Eon ad Equestria

di Tnecniv Victus Mors
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


•La decisione del Concilio•
 
||Sala congresso del Concilio||
Ben cinque creature erano riunite attorno ad un tavolo pentagonale, ognuno impegnato indipendentemente dagli altri.
La stanza in cui si trovavano era a forma di prisma a base di un dodecagono, le pareti erano segnate da ben dodici porte ognuna contrassegnata con un simbolo.
In quel preciso momento dal centro del tavolo si formo il simbolo di un infinito tagliato da una traversale verticale al centro, come uno specchio.
Si mostrò un ologramma di una figura, era un uomo sulla cinquantina, capelli grigio spento tirati all'indietro, la carnagione era di un grigio scuro spento e nella fronte era tatuato in bianco il simbolo precedente, gli occhi era ridotti a due fessure e gli occhi piccoli ma vispi scrutavano i volti di tutti i presenti, l'iride nera faceva risaltare la pupilla verticale era di un color purpureo.
Vestiva di un elegante completo grigio chiaro con un paio di mocassini neri e guanti bianche che trattenevano un bastone da passaggio a forma di caduceo, infatti due serpenti in ferro s'intrecciavano nel bastone di legno per finire nel incontrarsi nel pomello mentre tra l'attaccatura tra il bastone e il pomello trovavamo un paio di ali dispiegate in cristallo bianco.
-Innominabile.....a che dobbiamo questa convocazione?-
A parlare fu un uomo trentenne che si alzò in piedi attirando l'attenzione di tutti, aveva capelli castani chiaro con "colpi di sole" di colore verde scuro, raccolti in una treccia che arrivava fino alle scapole.
La pelle dell'uomo era un misto tra della roccia levigata ad accumuli di terra, l'iride e l'occhio erano completamente rossi ed all'interno vi era disegnato un triangolo sovrapposto ad un altro ed erano inversi tra loro, mentre la pupilla era di un nero pece e per finire nella fronte e tra i dorsi delle mani aveva impresso di un rosso fuoco una stella a tre punte con all'interno una svastica ma con solo tre lati che si congiungevano.
Infine vestiva di uno vestito da uomo marroncino scuro che arrivava fino al suolo coprendolo interamente con una cintura nella vita col il simbolo della fronte ed indossava anche due pantaloni attillati neri. Pareva che l'uomo girasse scalzo.
-Semplice mio caro, ho appena stipulato un contratto con i supremi sulla sezione Delta Six, nella galassia di Solaris.
Quindi ho deciso di mandare tre di voi con due secondi, per valutare quale pianeta possa rientrare nel piano Vitae.
I seguenti Eon non possono rifiutare di partecipare per nessuna maniera:
•Per Arkayan abbiamo Bionis, Mechanis e Zeref;
•per Soularim abbiamo Genesis, Cryon, Recterios;
•Infine per Equestria abbiamo Lazard, Hydeon e Neox.-
Quando pronuncio l'ultimo nome, l'Eon chiamato si alzò dal tavolo facendo rovesciare la sua sedia a gravità zero, mentre esibiva uno sguardo tra lo sconcertato, stupefatto e sorpresa da uno di gioia e felicità immensa anche se manteneva gli occhi chiusi.
Neox era  un bambino, di non più di 6 anni, dalla carnagione molto scura, i capelli bruni scompigliati e ricci, gli occhi chiusi e illuminati da una strana aura di magia, mostranti una stella a sei punte con all'interno una svastica tatuata sulle palpebre; lo stesso simbolo segnava i palmi e i piedi del giovane sui lati.
Vestiva di una camicia senza maniche bianca con strisce dorate sui lati, dei pantaloncini color ambra con le stesse striature, poste in modo che sembrassero continuare quelle sulla maglietta, ma bianche, infine aveva delle converse gialle e bianche.
-Sicuro che Neox sia adattato ad una missione di questo calibro Innominabile?
Sappiamo tutti come siano i supremi sopratutto quando agiamo sulle loro "cose"....mio figlio non è ancora pronto per entrare in contatti con quelle creature.-
Dichiarò peritorio Genesis rimanendo sempre con un tono calmo mentre rivolgeva prima un occhiata al figlio per rivolgersi al suo "capo".
-Non confidi nelle mie capacità di giudizio, Genesis?-
L'ologramma si giro verso Genesis e alzo un sopracciglio sulla affermazione dell'Eon.
