A Summer's Tale

di DreamLover4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutta colpa di una valigia! ***
Capitolo 2: *** Cambio di programma parte 1 ***
Capitolo 3: *** Cambio di programma parte 2 ***
Capitolo 4: *** Cambio di programma parte 3 ***
Capitolo 5: *** Cambio di programma parte 4 ***



Capitolo 1
*** Tutta colpa di una valigia! ***


Eleonora POV
 
Finalmente, dopo lunghissime ore di viaggio e altre ore di check-in, io e le mie amiche ci troviamo esattamente sopra la ricca terra di Seoul.
È un aeroporto come tutti gli altri, ma questa è la città che i vari idol mi hanno fatto follemente amare, ma soprattutto sono qui con le tre migliori compagne con cui avessi mai potuto pensare di passare un'intera vacanza estiva!
Quando l'idea di fare un viaggio insieme ci era venuta in mente, avevamo subito pensato, genitori e salvadanaio permettendo, ad un luogo più vicino all'Italia, tipo Londra o qualcosa del genere. Brigitta aveva subito obliterato la questione perché ha il terrore dei voli, eppure eccola qua, proprio vicino a me, ad aspettare di scorgere nella pedana circolare i nostri bagagli. Francesca aveva probabilmente già intravisto il suo poiché la vedo lottare a distanza, in ogni modo, contro tutta la gente riunita lì, cercando di tirare giù un'enorme corazza trascinabile a quattro ruote; quando ci riesce, viene verso di noi con estrema tranquillità, scostando con slancio un ciuffo marrone dei suoi corti capelli a caschetto.
Parto anch'io verso la trincea, e me ne esco quasi subito fuori con un bagaglio allegramente molto più contenuto, rispetto al primo! Mi dirigo verso le mie amiche, per trovare, Margherita, magicamente, con il suo bagaglietto da stiva in mano e Brigitta scomparsa.
-dov'è Britta? - chiedo leggermente sconvolta, data la quasi nulla esperienza di lei in faccende riguardanti a viaggi di lunga distanza, ma anche a tutte le altre cose in generale, a dirla tutta.
-è vero dov'è Bitta?? -chiede Margherita, in principio di un'ansia, all'unica di noi che era probabilmente stata vicina alla scena: Francesca, che molto tranquillamente, col suo assolutamente naturale tono urlante di voce, risponde -ah ma è andata a prendere il suo bagaglio!
-cosa??? -Mary si mette a cercare convulsamente con lo sguardo l'oggetto dei nostri affanni.
-noncelafa noncelafa noncelafaaaaa!! -mi metto ad aspettare ansiosamente che la folla attorno al gommone mobile si dissipi un poco per poter trovare quella chioma disordinata di ricci bruni che sto sperando di vedere da un momento all'altro.
Adesso, so che tutto questo può sembrare vagamente esagerato, ma Francesca è una ragazza che ha in questo momento rinnegato ogni sport, ma con i muscoli della quale non c'è niente da scherzare, Margherita è una montanara estremamente esile, ma che è abituata a spostare ciocconi di legna appena tagliata(molte volte pure da lei stessa) a causa di tutti i campi-beneficenza a cui partecipa, e io, nonostante sia la più bassa e molto probabilmente la più debole delle quattro, avevo fatto un grande numero di viaggi in aereo(essendo per metà indiana, e dovendo quindi certe volte andare a trovare i miei parenti), che mi avevano resa pratica di tutte queste interessantissime cose, ma Brigitta... Brigitta è una semplice ragazza non sportiva, che non è ancora andata nemmeno dal nord al centro-Italia, non abituata a trasportare pesi e che si è portata nella valigia, persino il piumone, tanto per essere sicuri, in giugno!! E poi, ha appena attraversato la più grande paura della vita!!! Io non sarei al massimo delle mie forze!
-è vero forse farà un po' fatica a tirare giù le sue cose -aggiunge Francesca, dopo aver riflettuto per un po' da sé.
 
 
Brigitta POV
 
Ho finalmente trovato la mia valigia. Provo ad avvicinarmi alla pedana, come hanno fatto le altre ragazze, ma prima che riesca ad afferrarla, è già lontana, e tutta questa gente non mi permette nemmeno di inseguirla come ha fatto la Francy, mi chiedo come abbia fatto, a dire il vero, a esserne uscita ancora viva! Penso che dovrei prima aspettare che la folla diminuisca un po'. Mi dispiace solo far aspettare le ragazze!
Ormai rimangono solo sette o otto valigie, e ora che ho riafferrato la mia, non ho intenzione di lasciarla così facilmente! Provo a tirarla più che posso, mentre corro con le poche forze che mi rimangono dopo una notte insonne, ma entra in quello stupido scompartimento dove per un po' non si vede più. La ribecco quasi immediatamente, mentre esce da quell'insensato tunnel, subito dopo altre due valigie. La afferro di nuovo. Devo assolutamente tirarla giù prima che finisca il giro.  I muscoli delle mie braccia non ricordavano tutto questo peso, qualche ora prima, quando l'avevo portata all'aeroporto di Milano, con le rotelline certo, ma l'avevo comunque portata io! In un ultimo estremo sforzo, la trascino verso di me con tutto il mio peso. E infatti mi cade completamente addosso, mentre io vado contro e travolgo, con eccezionale fascino da balena, uno degli ultimi passeggeri rimasti ancora qui vicino.
Cerco di rialzarmi più in fretta possibile, per quanto me lo permettano i quaranta chili sulla mia schiena, e blatero velocemente -scusi! Mi scusi non l'ho fatto apposta sta bene? - ma poi, lo sguardo sorpreso e interrogativo in quei scuri occhi a mandorla, mi colpiscono in un imbarazzo più grande di quanto non lo sia già -I'm very very sorry! -, lui, che si nel frattempo si era rialzato, mi toglie pacatamente quel soffice batuffolo di piume azzurro dal mio fondoschiena -are you ok? Can you stand up? -ha un accento persino più sbagliato di quello che uso io, ma così estremamente adorabile da sembrare perfetto.
-oh, yes! You are not hurt, right? -chiedo preoccupata quando riesco a mettermi seduta, ma il suo sottile sopracciglio alzato mi fa capire che decisamente non sono nella situazione di fare una domanda simile. Sta invece aspettando che io mi alzi. È così tanto giovane (probabilmente ha solo qualche annetto in più di me), ma sicuramente ha fascino cento mila volte maggiore nella sua semplice maglietta bianca e cappello nero.
Provo ad alzarmi in fretta da quel pavimento lustrato, mentre dei ragazzi, probabilmente amici dell'affascinante ragazzo che ho quasi ucciso, gli fanno delle domande, indicando certe volte me, in una lingua che deduco sia coreano, essendo noi attualmente in Corea.
 
 
Margherita POV
 
-l'ho vista! Andiamo! -esplodo appena riesco a intravedere Britta, per altro in una situazione che non sembra tanto piacevole. Corro verso quella direzione con valigia e valigetta per mano, mentre Nora e Fra mi seguono, appena rinvenute in loro, e prese ognuna le proprie cose.
Un gruppetto di ragazzi anoressici la circondano. Li supero velocemente per vedere meglio quello che veramente m'interessa. Brigitta si è rialzata in piedi, dolorante e frastornata, mentre prova a mormorare qualche "sorry" ogni tanto.
-Briggy, tutto a posto? -chiedo in cerca di una risposta positiva.
Anche Ele e Francy la raggiungono, diminuendo a gradi il loro panico.
Francesca scoppia improvvisamente in una sonora ed intensa risata, provocando occhiatacce maligne da parte mia e di Eleonora, che abbiamo, diversamente da qualcun altro, notato anche la presenza ravvicinata di estranei. Britta ha invece messo su uno sguardo un po' disperato-implorante per farla smettere. Quello sì che era esilarante. Cerco di controllarmi con tutte le mie budella, riguardando di tanto in tanto le facce di quei tizi, per non fare figure che avrei poi preferito non aver mai fatto. Eleonora non sembra della stessa opinione, dato che inizia quella sua risata contagiosa fastidiosamente-acchiappa attenzione, cercando di contenersi, dicendo più a se stessa che altro -don't laugh, stuppit Francy!
Questi ragazzi, che probabilmente hanno solo qualche annetto in più di noi, invece, sono stranamente irrequieti, tanto che il loro strano comportamento riporta alla luce il contegno anche a tutte noi.
-aren't you... -Ele si avvicina un po' di più a costoro, con una dito alzato e la fronte corrugata col fare deciso e allo stesso tempo confuso, affinché sentissero meglio quello che aveva da dire -aren't you the Teen Top?
I ragazzi, che io intanto ho contato siano sei, rivolgono immediatamente, contemporaneamente ed involontariamente tutta la loro attenzione su di lei. Alcuni di loro ridono, per non far notare l'improvvisa tensione, altri cercano di formulare qualche risposta, e altri ancora cercano di fare entrambe le cose.
-hahaha yes! We are Teen Top, and I'm Teen Top's Niel! -ride a disagio uno con i capelli marroni e labbra da gorilla.
-Teen Top? -interviene Fra con la sua delicata voce da tromba, mettendo subito in allarme i ragazzi, che fanno agitatamente degli "sssht" confusi.
-so you are Teen Top? What is Teen Top? -continua lei come se non sentisse la loro disperazione e la nostra preoccupazione.
Il piccoletto biondo platino che le è vicino, in preda ad un raptus, le blocca la bocca con una mano, beccandosi istantaneamente una sonora sberla in piena faccia, e facendo rimanere tutti noi bloccati dallo sconcerto. Non abbiamo nemmeno avuto tempo di capire la scena!
Gli amici del biondino, appena riscossi, lo schermiscono con varie parole giappocinesicoreane(che ovviamente non capisco, ma in un momento simile è prevedibile quello che uno potrebbe mai dirti, mentre ci si sta soffocando dal ridere).
-Francy! -inveiamo tutte all'unisono contro di lei, che, sentendosi in colpa, va dal biondino con una faccia dispiaciuta(insomma, quando non si può usare di lingua, si usa il linguaggio corporale, per intendersi!) -are you hurt?
Lui, d'istinto, indietreggia di qualche centimetro, per poi dire titubante -no...?
-really you have to be more cautious when you block someone's mouth from behind!
Ok, oggi, come prime cose arrivate in Corea, Brigitta ha travolto uno sconosciuto e Francesca ha preso a sberle un suo amico, sconosciuto pure lui: eccezionale inizio! Spero solo che non ci siano altre sorprese per noi...
-hello, I'm Teen Top's L-joe -riprese il piccoletto -I'm really really sorry, but please do not scream our name!
-we... can't... people can't know we are... here! -finisce in qualche modo la sua frase in inglese, uno con la pelle talmente lucentosa che mi ha fatto venire la carie tutte le volte che l'ho guardato -annyasewo I'm Teen Top Ricky mida!
-annyasewo, I'm Eleonora -fa la mia amica appassionata di cose giappocoreane -is it because you do not wear make-up? -scherza lei, guadagnandosi un'occhiataccia da me.
A quanto pare era una battuta alquanto divertente, perché un'altro biondino, un po' più alto di quello preso a schiaffi, si è messo a ridere battendo le mani allegramente(tipo la canzone di Winnie the Pooh, ma senza quasi provocare rumore) -our manager do not want us to be seen here now.
È così appagante sentire, soprattutto quando sei stata rimandata in inglese per due anni di seguito al liceo(precisiamo, la sufficienza è al 78%...), che c'è gente che non sa pronunciare o persino parlare bene l'inglese!
-why? -chiesi all'improvviso interessata alla vita dei famosi.
-because we are now preparing for a comeback after a long time of solo performances, so we want to direcly surprise the fans without spoilering anything -rispose il biondo bassino di prima(a dire il vero non è che sia basso, anzi è alto come me, ma rispetto agli altri ragazzi, sì, è basso!)
-it's not for the make-up -aggiunge realmente serio un ragazzo con il naso a patatino.
-hey blondie! -fa improvvisamente Francesca, diretta al suo nuovo amichetto -I'll treat you something! -probabilmente, ripensandoci, si è sentita vagamente in colpa -you know, for the slap before!
Hey blondie?? Istintivamente mi scappa un fischiettio di scherno. Ops! Eleonora scoppia in una risata irrefrenabile, pronunciando, di volta in volta, la parola "blondie" nei toni più flirtanti in cui le è possibile in questo suo stato di idillica ilarità.
Ci stanno guardando tutti! Sento le mie guance bruciare dalla vergogna, ma ommioddio grazie Nora per essere più stupida di me!
Anche i ragazzi sembrano estremamente divertiti, da quanto riesco a capire dalle loro varie risa, contenute e non.
Britta, ci espone la sua risatina altamente ed inconsciamente fastidiosa, proponendo poi -so let's everyone go to a bar?
Accettiamo tutti di ottimo grado, soprattutto perché Blondie deve ancora ricevere l'offerta fattoglisi, e c'incamminiamo verso il primo bar che ci è saltato all'occhio.
Ah, che inizio allucinante!(ironicamente parlando, chiariamoci!)
 
