Stolen Hearts

di Sha D Dragneel99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


~~Capitolo 1
Questa sera il cielo è un miscuglio di colori.
Azzurro, bianco, grigio, rosa ... Tutte quelle sfumature lo rendono simile a un dipinto astratto, difficile da capire.
Eppure, adesso che sono seduta sul balcone di casa, con lo sguardo rivolto verso la luna appena accennata, l'unica cosa che non riesco a capire è il perchè di questa strana sensazione che mi ritrovo addosso.
Non è preoccupazione. Non è paura. Non è timore ... ma un qualcosa che non riesco a spiegarmi. Eppure tutto è come sempre ... mia nonna, in casa, sta leggendo uno dei suoi soliti libri strappalacrime che personalmente io mi chiedo come faccia a sopportare ... dal momento che sono più intricati di una soap opera di prim'ordine...
Sì, non sono una ragazza molto romantica, come credo si sia potuto capire ... non è che non mi piacciano quel genere di cose, solo, credo benissimo di poterne fare a meno. L'amore non è una cosa adatta a me ... e adesso potrei iniziare a raccontare tutta la mia vita, ma sarebbe troppo noioso, quindi direi di evitare...
Mi chiamo Aerin, quasi diciassette anni, passo la maggior parte delle mie giornata da mia nonna, che ormai per me è diventata quasi come una madre ... dopotutto sono quasi quindici anni che si occupa di me, da quando la mia vera madre se n'è andata. Non nel senso che è morta, ma nel senso che è sparita. Ha lasciato me e mio padre sin da quando avevo poco più di un anno, per motivi a me sconosciuti.
Ma adesso non voglio pensare a queste cose ... accidenti credo di essere andata fuori discorso ... di cosa stavo parlando? Ah, già ... dell'amore ... che cosa triste... No! Un attimo, lo so che è bellissimo, ma nel mio caso bhe ... ehm ... diciamo che il destino non mi ha riservato grandi sorprese. Anzi, sarò sincera ... nemmeno una.
Non mi sono mai innamorata veramente. Si, ci sta la cottarella adoloscenziale per un ragazzo carino che frequenta il tuo stesso liceo, il momentaneo infatuamento, ma poi basta ... così come sono iniziate queste fissazioni svaniscono nel nulla. Ed è meglio così, a mio avviso, ovviamente.
Ma del resto, non mi sono mai interessata a queste cose più di tanto. Mentre le mie amiche perdono la testa per il fatto che sono innamorate, io non ho ancora minimanete sperimentato cosa voglia dire... non è colpa mia, sono felice per loro, certo, ma purtroppo questo questo non è il mio campo.
Ok, da come mi sono presentata sembra una depressa cronica ma posso assicurare che non è cosi! Ho tanti interessi io, certo, non proprio consoni, ma sono pur sempre interessi!
Mi piacciono gli animali, la natura,la musica, leggere, scrivere, disegnare ... insomma, un po' tutto! Ma come si dice ... tanti interessi e nessuna voglia di metterli in pratica ... o almeno questo è quello che mi dice sempre mia nonna -_- E in fondo credo abbia anche ragione...
Dopo troppo tempo passato a stare seduta, inizio a non sentirmi più le gambe, così me le stiracchiò leggermente, producendo un'inquietante rumore di ossa scricchiolanti. Che odio...
Mi metto in piedi, saltellando giù dal gradino di casa, e inizio a fare qualche passo fuori, sempre tenendo lo sguardo verso il cielo, ormai oscurato, e sulla luna adesso ben visibile, in tutto il suo splendore.
Inspiro profondamente la fresca aria notturna, per poi lasciarmi andare a un sospiro soddisfatto.
Le persone normali secondo me non capiscono il fascino della notte ... è una cosa stupenda, quasi mistica ... ha un nonsochè che non riesco a spiegare. Ma mi ha sempre affascinato, sin da quando ero piccola. Mia nonna mi raccontava sempre che a quei tempi era impossibile mandarmi a dormire perchè la notte mi piaceva stare fuori, a giocare sull'erba, alla luce della luna ... quando ci ripenso mi viene da ridere, e mi dico "ah bhe, allora era strana gia da piccola"... e questo spiega tutto direi :)
-Aerin! Puoi venire un attimo?-.
Sentendomi chiamare, seppur a malincuore, rientro in casa, e raggiungo mia nonna, che quando mi vede, mette il segno nel suo libro e mi guarda attraverso gli occhiali.
-Dimmi, nonna-.
-Ascolta, tesoro, avrei bisogno di un favore ... visto che non è ancora tanto tardi, ti dispiacerebbe fare un salto dalla signora Ders? Mi ha telefonato prima dicendomi che aveva delle cose per me e di passare a prenderle il prima possibile...-.
-Ehm ... va bene, vado!-, affermo io allegra infilandomi velocemente le scarpe, per poi apprestarmi a raggiungere la porta.
-Mi raccomando, stai attenta ... -, mi raccomanda lei guardandomi preoccupata. -Ho sentito in televisione che quel ladro colpirà di nuovo questa notte...-.
Senza pensarci, volgo lo sguardo alla luna. Era piena, e un mezzo sorriso mi si dipinge in viso.
-Stai tranquilla, quello è interessato solamente agli oggetti di valore, non certo alle persone-, dico, ridacchiando.
-Fai attenzione comunque, le strade dovrebbero essere piene di agenti ... non immagino che casino ci sia la fuori... -.
-Si, nonna-.
Così dicendo, la saluto velocemente, per poi incamminarmi per le strade illuminate dai lampioni e dal pallido chiarore della luna che splendeva alta nel cielo.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


~~Capitolo 2

Le strade non sono poi così affollate, almeno per adesso, e direi che questo è un punto a mio favore ... sì, da brava associale preferirei che  non ci fosse nessuno in giro, però la mia tranquillità sta per essere rotta da una voce a me molto famigliare.
-Ehy! Aerin!!-.
Mi volto e vedo Kalem, un mio vecchio amico d'infanzia, aumentare il passo per raggiungermi.
-Kalem, che ci fai in giro?-, domando io, sopresa di trovarlo a gironzolare per le strade a quell'ora.
-Come che ci faccio in giro, non potevo mancare all'ennesimo colpo di Ladro Kid!-, esclama lui mettendosi a ridacchiare, alchè io alzò gli occhi al cielo.
-Mamma mia, certo che quel tizio è molto popolare a quanto vedo ... -.
-Scherzi? Sai da quanto tempo la polizia e gli ispettori cercando di catturarlo? Ogni volta falliscono miseramente, e lui se ne va indisturbato con la refurtiva ... è un vero mago quel Kid... -.
- ... pensavo fosse un ladro-, dico io, confusa, inclinando la testa.
-Aerin, ma tu li segui i telegiornali?-, mi chiede Kalem guardandomi.
-Eeehm... ma certo che li seguo!-, esclamo io stizzita. -Ma non è che queste cose mi interessino più di tanto...-, cerco di buttar lì la prima scusa che mi salta in mente...
-Eh vabbè, ho capito ... Bhe, comunque si, è un ladro, ma essendo anche un mago rende i suoi furti simili a spettacoli di magia! E' una cosa troppo forte!!Inoltre lo sai che è un mago anche nei travestimenti?-, esclama Kalem tutto esaltato.
Io mi lasciò sfuggire una risatina finta.
-Certo che sei proprio senza speranze ... non pensavo ti interessasti a questo genere di cose ... e ti conosco da quando abbiamo tre anni, quindi ... -.
-Ehy, cosa stai insinuando Aerin? Che i miei interessi non siano interessanti??-.
Mi fermo un attimo prima di rispondere, riflettendo sulla domanda che mi è appena stata posta, ma non faccio in tempo a rispondere che entrambi ci mettiamo a ridere.
-Vabbè, cambiamo discorso, va-, dice Kalem riprendendosi. -Tu invece? Come mai in giro?-.
-Devo passare da un'amica di mia nonna a ritirare delle cose ...-.
-Ahhh, commissioni serali, eh?-.
-Sì ... diciamo di si-, rispondo io guardando in alto.
 -Bhe, visto che non ho niente da fare dopo vuoi che ti accompagno? E' presto, mancano ancora quindici minuti prima dello spettacolo-, dice Kalem controllandosi l'orologio.
-Spettacolo?-, chiedo io perplessa. -Quale spettacolo?-.
-Aerin...-, Kalem emette un sospiro esasperato. -Il colpo di Ladro Kid...-.
-Aaaaaahhhh... sei proprio deciso ad assistere allora...-.
-E certo! Ti immagini se riesco a capire i suoi trucchi?? Nemmeno gli agenti e gli investigatori ci sono riusciti! Sarebbe fantaaasticoooo-, mormora lui con occhi sognanti, e io trattengo a stento una risata.
-Kalem, amico mio ... scusa se te lo dico ... ma il ruolo del detective non ti riesce tanto bene ... il tuo intuito è come quello di una capra ... -, dico, ridacchiando. Kalem mi lancia un'occhiata da "ma quanto sei divertente", e io mi metto a ridere ancora di più.
-Tu potresti farlo benissimo invece-, dice poi, cogliendomi alla sprovvista e facendomi smettere di ridere.
-Mh? Che intendi dire?-.
-Bhe, intendo dire che tu sei  sempre stata brava in queste cose ... l'intuito ce l'hai, lo spirito di osservazione anche ... con tutti i libri di Doyle che ti sei letta, più i film gialli ... potresti benissimo cimentarti nel ruolo della detective e riuscire a scoprire i trucchi di Ladro Kid...-.
-Ahahaha, Kalem, ma che dici, non scherzare, ti prego-, dico io sorridendo. -Non sono cose che vanno sottovalutate in questo modo ... fare il detective non è un gioco, bisogna avere tutte le carte in regola ... ed è evidente che io non le ho per due motivi...-.
Kalem mi guarda, incitandomi con lo sguardo a finire la frase.
-Innanzitutto ho sedici anni e vado al liceo ... e poi ... non sono una detective-, affermo io allegramente.
-Che scuse del cavolo...-, borbotta lui deluso.
-Come??-.
-Niente, niente ... -, si giustifica, muovendo le mani davanti a se.
-Mh. Bene, allora io vado...-.
-Nooo Aerin aspetta!-, esclama lui piazzandosi davanti a me. -Perchè non rimani a vedere? Guarda, c'è gia un sacco di gente-, dice, indicando una folla ferma davanti a un palazzo.
-Non so ... devo anche tornare, mia nonna sarà preoccupata...-.
-Tranquilla, non perdi più di dieci minuti, te lo assicuro. E fidati, ne varrà la pena-, mi assicura Kalem sorridendo. -Daaaiii, resta a farmi compagniaaaaa...-.
A quel punto decido di accontentarlo, anche perchè era vero, in fondo non mi costava niente, e per una volta avrei visto con i miei occhi di cosa era capace questo famoso Ladro Kid...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


~~Capitolo 3

La folla era davvero numerosa. Tanto che persino cercare di muovere qualche passo risultava difficile. In quel momento maledii mentalmente Kalem per avermi trascinata con lui ...
-Dai Aerin, vieni qui!-, lo sento urlarmi da pochi metri da me. E li iniziò l'impresa ... sgomitando, cerco di farmi spazio tra la folla, per la maggior parte composta da ragazze esaltate e tutto il resto ... per cosa poi? Per Ladro Kid? Ma che dovrebbe avere di speciale quel tipo?
La mia domanda trova risposta quando, sul tetto dell'appartamento, pefettamente in bilico sulle tegole, appare una figura vestita di bianco.  E subito mi chiedo come fosse possibile, dato che sino a un secondo prima non c'era nessuno ...
-Signore e signori-, dice la voce proveniente dal tetto, prima che il proprietario alzò gli occhi azzurri verso la folla, alzandosi leggermente il cappello bianco. -E' il momento dello spettacolo!-.
E quì le ragazze intorno a me iniziano a lanciare grida e urletti di apprezzamento, mettendo in pericolo il mio udito ... ciò nonostante, riesco a trovarmi un posticino con la visuale libera, e finalmente riesco a vederlo di persona.
Quello che tutti chiamano Ladro Kid era un ragazzo, almeno, da quello che mi sembrava di vedere ... con quel mantello bianco sembrava un fanstasma, o un angelo perchè no ... anche se questo non mi sembra il paragone giusto da fare, dato chi ho di fronte ... così misteriosa ed enigmatica, la sua apparizione in quella notte di luna piena mi aveva letteralmente tolto il respiro...
E forse non solo quella ... Ero riuscita a vederlo in viso, ed era talmente bello che quasi non riuscivo a credere ai miei o---okay, Aerin, calmati! Non sono pensieri da fare questi!
Mentre sono ancora assorta in questi stupidi deliri mentali, sento qualcuno gridare qualcosa. Guardo il tetto, ma di Kid nessuna traccia.
Subito un'onda di agenti si affretta ad entrare nell'edifico, fino a quel momento rimasto chiuso, così come le finestre.
Poi mi ricordo di Kalem, che ho perso di vista. Inizio a cercarlo in giro e a chiamarlo, quando lo vedo allontanarsi dalla folla.  Fatto strano ... mica era lui quello che voleva vedere Ladro Kid in azione? Con queste domande in testa lo raggiungo.
-Kalem!-.
Lui non si gira, finchè non gli metto una mano sulla spalla.
-Kalem, che stai facendo?-.
-Oh? Ah, ciao, eccoti!-, dice, leggermente sorpreso. -Che fine avevi fatto?-.
-Dovrei chiederlo io a te, eri sparito ... -.
-Ahah, scusami, mi ero soltando avvicinato un po' altrimenti non vedevo niente-, si giustifica lui portandosi una mano dietro alla testa.
-Ah, capisco... ma adesso dove stai andando?-.
-Credo che tornerò a casa ... tanto si sa che anche questa volta Ladro Kid riuscirà a farla franca, quindi è inutile stare qui ... -.
Lo guardò confusa, e stranita da quelle parole. Kalem era veramente strano quella sera...
-Kalem? Sicuro di stare bene?-, gli chiedo, stranita.
-Eh? Ma certo che sto bene, perchè me lo chiedi?-, fa lui confuso.
-Non so, mi sembri strano ... il tuo atteggiamento è cambiato completamente ... -.
In quel momento, degli agenti di polizia ci passano accanto, probabilmente stanno cercando di rintracciare Ladro Kid. Io continuo a parlare, ma Kalem sembra assorto nei suoi pensieri e non da segno di ascoltarmi...
-Kaaaleem ...  mi senti? Sono Katy, la tua migliore amicaaa ... -.
-Aahah, si, certo che ti sento, Katy-, dice lui sorridendo.
Ed ecco la conferma di quello che sospettavo. Un sorriso mi si dipinge sul volto, mentre "Kalem" mi guarda in modo strano.
-Tutto a posto, Katy?-, mi chiede.
-Si. Tutto a posto ... ma il mio nome non è Katy-, dico, sorridendo con naturalezza.
-Co-cosa?-, chiede lui, visibilmente sorpreso.
-Dovresti saperlo Kalem ... oppure dovrei dire ... Ladro Kid-.
Pronuncio le ultime parole con un sorriso sul volto, e il ragazzo davanti a me, inizialmente spiazzato, alla fine si lascia andare a un sorrisetto rassegnato.
-Accidenti... questo non me lo aspettavo...-.
-Sai, ho iniziato a dubitare da quando ti ho visto allontanarti dalla folla ... conoscendo il vero Kalem sarebbe rimasto qui tutta la notte pur di vedere la fine di tutto ... e poi ... il piccolo stratagemma del nome falso è un classico ... e tu ci sei cascato, dandomi così la conferma di tutto-, spiego io guardandolo sempre con un sorriso soddisfatto sul volto.
-Lo ammetto ... sei stata brava, complimenti-, mi dice lui. -E adesso sentiamo: cos'hai intenzione di fare?-.
-Bhe, vediamo ... siamo circondati da agenti di polizia, io so che tu sei Ladro Kid e mi basterebbe attirare l'attenzione per farti arrestare ... -, mormoro io mentre rifletto, e scorgo una leggera nota di preoccupazione nel suo sguardo.
-Questo non lo avevi previsto, vero, Ladro Kid?-, chiedo, ridacchiando.
-Eh no ... va bene, hai vinto ... dimmi cosa vuoi-, fa lui sorridendo.
-Cosa voglio? Bhe, direi che innanzitutto restituisci quello che hai rubato ... se non vuoi che mi metta a urlare per attirare l'attenzione degli agenti...-, rispondo io con molta tranquillità.
-Ahaha tanto non ne saresti capace-, dice lui divertito.
Io alzò le sopracciglia e prendo un repiro profondo, pronta a mettermi a urlare, ma lui mi tappa la bocca con una mano, avvicinando il viso al mio, per poi trascinarmi dietro al palazzo, nell'ombra, in modo da non attirare troppo l'attenzione.
-Sssh! Va bene va bene ho capito!-, dice, a bassa voce, per poi togliere la mano e sospirare. -Daccordo, farò come dici ... come sempre del resto...-.
Un altro sorriso soddisfatto mi si stampa sul volto, mentre lo vedo liberarsi dal travestimento e riprendere le sue vere sembianze.
Certo che vederlo dal tetto di un palazzo è una cosa ... ma trovarselo proprio davanti è tutta un'altra storia ... le mie guancie avevano gia assunto un colorito rossastro prima che il ladro mi prendesse una mano, depositandovi un leggero bacio , e facendomi arrossire ancora di più.
-Sei in gamba, dolce fanciulla, sono davvero sorpreso dal fatto che tu sia riuscita a smascherarmi ... di sicuro sei più sveglia di tutti quegli agenti di polizia messi insieme-, dice, sorridendomi in un modo che mi fa quasi sciogliere ... no! Aerin! Riprenditi!
Scuoto leggermente la testa cercando di non arrossire ancora di più del dovuto, mentre distolgo lo sguardo.
-Non ci voleva un genio per arrivarci ... semplicemente tu hai fatto una mossa azzardata prendendo le sembianze di una persona che non conoscevi, tutto qui ... -, dico.
-Già, in effetti non ci ho pensato molto questa sera-, risponde lui ridacchiando imbarazzato. -Ma adesso posso sapere il tuo nome?-, mi chiede, sorridendo.
-I-il mio nome? Perchè?-, chiedo, titubante.
-Vorrei sapere il nome della ragazza che ha scoperto il mio brillante travestimento, sai com' è ... -.
- ... mi chiamo Aerin-, dico, guardando in basso.
-Aerin-, ripete Kid, e pronunciato da lui, il mio nome sembra veramente stupendo, cosa che in realtò non è per niente... -E' un nome bellissimo-, aggiunge, per poi riprendermi la mano e lascirvici un'altro bacio a fior di pelle. -Ladro Kid, onorato di fare la tua conoscenza-.
Ecco, sicuramente adesso sono arrossita di dodici tonalità di rosso! Dannato ladro maniaco!!
-O-okay, adesso però devo andare-, dico, sottraendo la mano dalla sua.
-E' un vero peccato ... -.
-Già ... ti dispiacerà andartene a mani vuote questa notte, non è vero?-, chiedo, curiosa. Lui sorride, guardandomi da sotto il cappello.
-Oh, fidati, non me ne andrò a mani vuote ... -.
-Ehy! Hai promesso che avresti restituito quello che hai rubato!-, dico subito io, contrariata, puntandogli un dito contro.  Lui mi sorride, e ancora una volta sento le gambe cedermi ...
-Infatti, io mantengo le promesse, piccola Aerin ... non è di un diamente che parlavo prima-.
-E allora di cosa parlavi?-.
Lui si avvicina a me, sino a ritrovarsi a pochi centimetri dal mio viso, e io sono costretta ad alzare la testa per guardarlo negli occhi, data la differenza di altezza.
-Ho messo gli occhi su una cosa molto più preziosa di un diamante ... e nonostante ci vorrà tempo ... prima o poi riusciò ad ottenerla-, mi dice, con voce bassa e provocatoria.
Io credo di aver capito l'antifona, e non posso fare a meno di stamparmi un sorrisetto sul volto.
-Certo, come no ... aspetta e spera, Ladro Kid ... -.
Lui sorride, poi si abbassa verso di di me,sollevandosi delicatamente il mento con due dita, per poi farvi girare il viso e lasciarmi un leggero bacio sulla guancia.
-Buonanotte, dolce fanciulla-, mi dice, prima di sparire nel buio della notte, lasciandomi lì, senza parole, mentre un suono continuo e insistente risuona nelle mie orecchie. Per un attimo pensai fosse il rintocco delle campane che suonavano la mezzanotte, invece era solamente il battito del mio cuore quasi impazzito ...

