Amore per patto

di Tmntsuperfun12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Patto ***
Capitolo 2: *** Karai ***
Capitolo 3: *** Raph... ***
Capitolo 4: *** Sei tornato! ***
Capitolo 5: *** Sorelle ***
Capitolo 6: *** P-Pronto? ***
Capitolo 7: *** Aiuto! ***
Capitolo 8: *** Finale ***



Capitolo 1
*** Patto ***


Leo guardò l' orologio al polso, 11.30. Era il 20 settembre, ma non faceva molto freddo, ma dal messaggio ricevuto: Maschera blu, maglietta bianca, felpa nera con l cappuccio alzato jeans scuri e lunghi, scarponi. Si guardò intorno preoccupato, a quanto pare non era venuto, sbuffò e fece per andarsene, quando due mani lo afferrarono per i fianchi e lo tirarono indietro fino a scontrare il padrone delle due forti braccia. Leo si agitò finché non venne liberato dalla stretta e finalmente vide chi aveva aspettato per così tanto: maschera rossa, cappuccio della felpa sopra la testa, pelle smeraldo, jeans lunghi e scarpe nere. Le braccia conserte fanno risaltare ancor di più i muscoli, alto tanto che Leo gli arriva al collo, espressione seria.



- Leonardo, giusto? - Leo rabbrividì alla sua voce e cominciò a sudare un po', - S-sì, sono io... - Il rosso inarcò un sopracciglio nell'attesa - S-sono qui per conto di Donatello Stockman e Michelangelo Miamoto. - Il ragazzo più grande ghignò: -Ah, sì, i due ficcanaso! - Alzò la testa in segno di sfida: - Come intendi risolvere la questione, dolcezza? - Leo arrossì leggermente al nomignolo, quello lì era un Alpha, un Alpha con un profumo molto forte, ma che sfuggiva se non ti concentravi per sentirlo, lo faceva impazzire!!! Raccogliendo tutto il suo coraggio, - T- ti v-vorrei chiedere s-se potresti... - Fece un respiro profondo -... Se potresti dimenticare l'accaduto e lasciare in pace i miei amici. - L' Alpha più grande lo guardò con espressione neutra, si avvicinò al collo di Leo e ne respirò il profumo - Anche tu Alpha, vero? - Sussurrò sul collo della tartaruga - Beh, potrò vantarmi di avere un' Alpha tutto per me! - Cosa cosa cosa? Leo fremette a quelle parole, ma la sua voce non trasparì nessuna paura: - Io non sono di nessuno! - L'altro stette immobile per pochi angosciosi secondi, poi lo buttò a terra con una sola mano. Il rosso incrociò le braccia sul petto, poggiò il ginocchio destro a terra, vicino alla testa di Leo - Io non sono nessuno - Fece scivolare la gamba sinistra sotto al ginocchio, sedendosi pesantemente al suolo, un braccio sul ginocchio alzato. Sospirò alla notte: - Cosa intendi fare? - Leo tentò di alzarsi, ma la mano dell'Alpha lo trascinò nuovamente a terra; il Blue ringhiò, cosa che non sfuggì al secondo, che rise di gusto – Cosa fai adesso? Mi soffi o cosa? - Rise ancora prima di prendere Leo per la giacca e farlo sedere accanto a lui – Vedi, tesoro, tutto ha un prezzo! - Ridacchiò ancora un po' prima di zittirsi del tutto – Cosa vuoi? In cambio di dimenticare ciò che è successo con Donnie e Micky, intendo – Domandò il Blue, l'altro sorrise maliziosamente: - Sai quando ti ho detto che avrei avuto un'Alpha tutto per me? Bene, tu dovrai essere mio anima e corpo, allora potrei anche dimenticare cosa è successo, ma tu mi dovrai dare una mano! - Disse mentre si alzava e offriva la mano all'altro, Leo sbuffò schiaffò la mano, rifiutando l'aiuto e tirandosi su per conto suo, - Non conosco nemmeno il tuo nome! - ringhiò – Non è importante, prima il patto – Il rosso ora non aveva espressione – Fai come faccio io – Disse con tono pacato e poggiò la mano destra sul viso di Leo: - Io, Raphael Jones, prometto di proteggerti e tenerti con rispetto e attenzione, finché tu possa stare con me recita il tuo giuramento – Leo portò la mano destra sul viso di Raph: - I-io, Leonardo Hamato, prometto di... - Respirò profondamente, la voce tremante, Sentì il pollice del rosso accarezzargli la guancia e guardandolo in viso vide la sue espressione dolce e sincera – Prometto di amarti e di rispettarti, prometto di volerti come tu vuoi me e di non aver paure del tuo tocco... - Raphael sorrise di compiacimento – Sigilliamo il patto allora... - Si avvicinò sempre più al suo viso, Leo chiuse gli occhi e attese finché non sentì le labbra di Raph sulle sue il un casto primo bacio. Il rosso si allontanò delicatamente dal Blue, che intanto chiedeva di più, affascinato dal romanticismo del rosso. Per fermare le richieste del Blue, Raph baciò dolcemente il collo sotto la mascella, Leo gemette, la testa girava, le farfalle nello stomaco; poggiò le mani sulle spalle del compagno, senza allontanarlo, solo come appoggio da quel trattamento, ansimò e gemette. Il rosso si allontanò dal collo di Leo: - Bene, allora, per ora ogni volta che ci incontriamo e ogni volta che ci lasciamo, un baciò è d'obbligo, capito? - Il tono era dolce e il Blue si strusciò sulla mano ancora attaccata alla guancia di Raph. Leo abbracciò il rosso e lo baciò, prima di andarsene a casa con la promessa che il giorno dopo si sarebbero rivisti al parco per andare a scuola.



A casa si distesi sul letto e cominciò a pensare a Raphael... Ma cosa gli stava prendendo!?! Lo aveva baciato! Aveva preteso che diventasse il suo ragazzo! Anche lui stesso lo aveva baciato!! E quello là, poi!!! È venuto lì con tutte le sue pretese e gli aveva baciato il collo! Leo non era una marionetta!!! Si alzò di scatto e fece il giro della stanza con le braccia conserte a pensare a cosa avrebbe potuto fare. Quando prima era stato accanto al focoso, si era sentito come una gattina in calore, non era una buona cosa!! Ma perché si era comportato così?!? Forse per il profumo dell'altro, forse perché lui era un Alpha... Ma anche Leo era un Alpha!!! E inoltre erano due maschi!! Leo non era Gay!!! Anche se non è vietato dalla legge, la gente ti guarda storto e le ragazze sono fin troppo contente!! Leo non voleva comportarsi come una ragazza! Neppure stare vicino ad una di quelle arpie della sua scuola! Anche se gli piaceva guardare Raph, poter dire che era suo... Con quei 'E se...' i quei 'Forse' e quei 'Ma...' Leo si addormentò sul letto pensando al focoso.



