stargate atlantis - mutazione

di Lady_Whytwornian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Parassiti ***
Capitolo 3: *** Domande ***
Capitolo 4: *** Risposte ***
Capitolo 5: *** Michael ***
Capitolo 6: *** Rescue ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni ***
Capitolo 8: *** Negoziati ***
Capitolo 9: *** Piano alternativo ***
Capitolo 10: *** Infiltrati ***
Capitolo 11: *** Alla fine ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Le forze combinate delle navi alveari leali a Guide e del console Xeila avevano lanciato il loro attacco finale alle ultime regine che ancora si opponevano alla sua salita al potere.
Il fatto che la Regina Primaria non si fosse mai pronunciata aveva sicuramente favorito l’ascesa di Xeila. La Console si era proposta con un grande seguito di comandanti a lei fedeli. Molti alveari erano anche rimasti senza regina e questo li rendeva più vulnerabili.
L’ultimo attacco era stato pianificato per strappare il controllo dell’ultimo avamposto su cui si erano concentrate le forze della resistenza con un’azione strategicamente calcolata: una forza congiunta avrebbe mosso contro le navi alveari in orbita. La superiorità numerica sarebbe stata schiacciante.
Si sarebbe dato loro la possibilità di scegliere: l’annientamento o la resa.
- Non voglio ripetere l’esperienza passata con la guerra contro gli Antichi. Entrambi eravamo presenti…più di 10000 anni fa…E allora perdemmo 5000 alveari e più di 20000 incrociatori. Guide, tu hai il comando di 12 navi alveari, dopo la prematura scomparsa della Regina Primaria, io posso portarne quasi il doppio.
- Cosa pensi di proporre?
- Un’offerta…Molte navi alveari sono rimaste senza Regina. La guerra civile ha portato notevoli perdite e vorrei evitare che continuassimo a decimarci tra di noi. In passato abbiamo usato la potenza degli ZPM per moltiplicarci. Si potrebbe provare a fare altrettanto con gli umani… Verranno nominati dei guardiani appartenenti ad entrambe le fazioni che veglieranno sulle navi alveari utilizzate per questo scopo.
Guide la guardò perplesso: clonare gli umani. Se ci fosse stato un errore nella replicazione del DNA quello che ne sarebbe uscito avrebbe anche potuto essere non utilizzabile, se non peggio.
- Pensi che possa funzionare? Non sappiamo nulla degli effetti che questa pratica potrebbe avere sugli umani…senza contare quanto ci costerebbe in termini di energia…non disponiamo di così tanti ZPM…e io li preferisco sulle mie navi…
- Lo so. La Terra resta comunque un terreno di caccia piuttosto ambito, e da tutti. Una cosa alla volta…Se però riuscissimo almeno a prospettare che potremmo disporre di una riserva di cibo replicabile; questo risolverebbe una buona parte dei nostri problemi. E soprattutto si potrebbe arrivare ad una tregua…che è il mio unico scopo.
- Nel frattempo?
- Questo sarà oggetto di lunghe discussioni…
Alla fine venne siglato un accordo di reciproca non aggressione cosa che permise agli alveari di rimanere illesi. Xeila riuscì ad essere molto convincente nel proporre la possibilità di clonare gli esseri umani.
Ma non tutte le navi accettarono la tregua. In risposta a questa imposizione un gruppo di Wraith fedele a, come si faceva chiamare, la Regina Horizon, decise di ritirarsi su una luna che si trovava ai margini della galassia di Pegaso e da lì organizzare una nuova struttura per contrastare l’alleanza guidata da Xeila. La sua intenzione era quella di farle credere di aver vinto la guerra in modo da avere il tempo di costruire con in suoi nuovi alleati una grande potenza di attacco.
Un ultimo tentativo di dialogo non ottenne il risultato sperato.
- Chi ti credi di essere per decidere per la sorte di tutti i Wraith? – chiese con disprezzo - Con che diritto assumi il ruolo di regina Primaria? Essa dov’è?
- Non è più qui. E questo ti deve bastare. Vi sono molte navi alveari che sono rimaste senza regina, siamo impegnati in una guerra civile che ci sta portando alla distruzione. Non c’è abbastanza cibo per tutti. Hai delle proposte? No…lo immaginavo. Ci stiamo uccidendo tra di noi e i nostri veri nemici si limitano a guardare ed aspettare la nostra fine. Lo capisci questo? Abbiamo già sconfitto gli Antichi una volta; eravamo un popolo unito e forte. Io voglio ristabilire l’antico splendore. Se questo significa che una parte di noi deve tornare in ibernazione permettendo agli altri di trovare utili alternative che ci consentano di mantenerci tutti per continuare in questo modo la nostra espansione non vedo perché non seguire questa strada.
La Regina Horizon rise amaramente: - La tua…proposta…Xeila, prevede però di ibernare le navi che non ti sono alleate…in questo modo la tua ascesa al potere è assicurata: senza avversari hai campo libero. Comodo…molto comodo…
- Sono l’unica che ha portato un’alternativa all’autodistruzione…
- Gli altri saranno anche liberi di seguirti, ma io non lo farò. La mia nave alveare e coloro che mi seguiranno ti saranno per sempre avversari. Andremo in esilio ai margini della galassia dove potremo vivere come Wraith…e come tuoi nemici. Magari in molti ti hanno creduta quando hai raccontato di clonare gli umani, ma non io…non mi incanti…
La comunicazione venne interrotta. Poi si aprì una finestra per il salto nell’iperspazio e la nave alveare con il seguito degli incrociatori si dileguò.
- Sono preoccupata, Guide. L’aspetto di questa Regina… c’è qualcosa di diverso…non ti nascondo che sono piuttosto perplessa e preoccupata…
- Per un momento ho avuto un contatto telepatico con lei. E’ durato pochi attimi, la sua mente è molto forte, ma ho rivisto il life pod che ho trovato su P3A-126. Credo che sia importante andare sulla luna indicata come sede di un’evoluzione di una nuova specie di Iratus e cercare di comprenderne gli effetti. Tutto sembra essere collegato a questa mutazione: l’aspetto di Horizon è diverso da quello degli altri Wraith. E’ importante capire quanto…
- Preferirei che tu mi fossi accanto in questa transizione che avrà sicuramente degli strascichi che non ho ancora ben identificato – alzò una mano per impedire la replica di Guide – ma d’altro canto nessuno è più indicato di te per questo genere di analisi genetiche.
Guide chinò la testa ed uscì dalla sala della Regina.
In meno di un mese aveva allestito su M8H-966 un laboratorio mobile e reso la struttura perfettamente funzionante.
Avevano già iniziato a studiare alcuni esemplari di insetto Iratus che avevano trovato in una grotta e i risultati erano sorprendenti: si era evoluto in una forma mutante molto aggressiva e con tendenze parassite.
Avevano utilizzato alcune cavie e gli effetti erano devastanti: il corpo ospite lentamente veniva come assorbito e si trasformava in una nuova specie di Wraith.
Regolarmente Guide inviava un rapporto ufficiale come stabilito dal protocollo di sicurezza, e i suoi commenti erano sempre più preoccupanti.
Nell’ultimo rapporto ricevuto era chiaro che la sua era qualcosa di più che semplice apprensione. Descriveva in maniera chiara come le cavie si stavano trasformando sempre più rapidamente in ibridi che mostravano una maggior resistenza fisica a qualsiasi ingiuria, una quasi totale incapacità di pensare.
Erano perfette macchine da guerra che non avevano lealtà per nessuno eseguivano gli ordini ricevuti in modo quasi automatico e non si fermavano fin tanto che non avevano raggiunto lo scopo.
- E’ una specie molto pericolosa. E’ incontrollabile…distruggiamo il pianeta prima che inizi a colonizzare il resto della galassia.
Questo era stato l’ultimo messaggio che Xeila aveva ricevuto. Poi non arrivò più nulla.
 

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Capitolo 2
*** Parassiti ***


- Abbiamo un contatto con una luna che potrebbe essere interessante M8H-966  – disse il signor Woosley nella riunione che teneva settimanalmente per definire interventi, priorità, attività di ricerca e di esplorazione.
- Cosa ha di così speciale questo posto per attirare la nostra attenzione? – chiese Sheppard
- Riceviamo un segnale da un rilevatore di posizione e la frequenza è tipica di quelle dei Wraith. E’ piuttosto strano. In genere a loro non piace far sapere dove si trovano.
- Pensa ad una trappola?
Sospirò: - Non lo so…
- Dai dati risulta che c’è uno Stargate in orbita – rispose Rodney
- Allora possiamo usare il Jumper e andare a vedere cosa è successo. Ci occulteremo appena usciti – disse John.
Si ritrovarono in un pianeta che pareva essere completamente coperto dal deserto.
A perdita d’occhio si vedevano solo dune di sabbia e rocce arroventate dal calore emesso dalla stella vicina che riscaldava il pianeta.
Era evidente il ciclo notte e giorno. La notte doveva essere freddissima in paragone al giorno e il risultato era la profonda erosione delle rocce dovuta agli sbalzi termici.
Il cielo era di un colore azzurrognolo con sfumature giallastre, segno della presenza di acido solforico e zolfo.
Era stabilmente presente una leggera foschia; la luce che arrivava al suolo era scarsa soprattutto per effetto della schermatura del perenne strato nuvoloso che favoriva un effetto serra piuttosto pesante.
Cielo e terra si confondevano essendo entrambi di un colore giallo-arancio piuttosto acceso: i loro colori ricordavano a tutti che si trattava letteralmente di una fornace.
Si trovarono immersi in un paesaggio caldo in cui regnava un silenzio assordante.
- Ma chi mai vivrebbe in questo inferno? – chiese Jennifer.
- Spettri…solamente degli Spettri…- le rispose Ronon scuotendo la testa.
Proseguirono seguendo la traccia del segnale e arrivarono sul bordo di uno dei tanti crateri che ricoprivano la martoriata superficie del pianeta.
- Cosa c’è laggiù?
- Pare un edificio devastato da un tornado…
Scesero con attenzione dal ripido crinale e si avvicinarono con molta circospezione a quanto rimaneva della costruzione.
Entrarono e trovarono ogni cosa distrutta: pezzi di vetro, di attrezzature erano disseminati ovunque.
- Cosa è successo qui dentro?
- Dottoressa, venga…
Trovarono in una stanza in cui pareva si fossero riparati per difendersi i corpi senza vita di quattro Wraith.
- Ci sono dei cadaveri…morti… - commentò Rodney.
- Perché? Hai mai visto dei cadaveri vivi? – chiese acidamente Sheppard.
- Ok! Ok! Cercavo solo di sdrammatizzare…- rispose Rod.
- Invece di fare dell’umorismo – continuò John -  guarda se riesci a capire cosa è successo accedendo ai loro server, ammesso che ci sia ancora qualcosa di integro.
- Insomma – borbottò tra sé mentre provava a collegarsi – alla fine si tratta solo di Wraith, no? – poi ad alta voce – ecco, ci siamo. I files sono rovinati, ma si riesce comunque a vedere qualcosa. Ma che diavolo…?
Rimasero tutti attoniti a guardare le immagini che scorrevano sullo schermo. Anche se danneggiate erano terribili.
Videro degli esseri che distruggevano tutto al loro passaggio. Parevano immuni ai colpi sparati dai Wraith. Si avvicinavano loro e li prosciugavano letteralmente della loro energia vitale, ma con un processo nettamente diverso da quello che era a loro conosciuto.
- Si muovono come guerrieri Wraith, si  nutrono quasi come i Wraith, ma non sono Wraith…
Continuarono ad analizzare il video: - Ma quello non è Todd? O Guide… è lo stesso…
- Sì…direi di sì…e non sta certo passando un bel momento…
- Le immagini adesso sono quasi completamente disturbate. Ma mi pare incatenato e qualcuno lo sta interrogando…e non gli sta di certo facendo le domande con cortesia…Non si vede la sua faccia però…e non si sente nulla dell’audio. Forse riusciamo a ripulirlo una volta tornati ad Atlantide…
- Non c’è nulla prima di questo?
- Aspetta…sì…c’è traccia di una comunicazione…
Avevano trovato l’ultimo rapporto che Guide aveva fatto a Xeila.
- Non mi piace…non mi piace per niente…
Ronon andò verso il luogo in cui dalle immagini doveva essere stato interrogato Guide e trovò in un angolo un rilevatore di posizione ancora acceso.
- Sheppard! - disse porgendogli l’oggetto – Guarda…
- Allora potrebbe averlo lasciato di proposito qui…
- Andiamo via – ordinò John - raccogliamo quello che può servirci e andiamo via da questo…posto… - disse l’ultima parola come se stesse parlando dell’anticamera dell’inferno.
Presero con sé tutto quello che riuscirono e si diressero il più velocemente possibile verso il luogo dove avevano lasciato il Jumper.
Era quasi il tramonto mentre risalivano le pendici del cratere in cui erano scesi quando vennero attaccati da una forma di vita che non avevano mai visto: aveva il corpo molto simile come forma e dimensioni a quello dell’Iratus ma era in grado di muoversi come un bipede.
- Sparate! Uccidete queste bestiacce…
Uno di questi si diresse deciso contro Jennifer che indietreggiò fino ad inciampare e cadere a terra rotolando in una buca.
John e la sua squadra riuscirono alla fine ad avere la meglio.
- Torniamo a Jumper prima che ne vengano fuori delle altre.
- Concordo – disse Rodney. Poi guardandosi attorno: - un attimo…un attimo…: dov’è Jennifer?
La ritrovarono poco distante. Si avvicinarono e videro che aveva uno di quegli esseri attaccata alla schiena; lo provarono a staccare pensando che sarebbe stato difficile ma con loro grande sorpresa scivolò via come morto: era diventato un involucro secco e vuoto.
Aiutarono Jennifer a rialzarsi: - Come stai? Come ti senti?
- Credo di stare bene. Devo aver messo male un piede…c’era uno di quei cosi che mi inseguiva…
- E’ quella lì a terra – indicò Sheppard - …non ho capito cosa è successo…ma sembra morto…
Poi si rivolse alla squadra: chiese di raccoglierne un paio per poterli analizzare.
- Potrebbero servirci. Non sappiamo cosa siano e che cosa abbiano fatto a quelli cui si sono attaccati…
Appena tornati ad Atlantide John ordinò ai membri della squadra che ne erano entrati in contatto di recarsi immediatamente in infermeria.
Qualche ora dopo il medico presentava in sala riunioni gli esiti degli esami.
- Cos’è quel coso? – chiese Sheppard guardando i risultati dell’ecografia.
- Non lo so. E’ tenacemente attaccato al cuore di Jennifer e a quello degli altri che sono stati attaccati. E non è tutto…
- Cosa significa “non è tutto”? – chiese il dottor McKay con grande apprensione.
- Beh…non mi è chiaro come…ma sta modificando il DNA della dottoressa Keller e lo ricombina seguendo una precisa sequenza e lo sta facendo con una velocità impressionante…
Spalancò gli occhi: - Quindi?
- La sta trasformando in qualcosa di simile ad un Wraith…
- No, no…aspetta…Simile a cosa? – urlò incredulo.
- Ho confrontato con il DNA con quello Wraith ed è diverso. E’ una sua mutazione. E sta agendo sul DNA umano…Non so cosa fare. L’unica soluzione al momento è mettere in stasi tutti quelli che sono stati attaccati per tentare di rallentare il processo.
 