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


~~Capitolo 4

-Aerin-.
- ... -.
-Aerin-.
- ...-.
-AERIN!!-.
All'ennesimo richiamo di Kalem, scuoto la testa, cercando di concentrarmi sulle sue parole ... quando mi ritrovo immobile in mezzo alla strada.
-Aerin, sei in mezzo alla strada!-, dice lui quasi urlando, afferrandomi per un braccio e riportandomi sul marciapiede.
-Eh? Cosa?-, faccio io, perplessa, guardandomi intorno.
-Aerin, ma sei sveglia stamattina?? Sai almeno dove stai andando??-.
-Ehm ... a scuola?-, azzardo io guardandolo.
-Si. A scuola. Ma per poco non ti facevi investire! Posso sapere a cosa stai pensando??-, mi chiede Kalem perplesso. A quel punto mi lasio sfuggire un sospiro, e la mia mente torna, involontariamente, a la notte passata ...
Daccordo, non sono il tipo di ragazza che sbava dietro a Ladro Kid ... sinceramente non ci ho mai fatto caso più di tanto, per il semplice motivo che non mi interessava... ma adesso ... non posso fare a meno di ripensare a lui, alla sua voce, ai suoi modi così dannatamente galanti che mi fanno innervosire... ai suoi occhi e al suo sorriso che...
-AERIN!-.
-AAAHH, HAI RAGIONE LA SMETTO!!-.
Ok, sto esagerando ... peggio di un'adoloscente alla sua prima cotta! Come sto cadendo in basso ...
-Ok, ci sono ... scusa, Kalem, ora ci sono-, dico, convinta, fissando la strada davanti a me.
-Bene ... possiamo andare? Andiamo, è il primo giorno al nuovo liceo!-, esclama Kalem entusiasta. -Non sei esaltata?-.
-Si, certo ... -, dico io con l'entusiasmo di un bradipo ...
-Suvvia, Aerin, non dirmi che sei preoccupata!-.
-Insomma ... nuovo liceo significa nuovo ambiente, nuovi compagni ... lo sai che non mi piacciono i cambiamenti...-, mormoro io un po' abbattuta. E in effetti mi era un po' dispiaciuto trasferirmi dalla mia vecchia città, dal momento che ho dovuto lasciare tutti i miei amici ... Adesso mi rimane sono Kalem, che con la sua famiglia, ha avuto la stessa idea di trasferirsi ... e quindi sono fortunata ad avere almeno un amico fidato...
-Non devi preoccuparti, sono sicuro che andrò tutto bene!-, mi dice Kalem mettendomi una mano sulla spalla, alchè io sospiro rassegnata.
-Già, spero tu abbia ragione ... -.
-Ah ... Aerin ... secondo me riusciremo subito a distinguerci!-.
Lo guardo perplessa.
-Che intendi dire?-.
-Intendo dire che siamo in ritardo di quindici minuti!-.
-COOOSA?! CHE FAI LI IMPALATO, MUOVIAMOCI!!-.
-NON TIRARMI!!!-.
E senza ascoltarlo, lo afferrò per un braccio, trascinandolo per le strade affollate di questa mattinata iniziata in un modo piuttosto bizzarro ...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


~~Capitolo 5

Driiiiiiin!
Il suono della campanella che annunciava l'inizio delle lezioni mi agita ancora di più di quanto non lo fossi gia a causa del ritardo ... si, perchè come se non bastasse, Kalem ha voluto fermarsi a fare colazione al bar, e io, scema, sono stata pure ad aspettarlo! Non è possibile ... non posso arrivare in ritardo il primo giorno, cosa penseranno i professori e i compagni?? Aaahh, povera me, in che situazione mi sono cacciata!
Aumento il passo camminando per il corridoio, e quando sto per svoltare, ecco che non mi accorgo della persona che stava venendo nella mia direzione, finendoci inevitabilmente contro, e facendo cadere entrambi, a causa della mia corsa adesso bruscamente interrotta ...
FInisco così irremediabilmente addosso alla persona contro la quale mi sono scontrata, e sollevando un po' il viso, incontro due bellissimi occhi azzurri che mi fissano un po' sorpresi.
Subito l'imbarazzo prende il sopravvento, e impacciatamente cerco di sollevarmi, ottenendo come risultato di scivolare a terra un'altra volta, sempre addosso al povero malcapitato ... che adesso mi guarda sorridendo.
-Scusami ... i-io  ... m-mi alzo subito, mi dispiace!-, esclamo, imbarazzata.
-Ahaha, ma no, tranquilla ... capita-, mi dice il ragazzo moro accennando un sorriso imbarazzato.
In quel momento, sentiamo una voce femminile, appartenente a una donna che si occupava delle pulizie, dire: -Ragazzi, stati attenti che il pavimento è bagnato e potreste scivolare-.
"E adesso me lo viene a dire???", pensò io irritata, cercando per l'ennesima volta di alzarmi, e finalmente ci riesco, sedendomi davanti al ragazzo contro cui sono andata a sbattere...
Ora che posso vederlo meglio devo dire che è molto carino ... i suoi occhi, sopratutto, sono di un azzurro così intenso da farli sembrare quasi irreali ...
-Tutto a posto?-, mi chiede, porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi. Io accetto l'aiuto, un po' in imbarazzo, e mi tiro su.
-Si, grazie ... perdonami, sono proprio sbadata a volte-.
-Non importa, non devi scusarti, capita anche a me di solito!-, mi dice, sorridendo allegro, poi mi guarda meglio, e un'espressione leggermente sorpresa gli si dipinge sul volto.
 -Ehy, ma tu sei----.
-Si ... sono appena arrivata ... e sono elegantemente in ritardo di venti minuti, perfetto!-, esclamo, guardando l'orologio demoralizzata.
-Ah, ma non ti devi preoccupare, abbiamo la prima ora buca, quindi puoi stare tranquilla-.
Subito tiro un respiro di sollievo, ringraziando ogni divinità di questo mondo per questo improbabile colpo di fortuna...
-Ah, non ci siamo ancora presentati ... Kaito Kuroba, piacere di conoscerti-, mi dice il ragazzo sorridendo e porgendomi la mano.
-Aerin Maercs... piacere mio-, ricambio la stretta un po' titubante.
-Si, mi ricordo il tuo nome-, fa lui guardandomi.
-Come? Ci conosciamo?-.
-Eh? Ah... no, no, solo che ... ehm ... ti ho sentita nominare dai professori, ecco-, dice lui grattandosi la testa .
-Ah, capisco-.
-Bhe ... visto che manca ancora più di mezz'ora ... che ne dice se ti mostro un po' in giro?-, mi propone lui sorridendo.
-Eh? Non so ... non vorrei esserti di disturbo...-, mormoro io un po' in imbarazzo, abbassando un po' lo sguardo.
-Ma no, nessun disturbo!-, afferma lui porgendomi una carta. Io la guardo senza capire per qualche secondo, e poi vedo Kaito compiere un rapido movimento con la mano, e come per magia, ecco apparire una rosa rossa al posto della carta.
-C-cosa? Come... come hai fatto?-, chiedo, incredula, afferrando delicatamente il gambo del fiore, sotto lo sguardo divertito di Kaito, che allarga le braccia, spargendo numerosi coriandoli in giro.
-Magia!-, esclama, sorridendo, e io non posso fare a meno di sorridere a mia volta. Per quanto possa sembrare stupido, ho sempre adorato gli spettacoli di magia, sin da piccola ... mi affascinavano e mi affascinano tutt'ora, anche perchè cerco sempre di trovare una spiegazione logica ...
-Sei bravo-, dico, osservando il fiore tra le mie mani. -Ne sai fare altri?-, domando.
Lui sgrana gli occhi, come se stesse aspettando quella domanda, e un largo sorriso gli si dipinge sul viso.
-Certo, vuoi che te li mostro??-.
-Sì, mi piacerebbe!-.
In quel momento, sento dei passi per il corridoio, e vedo Kalem, in compagnia di una ragazza che non ho mai visto. I due parlando e ridono insieme, e quando si accorgono di noi, Kalem alza un braccio per attirare la nostra attenzione.
-Ah, eccola li! Aerin!-.
Io gli faccio un cenno a mia volta, mentre i due ragazzi si avvicinano a noi, raggiunendoci.
-Ciao, Aerin, mi stavo chiedendo che fine avevi fatto ... hai visto, alla fine ci è andata bene, abbiamo un'ora buca-, dice Kalem sorridendo.
-Gia, un bel colpo di fortuna ... -, dico io ridacchiando, per poi posare lo sguardo sulla ragazza accanto a lui, che mi guarda sorridendo.
-Ciao-.
-Ciao ... anche tu sei nuova?-, mi chiede lei. Sembra una ragazza simpatica ... mora, con gli occhi azzurri e un sorriso veramente accogliente.
-Si ... mi chiamo Aerin Maercs-.
-Io sono Aoko Nakamori, piacere di conoscerti-, mi dice, stringendomi la mano.
-Piacere mio ... maa ... tu e Kalem vi conoscete?-, chiedo io, curiosa.
-Ah, è la prima persona che ho incontrato entrando in classe ... è stata lei a dirmi che avevano un ora buca-, dice Kalem ridacchiando.
-Eh? E tu arrivi puntuale nonostante non ci siano i professori? Che secchiona ... -, mormora Kaito, accanto a me, e subito si becca un'occhiatacca da Aoko.
-Zitto stupido! Io faccio quello che voglio!-.
-Si, per carità ... -.
-Grrr!!-.
-Ahahah, a quanto pare anche voi due vi conoscete-, fa notare Kalem divertito, osservando i due che si lanciavano occhiataccie.
-Si putroppo ... siamo compagni di classe ... -, dice Kaito con tutto l'entusiasmo di cui disponeva ... (ovviamente sono sarcastica...).
-Putroppo lo dovrei dire io!-, ribatte Aoko irritata, alchè Kaito si mette a ridere, contagiando pure noi.
-Ah, comunque-, dico io riprendendomi. -Kaito, lui è Kalem, un mio amico-.
-Ciao, Kaito Kuroba, piacere di conoscerti-, fa lui stringendogli la mano.
-Kalem, piacere mio-.
-Bene ... e ora che abbiamo fatto le presentazioni perchè non torniamo in classe?-, propone Aoko sorridendo.
-Non ci penso proprio! Ho intenzione di godermi questi attimi di libertà-, esclama Kaito contrariato, e la ragazza assottiglia gli occhi.
-Attimi di libertà che dureranno poco se non muovi le gambe e raggiungi la classe!-.
-No-.
-Idiota!!-.
Ed ecco che Aoko tira fuori una scopa dal nulla, e si mette a inseguire Kaito per i corridoi, mentre questo se la ride, lasciando me e Kalem  basiti.
-Ahaha ... qui sono tutti matti-, dice lui ridacchiando.
-Ma sono anche simpatici, ti pare? In fondo ... -, faccio io incamminandomi verso la nostra aula. -Questa scuola non sembra essere così male-.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


~~Capitolo 6

Le ore sono passate veloci, tra una lezione e l'altra, e senza che me ne rendessi conto, era già arrivata l'ora di tornare a casa. Fatto piuttosto strano, visto che alla mia vecchia scuola le ore non passavano mai e ogni minuto mi ritrovavo a cronometrare il tempo che mancava guardando l'orologio...
Stavo per mettere via gli ultimi libri sul banco, quando Kalem mi si avvicina, gia pronto per tornare a casa.
-Hey, Aerin, oggi devo sbrigarmi a tornare a casa, ti fa niente se non facciamo la strada insieme?-, mi chiede.
-Ma certo che no, ti pare?-, rispondo io sorridendo, per poi sistemare la sedia sotto al banco. -Credo di ricordarmela la strada per casa mia-, aggiungo, con sarcasmo.
-Bha, l'ultima volta ti sei persa ... -, commenta lui disinteressato.
-P-perchè non conoscevo ancora bene il quartiere!-, ribatto io seccato, incrociando le braccia al petto.
-Ahahaaha, certo, certo, ne sono sicuro. Allora ci si vede domani!-.
-Daccordo, ciao-.
Così, mentre lui era gia sfrecciato fuori, io lo seguo a ruota, non prima di aver salutato Aoko e le altre ragazze della classe.
E mentre esco da scuola, passando per il cortile, sento qualcuno chiamarmi.
-Rin! Aspetta un attimo!-.
Mi giro, e vedo Kaito camminare a passo spedito per raggiungermi. Quindi mi fermo e aspetto che mi abbia raggiunto per salutarlo.
-Ciao Kaito-, dico, sorridendo.
-Ciao ... mamma mia che corsa ... come fai ad essere gia fuori?? Non ti ho nemmeno vista uscire... -, chiede, con il fiatone.
Io sorrido e allargo le braccia, guardandolo divertita.
-Magia :)-.
Il ragazzo resta basito per qualche secondo, poi si mette a ridere, divertito, e io faccio lo stesso.
-Ti piacciono questo genere di cose?-, mi chiede lui, sorridendo.
-A dire il vero si, mi hanno sempre incuriosita ... -.
-Sul serio? Mi fa piacere! Ah, che sbadato ... avevo detto che ti avrei mostrato altri trucchi di magia ma alla fine non l'ho fatto...-, mormora lui un po' dispiaciuto.
-Oh, non importa ... me li mostrerai un'altra volta-, dico io sorridendo.
-Già ... che ne dici di domani pomeriggio, dopo la scuola?-, propone lui.
-E-eh? Cosa?-.
-Domani pomeriggio ... ci troviamo dopo scuola, magari facciamo un giro ... e dopo ti mostro tutti i miei trucchi di magia!-, dice lui sorridendo.
E qui mi blocco. Ok, è la prima volta che un ragazzo mi propone una cosa del genere ... e pensare che ci conosciamo da appena un giorno!! Questo è il mio primo appuntamento, oh mio Dio, sono esaltatissima!!! ... n-no, un attimo, ma cosa dico?? Quale appuntamento, è solamente un'uscita fra amici ... giusto? Si, giusto ...
-Rin? Mi stai ascoltando?-.
Kaito deve essersi accorto del mio momentaneo assortimento nei miei pensieri, perchè adesso mi sta guardando leggermente perplesso e preoccupato... perfetto, le mie solite figuraccie non potevano mancare ...
-Si, si, stavo ascoltando!-, mi affretto a dire, onde evitare di fargli cambiare idea. -Per me va bene, però ... sicuro che non ti disturbo?-.
-Ma, no cosa dici? Mi fa piacere, vedrai che ti stupirò-.
-Ne sono sicura-, rispondo io sorridendo.
Lui sorride a sua volta, e devo dire che ha veramente un sorriso bellissimo ... così allegro e spensierato ... Ok, seriamente,devo smetterla! Aerin, riprenditi e basta con questi stupidi complessi mentali!!
-Va-va bene, allora ci vediamo domani a scuola-, dico, afferrando la mia cartella.
-Daccordo, a domani!-.
Lo saluto con un'ultimo cenno della mano, e inizio a incamminarmi verso casa, con una strana sensazione allo stomaco ... non riesco a capire cosa mi prende, mi sento così .. strana ...
Cerco di non farci caso più di tanto, e arrivo sulla soglia di casa, poggiando la cartella all'ingresso.
-Nonna, sono tornata!-, dico, togliendomi le scarpe per poi entrare e puntare al frigorifero in cerca di qualcosa da mangiare.
-Ciao cara, bentornata-.
Vedo la nonna arrivare dal salotto, con un sorriso accogliente.
-Allora, com'è andato il primo giorno?-, mi chiede, asciugando dei piatti.
-Non male ... -, rispondo distrattamente io, frugando all'interno del frigorifero con aria indagatoria.
-Come ti sembra il nuovo liceo? I professori?-.
-Tutto a posto ... mi trovo bene, i professori sono nella norma ... -.
-Cosa vuol dire che sono nella norma?-, mi chiede lei lasciandosi sfuggire una risatina. Io ridacchio a mia volta, richiudendo il frigorifero per poi sedermi al tavolo a mangiarmi la pesca che avevo preso.
-Non lo so, ma sono a posto-, dico, addentando il frutto.
-E dei compagni che mi dici?-, chiede ancora lei sedendosi davanti a me, mentre poggiava gli occhiali sul tavolo.
-Simpatici ... veramente simpatici e accoglienti, molto meglio dei miei vecchi compagni ... -.
-Ah, meno male, mi fa paicere che ti stia ambientando bene-, mi dice lei sorridendo. Poi, sul suo volto, si fa spazio un'altro tipo di sorriso, un sorrisetto che ormai ho imparato a conoscere molto bene, e che di solito, significa guai in arrivo ... -E i ragazzi come sono?-.
Ecco, appunto. Addento un'altra volta il frutto, alzando le spalle con aria indifferente.
-Normali ... -.
-Qualcuno di carino?-, chiede ancora lei, e per poco non mi strozzo con quello che stavo mangiando.
-N-nonna!-, esclamo, leggermente imbarazzata. -Ma che domande fai ... ?-.
-Aahaa, scusa tesoro, era curiosità la mia-, risponde lei sorridendo.
-Bhe ... si ... -, mormoro io a bassa voce, ma lei deve avermi sentito lo stesso, dal momento che mi guarda sorridendo. -Un ragazzo della mia classe ... domani pomeriggio mi ha chiesto se facevo un giro con lui ... -.
-Davvero? Che ragazzo gentile-, fa lei sorridendo.
-Già ... è stato davvero carino con me ... maaaa, adesso meglio che vada!-, tiro corto io afferrando la cartella, per poi dirigermi verso camera.
-Ma, un attimo ... non vuoi raccontarmi cos'è successo oggi?-, mi chiede lei dalla cucina.
-Ehhh, no, grazie, devo fare i compiti!-.
Ok, ho detto la prima scusa che mi è saltata in mente ... ma sapete, preferirei evitare qualsiasi genere di discorsi imbarazzanti con mia nonna, che quando vuole sa diventare peggio della miglior pettegola del paese ...

