And who am I that's a secret I'll never tell you.

di imthebeststar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 8: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 10: *** Nono capitolo. ***
Capitolo 11: *** Decimo capitolo. ***
Capitolo 12: *** Undicesimo capitolo. ***
Capitolo 13: *** Dodicesimo capitolo. ***
Capitolo 14: *** Tredicesimo capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quattordicesimo capitolo. ***
Capitolo 16: *** Quindicesimo capitolo. ***
Capitolo 17: *** Sedicesimo capitolo. ***
Capitolo 18: *** Diciassettesimo capitolo. ***
Capitolo 19: *** Diciottesimo capitolo. ***
Capitolo 20: *** Diciannovesimo capitolo. ***
Capitolo 21: *** Ventesimo capitolo. ***
Capitolo 22: *** Ventunesimo capitolo. ***
Capitolo 23: *** Ventiduesimo capitolo. ***
Capitolo 24: *** Ventitreesimo capitolo. ***
Capitolo 25: *** Ventiquattresimo capitolo. ***
Capitolo 26: *** Venticinquesimo capitolo. ***
Capitolo 27: *** Ventiseiesimo capitolo. ***
Capitolo 28: *** Ventisettesimo capitolo. ***
Capitolo 29: *** Ventottesimo capitolo. ***
Capitolo 30: *** Ventinovesimo capitolo. ***
Capitolo 31: *** Epilogo ***
Capitolo 32: *** ATTENZIONE ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


And who am i that's a secret i'll never tell you.
 
 
Prologo. Settembre 2012.
 
 
Erano passati tre anni dalla mia ultima volta a New York.
Ero riuscita a scappare dalla realtà, almeno così credevo. Lasciai tutto per paura, lasciai soldi, famiglia, amici, casa. Scappai da un grosso errore che feci e mi maledicevo giorno per giorno. Così presi il primo aereo e andai da mia zia a Londra, dove conobbi una persona fantastica: la mia migliore amica.
A mia madre, Juliet, non fregò minimamente che io andassi dall’altra parte del mondo, anzi ne fu sollevata.
Finalmente stavo tornando a casa e mi sentivo pronta e decisamente più matura. Non ero più una ragazzina, ero cresciuta e ora ero fiera di me stessa.
Sono una ragazza normale, cresciuta nella famiglia sbagliata. Ho quasi diciotto anni e sto per tornare a vivere nel lussuoso appartamento in centro Upper East Side.
 
Vi chiederete perché penso di essere cresciuta nella famiglia sbagliata, semplice: io odio quella vita. A Londra trovai un vero nucleo familiare, il mio non lo era.
Non ho un padre, non l’ho mai conosciuto. Mi abbandonò appena nata e per questo mia madre mi odiava. Qualsiasi cosa facessi per lei era tutto sbagliato. L’unica cosa che amava fare era comandare e la cosa che amava di più al mondo erano i soldi. Ho una sorella, ma è rinchiusa in un college in Canada.
Negli anni mia madre si risposò con Des Styles, un aristocratico. Grazie a quell’uomo, lui e mia madre, diedero alla luce la mia sorellastra, Elizabeth. E in fine c’era Harold, detto Harry, fino di Des e la sua ex moglie.
Harry era l’unico che si salvava, avevo un ottimo e forte rapporto con lui. Ma pensandoci ormai era rovinato, quando scappai decisi di non avvisare nessuno, nemmeno lui. Feci le valigie e me ne andai, senza dare una spiegazione a nessuno. Cambiati il numero di telefono, casa e infine me. Cambiai radicalmente.
 
Non ero più la Christine di una volta, non bevevo più e non fumavo, prima ero l’opposto nonostante la mia giovane età. Facevo parte della compagnia di Zayn Malik, il più ricco e bastardo della scuola. Nessuno era come lui. Esisteva un unico esemplare bello quanto stronzo, sebbene fosse così, io e lui, eravamo molto uniti.
Come dissi all’inizio avevo molti amici, uno dei quali era Liam Payne, il ragazzo d’oro del gruppo. Era il papà del gruppo, sapeva sempre dire e fare le cose giuste, senza sbagliare mai. La cosa buffa era la sua forte amicizia con Zayn, due persone così opposte e così unite allo stesso tempo. Poi c’era Niall Horan, l’irlandese e pazzo per Justin Bieber. Ci conoscevamo fin da piccoli, ero molto legata ed era l’unica persona di cui io mi fidassi, a tal punto di rivelargli la mia partenza (si prima ho mentito, lui sapeva tutto). Louis Tomlinson, il vecchio e caro amicone di Harry, era la persona più divertente del mondo. Lo adoravo. Sapeva sempre tirarti su il morale, qualsiasi cosa succedesse. Loro erano i miei migliori amici, i migliori sulla piazza. I più belli, ricchi e sexy dell’intero corpo studentesco, nessuno poteva competere.
Ma la persona più buona di questo universo era Roxenne, una volta la consideravo la mia migliore amica. Purtroppo ci allontanammo dopo la mia scomparsa, non avevo più notizie di lei da anni. L’ultima volta che la vidi era la solita ragazza perfetta e innocente. Ma erano passati tre anni, nessuno di loro sarà uguale.
 
Ed eccoci a parlare di me. Non sono mai stata una persona a modello, non sono la più figa di questo universo e no, non sono simpatica. Ero una cattiva persona, stronza con tutti, menefreghista, fumano, bevevo e non tornavo mai a casa sana. Iniziai a comportarmi in quello schifoso modo, in primis per attirare le attenzioni di madre, ma non ci riuscii, così mi creai quel personaggio, abbastanza osceno.
Ora non ero più così, ma so per certo che l’opinione che ha la gente di me non cambierà mai. Sono una persona e anche io provo sentimento, posso sbagliare e posso cambiare. Scappai pure da un mondo pieno di falsità e cattiveria, scappai da tutto quello che non volevo essere.
Assomigliavo troppo a Zayn e non volevo perdere me stessa. Lui ormai era perso a se stesso, io volevo salvarmi e ce la feci.
Quella notte di settembre commettemmo lo sbaglio più grosso delle nostre vite. Ci facemmo prendere dalla vendetta verso un ragazzo che ci umiliò davanti a tutta la scuola. Quella sera esagerammo e scappai soprattutto per dimenticare tutto.
Aprii di colpo gli occhi e notai che l’aereo era appena atterrato. Feci un lungo respiro e mi guardai attorno, mi alzai e poco dopo mi ritrovai per strada alla ricerca di un taxi libero.
Appena fui in viaggio tra il traffico di Manhattan, tirati fuori dalla mia borsa il mio vecchio cellulare riaccendendolo. Attivai internet e in tempo record arrivò un messaggio.
 
Anonimo: Dopo tre anni di attesa, la nostra cara Chris, è tornata dalla sua dolce e amata Londra. Chissà se tornando nella grande mela, il mistero sulla sua scomparsa non emergerà. Ben tornata, Chris.
Xo Max

 
«Merda» esclamai, mordendomi l’interno della guancia.
Guardai la foto in allegato nel messaggio, in cui mi ritraeva a salire sul taxi. Speravo in cuor mio di non tornare tra le grazie di Max, un sito gossip. Mi sentivo completamente fottuta.
E che dire, Christine Beker era tornata a casa.
 
*non posso inserire immagini*
 
Benvenuti nella mia nuova facfiction.
Spero che la storia vi piaccia, ho voluto mischiare gossip girl con gli one direction, spero che nel futuro possa prendervi sul serio, questa storia.
Sinceramente non so come mi sia venuta in mente questa storia, ma eccola qui.
Ci saranno storia d’amore e tanto altro.
Christine Beker è un misto tra Blair e Selena. Zayn è Chuck.
 
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Capitolo 2
*** Primo capitolo. ***


Primo capitolo.
 
 
«Christine ti vuoi alzare?» riconobbi la voce di quell’isterica di mia madre, mi rigirai nel letto e sperai che si fosse arresa, «Mi sto innervosendo, alzati!» entrò in camera, iniziando a sbattere il tacco sul parquet. Sbuffando mi sedetti sul letto e la guardai, ancora assonata. «Oggi è il tuo primo giorno di scuola e scordati di essere tornata per non far nulla. È da una settimana che sei intanata in questa stanza!» continuò a urlare, facendomi venire mal di testa.
«Mi sto alzando, statti calma!» sbottai e mi alzai con l’incazzatura. Juliet non era in grado fare da madre e di certo non sapeva svegliare qualcuno in modo normale.
Brontolando andai in bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Tutto pur di non sentire più la voce assillante di quella donna. Mi stavo già pentendo di essere tornata.
Dopo una doccia veloce e iniziai a prepararmi per la scuola, indossando la divisa scolastica. Una cosa che odiavo più al mondo era la cravatta, fortuna vuole dovevo metterla obbligatoriamente per scuola.
Presi la tracolla e facendo la finta entusiasta andai in soggiorno, dopo trovai la mia bella famiglia riunita intenta a fare colazione, fu troppo e parlai «Da quanto si fa colazione tutti insieme?».
Mia madre mi fulminò con lo sguardo e sorrise subito dopo, «Christine, sono cambiate molte cose dalla tua partenza.» Non mi dire, avrei voluto rispondere.
Sorrisi falsamente e sentii il campanello dell’ascensore suonare, «Sei tornata?» Sobbalzai, sentendo la voce del mio fratellastro, non era cambiata per niente. Mi girai e osservai Harry, sempre bello come il sole. Rimasi in silenzio e lui continuò a parlare, «Perso la lingua?» c’era ostilità nelle sue parole. Potevo solo immaginare quanto odio provasse nei miei confronti.
«No, c’è sempre.».
Harry annuii, fissandomi «Vedo che il carattere è sempre lo stesso. Sempre la stessa Christine. Com’è andato il viaggio? Divertita? Sono state belle le tue chiamate, oh anche le cartoline!» Partì in quarta, aggredendomi. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Presi fiato e lo fissai negli occhi «Non sono più la ragazza di tre anni fa.» ma ciò che dissi lo fece solo scoppiare a ridere, facendo aumentare il mio nervosismo.
«Quanto cazzo sei falsa!» sbottò, indicandomi «Sei scomparsa dalla sera alla mattina, nessuno oltre Niall sapeva nulla. Mi sono ritrovato una lettera sul letto in cui diceva che te ne andavi, senza potermi dire il motivo. Hai mai pensato al male che ci, mi hai fatto?».
Rimasi paralizzata, no non avevo mai pensato ai sentimenti degli altri, solo a me stessa. Non pensai mai che partire fosse la scelta peggiore di questo mondo, fui soltanto egoista. Decisi di rispondergli, senza sapere bene quali parole usare, ma Des parlò prima che io potessi farlo «Harry finiscila, preparatevi per andare a scuola senza litigare» prese le mie difese.
Non ascoltai altro e mi precipitai in ascensore, sperando solo che tutto quell’inferno finisse al più presto.
 
***
 
Mi guardai attorno, mentre vari studenti anziani mi riconobbero.
La scuola era sempre la stessa, non era cambiata di una virgola. Stessi professori, stesse bidelle, stessi studenti –escludendo le matricole-. Ma una cosa era cambiata, il comportamento delle persone nei miei confronti. Non ero affatto stupida e notavo le occhiatacce e l’indicarmi, odiavo tutto questo.
Finalmente arrivai in segreteria, così da poter ritirare il mio orario scolastico: «Salve, sono…».
«Christine Beker» La donna anziana mi guardò «E’ bello rivederla, anche se si cacciava fin troppo nei guai.».
Ridacchiai, «Spero che quest’anno non mi caccio in nessun guai» mi morsi il labbro e chiesi «Vorrei ritirare il mio orario scolastico.» La donna annuì e mi stampò il mio orario, sorridendomi.
Salutai la segretaria e guardai il numero del mio armadietto, «Merda» sussurrai, notando che di aver ricevuto il mio vecchio armadietto. Facendomi coraggio girai lungo il corridoio, arrivando quasi a destinazione quando notai l’intera comitiva davanti agli armadietti. Liam intendo a ripassare. Niall e Rox a parlare. Harry a discutere di non so cosa con Louis e Zayn a limonare la persona più odiosa che io conoscessi, Jennifer. La cosa più ripugnante era che stava sbattendo il corpo di quella vacca direttamente sul mio armadietto, che culo.
Incrociai le braccia davanti al petto e fissai i due ragazzi, intenti a scambiarsi effusioni, «Noi due non abbiamo finito di parlare!» esclamò il mio fratellastro indicandomi.
«La smetti di indicarmi e no non ho altro da dire.» Mi ritrovai tutti gli occhi puntati e con mia sfortuna anche quelli di Zayn e Jennifer. Detto quello Harry iniziò a urlare, dandomi contro, «Ma la finisci di urlare?».
«Chris sei davvero tu?» Niall mi si parò davanti, abbracciandomi. Quanto mi era mancato quel biondino. Lo strinsi forte e gli sorrisi, salutandolo. A poco a poco salutai tutti, vedendo nel volto dei miei –ex- amici molto stupore. Sicuramente non si sarebbero mai aspettati questo mio ritorno, nonostante Max abbia annunciato il mio rientro già da quando misi il primo piede fuori dall’aeroporto.
L’ultimo a rivolgermi la parola fu Zayn con la sua voce roca, «Pensavo non ritornassi più» deglutii e distolsi lo sguardo, andando al mio armadietto, lo aprii e presi i libri per le lezioni.
«Non ti vuole nessuno, ma nessuno ha coraggio nel dirtelo!» squittì Jennifer, affiancandomi.
Mi leccai le labbra e la guardai «Sai nessuno vuole vedere la tua faccia di merda, ma sai nessuno ha coraggio di dirtelo.» Chiusi in un tonfo l’armadietto e mi allontanai.
Quando girai l’angolo due un braccio mi fermò, «Dobbiamo parlare» disse a bassa voce, Zayn.
Mi divincolai dalla sua presa «Non abbiamo nulla di cui noi due dobbiamo confrontarci, quindi con permesso.» Cercai invano di andarmene, poiché mi bloccò nuovamente.
«Sai che ottengo tutto quello che voglio.» sussurrò piano al mio orecchio, lasciandomi andare.
Purtroppo ciò che disse era vero.
 
 
Pov. Zayn
 
Christine Beker.
La mia cara amichetta era tornata da Londra, ma che incredibile notizia.
Stupida ecco cos’era. Era sparita affinché io potessi pararle il culo, mentre lei viveva tranquillamente. Qui c’erano solo casini. Ma ora era qui e tutto era diverso, doveva sapere tutto ciò che successe a lui in questi tre anni.
Arrivai da Harry e lo guardai, stringendo con il braccio il libro della materia più noiosa al mondo: filosofia. «Perché non hai avvisato che era tornata?».
Il mio amico sospirò, guardandomi «Sono rientrato stamattina dalla vacanza, non sapevo nulla!» si difese.
Annuì e ricordai ciò che disse Harry appena la vide, «E a cosa stava alludendo prima?».
«Appena l’ho vista, stamattina, me la sono preso e l’ho tartassata di domande. Abbiamo diritto di sapere il perché delle sue azioni, ma a Christine non fotte un cazzo di nessuno. Pensa solo a se stessa» come il sottoscritto, pensai.
«Avrà i suoi motivi, lasciatela stare. Tutti quanti.» feci un sorrisino e mi dileguai, andando in classe dove per mia grandissima fortuna trovai la Beker seduta all’ultimo banco da sola. Perfetto.
Andai dritto da lei e mi sedetti al suo fianco, iniziando a osservarla, ma lei non mi notò minimamente. Fissava fuori dalla finestra, senza degnarsi di guardare chi avesse accanto. Sorrisi tra me e me, allungando una mano sulla sua coscia esposta. Da come ricordavo odiava essere toccata in quel modo.
«Togli le tue sporche manacce dalla mia gamba» sbottò, spostando immediatamente lo sguardo sul mio; rimase sorpresa da quello che i suoi occhi trovarono «M-Malik?» balbettò piano.
Mi morsi il labbro e tolsi la mano, appoggiando la testa su una mano «Mi è sempre piaciuto il tuo lato aggressivo» La vidi agitarsi sul posto e cercai di allentare la sua tensione «Su non guardarmi così, so di essere troppo sexy».
Sbarrò gli occhi «Cosa hai detto?».
Alzai le spalle indifferente, «Solo la verità!» esclamai, annuendo. Christine iniziò a ridere silenziosamente, distogliendo la visuale dalla mia, «Perché ridi?» le chiesi.
«L’ho sempre detto che l’erba ti fa male.» soffocò una risata, guardandomi e disse «E poi non sei così sexy.» La cazzata del secolo, pensai.
Continuai a guardarla male, quando finì di ridere dissi «Oggi alle quattro a casa mia.» subito si ribellò, dicendomi che non sarebbe mai venuta manco morta, «Io dico che verrai, siccome morirai dalla voglia di sapere cosa gli è successo.» dissi serio, fissando la professoressa. Christine non disse nulla, sbuffò soltanto.
Alla fine Zayn Malik vinceva sempre.
 
Continua…
 
*non posso inserire immagini*
 
Ecco il primo capitolo di questa storia, spero vi sia piaciuto.
Prima di tutto ringrazio tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione, siete carinissimi
Continuate a seguire per scoprire tutto il mistero.
 
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Capitolo 3
*** Secondo capitolo. ***


Secondo capitolo.
 
Mi ritrovai a camminare nervosamente per le strade di Manhattan. Accettai a malincuore di andare a casa di Zayn, che per l’appunto era strada opposta a dove abitavo io. Camminai velocemente, arrivando al Palace, così si chiamava. Entrai e fu come un salto nel passato, non era cambiato nulla.
«Signorina Beker, ben tornata» mi salutò Alfredo, il custode del palazzo. «Deve salire dal signorino Malik?» annuì e mi fece salire in ascensore, dandomi la chiave per aprire il suo appartamento.
Non ero psicologicamente pronta per scoprire cosa fosse successo, l’ansia mi stava divorando e aumentava ogni piano superato. Quando si fermò, la musichetta inquietante, mi annunciò di essere arrivata nella dimora Malik; così parlai «E’ permetto?» Messi il primo piede all’entrata, andando verso il soggiorno. Silenzio totale. La casa sembrava completamente deserta.
«Ora puoi rivestirti» sentì dire dal corridoio, mi avvicinai e distinsi chiaramente la voce di Zayn.
«Devo andarmene?» La voce della ragazza mi era completamente nuova, evidentemente il signorino non aveva cambiato le abitudini. L’unica che era cambiata, migliorata, ero io. Tutta qua era completamente uguale, persone comprese.
Tornai in salone e mi sedetti sul divano, aspettando l’arrivo dei due piccioncini. Il rumore di un tacco a spillo si divulgò in tutto l’appartamento, facendomi drizzare sul posto. Appena arrivò la ragazza la squadrai dalla testa ai piedi. Ma che oscenità era questa? Capelli finti e biondo platino, bassa e robustella, vestiti in modo retrò e un quintale di trucco sul viso. La ragazza mi guardò «Mi butti fuori per questa qua?» domandò, indicandomi. Se pensavo che fisicamente fosse messa male, mi sbagliavo: la sua voce era estremamente acuta e fastidiosa.
Zayn arrivò pochi secondi dopo, ancora in boxer «Perrie» Ecco come si chiamava la ragazza «Devi andartene!» Il moro la prese per il braccio, portandola a forza verso l’ingresso.
«Tu e le tue troiette!» urlò Perrie, riferendosi a me. Mi indignai, ma lasciai stare appena sentì le porte dell’ascensore chiudersi. Mossi nervosamente il piede e Malik tornò in salotto «Fai schifo» Lo fissai.
Alzò le spalle e si sedette al mio fianco, dicendomi «Non l’ho mica violentata, si è concessa al sottoscritto» rise piano, «E poi non è mica colpa mia se tu sei una vergine frustata» Lanciò la bomba, osservandomi.
Respirai piano «Non sono vergine» mentii.
Scoppiò a ridere di gusto «Allora scopa con me e dimostrami di non esserlo» Mi bloccai completamente alle sue parole, facendosi che arrossì in modo appariscente «Come immaginavo».
Abbassai lo sguardo e cercai qualcosa per cambiare argomento «Non dovevamo parlare?» domandai. Lo vidi annuì e iniziò a raccontare.
 
Era un giorno come tanti, quando arrivò a scuola un nuovo studente. Si chiamava Lucas. Apparentemente era un bel ragazzo, ma il suo caratteraccio si fece notare immediatamente. Il classico figli di papà viziato fino al midollo. Fin dall’inizio lui e Zayn non andarono d’accorto, a tal punto che Lucas iniziò a far girare falsi voci su un rapporto inesistente tra me e Zayn. In poco tempo ero diventata lo zimbello della scuola, quasi tutti credevano a quei pettegolezzi e mi chiamavano ‘troia’ anche davanti ai professori. Non sopportavo più quell’immagine che aveva dato di me, così parlai con Zayn e insieme decidemmo di fargliela pagare.
Durante una festa fatta a casa di uno studente, riuscì a convincere Lucas di venire in camera con me, volevo fargli credere di concedermi con lui. Quando accettò lo portai in camera e prima di incominciare –qualcosa che non sarebbe mai successo- gli offri dei liquori e senza battere ciglio, bevve tutto ciò che gli diedi. Quando vidi che non si reggeva, aggiunsi al suo bicchiere delle pastiglie che mi diede Zayn. Non pensai di aver esagerato, finché il ragazzo non collassò sul letto, iniziando ad avere un attacco. Spaventata mi alzai di colpo e rovesciai la bottiglia di liquore sulla candela accesa, la quale prese fuoco. In pochi secondo la stanza si riempì di fiamme, la porta si spalancò e Zayn mi portò fuori.
Non seppi mai come andò a finire la vicenda, la notte stessa presi il primo volo per Londra.
 
«E’ morto?» domandai con fatica, avevo paura di sapere cosa fosse davvero successo.
Zayn scosse la testa «E’ in coma profondo, non si è mai risvegliato da quella notte» spalancai la bocca, sentendomi mancare il fiato. Mi sentivo un’assassina.
I miei occhi iniziarono a riempiersi di lacrime, «E’ t-tutta colpa mia…» mormorai, fissando il pavimento.
«Ho parlato con i medici qualche giorno dopo la tua partenza» mi ignorò «Lucas era un tossico dipendente, anche i genitori lo sapevano e non riuscivano ad aiutarlo. Le pastiglie che gli demmo non l‘hanno aiutato, tutto qui» Tutto qui? Come faceva a rimare così calmo, quando i sensi di colpa mi stavano divorando? Davvero il suo cuore era fatto di ghiaccio, non riusciva a sentire nulla oltre compiacevo lezza verso se stesso?
«E’ lontana la clinica?» Zayn scosse la testa «Dobbiamo andare dai genitori e spiegare tutto ciò che è successo. Non riesco a vivere così!» esclamai, asciugandomi le lacrime.
Il ragazzo rimase sulle sue al momento, quando capì le mie parole mi venne contro «Sei completamente pazza?» Scossi la testa, fissandolo «E cosa vorresti dire ai suoi genitori? ‘Salve mi scusi, sono la ragazza che ha dato la dose quasi mortale a suo figlio!’ Ragiona» imitò la mia voce. Stava iniziando ad agitarsi, lo conoscevo bene. 
«Ti prego…» lo implorai.
Zayn mi guardò e sospirò «Domani saltiamo scuola e andremo in limosine, sappi solo che non ti farò più favori» Non dissi nulla, lo ringraziai solo mentalmente.
 
***
 
Non si poteva scappare dai problemi, alla fine questi ti inseguivano in ogni luogo. Bisognava prendersi le proprie responsabilità, ogni azione a una reazione e il giorno del giudizio sarebbe stato l’indomani.
Iniziavo a pentirmi di essere sparita, dovevo affrontare subito la situazione.
 
Non riuscivo a smettere di piangere, mi ero spinta troppo e ora un ragazzo era morto per una vendetta. Zayn mi strinse forte, cercando di farmi smettere di piangere, ma invano. Ci trovavamo a casa mia, appena scoppiò l’incendio mi portò via da quel luogo.
«C-Cosa facciamo?» singhiozzai e Zayn lasciò la presa, aprendo il mio armadio. Prese la mia valigia e iniziò a riempirla di vestiti «Cosa f-fai?!».
Non mi degnò neanche un secondo di uno sguardo «Devi sparire, tua zia mica abitava a Londra? Andrai da lei» chiuse la valigia. Gli chiesi cosa avesse fatto lui e rispose «Rimarrò qui, nessuno saprà che noi due c’entriamo qualcosa con questa storia, ma devi andare» scossi la testa, rifiutandomi «Chris devi farlo.».
Non volevo andare via, non da sola.
«Tornerò».
«Ti aspetterò».
 
Ogni qualvolta volevo dimenticarmi quella sera, non ci riuscivo.
Sospirai e diminuì il passo, camminando lenta tra le via del centro. Le vetrine mi stavano distraendo da tutto quel casino, ma appena il mio telefono squillò lo presi, notando un nuovo messaggio.
 
Anonimo: Avvistata C uscire dal lussuoso palazzo di Z, i due ragazzi stanno facendo notizia negli ultimi giorni. Stanno tornando i vecchi tempi o stanno risolvendo vicende aperte successe prima della scomparsa di C? Max.
 
Continua…
 
*non posso inserire immagini*
 
Buon pomeriggio, ecco il nuovo e secondo capitolo di questa storia.
Spero sempre che non vi stia deludendo e che vi prenda capitolo per capitolo.
Abbiamo scoperto il motivo per cui Christine è scomparsa, ma no non sono finiti i casini.
 
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Capitolo 4
*** Terzo capitolo. ***


Terzo capitolo.

 
 
«Entri oppure…» Continuai a fissare il sedile della limousine, stavo lottando con me stessa dall’urlare.
Guardai Zayn e dissi «Quello è intimo ed è sporco».
Alzò le mani «Se noti bene sono da donna, quindi non dare la colpa a me» Mi disgustava quel ragazzo.
Ingoiai la saliva e salì in auto, cercando di stare il più possibile lontano da lui. Dire che Zayn Malik fosse un porco, era troppo poco.
«Togliti quella faccia da schifata che hai sul viso, mi urti» fece un sorrisetto e disse all’autista di partire.
Respirai profondamente e guardai fuori dal finestrino, cercando di distarmi il più presto possibile. Non ero mai riuscita a capire Zayn fino in fondo. Non aveva la madre e questo lo capivo, ma non ne parlava mai e sembrava che vivesse alla giornata. Oltre a se stesso non esisteva nessuno. Non ha mai avuto una ragazza o qualcuno che gli potesse dare amore. Non lo sopportavo, ma mi dispiaceva. In famiglia era solo.
«Come mai non ti fai mai chiamare Javadd?» domandai cercando di distarmi, il viaggio era lungo.
Zayn girò di colpo il viso verso il mio, fulminandomi con lo sguardo, evidentemente odiava farsi chiamare così, «Non devi mai chiamarmi in quel modo» E come sempre avevo ragione.
Ma annoiata lo presi in giro «Perché Javadd?» lo fissai «Perché non devo dire Javadd?».
«Solo tu e Liam sapete il mio secondo nome, quindi evita di dirlo in giro» sbottò «Finiscila di ripeterlo o te la farò pagare» Non mi fai paura Javadd, pensai.
Alzai le spalle non gli risposi, sentivo la stanchezza dell’insonnia e piano piano chiusi gli occhi addormentandomi.
 
«Bella…» sentì qualcuno ridere «Senti, ehm, ti svegli?» qualcosa iniziò a toccarmi la guancia, «Non fare la difficile» la stessa voce mi scosse, ma rimasi nella stessa identica posizione «L’hai voluto tu!».
Affondai maggiormente il viso sul sedile, quando sentì qualcosa di caldo e bagnato sul petto. Mi svegliai piano e balzai a sedermi, appena notai la mia camicetta completamente bagnata, «Ma cosa…».
«Ben sveglia!» Alzai gli occhi e vidi Zayn sorridermi e con in mano un bicchiere vuoto, quando notò che stavo fissando l’oggetto che aveva in mano si difese «Non volevi svegliarti!» disse scendendo dall’auto.
«Sei un coglione!» urlai, iniziando a sentire freddo «Cosa faccio adesso?» parlai tra me e me, scendendo dall’auto. Cercai il più possibile di coprirmi con le braccia il petto, ma invano. Ormai era quasi del tutto fradicia.
Zayn rientrò in auto e prese una felpa, venendo verso di me «Mettiti questa» lo guardai, incerta sul da farsi  «Dai» incontrai il suo guardo e capì quanto fosse sincero, per la prima volta in tanti anni sembrava di rivedere il vero Zayn Malik.
 

***

 
«Terzo piano, stanza 315» spiegò la segretaria della clinica.
Annuì e assieme a Zayn ci incamminammo verso gli ascensori, da come mi aveva spiegato la madre di Lucas passava ogni mattinata assieme al figlio, non smetteva mai di sperare che sui figlio aprisse finalmente gli occhi. Stimavo la sua determinazione.
Appena arrivammo al piano, iniziai a sentire l’agitazione pervadermi il corpo. Mi stavo rendendo conto che non sapevo cosa dire o come comportarmi, ero arrivata lì alla cieca e ora mi sentivo in trappola con me stessa. Non potevo presentarmi come l’assassina di quel ragazzo e non potevo neanche mentire. Dovevo farmi coraggio e affrontare la realtà, una volta per tutte.
«Siamo arrivati» mormorò Zayn al mio fianco e si parò davanti al mio corpo «Non devi per forza farlo, possiamo andare via» Cercò di rassicurarmi, prendendomi per mano. Apprezzai quel suo gesto.
«Posso farcela» sorrisi sforzata e insieme entrammo nella stanza di Lucas.
 
La parete bianca non trasmetteva nessuna emozione, quella stanza era spoglia. Dalla finestra entrava una forte luce che illuminava l’intera stanza, Lucas giaceva su un letto posto al centro. L’unica cosa colorata erano dei fiori ben curati, posti sul tavolo. Guardai il ragazzo attaccato ai macchinari e un senso di nausea mi colpì. Davvero ero riuscita a fare una cosa del genere?
«Voi chi siete?» Ci girammo e trovammo una donna di mezza età, uscire da una porta, probabilmente il bagno. Riconobbi la somiglianza con Lucas era la madre.
Cercai di parlare, ma le parole mi morirono in bocca. Iniziai ad agitarmi, ma Zayn venne in mio soccorso, dicendo «Salve signora, mi chiamo Zayn e lei è Christine» ci presentò «Eravamo due compagni di scuola di Lucas» La donna annuì e sorrise, andando a sedersi su una poltrona, dopo aver rimboccato le coperte al figlio.
«Sono felice che dei suoi compagni siano qui, come state ragazzi? Sedetevi pure» La trovai molto cordiale e ringraziandola mi sedetti, accanto a Zayn.
«Stiamo molto bene, ma siamo qui per raccontarle certe cose».
La donna aggrottò la fronte, fissandoci «Ditemi pure».
Non so come trovai il coraggio di parlare «Tre anni fa abbiamo commesso un gravo errore, non riusciamo più a sopportare questo senso di colpa» deglutì, iniziando a raccontare ciò che successe quella notte di tre anni fa. Non spiegai i dettagli o il motivo, Zayn intervenne più volte girando la vendetta in una giornata di sballo fra ragazzini, fui grata del suo aiuto. Quando ebbi finito mi sentì sollevata, per la prima volta avevo raccontato tutto ciò che successe a qualcuno, oltre al moro.
«Non sentitevi in colpa» disse la signora «Non avete nulla a che fare con questa storia, Lucas aveva forti problemi con alcool e droga. Io e suo padre non sapevamo più come aiutarlo» l’ascoltai attentamente, senza interromperla «Se non si fosse drogato con voi, avrebbe trovato qualcuno che gliela vendesse. Avevo sempre il timore che prima o poi succedesse qualcosa, ed è successo.».
Zayn annuì e disse «Ci sentivamo in dovere di dirle questo, mi dispiace per suo figlio.».
«Grazie mille e sono orgogliosa del vostro coraggio.» Ero orgogliosa anch’io di me stessa. Non sentivo più il peso perenne sullo stomaco, libera ero completamente libera.
 
«Christine Summer Beker» Appena misi piede in casa, sentì mia madre urlare il mio nome. Quanto potevano essere insopportabili le persone?
Lasciai la borsa sul divano e la raggiunsi «Dimmi» esclamai, trovandola in compagnia di Harry.
«Qualcuno non ti ha vista a scuola, dov’eri?».
Mandai un’occhiataccia al riccio «Sono andata a trovare un amico in ospedale con Zayn, siccome le visite ci sono solo di mattina» Una cosa che avevo imparato era di dire la verità, mentendo.
«Sai che chiederò a Zayn, vero?» Era quello che volevo.
Sorrisi soddisfatta «Fai pure, tranquilla» E andai in camera mia.
Odiavo il fatto che mia madre ancora non aveva visto nessun tipo di cambiamento in me. Harry capivo il fatto che fosse deluso e arrabbiato, ma lei continuava a guardarmi con ribrezzo senza darmi un’occasione. Quindi perché io dovevo darle occasioni come madre? Non ne era in grado.
Presi dal comodino il mio intimo pulito, pronta per andare in bagno a farmi un bagno caldo. Ottimo rimedio per togliere tutta la tensione della giornata. In parte ero felice di come erano andate le cose, dopotutto non ero una vera assassina.
«Sono andata a trovare un amico in ospedale» Harry imitò la mia voce, entrando in camera «Ma quanto sei bugiarda?» Roteai gli occhi e mi avvicinai alla porta del bagno, ma mi bloccò stringendomi il braccio.
«Mi dici qual è il tuo problema?».
Harry mi fulminò con lo sguardò, se avesse potuto mi avrebbe alzato le mani «Sei una stronza» decretò, dopo un lungo silenzio «Scompari dopo tre fottuti anni. Dopo aver evitato le mie chiamate, dopo aver ignorato le e-mail. Non sai quanto sono stato male. Non sapevo se stavi bene e fossi viva. Hai solo pensato a te stessa, fregandotene di tuo fratello la persona che ti voleva più bene di tutti. Per te avrei la vita, ma ora ti detesto e basta. Sei morta per me!» Non ebbi nemmeno il tempo per replicare, poiché Harry scappò letteralmente dalla mia stanza, mentre lacrime silenziose inondavano il mio viso.
 
Continua…

 
Spazio d'autrice

Sono felice che questa storia vi piaccia, ma sono ancora più felice che la mia idea di mischiare due mondi così diversi sia stata fattibile.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.


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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

​Fatemi sapere le vostre impressioni con una recezione, siete splendide.
Vi risponderò il prima possibile.
Questo è il mio contatto twitter: myloverismalik
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Baci Valentine.

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Capitolo 5
*** Quarto capitolo. ***


 Quarto capitolo.
 
 
Mi sentivo male, le parole di Harry mi tartassavo la testa da giorni.
Sei morta per me’ era troppo da sopportare. Era deluso da me. Harry era la persona più importante nella mia vita e mi odiava, mi odiava per colpa delle mie azioni. Aveva ragione su tutto, quando scappai pensai solo a me stessa e me ne fregai di tutti, compreso lui.
Mi strinsi le gambe al petto e fissai la porta del bagno, in teoria dovevo seguire la lezione di storia, in pratica mi sentivo completamente a pezzi e sola. Mi passai una mano sul viso, cercando di frenare le lacrime, ma sembrava che io non riuscissi più a controllarle. Volevo urlare.
Appena suonò la campanella, rimasi ferma sul water facendo finta di non esistere. Risi di me stessa, mi sentivo una povera sfigata. Ogni azione ha la sua reazione.
«Ma hai visto la Beker?» sentì dire da una voce «Come si permette a tornare e pensare di tornare a far parte del suo gruppo. È solo una puttanella» continuò a dire.
«Non sa come tutta la scuola la insulta» rise l’altra.
Il battito del mio cuore accelerò, mi sentivo una tale cretina a piangermi addosso. Nessuno mi voleva qui, tutti mi odiavano e mi sparlavano, perché dovevo subire tutto questo? Non puoi costringere la gente ad amarti, ma puoi far sì che loro ti temano.
Mi sedetti composta e presi il telefono, iniziando a scrivere una lunga email.
 
Caro Max,
Starai facendo di tutto pur di scoprire il motivo della mia scomparsa, ma tranquillo che quel segreto rimarrà con me fino alla fine. Sono tornata e riprenderò tutto ciò che è mio, basta fare la brava ragazza non mi si addice per niente. Ogni pettegolezzo di cui sono a conoscenza verrà rivelato, uno dietro l’altro. Come la nostra cara e dolce Sarah del quarto anno, vai ancora a far lezioni private di anatomia (ovviamente di pratica) con il nostro campione di nuoto nonché fidanzassimo Andrew?
Purtroppo voi pensate di potermi sconfiggere, peccato che io sono dieci passi davanti a voi.
A presto, la vostra C.
 
Ps. Questa sera festa a casa mia xx

 
Non mi importava più di niente e di nessuno. Non rimanevo più a far la vittima, ora tornavo a mettere terrore. Ho provato a fare la brava, ma a far i buoni vieni solo preso a calci in culo e io non ci sto.
Senza pentimenti inviai l’email a Max, sorridendo soddisfatta così uscì dal bagno vuoto e andai verso lo specchio per guardarmi il trucco. Pochi minuti dopo mi arrivò un messaggio.
 
Anonimo: Fate attenzione ogni vostro segreto sarà rivelato, la regina C è tornata. Che il divertimento abbia inizio.
 
Vidi la mia email in allegato e misi il telefono in borsa, uscendo dal bagno.
Ogni persona dotata di un telefonino era già stato informato del mio attacco e la cosa non faceva altro che farmi godere. Vedere gli sguardi impauriti era proprio come i vecchi tempi.
Arrivai al mio armadietto, trovando i miei ex amici guardarmi con stupore, fissai specialmente Harry; era tutta colpa sua se ero tornata cattiva. Non dissi niente e aprì il mio armadietto, cercando il libro di matematica.
Appena lo presi, mi sentì toccare la spalla «Sei tornata solo per fare la stronza?» Mi girai e la guardai alzando un sopracciglio «Stai tranquilla che non mi fai paura».
Ridacchiai piano e la fronteggiai «Solo guardarti in faccia mi fanno salire i conati. Dovresti girare con un sacchetto in faccia, sai faresti un piacere con l’umanità» Mi passai una mano tra i capelli, spostandoli sulla spalla sinistra «Mi vieni a dire che non hai paura di me, quando probabilmente tu scoperai ancora col professore di ginnastica?» Jennifer rimase completamente a bocca aperta, ormai era abituata a farlo. «Ancora qui stai?».
Sentì dei bisbigli e mi accorsi che la preside era a pochi passi da noi, ops forse aveva sentito tutto «Beker, Lipton, nel mio ufficio: ora» Aveva decisamente sentito tutto.
 
 
Pov. Zayn
 
Scesi dalla mia limousine, pronto per la festa annunciata tramite Max di Christine.
Rimasi sorpreso dal suo comportamento, cercò in tutti i modi di farsi vedere come una brava ragazza e ora era tornata peggio di prima. Solo con una frase riuscì a far sospendere una ragazza e licenziare in tronco con in più una denuncia, un professore. Ma c’era sotto qualcosa, non poteva esser diventata così meschina da un giorno all’altro. Avrei scoperto il suo segreto, pensai ridendo tra me e me, entrando in casa.
Vidi Liam e mi avvicinai a lui «Pensavo di non vederti qui» urlò al mio orecchio, cercando di sovrastare la musica fin troppo alta. Mi guardai attorno e ritrovai molti studenti e non. La cosa mi puzzava.
«Torno tra un po’» risposi, allontanandomi da lui e andai verso Harry intento a fissare un punto del salone. Mi servì da solo, riempendomi il bicchiere di vodka. Non stavo impazzendo, qua nessuno era normale.
«Dimmi cos’è successo» fissai il riccio, facendo un sorso.
Il mio amico non distolse nemmeno un secondo lo sguardo e disse «Ma la vedi?» Detto questo guardai nella direzione in cui guardava e trovai Christine ballare con un completo sconosciuto, di molti anni più grande di lei, e tra le mani stringeva una bottiglia di birra, «Sta facendo tutto questo perché è incazzata con me.» Rimasi sorpreso e gli domandai cosa avesse fatto di talmente brutto da scaturire questa reazione di Christine «Le ho detto che per me era morta» spiegò.
Finì il bicchiere e gli dissi «Se tieni davvero a lei lascia perdere il passato, ha già pagato il suo sbaglio» Gli diedi una pacca sulla spalla e mi venne in mente il giorno dopo la partenza di Christine.
 
«Pronto?» Chi cazzo stava rompendo il cazzo alle nove del mattino, pensai, affondando il viso sul cuscino. Ero devastato dalla notte precedente, avrei voluto morire.
«Zayn, cristo sei sveglio!» La sua voce risuonava molto preoccupata «C-Christine è lì con te?» Capì che stesse piangendo, lo conoscevo abbastanza da riconoscere ogni cosa di lui.
Dovevo mentire come deciso «Non è qui» Dopotutto mi dispiaceva.
«Ho trovato delle lettere, non è qui… io…» Scoppiò a piangere.
 
