Everything can change

di _Ashismylife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** Incontri e spionaggio ***
Capitolo 3: *** Sorrisi ***
Capitolo 4: *** Conversazioni ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


Aria, Ambra, Emma e Azzurra si stanno imbarcando e sono pronte a partire per il loro ultimo anno di scuola a Sidney, in Australia. Sono emozionatissime e non vedono l’ ora di atterrare, ‘che è da anni che progettano il viaggio. Il volo dall’ Italia durerà moltissime ora, ma tanto l’ hanno già affrontato. Sono già state lì per iniziare a portare i mobili, una parte dei vestiti, la batteria di Azzurra, la chitarra di Emma, il basso di Aria, una pianola e i microfoni di Ambra. La loro futura nuova casa è già arredata e sistemata. È una villetta a tre piani: al piano inferiore dalla porta parte un corridoio che poi si apre in due stanze. Quella a sinistra il salone e a destra la cucina, mentre in fondo al corridoio un bagno. Al pano superiore ci sono quattro camere, ognuna con il proprio bagno e infine, quella che le ragazze consideravano la parte migliore: il terzo piano. Consisteva in un’enorme stanza che avrebbero utilizzato come sala prove. Gli strumenti erano rivolti verso un enorme vetrata che poi dava su un terrazzo. È bellissimo. 

“Il volo per Sidney sta per partire. Comunichiamo ai gentili passeggeri di prepararsi all’ imbarco” comunica una voce metallica dall’ alto parlante

“Oddio ragazze, dobbiamo andare” dice Aria ansiosa passandosi una mano tra i capelli castani. Lei ha il terrore dell’ altezza e non sembra che i calmanti le facciano poi così bene.

“Diamo gli ultimi saluti almeno” fa Ambra che invece è più rilassata e contenta che mai. Non vede l’ ora che l’ avventura cominci.

Le ragazze salutano un ultima volta i loro parenti. Emma va dai genitori, Aria lo stesso e dalla sorellina più piccola, e Ambra anche dal suo gemello. Azzurra invece va solo dal suo fratellone, ‘che lei i genitori non ce li ha più.

“Mi raccomando. Fai attenzione, studia e occhio ai ragazzi” le fa l’ occhiolino Marco sorridendo. Azzurra ride e gli da un bacio sulla guancia per poi abbracciarlo stretto

“Al massimo se mi spezzano il cuore, ci sarai tu a consolarmi” gli risponde in tono scherzoso

“Non ci conterei troppo- disse lui ridendo mentre la sorella lo guarda scioccata-Ma dai che scherzo” e Azzurra si tranquillizza, che lei ha bisogno di Marco. Ne ha sempre avuto, ‘che lui è l’ unico della famiglia che le è rimasto. 

Ambra invece non riesce staccarsi da suo fratello Andrea , ‘che lui la sta abbracciando come se non ci fosse un domani

“Beata te che fai l’ ultimo anno in Australia” le dice quasi strozzandola

“Sei tu che ti sei fatto bocciare l’ anno scorso. E poi che ti credi, io studierò lì” gli risponde la sorella con voce strozzata per poi staccarsi e dargli un bacio sulla guancia. 

Emma invece sa già che le mancheranno i suoi genitori. Le hanno sempre voluto bene e lei ha sempre ricambiato. Ma non può restare in Italia, deve cambiare aria. Lo fa per se stessa, per il suo bene.

“Mi raccomando-le dice la madre- studia, non passare tutto il tempo a suonare e non tingerti troppo i capelli”. Emma annuisce dopo aver mentalmente alzato gli occhi al cielo, ‘che sua madre può chiederle tutto, ma non di non passare il tempo a suonare. Lei vive per la musica. Lei vive per la sua chitarra. Comunque da’ un bacio a tutti e due ed è pronta per partire con la sua valigia e il suo zaino in spalla. Il suo strumento è già a Sidney.

“Ora possiamo andare, prima che non ci facciano salire” fa Azzurra pronta mentre cerca di trattenere le lacrime. È sempre stata molto sensibile.

“No, non andare Aria!” urla la sorellina di quest’ultima. La maggiore si china di fronte alla piccola e le lascia un tenero bacio sulla fronte
  
“Piccola mia, ci sentiremo tutti i giorni te lo prometto” le risponde Aria accarezzando i capelli castani della sorellina. Laura già piangeva  e Aria pure era sull’ orlo delle lacrime. Ma doveva essere forte. Diede un ultimo bacio alla sorella e ai genitori e le quattro migliori amiche furono pronte per partire. Si imbarcarono, misero le cuffiette nelle orecchie e si lasciarono andare ad un sonno profondo, ‘che il viaggio sarebbe durato parecchio.


EXPECTO PATRONUM!
Ecco non so perché ho iniziato così questo spazio d’ autrice, ma vabbè. Questa storia è nata all’ improvviso e ce l’ avevo in mente da un bel po’, ma mi ero ripromessa di pubblicarla solo dopo Love in Tour. Parlerà di queste quattro ragazze italiane che se ne vanno a Sidney per l’ ultimo anno di liceo  e succederanno un bel po’ di casini. So che non è facile tenere due storie in contemporanea, ma ci proverò lo stesso. Al prossimo aggiornamento 
Baci
_Ashismylife xx


AMBRA (Avril Lavigne)
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AZZURRA  (Emily Rudd)
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ARIA  (Lucy Hale)
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EMMA
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MARCO  (Kevin Zegers)
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ANDREA  (Jeremy Sumpter)
https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0CAUQjhxqFQoTCJHl696Yv8cCFSj0cgoddjUDAA&url=http%3A%2F%2Fwww.alfemminile.com%2Fstars%2Fjeremy-sumpter%2Falbum816958%2Fjeremy-sumpter-l-album-del-fan-club-19523180.html&ei=4brZVdHwPKjoywP26gw&psig=AFQjCNEqvh94VoJ1TF6mfMmhvBN_fqTU0g&ust=1440418902050681

LAURA https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=&url=http%3A%2F%2Faboutnicigirl.blogspot.com%2F2014%2F04%2Fprincess-mikaelson.html&ei=4LnZVcaTLceNsAGWloLYDg&psig=AFQjCNGIxR8VARTDGtBkQ2zjpyXe3g96DA&ust=1440418657011649