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


~~Capitolo 7

Sono quasi le otto di sera, e io sono sdraiata sul mio letto a guardare il soffitto, mentre Neko, il mio gatto, passeggia avanti e indietro per la stanza, miagolando di tanto in tanto, in cerca di attenzioni.
Io sospiro pesantemente, allungando una mano già dal letto, e lui inizia a strisciare la testa contro il mio braccio, facendo le fusa come un motoscafo. Poi, con un balzo, il bel gattone nero salta sul letto, guardandomi con i suoi occhi gialli e versi.
-Neko, che fai?-, chiedo io mentre questo mi cammina addosso, schiacciandomi la pancia e facendomi lanciare un'urletto soffocato. Mi metto seduta, togliendomelo delicatamente di dosso, e questo si siede tra le mie gambe, iniziando a lavarsi il muso. Lo osservo sorridendo, e gli accarezzo il folto pelo nero di tanto in tanto, ottenendo come risposta delle sonore fusa di compiacimento da parte sua.
Poi, dopo qualche minuto, vedo Neko scendere dal letto e andare verso il balcone. Di solito alla sera gli piace sonnecchiare sul davanzale, ma oggi non sembra intenzionato a dormire ... infatti continua a camminare avanti e indietro, miagolando di tanto in tanto, e io, con un po' di forza di volontà, mi siedo sul letto.
-Nekooooo, smettila, i vicini dopo si lamentono-, dico io seccata, ma non ottengo nessun risultato... in compenso, però, mi pare di sentire una voce proveniente da fuori...
Pensando che probabilmente fossero i vicini, decido di ignorarlo e di andare a farmi una doccia...
Sono di ritorno dopo dieci minuti ... ok, facciamo quindici, ma d'altronde io ci metto il mio tempo per fare la doccia eh ...
Comunque, torno in camera mia con i capelli rigorosamente umidicci (si, perchè con il caldo che fa ci metteranno poco ad asciugare e io non ho intenzione di accendere il phon altrimenti muoio  -_-), e mi siedo sul letto iniziando a farli asciugare almeno un po' con una salvietta.
Giro la testa, e oltre le tende vedo la coda di Neko sul balcone ... e lo sento miagolare di nuovo.
-Ma non è possibile ... -, mormoro, esasperata. -Neko, finiscila! Vuoi forse che ti tirino una scarpa addosso?-.
In risposta continua a miagolare.
Allora, sospirando scocciata, lancio via la salvietta e mi alzo, raggiungendo il balcone.
-Neko, posso sapere cosa stai---
Mi blocco, quando sento una voce proveniente dal balcone. Mi nascondo dietro l'anta, e sbircio dalla fessura, notando un mantello bianco che si muove a causa della leggera brezza di questa sera.
-Sssh! Buono, micio ... fai il bravo...-.
Non ci potevo credere. Dalla sorpresa, involontariamente spalanco le ante, dando così modo alla persona sul balcone di vedermi. E dalla sua espressione, potrei dire che anche lui sembra sorpreso di vedermi.
Sicuramente non mi aspettavo questo ...
-L-Ladro Kid?-.
-Eh? Buonasera, mia dolce fanciulla-, dice lui sorridendomi. -E così ci rivediamo, eh?-.
-Sì ... che strana cosa ... c-cosa ci fai sul balcone di casa mia???-, chiedo io quasi urlando. Bhe, infondo mi aveva anche fatto prendere un bello spavento...
-Ehm ... non sapevo che era casa tua-, mormora lui imbarazzato, grattadosi la testa. -Sono atterrato qui per caso e il tuo gatto mi ha ... bhe... colto di sorpresa-.
Indica la zampa di Neko allungata verso il suo mantello, e gli artigli del gatto conficcati nella stoffa.
-Oh, chiedo scusa ... -, faccio senza particolare entusiasmo nella voce. -Neko a volte è molto espansivo-.
-Gia, me ne sono accorto ... ehm ... potresti aiutarmi?-, mi chiede lui indicando il gatto con gli artigli nel suo mantello.
-Ah, si, certo ...aspetta-.
Mi avvicino a  lui, e con delicatezza, afferro la zampa di Neko, iniziando a tirarla leggermente per cercare di togliergli gli artigli dalla stoffa del mantelo.
-Attenta, per favore-, dice Kid preoccupato.
-Uffa, vuoi il mio aiuto o no??-, chiedo io spazientita
-Si, ma ... -.
-Allora zitto e lasciami fare!-.
-Certo, certo, come vuoi ... -.
-Su, Neko ... ritira gli artigli ... -.
Un'altra leggera pressione alla zampetta, e finalemente gli artigli si ritirano, dando così modo a Neko di liberarsi e di zampettare velocemente in casa...
-Ecco-, dico io rimettendosi dritta, mentre Kid si esamina il mantello.
-Ti ringrazio ... accidenti, dovrò aggiustarlo ... -, mormora, facendomi notare la stoffa leggermente strappata.
-Oh, mi dispiace-, faccio io, questa volta sinceramente dispiaciuta.
-Non importa ... grazie per avermi aiutato, dolce fanciulla-, dice lui facendo un piccolo inchino, per poi salire sul davanzale del balcone, pronto ad andarsene.
-Aspetta!-,gli dico, facendolo voltare verso di me.
-Dimmi-.
-Se vuoi posso ... risistemarti io il mantello ... me la cavo abbastanza in queste cose...-, mormoro, un po' in imbarazzo.
-Dici davvero?-, chiede lui sollevato, ma poi si schiarisce la voce, imbarazzato. -Cioè ... non vorrei esserti di disturbo...-.
-Ma no, nessun disturbo ... in fondo è stato il mio gatto a causarti il problema ... dovrò pur rimediare-,dico io a bassa voce, con lo sguardo rivolto altrove.
-In questo caso, te ne sarei veramente grato-, risponde lui sorridendo e inchinandosi, alchè io giro la testa, cercando di nascondere il rossore sulle mie guance. -Andiamo, entra-, gli dico, sparendo in camera. Il ladro rimane un po' titubante sul balcone, prima di fare qualche passo all'interno, guardandosi intorno con interesse.
Io me ne accorgo, e subito gli lancio un'occhiataccia ammonitrice.
-Non azzardarti a rubarmi qualcosa perchè guarda che me ne accorgo-, dico, fulminandolo con lo sguardo.
-Ma certo, non sono qui per rubare, fanciulla, stai tranquilla-, risponde lui sorridendo.
-Mi chiamo Aerin-, ribatto io seccata.
-Giusto ... Aerin-, ripete lui ammiccando.
Io cerco di ignorarlo e mi metto a frugare nei cassetti alla ricerca di ago e filo ... dovrebbero essere qui da qualche parte ...
Mentre sono accucciata a cercare, vedo Kid sedersi sul bordo del mio letto, e dopo minuti che sembravano interminabili, finalmente riesco a recuperare tutto l'occorrente.
-Ecco, ci sono ... -, dico, appoggiando la scatoletta sul letto, accanto a lui, per poi sedermi al suo fianco, sollevandogli la parte finale del mantello per esaminare meglio i danni. -Ok ... non è nulla di grave, posso sistemarlo ... dammi solo dieci minuti-, dico, prendendo l'amo e infilando il filo.
-Ti ringrazio infinitamente per il disturbo-, dice lui sorridendo.
Io inizio a lavore, cercando di concentrarmi sul mio compito invece di iniziare a far vagare la mente ... che situazione strana ...
Mentre sono a metà del lavoro, sento dei passi provenire da dietro la porta, e mi blocco di scatto, mettendomi sull'attenti.
-Oh no-, dico, allarmata. -Questa è mia nonna-.
-C-cosa? T-tua nonna?-, ripete lui confuso.
-Si ... e non sarà una bella cosa se ti vede qui ... nasconditi, presto!-, faccio io rimettendo via subito gli oggetti che stavo usando, per poi nasconderli sotto al letto.
-U-un attimo!!-.
Nemmeno il tempo di farlo ribattere che lo spingo fuori dal balcone ... forse con un po' troppa foga, dato che si lascia sfuggire un "AHIA" bello forte, dopo essere andato a sbattere contro il davanzale...
La porta si apre, e quello che mia nonna vede sono io, seduta tranquillamente sul mio letto, con un'espressione angelica stampata sul volto.
-Ciao nonna-, dico, con tutta la naturalezza possibile.
-Tesoro, va tutto bene? Con chi stavi parlando?-, mi chiede, perplessa.
-Ah ... parlavo con ... con Neko!-, rispondo, guardando il gatto che fissava fuori dal balcone, muovendo la coda.
-Ah, parlavi con il gatto ... -, dice lui perplessa, mentre io annuisco in modo ebete ...  -Va bene... ma Aerin, quante volte ti ho detto di chiuedere le finestre del balcone la notte ... non si sa mai chi puoi trovarti davanti ... -.
-Si, infatti, non me ne parlare ... -.
-Cosa?-.
-Nono! Niente!-, esclamo, con un sorriso tirato.
-Mh ... va bene ... le chiudo io-, e si avvicina al balcone. Subito scatto in piedi, piazzandomi davanti a lei, cercando di non andare nel panico.
-No no no no no, nonna, fermati!-.
- ... Aerin, che cos'hai?-, mi chiede lei stranita.
-Ehm ... nulla, solo che .. non puoi andare sul balcone!-.
-E perchè?-.
-Perchè ...  ci sono ... le zanzare!-, esclamo. Lei mi guarda perplessa, per poi uscire sul balcone e guardare fuori.
Ecco. E adesso come glielo spiego che un Ladro è sul balcone di casa mia???
Stavo gia preparando una scusa commovente e crativa, quando la vedo rientrare, richiudendosi le finestre alle spalle.
-Va bene, se proprio vuoi non chiuderle, ma almeno avvicinale-, mi dice, per poi avvicinarsi alla porta e uscire.
-S-si, nonna-, faccio io sorridendo, e quando la sento chiudere la porta e tornare in cucina, corro sul balcone, dove in effetti non c'era nessuno.
-Ma  come ... che fine ha fatto?-.
Perplessa, mi affaccio sul davanzale, e quando faccio per guardare in basso, mi ritrovo il viso di Kid a tre centimetri dal volto. I nostri nasi che si sfioravano.
-AAAHH!-.
Lancio un'urlo dalla sorpresa, cadendo all'indietro sul balcone, e poi vedo Ladro Kid salire sul davanzale per poi atterrare davanti a me e porgermi una mano per aiutarmi.
-Scusa, non volevo spaventarti ... -.
-E-eri sparito! Mi hai fatto prendere un colpo!-, esclamo io, tenendo una mano sul cuore.
-Mi dispiace, dolce fanciulla, non era mia intenzione, spero tu possa perdonarmi-, dice lui, prendendomi una mano.
-S-si, va bene, ma smettila di parlare in questo modo, mi irriti ... -.
-Ahaha, perdonami ... -, fa lui sorridendo.
-Va bene, rientra che finisco il lavoro-, dico io tornando dentro, per poi andare a recuperare la scatola che aveva infossato sotto al letto...
Nel frattempo lui è tornato seduto, e io faccio per rimettermi al lavoro, quando noto una piccola macchiolina rossa sulla stoffa, che capisco poi essere sangue proveniente da una piccola ferita al dito che probabilmente mi sarò fatta nella foga di nascondere l'ago qualche minuto prima.
-Oh, accidenti, scusami tanto-, mormoro, imbarazzata al massimo mentre mi rialzo. -Rimedio subito, mi dispiace, io non---.
Inaspettatamente, Ladro Kid mi afferra delicatamente una mano, facendomi fermare davanti a lui.
-Ti sei punta?-, chiede, con una nota di leggera preoccupazione nella voce.
-Si ... ti ho anche macchiato un po' il mantello ... mi dispiace, sono una stupida-, faccio io dispiaciuta ... mai una volta che ne combino una giusta ... che situazione imbarazzante...
Alzo lo sguardo verso di lui, e lo vedo sollevarmi la mano, per poi avvicinare le sue labbra al mio indice e lasciarvici un leggero bacio a fior di pelle, leggero come un soffio, proprio sopra la piccola ferita.
Subito arrossisco oltre ogni dire, senza però sottrarmi alla sua delicata presa.
-Va meglio adesso?-, mi sussurra, sorridendo.
-E-eh? I-io ... s-si, non ... era... necessario.. g-grazie...-.
Ecco, inizio pure a balbettare adesso ... brava Aerin, grande dimostrazione di autocontrollo ... Mamma che figure ...
-Cerca di stare attenta, la prossima volta-, mi dice lui sorridendomi, mentre io, annuendo, torno ad occuparmi del suo mantello, con le gote in fiamme...
Dopo altri imbarazzantissimi minuti, finisco il lavoro, riponendo con cura ago e filo all'interno della scatola, per poi rimetterla al suo posto.
Nel frattempo Kid si è alzato, e controlla soddisfatto il risultato.
-Ti sono veramente grato, hai fatto un'ottimo lavoro-, mi dice, sorridendo.
-Figurati ... in più che ti ho anche sporcato il mantello ... - mormoro io delusa, alludendo alla minuscola macchiolina rossa che spunta alla base del mantello. Kid la solleva leggermente, per poi sorridere.
-Non fa nulla, vorrà dire che ogni volta che la vedrò mi ricorderò di te-.
-Ah ... non credo sia il caso...-.
-E perchè?-.
-No, niente, lasciamo stare...-, tiro corto io, per poi dirigermi sul balcone e appoggiarmi con i gomiti al davanzale. Kid mi raggiunge poco dopo, mettendosi di fianco a me, e insieme alziamo lo sguardo al cielo notturno,e alla luna piena che squarciava il buio della notte.
Restiamo in silenzio per qualche istante, poi, senza renderme conto, mi ritrovo a sospirare. Kid se ne accorge, e lo sento voltarsi verso di me.
-Tutto a posto, dolce fanciulla? Qualcosa ti turba?-.
-No ... però tu ... non dovresti andare?-.
-Eh? Che ore sono?-, chiede lui perplesso.
Io do una rapida occhiata all'interno della stanza.
-Le 22.12-.
-Ah, si è fatto tardi ... ho perso la cognizione del tempo-, ammette lui imbarazzato.
-Mi dispiace per il piccolo imprevisto causato dal mio gatto ... d'ora in avanti lo terrò in casa-, dico io accennando un mezzo sorriso divertito.
Lui sorride a sua volta, guardandomi.
-Non importa ... in fondo è grazie a lui che ci siamo riincontrati questa sera-.
-Ahaha ... è grazie a lui, dici?-, chiedo io, sempre con lo sguardo rivolto verso il cielo.
-Forse ... oppure chissà ... magari è il destino-, dice lui seguendo il mio sguardo. Sentendo quella parola, mi volto verso di lui, e per un attimo resto senza fiato. La leggera brezza notturna gli fa ondeggiare leggermente i capelli scuri, che gli ricadono spettinati sulla fronte, coprendogli di tanto in tanto quegli splendidi occhi azzurri che sin dalla prima volta mi hanno lasciato senza parole.
-Tu ... credi al destino?-, gli domando, titubante.
Dopo qualche secondo di silenzio, lui si volta verso di me, e sorride.
-Se è stato il destino a farci incontrare la prima volta, e anche questa sera ... allora si ... credo al destino-.
A quelle parole arrossisco leggermente, e avrei potuto giurare di scorgere un minimo di rossore anche sul suo viso ...
Le campane suonano le dieci e mezza, e il ragazzo alza lo sguardo, con una nota di dispiacere sul volto.
-Credo sia arrivato il momento, per me, di andare-, mi dice, con un piccolo inchino. Io annuisco, un po' dispiaciuta, lo ammetto, e mi sposto leggermente verso la porta. Lui si avvicina nuovamente a me, e fa apparire una rosa dal nulla, porgendomela.
Io, inizialmente sorpresa, accetto, e osservo sorridendo il fiore tra le mie mani. Poi alzo il viso e mi ritrovo quello di Kid pericolosamente vicino. Indietreggio leggermente, poi lui si china verso di me, lasciandomi, come quella sera, un dolce bacio sulla guancia, per poi sparire nel buio.
-Buonanotte, dolce fanciulla-.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


~~Capitolo 8

-Accidenti, questa proprio non ci voleva!-.
Giro la testa, e vedo Kaito allungato sul banco alla mia destra, con un'espressione totalmente demoralizzata sul volto, mentre emette l'ennesimo lamento della giornata.
-Ma proprio oggi doveva mettersi a piovere?!-.
Guardo fuori dalla finestra, la pioggia che continua a scendere incessante, ormai da un paio d'ore, e sospiro a mia volta. Dopo tutto il caldo dei giorni passati ci voleva, ma che diamine, perchè proprio oggi??
-Che sfortuna...-, mormoro io più demoralizzata di lui, crollando sul banco. Kaito alza la testa e mi sorride.
-Bhe, sai che ti dico ... di rimandare ancora non mi sembra il caso ... e se lo facciamo lo stesso oggi pomeriggio?-.
-Oggi? Con sta pioggia?-, domando io guardando fuori.
-Sì, perchè no ... -.
-Fare cosa oggi pomeriggio?-.
-AAAAH!-.
Senza rendermene conto, tiro una sberla a Kalem, che si era sporto verso di noi per origliare la conversazione.
-Kalem, fatti gli affari tuoi!-, esclamo io seccata, dopo essermi ripresa dallo spavento.
-Ahaha, si avete ragione, scusate-, ridacchia lui divertito.
-E comunque non credo riusciremo a combinare qualcosa se il tempo non migliora-, mormoro io giocando con una matita.
-Gia, è un bel problema questo-, aggiunge Kaito pensieroso.
-Potreste sempre fermarvi qui a scuola-, propone Aoko, dietro di noi.
-Cosa? Si puo?-, faccio io perplessa.
-Si si ... tanto il pomeriggio non c'è nessuno, e i cancelli restano aperti per le riunioni con i docenti di questa sera ... -.
-Wow, e da quando sei così utile?-, chiese Kaito in tono sarcastico, beccandosi una gomma in testa dalla ragazza.
-Dovresti ringraziarmi invece, in più che ti sto aiutando!-.
-Si, si, certo ... -, mormora lui massaggiandosi la testa.
-Ahaha, dai ragazzi, finitela-, dice Kalem ridendo.
-Però secondo me stare a scuola non è una bella idea ... con i professori che girano non mi sembra il massimo...-, commenta Kaito.
-Bhe, d'altrocanto che vuoi fare, scusa?? Prendere l'acqua??-, chiede Aoko esasperata.
Kaito sghignazza, e fa apparire un ombrello dal nulla.
-Et voilà!-.
Aoko alza gli occhi al cielo, e io non posso fare a meno di trattenere una risatina.
-Mi dispiace, ma io non ho portato l'ombrello ... -, dico, dispiaciuta.
-E che problema c'è, ci state sotto in due-, interviene Kalem con un enorme sorriso sulle labbra. Io e Kaito ci guardiamo per un secondo, per poi arrossire contemporanemente, sotto lo sguardo divertito di Kalem e quello perplesso di Aoko.
-Se volete vi presto il mio, così ne avete due-.
-E per dopo lasciare te senza? Ma no, ti pare?-, chiedo io contrariata.
-Aaaahh, Aoko ... vero che posso scroccarti metà tragitto sotto l'ombrello?-, chiede Kalem sorridendo in modo angelico. Aoko lo guarda impassibile per qualche secondo, ma alla fine cede.
-Si, certo ... -.
-Siiii, grazie!!-, esclama lui tutto esaltato, alchè io e Kaito ci mettiamo a ridere, rischiando, per l'ennesima volta, di essere beccati dal professore che sta spiegando al vento da circa mezz'ora ...
***
Dopo una mattinata piuttosto leggera, ecco che la campanella suona la fine delle lezioni. Subito gli studenti si affrettano ad uscire, e in classe rimaniamo solo io, Kaito, Aoko e Kalem, questi ultimi sono ormai pronti a lasciare l'aula.
-Kalem, sbrigati, altrimenti la strada la fai sotto alla pioggia-, dice la ragazza dalla soglia, alchè Kalem si da una mossa, e dopo averci salutati ci raggiunge.
Raccolgo la mia cartella da terra, e vedo Kaito affacciato alla finestra, che scruta attentamente il cielo.
-Com'è la situazione?-, gli chiedo, mettendomi fi fianco a lui.
-Bah ... il cielo sembra schiarirsi, ma piove ancora ... -.
-E vabbè, pazienza-, faccio io cercando di mantenere un po' di ottimismo, che subito sembra contagiarlo.
-Si, hai ragione! Allora andiamo-.
Usciamo dalla classse, e successivamente dalla scuola, e subito la pioggia ci bagna completamente.
-Aah! Kaito, l'ombrello! Apri l'ombrello!-.
-Ci sto provando!-, fa lui smanettando con l'oggetto che non sembrava intenzionato ad aprirsi. Dopo minuti di litigi, ecco che finalmente riesce ad aprirlo, ed entrambi ci rifugiamo sotto, l'uno davanti all'altra. Alziamo lo sguardo simultanemanete, e ci accorgiamo di essere entrambi bagnati fradici a causa dell'imprevisto con l'ombrello ... ci mettiamo a ridere. Ridiamo divertiti, senza riuscire a smettere per un paio di minuti, quando finalmente, la pioggia inizia a calmarsi.
Io metto titubante la testa fuori, e dopo essermi accertata del miglioramento climatico, do il via libero al ragazzo accanto a me, che richiude l'ombrello ... o almeno ci prova ...
-Accidenti, dannato ombrello, ma ti vuoi chiudere??-.
Mi metto a ridere ancora una volta. Vederlo alle prese con l'ombrello è veramente divertente! Dopo essermi gustata lo spettacolo per un paio di minuti, decido di dargli una mano, e alla fine ce la facciamo, ritrovandoci entrambi, difficile a crederci, col fiatone.
-Bene ... direi che il pomeriggio è iniziato bene-, fa lui con sarcasmo.
-Gia... hai proprio ragione-, rispondo io sorridendo e scostandomi dal viso un ciuffo di capelli bagnati. Lui fa lo stesso, e si guarda intorno indeciso sul da farsi.
-Accidenti, mi dispiace ... a questo punto anche se  non prendevamo l'ombrello era uguale...-.
-Aahahaa, tranquillo, non importa ... -.
-Dovrò pur rimedirare ... ok, vieni con me!-, dice, prendendomi per mano e iniziando a camminare verso la direzione opposta a dove stavamo andando.
Io arrossisco leggermente per quel gesto inaspettato, e lo guardo senza confusa.
-Ma dove stiamo andando?-.
-A casa mia-.
-E-eh? Come a casa tua??-, chiedo io perplessa.
-Così almeno ci asciughiamo un po'-, risponde lui sorridendo.
-Ma no, non mi sembra il caso di disturbare-, faccio io leggermente a disagio, mentre continuo a camminare.
-Ma non disturbi, non preoccuparti-.
-Ma sul serio, lascia stare ... non voglio disturbare i tuoi genitori, senza nemmeno aver avvisato prima...-.
-Ti ho detto che non devi preoccuparti, mia madre probabilmente sarà fuori a quest'ora-.
-Eh?? Non entro in casa tua senza avere il permesso dei tuoi genitori!-, esclamo io fermandomi di colpo. Kaito mi guarda contrariato, poi mi sorride.
-Rin, stai tranquilla, mia madre lo sapeva che in caso di pioggia probabilmente saremo passati ... quindi non devi preoccuparti-.
-Non so ... ne sei sicuro ... -, domando, titubante.
-Ma certo! Dai, andiamo!-.
E senza darmi il tempo di rispondere, mi prende di nuovo per mano e mi trascina per la strada ...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Dopo qualche minuto di tragitto, arriviamo davanti a casa sua. Una bella abitazione, non c'è che dire...
Vedendo che mi sono praticamente incantata a guardarmi in giro, Kaito mi passa davanti, invitandomi a proseguire. Si ferma davanti alla porta, scrollandosi un po' dalla pioggia, e la apre.
Io rimango immobile come una statua davanti all'entrata, indecisa  sul da farsi. In situazioni come queste mi sale un'ansia terribile e mi sento incredibilmente a disagio ... lo so, è più forte di me, ma non ci posso fare niente ...
-Rin, ti muovi a entrare? Aspetti che si rimetta a piovere?-, mi chiede lui da dentro.
A quel punto inzio a fare, titubante, qualche passo all'interno, richiudendomi delicatamente la porta alle spalle.
-E' permesso ... ?-.
Kaito mi raggiunge con una salvietta sulla testa, e mi indica il salotto.
-Non c'è nessuno, come immaginavo ... siediti pure, vado a prendere una salvietta anche per te-.
E sparisce nei corridoi, lasciandomi da sola in mezzo alla stanza. Come mi è stato detto, mi dirigo, sempre con timidezza estrema, in salotto, dove rimango in piedi a guardarmi intorno.
E' proprio una bella casa, ben decorata e tutto il resto ...
Dopo qualche minuto, Kaito torna con una salvietta azzurra in mano, e me la passa.
-Tieni, spero vada bene-.
-Si, ti ringrazio molto ... -, dico io accettando.
-Appoggia pure la cartella all'entrata-, mi suggerisce, indicando la porta. -Io vado a cambiarmi e torno subito-.
Ancora una volta se ne va, e io, dopo aver lasciato la cartella vicino alla porta, torno a camminare in cerchio per il salotto. Mi fermo ad esaminare delle fotografie poste sui mobili. In una ci sono una donna, un uomo e un bambino ... sembravano davvero felici ... probabilmente sono Kaito e la sua famiglia, penso, sorridendo tra me e me.
Stavo per esaminare anche le altre, quando lo sento chiamarmi da un'altra stanza. Allora cerco di rintracciarlo, e lo trovo in quella che probabilmente sarebbe dovuta essere camera sua.
-Entra pure ... se vuoi toglierti quella maglietta per farla asciugare fallo pure-.
-C-che cosa??-, faccio io, che, come mio solito, avevo frainteso alla grande quella frase...
-N-no, non hai capito-, fa lui agitanto le mani, arrossendo. -Intendo... la fai asciugare e nel frattempo puoi mettertene una di mia madre-, si affretta a spiegare.
-Ah ... no, non importa, tranquillo-, rispondo io sorridendo. -Tanto è quasi asciutta-.
-Mh ... daccordo, come vuoi-.
Restiamo in silenzio per un attimo, lui seduto sul letto e io immobile sulla soglia della porta di camera sua.
-Rin, che fai li fuori?-, mi chiede, divertito. -Dai, entra-.
Io annuisco e lo raggiungo a passi lenti, per poi sedermi titubante accanto a lui, lasciando un po' di spazio.
-Allora, iniziamo??-, mi chiede lui alzandosi in piedi con aria esaltata.
-Si, certo-, rispondo io cercando di nascondere un po' la timidezza eccessiva...
-Bene, gentile spettatrice, mettiti comoda, lo spettacolo sta per iniziare!-, fa lui con aria teatrale, allargando le braccia, e subito una colomba si libra nell'aria, volando elegantemente per la stanza. Io spalanco gli occhi, incredula, e sorrido quando la sento appoggiarsi sulla mia testa, sotto lo sguardo divertito di Kaito.
Delicatamente, afferro la colomba e me la porto in grembo, accarezzandole le candide piume, mentre questa muove la testa a destra e a sinistra, tubando di tanto in tanto.
-E' bellissima ... -, dico, guardandola come incantata.
-Ti piace? Mi accompagna in tutti i miei trucchi-, risponde lui orgoglioso, allungando un braccio verso di me. Subito la colomba spicca il volo e si posa sulla sua mano, sistemandosi le piume con aria rilassata, mentre Kaito le accarezza piano il dorso.
-E' davvero stupenda ... -.
Kaito solleva il braccio, e la colomba vola per la stanza, andando poi a posarsi su un mobile, mentre lui adesso ha fatto comparire delle carte (da dove non ne ho idea -_-)
-Va bene, cara spettatrice, questo era solo l'inizio ... vogliamo preseguire?-.
-Ne sarei felice-.
Così, inizia a mostrarmi, uno ad uno, tutti i suoi trucchi, e devo dire che è davvero bravo ... io cercavo in ogni modo di scucirgli il segreto, ma come ogni mago che si rispetti, Kaito teneva la bocca chiusa, rispondendomi con  un sorriso divertito.
Il pomeriggio passò in fretta, tra trucchi, risate e divertimento, e nel frattempo la pioggia aveva cessato completamente.
Guardo l'ora sul mio cellulare, e vedo che sono già le cinque.
-Accidenti, com'è tardi ... il tempo è volato-, dico, mentre entrambi siamo seduti sul tappeto di camera sua, circondati da carte, e dalla sua fidata colomba che non la smette di posarsi sulla mia testa...
-Gia, hai ragione-, fa lui alzandosi, per poi stiracchiarsi un po'. -Tra poco dovrebbe tornare mia madre-.
-Ah, capisco ... allora magari prima di andarmene la saluto, così almeno non sembrerò scortese...-.
-Ahaha, ma che dici, Rin?-, mi chiede lui divertito.
-Sai com'è, sono stata qui tutto il pomeriggio ... salutare tua madre e ringraziarla dovrebbe essere il minimo ... -.
-Ah, ho capito ... ma te l'ho detto, è stata lei a propormi di portarti qui in caso di pioggia, quindi stai tranquilla che non hai disturbato per niente-, dice lui sorridendomi.
-Bhe, ti ringrazio allora ... -.
-E poi sono contento che i miei trucchi di magia ti siano piaciuti-, aggiunge, sorridendo ancora di più. -Quando cerco di mostrarli ad Aoko, la maggior parte delle volte mi rincorre armata di scopa ... -.
-Ahahahah, bhe, forse perchè lo fai nei momenti meno opportuni-, dico io ridacchiando.
-Ma va, scherzi?!-.
-Ahahahahah!-.
-...ahahahahaha!-.
In quel momento, sentiamo la porta dell'entrata aprirsi, e Kaito sorride, sbirciando fuori dalla stanza.
-Ah, ecco mia madre ... vieni, te la presento-, mi dice, sorridendo.
-O-okay, arrivo!-.
Torniamo in salotto, dove una donna piuttosto giovane, dai capelli mori, di media lunghezza, sta sistemando la spesa, appoggiando gli acquisti sul tavolo.
-Mamma!-.
-Ah, ciao Kaito, allora com'è anda---oh ma che sorpresa!-.
La donna si volta, e riesco a vederla in volto. E' davvero bella, gli occhi azzurri come il figlio, e un sorriso caldo e accogliente che mi fa quasi rimpiangere di non avere una madre presente nella mia vita...
-Kaito, è lei la ragazza di cui mi hai parlato?-, chiese, avvicinandosi a noi.
-Si! Mamma, lei è Aerin, la mia compagna di classe-, dice Kaito presentandoci.
-Mi fa molto piacere conoscerti di persona, Aerin! Speravo che passassi a trovarci-, mi dice la donna sorridendomi amabilmente, per poi stringermi la mano. Io ricambio, sorridendo a mia volta.
-Il piacere è mio, signora...-, dico.
-Oh, ti prego, chiamami Chikage-, fa lei sorridendo. -Lascia perdere le formalità-.
-Certo, come preferisce...-.
-E dammi pure del "tu", cara!-, aggiunge.
-Ehm ... daccordo ... -, faccio io sorridendo imbarazzata.
-Kaito aveva ragione, sei davvero una ragazza adorabile ... e anche molto carina, per giunta-, aggiunge, facendomi l'occhiolino e facendo arrossire sia me che il figlio...
-M-mamma! Finiscila!-, dice lui irritato.
La donna si mette a ridere, una risata cristallina e allegra.
-Come non detto-, dice, sorridendo. -Allora, ragazzi, cos'avete fatto di bello tutto il giorno?-.
-Le ho mostrato tutti i miei trucchi di magia!-, esclama Kaito esaltato, facendo apparire una carta nella sua mano destra, per poi farla sparire di nuovo.
-Ah, davvero? E hai avuto successo?-.
-Bhe ... -, fa lui indeciso, per cui ci penso io a terminare la frase.
-Si, direi che ne ha avuto molto-, dico, sorridendo. -E' veramente bravo-.
-E' proprio figlio di suo padre-, dice Chikage sorridendo, mentre torna ad occuparsi della spesa.
-Tuo padre quando torna?-, chiedo io al ragazzo accanto a me, che subito si incupisce, lasciandomi perplessa.
-Mio padre è morto quando ero piccolo-, dice, con lo sguardo rivolto verso il basso.
E subito, mi sento sprofondare.
-Oh ... mi dispiace, io ... non lo sapevo...-.
-Non importa, tranquilla-, mi rassicura lui accennando un sorriso. -Sai ... lui era un grande mago ... si chiamava Toichi Kuroba-.
-Sul serio? Ecco da chi hai preso tu allora-, mormoro io cercando di sorridere. Lui sembra apprezzare il gesto, e sorride a sua volta.
-Gia ... ovviamente non sono ancora al suo livello, ma riuscirò a diventare come lui un giorno-, dice, osservando la carta che teneva ancora in mano.
Dalla cucina, vedo sua madre sorridere leggermente, mentre sistema la spesa, e a questo punto, credo sia ora per me, di lasciarli soli ...
-Daccordo ... allora io vado-, dico.
-Eh? Ma non vuoi restare per cena, Aerin?-, mi chiede Chikage voltandosi verso di noi.
-No, grazie del pensiero ma mia nonna sarà preoccupata... sarei dovuta tornare a casa circa mezz'ora fa-, ammetto io grattandomi la testa imbrarazzata. La donna sorride, e mette a posto l'ultima confezione.
-Capisco. Daccordo allora, è stato un piacere conoscerti, e torna pure quando vuoi-, mi dice allegra.
-Certo, grazie di tutto-, rispondo io con un piccolo inchino, e raccolgo la mia cartella lasciata all'entrata, per poi uscire.
-Aspetta, ti accompagno-, dice Kaito raggiungendomi.
-Me la ricordo la strada, sai?-, chiedo io con sarcasmo.
-Ahaha, bhe, non si sa mai, magari ti perdi-, ridacchia lui.
-Ah-ah, che spiritoso-.
-Ahahah!-.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