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Capitolo 3
*** Domande ***


- C’è un’altra opzione… - suggerì Sheppard.
- Sì. Lo so. Ma ne sono ancora meno entusiasta: mi fido di lei come di un serpente a sonagli…
- Vede altre opzioni?
Il signor Woosley sospirò: no. Non c’erano altre possibilità. La dottoressa Keller peggiorava ogni ora malgrado le sue funzioni vitali fossero state sospese come pure gli altri membri della squadra che erano stati attaccati. Per sicurezza venivano tenuti sotto osservazione anche coloro che non avevano avuto contatti con il parassita e che quindi, almeno per il momento, pareva che non avessero subito alcuna infezione.
- Va bene. Proveremo a contattare Xeila…
Il signor Woosley sciolse la riunione e si recò in sala comando: - Aprite un canale protetto. Lei sa dove siamo, e già questo mi disturba, ma vorrei evitare che diventasse di pubblico dominio…
- Mia Regina. Una richiesta di contatto da un canale protetto. Hanno un nostro codice di identificazione.
- E adesso cosa vorranno? – pensò tra sé – Va bene. Aprite la comunicazione.
- Perché mi disturbate? Ho altre faccende ben più importanti che occuparmi di voi…almeno per il momento si intende…
Sorrise.
- L’ho detto che era tempo perso – sbottò Ronon.
Il signor Woosley si alzò in piedi facendo cenno con le mani di abbassare i toni, poi riprese: - Mi ascolti. Non le nascondo che non mi fa affatto piacere contattarla, ma, mi creda, non ho altra scelta…inoltre – fece una pausa per sottolineare quanto fosse importante quello che seguiva - …inoltre credo che quello che le sto per dire potrebbe essere di interesse anche per voi…
- E’ riuscito ad avere la mia attenzione…
Gli raccontarono di aver ricevuto un segnale da un rilevatore di posizione che trasmetteva su frequenze non usate da Atlantide; li aveva incuriositi e quindi lo avevano seguito ed erano giunti alla luna M8H-966 e ad un laboratorio devastato.
- Non credo che serva che io entri nei dettagli per spiegare di chi fosse il laboratorio… corretto?
Xeila rimase a fissare in silenzio il volto del signor Woosley che vedeva sul suo schermo. Stava riflettendo sulle prossime parole che avrebbe detto o non detto.
- No. Non serve. Avevo inviato una spedizione scientifica su quella luna con a capo Guide…
- Solo scientifica…? – chiese sarcasticamente il colonnello Sheppard.
Xeila lo guardò con occhi furiosi e sibilando gli rispose: - Non mi pare di dover rispondere a voi a qualsiasi titolo delle mie azioni…
- Mi ascolti bene – riprese il signor Woosley girando lo schermo del suo portatile verso Xeila - le faccio vedere da che cosa sono stati attaccati i miei uomini.
La Regina osservò l’immagine della teca in cui era conservato l’involucro che si era staccato da Jennifer.
Xeila sospirò: - Ah…Capisco…E cosa volete?
- Un aiuto sarebbe più che gradito…e risposte… - le disse il signor Woosley sedendosi nuovamente al suo posto.
- Dovete fare le domande giuste però…
- Sono stanco di ascoltare queste battute – urlò Sheppard – la dottoressa Keller sta forse morendo uccisa da qualcosa che è comunque roba vostra. Avete un debito morale nei nostri confronti!
- Non credo proprio… - disse con rabbia la Regina, poi cambiò tono di voce - comunque, dato che è sparito il personale di un’intera nostra spedizione scientifica, credo che se ne possa anche parlare. Come credo abbiate capito, abbiamo avuto notizia di una nuova specie di Iratus che si è evoluta su questo pianeta in modo differente e volevamo studiarla…Potrei condividere qualche ulteriore informazione…
- Quindi verrà qui? – chiese il signor Woosley.
- Datemi accesso al vostro Stargate.
E voltandosi chiuse la comunicazione.
Il signor Woosley, il colonnello Sheppard e otto marines con le armi spianate si prepararono ad accoglierla.
- Vedo che il comitato di benvenuto non è cambiato dall’ultima volta – commentò Xeila mostrando apertamente il suo disappunto – siete voi che avete richiesto la mia presenza…
- E’ vero, ma…
Non fece tempo a finire la frase che Xeila la terminò: - sì, sì. Il protocollo di sicurezza…- disse con un sorriso sarcastico
Il signor Woosley le fece cenno con la mano di seguirlo e si diressero in infermeria.
Ogni membro della squadra era stato messo in isolamento e le fecero vedere attraverso una finestra la stanza dove era ricoverata Jennifer.
- Vorrei entrare…da sola…per la vostra sicurezza…si intende…
- Certo…si intende…
Acconsentirono ed entrò nella prima stanza in cui c’era la dottoressa Keller. Allungò la mano verso il suo cuore. In quel momento Sheppard pensò che il vetro era blindato e quindi non avrebbe potuto fare niente contro quel Wraith se avesse voluto nutrirsi di Jennifer. Strinse le mani quasi piantandosi le unghie nelle mani conscio del fatto di essere completamente impotente.
Appena Xeila avvicinò il suo palmo destro al corpo della dottoressa Keller questa venne scossa da violenti tremiti.
- Cosa le sta facendo? – urlò Ron – Cosa le sta facendo? Io vado dentro e l’ammazzo!
- Aspetta – disse il signor Woosley prendendolo per un braccio – aspetta…
Xeila ritrasse la mano quasi subito, poi rimase ad osservare anche l’esemplare morto che era stato messo in una teca di sicurezza.
Era chiara la sua perplessità e la sua preoccupazione era evidente.
Uscì dalla stanza. Gli occhi di tutti i presenti le furono puntati addosso. Chiese dettagli dell’attacco cui erano stati sottoposti.
- Io con quella non parlo… - disse Ronon incrociando le braccia e guardando Xeila biecamente.
- Ronon… - gli disse Teyla con aria quasi supplichevole.
Sbuffò e abbassò lo sguardo – Va bene…ma che sia chiaro...lo faccio solo per i nostri amici…non mi interessa nulla di…
- Chiaro – gli rispose con molta calma Xeila – è stato perfettamente chiaro. Ora, potrebbe descrivermi esattamente in che modo siete stati attaccati e cosa è successo?
- Stavamo rientrando dopo aver lasciato il vostro laboratorio e improvvisamente ci sono venuti contro. Cos’altro serve?
- Come si muovevano?
- C’era una grande confusione, sparavamo in tutte le direzioni. Non si riusciva a capire da dove spuntassero quelle bestiacce, con tutto il rispetto, si intende…
- Sì…certo… Mi servirebbe qualcosa di più professionale…con tutto il rispetto…si intende… - commentò Xeila spostando il suo sguardo su Sheppard.
- Erano completamente diversi dagli Iratus – iniziò John – purtroppo ho avuto qualche esperienza con loro…Questi erano in grado di camminare quasi eretti e si muovevano molto velocemente. Uno ha raggiunto la dottoressa Keller. Quando l’abbiamo trovata eravamo indecisi su come procedere per provare a staccarlo dalla sua schiena ma è venuto via senza fatica. Sembrava una foglia morte: era come se fosse stata prosciugata. Ne abbiamo raccolto l’involucro. Poi quando siamo rientrati ad Atlantide ho ordinato che venissero controllati tutti i membri della squadra e il risultato è stato che coloro che sono venuti in contatto con quegli esseri hanno un…un…che si sta sviluppando nel loro corpo e che li sta trasformando in non sappiamo ancora cosa…
- Interessante…
- Interessante??? Ma come….!
Xeila ignorò il colonnello Sheppard e si rivolse direttamente al signor Woosley: - Devo recarmi su quel pianeta e raggiungere il laboratorio.
A malincuore tornarono su M8H-966 con al seguito Xeila e la sua scorta.
- Sparate a tutto ciò che si muove e che non siamo noi…
Xeila esaminò attentamente i corpi dei Wraith dentro il laboratorio: - Strano, sembrerebbe l’effetto di un Wraith, ma è diverso…
Sheppard  la fermò: - Non abbiamo tempo da perdere! In infermeria ad Atlantide c’è una mia cara amica che sta rischiando di venire trasformata in un…
- Stava per dire “Wraith” o era più propenso a dire “mostro”?
- Mi ha capito…Non permetterò che ciò accada ancora. Costi quello che costi.
- Colonnello, mi ascolti, la reputo un essere intelligente, quindi non credo che servano dettagli. A capo della spedizione scientifica c’era Guide e qui non vedo il suo corpo…Io ho lo stesso interesse che avete voi per fermarli. A quanto pare la loro natura è di vivere come parassiti in un corpo ospite trasformandolo più o meno velocemente. Se si dovesse diffondere ci sterminerebbe, dato che sembra non faccia distinzione.
- E lei sa come fermarli?
- Forse…
 