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Capitolo 2
*** Incontri e spionaggio ***


Luke Hemmings, Calum Hood , Michael Clifford e Ashton Irwin camminavano per il centro commerciale, ‘che a casa si stavano annoiando da morire ed era il loro ultimo giorno di vacanza e ne volevano approfittare per fare qualcos’altro che non fosse giocare a Fifa, mangiare e dormire. Erano fuori da circa mezz’ora e non avevano trovato niente di interessante da fare o comprare, perciò decidono di sedersi da Sturbucks per bere un buon frappuccino e la loro attenzione viene rapita da quattro ragazze che sono appena entrate e stanno aspettando la cameriera al bancone per pagare. Hanno più o meno la loro età e sono straniere, si capisce perché alle volte nell’ attesa si scambiano qualche parola in quello che sembra essere italiano. Ma comunque per il resto hanno un buon inglese. Una ha i capelli lunghi, lisci e biondi con una ciocca rosa e occhi azzurro ghiaccio circondati dalla matita nera. Indossa una maglietta, skinny jeans e Converse tutto nero che fanno contrasto con la pelle diafana. Accanto a lei c’è una ragazza castana, con gli occhi verdi, labbra carnose e i lineamenti dolci che trasmettono una strana tranquillità. Dietro di loro c’è una ragazza dalla pelle chiara e i tratti morbidi, coi capelli neri, gli occhi di un azzurro vivo e porta una maglietta blu semplice e dei skinny jeans neri dalle cui tasche posteriori escono due bacchette da batteria. E infine l’ ultima ragazza ha gli occhi di un nero profondissimo e i capelli sono legati in uno chignon alto in parte celesti e in parte lilla; tinta davvero particolare.

I quattro ragazzi si guardano.

“Ma secondo voi sono una band?” chiede Luke in un sussurro

“Potrebbero, insomma una ha le bacchette e una il plettro” gli risponde Calum tornando a guardare quelle ragazze così singolari. Quest’ultime prendono le ordinazioni e cercano un tavolo libero e l’ unico disponibile è proprio accanto al loro. Si avviano e si siedono al tavolo da quattro e iniziano a chiacchierare e i ragazzi drizzano le orecchie per scoprirne qualcosa di più. È un comportamento davvero inquietante il loro, ma non ne possono fare a meno.

“Ora che avete messo l’ animo in pace e che avete fatto shopping, prendiamo questo caffè così poi me ne vado a casa a suonare la mia amata batteria che mi aspetta” dice la mora con gli occhi azzurri mentre fa roteare le bacchette tra le mani con movimenti fluidi

“Azzurra sei impossibile” le dice la bionda. I ragazzi si guardano  e fanno un cenno con la testa del tipo ‘meno una’.

“Io vero Ambra? Sono quattro ore che giriamo per Sidney come se non ci fossimo mai state. Siamo arrivate ieri e ti ricordo che io soffro ancora il fuso orario”

“Amby, Az piantatela” le rimprovera la castana mentre lancia un’occhiata veloce al tavolo dei ragazzi accanto. Le due si guardano e poi scoppiano a ridere.

“Che palle! Domani inizia la scuola e io non voglio rischiare di andare in carcere perché potrei dare fuoco alla struttura!” sbotta la tinta con fare disperato e Michael, Luke, Ashton e Calum non possono che ridacchiare. Le quattro si girano verso di loro e li squadrano dalla testa ai piedi. Si chiedono chi siano questi tipi che ridono: uno è moro, con gli occhi scurissimi e profondi, la pelle un po’ più scura e i tratti orientali. Accanto a lui è seduto un tipo dai capelli tinti di un rosa shocking davvero accecante e dagli occhi verde-azzurro. Di fronte c’è un ragazzo che pare un angelo: pelle chiara, biondo, occhi azzurro cielo, labbra sottili e piercing nero al labbro inferiore. E per finire accanto a lui un ragazzo muscoloso dai capelli ricci biondo cenere, occhi di un verde luminoso con sfumature castane e sorriso smagliante contornato da due dolci fossette. Bei ragazzi, certo, ma chi gli ha dato il permesso di ascoltare i loro discorsi?

“Qualche problema?” chiede Ambra sollevando verso l’ alto le sopracciglia bionde

“No, no scusate. Ci ha fatto ridere l’ affermazione della vostra amica” le risponde il moro, affascinato e incuriosito in un certo senso dallo stile della bionda. Quest’ultima semplicemente annuisce un po’ perplessa.

“Ragazze andiamo?” chiede la castana cambiando discorso, ‘che vede che tutte hanno finito la bevanda. Le amiche annuiscono e si alzano per andare via

“Beh, ciao!” dice Azzurra gentilmente rivolta ai quattro ragazzi e quando si gira, rimane quasi incantata a fissare due occhi verdi e il  sorriso più bello che abbia mai visto. Si riprende dal suo stato di trance quando quei ragazzi le fanno un cenno con la mano e se ne va con le amiche.
 
 
In meno di venti minuti le quattro amiche sono a casa pronte per provare dopo la passeggiata per la città. Emma afferra la sua chitarra nera, Azzurra si siede dietro alla sua batteria anche essa nera, Aria prende il suo basso rosso e Ambra semplicemente si posiziona dietro al microfono pronta a sfoderare il meglio di sé.  Iniziano con “Backseat Serenade” dei All Time Low e spaccano, mettono tutte loro stesse nell’eseguire la canzone, ‘che la musica ce l’ hanno nel sangue, loro.

“Come seconda canzone che facciamo?” chiede Aria guardando una a una le sue amiche

“Io propongo Can’t Stop dei Red Hot. Che ne dite?” propone Ambra

“A me va bene, però voglio che all’ assolo della chitarra, Emma esca fuori in balcone” dice Azzurra accompagnando le parole con la sua risata che le altre definiscono identica a quella di Niall Horan, solo più femminile.

