Non c'è magia più potente dell'amore - Parte 2

di 50shadesofLOTS_Always
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Riepilogo
Richard,dopo aver sconfitto Darken Rahl e distrutto gli Scrigni dell’Orden,accompagnerà Kahlan ad Aydindril insieme a Zedd. Questo causa delle profonde tensioni fra il Cercatore e la sua Depositaria,la quale desidererebbe un rapporto con Richard,tanto quanto lui. Ma la paura di fargli del male,di renderlo suo schiavo,le impedisce di lasciarsi andare. Durante il loro soggiorno al Palazzo delle Depositarie (detto anche “Palazzo Bianco” poiché realizzato interamente in marmo bianco),Richard fa’ importanti scoperte su di sé. Un giorno infatti si presentano Verna ed altre due Sorelle della Luce,che rivelano al giovane Cercatore la sua vera identità: Richard in realtà è il legittimo erede al trono di D’Hara,con conseguenza di essere un Mago Guerriero. Nonostante le pressioni di Verna nel volerlo portare al Palazzo dei Profeti,a Tanimura nel Vecchio Mondo,Zedd istruisce Richard per aiutarlo a controllare il Dono. Questa situazione,alleggerirà la condizione fra Richard e Kahlan,che inizieranno una vera storia,disturbata però dall’arrivo rocambolesco di Cara Mason,una delle poche Mord-Sith che combattono l’ex Armata del Dragone. Ella rivela a Richard,che alcune guarnigioni di D’Hariani si stanno ribellando e questo lo costringerà a recarsi al Palazzo del Popolo,abbandonando così Kahlan che non se la sente di lasciare Aydindril. Una volta a D’Hara,Richard rimette a posto le cose,uccide Constance e diventa ufficialmente il nuovo Lord Rahl. In seguito,Kahlan e Zedd lo raggiungeranno,per poi trasferirsi,lasciando Verna al Palazzo Bianco. Intanto,si presenta un caso di epidemia magica di peste,che presto muterà forma di volta in volta. I diversi focolari sono provocati da Morgana,una potente incantatrice che in seguito,si presenterà direttamente a Richard. Egli ha intanto giaciuto con Kahlan,che più tardi scoprirà di essere incinta,e quando Shota lo viene a sapere,comunica loro che sarà un maschio poiché ne ha avuto una visione. Questo non impedisce a Morgana,serva del Guardiano,di muovere guerra contro D’Hara e poco dopo il parto di Kahlan,che darà alla luce una splendida Depositaria,Erin Tarallyn Rahl,un’armata di lupi di nebbia attaccherà il Palazzo del Popolo. Durante lo scontro,Morgana colpisce Kahlan con un lampo di energia,portandola in fin di vita. Quando sembra tutto perduto,Richard fa’ la proposta di matrimonio a Kahlan,che gli risponde un flebile ‘sì’. Mentre Richard,Zedd e Cara,accompagnati da Berdine,un’altra Mord-Sith,portano Kahlan al Mastio del Mago (Aydindril) per curarla; Morgana si reca da Shota chiedendole aiuto in cambio delle Terre dell’Ovest. Essa lancia un potente incantesimo sul Cercatore,che lo obbligherà a fare ogni notte,terribili incubi su Denna. Quando Kahlan si riprende, un gruppo di Depositarie arriva al Palazzo Bianco e comunicano alla donna,che sua sorella Denee è morta due mesi prima. Certi che Kahlan sia guarita,tornano verso D’Hara e durante il viaggio,Cara si rende conto di provare qualcosa per Richard. Inoltre,in vena di confidenze,Richard rivela alla Mord-Sith,la morte di Denee avvenuta a Valeria. La guerriera però metterà in dubbio le parole delle Depositarie,poiché afferma che Rahl aveva già distrutto l’isola,almeno un anno prima. Quali saranno i prossimi movimenti di Morgana? Richard e Kahlan riusciranno a sposarsi? E Cara,scoprirà davvero quali sono i suoi sentimenti per il nuovo Lord Rahl?

****

Due settimane dopo,al termine del viaggio…

Il Palazzo del Popolo si ergeva di fronte a loro in tutta la sua magnificenza,in fondo ad un viale illuminato da torce appese a dei ganci. Il gruppo arrivò quando la luna era ormai sorta e rischiarava i giardini ed i cortili a cui passarono accanto. Mentre camminavano,Richard non riusciva a spiegarsi la tensione che aleggiava fra Kahlan e Cara,ognuna ad un suo lato. Si sentì a disagio,ma cercò di non darlo a vedere. Non era il momento giusto per scatenare una guerra sentimentale,visto che ne avevano una magica da vincere per evitare che il Guardiano si impadronisse dell’intero mondo. Sistemati i turni di guardia,si recò con la sua Depositaria nelle proprie stanze. Le aprì la porta,lasciandole la precedenza in modo che potesse sistemare Erin nella sua culla. Chiuse la porta e si avvicinò al caminetto,accendendolo con un semplice gesto della mano. Si sedette sul piccolo divano posto davanti al focolare nell’anticamera e ci si abbandonò sopra. Era stanco e l’immagine di Denna,continuava a perseguitarlo nel buio della sua psiche. Era onnipresente e la cosa lo infastidiva,rendendolo maggiormente irritabile. Si riscosse quando sentì Kahlan sedersi accanto a lui. Sollevò una palpebra e notò che era seduta rigidamente,le mani sulle cosce e lo sguardo perso nel vuoto << Tutto a posto? >> le chiese preoccupato. Non era da lei quell’atteggiamento freddo << Sì >> rispose in tono piatto. Le fiamme del fuoco danzavano nei suoi occhi verdi << Kahlan che succede? >> insistette aprendo entrambi gli occhi ed assumendo una posizione più composta sul divano << Cara… >> disse dopo qualche attimo. Richard sospirò pesantemente << Kahlan… >> << No,la mia gelosia stavolta non c’entra… - lo interruppe bruscamente – Le sue Agiel potrebbero aver risvegliato in te i ricordi di Denna… >>. Quella constatazione lo colse di sorpresa. In effetti,non ci aveva pensato. Eppure quelle parole gli parvero una semplice insinuazione,dettata dal suo istinto femminile. Non sapeva cosa pensare e questo,gli fece aggrottare la fronte << Beh… Non lo sappiamo con certezza >> rispose lui,continuando a guardarla. Kahlan fece un profondo respiro,come se cercasse di calmarsi << Comunque sia,non avrebbe dovuto farlo >> borbottò aspramente << Era necessario. E poi non è lei che mi sta’ facendo soffrire  >> disse cercando un contatto visivo con la donna. Quando non lo aveva,sentiva di perdere il controllo sulla situazione poiché vedere quegli smeraldi gli permetteva di capire cosa pensasse. Kahlan lo guardò di scatto << Vorresti dare la colpa a me?! >> rispose sconcertata << No,ma quando ti comporti così… >> agitò le braccia frustrato << Così come? >> ringhiò la donna ed i suoi occhi parvero diventare di un verde più intenso << Ti fai dalla rabbia e sragioni >> << Ah,io sragiono vero?! >> la sua voce si alzò di un’ottava << Ti avevo detto o no,che sapere cosa ho affrontato non ti avrebbe fatta sentire meglio?! - disse lui di pari tono – D’altronde sappiamo entrambi perché sono finito alla mercè di Denna e come sono andate le cose… >>. La loro discussione venne interrotta dal pianto della neonata. Quelle parole strapparono qualcosa dall’animo di Kahlan,che si morse la lingua per evitare di continuare quel litigio,che ovviamente non aveva né capo né coda. Richard vide i suoi occhi colmarsi di lacrime,pentendosi immediatamente di ciò che aveva detto << Vado io… >> annunciò la Depositaria alzandosi << Kahlan… >> << Non dire altro >> lo ammonì prima di allontanarsi in camera. Sospirò,dandosi mentalmente dell’idiota per averle detto quella frase. Si lasciò andare sul divano e restò davanti al camino senza sapere per quanto tempo. Ne ebbe una vaga idea quando le prime luci dell’alba imporporarono il cielo e le braci nel camino brillavano con le ultime fiamme.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Come avevo promesso,ecco il primo capitolo della seconda parte di questa ff. Ho inserito un piccolo riepilogo per consentirvi di fare mente locale su quanto è accaduto nella prima parte. Per chi è “nuovo” come mio seguace,consiglio comunque di leggere la parte 1 poiché ci sono piccoli dettagli (MOLTO IMPORTANTI) che non ho riscritto,ma che comunque si ritroveranno nella trama.
So che il capitolo non è molto lungo,ma prometto che il secondo non sarà così ;) Come avevo già scritto ad eclisse0016 (che ringrazio ancora una volta),questo è diciamo uno dei tanti piccoli colpi di scena che ho in mente. Cosa succederà ora fra i due promessi sposi? Vi lascio con questo quesito e spero di leggere più recensioni nei prossimi capitoli :D
Baci, 50shadesofLOTS_Always

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Morgana era seduta di fronte al fuoco,invocando il suo oscuro Signore,con le mani rivolte verso le fiamme. Sperava che non fosse nervoso << Morgana >> tuonò una voce profonda,che quasi la fece sussultare << Guardiano… - rispose lei chinando il capo – Ho lanciato un incantesimo su Richard Rahl che lo distruggerà lentamente… Pezzo dopo pezzo >> << Sì,lo so... - silenzio - Sciocca! – la sgridò improvvisamente – Mentre tu chiedevi aiuto a quella strega,la Madre Depositaria è guarita e sta’ aiutando Lord Rahl… - Morgana sbarrò gli occhi – Tuttavia mentre tu ti gingillavi,ho inviato delle false Depositarie ad Aydindril. Una volta caduto il Palazzo delle Depositarie,anche il Mastio del Mago sarà sotto il mio dominio >> << Di conseguenza,potrei servirmi dei suoi segreti per distruggere D’Hara >> concluse l’incantatrice con un perfido sorriso a fior di labbra << Esattamente… - rispose il Guardiano e le fiamme tremarono davanti a Morgana – Ora va’! E vedi di non deludermi… Di nuovo >> << Sì,Mio Signore >> mormorò Morgana prima che le fiamme si spegnessero da sole. Un brivido le percorse la spina dorsale,gelandola al solo pensiero della fine che il Guardiano le avrebbe riservato,se avesse fallito. Si voltò verso le lontane praterie delle Terre Selvagge,illuminate dai primi raggi di sole. Si alzò,lisciandosi il vestito scuro e si incamminò a nord,verso Aydindril.

****

Richard stava firmando un altro rapporto. Ne avrebbe avuto per almeno l’intera mattinata e la cosa gli scocciava,visto che avrebbe voluto cominciare coi preparativi del matrimonio. Ma prima lui e Kahlan avrebbero dovuto parlare del litigio della sera prima,un motivo in più che gli aveva fatto trascorrere un’intera notte sveglio. Non appena il sole era sorto,era entrato in camera e l’aveva osservata qualche minuto mentre dormiva. Ovviamente non l’aveva toccata per timore di svegliarla. Abbandonò la penna sulla scrivania e si alzò,facendo stridere le gambe della sedia imbottita sul pavimento,quando la spinse indietro. Uscì dall’ufficio,stropicciandosi gli occhi e si bloccò nel bel mezzo dell’anticamera,sentendo il pianto di Erin. Rimase per un attimo turbato,ma sorrise nel sentire la voce di Kahlan che tentava disperatamente di calmare la neonata. Si avvicinò alla porta e la aprì un poco,abbastanza per vedere la Depositaria in piedi,vicina alla culla e tra le braccia,un fagottino che non si decideva a smettere di vagire << Sssh… Perché piangi? >> le chiese retorica. La sua voce era flebile e le palpebre erano ancora semichiuse,segno che nemmeno lei aveva dormito bene. Erin continuava a piangere imperterrita << Hai sentito me e papà litigare,vero? >> sospirò rammaricata carezzando la piccola testolina. Spinse un po’ di più la porta di proposito ed attirare la sua attenzione. Entrò con passi cauti e la osservò,scorrendo lo sguardo sulle sue forme femminili,che si intravedevano dalla lunga camicia da notte. I capelli le ricadevano ondulati sulle spalle ed ondeggiavano ad ogni suo passo << Ho sentito Erin piangere e così… - lei cercò di evitare il suo sguardo – Le hai già dato da mangiare? >> domandò titubante << Sì. L’ho anche cambiata,ma non è servito… >> si lamentò la donna. Richard compì qualche passo verso di lei e protese le braccia << Posso? >>. Kahlan annuì vigorosamente ed adagiò la bambina fra le sue braccia << Buongiorno,Erin… >> le sussurrò e come per incanto,la piccola smise di piangere. Kahlan tirò un sospiro di sollievo e si passò  le mani fra i capelli. Era da quasi venti minuti che strillava e le era venuto un gran mal di testa. Richard cullò la bambina,fino a che non la vide chiudere gli occhietti e la adagiò di nuovo nella culla. Si voltò verso la compagna che si massaggiava le tempie con la punta delle dita << Hai mal di testa? - quando annuì,le si fece vicino e le tolse le mani dalla testa. Si fissarono negli occhi – Lascia fare  a me… >> le mormorò a bassa voce prima di posarle una mano sul volto,vicino alla tempia. Lasciò fluire l’Han in lei e raccolse l’emicrania,assorbendola completamente. Kahlan chiuse le palpebre per un attimo e le riaprì quando Richard ritirò la mano << Io… Mi dispiace,non dovevo dir… >> si zittì subito quando gli posò un dito sulle labbra << Non dovevo fare quelle insinuazioni su Cara. Anche se sono gelosa di lei… >> sussurrò sorridendo mesta. Si alzò leggermente sulle punte dei piedi per avvicinare le proprie labbra a quelle del Cercatore,che la strinse a sé quando le loro bocche si unirono. Ricambiò il bacio,accarezzandole la schiena mentre sentiva le sue dita infilarsi nei capelli e tirarli,come consuetudine quando si baciavano. La mano libera di Kahlan gli strinse la spalla,presa dal bacio che si approfondiva sempre più. I polmoni chiedevano aria,ma loro non erano intenzionati a dividersi. Richard si lasciò sfuggire una specie di grugnito di frustrazione mentre cercava freneticamente di accarezzarle la pelle. Impresa non proprio semplice vista la barriera della sottoveste di Kahlan,che gli prese entrambe le mani,staccandosi di pochi centimetri. Quanto bastava per riprendere fiato << Ho sbagliato qualcosa? >> bisbigliò lui intrecciando le dita con quelle della Depositaria << No… E’ solo che volevo parlare con te del matrimonio,ma quando mi baci così non riesco a concentrarmi su altro… >> ammise ed in risposta,le sue guance si imporporarono. Richard ridacchiò,poggiando la fronte contro la sua << Odio litigare con te… >> disse più serio,dopo qualche minuto di silenzio << Anch’io… >> convenne la donna,sollevando il viso verso quello di Richard << Nemmeno Erin era entusiasta… >> commentò inarcando un sopracciglio. Risero in modo sommesso per non svegliare la neonata.

Nel frattempo,oltre il Rang’Shada…
Il Palazzo delle Depositarie non era mai stato così caotico. Lo stridio delle lame sguainate e le urla di guerra rimbombavano sulle pareti marmoree,non più candide come la neve. Verna e le Sorelle della Luce difendevano le guardie dalle finte Depositarie,che come dal nulla,si erano trasformati in mostri assetati di sangue. Avevano confessato molte guardie e le poche rimaste,si difendevano fino allo stremo delle forze. Fulmini di energia lampeggiavano e squarciavano l'aria,colpendo e bruciando i nemici. Nel bel mezzo della mischia,fra corpi inermi e freddi che ostacolavano la corsa e soldati con spade affilate,Verna lanciò uno dei suoi dakra. Il coltello,veloce come la luce,sfrecciò nell'aria  e si conficcò nella spalla di Alana,con un unico colpo netto. La donna gridò portandosi una mano alla spalla dove il coltello a tre lame le si era conficcato. Si accasciò a terra e vide la Priora avvicinarsi di corsa << Dimmi chi ti ha mandata e forse ti risparmierò la vita >> sibilò protendendo una mano verso di lei. Poteva ucciderla,poiché nessuno poteva togliere il dakra senza provocarle dei grossi danni. Tranne la Sorella che lo aveva scagliato,che se avesse voluto,avrebbe rilasciato il veleno magico di cui erano intrise le lame << Io non ti dirò niente… >> ringhiò Alana,stringendo i denti come un cane rabbioso << Allora,ti terrò in vita cosicchè la Madre Depositaria,possa processarti - annunciò,afferrandola per un braccio - Allora,desidererai solo morire... >> concluse a pochi centimetri dal suo volto. Attorno a loro,la battaglia era terminata. Le Depositarie giacevano a terra,accanto ai confessati che le avevano protette fino alla morte. Un’enorme pozza di sangue scuro si allargava sotto di loro mentre le poche guardie sopravvissute,si facevano spazio in mezzo ai cadaveri di uomini << Ho bisogno di un soldato e di Sir Robin! – ordinò Verna e subito uno dei cadetti,si allontanò per obbedire – Armina >> << Sì,Priora Verna? >> chiese la giovane novizia. Il suo abito rosa pallido era macchiato di sangue ormai rappreso << Devi portare questa donna a Palazzo del Popolo. La Madre Depositaria deciderà del suo destino. Sir Robin e il soldato migliore di Aydindril ti accompagneranno >>. Armina annuì e prese in custodia Alana,spingendola ad avanzare di fronte a lei. Verna si accucciò ad un giovane soldato. Non avrà avuto più di vent’anni. L'odore pungente e nauseante del sangue le rivoltava  lo stomaco e le sembrava sempre più forte  << Figliolo,mi senti? >> << Priora Verna… >> gorgogliò col sangue che gli ostruiva la gola << Come è accaduto questo macello? >> chiese ancora sconvolta << Non lo so… La Depositaria ha lanciato un pugnale… - rispose con voce strozzata - Ed improvvisamente,il sangue ha iniziato ad imbrattare i muri del Palazzo… E’ stato orribile >> << Lo so,bambino… - lo consolò mentre lo curava col suo Han – La Madre Depositaria metterà tutto a posto… >>. O almeno questo sperava.

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Capitolo 3
*** Capitolo 4 ***


Eccola lì. Di fronte a lei. L’ultima barriera che la separava dagli appartamenti del Primo Mago. La tela magica che ricopriva il portone a doppio battente rifinito in argento,emetteva uno strano ronzio che ad un tratto,cessò. Il Guardiano le parlò << Ho abbattuto anche l’ultima barriera. Fa’ il tuo dovere >> ordinò perentorio. L’incantatrice posò il palmo della mano e spinse la porta,inizialmente un po’ riluttante,dopo essersi assicurata di non essere vista da nessuno. Entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle. Davanti a sé,c’erano libri ovunque. Libri che trattavano gli argomenti più disparati,che andavano da volumi alti quanto mattoni e piccoli libriccini rilegati,messi alla rinfusa sui tavoli. Alcuni libri erano aperti,altri erano perfino impilati su piccole colonnine sparse in qua e là nella stanza. Morgana rimase perplessa da tale confusione. Camminò fra le librerie,alte qualche metro senza sapere da dove iniziare. Era tutto a soqquadro e pareva che un mini tifone,fosse passato di là. Eppure notò con sorpresa,che non c’erano pagine strappate che svolazzavano. In fin dei conti,in quel caos,regnava l’ordine militare. Chiuse gli occhi,concentrandosi sulla parola ‘morte’ e quattro libri si sfilarono da quattro scaffali differenti. Li fece fluttuare fino ad uno dei tavoli liberi e ce li appoggiò sopra. Si sedette e cominciò a sfogliarli. Si sarebbe dovuta sbrigare. Non aveva molto tempo a disposizione. Prima o poi,qualcuno sarebbe passato a controllare dopo aver visto il cadavere della Sorella della Luce. I primi due volumi andarono a vuoto. Parlavano di come raggiungere il Mondo Sotterraneo,ma questo lei già lo sapeva. Finalmente,trovò quello che cercava. Lesse ‘Resurrezione’ e sogghignò malevola. Stavolta non avrebbe fallito.

*****

Richard si specchiò,lisciandosi la giacca. La sarta stava già lavorando da un paio di giorni,sul suo completo da sposo. Una giacca di color rubino,con ghirigori oro sopra ad una camicia bianca con dettagli rossi sul colletto. Dei pantaloni bianchi pregiati e degli stivali neri,bordati d’oro << La cintura? >> chiese << Sarà pronta in breve tempo,Lord Rahl >> assicurò l’anziana donna,con un paio di spilli fra le labbra. Era così concentrata sul suo lavoro,che non lo guardava neanche. Cara per volere di Richard,era rimasta per dargli una sua opinione. Lo osservò da capo a piedi e cercò di trattenere il suo apprezzamento. In quella divisa,sembrava ancora più attraente << E posso chiedervi come procede con l’abito della sposa? >> domandò curioso e la sarta gli agitò un dito di fronte << Assolutamente no,Lord Rahl >> risero e Cara non riuscì a resistere. Abbozzò un sorriso,nascondendo il proprio volto quando Richard le rivolse un’occhiata << Tutto bene,Cara? >> chiese guardandosi ancora allo specchio << Sì,Lord Rahl. Solo… - lo guardò – Una domanda: al matrimonio,firmerete un trattato? >> << Sì. Le Terre Centrali entreranno a far parte dell’Impero di D’Hara ed accoglierò il Codice di Aydindril >> rispose deciso e sollevando le braccia per collaborare con la sarta << Ma le leggi di D’Hara sono in vigore da migliaia di anni >> protestò la Mord-Sith << Ma non coincidono con la mia politica. Le leggi d’hariane sono barbare,prive di giustizia e di magnanimità >> continuò infervorato << La compassione vi ucciderà,Lord Rahl >> lo ammonì la bionda,senza rendersi conto che si stava spingendo troppo oltre. Richard si accigliò. Il comportamento della guerriera gli parve strano << Mi stai dicendo che Kahlan non è in grado di governare un regno? >> << No,ma… >> tentennò la donna << Non rispondere. – il tono di Richard si fece serio – Non ti permetto di mancare di rispetto a Kahlan,che per quanto mi riguarda,ho molto da imparare da lei. La devi trattare come una di questa casata e non accetto un simile comportamento. Sono stato chiaro?! >> domandò in tono di comando << Lord Rahl,io volevo solo… >> << Beth,lasciaci soli >> disse rivolto alla sarta << Sì,Lord Rahl >> rispose la donna con un veloce inchino prima di uscire dalla stanza,dileguandosi. Scese dal gradino per le prove e le si avvicinò << Qual è il problema? >> domandò addolcendo un poco lo sguardo. Cara lo fissò negli occhi e si sentì sotto tiro. Come se fosse un capriolo nel raggio d’azione di una balestra a duecento passi. Il cuore correva nel petto,sotto la divisa in cuoio << Lord Rahl,voi state stravolgendo l’Impero. Ci sono cose in vigore da prima di Panis Rahl… - Richard rimase in attesa,segno che non gli bastava – Per esempio,vostra figlia. Secondo le leggi,ogni erede femmina,è destinata a morire o ad essere addestrata come Mord-Sith >>. Deglutì sonoramente quando sul volto dell’uomo che aveva di fronte,si dipinse un’espressione truce. Gli occhi parvero piombo fuso. Era come un unico blocco di ghiaccio << Quanti la pensano come te? >> chiese con voce bassa << Io non lo so… >> balbettò lei << Cosa ti spinge a dirmi ciò? >> << Lord Rahl,il mio dovere è quello di proteggervi. Anche da voi stesso,se necessario >> rispose Cara,sollevando leggermente il mento << Mettiamo in chiaro una cosa: io non sono mio padre,né mio fratello. Inoltre,se davvero sono Lord Rahl,il vostro dovere è di accettare le mie decisioni che per la cronaca,sono prese dopo un’attenta riflessione. Sono qui per rimettere a posto le cose,non per continuare il percorso della casata. A cosa vi ha portato? >> << Alla gloria >> continuò la guerriera,ormai sul punto di non ritorno << No,Cara. Vi ha portato a guerre,carestie,peste,morte. Non è il mondo in cui voglio vivere. Non è il mondo in cui voglio veder crescere mia figlia… - Cara fece per ribattere,ma ripose via l’idea quando lo vide sollevare una mano – Amo Kahlan Amnell,che vi piaccia o meno. E mi aspetto che la trattiate come la futura Lady Rahl,altrimenti tornerò alle leggi barbare che tanto amate e rispettate. Se non sbaglio la pena per il tradimento,è la decapitazione >>. Cara vene percossa segretamente da un brivido << Ma vi sentite,non ragionate. Per che cosa agite,per l’impero o per la vostra padrona?! >> << Cara Mason,chiudi la bocca prima che sia troppo tardi – i loro volti erano vicini e la tensione era palpabile – Hai detto che sono il Padrone delle Mord-Sith e come tale,voglio che tu ritorni al tuo posto. Non ti darò una seconda possibilità,chiaro?! >>. La sua voce pareva un vulcano sul punto di eruttare. Un fuoco da non ravvivare per evitare lo scoppio di un incendio. Chinò la testa,distogliendo lo sguardo da quello di Richard << Sì,mio signore… - mormorò obbediente – Posso fare altro per compiacervi? >> << Puoi tornare alle tue mansioni >> acconsentì,seguendola con lo sguardo fino a che non chiuse la porta dietro di sé.

Dopo la prova d'abito,si recò nei propri appartamenti dove sicuramente Kahlan ed Erin lo stavano aspettando. Infatti,non appena aprí la porta,vide la Depositaria seduta sul divanetto che leggeva alcune scartoffie. Nel sentirlo,gli rivolse un lieve sorriso prima di tornare ai fogli. Non rimase sorpreso del suo comportamento. Era solita essere silenziosa e poco socievole,soprattutto quando doveva lavorare su dei documenti << Posso chiederti a cosa stai lavorando? >> chiese rubando un biscotto dal vassoio sul tavolo. Non avevano nemmeno fatto colazione per via degli abiti << Al nostro trattato politico. Ho buttato giú qualche riga... - rispose lei con fare quasi distratto - Vuoi leggere? >> << Mi fido di te >> disse lui ingollando il boccone. Kahlan gli rivolse uno sguardo di rimprovero << Dovresti leggere tutti i documenti. Qualsiasi cosa trattino e non importa chi li ha scritti >> << Lezione numero uno? >> la scherní,cercando di imitare suo nonno. Kahlan sorrise e gli porse nuovamente il foglio,che lui prese dandogli uno sguardo per poi restituirglielo << Concordo su tutto >> mormorò infine << Sul serio? >> << Sí. Dopotutto abbiamo stabilito la parità di potere e di veto, pur avendo suddiviso l'Impero in due territori principali >> commentò serio << E riguardo i Territori dell'Ovest,hai preso una decisione? >> domandò Kahlan,abbandonando i fogli sulle ginocchia << Non lo so. Dovrò mandare un messaggero e cercare Chase. Lui saprà sicuramente come vanno le cose lí... >> disse Richard,sedendosi accanto a lei << Va bene >> rispose lei semplicemente ed il silenzio torno a regnare nella stanza. Eppure qualcosa raschiava nella psiche della Depositaria, rodendola nell'animo come un tarlo. C'era qualcosa che Richard non le aveva detto. Notò in quel momento che si era alzato e stava facendo delle strane smorfie all'indirizzo di Erin,che ridacchiava nella culla. Le fece il solletico ed in risposta,il padre la osservò sgambettare. Kahlan si sistemò sul divano per poterlo vedere,accantonando l’idea dell’indagine poichè attirata dal fatto che fosse così sereno. Ogni notte,si svegliava dopo un terribile incubo eppure quella sera non aveva avuto problemi a dormire << Stanotte sei riuscito a dormire… >> esordì,alzandosi in piedi e lasciando i fogli sul tavolo per poi avvicinarsi a lui << Non ricordo di aver dormito molto… >> rispose ammiccando ,facendola avvampare di colpo << Un punto per voi,Lord Rahl… >> concesse la donna.

Due giorni dopo…
Per l’intera giornata,Richard rimase seduto alla scrivania. Contava i pochi giorni ormai rimasti al matrimonio,che aveva addirittura anticipato. Gli abiti erano già pronti e Zedd stava terminando il resto. Sperava che riuscisse a completare i preparativi della cerimonia,quella stessa sera. Con Morgana chissà dove ad architettare qualche congettura contro di loro,non riusciva a stare tranquillo e non voleva attendere oltre. Inoltre,alcuni rapporti sulla situazione generale dei Territori dell’Ovest,riportavano le notizie peggiori: disordini politici,proteste,rivolte con la conseguenza imminente delle carestie e del caos. Aspettava impaziente il ritorno del messaggero,che avrebbe impiegato diverso tempo per arrivare. Un forte bussare lo distolse dai pensieri << Avanti >> rispose chiedendosi chi potesse essere. Ricevette risposta quando il Capitano Christopher Meyer entrò nel suo ufficio << Buon pomeriggio Lord Rahl >> esordì timidamente << Capitano Meyer,c’è qualche problema? >> domandò << Beh… Mi spiace dirvi di sì – Richard lo esortò a continuare con un cenno vago della mano – Uno dei messaggeri è tornato a palazzo con la notizia di alcune pattuglie non appartenenti al nostri >>. Richard lo guardò confuso,inarcando un sopracciglio << Se non sono i nostri,chi sono? >> << E’ questo il punto. Stiamo cercando di capirlo >> lo rassicurò,sempre più stupito che non fosse arrabbiato. Anche se riusciva a percepire il suo nervosismo. Una caratteristica dei D’Hariani << Fate presto >> << Sarà fatto,mio signore… - fece per chiedergli il congedo,ma si fermò – Lord Rahl,se non sono indiscreto,posso sapere cosa vi turba? >>. Richard sollevò lo sguardo sugli occhi azzurri dell’uomo di fronte a sé,ponderando la sua risposta. Cosa lo turbava? C’era una lista infinita,che avrebbe passato due giorni interi ad elencarla << Molte cose… >> decise di tenersi sul vago. Christopher inarcò le sopracciglia e spostò il peso da una gamba all’altra << Tipo? >> chiese ed il quel momento,Richard capì che non se ne sarebbe andato fino a che non glielo avesse detto << Voglio sposarmi il prima possibile >> confessò tutto d’un fiato << Capisco. Purtroppo non ho consigli su questo… - vedendo l’occhiata in tralice del suo signore,decise che quello era il momento adatto per svignarsela – Io… Con permesso >>. Richard lo lasciò andare con un cenno del capo,che scosse leggermente per rassegnarsi. Si sarebbe dovuto accontentare di aspettare. Dopo qualche minuto passato a guardare la pila di rapporti ancora da firmare,Zedd fece capolino con la testa << Erin,mia cara,sembra che abbiamo trovato tuo padre >> disse rivolto alla nipotina che teneva in braccio. Richard sorrise e si alzò in piedi. La bambina strillò quando riconobbe la figura del padre,che la prese in braccio una volta avvicinatosi << Il mio fiorellino >> mormorò con sguardo perso << Più cresce ed assomiglia a Kahlan,non trovi? >>. Zedd osservò la neonata << Grazie agli spiriti,non ti somiglia! >> lo prese in giro << Magari ruberà le pesche dal tuo albero >> lo ammonì il giovane facendo ridere il Vecchio Mago << Come va’ il lavoro? >> domandò avvicinandosi alla scrivania << Non credo che firmerò un altro foglio. Voglio stare con la mia bambina… >> rispose Richard,stringendo i denti per il dolore quando Erin gli tirò una ciocca di capelli << Capisco. Immagino ti farà sapere che i preparativi sono ufficialmente terminati >> annunciò e per poco,Richard non spiccò il volo. Quelle parole significavano che l’indomani al tramonto,si sarebbe unito alla sua Depositaria per sempre << Grazie,Zedd >> sorrise sornione. L’Anziano gli diede un’affettuosa pacca sulla spalla << Dovere – ritirò la mano e si fece più serio – Se vuoi tengo io Erin per un po’. Ho visto Kahlan sola del giardino dell’ala sud >> << Vado da lei. – disse passandole la piccola – Chiama la nutrice se hai bisogno >>. Uscì dalla stanza a passo svelto << Pare che siamo rimasti io e te >> disse Zedd rivolto alla bambina prima di portarla nell’anticamera.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Il buio era calato su Aydindril. Le lanterne fuori dalle umili abitazioni in legno illuminavano le vie acciottolate e gli ultimi contadini rientravano dopo una lunga giornata di lavoro. Erano così stanchi,da non fare caso alla giovane donna incappucciata che avanzava verso il Mastio del Mago. La neve si era ormai sciolta,lasciando solo un debole velo di brina a coprire il terreno. Sotto alle suole dei suoi stivali,i piccoli cristalli di ghiaccio si scioglievano scricchiolando come foglie secche. Mentre camminava,vide una luce calda di una piccola fiamma oltre l’angolo della strada. Si nascose dietro al muro ed attese. Una Sorella della Luce teneva in mano una lanterna,diretta verso il Mastio. L’incantatrice si avvicinò alla novizia,estrasse un pugnale e le tagliò la gola con un solo colpo. L’esile corpo si accasciò a terra,silenzioso mentre spirava l’ultimo sospiro. Le prese i vestiti,scambiandoli coi propri ed ignorò il vento freddo che soffiava leggero. Raccolse la lanterna e riprese il cammino verso l’edificio in pietra. Dopo pochi minuti,vi giunse davanti trovando due soldati armati di guardia. Continuò a camminare e i due uomini dopo averla scrutata da capo a piedi,la lasciarono passare senza opporre resistenza. E senza sapere cosa stavano per causare.

****

Nonostante la notte inoltrata,erano seduti sul bordo del letto a parlare del matrimonio. Un solo mese e sarebbero stati una cosa sola. Le candele accese e poste sui candelabri,lontani dalle tende e da qualunque cosa potesse prendere fuoco,permettevano ai due di guardarsi in volto. Richard la ascoltava,con una gambe piegata sul materasso e l’altra a penzoloni dal letto. Kahlan invece aveva rannicchiato le gambe di lato,che la stoffa dell’abito bianco copriva fino ai piedi nudi. Richard unì pollice ed indice di una mano,ci passò sopra l’altra e fra le sue dita apparve un fiore. I petali allungati di un bianco che pareva risplendere,erano screziati di rosso e di arancio << Questo è il Fiore delle Isole di Ekmabar,a sud delle Terre Selvagge oltre il Mare di Irmas. Si dice che sia nato dall’incontro del Sole ed il raro Rubino di Elidor,la gemma in cui è stato imprigionato l’amore di una donna >>. Kahlan osservò la piccola meraviglia nella sua mano e ne accarezzò i petali prima di sollevare lo sguardo verso quello del compagno << Come lo conosci? >> << L’ho letto in un’enciclopedia al Mastio del Mago - rispose facendo spallucce,suscitando un sorriso sul volto della compagna – Potremmo usare questi fiori per addobbare la sala del trono. Riprende il colore della casata dei Rahl e quello del tuo abito di Depositaria… - propose facendo girare il lo stelo del fiore fra le dita – E poi è bello. Raro. Unico. Esotico. Proprio come te… >> disse infine ed il cuore di Kahlan fece una capriola << Lord Richard Rahl,state cercando di corrompermi? >> chiese inarcando un sopracciglio << No,Madre Depositaria. Non lo farei mai… >> rispose lui,infilando il fiore fra i suoi capelli,come se fosse una molletta << Dovresti sapere che non puoi mentire ad una Depositaria >>. Richard sollevò gli occhi al cielo e finse un tono da sbadato << Quando imparerò?! >>. Kahlan rise e mentre lo faceva,sentì gli occhi grigi del Cercatore su di sé. Era raro vederla ridere a quel modo. Non lo aveva fatto per venti anni,eppure con Richard accanto,le sembrava naturale. I suoi modi fanciulleschi erano una novità per lei,una donna di potere abituata ad ottenere rispetto con una sola occhiata << Sei bellissima quando ridi >> commentò lui,quasi fosse sovrappensiero << Davvero? >> domandò innocentemente << Sai bene che non posso mentirti… >> le rispose,carezzandole una guancia facendola rabbrividire << Sei sempre il solito adulatore >> lo accusò Kahlan con un sorriso divertito << Che c’è,non ti piaccio? >> la stuzzicò << Al contrario,invece. Mi piaci da morire… >> rispose lei abbassando il tono di voce ed afferrandolo per il bavero della giacca per costringerlo ad avvicinarsi a lei. I loro volti erano vicinissimi ed i loro occhi erano fissi sull’altro << Non vuoi parlare del matrimonio? >> << Sì,certo… - disse lei sbottonandogli la camicia senza distogliere lo sguardo – Magari con te,senza niente addosso… >> concluse facendogli scivolare l’indumento sulle braccia << E’ di vostro gradimento,Madre Depositaria? >> bisbigliò sensuale con le labbra vicine alle sua << Decisamente >> rispose facendo scivolare lo sguardo su quei pettorali così appetitosi da farla fremere nel profondo quando la mano di Richard,si inoltrò fra i suoi capelli dietro la nuca,trascinandola più vicina a quel corpo lussurioso. Non mosse un muscolo mentre avvertiva il respiro caldo di Richard sulla gola << Dicevamo… - continuò lui,spostandole i capelli dalla spalla – Il tuo abito. Il bianco sarebbe perfetto,ma che ne dici di un tocco rosso? >> propose posandole un bacio dietro il lobo dell’orecchio. Kahlan gemette,spalancando la bocca e reclinando la testa << Sì… >> bisbigliò chiudendo gli occhi e bramando un secondo contatto. Richard la scrutò,trattenendosi dal ridere nel vedere l’espressione appagata della donna << Sì che cosa,Kahlan? >> chiese calcando la voce sul suo nome,provocandole un secondo gemito. La vide mordersi il labbro e notò l’aumento del respiro << All’abito,Richard… >> rispose Kahlan,sospirando il nome del Cercatore come una litania << Allora,siamo d’accordo… - mormorò sfiorandole il collo con la punta delle dita – C’è altro di cui vuoi parlare? >> << Sì… >> sussurrò la donna << Cosa? >> domandò Richard,deciso a prolungarle quella dolce tortura << Quando ti deciderai a baciarmi? >>. Risero sommessamente,guardandosi negli occhi. La fece distendere al centro del grande letto matrimoniale e le sistemò i capelli a ventaglio sui cuscini << E’ di vostro gradimento,Lord Rahl? >> lo canzonò,cingendogli i fianchi con le proprie gambe. La gonna scivolò,scoprendole la pelle nuda e liscia fino alle cosce << Altroché… >> rispose lui,incombendo su di lei senza schiacciarla. Con una mano,le accarezzò la gamba dal polpaccio verso l’alto fino al fianco << Te la ricordi la Cripta di Tavunrang? >> << Quella di Kieran? >>. Annuì chinandosi su di lei << E ti ricordi anche quello che ci è successo? >> domandò a bassa voce. Kahlan sgranò gli occhi << Anche tu? >> << Anche io cosa? >> rispose confuso << Anche tu ricordi quello che è successo,nonostante non fossimo nei nostri corpi?! >> chiese sorpresa. Credeva di essere l’unica a conservare quei ricordi impellenti << Sì,come dimenticarlo? >> commentò malizioso prima di posarle un casto bacio sulle labbra. Scese verso il basso,lasciandole una scia incandescente sulla pelle del mento,del collo e della clavicola. Kahlan si inarcò sotto di lui per andargli incontro quando le sue labbra arrivarono alla scollatura dell’abito,poco sopra il seno. Coi denti,afferrò il primo laccetto e lo tirò,slacciandolo. Proseguì con gli altri fino ad aprire la stoffa bianca,che avvolgeva il corpo della donna come una crisalide. La pelle chiara,quasi diafana ricordava quella di un ciuffo notturno.  Si abbassò su di lei e la baciò,appena sotto l’ombelico. I fianchi di Kahlan si mossero in automatico verso l’alto e continuarono a  farlo,ritmicamente mentre la bocca del Cercatore scorreva lungo la linea alba della pancia,ricordando come si era gonfiata con la gravidanza. Imperterrito,proseguì nei suoi baci. Giunto all’altezza dei seni,inspirò a pieno il profumo di quella pelle che tanto amava e passò la lingua nel solco fra seni. Sorrise,compiaciuto di sé stesso quando sentì le lenzuola tirare,sotto le proprie ginocchia. Kahlan ne stringeva il tessuto dorato nei pugni,sbiancandosi le nocche << Non ricordo… Questo passaggio… >> piagnucolò la donna,desiderando averlo in sé << Questa è la seconda parte,se Zedd non ci avesse interrotto >> rispose lui baciandola in più punti scoperti,oltre che strategici << Maledetto Mago! >> sussurrò,facendolo ridere. Le passò le mani lungo tutto il corpo,sfiorandole il costato ed i fianchi. Kahlan abbassò lo sguardo sul Cercatore,allungando le mani verso la cintura dei suoi pantaloni. La allentò fino al aprirla e cercò freneticamente di spogliarlo del tutto. Ci riuscì ed una volta completamente nudi,si presero del tempo per contemplarsi a vicenda. Richard si posizionò senza staccarle gli occhi di dosso. Voleva guardarla gemere di piacere << Richard? >>. Il suo nome aveva un suono speciale su quelle labbra tentatrici << Sì? >> << Ti amo >> mormorò Kahlan,aggrappandosi alle sue spalle grandi quando si spinse dentro di lei << Ti amo anch’io >> rispose Richard,lasciandole assorbire la propria presenza prima di cominciare a muoversi lentamente.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Spero fino adesso di non avervi deluso. So che non è molto lungo,ma sto' cercando di incuriosirvi su ciò che ha in mente Morgana.
Per quanto riguarda Richard e Kahlan... Beh,avete letto no?! Credete che debba inserire il rating rosso o rientro nei limiti dell'arancio? Io sono un pò dubbiosa su questo. Fatemi sapere le vostre opinioni. Per ora,il rapporto fra i due procede bene ma credete che riusciranno a sposarsi?
Potreste scoprirlo nel prossimo capitolo.... Forse xD
Ahahahhaha a presto!
50shadesofLOTS_Always

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Posizionò l’ultima candela sulla runa,che aveva tracciato con della sabbia nera. Accese le candele ed uscì dalla forma incantesimo,prendendo poi il libro fra le mani. Lesse mentalmente la formula prima di pronunciarla. Si accertò che fossero pronunciate bene e cominciò a salmodiare. Gradualmente,le fiamme dei ceri si tinsero di verde e la sabbia prese a scintillare. Del fumo nero cominciò a sollevarsi dalle fiamme verdi delle candele mentre il pavimento parve tremare sotto i suoi piedi,come se la montagna su cui era,si stesse risvegliando da un lungo sonno durato migliaia di anni. Il fumo divenne presto nebbia fitta,che si condensò al centro della runa. La nebbia parve prendere le forme di una figura femminile. Gradualmente,la figura nebulosa mutò materia,divenendo carne ed ossa. Una donna dai capelli biondi,platinati,sciolti sulle spalle ed un paio di occhi azzurrini. Denna comparve al centro della runa quando Morgana smise di pronunciare le parole.

Camminava veloce per raggiungere Kahlan,dove Zedd gli aveva detto. Mord-Sith e cadetti lo salutavano e lui ricambiava frettolosamente,ignorandoli perfino. Svoltò l’angolo un’ennesima volta e finalmente,si ritrovò nel giardino a sud della palazzo. Arbusti alti come uomini cominciavano a colorarsi di boccioli primaverili,che presto sarebbero sbocciati riempiendo l’aria di un gradevole profumo. Sopra al giardino,vi era una grande cupola di vetro come nel resto dei cortili che c’erano a Palazzo del Popolo. Ora che la neve si era sciolta,si poteva vedere il cielo che in quel momento,iniziava ad imbrunire. Le prime stelle si affacciavano sulla volta celeste,sotto alla quale,Kahlan si era sdraiata. Le dita delle mani,posate sul grembo,erano intrecciate e le gambe completamente rilassate. Gli occhi verdi fissi al cielo ed i capelli sparsi,in modo quasi ordinato,sull’erba. L’espressione sul suo volto era imperturbabile. Nessuna emozione la attraversava,non fino a che non si accorse della presenza del Cercatore. Un lieve sorriso le incurvò le labbra,ma non si voltò. Richard camminò verso di lei << Ti ho trovata >> ammise con finta voce trionfante. Quando non ricevette risposta,le si sdraiò accanto. Puntò anche lui gli occhi al cielo e rimase in silenzio. Restarono là per un po’,senza parlarsi e senza toccarsi. I loro respiri erano l’unico suono,che interrompeva la quiete.
*Qualche ora prima…
Kahlan stava aiutando la sarta a rifinire alcuni dettagli dell’abito. I colori bianco e rosso erano in perfetto equilibrio. L’abito bianco aveva un corpetto a vita bassa dallo scollo a cuore,delle maniche lunghe leggerissime ed una gonna che scendeva morbida,perpendicolare al pavimento e continuava con uno strascico di tre metri. Il tutto ricoperto da un elegante pizzo rosso. Berdine che osservava il lavoro,dando di tanto in tanto un aiuto,ne era affascinata. Coi preparativi del matrimonio,lei e la Madre Depositaria si erano avvicinate molto,superando le barriere imposte dai loro poteri. Stavano diventando amiche e ci teneva a quel matrimonio,quasi quanto la Depositaria << Madre Depositaria,posso confessarvi una cosa? >> domandò insicura. Era combattuta: si sentiva di essere una traditrice,ma da una parte,sentiva anche era suo dovere << Di che si tratta,Berdine? >> rispose Kahlan incuriosita voltandosi a guardare la bruna. Capì però che non avrebbe parlato fino a che non fossero rimaste sole. Così si rivolse alla sarta << Beth,io ho finito di sistemare l’orlo. Ti lascio completare l’abito >>. La piccola donna annuì e le sorrise,osservando le due giovani uscire. Una volta fuori,si incamminarono lungo il corridoio << Madre Depositaria,è una cosa che vi riguarda particolarmente… - esordì – E riguarda anche Cara >>. A quel nome,Kahlan si fermò in piedi nel bel mezzo del corridoio << Continua… >>. Berdine cominciò a sentirsi a disagio. Quegli occhi verdi,simili a smeraldi,cercavano di leggerla e per un istante,la Mord-Sith credette che fosse così << Cara… Credo che sia innamorata di Lord Rahl,ma sono sicura che non si permetterebbe mai di interferire… >> si affrettò ad aggiungere,sperando di non irritarla. Kahlan non rispose.*
Quell’episodio le fece stringere i pugni tanto forte da conficcarsi le unghie nella carne. Richard la scrutò e si chiese a cosa Kahlan stesse pensando. Era rigida,come di pietra. Le si fece più vicino ed allungò una mano sulla sua pancia piatta. Chiuse gli occhi e lasciò fluire l’Han,che la distolse piacevolmente dal pensiero di Cara. Abbassò lo sguardo verso la mano del compagno e sorrise. Riusciva a capirla,senza bisogno di parole. Voltò la testa,poggiando la tempia sull’erba ed osservò attentamente il profilo di Richard,che con gli occhi ancora chiusi,manteneva la mano sul suo addome << Richard? >> lo chiamò << Mh-mh? >> mugolò lui << Dimmi che Zedd ha terminato i preparativi… >> lo supplicò impaziente. Il Cercatore sogghignò,deconcentrandosi e girò il viso per poterla guardare << Zedd ha terminato i preparativi. Domani al tramonto,ci sposiamo >> annunciò e Kahlan gridò di gioia. Saltò in piedi in preda all’euforia  e lo trascinò con sé,aiutandolo ad alzarsi. Gli saltò letteralmente addosso e Richard la abbracciò al volo,ridendo con lei incuranti delle sentinelle,che li guardavano divertiti.

****

L'indomani,la sala del trono era quasi irriconoscibile. I rari fiori delle Isole di Ekmabar decoravano l’ambiente,anche negli angoli più nascosti. Piccoli mazzetti di tre fiori erano sistemati ai lati del lungo tappeto rosso,che attraversava tutta la navata centrale. Non aveva dormito nemmeno quella notte a causa degli incubi,ma non gli importava. Era così teso,da assomigliare ad una corda di cetra. Non faceva che sistemarsi la giacca,in attesa della sua sposa. Zedd,in piedi davanti alla predella su cui era stato fatto aggiungere un secondo scranno,si lisciò la tunica elegante scelta per l’occasione. Avrebbe fatto da celebrante,in quanto Mago del Primo Ordine. Osservò il nipote muoversi in continuazione,senza un attimo di riposo << Richard,calmati >> lo rabbonì,ridendo sotto i baffi. Ricordava bene come il giovane aveva guardato Kahlan durante la precedente missione,negando miseramente l’evidenza << Non posso,non ci riuscirei nemmeno se volessi >> si lamentò lui. Il Vecchio Mago notò una figura immobile a pochi passi da sé. Cara vestita come tutte le consorelle,con la divisa bianca,era in piedi. Silenziosa. Le mani giunte dietro la schiena e lo sguardo vigile. Eppure in quegli occhi azzurri,vide un lampo di tristezza. La guerriera sentendosi osservata,si voltò nella sua direzione ed in un attimo,Zedd comprese. Una morsa di compassione gli strinse il cuore e Cara recepì il messaggio suo malgrado. L’Anziano distolse lo sguardo dalla bionda per riportarlo sulla sala gremita. Gli invitati erano molti,ma non erano persone vicine ai due amanti. Erano perlopiù re e regine dei diversi regni,che avrebbero poi unito le loro firme al trattato. C’erano anche alcuni ambasciatori ed in quel momento,un nodo gli chiuse lo stomaco. Avrebbe voluto che ci fosse stata anche sua madre. Venne distratto da un lungo squillo di trombe. Raddrizzò le spalle e prese un profondo respiro. Due guardie aprirono la porta a due battenti,che cigolò rumorosamente mentre il Capitano Meyer,sbucò all’improvviso spostandosi di lato << Lord Rahl… - chinò la testa verso Richard e poi verso la folla che seguitava a parlottare – Gentili invitati,vi presentiamo la futura erede di D’Hara: Erin Tarallyn Rahl,accompagnata da Padrona Berdine >> annunciò a gran voce e la mora avanzò,anche lei vestita di bianco,tenendo fra le braccia la piccola bimba. I suoi occhietti verdi guizzavano da un volto ad un altro curiosi,vispi ed un sospiro intenerito pervase la sala. Richard sorrise d’istinto. Quella bambina aveva conquistato proprio tutti. Perfino i più duri generali dell’esercito non riuscivano a resisterle. Quando la piccola riconobbe il padre,allungò le piccole braccia per raggiungerlo ed un altro gemito toccato degli invitati si levò nell’aria,seguito da un applauso. Richard accarezzò la guancia della propria bambina,prima che Berdine prendesse posto accanto a lui << Ed ora,Lord Rahl ho l’onore di presentarvi la vostra sposa: la Madre Depositaria,Kahlan Amnell >> disse,sollevando il mento. A quelle parole,Kahlan sentì il cuore correre all’impazzata. Prese un respiro,strinse forte il bouchè tra le mani e svoltò l’angolo dietro a cui era rimasta nascosta. Uscì allo scoperto e si fermò un attimo sulla soglia della sala. Vide le persone voltarsi più o meno in contemporanea nella sua direzione e col respiro fragile,iniziò a percorrere la navata. Deglutí sonoramente e la paura la conquistò. Era un tipo di paura che non aveva mai provato in vita sua. Non quella paura che provi in guerra,perché temi per la tua incolumità e per quella delle persone che ami. Quel tipo di paura che ti attanaglia lo stomaco,quando le convinzioni che hai si riflettono sulla realtà. La gonna del suo abito scivolava sul tappeto e lo strascico la seguiva signorile,fra i commenti delle donne facoltose presenti. Tanti pensieri le turbinavano nella mente,ma solo uno era prepotente. Puntò lo sguardo di fronte a sé e lo vide,in piedi con le mani giunte davanti,che la aspettava. Un leggero sorriso gli increspava le labbra ed un luccichio adombrava i suoi occhi grigi. I propri occhi si fusero a quelli del compagno e la paura scomparve. Le parve di essere sola con lui e ormai,non avvertiva piú nemmeno gli sguardi degli invitati. Delle lacrime le pizzicarono gli occhi e si vide costretta a trattenere un singhiozzo commosso. Pregò gli spiriti,affinché riuscisse a sposarsi davvero. Compí gli ultimi passi e lo raggiunse. Richard,senza distogliere gli occhi dai suoi,le porse gentile una mano. Si sorprese quando si accorse che tremava,esattamente come la propria,che ci posò sopra. Salí il gradino della predella e si girò davanti a lui mentre gli invitati si accomodarono sulle panche disponibili. Richard la guardò,col cuore che poteva scoppiargli da un momento all'altro << Signore e signori,oggi siamo qui riuniti per unire quest'uomo e questa donna,nel sacro vincolo del matrimonio. Prego,le fedi >>. Una Mord-Sith apparve da un angolo della sala,si avvicinò e porse loro un piccolo guanciale, su cui c'erano due cerchi di platino << Lord Rahl >> concesse Zedd rivolto al nipote,che sempre piú tremante,prese la fede e la mise al dito di Kahlan guardandola negli occhi << Io,Richard Rahl,prometto di esserti fedele. Di amarti e di onorarti. Di proteggere te ed i frutti del nostro amore. Di sostenerti sempre e di tenerti salda al mio fianco,cosí da poter dare un senso alla mia vita. Questo e di piú anche oltre la morte >> disse e sorrise nel vedere le lacrime rigare il volto di Kahlan,che con un cenno di Zedd,prese la seconda fede e la mise al dito del Cercatore, guardandolo a sua volta negli occhi << Io,Kahlan Amnell,prometto di esserti fedele. Di amarti e di onorarti ogni giorno. Di starti accanto e di proteggere a mia volta,te ed i nostri figli. Questo anche nel Mondo Sotterraneo >> concluse Kahlan con voce strozzata dall'emozione. Zedd sorrise e si rivolse alla folla << Ora,se fra i presenti,c'é qualcuno in disaccordo con questa unione,parli ora o taccia per sempre - non udendo risposta continuò - Sarà meglio per voi o farete una brutta fine - commentò sarcastico,facendo ridere tutti - Vuoi tu quindi Richard Rahl,prendere Kahlan Amnell come tua sposa e giuri di mantenere le promesse che le hai fatto? >> << Lo voglio! >> rispose Richard squillante. Zedd lo fissò in finto rimprovero per poi rivolgersi alla Depositaria << Vuoi tu allora,Kahlan Amnell prendere questo cocciutissimo uomo di nome Richard Rahl,rispettando le promesse che scioccamente gli hai fatto? >> disse smorzando la formalità del momento. Richard gli rivolse una giocosa occhiataccia e Kahlan ridacchiò,nonostante ancora le lacrime,le rigassero il volto << Lo voglio >> << Oh,povera donna! - finse un sospiro di dispiacere ed ancora le risate generali,pervasero la sala - Visto che insistete tanto... Col potere conferitomi dal Creatore,io,Zeddicus Zu'l Zorander,Mago del Primo Ordine, di fronte agli spiriti vi dichiaro marito e moglie. Prego,il nastro >>. Una seconda Mord-Sith si avvicinò e chiese ai due amanti di prendersi per mano. Legò loro i polsi con un panno di seta bianco e fece un fiocco prima di allontanarsi << Come il nodo di questo fazzoletto,cosí sia il vostro matrimonio. Forte,indissolubile e duraturo. - guardò il nipote,che aspettava trepidante - Ora ti é concesso baciare la sposa >>. Richard afferrò i lembi del velo che copriva il volto di Kahlan,lo sollevò e la guardò negli occhi ancora umidi di sale. Le sorrise ancora una volta,incorniciandole il volto con le proprie mani. Coi pollici,le asciugò le guance e la attirò a sé,posando le labbra sulle sua. Ovazioni e fischi gioia si levarono nell'aria,insieme ad un assordante applauso,che svaní dalle loro orecchie. La tenne vicina a sé,assaporando le sue labbra morbide. Kahlan chiuse gli occhi e sollevò la mano,posandola sul bicipite del marito,per via del nastro.  Si staccarono quando i loro polmoni erano sgonfi d’aria e l’applauso stava scemando in sala. Zedd si congratulò con loro mentre Berdine passò Erin alle braccia materne,quando il Capitano Meyer annunciò l’inizio del banchetto nuziale nel salone accanto,quello adibito ai ricevimenti più importanti.

