Everything is possible

di Cassie78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** nervosismo da appuntamento ***
Capitolo 3: *** Come i vecchi tempi ***
Capitolo 4: *** Veritá scoperte ***
Capitolo 5: *** Complicazioni ***
Capitolo 6: *** First day ***
Capitolo 7: *** Errori ***
Capitolo 8: *** Tentazioni ***
Capitolo 9: *** Primo bacio ***
Capitolo 10: *** Post bacio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ritardo.
Di nuovo in ritardo.
Questa volta mi richiamano ne sono sicura! Ma non è colpa mia se l'autobus non passava, o se la sveglia non aveva suonato...
ma chi voglio prendere in giro sono una ritardataria cronica, nonché amante di lunghissime dormite!!
Per questo quando la sveglia era suonata l'avevo beatamente ignorata, come sempre. 
E come sempre, ora me ne stavo pentendo.
Mentre acceleravo il passo diretta a scuola ripassavo mentalmente i miei impegni della giornata. 
Compiti...danza...
Già, danza....trasalii.
Quella era la mia passione. Esatto, ERA.
Le cose erano cambiate in quest'ultimo anno. Tutto per colpa del mio insegnante, Flavio. Un venticinquenne che poteva benissimo passare per modello.
Avevo avuto la brutta idea di invaghirmi di lui, ma non una cosa passeggera qualcosa di un po' più di una semplice cotta.
Negli gli ultimi mesi eravamo stati molto insieme, durante le uscite che facevamo con tutto il gruppo e avevamo palesemente flirtato tra abbracci, carezze, sguardi profondi. Non era la prima volta che ridevamo e scherzavamo insieme e tantomeno che lui mi stuzzicava, ma in quel momento era stato diverso, quei gesti avevano improvvisamente assunto un altro significato....e in breve tempo quello che era un flirt per me è diventato altro. 
Ma non per lui.
Infatti aveva iniziato ad ignorarmi e a trattarmi con freddezza, all'improvviso. 
Avevo quasi pensato che si fosse accorto dei miei sentimenti e che quindi mi volesse allontanare ma poi avevo capito che faceva tutto parte del suo modo di fare.
Lui non era il tipo da ragazza fissa o da innamorarsi.
Lì per li mi ero illusa di interessargli ma poi avevo capito che quello che faceva con me lo faceva con tutte. 
Per quanto lo volessi, non ero la sua eccezione. 
Con me alternava momenti di allegria a momenti di freddezza assoluta, e ora eravamo da un po' nella fase freddezza. Mi sentivo come in balia delle onde che possono cambiare in qualsiasi momento, io dovevo solo adattarmi.
Ma non gli avrei dato la soddisfazione di aggiungermi alla sua lista di conquiste.
Questa storia mi stava facendo impazzire e seguire le lezioni di danza stava diventando impossibile. 
Seguire lui che insegnava era impossibile. 
C'era sempre qualcosa che mi distraeva.
La mia migliore amica a cui raccontavo tutto mi disse:
"È palese che gli interessi solo tu non te ne vuoi convincere, ho visto come ti guarda quando tu non te ne accorgi! Secondo me è la differenza d'etá a bloccarlo, in più mettici anche il fatto che é il tuo insegnante! Secondo me sta, a modo suo, cercando di protteggerti!" 
Aveva detto lei... Forse aveva ragione, ma non mi importava. Volevo che fosse lui a dirmi quelle cose, e allora me ne sarei fatta una ragione.

Finalmente arrivata, salutai la mia migliore amica Claudia.
-che brutta faccia che hai! Non mi dire che pensavi ancora a lui?!- disse lei abbracciandomi. Ma come diavolo faceva?!
-si é per lui- dissi- ma non ti preoccupare ora passo in modalità sorriso- dissi facendole l'occhiolino.
Ci mettemmo a ridere poi lei mi prese sotto braccio.
-dai entriamo scema!- disse mentre ci avviavamo verso l'entrata.
Eravamo nel corridoio quando sentii qualcuno chiamarmi.
-ehi Beni!- riconobbi quella voce. 
Mi voltai di scatto e vidi il mio Secondo problema corrermi incontro. 
E si! si da il caso che uno dei ragazzi più carini del liceo, per qualche motivo che io tutt'ora ignoravo, mi venisse dietro. Non me ne capacitavo davvero. 
Ero carina si ma ero normale come tutte le altre e il mio fisico non era neanche così perfetto e lontanamente invidiabile. Per questo ripeto, non me ne capacitavo!
-ehi Mirko!- lo salutai con un grande sorriso.
-un giorno mi spiegherai come fai a resistergli!- mi sussurrò Claudia lasciandomi solo con lui. 
La risposta era semplice, lui non era Flavio. Ma questo Claudia lo sapeva bene...
-come va? É una settimana che non ti vedo a scuola- chiese lui una volta avermi raggiunta. 
-oh si sono stata male con la gola e ho avuto la febbre alta, comunque ora sto benissimo!- dissi sorridendo. 
-bene sono contento- disse abbassando lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli. Sembrava nervoso e a disagio- senti Emmm... Ti andrebbe di uscire con me domani?
Io lo guardavo a bocca aperta. E ora? Si era carino ma mi sembrava da stupida uscire con lui mentre avevo un altro in testa! 
Qualcuno che però non potevo avere...disse una vocetta nella mia testa.
-si certo volentieri - dissi sorridendo. Ma che diavolo stavo facendo?
-fantastico!- disse Mirko sorridendomi- allora ci sentiamo più tardi per telefono- disse e si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia. Si soffermò un po' con le labbra sulla mia guancia e poi se ne andò.
Mezza intontita mi avviai verso la mia classe e Claudia mi assalì subito.
-che voleva?- chiese
-mi ha chiesto di uscire
-e tu gli hai detto di si vero?!
-si
-e allora perché quella faccia?
-lo sai perché...
-lo so ma la ritengo una stupidaggine, Flavio non si fa avanti. Non si decide. Devi andare avanti con la tua vita, hai solo diciassette anni!- disse Claudia.
Io annuii perché sapevo che aveva ragione. 
Volevo darmi una possibilità per essere felice.
Senza di lui.

La giornata passò velocemente, la scuola in alcuni giorni non era poi così noiosa.
Verso le 17 era ora di andare a danza. 
Ero contenta di tornare in palestra dopo una settimana di lontananza. Maledetta febbre!
Sapevo che era sbagliato ma non vedevo l'ora di rivederlo. Sono proprio una cretina!
Chissà se anche lui, come Mirko a scuola, aveva notato la mia assenza?! 
In cuor mio sperai di si.
Quando arrivai lì in palestra entrai in sala velocemente e subito lui vedendomi attraverso lo specchio si girò a guardarmi e i suoi bellissimi occhi verdi si incatenarono ai miei.
Io trattenni il fiato assaporando le mille sensazioni che quegli occhi profondi sapevano darmi.
Ammirai la sua perfezione, quei bellissimi capelli castano scuro che facevano risaltare il verde dei suoi occhi. Quell'accenno di barba che mi faceva impazzire e che avrei tanto voluto sentire a contatto con le mie dita e infine il suo fisico fantastico. I muscoli che si vedevano attraverso la maglietta e quelle braccia dalle quali avrei tanto voluto essere abbracciata. Mi sembrava impossibile che esistesse qualcuno così bello, e allo stesso tempo letale.
I suoi occhi si erano fatti più intensi ma poi, improvvisamente spostò lo sguardo da un'altra parte.
Io tornai a respirare.
Raggiunsi gli altri del mio gruppo che mi abbracciarono subito riempiendomi di domande "come stai?" "Che hai avuto?" "Dove sei stata?" ...questa si che era l'accoglienza che avrei voluto.
-"certo che potevi anche informarci! Un messaggino piccolo, sai esiste whatsapp!" Disse ironico Luca. Lui era il mio migliore amico, lo consideravo quasi un fratello maggiore.
-"ehi tu di cosa ti lamenti? Mi hai chiamata tutti i giorni!" Dissi io scherzando e dandogli un pugnetto Sulla spalla.
-"Tesoro, io sto parlando per tutti!" - disse abbracciandomi e sollevandomi. 
Io ridevo intanto. Quando mi rimise giù però notai che Flavio ci stava guardando, ma aveva un sguardo freddo e...arrabbiato? Forse era solo una brutta giornata, era escluso che fosse geloso di me...di me e Luca poi?, ma per favore!
Quando si accorse che lo stavo fissando si voltò subito. 
-"Bhe menomale che sei tornata"- disse Sofia, mia buona amica e ragazza di Luca-"Flavio era stranamente intrattabile da quando non c'eri..."- mi sussurrò lei all'orecchio. 
Io sorrisi imbarazzata. Ebbene si lei sapeva, o meglio, lo aveva scoperto. 
Qualche tempo fa ad una cena. "Troppi sguardi e troppi sorrisi"...aveva detto. 
Luca invece ne era all'oscuro. 
Perché?
Era il fratello di Flavio. Ecco perché era così ridicola l'idea che fosse geloso.
Strani intrecci eh. Neanche fosse una soap opera!
Iniziammo la lezione e Flavio non mi guardò, non mi parlò e mi ignoró per tutta l'ora. 
Ma io anche lo feci, non mi faccio trattare come una pezza da piedi.
Appena la lezione finì ci andammo tutti a cambiare. 
Quando uscii dallo spogliatoio, manco a farlo apposta, incontrai proprio lui, insieme a suo fratello.
-"ehi Luna"- mi disse Luca. Io mi avvicinai e lo salutai ignorando l'altro.
-"ehi che..."- non finii di formulare la frase perché il mio telefono prese a squillare.
Era Mirko. Che tempismo... Feci segno a Luca di aspettare un attimo.
-"Oi Mirko"- lo salutai. Vidi Flavio alzare un sopracciglio infastidito.
-"ehi bellissima senti per domani tutto confermato vero?! Pensavo usciamo da scuola andiamo a pranzo insieme, ci facciamo un giro e poi se vuoi di accompagno a danza"- disse lui- "va bene?"
-"perfetto allora a domani!"- dissi io chiudendo la conversazione.
-"chi era?"- chiese Luca curioso -"un pretendente?!"
-"si diciamo che si può considerare anche così"- dissi io- "ci devo uscire domani a pranzo". 
Fu impercettibile ma vidi la mascella di Flavio contrarsi. Era infastidito?
-"ehiehiehi e quando pensavi di informarmi?!"-disse Luca facendo il finto arrabbiato- "e tu Flavio non le dici nulla!"
-"basta che domani sei a lezione!"- disse lui freddo per poi superarmi e avviarsi verso l'uscita.
Io lo guardai perplessa e poi guardai Luca che alzó le spalle come a dire non ne so nulla.
_______________________________
(Flavio)
Non ci potevo credere. Mi ero preso una cotta pazzesca per una mia allieva. 
Come non lo sapevo neanche io. Il perché... Bhe di motivi ce ne erano tanti, e ce ne erano altrettanti che mi spingevano a tenerla lontana da me, a non poterla avere.
Ogni volta che la allontanavo da me qualcosa in me si spezzava e ogni volta che lei mi stava lontana provavo una tristezza e un dolore indescrivibile.
Non potevo lamentarmi ero io ad allontanarla e lei non era stupida anzi era molto intelligente e lo aveva capito che la volevo lontana da me.
Forse non sapeva il motivo, chissà cosa pensava, forse che la odiavo.
Chissà se anche lei provava anche solo un minimo di quello che provavo io per lei...
Dio mi sembravo un bambino alla prima cotta.... Altro che cotta.
Ora fuori dalla palestra, sotto alla pioggia l'unica cosa che provavo era rabbia. 
La stavo perdendo senza neanche averci mai provato, domani sarebbe uscita con quel ragazzo, un ragazzo che a differenza mia avrebbe potuto averla.
-"ehi fratellone che ti prende?!"- sentii Luca dietro di me.
-"niente"- dissi io.
-"ho visto come la guardi"- disse lui. Io mi girai di scatto verso di lui -"e ho visto come lei guarda te e ho visto come hai reagito prima mentre parlavamo di quel ragazzo... Ma permettimi di dirti una cosa fratello. Tu sei un grandissimo idiota!"
-"oh ma grazie e per cosa?" -dissi sarcastico.
-"puoi ancora averla ma non ci provi neanche"
-"no non posso"- dissi io freddo.
-"come vuoi Flavio"-disse, poi col mento indicò verso l'entrata della palestra. Da li stava uscendo Luna mentre rideva con le altre. Era bellissima. Trattenni il fiato.- "ma io ti ho avvertito."
Le ultime parole famose...

Ciao a tutti! 
Spero che questo primo capito vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito in modo tale da spingervi a leggere i prossimi capitoli di questa storia.
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate quindi recensite mi raccomando!!
Baci al prossimo capitolo!!

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Capitolo 2
*** nervosismo da appuntamento ***


Ogni volta che avevo un appuntamento con un ragazzo l'ansia e in nervosismo si impossessavano di me, indipendentemente dal fatto che questo ragazzo potesse interessarmi molto o essermi totalmente indifferente. 
Era più che altro un fattore di timidezza.
Non che io fossi uscita con chissà quanti ragazzi, anzi l'opposto, ma in quelle poche volte ero stata sempre molto agitata.
Questa volta forse in particolar modo ad aggravare la mia ansia c'era il fatto che Mirko fosse il ragazzo più carino e ambito del liceo, insomma capite bene che tranquillità non era l'aggettivo che mi caratterizzava quel giorno.
Ero addirittura entrata in seconda ora quella mattina perchè avevo passato più di mezz'ora a frugare nel mio armadio in cerca di qualcosa di adatto.
Inutile a dirlo....quel giorno nulla mi sembrava adatto. 
Erano le 12:45 quando il mio cellulare vibrò. Era un messaggio di Mirko.
"Ti aspetto fuori dalla tua classe"
Sentii un nodo allo stomaco. 
Ero davvero troppo nervosa.
Iniziai subito a risistemarmi il trucco.
Quando la campanella dell'una suonò mi fiondai fuori dalla classe.
Mirko era lì e alzò subito lo sguardo su di me sorridendomi. Aveva un sorriso così bello e sincero che ti contagiava ogni volta e non potevi non ricambiarlo con altrettanta sincerità.
Mi avvicinai a lui e ci abbracciammo.
-allora andiamo a pranzo?- chiese lui.
-si ho troppa fame!- dissi io facendolo ridere. Ci avviammo e andammo a mangiare al McDonald e parlammo del più e del meno scoprendo molti punti in comune: odiavamo i film horror ma adoravamo i film della Marvel, e già così aveva vinto!
Il tempo era letteralmente volato e per me era quasi ora di andare a danza.
- uffa tra poco devo andare!- dissi io realmente infastidita da questa cosa.
-allora andiamo ti porto in moto- disse lui altrettanto dispiaciuto.
-prima dovrei passare a casa a prendere la borsa! Se é un problema vado da sola!- dissi io sperando che si offrisse ancora di accompagnarmi.
Non so per quale motivo ma il pensiero di andare a danza quel giorno mi era veramente inconcepibile.
-ehi niente di quello che faccio per te potrebbe essere un disturbo!- disse sicuro. Io mi limitai ad annuire e ad arrossire come un'idiota, quel ragazzo sapeva cosa doveva dire e soprattutto quando la doveva dire.

