preoccupata per il “dopo cena” ,
ma si era detta in modo leggero
che avrebbe affrontato il problema al momento opportuno, per ora stare
lì a
farsi baciare ed accarezzare era una delle cose più
appaganti della faccia
della terra, si era autoconvinta che con lui non doveva preoccuparsi di
nulla! Com’è
che erano finiti a baciarsi di nuovo? Lei l’aveva trascinato
a ballare, lui si
era messo a fare lo stupido e a ricantare Uptown Funk a suo modo,
stavano
ridendo come pazzi e poi…
Quella cosa succedeva spesso, il
passare
dalle risate ai baci, dal battibecco alla tenerezza non avrebbe saputo
dire
come, semplicemente con lui non aveva tempo di pensare, per la prima
volta da
“allora” era troppo impegnata a vivere per avere
paura
Avevano perso per
l’ennesima volta la
nozione del luogo e del tempo, chiunque avrebbe potuto filmarli,
fotografarli,
ma erano entrambi così presi che nemmeno ci avevano pensato
-Io provo a scollare Bellamy dalla
ragazzina visto che è ora di andare! – Un Dom un
po’ cinico si era dato un tono
e detto da uno che era in compagnia di una ragazza anche più
giovane suonava a
dir poco ridicolo. La coppietta incriminata si stava ancora scambiando
effusioni
infrattata si fa per dire, in
un angolo
nemmeno poi così appartato
-Incosciente …- aveva
sussurrato il
batterista tra i denti prima di battergli sulla spalla col sorriso
della
soddisfazione di chi sa di dare volutamente fastidio stampato sul viso
-Erm…non voglio
disturbare…ma …noi
andremmo…-
- Ehhh? Si..si …certo
arriviamo…- due
occhietti azzurri lo guardavano spaesati, incosciente e con il solito
culo,
nemmeno lui che lo conosceva da una vita riusciva a capacitarsi di come
facesse
ad accalappiare donne del genere! Dom era
rapito dall’ingenuità di Victoria, dalla dolcezza
e dalla curiosità con cui
guardava Matt, dall’arrendevolezza che aveva tra le braccia
del suo migliore
amico.
Gli occhi gli erano caduti nel modo
in
cui le loro mani si erano intrecciate, quella ragazza era esattamente
l’opposto
delle donne che Matt aveva frequentato negli ultimi dieci anni il che
poteva
anche non essere necessariamente un bene. Il leader della sua band pur
essendo
un maniaco del controllo aveva sempre avuto bisogno di donne che in
qualche
modo tenessero le redini della sua vita sentimentale, invece la
biondina aveva
un bisogno disperato di qualcuno che
la
aiutasse a superare un trauma, davvero una bella
responsabilità per uno che a
volte non era nemmeno responsabile di sé stesso!
-Ok Bells ti aspettiamo
all’ingresso… -
l’espressione un po’ seccata che aveva esibito con
il suo cantante si era
trasformata in un sorriso complice non appena aveva incontrato gli
occhi blu della
giovane musicista. Da quando l’aveva vista e sentita al
pianoforte il giorno
prima, più che altro per scherzo mentre faceva il verso a
Bellamy, non riusciva
a togliersela dalla testa
Vicky
aveva ricambiato il sorriso arrossendo lievemente, Dominic
era l’alieno
numero due, aveva il potere inspiegabile di farla sentire sempre a suo
agio o
di dire la parola giusta al momento giusto
-Andiamo tesoro…- il
moro la stava guidando
verso l’ingresso, quando qualcuno aveva attirato la sua
ttenzione
-Matt…Hey ciao!!
– lui si era girato
mente un sorriso entusiasta gli illuminava il viso, tra pacche sulle
spalle e
saluti. Gli incontri con i vecchi amici fanno sempre piacere e lei dopo
le
presentazioni di rito aveva preferito defilarsi con la scusa di
raggiungere gli
altri all’ingresso.
-Victoria, Vicky…sei
proprio tu!? – Poteva
aver fatto si e no dieci passi, quella voce la conosceva benissimo non
se la
sarebbe mai più scordata in vita sua
Ronson! Matt si girò di
colpo sperando
di essersi sbagliato! Lui non seguiva il calcio come Chris, ma ex di
Vicky era
stato su tutte le pagine sportive, poi non l’avrebbe mai
confessato ma aveva
fatto esattamente come la sua biondina ed aveva cercato su google
“Ronson, Fidanzata
di Ronson”, annessi e connessi, così giusto per
curiosità . Aveva anche
scoperto che il calciatore da quando aveva lasciato Victoria era
passato da una
modella all’altra con disinvoltura, non che lui fosse la
persona adatta a
criticare quel tipo di comportamenti…
Cercò di congedarsi
velocemente non
poteva lasciare Vicky da sola in quel momento. Se ci fosse stato Dom al
suo
fianco l’avrebbe preso per un braccio dicendogli che non
erano fatti suoi, ma a
suo parere tutto quello che riguardava Vic era affar suo, non
l’avrebbe mai
lasciata sola ad affrontare “il mostro”!
Victoria si girò
lentamente prendendo un
respiro totalmente impreparata
ad
affrontare la persona che l’aveva appena chiamata, era la
prima volta dopo otto
mesi che lo incontrava.
La sua terapista ci aveva provato
decine
di volte a farle affrontate quell’argomento, ma lei preferiva
fare come gli
struzzi , semplicemente non voleva vederlo mai più!
-Vicky …stai
benissimo…sono così
contento di vederti ! – Robert assolutamente perfetto nel suo
completo costoso
la guardava con un misto di sollievo ed apprensione. Il suo cervello
era andato
in tilt immediatamente, non avrebbe saputo dire cosa provava
semplicemente un
senso di gelo le stava attanagliando le membra impedendole di eseguire
anche i
movimenti più elementari
- Rob…ciao - aveva
sussurrato.
Cos’avrebbe dovuto fare? Cercare di sorridere
nell’indifferenza più assoluta?
Scappare ed evitarlo senza dire una parola? Insultarlo senza
pietà?
Un sorriso tirato le si dipinse sul
visetto da cui era sfuggito colore anche sotto l’abbronzatura
-Mio Dio sei l’ultima
persona che
pensavo di trovare qui stasera, sei sempre più bella!!!-
L’ultima volta che si
erano visti lei era piena di ematomi così traumatizzata e
confusa da essere a
mala pena in grado di intendere e di volere. Ora lo guardava spaesata
soffocata
dal flusso indesiderato dei ricordi che le stavano piovendo addosso, le
parole
si erano ammassate una sull’altra come se non fosse in grado
di capirne il
significato, il suo ex fidanzato le stava presentando una bionda
svestita e vistosa,
ma per lei era tutto sfocato e
surreale mentre allungava la mano verso la ragazza come al rallentatore
-Tesoro tutto ok? – Matt
le circondò la
vita con un braccio, avvertendo immediatamente tutta la tensione che
attraversava la ragazza. Probabilmente lei non aveva mai desiderato
come in quel
momento di averlo accanto, non poteva certo risolvere i suoi problemi ,
ma
bastava quel gesto a farla sentire più sicura
Il moro, non stava facendo
pipì marcando
il territorio, beh si forse un pochino, soprattutto si sentiva in
dovere di
proteggerla.
-Matt Bellamy wow! Che onore!!!
Allora è
tutto vero! – l’altro lo stava guardando con
un’ammirazione incredula, ma lui
non si era scomposto di una virgola, il senso di nausea che provava era
così
forte da togliergli anche l’ultimo briciolo di senso
dell’umorismo rimasto. La
mano tesa verso di lui era rimasta sospesa nel nulla e se
l’uomo che aveva di
fronte fosse stato minimamente osservatore si sarebbe accordo che il
leader dei
Muse aveva la stessa cordialità di un cobra che sta per
attaccare
-Ho visto le foto di voi
due…l’altro
giorno…non riuscivo a crederci!
Lui è un
musicista e per una che vive solo per la musica come te…
confesso di aver
pensato che insieme sareste perfetti!! – Gli occhi freddi del
chitarrista
analizzarono il suo antagonista in pochi secondi, abbronzato, talmente
perfetto
e curato da sembrare finto,ecco finto era un aggettivo che gli si
addiceva
benissimo
Non aveva fatto in tempo a
rispondere a
tono con una cattiveria che poteva costargli una scenata in pubblico
nella
migliore delle ipotesi, perché la mano gelata di V ictoria si era stretta sul
suo polso con forza insospettabile mentre sussurrava appena il suo nome
Gli era bastato uno sguardo per
capire
che Vic non stava affatto bene, era
pallida come un cencio ed era stato solo con una prontezza di spirito
inaspettata e l’aiuto di un Dominic che si era materializzato
all’improvviso,
che era riuscito a sostenerla mentre gli si accasciava tra le braccia.
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Capitolo 11 *** 11 - SPECIALI O IMPERFETTI ***
Vicky ci mise qualche secondo ad
emergere dalla girandola di volti sfuocati e suoni ovattati che
fluttuavano intorno
a lei
-Tesoro come ti senti? –
Sarah espressione
contrita in modo teatrale era l’immagine della preoccupazione
- Credo sarebbe meglio chiamare un
medico…- Il biondo dei Muse non sembrava meno preoccupato
-Non è necessario, sto
bene…- lei aveva
scosso il capo caparbiamente aveva già creato abbastanza
trambusto, non voleva
disturbare nessuno. Cercò prudentemente di mettersi seduta
sul divano della
saletta appartata dove l’avevano adagiata pochi attimi prima,
mentre il colore
le tornava timidamente sulle guance insieme alla coscienza di quanto
era appena
accaduto.
L’ennesima sconfitta
della battaglia
contro sé stessa le pesava sulle spalle. Rivedere Robert era
stato uno schock ,
nel giro di un attimo il suo cervello le aveva riproposto una serie
vivida e terrificante
di immagini e
sensazioni agghiaccianti.
Mani che la frugavano, volti
sfocati
dalla paura, il rumore dei vestiti strappati a nulla era valso cercare
di
aggrapparsi alla realtà, sbattere gli occhi, ripetersi che
non c’era nulla di
reale cercando la mano di Matthew col cuore che stava per esplodere per
i
battiti impazziti, aveva quasi sentito fisicamente il dolore provato
allora un
attimo prima di cadere nel buio di ricordi insostenibili.
Lo cercò con lo sguardo,
Matt non c’era!
Il mondo aveva fatto in tempo a crollarle addosso nella manciata di
attimi che
era passata prima di ritrovarselo letteralmente davanti
in ginocchio, visto che alla sua destra stava
seduta Sarah e alla sinistra Jack, le mani gelide scosse da un tremito
leggero tra
le sue, l’espressione preoccupata, occhi negli occhi
-Sto bene…- aveva
sussurrato a
rassicurarlo ancora prima che lui
facesse la domanda a dispetto del viso pallido
dall’espressione sconvolta.
Nemmeno se n’era accorta e la giacca di Bellamy era sulle
spalle, al posto di
Jack c’era Dom con un bicchiere d’acqua in mano
- Bevine un sorso …- la
incoraggiò con
un sorriso il batterista nella speranza di tranquillizzarla, ma non era
destino…
-Fammi passare voglio solo vedere
come
sta Victoria !!! – sulla porta del salottino c’era
Robert a cui uno degli
uomini della sicurezza del locale aveva bloccato l’accesso
con un po’ di
trambusto
-Mi spiace ma Mr Bellamy ha detto
che
nessuno è autorizzato ad entrare –
l’uomo dal completo scuro occupava l’intero
spazio della porta
Robert annuì senza darsi
per vinto
-Vicky come stai? Ti prego voglio
solo
sapere se stai bene! – urlò cercando di fare
breccia nella stanza almeno con la
testa. Lei non rispose l’umiliazione di quanto era appena
successo si mischiava
con il ricordo di quella causata dal “tradimento “
del suo ex. Cosa gli
importava di lei? Se fosse morta quella sera non sarebbe cambiato nulla.
Un battito di ciglia ed il cantante
dei
Muse era davanti alla porta con l’espressione di chi sta per
scatenare
l’apocalisse
-Stava benissimo fino a prima di
vedere
te! – sibilò bellicoso gli occhi di ghiaccio
ridotti ad una fessura.
-Mi dispiace credi, io non volevo,
non
pensavo… - era come soffiare sul fuoco.
- Non ti è bastato
quello che è successo???
NON PROVARE MAI PIU’ AD AVVICINARTI A LEI…-
gli ribolliva il sangue, l’atteggiamento di
Ronson lo stava mandando in
bestia, di cosa diavolo stava chiedendo scusa? E con che coraggio??? Non era riuscito a
trattenersi la figura
minuta quasi inesistente in confronto a quella massiccia del buttafuori
o all’
atletico calciatore, ma Dom era già in piedi di fianco a lui
per cercare di
calmarlo. Bellamy era sempre stato consapevole della sua
inferiorità fisica e
non era mai stato uno che cerca la rissa, aveva sempre usato armi
più affilate
di quelle materiali, ma
c’erano situazioni
e momenti in cui poteva diventare irrefrenabile…
-Matt ti prego, non ne vale la
pena…-
brontolò il batterista appoggiandogli una mano sulla spalla
Se Victoria fosse stata in
sé
sicuramente si sarebbe domandata il perché
dell’animosità eccessiva del
cantante, Robert intanto aveva cercato di bypassare lo sbarramento
sulla porta
ormai attorniato da un codazzo di curiosi, rivolgendosi solo a lei
-Vicky mi spiace per tutto quello
che è
successo ti giuro! Non avrei mai voluto farti del male, non avevo
scelta…se
solo potessimo parlarne…- Lei strinse il bicchiere tra le
mani così forte da
rischiare di romperlo, mentre Sarah le stringeva le spalle in un
abbraccio
sussurrandole
-Tesoro ignoralo! – come
poteva parlare
di scelte quando era mosso solo dall’egoismo?
-Scelta??? Fottuto bastardo, non
provare
nemmeno a giustificarti!!! Sei solo un codardo
schifoso…– Matt urlava e questa
volta tra lui e Robert fortunatamente c’era il buttafuori,
nonostante il
batterista fosse pronto a bloccarlo
L’altro
grazie al cielo non aveva raccolto minimamente, una scenata in un
locale di
Nizza non avrebbe giovato all’immagine di nessuno dei due,
anzi aveva cercato
lo scontro diretto con gli occhi del cantante
-Sei un uomo fortunato Bellamy,
spero
che tu te ne renda conto! – aveva sentenziato serio prima di
andarsene
lasciando la stanza nel gelo totale nonostante la calura di agosto.
Sarah stringeva sua cugina in un
abbraccio protettivo, Matt si era passato più volte le mani
tra i capelli
sconvolti e Vic aveva la stessa reattività di una bambola di
pezza, come se il
suo cervello si fosse momentaneamente impallato
-Credo che sarebbe meglio andarcene
da
qui! – La biondissima modella era stata la prima a cercare di
sbloccare la
situazione, il codazzo di curiosi che cercavano di sbirciare oltre la
porta cosa
stesse accadendo non faceva che aggiungere tensione e nervosismo, prima portava via sua cugina
di lì e meglio
era. Avevano annuito tutti ancora un po’ scossi, sembrava
sottinteso
dall’atteggiamento protettivo che aveva assunto Sarah che
toccasse a lei fare
da angelo custode a Victoria, non si doveva nemmeno giustificare con il
suo
batterista, invece la musicista ancora una volta aveva lasciato tutti a
bocca
aperta.
Semplicemente si era alzata ed
aveva
cercato l’abbraccio del leader dei Muse appoggiandogli la
fronte sulla spalla.
Era il gesto più irrazionale che avesse mai fatto in vita
sua perché Matt dopo
quello che era successo aveva avuto la conferma che lei fosse una
pazza, ma
anche se sembrava assurdo in quel momento, in quella stanza era
l’unico in
grado di farla sentire al sicuro e lei ne aveva un bisogno disperato!
Il moro non aveva fatto altro che
chiudere le braccia intorno a lei, con il cuore che stava per esplodere
per la
rabbia perché era l’unico sentimento a cui
riusciva a dare un nome, il resto
era caos…
-Vicky viene con me…- Il
suo sguardo
aveva incontrato rassicurante quello di Sarah e Dom, era tutto sotto
controllo
almeno apparentemente.
Ancora
una volta si era sentito importante mentre le lasciava una serie di
baci
dolcissimi tra i capelli. Vichy aveva scelto lui in quel momento, senza
alcun tipo
di pressione, si fidava di lui, era virtualmente già sua e
lui era cresciuto di
dieci centimetri solo a pensarci!
In auto non era cambiato nulla,
Victoria
stava ancora tra le braccia del cantante la testa sulla sua spalla una
mano tra
le sue persa nei suoi pensieri, abbastanza vicina da sentire il calore
del suo
corpo, il suo profumo, il battito cardiaco accelerato, non aveva detto
una sola
parola tranne qualche monosillabo di rassicurazione in risposta alle
domande di
Matt. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, sentirsi al
sicuro senza dover
affrontare la
realtà. Lo avrebbe perso
era chiaro, nessuno starebbe con una pazza che soccombe alle proprie
emozioni e
non era sicura di poterlo sopportare. Come aveva fatto
quell’uomo a diventare
così importante in una settimana? Sospirò
involontariamente stringendo più
forte la sua mano. Doveva trovare il coraggio di affrontarlo e dirgli
la verità
era la sola piccolissima possibilità che aveva per evitare
l’irreparabile
Lui non stava certo meglio,
defluita la
rabbia era rimasto un senso di impotenza mai provato.