La sveglia suonò alle 7.00, Leo aprì gli occhi ancora pesanti e pieni di sogni, spense la sveglia e si alzò, si vestì in fretta, si lavò i denti e uscì salutando il padre. Corse fino al parco dove ieri si era incontrato con Raph, ma non c'era, lo prese il terrore: E se lo avesse solo sognato? E se era solo uno scherzo? Se non gli piaceva più? Sentì due mani ai fianchi, come la sera prima, si voltò e baciò Raph con tutta l'adrenalina che aveva in corpo. Per un attimo il rosso rimase immobile, sorpreso dalla passione inattesa, poi avvolse le braccia intorno ai fianchi del Blue e lo strinse a se. Primo a rompere il bacio fu Leo, che si rifugiò nell'incavo del collo del focoso – S-scusa... Solo c-che avevo paura.. che... - Raph lo strinse di più a sé: - Ti ho giurato che ti avrei protetto, Leo – L' abbraccio si sciolse e i due andarono verso scuola per mano, non parlarono molto, ma non serviva parlare per farsi sapere che si volevano bene. Alle porte della scuola, Leo strinse la mano di Raph, il focoso sentì l'ansia del Blue e con un rapido movimento lo nascose in un cespuglio davanti alla scuola, nessuno gli avrebbe visti. Prima che il Blue potesse dire qualsiasi cosa, il Rosso lo baciò con così tanta passione che Leo si fece trasportare dal momento, ricambiando il dolce attacco. Raph baciò sotto la mascella di lui, come il giorno prima, facendolo tremare ed ansimare come il giorno prima; Leo si aggrappò al collo del rosso con possessione, - Fine scuola, qui – Il Blue annuì e poco dopo il calore del suo compagno venne scambiato con i rami della siepe, con un sospiro, Leo uscì dal nascondiglio ed entrò a scuola.



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Non aveva pensato a nessun' altro che a Raph, per tutte le ore di scuola. Non vedeva l' ora di vedere Raphael! Alla fine della quinta ora, Leo si catapultò fuori scuola e nel cespuglio, aspettò il rosso con impazienza. Era il suo giochetto, faceva aspettare Leo e poi lo sorprendeva. Sentì due braccia intorno ai fianchi, di nuovo. Sentì il pazzo odore del suo Alpha, sentì il suo cuore accellerare. Si lasciò ai trattamenti del focoso, che lo accarezzava dolcemente, ma con possessivo desiderio. Si attaccò completamente con la schiena e portò le mani dietro al collo di Raph, lasciando che il rosso gli baciasse il collo fino alle labbra; si baciarono per un minuto intero, poi Leo non resistette alla tentazione di raccontagli quanto gli fosse mancato. Raphael rivelò che anche lui, come il Blue, non riusciva a concentrare la sua attenzione su qualcos'altro. - Senti, Raphie... - Il rosso trattenne una risatina dal soprannome – Ti va se vieni da me, adesso? - Leo aveva attirato l'attenzione del rosso – E come mai vuoi stare tanto con il cattivo ragazzo? - Leo lo guardò un attimo, lui non era un cattivo ragazzo, almeno non con lui – Se non vuoi fa a meno! - Sbuffò l'altro cercando di allontanarlo, ma ottenne solo una stretta ferrea sui fianchi – Non ci sono problemi con i tuoi? - Leo sorrise: - No no!! Mio padre è via per lavoro, torna questa sera tardi, perciò... - tirò il rosso più vicino per gli angoli della giacca - … La casa è nostra – Raph gli baciò sotto la mascella, facendolo rabbrividire di piacere – Bene allora.. - schiacciò con la lingua la parte sensibile del collo di Leo, che gemette quando la lingua scivolò su tutto il collo, fino alla clavicola, dove baciò dolcemente. Tornarono a casa mano nella mano...