Aveva proprio una bella moto! Da quanto avevo capito era stato il regalo per i suoi diciotto, i genitori avevano parecchi soldi, non me lo aveva detto e in generale non ne parlava ma a scuola lo sapevano tutti.
Il padre era una famoso imprenditore, il che in parole povere significava che era ricco sfondato. A me sinceramente non interessava affatto, non ero il tipo da 'voglio un ragazzo ricco così mi fa i regali costosi' anzi....odiavo dipendere economicamente da qualcuno.
Ero in imbarazzo a chiedere soldi persino ai miei! 
Quindi figuratevi la mia reazione quando Mirko voleva pagarmi il pranzo. Alla fine avevo accettato solo per la sua faccia triste al mio NO categorico.
Arrivammo a casa mia e io salii di corsa, presi la borsa già pronta sul letto e riscesi. 
Alla fine per le 16:30 ero riuscita ad arrivare in palestra. 
Lui entrò con me seguendomi. Mi fermai davanti allo spogliatoio e lo guardai. 
-mi cambio ed esco, due minuti- dissi io facendo il due con l'indice e il medio.
Mi cambiai in fretta e riuscii. 
Lui era lì in piedi ad aspettarmi appoggiato al muro difronte. 
-la mia sala é quella lì giù vieni!- dissi io prendendolo per mano. Lui mi seguì silenzioso fino ad arrivare alla vetrata che dava sulla sala e da cui tutti potevano osservare gli allenamenti.
In sala c'erano già quasi tutti, anche Flavio.
-allora mi sa che dobbiamo salutarci. Grazie del pranzo sono stata bene!- dissi io colta da un improvviso senso di disagio e con un'improvvisa voglia di sbarazzarmi di lui. 
Forse perchè dell'altra parte del vetro c'era una certa persona di cui percepivo lo sguardo addosso.
-si anche io sono stato molto bene...allora, ciao buona lezione- disse lui con un sorrisetto. Io feci per andarmene.
-aspetta!- disse lui ancora fermo al suo posto. Io mi voltai a guardarlo interrogativa.
Si avvicinò velocemente a me dopo un primo momento di esitazione e mi prese il viso tra le mani.
Neanche il tempo di realizzare cosa stava per succedere che le sue labbra erano sulle mie. Dolci e senza alcuna pressione.
Quando realizzai che mi stava baciando e mi risvegliai da quel coma in cui ero, schiusi le labbra permettendo alle nostre lingue di incontrarsi. 
Fu un bel bacio. Delicato. 
Quando ci staccammo ci guardammo intensamente negli occhi. Lui mi sorrise. 
Ero più che sicura di essere arrossita.
-non è il posto più romantico per un primo bacio ma volevo farlo comunque!- disse lui sorridendo ancora. Poi mi diede un bacio a stampo.- ci sentiamo dopo!
-a dopo!- dissi io. Lui si girò e andò via.
Io mi girai lentamente giusto il tempo per accorgermi che Flavio aveva assistito a tutta la scena, aveva visto il bacio.
E non ne sembrava molto contento. Aveva i pugni serrati ed uno sguardo severo.
Il suo sguardo puntò il mio, sembrava uno sguardo di accusa.
Dopo poco distolse lo sguardo e andò verso gli altri.
Ma a lui cosa importava?
Aprii la porta della sala ed entrai.
-quando pensavi di dirci che esci con un modello?- mi disse Sofia che mi sorrideva furba. 
-non é un modello.- dissi io leggermente a disagio.
-ah ok allora é solo Figo?!- disse lei ridendo e facendomi ridere.
-tesoro io sono curioso. Come bacia?- chiese Luca impaziente. Era peggio di una ragazza.
-moooolto bene- dissi io quasi sognante e poi scoppiammo a ridere.
Tutti tranne Flavio che si incammininò verso la porta e la aprì con violenza uscendo.
-qualcuno qui é molto geloso- mi sussurrò Sofia all'orecchio.
Aveva ragione?
Non ne aveva la più pallida idea e sinceramente non ci capivo più nulla.
-----------------
(Flavio)
Entrai nello spogliatoio come una furia e mi richiusi la porta alle spalle.
Mi sedetti su una delle panche per cercare di calmarmi.
Ero furioso.
Il motivo era ovvio. 
Quel tizio l'aveva baciata.
L'aveva baciata e io la stava perdendo.
Aveva ragione Luca forse mi stavo davvero innamorando di lei ma non facendo nessun passo avanti la stavo perdendo.
Stava scivolando via dalle mie mani e non stavo facendo nulla.
Ma non potevo fare nulla e forse non ne avevo il coraggio.
Mi presi il viso tra le mani. 
Mi ero ritrovato a flirtare con lei senza neanche accorgermene, poi la situazione mi era...sfuggita di mano e non avevo potuto fare a meno di non sentirmi attratto da quei suoi bellissimi occhioni dolci e avevo capito che sarebbe stato meglio tagliare i contatti, così ero diventato freddo con lei. 
Ma questa tecnica non era stata molto utile.
Sentii la porta aprirsi. Alzai lo sguardo.
Era Luca.
-so già cosa vuoi dirmi risparmia il fiato- dissi io. Lui rimase in piedi davanti a me.
-se pensi che io voglia dirti che sei un coglione allora hai ragione, ma questo penso lo sappia anche tu- disse lui.
-grazie tante fratello sei utile- dissi io riprendendomi la testa tra le mani.
-mi spieghi qual'é il problema? Perché non provi a stare con lei?- chiese lui.
-iniziamo dal fatto che sono parecchio più grande- dissi io- poi mettici il fatto che sono il suo insegnante. Non posso permettermelo, già adesso a stento riesco a concentrarmi durante la lezione sapendo che lei mi guarda. Sarebbe tutto troppo complicato e non solo per me, anche per lei.- dissi io alzando lo sguardo su mio fratello.
-e pensi che così sia più semplice. Guardati! Pensi che non stare con lei ti faccia bene? No! E tantomeno fa bene a lei!- disse lui alterato.
-come scusa?- chiesi io perplesso.
-dai davvero fratello non ti sei accorta che anche lei si è innamorata di te?- disse lui come se stesse parlando ad un bambino.
Il mio cuore saltò un battito. Lei mi amava? Non avrei dovuto, ma ero felicissimo.
-credi che lei stia bene? Che sia felice?- chiese lui.
-Bhe da quello che ho visto pochi minuti fa si!- dissi con un tono di voce alto e indicando con la mano la porta. 
-ti riferisci al bacio?- chiese. Io strinsi i pugni al ricordo.- Flavio sei un idiota quello è il suo chiodo schiaccia chiodo. Non ti aspetterá in eterno! È una bella ragazza e i ragazzi che le vanno dietro non le mancano. Ora ha scelto lui ma se non intervieni subito magari riuscirà davvero a dimenticarti! Vuoi davvero questo?-
-certo che no! Ma ho già deciso non torno indietro.- dissi cercando di risultare sicuro.
-va bene come vuoi... Andiamo è ora di fare lezione!- disse lui aprendo la porta.
-arrivo- mi alzai e lo seguii..
Rientrammo in sale e subito il mio sguardo si incatenò a quello di Luna.
Quei bellissimi occhi che sorridevano sempre ora sembravano solo pieni di tristezza.
Sarei rimasto a guardarla per ore ma lei come ogni volta distoglieva lo sguardo spingendo anche me a tornare alla realtà.

Ciao a tutti!
ecco a voi il secondo capitolo di questa storia. Diciamo che i primi capitoli potrebbero sembrare noiosi (?)...ma non preoccupatevi la parte divertente della storia inizierà dal quarto capitolo su per giù. Posso dirvi però che nel prossimo capitolo vedremo interagire Flavio e Luna per la prima vera volta perchè ancora non li abbiamo ancora mia visti discutere davvero.
fatemi sapere che ne pensate :)
ciao baci alla prossima!!

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Capitolo 3
*** Come i vecchi tempi ***


La voglia di alzarmi era davvero pari a zero, avevo troppo sonno.
Si sa però, l'ultimo anno di liceo è impegnativo e se dovessi fare una scena del genere ogni volta che devo andare a scuola ma non ho sonno, bhe allora non ci andrei mai.
Così controvoglia mi alzai e mi vestii.
Quando arrivai a scuola, in ritardo ovviamente, subito fui assalita da Claudia, insaziabile com'era di pettegolezzi, soprattutto se riguardavano la mia vita.
-Allora come bacia?-chiese lei esuberante.
-bacia mooolto bene, ovviamente-dissi io ridendo.
-Quindi ora cosa siete?-chiese lei. 
Bella domanda.
-Non ne ho idea credo ne parleremo oggi- dissi io improvvisamente nervosa. Il mio stomaco era un groviglio.
Senza volerlo ripensai al giorno prima quando Mirko mi aveva baciata e Flavio, vedendoci, aveva reagito in quel modo.
-a cosa pensi?- chiese lei. Non le sfuggiva mai nulla era impressionante.
-ieri quando mi ha baciato eravamo in palestra- dissi io.
-lo so questo me lo hai detto ieri per telefono- disse perplessa.
-quello che non sai è che Flavio ci ha visti. Non era esattamente felice- dissi io non capendo ancora la sua reazione.
-posso dire che se lo merita! magari per una buona volta si sveglia e capisce- disse lei con un pizzico di cattiveria di troppo.
-capire cosa?- chiesi io.
-che ti ama! e a te serve che lui faccia un passo avanti affinché anche tu te ne renda conto!- disse lei facendola sembrare la cosa più naturale del mondo.
Odiavo quando sembrava una maestrina che spiegava una cosa abbastanza evidente a una bambina....come se il comportamento di Flavio fosse qualcosa di chiaro e cristallino.
Alzai gli occhi al cielo come sempre preparandomi al discorso che ci sarebbe stato di li a poco.
Il mio cellulare vibrò nella tasca. 
"Esci sono qui fuori dalla tua classe. Dobbiamo parlare!"
Era il messaggio di Mirko. 
-prof dovrei andare al bagno - dissi io.
-Beni è la prima ora è necessario?- chiese la prof spazientita.
-problemi di donne!- dissi io. Classica scusa.
-vaivai!- disse lei tranquilla.
Io mi alzai e uscii. 
Lui era lì davanti poggiato al muro con la testa bassa.
-ciao- dissi io un po' in imbarazzo.
-ciao- disse lui alzando lo sguardo.- forse dovremmo parlare di ieri!- disse lui cercando di sembrare calmo, senza riuscirci.
Infatti sembrava più nervoso di me.
-si forse dovremmo- dissi io avvicinandomi. Lui mi prese una mano.
-è ormai evidente che mi piaci e tanto anche, inutile dire il contrario!- disse lui ridendo nervoso. Aveva delle fossette dolcissime che facevano sorridere anche me -la domanda é...io ti piaccio?-mi chiese timidamente.
Rimasi lì a guardarlo non sapevo cosa rispondergli. Mi piaceva?
Non lo sapevo ma rispondergli no sarebbe stata una bugia.
-si- dissi io sorridendogli. Il suo volto si illuminò.
-davvero?- chiese lui. Io annuii.-allora mi resta solo da chiederti se vuoi essere la mia ragazza?- 
Io lo guardai sorpresa anche se in realtà non lo ero, lo avevo già capito dalla piega che stava prendendo il discorso.
E ora? Che dovevo fare?
L'immagine di Flavio mi passò davanti agli occhi. Ma proprio adesso?!
-io...-dissi nervosa torturandomi le mani.
-non c'è bisogno che mi rispondi ora, prenditi il tempo che vuoi per pensarci!- disse lui sorridendomi poi si abbassò su di me e mi diede un semplice bacio sulle labbra.
-torno in classe
-ciao- dissi sorridendogli mentre andava via. Io tornai in classe frastornata.
Claudia, che era la mia compagna di banco subito mi riempì di domande.
-quindi te lo ha chiesto?- io annuii.-e tu?- 
-non gli ho risposto- fissando il quaderno a quadretti davanti a me.
-e perché mai?- chiese lei leggermente scioccata.
-lo sai il perché- dissi io guardandola come se la cosa fosse abbastanza ovvia.
-tesoro devi darti una possibilità, e con tu sai chi non credo ci sará- disse lei accarezzandomi il braccio.
-già- dissi io pensierosa.
-invece con Mirko....potrebbe nascere qualcosa, é un ragazzo d'oro- aggiunse.
Io annuii pensierosa.