Quella situazione era totalmente
fuori
dal suo controllo, non aveva idea di come comportarsi, non trovava una
sola parola
di senso compiuto che avrebbe potuto dire per tranquillizzarla,
semplicemente aveva
continuato a tenersela addosso, accarezzarla, lasciarle baci sulla
fronte tra i
capelli, con gesti che calmavano entrambi, gli salì un
sorriso sulle labbra al
pensiero che Gaia sarebbe stata d’aiuto.
Era letteralmente sconvolto per
quello
di cui era appena stato testimone, non
riusciva neppure ad immaginare cos’aveva provato Vichy, che
tipo di trauma
doveva aver vissuto se
a distanza di
mesi l’effetto era ancora così devastante
Soprattutto perché
diavolo dopo sei mesi
di buoni propositi e serate passate
a
stilare col suo batterista il decalogo degli errori da non fare davanti
a una
birra, ok magari più di una, si trovava tra le braccia una
ragazza più fragile
di un vaso di cristallo? Un figlio piccolo una ex famosa che lo
dividevano tra
Londra e Los Angeles, la band, il tour, la sua vita non era
già abbastanza
complicata? Il cuore gli batteva troppo forte, probabilmente non
avrebbe mai
imparato a governare del tutto l’emozione con la ragione,
perso nei suoi
pensieri fece scivolare il lembo della giacca che stava ancora sulle
spalle
della biondina, accarezzò delicatamente la cicatrice
sbiadita prima di
sfiorarla con le labbra
-E’ stato lui a farti
questo? – le
sussurrò sulla pelle a bassa voce
Un brivido incontrollabile aveva attraversato il corpo
di Vichy , come se
qualcuno le avesse toccato un nervo scoperto, davanti allo specchio
evitava di
guardare i segni che le erano rimasti addosso, faceva finta che non ci
fossero,
neppure lei avrebbe osato passarci un dito sopra e Matt invece aveva
appena
trasformato quel gesto in qualcosa di terribilmente intimo.
Non si era fermato, le aveva
scostato i
capelli e aveva ripetuto lo stesso gesto sul segno che aveva dietro
l’orecchio
destro, come avesse fatto a notarlo era un mistero, ma a
quell’uomo non
sfuggiva nulla era chiaro, l’aveva baciata lì
dietro ancora e ancora con una
dolcezza snervante
Vic si era sentita morire, non era
in
grado di ricambiare nemmeno un grammo di ciò che lui le
stava dando, non in
quel momento, probabilmente non lo sarebbe stata mai…
-No…non
direttamente… - si era sentita
rispondere con una voce che non sembrava neppure la sua prima di
nascondere il
viso tra le pieghe della sua camicia, un nodo enorme premeva la gola
Ma lui non le aveva dato tregua,
forzandola delicatamente ad uscire dal suo rifugio cercando i suoi occhi
-Vic, ti prego, come faccio ad
aiutarti
se…-
-Non ci puoi fare nulla e nemmeno
io
purtroppo come vedi!! – lo interruppe di botto disperata
– Te l’ho detto subito
la prima volta che mi sei corso dietro –
-Che sono perfetto?! –
tentò di fare
dell’ironia con un sorrisino tirato, ma lei non rise
sospirò scrollando il capo
esasperata
-Vuoi sapere il perché,
che cosa mi è
successo lo so, cos’è successo tra me e Robert, il
perché di questa sera… forse
sono un po’ instabile in certe situazioni, ma non sono
scema!!!- Era esplosa
con tutta la rabbia repressa che provava dentro -Credimi Matthew non
è una
questione di fiducia nei tuoi confronti, se non mi fidassi di te non
sarei qui
adesso, non ci riesco, ci sono situazioni in cui non riesco a
controllarmi lo
hai visto anche tu, non ci posso fare nulla, vorrei potertelo spiegare,
perdonami non ci
riesco, non voglio
ricordare non lo sopporto!!! Hai visto cos’è
successo questa sera… – sentiva il
cuore che premeva nel petto, le
lacrime
avevano cominciato a scenderle incontrollate gli occhi enormi come due
pozze
nere.
Anche il ritmo del cuore di Matt
era
totalmente fuori controllo. Quella situazione stava mettendo a dura
prova la
sua sensibilità nessuno meritava di sentirsi
così, Victoria aveva diritto ad
essere serena, non solo perché era così bella e
talentuosa da attirare
l’attenzione di uno come lui. Che poi cosa diavolo voleva
dire “uno come lui”?
Più volte nella sua vita aveva avuto la prova che fama e
fortuna nulla hanno a
che vedere con i sentimenti, addirittura a volte rendono tutto
più complicato,
la strinse contro di sé con una morsa allo stomaco
-Allora vorrei farti dimenticare
qualsiasi cosa ti sia successa Vichy, dimmi cosa devo fare per
riuscirci –
c’era così tanta passione in quella frase
sussurrata vicino all’orecchio, tra
baci e carezze e lei si sentiva morire. Perché Matthew
Fucking Bellamy non
aveva davvero i superpoteri così avrebbe potuto chiedergli
di ipnotizzarla e
cancellarle la memoria con uno dei suoi maledetti baci intossicanti? Non voleva mai
più uscire dalle sue braccia,
affrontare sé stessa e la realtà, non gliene
fregava nulla se gli aveva
inzuppato la camicia di lacrime e di mascara, se gli stava aggrappata
peggio di
un cucciolo di Koala, se era ridicola. Matt Bellamy, la rockstar che
non deve
chiedere mai di sicuro non frequentava abitualmente ragazzine piene di
problemi
, impossibilitate a fare sesso con lui!!! Doveva sembrare oltre che
pazza
ridicola, lui invece era fottutamente speciale e basta!
Il maledetto le alzò
ancora il viso
verso il suo, gli occhi erano di una tonalità più
scura del solito, ma
brillavano col riflesso delle luci della notte
-Vicky rimani con me stanotte ti
prego!
– Quello ridicolo era lui, non aveva mai e poi mai nella sua
vita implorato una
donna di dividere il letto con lui figuriamoci se la
possibilità di fare del
sesso era a dir poco remota, eppure la razionalità in quel
momento era morta e
sepolta voleva solo tenerla tra le braccia, farla sentire al sicuro,
cancellare
seriamente tutto il dolore e la paura che aveva appena visto, il resto
veniva
dopo…
Il
cuore della giovane musicista si era appena fermato, sgranò
gli occhi, forse
Matt non aveva capito bene, o era lei a non aver capito bene
-Io…Io non
posso…Matt non posso! Non
posso…lo sai…io..te l’avevo
detto…- si era trovata a farfugliare convulsamente,
era più di quello che poteva affrontare. Era vero ci aveva
pensato e ripensato,
ci aveva fantasticato sopra e ora che lo conosceva un po’
meglio voleva la
favola, quella in cui lui era principe di Cydonia
che le fa dimenticare tutto, voleva baciarlo
all’infinito fare l’amore con lui e anche la
scritta fowevah in fondo al capitolo!!
Ma quello era
chiaramente il mondo della
fantasia!
-Non so neppure che cosa ci fai
ancora
qui… a pedere il tuo tempo con una che…che..- era
agitata, confusa
Peccato che quando Matt avrebbe
scoperto
qual’era il suo “problema” lei sarebbe
stata solo una “povera ragazza” da
compatire. Non rimaneva che nascondere ancora il viso sulla sua
camicia,
chiedendogli scusa mentalmente all’infinito, respirare il suo profumo,
prima o poi tutta
quella storia sarebbe stata solo il ricordo dell’attimo in
cui Victoria Keller
aveva finto di essere una persona “normale”
Il moro però era deciso a non mollare e
lei si era trovata
ancora una volta a fronteggiare quello sbarluccichio indegno
a cui non si sarebbe mai abituata
-Vic guardami…guardami
bene bambina e
dimmi che potrei anche solo pensare di farti del male! – La
faceva semplice
lui, ma Vicky era disperata!!! Farle del male??? Dei
potenti!!! Era la tortura psicologica
peggiore che si potesse escogitare avere tra le braccia tutto quello
che hai
sempre sognato e non poterlo avere!”Scusami Matt
scusami!” non faceva che
ripetere la sua mente già a messa a dura prova da tutta la
serata
Quello che c’era negli
occhi di Matthew
era davvero troppo da sostenere, Rob non l’aveva mai guardata
così, accarezzata
così, nemmeno la prima volta che le aveva detto
“Ti amo” e loro si conoscevano
da poco più di una settimana, c’era qualcosa di
irrealmente assurdo, di
sbagliato!!!
-Come faccio a lasciarti sola in
queste
condizioni, andare a casa a dormire e fare finta di nulla? –
doveva sembrargli
davvero una pazza instabile
-Scusami,
scusami…io…
Matt…vorrei
tanto…credimi…ma come faccio… non
so nemmeno da che parte cominciare a spiegartelo…- aveva
ammesso sentendosi
veramente stupida, lui ancora una volta non le aveva dato il tempo di
pensare, sorprendendola
di nuovo con le labbra sulle sue in un miscuglio salato di lacrime
-Vicky ascoltami
bene, non ti sto chiedendo nulla di
quello che non sei in grado di affrontare...nemmeno io sono
così scemo da non
capirlo, voglio solo che sia tu a darti una possibilità, che
provi a fidarti
non solo di me, ma prima di tutto di te stessa, sono sicuro che puoi
andare
oltre...- Matt stava cercando di spronarla con dolcezza, ma lei era
troppo
agitata. In quel momento il cantante si sentiva forte almeno quanto lei
si
sentiva una nullità, o magari il suo sentirsi forte era
direttamente
proporzionale alle debolezze di lei. “Fallo per me”
Avrebbe voluto dirglielo, fornirle
un l’incentivo, essere lui
stesso il motivo per andare oltre, ma lo
sguardo perso della biondina lo aveva ammonito sul fatto che quella
sera aveva
già un carico emotivo sufficiente senza calcare la mano
-Ho paura di perderti…-
gli aveva sussurrato lei in modo
irrazionale, facendosi piccola fra le sue braccia e al cantante si era
spaccato
il cuore mentre aggrottava la fronte come se non capisse
-Nonsense…sono qui
bambina… rimani con
me ti prego ...non devi preoccuparti di nulla…-ora
più che mai lo pensava
seriamente. Ancora baci, ancora carezze,sperava di riuscire a farle
capire cosa
provava lui in quel momento. Capiva perfettamente la reticenza della
ragazza ad
affrontare l’argomento, quello che non capiva era
perché era convinta che lui
sarebbe scappato se era arrivato fino a lì, la
baciò ancora, con dolcezza con
passione la sensazione che provava nel saperla in un certo qual modo
“dipendente” da lui lo compensava momentaneamente
di tutti gli sforzi che stava
facendo
Quella sera era stato davvero
penoso per
entrambi staccarsi l’uno dall’altra, ma le paure e
i problemi di Vicky al
momento erano decisamente più grandi della
disponibilità e dell’insistenza di
Matthew
-Devi aiutarmi a convincerla a
parlarne
con lui! – seduti al tavolo della cucina della nonna delle
ragazze , Sarah,
Jack e Dominic oltre
che colazione
sembrava stessero facendo i piani per la terza guerra mondiale
La bionda aveva lanciato
un’occhiata
torva a Jacques quello
era l’argomento
tabù non pensava mica di poterlo affrontare in presenza del
nemico nella
fattispecie dell’adorabile batterista dei Muse
nonché suo “fidanzato”
part-time, nonché un pezzo di costola del famigerato Matt
Bellamy
-A parlare di cosa? –
provò a
dissimulare tenendo nervosamente la tazza di caffè fumante
tra le mani
-Baaah ti prego Sarah, basta con
questi
segreti di Pulcinella non è così che la puoi
aiutare! – il giovane medico più
che altro era seccato da tutta l’omertà che
circondava Victoria, l’unica che
era sempre stata schietta ed onesta in quella situazione era la nonna
-Tesoro Matt sa tutto e come vedi
non ha
cambiato idea su tua cugina! – Un Dom calmissimo aveva
spalleggiato Jack al
cento per cento accollandosi la responsabilità della
“ rivelazione”
-STAI SCHERZANDO SPERO!!!
– il tono
rasentava l’isterico e stavolta la bionda si era alzata in
piedi di colpo
- Come diavolo fa a saperlo???
Cioè
voglio dire…sa cosa??? Chi gliel’ ha detto???-
-Gliel’ho detto io!
– i due ragazzi
avevano cercato uno sguardo di intesa
-TU DEVI ESSERE IMPAZZITO !!! Se
Vicky
viene a sapere una cosa del genere ti uccide con le sue mani!!!-
-E’ scorretto toccava a
lei decidere!!!
– aveva sentenziato dopo una pausa melodrammatica. Era
seriamente in disaccordo
con i suoi amici, stavano parlando di una cosa troppo intima e
personale per
poter prendere autonomamente una decisione del genere
- Tua cugina ha bisogno di aiuto
perché
è chiaro che da sola non ce la può fare e se
ancora non te ne sei accorta Matt
potrebbe essere il motivo per farla uscire da buco! –
- Voi siete completamente Pazzi!!
– la
bionda era totalmente incredula, sembrava un tradimento loro erano
sempre stati
dalla parte di Vicky l’avevano sempre protetta ed un conto
era pensare che il
chitarrista la stava spronando a vincere le sue paure, un conto era
dargliela
in pasto. Bellamy con
tutte le sue
stranezze e la sua disponibilità era pur sempre una rockstar
di fama mondiale
con un vissuto alle spalle non indifferente!
-Sarah onestamente conosco Matt
meglio
di come conosco me stesso e ti posso assicurare che si sta prendendo
una
sbandata epocale per tua cugina! Vuoi la verità? Io non la
vedo affatto bene
questa cosa e gliel’ho anche detto!
Come
tu non vuoi che lei si faccia male, nemmeno io
vorrei che lui facesse l’ennesima stronzata!!!
– Non aveva nulla a che
fare con Vicky, per quel poco che la conosceva la trovava deliziosa,
piuttosto
ne andava della stabilità emotiva del suo migliore amico e
dell’intera band
tutto sommato…
-E quindi cosa proponi? –
mani sui
fianchi aria di sfida la modella stava affrontando il suo batterista in
modo
non proprio pacifico
-Buongiorno! – Vicky,
bionda minuta e
scalza si stagliò a sorpresa nel vano della porta
interrompendo la discussione
-Buongiorno tesoro! Sei riuscita a
riposare? – Sarah smorfiette degne della Hudson aveva
già recuperato tutto il
suo sangue freddo correndo ad abbracciare la cugina, forse era nata per
fare
l’attrice
Dei Potenti cosa ci faceva tutto il
consiglio di guerra radunato nella sua cucina di primo mattino???
E’ chiaro che
stavano parlando di lei glielo leggeva sulle espressioni colpevoli che
stavano cercando
di dissimulare in sorrisini un po’ falsi, in
un certo qual modo era umiliante!
-E’ successo qualcosa?-
aveva chiesto
con uno sguardo circolare
E Dom c’era Dom, e se
c’era Dom poteva
esserci anche il suo cantante e… dopo la perdita di
dignità della sera prima
lei al momento aveva un aspetto peggiore di Samara in The Ring
Era
rimasta immobile qualche istante fotografando la situazione
-Un po’ di
caffè? – le aveva offerto
amichevolmente il biondo dei Muse strappandole un sorriso e qualche
passo verso
il tavolo
-Io sto bene! – aveva
sentenziato giusto
perché fosse chiaro a tutti- Voi cosa fate tutti qui?-
-Colazione? – Jacques si
stiracchiò
pigramente scoprendo l’ombelico piatto particolare
che francamente aveva attirato
l’occhio di Dom più della scollatura della sua
modella statuaria. Chiamatela
assuefazione da sovra esposizione….
-Ho riaccompagnato
Sarah…- aveva buttato
lì come pseudo giustificazione quasi ce ne fosse il bisogno
-Matt? – la domanda le
era scappata
dalla bocca oltre la sua volontà, mentre un senso di
delusione subdolo faceva
capolino
-Oh credo di averlo lasciato a
lanciare
briciole di baguette ai pesci seduto su uno scoglio! – aveva
detto Dominic semi
serio
La biondina aveva annuito
leggermente davanti
a quell’affermazione che la metteva a disagio, non voleva
rovinare le vacanze
di Bellamy, era solo colpa sua …
-Ragazzi grazie della colazione ma
io
devo andare, i miei ospiti mi aspettano e ho promesso a Chloe di farle
fare un
giro sulle moto d’acqua! Ci vediamo più tardi!
– Dominic si era alzato
defilandosi elegantemente, sapeva di essere di troppo per
l’argomento che
stavano per affrontare con Victoria. Ma prima di uscire aveva
abbracciato affettuosamente
Vicky regalandole un bacio sulla guancia mentre le sussurrava
-Sono sicuro che puoi migliorare di
molto la sua giornata se lo chiami e magari gli chiedi di pranzare con
te! –
l’occhiolino e un sorriso che avrebbe messo a suo agio
chiunque, Matt era
davvero fortunato ad avere un amico del genere.
Non si poteva certo dire che era
stato
un buon inizio di giornata, Sarah e Jack l’avevano messa alle
strette e lei
sapeva benissimo che avevano ragione
Si era difesa con ragioni assurde
del
tipo – Tutti hanno il diritto ad avere dei segreti!
–
Ma Jacques l’aveva
demolita in un
secondo
-Non se rischi di fare del male
agli
altri! Vicky, Matt non se lo merita, ha fatto di tutto per te questa
settimana
il minimo che gli devi è un pochino di onestà!