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Capitolo 4
*** Risposte ***


- Le faccio vedere cosa abbiamo trovato quando siamo venuti qui – Rodney si sentiva un po’ impacciato e a disagio nel rivolgersi alla Regina Wraith – Ecco…Purtroppo non siamo riusciti ad accedere a tutte le informazioni registrate: serviva un codice di accesso che non siamo stati in grado…
McKay si fermò un attimo. Xeila lo guardò piegando di lato la testa e avvicinandosi a lui.
-…Ecco…volevo dire che…
- Che sono siete stati in grado di decriptarlo? Mi sarei meravigliata molto se ci foste riusciti… La consolle di questo laboratorio, come quelle su tutte le nostre navi, si comanda telepaticamente…
Xeila riattivò tutti i dispositivi del laboratorio.
- Ora invio sullo schermo le registrazioni…sono le immagini originali recuperate.
Rimasero in silenzio a guardare le scene che scorrevano e i combattimenti all’interno del laboratorio. Videro anche Guide che veniva legato e interrogato da qualcuno che restava sempre di spalle per cui non si riusciva ad identificarne il volto.
Si potevano però sentire le sue parole: - Ti faremo cambiare idea…quando la fame inizierà ad aumentare…quando sentirai il fuoco dentro…cederai…cederai anche tu…
Sheppard guardò Xeila che mentre assisteva a quella visione disse più parlando a se stessa: - Dovrà resistere a qualcosa che voi umani non potete nemmeno immaginare…
Poi cambiò discorso:- Strano…non sono riusciti ad entrare nella mente di Guide…
- Magari è forte…- commentò Teyla
- Sì. Sicuramente le capacità telepatiche di Guide sono molto sviluppate, ma in quello stato… non credo che avesse abbastanza forza da opporsi… Forse non sono in grado di comunicare telepaticamente. E’ una variante e non sappiamo come si siano evoluti…e che effetto abbiano sui corpi ospiti.
- Credo che abbiamo visto abbastanza… - disse John.
- No. – disse Xeila – Aspetti. Ingrandisca a destra. Qui si riesce a vedere il volto di chi ha interrogato Guide…- Xeila rimase interdetta – non è possibile…Dankaàr…
La sua meraviglia lasciò tutti senza parole.
- Voglio tornare ad Atlantide e vi darò ulteriori dettagli e magari azzardo anche qualche spiegazione…sempre che vogliate ascoltare…
Il viaggio nel Jumper fu fatto in completo silenzio; ognuno ripensava a quanto aveva visto e nessuno aveva volgia di commentare i fatti accaduti.
- Siamo tutti interessati a quanto ci vorrà dire… - esordì il signor Woosley una volta che si chiusero le porte della sala riunioni.
- Dovrei eseguire ulteriori analisi per confermare almeno una parte delle ipotesi che posso fare…
- Ci esponga già le sue ipotesi che risparmiamo tempo…
Xeila sospirò.
- Va bene. Nelle immagini registrate c’era un mio comandante che sapevo essere morto. Non mi spiego come possa ora essere vivo...cosa che voglio appurare. Indipendentemente da questo la sua presenza mi fa dire che sono guidati dalla stessa regina che si è dichiarata apertamente contro di me e il cui scopo è quello di passare un mondo dopo l’altro, di assoggettarlo e di inglobarlo. Come vede la prospettiva non è allettante né per noi né per voi…
- Lo sapeva morto per certo? O era solo dato morto…- chiese Sheppard.
- L’ho ucciso io…quindi era morto. Per certo… - fu la laconica risposta di Xeila.
- Questo lo chiameremo Lazzarus… - commentò sarcasticamente John.
- Prego colonnello?
- Lasci perdere…
Xeila riprese quindi ad esporre quanto proponeva fare: - Posso tentare di fare ibernare la parte di quell’essere che si trova “esterna” e con esterna intendo ciò che ancora non si è mutato con il DNA umano…in questo modo forse si potrà estirpare. Poi dovremo intervenire a livello genetico per contrastare la trasformazione “interna”.
- Ci può aiutare? Ha una terapia da suggerirci? - chiese con un tono angustiato il signor Woosley, protendendosi verso Xeila come per raccogliere ogni possibile speranza.
- Vi posso aiutare. Questo sì. Ma quello che dovremo fare non è semplice ed è rischioso.
La guardarono tutti con aria interrogativa.
- Sto parlando di un impianto di geni contrastanti. Ma non so cosa potrebbe risultarne…
- Potrebbe morire? – chiese Rod spaventato a quel pensiero.
- No…Questo no. Ma non so cosa potrebbe diventare…
Rodney si alzò di scatto dalla sua sedia: - Assurdo! Non se ne parla…
Si mise a camminare nervosamente avanti e indietro scuotendo la testa.
- Sapete una cosa? Non volete sentire le mie risposte? Non fatemi le domande allora…
Il signor Woosley chiese a McKay di sedersi e di rimanere tranquillo, poi si rivolse a Xeila e le chiese di illustrare meglio la procedura che avrebbe seguito.
- Prenderò come base gli studi del vostro dottor Beckett e quanto sviluppato dagli Hoffman…
- Come fa..?
- A saperlo?...Per cortesia…Allora. Partirò studiando alcune modifiche dei virus adenoassociati. Al momento non sono stati collegati ad alcuna patologia e possono infettare sia cellule replicanti che non. Essi non sono in grado di replicarsi autonomamente ma necessitano d'un altro virus. In assenza di questo, il DNA dei virus adenoassociati s'integra in quello della cellula ospite. Sfortunatamente non sempre… Dovrò fare prima delle simulazioni. Se ora volete che inizi…c’è tanto lavoro da fare…e i vostri amici non hanno così tanto tempo…
- Le metteremo a disposizione il nostro laboratorio e i nostri ricercatori – le rispose il signor Woosley – ovviamente sarà tenuta sotto stretta sorveglianza…
- Solo una richiesta: voglio essere affiancata da uno dei miei scienziati. Avrò bisogno del suo aiuto…
- Va bene… - acconsentì con poco entusiasmo il signor Woosley
- Cosa vuole fare? - le chiese McKay
- Lei ha nozioni di genetica? – gli chiese Xeila mostrando enorme stupore.
Rodney scosse la testa.
- Ecco…immaginavo…
La sera venne raggiunta in laboratorio da Teyla mentre stava finendo alcune analisi.
- Sono impegnata…cosa vuole?
- Volevo ringraziarla…Non era tenuta ad aiutarci. La dottoressa Keller e il resto della squadra intendo… Poteva benissimo mentire e dire che non c’era alcun modo di eliminare quel parassita dal nostro corpo.
- Sì. Ha ragione. Avrei avuto infinite ragioni per mentirvi. Ma le poche ragioni che ho per dirvi invece la verità hanno avuto la precedenza.
- Guide è una di queste?
Xeila si voltò e si rimise ad esaminare i dati delle prime prove: - Devo finire di esaminare le caratteristiche di quella mutazione di Iratus. Se volete delle risposte devo prima trovarle io…
 

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Capitolo 5
*** Michael ***


Guide riprese lentamente conoscenza e iniziò a guardarsi attorno. Capì di essere rinchiuso in una cella di una nave alveare. Provò ad alzarsi, ma una tremenda fitta alla gamba destra lo fece desistere e tornò con un gemito ad appoggiarsi alla parete.
- Lascia stare – gli disse una voce nel buio – almeno fino a quando le tue ferite non si saranno rimarginate…
- Ah! – gli rispose Guide – mi devo nutrire per quello...e chiunque tu sia lo sai benissimo…
- Comunque sei ancora vivo…
Rise sarcasticamente: - Già..per il momento… su che nave mi trovo? Chi è il comandante o la regina che mi tiene prigioniero? Soprattutto…e tu chi sei?
Cercò di guardare attraverso l’oscurità, ma non riusciva a vedere il volto di chi gli stava parlando dall’altra parte delle sbarre della cella in cui si trovava.
- Non lo sai? – gli chiese – davvero non riesci a riconoscermi…
- Non sei umano ma non ti percepisco nemmeno come un Wraith. Non riconosco la tua specie. Eppure… qualcosa in te mi suona familiare…
Guide chiuse un attimo gli occhi e poi li riaprì con un sussulto: - Ora sì… Ho già rivisto un altro fantasma sulla luna e qualcosa mi dice che hai qualcosa a che fare con questa sua riapparizione dico bene …Lastlight o meglio ancora…Michael…?
- Bravo…Guide…
E così dicendo si avvicinò lentamente alla cella uscendo dalla penombra che lo aveva tenuto nascosto fin’ora alla vista.
- O forse preferisci Todd?
- Cosa sei diventato?
- Non ha particolare importanza cosa sono. Siamo stati tutti e due prigionieri e lo siamo ancora senza certezza del nostro futuro.
Guide lo osservò in silenzio; i suoi tratti erano completamente diversi. Ora non era né un Wraith né un umano. Percepiva anche che la trasformazione che lo stava lentamente modificando non era ancora definitiva e che era sempre più dolorosa.
- E’ veramente questo ciò che desideri? Vivere in eterno una vita in cui non sai più nemmeno tu che cosa sei diventato?
Michael si avvicinò ancora di più: - E che dire della tua di vita? Sei arrivato a fidarti degli umani! Allearti con loro! Hai visto cosa hanno fatto a me e agli altri? Ci hanno abbandonato su un pianeta come degli appestati con l’intenzione di ucciderci tutti…
Guide stava per replicare ancora, ma poi ritenne che fosse meglio tacere e tenne per sé i dubbi che gli stavano nascendo dentro.
Sentirono dei rumori di passi che si stavano avvicinando.
- Credo che siano venuti per te… - disse spostandosi di lato.
Guide si alzò in piedi a fatica. Aprirono la porta della cella e gli fecero cenno di seguirli cosa che fece senza discutere: non aveva di certo la forza per reagire.
Ad aspettarlo sul ponte di comando c’era Dankaàr.
- Bene Guide. Spero che non sia necessario riprendere la nostra discussione da dove l’abbiamo lasciata…Sto ancora aspettando le risposte…Le navi alveari ibernate…e Atlantide…
- Tu eri morto…
- Dunque sono queste le tue ultime parole…Io mi sento benissimo e presto ti sentirai così anche tu…Riportatelo in cella.
Michael tornò nuovamente da Guide.
- Perché insisti? Perché tradisci il tuo popolo?
- Io non ho tradito il mio popolo. La mia fedeltà non è mai stata messa in dubbio. Io sto cercando di salvarci da una guerra civile che ci sterminerà lentamente…Tu invece stai solo cercando vendetta…vendetta contro chi ti ha reso ciò che sei e contro chi ti ha rifiutato per ciò che sei diventato…
- La domanda non è cosa guardi, ma cosa vedi….
Guide si avvicinò alle sbarre della cella. La sua voce era carica di tristezza:- Il Wraith che conoscevo come Lastlight non c’è più…Il grande leader, il geniale comandante…avevi anche cercato di salvare il tuo equipaggio prima di essere ferito e catturato dagli umani…Eri un esempio…per molti…
Ora i volti dei due Wraith si trovavano a pochi centimetri l’uno dall’altro.
- E guarda cosa mi hanno fatto! – rispose Lastlight pronunciando queste parole sibilando - Mi hanno sottoposto ai loro esperimenti…ed ora gli stessi che mi hanno creato mi vogliono uccidere. Vogliono coprire il loro fallimento…
- Lastlight…ascolta…Xeila ti può aiutare…
- Facendo anche lei esperimenti su di me?..E’ questo l’aiuto di cui stai parlando? No grazie!
E voltò le spalle facendo per andarsene.
- No…Lei ti accetterebbe sapendo che non hai di certo chiesto tu di diventare quello che sei adesso. Ma se invece proseguirai nel tuo folle intento di combinare quella mutazione di Iratus con i Wraith allora la scelta l’avrai fatta solo tu!
Michael si fermò e alzò gli occhi al cielo stringendo i pugni. Poi andò via.
Guide si sedette sulla panca che era nella cella e chiuse gli occhi. Doveva risparmiare le forze.
Doveva andarsene – pensava -  e aveva elaborato un piano. Non sapeva se avrebbe funzionato, ma non aveva altra scelta. Prima o poi lo avrebbero ucciso comunque.
Quando lo avevano portato nella sala comando da Dankaàr si era guardato attorno. Aveva capito che si trovavano in orbita ad un pianeta. Avrebbe cercato di impossessarsi di qualsiasi mezzo di trasporto fosse stato disponibile dopo di che avrebbe cercato lo Stargate. Dovevano averne per forza attraversato uno. Invece, se si fossero trovati ancora sulla luna dov’era il laboratorio, avrebbe cercato di raggiungerlo e da lì sarebbe stato più facile inviare un segnale di soccorso.
Stava ancora valutando le alternative che la porta della sua cella si aprì. Dapprima dubbioso, pensando ad una trappola, si alzò in piedi e rimase fermo al centro della cella. Attese qualche attimo ma non si presentò nessuno. Si avvicinò ed uscì.
Si guardò attorno: nessuna guardia era venuta a prelevarlo. Il corridoio era deserto da entrambi i lati.
Poi una voce nell’oscurità: - Mi puoi assicurare ciò che mi hai detto?
- Sì.
- Allora sbrigati prima che se ne accorgano…Ah…sei ancora in tempo…
- Che significa?
- Lo capirai…
Le navi alveari avevano tutte la stessa struttura, per cui si diresse senza esitazione direttamente nella zona hangar da dove sarebbe stato più facile uscire.
Vide che c’erano quattro navette sul ponte di lancio. Non c’erano guardie e questo semplificava molto le cose. Probabilmente non si erano ancora accorti della sua fuga. Ma era solo questione di tempo e questo lo sapeva benissimo. Non fece tempo a finire queste riflessioni che venne dato l’allarme.
- Bene. Adesso lo sanno…
Saltò sulla prima ed uscì dalla nave alveare. Quello che avrebbe fatto dopo dipendeva da dove si sarebbe trovato una volta fuori.
Dai rilevamenti della strumentazione di bordo capì che era ancora sulla luna dove avevano installato il laboratorio. Doveva sbrigarsi a nascondersi. L’idea era quella di teletrasportarsi a terra mentre avrebbe fatto schiantare al suolo il piccolo velivolo. In questo modo, forse, lo avrebbero creduto morto ed avrebbe avuto il tempo di raggiungere il laboratorio e chiedere aiuto.
 