Ricordavo perfettamente ogni suo pianto sulla mia spalla, pensava di aver commesso qualche errore e che Christine fosse scappata da lui. Si chiuse in se stesso e per più di un mese nessuno ebbe sue notizie, poi un giorno si fece vivo facendo finta di niente. Queste era una delle sue doti, riusciva a mentire pure a se stesso. Mentiva facendo finta di star bene, quando dentro era distrutto. Ma sapevo che prima o poi la verità sarebbe saltata fuori.

 
***
 
Guardai il mio Rolex e notai che mancavano cinque minuti alle quattro. La mia vista era quasi del tutto offuscata e ridevo come un pazzo, Liam continuava a guardarmi male e sapevo di essere nei guai. Odiava quando uno dei suoi amici fosse ubriaco, ma non avendo trovato nessuna ragazza che mi soddisfacesse così mi buttai suoi drink e in poco tempo mi scolai tutto e di più. Intravidi Christine vicino la finestra, si era fatta una coda di cavallo per via del caldo. La fissai in modo inquietante, il vestitino blu elettrico che indossava le donava come pochi e le scarpe alte –nere lucido- la slanciava rendendola completamente irresistibile.
Con fatica mi alzai dal divano e mi avvicinai a lei, non mi notò finché non la presi per i fianchi.
«Sento la puzza di alcool da km, sei ubriaco» disse subito, guardandomi con una smorfia. Adorabile.
Ridacchiai e la strinsi al mio corpo «Non è vero…» Sospirò e sfuggì dalla mia presa, portandomi in quella che sembrava essere la veranda. Mi fece sedere e lei si mise al mio fianco. Perché la stavo trovando così sexy? «Mi sei mancata» mormorai, appoggiando la testa sulla sua spalla.
La sentì irrigidire al mio fianco «Davvero?».
«Non immagini quanto».
 
Continua…

 
Spazio d’autrice
 
Eccomi con il quarto capitolo, come sempre spero che la storia vi piaccia e che non vi annoi per nessun motivo.
Ci saranno molti colpi di scena, ma per voi chi è Max?

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Innamorarsi di te? Non era previsto.
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Non cambierai mai, vero?
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Ora scappo, grazie a chi sta leggendo questa storia.
Lasciatemi le vostre impressioni con una recenzione, vi ringrazio.

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Baci Valentina.

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Capitolo 6
*** Quinto capitolo. ***


Leggete lo spazio d’autrice.
 
 
Quinto capitolo.
 
Pov. Zayn
 
 
Strinsi forte il calore che sentivo addosso, la testa mi scoppiava e a fatica aprì gli occhi.
Sbattei piano le palpebre e mi resi conto di stare su un divanetto, la stanza mi era famigliare ma non riuscivo a far mente locale.
Il mio cuore accelerò quando vidi Christine stesa sul mio corpo, sembrava una bambina. La bocca socchiusa, la testa appoggiata sul mio petto, mentre le mani stringevano forte la mia camicia.
Provai più volte a ricordarmi ciò che successe, ma il vuoto di memoria me lo impedì.
Mi morsi il labbro e senza svegliarla mi alzai. Tastai le mie tasche dei pantaloni e trovai il telefono: segnava un messaggio non letto ed erano le 09:19.
Sbloccai la tastiera e guardai il messaggio.
 
Da Perrie: Tesoro, sono a casa da sola e mi chiedevo se avessi voglia di vederci… xx.
 
Perrie era la mia cara scopa-amica, ci usavamo a vicenda per il sesso. Nessuno dei due provava amore nel confronti dell’altra. In più era una bomba, un corpo perfetto che me lo faceva drizzare in pochi secondi.
Senza pensarci troppo le risposi.
 
A Perrie: Ero sbronzo, dammi mezz’ora e sono da te.
 
Ho avuto una breve storia con la biondina, Perrie, ci siamo conosciuti a una festa e la sera stessa ci siamo dati alla pazza gioia nel bagno. Da allora non ci siamo persi di vista. Sapeva fare due cose nella sua vita: cantare e succhiarmelo. Preferivo la seconda delle due cose.
Mi stiracchiai e presi la giacca dalla poltrona, indossandola. Mi avviai verso l’uscita senza farmi sentire da nessuno, del sano sesso mi aspettava.
 
Pov. Christine
 
Il telefonino iniziò a vibrare, svegliandomi dal mio sonno. Tastai il divano sentendolo vuoto.
«Zayn?» mormorai, aprendo piano gli occhi. Ero sola.
Mi sedetti sul divanetto e mi guardai attorno. Scalciai dai piedi le scarpe e mi alzai.
La casa era un completo disastro, ma cosa mi era venuto in mente?
Scesi le scale ed entrai nel salone, dove vidi il mio fratellastro e i suoi, miei ex, amici. Dormivano.
Sospirando entrai in camera mia e trovai due ragazzi completamente nudi «Voi due chi cazzo siete?» Schifata, tirai a loro dei cuscini «Uscite subito da questa camer… casa!» sbottai, vedendoli sobbalzare sul mio letto.
«Non urlare» disse uno di loro, tirandosi su a sedere.
Stavano per caso scherzando? Alzai un sopracciglio «Allora mettiamola così: se non ve ne andate entro un minuto chiamo la polizia…» Non feci in tempo di finire la frase che i due scapparono letteralmente dalla mia vista.
Tirai un sospiro di sollievo e disfai il letto, buttando nel cestino le lenzuola. Che schifo, pensai.
Con un grande mal di testa misi a pulire, in modo grossolano, la mia stanza e poi mi fiondai nel bagno.
Mi sentivo sporca, vuota.
 
Lasciai che l’acqua calda rilassasse i muscoli indolenziti. Mi feci cullare da quella sensazione e chiusi gli occhi.
Zayn Malik, ecco cosa vedevo appena tenevo gli occhi chiusi.
Non riuscivo a decifrarlo, non questa volta. Era ubriaco e da ubriaco ha detto delle cose che sicuramente non pensava. Se davvero gli ero mancata, perché non mi ha mai scritto in questi anni? Perché dirmelo solo ora?
Scossi la testa e chiusi l’acqua, uscendo dalla cabina della doccia.
Mi coprì con l’accappatoio e mi guardai allo specchio. Non mi ero struccata e i risultati si notavano. Un panda era più attraente di me. Ridacchiai di me stessa e andai in camera a vestirmi. Essendo sabato non c’era scuola, quindi mi sarei presa la giornata con calma. Questo dopo aver fatto sistemare il casino in casa.
Vibrò il telefono e lo presi, aprendo il messaggio.
 
Anonimo: Z avvistato questa mattina dopo aver passato la serata nella dimora di C. La loro nottata non deve essere stata grandiosa, se Z è andato a casa della sua amica di letto, Perrie.
 
Più leggevo e più mi sentivo una emerita cogliona. Davvero pensavo che Zayn fosse serio ieri sera? Sono solo una cogliona.
Presa dalla rabbia, finì di vestirmi e afferrai la mia borsa di Gucci.
Non feci in tempo a fare due passi che Harry mi fermò «Dove credi di andare?» Sembrava un poliziotto dal suo tono di voce deciso.
Lo guardai «Ho da fare, levati» Cercai di essere dura e lo superai. In salotto l’unico sveglio era lui e Liam Payne, intento a bersi una tazza di caffè.
«No!» sbottò, afferrandomi un braccio «Christine devi pulire tutto quanto, tua madre e mio padre saranno qui fra due ore!» Mi guardò in modo glaciale.
Ridacchiai e mi liberai della sua presa, andando verso l’ascensore e lo chiamai «Forse non hai capito che pulirai tutto tu» Gli lanciai un bacio volante ed entrai nell’ascensore.
Vidi Harry rosso di rabbia, ma l’ultima cosa che sentì prima che le porte si chiusero fu «Ti ha fottuto» Detto da Liam.
 
Salì sul primo taxi che trovai, dando al conducente l’indirizzo di mio zio.
Guardai fuori dal finestrino e pensai a Harry, non mi piaceva la situazione che si era creata fra noi, ma non potevo biasimarlo e dopotutto dovevo difendermi.
Feci un messo sorriso ed estrassi dalla borsa il mio telefono. Il tragitto per casa di mio zio era lungo e già mi stavo annoiando. Feci scorrere la rubrica con il pollice e mi fermai su Luke Wilson, lo sfigato della scuola, ma ciononostante era fidanzato con una ragazza bellissima, Luana Williams.
La mente mi stava giocando brutti scherzi e non riuscivo a ricordare come si fosse messo insieme a quella ragazza. A mio malgrado solo una persona poteva aiutarmi a ricordare. Schifata e ancora arrabbiata, digitai il suo numero e lo chiamai.
Aspettai un paio di squilli e rispose «Pron-to» rispose Zayn con voce affannata.
Aggrottai la fronte «Vorrei dirti che mi dispiace aver interrotto la tua scopata, ma sarebbe una bugia» ridacchiai, prendendomi una piccola vittoria.
Lo sentì ansimarmi nelle orecchie «Non hai in-terrotto nulla…» La sua voce si fece sempre più affannata «C-osa vuoi?» Rimasi totalmente schifata.
«Devi aiutarmi…» Ingoiai la saliva «Luke Wilson che mi ha fatto?».
Sentì dei baci in sottofondo e il letto cigolare «Nul…ah!» Ansimò ancora nelle mie orecchie «L’hai b-eccato tradire la tip…a in bibliotec…» Non finì la frase che sentì la sua dolce dama urlare dal piacere.
Non riuscì più a farcela e attaccai il telefono. Che schifo.
Perché Zayn Malik non poteva essere una persona normale? Perché mi faceva sempre impazzire?
Ma almeno una cosa giusta l’aveva fatta, la mia mente non faceva più capricci. Ricordavo quella giornata.
Così aprì le e-mail e scritto al mio caro amico, Max.
 
Il caro santarellino Luke Wilson è riuscito –magicamente- a fidanzarsi con una delle ragazze più belle della scuola, Luana Williams. Ma lei sa che il suo ragazzo l’ha tradita con una in biblioteca durante la settimana di recupero?
 
Rilessi la mail e mi morsi il labbro, indecisa se inviarla o meno. Ma ricordai le parole che dissero le due ragazze, quando mi nascondevo in bagno. Tutti mi odiavano, quindi perché dovevo fare la brava ragazza? Inviai.
Dopo cinque minuti mi arrivò un messaggio da parte di Max, ripeteva ciò che avevo scritto nella mail. Il lavoro di Max è diffondere le notizie che gli vengono mandate, ma nessuno sapeva chi si nascondesse dietro il suo account. Vorrei tanto sapere chi è il bastardo che mi ha e continua a rovinare la vita.
 
***
 
«Sto cercando Alexander, è in casa?» domandai al portinaio
Alexander lo definivo come il mio secondo papà, c’era sempre per me e io gliene ero grata.
Quando l’uomo mi rispose in modo affermativo, salì nel loft di mio zio –fratello di mia madre-.
Mia zia, Alice, venne a mancare cinque anni fa. Un tumore se la portò via, ne soffrì molto. Lei mi fece da mamma, siccome la mia era troppo presa a lavorare pur di stare con me un’ora.
 
Appena misi un piede nel salone, mio zio si alzò di scatto sorpreso dalla mia visita «Christine, ben tornata!» Sorrise, dandomi un abbraccio caloroso. Quanto lo amavo, pensai.
Non feci in tempo a rispondergli che sentì la voce di mio cugino «Chris sei tornata anche tu?» Jamie era più grande di me di ben tre anni, studiava in Europa e tornava a casa poche volte l’anno.
Lo guardai rimanendo paralizzata, quanto era cambiato.
«Jamie!» Gli sorrisi «Si sono tornata definitivamente, mi è servito stare lontana da qui» spiegai, sedendomi sul divano.
Jamie sparì un mese dopo la morte della madre, non riuscì a metabolizzare la sua perdita. Sapevo che si odiava per non aver assistito al funerale di mia zia, non voleva crederci e non voleva vedere la madre dentro una bara. Quando partì per l’Europa mi resi conto di aver perso due persone, lui e mia zia.
«Io sono tornato ieri sera, sto qui per un paio di settimane. Allora com’è la calda e solare Londra?» Scoppiai a ridere.
«Caldissima!» Lo presi in giro «No dai, escludendo il tempaccio è una bella città. Mi ha aiutato molto quella città, poi è completamente un altro mondo» Gli spiegai, vedendolo interessato.
Jamie annuì «Se vuoi saperlo in queste settimane lavorerò per la tua scuola, mi hanno chiesto una mano e ho accettato» sorrise «La preside ancora non ha dimenticato il suo alunno modello» Mi fece l’occhiolino.
«Che cosa strana vederti nella mia scuola, però significa che mi porterai tu?» Gli feci gli occhioni dolci.
Jamie non ci cascò, mi conosceva troppo bene «Sei sola?» chiese deciso.
Mi bloccai e non seppi cosa rispondere «Io…».
Appoggiò un braccio sulle mie spalle «Ci sono io ora» sussurrò, stringendomi.
Forse qualcosa sarebbe cambiato.
 
Continua…
 
Spazio d’autrice
 
 
Buon pomeriggio.
Eccomi il nuovo capitolo, spero vi piaccia. È entrato in gioco Jamie e penso che lo amerete.
 
Come trovate il capitolo?
 
La storia vi piace?
 
Spero davvero di non deludervi, perché ci tengo troppo.
 
Lasciatemi le vostre impressioni grazie alle recensioni. Se vedo che la storia non piace la cancellerò.

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Capitolo 7
*** Sesto capitolo. ***


Sesto capitolo.
 
Tirai un cuscino contro la sveglia che suonava, indicandomi che era ora di alzarmi. Ma io voglia di alzarmi non ne avevo.
Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi deve essere una giornata di merda.
Brontolai e mi sedetti sul letto, guardandomi attorno. Non ero per niente una persona mattiniera.
«Che palle» borbottai e mi alzai per prepararmi.
Quando fui vestita notai che ero già in ritardo sulla tabella di marcia, avrei saltato la colazione.
Non vedevo l’ora di vedere Jamie, lui era la mia unica ancora di salvezza.
 
«Chris!» Sentì una voce chiamarmi da una Lamborghini nera opaca, parcheggiata fuori dal palazzo dove abitavo.
Aggrottai la fronte e fissai la macchina, avvicinandomi «Jamie?» Chiamai mio cugino e il finestrino scese, mostrando una chioma bionda. Mi portai una mano sul cuore, riconoscendolo.
Jamie mi sorrise «Che fai non sali?» ridacchiò e salì sulla sua macchina.
Mi allacciai la cintura e sbuffai «Non ti avevo riconosciuto, poi non giri mai con macchine così vistose» Mi difesi, dandogli la mia motivazione.
Lui scoppiò a ridere e partì «Non è un problema» Volevo molto bene a mio cugino, eravamo molto uniti «Sai quando sei tornata a casa mi sono informato un po’ su quel sito di gossip liceale, non mi piace affatto il tuo comportamento» disse senza peli sulla lingua. Jamie era un ragazzo molto diretto, non girava attorno alle cose. Lui te le diceva, anche se facevano male.
Mi arrotolai un dito attorno una ciocca di capelli «E’ la mia arma di difesa» Lei scosse la testa «Jamie, davvero, non volevo fare quelle cose, ma ho dovuto!» Enfatizzai sull’ultima parola.
«E’ quel gruppo di amici del cazzo che ti fa fare certe cose. E quel Malik…» Lo disse con disgusto «E’ un tale villane, non lo voglio attorno a te» ma io lo voglio al mio fianco.
Scossi la testa «Non li conosci, tu…».
«Non mi interessa, non li voglio attorno a te, soprattutto Malik».
 
Arrivammo a scuola, con mia sorpresa, in anticipo.
Non parlai più in macchina dopo quello che disse Jamie. Non ero arrabbiato, era un ragazzo molto protettivo, non gliene facevo una colpa.
Mentre camminavamo per i corridoi, le ragazzine, sbavavano per mio cugino in una maniera così rivoltante. Jamie era un bellissimo ragazzo, muscoloso e con il sorriso sempre sul viso.
«Mi senti?» La sua mano si agitò davanti al mio viso, risvegliandomi dai pensieri «Ti ho chiesto se sai dov’è la classe 103, non mi ricordo esattamente in che complesso sia» Sorrise.
Annuì «E’ la classe dove sta Harry Sty…» Le parole mi morirono in bocca e Jamie se ne rese conto.
«Problemi con il tuo fratellastro?».
Abbassai lo sguardo, ancora le parole che disse quella sera mi ronzavano in testa «Non gli è andata giù la mia partenza, non vuole avere a che fare con me» E non potevo biasimarlo.
«Non hai pensato che magari è stato male?»
Mi sentì tremare dalla rabbia «Lui non ha mai pensato che forse c’è un motivo legato alla mia partenza?» Senza volerlo me la presi con mio cugino, ma tenevo dentro così tanto che avevo bisogno di sfogarmi. Anche se non era il momento adatto.
Jamie scosse la testa e mise un braccio attorno alle mie spalle «Non agitarti, andrà bene» Mi strinse forte nel suo abbraccio e lo ringraziai mentalmente.
Dio quanto mi era mancato.
 
Presi il mio orario dall’armadietto e decisi di accompagnare Jamie alla classe 103, poi io sarei andata a fare letteratura.
Salimmo le scale e presa da un momento di dolcezza lo abbracciai forte «Mi sei mancato» sussurrai al suo orecchio, lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia.
Jamie ricambiò la presa «Mi sei mancata anche tu, dai che abbiamo qualche mese e poi io torno al college» Ecco cosa non volevo ricordare. Lui sarebbe partito, prima o poi, e io sarei rimasta sola.
Mi rattristai, ma non glielo feci notare così annuì sorridendogli.
«E lui chi cazzo è?» Urlò una voce alle nostre spalle.
Mi girai quel poco per vedere Zayn che si stava avvicinando a passi svelti verso di noi. Era strano vederlo così agitato per motivi a me sconosciuti.
Sbattei piano le palpebre «Come prego?» Lo fissai mezza sconvolta. Ma come si permetteva a parlare in quel modo a mio cugino?
«Hai capito bene, lui chi è?» Ringhiò, mostrando le vene ingrossate sul collo.
In un lampo mi ricordai che Zayn non conosceva Jamie, invece Jamie sapeva benissimo chi fossero i miei amici, o forse ex amici.
 
Pov. Zayn
 
Il biondo mi lanciò uno sguardo di sfida «Sono il suo ragazzo, tu sei?» Cosa cazzo aveva detto?
Feci saettate i miei occhi da lei e lui «Cosa hai detto?» scandì bene le parole.
Notavo chiaramente che Christine era in difficoltà notevole, ma riuscì a parlare «Si… ehm lui è il mio ragazzo, si chiama Jamie» Vidi il coglione stringerla a se.
Risi piano «Te la sei già scopata?».
Bobby alzò un sopracciglio «La nostra vita sessuale non deve interessarti» Sorrise appena «Ma chiaramente tu saresti?».
Strinsi istintivamente le mani a pugni, questo cercava casini «Invece ciò che fa lei mi interessa» Non risposi alla domanda, mi sentivo tremendamente offeso.
Il tizio si avvicinò a me «Invece non ti interessa un bel cazzo di niente, lei è mia non tua» Ancora per poco.
Christine non disse nulla, perché venne letteralmente portata via da quel coglione con i capelli tinti.
Mi sentivo fremere dalla rabbia, non poteva essere realmente successo.
«Zayn tutto bene?» Niall mi si avvicinò piano e io annui «Ho visto e non sembri messo bene, lo sai che quello è…» Alzai una mano e strinsi la mandibola.
Non volevo sentirmelo ripetere, non ancora e non ora.
«Senti Niall non voglio sapere un cazzo di quel figlio di puttana, quindi se devi parlarmi di lui evita» Mi girai e camminai verso le scale.
«Zayn davvero…»
Scossi la testa e non lo ascoltai, accelerai il passo. Christine mi doveva una spiegazione. Avevo letteratura con lei non poteva sfuggirmi.
 
Entrai in classe e cercai con lo sguardo la mora e la vidi all’ultimo banco, da sola.
Senza esitare andai a sedermi accanto a lei «Da dov’è uscito quel tipo?» Questa storia mi stava mandando fuori di testa.
Christine alzò lo sguardo dal quaderno dove stava scrivendo e sbuffò «Ma cosa ti interessa?».
Cazzo se mi interessava «Sei andata a letto con lui?» Lei trattenne il respiro, ma tornò a guardare il quaderno e scrisse. Stavo letteralmente impazzendo.
Le presi il viso dal mento e la girai verso di me, aveva chiuso gli occhi d’impulso. Era sempre stata una tizia tosta, ma io ero peggio. Sfiorai le mie labbra con le sue, leccandole piano il labbro superiore. Il suo respirò accelerò e deglutì rumorosamente.
Con la punta del naso le accarezzai la guancia e le sussurrai al suo orecchio «Sei stata a letto con quello?».
«Ti prego» mi implorò e io sorrisi.
Mi avvicinai nuovamente a lei, ma fui interrotto «Hey voi due questa seta cena a casa mia, non mancate!» Esclamò Niall, correndo verso i nostri banchi «Ho interrotto qualcosa?» Si.
«No, figurati e grazie per l’invito» Christine parlò e dal tono di voce si sentiva quanto fosse tesa.
Non avrei mollato, volevo avere le mie risposte.
 
Arrivò il professore e Niall andò a sederti al suo banco, avrei potuto continuare a stuzzicare Chrstine, ma avrei aspettato la cena. Lì saremmo stati soli e avrei fatto di tutto per farla parlare.
Incrociai le braccia al petto e notai Niall sporgersi e lanciarmi un bigliettino, incuriosito lo presi e lo lessi.
 
Amico sei strano dalla festa, se non ti conoscessi bene direi che sei geloso di Chris…
 
Sgranai gli occhi e rilessi un paio di volte. Cosa cazzo era successo a quella festa? Non ricordavo nulla per via dell’alcol, ma dovevo sapere. Così senza farmi vedere tirai fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare e inviai un messaggio al mio migliore amico.
 
A Liam: Payne che ho combinato venerdì sera?
 
Aspettai un paio di minuti e finalmente rispose.
 
Da Liam: Ti sei ubriacato, hai ballato e hai fatto una scenata perché Will ballava con Christine. Così sei andato a prenderla e hai ballato con lei, vi siete appartati e vi ho trovati abbracciati e addormentati.
 
Oh porca puttana. Ma cosa cazzo mi era saltato in mente? Non ricordavo assolutamente quella serata e forse era meglio così. Cosa sarà mai successo con Christine? Siamo stati insieme?
Guardai la ragazza al mio fianco e imprecai sotto voce, adesso dovevo seriamente sapere cos’era successo fra noi. Ma dovevo anche sapere se era stata a letto con Bobby e se noi avessimo scopato venerdì sera.
Porca puttana ma in che casino mi sono messo?
 
Continua…

 
Spazio d'autrice

 
Buon pomeriggio dolcezza.
Questo capitolo mi piace molto, ma vi prometto che da ora e in poi diventerà molto intrigante.
Sono felicissima che la storia vi sia piacendo. Sono veramente elettrizzata.

Cosa ne pensate del capitolo?

Del comportamento di Zayn?


Vi ringrazio tantissimo per le recensioni che mi avete lasciato.

 
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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.
 
Se mi cercate su twitter sono: myloverismalik
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Baci Valentina.
 

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Capitolo 8
*** Settimo capitolo. ***


Settimo capitolo. 

 

«Sembri abbastanza tesa, che hai?» Mi chiese Jamie, mentre ci avviammo con la sua auto a casa Horan.
Cercai di razionare i pensieri che mi ronzavano «Non so come comportarmi e non so chi ci sarà» Mi mordicchiai l'interno della guancia «Scusami se ti ho quasi costretto a venire con me, ma non me la sento di presentarmi sola» Era la decima volta che glielo dicevo.
Jamie sorrise «Tranquilla, poi mi piace far incazzare il signorino Malik» Risi con lui e nessuno parlò più.
Mio cugino era in ottimi rapporti con Niall, quindi mi aspettavo di entrare a casa sua e di vedere i miei ex amici ridermi in faccia. Specialmente Zayn.

Trattenni il respiro quando vidi il palazzo di Niall, la sua famiglia era milionaria e possedeva un intero palazzo.
Continuai a rimanere con la bocca chiusa e Jamie parcheggiò. Non sapevo realmente come comportarmi. Non erano solo semplici paranoie.
«Andiamo forza» Mi diede il braccio e lo strinsi, seguendolo. Jamie mi dava tantissima sicurezza.

L'ascensore si aprì e l'ansia mi invase «Oh eccovi» Liam mi salutò, stava appoggiato con la schiena al muro di fronte a noi, stava massaggiando.
«Cia...» Non ebbi il tempo di finire che le braccia possenti di Liam mi avvolsero in un abbraccio. Ero spaesata e sbalordita da quel gesto.
Lui mi sorrise «Sei una ragazza intelligente, quando sarai pronta mi dirai tutto, okay?» Parlò piano, forse per non farsi sentire da nessuno oltre me.
Annuì e lo ringraziai «Grazie» Tutti loro si meritavano una spiegazione della mia partenza, ma non ne avevo il coraggio. Non mi avrebbero più guardata con gli stessi occhi di prima.
«Dai venite, mancate solo voi» Disse Liam e lo seguimmo, ma una testa bionda sbucò da dietro una pianta e prese per le braccia sia me che Jamie.
Niall era determinato e mi aspettavo questa sua reazione «Adesso mi spiegate» Ci portò in camera sua e chiuse la porta «Mi fate passare per un pazzo, voi due non potete stare insieme! Pronto siete parenti!» Agitò le mani e camminò lungo la stanza.
Mi trattenni dal ridere, ma era buffissimo «E' strano vederti così...» Non riuscì e scoppiai a ridere, travolta da una risatina di Jamie.
Niall non fu felice, ci trucidò con lo sguardo «Non c'è nulla di divertente in tutto questo!».
«Okay okay, va bene» Alzai le mani e mi calmai «Io e Jamie non stiamo insieme, è tutto falso» Feci una faccia di disgusto. Pensare a mio cugino in quel senso era schifoso.
Jamie intervenne «Quel Malik mi sta sulle palle e deve girare alla larga da mia cugina» Alzò le spalle «Solo tu mi conosci, Niall, per favore non dire nulla» Li guardai entrambi e alla fine mio cugino ebbe la meglio.
«Ad una condizione» Iniziò a fissarmi «Tu sarai di nuovo mia amica e tutti gli altri, certo Harry è arrabbiato, ma ti perdonerà. Se non accetti questo patto lo dirò a tutti» Ero nel dubbio se staccargli la testa o abbracciarlo, ma aveva ragione forse con Harry si sarebbe sistemato tutto e speravo che quella testa bionda avesse ragione.
Lo abbracciai forte «Sono tua amica» sussurrai al suo orecchio, facendolo sorridere.


Pov. Zayn

Stavo fumando dalla rabbia, per fortuna la cena era conclusa così potevo uscirmene senza destare sospetti. Vedere Bobby stringere in quel Christine mi mandava in bestia. Ma chi si credeva di essere?
Mi alzai e uscì sul balcone a fumarmi una sigaretta, appena l'accesi mi sentì chiamare.
Guardai Louis con la sigaretta appoggiata sull'orecchio «Mi spieghi che hai?» Domandò, avvicinandosi a me.
Alzai le spalle, cosa dovevo avere «Sto bene» dissi atono, incapace di spiegare anche a me stesso il mio comportamento bizzarro.
Il mio amico scoppiò a ridere, ovviamente di me, «Guarda puoi darla a bere a chi vuoi, ma non a me. Ho visto come la guardi e come attacchi il suo ragazzo» Si tolse la sigaretta dall'orecchio e l'accese, scrutandomi «Ti piace Christine?».
Buttai fuori il fumo dalla bocca «Me la voglio solo scopare» E questo da dove cazzo mi era uscito?
Louis mi guardò storto «Dovevi svegliarti prima, ora non te la darà mai» Ridacchiò, prendendomi per il culo e se ne andò, lasciandomi solo con i miei pensieri.


Quando fui pronto entrai in casa e i ragazzi era seduti sui divani e parlavano, senza farmi vedere presi il mio telefono e controllai l'orario e ci trovai un messaggio.

Da Perrie: Sono arrivata, adesso salgo xx

Sorrisi fra me e me, non l'avevo detto a nessuno quindi «Sta salendo Perrie, l'ho invitata» Guardai con la coda dell'occhio Christine e lei aggrottò la fronte. Mi avvicinai al divano e mi sedetti fra lei e Bobby, facendo imprecare il secondo.
«Zayn proprio lei?» Non ascoltai Liam, poiché il rumore dell'ascensore si fece sentire.
Il rumore fastidioso dei tacchi di Perrie rimbombò per la stanza «Ciao Amore» Mi disse raggiungendomi e stampandomi un bacio con la lingua, davanti a tutti e soprattutto a Christine. Godevo dentro.
«Schifosi» La sentì sussurrare al mio fianco.
Quando ci staccammo vidi il mio migliore amico scuotere la testa, detestava Perrie.
Christine la guardò attentamente «Tu non sei la ragazza che Malik ha buttato fuori da casa sua?» Perché di quella domanda?
Perrie si ravvivò i capelli «Zayn e io ci amiamo, a te non deve fregare nulla» Maledettamente falso.
La ragazza al mio fianco aprì la bocca, ma venne interrotta da Louis «Obbligo o verità, chi ci sta?» Non poteva fare sul serio.

Roxenne, ex migliore amica di Christine, domandò a Liam «Obbligo o verità?» Aveva sempre quel sorrisetto del cazzo stampato in faccia, mi irritava.
«Mh... Verità!» Davvero stavamo giocando a un gioco da dodicenni?
La riccia si strofinò le mani e pronuncio l'inevitabile «Hai mai tradito Danielle?» E il panico si scatenò, con l'incazzatura di Liam che urlava di no. Era abbastanza suscettibile all'argomento.
Le domande continuarono a uscire fuori, in poco tempo tutti avevamo risposto o fatto qualcosa. Ora era il turno di Harry e vedevo della malizia nel suo sguardo «Jamie obbligo o verità?» Il coglione ci pensò sopra e rispose 'obbligo' «Bene allora bacia Perrie».
Mi sarei aspettato quella domanda rivolta a Niall e Roxenne, entrambi si piacevano ma per via della troppa timidezza nessuno di loro faceva il primo passo.
Sbattei le palpebre e vidi Bobby e Perrie baciarsi davanti ai miei occhi, mentre Christine continuava a ridere con Niall. Qualcosa non quadrava.
Mi leccai le labbra e ripensai al momento in cui le mie labbra entrarono per poco in contatto con quelle di Christine, mi mancò il fiato.
«Zayn fai tu che ancora non hai domandato nulla» Mi disse Louis e io annuì.
Sapevo già cosa chiedere e a chi «Christine obbligo o verità?» lei trasalì e mi fissò in silenzio.

Pov. Christine

Non mi sorpresi della domanda, sapevo che Zayn voleva parlarmi e nulla lo avrebbe fermato «Verità» risposi, sperando di non essermi scavata la fossa da sola.
Zayn rise «Hai scopato con il tuo ragazzo?» Enfatizzò la parola 'ragazzo' facendomi venire i brividi. Annuì e lo vidi alzare un sopracciglio «Oh ma davvero?» Si stava prendendo gioco di me. Bugiarda mimò con le labbra.
Presa dall'ansia mi alzai e corsi a nascondermi in bagno, Zayn mi stava mandando in palla il cervello. Sapeva che ero una pessima bugiarda, avrebbe scoperto tutto e mi si sarebbe divertito a prendermi per il culo a vita.
Mi lavai le mani un paio di volte, sentendole sempre più sudate. Cosa mi stava succedendo?
La porta si chiuse di colpo dietro di me «Dobbiamo parlare» La voce calda e sexy di Zayn mi fece mancare l'aria. Lo guardai specchio, il suo respiro caldo mi solleticava il collo. Le sue mani possenti mi cinsero i fianchi, facendomi appoggiare contro il lavandino «Non sei andata a letto con lui» Non era una domanda, Zayn sapeva benissimo che avevo mentito.
Non dissi nulla, ormai non potevo continuare quella falsa. Decidi di arrendermi e Zayn si allontanò quel poco per permettermi di girarmi, non aveva ancora tolto le mani dai miei fianchi.
In pochi secondi mi trovai schiacciata grazie al suo corpo contro il muro, mentre la sua bocca mi baciava il collo.
Il suo corpo si aderì perfettamente al mio «Cosa ci siamo detti venerdì sera?» Appoggiò la fronte alla mia.
Deglutì «Hai detto che ti sono mancata» Parlai a fatica.
«Basta?».
Annuì «Non ricordo bene» Zayn sorrise e mi guardò in un modo nuovo, strano. Mi accarezzò piano la guancia per poi passare il pollice sul mio labbro inferiore, facendomi socchiudere le labbra. Continuavo a fissarlo negli occhi, così scuri e perfetti. Non riuscì a competere con il suo sguardo e chiusi gli occhi.
Tutto questo non andava per niente bene, in che casino mi ero cacciata?
Una forte pressione si fece sentire sulle mie labbra. Mi stava baciando.
Non sapevo come reagire, ma il mio corpo fece da solo quando la sua lingua accarezzò le mie labbra per entrare. Gli diedi il permesso sentendo subito le nostre lingua che si scontravano.
Le sue mani mi strinsero i glutei e mi sollevarono da terra, avvicinando maggiormente i nostri corpi. Sentivo la sua erezione contro il mio punto sensibile e mi fece provare sensazioni nuove. Mandai a fanculo il mio cervello e mi godetti quel momento. Avvolsi le braccia al suo collo e continuai a baciarlo, rimanendo senza fiato.
«Mi vuoi» Disse fra un bacio e l'altro.
Io lo volevo? «Sbagliato» riuscì a dirgli, mordendogli il labbro inferiore.
Zayn rise appena «Allora perché limoni con me?» Colpita e affondata.
Feci pressione dietro al suo collo e lo avvicinai a me «Stai zitto e baciai» ringhiai contro le sue labbra.
Non se lo fece ripetere due volte, tornò a baciarmi e farmi uscire di testa. Con i fianchi iniziò a strofinarsi piano contro di me, facendomi sfuggire un piccolo gemito sopra la sua bocca. Bastardo.
Si Zayn Malik era un grandissimo bastardo, ma sapeva eccitare una donna.
Presi a sbottonargli la camicia, si lo volevo e anche in fretta. Qualcosa scattò in lui e mi alzò la maglia al collo, per poi abbassare le coppe dei reggiseni. Mi stava guardando il seno e lo trovavo eccitante.
«Chris stai bene?» Tornai con i piedi per terra quando sentì la voce di Niall «Hai bisogno d'aiuto? Abbiamo iniziato una pausa prima, Zayn te l'ha detto?» Continuava a fare domande e l'unica cosa a cui pensavo era l'erezione del moro contro la mia intimità.
Respirai piano «Sto bene... adesso arrivo» Sperai che bastasse.
«Zayn è lì?» Mi agitai e il ragazzo che avevo di fronte mi lasciò un bacio a stampo, facendomi perdere le parole «Chris!» Tentò di aprire la porta.
Spaventata mi affrettai a dire «Non è qui, sto arrivando, mi stavo rinfrescando» Quando sentì Niall convincersi e allontanarsi, tirai un sospiro di sollievo.
Guardai Zayn e mi resi conto di quello che stavamo facendo e la cosa peggiore era che mi era piaciuto.

Continua...

 

Spazio d'autrice 

 

Buon pomeriggio dolcezza, eccovi a voi un nuovo capitolo.
Ho aggiornato oggi perché fino a lunedì (credo) di non riuscire più a farlo.
Amo questo capitolo, specialmente per il rapporto che sta nascendo tra Zayn e Christine.

Qual è la tua parte preferita?

Zayn perché si comporta in quel modo?

Cosa succederà?

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Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Vi ricordo sempre di farmi sapere se vi piace il capitolo con le recensioni.

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Capitolo 9
*** Ottavo capitolo. ***


Ottavo capitolo.
 
 
 
Maniac delle Girlicious riempiva le mie orecchie mentre mi rilassavo sul divano in veranda. Amavo ascoltare la musica ad alto volume, mi rilassava.
«The walls are shaking and I'm paranoid. Can someone stop the noise in my head» canticchiai, chiudendo gli occhi.
La canzone mi parlava di Zayn e non potevo nascondermelo a me stessa. Era diventata quasi un’ossessione pensare a lui, soprattutto dopo l’esperienza passata con lui nel bagno di casa Horan.
È causa del freddo se ho i brividi, sussultai a quelle parole e mi tolsi le cuffie. Non era esattamente vero. Il freddo non aveva colpe, ma solo la mia mente contorta per via dei pensieri che cercavo di non procurarmi.
La cosa che mi faceva imbestialire era che da parte mia il rapporto era cambiato, vedevo Zayn sotto un’altra luce. Ma da parte sua era sempre lo stesso gioco.
Ormai non potevo controllare le mie emozioni, Zayn Malik era riuscito fottermi alla grande.
«Hai visto il mio cellulare?» Saltai sul posto e mi alzai, portandomi una mano sul petto. Harry se ne stava davanti la porta con le sopracciglia alzate «Ti ho spaventata?» domandò, avvicinandosi.
Cercai di fare la disinvolta «No, tranquillo» mentì, spostandomi i capelli sulla spalla sinistra. Sentivo caldo.
Il suo sguardo scese sul mio petto, fermandosi su un punto definito. Abbassai lo sguardo e vidi che stava fissando la mia collana con scritto Happiness.
«Dove l’hai presa?» Non l’aveva mai vista per questo era così curioso «Chi te l’ha data?» Allungò la mano e prese il ciondolo fra le dita e con poca forza tirò la collana, rompendola sotto il mio sguardo. Sbiancai, mentre Harry si mise a guardarla «Mi fa sch…» Non risposi delle mie azioni e gli diedi uno schiaffo in pieno viso, mentre trattenevo a fatica le lacrime.
«Sei un figlio di puttana» sputai veleno, spingendolo. Il suo sguardo era sconvolto, non si aspettava questa reazione «Era la collana della madre di Jamie, me l’aveva regata a undici anni. Lei è morta, mia zia non c’è più e tu hai rotto l’ultima cosa che mi legava a lei» urlai in piena crisi. Non mi interessava se stavo piangendo davanti a lui, ero furiosa e ferita.
Harry spalancò gli occhi «Io… io non lo sapevo» sussurrò piano «Ti giuro che la farò aggiustare, tornerà come nuova. Ti prego scusami» parlò velocemente, balbettando.
Scossi la testa e mi sedetti sul divano coprendomi con le mani in viso, piansi fregandomene di tutto e di tutti. Perché la mia vita era diventata così? Cos’avevo fatto di male per meritarmi tutto questo?
Due braccia mi avvolsero il busto «Scusami, sono un coglione» mormorò, stringendomi fra le sue braccia.
«Come siamo arrivati a questo punto?» Tirai su col naso.
Harry deglutì «E’ colpa mia, quando te ne sei andata sono stato malissimo. Ho passato molto tempo a casa da solo. Non capivo perché te eri andata e soprattutto perché ti sei confidata con Zayn al posto di venire da me» Rise amareggiato «Avrei dovuto aspettare e non iniziare a provare odio nei tuoi confronti. Mi sei mancata così tanto che quando sei tornata mi sono chiuso in camera a piangere. Nessuno ti aspettava e vederti è stato sorprendente. Non dovevo reagire così» Si confessò, sospirando.
Mi morsi il labbro e lo guardai «Io capisco perfettamente il tuo comportamento, ho sbagliato a sparire in quel modo. Ma ero spaventata, non sapevo come affrontare la situazione e me ne sono andata a Londra. Adesso capisco che dovevo rimanere e affrontare la situazione come Zayn» Mi doleva dirlo, ma non ho avuto il coraggio di affrontare quella situazione «Un giorno ti racconterò il perché me ne sono andata, ma ho bisogno dei miei tempi…».
Harry annuì «Ti posso dare il tempo che vuoi, ma dovrai dirmelo prima o poi» Sorrise cercando di darmi coraggio «Mi sei mancata».
Anche lui mi era mancato, non immaginava quanto «Pure tu» Non dissi altro e lo abbracciai.
 
Continuammo a rimanere abbracciati sotto la coperta di lana.
Prima che io me ne andassi, fra me e Harry, c’era una forte unione. Dove andava lui c’ero io e vice versa.
Non c’era un vero e proprio legame di sangue, ma Harry era il fratello che non avevo mai avuto e che non avrei scambiato con nessuno su questa terra. Mi capiva e riusciva sempre a farmi stare bene, in più avevamo gli stesso gusti soprattutto quando si parlava di film.
Iniziò a ridacchiare sopra la mia spalla «Prima hai detto che la collana te l’ha regalata tua zia, nonché madre di Jamie» Oh Oh ero nei guai «Sai mi sembrava strano che te la fai con tuo cugino, no?».
Presi un respiro profondo, tanto valeva dirgli la verità «Jamie è davvero mio cugino e no non stiamo insieme» Agitai le mani e gli spiegai «Non è molto fan dei ragazzi e specialmente di Zayn, voleva divertirsi e l’ho lasciato fare» Sperai con tutto il cuore che mi capisse.
«E’ tutta una finta?» Scoppiò a ridere di gusto «Zayn è furioso, non sopporta tua cugino. Se potesse gli farebbe saltare la testa. Niall sostiene che sia geloso, ma per me è solo uno dei suoi giochetti strani, fra te e Zayn non c’è mai stato nulla» dichiarò.
Oh Harry se sapessi tutta la verità «Non ci sarà mai nulla fra noi, non sono il suo tipo» sussurrai.
«Cosa?».
Mi allarmai «Nulla, ma tu non dirgli niente, per favore tieni tutto questo per te» Harry annuì a suo malgrado e accese la tv.
Questa storia stava andando troppo oltre e dovevo metterci un taglio.
 