– lei si era sentita malissimo
non voleva perderlo e non sapeva più cos’era la
cosa giusta da fare soprattutto
non trovava il coraggio di affrontare un argomento che non aveva mai
affrontato
con nessuno che non fosse chi già sapeva
Figuriamoci con un uomo da cui si
sentiva attratta!!!
Si stava rigirando il telefono tra
le
mani chiamare Matthew non era un opzione, solo cos’avrebbe
dovuto dirgli? Scusami
per ieri sera? Le affondava il cuore solo a ripensare
all’ultimo bacio che si
erano scambiati, alle decine di volte che le aveva sussurrato
buonanotte senza
mai lasciarla andare veramente, sembrava tutto così
irreale…
Cercò un pochino di
tranquillità in
giardino, sua nonna seduta sul dondolo aveva alzato gli occhi e gli
occhiali
dal giornale che aveva tra le mani
-Di solito quella che si fa
sorprendere
su questi giornaletti è tua cugina…- il tono era
serio e di rimprovero a
Victoria era venuto letteralmente un colpo, quasi aveva strappato dalle
mani
della nonna il giornale su cui facevano bella mostra le foto della
serata con
Kate, mentre l’agitazione sfuocava le parole, in fondo era
quello che più
temeva!
L’anziana signora la
guardava
interrogativa e lei non aveva scuse
-Matthew Bellamy
leader dei Muse la rock band di fama
mondiale, 37 anni ex fidanzato di Kate Hudson con cui ha un figlio di 4
anni …-
aveva recitato la donna
Era appena caduta dalla padella
nella
brace, prima i suoi amici e ora la nonna, avere dei segreti alla lunga
non
paga!
-Devo dedurre che il tuo amico sia
l’autore
di quel pezzo che hai fatto suonare all’infinito ai tuoi
ragazzi per il saggio
di Natale-
-Nonna io….- smascherata
in pieno non si
era mai sentita così in imbarazzo
-E l’autore di tutti quei
vinili che ti
porti su e giù da Londra ogni volta…-
-Si nonna, ma non solo
lui…-
-E magari è anche
l’autore di quella
cosa che suoni in continuazione da giorni…Non
sarà un po’ troppo per te questo
Matthew? - la donna aveva battuto la mano accanto a sé
addolcendosi di colpo
-Vieni qui e raccontami tutto
bambina! –
Insieme a Jack era
l’unica persona di
cui si fidava ciecamente l’unica persona che non
l’aveva mai abbandonata e
anche se le parole avevano cominciato a scorrere come un fiume in piena
si era
sentita una specie di traditrice disonesta, per non averle racconto
nulla, per
non averle chiesto consiglio prima, dopo tutto la nonna non
l’aveva mai delusa
La donna aveva meditato un pochino
sull’accorato racconto della ragazza, si era accorta che
qualcosa bolliva in
pentola da un po’ dagli atteggiamenti enigmatici di Victoria.
Non sarebbe stata
lei a tagliarle le ali, contrariamente a Robert, quel Matthew le era
piaciuto
subito, oltre che gentile educato e con dei begli occhi, aveva dei modi
di fare
così semplici che poco si addicevano ad una pedina dello
star system e onestamente
lo aveva visto seriamente interessato a Vicky
-Ti piace sul serio questo Mattieu?
– le
aveva chiesto specchiandosi in degli occhi identici ai suoi
L’onestà aveva
imposto alla biondina di
annuire, come faceva a spiegarle quanto il cantante fosse speciale
sotto tutti
i punti di vista, si forse un po’ stronzetto a
volte…
-Nonna non ha importanza, questa
cosa
non potrà mai durare o funzionare, Matt riparte tra una
settimana e sicuramente
si stuferà ancora prima delle mie paure, e se mai venisse a saperne il motivo cosa credi
penserebbe? - Vicky
era disperata
-Francamente l’ho visto
molto più
determinato di te! – le aveva confessato la nonna
inaspettatamente
sorprendendola un pochino
-Non può essere Nonna,
hai idea di
quante ragazze gli corrono dietro, perché io? Per non
parlare di Kate che è
assolutamente fantastica,così bella e piena di senso
dell’umorismo, dovresti
conoscerla!!!-
-Vicky non è che stai
cercando
l’ennesima scusa per scappare? Quell’uomo tre
giorni fa è venuto a bussarmi
alla porta con un’umiltà che nemmeno ti immagini,
dicendomi onestamente che non
era sicuro che tu non lo sbattessi fuori a calci ma ti voleva
assolutamente rivedere…alla
luce di quello che mi dici merita ancora di più una
possibilità!- sembrava così
facile …
-Nonna dovrei raccontargli tutto e
non
so se posso farlo? – Vic sospirò per
l’ennesima volta
- Io non mi preoccuperei, quando
sarà il
momento giusto sarà più semplice di quello che
credi! Perché non provi a
lasciare andare le cose come vanno per una volta?-
Lei era convinta che non sarebbe
mai
arrivato il momento giusto, ma si era trovata di nuovo con il telefono
in mano
e il cuore che batteva a mille a cercare il numero di Bellamy
Si era buttato sul letto supino
sapendo
che il sonno quella notte sarebbe stato un regalo che non era sicuro
Morfeo
fosse disposto a concedergli.
Pensare ad altro era impossibile e
sembrava addirittura scorretto non solo verso Vicky ,ma anche verso
sé stesso.
Matt fissava il soffitto buio con le mani dietro la testa. Certo che si
poteva
ancora tirare indietro, poteva coccolarsela per quella manciata di
giorni che
mancavano alla fine della vacanza e poi sparire, era sicuro che dopo
tutto lei
non si aspettasse nulla di diverso. Il mondo era pieno di ragazze con
un corpo
stupendo e gli occhi blu, trovarne un’altra sicuramente meno
incasinata e più
disponibile era l’ultimo dei problemi. Cercò di
scacciare il ricordo della
sensazione anche troppo inebriante del corpo della biondina contro il
suo
mentre ballavano solo qualche ora prima, del modo in cui gli sorrideva,
di come
gli allacciava le mandi dietro il collo e gli accarezzava i capelli, quella parvenza
di accento francese
quando lo chiamava “Mr Bellamy”, perché
diavolo era un pensiero così difficile
da ignorare? Persino Il suo corpo gli mandava chiari segnali di
entusiasmo segnalandogli
che il pensiero di Victoria non lo lasciava per nulla indifferente.
Voleva davvero tornare alla sua
vita
dimenticarsela e basta? Aveva ancora addosso il suo profumo!
Sospirò profondamente,
nel silenzio
della notte, dalle finestre spalancate oltre che una leggera brezza di
mare gli
arrivava sommessamente il mormorio del suo batterista e Sarah che
sicuramente
stavano discutendo dello stesso argomento seduti in terrazza…
La verità era che per
via di Vicky
nell’ultima settimana aveva guardato il mondo con un
entusiasmo e un’ingenuità
che probabilmente lui non aveva nemmeno dieci anni e svariati milioni
di
dollari prima, e gli era
piaciuto
tantissimo! Era come prendere una boccata d’aria fresca, come
essere
ringiovaniti dentro di colpo, poteva solo fargli bene! La componente più
pura ed infantile del suo
animo non riusciva a rimanere indifferente! Non
si era più levato dalla testa la
sensazione che aveva provato suonando con lei qualche sera prima e non
era
dovuto solo alle fantasia che potevano scaturire dal guardare quelle
mani
muoversi sul pianoforte o lo sguardo di lei rapito dalla musica, quella
ragazza era stata
in grado di intuire
solo con l’istinto , che tipo di emozione voleva far provare
al suo pubblico.
Non vedeva l’ora di ripetere quell’esperienza e di
sentirla suonare il
violino. Solo
quello per lui era un
motivo più che valido per perdere la testa!
La verità era che voleva
dimostrarle che
non aveva nulla da temere, voleva stupirla, voleva essere speciale
almeno per
un decimo di quello che lei pensava che fosse, a dispetto di come lo
vedevano
tutte le sue ex. Voleva fare l’amore con lei, farle
dimenticare quell’idiota di
calciatore, le atrocità che aveva vissuto e farla sentire
speciale, era un
obiettivo troppo alto?
Quando il giorno dopo il telefono
che
aveva tra le mani si era illuminato con il nome di Vic il cuore aveva
fatto un involontario
salto
-Ciao..- era emozionata ormai la
conosceva abbastanza per intuire dalle sfumature dalla voce il suo
stato
d’animo
-Ciao..- un attimo di interminabile
silenzio in cui Victoria era riuscita a vedere il sorriso di Matt
mentre si
attorcigliava una ciocca di capelli intorno al dito
-Mi sei mancata stanotte!
– questa volta
era il cuore della biondina ad aver fatto un salto al contrario o
quell’uomo
era un bugiardo da manuale o lei era irrimediabilmente perduta.
Cos’avrebbe
dovuto rispondere?
-Lo dici per farmi sentire in
colpa? –
si difese
-Forse…-
-Come ti senti? – aveva
chiesto lui dopo
un altro momento di silenzio, percepiva l’imbarazzo e non
poterla guardare
negli occhi gli pesava in quel momento
Victoria aveva raccolto il fiato e
tutto
il suo coraggio
-Sono viva! …e
se…se…se ti andasse di
pranzare con me la mia giornata potrebbe migliorare di
molto…- tanto per dirla
come l’aveva detta Dominic e nel breve attimo di sorpresa del
cantante aveva
fatto in tempo a sentirsi prevedibile e banale. Chissà
quante donne avrebbero
potuto fare di meglio! Aveva letto da qualche parte che a Matt
piacevano le
ragazze aggressive e lei si sentiva aggressiva come il gatto della
nonna.
- Sempre se non hai
impegni…- si era
affrettata ad aggiungere
L’aveva sentito
ridacchiare –L’unico
impegno per cui potrei rinunciare a pranzare con te in questo momento
è mio
figlio! – aveva risposto deciso –mi devi solo
concedere il tempo materiale per
arrivare lì da te! –
-Ok Mr Bellamy ti aspetto-
Quando una ventina di minuti dopo
era
suonato il campanello di casa Vicky si sentiva peggio della prima volta
che era
uscita con lui. L’impazienza alle stelle!!! Uno sguardo allo
specchio i sandali
infilati al volo col cuore che galoppava con i cavalli di Cydonia, il
tempo di
raccogliere la borsa dalla poltrona vicino all’ingresso.
Aveva preso un grosso
respiro ripetendosi “Vicky ce la puoi fare”, il
sorriso che non era riuscita a
frenare e….si, stavolta non si sarebbe trattenuta dal
lanciarsi letteralmente
tra le sue braccia…
Ma il sorriso si era gelato sulle
labbra
-Robert??? Cosa diavolo ci fai tu qui??? -
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Capitolo 12 *** 12 - CORAGGIO E PAURE ***
-Robert??? Cosa diavolo ci fai tu
qui???-
Davanti a lei c’era
l’uomo da cui
pensava di essere amata incondizionatamente,
l’uomo che avrebbe dovuto starle vicino,
sostenerla, e
invece l’aveva moralmente tradita e
abbandonata. Il cuore le era andato in gola, ma stavolta non si sarebbe
fatta
sopraffare , aveva avuto il tempo di pensarci tutta la notte.
-Vicky dovevo vederti, ti prego
fammi
entrare dammi dieci minuti, ho bisogno di parlarti…- Rob era
perfetto
esattamente come se lo ricordava, nella
sua t shirt modaiola e a lei veniva da ridere istericamente. Erano
passati otto
fottutissimi mesi in cui Victoria aveva cercato di dimenticare lui e
ogni
singolo particolare di quella sera senza che Robert sentisse
l’esigenza di
cercarla per dirle anche una sola parola e ora di colpo…
-Non se ne parla ! – Se
Ronson metteva
un solo piede in casa sua, la nonna era pronta a prendere a sberle lei
e a calci
in culo il suo ex per non dire di peggio.
-Vic ti prego cinque minuti...non
penso
ad altro da ieri sera…- l’aria da cane bastonato
non funzionava più, una rabbia
incontenibile le divorava inaspettatamente le viscere
-Vieni..- si era avviata decisa
nello
stesso angolo di giardino in cui l’aveva trascinata Matt solo
qualche sera
prima piantonandosi in fronte a lui, aria di sfida, guance rosse e
braccia incrociate.
-Che cosa vuoi? – gli
aveva chiesto
senza preamboli puntandogli gli occhi blu in faccia
-Chiederti scusa, non
l’ho mai fatto hai
ragione sono stato un codardo, ma se credi che per me sia sia stato
facile…-
-Stai scherzando spero???
– Lo
interruppe lei bruscamente – Non sei stato tu mi pare quello
stuprato e fatto passare per
pazzo!!! –
Stupro era una parola che non riusciva a pronunciare e che le creava
disagio
solo a sentirla, ma l’atteggiamento del suo ex fidanzato la
stava letteralmente
mandando fuori di testa, non pensava seriamente che venire a chiederle
scusa
bastasse per ripulirsi la coscienza!?
Lui ingoiò la saliva a
vuoto – Vicky ti
prego tu non hai idea di quanto mi è costato fare tutto
questo… far soffrire la
persona che amo…l’idea di perderti…-
sembrava sinceramente contrito ma lei aveva
sofferto troppo era impermeabile alle sue ragioni
-Troppo comodo!!! Se tu mi avessi
amata
anche solo un briciolo mi avresti difesa, non mi avresti lasciata sola
e fatta
passare per pazza! Non avresti coperto quei vermi per compiacere il tuo
club…l’unica cosa che ti interessa sono i soldi!!
– gli stava vomitando addosso
otto mesi di rabbia trattenuta, pensava non ci sarebbe mai stata
l’occasione
per guardarsi ancora in faccia e invece…
-IO NON AVEVO SCELTA!!!- lui
spalancò le
braccia mentre lei lo guardava letteralmente a bocca aperta
-SCELTA??? Come fai a dire una cosa
del
genere??? Tu non hai una coscienza, non ti importa nulla di
nessuno!!!– La
biondina aveva le guance arrossate, i toni si stavano decisamente
scaldando
-Vic ma come fai a non capire che
mi
hanno ricattato, mi hanno detto che non mi avrebbero più
fatto giocare e
avrebbero fatto in modo che io non avessi più un futuro se
sollevavo uno
scandalo di quelle proporzioni, cos’altro avrei dovuto
fare???Hai un’idea di
quanto potente sia quella gente? - il fatto che sembrasse in qualche
modo in
buona fede non lo rendeva meno egoista o moralmente giustificabile
-Come fai a non capire che hai
distrutto
la mia vita, come se non fosse bastato quello che era successo! Tu che
ne sai
di che vuol dire convivere con la paura, avere gli incubi di notte,
perdere la
stima di se stessi, non riuscire più ad uscire di casa??? Ho
lasciato la Royal
Albert Hall, non ho toccato il pianoforte per quattro mesi…
tutto questo per te
non conta???L’unica cosa a cui pensi è la tua
carriera!!!- Lei urlava incurante
del fatto che sua nonna poteva sentirla ed uscire da un momento
all’altro
-Mio Dio Vic mi vergogno
così tanto! Non
avrei mai voluto…– lui si era passato una mano tra
i capelli curatissimi con un
gesto disperato facendo un paio di passi per avvicinarsi mentre lei
faceva due
passi indietro, inorridendo alla sola idea di un contatto casuale con
il suo
ex.
- Non è vero niente,
come fai a dire che
ti dispiace quando hai deciso di sacrificarmi senza
scrupoli…- Victoria lo
aveva detto sottovoce, tristemente, come se stesse facendo una
considerazione
tra se e se, le faceva così male al cuore, quanto poco lo
conosceva prima se non
si era mai resa conto che Rob poteva essere così
opportunista ed incosciente da
fare una cosa del genere relativamente a cuor leggero.
-Io ti amo ancora Vicky, ho cercato
in
tutti i modi di non pensare a te in questi mesi, mi sei mancata
così tanto, ho
cercato di dimenticarti con tutte quelle ragazze, ma…ieri
sera quando ti ho
vista con lui…mi è caduto tutto addosso , vorrei
una bacchetta magica per
rimettere tutto a posto …- non era riuscito a guardarla in
faccia con l’ultima
frase, ma lei aveva messo le mani avanti per metterlo in guardia di non
avvicinarla.
Lo guardava incredula gli occhi
sbarrati, il fiato sospeso, non riusciva a crederci, come poteva dire
delle
cose del genere??? Come poteva parlare di amore quando
l’aveva lasciata sola a
macerare nel dolore, nella delusione a lottare con paure che nemmeno
sapeva si
potessero provare.
-Sei innamorata di Bellamy? Da
quanto lo
frequenti? Hai lavorato per i MUSE? Lo so quanto ti piacciono, quanto
lo stimi…
– la domanda le era caduta addosso a bruciapelo con che
coraggio le chiedeva
una cosa del genere? Non aveva nessun diritto di essere geloso!
-Non sono affari tuoi!!!