 
Francesca POV
 
Ok, oggi ho preso a schiaffi una persona, e adesso gli sto offrendo la colazione! Così sono a posto, no? Quella persona che mi sembra si fosse presentata e della quale non mi ricordo il nome però sembra vagamente evitarmi, e avere leggermente il terrore di me. E chi sa perché mai?!
Prendiamo ognuno il proprio cibo e ci sediamo su un gigantesco e magnifico divano a mezza ciambella che avrebbe potuto ospitare almeno una dozzina di persone. Ovviamente, doveva capitarmi dall'altro lato, di fronte a me, proprio quello stupido biondino che sta palesemente creando tensione tra di noi -hey! That slap was not that hard! So stop pretending to be afraid of me! -lo faccio balzare sul suo sederino proprio mentre stava addentando la sua brioche.
Lui mi guarda. Io lo guardo. Lui mi guarda. Io lo guardo. È un gioco davvero così tanto stupido! Ma si sta accorgendo che io mi sto accorgendo del suo stramaledettissimo disagio che mi sta iniziando a causare stramaledettissimi sensi di colpa?? Forse è per quello che lo sta facendo! Lo guardo più intensamente. Lui mi guarda più intensamente. Io lo guardo ancora più intensamente. Lui distoglie lo sguardo.
SÌ!! Ho vinto!!!
Ricevo due calci da sotto il tavolo e un'occhiata rimproveratrice da sopra il tavolo dalle mie dolcissime compagne di viaggio(apparentemente!).
Ridacchiano tutti stramaledettissime risate evidentemente false.
-haha yeah...! -prova a rispondermi il biondino. Biondo schiarito anche per un finlandese, lineamenti spigolosi, occhi spigolosi e magrezza più che spigolosa.
-so from ... where are you coming from? -chiede, chiaramente intenzionato ad alleggerire l'atmosfera, il ragazzo con lisci capelli neri lucenti, pelle candida lucente, sopracciglia da Spock, lucenti, e sorrisetto stranamente carino con denti lucenti.
-we are from Italy! -rispondo io. Mi sento più a mio agio con questo ragazzo lucente.
-ah good, where in Italy? -fa inconcepibilmente veloce il ragazzo dai capelli biondo sporco, occhi cinesamente grandi, testa piccola e pomo d'Adamo decisamente non piccolo.
-in Brescia! -chiarisce Britta, con la sua solita aria da buona nonna.
-so it's north Italy! -aggiunge Ele sorridente.
-hahaha we have been near Italy recently, in our world tour! -sorride gigantemente(nel senso, più gigantemente di come ha fatto fino ad ora!) il ragazzo con labbra vagamente più grandi del normale, lisci capelli marroni e sorriso simpatico.
Già, un sorriso porta ad un altro, e i sorrisi portano cose positive. È uno dei motivi per cui mi piacciono queste tre stupide amiche(in estate! Perché in periodo scolastico, una è esageratamente depressa ed irritante, una esageratamente depressa e cupa e l'ultima esageratamente irritabile...) e per cui mi stanno iniziando a piacere questi incredibilmente giovani e magri ragazzi, che a quanto pare sono una boy band, famosa per altro, dato che hanno fatto anche un tour mondiale!
-in France and in Spain! -intervenne anche, sorridente pure lui(haha sembra una reazione a catena!), il ragazzo da neri capelli lisci, testa leggermente grande, naso leggermente a patata, e un neo vicino alle labbra e i muscoletti non ancora troppo pompati che attraggono l'attenzione più che leggermente -Europe is good!
-the weather is good! -aggiunge il piccolo biondo.
-the scenery is good! -esprime il biondo più grande.
-the food is good! -precisa il ragazzo luminoso.
-the good is good! -irrompe il bruno.
-the beds are good -finisce quello all'inizio travolto da Briggy, fino ad allora in silenzio, dai capelli neri più lunghi di quanto all’inizio sembrassero, muscoletti visibili e piccoli occhi annoiati o addormentati(?). Lo guardiamo tutti indecisi se essere ammagliati o scandalizzati.
-aaaah, I really want to go to Italy! -ignora completamente il suo compagno quello bruno.
-Rome! -precisa quello piccolo.
-Venice! -corregge quello col naso a patatino.
-Venice! -conferma il biondo col grande pomo.
-Brescia! -scoppia entusiasta il lucentoso ragazzo, dopo aver meditato qualche tempo in silenzio.
-oh, please come to... I mean, go to Brescia! -annuisce soddisfatta Mary.
-yes, go to Brescia! -annuisce Nora.
-go to Brescia! -annuisce Briggy.
-to Brescia! -annuisco io.
E i ragazzi esclamano allegramente un sacco di "Brescia": questo sì che è marketing!
Finiamo tutti la nostra colazione, prendiamo la nostra allegra roba e usciamo dall’aeroporto.
 
 
Eleonora POV
 
Siamo usciti dall’aeroporto in mezzo alla calda luce del tardo mattino e tutto quello che vedo è un paesaggio relativamente uguale all’Italia, ma forse con lampioni diversi... e ovviamente la lingua. O magari, poiché siamo ancora dentro la proprietà aeroportuale, la civiltà sudcoreana non ha avuto tanto spazio per esprimersi?
-where are you going now? –ci chiede Chunji con apparente intenzione di fornirci argute informazioni.
-in Seoul! –risponde molto fiduciosamente Francesca.
-where in Seoul? Where in Seoul? –insiste ancora Ricky, fiducioso.
-not completely in the center, but I think a little far in Seoul –fa Brigitta, solo un po’ tentennante.
I ragazzi ci guardano con espressione chiaramente sbigottita.
Mi ricordo improvvisamente di qualcosa che avrebbe dovuto venirci in mente molto prima. Prendo nervosamente il mio cellulare dalla tasca della borsa per guardare l’ora. Sono le 9:30. Ossantoddio ossantoddio ossantoddio! Lo sapevo! Se entro le 11:00 di oggi non firmiamo il contratto per l’affitto dell’appartamento che avevamo prenotato per i prossimi tre mesi, essendo gli hotel troppo cari, avremo la prenotazione automaticamente cancellata. E se non mi ricordo male, la ricerca di una casa è sempre molto impegnativa ed impossibile da svolgere e ottenere entro un pomeriggio!
Vortici sgorganti nel mio stomaco rischiano di tirarmi fuori la colazione, mentre sento il disagio fastidiosamente ottimistico delle altre ragazze. I Teen Top sono invece palesemente senza parole: in memore forse della loro disastrosa auto-organizzazione in Guam?
Scorro velocemente tra le mie foto e vado a trovare quella con l’indirizzo della nostra prossima possibile abitazione. Come pensavo, il tragitto aeroporto-casa è descritto come conseguibile fra i 60 e i 80 minuti. In poche parole, o partiamo ora o saremo costrette ad alloggiare sotto i ponti per un bel po’!
-we’re going in … -pronuncio oscenamente l’indirizzo, dissimulando un sorriso più spensierato personalmente possibile –I’ll go find a taxi! –aggiungo alta quantità di dolcezza alla mia espressione, stavolta per non mostrare i miei animi contrastanti, mentre mi allontano.
Appena mi avvicino alla mandria di taxisti, ne individuo subito uno con aria simpatica e onesta. Ora, non che il mio intuito non sbagli mai, ma mi fido abbastanza di esso. Gli vado incontro sorridendo timidamente, e, in qualche modo, con il mio meraviglioso strascicante e balbettante inglese, riesco ad ottenere il passaggio da un mini-furgoncino a nove posti e un enorme bagagliaio.
Faccio segno alle mie compagne di raggiungermi, pregandole, con il linguaggio corporale, di portare anche i miei bagagli.
Lo so che mi odierò a vita per ciò che sto facendo. Avevo avuto un culo grande come l’universo ad aver incontrato i miei idoli proprio lì, nel momento stesso in cui eravamo arrivati in quel paese, ed ora sto sprecando l’unica opportunità della mia vita per passare un po’ di tempo con loro a distanza ravvicinata per andare a firmare uno stupidissimo contratto. Una vera fan avrebbe scelto pure la vita sugli alberi, se questo le avesse garantito di dialogare qualche secondo in più con il proprio idol. Sfortunatamente, per quanto appassionata io possa essere, in me vincerà sempre ed indubbiamente la ragione, e su questo non c’è niente da scervellarsi. Sospiro alla mia grande moira, che almeno mi aveva lasciato fare colazione e discorsi, in quel stupido inglese totalmente teorico degli italiani, con gli idol del mio core.
Le tre beate mi raggiungono aiutate dai sei splendidi cavalieri soprannominati Teen Top.
Mettiamo tutte le valige nel bagagliaio, aiutate dal taxista.
Abbracciamo uno ad uno tutti i ragazzi, Francy molto tranquilla, noi altre leggermente vermiglie in volto, come del resto alcuni di quei giovani uomini.
Già, è arrivato il momento di dirci addio. È stato bello, molto bello … finché è durato!
Ancora non mi sto accorgendo di quello che sto vivendo, soprattutto perché sono ancora in post-trance da viaggio, ma solo assolutissimamente sicura che domattina mi metterò a saltare, urlare di gioia e piangere di melanconia da peretta fangirl.
-thank you for your time! –faccio degli inchini veloci e agitati, che avevo preso l’abitudine di fare quando dovevo salutare in momenti di imbarazzo.
Prima che finissi gli inchini, un uomo mi urta, in mezzo alla sua corsa sfrenata, facendomi volare quasi a terra. Con fatica, riesco a ritrovare l’equilibrio, mentre altri uomini mi corrono da dietro.
Certo che sono tutti di fretta!
-ma che cazzo fa?! Ma vaffanculo! –gli inveisce dietro Francesca veramente infastidita.
-tutto bene? –mi chiedono Brigitta, i ragazzi e il taxista(da dentro la macchina) in coro in quattro lingue diverse.
-si si, yes yes! –rispondo distratta, avendo piuttosto adocchiato qualcosa che fino a qualche secondo fa non mi ricordo fosse lì.
-ma che inculati stai bene? –fa Margherita a scoppio ritardato.
Raccolgo una scatoletta rosso vino grande più o meno quanto una custodia per occhiali –could it have felt from the man who bumped onto me?
 