***
 
Giocai col telefono a Candy Crush, un gioco che riusciva a toglierti la vita sociale. Quando persi l’ultima vita borbottai, chiudendo l’applicazione. Annoiandomi entrai su Twitter e trovai un messaggio da parte di Niall, scritto solo diciotto minuti prima.
 
Da NiallHoran: Chris questa sera hai voglia di venire in discoteca?
 
Mi passai una mano tra i capelli. La discoteca in questione era quella di Liam Payne e se la mia deduzione si ritrovata valida, ci sarebbero stati tutti gli altri e non sapevo se volevo vedere o meno, Zayn.
 
Da BekerChris: Uhm non saprei… poi non ho l’abito adatto.
 
Inviai e attesi la sua risposta.
 
Da NiallHoran: Non dire cavolate, sei piena di vestiti quindi tu verrai. Jamie ti accompagnerà?
 
Da BekerChris: No, è a una cena con il corpo docente. A proposito mi è sfuggito con Harry e ora sa tutto, ma ha promesso che non dirà nulla. Devo solo trovare qualcuno che mi venga a prendere. Per che ora?
 
Da NiallHoran: Ci incontriamo alle venti. Ma non riesco a capire perché fingi di stare con Jamie, per caso ti piace Zayn?
 
Mi scollegai da Twitter incapace di saper rispondere a quella domanda. La risposta era che non lo sapevo. Era da cinque giorni che non sapevo più che definizione dare ai miei sentimenti. All’inizio pensavi che fosse solo l’eccitazione della scena che si era proposta nel bagno, ma ora inizio ad avere dubbi. Forse ero solo una maniaca ossessionata o forse lo charme di Zayn mi aveva colpito, sperai vivamente che fosse la prima opzione.
 
Senza battere ciglio di alzai e andai in bagno, dove riempì la vasca di acqua calda con l’aggiunta del mio bagno schiuma ai lamponi. Avevo circa tre ore prima delle venti, potevo fare le cose con calma.
Mi spogliai e mi immersi con l’acqua fino al collo. I bagni caldi erano in grado di rigenerare una vita.
Chiusi gli occhi nell’istante in cui il mio cellulare iniziò a squillare. Indecisa fra il rispondere e il fregarmene, aprì gli occhi e premetti sul tasto verde e il vivavoce.
«Chiunque tu sia, ti odio» Mi immersi di nuovo e chiusi gli occhi.
«Ho da dire il contrario, ma ti ho chiamata per sapere se verrai in discoteca» Quasi non annegai quando sentì la voce metallica di Zayn.
Avvampai «Si verrò e no non deve fregartene, in questo momento ho da fare».
«Bobby verrà?» Come sempre non mi ascoltava.
«No e ancora una volta te ne deve importare» Mossi l’acqua e presi la spugna.
Lo sentì respirare profondamente «Fammi indovinare ti stai facendo il bagno? Hm mi viene duro solo a pensare al tuo corpo nudo e bagnato» Sentì il corpo diventare bollente e con stupidità mi coprì con le mani. Rimasi in silenzio, imbarazzata «Sai perché tra te e quel Bobby non funzionerà? Perché è me che sogni la notte, è me che vuoi baciare, è da me che vuoi essere scopata fino ad essere stremata» Ma che cazzo mi spiava? «Solo tre parole e avrai tutto questo».
Ecco come Zayn Malik manda a puttane tutto quanto «Vai a fanculo» Digrignai i denti.
«Impazzirai e vedrai che mi verrai a cercare, cadrai ai miei piedi. Bobby non è all’altezza, lo sai. Per questo sei ancora vergine e per questo ti sei quasi fatta scopare nel bagno di Niall. Christine lo sai come andrà a finire, ti ho in pugno» Il suo ego parlava da solo ed era questo che mi faceva imbestialire. Zayn si sentiva sempre il migliore, lui era superiore a tutti. Ancora non aveva imparato ad essere umile e usare il cuore. Per tutti questi motivi sarebbe stato solo, perché io non mi sarei mai resa ridicola ai suoi occhi, anche se questo voleva dire non ascoltare il cuore.
Nella mia vita mi serviva un persona vera, Zayn non poteva darmi tutto questo. Zayn sapeva comprarti con i soldi. Non volevo essere il suo ennesimo giocattolino.
 
Continua…
 
 
Spazio d’autrice
 
Buon giornata a tutti. Spero di avervi messo il sorriso con un nuovo aggiornamento.
La storia mi sta piacendo sempre di più e spero che anche a voi sia lo stesso.
Max non è scomparso (se ve lo stavate chiedendo) anzi tornerà molto presto.
 
Cosa pensare di Harry e Christine?
 
Il comportamento di Christine?
 
Il comportamento di Zayn?
 
Qual è la vostra parte preferita?
 
Se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere grazie alle recensioni.
 
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Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.
 
 
Siamo quasi a MILLE visualizzazioni, grazie di cuore.
Vi piace la copertina nuova?
 
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Baci Valentina.

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Capitolo 10
*** Nono capitolo. ***


Nono capitolo.
 
 
Fissai in trans l’armadio e i vestiti in esso. Non sapevo cosa indossare e iniziavo ad andare in paranoia. Di solito non ero così imbranata, stavo decisamente perdendo colpi. Sbuffai per frustrazione e mi buttai a peso morto sul letto.
Mancava sempre all’ora della festa in discoteca di Liam Payne, mi ero preparata solo per il trucco e i capelli. Forse se mi fossi presentata solo in intimo avrei attirato fin troppo l’attenzione. Picchiai i pugni sul materasso e guardai sopra il mio armadio. Una scatola attirò la mia attenzione e così mi alzai in fretta e furia, recuperando una sedia mi ci arrampicai sopra allungandomi verso l’oggetto.
Quando riuscì a prendere la scatola, senza ammazzarmi, l’appoggiai sul cassettone e l’aprì: della carta regalo fuori uscì facendo apparire un abito. Lo guardai ipnotizzata. Non avevo mai visto quel vestito prima di allora e già ne ero innamorata. Scollatura non troppo eccessiva coperta dal pizzo che saliva sul collo a dolcevita e scendeva per le maniche lunghe.
Sorrisi e lo indossai, guardandomi allo specchio. Tre anni fa ero una persona molto modesta, dall’episodio successo ero cambiata. Mi sentivo più timida e chiusa di prima, faticavo a fidarmi della gente e avevo paura di me stessa. Davanti agli altri fingevo di essere la solita Christine, ma di quella ragazza non c’era rimasto nulla oltre al corpo. A Londra non feci la bella vita, mi alzavo presto la mattina per andare a scuola e il pomeriggio aiutavo mia zia che possedeva un ristorante, facevo la cameriera. Era da tanto che non mi guardavo allo specchio e mi sentivo bella, così bella che mi sentivo bene con me stessa.
Mi morsi il labbro e sospirai, scelsi con cura un paio di scarpe che potesse andare bene con l’abito e presi la pochette. Presi il mio profumo preferito, Chanel n°5, e me lo spruzzai.
Finalmente ero pronta.
 
Strinsi con la mano destra il telefonino e guardai lungo la strada. Non sapevo esattamente chi mi sarebbe venuto a prendere e avevo timore che fosse Zayn.
Ogni macchina che si fermava mi si fermava il cuore finché non mi affiancò un auto rossa fiammante «Madame eccomi, felice di vedermi?» Alzai le sopracciglia e fissai Louis che mi sorrideva da dentro l’auto.
Dire che ero sorpresa era poco «Tu?» Girai l’auto e salì a bordo «Come mai sei venuto tu a prendermi? Mi aspettavo Niall…» Mentì, mi aspettavo un ragazzo moro e con occhi penetranti.
Louis rise e mise in moto «Invece eccomi qua, mi sono offerto. Ti ho salvata da Zayn, se non fossi venuto io sarebbe venuto lui» Che fortuna.
Guardai fuori dal finestrino non sapendo esattamente cosa dire, così lo ringraziai «Grazie per esserti offerto, mi fa piacere che non ce l’hai con me» Sperai che fosse così.
Alzò le spalle «L’unico che si è incazzato è stato Harry, non lo accettava. Sono sicuro che hai avuto le tue ragioni, ma mi chiedo perché sei tornata» Nella sua voce c’era sincerità e curiosità, lo conoscevo fin troppo bene.
«Sono tornata principalmente perché scappare non è mai la soluzione. Si è vero sono stata via per tre anni, ma non cambia ciò che è successo» Stavo decisamente parlando troppo «La seconda ragione siete voi, mi siete mancati» Mi affrettai a dire.
Girò e frenò per il semaforo rosso «Tua madre c’entra qualcosa?».
Scossi la testa «Per una volta lei non è la causa dei miei mali» risi leggermente, sentendomi le mani sudate.
Louis annuì e partì appena scattò il rosso «Mi sembra lecito chiedertelo» Si leccò le labbra sembrava nervoso «Rimarrai? Rivoglio la mia Chris e il gruppo di prima. Eravamo molto uniti e mi manca tutto quello» Come potevo dargli torto? Mancava tutto anche a me. Mi mancava ognuno di loro, nessuno li avrebbe rimpiazzati manco gli amici che mi sono trovata a Londra.
«Sono tornata per rimanere, non ho in mente nessuna partenza a lungo termine. Però un viaggio a Natale, come vacanza, me lo farò» Lo feci ridere e risi assieme a lui.
Parcheggiò e si girò verso di me «Ben tornata» sussurrò prima di stringermi fra le braccia.
 
Pov. Zayn
 
Misi la giacca e infilai frettolosamente la camicia dentro i pantaloni, allacciandomeli. Avrei dovuto ringraziare la rossa che aveva giocato con il mio uccello, rendendo interessante la serata che non mi eccitava per nulla. Non sapevo quanto tempo fosse passato dal mio arrivo, ma doveva essere tardi questo era sicuro.
Uscì dal bagno fregandomene di averci lasciato una ragazza completamente nuda e seduta sul lavandino, ma avevo bisogno di liquidi; così mi avvicinai al balcone e ordinai una birra.
Mi sedetti sullo sgabello e cercai nella folla i miei amici, ma non ne vedi manco uno. Due di loro, Liam e Louis, si erano scarrozzati dietro le loro ragazze. Harry non era venuto e Niall non lo vedevo. Invece Christine l’avevo vista appena arrivata e per solo com’era vestita mi era diventato duro come il marmo. Ma Zayn Malik era troppo orgoglioso da avvicinarsi e alla fine mi ero fatto una rossa e tracannato qualche bicchiere di troppo.
Un peso morto si lasciò cadere sullo sgabello accanto al mio, sorseggiai fissandolo «Tutto bene, Niall?».
Il biondo alzò le spalle «Odio tutto questo, perché cazzo sono venuto?» Aggrottai all’istante le sopracciglia, sorpreso di sentirlo parlare così. Niall era l’anima della festa, mi sentivo confuso a vederlo in quello stato.
«Esattamente cos’è successo?».
I suoi occhi azzurri mi guardarono per la prima volta «Penso di essermi innamorato di qualcuno che non si accorge di me, perché cazzo sono così sfigato?» Sentirlo parlare di amore mi aveva confuso più di prima «Darei la vita per lei e non mi caga, che cazzo ho che non ho?».
Non seppi cosa dirgli, era riuscito a mettermi in difficoltà «Dovresti parlarne con Liam, non sono un asso in queste cose» Io con le ragazze ci scopavo e basta.
Niall annuì e ordinò da bere, non mi rispose. Non me la presi, ma era davvero strano il suo comportamento e in più chi era questa ragazza? Non aveva accennato nulla su di lei, solo il fatto che non se lo filava.
Sbattei la bottiglia sul balcone e mi alzai, mi stavo facendo seghe mentali che non dovevano importarmi. Avevo già i miei cazzi da pensare e quelli di Niall non dovevano interferire.
«Vado in pista» Non aspettai una sua risposta e con tutta sincerità non sapevo neppure se mi avesse sentito.
 
Strinsi i fianchi della ragazza che si stava strusciando sul mio corpo, quanto amavo quando si comportavano in questo modo. Le donne mi cadevano ai piedi per il mio fascino e io ne approfittavo continuamente.
Ero cresciuto solo con mio padre e non conoscevo quel sentimento che tutti chiamano amore. Nessuno me lo aveva insegnato e di conseguenza sono cresciuto senza mai provare forte emozioni. Le sentivo solo quando scopavo e mi accontentavo di questo. Nessuna ragazza era riuscita a scongelare il mio cuore, a farmi tremare le gambe e farmi sorridere come un coglione. Non volevo diventare un cagnolino come Liam, io ero un cane sciolto e tale sarei rimasto.
Una mano prese la mia e alzò, prima che palpasse il culo della ragazza «Scusa bella, ma non sei il suo tipo» Guardai Christine sorridere e tirarmi in mezzo alla folla. Cosa cazzo stava succedendo?
Mi sentivo incapace di agire e sbattei più volte le palpebre, prima che si fermò e cinse le bracci attorno al mio collo «Io sono meglio di quella» La puzza di alcol mi invase le narici, facendomi fare una smorfia. Adesso riuscivo a capire il suo comportamento, era ubriaca e da tale ha fatto qualcosa che da sobria non avrebbe mai fatto.
Il suo corpo era unito al mio e mi costrinse a ballare con lei, non mi piaceva vederla in quello stato. Onestamente non ero un fan delle ragazze che si sbronzavano. Parlo io che bevo ogni sera.
«Quanto hai bevuto?» Le domandai scostandole i capelli da davanti il viso.
Si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulle labbra «Cinque, sei, sette bicchieri…» Lo disse ridendo, continuando a ballare in modo provocante.
«E’ meglio se ti porto a casa» Mi pesava dirlo, ma aveva bevuto troppo e le serviva qualcuno che si prendesse cura di lei. Le ragazze ubriache erano un bersaglio facile e non me lo sarei perdonato se le fosse successo qualcosa.
Le si illuminarono gli occhi e mi prese le mani «Si, si andiamo a casa» Esclamò ridendo. Mi stupivo del fatto che non fosse ancora caduta col culo per terra da quanto barcollava «Mamma è fuori per lavoro, andiamo» Mi tirò ma questa volta la fermai.
«Hai bisogno di caffè, stai fuori stasera» La presi per la vita e la sollevai quel poco che mi bastava per spostarla a mio piacimento.
Mi allontanai il più possibile e arrivai a un divanetto isolato e ben nascosto. Guardandomi attorno non vidi nessuno di familiare cosi feci sedere Christine «Aspettami qui» Le dissi.
«Non andare» Alzò la voce, prendendomi per un braccio mi tirò sul divano. Con uno scattò si sedette sulle mie gambe, stringendo le braccia attorno al mio collo «Ti prego scopami, ti voglio troppo» La sua bocca era già sulla mia quando tentai di ribattere. Mi stava letteralmente mandando a puttane il cervello. Sentirla dire che voleva essere scopata mi faceva scattare in me una scintilla che scatenava un fuoco indomabile.
Ricambiai ogni suo singolo bacio, le accarezzai i fianchi scendendo sui glutei. Il suo corpo mi mandava in ecstasy. Non capiva di essere fottutamente sexy?
Le morsi il labbro e lo succhiai piano, sentivo in bocca il gusto di cola e rum che aveva ingerito prima di cercarmi. Quando la sua mano si chiuse a conca sopra il mio uccello, aprì di colpo gli occhi e mi reso conto di quello che stava succedendo.
Non potevo farle questo «Chris…» Cercai di fermarla dal baciarmi ancora. Tenni il suo viso tra le mani e ispirai lentamente «Sei ubriaca e per quanto il mio cazzo vuole affondarsi in te, non posso farti questa cosa. Non ora, non mentre stai così» Furono le parole più difficili che dissi in vita mia.
Christine scosse la testa, ma alla fine cedette. Rimase in silenzio e si appoggiò con la testa sulla mia spalla, rimanendo seduta sulla mie gambe.
Sentivo perfettamente la mia erezione battere contro la sua intimità, ma per una volta non avrei ceduto. Non sarebbe finita così se fosse stata sobria.
Risi pensando al fatto di sapere che Christine volesse essere scopata dal sottoscritto. Una svolta che metteva il coltello dalla parte del manico a mio favore.
Un colpo di tosse mi distrasse dai miei pensieri, alzai lo sguardo e vidi un ragazzo fissarmi.
Merda era Liam.
 
 
Continua…
 

 
Spazio d’autrice
 
 
Buon pomeriggio a tutti, eccomi qui con il nuovo capitolo.
Questo capitolo mi piace molto, perché da adesso e in poi vedremo molta complicità fra Zayn e Christine. Non temete Max non è scomparso.
Spero come sempre che la storia vi piaccia, vi prego se è così fatemelo sapere.
 
Cosa pensate del comportamento di Christine nei confronti di Zayn?

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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.
 
Siamo quasi a MILLE visualizzazioni, grazie di cuore.
 
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Capitolo 11
*** Decimo capitolo. ***


Decimo capitolo.
 
Pov. Zayn
 
Rimasi a fissare il mio migliore amico per qualche secondo, ero completamente sorpreso dal suo arrivo. Il suo volto non tramutava emozione, ma lo conoscevo troppo bene. Sapevo che quel suo guardo significava ‘cosa stai combinando’. Ma per una volta non ero del tutto colpevole e per lo più mi ero controllato con Christine.
«E’ ubriaca» Finalmente disse, senza staccare il suo sguardo dal mio.
Con un gesto veloce strinsi la ragazza al mio corpo «Lo so e non sta succedendo nulla» dichiarai.
Liam non ne sembrò del tutto convinto «Dovrai spiegarmi molte cose dopo questa sera» Sapevo benissimo che me lo avrebbe detto.
Annuì «Ne parleremo se io vorrò parlarne» Lo sfidai.
Il mio amico non ebbe tempo di rispondermi, una ragazza dalla chioma chiarissima quasi sul bianco si intromise con voce squillante «Oh che bella rimpatriata, Zayn vuoi venire a farti un ballo con me?» Mi fece l’occhiolino, mentre si morse il labbro.
La mora al mio fianco era decisamente migliore di Jennifer Parker, detta anche ‘bocca aperta’ per i suoi notevoli servizietti con la bocca.
«Sei sempre in mezzo?» Sputò acida Christine verso la bionda. Volevo ribattere, ma tenni le labbra cucite.
«No, sei tu che stai sempre in mezzo!» Ribatté Jennifer, scostando bruscamente Liam con uno spintone «Sei solo una puttana e nessuno ti vuole qui. Tornatene da dove sei venuta. Zayn lei non fa più parte di questo mondo» Le parole le uscirono così velocemente che persi qualche parola. Ma questo poco importava dal momento in cui Christine rimase in silenzio per poi alzarsi e correre via.
«Quando mai ti ho dato il diritto di fare la ragazza gelosa nei miei confronti? Solo perché ti ho scopata una volta non significa un cazzo» sbraitai verso Jennifer.
La ragazza rimase sorpresa dal mio tono brusco «Zayn…» Fece gli occhi dolci, ma non mi lasciai impressionare.
Liam si lisciò i pantaloni e disse «Senti Jennifer non hai avuto alcun diritto di spingermi o di trattare in quel modo la mia amica, sparisci che è meglio» Il mio migliore amico stava diventando aggressivo.
Jennifer ci guardò male e se ne andò, insultandoci.
Alzai le spalle «Forse è meglio se cerco…» Non riuscivo manco a dirlo, mi sentivo un tale cretino.
«Forse dovevi non giocare con lei fin dall’inizio» Disse senza guardarmi e uscì, lasciandomi solo.
 
Pov. Christine
 
Non volevo farmi vedere piangere, tutta l’adrenalina in corpo mi fece perdere completamente la sbornia.
Lei non fa più parte di questo mondo, queste parole si che mi bruciavano dentro.
Mi aveva insultata, ma queste parole mi facevano più male. Essere derisa e vedere Zayn e Liam stare zitti, non dire una parola. Ora ho capito seriamente che per Zayn Malik sono solo un passatempo da nascondere; oltre a certi baci bollenti non eravamo andati oltre, ma dopo questo avvenimento non avrebbe avuto più niente da me.
Christine Summer Beker non è un giocattolo da usare perché è nuovo, ha sentimenti come ogni essere umano. L’unico che forse doveva essere usato era Zayn, lui i sentimenti non li conosce.
La vecchia me non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa in questo modo, ma ora ero stanca di dover sempre lottare contro il mondo. Volevo trovare la mia serenità, ma non mi veniva data occasione.
Non persi tempo e uscì dal locale, volevo tornarmene a casa.
 
Quando arrivai a casa, lasciai cadere le scarpe all’ingresso del salone.
Iniziai a piangere quando misi un piede nel taxi e iniziai a piangere appena mi resi conto di essere sola in un appartamento gigantesco. Passai il dorso della mano sulla guancia e tirai su col naso. Non stavo più bene qui.
Andai in camera e mi buttai sul letto vestita, versai un infinità di lacrime che mi sorprese.
Volevo andarmene, Londra era meglio di tutto questo schifo.
Il telefono iniziò a vibrare segnando un nuovo messaggio, curiosa lo presi e lo lessi.

Da Anonimo: Credevate di esservi liberati di me, dico bene? Io non vi lascerò mai, ho solo deciso di iniziare a postare nuovo gossip solo se confermato. E solo per voi ho una chicca: C’è una nuova love story per aria, una coppia inaspettata. C e Z sono stati visti e fotografati mentre si scambiavano effusioni un po’ troppo spinte. Ma sono certo che non è la prima volta che accade. Al prossimo messaggio, bacio.
 
Lanciai il telefono dalla rabbia. Ora tutti sapevano i fatti miei e non si sarebbero risparmiati.
Mi ritrovai a pensare a Zayn e a quanto stava godendo di tutto questo. Era felicissimo quando qualcuno soffriva.
 
 
Pov. Zayn
 
Non sono il classico ragazzo amorevole che aiuta tutti. Potevo definirmi il classico ragazzo problematico di alta fascia sociale che si divertiva scopando. Questo era perfettamente la mia descrizione più veritiera.
Liam mi aveva lasciato come un povero coglione, ma ammettevo che un minimo di ragione ce l’aveva.
Stavo giocando con Christine, ma allo stesso tempo ero preso come mai prima d’ora. Tutto di lei mi faceva impazzire, soprattutto baciarla fino allo sfinimento.
Mi sentivo di merda per non averla difesa, Jennifer si era divertita a dire stronzate e io sono rimasto zitto. Non doveva andare così, dovevo aprire la mia fottuta bocca e usarla in modo sensato. Per colpa mia Christine era scappata.
Tornai in mezzo alla folla e cercai di intravederla, ma avevo perso fin troppo tempo e se voleva andarsene se ne sarebbe andata.
Andai a recuperare la mia giacca e uscì dalla discoteca, una parte di me sperava di trovarla fuori seduta sul marciapiede. Sarebbe stato tutto più semplice. Ma Christine ama complicare le cose.
Pensai a tutti i posti in cui si poteva essere cacciata e arrivai alla conclusione di un'unica meta: casa sua.
 
Il taxi si fermò sotto il palazzo dove abitava Christine, pagai il taxista e scesi, correndo verso la hall. Non ascoltai il portiere e partì sparato verso l’ascensore, salendoci. L’unica cosa che mi distrasse fu il suono del telefonino che annunciava un messaggio nuovo.
Presi a ridacchiare quando lessi il contenuto del messaggio di Max. Non ero in cerca di una nuova love story, si sbagliavano.
Il suono dell’ascensore mi svegliò, annunciandomi di essere arrivato al piano. Entrai in casa e vidi subito le sue scarpe buttate in salone, bingo.
Sentì dei singhiozzi provenire dalla camera da letto, quando ci arrivai non pensai a nulla ed entrai.
Christine sobbalzò nel letto, mentre il suo viso continuava a riempiersi di lacrime. Come poteva essere bella anche mentre stava piangendo? «Zayn, cosa ci fai qui?» Volevo saperlo anch’io.
 
Continua…
 
Spazio d’autrice
 
 
Buon giorno a tutti, spero che abbiate passato una splendida giornata. I miei giorni stanno migliorando e sono estremamente felice per questo. Tutto va per il meglio, spero che anche per voi sia così.
Vorrei ringraziare la ragazza che mi ha lasciato il commento nel capitolo precedente, grazie di cuore.

 
Liam ha fatto la ramanzina a Zayn, cosa ne pensate?
 
Zayn non ha difeso, davanti a Jennifer, Christine ma è andato a cercarla, cosa pensate che succederà?
 

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Capitolo 12
*** Undicesimo capitolo. ***


Leggete lo spazio d’autrice.
 
Undicesimo capitolo.


Pov. Zayn
 
«Zayn, cosa ci fai qui?» mormorò, tirando su col naso. Ispezionai il suo viso e raramente la vedevo piangere. Ma non potevo negare a me stesso che era bellissima anche con i capelli arruffati e il trucco completamente sbavato.
Se fossi stato esterno avrei riso di me stesso, cosa mi stava succedendo? Christine riusciva totalmente a farmi perdere la testa, non mi riconoscevo più. Zayn Malik non aveva un cuore, Zayn Malik non provava emozioni, Zayn Malik era solo un puttaniere. Potevo continuare all’infinito, ma Zayn Malik si stava legando a Christine Summer Baker e negarlo non cambiava nulla.
Mi sedetti sul letto e guardai le sue gambe nude «Avrei dovuto dire qualcosa, scusami» Come immaginavo non rispose. Il suo sguardo si spostò sulle sue mani che continuava a torturare.
Era raro vedere Christine in quelle condizioni; lei si mostrava sempre forte e ora mi ricordava una bambina fragile e distrutta.
Allungai una mano e le strinsi la sua, quel gesto le fece girare lo sguardo nel mio «Sono sincero» sussurrai e baciai piano le sue labbra, ritraendomi subito dopo «Non piangere più» Le asciugai le guance con i pollici, i suoi occhi erano colmi di lacrime. Sentivo dolore all’altezza del petto, non riuscivo a sopportare di vederla così.
Singhiozzò e mormorò «Non dovevo tornare».
Scossi la testa a quelle parole «Non dirlo manco per sogno. Tu sei di questo mondo, le parole di Jennifer era dette da gelosia. Sei tornata non voglio perderti…» Mi bloccai sentendo le mie stesse parole e mi corressi all’istante «Nessuno vuole perderti!».
Christine non cambiò opinione «Sono solo un peso e non ho più amici».
Non era vero e lo sapeva «Piano piano le cose stanno tornando come prima, è vero che noi due non siamo mai stati amici veramente… Ma voglio provarci, anche se non riuscirò mai a frenare la mia voglia di baciarti» Ormai lo avevo detto e nello stesso tempo l’avevo ammesso a me stesso.
Rise appena «Dopo questa sera non riuscirò nemmeno io a frenare la mia voglia di baciarti» confessò, facendomi drizzare la schiena. La situazione mi stava sfuggendo di mano e io avevo sempre tutto sotto controllo.
«E’ tardissimo, sarà meglio andare» Scusa più banale non potevo trovarla. Mi stiracchiai e mi alzai, avvicinandomi alla porta.
«Rimani qui con me» La sua voce uscì fuori come un sussurrò, ma non me lo ero immaginato.
Abbassai lo sguardo e sorrisi «Solo se posso baciarti prima di dormire» Non rispose, si mise a ridere e annuì.
 

Pov. Harry

Entrai in casa e mi sorpresi a non trovare nessuno a far colazione «Papà?» Lo chiamai, girando per casa.
Mi passai una mano tra i ricci e mi ricordai che mio padre e sua moglie tornavano il giorno dopo, viaggio d’affari nulla di nuovo.
«Ho bisogno di una doccia» parlai fra me e me, camminando lungo il corridoio «Chris sei in camera?» Arrivai alla sua stanza e trovai la porta socchiusa, ci infilai dentro la testa e non vidi nulla. Mia sorella dormiva solo quando la camera era immersa nell’oscurità, quindi era nel suo letto. Spalancai la porta e grazie alla luce del corridoio raggiunsi le tende, spalancandole. La stanca fu invasa dal sole e rivelò ai miei occhi mia sorella con uno dei miei migliori amici nello stesso letto.
Rimasi a fissarli con occhi spalancati e non solo. Zayn era in boxer, Christine con la sua camicia da notte. Feci saettare lo sguardo alla ricerca di preservativi usati, ma per fortuna non ne vidi uno.
Christine non poteva aver scopato con Zayn, non l’avrei mai permesso.
«Cosa cazzo state facendo» urlai e presi per i piedi il mio amico, tirandolo.
Zayn aprì di scatto gli occhi e sobbalzò sul letto «Cosa cazzo stai facendo!» urlò anche lui, agitando le gambe e gliele lasciai. Christine strinse il cuscino e ci fissò quasi fossimo due psicopatici.
«Non me la bevo, bello» sbottai «Ho già controllato e non ho trovato preservativi, se avete scopato senza precazioni…» Mi corressi «No! Se vuoi due avete scopato, io vi…» Li indicai.
Christine rossa come un pomodoro si difese «Non è successo nulla, stavamo solo dormendo!».
Scoppiai a ridere e agitai le mani «Certo, avvinghiati!». Li avrei ammazzati.
Zayn si alzò dal letto e incominciò a indossare i suoi pantaloni «Hai bisogno di fare qualche controllo, Harry» Alzai gli occhi al cielo «Non ho toccato la tua innocente sorellina» Sorrise beffardo.
La mia innocente sorellina si mise a ridere, assecondando il mio amico «Non è successo davvero nulla» Enfatizzò sulla parola davvero, ma non mi rassicurò per nulla.
«Harry sarà sempre geloso di te» Zayn mi prese per il culo e quando finì di vestirsi, si avvicinò a Christine e le lasciò un bacio, un b-a-c-i-o sotto i miei cazzo di occhi.
«Ciao» rispose lei dopo essermi perso ciò che si dissero per via dello shock subito.
 
«Pensavo che ieri sera fossi solo ubriaca» risi e camminai avanti e indietro «Il che mi spiegherebbe la foto di te e Zayn mentre vi baciavate» Continuai a camminare nervosamente «Avrei scommesso che Max si fosse sbagliato, sai può capitare no? Invece mi trovo mia sorella mezza nuda con il mio amico messo nudo nello stesso letto!» Iniziai a ridere come un malato mentale.
Christine scosse la testa «Harry si badare a me stessa».
«Ti farà soffrire» ribattei.
Non disse nulla, abbassò lo sguardo e uscì dalla sua camera. Tenevo a lei e non volevo che soffrisse, conoscevo benissimo il mio migliore amico. Non sarebbe mai successo nulla fra loro, lo avrei impedito.
 
***
 
Pov. Zayn
 
Entrai in casa e subito sentì la voce della mia sorellina urlare il mio nome. Sorrisi e venni accolto da una bellissima bambina con i codini, la presi in braccio e la strinsi «Ehi piccoletta!».
Safaa rise e mi abbracciò «Finalmente sei a casa, voglio vedere Hannah Montana» Questa era mia sorella e la sua passione verso Miley Cyrus.
Annuì e la lasciai a terra «Mi cambio e ti metto su il DVD, okay?» Safaa esultò e corse verso il divano.
«Zayn finalmente sei arrivato, noi dobbiamo uscire. Alle otto dovete essere preparati, si cena fuori» Invece questa era mia madre, sembrava severa ma invece era una madre ottima e l’amavo. Non avevo un ottimo rapporto con mio padre, non perché era autoritario ma perché non c’era mai.
«Va bene, a dopo» La salutai e andai in camera a cambiarmi, quando tornai in salotto presi il DVD e lo feci partire, facendo così esultare nuovamente mia sorella.
Dopo circa cinque minuti mi ero già annoiato a vedere Hannah Montana, mi annoiavo spesso quando stavo in casa. Mi guardai attorno e vidi dei fogli e dei pennarelli sul tavolino, li presi e grazie a una rivista usata per far spessore, iniziai a disegnare.
Sorrisi quando passai il contorno sull’angolo dell’occhio e mi sorpresi a guardare quel ritratto, no non poteva essere. Accartocciai subito la pagina e la lanciai, attirando l’attenzione di mia sorella «Va tutto bene» Le dissi e con un’alzata di spalle tornò a guardare la sua amata Miley.
Stavo impazzendo. Christine era sempre nella mia testa e non sapevo come scacciarla. Chiusi forse le palpebre e respirai piano, quando le riaprì sapevo cosa fare.
Afferrai una penna e iniziai a scrivere un testo (un tempo scrivevo per hobby testi di canzoni) per sfogarmi.
I miei segreti stavano per essere scritti su carta.

Tu sei le mani con cui spremo questa vita infame. L'unico fare in questo grande mare. Coraggio estremo che allo spremo dice non mollare. Tu sei il messaggio che io seguo, il più vero che io odio odiare.
 
Più scrivevo e più il viso di Christine si faceva vivo nei miei pensieri.
 
Sei la risposta fra mille domande. L'eternità in un istante, il silenzio più assordante. Se odio lo spazio fra un secondo e l'altro e perché è lo spazio che basta per perdere il tuo sguardo.
 
Era tornata nella mia vita da un mese e già l’aveva stravolta. Aveva ragione a dire che non doveva tornare, sarebbe stato tutto più semplice. Il passato sarebbe rimasto lì com’era e io non mi ritroverei in questa assurda situazione.
 
E mentre il cuore spezza questa vita in battiti, l'odio grida battiti a me che odio pure sbattermi.
 
Ho sempre odiato correre dietro alle persone, specialmente se queste erano ragazze. Christine non era come le altre che mi assecondavano, lei era forte e determinata. Lei mi comandava e io impazzivo.
 
Odio dividerti con gli altri e tra gli altri, odio in sole che ti si posa addosso per baciarti; e la pioggia perché riesce a toccarti il viso con le lacrime dei santi e la neve perché può sfiorarti.
 
Jamie, il ragazzo super perfetto che stava con la mia… che stava con Christine e io lo odiavo. Lei meritava di meglio, non ero io il meglio questo era da specificare. Baciava me e stava con lui, sotto sotto ci godevo.
 
L'odio è più forte dell'amore ed è per questo che ti odio così tanto, amore… Christine
 
Dovevo odiarla per non soffrire, ora l’avevo capito.
 
Continua
 
 
Spazio d’autrice
 
 
Buon pomeriggio a tutti, ecco qua il nuovo capitolo di questa mia storia.
Spero vi piaccia, mi sono divertita nel punto di vista di Harry e mi auguro che anche voi vi siate fatti delle risate.
Noto che questa storia ha visualizzazioni, ma non va avanti. Vorrei capire cosa non vi piace, quindi ho postato questo capitolo ma senza commenti non andrò avanti. Scusatemi, ma devo sapere quali sono i pareri dei miei lettori.
 
La vostra parte preferita?
 
Il comportamento di Harry è giusto? Va bene negare la possibilità di far stare due persone insieme, solo per non vederne una soffrire?
 
Cosa pensate dei sentimenti di Zayn?
 
Se volete sentire la canzone che ha scritto Zayn, si chiama: Odio di Daniele Vit ft. Maxi B.


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Capitolo 13
*** Dodicesimo capitolo. ***


Dodicesimo capitolo.
 
Pov. Zayn
 
Mi guardai attorno e quando vidi i miei amici, andai a sedermi al tavolo con loro.
«Zayn stavamo aspettando solo te» Mi comunicò Liam.
Alzai le spalle e non gli risposi, già era tanto che mi ero presentato a questa riunione, se così si poteva intendere. Niall e le sue crisi d’amore, insopportabile.
«Ora che ci siete entrambi posso parlarvi, siete sempre stati gli unici ad ascoltarmi e capirmi in momenti come questi e ho bisogno…» Questo era Niall Horan, un ragazzo che si faceva prendere la mano e aggirava i discorsi.
Liam lo bloccò «Niall parla!» Annuì concordando con il mio migliore amico.
Il biondo sospirò «Penso di amare due donne…ragazze!» si corresse all’istante.
Sbattei piano le palpebre e lo fissai «E chi sono esattamente queste due ragazze?» E fu così che Niall iniziò a diventare rosso come un pomodoro, un po’ mi veniva da ridere.
Ordinai un caffè e aspettai che me lo portarono «Non possiamo aiutarti se non dici chi sono, me le sono fatte?» Liam mi lanciò un’occhiataccia e alzai gli occhi al cielo.
«Una è Roxenne, mi piace molto…» Ammise «Nel senso abbiamo sempre avuto un flirt, ma è troppo strana per me» Su questo concordavo. Roxenne era sempre e dico sempre felice, nel piccolo metteva inquietudine.
Mi portarono il caffè e lo sorseggiai amaro «L’altra chi è?» chiesi, distogliendo lo sguardo dal biondo.
Niall prese coraggio e ci fissò seri «Christine» A sentire quel nome mi andò di traverso il caffè e lo sputai di fronte a me, colpendo la manica della giacca di Liam. Se mi fosse importato di qualcuno oltre a me stesso, mi sarei interessato di Liam. Ma c’erano questioni più importanti da risolvere.
«Ti piace Christine cosa?» sbottai, fissando incredulo il biondo.
Niall abbassò la testa sotto accusa «Non lo so, è che mi è mancata così tanto che pensavo spesso a lei e ora che è tornata io…» No. No e che cazzo. Christine non doveva stare nei pensieri di nessuno se non nei miei.
Liam cercò di prendere parola, ma lo precedetti «La vita da single è mille volte più bella, credimi» In un certo senso era vero «Trovatene una e scopatela, poi trovatene un’altra e fai la stessa cosa. Non entrare in una relazione che ti causerà solo dolore» Il 90% di quello che stavo dicendo era dettato dal mio grande lato bastardo che se ne stava dentro di me.
«Non siamo tutti come te e Harry, Zayn» borbottò Liam, mentre si stava pulendo la giacca con dei tovaglioli «Niall, Christine ha il ragazzo e non è proprio adatta a te. Rox invece non saprei come definirla…» Si grattò il mento, pensieroso.
«Stupida, svampita, strana…» Iniziai a dire degli aggettivi appropriati per Roxenne.
Mi arrivò un pugno sul braccio da parte di Liam «Finiscila cazzone» Roteai gli occhi «Niall devi capirlo tu, noi non possiamo aiutarti. Devi capire chi ti piace davvero e poi provarci».
Il biondo sospirò e disse «Ecco come incasinarsi la vita per colpa delle donne» Lo capivo alla grande.
 
 
Pov. Christine
 
Mi sedetti sulla panchina e aspettai la mia amica, impaziente.
Non sapevo ancora se potevo definire Roxenne mia amica, ma me lo auguravo nel profondo. Certo la situazione era completamente cambiata, io me ne ero andata via come una fuggitiva senza dare spiegazioni. Poco alla volta stavo rimettendo tutto nel verso giusto, come se stessi giocando con un puzzle. Ma con Roxenne era diverso, lei non mi parlava e soprattutto sembrava che per lei il mio ritorno era una scocciatura.
Mi strinsi nella giacca, guardando l’entrata del parco. Ogni persona che entrava mi faceva perdere il respiro, ma di Roxenne nessuna traccia.
Sapevo che sarebbe andata così, ma in fondo non volevo crederci.
«Christine» La sua voce mi fece girare di scatto e me la trovai di fronte. Ma da dove era entrata?
Mi alzai sorpresa «Mi hai spaventata, scusami ma da dove sei arrivata? Non ti ho vista…» parlai piano e fissai ancora l’entrata del parco.
«Sono arrivata in anticipo e mi sono fatta un giro» Sorrise e si sedette sulla panchina «Volevi parlarmi, no?».
Roxenne era sempre di buon umore, ma mi il essere sempre felice mi stava innervosendo «Si, volevo parlarti di noi, della nostra amicizia» Mi sedetti al suo fianco «So di aver sbagliato ad andarmene, ma ho avuto dei problemi e…».
Mi precedette e disse «Lo capisco, non devi preoccuparti di questo. Ci sono stata molto male, ma è passato» dichiarò, sistemandosi il cappello sulla testa «Ma sei tornata, no?».
Annuì «Si e sono intenzionata a rimanere qui, ma tu lo vuoi?» chiesi timorosa.
Sorrise «Non hai mai perso la mia amicizia, ti ho sempre aspettata in questi anni. Sapevo che saresti tornata» Tirai un sospiro e l’abbracciai di corsa «Ehi così mi soffochi!» Ridacchiò, ricambiando l’abbraccio.
«Ma silenzio» Scoppiai a ridere e continuai ad abbracciarla, ero davvero felice. Volevo sapere tutto quello che mi ero persa, avrei riallacciato i rapporti con lei come un tempo «Dimmi tutto quello che è successo, sono a corto di novità» risi.
Rox ridacchiò e annuì «Ci sono stati tanti di quegli scandali che non immagini, ma perché invece non parliamo di te e Zayn Malik?» Mi guardò schioccata e mi diede una piccola spinta.
Abbassai lo sguardo «Tranquilla non c’è nulla fra noi» Non era del tutto una bugia, non sapevo nemmeno io cosa c’era fra me e Zayn.
Lei annuì comprensiva «Se dovesse accadere qualcosa devo essere la prima ad essere avvisata, capito?».
«Va bene, va bene» risi e alzai le mani.
Roxenne spalancò la bocca «Vedi che allora c’è qualcosa fra voi?» Mi aveva fregata.
«Perché invece non parliamo di te e dei ragazzi?» Cercai di cambiare discorso «Sono sicura che il tuo cuore è occupato da qualcuno, ma non vuoi dirmelo» La fissai.
Rimase in silenzio per qualche secondo «Niall è sempre il padrone del mio cuore e non cambia» Alzò le spalle amareggiata «Ma non sono nei suoi pensieri, tutto qui».
Non mi piaceva vederla triste, sapevo della sua cotta per Niall ma credevo che le fosse passata dopo tutti questi anni «E se gli parlassi?» Le dissi «Magari scopro qualcosa e poi si sa che gli piaci, dai basta vedere come ti guarda» Annuì a me stessa. Si, avrei parlato con Niall.
«No, no, no!» Rossa come un pomodoro cercò di dissuadermi «Non fare nulla, ti prego» Mi implorò.
Incrociai le dita dentro la tasca della giacca «Non farò nulla, promesso» Detto questo tornò a sorridere e si alzò come una furia, guardando il cielo. La fissai cercando di capire quello che stava guardando.
«Che ne dici di passare la serata da te? Un film, schifezze varie e divertimento a gogo» L’idea non era male.
«Avverto Harry e andiamo» Sorrisi e presi il telefono, aprì i messaggi e scrissi a mio fratello.
 