– quasi ringhiò
Victoria
Matt, Mio Dio, sarebbe stato
lì a
momenti e lei desiderava così tanto averlo vicino in quel
momento, ma contemporaneamente
non voleva che lui e Robert si incontrassero di nuovo
-Vattene!!! –
sussurrò stringendosi le
braccia addosso, sentiva freddo nonostante i trenta gradi
-Vicky lo so che non puoi
perdonarmi, ma
vorrei che tu ci pensassi…- aveva continuato lui incurante
del turbamento
evidente della ragazza – Voglio che tu sappia una cosa,sono
otto mesi che mi
porto questo in tasca…te lo avrei dato se…non
fosse successo…ti avrei chiesto
di sposarmi… – aveva detto imbarazzato tirando
fuori un piccolo astuccio rosso
– non ho avuto il coraggio di restituirlo, ho passato ore a
guardarlo pensando
a noi chiedendomi quello che ho
perso, a
come sarebbe stata la nostra vita insieme, vorrei
lo tenessi tu indipendentemente da come
sono andate le cose …vorrei ci fosse un modo per tornare
indietro - la biondina
teneva gli occhi bassi, i pugni stretti, non voleva guardarlo, non
voleva
ascoltarlo un secondo di più un senso di nausea le divorava
lo stomaco, faceva
troppo male! La mano del calciatore rimase tesa senza che lei
allungasse la sua
per prendere l’astuccio, non voleva assolutamente sapere cosa
c’era lì dentro.
-Vattene…-
sussurrò di nuovo aveva già
sofferto troppo
Robert annuì
visibilmente turbato, al
momento non aveva alternative, lasciando la preziosa scatoletta sul
tavolo da
giardino lì accanto prima di girare i tacchi ed avviarsi
l’auto sportiva
parcheggiata poco distante.
-Sapevo che eri impaziente di
rivedermi,
ma non mi aspettavo di trovarti sui gradini di casa! – il
leader dei Muse,
sorriso un po’ storto e canzonatorio, aveva intuito che
qualcosa non andava
solo dopo averle sfiorato le labbra con le sue sedendosi sui gradini
accanto a
lei. Vicky sembrava di ghiaccio eppure aveva immediatamente nascosto il
viso
sulla sua spalla sorprendendolo
non solo
per il profumo floreale a cui ancora non aveva fatto
l’abitudine.
L’aveva chiusa in un
abbraccio
baciandola di nuovo, avvertendo la stessa precaria fragilità
della sera prima.
Quello impaziente in
realtà era lui,
camminava sulle piume da quando aveva chiuso la conversazione
telefonica meno
di un’ora prima. Corrugò la fronte davanti al
sorriso tirato che aleggiava sul
visetto di lei, sembrava assente.
-Tutto a posto? –
Victoria strinse i denti cercando
di non
far trasparire il tumulto che aveva dentro, si doveva focalizzare sul
fatto che
per colpa di Rob non doveva andarci di mezzo ulteriormente il suo
rapporto con
Matthew
-Si, si, certo – si era
alzata con un
sorriso e un entusiasmo eccessivo afferrando la mano del cantante per
tirarlo
in piedi a sua volta – Andiamo muoviti sto morendo di fame!
– era stata lei a
baciarlo, era una bugia e
lui era troppo
sgamato per non accorgersene, ma per ora l’avrebbe assecondata
-Mr Bellamy , mi ha chiamato Mr.
Howard
per prenotare un tavolo per lei…prego seguitemi - il
cameriere fin troppo
ossequioso li aveva scortati verso un tavolo appartato su una terrazza
immersa
nella vegetazione mediterranea
il cantante qualche passo avanti a
Vicky
teneva stretta la sua mano come se avesse avuto paura di perderla anche
solo
facendo quei pochi passi e non era certo per gli occhi ammirati che si
erano
posati sulla ragazza al loro passaggio
-Il posto l’ha
consigliato Dom- aveva
chiarito guardandosi attorno soddisfatto come se solo quello fosse una
garanzia. Un locale semplice ma molto curato, i prezzi indicati sul
menù non
erano certo alla portata dei comuni mortali, sembrava abbastanza fuori
mano per
sperare di non essere importunati da nessuno, otre che affacciato su un
panorama davvero incantevole. Non si poteva certo dar torto a Dominic
che
d’estate passava tutto il suo tempo libero in
quell’angolo di Francia!
Vicky aveva riso spudoratamente
seminascosta dal menù davanti al cameriere, che invece aveva
cercato
stoicamente di restare serio mentre prendeva l’ordinazione,
per il francese
davvero discutibile del leader dei Muse, del resto Mr. Rockstar, aveva
insistito per fare da solo…
-Sei imbarazzante! – gli
aveva detto
senza mezze misure continuando a ridere, lui aveva aggrottato la fronte
con
aria offesa
-Come prego? -
-Il tuo batterista se la cava molto
meglio di te col francese! – giusto per provocalo ancora un
po’ e vedere quella
rughetta in mezzo alla fronte che si accentuava
-Non la pensavi così
qualche giorno fa
al bistrot …- La biondina continuava a ridere
-Primo al bistrot non ti sei mai
sforzato di dire una
sola parola in
francese, secondo ti sbagli carissimo Mr. Bellamy!
L’ho pensato dalla prima volta che hai
ordinato due fette di torta di mele per tormentare
quell’anima buona di Dom…
semplicemente non
te lo potevo dire,
come non te lo poteva dire quel poveretto due minuti fa! E poi uno che
ti fa
gli agguati nella cantina del locale dove lavori non può
essere una persona
seria! – lui incassò ridacchiando. La ragazzina si
stava “allargando”! In
realtà il moro si stava divertendo molto più di
quello che voleva dar a vedere
- Attenta a quello che
dici…- La
minacciò semiserio alzando l’indice
Vic invece si stava divertendo da
morire
ad attaccare la vanità del moro, che
come aveva già avuto modo di verificare era uno dei suoi
punti deboli.
-Uuh…La famosa collera
di Matthew Bellamy!!!
– lei aveva sbattuto le ciglia provocante davanti
all’aria melodrammatica del
chitarrista giusto per chiarire che non si sarebbe fatta intimidire
dalle
minacce verbali.
Tra i famosi superpoteri aveva
quello di
distrarla dai suoi pensieri, purtroppo il
peso specifico dell’incontro con Robert era un
po’ troppo alto per le
spalle esili di Victoria. Il tempo che Matt si era preso per rispondere
ad un
messaggio le era bastato per ripiombare nei suoi pensieri tortuosi
-Dove sei? – Il cantante
aveva cercato
di riportarla alla realtà ,la domanda
“cos’è successo?”,
perché era chiaro che
qualcosa doveva essere successo tra la telefonata e
quando l’aveva raggiunta a casa, esigeva
urgentemente una risposta, ma lui oramai sapeva benissimo che farle
pressione
era il modo migliore per farla chiudere come un riccio.
-Ho l’impressione che tu
sia rimasta
seduta sui gradini di casa…- sorrise incoraggiante mentre le
versava un dito di
vino fresco e frizzante. Lei sorrise di rimando, come faceva con
così poco a
trasmetterle una strana sensazione di calore che si spandeva nel petto?
O
magari era il vino…
Annuì giocherellando col
bicchiere
prendendo tempo guardandolo di sottecchi. Aveva ragione Jack Matthew
meritava
la sua onestà e
aveva ragione anche sua
nonna, meritava anche una possibilità, ma
questo non cambiava pressoché nulla.
-Robert è venuto a
cercarmi, pochi
istanti prima che arrivassi tu! – Occhi negli occhi, lo
stretto spazio del
tavolo sembrava si fosse dilatato all’improvviso e lei aveva
avuto modo di
vedere un lampo di sorpresa
sprizzare in
quelli azzurrissimi del cantante.
Matt si sentì investito
da una doccia di
acqua gelata, la
stessa rabbia cieca
della sera prima gli risalì le
caviglie, tutto pensava fuorchè Ronson avesse il coraggio di
presentarsi da
lei!
Ebbe tutto il tempo di morsicarsi
il sottile
labbro inferiore prima che la ragazza parlasse di nuovo
-Voleva … chiedermi
scusa! – precisò
lentamente, da
qualche parte doveva
incominciare
-Io lo so che non hai idea di cosa
sto
parlando e… e vorrei potertelo spiegare…anzi te
lo spiegherò, lo prometto, ma
quando ti ho detto che non so da che parte incominciare non ti dicevo
una bugia
– aveva incontrato i suoi occhi solo per una frazione di
secondo, erano troppo
limpidi alla luce del sole e non la aiutavano per nulla in quel
tentativo di
confessione raffazzonata
-Credo di averti detto che per te
ho
tutto il tempo che vuoi! – l’aveva incoraggiata lui
con quel tono sicuro ,
protettivo e un po’ sbruffone che assumeva a volte e che
all’inizio la
infastidiva, ma ora che lo conosceva non faceva che aumentare il suo
imbarazzo.
-Dei Potenti Bellamy!!! Vorrei tu
fossi
veramente un alieno e potessi leggermi nel pensiero così
potrei
evitarmi…evitarmi…tutto questo…e la
faremmo finita una volta per tutte!!!- la
biondina sbuffò arrabbiata con sé stessa e le sue
debolezze
Lui rise di gusto, nonostante
l’argomento spinoso quella ragazza era semplicemente
disarmante, la spontaneità
un po’ infantile che aveva a volte lo faceva impazzire. Si
lasciò incantare dalle guance che si erano tinte di rosso,
era uno di quei
momenti in cui era sicuro di non aver mai visto niente di
più bello e delicato
in tutta la sua vita e…Dio sì l’avrebbe
avuta vinta lui, perché la desiderava
da morire!
- Dei Potenti!!! – le
fece
scherzosamente il verso - Un alieno??? Good! Hai letto anche tu il
libro di
quella tipa che mi ha trasformato in un principe alieno dai gusti un
po’ trash?
– chiese serissimo, beccandosi un’occhiataccia e un
pugno su un braccio
- Cosa? Ma no!!! Scemo! E comunque
la
tipa ha ragione… sui gusti un po’ trash!!!
– rilanciò lei con le guance sempre
più bollenti – Sii serio per una volta! Sto
cercando, sto provando a dirti
che…ti racconterò tutto, voglio farlo, ma devi
avere pazienza, non so come… non
so nemmeno se riuscirò a farlo prima che tu risalga su un
areo e… sparisca…- l’ultima
parola l’aveva solo sussurrata ad occhi bassi. Si
arrabbiò con se stessa per il
fastidio che provava all’idea che quella vacanza finisse, non
potevano rimanere
in quel limbo indefinito per sempre?
-Hey! Non ho nessuna intenzione di
sparire! – le alzò delicatamente il viso verso il
suo - Io ci sarò tutte le
volte che vorrai parlarne stai sicura e tu devi
ancora suonare il violino per me!
–
ancora una volta le parole erano scappate dalla pancia del cantante
contrò il
buon senso e la sua volontà. Era fottuto!! Fottuto per una
ragazzina con gli
occhi blu, le stava anche accarezzando il dorso della mano sul tavolo
tanto per
enfatizzare la cosa . Lei era l’aliena che aveva il potere di
manipolare la sua
mente!!! Non avrebbe mai confessato neppure a Dom che la sola idea di
vederla
suonare il violino lo eccitava da morire!
-Io non suono per te! –
sottolineò lei per
l’ennesima volta vagamente immusonita
-Ok…-la
assecondò davvero poco convinto
-Matthew…- Qualcosa gli
si era mosso
nello stomaco! lo aveva chiamato Matthew in modo solenne, non Matt,
Bells, Mr.
Bellamy o qualsiasi cosa le venisse in mente per flirtare con lui o
deriderlo e
qualcosa nello sguardo di lei lo aveva messo in allarme su quello che
stava per
dire
-Tu… sei mai stato
innamorato? Voglio dire..hai
mai amato qualcuno seriamente? – era la prima volta che lei
si azzardava a
chiedergli qualcosa di veramente personale che andasse oltre i
presupposti di
quel gioco estivo. Aveva strizzato gli occhi più volte
pinzandosi il naso con
quel tic nervoso che non aveva mai imparato a controllare completamente
-L’unica relazione seria
che ho da più
di vent’anni è quella con il mio batterista!
– ridacchiò semiserio ingoiando un
sorso di vino, era una battuta scontata, ma meglio berci sopra
perché anche lì
qualche colpa ce l’aveva eccome!
Il sorriso che affiorò
sulle labbra
di Matt era cinico
quanto il tono che
aveva usato pensando a quanto disastrosa fosse la sua vita
sentimentale, amare
qualcuno non ti garantisce il lieto fine lo aveva imparato bene, con
Gaia si
erano lasciati ad un passo dall’altare, ma non gli andava di
parlarne…non aveva
nessuna intenzione di mostrargli che anche lui era umano e vulnerabile.
Lei aveva annuito sorridendo per la
battuta gli occhi blu cercavano conferme in quelli di lui che invece
era
fuggito, improvvisamente quello sotto pressione era lui
- Vuoi una risposta da cantastorie
o una
risposta vera? – provò a rilanciare conscio che la
“ragazzina” lo stava
testando
-Devo cercare su google anche
quella…oppure sono più attendibili i testi delle
tue canzoni?-
Lei alzò le spalle
inclinando il visino
abbronzato , lui rise a disagio. Assurdo!
-Non credo di essere mai stato
molto
innamorato di Kate se è questo che
vuoi
sapere, forse ero solo infatuato. Lei è bella, famosa,
disinibita e…
incredibilmente coinvolgente …mi sono lasciato incantare,
non lo so…- avrebbe
voluto aggiungere che all’inizio gli era sembrato impossibile che una Kate
potesse volere
proprio lui.
- ed è successo tutto
così’ in fretta…-
riprese - Forse
sono rimasto lì perché
ero innamorato dell’idea di avere una famiglia, lei ha una
famiglia stupenda
sai..- la pausa di Matt aveva dato tutto il tempo a Vicky di sentirsi
una
nullità in confronto - pensavo
di
poterla amare nonostante le divergenze, ho provato a costruire
qualcosa, lo
trovi stupido o sorpassato? Bing è mio figlio e puoi
pensarla come vuoi, ma non
sono un irresponsabile! –
Aveva sottolineato.
Tutte le volte che si era
innamorato in
modo irrazionale si era fatto un male cane perché sarebbe
dovuta andare meglio
stavolta?
Victoria scosse il capo
violentemente,
certo che non lo pensava! “Onestà”
le
aveva ripetuto la testa.
Davvero Matt le stava facendo una
domanda del genere? Sicuramente era onesto in quel momento e tutto ciò non
faceva che confermare le
teorie di sua nonna
-Tu
invece…Sei… ancora innamorata di
lui? – chiese il moro lentamente . Uno strano puzzle si era
composto nella sua
testa, mentre una forma di ansia ingiustificata gli assaliva la bocca
dello
stomaco, dopo tutto quella tra lui e Vicky non poteva neppure definirsi
una
relazione vera e propria. Era geloso come un pazzo, non
l’avrebbe mai ammesso! Ebbene
sì era diventata una questione personale, lui ce la stava
mettendo tutta e un
verme come Ronson non se la meritava Vicky!
-Tu saresti ancora innamorato di
una persona che ti
ha pugnalato alle
spalle e poi ti ha lasciato da sola a morire per terra? –
soffio fuori concentrata
nel pasticciare con un pezzetto di pane con un astio che lui non
avrebbe mai
pensato potesse abitare in una creatura del genere.
Rob le aveva fatto la stessa
domanda al
contrario meno di un’ora prima e lei aveva provato una rabbia
sorda e
incontrollabile, non gli avrebbe permesso di rovinare di nuovo la sua
vita era
colpevole quanto quei degenerati dei suoi compagni di squadra e forse
più
Il cantante annuì
lentamente, capiva
perfettamente cosa doveva provare Vic, aveva bisogno di un contatto
fisico, ma
qualcosa lo bloccava si sentiva in qualche modo intimorito
-Ha detto che mi ama ancora e non
ha
fatto altro che pensare a me! E’ così
assurdo… io credo che amare qualcuno sia
una cosa completamente diversa, io…ero convinta ci fosse
qualcosa di vero tre
me e lui…ma poi…– Victoria non aveva
avuto il coraggio di guardarlo in faccia
mentre lo diceva, mentre rifletteva per l’ennesima volta
sull’assurdità di
quella affermazione, ma ancora una volta aveva compiuto uno di quei
gesti
irrazionali che Matt la spingeva inconsciamente a compiere, aveva
bisogno di
parlarne con qualcuno che non fosse la nonna o Sarah
Davanti al piatto del musicista
c’era
una scatoletta rossa…lui deglutì a vuoto era in
difficoltà, non se lo
aspettava! Non si aspettava che Ronson facesse una cosa del genere otto
mesi
dopo e nemmeno si aspettava che Vic avesse voglia di parlarne con lui
-Che cosa…Ti ha chiesto
di…voglio dire… l’hai
aperta? – corresse il tiro mentre formulava la frase
passandosi una mano tra i
capelli incrociando timidamente gli occhi di lei. Gli era preso
letteralmente
un colpo in più si sentiva terribilmente stupido mentre una
assurdissima paura
che il suo antagonista in qualche modo se la riprendesse faceva
capolino.
-No!!! Non voglio sapere cosa
c’è
dentro!!! – lui annuì di nuovo pensieroso, cosa
stava cercando di fare Ronson?
Era completamente pazzo!!!
-A volte siamo noi che attribuiamo
un
significato eccessivo a…cose che sono solo un
oggetto…un anello è solo…un
anello ad esempio- provò a dire pensando ai suoi errori
Lei bevve un sorso di vino
riflettendo
su quell’affermazione, gli occhi di entrambi fissi sulla
scatoletta al centro
del tavolo, cosa le era sfuggito…a parte il fatto che
probabilmente lei e
Robert avevano un concetto di amore abissalmente diverso?!
Kate aveva sventolato
l’anello del
leader dei Muse davanti al mondo intero chiarendo subito che non
l’avrebbe
sposato, chi dei due aveva frainteso il valore simbolico di
quell’oggetto
-E tu l’hai mai fatto?