Per fortuna questo inferno era finito così io e Claudia prendemmo la metro per tornare a casa, abitavamo nello stesso palazzo. Chiacchierammo e ridemmo per tutto il tragitto come sempre.
Oggi in particolare faceva in modo di farmi sorridere sempre.
Ma poi il sorriso si spense del tutto, lasciando il posto al dolore, alla tristezza e ....alla rabbia.
Davanti a me c'erano Flavio ed una ragazza che si baciavano.
Mi bloccai sul posto.
-Luna che ti pre...- ma la domanda di Claudia si bloccò perché seguì il mio sguardo e capì- che bastardo!
Poi Flavio si staccò da quella ragazza e alzò lo sguardo incontrando il mio. 
La sorpresa nel suo sguardo.
Poi vidi in quello sguardo farsi largo una consapevolezza: quella che io lo avevo visto baciare quella ragazza.
Mi dipinsi subito un sorriso sul volto e alzai la mano in segno di saluto ma non resistetti, sentivo le lacrime che premevano per uscire così mi voltai e mi avviai verso casa seguita da Claudia che mi prese sotto braccio.
-tu ora vieni a pranzo da me, non ti lascio sola- disse lei.
Si poteva voler così tanto bene a una persona? Si, se hai lei come migliore amica.
Appena arrivammo a casa sua e lei chiuse la porta mi poggiai al bancone della cucina e scoppiai a pingere dando sfogo a tutto il dolore che provavo in quel momento.
Claudia mi prese tra le braccia sussurrandomi parole di conforto.
Quando mi calmai, circa un'oretta dopo, mi era passato l'appetito e quindi non mangiai.
Verso le 16 iniziammo a prepararci per andare a contemporanea. Oltre al jazz/hip hop che facevo con Flavio, seguivo anche lezioni di contemporanea, da circa 10 anni e, non per vantarmi, ero davvero molto brava. Io e Claudia ci eravamo conosciute lì e da allora eravamo inseparabili.
La facevamo nella stessa palestra in cui facevo jazz/hip hop ma nessuno del gruppo era a conoscenza del fatto che io facessi anche contemporanea, tranne Luca.
Quando arrivammo lì iniziammo la lezione e io come sempre mi lasciai alle spalle tutti i problemi esterni e la tristezza per concentrarmi.
Stava andando tutto a meraviglia fino a quando girandomi vidi Flavio attraverso il vetro che mi stava guardando. 
Mi sorrise il modo dolce alzando una mano in segno di saluto.
Presi un bel respiro ed uscii dalla sala.
-ciao- dissi io fredda.
-ciao, non sapevo facessi contemporanea- disse lui sorridendomi.
-non sono in molti a saperlo, da quanto tempo guardavi?- chiesi curiosa.
-abbastanza da poter constatare che sei bravissima- affermò guardandomi negli occhi. 
Io sorrisi. Era il primo complimento che mi faceva.
-come mai sei qui?- chiesi distogliendo lo sguardo.
-emmm..io avevo dimenticato una cosa nello spogliatoio ieri così sono venuto a riprenderla e ti ho vista ballare così ho pensato di prendere l'occasione- disse continuando a guardarmi con quello sguardo troppo intenso per sopportarlo.
-occasione per cosa?- chiesi perplessa.
-per parlarti di quello che hai visto oggi- disse lui e subito sentii una fitta al cuore- io volevo spiegarti che lei è la mia...- ma alzai una mano bloccandolo.
-non mi devi nessuna spiegazione tranquillo- dissi io cercando di restare calma non volevo lo dicesse a voce alta, avrebbe fatto più male del bacio.
-si ma io..-
-no davvero non serve- dissi io forzando un sorriso mentre alzavo lo sguardo su di lui.
Non lo avessi mai fatto.
Nel suo sguardo incontrai solo tristezza e dolore, ma per cosa?
-sai vorrei che tornassimo come eravamo prima- dissi io. Lui mi guardò non capendo- mi manca quando ridevamo, scherzavamo, quando mi prendevi in giro o mi davi fastidio. Ultimamente sei scontroso e a mala pena mi guardi!- dissi io -mi odi?- 
Un attimo ma quel coraggio d dove veniva fuori? Oddio glielo avevo detto davvero?
-odiarti? Spero tu stia scherzando!- chiese lui con tono serio e quasi arrabbiato- non potrei mai odiarti!
-e allora cosa é successo?- chiesi io guardandolo sul punto di scoppiare in lacrime.
Lui si avvicinò e mi poggiò una mano sulla guancia.
-è stato un brutto periodo ma ora va tutto bene!- disse lui sorridendomi. 
-amici?- chiesi io tendendogli la mano. 
Lui la guardò e chiuse gli occhi per un secondo come se lo avessi ferito.
Poi li riaprì.
-amici- disse lui stringendomi la mano. 
Non potevo averlo come volevo, quindi tanto valeva accontentarsi dell'amicizia.
-allora io torno dentro- dissi togliendo la mano dalla sua.
-buona lezione piccola- disse lui sorridendomi. Io scoppiai a ridere.
-ecco ora ti riconosco- dissi io ridendo. 
Ci sorridemmo un'ultima volta e poi rientrai in sala.
-----------------------------
(Flavio)
Amici?
Si certo come no. Come se io potessi essere un suo amico...
Un semplice amico non prova quello che provo io guardandola.
Ma non posso averla quindi preferisco averla come amica che non averla affatto nella mia vita.
Quando uscii dalla palestra mio fratello era lì. 
Che diavolo ci faceva lì?
-Fratellone che ci fai qui?- chiese lui sorpreso.
-avevo dimenticato una cosa ieri. Tu piuttosto?- chiesi io. 
Poi lo vidi a disagio.
-aspetta tu lo sapevi?-chiesi leggermente alterato riferendomi a Luna.
-si da circa un anno- disse lui con una faccia colpevole.
-e non mi hai detto nulla?-
-non pensavo ti interessasse!- disse lui in difesa. Effettivamente perché avrebbe dovuto dirmelo?...
-ehi che hai? hai una faccia...- aggiunse poi distraendomi dai miei pensieri.
-oggi mi ha visto mentre baciavo Laura- ammisi io abbassando la testa preparandomi alla ramanzina.
-cooosa?! Complimenti le avrai spezzato il cuore!- disse lui. Io alzai di scatto la testa guardandolo con odio.-e adesso?-
-spezzato il cuore? Non sembrava gliene importasse molto!- affermai indicando con il pollice l'entrata della palestra alle mie spalle.
Lui mi guardò perplesso allora mi affrettai a spiegarmi.
-le ho parlato?- dissi
-e..?- 
-non ha voluto spiegazioni o altro-
-e ti sorprende?- chiese lui con un sopracciglio alzato. Io scossi la testa.
-vuole che siamo amici, amici come prima- dissi io dopo minuti di silenzio.
-aaaa ecco perché quella faccia!-disse lui con un sorrisetto. Poi si avvicinò al mio orecchio- lo hai voluto tu, ricordatelo...- e detto questo entrò in palestra lasciandomi lì come un idiota.
----------
(Luna)
Una volta finita la lezione uscii dalla sala diretta allo spogliatoio.
-e così, amici eh?!- disse una voce alle mie spalle. Mi voltai ed era Luca.
-come scusa?- chiesi perplessa.
-tu e Flavio, amici? Ma sei seria?- disse lui. Io alzai gli occhi al cielo- e non alzare gli occhi al cielo so cosa provi per lui!- aggiunse. Io lo guardai preoccupata, come lo aveva scoperto?-tranquilla sono una tomba.
-lo spero per te altrimenti ti ci metto io in una tomba- dissi guardandolo male. Sapevo bene che non era famoso per saper tenere i segreti- io devo fare un messaggio torno subito-
Lui annuì e io mi allontanai. 
Presi il telefono e scrissi il breve messaggio tenendo il pollice sospeso sul tasto invio.
Era la cosa giusta da fare?
Si lo era....sembrava brutto dirlo ma mi sarebbe servito per andare avanti.
Così chiusi gli occhi ed inviai il messaggio.
Il messaggio era indirizzato a Mirko.
Ed era un "si, voglio essere la tua ragazza"


Buonasera a tutti!
Ecco a voi il terzo capitolo. Pare proprio che Luna e Flavio siano due scemi! Si amano ma non si cercano....insomma due idioti. Ma questa cosa sta per finire...
Ora Luna sta con Mirko, ma chissà...magari la gelosia fa miracoli e il nostro caro Flavio fa qualcosa di diverso dal guardarla da lontano. Come reagirà quando saprà che Luna ha un ragazzo?
Boh...chi lo sa ;) 
Mi raccomando voglio avere vostri commenti. Al prossimo capitolo!
Baci!!

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Capitolo 4
*** Veritá scoperte ***


Erano passati due mesi da quel giorno in cui avevo detto si a Mirko.
La notizia che stavamo insieme si sparse velocemente a scuola, diciamo tra la terza e la quarta ora del giorno dopo.
Odiavo stare sulla bocca di tutti ma era il prezzo da pagare per stare con un ragazzo popolare. 
Per fortuna i pettegolezzi finirono come erano iniziati, molto velocemente e questo grazie anche all'intervento di Mirko che, come me, non amava essere al centro dell'attenzione.
Stare con lui si era rivelata la scelta giusta. 
Era il ragazzo ideale solo che in tutto ciò c'era un problema: lui non era Flavio.
Dal canto suo Flavio non sapeva neanche che io fossi fidanzata, non lo sapeva nessuno li a danza, a parte Luca e Sofia. 
Questo non perché volessi tenerlo nascosto ma perché non sentivo il bisogno di spargere la voce, se fosse venuto fuori da solo bene, se no amen.
Con Flavio era tornato tutto alla normalità, scherzavamo e ridevamo insieme da buoni amici e ogni scusa era buona per prendermi in giro.
E a me stava bene così,o almeno cercavo di autoconvincermi. 

Arrivai a scuola stranamente puntuale e subito fui raggiunta da Mirko che mi attirò a se e mi baciò.
Si, ci sapeva proprio fare.
-buongiorno- mi disse staccandosi.
-giorno- dissi sorridendogli.
-senti io ti devo dire una cosa...- disse lui.
-o o...quando sento questa frase di solito non sono mai buone notizie. Devo preoccuparmi?- chiesi io sorridendo cercando di sdrammatizzare anche se ero tesa.
-no é solo che...- poi si passò una mano tra i capelli- i miei vorrebbero conoscerti! Gli piacerebbe che venissi a cena da noi, stasera!- disse lui tutto d'un fiato.
Io lo guardai a bocca aperta. A conoscere i suoi?! 
Omiodioooo. Ero nel panico. 
Nessun ragazzo mi aveva mai portato a conoscere i suoi genitori.
-lo so non dovevo neanche chiedertelo, avrei dovuto dire subito di no a mia madre!- disse lui abbassando la testa.
-nono é che...- dissi io incerta– va bene accetto- affermai. Lui alzò il viso sorpreso.
-sei sicura? Non è un obbligo!- disse lui.
-sono sicura!- dissi io avvicinandogli e dandogli un bacio sulle labbra.- solo che ho un problema. Stasera ho gli allenamenti più tardi quindi esco alle 19 dalla palestra- dissi io
-che dici se ti passo a prendere li quando esci?- chiese lui.
-va bene- dissi io dopo un primo momento di esitazione. Ok, ora lo avrebbero scoperto di sicuro. Poi mi venne in mente una cosa...-aspetta come mi devo vestire?- chiesi io in preda al panico. Lui scoppiò a ridere.
-esattamente come ti vesti di solito, sei perfetta sempre- disse lui dandomi un bacio sulla fronte. Poi mi prese per mano ed entrammo a scuola mentre io già passavo mentalmente in rassegna tutti i vestiti nel mio armadio. 
Una volta entrata in classe mi misi seduta al mio posto ma ero immersa nei miei pensieri. 
Dovevo avere una faccia orribile perché Claudia mi guardava preoccupata.
-tutto ok Luna?- chiese
-Mirko mi ha invitata a cena- dissi io.
-Bhe è fantastico- disse lei.
-con i suoi- aggiunsi io guardandola.
-aspetta, conoscerai i genitori?!- chiese lei sorpresa. Io annuii.-Bhe allora fa sul serio!- aggiunse lei.
Io non risposi, questa frase non era certo quello che volevo sentire, non mi aiutava di certo a calmarmi.

La giornata passò come sempre, in modo lento e noioso solo che questa giornata era diversa dalle altre, ero nervosissima. 
Non avevo mangiato nulla a pranzo e quando  ero nervosa succedeva spesso che lo stomaco mi si chiudesse.
Passai un'oretta buona davanti all'armadio aperto per scegliere cosa mettere quella sera.
Vestito o pantaloni? Ma in entrambi i casi sapevo già che avrei messo i tacchi, ed era un passo avanti.
Non ero molto alta quindi i tacchi mi davano sicurezza nelle occasioni importanti.
E quella lo era decisamente.
Claudia era impegnata quindi non potevo chiedere il suo consiglio.
Alla fine dopo un'ora optai per un maglione lungo bianco a collo alto che arrivava fino a poco sopra il ginocchio, calze nere velate sotto e dei tronchetti neri abbastanza alti. 
Misi tutto nel borsone e scesi di corsa le scale dirigendomi alla palestra.
Da buona ritardataria quale ero arrivai tardi anche in palestra ed entrai in sala a lezione già iniziata ma nonostante ciò Flavio mi guardò e mi sorrise facendomi l'occhiolino.
Poteva essere qualcuno così tremendamente sexy solo strizzando l'occhio?
Allontanai subito quel pensiero e gli sorrisi anche io prima di unirmi a ballare con gli altri.
La lezione come sempre passò velocemente, imparammo molte cose nuove e mi stancai in poco tempo ma almeno ero riuscita a rilassarmi.
Anche se in realtà non ero affatto rilassata, insomma non puoi proprio dare il meglio di te se senti uno sguardo insistente su di te.
Ebbene si Flavio continuava a fissarmi mentre ballavamo, cercavo di resistere il più possibile ignorandolo ma poi, non sentendomi più a mio agio, perdevo la concentrazione e sbagliavo tutto.
Successe una...due...tre volte...
Alla quarta volta guardai attraverso lo specchio esasperata e vidi che lui stava sorridendo.
Lo faceva apposta il bastardo!

Per fortuna anche quella "tortura" finì e io andai a farmi una doccia veloce nello spogliatoio per poi vestirmi e risistemarmi il trucco, il tutto in tempi record.
Il mio telefono vibrò..."sono qui fuori" diceva Mirko.
Mi sistemai i capelli in una coda alta e dopo un'ultima occhiata allo specchio uscii dallo spogliatoio.
-ehi piccola!- sentii chiamarmi da dietro. 
Sapevo di chi era la voce. Mi voltai di scatto sorridendogli. Anche lui aveva il sorriso sul volto ma appena ma appena mi voltai mi osservò dalla testa ai piedi e il sorriso svanì e lo interpretai come un brutto segno.
-oddio sto così male?!- dissi io guardandolo preoccupata.
-no sei...bellissima- disse e lo vidi deglutire.
-oddio menomale - dissi sospirando di sollievo e incamminandomi verso l'uscita con Flavio accanto a me. Poi sentii la sua mano prendermi il polso così mi girai verso di lui preoccupata. La sua mano dal polso andò ad intrecciarsi con le mie dita.
Questo gesto misto al suo sguardo mi fecero accelerare il battito e trattenni il fiato mentre aspettavo che parlasse.
-eeee...dove andresti vestita così?- chiese lui cercando di fingersi disinteressato. Io mi irrigidii all'istante. 
-emm...io...-iniziai, ma non feci in tempo a finire.
-ehi tesoro!- disse Mirko. Eravamo appena usciti dalla palestra e lui era lì davanti poggiato alla sua moto -pronta?- chiese porgendomi il casco.
-Sisi sono pronta arrivo subito- dissi io voltandomi verso Flavio di nuovo.
Se uno sguardo vale più di mille parole, dal suo sguardo capii molte cose.
Vidi passare molte emozioni sul suo volto: sorpresa, delusione, tristezza e la peggiore di tutto, il dolore.
Mi stava interrogando con lo sguardo come a chiedermi di smentire quello che era ormai evidente.
-è...voi due...- disse serrando i pugni e la mascella- state insieme?
-si- dissi semplicemente io abbassando lo sguardo.
-da quanto?-
-poco più di due mesi-
-perché non me ne hai parlato-
-io...-
-tu COSA?- chiese leggermente infastidito.
-non lo so! Ok? Non posso parlarne ora, ne parliamo in un altro momento ok?!- dissi io. Lui annuì.-io devo andare- dissi poi mi avvicinai e in un momento di coraggio gli diedi un bacio sulla guancia. 
Non aspettai una sua risposta perché salii in sella alla moto di Mirko che partì spedito.
Forse avevo sbagliato, forse davvero gli importava qualcosa di me.
------------------------- 
(Flavio)
Arrivai a casa, mamma non c'era ancora, e neanche Luca.
L'appartamento era immerso nel silenzio e nel buio.
Arrivato in salone buttai la mia borsa sul divano e mi avvicinai al tavolo. 
Poggiai entrambe le mani e abbassai la testa chiudendo gli occhi.
Era fidanzata.
Quella semplice consapevolezza mi fece montare la rabbia così che sbattei con forza i pugni sul tavolo e con un unico movimento del braccio feci volare tutto quello che c'era sopra.
Poi mi portai le mani al viso coprendomelo e mi sedetti sul divano cercando di calmarmi ma non era possibile.
L'immagine di lei tra le braccia di lui, delle sue mani su di lei era insopportabile.
La luce del salone si accese e io alzai di scatto la testa.
Era Luca che mi guardava preoccupato.
Senza fare domande venne a sedersi accanto a me. Dopo alcuni minuti parlai.
-ha un ragazzo, da due mesi...- dissi io.
-lo so...- disse lui.
-perché non me lo hai detto?- chiesi io
-proprio perché hai reagito così- disse lui indicando il pavimento su cui erano sparsi vari oggetti e i vetri di una piccola ciotola che conteneva cioccolatini.-e poi sinceramente volevo fartici sbattere la faccia-
-prego?- chiesi io perplesso.
-volevo farti vedere con i tuoi occhi che stava succedendo, farti capire a cosa stai rinunciando per delle idee del cazzo che hai il quella testa bacata ,magari ti svegli!- disse lui dandomi una pacca sulla spalla -sai ti preferivo prima quando eri impulsivo e non pensavi mai...ti godevi di più la vita- aggiunse alzandosi- ed eri  anche più divertente- e con un sorriso se ne andó, lasciandomi di nuovo solo a pensare.
Una svegliata? Si forse me l'ero data ... A piccolissimi passi ma me la stavo dando.

Ciao a tutti!!
Ecco a voi il quarto capitolo che spero vi piaccia. Nel prossimo capitolo ci sarà una vera e propria svolta e la storia prenderà una nuova piega.
Al prossimo capitolo e mi raccomando, se volete commentate ;)
Baci.