****

Gli invitati erano soddisfatti del banchetto e il buffet sembrava esser preso d’assalto. Facevano loro numerose domande dopo che di fronte a tutti,avevano firmato il trattato secondo il quale le Terre Centrali sarebbero state inglobate in un unico grande impero di D’Hara,sotto le loro direttive. Re e regine non avevano alcuna scelta,se non unirsi a D’Hara o soccombere a Morgana ed al Guardiano. Richard voltò lo sguardo per vedere Kahlan nel suo abito da sposa,che mangiava un pezzo di agnello in compagnia di Berdine ed altre Mord-Sith << Lord Rahl,mi state seguendo? >> chiese il Duca di Dunstable,una delle provincie a sud di Aydindril. Richard tornò sulla buffa figura dell’ometto,che aveva davanti a sé << Perdonatemi Duca,ma oggi penso di aver perso la concentrazione. Vogliate scusarmi… >> disse per poi allontanarsi verso il buffet. Giunse alle spalle di una Mord-Sith e le bussò ad una spalla per farsi spazio nella cerchia di donne. Kahlan vedendolo sbucare a fatica dal muro di guerriere,ridacchiò << Richard,ma che stai facendo?! >> << Scusatemi signore,ma vorrei aprire le danze con la mia sposa >> disse e porse una mano a Kahlan,che afferrò di buon grado. Prima che potessero muoversi,Meyer si avvicinò a loro accompagnato da Cara << Lord Rahl,Milady… - chinò il capo – Mi spiace interrompervi,ma devo comunicarvi l’identità delle truppe che avevamo visto ieri mattina a nord,nella Valle degli Echi: sono baneling >>. A quelle parole,Richard e Kahlan si guardarono contemporaneamente << Hanno ucciso qualcuno? >> domandò preoccupato << No,signore. Ma abbiamo avuto altri rapporti questa mattina e ci sono stati degli attacchi a Northwick >> riferì nervoso << Va bene. Manda un paio di pattuglie a vigilare nella valle ed una a fermare gli attacchi. Tenetemi informato su eventuali sviluppi,ora non posso approfondire >> << Lord Rahl,chiedo il permesso di andare a Northwick con alcune delle mie sorelle >> intervenne Cara facendo un passo avanti. Richard la scrutò << D’accordo,non sprecate uomini e Mord-Sith – dopo un veloce inchino,il Capitano si allontanò con la Mord-Sith – Cara? >>. La bionda si voltò a guardarlo. Il suo cuore perse un battito. Era decisamente lo sposo più bello che avesse mai visto,forse l’unico << Sta’ attenta >>. Annuì alla sua raccomandazione e seguì il Capitano. Kahlan cercò lo sguardo del marito << Sicuro di non voler approfondire? >> << No,non adesso. – rispose baciandole il dorso della mano – Voglio godermi questa cerimonia con te >>. Lei sorrise e lo seguì fino al centro della stanza. Sentì un braccio di Richard avvolgerla,come in un abbraccio. Le prese una mano e la appoggiò sulla propria spalla per poi tenere sollevata quella libera. Ad un suo cenno,l’orchestra cominciò a suonare un valzer. Richard la guidò gentilmente senza mai distogliere gli occhi da quelli di Kahlan,tenendola stretta a sé << Spero che le tua,siano state lacrime di gioia >> disse a bassa voce per farsi sentire solo da lei << Sì,certo… - rise lei – Sei stato molto dolce al momento delle promesse >>. Richard sorrise inorgoglito in un muto ringraziamento << Quando hai attraversato la navata,ho creduto di stare sognando. E se è così,non voglio svegliarmi >> mormorò sornione. Continuarono a danzare,volteggiando al centro della sala fino a che  a loro non unirono altre coppie. Terminato il ballo,Richard sollevò una mano ed il silenzio calò in sala,sostituendo la musica. Con la forza del pensiero,un paio di bicchieri di cristallo colmi di idromele fluttuarono fino alle proprie mani. Porse un calice a Kahlan e col braccio libero,la avvicinò a sé mentre sollevava il bicchiere << Prendete tutti un calice ed unitevi al mio brindisi. Voglio ringraziarvi per aver partecipato a questo evento. Un evento molto importante per me. Voglio rendere omaggio a mio nonno,il Primo Mago Zeddicus Zu’l Zorander – disse guardando il vecchio che sorrideva di rimando – Mi ha insegnato tutto ciò che sa. Mi ha insegnato la magia,ma soprattutto la vita. Mi ha fatto comprendere davvero,cos’è la vita. Cosa la compone. Cosa mi fa’ battere forte il cuore – sorrise voltandosi verso Kahlan – E niente e nessuno mi fa’ battere forte il cuore come questa donna. Voi la conoscete come Madre Depositaria e Lady Rahl,ma per me è Kahlan Amnell. La sola ed unica Kahlan – la donna arrossì vistosamente,ma non si nascose e non guardò altrove - Se non fosse per lei,probabilmente noi tutti non saremmo qui. Mi ha salvato innumerevoli volte,più di quanto abbia fatto io con lei. Mi ha dato una figlia,la mia piccola Erin che amo con tutto il cuore. Kahlan Amnell è la ragione della mia vita: ho provato cosa vuol dire stare senza di lei e ne faccio volentieri a meno. Senza di lei,non sono niente – gli sfuggì una lacrima,che Kahlan asciugò posandogli un casto baciò sulla guancia – Questo brindisi è per lei e per nostra figlia >> concluse sollevando in alto il calice,seguito dai presenti che lo imitarono,quando bevve un lungo sorso della bevanda. Un forte applauso li accompagnò quando tornarono nei loro appartamenti. 

Angolo Autrice: Miei cari Lettori! Come avrete notato,gli ultimi capitoli sono stati i più lunghi (questo riempe 3 pagine word o-o ). Questo perchè ho molte idee in mente e voglio sfruttarle al massimo e non posso ridurre le parole ;)
Purtroppo,non sono riuscita a dare il colpo di scena che volevo: essendo una romanticona e un'amante di questa stupenda OTP,non ho potuto non farli sposare. E poi dopo tanto patire nella prima parte,un pò di soddisfazione suvvia! *-*
Ma vi garantisco che ho altre sorprese! Non penserete certo che finisca qui,eh?!
All'inizio,non volevo far resuscitare Denna. Ma poi mi sono messa a scrivere e... SBAM! xD
Ora non vi resta che attendere il prossimo capitolo per sapere quale perfido piano stia architettando Morgana. 
Un bacio a voi,miei seguaci :* A presto!
50shadesofLOTS_ALways

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Morgana ammirò la sua opera. L’incantesimo era riuscito alla perfezione e Denna era in piedi,di fronte a lei,al centro della runa. La scrutò attentamente << Chi sei? >> le chiese la guerriera. Morgana sorrise,fingendosi benevola << Sono colei che ti aiuterà a vendicarti sulla Madre Depositaria,Kahlan Amnell >> esordì amichevole. Denna assottigliò gli occhi,piegando leggermente la testa di lato << Perché dovrei fidarmi di una strega? >> domandò sospettosa << Ti ho restituito la vita >> continuò l’incantatrice,indicandola con entrambe le mani << Nessuno fa’ tutto per niente >> sibilò la Mord-Sith. Morgana sollevò un sopracciglio << Non posso biasimarti – ammise cominciando a girarle intorno – Vedi,il Guardiano ha bisogno di te per conquistare il Mondo dei Vivi >> << Perché? Cosa ne guadagno dalla sua vittoria?! >> ringhiò Denna,ammaliata da quell’idea di vendetta << Tanto per cominciare,Richard Rahl >> disse Morgana fermandosi davanti all’altra donna. Si fissarono intensamente  << Il Cercatore? >> chiese confusa << Sì,ora conosciuto come Lord Rahl >> << Lord Rahl… - sussurrò la Mord-Sith fra sé – E perchè dovrebbe interessarmi Richard Rahl? >> << Beh… So che ne eri innamorata - rispose l’incantatrice,attirando totalmente l’attenzione della guerriera – Tu uccidi la Madre Depositaria,ti riprendi Richard ed il Guardiano ti risparmierà >> propose. Denna ponderò quelle parole. Non conosceva Morgana e la cosa non le dava sicurezza. Non sapeva se lei,né tanto meno il Guardiano,avrebbero rispettato il patto a lei proposto. Eppure il pensiero di Richard al suo fianco,come compagno le fece cambiare idea. Inoltre,aveva intenzione di vendicarsi della Madre Depositaria,in fondo la causa della sua morte. Sorrise,pregustando il momento in cui l’avrebbe ridotta in fin di vita con le sue stesse Agiel.

Il sole stava sorgendo,illuminando gli appartamenti dei novelli sposi. Erin piagnucolò,agitandosi nella culla svegliando Kahlan,che aprì piano gli occhi. Scattò seduta sul bordo del materasso,quando vide il posto vuoto accanto a sé. Si stirò pigramente per poi alzarsi e raggiungere la bambina,che prese fra le braccia per allattarla. Si scoprì e lasciò che la piccola succhiasse il latte. Le sorrise,carezzandole la testolina e chiedendosi dove fosse il suo neo-marito. Probabilmente,aveva avuto un incubo. Avevano passato una bella serata insieme,ritirandosi nelle loro stanze prima del previsto mentre la festa era continuata due piani sotto di loro. Poi si erano addormentati sfiniti fra le lenzuola e lei non si era svegliata fino a quel momento. Richard di solito le si attaccava addosso nel sonno,avvinghiandosi al suo corpo,come se il suo semplice contatto servisse a scacciare Denna dai suoi sogni. Era turbata da tali eventi,sempre più prepotenti e sconvolgenti per la mente del Cercatore,già messa a dura prova dai suoi doveri di Lord Rahl e di padre. Quando vide che Erin si era di nuovo addormentata,la sistemò nuovamente nella culla. Si ricompose ed afferrò la sottoveste che usava di solito per dormire. Sorrise al pensiero del perché non ne avesse avuto bisogno quella notte. Si vestì,anche se il tessuto leggero e quasi trasparente,non la copriva come desiderava. Uscì dalla stanza e aggrottò la fronte,quando notò l’assenza di Richard nell’anticamera << Richard? >> provò a chiamarlo,ma non ricevette risposta. Camminò a piedi nudi fino all’ufficio,spinse piano la porta e la aprì,facendo capolino con la testa. Lo vide seduto alla scrivania,su cui un angolo c’era aperto uno dei libri di viaggio che Richard usava per tenersi in contatto coi messaggeri. Il resto del piano era occupato da scartoffie e documenti. La penna giaceva sul bordo del tavolo e gocciolava di inchiostro nero. Sorrise nel vedere che stava dormendo senza scossoni,dettati dagli incubi. La testa gli pendeva di lato,il viso rivolto comunque verso il basso e le spalle leggermente curve. Non si era nemmeno messo la camicia. Indossava solo i pantaloni della cerimonia. Kahlan si avvicinò silenziosamente,aiutata dal tappeto e cominciò a sistemare i fogli,impilandoli secondo un preciso criterio di importanza. Prese un’altra sedia,sedendosi dalla parte opposta rispetto a quella del Cercatore e cominciò a firmare i rapporti,leggendoli accuratamente. Passarono i minuti ed a metà del suo lavoro,Richard sussultò sulla sedia per poi aprire gli occhi. Sbattè le palpebre ripetutamente,cercando di tornare alla realtà. Era riuscito a dormire un paio d’ore prima dell’alba,ma prima che potesse addormentarsi profondamente,Denna gli era apparsa di nuovo. Non sentendo la presenza di Kahlan,si svegliò e comprese perché non fosse accanto a lei. Si era appisolato mentre firmava le ultime scartoffie,dopo un precedente incubo che lo aveva colto durante la notte,impedendogli di riprender sonno. Mise a fuoco dove si trovasse e sollevò la testa,notando l’inconsueto assetto sulla propria scrivania. Vide Kahlan seduta su una sedia,che scriveva il proprio nome su uno dei rapporti. Guardò gli altri già completi ed impilati da parte per poi tornare su di lei,appoggiata allo schienale e con le gambe accavallate. Rimase estasiato nel vedere le sue forme sotto la fine veste che indossava. Ad un tratto,incontrò i suoi smeraldi e per poco non rischiò di restare senza fiato << Ho bisogno del sigillo imperiale >> disse con voce gentile. Lui annuì,come ipnotizzato ed aprì il cassetto. Prese l’anello su cui era impresso il sigillo e glielo porse. Le loro dita si sfiorarono e si sorrisero complici. Kahlan posò il foglio sulla scrivania,prese la ceralacca e fissò il compagno << Ti spiace? >> chiese ancora e Richard la accontentò,sciogliendo la cera nella piccola ciotola metallica con una sola passata di mano << Grazie >> disse prima di versare qualche goccia rossa del fluido sul foglio. Prese l’anello e lasciò che imprimesse il simbolo dei Rahl. Attese qualche attimo,soffiando sulla ceralacca e ripose il tutto ordinatamente. Mise via anche quel foglio e lo guardò,appoggiandosi coi gomiti sul tavolo << Perché non sei tornato a letto? >> domandò fingendosi perplessa. Sapeva il motivo per il quale si era alzato nel bel mezzo della notte. Richard si abbandonò sulla sedia << Non volevo svegliarti come faccio sempre >> mormorò stropicciandosi gli occhi. Era ancora stanco e lo si capiva chiaramente << Perché non provi a dormire ancora un po’? >> << Sai che non riuscirei a dormire per più di un’ora,prima che quella… Prima che Denna torni a perseguitarmi >> sbottò innervosito. Kahlan annuì e tornò ad una posizione comoda sulla sedia. Si guardò le mani,cercando di ignorare il senso di fastidio che le dava il tono cui Richard le si era appena rivolto. Sapeva che il suo nervosismo era dettato dalle notizie recenti sui baneling e dagli incubi. Non poteva certo biasimarlo. Eppure qualcosa continuava a rosicarla. Si alzò << Vuoi che ti porti la colazione? Stavo andando a prenderla >> domandò cortese,nonostante non le venisse spontaneo come al solito << No,non ho fame… >> rispose lui senza guardarla e lasciandola interdetta. Non mangiava bene da qualche giorno e si stava preoccupando << Ma Richard… >> << Ho detto che non ho fame! >> rispose lui alzando la voce. Kahlan non si scompose e mantenne un’espressione imperturbabile. I loro occhi si incrociarono per un attimo << Va bene >> bisbigliò la Depositaria con condiscendenza. Uscì dalla stanza più in fretta che potè,indossò una vestaglia per coprirsi meglio e ricacciò indietro le lacrime che le stavano pizzicando gli occhi. Non voleva fargli vedere le  sue lacrime. Non adesso. Si sentiva inutile. La sua presenza ora non bastava più nemmeno a farlo dormire. Si sentiva impotente,poiché non aveva alcun potere sugli eventi. Stava perdendo il controllo e questo ne andava del loro rapporto. Si ricordò della promessa che gli aveva fatto il giorno prima “Di starti accanto,sempre…” . Sempre e comunque. Arrivò nelle cucine e la cuoca la salutò con un sorriso radioso,come il sole che filtrava dalle finestre. Il profumo della pietanze avvolgeva l’ambiente,rendendolo accogliente << Buongiorno Milady,dormito bene? >> << Buongiorno Elsa. Sì… >> rispose insicura,accennando ad un sorriso << Come mai siete sveglia a quest’ora? >> domandò la donna paffuta << Erin si era svegliata e poi avevo fame >> disse con tono vago. Non aveva voglia di parlare del suo risveglio <<  Oh,le preparo subito la colazione. Se vuole gliela faccio portare… >> << No – la interruppe lei – Ormai sono qui >> << Preparo anche per Lord Rahl? >>. Kahlan rimase bloccata e non riuscì a risponderle. Le venne in mente la voce di Richard carica di rabbia,frustrazione. La stessa che gli aveva letto negli occhi grigi,che l’avevano fatta scappare da quell’ufficio. Elsa si accigliò,avvicinandosi mentre si asciugava le mani con un vecchio straccio << Madre Depositaria,c’è un qualche problema? >> domandò discreta. Kahlan sentì le lacrime gonfiarle gli occhi. Erano sposati da nemmeno un giorno e già si sentiva come se avessero litigato. Voleva sfogarsi con qualcuno,una donna magari. Lo avrebbe fatto con sua sorella Denee,se solo non fosse morta. Con Berdine,se non fosse impegnata col turno di guardia. Pensò a Zedd,ma lui per quanto saggio potesse essere,non poteva ragionare come una donna. Si sentì sola,come quando aveva dodici anni e come allora,diede una sola e semplice risposta << No,nessun problema. Sto’ bene… >> mormorò impassibile. Elsa la guardò indecisa,ma alla fine,non insisté. Tornò a preparare la colazione doppia,che ripose su un vassoio. Kahlan non le disse che probabilmente Lord Rahl non avrebbe gradito,ma prese comunque il vassoio e si allontanò nelle sue stanze. Esitò prima di aprire la porta e appoggiò il tutto sul tavolo dell’anticamera. Controllò dove fosse Richard e dalla piccola fessura della porta,vide che era ancora seduto alla scrivania. In silenzio,le mani giunte sul tavolo e lo sguardo perso nel vuoto. Per un attimo,sentì il bisogno di avvertirlo della colazione. Di parlargli. Voleva sentire se la sua voce sarebbe stata alterata come pochi minuti prima,ma si allontanò dalla porta per poi sedersi al tavolo e mangiare. Per tutto il tempo,ripensò al loro matrimonio. Solo il giorno prima avevano passato una bellissima giornata insieme. Il ballo,il suo discorso davanti a tutti gli invitati in onore di lei e di Erin. Quelle parole le si erano marchiate addosso “Kahlan Amnell è la ragione della mia vita…” “Senza di lei,non sono niente”. Le aveva pronunciate con voce tremante e gli occhi grigi lucidi per l’emozione. Ora però quelle stesse parole le sembrava che si stessero privando di significato. Col dorso della mano,si portò via una lacrima solitaria e si alzò da tavola,dopo aver finito la colazione. Guardò la porzione per Richard ancora intatta e si allontanò di nuovo nella stanza. Erin aveva cominciato a mugolare,così la prese in braccio e la portò con sé sul letto. Si interrogò a lungo su dove avesse sbagliato quella mattina,ma non trovò risposte. Si distese sul letto e lasciò che Erin si accoccolasse accanto a sé.

****

Richard sembrò riprendersi dal suo stato di trans. L’immagine della Mord-Sith era scomparsa dalla sua mente,lasciando il posto agli occhi di Kahlan colmi di lacrime. Il suo sguardo demoralizzato lo stava facendo sentire sempre più un pessimo marito. Si erano sposati solo il giorno prima  e già non stava rispettando la sua promessa. Si alzò lentamente e con la stessa andatura,uscì dall’ufficio. Vide il vassoio con la colazione,ancora tiepida ma di lei nemmeno l’ombra. Vide la porta della camera chiusa,segno che era rientrata. Voleva lasciarla sola per un po’ ed andare da Zedd per farsi consigliare un modo per farsi perdonare del suo comportamento. Ma la camicia di cui aveva bisogno era al di là di quel pannello di legno decorato. Sospirò e abbassò la maniglia della porta,entrando con prudenza. La vide distesa su un fianco,intenta a trattenere un pianto. Stava giocando con Erin,che continuava a guardarla innocente come se non trovasse il modo di confortare sua madre. Kahlan si girò nella sua direzione e si asciugò in fretta le guance. Tirò su col naso e tornò a guardare la neonata. Richard sentì qualcosa stringersi attorno al cuore e deglutì sonoramente. Cosa avrebbe potuto dirle? Che era colpa di Denna e dei problemi coi baneling? Era scontato e patetico. Non aveva motivo di prendersela con lei,eppure quella mattina aveva alzato la voce. Non lo aveva mai fatto con lei. Compì alcuni passi verso l’armadio e cercò una camicia. La prese fra le mani e si voltò nuovamente verso la donna << Io… Vado a chiedere una cosa a Zedd… - annunciò a voce bassa,ma lei non rispose – Torno fra pochi minuti >> la rassicurò titubante,indossando la blusa. La guardò ancora prima di uscire dalla camera. Si chiuse la porta dietro di sé e chiuse gli occhi con forza quando la udì singhiozzare. Compì un enorme sforzo nel trattenersi dall’entrare ed abbracciarla. Non avrebbe migliorato la situazione,cancellato il modo con cui le si era rivolto. Lo avrebbe cacciato via e sapeva di meritarselo.

Tornò veramente dopo pochi minuti. Aveva chiesto a Zedd se i suoi incubi potevano esser causati da un incantesimo ed era riuscito a dirgli solo che avrebbe fatto delle ricerche. Non conosceva una tale magia,ma lo avrebbe comunque aiutato. Ne andava del suo matrimonio. Rientrò nell’anticamera,ma non la vide. La colazione era ormai fredda ed abbandonò l’idea del pasto. Si diresse in ufficio e prese il libro di viaggio portandoselo con sé. Tornò indietro e si fece vicino alla porta della camera,posando un orecchio su di essa. C’era silenzio. Aprì lentamente la porta,trattenendo il libro al petto. Notò che Kahlan si era spostata dal proprio posto e distesa nel suo. Di solito,lei dormiva a destra ma ora era a sinistra,dove invece dormiva lui. Si chiese se fosse stato un gesto volontario o semplicemente si fosse mossa nel sonno. Si avvicinò alla culla e ci si affacciò vedendo Erin dormire. Sulla sua testa,i capelli biondi stavano aumentando,divenendo sempre più folti. Camminò fino al letto ed osservò la creatura meravigliosa che dormiva. Gli occhi chiusi avevano ancora le ciglia imperlate dalle lacrime. I capelli erano morbidi sul cuscino. Sul viso,vi era dipinta un’espressione angosciata,impronta del suo serio malessere morale. Sapeva che non era stato semplicemente il suo tono di voce a ferirla. La cosa andava ben oltre quello. Lei voleva aiutarlo,eliminare il ricordo di Denna pur sapendo che era impossibile. Sorrise. Lei non si arrendeva mai. Era testarda tanto quanto lui. Era una guerriera bianca. La paladina del suo cuore. Cominciò a pensare cosa potesse fare per farla sentire meglio. Prese la sedia vicina,ci si sedette posizionandosi accanto al letto ed aprì il libro di viaggio. Cominciò a leggerlo quando vide le parole apparire lentamente sul foglio. Il segno un po’ dilatato per l’eccesso di sangue sulla punta del pennino,che evidentemente stava usando il messaggero,si fece sempre più pulito e chiaro. Lesse che avevano trovato Chase,che nei mesi successivi alla caduta del confine pochi mesi prima,aveva cercato di calmare il popolo senza successo. Annunciava che avrebbe condotto il Custode del Confine a D’Hara,il prima possibile. Entro due giorni,vista la loro prematura partenza. ‘Finalmente una buona notizia,si disse fra sé il Cercatore. Chiuse il libro di viaggio e lo appoggiò sul comodino quando Kahlan inspirò profondamente. Sintomo del suo risveglio. La vide sollevare le braccia ed allungare le gambe per sgranchirsi dal torpore. Quando si rilassò di nuovo,aprì gli occhi rivelando le iridi verdi brillanti. Si prese del tempo per ammirare come sempre quei bellissimi smeraldi e le scostò una ciocca di capelli dal viso << Notizie dai Territori dell’Ovest: il messaggero accompagnerà qui Chase >> esordì a bassa voce. Lei abbozzò un sorriso << Bene. E’ tanto che non lo vediamo >> commentò con voce atona. La scrutò attentamente << Ti sei addormentata a sinistra - le fece notare e vide le sue guance imporporarsi – Scusa per stamani… >>. Il sorriso svanì dal volto di Kahlan,che distolse lo sguardo e guardò il soffitto << Perché? >> gli chiese tremante << Io… Non lo so >> balbettò cercando di esprimersi. La verità è che non aveva una valida scusa << Non sai molte cose ultimamente… - gli fece notare gelida – Dimmi: almeno lo sai perché mi hai sposata? Sai se mi ami o se almeno ami nostra figlia? >>. La sua voce si infranse,come uno specchio in mille pezzi e vedendola in quello stato,si sentì ancora peggio. L’aveva vista piangere poche volte. Lei non amava mostrarsi debole << Certo che amo Erin,così come amo te. Ecco perché ti ho sposata… >> rispose sicuro,accarezzandole i capelli mentre si sedeva accanto a lei,sul bordo del letto. Ora era lui a sentirsi impotente. Non sapeva cos’altro dirle se non la verità. Si chinò su di lei e le posò un bacio sulle tempia << Non piangere >> le sussurrò ad un orecchio << Non riesco ad aiutarti. E… E mi fa’ male… >> singhiozzò lasciandosi prendere fra le braccia. La fece sedere sul letto e lasciò che posasse la testa nell’incavo della sua spalla. Capiva che quello che gli stava dicendo,era per lei uno sforzo << Volevo parlarne con qualcuno… Con mia sorella Denee… Ma io non ho più nessuno,a parte te… - mugolò col viso affondato nel suo petto - Vorrei solo avere il potere giusto per guarirti da Denna… >> gemette stringendo la sua camicia fra le dita. Si sentiva superflua,quasi di troppo. Richard lo comprese ed era compito suo non farla sentire così. La baciò sulla testa,cullandola << Tu ce l’hai il potere giusto,Kahlan. Tu ce l’hai il potere per guarirmi. E lo stai facendo,solo… - abbassò lo sguardo su di lei,carezzandole i capelli – Solo che serve tempo… Non voglio che tu ti senta così e quando alzerò di nuovo la voce con te,hai il mio consenso a darmi un pugno. Capito? >>. La vide annuire e lentamente il suo respiro tornò regolare. La tenne ancora abbracciata mentre le spostava i capelli lontani dal viso. La sentì trasalire quando le sue dita le sfiorarono una guancia << Hai freddo? – lei scosse la testa in diniego – Cosa posso fare per te? Chiedi tutto quello che vuoi… >>. Lei sembrò pensarci su << Una battuta di caccia. Io e te da soli,niente Mord-Sith… >> mormorò timidamente << Va bene. Concedimi però alcuni uomini di scorta… >>. Lei annuì e finalmente sorrise.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


La foresta della riserva privata,che si estendeva per tutta la zona a sud del Palazzo del Popolo,pullulava di vita. I passeri cinguettavano allegri e i raggi di sole del pomeriggio filtravano attraverso il fogliame verde,sotto al quale Richard e Kahlan stavano camminando scortati da un gruppo di cinque soldati. Fino a quel momento,avevano solo trovato delle quaglie nascoste sotto agli arbusti. Kahlan diede un’occhiata alle proprie spalle per poi tornare a guardare di fronte a sé << Certo sarebbe meglio se fossimo completamente soli… >> borbottò aspramente abbastanza forte da farsi sentire solo da Richard,che sorrise malizioso << Così che tu possa distrarmi? >> le chiese facendole l’occhiolino << Al contrario… - rispose lei con uno sguardo di sfida – Ti mostrerei come si fa’ >>. Lui ridacchiò e la seguì su un sentiero ristretto. Fece cenno alla guardie di stare più lontani e proseguì in silenzio. Si muovevano silenziosi aiutati dagli aghi di pino secchi,rimasti sepolti dalla neve ormai svanita. Kahlan camminava davanti a sé,con sicurezza spostando i rami che le impedivano il passaggio. Si fermò,voltandosi a destra e gli fece segno. Lui si girò a sua volta e vide un cervo a quattordici punte. La vide puntarsi un dito contro il proprio petto per dirgli che il cervo sarebbe stato suo.
Seguirono l’animale per un po’ prima di perderlo di vista. Erano rimasti accucciati dietro a dei cespugli,sospirando << Te lo avevo detto di far piano >> la rimproverò con lo stesso tono di un insegnante con un allievo. Kahlan si voltò per lanciargli un’occhiataccia torva,quando sgranò gli occhi. Alle spalle del Cercatore,un grosso shadrin si aggirava fra gli alberi in cerca di cibo. Richard aggrottò la fronte e decise saggiamente di non voltarsi << Che c’è? >> bisbigliò così piano che Kahlan dovette sforzarsi per sentirlo << Uno shadrin. Proprio dietro di te… >> scandì a pari tono. Erano così vicini che l’uno poteva sentire il respiro dell’altra sul volto << Quanto dista? >> chiese abbassando sempre più la voce. La pattuglia che era con loro,era rimasta troppo distante per aiutarli << Tre,forse quattro metri… >> tremò lei << Io non posso muovermi. Devi prendere l’arco… >>. Kahlan lo fissò negli occhi dubbiosa. Era brava con l’arco,ma non quanto il marito. Con estrema lentezza,si sfilò l’arco che teneva di traverso sulla spalla e prese una freccia dalla faretra. La incoccò e tirò la corda,fino a che le piume del dardo non le solleticarono lo zigomo. Nel farlo però,la punta della freccia smosse i rami dell’arbusto accanto a loro. Lo shadrin attirato dal fruscio,si voltò nella loro direzione sbuffando << Richard… >> sibilò lei in preda al panico << Resta calma. Mantieni il respiro… >> << Richard ci ha visti >> << Lo so,ma devi ascoltarmi… - la sentì deglutire,mantenendo la posizione – Tira la corda più che puoi e fa’ in modo che la punta della freccia miri a due centimetri sotto il bulbo oculare dell’animale,secondo la tua visuale… >>. Kahlan eseguì mentre sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene,martellandole la testa. Il cuore era impazzito ed il respiro riusciva a stento a trattenerlo. Richard la guardava e per un qualche strano motivo,si sentiva al sicuro. La creatura ringhiò mostrando i denti,pronta a caricarli. Osservò di sfuggita le corna ricurve e massicce,il muso arricciato e la bava che colava dalla bocca piena di grossi denti. Lanciò un profondo verso gutturale,che si propagò nel bosco e quando si slanciò verso di loro,Kahlan lasciò andare la corda. La freccia partì ed in un attimo,attraversò l’occhio della belva,riducendolo in poltiglia raggiungendo addirittura il cervello. Lo shadrin cadde pesantemente a terra e la Depositaria riprese a respirare. Sorrise e Richard fece lo stesso. In quel momento,il gruppo di scorta arrivò << Lord Rahl… State bene? >> chiese uno di loro << Sì,grazie a mia moglie… >> mormorò orgoglioso mentre la aiutava a rialzarsi. I soldati rimasero confusi,sorpresi << I miei complimenti,Madre Depositaria >> si congratulò uno del gruppo,osservando come la freccia avesse trapassato il cranio dell’animale. Nonostante il diametro del dardo fosse piuttosto esiguo,la velocità che aveva raggiunto,le aveva permesso di uccidere l’animale << Imparerete a riconsiderare molte cose sulle donne >> rispose Kahlan,con un cipiglio di vanità. Doveva dimostrare il suo valore all’interno della casata. Si trattava di un suo principio. I soldati annuirono all’unisono e si preoccuparono di trasportare la carcassa fino a Palazzo.
Richard e Kahlan proseguirono con i due soldati rimasti. Volevano cercare almeno un’altra preda. Il sole si stava abbassando per raggiungere il tramonto e le foglie si dipingevano di arancio,ondeggiando con la brezza profumata di lontana primavera. Arrivarono in prossimità di un laghetto e si fermarono << Oggi sei stata brava con quello shadrin… >> si complimentò lui,appoggiando la faretra a terra. Kahlan sorrise,arrossendo un poco << Grazie >> gongolò appoggiandosi al tronco di un melo. Richard le si avvicinò,posandole le mani sui fianchi per tirarla contro di sé. Scrutò le sfumature delle sue iridi smeraldine ed accennò ad un sorriso. Sollevò una mano verso il suo volto,carezzandolo gentilmente col dorso della mano prima di prenderle la treccia in cui erano stati raccolti i capelli mogano. Gliela sciolse,pettinando le lunghe ciocche prima di poggiare la fronte contro la sua. Lei non si oppose e forse sapeva perché non gli piacevano le trecce. Poteva sentire sulle guance il respiro caldo di Richard,che chiuse le palpebre quando sentì le mani della donna sul proprio petto. Aprì gli occhi e li abbassò su di lei. Notò uno strano rossore appena sopra il seno,coperto dalla morbida blusa color crema. Ne scostò il lembo del colletto a V ed osservò la sua pelle << Erin? >> le chiese confuso << No,sei stato tu… >> rispose con un sorriso,ridacchiando quando vide l’espressione sul volto dell’amato,nascosta da un vistoso rossore << Quando? >> chiese ancora << Sempre,ma questo risale a ieri sera >> << Mi dispiace >> bisbigliò contrito. Kahlan inarcò un sopracciglio,perplessa << Richard,va tutto bene. Da quel ricordo,è stato piacevole… >> disse suadente. Passò lo sguardo da lei a quel segno che aveva addosso alternativamente. Le afferrò la mano sinistra,che ancora lei teneva appoggiata sul suo petto e ne baciò le nocche. Posò un bacio anche sulla fede di platino e sull’anello di fidanzamento. Li teneva entrambi nell’anulare,cosa che lo lusingava. Lei strinse la presa e si sollevò sulle punte dei piedi,allacciandogli il braccio libero dietro al collo leggermente taurino,per attirarlo a sé. Lo baciò con passione e lui ricambiò mentre la circondava con entrambe le braccia. L’amplesso fra le loro bocche si fece così intenso che per poco Kahlan si sentì sollevare dal marito. Si staccò per fargli riprendere fiato mentre gli posò un bacio all’angolo della bocca,scendendo sul mento e scivolando sulla mascella squadrata. Lo sentì ansimare quando passò la lingua sul principio di barba ruvida ed ispida. La fermò gentilmente,afferrandola per le spalle prima di baciarle il collo. Kahlan inclinò la testa di lato,esponendo la gola alle labbra esigenti del marito,che continuava a schiacciarla contro la corteccia dell’albero. Il soldato poco lontano,voltò lo sguardo fingendo di controllare eventuali pericoli. Improvvisamente,dalla boscaglia vide un compagno d’armi. Aveva il respiro affannato per la corsa << Milady! Milady! >> urlò. Kahlan e Richard si drizzarono di scatto,come se si fossero scottati. Si sistemarono gli abiti e si volsero verso il nuovo arrivato << Flynngan,che succede? >> domandò Richard << La Madre Depositaria… - disse guardando Kahlan – Sir Robin Werner è arrivato a palazzo e chiede di voi >> << Sir Robin? >> mormorò preoccupata. Se il suo consigliere era D’Hara,significava che era successo qualcosa ad Aydindril << Ha detto perché è qui? >> chiese avviandosi verso il palazzo,ripercorrendo il sentiero precedente a ritroso << No,ma era accompagnato da una Sorella della Luce e una certa Depositaria Alana >> rispose Flynngan seguito da Richard ed il compagno d’armi << Appena arriviamo,portali nell’ufficio di Lord Rahl >> disse perentoria mentre camminava a passo svelto.

Il cielo si imbruniva gradualmente quando Richard e Kahlan,ancora vestiti con gli abiti da caccia,si erano accomodati nell’ufficio. Sentirono bussare alla porta << Avanti >> sbottò Kahlan. Flynngan aprì la porta e lasciò passare il Consigliere Werner,seguito da Armina ed Alana << Madre Depositaria >> mormorò l’uomo,inchinandosi imitato da Armina che diede uno strattono ad Alana. Richard,seduto alla scrivania,osservava in silenzio << Sir Robin,cosa sta’ succedendo? >> ringhiò Kahlan. Se c’era una cosa che più la irritava,era il non sapere come stavano realmente le cose << Verna non vi ha avvertito? >> domandò Robin confuso << No,altrimenti non te lo starei chiedendo >> rispose lei nervosa << Mi perdoni,Madre Depositaria – mormorò petulante - Vi spiego: dopo la vostra visita a palazzo,Alana e le Depositarie che erano giunte ad Aydindril,hanno confessato molti uomini. Hanno fatto scoppiare una vera e propria guerra. Verna e le sue Sorelle ci hanno difeso,ma abbiamo subito grosse perdite. >> << Le altre sette dove sono? >> domandò impassibile << Nel Mondo Sotterraneo >> rispose Robin acceso. Kahlan gli fece cenno di spostarsi di lato << Alana >> la chiamò e quando la donna sollevò il viso,Richard ebbe un singulto. Un baneling. La pelle pallida e leggermente cianotica era al primo stadio di decomposizione,tanto da poter fare invidia ad un cadavere. I capelli lunghi e biondi,leggermente unti,le si erano attaccati alla testa << Kahlan >> rispose sprezzante << Quando? >> << Tre mesi fa >> rispose la donna con un ghigno nemico << Perché? >> << La vita è effimera,la morte è eterna >> continuò,facendo ribollire il sangue di Kahlan << Per chi lavori? >>. Per lei quello era un attentato all’Ordine delle Depositarie << Ho diritto ad un processo regolare >> protestò Alana. Era chiaro però che non l’avrebbe scampata. Kahlan inarcò un sopracciglio scuro << Vuoi il processo?! Lo avrai e finirà con la tua testa su una picca di fronte al palazzo – sibilò furiosa - Sir Robin si prepari al verbale >> ordinò piatta << Ma,Madre Depositaria,i processi che dovete tenere,vanno svolti ad Aydindril con la presenza del Concilio. Questo è ciò che dice il Codice di Aydindril >> le fece notare il Consigliere. Kahlan si voltò a guardarlo negli occhi << So’ bene cosa dice il Codice,Sir Robin e la informo che io e Lord Rahl siamo sposati con la parità di potere. Le Terre Centrali,inclusa la stessa Aydindril,ora rientrano nell’Impero di D’Hara dove le leggi del Codice,sono applicate in modo equo ed uguale per tutti. Kelton,Galea e tutti regni hanno firmato un trattato politico proprio ieri al tramonto. >>. Sir Robin si lasciò sfuggire un’espressione sorpresa per poi voltarsi verso Richard,che sorrise sardonico << Lord Rahl,è un problema se il processo si svolgerà in sala del trono? >> chiese Kahlan << Affatto,Milady >> concesse Richard riducendo gli occhi a fessura all’indirizzo di Werner. Non sopportava quell’uomo,che a parer proprio,assomigliava ad un pomposo damerino. Kahlan si voltò verso Alana,trattenuta da Sorella Armina con forza << Domani all’alba >> dichiarò fredda.

****

L’araldo,vestito di tutto punto ed un grande copricapo con una piuma scarlatta,entrò nella sala del trono,camminando verso la predella. Si fermò e battè il bastone sul pavimento attirando l’attenzione dei presenti. Erano stati riuniti alcuni regnanti rimasti a palazzo anche dopo il matrimonio,insieme a Mord-Sith e maghi al servizio della casata Rahl,che avrebbero presieduto alla giuria. Anche Zedd avrebbe partecipato all’interno di essa,in quanto Primo Mago << Signore e Signori,entra in sala Lord Richard Rahl oggi in veste di Cercatore di Verità e di Mago Guerriero >> annunciò a gran voce l’araldo. Il portone a due battenti,si spalancò e Richard,vestito con un completo nero,entrò a gran passo. La giacca lunga fino a poco sotto i fianchi,era fermata in vita da una cintura con una grande fibbia dorata,su cui erano stati incisi dei fiori in argento che riprendevano le decorazioni sulla giacca. Indossava un mantello nero,coordinato alla divisa,il cui cappuccio alzato sulla testa,gli conferiva un’aria da misteriosa quanto inquietante. La Spada della Verità pendeva al suo fianco,come una fedele serva della Giustizia. Salì i gradini della predella,accomodandosi sul suo scranno. L’araldo battè nuovamente il bastone << Entra ora Lady Kahlan Amnell Rahl oggi in veste di Madre Depositaria >>. Kahlan fece il suo ingresso e tutti si voltarono a guardarla mentre attraversava la navata col suo abito bianco ufficiale. Qualche signora bisbigliò alla vicina quando notarono di sfuggita il segno rosato poco sopra il seno,messo in vista dalla scollatura squadrata dell’abito. I capelli lunghi e sciolti sulle spalle,erano in parte coperti dal cappuccio sollevato sulla testa. Salì anche lei sulla predella,sedendosi sul proprio scranno accanto a Richard. L’araldo proseguì << Entrano ora,Sir Robin Werner,Consigliere Ufficiale della Madre Depositaria e l’imputata,Alana Dickynson accompagnata da Sorella Armina >>. Werner entrò velocemente,prendendo posto in piedi,di fianco a Kahlan,seguito da Armina che condusse Alana di fronte alla predella << Entri la Giuria,presieduta dal Primo Mago Zeddicus Zu’l Zorander – concluse l’araldo – Ha inizio il processo >> disse prima di allontanarsi. Kahlan si alzò in piedi << Prego,sedetevi – esordì rivolta alla folla – Signori della Giuria,oggi siamo qui riuniti per decidere il destino di questa donna,Alana Dickynson. Ricordo ai presenti,che secondo il trattato firmato ieri,verranno applicate le leggi del Codice di Aydindril. Prego,Sir Robin,elenchi i capi d’accusa >>. Werner compì un passo avanti,srotolando una pergamena << Alana Dickyson,l’imputata giunta di fronte a questa Corte,è accusata di: uso improprio dei poteri di Depositaria,alleanza col Guardiano,repressione premeditata e volontaria nei confronti dell’Armata di Aydindril,attentato all’Ordine Sacro delle Sorelle della Luce e alto tradimento alla Madre Depositaria >> terminò solenne prima di tornare al proprio posto << Chiamo a deporre Sorella Armina – annunciò Kahlan ed attese che compisse un passo avanti – Giuri di dire la verità,nient’altro che la verità? >> << Lo giuro >> rispose Armina << Ieri,lei e Sir Robin avete accompagnato Alana qui a D’Hara. Mi avete detto che quest’ultima,aveva guidato un gruppo di sette Depositarie in un attacco al Palazzo Bianco. Racconti alla Giuria,cosa è successo al momento dell’attentato >> << Sì,Madre Depositaria – chinò il capo per poi voltarsi verso Zedd – L’attacco è accaduto circa due settimane fa. Inizialmente,fu difficile comprendere ciò che stava accadendo. I soldati dell’Armata stavano seguendo il protocollo,quando Alana e le sue compagne hanno fatto uso dei loro poteri di Depositarie,confessando gran parte delle guardie >> << Poi che è successo? >> domandò ancora << Io,Priora Verna e il resto delle Sorelle della Luce siamo intervenute. Ovviamente abbiamo dovuto uccidere le Depositarie >> << Prima,Sir Robin,ha elencato fra i vari capi d’accusa,’l’alleanza col Guardiano’. Presumo che Alana e le altre Depositarie fossero baneling >>. La folla ebbe un sobbalzo << Sì. La Priora Verna se n’è accorta su una Depositaria già morta. Probabilmente è per quello che hanno attaccato,per restare in vita >>. Una mano si sollevò tra la folla << Madre Depositaria,mi perdoni,ma potreste spiegarci cos’è un baneling? >>. Kahlan si voltò verso Richard << Prego Cercatore,risponda alla domanda >>. Richard annuì e si alzò << I baneling sono creature provenienti dal Mondo Sotterraneo. La loro creazione,attraverso la Magia Nera,si perde nella notte dei tempi. Anime dei defunti che barattano una seconda vita in cambio di altre uccisioni per conto del Guardiano >> << Vi ringrazio,Cercatore. >> rispose l’uomo che aveva fatto la domanda. Kahlan concesse a Richard di sedersi,tornando poi a guardare Armina << Ditemi,ne sapevate qualcosa? >> << No,Madre Depositaria >> << Non ho altre domande >> concluse Kahlan << Non avete abbastanza prove! >> gridò Alana. Kahlan la fissò << Bene,allora chiamo a deporre,la stessa imputata Alana Dickynson >> annunciò con mal celata collera. Alana sorrise in modo grottesco e fece un passo avanti << D’altronde non posso mentire >> ghignò,ma Kahlan restò calma << In quanto Depositaria,hai giurato di servire la Verità ed il Bene. Perché allearsi col Guardiano? >> << Per poter sopravvivere. Mi ha promesso di risparmiarmi al momento della sua vittoria sul Mondo dei Viventi. E credimi,ci è molto vicino… >> mormorò velenosa,facendo scoppiare il panico tra la folla << Silenzio! Il processo non è ancora finito >> tuonò Richard e subito,le persone si zittirono << Grazie,Cercatore. – continuò a guardare Alana – Perciò,secondo te,il Guardiano ha mosso guerra ai viventi e sta’ vincendo. Eppure,siamo qui. Molte persone sono morte,ma non hanno accettato il patto >> << Uccidere è un atto che fai al servizio del Guardiano – si voltò verso la folla – Per quanto mi riguarda,la Madre Depositaria stessa è al suo servizio. Anche lei ha ucciso per proteggere quello che ora si dichiara come Lord Rahl,suo marito >> minacciò Alana << C’è una sostanziale differenza,mia cara Alana. Io ho ucciso,è vero,ma al servizio di un Servo del Bene come il Cercatore. Al servizio della salvezza di questo mondo e non contro di esso – rispose severa – Non ho altre domande >>. Zedd si alzò << La Giuria si ritira per la decisione finale >> dichiarò prima di uscire silenziosamente.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


L’araldo battè la punta del bastone,sul lucido pavimento marmoreo << Signore e Signori,i membri della Giuria comunicheranno la decisione,nei confronti dell’imputata,alla Corte >> annunciò e la folla tornò a sedersi. Kahlan e Richard osservarono,Zedd ed i maghi di palazzo prendere posto in sala del trono. Kahlan si alzò,lisciandosi la stoffa sulla gonna << Primo Mago,prego,esponga il vostro verdetto >>. Zedd annuì e si alzò in piedi << Dopo un’attenta analisi delle prove a testimonianza dei capi d’accusa,questa Giuria dichiara l’imputata colpevole >>. Kahlan acconsentì per poi voltarsi verso Alana,che attendeva in piedi pochi gradini più in basso << Secondo il Codice,i cinque voti della Giuria devono essere confermati da un ultimo voto. In questo caso,il sesto voto sarà quello del Cercatore della Verità – si voltò verso Richard – Mago,qual è il vostro verdetto? >> << Dichiaro l’imputata,colpevole >> assentì solenne. La folla cominciò a parlottare sommessamente,interrompendosi bruscamente ad un cenno della Madre Depositaria << Con sei voti favorevoli alla tua condanna,in quanto Madre Depositaria,la massima carica morale esistente e capo dell’Ordine delle Depositarie a cui appartieni,io ti dichiaro colpevole a mia volta e ti condanno alla pena di morte. Secondo il Codice di Aydindril ed in base alle tue molteplici accuse,la pena da me decisa è il rogo,per assicurarmi che tu non torni in questo mondo un’altra volta >>. I presenti iniziarono a lanciarsi occhiate sorprese,quasi inorridite. Richard e  Zedd rimasero impassibili. Sapevano che quella era la cosa giusta da fare. Kahlan non esitò << Guardie,portatela nelle prigioni di massima sicurezza. Al tramonto,questa donna sarà condotta al patibolo – annunciò formale - Questa è la mia decisione definitiva. Il processo è concluso >> terminò solenne. Due guardie afferrarono Alana per le braccia e la condussero nelle prigioni nei sotterranei. Kahlan si abbassò il candido cappuccio e si voltò verso Richard << La Giuria può sciogliersi >> disse facendo un cenno al marito,che la seguì silenzioso. Le persone adunate in sala si allontanarono mentre i due si avviarono ai loro appartamenti. Salirono le rampe di scale,entrarono nell’anticamera e Richard si chiuse la porta alle spalle << Tutto bene? >> << Sì. Solo non facevo da giudice da molto tempo… >> mormorò dandogli la schiena mentre si affacciava alla finestra. Incrociò le braccia sotto al seno,sospirando mentre Richard le si avvicinò con un accenno di sorriso sulle labbra << Beh… Te la sei cavata egregiamente… >> le sussurrò ad un orecchio,circondandole i fianchi con le braccia. Le posò un bacio sulla spalla,rimasta scoperta per via dello scollo dell’abito << Richard,ho paura >> bisbigliò,guardando di fronte a sé. Attraversò il vetro,vide la Piana di Azrith perdersi all’orizzonte << Di cosa? >> le chiese lui,poggiando il mento sulla sua spalla << Le ultime Depositarie sono morte ed Alana lo sarà stasera. Questo significa che io sono l’ultima Depositaria,oltre ad Erin… >> mormorò a bassa voce,come se temesse di pronunciare quelle parole. Richard la fece girare verso di sé e la guardò negli occhi << Qui,nessuna magia,ti farà del male. Tu ed Erin siete al sicuro – le sistemò una ciocca di capelli dietro il lobo di un orecchio – Finchè ci sono io,nessuno neanche Morgana,vi sfiorerà >> << Richard… Per quanto tu possa essere potente,anche tu sei mortale… >>. Guardò il soffitto,pensando a cosa risponderle. Doveva calmarsi e rassicurare sua moglie. Tornò a guardare quegli smeraldi trasparenti,che ora sembravano riflettere i propri occhi plumbei,sempre inquieti << Kahlan,ti prego… >> la supplicò << Non puoi… >> continuò lei,frustrata << Cosa? Cosa non posso?! – la fissò,demoralizzato mentre compì un passo indietro – Mi dispiace di non essere riuscito a proteggerti da Denna e da Morgana un mese fa,ma non ho bisogno che mi ricordi i miei errori. A questo ci penso già da solo >>. Kahlan aggrottò la fronte e si avvicinò di nuovo a lui con un solo passo. Gli incorniciò il viso,in parte oscurato dal cappuccio nero,ancora sollevato sulla sua testa. Vide i suoi occhi grigi velati di lacrime,trasparenti di delusione verso sé stesso << Hai ragione. Non ho diritto di rinfacciarti le tue azioni. Scusa… - ammise contrita,mantenendo le mani sul quel volto a lei tanto caro – Perdonami,non volevo… >>. Chiuse gli occhi,baciandolo lentamente. Adorante. Richard ricambiò,aprendo gli occhi quando i loro volti si distanziarono di pochi centimetri << Perché non facciamo altro che litigare? >> domandò Richard,stringendola a sé. Kahlan gli gettò le braccia attorno al collo << Non lo so… >> mormorò in risposta << Non facciamolo più >> propose Richard,avvertendo la stretta della donna sulla stoffa del mantello. D’istinto,aumentò la stretta dell’abbraccio << D’accordo >> concordò,sorridendo fra sé prima inspirare profondamente il profumo dell’amato.

****

Era il momento. Kahlan e Richard vestiti come al processo,assistevano alla scena in piedi sulla balconata più bassa,che dava sul cortile principale sollevata di pochi metri da terra. Al centro di esso,era stata allestita una pedana su cui era stata sistemata,in modo circolare,una pira. Al centro,c’era anche un palo perpendicolare al terreno dove sarebbe stata legata Alana. Due guardie la accompagnarono sul palco dell’esecuzione mentre il vento era l’unico suono,oltre alle suole degli stivali,ad interrompere l’arcano silenzio. Alcuni regnanti avevano insistito nel partecipare mentre altri erano ripartiti per tornare alle loro dimore. Un soldato spinse Alana sulla pira e le legò le mani dietro alla schiena,prima di bloccarla al palo. Kahlan continuò a fissare gli occhi dell’altra Depositaria,che ghignava << Vuoi che saluti Denee? >> le disse alzando la voce. Lei strinse i pugni e Richard aggrottò la fronte. Sentiva che qualcosa non andava. Dopo il processo,aveva lasciato Kahlan da sola per poter parlare con Zedd e quando era tornato,si era dimostrata nervosa e distaccata. Come se avesse ricevuto una pessima notizia. Una Mord-Sith prese la torcia e la adagiò sulla pira,che prese fuoco in pochi istanti. La legna arse scoppiettando. Le urla di Alana sconvolsero i presenti. Perfino Richard si vide costretto a distogliere lo sguardo,abbassando il capo coperto dal cappuccio nero. Kahlan invece rimase impassibile e pur non essendone sicuro,gli sembrava soddisfatta << Stai bene? >> le sussurrò,tentando un approccio ma lei non rispose. Si limitò ad osservare come le fiamme ardenti avvolgessero il corpo della donna urlante. Presto l’odore di fumo misto alle ceneri svolazzanti,si mischiò al tanfo di carne bruciata.

