Sex Lessons With Ashton Irwin

di redrose_lhn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lesson 1: Beginning ***
Capitolo 2: *** Lesson 2: Confidence ***
Capitolo 3: *** Lesson 3: Submission ***
Capitolo 4: *** Lesson 4: Punishment ***
Capitolo 5: *** Lesson 5: Please Any Man ***
Capitolo 6: *** Lesson 6: Don't ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: So Who Will You Choose? ***
Capitolo 8: *** Chapter 8: Don't Try To Make Me Stay. ***
Capitolo 9: *** Chapter 9: Goodbye ***



Capitolo 1
*** Lesson 1: Beginning ***


Lesson 1: Beginning

Dylan's pov

 

“Hey Vergine Maria. Ancora vergine?” I bulli mi chiesero.

Solo perché sono innocente e non ho baciato nessuno non significa che sono la Vergine Maria.

Andai nella mia classe e presi appunti.

 

Una volta tornata a casa andai al piano di sopra per fare i miei compiti e tornai giù.

“Dylan Elyse Black. Vai di sopra. Il capo tuo padre e suo figlio stanno arrivando per cenare. Vai a vestirti.” Mi disse mia madre e io andai su.

Vado nella doccia, mi lavo il corpo e mi rilasso.

 

Una volta uscita mi metto un vestito color crema con dei disegni bianchi. Asciugai i miei capelli e mi misi una coroncina di fiori. Poi mi truccai con del lipgloss e del mascara.

 

Il tempo di andare al piano di sotto che mia madre apre la porta. Vedo il capo di mio padre. Poi entra suo figlio. Ha i capelli violastri con vari piercing e tatuaggi. Sembra davvero bello.

 

“Ashton lei è Dylan. Salutala.” Il capo di mio padre disse a suo figlio.

 

Lui mi squadrò dall'alto in basso. “Ciao.” Disse.

 

“Portalo su in camera tua e parlate finché la cena non sarà pronta.”

 

Lo porto in camera mia. “Hey.” Il mio cellulare suonò.

 

“Pronto?”

 

“Vergine Maria sei così innocente, non avrai mai un ragazzo e sarai sempre sola per il resto della tua vita.” Layla disse al telefono e riattaccò.

 

Iniziai poi a piangere con la testa fra le mani.

“Mi dispiace.” Disse Ashton e mi accarezzò la schiena.

 

“Vorrei solo che le persone non pensassero quello di me. Lo odio. Così tanto. Vengo trattata così se sono innocente e se penso di essere migliore dell'intero mondo. Odio essere così. E sai su cosa hanno ragione. Non troverò mai qualcuno.”

 

Lui mi guardò e mi abbracciò. “Potrei aiutarti. Intendo. Potrei darti alcuni consigli. Lezioni di sesso. Vedila come un accordo. Sei innocente e vuoi imparare per il futuro. Io voglio il tuo corpo.”

 

“Ma-”

 

“Nessun ma. Abbiamo un accordo?”

 

“Sì. Ma nemmeno ti conosco.”

 

“Iniziamo domani. Qui c'è il mio numero.” Mi diede poi il suo numero.

 

“Dylan, Ashton venite giù !!” Mia madre urlò e noi scendemmo.

 

C'era purè con sugo e pollo fritto.

Mi sedetti vicino ad Ashton. Iniziai a mangiare quando sentii una mano sulla mia coscia e guardai Ashton. Stava mangiando in silenzio.

 

Guardai il mio cibo e pensai che la tenesse lì solo per essere più comodo.

 

Una volta terminato di cenare ci facemmo svariate domande su di noi.

“Bhé ciao, devo andare. Scrivimi, sarò qui domani.” Mi baciò una guancia e se ne andò.

 

Sorrisi e mi cambiai mettendomi un top corto e dei pantaloncini. Ashton tornò indietro dopo che finii di cambiarmi.

 

“Ho dimenticato il mio- woah. Stai davvero bene.”

 

Arrossii e sorrisi e lui mi guardò. “Bhé ciao.” Poi se ne andò.

 

Wow. Saranno delle lezioni divertenti.

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Capitolo 2
*** Lesson 2: Confidence ***


Dylan's pov

 

Tornai a casa da un orribile giorno scolastico e mi cambiai con un top nero e dei pantaloncini. Ricevetti un messaggio da Ashton.

 

Ashton:

Posso venire? C'è qualcuno in casa?

 

Risposi: Non c'è nessuno in casa. Puoi venire.

 

Non mi rispose così pensai stesse arrivando.

 

Qualcuno bussò alla porta e io andai giù e la aprii. Era Ashton con una maglia di qualche band e stava davvero bene.

 

“Seconda lezione: Confidenza.” Mi disse mentre andava su per le scale.

 

“Devi essere più confidente in tutto quello che fai o nessuno ti vorrà fottere.” Mi accigliai al suo linguaggio.

 

“Vieni qui e baciami.” Disse Ashton quando fummo in camera mia.

 

“Non ho mai baciato nessuno.” Dissi arrossendo.

 

“Bhé ti insegnerò. Segui il comando dei ragazzi. Non cercare di prendere il controllo finché non bacerai meglio.” Disse e io annuii.

 

Lui connesse le nostre labbra e io ricambiai il bacio e gli morsi il labbro. Poi allacciai le mie braccia intorno al suo collo e mi avvicinai di più.

 

Dopo esserci allontanati ansimai.

“Sei sicura che questo fosse il tuo primo bacio?” Mi chiese schockato.