 
Margherita POV
 
Prendo la scatoletta rossa che Eleonora aveva in mano. Sembra piuttosto costosa, probabilmente ci sarà qualcosa di importante dentro, oppure qualcosa di davvero inutile appartenente ad un tizio ricco da far schifo.
Guardo verso la direzione che aveva preso quel cavalleresco uomo, poi il taxi, e di nuovo dall’altra parte. Non sembra tanto lontano, posso ancora raggiungerlo –arrivo subito! –devo riuscire a trovarlo, dargli questo coso e ritornare qui entro dieci secondi sennò Nora ritorna a mettere ansia!
Inizio a correre velocemente guardando nervosamente in giro.
-Mary! –sento chiamare diverse volte da dietro.
Mi giro, in mezzo alla corsa, un paio di volte verso di loro per farli capire alla cazzo qualcosa tipo “aspettate lì che arrivo subito!”, ma ovviamente loro mi stanno seguendo come dei cagnolini stupidi.
Evito che una macchina m’investa e mi guido verso colui che i miei occhi definiscono come traguardo.
È un’area piuttosto deserta del parcheggio, quindi non è stato difficile trovarlo.
Rallento fino a camminare con media andatura. Ora anche quei nove esseri stupidi mi hanno raggiunta. “Cacchio, divento sempre più brava in matematica!” rido fra me.
Continuiamo ad avvicinarci al nostro uomo, tanto da riuscire ora a distinguere bene i suoi tratti. È circondato da un gruppo di uomini muscolosi, pelati e in giacca e cravatta nera, nonostante il caldo tipicamente estivo. Non sembrano andare d’accordo.
Questo inizia a mettermi un po’ a disagio. Guardo accanto a me i ragazzi. Anche loro stanno pensando la stessa cosa.
In questo momento sto realmente combattendo contro me stessa per intervenire o no. Forse è solo una nostra impressione, e in questo caso sarebbe imbarazzante se facessimo una scenata. Oppure quel tizio davvero non è in una delle sue situazioni migliori, e sarebbe imperdonabile non aver fatto qualcosa!
Vedo improvvisamente un uomo in nero bloccare quello che aveva perso la scatola da dietro, mentre gli altri aprono la porta del furgoncino lì vicino e lo ficcano dentro.
Oh cazzo!
Mi muovo senza pensare. Ma vengo frenata dalle ragazze. Mi giro verso di loro sconvolta, in cerca di una risposta per avermi fermata.
“non è il momento!” mi stanno dicendo con lo sguardo, dove vedo il mio stesso scontro.
In parte sento alcuni dei ragazzi imprecare, mentre vengono allo stesso modo fermati dai loro compagni.
Mi rivolgo di nuovo verso quegli uomini. Alcuni di loro sono già saliti nel furgone, altri invece si stanno guardando in giro.
Cerco disperatamente di memorizzare il numero della targa.
Ci hanno visti.
Non abbiamo più tempo di stare a dormire.
Corro istintivamente e furiosamente con tutte le mie forze.
Non so dove sto andando.
Dietro percepisco inconfondibilmente i passi pesanti degli uomini che ci inseguono.
Non riesco a fare altro che seguire i ragazzi davanti a me.
Non so dove sto andando.
La vista del nostro taxi in lontananza mi da un barlume di ragione in quella follia.
Quando in passato mi ero immaginata in una situazione simile, scappare lasciando uno sfigato al proprio destino era l’ultima cosa a cui avevo pensato.
Ora non riesco a fare altro che scappare.
Riusciamo a raggiungerlo. Saliamo tutti in preda all’angoscia. Chiudiamo rapidamente le porte. E sento dire tutti “parta! Parta!”. La macchina parte, con grande smarrimento dell’autista. Io non riesco a fiatare.
 
 
Brigitta POV
 
Sono seduta, tremante, in un furgoncino da nove posti riempito da undici persone.
Non riesco ancora ad elaborare ciò che è successo appena qualche secondo fa. È stato tutto troppo veloce. Troppo assurdo. Ohccavoli ohccavoli ohccavoli abbiamo appena assistito ad un rapimento! Troppo terrificante. Mi copro la bocca con le mani sussultanti.
Ci stanno seguendo? Ho le orecchie tappate e quasi completamente insensibili e la schiena rigida come un ghiacciaio.
La targa! Qual’era la targa? Cerco di ricordarmi, ma tutto ciò che mi appare davanti agli occhi sono macchie scure in una strada indefinibile.
Siamo tutti in silenzio. Nessuno osa fiatare. Sono sicura che stiamo pensando tutti più o meno alla stessa cosa. Eppure nessuno dice niente.
Improvvisamente sento un rumore martellante. Sobbalziamo. Mi giro intorno. Il ragazzo al quale ero finita addosso sta guardando con occhi sgranati il suo cellulare. È solo un cellulare, sospiro sollevata. E cosa pensavo che fosse?
Il ragazzo si mette il cellulare vicino alla guancia e parla a lunghi intervalli di tempo, con monosillabi incomprensibili.
-perché riesco a capirti?! –sbotta di colpo Mary. La guardo confusa. Anche gli altri la stanno guardando confusa. I Teen Top le rivolgono esclamazioni e interrogativi, da quanto capisco dalle intonazioni. La Mary sembra ancora più sconvolta –l’ho chiesto prima io!
E io capisco sempre di meno.
Da fuori sento un clacson continuo di motocicletta. Inizio di nuovo a sudare freddo. Una voce da donna urla qualcosa all’autista.
Una donna? Allora è possibile che non sia una di loro!
Il taxista si dirige verso un’area di sosta, frena la macchina, scende da essa e ci apre i portoni.
Che significa? Ho la testa totalmente vuota e il cuore che martella a suoni da record.
Una donna dai corti capelli lisci e neri ci intima di scendere.
Scendo titubante insieme agli altri, per nulla a mio agio.
Una donna alquanto bella, sulla sua trentina, non troppo alta, slanciata, con pantaloni attillati e sguardo freddo ci guarda, specialmente guarda me e le ragazze, mentre parla, probabilmente in coreano, con una voce ferma e decisa.
-ma che cazzo! Mi dici come faccio a capirti mentre il tuo labiale dice altro!?? –prorompe di nuovo Magghy.
La donna la osserva attentamente e le agguanta di mano la scatoletta vermiglia che ancora teneva con sé. La studia scrupolosamente, la apre e prende una specie di piccola spilla –lo sapevo, era per questo!
-UAAAH! –sobbalziamo io, Ele e Francy, prese alla sprovvista. Come faccio all’improvviso a capirla!??
 
 
Francesca POV
 
Come cazzo faccio a capire tutto d’un tratto!?
Guardo quella donna probabilmente con la faccia più totalmente e naturalmente sbigottita in mio possesso. Non è possibile che ad un tratto sappia parlare l’italiano, soprattutto quando le sue labbra si muovevano in modo completamente diverso dal suono che io ne sentivo.
Di tutta risposta, lei ci da in mano una spilla a ognuna di noi ed a ognuno dei ragazzi, prese dalla scatola che tiene delicatamente tra le dita –penso che vi siate cacciati in guai parecchio grossi –ci guarda per chiedere conferma.
-come fa a dirlo? –azzarda il ragazzo biondo scuro.
-in anzi tutto, il fatto che voi abbiate questo congegno estremamente segreto e del quale sanno solo i più grandi esponenti del nostro mondo è più che sufficiente.
-ma comunque non … -mi blocco. Ho molte domande. Troppe domande!
-uno fra i suoi vari funzionamenti è appunto quello di un perfetto traduttore universale –ci azzittisce con una fredda occhiata –e poi perché, avendo fatto parte dei servizi segreti, ho una particolare conoscenza in questo campo.
Oh cazzo!! È una TARDIS in miniatura!!
-haha, servizi segreti! –fa involontariamente sopracciglia da Spock, per poi ammutolirsi subito.
-avete un’abitazione? –continua a chiedere quella donna, notando i nostri bagagli.
Ele guarda l’ora sul suo cellulare –non più –cerca di rimanere ferrea e salda, tenendo comunque gli occhi categoricamente spostati di qualche centimetro da quelli della donna.
-perfetto! –dice quell’abominevole donna capace di zittire tutti con la sola forza del pensiero –così sarà più facile per me controllarvi tutti.
Noi la guardiamo ancora una volta interamente scioccate.
-non vi preoccupate, sono la truccatrice dei Teen Top e non una completa estranea.
Eppure questo non mi toglie affatto le preoccupazioni!
-molto bene –continua la truccatrice –in qualche modo, io posseggo, a insaputa di tutti, esattamente l’appartamento vicino a quella dei ragazzi. Voi ragazze starete lì per tutto il tempo in cui rimarrete in questo paese, oppure fino a quando io non riuscirò a risolvere il pasticcio in cui voi vi siete cacciati.
Provo a guardare le mie compagne. Già, questo non era un invito, ma un ordine!
-chiaramente non ve lo sto chiedendo, ma ordinando –precisa lei infatti –poi, con calma, risponderò alle vostre innumerevoli domande.
Quindi, se non ho capito male, stiamo per passare i nostri tre mesi di estate, controllate da una truccatrice pazza e in compagnia di sei ragazzi palesemente in sottopeso, chiamati Teen Top, uno dei quali avevo leggermente preso a sberle?
Un inizio davvero eccezionalmente ottimistico, no?
 
 
 
 
 
Ecco Eleonora(Ele, Nora), Margherita(Mary, Magghy), Francesca(Francy, Fra) e Brigitta(Briggy, Britta), in ordine dalla vostra sinistra alla vostra destra, mentre si avviano a prendere le loro valigie. (non sono una gran meraviglia di disegni, ma spero possa essere un aiuto alla descrizione delle protagoniste femminili della storia!)

 
 
 
 
 
I Teen Top(!!!) mentre osservano l’uomo con la scatoletta che scappa. Adesso, io so che non ci assomigliano un gran che e che una bella foto sarebbe probabilmente più gradita, ma loro sono così carini!! (è il primissimo quasi ritratto in assoluto che faccio, quindi spero possiate perdonarmi!)

 
 
 
 
 
La truccatrice “pazza”, che avrebbe dovuto avere gli occhi freddi e cattivi, mentre zittisce tutti con lo sguardo! (invece sembra una ventenne che sicuramente non ha un passato da agente segreto…..)