-Assolutamente non era mia intenzione ma sappiamo tutti che la pace tra Supremi ed Eon è instabile da millenni.
Non vogliamo ricordare ciò che successe tra Ablivion e Nero decadi fa nel settore Omega Nine?-
Ricordo l'Eon mentre la mente dei presenti ricordava il disastroso incidente diplomatico tra le due "specie" e la "morte" di Ablivion che dovette aspettare ben vent'anni per ricreare il proprio involucro terreno.
Nessuno voleva ammetterlo ma i Supremi erano i loro, come dire, opposti e più adatti alla distruzione e molto più potenti mentre invece gli Eon erano capaci di portare nuova vita ma erano inferiori nella potenza rendendo le due specie complementari uno all'altra.
Ma l'equilibrio del cosmo almeno non veniva sbilanciato verso un lato o l'altro.
-Mi spiace che tu dubiti sulle capacità di tuo figlio ma il mio responso non cambierà e ora il concilio è sciolto.-
Esclamo Innominabile scomparendo in un fascio di luce che avrebbe annichilito e ridotto in polvere un qualunque mortale, intanto tutti gli Eon uscirono dalla sala congressi fuoriuscendo dalle loro porte, o almeno solo Lazard e Setherion.
Nella sala erano rimasti Genesis, Neox e una donna sulla ventina, aveva i capelli verde acqua misto a dei ciuffi blu scuro che lasciava sciolti ed arrivavano fino alla vita, la pelle era completamente fatta da una sostanza semi liquida mista ad pura energia che faceva da scheletro energetico, gli occhi erano come tutti rossi così come l'iride ma aveva disegnato una stella a quattro punte ed all'interno c'era un altra stella a quattro punte ma a forma di shuriken mentre la pupilla invece che nera era di un blu scuro misto verde acqua.
Indossava un vestito lungo azzurro chiaro con disegni di fondali marini e creature marine primordiali.
Nel dorso delle mani , nella fronte e sui piedi c'era una stella a quattro punte con all'interno una svastica ere finire la donna era scalza.
-Genesis, forse dovremo dare una possibilità a Neox, infondo se Innominabile l'ha scelto come membro del concilio al posto di Ablivion ci sarà una ragione.
È nostro figlio e dovremmo sopportarlo.-
Disse la donna avvicinandosi al figlio come per protergerlo da qualunque reazione di Genesis mentre nell'aria si avvertiva una piacevole sensazione di calma e pace interiore, Neox avverti anche in lontananza il rumore del mare così come una brezza salsedine.
-Ma.....Bionis prova ad immaginare, se succedesse qualcosa a Neox...-
Tentò l'Eon rivolgendo un espressione che diceva più di mille parole.
-Sai benissimo che tra Supremi e Eon non c'è nulla che possa fargli andare contro, loro hanno il loro ruolo e noi il nostro, punto, qui di Neox partirà e capitolo chiuso caro.
L'incidente di Ablivion e solo colpa sua è della sua invidia verso i supremi, sai benissimo che dopo aver accolto quella mortale nella sua essenza aveva perso la sua "Vitae"...... Ma non penso che nostro figlio farebbe mai questo.-
Dichiarò la donna non permettendo a Genesis di controbattere quindi prese il figlio e lo trascino via.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


•Arrivo ad Equestria•
 
Era passata una settimana dall'ultima riunione del concilio e Neox era visibilmente nervoso, tanto che rilasciava piccole scariche nel terreno e saette elettriche che sfrigolavano nell'aria mentre girava in tondo dentro la sua camer; ogni passo corrispondeva ad una scossa tellurica di primo grado della scala Mercalli tanto era agitato.
-Basta!-
La porta della camera dell'Eon si aprì di scatto mostrando il viso adirato di Genesis, tutto intento a lanciare un'occhiataccia nella direzione del figlio che si era paralizzato all'istante alla vista del padre.
-Non ne posso più di tutto questo, capisco che la nostra casa si sviluppa su un pianeta abitato solo dalla nostra famiglia e della nostra progenie e che quindi pensi di non causare troppi danni, con questo comportamento, ma ora stai esagerando!-
L'uomo entrò nella camera chiudendosi la porta alle spalle e ritrovando la sua calma immutabile e la sua infinita pazienta, che miracolosamente solo il secondogenito Neox riusciva a interrompere.
La stanza era completamente spoglia di qualsiasi oggetto, completamente bianca e dorata; i due Eon allora si sedettero nel vuoto, come di consueto.