Hai mai frainteso
il valore di un…oggetto? – Bellamy
saltò sulla sedia, quella conversazione si
stava facendo spinosa! Cosa diavolo voleva sapere Vic, se lui era uno
che
regala anelli di fidanzamento alla leggera o se era mai stato fregato???
-Si! Probabilmente si! –
aveva risposto
suo malgrado, con un tono che lasciava intuire qualche bruciatura, lui era sempre stato in
buona fede dopo tutto
Lei aveva annuito pensierosa, la
sedia aveva
strisciato rumorosamente sul pavimento mentre si alzava, sulla terrazza
c’erano
solo altre due coppie,
-Facciamola finita…-
aveva sussurrato
mentre Matt aveva seguiva con lo sguardo la figuretta fasciata in uno
dei suoi
vestitini a fiori senza capire bene che intenzioni aveva
Victoria si era avvicinata alla
ringhiera e con una determinazione imprevedibile aveva gettato la
scatoletta in
mare senza nessun preavviso, lasciando il Cantante a dir poco
disorientato!
Voleva solo potersi lasciare tutto
dietro le spalle una volta per sempre!
- Certo mio caro Prince of Kalesstria …-
Vicky sguardo divertito e
ammaliante giocherellava con la cannuccia colorata del suo drink,
più che
seduti fianco a fianco erano praticamente appiccicati, Matt tutto
sorrisini non
riusciva a toglierle le mani di dosso.
Lei era tutta sera che lo
tormentava con
quel nomignolo, dopo
aver letto un pezzo
della famosa storia che il suo cantante le aveva nominato per caso
- Non dovresti avere un pochino
più di
rispetto per un principe alieno? – Lui era troppo su di giri
per non
assecondarla, il cervello vagamente annebbiato dall’alcol gli
dava una percezione
ancor più accattivante della giovane musicista, e la parte
del principe delle
stelle gli piaceva eccome!
Dall’incontro con Robert
la ragazza non
gli aveva raccontato quasi nulla, diciamo che avevano ignorato
l’argomento
entrambi eppure le cose sembravano radicalmente cambiate.
Victoria aveva notevolmente
abbassato le
difese e lui si era fatto stregare dal suo ingenuo entusiasmo, aveva
pazientemente tirato i remi in barca ogni volta che l’aveva
sentita irrigidirsi
quando le sue carezze si erano fatte un pochino più ardite,
ma gli era bastato
il modo in cui lei lo guardava per sentirsi sicuro di quello che stava
facendo.
Da parte sua Vicky si era sforzata
di
tenere a bada il più possibile la testa in situazioni che la
imbarazzavano.
Matt continuava ad essere il maschio più anomalo del
pianeta, era
contemporaneamente di una “normalità”
sorprendente per essere una rockstar e
assolutamente fuori di testa in tutto quello che diceva o faceva. Visti
insieme
sembravano una coppia vera,lui la ricopriva di attenzioni e questo le
faceva
quasi paura
-Confesso che mi è
piaciuta di più
quella storia dove tu sei l’agente MB7 al servizio di sua
Maestà! – aveva
proclamato solenne mentre
lui si
pavoneggiava pensando a quale ruolo potesse essere più
accattivante per lui! I
suoi fans a volte erano veramente raccapriccianti!
-I’m
Bellamy…Matthew James Bellamy! –
recitò con lo sguardo assassino, il pollice e
l’indice posizionati come una
pistola che puntava alla testa di Dom e un tono teatrale che avrebbe
fatto
invidia a Daniel Craig
-Che ne dite?-
Dom aveva alzato gli occhi al
cielo,
serviva altro alcol, lui sapeva fin
troppo bene a che livello riusciva a regredire il cantante della sua
band,
mezzo ubriaco pur di fare colpo su una ragazza!!!
-Jesus Christ… Bells
risparmiaci…- era
stato il suo commento melodrammaticamente british
Vic rideva fino alle lacrime,
Bellamy un
po’ brillo era palesemente più scemo del solito,
ma non gliene fregava niente
doveva aver bevuto un cocktail di troppo anche lei visto che lo trovava
più
affascinante del solito e non per merito della camicia bianca di Armani
fatta
su misura.
-No No No…Prova a dirlo
di nuovo…bisogna
assolutamente fare un video e postarlo su istaura, impazziranno
tutti!!! - lo
provocò lei guance rosse e occhi brillanti con entusiasmo
eccessivo, lanciando
uno sguardo di intesa al batterista che scuoteva eloquentemente la
testa, prima
di lisciare la
famosa camicia del suo
compagno di band col gesto suadente che avrebbe usato per accarezzare
un gatto.
Inutile dire che il moro in quel
momento
avrebbe fatto di tutto per compiacerla
-I’m
Bellamy…Matthew James Bellamy! – la
accontentò lui più tronfio di prima
-Okkey… provino superato
la parte è tua,
voi che dite? – la biondina cercava consensi nel gruppo di
amici che rideva
strafottente.
- Seee… gli
piacerebbe!!! – Fece eco
ironico Dominic . Matt con quello sguardo indignato era proprio idiota-
Girami
il video e posto dall’account di Muse…-al biondo
veniva da ridere solo a
pensare alla reazione dei fans
Vic appoggiò il suo
drink sul tavolo del
club dove avevano deciso di passare la serata con tutto il gruppo,
armeggiando
col telefono, poi passò le braccia
intorno al collo del suo cantante
accarezzandogli la guancia perfettamente rasata con il fare
più seducente che
gli era riuscito visto che le veniva ancora da ridere, recitando fedelmente la
parte della Bond girl per
accaparrarsi totalmente la sua attenzione e lo baciò come se
nella stanza non
ci fosse nessun altro
-Tu pensi che se inscenassi un
entrata
alla James Bond sul palco i fans si divertirebbero? –
soffiò nell’orecchio alla
biondina tra un bacio e l’altro!
Non poteva essere serio! Vicky
stava
provando a sedurlo, almeno
per finta, e lui
pensava a come giocare a 007 sul palco !!
Era proprio un
po’ sconnesso a volte…
-Io penso che tu sei fuori di
testa! Non
distrarti Prince of Kalesstria! – Lei l’aveva preso
per il colletto della camicia
ed era tornata a baciarlo, mani nei capelli, i corpi appiccicati ed era
esattamente il tipo di lusinga e di atteggiamento che faceva impazzire
il
cantante!
Al momento erano attorcigliati al
limite
dell’indecente considerato il luogo…
-Wow! Hai capito!!!–Dom
stava trattenendo
il fiato. Lui e Jack avevano seguito la scena a cinquanta centimetri di
distanza e il batterista era letteralmente senza fiato davanti
all’irruenza
inaspettata della ragazza, non che per lui ci fosse nulla di nuovo, ma
Matt era
realmente molto preso.
-Secondo me questa sera se la porta
a
casa !!!- il biondo dei Muse aveva tirato una sorsata dal suo drink
senza
smettere di fissare la coppietta che aveva di fronte affascinato
- Seeee! – Jack gli aveva
praticamente
sfasciato la spalla con una pacca - Se Bellamy si porta
a casa Vicky , giuro che pago da bere a
tutti fino a quando nessuno di noi saprà più come
si chiama! – aveva commentato
l’amico di
Victoria, non che al momento
mancasse molto al punto di perdizione assoluta nell’oblio
dell’alcol…
-Hey bello…mi spiace per
te ma questa
sera niente bionde esplosive…- Jack aveva girato il viso di
Dominic verso il
suo con due dita, distogliendolo dal siparietto amoroso, piantando gli occhi in
quelli grigi del biondo
senza un minimo di pudore
-Sicuro che io ne senta la
mancanza???- Il
batterista era scoppiato a ridere scioccamente…in assenza
della sua bionda era
ubriachissimo su quello non c’era ombra di dubbio
-Jack! Ti confiderò un
segreto…- aveva
detto sotto voce avvicinandosi all’orecchio del bel medico
-Bellamy fa tanto il figo ma
saranno due
mesi che non tromba!!! Scccch… – l’aveva
detto come se si trattasse di una
questione di vita o di morte e l’altro era scoppiato a ridere
a sua volta
scrollando il capo incredulo
-Ma figurati!!! -
-Lo trovi così strano?
– gli aveva
chiesto Dom mettendogli un braccio al collo la testa praticamente
contro la sua,
il giovane medico a quel punto aveva faticato davvero a non mostrare il
suo
disagio, ma non si era spostato di un millimetro , il ciuffo biondo che
praticamente sfiorava il naso del batterista, il fiato alcolico e
dolciastro
sulle sue labbra e lui che non capiva che a che gioco stava giocando
realmente
l’altro, ma sembrava un gioco dannatamente divertente.
-Diciamo che è in fase
di denial ! Vedi
Matt è un fottuto illuso romantico, non fa che pensare ad
avere una relazione
stabile, una donna di cui innamorarsi , le sposerebbe tutte, ma alla fine non
è capace di tenerselo nelle
mutande e poi piange se regolarmente le cose vanno a puttane!!!-
Vicky intanto aveva trascinato il
suddetto
cantante a ballare un pezzo latino americano, la situazione a parere
del
batterista stava decisamente scappando di mano ad entrambi, le mani del
moro erano
scivolate ovunque la biondina gli aveva
concesso
Dominic rideva scuotendo il capo
perplesso valutando la situazione
-Vedi…- stava
riflettendo a voce alta, i
gomiti sul tavolo incollati a quelli dell’altro ragazzo
–
Kate adora ballare e ti posso assicurare che è fottutamente
sexy, credo tu
abbia avuto modo di vederlo – lo provocò con aria di intesa facendolo
quasi sussultare -
Matt con lei nella stessa situazione
sarebbe stato
l’imbarazzo totale, erano continuamente in competizione
…ora guardalo, sculetta
come una puttana!!!- Il batterista alzò il dito verso il
barman ordinando
l’ennesimo shot che scivolò in gola fin troppo
facilmente …i due ragazzi
ridevano fino alle lacrime, quando non c’era Sarah Dominic
sembrava decisamente
più spontaneo e l’atmosfera più
rilassata.
Bellamy a quel punto era coinvolto
anima
e corpo, francamente avrebbe fatto qualsiasi cosa e quando Victoria piena di energia lo
aveva trascinato
fuori dalla pista per mano, l’aveva seguita senza esitazione
-Dove vai? –
perché doveva trovarsi
sempre per le mani donne iperattive
-Andiamo a vedere
le stelle cadenti! - lei
era corsa via ridendo sfilandosi i sandali
prima di scappare lungo la stretta riga di spiaggia.
-Vic…dove corri
…aspettami…- il chitarrista
l’aveva inseguita a fatica, i riflessi un
po’rallentati dal cibo, dall’alcol e
dai baci di lei
-Muoviti…con tutti i
soldi che dai al
personal trainer sei già senza fiato?! –
Si era lasciata cadere a pancia in
su
sulla sabbia, lui l’aveva imitata col fiatone buttandosi
letteralmente a terra
sfinito, incurante della sabbia che si infilava tra i vestiti ed erano
rimasti
lì così, qualche attimo l’uno accanto
all’altra ansanti a riprendere fiato.
-Perdi colpi
Bells…sarà l’età!?
– gli
aveva fatto notare lei bonariamente con una leggera spallata
-Sarà l’alcol
vorrai dire! Parlando di
alcol… io sono come il vino invecchiando miglioro!
– Scemo e presuntuoso! Ridevano
ancora entrambi.
Matt
non si ricordava da quando non si sentiva così leggero. Con
Vicky non avvertiva
nessun tipo di pressione, non doveva sforzarsi di essere
all’altezza di
nessuno, lei non pretendeva nulla, lo
ascoltava seriamente
interessata,non gli faceva notare continuamente tutte le sue mancanze
grandi o
piccole che fossero. Non gli chiedeva di essere quello che lui non era,
non
cercava di cambiarlo, non gli imponeva di infilarsi in abiti che lo
mettevano a
disagio per accompagnarla in qualche posto modaiolo dove era
indispensabile far
presenza, ed era ancora convinta che lui fosse dotato di
chissà che poteri
paranormali il che lo divertiva da morire! Poi c’era quella
strana faccenda
dell’intesa dal punto di vista
musicale
a volte quando parlavano di musica aveva l’impressione che
lei sapesse
esattamente come la pensava, o la prossima frase che avrebbe detto. Era
destabilizzante . Tradotto in termini pratici era libertà
per la mente e il
cuore, e per lui che aveva vissuto gli ultimi quattro anni compresso in
una dorata
gabbia virtuale era come respirare ossigeno puro, dava un filino alla
testa.
-Principe delle stelle stai
cercando il
tuo pianeta personale lassù? – Vic lo aveva scosso
dai suoi pensieri,
incantandolo col suo sorriso da ragazzina, per non parlare del fatto
che si
stava arrotolando una ciocca di quei capelli lunghissimi e biondi al
dito.
La musica lì arrivava
come un sotto
fondo lontano e nella semioscurità i lineamenti del cantante
sembravano più
affilati. Vic si era girata
su un lato
puntellandosi sul gomito concedendosi il lusso di accarezzare con un
dito
quegli spigoli che ormai le piacevano da morire. Dieci giorni prima
tutto
quello le sarebbe sembrato surreale, non avrebbe mai immaginato chi era
l’uomo
che si celava dietro la chitarra. Invece ora poteva baciarlo,
accarezzarlo,
baciarlo ancora…
-Non ho bisogno di cercare
lassù la mia
stella…ce l’ho qui davanti, mi sta
baciando…- aveva risposto lusinghiero attirandola
verso il basso per l’ennesimo bacio breve e dolcissimo.
La battuta era così
scontata e lui
l’aveva recitata con un’enfasi tale che lei era
scoppiata a ridere sonoramente
-Bellamy!!! Non cominciare nemmeno
ti
prego!!! Con me non funziona! – che idiota quando faceva la
rockstar “piaciona”.
-Cosa? - lui si era dipinto in
faccia
un’espressione così delusa e rammaricata da
sembrare vera. Dei del cielo a
volte Vicky davvero non capiva se peccava di eccesso di
ingenuità ed era
seriamente in buona fede o la stava solo prendendo in giro
-Sono serio, serissimo!!!
– si era anche
messo una mano sul cuore…non era umanamente possibile
resistere a quell’uomo!!!
-
Hai riciclato quella canzone troppe volte anche per un
ecologista…fidanzate,
ex fidanzate, amici parenti, compleanni…
sai che sforzo!! Sono sicura che puoi fare di meglio!!- A
questo punto
Matt era seduto con la faccetta più indignata che era
riuscito a sfoderare
-Ma io canterei solo per te!
– aveva
rilanciato accorato con un’ingenuità disarmante
canticchiandole il ritornello
di Starlight
-Per me ed altre cinquantamila
persone
mentre fai il bagno di folla…ovvio! –
lui
spalancò le braccia offeso. Che bugiardo, affabulatore
professionista! In
realtà quella che stava mentendo era Lei, Matt
la emozionava canticchiando sulla
spiaggia, la sola idea che potesse cantare realmente per lei davanti a
50.000
persone la mandava in panico totale, non aveva la minima importanza se
era
Starlight o l’elenco del telefono.
- Ok farò uno sforzo !
– sospirò il moro
lasciandosi cadere di nuovo sulla sabbia con le mani dietro la nuca
cominciando
a canticchiare sommessamente una melodia
-Che cos’è?
– quello era uno dei lati
del leader dei Muse che la affascinava oltre misura, avrebbe dato
qualsiasi
cosa per essere nella testa di Matthew Fucking Bellamy e sapere come
nasceva la
sua musica
Lui l’aveva ignorata ed
aveva continuato
a canticchiare ad occhi chiusi
-E’ così che
nasce la musica? – osò, ora
poteva chiederglielo
-Come? – Matt
spalancò gli occhi colto
di sorpresa dalla domanda e dall’adorazione con cui lo
stavano guardando quegli
occhioni blu, al punto da costringerlo a ridacchiare nervosamente,lei
non lo
conosceva affatto lui non meritava tutta quella considerazione.
-Nella tua testa voglio dire? Come
fai?
– lui scosse il capo incredulo
-Io… no…non
lo so…non c’è un come…-
-Tu non hai idea di quanto ti
invidio…
di quanto sei fortunato, io non riesco a farlo, non ho quel dono e
vorrei così
tanto! – il moro si era sentito in imbarazzo totale, ancora
una volta avrebbe
fatto carte false per sapere che lei lo stava guardando così
per “lui” non
perché era Matt Bellamy o per la sua musica.
-Non è vero
…puoi farlo anche tu ….devi
solo ascoltare..dentro di te… – dopo tutto lo
aveva fatto inconsciamente qualche
sera prima suonando con lui – Basta
trovare l’armonia giusta… Feel me Vic…
- le aveva sussurrato con la passione di
chi ci crede davvero a un millimetro dalle labbra di lei . Vicky si era
lasciata andare letteralmente incantata mentre lui la schienava
delicatamente
sulla sabbia – Feel me…- le aveva ripetuto
sfiorandole appassionatamente il
collo con le labbra e sapevano benissimo
entrambi che non stavano parlando solo di musica.
Victoria si era persa, la memoria
momentaneamente cancellata! Nel mondo della fantasia aveva
lasciato che fossero l’istinto e i
sentimenti a guidarla mentre si piegava completamente alla
volontà del cantante
e Matt per la prima volta aveva perso completamente il controllo.
Non era un Santo ed era tutto
troppo perfetto
in quel momento, le sue mani , le sue labbra, il suo profumo, il calore
del
corpo snello ed abbronzato contro il suo.