Kahlan stava allattando Erin mentre Richard,seduto accanto a lei sul divanetto dell’anticamera,terminava di firmare alcuni rapporti. Gli occhi verdi erano persi nel vuoto e nella sua mente,riecheggiavano le parole di Alana poco prima del processo,quando le aveva fatto visita nelle prigioni mentre il marito era ad un colloquio con Zedd.
Alana sorrideva. Non temeva certo la morte,sapendo che avrebbe raggiunto il proprio padrone << Cosa è accaduto a Denee? Com’è caduta dalla scogliera? >> ringhiò Kahlan e inorridì quando sentì la risata della donna dietro le sbarre << Ti ho mentito. Ricordi un anno fa almeno,quando tu ed il tuo patetico compagno l’avete aiutata ad imbarcarsi per Valeria? Dopo pochi giorni,la raggiunsi anch’io con le altre sette e l’unica cosa che ho visto,è stata l’Armata del Dragone. C’era sangue ovunque. All’epoca,quando ancora ero un’anima pia,ho provato a difenderla ma una Mord-Sith le ha puntato l’Agiel alla gola e l’ha spinta a terra. Le ha strappato il bambino fra le braccia e dopo averlo ucciso,ha fatto la stessa cosa con tua sorella >>. Kahlan si sorprese nel non vederla sorridere,sadica << Ricordi il suo aspetto? >> << Pressocchè uguale alle compagne: bionda,occhi azzurri,slanciata >> ammise con malcelata soddisfazione << Ricordi il suo nome? >> sibilò Kahlan,afferrando le sbarre della cella << Un soldato l’ha chiamata Padrona Cara… >>.
Non riusciva a togliersi dalla mente quelle ultime parole. Fremeva di rabbia mista ad un dolore indicibile,che le schiacciava il petto. Ricacciò indietro le lacrime ed accarezzò il volto della sua bambina,immaginando il volto di suo nipote. Richard lo aveva protetto quando l’ex Madre Depositaria volava ucciderlo. Lanciò uno sguardo al marito. Aveva un’espressione truce,concentrato sulle scartoffie. Era sicura che avrebbe difeso Erin allo stesso modo. Abbassò di nuovo lo sguardo sulla neonata,che la guardava di sottecchi coi suoi occhioni verdi. Due piccoli smeraldi nebulosi dalla striature grigiastre. Come se capisse i pensieri materni. Le carezzò la testolina,osservandola poppare attaccata al suo seno. Sì,Richard avrebbe difeso Erin come con suo nipote. Ed anche lei l’avrebbe protetta,da qualsiasi cosa e da chiunque. Anche da Cara << La spedizione di Northwick quanto impiegherà a tornare? >> chiese fingendosi distratta. Richard si voltò a guardarla per un attimo << Non lo so. Non appena avranno risolto coi baneling… - mise una firma – Perché? >> << Volevo sapere… >> mormorò,sorridendo lievemente quando vide Erin sbadigliare. Si alzò,cullandola dolcemente ed aspettando che si addormentasse. Si avvicinò alla culla,guardandola stiracchiarsi pigramente mentre le canticchiava una ninna nanna. Stremata,la piccina chiuse gli occhi e la madre la ripose con delicatezza nella culla. Si sistemò la vestaglia,tornando sui suoi passi fino ad arrivare alla spalle del marito,ancora seduto sul divano. Si chinò,circondandolo con le braccia << A che punto sei? >> gli chiese,passandogli una mano sul petto << Sembrano non avere fine >> mormorò Richard,strabuzzando gli occhi mentre leggeva un rapporto. Sbuffò esasperato << Ti aspetto nel letto >> dichiarò,stampandogli un bacio sulla guancia. Si girò e raggiunse la soglia della camera << Kahlan? >> la chiamò Richard. Lei si fermò,posando la mano sullo stipite della porta << Sì? >> << Cos’hai? >> le chiese gentile,spostando lo sguardo su altri fogli per trovare una corrispondenza con quello che teneva in mano << Niente >> rispose lei tranquilla. La sua voce però aveva una sfumatura diversa,una sfaccettatura che Richard riuscì a captare. Nel silenzio,abbassò i fogli sulle ginocchia,ma non si voltò. Sapeva che la moglie gli stava nascondendo qualcosa << Kahlan… - cercò le parole giuste – Non voglio forzarti a parlare,ma ho la sensazione che non me la conti giusta. Aggrotti la fronte quando sei in collera e la tua voce diventa disinvolta quando c’è qualcosa che ti da’ fastidio… - silenzio – Se c’è qualcosa che posso fare,non esitare a parlare >> concluse e Kahlan si voltò a guardarlo. Si morse il labbro inferiore,indecisa << Oggi Alana mi ha detto una cosa,importante - esord - Su Denee... >>. Richard mise via i fogli e si voltò << Vieni qui >> accennò un sorriso e la invitò a sedersi. Lei sospirò ed obbedì,sedendosi sulla ginocchia del marito << Cosa ti ha detto? >> le chiese << Denee non è morta due mesi fa,ma un anno fa. E non è caduta da una scogliera… >> rivelò gelida. Richard corrugò la fronte << Davvero? >> << Sì,so per certo che non mentiva – abbassò gli occhi – Non mentiva neanche quando mi ha rivelato il nome della Mord-Sith che l’ha uccisa… >>. Richard cominciò a sentirsi a disagio. Gli vennero in mente le parole di Cara “So che Darken Rahl mandò diverse pattuglie dell’Armata del Dragone a Valeria” “Un mese prima della vostra vittoria”. Kahlan assottigliò lo sguardo prima di alzarsi dalla sue ginocchia e Richard la seguì con lo sguardo. Era sbiancato << Tu lo sapevi?! >> ringhiò la Depositaria << Kahlan,aspetta… >> protese le mani verso di lei per trattenerla << No! >> gridò lei stringendo i pugni,con le braccia tese lungo i fianchi. Gli le si gonfiarono di lacrime mentre il viso era diventato paonazzo d’ira. Richard si alzò di scatto dal divano e la afferrò per le spalle << Lasciami spiegare. – quando fu certo che lo stava ascoltando,continuò con tono pacato – Cara mi aveva detto che Valeria è stata distrutta circa un anno fa dall’Armata del Dragone… >> << C’era anche lei! E’ lei l’assassina! E tu… >> << No,non lo sapevo. Solo adesso ho capito… - la fissò dritto negli occhi - Guardami negli occhi e saprai che dico la verità >>. Kahlan si fermò e deglutì sonoramente << E tu vorresti che io viva qui,sapendo che quell’essere respira la stessa aria di nostra figlia?! Lo stesso mostro che ha ucciso mio nipote e mia sorella?!! >> urlò. Era furiosa. Emanava rabbia da tutti i pori << Kahlan,ti prego… Per il momento,lei non c’è – le ricordò - Ti prometto che troverò una soluzione >> << Io non voglio una soluzione! – disse categorica - Voglio la sua testa,su una picca di fronte a questo palazzo >> sibilò con gli occhi verdi. Ancora più verdi. Richard sapeva di non aver vie d’uscita. Attraverso le mani,rilasciò il proprio Han e dopo i primi ostacoli,sentì  i muscoli delle braccia della donna rilassarsi. La prese fra le braccia quando la sentì cedere ad un pianto convulso.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Le candele poste sui comodini accanto al letto della camera,erano l’unica fonte di luce negli appartamenti dei regnanti oltre a quella della luna che illuminava il cielo notturno,puntellato di stelle. Erano distesi sul letto. Non dormivano,poiché entrambi avevano un motivo per non farlo. Richard temeva un altro incubo e non voleva affrontarlo. Le sue dita pettinavano i capelli di Kahlan,che teneva la testa sul proprio petto,restando in silenzio mentre giocherellava coi bottoni della camicia che indossava lui stesso. Abbassò lo sguardo su di lei << Dovresti provare a dormire >> le suggerì gentilmente con un sussurro << Anche tu >> lo riprese,facendolo sorridere << Non ti sfugge niente… >> commentò sollevandole il mento. I loro sguardi si incrociarono << Hai usato il Dono per calmarmi,vero? >> chiese << Sì,altrimenti mi avresti preso a calci >> rispose mentre l’accenno di un sorriso increspò le loro labbra,che si incontrarono. Kahlan rincarò la passione ed approfondì il bacio quando un bussare alla porta,scoppiò la loro bolla privata. Richard la tenne stretta a sé e guardò verso la porta << Avanti >>. Il viso di Flynngan fece capolino nella stanza << Lord Rahl,Milady. – salutò con tono di voce basso - Mi spiace disturbarvi a quest’ora,ma il messaggero dei Territori dell’Ovest è tornato insieme ad un certo Brandstone e chiede di voi >> << Vengo subito >> lo congedò Richard. Quando la porta si chiuse,Richard si alzò dal letto << Vengo anch’io >> dichiarò Kahlan << No,tu riposa. – la ammonì con un sorriso - Domani avrai tutto il tempo di rivederlo >> le sorrise e la esortò a sistemarsi sotto le coperte. Gliele rimboccò << Torno fra poco… >> le promise prima di recarsi in sala del trono. Là,il messaggero attendeva impaziente accanto ad un’altra figura maschile dalle spalle larghe << Chase >> lo chiamò ed il Custode si voltò con un largo sorriso sul volto << Il mio amico Richard - si abbracciarono in fretta,dandosi delle pacche sulle spalle – Hai fatto strada dall’anno scorso,quando eri solo un boscaiolo >> gli rinfacciò giocoso. Richard rise << Non ero un boscaiolo,ma un guida dei boschi. C’è differenza >> puntualizzò sullo stesso tono mentre il messaggero si era dileguato << Ora sei Lord Rahl >> gli fece notare con un lieve sorriso << Già… - lo guardò – Che succede ad Hartland? >> domandò preoccupato << Dopo che ci venne annunciata la vittoria del Cercatore,scoprii che il confine era caduto totalmente. La situazione che trovai è stata devastante: non avevo mai visto così la nostra Hartland >> disse rammaricato << Continua >> lo incintò Richard mentre camminavano nella sala << Molti si sono ribellati. I garg distruggevano i raccolti e uccidevano molti capi di bestiame. Anche perché dopo la morte di Michael nessuno era concorde che il Vice Re D’Hariano,quello confessato da Kahlan,governasse sui Territori dell’Ovest – silenzio - Anna è stata addirittura aggredita >> aggiunse << Anna? Dov’è adesso? >> << Sono qui >>. Richard si voltò e la vide camminare verso di loro. I lineamenti del volto fine erano semi nascosti dal buio della stanza. Indossava un semplice abito marrone,con la gonna lunga fino ai piedi,decorata da fantasie floreali. I capelli rossi e ricci le contornava il viso,dove i raggi lunari creavano luci ed ombre come in un gioco. Era esattamente come la ricordava << Se avessi saputo,avrei fatto preparare una camera anche per te >> rispose abbracciandola << E’ stata una decisione presa all’improvviso – si giustificò lei,guardandolo negli occhi – Chase mi aveva detto che un messaggero venuto da D’Hara chiedeva notizie da parte tua >> << Hai fatto bene a venire – si voltò verso Chase – Per ora,non posso spostarmi da qui ma manderò uno dei miei migliori Ambasciatori e rimetterò le cose a posto >>. Il Custode annuì << Come mai non puoi spostarti? >> chiese Anna. Richard la fissò negli occhi. Due intensi lapislazzuli,colore del cielo. Sollevò la mano sinistra,mostrandole la fede nuziale. Anna sgranò gli occhi,ma restò in silenzio come se non se lo aspettasse. Chase intuì il forte disagio << Sono molto stanco >> << Sì,certo… - balbettò - Flynngan,porta Brandstone nella propria stanza >> tossì per rischiararsi la voce. Mentre Chase si allontanava,Anna si arrotolò una ciocca di capelli attorno ad un dito in attesa di una risposta. Camminò fingendosi distratta,dandogli le spalle << La donna in bianco,immagino >> mormorò << Si chiama Kahlan >> rispose lui piccato << Avevo capito che non potevi stare con lei per i suoi poteri >> disse vagamente delusa << Lo credevo anch’io,ma dopo la morte di Rahl ho scoperto che la confessione non aveva effetto su di me. Il mio amore per lei mi ha protetto >> dichiarò con un sospiro << Speravo che venendo qua io e te potessimo ricominciare da capo >> confessò Anna,compiendo qualche passo verso di lui. Gli sistemò la camicia sulle spalle prima di far scivolare le mani sul petto,dove lisciò il bavero della blusa. Si fissarono negli occhi,ben memori del loro passato. Richard le prese le mani e le spostò,non troppo bruscamente,trattenendole prima di lasciarle andare << Non avremmo potuto comunque. Ho delle responsabilità >> si spiegò mentre la vide incrociare le braccia sotto al seno << Che genere di responsabilità? >> disse con un cipiglio di collera nella sua voce << Ho un intero impero da controllare,amministrare e proteggere. Sono pieno di titoli importanti che devo saper indossare - rispose Richard – Non è semplice come sembra >> << E qual è quello più importante? >> << Padre e marito >> disse diretto. Non voleva illuderla ancora. Era pur sempre una sua cara amica << Padre? >> << Sì,io e Kahlan abbiamo una figlia >> continuò Richard ed Anna abbassò lo sguardo. Si sentiva esclusa dalla sua vita. Lei che lo aveva sempre amato. Aveva rinunciato a lui molto tempo addietro e se ne era pentita amaramente << Quindi non ho alcuna possibilità con te? >> << Richard… >>. La voce di Kahlan riecheggiò sulle pareti di palazzo immerso nella quiete notturna << Kahlan,c’è qualche problema? >> sorrise Richard,sperando che la moglie non si facesse chissà quali idee sulla reale situazione << Non ti ho sentito rientrare in camera e mi sono preoccupata - disse avvicinandosi – Anna,giusto? >> << Sì >> rispose Anna mentre si stringevano la mano con riluttanza. Richard si sentì un perfetto estraneo,uno spettatore al posto e momento sbagliato << Sei arrivata con Chase? >> chiese Kahlan,che con una perfetta e piccola tattica si strinse al braccio del marito di cui strinse anche la mano. Le loro dita si intrecciarono ed Anna lo notò. Kahlan stava definendo i confini che lei avrebbe dovuto rispettare per non cacciarsi nei guai << Sì. Hartland non è un posto molto sicuro al momento >> << Sarai una nostra gradita ospite >> sorrise la Depositaria << Grazie >> rispose di pari tono. Era chiaro come il sole che non si sopportassero a vicenda. Per Anna,Richard era il suo migliore amico e l’unico uomo che avesse mai amato. Per Kahlan,era l’unico uomo che amava e che le fosse concesso amare. Avevano una figlia insieme e questo la spingeva ad essere protettiva,quasi possessiva nei suoi confronti << Erin? >> chiese Richard,voltando il viso verso quello della moglie << Ho chiamato la nutrice per tenerla d’occhio fino a che non saremmo rientrati… >> rispose con voce pacata mentre con un dito gli sistemava una delle basette. Gesto premeditato che rientrava nella sua tattica. Anna distolse lo sguardo da loro mentre sentiva il proprio cuore preso a calci << Sei stanca,hai avuto una dura giornata. Finisco di parlare con Anna e ti raggiungo >>. Kahlan annuì e gli stampò un bacio leggero sulle labbra << Ti aspetto in camera… - disse carezzandolo sotto il mento – Buonanotte Anna,spero che la tua permanenza a palazzo sia gradevole >> << Grazie,buonanotte >> rispose con un falso sorriso. Kahlan si avviò nelle stanze con movimenti cadenzati,atti a stabilire la propria supremazia sul marito. Questo non le impediva però di aver fiducia in Richard,che una volta la vide svoltare l’angolo,si rivolse all’amica << Ti accompagno nelle tue stanze >> annunciò mentre presero il corridoio che portava all’ala est,quella degli ospiti.
Camminarono a lungo,superando numerosa sale gigantesche << Sai non mi sorprende il fatto che tu l’abbia scelta… >> disse Anna dopo un lungo silenzio. La guardò,inarcando le sopracciglia << Che vuoi dire? >> << E’ una bella donna >> rispose con ovvietà. I loro occhi si bloccarono quando arrivarono di fronte alla stanza di Anna. Il silenzio regnava,ma la luce della torcia appesa poco più in alto permetteva a Richard di leggere le emozioni dell’amica sul viso << Anna,mi sono innamorato di lei per quello che è e non per quello che appare o rappresenta. Lei mi conosce >> << Anch’io ti conosco… >> sussurrò lei,posandogli una mano sulla guancia,avvicinando il proprio viso a quello di Richard. Le sue labbra erano vicinissime ed ognuno dei due poteva sentire il respiro dell’altro sulle guance << Cos’ha lei che io non ho? >> gli chiese con respiro strozzato. Richard dovette far appello al suo buon senso per non cedere ai ricordi della sua adolescenza. Anna era pur sempre stata la sua prima cotta giovanile ed anche in quel momento,era rimasta bella come quando avevano diciannove anni << Io la amo,Anna e niente mi farà cambiare idea >> dichiarò serio,abbassando gli occhi su quelli azzurri dell’amica << Credevo in un futuro con te >> mormorò tristemente << Troverai anche tu qualcuno da amare e che ti amerà a sua volta,ma quello non sono io – la scrutò attentamente,quando ripristinarono le distanze – Non si può scegliere chi amare,si ama e basta - la vide sospirare,guardò il soffitto a volta prima di tornare con lo sguardo sull’amica - Ti lascio riposare. Buonanotte >> le disse carezzandole un braccio prima di allontanarsi,senza avere una risposta.
Camminò giungendo alla fine del corridoio e non appena svoltò l’angolo,diretto verso la rampa di scale qualcuno lo afferrò per la camicia e lo spinse con forza contro il muro << Prima che tu mi uccida,sappi che le sue labbra non hanno sfiorato le mia >> si difese,sorridendo quando i suoi occhi incrociarono un paio di smeraldi << Che ci fa lei qui? Sperava che fossi ancora libero?! >> sbottò lei,premendosi su di lui. Richard si abbassò verso di lei e la caricò su una propria spalla,cominciando a salire le scale marmoree che portavano al piano superiore << Mettimi giù! >> strillò,battendogli i pugni sulla schiena << Quando saremo in camera >> ribattè Richard,che una volta che entrò negli appartamenti,arrossì. La nutrice li guardava impressionata << Grazie Nancy,puoi andare >> disse cercando di apparire il più naturale possibile. La donna uscì dopo un veloce inchino e quando chiuse la porta,Richard accedé alla camera e adagiò Kahlan sul letto << Non scapperai ad Hartland con Anna? >> gli chiese facendolo ridere << No,non lo farò – sorrise divertito - Al massimo,torno ad Hartland con te ed Erin… >> mormorò roco prima di stamparle un bacio sulle labbra.

****

Richard scese in fretta le scale per raggiungere la sala del trono. La pattuglia di Northwick era tornata e lui doveva parlare con Cara,prima che Kahlan lo venisse a sapere. Saltò gli ultimi tre gradini,giungendo al luogo dell’incontro << Capitano Meyer,rapporto >> ordinò lanciando uno sguardo alla Mord-Sith << Sì,Signore. I baneling che avevano disturbato la cittadina,sono stati eliminati senza alcuna perdita >> rispose prontamente il Capitano << Avete bruciato i corpi? >> << Sì,Lord Rahl. Esattamente come ci avete chiesto sul libro di viaggio >> assentì << Bene,puoi andare. Devo parlare con Cara >>. L’uomo si battè un pugno sul cuore,chinando il capo prima di uscire dalla sala. Richard fissò i suoi occhi in quelli di Cara,che nel frattempo aveva giunto le mani dietro la schiena. Sapeva per certo che qualcosa non andava e lo aveva capito dal piombo che galleggiava nelle iridi del suo signore << Non mi avevi detto che insieme all’Armata del Dragone,c’eri anche tu a Valeria >> disse pietrificando la guerriera di fronte a sé << Come lo avete saputo? >> chiese con voce atona << Vieni,seguimi nel mio ufficio >>.
Una volta arrivati nella stanza,Richard chiuse la porta << Come lo avete saputo?! >> ripetè la bionda << Questo non è rilevante. Ciò che lo è invece è la tua menzogna >> rispose Richard,puntandole un dito contro << Feci solo quello che mi era stato ordinato. Non sapevo che quella donna fosse sua sorella,sapevo che era la madre del Depositario e che Darken mi aveva ordinato di uccidere entrambi >> << Dovevi dirmelo comunque! >> urlò furioso << Mi avreste ucciso! >> ribadì la guerriera in rosso << Cosa te lo fa’ credere? >> domandò Richard ad alta voce << E’ quello che leggo nel vostro atteggiamento >> disse indicandolo con una mano. Lui si raddrizzò,controllando la furia che aveva in sé << Non sarà la mia delusione ad ucciderti,fidati >> << La Madre Depositaria lo sa?! >> << E’ stata lei a dirmelo,dopo averlo saputo da un’altra Depositaria – la fissò negli occhi – Dovrai stare attenta d’ora in poi. Mantieniti lontana da quest’ala e non farti vedere da mia moglie. Poi deciderò il da’ farsi. Sono stato chiaro? >> << Sì,Lord Rahl >> rispose la donna ubbidiente. Si voltarono in contemporanea verso la porta quando questa si aprì << Richard,la spedizione di Nor… >> si interruppe bruscamente quando vide Cara in piedi. Richard rimase immobile,in attesa avvertendo una strana energia attorno alla Depositaria. Il suo volto non trasmetteva emozioni ed era quello ciò che più lo spaventava. Quando non riusciva a capirla,si sentiva smarrito ed entrava in panico. Si fissarono a lungo << Dov’è Erin? >> chiese improvvisamente,lasciandolo spiazzato. Non si aspettava una domanda del genere. La guardò negli occhi,assumendo un tono pacato << E’ con Zedd >> rispose. Sperò che quell’alone sfrigolante d’aria attorno a lei svanisse. Sentì il sangue defluirgli dal volto quando gli occhi di Kahlan mutarono: le belle iridi verdi si sostituirono con un paio di occhi rosso vivo,colore del sangue,privi di pupille. Si voltò verso Cara e la vide confusa. Era chiaro che non avesse mai visto una Depositaria in preda al Con’Dar. Si spostò con un guizzo di fronte alla Mord-Sith nello stesso istante in cui Kahlan le si gettò addosso. Le afferrò entrambi i polsi con forza,puntando i piedi per evitare che lo spostasse << Cara,va’ via di qua! Subito! >> disse ad alta voce mentre Kahlan si dimenava con una forza sovraumana,nel tentativo di raggiungere il suo vero obbiettivo. Lo sforzo gli impediva quasi di respirare << Ma… >> << Esci e chiudi la porta! >> gridò di nuovo in tono di comando. La Mord-Sith fu costretta ad obbedirgli e senza guardare indietro,uscì fuori dall’ufficio per poi chiudersi la porta alle spalle. Richard cercò di trattenerla,ma Kahlan riuscì a spingerlo sul piano della scrivania. Alcuni fogli svolazzarono prima di cadere sul pavimento quando sentì la mano della moglie stringersi attorno al collo. La stessa mano con la quale lo aveva accarezzato la notte. Il palmo premeva sulla trachea mentre le dita facevano il resto << Kah… lan… >> gorgogliò non riuscendo a far entrare aria nei polmoni. Fissò quegli occhi,sempre docili e profondi che ora invece sembravano dei pozzi scuri e vermigli. Chiuse le palpebre un attimo prima che Kahlan rilasciasse il suo potere. Una scarica elettrica lo travolse,senza però provocargli alcun danno. Udì la voce della moglie con una sola ed unica emissione,carica di rabbia repressa.
Cara intanto,fuori dalla stanza,sentì solo il rumore della scrivania che veniva spostata,poi il silenzio assoluto. Improvvisamente,sentì il terreno tremare nello stesso istante in cui nell’aria,si levò un urlo agghiacciante. Poi la quiete tornò sovrana. Decise di allontanarsi e di corsa. Scese le scale e svoltò in un corridoio,diretta nell’ala opposta. Nel farlo,incrociò Zedd con in braccio la piccola Erin.

Nessun suono nell’ufficio,eccezion fatta per il respiro affannato di Kahlan,che lentamente lasciò la presa intorno al collo del marito,scivolando a terra priva di forze. Richard si puntellò sui gomiti,prendendo finalmente una grossa boccata d’aria. Sentiva i polmoni bruciare e si massaggiò la gola,avvertendo ancora la pressione sulla trachea. Si rimise in piedi,sbattendo le palpebre più volte. L’ondata di energia che lo aveva travolto,gli aveva intorpidito i sensi. Si chinò in ginocchio e sollevò il busto di Kahlan,che respirava  a fatica. Le scostò una ciocca di capelli dal viso << Stai bene? >> domandò premuroso. Di solito,sapeva che le bastavano due ore per recuperare i propri poteri,ma con la Furia del Sangue era un'altra cosa << Ho sonno… >> sussurrò debolmente. I suoi occhi erano tornati gli smeraldi sinceri di pochi imnuti prima. Con l’ultimo vigore,la prese in braccio come una sposa ed aprì le porte,spingendole con una spalla fino ad adagiarla sul letto. Restò abbassato su di lei per sistemarle il cuscino sotto la testa,ma prima che potesse drizzarsi,Kahlan lo mantenne vicino a sé << Ti ho… del male? >> domandò con voce flebile e scostante. Teneva a stento le palpebre sollevate ed il suo sguardo era contrito e mortificato. Richard sciolse le sua braccia dalle proprie scapole e le sorrise bonario. Non si era aspettato tutto quel trambusto,ma non gliene faceva una colpa << Dormi >> le rispose semplicemente,baciandola sulla fronte. La coprì col lenzuolo ed attese che si addormentasse profondamente. La osservò ancora un paio di minuti per poi avviarsi fuori. Sospirò quando si chiuse la porta dietro di sé,passandosi le mani sul volto stanco. Si stropicciò gli occhi mentre si lasciava cadere sul divanetto. Poi qualcuno bussò alla porta.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Zedd bussò alla porta ed entrò,tenendo in braccio Erin,che non appena vide il padre seduto sul divanetto,si protese verso di lui. Richard si alzò e la prese in braccio mentre Zedd chiudeva la porta << Ho incontrato Cara e mi ha spiegato quello che è successo – esordì,osservandolo da capo a piedi – Dov’è Kahlan? >> << E’ di là. Sta’ dormendo… >> rispose,tornando ad accomodarsi con la figlia seduta in grembo. Zedd si mise su una poltrona e lo fissò. Aveva l’aria strana << Hai sentito il tuono senza boato? >> gli chiese il nipote dopo attimi infiniti di silenzio << Sì,per questo vi stavo raggiungendo. Mi sono preoccupato – ammise - Cara mi ha detto che sembrava impossessata  >> disse con un vago sorriso divertito al ricordo della faccia di Cara << E’ entrata in Con’Dar non appena l’ha vista,ma non sono riuscito a calmarla…  >> rispose carezzando i corti capelli dorati della sua bambina << Com’è successo? >> domandò il Vecchio incuriosito << Ha saputo che Cara ha ucciso Denee un anno fa a Valeria,su ordine di Darken… Non la vuole vicina ad Erin e non la biasimo >> << Vuoi che Cara se ne vada? >> chiese << No,non proprio – si portò una mano alla testa - Però non voglio nemmeno che Kahlan debba guardare in faccia l’assassino di sua sorella… >> sospirò pesantemente << Che farai allora? >> << Non lo so ancora >> rispose facendo spallucce mentre lo sguardo di Zedd cadde sul segno rosso attorno al collo << E’ stata Kahlan a farti quello? >> domandò sollevando il mento per indicarlo. Richard lo guardò e si toccò la gola << Sì,ma non glielo ricordare. Non voglio che si senta in colpa… >> disse mentre Erin gli gettava le braccia dietro al collo per tirarsi su. La strinse a sé e le baciò la punta del nasino << Posso visitarla? >> << Sì,va’ pure >> acconsentì ed osservò il nonno entrare nella stanza.
Dopo pochi istanti,sentì bussare di nuovo alla porta << Avanti >>. Vide la figura familiare di Cara e le fece cenno di entrare << Devo parlarvi di una cosa che ho visto a Northwick >> disse inquieta. Quando Cara usava quel tono di voce,c’era da preoccuparsi << Siediti >> le disse cortese << Meglio di no… >> rispose guardandosi intorno,come se avesse paura di quella stanza. Richard non replicò ed attese che parlasse << Il secondo giorno abbiamo attaccato il gruppo di baneling in pieno centro cittadino. Un piano ben studiato. Ad un certo punto,ci siamo accorti che qualcosa era fuori posto… C’era una Mord-Sith con loro,ma non era un baneling. Era in carne ed ossa,vivente – Richard la guardò di scatto,perplesso – Era Denna >>. Quel nome gli gelò il sangue nelle vene. Non era possibile. Denna era morta,l’avevano uccisa e non poteva essere ancora viva << Cosa stai dicendo? >> sibilò,serrando la mascella << Ve lo giuro,Lord Rahl. Le mie consorelle possono testimoniare >> continuò la guerriera << C’è altro?! >> chiese duramente con gli occhi fissi nel vuoto. Lo sguardo vacuo << No,Signore >> << Torna alle tue mansioni >> le ordinò secco,posando lo sguardo sul volto di Erin,che giocava con un bottone della sua camicia. Perse la cognizione del tempo,perso nel vortice di quei pensieri che lo tormentavano da sempre dall’anno addietro,dopo aver conosciuto Denna. Si chiese se i sogni che faceva,non fossero causati dal fatto che la Mord-Sith fosse viva. Dopotutto non conosceva a pieno i propri poteri e quella,sembrava una spiegazione plausibile. Gli sembrò innaturale. Come poteva quella donna essere tornata in vita? Poteva aver accettato il patto del Guardiano,ma perché farlo ora? Poi gli venne in mente Morgana. Era da un po’ che non si faceva vedere e si chiese se in qualche modo,ci fosse un collegamento. Fu interrotto dal bussare sulla sua spalla. Zedd si era seduto accanto a lui << Come sta’? >> << Bene. Si riprenderà entro domani… - lo rassicurò – Sei pallido,che ti è successo? >> << Zedd,dobbiamo lavorare sull’incantesimo che Morgana ha fatto ad Erin. Subito >> rispose perentorio << Ci sto’ lavorando,figliolo >> disse il Vecchio Mago,senza comprendere l’improvviso mutamento nel comportamento del nipote << Dobbiamo accelerare. Non posso permettermi un altro errore… >> mormorò le ultime parole più a sé stesso che a Zedd << Allora,vado in biblioteca e ti comunico le mie ricerche… >> rispose confuso,alzandosi dal divanetto ed uscendo dalla stanza.

****

Kahlan aprì gli occhi gradualmente. Si sentiva le membra intorpidite e ricordava poco di quel che era accaduto. Inspirò lentamente,girandosi dall’altra parte senza vedere Richard. Si chiese dove fosse vista la luce dorata dell’imminente tramonto,che proveniva da fuori dalla finestra. Scostò il lenzuolo e si sedette sul bordo del letto. Si prese del tempo per far mente locale e si alzò,camminando verso l’anticamera. Lì,trovò la nutrice con in braccio Erin << Milady,ben svegliata. Desidera qualcosa? >> chiese porgendole la bambina << No,grazie – accennò ad un sorriso – Mio marito? >> << Credo sia ancora in ufficio >> rispose Nancy,giungendo le mani di fronte al grembo. Kahlan sorrise alla piccola,carezzandole il visetto paffuto e roseo << Sai se è da solo? >> chiese baciando Erin sulla fronte << Non so,mia Signora. Non mi è concesso origliare >> si giustificò timidamente. Kahlan annuì e le porse nuovamente la bambina,prima di avvicinarsi alla porta dell’ufficio. Senza tante cerimonie,posò la mano sul battente ed entrò nella stanza,che era statat rimessa a posto dalle inservienti. Non c’erano fogli sparsi e la scrivania era tornata al proprio posto. Zedd,Chase e Berdine si voltarono contemporaneamente verso di lei. Richard fece lo stesso mentre stava in piedi,appoggiato davanti alla scrivania e con le braccia conserte sul petto << Cara,come ti senti? >> le chiese Zedd in tono paterno quando si abbracciarono << Meglio,grazie… - rispose lei avvicinandosi a Chase – Il Custode dei Confini >> lo salutò << Kahlan >> sorrise lui. Berdine la salutò con un cenno del capo mentre nessuno si azzardò a dire qualcosa. Richard non emise un fiato quando incontrò gli smeraldi di sua moglie << Lord Rahl,non credo che la sua sia una buona idea >> riprese la Mord-Sith,dopo qualche minuto << Berdine,devo farlo. Non c’è altra soluzione – mosse una mano,frustrato - Se i rapporti da Northwick dicono ciò,allora è vero. E non posso negare l’evidenza,anche se non mi piace >> << Con tutto il rispetto,Lord Rahl,mi creda. Non ve la cavereste con qualche livido e un taglio sul labbro >> lo ammonì severa. Kahlan restò in disparte appoggiata con le spalle al muro e le mani dietro la schiena,ascoltando attentamente la conversazione. Zedd cominciò a chiedersi perché non intervenisse e pensò che,se la conosceva abbastanza bene,sapeva che il suo inconsueto atteggiamento era l’equivalente della calma prima della tempesta << Richard,ricordati che hai una figlia e una moglie. Non puoi più permetterti un atto del genere >> continuò Chase. Kahlan tornò in piedi e cominciò a camminare lentamente,passando di fronte ai presenti. Zedd restò col fiato in sospeso. La piega che stava prendendo quella situazione non gli piaceva molto << A quanto vedo e sento,Richard… - esordì puntando gli occhi in quelli grigi del marito – Sei il solito testardo. Il tuo,oltre ad essere un suicidio mentale,è un atto puramente egoistico. Se pensi che facendoti addestrare da Berdine,ti serva ad affrontare Denna… - disse fermandosi di fronte a lui – Credimi,non è altruismo. Pensi che vederti di nuovo nello stato di fantoccio,serva a farmi sentire al sicuro? E’ questo quello che pensi? Rispondi… >> addolcì il tono,mantenendo però gli occhi nei sua. Gli scostò una ciocca di capelli dalla fronte ed attese. Lui non riusciva a spiegarsi come fosse riuscita a capire tutto. Come avesse saputo del ritorno di Denna << Ti stai chiedendo come lo so,vero? E’ semplice – si girò per un attimo,indicando la porta prima di tornare con lo sguardo su di lui – Non appena ho messo un piede qui dentro,mi è bastato guardarti negli occhi. Di solito,sono di un bel grigio neutro. Ma ora,sono molto più chiari come la prima volta che sei stato catturato >>. Il silenzio calò come un drappo pesante di velluto. Erano rimasti tutti di sasso e nel frattempo,attorno ai due coniugi si era creata una sorta di bolla privata. Stavano discutendo apertamente anche dei loro sentimenti. Richard conservava la sua posizione sterile e composta col volto imperscrutabile. Ma dentro di sé,si sentiva esposto quasi a disagio. Kahlan lo aveva scoperto in pochi secondi,mettendolo completamente a nudo di fronte agli altri. Zedd rimase in attesa,stupefatto dalle affermazioni della donna in bianco,che corrugò leggermente la fronte << Speravi che non venissi a saperlo. E magari,quando avrei visto i lividi,ti saresti inventato qualche scusa. Lo so,tu fai sempre così e mi sta’ bene,perché ti amo. Prima di andarmene da questa stanza però,voglio farti una domanda: sei sicuro che tu non lo stia facendo per dimostrare a te stesso che Denna è ormai un ricordo lontano? >> concluse,carezzandogli una guancia per poi uscire con pochi passi. Richard la osservò chiudere la porta prima di guardare in basso << Potete andare - disse rivolto ai tre ancora nella stanza – Zedd,io e te ci vediamo in biblioteca più tardi. Berdine,domattina fatti trovare pronta. Cominceremo subito… >>. Chase uscì ed i due interpellati annuirono prima di imitare il Custode. Richard si sedette alla scrivania,deciso a voler firmare qualche scartoffia per liberare il tavolo. Abbandonò il foglio che aveva preso mentre le parole di Kahlan continuavano a risonargli in testa,martellanti. Non riusciva a comprendere se fosse in collera per lei per quello che gli aveva detto di fronte agli altri o se in fondo,le dava ragione. Sospirò,massaggiandosi le tempie con la punta delle dita.

****

Kahlan era intenta a leggere un vecchio libro sul divanetto. Il pensiero di Richard sotto un’Agiel le chiudeva lo stomaco. Distolse lo sguardo dalle pagine del volume quando vide la porta dell’ufficio aprirsi. Richard ne uscì,silenzioso. Sembrava che avesse fretta di andare da qualche parte. Chiuse il libro e si alzò per raggiungerlo in camera,dove si stava sbottonando la camicia << Spero che mi sia ancora concesso di chiederti dove stai andando… >> esordì con voce pacifica,avvicinandosi a lui << Da Zedd,in biblioteca >> rispose lui secco,come se gli pesasse << Guardami,Richard… >> mormorò mentre le dava la schiena,ora completamente nuda. Lui esitò,mordendosi l’interno della guancia. Si voltò con la blusa pulita fra le mani ed incontrò subito i suoi occhi verdi << Sei in collera con me >> disse dopo qualche attimo << No,non è così >> rispose lui << Sì,invece. Io aggrotto la fronte quando sono arrabbiata,tu stringi i pugni… >>. Richard si guardò le proprie mani esangui per la forza della stretta e con le nocche quasi sbiancate. Kahlan gli si fece vicino e coprì i pugni con le proprie mani. Era piccole,esili e le dita affusolate,delicate. In confronto alle proprie ruvide e grandi,le mani della moglie parevano quelle di una bambina. Sollevò gli occhi su quelli verdi di lei,quegli occhi che tanto amava << Non ti impedirò di farlo,ma per favore… - le sfuggì una lacrima solitaria – Non escludermi ancora >> lo supplicò,ingoiando il fastidioso nodo alla gola. Richard restò a fissarla,allentando i pugni e facendo così cadere la blusa sul pavimento << Ho solo paura che tu non sia più lo stesso. Ogni volta che impugni un’Agiel,non sei più tu… Rivoglio il mio Richard Cypher >> sussurrò col respiro strozzato dalle lacrime trattenute << Io non mi chiamo così >> << Non è il cognome che mi interessa. Ti rivoglio com’eri: intendo quel ragazzo simpatico,dolce e timido che agiva d’impulso,coraggioso ed altruista. Ti rivoglio come ti ho conosciuto,non come sei diventato >> disse stringendo la presa sulle mani del marito << Ma questo è ciò che sono,non posso cambiare >> le mormorò lui addolcendo lo sguardo. Kahlan abbassò il viso,ben conscia del fatto che aveva perso. Non poteva costringerlo,ma le faceva male sapere il marito vicino all’Agiel. Vicino a Denna << Voglio esserci anch’io >> dichiarò a bassa voce,ma decisa. Richard inclinò la testa di letto,cercando un contatto visivo con lei << Dove? >> chiese confuso << Al tuo addestramento con Berdine >> disse col tono di chi non ammette repliche << D’accordo. E comunque,non sarò addestrato. Voglio solo allenarmi a sopportare il dolore… Non devi preoccuparti >> le spiegò,sollevandole il mento << Non voglio che tu… >> singhiozzò << Sssh… Resterò sempre lo stesso,tuo marito. Solo tuo >>. Si avvicinò alle sue labbra e le catturò in un bacio,che Kahlan ricambiò scoppiando in lacrime. Ciò che la spaventava era come sarebbe uscito da quegli allenamenti. Non era solo una questione di dolore fisico,ma di agonia psichica. Agonia che l’avrebbe spezzata,come un fuscello al vento << Ti… Amo,Ri… chard… >> sussurrò fra un bacio e l’altro e con le guance umide << Anch’io… >> rispose lui,asciugandole le scie di sale coi pollici.  

****

Il sole era ancora pallido all’orizzonte ed il cielo roseo dell’alba sembrava statico. Kahlan strinse le mani,arricciando la stoffa bianca della gonna fra le dita. Richard si stava allenando con Berdine da un’ora ormai in una piccola arena all’interno del campo cadetti,una zona esterna al Palazzo del Popolo dove venivano addestrati i soldati dell’Armata del Dragone. Il Capitano Meyer ed altri uomini di alto grado erano seduti poco distanti da lei per assistere. Si concentrò sul marito,osservando i suoi movimenti fluidi nel combattimento. Sembrava un tutt’uno con la Spada della Verità. Scivolava nella difesa di Berdine senza alcun intoppo. Scrutò il suo volto dall’espressione torva,accigliata e concentrata. La fronte imperlata di sudore e la mascella serrata. Ad un tratto,Berdine lo colpì alla mano che brandiva l’arma. Richard venne come distolto dal duello e la spada gli scivolò dalla presa. La lama cadde sulla sabbia,sollevando un piccolo cumulo di polveri e Kahlan restò in attesa << Procedi >> ordinò Richard,guardando gli occhi scuri della guerriera << Lord Rahl,siete già… >> << Ho detto,procedi! >> ringhiò stringendo i denti. La Mord-Sith si voltò,cercando Lady Rahl fra lo scarso pubblico. Deglutì sonoramente ed obbedì al suo Signore. Ripresero un combattimento corpo a corpo. Calci e pugni. Richard continuava a bloccare gli attacchi della Mord-Sith senza alcun problema. La verga lo aveva sfiorato diverse volte,ma era sempre riuscito a scansarsi più in là. Il fatto che la moglie stesse assistendo,lo innervosiva e lo incoraggiava allo stesso tempo. Sapeva che non appena sarebbe caduto,lei sarebbe sobbalzata temendo il peggio. Eppure la sua presenza,lo spingeva a dare il massimo. Gradualmente però sentì la forza scivolargli via. I muscoli non riuscivano più a sostenere lo sforzo. Commise un errore. Lasciò scoperte le sue difese e Berdine lo colpì al fianco. La scarica di dolore lo attraversò,facendolo tremare,ma resistette. Si lasciò cadere sulla sabbia e Kahlan lo fissò,sentendosi sempre più impotente. Si oppose,incanalando il dolore mentre sprazzi di ricordi gli offuscavano la mente. “Sei un debole Cercatore” “Implora pietà”. Berdine era combattuta: se avesse ritirato l’Agiel,Lord Rahl si sarebbe arrabbiato. Si disse che ne andava della sua salute. Subito,ritrasse la verga e Richard riprese a respirare. Tossì coi polmoni che bruciavano per la mancanza d’aria. Si puntellò su un gomito,poggiò una mano a terra e si rialzò << Di nuovo >>. Il Capitano Meyer guardò i suoi superiori e poi Kahlan,seduta un gradone più in basso. Le si avvicinò con discrezione << Milady >> la salutò formale. Lei rispose con un cenno del capo,ma non lo guardò. Temeva che Richard sarebbe inciampato sulle sue gonfiate convinzioni.

L’allenamento sembrò durare un eternità. Berdine cominciava a dare i primi segni di cedimento. Erano stanchi e sudati. Richard si sentiva come sospeso. In bilico. La testa era comprovata da una fortissima emicrania,braccia e gambe parevano cedere da un momento all’altro. Gli sembrava di non riuscire ad avere il controllo su di sé,sulle cose che lo circondavano. Si sentiva quasi umiliato dalla sua stessa coscienza. Non osò voltarsi per vedere Kahlan. Sapeva che era furiosa con lui,più di quanto volesse ammettere. Riverso a terra,infilò le braccia sotto di sé tentando di alzarsi inutilmente. Sentì dei passi avvicinarsi e capì chi fosse quando si accorse che Berdine,aveva rinfoderato le armi. Vide della stoffa bianca ondeggiargli davanti al viso. Sollevò gli occhi su quelli della moglie,che nel frattempo si era abbassata sulle ginocchia << Per oggi basta >> << N-No… >> gorgogliò lui,avvertendo un forte sapore metallico in bocca. Sangue. La vide scuotere la testa,rassegnata << Richard,non ammetto obiezioni. E' chiaro? Erin ha bisogno di un padre,non di un fantoccio masochista... >> li rimproverò con voce seria. Il Capitano ed i compagni d'armia si lanciarono delle occhiate furtive.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


<< Solleva le braccia >> gli ordinò e lui eseguì,troppo debole perfino per opporsi verbalmente. Si sentiva fiacco anche solo per respirare o per stare in piedi. Nonostante sentisse le palpebre pesanti,non smise di guardarla. Era un balsamo per gli occhi e per la mente. I capelli lunghi le scivolavano sul viso quando si chinava sul cassettone per preparare una medicazione. Pestò alcune erbe nel mortaio e le lasciò riposare mentre strizzava il panno che aveva lasciato a mollo in una bacinella d’acqua calda. Si accertò che non gocciolasse e si avvicinò al marito,prendendo una sedia e sedendosi di fronte a lui. Non si perse nemmeno il più piccolo dei suoi movimenti e improvvisamente,sentì un forte senso di colpa attorcigliargli le viscere << Smettila >> mormorò lei tamponandolo delicatamente sui segni violacei,sparsi sul corpo,che si erano gonfiati << Cosa? >> << Smettila di tormentarti. Ti sto’ medicando perché l’ho promesso all’altare >> ribadì con un lieve sorriso. La imitò con un sospiro e la seguì con gli occhi prima che gli tornasse vicino << Ora sta’ fermo >> gli disse,avvicinandosi con la sedia. Accostò il panno al taglio che aveva sulla fronte,all’altezza dell’arcata sopraccigliare << Perché lo fai allora? >> le chiese. Kahlan lo guardò,senza smettere di tamponargli la ferita << Richard,non fare lo scemo. Non ti si addice… >> lo riprese. Lui le bloccò un polso,con una presa salda ma gentile << Rispondi >> insistè. Lei aprì la bocca per parlare,ma non emise un suono cercando di trovare le parole giuste. Lo guardò negli occhi << Oggi,quando ti sei rialzato dopo l’ennesima volta,hai iniziato ad urlare il mio nome. Forse non te ne sei neanche accorto,ma lo hai fatto. Il Capitano Meyer mi ha dovuto esortare a far smettere Berdine,perché se non lo avessi fatto saresti andato fuori di testa. Tu non vuoi accettare il fatto che Denna ti abbia rovinato la vita e,come se non te ne importasse,continui ad elogiarla dicendo che ti ha insegnato a soffrire in silenzio. Sono state le tue parole quella notte che ti salvai. – le sue iridi parvero brillare di saggezza – Io non sono mai stata torturata da una Mord-Sith,ma soffro anch’io in silenzio. Se ti chiedi perché,guardati la mano sinistra >> rispose seria,inarcando un sopracciglio. Richard non ebbe parole per risponderle. Non ricordava di averla chiamata e si sentiva stranamente depresso. Le lasciò finire il lavoro,mantenendo la mano di sua moglie nella sua. Sussultò quando gli passò il panno sul labbro << Scusa >> sussurrò. Finì la prima fase e si alzò per prendere la medicazione e le bende. Passò la mistura sul grosso ematoma che aveva all’altezza dello stomaco e fece un impacco,concludendo il lavoro. Si alzò e mise tutto a posto << Come ti senti? >> gli domandò,aprendo un suo cassetto << Ammaccato >> dichiarò alzandosi dalla sedia per raggiungerla. Le si avvicinò alle spalle con calma mentre prendeva una maglietta per lui << Domani se ti senti meglio,volevo allenarmi con te – propose,tirando fuori una blusa - Dopo il parto e l’incidente con Morgana,ho perso un po’ della mia agilità e… >> si interruppe quando voltandosi,si ritrovò a due centimetri dal volto del marito << Va bene >> assentì lui,spostandole una ciocca di capelli dalla spalla << Mettiti qualcosa addosso o prenderai un malanno >> lo sgridò bonaria,cercando di scansarlo e gli porse una camicia. Provò a trattenerla vicina a sé,ma gli spinse via il braccio e si avvicinò alla culla. Si lasciò sfuggire un sospiro ed indossò la blusa mentre la osservava prendere il braccio Erin. Erano simili e nessuno avrebbe potuto negare che fossero mamma e figlia. Le amava entrambe,alla follia. Le osservò incantato mentre Kahlan le faceva dei buffi versetti,facendola ridere. Sarebbe rimasto a guardarle anche tutto il giorno,se non fosse stato per le enormi pile di rapporti sulla scrivania. Si avvicinò a loro e baciò Erin sulla fronte << Vado a firmare qualche scartoffia >> annunciò a Kahlan << Ti raggiungo fra poco >> rispose lei.

****

Denna posò la mano avvolta dal guanto e la parete di roccia si mosse quel tanto che bastava per farla accedere alla caverna. Il primo vento primaverile soffiò emettendo un debole ululato quando poi l’ingresso si richiuse. Denna compì il primo passo e le torce si accesero,mano a mano che procedeva lungo il corridoio di pietra. Raggiunse un ampio spazio,illuminato da piccole candele. Morgana seduta su uno sgabello,leggeva un antico tomo. Uno dei tanti rubati al Mastio del Mago. Un pentolone era stato sistemato sul fuoco e da’ dentro,qualcosa bolliva rumorosamente << Morgana >> la salutò la Mord-Sith. Lei distolse gli occhi dal libro << Denna. Com’è andata a Northwick? >> chiese << Ho incontrato le mie vecchie consorelle >> rispose fermandosi in piedi di fronte all’incantatrice << Il Guardiano si è congratulato per il rifornimento di anime… - la scrutò,interrompendosi dopo aver realizzato le parole della complice – Aspetta… Chi hai incontrato? Vuoi dire che ti hanno vista?! >> << Cara,Dahlia… Le mie vecchie Sorelle d’Agiel >> continuò Denna,quasi con non curanza << Richard sarà già stato informato >> mormorò Morgana pensierosa. Se le cose stavano a quel modo,il piano poteva sfumare da un momento all’altro << Di cosa ti preoccupi? Se conosco bene il mio cucciolo,comincerà a temermi nuovamente… >> << Danneggiando anche l’Impero per l’angoscia - convenne Morgana con un sorriso compiaciuto – Forse questo piccolo incidente,ci gioverà… >> concordò tornando a leggere il libro << A che serve quel pentolone? >> domandò curiosa e disgustata al tempo stesso,girandoci intorno. Non aveva mai sopportato la magia << Una garanzia >> rispose l’incantatrice << Garanzia? >> << Sì. Mesi fa,Ermes il mio tirapiedi è riuscito a fare un incantesimo alla piccola Rahl >> si spiegò,alzandosi dallo sgabello << La figlia di Richard e quella Depositaria? >> chiese Denna,incredula << Esatto. Il Mago Zorander non riuscirà mai a sciogliere quell’incantesimo,perché non ha la Magia Nera. Perciò io sfrutterò quell’incantesimo per rapire la piccina >> << Così nel caso il nostro piano possa fallire,Richard pagherà qualsiasi prezzo per riaverla. E noi otterremo quel che vogliamo >> continuò la Mord-Sith sempre più soddisfatta << Perspicace >> mormorò Morgana stupita << Mi piace come ragioni,Morgana >>. Risero,sapendo che avevano già la vittoria in pugno.

Richard uscì dal suo ufficio dopo diverse ore. Il sole stava quasi per raggiungere il crepuscolo e presto,sarebbe apparsa la luna. Entrò in camera e vide Kahlan di nuovo alle prese con Erin. Stavano giocando sul letto e ridevano << Posso unirmi a voi? >> chiese chiudendosi la porta alle spalle. Lei sorrise << D’accordo >> permise e gli fece posto mentre si toglieva gli stivali. Gattonò sul materasso e si distese su un fianco << Buonasera,signorina… - mormorò rivolto alla figlia,facendole una carezza al viso – Oggi sembra più vispa del solito >> commentò << Già… Forse perché ora ci sei anche tu >> disse Kahlan,guardandolo connivente e con un sorrisetto a fior di labbra. La coccolarono e vezzeggiarono quando ad un tratto,Kahlan si irrigidì << Richard,guarda… >>. Scattarono seduti sul letto mentre le mani della piccola sembravano diventare invisibili,gradualmente come se stesse svanendo nell’aria. Richard cercò di toccare la piccola,ma ritirò subito la mano dopo aver incontrato una sorta di tela << Che le sta’ accadendo? >> << Non lo so… >> protese entrambe le mani verso Erin,che aveva iniziato a piangere impaurita. Le braccia e le gambe erano sparite e lentamente,anche il resto del corpo pareva dissolversi nell’aria. Richard fece appello al suo Han,anche alla parte Detrattiva. Strinse i denti mentre sentiva le energie fluirgli dalle dita nel tentativo di fermare il processo. Opporsi gli costava  il respiro,ma continuò imperterrito mentre un filamento di energia oscura,arrivò al suo sangue avvelenandolo. Kahlan lo fissò,impietrita e sperò ardentemente che lo sforzo del marito servisse a riportare la neonata da loro. Ma fu tutto inutile. Erin si dissolse davanti ai loro occhi e come una stoccata,lo colse al petto. Si sentiva mancare l’aria e non aveva più forze << Z… edd… >> sussurrò flebile. La bocca spalancata in cerca di ossigeno e gli occhi oscurati dal veleno dell’incantesimo nero.

****

Richard sollevò gli occhi al cielo,passandosi le mani fra i capelli << Ti prego,dimmi che non è vero >> lo supplicò in lacrime << Mi dispiace,figliolo. Non ho conoscenze sulla Magia Nera >> << Ma ci dev’essere qualcosa da fare >> continuò Richard,camminando su e giù per la stanza << Anche se ci fosse,io non potrei applicare i miei poteri. Te lo giuro,farei qualsiasi cosa >> gli poggiò una mano sulla spalla. Sapeva cosa significava essere separati dai propri figli. Anche lui aveva vissuto quel dramma con Tarallyn. Richard chiuse gli occhi,cercando di calmare il respiro << Che devo fare allora? Stare qui e non fare niente >> sbottò frustrato << Richard,al momento il tuo compito è quello di rassicurare tua moglie >> intervenne Chase,gentilmente e col tono di un amico << E’ furiosa con me per la storia dell’allenamento >> << Tu provaci. Te lo dice uno che è sposato da un sacco di tempo… >> continuò il Custode. Richard si guardò i piedi,infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni << Se vuoi parlo io con Kahlan. Sono una donna,forse con me si aprirà >> propose Anna,giunta lì dopo aver saputo della notizia. Richard e Cara si guardarono. La pensavano entrambi allo stesso modo: Anna era l’ultima persone che Kahlan volesse vedere << No,andrò io. Voi potete andare. Zedd,per favore,domattina riprendi le ricerche. Non voglio arrendermi. – Zedd gli sorrise per rassicurarlo - Cara riposati,Berdine farà il tuo turno di guardia per stanotte >> disse accomiatandoli mentre apriva loro la porta. Chiuse la porta e si diresse nell’anticamera,ma Kahlan non c’era. ‘Coraggio,devi solo farla sentire al sicuro’,si disse con un respiro profondo. ‘L’unica cosa che non ti riesce fare’,lo contraddisse acida la sua coscienza << Richard? >> si sentì chiamare da dentro la camera. La voce di Kahlan gli giunse ovattata << Kahlan,sono qui… Posso entrare? >> << Ti prego… >> lo implorò. Posò il palmo sulla porta e la aprì. La vide distesa,abbracciata ad un cuscino,sul letto a cui aveva accostato la culla vuota. Chiuse la porta e le si avvicinò con cautela,spostando leggermente la culla per potersi sedere accanto lei. La fermò quando cercò di riavvicinare il lettino << Tranquilla… - le avvolse le braccia intorno e la fece sedere,sostenendola – Non hai cenato >> << Non voglio mangiare… Voglio la mia bambina >> singhiozzò,affondando il viso nell’incavo del suo collo di Richard,che le carezzò la testa << La riporterò a casa… Dovessi morire per farlo >> mormorò giocando con le ciocche dei suoi lunghi capelli <<  Non voglio che tu muoia >> << Non deve accadervi nulla >> continuò per poi adagiarla accanto a sé. Fece in modo che fossero l’uno di fronte all’altra << Cosa vogliono dalla nostra Erin? >> domandò improvvisamente con voce assente << Non lo so,amore… >> rispose contrito,abbassando il viso per stamparle un bacio sulla fronte.

Cara tornò nella zona degli alloggi delle Mord-Sith,dopo aver parlato con Berdine per il turno di guardia. Chiuse la porta ed attraversò la sala dove si riunivano ai pasti,imboccando poi un corridoio buio se non fosse stato per le torce. Raggiunse la propria cella e vide Dahlia seduta sulla sua branda. Accennò ad un sorriso << Che ci fai nella mia celletta? >> chiese,chiudendosi la porta alle spalle << Hai saputo? >> domandò l’altra << Di cosa? >> << La figlia di Lord Rahl è stata rapita >> rivelò Dahlia. Cara sbarrò gli occhi << Quando? >> << Poche ore fa >> continuò la guerriera. Le si sedette accanto,sconvolta << Se è così,Richard sarà sconvolto >> commentò Cara,togliendosi i guanti di cuoio << Da quando in qua lo chiami per nome?! >> rispose Dahlia,sconcertata << Sono… Sono sua amica >> << Amica? – inarcò un sopracciglio – E comunque,non sarà lui quello sconvolto. L’anello debole è la Depositaria >> disse,alzandosi dalla branda e camminando su e giù per la cella << Ti sbagli: Kahlan è più forte di quel che sembra. Forse anche più di noi. Ha salvato la vita di Richard molte volte,rischiando anche di rimetterci la pelle >> rispose Cara sulla difensiva << Per quanto mi riguarda,nessuno è più forte di te… >> ribadì Dahlia,avvicinandosi a lei. La afferrò per una cinghia della divisa e la attirò a sé con forza,posando le proprie labbra su quelle di Cara. Si conoscevano fin da bambine,prima di diventare Mord-Sith. Andavano a scuola insieme e passavano molti pomeriggi a giocare al fiume << Devo far visita a Lord Rahl… >> mormorò Cara,fra un bacio e l’altro << Resta con me >> soffiò Dahlia sulle sue labbra. Cominciarono ad accarezzarsi al di sopra delle divise mentre si lasciavano andare sulla branda. I pensieri di Lord Rahl e della neonata rapita svanirono nell’ebrezza del piacere.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Ci tengo a ringraziarvi perchè ho visto l'impennata delle visite e questo mi scalda il cuore :*
Ecco finalmente la FemSlash che volevo inserire. Confesso che il personaggio di Dahlia non mi piace molto,ma nell'insieme penso che come "compagna" per Cara,sia la scelta più adatta. E' la prima volta che inserisco una FemSlash nelle mie ff,come sono andata?
Spero di non avervi deluso e al prossimo capitolo!
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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Erin piangeva,adagiata su una coperta ruvida dentro una caverna umida e semibuia. Denna si tappò le orecchie << Fa’ smettere questa lagna! >> gridò innervosita dai vagiti della neonata. Morgana si avvicinò alla bambina e la prese in braccio,cullandola << E’ normale che pianga. Riconosce che non è fra le braccia materne >> commentò l’incantatrice << Io non la accudirò >> sbottò << Infatti,me ne occuperò io >> << Basta che io non la senta più >> brontolò la Mord-Sith infastidita << Bisogna ammettere che è una bella bambina >> disse Morgana. Denna si avvicinò e la guardò schifata << E’ solo una bastardina. Non è una D’Hariana pura >> disse con voce disgustata.