A Harry: Dormo da Roxy, tanto domani non c’è scuola ;) ci vediamo domani a casa, baci.
 
Inviai il messaggio e notai solo ora che Zayn mi aveva inviato un messaggio trequarti d’ora prima. Aprì frettolosamente il messaggio.
 
Da Zayn: Ho questa malsana voglia di vederti.
 
Rimasi a bocca aperta, era la prima volta che mi scriveva una cosa del genere. Zayn voleva vedermi, ma io volevo vederlo? Diamine si, ma non avrei lasciato Rox per lui.
«Chi è che ti ha così scioccata? È un messaggio di Max?».
Alzai la testa e guardai la mia amica «No, non è Max. È Harry…» Alzai gli occhi al cielo e cercai di fingere il più possibile «Ha detto che è felice così porta qualche sua amichetta a casa. Maiale» Feci il verso.
Roxenne fece una faccia disgustata «Harry si dà troppo alla pazza gioia, non sa cosa significa avere una ragazza» Su questo non potevo che darle ragione. Harry era come Zayn, un donnaiolo. Passavano da una ragazza all’altra senza preoccuparsene dei loro sentimenti, ma per mio fratello era diventato uno stile di vita da quando si lasciò con una donna più grande di quindici anni, quando lui ne aveva solo sedici. Ma per Zayn è vitale trattare le donne così, non ha mai avuto una ragazza fissa. Tutte durate massimo una settimana e io non ero da meno. Appena si sarebbe stancato mi avrebbe mandata via senza fregarsene dei miei sentimenti e sarebbe successo presto. Non ero diversa dalle altre.
«Non riesce a stare senza fare sesso» sospirai e avrei fatto un regalo a mio fratello, per questo torto subito anche se lui non lo sapeva.
Presi coraggio e risposi a Zayn.
 
A Zayn: Stanotte rimando a casa di Roxenne, non possiamo vederci. Ho di meglio da fare.
 
Si, lo stavo stuzzicando e anche alla grande. Misi il telefono in tasca e seguì la mia amica.
«Ordineremo pizza, patatine e cibo cinese. Chissenefrega dei grassi!» esultò e mi prese a braccetto «Dovremmo andare anche a fare shopping un giorno di questi, non credi?».
Roxenne era così, riusciva a trasmetterti tutto il suo entusiasmo e ti faceva stare bene. Le volevo molto bene, era la mia amica d’infanzia e sembrava quasi che non fosse successo nulla fra noi. Se lo avessi saputo mi sarei fatta avanti molto prima.
«Faremo tutto ciò che vuoi, ma ho voglia matta di involtini primavera adesso» Risi e fermammo un taxi. Il telefono nella tasca vibrò e lo estrassi leggendo sullo schermo il messaggio.
 
Da Zayn: Non ne sarei così sicuro, non vuoi deludere la tua amica, ma ricordati di me stanotte mentre dormi nel letto sola. Io ti stringerei e bacerei, la tua amica lo farebbe?
 
 
Continua…
 
Spazio d’autrice
 
Buon giorno a tutti, oggi sono allegra. Spero che per voi sia una bella giornata.
In questi giorni sono molto felice, la mia vita sta andando a gonfie vele e tra pochi giorno vedrò la mia migliore amica. Scusate se mi sto divulgando su qualcosa che a voi non interessa, perdonatemi.
 
Mi piace molto questo capitolo e vediamo uno Zayn leggermente geloso, ma il bello deve ancora arrivare. Il prossimo capitolo lo adoro, ci sarà un punto di vista di Harry: ci sarà da ridere.
 
Qual è la vostra parte preferita?
 
Zayn sta usando davvero Christine o è solo una fissa della ragazza?
 
Vi ringrazio perché siamo quasi a 1700 visualizzazioni.


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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.
 
Se vi piace la storia fatemelo sapere grazie alle recensioni.

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Capitolo 14
*** Tredicesimo capitolo. ***


Tredicesimo capitolo.

 

Pov. Harry (si avete letto bene)

 

Presi il telefono e ordinai una pizza per cena. Mi ritrovavo a casa da solo senza servitù, non sapevo cucinare e manco ci volevo provare (non volevo morire ammazzato).
I miei genitori sarebbero tornati domani e Christine rimaneva fuori a dormire e speravo davvero che non stesse da Zayn, ma avevo i miei dubbi.
Scrollai le spalle e mi buttai a peso morto sul divano, accesi la tv e trovai Teen Wolf, mi piaceva molto come telefilm così decisi di guardarlo (anche se conoscevo già tutti gli episodi).
Strinsi il cuscino per via della scena in televisione e solo quando mi distrassi, sentì la musichetta dell’ascensore. Guardai l’orario e vidi che erano le otto e probabilmente era la mia amatissima pizza.
Mi precipitai all’ascensore «Siete stati velocissimi!» dissi sorpreso, ma ciò che vidi davanti ai miei occhi era tutt’altro.
La ragazza (Dea) mi fissava corrugando le sopracciglia e io continuai a fissarla come un maniaco «Tu saresti?» domandai, ammagliandola con un sorriso. Mi persi a guardarle il corpo, soprattutto le tette.
Se ne accorse e scrocchiò le dita «Sono Hope, un’amica di Christine» Mia sorella non mi aveva detto di avere amiche così carine e appetibili «Lei è in casa?» Le sue labbra mi urlavano ‘ti prego baciami’ e non sapete cosa dicevano le sue tette o il suo culo. Impazzivo letteralmente per le brune con il fisico tutto curve. Non persi tempo e mi presentai «Sono Styles, Harry Styles il padrone di questa dimora» Mi stavo leggermente allargando, ma lei non poteva saperlo.
Hope alzò un sopracciglio «Come vuoi, ti ho chiesto di Christine. Sapresti dirmi dov’è?» Mia sorella, perché tutti cercavano lei?
Se voleva fare la stronza l’avrei fatto anch’io «Da tuo accento capisco che sei londinese, ora capisco molte cose» Lanciai la mia frecciatina. Non rispose, alzò semplicemente le spalle e se ne andò in soggiorno. Acidella la ragazza. «Certo fai pure come se fossi a casa tua, non comportanti da estranea anche se ci siamo presentati cinque minuti fa?!» feci il verso.
«Ovviamene Stills» esclamò, prendendo il telecomando e cambiando canale.
Mi partì il tic all’occhio e presi dei profondi respiri, tutto pur di non lanciarla fuori dalla finestra. Bella si, ma stronza come poche.

Il rumore dell’ascensore mi distrasse e capì che finalmente era arrivata la mia amatissima pizza, cercai di ignorare l’inglese che stava occupando il mio divano. Ero superiore a quella Hope.
«Signorino Styles, la sua pizza» Andai verso Adam, il fattorino, e inciampai su una valigia senza cadere.
Mi presi il viso tra le mani e inghiottì un urlo, presi la pizza e pagai Adam «Grazie» dissi e lo salutai. Portai la mia pizza in salotto e lasciai il cartone sul tavolino, insieme a quella delizia mi ci voleva una bella birra ghiacciata. E dell’alcol mi avrebbe trattenuto da commettere un omicidio (si spera).
Quando tornai dalla cucina con la mia bottiglia, vidi Hope mordere una fetta della mia fottutissima pizza «Cosa stai facendo? È la mia pizza» urlai e cercai di recuperare la mia fetta e tutta la pizza.
Le strappai il cartone dalle mani e spalancò la bocca offesa «Voi americani siete così cafoni!» sbottò, pretendendo di avere ragione.
Risi, scuotendo la testa «Voi inglesi siete dei insopportabili perfettini di sto gran cazzo» Sorrisi e portai via la mia pizza, sedendomi sull’altro divano.
Hope parve offendersi dalla mia affermazione «Manco mi conosci e stai qua a giudicarmi, cafone!».
Arrivai alla conclusione: volevo ignorarla. Mangiai con calma la prima fetta di pizza e mi gustai ogni morso. Potevo definirmi in pieno orgasmo da pizza.
«Sai un gentiluomo offrirebbe metà della sua pizza a una ragazza affamata dopo che ha fatto un lungo viaggio, sai un gentiluomo lo farebbe» Mi fissò.
Bevvi un sorso di birra e la guardai «Sti cazzi» Sorrisi e tornai a mangiare.
Mi stavo comportando leggermente da stronzo, io so di essere un gentiluomo ma solo se vengo rispettato e volevo dimostrarglielo «Come mai cerchi mia sorella?».
La bruna sospirò «Sono una sua amica e sono venuta a farle visita. Quindi tu sei il fratello ciclato con l’ossessione delle camice del nonno?» Io la strangolo.
«Parli tu che indossi quella maglietta che manco il mio gatto indosserebbe?» sbottai.
Hope sorrise maligna «La stessa maglietta che hai fissato come un maniaco per le mie tette? Le stesse tette che vorresti toccare e soffocartici dentro?» Rimasi fermo con la fetta di pizza a mezz’aria e la bocca aperta.
Si, avrei commesso un omicidio.

 

***

 

Pov. Christine

Rimasi nel letto, non volendomi alzare per andare a scuola. Perché dovevo lasciare il mio letto caldo? Forse perché se non studi non entrerai mai a Yale, urlò la mia stupida vocina in testa.
Affondai la faccia sul cuscino e sospirai.
«Ma ti vuoi coprire, cafone!» No, No, non ancora. Alzai di scatto la testa dal cuscino, sgranando gli occhi.
«Mi stai stressando, io giro nudo quanto mi pare!» Mio fratello si fece sentire.
Una settimana era passata, sette giorni stressanti per me e loro due non avevano intenzione di buttare l’ascia di guerra. Hope troppo permalosa e orgogliosa, mio fratello troppo geloso della sua dannata pizza.
Erano troppo uguali e troppo rompicoglioni per i miei gusti.
Scalciai le coperte e mi alzai di scatto, andando in corridoio «Finitela» urlai, mettendomi fra loro «Non vi sopporto più, cos’ho fatto di male, cosa?» Mi misi le mani fra i capelli.
«Scusa» dissero all’unisco.
Mi morsi le labbra e indicai mio fratello «Tu vai a vestirti immediatamente per scuola» E come da copione lui scappò offeso in camera sua, così mi girai verso Hope «E tu trovati qualcosa da fare e finiscila di piangerti addosso» Non attesi risposta e mi chiusi in camera per prepararmi a un’altra intensa giornata di scuola.

«Ti vedo stressata in questi giorni, va tutto bene?» mio cugino Jamie notava sempre tutto.
Alzai le spalle ed entrammo in corridoio «Per niente» Fra la guerra in casa per colpa di mio fratello e Hope, Zayn che non mi dava tregua e Roxenne che continuava a fare la depressa perché Niall non se la filava, io non sapevo più dove sbattere la testa. In questo momento mi sentivo sola e con un grosso peso sulle spalle.
«Mi spiegherai con calma» Fece un cenno verso il mio armadietto e vidi che Zayn c’era appoggiato sopra «Stai attenta con quello» Jamie mi sorrise e mi lasciò un bacio sulla fronte, come suo solito fare.
Gli sorrisi «A dopo» Lo salutai e mi avvicinai al mio armadietto «Dovrei prendere il mio libro».
Zayn sorrise da psicopatico «Solo se mi dai un bacio» sussurrò.
Sgranai gli occhi per la sua risposta (nonché la sua proposta non sia allettante) e mi avvicinai a lui «Sei pazzo?» sbottai, fissandola dura.
Lui scosse la testa «Hai paura che il tuo amichetto ci rimanga male? Lo sai che è un cornuto?» disse con il suo solito ghigno sul viso.
Lo presi dal braccio e lo spostai «Mi stai sulle palle quando fai lo stronzo» Aprì il mio armadietto ed estrassi il mio libro per la lezione di storia.
Zayn dal canto suo non mollò la presa e si avvicinò a me, spostandomi i capelli su una spalla e sussurrò «Ti piace da morire quando faccio lo stronzo, ti eccito la tua bella patatina» Rise e se si allontanò di colpo. Quando mi girai lo vidi in fondo al corridoio. Quanto lo odiavo.
Presi il libro che mi serviva per la lezione e decisi di non dar importanza a Zayn e a nessun altro. Ora c'ero solo io e la mia buona condotta a scuola (almeno ci provavo)
«Forza prendete posto» Appena entrai in classe la professoressa sbraitò, non era cambiata per nulla.
Alzai gli occhi al cielo e mi andai a sedere in quarta fila, presi il libro e una penna pronta per la lezione.
«Oggi spiegherò le equazioni di secondo grado, ancora» Enfatizzò su ancora «E' la terza lezione che lo faccio e ancora solo cinque di voi riescono a prendere una sufficienza tirata».
Mi guardai attorno e cercai di individuare i cinque che raggiungevano la sufficienza, io non ero uno di quelli e non perché non riuscivo a capire quelle stupide equazione, ma mi ero iscritta da poco a questo corso.
Tornai a guardare la professoressa e finalmente la lezione iniziò, ma questo non placò il brusio degli alunni che avevano altro da dirsi durante matematica.
Probabilmente avrei parlato anch'io se non mi fossi ritrovata da sola. Alzai le spalle e annoiata ascoltai il procedimento per svolgere le equazioni di secondo grado, cosa che sapevo fare perfettamente.
«Avete capito?» domandò la professoressa, osservando ogni singolo alunno ed essi annuirono voracemente, anche se scommettevo che metà di loro non avevano capito nulla. «Bene, alla prossima lezione ci sarà un test. Questa volta calcolerò i voti e non ripeterò la lezione se non raggiungete la sufficienza» Nella classe gelò il panico, i volti sbiancarono e udì anche un “merda” alla mia sinistra. Io sorrisi senza timore.
Bussarono alla porta e alzai il viso di scattò quando sentì quella voce «Mi scusi professoressa Tuker, ma sono stato chiamato per chiamare Christine Baker, il professor Efron le deve chiedere una cosa» Guardai Zayn con un sopracciglio alzato, perché mi puzzava questa sua visita? Ma se era tutto vero ed ero soltanto maligna nei suoi confronti? Poi perché non sarei dovuta essere maligna nei suoi confronti, Zayn è una stronzo di prima categoria. Uno stronzo che mi farei volentieri, ma questi sono inutili dettagli.
«Signorina Beker può uscire pure, ma torni il prima possibile» Annuì e mi alzai, raccogliendo le mie cose e seguì Zayn fuori dalla classe.
Rimasi il più lontano da lui, servivano almeno dieci metri «Dove si trova?» domandai con calma.
Lui si avvicinò piano e iniziai ad agitarmi, senza farglielo vedere «Davvero credevi che il professore voleva vederti? Lo sai che sono un bravo bugiardo» Sorrise mostrando tutti i suoi perfetti denti bianchi.
Scossi la testa e mi leccai le labbra «Sei assurdo, mi fai perdere la lezione per cosa? Nulla?» sbottai e mi incamminai verso la classe. Inaspettatamente mi prese per la vita e mi allontanò dalla classe, portandomi dall’altra parte del corridoio, mi lasciò andare solo quando riuscì a bloccarmi contro il muro con il suo corpo, così da non darmi possibilità di fuga.
«Sai quando ti mordi il labbro, come hai fatto prima, mi mandi fuori di testa...» mormorò avvicinando la bocca alla mia.
«Cosa...» Non feci in tempo a parlare. Le sue labbra troneggiavano sulle mie, lasciandoci leggeri baci che mi fecero sentire subito le ginocchia molli. Poteva un solo bacio rendermi così?
Socchiusi gli occhi assaporandomi i suoi baci pieni e passionali, il suo gusto di tabacco mi inondò la bocca all'istante mandandomi in estasi. Mi lasciai trasportare, ricambiando ogni suo singolo bacio approfondendo sempre di più. Ancorai le mani dietro il suo collo e giocherellai con l'attaccatura dei suoi capelli.
Zayn si staccò quel poco da far sfiorare i nostri nasi più e più volte. Rimasi con gli occhi chiusi, mentre prese a lasciarmi una piccola scia di baci dal naso al collo. Scendeva sempre più in basso, aumentando la presa salda delle sue mani sulla mia vita, una di esse sorpassò la camicia e mi toccò la pelle. Fremetti a quel tocco deciso, ma delicato al tempo stesso. Ero in suo pieno controllo e non me ne importava.
Mi lasciai sfuggire un gemito quando mi morse la parte che stava torturando da non so quanti minuti.
«Mia» sussurrò, staccandosi definitivamente da me. Il muro mi sorresse così da non farmi trovare con il culo per terra. «Quando il tuo amichetto ti chiederà chi ti ha fatto quel succhiotto tanto evidente sul collo, digli di venire da me» Mi fece l'occhiolino e non soddisfatto mi baciò ancora, andandosene.
Lo guardai voltare a destra a fine del corridoio e non potei non sentirmi usata e stupida.
Mi toccai il collo e sospirai. Il problema era che ho amato ogni singolo momento.
Zayn Malik, ti odio.

Continua...

 

Spazio d'autrice

 

Buon pomeriggio, ecco il nuovo capitolo.
Scusate l'assenza, ma come ho già spiegato nell'altra storia ho avuto problemi di internet, lavoro e anche pc che non voleva andare. Quindi scusate ancora e scusate se trovate degli errori, ma non ho riletto per pubblicarvi subito il capitolo.

È entrata in scena Hope, un'amica di Christine che proviene da Londra. È un bel personaggio e anche divertente, come avete visto tiene testa a Harry.

Chi vincerà fra Harry e Hope?

Hope vi piace come personaggio o poteva anche non esserci?

Zayn riuscirà a fare il serio con Christine?

Qual è la vostra parte preferita?

 

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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con le recensioni, ve ne sarei grata.
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Baci Valentina.

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Capitolo 15
*** Quattordicesimo capitolo. ***


Quattordicesimo capitolo.

 

‘Chris cosa dovrei fare? Sembro una depressa’ Rox continuava a parlare. Era diventata ripetitiva, gli volevo bene, ma dopo un po’ risultava pesante.
‘lo sei già’ sussurrai.
‘come scusa?’ chiese incrociando le braccia al petto.
‘gli parlo io a Niall, tranquilla si risolverà tutto’
‘lui viene dietro a te, non a me’ disse la bionda. Lei pensa di non avere speranze, e la cosa mi rattrista.
‘finiscila, gli parlo io’ lei annui sospirando, ma alla fine cosa potevo fare? Potevo solo dirgli che io oltre all’amicizia non provavo nulla. Dovevo trovarmi un discorso.
‘andiamo fuori?’ domando. Annui alla sua richiesta, una boccata d’aria serviva.
 
 
Pov. Niall
 
‘ragazzi cosa faccio? Ogni volta che parlo con Rox è distaccata, e mi parla in continuazione di Chris’ dissi buttandomi a peso morto sulla panchina. Era l’intervallo e sarebbe durato venti minuti, un po’ di relax serviva.
‘ancora non glielo hai detto?’ chiese Liam. Scossi la testa amareggiato, non ne avevo il coraggio.
‘fallo ora’ sussurrò Louis, il suo sguardo era puntato verso l’entrata del cortile, guardai nella sua stessa direzione e vidi Rox e Chris venirci in contro.
‘ciao ragazzi’ disse la mora sedendosi sulle gambe di Harry.
‘Rox possiamo parlare?’ mi lanciò uno sguardo preoccupato, ma accettò.
 
 
‘cosa devi dirmi?’ inizio la bionda. Ero tesissimo, non riuscivo ad elaborare un discorso, ma che dico una frase a senso compiuto.
Ci allontanammo dai ragazzi di qualche metro sedendoci su un piccolo muretto.
‘allora’ iniziai, dai non ero messo male no?
‘allora’ mi incitò lei.
‘sai la serata in discoteca?’ lei annui. ‘beh ecco io non ho mai detto che mi piaceva Christine’ dissi buttando fuori quel peso, ma non avevo detto tutta la verità. Forse quella non sarei riuscito ancora a dirlo.
‘ah non ti piace Chris?’ domando. Scossi il capo in segno di negazione.
‘allora chi ti piace?’ domando ancora. Ecco la domanda che non volevo sentirmi dire.
‘una ragazza’ esclamai. Oh ma che genio che sei Horan!
‘no, giura?’ scherzò Rox. La sua risata era musica per le mie orecchie, involontariamente sorrisi come un ebete.
‘si giuro.’ scherzai anch’io.
‘la conosco?’ chiese torturandosi le mani, era lievemente nervosa. Era il momento, come mi disse Zayn dovevo buttarmi. Dovevo dire ciò che provavo, con la speranza di essere ricambiato, ovviamente.
‘beh in teoria si.’ Rimasi sul vago, non potevo dirglielo di botto.
‘chi cazzo ti ha fatto questo succhiotto?’ sia io che Rox ci guardammo preoccupati, quella era la voce di Josh.
 
 
Pov. Zayn
 
‘allora?’ continuò Marlon. La scena era esilarante: il coglione era arrivato da poco, e ha tentato di dare un bacio a Chris; che poi stava per baciargli la fronte, ma dico è la tua ragazza cazzo fattela un po’,  tra un po’ la bacio più io, che lui; comunque appena noto il succhiotto che Chris aveva sul collo sbraitò.
‘ti vuoi calmare?’ intervenni io.
‘devi farti i cazzi tuoi Malik’ disse a denti stressi.
‘no se gli parli così, intesi?’ ringhiai. Userò le donne, me le scopo e poi le ferisco, ma non mi sono mai permesso di alzare la voce a una ragazza; e questo coglione patentato non doveva provarci con la mia Christine.
‘se no che mi fai?’ mi sfido Marlon. Se pensava che avrei abbassato i toni per una sua sfida, ha sbagliato di grosso.
Mi alzai dalla panchina, buttando il mozzicone della sigaretta calpestandola, e mi avvicinai a Josh.
‘se no ti spacco quel faccino che ti ritrovi, intesi’ lo minacciai. Marlon rise di gusto alla mia provocazione, e la cosa mi stava mandando letteralmente fuori di testa.
‘sei solo un montato che pensa solo a scopare, e nient’altro. Non sai manco tenerti una ragazza’ sputo fuori come acido. Certo che non sapevo tenermi una ragazza, io non volevo una ragazza.
‘ne sei convinto?’ domandai. Lui annui con la testa, facendomi un sorriso strafottente. Li non ci vidi più.
Chiusi la mano destra in un pugno,  e l’alzai per tirarla in pieno viso a quel coglione patentato. Cosa che mi usci perfettamente facendo cadere Josh per terra, con un solo colpo.
Sorrisi per ciò che avevo fatto, mi sentivo bene.
 
Christine scatto dalle gambe di Harry, e si catapulto su Marlon aiutandolo. Mi guardo fredda, no ma che dico era glaciale. Non mi aveva mai riservato uno sguardo del genere, forse avevo reagito troppo male?
Niall aiuto Josh a mettersi in piedi, ma questo scatto verso di me.
‘Josh non ci provare’ urlo Christine mettendosi di fronte a me. Lei ha sempre odiato la violenza.
‘Malik me la paghi’ mi avverto Marlon prima di andarsene aiutato da Niall e Christine, l’unica cosa che mi dava fastidio era che lei aveva seguito quel coglione. Mi mandava fuori di testa.
Tirai fuori dai pantaloni il pacchetto di sigarette, ne estrassi una e l’accesi.
Una sigaretta mi avrebbe tolto la tensione, credo.
‘perché hai reagito così?’ chiese Liam. Feci spallucce.
‘avete visto come l’ha trattata’ mi difesi facendo un altro tiro alla sigaretta. I ragazzi annuirono, ma sapevano che avevo avuto una reazione troppo esagerata.
Non sono mai stato un ragazzo violento, preferivo sempre prendere a parole e vendicarmi invece di alzare le mani; ma dal primo giorno che ho visto Josh sapevo che io e lui non saremmo mai andati d’accordo.
Poi lui aveva Christine, lei era sua, non mia.
‘non è che sei geloso?’ chiese d’un tratto Harry. Quella domanda mi riporto alla realtà. Feci una risata isterica.
‘io geloso? Di cosa poi?’ domandai di rimando al riccio.
‘avete dormito insieme settimana scorsa, vi siete salutati con un bacio sulle labbra. Dai Zayn ammettilo.’
‘tu e Chris vi siete baciati?’ ululò Louis. Cazzo di Styles che non sta mai zitto.
‘si’ risposi al castano.
‘eh quando pensavi di dircelo?’ si intromise Liam.
‘non credevo fosse una cosa così importante’ dissi spegnendo la sigaretta.
‘quindi hai scopato con lei.’ Affermo Louis con fare malizioso, pensa sempre a quello. Scossi la testa in segno di negazione.
‘no non l’ho fatto con lei’ ammisi. Questa conversazione stava diventando imbarazzante, e noi parliamo sempre di queste cose; sarà colpa della Beker, per forza.
‘vado a divertirmi’ avverti i ragazzi. Mi alzai dalla panchina e mi diressi verso i corridoi. Avevo bisogno di una distrazione, pensavo sempre e costantemente a Christine.
Lei non può essere sempre presente nei miei pensieri.
Lei non mi può piacere, io la devo odiare.
 
 
Pov. Christine
 
Medicai le ferite che si trovava Josh sul viso. Gli era venuto un ematoma sullo zigomo e il labbro inferiore era spaccato.
Non capi la reazione di Zayn, eh so per certa che non era geloso. Lui non è mai geloso.
Rimasi in infermeria per il resto della giornata, non avevo voglia di andare alle lezioni.
Dovevo solo parlare con Zayn.
‘come ti senti?’ chiesi a mio cugino. Lui scosse un po’ il capo.
‘così così, non lo credevo così forte’ disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso.
‘Niall rimani te con lui?’ chiesi al biondino.
‘certo, tanto non ho lezione. Cosa devi fare?’ rispose annuendo.
‘parlare con Zayn’ rimasi un po’ sul vago. Josh si irrigidì alla mia affermazione.
‘sai che mi sta sui coglioni, cosa devi dirgli?’
‘Josh voglio sapere che gli è preso.’ Dissi allontanandomi dal lettino in cui c’era mio cugino. Mi avvicinai alla porta e salutai entrambi prima di uscire.
 
Dovevo solo cercare Zayn in tutta la scuola, niente di che. Mancavano dieci minuti alla fine delle lezioni, e non volevo tornare a casa senza avergli parlato.
Camminai dirigendomi verso il mio armadietto, avrei lasciato li i libri di storia che ancora mi portavo appressa.
‘Girl let me love you, and I will love you. Until you learn to love yourself. Girl let me love you , and all your trouble’ canticchiai il ritornello della canzone di Ne-Yo, ma fui interrotta dai dei urli.
All’inizio mi spaventai leggermente, ma capi all’istante che non erano urli di paura, ma di piacere.
Segui i gemiti, e arrivai al bagno maschile; era posto non troppo lontano dai miei armadietti, quindi tirai dritto avrei visto comunque chi sarebbe uscito da la dentro.
 
Mi appoggiai al mio armadietto con la schiena,  e fissavo il pavimento. Presi il telefono dalla tasca e scrissi un nuovo messaggio:
‘questa sera usciamo, andiamo a divertirci. Ho bisogno di svago.’
Mandai il messaggio a Hope, lei alla fine era una mia migliore amica. La conoscevo da tre anni.
Quando scappai e andai a Londra, fu la prima persona che mi rivolse la parola. Era un ottima amica, anche se aveva un carattere forte e a volte scontroso, ma se si conosceva dava anima.
‘non vedo l’ora, almeno non vedrò quel mestruato di tuo fratello ;)
Comunque quando torni a casa non mi trovi, sto andando a fare un po’ di shopping.’
La sua risposta mi fece ridere, non riusciva proprio andare d’accordo con Harry; beh lui quando faceva lo scontroso era pesante e capivo Hope, avevano i caratteri simili.
Dovevano solo conoscersi, e non litigare più; in più sarei stata a casa da sola per quanto?
Lei quando faceva shopping ci perdeva intere ore, che palle.
I miei pensieri furono interrotti dal rumore di tacchi, alzai il viso e vidi che dal bagno era uscita Jennifer.  Si stava sistemando la gonna, e i capelli. Schifo.
Come si poteva fare del sesso in uno schifoso bagno, e per giunta con una del genere?
Il ragazzo che se l’è portata a ‘letto’, o meglio a bagno, era completamente fuori di testa, e aveva fegato a farsi una del genere.
Jennifer rimase davanti la porta, ancora non mi aveva vista. Cieca.
Si giro di scatto, forse il misterioso ragazzo si era ripreso. Non vedevo al cento per cento. Ma quando il ragazzo fu fuori dal bagno capi tutto.
 
Zayn si avvicino alla ragazza e la bacio intensamente, cingendo le sua mani sul culo della bionda.
Il mio cuore perse un battito.
Si staccarono e il moro fisso il lato B di Jennifer mentre se ne andava.
Sentii gli occhi pizzicarmi, ma ricacciai le lacrime.
Solo quando si girò mi vide, ci fu uno scambio di sguardi, ma mi girai.
Apri l’alta del armadietto facendolo sbattere, e depositai il libro di storia.
Sentii Zayn avvicinarsi a me, i passi erano sempre più vicini. Una lacrima rigo la mia guancia, ma con il dorso della mano mi asciugai velocemente. Mi aveva vista una volta debole, non glielo avrei mai più permesso.
Chiusi velocemente l’alta, avviandomi in un luogo lontano dal moro.
‘noi adesso parliamo’ disse Zayn prendendomi il polso.
 
Continua…
 

 
cazzo, sono morta.

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Non vado pazza per ciò che ho scritto, è uno schifo.
Ma il prossimo capitolo mi piace tantissimo, e anche quello seguente!!
Quindi pazienza, questo è una merda ma quelli dopo sono meglio u.u
 
In questo capitolo stavamo vedendo che Niall stava per confessare a Rox che gli piaceva lei, ma per colpa di Josh e Zayn si interrompono.
Zayn geloso?
Zayn che fa lo stronzo con Jennifer?
Quant’è sfigata Christine? Cazzo sembro io D:
 
Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo *alza le sopracciglia*
Chi ha capito, ha capito!
 
 
Ecco la mia pubblicità, sulle mie storie:
Fanfiction con Allison e Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1

Continuo della precedente: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281605&i=1
Storia con One Direction e Justin Bieber(se non vedo che viene vagata la cancello): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
 
Baci Vale.


Girl let me love you, and I will love you. Until you learn to love yourself. Girl let me love you, and all your trouble. Don’t be afraid, girl let me help.


 

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Capitolo 16
*** Quindicesimo capitolo. ***


Quindicesimo capitolo.

 
 
Strattonai violentemente il braccio, riuscendomi a liberare dalla presa del moro.
‘non ho nulla da dirti’ dissi a denti stretti, prima di allontanarmi e seguire la scia di persone.
L’orario di lezione era finito, e mi trovai velocemente all’ingresso della scuola.
Lasciai libero accesso alle mie lacrime di uscire, andai a passo spedito verso casa.
Non sarei tornata con Josh, e lo avverti con un messaggio.
‘torna pure a casa, voglio farmi una passeggiata’
Inviai il messaggio, e spensi il telefonino depositandolo nella borsa.
Mi sentivo una cretina, alla fine cosa dovevo aspettarmi da Zayn?
Che si sarebbe preso come mi ero presa io?
Ero delusa, non da lui, ma da me stessa. Mi sentivo male, non fisicamente ma emotivamente. Era come se il mio cuore si fosse rotto in mille pezzi nell’istante in cui vidi Zayn uscire dal bagno.
Lui era così, ormai dovevo rendermene conto, ma sono stupida se alla fine in qualcosa ci speravo?
No sarei cogliona ecco cosa.
 
Tra un pensiero, e una lacrima mi trovai facilmente a casa.
Asciugai l’ennesima lacrima, ed entrai nell’edificio.
‘signorina Beker, su c’è qualcuno che l’aspetta’ annui al portiere, e lo salutai prendendo l’ascensore.
Non volevo parlare con nessuno, l’avrei cacciato da casa nel momento esatto in cui sarei entrata. Volevo farmi un bagno, e dormire finche non sarebbe tornata Hope.
 
Arrivai in casa, e mi tolsi la giacca e la borsa lasciandola sul ripiano che giaceva all’entrata. Tolsi le ballerine, lasciandole nel corridoio e andai in salotto.
‘vattene immediatamente’ urlai a Zayn.
‘No,  dobbiamo parlare.’ Disse alzandosi dal mio divano, avvicinandosi a me.
Dovevo chiedere al portiere il nome del ragazzo che mi aspettava. Essendo in macchina, il moro, arrivo prima di me fregandomi sul tempo.
‘Zayn non me ne fotte più niente di te.’ Esclamai allontanandomi da lui, cosa inutile.
‘solo perché mi sono scopato la Parker? Non stiamo insieme, posso farmi chi voglio’ disse avvicinandosi ancora, per poi toccarsi subito i capelli. Era un riflesso che faceva quand’era nervoso.
‘tu puoi farti chi vuoi, e io non posso stare con Josh e tu l’aggredisci?’ chiesi alzando il sopracciglio destro.
Poche ora prima aveva detto che ero sua, e adesso si era fatto un’altra.
Non mi lascio prendere per il culo da uno del genere.
‘è diverso.’
‘perché? Zayn, dai dimmi’ incrociai le braccia sul petto, il moro cinse le sue mani sulla mia vita.
‘non devi toccarmi’ sibilai a denti stretti, cercando di sostenere il suo sguardo. Cosa inutile, perché tempo un secondo abbassai lo sguardo ai piedi.
‘con lei non provo un cazzo.’ Disse alzandomi il viso con la mano destra, facendo scontrare i nostri sguardi. Mi sfuggi una lacrima, che lui asciugo con il pollice.
‘io non provo niente con lei, quando la bacio non mi dai tutte le emozioni che mi dai tu’ sgranai gli occhi, questo cosa significava? Lui era attratto da me, come io ero lo ero per lui?
‘sei un bugiardo’
‘lo sai che non lo sono.’ Disse avvicinandosi a me con il viso.
Senti i respiri mescolarsi, e i nasi sfiorarsi. Non volevo cedere a lui, non volevo che lui mi abbindolasse con delle stupide parole.
Fece sfiorare le sue labbra con le mie, facendomi perdere la lucidità. Lui aveva una sorta di potere su di me, e lo odiavo con tutta me stessa.
Zayn fece pressione con le sue labbra sulle mie, chiedendo permesso con la lingua di insinuarmi nella mia bocca. Non rifiutai, non riuscì a farlo. Schiusi le labbra, assaporandomi le sue labbra e il suo gusto che mi mandava in ecstasy.
Presi il suo viso tra le mani, attirandolo sempre più verso di me. Lui, invece, fece scontrare i nostri corpi.
Il cuore incominciò a battere all’impazzata, se sarebbe andato avanti così sarebbe scoppiato.
Le nostre labbra continuarono a mordersi, e a succhiarsi a vicenda, mentre le lingue si cercavano e si scontrarono. Avevamo i respiri spezzati, ed entrambi avevamo bisogno di ossigeno. Ci staccammo contemporaneamente, aprendo gli occhi.
Quando vidi il suo sguardo, lucido e pieno di desiderio capì che provava le mie stesse emozioni.
Che non ero completamente cogliona a pensare che lui provasse emozioni per me.
Mi bacio ancora dolcemente, per poi guardai ancora nei occhi.
Ogni parte di me lo desiderava, come lui desiderava me. Non mi sarei tirata indietro.
 
Pov. Zayn
 
La baciai ancora, questa volta dolcemente.
Vedevo nei suoi occhi che mi desiderava, come io la desideravo da ormai troppo tempo.
Gli sfiorai il naso con il mio, sorridendogli. Mi chinai leggermente, e la presi in braccio stile sposa. Non ero un romanticone, e credo che non lo sarei mai diventato.
Percorsi velocemente il corridoio, ed entrai in camera sua chiudendo con un calcio la porta.
La lascia scendere dalla mie braccia, ma senza lasciarla. Eravamo in piedi a fissarci l’uno dei occhi nell’altra.
Non ci pensai due volte, e azzerai le distanze che si erano poste tra noi. Baciai le sue labbra avidamente, volevo che quelle labbra fossero solo mie.
Tenendola per i fianchi la trascinai sul letto sopra di me. Non smisi un istante di baciarla, lei ricambio ogni mio più piccolo bacio. Le nostre labbra si cercavano, come se fossero destinate a rimanere unite, mentre le lingue si scontavano e facevano una sorta di ‘danza’ tra loro.
 
I nostri respiri erano spezzati, e affannati. Sentivo il desiderio di volerla mia crescere dentro di me, fino a gonfiarmi i pantaloni.
Christine quando sentii che il mio ‘amichetto’ si era svegliato, gemette per lo spavento, e io sorrisi sulle sue labbra. Solo lei era capace di farmi ridere o sorridere sinceramente, senza che facessi sorrisi finti e scontati.
Strinsi i suoi fianchi e mi portai a sedermi. La mora era seduta tra le mie gambe, e ne io, ne lei smettevamo un secondo di baciarci. Nonostante mente entrambi avevamo bisogno di aria.
Sali con le mani, e arrivai all’orlo della camicia incominciandola a sbottonarla dal basso verso l’alto.
Quando arrivai all’ultimo bottone smisi di baciarla, e gliela tolsi, facendola scivolare lungo le sue braccia. Gli accarezzai la schiena nuda, e le braccia. Ad ogni mio tocco comportava un brivido per lei, mi eccitava sapere l’effetto che gli facevo.
 
Chris porto lei sue braccia attorno al mio collo, attirandomi a lei. Mi diede un bacio a stampo, e lo approfondi, mentre con le mani scese sulle mie spalle togliendomi la giacca. Arrivo alla cravatta scolastica e sciolse il nodo, si stacco dalle mie labbra e mi lamentai con qualche suono che manco io sapevo che era!
L’attirai il suo viso verso il mio con la mano sinistra, inclinandogli leggermente la testa. Iniziai a lasciarli dei baci sulla mascella, scendendo vero il collo; nel frattempo Christine mi aveva privato della camicia.
Le sue mani scorrevano sul mio petto un po’ insicure, e tramanti; io morivo ad ogni suo tocco.
Continuai a  baciargli e succhiarli collo mentre lei arrivo con le mani alla cintura, e la slaccio sfilandola dai passanti. Mi staccai dal suo collo, e tornai alle labbra. Erano una droga per me, e ogni momento che passava la desideravo sempre di più, desideravo tutto di lei dalle labbra ad averla mia.
 
La feci sdraiare sotto di me, arrivai alla cerniera della gonna e l’abbassai; lascia scorrere lentamente la gonna guardai tutta la bellezza della sua intimità, coperta da uno slip in pizzo bianco come il reggiseno,  e ammirando le sua gambe affusolate. Lanciai la gonna ai piedi del letto, e passai alle collant, le feci arrotolare su loro stesse, e bloccai la loro ‘corsa’ a metà coscia.
Mi abbassai all’altezza della sua intimità, e lasciai una scia di baci umidi sull’interno coscia, salendo verso lo stomaco, e infine sul seno.
Con le mani tornai a sfilarle le calze, mentre continuavo a baciare un lembo di pelle del seno scoperto.
Mi coricai su di lei, senza pesargli e tornai a baciare quelle labbra che tanto amavo.
Chris fece scorrerei le mani lungo tutto il mio petto, arrivando ai pantaloni, li slaccio abbassandoli lievemente. Mi alzai da lei per togliermi le scarpe e abbassarmi, e togliermi i pantaloni. La mia erezione, ormai liberata, ma comunque stretta nei boxer, si fece vedere. Mi sdraiai di nuovo sul corpo minuto della mora, appoggiandomi  sui polsi per non pesarle addosso.
Gli morsi un labbro, nell’esatto momento in cui gli lasciai con una mano il reggiseno togliendoglielo.
Appena osservai i suoi seni arrossi all’istante.
Era bellissima quando arrossiva, mi abbassai all’altezza del suo viso e la baciai dolcemente, mentre con una mano li palpavo un seno.
 