Prima di tutto premetto che è la mia primissima fanfiction, quindi imploro tante critiche e suggerimenti per migliorare!!
Io avevo promesso e giurato a me stessa che non avrei mai fatto una fanfiction perché comunque, per esempio in questo caso, i Teen Top hanno la loro propria vita e io non sono una veggente, ma la mia mente contorta ha continuato a fantasticare su queste meravigliose creature. Quindi, ho semplicemente deciso di dare una logica alla mia perversa immaginazione.
In questo primo capitolo non è tanto lo spazio dedicato propriamente ai Teen Top, che rimangono solo di cornice. Ma vi prometto che li farò partecipare molto di più d’ora in poi!!(solo che questa volta mi serviva di più delineare i personaggi delle ragazze e dei fatti che avrebbero condotto queste ad un’estate indimenticabile!)
Spero davvero vi possa piacere e che in qualche modo questo capitolo vi invogli a seguire questa piccola avventura romantica, sentimentale, spero anche un po' misteriosa e comica.
Ringrazio tutti tantissimissimo per aver letto fino a qui!
Tantissimi bacini!

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Capitolo 2
*** Cambio di programma parte 1 ***


Eleonora POV
 
Non so da quanto tempo siamo sedute sul divano del nostro nuovo salotto. L’appartamento è davvero grande, perfettamente ammobiliato, tre camere da letto con due letti e un bagno ciascuna, una grande cucina e un frigorifero vuoto.
Ci avevano promesso un sacco di risposte, ma l’unica cosa che sappiamo ora più di prima è la rata dell’affitto e l’assoluto divieto di uscire fuori se non in compagnia dei ragazzi, che, in quanto residenti, saprebbero scappare più facilmente in caso di necessità.
Francesca interrompe il suo solitario mugugno, facendo sprofondare la stanza nel silenzio, si alza di scatto, si toglie jeans e canotta, lanciandoli per aria e restando solo in mutande e canottiera, e fila nel bagno più vicino –aaah! Ho il trucco tutto sbavato! –sbraita guardandosi allo specchio e cercando di lavarsi la faccia da tutta quella matita e quel mascara che la fanno somigliare a un panda.
La luce che attraversa le tende della finestra inizia a prendere un colorito arancione, che fa scorgere la lunga ombra del tavolino. Non pensavo fosse già così tardi.
Mi tiro in avanti con il sedere, e senza staccarmi dal divano cerco di raggiungere con le braccia la valigetta, quindi, una volta afferratala, la trascino verso di me. La apro, e trovo subito, in cima ad un mucchio di altra roba, ciò che cerco: dei pantaloni da pigiama azzurri a piccoli poa bianchi e una comoda maglietta arancione. Beato sia il lampo di genio che ebbi quando decisi di metterli come ultimi nella valigia così da averceli subito a portata di mano dopo il viaggio.
Ripenso di nuovo a quella mattina, e di nuovo sento quella strana stretta al petto, che oltre a non piacermi, stavo iniziando ad odiare.
Mi sfilo il leggero maglioncino estivo e i pantaloni, ripiegandoli con cura nonostante sappia che debbano essere messi a lavare. È sempre strano avere impulsi sull'ordine nei periodi di ansia, quando di solito sembra troppo faticoso anche provare a riordinare il mucchio di vestiti sopra la mia sedia, per non parlare della scrivania.
Sey, la truccatrice, ci ha assicurato che a quello sfigato di uomo non succederà niente, essendo poi uno dei loro(non ho ben capito di chi) migliori agenti e avendo essi già mandato rinforzi sulle sue tracce.
E questo ci ha rassicurati? Sarebbe troppo bello riuscire a dire di sì …
Anche Margherita prende a macchinare con i suoi bagagli, fino ad ottenere dei pantaloni da tuta neri e un’affascinante maglietta rossa da animatore del grest.
Mi viene in mente una commedia giapponese dove tre ragazze erano in una situazione simile. La differenza è che quella faceva ridere e questa non fa nemmeno piangere.
Lei si cambia velocemente nelle vesti più comode, mentre io finisco di vestirmi con assoluta lentezza. Allora Brigitta, riscossa dal suo apparente trance durato un tempo indeterminato, cerca frastornata i nostri sguardi, e ricevendo solo risposte preoccupate, ci esibisce un sorriso apertamente forzato -ragazze, pensate che possiamo fidarci di quello che hanno detto, no?
Al quale verto subito gli occhi altrove per non essere costretta a rivelare i miei dubbi -per adesso penso che non possiamo fare altrimenti.
-io non mi fido tanto -esprime seria Francy, fermando il suo attuale impiego di struccarsi, lasciando scorrere l'acqua del rubinetto tra le sue dita -magari sono questi qua i cattivi che ne so!
-appunto, se non sappiamo la situazione comunque non possiamo giudicare o esprimerci -cerca di spiegarsi Mary.
Sospiro. Mary di nuovo a parlare di esperienze, a causa delle quali nessuno può realmente capire nessun altro... che allegria!
-per adesso dissimuliamo di credere, ok? -provo a concludere.
Dunque Britta prende la sua valigetta a mano, la trascina fino alla porta di una delle stanze, e avvertendoci -ok. Vado a cambiarmi -si chiude dentro.
So bene che, in questo momento, questo gesto non è dettato dal suo solito eccessivo pudore, ma voglio convincermi di non preoccuparmi e voglio anche convincermi che quando avrà bisogno di noi ce ne parlerà nei suoi soliti modi troppo sdolcinati e non se ne starà blindata in camera a piangersi addosso da sola, come voglio convincermi che quell'uomo venga liberato presto, possibilmente sano.
 
 
Chanhee(Chunji) POV
 
Prendo una bottiglietta d'acqua dal frigo, la stappo e, mentre faccio scendere violentemente il liquido nella mia gola, ritorno nella mia stanza.
Il dormitorio è immerso in un assordante silenzio. Ricordo che quando eravamo bambini finivamo sempre per saltare, urlare e discutere per ogni inutile e singola cosa; ora che siamo cresciuti non è cambiato nulla a parte forse il fatto che siamo un po' più vecchi e stanchi. Mi siedo sul letto e aspetto. Aspetto forse di capire o forse di dimenticare: ho la mente completamente vuota.
Changhyun esce dal bagno con i capelli bagnati e un asciugamano attorno alla testa -hyung, il bagno è libero -mi avverte, come fa sempre.
Ecco, in questo momento vorrei fossimo un po' meno vecchi.
Mi alzo lentamente -sì grazie -e, senza guardarlo negli occhi, mi chiudo in quel piccolo spazio che era il bagno.
È tutto così quotidiano da far sembrare un sogno surreale tutto ciò che è accaduto qualche ora fa.
Apro il rubinetto della doccia e, mentre mi spoglio velocemente, lascio che l'acqua calda fluisca per un poco prima di mettermi sotto quella tiepida cascata.
Continuano a ritornarmi alla memoria le stesse immagini, le stesse scene.
Macchino con la doccia per trovare la temperatura giusta dell'acqua.
Ma perché abbiamo raccolto quella stupida scatoletta rossa?!
Niente. Oggi l'acqua è sempre e solo o troppo calda o troppo fredda, niente vie di mezzo.
Lascio perdere. Finisco di lavarmi in fretta e asciugarmi, per poi rimettermi, ancora bagnato, dei vestiti comodi. Ho di nuovo sete.
Esco da bagno e ritrovo il mio compagno di stanza intento a guardare fisso lo schermo del suo cellulare. Questo mi fa ripensare alla nostra enorme stupidità che ci ha impedito di chiamare la polizia, cercando solo di obbedire ad una insensata donna.
Ritorno in cucina e mi prendo un'altra bottiglietta d'acqua.
Suona il campanello. Mi guardo in giro alla ricerca di qualcuno che possa aprire al posto mio. Nessuno. Mi dirigo verso la porta, svogliato.
Non capisco come abbiamo potuto restare senza le bottiglie grandi.
Afferro la maniglia. Ma mi blocco.
Cazzo quante paranoie!
Giro la chiave senza darmi il tempo di ripensarci.
Quello che ne segue mi lascia totalmente attonito.
Una delle ragazze di prima, essenzialmente in bermuda e canottiera, apre la porta con uno spintone, quasi sul punto di aggredirmi.
-cosa c'è? -chiedo il più educato possibile, assumendo che lei abbia con sé quell'oggetto strano che fa da traduttore.
-dobbiamo parlare! -prova a spintonarmi  per poter entrare. È proprio una donna dalle maniere aggraziate!
È alta quasi quanto me, e facendo leva su questo particolare, cerca di sovrastarmi con la sua mole e quindi sottomettermi: che stupidità!
Dietro arrivano anche le altre tre ragazze, vestite in pigiama, per grazia.
Sì, ora ricordo. È quella che ha dato una sberla a Byunghun.
Una di loro, che sembra una trasfigurazione di Jjoongie, continua a fare versi strani per far capire all'essere senza alcuna eleganza di contenersi o qualcosa del genere, suppongo.
-Dio santo Fra, non aggredirlo! -la ammonisce una piccoletta dai lunghi e lisci capelli neri. Haha sembra la nostra Miss Right, ora che ha i capelli sciolti dalle sue precedenti trecce.
-calmati, cacchio! È casa loro! -ricorda, giustamente, una ragazza sensata, scansando con uno scatto i suoi lisci e, apparentemente, davvero sani capelli bruni dal volto.
Distolgo l'attenzione da tutti quei capelli variegati e la rivolgo verso quello strano essere patetico che mi ritrovo davanti -in cosa potrei esserti utile? -ripeto.
-se ci lasciassi entrare prima! -urla come se fosse la voce più bassa in suo possesso.
Mi accorgo quindi di essermi parato, inconsciamente, in una posizione esattamente strategica per non far passare nessuno dalla porta.
Provo a spostarmi, ma quella faccia d'innanzi mi induce a fare tutto il contrario.
Uso un'immane energia per fare un leggero varco in modo da permettere il passaggio. E dunque richiudo la porta appena entrate le ragazze.
-scusa per il disturbo! -fa la gemella di Jjoongie, improvvisamente sbucatami davanti.
Sobbalzo -tranquilla Jjoongie! -faccio istintivamente, senza rendermene conto. Mi pento subito. Ma tanto non sanno chi è!
Infatti, inizio a sentir abbaiare: ottimo! Spero che non si ricordino il nome, prego fra me.
Meonji, Jjoongie e Kkangkkangie fanno la loro entrata trionfale saltando di volta in volta sulle gambe di una e dell'altra ragazza, provocando reazioni esilaranti.
Mentre la tizia senza ritegno li ignora altezzosamente, urlando ancora ed ancora, per poter avere la nostra attenzione, quella coi capelli da barboncino li ammira piegandosi leggermente verso di loro senza mai avvicinarsi troppo e Miss Right cerca di evitare i loro salti tentando tentennatamene di accarezzarli, l'apparente campagnola, invece, prende per la nuca il mio Meonji e lo porta all'altezza del suo volto -sta calmo topo! -ride.
-ti sembra un topo?! -esclamo quasi inveendo. Al quale la ragazza trasale e si volta di scatto verso di me, a disagio e col volto paonazzo.
Questo è uno di quei momenti in cui il mio parlare senza riflettere mi porta a posizioni contemporaneamente bivalenti di divertimento e pena -ah no scusa-provo a giustificarmi usando le mani per gesticolare, nel caso non mi capisse -è che hanno tutti un che di spassoso nel definire Meonji un topo!
-forse perché davvero lo sembra? -sussurra vertendo gli occhi da un'altra parte, pensando di non essere sentita da me.
-cosa?! -ripeto io, avendo appunto sentito benissimo.
-no no niente! -si fa ancora più rossa e lascia il cane per terra, mentre mi guarda di sottecchi per vedere la mia reazione -sul serio niente! -gesticola agitata.
Non pensavo fosse possibile diventate di un colore tanto rosso, a parte per Daniel quelle uniche volte che beve -si certo capisco -lascio cadere il discorso, facendole chiaramente intendere di aver capito la sua frase di prima.
Jonghyun, incuriosito dall'improvviso rumore, era entrato nel salotto, ed è ora immobile davanti a quella ragazza urlante, confuso e scioccato. Sta palesemente cercando di evitare il suo sguardo, mentre quando trova il mio mi fa una muta ed estrema richiesta d'aiuto per poter uscire da quella situazione.
Io invece non riesco ad evitare di ridere fra me notando il suo essere ancora così bambettino, nonostante il suo aspetto da ajusshi.