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Capitolo 5
*** Complicazioni ***


La casa di Mirko era enorme, una mega villa con piscina. Era vero allora che era ricco sfondato, eppure non lo avrei mai detto, Mirko non sembrava il classico ragazzo ricco e viziato, e questo mi piaceva di lui.
Quando mi propose di fare il mega tour della casa non mi aspettavo che fosse davvero così mega.
Ad ogni stanza in cui entravamo la mia faccia assumeva varie espressioni seguite da suoni di stupore e ogni volta Mirko abbassava timidamente il viso e sorrideva.
Lo conoscevo abbastanza bene da sapere che avrebbe volentieri evitato il giro della casa se sua madre, donna fantastica tra l'altro, non glielo avesse praticamente ordinato. 
Probabilmente in quel momento si sentiva in imbarazzo...lui? Davvero? Dovrei essere io quella che si sente in imbarazzo!! Eppure in qualche modo era imbarazzato di dovermi sbattere in faccia quanti soldi avesse.
La cena stava procedendo in modo piacevole, i genitori di Mirko erano due bellissime persone e mi avevano subito messa a mio agio.
La sorellina piccola poi sembrava adorarmi.
-allora Luna cosa pensi di fare una volta finite le superiori?- mi chiese il padre di Mirko sorridendomi.
-io non ho ancora deciso sinceramente, sto prendendo in considerazione varie strade, ma per ora so solo che voglio andare all'estero e viaggiare- dissi io bevendo un sorso d'acqua.
-che bello! Quindi presumo tu sappia delle lingue- chiese lui veramente interessato.
-si- ammisi io timidamente, non amavo vantarmene.
-e quali?- chiese la madre di Mirko, inserendosi nel discorso.
-inglese, spagnolo e arabo, ho vissuto a Dubai per 5 anni per via del lavoro di mio padre- dissi io sorridente.
-tu, tesoro mio, sei una ragazza d'oro. Bella, brava e intelligente- disse il padre indicandomi. Io abbassai lo sguardo arrossendo.- te la sei scelta bene figliolo!- disse rivolto al figlio
-lo so- disse Mirko sorridendomi e stringendomi la mano.
Ero lusingata da quei continui complimenti ma...cavolo mi si era aperta una voragine nello stomaco e un senso di malessere si era impossessato di me come a dirmi che era sbagliato che fossi lì con quelle magnifiche persone.

Verso le 23:00 Mirko mi riaccompagnò a casa.
-spero che i miei non ti abbiano traumatizzata. Perdonali sono solo curiosi!- disse lui giocando con le dita della mia mano.
-tranquillo non mi hanno traumatizzata, anzi sono stati molto gentili e simpatici- dissi sorridendo- e la tua sorellina è un amore!- dissi io ricordando quel piccolo uragano che mi aveva trascinato in giro per casa. Lui mi guardò sorridendo.
-buona notte tesoro- mi disse dandomi un leggero bacio sulle labbra.
-notte- dissi io per poi girarmi e avviarmi verso casa.
Infilai le chiavi nel portone ma prima che aprissi la porta il mio cellulare segnalò l'arrivo di un messaggio.
Lo presi e non appena vidi il messaggio mi paralizzai di colpo. Era di Flavio.
"Non preoccuparti non mi devi spiegare nulla, é la tua vita, non dovevo reagire in quel modo. Spero ti sia divertita stasera. Buonanotte"
Lessi e rilessi quel messaggio con un misto di sollievo e delusione.
Avevo creduto che gli importasse qualcosa, ma mi ero illusa come sempre.
Quando entrai in casa mia madre era sul divano che guardava la tv.
Mio padre era fuori per lavoro da qualche giorno e lei era sola a casa.
Mi avvicinai a salutarla.
-ciao mamma- dissi io dandole un bacio sulla guancia.
-ciao tesoro come è andata?- chiese lei.
-abbastanza bene, pensavo peggio- dissi io.- io vado a dormire che ho troppo sonno, tanto domani é Sabato e posso dormire.
-ehi ricordati che domani mattina viene Luca a farti ripetizioni di Chimica alle 10- disse mia madre mentre mi stavo avviando verso la camera.
-uffaaa, é vero!- dissi io, mi ero completamente dimenticata che Luca doveva venire a darmi ripetizioni.Ero una frana in chimica.-un motivo in più per andare a riposarmi. Notte!- dissi io andando in stanza.
-sogni d'oro- gridò mia madre.
Dopo essermi lavata e messa in pigiama mi distesi a letto aspettando di prendere sonno e, per fortuna non dovetti aspettare molto.

Odiavo la Chimica, dal più profondo del cuore. Era un'ora che Luca provava a spigarmi la fissione e la fusione degli atomi.
Con scarsi risultati.
-dai Luna! Non é difficile!- disse lui spazientito.
-se non hai pazienza puoi anche "licenziarti"- dissi io facendo virgolette. Effettivamente era un uso improprio della parola perché non si faceva neanche pagare, era un volontario di "guerra".
Se ne era sicuramente già pentito.
-se vuoi ti mando Flavio- disse lui con un sorrisetto malizioso.
-ho bisogno di una pausa- dissi fulminandolo e andando verso la cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
-a tal proposito...- disse lui guardandomi- non l'ha presa molto bene la storia del tuo ragazzo- 
-davvero? Perché a me non è sembrato! Uno che ti manda un messaggio in cui dice di non essere interessato a questa storia, mi riesce un po' difficile credere che addirittura non l'abbia presa bene!- dissi io sarcastica.
-ti ha mandato un messaggio?- chiese lui sorpreso. Io annuii bevendo l'acqua- che idiota che é!- disse lui alzando gli occhi al cielo.
Prima che potessimo continuare mia madre entrò in cucina.
-buongiorno Luca- disse sorridente. Lei aveva un debole per lui, lo riteneva un figlio erano anni che ci conoscevamo.
-buongiorno Luisa!- disse lui alzandosi ad abbracciarla.
-ti sta facendo disperare- chiese mia madre riferendosi a me.
-si è un caso perso!- disse lui fingendosi disperato e facendo ridere mia madre.
-ehi! Io sono qui!- dissi agitando le mani per mostrare la mia presenza.
- si lo so! Buongiorno tesoro!- disse lei avvicinandosi a me e dandomi un bacio sulla guancia - ho appena sentito tuo padre- disse lei.
-ah e come sta?- chiesi io.
- bene bene, ma... Ti devo dire una cosa- disse lei seria.
-ok dimmi- dissi io preoccupata.
-tuo padre deve restare lì come minimo ancora per due settimane e ha chiese se vogliamo  raggiungerlo. Ma tu hai la scuola e sono gli ultimi due mesi e non puoi saltare due settimane o più. - disse lei.
-tu raggiungilo resto a casa da sola- dissi io.
-non ci pensare neanche!- disse lei seria.
-starai da noi!- disse Luca. Era stato in silenzio fino ad ora.-e non accetto un no come risposta!- disse lui risoluto
Io e mia madre ci guardammo. Io allarmata, mia madre invece stava prendendo seriamente in considerazione la proposta. Ma che davvero?
-non voglio creare disturbo a Anna- disse mia madre.
-figurati Luisa! Mia madre stravede per Luna, sarà più che felice di ospitarla da noi!- disse Luca.
-va bene allora dopo la chiamo. Per te va bene Luna?- chiese.
-ho scelta?- chiesi rassegnata.
-no- risposero in coro mia madre e Luca.
-io vado a fare la spesa a dopo!- disse mia madre uscendo da casa.
Appena la porta si chiuse presi un'arancia e la lanciai addosso a Luca.
Lui prontamente la schivò -e questo per cos'era?- chiese lui guardandomi impaurito.
-a casa vostra? Due settimane? Ma sei pazzo?- chiesi io furiosa.
-ehi tesoro, ti sto facendo un favore e lo sto facendo anche a quell'altro idiota di mio fratello.- disse lui alzando le braccia in segno di difesa -eddai ora non mi dire che non sei contenta di poter vivere con lui sotto lo stesso tetto?!- disse lui malizioso.
Non risposi. Si ero contenta ma lo avrei ucciso comunque.
Lui sorrise soddisfatto e io mi infuriai ancora di più.
-non mi piace quello sguardo!- disse lui indicandomi. Io socchiusi ancora di più gli occhi riducendoli a due fessure per fargli capire che ero furiosa- io me ne vado prima che tu mi uccida.- e così dicendo uscì di casa velocemente lasciandomi da sola in preda alla rabbia.
-----------------
(Flavio)
Venni svegliato dalla voce fastidiosa di mio fratello.
-spero che sia importante- dissi io mettendomi un cuscino sulla testa.
-il fatto che Luna vivrá qui per le prossime due settimane è importante?- chiese lui sarcastico.
Scattai a sedere sul letto.
-come scusa?- lo guardai a bocca aperta.
-sono contento di aver attirato la tua attenzione! Allora dicevamo, sará una bella convivenza e...- ma io lo bloccai.
-aspetta aspetta aspetta, torna indietro! Luna vivrà qui?!- chiesi io ancora confuso.
-si- rispose lui come se fosse normale.
-e dove starebbe di grazia? Non abbiamo ne stanze ne letti liberi!- chiesi io.
-hai un letto matrimoniale- fece notare lui.
-stai scherzando vero?- non avrei davvero potuto dormire sapendola nel mio stesso letto e soprattutto, sarei riuscito a trattenermi?
-affatto. Ah e non ringraziarmi, l'ho fatto con piacere!- disse lui uscendo dalla porta sorridente.
Avrei voluto alzarmi e strangolarlo ma non riuscivo a muovermi.
Era già difficile resisterle vedendola solo tre giorni a settimana, figuriamoci averla qui tutto il giorno, tutti i giorni per due settimane.
Sapevo già che avrei fatto qualche grande cazzata!
--------
Quello di cui sia Luna che Flavio erano all'oscuro, era che erano caduti nella trappola di un gruppo alquanto simpatico: Luca, Sofia e Anna(madre di Luca e Flavio).
-allora come l'ha presa- chiese Sofia che era dilla in cucina a prendere il caffè con Anna.
-esattamente come l'ha presa Luna, solo che a lui non ho dato il tempo di tirarmi addosso nulla- disse Luca entrando in cucina.
-ci ringrazieranno fidati!- disse Anna sorridendo- mio figlio non può farsi scappare la ragazza giusta solo perché è un idiota!- disse lei. Anna aveva capito tutto, le era bastato vederli 5 secondi insieme mesi prima per capire che si piacevano.
Istinto materno lo aveva chiamato.
-come pensi di dire a Luna che dovrá dormire con lui?- chiese Sofia.
-non penso di dirglielo- disse Luca con naturalezza.
-come scusa?- chiese Sofia quasi strozzandosi col caffè.
-glielo dirò quando sarà qui e sará troppo tardi per protestare, perché protesterá!- disse Luca massaggiandosi una tempia.
-spero solo che tuo fratello non faccia cavolate. È molto abile in questo- disse Anna.-sappiamo tutti che tuo fratello cambia ragazza come cambia i calzini, spero solo che non la faccia soffrire- continuò.
-lo spero anche io, ma se dovesse succedere, fossi in Flavio avrei paura. Sa difendersi da sola!- disse Luca sorridendo.
Il cellulare di Anna squillò.
-pronto!...ciao Luisa come va?- era la mamma di Luna -si Luca me lo ha accennato. Tranquilla sará un piacere ospitare quella principessa!...Sisi abbiamo il posto per dormire!- disse Anna girandosi verso Luca e facendo l'occhiolino.
Tutto procedeva secondo i piani, avevano due settima. 
Solo due settimane per far cambiare le cose.


Ciao a tutti!
Ecco a voi il quinto capitolo. Piaciuto? Spero di si e mi farebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate.
Nel prossimo capitolo Luna e Flavio sotto lo stesso tetto....come andrá a finire?
Detto ciò, al prossimo capitolo!
Baci

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Capitolo 6
*** First day ***


-secondo me é ancora una pessima idea!- dissi io rompendo il silenzio che aleggiava mentre ero in ascensore con mia madre.
-e smettila! Starai benissimo- disse mia madre
-cosa ne hai fatto di mia madre? L'hanno rapita gli alieni? No perché se vogliono possono tenersela!- dissi io.
-divertente- fece lei sarcastica.
Avevamo passato tutta la mattinata a discutere sul fatto che sarei andata a vivere a casa di Luca e Flavio. Io avevo elencato tutti i contro e lei tutti i pro di quella decisione.
Disperatamente avevo anche giocato la carta del "farai vivere tua figlia con due ragazzi più grandi" ma niente da fare....quella era la scusa che sulla mia lista dei CONTRO reggeva meno. Per quale motivo? Io e i ragazzi ci conosciamo da anni quindi secondo mia madre io ero più una intoccabile sorellina piccola che una ragazza con cui provarci.
Alla fine triste e sconsolata mi ero chiusa in stanza a fare le valige... Direzione: PATIBOLO.
Le porte dell'ascensore si aprirono e andammo a suonare al portone di quella che sarebbe diventata casa mia per due settimane..
Poco dopo aprì Luca sorridente con Anna.
-ben arrivate!- disse Anna abbracciando prima me e poi mia madre.
-grazie ancora per aver accettato di ospitare Luna!- disse mia madre ad Anna.
-di nulla é un piacere ospitare questa principessa- disse Anna sorridendomi affettuosamente. Adoravo quella donna.- dai entrate!- aggiunse.
-no non posso mi dispiace ho l'aereo tra poco. Devo scappare! Grazie comunque!- disse mia madre. Salutò Anna e Luca e poi si rivolse a me- tesoro stai attenta! Ti chiamerò appena arrivo ok?- chiese lei col solito sguardo preoccupato.
-non ti preoccupare te la teniamo d'occhio noi!- disse Anna.
-ciao mamma ci sentiamo dopo!- dissi abbracciandola. Mi diede un bacio sulla fronte prima di andarsene e lasciarmi li.
-allora come stai é tanto che non vieni a trovarmi!- disse Anna prendendomi sotto braccio.
-lo so scusa, sono stata molto impegnata con la scuola!- dissi io sorridendole affettuosamente....in realtà non mi era neanche passato nell'anticamera del cervello di andare in quella casa, anche solo per trovare Anna.
-avremmo tempo per parlare, Luca prendi la valigia e portala in camera di Flavio- disse Anna. Il sangue mi si gelò nelle vene e mi bloccai sul posto. Anna doveva aver visto la mia espressione- dalla tua espressione deduco che Luca non ti abbia informata!-
-no! Di cosa doveva informarmi?- chiesi io guardando il mio miglior amico con un sorriso falso.
-ah mi sono dimenticato di dirti che dovrai dormire con Flavio, ha il letto matrimoniale!- disse Luca. Io lo guardai a bocca aperta. Scherzava? DOVEVA essere uno scherzo? Era diventato pazzo forse?
-anche tu hai il letto matrimoniale!- dissi io alzando la voce.
-si ma da me spesso resta anche Sofia- disse lui dopo un momento di esitazione.
-NON posso dormire con lui!- dissi io furente.
-e dove pensi di dormire?- chiese lui 
-se proprio non c'é posto starò sul divano- dissi io.
-assolutamente no!- disse Anna- ok se proprio non vuoi possiamo arrivare ad un accordo. Facciamo così Luca tu lascerai la tua stanza a Luna e dormirai con tuo fratello, e tu Luna accetterai di dormire con Flavio quando Sofia si fermerá a dormire qui!- disse lei.
-d'accordo!- dissi all'unisono con Luca.
-bene- sorrise lei per poi darci le spalle e allontanarsi.
-eddai non lamentarti so che lo vorresti- mi sussurrò Luca all'orecchio mentre era dietro di me. Io feci un sorriso tirato e senza voltarmi a guardarlo gli diedi una gomitata in pancia con tutta la forza che avevo e mi allontanai raggiungendo Anna in cucina, mentre dal corridoio silenzioso sentivo le imprecazioni di Luca.
----------------
(Flavio)
Rientrai a casa per l'ora di cena e subito il suono di una risata arrivò alle mie orecchie.
Quella risata. 
L'avrei riconosciuta ovunque.
Veniva dalla cucina così posai le chiavi sul mobile all'ingresso e mi avviai. 
Quando entrai vidi Luna che cucinava con mia madre mentre Luca era lì seduto al tavolo.
-fratellone menomale che sei qui, queste due si sono già coalizzate contro di me! Aiutami tu!- disse lui disperato.
Ma io non lo stavo ascoltando i miei occhi avevano incrociato quelli di Luna che mi stava sorridendo dolcemente. Distolsi lo sguardo immediatamente.
Era davvero troppo.
-fanno bene mi unisco anche io!- dissi io dandogli una pacca sulla spalla- Papá?- chiesi avvicinandomi alle due donne che erano ai fornelli.
-dovrebbe tornare tra poco, é stato trattenuto al lavoro- disse mia madre concentrata a tagliare le carote.
Provai a mettere un dito nel sugo che stava preparando Luna ma ricevetti uno schiaffo sulla mano e uno sguardo truce, che subito si addolcì.
-non si tocca il mio sugo, VIA!- disse lei ridendo e facendo ridere anche me. Mi girai e andai a sedermi accanto a mio fratello.
-non essere tanto gentile con lei!- disse Luca indicando Luna- ha fatto tremila storie perché non voleva dormire nel letto con te!- disse Luca. 
Lì per li rimasi ferito e alzai lo sguardo per guardare Luna arrossire, poi capii a che gioco stava giocando mio fratello.
Mi stava stuzzicando.
Perché non assecondarlo?!
-uh, così mi ferisci! Ti faccio davvero così schifo?!- chiesi io "fingendomi"ferito.
-no io...- lei abbassò la testa imbarazzata mentre le guance gli si tingevano di rosso. Mi faceva tenerezza.
-tranquilla neanche io morivo dalla voglia di dormire con te!- dissi facendo l'indifferente. Alzò di scatto la testa lanciandomi uno sguardo furente mentre io sfoderavo la mia migliore faccia da schiaffi.
-a si?! Finalmente siamo d'accordo su qualcosa!- disse lei avvicinandosi.
-visto? Stiamo facendo progressi!- dissi io alzandomi ed incrociando le braccia al petto.
-allora é un bene che dividerai il letto con il tuo fratellino, e se tutto va secondo i piani, dividerai il letto con me il meno possibile!- mi gridò lei contro.
-bene!- dissi io a pochi centimetri dal suo volto.
-bene!- disse lei di rimando prima di uscire furiosa dalla cucina. E fu un bene perché  quelle labbra perfette mi stavano chiamando e se non se ne fosse andata probabilmente l'avrei baciata anche lì, davanti a mia madre e mio fratello.
Quando alzai lo sguardo mia madre scuoteva la testa severa.
-fratello se volevi fare colpo su di lei.... Bhe QUELLO,non é il modo giusto!- disse Luca indicando il punto dove poco tempo fa era Luna.
Io mi passai una mano sul volto e poi tra i capelli. 
-non ho mai detto di voler fare colpo!- dissi io andandomene in camera mia e chiudendo la porta con violenza.

