I used to think I was kind.

di Ninaly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Da un paio di giorni ormai la lotta contro i Dottori del Terrore si era conclusa e finalmente il Branco aveva qualche minuto per rilassarsi. O forse era solamente quello che credevano. In fondo comunque nessuno riusciva davvero a stare tranquillamente sdraiato al sole a godersi una bella giornata. Non da quando Stiles, dopo essersi allontanato pian piano dal gruppo, è scomparso allarmando tutti coloro che gli erano sempre stati vicini, o forse sempre non corrispondeva esattamente alla realtà. Quel pensiero ronzava nella mente di Scott dal giorno in cui aveva scoperto il doppio gioco di Theo e si era sentito la persona più crudele sulla faccia della terra, perché aveva dato ascolto alle sue parole mettendo da parte quelle di chi gli era stato accanto nei momenti di bisogno, di chi lo aveva addirittura fermato quando era sul punto suicidarsi. 
Come aveva potuto essere così stupido da lasciarsi ingannare così facilmente? E soprattutto perché aveva permesso a Stiles di allontanarsi? Perché non aveva fatto il primo passo per rimettere in piedi quell’amicizia? Non si era reso conto di quanto il suo migliore avesse bisogno di lui fino alla sua scomparsa, solo a quel punto si era accorto che tutto ciò che bastava fare per evitare che una cosa simile accadesse era parlargli.

≪Scott.≫ lo chiama ripetutamente qualcuno, fino a quando il ragazzo non alza lo sguardo e lo volge nella direzione dalla quale proveniva la voce, ed è allora che incontra gli occhi di Liam con i propri e legge la confusione in quelli del Beta. Dopodiché guarda gli altri suoi compagni e sbatte le ciglia scure un paio di volte quando nota che stanno tutti volgendo lo sguardo nella stessa direzione, visibilmente sconvolti e tesi. Gira quindi la testa in quella direzione e quasi smette di respirare. Come poteva essere possibile che lui fosse lì? Dopo tutto quel tempo non poteva riapparire come se niente fosse. Scuote la testa più volte, convinto si sarebbe svegliato a momenti nel proprio letto con il solo ricordo di quel momento, ed un vuoto nello stomaco che difficilmente sarebbe sparito. Quando però capisce che non si tratta di una visione deglutisce nervosamente e, senza nemmeno pensarci un secondo, si avvicina al ragazzo che nel frattempo aveva raggiungo il gruppo e si era fermato a pochi metri di distanza da loro con le braccia incrociate, un sorriso furbo dipinto sulle labbra sottili ed uno sguardo a dir poco inquietante.
≪Ci si rivede, Scott.≫ dice infine Stiles con voce bassa, l’odio provato dal ragazzo si poteva quasi percepire nell’aria che sembrava essersi improvvisamente raffreddata. Era tornato, ma di certo non per una rimpatriata.

Ecco come tutto ebbe inizio.. e fine..

 


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Qualche mese prima..

≪Dimmi che mi credi.≫ dice Stiles con voce bassa e spezzata. In volto un’espressione ferita e confusa, come poteva comportarsi in quel modo dopo tutto quello che avevano passato? Come poteva credere che quell’evento si potesse evitare?
≪Lo vorrei.≫ dice semplicemente Scott mentre il dubbio si fa strada nella sua mente, doveva forse aspettare a tirare le somme? Deglutisce e guarda il ragazzo di fronte a sé come se fosse una persona completamente nuova. Le parole di Theo lo avevano messo in allarme ma la conferma di tutto l’aveva avuta pochi istanti prima, perché Stiles non aveva nemmeno provato a negare, aveva semplicemente chiesto dove avesse trovato la chiave inglese. Scuote impercettibilmente la testa e si allontana da quello che aveva sempre considerato il suo migliore amico, ma in quel momento tutto ciò che vede non corrisponde alla persona con la quale era cresciuto.
≪Scott..≫ sussurra il ragazzo, ma ormai lui è entrato nella clinica veterinaria e, con grande rammarico di Stiles, non si volta indietro nemmeno per un ultimo sguardo, uno sguardo che gli avrebbe fatto capire che forse una speranza di sistemare tutto poteva anche esserci. Ma no. Semplicemente se ne va, si allontana da lui, probabilmente con il pensiero di avere un mostro davanti.