I ragazzi che si divertono con i loro cucciolotti




Awwwwwwwww <3 <3 <3
Niel with Kkangkkangie

Changjo with Jjongie

Chunji e Meonji

I ragazzi quindi hanno nel dormitorio 3 cani, 2 gatti e 1 riccio=un BUM per le allergie hahaha però sono trooooppo <3 <3 <3
Ok, come prima cosa chiedo umilmente scusa per averci impiegato quasi metà anno a scrivere 3 pagine di storia e per il futuro mi sto tiranniando per non fare più certe mancanze........e c'è anche l'estate no?
Grazie Marikary e OnlyABitOfAFangirl per le recenzioni cercherò di seguire i vostri consigni e di migliorare e magari anche di scrivere una storia appassionante hahahaha
Vi prego scritemi tante tante tante tante opinioni/consigli/critiche perché nonostante questa storia sia opera della mia mente perversa l'idea sarebbe quella di far sognare tante Angel :3
Grazie mille per aver letto il secondo capitolo e ... ci vediamo alla prossima! XD

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Capitolo 3
*** Cambio di programma parte 2 ***


Margherita POV
 
Non considerando la figura di merda che ho appena fatto col tizio biondo, mi è ormai impossibile ignorare la figura del cazzo che sta invece facendo Francesca. Per non parlare del gran scandalo per le orecchie di quei ragazzi.
Il ragazzo, da uno ne divennero due, e ora si è appena aggiunto un terzo: quello con le sopracciglia da Spock, che, appena capito di essere a torso nudo davanti a una mandria di ragazze, preso alla sprovvista, inizia a girare la testa da una parte all'altra saltellando agitato, cercando di coprirsi con l’asciugamano che aveva in testa, rendendo decisamente imbarazzante una scena che altrimenti sarebbe stata assolutamente normale. Insomma, chi non ha mai visto un ragazzo senza maglietta?? Quanti problemi…
Tengo istintivamente una conversazione visiva con Brigitta e Eleonora e ci fiondiamo subito a bloccare Francesca. Io le blocco le braccia dietro la schiena, Nora le serra la bocca, mentre Britta le fa segno con le mani di calmarsi: vero lavoro di squadra, insomma. Infine, la sopprimiamo fino a farla sedere su uno dei divani lì presenti e cerchiamo, poste accanto a lei, di tenerla ferma con sberle e pizzicotti.
Intanto, per vedere quella scena sono giunti appena in tempo anche gli altri tre ragazzi.  Sorridiamo e dissimuliamo.
Ora che ci penso, ancora non so i loro nomi. Mollo un altro pugno sul braccio di Francesca, cerco di sedermi un po’ più composta –ciao, io sono Margherita – prendo l’iniziativa, anche per far vedere alle mie compagne che almeno ora mi sto impegnando di più a parlare con la gente.
Il biondino platino subito corre dentro una stanza, notando di essere anch’egli a torso nudo, seguito immediatamente da quello che fino ad adesso si stava coprendo con braccia e asciugamano. Ma quanti problemi hanno?! È pudico già solo starli a guardare!
Accanto a me sento Francy che ha smesso di dimenarsi: era ora! Ma ancora non abbiamo il coraggio di liberarla.
-io sono Chanhee –si presenta il ragazzo dai capelli biondo scuro che ci aveva aperto la porta, prosegue poi –e quei due che sono scappati sono, in ordine di corsa, Byunghun e Changhyun.
-io sono Daniel, Daniel –si ripete convinto quello bruno con le labbra da gorilla, mentre ci fa un veloce inchino.
-io mi chiamo Jonghyun, piacere –ci sorride quello alto tra i ragazzi mori.
-Minsoo –dice solamente quello che era stato travolto da Britta stamattina in aeroporto.
-io mi chiamo Brigitta, molto piacere! –fa Briggy sorridendo, dopo aver aspettato che tutti finissero di presentarsi.
-io invece sono Eleonora, piacere –prosegue Nora, facendo un leggero inchino con la testa.
Intanto noto che, i tre cagnolini, della cui presenza mi ero completamente dimenticata, si sono accucciati vicino al vetro che si affaccia alla veranda, dal quale spuntano gli ultimi raggi del sole.
Sento Fra che si libera la bocca dalle mani di Ele –io sono invece Francesca, ciao! –riesce finalmente a dire.
Ora mi sembra davvero molto più tranquilla, quindi decido di lasciare la mia presa su di lei, anche perché mi iniziano a far male le braccia e le mani.
Proprio in quel momento entra il biondo platino, che, sempre stamattina, ha preso la sberla, vestito ora con lunghi pantaloni e maglietta che lo coprono da sotto il collo fino ai piedi –io mi chiamo Byunghun –fa.
-hyung, sei in ritardo! –interviene Daniel.
-e io invece Changhyun –continua sopracciglia da Spock, anche lui completamente coperto.
-siete in ritardo! –esclamano seccati i ragazzi all’unisono. Certo, c’è da aspettarsi una tale coordinazione in una band di professionisti, no?
Quindi, mentre gli ultimi arrivati si fanno spiegare i nostri nomi, quello biondo scuro ci chiede, stavolta con calma, di cosa dovessimo parlare.
Guardo Francesca. Nonostante anch’io abbia tante cose da chiedere è lei che si è fiondata qui come in preda ad un raptus.
Anche gli altri la guardano. –la truccatrice, -inizia lei con impeto, e si frena per un po’, per poi riprendere più tranquilla –voglio parlare con lei!
-e questo cosa ha a che fare con noi? –chiede stizzito il ragazzo che ci aveva aperto la porta. Ora, non so se è perché è nervoso a causa degli avvenimenti di questa mattina oppure perché la Francy gli sta sui cojoni in modo assurdo, ma fatto sta che inizia davvero a darmi fastidio, seppure so benissimo che comunque non lo conosco abbastanza per giudicarlo. Ansimo, come del resto anche alcuni dei suoi compagni: eddai, almeno non sono l’unica…
Francesca, a questa risposta gli lancia un’occhiata furiosa, ma sembra avere il buonsenso di trattenersi.
-noi non abbiamo il numero e voi sì –interviene pacatamente Eleonora dopo aver preso un profondo respiro, per calmarsi immagino, e quindi aggiunge –poi penso che questa questione riguardi voi allo stesso modo come riguarda noi. Almeno cerchiamo di affrontarla senza inventarci scuse per scappare o rimandare.
Ha, in poche parole, detto il mio pensiero, ma certe volte ho realmente una gran ansia per quanto sia praticamente un’adulta, nonostante abbia un mese e mezzo in meno di me.
Sento sopracciglia da Spock mormorare qualcosa, ma non capisco cosa.
-come? –chiede infatti il biondo pudico, che gli era vicino, voltandosi verso di lui.
-che, secondo me, questa cosa ha assunto una nota più terrificante proprio a causa del traduttore! –riprende stavolta convinto a voce più alta.
-hai ragione! –concede quello col naso a patata –ora che l’hai detto sembra anche a me che sia per quello!
-magari se le chiediamo qualche informazione in più su questa... cosa? –riflette tra sé Daniel –potremmo capire anche fino a che punto dobbiamo preoccuparci, no?
Accidenti, è proprio l’unico nome che mi ricordo fra i sei, eh? Ma non potevano anche loro avere dei nomi comprensibili come questo qui?
-oppure, fino a che punto siamo costretti a blindarci in casa –continua quel “simpaticissimo” biondo scuro, volgendo gli occhi verso un punto indefinito della stanza.
-quindi la chiamiate? –chiede Francesca speranzosa.
I ragazzi la guardano, zitti. Si guardano tra loro e guadano di nuovo noi, sempre zitti.
-Minsoo hyung dovresti chiamare tu… –dichiara quello moro col naso a patata –sei tu il più grande!
Perché tutte queste scuse poi? Non era mica una loro conoscente?
 