-Senti...so che sei nervoso, agitato, emozionato et cetera.....ma devi mantenere la calma se vuoi compiere il tuo primo compito da Eon da quando sei stato generato. Anche se penso sia troppo presto, sento anche che questa è la tua occasione di vivere la tua...."vita".-
-Ma se sbagliassi? In fondo, quando mi avete generato, avete espressamente voluto rendermi più mortale possibile, pur donandomi l'immortalità, quindi posso sbagliare... come posso fare il mio compito, se da me possono dipendere milioni di esseri viventi e io posso rischiare di deluderli?-
Genesis non rispose e così un lungo silenzio adornò la camera e i due esseri superiori.
-Se sbagli hai sempre una seconda possibilità... ricordalo...-
Affermo il padre prima di uscire dalla camera, lasciando al moro il tempo di riflettere sulle parole semplici ma al contempo con più significati del genitore.
 
I due soli stavano tramontando su Aralia, il pianeta in cui viveva lui e la sua famiglia, il panorama era intriso di un rosso intenso che colorava il cielo e le nuvole mentre già si notavano le prime stelle "sorgere".
Neox, con un movimento del polso, creò un vortice di energia cosmica delle sue stesse dimensioni e con passo deciso vi entrò; subito sentì ogni suo atomo dividersi dall'insieme che formava il suo involucro terreno, per poi essere spedito ad una velocità superiore alla luce stessa, il tutto in meno di una frazione di nano secondo, arrivando infine alla sua meta dove si ricompose atomo per atomo.
Il moro prese un respiro e aprì gli occhi, un paio di sharingan, come il padre e la madre, con una stella a sei punte che campeggiavano nel bianco latte delle due sfere visive con l'iride nera e la pupilla divisa tra verde acqua e nero.
Scrutò il panorama davanti a sé, una fittissima foresta composta da specie che aveva catalogato nella sua testa come "Anomale" rispetto all'ambiente circostante, per poi cominciare ad esplorare la zona incurante dei pericoli mortali che poteva nascondere.
-Considerando che sono immortale, i pericoli "mortali" saranno come gli scherzi di Andros e Kairi.-
Rise tra sé il moro per la constatazione sui due amici Nobody*.
 
La giornata stava per finire anche su quel pianeta e nonostante fosse arrivato solo da due ore l'Eon era riuscito a "mappare" sulla suo memoria ogni dato e fattore di tutta la Eventree Forest.
Dai confini era riuscito anche a notare le specie dominanti in tutte le zone adiacenti alla foresta e non si era stupito affatto che pony, grifoni o draghi erano gli esseri dominanti, anzi fu contento che non erano specie come i Vogon** a comandare.
In quel momento un urlo proveniente dal regno dei Pony allerto l'Eon che si teletrasportò in un attimo alla sua fonte, ivi trovando una scena che avrebbe di certo pietrificato dall'orrore un qualsiasi essere vivente "normale". Ma lui non era proprio "normale", quindi la scena di un pony, pardon, di un pegaso dal manto canarino e dalla criniera di un rosa chiaro pietrificato dinanzi a una creatura assomigliate ad un orso ma dal manto blu scuro e trasparente quasi fosse uno spettro con tantissimi nei bianchi sul pelo fulvo, i quali luccicavano come stelle, e che aveva una mole immensa (infatti l'altezza raggiungeva la trentina di metri o più) e con delle zanne bianche che si animavano di una lucentezza unica, mentre nella fronte risplendeva una stella a sei punte bianca, non lo turbò affatto.
Gli occhi rossi erano iniettati di rabbia e stava per azzannare la povera creatura quando si ritrovò Neox davanti, il quale creò una barriera esagonale col solo il gesto di un dito che respinse la creatura facendola rimbalzare indietro. Poi l'Eon si avvicinò fulmineo sopra la creatura, proprio sul muso, per poi appoggiare la mano sulla fronte della bestia che di colpo smise di provare rabbia contro la pegaso e quello strano ragazzino.
-Vai piccolo, che è già tardi e la tua mamma starà aspettando, ok?-
Disse il moro infondendo la sua aura intorno a tutta la zona; la foresta sembrò rinvigorire di colpo e alcuni fiori iniziarono a fiorire come se fosse primavera, nonostante fosse appena iniziato l'autunno. La stessa bestia ora si dimostrava per quello che era in realtà, ossia un cucciolo.