~~Capitolo 10

Devo ammettere che questo pomeriggio mi sono davvero divertita con Kaito... è davvero un ragazzo simaptico ... dolce, gentile ... e anche molto carino ... M-ma questo non vuol dire niente, sia chiaro! Solo ... sono felice del fatto che siamo subito diventati amici...
Quando ho scoperto di suo padre ci sono rimasta malissimo... davvero non me lo aspettavo ... Kaito è così allegro e spensierato, sempre con il sorriso sulle labbra ... è stato difficile per me rendermi conto che un ragazzo come potesse avere un brutto passato alle spalle...
Però, nonostante questo, e nonostante lui faccia di tutto, a mio avviso, per non far pesare la cosa ... io penso che la gente, a volte, nemmeno se lo immagina quanto una persona possa star male dentro, mostrando il suo più bel sorriso...
Anche adesso, mentre ci ripenso, sto male per lui ... crescere senza un genitore è una cosa bruttissima, l'ho imparato a mie spese... se poi questo genitore è morto, bhe ... è ancora peggio.
Mi lascio cadere sul cuscino, sospirando mentre stringo un orso di peluches poggiato sul letto, per poi affondare il viso nella stoffa marroncina.
E senza rendermente conto, sento una lacrima scivolarmi lungo la guancia, rapida e inaspettata, che subito mi affretto ad asciugare.
In quel momento, sento una pressione al bordo del letto, e tirandomi a sedere, vero Neko avvicinarmisi facendo le fusa.
Sorriso, prendendo in braccio il gatto, da seduta, mentre questo fa le fusa e muove la coda avanti e indietro, guardandosi in giro di tanto in tanto.
Poi, uno strano rumore proveniente da fuori attira la mia attenzione, e Neko, approfittando del mio momento di distrazione, ne approfitta per scendere dal letto e dirigersi verso il balcone, fermandosi davanti alle tende chiare che ondeggiano a causa del leggero vento.
-Neko ... basta andare fuori-, dico io, stressata. -Dai, vieni qui-.
Ma lui non sembra ascoltarmi, tanto che si volta un attimo verso di me, e poi torna a fissare fuori, miagolando.
-Neeekoooo...-, mormoro, esasperata, alzandomi pesantemente dal letto, per raggiungerlo. Faccio per afferrarlo, ma lui sguscia fuori prima che potessi prenderlo.
-Accidenti!-.
Irritata, scosto le tende, uscendo sul balcone, con l'intenzione di riportare dentro quel pestifero del mio gatto, quando vedo qualcuno seduto sul davanzale del balcone. E per poco non mi viene un colpo quando riconsco quell'abito bianco che spicca nel buio della notte.
-K-Kid?-, chiedo, perplessa, e leggermente spaventata...
-Buonasera, dolce fanciulla ... splendida serata, non ti pare?-.
-AAAH!-.
Senza pensarci, gli lancio una pallina di carta, che lui schiva miracolosamente, per poi guardarmi basito.
-Ma cosa stai facendo??-, domanda, spaventato.
-Co-cosa ci fai ancora qui???-.
-Bhe, ecco, io ... -.
-Sei qui per spiarmi?? Sei uno stalker?? Ammettilo!-, dico io puntandogli contro una bottiglia d'acqua.
-A-Aerin, metti giu quella bottiglia-, fa lui alzando le mani in segno di resa. -N-no, ti sbagli, non sono qui per questo...-.
-E allora cosa fai?? Solo perchè adesso sai dove abito non vuol dire che puoi piombare qui ogni sera senza permesso!-, esclamo io irritata.
-Ah, capisco ... se è quello che pensi, in questo caso me ne vado-.
Si mette in piedi, e fa per lanciarsi, quando io lo fermo, scattando in avanti.
-Aspetta!-.
Lui si volta verso di me, con un'espressione di finta sorpresa sul volto.
-Daccordo, fai come vuoi ... però spero che questa non diventi un'abitudine!-.
Dico così, ma devo ammettere che mi ha fatto piacere rivederlo ... e il fatto che sia tornato mi ha veramente stupita. ... di certo non me lo aspettavo...
Si risiede sul davanzale, accarezzando Neko, che gli si è sdraiato accanto, e adesso fa le fusa in modo beato, godendosi quelle carezze...
-Ma guardalo, gli sei mancato-, dico io accennando a un sorriso, mentre mi appoggio al davanzale di schiena, con lo sguardo rivolto verso di loro.
-Ahaha, mi fa piacere-, risponde lui continuando a coccolarlo, poi si volta verso di me, sorridendo. -E a te, dolce fanciulla? Sono forse mancato?-.
-M-ma che domande, certo che no!-, faccio io arrossendo e dandogli le spalle, ma riesco chiaramente a sentire la sua risatina divertita...
-Capisco ... in questo caso allora direi che tolgo il distuuurbooo...-.
Allunga volutamente l'ultima parola per vedere la mia reazione. Lo fa apposta, il maledetto ... e infatti, prima che potesse andarsene veramente, lo afferro per il bordo del mantello, trattenendolo.
-F-fermo!-.
Ed ecco che ricompare quel sorrisetto che detesto.
-I-insomma, prima dici che resti e adesso vuoi andartene... deciditi!-, dico io imbronciata.
-Se la mia presenza ti turba non devi fare altro che dirmelo... e ti prometto che me ne andrò all'istante...-.
-Pfff...-.
Alzo gli occhi al cielo, appoggiandomi al davanzale.
-E va bene, fai come vuoi ... ma che questa cosa non diventi un vizio ... -.
-Come tu desideri, dolce fanciulla-.
-Mi chiamo Aerin-, dico io per l'ennesima volta. E che cavolo, il mio nome proprio non gli entra in testa -_-
-Lo so-, dice lui ammiccando.
-E allora perchè non mi chiami per nome -_-?-.
-Perchè sei adorabile quanto ti innervosisci-.
In risposta, metto su un broncio infantile, e lo sento ridere divertito, mentre il chiarore della luna gli illumina il volto, rendendolo più bello di quanto non fosse gia...
E ci risiamo! Ancora questi pensieri inopportuni! Basta, devo calmarmi! Ok, adesso faccio un bel respiro profondo e ... un attimo! Come mai mi si è avvicinato così all'improvviso?? Non me ne sono nemmeno accorta!
-C-che c'è?-, faccio io perplessa, indietreggiando leggermente.
-No, niente ... ma hai gli occhi lucidi ... hai forse pianto?-.
-E-eh?-.
Mi porto una mano sul viso e mi strofino gli occhi, cercando di cancellare eventuali prove...
-No, no ... niente affatto...-.
Lui non sembra convinto della risposta, infatti mi lancia un'occhiata scettica e dubbiosa.
-Bhe... ma... non hai qualche gemma o qualche diamante da rubare tu?-, chiedo, cercando di cambiare discorso. Lui alza le spalle, facendo un gesto vago con la mano.
-Questa sera no ... per questo sono passato a salutarti-.
-Ah, ma che pensiero gentile-, dico io con sarcasmo, anche se in fondo, lo devo ammettere... questa cosa mi fa piacere ...  -Dovresti fare attenzione, anche di notte la città pullula di agenti di polizia...-.
-Ti stai forse preoccupando per me?-, chiede lui con un sorrisetto.
-Che? N-no, ma ti pare??-, dico subito io, guardando da un altra parte. -Era solo per dire ... -.
-Capisco ... in questo caso ti ringrazio del pensiero-, risponde Kid con un piccolo inchino, alchè io arrossisco leggermente, pur cercando di non darlo a vedere.
Cosa succede dopo? Bhe, succede che restiamo a chiaccherare per circa mezz'ora, parliamo, scherziamo ... devo ammettere che più tempo passo con lui, più mi rendo conto di che tipo di persona è ... e non è affatto come credevo ... anzi ...
Poi, però, come sempre, arriva il momento per lui di andarsene, e io rimango a fissarlo mentre sale sul davanzale, prossimo a scendere, con un'espressione leggermente dispiaciuta sul volto che cerco in tutti i modi di nascondere.
Prima di andarsene, si volta verso di me, abbassandosi leggermente il cappello in segno di saluto.
-Arrivederci, piccola Aerin-, mi dice, sorridendo.
-Mh ... attento agli agenti ... -.
-Come sempre-, fa lui ammiccando, poi, proprio mentre era sul punto di andarsene, torna indietro, come se si fosse appena ricordato di una cosa importante. Mi si avvicina, e si ferma davanti a me, mentre io lo guardo perplessa.
-Cosa c'è?-.
-Mi ero dimenticato una cosa ... -.
Si abbassa verso di me, sollevandomi il mento con due dita e appoggia le sue labbra sulla mia guancia, in un dolce e leggero bacio.
Io rimango paralizzata come ogni volta, e non posso fare a meno di arrossire come un pomodoro, come sempre ... accidenti, che odio!!
-Buonanotte, dolce fanciulla-.
E a quel punto lo vedo sparire, con il suo manto bianco nella notte, mentre la luna piena faceva da sfondo a questo incontro, ormai non più così inaspettato ...

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


~~Capitolo 11

In ritardo. Sono di nuovo in ritardo. E ma non è possibile! A parte il fatto che questa notte non ho chiuso occhio per motivi a me sconosciuti (ehm ehm ... ), stamattina mi sono svegliata con dieci minuti di ritardo, e questi dieci minuti bastano per scombussolarmi tutti i programmi mattutini! Compreso arrivare puntuale a scuola!
-Accidentiiii!-.
Cerco di aumentare il passo, ma il destino vuole (la sfortuna vuole, più che altro -_-), che un gruppo di bambini mi sfreccia accanto a tutta velocità, urtandomi involontariamente e facendomi finire a terra di sedere ...
-Ahi ahi ... -, mormoro, dolorante, masaggiandomi la schiena, quando vedo gli stessi bambini fermare la loro corsa e venire verso di me con aria dispiaciuta.
-Mi dispiace tanto, mi scusi-, mormora una bambina dagli occhi azzurri, con un piccolo inchino dispiaciuto.
-Gia, andavamo di fretta e non guardavamo dove stavamo andando-, aggiunse un'altro bambino, grattandosi la testa imbarazzato.
-Ah ... tranquilli, non importa, va tutto bene-, dico io sorridendo. In fondo erano stati davvero gentili a fermarsi per scusarsi... mi guardo in giro alla ricerca di una cosa che non posso aver perso ... non proprio il giorno del compito in classe! Ma niente...
-Nooo, non è possibile!-, esclamò, allarmata, mettendomi in piedi e iniziando a frugare nelle tasche. -Noooo, accidenti!!-.
-Ehm ... scusami-.
Abbasso lo sguardo e vedo un ragazzino con gli occhiali guardarmi in modo curioso.
-Sì?-.
-Stai cercando questo per caso?-.
Mi porge un foglio stropicciato, sul quale avevo scritto gli appunti di storia, e io lo prendo, sorridendogli grata.
-Ah, per fortuna ... ti ringrazio tanto, piccolo-, dico.
-Di nulla, figurati!-.
Poi, da lontano, sento una voce femminile e dei passi in avvicinamento.
-Hey, moccioso!-.
-Ahia!-.
Una ragazza dai capelli chiari e corti, arriva vicino a noi, e sferra un pugnetto al bambino con gli occhiali, che si massaggia la testa con aria irritata.
-Di la verità, stai dando fastidio a questa ragazza?-.
-Eh? Ma che dici, le ho solo ridato il foglio che le era caduto ... -, brontola lui.
-Non ci credo! Non me la racconti giusta!-.
-Sonoko, per favore ... -, dice un'altra ragazza accanto a lei, dai lunghi capelli scuri. -Scusa tanto se Conan ti ha dato fastidio ... -.
-Ma no, nessun fastidio, ha detto la verità-, faccio io sorridendo. -Anzi, devo ringraziarlo, se non avesse ritrovato il mio foglio a questo punto sarei nei guai seri ... -.
-Avevi perso un foglio?-, chiede la ragazza.
-Si, deve essermi scivolato fuori dalla tasca durante la caduta...-.
-Caduta?-, fa la ragazza che doveva chiamarsi Sonoko, guardandomi perplessa.
-Si ... -.
I bambini si schiariscono la voce, imbarazzati.
-Siete stati voi a farla cadere?-, domanda, esasperata.
-Eheheheeh ... -.
-Non ci posso credere, ma perchè non guardate dove andate??-.
-Sonoko ha ragione, ragazzi, cercate di stare attenti ... -, dice gentilmente la ragazza dai capelli scuri.
-Scusa, Ran-, dicono in coro i bambini, visibilmente dispiaciuti.
E in quel momento mi arrivano i sensi di colpa, quindi mi affretto a intervenire...
-Ma no, sul serio, non è successo nulla di così grave, cosa volete che sia... e poi sono stati gentilissimi a chiedere subito scusa-, faccio io sorridendo.
-Ah, okay ... in questo  caso allora posso chiudere un occhio-, dice Sonoko tirando la guancia di Conan, che mormora qualcosa di incomprensibile.
-Ah, che sbadate, non ci siamo nemmeno presentate-, fa la ragazza dai capelli scuri sorridendomi. -Io mi chiamo Ran, e lei è la mia amica Sonoko-.
-Molto piacere!-, risponde Sonoko sorridendomi.
-Io sono Aerin, piacere mio!-.
-Scusa la curiosità, ma sei nuova per caso? Non ti ho mai vista in giro-, mi chiede Sonoko guardandomi.
-Si ... sono appena arrivata in città, e sono i primi giorni che frequento il liceo-, spiego io.
-Il liceo Ekoda?-, mi chiede Conan in modo curioso.
-Esatto, proprio quello-.
-Ah, che coincidenza! Frequentiamo lo stesso liceo!-, esclama Sonoko.
-Sai che roba, è l'unico liceo della città ... -, commenta Conan sottovoce, e si becca un'occhiataccia da parte di Sonoko.
-Impara a tenere un po' a freno la lingua, moccioso!-.
Conan: -_-
Mi lascio sfuggire una risatina, constatando che forse mi ero appena fatta dei nuovi amici ... o almeno, era quello che speravo :)
-Ragazzi, siamo in ritardo per la scuola!-, esclamò uno dei bambini guardandosi l'orologio.
-Accidenti, hai ragione!-, disse un'altro. -Noi andiamo, ciaooo!-.
-Andiamo Conan-, dice la bambina di prima prendendolo per un braccio.
-Eh? Si, si arrivo ... ciao a tutte!-.
Così, i bambini corrono verso la scuola, e a proposito di scuola...
-AAAAHHH SONO IN RITARDO PIU DI PRIMAAA!!-, esclamò, mettendomi una mano fra i capelli.
-E noi anche!-, disse Ran preoccupata. -Accidenti, Sonoko, ti avevo detto di sbrigarti a truccarti, ma tu come sempre non mi ascolti...-.
-Mi dispiace, Ran cara, l'aspetto prima di tutto-, recita Sonoko specchiandosi usando un piccolo specchietto.
-Sei sempre la solita...-, commenta Ran senza riuscire a nascondere un sorriso. -Aerin, se vuoi possiamo fare la strada insieme-.
-Davvero? Grazie, mi farebbe piacere!-.
-Perfetto, andiamo allora-.
E così ci incamminiamo a passo spedito verso il liceo, dove, ne ero certa, mi stava aspettando la sfuriata del prossore, stufo dell'ennesimo ritardo ... ma una mattinata normale no?? :')