La cena trascorse piacevolmente, i miei adoravano Luna, era come una figlia per loro, soprattutto per mio padre che avrebbe sempre voluto una figlia femmina.
-allora cel'hai il ragazzo?- questa domanda posta in maniera curiosa da mio padre, attirò subito la mia attenzione. Il mio sguardo scattò subito su Luna, che aveva abbassato la testa ed era arrossita.
Di solito erano le mamme o le nonne a porre queste domande imbarazzanti.... E invece no! Nella mia famiglia era mio padre quello strano.
-Bhe io...- disse lei timidamente, poi mi guardò negli occhi dove ancora vedevo rancora- si!- ammise come se avesse preso forza per quella affermazione. 
Io dal canto mio mi ritrovai a stringere con forza la forchette. Me ne accorsi solo quando Luca mi posò una mano sulla spalla.
-ragazzo?- chiese mia madre a bocca aperta, stupita. Poi lanciò uno sguardo a mio fratello.
-incidente di percorso- disse lui mettendosi davanti il fazzoletto e tossendo.
Che diavolo avevano da confabulare quei due?!
-in qualità di tuo secondo padre... Voglio sapere tutto su di lui- disse mio padre.
-bravo ragazzo, ottimi voti, responsabile, ottima famigli- disse lei sorridente. In pratica quel ragazzo era tutto quello che non ero io, e io non ero adatto a lei.
-niente male!- disse mio padre soddisfatto.
-é bello?- chiese mia madre guardando Luna curiosa.
-é il ragazzo più carino della scuola- ammise timida.
Anche?...altro?...
-e bacia bene?- chiese mia madre. 
Ok questo era davvero troppo!!
-mamma!- dissi io come a rimproverarla.
-ehi non ti agitare, me lo faccio dire dopo in segreto...se ti da fastidio!- disse lei guardandomi furba. 
Io strinsi la tovaglia sempre di più.

A cena finita ognuno andò nella sua stanza. Quando entrai nella mia Luca era seduto sul letto che mi fissava.
-cosa vuoi?- chiesi freddo.
-non credi di doverle chiedere scusa?!- chiese lui. Feci per replicare ma..... Aveva ragione.
Alla fine annuii e uscii andando verso la camera di Luna. Bussai titubante.
-Avanti!- sentii dirle. 
Aprii la porta ma avrei preferito non averlo mai fatto. 
Lei era li che mi dava le spalle. 
Ma non era quello il problema, o forse si.
Quello, misto al fatto che portava degli shorts che coprivano ben poco e che mi davano una visuale perfetta delle sue curve. 
Risalii con gli occhi lungo la schiena fino ad arrivare alle spalle, lasciate scoperte dalla canotta, e al collo, ben in vista grazie ai capelli raccolti.
Avrei tanto voluto avvicinarmi, prenderla da dietro e baciarle quel collo, ogni centimetro di quella pelle perfetta.
Se avessi seguito il mio istinto sarebbe stata quella la mia reazione, ma seguii i miei pensieri così restai fermo sulla porta a guardarla mentre si muoveva davanti alla sua valigia aperta.
-Luca pensi di parlare o...- ma non appena si voltò e mi vide le parole le morirono in bocca-ah- disse semplicemente.
-em...no non sono lui- dissi un po' in imbarazzo.
-lo vedo!- disse lei fredda.
-posso?- chiesi.
-sei già entrato- fece notare lei mettendosi a braccia conserte. Poteva evitare di essere così dannatamente sexy?
-lo prendo come un si- dissi chiudendo la porta della stanza.
-cosa vuoi?- chiese lei sedendosi sul letto.
-volevo chiederti scusa?- ammisi io sedendomi accanto a lei.
-perché, lo sai fare?- disse sarcastica. Io la fulminai con lo sguardo.
-lasciami finire! Dicevo ti volevo chiedere scusa, scherzavo prima e non volevo che te la prendessi tanto!- ammisi io.
-lo so che scherzavi tranquillo. Ti perdono- disse lei sorridendomi. Si alzò e si diresse verso la porta poggiandosi al muro.
-meno male mi sento più sollevato!- dissi io mettendomi in piedi di fronte a lei.
Luna iniziò a mordersi il labbro inferiore. Un gesto inconsulto che faceva spesso.
Eh no eh anche questo no! Dio voleva punirmi.
------------
(Luna)
Il suo sguardo intenso mi faceva sentire a disagio, e come ogni volta che mi sentivo in imbarazzo, iniziai a mordermi il labbro inferiore. 
Un gesto che facevo senza accorgermene quando ero nervosa.
-ti prego smettila- disse lui serio. Io lo guardai spaesata. 
-smettere cosa?- chiesi perplessa.
-smettila di morderti il labbro ti prego- disse lui sempre più vicino al mio volto. Il cuore mi batteva a mille. 
Era davvero troppo vicino.
-perché scusa?- chiesi con un filo di voce ancora più perplessa di prima. Vidi l'indecisione sul suo volto prima che parlasse. Poggiò le mani al muro e io mi trovai incastrata tra il muro e il suo corpo, pochi centimetri ci separavano.
-perché mi fa impazzire- ammise lui fissando il suo sguardo sul mio. Il mio cuore perse un battito mentre lo guardavo senza parole. 
Lo facevo impazzire? 
Era soddisfazione la mia? 
Assolutamente si!
Poi si staccò di scatto e io tornai a respirare.
-buonanotte- disse freddo a testa bassa prima di uscire velocemente dalla porta lasciandomi lì, ancora in preda alla confusione totale.
Lo aveva ammesso, non gli ero indifferente. 
Ma non ci sarei cascata tanto facilmente.
Non di nuovo.


Ciao a tutti!!
Primo giorno di convivenza e già si salterebbero addosso. Solo attrazione fisica o c'é qualcosa di più profondo sotto. Come andrà nel prossimo capitolo? Vi lascio con uno spoiler dal prossimo capitolo:
-"Quello che vidi fece crollare in pezzi il mio mondo...e il mio cuore.
Flavio era a letto, avvinghiato con un'altra donna, la stessa con cui l'avevo visto baciarsi.
Rimasi lì impalata a bocca aperta.
....L'unica cosa che feci fu correre via e scappare di casa"-
Bene allora come sempre vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate di questo sesto capitolo perché mi fa sempre piacere sapere le vostre opinioni.
Detto ciò al prossimo capitolo.
Baci!! 

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Capitolo 7
*** Errori ***


(Flavio)
Mi alzai dal letto dopo una nottata insonne.
Mi misi seduto sul bordo e presi la testa tra le mani.
Immagini della sera prima che mi avevano tormentato per tutta la notte riaffiorarono nella mia mente.
Non posso davvero averle dette che mi faceva impazzire, non posso davvero aver immaginato di farmela lì sul muro non appena aveva iniziato a mordersi il labbro.
-dannazione!- dissi a denti stretti dandomi un pugno sul ginocchio.
Mi alzai, mi misi una maglietta e andai in cucina a fare colazione.
Trovai solo mio fratello più assonnato di me.
-giorno- dissi io cadendo sulla sedia. 
-che brutta cera!- disse lui guardandomi male.-dormito poco?-
-non ho proprio dormito- dissi io fissando il vuoto.
-ho sentito! Stanotte ti sei rigirato nel letto tremila volte! tanti pensieri?-
-uno solo, un fortuitissimo e gigantesco pensiero- dissi guardandolo.
-lei- disse lui guardandomi malizioso. Mi limitai ad annuire anche se la sua non era una domanda ma un'affermazione. 
-dov'è?- chiesi io.
-sta ancora dormendo- disse lui.
Come se l'avessimo chiamata apparve sulla porta.
Non era possibile che fosse bellissima anche appena sveglia. 
I capelli arruffati e gli occhi socchiusi. Era adorabile e...sexy. Tremendamente.
-buongiorno- disse lei sbadigliando.
-ehi come è andata la prima notte fuori casa?- chiese Luca.
-una favola il tuo letto è una nuvola!- disse lei portandosi una mano davanti alla bocca e sedendosi sulla sedia. Poi guardò l'orologio che aveva al polso e si rialzò di scatto.
-cazzo!- disse lei.
-che succede?- chiese Luca.
-sono in ritardassimo!! Devo scappare!- disse lei prendendo un bicchiere d'acqua.
-dove?- chiesi io riuscendo finalmente a parlare.
-devo andare con Mirko a fare un regalo, un nostro amico fa diciotto anni!- disse lei scappando fuori dalla cucina.
-giuro che se continui a guardarla così si consuma- disse Luca dandomi una gomitata.
-così come?- chiesi io
-come se volessi mangiartela- disse lui malizioso.
-OkOk hai reso l'idea- dissi io alzandomi per fare il caffè.

Ero a casa in camera mia quando sentii mia madre parlare al telefono.
-a ok quindi non ti aspettiamo per pranzo? Resti a casa del tuo ragazzo?- sentii dirle. 
Con chi parlava?
- per che ora torni Luna?!- sentii chiederle. 
Luna?!
- perfetto. Ciao tesoro a dopo.- disse lei.
Luna sarebbe stata a casa da sola con il suo ragazzo?! Chiusi il libro che avevo in mano e lo lanciai con forza davanti a me.
Immagini di lei tra le braccia di quel ragazzo arrivarono alla mia mente scatenando subito una rabbia incontrollabile.
Non c'era nulla di strano, erano fidanzati, sarebbe stata una cosa normalissima.
A non essere normale era il fatto che a me desse così fastidio.
Senza accorgermene ero in piedi con i pugni chiusi. 
Ero famoso per il mio modo di gestire la rabbia, o con la violenza o facendo stronzate.
Optai per la seconda, così presi il mio telefono e feci la cosa peggiore...
---------
(Luna)
-quindi sai anche cucinare?!- chiesi io sedendomi sul ripiano della cucina e sorridendogli.
-ebbene si! Sono un ottimo cuoco questa é l'unica cosa di cui mi piace vantarmi- disse lui avvicinandosi a me e poggiandomi le mani sulle ginocchia.
-ah allora sei proprio l'uomo perfetto! Sono davvero colpita- dissi io sarcastica poggiando le mani sulle sue guance.
Lui si avvicinò ancora di più posizionandosi tra le mie gambe e mettendomi le mani sui fianchi.
-così dicono- e poi si fiondò sulle mie labbra con foga. 
Ne rimasi sorpresa, non era da lui tutta quella foga, ma fu quello tutto quello che provai.
Sorpresa.
Indubbiamente era un gran baciatore e a me piaceva baciarlo. Ma non provavo nulla di più.
Inizò a sbottonarmi la camicetta che portavo e fu allora che il panico mi invase.
smisi di baciarlo e gli bloccai la mano.
-no! non ancora!- dissi io con tono fermo. Lui mi accarezzò una guancia e mi sorrise dolcemente.
-va bene. Sarò qui quando sarai pronta!- disse lui comprensivo. Sapeva che sarebbe stata la prima volta per me eppure non aveva battuto ciglio, anzi era stato comprensivo.
Gli accarezzai la guancia e lo baciai dolcemente come a ringraziarlo.
-Dici che a Francesco piacerà il regalo che gli abbiamo fatto?- chiesi io cambiando discorso.
-se lo conosco abbastanza bene, cosa che credo, lo adorerà- disse lui sorridendomi.
Abbassai lo sguardo sull'orologio e mi accorsi che dovevo andare.
-Devi andare?-chiese lui.
-si- dissi io dispiaciuta.
-dai andiamo ti riporto a casa- disse lui prendendomi per i fianchi e facendomi scendere. Poi mi diede un bacio sulla guancia mi prese per mano e uscimmo di casa.