****

Anche con l’assenza di Erin,il sole continuò a sorgere anche nei tre giorni seguenti. Richard si alzò presto quel mattino per occuparsi degli ultimi rapporti che il Capitano Meyer gli aveva recapitato. Non portavano buone notizie: l’abnorme gruppo di baneling stanziata nella Valle degli Echi,si era suddiviso in molte parti,spargendosi in qualsiasi direzione. Inoltre su uno di quei fogli,era stata riportata la morte nel Generale Zammer durante un attacco sulle Montagne di Andros,al confine del Kelton e della Piana di Azrith. Un vero massacro. Pochi d’Hariani erano rientrati da quella spedizione. Tutte quelle notizie si erano affollate nella sua testa e non gli davano tregua. La preoccupazione per la figlioletta lo teneva ben sveglio ed era raro che si addormentasse profondamente. Del resto,anche sua moglie gli teneva compagnia nell’insonnia. Al suo pensiero,Richard abbassò i fogli sulle gambe e si voltò verso di lei. Teneva la testa poggiata su un cuscino,le labbra schiuse ed i capelli sciolti,morbidi sulle sue spalle che si sollevavano leggermente con un respiro calmo e regolare. Nessun singhiozzo,alcuna lacrima. Fece per riprendere il suo lavoro,ma si fermò ad osservarla mentre si svegliava. Kahlan inspirò profondamente e voltò il viso verso la finestra,dalla quale spirava un lieve vento che portava con sé,il cinguettio del passerotti. Allungò le gambe sotto le coperte per sgranchirsi,mugolando. Non era entusiasta del suo risveglio,poiché sapeva che svanito il torpore del sonno,sarebbe stata di nuovo vittima del dolore spasmodico,che provava ogni qualvolta osservava il triste vuoto della culla. Forzatamente sollevò le palpebre incontrando la calda luce del dì,che rischiarava le pareti della stanza,in opposizione col suo umore grigio. Grigio. Come gli occhi del suo amato marito,che ora la facevano sentire osservata. Voltò il viso dall’altra parte e lo vide,seduto accanto a lei con delle scartoffie fra le mani e le spalle appoggiate allo schienale del letto << Vorresti dirmi ‘buongiorno’,non è così? >> mormorò a bassa voce,cogliendolo in fallo << Già… >> sorrise lui,mesto. Raccolse i fogli,riordinandoli e li ripose sul comodino,girandosi su un fianco. Kahlan sollevò una mano e la posò sulla guancia,scivolando sul collo di Richard << Puoi baciarmi,sai… >> gli rammentò,scrutando quelle nebulose iridi bigie. Lui avvicinò il proprio volto a quello della moglie,esitò sulle sue labbra e la baciò. Si lasciò andare a quelle manifestazioni di affetto,sempre più rade. Le accarezzò i capelli e lasciò vagare la mano sulle sue braccia,sui fianchi fino alla coscia. La sentì trasalire << Scusami… >> sussurrò con voce contrita,avvolgendola in un abbraccio << Non mi è dispiaciuto… >> rispose Kahlan con un lampo di malizia negli occhi,scrutando il suo volto e poggiandogli le mani sui bicipiti. Le carezzò il labbro inferiore col pollice << Fra due giorni,è il tuo compleanno... Venticinque meravigliosi anni di donna - mormorò sornione – Cosa vorresti? >> le chiese dolcemente. Kahlan gli accarezzò i capelli dietro la nuca,restando in silenzio. Avrebbe voluto rispondergli che l’unico regalo che avesse voluto,sarebbe stato Erin. Ma sapeva che si stava impegnando per ritrovarla << Tu. Erin. Siete tutto ciò che voglio e di cui ho bisogno…  >> rispose con un sorriso << Io sono qui… >> le disse,stringendola un po’ di più << Ti amo,ti amo… >> sussurrò con le lacrime agli occhi,carezzandogli le spalle << Ti amo… >> concluse lui,baciandola con più passione. Assaporò ancora una volta quelle morbide labbra,quando qualcuno bussò alla porta,interrompendoli. Richard sospirò,guardando gli smeraldi di sua moglie da sotto le ciglia << Scappiamo ad Hartland,appena troviamo Erin… >> propose,afferrando la camicia ed indossandola in fretta. Prese i fogli e tornò e sedersi accanto alla moglie << Avanti >>. La porta si aprì e il Capitano Meyer entrò,accompagnato dal Comandante Trimack << Buongiorno Milady… Lord Rahl… - chinarono il capo – Avete letto i rapporti che vi ho consegnato ieri sera? >> << Sì,ho terminato adesso di firmarli – rispose Richard,osservandoli con occhio critico - La vostra presenza mi induce a pensare che avete degli aggiornamenti >> << Esatto,ma non è niente di positivo >> rispose Meyer,temendo  la reazione del suo Signore << Le truppe situate ad est chiedono il vostro intervento >> continuò Trimack<< Dove di preciso? >> chiese Kahlan << Sulle colline di Ednah >> rispose l’uomo in divisa << Intendete dire che dobbiamo recarci al campo? >> chiese Richard << Esatto,Mio Signore. La vostra magia potrebbe essere fondamentale ed inoltre,ci sono dei feriti molto gravi… >> tentennò il Capitano << La vostra presenza sarebbe un incoraggiamento >> concluse il Comandante << D’accordo – assentì il Cercatore con un sospiro - Vi voglio nel mio ufficio fra un paio d’ore. Ne parleremo con Padrona Cara,il Primo Mago,la Madre Depositaria e Sir Robin >> << Come desiderate,Lord Rahl.. Milady >> dissero in coro,inchinandosi prima di uscire dalla stanza. Kahlan guardò la porta di nuovo chiusa,poi il volto di suo marito. Era stranamente inquieto,lo percepiva << A che stai pensando? >> gli chiese,scrutando l’espressione del viso << A niente di particolare >> la liquidò con un’alzata di spalle. Ma Kahlan sapeva,era evidente per lei: temeva di rivedere Denna. Aveva timore di sé stesso e che l’allenamento fatto fino a quel momento,non sarebbe servito a niente.

****

Richard e Kahlan erano intenti a vestirsi per la riunione << Sono stati tutti avvertiti? >> chiese il Cercatore << Credo di sì >> rispose lei,facendo un fiocco per legare il proprio abito. Si lisciò la gonna e prese la giacca rossa da Lord Rahl,piegata su uno sgabello ed aiutò il marito ad indossarla << Ti lascio finire di vestirti >> annunciò,stampandogli un bacio su una guancia << Dove vai? >> le chiese mentre chiudeva i bottoni della divisa << Ti aspetto in ufficio >> annunciò la donna in bianco avviandosi << Va bene >> acconsentì lui con un sorriso.
Kahlan attraversò l’anticamera ed entrò nello studio,immerso nella luce del pomeriggio. Chiuse la porta e quando sollevò gli occhi vide quelli azzurri di Cara. Nessuna delle due mosse un muscolo. Erano giorni che non si vedevano e per ovvie ragioni << Buon pomeriggio,Madre Depositaria >> esordì la guerriera in rosso con voce calma. Non osò spostarsi << Non ho dimenticato quello che ho fatto >> rispose Kahlan velenosa << Lo so. E mi dispiace… - disse la Mord-Sith – Volevo solo dirvi che non ho intenzione di ostacolare il vostro matrimonio… >>. Quella era la verità. Da quando aveva Dahlia al suo fianco,la cotta per Richard sembrava sempre più lontana. Gli voleva bene ancora,ma solo come amico. Kahlan non fece in tempo a rispondere,che Richard entrò nell’ufficio seguito pochi istanti dopo da Zedd,Meyer e Trimack. Si Robin arrivò poco dopo << Perdonate il mio ritardo… - si scusò,chiudendo la porta – Se non sono indiscreto,vorrei conoscere il motivo di tale riunione >> << Siamo qui per discutere sull’azione da intraprendere coi baneling. – esordì Richard,incrociando le braccia sul petto - Stanno aumentando di numero e sembrano ogni giorno più forti. Stanno facendo stragi di donne e bambini,portando con sé malattie,come la Febbre di Fuoco >> concluse severo << Le Sorelle della Luce potrebbero essere un valido aiuto >> propose Zedd,sollevando un dito ossuto << Sì,ma Aydindril resterebbe scoperta >> ribadì Kahlan,lanciando un’occhiata al marito << Non se riusciamo a suddividere le risorse >> concordò Meyer << Madre Depositaria,io potrei tornare al Palazzo Bianco consentendo alla Priora Verna di aiutarvi con le epidemie >> propose Sir Robin << Va bene. Ma voglio ogni giorno,un rapporto dettagliato sul libero di viaggio >> assentì Kahlan,con voce autoritaria. Se c’era una cosa che temeva,era che la sua città venisse presa d’assalto dai baneling. O peggio,da Morgana << Certamente,Madre Depositaria >> rispose il Consigliere,chinando il capo << Comandante… - disse rivolto a Trimack – Voglio che mandi un messo con Sir Robin per avvertire Priora Verna delle azioni belliche. – l’uomo annuì vigorosamente – Ora che abbiamo sistemato le condizioni per Aydindriò,voglio sapere… Ci sono altre notizie su… >> chiese facendo un gesto vago con la mano << Su Denna? >> chiese conferma Meyer << Sì… Su di lei >> << Si sposta in fretta,da un luogo ad un altro. L’altra settimana era a Northwick ed appena due giorni dopo,è stata avvistata nella Valle degli Echi >> disse con vago stupore << Potrebbe essere lei a capitanare l’assalto >> ipotizzò Cara << Sì,ma perché? - chiese Richard,ancora incredulo – Perché adesso? >> << Di Morgana ci sono notizie? >> domandò Kahlan,interrompendolo << No,Milady >> rispose Trimack << Non può essere solo una coincidenza… >> borbottò la donna in bianco,camminado per la stanza con fare pensieroso << Che intendi? >> le domandò il marito e lei si voltò a guardarlo << Pensaci: Morgana attacca le prime volte,l’assalto qui a palazzo e poi scompare. Improvvisamente,Denna riappare dal Mondo Sotterrano e guida un’orda di baneling in tutto l’impero… - silenzio - E poi nostra figlia sparisce >> concluse con tono amaro << Denna disprezza la magia. – spiegò Richard - Non si alleerebbe mai con un’incantatrice >> << Ma Denna è scaltra,mio Signore: è opportunista >> ribadì Cara << Forse la Strega l’ha convinta con un patto >>  suggerì Meyer,facendo spallucce << E magari è stata lei a riportarla in vita >> disse Zedd,criptico. Richard sospirò,portandosi un dito sul mento e riflettendo su quanto la moglie gli aveva indicato << E’ possibile… - rispose con un mormorio – Intanto però,voglio che prepariate il mio cavallo. Vi seguirò al campo >> disse rivolto ai due uomini armati << Anche il mio >> intervenne Kahlan decisa << Cosa? Tu non vieni >> rispose Richard,guardandola storto. Non avrebbe permesso che la moglie subisse un’altra ferita di guerra. Quello era il suo compito: proteggerla << Non voglio stare qui a piangere su una culla vuota >> lo rimbeccò lei,irritata << Qualcuno deve restare a palazzo >> la riprese lui,sperando di convincere la testarda compagna << Resterò io,Lord Rahl. – disse Cara,facendo un passo avanti - Io e Berdine gestiremo tutto,assieme al Primo Mago >> assicurò in tono solenne,in contemporanea col Vecchio Mago << Vai tranquillo,figliolo >>. Richard sollevò gli occhi al cielo e lanciò uno sguardo d’intesa a suo nonno. Si chiedeva spesso come avrebbe fatto senza di lui << Va bene. Trimack,Meyer procedete >> ordinò e quelli annuirono con una lieve riverenza. Uscirono poco dopo,seguiti da Cara e Zedd.

****

I due consorti si stavano godendo la serata,seduti sul loro giaciglio ad osservare il cielo che brillava di stelle,fuori dalla finestra aperta. Il vento fresco spirava nella stanza e dei lupi lontani,si lamentavano alla luna pallida e rotonda. Richard distolse lo sguardo dal satellite e lo ripose sul viso di sua moglie,seduta accanto a lui con le gambe incrociate << E così domani mi seguirai in guerra… >> esordì a bassa voce. Vide un sorriso sbocciare sulle labbra della donna << Non ne sei contento? >> gli chiese,senza guardarlo << In parte… - ammise il Cercatore,avvicinandosi a lei – Vorrei avere la forza per oppormi a te… >> mormorò sarcastico. Lei ridacchiò e finalmente,incrociò gli occhi del marito << Sarà come ai vecchi tempi. Dormiremo sotto le stelle davanti ad un fuoco da campo… >> mormorò la donna,sorniona << Ti bacerò di nascosto e ci terremo al caldo a vicenda… >> continuò Richard,abbassando sempre di più il tono di voce che risultò roco e sensuale << Mmmh... Interessante,Lord Rahl >> gongolò Kahlan con una risatina gutturale. Si fissarono negli occhi << Cos’è che ti fa’ paura? >> gli chiese tornando seria,quando i loro volti erano a pochi centimetri di distanza. Richard osservò le sue labbra rosee,bramando di sentirle sulle proprie << Denna… - ammise con un lungo respiro,carezzandole una guancia col dorso della mano - Ieri ho sognato che ti uccideva,davanti ai miei occhi. Ed io non riuscivo a reagire...  >> confessò mentre le lacrime minacciavano di sgorgare dai suoi occhi << Non mi accadrà niente,Richard… - sussurrò - So combattere per due >> gli rinfacciò giocosa. Era l’unica in grado di batterlo in un duello << Sei terribile,lo sai? >>. Lei annuì con un sorriso,inclinando la testa di lato per baciarlo. Catturò le labbra del Cercatore,che con le sue mani ruvide,le sfiorò la pancia coperta ancora dal vestito. Si distese,trascinandolo su di sé senza smettere di baciarlo. Rabbrividì quando sentì le labbra di Richard,scenderle sulla gola che espose,gettando la testa all’indietro. Per un po’,si dimenticarono della paura e dell’ansia. Il pensiero della loro bambina era sempre dietro l’angolo più remoto delle loro psichi,ma non riuscirono più a trattenere la frustrazione,che dava loro il senso di inutilità e impotenza in quella determinata situazione. Impiegarono le loro energie nell’amplesso erotico corporeo,cercando di effondere la loro umiliazione nei confronti di loro stessi. Si liberarono dei vestiti,che si ammucchiarono sul pavimento accanto al letto e cedettero alla passione. Era il solo modo che poteva dar loro del sollievo,l’un l’altra. I loro gemiti,strozzati dai respiri affannati,interruppero la quiete della stanza. Senza darsi tregua,Richard si puntellò sui gomiti e prendendo le mani di sua moglie,con le palpebre socchiuse mentre assaporava il piacere di quell’assurdo abbraccio. Le loro dita si intrecciarono,stringendosi in una presa ferrea << Ti amo,Kahlan... Ti amo >> le sussurrò,trattenendole le mani ai lati della testa. La sentì gemere sotto di sé,ormai vicini al culmine << Richard... >> bisbigliò per potergli rispondere. Le sue gambe,seppur molli,restarono avvolte attorno al bacino del marito,che poggiò la fronte nell’incavo del suo collo. D’istinto,lo morse su una spalla per non gridare quando esplosero in milioni di frammenti.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Kahlan strinse il cinturino dello zaino e se lo mise in spalla << Andiamo >> esortò il marito mentre si avviarono fuori << Aspetta... >> la richiamò. Si voltò a guardarlo,fermandosi nel corridoio ed attese che arrivasse al suo fianco. Le porse una mano e lei sorrise,afferrandola saldamente. Mano nella mano,raggiunsero l’ingresso del palazzo dove Zedd e Chase li aspettavano per l’estremo saluto. Kahlan abbracciò il Custode per poi prolungarsi col Vecchio Mago << Ci vediamo,Zedd >> mormorò,cingendogli le spalle << Fa’ attenzione,bambina – rispose Zedd,guardandola negli occhi quando la prese per le braccia – Ti affido Richard >>. Lei sorrise in risposta. Richard abbracciò Chase << Se avrai bisogno di due braccia in più,non esitare a chiamarmi >> disse il Custode e lui annuì per poi abbracciare il nonno << Lasciò tutto nelle tue mani... >> mormorò << Tua madre mi ucciderebbe in questo momento... >> sussurrò il Mago,ridacchiando mentre dava delle pacche affettuose. Richard sorrise << Vi manderemo presto delle notizie >> assicurò,prendendo di nuovo per mano sua moglie. Si avviarono fuori,quando un calpestio veloce li fece voltare indietro << Richard! Aspetta! - strillò Anna,fermandosi ad un passo da loro – Dove stai andando? >> << Devo raggiungere il campo militare ad Ednah >> rispose diretto,poggiando la mano libera sul pomo della Spada della Verità,appesa al suo fianco << Fammi venire con te >> disse portandosi i folti riccioli dietro le spalle << Anna,è un luogo di guerra. E’ pericoloso >> la ammonì lui << Ma ci sono dei feriti che posso aiutare. Sono un erborista >> ribadì la donna. Richard guardò Kahlan che aveva assunto un’espressione impassibile << D’accordo,ma dovrai limitarti alla tenda dei feriti >>. Anna annuì e li seguì discreta verso i cavalli. Il Capitano Meyer ed il Comandante Trimack li attendevano sui loro destrieri. Kahlan si avvicinò al proprio roano e ne accarezzò il muso per poi salire in sella. Richard afferrò le briglie del suo cavallo e guardò Anna << Sali dietro al Comandante Trimack >> disse col tono di chi non ammette repliche. Lei ubbidì e partirono al galoppo,verso est.

****

Il Capitano smontò da cavallo << Soldati! Lord Rahl è qui! >> annunciò a gran voce e Richard sollevò una mano per salutare i soldati ed alcune Mord-Sith del campo,che lo accolsero con ovazioni di gioia e sollievo. Attraversarono l’accampamento fino ad una piazzola centrale,dove ardeva un fuoco allegro e scoppiettante. Richard smontò da cavallo insieme a Kahlan,che gli si avvicinò subito << Uomini. Il Capitano Meyer e il Comandante Trimack hanno esposto le vostre inquietudini – passò in rassegna dei volti – Sono qui per dirvi che dobbiamo continuare a lottare per quello in cui crediamo. Per le nostre famiglie,per le persone che amiamo. Per la nostra stessa vita. Queste sono le cose per cui vale la pena lottare! – un applauso pervase il campo per poi affievolirsi poco dopo ad un cenno di Trimack – Perciò quando attaccheremo i baneling,voglio che abbiate un motivo per farlo. Sono stato chiaro? >> domandò retorico ed i soldati fischiarono ed applaudirono. Richard avvolse un braccio attorno alla vita di Kahlan e si guardarono negli occhi << Un’ultima cosa prima di lasciarvi riposare: ho portato Anna,una mia amica che vi aiuterà coi feriti >>. I soldati applaudirono ancora un volta prima di allontanarsi ognuno nella propria tenda << Comandante,portate Anna nella tenda dei feriti >> ordinò Kahlan a bassa voce,lanciando un’occhiataccia alla donna che smontava da cavallo poco lontana da loro. L’uomo annuì mentre Meyer guidò i regnanti alla loro tenda << Abbiamo pensato di usare una tenda come le altre,così che i nemici non sappiano la vostra collocazione >> spiegò Meyer fermandosi << Ottima idea,Capitano >> disse la donna in bianco,tenendo la mano del Cercatore << Grazie,Milady. Detto da lei,incrementa la mia autostima >> sorrise quello,inorgoglito. Richard gli lanciò uno sguardo inceneritore << Capitano,veda di non incrementare l’interesse per mia moglie >> lo redarguì con finto fare minaccioso. Meyer sgranò gli occhi << M-Ma io... >> balbettò senza trovare le parole per scusarsi << Richard,smettila! >> brontolò Kahlan all’indirizzo del marito,salvando il Capitano dal più completo imbarazzo. Risero tutti e tre,smorzando la giocosa tensione che si era creata << Lord Rahl,Milady... I soldati volevano festeggiare con un piccolo banchetto al vostro arrivo >> disse prima di lasciarli entrare nella tenda << Oh,vede... >> farfugliò Kahlan,prima di essere interrotta da Richard << Ci saremo >> assentì. Il Capitano manifestò il proprio apprezzamento con un cenno del capo e si allontanò. Kahlan guardò il marito << Richard,abbiamo viaggiato per due giorni... >> si lamentò mentre entravano nel piccolo tendone,allestito per loro << Lo so. Per questo abbiamo bisogno di questa piccola festicciola... E’ un modo per alleviare la tristezza di questo posto >> si giustificò Richard,sganciandosi il balteo della Spada << Va bene >> cedette la donna in bianco,sedendosi sulla branda mentre si guardava intorno. C’era persino una bacinella per lavarsi ed un piccolo baule dove riporre gli abiti,oggetti personali. Richard si tolse la giacca,poggiandola sulla branda e si sedette accanto a Kahlan. Le scostò i capelli da una spalla << Mi concederai un ballo? >> le chiese a bassa voce. Lei sorrise << Ci penserò >> rispose scherzosa,lasciandolo interdetto.

****

Richard e Kahlan danzavano,accerchiati da altre coppie di soldati e Mord-Sith. Guidavano il ballo,con la musica allegra e un banchetto semplice. Niente di pretenzioso. Kahlan girò su sé stessa,tenendo la mano del marito che le sorrideva. Quando la musica terminò,applaudirono guardandosi intorno. L’aria di festa che si respirava sembrava lontana dalla guerra in corso. La luna brillava alta nel cielo,rischiarando i boschi attorno alla radura dov’era stato fissato il campo. I grilli cantavano,accompagnando gli ultimi momenti di festa che spinsero i regnanti a rientrare.
Richard spostò un lembo della tenda e diede la precedenza alla moglie << Festicciola eh? >> borbottò ironica,buttandosi sulla branda a pancia in giù. Lui la osservò ridacchiando mentre si sbottonava la camicia << Sei stanca? >> le chiese poggiando un ginocchio sull’umile letto,gattonando verso di lei << Direi! >> bofonchiò la donna in bianco,incrociando le braccia sotto al guanciale su cui posò la testa. Avvertì il corpo del marito,schiacciarla gentilmente e con la coda dell’occhio,lo vide sporgersi per poterla guardare in viso << Io però non lo sono... >> mormorò provocante,baciandola su una tempia. Dato che si era aperto la camicia,la sua pelle incontrò direttamente le forme di sua moglie,ancora nascoste dall’abito di un color ambra << Richard,siamo in un campo militare... >> gli ricordò,aprendo una sola palpebra e rivolgendogli uno sguardo in tralice << E allora!? >> inarcò un sopracciglio << Potrebbero sentirci... – rispose lei sconcertata,prima di tornare con la guancia sul cuscino - E poi non sono dell’umore... >> mormorò senza guardarlo << Va bene... – sospirò lui,arrendendosi - Almeno posso avere il bacio della buonanotte? >>. Kahlan sorrise,gli avvolse un braccio attorno al collo e lo attirò a sé,baciandolo con foga. Sentì uno strano calore quando la lingue del Cercatore si insinuò timida nella propria bocca e si lasciò sfuggire un gemito << Forse potrei concedermi a te per qualche minuto... >> soffiò sulle labbra del marito,che sorrise stringendola in un abbraccio.

Il Comandante Trimack fischiettava,tenendo fra le mani l’attrezzatura bellica per Lord e Lady Rahl. Portava con sé delle cotte di maglia,delle corazze,guanti e mantelli. Si avvicinò alla tenda del Suo Signore e sentì delle risatine gutturali,alternati a dei gemiti concitati e strani suoni,provenire dall’interno. Si schiarì la gola,tossendo per attirare la loro attenzione,ma invano. Decise che sarebbe passato l’indomani e passò oltre.

****

Kahlan si svegliò prima. Sollevò le palpebre e notò che il sole non era sorto. Si sentiva le membra un po’ intorpidite,ma era comunque una sensazione gradevole. Girò la testa,abbastanza per vedere Richard disteso sulla schiena,ancora addormentato con un braccio sotto la testa e l’altro molle,oltre la branda. Si sdraiò sul fianco,girandosi verso di lui e,con una mano,gli accarezzò il viso fino ad intrufolare le dita nei suoi capelli. Lui si mosse,avvertendo il tocco leggero della moglie ed aprì le palpebre. Voltò il viso ed incontrò un paio di smeraldi << E’ già ora,vero? >> chiese con la voce impastata dal sonno. Lei annuì con un sorriso mesto a fior di labbra. Posò il palmo della mano sul petto nudo del Cercatore,che prese la mano nella propria per poi portarsela alle labbra,baciandone ogni nocca << Sei nervosa? >> le chiese  << No,non molto... >> rispose titubante,rabbrividendo quando le labbra del marito le baciarono il dorso della mano << Dobbiamo prepararci >> disse a bassa voce,girandosi su un fianco. Kahlan mantenne la mano sul suo petto,avvertendo il battito cardiaco del marito. In realtà era preoccupata. Molto. Era pur sempre una battaglia quella che avrebbero affrontato e più di una volta,Richard aveva avuto i piedi ad un passo dalla fossa << Alziamoci allora... >> rispose lei,spostando la coperta. Fece per alzarsi,ma Richard la afferrò per un braccio << Kahlan,fuori da questa tenda non potrò... >> << Niente dimostrazioni di affetto? Lo so già... - rispose lei,liberandosi dalla stretta – Conosco il protocollo >>. Si sedette sul letto ed afferrò la blusa che il Comandante aveva lasciato insieme al resto della divisa. Indossarono dei semplici completi,camicia e pantalone,e sopra misero una cotta di maglia,lunga fino a metà coscia,che ricopriva anche le braccia. Kahlan indossò gli stivali ed afferrò la corazza in cuoio,più leggera rispetto a quella metallica di Richard. Doveva essere libera di muoversi con agilità. Strinse i cinturini,abbastanza perché la protezione non si muovesse troppo. Si voltò e vide il marito alle prese con la corazza << Posso aiutarti,se vuoi... >> disse freddamente. Lui annuì ed allontanò le mani,lasciando che Kahlan lo aiutasse. Non si era mai dovuto mettere un’armatura,al contrario di Kahlan,che sembrava a suo agio. La osservò ed arricciò il naso,contrariato quando notò che l’armatura era di semplice cuoio. Non disse niente però. Le guardò il viso,inespressivo mentre stringeva i lacci dell’armatura << Non è la prima volta che armeggi con queste cose... >> commentò << Osservavo mia madre aiutare mio padre ad indossare l’armatura. Ho imparato guardandola... >> rispose atona,girandogli intorno per accertarsi che tutto fosse a posto. Richard voltò il capo,seguendola nei movimenti fino ad incrociare i suoi occhi verdi. Non parlava,ma lui non ne aveva bisogno << Kahlan... – lei rimase in attesa – Fa’ attenzione là fuori >> << Anche tu... - mormorò lei con lo stesso tono distante – Ti manca la Spada della Verità... >> gli fece notare,allontanandosi per prendere l’arma. Quando gli si avvicinò,fece passare il balteo sopra la sua testa ed aggiustò la spada al suo fianco. Gli posò le mani sul petto,ora coperto da una corazza metallica e fu delusa nel non riuscire a sentire il battito del suo cuore << Sei pronto... >> gli disse dopo qualche attimo di silenzio. Si allontanò verso il baule per prendere la spazzola e si pettinò i capelli,sbrogliandoli dai nodi che si erano formati nella notte. Quando fu soddisfatta,si legò i capelli in una morbida treccia sotto lo sguardo inebetito di Richard. Chiuse il baule e si voltò,incontrando per l’ennesima volta i suoi occhi grigi. Trattenne il fiato quando con poche falcate,le fu vicino. La afferrò per i fianchi e la trasse a sé,baciandola come se avesse fame di lei. Come se fosse una questione di vita. Kahlan ricambiò il gesto e sospirò frustrata nel sentire l’impedimento delle armature,interposte fra loro. Gli accarezzò la guancia,avvertendo sotto i polpastrelli un principio di barba ruvida. Non riuscivano a smettere,ma furono costretti quando la voce del Capitano Meyer,fuori dalla tenda,,irruppe nel silenzio dell’alba << Lord Rahl,Milady i vostri cavalli sono pronti! >>. Richard fece un respiro profondo,guardando gli occhi di sua moglie << Arriviamo,Capitano - rispose ad alta voce per farsi sentire – Ti amo... >> le sussurrò baciandole la fronte << Anch’io... >> mormorò Kahlan,prima di seguirlo fuori. Salì a cavallo e si soffermò a guardare l’anello di fidanzamento e la fede nuziale prima di coprirle con il guanto. Girò lo sguardo e vide che anche Richard aveva fatto lo stesso con la sua mano sinistra. Si lanciarono un’occhiata di intesa,nervosi << Lord Rahl,va tutto bene? >> gli chiese il Capitano << Sì >> rispose secco prima di montare a cavallo. Afferrò le redini e strinse le cosce,ordinando al suo stallone nero di muoversi. Kahlan lo seguì in sella ad un roano,diretti al campo di battaglia dove le truppe si erano già appostate secondo un preciso piano di attacco. Si posizionarono davanti ai soldati della Prima Fila,i veterani dell’Armata del Dragone. Di fronte a loro,un intero esercito di baneling li aspettava. I colori dell’aurora si riflettevano sulla nuda terra,arida. Richard guardò Kahlan e notò solo in quel momento,che anche lei aveva una spada al suo fianco. Sentendosi osservata,voltò il viso e scrutò suo marito. Senza troncare il contatto visivo,Richard  portò la mano sinistra sul fianco destro e strinse le dita attorno all’elsa della Spada della Verità. La estrasse dal fodero e la lama emise un sibilo lugubre e che sapeva di millenni. Sollevò l’arma al cielo e i soldati dietro di loro,sguainarono le spade << Per noi,per le persone che amiamo e per D’Hara! >>. La voce di Richard parve un tuono temporalesco. Urla di guerra si levarono,come un grido del Mondo Sotterraneo.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


La radura desertica era diventata un calderone di metallo e rabbia. Le grida dei morenti e degli attaccanti si fusero,diventando un unico inquietante suono che si poteva avvertire a chilometri di distanza. Richard menò un fendente,ferendo uno dei baneling. Protese una mano e lo incenerì con una vampata di fuoco magico. Si voltò e colpì un altro baneling,che lo avrebbe preso alle spalle. Attorno a lui,infuriava il conflitto e Kahlan  venne presa di mira. Uno dei nemici,la afferrò per la gamba e la tirò giù dal cavallo disarcionandola. Rovinò a terra e rotolò sulla schiena,sollevando la spada per pararsi dalla lama ostile. Con un calcio,allontanò l’uomo dal viso quasi scomposto per via della decomposizione,come per il resto dei baneling. Si rialzò in fretta e dopo aver fatto piazza pulita nei paraggi,si tolse la corazza e se ne liberò. Estrasse i pugnali,lanciando la spada al Comandante Trimack che era stato disarmato. Si lanciò alla carica mentre con lo sguardo,andava in cerca del marito. Avevano perso la cognizione del tempo e non sapevano quanto era passato dall’inizio della battaglia. Tutto in un attimo,si era fatto rumoroso e confuso. Lo intravide accerchiato da un gruppo di baneling e gli corse incontro. Spinse il primo nemico e aprì le braccia,conficcando i pugnali nella gola di altri due ai suoi fianchi. Richard si voltò e la vide,restandone quasi incantato << Kahlan,alle tue spalle! >> le urlò. Lei si girò e parò gli attacchi del baneling,indietreggiando. Inciampò,andando contro il marito che cadde con lei a terra. I polmoni del Cercatore si sgonfiarono per l’impatto con il terreno. Riuscì a prendere dell’aria un istante prima che la Depositaria,gli crollasse addosso con tutto il peso. La vide sollevare le braccia che impugnavano i pugnali,rivolti verso l’alto. Quando il baneling si buttò su di loro,si impalò da solo. Kahlan allontanò il viso quando sentì l’odore nauseante del moribondo e lo spinse via,stringendo i denti. Si lasciò andare,poggiando la testa sulla spalla di Richard ancora ansante. Si spostò da sopra di lui,rotolando di lato. Nel farlo,la terra rossiccia si attaccò al sangue schizzato sulla propria divisa e sulle mani,grondanti del liquido vermiglio. Richard la imitò,quando la vide rimettersi in piedi. La vide cercare di pulirsi le mani,strofinandole sui pantaloni della divisa,divenuti polverosi. Si guardarono a vicenda e Kahlan notò qualcosa di strano nel marito. Teneva il braccio destro piegato,tenendolo con l’altro. Lui intravide un ultimo baneling avvicinarsi alla moglie. Le si avvicinò,avvolgendola con un braccio e trattenendola al petto. La sentì protestare,ma lui sollevò la mano libera verso il nemico. Una violenta fiamma scaturì dalle sue dita e aggredì il baneling,avvolgendolo fino a che non diventò un mucchietto di polvere. Nel mentre,sentì le dita di Kahlan afferrarlo per la divisa,in un punto scoperto dalla corazza e stringendosi contemporaneamente a lui. Quando abbassò la mano,la osservò intenerito << Era l’ultimo... >> mormorò a bassa voce. Kahlan mollò la presa e sollevò il viso,guardandosi intorno. Una distesa di corpi morti si perdeva fino a metri di distanza. Il Capitano Meyer si avvicinò a loro,seguito dai soldati sopravvissuti e dal Comandante Trimack,che sorrise all’indirizzo di Kahlan << Milady,vi ringrazio per la spada >> << Dovere,Comandante >> rispose accennando ad un sorriso. Richard si rivolse a Meyer << Quante perdite? >> chiese << Poche,Signore. Una decina >> rispose stanco. Un cadetto si avvicinò a sua volta,portando con sé lo stallone nero di Lord Rahl << Milady,il suo cavallo è svanito >> mormorò petulante << Kahlan,sali in sella >> le disse Richard,indicandole il cavallo. Rimase paralizzato quando vide gli occhi verdi di sua moglie,fissarlo in modo gelido,tanto da farlo rabbrividire << Hai detto niente favoritismi fuori dalla tenda... >> ringhiò,avviandosi in direzione del campo. Meyer e Trimack si lanciarono un’occhiata confusa,prima di guardare Richard che sospirò pesantemente << Kahlan! Ferma! - gridò,seguendola – Che cosa ho fatto?! >>. Lei si fermò di colpo e voltò il viso,fulminandolo da oltre la spalla << Il protocollo,Richard >> rispose acida prima di riprendere a camminare. Richard si sentisse schiaffeggiato. Prese un profondo respiro e sollevò la mano per far cenno al Capitano e al Comandante di seguirlo.

Kahlan entrò nella tenda,come un uragano e prese a spogliarsi. Richard la seguì pochi secondi dopo e la fissò << Mi dici che ti è preso?! >> domandò << Ho rispettato il tuo protocollo. Non è quello che volevi? >> chiese ironica,sganciandosi la cintura e rivolgendogli un finto sorriso << Santi spiriti,abbiamo appena concluso una battaglia! – sbottò,sollevando una mano – Volevo mia moglie,non una donna rabbiosa >>. Lei si girò a guardarlo ed inarcò un sopracciglio << No,Richard! Io non sono rabbiosa,sono stanca... – rispose sottolineando l’aggettivo – Va’ da Anna,così ti può medicare il braccio >> gli disse autorevole,addolcendo lo sguardo. Richard non riuscì a recepire il cipiglio preoccupato della donna. Era frustrato << Puoi scommetterci che vado da lei! >>. Lei aprì la bocca sconcertata << Ricordati di fatti dare il bacino,così ti passerà la bua! >> sibilò inviperita. Richard strinse i pugni ed uscì dalla tenda.

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<< Ricorda: quando devi cambiare le bende,pulisci prima la ferita e poi fa’ un nuovo impacco >> gli ricordò Anna,facendo un piccolo nodo alle bende,che circondavano il braccio del Cercatore. Lui annuì ed abbassò la manica quando l’amica terminò il lavoro << Grazie >> mormorò accennando ad un sorriso << Figurati. Considerati i feriti qui al campo,ti è andata bene >> gli disse mentre riponeva le ampolle ed i barattoli con le erbe curative << Già... >> rispose con sguardo vuoto. Anna lo guardò perplessa << Problemi con Kahlan? >> << Si vede tanto? >> << Beh... Abbastanza - rispose mesta – Ne vuoi parlare? >> << No,ma grazie lo stesso- - sospirò – Credo che andrò a riposarmi >> annunciò,alzandosi dalla piccola sedia. Uscì ed attraversò l’accampamento,fermandosi di tanto in tanto per rispondere alle domande di alcuni soldati che gli ponevano. Raggiunse la propria tenda ed entrò con passi cauti. Sorrise nel vederla seduta a gambe incrociate sulla branda. Le spalle coperte ancora dalla blusa della divisa,che sobbalzavano leggermente per i singhiozzi del pianto. Si tolse gli stivali e camminò sul giaciglio improvvisato fino ad arrivare dietro di lei << Se ti ha baciato,non mi toccare >> gli ringhiò fra le lacrime << No,ho preferito tenermi la bua >> rispose lui,avvolgendola con un braccio all’altezza della vita ed infilò l’altro libero,sotto alle sue cosce per sollevarla e permetterle di sedersi nel suo grembo. La cullò,tenendola stretta a sé come si fa’ con una bambina.

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Le tenebre erano appena calate,appena rischiarate dalle stelle e dai piccoli fuochi del campo,che scoppiettavano allegri. Denna si avvicinò con passo sicuro. La divisa nera da Mord-Sith era inusuale ed fu questo ad attirare l’attenzione dei cadetti di ronda. Alcune Mord-Sith si bloccarono sul posto quando la riconobbero. Tutti smisero di parlare ed qualcuno fece retrofront. Altri si limitarono a guardarla attraversare con finta indifferenza. Al Capitano Meyer defluì il sangue dal volto << Comandante,mandate a chiamare Lord Rahl. Subito! >> ordinò a bassa voce. Si irrigidì quando la guerriera nemica si fermò ad un passo di distanza << Non sei il Generale Zammer >> commentò disinvolta << Capitano Meyer >> rispose quello assumendo un tono distaccato << Oh,che sbadata! Ho ucciso io il Generale poche settimane fa >> ridacchiò,roteando l’Agiel fra le dita. Nessuno mosse un muscolo. Non potevano credere ai loro occhi. Il Comandante Trimack tornò dopo pochi istanti << Comandante,ancora vivo?! >> osservò divertita << Capitano,Lord Rahl ha detto di portarla da lui >>. Meyer ponderò la scelta del suo Signore,ma non avrebbe potuto obbiettare.

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Il Capitano la lasciò entrare nella tenda. Il sorriso le si affievolì un poco quando vide Kahlan in piedi,accanto a Richard. Il silenzio era pesante e Kahlan sentiva che non si sarebbe trattenuta a lungo << Kahlan,lasciaci soli per un minuto >> le disse,carezzandole un braccio. Il gesto non servì a rassicurarla,ma uscì ugualmente seppur riluttante. Le due donne si lanciarono delle intense occhiate da omicida. Quando restarono soli,Richard la fissò negli occhi pur temendoli << Che ci fai qui? >> chiese,serrando la mascella << Ero passata a fare un salutino e per congratularmi con te per il successo di stamani >> rispose disinvolta << Ora te ne puoi anche andare,prima che decida di farti a pezzi >> ringhiò rabbioso. Sentiva l’ira montargli dentro,come un’onda impetuosa << Richard,tempo fa non avresti detto così >> si finse offesa << Non sono più il tuo cucciolo >> le ricordò gelido << Oh,sì che lo sei... – gli si avvicinò,tanto che i loro corpi quasi si toccavano – Dimmi,la tua Depositaria sa’ farti gemere come si deve? >> << Tu confondi il piacere col dolore >> disse,senza muoversi di un millimetro. I loro visi avevano annullato qualsiasi distanza e Richard potè avvertire il respiro di Denna sulle guance << Perché la conoscenza dell’uno,consente la padronanza dell’altro. Dolore e piacere sono le due facce di una stessa medaglia >> si spiegò lei << La tua medaglia ha una sola faccia ed è quella del dolore >> << Sei Lord Rahl da poco tempo e ci sono tante cose che potrei insegnarti... >> sussurrò Denna,carezzandogli il volto con una mano guantata dal cuoio rosso << Io non ti amo. Né ora né mai >> dichiarò e le sue iridi divennero piombo << Così mi ferisci... – piagnucolò ironica – Vuoi dirmi che preferisci quel mostro bianco a me? >> << Non osare chiamare mia moglie in quel modo – disse a denti stretti - Qui l’unico mostro sei tu >> << Potrei sempre vestirmi di bianco... >> mormorò Denna,cercando di provocarlo << Non cambierebbe assolutamente niente. – le assicurò in collera - E ora toglimi le mani di dosso >> le ordinò,schiaffeggiandole una mano. Il volto del Cercatore assunse un colorito cinereo quando Denna sollevò la bacchetta,ora di colore nero. Deglutì sonoramente col cuore che martellava pesante nel petto ed il respiro affannato,nel tentativo di controllare la paura. Seguì i movimenti della verga con gli occhi,socchiudendoli quando si faceva pericolosamente vicina. Denna faceva ondeggiare l’Agiel davanti a lui << Il mio cucciolo... – mormorò quasi intenerita - Hai saggiato altre Agiel probabilmente,ma sai che la mia è diversa >> << Denna,per favore... >>. La voce del Cercatore risultò fragile,come un fil di seta e si lasciò sfuggire una lacrima. Lei asciugò la goccia salata sul suo viso << Sssh... Solo un bacio >> sussurrò melliflua,poggiando la punta dell’Arma sulla giugulare di Richard,che prese  a tremare. Strinse i pugni e cercò di ignorare la seconda scarica che lo attraversò,fino alla punta dei piedi,quando Denna posò le proprie labbra sulle sua. Stava condividendo quel dolore,ma la cosa non lo aiutò minimante. Il suo primo pensiero fu Kahlan che lo aspettava fuori da quel rifugio. Trattenne il respiro che riacquistò,quando la Mord-Sith ritirò l’Agiel. Gli sorrise << Sei stato bravo >> commentò con un cipiglio di orgoglio nella voce << Vattene via,adesso! >> tuonò con le ginocchia ancora instabili. Denna annuì e così com’era arrivata se ne andò.

Kahlan ringraziò il Capitano e rientrò nella tenda. Si avvicinò al mobiletto ed abbassò la fiamma della lampada ad olio,che ora diffondeva una morbida luce fievole. Richard era disteso sulla branda e guardava da qualche parte,nel vuoto completo. Quando lo aveva trovato in piedi,in una specie di stato di trans,lo aveva aiutato a mettersi sul letto per poi chiedere che fossero preparati dei cavalli per loro. L’indomani alle prima luci dell’alba,Trimack li avrebbe riaccompagnati a D’Hara. Si sedette sul bordo del materasso di paglia e cercò di ignorare il segno scuro sul suo collo << Voglio tornare a casa >> mormorò con voce spezzata. Il respiro non era ancora del tutto regolare << Domani partiremo e torneremo a Palazzo del Popolo... >> lo rassicurò,accostandosi un po’ << No,Kahlan... Io voglio tornare ad Hartland. Non sono in grado di... >> sussurrò debole << No,no,no,no... Sssh... – si sedette a cavalcioni sul suo bacino,chinandosi col busto su di lui – Tu sei il Cercatore di Verità. Sei il mio Mago Guerriero e sei l’uomo che amo >>. Gli incorniciò il volto,osservandolo mentre compiva dei respiri profondi << Kahlan,ti ho tradita >> singhiozzò senza guardarla << Che cosa? >> chiese inarcando un sopracciglio,con vago tono divertito << Mi ha baciato ed io gliel’ho permesso >> confessò attanagliato da una forte angoscia,che gli impediva di restare lucido. Per un attimo,Kahlan pensò che stesse delirando per colpa di qualche improvvisa influenza << Richard,smettila... Sta’ un po’ zitto! – lo sgridò bonaria – Rilassati... Ecco,così... >> mormorò a bassa voce. Restò a fissarlo,in silenzio,aspettando pazientemente che si calmasse. Non era preparato a rivedere Denna a pochi centimetri. Era sconvolto a tal punto da apparire febbricitante. Nonostante fremesse dentro per un’ira funesta,Kahlan gli restò seduta in grembo,tentando di scacciare il pensiero della Mord-Sith che lo baciava. Suo marito! Mantenne la calma e gli scostò i capelli dalla fronte << Apri gli occhi >> gli ordinò gentile. Lui obbedì,malgrado i suoi occhi grigi fossero offuscati da un velo di lacrime. Kahlan gli sorrise dolcemente ed avvicinò il proprio volto al suo. Lui le strinse le spalle,artigliandole le braccia in una presa granitica << No,non... >> balbettò,vergognandosi di sé stesso << Zitto >> rispose perentoria e posò gli posò un bacio,che  approfondì pochi istanti dopo,avvertendo le labbra di Richard allentarsi e diventando vittime del proprio possesso tempestoso. Sentì i muscoli dell’uomo distendersi sotto di sé,abbandonando la rigidità. Si staccò dalla sua bocca,quando non ebbe più fiato << Mi ami? >> gli chiese << Più della mia vita... >> rispose lui con voce appena udibile << Ora dormi >> gli disse,stendendosi accanto a lui e sollevandogli la coperta fin sotto al mento.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Due giorni dopo...
Erano tornati da poche ore,ma Richard non voleva rinunciare all’allenamento con Berdine,che aveva interrotto per via di quella chiamata ad Edna. Uscì dolorante dagli spogliatoi dei cadetti e camminò verso i propri appartamenti quando comparve Cara da uno dei corridoi laterali,con un piccolo pacchetto fra le mani << Lord Rahl,il monile che avevate chiesto >> mormorò a bassa voce,porgendogli il piccolo regalo. Lui lo prese << Puntualissima,grazie – abbozzò un sorriso mentre continuavano a camminare – Dici che andrà bene? >> << Sono una Mord-Sith,non una donna! – rispose con stizza – Ma se lo fossi,mi piacerebbe ricevere un regalo del genere da mio marito >>. Richard inarcò un sopracciglio,mal celando lo stupore per quelle parole inusuali sulla bocca della guerriera << Hai chiarito con Kahlan,immagino... >> commentò per indurla a parlare << Le ho parlato e sono sicura che abbia compreso... – rispose annuendo – Ma credo di essere ancora sulla sua lista nera... La Madre Depositaria sa’ cos’è l’onore e non la biasimo >> concluse più seria,con un cipiglio di ironia. Con l’animo più sollevato,Richard arrivò alla porta dei suoi appartamenti ed entrò,dopo aver nascosto accuratamente la sorpresa nella tasca interna della giacca. La prima cosa che vide fu la figura della moglie,rannicchiata sul divanetto dell’anticamera,intenta a leggere un vecchio volume di magia << Kahlan... >> la chiamò,gentile e lei si voltò a guardarlo per un attimo << Richard... – mormorò con un leggero sorriso mentre riponeva via il libro – Com’è andata? >> gli chiese,alzandosi << Beh... Normale,direi >> rispose facendo spallucce. La fissò negli occhi verdi,osservandola mentre gli si avvicinava << Dici che sono ancora in tempo? >> domandò << Per cosa? >> rispose lei confusa << Oggi è ancora il tuo compleanno,giusto? >> mormorò persuasivo,prendendole la mano e trascinandola in camera. Kahlan sorrise e lo osservò distendersi sul letto. Ridacchiò quando le fece segno di seguirlo e poggiò un ginocchio alla volta,sul materasso. Strisciò carponi fino a lui,posizionandosi con un gamba fra le sua << Ho un regalo per te... >> annunciò con un sussurro << Mmmh,davvero?! >> mormorò lei,chinandosi per baciarlo. Lui le posò l’indice sulle labbra << Io comincerei dai vestiti >>. Kahlan osservò il lampo malizioso negli occhi grigi del marito e posò le mani sul suo petto,cominciando a sbottonargli la giacca. Dopo il secondo bottone,avvertì qualcosa di solido sotto la stoffa e sollevò lo sguardo sull’espressione sorniona di Richard. Infilò le dita nella tasca e ne estrasse un piccolo cofanetto cubico. Ne sollevò il coperchio e gli occhi le si velarono di lacrime. Richard sorrise d’istinto quando riconobbe quelle lacrime. Erano le stesse che avevano rigato il volto della donna al matrimonio. Con mani tremanti,prese la catenella fra due dita e la sollevò,fino a tirarla fuori dalla scatolina. Un ciondolo a forma di cuore << Aprilo >> le suggerì con voce flebile. Lei lo guardò ed aprì il medaglione. Su una metà,era stato riportato un piccolo ritratto di Erin << Oh,Richard... >> mormorò,portandosi una mano alla bocca per la sorpresa << L’altra metà puoi farla riempire quando avremo un secondo figlio... – le spiegò,posandole una mano sulla guancia – Qualunque cosa accada,saranno sempre con te...  >> concluse asciugandole una lacrima. Kahlan si lasciò sfuggire un singhiozzo e gli restò seduta in grembo,quando lui si sollevò col busto. Lasciò che le prendesse il medaglione fra le mani e glielo mettesse al collo. Sfiorò la superficie del ciondolo,continuando a specchiarsi negli occhi del Cercatore. Voleva ringraziarlo,ma era come se non riuscisse a trovare le parole. Quel semplice regalo,grande quanto un seme pesca,valeva tutte le emozioni che le stava provocando. Un turbine di pensieri che le facevano confondere il cuore nel petto. Strinse il medaglione in un debole pugno,come se temesse di perderlo da un momento all’altro. Come aveva perso sua figlia. Chiuse gli occhi,liberandosi delle lacrime che li gonfiavano << Manca anche a me... >> le confessò,avvolgendola in un abbraccio. La baciò sulla testa,lasciandola piangere. Sapeva che Kahlan aveva il brutto vizio di tenersi tutto dentro,di accumulare la frustrazione e di non sfogarsi << Richard? >> chiese con voce ovattata << Sì... >> rispose incerto. Ogni volta che lo chiamava con quella voce debole e sottile,aveva paura di non riuscire a restare lucido e composto << Che faremo se non la troviamo? – tirò su col naso,senza riuscire a smettere di piangere - E se l’avessero uccisa?! >>. Quelle domande. Erano le stesse che si poneva da quando la piccola era sparita davanti ai suoi occhi. Era dilaniato da quei dubbi primordiali,che attanagliavano la mente di qualunque genitore quando gli si portava via il figlio,la carne della propria carne << Ti amo,Kahlan... Ti amo tantissimo,ma non ho delle risposte... >> ammise,affondando il viso nell’incavo del collo della moglie,inspirandone il profumo mentre si stringevano a vicenda.

****

Il mattino arrivò veloce. Un raggio di sole filtrò dalla grande finestra nella camera di Lord e Lady Rahl. L’aria fresca dell’inoltrata primavera soffiava leggera,facendo svolazzare le tende. Richard aprì pigramente gli occhi e li abbassò sulla figura che dormiva accoccolata al suo fianco. Kahlan dormiva con la testa sulla propria spalla. Respirava tranquillamente e le guance erano asciutte da qualsiasi lacrima. Gli aveva avvolto una gamba attorno alle proprie e teneva una mano sul proprio petto. Sorrise e sollevò una mano,pettinandole i capelli senza svegliarla. Gli piaceva guardarla dormire. Era l’unico momento in cui riusciva a vederla serena. Si mise giocare con una ciocca dei suoi lunghi capelli,avvoltolandosela attorno ad un dito e lei aprì gli occhi,rivelando un paio di iridi verdi. La tonalità quel mattino pareva cangiante in base alla luminosità dell’ambiente << Ehy... >> le sussurrò,attirando la sua attenzione << Ciao... >> rispose lei. Erano settimane che non riuscivano a pronunciare la parola ‘buongiorno’. Era troppo per loro,non lo avrebbero sopportato così come il dolore per l’assenza della figlia. L’unica speranza che era loro rimasta,era quella di sapere che fosse viva << Ti sei addormentata quasi subito... >> le disse con un sorriso impertinente << Ti ho rovinato la serata... >> gli rinfacciò scherzosa << Mi vendicherò >> la minacciò lui di pari tono << Grazie per il medaglione. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto... A parte incontrare te >> rettificò con un sorriso mentre gli passava le dita fra i capelli biondicci. Richard le mise una mano dietro la nuca e la avvicinò a sé,baciandola. Kahlan gli si fece più vicina e sentì un braccio del marito,avvolgerla in un abbraccio mentre rotolavano sul letto. Si ritrovò sotto di lui e gli passo le mani sulle spalle mentre il desiderio impellente dentro di sé,chiedeva di essere effuso. Afferrò i lembi della camicia di Richard e li sfilò dai pantaloni per poi accarezzarlo sotto la stoffa. Richard sorrise contro le labbra della moglie,quando ne avvertì il tocco focoso sull’addome. Non fece in tempo a raggiungere i laccetti dell’abito bianco,che qualcuno bussò alla porta. Sospirarono all’unisono << Zedd... >> dissero in coro. Il Vecchio Mago aveva la strana ed inquietante abitudine di interromperli nei momenti più intimi. Richard si puntellò sulle braccia e notò che i primi nodi sul corpetto di Kahlan erano stati sciolti. Si chiese come fosse possibile,se lui non li aveva nemmeno toccati. Alzò gli occhi verso gli smeraldi della moglie,che gli sorrise maliziosa. Scosse la testa,senza parole e si alzò dal materasso mentre un secondo bussare percuoteva la porta. Richard aprì e si sorprese quando insieme al nonno,c’era anche il Comandante Trimack << Comandante... Credevo fosse tornato ad Ednah per aiutare Meyer... >> esordì,inarcando le sopracciglia << Era mia intenzione,mio Signore – balbettò l’uomo,spostando il peso da una gamba all’altra - Ma il Primo Mago Zorander mi ha riferito che ci sono problemi a nord >> annunciò con voce grave. Segno che c’era qualcosa di serio sotto << Valle degli Echi? >> domandò sospettoso << Esatto >> rispose Zedd << Fra cinque minuti nel mio ufficio >> disse perentorio << Ti abbiamo forse interrotto? >> chiese sogghignando l’Anziano,indicandogli la camicia stropicciata. Richard gli rivolse un’occhiata in tralice << Zedd... >> lo ammonì e quando fece per continuare,Kahlan apparve sulla soglia << Comandante,Zedd... Non vi preoccupate,nessun disturbo – salutò cordiale – Aspettateci in ufficio >>. I due annuirono senza contenersi dal ridere. Kahlan trascinò dentro Richard e chiuse la porta << Come sarebbe che non ci hanno disturbato?! >> brontolò aspro << Sei tu che ti crei un po’ troppe aspettative... >> gli sussurrò << Non sono io che ho aperto i primi laccetti del tuo abito >> la rimbeccò,mettendo su un broncio infantile. Kahlan rise << Cambiati >> gli ordinò << Ho detto cinque minuti ed io per cambiarmi ce ne metto uno... – disse avvicinandosi a lei con fare sensuale - Perciò ci restano altri quattro minuti >> terminò,afferrandola per i fianchi. La sentì strillare quando le proprie mani le saggiarono le rotondità delle natiche << Richard! >> guaì,lasciandosi sfuggire una risatina gutturale.

Richard camminava su e giù per l’ufficio con aria nervosa << Questo è accaduto circa due giorni fa... >> concluse Trimack << Mentre noi eravamo ad Ednah >> mormorò Richard,più fra sé e sé << Astuto >> commentò Kahlan,inarcando un sopracciglio << Già,ma non abbastanza >> intervenne Zedd << Perché? >> domandò il nipote << Quella valle è un’arma a doppio taglio. Migliaia di anni fa,si consumò una terribile battaglia in quella valle,condotta da un tuo antenato Rahl contro alcuni Maghi di Aydindril. Vinse la casata di D’Hara e provocò un massacro di dimensioni abnormi. Si mormora che in quel luogo,le urla degli spiriti dei deceduti siano così forti da provocare addirittura la morte... Ecco perché si chiama Valle degli Echi. – spiegò con voce pragmatica - Alcuni si sono avventurati nella valle e non ne sono più tornati... >> << Ma come hanno fatto i baneling a stare là? >> domandò Kahlan confusa << Forse Denna respinge la magia della valle. Ci vuole attirare lì,è una trappola >> convenne Richard,guardando la moglie << Come faremo allora? >> chiese Trimack fissandoli uno ad uno. Il silenzio ansioso pervase l’ufficio << Zedd,se unissimo i nostri poteri,potremmo creare una forma incantesimo sui soldati? >> << Noi due da soli,no. Ma potremmo chiamare Verna e qualche Sorella della Luce,senza però lasciare Aydindril scoperta >> propose il Vecchio Mago. Trimack annuì << Forse dovremmo chiamare anche Shota >> intervenne Kahlan dopo qualche attimo. Richard e Zedd la guardarono di scatto << Shota?! >> mormorarono stizziti. Erano l’ultima persona che volevano chiamare,ma anche l’ultima a non volere come nemico << Sì. Dopotutto ha un enorme potenziale. – disse la donna in bianco,facendo un gesto vago con una mano - Se è vero che Denna collabora con Morgana,i poteri di Shota ci aiuterebbero >> << Forse non ha tutti i torti >> commentò Zedd,annuendo. Era restio a scendere a patti con la strega,ma in fin dei conti,dovevano riconoscerne i talenti << Va bene – concesse Richard con un sospiro - Comandante,mandi una Mord-Sith al Pozzo di Agaden ed comunichi alla strega che Lord Rahl ha chiesto un’udienza >> << Sì,Lord Rahl >> disse congedandosi.
Quando rimasero soli,Kahlan cambiò atteggiamento. Camminò fino alla finestra,rimanendo in silenzio mentre giocherellava distrattamente col medaglione che aveva al collo. Zedd lo notò e si voltò verso il nipote << Come sta? >> gli chiese sottovoce << Ieri sera,sono rimasto sveglio ad aspettare che si addormentasse. Tiene il dolore per sé... >> rispose con tono amareggiato. ‘Soffriamo in silenzio’,pensò mentalmente. Zedd annuì << Non ho trovato niente purtroppo. Molti libri non riguardano rune che conosco. – disse sconsolato - La nostra unica speranza di scoprire qualcosa è il Mastio del Mago >> << Il Mastio? >> chiese incuriosito << Sì,nei miei appartamenti privati,quelli del Primo Mago,ci sono molti libri che qua non ci sono nemmeno in copia. Potrei raggiungere Aydindril e fare un tentativo >> disse,posandogli una mano sulla spalla << Prima,voglio risolvere il problema dei baneling. Poi ti accompagnerò io stesso al Mastio >> rispose Richard,guardando la moglie << Bene... Vi lascio soli >> mormorò uscendo discretamente.