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


~~Capitolo 12
-E così ... sei stata investita da un gruppo di bambini... e sei arrivata in ritardo...-.
Kelem mi guarda come se fossi matta, e io alzo gli occhi al cielo, dandogli l'ennesima conferma.
-Si-.
-Pfff... ahaahaha, certo che capitano tutte a te!-, esclama lui ridendo divertito, alchè io gli tiro una gomma in testa (si, sono la pazienza in persona U_U).
-Ahia!-.
-Ti sta bene...-.
-Ciao ragazzi-.
Aoko si avvicina a noi, sorridente, e si siede accanto a Kalem.
-Aerin, tutto a posto? Come mai sei arrivata in ritardo questa mattina?-.
-Sono stata investita da un gruppo di bambini-.
- ... -.
-Si, lo so che è strano, ma posso assicurarti che è cosi ... -, dico io esasperata.
-Ah ... sisi, ti credo-, dice lei sorridendo. -Mi dispiace, ti sei fatta male?-.
-No no, tutto a posto, grazie...-.
Mi lascio andare contro lo schienale della sedia con un sospiro, e nel frattempo guardo fuori dalla finestra il cielo che si sta ricoprendo di nuvole.
Poi, la mia tranquillità, viene interrotta da un improvviso chiacchiericcio. Alzo la testa e, dall'altro lato della classe, vedo Kaito e un altro ragazzo parlare "animatamente" tra di loro...
-Tu nascondi qualcosa, Kuroba, e stai certo che prima o poi risucirò a mascherarti...-.
-Ma smettila, non capisco di cosa stai parlando ... -.
Mi metto a guardare da lontano. Il ragazzo con cui sta parlando è nella nostra classe, dovrebbe chiamarsi Saguro Hakuba, se non ricordo male...
-Che stanno facendo qui due?-, chiedo, perplessa.
-Ah, Kaito e Saguro bisticciano sempre ... -, mi dice Aoko annoiata. -Lasciali perdere... -.
-Sicura che non dovremo intervenire?-.
-Ma no, tranquilla, lo fanno sempre ... prima o poi la smetteranno ... -.
Ma dopo cinque minuti, eravamo ancora nella situazione iniziale. E io stavo cercando di studiare matematica. E non ci riuscivo con il loro chiacchiericcio di sottofondo.
-Ok, facciamo così ... -.
Seccata, mi alzo e vado verso di loro, che non si accorgono minimamente della mia presenza e continuano a discutere.
-Ehm ehm!-, mi schiarisco la voce per attirare la loro attenzione, e sembra funzionare. -Scusate-.
-Ciao Rin-, mi dice Kaito sorridendo.
Saguro mi guarda sorridendo, e io arrossisco leggermente. Bhe ... che aveva da guardarmi in quel modo...?
-Ciao ... tu sei ... Aerin Maercs, vero?-, mi chiede.
-Si ... -.
-Scusami, non ho avuto modo di presentarmi in questi giorni-, fa lui sorridendo e porgendomi la mano. -Saguro Hakuba, piacere di conoscerti-.
-Piacere mio ... -.
Ci stringiamo la mano, sotto lo sguardo annoiato di Kaito, che urta, non so se per sbaglio o volontariamente il ragazzo accanto a lui per farci sciogliere la stretta il piu presto possibile.
-Ti serve qualcosa?-, mi chiede.
-A dire il vero volevo chiedervi se potevate abbassare il tono di voce, dal momento che qualcuno starebbe cercando di studiare un argomento noioso e soporifero ... -, dico io indicando il libro di matematica.
-Ah, problemi con la materia?-, mi chiese Saguro.
-Enormi problemi ... io e la matematica siamo su due pianeti comopletamente differenti-, dico io demoralizzata.
-In questo caso potrei darti una mano io-, dice Saguro sorridendomi. -Non per vantarmi, ma è una delle materie in cui vado meglio-.
-Ah, davvero?-.
-Sì-.
-Oh ... sei gentile, ma ... preferisco fare da sola-, dico io sorridendo per non sembrare scortese... infondo era stato carino ad offrirmi il suo aiuto.
-Capisco. In questo caso va bene, ma se cambi idea non esitare a chiedere-, mi dice, ricambiando il sorriso, per poi allontanarsi. -Ci vediamo Aerin. A presto, Kuroba ... -.
In risposta, Kaito gli ringhia qualcosa di incomprensibile, e io non posso fare a meno di domandarmi perchè quei due non riescano ad andare daccordo ...
-E' simpatico-, mi lascio sfuggire, e Kaito mi lancia una strana occhiata. -Che c'è?-.
-No, niente ... dai, raggiungiamo gli altri-.
-Va bene...-.
Torniamo da Aoko, che nel frattempo si è messa a scuotere Kalem,addormentato sul banco.
-Kalem! Svegliati, tra poco arriverà il professore!-.
-Zzzz...zzzz...-.
-Aoko-, le dico io sorridendo in modo angelico. -Lascia provare me-.
-Oh, certo, fai pure-, risponde lei spostandosi.
Io mi avvicinò all'orecchio di Kalem, e poi ...
-KALEM, SVEGLIATI, C'E' UN INCENDIO!!!-.
-AAAAAAAHHH! DOVE? COSA?? PRENDO L'ESTINTORE!!-.
Kalem si sveglia di soprassalto, e inizia a correre per l'aula, agitato, cercando di recuperare un estintore...
-Non c'è nessun incendio, volevo solamente svegliarti-, ammetto io ridacchiando.
-COSA?!?! Era necessario improvvisare la scusa dell'incendio?!-.
-Si-.
-Ti odio, Aerin-.
-Anche io!-.
Ci mettiamo a ridere, seguiti da Kaito e Aoko, e mentre il professore entra in classe, torniamo ai nostri posti, per prepararci ad affrontare un'altra lunga giornata di scuola ...

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


~~Capitolo 13
Il suono della campanella che annuncia la fine delle lezioni, finalmente mi delizia le orecchie ... lo ammetto, non sarei sopravvissuta a un'altra ora di espressioni algebriche e logaritmi -_-
E voltando lo sguardo verso gli altri, mi accorgo che anche per loro dovrebbe essere lo stesso... Raccolgo le mie cose, saluto Aoko e gli altri, e esco dalla classe. Mentre percorro il cortile, riconosco Ran in mezzo alla folla, e mi appresto a farle un cenno di saluto con la mano. Quando si accorge di me ricambia subito, e nel frattempo mi raggiunge, cercando di evitare gli altri studenti.
-Ciao Aerin!-.
-Ciao ... sei da sola oggi?-.
-Si, Sonoko è dovuta andare via prima, quindi adesso vado a prendere Conan e torno a casa ... -.
-Conan? Ma è tuo fratello?-, chiedo.
-Eh? No, no, però vive con me e mio padre-, spiega Ran sorridendo.
-Ah, capisco ... -.
-Ti va di accompagnarmi? Così facciamo un po' di strada insieme-.
-Certo, molto volentieri-..
-Bene, andiamo allora!-.
Durante il tragitto, e mentre aspettiamo Conan e gli altri bambini fuori dalla scuola elementare, ne approfittiamo per parlare un po' del più e del meno. Vengo a sapere che Ran è la figlia di un noto investigatore privato, Goro Mori. Anche i suoi genitori sono separati, da quanto ho capito...
-Si sono separati per questioni davvero stupide...-, mormora Ran mentre entrambe aspettiamo sedute su un muretto. -E da quando mamma non vive più con noi mio padre continua a bere e a perdere tempo in giochi e cose varie...-.
Si lascia andare a un sospiro.
-A volte è davvero seccante doversi occupare di tutto...-.
-Immagino-, le dico io. -Deve essere dura essere l'unica donna di casa-.
-Già, abbastanza-, mi dice lei sorridendo. -E di te cosa mi dici?-.
-Non c'è molto da dire su di me...-, faccio io guardando le foglio di un albero muoversi a causa del vento. -I miei si sono separati quando ero molto piccola, e io sono stata affidata a mio padre ... da quel momento non ho più avuto notizie di mia madre... faccio persino fatica a ricordarmi che faccia ha ... praticamente è da quasi sedici anni che vivo senza una madre ... -.
Alzo lo sguardo, e incontro quello triste di Ran, che mi sembra realmente dispiaciuta da quello che le ho raccontato.
-Mi dispiace davvero tanto ... scusami, non avrei dovuto chiedertelo ... -.
-Non importa ... ormai ci sono abituata-, dico io sorridendo. -Per fortuna posso contare su mia nonna ... se non ci fosse lei non saprei proprio cosa fare...-.
-Meno male ... -, risponde lei leggermente sollevata. -Bhe ... sarà meglio cambiare discorso, non ti pare?-.
-Gia .... lo penso anche io ... comunque grazie-, dico, guardandola.
-Per cosa?-.
-Per avermi ascoltata ... non volevo tormentarti con la mia storia tragica e noiosa ... -.
-Ma no, Aerin, cosa stai dicendo?-, mi dice lei contrariata. -Non devi dire cosi, l'ho fatto volentieri... certo, lo so che ci siamo appena conosciute, però ... se qualche volta vorrai parlarne, io ci sarò-.
Mi sorride, e io faccio lo stesso, sinceramente colpita dalle sue parole.
-Grazie, Ran ... davvero ... -.
-Ma figurati ... -.
Ran alza lo sguardo, e sorride, guardando verso la scuola.
-Ah, ecco Conan-.
Mi giro anche io, e vedo il ragazzino camminare verso di noi, e guardarmi alquanto sorpreso quando mi vede.
-Ciao Ran ... ah, ciao Aerin!-.
-Ciao-, dico io sorridendo.
-Io e Aerin stavamo parlando un po' ... che ne dici se prima di andare a casa la accompagnamo? Tanto papà non sarà ancora tornato-, propone Ran guardando Conan, che annuisce, sorridendo.
-Certo, nessun problema-.
Così, mi accompagnano davanti a casa mia, e una volta arrivati, ci salutiamo, dandoci appuntamento per la mattina dopo.
Rientro in casa, e dopo aver salutato mia nonna, vado in camera mia, dove abbandono lo zaino sul letto, per poi lanciarmi a peso morto sul materasso, sospirando.
Sono felice di aver incontrato Ran... è una ragazza davvero simpatica, e dopo oggi, posso tranquillamente dire che potrebbe essere un'ottima amica :)

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


~~Capitolo 14
Un rumore improvviso mi fa svegliare di scatto. Mi metto seduta, strofinandomi gli occhi per cercare di mettere a fuoco i dintorni, ma quando vedo che, effettivamente, sembra tutto a posto, mi rilasso.
Mi alzo dal letto e faccio qualche passo per la stanza, poi esco sul balcone, non prima di aver dato una rapida controllata all'orologio. Le tre e mezza. Fantastico -_-
Non appena metto piede fuori, la fresca brezza notturna mi invade, facendomi svolazzare i capelli avanti e indietro. Mi appoggio al davanzale con i gomiti, e guardo la città dormiente e silenziosa, immersa nel buio della notte.
Perchè mi sono svegliata così presto non lo so nemmeno io ... mi era come sembrato di sentire dei rumori, ma evidentemente mi sbagliavo ...
Resto per qualche minuto a godermi questa tranquillità, dopodichè decido di tornare a letto, altrimenti, l'indomani, svegliarsi sarebbe risultato anche più difficile del solito ...
***
La giornata a scuola oggi è passata velocemente, e essendo una bella giornata, io, Kaito, Aoko e Kalem decidiamo di uscire tutti insieme.
-Io la trovo una pessima idea-, aveva detto Kaito non appena Kalem aveva fatto la proposta della battuta di pesca, dato il periodo dell'anno.
-Andiamo, Kaito, cosa c'è di meglio che starsene a pescare all'ombra di un albero?-, chiede Kalem perplesso.
-Per esempio starsene a casa ad esercitarsi con nuovi trucchi di magia!-, esclama Kaito con gli occhi luccianti, alchè io ridacchio, e Aoko alza gli occhi al cielo.
-Per una volta potresti anche assecondare le idee degli altri, sai?-.
-L'ultima volta che ho assecondato una tua idea, è finita male...-.
-Uffa, ma cosa vuoi che ci sia di male nell'andare a pescare tutti insieme??-, chiede Aoko mettendosi le mani sui fianchi. -Ci andremo, è deciso!-.
-Siiiii, grazie Aoko!-, esclama Kalem entusiasta. -Tu sei dei nostri, vero Aerin?-.
Io esito un attimo, poi alzo le spalle, indifferente.
-Va bene-.
Infondo non era una cattiva idea, un po' di relax era proprio quello che ci serviva.
Così, quel pomeriggio, ci ritrovammo tutti nei pressi di un lago dalle acque limpide e cristalline.
-Wooow, guardate che acqua!-, esclama Kalem fissando la superficie del lago. -Fosse per me mi butterei nel lago ... -.
-Peccato che è vietato-, gli ricordo io in tono sarcastico, e lui sbuffa annoiato.
-Guastafeste...-.
-Non sono una guastafeste, dico le cose così come stanno U_U-.
-Sisi...-.
-Dai, ragazzi, venite!-, ci chiama Aoko dalla riva.
-Arriviaaaamooo!!-.
In un secondo, Kalem tira fuori ami, esche e canna da pesca, per poi iniziare a preparare il tutto, sotto lo sguardo interessato di Aoko.
-Non sapevo ti intendessi di pesca-, gli disse.
-Si, bhe ... è uno dei miei passatempi preferiti, da piccolo andavao a pescare con mio nonno...-.
-Capisco ... posso aiutarti?-.
-Certo!-.
Così, mentre i due iniziano a preparare le cose, io nel frattempo mi guardo in giro, e noto Kaito a distanza di sicurezza... ma che ci fa li??
-Kaito, perchè non vieni qui con noi?-, chiede Kalem alzando la voce per farsi sentire.
-Non mi piace l'acqua...-.
-Ma mica ti bagni, dai avvicinati, i pesci non mordono mica!-.
A quelle parole, Kaito rabbrividisce, e un'espressione spaventata gli si dipinge sul viso, mentre Aoko si avvicina a lui, e lo trascina fino a riva.
-Lasciami!! Ho detto che non voglio!-.
-Non fare il bambino!-.
-Mollami!!-.
Io e Kalem ci mettiamo a ridere, e nel frattempo, lui ha finito di preparare le canne da pesca, due in totale...
-Oookay, primo round, chi mi fa compagnia?-, chiede, guardandoci.
-Io prima vorrei vedere come si fa ... -, dice Aoko sorridendo.
-Bene, in questo caso ... Kaito, vieni qui-.
-Eh? Perchè io?-.
-Perchè nemmeno Aerin sa pescare, quindi mi servi tu-, spiega Kalem sistemando la lenza.
-S-scordatelo, non ho intenzione di pescare!-.
-Ahh, che stresss ... va bene, allora stai qui e passami le esche...-.
-Uffa ... -.
Così, mentre Kalem cerca, invano, di convincere Kaito a fare qualcosa, io e Aoko, dopo averli osservati per un po, decidiamo di andare a fare qualche passo li vicino per sgranchirci un po' le gambe.
-Sono contenta che i ragazzi si stiano divertendo-, dico io osservando, in lontananza, Kalem e Kaito che ridevano e si lanciavano le esche... (meno male che Kalem aveva detto: "Questa sera avremo pesce per cena" -_-)
-Aahahah gia ... sembra che vadino daccordo-, commenta lei sorridendo.
-Aoko, posso farti una domanda?-, chiedo io guardandola.
-Certo, dimmi pure-.
-Tu e Kaito ... vi conoscete da tanto tempo?-.
-Eh? Si, siamo amici d'infanzia, ci conosciamo sin da quando eravamo piccoli ... -, mi dice lei.
-Ah, capisco ... -.
-Come te e Kalem, se non sbaglio-, aggiunge, sorridendo.
-Infatti-, confermo io sedendomi su un masso, e cercando di non cadere (cosa che, data la mia sbadataggine, non sarebbe da escludere -_-). Aoko fa lo stesso, e si siede davanti a me, con le mani appoggiate sulle gambe.
-E siete molto amici immagino...-.
-Eh?C-cosa? Certo, solo amici, ovvio!-, fa lei arrossendo improvvisamente. Io, stupita da quella reazione, la guardo perplesso.
-Scusami, non volevo metterti in imbarazzo ... la mia era una curiosità ... -.
-Ah ... si, scusami ... -, fa lei dispiaciuta. -Comunque ... si, solo amici ... -, mormora.
Nel suo sguardo scorgo un po' di tristezza, e subito mi sento in colpo per averle fatto quella domanda ... mai una volta che dico la cosa giusta...
-Bhe ... -, dico, cercando di cambiare discorso, ma i miei tentativi sono inutili. Non mi viene in mente niente. Perfetto, brava Aerin, ottimo modo di conversare con la gente ... rovino sempre tutto...
-Anche tu e Kalem siete molto amici?-, mi chiede inaspettatamente lei.
-Uhm? Ah, si certo... è seccante a volte, ma cosa ci posso fare ... praticamente ci conosciamo da una vita-, dico, sorridendo.
-Capisco ... senti, Aerin ... posso farti una domanda un po' personale ... ?-, mi domanda, timidamente.
-Si, certo ... -.
-Tu ... hai un ragazzo?-.
-E-eh?-, faccio io, imbarazzata. -N-no ... perchè me lo chiedi ... ?-.
-Ecco lo sapevo ... perdonami, forse sono stata troppo invadente...-.
-Ma no, Aoko, tranquilla ... tra amiche si puo parlare,no?-, faccio io, sperando di aver ragione, e lei, dopo qualche secondo di esitazione, mi sorride, sollevata.
-Si, hai ragione... bhe ... nemmeno io se è per questo ... -, ammette, guardando in basso.
-Davvero??-.
Ok, questa cosa è strana ... è strano che una ragazza simpatica e carina come lei non abbia un ragazzo... inizialmente faticavo a crederci...
-Si, davvero...-.
-Oh ... e ... c'è qualcuno che ti piace?-, le chiedo, sperando di non risultare troppo curiosa, ma lei, inaspettatamente, dopo un po' annuisce piano.
-Forse ... -, mormora, a bassa voce.
Io la guardo  sorridendo.
-E' di questa scuola?-.
-Si ...-.
-Capisco ... bhe, credo che per il resto non siano affari miei, giusto?-, le chiedo,  sorridendo. Lei mi sorride a sua volta, felice, immagino, che io abbia messo un freno alla mia curiosità.
-E tu, Aerin? C'è ... qualcuno che ti piace?-, mi domanda.
Subito mi blocco, e la mia mente inizia a vagare...
-Aerin?-.
-Eh?-.
-Mi stai ascoltando?...-.
-Ah, si, scusa, stavo...-.
-Pensando?-, azzarda lei sorridendo.
-Ehm ... si ... stavo pensando alla risposta da darti ... -.
-Ma come?-, mi chiede lei stupita. -Non sai se c'è un ragazzo che ti piace?-.
-Si, cioè no! Cioè ... -.
-Ho capito-, mi dice lei sorridendo. -E' complicato...-.
-Molto-, mi lascio sfuggire io con un sospiro.
Lei mi sorride, e io ricambio, mentre entrambe ci rimettiamo in piedi.
-Andiamo a controllare i ragazzi?-, mi chiede.
-Andiamo-.
E per fortuna arriviamo in tempo ... e devo dire che la scena che ci si para davanti è alquanto bizzarra ... Kalem ha in mano una trota, mentre Kaito continua ad allontanarsi, con un'espressione di puro terrore stampata sul viso...
-Ragazzi, che succede?-, chiedo io perplessa.
-Ho preso una trota, ragazze!-, esclama Kalem orgoglioso, sollevando il suo trofeo. -Kaito, prendila e mettila in borsa!-.
Così dicendo, gli lancia il pesce. La trota cade tra le mani di Kaito. Questo lancia un urlo terrorizzato e lancia in alto il pesce, facendolo ricadere in acqua, sotto lo sguardo furente di Kalem.
-NOOOOOO LA MIA CEEENAAAA!!!-, esclama, disperato. -Kaito, cosa diavolo ti è saltato in mente!-.
-Che schifo!!!!  Non azzardarti mai piu a fare una cosa del genere!!-, urla Kaito spaventato, puntandogli un dito contro, mentre Kalem lo guardo senza capire.
-Ma che ti prende? Hai paura dei pesci?-.
-N-non mi fanno paura-, esclama lui (terrorizzato -_-). -E' che mi fanno impressione, tutto qui!-.
-Non è vero, ti fanno paura...-, commenta Aoko disinteressata.
-Zitta, non è vero!-.
-Si invece!-.
-Ahahaha, ragazzi, smettetela-, faccio io cercando di calmarli, poi mi volto a guardare Kalem, che osserva, afflitto, la superficie dell'acqua. -Niente pesce questa sera-, dico, mettendogli una mano sulla spalla. -Andrà meglio la prossima volta-.
-Certo ... -, mormora lui desolato, ma pochi secondi dopo riprende a sorridere, mettendosi in piedi. -Vabbè ragazzi ... allora ... pizza??-.
-Ahahaahah!!-.
E in effetti, direi che quella era la soluzione migliore :)