Dopo essere rimasto qualche secondo in attesa, nella speranza che tornasse, decide di rientrare a casa. Lì non aveva più nulla da fare, come aveva detto Scott e quindi tanto valeva non rimanere per fare la bella statuina sotto all’acqua. Prende quindi un respiro profondo, dopodiché fa uscire l’aria dalla bocca in uno sbuffo ed apre la portiera della Jeep sedendosi velocemente al volante. Rimane fermo qualche secondo per poi mettere in moto la vettura ed allontanarsi da lì a tutta velocità, ignorando l’asfalto bagnato che poteva rappresentare un pericolo.
Slitta sulle strade come se si trovasse sul burro e raggiunge la propria casa in un tempo quasi da record, scende dall’auto e corre velocemente verso la porta di casa, che apre e si richiude alle spalle subito dopo aver varcato la soglia. Rimane sul tappetino per un paio di minuti per evitare di bagnare troppo i pavimenti di casa, nel mentre la sua mente gli propone diversi scenari su cosa avrebbe potuto fare per risolvere le cose. Giunge infine alla conclusione che non deve fare nulla, è sempre stato accanto a Scott per ogni cosa senza mai lamentarsi, lo ha sempre protetto anche da se stesso. Gli ha evitato il suicidio dannazione. Lo ha sostenuto fin dal morso e nonostante non fosse d’accordo con molte sue idee non ha mai detto nulla, se per una volta era stato lui a sbagliare non dicendo fin da subito quello che aveva fatto non gli sembrava il caso di voltargli le spalle in quel modo.
Senza accorgersene si era trovato a stringere le chiavi di casa con talmente tanta forza da far rimanere il segno nella mano, a momenti si sarebbe aperto la pelle. Scuote la testa e lascia che dalle sue labbra esca un sospiro che finisce per essere più uno sbuffo. Si guarda intorno e quando capisce di essere solo raggiunge la propria stanza, si toglie i vestiti ormai fradici e si incammina verso il bagno, chiude la porta alle sue spalle ed apre il getto d’acqua della doccia posizionandovisi sotto, mentre con una mano prende lo shampoo-doccia e ne versa un po’ sulla propria testa. Dopodichè lo distende su tutto il corpo fino a che non è completamente ricoperto da quella sostanza, a quel punto riapre il getto chiuso pochi minuti prima e si lascia scivolare la schiuma di dosso fino a che non ne rimane nemmeno un po’ sulla sua pelle, nel mentre i suoi occhi iniziano a fargli brutti scherzi, la sua mente si oscura per qualche secondo.. o minuto?
Solo il cambiamento repentino della temperatura lo riporta alla realtà, improvvisamente sente freddo ed è costretto a chiudere l’acqua prendendo poi un asciugamano. Se lo passa su tutto il corpo e scuote le spalle involontariamente quando un brivido gli percorre la schiena, chiude gli occhi cercando di mantenere la calma e prende un respiro profondo risvegliandosi da quei pensieri che stavano cercando di prendere il controllo del suo corpo. Doveva solo riposare, probabilmente era solo stanco per tutto quello che li stava tenendo impegnati. Una bella dormita e tutto si risolve.
Quando finalmente si è calmato indossa i boxer che aveva lasciato la sera precedente sulla lavatrice ed esce dal bagno raggiungendo la propria camera, si lancia a peso morto sul letto e chiude gli occhi, nella speranza di potersi riposare in pace. Perché solo in quel modo avrebbe tenuto quella parte della sua mente sigillata.