****

Denna era intenta a consumare la cena nella propria tenda del campo. Alcune candele rischiaravano lo spazio,senza raggiungere gli angoli come per nascondere qualcosa. Nonostante la luce però la tenda non pareva accogliente. Un soldato irruppe nella tenda con strana calma << Padrona Denna – la bionda si girò a guardarlo – Abbiamo trovato una spia >>. Schioccò le dita ed un secondo soldato entrò,portando una Mord-Sith con sé. Denna sogghignò quando la riconobbe << Cara Mason. Che sopresa! >> finse un tono amichevole mentre si alzava dalla sedia. Camminò fino a lei,con la luce delle candele che si riflettevano sulla divisa nera mentre la fissava con disprezzo << Denna... >> ringhiò e lei fece cenno al soldato di lasciarla andare. Cara strattonò via il braccio dalla presa dell’uomo e si raddrizzò,assumendo una posizione fiera << Di tutte le Sorelle dell’Agiel,tu sei l’ultima che mi sarei immaginata accanto a Richard >> commentò disgustata << Gelosa?! >> la riprese Cara in tono di scherno,inarcando un sopracciglio e sorridendo << La tua lingua biforcuta avrebbe successo in un postribolo >> sibilò l’altra,velenosa << Almeno io lavoro per Lord Rahl. Tu per chi lavori? >> le chiese. Doveva pur strappare qualche informazione da riferire a Richard. Altrimenti la sua cattura,sarebbe stata vana << Per una persona potente >> rispose Denna,girandole intorno << Ah,sì?! E non è che per caso,questa persona potente abbia anche una sacca piena d’oro alla cintura? >> continuò Cara sullo stesso tono di sfida << Sei un disonore per D’Hara. – la additò,fermandosi davanti a lei - Ti sei perfino fatta superare da quella Kahlan >> << Tu non hai idea di chi sia la Madre Depositaria >> rispose sollevando il mento,orgogliosa << So solo che ha cercato di uccidermi >> << E lo farà di nuovo >> le assicurò Cara con un altro ghigno. Denna le rivolse un’occhiata gelida << Immagino tu sia qui per delle informazioni – esordì dopo qualche attimo di silenzio e continuò non vedendo obiezioni – Riferisci questo messaggio per me a Lord e Lady Rahl: “Padrona Denna vi aspetta” >> disse ridendo malefica.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Come state? Chiedo venia per questo picoclo ritardo insolito nella pubblicazione,ma ho avuto un pò da fare.
Annuncio che domani,ahimè,ricomincia la scuola; perciò potrei non riuscire ad aggiornare spesso come ho fatto negli ultimi tempi. Cercherò di fare il possibile ovviamente ;) Ne approfitto per ringraziarvi ancora una volta,in particolare eclisse0016 a cui mandi un bacio :*
Siete importanti per me e spero che continuerete a seguirmi come sempre! Vi vedo e siete tantissimi,perciò grazie di <3!
Al prossimo capitolo,
50shadesofLOTS_Always

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Richard e Kahlan fermarono i loro cavalli quando il cielo andava sempre più all’imbrunire. Delle striature violacee,coloravano la parte più alta della volta celeste già puntellata di stelle e le cime degli alberi parevano toccarle. Dietro di loro,c’erano anche Zedd ed il Comandante Trimack. Presto anche il Capitano Meyer li avrebbe raggiunti. Si accamparono in una piccola radura,vicina ad un ruscello. Si sistemarono mentre Richard costruiva un piccolo rifugio sotto ad un albero dai rami fitti,aiutandosi con rami caduti,foglie e tutto ciò che potesse ripararli dall’imminente vento gelido << Lord Rahl,che state facendo? >> chiese Trimack,guardandolo con perplessa curiosità << Un piccolo riparo che ci protegga dal vento del nord >> si spiegò,legando due rami,muniti di grosse foglie,con un pezzo di corteccia morbida e flessibile << Perché? Sento solo una lieve brezza >> fece notare sempre più confuso << Non c’è umidità nell’aria... – intervenne Kahlan - Ciò significa che stanotte farà molto freddo ed inoltre,il riparo manterrà il fuoco acceso e non farà svolazzare eventuali scintille >> << Sei stata attenta... >> commentò Richard,guardandola di sottecchi con un sorrisetto a fior di labbra << Sono la moglie di un uomo dei boschi... >> rispose di pari tono. Zedd ridacchiò,accompagnato dal nipote mentre aiutava la donna a preparare la cena << Che cosa abbiamo? >> chiese Kahlan,allungando il collo per poter vedere il Vecchio Mago rovistare nello zaino << Lungo la strada,ho trovato qualche radice e potremo farne una zuppa di spezie >> disse passandosi la lingue sulle labbra,pregustando il delizioso pasto << Zuppa di spezie?! – trillò Trimack - Sono mesi che non ne assaggio una! >> << Beh... Si da’ il caso che la mia,sia la migliore zuppa delle Terre Centrali >> si vantò Kahlan,prendendo la pentola che si erano portati appresso.
Dopo pochi minuti,il gruppo stava gustando una calda e profumata zuppa,davanti ad un fuocherello scoppiettante. Il vento ululava nella notte,sferzando le foglie del piccolo riparo senza però buttarlo giù. Richard abbassò la scodella dopo aver bevuto l’ultimo sorso di zuppa mentre Zedd ancora,ripuliva il fondo della propria scodella con un piccolo pezzo di pane. Trimack si propose di fare il primo turno e nessuno obbiettò. Erano tutti molto stanchi per il viaggio,durante il quale si erano fermati solo due volte e solo per assecondare i desideri di un Zedd affamato. Kahlan si rannicchiò,appoggiandosi con la schiena al tronco del pino a cui era stato fissato il rifugio. Si circondò le ginocchia con le braccia,persa nei suoi pensieri tanto da non accorgersi di star tremando per il freddo. Richard la osservò e notò come gli smeraldi di sua moglie fossero vuoti e quasi privi di quella voglia di vita,che riusciva a trasmettere a chiunque << Kahlan,amore... Vieni qui >> le mormorò a bassa voce,prendendola gentilmente per un braccio. La attirò vicina a sé,cedendole la propria coperta e si mise al suo posto. Prese un’altra coperta e la arrotolò per farne un cuscino che poggiò sulle radici nerborute dell’albero. Si distese poggiando la testa su quel cuscino improvvisato,trascinando Kahlan con sé e permettendole di accoccolarsi al suo fianco. Le accarezzò i capelli,fornendole altro calore corporeo attraverso l’Han << Richard,promettimi che in battaglia starai attento... >> mormorò,guardando distrattamente nella direzione di Zedd,che già russava nel sonno << E’ una promessa che non posso farti... E che nemmeno tu puoi fare a me >> le rispose calmo << Almeno ci proverai? >> chiese ancora,con un cipiglio di timore nella voce << D’accordo. Anche tu... >> le raccomandò,baciandola sulla nuca. Restarono in silenzio per un po’ mentre Kahlan si accomodava,posandogli la testa nell’incavo della spalla,per guardare insieme le stelle attraverso gli spiragli fra le foglie,che fremevano sotto le spinte del vento continuo fino a che non si addormentarono di sasso.

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Ormai vicino all’alba,Richard già sveglio dal suo turno di guardia,decise di svegliare i compagni di viaggio. Si avvicinò prima alla moglie per darle il buongiorno,come di consueto. Si chinò e la baciò mentre ancora sonnecchiava << E’ ora di alzarsi... >> le sussurrò con un sorriso ed aspettò che aprisse gli occhi. Lei ricambiò il sorriso e si stiracchiò pigramente mentre il marito si accingeva a svegliare Trimack e Zedd,ancora avvolti dal torpore del riposo notturno.

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Alla conclusione del secondo giorno di viaggio,il gruppo arrivò all’accampamento che si trovava su uno dei versanti della collina a sud,che si affacciava sull’immensa Valle degli Echi. La situazione appariva più disagiata rispetto a quella che avevano trovato ad Ednah ed era perfino più esteso,data la presenza di gran lunga superiore << Che diavolo è successo?! >> mormorò Kahlan,avvicinando la cavalcatura a quella del marito per affiancarlo. Si guardarono intorno e videro molti volti scuri e stanchi. Si udivano sporadici lamenti provenire dall’interno di alcune tende. Trimack tirò le redini e smontò da cavallo seguito poi da Richard e Kahlan. Podo dopo,li imitò anche Zedd. Una Mord-Sith prese i loro cavalli per portarli in delle scuderie improvvisate. Camminarono fino a raggiungere una delle tantissime e monotone tende. Trimack controllò che fosse quella giusta e si scansò,tenendo sollevato un lembo della tenda per farli passare e seguendoli a sua volta. Un uomo di grossa stazza,si alzò dallo sgabello << Lord Rahl,Milady... – esordì con una profonda riverenza,rivolta anche al Vecchio Mago – Non vi avrei chiamato,visti i vostri impegni,ma la situazione è drammatica >> sospirò abbattuto << Lei è... >> intervenne Zedd,lasciando la frase in sospeso << Oh,mi perdoni. Generale Evremont,in servizio da circa venti anni >> rispose quello efficiente << Generale,esponga quanto è accaduto... >> chiese Trimack con un cenno della mano << Le condizioni sono rimaste stabili fino a pochi giorni fa – cominciò,rivolgendosi a Richard - Avevamo appena saputo della vittoria ad Ednah,quando i baneling hanno fatto irruzione nell’accampamento. E’ avvenuto tutto troppo in fretta e non abbiamo avuto il tempo di reagire >> << E le sentinelle? >> chiese Zedd,perplesso << Una è stata trovata sgozzata. L’altra non riportava segni di lotta,ma aveva una cicatrice circolare che assomigliava ad... >> << Un’Agiel >> mormorò Kahlan,interrompendolo << Denna... >> continuò Richard,lanciandole un’occhiata. La moglie conosceva bene quei segni,tanto quanto lui << Signore? >> << Denna è stata riportata in vita... – disse dopo aver compiuto un profondo respiro - Pensiamo da Morgana,la stessa incantatrice che ha rapito la Principessa Erin >> << Capisco >> rispose il Generale,un po’ in imbarazzo << Ho visto pentoloni di acqua bollente ed erbe mediche... >> disse Zedd dopo qualche minuto << Sì. I baneling hanno... >> si interruppe per la seconda volta e rivolse lo sguardo,verso lo spiraglio della tenda. Anna entrò timidamente nella tenda e sgranò leggermente gli occhi,sorpresa di rivedere Richard lì << Oh,perdonatemi... >> disse flebile e fece quasi per indietreggiare << No,prego. Stavo spiegando a Lord Rahl e al Primo Mago cosa è accaduto ai soldati,ma forse tu puoi farlo meglio di me >> disse invitandola ad entrare. Anna compì qualche passo per avvicinarsi << E’ un tipo di peste,che non ho mai visto. Non provoca la comparsa di bubboni e non ha i classici sintomi. Ho pensato che fosse di origine magica,anche perché i miei metodi hanno poco effetto... – disse facendo spallucce - Per questo ho chiesto al Generale di chiamarti... >> si spiegò,guardando Richard che lanciò uno sguardo a Zedd << Puoi fare un’anamnesi? >> chiese l’Anziano avvicinandosi alla giovane donna << Febbre alta,stanchezza,mal di stomaco e dei segni rossi su collo... >> << Come se il sangue fosse così caldo da infiammare le vene,fino a renderle visibili sotto pelle? >> domandò Kahlan,sempre più preoccupata << Esatto >> annuì la rossa << Febbre di fuoco >> sentenziò Richard freddamente << Ma dev’essere di un altro tipo,se i suoi medicamenti non funzionano >> commentò Zedd,guardandolo << Vittime? >> chiese Trimack,tenendo le mani giunte dietro la schiena << Poche per ora. I pentoloni sono riusciti a purificare un poco l’aria,consentendomi di farli restare in vita - rispose Anna – Ma non so per quanto potranno resistere. Sono molto deboli... >> li ammonì << Quanti sono i contagiati? >> domandò ancora Richard << Fortunatamente,solo una ventina che ho messo tutti rigorosamente in quarantena,appena fuori dall’accampamento >> disse in tono rassicurante << Tu stai bene? >> le chiese premuroso,non notando il volto impassibile di sua moglie. I suoi occhi verdi erano fissi sulla rossa e sulla sua reazione a quella domanda. Anna sorrise e le guance le si imporporarono leggermente,sotto gli occhi grigi del Cercatore << Sì. Credo che per ora,gli spiriti mi stiano proteggendo >> rispose,lisciandosi la gonna. Lui le accennò ad un sorriso sollevato e guardò di nuovo il nonno << Zedd per favore,va’ a dare un’occhiata. Ne parleremo più tardi... >> chiese gentile ed il Vecchio Mago seguì Anna fuori dalla tenda.

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Richard e Kahlan si ritirarono quando ormai il sole era tramontato da un’ora. L’indomani i messaggeri sarebbero tornati dal campo nemico e nel frattempo,lui e Zedd si sarebbero occupati dei malati in cerca di una soluzione. Sospirò,sollevando il balteo della Spada della Verità sopra alla testa per poi riporre l’arma,su una sedia. Quando vide una piccola bacinella con dell’acqua pulita,fece per togliersi la blusa ma le sue orecchie captarono il borbottio della donna,che parlava sottovoce,apparentemente fra sé e sé << Kahlan... >> << Sì? >> chiese con voce leggermente irritata << Che succede? >> << “Credo che per ora,gli spiriti mi stiano proteggendo!” >> sbottò in falsetto,facendo uscire una caricatura di Anna che Richard trovò divertente suo malgrado. La rimproverò con lo sguardo e si tolse la camicia,avvicinandosi alla bacinella d’acqua,in cui vi immerse le mani. Si lavò il viso,le ascelle e si massaggiò il collo,socchiudendo gli occhi al sollievo che gli aveva regalato l’acqua fresca. Si passò le mani bagnate fra i capelli,poi prese la bacinella e la svuotò fuori dalla tenda. Quando tornò dentro,la riempì con dell’altra acqua pulita e lasciò il tutto alla moglie,che dopo essersi tolta gli abiti da viaggio,tirò il separè in legno per poi dedicarsi alla propria toeletta personale. Richard la sentì borbottare ancora mentre finiva di prepararsi per la notte. La osservò,spazzolarsi i capelli mentre ancora nuda,cercava un asciugamano. Non lo degnò di uno sguardo e non si interessò all’espressione divertita del consorte,che si sedette senza smettere di guardarla mentre era immersa in un monologo ad alta voce. Trovò la sottoveste che portava nei viaggi e la indossò in fretta,riprendendo a sciogliere i nodi fra i capelli lunghi. Quando terminò,Richard scosse la testa e si alzò per sistemarle la veste un po’ arricciata sulle gambe << La smetti di prendertela con lei,va bene? Non devi preoccuparti >> le disse con decisione,stampandole un bacio sulla guancia. Vide comparire della fossette sulle guance della moglie,segno che stava sorridendo. Si accorse però che quelle piccole cavità rotonde sulla pelle,erano già svanite lasciando il posto ad un’espressione impassibile. Gli occhi verdi tornavano a perdersi nel vuoto << Richard... Pensi che rivedremo mai la nostra bambina? >> << Kahlan,la riporterò a casa. Fosse l’ultima cosa che faccio... >> mormorò,rabbuiandosi in volto. Le tornò vicino,stringendole le dita intorno ad un polso. La sua mano sembrava enorme al confronto di quella di Kahlan,che abbassò lo sguardo << Vieni a letto,per favore... Sei stanca e lo sono anch’io >> disse portandosi il dorso di quella mano esile e candida,vicino alle proprie labbra. Ne baciò le nocche e le sorrise dolcemente. Dentro di sé,avvertivano lo stesso grande vuoto. Una voragine che si propagava in modo straziante,lento e doloroso ogni giorno che non sentivano le risa di Erin risuonare sulle pareti della camera da letto. La osservò giocherellare distrattamente col ciondolo a forma di cuore,quasi fosse un riflesso incontrollato << Come fai a sopportare tutto questo? >> gli chiese,con un fastidioso nodo alla gola << Ci sei tu e questo mi basta per andare avanti... >> rispose lui,lasciandole andare la mano quando la vide ritrarsi << E se non ci riuscissimo? Se Morgana l’avesse già uccisa? >>. Mentre pronunciava quelle parole,si voltò a guardarlo. I suoi occhi verdi si fusero con le nuvole nelle iridi di Richard,che tutti quei ‘se’,non li voleva sentire. Non era orgoglio,voleva solo mantenere la fiducia in sé stesso. Gli sarebbe bastato e avrebbe riportato Erin a casa. Ne aveva bisogno,altrimenti non avrebbe più avuto senso farsi chiamare ‘padre’. L’idea di non poter sentire quelle lettere sulla bocca di sua figlia,gridate al vento mentre corrono su un prato,giocando ad acchiappino,lo spaventava a morte. Voleva vederla crescere,guardarla con malinconia quando si sarebbe sposata. Voleva invecchiare accanto a sua moglie,circondato dai nipoti. Tutto ciò,tutti quei semplici desideri,non si sarebbero mai avverati. Non se lui,non avrebbe resistito. Doveva farcela << Se... Se non ci riuscissi,allora vorrà dire che avrò fallito. Come padre,come Cercatore,come Mago... Come marito... – si soffermò a guardarla,pallido in viso - E ti darò il consenso di lasciarmi,di uccidermi,tutto quello che vuoi... Se non posso renderti felice,io non lo sarò. Tanto vale morire... – la voce era stanca,atona - Ora scusami,ma voglio chiudere gli occhi fino a domattina... >> concluse con un lieve sospiro,prima di distendersi sulla branda. Non era nemmeno sicuro che sarebbe riuscito a sollevare ancora una volta,le palpebre. Era spaventato da quei dubbi,che potevano diventare fatti tangibili. Irreversibili. Sentì Kahlan avvicinarsi e distendersi accanto a lui,che continuava a darle la schiena. La sentì avvolgergli la vita con le braccia,attaccandosi al suo corpo come se si fossero incollati assieme. Is sentiva in colpa,poiché non gli stava dando la fiducia che meritava << Mi dispiace... Lo so che stai facendo tutto quello che è possibile ed anche di più... Ma ogni volta,mi sembra di vedere un vicolo cieco. – singhiozzò,poggiando la fronte contro le grandi spalle del marito - Come se stessimo girando in tondo in un labirinto enorme,che si perde su un territorio infinito... >>. Alcune lacrime calde,gli bagnarono la pelle nuda sulle spalle. Si girò e la trasse nelle sue braccia,lasciandola piangere.
I suoi singhiozzi vennero uditi dal Comandante Trimack e dal Generale Evremont,in piedi fuori dalla loro tenda,incerti se far loro rapporto. Si guardarono per poi chinare il capo,imitati dalle Mord-Sith e dai soldati attorno a loro. In silenzio,a pregare per la piccola Erin.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Richard e Kahlan camminavano lentamente fra le brande,su cui i soldati ammalati riposavano in cerca di sollievo dalla Febbre di Fuoco. Richard tenne Kahlan stretta a sé,assicurandosi che nessuno li toccasse. Era in quel modo che si veniva contagiati. Anche Anna faceva attenzione a non toccarli,dando loro le medicine con l’aiuto di Zedd << Madre Depositaria... >> rantolò un giovane cadetto. La pelle era bianca come quella dell’abito di Kahlan. Aveva gli occhi gonfi,che a stento riusciva a tenere aperti. Era sudato e tremava,nonostante avesse una coperta addosso. Lei lo fissò e si avvicinò con cautela,ritraendosi dalla presa del marito << Chiamami pure Kahlan... >> rispose lei con voce calma e lui annuì,deglutendo sonoramente << Mi chiamo Dan Carter... Sono nato e cresciuto a Dunbrok. La mia fidanzata mi aspetta da una settimana lì,ma non... – tossì,coprendosi la bocca con una mano,che poi lasciò cadere sul materasso – Volevo chiederle di sposarmi,ma mi sono ammalato e non potrò usufruire del congedo che avevo chiesto al Generale... Vi prego,nella mia vecchia tenda,dentro al mio zaino c’è un anello... >> bofonchiò con la voce arrochita. Kahlan annuì << Farò in modo che lo riceva... >> rispose con compassione. Stava attingendo al suo autocontrollo per trattenere le lacrime. Le dolse il cuore,rimembrando tutte le disgrazie che a cui aveva avuto la sfortuna di assistere. Una volta,le capitò perfino di vedere una donna morire dopo aver dato alla luce un bel bambino. Uno scricciolo,che avrebbe vissuto senza l’amore materno. Quel ragazzo,poco più che vent’enne,le ricordò quel neonato << Le dica,che la amo e che la aspetterò nel Mondo Sotterraneo... >> sospirò quello prima di cedere all’agrodolce abbraccio della Morte. Kahlan si drizzò e si strinse a Richard,che le passò una mano sulla schiena per darle conforto. Fissò Zedd mentre copriva il corpo del giovane << Avevo provato a curarlo,ma la malattia era in uno stato troppo avanzato. Povero ragazzo... >> commentò a bassa voce scuotendo il capo. La Depositaria si asciugò gli occhi,nascondendo il viso nella spalla del Cercatore << Ci sono miglioramenti almeno? >> chiese con un cipiglio di speranza << Sì,molti riescono a sedersi e mangiare. Dobbiamo aspettare ancora un po’... >> rispose il Vecchio prima di tornare al proprio lavoro. Richard intravide Anna,chinarsi su uno degli uomini malati,porgendogli una ciotola fumante di zuppa. Sorrise calorosamente quando la ringraziò. Si drizzò e i loro sguardi si incrociarono. Anna abbozzò un sorriso prima di allontanarsi fra le brande. Richard si rivolse alla moglie << Vieni. Usciamo di qua... >> le mormorò gentile,posandole una mano sulla schiena per esortarla in silenzio ad uscire. Una volta che furono fuori dalla tenda della quarantena,la sentì prendere un lungo respiro. Sentirono un mormorio agitato,tanto quanto i soldati e le Mord-Sith che camminavano verso un unico punto. Si guardarono confusi e seguirono una delle code di uomini. Giunsero al centro del campo,dove Shota era in piedi,col suo consueto abito cobalto ed i lunghi capelli ramati che risplendevano quando incrociavano i raggi del sole. Un gruppo di soldati l’aveva accerchiata ed ognuno di loro,le stava puntando addosso una balestra già caricata. Richard prese per mano Kahlan ed avanzò verso la strega << Spazio! Che succede? >> chiese autoritario e gli uomini si spostarono per farli passare. Uno degli uomini che teneva una balestra,gli rivolse una veloce occhiata << Lord Rahl,questa donna è comparsa dal nulla e dice di esser stata convocata da voi >> disse con rabbia. Shota sorrise,sollevando le mani con aria innocente. Richard alzò gli occhi al cielo << Non ha mentito. Riponete le armi! >>. Gli uomini abbassarono lentamente e con riluttanza le balestre,guardandola comunque con forte sospetto << Richard,perché mi hai fatta chiamare? >> domandò,compiendo qualche passo. L’abito privo di forme ondeggiò ad ogni suo movimento. Notò che Kahlan si era irrigidita al suo fianco e la stretta alla mano,si faceva sempre più forte << Ho bisogno di parlarti... >> rispose piatto e le fece segno di seguirla.

*****

Shota camminava per la tenda con fare pensieroso mentre Richard esponeva il problema,senza scendere troppo nei dettagli. C’era qualcosa nel suo atteggiamento che non lo convinceva. E gli parve che anche la moglie fosse della stessa idea << Perciò,io dovrei aiutarti in questa battaglia con un incantesimo,che protegga i tuoi uomini dall’incantesimo di questa valle? >> domandò,facendo un riepilogo dopo qualche attimo di silenzio << Esatto >> rispose Richard << Solo questo?! >> continuò la strega. Lui le rivolse un’occhiataccia << Sì >>. La sua voce risultò irritata. Stava perdendo tempo e non aveva tempo da perdere coi giochetti di Shota << E cosa ne ricavo? >> chiese la donna ramata. Richard incrociò le braccia sul petto << Mettiamola così: se non mi aiuti,ti costringerò a farlo >> la minacciò,senza alcuna paura << Come,Richard? Facendomi confessare da tua moglie?! >> lo derise,inclinandosi leggermente in avanti << Io non ci scherzerei troppo >> intervenne Kahlan altrettanto furiosa. Non c’era persona,oltre Denna,che odiasse così profondamente. Era viscida e le ricordò una vipera. I serpenti le facevano venire i brividi e Shota le dava la stessa identica sensazione << Sicura di riuscire nell’impresa?! Ho sentito dei recenti disordini ad Aydindril e del rogo di quella falsa Depositaria... – disse e la donna in bianco ridusse gli occhi a fessura,come per ammonirla – E diciamocelo,anche come madre non sei un granchè... >>. Kahlan sgranò gli occhi e strinse i pugni. Fece per saltarle addosso,ma Richard riuscì a trattenerla,avvolgendole un braccio attorno alla vita. Anche lui era rimasto allibito dalle insinuazioni di Shota ed ora che glielo aveva quasi ammesso,si sentì uno stupido. La strega li aveva avvertiti che avrebbero avuto un maschio e quando aveva scoperto che si trattava di una femmina,aveva sentito di avere una motivazione per rapire la piccola ed usarla per i propri scopi. Era stato sciocco a non sospettare di lei << Cosa vuoi farmi,Kahlan?! Sei una debole... >> sogghignò Shota << Ripetilo se ne hai il coraggio,strega! – sputò la Depositaria,stringendo i denti – Se sai qualcosa su mia figlia o se sei anche solo mentalmente coinvolta nel suo rapimento,giuro che te la faccio pagare! >> sbraetò,completamente fuori di sé. Sapeva per certo che la strega era a conoscenza di qualcosa sul rapimento di Erin e lei avrebbe fatto di tutto per scioglierle la lingua,perfino confessarla ed ucciderla << Kahlan,basta... Calmati! >> le disse,cercando di trattenere l’ira che gli faceva gonfiare le vene << Sì,ascolta il tuo caro marito... >> continuò,canzonando Kahlan << Shota,ti conviene tacere o la lascio andare e fidati: mantine sempre le promesse >> ringhiò Richard,riferendosi alle minacce della moglie. Ora era il Cercatore a parlare,la legge fatta a persona. Era in collera e sentiva la Spada della Verità,premergli sul fianco come se stesse pensando la stessa cosa << Non so niente su vostra figlia >> disse pacata. Forse l’unica verità che avesse concesse loro << Pensiamo che l’abbia rapita un’incantatrice,che ha recentemente attaccato l’impero e la stessa che ha riportato Denna in vita... >> rispose Richard,facendo fatica a trattenere Kahlan che cercava di divincolarsi. Shota lo guardò,incuriosita << E sapete il suo nome? >> << Morgana >> rispose Richard e sentì che c’era qualcosa di strano quando vide il volto della strega farsi pallido. Aveva l’aria colpevole << Tu la conosci?! >> le chiese e la Spada si nutrì della sua rabbia,che lentamente stava crescendo vertiginosamente << Sì,ma... >> balbettò quasi sconvolta << Io ti ammazzo! >> ringhiò la Depositaria << No,Shota ci serve... Ricordi? >> disse cercando di farla ragionare. Guardò Shota,con uno sguardo adirato. Si sentiva come se avesse le mani legate. Se Shota sapeva di Morgana,doveva parlarci e portarla dalla propria parte. Tutto dipendeva dalla strega << Lei ha preso Erin! >> gridò lei a denti stretti << Kahlan! – la afferrò per le braccia e la voltò verso di sé,costringendola a guardarlo negli occhi – Rivoglio Erin tanto quanto te,ma se uccidi Shota,rischiamo di non ritrovarla mai più... Questo lo capisci? >> disse a voce alta,scuotendola gentilmente per le spalle. Non gli piaceva rivolgersi a lei a quel modo,ma era l’unica cosa che riuscisse a tenerla lucida e concentrata sul problema. Vide attraverso quei suoi smeraldi che aveva compreso le sue parole,la situazione delicata. Le accarezzò i capelli,lasciando scivolare le dita sulla sua guancia. Kahlan non rispose però. Si vergognava di sé stessa. Si era fatta sopraffare dal vortice di dolore e rabbia ed aveva lasciato che si deconcentrasse. Aveva perso il controllo di sé stessa e questo la faceva sentire come additata dalla propria coscienza. Riuscì a quietare il respiro e crollò su Richard,affondando il volto nel suo petto,stringendogli i bicipiti come se stesse per cadere da un momento all’altro. Lui la abbracciò,confortandola e nel contempo,squadrò Shota << La mia minaccia è ancora valida. Se non ci aiuti,ti obbligherò a farlo. Dubito che tu voglia assaggiare un’Agiel... >> mormorò con tono pericolosamente basso. Stavolta non si sarebbe lasciato ingannare dalla strega come nelle volte precedenti. La donna ramata si irrigidì ed annuì con vigore.

Nello stesso momento,Cara tornava dalla sua missione da spia nell’accampamento nemico. Aveva i capelli arruffati,vista la strada fra i rovi e la fitta foresta. Le compagne sbiancarono quando la videro rientrare. Non aveva la treccia. I capelli erano stati tagliati ed ora le arrivavano poco sopra le spalle,quasi a caschetto. Il taglio era leggermente asimmetrico,infatti i capelli dietro le coprivano il collo mentre le ciocche che le incorniciavano il viso,raggiungevano la clavicola. Camminava col consueto passo deciso e ritmico,ma era stanca. Aveva impiegato due giorni per tornare e non aveva mangiato nulla. Il bosco era pieno di bacche velenose,non commestibili quindi. Non una lepre o un capriolo. Niente. Ma sapeva che una volta consegnato il messaggio a Lord Rahl,avrebbe potuto riposare. Dopo diversi minuti,raggiunse la tenda di Richard e Kahlan e si fermò lì davanti << Lord Rahl,sono Cara. Posso entrare? >> chiese formalmente << Sì,entra pure >> acconsentì da dentro la tenda. La Mord-Sith scostò un lembo della tendaggio e chinò il capo all’indirizzo della Madre Depositaria << Che notizie porti? >> domandò Richard impaziente << Un messaggio: “Padrona Denna vi aspetta”... >> mormorò seria. Richard chiuse gli occhi per un attimo,prendendo un respiro profondo. Si passò le mani fra i  folti capelli biondicci e Kahlan capì subito che era nervoso. Molto << C’è altro? >> << Sì. Conosce i vostri punti i deboli,Lord Rahl... Sa’ che siete pronti alla guerra e non ha paura. E’ sicura di vincere... >> rispose scura in viso << Non appena cala il sole,voglio che vi prepariate. Tu e le tutte le tue consorelle – Cara annuì,chiedendosi mentalmente il motivo di tale ordine - Intanto,va’ a riposarti... >> << Sì,Lord Rahl. Milady... >> chinò il capo ed uscì. Richard immerse il viso nelle proprie mani,massaggiandosi le guance e con la testa in completo caos. L’aver scoperto che Shota in qualche modo era coinvolta col rapimento di Erin,lo aveva mandato in uno stato emotivo turbolento. Ora la strega condivideva la tenda con Zedd,sorvegliata da due Mord-Sith fidate e con un Rad’Han al collo. Per il momento,non avrebbe causato problemi,se mai si fosse rivolta loro contro. Era però sicuro che la strega,ci avrebbe pensato due volte prima di non aiutarli. L’unica nota positiva in quell’amara condizione è che i malati di Febbre di Fuoco stavano guarendo tutti,seppur con tempi diversi. Venne distolto dai suoi pensieri quando avvertì Kahlan cingergli la vita con le braccia. Inclinò leggermente la testa e chiuse gli occhi,sentendo le labbra della  moglie sulla pelle. Si riscosse quando cominciò a massaggiargli energicamente le spalle e si lasciò sfuggire un gemito gutturale,chinando la testa in avanti mentre gli scioglieva i muscoli << Va’ meglio? >> gli chiese gentilmente e Richard capì che stava sorridendo << Oh,sì... >> mormorò lui,girandosi quando Kahlan tolse le mani dalle sue spalle. Piegò le ginocchia,mettendosi le braccia di lei attorno al collo e la sollevò da terra. Lei strillò,piacevolmente sorpresa e si avviluppo al marito,allacciandogli le gambe attorno al bacino. Mantenne quella posizione anche quando la adagiò sulla branda. Le tolse i capelli da sotto le spalle e si sedette sui talloni,incurante degli stivali. Afferrò una caviglia di Kahlan e le tolse lo stivale di cuoio,un po’ usurato dal tempo e dai numerosi viaggi intrapresi per il Nuovo Mondo. Fece la stessa cosa con l’altra caviglia,senza staccare gli occhi dai sua. Vide un lampo gioioso nei suoi occhi verdi,sprizzante e malizioso quando dopo il breve massaggio ai piedi,le accarezzò la gamba facendo conoscenza,quasi nuova,di quella pelle morbida e profumata di rosa e biancospino. Ogni volta per loro,era come la prima e c’era sempre qualcosa da esplorare nell’altro. Si sistemò in mezzo alle sue gambe e si sporse in avanti per raggiungere le sue labbra << Dovremmo dormire un po’... >> sussurrò Kahlan,posandogli le mani sul petto per fermarlo. Richard sorrise e a Kahlan,mancò un battito. Due. Poi il cuore prese a galopparle nel petto,osservando come le iridi del Cercatore si fossero fatte di un improvviso grigio intenso,plumbeo facendo assomigliare quei suoi occhi ipnotizzanti,a due lugubri fosse in fondo al mare di Irmas << Respira... >> la canzonò lui con voce seducente,prima di portarsi una mela rossa alla bocca. Kahlan non l’aveva neanche notata e presuppose che il marito stesse facendo sfoggio dei suoi poteri di Mago. Lo osservò addentare la mela,gustandola mentre il succo del frutto gli imperlava le labbra. Gliela rubò di mano e diede anche lei un morso alla mela,continuando a mantenere lo sguardo su quello di Richard,che si riprese la mela per un secondo assaggio. La Depositaria sentì la bocca inaridirsi,dopo aver ingollato il boccone. La stava corteggiando con un modo tutto suo. Voleva ghermirla col suo fascino di Rahl e ci stava riuscendo alla perfezione. Si rese conto che il corpo del Cercatore,premeva sul proprio in modo erotico seppur con delicatezza << Smettila... >> lo rimbrottò,cercando di non guardarlo. Vedere le labbra del marito umide di zucchero,mettevano alla prova in proprio autocontrollo << Che c’è? Non credo che il Codice di Aydindril proibisca di mangiare una mela... >> rispose lui,con fare candido ed ingenuo. Gli lanciò un’occhiata eloquente,ma prima che Richard potesse dare un terzo pizzico al frutto,lei gli scostò la mano facendo cadere la mela sul pavimento. Gli catturò le labbra nelle proprie e constatò quanto il succo dolce,le rendesse ancor più accattivanti. Affondò le dita nei suoi capelli,tirandone alcune ciocche presa dal piacere di sentire il marito così vicino.

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Richard e Kahlan guidavano due gruppi differenti. La luna splendeva nel cielo ed era l’unica cosa che impedisse loro di brancolare nell’oscurità mentre si addentravano nell’accampamento nemico. C’erano poche tende e la maggior parte dei baneling dormiva sulla terra e su piccoli tratti di erba fresca. Fu facile per loro uccidere silenziosamente diversi uomini. La Mord-Sith tappavano la bocca della vittima e premevano l’Agiel sullo stomaco fino a rispedirli al mittente sotterraneo. Un lavoro semplice e abbastanza veloce. Avevano però ancora un intero campo,più grande del loro,da sterminare. Kahlan si chinò su l’ennesimo baneling,avvicinò il pugnale quando vide che si trattava di una donna poco più grande di lei. Accanto,vi era rannicchiato un bambino dell’età di otto anni. Esitò. Poteva davvero farlo? Si immaginò al posto della donna,col bambino in braccio. Lei aveva sempre combattuto per i diritti altrui,per le vita degli innocenti. Il pensiero che quella donna sia stata costretta ad accettare il patto col Guardiano,solo per poter badare a suo figlio la costrinse a riflettere. Di solito,non lo faceva. Se sapeva che era una cosa giusta,uccideva e basta senza troppi preamboli. Eppure in quel momento,dubitò di sé stessa. Tentennò un attimo di troppo. La donna aprì gli occhi,disturbata dalle lunghe ciocche di Kahlan che le solleticavano il viso. Sbarrò gli occhi ed urlò. Molti dei baneling si svegliarono e le Mord-sith dovettero affrettarsi ad ucciderli per scongiurare il fallimento del piano. Kahlan si ritrovò in piedi di fronte alla donna,che estrasse un coltello tenendo dietro di sé il bambino << Voi siete la Madre Depositaria?! >> chiese col fiatone e lo sguardo assetato di sangue,di una vendetta senza movente << Esatto ed io il suo Mago >> proruppe una voce ferma ed impostata. Poi una fiammata di fuoco magico avvolse la donna mentre il bambino,arretrò terrorizzato. Kahlan lo fissò in preda al panico. Quando la baneling divenne un cumulo di cenere come gli altri intorno a loro,Richard la guardò e poi rivolse lo sguardo al bambino. Kahlan fece per rassicurare il piccolo,ma una Mord-Sith lo uccise lanciando un piccolo pugnale. Una morte rapida,ma necessaria. A Richard gli si strinse in cuore,ma sapeva che se quel bambino fosse cresciuto,avrebbe nutrito un tale odio nei loro confronti da diventare un pericolo. La guerriera in rosso continuò il proprio dovere e si allontanò. Richard e Kahlan rimasero in piedi,fermi in mezzo alle ceneri dei cadaveri dei baneling << Era... Era un bambino... >> mugolò con un fil di voce. Richard la fissò e cercò di trattenersi,quando vide i suoi occhi riempirsi di lacrime. Per la prima volta,la vide debole e fragile come uno stelo d’erba scosso al vento << Lo so. E so anche che la guerra non concede favori. Di questo,ne sei consapevole anche tu... >> disse grave e le sue parole parvero diventare parte del vento che scompigliò loro i capelli,trascinando con sé l’odore di carne bruciata e di sangue. Kahlan strinse i pugnali nelle mani,sbiancandosi le nocche mentre lo guardava << Mi dispiace,amore... Sai,che non amo uccidere. Ma se questa è l’unica strada per proteggere te,l’Impero e riavere la nostra piccola Erin,andrò fino in fondo. Qualunque rischio,a qualunque costo,io combatterò... Preferisco avere sulla coscienza,la morte di persone colpevoli di voler restare in vita,che la morte di mia figlia o di mia moglie. >> concluse tirandosi su il cappuccio ed allontanandosi,di corsa con la Spada della Verità in mano. Il mantello svolazzò e Kahlan rimase immobile,guardando le fiamme magiche divorare i corpi,riducendo quella radura ad una desolata piana arida di morte.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Shota era in piedi di fronte a Richard e Zedd,in una tenda più grande. Attorno a loro erano state disposte molte candele,una ventina sui vertici della runa a forma di stella a cinque punte,inscritta in un cerchio a sua volta,racchiuso da un quadrato. Si erano riuniti per attivare l’incantesimo di protezione,grazie al quale avrebbero evocato gli spiriti favorevoli al loro scopo. Al centro del simbolo,tracciato con della sabbia nera e bianca,c’erano l’armatura del Generale Evremont e la Spada della Verità. Erano i canali che servivano all’incantesimo per diffondersi all’intero esercito. Ma una volta che i due oggetti sarebbero finiti in mani diverse dai loro possessori,l’incantesimo si sarebbe disattivato in un istante e tutti sarebbero morti,nle giro di qualche secondo. Kahlan assisteva in un angolo e Cara era in piedi,ad un braccio di distanza << Richard,ricordati quello che ti ho detto... >> lo redarguì Zedd. Il Cercatore lo scrutò e riuscì a carpire la preoccupazione sulle pieghe di quel viso segnato dal tempo e dalle esperienze di vita. Si voltò verso Kahlan e le accennò un sorriso << Andrà tutto bene >> disse muovendo le labbra,senza emettere un suono. Lei annuì,ma non ne era sicura. Aveva la sensazione che al momento della battaglia finale,sarebbe accaduto qualcosa di terribile. L’aveva già sperimentata: l’anno prima,al momento dello scontro con Darken Rahl. Non era convinta che anche quella volta,sarebbero riusciti a vincere tanto facilmente. Shota prese una mano a Zedd e l’altra a Richard << Ripetete dopo di me e non lasciatevi mai le mani. Restate concentrati – li guardò uno ad uno,poi chiuse gli occhi – Let vernium karalom rehe karalom. Let vernium karlaom rehe karalom... >>. I due Maghi ripeterono insieme alla Strega e dopo qualche minuto,la runa prese a brillare mentre l’aria sfrigolava invisibile. Kahlan era tesa e non riusciva a non guardare la scena. Il processo durò diversi minuti fino a che delle strane forme di polvere,si formarono nello spazio sovrastante il simbolo ed i tre sistemati in cerchio attorno ad esso. Poi un grido sembrò levarsi dal Mondo Sotterraneo e il pavimento prese a tremare. Richard,Zedd e Shota ignorarono tutto e restarono concentrati. Poi il silenzio totale pervase l’ambiente dopo il passaggio di un flutto energetico. I capelli di Kahlan si sollevarono leggermente a quello spostamento di molecole per poi ricaderle nuovamente sulle spalle. Richard riaprì gli occhi << Allora? >> chiese guardando Zedd un po’ perplesso << Ha funzionato... – rispose Shota,lasciando loro le mani – L’incantesimo durerà una settimana >> spiegò,ripulendo il pavimento dalla sabbia magica con un guizzo delle dita << Bene... – mormorò il Cercatore,voltandosi verso la Mord-Sith - Cara,di’ a tutti di prepararsi a domani. Il successo dell’imboscata di ieri notte non deve farli adagiare sugli allori,siamo ancora in guerra. Voglio che siano pronti allo spostamento del campo,di oggi verso est >> ordinò secco. Non voleva perdere un minuto << Sì,Lord Rahl >> annuì la bionda guerriera prima di allontanarsi.

****

Richard le girò intorno,tirandole i lacci dell’armatura. Ne aveva richiesta una metallica per lei,più leggera e meno ingombrante della propria. Voleva sapere che sua moglie era protetta dalle spade nemiche. Lasciò vagare le mani sulla corazza argentea,ascoltando il respiro calmo di Kahlan << Ora mi sento più tranquillo... >> disse con un sussurro,spostandole i capelli all’indietro. Lei si voltò e quegli occhi verdi,gli fecero saltare più di un solo battito. Prese il mantello sullo sgabello,lo sollevò alle sue spalle e glielo chiuse con un nodo appena sotto al mento << Ma io no. Devi ancora prepararti... >> rispose con un lieve sorriso,aggiustandosi il mantello e lo aiutò a vestirsi. Prima la divisa,la maglia di anelli metallici stretta in vita da un cinturino in pelle e la corazza metallica. Poi gli mise anche il mantello,sollevandone il cappuccio ed osservò come i lineamenti del marito,assumessero un’aria cupa ed inquietante una volta oscurati dal cappuccio nero. I suoi occhi grigi,in cui sembravano galleggiare nubi di tempesta,si distinguevano nettamente dal resto del viso che se non fosse stato per le candele,sarebbe stato completamente nascosto. Lui la imitò e le sollevò il cappuccio sulla testa,sistemandole i capelli. I suoni ovattati degli uomini che salivano a cavallo o parlavano fra di loro,sembravano lontani alle loro orecchie.
Richard la afferrò per i fianchi,per quanto gli fosse possibile e la avvicinò a sé. Kahlan abbassò il viso sui propri stivali,le cui punte toccavano quelle del marito. Non aveva il coraggio d guardarlo negli occhi. Il pensiero che una volta usciti di là,potevano non tornare insieme mano nella mano,la terrorizzava a morte. Se fosse morto lui,lei non sapeva se sarebbe riuscita a vivere. Non avrebbe avuto più niente da perdere e sarebbe rimasta sola,a governare un Impero vasto. Non riusciva ad immaginare un mondo in cui lui non c’era. Senza di lui,non aveva senso vivere. Chi l’avrebbe fatta ridere? Chi l’avrebbe abbracciata e consolata nel momento del bisogno? Sarebbe rimasta di nuovo sola. Non immaginava però che anche Richard,stesse affrontando i propri pensieri più pessimistici. Se lei fosse morta,lui avrebbe governato un Impero senza una guida. Senza una ragione per vivere. Un mondo senza Kahlan era come una zuppa di spezie senza spezie. Insipida ed inutile. Decise di interrompere quell’assordante silenzio << Kahlan... – bisbigliò,sollevandole il mento con due dita – Qualunque cosa accada,io sarò sempre tuo marito. E ti amerò con tutto me stesso,incondizionatamente... >> disse baciandola sulla punta del naso. Un gesto spontaneamente dolce,che serviva a smorzare quelle parole disperate << Richard,ti prego... >> singhiozzò lei << No,tesoro... Devi prepararti all’eventualità di non riavermi accanto – lei scosse la testa e cercò di tapparsi le orecchie,ma glielo impedì afferrandole entrambi i polsi – E’ così. Se io non dovessi sopravvivere,voglio che tu prenda in mano l’Impero di D’Hara >> disse serio << Non posso... >> gemette lei con un fil di voce << Sì,che puoi. Sei l’unica con le competenze necessarie e sei l’unica di cui io mi fidi davvero... >> ripetè lui,sperando di farla ragionare << Tu tornerai a casa,con me! >> ribadì Kahlan,alzando la voce come se non volesse ascoltarlo. Come se volesse obbligarlo. Richard aveva il cuore straziato,ma doveva dirle quelle cose o non se lo sarebbe perdonato << E devi... Guardami,Kahlan. Guardami! – la strattonò,costringendola a fissarlo negli occhi – Io voglio che tu ti trovi qualcun altro,che possa proteggerti anche meglio di me. E che possa amarti per il resto della tua vita... >> << Non posso amare nessuno oltre te,lo sai. E non voglio... >> rispose lei,col respiro strozzato << Voglio che tu ti rifaccia una vita e che,tu abbia tutti i figli che hai sempre desiderato... >> continuò lui irremovibile << Non se non saranno anche tuoi >> pianse lei,liberandosi dalla stretta. Richard le lasciò le braccia,ma le trattenne il viso vicino al proprio,cercando i suoi smeraldi << Kahlan,per favore,ascoltami! Se ami,devi farlo... >> le disse ferreo. Non gli piaceva incastrarla a parole,ma se voleva assicurare un futuro al popolo,quello era l’unico sistema << Posso parlare?! >> sbottò fra le lacrime. Lui le asciugò le guance << Sì,certo... >> consentì,con un amaro tono ironico << Promettimi,una sola cosa... >> disse afferrandolo per le braccia con una stretta tale da fargli male. Lui però non si lamentò << Una sola >> ripetè quasi a sé stesso << Promettimi che farai di tutto per non lasciarmi sola... Giuralo! >>. Sull’ultima parola,aveva messo più forza vocale << Lo giuro. – rispose lui,avvicinandola a sé - Combatterò fino a che avrò aria nei polmoni... >>. Kahlan gli aggrappò addosso,come se fosse l’unico appiglio in mezzo ad un torrente d’acqua. Si strinsero forte,più che potevano a tal punto che le armature,togliessero loro il respiro per la pressione fra i loro corpi. Richard voltò il viso,quel tanto che bastava per baciarla. Kahlan gli arruffò i capelli biondi dietro alla nuca,assaporando le sue labbra. Era un bacio sofferente,carico di quell’amore puro e incalcolabile,che li aveva sempre uniti fin dal loro primo sguardo dei boschi di Hartland.

****

Si sistemarono come di consueto,davanti ai soldati della Prima Fila. Kahlan in sella al suo stallone bianco,era fra Richard ed il Generale Evremont. Il Capitano Meyer avrebbe guidato la cavalleria,posta ai lati delle file dei fanti e nascosti sulle colline circonvicine,erano pronti gli arcieri del Comandante Trimack. Una volta che il nemico fosse avanzato,Zedd e Shota avrebbero guidato le Sorelle della Luce nello scontro. Li avrebbero circondati e massacrati. Le forze del D’Hara erano pronte,distanti poco più di settecento metri da Denna e dal suo esercito,pur sempre maggiore,di baneling. Non temeva la perdita. Sapeva di essere in svantaggio bellico per quanto riguardava la magia. Sapeva di avere una sola carta da giocare,quella vincente. Il suo asso nella manica che anche senza il proprio esercito di morti-viventi,le avrebbe garantito il successo se l’avesse usato nel momento opportuno. Estrasse le due Agiel contemporaneamente dai loro foderi,appesi su entrambi i fianchi e sollevò il mento,puntando i propri occhi su quelli del Cercatore. Sorrise beffarda all’indirizzo di Kahlan. Presto l’avrebbe fatta soffrire.
Il clangore metallico della Spada della Verità risuonò nell’aria come un presagio di vendetta. Richard inspirò lentamente e chiuse gli occhi,lasciando che l’ira dell’arma si insinuasse in lui. Seducente ed accattivante. Non la respinse,lasciò che fluisse in lui conquistandolo. Quando riaprì gli occhi,le sue iridi divennero metallo puro e freddo. Per un attimo,Denna sentì le proprie ginocchia tremare. Un debole ululato del vento fu l’unico suono udibile prima che le molecole d’aria venissero scosse da un urlo rabbioso di battaglia. L’esercito d’Hariano si lanciò sui nemici,sguainando le spade. Il rumore divenne fragoroso quando cominciarono a correre,facendo risuonare le corazze e gli scudi. Gli avversari si fronteggiarono,infervorati dal fuoco delle loro convinzioni che da ambo le parti,li facevano sentire nel giusto.
Richard mulinò la spada,spingendo il proprio stallone nella corsa mentre falciava vittime senza esclusione di colpi. Venne disarcionato,senza rendersene conto. Cadde a terra,sollevando una nube di polvere ma non mollò l’arma. Si rialzò con un balzo,evitando l’affondo di un nemico prima di ucciderlo. Attorno a lui,archi d’argento fendevano lo spazio mentre gli schizzi di sangue imbrattavano le divise dei D’Hariani.
Poco distante dal Cercatore,la Madre Depositaria lottava con altrettanta furia,uccidendo chiunque si trovasse nella propria traiettoria fatale. La cavalleria era entrata,schiacciando i baneling ed accentrandoli mentre. Una pioggia di frecce infuocate si sollevò dalle colline e si abbattè sui nemici. Poi una palla di fuoco magico,tagliò l’aria ed incenerì i baneling,senza interrompere il proprio volo.
Kahlan sgranò gli occhi vedendo il bagliore incandescente di retto verso di sé. Si buttò di lato e la evitò. Si puntellò sui gomiti,incurante della sabbia del terreno che le si era appiccicata al volto. Un movimento a pochi passi distante,attirò la sua attenzione. Si rialzò in fretta,scansando un’Agiel ricoperta dal cuoio nero << Finalmente,Madre Depositaria ho l’occasione di scambiare due parole con voi >> ringhiò Denna << Inchinati di fronte a me,stupida! >> sibilò Kahlan,senza pudore. La Mord-Sith si avventò su di lei,senza però colpirla. I pugnali di Kahlan avevano bloccato la sua verga a mezz’aria ,con estrema facilità. Il duello cominciò e nessuno sano di mente,osò intromettersi o passare loro vicino << Non capita tutti i giorni di poter sterminare l’ultimo Mostro Bianco delle Terre Centrali! >> disse Denna,menando un fendente. Kahlan si abbassò e bloccò un affondo della guerriera in nero << Prima devi riuscirci! >> la derise prima di mollarle un poderoso pugno. Denna si portò una mano al volto mentre il sangue le colava dal naso rotto. La Depositaria accennò ad un sorriso soddisfatto e parò i colpi di Denna,senza alcuno sforzo. La fissò mentre combattevano e pensò a Richard,a quello che gli aveva fatto. Fece ricorso a tutte le sue facoltà mentali e cercò di evocare il Con’Dar. Si distrasse un attimo di troppo e la Mord-Sith riuscì a colpirla alla spalla. Il dolore provocato dall’Agiel la costrinse ad inginocchiarsi. Non resistette ed urlò.
Richard riconobbe la sua voce e si voltò. Le pupille si dilatarono,inghiottendo le iridi grigie. La Spada della Verità si illuminò di rosso,arroventandosi e corse verso la Mord-Sith. Balzò,sollevando l’arma con entrambe le mani e la calò su Denna. Lei riuscì a fermarlo,ma per farlo,lasciò andare Kahlan che si accasciò sulla nuda terra. Le sue mani abbandonarono i pugnali mentre cercava di respirare. Riuscì a vedere il marito che si batteva,urlando di rabbia e menando la spada a destra e a manca. Le Mord-Sith fu costretta ad indietreggiare. Eccolo là,il suo momento << Richard,dove trovi tutta questa forza? – lo canzonò – Sei forse preoccupato per tua figlia? >> << Zitta! >> urlò il Cercatore,che proseguì nella sua danza della morte << O forse sei arrabbiato con te stesso perché non sei riuscito a proteggerla... – continuò la bionda guerriera,parando i suoi colpi – Cosa dirai a Kahlan se non la troverai? >>. Richard capì che non poteva permettersi errori,perciò non le rispose. Quella era la tipica tattica di Denna: distrarlo da ciò che era importante. Ricordò le parole di Zedd “Contempla solo il tuo compito”. Gridò di nuovo,scagliandosi su di lei << Le chiederai le tue solite scuse petulanti? Le dirai ‘Mi dispiace,amore mio. Erin,nostra figlia di appena pochi mesi,è morta’... – mormorò Denna e il loro combattimento si interruppe d’un colpo – Sai cosa ti risponderà “E’ colpa tua,Richard. E’ solo colpa tua”. >>. Richard compì un passo indietro,con le parole della Mord-Sith che gli riecheggiavano in testa. Si voltò,tenendo la spada in mano e incrociò gli occhi di sua moglie,seduta sulla terra che cercava goffamente di rimettersi in piedi << No,non darle ascolto! >> rispose Kahlan,col respiro affannato. Richard la fissò,incapace di reagire. Denna aveva ragione. Sua moglie non lo avrebbe perdonato in quel caso. Si sarebbero lasciati e lui sarebbe rimasto da solo. Perdere Kahlan sarebbe equivalso a firmare la propria condanna a morte. Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto quando una violenta scarica di dolore lo colpì al fianco. La Mord-Sith lo aveva attirato nella sua tela e lo aveva colpito alle spalle,sfruttando le sue paure più recondite. Vide Kahlan protendere una mano verso di lui,tentando di raggiungerlo inutilmente << Noo! >>. Le sue urla d’angoscia non vennero udite da nessuno.
La battaglia infuriava attorno a loro,lasciandoli da soli contro un solo nemico divenuto inaspettatamente gigante.
La pioggia cominciò a cadere,gradualmente sempre più veloce e pesante.
Allungò una mano verso uno dei pugnali e provò a lanciarlo,ma il braccio venne attraversato da una violenta fitta lancinante e le ricadde a terra,abbandonando nuovamente l’arma. Le lacrime calde rotolarono sulle sue guance candide,sporche di terra e di sangue incrostati insieme mentre era costretta a guardare suo marito morire. Richard digrignò i denti e tese il collo nello sforzo di resistere all’Agiel. Trattenne il respiro,ma alla fine,troppo indebolito,lo lasciò andare. Le sue grida spaccarono i timpani di Kahlan ancora riversa a terra. Vide i suoi smeraldi offuscati dalle lacrime,il viso contorto in una smorfia di angoscia e terrore puro. I capelli le si erano attaccati alle testa,totalmente zuppi come il resto di ciò che portava addosso. Tremava dal freddo e voleva tanto consolarla. Dirle che stava bene e che tutto si sarebbe risolto,ma Denna lo teneva in pugno. La sua mente ed i suoi occhi si oscurarono,lasciandolo in balia di una nuova sensazione appagante.
Kahlan si gelò sul posto ed il cuore le si fermò nel petto. I begli occhi del consorte erano diventati completamente neri,come se si fossero coperti di una patina nera simile alla pece << Richard? >> provò a chiamarlo,ma non la sentì poiché la sua voce era solo un sussurro.
La pioggia continuava a cadere incessante,somigliando sempre di più ad un diluvio di aghi trasparenti. Il Cercatore,coperto dal suo mantello,era inginocchiato a terra con la Spada della Verità ancora in mano. Sollevò lo sguardo sulla Depositaria << Padrona Denna,ai vostri ordini... >> mormorò cupo,con una sola emissione di voce,in grado di fermare perfino lo scorrere del tempo.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