 

“Sì. Scusa se è stato un brutto bacio.”

 

“Credimi. È il primo bacio che mi ha fatto eccitare.” Risi quando disse quello.

 

“Okay, bhé, altro?

 

“Togliti la maglia.” Chiese con gli occhi che brillavano dalla lussuria.

 

“Cosa?”

 

“Mi hai sentito. Questo ti farà avere più confidenza.”

 

Mi tolsi la maglia arrossendo e coprii il mio corpo.

 

“Sei perfetta. Non devi vergognarti di te stessa.” Poi mi baciò e mi sentii resuscitare.

 

Quando le cose iniziarono a diventare più profonde il mio cellulare suonò.

 

“Pronto?” Chiesi frustrata.

 

“Tesoro sono la mamma. Sono quasi a casa. Puoi iniziare a preparare cena?” Mia madre chiese.

 

“Sì, okay, ciao mamma, ti voglio bene.” Riattaccai.

 

“Ashton devi andartene. Mia madre è dietro l'angolo.”

 

“Oh okay. A presto bellezza mia.”

Disse, lasciò un bacio sulla mia guancia e poi corse giù per le scale.

 

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Capitolo 3
*** Lesson 3: Submission ***


Dylan's pov

 

Mi svegliai la mattina con un messaggio da parte di Ashton.

 

Ashton:

Andremo nel mio posto per le lezioni oggi.

 

Gli risposi con un okay e mi lavai. Quando uscii mi misi una felpa con dei pantaloncini di jeans marroni.

 

Poi misi il mascara e il lucidalabbra. Infilai le mie converse e aspettai che Ashton mi passasse a prendere.

 

Ricevetti una chiamata. “Sono fuori.” Annuii e riattaccai.

 

“Hey dove stai andando? Vestita così?”

 

“Vado a casa di un amico.”

 

“Non sapevo avessi amici.” Mia madre disse ferendomi. Uscii e sbattei la porta.

 

Quando raggiunsi la macchina sbattei la portiera. Bacia Ashton rudemente e mi misi a cavalcioni.

 

“Buongiorno anche a te.” Sogghignò sfacciatamente.

 

“Scusa è solo che mia madre ha iniziato a fare la stronza e- non intendevo dire quello!” Ansimai.

 

“Va bene. Sei con me. Puoi fare ciò che vuoi. Ora terza lezione: sottomissione. Andremo al centro commerciale e andremo a comprare alcune cose da Victoria's Secret. Okay? E non dire no.” Disse e io annui.

 

Quando arrivammo al centro commerciale più vicino andammo dritti da Victoria's Secret e io ero nervosa.

 

Scelse varie biancherie di pizzo e me le diede.

 

Me ne provai una che aveva il pizzo blu e nero con un cinturino.

 

Poi provai una col pizzo rosso e un cinturino nero.

 

Dopo ne provai una viola.

 

Poi nera. Mi piacque solo il nero.

 

“Non mi sta bene Ash.” Dissi usando il soprannome.

 

Lui entrò e i suoi occhi gli uscirono dalle orbite.

 

“Hai ragione. Ti sta perfettamente.” Disse.

 

Arrossii e lui iniziò a scontrare i suoi fianchi contro i miei e io rimasi senza fiato.

 

“Visto cosa mi fai?”

 

Era eccitato, duro. Arrossii quando mi guardò. “Li prenderai tutti.” Disse e uscì.

 

Misi i miei normali vestiti e misi gli altri sulle grucce e poi uscii.

 

Misi la biancheria sul bancone e la ragazza pagò.

 

Quando uscimmo andammo da Spencer's. Non sapevo cosa ci fosse dentro.

 

Entrammo e vidi un mucchio vestiti carini e volevo un vestito ma poi realizzai che aveva un (holes).

 

“Credo ci sia qualcosa di sbagliato nella manifattura” Gli dissi.

 

Lui iniziò a ridere. “Sono fatti così.”

 

Iniziai ad arrossire e mi morsi il mio labbro. “Bene. Perché siamo qui?”

 

“Prenderemo alcuni giochi per la lezione di dopo.” Disse e io annuii.

 

“Andiamo a cercare dei cappelli carini.” Annuii e andai, vidi un cappello carino di Pikachu e me lo misi.

 

“Sei carina.” Disse un ragazzo spaventandomi.

 

“Grazie.” Arrossii.

 

“Cosa ci fa una ragazza carina come te da sola da Spencer's?”

 

“Non sono sola, il mio-. Cosa siamo io ed Ashton? Non stiamo insieme.

 

“Cos'è lui?” Mi spinse contro uno dei muri, mordicchiò il mio collo e mi baciò con la forza. Lo spinsi via ma era troppo forte.

 

“Hey vai via da lei!” Disse Ashton e lo spinse.

 

“Ashton andiamocene.” Dissi prendendo la borsa e spingendolo fuori.

 

“Stai diventando una ragazza cattiva. Useremo questi 'giochi'.” Disse e morse il mio labbro.

 

Cosa succederà dopo?