Infatti l'orso blu si alzò e, prima di tornarsene da dove era venuto, lasciò una umida ma amichevole leccata sul volto del moro.
Intanto la pegaso era rimasta sconvolta da ciò che aveva potuto ammirare, ma non si mosse e continuò ad osservare l'operato dell'essere superiore che subito le si avvicinò e le chiese cordialmente:
-Stai bene?-
La pegaso annuì, non distogliendo lo sguardo dal piccolo Neox che, notando ciò, decise di mutare forma.
Una luce abbagliante lo circondò per brevi istanti per poi rivelare un puledro di unicorno dal manto bianco latte, la criniera di un nero pece così come la coda mentre il simbolo che aveva tatuato in più parti del corpo ormai si trovava nei fianchi come Cutie Mark.
L'unica cosa rimasta invariata furono gli occhi.
-Con questo aspetto adesso ti è più facile conversare con me?-
Chiese il puledrino mentre esibiva un dolce ( e puccioso ) sguardo da cucciolo che subito intenerì la pegaso facendogli ritrovare la compostezza.
-Ehm...ti ringrazio per l'aiuto con l'Ursa Minor.-
Disse lei con tono quasi impercettibile, più simile ad un sussurro di vento che ad una domanda vera e propria, che però il puledrino udì e, per questo, le rivolse un sorriso a trentadue denti aiutandola ad alzarsi.
-Non c'è problema per me, il cucciolo si era perso e pensando fosse un "nemico" ti ha attaccata. Io ho semplicemente fatto comprendere l'errore che stava commettendo. Non amo l'uso della violenza almeno che non sia propriamente necessaria.
Comunque, signorina, il mio nome è Neox, il vostro?-
-Fluttershy.-
Da lì in poi Neox fece amicizia con la pegaso dal manto canarino e parlarono del più e del meno, senza che l'Eon spiegasse chi era in realtà; parlarono anche del Regno delle sorelle principesse e di ciò che lei si occupava.
Per l'Eon la pegaso era una manna dal cielo visto che viveva in armonia con la natura senza deturparla, dal momento che le uniche specie con cui era entrato in contatto come gli umani che non ne capivano l'importanza finché non era troppo tardi.
Comunque Fluttershy invitò il puledro a dormire a casa sua per l'aiuto e aggiunse che se voleva fare un piccolo tour per la cittadina di Ponyville ella lo avrebbe accompagnato di buon grado.
Almeno poteva aumentare la velocità di raccolta di informazioni sugli abitanti del pianeta.
Poi decisero che era il momento di andare a coricarsi. La pegaso aveva allestito nella camera degli ospiti nonché occupata da vivaci e numerosi animali un bel letto caldo. Le bestioline non diedero fastidio a Neox, visto che per tutta la notte conversò con i suoi genitori tramite una chiamata empatica.
 
*Nobody:Quando gli Heartless vengono creati, il corpo e l'anima di quelli con cuori forti che hanno perso i loro cuori all'oscurità possono diventare un altro tipo di creatura chiamata Nessuno (Nobody). Poiché sono privi di cuori in possesso di luce oscurità, sono "nulla", eppure esistono ancora all'interno dell'universo.*
**Vogon:Sono una delle razze più sgradevoli della galassia; non sono cattivi ma insensibili burocrati zelanti con un pessimo carattere, sì. Non alzerebbero un dito per salvare la propria nonna dalla Vorace Bestia Bugblatta di Traal senza un ordine in triplice copia spedito, ricevuto, verificato, smarrito, ritrovato, soggetto a inchiesta ufficiale, smarrito di nuovo ed infine sepolto nella torba per tre mesi e riciclato come cubetti accendifuoco.**

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


•Incontri da fine del mondo•
 
-Buon giorno. Dormito bene?-
Chiese la dolce voce di Fluttershy, Neox si girò nel letto, tirandosi le coperte sul muso, cercando di riaddormentarsi. Dormire non era una necessità per un essere superiore come lui, ma quanto amava poltrire... oh, se lo amava! Oltretutto era reduce da una notte passata a discorrere con suo padre su noiosissime "prime azioni" da compiere una volta arrivato su un pianeta. Per esempio (l'unica, a dirla tutta, che si ricordasse) conoscere i regnanti del luogo e intrattenere una relazione pacifica con essi.