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Capitolo 2
*** Karai ***


DEDICATO A:    BiaIlyLOVE03 e Anna_panna_9

A casa, Leo aveva condotto Raphael in salotto, dopo averlo convinto a sedersi sul divano con una birra in mano, era andato in cucina ad ordinare la pizza al telefono a muro. - Ho ordinato la pizza, se vuoi, mentre aspettiamo possiamo guardare un... - Cominciò, entrando in salotto e fermandosi vedendo che il rosso dormiva -... Film. - finì in un sussurro, sorrise alla vista: braghe blu lunghe, scarpe da ginnastica bianche, maglietta rossa sotto una felpa grigia con il cappuccio alzato, maschera rossa. Si avvicinò lentamente e senza far rumore, si inginocchiò accanto al divano, osservando ciò che poteva scorgere da sotto il cappuccio e lo colpì il vedere i particolari che non aveva mai notato prima: il muso era più spigoloso del suo o di quello di Don e Micky, dalla maglietta si riconosceva una cicatrice a forma di fulmine sul carapace e ridacchiò vedendo dalla bocca semi aperta del rosso uno scintillio argentato, pensando a quanto sarebbe piacevole sentire quel piercing scivolare sul suo collo accompagnato dal dolce calore della lingua, pensiero che lo fece gemere leggermente... La cosa che lo colpì di più fu il suo labbro inferiore che sporgeva più del superiore, si sentì più caldo; sentì il bisogno di baciarlo, sentì il bisogno di mordere e succhiare quel labbro, sentì il bisogno di quel piercing sulla pelle che lo farebbe gemere e sussurrare di piacere... Perché aveva quei pensieri, lui non era così! Perchè si faceva attirare in quella trappola con così tanta facilità?!? Ma presto i pensieri furono sostituiti dai fatti... Salì a cavalcioni su Raphael, facendo scivolare le mani dal centro del piastrone, fino alle guance con espressione assente. Quando le loro labbra si sfiorarono, Leo si fermò di colpo... Raph aveva una straordinaria passione del collo del Blue e voleva provare quella sensazione. Portò le labbra sopra la clavicola e con delicatezza le poggiò fino a metà del collo in piccoli baci, la reazione del rosso fu di allungare le labbra in un mezzo sorrisetto compiaciuto e di sussurrare lettere che non avevano senso se unite nella stessa frase; interessato da ciò, provò a passare dolcemente la punta della lingua sul collo fino alla mascella, dove mordicchiò leggermente, stavolta il rosso gemette leggermente e tremò sotto i denti di Leo. Il Blue si sentiva soddisfatto e poggiò le labbra leggermente aperte dove il collo incontrava la spalla e ci lasciò un bel segno, Raph ansimò e il Blue sentì l'erezione del rosso schiacciare contro il suo culo. La testa di Leo girava, le piume nello stomaco gli facevano venire un groppo alla gola, si portò sulle labbra di lui e lo baciò con aggressiva passione, non si erano mai baciati con la lingua e Leo voleva provare con Raphael sveglio e tremante sotto di lui... Aspetta, Raph non avrebbe mai tremato sotto il suo tocco da sveglio, era tutto inutile! Leo era un Alpha!! Non poteva funzionare!!! Gay e faceva la parte Omega con un Alpha! Cosa avrebbe detto suo padre? Si staccò dalle labbra di Raph e lo osservò per qualche attimo, non poteva funzionare... Non doveva funzionare... Anche se lei era così piacevole, anche se era così bello, anche se aveva un gusto e un odore da far girare la testa... Cercò di combattere la voglia di baciarlo ancora o di attaccarsi di nuovo al collo. In un attimo sentì una mano sul fianco e un'altra sulla testa che lo schiacciò giù sulle labbra del focoso... Raphel era sveglio? Da quando? Merda... In un primo momento Leo restò immobile, ma si adattò subito e ricambiò il bacio, abbassando il cappuccio della felpa. Si baciarono a labbra aperte e per un po' fu piacevole, ma Leo voleva di più. Raph sentì la lingua di Leo entrare di sfuggita nella sua bocca, senza troppa invasione, solo per provare; il rosso spinse la lingua nella bocca del Blue e dolcemente l'invitò ad entrare nella sua, lasciò che si adattasse per poi diventare più aggressivo e prendere lui il comando. Leo cominciò a macinare intorno all'erezione, sentendo il piercing del rosso scivolare delicatamente sotto la lingua, fremette e si contorse, lo sentì gemere raschiare la pallina d'argento sul palato e non poté trattenere un gemito quando lo sentì in fondo ai lati della lingua. Si lasciò andare alle cure di Raphael, gemendo e contorcendosi ogni attimo...
DLIN DLON
si staccarono, riprendendo fiato – Dev'essere il fattorino della pizza – Ansimò Leo fra un respiro e l'altro. Gli accarezzò la guancia e gli diede un bacio casto sulle labbra, quasi lo continuò, ma il campanello lo interruppe ancora. Si alzò con un sospiro e andò ad aprire, peccato che alla porta non ci fosse il fattorino – Karai? - balbettò Leo visibilmente irritato, era stato interrotto dal trattamento' di Raph per questo?!? - Ciao Leonuccio!! Sono venuta per te!! Andiamo!!! Lo so che vuoi uscire con me!!! - Leo di massaggiò una tempia, - Per la duecentesima volta, non voglio uscire con te!!! - Lei si stizzì, poi addolcì lo sguardo – Oh, ceerto!!! Perché tu hai impegni!!! E poi dammi solo un motivo per non uscire con me!!! - Leo sbuffò – Beh, per esempio ho un fidanzato, non mi piaci, tuo padre ha tentato di uccidere mio padre e sono gay – Lei smosse i capelli corti con una mano – Certo che ti piaccio, mio padre è in prigione e sei Gay? Nessuno è perfetto!!! E... Tu lo ami? -
- Chi? - Lei sbuffò – Il tuo ragazzo!!! - Lui ci pensò un attimo, si conoscevano da poco, troppo poco... Si erano baciati, allora? Per un bacio!!! Stavano limonando sul divano... Bene, ci sono persone che che limonano con persone che non amano, vero? - Si... - Disse con decisione – Si, lo amo!!! Gli darei la mia vita!!! E adesso smamma, devo tornare dal mio ragazzo!!! - Karai ci restò male, tanto che quando Leo le sbatté la porta in faccia, lei cominciò a picchiare sulla porta – Io ti avrò, Leo!!! Con le buone o le cattive io ti avrò!!! - Dopo qualche minuto, sentì dei passi allontanarsi e fece per tornare in salotto quando il suono del campanello lo fermò nuovamente – Ti ho detto che... - Si fermò subito quando vide una bambina con una maglietta gialla, dei jeans e un casco un po' troppo grande con su scritto 'Pizza-Sama' gli porgeva una scatola di pizza dall'odore invitante, - Scusa, ti avevo confusa con qualcun'altra... -  La ragazzina fece spallucce – Sono 20 dollari! - Disse con un sorriso a buchi – Ecco a te! - Disse gentilmente il Blue, porgendole 5 dollari di mancia e facendole l'occhiolino prima di chiudere la porta. Si diresse in salotto dove Raphael aspettava con una mano sullo schienale del divano, pronto ad alzarsi, - Cos'è successo?!? - Il suo tono era serio e duro, con un velo di preoccupazione – Allora? - Ora impaziente, immobile, puntava dritto su Leo, cercando con lo sguardo qualche ferita o lesione. Il Blue si sedette accanto a Raph, poggiando la pizza sul tavolino di fronte al divano – Il cattivo ragazzo che si preoccupa per me? - Cominciò, eludendo la domanda e avvicinandosi al rosso – Sono lusingato.. - Portò le braccia dietro il collo di Raph e le labbra erano a pochi millimetri dalle sue. Il focoso prese le braccia di Leo da dietro la testa e le tenne in mano, allontanandolo leggermente – Leonardo, dimmi cosa è successo, immediatamente! - Leo si staccò, alzandosi e cercando di allontanarsi, ma Raph non glielo permise; lo prese per le cosce e lo fece cadere fra le sue gambe, avvolgendogli le braccia intorno alle sue sul petto e lasciando che la testa si appoggiasse sulla spalla verso lo schienale del divano. - Racconta – Leo si dimenò, cercando di liberarsi, poi si arrese e si rilassò, senza però parlare. Il rosso sospirò, aiutandosi con le braccia e le gambe riuscì a trascinarlo più in alto, in modo da poter raggiungergli il collo. Gli baciò delicatamente la guancia - Mata, umekigoe o kaishi shimasu (comincia pure a gemere), Leo aveva imparato il giapponese da suo padre e aveva capito perfettamente, arrossendo e cercando di spostarsi, ma Raph aveva una presa ferrea e non poteva far altro che godersi la lenta tortura. Il rosso baciò dolcemente sotto la mascella di Leo, facendolo tremare di aspettativa; leccò dolcemente quel punto, per poi scendere, lasciando una scia vischiosa su tutto il collo, Leo cominciò a gemere ed agitarsi sentendo il piercing scivolare sulla pelle, gli piaceva, era una tortura veramente eccitante per entrambi, tantoché... - Leeooo... - sussurrò Raph con voce roca, piena di desiderio, mentre soffiava sulla scia umida, facendo inarcare leggermente la schiena di Leo. Morse fra il collo e la spalla, facendolo urlare ed inarcare la schiena ancor di più verso l'alto. Allentò la presa, ma non tolse le labbra dal collo, succhiando dolcemente la pelle. Leo aveva gli occhi e la bocca spalancati, esausto da quel solo morso, si lasciò cadere pesantemente su Raph. Ansimò – Una vecchia amica... - Prese un respiro profondo – Vuole che io esca con lei... Ma i-io non voglio... E le ho detto che io avevo te e... - Si fermò, non poteva dirgli che lo amava – E? - Silenzio. Raph scambiò le posizioni, buttando Leo sul divano e tenendogli le mani ai lati della testa – E?!? - Riprovò. Niente. Ringhiò – Leo! Ti ho promesso protezione e se non vuoi che te la dia... - Si avvicinò all'orecchio – Mi assicurerò che tu non sia vergine! - Leo aprì la bocca per parlare, ma la richiuse di scatto: non si sarebbe fatto abbindolare così! Raph sospirò: - Come vuoi, ma non dirmi che non ti avevo avvertito... - Sollevò i polsi di Leo fin sopra alla testa, tenendoli con una mano sola, con l'altra cominciò a toglierli i pantaloni – Le ho detto che ti amavo! - Gridò tutto in una volta. Il rosso si fermò, mollò Leo e si allontanò, sedendosi sul bordo del divano. Il Blue si sedette – Scusa Raph... È per questo che non te lo volevo di.... - Non riuscì a finire che le sue labbra vennero rapite in un dolce e appassionato bacio, gemette e si contorse nel piacere per le curiose mani di Raph che scivolavano su tutto il corpo, sotto la maglietta e sul culo. Quando si staccarono per riprendere fiato,   Leo aveva le braccia avvolte intorno al collo di Raph e le gambe intrecciate insieme intorno ai fianchi del rosso, che intanto aveva una mano sul fianco e una sulla guancia di Leo. Si guardarono negli occhi, Leo aveva capito che non era l'unico con sentimenti del genere. Sciolse le braccia intorno al collo del rosso, per lasciare che le mani arrivassero al nodo della maschera, ma l'altro lo fermò, catturando le braccia e allontanandole. Il Blue sospirò, mettendo entrambe le mani sulle guance di Raph, che ne prese una e ne baciò dolcemente il palmo – Raph... - Cominciò con il solito tono con cui una madre comincia un discorso importante – Bene, Leo... Va bene. - Lo interruppe prima che potesse cominciare e con un dolce bacio sulle labbra, sciolse la bandana Blue, mostrando due luminosissimi occhi nero scuro che lo guardavano pieni di affetto, dolce come un bignè alla crema di vaniglia. Leo sciolse con una mano la maschera rossa, mostrando due aggressivi occhi verde chiaro, intorno alla pupilla un caldo oro miele, lo guardavano con passione e desiderio. I due rapiti dalla differenza fra entrambi si diedero un lungo bacio, godendo del sapore di entrambi.