Mirko mi lasciò sotto casa e mi misi a cercare le chiavi che mi aveva dato Anna dentro la mia borsa strapiena. Come cercare l'ago in un pagliaio insomma.
-Difficile se cerchi le chiavi che hai lasciato a casa- disse una voce divertita. 
Ah ecco perché non le trovavo...
-Zitto e apri- dissi girandomi verso Luca che intanto se la rideva.
-OkOk- disse lui aprendo il portone di casa.
Quando entrammo casa era deserta e al buio.
-ah stamattina ti ho fregato il carica batterie dell'iPhone, vieni ce l'ho in stanza- disse lui avviandosi verso la sua stanza (ovvero la stanza di Flavio). 
-sei pessimo!- dissi io ridendo e seguendolo.
-ehiehi faccio di tutto in caso di...- disse lui ma non finì la frase perché si bloccò spalancando la porta della stanza. Non capivo perché finché non sbirciai dalla sua spalla, e preferii non averlo mai fatto.
Quello che vidi fece crollare in pezzi il mio mondo...e il mio cuore.
Flavio era a letto, avvinghiato con un'altra donna, la stessa con cui l'avevo visto baciarsi.
Rimasi lì impalata a bocca aperta.
-Luna- mi richiamò Luca dolcemente mettendomi una mano sulla spalla. 
All'improvviso mi risvegliai da quel blocco. Mi girai verso di lui.
-io non ero qui con te, non ho visto niente ok?!- chiesi io.
Ma non sentii la risposta perché l'unica cosa feci fu correre via e uscire di casa di corsa.
--------
(Flavio)
Cosa stavo facendo ero un idiota. Sfruttare una ragazza per dimenticarmi di un'altra.
Mi facevo schifo da solo.
Sentii qualcuno schiarirsi la gola. Alzai la testa e guardai verso la porta.
Luca era lì che mi guardava severo, scosse la testa e se ne andò chiudendo la porta.
Subito mi allontanai da Laura e mi sedetti sul bordo del letto.
Lei però si avvicinò da dietro e iniziò a baciarmi la spalla. Io allora mi girai e mi allontanai.
- no aspetta ferma! Questa cosa che c'é tra di noi, qualunque cosa sia, deve finire- dissi io serio.
-ma sei stato tu a chiamarmi!- disse lei perplessa.
-lo so ma non succederá più te lo prometto!- dissi io. Lei mi guardò furente poi si alzò rivestendosi velocemente.
-ok va bene, ma non farti mai più sentire capito? Non sono la tua puttana!- disse lei puntandomi il dito contro.
-lo so scusa- dissi io mortificato.
-addio- disse. Poi uscì furiosa dalla mia camera e sbatte la porta dell'ingresso.
Mi presi la testa tra le mani continuando a darmi mentalmente dello stupido.
Una volta rivestito raggiunsi mio fratello che era sul divano in salone.
-lo so lo so sono un coglione- dissi io sedendomi accanto a lui.
-no in realtà sto cercando di capirti fratello, ma mi risulta difficile- disse lui continuando a guardare davanti a se.
-ho pensato che fosse l'unico modo per non pensare a Luna, ma mi sbagliavo- ammisi io disperato -meno male che mi hai beccato tu e non lei se no sarebbe stato un bel problema giustificarsi- dissi ridendo nervoso. Sentii Luca irrigidirsi al mio fianco e subito un dubbio misto a timore mi invase -lei non era con te vero?!- chiesi incerto.
-no non é ancora tornata, ha detto che si tratteneva da Mirko- disse Luca guardandomi negli occhi.
-chissà mai per quale motivo...- dissi io sarcastico.
-ehi non mi pare che tu stessi giocando a dama con Laura prima, non ti azzardare a farle scenate quando tornerà perché se fosse, non ha fatto nulla di diverso da quello che stavi facendo tu poco fa!- disse lui indicandomi e gridandomi contro furiosamente. Poi si alzò -ah e cambia le lenzuola entro stasera!- aggiunse prima di andarsene.
Aveva ragione, pienamente ragione. Ma una frase di tutto quel discorso mia aveva colpito..."se fosse, non ha fatto nulla di diverso da quello che stavi facendo tu poco fa".
Che diritto avevo io di essere geloso? Eppure lo ero, tantissimo.
--------
(Luna)
Rientrai dopo ben tre ore con uno squarcio sul ginocchio e uno zigomo nero.
E ora come li spiegavo questi.
-Luna sei tu?- chiese Luca.
-si sono io!- dissi avviandomi verso il salone e preparandomi mentalmente a quello che sarebbe successo.
Quando lentamente arrivai al salone ed entrai trovai Luca e Flavio intenti a giocare alla PS3 così restai ad osservarli sulla soglia. 
Quando si accorsero di me alzarono lo sguardo. Luca mi guardava a bocca aperta mentre Flavio si alzò di scatto preoccupato e mi raggiunse subito.
-ma che cazzo ti sei fatta?- disse lui alzando la mano per accarezzarmi la guancia. Io prontamente lo bloccai per il polso e mi allontanai da lui di qualche passo. Quel gesto lo aveva ferito, lo vidi nei suoi occhi, ma nonostante ciò non si arrese.
Mi prese i polsi, ora sembrava furioso.
-chi ti ha ridotto così?- chiese insistente. Io chiusi gli occhi e girai il viso.
-Flavio calmati!- disse Luca che ci aveva raggiunto e aveva poggiato una mano sulla spalla del fratello. 
Flavio lasciò leggermente la presa, abbastanza da concedermi di allontanarmi.
-Luna stiamo aspettando!- disse Luca.
-sono caduta- dissi verso Flavio- per le scale a casa di Mirko- aggiunsi scambiando  uno sguardo di intesa con Luca. Era una mezza verità. 
Ero scivolata si, ma per strada, mentre correvo via. Per fortuna nessuno mi aveva vista. Luca poi mi aveva mandato un messaggio dicendomi la versione che aveva detto a Flavio. Non avrebbe mai dovuto sapere che lo avevo visto.
-vieni, medichiamo quella ferita che hai sul ginocchio- disse Flavio prendendomi per mano. Ma io la sfilai subito con molta poca delicatezza.
-posso fare benissimo da sola, grazie.- dissi io avviandomi verso la mia camera.
-ehi che hai perché non vuoi che ti tocchi?- disse lui prendendomi per il braccio e facendomi girare.
-io...- Bene, e ora? Che gli dicevo? Mi fa schifo che mi tocchi dopo che sei andato a letto con un'altra?!
-finiscila di fare la bambina e vieni!- disse lui prendendomi con irruenza per il braccio e portandomi in camera mia- vado a prendere qualcosa per disinfettarti, non ti azzardare a muoverti!- disse lui puntandomi un dito contro. Io alzai gli occhi al cielo e poi mi sedetti sul letto tirando su le gambe.
Lui tornò dopo poco con l'occorrente e si sedette sul letto davanti a me.
-sei la ragazza più maldestra che conosca!- disse lui scuotendo la testa.
-già tu di ragazze ne conosci tante- dissi io sarcastica. Lui mi guardò con un sopracciglio alzato.
Bagnò l'ovatta con un po' di disinfettante poi mi prese la gamba. 
Appena la sua mano entrò in contatto con la mia pelle rabbrividii.
Lui fece lentamente risalire la mano su per il polpaccio. 
Ma lo stava facendo apposta?
Bloccò la mano proprio sotto al ginocchio e poggiò l'ovatta sulla ferita. Subito mi irrigidii e lui puntò il suo sguardo preoccupato su di me.
-scusa- disse
-non é niente- dissi io.
-quando ti ho vista in questo stato ero preoccupatissimo- ammise spostando la sua attenzione sulla ferita. Vedendo che non parlavo continuò- ho pensato al peggio, ho pensato che qualcuno ti avesse picchiata o peggio- disse lui rabbrividendo e chiudendo gli occhi.- l'idea che qualcuno ti avesse toccata mi faceva impazzire- disse alzando lo sguardo e puntandolo nel mio.
Io ero senza parole. Con quelle frasi era riuscito a cancellare tutto l'odio che avevo per lui.
-mi dispiace averti fatto preoccupare!- dissi io dopo un po' di silenzio. Poi con un coraggio che non sapevo di avere gli accarezzai i capelli. Lui alzò di scatto la testa e mi guardò sorridendo dolce- come hai detto sono molto maldestra, almeno per la prossima volta avrò un infermiere personale!- dissi io ridendo.
-non ci deve essere una prossima volta- disse lui guardandomi severo. Non mi azzardai a replicare. Non era aria così mi alzai e mi avviai verso la porta.
-dove vai?- chiese lui.
-a prendermi del ghiaccio, lo zigomo mi fa più male del ginocchio- dissi sorridendogli e uscendo.
In cucina presi subito del ghiaccio, lo misi nel panno e me lo avvicinai allo zigomo che si stava gonfiando.
-e così...le scale eh- disse Luca spaventandomi. Era sulla porta a braccia conserte poggiato allo stipite.
-scusa plausibile, anche lui sa quanto sono maldestra!- dissi io poggiandomi sul frigo.
-dove sei stata?- chiese lui serio.
-a prendere un po' d'aria- dissi io sospirando.
-mi dispiace per quello che hai visto-
-non preoccuparti è già passato- dissi io fingendo 
-puoi ingannare lui ma non me, ti fingi forte ma non lo sei- disse lui guardandomi. Io abbassai la testa.-è sollevato che tu non l'abbia visto- disse dopo un po'.
-cosa?- chiesi io guardandolo sorpresa.
-ha detto, testuali parole, "meno male che mi hai beccato tu e non lei" -disse. Io sorrisi.-credo che se sapesse che invece lo hai visto potrebbe insultarsi a vita- disse lui prendendolo in giro.
-allora meno male che non ho visto nulla- dissi io facendogli l'occhiolino.
Ero brava a fingere, a volte fingevo talmente bene che anche io mi auto convincevo, ma purtroppo questa volta era tutta un'altra storia.

Ciao a tutti!!
Devo ammettere che in questo capitolo Flavio è riuscito ad essere il più grande idiota ma anche il più dolce e premuroso. Una domanda, secondo voi Luna ha fatto bene a non far sapere a Flavio di averlo visto? Avreste fatto la stessa cosa o sareste rimaste lì a fare una sfuriata?
Prima di salutarvi, come sempre, SPOILER dal prossimo capitolo:

-aspetta! Eri venuto per dirmi qualcosa?- chiesi io 
-ah si! Che Sofia starà da noi per tutto il fine settimana, quindi sarai costretta a dividere il letto con me!-

Con questo vi saluto! Mi raccomando recensite che mi fa piacere ;)
Baciii!!

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Capitolo 8
*** Tentazioni ***


"Nota: per chi volesse delle piccole anticipazione dei capitoli che seguono perché è troppo curioso vi avverto che nelle note finali metto una piccolissima parte del capitolo successivo, avviso per chi non avesse letto in precedenza le mie note in fondo ai capitoli precedenti. Buona lettura ;)"

Era passata quasi una settimana da quando ero ospite da Luca e Flavio.
Tutto era andato bene, nessun episodio sconveniente.
Tranne quello di qualche giorno fa quando Flavio era entrato in camera mia senza bussare e mi aveva trovata con Mirko, che mi aiutava a studiare.
Dove stava il problema?
Ebbene Flavio aveva avuto la bellissima idea di entrare proprio mentre Mirko mi stava facendo il solletico e quindi eravamo stesi sul letto.
Inutile dire che la scena non fu affatto piacevole.
Dopo aver guardato me male e con uno sguardo omicida Mirko si era chiuso la porta alle spalle lasciandomi alquanto perplessa.
Il discorso non era stato ripreso per fortuna e la nostra vita era trascorsa senza problemi. 
Con Flavio le cose andavano alla grande eravamo diventati molto amici e la sera dopo cena spesso io, Luca e lui ci ritrovavamo a chiacchierare e scherzare in camera mia oppure vedevamo un film in salone.
Più di una volta Flavio aveva insistito per portarmi in macchina a scuola e io avevo ceduto per due volte.
Non capivo perché lo facesse, lui che poteva dormire fino a tardi ma il pensiero che lo facesse per me mi rendeva felicissima.

Ero di ritorno a casa dopo l'ennesima lunga giornata, ma per fortuna era venerdì e la settimana era finita.
Quando entrai in casa sentii delle voci provenire dalla cucina. Così lasciai la borsa all'ingresso e mi avviai verso la cucina. 
Vidi Flavio di spalle appoggiato per un fianco allo stipite della porta.
Quando si accorse di me si girò e mi rivolse un bellissimo e sincero sorriso.
Così mi avvicinai, mi alzai sulle punte e gli diedi un bacio sulla guancia.
-ciao- disse lui mettendomi una mano sul fianco e avvicinandomi a sè. Chissà se sapeva quello che questi gesti semplici mi scatenavano. 
Io gli lasciavo fare, perché avrei dovuto fermarlo?! Stavo troppo bene in quei momenti.
-ciao, che succede?- chiesi notando solo allora Anna con suo marito che discutevano con Luca.
-mamma e papà partono per il fine settimana e si stanno raccomandando con Luca affinché non faccia danni in loro assenza- disse lui tranquillo.
-aspetta, e perché tu stai qui tranquillo?-chiesi girandomi verso di lui perplessa.
-ma perché io sono il fratello tranquillo- disse lui fingendo un sorriso angelico.
Io lo guardai alzando un sopracciglio- ehi non guardarmi così non si direbbe ma tra i due sono quello che da meno problemi!- disse lui alzando le braccia in segno di difesa. Io scoppiai a ridere.
-allora ragazzi noi andiamo, torneremo lunedì in mattinata. Non combinate guai.- disse Anna- Luna controllameli!- aggiunse guardandomi.
-te lo prometto Anna- dissi io ridendo e salutando lei e il marito.
Andai in camera mia per lasciare la famiglia ai loro saluti.
Una volta in stanza il mio cellulare vibrò e il promemoria che apparve mi ricordò che avrei dovuto partecipare ad una festa di diciott'anni quel sabato.
Di conseguenza mi ricordò anche che non avevo idea di cosa mettermi, così aprii il mio armadio.
Avevo comprato un po' di vestiti eleganti che però non avevo mai messo perché non avevo avuto l'occasione.
Perché li avevo comprati?! Perché erano belli e perché ero convinta che sarebbero serviti, e avevo ragione.
Tirai fuori tutti e 5 i vestiti e li misi sul letto.
Iniziai a provarli tutti, insieme alle scarpe, tacchi alti ovviamente.
Era una festa molto elegante, in una villa lussuosa che era stata affittata e ovviamente il vestiario non doveva essere da meno.
Mi infilai il primo vestito che era un tubino nero molto corto con un paio di scarpe nere molto alte.
Qualcuno bussò alla porta.
-avanti!- dissi io continuando a guardarmi e girarmi davanti allo specchio.
-ehi Luna volevo dirti che, WOW...- disse Flavio entrando in camera mia e bloccandosi sulla soglia. Io mi girai di scatto per guardarlo in faccia.
Mi guardava come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto, ed era una sensazione bellissima.
-allora che ne pensi?- chiesi io girando su me stessa.
-dipende- disse lui deglutendo.
-da cosa?
-da dove devi andarci- disse lui incrociando le braccia al petto-se devi usarlo per andare in giro per casa e ti posso vedere solo io, o al massimo Luca, puoi metterlo anche per cucinare. Se lo devi mettere per uscirci...Bhe scordatelo!- disse lui guardandomi con uno sguardo di sfida .
-mi sta così male?- chiesi io perplessa.
-assolutamente no! É proprio questo il punto- disse lui chiudendo la porta
-e allora perché?-
-perché l'effetto che sta avendo quel vestito su di me sarà lo stesso per gli altri tremila ragazzi che ti guarderanno spogliandoti con lo sguardo- disse lui come se la cosa fosse abbastanza evidente e stesse parlando con una bambina. Io trattenni il respiro a quella affermazione.
-se ha lo stesso effetto su di te perché posso metterlo in giro per casa? non dovrei evitarlo anche qui!- dissi indignata. Non poteva uscirsene con queste cose!
-ma perché io POSSO controllarmi dal non saltarti addosso- disse con un sorriso malizioso.
Io alzai gli occhi al cielo camuffando il brivido che mi aveva percorso la schiena, poi puntai nuovamente lo sguardo furioso su di lui che divenne serio all'istante.
- è troppo corto, ti si vede anche l'anima- disse lui indicandomi.-scordati che io ti faccia uscire in questo modo!- disse lui risoluto.
-ah si e tu chi sei per impedirmelo?- dissi guardandolo con aria di sfida.
-sono quello che può decidere se farti uscire o no. Non mi obbligare a chiuderti in casa. E sai che ne sono capace- disse avvicinandosi. Non capivo davvero perché stesse facendo tutte queste storie.
-e va bene, tanto non andava bene comunque!- dissi io girandomi verso lo specchio- e ora fuori devo cambiarmi- aggiunsi cercando di abbassare la lampo dietro con non poche difficoltà.
Vidi Flavio attraverso lo specchio che si avvicinava fino a trovarmelo dietro, troppo vicino. Sentivo il suo calore e il suo respiro sulle spalle.
Mi spostò i capelli da un lato sfiorandomi la pelle e provocandomi tantissimi brividi, e non perché aveva le mani fredde.
La sua mano si spostò sulla cerniera del vestito e la tirò giù lentamente. Quando ebbe finito mi posò le mani sui fianchi e si chinò a baciarmi la spalla, indugiando sulla mia pelle.
Non potevo resistere oltre, sentivo mille emozioni dentro di me, non sapevo neanche come avessi fatto a non cadere a terra visto che non mi sentivo più le gambe.
-sei bellissima qualunque cosa ti metti- mi sussurrò all'orecchio. Poi si allontanò da me e uscì e si avviò verso la porta.
Non so come ma in quel momento di confusione riuscii a formulare una domanda.
-aspetta! Eri venuto per dirmi qualcosa?- chiesi io 
-ah si! Che Sofia starà da noi per tutto il fine settimana, quindi sarai costretta a dividere il letto con me!- disse lui uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
Finalmente mi sedetti a terra ancora scombussolata.
Dividere il letto con lui? 
La cosa mi esaltava quanto mi terrorizzava.
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(Flavio)
-glielo hai detto?- chiese Luca che era seduto sul divano.
-si- dissi io ancora imbambolato sedendomi accanto a lui.
-e come l'ha presa-
-non ne ho idea me ne sono andato prima che rispondesse- dissi passandomi le mani sul viso.
-ho come l'impressione che non mi stai dicendo tutto. Ci hai impiegato troppo per uno che è solo entrato ha detto una frase ed é uscito- disse Luca 
-non ho fatto assolutamente nulla, l'ho solo aiutata a slacciare la lampo di quel tubino nero terribilmente corto che la rendeva terribilmente e pericolosamente sexy- dissi io guardandolo.
-Mio dio fratello pensi di resisterle ancora per molto- disse Luca ridendo.
-Più che posso! Te lo ripeto, non sono quello adatto a lei, e lo sai anche tu!- dissi io allusivo.
-Lo so e sinceramente sei l'ultima persona con cui vorrei vederla, ma se lei ti vuole mi sta bene e soprattutto, lei rende migliore te, ti fa bene.- disse lui mettendomi una mano sulla spalla
-ah grazie sei davvero utile- dissi io sarcastico
-calcolando che stanotte dormite insieme, e visto il tuo basso autocontrollo, ti do tempo fino a domani sera, massimo domenica, affinché succeda qualcosa- disse lui alzandosi dal divano.
-é una scommessa- chiesi io
-no assolutamente, è solo una previsione...ma se vuoi scommettiamo pure- disse lui ammiccando e uscendo dal salone.