“Per me non ci sono problemi” fa la diretta interessata ridacchiando, che non le dispiace suonare pure fuori. A dir la verità sarebbe capace di suonare ovunque, anche in bagno. E così iniziano con l’ introduzione della canzone e Ambra apre la vetrata per permettere l’ uscita dell’ amica, che è già pronta.
 

Cal, Ash, Mike e Luke sono usciti dal bar e ora camminano per Sidney per rilassarsi prima di tornare a casa e prepararsi psicologicamente all’ inizio della scuola. Passeggiano tranquilli sul marciapiede davanti ad una serie di villette a schiera senza che nessuno li disturbi, quando ad un certo punto sentono la musica provenire proprio da una di quelle case, precisamente dal terzo piano di una villetta bianca davvero graziosa. I ragazzi decidono di attraversare la strada per andare sul marciapiede opposto e vedere precisamente chi suona, e per poco non viene un colpo a tutti e quattro quando, dietro ad una vetrata, vedono le ragazze del bar di poco prima. La bionda va ad aprire la porta-finestra e ora si sente meglio l’ introduzione. La chitarrista, cioè la ragazza tinta, esce sul balcone  e suona in modo impeccabile l’ inizio di Can’t Stop  dei Red Hot Chili Peppers con la sua chitarra nera e riesce a far ammutolire i quattro ‘spioni’. E poi si aggiungono anche la voce della bionda, la batteria della mora e il basso della castana. E lì i ragazzi non hanno più dubbi che le quattro siano una band. E una band veramente buona, ‘che, diamine, suonano senza fare errori, col luccichio della passione per la musica negli occhi.

“Avete visto? Sono eccezionali!” dice Luke ipnotizzato fissando le ragazze. Ashton e Calum concordano annuendo incantati, mentre Michael…beh, lui è ancora stregato dalla bella chitarrista con i capelli in parte azzurri e in parte lilla.

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Capitolo 3
*** Sorrisi ***


Emma sta cercando disperata la sua classe di matematica e maledice la scuola, ‘che diamine, è davvero enorme! Ha lasciato le sue amiche davanti all’ armadietto e vaga per i corridoi, anche essi immensi. Erano arrivate leggermente in ritardo e avendo dovuto firmare una serie di documenti avevano costatato che le lezioni erano iniziate da ben dieci minuti. Continua a camminare spaesata fino a quando, girando l’ angolo, non vede un bidello che sta lavando per terra brontolando. Si avvicina a lui per chiedergli un aiuto e constata che è davvero molto simile a Gazza. Che sia finita ad Hogwarts? Può essere. Comunque lo raggiunge e picchietta sulla spalla curva con le dita affusolate e piene di calli dovuti alla chitarra. L’ uomo si gira sbuffando e alzando gli occhi al cielo

“Che vuoi?” gracchia acido. E stai calmino!, pensa Emma, che proprio non li sopporta, i maleducati. Ma sta zitta per non peggiorare la situazione. Si schiarisce la voce e si issa per bene lo zaino in spalla per poi rispondere

“Ehm…sono nuova e stavo cercando la classe di matematica. Potrebbe indicarmi dove si trova, per favore?” gli domanda timorosa. Lui brontola qualcosa che Emma traduce come un “ma una cartina no, eh?”, ma non ci fa caso e semplicemente alza gli occhi al cielo

“E’ l’ ultima porta a destra” e se ne va, senza neanche aspettare un grazie da parte di Emma, che comunque è sempre stata una ragazza educata, nonostante non avesse ricevuto lo stesso trattamento nel corso degli anni. Scuote la testa scacciando i brutti ricordi del passato e si dirige verso la porta blu sulla destra alla fine del corridoio. Si avvicina con timore nonostante sia sempre stata una ragazza estroversa. Diamine, quella timida è Azzurra, e lei non ha intenzione di soffiarle il posto. Bussa alla porta e appena sente un ‘avanti’, apre facendo spuntare prima la testa e poi tutto il corpo finendo col chiudersi la porta alle spalle. Sente già qualche risatina e commento di sottofondo, soprattutto dalle ragazze, ma non ci fa caso. Non ci vuole fare caso. Giura persino di aver visto un tipo dai capelli rosa shocking rischiare di cadere dalla sedia.

“Lei deve essere la nuova studentessa. Emma, giusto?” le domanda il professore. È un uomo di mezza età, i capelli castani con qualche ciuffo bianco, barba e baffi folti e degli occhi color cioccolato. Nonostante l’ aspetto sembra minaccioso, ha un sorriso dolce.

“Sì, sono io” risponde sorridendo al che il professore ricambia trasportato dal meraviglioso sorriso della tinta, al quale nessuno può resistere.

“Bene, si può accomodare accanto a Clifford. Credo vi troverete bene in banco insieme vista la passione per i capelli” disse lanciando uno sguardo alla capigliatura di Emma, per poi voltarsi e indicare un banco in fondo alla classe dove c’era il ragazzo dai capelli rosa. Si sentì qualche risatina per la battuta del prof e Emma si dirige velocemente al banco e sedersi accanto al ragazzo che le sorrideva gentile.

“Piacere-iniziò- io sono Michael” si presentò porgendole una mano. Emma pronunciò il suo nome prima di ricambiare stretta e sorriso, al quale Mike rischiò di sciogliersi. Perché sì, lui se la ricorda di averla vista il giorno prima al bar e mentre suonava la chitarra a casa sua, ma non si aspettava mica un sorriso del genere. Si guardarono negli occhi un momento e pronunciarono insieme un “Bei capelli” per poi scoppiare a ridere come due bambini facendo si che il professore li riprendesse. Bel modo di dare un prima buona impressione, pensò Emma. Mentre il prof parla del programma dell’ anno, la tinta prende tempo a osservare Michael, con i suoi capelli rosa e quegli occhi di cui, sinceramente, ancora non ha capito il colore. Sa solo che sono meravigliosi e che potrebbe perdercisi dentro. Gli occhi di Michael sono così chiari in confronto a quelli di Emma, neri come pece. Quella pece che le ex-compagne di classe dagli occhi azzurri prendevano costantemente in giro, ma che, Emma ancora non lo sa, fa impazzire completamente Michael. E non sa bene cosa la spinge a farlo, forse la chiacchierata con lui  sulle ultime tinte che vanno di moda fatta durante la lezione, sussurrando per non farsi beccare, oppure quel sorriso dolce, quei capelli sparati in mille direzioni, quegli occhi, o perché le sta semplicemente simpatico, ma, appena suona la campanella, gli afferra il braccio e scrive il suo numero di cellulare sul palmo della mano di Michael, facendolo sorridere come un bambino a Natale.
 
