Devil of Love

di Ladymoon957
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Sono tornata :-) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                                   CAPITOLO 1

Si udì un forte tonfo appena la mia schiena si scontrò contro il muro del bagno dei dipendenti, mi aveva spinta con una tale forza da impedirmi qualsiasi tipo di fuga e teneva le mie braccia ferme tra le sue mani. 
- Non provarci mai più! Hai davvero esagerato! - disse lui mentre i suoi occhi color ghiaccio erano due fessure che mi fissavano esprimendo rabbia e fastidio.
- Sono stufa di questa situazione! - replicai gridandogli contro.
- Non hai scelta Cassie...sai benissimo che accadrà se continui a sfidarmi. Il povero Michael non la prenderà bene ti pare? già il vostro rapporto è sul filo del rasoio... -
pronunciò quella frase con cosi tanta sicurezza e ironia che mi fece ribollire il sangue nelle vene per la rabbia. Chinai la testa guardandomi i piedi rassegnata ma ancora furiosa. 
- Ecco, brava la mia cagnolina. - sogghignò soddisfatto dandomi dei colpetti sulla testa e aggiustandosi i lisci capelli neri lunghi fino all'inizio delle spalle lasciandomi sola subito dopo. Scivolai a terra contro il muro quasi a rannicchiarmi come una bambina impaurita. 
- Non ce la faccio più, questa storia va avanti da troppo tempo ormai... - dissi asciugandomi quelle lacrime che non erano ancora scese ma che morivano dalla voglia di farlo, non potevo farmi vedere in quelle condizioni o il capo si sarebbe accorto che ho qualcosa che non va...

Tre mesi prima...