Il primo a svegliarsi fu Leonardo,si guardò intorno con aria assonnata, era per terra fra il tavolino e il divano, come ci era finito lì? guardò l'ora 15.37, cavoli!!! Aveva dormito troppo. Si accorse di avere due braccia calde intorno ai fianchi e sorrise nel vedere l' Alpha più grande dormire con respiro leggero...
Pochi  prima...
Si staccarono per prendere fiato, ansimarono un po' prima di unirsi di nuovo in un altro appassionato bacio – Leo... I-io.. Non resisto... Perdonami... - Ansimò prima di mordere forte il collo (E, no! Raphael non è un tarta-vampiro!!!) . Leo urlò, stringendo gli occhi dal dolore e dal piacere scuro che veniva da quel morso. Il rigonfiamento di Raph era cresciuto di nuovo... Leo tentò di staccarlo, riuscendo solo a sbilanciarlo e far cadere entrambi per terra, invertendo finalmente le posizioni; questo bastò per calmare Raphael che si mise a ridere. Giocarono un po' sul pavimento, prima di addormentarsi.

Leo si riprese da quel corto Flashback, riuscì a liberarsi dalla presa di Raph senza svegliarlo, prese la pizza ( ormai gelida ) e la portò in cucina a scaldare. Dopo cinque minuti tornò con un piatto con la pizza calda e tagliata in otto parti, la posò sul tavolo e andò a prendere un paio di birre; quando tornò, Raph si era alzato e si era appena seduto sul divano, massaggiandosi la cervicale. Leo si avvicinò, poggiò le birre sul tavolino e si posizionò dietro il rosso, scacciando la mano dell'altro mettendo le sue dove il collo incontra la spalla e massaggiando con il pollice il punto dolente; Raph si rilassò, gemendo un sospiro. Dopo un paio di minuti, il rosso portò le mani su quelle di Leo, trascinandole davanti a se e alzando la testa per baciarlo dolcemente sulle labbra – Ti amo... - Sussurrò – Anche io, Raphie! - Il nominato sorrise in sfida – Divertente, Fearless Leo – Il Blue tirò fuori la lingua, il rosso in tutta risposta ne toccò la punta con la sua; Leo la fece scivolare nella bocca dell'altro, facendole grattare una contro l'altra in un gioco di prevalenza ( non serve dire che vinse Raphael ). - Ho scaldato la pizza... Film? - Chiese Leo con un velo di sottomissione nella voce, – Horror – il tono che usò Raph fece tremare leggermente Leo, che si allontanò per scegliere un CD – Allora... - leggendo i titoli dei CD posti sugli scaffali intorno alla TV da trenta pollici, intanto stava dando le spalle al rosso, che si godeva la scena del suo fondo schiena nei movimenti del Blue – 'La Mano di Stana'? -    
-No.. -         
- 'Il Pasto di Charlie Lou'? -
- Neanche -
- ' Tre Notti dalla Morte'? -
- Umpf!!! -
- 'In Casa con lo Psicopatico della  Terza Strada'? -
- N... Questo suona bene – Per la sorpresa Leo fece cadere i CD. Quando si chinò per raccoglierli, Raph non resistette e si fece sfuggire mezzo gemito, che non sfuggì a Leo – Ti piace così tanto il mio culo? -
- G-già!! - Stavolta il gemito venne confuso con la voce, ma ancora perfettamente udibile fece arrossire Leo. Il CD fu inserito nel lettore e il film cominciò con la scritta: '' Contenuto per solo pubblico adulto, violenza, contenuti sessuali '' - Oh, bene!!! - Rise Raph – Ci sarà da divertirsi!! - Strinse a se il Blue cercando di confortarlo.

L'immagine della ragazza con una sega elettrica nel braccio fece nascondere il viso di Leo nell'incavo del collo di Raph, che sorrise ancora una volta: Leo gli era completamente in braccio e gli respirava sul collo. Avevano finito la pizza, imboccandosi a vicenda, e la birra gli era andata dietro. Il film finì e Leo si scostò dal collo di Raph, che gli baciò delicatamente gli occhi – È solo un film, ci sarò sempre io per te! - Leo non aveva voglia di parlare, allora stette zitto mentre il Rosso lo distendeva lentamente sul divano, baciandogli tutto il viso e il collo con lento affetto.
Una macchina attraversò il vialetto: - Papà!!! - Leo s'illuminò, allontanando Raph – Devi andare! - disse alzandosi – Giusto... - Seguì Leo con la cartella in mano fino all'uscita del retro – A domani... Al parco... Ciao! - Fece per rientrare in casa, quando una mano lo fermò – Hey! - Raph lo tirò in un lungo bacio – Ti amo Leo, non dimenticarlo... - Sussurrò, prima di sparire dietro una casa. Il Blue guardò un attimo il punto dov'era sparito e poi rientrò per accogliere il padre.  

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Capitolo 3
*** Raph... ***


ATTENZIONE: PROBABILMENTE NON SARÀ UN GRANCHÈ DI CAPITOLO DEDICATO alle persone che mi hanno dato forza e idee per questa storia: Anna_Panna_9 CandyLover03 LenyRockStar07 Hamatoshappire luneasakura malse DOPO QUESTA PICCOLO RINGRAZIAMENTO... VIA CON LA STORIA!!! ATTENZIONE: PROBABILMENTE NON SARÀ UN GRANCHÈ DI CAPITOLO

DEDICATO alle persone che mi hanno dato forza e idee per questa storia:    Anna_Panna_9     CandyLover03    LenyRockStar07     Hamatoshappire     luneasakura         malse

DOPO QUESTA PICCOLO RINGRAZIAMENTO... VIA CON LA STORIA!!!

Leo si svegliò con un tremendo mal di testa, poi ricordò cosa era successo la sera prima... MA.CHE.CAZZO!!!! Non c'era una sera prima! Non c'era nessun Raphael! Non c'era nessun amore!!! Cosa cavolo poteva nascere in due fottutissimi giorni!!! Calciò le coperte e si rialzò di scatto, preparandosi e uscendo di casa come una furia. Arrivato al parco, si avvicinò al punto in cui il giorno prima si erano incontrati, l'avvicinarsi di due voci lo fecero nascondere dietro l'albero lì vicino:
- Sei sicuro che funzioni? - La voce del focoso era diversa, non era la voce con cui gli aveva detto che lo amava, era dura e fredda, tanto che gli fece venire i brividi,
- Certo, amico! Stai tranquillo, schiaccia questo piccolo aghetto nel fianco e la droga viaggerà subito, stimolando gli ormoni, e ti si struscerà addosso come un Omega!! -
- Bene, Casey, ci vediamo domani con un'altra dose – '' Cosa cazzo?!?'' Pensò il Blue '' Cosa crede di fare?!? Mi ha drogato?!? È per questo che mi ero messo a gemere come Anastasia in 50 sfumature di grigio? Bastardo!!! Ma ora ha finito di giocare!! Adesso... '' Dei passi sull'erba attirarono la sua attenzione, Raph stava tornando, convito di averla vinta un'altra volta!!! Leo aspettò da dietro ad un albero, lasciando che Raph gli passasse davanti, dato che il rosso non si era ancora accorto di lui, pensò di andarsene e lasciarlo lì, ma l'istinto gli suggerì di agire come tutti i giorni; si scostò dall'albero, saltandogli al collo da dietro. Raphael barcollò, ma non cadde, cercò di mettere le mani sulle braccia di Leo, che lo mollò di scatto: dopotutto aveva ancora l'ago. Decise di toglierglielo di mano e piantarglielo addosso, occhio per occhio! Quando il focoso si girò, Leo gli affondò la testa nel carapace con un forte botto, facendolo finalmente cadere,
- Leo? Che fai?!? -
- Quello che farei se qualcuno mi droga in segreto! - ... Fu un attimo... Leo che prendeva l'ago e cercava di piantarlo nella spalla di Raph... Il focoso che invertiva le posizioni... L'ago a terra con la punta verso l'alto... Il collo di Leo che ci finiva sopra... Poi per il Blue fu tutto buio...