Ambra è arrivata in ritardo alla lezione di storia, che proprio non riusciva a trovare l’ aula in quella scuola immensa. Quando è entrata tutti l’ hanno guardata, ma non se ne è curata, ‘che è normale visto che è nuova di qui

“Buongiorno. Lei è la nuova studentessa italiana? Ambra, giusto? ” le chiese la professoressa, una donna sulla quarantina con lunghi capelli castani e occhi azzurro ghiaccio, e quando la bionda annuì, si rivolse alla classe

“Ragazzi, lei è Ambra, è italiana e studierà qui per un anno quindi per favore cercate di farla sentire a casa” disse e Ambra non poté fare a meno di stupirsi, ‘che non crede che qualche altro professore in quella scuola avrebbe fatto lo stesso discorso, quindi le sorrise riconoscente. La prof le fece segno di andarsi a sedere nell’ unico posto rimasto libero, all’ ultimo banco, accanto ad un ragazzo moro e dai tratti asiatici che le regalò uno strano sorriso. Giura di averlo già visto da qualche parte. Si accomodò accanto a lui poggiando lo zaino a terra per poi aprirlo ed estrarre l’ astuccio, il diario e un quaderno. Lo apre e inizia a scarabocchiare con la penna agli angoli della ultima pagina.

“Ti piace Sidney?” le domanda il ragazzo accanto a lei. Ambra si volta e incontra due occhi scuri talmente belli che desidererebbe averli lei. Li osserva bene e rischia di perdercisi dentro, se non fosse che, in un attimo di lucidità, si ricorda di rispondere.

“Sì, molto bella” gli risponde passandosi una mano tra i lunghi capelli biondi, decorati da una piccola ciocca tinta di rosa.

“E come era il caffè ieri da Starbucks?” e lì si blocca, Ambra. Insomma come diavolo faceva lui a sapere che lei ha preso il caffè da Starbucks? E poi come un lampo si ricorda di quei quattro ragazzi che avevano riso alla battuta di Emma e di quegli occhi scuri a mandorla. E lì riconosce che il suo compagno di banco alla lezione di storia è lo stesso ragazzo che lei e le sue amiche avevano incontrato al bar con gli altri.

“Tu sei quello che era al bar” gli punta un dito contro e usando il tono di voce di chi ha appena scoperto l’ America

“In persona” le sorride e Ambra trova carino il fatto che si sia ricordato di lei. Ricambia il sorriso e poi si gira a guardare la prof che continua a parlare ininterrottamente dei popoli del passato che non interessano minimamente ad Ambra. Da uno sguardo al resto della classe e nota che un paio di ragazzi la guardano sorridendo maliziosamente, mentre delle ragazze con minigonne e magliette scollate la guardano con invidia, ‘che il ragazzo accanto a lei è proprio bello e quasi tutte in quell’ aula vorrebbero essere al posto di Ambra. Ma lei ignora tutti e viene distratta nuovamente dalla voce dolce del moro

“Non pensavo facessi parte di una band” e lì non capisce di nuovo, Ambra. Insomma non ha detto a nessuno che fa parte di una band, tantomeno a lui. Insomma va bene che lui l’ abbai riconosciuta per il caffè preso il giorno prima, ma questa no, non può accettarlo e deve sapere come lui lo sappia

“Come diavolo fai a saperlo?” gli chiede in sussurro leggermente inquietata voltandosi lentamente. Lui sorride e le risponde

“Ho visto te e le tue amiche suonare dalla finestra” le risponde con nonchalance alzando le spalle.

“Cioè ci avete spiato? Dio, che cosa inquietante!” sgrana gli occhi, ma facendo rimanere la voce un sussurro. Ha ancora un po’ di lucidità che le permette di ricordarsi di essere in classe. Se non fosse in quella gabbia lo prenderebbe a pugni, Ambra ne è certa. Insomma la conversazione era partita bene e stava per finire nel peggiore dei modi

“Oh no dolcezza,  si chiama curiosità” le risponde con un sorrisino divertito che la manda in bestia, ‘che proprio non li sopporta gli sbruffoni, lei. Sta per ribattere che è uno stalker del cazzo, ma la campanella la interrompe. Ambra si alza di corsa, mette tutto via, afferra lo zaino e esce dalla classe dopo aver rivolto un ultimo sguardo al moro che la guarda davvero divertito. E il ragazzo si stupisce di come sia riuscito a spaventarla in pochi minuti con una piccola rivelazione. Ma forse non ha ancora capito con chi ha a che fare.
 
 
Aria è entrata in classe che la professoressa non era ancora arrivata. D'altronde aveva avuto la fortuna che la classe si trovasse vicino al suo armadietto. Si siede all’ ultimo banco della fila accanto alla finestra, ‘che adora osservare il cielo durante le lezioni che le annoiano. Ma letteratura, quella che sta per avere, non la annoia di sicuro. È questione di secondi che sente la sedia accanto alla sua strusciare e qualcuno sedersi. E quel qualcuno ha un paio di occhi dello stesso colore del cielo fuori dalla finestra, quello che ama osservare. Aria si risveglia dall’ attimo di trance in cui il ragazzo accanto a lei l’ aveva portata. È biondo, la pelle molto chiara che fa  contrasto con il nero dei vestiti, un sorriso mozzafiato e un piercing che circonda perfettamente il labbro inferiore non troppo carnoso.

“Ciao- le dice- io sono Luke, molto piacere” le porge la mano e Aria gliela stringe prontamente

“ Piacere mio, io mi chiamo Aria” gli sorride

“Sei nuova, vero?” le domanda Luke

“Sì, sono italiana e studierò qui per un anno”

“Figo, anche io ho sempre sognato di fare un viaggio di istruzione, ma in questa scuola non si fa mai  nulla di emozionante” le comunica in modo seccato pensando  che quella scuola non sempre ha una buona organizzazione.