Fluttershy entrò nella stanza buia, non ricevendo risposta. Si avvicinò al letto e provò a smuovere il ragazzino con la zampa.
Profumava di lillà.
-Ehm... allora... ti lascio dormire ancora un po'...-
Mormorò, arresasi alla determinata pigrizia del giovane pony. Ma, proprio quando fu sul punto di uscire dalla stanza, la voce di Neox la richiamò.
-Gnogn... 'Uongnorno...-
Mugugnò, rintronato, incapace di formulare pensieri completi.
-Oh... ti ho svegliato... s-scusami, io non...-
Si scusò la pegaso, chinando il capo contrita, come se si aspettasse di ricevere un'improvvisa strigliata da parte del puledro. Questi si alzò, le coperte che gli pendevano da un orecchio coprendogli metà del volto. Aveva un'aria talmente buffa che nemmeno Fluttershy seppe trattenersi dal ridere.
-S-scusa...-
 Fece subito dopo, rendendosi conto di aver riso.
Lui la fissò con sguardo spento. Era palesemente ancorato al mondo dei sogni. Cadde sul cuscino. Poi rotolò su un fianco, cercando di rimettersi in piedi. Si ribaltò giù dal letto. Quantomeno la botta riuscì a svegliarlo.
Si rese conto di essere alquanto imbarazzante, così, e disse, lottando con le coperte che ancora lo avviluppavano:
-Ehm... Buongiorno... Ehm... Si, insomma, anche a te, si intende. Non è che... magari... puoi darmi un minuto? Scendo tra un-argh, un attimo, ok?-
Lei sorrise e annuì, richiudendo la porta della stanza, che tornò abbagliata dal buio più assoluto.
Neox si rilassò. Che figuraccia. Magari le avrebbe cancellato la memoria. Na, troppo faticoso. Ad ogni modo, era il caso di recarsi dai regnanti della regione, come suggeritogli dal padre. Si rimise faticosamente in piedi e, scrollato il capo per riordinare le idee, scese al pian terreno. Qui trovò la ragazza intenta a dar da mangiare all'ultra-pretenzioso coniglio bianco che viveva con lei. Chi fosse il padrone di casa, era facile capirlo. La bestiola, ovviamente.
Si avvicinò a Fluttershy e si schiarì la gola, facendola sobbalzare.
-Ops, scusa, non volevo spaventarti.-
Altra gaffe, perfetto. Quanto era bravo a farsi nuovi amici! Rimpiangeva che Hydeon fosse già partito prima di lui, lui era più pratico su questo fronte.
Lei scese a terra tenendo una zampa sul petto, l'espressione ancora sconvolta. 
-N-no... non è niente, tranquillo...-
Disse quando gli fu di fronte, sorridendogli amichevolmente.
-Ho preparato la colazione. Frittelle con sciroppo d'acero e muffin con l'uvetta.-
In effetti un odore invitante ristagnava nella stanza.
-No, ti ringrazio, ma vado un po' di fretta. Vedi, devo incontrare con urgenza i regnanti di questo paese. Anzi, non è che potresti indicarmi la loro residenza esatta?-
La pegaso restò interdetta dalla strana richiesta.
-C-come, scusa?-
Chiese con un po' di vergogna.
Neox si rese conto di averla spiazzata. Doveva rimediare.
-Si, insomma... affari... ecco... si... di famiglia? Credo... Comunque niente di che, solo, si, sai, no, cioè... Quelle cose lì, ecco!-
Lei annuì. Non aveva capito nulla, e Neox apprezzò moltissimo che fingesse di aver invece afferrato il senso delle sue parole.
-Beh, Princess Celestia e Princess Luna vivono a Canterlot. Ma, sei sicuro di non voler mangiare nulla prima di partire? Almeno portati via qualcosa, no?-
-Guarda, ti ringrazio, gentilissima, non per essere scortese, ma... ecco... non è che io abbia molta fame, si, insomma... Si.-
Borbottò lui, imbarazzato. Odiava il cibo mortale, aveva... un saporaccio! Non era certo come Zackrion che più di un Eon sembrava una discarica di cibo spazzatura.
-Allooooora io vado, eh? Stammi bene. E vedi di stare attenta con gli orsi blu a pois, che non ci sarò sempre io ad aiutarti. Ciao. Ciao. Si. Ciao...-
Disse frettolosamente, uscendo dalla casa.
Mamma mia, la fatica. Era difficilissimo interagire con altre forme di vita. Ma come ci riuscivano i suoi genitori? Era... argh? No, peggio: ARGH!