 
Changhyun POV
 
-Minsoo hyung dovresti chiamare tu… -propone Jonghyun –sei tu il più grande.
-sono d’accordo hyung, sei anche il leader poi –esclama Byunghun hyung, sollevato di non essere lui il capro espiatorio.
-se è per questo anche tu potresti hyung –aggiungo io –hai tante amicizie tu e sei anche fra i più grandi.
-no! –prorompe subito –se è per questo può chiamare anche Chanhee, che è peraltro più grande di me e con più amicizie!
-sì, chiama Chanhee –prova a salvarsi Minsoo hyung –ha un buon rapporto con le ajumma
-facciamo sasso-carta-forbice –dichiara stizzito Chanhee hyung. Oggi hyung è proprio di pessimo umore.
Le quattro ragazze ci guardano e parlottano tra di loro come se ci facessimo troppi problemi. Ma cosa ne possono sapere loro? Ancora non sanno proprio niente.
Facciamo un paio di volte kai-pai-bo. Io, Jonghyun e Daniel hyung ne siamo fuori: sospiro sollevato.
Sinceramente, meno parlo con quella donna meglio è.
Gli hyung procedono concentrati sul gioco, nessuno vuole perdere. Stavolta, Minsoo hyung fa forbice, mentre Chanhee hyung e Byunghun hyung fanno sasso. Hanno vinto, ma nessuno esulta perché questa non è nemmeno più una penalità.
Minsoo hyung prende senza lamentarsi il suo cellulare dalla tasca dei pantaloni e schiaccia titubante il tasto della chiamata, mettendo il vivavoce. Appena qualche squillo e sentiamo la telefonata essere accettata.
Arretriamo tutti di un passo, mentre le straniere si alzano dal divano e si avvicinano a noi senza far rumore.
Dall’altro capo del cellulare sento la voce di quella donna –yaboseo?[=pronto]
Hyung prova a spiegare con voce ancora più bassa del solito la nostra richiesta, con tutta la sua abilità diplomatica.
Non mi è mai piaciuta quella donna, fin dalla prima volta che l’ho incontrata. Tutti gli altri ci sorridono  e chiacchierano un po’ con noi per rompere un po’ la tensione, lei ci ha guardati subito solo e sempre con occhi freddi: ecco, la cosa che più odio di lei sono i suoi occhi. Sono terrificanti! Sono già due anni che ci conosciamo, ma non ho ancora mai visto in lei un qualche gesto amichevole. Non è possibile che in tutto questo tempo, per quanto uno possa essere socialmente disagiato, non si faccia nemmeno un mezzo amico!
Minsoo hyung chiude la chiamata, fissa il cellulare per qualche secondo e lo lancia sul letto-divano che ha in parte, quasi potesse, in questo modo, allontanare anche Sey noona da sé –ha detto che arriva fra dieci minuti –informa quasi se stesso che noi, che abbiamo appunto assistito a tutta la conversazione.
-ah bene! –esordisce trionfante la ragazza che aveva dato una sberla Byunghun hyung stamattina.
Bene un corno! Quella donna è pazza!
Chanhee hyung stappa la bottiglietta d’acqua che ha in mano e con avidi sorsi la finisce, le rimette il tappo e con cura la va a posizionare vicino al cestino della plastica.
Tutte le volte che è in tensione beve in questo modo, ma stavolta non sembra accorgersene nemmeno lui.
Ci sediamo tutti, silenziosi, chi sul divano, chi sul letto e chi sul pavimento, e aspettiamo. Byunghun hyung si dispone vicino alla finestra della veranda e accarezza col fare distratto i cuccioli. Notando ciò, Kkangkkangie corre subito da Daniel hyung e si sdraia, come al solito, sopra i suoi piedi.
Passano infiniti momenti di stasi assoluta, dove le uniche cose a mutare erano le nostre ombre, che diventavano sempre più lunghe, con il calare della notte.
Quando  mi riscuoto a causa del campanello,mi accorgo che l’intera stanza è immersa nella penombra.
Nessuno si muove. Nessuno vuole andare ad aprire.
Sento di nuovo il campanello suonare.
Nessuno si muove. Nessuno si muove.
Suona di nuovo.
Alzo di scatto la testa. Le ragazze stanno guardando noi e aspettando una nostra risposta, mentre noi fuggiamo tutti gli sguardi.
Stavolta il campanello suona in modo insistente.
Nessuno si muove ancora, quasi fossimo forzati all’immobilità.
Non sopporto più quel suono martellante e corro a schiacciare il pulsante per aprire il portone. Il rumore cessa subito.
Fissiamo tutti la porta.
Probabilmente in questo momento Sey noona è in ascensore.
Guardo i ragazzi. Sento il rumore dei tacchi avvicinarsi a noi. Mi stanno guardando come se ormai si fosse unanimemente fissata l’idea di lasciare a me il compito di accogliere noona.
Prendo un profondo respiro e apro con impeto la porta proprio quando quella donna era nell’atto di alzare la mano per bussare.
Almeno su questo ho vinto!
Lei non sembra per niente sorpresa, anzi, mi sorride come se dicesse “lo sapevo che tenevi le orecchie ben tese” ed entra con disinvoltura, scuotendo da un lato la testa per spostare la frangia, che le era finita sugli occhi.
Jonghyun le fa cenno con la mano di accomodarsi sul divano, che nel frattempo si era liberato.
Lei non si siede. Si mette con le spalle alla finestra, in modo da riuscire a guardare tutto ciò che è presente nella stanza e, allo stesso tempo, avere un eroico alone tutt’attorno, dato dalla luce arancio-violacea del tramonto –immagino che abbiate già pronte le domande, così da non far perdere tempo né a me né a voi.
Un brivido mi percuote la schiena. Sarà per la sua voce risonante o forse per quella luce teatrale che la illumina da dietro, ma fatto sta che lei sa esattamente come mettere in soggezione le persone.
Chanhee hyung accende la luce, spezzando parte dell’incantesimo di quella donna, mentre io lo ringrazio mentalmente –cos’è questo traduttore? –chiede immediatamente, prendendo in mano e mostrando quel piccolo oggetto a forma di spilla, fissandola con espressione fredda e impassibile.
Ecco un’altra cosa che mi fa paura, un Chanhee hyung serio e di cattivo umore.



Un piccolo Changhyun(Ricky) in pieno aegyo... <3

Minsoo(C.A.P.) col suo solito fascino :3

Jonghyung(Changjo) sempre troppo fashion XD

Non è a torso nudo come nel capitolo, ma Byunghun(L-joe) is always Byunghun XP (mentre beve succo di pomodoro??)

Daniel(Niel) forever ultra swag ^.^

E un Chanhee(Chunji) coi capelli pagnati only for you ;)

Racassi cari, eccomi qui con la seconda parte del secondo capitolo(perché a detta di una mia amica, il mio primo capitolo era troppo rompiballescassacani ahm...lungo, ergo che mi precipito ad accontentarla con capitoli più corti :D (anche perché ancora non ho scritto il resto hahahaha *si spara da sola*)
And always only for you, ecco alcuni chiarimenti sugli onorifici usati dai coreani e dai miei pampini, perché i miei racazzi sono troppo praverrimi(traduzione della mia scrittura....-provate a sostituire alcune P con delle B hahaha sclerooooooo):
Hyung= fratello, usato da un ragazzo per chiamare colloquialmente un ragazzo più grande
Oppa=fratello, usato da una ragazza per chiamare colloquialmente un ragazzo più grande(a molti ragazzi coreani piace anche essere chiamato con questo termine dalla propria ragazza hahaha)
Noona=sorella, usato da un ragazzo per chiamare colloquialmente una ragazza più grande
Unni=sorella, usato da una ragazza per chiamare colloquialmente una ragazza più grande
Nim=modo formale di chiamare qualcuno tipicamente più grande e più rispettato di noi
Ssi=modo formale di chiamare qualcuno con cui non siamo intimi(non pensate male, ma non mi viene altro termine hahaha)
Ajumma=donna tra i 35 ai 50 anni(se più giovane, può essere considerato offensivo....ebbé le donne sono donne ovunque 8D )
Ajusshi=uomo tra i 35 ai 50 anni(anche se preferiscono sempre essere chiamati hyung/oppa)
Sunbae=il "senpai" giapponese insomma hahaha
Hubae= il "kouhai" giapponese (eggià, sono proprio tanto in vena di spiegazioni hahaha, ma seriamente non c'è una parola italiana con cui tradurre...)
Naeuri= usato dai plebei(hahaha adoro questa parola) durante la dinastia  Joseon per riferirsi a persone di livello di classe sociale superiore al proprio, ma inferiore al re/imperatore
Seosaeng=maestro/maestra(letteralmente, "persona nata prima di noi") - il "sensei" giapponese :) )

Ok, per oggi ho finito di rompervi le balle hahaha
Se vi piace la storia pleeeaseeeee commentate: quali sono i punti forti e quali quelli più deboli? E per ora che opinione vi siete fatti dei personaggi?
E grazie ancora per aver letto fino a qua *bow respectfully*
Ok adesso basta sul serio......ciaooooooo <3

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Capitolo 4
*** Cambio di programma parte 3 ***


Byunghun POV

-cos’è questo traduttore? –chiede Chanhee accendendo la luce. Sey noona sembra un po’ delusa da questo atto, forse perché davvero voleva usare a suo vantaggio questo tramonto stranamente suggestivo per i cieli di Seoul, ma risponde con un piccolo sorriso beffardo, come se la mossa l'avesse già prevista.
-non è un traduttore, ma una chiave –chiarisce.
-come fa una chiave a farci capire una lingua? –domanda quel colosso di ragazza che stamattina mi ha dato uno schiaffo.
-ognuno di questi cosi –noona indica le nostre spille ad una ad una –è una delle chiavi che servono ad attivare un certo dispositivo di cui ancora non sappiamo i particolari.
-è un cacciavite sonico quindi? –sbuffa sempre la stessa ragazza di prima, che si guadagna delle piccole spinte e delle incitazioni a tacere.
-Fra, lascia stare Doctor Who per un attimo per favore! –la ammonisce la ragazza dai lunghi capelli neri.
Sey noona le osserva molto scrupolosamente, quasi le stia studiando, e poi, subito, ritorna a guardare tutti noi con la sua solita aria da superiore –niente cacciaviti sonici o tardis, signorina, ma solo un progetto altamente segreto.
-che tipo di progetto segreto mette in rischio la vita di agenti e di testimoni? –chiede ancora Chanhee. Non so se il suo cattivo umore sia per noi vantaggioso o no.
Come replica, di nuovo quel sorrisetto irritante –è quello che vorremmo sapere anche noi, in effetti –questa risposta avrebbe dovuto concederci un qualche vantaggio psicologico su quella donna, ma sembra che l’unico effetto che abbia avuto è quello di averci fatto capire meglio il come la nostra situazione non sia da sottovalutare.
-chi intendi come “noi”, noona? –chiede Daniel, aprendo bocca per la prima volta nella serata, cosa piuttosto insolita per uno che ha sempre qualcosa da dire anche quando è da solo in una stanza.
Sey noona ride –intendo me, gli agenti come me, i nostri intellettuali e i nostri capi –avevo sempre voluto che noona sorridesse un po’ quando parlava con noi, ma adesso che lo sta facendo mi accorgo che la cosa risulta molto più inquietante di quanto la immaginassi, anzi, mette i brividi.
-questo non è comunque rispondere alla domanda –azzardo io.
Lei mi fulmina subito con lo sguardo –cosa volete sapere? Chi sono i buoni e chi i cattivi? –notando che aspetta una risposta, i ragazzi le fanno cenno di sì con la testa, mentre io resto ancora paralizzato, e continua –buono e cattivo è tutta una questione di relatività –fa una pausa, guardandomi dritto negli occhi –c’è gente che uccide altra gente pensando davvero di star facendo un bene per l’umanità. Noona distoglie lo sguardo e solo allora mi accorgo di aver trattenuto il respiro.
-e la gente che tu hai appena identificato con “noi” segue questa stessa filosofia? –chiede sempre quella piccoletta da capelli lunghi, emettendo un leggero tremolio nella voce, che quella terribile donna nota subito, ma accorgendosi anche della perfetta Poker Face dell’italiana, non riesce a non compiacersi.
-solo quando è strettamente necessario –risponde vagamente.
-ed è necessario molto spesso? –fa la ragazza alta dai lucenti capelli marroni stizzita e intimorita.
-è come se ti chiedessi se ti capita spesso di avere una discussione con una spia e agente in copertura a proposito di un oggetto segreto e altamente ambito –Sey la guarda in aria di sfida, sapendo benissimo che la ragazza presto distoglierà lo sguardo perché non più capace di sopportarlo. Ma prima che ciò possa accadere interviene Chanhee –e come mai affidi a dei ragazzini oggetti così tanto ambiti?
Forse perché intimoriti dalla conoscenza di noona per questi paio di annetti, fra noi ragazzi, Chanhee sembra veramente l’unico a riuscire a fare delle domande sensate (forse per via del suo bollente sangue di tipologia B?)
-non è evidente? –ci guada divertita –voi siete assolutamente imprevedibili come soggetti in possesso di un tale congegno e so di per certo che nessuno sa le vostre identità e nemmeno conosce i vostri volti.
Non capisco cosa ci sia di così divertente: è praticamente impossibile che non ci abbiano visti!
-come fai ad essere così sicura se nemmeno c’eri con noi? –irrompe la ragazza alta dai capelli corti.
-perché il nostro agente che è stato catturato è tutto fuorché fuori gioco, non vi pare? –sbuffa noona.
A quella notizia tiro un sospiro di sollievo, e lo stesso fanno gli altri.
-quindi è salvo? –a Jonghyun e a Mary(se non mi ricordo male) si illuminano gli occhi tutto d’un tratto.
-ovvio che è salvo, quell'uomo è troppo importante per loro per essere fatto fuori –fa la donna convinta.
-ma cos’è che vogliono fare con questi cosi? –Chanhyun indica la sua spilla con la mano –conquistare il mondo?
-qualcosa del genere –taglia corto.
-come?! –irrompe Britta(?), mentre l’unica reazione che riusciamo ad avere noi altri è quella di restare sbigottiti con gli occhi sgranati.
-sta scherzando! –prova a convincersi Minsu hyung a bassa voce.
-certo che sta scherzando! –alza le spalle Mary cercando di sorridere.
-assolutamente no –tronca subito noona –ma credo che a questo punto iniziate a accorgervene pure voi.
 