Pian piano feci scendere la mano destra verso l’intimità della mora, intrufolai le dita dentro le mutandine e sentii Christine irrigidirsi di colpo. Rimasi fermo senza fare alcun movimento, ci guardammo per un tempo indefinito e mi riaffondai sulle sue labbra, penetrandola con un dito.
Gemette sulle mie labbra staccandosi leggermente, si irrigidì di colpo. Feci scorrere lentamente il dito dentro di lei, per poi aggiungerne un altro. Si stacco definitivamente dalle mie labbra, stringendo le braccia sulle mie spalle.
Quando andai in profondità con le dita, gli sfuggi un gemito, che rimbombo nelle mie orecchie. La sua bocca era perfettamente appoggiata al mio orecchio sinistro, e sentivo ogni suo ansimo anche quelli sussurrati.
I suoi sussurri mi stavano mandavo fuori di testa, tolsi la mano dalla sua intimità, e presi entrambi i lati degli slip, abbassandoli e buttandoli sul pavimento; Chris fece fare la stessa fine ai miei boxer.
 
Quando  la mia erezione fu  liberata, mi sentii sollevato. Christine divarico le gambe facendomi posizionare meglio. Ci guardammo nei occhi: i suoi così chiari e puri, i miei così scuri e profondi.
‘sei sicura?’ mi decisi a chiedergli.
‘si’
‘sei sicura di volerlo con me?’ chiesi ancora. Christine mi regalo uno dei uno bellissimo sorrisi, e ricambiai.
‘non voglio farlo con nessun altro, oltre te.’ Rispose premendo le sue labbra sulle mie, sorrisi –ancora- nel bacio.
Avevo avuto già che fare con delle vergini, ma lei era diversa da tutte le altri. Lei era la mia Christine, era mia.
Mi posizionai, meglio, tra le sue gambe; con una spinta decisa, ma delicata entrai in lei spezzando la sua purezza; con la bocca soffocai il suo urlo dovuto al dolore. Rimasi fermo per qualche minuto, asciugai con la bocca le lacrime che uscivano dai occhi della mia Christine.
Quando vidi che fu pronta iniziai a penetrarla lentamente, e con poca profondità; appena mi strinse le spalle li capi che era pronta per altro.
Aumentai leggermente le spinte, e la velocità. Christine tentava di trattenere i gemiti, e per evitare di lasciarseli sfuggire continuava a baciarmi, non che la cosa mi dispiaceva.
‘non trattenerti’ dissi con voce spezzata, tra un ansimo e l’altro.
Detto ciò mando proprio a fanculo il pudore, iniziando ad ansimare ad ogni mia spinta, e io l’accompagnavo con i miei lamenti e sussurri.
La stanza era avvolta nei nostri gemiti, mi sentivo in paradiso. Quando sentii che stavamo arrivando all’apice del piacere, aumentai le spinte aumentando i nostri ansimi.
Arrivò prima lei, e io la segui poco dopo. Prima di uscire da lei la baciai intensamente.
Mi accasciai su di lei sfinito, non avevo provato  tutte queste emozioni in una sola volta.
‘ti odio Zayn’ mi sussurro appena la strinsi a me, tirai le coperte e ci abbracciammo stretti, stretti.
‘non immagini quanto io odio te, cucciola’ gli lascia un bacio a fior di labbra, e ci addormentammo come due bambini.
 
Continua…
 


io giuro, ma quanto cazzo è bello mentre fuma?
Dio datemi un Zayn Malik anche gonfiabile, mi accontento. (?)

Sono tornata prima con il nuovo capitolo.
So’ che l’aspettavate tutti :)
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento.
Come avete visto sono finiti a letto, cazzo mi sto gasando (?)
Comunque so’ di essere stronza a finire i capitoli in questo modo, ma giuro non lo faccio apposta mi viene naturale. Non odiatemi!!
Però non tutto è rosa e fiori, succederà qualcosa che poi vorrete uccidermi tutte quante D:
MA SIATE FIDUCIOSI!
 
Ecco la mia pubblicità, sulle mie storie:
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Continuo della precedente –ci sono rimasta per le poche recensioni nel nuovo capitolo, magari ho scritto malissimo. Fatemelo sapere- : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281605&i=1
Storia con One Direction e Justin Bieber(se non vedo che viene vagata la cancello): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
 
Alla prossima.
I capitoli sono già scritto fino al DICIOTTESIMO.
Baci Vale.

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Capitolo 17
*** Sedicesimo capitolo. ***


Sedicesimo capitolo.

 
Mi svegliai nel mio letto, ero fisicamente stanca. In faccia, invece, avevo stampato un sorriso ebete.
Stavo ancora tra le braccia di Zayn, mi stringeva a se fortemente. Mi sentivo protetta, mi piaceva quel contatto, mi piaceva ciò che avevamo fatto poche ore prima.
Zayn dormiva con la bocca socchiusa, aveva un viso angelico. Era bellissimo anche mentre dormiva.
Mi strinsi tra le braccia del moro, e ispirai il suo profumo.
‘ti sei svegliata?’ mi sussurro lasciandomi un bacio tra i capelli.
‘si, te da quanto sei sveglio?’
‘mi sono sentito osservato, ed ecco il risultato’ mi rispose sorridendomi. Lo guardai male, e mi alzai di scatto da lui.
‘bastardo’ Zayn rise di gusto, ma poi si allungo verso di me, tirandomi su di lui.
‘scherzavo piccola’ disse dandomi un bacio a fior di labbra. Sorrisi come un’ebete, riusciva a farmi rincoglionire con un bacio.
 
Rimanemmo nel letto una buona mezzora a parlare, guardai l’ora sulla sveglia e diceva che erano le cinque di pomeriggio. Ci vestimmo, il moro si rimise la divisa scolastica, io indossai una tuta per stare comoda; poi mi sarei cambiata per la serata con Hope.
‘ma se questa sera stiamo un po’ insieme?’ mi chiese Zayn, facendomi gli occhi da cucciolo.
‘non posso, devo uscire’ dissi tra una risata e l’altra, la sua faccia era fantastica.
‘con chi devi uscire?’ la sua voce, e la espressione era seria.
‘con Hope’ portai incerta le mani dietro al suo collo, eh se avesse reagito male?
‘Hope, l’inglese?’ annui alla sua domanda. Sorrise e si avvicinò con il viso, mi bacio dolcemente.
 
Accesi il telefono, e in pochi minuti mi arrivarono un sacco di messaggi. La maggior parte erano di Zayn, sorrisi leggendoli. Mi trovavo sul divano, tra le gambe del moro, il quale mi stringeva forte a se.
Mi piaceva stare tra le sue braccia, mi sentivo importante per lui, per qualcuno.
Gli lasciai un bacio sulla guancia, era impegnato a rispondere a un messaggio di Liam. Il moro si giro verso la mia direzione, e mi rubo un bacio sulle labbra.
‘non voglio più baci sulle guance, almeno non da te.’ Soffio sulle mie labbra. Credo che il mio cuore abbia fatto: boom.
‘potrò baciarti quando voglio?’ chiesi. Lui annui.
‘dovrai baciarmi quando vuoi!’ mi rispose premendo ancora le labbra sulle mie.
Mi sentivo viva, mi sentivo felice.
 
 
‘mi stai dicendo che hai fatto sesso, per la prima volta, con Zayn?’
‘si Hope, quante volte devo ripeterlo?’ chiesi alla mora.
‘okay devo solo digerire la cosa, okay? Okay.’ Risi alla sua risposta, mi faceva sempre ridere. Era una persona importante per me, riusciva a mettermi il sorriso anche quando tutto andava male.
Erano quasi le sette e mezza di sera, e ci stavamo preparando.
Saremmo andate a mangiare in un ristorante italiano, e poi saremo andate da qualche parte, ancora non sapevamo dove.
‘dovete uscire?’ Harry fece irruzione in camera mia.
‘perspicace il porco spino.’ Cinguettò Hope, mi schiaffeggiai la fronte da sola. Cos’avevo fatto di male?
‘sai che sei insopportabile?’ mio fratello si rivolse a Hope.
‘tu invece sai di essere una merda? Fai schifo in tutto, proprio in tutto.’ oh santo Dio, che ha detto?
Harry si avvicino pericolosamente a Hope, erano a qualche centimetro di distanza. Se non si odiassero penserei che si piacciono, non credete?
‘prova a ripetere?’ propose in modo minaccioso Harry alla mora.
‘sei una merd’ Hope non riuscì a completare la frese, poiché le labbra di Harry era incollate alle sue; eh la mia mascella stava toccando il suolo.
Scossi la testa varie volte, non ho capito benissimo ciò che è successo.
Continuai a guardare i ragazzi, mentre tra loro c’era uno scambio di saliva molto peccaminoso; ma che schifo.
Il loro contatto fini appena Hope si stacco bruscamente dal riccio, magari ricordandosi che nella stanza c’ero anch’io… magari.
 
Hope alzo la mano, e lascio ben cinque dita sul bel visino di mio fratello. Povero.
‘tu prova solo a baciarmi, toccarmi o parlarmi ancora che ti taglio l’uccello e i ricci. Capito?’ avevo più paura io che Harry, lui si allontanò ridendo alla scena.
‘manco sai baciare, evita di fare questa sceneggiata’ esclamo il riccio tra una risata, e l’altra. Rimasi scossa dall’intera vicenda.
Hope chiuse violentemente la porta della camera.
‘pezzo di merda’ impreco contro la porta. Non l’avevo mai vista in quello stato, quindi Chris tu fatti piccola,  piccola, e fai finta di niente.
‘l’hai sentito?’ merda.
‘ehm si, ma non dargli importanza, è sempre stato così’ mentii spudoratamente.  Non aveva mai detto a una ragazza che non sapeva baciare, anzi a lui piacevano le ragazze inesperte; difatti non capivo benissimo il suo comportamento.
Lei annui alla mia risposta e continuammo a prepararci.
 
‘è bellissimo qui’ mi informò Hope facendo una piroetta su se stessa, appena siamo entrate nel locale.
‘ne sono contenta’ dissi alla mora, sorridendogli.
‘voi siete?’ domando un uomo sulla quarantina.
‘Beker, tavolo per due.’ Dissi al Maître.  Lui controllò sulla lista e quando si accerto di aver trovato la prenotazione, ci accompagno al tavolo.
‘cosa prendi?’ domandai a Hope.
‘non saprei, devo vedere il menù’ annui alla sua risposta, del resto neanche io sapevo cosa prendere.
‘ecco a voi i menù, intanto cosa vi porto da bere?’ chiese il cameriere.
‘una bottiglia d’acqua frizzante, e una coca cola –guardai Hope, e lei mi annui- due coca cole.’ Dissi sorridente al cameriere, lui segno tutto sul suo palmare e andò a recuperare ciò che avevamo ordinato.
Aprii il menù e c’erano tantissime cose buone da mangiare, ed ero indecisa da una ‘lasagna’ oppure un filetto all’italiana.
‘io prenderò una bistecca al sangue’ disse  Hope dopo aver letto, e stralletto il menu.
‘io invece prendo il risotto alla milanese’ dissi fiera di aver trovato qualcosa da mangiare.  Quando tornò il cameriere con le bibite, ordinammo il mio primo, e il secondo della mia amica.
 
‘quanto tempo rimani qui?’ chiesi a Hope, soffiando sul forchetta, la quale era diventata incandescente per colpa del calore del risotto.
‘sai com’è il rapporto con mio padre, diciamo che mi ha sbattuta fuori di casa.’ quasi non mi strozzai con il risotto.
‘come -diciamo che mi ha sbattuta fuori di casa- non è una cosa normale?!’ domandai retorica. Lei e il padre non sono più andati d’accordo dalla morte della madre, Hope in più era figlia unica e il padre ha dimenticato come si facesse il genitore.
‘rimani da me tutto il tempo che vuoi’ continuai. Sul suo viso comparve un sorriso.
‘grazie, grazie, grazie. Io ti amo, lo sai’ disse tutta entusiasta la mora.
 
Quando finimmo di mangiare, prendemmo un dolce a testa. Pagai e uscimmo fuori dal ristorante.
Mi venne in mente che potevamo andare in qualche pub, a scherzare come i vecchi tempi, alla mia proposta Hope accetto immediatamente. Lei amava quel tipo di posto.
Fermammo un taxi, e andammo diretti nel primo pub in circolazione.
 
‘non è bellissimo questo posto, ma diciamo che è carino.’ Mi disse Hope all’orecchio. Aveva ragione, era uno schifo difatti volevo andarmene in seduta stante.  Presi per mano la mia amica, e usci dal locale. Io non stavo in un luogo con gente poco di buono, va bene che sono dell’alta società, ma sono una ragazza e non voglio finire violentata o drogata. Grazie, ma no.
 
Ci ritrovammo sul marciapiede, e incominciammo a camminare senza una metà precisa. Continuavamo a ridere e scherzare. Il suono del mio telefono mi portò alla realtà, era un nuovo messaggio, subito dopo me ne arrivò un altro.
Recuperai il telefono dalla borsa e apri il primo messaggio.
Il tenebroso Malik e il raggiante Devine hanno fatto botte a scuola, o meglio Josh le ha prese dal nostro Zayn. Il punto è: perché si sono presi a pugni? Per Christine mi dite.
Josh e Christine sono fidanzati, mica lui è sempre stato suo cugino? Ops non dovevo dirlo ;) Max.’
Strabuzzai gli occhi. Non ci potevo credere. Come faceva a sapere che Zayn e Josh si sono presi a pugni?
Il cortile era completamente vuoto, e poi nessuno sapeva che Josh era mio cugino. Cazzo Zayn.
Apri velocemente il secondo messaggio, era di Zayn.
Vaffanculo.’
 
Ecco cosa recitava il messaggio, una parola che dava mille soddisfazioni. 
Gli occhi incominciarono a pizzicarmi, non potevo averlo perso; non eravamo ancora nulla io e lui e già l’avevo perso.
Avviai velocemente la chiamata. Squillo per qualche secondo, e poi attacco. Riprovai ancora, e ancora, ma continuava ad attaccarmi.
‘devo andare da Zayn.’ La mora annui, e ci incamminammo verso casa sua. Provai ancora una volta a chiamarlo.
‘cosa cazzo vuoi?’ era incazzato.
‘ti prego fammi spiegare’ dissi tra i singhiozzi.
‘cosa c’è da spiegare? Mi hai preso in giro, brava ti sei divertita a prendermi il culo con Josh?’ urlo dall’altro capo del telefono.
‘no Zayn non è andata così, ti prego parliamone.’
‘non me ne frega più un cazzo di te.’
‘Zayn ti prego, non farmi questo’ sembravo un fiume in piena. Non smettevo di piangere. 
‘non me ne frega più un cazzo di te, Beker’ e chiuse la chiamata.
Appena sentii che mi aveva attaccato in faccia mi sentii morire, non poteva essere.
Non volevo perderlo, non ora.
 
Continua…
 
 

 
I miei idoli *-*

 
So’ che vorrete tutti uccidermi, insultatemi pure! Vi do via libera!!
Io l’avevo detto ‘non sarà tutto rosa e fiori’ chi  non mi ha creduto cavoli suoi u.u
Comunque siccome si sono una stronza che si sente Dio scrivendo, ho voluto far accadere questo. Tanto fosse successo ora, oppure tra un po’… SEMPRE DOVEVA SUCCEDERE.
Ma io so che vi fidate di me… vero?
Fiduciosi che forse sistemerò le cose ;)
 
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, e le visualizzazioni sono tantissime.
Siete le migliori, come sempre!!
 
Vi lascio sempre la pubblicità:
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Alla prossima.
Baci Vale.

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Capitolo 18
*** Diciassettesimo capitolo. ***


                                                                                                                                                                     Diciassettesimo capitolo.
 

Pov. Zayn
 
Attaccai alla chiamata, ero emotivamente instabile. Non volevo chiudere la storia con Christine, non siamo insieme, ma non volevo perderla; ci rimasi male non credevo che lei fosse così.
Si è presa gioco di me, insieme a Josh.
Adesso aveva anche finto di stare male, dicendomi pure ‘lasciami spiegare’.
Cosa voleva spiegare?
Mi voleva dire nei minimi dettagli il suo piano contro di me?
Quanto sono stato stupido, non dovevo fidarmi di lei.
Non dovevo dargli accesso al mio cuore.
 
‘Zayn tutto bene?’ alzai lo sguardo dal pavimento. Trovai mia madre tutta sorridente, almeno lei era felice.
‘diciamo’ ammisi portandomi le mani in faccia. Mi sentivo umiliato, mi aveva umiliato.
‘centra una ragazza?’ senti i passi avvicinarsi, poi un peso morto di lascio andare vicino a me.
‘perché pensi che centri una ragazza?’ chiesi a mia madre, senza guardarla. Senti due mani calde avvolgermi viso.
‘sai guardo anch’io quel sito di gossip.’ Rimase sul vago. Spalancai la bocca. Quindi mia madre sapeva tutto ciò che facevo? Fantastico.
‘dovresti ascoltare ciò che ha da dire, non guardare solo le apparenze vai fino in fondo.’
‘mi ha mentito’ urlai alzandomi dal letto. Tirai un pugno sul muro, avevo così tanta rabbia e adrenalina nel corpo che potevo uccidere qualcuno.
‘calmati, e cosa vorresti fare?’ domando mia madre alzandosi, prendendo tra le sue mani la mia mano dolorante.
‘mi fai partire? Vorrei chiarirmi le idee, mi sento umiliato e non voglio andare a scuola vedendola. Ti prego mamma.’ Forse scappare avrebbe solo peggiorato la situazione, ma conoscendomi era meglio che sparivo per un po’.
‘tanto anche se ti dicessi di no partiresti, quindi va bene’ l’abbracciai a me ‘ma devi darmi la parola che torni, promettimelo?’ continuò. Sbuffai, e lei mi guardò male.
‘certo che torno, per chi mi hai preso?’ chiesi.
‘non si sa mai, quanto vuoi partire?’
‘subito’.
 
Preparai una borsa veloce, volevo partire il prima possibile.
Non avrei dato spiegazioni a nessuno. Era una mia decisione, e non volevo essere influenzato dai pensieri altrui.
Salutai le mie sorelle e i miei genitori. Chiamai un taxi, e scesi in strada.
Fissai il palazzo che avevo di fronte a me, lei abitava li. Quando lessi quel messaggio il mio cuore perse un battito. Si Zayn Malik che soffre? Anche io ho un cuore, e purtroppo l’ho affidato alla persona sbagliata.
Mi sento come se un coltello avesse trafitto il mio cuore, si è rotto del tutto. Se questo è l’effetto dell’amore non voglio innamorarmi.
I miei pensieri -dolorosi- furono interrotti dal clacson del taxista. Apri lo sportello posteriore e Sali in auto.
‘ragazzo dove la porto?’ chiese in conducente. Posai lo sguardo sul palazzo di Christine.
‘all’aeroporto, grazie’ risposi al conducente.
Mi serviva del tempo per me, mia madre tutto sommato aveva ragione dovevo dargli l’occasione di spiegare, ma non c’è la facevo. Non volevo sentirla, non volevo vederla.
Una lacrima traditrice mi scavo la guancia destra. Asciugai velocemente. Sono Zayn Malik non devo cedere così tanto alle emozioni.
 
‘mi dica?’
‘salve vorrei un biglietto per il primo volo disponibile.’ Chiesi tirando fuori dal portafoglio la carta di credito.  Il ragazzo guardò sul computer, e mi disse che tra meno di dieci minuti partiva un aereo per Parigi, accettai.
‘economica?’ chiese. Sgranai gli occhi.
‘prima classe, mi sembra più che ovvio.’ Il ragazzo mi squadrò e digito qualcosa sul computer; dopo pochi secondi pagai e andai dritto al check in.
 
Finalmente ero seduto sul aereo.
Affondai la testa sul poggia testa, avevo un gran mal di testa, ma avevo bisogno di sfogarmi. Di scrivere.
Mandai via l’hostess e presi il raccoglitore che mi ero portato dietro.
Sfogliai i fogli, e mi soffermai a un pezzo, fu come un flashback.
 
Accartocciai il foglio e lo buttai sul tavolo, ne presi un altro, ma questa volta stavo scrivendo delle frasi di canzoni. Il pensiero andò su Christine, non volevo ammetterlo a me stesso, ma fin dal primo bacio continuavo in continuazione a lei. Il suo pensiero si faceva sempre più vivido quando mi facevo qualcuna, o me la scopavo. Non era una cosa sana.
Non scrivevo canzoni da un po’ di tempo, mi piaceva scrivere esprimendo i miei stati d’animi, ma alla fine poi bruciavo ogni pagina che scrivo. Doveva rimanere tra me e me, era una cosa che portavo dentro come un segreto.

 
Era la canzone che avevo scritto a Christine, a casa mia.
Sorrisi tra me e me, dopo tutto avevo ancora la forza di sorridere. Presi una penna, e rilessi più volte quel pezzo che avevo scritto. Impugnai la penna, e incominciai a scrivere.
 
 
‘La neve porta via il tuo ricordo! E fingo alla follia che non ti penso!’ era diventata il mio chiodo fisso.
 
’Dipende trasparente mi sento tutto e niente... non so capire se va meglio così. Mi stringe tra le braccia il tuo pensiero e basta non dirò mai più niente, non dirò che...’ avrei preferito che tutto questo non fosse successo, che lei fosse ancora tra le mie braccia. Che non mi avesse preso in giro.

‘Io se ti odio… Odio se ti perdo, se mi bruci dentro… Io odio anche te! Io se ti odio… Odio a denti stretti, odio se mi senti… Io odio anche te! Ma se ti odio... odio se ti perdo, odio se mi perdi.. Io odio anche te! Io odio anche te!’ la dovevo odiare, dovevo farcela. Dovevo essergli indifferente, non doveva vincere il cuore.
 
‘Non so più cosa fare. Ho in testa te, fa male! Non so capire cosa è meglio per me!  Mi stringe tra le braccia il tuo pensiero e basta non dirò mai più niente, non dirò che...’ volevo abbracciarla, baciarla renderla mia ancora una volta, ma ormai era tutto finito. Dovevo fingere che fosse stato tutto un sogno, dovevo farcela.
 
‘Tu sei le mani con cui spremo questa vita infame... l'unico fare in questo grande mare. Coraggio estremo che allo spremo dice non mollare… tu sei il messaggio che io seguo, il più vero che io odio odiare. Sei la risposta fra mille domande… l'eternità in un istante, il silenzio più assordante. Se odio lo spazio fra un secondo e l'altro e perché e lo spazio che basta per perdere il tuo sguardo. E mentre il cuore spezza questa vita in battiti, l'odio grida battiti a me che odio pure sbattermi. Odio dividerti con gli altri… e tra gli altri, odio in sole che ti si posa addosso per baciarti, e la pioggia perché riesce a toccarti il viso con le lacrime dei santi…e la neve, perché può sfiorarti.  L'odio è più forte dell'amore ed è per questo che ti odio così tanto, amore.’ Cambiai nuovamente le parole, da Christine a ‘amore’. Ero soddisfatto per quello che avevo scritto.
 
‘la neve porta via il tuo ricordo.’ Fini con questa frase, chiusi il raccoglitore e lo strinsi forse al petto. Era come se tutto il mio amore, misto all’odio, era riassunto in quelle parole.
Dovevo essere forte, dovevo dimenticarmi di lei. Avevo fatto la mia scelta, addio Beker.
 
 
Pov. Christine

Le lacrime rigavano il mio viso, i singhiozzi avevano avuto il meglio su di me.
Hope mi stava abbracciando a se, accarezzandomi i capelli e mi sussurrava di tranquillizzarmi, ma era impossibile. Avevo perso Zayn, per sempre.
Non mi sono mai sentita così male per un ragazzo in vita mia, e la colpa di chi era? Solo mia.
Dovevo raccontare la verità fin dall’inizio, cosa che non feci; così facendo Zayn si sentii preso in giro da me.
Un’altra lacrima mi rigo il viso. Tirai su col naso, e mi asciugai le lacrime. Sarei andata da lui, avrei chiarito questa sera stessa.
Hope mi appoggio, e ci incamminammo verso casa sua.
 
‘Christine è partito poco fa.’ Il mondo mi cadde addosso.
‘io non capisco, perché? Dov’è andato?’ chiesi alzando la voce, non volevo piangere davanti la famiglia del moro.
‘è voluto andare via per qualche tempo, doveva chiarirsi le idee.’
‘è scappato da me’ sussurrai.
‘come hai detto?’ scossi la testa, e ringraziai Trisha, era stata molto gentile.
Uscii da casa sua e presi l’ascensore, attraversai la strada ed entrai nel mio palazzo.
Hope, precedentemente, era andata a casa. Voleva lasciarmi sola con Zayn, ma lui non c’era più.
Zayn era scappato da me, era finita per davvero.
 
Continua…
 
 

 
Zayn meno canne.
La faccia di Louis e Harry AHAHAHAHHAHA

Buona sera splendori miei!
Come state? Io ho mal di testa, ma comunque ho aggiornato per voi *-*
Veneratemi.
 
Partiamo dal presupposto che questo capitolo non esisteva, ma ho voluto aggiungerlo per far capire lo stato d’animo di Zayn.
Come vedete ha completato la canzone, e non so’ ancora se Christine la leggerà oppure no.
Mistero.
Parliamo delle recensioni… 20 okay mi avete stupita, ve lo giuro.
In questa fanfiction è il numero massimo che ho ricevuto, continuate così.
 
So’ che nel capitolo precedente sono stata troia, e anche troppo.
Tutti dicevate ‘no, si sono appena messi insieme’ pardon, ma loro non stanno insieme D:
Comunque se vi fidate di me, abbiate fede (?) state tranquilli che succederà qualcosina ;)
 
A proposito di Harry –ahahahaha mi viene da ridere- succederà una cosa che tutti voi rimarrete a bocca aperta. Eh eh eh!
Poi lo scoprirete più avanti.
 
Vi lascio come sempre la pubblicità:
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Continuo della precedente: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281605&i=1
Storia con One Direction e Justin Bieber(se non vedo che viene vagata la cancello): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
 
Baci Vale.
 
Ps. Questo è il video della canzone, si esiste davvero: http://www.youtube.com/watch?v=Lj1wqKh8dxI

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Capitolo 19
*** Diciottesimo capitolo. ***


Diciottesimo capitolo.

 
Da quella serata passarono quasi due settimane, in cui lui non si fece vedere ne a scuola ne in altri luoghi.
Due settimane che non facevo altro che piangere.
Due settimane che mi sentivo vuota.
Due settimane che sentivo la sua mancanza.
 
Non avrei mai pensato che sarebbe successa una cosa del genere, io avevo sempre pensato che appena gli avessi detto che Josh era mio cugino, lui avrebbe riso… invece.
Avevo detto ai ragazzi quello che era successo, loro non si arrabbiarono per la bugia anzi loro risero solo al pensiero di come si era comportato Zayn.
Tutti quanti mi erano vicini, raccontai a tutti quello che era successo tra me e il moro e capirono il mio umore; nel frattempo cercavano di rintracciare Zayn, ma sembrava essersi volatizzato.
 
Il nostro Zayn è stato avvistato all’aeroporto, è tornato da una vacanza di due settimane. È stato avvistato con la biondina delle Little Mix, Perrie se non sbaglio. Zayn ha dimenticato in fretta la povera Christine.’
Ecco cosa recitava il messaggio di qualche ora fa, e io mi sentivo una merda totale. 
Mi aveva rimpiazzata, era stato facile per lui.
 
Mi trovavo sugli scalini della scuola, e fissavo il vuoto. Mi sentivo vuota.
La campanella d’entrata suono, ma non mi alzai minimamente. Avrei saltato scuola.
Quando presi coraggio mi alzai, e guardando gli scalini scesi; non dando contro a chi avevo davanti.
Andai a sbattere contro qualcuno, alzai il viso e per poco non mi venne da piangere.
‘Zayn’ lui mi guardo dall’alto al basso.
‘Beker sempre in mezzo ai coglioni’ fu scontroso, troppo. Gli occhi si fecero umidi, e appannati.
Mi supero dandomi una spallata, ma lo fermai per un braccio.
 
‘potrò baciarti quando voglio?’
‘dovrai baciarmi quando vuoi!
 
Un flashback mi passo per la mente, e senza pensarci due volte mi avvicinai a lui annullando le distanze. Presi il suo viso tra le mie mani, e lui porto istintivamente le sue sui miei fianchi.
Chiesi accesso alla bocca con la lingua, volevo risentire il suo gusto. Lo volevo risentire. 
Lui schiuse le labbra facendo si che le nostre lingue si scontrassero, e le nostre labbra combaciassero meglio. Ci baciammo per molti, troppi minuti. I respiri erano affannati, e corti.
Ci staccammo l’uno dall’altra guardandoci.
‘questo era il bacio dell’addio.’
‘Zayn fammi spiegare’ lo interruppi, doveva sapere quello che era successo, io non l’avevo preso in giro.
‘non rendere tutto più difficile’ mi lascio un piccolo bacio a fior di labbra e si stacco definitivamente da me. Sali di corsa le scale, ed entrò nell’edificio.
Volevo morire, lo giuro.
 
 
Pov. Zayn
 
Mi sentivo uno coglione, uno stupido.
Eh non riuscivo a credere che Christine mi abbia presa per il culo in questo modo. Mi sarei aspettato di tutto, ma almeno avrei preferito sentirmelo dire da lei, e non da un sito di gossip, invece.
 L’unica cosa che non capisco è perché l’abbia fatto, io credevo che fosse davvero presa da me; invece mi ha mentito spudoratamente.
 
Il bacio che mi diede poco fa mi lascio spaziato, perché mi aveva baciato se non provava nulla per me?
Ero un caso perso. In queste due settimane sono stato malissimo per lei, non l’avrei mai ammesso a nessuno, ma anche io avevo un cuore e mi sono affezionato a Christine, ma alla fine non è andata come speravo.
 
Entrai negli spogliatoi in ritardo, mi cambiai velocemente, e mentre il professore stava finendo l’appello io entrai in palestra.
‘Malik si è degnato di tornare a scuola?’ mi chiese il professore, annui sorridente.
‘si mi ero annoiato in Europa’ mi appoggiai al muro appoggiando una gamba ad esso, i ragazzi erano seduti per terra, mancava solo Roxenne.
Quando il professore fini l’appello, ci fece riscaldare con dei giri di campo.
 
‘era ora che tornavi, dove sei stato?’ chiese Louis, affiancandomi a destra.
‘perché non ci hai avvisato?’ disse Liam alla mia sinistra.
‘dobbiamo parlare, io e te da soli’ sentii dirmi da Harry, alla sua proposta annui e si allontanò dal gruppo.
‘sono stato in Francia, e non avevo voglia di sentire le vostre prediche’
‘secondo te cercare di non farti scappare, sarebbe stata una predica?’ chiese Niall.
‘esattamente’. Il biondino sbuffo sonoramente, aumentando la corsa allontanandosi raggiungendo Harry, sembrava scazzato. 
‘sta male.’ Disse Louis d’un tratto.
‘sta male, chi?’ chiesi al mio amico.
‘non fare il finto tonto.’ Intervenne Liam.
‘ragazzi non voglio parlare di lei, mi ha mentito’ dissi irritato.
‘allora la pensi ancora?!’ si domando Liam. Annui.
‘la penso costantemente.’
 
 
La lezione due ore di educazione fisica finirono in un lampo. Ci trovavamo negli spogliatoi a cambiarci.
Mentre infilai la cravatta, Harry mi venne vicino. Sapevo che mi avrebbe parlato in quel momento, e sapevo anche di cosa.
‘allora?’ chiese lui sedendosi di fianco a me. Alzai lo sguardo e scontrai i suoi occhi verdi.
‘allora?’ ripetei.
‘se ti puoi sentire sollevato neanche io lo sapevo, ma Niall si, lo conosceva già’ inizio a parlare a bassa voce.
‘cosa?’ sbraitai. Niall sapeva tutto, ma non mi aveva detto nulla, bell’amico.
‘calmati, lui ha cercato di dirtelo più di una volta, ma Josh gli ha chiesto di non farlo. Lui non centra nulla.’
‘allora Christine gli ha chiesto di mentire per lei? Perfetto di male in peggio’ dissi recuperando la mia roba, uscendo velocemente dagli spogliatoi.
‘ma ti vuoi fermare?’ mi riconcorse Harry. Lo guardai male. ‘non l’hai ancora capito? Christine non ha fatto nulla, quando si è presentato Josh l’ha fatto apposta, c’è l’ha detto lui.’ continuò. Non stavo capendo.
‘spiegati meglio’ lui annui.
‘quando Josh ti ha detto che era il fidanzato di Christine, lei non lo sapeva. Era tutto un piano di Josh, perché non gli stai molto simpatico… ma Chris tutto ciò che ha detto o fatto con te l’ha fatto perché voleva lei, non per farti sembrare un coglione.’ Perfetto ero un coglione.
Scossi la testa più volte non potevo essere stato così stupido.
‘cosa devo fare?’ chiesi ad Harry, lui sorrise e indico un foglio appeso al muro.
Mi avvicinai e lessi ‘ballo in maschera di Halloween’.  Sorrisi tra me e me. Guardai il riccio, e lui capi le mie intenzioni  non potevo sentire io Christine, e quindi Harry si offri.
 
‘Sorellina verrai al ballo?’
La risposta non tardo ad arrivare.
no non ho nessuno, Harry.’
‘presentati al ballo, un ragazzo del quarto mi ha chiesto di dirtelo. Ha detto alle 23.00 in pista da ballo. Quindi si puntuale’ 
‘va bene…’
Ero un fottuto genio, non l’avevo perdonata al cento per cento, del resto mi aveva sempre mentito, ma alla fine l’aveva fatto per il cugino. Lei era presa davvero da me, come io lo ero da lei.
Avrei voluto andare a cercarla, ma avrei dovuto aspettare fino a sabato.
Cinque giorni, e sarebbe stata di nuovo mia.
Cinque giorni soltanto.
 
 
Pov. Harry
 
Arrivai a casa con il sorriso sulle labbra, forse avrei rivisto la mia sorellina felice e Zayn meno depresso. Anche se non lo vedevo da due settimane, si vedeva in faccia che era stravolto e che gli mancava Christine.
Il piano che mi spiegò per riconquistarla era perfetto, in caso che lei avrebbe ripensato ad andare al ballo l’avrei obbligata io.
 
Ero allegro, un mio amico era tornato e mia sorella sarebbe uscita dalla depressione. Dovevo festeggiare.
Andai in cucina e apri lo Champagne, riempi due flute.
‘Hope  vieni in cucina’ chiamai la mora. Sentii dei passi avvicinarsi.
‘cosa c’è?’ chiese lei, gli porsi il bicchiere.
‘cosa c’è da festeggiare?’ continuo.
‘Christine uscirà dalla depressione sabato stesso, e Zayn ora che sa la verità vuole riconquistarla’ dissi sorridendo, lei ricambio il sorriso.
Mi morsi il labbro inferiore e bevvi un sorso, Hope mi imito. Appoggiai il bicchiere al tavolo e mi avvicinai alla mora posta di spalle, e continuò a sorseggiare.
Baciai il collo scoperto di Hope, e la sentii rabbrividire al mio tocco.
Cinsi i suoi fianchi con le braccia e feci scontrare la sua schiena con il mio petto. Appoggio il bicchiere sul tavolo girandosi verso di me.
La vidi mordersi il labbro e mi fisso le labbra. Sorrisi.
‘quanto tempo abbiamo?’ chiese lei portando le braccia dietro al mio collo.
‘un paio d’ore’ mi morsi ancora il labbro, e lei si catapulto sulle mie labbra facendole combaciare perfettamente.
Feci scorrere le mie mani sui glutei della mora, e la sollevai da terra; lei incrociò le gambe alla mia vita.
Le nostre labbra si succhiavano a vicenda, mentre le nostre lingue si cercavano vogliose.
Usci dalla cucina diretto in camera da letto.
 
Continua…
 

 
è bello anche mentre lava i denti D:
io lo sposo.

 

Eccomi tornata, chiedo scusa per l’assenza, ma ho avuto problemi.
Venerdì ero in ospedale.
Anche domani lo sono, quindi non potrò aggiornale le altre fanfiction.
Beh come state?
 
Parliamo del capitolo:
Zayn è tornato, si ragazze non l’ho fatto stare via tanto, il capitolo precedente serviva solo per far capire i sentimenti del nostro moro.
Christine che bacia Zayn davanti a scuola? GIURO HO PIANTO MENTRE SCRIVEVO QUEL PEZZO.
Harry che parla con Zayn?
Harry e Hope? CHI CAZZO SE LO SAREBBE ASPETTATO? IO SI *colpevole*
AHHAAHHAHAHHAHAHAHHAHA
 
Non ho altro da dirvi, oltre che vi amo.
24 recensioni… SIETE LE MIGLIORI, VI SPOSO TUTTE.
VIVA LE LESBICHE (?) #èladroga #nonhonientecontrolelesbiche #nononsonolesbica
A minimo 12 recensioni continuo, domani non di certo. *si sto aumentando il livello muahaha*
 
Ecco la pubblicità *ma va?*
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Alla prossima.
Baci Vale.


*Girl you could be the greatest. You can be the best. You can be the king kong banging on your chest.*


 

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Capitolo 20
*** Diciannovesimo capitolo. ***


Diciannovesimo capitolo.

 
Pov. Harry

Arrivai in camera mia, e chiusi la porta con la chiave.
Guardai maliziosamente Hope che si trovava a gattoni sul letto. Mi faceva impazzire.
Mi avvicinai a lei, e tolsi le converse lasciandole davanti al letto.
Imitai la ragazza, che si sdraio,  e gattonai arrivando alle sue labbra. Chiesi accesso alla sua bocca, fin da subito, e lei schiuse le labbra facendo intrufolare la mia lingua tra le sue labbra carnose, finche non si scontro contro la sua. Iniziarono a giocare tra loro, e mi sedetti a cavalcioni sull’intimità di Hope facendogli sentire la mia erezione premere nei pantaloni.
 
Con mani esperte, la mora, inizio a sfilarmi la maglia bianca facendo scorrere le mani sul mio petto.
Ogni suo tocco mi mandava fuori di testa. Arrivo all’allacciatura dei pantaloni e slacciò il bottone facendo scendere la zip. Abbasso lentamente i pantaloni, sfilandomi del tutto.
Tornai a baciargli le labbra mordendogli il labbro inferiore, e ribaltai le posizioni.
Indossava un top verde, con dei pantaloni della tua neri.
Appoggiai le mie mani sui seni di Hope, e lei ansimo. Mi alzai leggermente cercando le sue labbra, ma con una leggera spinta mi fece sdraiare.
 
Misi le mani sui fianchi della mora, accarezzando lentamente i glutei sodi della ragazza.
Hope si sfilo il top, e sorrisi maliziosamente quando notai che non indossava il reggiseno. Quell’aggeggio era inutile, tanto finiva sempre sul pavimento perché indossarlo?
La mora si morse il labbro inferiore, incominciando a muore il bacino in avanti e indietro.  Fece scontrare la sua intimità ancora coperta, contro la mia erezione fasciata dai boxer.
Con le mani ancora poggiati sui suoi fianchi dettai un ritmo più o meno costante.  Iniziai ad ansimare quando sentii l’erezione gonfiarsi, per via dei movimenti della mora.
Mi alzai leggermente  baciando Hope con trasporto, quella ragazza mi stava facendo impazzire. Scesi a baciarla sul collo, andando verso il suo seno prosperoso. Morsi un capezzolo facendo gemere la ragazza sia per il dolore, che per il piacere.
 
Avevo la mente offuscata dal piacere, e volevo di più. Con un colpo di reni capovolsi la situazione, portando la ragazza sotto di me. Portai le mani sui lembi dei suoi pantaloni della tuta e glielo sfilai lasciandola in slip. Scostai un lembo delle mutandine e entrai il lei con due dita facendola ansimare.
Iniziai con delle penetrazioni leggere, poi inizia ad andare in profondità.
Hope continuò a torturarsi le labbra per non farsi sentire gemere.
‘cazzo Hope non trattenerti’ dissi con voce spezzata per via dei continui baci.
La mora inizio ad ansimare ‘selvaggiamente’ facendomi aumentare la voglia di lei. Usci con le dita, e gli tolsi anche l’ultimo indumento che indossava; lei fece fare la stessa fine ai miei boxer.
 
Mi massaggiai l’erezione per qualche secondo, distanziale le gambe di Hope e con un colpo deciso entrai in lei. La mora urlo, ma spezzai quel suono con un bacio pieno di passione.
Quando capi che si era abituata, iniziai a muovermi piano in lei, aumentando sempre di più le spinte.
Hope lego le gambe al mio bacino, e le sue braccia andarono dietro al mio collo; io puntualmente la tenevo per i fianchi e facevo scontrare le nostre intimità violentemente.
La stanza era invasa dal piacere, e dal desiderio che provavamo l’uno all’altra. Baciai le labbra della mora con trasporto, mentre sentivo il piacere di entrambi aumentare dentro di noi.
Spinsi più violentemente finche non raggiungemmo il culmine del piacere. Venni dentro di lei, grazie a Dio prendeva la pillola, se no era incinta da qualche settimana.
Gli lasciai un bacio a stampo, e usci definitivamente da lei. Mi sdraiai accanto a lei, e la attirai a me abbracciandola.
‘quando la finiremo?’ mi chiese Hope. Apri gli occhi facendo scontrare i nostri sguardi.
‘perché dovremmo finire questa cosa?’ chiesi a mia volta.
‘è da due settimane che andiamo avanti così, non mi piace mentire alla mia migliore amica.’
‘neanche io amo mentire a Christine, ma non posso stare senza di te.’ Ero sincero, quella ragazza mi stava facendo impazzire. Non avevo neanche bisogno di Amanda, per me ora c’era Hope.
‘si come no.’ sussurro dandomi le spalle. Sbuffai e mi tarai su a sedere, mi esposi verso di lei facendola girare. Senza pensarci due volte baciai quelle labbra che stavano diventando una droga, assaporandomi il suo sapore.
‘se non vorrei averti tra i piedi ti avrei già liquidato alla prima scopata, sei diventata importante. Forse ti voglio bene.’ Dissi staccandomi dalla sue labbra. Lei mi sorrise.
‘provi dei sentimenti, oltre l’odio, verso di me?’ mi domando. Annui con la testa, la guardai per qualche secondo, e mi sdraiai su di lei baciandogli dietro l’orecchio.
‘Hope…’
‘Mm’ mugugno lei.
‘hai voglia di un secondo round?’ chiesi eccitandomi.
‘mi faccia vedere cosa sa fare.’
‘con molto piacere mia signorina.’ Dissi tra le risate.
 