La pioggia tamburellava imperterrita,senza dar segno di volersi fermare. L’aria era diventata una schermata di aghi d’acqua,che picchiavano sulle armature dei soldati. In pochi minuti,si erano formate molte pozze d’acqua e la terra si era trasformata in una piana fangosa. Le parole del Cercatore rimasero sospese,al di sopra del frastuono bellico che li circondava. Kahlan,che aveva osservato la scena impietrita,afferrò saldamente i pugnali e si alzò in piedi,con un po’ di difficoltà,nello stesso momento in cui Richard si raddrizzò. Il corpo le doleva tanto da farla tremare. L’armatura cominciava a pesarle sulle spalle e si sentiva infreddolita. Nella lotta il mantello le si era slacciato,perciò era rimasta esposta all’improvviso nubifragio. Rimase in silenzio,pregando che non stesse per accadere di peggio. Invocò mentalmente lo spirito di sua madre,affinchè la aiutasse.
Osservò Denna compiere un passo verso Richard,accostandosi al suo fianco pur rimanendo dietro di lui << Richard? >> lo chiamò melliflua << Sì,Padrona Denna... >> mormorò lui e Kahlan deglutì sonoramente << Uccidila... – sibilò,abbastanza forte da farsi udire nonostante le labbra fossero vicine all’orecchio dell’uomo,come per sussurrarle – Lentamente... >>. La Depositaria spostò alternativamente lo sguardo dalla Mord-Sith al marito e scosse la testa,sperando che fosse tutto un bluff. Sgranò gli occhi,quando Richard sollevò la spada avanzando velocemente verso di lei. Indietreggiò,col cuore assillante che pompava il sangue così in fretta,da rimbombarle nei timpani. Non voleva combattere con lui e sapeva quanto potesse essere letale. Lo aveva visto molte volte combattere in preda all’ira funesta. In poche falcate,la raggiunse << No,Richard... >> lo supplicò,parando un fendente ma parve sordo alle parole della consorte. La ignorò deliberatamente e proseguì nel duello. Kahlan non contrattaccava,si difendeva ed evitava i colpi senza reagire. Non ci riusciva. Aveva votato la propria vita a quella del Cercatore e lei non avrebbe rotto la promessa. Evitò un affondo,spostandosi appena in tempo. Poi fu tutto un attimo. Richard le diede un pugno allo stomaco e Kahlan si piegò in due,lasciando andare le armi. I polmoni le si sgonfiarono nuovamente quando rovinò sul terreno,con un labbro spaccato. Si portò una mano alla bocca e quando se la portò davanti agli occhi,vide la goccia di sangue sulla punta dell’indice. Rimase scioccata. Richard non era mai stato capace di metterle le mani addosso,se non per farle una carezza. Si voltò quel tanto che bastava per vederlo,ma ricevette un calcio alla tempia. Cadde di nuovo,ma non osò rialzarsi. La vista le si era offuscata e non riusciva a mettere a fuoco << Richard,ti prego... Basta... >> gemette,affondando le unghie nella sabbia. Denna sogghignò << Più forte >>. Lui obbedì e le diede un calcio,all’altezza del costato facendola urlare di dolore. Kahlan si abbandonò a terra,esausta e col fianco dolorante. Sentiva le costole incrinate,premere sui polmoni impedendole di respirare. Una lacrima solitaria le sfuggì,rotolando sulla crosta di sabbia che le si era attaccata al volto tumefatto. Il sangue le colava da una tempia e dal taglio sul labbro inferiore. Come se fosse una bambola di pezza,Richard la sollevò da terra senza alcuno sforzo. Strinse le dita attorno alla sua gola e le puntò l’arma in un angolo dell’addome,rimasto scoperto dal piastrone frontale di metallo. Kahlan portò le mani sulle quella del marito e lo fissò negli occhi << Richard,ascoltami ti prego... >> gorgogli,trattenendo il fiato << Uccidila! >> urlò Denna autoritaria. Richard spinse la punta dell’arma,guardando la donna che teneva sollevata,con una mano attorno al collo. Osservò le lacrime su quel volto,così bello e familiare << Ricordati chi sei,Richard... Sei il Cercatore e devi vedere la Verità... >> mormorò con voce arrochita << Non darle ascolto! >> intervenne la Mord-Sith spazientita. Stava perdendo il controllo sul suo cucciolo.
Richard spinse un po’ di più l’estremità dell’arma ed una piccola macchia rossa,si allargò sulla stoffa della divisa di Kahlan,che sussultò. Avrebbe riportato Richard con sé << Richard,guardami negli occhi. Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti,ad Hartland... Sul picco della Montagna Smussata. E poi il nostro primo bacio nella foresta... >>. Quelle parole colpirono Richard,facendogli aggrottare la fronte. Qualcosa nei meandri della sua memoria si risvegliò mentre guardava gli occhi verdi di fronte a sé. Li rivide in molti di quei ricordi. Rivide il suo sorriso e rimembrò la loro prima notte insieme,come marito e moglie << Non funzionerà,Kahlan >> ringhiò Denna,avvicinandosi di qualche passo << E poi la Cripta di Tavunrang,il Mastio di Edraan... Te lo ricordi? >> chiese ancora << Sì... >> rispose lui,quasi incerto mentre diverse immagini gli passarono per la mente,come dei lampi velocissimi. Kahlan sorrise,avvertendo un barlume di speranza << La tua proposta,il matrimonio... Te lo ricordi,amore? >> << Indossavi un abito bianco,con del pizzo rosso... Avevi il velo che ti copriva il viso ed un bouchè di Fiori delle Isole di Ekmabar tra le mani >> continuò Richard,allentando la presa sul collo della moglie << Sì >> rispose lei in preda alla gioia,quando i suoi piedi toccarono terra.
Denna era ancora distante << Noo! Richard è mio! >> gridò con furia. Un passo appena indietro ed il Cercatore scattò,come una molla. La Spada della Verità descrisse un grande arco affilato,ma la Mord-Sith si scansò e riuscì solo a ferirla. Puntò i suoi occhi in quelli azzurri della guerriera in nero,che lo guardava in cagnesco senza curarsi della ferita << Non è possibile!? – ringhiò – Eri in mio potere >>. Nella sua voce c’era dell’incredulità. Retrocesse sotto l’avanzare minaccioso di Richard,che menava colpi,costringendola a proteggersi per impedire che le staccasse la testa << Hai fatto male i tuoi conti,Denna. Non c’è nessun sortilegio abbastanza potente da macchiarmi del sangue della mia Kahlan >> sibilò,riuscendo finalmente a disarmarla. Denna sgranò gli occhi dallo stupore quando l’Agiel volò dalla sua mano. Si voltò verso Richard,che con un solo passo,le assestò un pugno in pieno volto. La Mord-Sith cadde rumorosamente sul terreno,sputando sangue e frammenti di dente. Era stordita.
La pioggia si placò un poco,permettendo alle nuvole di aprire uno spiraglio nel cielo,che cominciava a tingersi di cremisi e di viola. L’alba. Avevano combattuto tutta la notte ed avevano vinto. I soldati dell’esercito di Rahl si fermarono,riunendosi in piccoli gruppi e congratulandosi a vicenda o consolandosi per le perdite dei commilitoni. Era bagnati,stanchi e alcuni anche feriti. Volevano solo tornare a casa. Kahlan venne scossa da un brivido dovuto alla spossatezza. Sentiva le gambe intorpidite,i piedi gonfi negli stivali,le braccia molli e dolori,più o meno fastidiosi,su tutto il corpo. Voleva farsi un bagno e togliersi la terra dalle ferite,che bruciavano come se sopra ci avesse buttato il fuoco. Con un piede,Richard spinse ormai l’inerme corpo della donna in nero. La fissò con gli occhi traboccanti di odio e collera,a stento imposta << Ucciderti con la Spada,sarebbe troppo onorevole. Tu meriti di morire soffrendo e mi assicurerò,che sia così. Verrai processata,non avrai il diritto di difenderti ed alla fine,sconterai la tua pena... >> ringhiò,reprimendo il desiderio di picchiarla a sangue. Respirò profondamente,quietando il proprio animo e riponendo la furia che ancora sentiva nei meandri più oscuri della psiche. Alzò gli occhi al cielo,osservando la debole e lontana luce del sole spaccare la coltre di nubi rossastre,che non accennavano a portare via la pioggia battente. Si girò di scatto,osservando Zedd ed il Comandante Trimack avvicinarsi insieme a Meyer,Evremont e Shota << Capitano! Berdine! Portatela al campo – disse in tono fermo - La voglio in catene,senza cibo né acqua. Sorvegliatela e se osa anche solo provare a liberarsi,taglierò la testa al responsabile >> concluse gelido,rinfoderando la Spada con gesti cadenzati.
Si girò ed il suo cuore si fermò per un attimo. Kahlan era in piedi in mezzo ad campo di morti bruciati dal fuoco di Zedd. I capelli color mogano erano bagnati e le ricadevano sull’armatura argentea. Non se l’era tolta come quella volta ad Ednah. “Brava donna”,pensò Richard orgoglioso senza riuscire a toglierle gli occhi di dosso. Era bella,come sempre del resto ed era viva. Era sopravvissuti. Il sangue gli si gelò quando notò le ferite che le aveva provocato. Un forte senso di colpa gli attagliò lo stomaco e si trovò a desiderare di essere morto. Incontrò i suoi occhi verdi e finalmente,trovò la panacea. Allungò le mani ai cappi della corazza,avanzando verso di lei. Strattonò i lacci,innervosito quando si rese conto che il balteo della spada gli impediva di togliersi la protezione metallica. Si liberò anche dell’arma e le corse incontro nonostante non ne avesse le forze. Una volta vicino,la avvolse nelle proprie braccia e pianse. Non gli importava del protocollo. Non gli importava se gli uomini lo avessero visto. Voleva solo Kahlan. Le accarezzò i capelli umidi,quando sentì la moglie ricambiare la stretta. La sentì fremere per il dolore e la discostò da sé,incorniciandole il volto con entrambe le mani. Erano così grandi da coprirle tutta la parte laterale del viso. Nel mentre però aveva notato la paura nei suoi smeraldi. Lo temeva. L’aveva spaventata a tal punto da farle perdere la fiducia nei propri confronti. Con delicatezza,mantenne la presa gentile e le posò dei baci su tutta la faccia. Sugli occhi,sul naso,sulla fronte,sulle labbra e sul mento. Lei sorrise,socchiudendo le palpebre << Torniamo al campo,per favore... >> sussurrò,incapace di reagire a quei gesti di tenerezza << Sì... >> rispose,annuendo vigorosamente. Si tolse il mantello e glielo mise sulle spalle,sollevandole il cappuccio sulla testa.
Si voltò verso il Comandante Trimack << Tornate tutti al campo – guardò Zedd – Assicurati che i corpi siano stati tutti bruciati e tieni d’occhio Shota... >> ordinò,prendendo la compagna per mano. Chiuse gli occhi concentrandosi e svanì con lei,davanti ai suoi uomini.


Si ritrovarono nella loro tenda. Le candele si erano spente,ormai troppo consumate. L’ambiente era piacevolmente caldo e Kahlan si lasciò sfuggire un sospiro sollevato. Si tolse il mantello e la corazza,lasciando cadere tutto a terra. Si muoveva con fatica ed ogni movimento,le costava un grosso sforzo fisico e mentale per non lasciarsi cadere << Vorrei tanto fare un bagno... >> mugolò in tono assente ed un grosso catino di legno,colmo d’acqua calda le apparve davanti agli occhi. Pensò per un attimo che fosse un miraggio,poi si avvicinò scordandosi che aveva ancora al divisa. Richard la prese piano per un braccio << Aspetta... >> mormorò,avvicinando le dita alle fettucce della blusa. Gliela tolse e una smorfia di ripudio verso sé stesso,gli accartocciò il viso quando la osservò sollevare le braccia,sussultando per il dolore. La pelle sul fianco della donna,appena sotto il seno,era marchiata da un enorme livido che tendeva al viola,coprendole la maggior parte del costato. La aiutò a finire di spogliarsi,ma quando la prese sotto braccio,Kahlan gli allontanò le mani come se fosse terrorizzata da lui << Faccio da sola >> disse entrando con calma nel grande catino. Richard la osservò mentre le porgeva la spazzola e la spugna,ma lei non ricambiò lo sguardo. Represse le lacrime ed il nodo alla gola,prima di spogliarsi a sua volta ed entrare nel catino. Era abbastanza grande per loro,tuttavia alcune gocce d’acqua traboccarono dal bordo. Resistette al forte impulso di sedersi dietro di lei per abbracciarla,come di consueto e le si sedette di fronte,a gambe incrociate. L’acqua li copriva fin sotto la clavicola,tenendoli al caldo. Richard rimase in silenzio mentre Kahlan scivolò verso il basso per poter immergersi fino al mento. Allungò le gambe per quanto potesse e lasciò che il calore dell’acqua le sciogliesse i nervi ed i muscoli. La botta sulle costole le faceva ancora male ad ogni respiro,ma niente la feriva di più dello sguardo del Cercatore. Era vacuo,spento,perso nel vuoto. Non parlava e adesso,aveva anche distolto gli occhi da lei. Si sentiva responsabile di quanto accaduto,lo sapeva. Si pettinò i capelli,dopo averli lavati con le mani e si passò la spugna sulle braccia e sul resto del corpo,offrendola poi a Richard che timoroso,la prese cominciando a lavarsi.
Attese che terminasse anche lui e si spostò lentamente. L’acqua dondolò,traboccando di nuovo dal catino fino a che non si sedette in grembo al marito. Gli diede le spalle e si appoggiò al suo petto. Pelle contro pelle. Richard espirò,chiudendo gli occhi quando Kahlan poggiò la testa nell’incavo del proprio collo. Il solo sentirla vicina lo faceva stare bene e lo ripagava di tutto. Non la toccò,perché temeva che si sarebbe spostata nuovamente.
Restarono lì,a godersi il calore continuo dell’acqua e quando ne uscirono,si rivestirono in fretta per non prendere freddo.

****

Kahlan era sdraiata sulla branda con un paio di pantaloni comodi ed grosso maglione,che le arrivava fino alle cosce. Si era rannicchiata con la testa sul cuscino,guardando affascinata il fuoco che ardeva nel piccolo bracere,che serviva a riscaldare l’interno della tenda. Richard era seduto su uno sgabello,opposto a lei e leggeva alcuni rapporti. Lo osservò attentamente. I capelli gli era già asciugati e si era fatto la barba per non doverci pensare il mattino seguente quando sarebbero partiti per il Palazzo del Popolo. Era riposato e sembrava più tranquillo << Richard? – lui sollevò gli occhi,guardandola – Vieni qui... Ho freddo >> disse a bassa voce. Mentì. Non aveva freddo,voleva solo averlo vicino. La fissò ancora un istante per poi metter via le scartoffie. Si alzò dallo sgabello e si distese accanto a lei,con le braccia conserte. Aveva rispettato i suoi spazi,dopo averle curato le costole e la ferita alla tempia,scusandosi ogni volta che la vedeva soffrire. Aveva pianto mentre l’aveva guarita e si era scusato ancora una volta,quando le aveva detto che il livido sarebbe rimasto per ancora due settimane. Si girò verso di lui,stringendo i denti quando avvertì una piccola fitta al costato. Doveva fare ancora molta attenzione. Si sistemò,perdendosi nei suoi occhi. Erano ancora bordati di rosso per il pianto. Non lo aveva mai visto così fragile e mortificato. Notò che il taglio sull’avambraccio era ancora esposto << Richard,sei ferito... - mormorò preoccupata,afferrandogli il braccio – Non puoi curarti? >> << Ho usato tutto il Han... >> rispose lui,assente << Allora va’ da Anna a farti medicare! >> lo riprese << No,non voglio. Questo è il prezzo che devo pagare,anche se meriterei di peggio... >> continuò Richard,guardandola. Le sue iridi bigie erano piene  di risentimento per sé stesso. Si stava assumendo colpe che in fin dei conti non aveva. Non poteva controllare tutto. Kahlan gli si fece vicino e gli spostò le braccia dal petto,sapendo che le parole non sarebbero servite. Era così testardo,che non le avrebbe mai dato retta. Gli si avviluppò addosso,abbracciandolo << Ti amo,Richard... >> mormorò,posandogli una guancia sul petto. Chiuse gli occhi,divenuti pesanti e si addormentò ascoltando il battito del suo cuore,come se fosse una ninna nanna.
Richard abbassò gli occhi sulla moglie e accennò ad un lieve sorriso mentre gli sfuggì una lacrima. Il dolore per tutto ciò che le aveva fatto lo travolse,ma si trattenne dal pianto. Non voleva svegliarla. Le accarezzò i capelli,pettinandoglielo con le dita mentre ascoltava il suo respiro calmo e regolare,che avvertiva soffiare piano sulla pelle del proprio petto << Ti amo anch’io,Kahlan... >> sussurrò prima di addormentarsi a sua volta,esausto.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Cara camminava fra le tende alla ricerca di Dahlia. Non l’aveva dalla sera prima,quando erano scesi in battaglia e non voleva ammettere a sé stessa di essere preoccupata per la consorella. Sperò che da un momento all’altro sbucasse da una di quelle viuzze,trafficate da uomini che lavoravano duramente,dopo solo un paio d’ora di riposo per smontare le tende,preparare i carri e assicurarsi di non lasciarsi dietro niente.
Nell’aria,l’odore gradevole della zuppa preparata per l’esercito permeava l’ambiente sovrastando quello dei cadaveri in cenere a pochi chilometri. La nube che si era sollevata dall’incendio che aveva eliminato i baneling era ancora visibile nel cielo buio. La bionda continuò a passare in rassegna dei volti delle guerriere in rosso che le passavano accanto,ma di Dahlia non c’era nemmeno l’ombra. Ad un tratto,Berdine le si avvicinò di corsa << Berdine,che succede? >> chiese,inarcando un sopracciglio. Alcuni soldati le osservarono sorpresi. Era raro sentirle parlare in modo confidenziale in pubblico << Dahlia chiede la tua presenza >> annunciò grave. Cara rabbrividì nella divisa e la seguì. Cercò di ignorare il senso di inquietudine che le stava permeando la psiche. Si impose di respirare quando vide che stavano uscendo dal campo,in direzione della tenda della quarantena ormai quasi vuota. C’erano solo pochi cadetti sdraiati,che recuperavano le forze in attesa del ritorno a casa.
Cara superò di poco una branda su cui vi era un corpo,coperto da un telo bianco. Si fermò e fissò la salma nascosta. Sgranò gli occhi temendo che fosse Dahlia,ma Berdine richiamò la sua attenzione,posandole una mano sul braccio << Quella è Raina – Cara si girò verso la mora – E’ morta ieri sera prima della battaglia. Zedd ha provato a salvarla,ma ha detto che la malattia essendo del Mondo Sotterraneo è fatale per noi Mord-Sith... >>. Per Cara,quelle parole suonarono come un avviso. Dahlia sarebbe morta comunque. Le fece cenno di guidarla ancora,deglutendo sonoramente al solo pensiero di perdere l’amica. Si avvicinarono ad un’altra branda,su cui Dahlia era distesa,con gli occhi chiusi mentre Anna le tamponava un panno umido sulla fronte per darle sollievo. L’erborista alzò gli occhi sulle due Mord-Sith ed accennò loro un sorriso mesto << Come sta? >> domandò Berdine in tono piatto. Anna scosse il capo,facendo ondeggiare i riccioli e il sangue di Cara si gelò << Non le manca molto... >> rispose la donna << D-Davvero non c’è più nulla da fare? >> chiese esitante la guerriera bionda << Ho provato tutti gli infusi più concentrati. Mi spiace... >> mormorò,ponendo via il panno per poi allontanarsi. Cara si avvicinò a Dahlia,sedendosi sul bordo del giaciglio. Osservò il petto dell’amica sollevarsi ed abbassarsi lentamente,il viso pallido come il lenzuolo che ricopriva la deceduta Raina << Ca...ra... >> sussurrò con voce roca e tanto debole che la bionda dovette sforzarsi per sentirla. Le posò una mano sulla guancia << Sono qui >> bisbigliò,mantenendo la sua tipica espressione fredda. Le labbra di Dahlia di un rosa cianotico si piegarono in un sorriso << La guerra è finita? >> chiese raccogliendo tutte le proprie forze << Sì. Lord Rahl e l’Impero sono salvi... >> rispose Cara,scostandole una ciocca di capelli sfuggita alla treccia. L’altra aprì un poco gli occhi << Tornerai a Stowcroft? >>. A Cara quella domanda sembrò strana e la lasciò un attimo interdetta << No,non credo. – rispose e fece una breve pausa - Il compito di una Mord-Sith... >> << E’ servire Lord Rahl... – concluse Dahlia – Servirai anche la Madre Depositaria? >> << E’ Lady Rahl >> disse Cara in finto rimprovero << E’ un Mostro Bianco >> ribattè Dahlia,stringendole una mano << No,è la moglie di Richard >> si oppose senza essere troppo dura e la vide annuire << Puoi farmi un favore? – la bionda annuì - Seppelliscimi accanto a mia madre... >> rantolò,aumentando la stretta alla mano. Berdine rimase in piedi,silenziosa con una lacrima solitaria sul volto << Lo farò >> rispose Cara,ricambiando la stretta << Un’ultima cosa: sii felice. Felice davvero... >> sorrise un ultima volta,poi abbandonò la testa sul cuscino. Gradualmente la sua mano allentò la presa e spirò l’ultimo soffio di vita. Gli occhi azzurri di Cara si velarono di lacrime,ma non pianse. Prese un lenzuolo bianco e coprì il corpo dell’amica. Si soffermò a guardarla e si chinò per baciarle la fronte << Lo farò... >> promise con un sussurro prima di coprirla totalmente.

Uscì dalla tenda e si diresse alla tenda di Lord Rahl. Doveva avvertirlo che non sarebbe tornata a D’Hara. Si avvicinò e tossì << Lord Rahl? Siete sveglio? >> mormorò e dopo qualche attimo,Richard spostò il lembo della tenda,facendo capolino con la testa << Cara,c’è qualche problema? >> domandò con un cipiglio di preoccupazione << Volevo avvertirvi che domani non vi seguirò a D’Hara... >> esordì,giungendo le mani dietro la schiena. Richard inarcò le sopracciglia ed uscì completamente dalla tenda << Perché? >> chiese più autoritario << Problemi personali >> tagliò corto la guerriera << Voglio una spiegazione. Qualunque essa sia >> continuò inamovibile. Cara sospirò << Devo tornare a Stowcroft >> << Ma è dalla parte opposta... >> commentò Richard accigliandosi << Lo so,ma ci sono alcune cose che devo mettere a posto. Poi tornerò a palazzo... >> disse pragmatica. Il Cercatore inclinò leggermente la testa di lato ed assottigliò gli occhi,circospetti come se la stesse interrogando << E’ per Dahlia,vero? >> chiese infine,raddrizzandosi << Come fate a... >> balbettò la bionda << Cara,riconosco quello sguardo. Era lo stesso che aveva mio fratello alla morte di mio padre,George Cypher. Anche Michael si nascondeva come te >> rispose,posandole una mano sulla spalla,stringendola lievemente << Le ho promesso di seppellirla accanto a sua madre >> mormorò tutto d’un fiato << Allora devi andare. Però fatti accompagnare e torna presto >> la ammonì,lasciando cadere il braccio lungo il fianco. La guerriera annuì << Non sentirete la mia mancanza... >> rispose Cara con un velo di ironia. Poi compì alcuni passi per allontanarsi,quando Richard la richiamò << Cara... – lei si fermò,guardandolo di sottecchi da oltre la spalla – Mi dispiace per Dahlia >> << Anche a me,Lord Rahl... >> rispose lei con malcelato dolore.

Due giorni dopo...

Il sole era sorto da qualche ora sulla Piana di Azrith e filtrava morbidamente dalle finestre di alabastro della sala del trono. Richard stava firmando alcune scartoffie,quando Berdine aveva fatto irruzione nel suo ufficio,dicendogli che la Madre Depositaria stava riscontrando problemi con un’udienza.
Scese l’ultimo gradino ed attraversò l’ampio spazio,delimitato da enormi colonne monolitiche di marmo,prima di entrare in sala. Kahlan era in piedi,appena davanti agli scranni sulla predella,vestita col suo consueto abito bianco. Aveva le mani giunte davanti al grembo e di fronte a sé,qualche gradino più in basso,c’era una donna poco più giovane di loro. Quando la moglie lo vide,sollevò i suoi occhi verdi ed ebbe immediatamente la netta sensazione che c’era qualcosa di grave. Vedendo quella reazione,la donna sconosciuta si voltò. Aveva la pelle era così bianca da contrastare col nero corvino dei capelli lisci e corti fino alle spalle. Richard le girò intorno,avvicinandosi a Kahlan << Buongiorno,signorina >> disse cortese,ma non osò accennare un sorriso quando notò gli occhi cobalto della ragazza pieni di lacrime << Dovrei essere la Signora Carter se non fosse stato per voi,Lord Rahl... >> ringhiò rancorosa,portandosi una mano sulle labbra per reprimere un singhiozzo. Richard lanciò uno sguardo a Kahlan,che annuì come se lo avesse letto nel pensiero. Era la fidanzata del cadetto morto di Febbre di Fuoco << Mi dispiace per la sua perdita >> mormorò petulante. Cosa avrebbe potuto dirle altrimenti? Si sentì fortemente a disagio << Le vostre scuse non riporteranno indietro il mio fidanzato! >> gemette prima di scoppiare il lacrime. Richard sospirò,guardandosi le punte dei piedi << Elizabeth... – intervenne la Depositaria in tono mite - Anche se Lord Rahl avesse un ruolo in tutto ciò,non avrebbe potuto fare niente. La malattia portata dai baneling non derivava da questo mondo... Dan è morto per colpa del Guardiano >> si spiegò << Madre Depositaria,cosa fareste se l’uomo che amate di più al mondo morisse senza potervi stringere ancora una volta? Avete una vaga idea del dolore che sto’ provando?! >> sbottò la giovane con le lacrime che le rigavano il viso << Elizabeth,io capisco molto bene quello che provi. Ho rischiato più volte di perdere quest’uomo... – disse indicando il Cercatore con un gesto della mano - E credimi,io non dovrei nemmeno essere qui oggi... >> mormorò con tono calmo. Richard la fissò,stupendosi di come riuscisse a mantenere un certo comportamento. Era chiaro che le insinuazioni della donna l’avessero ferita,eppure lei rimase composta. Non c’era collera nella sua voce. I suoi occhi verdi brillavano di saggezza. Elizabeth tirò su col naso,asciugandosi le lacrime con la manica del vestito << Potrei avere le cose di Dan? >> singhiozzò << Certo – rispose  Kahlan accennando un sorriso - Un compagno d’armi di Dan ti riporterà a casa. Per qualsiasi cosa,tornate pure e vedremo di aiutare te e la famiglia di Dan. Porta loro le nostre più umili condoglianze ... >> concluse mentre un cadetto entrò nella sala del trono con in mano gli effetti personali di Dan Carter. I due uscirono,lasciando i regnanti nel più completo silenzio.
In un corridoio lontano,gli stivali delle Mord-Sith riecheggiavano << Ha ragione – disse Richard dopo attimi interminabili – Avrei dovuto impegnarmi di più >>. La sua voce risuonò sulle pareti,su cui erano appessi arazzi e quadri preziosi,mentre Kahlan scendeva i gradini della predella. Gli posò le mani sulle spalle << No,tu hai fatto tutto ciò che era in tuo potere. Non devi assumerti la responsabilità del Destino... >> rispose sporgendosi con la testa,poggiando la guancia contro quella ispida del marito << Ti amo,Kahlan. E non passerà giorno in cui non penserò a quello che ti ho fatto... Non importa quanto fossi schiavo di Denna. Non dovevo toccarti... >> mormorò tristemente. Le spostò gentilmente le mani dalle proprie spalle e si allontanò verso gli appartamenti privati.

****

La foresta era immersa nel buio. Il vento del Nord soffiava lieve,come una brezza in riva al mare. Morgana osservò l’immagine riflessa sull’acqua,all’interno della bacinella ovale che teneva con le mani,sollevata sul piccolo ruscello. Denna era seduta in un angolo di un’umida cella,incatenata ed immersa nel buio. L’incantatrice emise uno strillo frustrato,lasciando cadere l’acqua nel ruscello da cui l’aveva raccolta. Si avvicinò alla cesta ed osservò la piccola neonata,avvolta in una calda coperta. Aveva il visetto contratto in una smorfia che pareva esprimere la rabbia. Gli occhietti verdi la fissavano,interrogandola ed i capelli biondi erano cresciuti,tanto da incorniciarle il viso. Una zazzera sbarazzina le avrebbe coperto la fronte a breve. Avrebbe potuto ucciderla,ma ora che Denna era stata catturata,i suoi piani erano cambiati. Presto Richard avrebbe condannato la Mord-Sith a morte e si sarebbe messo sulle sue tracce. Non aveva più dei baneling al proprio comando ed il Guardiano non l’avrebbe aiutata una terza volta. Ma lei non avrebbe rinunciato. Prese la cesta e la piccola emise un gemito infastidito. Sorrise quando posò gli occhi sul piccolo Rad’Han attorno a quell’esile collo. Sapeva quanto la bambina potesse essere pericolosa,ma era questo su cui contava. L’Impero di D’Hara sarebbe stato suo in un modo o nell’altro.

****

Kahlan posò una mano sulla porta dell’ufficio di Lord Rahl. Fissò per un attimo le venature del pannello ligneo,indecisa se aprire o meno. Richard era di pessimo umore dal giorno della battaglia ed insieme a Zedd,aveva già deciso di mettersi sulle tracce di Morgana. L’indomani avrebbero interrogato Denna e sapeva che il marito si stava preparando a ciò. Era preoccupata per come stava affrontando la situazione. Certo,era tornato ad essere il Cercatore,ma ogni volta che la guardava,il suo viso si accartocciava tristemente.
Prese un respiro profondo,chiudendo gli occhi e poi spinse la porta. Entrò e lo vide seduto alla scrivania,che scriveva qualcosa. L’unico suono che percepiva era quello del pennino sulla carta ed il respiro del compagno,oltre al proprio << Posso chiederti cosa stai scrivendo? >> chiese,avvicinandosi. Notò che c’erano tre o quattro libri aperti sul piano << Informazioni. Tutte quelle che mi servono al Mastio del Mago per indagare... >> rispose lui distaccato. Si accigliò senza smettere di scrivere << Ti serve qualcosa? >> le chiese in tono più gentile. Kahlan lo fissò,impassibile mantenendo le braccia lungo i fianchi << No,non sia mai che ti distolga dal tuo compito... >> mormorò con acido sarcasmo. Si sedette sulla poltrona di fronte a lui e si guardò intorno,con fare distratto.
La stanza era illuminata dalle candele poste sugli scaffali,sui mobili e sui candelabri fissi alle pareti. Kahlan osservò le piccole fiamme,immergendosi nel flusso intricato delle proprie riflessioni. Poggio il mento sul braccio e voltò il capo verso la parete. Si chiese dove fosse la sua bambina,la sua piccola Erin. Si disse che Richard stava lavorando duramente per ritrovarla e con quel pensiero,tornò al mondo reale mentre l’irritante suono del pennino,giungeva alle proprie orecchie come un costante promemoria,un invito a non tacere. Strinse le dita attorno al margine del bracciolo della sedia,sbiancandosi le nocche. Richard sollevò per un attimo gli occhi su di lei,prima di tornare a scrivere << Ti vedo stanca... Dovresti andare a letto >> disse in tono pacato << Come fai a vedermi se continui a scrivere?! >> sbottò Kahlan,guardandolo con la coda dell’occhio. Richard tenne il pennino a mezz’aria e sollevò il viso dai fogli << Vuoi che ritrovi Erin o no? >> domandò innervosito << Sì,che lo voglio! >> rispose lei,fissandolo con rabbia << E allora lasciamelo fare! >> la riprese lui,sollevando le braccia frustrato << Sei incredibile... >> sibilò Kahlan,alzandosi dalla poltrona << Io sarei incredibile?! Se hai un’idea migliore,esponila! >> disse Richard,stizzito << Lascia perdere... >> mormorò Kahlan che uscì dall’ufficio,sbattendo la porta. Lui strinse i pugni,inspirando lentamente per cercare di calmarsi. Non capiva quale fosse il proprio errore. Stava facendo tutto quello che era necessario per riportare Erin a casa e ci sarebbe riuscito. Si rimise a trascrivere le informazioni dai libri e perse la cognizione del tempo.

Quando terminò il proprio lavoro,il disco lunare era allo zenit. Notte fonda. Tutti dormivano nel palazzo e solo le guardie erano vigili e sveglie. Si stirò sulla sedia,allungando le braccia e sospirò. Raccolse i fogli e li sistemò in un astuccio in pelle,che lasciò sulla scrivania insieme ai volumi di Zedd. Uscì dall’ufficio e si bloccò sulla porta,quando vide Kahlan rannicchiata sul divanetto. Aveva gli occhi chiusi,ma sapeva che non stava dormendo. Non riuscivano a riposare,se non insieme in uno stesso letto. Le si avvicinò cautamente e le tolse la coperta per poi infilarle un braccio sotto le ginocchia e l’altro intorno alla schiena. La issò delicatamente come una sposa e si spostò per aggirare il divanetto. Facendo attenzione a non urtare nulla,la portò in camera da letto. Nel mentre,lei sollevò le palpebre << Richard... >> sussurrò roca << Sì? >> rispose lui,adagiandola sul bordo del materasso e la fece sedere. Si chinò sui calcagni di fronte a lei e la osservò << Smettila di ignorarmi. Smettila di sentirti in colpa al posto di Denna... >> lo rimproverò con voce altalenante per la stanchezza. Richard valutò il suo stato e prese una camicia da notte dal cassettone e tornò vicino a lei << Smettila di assumerti tutte le responsabilità del mondo... >> continuò la donna in bianco con gli occhi semichiusi. Era distrutta fisicamente e mentalmente. La lasciò parlare,ascoltandola comunque mentre la spogliava e cercava di metterle il pigiama. Fece scorrere la stoffa sui suoi fianchi e le aggiustò le spalline,guardandola e sorrise << La smetto... >> rispose infine mentre ripiegava l’abito bianco su una sedia per poi cambiarsi a sua volta.
Quando si chiuse il bottone della blusa,si voltò e ridacchiò. Kahlan si era addormentata sul lato del letto in cui lui dormiva,il sinistro. Le si avvicinò,scuotendola gentilmente << Sei nel posto sbagliato >> le sussurrò. Lei allungò un braccio dietro di sé,tastandolo sul viso scendendo poi sul petto per spingerlo via e sbuffò,assumendo una smorfia infantile << Smettila! >> brontolò assonnata. Richard rise e si sistemò sotto le coperte. Le si fece vicino e la avvolse in un abbraccio << La smetto >> rispose,baciandole i capelli sulla nuca.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Il sole sembrava volersi nascondere dietro le nuvole. Alcuni suoi raggi illuminavano la Sala del Trono. Denna era in piedi di fronte a loro. Due grossi uomini armati,le stavano ai lati controllando che non facesse strane mosse improvvise. Aveva ancora la divisa nera addosso,ma la treccia le si era sfatta ed ora i lunghi capelli biondi ed ondulati,le ricadevano sulle spalle fino ai fianchi. Qualche centimetro più corti di quelli di Kahlan,in piedi sulla predella,vestita col suo abito bianco. Il cappuccio era alzato sulla sua testa,segno che stava svolgendo il ruolo di Giudice.
Richard,vestito da Lord Rahl,era accanto a lei con le braccia conserte sul petto. Aveva il mantello nero,quello da Mago Guerriero e la Spada della Verità pendeva al suo fianco. Quel giorno avrebbe impersonato la legge ben tre volte. Non c’era giuria,eccezion fatta per le Mord-Sith. Cara era tornata appena in tempo per partecipare.
Berdine era in piedi vicina ai regnanti ed il suo viso era impassibile << L’imputata,conosciuta come Padrona Denna,è giunta qui di fronte a questa Corte con molteplici accuse: omicidio di massa, ripudio del proprio incarico ufficiale nella Guardia Personale di Lord Rahl, tradimento alla Casata e rapimento di minore >> disse con voce piatta,calcando le ultime parole. Dentro di sé,ardeva la rabbia più acuta << L’ultima non vale come accusa >> mormorò Denna << Sta’ zitta >> sibilò Kahlan,in tono di comando. La Mord-Sith sostenne lo sguardo della donna in bianco,ma alla fine cedette. Quegli occhi verdi parevano sondarle l’anima e per un attimo,la guerriera in nero si sentì schiacciata. Richard continuò a fissarla impassibile << L’imputata si ritiene...? >> continuò,lasciando in sospeso la frase << Innocente >> rispose Denna con tono frivolo,sbattendo le ciglia in direzione del Cercatore,che fece finta di niente. Poi chinò il capo verso Cara,che si allontanò << A seguito delle tue azioni,avvenute nell’ultimo anno a partire da quest’oggi,giudico il contrario >> disse,tornando coi suoi occhi grigi su di lei. Avrebbe voluto ucciderla,massacrarla come aveva fatto con lui tempo addietro. Ma aveva stipulato un documento che proteggeva chiunque,sotto al Codice di Aydindril perciò era indotto a cederle un compromesso. Un processo. Ovviamente Kahlan si era opposta,ma vedendosi costretta anche lei,acconsentì promettendo che sarebbe finita con la testa di Denna su una delle picche di fronte al Palazzo del Popolo << Voglio le prove >> rispose con tono ingenuo << Padrona Berdine,legga i rapporti sull’imputata firmati dalla Madre Depositaria Kahlan Amnell Rahl >> ordinò Richard,puntando i suoi occhi in quelli azzurri di Denna. Stavolta non la temeva. Era più forte di lei.
Berdine prese i documenti dalle mani di Cara e li sfogliò,uno ad uno,elencando i reati di cui si era macchiata. Le altre guerriere in rosso non emisero un suono. Nessuna cercò di difendere l’imputata. Chiunque l’avesse fatto,sarebbe stata condotta al patibolo sapendo che era giusto così. Richard era disposto a trattarle come esseri umani,ma doveva accertarsi che non fossero un pericolo per nessuno.
Berdine terminò l’elenco con la parola ‘genocidio’. Denna non pose obiezioni e Richard inarcò un sopracciglio << Prego,Cara Mason,esponga il voto unanime delle vostre consorelle >> disse con vago tono di sfida << Dichiaro l’imputata colpevole. Lascio alla Madre Depositaria,la decisione della pena confidando che sia pari agli atti disonorevoli dell’imputata >> mormorò la bionda,lanciando uno sguardo colmo d’odio alla ex-compagna d’armi,che si voltò verso il volto ieratico della donna in bianco. Richard attese ed osservò la calma letale con la quale Kahlan scese i gradini della predella,senza staccare gli occhi verdi ed colmi di risentimento,da quelli azzurri impertinenti di Denna. Si sfidarono,facendo caricare l’aria di elettricità. Un confronto aperto,muto ed invisibile << Condanno l’imputata alla Morte per Confessione >> disse solenne e le Mord-Sith vennero attraversate da un singulto collettivo. Si aspettavano la richiesta di un boia,non un esecuzione di tale crudeltà.
Berdine e Cara sorrisero mentalmente,condividendo la scelta di Kahlan << Accordato >> dichiarò Richard infine << Vuoi che saluti tua sorella,Kahlan? >> sibilò Denna,con un sorrisetto beffardo a fior di labbra. La Depositaria ricambiò il gesto << Piuttosto,goditi il soggiorno nel Mondo Sotterraneo. Che tu possa patire in eterno,vagando da sola nell’oscurità completa >> disse,soffiando fra i denti e posando la mano attorno al collo di Denna. Strinse volutamente la presa e liberò il proprio potere. Un tuono senza boato scoppiò nella sala e costrinse ad indietreggiare i presenti,a causa dell’onda d’urto generata. Gli occhi di Denna e quelli di Kahlan divennero neri per poi tornare normali. Le finestre vibrarono per un istante prima che la quiete tornasse. La Mord-Sith cadde a terra in ginocchio mentre Kahlan socchiuse gli occhi barcollando. Richard scese dalla predella e la sostenne ,prendendola per le braccia. La osservò preoccupato << Tutto bene? >> sussurrò ad un orecchio della moglie,che annuì fissando ancora l’imputata.
Denna agonizzava,strozzata dalle lacrime e stravolta dalla consapevolezza della brutalità dei suoi peccati. Delle lacrime le rigarono le guance e sollevò gli occhi verso la Madre Depositaria << Ai vostri ordini,Padrona... – singhiozzò – Come posso farmi perdonare? Cosa desiderate? >> chiese,scossa da tremori che Kahlan ignorò. La sua risposta arrivò tagliente,tanto da far rabbrividire il marito << Desidero che tu muoia >> disse atona e le sue parole rimbombarono sulle pareti come un rintocco di campana,nello stesso istante in cui il corpo di Denna si afflosciò a terra.

****

Kahlan era distesa sul letto mentre Richard finiva di cambiarsi per la notte. Osservò i bagagli del marito appoggiati contro una sedia imbottita. La spada era appesa allo schienale di essa e riluceva con la luce flebile delle candele sui loro comodini. L’indomani sarebbe partito con Zedd per Aydindril. Un viaggio lungo,ma indispensabile << Posso venire con te? >> chiese Kahlan con un fil di voce. Richard si voltò a guardarla e si sedette sul letto,aspettando che si girasse << E’ meglio di no >> rispose gentile << Ma io resterò sola... >> ribattè lei debolmente.
L’aver confessato una Mord-Sith macchiata di grossi reati,le aveva prosciugato le energie << No,non sarai sola >> la corresse,posandole una mano sulla spalla. Kahlan si girò sulla schiena ed incontrò il suo sguardo << Troviamo Erin e andiamo ad Hartland. Ricordi? Lo volevi anche tu... >> disse,prendendogli una mano fra le sue << Kahlan... >> << L’Impero potrebbe amministrarlo Zedd. Berdine e Cara lo aiuterebbero... >> continuò lei in tono di speranza << Che stai dicendo? Sai che non posso abbandonare il trono... >> le ricordò,senza essere brusco. Capiva i desideri della moglie,ma non poteva assecondarli pur condividendoli << Voglio solo essere una donna normale,con un marito ed una figlia normali... >>. La sua voce si assottigliò sulle ultime sillabe e a Richard,gli si formò un nodo in gola <<  Ma noi non siamo “normali”... >> si sforzò di dirle,ma lei parve non credergli << A te piace fare la guida nei boschi. Io starei a casa a cucinare,a rammendare e lavare i vestiti e baderei ai nostri figli... – parlava a bassa voce e gli occhi verdi erano velati di lacrime - Tu torneresti a casa al tramonto,giocheresti con loro sul prato e dopo cena,potremmo rimboccare loro le coperte e raccontare la storia del pescatore... >>. Richard strinse la mano di Kahlan e se la porto alle labbra,baciandone le nocche. Si chinò su di lei,poggiando la fronte contro la sua e con la mano libera,le accarezzò i capelli. Stava piangendo,cercando di trattenersi invano. Richard dovette ricorrere a tutta la sua volontà per non seguirla nella disperazione << Sarebbe così terribile?! >> tremò la Depositaria << No,sarebbe perfetto... – mormorò con un sospiro rassegnato - Ma non possiamo. Abbiamo dei doveri e non possiamo gettarli nel vuoto... >> concluse amaramente << Sono stanca di questa vita,Richard... >> mugolò lei,affondando il viso nel petto del Cercatore << Lo so,vita mia... Lo so... >> rispose accarezzandole le guance umide << Promettimi che ci penserai... >> << Va bene. Considererò l’idea... – concesse,sperando con tutto sé stesso che fosse solo un momento passeggero – Ora dormi... >> disse coprendola con le lenzuola << Stai con me... >> mugolò Kahlan,avvinghiandosi alla sua camicia. Richard allentò la stretta e si distese accanto a lei,permettendole di rifugiarsi nel suo abbraccio. La osservò rannicchiarsi contro di lui,come se fosse una bambina indifesa << Certo,Kahlan... Non vado da nessuna parte senza di te... >> sussurrò quasi più a sé stesso che alla moglie mentre le accarezzava la schiena con la punta delle dita. Sobbalzava ancora per i singhiozzi del pianto,che gradualmente si fecero sempre più radi << Ti amo tanto,Richard... >> bisbigliò << Anch’io,Kahlan... >> le rispose ed abbassò lo sguardo su di lei. Col dorso della mano,le scostò alcune ciocche di capelli dal viso ed attese che si addormentasse profondamente. Lanciò un’occhiata alle candele sul comodino e le piccole fiammelle si spensero all’improvviso,facendo calare l’oscurità nella camera.
Poi Richard chiuse le palpebre e cedette alla stanchezza.

Qualche giorno dopo...

Richard e Zedd salirono le scale silenziose del Mastio. Il legno dei gradini erano nascosti da dei lunghissimi tappeti che variavano dal rosso al verde,dall’ocra al blu in base ai piani dell’edificio. Le torce erano l’unica fonte di luce nei corridoi ed i loro passi riecheggiavano sulle pareti di pietra. Superarono un grande atrio,dove al centro sorgeva una fontana con tre vasche di grandezza crescente a partire dall’alto,da cui zampillava l’acqua cristallina. La vasca più piccola,posta in alto,era a forma di calice e ci erano stati incisi i segni di una lingua antica dei Maghi.
Imboccarono una rampa di scale,che piegava leggermente sulla destra,conducendoli ad un corridoio quasi nascosto. Il Cercatore perse il conto delle svolte che avevano preso e si disse che se non fosse stato per il nonno,si sarebbe perso in quel labirinto architettonico. Giunsero dinanzi ad una grossa porta a due battenti. Le maniglie a forma di testa di leone,sembravano fare la guardia agli appartamenti del Primo Mago,come per ammonirli di arretrare. Zedd sollevò una mano,muovendola in modo circolare di fronte a sé e poi lasciò cadere il braccio lungo il fianco. Richard attese,ma non accadde nulla. Poi posò un palmo sul battente,scoprendo con somma meraviglia del Mago,che era già aperta << Non doveva essere aperta,vero? >> chiese guardandolo serio << No >> rispose il Vecchio con tono grave. Entrarono nella stanza luminosa. Il Cercatore rimase perplesso dal modo in cui i libri erano stati disposti,sparsi in grosse pile per tutta la stanza.
Al centro di essa,una runa era stata disegnata con della sabbia nera,macchiando il lussuoso tappezzo ricamato. Zedd si chinò e toccò la polvere scura,ne saggiò la grana facendola scivolare fra le dita che si leccò. Sbuffò con un grugnito ed esortò il nipote a fare lo stesso. Richard fece schioccare la lingua contro il palato << E’ amara >> disse osservando il simbolo disegnato a terra << Magia Nera >> rispose Zedd,con un cenno d’assenso << Pensi che sia stata Morgana? >> << L’unica che potesse farlo è Shota,ma sarebbe abbastanza potente. Senza contare che ce lo avrebbe detto per non affrontare la mia ira >> disse camminando per la stanza per ispezionarla << Come facciamo a saperlo? >> domandò Richard seguendolo << Posso rintracciare chi ha compiuto l’incantesimo >> rispose voltandosi << Come? >> lo incitò il nipote,ansioso << Di solito,per trovare una persona si usa il cosidetto Sortilegio delle Scarpe Incantate – Richard sogghignò – Il nome deriva dal primo utilizzo che se ne fu fatto dell’incantesimo. Il mago che lo creò,voleva rintracciare il ladro che gli aveva rubato le ampolle. Il furfante però,per non farsi beccare nella casa,si era tolto le scarpe lasciandole prima di andar via col bottino... – spiegò,tornando vicino alla runa e raccolse un po’ di sabbia,mettendola in un sacchettino – Farò la stessa cosa con la sabbia nera. Ci porterà da chi l’ha usata >>.
Richard si mise e girellare per l’ambiente,curiosando fra gli scaffali. Poi tornò vicino al nonno,che gli porse il sacchetto << Tu hai il Dono e potrai seguire la via magica >> gli disse semplicemente,posandogli l’oggetto sul palmo di una mano  << Da quando in qua i sacchetti di sabbia parlano?! >> chiese Richard sarcastico << Infatti non parlano – lo rimproverò con un’occhiata in tralice,strofinandogli le nocche sulla testa - Seguirai la scia magica che sentirai col tuo Han... >>. Richard annuì << Perché tutto questo caos? >> domandò confuso,quasi quanto la condizione di quegli appartamenti << Ti riferisci ai libri? >> chiese il Vecchio << Sì >> << Non sono in disordine. Hanno una loro precisa collocazione,che solo il Primo Mago conosce e codifica... – rispose con un sorrisetto furbo,che svanì dopo pochi attimi - Ovviamente Morgana dev’essere più potente di quanto avessimo pensato >> << Già... – mormorò il Cercatore rammaricato – Torniamo a D’Hara. Voglio prepararmi al viaggio... >> disse avviandosi col nonno verso la porta << Kahlan non sa’ del tuo piano,vero? >> lo smascherò il Vecchio << No,per questo ora ti aiuterò a sigillare il Mastio e poi torneremo dritti a palazzo >> si spiegò Richard,guardandolo negli occhi.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Qualche giorno dopo...

Richard si passò le mani fra i capelli,sospirando pesantemente quando vide lo sguardo contrariato di Kahlan. Stavano discutendo in privato sul viaggio che avrebbe dovuto intraprendere da solo,dopo essersi consultati con Zedd e Shota << Kahlan,per favore,cerca di capire... >> mormorò stanco << Richard,non conosci le Colline dei Denti! >> gli ricordò severa << Ho la Spada della Verità! Che vuoi che mi succeda?! >> rispose esasperato. Era ore che cercava di convincerla << Hai pensato che al ritorno,Erin dovrebbe superare quel territorio?! >> ringhiò,incrociando le braccia sotto al seno. Richard sentiva che c’era qualcosa sotto. Kahlan era sì testarda,ma non fino a quel punto. Ci doveva essere qualche segreto che gli stava tenendo nascosto << La proteggerò! Voglio solo riportarla a casa... >> rispose infervorato,afferrandola per le spalle. Fissò i propri occhi in quelli verdi della moglie << Allora lasciami venire con te >> ribattè nuovamente lei << Ho bisogno che tu resti qui a vegliare sull’Impero >> ribadì,ammorbidendo il tono << Voglio accompagnarti >> insisté ancora,con caparbietà << Perché?! >> le chiese << Perché... – distolse lo sguardo,facendo un passo indietro e liberandosi dalla presa del consorte - Perché conosco una scorciatoia >> << Beh... Dimmela >> disse sollevando le braccia,frustrato << Non posso. E’ un’informazione troppo importante e qui ci sono troppe orecchie indiscrete... >> si spiegò,seria << Kahlan... >> la riprese con la stessa voce che si usa con un bambino impertinente << Ho delle vite da proteggere e non posso rivelarti la scorciatoia. Ho giurato... >> sibilò lei infastidita. Richard sbuffò sonoramente e sollevò gli occhi al cielo. Ponderò le parole di Kahlan e ribassò lo sguardo su di lei. Sapeva che non gli avrebbe rivelato niente. Si chiese quale scorciatoia ci potesse essere,magari fra le montagne,che potesse aggirare le Colline dei Denti. Un territorio completamente zeppo di gargoil di ogni sorta. Chiuse gli occhi per un attimo e prese un profondo respiro << Va bene. Potrai accompagnarmi... – cedette e le puntò un dito contro,quando notò un sorriso soddisfatto sulle labbra della donna in bianco - Ma farai tutto ciò che ti dirò >>. Kahlan annuì e sollevò i palmi delle mani,in segno di resa. Richard sorrise,non poteva tenerle il broncio.
Il pensiero che l’avrebbe avuta accanto a sé lo faceva sentire tranquillo. Con lei al suo fianco,poteva fare qualsiasi cosa. Cercò di scacciare l’idea impellente che avrebbe avuto una fonte di calore per la notte.

****

<< Zedd,ha detto che dopo la piana troveremo una pietraia >> disse Richard,spronando il proprio stallone al galoppo. Si era svegliati prima dell’alba ed erano partiti dopo una bella colazione. Dovevano avere abbastanza energie poiché non potevano portarsi troppe provviste << Saremo costretti a lasciare i cavalli >> commentò Kahlan con un sospiro. La propria cavalcatura procedeva di pari passo a quella del marito mentre il sole cominciava a sorgere. Il cielo si era tinto di rosa e rendeva l’erba secca ed alta,una distesa di mare aranciato che ondeggiava spinta dalla brezza mattutina,facendola brillare. La Piana di Azrith si perdeva a vista d’occhio e solo a metà del pomeriggio,raggiunsero la pietraia indicata dal Vecchio Mago. Smontarono di sella,presero i piccoli zaini e cominciarono ad inerpicarsi per il pendio costituito perlopiù da rocce ed arbusti,a cui di tanto in tanto si aggrappavano per non scivolare nel fango.

Il sole stava tramontando quando stavano salendo il terzo pendio,che portava alle montagne. Il vento aveva aumentato l’intensità e si era fatto più freddo. Richard guardò di fianco a sé ed osservò Kahlan,afferrare una radice,puntare il piede su una roccia e spingersi verso l’alto. Aveva il fiatone,ma non sembrava intenzionata ad arrendersi. Mentre la seguiva passo passo,si accorse che stava tremando per il freddo. Indossava un abito verde,il cui corsetto in stoffa non le impediva il respiro. Era più comodo rispetto all’abito bianco da Depositaria e gli spacchi ai lati della gonna,le permettevano di muoversi liberamente e di lasciar intravedere i pantaloni neri,attillati,che indossava infilati dentro ai suoi stivali in cuoio. I pugnali pendevano ai suoi fianchi,custoditi in dei foderi,fissati ad una cintura che le circondava la vita. I capelli color mogano le ricadevano sulla schiena e non parevano un grosso intralcio. Richard sorrise e distolse lo sguardo da lei,controllando quanto mancasse allo slargo,che costeggiava il ripido fianco del monte << Manca poco >> le disse,ma lei non rispose per non deconcentrarsi.

Quando raggiunsero la rientranza rocciosa,si abbandonarono sulla nuda pietra fredda. Richard si guardò intorno,voltando il capo lo stretto necessario << Possiamo accendere un fuoco? >> gli chiese Kahlan ansimando per la fatica. Avevano salito diverse alture per tutta la giornata << Sì. Ci sono dei rami secchi... >> la rassicurò,puntellandosi con le mani per sedersi sui talloni.
La osservò e si alzò,chinandosi poi per aiutarla. Si guardò intorno e si allontanò dal marito per raccogliere alcune fronde di pino che conservava gli aghi,che li avrebbero protetti dal freddo. Lentamente li sistemò ai lati della piccola caverna e con degli altri rami,fece una specie di tettoia. Richard si chiese dove avesse tutta quella forza per sollevare i tronchi,larghi quanto il proprio polso. La aiutò a fissarli e li scosse per saggiarne la resistenza << Ottimo lavoro,Madre Depositaria >> le disse e sorrise. Kahlan era in piedi,coi pugni sui fianchi che osservava il proprio operato. Le si avvicinò e le stampò un bacio sulla guancia. Lei arrossì e la cosa le fece avvertire ancora di più il gelo notturno,che le aveva sferzato il viso.

Dopo aver acceso un piccolo fuocherello,si sedettero dentro il rifugio improvvisato. Kahlan aveva già disteso le coperte su cui sedersi e si stava scaldando le mani,tenendole abbastanza vicine al fuoco. Richard prese lo zaino e le porse della carne secca e dei biscotti. Erano abituati a quel scarso cibo << Volevo conservare le provviste più importanti per il ritorno... >> si spiegò,sedendosi accanto alla moglie. Mangiarono in silenzio,osservando le fiamme danzanti.