≪Perché no?≫ chiede Liam quasi gridando mentre con una mano accarezza il braccio di Hayden, sdraiata sul pavimento in punto di morte. Non riesce a credere che il suo Alpha sta negando il Morso alla sua ragazza, sapendo che quello è l’unico modo che hanno per salvarla.
≪Non ho niente contro di lei o te Liam, ma è troppo rischioso. Non sappiamo cosa potrebbe succedere con il morso vista la quantità di mercurio nel suo corpo. Non voglio rischiare che succeda qualcosa di peggio.≫ dice infine con voce piatta e fredda, ormai qualcosa di normale anche per le sue stesse orecchie. Con tutto quello che stava succedendo in città non poteva certo rischiare di dover insegnare ad un nuovo Beta il controllo, oltretutto non era nemmeno sicuro avrebbe funzionato a causa di chissà quali sostante le avevano iniettato i Dottori del Terrore.
Dopo aver chiarito una volta per tutte la sua decisione volge lo sguardo verso la porta della clinica con una strana sensazione allo stomaco, stava già iniziando a sentirsi in colpa per ciò che aveva detto al suo migliore amico ma non aveva tempo di dirglielo. Quindi decide di mettere da parte le preoccupazioni per lui e prende un respiro profondo puntando i propri occhi scuri in quelli più chiari di Theo, pronto a fidarsi di lui.

La mattina seguente a scuola..

≪Dov’è Stiles?≫ chiede Theo fingendosi sorpreso e preoccupato per quel ragazzo che tanto si era impegnato a screditare, riuscendoci alla perfezione a quanto pare. Scott scuote distrattamente la testa e alza le spalle mimando con le labbra un ‘Non lo so’ mentre si siede sulla panca di uno dei tavoli in biblioteca, il suo cuore però gli stava dicendo di andare da lui per assicurarsi che stesse bene, per vedere quanto fosse grave la situazione che Theo gli aveva spiegato durante il racconto su Donovan. Forse aveva già perso il controllo e lui non si era accorto di nulla, troppo impegnato a salvare dei ragazzi che non aveva mai visto prima piuttosto che chiedere al suo migliore amico se stesse bene. Stiles naturalmente non aveva detto nulla per non allarmare il gruppo ma forse per una volta avrebbe dovuto farlo, avrebbe potuto evitare che una cosa simile accadesse. Quando fa per alzarsi nuovamente alza lo sguardo e lo punta verso la porta riconoscendo un odore famigliare quanto quello di Kira, anche di più.
Stiles fa il suo ingresso nella biblioteca e si dirige a passo spedito verso una sezione ben precisa, non distoglie lo sguardo dal suo obiettivo nemmeno per un secondo, infatti non nota nemmeno il gruppo che a momenti si sarebbe riunito per parlare di come comportarsi con i Dottori del Terrore. Fa scorrere lo sguardo sui vari titoli fino a che non trova quello che stava cercando, lo prende velocemente e mette nello zaino che aveva sulle spalle, chiude gli occhi per qualche secondo sentendo le tempie pulsare e si volta verso l’uscita. Proprio in quel momento Theo appare davanti ai suoi occhi, lo sguardo furbo e pieno di odio.
≪Non l’ha presa molto bene eh? Ma credimi presto non dovrà preoccuparsene più.≫ dice con un tono di voce basso e quasi minaccioso, lasciando intendere le proprie intenzioni.
≪Guai a te se fai del male a qualcuno. Sapevo che non eri degno di fiducia ma ne ho avuto la conferma adesso. Non ci vorrà molto perché anche Scott capisca come stanno le cose.≫ dice semplicemente per poi avviarsi verso l’uscita. Volta lo sguardo verso Scott e lascia che i loro occhi si incontrino, un saluto silenzioso prima che Stiles lasci la biblioteca e si incammina verso un angolo della scuola poco visitato, le caldaie.