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Capitolo 6
*** Rescue ***


- Qualcuno è penetrato nel nostro laboratorio e ha attivato il segnale di richiesta di soccorso.
Il primo ufficiale rimase ad osservare quel puntino lampeggiante che aveva sullo schermo inizialmente indeciso su come procedere. Poi annuì: - va bene. Contattate la Regina Xeyla…
- Cosa significa? – chiese Sheppard convocato d’urgenza in sala riunioni – dobbiamo tornare su…su…in quel posto maledetto? Eh no…no! Non metterò a rischio un’altra squadra dei miei uomini. E se fosse una trappola? Oppure potrebbe essere un guasto, dato che le attrezzature sono state danneggiate… No! Non darò mai il permesso a scendere se prima non ho la certezza che non ci siano rischi ulteriori per noi.
- Sono d’accordo – continuò Ronon – chi ci può assicurare che non sia una loro manovra per attirarci nuovamente in quel laboratorio? – disse con tono sprezzante facendo un cenno con la testa verso Xeyla.
- Potrebbe…essere un guasto, voglio dire – iniziò lentamente la Regina che era rimasta in silenzio fino a quel momento - ma non è così facile inviare quel segnale…voglio capire come è stato attivato il dispositivo…se non vi fidate andrò io con la mia scorta…
I membri della spedizione Atlantide si guardarono l’un l’altro. Nemmeno questa opzione era per loro accettabile.
- Per poi sparire? – chiese Sheppard.
- Signor Woosley – disse Xeyla ignorando il commento di John - io sto ancora lavorando sulla cura per i suoi uomini. Al momento non sappiamo ancora se l’effetto dell’adenovirus iniettato per contrastare gli effetti mutageni introdotti funziona. Le simulazioni sono state soddisfacenti e hanno prospettato esiti positivi. La dottoressa Keller sta reagendo bene alla prima inoculazione, anche se dovremo aspettare i risultati delle ultime analisi. Non abbiamo nessun interesse a venire meno agli accordi presi. D’altra parte, io non posso ignorare un segnale di soccorso che viene inviato da un mio laboratorio.
Il signor Woosley era combattuto nella decisione da prendere: era conscio dei rischi che la squadra di Atlantide aveva corso nella precedente visita su quella luna e che era possibile che si ritrovassero nelle stesse condizioni. Sapeva anche che la regina Wraith avrebbe in ogni caso inviato i suoi uomini per una ricognizione. In cuor suo doveva ammettere che si sarebbe esattamente comportato così anche lui se si fosse trovato al suo posto.
- Sinceramente, regina – le disse – qual è la sua opinione? Pensa che qualcuno abbia intenzionalmente attivato il segnale di soccorso per trarci in inganno, che sia un guasto o che invece ci sia veramente qualcuno che sta chiedendo aiuto…
- Il mio primo ufficiale non aveva dubbi… come vi ho già detto, molti dei nostri accessi sono per via telepatica: quel segnale risulta essere inviato da Guide… Può averlo attivato solo lui.
- Pensa che sia ancora vivo quindi? Dunque, la domanda successiva che le sto per porre non credo la sorprenderà…
- Sì. So benissimo cosa mi sta per chiedere: perché? Tutti hanno visto le registrazioni e a tutti era chiaro che era stato fatto prigioniero. E’ riuscito a fuggire? Lo hanno lasciato fuggire? A queste domande potrà rispondere direttamente lui…
Po Xeyla si alzò e si diresse verso il signor Woosley. Appoggiò le mani sul tavolo e si protesse in avanti: - la domanda che invece le faccio io è questa: lascerà che venga portato sulla mia nave? Oppure lo vorrà tenere qui? Non sappiamo in che condizioni lo troveremo…
- Sempre che sia ancora vivo – commentò Sheppard.
- Certo, nel caso sia ancora vivo… - sibilò Xeyla volgendo uno sguardo furioso verso John.
Il signor Woosley intervenne cercando di placare gli animi: - Potrebbe essere stato anche lui aggredito ed avere un ospite…dobbiamo pensare anche a questa eventualità…Se quindi non ha nulla in contrario verrà portato ad Atlantide. Se avesse bisogno di essere sottoposto alla stessa cura sarebbe più facile da fare qui…
- Va bene signor Woosley. Probabilmente è la scelta migliore. Scenderemo insieme sulla luna e raggiungeremo il laboratorio. Le nostre azioni ovviamente dipenderanno da quello che troveremo una volta entrati. Se Guide è ancora vivo faremo ritorno ad Atlantide.
- E se non lo fosse? – chiese Teyla che aveva notato un cambio di inflessione nel tono della voce si Xeyla.
- Riporterei indietro il suo corpo comunque. Sulla mia nave…Ora, se non vi dispiace prima di partire vorrei passare nel vostro laboratorio per dare ulteriori istruzioni al mio scienziato. Dovrà essere pronto a trattare anche Guide se ce ne fosse bisogno.
Uscirono ordinatamente dalla sala riunioni, mentre Sheppard rimase per ultimo.
- Qualcosa non va colonnello? – chiese il signor Woosley.
- Non lo so…è più una sensazione…le ricerche che stanno facendo stanno procedendo molto velocemente…E’ vero, non sono un esperto, ma credo che avessero già molte risposte pronte. Credo che stiano usando questo tempo per ricavare altri dati per scopi personali…
- Questo purtroppo non lo potremmo sapere mai…Quello che è certo è che il trattamento sta funzionando e presto la dottoressa Keller e gli altri potranno tornare in servizio…
John sospirò e lentamente si alzò: - Vado a prepararmi.
- Mia Regina. Come procediamo? Possiamo fidarci degli umani?
- Ovvio che no. Abbiamo collaborato con loro alcune volte, tutto sommato mi sono anche piaciuti, sfortunatamente non ancora in quel senso…, ma non mi sono mai fidata…. Però adesso non vedo altre scelte. Avrei preferito fossero lasciati fuori, purtroppo sono stati coinvolti nostro malgrado. Per il momento limitiamoci a gestire la situazione. Il vantaggio è che in questo modo possiamo condurre studi approfonditi sugli effetti della specie mutante nei loro laboratori e questo ci torna utile per capire come si comporta il DNA wraith una volta mescolato a quello umano. Sarebbero informazioni che altrimenti non potremmo avere così facilmente.
Sheppard portò il Jumper a pochi metri dal laboratorio: - credo che voglia uscire prima lei… - e accompagnò le sue parole con un gesto della mano.
Xeyla gli sorrise ed annuì.
Entrarono nel laboratorio ritrovando la stessa devastazione che ricordò loro la precedente esperienza.
- Fate attenzione…
Xeyla andò direttamente verso la consolle che gestiva il sistema di allarme e vi trovò Guide accasciato a fianco.
Sheppard contattò Atlantide: - Abbiamo trovato Todd. E’ un po’ malconcio, ma è vivo. E’ stato comunque infettato dal mutante. Ne abbiamo rilevato la presenza quindi dovremo metterlo in isolamento.
Tornarono ad Atlantide e lo sottoposero all’operazione per asportare l’ospite. Poi gli somministrarono il DNA modificato per contrastare le mutazione e lo lasciarono a riprendersi lentamente.
 