Odiava quel lavoro, anche se era il primo a dire la verità. Balzò in avanti e, a mezz'aria,  trasformò il suo corpo assumendo le sembianze di un'aquila gigante, spiccando il volo. Destinazione: Canterlot!
Si bloccò.
-Si... MA DOVE CASPITA SAREBBE QUESTA CANTERLOT?-
Gridò facendo fuggire uno stormo d'uccelli dalla foresta.
Non poteva certo tornare da quella Fluttershy. Probabilmente lo odiava. E non voleva fare altre figuracce con altre persone e... ARGH all'ennesima potenza! Dire che stava odiando quel lavoro era dire poco.
-Calma, adesso, con la calma si risolve TUTTO! Ora, cerchiamo un castello gigante e fighissimo e troveremo 'ste due princess o quel che sono... Che titolo idiota, però, principessa... Molto meglio Dio di tutto ciò che si muove.-
{Modesto.....}
-Zitto Noex!!-
Urlò al nulla, poi ruotò su sé stesso, levitando, dimentico del fatto che le aquile sanno volare, e aguzzò la vista. In mezza alla foresta. Un maniero. BINGO! Però... era parecchio distrutto... Ma, magari alle due tipe piaceva lo stile post-guerra atomica. Chi era lui per giudicare i gusti altrui.
{Un dio onnipotente.}
Rispose una voce nella sua testa che ignoro bellamente, non aveva importanza, in quel momento.
Sentiva chiaramente un grande potere magico, nemmeno paragonabile al suo, ovvio, ma pur sempre elevato per essere quello di una creatura vivente, provenire dalle rovine. Forse aveva fine la sua estenuante e pericolosissima ricerca.
{Durata meno di due minuti.}
-Dettagli!-
Rispose e poi a tutta birra, si lanciò verso le rovine. 
Vide una figura. Non sembrava troppo femminile. Ma che ne sapeva lui. Quei pony si assomigliavano tutti! Magari era una principessa molto brutta. Sarebbe stato bello, così l'avrebbe potuta conquistare donandole un corpo mozzafiato. Mmm, diventare un chirurgo... era sempre stato uno dei suoi sogni segreti.
Raggiunse il maniero e fece per entrare, ma una fiammata viola scuro lo investì, distruggendo il suo incantesimo di mutazione dell'aspetto e facendolo diventare quello che è davvero un Eon, una sfera di pura energia. Sorpreso dalla potenza di quella magia, si concentrò per spezzare la barriera. La fiammata si dissolse e lui poté riassumere le sembianze di un ragazzino qualunque. Sentì un grido.
-Una tempesta?-
Chiese, stranito. Poi alzò lo sguardo e allibì. Un umano, sulla trentina, con una barbetta incolta e degli occhi accesi da una rabbia feroce, gli si avventò contro, atterrandolo. L'impatto fu meno devastante di quanto Neox avesse previsto. Fu come se l'aggressore avesse ad un tratto frenato la sua stessa caduta.
-E tu chi diavolo sei?- gridò il ragazzino, fissando gli strani occhi dell'individuo, che lo scrutava di rimando con astio infinito. L'occhio sinistro era formato da uno strano disegno viola acceso, una runa quintessenziale, mentre l'altro era completamente rosso, percorso di quando in quando da fiammate viola. Indossava una camicia viola con le maniche tirate al gomito, pantaloni di velluto bianchi e scarpe color latte da ballo.
-Eon... ma che cazzo ci fate qui...-
Sussuro l'altro, facendo sbiancare ancora di più il ragazzino.
-Rispondimi, moccioso!-
Gridò poi, non ricevendo risposte dall'Eon.
Neox si riebbe dall'iniziale stupore e assunse un'espressione seria e minacciosa. 
-Per il Concilio, ti ordino di lasciarmi andare e di spiegarmi chi sei, cosa sei e il motivo della tua aggressione. Fallo e saprò essere magnanimo.-
Recitò la formula insegnatagli dai suoi genitori per parlare con i mortali che li attaccavano senza commettere il minimo errore.
L'occhio destro del tizio parve sul punto di esplodere. Fiammelle viola uscirono scoppiettando dall'orbita. Poi si calmò e lasciò la presa sulla maglietta del bambino, socchiudendo gli occhi. Si rialzò. Era alto sul metro e ottanta, magro come un chiodo e dall'aria impaziente. Mentre guardava nel vuoto sembrava una tigre pronta ad attaccare al minimo segno di pericolo. Quella sua aria selvaggia lo rendeva bellissimo eppure terrificante.