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Capitolo 4
*** Lesson 4: Punishment ***


Lezione 4: Punizione
Dylan's pov
Una volta che Ashton menzionò l'uso dei 'giocattoli' rabbrividii. Sapevo non sarebbero state delle Barbie.
"Sei stata una cattiva ragazza. Vai in camera spogliati e mettiti quella lingerie nera. O altrimenti sarai punita." Disse quando entrammo in casa.
Feci quello che disse e mi sedetti sul letto.
Entrò con la borsa di Spencer's. Mi morsi il labbro in anticipazione.
"Quindi vuoi essere una cattiva ragazza e non essere punita. Sbagli."
Disse e io morsi le mie labbra.
"Sarò cauto visto che sei vergine. Ma ti farà sentire bene."
Annuii. Mise la sua testa sulla mia spalla, si chinò e iniziò a baciarmi. Ricambiai il bacio e le sue dita andarono sui miei seni e iniziò ad accarezzare i miei capezzoli poi la sua bocca andò sul mio collo lentamente.
Poi lasciò dei succhiotti sul mio collo e andò verso i miei seni e li massaggiò.
Andò verso il mio centro e io gemetti quando sentii la sua lingua su di esso.
"Ho un'idea. Se fai rumore non ti farò venire." Disse.
Annuii poi lui iniziò ad assaggiare e succhiare il mio centro e leccare la mia apertura così mi dimenai alzando i miei fianchi. Lui li tenne giù ed entrò in me con un dito.
Mi morsi il labbro così forte da poter sentire il gusto del sangue.
Poi venni sulle sue dita e sulla sua lingua.
Tirò fuori dalla borsa una bandana e me la mise davanti agli occhi.
Si mise un preservativo ed entrò in me lentamente.
"Non posso vedere la tua faccia ora. Mi sentirò male per fare questo. A meno che penso che tu lo voglia."
Disse e io annuii. Lo baciai mentre spinse in me e ricambiò il bacio passionalmente.
"Ah fanculo." Gemette e io mi morsi il labbro.
Alzai i miei fianchi quando sentii il piacere arrivare e gemetti.
"Sono vicina." Gemetti forte e lui mise una mano giù dove eravamo connessi e iniziò a sfregare il mio clitoride e io venni facilmente.
Gemetti forte e lui venne nel preservativo poi uscì e si sdraiò vicino a me.
"Wow. Quello è stato il miglior sesso che abbia mai fatto." Disse e io mi tolsi la bandana.
"Coccole?" Chiesi dolcemente e lui annuì. Mi misi le mie mutandine e il mio reggiseno e dei pantaloncini poi tornai nel letto.
Mi addormentai sulla spalla di Ashton.
Ashton's pov
Dopo che Dylan si addormentò ricevetti una chiamata. Era io mio amico Michael.
"Sì?"
"Hey Ash mi stavo chiedendo se volessi uscire domani?"
"Sì, certo amico. Posso portare qualcuno?" Chiesi.
"Sì certo. A domani."
Riattaccai e baciai la testa di Dylan. Poi mi addormentai in un mondo di tenebre.

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Capitolo 5
*** Lesson 5: Please Any Man ***


Lezione 5: Soddisfa Ogni Uomo
Dylan's pov

Mi svegliai a casa mia e mi misi una maglia larga con dei pantaloncini corti.

"Dylan vieni giù, la colazione è pronta."

Vado giù, ignori mia madre e afferro l'acqua. Torno su e mi lavo, mi metto un top corto e degli skinny jeans strappati sbiaditi.

Mi misi a spalle lo zaino e stavo per andarmene. Mia madre mi ferma.

"Perché stai indossando quello? Sembri una puttana."

Impazzii, tanto. Non sembravo una puttana. Cercai di rendermi al minimo un po' presentabile. Sbuffai e poi la ignorai perché stava diventando solo scortese con me e io volevo avere una giornata felice.

Andai verso la macchina e ci entrai per guidare fino a scuola.

Quando entrai le ragazze mi guardarono e anche i ragazzi. Non so perché ma immagino sia ok. Poi vidi il ragazzo più bello della nostra scuola. Michael Clifford. Iniziò a parlare ai suoi amici poi mi guardò mordendosi il labbro.

Sentii la campanella suonare e venni improvvisamente spinta contro la la porta dell'edificio. "Pensavo fosse una bugia. Stai davvero benissimo con questo outfit." Mi disse Michael.

Annuii e arrossii. "Grazie Michael." Dissi e sorrisi.

"Cosa ne pensi se ti porto fuori stasera? Ti faccio divertire un po'. Magari ci vediamo un film?" Annuii e lui già sapeva che avrei detto di sì. Annuii e gli diedi il mio numero e lui mi lasciò un bacio un bacio sulla guancia. Realizzai di essere in ritardo per le lezioni così continuai a dirigermi verso la classe.

"Sei in ritardo alla lezione Dylan." Sentii la professoressa dirmi. Alzai le spalle e mi sedetti.

Dopo che finii scuola ricevetti un messaggio da Ashton per vedere se avremmo avuto lezione quel giorno, dissi di no perché avevo un appuntamento chiedendomi come l'avrebbe presa.

Una volta arrivata a casa mi sedetti e stetti con gli stessi vestiti per il mio appuntamento. Poi ricevetti un messaggio da Michael che diceva che era per strada.

Risposi con un semplice okay e aspettai che arrivasse. Abbastanza presto suonò il campanello ma non era chi pensavo che fosse. Era Ashton.

"Ashton hey perché sei qui?"

"Voglio mostrarti che nessuno può trattarti come faccio io." Disse e mi spinse contro il muro.

"Ashton fermati per favore." Chiesi con voce piccola ma lui mi ignorò. Continuai a chiedergli di fermarsi. Allora lo spinsi via e gli diedi uno schiaffo.

"Per cosa l'hai fatto?" Chiese coprendosi il viso dove c'era un'impronta rossa della mano.