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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Una settimana dopo…

≪Scott.≫ Lydia chiama l’amico con voce ferma attirando l’attenzione dell’Alpha. Si era perso nei pensieri una seconda volta ed era tutta colpa sua, non doveva reagire in quel modo e adesso lo capiva, oppure il motivo era un altro? Magari, abituato com’era a vedere Stiles al suo fianco, il fatto che in quel momento non ci fosse lo rendeva più spaesato, meno sicuro. Forse la semplice presenza del suo amico gli dava la forza necessaria per affrontare una situazione difficile come quella.
≪Dimmi..≫ risponde lasciando che subito dopo un sospiro sfugga dalle sue labbra. Alza poi lo sguardo per incontrare quello preoccupato della ragazza.
≪Sei sicuro fosse la scelta giusta? Insomma, so che in quel momento eri arrabbiato o ti sei sentito tradito.. Ma come credi si sia sentito Stiles? Non gli hai dato nemmeno il tempo di raccontare la sua versione..≫ risponde la rossa storcendo un poco la bocca, non le piaceva quella situazione, proprio per niente e sentiva che stava per diventare ancora più brutta.
Scott stava per rispondere all’amica quando la campanella annuncia improvvisamente la fine delle lezioni, le sorride come per chiedere scusa e corre fuori dalla classe per raggiungere il cortile. Si guarda intorno in cerca di una gip azzurra che aveva visto migliaia di volte, ma rimane deluso nello scoprire che non c’era nemmeno quel giorno. Iniziava seriamente a preoccuparsi, era passata una settimana e Stiles ancora non si vedeva a scuola. Doveva capire cosa stava succedendo al più presto, magari si trovava nei guai, dopo qualche secondo passato sul posto si incammina verso la propria moto, indossa il casco per poi partire a tutta velocità.
Quando raggiunge la casa sorride nel vedere la gip parcheggiata, era in casa, quindi non gli era successo niente di grave. Solo quando si avvicina alla porta e bussa si rende conto che l’unica persona in casa è il padre di Stiles. ≪Dov’è?≫ chiede guardando l’uomo negli occhi lasciando trapelare una punta di preoccupazione. Il signor Stilinski alza le spalle e scuote la testa confuso.
≪Stiles? Non lo so, ho visto la gip quando sono tornato ma lui non era in casa.≫ risponde prima di passarsi una mano fra i capelli per poi stringerli fra le dita, se Scott era nervoso allora c’era una buona possibilità che suo figlio fosse in pericolo. In effetti aveva notato che si comportava in modo strano, ma credeva fosse solo una cosa passeggera.
Quando il lupo spiega come erano andate le cose fra i due ed il motivo per cui non si vedevano da un po’ Stilinski alza un sopracciglio, le due versioni non corrispondevano affatto. A lui era stato detto qualcosa di diverso su Donovan e su come si erano sviluppati i fatti. Quando il ragazzo finisce di parlare si decide a comunicare la propria perplessità, il giovane ad un certo punto abbassa lo sguardo e sospira, nemmeno lui riusciva a capire la situazione e forse in quel momento si stava chiedendo quale delle due storie rappresentasse la verità.

Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui si era trovato nel bosco da solo, di solito ci andava con Scott o Lydia, persino Derek alla fine si era rivelato un buon compagno di squadra, sapeva ascoltare e spesso i suoi consigli si rivelavano essere utili. Un mezzo sorriso compare sulle labbra sottili di Stiles quando si ricorda dell’ultima volta che si erano visti, quella volta si era spaventato e non poco, l’amico era praticamente morto cercando di salvare Scott. Alla fine le cose erano andate per il meglio, per fortuna, ma ancora sentiva quella sensazione terribile che aveva provato nel momento in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli chiari del ragazzo, occhi spenti.
Una sensazione decisamente diversa da quella che stava provando in quell’istante, infatti senza nemmeno rendersene conto si era trovato in un punto talmente fitto del bosco da non permettere alla luce di illuminare il sentiero, se era un sentiero, ma la cosa che più gli faceva battere il cuore erano due punti lontani. Due punti che ormai sapeva riconoscere alla perfezione: occhi di lupo. E non gialli o azzurri, bensì rossi come il fuoco.
Pian piano questi due punti si avvicinavano fino a quando la figura di un lupo bianco immacolato non gli appare a pochi metri di distanza, i denti scoperti ed un ringhio tutt’altro che amichevole. Quello era un buon momento per chiamare aiuto, assolutamente. Quando però sta prendendo il cellulare il lupo lo sorprende facendo un balzo nella sua direzione, questo lo porta a perdere l’equilibrio ed il cellulare gli scivola dalle mani che è costretto a posare sulle foglie umide per attutire la caduta. Si guarda intorno in cerca di qualcosa per difendersi ma non trova altro che muschio e qualche rametto che non gli sarebbe di certo servito per scappare, e naturalmente il lupo non faceva altro che avvicinarsi sempre di più con un passo lento e minaccioso. Deglutisce e si costringe a guardare la creatura negli occhi che ad ogni secondo che passava sembravano più scuri e, se prima aveva una minima speranza di farcela, ora la certezza di essere finito in un grosso guaio si stava facendo più grande.
Un’espressione confusa compare sul volto di Stiles quando il naso del lupo inizia a muoversi velocemente, lo stava annusando, ma per quale motivo? Voleva sentire che l’odore del pasto prima di mangiarlo? Alza un sopracciglio e sobbalza quando l’animale si avvicina ulteriormente fino ad avere il muso a pochi centimetri dal viso del ragazzo.
≪Okay.. hai per caso intenzione di baciarmi?≫ chiede infine cercando di mantenere la calma, non poteva ottenere molto altro.
Come previsto il lupo piega la testa da un lato e l’orecchia destra si abbassa, sembrava confuso e probabilmente lo era. Ed ecco che all’improvviso il lupo bianco dagli occhi rosso fuoco si allontana da Stiles lentamente per poi iniziare a correre tornando nell’ombra dalla quale era venuto fino a scomparire nel buio più completo.
≪A quanto pare non ero il tuo tipo eh..≫ sussurra prima di rialzarsi, sospira e si guarda intorno. Colpisce i pantaloni con le mani cercando di mandare via la sporcizia, dopodiché si passa la lingua sulle labbra mentre il suo sguardo esamina lo spazio attorno a lui per trovare il telefono. Dopo una decina di minuti finalmente lo trova ed un sospiro di sollievo esce dalle sue labbra, subito seguito da una risata amara. Dopo il pericolo nel quale si era imbattuto la sua più grande preoccupazione era comunicare al padre come avesse fatto a perdere il telefono. ≪Adesso però devo tornare a casa.. ma da che parte devo andare?≫ dice mentre sposta lo sguardo fra gli alberi eliminando subito il sentiero scuro dalle possibilità, per poi scegliere quello opposto. In qualche modo se la sarebbe cavata, come sempre.