Perfetto come le mani del cantante
che
esploravano il suo corpo, come la sintonia che si stava creando con
lui, Vic
per un attimo aveva avuto la presunzione di essersi lasciata tutto alla
spalle,
l’illusione che con Matt fosse possibile qualsiasi cosa. Era
tutto perfetto
fino a quando un flash le aveva attraversato la mente, improvviso,
inaspettato,
un gesto, un odore, un suono chi lo sa, avevano scatenato il terrore
più nero
ed irrazionale .
-Matt, Matt fermati..io non posso!!
– Victoria
lo aveva spinto via di colpo divincolandosi dal suo abbraccio, e ora lo
guardava ansante col terrore negli occhi. Non poteva, non ci riusciva
non
importa cosa provava per lui, quanto lo desiderava , la sua mente era
uno
schermo nero, c’era un assurdo blocco totale, un limite
invalicabile…
Lui ci mise un attimo per
riprendersi e
riconnettersi alla realtà…cosa aveva sbagliato?
Di colpo erano seduti entrambi
col fiato corto a guardarsi in faccia, anzi Matt aveva
l’impressione che lei
non lo vedesse affatto
-Vicky guardami tesoro,
è tutto ok, sono
io! –
-So perfettamente chi sei!
– urlò
cercando di alzarsi mentre lui la bloccava per le spalle, non avrebbe
potuto
fare mossa più sbagliata
Il terrore era diventato panico
totale
-Non toccarmi…- lo
respinse di nuovo,
governata solo dalla paura
Matt non sapeva cosa fare, Vicky
per lui
era la creatura più dolce ed irrazionale
dell’universo e mai e poi mai avrebbe
voluto spaventarla, voleva solo amarla…non poteva non
sentirlo erano collegati
sulla stessa frequenza fino ad un secondo prima
-Vicky
mi stai facendo diventare matto! Non posso continuare
così – urlò più
duro di quello che
Voleva
mentre si passava le mani tra i capelli
Lei si era alzata cercando di
incamminarsi, scalza, scarmigliata e terrorizzata
-Non devi
continuare…nessuno ti
trattiene! Credi che per me sia facile? Credi che lo faccia apposta,
che mi
diverta a renderti difficile la vita? Che io non ti desideri? Che io
non pensi
che non ti meriti tutto questo? – era esplosa, non ci
riusciva, non poteva,
aveva ragione sua madre era una specie di mela
bacata…nessuno l’avrebbe mai
voluta
-Ho fatto di tutto per tenerti
lontano
da me! Per evitare…tutto questo!– si vergognava
così tanto
-Vic aspetta fermati..ho il diritto
di
sapere il perche! – lui le trotterellava appresso, aveva cercato di nuovo di
prenderla per le
spalle provocando una reazione inaspettata
Il diritto??? Il diritto di cosa???
Le
veniva quasi da ridere…
-Anch’io avevo il diritto
di vivere la
mia vita! – urlò in preda alla disperazione
più nera, la vista offuscata dalle
lacrime
-COSA VUOI SAPERE??? SONO STATA
STUPRATA
ORA SEI CONTENTO??? TI BASTA???–
L’aveva detto, anzi
l’aveva urlato prima
che un silenzio irreale ricadesse tra loro! Non sarebbe certo stata
lì a vedere
la reazione di lui un secondo di più, non gliene fregava
nulla di cosa pensava
doveva chiudere quella faccenda in quel momento Aveva il cuore in gola,
il
cervello in acqua, le tremavano le
mani,
le gambe, il cuore…
Matt si era bloccato, non se lo
aspettava non così, non in una situazione del genere, non
così di colpo, andava
tutto benissimo e in un secondo si era ribaltata la situazione, forse si era lasciato un
filino andare, forse
le aveva infilato le mani nelle mutandine, ma chi non lo avrebbe fatto
a quel
punto!? lo stupore lo aveva bloccato un secondo di troppo non
c’era stato il
tempo per tutti i discorsi che si era più
o meno preparato “just in
case…” . Aveva perso pochi preziosi secondi
mentre lei si allontanava
-Vic aspettami… dobbiamo
parlarne! – Parlare
di cosa??? L’umiliazione era troppo grande, lei voleva solo
che gli abissi la
ingoiassero, non si sarebbe girata..
Il cantante aveva cercato di
infilarsi
goffamente i costosi mocassini di Gucci pieni di sabbia per inseguirla. Merda! La
scelta era o lei o
le scarpe…era pure inciampato nella sabbia…
sembrava una sit com… alla fine era
scappato via scalzo, col fiatone, cercando di dribblare la gente
all’interno
del locale, ignorando Dominic che lo chiamava,lanciato a mille in uno
slalom
surreale, doveva
assolutamente
raggiungerla!
Nulla era valso ogni sforzo aveva
varcato la soglia nel preciso istante in cui Victoria saliva su un
taxi. Era
rimasto lì impalato, deluso, ansante,
piegato
in due a riprendere fiato per poi abbandonarsi allo sconforto seduto
sul
marciapiede, l’ultimo pensiero era che un fotografo, fans
curiosi o chiunque
potessero immortalarlo seduto in terra, scalzo, con i pantaloni
arrotolati in
malo modo e la testa tra le mani.
Il cuore faceva malissimo, in bocca
aveva un sapore amaro e maledizione era innamorato di quella
meravigliosa
ragazzina con gli occhi blu, triste momento per ammetterlo a
sé stesso!!!
Meno male che lei era convinta che
lui
fosse pressoché onnipotente, invece non
era d’aiuto nemmeno nello sconfiggere una maledetta paura.
-Matt che succede? –
neppure si era
accorto che il suo batterista era seduto accanto a lui
-Stai bene?
Dov’è Vicky? – ecco
l’atteggiamento di mamma chioccia a volte
persino lo infastidiva! Dominic pensava di avere il dovere di fargli da
balia a
vita, lui personalmente era una testa di cazzo della peggior specie,
eppure si
sentiva sempre in dovere di proteggerlo non si sa bene da cosa! Aveva
solo
voglia di urlare un ‘faculo’ gigatesco!
- Io non lo so…- aveva
ammesso
tristemente
Si era girato di colpo al tocco di
una
mano che gli stringeva l’altra spalla
-Serve un drink amico! –
Jacques gli
sorrideva amichevole, ma lui si sentiva così demoralizzato
che aveva persino
rifiutato la mano del batterista per alzarsi! Poteva farcela da solo!
Non aveva detto una sola parola
mentre
rientravano nel locale e come dal nulla una delle ragazze del personale
gli
aveva fatto riavere le sue scarpe con un sorriso a
cui il cantante aveva risposto con un grazie
gentile e disorientato.
Andy e sua moglie lo conoscevano
abbastanza da sapere che non era il caso di fare domande.
Matthew buttò
giù tutto d’un fiato il
drink che aveva davanti, si sentiva malissimo voleva solo evadere dai
suoi
amici, stare solo per capire cosa fare, il pensiero di come doveva
sentirsi lei
quando perdeva il controllo lo uccideva, due secondi prima era la
ragazza più
dolce dell’universo…
-Matt che è successo?
– Dom aveva
bisogno di capire di che entità era il danno
.Niente!!! – gli aveva
risposto l’altro
asciutto
-Forse ci sei andato giù
pesante…-
- Andato giù pesante???
–il cantante
stava per esplodere ma che diavolo si aspettavano sempre tutti da lui?
Perché
diamine aveva il dovere di essere perfetto e non sbagliare mai? Lui non
era
affatto perfetto e se lo dovevano ficcare bene tutti in testa, Kate,
Dom, Tom e
chi altro…
-E’ chiaro che sono io
che sono
sbagliato come al solito! Ti pareva!!-
-Matt ti prego…
- A te queste cose non capitano
… ti
piace vincere facile! – ritorse velenoso sul suo batterista
- Non sono certo io che ti ho detto
di
insistere con una ragazza con cui sapevi in partenza che poteva non
funzionare!!! –
-Hey ,
Hey…calma…- si intromise Jacques,
ormai la serata era rovinata per tutti ci mancava solo una lite in
diretta tra
i due amici
-Matt senti…hai impegni
per sabato? –
Jack un po’ esitante lo guardava con un’espressione
indefinibile
-Perchè…-
sussurrò appena il moro, la
delusione si era sommata all’aggressività
-Allora potresti prenotare un volo
per
Londra- Ancora una volta Jacques era stato costretto a prendere una
decisione
che Victoria non avrebbe gradito, per il suo bene. Francamente ormai
conosceva
Bellamy abbastanza bene da essere dispiaciuto nel vedergli
quell’espressione
disperata sul viso, dopo tutto aveva contribuito anche lui a metterlo
in quella
situazione
Il cantante sgranò gli
occhi
disorientato, troppe cose nella stessa serata
-Vicky ha un concerto con la London Simphony
Orchestra, Primo violino
solista…- il biondo valutò attentamente la
reazione disorientata del cantante
prima di continuare
-Non te l’ha detto lo
immaginavo-
sospirò - domani
riparte ha la prova
generale, sono tre mesi che si prepara…- Matt era di nuovo
spaesato, Vichy non aveva
neppure fatto cenno al concerto, non
sapeva come prenderla, ancora una volta lei aveva fatto di tutto per
tenerlo
fuori dalla sua vita, si passò una mano sul mento
pensieroso, forse doveva
lasciar perdere veramente, forse non ci poteva fare niente o non c’era
realmente nulla da fare, forse si
era illuso che essere Matt Bellamy from Muse gli desse il potere
taumaturgico
di passare sopra a certe cose
- Non sono sicuro le farebbe
piacere … e
non sono nemmeno sicuro sia una cosa giusta… -
-Lo so cosa stai
pensando…è complicata
Matt, ha molta paura, ma tu hai fatto miracoli credimi e …
quello che prova per
te va ben oltre quello che è disposta ad ammettere e al suo
controllo…non credo
di averla mai vista così nemmeno prima di
Robert…- il cantante annuì pensieroso
-Ho bisogno di dormire!
–era solo una
scusa per giustificare la sua necessità di stare solo
- Vengo con te…- Dominic
al solito era
pronto a fare da spalla su cui piangere o tira bersaglio a seconda
delle
necessità del suo migliore amico, sicuramente non lo
aspettava un fine serata
facile
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Capitolo 13 *** 13- IL RE DEI TESTARDI ***
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Vicky aveva pianto tutte le lacrime
che
aveva e non in senso metaforico. Era solo colpa sua questa volta, non
poteva
incolpare nessun altro, si era illusa che buttare un anello in un
burrone
potesse far scomparire il passato, non era così facile! Si
era illusa che una
rockstar aliena potesse davvero risolvere i suoi problemi, invece era
solo una
pazza disfunzionale incapace di mantenere il controllo, nessuno si
meritava una
come lei, tantomeno quella creatura meravigliosa che era Matthew. Questa volta non ne aveva
fatto parola nemmeno
con la nonna, si vergognava troppo non poteva parlarne con nessuno, non
con
Sarah la supermodella, che con tutto il bene che le voleva, in cuor suo
l’avrebbe compatita e nemmeno con Jack anche se sicuramente
sapeva per filo e
per segno cos’era successo. Erano tutti bravi quando era ora
di dispensare
consigli…”dovresti dire, dovresti
fare”…ma toccava solo a lei lottare con i
mostri nella sua testa che le condizionavano la vita! La sera prima
avrebbe
preferito morire che lasciarlo da solo sulla spiaggia!
Non ne avrebbe parlato neppure con
la
sua terapista, che umiliazione! Sicuramente quella donna la considerava
il suo
più grosso fallimento o un caso irrecuperabile, ore e ore
perse a cercare di
rimediare, ragionare, vincere paure, guadagnare l’autostima,
provare a sentirsi
invincibile o solo normale, e
poi…si era
lasciata sconfiggere dalla sua testa tra le braccia dell’uomo
che più
desiderava al mondo! Probabilmente nemmeno Napoleone a Waterloo si
sentiva così
e lei era stanca di combattere con sé stessa…
Doveva essere una specie di castigo
divino perché
Matt, la Rockstar che non
deve chiedere mai, con lei aveva avuto davvero una pazienza infinita, era stato di una dolcezza
insospettabile
dietro ai riff “arrabbiati” della sua chitarra, e
lei aveva fatto di tutto per
cercare di rimettersi in gioco. Aveva
passato giorni a chiedersi come le sue ex potessero considerarlo
immaturo ed
egoista quando invece
era dolce, generoso
ed assolutamente speciale anche solo per il mix di sicurezza
dettata dall’età e dalla
professione, e di discorsi di un’ ingenuità quasi
infantile che esibiva
mischiati all’arroganza di un ego decisamente più
grande di lui.
Le lacrime erano scese
incontrollate
mentre buttava le sue cose nella
valigia
pensando a come era riuscita a rovinare tutto, lui non
l’aveva chiamata, non le
aveva scritto una parola ne la sera prima ne quella
mattina…era giusto così!
Faceva meno male sapere che era lui che lasciava perdere, che tornava
alla sua
vita, era logico, normale, accettabile come la logica conclusione di
una
vacanza …invece la consapevolezza di non essere
all’altezza di non saper gestire
la situazione la uccideva!
Non voleva scappare, non voleva
deluderlo
ne tanto meno ferirlo, eppure non aveva trovato nemmeno il coraggio di
dirgli
del concerto, come avrebbe potuto aprirgli la sua mente e il suo cuore
parlargli delle sue paure delle sue emozioni…
Aveva continuato a piangere
silenziosamente per tutto il viaggio col cuore pesante come piombo,
crogiolandosi nel ricordo di come era tutto perfetto tra le sue braccia
prima
che la sua mente impazzisse, disperandosi
perché non c’era modo di
recuperare, di rimediare, non poteva chiedere scusa, giustificarsi,
promettere
che non sarebbe più successo, non importa quanto importante
fosse Matt lei non
era in grado di garantirgli nulla
Poi aveva tirato fuori il violino
dalla
custodia e si era affidata all’unico motivo di vita che
aveva, la cosa che più
amava, “l’unica che non ti tradirà
mai” …la sua voce profonda a ricordarglielo in testa, ”la
musica”!
-Stasera è nata una
stella! – sentenziò
con enfasi il direttore d’orchestra abbracciandola
affettuosamente
-Grazie signore! –
Victoria si sentiva
stordita, come uscita da un sogno, se qualcuno le avesse chiesto di
raccontare
cos’era successo intorno a lei nelle ultime due ore non
sarebbe stata in grado
di farlo
-Quando ti ho dato la parte
confesso di
essere stato titubante, ho sempre pensato che sei più brava
col pianoforte, sapevo
che era una sfida sia per me che per te …ma ho scommesso e
ho vinto!.Il
pubblico era letteralmente incantato! –
L’autostima di Vicky
avrebbe dovuto fare
passi da gigante se non ci fosse stata di mezzo la devastante tempesta
interiore che le aveva fatto riversare fuori tutte le sue emozioni in
modo
quasi inconsapevole.
Nel Foyer del teatro a spettacolo finito una piccola folla di
amici e parenti
aspettava lei e gli altri musicisti. Aveva cercato di procrastinare il
più
possibile quel momento, meglio starsene chiusi ad accarezzare il
violino, non era
pronta per sorridere e fingersi
soddisfatta della serata, prendersi quel briciolo di gloria, aveva il cuore a pezzi e si
sentiva di pietra.
Eppure era uscita fuori ed aveva
sorriso, ringraziato, si era fatta abbracciare, sommersa da complimenti
e fiori.
C’erano tutti, proprio
tutti, i suoi
genitori, la nonna, Jacques, amici, colleghi, ex colleghi, forse
perché era la
prima volta dopo tanto tempo che aveva un concerto così
importate e lei stava
ancora piangendo e non per l’emozione, come pensavano tutti.
Sarah
l’aveva abbracciata forte, forte
piangendo più di lei di lei incurante del’abito da
sera e del trucco perfetto
-Vic, sorellina, sono
così felice questa
sera! – si erano strette come due sorelle e
non appena la bionda l’aveva lasciata andare
si era trovata stretta in un altro abbraccio, caldo, morbido e profumato
-In un modo o nell’altro
ti assicuro che
sarai nel nostro prossimo album, non me ne frega nulla di come la pensa
lui! –
l’ accenno di barba bionda e morbida le
aveva sfiorato la guancia e lei si era sentita persa
nell’abbraccio entusiasta,
dolce e sincero del batterista
-Dom ti prego…sai che
non è possibile! -
aveva sussurrato mentre il cuore si fermava e lo sguardo vagava in
cerca di due
occhi azzurri , in un misto di panico e speranza
-Vicky sei straordinaria, non lo
dico solo
per farti un complimento… anche se confesso di aver temuto
che la capacità di
giudizio di qualcun altro al momento fosse un tantino offuscata- il
batterista
aveva scherzato allegro come al solito facendole
l’occhiolino, Vic era ancora
tra le sue braccia
Lei avrebbe voluto chiedergli del
suo
compagno di band, la sola idea che Matt fosse stato tra il pubblico la
terrorizzava a morte, ma non c’era stato il tempo e
già la sua maestra di
pianoforte la stava rapendo. Dominic semplicemente le aveva mandato un bacio mimando con le labbra
“Non preoccuparti!” con
una strana espressione soddisfatta in viso. Il
cuore le era scappato via, aveva cercato
quel viso famigliare tra i presenti con un vuoto allo stomaco, non
voleva sperare…invece
si era trovata davanti al più grosso mazzo di rose rosse che
avesse mai visto
in vita sua
-Sapevo che ce l’avresti
fatta Vicky,
sei sempre stata troppo brava per stare in fila con gli
altri…-
Dietro c’era Robert e
Victoria era
riuscita solo a dire grazie mentre il mazzo di fiori scivolava tra le
sue
braccia.