- LEO!!! - Raphael? Stronzo...
- LEO!! TI PREGO! TI PREGO, SVEGLIATI!!!! - Te la sei voluta... Coglione...
* il calore di un abbraccio avvolse il Blue *
- M-mi dispiace... Sono un idiota... - Oh oh oh!! Sei molto di più di questo, Bastardo!!!
- Leo.. TI SUPPLICO APRI GLI OCCHI!!! FARÒ TUTTO QUELLO CHE VORRAI! - Fanculo!
*ambulanza*
- Oh, Leo, i-io volevo solo... Volevo dirti che ti amavo... - Raph?
- Scusa... I-io ti amo tanto... Mi dispiace... - No... No! Raph aspetta! Tu mi ami sul serio?
* l'abbraccio si scioglie *
RAPH! ASPETTA! RAPHAEL!

La mente si spegne e Leo viaggia nel ponte fra la vita reale e il sogno...

 - D-dove sono? - Una stanza d'un bianco brillante, era disteso su un letto da ospedale, si alzò di scatto:
- Raph... Lo devo trovare... - Cercò di tirare la maniglia della porta, che era inesorabilmente chiusa: per quanto si sforzasse, tirasse, urlasse e battesse, la porta era chiusa. Si voltò verso il letto, dove una donna era distesa: capelli corvini, pelle bianca, labbra rosse quanto il sangue che le scendeva da numerose ferite sul viso e da un buco al centro del petto. Leo non si spaventò, dopotutto era un sogno, invece si avvicinò alla figura, sedendosi accanto a lei. - Leo, tesoro mio! - Disse la donna, prima di allungare le braccia verso il Blue, che l'abbracciò forte: - Mamma... - sussurrò – Ho fatto una cosa orribile... - Lei gli accarezzò la testa – Lo so, mio Musuko... - Fece una breve pausa per sospirare profondamente – Sono qui per questo, Raphael non è un bravo ragazzo, tu lo sai questo? - Leo si allontanò leggermente da lei – No, Sheng! Raph mi tratta bene, è un bravo ragazzo! - Sheng sospirò: - Tu sei l'unica persona che tratta con delicatezza, pensa se andaste a vivere insieme e lui tornasse a casa ubriaco, potrebbe farti del male o... Peggio... - La donna abbassò il capo con l'aria di chi ha passato tutto e di più – Io voglio provare... Voglio provare ad aiutarlo, voglio vedere se era solo quella droga che mi faceva gioire o se i miei sentimenti erano reali – Lei ridacchio – Musuko! Non può nascere niente in due giorni! Ma se impari a conoscerlo, magari potrebbe funzionare. - La sua espressione si indurì di colpo, guardandolo direttamente negli occhi: - Posso vedere solo una parte della tua vita, Leonardo, ma devo assolutamente sapere: non avete fatto l'... -
- NO!nononononononononono..! No. Ci ha provato, ma siamo caduti dal divano e non è successo niente! NIENTE! - Rispose il Blue con il viso rosso come un pomodoro. Sheng sorrise: - Mio caro, non ho potuto esaudire il tuo desiderio dell'altra notte, ma forse ci riuscirò domani – Lui l'abbracciò – Grazie mamma – Lei contraccambio l'abbraccio, - Dovresti tornare da tuo padre, sarà in pena. -
- Perché? Sto bene! - Lei lo guardò negli occhi – Tesoro, sei in ospedale! -


Ospedale

Leo aprì gli occhi e vide suo padre: la pelliccia marrone arruffata sotto la camicia da ufficio grondante d'acqua, braghe sporche di fango fino alle caviglie, scarpe fradice, in mano la sua giacca grigia e sotto la valigetta ventiquatt'ore nera.
- Leonardo! - L' abbracciò forte, il Blue poggiò una mano sulla spalla del topo, troppo stanco per muoversi ulteriormente. Splinter si sedette sulla sedia bianca accanto al lettino d'ospedale e gli sorrise affettuosamente, - Cosa ti è successo? Sembra che ti sei fatto investire – mormorò Leo, stanco, mentre il padre ridacchiò: - No, ha cominciato a piovere e mi hanno detto che tu eri qui, dato che mi ha accompagnato un collega in ufficio, ho dovuto correre fino all'ospedale – Si avvicinò di più con la sedia al lettino – E tu come stai? Ho visto un ragazzo che usciva di corsa da qui, lo conosci? L'infermiera mi ha detto che da quando è stato possibile è rimasto accanto a te, ma prima che ti svegliassi se n'è andato. - Leo rimase immobile, interdetto, ''Raph?'' - Com'era questo ragazzo? - chiese d'un tratto lui, lasciando il padre interdetto: - Beh, fammi pensare... Alto, pelle verde smerlo, maschera rossa... -
- Potresti vedere se è ancora qui? Ho bisogno di parlargli! - lo interruppe frettolosamente il Blue, piazzato, il topo annuì lentamente, alzandosi e uscendo dalla stessa porta con cui entrò un'infermiera molto giovane, che controllò i valori di Leo, - Tu e quel ragazzo avete intimità? - il Blue la guardò, sorpreso, - Scusa, è solo che quando stavo per entrare ad avvertire il ragazzo dell'arrivo di tuo padre, ho visto che si alzava e ti baciava, poi ha detto qualcosa, l'ho sentito a mala pena, deve aver detto 'scusami, me ne vado, mi dispiace davvero ma sappi che ti amo'... È il tuo ragazzo? - Leo non rispose, gli occhi gli si gonfiarono di lacrime '' Raph... Cosa ti ho detto''...
 


Scusate, il capitolo è un po' corto e ci ho messo un po', ma grazie di seguirmi  e alla prossima!! 

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Capitolo 4
*** Sei tornato! ***


Non mi piace far soffrire la gente, perciò non farò aspettare molto Leonardo.

Non mi piace far soffrire la gente, perciò non farò aspettare molto Leonardo.

 

DEDICATO alle persone che mi hanno dato forza e idee per questa storia: Anna_Panna_9 CandyLover03 LenyRockStar07 Hamatoshappire luneasakura malse Ladyzaphrina

 

Dopo pochi giorni, Leo tornò a casa, ma non riuscì ad avere più notizie di Raphael. Tutto quello sembrava così sporco da parte sua, avevano cominciato dal nulla e lui era un Alpha, niente andava bene e si sentiva di voler ricominciare, scartare Raph e cercare qualcun'altro con cui pulire la loro quasi relazione; ma non riusciva a pensare al rosso, a quello che avrebbero potuto fare se lui fosse tornato e a come lo avrebbe fatto diventare un agnellino. Passarono giorni, settimane e mesi; ma Raph era scomparso, Leo cominciava a perdere la speranza, quando mentre usciva da scuola con Michy e Donnie lo bloccò Karai:

- Ciao Leuccio! -

- Non in questo momento, Karai, lasciami in pace! - Fece per proseguire, ma lei lo fermò per un braccio, avvicinandosi al foro uditivo: - So dov'è il tuo fidanzatino – sussurrò prima di allontanarsi e dirigendosi verso casa sua, stavolta fu Leonardo a bloccarle il braccio, - Dov'è – ringhiò, lei sorrise – Tutto ha un prezzo, tesoruccio, e questa informazione costa un bacio – lui la mollò, come scottato, - Vorrai scherzare, spero!! Non ti concederò nulla di tutto questo, io appartengo solo a... -

- A quel tuo fidanzatino tanto amato che se n'è andato lasciandoti solo?!? -

- Esatto, proprio lui! - ringhiò il Blue, lei lo guardò con sguardo di sfida, ma poi sorrise, - Allora, Leonuccio, accetti? - Lui ci pensò un attimo, non poteva tradire Raph, anche con solo un bacio, ma comunque non sarebbe riuscito a vederlo più se non l'avesse fatto

- E 3, 2... 1... -

- I-io... Accett... - Una persona con tanto di scarpe da ginnastica, jeans e felpa con il cappuccio alzato, lo prese in braccio e lo portò via, dando un' occhiataccia a Karai e facendo un gesto del capo a Michy e Donnie che aveva in mano il cellulare.