I raggi del sole che oltrepassarono le tende color lavanda della finestra della mia camera, interruppero quel meraviglioso sogno che era al centro della mia mente: ero insieme al mio nuovo ragazzo, Michael e stavamo per baciarci ma ormai l'incantesimo si era rotto. 
Mi alzai ancora assonnata e dopo essermi stiracchiata per bene mi diressi verso il piano di sotto per fare colazione.
Mi chiamo Cassandra Donovan ma tutti mi chiamano Cassie, ho 19 anni e oggi è il mio primo giorno di lavoro. 
- Cassie sbrigati devi ancora prepararti! - disse mia madre con la sua voce super squillante, ascoltare quel tono cosi alto di prima mattina è fastidiosissimo!!
- Rilassati mamma, ho tutto il tempo per prepararmi. - dissi accomodandomi al tavolo.
- Ne sei sicura? Non dovevi essere li alle 13.00? -
- Si infatti. -
- Hai visto che ore sono? -
Mi voltai di scatto verso mia madre mentre lei con il mestolo in mano mi indicò l'orologio appeso al muro e con mio grande rammarico,notai,  erano le 12.30. 
-AAH! NO! - gridai d'istinto e di scatto saltai letteralmente dalla sedia correndo in camera mia per cambiarmi. Era il mio primo giorno di lavoro, non potevo arrivare in ritardo e già il fatto che era dalla parte opposta di casa mia era un bel problema. 
Indossai alla svelta il reggiseno nero con dei piccoli ricami nuovo, un top bianco lungo con dei cuori rosa disegnati sopra, dei pantaloncini violetto e infine le mie inseparabili converse all star grigie, quasi bianche. Una veloce pettinata ai capelli facendo risaltare lo shatush rosso che sui miei capelli neri risalta alla perfezione e subito dopo, corsa verso il ristorante dove lavoro: “ Magic food”. Salgo sulla mia bici e in dieci minuti arrivo al ristorante, normalmente andandoci a piedi ce ne metterei venti.
Parcheggiai la bicicletta sul retro del locale entrando poi dalla porta di servizio. 
- Oh, tu devi essere la ragazza nuova...Cassandra giusto? - un ragazzo abbastanza carino,biondo e occhi verdi pari a due smeraldi mi accolse mentre trasportava una pentola piena di funghi. 
- Si, sono io. - dissi timidamente, lui mi sorrise e poco dopo arrivò una ragazza in divisa da cameriera: un paio di pantaloni neri, maglia bianca e gilet verde mela. Era un po' più alta di me e aveva i capelli ricci e marroni legati in una lunga coda di cavallo,viso abbastanza dolce e dall'aria amichevole. 
- John, mr Big ti cerca. - disse la ragazza rivolgendosi al ragazzo biondo. 
- Si, va bene adesso vado, lei è la nuova arrivata falle vedere cosa deve fare. - disse lui indicandomi. 
- Ciao, io mi chiamo Violet e lui era John, vieni con me ti faccio vedere il ristorante. - disse Violet sorridendomi. 
- Io mi chiamo Cassie. - 
Oltrepassammo un magazzino pieno di cibo e frigoriferi finché non raggiungemmo una saletta spaziosa e circolare con vari tavoli rotondi posti a cerchio e qualcuno al centro, il pavimento era di piastrelle bianche e i muri di un leggero giallo canarino. 
- Questa è la sala piccola, di là c'è quella più grande dove prepariamo i compleanni e si può anche ballare invece questa è la sala ristorante classica. -  disse Violet mentre poi mi indicò una bellissima porta bianca che conduceva alla sala grande che era sempre circolare ma più grande con pavimento a scacchi bianchi e neri e muro bianco. Sul soffitto era appesa una palla da discoteca enorme con vari fari posti ai suoi lati, era abbastanza attrezzata in accessori da discoteca e anche qui come nella sala piccola, i tavoli rotondi erano posti ai lati e qualcuno quadrato al centro lasciando libera la pista da ballo. 
- Davvero bello! - dissi io sorpresa.  E' solo grazie a mio cugino che è un vecchio amico del proprietario se sono riuscita ad entrare qui per lavorare, lui mi aveva detto che un suo amico che aveva un ristorante cercava una ragazza in più per lavorare e senza pensarci qualche giorno fa sono passata a lasciare il curriculum. Non che fosse pieno di roba anzi, c'era scritto solo quale liceo avevo frequentato, il mio punteggio di maturità cioè 90 e il mio numero di cellulare. 
- Il tuo compito qui sarà fare la cameriera, accogli i clienti, accompagnali al tavolo, prendi le ordinazioni, insomma penso che sai cosa fanno le cameriere. - disse Violet.
- Certo, si. - 
- Bene, mr Big non c'è al momento, doveva andare con John a comprare qualcosa, vieni con me intanto ti do la divisa...che taglia porti? - 
- Una S - 
- Okay, vado a prenderla, fai pure un giro qui intorno a breve arriveranno anche gli altri camerieri. - disse Violet andandosene subito dopo. 
Accettai di seguire il suo consiglio e feci un giro per il ristorante ritornando poi nella cucina dove c'erano tre donne intente a preparare le cose da mangiare. 
- Salve. - dissi timidamente. 
- Ciao! tu sei la ragazza nuova? è un piacere conoscerti, io mi chiamo Margharet. - disse la prima delle tre donne: non molto anziana, diciamo sulla quarantina portata bene, capelli biondi e lunghi fino all'altezza delle spalle, bassina e magra. 
- Io sono Marika. - disse l'altra un po' più robusta e dai capelli corvini come i miei ma ricci, lei sembrava più giovane rispetto alla bionda. 
- E io mi chiamo Abigail. - disse l'ultima che tra le tre era la più anziana e sicuramente con più esperienza in campo culinario. 
Anche se non erano giovanissime, erano piene di energia e anche abbastanza sociali...
- Piacere mio, io sono Cassandra ma potete chiamarmi Cassie. - 
- Cassie? oh vedo che hai conosciuto le cuoche. - entrò Violet con in mano una divisa identica alla sua. 
- Già. - 
- Vai a metterti questa, il bagno del personale è nella sala piccola infondo sulla destra, c'è scritto "riservato" non puoi sbagliare. - disse Violet e cosi andai a cambiarmi. 
Il bagno del personale, poco lontano da quello per i clienti, non era molto grande ma offriva lo spazio necessario, massimo ci entravano due persone; mi cambiai notando con grande piacere che mi stava a pennello, non era male anche se metteva un po' in mostra le curve, non ritengo di avere un brutto fisico, oddio ci sono anche quelle che stanno messe peggio però la cosa che non sopporto è la presenza di più pancia e meno seno. 
- Cassie tutto ok? - udii la voce di Violet provenire da dietro la porta e le aprì. 
- Wow, ti sta benissimo! - disse lei
- Ti ringrazio, anche se non ho un bel fisico mi piace come mi sta. - 
- Stai scherzando? sei perfetta, guarda me in confronto che non ho nemmeno un briciolo di seno! - 
In effetti dal quel punto di vista ero molto più formosa io...
-Ragazzi! - udimmo una voce maschile provenire dall'ingresso e io e Violet andammo li. Davanti alla porta c'era un signore abbastanza robusto con dei bermuda e una camicia a stile hawaiano. 
- Buongiorno. - Violet gli sorrise e mi sussurrò nell'orecchio: - Quello è il tuo capo, Victor Brown - 
Sussultai appena Violet mi rivelò l'identità del mio capo e avvicinandomi lo salutai con un "Buongiorno signore" 
- Tu sei la ragazza nuova, benvenuta. - disse il signor Brown 
- Si, salve signore mi chiamo Cassandra Donovan. - 
- Bene, sarai in prova per oggi. - disse l'uomo uscendo poi dalla sala andandosi a sedere fuori. 
- Mm, sembra severo...- dissi. 
- Nah! tranquilla, mr Big fa tutto il di più ma in realtà è un simpaticone, solo che è meglio che non lo fai arrabbiare. - disse Violet. 
Dopo poco arrivarono anche altri cinque ragazzi che erano i miei colleghi camerieri, tre ragazze e due ragazzi. 
- Cassie ti presento gli altri camerieri: lei è  Angela.- Violet mi indicò la ragazza rossa davanti a lei, con occhi verdi e abbastanza magra. 
-  Katherine. - passò alla seconda,castana un po' in carne ma non molto anche lei aveva un volto abbastanza dolce. 
- Lizzie- indicò la terza, castana anche lei con lo shatush biondo, magra e slanciata con i classici occhi azzurri dei biondi. 
Poi passò ai due maschi: 
- Lui è  Alex - continuò Violet. Era abbastanza alto e anche carino con i capelli corti e rossi, aveva gli occhi azzurri e un fisico nella media per un ragazzo. Mi sorrisero tutti e tutti mi salutarono con gentilezza. 
- E infine, lui è Daniel. - aggiunse in ultimo Violet. Il mio sguardo si posò sull'ultimo ragazzo che fra tutti, era l'unico che non mi sorrideva, anzi lo faceva ma più che un sorriso gentile sembrava più un ghigno di malizia. Era alto e aveva i capelli corvini, quasi più neri dei miei, lunghi fino all'inizio delle spalle ed erano lisci, aveva un fisico all'apparenza abbastanza muscoloso, la maglia grigia aderente che indossava esaltava la forma dei pettorali ma la cosa che mi colpì di più di lui erano gli occhi. Celesti cosi chiari da sembrare ghiaccio, e di una bellezza favolosa. Era davvero un bellissimo ragazzo. 
- Ciao, piacere io sono Cassandra ma puoi chiamarmi Cassie. - mi feci avanti io e lui continuava a fissarmi mantenendo quel ghigno stampato in volto. 
- Io sono Daniel. - disse semplicemente. 
- Ragazzi forza sbrigatevi a preparare la sala tra poco arriveranno i clienti! - disse il signor Brown ricomparendo da fuori. 
- Ok,ok. - dissero quasi tutti i camerieri all'unisono. 
- Dai Cassie andiamo, ti seguirò io finché non impari bene il mestiere, se hai bisogno di qualcosa chiedi pure. - disse Violet. 
- Si infatti, chiedi pure tranquilla, se hai bisogno noi siamo qui. - aggiunse Alex sorridendomi. 
- Grazie a tutti. - dissi sentendomi addosso la sensazione di essere osservata, mi voltai e gli occhi glaciali di Daniel erano fissi su di me ma distogliendo subito lo sguardo continuai a camminare raggiungendo Violet... 