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


~~Capitolo 15
Dopo la pseudo-battuta di pesca, i giorni sono passati piuttosto in fretta. Ormai io e Kalem ci siamo ambientati benissimo al nuovo liceo, e grazie ai nostri nuovi amici, le giornate sono sempre allegre.
Quindi si, tutto bene ... davvero, non mi aspettavo che le cose si sarebbero sistemate così in fretta, e sono davvero contenta...
Oggi pomeriggio, Ran mi ha invitata a casa sua per studiare storia, e anche se inizialmente ero contraria (accidenti a me e alla mia timidezza eccessiva -_-), alla fine, ho deciso di accontentarla.
Così, eccomi qui. Davanti alla porta di casa sua. Ogni volta che entro in casa di qualcuno per la prima volta tendo a essere leggermente nervosa ... e questo è un male...
-Daccordo ... adesso entro ... chiedo permesso ... e poi ... -.
-Ciao-.
Sobbalzo spaventata, quando, abbassando lo sguardo, vedo Conan sulla soglia, che mi guarda sorridendo.
-Ah... ciao Conan ... Ran è in casa?-.
-Si, mi ha detto che oggi saresti passata. Prego, entra pure-, mi dice, aprendomi la porta.
-Grazie ... siete in casa da soli?-.
-Si, Goro è fuori, e non rientrerà prima di sera-, dice lui richiudendo la porta. -Raaan! E' arrivata Aerin!-, urla.
-Arrivo subito!-.
Infatti, dopo qualche secondo, vedo Ran scendere le scale e raggiungermi.
-Ciao Aerin, grazie per essere venuta-.
-Ma figurati ... grazie a te per avermi ospitata ... sicura che non disturbo ... tuo padre lo sa?-.
-Ma si, non devi preoccuparti-, mi dice lei sorridendo. -Vieni, possiamo metterci in salotto-.
-Certo, arrivo!-.
Così, ci sistemiamo in salotto, dove iniziamo a studiare i lunghi e noiosi capitoli di storia ... o almeno, ci proviamo ... ma dopo un'oretta, si può avere anche tutta la buona volontà di questo mondo ... ma alla fine cedi ... e infatti è proprio quello che è successo a noi ...
-Non ce la faccio più, ho la testa che mi scoppia ... -, mormora Ran sospirando.
-Non dirlo a me ... vedo date storiche dappertutto ... -.
-Ahaha... credo sia opportuno fare una pausa-, mi dice lei sorridendo.
-Grazie per averlo detto ... -.
-Hey, ragazze-.
Conan ci raggiunge, sedendosi sul divano.
-Come va lo studio?-.
-Abbiamo finito il programma ... ma adesso facciamo una pausa-, spiega Ran richiudendo il libro. -Aerin, Conan, volete qualcosa da mangiare?-.
-Io si grazie-, dice Conan sorridendo.
-Ah ... solo un bicchiere d'acqua, grazie-, faccio io.
-Eh? Ma dai, Aerin, come sarebbe a dire, non fare la timida-, mi dice Ran sorridendo. -Non devi farti problemi-.
-Ma veramente io ... -.
-Dai, che ne dite di una fetta di torta? Aspettate qui, arrivo subito-, e così dicendo, sparisce in cucina, lasciando me e Conan da soli.
-Ma non deve disturbarsi così tanto ... -, mormoro io un po' contrariata, mentre Conan si stiracchia sul divano.
-Lasciala perdere, fa sempre cosi ... -.
-Uhm... -.
Dopo qualche minuto, ecco infatti che Ran torna da noi con un vassoio pieno di dolci ... (addio alla mia dieta -_-)
-Prego Aerin, mangia pure e non fare complimenti-, mi dice, sorridendo.
-Ah, sisi, ti ringrazio-, rispondo io assaggiando uno di quei dolci dall'aspetto delizioso *-*
E alla fine, dal "ne assaggio solo uno", tra tutti e tre abbiamo finito per mangiare tutti i dolci ...
-Ah, sono pieno-, mormora Conan allungandosi sul divano a pancia in su-
-E ci credo, con tutto quello che hai mangiato ... -, dice Ran guardandolo.
-Eh? Scusa, sei stata tu che continuavi a dire che dovevamo finirli...-.
-Si, ma non dare la colpa a me se dopo starai male!-.
-Uffa ... -.
Mi lascio sfuggire una risatina, che subito contagia anche Ran, la quale si mette in piedi, stiracchiandosi un po' le gambe.
Guardo l'orologio, e vedo che sono gia le cinque. E' ora di tornare a casa. Mi alzo a mia volta, non prima di aver messo a posto la sedia, e prendo la mia cartella.
-Si è fatto tardi, credo mi convenga tornare a casa adesso-.
-Come? Te ne vai di gia?-, mi chiede Ran un po' dispiaciuta. -Non vorresti restare a cena?-.
-Non saprei ... magari tuo padre non è daccordo ... -.
-E ti pare che Goro non sarà daccordo ad avere una bella ragazza in casa...-, mormora Conan tra se e se, ma io lo sento lo stesso, e arrossisco leggermente, lasciandomi sfuggire una risatina nervosa.
-Davvero, non so se sia il caso...-.
-Andiamo, per favore ... poi ti riaccompagnerà a casa papà in macchina-, dice Ran sorridendomi.
-Ma non vorrei essere di disturbo...-.
-Nessun problema!-, mi assicura lei. -Allora, ti fermi?-.
E ancora una volta, l'insistenza di Ran ha la meglio su di me ... sarà anche una ragazza dolce e gentila, ma quando si impunta su una cosa è veramente difficile farle cambiare idea ... un po' come me :)
Così, faccio una chiamata a mia nonna per avvisarla, e quella sera resto a cena a casa Mori...
Ho così modo di conoscere il famoso detective Goro, nonchè padre di Ran, che sin da subito si è rivelato gentile e disponibile nei miei confronti.
-Sa, Detective Goro-, inizio a dire, a fine cena.
-Mh? Dimmi, Aerin-, fa lui bevendo un sorso della sua birra.
-Poco tempo fa ho avuto modo di assistere al caso della donna trovata morta in cucina ... -.
-Eh? Ah gia, il caso della signora Nakoro-, fa l'uomo asciugandosi la bocca. -Ebbene?-.
-Mi stavo chiedendo ... lei è arrivato alla soluzione interrogando i sospettati e valutando le eventuali prove ritrovate sulla scena del crimine... però se ci pensa, le sarebbe bastata una semplice revisione ai documenti custoditi dalla donna, nei quali affermava di voler lasciare la casa alla nipote e non al figlio ... -.
-I documenti?-, chiede lui perplesso.
-Si. Se non sbaglio gli ispettori li avevano recuperati, ma pensando che non fossero importanti, li avevano completamente ignorati ... invece se li avessero controllati sarebbe stato tutto molto piu chiaro-.
-Scusami, Aerin-, dice Conan guardandomi. -Ma tu come sai del contenuto dei documenti? Sei forse stata sulla scena del crimine?-.
-Eh? Ah, no no-, dico io sorridendo. -Però l'ho capito in quanto erano inseriti nell'archivio riguardante la questione dell'eredità ... me ne sono accorta quando hanno trasmesso il servizio in televisione-.
-Davvero?-, mi chiese Conan sorpreso. -Non pensavo che un dettaglio del genere potesse dare nell'occhio...-.
-In effetti è cosi ... però a volte un po' di spirito di osservazione potrebbe tornare utile, ti pare?-.
-Gia, hai ragione!-.
-Dimmi un po', Conan, ti piacciono i misteri?-, chiedo io curiosa, notando come il ragazzino si interessasse all'argomento ...
-Eh? Ah, si, diciamo di si-, fa lui imbarazzato, grattandosi la testa.
-Ehy, abbassa la cresta, moccioso, la ragazza stava chiedendo a me i dettagli di quel caso-, dice Goro irritato.
-Si, va bene, scusa-, mormora Conan alzando gli occhi al cielo.
-Bhe, comunque, da quello che ho potuto vedere, anche tu ti interessi di queste cose, non è vero, Aerin?-, mi chiede Ran sorridendo.
-Ah ... bhe ... si, forse ... diciamo che mi piace ... -.
-Sei anche abbastanza in gamba, io non avrei mai notato il particolare dell'archivio ... e se nemmeno papà ci è riuscito, essendo sulla scena del del delitto, bhe ... complimenti!-.
-Ma va, non è niente di che ...-, faccio io arrossendo.
-Invece Ran ha ragione-, dice Conan guardandomi. -Per caso hai esperienze sull'argomen---AHIA!-.
Goro gli aveva tirato la guancia, impedendogli di parlare...
-Fatti gli affari tuoi, moccioso, non è educato continuare a fare domande-.
-Mh ... si, scusa, Aerin...-.
-Tranquillo, non importa-, dico io sorridendo.
-Bhe ... ormai sono le dieci, a che ora devo riportarti a casa?-, chiede Goro mandando giù l'ultimo sorso..
-Ah, ma non importa, posso andare anche da sola-.
-Mhm...-, fa Goro pensieroso, mettendosi in piedi. -A quest'ora, e con tutta la gentaglia che c'è in giro non è prudente andare in giro da soli ... forza, ti accompagno in macchina, però devi dirmi il tuo indirizzo ... -.
-Papà, sicuro che puoi guidare?-, chiede Ran perplessa.
-Ma certo, Ran, per chi mi hai preso??-.
-Non è per quello, è solo che hai bevuto un po' troppo stasera ...-, commenta Conan.
-Ma che dici, sono perfettamente lucido!-, esclama Goro recuperando le chiavi della macchina. -Forza, andiamo!-.
-Daccordo ... allora ciao, Ran, ci vediamo domani a scuola-, dico io sorridendo.
-Certo, grazie per essere venuta, spero tornerai presto!-.
-Se non disturbo molto volentieri...-.
-Ma figurati, nessun disturbo, vero, papà?-.
-Ah, no, assolutamento no, è sempre un piacere avere visite-.
-Bhe, vi ringrazio allora ... ciao Ran, a domani!-.
-Ciao!-.
-Un attimo!-, esclama Conan fermando Goro, che stava per uscire.
-Che vuoi ancora?-.
-Posso accompagnarvi?-.
-Eh? Per quale motivo?-.
-Ah ... così-, dice Conan sorridendo. -Tanto non ho sonno ... -.
-E va bene, basta che non rompi ... sali in macchina-.
-Si!-.
Così, io e Conan ci sistemiamo sui sedili posteriori, mentre Goro mette in moto.
-Allora, il quartiere nella zona ovest, giusto?-, mi chiede, guardandomi dal finestrino.
-Si! Terzo isolato!-.
-Daccordo, ho capito-.
Durante il viaggio, Conan ne approfitta per continuare a farmi domande ... su come ero arrivata all'ipotesi dell'archivio, in base a cosa me ne ero accorta, eccetera ... io gli rispondo volentieri, mi fa piacere vedere che un bambino gia inizi ad interessarsi ai misteri, e poi devo dire che Conan sembra veramente sveglio per la sua età...
Oppure sarà che sono stordita io, chi lo sa :)
Dopo qualche minuto, Goro si ferma davanti a casa di mia nonna.
-Eccoci a destinazione, signorina-.
-La ringrazio-, dico io aprendo la portiera. -Grazie di tutto, arrivederci-.
-A presto, Aerin, stammi bene-.
Scendo e chiudo la portiera, quando vedo Conan affacciarsi al finestrino per salutarmi.
-Ci vediamo presto, Aerin!-.
-Certo! Ciao!-.
-Non sporgerti al finestrino, moccioso!!-.
Conan: Mmhh... -_-
La macchina riparte, e io entro in casa, dove mia nonna mi stava aspettando.
-Ciao tesoro, tutto a posto?-.
-Sisi, grazie-, dico io lasciandomi cadere a peso morto sul divano.
-Ti sei divertita?-.
-Molto-.
-Allora la nuova città non è poi così male, non è vero?-, mi chiede, sorridendo.
Io sorrido a mia volta, voltando la testa verso il cielo stellato che si intravedeva dalle finestre aperte.
-Gia ... hai proprio ragione-.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


~~Capitolo 16

-Cosa??-.
Ok, devo dire che questo non me lo aspettavo ... non da Kalem, almeno! Tanto che quando mi ha detto che aveva intenzione di invitate Aoko a uscire, ci sono rimasta letteralmente di sasso. Non che avessi qualcosa in contrario, anzi, mi faceva piacere, però proprio non mi aspettavo che sarebbe stato lui a fare la prima mossa.
-Hai capito bene...-, mormora lui arrossendo leggermente. -Sai, ultimamente abbiamo parlato molto, siamo diventati amici e tutto il resto, però ... ecco ... come dire...-.
-Ti piace?-, azzardo io con un sorrisetto.
-Bhe... fffooorse ... -.
-Che cosa tenera-, mi lascio sfuggire, sorridendo. -Sono felice che ti sia finalmente deciso a trovarti una ragazza ... Aoko poi è simpatica e carina ... perfetta direi!-.
-Gia ... hai proprio ragione... -.
Vedendo l'espressione sognante sul suo volto, non posso fare a meno di sorridere divertita. Ero davvero felice per lui, speravo che le cose sarebbero andate come aveva previsto, solo ... non sapevo se riferirgli o no quello che Aoko mi aveva detto qualche giorno prima ... ovvero che c'era un ragazzo del liceo che le piaceva .. sinceramente non ho idea di chi possa essere ... e se fosse Kalem?? Bhe, in questo caso sarebbe fantastico, immagino sarà felice di sapere che anche lui contraccambia, ma in caso contrario? Bhe ... credo che lui ci resterà un po' male ...
-Aerin, che ti prende? Ti sei incantata?-, mi chiese Kalem guardandomi in modo strano.
-Eh?Ah, si scusa ... ero immersa nei miei pensieri...-.
-Ahahah tu pensi troppo!-.
-Grazie, lo prenderò come un complimento U_U -.
-Ahaha... ascolta, Aerin ... -, mi dice, guardando in basso.
-Cosa?-.
-Tu credi ... che dovrei provarci?-.
-A far cosa?-.
-A invitarla a uscire?-.
-Bhe ... direi di si, non mi sembra una cattiva idea-, dico io guardandolo.
-E se fosse un gesto azzardarto? E se poi capisce che io ... bhe ... hai capito ... -.
-In effetti non puoi sapere come reagirà, ma se non ci provi allora è inutile ... vuoi restare nella friend-zone?-, gli chiedo, bonariamente.
-Ahaha... almeno potessi uscirne ... -.
-Dai, non dire così ... non vedo perchè non dovrebbe accettare ... tu sei ... -.
-Siii? Sono?-, fa lui dandonmi una gomitatina per spronarmi a parlare. Io prendo fiato e inizio...
-Un rompiscatole, un odioso, un idiota delle volte, sei stupido, non rifletti prima di agire, sei imprudente, inaffidabile e ... -.
-Va bene, va bene, basta, hai reso l'idea-, fa lui imbronciato, alzando gli occhi al cielo.
- ... e sei un'ottimo amico ... sei una bella persona, che sa darti il suo sostegno, nonostante tutto-,aggiungo, sorridendo. -Quindi stai tranquillo ... sono sicura che andrà bene-.
-Lo credi davvero?-, mi chiede lui con occhi luccicanti.
-Certo ... scusa, mi dispiace non darti i giusti consigli, ma hai scelto la persona sbagliata a cui rivolgerti ... dovresti saperlo che io non sono ferrata su questo argomento...-.
-Ma va, sei brava invece!-, mi dice lui. -Grazie, Aerin!-.
-Di nulla-.
-Bhe, comunque, visto che stiamo in tema...-,fa lui con disinvoltura. -Tu con le situazioni sentimentali come sei messa?-.
-E-eh? Ma che domande fai???-, esclamo io colta alla sprovvista.
-Bho, era per sapere ... io ti ho detto la mia situazione, mi aspettavo che anche tu--
-Non ho nessuna situazione e non ho niente da dirti!-.
-Okay, scusa ... -, fa lui spaventato dalla mia reazione. -Era solo curiosità la mia ... siamo amici, se vuoi parlarne io non ti giudico, lo sai-.
-Lo so, Kalem, è solo che la mia è una faccenda complicata, dal momento che non so nemmeno io cosa provo per loro...-.
-Loro? Ce ne sono due??-, chiede lui sorpreso, e io serrò le labbra, dopo essermi lasciata involontariamente sfuggire un prezioso dettaglio.
-Lasciamo stare...-, dico, cercando di cambiare argomento. -Oggi cosa fai?-.
-Aoko e io andiamo a casa sua per studiare...-.
-Ahhhh, studiare ... -, ripeto io sogghignando.
-Togliti quel ghigno dalla faccia, Aerin-, mi dice lui dandomi un pugnetto sul braccio. -Si, studiare-.
-Capisco, capisco ... però cerca di non fare cavolate, perchè suo padre se non ricordo male è un ispettore di polizia...-.
-Si, lo so ... -, dice lui deglutendo. -Massì, cosa vuoi che sia....-.
-Ihihihhh... gia gia, hai ragione-.
-Tu invece oggi che fai?-, mi chiede, stiracchiandosi un po' le braccia.
-Ah, niente... me ne starò a casa...-.
-Che cosa triste ... perchè non esci un po'?-.
-E con chi dovrei uscire?-.
-Bho, chiedi a Kaito ... -.
-Eh? P-perchè a lui?-, faccio io, arrossendo leggermente.
-Non so, tu e lui andate molto daccordo, ogni tanto ti invita a casa sua...-, commenta lui.
-Ok, ma non è una ragione valida per  ... ... -.
Kalem sospira, sorridendo rassegnato.
-Il mio era un consiglio, poi sei libera di fare come vuoi-.
-Come sempre del resto...-.
-Ahaahah, infatti!-.
Anche oggi l'ultima campanella segna la fine delle lezioni, e Kalem mi saluta per tornare a casa. Io raccolgo le mie cose e faccio lo stesso, non prima di aver salutato lui e Aoko ... adesso che ci penso, Kaito oggi non è venuto a scuola ... spero stia bene ...