 

Dietro la siepe della scuola, lo sconosciuto poggiò Leo a terra, guardando bene che nessuno gli avesse visti entrare lì dentro. Quando si voltò verso il Blue, si prese un potente pugno, che lo fece cadere a terra, mostrando il viso tanto famigliare che aveva colpito...

- Raph... - Quando finalmente vide chi aveva davanti, gli si buttò letteralmente fra le braccia, abbracciandolo stretto nel fango e nelle foglie, poi si ricordò un piccolo particolare, si mise sulle ginocchia e gli tirò un sonoro schiaffo proprio dalla parte dove il viola del pugno cominciava a farsi vedere, - Cretino! Come ti sei permesso di farmi questo! Sei mesi!!! Sei mesi che non ti facevi più vedere!!! - Sentì gli occhi bruciare e il respiro pesante, cominciò a piangere, guardandolo negli occhi, prima di poggiare la testa sul suo busto, Raph lo abbracciò stretto – Anche tu mi sei mancato tanto, Leo – Disse, poi, avvicinando il suo viso a quello del Blue – Troppo – Si baciarono prima dolcemente, godendo della sola sensazione, poi le sole labbra non bastavano, il Rosso leccò dolcemente il labbro inferiore di Leo, in una tacita richiesta, che venne accettata; Leo aprì la bocca, facendo entrare quella di Raphael con un gemito udibile... Un gemito? Si allontanò immediatamente da lui (Cazzo!), come se guardarlo gli avrebbe dato tutte le risposte, - Raph... Non mi hai... Di nuovo... - Il rosso sorrise, baciandogli dolcemente le labbra – Non commetterò lo stesso errore, poiché i tuoi pugni fanno male... - Commentò, con una risatina del compagno. Restarono ancora qualche minuto abbracciati, accarezzandosi e baciandosi, poi Raph lo sollevò in stile sposa, baciandogli la fronte con più delicatezza di una piuma che si posa sull'acqua, - Andiamo? - Leo annuì, Raph gli sorrise maliziosamente – Non è che vogliamo continuare ciò che ho provato a fare l'ultima sera insieme? - Leo gli afferrò il cappuccio e glielo tirò con forza sul viso – OK! OK! - lo lasciò andare, dandogli un bacio sulle labbra, - Ma magari possiamo andare a casa mia – sussurrò dopo, con le labbra fra il collo e l'angolo della mascella, sentendolo fremere – Ahhhh.... Ah-a! - SI affrettò a rispondere – Oppure potremmo andare a casa mia -

- Perchè? - Quasi gridò Leo

- Perchè non ci sei mai venuto, ti devo dire una cosa e... Ho film horror migliori dei tuoi! - Finì con tono malizioso, il Blue non sembrò convinto, allora si inginocchiò, poggiando la lingua sulla parte sensibile del collo e passandola dolcemente, dato che il Blue non era drogato non gemeva come chissà cosa, perciò Raph portò una mano in mezzo alle gambe di Leo, lasciando che le due dita stimolassero la parte sensibile di queste, mentre il pollice e il palmo strofinavano delicatamente la sfesa che nascondeva la sua... virilità, facendolo finalmente gemere e uno strano formicolio ai piani bassi, Leo gemette di nuovo e più profondamente di prima quando sentì il suo membro uscire, sentendo d'un tratto la testa vorticare, le farfalle nella pancia e tanti brividi in tutto il corpo; Raph accarezzò il rigonfiamento da sopra i jeans, - N-NO! Raph... Non lo toccare! - Il rosso sorrise – Ti va di venire a casa mia? - Abbassò la zip e aprì il bottone, facendo uscire il rigonfiamento che ora di vedeva dalle mutande grige, riuscì a chinarsi fin lì e ci posò sopra la punta della lingua – Ahhhh.... - Gemette Leo, sentendo la saliva del focoso espandersi e sentendo il freddo che essa portava sul suo membro; quando le dita di Raph si spostarono sulla sua erezione per accarezzarne la lunghezza, cedette: - V-va bene! Basta! Non ce la faccio! - Infatti il suo membro si era gonfiato e eretto contro le mutande che, intanto, erano diventate una prigione di stoffa troppo piccola per il trattamento del focoso, che ridacchiò e baciò il blue sulle labbra, prima di rimetterlo in ordine e portarlo a casa, mano nella mano.

 

Ragazzi! La storia è dura da scrivere di nascosto... storia lunga... il prossimo capitolo è concentrato a casa di Raph!!!

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Capitolo 5
*** Sorelle ***


- Tu cosa? - Chiese Leonardo, incredulo,
- Sono andato in progione -
- Perchè? -
- Aggressione e spaccio di stupefacenti, ma mi hanno rilasciato prima dei due anni per buona condotta, perché hanno trovato il Vero spacciatore e per le storie strappalacrime su il mio fidanzato che intendo sposare il cui figlio di entrambi è già in orbita -
- COSA?!? -
- Mi hanno rilasciato per...
- Si si, hai detto che ci sposeremo??? -
- E che sei incinto! -
- Ma è impossibile!!! -
- Nah! Basta che prendo il mio piccolo amichetto qui, no faccio conoscere al tuo Sweet-Spot un paio di volte, fanno amicizia e il mio piccolo amico qui gli procura del 'latte', gli amici del mio amichetto qui fanno festa lì vicino al tuo Sweet-Spot e... -
- Non intendevo questo! -
- Ah, no? - Stavano camminando lungo un viale quando Raphael lo bloccò fra il muro e le sue braccia,
- Allora te lo faccio intendere io. - Sussurrò, Baciandogli dolcemente le labbra e accarezzando con la punta delle dita la pelle non nascosta dal guscio sotto la maglietta.
- Raph, non qui... E non così brutalmente. - Disse in tono più calmo possibile Leonardo,
- E prima possibile – Si lamentò Raph, prendendolo per il polso e camminando velocemente verso casa sua.