Ciaoooo :-) per chi non mi conoscesse mi presento: sono Ladymoon957 :-) scrivo principalmente storie sugli anime ma ho avuto l'idea per questa storia l'altro giorno e ho pensato di pubblicarla. Che ve ne pare del primo capitolo??? a presto RECENSITE :-) 
CIAO A TUTTE!! <3




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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                                                                           CAPITOLO 2

 

Come primo giorno, il lavoro fu abbastanza moderato. Forse perché essendo Martedi ovviamente, la maggior parte della gente lavora la mattina e a pranzo si lavora di meno, oppure è semplicemente un caso...

- Oggi la clientela è davvero poca che strano. - disse Violet avvicinandosi a me.

- Strano dici? Allora siete pieni anche in settimana... - dissi io.

- Si...oh guarda li, che ne dici di andare tu a servire quel tavolo? Sono solo due persone come inizio va bene. Vengo con te se vuoi... - mi disse Violet indicandomi due uomini in giacca e cravatta che si erano appena accomodati.

- Mi saresti d'aiuto grazie Violet. - dissi.

- Bene, per prima cosa porta loro i menù e digli di chiamarti appena avranno deciso. Appena ti fanno cenno chiamami cosi vengo con te. - Violet mi consegnò i due menù andando poi a servire il suo tavolo...

Feci un respiro profondo come se stessi per affrontare di nuovo l'esame di maturità e sorridendo mi avvicinai ai due clienti.

- Buongiorno signori, prego ecco i menù appena avrete deciso chiamatemi pure. -

- Grazie signorina. - mi disse uno dei due uomini. Mi voltai di scatto sorridendo un ultima volta ai due uomini e senza che me ne accorgessi andai a sbattere contro qualcuno.

- Ah! Scusami! - chiusi gli occhi dall'imbarazzo.

- Sta attenta. -

Aprii gli occhi seguendo la voce ritrovandomi davanti Daniel con in mano un vassoio con due caffè.

- Scusa Daniel io... - iniziai a dire ma lui mi ignorò andando verso il suo tavolo a servire due ragazze che lo guardavano ammaliate.

- Daniel ha sempre un grande successo con le ragazze. Infondo le capisco...Daniel è davvero bello non trovi Cassie? - mi disse Katherine comparendomi alle spalle.

Mi fece arrossire dall'imbarazzo, certo che pensavo che Daniel fosse un bel ragazzo, insomma diciamo le cose come stanno, solo una ragazza idiota non lo noterebbe. Continuavo a fissarlo mentre posava le due tazzine sul tavolo sorridendo alle clienti. Aveva davvero un bellissimo sorriso.

- Cassie ci sei? - parlò di nuovo Katherine.

- EH cosa? Si, si. -

- Ahahahha come sei buffa ahaha -

- Katherine perché non torni a servire i tuoi tavoli? - il capo la riprese con aria divertita, non era un vero rimprovero era più....non so come definirlo.

- Agli ordini mr big! -

- Vi ripeto sempre di non chiamarmi cosi! -

Nel frattempo i due uomini a cui avevo portato i menù mi chiamarono e andai a prendere le loro ordinazioni in compagnia di Violet.

La mattinata fu lunga, arrivate le 16.00 il mio turno finì e il capo mi aveva già detto di andare a casa. Per la sera, aveva aggiunto, l'avrei avuta libera.

- Ci vediamo domani Cassandra. - disse mr Brown e dopo averlo salutato e aver fatto un giro di saluti anche ai camerieri, andai in bagno a cambiarmi e appena ebbi finito mi squillò il cellulare.

- Pronto? Michael ciao! Ma da che numero mi stai chiamando? -

- Ciao Cassie, ho cambiato numero di cellulare e ti ho chiamata per avvisarti. Come è andato il primo giorno di lavoro? -

- Tutto a posto, qui sono tutti gentili con me e sta sera il capo ha detto che non lavoro quindi possiamo vederci se sei libero.. -

- Come se sono libero? Per te ho sempre tempo! -

- Ahaha come sei dolce... amore scusami adesso devo prendere la bici, ci sentiamo quando sono a casa cosi ci organizziamo per sta sera?-

- Okay va bene, fammi uno squillo quando sei a casa cosi ti chiamo. -

- Va bene, ciao amore. -

 

Chiusi il telefono uscendo dalla seconda porta del bagno che era possibile aprire solo dall'interno da usare nel caso in presenza di clienti in sala non si poteva uscire dall'ingresso principale.

- Come sei smielata... - disse una voce alle mie spalle.

- Daniel. -

Era appoggiato al muro con le braccia incrociare al petto e un piede sul muro.

- Già chiami “amore” il tuo ragazzo? Domani che farete vi sposerete? - disse lui con sarcasmo.

E adesso da dove si presenta dicendo queste cose? Ero cosi contenta che Michael mi aveva chiamata ma adesso per colpa sua e di quello stupido commento mi ero innervosita.

- Non credo che siano fatti che riguardano te sul come chiamo il mio ragazzo. -

- Mmh? Adesso fai l'offesa? Fino a poco fa mi sembravi una dolce ragazzina timida e imbranata... - ghignò mentre pronunciò le ultime parole, ma che vuole questo ragazzo? Prima non mi calcola per niente, non si presenta e mi risponde in modo freddo e adesso mi parla cosi!

- Non accetto simili affermazioni da un lunatico. - risposi.