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Capitolo 7
*** Rivelazioni ***


Jennifer volle vedere Guide. Si avvicinò al suo letto e rimase a guardarlo in silenzio. Malgrado le rimostranze di Xeyla per sicurezza era stato legato: - Se l’avessi potuto portare sulla mia nave questo non sarebbe stato necessario…
- Ma è qui ad Atlantide – era stata la secca replica di Sheppard – l’alternativa è rinchiuso in una cella…
Sembrava che stesse dormendo e il suo respiro era lento e regolare
- So che è qui, dottoressa Keller – disse improvvisamente Guide facendola sobbalzare – Non mi dirà che è venuta a vedere come sto…
- Io…Abbiamo condiviso la stessa esperienza. Volevo solamente…
- Era curiosa di vedere che effetti aveva avuto su un Wraith?…Non sono esattamente gli stessi. E lei? Come si è sentita mentre stava diventando ciò che più odia? Si è chiesta se i suoi amici l’avrebbero ancora accettata?
Jennifer non rispose. Aveva capito che dietro le parole del Wraith c’era molto di più che una mera considerazione di quello che avrebbe potuto succedere.
Poi cambiò discorso: - Abbiamo iniziato a somministrarle la proteina sintetizzata che le abbiamo già fornito tempo fa. Sicuramente non è quello di cui ha realmente bisogno, ma l’aiuterà di certo.
- Andrà bene anche quella…
Il giorno dopo gli effetti della cura e soprattutto il parziale nutrimento ricevuto avevano stimolato la sua capacità di rigenerazione e stava lentamente migliorando.
- Ho rivisto Lastlight… – disse a Xeyla – non è ancora perduto. E’ stato lui ad aiutarmi a fuggire.…mi sono teletrasportato dalla navetta e l’ho fatta schiantare. Credo che non sia stata proprio un’azione indolore…
Provò ad alzarsi, ma non ci riuscì.
- Credo che possiate anche slegarmi…Ho ricevuto abbastanza nutrimento da non costituire una minaccia per voi. Immagino sia stata questa la vostra principale preoccupazione.
Vide il taglio che aveva sull’addome e guardò con aria interrogativa i presenti. Poi annuì: adesso aveva compreso le parole di Michael.
- Perché non ha subito la stessa mutazione della dottoressa Keller? – chiese il signor Woosley.
- Immagino che la ricombinazione genetica nel caso di un Wraith richieda più tempo – ipotizzò Xeyla - Da un lato noi abbiamo una maggior resistenza alla presenza di virus, dall’altra il nostro DNA è molto simile a quello di questa specie mutante, quindi avrebbe dovuto ricombinarlo praticamente tutto per avere degli effetti. Nel caso degli umani, voi siete decisamente più vulnerabili e sono bastati pochi genomi.
Xeyla ora era impaziente di tornare alla sua nave alveare. L’avversario con cui si doveva confrontare stava diventando sempre più potente ed era importante organizzare la difesa.
- Signor Woosley. Abbiamo entrambi ottenuto quello che volevamo: lei una cura per i suoi uomini, io il mio scienziato. Ora dovremo fare altre considerazioni…
Non riuscì a finire la frase che dalla sala comando ricevettero una comunicazione: c’era una richiesta di contatto esterno. Nessuno dei presenti aveva dubbi riguardo alla provenienza. La domanda che invece si facevano era quale sarebbe stato il contenuto di quella conversazione.
- Aprite un canale protetto…
Sullo schermo apparve il volto ghignante di Dankaàr.
- Bene, bene, bene. Immagino che siate tutti presenti. Anche tu Guide? Penso proprio di sì. Sarai tornato tra gli umani con cui hai tanto stretto relazioni di amicizia. Ero certo che non eri morto nello schianto del velivolo che mi hai rubato per fuggire. Molto furbo. Ci hai provato…Immagino che lì ci sia anche quella traditrice di Xeyla. Ti arroghi il diritto di essere Regina.
Non sei riuscita ad uccidermi ed ora pagherai con la tua vita e con quella di tutti coloro che ti vorranno seguire.
Il disprezzo con cui pronunciò quelle ultime parole era evidente.
- Cosa vuoi…Dankaàr…?
Fece un piccolo cenno di assenso. Lo aveva riconosciuto dopotutto: – Nulla – disse con noncuranza – solo la tua morte e quella dei tuoi amici.
- Chi sei? – chiese Sheppard.
- La vostra Nemesi…Dimenticavo Guide…il destino dei tuoi amici era già scritto, ma con la tua fuga hai segnato anche quello di chi ti ha aiutato…Volevo solo sapessi questo…- e dicendo questo si voltò facendogli vedere un Wraith che veniva trascinato via. Subito dopo interruppe la trasmissione.
- Ho promesso a Lastlight che lo avrei aiutato – disse Guide rivolgendosi a Xeyla - Non mi rimangerò la parola. Credo che le modifiche genetiche avvenute in lui siano del tutto uniche. Probabilmente l’effetto iniziale è stato quello di salvargli la vita…Ma poi si è sviluppato in modo totalmente diverso. Probabilmente la terapia genica cui è stato sottoposto per farlo diventare umano ha avuto un ruolo determinante nella generazione di questo nuovo ibrido. Ha perso molte delle caratteristiche Wraith, ora non sa più nemmeno lui cosa sia. Posso comprendere i suoi risentimenti ma in realtà spera ancora di tornare tra la sua razza, tra i Wraith. E’ stato tradito più e più volte da entrambe le parti. Si è trovato ad essere cacciato sia dagli umani, che lo hanno creato – e volse uno sguardo carico d’odio verso la squadra di Atlantide che lo stava ascoltando -  sia dai Wraith, che non l’hanno accettato. Si è alleato con chi gli ha dato l’occasione per vendicarsi. Ma non è ciò che vuole. Non mi avrebbe aiutato se così non fosse.
- Questo complica notevolmente le cose – sussurrò Xeyla.
Adesso, pensava tra sé, il piano di attacco avrebbe dovuto comprendere anche un salvataggio.
Il signor Woosley suggerì di definire insieme una strategia e chiese apertamente a Xeyla di fornire il suo parere e soprattutto di esporre le sue intenzioni senza sott’intesi. Infine si rivolse a Guide per avere un dettagliato rapporto di quanto aveva appreso durante la sua prigionia sulla nave alveare di Dankaàr.
- Le ricordo ancora che non rispondiamo ai suoi ordini…se Guide vi farà un rapporto dettagliato sarà solo perché glielo chiederò io.
- Non volevo mettere in dubbio la sua leadership, non era questa l’intenzione. Per cortesia, andiamo in sala riunioni e discutiamo da persone civili e ragionevoli.
Xeyla accettò mostrando una certa riluttanza. Doveva gestire bene la situazione: da una parte sollevare delle rimostranze per mascherare il suo vero obiettivo: utilizzare le ricerche sulla mutazione a suo vantaggio. Non doveva quindi essere troppo accondiscendente, sarebbe stato fonte di perplessità da parte dello staff di Atlantide, soprattutto di Sheppard il cui intuito aveva imparato a non sottovalutare.
- Bene – iniziò il signor Woosley – lascio la parola a lei.
- Partendo da quanto ci siamo detti nel nostro scorso incontro, il mio appoggio per voi è determinante per far approvare il vostro “vaccino” per modificare le nostre abitudini alimentari. Sfortunatamente non tutti sono…comprensibili come lo sono io e una parte dei Wraith si è schierata con una Regina che mi è ostile – disse queste ultime parole quasi sibilando - e che è determinata a non avere alcun accordo con voi umani.
- Immagino che questo non sia tutto…hanno qualcosa a che vedere con queste mutazioni?
- Credo che il primo ad entrare in contatto con questa variante di Iratus sia stato Lastlight o come lo chiamate voi, Michael. Probabilmente quando è riuscito a fuggire ancora una volta, si è rifugiato sul pianeta dove si sono evoluti ed il suo DNA è stato modificato. Dato che aveva già subito delle mutazioni ad opera vostra, in lui i risultati sono stati diversi…Come sapete è considerato un paria presso di noi e non è di certo il benvenuto tra voi. Per questo motivo il risentimento che nutre nei confronti di entrambi è elevato e ha visto nell’alleanza con la Regina Horizon un modo di vendicarsi, portando con sé questa variante di Iratus che a quanto pare ha notevoli proprietà rigeneratrici e mutagene.
- Qual è il loro piano?
- Non vi piacerà per niente…
- Lo decideremo dopo
 

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Capitolo 8
*** Negoziati ***


Xeyla rimase per qualche momento in silenzio. Doveva capire come giocarsi le carte che aveva in mano. Guide le aveva illustrato fin troppo bene qual’era il piano della regina Horizon: assoggettare i Wraith facendoli mutare in modo che le fossero totalmente fedeli, conquistare Atlantide e convertire anche gli umani che l’abitavano o almeno quelli che sarebbero rimasti vivi dopo l’attacco e poi fare rotta verso la Terra, dato che avrebbe finalmente avuto accesso alle coordinate del tanto agognato pianeta.
Doveva proporre un incentivo a cui nessuno aveva pensato. Doveva convincerli che ancora una volta era necessario essere alleati. Cosa poteva proporre? Doveva prendere tempo…
- Sono dei parassiti…Voi li potreste paragonare ad uno sciame di locuste, se vi piace il confronto e se vi è più chiaro…Il loro piano è di “convertire” il maggior numero possibile di Wraith. Uccidere chi resiste. Dopo di che verranno ad Atlantide. Lastlight sa benissimo dove vi trovate e quindi non avranno nessuna difficoltà. E allora toccherà a voi…e sicuramente troveranno qualcuno che aprirà loro le porte per la vostra Terra…e dal quel momento nessuno potrà più fermarli…
- Questo potevamo già supporlo da soli…- sbottò Sheppard – qual è l’accordo che ci vuole proporre per aiutarci?
- Non possiamo negoziare con chi dice che ciò che è suo è suo e quello che è vostro è negoziabile. Questa non è politica. E' qualcosa che si usa quando è a nostro vantaggio e qualcosa che non si usa quando non porta vantaggio.
Sheppard esplose : - Cosa possiamo fare allora? Aspettare che arrivino qui? Qual è la vostra offerta?
- La rabbia, come reazione, non è uno strumento di negoziazione efficace, colonnello Sheppard.
Xeyla doveva far ricorso a tutta la sua abilità diplomatica
Doveva trarre il massimo vantaggio dalla situazione anche se questo le fosse costato la perdita del vantaggio che avevano acquisito studiando il Dispositivo Attero. Adesso però potevano usufruire delle informazioni ricavate dallo studio di come la mutazione dell’Iratus agiva sul DNA umano e che ovviamente si era guardata bene dal condividere. Doveva fare una concessione per mantenere quanto era riuscita a raggiungere.
- Diciamo che abbiamo anche noi ciò che anche voi negate di avere…se unissimo le forze e li usassimo contro le loro navi? – disse improvvisamente Xeyla.
Tutti i presenti si guardarono in faccia stupiti. McKay iniziò a balbettare spalancando gli  occhi: - cosa?...cosa?....non…non ci credo…
Anche Sheppard e Teyla rimasero profondamente sorpresi di quanto veniva proposto da Xeyla e si scambiarono uno sguardo incredulo. Ronon rimase invece impassibile. Nella sua mente sapeva benissimo che un’offerta simile non era stata fatta con leggerezza ma era stata ben ponderata. Benché disprezzasse i Wraith non li considerava degli stupidi.
- Diciamo, sempre così per ipotesi – rispose il signor Woosely - che abbiamo la stessa cosa…sì. Si potrebbe fare…sempre teoricamente si intende…
- Si intende…
Sheppard guardò il signor Woosley con sguardo furibondo: - Non ci credo…tutto il tempo che abbiamo speso per studiarlo. Era la nostra unica possibilità di combatterli e adesso glielo offre su un piatto d’argento….
Anche Guide apparve piuttosto sorpreso ma aveva ben compreso le sue intenzioni: sapeva che Dankaàr e le sue navi sarebbero arrivate comunque e sicuramente erano state potenziate; le armi convenzionali non sarebbero servite a nulla. La loro potenza di fuoco non sarebbe stata sufficiente. Avevano la possibilità di unire i due dispositivi e soprattutto in questo modo non avrebbero sacrificato le loro di navi. La scelta era imposta.
- Vedrò di farmi inviare il dispositivo che abbiamo ricostruito. Dovrà solo essere calibrato e allineato…
I presenti erano piuttosto sorpresi.
- Signor Woosley – continuò Xeyla -  Per fare quello che teoricamente ci siamo accordati di fare devo contattare la mia nave…e mi servirà l’accesso allo Stargate.
- Sì. Vada pure. Vi scorteranno fino alla sala comando da dove potrete chiamare.
Xeyla e Guide uscirono accompagnati da quattro guardie.
- Mia Regina…è stata un’affermazione piuttosto rischiosa quella appena fatta…Ma effettivamente era l’unica strada percorribile. E questo ci esime dal supportarli con le nostre navi…
-...La negoziazione consiste nell'ottenere il meglio dal tuo avversario. E quindi sì: combatteranno loro al nostro posto…noi ci limiteremo a fornire il secondo dispositivo. Temo però che dovremo restare qui ad Atlantide. Se non dovesse funzionare dovremo pensare rapidamente…A che punto siamo con le analisi sul DNA mutante?
- Sono terminate. Ho isolato il gene portatore. Lo potremo usare con le adatte modifiche…
- Bene – sorrise Xeyla - proseguiamo allora. Dovremo anche lavorare con gli umani per allineare i due dispositivi. Non so a che punto siano arrivati nel loro sviluppo. Dovrai prendertene carico.
Guide sbuffò. Non sarebbe stato facile lavorare con il dottor McKay. La sua precedente esperienza non era stata proprio positiva. Avevano avuto molte discussioni su come procedere e si era scontrato con il suo ego altamente suscettibile e poco propenso ad accogliere suggerimenti anche se sensati.
- Sono certa che farai comunque del tuo meglio….per supportarlo e sopportarlo…
Si fece inviare attraverso lo Stargate il dispositivo Attero che era stato costruito e lo fecero portare direttamente in laboratorio dove Guide e McKay iniziarono a lavorare per renderli entrambi compatibili.
- Bene, Todd…non ti dispiace vero se ti chiamo Todd? Mi risulta più facile…
- Colui che ha imparato a non essere d'accordo senza essere sgradevole ha scoperto il più prezioso segreto di un diplomatico – ironizzò Guide.
Rodney alla vista di Sheppard si mise ad urlare:- Io non ci riesco! Non riesco a lavorare con questo qui! Non fa altro che provocarmi!
- Vedo che lei invece è ben lontano dall’esserlo…dottor McKay…- sibilò Guide.
- Vedete di collaborare voi due! – intervenne Sheppard – non abbiamo molto tempo e non sappiamo nemmeno se la cosa funzionerà.
- Veramente – riprese Guide con tono sarcastico - quello che non sapete è se la vostra ricostruzione del dispositivo Attero funzionerà…gli ho appena dato un occhio e ho già trovato parecchi errori di collegamento..
- Ecco! Hai visto Sheppard? – Rodney stava per esplodere e si diresse implorante verso John - Come posso lavorare con..con.. – disse indicando con mano tremante il Wraith che ora lo guardava sorridendo - Non fa altro che contestare quello che dico e faccio…
- Scusa McKay, ma per una volta mi trovo ad essere d’accordo con lui…
- Ti ci metti anche tu?
- Mettete in funzione quei due cosi. E’ un ordine! E finitela!
Intanto il signor Woosley volle incontrare Xeyla; aveva bisogno di essere rassicurato sulla loro alleanza.
- Posso offrirle un bicchiere di vino? Non so se…
- Grazie. Molto volentieri. Ho imparato ad apprezzare anche questo vostro…succo?
- Sì una specie… Ecco, vede, quando faccio dei negoziati, cerco di capire…e onestamente mi risulta piuttosto difficile interpretare le sue azioni…
- Non sto fuggendo dalle cose, sto andando loro incontro… Un negoziatore deve osservare tutto e la negoziazione nel senso classico della diplomazia presume che le parti siano più ansiose di accordarsi che di contrastarsi. Quello che ho percepito è un vostro disperato bisogno di accordi. Pare che la vostra specie ne sia alla continua ricerca.
- Può essere un ottimo sistema per evitare inutili guerre, non crede?
- Oppure uno ancora migliore per essere distrutti… Credo che voi umani usiate dire “salute” prima di bere questo.
E alzò il suo calice.
 