“Di sicuro è meglio di quella italiana. Però ho visto che qui c’è il corso di giornalismo e pensavo giusto di iscrivermici”

“Io vado lì dall’ anno scorso. È fatto bene e il professore è veramente bravo. Si impara tantissimo. Ma perché vorresti diventare giornalista?”

“Beh a dir la verità il mio sogno più grande è quello di fare la musicista- e Luke lo aveva capito, ‘che si ricorda di averla vista suonare il basso il giorno prima- però sì, mi piacerebbe come lavoro” gli risponde regalandogli un bellissimo sorriso al quale il biondo non resiste.

“Che strumento suoni?” le domanda gentilmente giusto per non dare nell’ occhio e non far capire che l’ ha ‘spiata’, ma prima che Aria possa rispondere in classe entra una bidella con in mano una scopa che batte contro lo stipite della porta

“Ragazzi- gracchia con una voce roca di chi fuma tanto e da tanti anni- state zitti! Il professore è impegnato in presidenza e mi ha detto di dirvi di fare un breve tema su un argomento a vostro piacere” e come è entrata, esce senza aggiungere altro. Aria sorride, ‘che lei adora scrivere e non poteva chiedere di meglio per la prima ora del primo giorno.  L’unico problema ora è scegliere l’ argomento su cui scrivere il tema.  Sulla musica ne ha fatti fin troppi e per la nuova scuola ci vuole qualcosa di innovativo, sul quale non ha mai scritto nulla. E la paura è perfetto. Aria infatti è ha dieci paure ben precise e l’ ispirazione arriva subita e inizia a scrivere su un foglio tutti i suoi pensieri. La mano si muove velocemente, senza fermarsi, ‘che quando la ragazza ha un’ ispirazione non può non scriverci sopra.
Finisce dopo mezz’ora e ricontrolla, ‘che non vuole fare brutte figure con qualche stupido errore di ortografia. Sente che accanto a sé anche Luke ha posato la penna sul banco e vuole sapere lui cosa ha realizzato

“Su cosa hai scritto il tema?” gli domanda girandosi a guardarlo. Lui si volta ad osservarla poi le risponde

“Il film che ho visto una settimana fa. Non avevo altre idee. Tu?”

“La paura”

“In che senso?” le domandò voltandosi completamente verso di lei e aggrottando le sopracciglia bionde

“Beh- inizia Aria torturandosi le mani, ‘che si vergogna sempre a parlare di questo argomento- io ho dieci fobie che ho sviluppato nel corso degli anni e non sono mai riuscita a superarle. Quindi ho pensato che potevo scrivere il tema sulla paura in generale” conclude il discorso abbassando lo sguardo. Luke si fa pensieroso e non risponde in un primo momento, poi però si illumina e si da’ del genio mentalmente per la grande idea che gli è venuta

“Ti aiuterò io a superarle” le dice riferendosi alle fobie della ragazza. Lei alza lo sguardo stranita e lo punta negli occhi azzurri del ragazzo di fronte

“E come pensi di fare?” gli chiede scettica pensando sia tutto uno scherzo e che adesso magari spuntino fuori le telecamere

“Di questo tu non ti devi preoccupare” le risponde lasciandole l’ amaro in bocca. In quell’ esatto istante la campanella suona segnando l fine dell’ ora. Luke si alza, afferra il suo zaino e se lo issa in spalla per poi voltarsi verso Aria che ancora lo fissa allibita.

“Domani portami la lista delle tue paure e io ti aiuterò a vincerle. È una promessa!” le dice e nemmeno lui sa perché vuole aiutarla. Comunque le regala un sorriso e si allunga per darle un bacio sulla guancia per poi lasciare il tema sulla cattedra del professore e uscire dalla classe lasciando Aria seduta al banco con uno sguardo perso davanti a sé.
 
 
Azzurra quando è entrata in classe e ha visto tutti gli sguardi posarsi su di sé, non si aspettava proprio di rivedere quegli occhi verdi con sfumature castane del ragazzo del bar del giorno prima. È seduto in fondo all’ aula, ma quegli occhi proprio non riescono a passare inosservati con quel luccichio unico che li caratterizza. Si fissano per quelli che sembrano anni e invece sono solo un paio di secondi, finché Azzurra non si gira verso la professoressa che la osserva e le sorride gentile.

“Buongiorno, cara” le dice e Azzurra sorride per la gentilezza di quella donna di mezza età, un po’ bassina, con dei capelli biondi corti e gli occhi verdi luminosi.

“Buongiorno professoressa, mi scusi per il ritardo” si giustifica Azzurra

“Oh, non preoccuparti cara. Io sono la professoressa Wilston, insegno filosofia e ti do il benvenuto nella mia classe- si presentò con una gentilezza che Azzurra credeva che i professori non avessero- se vuoi cara puoi sederti vicino ad Irwin- le comunica, ma notando lo sguardo confuso della ragazza, si affretta a chiarire e si rivolge ad ‘Irwin’- Ashton, caro, alza un mano e fatti vedere dalla nuova arrivata così capisce vicino a chi si deve accomodare”. Azzurra si gira verso la classe e vede il ragazzo dagli occhi verdi alzare il braccio. Così è lui Ashton Irwin, pensa la mora. Rivolge un ultimo sorriso cordiale alla prof e si avvia velocemente vicino al ragazzo che le sta sorridendo smagliante, mostrando una serie di denti bianchi perfetti e due dolci fossette. Dio, così non aiuta. Insomma Azzurra già è timida di natura, non di certo con le sue amiche, se poi ci mettiamo il fatto che deve stare accanto a un bel ragazzo, stiamo messi molto male. Si accomoda e vede il ragazzo porgerle la mano
“Mi chiamo Ashton”

“Io sono Azzurra” gli risponde stringendogli la mano e sorridendo timidamente.