- Lunatico a me? -

- Tu vedi qualcun altro qui? - gli dissi. Mi stava urtando il sistema nervoso e anche tanto.

- E perché sarei lunatico scusa? -

- Prima fai il maleducato che non si presenta nemmeno, poi mi tratti in modo freddo e mi guardi come se mi odiassi e adesso mi parli cosi! Cosa pensi di essere? -

Lui ghignò divertito avvicinandosi lentamente finché non mi mise con le spalle al muro.

- Che-che ti prende adesso? - balbettai, era cosi bello...

- Ma guarda un po', sei tutta rossa come un pomodoro piccola Cassie. Non fai più la dura adesso?- mise le sue mani sul muro ai lati delle mie braccia e avvicinò il suo viso al mio. Ingoiai nervosa e anche se mi sentivo in imbarazzo da quella situazione, non potevo farlo vincere...

- Ma che dici?! Razza di scemo siamo in estate e fa caldissimo è normale che io sia rossa! Non dipende assolutamente da te non montarti la testa!- dissi spingendolo via e andando verso la mia bicicletta ma mi sentivo ancora quel suo sguardo odioso addosso. Non pensavo fosse quel tipo di ragazzo che è capace solo di farti arrabbiare...

Mi voltai avendo la conferma che mi stava ancora fissando, anzi squadrando, con quel ghigno divertito stampato in faccia.

- Cos'hai da guardare adesso? - gli chiesi.

- Sei piatta come una tavola. - disse con un espressione imbronciata e delusa.

COSA? Adesso aveva superato ogni limite!

-Cosa!? -

- Con la divisa le tette sembravano più grandi, invece non c'è nulla...come fa il tuo ragazzo a stare con una come te? -

Okay, adesso si che aveva oltrepassato il limite... esplosi.

- Come osi dirmi una cosa simile!!? - quasi gli urlai contro.

- Ho solo espresso un mio parere, non capisco perché ti arrabbi tanto tette finte. -

Tette finte??? come aveva osato chiamarmi cosi? So bene di non avere un bel fisico ma odio che un ragazzo de genere me lo faccia notare ancora di più!!!!

- SENTI UN PO' TU!!! -

- Che succede qui?! - il signor Brown uscì dalla porta del retro sorprendendomi urlare contro Daniel.

“ Oh shit!” pensai, rivolsi un veloce sguardo a Daniel. Lui se la rideva sotto i baffi...quanto è odioso!

- Cassandra come mai stai urlando? Lo sai che ti si sente dalla sala? Cosa penseranno i clienti? -

- Oh la prego di scusarmi signor Brown non succederà più. -

- Lo spero... Daniel e tu cosa fai qui? Hai dei tavoli da sparecchiare forza! -

- Okay adesso vado. - disse Daniel passandomi accanto.

- Ci vediamo domani tette finte. - mi sussurrò all'orecchio facendomi sussultare.

“ Maledetto io lo ammazzo!!!” pensai stringendo la mano a pugno mentre lo vedevo entrare in sala con il capo.

Alla fine presi la bici e me ne andai...non vedevo l'ora di arrivare a casa e sentire Michael, sentire la sua voce mi avrebbe fatto calmare...

 

 

 

Ciaooo :-) ecco aggiunto il secondo capitolo. Beh? Che ve ne pare della storia? RECENSITE :-)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Sono tornata :-) ***


Ciao a tutte! ho deciso di continuare a scrivere la mia storia qui :-) spero che continuerà a piacervi :-) tra pochi minuti pubblico gli altri capitoli che sono già pronti attendente un pochino ;-) ciao

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Arrivai a casa e inviai un messaggio a Michael su whatsapp. Era online.

Amore, sono appena arrivata a casa a che ora ci vediamo?

Scrissi il messaggio velocemente mentre aprivo le ante del mio armadio cercando già di decidere cosa indossare per la sera mentre con la coda dell'occhio lessi la frase "sta scrivendo" e poco dopo ricevetti la risposta.

Facciamo per le nove? Vengo a prenderti io.

Risposi con un semplice "ok" per poi mettere il blocca tasti.

- Mi ci vuole proprio una bella doccia adesso! - dissi tra me e me entrando poi nel bagno. L'acqua fresca mi ricopriva il corpo facendomi rilassare ma la cosa non durò a lungo: nella mia mente mi rividi la scena di poco fa, la discussione tra me e Daniel. Cosa gli era preso cosi all'improvviso non riuscivo proprio a spiegarmelo... era stato sempre distaccato tutta la mattina di lavoro e poi si è anche permesso di offendermi... lo odio!

Alla fine mi decisi ad uscire dalla doccia, a furia di pensare a lui ero rimasta sotto l'acqua più a lungo del previsto, mi asciugai i capelli e me li piastrai. Ma adesso basta a pensare a quello li, ora devo solo pensare a due cose: il trucco e i vestiti; optai per una gonna bianca e un top rosa con dei brillantini sopra e semplici scarpe col tacco bianche,non molto alte. Per il trucco, semplice mascara, eyeliner e matita nera con giusto un po' di lucidalabbra per non lasciare le labbra pallide.

Senza che me ne accorgessi, alla fine arrivarono le nove e puntuale come un orologio svizzero, mi arrivò un messaggio su whatsapp di Michael:

Scendi sono arrivato.

Misi il cellulare nella borsa e uscii, la fantastica Alfa Romeo Giulia rossa di Michael era ferma sotto casa ad attendermi. Al contrario mio, lui è abbastanza ricco, con il padre medico e la madre avvocato, i soldi non gli mancano di certo e in più anche lui sta studiando giurisprudenza all'università.

Entrai in macchina salutandolo con un bacio. Lui indossava una camicia bianca con un paio di jeans scuri neri e scarpe da ginnastica.

- Allora che facciamo? - gli domando.

- Io pensavo, cena e film horror al cinema. - disse aggiustandosi un ciuffo biondo che gli ricadeva su uno dei suoi bellissimi occhi azzurri. Aveva i capelli corti e qualche ciuffo lungo davanti alla fronte.