 
Jonghyun POV
 
-accorgercene di cosa? –chiedo senza avere il tempo di riflettere.
Mi sorride con pietà, poi si prende tutto il suo tempo a guardarci uno ad uno dritto negli occhi, come per vedere quanto ognuno di noi abbia iniziato a percepire, oppure, se non l’ha ancora fatto, per immettergli il dubbio della verità su ciò che ci aveva appena detto –è Mind Controlling
Mind Controlling? In che senso?
-e questo cosa vorrebbe dire? –fanno Byunghun hyung e Fra(?) contemporaneamente.
-non avete notato che voi ascoltate la lingua che volete ascoltare o volete che gli altri ascoltino? –risponde Sey noona di nuovo enigmatica.
Mi guardo in giro in cerca di una spiegazione, ma vedo che anche gli altri sono nella mia stessa situazione.
-e questo cosa vorrebbe dire? –chiede Chanhee hyung corrugando la fronte.
-significa che a causa del vostro desiderio di capirvi, ascoltate tutte le parole –guarda verso di noi –in coreano –guarda verso le ragazze –o in italiano.
-ma questo non è controllare la mente –dichiara Daniel hyung, mettendo in parole esattamente ciò che io in questo momento sto pensando: un brivido mi percorre la schiena. Ma sono sicuro che sia solo una coincidenza e non una lettura di pensieri.
-è evidente, perché queste chiavi non sono ancora complete –prova a chiudere il discorso.
Cosa è evidente? Non è evidente un bel niente! È così divertente farci passare per idioti?!
-sarà completa una volta a contatto con quell’altra cosa principale? –prova Changhyun.
-in parte –Sey noona muove la sua mano davanti a sé come se volesse scacciare dei moscerini –e in parte devono essere completate anche queste.
-ma chi ha costruito questi congegni? E come fai tu a conoscerli? –chiede inspirando forte Mery(?).
-uno scienziato dalla loro parte che ora si trova nelle loro carceri –riassume veloce noona.
-ma tu come… -inizia Fra a parlare, per essere immediatamente interrotta da quella donna –perché la figlia dello scienziato ha preso gli unici modelli delle chiavi, ovvero quelle che state indossando voi, ed è passata dalla nostra parte.
-ma non le possono ricostruire? –domanda Daniel hyung.
-no. Ha anche distrutto tutti gli appunti e i progetti –afferma la donna inclinando la testa di un lato.
Vorrei tanto sapere chi è questa figlia per poterle chiedere come mai ha cambiato squadra. Cosa ha di meglio quella di Sey noona rispetto all’altra? Perché so benissimo che noona non ce lo verrà mai a dire.
-e una volta che le chiavi saranno complete e saranno ricongiunte con questo dispositivo principale, questo potrà controllare le menti? –provo a mettere insieme.
-questa sarebbe l’idea, poi non sappiamo quali siano i loro veri obbiettivi –lei mi guarda. Ancora una volta, quei suoi occhi, di un freddo grigio scuro quasi trasparente, pungono, come se fossero aghi, tutto il mio corpo, e io, anche se non vorrei darle soddisfazione e distogliere per primo lo sguardo, sono costretto a farlo.
-e tu, noona, nonostante tutti i rischi a cui potremmo andare incontro, -Chanhee hyung sta cercando di essere il più calmo ed educato possibile, ma ormai non sfugge più a nessuno di quanto in realtà sia tutto fuorché calmo –vorresti che tenessimo noi questi oggetti?
Sey noona ride – se parlate di rischi, ne correte molti di più a non capire quello che dice la gente attorno a voi –ritorna impassibile, guarda noi, e ritorna a guardare fisso negli occhi hyung –e piuttosto che lasciarli a dei poppanti come voi, preferirei darli in mano al nemico.
Mi stupisco di come quest’ultimo commento sia stato piazzato in maniera assurdamente strategica, e se sommato all’astio che proviamo verso di lei e il suo atteggiamento acido e distaccato nei nostri confronti mi fa pensare ad una perfezione della tattica.
-allora, in questo caso, penso proprio di accettare l’idea di trattenerli noi –esclama Chanhee hyung con assoluta convinzione.


Chanheeie oppa too much coolness


Gang-Joeya and his chams



Jonghyunie-kun yay



seksy Changhyunieee




skilfull selfie-artist Danieri-oppa(avete presente la sua fama di fare sempre pessime selfie? hahaha)




Minsoo oppa and his cosplay-passion




Eccomi bella gente! La scuola è finita yuppie! C'è a chi è andata fantasticamente e a chi un po' meno, ma non deprimiamoci! Che adesso è estate e possiamo iniziare ad accumulare energie per il prossimo duro anno scolastico come le formiche! E dato che adesso è estate cercherò di essere più presente e di scrivere più capitoli :3
Grazie mille per aver letto fin qua e se vi è piaciuto, o sembrato strano, o fatto schifo vi prego di farmelo sapere che cercherò di migliorare! E vi prego di continuare a seguire =3= *kisses*

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Capitolo 5
*** Cambio di programma parte 4 ***


Francesca POV
 
“E piuttosto che lasciarli a dei poppanti come voi, preferirei darli in mano al nemico” dice sprezzante quella donna.
Se fino ad ora ho cercato di stare calma, questo è veramente troppo!
Non so quanto uno possa rompere le balls, ma porca miseria adesso sta esagerando! Forse non capiamo tutte queste sue stronzate da spia segreta, ma, per la vacca di Lilith, chi si crede di essere?! Pensa che la aiuterò? Ma se lo sogna!
“Allora, in questo caso, penso proprio di accettare l’idea di trattenerli con noi” sentenzia il biondo scuro.
Ma esattamente! Porco di quel dalek, nemmeno sappiamo se sia lei quella che vuole conquistare il mondo o quel che sia “Anch’io lo tengo con me”, a te non li lascio puttana di una meretrice, mi trattengo dal dire.
Sey sorride come se quella fosse la risposta che desiderava, ma ormai in questo momento non me ne frega un cazzo! Anch’io darei queste schifo di chiavi in mano al nemico piuttosto che darli ad una … sta calma Francy. Basta con gli insulti. Ne hai già detti troppi per oggi. Calmati. Va tutto bene, provo a calmarmi.
“C’è qualcos’altro che dobbiamo sapere?” chiede Ele prendendo un grosso respiro silenzioso.
“Per adesso niente che non vi abbia già detto” risponde la donna “niente uscite da soli, ma in gruppo, perché nel caso vi riconoscessero almeno avrete una possibilità di cavarvela, non mettetevi nei pasticci perché già non siete nel migliore delle situazioni e non parlate con nessuno, intendo assolutamente nessuno, di questi dispositivi”.
Un’altra volta mi trattengo dall’esprimere i miei pensieri. Ma ora che ci penso, fra i ragazzi, solo questo biondino scuro sta parlando, in pratica. Più che altro, gli altri sembrano così impressionati dall’aura da mangia cani di questa donna, che sembra si stiano dimenticando domande e pensieri prima ancora di aprire bocca.
Sey si stacca dalla finestra a cui era appoggiata e si avvia verso la porta.
Ma come? Vuole già andarsene? Prima ci spara due o tre cavolate a raffica e poi sparisce come fosse la cosa più naturale da fare?
“Noona!” la voce di Daniel (l’unico di cui mi ricordi in questo momento il nome) si spezza mentre la richiama.
Sey si ferma, si gira e gli fa cenno di fare veloce.
“Cosa ne è di quell’uomo?” chiede lui stonando di nuovo mentre parla.
“Abbiamo rintracciato la macchina e siamo giunti fino al nascondiglio di quegli uomini in giacca e cravatta e” si guarda l’orologio da polso “penso che a quest’ora sia già libero, probabilmente nella nostra base a stilare una relazione sull’accaduto”.
Non abbiamo nemmeno il tempo di sospirare a questa notizia che lei raggiunge la porta.
“Noona…!” la chiama il ragazzo moro dalla testa grande quando lei è quasi sul punto di uscire.
La mano di quella donna si blocca per un istante sulla maniglia, si gira di nuovo, e con lo sguardo intima più a tacere che a parlare “E il resto ve lo dirò quando lo saprò e se lo riterrò necessario farvi sapere” ed esce senza lasciarci più il tempo di fermarla.
Non so se sono più arrabbiata, frustrata o delusa! E vedo i miei stessi pensieri gorgogliare anche in tutti gli altri.
Cacchio, ho viaggiato per quasi 20 ore, tra aereo e trasporti vari, per venire in una città dall’altra parte del mondo e divertirmi un po’ tra sole, mare, spiagge e culture diverse, e adesso mi dicono che sono venuta a conoscenza di un segreto pericoloso, che non posso uscire a divertirmi perché se mi riconoscono sono nei guai e non mi danno nemmeno una spiegazione valida o, almeno, logica? Just fuck the hell off!!
Sbuffo con forza e mi siedo con le gambe incrociate sul pavimento di parquet per evitare di fare un'altra scenata. Vedo anche gli altri sedersi o sul divano o sui letti o per terra estremamente pensierosi.
“Almeno adesso sappiamo qualcosa di più su questa cosa, no?” prova a sorridere più a se stesso che a noi quello con le sopracciglia da Spock “già almeno è qualcosa” continua da solo.
“A me non sembra un granché sapere unicamente che dobbiamo stare attenti a dove andiamo, che cosa facciamo, con chi parliamo e di cosa parliamo!” sbuffa anche il ragazzo moro dal naso a patata.
“Io odio quella donna” espira profondamente il biondino platino.
“Magari non è una delle più simpatiche ma odiare non è un po' tanto?” cerca di non essere parziale quello moro con gli occhi piccoli a cui era finita addosso Britta stamattina. Stamattina? Wow, eppure sembra essere passata una vita da allora…
“NO!!” gli rispondono subito violentemente tutti i ragazzi in coro.
“No nel senso intendevo ci sono cose peggiori, no?” prova a difendersi lui.
“Io non capisco questa cosa del pericoloso se ci riconoscono” esprime quello alto con le labbra giganti sedendosi sul pavimento con le spalle verso i letti “a me non sembrava ci avessero visti bene dato che nemmeno noi siamo riusciti a vederli in volto! E se Sey noona è stata sincera con noi, non dovrebbero nemmeno riuscire ad accedere alle CCTV dell’aeroporto!”
“No aspettate un momento!” interrompe quello biondo scuro che ha parlato quasi sempre con quella donna, e che poi adesso è stato zitto fino a questo momento “se fosse vero” si porta una mano verso il volto per togliere con un dito i capelli che gli erano finiti sugli occhi mentre si scuote via con un veloce movimento della testa i ciuffi più grandi “che significa che non ci devono riconoscere? Siamo degli idol, fra qualche mese faremo un comeback e anche adesso abbiamo un sacco di schedule da portare al termine!” totalmente assorto nel suo discorso, si alza in ginocchio, mentre muove velocemente le mani per mettere più enfasi alle sue parole “Intendo, siamo degli IDOL!! Come facciamo a non farci riconoscere??!”, dopodiché si risiede facendo una smorfia di fastidio.
 