-Perdonami, volevo esserci stasera,
ho
vissuto di persona ogni tuo sforzo ogni tuo successo e ogni tua
delusione in
questi due anni, non potevo mancare -
Aveva cercato di mascherare la
sorpresa,
la confusione che provava con un sorriso tirato, non capiva
perché il suo ex era
di nuovo lì, e l’aveva guardato per la prima volta
da mesi solo in quel
momento.
Non se lo ricordava così
bello, Robert
fisicamente non era paragonabile al musicista alieno, magari era in
buona fede
sul serio, magari preso dal panico in un momento particolare aveva
preso una
decisione affettata senza pensare, magari aveva avuto tutto il tempo
per
pentirsene e voleva recuperare seriamente. Lui sapeva esattamente come
erano
andate le cose, la conosceva bene come nessun altro, se lo avesse
reincontrato
in un momento diverso, se non fosse stata accecata dal miraggio di
Bellamy come
avrebbe reagito?
-Vicky scusami per
l’altro giorno a casa
di tua nonna, quello che sto cercando di dirti è solo che mi
farebbe piacere
parlare un po’ con te, con calma magari davanti ad una tazza
di caffè…-
Robert sembrava disperato e lei
aveva
buttato il suo anello in mare, avrebbe dovuto sentirsi in colpa? Non aveva voglia di
discutere di nuovo davanti
a tutta quella gente, non era ne il luogo ne il momento
-Ci penserò…-
aveva sussurrato con un
mezzo sorriso mentre i suoi occhi incontravano quelli grigi e pieni di
speranza
del calciatore, in quel momento non riusciva a pensare a nulla di
coerente,
figuriamoci valutare se poteva dargli una nuova chance…
Era stata solo una frazione di
secondo,
il tempo di avvertire una vibrazione senza rendersi conto se era
positiva o
negativa perché Jacques, che quella sera aveva fatto
elegantemente da padrone
di casa, le aveva messo una mano sulla spalla, sul viso
un’espressione di
allarmata disapprovazione
-Vicky scusatemi…ma una
persona ti
vorrebbe salutare! – occhi grigi fonte corrucciata non aveva
fatto nulla per
nascondere l’ostilità per Ronson
-Ma certo…ci vediamo
presto Vicky –
sussurrò il
calciatore facendosi
indietro educatamente, Jack non aveva aspettato neppure un secondo,
trascinando
via l’amica per il gomito
-Che ci fa qui quello???- la rabbia
che
aveva provato rivedendolo
era difficile
da dominare
-Io non ne ho idea! –
aveva sussurrato
lei confusa
-Tu stai bene? –
l’amico si era fermato
un attimo a studiarla seriamente preoccupato
-Ma si, si…-.Che poteva
succedere di
peggio dopo tutto - Chi devo salutare ancora? - aveva chiesto con un
sospiro
esasperato,cominciava ad essere stanca oltre che frastornata.
La risposta era lì, era
bastato alzare
gli occhi e seguire la direzione dello sguardo di Jacques, un
po’ in disparte
appoggiato ad una colonna c’era il principe delle stelle
infilato in un
elegantissimo abito scuro che lo faceva ancora più minuto. Si era confusa
nell’azzurro, mentre le mancava
il fiato e le gambe diventavano di pietra
Jack si era fatto indietro
soddisfatto
sfilandole il mazzo di rose dalle mani senza che quasi lei se ne
rendesse
conto. Improvvisamente era rimasta sola in mezzo ad una stanza che era
diventata enorme ! Zeus e tutti gli dei dell’Olimpo non
l’avebbero salvata stavolta!
Sapeva benissimo che Matt non avrebbe lasciato perdere senza una
spiegazione al
punto in cui erano arrivati, ma almeno sperava di avere il tempo di
tornare a
Nizza, di elaborare razionalmente le sue motivazioni, in quel momento
non era
lucida troppa adrenalina, troppa emozione…e lui e i suoi
maledetti occhi
azzurri lì davanti…
-Ciao..- non sorrideva, era serio,
forse
un po’ imbarazzato ma serio, l’imbarazzo tra di
loro sembrava stesse diventando
una fastidiosa costante.
Vicky fece qualche passo col cuore
che
le usciva dal petto e i piedi che non toccavano terra ancora agganciata
agli
occhi più azzurri dell’universo, pregando che le
gambe la sorreggessero
-Ciao – aveva risposto
semplicemente con
un filo di voce, forse era passato un secolo o magari solo qualche
secondo
scandito dal battito furibondo del cuore prima che il cantante si
inchinasse
brevemente a prenderle una mano portandosela alle labbra
-Non provare mai più a
tenermi lontano
da te o da quello che ho visto stasera! – il
tono era di rimprovero, duro, determinato,
non un briciolo di leggerezza o ironia e lei aveva deglutito a vuoto
sentendosi
persa, sotterrata improvvisamente oltre che dal senso di colpa da
quello di
essere assolutamente inadeguata.
Aveva annuito seria senza dire una
parola, la mente bianca come un lenzuolo, gli occhioni blu spalancati, la sola devastante
consapevolezza che lui era
tra il pubblico mentre lei suonava, che era lì per lei per
l’ennesima volta per
quanto surreale potesse essere e che probabilmente aveva assorbito
tutte le sue
emozioni. Avrebbe
dovuto chiedere scusa,spiegargli
che non avrebbe mai e poi mai voluto trattarlo così, che ci
era stata malissimo…
gettargli le braccia
al collo e sentirsi
stringere, aveva bisogno di essere rassicurata , invece
aveva annuito, sorriso leggermente
ricacciando indietro il nodo che aveva in gola, allungando una mano
verso
quella di lui sperando potesse bastare almeno come punto di partenza
-Vieni… se ti va ti
presento i miei
amici e i miei genitori. –
Era un gesto destabilizzante,
c’erano
dei momenti in cui Matt non sapeva davvero come comportarsi.
Il
cantante non se l’era passata meglio divorato dal senso di
impotenza che
provava, la
sicurezza di sé stesso
annientata dalle imprevedibili reazioni di lei. Ci aveva pensato tutta
la notte,
messo a parte l’egoismo non voleva assolutamente farle del
male, non voleva
mollare sapeva di aver qualcosa
di
speciale per le mani, ma aveva paura che andarla a riprendere,
presentarsi davanti
a lei quella sera non fosse la cosa giusta da fare, in fondo in fondo
temeva un
rifiuto davanti a tutti per sfiducia verso se stessa o verso di lui.
Non aveva
nessuna intenzione di perdersi la serata di Victoria, ma poteva
starsene tra il
pubblico in incognito, far finta di niente e rimandare di qualche
giorno quando
sarebbero stati tutti più lucidi e meno emozionati.
Invece aveva chiamato Jack e gli
aveva
detto “Ok io ci sono” divorato com’era
dall’urgenza di rivederla e provare a
chiarire la situazione
Aveva
afferrato quella mano lunga e sottile che poco prima
aveva ammirato accarezzare il violino e
l’aveva seguita ubbidiente, lo stomaco gli si era
aggrovigliato, le mani si
erano incrociate, strette, fuse, tra sguardi quasi timidi in un gesto
che era
riuscito a dire molto più di quello che erano riusciti a
fare loro a parole,
l’istinto di stringersela addosso e cancellare due giorni di
pena infinita in
un abbraccio.
-Matt...senti…-aveva
sussurrato lei con
gli occhi lucidi e in gola un milione di parole che non sarebbe mai
riuscita a
dire, ma non era il momento delle spiegazioni
-Scch….è
tutto ok …tranquilla…sono qui!-
invece il cantante aveva il dubbio che essere lì in quel
momento non bastasse
affatto, lo spazio di un sorriso, di uno sguardo infinito che li aveva
chiusi
per un secondo in quella bolla di sapone che
esclude il mondo intero quando un’energia
speciale scorre tra due persone, ed erano di nuovo circondati di gente
-Mamma,
papà…lui è Matthew … un
amico…
musicista….- era sicuro che la maggior parte dei presenti
sotto i quarant’anni
l’avesse ragionevolmente riconosciuto avendo la decenza di
non darlo troppo a
vedere
-Per me è un onore
essere qui questa
sera! –
aveva detto educato ed
ossequioso mentre la madre di Victoria lo stava vivisezionando con lo
sguardo
che era caduto sulle mani ancora incrociate provocandogli un certo
imbarazzo,
alla donna non era sfuggita sicuramente nemmeno l’emozione
dipinta sul viso e
nella voce della ragazza.
-Abbiamo organizzato una piccola
festa
in onore di Victoria, perché non si unisce a noi per cena
sono sicuro che a mia
figlia farebbe molto piacere-
Il padre di Vicky invece cordiale e
benevolo, aveva appena invitato il cantante a rimanere quasi si fosse
accorto a
prima vista di un legame tra i due
-Posso accompagnarla? –
Matt prese
sottobraccio la nonna di Victoria nel tragitto a piedi dal teatro al
ristorante,
la ragazza al momento era contesa da parenti ed amici e lui non aveva
la minima
intenzione di essere invadente, era la sua serata!
-Non deve accontentarsi della
compagnia
di una vecchia signora quando intorno ci sono così tante
belle ragazze ! –
aveva ribadito lei
-L’unica ragazza che mi
interessa è
impegnatissima stasera e la sua compagnia Claire è di gran
lunga più piacevole
di molte altre …sto solo dicendo quello che penso!
– la prevenne lui mentre la
donna alzava gli occhi al cielo. Francamente capiva benissimo come sua
nipote
si fosse fatta incantare da quel ragazzo, anche solo per quei modi di
fare così
educati, ma tutta’altro
che
convenzionali.
-Bella serata vero?!
–aveva buttato lì
lei con entusiasmo
-Bellissima serata e Victoria ha
talento!-
- Non so cosa devo fare con lei!
–
confessò il cantate a sorpresa dopo un attimo di silenzio
-Pensavo fosse adulto , vaccinato,
discretamente famoso e
padre di un
bellissimo bambino, non
credo di poterle
dare consigli! – gli aveva fatto eco lei sinceramente
sorpresa, provocando una
risatina imbarazzata
-Il fatto è
che…Vic…l’altra sera…mi ha
…detto cosa le è successo! Si creata una
situazione per cui… credo di averla
spaventata…è scappata , non volevo davvero e
io… non mi ha raccontato
nulla…diciamo che è stata una cosa che le
è scappata di bocca perché io… forzare
le cose era l’ultima cosa che volevo mi creda! Non farei mai
nulla che potesse
metterla in difficoltà! –
Matt era arrossito lievemente
imbarazzato guardandosi intorno come se qualcun altro potesse
sentirlo,la nonna
di Vicky lo guardava sorpresa, ancora un punto a favore di quel ragazzo
che
quando era in crisi aggrovigliava le frasi parlando troppo velocemente.
-Veramente.. lo sapevo
già – ammise
subito dopo- Jacques mi ha raccontato tutto tempo fa!Ho cercato di fare
del mio
meglio, ma non basta evidentemente
e
ora… non so cosa più devo fare con lei! Mi creda
Claire quando le dico che non
voglio rinunciarci perché Vic è …la
cosa più…più incredibile che mi sia
capitata ultimamente, quando sono con lei smetto di pensare a tutto
quello che
mi sta intorno …e quello che ho visto stasera è
straordinario…– Matt abbassò
gli occhi senza concludere la frase
La nonna di Vic corrugò
la fronte
pensierosa davanti
a quel diluvio
sconnesso di parole! Avrebbe dovuto immaginarsi che qualcosa non
andava, sua
nipote era partita alla svelta, senza travolgerla con il turbinio di
chiacchiere ansiose e rituali scaramantici pre
concerto.
Matt si era interrotto davanti allo
sguardo stupito dell’anziana
signora, la
pressione che si sentiva addosso in quel momento era completamente
diversa da
quella che provava con Kate, ciò non vuol dire che fosse disposto a prendere le cose
alla leggera
-Matthew sweetheart…-
tutta quella
schiettezza inaspettata l’aveva portata ad usare un tono
più confidenziale del
dovuto- Uno stupro non si dimentica e non si pedona! Sono sicura che
una persona
con un cuore che sa scrivere parole così belle
saprà trovare un modo! Hai mai considerato
l’idea di dirglielo molto chiaramente ? Perdonami se ti parlo
come fossi mio
figlio! – l’anziana signora era sempre
più stupita dall’uomo con gli occhi
azzurri che aveva di fronte, per certi versi le faceva quasi tenerezza,
non era
quello l’atteggiamento che ci si aspetta da una rockstar.
-Dille
quello che provi Matt, come ti senti in questo momento,di
cos’hai paura, cosa
vorresti …Victoria è solo una ragazza molto
fragile che ha paura di sé stessa e
dei suoi sentimenti, non dovrei essere io a dirtelo, ma credo tu abbia
aperto
uno spiraglio che
non si vedeva da
tempo…se solo avesse un motivo valido per uscire allo
scoperto…-
Il
moro aveva annuito silenzioso, aveva ancora
addosso l’energia e l’emozione con cui era stato
travolto durante il concerto,
sapeva per esperienza personale che a volte la rabbia e la frustrazione
possono
compiere prodigi agli occhi del pubblico e aprire fenditure grandi come
burroni
nell’anima dei diretti interessati . Rimandare spiegazioni e
discorsi
inevitabili a quel punto non era più un’opzione
-Vic..tua madre ha invitato Robert
a
cena- Sarah aveva preso l’amica sottobraccio raggiungendola
di corsa
-Cosa??? Stai scherzando spero?
– sua
madre doveva essere impazzita di colpo. Che avesse sempre avuto un
debole per
Rob si sapeva ma cosa stava cercando di fare?
-Putroppo no ….- Jack si
era unito alla
conversazione affiancandole
-Come può pensare di far
sedere Bellamy
e Robert allo stesso tavolo? – era la cronaca di una morte
annunciata, ormai
conosceva il musicista abbastanza per sapere che non sarebbe stato
facile
tenerlo a bada… -Come fa a pensare che io lo voglia qui! -
-Ti ricordo che tua madre non sa di
Bellamy! – Jack sembrava quasi ingenuo
-Si sono già incontrati?
Matt e Robert
voglio dire…– aveva chiesto allarmata
-No… ma Dom
l’ha visto e non credo se ne
sia stato zitto..- aveva replicato la modella
-Sarah ti prego di a Dom di tenere
a
freno il suo cantante se necessario …- Vic era
preoccupatissima non si
prospettava una serata facile per nessuno
Invece Matt a cena era stato
stranamente
tranquillo e discreto, lui e Vic non erano neppure seduti vicino,
eppure gli
sguardi si erano incrociati di continuo in modo più o meno
esplicito con
un’emozione difficile da gestire era come se quello che
provavano fosse lì, sul
tavolo, visibile agli occhi di tutti in modo imbarazzante.
La pressione da reggere per la
giovane musicista
era quasi insostenibile perché Robert invece non aveva perso
occasione per
lodarla pubblicamente, e lei infastidita
dalla situazione che le rendeva impossibile reagire era
arrossita
pregando segretamente che leader dei Muse fosse giudizioso abbastanza
da
ignorarlo. Dei del cielo perché non aveva la bacchetta
magica per far sparire
tutta quella gente? Aveva bisogno di tornare sulla spiaggia sotto le
stelle solo
lei e Matthew Fucking Bellamy a parlare di tutto ciò che la
tormentava glielo
aveva promesso, avrebbe dovuto farlo all’inizio…
-Quindi il prossimo concerto
sarà a
Parigi – aveva chiesto un’amica
-A Parigi ho passato uno dei week
end
più romantici della la mia vita con Vicky! –
puntualizzò Rob con
un sorriso nella sua direzione che voleva
escludere il resto del mondo
-Era in un’altra vita!
– aveva replicato
lei asciutta, evitando accuratamente gli occhi di Bellamy.
-Victoria ti sembra il modo di
rispondere! – l’aveva ripresa sua madre ottenendo
come unico risultato quello
di alimentare la sua rabbia
Era la vita dove lei era felice,
spensierata, era prima che Robert decidesse di rovinare tutto,
perché se lui
l’avesse difesa le fosse stato accanto se lei si fosse
sentita amata sarebbe
stato tutto più facile da sopportare-
-E tu quante volte hai suonato a
Parigi Matt?
– Forse
il calciatore si sentiva forte
del sostegno della madre di Victoria
Il
cantante invece si era pizzicato la punta del naso ridacchiando,
l’arroganza di
Ronson era incredibile era un po’ che lo osservava mordendosi
la lingua per
amor di pace, non
aveva nessuna
intenzione di farsi trascinare in qualche situazione imbarazzante per
lui o per
Victoria, non lì e non quella sera, aveva altre cose su cui
focalizzarsi.
- Dom tu… ricordi?
– cercò sostegno
ironicamente
-Francamente no! – il
batterista finse
di pensarci seriamente sorridendo tra il divertito e il preoccupato,
che
situazione assurda! Accanto a lui Sarah era vicina ad un attacco
ansioso
-Credo di aver perso il
conto,ma… se proprio
non riesci a dormire di notte puoi cercarlo su Musewiki! – fu
la risposta di
Bellamy, il sorrisino sghembo, lo sguardo affilato ed aggressivo,
alzando il
calice del rosso nella direzione
del bel
calciatore prima di prenderne una generosa sorsata. Non si era
scomposto
nemmeno per il calcio alle caviglie che gli aveva tirato il suo
batterista.