Una volta finito di mangiare,si fece passare il balteo sulla testa e pose l’arma dietro la schiena,che teneva appoggiata contro il muro di roccia. Prese una seconda coperta dallo zaino mentre Kahlan gli si era rannicchiata contro il fianco. Le passò un braccio dietro il collo per avvolgerla con la coperta ruvida,includendo a sé stesso.
Lasciò che posasse la testa nell’incavo della propria spalla e non si lamentò dell’elsa del pugnale della donna che gli premeva sul fianco,in modo doloroso. Non voleva che si spostasse << Ora puoi dirmi qual è la scorciatoia? >> le chiese,carezzandole un braccio con la punta delle dita. Lei sorrise senza guardarlo << La Foresta dei Ciuffi Notturni. Aggira le Colline dei Denti ad un paio di chilometri ad est >> disse,dando un’occhiata alla debole tempesta di neve che si stava scatenando fuori dalla loro “caverna” << Ma i garg non mangiavano i ciuffi? >> chiese Richard perplesso << Sì,ma il cunicolo che permette l’accesso alla foresta è nascosto dietro le cascate di Albione >> rispose e lui notò come la donna fosse avvampata. Si mosse ansiosa,urtando gentilmente contro il proprio corpo. Inarcò un sopracciglio e si chiese il motivo di tanto imbarazzo << Non ho mai sentito parlare di queste cascate >> commentò incuriosito << In pochi le conoscono >> continuò Kahlan,mantenendosi sul vago. Richard le posò due dita sotto al mento e la costrinse a guardarlo negli occhi << Solo alle Depositarie viene concesso di sapere il luogo segreto dei Ciuffi... >> continuò lei,scrutando le venature cerulee negli occhi grigi del Cercatore.
I loro visi erano vicinissimi e bastava sussurrare per sentirsi a vicenda << Nemmeno ai Maghi? >> chiese e la sua voce rimbombò nel petto della Depositaria,facendola rabbrividire piacevolmente << Nemmeno a loro >> rispose,scuotendo leggermente la testa per negare << Ma io sono un Mago Guerriero >> confutò lui con un sorrisetto irriverente. Kahlan avvertì il petto del compagno sollevarsi ed abbassarsi ritmicamente << Il mio Mago... >> precisò,calcando l’aggettivo possessivo con voce suadente. Richard non rispose,ma la guardò con pari intensità.
Si persero l’una negli occhi dell’altro,come facevano spesso prima di addormentarsi abbracciati,anche dopo aver consumato il loro amore << Sai cosa rende particolari quelle cascate? – gli chiese e lui negò con un cenno del capo – A ogni ora del giorno,la luce del sole si riflette sulla roccia quasi trasparente,che compone la parete solida e si riflette sulle acque. In particolare,al tramonto,tutto diventa di un bel rosso cremisi con della sfumature di rosa e viola... Si dice che le cascate di Albione riflettano i cuori degli amanti puri quanto quella pietra >> mormorò e Richard pendeva dalle sue labbra << E tu come sai tutto ciò? >> le domandò,scostandole una ciocca di capelli dal viso << Una volta,accompagnai Denee ed un suo amico Mago. Erano follemente innamorati,ma sapevano che non avrebbero mai potuto... – abbassò gli occhi e sembrò ripensare a quel momento mentre la sua voce si caricò di malinconia - Restai a guardare le loro mani intrecciate e mi chiesi se anch’io un giorno avessi avuto qualcuno con cui guardare quelle cascate... >> concluse << Ora ce l’hai... >> le ricordò dolcemente. Kahlan sollevò un'altra volta gli occhi verdi in quelli del marito,che le sorrideva. Ricambiò e gli accarezzò la guancia prima di avvicinare il volto per baciarlo. Persero entrambi la cognizione del tempo,dimenticandosi dove fossero. Si strinsero in un assurdo abbraccio,senza smettere di consumarsi le labbra. Richard si staccò per primo,con notevole riluttanza e poggiò la fronte contro quella della consorte << Meglio se dormiamo un poco... >> le ricordò e si distese,trascinandola con sé. Le fece tenere la schiena rivolta al fuoco,cosicché sarebbe rimasta al caldo e sistemò la coperta anche su di sé.
Quando avvertì la presenza della Spada della Verità fra le scapole,si sentì tranquillo. Cullò Kahlan,tenendola fra le braccia fino a che non si addormentarono.

****

Morgana sistemò la cesta con la neonata su una roccia piatta e si lasciò cadere seduta. Era stremata per il lungo viaggio ed inoltre,aveva dovuto scalare una piccola altura per trovare la radice che serviva a nutrire la piccola. Lei non poteva allattarla ed alle volte,pareva facesse lo sciopero della fame.
Prese il manico ed abbassò la cesta accanto a sé << Ti mancano i tuoi genitori non è vero? >> le chiese a bassa voce,notando i grossi lacrimoni che adombravano i grandi occhi verdi della bimba mugolante. La prese in braccio pur di non farla piangere poichè altrimenti avrebbe continuato per tutta la notte << Anche a me mancano ogni tanto,sai? Sono morti quando ero una bambina. E sai chi l’ha uccisi? Tuo zio,quando ancora era giovane - la piccola parve ascoltarla e si calmò – Poi è arrivata Shota e mi ha insegnato a controllare i miei poteri... Li ho scoperti per caso. Ero arrabbiata con una mia amica di scuola perché ci aveva provato col mio primissimo amore. Immaginai che al posto dei capelli,avesse una folta chioma di vipere e il giorno dopo,correva urlando per tutto il villaggio,strillando per la paura – sorrise,ma Erin giocherellava con le sue stesse dita – Fu un giornata divertente... >>. Poi tornò seria in un attimo e ripensò alla propria infanzia,ricordandosi anche i volti dei suoi cari << Non amavano Darken Rahl per i suoi modi di governo. In un certo senso,hanno aiutato il Cercatore e per questo,sono morti... – concluse con tono amareggiato - Per questo voglio il D’Hara,per estirpare ogni vita dal sangue Rahl... - disse rivolta alla bambina,che iniziò a piangere – Oh,tranquilla... Per ora ti terrò in vita >> ghignò,carezzandole una guancia.

****

Richard e Kahlan si erano svegliati molto presto ed erano ripartiti immediatamente. Non voleva perdere del tempo prezioso. Avevano dovuto aggirare l’intero perimetro della montagna e per farlo,avevano attraversato un labirinto di caverne per poi scendere su delle pietraie scivolose per la leggera umidità,portata dalla nebbia mattutina.

Nel pomeriggio,si erano inoltrati nella boscaglia alternata a praterie fangose. Avevano poi dovuto deviare ad est,evitando le Colline dei Denti che parevano scrutarli minacciose. Di tanto in tanto,qualche garg si era avvicinato troppo a loro ed erano stati costretti a combattere. Poi erano ritornati fra i rami ed i tronchi sicuri delle querce e dei pioppi.
Quando ormai il sole giunse vicino alle cime delle montagne lontane,che si erano lasciati alle spalle,Richard udì un vago sciabordio di acque << Lo senti? >> le chiese fermandosi. Kahlan obbedì e si fermò ad ascoltare per poi sorridere << Ci siamo. Le cascate di Albione >> disse e ripresero a camminare seguendo il soave rumore dell’acqua.
Sbucarono da alcuni cespugli e si ritrovarono di fronte ad uno spettacolo naturale,maestoso. Un fiumiciattolo scorreva di fronte a loro,congiunto con un piccolo laghetto,circondate da canneti e rocce ricoperte di licheni. Un’enorme cascata si stagliava davanti ai loro occhi sbarrati per la meraviglia. Le acque,che cadevano da metri d’altezza,si tuffavano nel laghetto,tinte di rosa e di viola con sfumature purpuree,che si riflettevano sulla pietra bianca che componeva la parete di roccia da cui scendeva la cascata. A Richard quel luogo,gli ricordò un dipinto. Kahlan sorrise e guardò il consorte << Ti piace? >> << E’ il luogo più bello che abbia mai visto... >> mormorò in risposta. Si guardarono negli occhi per un lungo istante,condividendo il loro unico pensiero: Erin era vicina.
Si tennero per mano e si presero del tempo per ammirare il placido luogo attorno a loro << Dietro la cascata,c’è il passaggio... Dobbiamo aspettare il crepuscolo. Poi verrà la parte più difficile... >> disse stringendogli più forte la mano,intrecciando le dita.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Il disco lunare era pallido e brillava nel cielo blu scuro,come gli abissi,costellato di stelle luminose.
Richard e Kahlan avevano gli abiti da viaggio ancora un po’ umidi per gli schizzi della cascata,da cui erano passati dietro per imboccare l’accesso alla Foresta dei Ciuffi. Kahlan gli lasciò la mano e sorrise << Questa è la Culla della Vita. Si dice che qui,sia stata creata l’essenza della vita stessa e data dallo stesso Creatore,ai Ciuffi col compito di portarla nel Mondo... >> sussurrò,inclinando la testa verso il marito che sorrise a sua volta. L’erba alta e verde si stendeva di fronte a loro,scossa dolcemente dal vento. Circa cinquecento metri di distanza,iniziava un bosco di betulle bianche. Non appena avanzarono,il bisbiglio che avevano sentito accompagnato dal frinire dei grilli,cessò ed il silenzio calò all’improvviso.
Kahlan gli fece segno di restare immobile,poi cominciò a cantare. Erano parole antiche quanto quella foresta e Richard la osservò avanzare,senza smettere di cantare a bassa voce.
Continuò fino ad arrivare al centro del prato,si girò e gli fece cenno di raggiungerla. Lui obbedì e quando le fu affianco,si guardò intorno. Inarcò un sopracciglio poi d’un tratto,tanti puntini luminosi come le stelle,di colore blu,imperlarono gli steli d’erba. Alcuni ciuffi volarono vicini a loro e Richard si irrigidì,vedendone uno avvicinarsi all’elsa della Spada della Verità. Kahlan lo prese per un polso << Non ti faranno del male... >> gli disse pacata mentre alcuni ciuffi le si posarono sui capelli mossi per poi riprendere a svolazzarle intorno.
Richard obbedì ed osservò lo spettacolo notturno << Madre Depositaria... - sussurrò una voce – Uno dei nostri era partito con voi lo scorso autunno... >> << Shar - rispose Kahlan annuendo – Ha dato la vita per quest’uomo,il mio Mago. Ed è anche il Cercatore di Verità >> << Come capisci che cosa dicono? >> le chiese Richard con un sussurro,senza smettere di guardarsi intorno con sospetto << E’ un linguaggio magico... – gli disse,posizionandosi alle sue spalle – Chiudi gli occhi e sgombera la mente da tutto ciò che superfluo... >> gli disse,con le labbra vicine all’orecchio. Richard si lasciò cullare dalla tranquillità,fino a che non percepì un parlottare intimidito << E’ un piacere conoscerti,Richard Rahl >> disse una vocina e lui aprì gli occhi.
Un ciuffo fluttuava davanti al proprio viso << Il piacere è tutto mio. Mi dispiace non aver potuto salvare Shar... >> disse con un cipiglio di tristezza  << Shar è in un posto migliore. Ma condividiamo il tuo rammarico... – il puntino luminoso tornò vicino a Kahlan – Perché siete qua? >> << Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Un’incantatrice ha rapito nostra figlia,una piccola Depositaria e non sappiamo se è ancora viva >> spiegò,quasi temendo di pronunciare quelle parole << Madre Depositaria,la neonata è viva. Lo percepiamo. E la troveremo presto... >> rispose il ciuffo e la sua luce divenne intensa. Kahlan si lasciò sfuggire un singhiozzo ed si strinse al marito,prendendolo per mano << Grazie di tutto cuore... – mormorò con voce rotta – Proseguiamo il viaggio e vi lasciamo nel vostro santuario >> << Madre Depositaria,questo luogo è sicuro. Potrete dormire qui stanotte... >> disse il ciuffo e anche se non potevano vederlo a causa delle microscopiche dimensioni della creatura,Richard seppe che stava sorridendo.

****

Il sole li accompagnava nel loro lungo viaggio. Non si erano fermati mai dall’alba,quando erano partiti con lo zaino in spalla. Di tanto in tanto,Richard gettava un pizzico di polvere sulla mano,ci soffiava sopra e la polvere brillava indicando il cammino che aveva percorso l’incantatrice.
Avevano appena raggiunto una cengia,posta su una pietraia piuttosto alta per essere solo su un promontorio e Richard si fermo,tirò fuori il sacchettino dalla tasca e lo aprì,facendo cadere della polvere sul palmo della propria mano. Chiuse gli occhi e soffiò. La polvere si disperse sul terreno illuminando le tracce lasciate da Morgana << Dobbiamo prendere il sentiero che scende a valle... >> commentò Kahlan,chinandosi e poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato << Hai notato la polvere? >> le chiese circospetto << Cosa? >> << La sabbia è più luminosa. Forse significa che Morgana è vicina... >> disse infine con un sorriso,che la moglie ricambiò subito.

Ripresero il cammino e camminarono fino al pomeriggio,quando Kahlan scivolò su un tappeto di foglie. Ruzzolò sul fianco di un sentiero,gridando per la sorpresa. Richard si girò di scatto,ma non fece in tempo a prenderla. La seguì,aggrappandosi ai tronchi lungo il ripido terreno. Kahlan era caduta,rimanendo su un gruppo di rocce << Kahlan,stai bene? >> le si avvicinò,chinandosi sui calcagni << La caviglia. Devo essermela slogata... >> disse stringendo i denti per il dolore. Alcune foglie le si erano impigliate fra i capelli << Ora ci penso io >> disse allungando una mano verso il piede della Depositaria,che gli strinse forte il polso << No. Morgana dev’essere vicina e non puoi curarmi adesso. Ti serve ogni goccia del tuo Han >> gli ricordò severa << Ma... >> << Niente ma. Erin è più importante... >> rispose secca.
Si fissarono intensamente negli occhi. A Richard,l’idea di lasciarla indietro non gli piaceva affatto ma si rese conto che la consorte aveva ragione << Ti lascerò in un posto sicuro,ma mi devi promettere che mi aspetterai lì >> la ammonì,sollevandola in braccio. Kahlan annuì e gli circondò il collo per tenersi mentre risalivano il pendio.

****

Richard giunse di fronte ad una parete rocciosa. La collinetta era ricoperta dal muschio verde e davanti,si apriva una galleria buia di cui non si vedeva la fine. Sospirò e pensò alla moglie. L’aveva lasciata in una piccola caverna,nascosta da un cespuglio di more e sperò che stesse bene.
Si incamminò nel cunicolo e quando la luce si fece rada,accese una piccola fiammella sulla mano. Il bagliore bluastro della fiamma tremolante rischiarava le pareti di roccia.
Continuò a camminare mentre avvertiva l’aria farsi fredda,tanto che il sudore che gli aveva imperlato la pelle durante il tragitto,gli si gelò addosso facendolo rabbrividire.
Superò una caverna dove un laghetto d’acqua ristagnante,gorgogliava sospinto dalla brezza proveniente da un buco nella roccia,così piccolo che non si riusciva a vedere dove sbucasse. Alcune colonne di pietra calcarea spuntavano come spine dal pavimento,altre pendevano dal soffitto ed altre ancora si erano giunte formando dei pilastri dalle strane forme.
Proseguì nella galleria e in fondo ad essa,vide un bagliore aranciato. Fuoco. Spense la fiammella sulla propria mano ed avvicinò l’altra al pomo della Spada della Verità,tenendosi pronto ad estrarla dal fodero. Col passo più leggero che potesse avere,camminò fino a far capolino da oltre la parete. Vide Morgana che gli dava le spalle,intenta a tracciare alcune rune sulla terra. Con un gesto così lento e cadenzato da non far sibilare la lama,estrasse l’arma e si avvicinò di soppiatto all’incantatrice.
Sollevò la spada con entrambe le mani e l’affondò nel corpo della donna,con tutta la forza che aveva. Sbattè le palpebre più volte,accigliandosi confuso quando vide la forma della donna svanire come il fumo << Richard Rahl,davvero credevi che fossi così stolta da lasciarti entrare nella mia dimora così facilmente? >> chiese una voce femminile,un attimo prima che Richard venisse chiuso in una morsa invisibile.
La Spada della Verità gli scivolò dalle mani e cadde a terra con un tonfo sordo << Dov’è mia figlia? >> ringhiò il Cercatore,cercando di fare appello a tutta la calma possibile. Sapeva che la rabbia,lo avrebbe delucidato dal proprio compito. Doveva tenerla a bada fino al momento giusto. Morgana assunse un’espressione intenerita << Il tuo amore paterno mi commuove. Dico davvero... – disse camminando verso di lui – Non ti preoccupare,la tua piccolina sta’ bene... – si chinò,raccogliendo la spada con un ghigno – Per ora >> << Cosa te ne fai di una neonata? >> sibilò Richard,cercando di liberarsi dalla morsa << Oh,ma non è una neonata qualunque. E’ una piccola Depositaria e mi aiuterà nel mio scopo... >> mormorò l’incantatrice,facendo ruotare la Spada della Verità fra le mani,osservandone il luccichio della lama << Prenderti D’Hara? D’accordo. Prenditi tutto,ma lasciami andare via con lei >> mormorò Richard,prossimo alle lacrime. Voleva solo la sua bambina. L’Impero se lo sarebbe potuto riprendere,poiché Morgana non era abbastanza potente da sola per contrastarlo. Lui aveva Zedd,Shota e le Sorelle della Luce,oltre che le Mrod-Sith ed un intero esercito a lui fedeli. Morgana rise << No,sarebbe troppo semplice. Vedi,io punto sempre in alto. Io non voglio semplicemente il dominio imperiale. Io voglio eliminare l’Impero stesso,i Rahl. – si spiegò,stringendo i pugni - E’ colpa vostra se ho perso i miei genitori... >> concluse posando la spada su un rozzo tavolo,addossato alla parete di pietra << Mi dispiace per la tua perdita,ma se uccidi me e Kahlan,lascerai Erin da sola. Senza i suoi genitori! >> disse sperando che i suoi tentativi magici funzionassero sulla tela nemica. Era terrorizzato all’idea di sua figlia,orfana << Non rimarrà da sola,infatti. La alleverò come mia figlia e poi,quando avrà terminato la sua funzione,la ucciderò. Non preoccuparti,fino ad allora,la tratterò bene... >> rispose non curante,facendo spallucce. Richard la fissò << Fammi vedere mia figlia. Voglio accertarmi che stia bene... >> la supplicò,tremante. Morgana fece vagare i suoi occhi sul Cercatore,con sospetto << Va bene. E’ un tuo diritto... >> disse e mosse una mano. Dal nulla,comparve una cesta. Dentro,avvolta fra morbide coperte c’era Erin. Dormiva beatamente ed il cuore di Richard mancò due battiti. I capelli le erano cresciuti molto ed il viso aveva preso i tratti somatici di sua moglie. Guardò l’incantatrice << Ti offro un patto >> disse,tentando di temporeggiare. L’incantatrice aggrottò la fronte << Ti ascolto >> rispose,avvicinandosi di qualche passo << Fa’ che ritorni da Kahlan e uccidi me. Uccidi l’ultimo Rahl,però non far del male a lei o a mia moglie... Per favore >> mormorò col fiato corto. Morgana scosse il capo e sorrise << Vedi,la tua proposta è misera. Tu non sei l’ultimo Rahl: tua figlia è l’erede al trono. Ed è proprio qui che sta’ il nocciolo della questione... >> ribadì seria. Richard la fissò negli occhi e cercò una via di scampo. Era il Cercatore e poteva trovare la soluzione << Credi che i tuoi genitori sarebbero contenti di te adesso? Hai rapito un’innocente e dichiari tale quando invece affermi di voler fare una strage... >> risse velenoso << Cosa stai farneticando!? >> domando Morgana,stringendo i denti << Dico solo che se fossi tuo padre,mi vergognerei di avere una figlia come te >> continuò lui. C’era quasi << Ripetilo se hai il coraggio >> disse l’incantatrice serrando la mascella << Se fossi tuo padre,mi vergognerei di te! >> ringhiò Richard e il viso di Morgana divenne rosso di collera.
Sollevò un pugno verso di lui ed un fulmine scaturì dalla sua mano dirigendosi verso Richard,che deviò il raggio energetico facendolo rimbalzare sulla tela nemica,annullandola. Non perse tempo ed immobilizzò la donna con un incantesimo,raccolse la Spada della Verità e si mise in un guardia. Morgana si liberò a sua volta e lanciò una sfera nera quanto la pece,che pareva risucchiare tutta la luce nella caverna. Richard strinse l’elsa dell’arma con una mano e ne afferrò la punta con l’altra,mettendo la lama di sbiecò a mo’ di scudo. Tese il collo per lo sforzo ed avanzò a piccoli passi. Gradualmente,nonostante la forza magica di Morgana che lo spingeva,continuò a camminare riparandosi dalle scintille. La lama si arroventò e quando fu vicina all’incantatrice,si abbassò di scatto evitando la sfera.
Poi con un poderoso affondo,infilzò l’incantatrice che sbarrò gli occhi dalla sorpresa. La lama le aveva perforato l’addome,all’altezza del diaframma e le sbucava sulla schiena. Tremò mentre un rivolo di sangue le bagnò le labbra,scivolando lungo il mento. Richard ansimava per lo sforzo mentre la fissava con suoi occhi plumbei. Due pozzi pieni d’odio << Dì al Guardiano,che finchè sarò in vita,lui non torcerà un capello a nessun essere vivente. Tanto meno alla mia famiglia... >> ringhiò ed abbassò l’arma,lasciando che il corpo scivolasse a terra,ormai privo di vita.
Si voltò,senza rinfoderare la spada e sentì un vagito. Si avvicinò alla cesta e vide la propria figlia,stiracchiarsi pigramente. Prese un bel respiro e trattenne le lacrime quando la osservò aprire gli occhi. Erano di un bel verde smeraldo con delle pagliuzze argentee,che brillarono quando rise all’indirizzo del padre << Il mio fiorellino. Ora ti porto via di qua... >> rinfoderò in fretta la spada e si pulì le mani dal sangue sui pantaloni. Poi si chinò sulla cesta e prese in braccio Erin,che gli gettò le braccia attorno al collo ridacchiando. La strinse forte a sé,cercando di non schiacciarla per la felicità nel sentire di nuovo il cuoricino di sua figlia che batteva contro il proprio petto. La baciò sulle guance,carezzandole i capelli biondi << Ora torniamo dalla mamma. Sarà felicissima di rivederti... >> mormorò a bassa voce.
Camminò verso l’uscita della caverna,si voltò e lanciò una fiammata verso il corpo dell’incantatrice che prese a bruciare. Poi si allontanò da dove era venuto.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Una settimana dopo...

La vita al Palazzo del Popolo era tornata alla normalità. Richard e Kahlan avevano ripreso appieno le loro responsabilità politiche e morali. Con la morte di Morgana,anche gli ultimi focolari di Febbre di Fuoco erano svaniti.
L’unico ad essere ancora un po’ inquieto era il Vecchio Mago,che con riluttanza aveva ceduto a Shota la libertà. Inoltre il fatto che l’incantatrice fosse entrata al Mastio,lo aveva turbato molto. Provvedendo agli ultimi preparativi per il primo compleanno della propria bisnipote però,riuscì a distrarsi facilmente.
Cara invece nonostante la morte di Dahlia,pareva tranquilla nella propria uniforme. Camminava fiera nel corridoio mentre il suono dei suoi stivali rimbalzava sulle pareti in marmo.
Ad un tratto,notò uno strano fermento. Alcune guardie,uomini di circa trent’anni vestiti nelle loro corazze,erano seduti sui calcagni intenti a giocare con Erin,che gattonava. Cara inarcò un sopracciglio. Si chiese come la piccola fosse giunta fin là << Uomini! >> li richiamò in tono di comando. I soldati scattarono sugli attenti. Gli stessi uomini di guerra che fino a pochi istanti prima facevano buffe smorfie per il divertimento della neonata << Padrona Cara >> salutò uno di loro << Che ci fa’ la principessa qui? >> chiese autoritaria,nascondendo il divertimento << Non lo sappiamo... >> balbettò un altro mentre un lieve rossore si fece strada sul volto burbero. Erin gattonava allegramente,ridacchiando e giocando con le cinghie dello stivale di uno degli uomini.
La scena avrebbe intenerito chiunque << Erin,dove sei? >> chiese un voce maschile.
Cara sollevò lo sguardo e restò ammutolita quando da oltre l’angolo,sbucò un soldato. Biondo,occhi scuri come il cioccolato e la mascella coperta da un principio di barba,piuttosto evidente. Avanzava in fretta ed accennò un sorriso quando vide la piccola seduta nel bel mezzo del corridoio << Principessa... – mormorò con un sospiro di sollievo quando prese in braccio la bambina – Vostro padre mi farà tagliare la testa e tremo al pensiero della reazione di vostra madre... >> le sussurrò giocoso. La piccola ridacchiò e Cara lasciò vagare lo sguardo sugli uomini di guardia. Avevano tutti lo sguardo di chi ha appena visto il cucciolo di un gattino.
Quando tornò con gli occhi sul nuovo arrivato,si scoprì ad essere osservata. Ci fu un lungo silenzio << Identificati >> gli disse cercando di riacquistare del contegno << Generale Lehmann della Guardia Personale di Erin Rahl - disse piatto mentre la piccola giocava con un lembo del suo mantello – E lei è? >> << Padrona Cara >> rispose di pari tono << Bene. Confido nel suo silenzio su quanto accaduto poco fa - lei annuì e lo osservò – Non ricordavo di aver visto una Mord-Sith così bella... >> commentò quasi più a sé stesso. Gli altri graduati si fissarono nervosi. Si sentivano a disagio ed anche Cara,suo malgrado,si sentiva al centro dell’attenzione,cosa che la infastidiva se non durante un attacco di guerriglia. Le aveva rivolto un complimento e si trovò a scoprire che quelle parole,le avevano fatto piacere << Uomini! Tornate al vostro lavoro! >> tuonò all’improvviso Lehmann facendoli sobbalzare << Signor sì,Signore! >> risposero in coro,assumendo delle posture rigide.
Cara rispose al saluto silenzioso del Generale con un piccolo cenno del capo e lo osservò allontanarsi prima di tornare al proprio incarico. Un sorrisetto le sbocciò a fior di labbra,senza che se ne rendesse conto.

****

Richard e Kahlan erano in piedi,circondati dai molti invitati. La sala era gremita di nobili,ambasciatori e regnanti provenienti da ogni parte dell’Impero di D’Hara.
Si erano riuniti per la festa del primo anno di vita della piccola Erin,che fra le braccia materne osservava i volti delle persone sconosciute che le stavano attorno. Ridacchiava quando il Generale Lehmann si gonfiava le guance,restando in disparte ma sempre e comunque abbastanza vicino alla principessa. Kahlan lo notò e sorrise al Generale,che arrossì vistosamente. Lei non lo rimproverò e tornò a parlare con la Duchessa di Gramidia,uno dei regni minori che partecipavano al Concilio di Aydindril << E’ davvero una bambina graziosa >> commentò la nobile,senza smettere di lanciare occhiate furtive all’indirizzo di Richard,pochi passi distante. Kahlan non diede peso a quell’atteggiamento,ormai ci aveva fatto l’abitudine. Aveva fiducia in suo marito,anche se un velo di rabbia le si poteva leggere negli occhi verdi,che ad un tratto incontrarono la grossa figura di Custode dei Confini. Vide che era accompagnato da Emma,vestita con un abito semplice ma elegante,di un bel rosa antico << Chase,Emma! Che bello avervi qui >> disse salutandoli con un caloroso sorriso. Loro ricambiarono di pari << Oh,Kahlan... E’ lei la protagonista di questa sera >> gongolò Emma,carezzando il volto paffuto della bambina. La Depositaria ridacchiò nel vedere Chase alzare gli occhi al cielo << E i vostri figli? >> << Siamo arrivati in giornata per raggiungere D’Hara ed erano molto stanchi. Si scusano e fanno i migliori auguri alla bimba >> spiegò la donna mentre Chase si allontanava verso Richard,intento a chiacchierare con alcuni uomini di politica.
Si girò e sorrise all’amico << Chase,amico mio – gli diede una pacca sulla spalla – Signori,permettetemi di presentarvi Dell Bandstone,Custode dei Confini >>. Gli uomini vestiti con abiti eleganti che assomigliavano ad uniformi militari,gli strinsero la mano a turno e Chase si stupì di non sentirsi a disagio << Volevo dirvi che sarà lui ad amministrare gli ex Territori dell’Ovest >> disse Richard ed il massiccio Custode sgrano gli occhi << Scherzi? >> << No,sono serissimo. Vorrei che tu vegliassi sulla nostra patria >> rispose con un sorriso di orgoglio. Chase gli strinse una mano << Ne sarei onorato >> rispose contento.
Richard si voltò mentre il suo amico e gli altri nobili,intavolavano una conversazione. Là in mezzo alla folla,c’era sua moglie. Indossava il suo consueto abito bianco da Madre Depositaria,che brillava sotto la luce scintillante del candelabro di cristallo,appeso al soffitto. I capelli color mogano,le ricadevano morbidi sulle spalle mentre Erin,fra le sue braccia,lo guardava. Sorrise a sua figlia e lei fece lo stesso,protendendo le piccole mani verso di lui.
Kahlan notò l’agitazione della piccola,si voltò a guardarla e sollevò lo sguardo sul centro dell’attenzione della bimba. Incontrò subito gli occhi grigi del consorte,che in pochi passi la raggiunse dopo aver scansato uno degli invitati. Salutò Emma con un sorriso e prese in braccio la figlioletta,carezzandole i capelli biondi che le arrivavano già alle spalle << Il mio fiorellino >> mormorò baciandole la fronte. La piccola gli gettò le braccia intorno al collo,sbadigliando. L’altra donna si era allontanata verso il proprio marito e lui aveva avuto l’opportunità di stare da solo con la propria Depositaria << E’ tardi >> disse indicando con un cenno della testa,la pallida luna che splendeva alta nel cielo blu,visibile dalla grande vetrata sotto al quale si erano fermati. Kahlan annuì e notò uno strano fuoco negli occhi di marito. Non era rabbia,ma i suoi occhi avevano uno strano luccichio. Quando le avvolse i fianchi col braccio libero,schiacciandola gentilmente contro di sé,capì che voleva stare con lei. Da soli. Non riuscì a ricordare l’ultima volta in cui avevano passato la notte insieme,tranquilli.
Erin aveva poggiato la fronte contro il collo di Richard ed aveva chiuso gli occhi << Sì,andiamo >> concordò infine. Si presero per mano e  si avviarono nei loro appartamenti,seguiti dal Generale Lehmann che si fermò fuori dalla porta.
Una volta entrati,Richard si avvicinò alla culla sistemata accanto al loro letto e vi adagiò dentro la bambina. Le sistemò il piccolo guanciale sotto la testa e la coprì fino sotto al mento,assicurandosi che fosse al caldo. Le scostò una ciocca di capelli biondi con la punta dell’indice e la osservò dormire per qualche istante. Pareva la visione di un piccolo spirito buono. Si voltò e vide Kahlan aprire un cassetto del mobile in cui teneva i propri effetti personali. Tirò fuori una camicia da notte e la posò sul letto,coperto da una morbida trapunta dorata.
Richard mosse una mano nell’aria ed il cassetto si chiuse con un lieve tonfo. Kahlan si girò a guardarlo e sentì il rumore di una chiave nella serratura. La porta era stata chiusa << Sai oggi ho avuto una lunga e faticosa giornata >> esordì lui in tono calmo << Anch’io. Per questo stavo per andare a letto >> sentenziò lei in vago tono ironico << Andremo a letto,ma non per dormire... >> rispose Richard lascindo accuratamente le parole in sospeso e restandole così vicino,che i loro corpi quasi si toccavano. Kahlan si sentì avvampare ed sentì uno strano calore addosso. Improvvisamente,avevo molto caldo << Mi sei mancata molto,Kahlan... >> le sussurrò suadente,abbassandosi ed avvicinando il proprio viso al suo. Le stampò un bacio sulla guancia per poi posare un altro sul lobo dell’orecchio,prima di continuare e scendere sul collo.
Kahlan chiuse gli occhi ed si accorse delle grandi mani del marito sui fianchi. La accarezzò sopra la stoffa prima di lasciar vagare una mano sulla coscia mentre con l’altro braccio la premeva a sé. Percepì le labbra del Cercatore succhiarle la pelle ipersensibile della gola. Si sentì debole sotto quell’assalto erotico e cercò un vano appiglio alla lucidità. Sentì le dita di Richard arricciarle la gonna su un fianco,scoprendole una gamba. Si chinò quel tanto che bastava per afferrarle il ginocchio,che sollevò con un colpo secco fino all’altezza del proprio fianco.
Kahlan gli afferrò il polso e Richard sollevò la testa per guardarla negli occhi verdi,fiammeggianti di carnalità << Ho sbagliato? >> le chiese con voce roca. Kahlan sorrise e scosse leggermente il capo per negare. Abbassò la gamba e gli carezzò una guancia un po’ ruvida per la barba non ancora visibile << Mi è venuta in mente la nostra prima notte insieme. Mi sembra passata un’eternità ed invece è stato solo un anno fa... >> sussurrò,perdendosi negli occhi bigi dell’altro << E tu sei ancora  più bella... >> commentò mentre la costrinse galantemente a distendersi sul letto << Adulatore >> lo rimbeccò lei,lasciandosi sfuggire una risatina gutturale mentre gli sbottonava la camicia.

****

Fuori dagli appartamenti di Lord Rahl,Lehmann era in piedi in una postura solenne. Ormai il suo turno stava per terminare ed avrebbe potuto riposare. L’indomani avrebbe ripreso la propria stressante routine. Non era facile badare ad una bambina tanto intraprendente,che riusciva sempre  a sfuggirgli. Sembrava che lo facesse di proposito per giocare.
I suoi pensieri vennero interrotti dal suono di alcuni passi ritmici. Si voltò e vide Cara che svoltava l’angolo. Nonostante trovasse strano che portasse i capelli corti,restava comunque una bella donna. Mord-Sith. Una bella Mord-Sith. Fin  da quando si era arruolato,un paio d’anni addietro,si era tenuto ben lontano dalle guerriere in rosso. Alcuni dei suoi commilitoni ci avevano rimesso la sanità mentale,altri ancora qualcosa di peggio. E lui di certo,non desiderava imitarli.
Eppure aveva notato un certo cambiamento in quelle soldatesse. Erano diventate più docili o almeno nel momento in cui non dovevano stare di guardia << Posso chiedervi perché siete qua? >> chiese in tono formalmente serio << Sono qui per il mio turno di guardia >> rispose Cara con tranquillità,lasciando vagare i suoi occhi azzurri sulla figura del Generale << Lady Rahl mi ha detto di tenervi ad una certa distanza dalla piccola >> rispose cercando di assumere un atteggiamento autoritario.
Cara inarcò un sopracciglio biondo ed accennò ad un sorriso. Trovava divertente ed intrigante il fatto che un Generale,stesse tentando miseramente di imporsi su di lei. C’era qualcosa in lui che la attraeva. Si ricordò le parole di Dahlia “Sii felice”.
Compì alcuni passi,fermandosi col viso a pochi centimetri da lui. L’aveva colpita fin dal primo istante e si ritrovò a pensare il tono con cui quella mattina,le aveva detto che era una bella donna << Oggi è stato molto carino con me. Non sono qui per il turno,sono qui anche per te,Generale... – Lehmann deglutì sonoramente quando lo afferrò per la divisa – Non tutti gli uomini si sarebbero azzardati a rivolgermi un complimento come il vostro,ma quelli che lo fanno,mi assicuro di persona,che vengano ricompensati... >> sussurrò provocante prima di posare le proprie labbra su quelle dell’uomo,lasciandolo interdetto. Gli morse il labbro inferiore e lo lasciò andare. Lehmann si raddrizzò e si schiarì la voce << Buonanotte,Padrona Cara >> balbettò incerto,sperando vivamente che lei non si accorgesse delle proprie ginocchia ridotte a gelatina << Chiamami Cara,quando siamo soli >> lo corresse,portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. L’uomo annuì e si allontanò,quasi dileguandosi,ancora ubriaco delle labbra della Mord-Sith.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Mi spiace questo ritardo nella pubblicazione,ma questa settimana è stata un vero inferno per me. Purtroppo con la scuola,il tempo per scrivere è stato davvero poco. Cercherò di organizzarmi meglio.
Tornando a noi: ora che Morgana è definitivamente deceduta,non voglio chiudere la ff come ho fatto sempre in passato.
Aggiungerò altri capitoli,che però avranno una cronologia un pò avanzata rispetto ad'ora. Non credo che scriverò una terza parte,ma non si può mai sapere.
Inoltre,probabilmente,questa sarà l'ultima ff che scriverò in questo fandom (sempre che non arrivi un nuovo bagaglio di idee ;) ). Perciò non disperate,perchè sicuramente continuerò a stressarvi xD
Ne approfitto per ringraziarvi tutti,anche chi legge silenziosamente :*
Al prossimo capitolo!
50shadesofLOTS_Always.

PS: se volete,date un'occhiata alle altre storie sulla mia pagina! :)


 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Quattro anni dopo...

Erin si svegliò in un mattino primaverile ed sollevò le palpebre con un solo pensiero in mente. Guardò la posizione del sole e vide che era in perfetto orario. Afferrò il proprio orsacchiotto di pezza,che dormiva sempre con lei,scese dal proprio letto ed uscì dalla cameretta,situata accanto agli appartamenti dei suoi genitori. Il pavimento fresco le gelò i piedini scalzi,ma non ci badò molto. Camminò in fretta e si fermò davanti alla porta. Protese una mano verso l’alto ed afferrò la maniglia,che emise un lieve clank quando la porta si aprì. Entrò con cautela ed il grosso tappeto nell’anticamera,l’aiutò a far più silenzio possibile. Suo padre le diceva sempre che per una guida dei boschi,era importante avere un passo felpato. Trovò la porta della camera da letto aperta e la spinse piano. Dalla sua altezza,poteva vedere solo i piedi dei propri genitori che sbucavano da sotto la coperta. Si aggrappò alla trapunta e salì sul giaciglio. Sua madre dormiva,rannicchiata accanto a suo padre e notò con meraviglia che entrambi sorridevano. Spesso,quando durante la notte cercava conforto dopo qualche brutto sogno,si recava nella loro stanza ed ogni volta suo padre sobbalzava sul letto,con la fronte sudata ed uno sguardo pieno di paura mentre sua madre gli sussurrava qualcosa ‘Lei non è qua’. Alle volte,gridava. Una volta,Erin si spaventò molto ma sua madre l’aveva abbracciata e rassicurata,dicendole che anche papà aveva gli incubi.
Gattonò,tenendo una zampa del pupazzo in una mano e una volta in mezzo a loro,cominciò a saltare sul giaciglio << Buon Compleanno,papà! >> strillò,facendo letteralmente sobbalzare entrambi gli adulti. Kahlan si stropicciò gli occhi e sorrise,tenendo un lenzuolo contro il petto per coprirsi. Richard si passò le mani sul viso e si puntellò coi gomiti per poterla guardare. Erin non riusciva mai a capire perché suo padre non portasse mai la maglietta quando dormiva << Grazie... – disse assonnato,ma con un grande sorriso sul volto – Vieni qua,fiorellino >>. Erin camminò,dondolando sul morbido materasso e si gettò fra le braccia di Richard,che la strinse a sé,baciandola sulla testa. Kahlan le carezzò i capelli,ormai lunghi fino ai fianchi della piccola,facendosi scivolare le bionde ciocche tra le dita << Mamma,non fai gli auguri a papà? >> le chiese ed ebbe un tuffo al cuore.
Ogni volta che la chiamava “mamma” si sentiva felice,quasi a disagio e le veniva da piangere. Durante le missioni pericolose che aveva compiuto col suo amato marito,non aveva mai pensato di ritrovarsi una vita quasi normale. Eccezion fatta per l’Impero,aveva una figlia e un marito che amava. Che le era concesso amare. Sorrise di più alla vivace bambina ed incontrò gli occhi grigi del suo Cercatore,che inarcò un sopracciglio,lasciandosi sfuggire un sorrisetto sbilenco. Fece un confronto fra lui e la loro bambina. Nonostante le iridi degli occhi fossero uguale alle proprie,Erin aveva preso il carattere di Richard. Erano in perfetta sintonia quando facevano lunghe passeggiate dei boschi della riserva privata e dovette ammettere a sé stessa,di essere un po’ invidiosa di quel rapporto << Auguri per i tuoi 30 anni,amore mio >> mormorò,avvicinandosi a lui. Gli accarezzò una guancia ed approfondì il bacio. Fu costretta a trattenersi per via di Erin.
Richard per un attimo,desiderò che la piccola non ci fosse << Papà? >> chiese << Sì? >>. La osservò << Ieri sera,mi hai letto della Principessa Roxane che trovava il Principe Azzurro. Anch’io avrò il mio principe? >>. Kahlan lo fissò ed il suo sorriso scomparve. Non le piaceva raccontare quelle storie,poiché quella stessa estate,la piccola avrebbe cominciato a controllare i propri poteri e ben presto avrebbe scoperto la realtà dei fatti. Non voleva che sua figlia si illudesse,ma Richard voleva lasciarle vivere l’infanzia pur sapendo che quel periodo per lei,sarebbe durato ben poco << Lo spero tanto >> le rispose,carezzandole il visetto. Le scostò la zazzera dagli occhi e le sorrise con un che di malinconico.
Erin sorrise << Va’ a vestirti. Ci vediamo per la colazione - le disse Kahlan gentilmente – Mi raccomando,pettinati i capelli >> << Sì,mamma >> rispose la piccola,stampandole un bacio sulla guancia. Tenne stretto al petto l’orsacchiotto e scese dal letto per poi uscire dagli appartamenti << Richard... >> << Kahlan,ti prego... E’ solo una bambina >> disse quasi abbattuto << No,è una Depositaria... >> mormorò in risposta e scostò le coperte dalle gambe,trattenendole al petto per coprirsi.
Attraversò la stanza e si rifugiò nella sala da bagno,dove si diede una veloce rinfrescata dopo aver lasciato cadere i lenzuoli,che si raccolserono ai suoi piedi. Prese un asciugamano e si asciugò il viso. Aprì gli occhi e si guardò allo specchio,notando la figura di Richard appena dietro di sé. Aveva indossato in fretta i pantaloni che di solito usava per dormire << Hai ragione. Non avrei mai dovuto raccontarle quella storia... >> mormorò a bassa voce << Scusami tu. E’ il tuo compleanno e ti sto rovinando la mattinata >> rispose lei,abbassando l’asciugamano accanto alla bacinella ricolma d’acqua << Vorrei solo che vivesse un’infanzia normale... >> << Anch’io... >>.
Si voltò a guardarlo,passandogli le mani sui pettorali << Cosa vuoi fare oggi? >> << Pensavo... – le scostò i capelli da una spalla – Di passare tutto il giorno con te ed Erin... >> << E i rapporti? >> chiese Kahlan,lasciando vagare l’indice sulla mascella ispida del marito << Potremo firmarli stasera,insieme. Nell’ufficio,sulla scrivania... >> propose con tono sensuale << Lord Rahl,siete un maniaco >> lo rimbeccò lei giocosa << Il vostro maniaco,Milady >> rispose con voce roca prima di cominciare a baciarla sul collo << Non credo che mi ci abituerò mai... >> mormorò Kahlan,inclinando la testa di lato e socchiudendo gli occhi << A cosa? >> domandò lui fra un bacio e l’altro << Lady Rahl... >> rispose lei,passandogli le mani sulle forti spalle << Papà >> continuò lui,risalendole la schiena nuda con entrambe le mani << Mamma >>. Ridacchiarono,senza smettere di baciarsi.
I loro respiri si fecero pesanti mentre il desiderio divampò in loro nuovamente,spegnendosi pochi istanti dopo con la voce di Erin,che li chiamava dall’anticamera << Mamma,papà! Elsa ha portato la colazione! >> disse squillante. Richard sorrise all’indirizzo della moglie << Ti aspetto di là >> le sussurrò,stampandole un bacio a fior di labbra prima di uscire dal bagno.

*****

Il pomeriggio lo trascorsero,come quando di solito Richard non aveva grossi impegni,nella foresta della Riserva Privata di Lord Rahl. Erin aveva scovato più volte le tracce di una volpe,che seguivano da settimane,sotto lo sguardo orgoglioso del padre che teneva per mano Kahlan. La osservarono camminare davanti a loro,dritta sul sentiero per il ritorno a palazzo. La Depositaria fissò il suo Cercatore di sottecchi << A che stai pensando? >> gli chiese pacata << A nulla in particolare... >> bofonchiò << Richard... >> lo ammonì e lui sospirò << E’ da un po’ di tempo che sto’ tenendo d’occhio Erin e oggi ho avuto la conferma ai miei sospetti – lei si accigliò,sospettosa ed attese il continuo – Ha il Dono... >>. Kahlan scosse la testa e si fermò << Ma Zedd dice che il Dono si trasmette con minimo un salto di generazione. Non è possibile >> << Kahlan,ne sono pienamente sicuro. Erin è una “maga”... >> disse in tono serio << Ti rendi conto della portata del suoi poteri? >> chiese stizzita. Richard captò della preoccupazione nella sua voce << Sì,lo so... Quindi è nostro compito insegnarle tutto ciò che sappiamo... – le accarezzò il braccio - Starà bene >>. Kahlan prese un respiro profondo mentre afferrava la mano tesa del marito.

****

Quella stessa sera,Kahlan aveva organizzato una festa a sorpresa con le persone più strette,i membri dell’Esercito e le Mord-Sith,che guardavano nervose la piccola Rahl. Avevano sempre addestrato le figlie dei Lord Rahl,ma ora le cose erano cambiate.
Erin si aggirava fra gli invitati,osservandoli col naso rivolto all’insù per poterle guardare negli occhi. Il Generale Lehmann la seguiva passo passo,stando attento che non si cacciasse nei guai. Nel mentre si sentì osservato e quando si voltò verso le colonne del lato nord della sala,vide Cara nella sua divisa marrone,appoggiata con le spalle al muro. Intorno a lei,le Consorelle chiacchieravano. Lehmann si sentì arrossire e distolse gli occhi da quelli della Mord-Sith prima di tornare al proprio compito.
La seguì,facendo largo fra le persone e si rilassò quando Erin si avvicinò alla madre. Le tirò leggermente un lembo della candida gonna << Mamma... >>. Kahlan abbassò lo sguardo,incontrando un paio di occhi verdi coperti leggermente da una zazzera su un visetto tenero,incorniciato da lunghi capelli biondi << Piccola mia >> mormorò chinandosi all’altezza della bambina,che si stropicciò gli occhi << Possiamo andare a letto? >> domandò sbadigliando << Sei stanca? >> la piccola annuì e protese le braccia verso la madre,che la prese in braccio.
La tenne su un fianco e le permise di poggiare la testa nell’incavo del proprio collo mentre raggiungeva Richard. Gli toccò una spalla e lui si girò con un sorriso,abbandonando la conversazione col Capitano Meyer ed il Comandante Trimack << Amore,porto Erin a letto >> esordì,avvicinandosi al suo orecchio << D’accordo >> assentì << Papà? >> mugolò la bambina. Non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi << Sì,fiorellino? >> << Ti voglio bene >> disse assonnata << Anch’io... >> rispose baciandola sulla fronte.
Sollevò gli occhi verso quelli di Kahlan << Ti raggiungo fra poco >> sussurrò in modo che nessuno potesse capire le promesse d’amore che le stava lanciando. La Depositaria sorrise ed annuì con un lieve cenno della testa,cercando di nascondere il rossore << Va bene... – rivolse un sorriso agli altri due uomini – Buonanotte >> << Buonanotte,Milady >> risposero in coro.

Kahlan entrò nella cameretta mentre il Generale Lehmann prese posto fuori dalla porta. Spostò le coperte con un braccio ed adagiò Erin sul letto per poi coprirla << Mamma? >> sussurrò debolmente << Dimmi >> << Non ho dato il mio regalo a papà >> uggiolò sbadigliando ancora una volta << Vuoi che glielo dia io? >>. Erin annuì << E’ nel cassetto >> rispose << Va bene,ci penso io... >> mormorò gentile mentre le rimboccava le coperte.
Si avvicinò alla cassettiera ed aprì il primo scomparto,tirando leggermente la maniglia . Sorrise alla vista del disegno. La piccola aveva disegnato con un carboncino,la propria figura,quella del padre e della madre. Tutti e tre si tenevano per mano. Lo arrotolò con cura e chiuse il cassetto,tornando vicina alla bambina. Si sedette sul bordo del letto e la osservò << Vuoi che ti canti qualcosa? >> le chiese,carezzandole una guancia << Sì,mamma... >>. Kahlan sorrise e cominciò a cantare,dolcemente. Durante la canzone antichissima del Ciuffi Notturni,Erin chiuse gli occhi e si addormentò mentre Kahlan le accarezzava i capelli biondi. Quando fu sicura che non si sarebbe svegliata,si alzò con cautela dal giaciglio e soffiò sulla candela.  Camminò e chiuse piano la porta. Sorrise al Generale che ricambiò,tornando poi a fare la guardia.

La Depositaria camminò ed aprì la porta accanto a quella della figlia,entrando nei propri appartamenti. Si voltò appena per chiudere il battente e sobbalzò quando vide la figura di Richard che la aspettava pazientemente << Sono così brutto? >> chiese scherzoso. Lei ridacchiò e gli si fece vicino << Da parte di Erin per il trentesimo compleanno >> disse porgendogli il piccolo rotolo di carta. Lui lo prese e lo srotolò. Fece vagare gli occhi sul disegno e sorrise con le lacrime agli occhi << E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto... >> commentò con un bisbiglio e mosse una mano. Il disegno ora era disteso all’interno di un quadretto,che Richard posò sul tavolo dell’anticamera << Domani lo metterò nel mio ufficio >>. Kahlan sorrise e si mise alle sua spalle,avvolgendogli la vita con le braccia. Si sporse con la testa oltre la sua spalla << Vieni a letto >> gli sussurrò,carezzandolo sopra la stoffa della camicia. Richard le sfiorò il braccio con la punta delle dita e si girò verso di lei. Si chinò,la prese in braccio e lei si appoggiò alle sue spalle mentre la lasciava in piedi sul letto.
Alzò il viso per poterla guardare negli occhi << Grazie per la festa >> mormorò carezzandole le gambe. Il silenzio calò su di loro per un paio di minuti,in cui Kahlan si perse negli occhi grigi del consorte << Richard,sono incinta... >> disse a bassa voce,come se fosse un segreto. Richard aprì la bocca per dirle qualcosa,ma l’incredulità e la sorpresa gli avevo tolto le parole. Un’altra figlia. Sarebbe stato padre per la seconda volta. Il cuore gli si gonfiò di gioia tanto che pensò che potesse esplodergli fuori dal petto da un momento all’altro << Buon Compleanno,amore mio >> rispose lei con un sorriso sornione << Oh,Kahlan... Ti amo - chiuse gli occhi e le baciò la pancia,coperta dall’abito bianco – Sono l’uomo più felice del mondo... >>. La Depositaria rise e si abbassò,inginocchiandosi sul materasso. Gli prese il volto tra le mani e lo baciò,aumentando l’intensità mentre si lasciavano cadere sul letto. 

Angolo Autrice: Salve Lettori! Scusate il ritardo nella pubblicazione,ma nonostante la mia dettagliata tabella di marcia settimanale,i compiti e un sacco di altri avvenimenti hanno preso il sopravvento. Perdonatemi :)
Come avrete notato,a partire da adesso,i capitoli diventeranno più delle one-shot di chiusura. Spero che vi piacciano comunque e che continuerete a recensire. 
Vi ringrazio tutti,ancora una volta <3
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Dodici anni dopo...

Richard si stirò pigramente sulla sedia del suo ufficio e lanciò uno sguardo al paesaggio che appariva fuori dalla finestra. Il sole era vicino al tramonto ed il cielo si era già tinto di colori aranciati,con sprazzi di cremisi sulle nubi che si muovevano sospinte dal vento estivo.
Si alzò dalla sedia ed uscì dal proprio ufficio,trovandosi di fronte il Capitano Meyer. Sul suo volto si vedevano i primi segni del tempo << Lord Rahl,stavo per venire da voi >> esordì con un cipiglio di ansia nella voce. Richard non diede peso a quel particolare << Ditemi,Capitano >> << In città,alcune famiglie hanno fatto presente dei problemi legati al fuoco >> disse in tono incerto. Richard si fermò di colpo,in mezzo al corridoio << Il fuoco... - chiese inarcando un sopracciglio e Meyer annuì – Che genere di problemi? >> << Strane apparizioni >> si limitò a dire,spostando il peso da una gamba all’altra << Non mi sai dire altro? >> domandò Richard sospettoso << No,Signore spiacente >>. Sospirò e si passò una mano fra i capelli << Se dovreste ricevere altre segnalazioni,voglio i rapporti dettagliati >> << Sì,Lord Rahl >> rispose quello,seguendolo come un cagnolino << Prima che tu vada... Come procede l’addestramento di mio figlio? >> chiese riprendendo a camminare e sul volto del Capitano,si fece largo un grosso sorriso << Ha la stoffa per la carriera militare,Lord Rahl >> rispose mentre scendevano le scale. Richard ricambiò il sorriso e ripensò a quel ragazzino dagli occhi grigi. Si riscosse dai suoi pensieri paterni << Ehm... Mia moglie? >> << Giardino della Vita,Signore >> rispose Meyer prontamente,assumendo di nuovo un’espressione seria << Bene,puoi andare >> lo congedò Richard,imboccando il corridoio che portava a sud. Scese un’altra rampa di scale e svoltò alcune volte prima di ritrovarsi di fronte ad un portone a due pesanti battenti lignei,con decorazioni in oro ed argento. Li spinse,facendo cigolare rumorosamente i grossi cardini metallici e si ritrovò immerso in un rigoglioso giardino fiorito. C’erano anche alcuni cespugli di Fiori di Irmas,due anni prima in occasione del decimo anniversario di matrimonio dei regnanti.
Gli stivali del Cercatore emettevano un lieve suono ad ogni suo passo,sul sentiero piastrellato. Giunse ad un prato,dove Erin si stava allenando con la madre. Erano immerse in un furioso duello e non gli diedero peso. Incrociò le braccia sul petto,osservandole attentamente. Erin era diventata una bellissima ragazza. Una Depositaria potente,tanto quanto la madre se non di più. A differenza di questa,indossava un abito dello stesso modello ma di colore nero. I capelli biondi e lisci ormai le arrivavano ai fianchi ed ondeggiavano ad ogni sua mossa.
Spostò lo sguardo su Kahlan,vestita di bianco,che pareva un tutt’uno coi suoi pugnali. Uno spirito buono meraviglioso,quanto letale. Le lame delle sue contendenti si scontravano sonoramente,emettendo sibili argentei che tagliavano l’aria. Si fermarono quando le loro armi si incrociarono,terminando il duello in parità << Ottimo,Erin. Meglio di una settimana fa >> sorrise Kahlan ed abbassò le armi. Erin la imitò,voltandosi verso il padre con un sorriso << Papà >> mormorò e si avvicinò a lui,abbracciandolo << Fiorellino mio >> sussurrò lui,baciandola sulla testa << Non ho più cinque anni,cerca di ricordartelo >> lo rimbeccò con gli occhi verdi che brillavano gioiosi. Richard le accarezzò i capelli,guardandola e ricordandosi della prima volta che l’aveva tenuta in braccio << Vi aspetto al campo di George >> annunciò un po’ imbarazzata,allontanandosi senza troppa fretta. Kahlan annuì ed osservò il consorte,ancora immerso nella nostalgia dei tempi andati << Te lo ricordi quando ci svegliava saltando sul nostro letto? O quando nel dubbio di chiamarci,diceva ‘pamma’? >> disse ridacchiando. Le si avvicinò con qualche passo lento << Sì,lo ricordo... – rispose lei di pari tono - E’ solo un po’ cresciuta >> commentò infine,facendo spallucce come per sminuire il loro senso di genitore << Un po’ troppo >> concluse Richard,posando le proprie mani sui suoi fianchi << Beh... Quando saranno indipendenti,io e te potremmo tornare ad Hartland. – propose con un largo sorriso sornione - Nella tua dolce casetta di legno >> << Sarebbe meraviglioso. – sospirò estasiato – Io e te... >> << Soli >> soffiò Kahlan prima di baciarlo,stringendo gentilmente le dita attorno ai bicipiti del Cercatore << Andiamo in camera... >> sussurrò con voce roca << No,abbiamo promesso a George di andarlo a vedere. – gli ricordò,staccandosi lievemente - E poi dobbiamo cenare tutti insieme >> << Sì,hai ragione... – sospirò - Mi sei mancata oggi. Non mi ha interrotto nessuno con un vassoio di tè e biscotti >>. Sorrise,carezzandole un braccio << Ma se non bevi mai il tè quando te lo porto?! >> gli rammentò stizzita << Perché preferisco la donna che me lo ha portato >> gongolò sognante.