"Ho detto di no diverse volte Ashton, no significa no!" Urlai e il campanello suonò.

Aprii la porta ed era Michael, sorrisi.

"Stai bene?" Mi chiese. Annuii.

"Sì lui se ne stava andando. Ciao Ashton ti scrivo domani." Lo abbracciai e lo spinsi fuori dalla porta.

"Okay andiamo." Mi sorrise con quella bellissima e perfetta faccia.

Sorrisi e annuii. Entrai nella sua Ferrari nera, era brillante. "Bella macchina." Sorrisi.

"Grazie. Ci ho messo 5 anni per risparmiare per questa." Annuii.

La conversazione continuò e prima che ce ne accorgessimo eravamo al ristorante. Sorrisi ed entrai tenendolo per mano. Lui fece incrociare le nostre dita.

"Come potrei aiutarvi?" Ci chiese il cameriere.

"Prenotazione sotto Michael." Rispose educatamente al cameriere.

"Ah sì, di qua." Sorrise e ci portò al nostro tavolo situato nel retro con delle candele sopra le nostre teste (wtf non so come immaginarle).

"Cosa vorreste bere?" Ci chiese.

"Io una coca cola, lei una...."

"Sprite per favore." Sorrisi e annuì per prendere le nostre bevande.

"Quindi dimmi qualcosa su di te." Disse Michael.

"Okay. Ho 16 anni, ne avrò 17 tra poco, sono single e mio padre ci abbandonò quando avevo 3 anni e ci lasciò poveri. Eravamo una normale famiglia ricca e lui prese tutti i soldi, mi piace qualcuno mi piacciono le band, sono una ragazza, mi piace il colore blu zaffiro, mi piacciono i pinguini perché sono estremamente adorabili, mi piacciono le commedie non quelle romantiche, sono davvero schizzinosa nei vestiti perché il mio corpo è disgustoso e non so nemmeno perché pensi che io sia carina ma vabbé. Questa sono io, abbastanza."

Sembrò sconcertato dall'ultima dichiarazione su di me. "Sei bellissima come puoi non vederlo?" Arrossii.

Prima che potessi rispondergli il ragazzo arrivò coi nostri drink. "Cosa posso portare a questa bellissima coppia?"

"Oh noi non siamo-"

"Grazie per l'adorabile complimento. Vorrei una Fettuccini Alfredo (mi sa di qualcosa di italiano ma non sono esperta di cibo quindi sinceramente non so cosa sia)."

"Sì anche a me per favore."

Il cameriere di none Bill se ne andò con le nostre ordinazioni.

"Adesso dimmi qualcosa di te." Gli dissi."

"Mi chiamo Michael, mi piacciono i cani ma i gatti sono più carini. Mi tingo i capelli mensilmente, o 19 anni, mi piacciono le band, il cibo e uscire con i miei amici e la famiglia, anche a me piace qualcuno. È seduta davanti a me proprio ora." Arrossii quando lo disse.

"Basta l'hai già detto." Arrossii ancora di più quando scosse la testa adorabilmente.

Il cibo arrivò e io mi abbandonai ad esso immediatamente e gemetti quando iniziai a mangiarlo.

"È buono huh?" Chiese e annuii.

Lui iniziò a mangiare e per tutta la cena passammo il tempo parlando e cercando di conoscerci meglio.

Una volta che l'appuntamento finì mi portò a casa mia. Si chinò verso di me. "Mi sono divertito parecchio e spero che possiamo vederci di più che solo a scuola." Disse io annuii.

Si appoggiò e mi baciò sulla bocca e io ricambiai. Il mio primo vero bacio. Indugia in quel momento.

Quando ci allontanammo rimasi senza fiato e ansimai. Sorrisi e aprii la porta. Andai al piano di sopra nella mia camera, chiusi la porta e mi tolsi la maglia per cambiarmi. "Divertita?"

Sospirai e rimisi la mia maglia. "Ashton non puoi apparire così nella mia camera!"

"Ti sei divertita?"

Annuii e mi baciò rudemente. "Non può trattarti nel modo in cui lo faccio io." Lasciò dei succhiotti sul mio collo e mi tolse i vestiti e quando arrivò ai pantaloni iniziò a toccarmi.

"Ashton fanculo fa qualcosa!" Gemetti e alla velocità della luce iniziò ad assaggiarmi e succhiare il mio clitoride e fece entrare in me un dito. Gemetti e mi zittii perché mia madre poteva essere al piano di sotto per quanto ne sapessi.

Fece entrare in me un altro dito rudemente e io gemetti più forte. "Lui può farti questo?" Chiese.

Scossi la mia testa. "Ashton sono vicina." Gemetti poi venni attorno le sue dita e la sua bocca e lui continuò ad assaggiarmi mentre ero all'apice del piacere. Piagnucolai quando tirò fuori le sue dita.

"Credo sia ora della lezione 5: Soddisfa ogni uomo." Mi disse e io annuii.

"Okay quello che dovrai fare sarà fondamentalmente solo toccarlo e lui sarà sensibile a tutto."

Mi misi dei pantaloncini. "Così?" Iniziai a sfregare i miei fianchi contro i suoi, velocemente e rudemente.

Annuì con la testa gemendo. "Così. Ora fermati prima che io venga nei miei jeans." Sorrisi e annuii.

"Ashton dovremmo smettere di fare questo. È sbagliato."

"Solo perché sei andata a un appuntamento con Michael non significa niente." Mi disse.

"Bhé continua a non essere giusto." Gli dissi.