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Capitolo 9
*** Piano alternativo ***


La nave alveare seguita da una decina di incrociatori si avvicinava ogni ora sempre più. Le loro tracce erano seguite con apprensione in una specie di conto alla rovescia. Regolarmente uscivano dall’iperspazio per permettere alla nave alveare di ripararsi dai danni subiti allo scafo a causa delle radiazioni e poi ripartivano nuovamente.
John stava guardando quel zig-zag disegnato sul radar: - A che punto sono Cip & Ciop con i due dispositivi? – chiese con impazienza a voce alta anche se la domanda era più rivolta a se stesso che a qualcuno nella sala.
- Hanno quasi terminato…
Si voltò. Non si aspettava di ricevere una risposta. Alle sue spalle il signor Woosley continuò: - Todd ha portato delle modifiche sostanziali ad entrambi ed ora sono allineati e funzionanti…Almeno questo è quanto dice…
L’ultimo commento non esprimeva solo i suoi dubbi, ma dava voce alle perplessità dell’intera squadra.
Teyla inarcò le sopracciglia: - Speriamo…non vi è mai venuto il dubbio che siano d’accordo?
Anche questo pensiero era passato nella mente di tutti senza che nessuno avesse il coraggio di esprimerlo a voce alta, tanto meno in presenza dei due Wraith.
- Non ci voglio neanche pensare… - commentò Ron – se così fosse, prima di ogni cosa mi occuperò personalmente di quei…
- Se ci pensa, signore – continuò Teyla - suggerendo di usare il dispositivo Attero si sono messi nella posizione di avere inoppugnabili i motivi per negarci le loro navi in appoggio…
Il signor Woosley annuì. Aveva imparato a non sottovalutare la naturale tendenza dei Wraith ad agire unicamente per i loro interessi. Sapeva benissimo che la loro lealtà era solo per se stessi.
Xeyla era già stata accompagnata in sala riunioni dove ad attenderls c’era il signor Woosley e il colonnello Sheppard. Ben presto furono raggiunti anche da Guide e da Rodney.
McKay con aria trionfante esordì descrivendo il lavoro fatto e commentando le difficoltà con cui aveva dovuto operare e la pressione cui era stato sottoposto. Senza contare del fatto che aveva avuto per tutto il tempo un Wraith al suo fianco! Nessuno poteva immaginare l’effetto che avrebbe avuto sulla sua psiche quella presenza continuata. In pratica aveva lavorato per tutto il tempo sotto minaccia: avrebbe potuto diventare il suo pranzo in qualsiasi momento.
Guide si era spazientito. Lo sguardo del Wraith fu sufficiente per farlo smettere di parlare: - Le modifiche che sono state apportate dovrebbero fare esplodere le navi nel momento in cui usciranno dall’iperspazio.
- Dovrebbero…? Todd – disse Sheppard – non ti ho mai sentito usare il condizionale…
Il Wraith alzò le spalle con noncuranza. Sì, pensò…era stato per troppo tempo a contatto con gli umani e non sapeva ancora se questo era bene o male. Sorrise.
- Se avessero cambiato le frequenze dei loro hyperdrive i dispositivi non serviranno a nulla.
John lo guardò furibondo. Per lui questo significava la conferma di quello che aveva sempre sospettato. Era tutta una farsa: - e ce lo dici adesso? E lei Xeyla? Lei lo sapeva?
- E’ una delle tante possibilità… - si limitò a rispondere la Regina con flemma.
Il signor Woosley venne chiamato dalla sala comando.
- Bene…Fra poco lo sapremo…usciranno dall’iperspazio tra meno di un’ora.
I presenti si guardarono l’un l’altro. Nessuno aveva il coraggio di chiedere cosa avrebbero fatto se non avesse funzionato.
Il signor Woosley tolse ogni dubbio: - Colonnello Sheppard. Nel caso avremo bisogno di tutte le difese che saremo in grado di mettere in campo.
John si limitò ad annuire: sarebbe stato pronto a scagliare contro di loro tutto l’arsenale di cui Atlantide disponeva.
- …se volete seguirmi sul ponte comando… - disse il signor Woosley alzandosi in piedi e sistemandosi la giacca - credo che il nostro posto sia là.
Rimasero tutti ad osservare il punto dello spazio indicato dai radar in cui avrebbero dovuto apparire le navi Wraith in uscita dall’iperspazio.
- Ci siamo – disse l’operatore.
Un puntino dopo l’altro prese forma sullo schermo.
- Huston…abbiamo un problema – commentò Rodney.
Si voltarono a guardare Xeyla e Guide che si limitarono a sospirare.
- E adesso? Cosa suggerite? Adesso non abbiamo più tempo. Non avremo alcun aiuto da nessuna parte. Non potete fare arrivare le vostre navi? – urlò Sheppard.
Xeyla scosse la testa: - Troppo lontane. Non arriverebbero comunque in tempo. Ho un’idea e ne ho discusso prima con Guide. E’ pericolosa e non sono certa che possa andare a buon fine…
- Siamo tutti orecchie… - disse Ronon avvicinandosi con aria minacciosa alla Regina che lo guardò con aria di superiorità e poi gli voltò le spalle. Era solo un Runner. Solo un gioco divertente.
- Da quanto Guide mi ha riportato pare che non abbiamo capacità telepatiche e questo potrebbe essere sfruttato a nostro vantaggio. Non saremmo facilmente individuabili. Ne approfitteremo per salire su uno degli incrociatori e recuperare le frequenze degli hyperdrive.
- Ah sì…una cosa facile facile…- commentò John sgranando gli occhi - :qualche umano a passeggio in una nave piena di centinaia di Wraith…passeremo sicuramente inosservati…
Xeyla lo osservò per qualche secondo. Non riusciva a capire perché gli umani dovevano sempre intervenire con questi toni sarcastici. Pensò che se uno dei suoi sottoposti avesse reagito così lo avrebbe punito. Erano strani gli umani. Non c’era alcun dubbio.
- No. Ne basteranno due. Uno sarà ovviamente Guide. Qualcuno tra i vostri? O vi fidate?
Aggiunse l’ultimo commento come sfida. Tutto sommato le piaceva giocare con loro. Era…stimolante…
Sheppard si guardò attorno e poi disse: - lo accompagno io.
Guide annuì: in cuor suo sperava proprio che fosse John a farlo.
Aveva imparato che, se necessario, sapeva essere un ottimo partner. Sentiva che di lui poteva fidarsi.
Rodney scosse la testa  - E come pensate di salire? Non è possibile teletrasportarsi per la presenza dei codici jamming che avete sulle vostre navi e non potete di certo bussare per farvi aprire…
Di nuovo questi toni. Xeyla si stava stancando.
- Passeremo dalla porta principale…saliremo sulla nave alveare. E’ l’ultima cosa che si aspettano.
- Cosa? – chiesero all’unisono.
- Non c’è altra via…potremmo utilizzare uno dei vostri vascelli occultato per salire a bordo. Sarà determinante anche il supporto da Atlantide: li dovrete tenere il più possibile impegnati e concentrati su di voi in modo da distogliere l’attenzione da quello che succederà a bordo. Non è ammesso il fallimento…
John ebbe un attimo di ripensamento: - Ma chi ci assicura che non saremo identificati?
- Nessuno… - fu la laconica risposta di Guide.
- Bene – disse Sheppard battendo le mai -  poche possibilità di successo…scarse possibilità di sopravvivere… le mie missioni preferite…Qual è il piano?
Poi accorgendosi di essere guardato da tutti con perplessità: - Beh? Cosa c’è? Non avete visto il Signore degli Anelli? No?
Scossero tutti la testa, mentre Xeyla e Guide lo guardarono con aria interrogativa.
- Non vi piacerà… - gli rispose la Regina.
- Non mi piace nulla di tutto questo…
Uno degli ufficiali della sala comando li raggiunse: - stanno arrivando i dardi…
- Ecco…mi piace ancora meno di prima…Allora…il piano?
Guide descrisse loro quello che avrebbero dovuto fare una volta a bordo. Suggerì che Sheppard avrebbe dovuto comportarsi come se fosse un loro adoratore: sarebbe stato più facile giustificare la sua presenza a bordo. Lui invece si sarebbe comportato normalmente evitando la plancia comando dove sicuramente Dankaàr stava guidando l’attacco. Poi rivolse lo sguardo verso Xeyla. Stavano comunicando tra loro, ma nessuno poteva accedere ai loro pensieri.
- La Regina che li guida è potente Guide. Chiudi la tua mente o ti troverà.
- Lo so mia signora. C’è un altro Wraith a bordo che potrebbe sentire la mia presenza…Lastlight…
- Ti fidi di lui?
- Gli ho dato la mia parola…
- Va bene.
 