- Horror? No, lo sai che io non sono una fan di quel genere... -

- Ahahha lo so, lo so stavo solo scherzando. Il film lo scegli tu okay? - mi diede un altro bacio prima di mettere in moto l'auto e partire.

Arrivammo in un pub dove ci prendemmo un hamburger a testa con contorno di patatine fritte.

- Come è andata oggi all'università? - gli chiesi addentando poi il mio hamburger.

- Ah come al solito, anche se la lezione di oggi è stata davvero noiosa e tu? Raccontami bene come è andata al lavoro. - mi sorrise. Io adoro il suo sorriso, è cosi dolce!

- Ho fatto amicizia con una cameriera, si chiama Violet è lei che mi ha aiutato di più oggi. -

- Ah si? E gli altri? -

- Beh si mi aiutavano anche gli altri ma di più lei. - sorrisi.

- Capisco beh allora sono contento che ti trovi bene – disse lui mangiandosi una patatina. -

- Cassie? -

Sentii una voce chiamarmi alle spalle, mi voltai trovando Violet in piedi in compagnia di John, Lizzie e Katherine.

- Ciao Violet! ciao anche voi ragazzi che fate qui? - mi alzai salutando tutti.

- Ma come che ci facciamo qui? qui si viene per mangiare no? ahah, e mr big ha avuto un problema ed è stato costretto a chiudere il ristorante per sta sera cosi abbiamo avuto tutti la serata libera ahahah e lui? - disse Violet guardando Michael.

- Lui è Michael il mio ragazzo. - dissi.

Michael si alzò salutando tutti.

- Piacere mio, voi siete i colleghi di Cassie? - domandò Michael sorridendo.

- Colleghi e amici! - disse Lizzie.

- Ahaha, siete solo voi quattro? - chiesi, Violet si voltò indicando la porta e appena stava per parlare ecco che entrarono Alex e Daniel. Mi prese un colpo appena il mio sguardo si incrociò con quello di Daniel, il cuore mi batteva all'impazzata mentre i suoi occhi color ghiaccio si posarono su di me.

" Ma che mi prende? perché mi sento cosi agitata adesso? chi se ne importa di lui!" pensai salutando Alex che si avvicinò al nostro tavolo.

- Ciao Cassie! - mi disse Alex, io salutai presentandogli Michael. Com'era prevedibile, Daniel non disse nulla e non mi salutò nemmeno, anzi più che me, guardava Michael.

- Ciao io sono Michael il ragazzo di Cassie. - gli disse porgendogli la mano.

Daniel lo guardò prima serio ma poi il suo sguardo mutò sostituendo quell'espressione imbronciata con un ghigno alquanto strano.

- Io mi chiamo Daniel. E' un piacere per me conoscerti, Michael. - disse Daniel. Guardava Michael in un modo troppo strano, come se stesse progettando un piano diabolico contro di lui...

- Sarà meglio che lasciamo soli i due piccioncini. - Violet mi abbracciò facendomi l'occhiolino.

- Se volete, potete unirvi a noi. - disse Michael.

- Accettiamo con piacere. - parlò Daniel sorprendendo tutti.

- Beh che avete da guardarmi cosi? ci ha detto che possiamo restare... - continuò prendendo una sedia e mettendosi praticamente tra me e Michael.

- Allora Michael dimmi un po' che cosa fai lavori? - gli chiese.

- Al momento no, sto frequentando giurisprudenza all'università sono al primo anno.

- Davvero? che bravo! - disse Violet inserendosi nel discorso.

- Voi a parte il lavoro studiate? - domandò Michael. Tutti gli risposero e si continuò a fare conversazione, Michael sembrava aver fatto amicizia con tutti ma quel che non mi convinceva era sempre Daniel. Con quel ghigno assolutamente odioso...non capivo perché guardasse me e Michael con quell'espressione anche un po' infastidita e come se non bastasse si era seduto proprio in mezzo a noi.

- Sarebbe bello se qualche sera di queste uscissi anche tu con me e Alex. - disse Daniel rivolgendosi sempre a Michael.

- Ma certo. -

- Cosa? - dissi d'istinto.

- Cosa c'è Cassie, c'è forse qualche problema? - mi domandò Daniel sogghignando.

- No, vado un attimo al bagno, torno subito. - dissi alzandomi velocemente e andando al bagno. Era davvero un bagno strano, dopo la porta c'era un piccolo corridoio che conduceva a tre porte: il bagno degli uomini, delle donne e poi sulla terza porta c'era la scritta "riservato". Entrai nel bagno guardando la mia immagine riflettersi nello specchio, mi sentivo strana, nervosa a disagio ed era tutta colpa di Daniel, dopo quello che è successo sta mattina il solo pensiero di averlo vicino mi manda in bestia e mi innervosisce anche il fatto che stia cosi vicino a Michael, non vorrei che lui avesse a che fare con Daniel ma non posso mica vietargli di essergli amico!.

Dopo circa due minuti decisi di uscire dal bagno...

- Hey tette finte cosa c'è che non va? - me lo ritrovai appoggiato al muro accanto alla porta del riservato con le braccia incrociate al petto che facevano esaltare i pettorali e un ghigno divertito stampato in faccia.

- Sei odioso! smettila di chiamarmi cosi! -

- Hey,hey datti una calmata tesoro. - rise.

- Sparisci Daniel. - dissi passandogli davanti ma appena lo superai, mi sentii afferrare dal polso e in un attimo mi ritrovai con la schiena contro un muro di una stanza piena di scottex.

- Che accidenti fai? - gli domandai.

- Non sopporto quando qualcuno mi manca di rispetto. -

- Io avrei mancato di rispetto a te? -

- Si. -

- Hai cominciato tu a mancare di rispetto a me! ed io ti ripago con la stessa moneta che ti aspetti?! - ero sul piede di guerra pronta a mollargli un ceffone da un momento all'altro..