*****

Richard e Kahlan erano seduti a tavola coi loro figli. Erin era seduta a capotavola,al lato opposto di Richard ai cui lati c’erano la moglie ed il secondogenito George. Al contrario di quanto tutti si sarebbero aspettati,George aveva preso il carattere mite della madre,oltre che l’intenso color mogano dei capelli. L’unica nota paterna,erano gli occhi grigi ed ipnotizzanti. Ciò che lo rendeva un Rahl a tutti gli effetti. I suoi poteri di Depositario e di Mago,al momento,non si erano dimostrati un problema.
Erin era praticamente l’esatto prospiciente,assomigliando nettamente al padre sia nel biondo dei capelli,sia nella testardaggine. L’unica impronta materna,insieme alla bellezza tipica del D’Hara,erano gli smeraldi incastonati nel suo bel viso fine  e delicato.
Mangiavano in silenzio,interrotto solo dal lieve crepitio delle candele sistemate sul candelabro al centro del tavolo << Mamma,quando potrò andare ad Aydindril? >> chiese improvvisamente Erin. Kahlan si girò a guardarla,perplessa << Non sei ancora pronta per il Palazzo Bianco >> rispose semplicemente. Non capiva il perché di tanta impazienza << Allora fammi andare al Mastio. Hai detto che hai studiato lì alla mia età. E poi nonno Zedd potrebbe insegnarmi molte cose sul Dono  >> propose con più nervosismo << Erano tempi diversi quelli in cui studiavo al Mastio. E poi,il viaggio è lungo e faticoso >> disse facendo un gesto vago con la mano,sperando di liquidare la questione << Posso sopravvivere anche da sola. Papà mi ha insegnato tutti i trucchi delle guide del boschi >> continuò Erin,cercando di convincerla << Erin,andrai ad Aydindril al momento opportuno >> << Io voglio andarci adesso >> ribattè infervorata << Sei una Depositaria! Ci sono persone che aspettano il momento più opportuno,per appenderti come trofeo di caccia su un camino. Ci andrai quando lo dirò io... – disse infine autoritaria – Finisci la cena,adesso >>. L’espressione sul viso di Erin mutò mentre con la forchetta,giocherellava con un pezzo di carota,facendolo rotolare sul piatto.

Dopo qualche minuto,sollevò lo sguardo sui suoi genitori,intenti a chiacchierare su un qualche accordo con il Kelton mentre consumavano la cena. Ad un tratto vide suo padre rabbuiarsi mentre sua madre gli ripeteva che avrebbero trovato una soluzione al trattato. Nel mentre,gli posò una mano sul braccio. Lui ricambiò con un sorriso ed abbandonò la forchetta per poter prendere con la propria mano quella di sua moglie << Devo terminare alcuni rapporti. Voi terminate la cena >> esordì pacato,alzandosi in piedi << Devi proprio,Richard? >> chiese Kahlan con tono quasi supplichevole << Kahlan,quei rapporti devo revisionarli di persona. Farò il prima possibile >> le promise,stampandole un bacio sulla guancia. Si avvicinò a George,scompigliandogli i capelli prima di rivolgere gli occhi verso quelli di sua figlia. Le sorrise,sempre più convinto che fosse la copia sputata di sua moglie << Fa’ la brava >> la rabbonì divertito. Lei ricambiò il sorriso,comprendendo il motivo di quelle parole.
Richard entrò nel suo ufficio,chiudendosi la porta alle spalle ed Erin spostò lo sguardo verso la madre,che mandava giù l’ultimo boccone di verdure << Mamma,domani Noah e Adele vorrebbero fare un giro in città. Posso andare? >> chiese. Kahlan captò la peculiare inflessione di voce di sua figlia. Era lo stesso tono che usava Richard quando voleva far capire agli altri che qualsiasi sarebbe stata la risposta,lui non avrebbe ceduto << Solo voi tre? >> domandò,circospetta << No,ci saranno anche altri due cadetti. Compagni d’armi di Noah e Adele ha detto che porterà altre tre allieve d’Agiel >>. Kahlan la scrutò per un lungo istante: no,non mentiva. Non avrebbe potuto in ogni caso. Emise un breve sospiro << D’accordo. – sollevò l’indice per evidenziare quanto stava per affermare - Promettimi solo che starai molto attenta e che non oltrepasserete le seconde mura >> << Promesso – annuì la ragazza - Vogliamo solo farci una passeggiata fra le botteghe ed in negozi >> mormorò,prima di allontanare il piatto vuoto,che scivolo sulla tovaglia ricamata << Accompagna tuo fratello in camera ed andate a letto. Manderò il Generale Lehmann a controllare >> li ammonì. A turno,le diedero il bacio della buonanotte ed uscirono dagli appartamenti.

****

Il disco lunare era ormai l’unica fonte di luce sulla Piana di Azrith,appena fuori la collina su cui si innalzava il Palazzo del Popolo.
Kahlan si stiracchiò le gambe,intorpidite dalla posizione in cui aveva letto un vecchio libro di leggende. Posò il libro sul divanetto e si alzò,camminando verso la porta dell’ufficio. Non bussò.
Spinse il battente e sorrise al marito,ancora piegato sui fogli. Aveva lo sguardo accigliato ogni volta che si soffermava a leggere un particolare documento. Kahlan prese una sedia e si accomodò davanti alla scrivania,osservandolo mentre leggeva e metteva firme. Il tempo passò lento ed inesorabile,fino a quando la luna non sorse in tutta la sua magnificenza,brillando nel cielo bluastro. Le candele si erano quasi tutte consumate e nella stanza si avvertiva un leggero odore di cera.
Richard sollevò gli occhi bigi dai fogli e li posò su quelli verdi di sua moglie << Stai bene? >> le chiese gentile << Sono solo preoccupata - Richard abbandonò la penna e si appoggiò con le spalle allo schienale della sedia,attendendo – Non capisco perché Erin voglia raggiungere Aydindril >>. Lui inarcò un sopracciglio << Davvero non lo sai? >> << Cosa non so? >> domandò sempre più confusa << Il cadetto Noah Evremont,ti dice niente? >> << Noah... Sì,è il nipote del Generale Evremont. Non capisco dove vuoi arrivare >> continuo Kahlan,cercando di trovare una spiegazione plausibile << Davvero,Kahlan? >> << No... Le ho spiegato i suoi limiti. Non è così sprovveduta >> mormorò come per rassicurare sé stessa << Kahlan,non puoi impedirle di innamorarsi >> sospirò Richard,alzandosi in piedi << E allora perché vuole andarsene!? >>. Sollevò le mani frustrata mentre lo osservò aggirare la scrivania << Ti ricordi quando volevi allontanarti da me,il mattino dopo che ci eravamo baciati la prima volta? >> le chiese,chinandosi di fronte a lei << Sì >> rispose,un istante prima che la consapevolezza la investisse come un secchio d’acqua gelata. Voleva andarsene per non soffrire. Lontano dagli occhi,lontano dal cuore << Ti ha raccontato tutto questo? – Richard annuì – Perché non a me? Sono sua madre >> << E sei anche la Madre Depositaria... >> le rispose con voce calma. Per Kahlan,tutto divenne chiaro: non si era confidata con lei perché temeva il suo giudizio << Sono una pessima madre >> sentenziò infine,lasciando cadere la testa in avanti. Richard sorrise teneramente << No,non è vero – la rimproverò bonario,scostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Erin sta solo crescendo,nostro malgrado >>. Le sollevò il mento con due dita e la scrutò attentamente << Ti ho interrotto nel tuo lavoro... >> << Non importa – si drizzò e le porse una mano – Andiamo in camera >> le propose. Kahlan afferrò saldamente la grande mano del consorte e lo seguì nella stanza silenziosa.
Richard chiuse la porta e vi si appoggiò sopra,osservando la propria Depositaria. Nonostante fossero passati molti anni,non aveva perso la sua bellezza. Il suo corpo conservava la giovinezza anche se erano entrambi,ormai vicini alla quarantina. I capelli lunghissimi erano ancora brillanti ed alcune ciocche,le oscuravano il viso fine su cui non era comparsa neanche una ruga. Puntò il suo sguardo nei suoi occhi,un paio di smeraldi che cangiavano colore in base alle emozioni della donna. L’unico specchio della sua anima. Specchio che solo lui riusciva a guardare. Una donna al suo pari << Sei bellissima... >> sussurrò interrompendo improvvisamente la quiete << E’ da un po’ che me lo dici... >> commentò Kahlan con un lieve rossore sulle guance. Non sapeva se era dovuto al complimento o alla presenza del marito << E non smetterò certo adesso >> continuò Richard,compiendo qualche passo verso di lei << Come fai? >> gli chiese dopo qualche minuto,posandogli contemporaneamente le mani sui bicipiti << Come faccio cosa? >> rispose,aggrottando leggermente la fronte << A farmi sorridere sempre >> << Io sono il Cercatore... – disse prima di inarcare un sopracciglio - E posso fare tutto quello che voglio >> concluse con un sorrisetto fintamente altezzoso. Kahlan sorrise << E cosa vuoi adesso? >> chiese con un tono così basso che dovette sforzarsi lei stessa per sentirsi << Te >> mormorò Richard,calcando sensualmente la sillaba. I suoi occhi grigi divennero metallo << Non credo sia possibile,visto che sono stanca >> rispose lei << Davvero spiritosa >> illustrò lui con un cenno di apprezzamento del capo. Lasciò vagare le proprie mani sui fianchi della donna in bianco,afferrandola per poi trarla dolcemente a sé. Il suo respiro prese ad accelerare quando Kahlan lo afferrò per il bavero della giacca,in modo deciso. Poteva sentire sul proprio petto,il cuore della moglie battere all’impazzata << Kahlan... >> sospirò,ingoiando un fiotto di saliva. Sentiva il sangue pompargli veloce nelle vene << Richard... – gli passò l’indice sulla mascella squadrata - Baciami >> gli ordinò,cominciando a sbottonargli la camicia. Richard non oppose resistenza quando gli sfilò la stoffa dai pantaloni << Potrei non riuscire a fermarmi >> rispose con voce roca << E’ quello che voglio >> disse lei un istante prima che le proprie labbra venissero catturate da quelle del consorte.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Volevo scusarmi con voi per l'increscioso ritardo,ma la scuola porta via un sacco di tempo e non sono riuscita ad aggiornare come avrei voluto. So che non è il solito capitolo corposo a cui siete  abituati,ma spero che sia comunque di vostro gradimento.
Volevo fare un veloce ringraziamento a tutti voi,che continuate a seguirmi (anche silenziosamente), in particolare a Elly80Mamy :*

Grazie ancora a tutti voi <3
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Erin si guardò intorno,camminando con Noah far le vie della cittadella. Il sole era a metà del suo tragitto prima dello zenit ed illuminava con calore le viuzze,invase da mercanti,artigiani e persone del popolo. C’erano ricche persone che acquistavano prodotti,altre conversavano agli angoli delle piazzole al cui centro zampillava una piccola fontanella.
Si fermarono davanti a diverse vetrine in cui venivano esposte stoffe,scarpe,gioielli,frutta e verdura. Alcuni ambulanti promettevano perfino di leggere il futuro per una sola moneta d’oro. Erin si chiese perché la gente si dovesse affidare a certi vaneggiamenti. Suo bisnonno Zedd le aveva spiegato che il futuro riservare pericoli. Le profezie,come le aveva definite lui. Non tutte le orecchie erano in grado di captarne il vero significato. Suo padre non credeva nelle profezie e nemmeno lei. “Sei tu che decidi della tua vita,non qualche parola casuale su un antico libro o sulla bocca di un ciarlatano”,le aveva detto.
Lei ed il suo accompagnatore vennero distratti da una voce familiare. Adele corse verso di loro tenendo uno strano fagotto tra le mani. Erin si chiese dove fossero le altre allieve d’Agile che avrebbero dovuto partecipare all’uscita.

Richard schizzò sulla sedia,abbandonando le scartoffie sulla scrivania. Kahlan sobbalzò sulla propria poltroncina e lo fissò stranita << Richard... >> << Dov'é il Generale Lehmann? >> chiese improvvisamente,lasciandola un po’ sorpresa e confusa << Credo che si trovi nei suoi alloggi >> disse facendo spallucce << Perché non é con Erin?! É il suo lavoro! >> sbraetò Richard prendendo in mano la Spada della Verità, fino ad allora rimasta appesa allo schienale della sedia << Gli ho dato io il congedo... - mormorò lei,aggrottando la fronte - Dove vai? >>. Lui non le rispose e Kahlan si limitò a seguirlo. Lui non glielo impedì e incominciò ad urlare ordini mentre tutti scattavano ad ubbidirgli. Il Comandante Trimack si avvicinò di corsa << Che succede Lord Rahl? >> domandò seguendo il passo veloce di Richard << Voglio te,Cara Mason e i tre migliori soldati della mia guardia più altri tre per mia moglie >> ordinò secco. Non avrebbe consentito alcuna incertezza.

La cittadella si mostrò più affollata di quanto Richard si sarebbe aspettato. Si guardò freneticamente intorno,in cerca del proprio obbiettivo << Richard,in nome degli spiriti! >> ringhiò Kahlan,afferrandolo per un braccio. Lo fece fermare con uno strattone e lo fissò coi suoi smeraldi accesi di irritazione << Che c’è? >> sbottò nervoso << Cosa sta succedendo? >> << L’Agiel di Denna è svanita >> annunciò secco << Come? >> chiese frustrata. Voleva delle spiegazioni << Qualcuno l’ha rubata ed io so chi è stato >>. La comprensione le fece gelare il sangue nelle vene << Ma... >> << Se l’è procurata in un altro modo... >> rispose Richard pragmatico,riferendosi ad Erin. Si voltarono quasi contemporaneamente e la vide appartata con Adele,Noah ed un paio di cadetti.

*****

La luce del sole allo zenit,illuminava la stanza dove una scrivania era completamente ricoperta di scartoffie << Ti ho sempre detto di stare lontana dalle Agiel! É così difficile fare qualcosa che ti viene detto,anche solo per una volta?! >> tuonò Richard fissando gli smeraldi di sua figlia mentre stringeva con rabbia la bacchetta di Denna,quella che Adele aveva sottratto dalla stanza di sicurezza dove si custodivano i costrutti magici più importanti e pericolosi.
Erin non era riuscita a comprendere perché suo padre temesse quella verga,la stessa che stringeva con forza in quel momento << Non ho cinque anni! >> rispose la principessa piccata << Ma ti comporti come tale! - continuò lui sullo stesso tono - Ti ho chiesto una sola cosa,una sola! >>. Kahlan gli si fece cautamente vicino e posò la propria mano su quella del marito,che ancora teneva l'Agiel. La Madre Depositaria si lascio sfuggire un gemito al contatto con la scarica di dolore,relativamente più lieve rispetto all'intensità reale << Richard,lasciala... Ti fa' male >> mormorò gentile e lui obbedì. Abbandonarono entrambi il contatto con la bacchetta,riprendendo a respirare.
Richard allentò la tensione che gli aveva fatto irrigidito la mascella ed i muscoli del braccio,che lasciò ricadere su un fianco. Le sue ginocchia tremavano impercettibilmente. Si voltò verso Adele,squadrandola omicida << E tu... Sai qual è l’unica regola che vi ho posto >> sibilò,trattenendo a stento la rabbia. La giovane allieva abbassò lo sguardo << Mi dispiace Lord Rahl. Accetterò qualsiasi punizione chiediate... >> rispose con un fil di voce << Sei sessioni doppie di addestramento >> sentenziò e Cara,accanto ad Adele divenuta pallida tutto d'un colpo,spostò il peso da una gamba all'altra e lanciò uno sguardo a Kahlan << Richard,sei sono troppe... >> esordì pacata << Sono abbastanza >> rispose lui furioso. Lei mantenne la compostezza << Morirà... É questo quello che vuoi? - non ricevendo risposta,gli si avvicinò di nuovo - Calmati >>. Richard emise un lungo sospiro e sollevò lo sguardo al cielo << Due sessioni doppie... >> mormorò infine. Adele annuì sollevata e Cara ringraziò Kahlan con una seconda occhiata << Sarà fatto Lord Rahl >> disse prima di allontanarsi spingendo davanti a sé la giovane allieva. Richard si voltò verso Noah << Sparisci dalla mia vista e subito! >> lo congedò con un ordine. Il ragazzo si dileguò,lanciando uno sguardo ad Erin,che mosse le labbra formulando delle scuse silenziose. Lui le accennò ad un sorriso ed uscì.
<< Lord Rahl,vi serve qualcosa? >> chiese Trimack con cautela. Non se la sentiva di provocare ulteriormente il suo Signore << No,puoi andare >>. L’uomo si portò un pugno al petto e si inchinò velocemente in direzione delle due Depositarie,prima di seguire l’esempio di Noah.
<< Come sei venuta a sapere dell’Agiel? >> domandò il Cercatore in tono perentorio. Erin sollevò il mento << Girano voci fra le allieve Mord-Sith >> disse semplicemente << Quali voci? >> continuò lui,incrociando le braccia sul petto << Su Denna - rispose piatta,lanciando uno sguardo eloquente a sua madre – Sulla sentenza della Madre Depositaria e sul legame fra Lord Rahl e la sua Mord-Sith >> << E’ incredibile >> borbottò Richard,passandosi le mani fra i capelli. Diede loro le spalle e cominciò a camminare in modo ansioso << Mi rovina la vita anche da morta! Dannazione! - urlò e Kahlan abbassò gli occhi sul pavimento - Non le è bastato colpire mia moglie,doveva anche prendersi mia figlia! - aveva il respiro affaticato mentre borbottava quelle parole - Kahlan,non ce la faccio più... Gli incubi non si fermano e sto trascinando te ed i nostri figli con me... – disse passandosi le mani sul volto,nascondendosi - Voglio tornare ad Hartland,sono più di dieci anni che non ci torno... >> << Richard,calmati... – lui scosse la testa – Lei è morta,ricordi? >> << Sì e vorrei tanto che fosse così... – si lasciò sfuggire un singhiozzo - E’ ancora qui >> disse indicandosi una tempia << Ssssh... >> sussurrò lei,girandolo verso di sé e facendogli posare la fronte sulla propria spalla. Gli passò le mani sulla schiena che sobbalzava per i singhiozzi di un pianto nervoso e convulso. Gli sollevò il viso,incorniciandolo con le mani e gli asciugò un paio di lacrime coi pollici mentre lo guardava prendere dei grossi respiri. Allungò le dita di una mano e gli scostò i capelli dalla fronte << Va tutto bene... >> mormorò,sperando che quelle parole lo confortassero.
Erin li osservò in disparte << Ho chiesto io ad Adele di rubare l’Agiel >> disse interrompendo il pesante silenzio. Kahlan e Richard si voltarono verso di lei,quasi contemporaneamente. La giovane Depositaria deglutì sonoramente e li fissò entrambi,esitando << Ricordo che una notte quando ero piccola,sono entrata nella vostra stanza per dormire con voi. Stavo per arrampicarmi sul vostro letto,quando papà ha incominciato ad urlare nel sonno. Mi sono spaventata e mi sono buttata sotto al giaciglio per nascondermi... – le pupille di Richard si ingrandirono - Ricordo solo il modo in cui piangevi e il modo in cui mamma ti rassicurava. C’erano delle sere in cui le tue urla rimbombavano nel corridoio,tanto che riuscivo a sentirti con la porta chiusa. – sollevò un braccio in un gesto vago,lasciandolo ricadere lungo il fianco - Qualsiasi sentinella in questo palazzo ti avrà sentito almeno una volta,ma non parlano male di te... Sono preoccupati. Volevo capire cos’è che ti spaventa tanto e una volta,Adele mi ha detto quello che sapeva. Dice che Cara e le altre Mord-Sith non ne parlano mai ed ogni volta che le allieve nominano Denna,vengono punite severamente. Viene ripetuto loro che quello non è un nome degno del loro ordine o per la casata >> concluse con la voce che si assottigliava sulle ultime parole.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Perdonatemi,perdonatemi per questo increscioso ritardo nella pubblicazione. La scuola mi ha letteralmente risucchiato ed ho avuto alcuni problemi personali,che mi hanno impedito di dedicarmi alla storia. 
So che il capitolo è un pò corto,ma non volevo farvi attendere oltre. Spero che sia comunque di vostro gradimento :)
Non ho ancora deciso se farò un sequel (al momento sono un pò incasinata xD),perciò mi spiace,ma dovrete pazientare ancora un pò per saperne di più.
Vi ringrazio ancora di seguirmi,anche solo leggendo! <3
Al prossimo capitolo!
50shadesofLOTS_Always


 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Erin giocherellava con una ciocca dei suoi capelli mentre se ne stava seduta a gambe incrociate sul letto. Sospirò,ripensando al trambusto che aveva causato con la propria curiosità e si sentì tremendamente in colpa. Fin da piccola,credeva che suo padre fosse l’uomo più forte ed in gamba del mondo,ma quel pomeriggio lo aveva visto fragile e tanto indifeso,fra le braccia di sua madre.
Si lasciò sfuggire un gemito stanco,quando qualcuno bussò alla porta << Chi è? >> chiese,senza neanche sollevare il capo << Cadetto Noah Evremont >> rispose il ragazzo oltre la porta. Sorrise << Entra >> acconsentì e smise di gingillarsi coi capelli,per posare i suoi smeraldi sul ragazzo che faceva capolino con una buffa espressione giocosa .
Entrò,lanciandosi un’occhiata furtiva dietro di sé prima di entrare e nella stanza,chiudendo nuovamente la porta. Stava rischiando grosso << Come sta tuo padre? >> domandò,sedendosi sul bordo del letto << Non lo so. E’ tutto il pomeriggio che non lo vedo >> mormorò mogia << E’ per questo che non vedo un sorriso sul tuo volto? >> chiese,sollevandole il mento con due dita << Noah,mi sento in colpa. Sono una Depositaria >> << Molto carina >> commentò lui con un sorrisetto.
Per certi versi,Noah le ricordava suo padre. Spiritoso,affascinante,sincero. Bello da far male << Smettila... – lo rabbonì,senza usare un tono infastidito per poi tornare seria - Non posso comportarmi così,non devo. Ho ferito mio padre.... >> concluse,passando distrattamente le dita sulla stoffa scura del proprio abito << Sono sicuro che non è arrabbiato con te. Ti vuole bene,sei la sua bambina >> la rassicurò pacato << Già... E tu non dovresti essere qui,se tieni alla tua testa >> gli ricordò con un tono fra il divertito ed il lusingato << Non mi vuoi qui? >> gongolò impertinente il cadetto << Sì,ma non voglio che ti squalifichino o sorbire un sermone da parte di mia madre... >> rispose lei,inarcando un sopracciglio biondo.
<< Sai... – esordì - Il Cercatore della Terza Era,quando fece costruire la cupola di Aydindril e mancava l’ultimo cuneo da togliere,disse... >> << “Se vuoi veramente qualcosa,devi correre il rischio di farla crollare”. – completò lei,interrompendolo - Lo so,ma qui non c’è di mezzo un palazzo: c’è la tua testa e la mia libertà... >> << Va bene,me ne vado. – sollevò le mani in segno di resa e si alzò in piedi – Posso chiedervi un’ultima cosa,Depositaria? >> << Sì >> concesse,sollevando gli occhi al cielo << Posso avere un vostro bacio? >> domandò lui,sorridendole.
Quella era l’unica debolezza di Erin: le labbra di Noah. Un dolce pensiero che la faceva addormentare la notte con ancora il sapore di cannella in bocca. Noah amava i dolci alla cannella ed anche lei. Uno dei tanti tratti comuni con suo padre. Balzò giù dal letto e gli si avvicinò mentre la lunga gonna,scivolava sul pavimento marmoreo. Gli aggiustò la divisa scura,su cui spiccava il simbolo dei Rahl e lo fissò negli occhi blu,come quello del lontano oceano di cui aveva tanto sentito parlare,ma che di fatto non aveva avuto possibilità di ammirare << Uno solo >> sussurrò e Noah abbassò le mani,posandole sui fianchi della ragazza attirandola a sé delicatamente. Come se fosse fatta di vetro << Solo uno >> ribadì,carezzandole una guancia mentre le sfiorò le labbra. Le sue dita si infilarono nei lunghi capelli biondi di Erin,quando il suono della porta che veniva aperta li fece scattare come molle.
Si allontanarono e sorrisero alla donna in bianco che entrava nella stanza << Mamma >> mormorò Erin,sperando che sua madre non percepisse la tensione fra lei e Noah. Sperò ardentemente che tutto filasse liscio << Madre Depositaria >> esordì Noah,inginocchiandosi << Alzati,figliolo – gli rispose Kahla,scrutandolo circospetta – Spero di non avere interrotto niente >> << Assolutamente,Milady. Stavo per tornare nei dormitori >> assicurò il cadetto,scuotendo leggermente il capo.
Si congedò con un’altra veloce riverenza,in silenzio,sotto lo sguardo di Kahlan che si voltò verso la propria figlia,quando la porta venne chiusa << Papà dov’è? >> chiese,deglutendo sonoramente << E’ in camera >> rispose Kahlan,congiungendo le mani davanti al grembo << Non volevo fargli male >> bisbigliò Erin contrita,intrecciando le dita nervosamente << Sta’ bene,piccola mia. – le disse,sorridendo - Vieni qui >> sussurrò calma,allargando le braccia. Erin la guardò,come se fosse la visione di uno spirito buono e vi si gettò contro,abbracciando i fianchi di sua madre. Si lasciò sfuggire un singhiozzo mentre sua madre le pettinava i capelli con le dita << Volevo solo capire... >> balbettò fra le lacrime << Non c’è niente di male in questo,Erin... Va’ tutto bene,tranquilla >> le rispose,stringendola più forte. Erin si lasciò cullare dalla presenza materna mentre i minuti passavano inesorabili.
<< Ti racconterò tutto,se vuoi. Ma devi esserne sicura,perché non è una bella storia >> esordì Kahaln,interrompendo il silenzio. Erin sollevò gli occhi verso i sua ed annuì << Sì,voglio sapere >> rispose con vigore. Le labbra della Madre Depositaria si incresparono in un lieve sorriso d’orgoglio << Sei proprio come tuo padre... – mormorò quasi più a sé stessa,poi prese un lungo respiro – Tutto è cominciato circa una dozzina di anni fa. Ricordi quando ti raccontai come conobbi tuo padre? E come venne nominato Cercatore di Verità? >> << Sì,nei Territori dell’Ovest da nonno Zedd >> disse la ragazza << Esatto. All’epoca,tuo padre non conosceva le Terre Centrali ed io rimasta sola. Fu il mio primo amico,dopo mia sorella Denee. Eravamo giovani e... Non riuscivo ad ignorare la presenza di un bel ragazzo come tuo padre. – sorrise e le sue guance si imporporarono - Zedd lo capì e mi lanciò un avvertimento ma inconsapevolmente,mi innamorai di tuo padre... Eravamo giovani ed una notte,nel bosco,ci baciammo. – il sorriso svanì e Kahlan si rabbuiò - Il mattino seguente sapevo di non poter restare e decisi di allontanarmi dalla missione. Stavo male al pensiero di lasciarlo da solo,ma avevo più paura di fargli del male coi miei poteri... disse ed il silenzio calò come un drappo polveroso – Sottovalutai la mia scelta e col mio allontanamento,lui venne catturato da una Mord-Sith >> << Denna? >> domandò Erin mentre un brivido le percorse la schiena quando sua madre annuì,socchiudendo gli occhi come se il ricordo le provocasse dolore << Zedd non potè proteggerlo e fu fatto prigioniero >>. 
<< Cosa gli fecero? >> chiese Erin esitante. Kahlan la fissò,come per accertarsi che sua figlia fosse sicura di voler sentire il resto << Lo torturarono,lo resero inerme. Lo umiliarono. Denna gli mise perfino un collare... – disse e sentì sua figlia sussultare - Lo portarono alla pazzia. Quando lo salvai,non era più di un fantoccio privo di vita... >> << Ma è passato molto tempo >> rispose la giovane,con voce flebile << Erin,non è così semplice... – sospirò - Quando eri ancora piccola,un mattino mi allenai con Berdine e per sbaglio,mi colpì al braccio. Tuo padre andò fuori di testa ed ordinò che tutte le Agiel fossero sequestrate. Berdine ci avrebbe rimesso la pelle,se non ci fossi stata io... >>.Si staccarono dall’abbraccio e si fissarono reciprocamente negli occhi << Io continuo a non capire >> ribadì Erin,giocherellando con una ciocca dei propri capelli << Tuo padre odia questo posto. Odia sé stesso. Il D’Hara gli ricorda costantemente di chi è figlio... >> << Allora... >>. Kahlan la interruppe sollevando una mano << No,non odia noi. Odia suo padre e tutto il male che ha fatto. Da allora,cerca di espiare colpe che non gli appartengono... Non ci vuole vicino a quegli arnesi perché non vuole che ci accada nulla... >> si spiegò infine.

****

Richard sollevò la testa,distogliendo gli occhi dalla tazza che teneva in mano. Osservò Kahlan entrare nella stanza e chiudersi la porta alle spalle. Tornò a guardare nel vuoto,bevendo un sorso della calda bevanda. Lei gli si sedette accanto << Hai intenzione di non parlarmi ancora per molto? >> domandò,scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte. Lui mise via la tazza, senza mai voltarsi a guardarla << Mi sento stupido... >> << No,caro... – lo consolò lei, facendoglisi più vicina – Sei solo preoccupato per la tua famiglia... >>. Richard sospirò pesantemente e voltò il viso verso di lei,osservando le iridi di un bel color smeraldo. La fissò a lungo e lei fece lo stesso mentre il silenzio faceva da sovrano nei lussuosi appartamenti di Lord e Lady Rahl. Richard si appoggiò al corpo di Kahlan,cercando calore e lei lo accolse in un morbido abbraccio,accoccolati sul divanetto.
Dopo un po’,il Cercatore inspirò lentamente assaporando in profumo della propria Depositaria. Senza rendersene conto,lasciò scivolare la propri mano sul ventre e poi su un fianco dell’amata,arricciando lievemente la stoffa dell’abito. Prima che potesse fermarsi,le posò un bacio sulla gola per poi procedere lungo il collo fin dietro il lobo dell’orecchio << Richard? >> lo chiamò sottovoce << Sì,amore? >> << Sono stanca. Oggi ho avuto una pessima giornata... >> si lamentò << Ti prego,Kahlan... Mi manchi. Non abbiamo mai un po’ di tempo per noi... >> ribattè lui,senza darle tregua.
‘Come posso contraddirlo?!’,pensò lei trattenendo un gemito quando avvertì le labbra del marito succhiarle la pelle. Altri baci dolcemente lussuriosi le provocarono i brividi lungo la spina dorsale. Lo afferrò per le spalle e lo scostò da sé per poterlo guardare in viso,che accarezzò poi con la punta delle dita delicate. Richard inclinò la testa e si appoggiò a quella mano,tanto gentile << Kahlan,mi dispiace per oggi... Perdonami >> mormorò,scrutandola di sottecchi << Per cosa? >> domandò lei,confusa << Non devo pronunciare il suo nome davanti a te... – rispose,riferito a Denna - Non te lo meriti >> << Oh,Richard... Ma cosa vai a pensare? >> gli chiese retorica,come se lo stesse rimproverando bonariamente. Si sollevò un poco per poterlo baciare sulla punta del naso,lasciando scivolare le proprie dita fra i capelli del marito << Solo gli spiriti sanno quanto ti amo... >> bisbigliò Richard,prima di abbassarsi su di lei e baciandola teneramente sulle labbra.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Quasi sei mesi dopo...

Richard aprì gli occhi lentamente,svegliandosi da una lunga notte piacevole. Si girò verso sua moglie,ma al suo posto trovò un biglietto.
Allungò una mano e lo lesse:
“Avevo promesso delle sessioni di allenamento ai nostri Bambini.
   Spero che il tuo risveglio sia stato gradevole come il mio.
  Grazie per questa notte,per quelle passate e per le altre che verranno.
  Sei il miglior marito che una donna possa desiderare.
Per sempre tua,Kahlan”
Il Cercatore sorrise e si alzò dal letto,pieno di energie. Aveva bisogno della sua famiglia. Da alcune settimane,il popolo pativa episodi di aggressioni sospette. I rapporti descrivevano fantasmi,ombre ed addirittura demoni. Tutti però avevano una cosa in comune: sembianze umane,sempre le stesse: capelli tendenti al biondo e lunghi fino alle spalle,occhi azzurri e penetranti. Richard e Kahlan erano preoccupati.
Avevano fatto visita anche a qualcuna delle vittime ed avevano constatato la veridicità dei rapporti. Kahlan si era occupata delle famiglie più lontane,accertandosi che stessero bene insieme ad Erin. Era il loro compito rassicurare le persone dalle loro paure. Già dalle prime apparizioni,era costantemente teso e col morboso terrore che le cose potessero peggiorare da un momento all’altro.
Scacciò via quel pensiero mentre attraversava i corridoi del palazzo. Superò alcune sale,scese una rampa di scale ed imboccò un passaggio secondario fino a raggiungere la grande porta a due battenti del Giardino della Vita. Entrò di gran passo e raggiunse il prato che si estendeva per una decina di metri quadrati, contornato da un folto boschetto di piante rigogliose,a forma di ferro di cavallo. Vide Kahlan e George affrontarsi in un duello,armati rispettivamente di una coppia di pugnali ed una spada. Sorrise nel vedere il proprio figlio vestito con l’uniforme scura dei cadetti D’Hariani. Il giustacuore in cuoio nero su cui spiccava il simbolo della casata,una maglia di anelli metallici,dei pantaloni neri e un paio di stivali rinforzati. I capelli color mogano erano uguali a quelli di Kahlan,che parò un suo attacco con un pugnale.
<< Avanti,cadetto! >> lo spronò,abbassando la spada del figlio e tornando all’attacco.Il combattimento riprese furiosamente e George si impegnò ad abbattere le difese dell’avversaria,fallendo. Kahlan lo disarmò ed il ragazzo sollevò le mani in segno di resa.
<< Bravo,piccolo mio. Devi migliorare i tuoi affondi,sei instabile - lo corresse con un gesto della mano - E la difesa,ricordati: se attacco da destra,il tuo fendente deve partire dalla tua destra e viceversa. Capito? >>
<< Sì,mamma >> rispose George,raccogliendo la spada. Kahlan strinse i pugnali in ciascuno dei pugni
<< Hai lo stesso problema di tuo padre: ti distrai facilmente >> commentò,girandosi verso il marito con un sorrisetto impertinente. Lo stava sfidando.
Richard raccolse la provocazione giocosa ed estrasse la Spada della Verità,che scivolò fuori dal fodero col suo sibilo caratteristico. Il suono riecheggiò nell’aria.
<< Ripetilo se ne hai il coraggio,donna >> disse scherzoso,fingendosi minaccioso.
Sollevò la spada e lei parò il suo colpo. Kahlan divenne subito in vantaggio,costringendolo ad indietreggiare. All’ultimo secondo,Richard capovolse la situazione e con un poderoso fendente,fece perdere alla moglie uno dei suoi pugnali. George rimase a bocca asciutta. Nessuno era mai riuscito a battere sua madre. Richard si lasciò sfuggire una risatina gutturale e tornò all’attacco. Con un secondo fendente,la privò di entrambe le armi. Le puntò la spada alla gola,mantenendola ben lontana dalla pelle della Depositaria. Sulle sue labbra,nacque un leggero sorriso.
<< Sei così bella >> bisbigliò lui,sensuale.
Kahlan deglutì sonoramente in fiotto di saliva quando i suoi occhi si incatenarono a quelli tempestosi del marito. Grigi come il metallo freddo.
<< A quanto sembra,mi hai battuta... >> commentò inarcando un sopracciglio.
<< Ti ho disarmata >> illustrò lui con un sorrisetto furbo.
<< Richard... Ti ho detto un sacco di volte di non sottovalutare il nemico >> lo brontolò bonaria per poi scattare all’improvviso.
Gli afferrò il polso della stessa mano con cui lui reggeva la spada e lo abbassò con tutta la forza che aveva. Si acquattò sull’erba,evitando un fendente del marito per poi drizzarsi ed afferrarlo per la gola << Vedi,George... Tuo padre si distrae facilmente – disse sorridendo – Un uomo come lui,in questo momento sarebbe spacciato >> . George rise alle loro spalle e Richard alzò gli occhi al cielo.
<< Kahlan,dannazione! Lasciami vincere >> la supplicò.
<< Amore,non ci sarebbe gusto altrimenti >> ribattè bonaria,schiacciando il proprio corpo contro quello del marito che sorrise a quel contatto.
Poteva avvertire le curve della donna incastrarsi accuratamente nelle proprie,causandogli un fremito di calore che lo percosse lungo tutto il corpo. Avvicinò il proprio volto a quello della compagna e la baciò,avvolgendola col braccio libero mentre la punta della spada sfiorava gli steli d’erba << Torniamo in camera... – grugnì,lasciando cadere l’arma - Non c’eri al mio risveglio... >>.
<< Non hai visto il mio biglietto? >> chiese fra un bacio e l’altro,lasciandosi stringere dal compagno.
<< Sì,ma non ho visto te... >> ribattè lui ansimando sulla sua gola candida.
<< Zedd a che punto è con la festa? >> gli chiese,inclinando la testa di lato. Stavano perdendo il controllo. George si era già allontanato.
<< Non lo so >> rispose lui troppo impegnato a perdersi nei suoi smeraldi.
<< Oggi è il Primo Giorno d’Inverno... – gli fece notare,abbassando il tono di voce rendendolo vellutato – Sarà una lunga notte... >>. Richard sorrise con la fronte appoggiata a quella di Kahlan,che gli accarezzò la barba con la punta delle dita. Lo guardò da sotto le lunghe ciglia mentre cercava di regolarizzare il respiro.
<< Ci pensi? Sono più di dodici anni che ho ucciso Rahl >> ricordò a bassa voce.
<< Sembra solo ieri che lottavamo per stare in vita >> concordò lei,annuendo.
<< Già... Bei tempi >> rispose lui sorridendo con malinconia.

*****

La sala del trono era stata addobbata a festa. Il buffet era stato sistemato sulla parete ad ovest,percorso da colonne intervallate da drappi di stoffa color rubino,proprio all'opposto delle grandi finestre che davano sul l'immensa Piana di Azrith. Alcuni vasi di fiori erano stati collocati in diversi punti per rendere più accogliente l'ambiente. Il grande candelabro appeso al soffitto illuminava la stanza mentre,dietro alla predella su cui vi erano gli scranni,scoppiettava un fuoco allegro che riscaldava piacevolmente gli invitati,intenti a conversare,mangiare e bere.
Le dame erano abbigliate con vestiti lunghi e sfarzosi,con merletti e pizzi che andavano spesso all'esagerazione.
Gli uomini indossavano giacche pesanti e portavano spade costose. Alcune di esse però erano puramente decorative.
Gli abiti rispecchiavano i colori dei propri Paesi e spesso,si riusciva a distinguerli.
Lord e Lady Rahl svettavano su tutti.
Il primo indossava una giubba rossa,decorata sulle spalle da ghirigori dorati e tenuta in vita da una cintura in cuoio,con una fibbia impreziosita da fregi argentati. I pantaloni in tinta con la giacca,erano infilati in degli stivali neri. Anche il mantello nero,da Mago Guerriero,contribuiva a dare a Richard un'aura imponente di autorità. Al suo fianco,come sempre,vi era appesa la Spada della Verità tenuta del fodero.
Sua moglie invece indossava il tipico abito bianco da Madre Depositaria in seta,lungo fino al pavimento e sulle spalle teneva uno scialle rosso,su cui spiccavano decorazioni in filigrana d'oro. I capelli color mogano le ricadevano sulle spalle ed in parte sulla schiena,arrivandole sino ai fianchi.
Erin li osservava muoversi,mano nella mano attraverso la sala,parlando con gli invitati mentre li seguiva,distante solo pochi passi,insieme al fratello che indossava una divisa simile a quella del padre,che si differenziava per l'assenza del mantello.
Lei al contrario della consuetudine,indossava un abito ametista stretto in vita e con un corsetto,che quasi le impediva di respirare. La gonna morbida le scendeva verticalmente lungo i fianchi e le copriva perfino i piedi. Lo scollo a v non era troppo profondo,ma lasciava intravedere il ciondolo,costituito da una semplice ma preziosissima perla dal leggero color rosato. Sulle spalle,seguendo l'esempio materno,teneva uno scialle di color bianco per simboleggiare la sua posizione di Depositaria,coperto in parte dai suoi capelli biondi,che ricordavano il grano estivo.
Il Generale Lehmann li seguiva alle sue spalle,facendo guizzare lo sguardo di qua e di là suo questuanti che lo osservavano e parlottavano dopo il loro passaggio. Erin si sentiva a disagio. Vestita col suo abito nero di Depositaria, non avrebbe avuto tale problema.
<< Generale? >> chiamò con un gesto discreto della mano.
<< Sì,Vostra Altezza? >> rispose l'uomo,chinandosi un poco verso l'orecchio della ragazza.
<< Ci saranno anche i cadetti a questa festa? >> domandò con aria critica. Con Noah presente,si sarebbe sentita più a suo agio. Il Generale si lasciò sfuggire un sorrisetto.
<< Mi spiace,Principessa ma non so rispondervi a tale quesito. Al momento ho visto solo il Comandante Trimack >>. 
Mentre Erin tornava a fissare i proprio genitori,Lehmann era altrettanto ansioso. Ultimamente le cose con Cara si stavano facendo serie. Non c'erano più solo scappatelle passionali. Parlavano molto di loro stessi,dei loro desideri e sogni per il futuro.

Il banchetto proseguì fra danze e discussioni politiche,più o meno animate.
Kahlan si sedette sul proprio scranno,con lo sguardo sugli invitati. Sentì uno scoppiettio dietro di lei,ma non diede molto peso al fuoco.
Il lieve sorriso sulle labbra svanì quando avvertì il tocco estraneo di una mano,che le stringeva una spalla. Un respiro caldo le soffiò sulla gola mentre trattenne il proprio. Non era Richard,altrimenti la avrebbe riconosciuto << Buonasera Madre Depositaria >> disse melliflua una voce inquietante,quanto familiare.
Fece filtrare quel timbro di voce mentre un brivido le percorse gelido,tutta la spina dorsale. Guardò gli astanti,cercando freneticamente la figura di suo marito. Lo scorse accanto al Duca della Sanderia,che teneva in mano un piatto con quelle che a lei sembrarono costolette.
La mano di Darken si spostò,inaspettatamente leggera,sulla sua clavicola e prese tra le dita il suo medaglione d’oro,quello che le aveva regalato il marito e dove aveva fatto riportare i ritratti dei loro figli. Capì che stava sorridendo in quel modo che le faceva accapponare la pelle. I suoi occhi finalmente incrociarono quelli di sua figlia Erin,che la fissò in un primo momento confusa. Quando vide la figura accanto a lei,sgranò gli occhi e si rivolse al Generale Lehmann.
<< Noto con piacere che la tua bellezza è rimasta intatta >> le sussurrò,sollevandole una ciocca di capelli. Intanto gli ospiti erano stati fatti uscire,guidati da Mord-Sith verso un’altra sala. Nessuno pareva essersi accorto della presenza di Darken Rahl.
<< Tu sei morto – rispose,cercando di temporeggiare - Dodici anni fa,consumato dalle fiamme della Magia degli Scrigni dell’Orden >>. Deglutì sonoramente quando le dita dell’uomo le sfiorarono la guancia nel tentativo di spostarle i capelli su una sola spalla.
<< Vedi,mi stavo un po’ annoiando nel Mondo Sotterraneo... – esordì,avvicinandosi ancora di qualche centimetro - Mi mancava il sapore della carne,il  profumo della pelle di una donna... >> bisbigliò,afferrandole il mento e girandole il viso,scoprendo la pelle del collo.
Kahlan cercò di ritrarsi,tremando al solo pensiero di come fosse riuscito a tornare. Ignorò il senso di vergogna mentre le labbra di Darken stavano per sfiorarle la pelle,quando il sibilo metallico della Spada della Verità risuonò nell’aria facendo calare il più completo silenzio nella sala. La punta dell’arma,sguainata dal Cercatore,in piedi di fronte a lei,si posò con una lieve pressione sulla tempia dell’ex despota,che con la coda dell’occhio,incontrò un paio di pozzi metallici di un intenso color piombo.
<< Toglile le mani di dosso o ti passo da parte a parte >> ringhiò,facendo sibilare le parole fra i denti stretti. Kahlan lo fissò,ringraziandolo silenziosamente. Lui le rivolse uno sguardo più dolce,senza però allentare la presa che aveva su Darken. Un passo e gli avrebbe trapassato il cranio.
<< Richard,fratellino >> mormorò untuoso,come per persuaderlo.
<< Non mi hai sentito?! – urlò,tuonando come un fulmine - Allontanati immediatamente da mia moglie,lurido bastardo! >>.
La mascella era tesa,i muscoli rigidi e pronti a scattare.
<< D’accordo. Non c’è bisogno di scaldarsi tanto >> rispose stizzito. Tono che irritò maggiormente il Cercatore,già al limite che i suoi nervi potevano contenere.
<< Scendi dalla predella – ordinò perentorio - Lentamente e con le mani alzate >>. Senza perdere di vista il benché minimo movimento del fratello,attese che egli obbedisse. Darken scese i gradini della pedana,uno alla volta tenendo le palme delle mani sollevate e bene in vista.
<< Berdine,portami il Rad’Han >> dispose sullo stesso tono e la Mord-Sith si allontanò in fretta per eseguire.
<< E’ così che accogli tuo fratello? >> chiese Darken,fingendo un tono sorpreso.
<< Tu non sei mio fratello >> rispose Richard,fissandolo in cagnesco. Poteva sentire Kahlan alle sue spalle,ancora seduta sullo scranno che riprendeva a respirare. Lei non si spaventava facilmente,ma dovette ammettere anche a sé stesso che un tale incontro,non se lo erano aspettati. Era stata presa alla sprovvista.
<< Panis non sarà contento >> disse Darken,fermo a pochi passi.
<< Come sei tornato? >> domandò,digrignando i denti. Stava perdendo la pazienza.
<< Oggi è il primo giorno di inverno. La notte più lunga dell’anno >>. Lasciò la frase in sospeso come se fosse ovvio.
Richard aggrottò la fronte,perplesso << Che vuoi dire? >>
<< L’oscurità occupa più spazio in un singolo giorno,di conseguenza l’influenza del Guardiano aumenta da quest’oggi. Le notti saranno più lunghe e molti seguiranno il mio esempio. A meno che non abbiano conti in sospeso >> si spiegò,abbassando lentamente le braccia lungo i fianchi dopo che Richard ebbe abbassato la spada,senza rinfoderarla.
<< E tu che genere di conto in sospeso avresti? >> chiese,avvertendo i passi dei suoi figli e del Generale Lehmann.
Berdine tornò nella sala di gran passo,con un collare in mano.
<< Beh... – iniziò mentre un ghigno si disegnò sulle sue labbra - La tua adorabile mogliettina alterò il futuro,ricordi? >>.
Richard lo fissò attentamente,osservando Kahlan di sottecchi da sopra la proprio spalla,voltando la testa solo per quel che bastava.
<< Vaneggi. Quel futuro non è mai accaduto >> rispose,confuso.
<< Oh,magicamente no. – disse con un mormorio - Tu hai invertito il processo,ma fisicamente lei mi ha sposato ed ha avuto un figlio da me... >>
<< E dov’è quel figlio? >> domandò,stringendo il pugno con la quale teneva la spada.
<< Non c’è,perché è rimasto ucciso quando tu hai invertito il processo >> illustrò,drizzando l’indice per enfatizzare le proprie parole.
<< Questo però non spiega perché sei qui >> continuò,sondando il terreno.
I capelli gli si erano rizzati sulla nuca. C’era qualcosa che non lo convinceva del tutto.
<< Non capisci? La mia questione in sospeso è il figlio che Kahlan mi ha dato in quel futuro... >> rispose,lanciando una lunga occhiata alla Madre Depositaria che lo fulminò coi suoi smeraldi.
<< Non l’avrai mai. – sollevò nuovamente la spada,puntandola sul cuore del fratello - Dovessi morire per proteggerla... >>.
Darken cercò di indietreggiare,ma trovò Cara ferma in piedi. L’Agiel le guizzò in mano con uno schiocco e rivolse un sorrisetto sanguinario.
<< Cara,è bello rivederti >> commentò ricambiando il gesto.
<< Peccato che non possa dire lo stesso >> rispose la donna,avanzando di un passo.
Il cuoio rosso scricchiolò sonoramente mentre i capelli biondi,corti sino alle spalle,ondeggiarono.
<< Tranquillo,non le torcerò neanche un capello >> disse Darken,tornando a rivolgersi a Richard.
<< Lo spero per te – sibilò velenoso per poi fare un cenno in direzione di Berdine – Il collare >>.
La Mord-Sith obbedì e mentre il Rada’Han emetteva uno scatto secco e metallico,simile ad uno scoppio,Richard rinfoderò la spada con gesti cadenzati.
<< Mamma,stai bene? >> chiese Erin,interrompendo il silenzio. Si avvicinò alla madre,prendendole entrambe le mani per confortarla.
<< Sì,tesoro... >> rispose Kahlan,alzandosi in piedi e ricambiando l’abbraccio di George
<< Due figli. Una Depositaria e un Mago... Ti sei dato da fare,fratellino >> commentò,fingendosi compiaciuto. Erin e George si strinsero fra le braccia materne.
<< Portatelo nelle prigioni >> ordinò Richard,senza mostrare alcuna emozione.
<< Sì,Lord Rahl >> risposero le Mord-Sith in coro. Berdine spinse Darken Rahl,avviandosi .
<< Cara – la guerriera bionda si girò verso Richard - Potrai usare l’Agiel su di lui solo ad un mio ordine >>
<< Come desiderate,mio Signore >> rispose lei,allontanandosi con la compagna ed il nuovo arrivato.
<< Comandante Trimack,assicuratevi che la festa prosegua. Generale Lehmann,accompagni i nostri nelle loro stanze e resti loro di guardia insieme a due Mord-Sith
<< Sì,Lord Rahl. Milady... >> risposero gli uomini,congedandosi. Lehmann protese una mano per far precedere Erin e George,che dopo aver augurato la buonanotte ai loro genitori,si allontanarono riluttanti.

****

La candele erano l’unica fonte di luce nella stanza. Richard si passò una mano fra i capelli,ancora umidi per il bagno,mentre con l’altra firmava l’ennesima scartoffia. Sollevò lo sguardo su Kahlan,che usciva dalla sala da bagno,avvolta in un semplice asciugamano. Era rimasto un po’ deluso nel rifiuto della donna alla consueta condivisione del bagno,ma non aveva voluto impedirle di restare da sola nella propria intimità.
Abbandonò i documenti sul tavolino di fronte al camino,in cui scoppiettava un fuocherello << Sembra che il bagno di abbia giovato – lei accennò ad un sorriso,ma non rispose – C’è altro che posso fare? >> chiese,carezzandole le braccia con la punta delle dita.
<< E’ tutto a posto. Sono solo un po’ stanca... >> rispose cercando di liquidare la questione.
<< Ti raggiungo fra poco,devo risistemare i fogli. Non ci metterò molto... – disse,osservandola dritta negli occhi mentre il silenzio li avvolse - Tu intanto... >> balbettò.
<< Ti aspetto >> rispose lei,rassicurandolo con un lieve sorriso che lui ricambiò prima di stamparle un dolce bacio sulla fronte.
Si allontanò nell’ufficio dopo aver raccolto i fogli lasciati sul tavolino,per poi appoggiarli sulla scrivania. Mentre li divideva in base al loro argomento,ripensò a tutto quello che era accaduto un’ora prima. Darken Rahl era comparso dal nulla,dichiarando di avere qualcosa in sospeso. Pensò che quella del figlio che Kahlan gli aveva dato in un ipotetico futuro alterato,fosse solo una copertura. Scosse la testa,emettendo un sospiro e cerando di scacciare il pensiero del fratello,rinchiuso in una cella di massima sicurezza.
Chiuse gli astucci in pelle,che ripose nel cassetto,per poi tornare indietro verso la camera. La porta era aperta,ma lui si curò di chiuderla. Ci si appoggiò con la schiena,osservando la moglie seduta sul bordo del letto intenta ad asciugarsi i capelli con un panno di spugna. L’asciugamano era stato legato con un nodo improvvisato,costringendola di tanto in tanto a sistemarlo per coprirsi. Finito di asciugarsi la folta chioma,appoggiò l’asciugamano più piccolo sulla sedia,giocherellando con alcune ciocche di capelli.
Richard si avvicinò a lei,le si sedette accanto e la scrutò.
<< Mi asciugheresti i capelli? >> le chiese con un sorrisetto irriverente.
Lei gli rivolse uno sguardo dubbioso,ma alla fine si alzò,riacciuffando l’asciugamano sulla sedia e fermandosi di fronte al marito,che attese. Con l’asciugamano,gli frizionò i capelli ed una volta terminato,ripose via il panno e lo guardò negli occhi grigi. Ora erano giocosi,sereni nonostante in fondo nascondessero la preoccupazione.
<< Potevi asciugarli con il Dono... >> mormorò con noncuranza.
<< Mi piace quando ti prendi cura di me... >> rispose lui con un’espressione sorniona.
Kahlan sorrise e si accomodò a cavallo sulle sue gambe,poggiando le mani sulle sue spalle per reggersi.
<< Cosa pensi che voglia? >> chiese,avvolgendogli le gambe attorno alla vita.
<< Non lo so... – sospirò lui,tenendola per i fianchi - Qui non ha più niente. Nessuno tornerebbe dalla sua parte,con o senza legame di sangue magico >>
<< Credi che ci sia di mezzo il Guardiano? >> domandò Kahlan con un cipiglio di preoccupazione.
<< Può darsi. Ho la testa in confusione totale... >> emise un lamento stanco,socchiudendo gli occhi.
Lei gli incorniciò il viso con entrambe le mani.
<< Sei stato molto valoroso... >> commentò,sperando di risollevargli il morale. Lui sorrise.
<< Nessuno tocca mia moglie... – dichiarò serio,precisando l’aggettivo possessivo - E nemmeno i nostri figli >> concluse,lasciando vagare le proprie mani sul corpo caldo della donna,che gli sorrise prima di passargli le mani tra i capelli. Un tocco delicato del quale non sarebbe mai riuscito a farne a meno.
<< Richard... >> sussurrò,avvicinando il volto al suo.
<< Sì? >> rispose lui,perdendosi negli smeraldi della sua Depositaria.
<< Ti amo,ti amo tantissimo... >> mormorò a bassa voce,come una litania. Era preoccupata. Ne era sicuro perché si comportava a quel modo. Gli dichiarava il suo amore ogni volta che credeva ci fossero guai in vista. Non voleva morire senza avergli dichiarato ancora una volta i propri sentimenti. Era una cosa che lo inteneriva,ma che allo stesso tempo gli stringeva il cuore. Voleva farla vivere nella serenità,senza angoscia e senza paura di perdersi.
<< Lo so,Kahlan... – le passò una mano tra i capelli,sistemandole una ciocca ribelle dietro al lobo dell’orecchio - Anch’io >>.
Avvicinò le proprie labbra e la baciò dolcemente. La sua lingua si insinuò nella bocca di Kahlan,che la accolse di pari foga per poi ricambiare. Con le dita,raggiunse il nodo dell’asciugamano e lo sciolse,lasciando che il panno si raccogliesse sul pavimento. Saggiò la sua pelle profumata,gloriosamente nuda ed esposta alle sue mani ruvide mentre perdeva il controllo di sé stesso. I sensi gli si intorpidirono quando Kahlan cominciò a baciarlo sulla mascella e su collo.
<< La porta... >> ansimò ed un attimo dopo,il battente si chiuse con un leggero tonfo. La chiave ruotò nella toppa per poi cadere da qualche parte,poco lontana.
<< Fatto >> rispose lui,sollevandola per la vita per poi adagiarla sul giaciglio senza perdere il dominio su quelle labbra di rosa.
La accarezzò,sfiorandola con delicatezza e lasciando che lo toccasse ovunque. Voleva sentirla,voleva immergersi con lei in quel vortice di sensazioni di piaceri candidi mentre il disco lunare si stagliava nel cielo blu,costellato di stelle,per ammirare lo spettacolo del loro amore.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Innanzitutto vi chiedo perdono per questo increscioso ritardo (un vero eufemismo),ma ho avuto molti impegni e diversi eventi fuori programma,che mi hanno mandato in palla i piani. Ne approfitto per farvi gli auguri,sebbene "a scoppio ritardato",di buone feste!
Come è andato il vostro Natale?
Intanto vorrei annunciarvi che sono già impegnata nella stesura di una terza parte. Non so quando riuscirò a tornare in questo fandom,però. Probabilmente dovrete attendere almeno fino alla metà di Gennaio (anche prima se riesco),sperando che la tempesta di compiti ed interrogazioni passi in fretta. Non tarderò a rompervi nuovamente le scatole xD
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento ed attendo presto le vostre opinioni. Vi ringrazio ancora una volta per tutto <3
Ancora Buone Feste e a presto!

50shadesofLOTS_Always

PS: mi sto' anche occupando di rivedere l'impaginazione dei vecchi capitoli ;)


 

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