Lui annuì e mi circondò con le sue braccia abbracciandomi.

"Credo dovremmo fermarci per un po' di tempo Ash. Scusa ma devi andartene." Gli dissi. Lui capì e scese passando dalla finestra lasciandomi ai miei pensieri.

Ricevetti un messaggio da Michael che chiedeva se andava bene vederci il Venerdì dopo. Risposi con un okay e sorrisi.

Mi addormentai sognando un ragazzo con una bellissima testa rossa di nome Michael.

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Capitolo 6
*** Lesson 6: Don't ***


 

Lesson 6: No

Dylan's pov

Mi svegliai alle 3 del pomeriggio quel Venerdì solo perché non volevo andare a scuola.

Mi feci una doccia e mi misi dei pantaloncini e un top corto con le mie converse.

Mi misi un po' di mascara e di ombretto per i miei occhi e il rossetto.

Ricevetti una chiamata sul mio cellulare. "Pronto?"

"Ciao Dylan sei pronta a uscire stasera?" Mi chiese Michael. È stato dolce a chiamare al posto di messaggiare. Mi piaceva quello di lui.

"Sì sono pronta perché?"

"Bhé non c'eri a scuola ed ero preoccupato." Cominciò e arrossii. Nessuno si era mai preoccupato per me prima.

"Grazie è molto dolce da parte tua e io sono pronta quindi a che ora mi vieni a prendere? E dovrei essere vestita casual o no?"

"Dovresti venire casual perché starai benissimo." Disse e io arrossi al commento. Era davvero dolce da parte sua dirmi quello.

Continuammo la conversazione per un po' e poi riattaccammo perché erano già le 5:30 e lui doveva prepararsi per l'appuntamento delle 7:00.

Appena misi il tocco finale del mio make-up il campanello suonò. Strillai e andai al piano di sotto per vedere Ashton davanti alla porta.

"Cosa ci fai qui? Ho un appuntamento. Lui dovrebbe essere qui tra poco quindi dovresti andartene." Dissi cercando di farlo andare via, onestamente non lo volevo qui perché mi sarei concessa a lui se mi avesse guardata.

"Cosa con Michael? Non ti tratterà mai come potrei farlo io." Disse quando entrò in casa e poi decise di spingermi contro il muro e lasciare dei baci sul mio collo.

"No. Ho un appuntamento tra tipo 5 minuti." Gli dissi.

"Sembra che il tuo corpo non voglia che io mi fermi." Disse e mi baciò.

"Ashton fermati!" Gli dissi e lui si staccò da me e assunse uno sguardo di realizzazione.

"Stai davvero scegliendo lui al posto mio?" Chiese incredulo.

"Non è così."

"Cos'è allora?" Ribatté.

"Voglio solo una relazione e non sembra che tu me ne darai una. Non ti piaccio neanche." Dissi e lui annuì.

"Hai ragione. Sei solo una semplice puttana che vuole solo il cazzo. Io veramente ho degli standard quindi non disturbarti a ricordare il mio nome. Qualsiasi cosa avessimo è finita ora. Addio Dylan."

Aprì la porta, la sbattè, poi se ne andò di corsa sulla sua moto.

Sospirai e appoggiai la testa sulla porta, quando qualcuno iniziò a bussare. Aprii la porta per vedere Michael con delle rose rosse. Gli sorrisi ma il sorriso non arrivò ai miei occhi ma ero disposta a fingere un sorriso e lasciare la realtà per andare all'appuntamento.

"Sei pronta ad andare bellezza?"

Annuii e gli sorrisi debolmente e lui mi portò fuori fino al Range Rover di sua madre.

"Andiamo huh?" Chiese e lui annuì.

*****************************************

Quando arrivammo al posto eravamo in un parco e solo allora realizzai che aveva un cesto da picnic dietro di lui e lasciai le rose in macchina. Eravamo appollaiati su una colina alta dalla quale potevo vedere il tramonto ed era bellissimo.

Mi sedetti e iniziai a mangiare il mio panino. "Grazie Mikey, questo significa molto per me."

"Nessun problema bellissima grazie per aver accettato di uscire con me. So di non essere proprio come Ashton ma sono qualcosa." Onestamente mi spezzò il cuore sentirlo dire quello su se stesso. Ha praticamente detto che non era nulla in confronto ad Ashton.

"Non dire mai più una cosa del genere su te stesso. Sì potrei aver avuto qualcosa con Ashton ma questo non significa che è superiore a te. Tutti sono uguali e non voglio mai più sentire quelle parole uscire dalla tua bocca. Capito?" Gli dissi.

Lui annuì imbarazzato. "Sì."

"Non sto cercando di farti imbarazzare solo che odio quando le persone parlano male di loro stesse perché non vedono quanto sono stupende quando sono sveglie, quando si addormentano, quando i loro occhi brillano mentre parlano con qualcuno che amano e si definiscono brutti o non giusti." Dissi.

Lui annuì e mi sorrise. "Non sei così male Dylan." Disse e appoggiò la testa sulla mia spalla. Annuii e continuai a mangiare.

Dopo aver finito rotolai giù per la collina e urlai ridacchiando poi dalla mia prospettiva vidi Michael fare lo stesso.

Ci scontrammo, creammo un contatto con gli occhi, e iniziammo a morire dal ridere. "Credo ti dovrei portare a casa adesso, si sta facendo un po' tardi."