- Lo sai che sei davvero carina quando ti arrabbi? è un vero peccato che tu sia la ragazza di un idiota figlio di papà come quello! -

- Come osi parlare cosi di Michael!? - stavo per colpirlo ma lui mi afferrò entrambe le braccia bloccandomele contro la parete.

- Ahahaha che volevi fare eh cucciola? non riuscirai mai a colpirmi e adesso... - si bloccò sorridendomi maliziosamente.

- Cosa?! -

Lui ghignò poco prima di posare le sue labbra sulle mie. Sgranai gli occhi dalla sorpresa mentre cercavo di liberarmi dalla sua presa. Mise più forza tanto da non permettermi nemmeno di muovere le braccia, il suo corpo era completamente incollato al mio. Serrai le labbra cercando di resistergli ma lui mordendomi il labbro alla fine riuscì a infilarmi la lingua in bocca.

- Smett...- riuscii a dire in un attimo ma poi lui riprese a baciarmi finché non sentii il rumore della fotocamera del cellulare. Solo allora Daniel si staccò da me.

- Che diavolo ti è preso?! - gli dissi ansimando.

- Adesso mia cara e dolce Cassie sarai la mia cagnolina. - mi disse leccandosi il labbro superiore con una tale sensualità da farmi venire i brividi di piacere.

- Che-che significa? -

Lui girò lo schermo del cellulare verso di me mostrandomi la foto di noi due che ci baciavamo.

- Se non vuoi che il tuo caro Michael la veda, ti converrà fare quello che ti dico io piccola. - mi disse usando un tono caldo e incredibilmente sexy.

- Cosa? -

- Hai capito. Adesso sarà meglio tornare di là o gli altri inizieranno ad insospettirsi... - mi disse bloccandomi il viso e dandomi un veloce bacio sulla guancia, dopodiché se ne andò lasciandomi li ancora con le spalle contro il muro....

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Ero ancora ferma li immobile, contro il muro.

" Perché lo ha fatto?" pensavo ancora sconvolta. La cosa mi aveva stupito abbastanza ma effetivamente, non era il caso di tardare ancora nel raggiungere gli altri e cosi decisi di uscire e tornare al tavolo.

- Oh ben tornata! Ti eri persa? - Michael mi chiese sorridendomi. Guardarlo sorridermi un quel modo mi faceva sentire ancora peggio...

- Ma no è solo che non mi sentivo molto bene... - dissi. Che altro avrei potuto dire?

- Ah si? Che hai? - Michael si alzò e mi venne vicino.

- Un po' di mal di stomaco, dev'essere stato l'hamburger... - risposi, Daniel,seduto tra Alex e Violet, continuava a fissarmi anche se l'unica che se ne era accorta ero io.

- Vuoi che ti accompagni a casa? -

- Si Michael, sarà meglio... -

Dopo un ultimo sguardo di Daniel, mi allontanai dal tavolo avvicinandomi alla cassa insieme a Michael e dopo aver pagato e salutato tutti ce ne andammo.

- Ti senti un po' meglio? - mi chiese Michael mantenendo lo sguardo sulla strada ed entrambe le mani sul volante.

- No, mi sento ancora un po' lo stomaco in subbuglio. - risposi guardando fuori dal finestrino finché non raggiungemmo casa mia.

- Buonanotte Cassie, ci sentiamo domani okay? Prenditi qualche medicina per lo stomaco. Ciao. - mi salutò baciandomi a fior di labbra e dopo che entrai in casa, lo vidi andar via.

- Che serata schifosa. - dissi salendo le scale e raggiungendo la mia camera.

Per quanto mi voltassi e rigirassi nel letto, non riuscivo a dormire. Il volto di Daniel, quei suoi bellissimi occhi di ghiaccio erano impressi nella mia mente e non riuscivo a scacciarli in alcun modo sebbene mi impegnavo al massimo per riuscirci...

Alla fine come era prevedibile, passai la notte in bianco, il pensiero di quel che era successo con Daniel non voleva smettere di torturarmi e il fatto che me lo sarei ritrovato di nuovo davanti tra qualche ora non migliorava le cose... mi lavai e vestii in fretta e dopo un'abbondante dose di trucco per coprire le occhiaie, alla fine scesi prendendo un tost e uscendo di casa con la bici pedalando verso il ristorante.

- Buongiorno. - mi accolse subito Violel che stava pulendo le vetrate dell'ingresso.

- Buongiorno. - risposi sorridendole, non potevo assolutamente permettere a nessuno di capire che c'era qualcosa che non andava cosi mi avviai subito verso il bagno dei dipendenti per indossare la divisa e appena stavo per aprire la porta, quella si aprì e mi ritrovai davanti proprio Daniel.

- Buongiorno. - mi disse ghignando. Gli passai accanto ignorandolo, infondo ero ancora arrabbiata con lui. Non solo mi aveva baciata ma mi aveva fatto passare la notte in bianco, perciò gli chiusi la porta in faccia senza spiccicare parola.

Mi cambiai e una volta uscita dal bagno ero sola, feci un veloce giro trovando Daniel ad aggiustare i tavoli nella sala grande.

- Sta sera abbiamo un compleanno. - mi disse Lizzie avvicinandosi a me.

- Capito. -

- Sarà divertente, è bello quando i clienti si ubriacano, fanno fare sempre grandi risate. - continuò Lizzie ridendo.

- Immagino...ahahha senti Lizzie che cosa posso fare? -

- Beh potresti preparare un tavolo da sedici? abbiamo una prenotazione. -

- Si, daccordo. -

Mi misi al lavoro, basta a pensare a Daniel e a quello che era successo, adesso dovevo solo occuparmi del mio lavoro.