L’intero tavolo ridacchiava in una serie di commenti a mezza
voce
-Mr Bellamy ho
l’impressione che qui la
conoscano tutti! – la madre di Victoria lo guardava in modo
sempre più curioso,
e non solo lei…
-Mamma … per
favore…- La ragazza era
arrossita violentemente, se Matt aveva deciso di non esporsi lei non
voleva
sicuramente che qualcuno tanto meno i suoi genitori gli facessero
pressione
Lui l’aveva rassicurata
col sorriso di
chi è perfettamente padrone della situazione
-Oh…suono in una band
mediamente
famosa…- aveva detto con noncuranza, provocando una serie di
risatine un po’
perplesse
-Mr Bellamy … troppo
umile..ti facevo un
megalomane affetto da manie di protagonismo!- il calciatore
ricambiò il
brindisi nella sua direzione- Forse era
già ubriaco
La tensione stava salendo, ma
ancora una
volta il leader dei Muse aveva risposto con ironia disarmante cercando
con lo
sguardo il sostegno del suo compagno di band
-Non è per
me…voglio solo il meglio per
la band! -
-La band giusto! Victoria dava
lezione
alla figlia del bassista della sua band …- Spiegò
Robert alla madre della sua
ex - Immagino abbiate avuto modo di incontrarvi in quel periodo
– aveva
insinuato guardando il cantante direttamente negli occhi
La ragazza era letteralmente
saltata
sulla sedia! Cosa diavolo stava cercando di insinuare stava per
rispondere con
tutta l’indignazione che la stava rodendo invece al suo posto
aveva risposto un
Matt calmissimo dallo sguardo tagliente
-Per tua fortuna ho incontrato
Victoria
solo qualche settimana fa perché ti posso assicurare che ora
non saremmo qui a
discuterne! Se adesso volete scusarmi… - Quando era troppo
era troppo!!!
Si era alzato educato ma deciso
senza
voltarsi, la reazione di Ronson non gli interessava affatto, lasciando
il
tavolo nell’imbarazzo totale.
Matt non fumava, non aveva mai
fumato
seriamente, ma in quella situazione aveva bisogno di qualcosa con cui
scaricare
l’irritazione che gli girava per la pancia, aveva chiesto una
sigaretta al
portiere aspirando la prima boccata con avidità innaturale
… “lurido, schifoso,
verme, maiale…” sciorinando una litania di insulti
diretti al suo antagonista
sussurrati a mezza voce. La sigaretta era durata poco, solo due tiri
prima di
essere schiacciata con rabbia sotto le eleganti scarpe italiane.
Il tempo di girarsi e Dominic era lì in piedi
dietro di lui, la spalla
appoggiata al pilastrino di sostegno della calottina che accompagnava
verso
l’ingresso del locale, col tempismo perfetto che solo lui
poteva avere e il
silenzio di chi sa quando è ora di parlare
-Tu lo sai vero perché
quel bastardo è
ancora vivo? – il
gesto della mano era
plateale quanto quelli sul palco e i tic erano completamente fuori
controllo, i
capelli tutti in piedi, ma il batterista non sembrava minimamente
impressionato
-Ma chi pensa di essere quello!!!
Lo sai
vero che l’unico motivo per cui ho lasciato perdere
è perché non volevo mettere
in imbarazzo Victoria, non stasera…è la sua
serata!!!-
Dom aveva alzato gli occhi al cielo
riflettendo sul discutibile concetto di “non mettere in
imbarazzo” del suo
compagno di band
-Se lo uccidi piangeranno molti
più fans
di quelli che piangerebbero per te! – aveva sottolineato semi
serio beccandosi un’occhiata
torva, del resto aveva solo fatto notare che Ronson non era affatto uno
sconosciuto nel mondo calcistico
-Come diavolo ha fatto Vic a
mettersi
con uno così… ti giuro che quando penso che
l’avrebbe anche sposato divento
pazzo! – il moro si era passato le dita tra i capelli per
l’ennesima volta
-A vent’anni tutti
commettono errori di
valutazione! – Il biondo aveva fatto spallucce, ancora una
volta il cantante
aveva ammirato le sua logica semplicistica, si compensavano da sempre
uno era
complicato quanto l’altro era estremamente lineare, almeno
nell’approccio
generale alle cose.
-Pensi di poterlo sopportare per
quel
che resta della serata?- aveva chiesto il batterista paziente
-Non ho alternative credo!
– Un lungo
sospiro aveva lasciato il petto del leader dei Muse mentre si avviavano
verso
l’interno
Vichy era davvero esausta aveva
salutato
e ringraziato tutti ad uno ad uno, in quel finale di serata era il
minimo che
potesse fare, erano tutti lì per lei, non vedeva
l’ora di andarsene pur sapendo
che doveva ancora affrontare tutte le sue paure.
Quando
si era ritrovata inaspettatamente tra le braccia del suo ex senza che
lui
chiedesse il permesso era letteralmente congelata, inorridita da un
contatto
fisico indesiderato. Come aveva potuto pensare anche solo per un attimo
ci
fosse qualcosa che si poteva ricucire quando un abbraccio le provocava
un
disagio così grosso?
Non si era mossa rigida come un
palo, si
era lasciata abbracciare mentre lui, che oltretutto era visibilmente
alticcio
le sussurrava in un orecchio
-Grazie Vichy, se solo potessi
accompagnarti a casa? Ti prego…– Lei era
inorridita, ma Jack nei panni del suo
angelo custode ancora una volta l’aveva tolta
dall’imbarazzo di dare una
risposta
-Vic…abbiamo caricato
tutte le tue cose
sulla macchina di Matt! – Serio, severo e determinato, il
messaggio “stai alla
larga” forte e chiaro, fosse stato per lui avrebbe emesso
un’ordinanza
restrittiva al calciatore nell’avvicinare la sua amica.
Robert aveva annuito a denti
stretti
lasciandola libera come chi fa fatica ad incassare la sconfitta
Qualche passo indietro appoggiato
all’auto il musicista alieno aspettava paziente, le labbra
ridotte ad una riga
invisibile come unica testimonianza di quello che provava.
Aveva
dovuto far ricorso a tutte le tecniche di concentrazione acquisite nel
corso
degli anni per contenere l’aggressività nei
confronti di Ronson e per
completare il quadro era appena uscito da un confronto con la madre
della sua
bella musicista
-Matt, la chiamano tutti
così giusto?
Matt le do un consiglio, lasci perdere Victoria, non mi fraintenda non
ho alcun
pregiudizio verso di lei per il…lavoro …che fa o
per come vive, ma mia figlia è
una ragazza “complicata” . Si fidi di me!
–
Il moro aveva strizzato gli occhi,
lo
mandava in bestia il fatto che la madre di Vichy, la persona che
più avrebbe
dovuto essere solidale con lei le stesse giocando contro. Gli era
sempre più
chiaro come la biondina avesse perso completamente la fiducia in
sé stessa e
nelle sue possibilità emotive o lavorative che fossero.
Aveva annuito serio ed educato
-Io…io credo lei stia
sottovalutando sua
figlia! Mi creda farò tutto quello che posso per fare in
modo che quello che le
è successo diventi solo un brutto ricordo…
Buonasera Signora e grazie di tutto!
– aveva salutato la donna con un cenno del capo travolto da
un miscuglio di
emozioni contrastanti andando incontro a Vichy
-Scusa se sono venuto con la Mini,
il
traffico di Londra è un inferno e con questa è
molto più facile trovare
parcheggio…- Era bastata quell’affermazione fuori
luogo in quel momento per
farla sorridere mentre si domandava se avrebbe mai finito di stupirsi
di
quell’uomo.
Lui le aveva aperto la portiera con
quei
modi che aveva imparato ad apprezzare, Victoria si era sentita
sciogliere
dentro anche se sapeva benissimo che
stava per affrontare una delle situazioni più difficili
della sua vita. Quanto
le era mancato quel sorriso un po’ storto luminoso come
l’azzurro dei suoi
occhi che la faceva sentire l’unica donna sulla faccia della
terra! Stava per
perderlo ed era disperata, avrebbe voluto rimandare quel momento in
eterno…il
cuore stava affondando Da lì in poi erano soli e lei gli
doveva scuse e
spiegazioni che non le avrebbero affatto garantito che ci sarebbe stata
un’altra occasione
-Non sembra affatto scomoda!
– aveva
commentato ridendo cercando di tenere l’atmosfera leggera, ma
lui prima di
mettere in moto l’aveva scrutata con uno di quegli sguardi
con cui Vic era
convinta le leggesse nel pensiero, mandandole il cuore in gola
-Tutto bene? Sei stanca?
– Ce l’aveva
scritto in faccia? Bellamy sembrava seriamente preoccupato per lei dopo
tutto quello
che gli aveva fatto, le veniva da ridere, aveva annuito. Probabilmente poteva mettere
quella giornata
nella top ten delle più difficili di tutti i tempi
Il cantante non aveva smesso di
sorridere e si era allungato verso il sedile posteriore
-Una cosa per te! Tutti quei fiori
con
cui abbiamo riempito il baule appassiscono..-
In mano aveva un pacchettino
tubolare
avvolto in un foglio di carta dorata sul viso un’aria di
mistero, gli
brillavano gli occhi in modo indegno!
-Coraggio apri, ti giuro che non
esplode! – sembrava impaziente, la biondina invece era sempre
più incredula ed
imbarazzata
-Io…non so cosa
dire…Non dovevi,
seriamente…- Vichy
lo aveva scartato con
cautela, sotto l’attenta supervisione di lui, il cuore che
batteva di nuovo a
mille, come poteva non innamorarsi di quell’uomo indifferente
a tutte le comuni
logiche maschili? Non lo avrebbe mai ammesso ma il regalo
più bello era essere
lì con lui nonostante tutto. Da un tubo di cartone rigido
aveva estratto
delicatamente alcuni fogli
ingialliti…
-Stai scherzando spero!!!
– Matt avrebbe
potuto avere un orgasmo solo per il modo in cui lo stava guardando la
biondina in quel
momento… quei due occhioni blu pieni
di stupore…
-E’ originale? Sei
impazzito??! – era
uno spartito di Rachmaninov scritto a mano
-L’ho comprato tempo fa
in un mercatino
a San Pietroburgo…- non conosceva Victoria a fondo, ma
qualcosa nella sua testa
gli aveva suggerito che un regalo del genere l’avrebbe
impressionata
sicuramente più di qualche ninnolo costoso o un enorme mazzo
di fiori
-Non posso accettare
…varrà una
fortuna…- quell’uomo era completamente pazzo ormai
lo aveva abbondantemente
appurato…
-C’è una
condizione…- aveva buttato lì
il moro semiserio mentre lei lo guardava interrogativa
-Promettimi che imparerai quel
pezzo e
lo suonerai solo per me! – Vic aveva scosso il capo
sorridendo era “una
condizione” che le faceva scorrere i brividi per la schiena
solo a pensarci,
per non parlare del modo in cui la stava guardando lui…
-Io non suono per te Mr. Bellamy!
Lo sai!
– provare a tenergli testa in quel momento le sembrava
un’impresa titanica, il
sorrisetto impertinente che si era stampato in viso con la
consapevolezza di
chi sa di aver fatto centro era assolutamente irresistibile
-Lo hai fatto…questa
sera! – Il cantante
aveva una mano sul cuore e non
rideva più
Il
cuore di Victoria invece si era appena fermato, era la conferma di
tutte le sue
paure, aveva abbassato lo sguardo concentrandosi sullo spartito che
aveva in
mano incapace di
dire qualcosa di senso
compiuto. Matt sapeva per filo e per segno cosa provava lei..ecco
perché non lo
voleva lì!
-Non avevo idea tu fossi
lì ed è
presuntuoso da parte tua crederlo, c’erano altre 1000
persone…- lui aveva
ridacchiato sornione
-Vic...- la ragazza
cercò di rilassarsi
mentre il cantante guidava nel traffico lento della notte cullata da
una
tranquilla musica di sottofondo, non ne sarebbe uscita viva, sapeva che
prima o
poi avrebbe dovuto affrontare
“quell’argomento”, ma era terrorizzata,
non
importa quante volte poteva aver cercato di costruire un racconto
accettabile
nella sua mente…
-Perché non mi hai detto
nulla di
stasera? – era la domanda che gli tormentava il cervello da
quando Jacques
gliene aveva parlato, quel tenerlo immotivatamente a distanza non aveva
nulla a
che vedere con le paure della biondina, si sentiva di nuovo in bilico
- Se avessi saputo che eri tra il
pubblico non sarei riuscita a spiccicare una nota! – sembrava
una spiegazione
semplice, un modo scherzoso per dire la verità, ma lo
sguardo disorientato del
cantante l’aveva mandata nel panico
-STAI SCHERZANDO SPERO! Questa cosa
del
non suono davanti a te va bene come scherzo…Questo non ha
nulla a che fare con….Voglio
dire cosa non funziona tra me e te?
“Cosa non funziona tra me
e te?” Lei lo
guardava con gli occhi sbarrati incapace di processare
l’ultima frase
-Come???-
- Vichy tu non ti sei vista
lassù
stasera! Hai incantato l’intera sala!! Perché
pensavi non volessi essere lì
a guardarti?!-
Si era stretta le braccia addosso
imbronciata
come per difendersi, Il problema era proprio quello, aveva riversato
fuori
tutte le sue emozioni in ordine sparso, compreso quello che provava per
lui ed
ora si sentiva smascherata perché sapeva che Matt le aveva
colte una per una,
mentire o nascondersi era da ipocriti, sostenere una parte sempre
più difficile
-Io…io non avrei mai
voluto…- no non era
la parola giusta – non avrei mai pensato che tu arrivassi
fino a qui! – non
aveva avuto il coraggio di guardarlo era la cosa più sincera
che gli aveva mai
detto e nel silenzio attonito nella sua testa rimbombava solo il
battito del
suo cuore con la paura di perderlo inesorabilmente…
-Perché? –
solo un sussurro, ma avrebbe
potuto essere un urlo, il cantante aveva bisogno di sapere se era
l’ennesimo
mettere in dubbio da parte di una donna la sua affidabilità
personale, in
coscienza sapeva di essersi comportato in modo irreprensibile con Vichy
e la
cosa lo mandava in bestia
-Dei del Cielo Matt!!! Tu sei
completamente fuori di testa!! Io non capisco non capisco
davvero…tutto quello
che è successo da quando ci siamo incontrati, il fatto che
io non riesco a
gestire le mie emozioni, quello che è successo sulla
spiaggia l’altra sera…cosa
diavolo ti passa per la testa??? Perché diavolo pensi che le
cose possano
cambiare? Perché continui a corrermi
dietro…perché diavolo sei venuto qui
stasera? – la biondina era esplosa, non riusciva
più a reggere ne quell’uomo ne
la situazione. – Tu sei MATTHEW FUCKING BELLAMY hai il mondo
ai tuoi piedi e
continui a perdere il tuo tempo con me! -
Solo
qualche istante di silenzio gelido e poi la frenata brusca
l’aveva colta
totalmente impreparata, la cintura di sicurezza l’aveva
trattenuta dal finire
contro il parabrezza.
-SEI IMPAZZITO!!! – il
cuore in gola,
una mano sul petto, il respiro fuori controllo… se non fosse
stata tarda serata
qualcuno avrebbe anche potuto tamponarli.
Matt aveva le mani saldamente
aggrappate
al volante, la fronte appoggiata contro, doveva stare calmo, recuperare
il
controllo della situazione, quella ragazza riusciva sul serio a fargli
perdere
la testa. Il mondo ai suoi piedi??? Quanto poco lo conosceva Victoria?
Quanto
poco sapeva cosa vuol dire vivere come viveva lui diviso tra la fama e
la
ricerca della più semplice normalità, dei tour
devastanti, della necessità di
tenere i piedi per terra per non impazzire, del passare dal sentirsi
Dio a
giocare con un bimbo di quattro anni???
- Mi stai prendendo in giro??? SONO
INNAMORATO DI TE! Ti basta come motivazione ? E non fingere di non
saperlo… Sono
due fottute settimane che non riesco a pensare ad altro, che ho paura
di sbagliare
tutte le volte che mi avvicino a te! Che impazzisco tutte le volte che
ti
guardo, tutte le volte che mi sorridi, che mi baci… Smetti di scappare Vichy, ti ho vista e sentita
lassù questa sera e non
saprei ripeterti a parole cos’ho provato io, ma so cosa
provavi tu! L’altra
sera sulla spiaggia ho perso il controllo perché era tutto
stramaledettamente
perfetto… il tuo cuore batteva contro il mio…e tu
mi chiedi perché sono qui
stasera? Pensi avrei potuto lasciarti andare arrendermi
e fare finta di niente solo perché
dei bastardi ti hanno fatto del male??? -
Vic
non voleva guardarlo, si era coperta il viso, prima di premersi
entrambe le
mani al centro del petto per paura che il cuore scappasse via . La
parola
“innamorato” le era esplosa sui timpani con la
violenza di una testata
nucleare. Non riusciva a respirare…aveva annuito lentamente
-Io credo…
che… che…Potrei preparare una
tazza di te caldo..se ti va di venire a casa mia… - era solo
un sussurro un
filo di voce non erano argomenti di cui potevano parlare in macchina,
in mezzo
ad una strada, doveva trovare il coraggio, non c’era
più tempo e non ci sarebbe
stata un’altra possibilità .
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