Leonardo no seppe dove esattamente era Casa Jones, poiché Raph lo aveva bendato, ''Non ti sembra eccitante così'', Leonardo non era un idiota e sapeva che quella era solo una stupida scusa che avrebbe anche potuto riparmiarsi,
- Eccoti qui, nella tana del lupo! - Raphael gli tolse la fascia dagli occhi e la stanza dove si ritrovò era maledettamente rossa,
- Questa è camera mia, ti piace? -
- Wow! Tutto Rosso qui!! -
- Si, ma ora... O mi aspetti qui e io vado in bagno a prendermi cura del mio Piccolo Amico oppure mi dai una mano tu, decidi – Leo non capì subito, ma quando afferrò il senso della frase, divetò scarlatto,
- Resta... - Raph sorrise ardentemente e si sedette sul letto, accanto a Leo, il quale lo baciò sulle labbra. Durante il contatto, Raph afferrò la mano di Leo e la condusse sul suo rigonfiamento, la sfregò leggermente ed esso crebbe all'istante, il Blue prese il comando e lo fece distendere sul letto,
- Stà giù – ordinò, posizionandosi in mezzo alle sue gambe, abbassò i pantaloni quanto bastava per raggiungere la zona interessata, poi si fermò,
- R-Raphie... -
- Si? -
- Non.. Non so come... Come si fa... - Raphael ridacchiò leggermente,
- Il concetto è: Più eccitazione uguale a più piacere che è uguale a stare meglio, Ok? Fa come ti riesce. -
- Mmh.. Ok... - Leonardo ricordò quella volta che era entrato per errore su un sito adatto ai maggiorenni e aveva visto Come si fa, solo che non era sicuro. Leccò la fessura già aperta ed il membro sguisciò fuori all'istante, poggiandosi sulla mano di Leo che stava solo aspettando il membro verde smeraldo per cominciare a pomparlo su e giù, non ne aveva mai visto uno più grande, anche se non ne aveva visti molti in generale. Leccò la punta del membro di Raphael prima di ingoiare l'intera lnghezza; la gola bruciava e le convulsioni aumentavano, ma comunque non si scostò subito, succhiò la pelle del membro e grattò leggermente con i denti, facendo gemere Rapahel.
- L-Leo... M-Merda... - Ora il ragazzo in Blue stava cominciando ad andare su e giù con la testa, ignorando le convulsioni e godendosi i gemiti del partner, ora vicino all'orgasmo quando...
- RAAAAPH!!! SIAMO A CASA!!! - Leo morse, per lo spavento, il membro di Raphael, che si ficcò il pugno in bocca per non cacciare un urlo,
- Chi è? - Bisbigliò Leo,
- Le mie sorelle più piccole April, Miwa e Irma – Ringhiò l'Alpha, riprendendosi dal dolore,
- Hai tre sorelle?!? -

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Capitolo 6
*** P-Pronto? ***


- Leo, ti presento Miwa, April ed Irma. Ragazze, Questo è Leonardo. - Presentò Raphael quando scesero al piano di sotto. Le bambine erano disposte a mezza luna di fronte a Leo,
- Piacere – Rispose la tartaruga accucciandosi per arrivare a guardarle negli occhi,
- Ciao Leonardo, il mio nome è Irma – Salutò la bambina alla destra di Leonardo; Irma, come tutte e tre, vestiva di una camicetta bianca con strisce violacee che ne segnavano i bordi, portava un paio di occhiali tondi ed i capelli bruni le scendevano a caschetto intorno alla testina pallida, la gonnella era a quadrati rossi come per tutte e tre, le scarpette viola erano contornate da ricami di Dalie.
- Io sono Miwa – Disse la bambina al centro, una ragazzina dai capelli corti e neri dove sbucava un fiocchetto rosso, la camicetta era bordata di nero e le scarpette erano nere con ricami di Rose Bianche.
- Io mi chiamo April – Si presentò l'ultima i cui capelli arancioni erano legati in una corta coda di cavallo e le ciocche che sfuggivno all'elastico erano raccolti da un cerchiello bianco, la camicetta era contornata da ricami giallo canarino come le scarpette i cui ricami rappresentavano dei girasoli.
- Sei tu quello che vuole fare sesso con nostro fratello? - Chiese Miwa spiazzandolo,
- E sei tu quello che faceva gemere nostro fratello di sopra? - Chiese all'istante Irma,
- E sei tu quello che ha gli amici che hanno... -
- Ok, ragazze, basta... Così lo spaventate! - Disse Raphael, interrompendo April,
- Noi vediamo tutto... - Cominciò Miwa,
- Conosciamo segreti... - Continuò April,
- E conosciamo tutti quelli che devono nascere e che sono nati tanto... - Parlò Irma, interrompendosi,
- Tanto... - Sostenne April,
- Tanto tempo fa. - Finì Miwa.
Leonardo ormai spiazzato era caduto all'indietro dalla sorpresa quando gli occhi delle bambine s'illuminarono di luce biancastra,
- Hanno un dono, la... Veggenza o qualcosa del genere.. -
- Onniveggenza – Corressero le tre in coro,
- E le tre onniveggenti desiderano giocare ai videogame mentre aspettano che il loro fratellone e Leo ordinino il pranzo? - Gli occhi delle tre tornarono dei colori originali, ovvero verde, nero e azzurro, i loro volti s'illuminarono di gioia e ci fu un grandissimo caos nel lanciare scarpe, smollare elastici, forcine e aprire camice e camicette ed in un battibaleno le tre erano sul divano a giocare alla playstation.
- Wow! - Commentò Leo,
- Sono gemelle? -
- Si, mamma è morta nel partorirle – Rispose Raphael,
- Oh, mi dispiace.. -
- Nah, papà doveva fare a meno di bere quella famosa sera – Tentò di rassicurarlo Raph, che si ritrovò Leo avvinghiato al suo collo spargendogli baci lungo tutto il collo,
- Dai Leo, avremo tutto per questo – Rise Raph, trasportandolo in cucina,
- Non m'importa, voglio sollevarti il morale fino alle stelle – Sussurrò Leo stusciando il bacino contro l'inguine di Raph, il quale ansimò in risposta,
- Andiamo, prima non sono neppure riuscito a farti venire bene! - Lo stuzzicò Leo sentendolo ringhiare,
- Fammi solo... Ordinare la pizza... Le bambine avranno fame... -
- Sei così dolce che ti preoccupi per loro, ma dopo sei mio, intesi? -
- Intesi.. Leo... Basta... Così non riesco a controllarmi – Piagnucolò Raph sentendo il suo membro risvegliarsi, il Blue smise di muoversi e sentì Raph tremare,
- Cazzocazzocazzocazzo... - Piagnucolò ancora il Rosso,
- Ho un'idea – Sussurrò Leo seducente,
- Tu chiami la pizzeria ed io, intanto ti aiuto con questo tuo problemino quaggiù, ok? - Raph non poteva che annuire dopo la seducente proposta di Leo.
Ecco che mentre Raph reggeva il telefono a filo con una mano e con l'altra si reggeva al piano della cucina, Leo si era chinato su di lui e stava delicatamente giocando con la lingua sul membro del Rosso che faticava veramente molto a parlare,
- S-si, pronto? V-vorrei ordinare tre Margherite mini, u-una capricciosa ed u-un'Americana... - Si fermò col fiato sospeso nel sentire che Leo aveva ingoiato tutta la sua lunghezza,
- Signore, si sente bene? - Chiese una ragazza da dietro la cornetta,
- S-si... -
- Può dirmi il suo indirizzo? -
- N-numero 143, Via Back Time.. 12... Ahh... -
- Bene signore, se la pizza non sarà recapitata entro i 30 minuti tutto il pacchetto sarà... -
- Gratis, si, grazie, lo so, arrivederci! - Sbottò Raph che quasi spaccava la cornetta nel battere il pugno sul tavolo,
- Ahhh.. Leo.. Leo, sei.. fantastico! Aaahn... - Gemette Raph mentre si incurvava sul tavolo,
- Oh cazzo... Cazzocazzocazzocazzocazzo, Leo!! - Gemette più forte quando Leonardo aumentò la pressione all'interno della sua bocca,
- Leo.. Leo, sto.. s-sto per... Aaaaaaaaaahhhh... - Gemette per l'ultima volta come spinse con una mano la testa del Blue contro la sua lunghezza, venendo copiosamente all'interno della bocca dell'amante, il quale non tentò di liberarsi se non solo per qualche strattone.
- Grazie!! - Sospirò Raph, liberando Leo dalla stretta,
- Com'è stato? - Chiese Leo alzandosi in piedi,
- Fantastico.. - Disse Raph stringendoselo al petto.
- Hey, Fratellone? Sai che abbiamo sentito tutto, vero? - Rise Miwa, accompagnata dalle altre due.