-Vi odio sappiatelo- disse Luna imbronciata.
Questa era la frase che ripeteva più o meno da 10 minuti e in modo ripetitivo.
-tutta questa scenata solo per un film horror!- disse Luca mettendosi seduto accanto a me sul divano dopo aver spento la musica e messo play.
-almeno tu potevi essere dalla mia parte Sofia- disse Luna rivolta verso l'altra ragazza.
-io amo l'horror mi dispiace é il mio punto debole- disse quell'altra con un sorriso innocente andando a sedersi accanto al suo ragazzo.
-dai vieni qui siediti e calmati- dissi io battendo la mano sul posto accanto a me.
Lei sbuffó, si avvicinò e si accoccolò al mio fianco. 
-se ho paura ficco la testa sulla tua spalla- disse lei poggiando la testa sulla mia spalla.
-se hai paura, stringimi la mano- dissi io prendendole la mano e facendo intrecciare le sue dita alle mie. Lei alzò lo sguardo e mi guardò intensamente, prima di spostare la sua attenzione al film. Io mi ritrovai a sorridere come un cretino.

Dopo circa mezz'ora di film la sentii stringermi la mano e nascondere la testa nella mia spalla.
Era davvero molto impaurita! Così passai il mio braccio dietro di lei, le posai la mano sul fianco e la attirai a me. La sentii irrigidirsi.
Il calore che emanava quel corpicino era tanto.
-ehi tutto ok?- chiesi io sussurrandole all'orecchio.
-si tutto ok solo...odio i film dell'orrore ambientate in case infestate da fantasmi omicidi- disse lei a bassa voce.
-ti dico un segreto, l'audio è quello che più di tutto rende un film horror tale senza quello perde qualche effettuo- dissi io sorridendo.
-e non potevi dirmelo prima?- chiese lei con sguardo omicida.
-non sapevo avessi davvero così tanta paura- dissi io difendendomi e ridendo della sua espressione.
------------------
(Luna)
-allora da che parte dormi?- chiesi entrando in camera con Flavio.
-solitamente nel mezzo- rispose lui scherzando. Io lo guardai malissimo.-OkOk solitamente dormo dalla parte della porta.
-ok perfetto- dissi dirigendomi dall'altro lato del letto. Alzai le coperte e mi misi dentro cercando di scappare da quel momento imbarazzante.
Lo vidi avvicinarsi e togliersi la maglietta mostrando il suo fisico perfetto e i suoi addominali.
-aspetta che diavolo stai facendo?- chiesi scattando seduta sul letto alzando le mani in avanti.
-io d'estate dormo sempre così- disse lui con noncuranza.
-ma non é estate- constatai io
-no ma é maggio e fa caldo- disse lui
-non puoi fare un'eccezione stanotte, sei mezzo nudo!- dissi io, anche se a dirla tutta non mi dispiaceva affatto.
-e allora? Io devo resistere con te che hai quei pantaloncini inesistenti! Sforzati anche tu e non rompere!- disse lui infilandosi sotto le coperte mentre io mi facevo sempre più in la fino ad arrivare sul bordo del letto. Stavo per cadere ma sentii un braccio afferrarmi prontamente per la vita e riportarmi sul letto.
Sentii un peso sopra di me e riaprii subito gli occhi.
Flavio era sopra di me a pochi centimetri dal mio viso. 
Il cuore mi batteva all'impazzata e sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra.
Dopo qualche istante di silenzio in cui credetti mi avrebbe baciata, si scostò da me di poco e mi rivolse quel sorriso che tanto odiavo.
-ti ho preso- disse.
-ho visto grazie ma ti sarei grata se ti togliessi da sopra di me, pesi!- dissi io spingendolo via. Lui non si mosse di una virgola ridendo dei miei tentativi.-eddai Flavio!-dissi piagnucolando.
Lui si allontanò e si stesse accanto a me ridendo.
-scelto il vestito per domani sera?- chiese lui dopo un po'.
-Sisi scelto!- dissi io. Essere li al buio con lui mi metteva una terribile agitazione.
-spero che sia più lungo di quel coso che portavi oggi e che insisti a chiamare vestito!- disse.
-oh si é decisamente più lungo- dissi io. Lo sentii sospirare di sollievo e così mi avvicinai al suo orecchio- ha solo un profondo scollo sulla schiena- gli sussurrai prima di girarmi dall'altro lato.
-poi facciamo i conti domani- disse lui minaccioso.
Io sorrisi prima di cadere preda della stanchezza.

Ciao a tutti!!
Che dire qui questi due stanno decisamente facendo passi avanti. Flavio si è dimostrato diverso nei confronti di Luna in questo capitolo, oserei dire da fidanzato geloso e premuroso, secondo voi? ;)
Come sempre SPOILER DAL PROSSIMO CAPITOLO:
"-io non ce la faccio più a resisterti-"
Mmmmm.... Chi lo dirà a chi? Bah chi lo sa.
Detto ciò spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Baci al prossimo!!

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Capitolo 9
*** Primo bacio ***


Quando mi risvegliai non fui subito consapevole di cosa stava succedendo.
Aprii gli occhi di scatto e subito tutto mi fu chiaro.
Non so come ma ero sopra Flavio, non completamente. 
La mia testa e la mia mano destra erano poggiate sul suo petto nudo.
Il suo braccio mi avvolgeva la vita tenendomi stretta a se. 
Io sorrisi ma poi mi irrigidii subito dopo.
La sua mano iniziò a risalire su per la mia schiena, sotto la maglietta.
Il contatto della sua mano calda con la mia pelle mi fece rabbrividire. Lui doveva essersene accorto perché bloccò la mano e aprì gli occhi.
Io invece dal canto mio richiusi subito i miei  e feci finta di dormire, da codarda qual'ero avevo optato per la strada più semplice. NON FARE NULLA.
Dopo vari momenti di silenzio sentii una mano accarezzarmi la guancia e il suo pollice sfiorare le mie labbra.
Il mio cuore accelerò e sperai che lui non lo sentisse.
Ad un tratto le sue labbra si posarono e sulla mia fronte e indugiarono per qualche secondo di troppo prima di staccarsi.
Ma alla fine lo fece e mi adagiò dall'altra parte del letto e, con un sospiro di rassegnazione (?) si alzò dal letto e uscì silenziosamente dalla stanza.
Fu allora che io aprii gli occhi, nella stanza regnava il silenzio mentre io fissavo il soffitto cercando di tranquillizzarmi.
Inspiravo ed espiravo sperando che il mio cuore smettesse di battere così velocemente e così forte.
Dopo interminabili minuti mi decisi ad alzarmi e mi trascinai fino alla cucina da cui provenivano delle voci. Mi appiattii al muro per origliare.
-quindi è andata bene?!- sentii dire a Luca.
-assolutamente no, spero che una notte così non si ripeta più- sentii dire a Flavio.
Sta notte? 
-dai cosa sarà successo di così terribile con Luna?- chiese Sofia. Parlavano di me?
-nulla, solo...non voglio che si ripeta- disse di nuovo Flavio risoluto.
Il mio cuore si spezzò e una lacrima mi scese lungo la guancia.
Che stronzo!
Senza fare rumore corsi in bagno e chiusi la porta a chiave. Poi mi appoggiai alla porta con le spalle e mentre piangevo e singhiozzavo scivolai con la schiena sulla superficie di legno fino a ritrovarmi seduta a terra.
Gli facevo davvero così schifo? Perché? 
Lo odiavo, stavo davvero iniziando ad odiarlo.
Qualcuno bussò alla porta.
-Luna sei qui?- chiese Flavio con una nota preoccupata nella voce. Presi un grosso respiro per far tornare normale la voce, senza traccia di aver pianto.
-si sono qui perché?- chiesi io fredda e distaccata.
-perché non ti ho trovata in stanza e così...- ma non lo feci finire. Spalancai la porta furiosa.
-e così cosa? Ti sei preoccupato? Ma non mi dire!- dissi io puntandogli il dito contro. Lui mi guardava sbalordito, sorpreso da quello scatto d'ira. 
Poi mi sorprese ancora di più prendendomi il volto tra le mani e avvicinandosi sempre di più a me.
-ma tu...perché stai piangendo?- chiese guardandomi dritto negli occhi. Io ero senza fiato ma quando mi ripresi lo allontanai da me. 
-niente- dissi io poi mi girai per tornare in bagno e mi chiusi la porta dietro.

Per tutto il giorno cercai di evitarlo, e lui se ne era ovviamente accorto.
Passai tutta la giornata a chiacchierare con Sofia chiedendole consigli per quella sera perché avevo il diciottesimo.
Verso le 18 andai a farmi doccia, rasoio e piastra, insomma inizia la mia opera di restauro. Misi lo smalto rosso sulle mani e i piedi.
Sofia mi aiutò a truccarmi. 
Vedendo il vestito optammo per un trucco leggero sugli occhi valorizzando le labbra con un rosso acceso.
Erano ormai quasi le 20 e decisi che era ora di infilarmi il vestito. 
La seta scivolava dolcemente sulla mia pelle fino ad arrivare giù, ai miei piedi.
Infilai i tacchi e mi avviai verso lo specchio intero per vedere come stavo.
Rimasi a bocca aperta. La ragazza nello specchio non ero io, forse poteva essere una versione più grande e più bella di me.
Il vestito era divino,nero. Davanti molto semplice con delle bretelle sottili e aderente fino ai fianchi con qualche brillantino qua e la, poi diventava più largo e il tessuto scendeva morbido fino ai piedi ai quali portavo tacchi molto alti e neri.
Mi voltai con le spalle allo specchio, quello era il pezzo forte del vestito, uno scollo che si fermava giusto poco sopra il sedere, ma non risultava volgare anzi, era terribilmente elegante.
-Wow Luna sei splendida- disse Sofia che era seduta sul letto.
-già - sussurrai io ancora incredula.
-Mirko deve tenerti stretta stasera o qualcuno ti si porta via!- disse lei ridendo e facendo ridere anche me. Poi spalancò gli occhi come se avesse avuto un'idea, balzò in piedi e si avviò verso la porta -aspetta qui- mi disse prima di uscire.
Io non potei far altro che restare ferma e confusa.
Tornó dopo pochi secondi sorridente e mi fece cenno di seguirla. Io feci come diceva e mi portò fino in salotto.
Li, seduti sul divano c'erano Luca e Flavio che si voltarono subito a guardarmi e restarono a bocca aperta. Lo sguardo di Flavio era intenso, penetrante e mi mise quasi in soggezione tanto che mi ritrovai a spostare lo sguardo altrove interrompendo quel contatto visivo.
-allora non è bellissima?!- chiese Sofia più eccitata di me sedendosi sulle gambe di Luca.
-io approvo senza alcun dubbio- disse Luca sorridendomi.
Flavio era ancora fermo, bloccato in quella posizione poi, dopo poco, parlò.
-sei bellissima- disse lui con la voce bassa. Io mi limitai a guardarlo.
-Luna fai vedere il dietro, quella è la parte forte!- disse Sofia.
Io mi voltai sorridendo a disagio, non so quanto avrei dato per vedere la faccia di Flavio in quel momento.
-no- sentii dire alle mie spalle proprio da lui. Io mi girai confusa.
-no cosa?- chiesi io fulminandolo.
-tu non esci con quel vestito- disse lui alterato alzandosi in piedi.
-perché?- chiesi io guardandolo a bocca aperta.
-hai la schiena tutta scoperta- disse lui indicandomi.
-e allora, è un problema?- chiesi io stizzita.
-certo-che-lo è!- scandì lui avvicinandosi a me.
-tuo?- chiesi io. Lui fece per parlare ma poi richiuse la bocca e abbassò lo sguardo -esatto- dissi io allontanandomi. Presi il mio telefono e vidi il messaggio di Mirko che diceva che era arrivato -io vado buona serata!- dissi io prendendo il giacchetto.
-ciao divertiti- mi gridò Sofia.
-e fai la brava- aggiunse Luca facendomi sorridere prima che uscissi di casa e mi chiudessi la porta alle spalle.

La festa era bellissima e io mi stavo divertendo da pazzi. Erano ore che ballavamo e i miei piedi stavano chiedendo pietá. 
Avevo ballato di tutto con quei tacchi quella sera, dai balli più scatenati e quelli più lenti.
Mirko era un bravissimo ballerino e nei lenti dava il meglio di se. Più di un ragazzo aveva tentato di chiedermi di ballare ma Mirko aveva cortesemente declinato l'invito prima che lo facessi io.
Quando raggiunsi il tavolo dove avevo lasciato il mio cellulare mi accorsi di avere tre chiamate perse, di Flavio. Non feci in tempo a sbloccarlo che subito ne arrivò una quarta. Combattei con me stessa tra il gli rispondo e il non gli rispondo.
Alla fine vinse il non gli rispondo e lasciai vibrare il telefono sul tavolo.
Dopo pochi minuti arrivò un'altra chiamata ma non di Flavio, bensì di Luca.
Risposi subito.
-pronto?- dissi tappandomi l'altro orecchio per via della musica alta.
-ehi splendore come va?- chiese lui.
-tutto bene mi sto divertendo perché?- chiesi io sospettosa. Perché tutte queste chiamate?
-no niente volevamo... Volevo sapere a che ora torni- chiese Luca dopo essersi ripreso. Volevamo eh?!
-non lo so credo dopo l'una, non ti preoccupare ho le chiavi- dissi io.
-ah ok va bene. Buona serata- disse lui prima di chiudere la conversazione.
Io restai perplessa a guardare lo schermo del telefono poi lo misi in borsa e mi ributtai in pista raggiungendo Mirko che mi aspettava.