“Da dove vieni?” le domanda Ashton senza mai abbandonare il sorriso

“Italia, sono nata in Sicilia, ma ho vissuto molti anni a Roma. Tu sei di Sidney?” gli chiede di rimando sia per cortesia sia perché quel ragazzo la incuriosisce da morire. Ashton annuisce, ma, notando che la professoressa li sta fissando, si girano verso di lei e iniziano a seguire la lezione. Il riccio però non può fare a meno di osservare di sottecchi la mora. Se la ricorda il giorno prima al bar e poi seduta dietro la batteria a suonare i tamburi e i piatti e a far girare le bacchette tra le dita, proprio come fa lui. Non vuole dirle che l’ ha vista suonare, ‘che potrebbe spaventarla e passare per un maniaco, e proprio non ne ha voglia.
È bella, Azzurra. Con quei capelli neri che fanno contrasto con gli occhi azzurro mare e la pelle chiara e pura. Sembra fatta di porcellana, così fragile che ha paura che se la tocca potrebbe romperla. L’ unica cosa che Ashton non sa è che sì, sembra fragile, ma in verità è forte. Lui non sa cosa ha dovuto passare, Azzurra.
La campanella suona segnando la fine dell’ ora e tutti gli studenti si alzano per uscire dalla classe. Ashton e Azzurra passano davanti alla professoressa per andarsene, ma quest’ ultima li ferma. Vanno davanti alla cattedra scambiandosi un occhiata timorosa, prima di concedere tutta la loro attenzione alla donna bionda che li guarda dal basso.

“Azzurra tu sei nuova e hai bisogno di conoscere il programma dell’ anno scorso, anche perché, come ho detto prima, la settimana prossima farò un compito. Quindi hai bisogno di qualcuno che ti aiuti in questo studio e non c’ è persona migliore di Ashton, che è il più bravo in filosofia” comunica la professoressa

“Solo in quello prof” se ne esce lui facendo ridere la donna e la ragazza.

“Dunque ragazzi vi consiglierei di vedervi: tu- indica Azzurra- per studiare e tu- indica Ashton- per ripassare. Sono sicura che farete un ottimo lavoro” . Detto ciò sorrise ad entrambi ed uscì dall’ aula con la valigetta tipica degli insegnanti. I due ragazzi si guardano per un paio di minuti non sapendo esattamene cosa fare

“Beh- rompe il silenzio il riccio- quando ci vogliamo  incontrare?” le domanda sorridendo e grattandosi la nuca imbarazzato. Di certo non si aspettava di dover studiare insieme alla timida- e bella- nuova arrivata.

“Possiamo fare domani pomeriggio alle quattro a casa mia. Per te va bene?” gli chiede. Ashton scuote la testa per riprendersi, ‘che s’ era distratto a guardare la scollatura non troppo profonda della canotta dei Green Day che Azzurra porta.

“Ehm…s-sì- balbetta- per me va benissimo. Allora dammi il tuo numero così poi mi scrivi l’ indirizzo”. Lei sorride e gli annuisce. Strappa un foglio di carta dal quaderno trovato nello zaino- dal quale escono anche due bacchette, Ashton non può fare a meno di notarlo- e una penna, per poi scrivere sopra il numero. Glielo porge e il riccio se lo infila nella tasca degli skinny jeans rigorosamente neri. Entrambi si dirigono fuori dalla classe e una volta in corridoio si girano l’ uno verso l’ altro e Azzurra deve per forza alzare gli occhi, che comunque Ashton rimane più alto di lei.

“Allora a domani” rompe proprio lei il ghiaccio

“A domani” risponde il ragazzo per poi allungarsi e schioccarle un bacio sulla guancia e non può fare a meno di sorridere intenerito quando la vede diventare tutta rossa. Infine si danno le spalle e proseguono lungo il corridoio uno opposto all’ altra, ma entrambi con un sorriso enorme che gli illumina il volto.
 
 

EXPECTO PATRONUM!
Buonasera, come va? Spero tutto bene. Allora con questo capitolo entriamo nel vivo della storia: abbiamo Emma che incontra Mike in classe, parlano di tinte e lei gli da il suo numero. Poi ci sono Ambra e Calum e quest’ ultimo la spaventa passando per un maniaco/stalker (che genio che è). Dopo di loro abbiamo Aria e Luke e scopriamo qualcosa di più su di lei e Luke decide di aiutarla. E infine, Azzurra e Ashton che si devono incontrare per studiare. Cosa succederà durante il pomeriggio studio? Lo scoprirete presto, spero. (io sclero troppo per loro e non penso sia normale, ma vabbè)
Per quanto riguarda gli aggiornamenti, anche di Love in Tour, beh, questo sarà l’ unico della settimana, ‘che devo assolutamente dedicarmi allo studio visto che ho solo sei giorni per finire tutti i compiti perché sono un genio e mi sono ridotta alla fine come ogni anno*chiede aiuto* . Spero che il capitolo vi sia piaciuto e magari fatemi sapere che ne pensate con una piccola recensione. A presto J
Baci
_Ashismylife xx
 

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Capitolo 4
*** Conversazioni ***


Calum Hood amava quel momento prima delle lezioni in cui si fumava la sua sigaretta mattutina. Era diventato una specie di rituale quotidiano al quale il ragazzo ormai non poteva più fare a meno. Non fumava tanto, giusto una o due sigarette al giorno, ma quando lo faceva c’era sempre il suo migliore amico Ashton Irwin che lo rimproverava. E anche quella mattina il riccio non avrebbe fatto un’ eccezione.

“Hood, quella merda fa male” disse come ogni giorno raggiungendo il moro sdraiato sul muretto della scuola con lo zaino sotto la testa

“Irwin una sigaretta non mi uccide” e continua testardo ad ispirare per poi rilasciare tutto il fumo fuori. Ashton sospira e si siede ai piedi del moro

“Che mi racconti, Cal?” chiede cambiando discorso e osservando gli altri studenti entrare nell’ edificio

“Nulla di che. Le giornate sono sempre le stesse; non succede nulla di nuovo”

“Oddio Calum, che allegria” fa l’ amico ironico

“Oh andiamo Ash, lo sai anche tu” risponde piccato il moro gettando il mozzicone e fissando gli alunni. Ad un tratto però una chioma bionda attira la sua attenzione. Appartiene alla ragazza nuova che ieri si è divertito a infastidire e spaventare.