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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Il ritorno a casa di Stiles si rivelò più semplice del previsto, dopo l’incontro con il lupo bianco dagli occhi rossi aveva preso il sentiero più chiaro e si era incamminato raggiungendo Beacon Hills più velocemente di quanto si fosse aspettato. Non poteva certo dire che l’espressione del padre fosse delle più amichevoli quando aveva fatto il suo rientro a casa, forse lo aveva fatto preoccupare troppo quella volta ma non poteva nemmeno lamentarsi visto il modo in cui aveva abbassato la guardia davanti a Theo.
≪La prossima volta che hai intenzione di farti una passeggiata nei boschi per una settimana mi puoi basta avvisare?≫ gli aveva chiesto con un tono freddo ed accusatorio, lo sguardo fisso nel suo e le braccia incrociate davanti al petto.
≪Certo, mi assicurerò anche di mettere per iscritto ogni mia mossa.≫ aveva semplicemente risposto lui prima di raggiungere il bagno per una doccia calda e rilassante, ignorando completamente le parole del padre che lo invitava a continuare la conversazione.
Dopo essersi chiuso al suo interno aveva fatto tutto con calma, insaponarsi, sciacquarsi, asciugarsi, tutto con estrema calma. Alla fine si era legato un asciugamano in vita ed aveva aperto la porta del bagno per tornare in stanza, dove, con sua grande sorpresa, c’era già qualcuno, e quel qualcuno non era di certo suo padre. Gli occhi della ragazza dai capelli castani erano scattati immediatamente nella sua direzione quando aveva fatto il suo ingresso nella stanza ed avevano indugiato sul suo petto prima di alzarsi leggermente affinché i loro sguardi si incontrassero.
≪Mal.≫ sussurra semplicemente Stiles tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza, non si parlavano da molto tempo e non sapeva nemmeno il motivo per cui si fossero allontanati, le cose sembravano andare bene, benissimo si potrebbe dire. Ma forse era semplicemente una sua illusione.
≪Cosa ti sta succedendo?≫ chiede lei direttamente alzandosi dal letto sul quale si era seduta. Aveva sempre amato il suo modo di essere così schietta, ma in quel momento forse avrebbe preferito qualche giro di parole in più.
≪Cosa?≫ chiede alzando un sopracciglio leggermente infastidito mentre si avvia verso il cassettone della biancheria, prende un paio di boxer e li indossa prima di slegarsi l’asciugamano dalla vita. Lo lancia in un cesto e prende i pantaloni della tuta appoggiati su una sedia vicino al letto indossandoli velocemente.
≪Ho parlato con Scott..≫ dice facendo un passo in avanti, al che Stiles indietreggia. Quella situazione gli stava piacendo sempre meno, per quale motivo Scott aveva parlato con Malia? E soprattutto cosa le aveva detto per farla precipitare lì dopo settimane di silenzio? Sicuramente aveva ingigantito la cosa.
≪Ah sì?≫ chiede lui prima di lasciarsi sfuggire una risata amara, dopodichè si passa una mano fra i capelli e scuote la testa mentre il suo sguardo freddo si posa su di lei. Agli occhi di Malia quel ragazzo non aveva molto del vecchio Stiles, la sua ironia si era trasformata in qualcosa di più crudele, e il suo sguardo era decisamente meno dolce. Forse aveva sbagliato a non coinvolgerlo nelle ricerche di sua madre, magari avrebbe evitato un cambiamento del genere, oppure aveva ragione Scott.
≪E’ preoccupato, mi ha detto che non vi parlate più ed ha spiegato un po’ la situazione..≫
≪Ma guarda un po’, non avevo dubbi! Sono sicuro che sia preoccupato per il branco, è l’unica cosa che riesce a fare ultimamente. Peccato che non faccia altro che rischiare di far uccidere tutti quanti. Ogni volta.≫
≪Non è preoccupato solo per il branco, è preoccupato per te.. Non ti ha più visto a scuola e credeva fossi in pericolo. Ci tiene a te.≫ risponde lei avvicinandosi fino a quando non si trova a pochi centimetri di distanza. Fa per accarezzargli la guancia con il dorso della mano ma quella del ragazzo la afferra velocemente stringendo la presa così forte che sul viso della ragazza si forma un’espressione di dolore.
≪Tu invece non sei preoccupata a quanto vedo, fai solo quello che ti dice Scott perché gli sei grata per averti trasformato. Non è così? Ora lo consideri il tuo Alpha ed accorri come un cagnolino quando paparino chiama.≫ dice avvicinandosi sempre di più al suo viso, la voce minacciosa del ragazzo la stava facendo rabbrividire, non aveva mai avuto paura del suo ragazzo ma in quel momento ogni cosa sembrava terrificante. Dopo uno strattone si allontana di un passo portandosi il polso dolorante vicino al petto, alza poi lo sguardo verso di lui confusa. Quello non era Stiles, ma allora cosa stava succedendo? Quell’espressione le stava ricordando.. No. Si erano liberati di quella cosa tempo fa.
≪Non è vero.. Sono preoccupata anche io per te. Sei diverso, mi fai quasi paura..≫ risponde Malia con sicurezza, stava dicendo la verità ma non capiva come mai lui non le credesse.
≪Eri così preoccupata per me da avvicinarti a Theo, nonostante io avessi detto che non ci si poteva fidare. Credi che non abbia visto le occhiate che vi scambiavate quando ancora venivi a scuola? Credi che non abbia notato tutto questo? Sarò anche umano ma non sono stupido.≫ risponde con freddezza prima di sedersi sul proprio letto, pronto per dormire. ≪Ora vattene.≫ aggiunge prima di stendersi e chiudere gli occhi. Dopo una manciata di secondi li riapre e nota che la ragazza aveva fatto come richiesto, stranamente quel gesto lo aveva lasciato piuttosto amareggiato. Stava davvero succedendo qualcosa in lui, lo sentiva. Lo aveva sentito per la prima volta dopo tanto tempo la notte in cui aveva accidentalmente ucciso Donovan. Era come una macchia scura in espansione.. e lui non stava facendo niente per fermarla.