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


~~Capitolo 17
Questa sera, al telegiornale, un servizio ha comunicato l'ennesimo colpo di Ladro Kid.
La cosa non mi stupisce, dal momento che ormai sono passati un po' di giorni dalla sua ultima apparizione ... (e anche dall'ultima volta che me lo sono ritrovata sul balcone, ma questi sono dettagli -_-).
E come sempre, il Ladro Gentiluomo, non ha mancato, come suo solito, di lasciare un biglietto con scritto dove e quando colpirà questa sera. A quanto pare questa volta ha intenzione di rubare un rubino custodito al museo ... che fantasia ...
Ciò nonostante, ho deciso che questa sera mi farò trovare sul posto, per ... ehm ... ecco ... così, visto che non ho niente da fare credo che assisterò ... .... tutto qui ...
Così, con una buona mezz'oretta di anticipo dall'ora prefissata per il furto, raggiungo l'entrata del museo, come sempre accerchiata da un gran numero di agenti e ispettori. Tra questi, mi sembra di riconoscere l'ispettore Nakamori, il padre di Aoko, che ho conosciuto giusto qualche giorno fa a casa sua.
E ora che guardo meglio, vedo anche Aoko... Le faccio un cenno con la mano, e lei ricambia sorridente, ma poi, sento qualcuno toccarmi una spalla. Mi giro, e vedo uno degli agenti.
-Mi scusi, signorina, non può stare qui, potrebbe essere pericoloso-.
-Ah ... si, certo, mi scu---
-Fermo, fermo, lei è con me!-.
Aoko mi aveva raggiunta, e aveva sorriso all'agente, che si era limitato ad annuire, per poi tornare dai colleghi.
-Wow, godi di una certa fama a quanto vedo...-, commento io.
-Ahaha, bhe, più o meno ... sai com'è, essando la figlia dell'ispettore-, mi risponde lei sorridendo.
-Giusto giusto ... tuo padre è qui per incastrare Ladro Kid?-.
-Come sempre del resto-, dice lei sospirando. -Ogni volta è sempre la stessa storia ... è sempre impegnato a giocare a guardia e ladri con quell'idiota di Kid...-.
-Ma nessun risultato vedo-, mormoro io un po' dispiaciuta per lei.
-Gia ... lo odio ... continua ad umiliare mio padre in ogni modo-, dice Aoko a bassa voce. -Ma prima o poi finirà dietro le sbarre, ne sono sicura!!!-, esclama poi, con aria determinata, tanto che quasi mi spavento...
-Lo detesti proprio eh ... -.
-Con tutto il mio cuore-, ammette lei sorridendo. -Chissà, magari questa notte sarà la volta buona...-, mi dice, guardando l'orologio, che segnava le dieci e cinquantacinque ... mancavano cinque minuti all'ora prefissata, e gli agenti si stavano preparando.
E in quel momento avrei tanto voluto dire che ero daccordo con lei ... ma per qualche strano motivo, non riuscii a farlo ...
***
Quando l'orologiò suonò undici rintocchi, Kid apparve elegantemente sul tetto del museo, salutando con aria galante e derisoria gli agenti e gli ispettori, in particolare l'ispettore Nakamori, che diede subito l'ordine agli uomini di circondare dall'esterno l'intero edificio e bloccare qualsiasi via di fuga o di entrata.
Gli uomini eseguirono gli ordini, e notai che Kid era rimasto immobile sul terro, a guardare con aria diverita la marea di agenti ai suoi piedi, che si stavano dando da fare per bloccare tutte le entrate.
Poi, così come era apparso, svanì nel nulla, come suo solito, lasciando basiti ispettori e agenti.
-E' entrato! Perlustrate l'interno!-, ordina Nakamori ai suoi uomini, che subito si affrettano ad eseguire gli ordini ... certo, che ora che riapriranno tutte le entrate precedentemente bloccate, Kid troverà persino il tempo di farsi un bel pic-nic mentre li aspetta -_-
Io e Aoko osserviamo tutto da fuori, e lei si guarda nervosamente intorno, preoccupata.
-Spero che papà ce la faccia...-.
-Gia ... -, mormoro io poco convinta, e dopo una mezz'oretta, gli agenti escono dal museo, delusi e frustrati, così come l'ispettore Nakamori.
-Papà! Dov'è Kid?-, chiede Aoko.
-Sparito! Ancora una volta!-, esclama l'uomo irritato. -E con lui anche il rubino ... dannato ladruncolo da strapazzo!-.
-Oh, papà ... mi dispiace tanto ...-, mormora Aoko dispiaciuta. -Avete fatto del vostro meglio...-.
-Lo so, Aoko ... -, risponde lui con un sorriso stanco. -La prossima volta non mi sfuggirà-.
E piano piano, il posto si libera da occhi curiosi, agenti e tutto il resto, e alla fine restiamo solo io, Aoko e suo padre, che dopo qualche minuto, dopo avermi salutata, tornano a casa, lasciandomi da sola davanti al museo ormai deserto.
Faccio per tornare a casa anche io, dal momento che non c'è piu niente da vedere, quando, a terra proprio davanti a me, vedo una rosa ... come sia finita lì è un mistero, dal momento che cinque minuti prima non c'era ... la raccolgo, e sotto di essa, noto un bigliettino bianco, che subito mi affretto a leggere...

Buonasera, dolce fanciulla...
Il furto di questa notte è andato a buon fine, ma per rendere questo giorno davvero completo, troviamoci nella sala principale del museo, a mezzanotte in punto ...
Sarei onorato se accettassi l'invito
Kid

Improvvisamente, sento una specie di nodo allo stomaco ... perchè avrebbe dovuto farmi una simile proposta? Magari era solo uno scherzo ... eppure, mentre una parte di me era pronta a girare i tacchi per tornare a casa, l'altra non aveva la minima intenzione di farlo...
E alla fine, non so perchè, decido di darle retta.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


~~Capitolo 18

Entro nel museo (stranamente lasciato aperto, forse perchè quegli storditi degli agenti se ne erano dimenticati -_-) e inizio a percorrere i corridoi scarsamente illuminati dalla luce notturna che entra dalle finestre.
Sento solamente il rumore dei miei passi, lenti e piuttosto insicuri, calpestare la superficie lucida del pavimento del museo, mentre il mio cuore inizia ad accellerare i battiti...
Ok, adesso qualcuno mi deve dire perchè ho accettato ... sto iniziando a credere che avrei fatto meglio a tornarmene a casa ... invece no ... cosa mi dice il cervello non lo so ...
Arrivo nella sala principale, e fermo nel centro del grande atrio, per poi guardarmi intorno con cautela. Ripercorro piu volte lo stesso percorso con gli occhi, finchè, davanti a me, oscurato dalla penombra della stanza, riesco a vederlo.
Quando si accorge che lo sto guardando, inizia ad avvicinarsi lentamente a me. Io, nel frattempo, mi sono praticamente bloccata ... si, non riesco a muovermi e non so perchè, accidenti!
-Ciao, piccola Aerin-, dice lui abbassandosi il cappello in segno di saluto. -Sono felice che tu abbia accettato il mio invito-.
-Cosa vuoi? Posso sapere perchè mi hai chiesto di vederci proprio qui ... e a quest'ora sopratutto ... ?-, chiedo io un po' perplessa.
-Perdonami, ultimamente non ho piu avuto modo di passare a farti visita-.
-Sai cosa me ne importa....-.
Bugia. Madornale bugia, ma non l'avrei mai ammesso apertamente...
-Ebbene, per farmi perdonare ho deciso di organizzare un incontro qui, questa notte-.
-Ehm ... gentile da parte tua, ma è quasi mezzanotte e io dovrei tornare a casa...-.
-Non ti ruberò molto tempo ... voglio solo mostrarti una cosa-, mi dice, porgendomi la mano. Io lo guardo perplessa per qualche secondo, e lui, accorgendosi della mia titubanza, mi sorride rassicurante.
-Non preoccuparti ,non ho cattive intenzioni-.
-Bha ... io ti considero un maniaco-, dico, schietta schietta, tanto che lui abbassa la testa, frustrato.
-Perchè mi consideri un maniaco -_-?-, mi chiede.
-Perchè lo sei ... sei un ladro maniaco!-.
Kid sospira esasperato, ma non sembra intenzionato a cedere.
-Ti do la mia parola che non ti succederà niente-, mi dice, sorridendo. -Fidati di me-.
Mi porge di nuovo la mano guantata, e io, dopo qualche secondo, gli porgo la mia, titubante ... ok, non so perchè ho accettato, non lo so ... Lo vedo sorridere, mentre inizia a condurmi per i corridoi del museo.
-Dove mi stai portando?-, chiedo io sospettosa, dietro di lui.
-E' una sorpresa ... aspetta e vedrai-.
Arriviamo in una stanza di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, con una scala che conduceva chissà dove... Kid inizia a salire, e mi fa cenno di seguirlo, così, titubante, lo raggiungo, e saliamo sino a quando la scala finisce, portandoci all'aperto, sotto il cielo stellato.
Siamo finiti sopra al tetto del museo, all'ultimo piano ... allora le scale conducevano qui ... ammetto che non lo sapevo ... del resto, ecco spiegato come Kid sia riuscito ad infiltrarsi nel museo senza utilizzare le entrate principali...
Inizio a fare qualche passo in giro, titubante, e mi sporgo dalla ringhiera, constatando che siamo veramente in alto ... ok, adesso ho paura di quello che potrebbe succedere ... Mi volto verso Kid, che nel frattempo è rimasto fermo a guardarmi con uno strano sorriso sulle labbra.
-Ebbene?-, chiedo io, perplessa. -Cosa ci facciamo qui?-.
-Vieni qui-, mi dice, muovendo il dito per farmi cenno di avvicinarmi. Io obbedisco, e lo raggiungo vicino alla ringhiera, sul lato opposto a dove mi trovavo io.
-Quindi?-.
-Guarda-.
Si affaccia dalla ringhiera, e dopo qualche secondo di esitazione, faccio lo stesso. E rimango senza fiato.
La luna piena brillava nel cielo scuro puntellato da una miriade di stelle, e le luci della città dormiente facevano da sfondo a quello spettacolo che gia di per se sembrava totalmente irreale.
Senza accorgermente, mi sporgo un po' di più dalla ringhiera, perdendomi ad osservare quel panorama magnifico ... e forse esagero un po', visto che improvvisamente mi sbilancio in avanti, rischiando di cadere ... ma inaspettatamente, sento le mani di Kid avvolgermi delicatamente, ma con una presa ferrea i fianchi, riuscendo a riportarmi abbastanza indietro per non farmi cadere ...
Quando riapro gli occhi, mi ritrovo incollata a lui, il petto premuto contro il suo torace, le sue mani ancora appoggiate sui miei fianchi ... e questo basta per farmi perdere quel briciolo di luicidità rimasta...
Arrossisco violentemente, ma nonostante questo non riesco a spostarmi, o forse ... semplicemente non voglio ... sta di fatto che restiamo così per qualche minuto, poi oso appoggiare le mani sul suo petto, cercando di allontanarlo, mentre lui mi guarda in modo leggermente contrariato.
-Hey ... -, mi dice, sollevandomi delicatamente il volto con un sorriso. -Tutto a posto?-.
Io annuisco, senza riuscire a proferire parola ... non so cosa mi prende, ma ogni volta è sempre così ... stare vicino a lui mi fa uno strano effetto, mi fa sentire ... strana ... è una cosa che non ho mai provato ... accidenti ...
-Kid ... -, chiedo, dopo un po'.
-Uhm?-.
-Perchè lo fai ... ?-.
-Eh?-.
-Perchè rubi ... deve esserci un motivo ... -.
Lui si allontana da me, guardando davanti a se, il panorama notturno.
-Sarebbe troppo complicato da spiegare...-, mormora.
-A-allora mi sforzerò di capire-, dico io, cogliendolo alla sprovvista. -Per favore ... -.
- ... ... e va bene-, risponde Kid, alla fine, con un mezzo sorriso rassegnato. -Devi sapere che da tempo ormai, sono alla ricerca di una pietra molto particolare...-.
-Una pietra?-.
-Si. Il suo nome è ... Pandora-.
- ... -.
-Si dice che sia in grado di donare l'immortalità-.
Sgrano gli occhi, stupita da quelle parole. Questo proprio non me lo aspettavo ... davvero esisteva una pietra con simili poteri? Comunque, non dico niente, e lo lascio proseguire senza interromperlo...
-E io devo riuscire a trovarla, per evitare che cada in mano a un'organizzazione criminale che la utilizzerebbe per i loro scopi ... ecco perchè rubo ... però come saprai, restituisco sempre la refurtiva, quando mi rendo conto che non si tratta di quello che cercavo-.
Mi guarda, e io mi sento una stupida ... l'ho trattato in modo così ... superficiale per tutto questo tempo, credendolo un criminale come tanti altri, ma non avevo minimamente tenuto conto di quelle che potevano essere le sue ragioni ... non avevo tenuto conto di quelli che potevano essere i veri motivi che lo spingevano a fare quello che l'aveva reso famoso...
Eppure mi sembra che non mi abbia detto tutto ... non so perchè ma ho l'impressione che abbia sorvolato dei dettagli importanti ... ma forse sono solo delle mie impressioni, e non ho intenzione di portare avanti la cosa ...
-E ... non l'hai ancora trovata, vero?-.
-No ... ancora niente ... -.
-Mi dispiace-, faccio io guardandolo. -Adesso ho capito che quello che fai lo fai per una buona causa...-.
-Eh? Davvero mi credi?-, mi domanda lui sopreso.
-Bhe ... si ... perchè, non dovrei ... ?-.
-No no, è solo che ... bhe ... grazie-, dice, sorridendomi. -Pensavo non mi avresti preso sul serio, sai com'è ... come cosa è abbastanza strana ... -.
-Sono proprio le cose strane che incitano la gente a volerne sapere di più, non ti pare?-, gli chiedo, sorridendo a mia volta.
-Forse hai ragione...-.
-E poi ... sarà che anche io sono strana...-, mi lascio sfuggire, mentre alzo lo sguardo al cielo stellato.
-Eh? Che intendi dire?-, mi chiede lui.
In risposta, alzo le spalle.
-Non lo so ... lo sono e basta ... me lo dicono tutti ... -.
-Bhe ... non devi vedere questa cosa come un male-, mi dice Kid posando lo sguardo verso lo stesso punto che stavo osservando io.
-Tu dici? Perchè?-.
-Perchè essere strani è solo un'effetto collaterale dell'essere meravigliosi-, mi dice lui sorridendomi. Io arrossisco leggermente a quelle parole, che mi hanno sinceramente colpita ... nessuno mi aveva mai detto niente del genere, l'ho trovato estremamente ... carino ... (ok, non posso credere di averlo detto -_-)
Senza rendermene conto, mi ritrovo ancora una volta vicino a lui. Ci guardiamo senza dire niente per qualche secondo, poi, lui alza una mano e la porta a sfiorarmi la guancia. Io sussulto leggermente a quel contatto che non mi aspettavo, ma non mi sposto... mi limito a guardarlo con gli occhi socchiusi, mentre lui avvicina piano, il viso al mio. I nostri nasi si sfioravano, le labbra erano così vicine che riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie...
-C'è qualcuno qui?-.
Una voce proveniente dall'interno del museo ci fa sobbalzare, e ci allontaniamo di scatto, mentre Kid si mette a guardare giu dalla scala.
-Che succede?-, faccio io perplessa.
-Accidenti ... mi sa che devo andare adesso ... -, risponde lui salendo sulla ringhiera del tetto.
-A-aspetta-, faccio io trattenendolo per il mantello. Lui mi guarda curioso, e subito abbasso lo sguardo, allentando la presa.
-Devo andare, dolce fanciulla ... ma ti assicuro che questo incontro non sarà l'ultimo-, mi dice, facendo apparire una rosa azzurra, per poi porgermela. Io afferro delicatamente il fiore, guardandolo con aria leggermente dispiaciuta, prima di sentire le sue labbra sfiorarmi la guancia, per lasciarvici un dolce bacio.
E poi sparisce. Come sempre. E anche questa volta, non so cosa dire o pensare ... però finalmente mi sto rendendo conto che il titolo di ladro gli si addice benissimo ... dal momento che sta cercando di rubarmi il cuore.
E guardando la luna piena splendere in cielo, mi rendo conto ... che ci sta riuscendo benissimo...

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19
Credo che Kid l'altra sera non abbia calcolato la presenza del guardiano notturno del museo ... e questo è ... altamente ... seccante, lo ammetto -_- 
Se non fosse arrivato lui cosa sarebbe successo? La situazione gia era abbastanza strana di per se, e senza quell'intromissione forse ... ... aah, ma cosa vado a pensare? ... 
Comunque, è da stamattina che sto cercando di concentrarmi sulla lezione, ma il mio pensiero torna sempre a ieri sera, e ogni volta che ci penso, arrossisco senza un motivo ... uffa! Odio quel ladro maniaco!!
-Aerin-.
Mi volto, e vedo Kaito guardarmi curiosamente, con un sorriso divertito sul volto.
-Tutto bene? A cosa stai pensando?-.
-Aahhh a nientee .... -, faccio io con una risatina nervosa.
-Come a niente?-, insinua lui con un sorrisetto.
-Ho detto a niente-, rispondo, alzando la testa.
-Non è vero, stai pensando a qualcosa ... dai dimmelo!-.
-Nno u.u -.
-Ah, è cosi allora ... non vuoi dirmelo eh?-, chiede lui fintamente offesso.
-Esatto u.u -.
-Allora dovrò passare alle maniere forti!-.
E detto questo inizia a farmi il solletico a tradimento nei fianchi (dove lo soffro di piu -_- ), facendomi ridere come una pazza per cinque minuti buoni.
-Ahahahaha, basta, Kaito, fermati, fermati!-, esclamo, con le lacrime agli occhi, non solo perchè se avesse continuato probabilmente sarei collassata dalle troppe risata, ma anche perchè mezza classe si era fermata a guardarci...
-E va bene la smetto-, fa lui fermandosi ma senza spostare le mani dai miei fianchi. -Però devi dirmi a cosa pensavi-.
-Mi spiace, Kuroba, sono pensieri personali-.
-Eh? Ma dai, che risposta è questa?!-.
E riprende a farmi il solletico.
-Ahahaha, noooo, brutto---aaahaha fermatiiii!!!-, riesco a malapena a parlare con lui che continua a farmi il solletico senza darmi un'attimo di tregua. Fortunatamente, dopo un po', riesco a bloccargli le mani, e cerco di riprendere fiato dal troppo ridere ...
-Tu mi nascondi qualcosa, Rin ... -, dice lui con aria furba.
-Ahaha ... ma va che dici ... -.
Kaito sorride e si allontana un po' da me, dandomi modo di rimettermi seduta compostamente ...
-In ogni caso, misteriosa ragazza, oggi pomeriggio ti andrebbe di venire a casa mia?-, chiede, arrossendo leggermente.
-Eh? Bhe ... si, volentieri ... ma tua ma---
-Mia madre lo sa, è stata lei a insistere perchè dice che ultimamente non passi mai ... -.
-Oh-, faccio io sorpresa. -In questo caso va bene :) -
-Fantastico!-.
- ... -.
-Ehm ... cioè ... bene, sono felice che tu abbia accettato ... -, fa lui grattandosi la testa un po' imbarazzato.
-Ahahaha ... daccordo ... però ... -, guardo fuori dalla finestra e vedo che piove e non poco. -Ce l'hai l'ombrello vero?-.
-Ahahaha, tanto avercelo o non avercelo è uguale no?-, fa lui divertito, e io mi metto a ridere con lui, ripensando all'esperienza con l'ombrello dell'ultima volta ... e devo dire che in fondo ha proprio ragione :')
Dopo una mattinata passata cercando di concentrarmi come si deve (è stato un fiasco totale -_-), arriviamo finalmente all'ultima ora, e mentre sto mettendo via i libri, Kalem mi appare davanti, facendomi spaventare.
-Accidenti, Kalem-, faccio io mettendomi una mano sul cuore. -Che spavento...-.
-Scusami, Aerin-, fa lui divertito. -Ma oggi non ho avuto tempo di dirtelo ... vieni con me!-.
-WAAH!-.
E mi trascina in corridoio, dove non c'era nessuno.
-Posso sapere cos'è tutto questo---
-Ho chiesto ad Aoko di uscire!-.
E li mi blocco. Ok, Kalem aveva fatto il primo passo e aveva seguito i miei consigli *.* Mi sento potente...
-Davvero? E come glielo hai chiesto??-.
-Bhe, le ho detto ... "Aoko, che ne dici di andare al cinema domani?", e lei ha accettato-.
-Non credo che questo si possa definire un appuntamento -_- -, faccio io, tutto il mio entusiasmo smorzato...
-C-come no?-, chiese lui deluso.
-E' un'uscita al cinema ... -.
-Bhe, ma di solito si fa per un appuntamento...-.
-Si, ma ... bhe, non lo so, non sono brava in queste cose, lo sai ... comunque hai fatto bene, sono sicura che vi divertirete-.
-Grazie, Aerin, lo spero ... e spero che non risulterà una di quelle uscite imbarazzanti durante le quali nessuno parla per tutto il tempo ... -, mormora lui un po' imbarazzato.
-Ma no, per questo non devi preoccuparti-, faccio io mettendogli una mano sulla spalla. -Una volta che tu inizia a parlare non finisci piu...-.
-Ah-ah, grazie -_- -.
-Ahahahahah!-.
 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20
-Forza, adesso scegli una carta!-.
Kaito, seduto accanto a me, guarda indeciso le cinque carte che ho in mano, e dopo ne sceglie una, sorridendomi impaziente.
-L'hai vista? Ti ricordi qual'è?-, chiedo io.
-Si, Rin, me lo ricordo-, risponde lui divertito.
-Bene, adesso rimettila nel mazzo!-.
Lui fa come gli ho detto, e io inizio a mischiare le carte con cura ... dopo, appoggio il mazzo sul pavimento, lo divido a metà, e prendo la carta in cima, mostrandogliela.
-E' questa la tua carta?-.
- ... ... no-.
-C-cosa?!-, lascio cadere la carta, demoralizzata, e lui si lascia sfuggire una risatina divertita. -Accidenti-, faccio io depressa. -Devo aver sbagliato qualcosa ... -.
-Bhe, sbagliando si impara, non devi preoccuparti-, dice lui prendendomi la carta dalle mani, per poi rimischiare il mazzo e ripropormi il trucco che non mi era uscito ...
-Questa è la tua carta?-, mi chiede, porgendomi un asso di cuori.
- ... ... si ... ma uffa, perchè io non ci riesco? T.T -.
-Aahaha, suvvia, Rin, non fare cosi-, dice lui avvicinandosi. -Sono sicuro che ce la farai prima o poi-.
-Mh ... Cos---?-.
Sento qualcosa posarsi sulla mia testa, e subito alzo le braccia per capire di cosa si tratta ... Quando mi accorgo del piccolo animaletto piumato sulla mia testa, mi lascio sfuggire una risatina, mentre prendo delicatamente in mano la colomba bianca, che inizia a tubare, muovendo la testa a destra e a sinistra.
-Vedi? Anche lei vuole darti il suo supporto-, mi dice Kaito sorridendo, mentre io accarezzo con un dito il dorso della colomba.
-Supporto piumato eh ... -.
-Esatto, ahahaha-.
-Ahahahaha...-.
-Ragazzi!-.
La voce della madre di Kaito ci arriva dalla cucina, ed entrambi raggiungiamo il salotto, dove la signora Chickage ha preparato un dolce dall'aspetto davvero invitante *.* (ricordate la mia dieta? Ebbene, ormai è andata a rotoli T.T )
-Allora, vi state divertendo, ragazzi?-, fa la donna, sedendosi, sorridente, davanti a noi.
-Sisi-, risponde Kaito con la bocca piena. -Anche se Rin è una maga mancata-, dice, sopprimendo una risatina, e io gli schiaccio il piede a tradimento, da sotto il tavolo, facendolo sobbalzare, per poi fischiettare come se nulla fosse...
-Kaito, non essere offensivo-, lo riprende Chikage, ma io mi affretto a prendere le sue difese (tanto la punizione l'ha gia avuta XD ).
-E comunque, Rin, per imparare i trucchi di magia, anche il piu banale, ci vuole tempo, non sono cose che si imparano così da un giorno all'altro-, dice Kaito addentando l'ennesima fetta di dolce.
-Lo so ... appunto per questo farò pratica e un giorno riuscirò a riproporti il trucco della carta!-, esclamo, determinata, e sia madre che figlio mi sorridono.
-Vedo che la determinazione non ti manca, Aerin-, mi dice Chikage sorridendo. -Molto bene ... Kaito, potresti aiutarla tu-
-Ah, si certo-, fa lui deglutendo, per poi prendermi per mano e trascinarmi di nuovo in camera sua, dove passiamo il resto del pomeriggio, tra carte, colombe, trucchi di magia e tutto il resto ....  e forse Kaito ha ragione ... sono proprio un caso senza speranza :')