“Hai visto il nuovo quartetto?” domanda allora ad Ashton che era rimasto in silenzio. Il ragazzo si volta immediatamente  puntando i suoi occhi, quel giorno di un verde limpido, in quelli scuri di Calum.

“Sì, oggi devo vedermi con la mora per studiare filosofia” spiega sorridendo. Calum ricambia il gesto aggiungendo una nota maliziosa

“E così il grande e grosso Ashton Irwin fa di nuovo colpo” ridacchia mettendosi seduto composto e dando una gomitata al riccio, che gli rivolge un’occhiataccia.

“Non ho fatto ‘colpo’-  dice mimando le virgolette all’ ultima parola- ho solo detto che la prof vuole che studiamo insieme”. Restano insieme per qualche secondo prima che il moro parli di nuovo

“Io ho lezione di storia con la bionda. Credo si chiami Ambra”

“Ci hai parlato?”

“Sì. E probabilmente l’ ho anche traumatizzata” alza le spalle incurante. Ashton sospira e alza gli occhi al cielo

“Che le hai detto di così terribile?”

“Oh beh, che l’ abbiamo viste suonare a casa loro dalla finestra”. Il riccio strabuzza gli occhi prima di voltarsi di scatto verso Calum

“Che cosa?!- quasi urla- Ma sei matto Cal? Adesso pensa che siamo degli stalker”. Calum fa finta di pensarci

“In effetti è quello che ha detto”. Ashton si passa nervosamente le mani tra i ricci ribelli indomabili

“Cazzo Cal, io mi sono tanto preoccupato di non dire  nulla all’ amica per non spaventarla e tu glielo racconti come se le stessi dicendo la tua data di nascita. Se l’ha detto alle sue amiche è la fine e Azzurra penserà di star ospitando in casa un maniaco”

“Rilassati amico. Non avrà detto nulla; è una cosa di poco conto”. Il riccio gli rivolge un’occhiataccia prima di sospirare per l’ ennesima volta. Si alza  e si mette lo zaino in spalla.

“Speriamo- comincia- Comunque ora vado che ho lezione. Ci vediamo in mensa”. Cal fa un cenno con la mano, ma prima che l’ amico si possa allontanare  troppo lo richiama

“Ehi Ash!”

“Cosa?” chiede quest’ ultimo voltandosi

“Comunque se le interessa la mia data di nascita è il 25 gennaio”

“Vaffanculo Hood” risponde Ashton voltandosi e provocando le risate del moro.
 
 

Aria sta tranquillamente sistemando il suo armadietto. In Italia questi non ci sono e lei ha sempre sognato di averne uno e personalizzarlo. Decide così di attaccare foto con le sue amiche, con la famiglia, delle sue band preferite e di Harry Styles e Billie Joe Armstrong.

“Buongiorno!” e sobbalza sentendo una voce allegra giungerle da dietro. Si gira di scatto e vede Luke, il biondo gentile del corso di giornalismo.

“Ciao!” risponde con lo stesso tono felice. Lo sguardo di Luke guizza dietro alla ragazza e si illumina

“Tutto bene?” gli chiede lei preoccupata

“Ti piace Billie Joe?” le domanda lui tornando a guardarla negli occhi verdi

“A me non piace- e la delusione del biondo è visibile da chilometri- io lo amo” aggiunge Aria mentre sul volto del ragazzo si forma un sorriso che va da orecchio a orecchio.

“Allora diventeremo buoni amici” le dice facendola ridere di gusto

“Mi hai portato la lista” chiede poi Luke ritornando serio. Aria lo guarda  confusa, ’che non capisce proprio di che lista lui stia parlando

“ Di che lista parli, scusa?”

“Della lista delle tue paure. Non dirmi che non l’ hai scritta” e lì la mora capisce che Luke il giorno prima era serio e voleva davvero conoscere le sue fobie. E sa che farà una mega figura di merda, ma deve chiederlo

“Allora ieri non scherzavi?”. Il biondo scuote la testa con un sorriso divertito

“Beh comunque non l’ ho scritta” gli dice abbassando lo sguardo

“Puoi farlo adesso” alza le spalle Luke. Aria lo guarda un attimo, poi si gira verso l’ armadietto, strappa un foglio da un quaderno e poi sopra ci scrive le sue paure più grandi, che poi sono dieci:

1.ragni
2.pagliacci
3.buio
4.film horror
5.surf
6. altezza
7.cani
8. andare a cavallo
9.velocità

Lo consegna al biondo che la legge per poi riportare gli occhi azzurri in quelli verdi di Aria. Quest’ultima pensa che lui adesso la prenda in giro perché ha paura di cose comunissime, ma non sa che l’ha già “incontrate” e non nel migliore dei modi. Eppure Luke, stupendola, le fa solo una semplice domanda

“Non erano dieci?”. Nessuna presa in giro, nessun tono divertito, niente di niente. Solo curiosità

“La decima è troppo personale. Te la dirò al momento opportuno” gli spiega. Non vuole parlarne ora, forse quando si fiderà di più. Anche se dirgli le sue paure più grandi è già prova di grande fiducia, visto che lui potrebbe benissimo sfruttare quella lista in modo cattivo.

“D’accordo. Iniziamo oggi pomeriggio. Ci vediamo alle quattro davanti al cancello della scuola” le risponde regalandole un meraviglioso sorriso, prima di iniziare a incamminarsi lungo il corridoio per raggiungere la sua classe, lasciando Aria ferma con una faccia piuttosto confusa.
 
 

Ambra non sa esattamente se piangere o buttarsi direttamente dalla finestra, ‘che è arrivata in ritardo alla lezione di chimica e adesso tutta la classe la sta fissando, compreso lo stalker dai tratti asiatici del corso di storia. La guarda divertito e Ambra nota che purtroppo lui non ha nessun compagno di banco.

“Signorina, le sembra questa l’ ora di arrivare? È nuova e già è in ritardo” le parla la prof da dietro la cattedra facendola sobbalzare e voltare di scatto.

“Scusi prof. Non succederà più” mente, ‘che la bionda già sa che farà molti altri ritardi. Non è una puntuale, lei.