Salii le scale del palazzo con non poca difficoltà, avevo bevuto un po' troppo per i miei gusti.
Girai la chiave della porta ma prima di aprirla mi levai i tacchi per non fare rumore.
La porta si aprì improvvisamente prima che potessi aprirla io. Davanti a me c'era Flavio con uno sguardo a dir poco da brividi, sarebbe stato perfetto per un film horror.
Restammo a fissarci lì al buio per un tempo interminabile.
-ciao- dissi io oltrepassandolo ed entrando in casa. 
Mi diressi verso la camera di Flavio, visto che avrei dovuto dormire di nuovo con lui.
Ero arrivata sulla soglia quando una spinta violenta mi fece entrare in stanza e sentii la porta chiudersi di botto.
Per fortuna non caddi e mi voltai furiosa alle mie spalle dove c'era Flavio.
-ma sei pazzo? Potevo cadere idiota!- gli ringhiai io contro.
-perché non mi hai risposto? Perché hai ignorato tutte le mie chiamate?- chiese lui alzando il tono della voce mentre si avvicinava a me.
-semplicemente non mi andava- risposi io tagliente.
-é tutto il giorno che mi tratti male e che mi eviti, cosa ho fatto?- chiese lui più calmo. Io mi guardai intorno a disagio nel buio della stanza.
-ti fa così schifo dormire con me?!- chiesi io fredda, cercando di restare calma mentre incrociavo le braccia al petto.
-ma di che stai parlando?- chiese lui confuso.
-non fare finta di nulla! Ti ho sentito questa mattina! Cosa hai detto?- dissi io fingendo di pensare- ah si "spero che una notte come questa non si ripeta mai più"- dissi io guardandolo male. Lui sembrò capire e si allontanò scuotendo la testa.
-non hai capito nulla! Ieri notte è stata terribile perchè tu eri lì e...
-o ma grazie tante fa sempre bene sentirselo ridire- sbottai io superandolo ma la sua mano mi bloccò il braccio e con molta poca delicatezza mi fece girare e mi sbattè contro il muro bloccandomi con il suo corpo.
-é stato terribile perché eri a due centimetri da me e non potevo toccarti, stringerti, baciarti....é stata una tortura- disse lui guardandomi con i suoi occhi profondi. Io boccheggiai a quella rivelazione.
-cosa?- sussurrai io.
-io non ce la faccio più a resisterti tutti i giorni- sussurrò lui accarezzandomi la guancia.
-allora non farlo- dissi io, non so con quale coraggio.
Vidi l'indecisione sul suo volto prima di sentire le sue labbra sulle mie.
Mi stava baciando con foga come se fosse assetato.
Ero ancora frastornata ma poi mi risvegliai da quello stato confusionale e ricambia il bacio con altrettanta foga aprendo la mia bocca e facendo incontrare le nostre lingue.
Portai le mie mani tra i suoi capelli corti e morbidi. 
Lui mi sollevò e mi fece sedere sulla scrivania che era lì accanto e si posizionò tra le mie gambe mentre mi teneva ancora stretto a se possessivo. Lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Gli morsi il labbro inferiore e sentii un suono roco uscirgli dalla gola. 
Non so come la sua mano era arrivata sotto al vestito e stava risalendo lentamente su per la mia gamba. Io gemetti sulle sue labbra.
Ma lui si staccò improvvisamente.
-no è tutto sbagliato! Questo non doveva succedere!- disse lui mettendo parecchia distanza tra di noi.
-non mi sembrava che poco fa la pensassi in questo modo- dissi io scendendo dalla scrivania.
-mi sono sbagliato, ho sbagliato su tutto. Questa cosa che é successa tra noi....Bhe dimenticala- disse lui aprendo la porta della stanza.
-dove vai?- chiesi io perplessa.
-dormo sul divano- disse lui uscendo e richiudendosi la porta alle spalle.
Io mi sedetti sul letto e mi presi la testa sulle mani.
Mi aveva baciata! Mi voleva!
Si, ma poi si era pentito.
Questa era l'ennesima conferma, la conferma che lui non era quello adatto per me.
  

Ciao a tutti!!
Ecco a voi il nuovo capitolo. Finalmente Luna e Flavio si sono baciati! ma Il ragazzo è stato scemo e si è tirato indietro. Chissà cosa succederá dopo il bacio e le sue rivelazioni.
Fatemi sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo.
Ciao baci alla prossima!!

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Capitolo 10
*** Post bacio ***


Il mattino seguente il sole che filtrava tra le tende mi svegliò. Emisi un mugolio di fastidio e mi stropicciai gli occhi con le mani. 
Quella notte mi ero rigirata più e più volte nel letto e di sicuro il caldo non aiutava a farmi prendere sonno, e quella notte aveva fatto davvero molto caldo.
Infatti mi ero svegliata completamente scoperta con la mega maglietta che usavo per dormire leggermente alzata.
Mi sporsi verso il comodino e presi il telefono. Le 11? E nessuno mi aveva svegliato?
Controvoglia mi misi seduta sul bordo del letto e mi alzai.
Assonnata mi diressi in cucina non curandomi del fatto che fossi praticamente nuda. 
Ma quando arrivai lì, avrei preferito essermene preoccupata. 
Mi bloccai all'istante all'ingresso. Erano tutti seduti lì. Sofia, Luca...e Flavio.
Si girarono a guardarmi. Ora si che mi sentivo nuda!
-buongiorno- dissi io cercando di abbassarmi la maglietta mentre mi dirigevo velocemente al tavolo.
-allora che è successo ieri sera?- chiese Luca con quel suo sorrisetto malizioso.
-ieri...ieri sera?- chiesi io balbettando. Sapeva cosa era successo tra me e Flavio? Per fortuna fui abbastanza brava a controllarmi e a non guardare quest'ultimo (che tra l'altro non mi degnava di uno sguardo da quando mi ero seduta)
-ma si certo alla festa! Nulla di interessante?- chiese lui. Oh giusto! La festa!
-emmm...tanto alcol, bella musica- dissi annoiata, poi mi venne un lampo di genio
-a dire il vero non ricordo nulla di ieri sera- dissi io.
La testa di Flavio si alzò di scatto e mi guardò incredulo. Non potei fare a meno di sorridere. Bhe almeno avevo attirato la sua attenzione. Ora vediamo chi è più stronzo!
-niente niente?- chiese Luca.
-sinceramente? Non so neanche come sono arrivata sul letto!- dissi io abbassando lo sguardo.
-Wow! E dimmi un po' che ha detto Mirko del vestito?- chiese Sofia curiosa.
-che ero uno schianto, lo ha ripetuto credo un centinaio di volte- dissi io ridendo, ricordando la sera prima.
Ci fu un lungo silenzio, in cui sentii lo sguardo insistente di Flavio su di me.
-io vado a farmi una doccia- disse Sofia alzandosi.
-posso venire anche io vero?- chiese Luca alzandosi con lei.
-tanto sarebbe inutile dirti di no- disse lei rassegnata.
Detto questo si avviarono fuori dalla cucina lasciando me e Flavio da soli.
Seguì un silenzio imbarazzante in cui io avevo concentrato tutta la mia attenzione sulle mie mani.
Mi venne sete così mi alzai per prendere un bicchiere dalla credenza, ma aimè ero davvero troppo bassa così fui costretta a mettermi in punta piedi e allungarmi per prendere un bicchiere.
-ti prego non lo rifare!- sentii dire a Flavio con una voce cupa che mi fece sussultare. Ce l'aveva con me?
Io mi girai a guardarlo perplessa.
Essi ce l'aveva proprio con me!
-come scusa?- chiesi io alzando un sopracciglio.
-volevo dire, che una maglietta più lunga sarebbe gradita- disse lui incrociando le braccia al petto.
Fu allora che capii, nel prendere il bicchiere la mia maglietta doveva essersi alzata, lasciando vedere un po' troppo. Mi maledii mentalmente ma cercai di non dare a vedere quanto fossi imbarazzata.
-perché? Ti fa effetto?- chiesi io con fare spavaldo. Lui si alzò in piedi e si avvicinò a me. Poggiò le mani sul ripiano intrappolandomi tra il mobile e il suo corpo.
-tu non sai neanche quanto- disse lui puntando il suo sguardo nel mio. Il mio cuore saltò un battito, mi aveva presa alla sprovvista.
-so che stavi mentendo prima- disse lui dopo qualche secondo.
-potresti essere un tantino più preciso?- chiesi io sarcastica, sapendo già a cosa si riferiva.
-so che non è vero che non ricordi niente di ieri sera!-  disse lui avvicinandosi sempre di più.
-perché? É successo qualcosa che dovrei ricordare?- chiesi io con aria di sfida. Vidi le sue certezze vacillare e il suo sguardo farsi più duro e allo stesso tempo ferito.
-stai bluffando, tu ti ricordi che ci siamo baciati!- non era una domanda la sua, ma un'affermazione.
-no mi dispiace- dissi io prima di spingerlo via da me e avviarmi verso l'uscita. La sua mano mi afferrò il braccio e mi strattonò con irruenza, costringendomi a voltarmi verso di lui.
-che c'é? Il tuo orgoglio maschile ne risente? A quanto pare i tuoi baci non sono poi così indimenticabili!- dissi più acidamente di quanto volessi.
Lui strinse il mio braccio ancora di più.
-la veritá!- disse in tono piatto.
-sbaglio, o mi hai chiesto tu di dimenticarlo?!- chiesi io strattonando via il mio braccio dalla sua presa. Lui abbassò lo sguardo mentre io sorridevo amareggiata.
Poi girai i tacchi e uscii della cucina.

Durante la giornata, il tempo andò peggiorando e scoppiò un diluvio che rese impossibile uscire di casa e farsi una passeggiata.
Questo per dire cosa?
Semplice, che fui costretta a restare in casa tutto il giorno ad evitare Flavio; quando invece avrei preferito uscire e non vederlo tutto il giorno.
Anna e suo marito avevano chiamato, il volo avrebbe ritardato per il maltempo e così sarebbero tornati la sera tardi.
Luca e Sofia erano ad amoreggiare sul divano quindi, territorio off limits.
Flavio vagava per casa senza meta. 
E io?
Ero ovunque tranne che dove fosse Flavio e fingevo di essere concentrata su un qualche problema matematico.
Lui però non era da meno, come me, si impegnava parecchio ad evitarmi.
Erano le 20 ed era ora di preparare la cena, così io e Sofia ci rimboccammo le maniche e iniziammo a preparare la pasta.
-cosa é successo tra te e Flavio?- chiese Sofia di punto in bianco.
-cosa?- chiesi io presa alla sprovvista.
-c'é tensione si vede! E poi tu ti sei chiusa in camera a "studiare" - disse lei facendo le virgolette con le dita- e lui sembra un'anima in pena che vaga per casa.
-diciamo che ha confermato quello che già sapevo- dissi io continuando a cucinare.
-ovvero?
-lui non é e non sará mai giusto per me- dissi io tristemente.
-perché lo dici?- 
-io voglio essere felice Sofi, e con lui non lo sarei. Insomma...mi ha ferito più volte lui in una settimana di quanto lo abbiano fatto altri in questi anni- dissi io guardandola. Vedevo nel suo sguardo quanto fosse dispiaciuta per me -e poi diciamolo! Ti sembra il tipo che si innamora? Il tipo da ragazza fissa?- chiesi io tornando a spostare la mia attenzione sul sugo. 
-allora donne che ci state preparando?- chiese Luca entrando in cucina, seguito da suo fratello.
-pasta al sugo- disse Sofia sorridendo.
-buooona!- disse lui.
Ad un certo punto si sentì un cellulare squillare, il mio per l'esattezza.
Ma le mie mani erano sporche e non potevo prenderlo così mi limitai a rispondere e mettere il vivavoce.
-pronto?- dissi io.
-ciao Luna sono Lorenzo- 
-ehi ciao! Come hai avuto il mio numero?- chiesi io sorpresa della chiamata.
-vari giri, ho bisogno del tuo aiuto- 
-dimmi tutto-
-tra poco é il compleanno di Mirko, che regalo gli potrei fare?-
-non ne ho idea! sei tu il suo migliore amico, non ti viene niente in mente?- chiesi io.
-si ma dal momento che tu hai preso la residenza nel letto di Mirko pensavo potessi essermi utile!- 
Non sapevo se ero sbiancata o se ero arrossita a quell'affermazione. 
Guardai con la coda dell'occhio Flavio che si era irrigidito sul posto. Mannaggia a me e a quando avevo messo il vivavoce!
-posso richiamarti dopo che sono un po' impegnata ciao!- dissi io chiudendo la conversazione senza neanche aspettare la sua risposta.
Volevo sotterrarmi.
-emmmm...Luca perché non andiamo ad apparecchiare?- chiese Sofia.
-agli ordini!- disse Luca avviandosi con lei in salone, lasciando me e Flavio soli in cucina, di nuovo. Sembrava tanto un de ja vu.
Anche se ero di spalle avvertivo il suo sguardo insistente. Riuscii a sopportarlo per poco, ma poi mi spazientii.
-c'è una qualche ragione per cui mi stai fissando?- chiesi io girandomi di scatto verso di lui che era in piedi poggiato al muro.
-da quanto ci vai a letto insieme?- chiese lui freddo. Io lo guardai a bocca aperta.
-io non vado a letto con nessuno!- dissi io stando sulla difensiva.
-non fare la finta tonta, non sono sordo ho sentito anche io!- disse lui staccandosi dal muro e alzando il tono di voce.
-NOI. NON. ANDIAMO. A LETTO. INSIEME!- dissi io scandendo ogni parola- e se così fosse non ci sarebbe nulla di strano visto che stiamo insieme- aggiunsi io.
-maddai ora vuoi farmi credere che dopo tutti questi mesi non andate a letto insieme?- 
-già perché io...- ma mi bloccai, non potevo ammetterlo.
-tu cosa?- disse lui avvicinandosi rabbioso.
-io...
-COSA?- 
-non l'ho mai fatto!- dissi io esasperata e solo dopo mi resi conto di averlo detto.
-tu non...- iniziò lui indietreggiando -e quindi quello a cosa si riferiva prima?
-a quando una volta ci ha trovati addormentati in camera di Mirko e quel coglione é subito corso alle conclusioni sbagliate!- dissi io alterata.
-quindi tu non hai mai?...- iniziò lui.
-NO! Ora possiamo cortesemente smettere di parlarne?! Grazie!- gridai esasperata da quella conversazione.-vai a dire agli altri che é pronto.
E senza rispondermi si avviò fuori dalla cucina lasciandomi da sola a riflettere sulla rivelazione che gli avevo appena fatto e sulla reazione che aveva avuto. 
Lo avevo disgustato, o almeno, così sembrava.


Angolo autrice: 
Ciao a tutte! Scusate per il ritardo nella pubblicazione ma non ho avuto un momento libero. Allora, che ne dite di questo nuovo capitolo? 
Fatemi sapere che ne pensate.
Baci :*



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