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Capitolo 7
*** Aiuto! ***


Blocco dello scrittore, idee? Per favore se avete proposte mandatemele per recensione, grazie

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Capitolo 8
*** Finale ***


Il letto di Raphael era morbido, le sue labbra erano calde e si muovevano lentamente sulle sue, la sua linga accarezzava dolcemente la sua,
- Leo – Ansimò il Rosso,
- Leo, ti voglio… - Fece le fusa, si tolse la felpa rimanendo con la maglietta senza maniche Bianca e cominciando a togliere quella del compagno,
- N-Non mi sento pronto… Raph… NO! - Fu più forte di lui, gli tirò un forte schiaffo sulla guancia. Raphael rimase immobile per un lugo istante prima di mettersi a sedere, da quando lo conosceva era la prima volta che lo vedeva arrossire.
- Raph… Scusa… solo… CI conosciamo da poco… - Cercò di scusarsi il Blue stringendo il bicipite del Rosso, il quale se lo scrollò di dosso,
- Non dire cazzate, Leo – Ringhiò alzandosi,
- Adesso non offenderti solo perché non mi sento pronto di farlo con uno che conosco da pochi mesi! - Sbuffò. Raphael aprì con forza un cassetto e tirò fuori una scatola da scarpe della Nike, Leo non riusciva a vedere bene ma poteva sentire come la mano di Raph si muoveva nel contenitore attraverso carte ed oggetti metallici.
- Prendi – Disse lanciando un orologio da taschino a Leo, uno di quei vecchi orologi che si aprivano e chiudevano con l’ausilio di un bottone. Raph prese la felpa e si diresse verso l’uscita,
- Sono deluso che tu non mi abbia riconosciuto – Disse prima di sbattere la porta dietro di se. Leo guardò per pochi secondi la porta chiusa prima di aprire il vecchio orologio e restare a bocca aperta. Una vecchia foto ritraeva lui all’età di sette anni che dormiva su un lettino abbracciato ad un tartarughinodalla pelle verde scuro con una fascia rossa su un braccio,
- Come… Raph..! - Ora tutto era chiaro, ora ricordava quel piccolo tartarughino, il suo unico amico fino all’età di dieci anni, stavano sempre insieme… Come aveva potuto dimenticarlo? Una lacrima di nostalgia e una di rammarico scivolarono sul viso di Leo ed andarono a colpire il vetro che separava la fotografia dal resto della realtà.

La serata si era fatta fredda e Raphael si strinse nella sua tuta, aveva corso per più di due ore, si guardò intorno, ora a mente lucida… Il parco. Si sedette su una panchina e stette a respirare l’aria fredda della notte che era prossima ad arrivare. Restò lì ad osservare le poche stelle, immerso nei ricordi…
“Raphie? “
“Si?”
“Staremo sempre assieme, vero?”
“Sì! Io ti sposerò Leo! E poi staremo insieme per sempre!”
“Che gioia!”
Quei tempi erano ormai lontani, poteva ancora sentire il profumo di Leo su di se, sentiva i suoi respiri affannati, sentiva ancora lo schiaffo che bruciava… Un’ombra si avvicinava velocemente da davanti a se, si irrigidì e aspettò di poter vedere la figura sotto la luce per capire cosa fare,
- Raph! - Urlò Leo uscendo dall’ombra,
- Raph! - Era abbastanza vicino per vedere le lacrime scendere sul suo viso, il Blue gli corse incontro,
- Dov’eri?!? - Gli chiese quando fu davanti a lui,
- Al parc… -
- Tutti questi anni! Dove divolo sei stato?!? - Urlò,
- MI avevi promesso che saremmo stati insieme per sempre! -
- E tu mi avevi promesso di non dimenticarmi MAI! - Urlò Raph di rimando alzandosi dalla panchina e prendendolo per le braccia,
- Al contrario di te, io non ti ho mai dimenticato! - Ringhiò poi,
- Ti volevo rivedere ad ogni costo, cazzo! - Gli occhi cominciarono a pizzicargli come non riuscì a trattenersi dal poggiare la testa sulla fronte di Leo,
- Mi sei mancato anche tu Raph – Singhiozzò Leo, abbracciandolo. Piansero silenziosamente entrambi, abbracciandosi.
- Raph.. - Sussurrò poi Leo spingendo delicatamente Raphael sulla panchina,
- Mi dispiace per prima – Raph non disse niente,
- Vorrei che tu… - Si bloccò ed il Rosso alzò lo sguardo,
- Cosa? -
- Vorrei che tu mi… - Ora si guardavano negli occhi,
- Si? - Chiese Raph, speranzoso,
- Raph, ti voglio appartenere in tutti i modi. - Sussurrò poi, sedendosi a gambe aperte sulle gambe di Raph, muovendo il bacino in avanti e indietro,
- Leo non lo devi fare.. Perchè… Mmh… - La mano verde mela del Blue s’introdosse nei jeans del focoso, stuzzicando il membro che tentava in tutti i modi di uscire,
- Mi dispiace Raph… Ti prego… Io ti voglio sul serio… - Sorrise lui, baciandolo.
Perchè Raph tenesse una boccetta di lubrificante nella felpa Leo non lo sapeva, a quanto pare neanche Raph, ma fu molto utile. Leo si muoveva su e giù su Raph, il cui membro cominciava a colpire il punto di piacere,
- Aaahn! - Gemette, non sapeva come mai aveva tanta paura di farlo, Raph era così… Perfetto! Non lo forzava ma lo accompagnava su e giù, gli baciava il collo e le labbra dolcemente… Amorevolmente…
- L-Leo! - Lo sentì gemere,
- Leo sto per… - Venne interrotto dalla labbra del Blue che si chiusero sulle sue, i gemiti dei loro orgasimi vennero zittiti in parte dai baci ma buona parte viaggiò nell’aria a scaldare la notte. A fine rapporto, Raph toccò la pancia di Leo,
- Ora siamo solo noi, Leo – Susurrò poi…

10 anni dopo

- Papà! Papà! - Urlò un tartarughino dagli occhi verdi e la pelle verde chiaro,
- Ciao campione! - Disse Raphael con un sorriso,
- Ral mi ha dato un bacio sulla guancia! -
- Davvero? - Chiese Leonardo sollevando Rapl, un tartarughino dagli occhi azzurri e dalla pelle verde scuro,
- Si… - Rispose il piccolo,
- Sei proprio come tuo padre! - Rise Leo ammiccando al Rosso che prese in braccio il tartarughino verde chiaro,
- E te, Luan? - Chiese il focoso,
- Io non gli ho un dato un bacio sulla guancia, gliel’ho dato qui! - Disse il cucciolo indicando le labbra del fratellino,
- Sei proprio come tuo padre! - Ridacchiò Raph guardando il suo compagno, Leonardo, il quale sbuffò e gli diede un bacio sulle labbra con un mezzo sorriso.
- Ti Amo -
- Ti Amo, Raph -
- Luan, tu mi ami? - Chiese Ral con un mezzo sorrisetto
- Tantissimo! - Rispose il cucciolo con un sorriso,
- Allora un giorno ti sposerò! - Disse con un sorriso pieno d’affetto,
- Che gioia! - Disse infine Luan, i due piccini approfittarono della vicinanza per darsi un piccolo e dolce bacino del lieto fine.

FINE

Grazie per aver seguito la mia storia ragazzi! <3

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