Neox sbiancò. Ricordava una persona così. Almeno, quella sensazione... era la stessa che suo padre gli aveva insegnato a riconoscere parlandogli di un certo... Signor Nero...
-N-non sarai per caso il Signor Nero?-
Chiese, indietreggiando.
L'altro non prese bene il paragone.
Fiammate viola uscirono dal suo corpo, facendolo sembrare molto più grande di quanto non fosse.
-Non paragonarmi a quello stoccafisso rincretinito! Mi manda in bestia anche solo sentire il suo sporco nome!-
Gridò.
-C-chi sei... allora?-
Proseguì Neox, riacquisendo un po' di fiducia. Gli era stato insegnato di aver paura di Nero. Se quello non era lui, non vedeva di che preoccuparsi. Tuttavia... il fatto che quell'uomo non temesse di insultare il demone che aveva distrutto un Eon senza nemmeno alzare un dito era di per sé un problema.
-Che ci fai qui, moccioso? Rispondimi, o ti giuro che ti faccio saltare in aria!-
Replicò l'uomo, placando il suo incendio con un palese sforzo. Sembrava un vulcano prima dell'eruzione. Era... tremendo, tanta forza sprigionava. Ma, al tempo stesso, sembrava contenersi, seppur con grande fatica. La sua potenza ondeggiava. Quando dava in escandescenza aumentava così tanto da far temere a Neox di esserne schiacciato. Quando si conteneva, invece, diventava piccola come quella di una formica.
-Ebbene? Odio aspettare. Mi fa infuriare!-
Le  fiamme si alzarono al cielo.
-M-mi chiamo Neox e sono stato mandato qui per conto del Concilio della Creazione per studiare il pianeta.-
L'uomo parve calmarsi, pur mantenendo un'aria aggressiva.
-Piano Vitae... Mrmrmmm... E il capo non dice nulla a noi.... AFFANCULO, CAPITO, STRONZO?-
Gridò rivolgendosi al cielo.
Le fiamme ripresero a danzare, seppur più dolcemente, sulla sua camicia, confondendosi con lo stesso tessuto tanto da far sembrare che l'abito fosse fatto proprio di fuoco solido.
-O-ora mi vuoi dire chi sei tu?-
Riprovò Neox.
-Lyram. Sono la rabbia, contento, moccioso?-
Sbottò il demone, mettendosi le mani in tasca.
La rabbia. Quindi un supremo, uno dei simili di quel Nero che aveva imparato a temere. Perfetto. E cos'aveva appena fatto? Aveva mandato poco cordialmente a quel paese il capo, che, da quanto aveva capito, era un po' come l'innominabile, un dio onnipotente nel vero senso della parola. Bello.
-Che ci fai qui? Sei venuto per interferire con i progetti dell'innominabile?"
-Ma che mi frega di quel vecchio stupido.-
Rispose Lyram, lasciando di sasso Neox, che non si aspettava quella reazione.
{Mi ricorda Fayed....ma pieno di rabbia.}
La voce espresse la sua nella mente di Neox che la zitti subito.
Intanto il demone della rabbia si avvide del suo sconcerto e sospirò, alzando gli occhi al cielo.
-So che può sembrare stupido insultare i piani alti. Ma tranquillo. Il capo ci è abituato e se lui non si arrabbia va tutto bene.-
E come fai a sapere quando si arrabbia? avrebbe voluto chiedergli Neox, ma preferì tenerlo per sé. Non gli riuscì molto bene.
-Come?-
Disse Lyram.
-Semplice. Se si arrabbia scatena una guerra tra supremi. L'ultima volta ha dovuto ricostruire personalmente la realtà. Ovviamente voi non esistevate. Questa in cui ci troviamo è un'intersezione tra mondi. Una realtà a parte creata dal capo e dall'innominabile uniti insieme. Il motivo? Probabilmente si stavano annoiando. Fatto sta che eccoci qui, sballottati in un mondo che non è quello in cui siamo nati!"
-Cosa?-
{Tu non capisci mai è Neox}
Disse scocciato la voce.