Il mattino seguente a scuola si riusciva a percepire la tensione nel gruppo, il branco si stava pian piano allontanando e questo rappresentava un problema perché avevano da poco scoperto che Theo ne aveva creato uno nuovo per sè. I ragazzini morti erano misteriosamente tornati in vita e gli erano fedeli per il dono che aveva fatto loro, tra questi vi era anche Hayden. Questo non faceva che confondere Liam, che dopo aver tentato di uccidere Scott lo aveva evitato il più possibile, proprio quando il ragazzo aveva bisogno del supporto di tutti. Con Malia alla ricerca della madre, Kira nel deserto, Liam distante, Isaac lontano da Beacon, Jackson a Londra, Ethan, Derek, Cora, Brett.. l’unica sulla quale può davvero contare è Lydia, che deve ancora capire come usare i propri poteri, e forse Mason che nel frattempo sta fraternizzando con uno dei nemici, Corey. Scott si porta le mani fra i capelli e li tira con forza stringendo i denti.
≪Cosa posso fare, di questo passo perderò tutti e non avrà senso essere un Alpha senza un branco, senza i miei amici.≫
≪Devi dare loro tempo Scott, stanno passando tutti dei momenti difficili, ma alla fine capiranno. Sei importante per tutti loro, per tutti noi, devi solo dare loro il tempo di capirlo.≫ risponde Lydia appoggiando delicatamente una mano sulla spalla del lupo, sentendo immediatamente i muscoli tesi del ragazzo. Sembrava quasi in allerta, ma chissà per cosa.
≪Non credo ci sia tempo. Theo approfitterà della situazione, e non abbiamo ancora capito cosa hanno fatto i Dottori del Terrore. Con tutte queste persone contro di noi come faremo a vincere?≫ chiede lui con una voce quasi supplichevole.
≪Ci riusciremo, ci riusciamo sempre.≫
≪Che mi dici di Stiles? Lo hai più sentito? Malia mi ha parlato del loro incontro e non credo sia andato bene, ha detto che hanno litigato.. almeno credo e poi è sparita.≫ dice cambiando argomento, se c’era qualcuno in grado di aiutare Stiles era proprio Lydia.
Un espressione distrutta appare sul viso di Scott quando la ragazza dai capelli rossi scuote la testa e sospira, nessuna notizia. Aveva combinato proprio un bel guaio e non poteva contare sui consigli del suo migliore amico, dal momento che il guaio maggiore riguardava proprio lui.
Proprio quando la giornata sembrava non potesse andare peggio il giovane Theo si siede di fronte ai due con un ampio sorriso strafottente dipinto sul viso.
≪Cosa vuoi Theo?≫ chiede Lydia posando il suo sguardo sul ragazzo, un’espressione poco amichevole, molto simile a quella che aveva sempre riservato agli ‘sfigati’ prima di essere coinvolta in quel mondo assurdo e pieno di misteri.
≪Che ne dite di una tregua? Stiamo cercando entrambi di fermare i Dottori, è il caso di mettere da parte le rivalità.≫ risponde lui con il solito fare che stava irritando la ragazza, che viene però preceduta da Scott.
≪Te lo puoi anche scordare Theo. Dopo tutto quello che hai fatto hai anche il coraggio di venire a chiedere una tregua? Forse non dovevi provare ad uccidermi mettendomi contro il mio stesso Beta, oppure non dovevi farmi litigare con il mio migliore amico e non dovevi provare ad uccidere suo padre.≫
≪Mi spiace Scott ma hai fatto tutto da solo, a me è bastato solamente tornare in città.≫ risponde Theo prima di alzarsi. Posa una mano sul tavolo e si avvicina al viso del ragazzo.
≪Io se fossi in te accetterei l’offerta, perché come hai notato, è meglio avermi dalla tua parte piuttosto che contro. E non sono io il nemico da combattere Scott, spero te ne renderai conto prima che succeda un casino.≫ aggiunge per poi allontanarsi e sparire fra i gruppi di studenti sparpagliati per la scuola.