Annuii e corremmo su per la collina e mi trasportò stile sposa fino sulla collina mentre strillavo poi mi portò in macchina. Iniziò a guidare verso casa mia e nel frattempo ascoltammo la musica.

*****************************************

Quando arrivammo a casa mia lui se ne andò semplicemente. Se ne andò come se non fosse successo nulla.

Ricevetti una chiamata da un numero privato e risposi. "Pronto?"

"Perché non ti piaccio?" Disse una voce impastata e io la riconobbi immediatamente era quella di Ashton.

"Ashton? Sei ubriaco?" Chiesi interessandomi per la sua salute.

"Cosa ti sembra, sto bene perché me lo chiedi?" Lui biascicò e ridacchiò.

"Dove sei Ash?" Chiesi.

"Al Chuck's Bar. Perché?" Chiese senza un buon senso ma era ubriaco quindi credo lo accetterò.

"Vengo a prenderti, stai dove sei."

Andai nella mia macchina e iniziai a guidare verso il bar e ci entrai.

L'odore dell'alcool colpì immediatamente le mie narici facendomi sentire nauseata e non avevo neanche bevuto nulla.

Vidi subito Ashton parlare con due ragazzi. Andai da loro e spinsi Ashton lontano da loro. "Devo prenderlo in prestito per un secondo se ne sta andando. Ciao." Dissi e lo portai con me fuori così poteva prendere un po' di aria fresca che gli avrebbe fatto smaltire almeno un po' la sbornia si spera.

"Hey ti stavo parlando poco fa al telefono! Come sei arrivata qui?" Disse stupito.

"È stato poco più di 45 minuti fa." Sorrisi e si appoggiò al muro.

"Credo di dover vomitare." Disse improvvisamente poi iniziò a correre in un vicolo e cominciò a vomitare.

Fortunatamente vidi dove stava andando e gli corsi dietro. Strofinai la sua schiena e lui mi guardò. "Non guardarmi sono disgustoso." Disse e gli diedi una gomma da masticare e lo aiutai ad alzarsi il che fu una lotta.

"Perché mi stai aiutando dopo che sono stato un cazzone con te?" Chiese improvvisamente interrompendo il silenzio.

"Due torti non fanno una ragione è ciò che ho imparato." Risposi e il silenzio ricominciò.

Alla fine raggiungemmo la mia macchina e lo misi nel posto davanti e iniziai a guidare. "Sai dove stai andando?" Gli chiesi e lo guardai per vedere che stava dormendo pacificamente. "Che casa mia sia allora."

*****************************************

"Ash devi svegliarti, siamo a casa mia." Dissi svegliandolo.

Si mosse appena.

"Muoviti devi alzarti." Misi le mie braccia attorno a lui, lo tirai su e andammo verso la porta che fu un'impresa perché continuava ad addormentarsi,andammo al piano di sopra e pregai di non essere scoperta. Fu sorprendente perché stette sveglio e continuò a camminare fino a quando entrammo in camera mia.

Si tolse la sua maglia e i pantaloni e si addormentò sotto le coperte. Sospirai non sapendo dove avrei dormito. Forse in salotto. Mi tolsi la maglia dopo essermi assicurata del tutto che Ashton stesse dormendo. Mi tolsi la maglia e i pantaloncini e mi misi i pantaloni del pigiama e una maglia larga da uomo.

Andai piano verso il salotto e vidi una foto del mio vero padre. Lasciai cadere una lacrima. Morì di cancro quando avevo 3 anni. Non ricordo molto del periodo prima che morisse. Ho solo pochi ricordi su di lui. Le persone mi prendevano in giro perché mio padre non mi portava a scuola e mia madre se ne è sempre fregata. Dicevano che non avevo mai avuto un padre e come lui non mi avesse mai voluta e non gli fossi mai piaciuta. Ma loro non sapevano fosse morto. Mia madre si trasformò davvero nella mia roccia quando papà morì. Lei c'era sempre per me e mi ha sempre protetta fino a quando non ha incontrato il mio patrigno e io lo odiavo ma poi la vedevo sempre felice intorno a lui. All'inizio pensai avesse dimenticato mio padre e quello che avevamo attraversato ma Phil la rendeva felice.

Così lo accettai. Andai in cucina e mi feci un panino, dimenticai il mio pc e il mio telefono al piano di sopra allora andai su e li presi. "Buonanotte Ashton." Dissi e lui si mosse un po'.

"Stai con me per favore non mi piace stare da solo." Disse e sembrava un piccolo bambino che aveva solo bisogno di rassicurazione così decisi di sdraiarmi affianco a lui mentre dormiva. Accesi il mio computer e iniziai a guardare video su YouTube mangiando il mio panino poi continuai a stare sveglia ma finii per addormentarmi sopra Ashton e sentii le sue braccia intorno alla mia vita e mi sdraiai con lui sentendomi completamente al sicuro.

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Capitolo 7
*** Chapter 7: So Who Will You Choose? ***


Capitolo 7: Quindi chi sceglierai?
Dylan's pov

Mi svegliai la mattina con un braccio intorno alla mia vita. Mi girai per vedere di chi era e vidi Ashton, poi mi ricordai cosa successe il giorno prima.

"Ash devi svegliarti." Gli dissi e lui tenne stretta nell'abbraccio .

"No. Voglio solo stare con te per sempre. Non lasciarmi come fanno tutti." Il mio cuore si spezzò.

"Cosa intendi?

"Niente, dimentica per sempre che l'ho detto." Disse fermamente e io annuii e mi alzai per prepararmi per la giornata.