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Capitolo 10
*** Infiltrati ***


Il Jumper occultato con a bordo il più improbabile degli equipaggi si stava avvicinando lentamente alla nave alveare. Guide non aveva detto alcuna parola da quando erano partiti. Era rimasto in silenzio concentrandosi sui suoi pensieri. Doveva precluderli a coloro che su quella nave avrebbero potuto percepirli. Temeva però che non sarebbe riuscito a nascondersi a lungo alla Regina. Lei era diversa. Ma lo era anche dalle altre regine che aveva incontrato nella sua lunga vita. C’era un legame che sentiva crescere man mano che si avvicinavano. Un legame diverso. Ora ne era sicuro.
Non potevano però più tornare indietro. Avrebbe improvvisato…di nuovo questo modo di esprimersi tipico degli umani…sorrise tra sé.
- Bene. Siamo entrati.. – John invece si era preoccupato per tutto il tragitto di non commettere errori di manovra e il fatto che il Wraith non fosse di compagnia non gli era dispiaciuto: aveva bisogno di silenzio – poi rivolgendosi a Guide – e adesso? Sei tu il padrone di casa…
Si guardarono attorno: non c’era nessuno. Sentivano le esplosioni che giungevano dall’esterno. La battaglia era iniziata: bene e male…bene perché sarebbero stati tutti impegnati, male perché non sapeva quanto a lungo le difese avrebbero retto.
- Cercheremo di raggiungere la sala dove sono installati gli hyperdrive. Ora deve fare in modo di sembrare un nostro adoratore…
- Non mi piace… - frignò John- Credo mi verrebbe meglio fare il prigioniero…ne ho una certa esperienza…
Guide si voltò esasperato e puntando il dito contro il petto di Sheppard: - Per una volta Sheppard! Per una volta, una sola volta vuole ascoltarmi e fare quello che le chiedo? Non saprei come giustificare che sto scortando un prigioniero da solo…Quindi adesso stia zitto e mi segua. Deve camminare dietro di me con aria remissiva e adorante, e questo credo sia un grosso problema per lei… l’importante è che mantenga un comportamento passivo e che non si guardi troppo in giro….. Sono tutti impegnati nei combattimenti, quindi se non facciamo errori, nessuno ci farà caso…Cercheremo di raggiungere i motori. Dobbiamo analizzare le frequenze e recuperare i dati.
John più che ascoltare guardava con preoccupazione quel dito piantato sul suo petto. Il Wraith si accorse della sua espressione e spostò subito la mano; poi continuò: - Ma questa è la parte facile. Una volta che avremo tutti i dati potremo uscire cercando di fare troppo rumore…
- La parte facile dici.. – commentò John toccandosi titubante il giubbotto per vedere se andava tutto bene - Va bene…E secondo te qual è la parte difficile?
- Uscire…ancora vivi…
Guide si diresse senza indugio verso i motori della nave alveare seguito da Sheppard che cercava di mantenere la calma. Sapeva che erano soli e se il Wraith in realtà stesse facendo il doppio gioco per lui sarebbe stata finita.
Il Wraith si muoveva velocemente attraversando corridoi e sale senza indugio. Sheppard faceva quasi fatica a mantenere il suo passo. Sentiva che c’era qualcos’altro che lo preoccupava che andava oltre la riuscita del piano. Ma era impossibile avere risposte dall’enigmatico compagno di missione. Improvvisamente Guide si bloccò e per poco John non gli sbatté contro.
- Cosa c’è adesso? – gli chiese.
- Zitto! – si guardò attorno come stesse cercando un’altra via.
- Non mi dirai che ti sei perso? – cercò di ironizzare.
- Vuole…stare...zitto…colonnello!
Stava pensando velocemente.
- Cosa sta succedendo, Todd? – ora si stava seriamente preoccupando. Il tono del Wraith non lasciava dubbi: guai!
La risposta a John gli venne fornita da una voce alle sue spalle ancor prima che Guide potesse replicare.
- Vedo che abbiamo ospiti…non invitati…
Guide chiuse gli occhi.
- Ti ho sentito ancora prima che tu salissi a bordo…Guide – gli stava dicendo la Regina nella sua testa – pensavi di riuscire ad occultare la tua mente a me? Illuso…
-…ti ho cercata per molti lunghissimi anni…ma non avevo nessuna traccia da seguire…poi quel life-pod…
- Bene. Sai chi sono e adesso saprai anche di che cosa sono capace. Ti sei messo contro la Regina sbagliata!
Poi la conversazione riprese normalmente: - Adesso sono impegnata. Mi occuperò di voi più tardi.
Li rinchiusero nella stessa cella. La regina si limitò a dire: - Guide. Se avrai fame…ti potrai nutrire…se invece preferisci resistere e soffrire, sarà affar tuo…
E se ne andò ghignando.
Sheppard iniziò a camminare avanti e indietro. Cosa sarebbe successo quando la fame avrebbe preso il sopravvento? Gli tornarono in mente le parole proprio di Todd quando erano prigionieri di Kolya: - brucia come un fuoco…se tu ti trovassi a bruciare vivo…ti accontenteresti di una sola goccia d’acqua?
Guardò il Wraith che era immobile al centro della cella.
- Senti…non è che ti sta venendo fame vero?
- John…Sheppard…pensavo che ormai ci conoscessimo a sufficienza…
- Chiedevo…non si sa mai… - John si sentì rassicurato da quella risposta
-...E poi ho bisogno di te per fuggire…
- Consolante…
- Sheppard? Colonnello John Sheppard? – chiese una voce che proveniva dalla cella accanto.
- Chi parla?
- Lastlight, o Michael se preferisce…
Sentirono dei passi pesanti avvicinarsi.
- Bene. Vedo che state facendo conversazione. Riunione tra vecchi amici?
- Dankaàr… - sibilò Guide.
Il Wraith si avvicinò alla cella in cui c’erano Guide e John e guardò verso di loro con estremo disgusto. Specialmente Guide. Era stato un tempo un diplomatico e un grande stratega oltre che stimato scienziato. Aveva raggiunto persino lo status di consorte di una Regina. Ed ora era lì. In cella. Ad attendere la sua sorte. Avrebbe chiesto alla regina il permesso di occuparsene personalmente.
Poi si girò verso l’altra cella e fece l’errore di avvicinarsi troppo alle sbarre. Lastlight con una rapidità inaspettata afferrò per la gola il comandante Wraith.
- Sai qual è la differenza tra me e te? Che io non esiterò ad ucciderti…Dovevi farlo quando ne hai avuta l’occasione. Apri!
Le porte di entrambe le celle si spalancarono. John e Guide uscirono immediatamente. Lastlight ebbe un attimo di esitazione mentre teneva ancora immobile Dankaàr e questo gli fu fatale. Il comandante Wraith riuscì a ferirlo prima che Guide riuscisse a vendicarsi per tutto quello che aveva subito a causa sua. Se ne nutrì fino alla morte. Poi guardò verso Lastlight.
- Ce la faccio…ce la faccio…
Guide annuì, poi con tono imperioso: - Sheppard dobbiamo finire il lavoro per cui siamo venuti. Andiamo!
 

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Capitolo 11
*** Alla fine ***


Mentre si dirigevano nella sala degli hyperdrive, Sheppard non poteva fare a meno di continuare a chiedersi per quale motivo Todd non avesse lasciato che fosse Michael a nutrirsi. Ne aveva bisogno molto più di lui. Ma forse il concetto di altruismo tra Wraith era concepito diversamente. O non era concepito affatto.
Gli rispose Lastlight che aveva intuito le sue perplessità:
- Colonnello, non si angusti troppo. Dentro di noi abbiamo il conflitto tre le nostre due identità: quella animale da dove veniamo e quella logica. Avrei potuto rigenerare le mie ferite, ma il mio destino è comunque segnato. Invece in questo modo Guide può portare a termine la sua missione che ha la precedenza per il bene della NOSTRA razza – John notò che aveva volutamente enfatizzato la parola nostra - la scelta è stata quella corretta.
Arrivarono alla fine del corridoio e si trovarono davanti alla porta che conduceva ai motori della nave alveare.
Guide si collegò alla consolle e riuscì ad accedere rapidamente ai dati che cercava mentre John e Lastlight rimasero appostati tenendo di mira l’ingresso con le armi che avevano raccolto dal corpo di Dankaàr.
- Todd…dannazione. Sbrigati…fra poco qui farà molto caldo…
- Sheppard… pazienza…non posso sbagliare…i codici devono essere quelli esatti. Non avremo altre possibilità, se non quella di morire.
John si voltò a guardare il Wraith: - Sempre ottimista eh…?!
Guide scosse la testa continuando a verificare i vari codici cui man mano riusciva ad accedere.
- Gli esseri umani hanno la tendenza a pensare a breve termine – disse tra sé. Poi a voce alta: - Fatto. Ora cerchiamo di tornare alla tua nave. Dobbiamo fare rientro ad Atlantide al più presto: la regina sta riuscendo ad entrare nella mia mente.
Guide sapeva che se ci fosse riuscita avrebbe vanificato i loro sforzi. Doveva restare concentrato. Era forte. Questo lo sapeva, ma la regina lo era di più e questo lo sentiva.
- Pensavo che saresti riuscito a tenerla fuori…
- E’ molto potente…Dobbiamo raggiungere la sala d’approdo prima che sia troppo tardi. Andiamocene Sheppard! Adesso sa dove siamo.
I guerrieri inviati dalla regina avevano bloccato l’uscita e per quanto Lastlight e John cercassero di tenerli impegnati guadagnavano posizione.
- Siamo bloccati qui dentro. Non potremo resistere a lungo.
- C’è un’altra via – disse loro Lastlight.
- Sì – disse Guide – è vero, ma non riusciremo mai ad entrarci. Appena non risponderemo più al fuoco saremo raggiunti.
Lastlight guardò il Wraith, poi si guardò le ferite e annuì. Sentiva che non aveva ancora molto tempo a disposizione.
- Andate. Vi coprirò io. Io non ce la faccio. Le mie ferite sono troppo gravi. Andate, ripeto. Li trattengo io…finché posso…
- Michael… - cercò di insistere John.
Lastlight si alzò in piedi a fatica. Gli costava molta fatica a parlare; prese fiato.
- Colonnello…Mi ascolti…Accetti quello che le sto offrendo! Un aiuto quando non serve è completamente inutile… e a giudicare da quelli là – disse facendo un cenno con la testa verso i soldati Wraith – le serve adesso. Avanti! Andate…Per me non c’è più nulla da fare…
- Mi dispiace che sia finita così. Michael … davvero … pensavamo di fare la cosa giusta e invece ti abbiamo trasformato in…
Il Wraith non lasciò a John il tempo di terminare la frase:– Mostro? – tossì - Un mostro per la sua gente e per la mia…Sa, colonnello, ho sempre pensato che le persone che vogliono definirsi “normali” hanno sempre bisogno di un mostro da giudicare per convincersi di non essere simili a lui…
Ed ora andate via prima che sia troppo tardi per tutti!
Si infilarono nei condotti di aerazione che attraversavano tutta la nave. Sheppard fece andare avanti Guide: - portaci fuori di qui, e vedi di non sbagliare strada…
Il Wraith si guardò attorno velocemente per orientarsi e poi fece cenno a John di seguirlo. Strisciarono lungo i canali cambiando spesso direzione. John iniziava a dubitare della lealtà del suo compagno di fuga. Alla fine riuscirono ad arrivare alla zona d’approdo dove si trovava ancora il Jumper occultato.
Appena si calarono giù Guide si voltò verso Sheppard: - Spero che prima o poi inizierà a dubitare meno di me…
Si diressero senza indugiare oltre verso la navetta. Guide sentiva che la regina aveva ormai compreso i loro piani, quindi dovevano sbrigarsi, ma mentre John si stava sedendo ai comandi, si voltò verso il portellone ancora aperto ed ebbe un ripensamento.
- Dove diavolo stai andando adesso?
- Torno subito…
John non fece tempo a replicare che il Wraith uscì dal Jumper e sparì. Il tempo di attesa gli sembrò eterno.
- Andiamo Todd…dove accidenti sei andato…
Dentro di sé si chiedeva anche per quale motivo non se ne fosse ancora andato. In fondo era un Wraith, solo un Wraith.
Finalmente tornò portando il corpo di Michael.
- Lui viene con noi…Gli avevo dato la mia parola…
John rimase senza parole; poi sussurrò tra sé: non si lascia indietro nessuno.
- Ho appena inviato i codici ad Atlantide. Dobbiamo uscire prima che saltino nell’iperspazio e che esploda tutto.
Nella città erano pronti ad azionare i dispositivi. Il tempo doveva essere calcolato alla perfezione dato che se le navi fossero esplose con il Jumper troppo vicino questo sarebbe stato investito dai detriti sparati in ogni direzione.
Comunicarono il raggiungimento della distanza di sicurezza, ma la nave alveare era riuscita ad andarsene. Assistettero quindi all’esplosione delle altre navi che non avevano fatto tempo a seguire quella della regina.
Guide si limitò ad annuire. John ebbe il sospetto che era questo il risultato che voleva ottenere, ma ovviamente non avrebbe potuto mai avere la conferma dei suoi pensieri.
Al suo rientro, John doveva fare rapporto. Non sapeva come giustificare il ritardo, che forse aveva permesso alla misteriosa regina di fuggire, ma non se la sentiva nemmeno di biasimare il Wraith. Aveva fatto anche lui la stessa cosa in passato e quindi lo riusciva a capire. Alla fine decise di non scrivere niente. Raggiunse il signor Woosley nel suo ufficio: - I Wraith non se ne sono ancora andati e abbiamo il corpo di Michael in infermeria. Credo che la cosa più giusta sia restituirglielo. Dopotutto Todd è tornato indietro per riportarlo tra la sua gente.
Il signor Woosley alzò le spalle; tutto sommato non avrebbe infranto nessuna regola: era stato fatto un esperimento ad Atalntide e Michael ne era il risultato, è vero, ma non sotto il suo comando. E il corpo senza vita che si trovava in infermeria poteva creare degli imbarazzi.
- Bene, è deciso. Contatterò la regina Wraith.
Sulla nave alveare in orbita ad attendere Guide c’era Xeyla.
- Sei riuscito ad accedere ai dati del computer centrale?
- Sì, mia regina. Ho le informazioni che volevi.
Annuì soddisfatta.
- Tua figlia?
- E’ viva…
- Lastlight?
- E’ morto.
- Alla fine qualcuno muore sempre…
- …sempre.
 