Pov. Christine
 
Un ragazzo del quarto aveva chiesto a mio fratello di ‘invitarmi’ alla festa. Il punto: chi era quel ragazzo?
Alle 23.00 nel centro della pista, e io che non volevo manco andare a quello stupido ballo.
Speravo di andarci solo con Zayn, ma alla fine lui mi odiava
Mi toccai con l’indice le labbra, avevo ancora il suo sapore in bocca, ma da qua a poco sarebbe scomparito per sempre. La cosa che mi dava rabbia era che per uno stupido errore avevo perso una persona speciale, perché si era diventato speciale per me, e anche molto.
Non so se questo è amore, non mi sono mai innamorata, e con i ragazzi ci stavo per passatempo, ma se questo è l’effetto… beh fa molto male.
Amare una persona che non puoi toccare.
Amare una persona che non puoi vedere.
Amare una persona che non ricambia i tuoi sentimenti
Amare una persona che ti evita.
Amare fa schifo, l’amore fa schifo.
 
Tirai fuori dalla tasca il mio telefono e chiamai Niall, avevo bisogno di lui.
‘Ehi bella.’
‘Nialler ho bisogno di te… non so più cosa fare.’
‘ho capito, non posso parlare bene ora.’
‘lui è li?’ domandai.
‘esatto, ma sembra felice. Come se fosse successo qualcosa.’
‘oh meglio è riuscito a dimenticarmi…’ rimasi sul vago.
‘adesso indago, tu riprenditi vai a casa. Dovrebbe esserci Harry no? Stai anche con la tua amica che ti distrai!’
‘hai ragione, dopo ci vediamo?’ chiesi.
‘quando so’ qualcosa ci incontriamo, e parliamo.’
‘grazie piccolo.’
‘ti voglio bene patata.
 Attaccai alla chiamata, e depositai il telefono in tasca. Feci un respiro profondo, e mi diressi verso casa.
Stare con Harry e Hope mi avrebbe fatto bene, credo.
 
Pov. Niall
 
L’ora di lezione era finita da qualche ora. Con i ragazzi ci fermammo al bar vicino a scuola. In teoria Louis ci obbligo a fermarci. Ci raggiunsero anche le ragazze di Liam e Louis, Danielle e Eleanor; anche se tra Liam e Danielle non andava tutto bene, litigavano di continuo e per cose stupide. Non sarebbero durati molto.
Di fianco a me avevo Liam, invece alle mia sinistra Zayn che stava bevendo il suo caffè, come sempre.
‘ho letto che ti sei visto con Perrie.’ Disse Louis attirando l’attenzione.
‘non è proprio così, l’ho incontrata all’aeroporto quando sono tornato, e come sempre ci hanno visti.’ Si difese Zayn alzando le spalle.
‘ti importa davvero di lei.’ Intervenni.
‘lo sai che non me ne mai fregato di lei, e pensa che mi ha pure rotto l’anima per le notizie su Christine. Che si facesse i fatti suoi.’ Zayn strinse i pugni, dopo aver appoggiato la tazzina sul tavolo.
‘te l’ho sempre detto che è una cretina, la devi allontanare.’ Esclamo Liam infastidito da ciò che Danielle gli raccontava.
‘non è che è così semplice.’ Rispose Zayn.
‘com’è Christine a letto?’ domando dal nulla Louis, tutti e cinque lo fulminammo con lo sguardo, in più Eleanor gli diede uno schiaffo sul collo.
‘aia, ma che ho fatto?’ Domando retorico.
‘Louis non credo che te ne deve importare, e poi lei è mia’ il moro scandì bene l’ultima parola.
‘mica avete litigato?’ chiese Eleanor, il moro annui.
‘Harry mi ha spiegato tutto, e sabato gli faccio una sorpresa.’
‘sabato?’ domandai.
‘Si Niall… Harry gli ha detto che deve presentarsi al ballo perché uno del quarto la vuole vedere, e quel ragazzo sono io, ma lei non lo sa.’ Disse sorridente. Non avevo mai visto Zayn sorridere in questo modo.
‘fino a sabato cosa farai?’ chiese Liam, annui alla sua domanda.
‘soffrirà un po’. Con lei mi comporterò male… solo perché voglio fargli capire che ha sbagliato a nascondermi tutto.’ esclamo il moro.
‘ne sarà felice. Prima al telefono ero con lei, mi ha chiamata per parlare.’ Dissi tutto esaltato.
‘cosa ti ha chiesto?’
‘Beh Zayn voleva parlare di te, e gli ho promesso che avrei indagato se nella tua vita c’era un’altra. Lei pensa di averti perso definitivamente.’ Risposi al mio amico. Lui sorrise.
‘lasciaglielo pensare, fino a sabato non deve sapere niente. Capito?’ annui. Lei non doveva sapere nulla. Eh io non avrei detto assolutamente niente. Quando andrò da lei mi inventerò una cavolata da dirgli, ma gli dirò che nella vita di Zayn non c’è nessun’altra, perché si l’ho capito Zayn nella sua vita vuole solo Christine.
 
Continua…
 
 


Con la prima Gif credo di essere morta... con la seconda...
HAHAHAHAHAHHA

ECCOMI TORNATA!
SI CAZZO HO DI NUOVO IL PC!
Okay riprendiamoci… vi sono mancata?
In questo capitolo scopriamo che Harold e Hope si danno alla pazza gioia da due settimane, alcune saranno sorprese, altre no D:
Nialler scopre che nel cuore, perché alla fine è così, c’è solo Christine… che cosa tenera.
 
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Alla prossima, sarà molto presto.
Baci Vale.
 

*Baby you light up my world like nobody else . The way that you flip your hair gets me overwhelmed. But when you smile at the ground it ain't hard to tell. You don't know oh oh. You don't know you're beautiful*

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Capitolo 21
*** Ventesimo capitolo. ***


Ventesimo capitolo

 
Arrivai a casa dopo aver camminato per circa mezzora. Ero stanca morta.
Presi l’ascensore e sali nella mia dimora. I miei erano a lavoro, e molto probabilmente a cena c’erano pure loro. Bella merda.
 
Entrai in casa e c’era un silenzio tombale.
‘c’è qualcuno?’ urlai.
‘Christine sei tu?’ senti chiamarmi.
‘si sono io, dove sei?’ mi tolsi la giacca e l’appoggiai all’appendiabiti, mi tolsi anche le scarpe.
‘ehm in camera, però sono nuda. C’è mi sto cambiando arrivo subito.’
‘Hope tutto bene?’ domandai, c’era qualcosa che non andava.
‘si ovvio, arrivo subito.’ Urlo per farsi sentire. Feci un’alzata di spalle e mi sdraiai sul divano, chiudendo gli occhi. Senti una pressione sulle mie guance, apri gli occhi e trovai Harry mezzo nudo con solo asciugamano addosso.
‘ehi tutto bene?’ mi domando. Scossi la testa. Non andava tutto bene. Il riccio si sdraio sopra di me abbracciandomi, continuava a lasciarmi vari baci sulle guance. Gli volevo così bene.
‘dopo viene Nialler’ dissi guardando un punto a vuoto.
‘ti piace?’ chiese Harry. Scossi la testa fissandolo.
‘è il mio migliore amico, non mi piace. Lui c’è sempre ho bisogno di parlare.’
‘io intendevo Zayn, non Niall…’ rimase sul vago.
‘lui mi odia adesso. Non gliene frega più niente di me.’ Sentii gli occhi pizzicarmi. Harry mi diede un bacio sulla fronte.
‘fidati di me, tutto si può risolvere.’ Gli sorrisi, mentre delle lacrime mi sfuggirono, lui le asciugo sorridendomi di rimando. Lo abbracciai forte a me, avevo bisogno di coccole, anche se l’unico che mi poteva far star bene era il moro.
 
‘che vestito indosserai?’ mi chiese il riccio ‘io mi travesto da vampiro, ma uno aristocratico’ continuò.
‘di cosa state parlando?’ ci raggiunse Hope, che si sedette sulla poltrona poco lontana da noi.
‘sabato della festa di Halloween.’ Rispose Harry.
‘non voglio andarci… non me ne frega niente di quello la.’ Esclamai.
‘no tu ci vai invece, vero Harry?’
‘Si Hope ha ragione tu ci vieni, poi non sai chi è. Devo scoprirlo.’ Mi incoraggio.
‘ma io… okay va bene! Tanto non cambierebbe nulla.’ Vidi Harry e Hope scambiarsi un’occhiata di intesa. Li fissai per qualche secondo.
‘è successo qualcosa?’ domandai.
‘nulla.’ Mi rispose il riccio.
‘e tra voi? Avete litigato prima?’ chiesi.
‘prima quando?’ intervenne Hope.
‘quando Harry è venuto a casa! Secondo te quando?!’ domandai retorica.
‘beh ecco…’
‘Hope.’ La incitai.
‘no ognuno è stato nella propria stanza, non ci siamo scannati.’ L’aiuto Harry. Sbuffai guardando il soffitto. Avrei giurato che tra loro fosse cambiato qualcosa.
 
Pov. Harry
 
Mi alzai da Chris e andai in camera, lasciai parlare le ragazza. Del resto non me ne fregava nulla di sapere che scarpe avessero messo o cose del genere.
Per mia fortuna riuscì a convincere mia sorella a venire al ballo, se no il piano di Zayn non avrebbe funzionato.
Arrivai il camera e mi tolsi asciugamano rimanendo completamente nudo, per un soffio Christine non mi aveva beccato a letto insieme. Mi ero svegliato in tempo per sentire l’ascensore. Dovevamo essere più cauti.
Tra me e Hope era nato tutto all’incirca due settimane fa, quando l’ho baciata; ovviamente avevo mentito, mi piaceva come baciava ma per orgoglio avevo inventato quella cazzata facendola infuriare…
Poi il giorno dopo entrai in bagno e la trovai con un solo asciugamano addosso, capitemi sono maschio i miei ormoni erano andati a farsi fottere, e da li parti tutto.
Adesso ci nascondevamo e basta, non volevo sentirmi la ramanzina di mia sorella, o di mio padre. Facevamo finta di litigare davanti agli altri, ma appena potevo o la baciavo, o me la sbattevo, o lei faceva il contrario con me. Mi stava facendo impazzire.
 
Presi un boxer verde e lo indossai, mi sedetti sul letto ancora disfatto e mezzo distrutto per via del movimento avvenuto qualche ora prima. Presi il mio blackbarry e mandai un messaggi alla mora.
‘oggi è stato fantastico… dobbiamo cercare di non farci beccare. Abbiamo corso un grande rischio. La prossima volta vedi che ti faccio ;)’
Inviai il messaggio a Hope, e chiamai Zayn.
 
‘Bro dimmi, è successo qualcosa?’ la voce metallica del moro mi risuono nel timpano.
‘si Zà. Chris prima si voleva rifiutare di venire al ballo.’
‘che cosa?’ domando scoccato.
‘l’ho convinta a venire.’ Lo rassicurai.
‘grazie Harry davvero!!’
‘ma se ti dovessi dire che lei prova qualcosa per te?’
‘cosa intendi?’ domando perplesso.
‘intendo che gli piaci, e anche tanto.’
‘te l’ha detto lei, oppure lo supponi?’
‘lo suppongo, ma si stava mettendo a piangere perché tu adesso la odi, e la eviti. Ho collegato i pezzi…’ dissi felice della mia supposizione.
‘sta ancora male?’ chiese.
‘si Zayn non immagini nemmeno quanto.’
‘deve resistere fino a sabato, tu distraila. Non voglio che soffra.’ Mi ordino.
‘dimmi la verità… per te è solo sesso?’ domandai al moro.
‘no’ sbraito.
‘Sicuro?’
‘si Harry, cazzo.’ Lo sentii sospirare ‘non è solo sesso, non so cosa sia, ma ti giuro che non la voglio solo per il sesso!’ continuo.
‘Zayn si chiama amore, vuoi lo spelling?’ domandai.
‘non è amore…’
‘scommettiamo?’ proposi.
‘cosa?’
‘la tua auto per un mese, se perdo ti do’ la mia.’ Avrei vinto!
‘ci sto, ma non ho capito bene in cosa consiste.’
‘tu ti innamorerai di lei, e lei di te. Tu quando lo diventerai perderai l’auto per un mese.’
‘okay ci sto, attento a perdere. Zayn Malik non perde mai.’ Disse serio.
‘va bene, rischio. A domani.’
‘a domani riccio.’ Attaccai.
Ho povero Zayn ancora non l’ha capito che si è innamorato, aveva perso in partenza.
 
Pov. Niall
 
Mi trovavo sul taxi diretto al parco vicino alla scuola, mi sarei trovato li con Christine.
Dopo la rivelazione di Zayn non sapevo bene come comportarmi, ma non dovevo farmi scappare nulla. Non me lo sarei perdonato, era una sorpresa per la mia migliore amica, sarebbe rimasta a bocca aperta, sarebbe tornata felice.
Sentii il telefono vibrarmi, era un nuovo messaggio. Roxenne.
Il battito cardiaco aumento notevolmente, ero agita per un messaggio? Si lo ero.
‘Ciao Niall stavo pensando perché non inviti la ragazza che ti piace al ballo?’
Stava ancora cercando di aiutarmi con la ragazza che mi piace, ancora non l’aveva capito che era lei.
Odio il fatto di essere troppo timido. Mi odio da solo.
‘tu credi che accetta?’
‘si Niall, tu sei bellissimo, se non dovesse farlo è proprio stupida! Invitala in modo romantico, lei cederà.’
‘hai ragione, ho già in mente qualcosa.’
Mi aveva dato una grandissima idea, va bene che non era il ballo di fine anno, ma era solo quello di Halloween… però era comunque importante? Se poi grazie al ballo sarei riuscito ad esprimere ciò che provo per Roxenne sarebbe stato il massimo.
Mi rispose con una faccia sorridente.
 
Entrai nel parco, e notai la mia migliore amica seduta sull’altalena. Era buffa. Mi avvicinai a lei, e mi sedetti  di fianco a lei.
‘ehi.’ Mi saluto appena mi vide.
‘tutto bene?’ chiesi. Lei alzo le spalle.
‘diciamo, te?’
‘forse so’ come conquistare Roxenne…’ rimasi sul vago, non è che avevo proprio un bel piano in testa.
‘sono felice per te, dai racconta.’
‘eh no lo vedrai tu stessa.’
‘non hai pensato ancora a nulla, vero?’ assottiglio gli occhi squadrandomi. Alzai le mani per segno di resa.
‘no, c’è devo perfezionare bene il piano.’ Christine rise leggermente, la accompagnai finche tra noi non calo il silenzio.
 
‘Zayn non ha nessuna ne fisicamente, ne mentalmente.’ Dissi spezzando il silenzio.
‘come fai a saperlo?’ mi domando, i suoi occhi brillavano.
‘me l’ha detto lui.’
‘ah capisco… lui mi detesta vero?’
‘ehm si, diciamo che non ti vuole più vedere.’ Mentii, dovevo stare al gioco di Zayn.
‘ho fatto un casino.’ Disse prendendosi la testa tra le mani.
‘tutto si risolve.’ Lei alzo il capo e aggrotto la fronte, per poi guardare altrove.
‘che ne dici se andiamo a fare merenda? Ho fame.’ Disse alzandosi.
‘ho come mi capisci bene, io e te siamo telepatici.’ Dissi seguendola.
Christine scoppio a ridere, adoravo la sua risata e il suo sorriso, adesso era scomparso, ma sabato sarebbe tornata felice…
 
Zayn era innamorato.
Christine era innamorata.
Dovevano solo chiarire.
 
Continua…
 

 
Quanto sono belli?

Buon pomeriggio *-*

Si ho aggiornato, che figa che sono.
Premessa questo capitolo è di passaggio, forse anche quello precedente ahahha
Il prossimo, cioè il ventunesimo, a me piace tantissimo.
Dai lo dico: si formerà una coppia… ho già detto troppo.
Per quando riguarda il ballo ci vorrà ancora un pochino, credo che nel ventunesimo metterò la prima parte.
Lo ammetto: non l’ho ancora scritto!!
Nel capitolo precedente ci sono state solo 15 recensioni, non mi lamento, ma non vi è piaciuto??

SOLO IO HO PROBLEMI PER LA SCRITTURA CON IL CODICE?
FATEMI SAPERE, NON STO CAPENDO UNA MINCHIA! #finezzaagogo

 
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Alla prossima.
Baci Vale.

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Capitolo 22
*** Ventunesimo capitolo. ***


*leggete lo spazio per l'autrice*

Ventunesimo capitolo.

 
‘ormai lui ha un’altra’ continuo Rox.
‘perché ti ostini a non capire?’ domandai alla bionda. Lei alzo le spalle. Mi dava ai nervi quando faceva così. Tra lei e Niall non so chi sia più stupido.
‘sai se ha già invitato la ragazza al ballo?’ domando lei.
‘no, non l’ha ancora fatto.’ Barbottai.
 
Arrivammo davanti agli armadietti, notai che i ragazzi mancavano, ma uno c’era ed era il dolce compagnia.
‘ciao Zayn.’ Lo saluto Rox. Alzai lo sguardo e lo vidi staccarsi dalle labbra di Jennifer e salutare con un cenno della testa, la ragazza che era di fianco a me. Zayn sposto lo sguardo su di me, e fu la prima volta che mi guardò con disgusto, mi fece male.
Abbassai lo sguardo e andai verso il mio armadietto, aprendolo. Presi il libro di matematica, e lo infilai nella borsa. Vidi Roxenne che continuava a fissare l’anta del suo armadietto, presa dalla curiosità mi avvicinai a lei. Notai che c’era un bigliettino, attaccato al piccolo specchio della bionda.
‘se guardi alla tua sinistra noterai un rosa, e un altro bigliettino. Vallo a prendere.’
Lessi all’unisco con Rox. Ci guardammo perplesse.
‘cos’è questo? Uno scherzo?’ esclamo con un pizzico di acidità. Guardai verso sinistra, e notai la rosa.
‘non credo, guarda li c’è la rosa.’ Neanche fini di parlare che la bionda mi prese per il braccio e mi tirò fino alla rosa.
 
La raccolse e lesse il bigliettino.
‘non ho mai avuto coraggio di dimostrarti i miei sentimenti, solo così ci riuscirei. Vai avanti e trovi il prossimo indizio.’ Recitò ciò che c’era scritto.
Sorrisi era una cosa bellissima, non credevo che esistessero ancora ragazzi del genere.
Accompagnai Roxenne a prendere tutti i bigliettini, alla fine si trovo in mano ben undici rose rosse. L’ultimo foglio diceva ‘vai nel giardino est, troverai una domanda. Rispondi… poi verrò da te.’
‘non mi fido molto.’ Mi sussurro la bionda. La guardai interrogativa. ‘eh se fosse tutto uno scherzo? Eh poi escono fuori e dicono ‘guarda la sfigata c’ha creduto’!’ continuò.
Scossi la testa lievemente, e gli sorrisi.
‘io credo di aver capito chi è stato a far tutto questo. Quindi fidati.’ Lei annui, ma non mi chiese altro, sapeva che non gli avrei detto mai nulla.
 
Ciò che vidi mi fece pizzicare gli occhi, stavo per piangere.
Sul prato della scuola c’era scritto ‘verresti con me al ballo?’ era scritto tutto con petali di rose, sia rosse che rosa, e dei sassolini bianchi. Sembrava un invito di matrimonio.
Notai con la coda dell’occhio che Roxenne aveva la bocca spalancata, e con la testa accennava a un ‘si’.
Mi allontanai da lei, e mi sedetti in una panchina dopo distante da li, mentre guardavo tutta la scena sorridente.
 
Pov. Niall
 
Non sapevo che reazione poteva avere Roxenne.
Non sapevo se lei ricambiasse i miei sentimenti.
Aspettai nel giardino indicato nel bigliettino. Mi era venuta questa idea per invitarla, sono sempre stato un romanticone, ma non mi ero mai spinto così oltre per una ragazza.
Mi trovavo dietro a un albero abbastanza grande, e guardavo l’ingresso del giardino con impazienza; ma appena mi riaffacciai per guardare vidi Roxenne accompagnata dalla mia migliore amica.
Christine si allontano e si sedette su una panchina, credo che abbia capito che sono io il cavaliere.; la bionda intanto stava ammirando la mia domanda sul prato, e la vidi annuire con la testa. Era il momento.
 
Usci dal mio nascondiglio, e strinsi davanti al petto l’ultima rosa che doveva prendere Roxenne.
Mi avvicinai cauto, ancora non mi aveva visto, mi dava leggermente le spalle.
Mi sporsi mettendole davanti il viso la rosa, lei la prese dalle mie mani e la annuso girandosi verso di me.
Stava piangendo, cosa che stavo per fare anch’io.
‘sei tu?’ balbetto la bionda. Annui con il capo e gli sorrisi.
‘ti aspettavi un vero principe?’ chiesi. Lei scosse la testa.
‘mi va benissimo tu, ma i biglietti questo… non capisco.’ Indico la scritta e le rose.
‘è da molto che dovrei dirtelo, ma non sono mai riuscito ad esprimere ciò che sento nei tuoi riguardi. Ho sempre avuto paura di un tuo rifiuto, ma adesso sono qui a rendermi ridicolo, se dovesse andate tutto male. Forse è azzardato da dire, ma se prima mi piacevi con il tempo quel sentimento si è trasformato in amore, e credo di essermi innamorato.’ Dissi tutto d’un fiato. Ero riuscito finalmente a dire tutto ciò che sentivo dentro, senza nessun fraintendimento, senza nessuna paura.
‘io non so cosa dire… tu mi hai…’
‘dissi solo di si, che vuoi venire con me al ballo e che mi dai un’opportunità.’ la interruppi.
Roxenne mi sorrise, fece cadere le rosa a terra e mi salto in braccio abbracciandomi. Mi strinse il collo con le sue braccia, mentre io la tenevo per la vita. La guardai nei occhi, e feci scontrare le mie labbra con le sue.
Da troppo tempo aspettavo questo momento. Il bacio era salato per via delle lacrime della bionda, ma era un bacio passionale e pieno d’amore. Era il bacio che desideravo da tanto.
Quando ci staccammo gli sorrisi, lei ricambio.
Ho trovato la mia principessa.
 
Pov. Harry
 
‘la finisci con quel telefono? Mi dai ai nervi, basta massaggiare.’ Mi riprese per l’ennesima volta mia sorella.
‘mi dici cos’è che ti da fastidio?’ domandai irritato alla bionda.
‘è che non mi stai ascoltando, per via di qualche ragazza che dovrai portarti a letto.’ Rispose sbuffando.
‘Hope la tua amichetta, Christine, mi sta rompendo l’anima perché sto massaggiando e non la sto ad ascoltare. Ci vediamo a casa, bacio piccola.’ Risposi velocemente all’ultimo messaggio e depositai il telefono in tasca.
‘sono tutto per te.’ Sorrisi alla mora, lei mi fulmino con lo sguardo.
‘allora stavo dicendo… che ora Niall e Christine si sono messi insieme.’ Disse tutta entusiasta.
‘beh era ora, no?’
‘si Harry era ora, almeno nessuno dei due sarà più depresso, almeno credo.’ Prese fiato. ’Harry mi protesti dire chi vuole vedermi al ballo?’ continuò.
‘un ragazzo.’ Deglutì a vuoto.
‘non l’avrei mai detto, e com’è fatto?’
‘non posso dirtelo.’ Mi stava mettendo in difficoltà.
‘sei cattivo.’ Esclamo mettendo il broncio. Risi lievemente.
‘fidati di me, ne varrà la pena.’ Rassicurai mia sorella. Lei annui debolmente alla mia affermazione, e torno a fissare la sua cioccolata.
 
I ragazzi erano in ritardo, come sempre, ed io e mia sorella li stavamo aspettando al bar in cui eravamo soliti andare. Ordinai il secondo caffè, e dalla porta vidi arrivare Louis e Liam leggermente infastiditi, e dietro di loro c’era un Niall che teneva per mano la sua ragazza, Roxenne.
‘cos’è successo?’ domandai al mio migliore amico, mentre si sedeva accanto a me.
‘Zayn non verrà, deve vedersi con una del secondo, chissà per cosa.’ Esclamò un Louis davvero irritato.
‘si e poi ha detto non verrò al ballo, non ho voglia di vedere gente di basso livello come Chri…’ le parole gli morirono in bocca.
‘Liam dillo pure, Christine, lui non verrà perché ci sono io.’
‘ma cosa dici!’ intervenni io. Lei scosse la testa, si scuso e si alzò dalla sedia dicendoci che andava in bagno.
 
‘Zayn sta diventando bastardo a fargli credere queste cose.’
‘Niall è sempre stato così, ma sta cercando di far capire lo sbaglio a Christine.’ Rispose Liam.
‘ci sta riuscendo, ma la sta facendo soffrire in questo modo. Lui dov’è ora?’ chiesi al castano.
‘il padre l’ha obbligato ad andare a una riunione di lavoro, e non ci sarà per tutta la giornata.’ Mi rispose il castano. Annui e mi guardai attorno, vidi che Christine stava tornando al tavolo. Notai i suoi occhi arrossati, aveva pianto.
‘ragazzi scusatemi, ma mi sento poco bene. Vado a casa.’ Disse indossando la giacca. Mi alzai anch’io dalla sedia, e indossai la mia.
‘non ti lascio da sola.’ Lei mi guardo con pietà, ma alla fine vinsi io. Salutammo i ragazzi e uscimmo dal bar.
 
Christine si stringeva nella giacca, e guardava verso il terreno.  Avvolsi le sue spalle con il mio braccio, e la strinsi a me.
‘adesso non andiamo a casa.’ Dissi facendo tornare sulla terra mia sorella. Lei mi guardo interrogativa.
‘andiamo a cercare i costumi per la festa.’ Continuai.
‘Harry io…’
‘tu verrai, sarai bellissima, e farai invidia a tutti. È tra due giorni, e ancora non abbiamo preso nulla.’ La interruppi, lei mi sorrise leggermente.
‘mi manca.’
‘lo so piccola, tutto si sistemerà.’
 
Continua…
 


  
SISI LUI E' IL TERRORISTA, LUI E' LO SPORCO PAKISTANO.
MA VAFFANCULO.

Perdonatemi per il ritardo, ma ho avuto un po’ di imprevisti.
Prima di tutto martedì ho compiuto 18 anni, minchia che figata.
Mmm poi ho il biglietto per il concerto a Milano, scusate per chi non c’è l’ha.
Le mie amiche mi hanno regalato il dvd, e il 13 anche il cd nuovo. boh basta.
 
Questo capitolo mi fa cagare, ve lo dico da cuore.
Volevo allungarlo come ho fatto nell’altra mia fanfiction, ma non ne ho avuto il tempo.
Quindi, sondaggio, volete che aggiorno spesso e i capitoli sono corti così, oppure mi date più tempo e vi faccio i capitoli lunghi (7/8 pagine) ? FATEMI SAPERE.
 
Come avete visto ho messo insieme Niall e Rox ;)
Nel prossimo capitolo vedremo Harry e ciccia bella che cercano l’abito, forse, e dico forse, metto subito nel prossimo capitolo il ballo. Adesso vedo!!
 
Continuo a minimo 10 recensioni.
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alla prossima.
Baci Vale.

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Capitolo 23
*** Ventiduesimo capitolo. ***


Ventiduesimo capitolo.

 
‘Chris sei pronta?’ la voce assordante di mio fratello mi stava urtando da almeno due ore.
‘si Harry, si.’ Risposi al riccio. Mi guardai un’ultima volta allo specchio, mi sistemai il capello e misi l’ultimo componente del costume, il rossetto rosso.
Dopo circa due ore di scelta dell’abito giusto, Harry mi costrinse a comprare il costume da FBI sexy.
 
‘questo non mi piace, Hazza.’ Misi il broncio e sbuffai sonoramente.
‘cosa c’è che non va in quell’abito?’ domando il riccio scioccato.
‘non voglio assomigliare ad una zucca, cos’è che non capisci di ciò?’
‘ma sei così graziosa.’ Mi strizzo una guancia facendo mi male.
Alzai gli occhi al cielo. ‘Harry o un altro costume, oppure non ci vengo.’ Lo minacciai.
‘okay, okay cerchiamone un altro.’ Si arrese uscendo dal camerino.
 
Quando indossai il costume, la prima volta, Harry si ingelosì molto; era un body nero, a maniche lunghe, era molto scollato sul davanti, sotto il body andavano le calze a rete, in testa un capellino classico nero. Sulla vita c’era una cintura lucida nera anch’essa, aveva il colletto e i polsini stile camicia, mi piaceva molto.
Ovviamente Harry era contrario a quel look, ma era Halloween e ci si poteva vestire in qualsiasi modo. Lui, invece, si prese il suo amato completo da vampiro, che poi di vampiresco c’era solo il trucco; era un classico abito elegante con papillon, ma dalla bocca perdeva del sangue, nulla di così stravolgente.  A mio stupore, Hope, gli fece da accompagnatrice e anche lei si travesti da vampira classica.
 
Presi le manette dalla scrivania e usci dalla stanza.
I tacchi che indossavo erano i più alti che avessi mai utilizzato, ben 17cm di tacco.
‘era ora, sei lentissima.’ Mi sgrido mio fratello. Gli sorrisi e sopirai.
‘Harry come sei noioso, su dai andiamo?’ chiesi ai due, loro sorrisero e ci avviammo a scuola.
 
Pov. Harry
 
Sentivo un gran calore, la palestra della scuola era stata addobbata in modo molto tenebroso e cupo. Avevano anche allestito una sorta di ‘casa dei mostri’ ma non era una cosa che faceva per me.
Guardai l’orario dal mio orologio e segnavano un quarto alle undici, dire che ero ansioso era poco. Solo io e i ragazzi sapevano che Zayn si sarebbe fatto vedere a momenti, nessuno di noi l’aveva visto tra la folla.
Appoggiai il bicchiere sul tavolino e presi per mano Hope, conducendola da un Louis leggermente brillo.
‘Lou, Eleanor ti ha scaricato?’ domandai al mio migliore amico.
‘è andata a incipriarsi il naso.’ Rispose sbuffando. Louis si era mascherato da un componente dei Kiss. Era truccato tutto di bianco, e sul occhio sinistro aveva una stella nera, indossava una maglia bianca con dei pipistrelli stampati sopra, e dei pantaloni neri in pelle.
‘sai come sono fatte le donne.’ Esclamai.
‘cosa intendi dire?’ mi domando Hope portandosi le braccia sotto il seno.
‘nulla, nulla.’ Mi difesi. La presi per un braccio e l’abbracciai lasciandogli un bacio sulla guancia, la vidi arrossire. Louis si guardò storno, ma poi scosse la testa.
‘eccovi, vi stavo cercando.’ Liam arrivò con un bicchiere che fumava del vapore, che strana cosa.
‘Danielle?’ domando Hope.
‘non posso Liam, guarda prendiamoci una pausa.’ Imito la sua voce con amarezza.
‘cosa?’ sia io che Louis rimassimo abiliti dalla notizia.
‘dice che deve capire ciò che prova per me, capite dopo due anni di fidanzamento non sa se mi ama.’ Aveva gli occhi lucidi, lui era innamorato della riccia, ma lei più di una volta l’aveva fatto soffrire.
‘dai che si sistema tutto.’ Gli poggiai una mano sulla spalla, lui mi sorrise, si era mascherato da batman, e da quello che sapevo Danielle doveva fare catwoman, ma evidentemente era saltato tutto.
Parlammo per qualche minuto, ma poi ci separammo per andare a ballare, cosa che io non avevo voglia.
‘Hope.’ Gli sussurrai all’orecchio.
‘dimmi’
‘che ne dici di visitare l’aula di biologia?’ gli sorrisi maliziosamente.
Lei scosse la testa divertita capendo le mie intenzioni, e si morse un labbro.
‘fai strada.’ Quella ragazza mi avrebbe portato al manicomio. Questo era certo.
 
Pov. Christine
 
Ansiosa? Chi io? Ma va, ero solo preoccupata. Nessuno mi aveva detto chi fosse il mio cavaliere, nessuno mi aveva parlato di lui. Sapevo solo che era un ragazzo del quarto, la scuola era grande ci saranno almeno cento ragazzi del quarto anno. Guardai l’ora ancora una volta, mancavano due minuti ed ero ancora in bagno. Mi asciugai le mani e usci da quel posto.
 
Iniziai a respirare profondamente mentre raggiungevo il centro della pista da ballo.
Mi guardai attorno, ma tuto ciò che vidi furono coppie, come Niall e Rox che si travestirono da principe e principessa, erano perfetti insieme. Arrivata al centro mi sistemai il capello e mi strinsi la pancia con le braccia, aspettando. La musica rock mista al punk mi stava letteralmente facendo impazzire, i minuti passavano troppo lentamente, sembrava che stessi aspettando da ore, invece erano passati solo due fottuti minuti. Continuai a guardarmi attorno, ma non vedevo nessuno venirmi incontro. Bello scherzo.
Ma chi me l’ha fatto fare? Potevo starmene a casa, e stare tranquilla con me stessa, invece no mi sono mascherata per fare una bella figuraccia davanti agli studenti, quasi quasi sarei andata a cercare Liam per stare in compagnia.
 
Un tocco fin troppo familiare, mi prese per i fianchi.
Fece aderire la mia schiena contro il suo petto, stringendomi la vita. Una sua mano prese la mia facendo incrociare le sue dita assieme alle mie. Le sue labbra si posarono sul mio collo nudo e lo bacio delicatamente. Non poteva essere lui, era tutto frutto della mia immaginazione.
Senza accorgermene stavamo ballando in modo sensuale, facendo aderire i nostri corpi, non lascio mai andare la mia mano, come se pensasse che sarei scappata. Presi coraggio e mi girai.
‘Zayn.’ Sussurrai sorpresa.
‘piccola.’ Disse portando le mie braccia al suo collo, prendendomi per i fianchi. La musica rallentò improvvisamente, e il dj annuncio che ci sarebbe stato un lento. Mi sfuggi una lacrime accompagnata da un sorriso, lui ricambio il sorriso stringendomi a lui.
‘ti saresti aspettata che fossi io?’ domando.
Scossi la testa più volte ‘no, non me lo sarei mai aspettata.’ Appoggiai la testa sulla sua spalla sorridendo come una cretina. Zayn si era mascherato da joker, e anche con quel trucco era bellissimo. Mi lasciai cullare dai suoi movimenti, non era un eccezionale ballerino, ma mi andava bene così com’era.
 
‘hai una paralisi facciale?’ domando Zayn appena mi sedetti sulla cattedra della classe, lui si posiziono davanti a me prendendomi entrambe le mani.
‘cosa intendi?’
‘continui a sorridere.’ Mi fece notare lui. Risi leggermente continuando a sorridere.
‘sono felice.’ Gli annunciai, Zayn inclino la testa e fece un ghigno.
‘come mai tutta questa felicità?’
‘tu… mi hai sorpresa e sono felice.’ Ammisi. Lo vidi leccarsi le labbra lasciandomi una mano, per poi accarezzarmi una guancia, annullando le distanze poste tra noi.
Quella sensazione, quelle labbra, mi erano mancate. Il suo bacio delicato e dolce mi fece sorridere, sorrise anche lui spostando le braccia ai miei fianchi. Non stava succedendo davvero, era tutto un sogno, vero?
Dischiusi le labbra assaporando il suo gusto, sempre uguale e perfetto. La sua lingua si insinuo subito tra le labbra cercando la sua gemella, iniziando una ‘danza’ strana e tutta loro. Portai le mie braccia al suo collo avvicinandolo per quanto fosse possibile.
 
‘mi sembra tutto un sogno.’ Esclamai appena finito il bacio.
‘non lo è.’ Disse facendo scontrare ancora le sue labbra contro le mie. ‘Harry mi ha detto tutto quello che è successo, ma ho voluto farti questa sorpresa.’ Continuò. Persi un secondo la lucidità guardando i suoi occhi.
‘ti sei divertito in questi giorni però.’ Dissi con amarezza.
‘non è esatto, sapevo tutto quello che facevi o che chiedevi di me. Ho detto ai ragazzi di distrarti, e di dirti cose false per farti penare un po’’ ammise baciandomi la tempia destra.
‘perché?’ domandai ingenuamente.
‘perché credevo che tu mi avessi usato, poi quando ho scoperto la verità ero felice, ma nello stesso tempo ho preferito aspettare qualche giorno per tornare da te.’ Prese fiato. ‘non sono stato con nessuna, l’unica che avevo in testa eri tu.’ lo baciai, quella era stata la rivelazione più bella che potesse farmi.
‘sei bellissima.’ Sussurro ‘ma con questo costume hai attirato troppa attenzione.’ Continuò.
‘geloso?’ domandai.
Zayn sbuffo per distogliere lo sguardo ‘abbastanza.’ Lo sentii borbottare pensando che io non l’avessi sentito. Lui non era l’unico geloso, in questi giorni quando i ragazzi dicevano che stava con qualche ragazza io mi sentivo morire dentro, la gelosia mi stava distruggendo, ma sapere che lui provava lo stesso mi fece capire che provava qualcosa per me, come io provavo qualcosa per lui.
 
‘che ne dici se andiamo via da questo mortorio?’ mi domando.
‘dove pensi di andare?’
‘a me basta anche stare davanti a un divano a vedere un film, basta che si sei tu.’ Mi diede un leggere bacio a stampo. ‘oppure baciarci fino allo svenimento.’ Continuo.
‘la proposta mi alletta…’ dissi vaga. Mi aiuto a scendere dalla cattedra e mano nella mano andammo via da quella scuola. Non sapevo cosa fosse quello che provavo, ma forse mi stavo innamorando.  
 
 
Continua…
 

 
Happy Halloween *in ritardo*
Ma non sono bellissimi?

 

PERDONO *chiede scusa inginocchiandosi*
So’ che è da più di una settimana che non aggiorno, ma è colpa della mia mente che non sapeva come elaborare questo capitolo. Avevo in mente tantissime cose, ma non sapevo che scrivere.
Se aspettare il ballo, oppure, farlo subito, ma alla fine ho scritto sto schifo.
Lo so fa pena. Vi prometto che il prossimo sarà decente, ve lo giuro.
 
Ma l’avete preso il nuovo album?
Ma avete sentito la voce ‘nuova’ di Harry?
Quella di Zayn? Liam?
Le voci di Louis e Niall? DIO SA SOLO QUANTO HO PIANTO PER TUTTE LE NUOVE CANZONI.
Lo so che non ve ne frega nulla, ma dovevo dirlo u.u
 
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Baci Vale.

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Capitolo 24
*** Ventitreesimo capitolo. ***


Ventitreesimo capitolo.

 
 
'Stai meglio senza tutto quel trucco.' diedi voce ai miei pensieri.
'Stai dicendo che ero brutto con il trucco da joker?' Mi chiese mettendomi in difficoltà.
'Mi piaci di più così, al naturale.' Ammisi accarezzando gli una guancia.
'Anche tu mi piaci più al naturale, così acqua e sapone. Sei bellissima.' Esclamò lasciandomi un bacio sulla bocca, mordicchiandomi leggermente il labbro inferiore.
'Mi erano mancate.' Sussurrai accarezzando gli le labbra con l'indice. Zayn assottiglio gli occhi, inclinando leggermente il capo di lato.
'Ti sono mancate di più le mie labbra che me?' Mi chiese stringendomi di più i fianchi, mi trovano a cavalcioni su di lui sul mio divano. Il camino era accesso illuminandoci leggermente. Sulle mie spalle giaceva la coperta di lana, mentre aspettavamo che la stanza si riscaldasse.
'No mai, tu sei più prezioso.' Sospirai appoggiando il viso nel suo incavo del collo. Inalai il suo profumo, spostando le mie braccia attorno al sue spalle. Solleticai il collo di Zayn con il naso, facendolo irrigidire e riprendendosi subito, con le labbra iniziai a tracciare una linea immaginaria. Partivo dalla clavicola per arrivare a tracciargli il contorno della mascella. Zayn fece vagare le mani lungo la schiena, creando mi piccoli brividi dopo ogni suo tocco.

Mi era mancato tutto di lui, dalle labbra alle sue mani che bramavano sul mio corpo. Le sue labbra cercavano e stuzzicavano le mie, mordendo mele e succhiando le avidamente. Feci scorrere le mani sui suoi capelli, cosa che Zayn detestava, ma non si era mai opposto almeno con me. Il suo bacio, inizialmente dolce si trasformò in un bacio più desiderato e appassionato, sentivo le sue labbra cercare le mie come se gli fosse vitale. Amavo la sua dolcezza, anche solo nei piccoli questi, come un bacio. Si decisamente ero innamorata.