"Allora mi stavo chiedendo se volessi venire alle prove della nuova band di cui faccio parte. Ci chiamiamo 5 Seconds Of Summer." Annuii.

"Quando?" Chiesi.

"Stasera a casa mia. Quindi ci sarai?"

Annuii e gli sorrisi. Questo era il lato di Ashton che adoravo. Il suo lato dolce, premuroso, altruista, ma quando è con altre persone diventa una persona diversa.

"Vuoi venire giù per colazione? I miei sono già andati a lavoro."

"Lavorano di domenica?" Chiese e io annuii.

"È abbastanza per me andiamo giù." Gli dissi e lui annuì, andammo giù e vedemmo mia madre in cucina.

"Hey mamma che ci fai qui?" Chiesi curiosa.

"Ho preso un giorno di riposo per uscire con te e Ashton a cui dovrei chiedere perché è qui? Papà vorrebbe ucciderti." Disse e io annuii.

"Era ubriaco e mi ha chiamato così sono andata a prenderlo, non sapeva dove andare poi si è addormentato sul letto così avrei dormito in salotto ma sono andata su e abbiamo iniziato a parlare e deduco mi sia addormentata." Le spiegai e lei annuì.

"Oh almeno non hai fatto *hanky panky." Mi disse e io sbuffai e cominciai a ridere.

"Visto che sono carina Ash potrebbe fare *hanky panky con me." Roteai gli occhi.

"Cos'è *hanky panky?" Chiese lui e mia mamma iniziò a ridere.

"Significa fare sesso caro." Gli disse mia madre e lui arrossì imbarazzato.

"Già." Dissi e presi la colazione che mia madre ci offrì. "Dai Ash dobbiamo andare in qualche posto oggi! Andremo in una gita a sorpresa oggi." Sorrisi quando lui annuì e si sedette affianco a me. Mise la sua mano sulla mia coscia e io mi morsi il labbro quando iniziai a mangiare.

Spostò la mano più in alto e andò dentro i miei pantaloncini. Io rabbrividii visibilmente.

"Tesoro stai bene?" Mi chiese mia madre.

"Sì solo un brivido che mi ha percorso il corpo." Dissi e le sorrisi.

Lei annuì e Ashton fece entrare un dito in me e pompò lentamente poi iniziò a sfregare il mio clitoride con il suo pollice e io sobbalzai e mi alzai. "Devo andare in bagno." Dissi imbarazzata.

Andai poi in bagno e mi guardai allo specchio. "Calmati Dylan, lui è davvero un ragazzo figo che ha appena fatto quello. Non è come se non fosse mai successo prima." Dissi e continuai a pensarci su.

Morsi il labbro davvero forte.

"Non dovresti davvero farlo, causa l'herpes." Disse Ashton e lasciai andare il mio labbro. Sobbalzai non aspettandomi che qualcuno fosse lì.

"Mi hai spaventata Ashton non farlo."

Mi sorrise e mi attacco contro il muro baciandomi con forza. Ricambiai il bacio e mise la sua mano nei miei pantaloni di nuovo, strofinò il mio clitoride e fece entrare 2 dita in me, io piagnucolai e gemetti.

"Dovrai essere silenziosa se vuoi un ricompensa piccola." Disse e io annuii mordendomi il labbro davvero forte.

Io mi strinsi attorno le sue dita e piagnucolai.

"Usa tutte lelezioni baby."

Annuii e iniziai a toccarlo e baciarlo con forza.

Ricambiò il bacio e io feci scivolare la mia lingua nella sua bocca e mi strinsi attorno le sue dita e morsi il suo labbro.

Gemette e lo tirai via. "Dovrai essere silenzioso se vuoi un ricompensa." Dissi.

Sorrisi quando piagnucolò e mi fermai completamente, lui continuò a pompare con le dita e io mi strinsi intorno alla sue dita e lo toccai di nuovo, le pompò più velocemente e io gemetti e venni attorno le sue dita.

"Dylan? Ashton? State bene?" Sentii la voce di mia madre attraverso il muro.

Spinsi Ashton fuori dal bagno e sentii la conversazione che stava avendo con mia madre.

Poi ricevetti una notifica di un messaggio sul cellulare.

Era da parte di Michael.

Diceva. "Vuoi uscire oggi?"

Non sapevo del tutto cosa fare. Sapevo di essere sicuramente fottuta.

"Hey Ashton ho una domanda." Gli dissi quando andai al piano di sotto per vederlo.

Mi guardò con amore e adorazione negli occhi e io non volli dirgli niente. "Sì?"

"Michael mi ha invitata fuori di nuovo." Dissi timidamente.

"Digli di no." Disse esigentemente e minacciosamente.

"Lo farò." Dissi e gli sorrisi.

Mandai un messaggio a Michael dicendogli che non potevo perché era successo qualcosa.

Quando mia madre se ne andò io e Ashton iniziammo a coccolarci sul divano e guardammo la tv.

Ci fu improvvisamente un colpo alla porta e io mi allontanai da Ashton per aprire la porta, la aprii e vidi Michael.

"Hey ho sentito che non avevi voglia di fare niente così ho pensato che potevo portare l'appuntamento da te."

"Io veramente sto uscendo con qualcuno e tu devi andartene per favore." Lo pregai poi la porta venne aperta.

"Cosa ci fai qua?"

"Qua Dylan mi ha detto che stava uscendo con qualcuno."

"Sì me."

"Bhé ha detto che era troppo per te."

"No non l'ho fatto." Dissi.