-Ah... vedila così, che è più facile: il capo ha un suo mondo, creato da lui, in cui è onnipotente. Fai conto che questo mondo sia la sua mente. Idem per il tuo innominabile. Ora, noi ci troviamo in un'intersezione tra le due loro menti combinate. Semplice no? Hai capito, si? Perché se non hai capito mi arrabbio sul serio, sappilo...-
Neox stette in silenzio.
-E così... ti trovi su questo pianeta per... vacanze?-
-Cosa? NO, RANOCCHIO MAL RIUSCITO! Se devo fare una vacanza vado dove si scatenano le guerre, ma quelle vere, quelle che portano alla distruzione di intere dimensioni, di universi fatti e finiti! Io sto in paradiso quando l'inferno si apre ed inghiotte ogni cosa! Questo... schifo di fogna non è che un rifugio, un nascondiglio, diciamo.-
-E da chi dovresti nasconderti? Chi può mai temere uno come noi?-
-Razza di nanerottolo... ah, al diavolo, tanto vale che te lo dica, così smetterai di scocciarmi. Ogni tanto io e gli altri tre... come ci chiamate voi... supremi-
Disse "supremi" con disgusto, quasi volesse distruggere la parola stessa pronunciandola.
-Ci ritroviamo per una partitina a poker. Di solito vince Nero, e nessuno si sognerebbe mai di far storie, non dopo che lui e Adreus, quel mentecatto sfigato che non vince mai, hanno distrutto la realtà obbligando il capo a ricrearla, sempre perché Nero ha un culo sfondato e... si insomma, per farla breve, tre mesi fa ho vinto io e così Adreus si è, come dire, incazzato come una biscia, perciò ora mi sta dando la caccia.-
-Ma voi supremi...-
-Entità di differente condizione d'esistenza. Non mi far arrabbiare, sennò...-
-Si, quella roba lì... dicevo, non siete alla pari tra di voi?-
Chiese quasi ingenuamente Neox.
Lyram lo fissò, strabuzzando gli occhi per lo stupore.
-Stento a contenermi! Certo, stupido idiota! Però ti ho già spiegato l'ultima volta che due di noi si sono scontrati cos'è successo. Non eri attento? EH?-
-N-no, signore, cioè, si signore, cioè... ARGH!-
{Oggi non ne compi una giusta piccolo?}
Il demone si appoggiò ad un albero, sospirando con aria rassegnata.
-Ad ogni modo, mi ero chiuso qui, erigendo quella barriera a basso potenziale energetico, per evitare che mi rintracciasse. Però tu sei venuto qui e mi hai fatto andare in escandescenza. E lui mi avrà sicuramente percepito. Uff, e si che finalmente mi potevo dire tranquillo. Mi toccherà andare da un'altra parte... CHE NERVI!-
-Aspetta. Adreus sta venendo qui? E non lo puoi fermare?-
-E dagli. NO! Cosa ti impedisce di capirlo? SPIEGAMELO!-
Sbottò Lyram.
-Si, si, scusa, non potete scontrarvi, sennò... cavoli amari per l'universo eccetera. Allora che si fa?-
-Niente, si aspetta che arrivi, che distrugga il pianeta e ciao ciao, bello. Prima o poi si calmerà e allora io sarò su una spiaggia tropicale ad incendiare palme e prosciugare oceani con il mio fuoco. Tu... bof, fatti un giro, sparati, che cazzo vuoi che me ne freghi? Ci si vede. Aspetta......Ma anche no.-
Si voltò per andarsene, ma Neox lo trattenne. 
-Aspetta! Non puoi lasciarmi così. Finirò Nei guai.-
Lyram lo guardò sinceramente sorpreso e disse:
-E ?-
-Beh, insomma... aiutami, no? Magari insieme possiamo calmare Adreus, no?-
Il demone ci pensò su. Poi sospirò.
-Senti, se arriva e voi tre Eon, perché so che ce ne sono altri due, non avete risolto, cercherò di salvare quel che resta del pianeta. Ma non farò di più, sia chiaro. Ora sparisci. Voglio dormire.-
Concluse Lyram, svanendo in una nebbia di fumo viola.
Neox restò a fissare nel vuoto.
-Che... stronzo.-
Disse poi.
Quantomeno, se le cose si fossero messe male, li avrebbe aiutati. Almeno, ci sperava.
Poi, che problema c'era. Era insieme a due Eon più esperti. Tre contro uno, nemmeno un Supremo avrebbe potuto nulla. Sempre che i racconti di suo padre sulla furia di Nero fossero sbagliati...

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