Pov. Zayn

'Mi sei mancata... Troppo' sussurrai tra un bacio e l'altro. Non stavo mentendo, mi era mancata sul serio. Mi ripresi dai miei pensieri quando notai che Chris mi aveva tolto la maglia. Era stava veloce, così veloce che non mi accorsi di nulla. Feci vagare le mie mani lungo tutta la sua schiena fermandomi al bordo della maglia, precedentemente, quando eravamo tornati a casa si era cambiata, e gliela sfilai. Come avevo immaginato non portava il reggiseno, mi staccai dalle sue labbra scendendo sul collo arrivando ai seni. Chris si fece sfuggire un gemito che strozzò mordendosi le labbra. Iniziai la mia lenta tortura, alternando baci e morsi sul seno sinistro della mora, mentre palpavo lentamente il secondo. La sentivo fremere ad ogni mio tocco, avevo il controllo su di lei, come lei lo aveva sul mio.
 
Chris si aggrappo alle mie spalle, spostando la sua intimità sulla mia. Ansimai al tocco.
La mia eccitazione aumentava ad ogni suo movimento e bacio. Mi sentivo alle prima armi con lei, mi faceva impazzire. Decisi di lasciar perdere i suoi seni, per tornare a baciare le sue labbra perfette e vellutate. Gliele mordicchiai leggermente, mentre Chris fece scorrere le sue mani lungo i miei pettorali, fermandosi sui fianchi; sbottonò i miei jeans e l’aiutai a togliermeli alzando il bacino. Le sue labbra ricadevano perfette sul mio collo, lasciando un evidente segno del suo passaggio.
 
Questa volta dalla mia bocca uscì un gemito, che non si arrestò, ma diventarono ansimi involontari! Con decisione, Chris, fece scorrere la sua intimità sulla mia. La mia erezione stava iniziando a starmi stretta nei boxer, anche lei iniziò a provare piacere per via dello strofinamento delle nostre intimità. Soffocavamo i gemiti con i baci, ma aumentammo l'affanno e la voglia di appartenerci a vicenda!

La mora tornò a baciarmi il collo, mentre io chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dal piacere! Stavo perdendo il controllo, e mi stavo facendo sottomettere da Christine; ma la cosa non mi importava più di tanto.  Quando riaprì gli occhi, la luce mi diede fastidio, capi che era stato azionato interruttore; finché non vidi Harry e Hope che si baciavano e spogliavano con trasporto.
'Piccola' sussurrai cercando di far capire la situazione alla mora.
'Mmh' mugugno qualcosa, ma continuò con i suoi baci. La sua mano scese sul mio membro massaggiandolo da fuori dei boxer. Riapri gli occhi mordendomi il labbro per cercare di non ansimare ulteriormente, ma un urlo mi fece riprendere mentalmente.

Hope e Harry ci guardano spaesati, come li guardavo io. Mi ricordai che la mia ragazza era senza maglia, recuperai la coperta coprendo la.
'Cosa ci fate qui?' Domando Harry.
'Stavamo cercando di fare l'amore, ma ci avete interrotti.' Anticipai Christine, la quale mi guardo sorridendo.
'Tu e mia sorella non farete nulla' esclamò Harry.
'Parli tu che stavi scopando qua davanti ai miei occhi.' Lo sfidai.
'Fino a prova contraria eri tu che ansimavi.' Preciso il riccio facendomi l'occhiolino.
'Finitela.' Esclamò Chris rossa in viso. Gli accarezzai una guancia sorridendogli. 'Cosa stavate facendo voi due?' Continuo parlando con Harry e Hope.
'Noi...' Balbetto la ragazza.
'Ci frequentiamo da qualche settimana' ammise Harry.
'Cosa?' Squittì Chris.
'Beh... Andiamo a letto da un po'.' La mora ancora a cavalcioni su di me, tornò a guardarmi e notai i suoi occhi lucidi.
'Mi avete mentito per tutto questo tempo.' Rispose abbassando la testa. 'Mi fare schifo.' urlo poco dopo,  con velocità si avvolse la coperta addosso correndo verso la sua camera. La guardai andare via in lacrime, chiusi i pugni e sospirai.
'Dovevate per forza mentirgli?' Domandai a entrambi alzandomi dal divano.
'Non volevamo.' Ammise Hope.
'L'avete appena fatta piangere.' Non li lasciai replicare, perché mi diressi in camera della mora.

***

'Shh.' Cercai di calmarla. Da quando Chris mi aveva aperto la porta della camera, dopo vari minuti, continuavo a tenerla tra le braccia, cullandola.
'Mi, mi hanno mentito! Entrambi.' Balbetto tra i singhiozzi. Le lasciai vari baci tra i capelli, stringendo la tra le braccia. Mi faceva male vederla in questo stato, era la mia piccolina non volevo che soffrisse.
'Cucciola adesso basta piangere, vedrai che ci sarà una spiegazione.' La rassicurai. Avevo il petto umido per via delle due lacrime, era ancora in boxer, Chris, invece, era avvolta nella coperta di lana. Allentai la presa e mi alzai dal letto prendendo una larga, posta sulla sedia. L'aiutai a mettersela, tornando a cullarla.

Aveva smesso di piangere, ma non mi aveva mai allontanato, stava tra le mie braccia ed io mi sentivo bene, felice. Per una volta era come se avessi avuto tra le mani il mondo, ma dopotutto era così. Christine era il mio mondo, piccolo, ma tutto mio, solo mio.

'Zayn secondo te perché mi hanno mentito?' Mi risvegliò dai miei pensieri, Chris.
'Se devo essere sincero non saprei.' Ammisi alla mora, lei alzò il capo fissandomi nei occhi.
'Dimmi la verità.' Inizio 'tu ne sapevi qualcosa?' Continuo subito dopo, i suoi occhi erano lucidi, non volevo che piangesse ancora.
'No, ero all'oscuro di tutto.'
'Ti credo.' Abbozzo un sorriso, prima di baciarmi dolcemente. Schiusi immediatamente le labbra, assaporandomi lentamente il suo gusto. Le nostre lingue si incontrarono e si sfiorarono più volte, mentre le nostre labbra non si volevano più separare. Il bacio aumento di intensità e passione, una parte di me voleva continuare ciò che avevamo interrotto un'ora prima, l'altra parte voleva fermarsi gustandosi tutto l'amore che c'era tra me e Christine.
'Piccola è ora di dormire.' Ripresi lucidità, e con malavoglia mi staccai dalle sue labbra.
'Io ti voglio.' Si lamentò come una bimba di tre anni.
'Non dirmi queste cose. È tardissimo, dobbiamo riposare.' Esclamai togliendo mi da sopra la mora. Chris sbuffo dandomi le spalle. Risi leggermente e prendendo la per i fianchi, avvicinando la al mio petto.
Le lasciai un bacio sulla guancia 'buona notte piccola mia.' Le sussurrai all'orecchio.
'Notte piccolo' rimasi ad ammirarla mentre tentava di prendere sonno, era bellissima e la cosa che mi rendeva felice era che lei era solo mia. Non glielo avrei mai confessato, ma oltre alla gelosia che avevo nei suoi confronti, ero molto possessivo, non l'avrei fatta soffrire o scappare. È strano ammetterlo, ma molto probabilmente avrei perso la scommessa con Harry, l'ho persa in partenza.
 
Continua…
 

 

 
I’m back.
Yeeeeeeeeeeep. Cazzo sono tornata, perché questo ritardo? Perché ho troppe storie e mi rincoglionisco.
Che poi ne sto facendo una quarta… c’è che genio che sono!
Comunque questo capitolo, boh, diciamo che è di passaggio. Definitelo come volete.
Ho voluto far accadere questo piccolo ‘casino’ per togliere il segreto di Harry e Hope, ma tranquille che nel prossimo capitolo la storia tra i quattro continua… ma che cazz…
 
Una cosa che non vi avevo ancora detto: manca poco per il colpo di scena finale.
Sarà abbastanza lungo, si scoprirà chi è Max! Soltanto che succederà qualcosa che metterà nei casini Christine e Zayn.
Basta non dico altro.
 
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Alla prossima.
Baci Vale.

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Capitolo 25
*** Ventiquattresimo capitolo. ***


Ventiquattresimo capitolo.

 
 
 
Pov. Harry





'Mi odia.' Sussurrai più a me stesso che a Hope. La vidi scuotere il capo e sorridere.
'Cosa c'è da ridere?' Domandai fulminandola con lo sguardo.
'Conosci Christine da più tempo di me, e non l'hai capita bene.' Si sedette accanto a me. 'Non ti odia, c'è solo rimasta male, domani probabilmente vorrà parlarci per sapere perché glielo abbiamo nascosto.' Continuo calma. Forse aveva ragione, ma non mi aveva mai urlato addosso che facevo schifo, era la mia sorellina e non volevo che lei mi odiasse o non avesse fiducia in me.
'E se non fosse così?' Andai in paranoia.
'Harry tranquillo. Non è successo nulla, sei il suo fratellone è solo scossa.' Mi accarezzo la guancia sinistra lasciandomi un bacio a fior di labbra. Socchiusi le labbra assaporandomi il suo gusto, quei baci che ci scambiavamo era vitali. Mi ero così tanto abituato a Hope che se qualcuno me la portasse via, potrei andare fuori di testa. Ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altra.

 
***

 
Il materasso di abbasso lievemente, segno che qualcuno si stava muovendo. Feci finta di niente e continuai a tenere gli occhi chiuso. Strinsi a me Hope, no fermi: se tra le mie braccia c’era lei, chi si è mosso?
Alzai il viso di scatto cercando l’intruso nella stanza, Christine.
‘ehi.’ Mi saluto sedendosi a gambe incrociate sul mio letto.
Gli sorrisi ‘ehi piccolina.’ Lasciai la presa su Hope, e mi sporsi a baciargli la guancia. ‘Zayn?’ domandai.
‘dorme ancora, sono sole le dieci.’ Annui conoscendo i tempi del moro. ‘volevo parlarti… riguardo ieri sera.’ La sua voce di abbasso e divenne quasi un sussurro.
‘mi dispiace.’ Mi scusai prima che lei potesse farlo ‘non so’ perché te l’abbiamo tenuto nascosto, ma ti vogliamo bene entrambi. Un bene immenso.’ Continuai abbracciandola.
‘credo di aver esagerato.’ Ammise grattandosi la testa ‘ero circondata da troppe emozione e sono crollata, perdonami.’ Chris mi fece il labbruccio, cosa che non riuscivo mai a resistergli.
‘basta finiamola, non è successo nulla di grave… infondo. Abbiamo sbagliato entrambi -indicai Hope con la testa- comunque con Zayn? Coppia fissa?’ domandai sorridendogli maliziosamente.
‘no…’ sussurro. ‘non mi ha mai chiesto nulla di tutto ciò.’ Abbasso il viso.
‘Chris tranquilla, diciamo che sei una delle poche, o forse l’unica, ha fargli mettere un po’ la testa apposto. Abbi pazienza.’ Zayn lo conoscevo benissimo, non ha mai avuto una ragazza fissa, almeno  non aveva mai avuto una ragazza se non per portarsela a letto; con Christine, invece, si era comportato diversamente anche se aveva scommesso con me che non si sarebbe innamorato.
‘grazie Harry, adesso vado a svegliarlo.’ Si alzo dal letto salutandomi, sparendo dalla stanza.
 
Mi sdraiai con il sorriso sulle labbra, Hope aveva ragione.
Chiusi gli occhi e tornai ad abbracciare la mora. La ragazza si era girata  verso di me, non mi dava più le spalle. La strinsi facendola poggiare sul mio petto.
‘hai visto?’ apri gli occhi e vidi che Hope aveva ancora gli occhi chiusi, sorrisi.
‘grazie.’ Sussurrai prima di baciarla dolcemente.
 
Pov. Zayn
 
‘sei solo un coglione Zayn.’ Christine mi stava urlando addosso.
Aveva scoperto la scommessa con Harry, come abbia fatto non lo so, ed ora mi stava urlando dietro, e tirava vari pugni sul mio torace, cercando di causarmi del dolore.
‘mi lasci spiegare?’ esclamai cercando di sovrastare le sue urla, gli strinsi i polsi fermando la sua raffica di pugni. Con la mano libera le alzai il viso, cercando di farmi guardare.
‘sei uno stronzo.’ Il viso era rigato dalla lacrime che fuori uscivano dai suoi occhi. Mi faceva male vederla così.
‘fammi spiegare.’ Addolci i toni, asciugandogli il viso.
‘non c’è nulla da spiegare.’ La sua voce era strozzata dal pianto. ‘tutto ciò che hai fatto per me era una bugia, tu mi hai usato per vincere una stupida scommessa.’ Urlo subito dopo.
La strinsi in un abbraccio per non farla allontanare da me ‘non è così.’ Ed era la verità.
‘non ti credo.’ Christine tiro sul col naso, e cerco di scappare dalla mia presa.
‘invece è così, non ho vinto quella scommessa.’ Urlai. ‘cazzo mi sono innamorato, ho perso io, non ho vinto.’ Lasciai la presa su di lei, rendendomi conto di aver ammesso a me stesso che provavo dei sentimenti verso di lei.
‘cosa?’ domando stupida.
‘Ti amo, piccola.’
 
‘Zayn, Zayn.’ Mossi il viso, stile fusa, sulla cosa che mi stava accarezzando il viso. ‘bello addormentato…?’ quella voce fu più vicina di prima, sembrava la voce della mia coscienza, oppure era…
‘cucciola.’ Apri gli occhi e la vidi seduta accanto a me sul letto, un suo braccio cingeva il mio fianco, l’altro mi accarezzava il viso. ‘era tutto un sogno.’ Dissi tra me e me.
‘come? Che hai sognato?’ Christine mi regalo uno dei suoi splendenti sorrisi, ma non potevo dirgli che avevo sognato di avergli detto ti amo.
‘ho sognato di baciarti.’ Mentii sorridendogli.
‘perché non lo fai sul serio?’ domando lei avvicinandosi, risi leggermente tirandola a sedere su di me.
‘sei bellissima.’ Sussurrai sedendomi leggermente, non gli diedi il tempo di ribattere, poiché appoggiai le mie labbra sulle sue, rubandogli il fiato. Avevo una voglia matta di dirgli quelle due paroline, ma era più forte di me, non ci sarei mai riuscito. Era una cosa di orgoglio, a lei avevo dato il mio cuore, ma non tutto me stesso. Nessuno mi aveva mi avuto definitivamente.
‘tu sei più bello.’ Preciso lei staccandosi dalle mie labbra. Non risposi e ripresi a baciarla con più foga, facendo incontrare le nostre labbra. Se avessi risposto, lei si sarebbe impuntata dicendo che stavo mentendo, la conoscevo: Christine era testarda, forse più di me, si sottovalutava troppo anche se davanti alla gente faceva finta di niente. Era bellissima per me, e non lo capiva.
 
La portai sotto di me senza smettere di baciarla.
Gli mordicchiai un labbro, per poi baciarlo successivamente con più passione. Infilai le mani sotto la maglia larga toccando, e stringendo, ogni lembo di pelle che trovavo. Lei era mia.
‘ti voglio.’ Sussurrai con voce roca al suo orecchio, la sera prima eravamo stati interrotti, adesso non me la sarei fatta scappare. 
Baciai il suo lobo e scesi lungo il collo, le sue mani accarezzarono lentamente i miei capelli, mentre le mie arrivarono ai seni; glieli strinsi leggermente, per poi sfiorargli la schiena. Mi staccai dal suo collo, ammirando il segno che gli avevo causato, sorrisi tra me e me, la gente avrebbe capito che era di qualcuno. L’aiutai a togliersi la maglia, rimanemmo il intimo entrarmi, passai la notte in boxer, ero abituato così. Baciai ancora quelle labbra, sembravano fosse nate per combaciare con e mie; quando sfiorai -nuovamente- la sua lingua, un brivido mi fece staccare da lei fissandola, presi fiato, come fece lei. Entrambi avevamo il respiro affannato, ma la voglia di appartenerci fu troppa da farci sentire nostri ancora una volta.
 
Mossi il bacino verso il suo per fargli sentire l’eccitazione che mi stava procurando, tutto merito suo.
‘Zayn.’ Mugolo appena infilai le mie mani nel suo intimo, feci finta di non sentirla e gli baciai il collo. Massaggiai la sua intimità lentamente, era già bagnata, ma continuai il lavoro.
Christine ansimo quando un dito entro il lei, seguito dal secondo; mossi le dita in modo rotatorio per farla abituare al dopo, del resto questa sarebbe stata la sua seconda volta, ancora con me.
‘Zayn.’ Ripete lei stringendo le lenzuola cercando di non farmi del male. Sfilai le dita da dentro di lei, e gli tolsi l’intimo. Arrossi quando vide che la fissavo, ma non gli diedi peso e la baciai ancora.
‘non essere timorosa.’ Gli sussurrai vedendo le sue mani tremanti raggiungere i miei boxer. Sorrise leggermente, e li calo facendo scontrare le nostre intimità nude. Era nervosa, come se fosse ancora la sua prima volta, e la capi cercando di farla stare a suo agio.
Mi posizionai tra le lei, fermandomi. Guardai quei suoi occhi azzurri, così diversi dai miei, e la vidi annuire. Senza farmelo ripetere, entrai dolcemente in lei, cercando di farmi meno male possibile. Non si era ancora abituata a tutto questo, non gliele facevo una colpa.
 
Ad ogni spinta baciai un angolo del suo viso, una spinta la fronte, un’altra il naso, le labbra, le lacrime.
Non mi ero mai preoccupato di una persona prima d’ora, avevo sempre usato le ragazze, fregandomene se gli facessi del male. Christine mi aveva salvato, da quando era tornata bevevo di meno, non fumano più quella robaccia, anche se le sigarette era un vizio che non riuscivo a perdere. Quando la baciavo sentivo i brividi, se la toccavo la desideravo con tutto me stesso.
Baciai l’ultima le sua labbra arrivando al culmine del piacere, insieme a lei.
Quel sogno era stato una sorta di ‘premonizione’, sarebbe stata lei la ragazza a cui avrei detto il mio primo: Ti amo.
 
Continua…
 

 
Questa gif mi è nuova.
CHE BELLO.

 
I’m back, yeeeah.
Dai su vi dico subito che il 25° capitolo è pronto.
Mancheranno all’incirca sette/dieci capitoli alla fine *dio che depressione*
Come avete visto ho fatto chiarire i ragazzi, ma il capitolo precedente era solo di passaggio.
Max torna dal prossimo capitolo, e iniziano i casini, vi giuro lo ammazzerei.
Amo da morire Harry, e il personaggi di Zayn!!
 
Vi volevo anche avvertire che, molto probabilmente, farò una fanfiction su Zayn (sarà la storia di una mia one short, non quella rossa.) So’ già che morirò, perché piangerò come una disperata, ma voglio farla.
 
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Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Alla prossima, Vale.

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Capitolo 26
*** Venticinquesimo capitolo. ***


Venticinquesimo capitolo.

 
 
Merda, merda, merda, merda, merda. Cazzo!
Siamo stati quasi un mese senza la sua presenza, e adesso ritorna più agguerrito di prima?
Rilessi velocemente il messaggio, merda.
‘non vi sarete dimenticati di me? Vero? Ho letto le varie e-mail che mi avete mandato, ma ho voluto informarmi di una cosa. Sono stato in un ospedale non troppo distante da Manhattan, solo un paio d’ore. Ho conosciuto una famiglia, genitori di un certo Lucas, ho scoperto una cosa molto hot. Zayn, Christine ora so’ il vostro segreto.’
Merda, merda, merda, merda, merda, e ricominciamo. Cazzo, figa, tette, culo, sto andando fuori di testa, sono paranoica, sto per sentirmi male. Morirò.
 
‘Beker mi può dire perché è così agitata?’ il professore di matematica mi fece riprendere dalla mia paranoia. Vorrei vedere lei se si sveglia per via di un messaggio del genere, poi ne riparliamo!
‘ehm nulla.’ Risposi gentilmente, cercando di essere il più naturale possibile.
‘allora dia ascolto alla lezione, se no finisce in presidenza.’ Il prof Williams mi avviso, e gli promisi che non avrei disturbato più. In classe con me c’era solo Roxenne, e lei come gli altri, assalirono me e Zayn con domande su domande. Avevo promesso ai ragazzi che gli avrei detto tutta la verità, ma come potevo dire tutto ciò che era successo, così dal nulla.
 
‘ho paura.’ Ammisi a Zayn appena mi rifugiai tra le sue braccia, lui per tutta risposta mi strinse a se cercando di tranquillizzarmi.
‘tranquilla piccola, non succederà nulla.’ Mi lascio un bacio sulla fronte. ‘oggi racconteremo tutto ai ragazzi.’ Esclamo serio.
‘cosa?’ domandai retorica. ‘no, non ci riesco, non voglio, io…’ mi interruppe con un bacio.
‘tranquilla ti proteggo io.’ Sussurro staccandosi, amavo i suoi momenti di dolcezza.
Portai le mie bracciai al suo collo e lo abbracciai, stringendolo possessivamente, avevo paura che ci staremmo divisi, che me lo portassero via.
‘ci spiegate quel messaggio?’ domandò, Louis nervoso.
‘oggi a casa mia dopo scuola, saprete tutto.’ No, no, no e ancora no, non ci sarei mai riuscita.
 
Il suono della fine dell’ultima ora mi fece riprendere dal mio flashback, sarei morta.
Chiusi lentamente il raccoglitore di matematica, cercando di rallentare il tempo, ma la mia fedelissima migliore amica, mi ha aiutata a riordinare tutte le mie cose, ma i cazzi suoi?
‘andiamo?’ domando prendendomi per il braccio. Sorrisi cercando di reprimere i miei pensieri omicidi.
‘certo, andiamo.’ Scandì bene l’ultima parola, per poi seguirla verso l’ingresso della scuola.
 

***

 
Ci trovavamo nel salone di casa Malik.
Continuai a torturarmi le mani, mentre Zayn aveva offerto del cibo a tutti, anche a me, ma il mio stomaco si era chiuso e se avrei mangiato avrei rimesso tutto quanto.
Continuai  a stare di fronte alla porta finestra, cercando un modo per scappare, potevo buttarmi dall’ultimo piano, ma credo che sarei morta.
‘vieni con me.’ Mi sussurro Zayn prendendomi per i fianchi. Ci sedemmo tutti sui divani, e il moro mi fece sedere tra le sue gambe, aveva visto che stavo tremando, e che non avevo nessun tipo di coraggio.
‘quello che dovete dirci riguarda quello che ci promisi tempo fa?’ Liam si rivolse a me, apri la bocca, ma da essa non usci un suono così annui velocemente.
‘intanto chi è Lucas? E cosa centra con voi?’ chiese Niall mangiando delle patatine.
‘allora Lucas…’
Interruppi Zayn urlando ‘lo abbiamo ucciso.’ Niall sputo le patatine, Harry la bibita, Liam e Louis ci guardarono sbalorditi e Roxenne, era più morta che viva.
‘cosa cazzo avete fatto?’ urlo Louis riprendendosi.
‘non abbiamo ucciso nessuno.’ Esclamo Zayn guardandomi male, al punto che abbassai lo sguardo. ‘abbiamo avuto una divergenza con lui, ma è vivo… diciamo.’
‘diciamo?’ domando retorico Harry.
‘è in coma.’ Rispose Zayn, togliendomi le parole di bocca.
‘raccontateci.’ Ci impose Louis con tono duro.
 
Zayn racconto tutto l’accaduto, da quello che successe a scuola, arrivando alla sera della festa.
Mentre parlava ai ragazzi delle lacrime mi rigarono il viso, ero pentita per ciò che avevo fatto, e la cosa che avevo più paura era perdere i miei amici.
‘cosa centra il fatto dell’ospedale?’ domando Roxenne.
‘siamo andati a parlare con i genitori di Lucas, non volevamo più tenere questo peso dentro.’ Risposi a Rox, lei mi sorrise rassicurandomi.
‘avete fatto la cosa giusta, siccome era già un tossico, si è scavato la fossa da solo.’ Il mio migliore amico, Niall, ci diede ragione come tutti gli altri. Non mi aspettavo una reazione del genere.
‘per questo sei scappata?’ domando Harry. Annui ‘potevi dircelo, ti, vi avremmo aiutati.’ Continuo alzandosi e venendomi incontro.
Abbracciai mio fratello, non era arrabbiato, forse solo deluso dalle nostre azione, ma sapeva che ci eravamo presi le nostre responsabilità e questo, come disse lui, ci fece onore.
 
Parlammo della vicenda, e di quello che avrebbe potuto fare Max, la cosa che mi insospettiva era: se solo io e Zayn sapevamo il nostro segreto, com’era riuscito a venire a sapere di tutto ciò?
Non riuscivo a capire come potesse sapere tutto, certi segreti li sapeva per le e-mail, ma alcuni, come questo, non poteva venirlo a sapere così dal nulla.
Una suoneria mi fece tornare sulla terra.
‘è un messaggio.’ Esclamo Zayn allungandosi a prendere il suo telefono. Non si nascose, apri sms davanti ai miei occhi, Perrie:
‘Zayn stavo pensando perché non passi da me? Sono appena tornata a NY, ho voglia di te. Xx’
Lei e quelle ‘x’ di merda. Zayn inizio a ridere a crepapelle, cancellando il messaggio.
‘chi era?’ domando Liam.
‘Perrie, quella ancora non ha capito che sono impegnato.’ Rispose ridendo. Impegnato, impegnato con me?
‘come?’ sussurrai.
‘se non era chiaro, noi due ci apparteniamo. Tu sei mia, ed io sono tuo.’ Mi rispose, Zayn, all’orecchio. Sorrisi per ciò che disse, quindi eravamo insieme? Una coppia fissa? Io e lui?
 
‘Chris mi faccio la doccia, fai come se fosse casa tua.’ I ragazzi erano tornati a casa, il pomeriggio passò abbastanza velocemente, Harry e il resto del gruppo, decise di aiutarci a mettere apposto questo casino. Volevamo scoprire chi fosse questo Max, e distruggerlo. Quando crearono quel sito, all’inizio, era una cosa carina: sapevi il gossip, pettegolezzi, ma cose lievi… poi iniziarono a scrivere segreti troppo pesanti, chiunque viene preso di mira da Max, non finisce bene. Quel sito porta solo dolore, e odio.
‘va bene.’ Risposi togliendomi la felpa, e lasciandola sul letto di Zayn. Guardai la camera del moro, sempre uguale, perfetta. Era strano che un ragazzo avesse una camera più ordinata, e pulita, di una ragazza, ma lui è sempre stato un perfettino. In camera sua non trovavi vestiti in giro, scrivania piena di fogli, scarpe in giro, o cose simili; camera sua era impeccabile.
Mi avvicinai alla libreria e toccai ogni singolo libro che trovavo, da quelli di scuola, a quelli horror, come piacciono a lui. Arrivai ad un raccoglitore, abbastanza vecchio, sul dorso c’era inciso ‘lyrics’ presa dalla curiosità, lo presi.
Girai le varie pagine, ognuna era piena di scritte e disegnini, ma in ogni pagina c’era una canzone. Mi stupì del fatto che i testi erano anche belli, non credevo che potesse essere così profondo. Zayn era una scoperta ogni giorno. Sorrisi nel pensare al vero Zayn, sapevo che ciò che portava appresso era una maschera, ma nessuno, oltre lui, sa’ cosa c’è dietro quella corazza; neanche io lo so.
‘Hate’ fissai varie volte quella parola. Scossi violentemente la testa e inizia a leggere il primo verso; era bellissima. Non so’ se quello che ha scritto l’ha provato davvero, oppure è tutto inventato, ma fatto sta che questa canzone era molto profonda. Nel testo lui odia lei, ma solo perché non può averla, la odia così tanto da farsi del male psicologico, ma quel odio nasconde solo l’amore che sente verso di lei.
Mi sfuggi una lacrima appena girai la pagina, in mezzo al testo c’era posta una piccola foto, ritraeva una ragazza dai capelli neri e occhi azzurri, persi un battito quando riconobbi la bambina: ero io.
 
Chiusi violentemente il raccoglitore, l’acqua della doccia si era spenta, Zayn sarebbe tornato a minuti. Rimisi il quaderno dove l’avevo trovato.
‘che fai li?’ la sua voce mi fece saltare sul posto.
‘s-stavo guardando la libreria.’ Balbettai cercando una possibile scusa.
‘perché balbetti?’ domando avvicinandosi, solo in quel momento notai che il moro aveva solo un asciugamano attorno alla vita; l’acqua nei capelli gocciolava lungo il petto e le spalle del ragazzo.
‘ci sei?’ scrocchiò le dita davanti ai miei occhi. Annui con la testa, anche se la visione di lui, mezzo nudo e bagnato, mi stava facendo perdere la testa.
Presi il suo viso tra le mani e azzerai la distanza tra noi. Fui così veloce che Zayn rispose al bacio dopo qualche secondo, cingendomi i fianchi con le mani. Lo baciai con trasporto e dolcezza allo stesso tempo, quella canzone era per me, lui forse provava dei veri sentimenti per me, lo speravo con tutta me stessa. Perché si Christine Summer Baker si è innamorata, amo quel ciuffo dipendente, quel ragazzo pieno di tatuaggi, quel ragazzo che anche con la barba e vestito da mendicante è bellissimo; quel ragazzo che quando sorride ti fa sciogliere il cuore. Io amavo Zayn Malik.
 
‘questa sera usciamo.’ Annuncio staccandosi dal bacio.
Lo guardai perplessa ‘andiamo a cena, solo io e te.’ Continuo lasciandomi un bacio casto sulle labbra.
‘a cena?’ ripetei.
Zayn annui ‘si, adesso vai a casa e preparati. Alle 20.00 vengo a prenderti.’ Mi libero dal suo abbraccio.
‘va bene.’ Risposi ricuperando la felpa.
‘un’ultima cosa.’ Mi richiamo ‘dormi qui, con me.’ Mi sorrise.
‘se non volessi?’ domandai.
‘ti rapisco.’ Rise contagiando anche me. Eh la sua risata? Quanto la amo.
 
Continua…  
 


Molto sexy... Tommo bei boxer....


No sono viva! Non sono un miraggio.
Premessa: fa cagare vero? A me non convince tanto, l’ho scritto due volte, è per questo che sono in ritardo con la pubblicazione. Perdono.
 
Christine e Zayn hanno raccontato tutti ai ragazzi, di solito io faccio colpi di scena, ma questa volta ho deciso di non farli litigare. Sono di buono umore.
A me piace molto il finale :D
 
Mmm non ho altro da dire, oltre che ho mal di testa, quindi scappo e vado a pubblicare il nuovo capitolo nell’altra fanfiction. Si cazzo quanto sto pubblicando in questi giorni!
Comunque continuo a un minimo di 15 recensioni.
 
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Per il prossimo capitolo: vedere l’aggiornamento che faccio in seguito. Dovrete aspettare, poi capirete perché.
Alla prossima, Vale.

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Capitolo 27
*** Ventiseiesimo capitolo. ***


Ventiseiesimo capitolo.

 
Mi accucciai sul banco, nascondendo la testa tra le mani.
Solo al pensiero della serata passata con Zayn, mi pizzicavano gli occhi.
La colpa non è del moro, è solo mia. Dirgli che l’amavo, forse fu troppo affrettato, oppure stupido, sta di fatto che lui non ricambiava. Non ero ne la sua ragazza, e non provava dei sentimenti forti verso di me.
 
Le sue mani bravavano sul mio corpo. Desiderose di avere di più.
Si disfò del mio vestito con facilità, lasciandomi in intimo. Delicatamente mi distese sul letto, coricandosi su di me, senza pesarmi. Gli sbottonai la camicia, togliendogliela lentamente, assieme ai suoi pantaloni eleganti.
Ero un essere perfetto, qualsiasi cosa faceva, lui, risultava sempre perfetto.
Rimanemmo in intimo, l’uno sopra l’altro.
‘ti voglio.’ Sussurrò, baciandomi appena le labbra.
Le sue mani percorsero tutta la mia schiena, arrivando al gancetto del reggiseno, lo aprì con facilità.
Baciai il suo petto, lasciando alcuni segni di passaggio, ma pochi visibili per via del suo colorito. Arrivai ai lati dei suoi boxer, glieli sfilai dolcemente.
Zayn si stacco dal mio seno, baciandomi più volte le labbra. La sua lingua era in sintonia con la mia. Erano come due migliori amiche, sempre insieme, e non volevano mai separarsi.
Sussultai sentendo una sua mano accarezzarmi l’intimità da fuori gli slip.
‘sei perfetta.’ mormorò, togliendomi anche l’ultimo indumento.
Rimanemmo li a fissarci, per minuti. Ero completamente persa nei suoi occhi.
Non avrei mai pensato che un ragazzo potesse mandarti fuori di testa così.
Inizi ad apprezzarlo, ci stai sempre insieme; scherzi con lui, alla fine il tuo cuore se ne innamora senza chiederti il permesso. Eh tu sei li a fissarlo da lontano, a pensare a quanto lo ami, a quanto lo vorresti tuo.
Con una spinta decisa entrò in me, soffoco i nostri gemiti con un bacio.
Zayn poteva sembrare rude, e schietto, ma lui stessa sapeva la dolcezza e la passione che portava dentro.
Divaricai il più possibile le gambe, dando una posizione comoda al moro, che senza aspettare inizio ad aumentare le spinte, causando piacere a entrambi
Nella stanza rimbombavano gli scocchi dei baci, e i nostri lamenti. Era tutto perfetto.
Fare l’amore con la persona che ami, è perfetto.
Mi aggrappai alla sua schiena, graffiandola leggermente. Continuai a baciarlo con voracità, sapendo che mancava poco al limite di piacere.
Aumento la presa sui miei fianchi, spingendo più a fondo.
‘ti amo.’ urlai in preda al piacere.
‘Chris.’ soffoco il suo gemito, nel mio collo.
Incapace di rispondere, rimasi ferma, aspettando il nostro respiro tornasse regolare. Il moro uscì da dentro di me, stendendosi al mio lato dentro. Mi strinse al suo petto.
‘cos’hai detto?’ domando, baciandomi la tempia.
‘che ti amo.’ cercai il suo sguardo, ma non lo trovai.
Zayn si sedette sul letto, passandosi una mano tra i capelli. ‘ho capito.’ annunciai, amaramente.
 
Me ne andai.
Lasciai camera sua nel pieno della notte, tornando a casa.
Lui, ovviamente, non ricambiava i miei sentimenti. Gli avevo detto che l’amavo, non fece nulla.
Non mi fermò neanche quando recuperai i vestiti, o quando uscì da camera sua. Molto probabilmente, per Zayn, io ero sono uno sfizio. Non gli interessavano i miei sentimenti, oppure i suoi. Lui doveva rimanere l’eterno single, quello che si scopata tutte, infrangendo il cuore della persona che lo amava.
 
‘com’è andata ieri sera?’ Rox, si sedette nel banco accanto al mio.
Alzai il viso ‘gli ho detto che l’amavo.’
Un sorriso si dipinse nel suo volto ‘ma è una cosa bellissima.’ esulto. ‘Zayn innamorato, è stato dolce? Che ha fatto? Ti ha baciata? Ti ha…’
La interruppi ‘non mi ha risposto.’ sorrisi amaramente.
Il viso della bionda si cupi ‘ma che bastardo è.’ esclamo, scuotendo la testa.
Risi vedendola in quel modo. Prima lo ‘venerava’ poi lo insultava. Era tipico suo.
‘cosa pensi di fare ora?’
Mi sedetti composta sulla sedia ‘non lo so…’ la mi vista mi appanno, facendomi sfuggire qualche lacrima.
Le braccia ferree di Roxenne mi avvolsero in un caloroso abbraccio.
‘shh… non ti merita.’ poteva aver ragione, ma anche se lui mi avesse trattata male, abbandonata, o robe simili, il mio sentimento non sarebbe morto da un giorno all’altro. È cresciuto da qua a due mesi, era come una fiamma nel mio corpo, che diventava più intensa quando lo vedeva. Ero fregata.
 

***

 
Pov. Zayn
 
Zayn.’ alzai il viso, notai Liam avvicinarsi a me ‘come mai tutto solo?’ domandi, una volta che si sedette accanto a me, sulla panchina.
Alzai le spalle ‘stavo pensando.’ ammisi.
‘che hai fatto?’ mi diede una leggera spallata.
Lanciai la sigaretta ormai finita, facendo uscire il fumo dal naso ‘ieri sera ha detto che mi ama.’ Sospirai ‘lo stavamo facendo, e ha detto di amarmi.’
Liam sorrise ‘è stato così terribile?’
‘non ho ricambiato.’ mi passai una mano tra i capelli, spettinandoli.
Il castano sospirò ‘sai… ognuno di noi ha i suoi tempi per dirlo. Tu cosa provi quando stai con lei?’
Mi appoggiai meglio alla panchina ‘cosa provo?’ domandai retorico ‘quando sto con lei, è come se il tempo si fermasse. Quando mi sorride, o mi abbraccia, sento il cuore accelerare. Quando la bacio, è come se dentro ci fossero mille uragani, pronti a farmi impazzire. Quando…’
Mi interruppe ‘sei innamorato, perché non corri a dirglielo?’ scossi la testa. ‘ammetti a te stesso che la ami.’
‘non potrò mai renderla felice.’ sospirai ‘guardami Liam, cosa posso darle? Sbaglierò e la farò stare male. Cosa può aspettarsi da uno come me? Uno che fino a due mesi fa fumava erba, e si scopava la prima che capitava!’ io non ero un tipo da relazioni, non ne ero capace.
‘Zayn l’hai detto te: fino a due mesi fa.’ mi canzonò ‘non vai a letto con nessuna, se non è lei. Non ti fai più le canne, bevi pochissimo. Sei cambiato in meglio, Christine queste cose l’ha notate. Lei si è innamorata del vero te, non di quello che stai facendo credere di essere.’ abbassai lo sguardo, fissandomi le scarpe.
‘se la ami urlalo al mondo, la perderai se no.’ mi mise in guardia.
Sospirai sapendo che aveva ragione, ma lei meritava di meglio. Christine per me era tutto, dopo la mia famiglia, e conoscendomi avrei sbagliato con lei, facendola stare male.
Avrei preferito stare male io, che vedere lei in lacrime.
 
-tante volte la vita, ci fa fare delle scelte, giuste o sbagliate, la maggior parte delle volte scegliamo quelle errate. Una di queste fu e-mail di Christine Beker, che mi annunciava di distruggermi. Una cosa l’ha azzeccata, frequento la vostra stessa scuola. Ci vedremo al ballo d’autunno. Max.- rilessi un paio di volte quel messaggio. Misi il telefono in tasca, uscendo di fretta e fuori dall’aula di disegno.
Perché Christine aveva domandato guerra a Max, lui poteva distruggerci quando voleva. Sapeva il nostro più oscuro segreto, e non si sarebbe tirato indietro, diffondendolo.  
Arrivai davanti agli armadietti, i ragazzi erano già li.
‘ma che cazzo perché l’hai fatto?’ urlo Harry, contro la sua sorellastra.
‘vuoi capire che glielo scritto tempo fa quel messaggio?’ si difese la mora.
‘ma glielo hai scritto.’ ribatte il riccio, inferocito. Louis gli appoggio una mano sulla spalla, dicendogli di calmarsi.
‘basta Harry.’ intervenni io, guardando la ragazza.
Christine abbasso subito lo sguardo, appena i nostri occhi si incrociarono.
‘è arrivato il fidanzatino.’ disse freddo, Harry. Quand’era nervoso diceva sempre cose che non pensava, rispondendo male a tutti.
‘non è il mio ragazzo.’ sussurro appena, la mora.
Mi morsi il labbro, incapace di rispondere alla ragazza.
Non volevo che stesse male per me, ma alla fine stavo facendo del male sia a me che a lei.
Aveva ragione Liam, ero innamorato, l’amavano forse più di me stesso, ma non potevo renderla felice. Avevo già commesso l’errore di non rispondere al suo ‘ti amo’ , per stare meglio doveva allontanarsi da me. Se questo sarebbe significato piangere in silenzio vedendola, sarebbe stato così.
‘cosa facciamo?’ domando il biondo.
Sospirai ‘accettiamo la sfida.’ esclamai, sorridendo.
Louis aggrotto la fronte ‘spiegati meglio.’
‘partecipiamo alla festa, scopriamo chi è questo Max e lo distruggiamo.’ guardai i miei amici, un po’ titubanti ‘la festa è tra una settimana e mezza. Possiamo farcela.’ abbassai una mano, mettendola al centro del cerchio, formato dai nostri corpi ‘chi è con me?’ domandai retorico.
Fissai la mia mano, per poi guardare i ragazzi uno a uno.
‘io.’ esclamo, Niall appoggiando la mano sulla mia.
Liam sospiro ‘anch’io.’ appoggio, anche lui, la mano. Poco alla volta tutti misero la mano, un po’ timorosi, ma lo fecero, mancava solo una persona.
‘Chris.’ la richiamai. La mora alzo lo sguardo verso il mio, i suoi occhi erano lucidi; una lacrima le rigo il viso.
Annui ‘ci sto.’
 