"Se stai uscendo con lui e me."

"Quindi chi sceglierai?" Ashton chiese alla fine.

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Capitolo 8
*** Chapter 8: Don't Try To Make Me Stay. ***


Capitolo 8: Non Cercare Di Farmi Restare.
Dylan's pov

"Non ho intenzione di scegliere nessuno. Dovete solo essere amici." Dissi e scossi la testa.

"Cosa vuoi dire?" Chiese Michael.

"O diventate amici o non sarò amica con nessuno di voi."

"Scegli Ashton. Lo so già." Disse Michael e se ne andò.

"Non vuoi essere suo amico!?" Urlai.

"Non cercare di farmi restare. Me ne vado." Disse e uscì dalla porta.

Mi girai verso Ashton. "Mi spiace."

Ashton sorrise, con un triste sorriso. "È okay. Sono abituato alle persone che mi lasciano sempre." Disse e il mio cuore si ruppe quando lo disse.

Lo abbracciai e lui ricambiò. "È giusto che non sia okay." Gli dissi.

"Sto bene." Disse e io annuii.

"Hai la prova con la band. Ora vai ti ho già fatto perdere due prove." Gli sorrisi e lui strinse la mia mano.

"Allora vieni con me?" Chiese e mise il broncio.

"No no no Michael ora mi odia e non voglio andare e insistere sul "Scelgo te." improvvisamente."

Scosse la testa. "Se vieni magari puoi risolvere con lui." Disse e mi sorrise.

"Sei gentile Ash. Grazie." Sorrisi e lui ricambiò e mi baciò la guancia.

*****************************************

Andammo alle prove della band e vidi Michael. "Mike posso parlarti?" Mi guardò e annuì poi venne con me in cucina.

"Dimmi."

"Volevo solo dirti che non scelgo nessuno okay. Vi voglio entrambi come amici quindi per favore non odiarmi." Supplicai.

Non rispose per un po' poi scosse la testa. "No. Perché lui ti ferirà e verrai da me. Quindi no. Scusa."

"Perché no?" Chiesi.

"Non cercare di farmi restare. Okay ciao." Tornò nella stanza e io lo seguii.

"Hey Ash. Devo andare. Mia sorella mi sta chiamando." Sorrisi e me ne andai.

Ashton's pov

"Oh okay. Dille che la saluto." Sorrisi.

"Non ha nessun fratello o sorella idiota." Michael scosse la testa.

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Capitolo 9
*** Chapter 9: Goodbye ***


Capitolo 9 - Addio 
Dylan's pov

Corsi a casa in lacrime e sbattei la porta. Scoppiai in lacrime. Avevo appena perso il mio amico più stretto. Accesi la musica e alzai il volume di "The boy who could fly." di Pierce The Veil.

Ascoltai altra musica poi realizzai che non ne valeva la pena. Niente importava.

Andai online e comprai un biglietto aereo per Sydney, Australia. Iniziai a imballare tutte le mie cose e andai al piano di sotto.

"Dove pensi di andare giovinotta?" Mia madre e mio padre mi chiesero.

"Me ne vado. Ciao papà ti voglio bene. Mamma mi dispiace tu ti opponga con me." Abbracciai mio padre e me ne andai.

Andai in macchina e guidai fino all'aeroporto. Mentre aspettavo di salire sull'aereo inviai un messaggio ad Ashton e a diversi amici.

'Hey. Non posso più farlo. Ti amo ma tu dissi niente sentimenti e non posso farcela così. E ho bisogno di un cambio perché sto portando le persone a odiarsi per niente di speciale. Quindi me ne vado in Australia. Addio Ashton. Salutami Mikey.'

Lo inviai e misi il mio telefono in silenzioso. Iniziai poi ad ascoltare la musica e il mio cellulare vibrò.

Era un messaggio da parte di Ashton

'Senza te io non esisto. Ti prego non andartene.'

Non gli ho mai risposto. È un addio.

*3 Anni Dopo. (Dylan ha 20 anni)

Entrai nel supermercato e iniziai a comprare del cibo. Stavo cercando un impasto per fare una torta alla mia migliore amica Destiny che se ne andò per la mia stessa ragione e ci incontrammo sull'aereo. Da allora siamo inseparabili. In quel momento stavo facendo da babysitter a sua figlia Grace.

Mi scontrai contro un altro carrello. "Oops mi scusi!" Dissi e incontrai degli occhi nocciola che non potrei mai dimenticare.

"Ashton."

"Zia Dylan eccoti!" Grace arrivò e abbracciò la mia gamba, Ashton guardò in basso e la vide. "È bellissima."

"Già è della mia migliore amica." Sorrisi. "Come stai?"

"Bene. Sono più preso dalla musica ora e siamo famosi." Sorrise.

"Bello. Spero ti diverti." Sorrisi. "Andiamo Grace dobbiamo fare alla mamma questa torta!" Sorrisi e la presi in braccio, tirai fuori la carta e pagai per la mia spesa quando a Grace cadde la sua bambola preferita e iniziò ad urlare per questo.

"Okay Grace la prendo calmati tesoro." Mi girai e vidi Ashton prenderla.

"Possiamo riniziare da capo?" Mi chiese con un sorriso sincero in faccia.

"Certo. Ciao mi chiamo Dylan." Allungai la mano per stringere la sua.

"Ashton piacere di conoscerti. Ho qualche chance di avere il tuo numero?"

"Sarebbe grandioso." Sorrisi.

- Fine -

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