Arrivata l'una e mezza la sala da pranzo era piena, pur volendo non avrei avuto occasioni di parlare con Daniel nemmeno per errore anche perché avevamo due zone della sala completamente opposte a cui badare, in più se mr big vedeva troppo chiachiericcio tra i camerieri mentre la sala era piena, si sarebbe arrabbiato.

Arrivarono le quattro del pomeriggio. E' il momento della mia pausa, è inutile tornare a casa resto a mangiare qualcosa qui prima di riattaccare alle cinque a lavorare. Mi sedetti in cucina ad un piccolo tavolo mangiando un hamburger e dell'insalata che mi ero portata da casa, ero sola, le cuoche erano tornate a casa e gli altri camerieri erano usciti tutti per andare al bar a prendersi un caffè.

- Sta sera la sala grande è nostra Cassie. - disse Daniel entrando in cucina.

- A ok. - risposi semplicemente...che palle! non mi andava minimamente di dividere la sala con lui.

- Sei stata abbastanza silenziosa oggi Cassie che succede? - mi domandò.

" Che stronzo, sai perfettamente che sto cosi per colpa tua..." pensai. - Ma no che dici, sto benissimo. Piuttosto tu non dovresti essere con gli altri al bar?- gli risposi freddamente. Lui sogghignò avvicinandosi ancora finché non mi raggiunse e si sedette di fronte a me.

- Sei arrabbiata con me? - mi domandò.

- Secondo te? -

- Ahahahaha quante storie per un piccolo bacetto! -

- Smettila! non è affatto divertente! io ho un ragazzo Daniel! si può sapere che ti è saltato in mente?! -

- Ahahahaha che carina che sei quando ti arrabbi! -

- Maledizione mi vuoi rispondere!? - quasi urlai.

Lui si fece serio appena alzai la voce ma poi sul suo volto ricomparve quel ghigno odioso.

- Semplicemente, avevo una gran voglia di baciarti e cosi mi sono preso quello che volevo, tutto qui. -

Io lo guardai in cagnesco.

- Perché? non dirmi che ti è dispiaciuto... -

- Mi ha infastidito! tu non mi piaci e sono fidanzata!! -

- Tranquilla, non sono geloso... - disse sogghignando.

- Si può sapere che cosa vuoi in realtà da me? -

- Cosa voglio?...voglio che tu sia la mia schiava. -

- Cosa!? roba da matti!- sgranai gli occhi e mi alzai.

- Hai capito bellezza. - disse alzandosi anche lui e avvicinandosi a me mantenendo quello sguardo odioso, raggiunsi la parete e lui posò le mani sul muro ai lati delle mie braccia.

- Ti conviene accettare cucciola, oppure mostrerò al tuo caro fidanzatino questa. - mi sussurrò nell'orecchio. Quella voce cosi calda, sensuale e odiosa allo stesso tempo mi provocava una sensazione mai provata prima. - E non credo che ne sarebbe felice. - aggiunse iniziando poi a baciarmi il collo.

- Da-Daniel! - tentai di spingerlo via ma lui si avvicinò ancora a me incollando il suo corpo al mio.

- Lasciati andare Cassie...ammettilo che lo vuoi anche tu... -

- Ti sbagli.- dissi mentre lui abbozzò un sorriso afferrandomi dai fianchi e stringendomi a lui, sussultai appena le mie labbra toccarono le sue, tentai di dimenarmi ma senza successo, quel bacio cosi passionale mi stava coinvolgendo troppo...era troppo bello. Gli risposi mettendogli le braccia attorno al collo e spingendolo ancora di più verso di me mentre sentivo le sue mani percorrere dolcemente i miei fianchi scendendo poi sulle cosce facendo sopra e sotto finché non mi afferrò il sedere palpandomelo. Solo allora mi svegliai da quello stato di trance e riuscii a spingerlo via.

- Smettila! - dissi.

- Che hai adesso cucciola? -

- Lasciami in pace! -

- Mmh, okay vorrà dire che il caro Michael vedrà la foto. - disse poi mise la mano sulla maniglia tirandola giù.

Non potevo permettere che Michael vedesse quella foto! sarebbe stata la fine...ma che potevo fare? dovevo accettare di essere la sua schiava?

- Aspetta! - dissi d'istinto; Daniel richiuse la porta voltandosi verso di me.

- Si? -

Devo assolutamente cancellare quella foto, non posso permettergli di approfittarsi di me cosi! ecco trovato!

- Accetto. - dissi diretta.

- Cosa? - mi domandò lui sogghignando...

" Come se non avessi capito che intendo..." pensai. - Sarò la tua schiava ma ti prego non mostrare quella foto a Michael. - dissi.

Lui sorrise vittorioso. - Perfetto. - disse solo aprendo poi la porta e andandosene.

Mi sono messa in bel casino! fingerò di assecondarlo e appena ne avrò l'occasione cancellerò quella foto cosi non potrà ricattarmi...

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Giunta la sera, la sala grande si stava già riempiendo di gente ed era sotto la gestione mia e di Daniel.

- Spero solo che vada tutto bene. - dissi affacciandomi in sala quasi come se volessi spiare all'interno.

- Tranquilla, sono sicura che ve la caverete, la tua parte è tutta la sinistra, quella di Daniel è la destra cosi il servizio è ordinato. E poi c'è Daniel che ha più esperienza di te e se hai problemi puoi chiedere a lui. - disse Violet con tre bicchieri di vetro a calice in mano.

" Non credo sarebbe il caso di chiedere aiuto a lui...se avrò problemi cercherò di risolverli da sola" - Ma si hai ragione Violet andrà tutto alla perfezione. -

Dopo pochi minuti, la sala era colma e io e Daniel iniziammo come da programma a portare gli antipasti a tavola, per tutta la sera mi sentii lo sguardo di Daniel fisso su di me. Io cercai in tutti i modi di non incrociare mai il suo sguardo e mi concentrai sul mio lavoro facendo slalom tra i clienti che ballavano a ritmo di musica disco.