Continua…
 

 

 
IO SONO UNA MERDA COLOSSALE.
Scusatemi, davvero io… non sapevo più cosa scrivere. Aprivo word, ma scrivevo solo merda.
Finiva sempre che cancellavo tutto.
Questo capitolo diciamo che mi piaciucchia, dopo averni scritti almeno diedi simili.
Spero davvero che non abbiate dimenticato questa storia, non vi biasimo se l’avete fato.
È un mese che non aggiorno, scusatemi davvero.
Se vi può tirar su il morale, beh diciamo che adesso so come andare avanti. Quindi il prossimo aggiornamento sarà in settimana, o nei primi giorni della prossima.
 
Vorrei annunciarvi che la fine è vicina: mancheranno massimo cinque capitoli, e la storia è conclusa.
Non credo farò un seguito, forse delle one short sulle tre coppie, ma non ci sarà un seguito (almeno per ora).
 
Come avete visto Zayn ha fatto un casino.
Non ha ricambiato i sentimenti, e Christine crede che lui non provi nulla per lei.
In più ormai hanno dichiarato guerra. Chissà chi è Max…
 
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Spero che mi lasciate un piccolo commento.
Alla prossima, Vale.
 

 
 

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Capitolo 28
*** Ventisettesimo capitolo. ***


Ventisettesimo capitolo.

 
Pov. Harry.
 
‘è da più di due mesi che andiamo avanti così, sono stanco.’ ammisi, tirandomi su i boxer.
Mi passai una mano tra i ricci, scompigliandoli ‘non mi sto lamentando del sesso…’ precisai.
Hope si tirò a sedere, coprendosi con il lenzuolo ‘credevo che per te non fosse solo del sesso, almeno non dopo tutte quelle paroline dolci.’ esclamò, alzandosi dal letto. Si legò la coperta sopra il seno, per non farsi vedere nuda.
‘non è questo che intendevo.’ mormorai, alzandomi a mia volta dal letto.
La mora mi guardo perplessa ‘cosa intendi dire? Perché se per te è solo sesso, io mi taglio fuori!’ sbottò.
‘lo sai che provo qualcosa per te.’ urlai, avvicinandomi alla ragazza.
Mi spinse leggermente ‘no, non lo so. Finche non mi dirai ciò che provi io no…’ la interruppi, baciandola.
Amavo baciarla quando meno se l’aspettava.
Amavo quando lei giocava con i miei ricci.
Amavo vederla sorridere.
Amavo sentirla sul mio petto durante la notte.
Amavo fare sesso con lei.
Ne ero innamorato.
‘sai che sono un ragazzo che con le parole non ci so fare…’ soffiai sulle sue labbra  ‘ti basta sapere che per me sei importante?’ le domandai, cingendole i fianchi.
Hope si morse le labbra, scuotendo lievemente la testa ‘non mi basta più.’ sussurrò.
‘proviamoci…’ non l’avrei persa per nessun motivo al mondo, se questo significava non essere più ‘Harry Styles l’eterno single.’ sarebbe stato così.
Boccheggiò, strabuzzando gli occhi ‘cosa vorresti dir…’
La interruppi, nuovamente ‘vuoi essere la mia ragazza?’ sorrisi ‘non posso perderti, voglio provarci.’ le sue mani si posarono sulle mie spalle, tenendosi.
‘dovrò tornare a Londra, prima o poi, e li cosa faremo?’ le morsi il labbro, avvicinando i nostri corpi.
Alzai le spalle ‘verrò con te.’ mormorai sulle sue labbra.
‘è impossibile, la tua vita è qui.’
‘anche la tua, adesso.’ ribattei ‘non sei un peso per nessuno, e poi non riuscirei a stare senza di te…’.
Hope appoggiò la fronte contro la mia ‘perché?’
Ridacchiai ‘perché mi sto innamorando.’ ammisi sia a lei, che a me stesso. I suoi occhi si fecero lucidi all’istante, quasi avessi il controllo su di lei.
‘si…’ squittì sulle mie labbra ‘…voglio essere la tua ragazza!’
Morsi il suo labbro inferiore, impossessandomi della sua bocca. Strinsi i suoi fianchi, camminando all’indietro; mi ritrovai steso sul letto, con Hope sulle mie gambe.
‘e se un giorno dovesti tornare a Londra, io verrei con te.’ le sciolsi il lenzuolo, lasciandolo cadere sul pavimento. Accarezzai la sua pelle nuda, facendola sussultare. Baciai il suo collo, ripassando con la lingua nel punto in cui le torturai ore prima. Ci lasciammo trasportare dal piacere e dalla passione.
Mi sentivo in ecstasy, si ero innamorato.
 

***

 
Pov. Christine
 
‘tuo fratello non è venuto, vero?’ sobbalzai sulla sedia.
Deglutì a vuoto, girandomi verso la voce ‘voleva stare con Hope.’ mormorai, evitando il suo sguardo.
Alzò le spalle, passandosi una mano tra i capelli ‘ne ho parlato con i ragazzi, e siamo arrivati a una conclusione: la festa sarà a coppie, quindi…’ fu vago.
Alzai lo sguardo ‘cosa intendi dire?’ domandai con acidità.
‘dobbiamo andare insieme.’ mormorò, sorridendomi ‘magari avremo anche tempo per parlare su…’.
Lo interruppi ‘non ho nulla da dirti, e non ho verrò con te!’ tornai a guardare un punto indefinito fuori dalla finestra.
Si avvicinò con le sedia, facendo scontrare le nostre spalle ‘piccola…’ sussurrò al mio orecchio. Sentii chiaramente gli occhi bruciarmi, con che coraggio mi chiamava ancora così?!
‘non hai diritto di chiamarmi così. Non più.’
Sospirò ‘parliamone.’ scossi la testa, allontanandomi dal suo corpo.
‘stammi lontano. Verrò alla festa, ma prima di allora non rivolgermi più la parola. Non sei più niente per me.’ vidi chiaramente nei suoi occhi della rabbia, mischiata a della tristezza. Gli avevo dato il cuore, lui ci ha giocato, facendomi soffrire. Non mi sarei mai sentita in colpa, per una volta io ero la vittima.
‘vorrei rimediare.’ la sua mano sfiorò la mia, appoggiandosi sopra. Incrociò le sue dita con le mie, aumentando la presa ‘vorrei starti lontano, ma non ci riesco…’ esclamò, accarezzandomi la guancia con la mano libera.
‘allora provaci: non voglio soffrire per colpa tua.’
Zayn abbassò il viso, nascondendo un sorriso amaro ‘ti avevo detto di non innamorarti di me.’ ribatté.
‘scusa se ti amo…’ era la seconda volta che pronunciai quelle due paroline, ed era la seconda volta che lui non ricambiava. Lasciò la presa della mano, alzandosi dalla sedia.
‘posso darti tutto ciò che vuoi, ma non l’amore: non ne sono capace.’ si allontanò dal mio banco, andandosi a sedere qualche fila più indietro. Avevo avuto la mia conferma: per lui ero solo un giocattolo.
Zayn Malik non sarebbe mai cambiato.
 

***

 
‘non ci credo.’ scossi la testa incredula.
Hope ridacchiò ‘vuoi che ti ripeto tutto?’ strabuzzai gli occhi.
‘cosa?’ squittì ‘nono, ho capito benissimo. Ma non credevo che Harry facesse ciò…’ agitai le mani, appoggiandomi al ripiano della cucina.
‘è stato dolcissimo, non credevo che avesse questo lato…’ borbottò, bevendo dell’acqua.
Mi morsi il labbro ‘ti ha invitata alla festa di scuola?’ la mora annuì.
‘Zayn ti ha invitata?’ alzai lo sguardo, incrociando gli occhi scuri della ragazza.
Annui ‘diciamo… dobbiamo andare a coppie quindi è come se fosse obbligato.’ Hope aggrottò la fronte, facendo una smorfia. Alzò le spalle, rimanendo in silenzio.
‘cosa c’è?’ domandai incuriosita.
‘è una cosa strana…’ esclamò ‘Liam è single, si è preso una pausa da Danielle. Verrà da solo alla festa, e i ragazzi non hanno detto nulla!’ spalancai la bocca.
‘ma quando è successo?’
Hope ci pensò su ‘credo un paio di giorni fa…’ spiegò ‘che poi Zayn è stato il primo a dirgli che poteva venire da solo.’ continuò.
Mi portai le mani tra i capelli ‘quel bastardo di un Malik.’ sbottai, iniziando a camminare avanti e indietro per la cucina ‘ne ho parlato con i ragazzi.’ feci il verso.
‘Chris non parlare così, l’ha fatto perché vuole stare con te.’
La sguardai male ‘ah si?!’ domandai retorica ‘si inventa stronzate per venire con me a una festa, e non risponde ai miei ‘ti amo’?’
Sentii chiaramente che stavo per scoppiare, non volevo piangere ancora per Zayn.
‘magari durante la festa ci sarà una svolta con lui…’ mi consolò.
Tirai su col naso, non le risposi. Non volevo farle sentire la mia voce incrinata. Volevo essere forte e andare avanti con questa storia. Non dovevo fidarmi, o almeno non dovevo innamorarmi di un essere come lui.
Non sarebbe passato in un giorno, neanche in un mese, ma prima o poi il sentimento sarebbe svanito.
 

***

 
-lo amo.- inviai il messaggio a Harry. Lui era l’unico, oltre Hope e Rox, a sapere perfettamente la storia.
La risposa non tardò ad arrivare -dimmi che non è vero…- sorrisi amaramente.
-invece è così… ma lui non ricambia!-
Mi strinsi sotto il piumone, affondando il viso nel cuscino. Ero in casa da sola. Mia madre e il mio patrigno erano in viaggio per lavoro, non sapevo che fine avessero fatto. Harry e Hope sono andati a cena fuori, per poi raggiungere un locale, in cui si sarebbero incontrati con i ragazzi. Mi rifiutai di andare, non perché stessi male o non ne avessi voglia; ma solo perché Zayn era presente. Non avevo il coraggio di vederlo.
-che ne sai che non ricambia?- risi alla sua risposta.
Sospirai -sai se non rispondi a ben due ‘ti amo’, non ricambi.-
-io credo che lui sia innamorato.- rilessi quel messaggio più e più volte. Harry non lo pensava davvero, Zayn era incapace di amare; stava solo cercando di consolarmi.
-non illudermi, non voglio più stare male!- digitai in fretta la risposta.
Se mi amasse, avrebbe risposto. Se mi amasse, sarebbe qui con me. Se mi amasse, non soffrirei per lui.
-non ti sto illudendo: lui ti ama, solo che deve ammetterlo a se stesso!- non risposi al messaggio, lasciando il
telefonino sotto al cuscino. Quanto avrei voluto che quelle parole fossero vere, ma pur troppo non lo erano.
 
Guardai la radiosveglia, erano appena le undici di sera. Chiusi gli occhi.
Era da più di un mese che lo sognavo. Sognavo tutto di lui, rivivevo dei nostri momenti intimi, oppure il suo sguardo o il suo sorriso, si faceva sempre largo nei miei pensieri.
Mi mancavano le sue labbra, e i baci improvvisi. Quando mi abbracciava mi sentivo in paradiso, un po’ come se fosse il mio rifugio. Riaprì gli occhi, sentendo il telefono vibrare.
Non avevo risposto al messaggio di Harry, probabilmente era lui.
-potrai non credermi, ma mi manchi…- era Zayn.
 
Continua…
 

 
Io lo so che mi vorrete morta, e avete ragione.
Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma ho dei blocchi con questa storia e non sapevo come andare avanti.
Molte di voi mi chiedevano quando pubblicassi il nuovo capitolo, io rispondevo ‘arriverà molto presto’ quando sapevo in principio: di non aver nessuna fantasia.
Ma adesso eccomi qui, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Sinceramente a me fa un po’ schifo, l’unica parte che mi piace è quella iniziale, per il resto…
 
La fine è VICINISSIMA mancheranno massimo TRE capitoli.
La storia non avrà un epilogo, finirà direttamente. Non so se ci sarà un seguito, almeno non per ora.
Spero di non avervi deluse, e che finirete di seguire la fanfiction.
So già come andrà avanti, se riesco pubblicò il continuo in settimana, in caso non ci riuscissi: andrà a settimana prossima.
 
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Un bacio di cuore a tutte le persone che hanno recensito il capitolo precedente.
Alla prossima, Vale.

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Capitolo 29
*** Ventottesimo capitolo. ***


*leggete lo spazio d'autrice*

Ventottesimo capitolo.
 

 
‘Ben arrivata.’ Schivai lo sguardo di Zayn, concentrando mi sulla folla di studenti, intenti a divertirsi.
Passai nervosamente le mani lungo il vestito, stropicciandolo appena.
‘Dovremo parlare…’ piantai lo sguardo nei occhi del moro.
Deglutì ‘Non abbiamo nulla di cui parlare, no?’ ironizzai, sorridendo amaramente.
Scosse la testa ‘Abbiamo tanto di cui parlare, è da più di una settimana che non mi rivolgi la parola, vorrei solo chiarire con te…’ mormorò, passandosi una mano tra i capelli.
Alzai le spalle ‘Ormai tutto è perso.’ Tirò uno sbuffò, prendendomi a braccetto.
Lo seguii fino al centro della pista, guardando ogni studente. Uno di loro era Max.
Il piano di Zayn era un po’ illogico, non pensavamo di riuscirci nell’intento, ma Zayn in primis era molto motivato, voleva risolvere questa faccenda una volta per tutte.
‘Tutto si può aggiustare.’ Sussurrò al mio orecchio, creandomi brividi indescrivibili.
No, non tutto si poteva aggiustare. Per lui fui un passatempo, non mi amava e mai l’avrebbe fatto.
Zayn Malik non è capace ad amare, lui ha un cuore di pietra, non cambierà mai.
Scossi la testa, mordendo il labbro inferiore ‘Siamo qui per un motivo, non per noi. Finiscila.’ Digrignai i denti.
Il moro sospirò, annuendo.
 
Persi la concezione del tempo, continuavo a girare a vuoto per tutta la sala, neanche io sapevo il motivo.
Harry era scomparso, questo come tutti gli altri. Mi sentivo spaesata e sola.
Non so dove fossero andati, estrassi il telefono, scrivendo un messaggio a Harry.
 
A Harold: Dove siete finiti?
 
Attesi la sua risposta, ma non arrivò. Probabilmente per colpa della musica troppo alta, non riuscì a sentire il suono del cellulare.
Sospirando mi lasciai cadere sulla panca, appoggiando la testa contro il muro.
Alzai lo sguardo trovando Zayn, era sul palco vicino al dj. Una lacrime traditrice mi rigò il viso.
L’amavo più di me stessa, e non potevo averlo; almeno non in quel modo.
Nascosi il capo per non far vedere le lacrime, ma il cellulare mi distrasse.
 
Da Max: Bene, bene, bene, cos’abbiamo qui? I cinque moschettieri e la piccola Christine? Avete dichiarato guerra, e guerra sia.
 
Deglutì, la battaglia era iniziata.
Max era a conoscenza di tutti i pettegolezzi della gente, lui, o lei, aveva il coltello dalla parte del manico.
Se questa sera perdiamo, sarà per sempre.
Alzai nuovamente lo sguardo, verso il palco, ma Zayn era completamente scomparso dalla mia vista. Probabilmente è con una ragazza, pensai.
‘Vieni con me.’ Seguii la mano, trovandoci un braccio pieno di tatuaggi ‘Per favore.’.
Mi morsi il labbro, indecisa ‘Va bene.’ Accettai, seguendolo ‘Dove stiamo andando?’ domandai, senza ricevere risposta.
 
Entrammo nella classe di biologia, la porta della stanza si chiuse in un tonfo, sotto il tocco del moro.
Lo fissai ‘Zayn cosa ci facciamo qui?’ lui sorrise, prendendomi il viso tra le mani.
Le sue labbra furono sulle mie, impazienti di trovare la mia complicità.
Mi sentivo spaesata, non mi sarei mai aspettata un gesto del genere da parte sua. Non mi amava, ma mi desiderava.
La sua lingua fece il contorno delle mie labbra, chiudendo accesso nella mia bocca. Aprì gli occhi, vedendo i suoi chiusi con le sopracciglia aggrottate. Schiusi le labbra, facendo incontrare le nostre lingue.
L’espressione facciale di Zayn cambiò radicalmente, si rilassò, quasi fosse felice del mio gesto.
Mi lasciai trasportare dal movimenti, chiudendo gli occhi assaporandomi ogni suo tocco.
‘Ti amo.’ soffiai sulle sue labbra, ribaciandole piano.
Zayn sorrise, senza spiaccicare parola; le sue mani vagavano sul mio corpo, aprendo la zip del vestito.
L’aiutai a togliermelo, rimanendo in intimo.
 
Pov. Zayn
 
Feci vagare una mano sui suoi fianchi, da troppo bramavo di sentirla mia ancora una volta, arrivai sotto il gluteo, facendo pressione in un attimo si ritrovò tra le mie braccia.
Le morsi il labbro, indietreggiando fino ad arrivare vicino una sedia, in cui mi lasciai cadere.
‘Mi ami?’ domandai con voce roca, aiutandola a privarmi della giacca.
Chris annuì, imbarazzata ‘Ti amo, Zayn.’ Ripeté, baciandomi con trasporto.
Cosa avrei dovuto risponderle che l’amavo anch’io?
Sbottonò la mia camicia, lasciandola cadere a terra ‘Tu?’ domandò.
‘Io cosa?’ ridacchiai, mordendole il collo.
‘Mi ami?’.
Mi allontanò dal suo collo, piantando i suoi occhioni nei miei.
Deglutì ‘Io…’.
‘Dillo, di che mi ami, e sarò per sempre tua.’ Mormorò, mordendomi il lobo.
Non ero un bravo ragazzo, non l’avrei mai resa felice. Portavo solo scompiglio nella vita delle persone e lei non sarebbe stata un’eccezione; col tempo l’avrei fatta soffrire, e non volevo questo.
‘Ti desidero così tanto.’ Deviai l’argomento.
Scosse la testa ‘Ho bisogno che tu mi ami.’ Mi accarezzò il viso ‘Lasciati andare, di che mi ami…’.
‘Io…’ mi morsi il labbro, davvero volevo ciò?
 
Il suono del cellulare mi salvò.
Christine non accennava nessun movimento, rimaneva li, ferma sulle mie gambe, con il mio viso tra le mani aspettando una dichiarazione.
No, non ci riuscivo.
Scostai le sua mani, prendendo dai pantaloni il telefono.
 
Da Max: Adesso iniziano i giochi. Mr. Payne tradire Danielle è stata una mossa azzardata, come ogni maschio, ora, piangi la notte per il tuo errore. Tu saresti un vero uomo?
 
‘Ha iniziato.’ Esclamai.
Chris si alzò dalle mie gambe, prendendo il vestito da terra ‘Sono sempre stata solo un gioco, vero?’ tuonò.
‘Non è come pensi.’ Mi difesi.
Ci rivestimmo in fretta e furia, per ritornare alla festa.
‘A no?’ sbottò ‘È proprio come penso, sei un vigliacco Zayn!’ urlò, uscendo dalla classe.
Rimasi seduto sulla sedia, tenendomi la faccia tra le mani.
Non era come pensava, ci tenevo a lei.
Presi il telefono, sentendolo vibrare.
 
Da Max: Christine davvero credevi che Zayn ricambiasse il suo amore per te? Non lo chiamano ‘cuore di pietra’ per nulla, sai?
 
Tirai un calcio alla cattedra, causando un rumore assordante.
Ero cambiato per lei, forse si ero un vigliacco per davvero, ma ci tenevo a Christine; nella mia mente c’era solo e esclusivamente lei.
 

***

 
‘Cosa state facendo?’ domandai, guardando Louis e Liam armeggiare con il computer.
Eravamo da più di venti minuti nell’aula di informatica.
‘Tutti i messaggi di Max arrivano dal web, stanno cercando di rintracciare il pc.’ Annui, avvicinandomi a loro.
‘Fino ad adesso?’.
Liam distolse lo sguardo dal display, guardandomi ‘Abbiamo trovato la casella delle e-mail, c’è tutto di più. Ogni pettegolezzo le viene inviato, e da come abbiamo dedotto lei, o lui, sceglie quelli più malvagi.’ Dichiarò.
‘Quindi non trova tutte le informazioni da solo.’ Storsi il naso ‘Almeno sappiamo che non indaga, le notizie le vengono inviate!’.
‘Esatto!’ esclamò Harry, seduto sotto Hope.
‘È strano vederti far coppia fissa con qualcuno.’ Ridacchiai.
Il riccio rise ‘Dovresti farlo anche tu.’ Indicò con la testa Christine che se ne stava seduto, da sola, vicino la finestra.
Avrei voluto andare da lei, abbracciarla e riempirla di baci; ma era vero, ero un vigliacco.
‘Le sono appena arrivate dieci e-mail.’ Ci avvisò Louis ‘Parlano tutte del ballo!’ esclamò.
‘Parlano di noi?’ sentii la sua voce.
‘Non ancora.’.
Tirai un sospiro di sollievo, sedendomi sul bancone ‘Chissà chi è…’ borbottai ‘Potrebbe essere chiunque per quanto ne sappiamo.’.
‘Le pagherà tutte.’ Hope parlò ‘Tutto il male torna indietro, sempre.’ Le sorrisi, tornando a fissare Christine.
Bip. I suoni dei telefoni ci fece sobbalzare a tutti.
 
Da Max: Lucas, vi ricordate di quel ragazzo scomparso tre anni fa? Zayn e Christine sono artefici della sua scomparsa, l’hanno quasi ucciso.
 
Strabuzzai gli occhi, sentendo le parole di Harry, mentre lesse il messaggio.
‘Come cazzo fa a saperlo!’ sbraitai, alzandomi dal balcone ‘Solo noi sapevamo queste cose.’.
‘Trovato!’ urlarono all’unisco Liam e Louis.
Ci giranno nella loro direzione, aspettando che parlassero.
‘È nella scuola, esattamente…’ inizio quest’ultimo.
Christine mi fiancheggiò vicino alla porta.
‘Si trova nell’aula di musica.’ Presi per mano la ragazza, uscendo come un fulmine dalla stanza.
Questa volta avremmo scoperto chi fosse Max, sarebbe finito tutto.
 
‘Sei pronta?’ domandai a Christine, stringendo il pomello tra le mani.
Lei annuì ‘Fallo.’
 
Continua…

 


Faccio schifo, vero?
È più di un mese che non aggiorno, chiedo scusa, ma la fantasia era completamente scomparsa.
Solo che oggi ho scritto tutto di getto, grazie a una illuminazione divina -si fa per dire-.
Spero che seguiate ancora questa storia.
 
Ormai siamo giunti al termine della fanfiction, manca solo UN capitolo alla fine e poi ci sarà l’epilogo.
Non farò il seguito di questa storia, almeno per il momento non è in programma.
Spero che mi lasciate una recensione.
Scusatemi ancora.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più.
Moment, in time.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
 
Questo è il link della mia NUOVA FANFICTION, c’è solo il primo capitolo/prologo, ditemi cosa ne pensate: The bad boy.
 
In settimana, oppure i primi di settimana prossima, aggiorno.
Alla prossima, Vale.

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Capitolo 30
*** Ventinovesimo capitolo. ***


Chiedo scusa per questo enorme ritardo, ma il mio pc è rotto (difatti sto aggiornando dall’ufficio) quindi non ho avuto possibilità di scrivere e pubblicare il capitolo. 

 

 

Ventinovesimo capitolo. 

 

Pov. Christine 

 

La porta si aprii lentamente, mostrando la stanza colma di oscurità. Zayn fece il primo passo entrando nel laboratorio di musica. Gli strinsi la mano infondendomi sicurezza. 
La paura stava invadendo il mio corpo, piano piano stava prendendo il sopravvento sui miei sensi. 
Sobbalzammo quando suonò improvvisamente il pianoforte. 
«Sappiamo chi sei, fatti vedere.» esclamò Zayn, cercando con la mano libera l'interruttore per accendere la luce «Max esci fuori!» tuonò, spaventandomi. 
Strinsi le palpebre, imprecando a bassa voce «Zayn ho paura...» mormorai vicino al suo orecchio. La sua mano lasciò la mia, per avvolgere il mio corpo tra le sue braccia. Affondai il viso sul suo petto, ricambiando l'abbraccio. 
«Non ti succederà nulla, piccola.» inconsciamente sorrisi contro la sua pelle, mostrandomisi grazie all'apertura della camicia.

La luce si accese di colpo, mostrando una figura esile di fronte a noi. 
Strabuzzai gli occhi riconoscendo la ragazza.
Deglutì «Sei tu...?» sentii la voce morirmi nella gola. 
«Cosa vi aspettavate? Che fossi una ragazza per bene? Che fossi troppo buona?» domandò ridacchiando. 
Vidi con la coda dell'occhio, Zayn, contrarre la mascella «Eravamo tuoi amici!» urlò il moro, mostrando le vene sul collo. 
Roxenne scoppiò a ridere «Amici? Voi sareste miei amici?» esclamò nervosamente «Non mi avete mai trattata da amica. Sono sempre stata nella tua ombra, Christine. Fin da piccola mi hai sempre trattata come uno zerbino. Mi hai sempre cercata solo quando ti conveniva. Per te non sono mai stata nulla!» mi accusò «Tre anni fa te ne sei andata, avevo acquistato popolarità. La gente iniziava a notarmi perché io esistevo, non più per dirmi ‘Hai visto Chris?’ oppure ‘Puoi dire a Christine di chiamarmi?’ ho vissuto nella tua ombra. Eri partita ed io ero felice, sei tornata e guardami ora... Non sono più nessuno.» balbettò nell'ultima frase. «Ti ha sempre aiutata in tutto, sei irrispettosa!» mi difese, Zayn «Ti ha aiutata anche con Niall!» sbottò, passandosi una mano tra i capelli. 
«Davvero non l'hai capito?» esclamò Rox verso il ragazzo «L'ha fatto solo per lei stessa, o per Niall. Non per me!».
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene «Come puoi pensare questo?» urlai, allontanandomi da Zayn «Ti sono sempre stata vicina, ti ho aiutato sempre e te progetti di distruggermi così? Eravamo migliori amiche, lo sei ancora...».
Mi interruppe «Da quando c'è Hope io non esisto più per te, è come se fossi morta! Eri il mio punto di riferimento, e ora? Pensavi solo a te stessa e a Zayn. Non hai mai pensato a nient'altro!».
Scossi la testa, reprimendo le lacrime che minacciavano di uscire dagli occhi «Non è così.» mormorai.
«Non trattarla così!» ammonì Zayn, stringendomi la mano «C'è sempre stata per te, ma evidentemente eri così accecata da essere popolare che non l'hai mai capito. Ti credevo una persona diversa, ma ti sei dimostrata peggio di una vipera.».

 

«Ragazzi avete...» la voce di Harry sparì nel momento in cui, assieme ai ragazzi, entrò nella stanza «Rox? Cosa ci fai qui?» domandò alla ragazza «Max è scappato?» chiese rivolto a noi. 
«In verità...» Zayn iniziò a parlare, ma lo bloccai. 
«Siamo arrivati tardi, ma credo che non sia più un problema.» fissai nervosamente Roxenne «Ormai sa che possiamo rintracciarlo quando vogliamo, non farà più nulla!».
La bionda mi guardò stranita, annuì spegnendo il pc accanto a lei. 
«Piccola tutto bene?» domandò Niall, avvicinandosi alla sua ragazza. 
«Si.» mormorò «Andiamo via?»' chiese al biondo. Lui acconsentì ed entrambi tornarono alla festa. 
«Non capisco...»'esclamò Louis «Cosa ci faceva qui, Rox?».
Sorrisi appena «Ci ha seguiti prima.. » sospirai «Abbiamo vinto!». 
I ragazzi esultarono, abbracciandosi tra loro. 
«Hai fatto la cosa giusta.» sussurrò Zayn.

 

***

 

Pov. Zayn 

 

«Buona notte ragazzi. Ci vediamo domani!» Louis e Harry, con le loro rispettive ragazze, andarono via con le loro auto. 
Niall e Roxenne furono i primi ad andarsene, circa una mezz'ora prima. Sapevo che la verità sarebbe saltata fuori, ma se Christine decise di proteggerla, io, non avrei fatto nulla. Rox avrebbe vissuto con i suoi rimorsi, Niall era un essere puro, non avrebbe resistito molto nel raccontargli bugie, su bugie.
«Liam vai anche tu?» domandai al mio migliore amico.
Lui sbadigliò «Si, sono stanchissimo!» gli diedi una pacca sulla spalla, giocosamente. 
«Ci sentiamo per domani!».
Il castano si grattò la testa, imbarazzato «In verità domani dovrò vendermi con Danielle...» mi avvisò.
Gli sorrisi «Riconquistala.» mi fece l'occhiolino salendo sulla sua auto. 
Ed eccoci alla fine della serata. Stanco morto, ma stanco per lo più per la situazione con Christine. 
Era davvero arrivato il momento? Veramente volevo tirare fuori le palle e dirle tutto ciò che mi frullava per la mente?
«Zayn io vado...» la sua voce mi fece riprendere.
La presi dal gomito del braccio destro «Aspetta devo dirti...».
Lei sorrise liberandosi dalla mia presa «Non c'è più niente da dire. Ti amo Zayn, non ho paura di dirlo, ma tu non ci riesci. Sei bloccato, e solo tu sai perché. Non posso aspettarti il tempo è scaduto. Sarà difficile dimenticarti. Sei tutto per me, ma non posso andare avanti così. Quindi… ti prego lasciami andare.». 
Mi morsi il labbro, trattenendo il respiro, socchiusi gli occhi impedendo alle lacrime di uscire «Buona notte.» sussurrai.
«Buona notte, Zayn.».
Tenni gli occhi chiusi, mentre il rumore dei suoi tacchi si allontanava. Sentii una portiera aprirsi e poi richiudersi, il suono fastidioso delle sue scarpe scomparì, e la macchina partii. 
Strizzai le palpebre, lasciandomi rigare le guance dalle lacrime. 
Questa notte non avevo vinto, tutt'altro. Avevo perso la cosa più preziosa che un tempo potevo dire che fosse mia. Puoi essere miliardario, avere tutto, ma quando sei innamorato i soldi, sono irrilevanti; perché l'unica cosa che vuoi realmente è la persona che ami tra le tue braccia. 
Christine non sarà più mia, ma questo non mi vietava di pensare a te, di guardarti da lontano e di continuare ad amarti. Aprì gli occhi.
«Perché io ti amo.».

 

 

Come ho già scritto sopra: scusate il ritardo!
Questo capitolo era già scritto da tempo, ma non sapendo come aggiornare (sempre per via del pc rotto) sono passati DUE MESI.
Spero che mi perdonate!
Come avete capito siamo giunti AL TERMINE di questa fanfiction, difatti manca solo L’EPILOGO (già pronto).
Il prossimo aggiornamento sarà in settimana, non vedo l’ora di sapere i vostri pareri.
IL FINALE E’ STUPENDO (ALMENO PER ME).


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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più.
Moment, in time.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
 The bad boy. 

Adesso scappo, torno a lavoro.
Entro questa sera risponderò alle vostre recensioni!
Valentine.

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Capitolo 31
*** Epilogo ***


Epilogo.

 

Otto mesi dopo

Piegai l'ultimo vestito, depositandolo nella valigia; la chiusi, sospirando.
L'estate era alle porte, la scuola era finita da qualche giorno e mi si presentavano tre mesi di pura vacanza, a Londra.
Sorrisi tra me e me, sarei tornata da mia zia e dagli amici che lasciai lì mesi prima.
«Chris, sei pronta?» girai lo sguardo verso la porta, guardando Harry appoggiato a essa.
Annui «Certo, possiamo andare.» gli sorrisi.
Il mio fratellastro decise di accompagnarmi nel Regno Unito, poiché volle stare con la sua fidanzata, Hope.
La loro storia si rafforzò molto, lei alla fine s’iscrisse nella scuola che frequentavamo e fini gli studi assieme a noi.
«Ti aspettiamo in auto.».
«Va bene.».
Mi avvicinai al letto, sedendomisi sopra. In tutti questi mesi erano cambiate le cose.
Liam alla fine non tornò assieme a Danielle, diceva che ormai il loro amore era 'rotto' e nulla avrebbe sistemato le cose. Anche se nel cuor suo stava male, lui la amava ancora.
Per i due biondi, Niall e Roxenne, le cose erano andate male; la mia -ormai- ex migliore amica non dichiarò mai la verità al suo ragazzo, ma lui scoprì tutto col tempo. Non accettò quello sporco gioco da parte della ragazza, e la lasciò; di lei, tuttora, non si avevano notizie. Nessuno di noi sapeva, dove fosse finita, ma la cosa positiva era l'imminente scomparsa di Max.
Louis, invece, era quello che se la spassava più di tutti; l'eterna coppia Louis-Eleanor non si smontava mai. Un po' li invidiavo, si amavano molto e riuscivano a sistemare ogni difficoltà che si presentava davanti.
Ogni tanto volevo tornare alla sera del ballo, volevo che Zayn mi fermasse, mi dicesse, ‘non posso lasciarti andare’ ma ciò che è stato non può essere modificato. Ognuno di noi compie delle azioni nel corso della vita, e ognuna di essa comporta una conseguenza; la nostra fu vivere nella disperazione e nella lontananza.
No, non avevamo più un rapporto vero e proprio, forse potevano definirci amici, ma gli amici non si amano; non si desiderano, sentire dentro, sentire parte di se. Entrambi sapevamo che non saremo mai dei semplici amici, è come se fossimo incatenati, ma con gli sguardi moriamo dalla voglia di stare insieme.
Lo vedevo nei suoi occhi, vedevo la ‘luce’ che si era spenta; il loro luccichio era scomparso da qualche tempo, i suoi sorrisi erano forzati e la sua anima era completamente distrutta. Io vedevo tutto questo, ma restavo immobile, sboccata, come se fossi in una camicia di forza. Volevo urlare, ma non potevo, tutte le parole erano svanite durante quella serata.
Non avevo più nulla da dire.
Lo amavo e il sentimento non era svanito, era aumentato con il tempo.
E amare era diventato così doloroso da distruggerti dentro.
«Avrò mai il mio lieto fine?».
Regolai il respiro, reprimendo le lacrime che minacciavano di uscire dagli occhi. Sarei partita e tornata più forte di prima, avrei solo dovuto accantonare il passato e continuare con il resto della mia vita, anche se desideravo con tutta me stessa che lui ne facesse parte.

 

***

 

«Sei pronta?». esclamò Hope, con un sorriso che le partiva da un orecchio all'altro.
Mi mordicchiai il labbro «Certo, una buona vacanza sistema tutto, no?» domandai ironicamente, sistemandomi i capelli.
La mora alzò le spalle «Certe volte cambiare aria aiuta.» il braccio di Harry avvolse il fianco della ragazza, avvicinandola al suo corpo «Dobbiamo salire, il volo parte tra mezz'ora.» annunciò il riccio, indicando con la testa il gate.
Appoggiai meglio la borsa sulla spalla, recuperando da essa il biglietto e il passaporto. M’irrigidì vedendo Harry e Hope sbaciucchiarsi, mentre s’incamminavano verso l'hostess.
Distolsi lo sguardo, piantandolo sul pavimento, e con la testa bassa li seguii.
«Signorina il suo biglietto?» domandò l'addetto.
Gli passai il biglietto, senza rispondergli. Dopo gli accertamenti, mi fece passare.

***

 

Mi sedetti sul mio posto in prima classe, guardando fuori dal finestrino. Mi misi comoda sul sedile a leggere il libro che mi portai per il viaggio. Girai il mio corpo verso il finestrino, escludendomi dal mondo circostante.

«Questo è il suo posto, signor...» la voce della hostess non continuò, ma non ci feci caso più di tanto.
«Oh, Woody... Sei un uomo così buono!» esclamò Georgia con le lacrime agli occhi.
«Davvero?».
Lei rise. «Si. Mi piace il modo in cui ti prendi cura delle persone che ti stanno a cuore.».
«Non mi sono preso cura di te, Georgia. Eppure mi stai a cuore.».
«Veramente?».
«Se la sensazione di avere un vuoto nel petto quando non ci sei significa che mi stai a cuore, allora sì. Tantissimo.».
«È questo che provi?» chiese lei con voce tremante.
«Sì. Per la prima volta in vita mia.» Woody le prese le mani. «Credo di essermi innamorato di te.».
Georgia rise e pianse nello stesso tempo. Le barriere che aveva eretto si sgretolarono e si rese conto di ricambiare il suo amore.
«Perciò devi perdonarmi. Devi farmi una seconda occasione per dimostranti che...» insistette Woody.

 

«Una particolare specie di tentazione, uhm bello. L'ho letto mesi fa.».
Alzai gli occhi al cielo «Bene, io vorrei finire di leggerlo in santa pace.» sbottai infastidita.
La persona accanto al mio posto ridacchiò «È strano vedere una ragazza così giovane, leggere storie così erotiche. Alla fine per lui era sesso...».
Contrassi la mascella «Non era solo sesso, siccome lui alla fine si è innamorato di lei...» esclamai alzando la voce, girandomi verso l'individuo fastidioso «Quindi se ha ancora qualcosa da...» lasciai cadere il libro a terra, sentendomi mancare l'aria, e no non eravamo ancora partiti!
Saettai con lo guardo su tutti i lineamenti del ragazzo, il sorriso perfetto che mostrava una fila di denti bianchi; la barba curata e i suoi occhi nocciola, quegli occhi.
«C-cosa ci f-fai qui?» balbettai.
Zayn sorrise mettendo la lingua tra i denti «Parto... cosa si prende a fare un aereo?» rise.
Presi in respiro profondo, metabolizzato la situazione «Perché?».
Fece spallucce «Ho bisogno di cambiare aria.» giocò con la sua collana «Più di tutto ho bisogno di te.».
Trattenni il respiro, sentendo la sensazione di dover piangere da un momento all'altro. Chiusi gli occhi, evitando il suo guardo magnetico.
Sentii la sua mano prendere la mia, intrecciando le sue dita con le mie; alzò la mia mano baciandola. Sentire le sue labbra sulla mia pelle, scatenò in me mille brividi e sensazioni mai sentite prima d'ora.
«Voglio ricominciare tutto, Christine.» mormorò «Prima... non riesco a vivere senza di te, credimi questa volta.» le sue nocche accarezzarono la mia guancia, invogliandomi a guardarlo negli occhi «Non riesco a vivere senza di te.» ripeté.
Aprii gli occhi, trovandomelo a un soffio dalle mie labbra, il suo respiro riscaldava il mio viso a tal punto che iniziai a sentir caldo «Neanche io vivo senza di te...» sussurrai, lasciandomi sfuggire una lacrima.
«Ti amo.» appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie, «Ti amo.» sussurrò su esse «Ti amo così tanto da star male.».
Continuai a fissarlo negli occhi, assimilando le sue parole. Mi amava. Lui mi amava.
Allacciai le braccia dietro al suo collo, premendo le mie labbra sulle sue. Quella sensazione di completezza la sentivo solo quando Zayn era accanto al mio fianco, il suo gusto mi era mancato. Le sue attenzioni, i suoi sguardi, i suoi baci...
«Ti amo.» pronunciai quelle due parole che tanto che tenevo dentro, ma che lui conosceva a memoria. La sua lingua chiese accesso alla mia bocca, infiltrandosi tra le mie labbra. Le nostre lingue si scontrarono più, e più volte, ma volevo sicuramente di più.
Zayn sorrise «Sii la mia ragazza...» soffiò «Sii la donna della mia vita.».
Annui tornando a baciarlo più violentemente di prima. Il mio amore per lui bruciava come benzina, i nostri baci erano disperati, desideravo tutto questo da troppo tempo.
Mi morse il labbro «Penso che ripeterò molte volte di amarti.» ridacchiò.
Lo baciai a stampo «Comunque dove devi andare?» domandai curiosa.
Mi fissò intensamente «Ovunque tu vada...» intrecciò le sue dita della mano con la mia.
Dopotutto il mio lieto fine era appena iniziato.

 

The end.

 

 

Ed eccoci giunti alla fine di questo ‘viaggio’.
Dopo un anno, la storia è finita, ovviamente nei migliori dei modi.
Sono così orgogliosa di me stessa, ma soprattutto di voi:
Ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno sempre rilasciato, anche se corta, una recensione.
Ringrazio i lettori silenziosi.
Ringrazio chi non ha mai lasciato questa storia, anche se l’autrice, cioè me, ha avuto vuoti di memoria e aggiornava tardi.
Potrei andare avanti all’infinito, ma mi blocco qui.
Grazie ancora. Spero che questa storia sia piaciuta a tutti.
Alla prossima storia, Valentine.

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Capitolo 32
*** ATTENZIONE ***


CIAO DOLCEZZE
SO CHE E’ INASPETTATO MA HO APERTO UN PROFILO SU WATTPAD, IL MIO NICK E’
 
zjmssmile
 
RIPORTERO’ TUTTE LE MIE STORIE SCRITTE FINO A ORA (QUESTA STORIA SARA' RISCRITTA)
SE VOLETE ANCORA SEGUIRMI VI ASPETTO SU WATTPAD
 
Ps. Su questo sito finirò di pubblicare The Bad Boy, i miei nuovi scritti saranno riportati solo sul mio profilo zjmssmile su wattpad.
 
Un bacione.

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