 
Daniel POV
 
“Intendo, siamo degli IDOL!! Come facciamo a non farci riconoscere??!” tuona Chanhee hyung, e poi si risiede facendo una smorfia di fastidio.
Bé, in effetti questo paradosso era venuto in mente anche a me. Il lavoro di un idol consiste per l’appunto nel farsi riconoscere da più persone possibili!
Vedo le ragazze non sapere cosa rispondere a hyung, probabilmente ci stanno compatendo.
“Ma no! Andrà tutto bene!” Chanhyunie si sforza di nuovo a sorridere “poi non ci hanno visti bene!”. È evidente che sta facendo fatica a convincersi di quello che dice.
“Vero, poi noi Teen Top siamo conosciuti per essere totalmente diversi fuori dal palco da come siamo sul palco” ride Byunghun hyung, anche lui cercando di convincere per primo se stesso.
“Già, noi siamo salvi, solo Byunghun hyung è in pericolo per il gusto eccentrico che ha per la moda” dico io agli altri ragazzi con la faccia compiaciuta.
“È vero si veste troppo strano, è impossibile dimenticarlo!” fa serio Jonghyun.
Byunghun hyung prova a protestare, ma senza dargli il tempo, Chanhee hyung aggiunge subito “È come un pugno nell’occhio, te lo ricordi anche se non lo vorresti”.
“Anche Chanhee hyung non è al sicuro, ha la faccia troppo piccola, sembra quasi un fenomeno da baraccone: nessuno vuole dimenticare i fenomeni da baraccone” intervengo io, guadagnandomi una risata da parte di Chanhyun.
“Sì appena lo vedi, pensi che potrebbe essere una celebrità” fa Minsu hyung “troppo strano per passare inosservabile”
“Esatto, come gli World Record” chiarisce Jonghyun “tipo l’uomo che spara il latte dagli occhi o quello che spezza le angurie con la testa”.
“Si ma quelli sono fichi, il suo caso sembra di più quello di un fenomeno da circo” arriva Byunghun hyung intravedendo una chance per la sua rivincita.
“Ya! Se parliamo di fenomeni da baraccone, allora Daniel è il primo ad essere in pericolo, se lo guardi in faccia, più della metà è occupata dalle labbra e nell’altra metà ci sono tutte le altre cose” Chanhee hyung prova a cambiare il bersaglio di mira.
“No no no ero così scioccato che le mie labbra erano rientrate tutte dentro!” scuoto la testa convinto.
“Non è vero quando sei scioccato hai le labbra ancora più grandi!” interviene subito Minsu hyung.
“No no io ho visto che hyung si era stretto così forte le labbra che nemmeno si vedevano più!” mi difende Chanhyun, mentre io lo guardo sorpreso, perché, in realtà, mi ricordo di aver fatto una smorfia che me le hanno fatto sembrare ancora più grandi del normale.
“Si e senza le sue labbra hyung è troppo scialbo! Non è degno di essere ricordato” aggiunge Jonghyun sicuro.
“Esattamente!” rido e do delle pacche sulle spalle al maknae line “grazie grazie, posso sempre contare sul vostro ochhio!”
“Dite che Daniel sia troppo scialbo per essere ricordato?” chiede Chanhee hyung alzando un dito verso loro due.
“Sì!” rispondono in coro.
“Aggiudicato!” ride hyung togliendo il dito col fare teatrale.
“No no verrà ricordato proprio perché è troppo scialbo!” infierisce Minsu hyung.
“No per quello ricorderanno te!” lo corregge subito Chanhee hyung, colpendo Minsu hyung con la sua stessa freccia, al che non riesce a fare altro che ridere disagiato.
“Io penso che ricorderanno Chanhyunie, perché ha il corpo da ventenne, ma faccia da un bambino di due anni, e questo non è normale!” interviene Byunghun hyung.
“Si questo è vero!” dico io, al quale Chanhyun subito esplode “Hyung! Ma io ti ho difeso!”, “ma eravamo troppo lontani e da lontano, se lo guardi da una certa angolazione, la sua faccia e il suo corpo sembrano avere la stessa età!” finisco la mia frase, compiaciuto di aver dato false speranze a hyung e per aver soddisfatto anche il mio dongsaeng.
“Io invece penso che ricorderanno Byunghun hyung perché è troppo basso, magro e strano” corregge Jonghyun, muovendo leggermente la testa in segno di disdegno.
“No di strano ricorderanno Jonghyuna” nega Chanhee hyung deciso.
“Si ma io ho fame!” interrompe Chanhyun.
“Anch’io ho fame!” faccio io.
“Anch’io” fa Byunghun hyung.
“Anch’io” fa Minsu hyung.
“Anch’io” fa il nostro maknae.
“Ordiniamo?” propone Chanhee hyung prendendo il cellulare “la pizza va bene?”, e senza aver aspettato la nostra risposta cerca il numero del ristorante e fa partire la chiamata.
“Per voi la pizza va bene?” chiedo alle ragazze straniere, che fino ad ora sono rimaste in silenzio a guardarci, certe volte scambiandosi degli sguardi fra loro.
“Hanno risposto! Veloci!” ci fa fretta hyung, mettendo una mano sul microfono del cellulare, e subito dopo sposta la mano per parlare.
“Sì sì va bene!” si affrettano a rispondere tre di loro, mentre l’altra, quella coi capelli spettinati da Jjoongie, prova a dire “Ma non vorremmo disturbare…”
“No no no non disturbate, e poi molto probabilmente non avete niente in cucina voi” le tranquillizza Chanhyun.
“Sì, vorremmo dieci pizze” continua a parlare Chanhee hyung.
“E il pollo il pollo” gli suggerisco io.
“E cinque pacchetti di pollo” continua lui.
“Prendi anche il kimchi” raccomanda Byunghun hyung.
“E una porzione di kimchi” prosegue hyung.
“E anche il dolce anche il dolce” rammenta Chanhyun.
“Sì sì grazie. Ok” lo ignora hyung e chiude la telefonata “fra venti minuti ci portano tutto e se volete le caramelle o da bere andiamo al supermercato qui sotto a comprarle” conclude.
“Oh wow però avete ordinato un sacco di cose” fa ammagliata la ragazza alta con il caschetto marrone.
“No ordiniamo quasi sempre così” conferma Chanhyun.
“E ordinate quasi sempre nel senso, non cucinate a casa?” chiede sorpresa l’altra ragazza altra (che però, essendo anche più esile della prima non fa notare così tanto la sua mole) con lisci capelli marroni fino alle spalle.
“No mai” ride Minsu hyung “le poche volte che ci abbiamo provato sono uscite delle cose strane”.
“Sì ma lo sapete che risparmiereste un sacco di più se cucinaste a casa?” interviene la ragazza piccola con neri capelli lisci fino ai fianchi, con un’espressione leggermente sconvolta.
A questa affermazione non c’è molto che possiamo rispondere, quindi Chanhee hyung si gira di scatto verso di lei e fa “Tu assaggeresti le prove per vedere se sono digeribili?”, come se fosse una scommessa.
“Sì” risponde senza battere ciglio lei, non conoscendo le nostre reali doti culinarie, “non sono schizzinosa io e potrei dirvi cosa manca o cosa c’è di troppo, se è un assaggiatore che vi manca” aggiunge.
“Sì anch’io, il mio stomaco è abituato a tutto ormai” interviene la ragazza con i lisci capelli marroni.
“Tanto la Mary è abituata anche al formaggio rancido e alla pizza caduta dalle scale di un edificio in ristrutturazione” trattiene un risolino la piccoletta.
“Esatto” conferma trattenendo pure lei una risata.
“COME CADUTA DALLE SCALE?? Era aperta?” chiede la ragazza arruffata, scioccata.
“Sì Britta non è poi così grave!” le risponde quella col caschetto.
“Ma ti ammali se fai così!” protesta lei.
“Io non mi sono mai ammalata” fanno le altre ad una ad una.
Io sì invece, mangiato il cibo preparato dai nostri membri, faccio io fra me e me.
“Quindi voi sapete cucinare?” le chiede Chanhyun speranzoso.
“NO” fanno tre di loro in coro.
“Io so fare alcune torte” prova Britta.
“No Britta no quello non è saper cucinare” scuote la testa la piccoletta, mettendole una mano sulla spalla, come per consolarla.
“Ma…” tenta un’altra volta Britta.
“Già, saper cucinare è un po’ diverso” aggiunge Mary.
“Diciamo che sappiamo sfamarci senza ricorrere a ristoranti” ride quella col caschetto.
“Ecco esatto” ride anche la piccoletta “ma per la fine della nostra vacanza, magari impariamo anche a cucinare”.
“Sì sicuramente, basta provarci un po’” assicura Mary.
“Tanto io mangio di tutto!” afferma quella col caschetto.
Ah, ho bisogno di imparare bene i loro nomi! Non posso chiamarle sempre con i capelli, e se cambiano pettinatura o taglio?
“Ma se è troppo strana, si può avere il mal di pancia!” protesta Britta.
“Okay allora Briggy resta a dieta per tre mesi” ride la piccoletta.
“Si prepara per la prova costume” ride quella col caschetto.
“Oppure vivrà di torte e non si preparerà affatto per il costume” ride Mary.
“Esatto! Io vivrò di torte!” fa la linguaccia Britta.
“Poi vedremo cosa ti fa venire di più il mal di pancia” scuote la testa mentre ride di nuovo quella col caschetto.
BZZ BZZ!!
L’improvviso suono della campanella ci fa immobilizzare tutti.
Non so perché è da tutta la giornata che ci stiamo comportando come degli idioti davanti alle cose più banali.
“Sarà il ragazzo delle consegne” dico, mi alzo e vado ad aprire.




Questa è una fanart che ho fatto per il 5 anniversario dei Teen Top con lo stile di Natural Born! Cosa ne pensate? I ragazzi si riconoscono? (sono Minsu(Cap), Chanhyun(Ricky), Chanhee(Chunji), Daniel(Niel), Jognhyun(Changjo) e Byunghun(L.joe))


Heylaaaaa come va? Eccomi con la quarta parte del secondo capitolo! Spero vi piaccia e perfavore ditemi cosa ne pensate >.< poi in questo capitolo ho anche dato grande spazio al dialogo fra i personaggi, quindi se avete un'idea su di loro, per favore fatemela sapere che sono curiosissimaaaaa
P.s. Maknae(=membro più giovane in un certo gruppo di persone)--> maknae line comprende Ricky e Changjo e certe volte anche Niel
Dongsaeng(=persona più giovane di colui/clei che parla, ovvero, l'incontrario di hyung/oppa/unnie/noona)
Ok adesso vi saluto! Alla prossima!

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