Alla fine arrivate le due di notte, tutti i clienti erano andati via e assieme a mr big in tutto il ristorante eravamo rimasti solo io e Daniel che stavamo ancora finendo di sparecchiare.

Cosi come avevo fatto per tutta la sera, non incrociai lo sguardo di Daniel tenendolo fisso sulla marea di bicchieri che mettevo sul vassoio posizionandoli alla "tetris" maniera.

- Che serata vero!?- disse Daniel, aveva l'aria stanca ma cercava di non darlo a vedere.

- Già, molto stancante.. - risposi afferrando il vassoio colmo di bicchieri e sollevandolo ma per mia sfortuna il peso del vassoio era troppo e mi si stava inclinando il vassoio. 

- OH NO! - dissi, chiusi gli occhi aspettando un inevitabile rumore di vetri frantumati che però non si udì, aprii gli occhi ritrovandomi Daniel davanti a me che sorreggeva con una mano il vassoio mentre io lo tenevo con due mani dal lato opposto al suo.

- Non hai ancora molta esperienza per portare più cose insieme Cassie, hai rischiato di romperli tutti. Sta più a attenta la prossima volta e non caricarti troppo, meglio fare più volte avanti e indietro che rompere tante cose ti pare? lascia a me, tu togli le tovaglie nel frattempo. - Daniel si allontanò uscendo dalla sala con il vassoio, era stato gentile e mi aveva parlato normalmente senza quel odioso ghigno in volto...era la prima volta che succedeva....

Una volta che finimmo di pulire tutto, potemmo andarcene.

- Vuoi un passaggio?- mi domandò Daniel.

- Ho la bicicletta. - risposi. 

- Ah già, come mai non hai ancora la patente? li hai 18 anni giusto?- mi chiese lui.

Sbuffai. - Ne ho 19 e no, non ho la macchina, prenderò la patente appena mi sarà possibile farlo... - risposi avvicinandomi al garage dove avevo messo la bici.

- Però fa un bel po' freddo sta sera, vieni con me per oggi, congelerai ad andare li sopra... - mi disse.

Sebbene fosse estate, Daniel aveva ragione, faceva freddo e andare in pantaloncini e top sulla bici non era molto invitante...ma non mi convinceva molto l'idea di salire in macchina con lui...

- Non preoccuparti, tornerò con la bici. - dissi aprendo il garage.

- Okay come vuoi, ci vediamo domani. - disse lui incamminandosi verso il retro del locale mentre io presi la bici, ma appema mi misi sopra e provai a pedalare mi accorsi che c'era qualcosa che non andava. Avevo bucato una gomma.

- Oh no! ma quando è successo? avrò beccato un pezzo di vetro mentre venivo qui... ma che palle! - mi lamentai sbuffando e proprio in quel momento a seguito di un forte rombo di motore, vidi una bellissima auto sportiva bianca fermarsi davanti a me e appena il finestrino si abbassò vidi Daniel che mi fissava.

- Problemi? - mi chiese ghignando.

- Ho bucato. - risposi annoiata.

- Che peccato! adesso ti toccherà arrivare a casa tua a piedi...non ti invidio proprio senza tette. -

- Senti un po'! ti avevo detto di smetterla di chiamarmi cosi!! - quasi gli urlai addosso, era tardi, faceva freddo, avevo appena realizzato che sarei dovuta farmi un sacco di strada a piedi e ci si metteva pure lui!

- Sai la mia offerta è ancora valida piccola...che vuoi fare? - disse lui sogghignando.

Quello sguardo mi fa imbestialire!! ora sono più che sicura che il ragazzo genitile che ho visto poco fa era stata solo un'allucinazione sebbene non ero entusiasta della cosa, stavo seriamente pensando di accettare, infondo che poteva fare?

- Va bene. - dissi , mi avvicinai all'auto e stavo per aprire lo sportello ma lui mi fermò.

- Aspetta, sta attenta si apre ad ala di gabbiano. - disse lui scendendo dall'auto e aprendomi lo sportello. Io mi sedetti e lui chiuse lo sportello entrnando poi in macchina e mettendola di nuovo in moto e partendo.

- Certo che sembra un auto molto costosa..- dissi.

- Lo è, è una Lykan Hypersport- rispose lui con aria fiera. - Me l'ha regalata mio nonno, lui ha una catena di alberghi e i soldi non gli mancano, e questo beh è il suo regalo per i miei diciotto anni. - disse lui.

- Caaspita. - dissi.

- Dimmi un po' dove abiti senza tette?-

- Okay senti smettila di chiamarmi cosi! e questa è l'ultima volta che te lo dico! - dissi imbronciata.

- Ahahaha sei davvero buffa, comunque non mi hai ancora detto dove abiti. -

- Abito vicino alle spalle del centro commerciale. -

- Wow! sei davvero distante dal ristorante!-

- Già se vengo al lavoro con la bici un motivo c'è. -

Lui abbozzò un sorriso e alla fine arrivammo a casa.

- Grazie del passaggio Daniel. Ciao. -

- Hey aspetta. - mi afferrò dal polso.

- Cosa c'è?-

- Domani mattina vengo a prenderti alle nove. -

- Cosa?-

- Non farmi aspettare troppo piccola...ah e mettiti qualcosa di sexy okay bellezza? a domani. - mi disse facendomi l'occhiolino.

- Hey aspetta! - dissi poco prima che l'auto si allontanò, rimasi ferma a guardare la fine della strada e poco dopo mi arrivò un messaggio su WhatsApp era Michael.

Michael

ultimo accesso oggi alle 03.00

BUONANOTTE CASSIE.

Che ragazzo dolce...di certo non si meritava affatto tutto questo..

-Domani devo assolutamente cancellare quella foto dal cellulare di Daniel.- dissi, era chiaro che mi aveva dato un appuntamento e io di certo non lo rifiuterò, preparati Daniel stai per perdere la sfida. 

L'auto di Daniel: 

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