“Lo spero. Prego, si sieda vicino a Hood” E Ambra la guarda perplessa, ‘che proprio non sa chi sia questo Hood.

“Calum Hood, il ragazzo seduto al banco da solo” lo indica e lei non può fare a meno di imprecare mentalmente mentre si dirige al banco e lo vede ghignare. Calum Hood. Lo terrà a mente questo nome , promette la bionda a sé stessa. Si siede sullo sgabello e poggia a terra lo zaino nero pieno di scritte fatte col bianchetto e loghi di band che risale alla prima media. Ambra torna alla realtà e inizia a scrivere i passaggi per l’ esperimento che dovrà svolgere col compagno per il resto dell’ ora. Niente di che, se non fosse che il suo compagno è Calum Hood.

“D’accordo ragazzi, per il resto del tempo svolgerete questo esperimento. Mi raccomando, utilizzate le giuste dosi e temperature per la creazione del cristallo. Al lavoro!” batté le mani la prof e Ambra si volta preparandosi psicologicamente. Il moro si sta stiracchiando e, a causa delle braccia portate in alto, la maglietta dei Nirvana si era alzata lasciando intravedere un addome scolpito e una leggera “V”.

“Ti piace lo spettacolo?” sentì chiedersi dal ragazzo. Arrossisce, Ambra, ma si riprende subito, ‘che nessuno l’ aveva mai fatta arrossire. Calum è il primo.

“Sinceramente ho visto di meglio” risponde prontamente. Lui ridacchia e si limita ad infilare il camice e gli occhiali da laboratorio. Ambra lo imita per poi avvicinarsi impacciatamente a lui con lo sgabello. E si tirerebbe un pugno, ‘che lei non è mai impacciata. Si mettono al lavoro e si parlano solo per confrontarsi e scambiarsi consigli. E Ambra, proprio mentre pensa che stia andando tutto bene, non si accorge che Calum ha sbagliato una dose che comporta alla fuoriuscita del liquido dal contenitore generale. Si alzano di scatto in contemporanea imprecando. Tutta la classe, professoressa compresa, li sta fissando, chi con divertimento, chi con menefreghismo e chi arrabbiato. La donna si alza andandogli incontro

“Che cosa è successo qui?” chiede adirata

“Abbiamo sbagliato una dose” risponde Calum sulla difensiva. La prof si incazza ancora di più

“Questo perché non siete stati attenti. Per punizione oggi pomeriggio rimarrete qui a pulire il laboratorio e tutti gli strumenti” e Ambra vuole solo spararsi  dopo quello che ha detto l’insegnante, ‘che non ha proprio voglia di passare un intero pomeriggio a scuola. Con Calum per giunta. La campanella suona e tutti se ne vanno di fretta per recarsi alla lezione successiva e i due ragazzi rimangono lì impalati a fissare il loro banco sporco con sguardo perso.

“Beh-comincia Calum dopo essersi tolto il camice e gli occhiali- io non ho intenzione di pulire oggi pomeriggio, perciò divertiti” le dice dandole una pacca sulla spalla. Ma Ambra non è stupida e non ci pensa proprio a farsi il mazzo da sola, tantomeno se non è colpa sua. Quindi gli afferra prontamente la mano e si gira a guardarlo. Grave errore visto che rischia di affogare in quelle pozze scure. Di nuovo.

“Eh no carino, io non ho intenzione di pulire da sola qualcosa per cui non ho colpe” e se ne va lasciandolo lì sbigottito. E lì il moro capisce: Ambra è più tosta di quanto pensa.
 

 
CIAO A TUTTI RAGAZZI QUI AWED, OWED, OD, SIMONE PACIELLO HO UNA CRISI D’ IDENTITA’!
Buon anno! Buon Natale! Come va? Sono tornata con un nuovo capitolo. Lo so, lo so, sono mesi che non aggiorno, ma la scuola mi ha tenuto molto occupata. Quest’ anno è parecchio difficile e mi danno tantissimi compiti; infatti non ho nemmeno il tempo per andare al bagno, figuriamoci per scrivere. Per non parlare di tutto lo stress che mi provocano le band che seguo (5sos in primis). Gli unici momenti davvero, davvero belli in questi mesi sono stati quando ho abbracciato Simone Paciello (uno youtuber che se non conoscete dovete andare assolutamente a vedere perché è troppo simpatico), ed è stato bellissimo; e quando sono riuscita a prendere il biglietto per il concerto di Roma dei 5sos!!!. SCLERO.
Quanti poi hanno visto Star Wars? Io e due mie amiche eravamo in prima fila al cinema e mi è venuto il torcicollo, ma fa nulla perché mi è piaciuto un casino tranne per una parte...Han… Ok, non devo piangere.
Anyway passiamo al capitolo perché sto divagando con fatti che non vi interessano. Abbiamo un piccolo dialogo tra Calum e Ashton, in cui possiamo notare che quest’ ultimo è più stressato di me. Il nostro riccio ha fatto tanto attenzione a non dire nulla e poi arriva quel coglione di Hood che rovina tutto. Poi ci sono Aria e Luke (non.devo.sclerare.) che parlano e lui la vuole aiutare. Che succederà nel pomeriggio? Che salta in mente a Lucas? Io lo so, obv. Infine abbiamo Ambra e Calum che combinano un casino a chimica (mi ricordano me) e devono restare il pomeriggio a scuola. Cosa accadrà? Se la smettono di darmi tanti compiti, lo scoprirete presto. In questo capitolo non c’è Azzurra e nemmeno Emma e Mike, ma non disperate perché ci saranno tutti nel prossimo capitolo.
Anyway ora vado perché sto facendo uno spazio d’autore più lungo del capitolo stesso. Ringrazio infinitamente quelli che hanno messo la storia tra preferite/seguite/ricordate (sono maxi happy), e se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con una piccola recensione. Alla prossima :)
Baci

_Ashismylife xx

PS: entro la fine delle vacanze cercherò di aggiornare anche Love in Tour.
PPS: ma quanto è bello SGFG? E Made in the AM? E Where Did We End Up Here? SCLERO pt.2.

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