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21   
Questa sera non ho smesso nemmeno per un secondo di tenere d'occhio il balcone. Un attimo, non sono ancora pazza, però vorrei accertarmi di essere pronta in caso dovessi ricevere visite inaspettate ... cheee .... foorse non sono poi così inaspettate, infondo -_-
Neko continua a camminare avanti e indietro sul letto, strusciandosi contro il mio braccio ogni tre secondi, e iniziando a fare le fusa a raffica ... così, dopo avergli dato tutte le attenzioni necessarie, dopo un po scende dal letto per andare a sonnecchiare sulla sedia (ma i gatti non hanno una vita sociale? o.O )
Guardo l'orologio, e le lancette segnano le undici in punto ... ero sul punto di coricarmi per dormire, quando sento dei colpi sul vetro della porta-finestra del balcone. Subito penso sia Neko, ma quando lo vedo dormire beatamente sulla sedia, aggrotto le sopracciglia perplessa, mentre mi avvicino al balcone, scostando le tende sottili.
E rimango inizialmente sorpresa nel vedere quel manto bianco che spiccava nel buio della notte, e quegli occhi azzurri che mi guardavano sorridenti ... Si ... inizialmente, dal momento che infondo ormai me lo aspettavo ... 
Apro le finestre, e subito vengo investita da una folata di aria fresca che mi fa rabbrividere.
Kid fa un piccolo inchino, salutandomi come è sempre solito fare...
-Buonasera, dolce fanciulla-, mi dice, guardandomi sorridente.
-Ciao ... -.
Rimaniamo a guardarci per qualche secondo, evidentemente in imbarazzo ... perchè poi? Non ne ho idea, forse è per colpa di quello che è successo---o meglio ... che stava per succedere la notte scorsa, al museo ...
-V-vuoi entrare?-, domando, titubante, e arrossendo leggermente.
Lui sembra sorpreso, tanto che la sua espresisone mi fa quasi venir da ridere ...
-Se ... per te non è un problema...-.
-No, nessun problema...-.
Mi scosto quel che basta per farlo entrare, dopodichè lascio le finestre aperte, nonostante faccia freschetto. Lo vedo fare qualche passo nella stanza, titubante, mentre si guarda un po intorno.
-Ah, hai cambiato l'arredamento?-, mi fa, indicando un quadro appeso alla parete.
-Ehm ... si, quello l'ho appeso ieri-.
-No, l'altro ieri-, mi corregge lui.
-Eh? Bho forse ... u-un attimo, tu come lo sai??-, chiedo, perplessa.
-Ehm ... eheheh ... coincidenze?-, fa lui con un sorriso tirato.
-Dimmi come lo sai!-, esclamo io puntandogli un dito contro.
-E va bene ... perchè ieri ero qui e non l'ho visto ... -.
-C-come eri  qui??-, faccio io scioccata.
-N-no, ero qui nel senso che ero fuori!-, si affretta a spiegare lui. -Però riesco a vedere dentro ... -.
-E PERCHE CAVOLO SPII IN CAMERA MIA!!-, esclamo, lanciandogli un peluches.
-Ahia! Non è come sembra!-, si giustifica lui cercando di evitare gli oggetti.
-MANIACO!!!-.
-Aaaahh ferma!!!-.
Mi toglie il peluches dalle mani e mi poggia un dito dalla bocca.
-E non urlare accidenti, rischi di svegliare tutto il vicinato ... -.
-Mpf.. dimmi perchè guardi in camera mia!-, sibilo, a bassa voce.
-Non è che guardo in camera tua...-.
-Come no, lo hai appena ammesso!-, dico io appoggiando le mani ai fianchi.
-Il fatto è ... -, mormora lui imbarazzato, grattandosi la testa. -Che ... mi ... mi piace guardarti mentre dormi...-.
Arrossisce completamente alle ultime parole, così come credo di essere arrossita anch'io del resto ... q-questa è una cosa strana ... non so se esserne internerita o averne paura o.O
-O-okay-, faccio, leggermente spaventata.
-T-ti prego, non pensare male, non ho mai fatto niente, te lo giuro!-, esclama, supplicandomi.
-V-va bene, daccordo, ti credo...-.
-Sul serio??-.
-Si ... -.
Gli lancio un cuscino in faccia, e lui rimane immobile nel centro della stanza.
-Ma resti sempre un maniaco!-, brontolo, andando a rannicchiarmi sul letto, seduta con un peluches in grambo ... il ritratto della maturità, lo so :P
-Dai, Aerin, non fare cosi ... -, mi dice lui massaggiandosi il viso, per poi venire verso il letto.
-Noo, vai via!-, esclamo, lanciandogli il peluches che lo prende in faccia (di nuovo )
-Aerin ... -.
Kid sale sul letto e mi guarda con uno strano sorriso.
-C-cosa vuoi fare?-, chiedo io spaventata.
-Questo!-.
E inizia a farmi il solletico con le mani.
-Ahahaha, noooo, smettila!!! Aahahahah fermooo!!-.
Cerco di oppormi a quella tortura, mentre lo sento ridere divertito.
-Allora, sono perdonato?-.
-Mai!!-.
-Daccordo, in questo caso...-, e riprende a farmi il solletico piu forte di prima, mentre io continuo a ridere con le lacrime agli occhi.
-Ahahaha va bene va bene ti perdonooo!-.
-Cosa? Non ho sentito-, fa lui malizioso, continuando a solleticarmi i fianchi.
-Aahahaha ti perdonoooo ma smettila ti prego!!!-.
Alla fine mi da retta, e io appoggio la schiena al muro, cercando di riprendere fiato ... non è possibile, due volte in un giorno è troppo ... un attimo ... ... due volte in un solo giorno ... ... ma... saranno coincidenze...
-Sono felice che tu mi abbia perdonato-, fa Kid, sedendosi a gambe incrociate davanti a me.
-Maledetto, mi hai ricattata con il solletico!-, rispondo io irritata. -Potrei denunciarti per molestie u.u-.
-Esagerata... -, fa lui alzando gli occhi al cielo.
-Ahahahahah-.
-Cerca di non provocarmi, altrimenti le molestie continueranno-, dice, mimando il solletico con le mani, e io rabbrividisco, schiacciandomi contro la parete, e scuotendo la testa.
-Ho capito, ho capito, basta ... -.
Lo vedo ridacchiare divertito, e io faccio lo stesso, trovandolo incredibilmente carino quando ride... ... eh? L'ho rifatto, vero? -_- Accidenti a me ... 
-Il tuo gatto non c'è?-, chiede lui, dopo un attimo di silenzio.
-Neko? Sta dormendo sulla sedia-, dico io indicandolo. -E' cosi tenero quando dorme...-.
Kid lo guarda un attimo, poi sorride, tornando a rivolgere lo sguardo verso di me.
-Quasi quanto te-.
-E-eh?-, faccio io arrossendo leggermente. Kid si schiarisce la voce, imbarazzato, e guarda altrove.
-No no niente ... -.
Storgo le labbra leggermente delusa, e mi metto a stringere un cuscino, sospirando silenziosamente.
-Va ... tutto bene?-, mi chiede lui un po' preoccupato.
Io annuisco piano, alzando gli occhi per guardarlo.
-Kid...-.
-Mh?-.
-Quello ... che hai detto ieri sera ... lo pensi davvero?-.
-Ovvero riguardo all'essere strani?-.
-Si ... -.
-Certo che lo penso-, dice lui sorridendo. -E comunque non devi preoccuparti di questo ... non è il tuo caso, e anche se lo fosse, non importa-.
-Quanto vorrei che fosse cosi ... -.
-Aerin, che stai dicendo?-, mi chiede lui mettendomi una mano sulla spalla. -Guarda che non c'è nulla di strano o sbagliato in te-.
-Invece ho sempre pensato che fosse il contrario ... non sono la classica liceale allegra e solare, circondata da amici, con una famiglia bella e accogliente ... la mia vita non è affatto facile come pensi ... -.
-Non ho mai detto questo-, dice lui guardandomi.
-A volte mi chiedo se sia per colpa del mio passato ... oppure ... se la colpa è semplicemente mia-.
Mi ritrovo a stringere un po' la stoffa del cuscino che ho in grembo, mentre Kid aggrotta le sopracciglia, contrariato.
-Aerin, smettila-.
-Eh?-.
-Smettila di dire queste cose-, mi dice, in tono serio. -Tu non hai nessuna colpa. Hai capito? Capita di avere un passato non molto bello, ma il passato ... è passato, Aerin ... adesso devi pensare al presente-.
- ... -.
-Tu sei una ragazza fantastica, non devi sminuirti per questo. Io penso, anzi ... sono sicuro che dietro questa ragazza insicura, si nasconde una persona meravigliosa e altruista, capace di anteporre il bene degli altri al proprio ... e credimi, di persone cosi ce ne sono poche-.
-Kid ... -.
Inizio a sentire un'odiosa sensazione allo stomaco, mentre sento gli occhi inumidirsi.
-Aerin-.
Kid si avvicina di piu a me e mi guarda.
-Per favore ... non tormentarti con queste cose. Daccordo? Non sei da sola ... ti prometto che per ogni cosa io ci sarò. Non ti lascerò mai, hai capito? Certo, basta che non mi denunci per stalking ... -.
Mi lascio sfuggire una mezza risata, mentre sento una lacrima rigarmi la guancia. Ecco ... adesso mi metto pure a piangere davanti alla gente ... una cosa che odio e che cerco sempre di evitare in tutti i modi, ma questa volta, proprio non ci riesco ...
Kid se n'è accorto, infatti lo vedo sporgersi di piu verso di me, mentre mi fa passare delicatamente il pollice sulla guancia, asciugando quella lacrima imprevista.
-Non piangere, dolce fanciulla ... -, mi sussurra dolcemente, tirandomi a se, e io non mi oppongo ... mi lascio stringere le spalle da quelle braccia, mentre affondo il viso nella sua spalla e cerco di rimandare indietro le lacrime che hanno preso a pizzicarmi gli occhi, insistenti.
Lo sento accarezzarmi dolcemente i capelli, rigirarsi piano tra le dita le mie ciocche scure, mentre mi tiene vicino a se, in una stretta dolce ma protettiva allo stesso tempo.
Dopo secondi che sembravano interminabili, e dopo essermi assicurata di essermi ripresa, oso alzare la testa verso di lui, e i miei occhi incontrano i suoi. Ci guardiamo per qualche istante, entrambi con una nota di rossore sulle guancie, poi sento la sua fronte appoggiarsi sulla mia, mentre le sue mani si spostano delicatamente sui miei fianchi.
Mi rannicchio contro il suo petto, e lo sento sorridere, mentre mi accarezza i capelli e mi lascia un piccolo bacio sulla testa.
E so che sembrerebbe banale, ma adesso mi sento meglio ... mi sento meglio dopo aver confessato i miei problemi a una persona che conosco a malapena, anzi ... di cui non conosco nemmeno la vera identità, ma il suo carattere, il suo modo di pensare ... mi sono famigliari, e sento che mi posso fidare di lui ... ok, magari sono solo altri complessi mentali, però di una cosa sono certa ... credo di iniziare a provare seriamente qualcosa per questo odioso ladro maniaco...

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22


Sentendo un fastidioso freschetto invadermi il corpo, mi seppellisco maggiormente sotto alle coperte, infossando la testa contro il cuscino, mentre mugugno qualcosa con aria beata.
Le parole di Kid la scorsa sera ... i suoi occhi ... il suo sorriso ... le sue braccia...
-Aerin! Svegliati, arriverai tardi!-.
-Cos--AAHH!-.
Scivolo giu dal letto, prendendo una bella botta a causa della squillante sveglia chiamata "nonna" -_- ...
-Mhhhmm....-.
Dolorante, mi metto seduta, e lancio uno sguardo verso le finestre ancora aperte del balcone, e sospiro silenziosamente, ripensando a tutto quello che era successo ... un sogno? No ... ricordo ancora benissimo ogni dettaglio, e mi sembra ancora di sentire il corpo di quel ladro maniaco stretto al mio ... ... ... no. Un attimo. Ahhh accidenti, devo smetterla, devo smetterla!! T.T Ma cosa mi sta prendendo ultimamenteee T.T ... il solo pensare a lui mi fa... aaaah basta! Ok la smetto ... andiamo a scuola ...
E sono andata a scuola.
Sono andata a scuola ... e dopo la prima ora sono quasi crollata sul banco ...
-AERIIIN! INCENDIOOOO!!-.
-AAAAAAHHH! COSA? COME?? EH?-.
L'urlo di Kalem mi fa saltare dal banco, mentre riesco a mettere a fuoco lui che scoppia a ridere come un demente (scusate il termine, ma quando ci vuole ci vuole -_-).
-Tranquilla, Aerin, stavo scherzando-, mi dice, asicugandosi gli occhi dalle troppe risate. -Volevo solo svegliarti-.
-Muori-, dico io, con tutta la delicatezza che mi contraddistingue (U_U).
-Ahahaah, ma dai, a parte gli scherzi, hai dormito questa notte? -, mi chiede, tornando serio. -No, perchè stamattina stai dormendo...-.
In effetti ieri non è che sia riuscita a dormire molto ... visto e considerato che sarò andata a dormire alle tre e mezza circa, ovvero all'ora in cui Lui è andato via ... 
-Ho dormito poco-, tiro corto, sbadigliando e cercando di svegliarmi del tutto.
-Bhe, a quanto pare non sei l'unica-, dice, indicando Kaito, nel banco accanto al mio, che sta sonnecchiando sul libro di storia... che abbia fatto anche lui le ore piccole?
-Dovresti andare a svegliarlo-, mi suggerisce Kalem. 
-Io?-.
-Se no credo di penserà Aoko con la scopa ... -, aggiunge, indicando la ragazza, pronta a entrare in azione...
-O-okay, vado io... -, dico, alzandomi dal banco con la vitalità di un bradipo, mentre raggiungo quello di Kaito, che credo stia dormentdo, con la testa appoggiata al libro.
Mi avvicino e inizio a scuoterlo delicatamente, nel tentativo di farlo riprendere...
-Kaito ... Kaito, svegliati...-.
-Mh ...cosa...?-.
Alza il viso, e ci ritroviamo faccia a faccia. Arrossisco leggermente e mi schiarisco un po' la voce.
-Ah ehm ... stavi dormendo, vero?-.
-Si esatto, stavo ... -, risponde lui rimarcando bene l'ultima parola, con un mezzo sorriso divertito, per poi stiracchiarsi e sbadigliare rumorosamente.
-Dormito poco stanotte?-, gli chiedo, sedendomi nel banco accanto al suo.
-Mhhh più o meno-, fa lui con gli occhi lucidi dopo aver sbadigliato. -E tu che mi racconti?-, chiede poi, con un sorriso raggiante.
-Uhhm ... vediamo ... -, rispondo io fingendo di riflettere, mentre lo vedo scrutarm sorridente con aria curiosa. Chissà perchè oggi è così di buon umore ...
-Siiii?...-, mi chiede, avvicianndo il viso sorridente.
-Ehm ... n-nulla di interessante-, mento io arrossendo leggermente e tirandomi un po' indietro con la testa.
-Ah peccato ... -, risponde lui senza togliersi il sorriso dalla faccia. -Allora questa sera ti va di venire al cinema?-.
-A-al ci-cinema?-, domando io, consapevole di essere arrossita oltre ogni dire.
-Sì, cinema ... hai presente quel posto con lo schermo grande e i sedili ... dove si guardano i filll--AHIA!-.
Gli ho tirato una sberla in testa -_-
Se la meritata.
-Guarda che so cos'è un cinema!!-, esclamo io irritata, mentre lui si massaggia la testa dolorante.
-Ahi ahi ... daccordo, allora ci andiamo?-, mi chiede.
-Bhe ... ehm ... ecco ... -.
-Se non vuoi non importa...-, aggiunge sorridendo piano.
-Ah no ... no va bene, sono daccordo-, dico ricambiano il sorriso. Infondo dopo l'episodio di ieri non so perchè ma sento l'urgente bisogno di sfogarmi e di pensare ad altro, almeno per una notte ... e credo che questa sia l'occasione giusta.
-Fantastico! Allora vengo a prenderti questa sera alle nove!-, esclama lui felice.
... oddio ma detta così non sembra una specie di---
-Uhhh un appuntamento?-.
-AAH!-.
Kalem mi spunta da dietro e io gli tiro un'astucciata in piena faccia.
-Aerin!! Che male!-, urla lui dolorante. -La mia facciaaa T.T-.
-Ti sta bene, non lo sai che è maleducazione origliare i discorsi?!-, faccio io inviperita.
-Auch ... ma non stavo origliando, sono nel banco dietro e ho semplicemente sentito del vostro appuntamento...-.
-NON E' UN APPUNTAMENTO!-, urliamo io e Kaito in coro, facendo sbiancare Kalem per lo spavento.
-O-ok, ok come non detto-, si affretta a dire, con un'espressone sconvolta stampata in faccia.
-Eh? Chi ha un appuntamento?-.
Ecco. E' arrivata anche Aoko. Qualcun altro in questo liceo si vuole unire alla conversazione, per caso?? O_O
-N-no, non c'è nessun appuntamento, impicciona -_- ... -, afferma Kaito.
-Come osi?!-, esclama lei fulminandolo con lo sguardo. -Guarda che nemmeno tu ti fai gli affari tuoi!-.
-Ma figuratiii!!!-.
-Ragaaazziii calmatevi u.u-, interviene Kalem alzando le mani. -Daccordo, non è un appuntamento, ma avete intenzione di andare al cinema?-.
-Sì, esatto-, risponde Kalem sorridendo. -Hai presente l'ultimo film che è appena uscito?-.
-Ah si, l'ultimo capitolo!-, esclama Kalem. -Oddio adoro quella saga, spacca troppo!-.
-Davvero è appena uscito l'ultimo film?-, chiede Aoko interessata. -Mi piacerebbe vederlo ...-.
-Perchè non venite con noi?-, propongo io sorridendo. -I biglietti possiamo comprarli quando siamo la, no?-.
-Che splendida idea, Aerin!-, esclama Kalem esaltato. -Sii, dai andiamo tutti insieme!-.
-Sicura che non saremo di disturbo?-, mi chuede Aoko un po' preoccupata, alchè rispondo con un sorriso. 
-Ma no, figurati, nessun disturbo, anzi!-.
E in tutto questo, Kaito è rimasto zitto a guardare, senza dire niente, con una strana faccia che non riesco a decifrare ... è tipo una cosa così: "-_-" .... si ecco proprio cosi u.u

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