Kiss Me, I'm Irish!

di DrowningFears
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You taste like whiskey when you kiss me. ***
Capitolo 2: *** Green Paint ***



Capitolo 1
*** You taste like whiskey when you kiss me. ***


Kiss Me, I'm Irish!

 

 

“Non credo che tornerò il prossimo anno ad Hogwarts.”

Dean alzò un sopracciglio all'affermazione dell'amico, scettico.

Il grosso gatto nero di Seamus, appollaiato ai piedi di Dean sul letto, sbadigliò e si stiracchiò, uscendo dalla porta con aria altezzosa.

“Che cosa intendi? Non hai mica intenzione di smettere di venire a scuola, spero.”

Dean fece spazio a Seamus sul letto, l'amico sembrava turbato.

“Non sono io che non voglio venire. E' mia madre il problema.”

Seamus sospirò, lo sguardo fissato sul muro e sui poster della squadra irlandese di Quiddich.

Dean mise da parte il suo album da disegno e avvolse un braccio attorno alle spalle dell'amico.

“Posso fare qualcosa?”

Seamus rise, scuotendo la testa.

“Inutile. So che mia madre ti spaventa. E poi, dubito che tu possa convincerla che ciò che dice La Gazzetta del Profeta siano frottole. Ad essere sincero, penso che abbiano ragione, su Harry e Silente.”

Dean scrollò le spalle. Dopotutto, Silente era Silente e né lui né Harry avevano alcuna ragione per mentire su qualcosa di talmente serio come il Signore Oscuro.

“Non lo so, Shay. Harry è nostro amico, perché dovrebbe mentire?”

L'irlandese si fece serio e guardò l'amico con rabbia, togliendo il braccio di Dean da attorno le sue spalle.

“Attenzione? Magari crede di non riceverne abbastanza perché è il ragazzo che è sopravvissuto e i suoi sono morti.”

Dean scosse la testa, era inutile discutere con Seamus in questo momento. Era irlandese, dopotutto. Viveva per litigare.

“Come vuoi, amico. Sai dove trovarmi quando ti sei calmato.”

Il ragazzo raccolse il suo album da disegno dal letto del compagno di scuola ed uscì dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.

Seamus Finnigan era come una bomba ad orologeria, sempre pronto ad esplodere. In tutti i sensi.

A nemmeno metà del primo anno ad Hogwarts il ragazzo aveva capito come comportarsi in quei casi: non accendere la miccia. Era l'unica soluzione.

L'irlandese era un bravo ragazzo, a Dean piaceva stare in sua compagnia, davvero. Solo...decisamente non quando era arrabbiato. Non connetteva la lingua al cervello e più di una volta l'aveva ferito. L'aveva capito nel modo duro a lasciarlo in pace quando era arrabbiato, Dean.

Seamus lo lasciò in pace per il resto del pomeriggio e Dean non osò disturbarlo per non finire soggetto alla sua rabbia.

Passò il tempo alternandosi tra disegnare sul tetto della stanza degli ospiti in cui si era sistemato e ripassare con la testa china sui libri, ma senza il suo migliore amico non era lo stesso. Senza Seamus, nulla era lo stesso.

Se sua madre aveva qualcosa contro il suo ritorno ad Hogwarts Dean l'avrebbe affrontata l'indomani mattina, perché non c'era Dean senza Seamus e tutti lo sapevano. Erano sempre stati inseparabili e non si sarebbero certo divisi per le infondate paure di una madre. Be', non erano esattamente infondate ma non aveva intenzione di perdere Seamus.

Dean si era sistemato sul tetto di casa Finnigan, cercando di riprodurre il tramonto incorniciato dal prato verde con i suoi contorni rosati e gialli quando Seamus si sedette accanto a lui. Nessuno dei due spiccicò parola o ruppe il silenzio.

Seamus lo osservò mentre riponeva il disegno e allungò la mano fino a raggiungere quella di Dean, intrecciando le dita con quelle del migliore amico e dando una stretta confortante.

E in quel momento, Dean capì che Seamus avrebbe lottato con le unghie e con i denti per tornare ad Hogwarts con lui.

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Green Paint ***


Kiss Me, I'm Irish!


 

2.Green Paint.



 

“Sta' fermo, ti finirà il pennello nell'occhio.”

Seamus sbuffò e chiuse gli occhi, incrociando le braccia al petto.

“La partita sta per iniziare!”

Dean alzò gli occhi al cielo e raccolse del verde sulla punta del pennello.

“Se qualcuno mi avesse detto prima di uscire che voleva sulla faccia la bandiera irlandese, non saremmo in questa situazione. E poi, a che ti serve? Hai già una bandiera gigantesca da sventolare.”

L'irlandese storse la bocca in una smorfia, se ne era dimenticato, capita, no?

“E' perché sono patriottico.”

Dean rise nel pugno della mano sporco di pittura, sistemando gli ultimi particolari sulla faccia del migliore amico.

“Ho fatto. Vogliamo andare?”

Il ragazzo mise da parte la pittura e il pennello di cui si era servito e si pulì le mani in uno straccio.

Seamus glielo rubò dalle mani e glielo strofinò energicamente sulla faccia, ridendo.

“Sei sporco perfino sul naso!”

Dean arricciò il naso quando l'amico ci strofinò lo straccio sopra e lo riprese.

“Va bene, va bene. Basta così.”

Seamus, per tutta risposta, lo ignorò e si mise la bandiera attorno alle spalle, la assicurò con un nodo e uscì dalla tenda urlando.

“IRLANDA!!”

Esclamava ai passanti che si aggiungevano al grido, Dean lo seguì, scuotendo la testa.

Si stavano sistemando ai posti a loro assegnati quando apparve la famiglia Weasley assieme a Harry e Hermione.

“Ma che...disegno interessante che hai sulla faccia, Seamus.”

Commentò la ragazza, le labbra piegate in una linea dritta.

“Oh! E' opera di Dean!”

E dicendolo, strattonò il ragazzo per il braccio che arrossì.

“Wow, dev'essere stato un lavoraccio. Complimenti, Dean.”

Disse Ginny, impressionata. Dean divenne rosso come un pomodoro.

“E'...è semplicemente una bandiera.”

I due si scambiarono uno sguardo timido e Ginny arrossì a sua volta, la statuetta di Aidan Lynch che era seduta comodamente sulla spalla di Seamus esplose ed alcune teste si voltarono incuriosite e spaventate allo stesso tempo.

I Weasley e amici si scambiarono una occhiata preoccupata mentre Seamus faceva fatica a nascondere l'espressione adirata.

“Sarà...sarà meglio avviarci, tra poco inizia la partita.”

Tutti annuirono e si salutarono, scappando il più velocemente possibile alla situazione imbarazzante.

“Che cosa è preso a Seamus?”

Dean sentì Ron domandare ad Hermione.

“Sta' zitto, Ronald.”

Replicò la ragazza, dandogli un pugno sul braccio.

Dean e Seamus si scambiarono uno sguardo e l'irlandese ebbe il buon senso di diventare rosso fino alla punta dei capelli.

Dean lo sentì mormorare qualcosa tipo “dannato aggeggio” prima che si avviasse verso le tribune.

 

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