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


Il corpo di Lastlight era ancora in infermeria ad Atlantide. Il signor Woosley aveva comunicato ai Wraith che il corpo di Michael era a loro disposizione e che potevano scendere nella città per recuperarlo.
Xeyla rimase in silenzio osservando quel corpo disteso sul letto. Molti pensieri che le attraversavano la testa si accavallavano ad altrettanti  sentimenti. Specialmente rabbia e indignazione.
- Mi chiedo con che diritto avete trasformato uno di noi in un umano. Non è una malattia essere un Wraith. Noi siamo una razza dell’universo; discendiamo dagli Antichi proprio come voi, siamo un popolo con le nostre leggi, la nostra storia.
- Voi vi nutrite di noi…
Teyla aspettò che Xeyla replicasse. Dopo qualche istante di silenzio la regina Wraith si voltò:
- Voi ci volete sterminare…
- Sono la prima – poi continuò – a dire che se trovassimo un modo alternativo per nutrirci potrebbe risultare vantaggioso anche per noi… metteremo fine alla guerra civile e il massacro che stiamo portando avanti tra di noi cesserebbe. Ma questo non significherà mai che rinunceremo alla nostra identità. Che negheremo ciò che siamo. Non diventeremo degli ibridi solo per soddisfarvi. Voi lo fareste?
Li guardò uno ad uno.
- Ebbene? Nessuno vuole rispondere?
- Tra i Wraith ci sono molti che hanno piacere nel nutrirsi facendo provare dolore… - argomentò Teyla.
- Gli umani sono tutti buoni? Non è quello che mi risulta…
- No… - scosse la testa – no. Questo non lo potrò mai affermare. Tuttavia…
Xeyla non la lasciò finire – Quindi, nuovamente, non vedo la differenza. Anche tra di voi ci sono umani malvagi, quindi perché non dovrebbero essercene tra i Wraith?
- Come pensate di continuare con le vostre ricerche? – chiese Guide – la vostra prima versione ha portato a Michael e al suo odio per la nostra e per la vostra razza; l’ultima vostra versione ha ucciso il mio intero equipaggio e la cura cui mi sono dovuto sottoporre non è stata indolore…Credo che vi dobbiate impegnare di più…
- Altrimenti? – chiese Sheppard.
Il Wraith si voltò a guardarlo; la sua espressione era indecifrabile, il tono di voce immutato: - Beh…per quel che mi riguarda il problema è più vostro che nostro…noi continueremo a servirci di voi per le nostre necessità di sopravvivenza…
Xeyla prese la parola: - Condivido il pensiero del mio comandante.
La regina Wraith si voltò e se ne andò a passo deciso, ma pacato. La cosa fece infuriare John ancora di più.
Si fermò senza voltarsi: - Guide…
- Sì mia regina – disse portandosi una mano al petto e chinando la testa. La seguì senza aggiungere altro.
Sheppard raggiunse il signor Woosley nel suo ufficio. Stava finendo un bicchiere di whisky e se ne versò un altro.
- Perché sta bevendo? – gli chiese John.
Richard rimase a guardare il bicchiere.
– Non lo so…Forse ho paura – rispose – La nave alveare è ancora in orbita vero?
Gli fece cenno di accomodarsi e gli offrì un bicchiere che John rifiutò con un cenno della mano: – Anch'io ho paura però non bevo…
Il signor Woosley sorrise: - Le nostre paure sono di due generi diversi…Il tempo passa e a volte ti sembra che con l’aumentare degli anni aumentino anche le cose che non siamo in grado di aggiustare…Ma forse questa volta è possibile fare almeno un tentativo…
Sheppard annuì. Aveva capito dove voleva arrivare: aveva deciso di portare lui stesso il corpo di Michael ai Wraith.
Il signor Woosley si alzò e si passò le mani sudate sui pantaloni: - Credo che sia venuto il momento di contattare la regina.
Si recò nella sala comando e chiese di aprire un contatto con la nave alveare: - So che forse potrebbe sembrare indelicato e fuori luogo ma se lei è d’accordo vorrei scortare io il corpo di Michael…io non ero a capo della spedizione di Atlantide quando…però mi sento in ogni caso responsabile.
Xeyla lo guardò sorpresa: - Lei, da solo, disarmato, circondato da qualche centinaio di Wraith…
- Beh, ecco…- sorrise, provando a fare dello spirito - tutto sommato non credo di bastare a soddisfare tutti…
Xeyla distolse lo sguardo dallo schermo e abbassò leggermente gli occhi come stesse pensando. Richard sentì risuonare nella sua testa una voce: - Potrei entrare nella tua debole mente e portare alla luce ogni tua debolezza, ogni tua paura, ogni tuo rimpianto. Per quanto siano profondamente sepolti io li potrei trovare e potrei usarli contro di te.
Il signor Woosley alzò di colpo lo sguardo e fissando intensamente la regina le disse: - Non ho paura. Rinnovo la mia richiesta: vorrei essere io a consegnarvi il corpo di – stava per dire Michael, ma si corresse subito – di Lastlight.
Xeyla piegò la testa: - E sia.
Teyla si avvicinò: - Vorrei esserci anch’io. Michael era…
- Se vengono loro ci sarò anch’io – disse Sheppard – non mi va di sapervi da soli in mezzo a uno stuolo di Wraith…
Xeyla lo fermò subito: - Non saranno concesse armi, colonnello…nessuna eccezione.
- Nessuna eccezione… - si limitò a commentare John.
- Bene…a quanto pare Lastlight ha più amici da morto che da vivo…
Ricevettero delle coordinate. Il signor Woosley avrebbe attraversato lo Stargate per primo con il corpo del Wraith. Gli altri avrebbero dovuto attendere. Non era negoziabile: quelle erano le condizioni se volevano essere presenti.
Qualche ora dopo si ritrovarono tutti su un pianeta che si trovava ai bordi della galassia di Pegaso molto in profondità nella zona di influenza Wraith.
Davanti a loro una scena che non avrebbero mai dimenticato per il resto della loro vita.
Il corpo di Lastlight era stato messo su una pietra attorno alla quale era stata allestita una pira. Attorno ad esso in un cerchio ordinato c’erano dei Wraith in silenzio.
Xeyla si avvicinò e versò lentamente sull’intero corpo un liquido ambrato. Profumava intensamente di spezie.
Poi prese la torcia che era tenuta in mano da uno dei presenti e girando attorno appiccò il fuoco in ognuno dei quattro angoli, poi al centro.
Pronunciava delle parole in una lingua che Sheppard e gli altri non riuscivano a capire; pensarono che probabilmente era una forma di Wraith antico.
Le fiamme avvolsero l’intero corpo di Lastlight e iniziarono a salire verso il cielo in lingue di un colore azzurro pallido e le sue ceneri venivano aspirate nel vortice ascendente.
- Ora ha raggiunto la pace – disse Teyla con la voce rotta dall’emozione.
Aveva portato con sé un fiore che posò delicatamente sulla pietra ormai completamente spoglia.
Le due lune che ruotavano attorno al pianeta erano ormai entrambe sorte e illuminavano con il loro pallido chiarore quel luogo che ormai era stato abbandonato lentamente. Ogni Wraith era tornato sulla sua nave alveare e ormai quasi tutte avevano lasciato l’orbita del pianeta. Solo Xeyla era rimasta ancora.
- Era un grande scienziato. Meritava tutto il nostro rispetto: questo gli era dovuto. Quello cui avete assistito fa parte della nostra cultura e civiltà. Noi ci siamo evoluti diversamente e le nostre origini ci rendono ostili alla vostra specie. Non potete comunque negare che non siamo disponibili a cercare una soluzione alternativa. Mi auguro invece che lascerete perdere i vostri tentativi di trasformarci.
Il tono della regina lasciava trasparire la sua irritazione ed era chiaro che le parole non dette comprendevano anche una non tanto velata minaccia.
Il signor Woosley e gli altri membri di Atlantide fecero rientro in città. Erano stranamente taciturni. Nessuno di loro aveva voglia di commentare gli ultimi eventi. Quella regina Wraith era un enigma per tutti: disponibile a stringere alleanze, capace subito dopo di minacciare mantenendo lo stesso tono di voce, la stessa impassibile inflessione. Cosa sarebbe stata disposta a fare per combattere questa nuova regina che si faceva chiamare Horizon?
- La incontreremo ancora, vero? – chiese Teyla.
- Sì. Ne sono certo – le rispose John.
 

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