≪Che ne pensi? Ha sentito di quello che è successo a McCall?≫ chiede un giovane ragazzo alla compagna.
≪Sembra proprio che il suo branco stia cadendo pezzo dopo pezzo.. Ne perde uno ogni giorno.≫ risponde lei scoppiando a ridere subito dopo.
≪Non può che essere il momento giusto per attaccare, non credete?≫ chiede il ragazzo ad un gruppo numeroso. Un grido di approvazione si diffonde per il bosco, ma viene interrotto da un ruggito che porta un silenzio tombale all’interno del branco. L’Alpha si avvicina agli altri e scuote la testa, un sorriso inquietante dipinto sul viso.
≪So che non vedete l’ora che questo succeda, ma prima di iniziare abbiamo bisogno di una cosa.. di una persona in particolare. E c’è una grossa possibilità che ci raggiunga di sua spontanea volontà non appena si renderà conto di quello che gli sta succedendo. Lo aiuteremo a dominare l’oscurità e solo allora saremo pronti per combattere, saremo pronti per distruggere Scott McCall. Il Vero Alpha si renderà conto che non sempre si può vincere, a volte si perde.. a volte si perde tutto.≫.
Un grido di approvazione si diffonde nel gruppo mentre il capo si allontana lentamente, pian piano la sua forma cambia fino a quando non diventa un lupo completo.






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Capitolo 5
*** AVVISO ***


Avviso:


Allora ragazzi! Vi voglio chiedere scusa per non aver pubblicato altro ma ultimamente le idee scarseggiano, più che altro non mi convince molto l'andamento della storia e vorrei modificare alcune cose. Non vuol dire che cancello la storia, semplicemente la modificherò e ripubblicherò come una sorta di remake e questa volta mi assicurerò di avere già pronti diversi capitoli per non farvi attendere troppo a lungo.
Volevo anche farvi sapere che ho un'altra idea per una storia sempre incentrata sui lupi mannari (una storia originale questa volta), sto cercando di mettere per iscritto la prima parte (primo 'libro')e quando sarà tutto pronto pubblicherò. Spero sarete ancora qui con me! Se avete domande o solo qualcosa da dirmi scrivetemi pure in DM, farò il possibile per rispondere velocemente.
Chiedo ancora umilmente scusa per il disguido.

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