Twenty for ever

di stellina93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Renesmèe ***
Capitolo 2: *** Nahuel ***



Capitolo 1
*** Renesmèe ***


Erano passati diciassette anni da quando sono nata. Diciassette anni di quasi totale pace e serenità se non contiamo il mio terzo mese di vita e qualche sgradevole episodio.

In anni umani ho l’aspetto di una vent’enne, ho queste sembianze da dieci anni e le avrò per sempre.

Io mi chiamo Renesmèe e sono una mezza vampira al contrario dei miei genitori, Edward e Bella, che sono i due vampiri completi. Mio padre ha diciassette anni da centotto anni e mia madre ne ha diciotto da diciassette, che famiglia particolare, eh?

Loro dicono che sono una brava figlia, perché sono sempre riuscita a distinguere il giusto dallo sbagliato e non gli ho mai disubbidito. Per esempio mi piace il sangue umano, ma da quando mio nonno Carlisle, che è un medico vampiro, non mi porta più il sangue dei donatori ho smesso di berlo. Ho un grandissimo autocontrollo, come mia madre; infatti non ho mai morso il mio nonno materno Charlie, che è umano, e nemmeno tutti gli altri che conosco.

Conoscevo i membri della mia famiglia al completo tranne l’ex moglie di Charlie, mia nonna Renèe, da cui viene la metà del mio nome; l’altra metà l’ho ereditata da Esme, l’altra mia nonna. Anche Renèe è umana e a lei non è stato detto che esisto. Lei pensava che mia madre fosse malata da diciassette anni e che vivesse in una clinica da sempre. Mia madre stava male da sempre per questo fatto. Riuscì a chiamarla una sola volta e con tutta se stessa cercò di mentirle, ma tutto questo le faceva male. Solo io e mio padre sapevamo che le mancava molto. Spesso mi parlava di lei: di quanto fosse solare e allegra, di come fosse sempre imprevedibile e di come si erano scambiate i ruoli nella vita; lei faceva la bambina e mia madre faceva l’adulta.

"E’ una donna straordinaria." mi diceva mia madre con varie note di tristezza nella voce e sapevo che se solo avesse potuto avrebbe pianto. Bella non è mai stata a suo agio parlando dei suoi sentimenti così non sapevo cosa fare quando capitavano certe situazioni. Ma poi riuscivo a mettere tutto apposto.

"Ti voglio bene, mamma." le sussurravo all’orecchio abbracciandola.

"Anche io ti voglio bene." mi ripeteva lei stringendomi più forte. Dopo di che venivamo quasi sempre interrotte da qualcuno e forse era anche una cosa buona.

Una delle persone più significativa nella mia vita è Jacob, il mio ragazzo. Lui è una specie di licantropo ed è innamorato di me, ma in un modo molto particolare. Si chiama imprinting ed è il legame sentimentale più forte che esista al mondo, è l’amore allo stato puro, quello con la A maiuscola.

Ho un amico della mia stessa razza e si chiama Nahuel. Anche lui è innamorato di me, ma secondo me è solo perché io sono l’unica mezza vampira che non è sua sorella. L’ho conosciuto in quel mio terzo mese e, dopo che se ne era andato, tornò un'altra volta quando compii 7 anni dichiarando il suo amore. Dopo ciò Jacob si fece avanti e mi disse che in realtà voleva aspettare di più, ma aveva paura di perdermi a causa di quel buffone. Nahuel se ne andò dopo che gli dissi che non intendevo scappare con lui in Sud America.

La mia miglior amica è Zafrina, una vampira davvero affascinante che fa parte del clan delle Amazzoni. Mi piace il suo potere, grazie a lei vedo dei paesaggi latini meravigliosi. Mia madre, però, è sempre sulla difensiva, perché ha paura che lei mi possa far guardare situazioni molto spiacevoli. Bella ed Edward sono davvero molto protettivi nei miei confronti quasi paranoici…per non parlare di Jacob che è peggio di loro! Non voleva lasciare nemmeno dormire da sola, anche se questa secondo quello che papà gli ha letto nel pensiero era solo una scusa. I miei hanno lasciato che mi addormentassi tra le sue braccia fino a quando non dimostrai l’età di dieci anni e da lì in poi il mio lupo ci ha provato solo due volte a dormire con me, perché Edward lo ha sempre anticipato.

Per quanto riguarda la scuola appena la mia crescita si fosse fermata e mio padre mi avesse insegnato tutto il programma delle superiori sarei andata all’università…con i miei genitori! Edward mi insegna tutte le materie tranne la letteratura, a quella ci pensa mamma perché è appassionata. Bella mi ha fatto anche provare quasi tutti gli sport che esistono con lei, perché voleva mettere sia me che lei alla prova, ma c’erano stati un po’ di problemi con la maggior parte delle discipline. Soprattutto quelle che implicavano una palla, perché ci divertiamo solo se usiamo la nostra forza e velocità. Così siamo giunte alla conclusione che possiamo solo scalare e giocare a baseball, che è l’unico sport con una pallina abbastanza resistente!

Mio padre è un grande musicista e io ho voluto seguirlo, spesso suoniamo a quattro mani la ninnananna che lui scrisse per mia madre. Più che il piano mi piace il violino e dicono che lo suono divinamente. Ho scritto una canzone a Jacob ma lo sappiamo solo io lui. Gliela suonai lontani da casa nel bosco della riserva lontani dalle orecchie della mia famiglia. La settimana dopo la sua dichiarazione gli dissi che volevo fare un regalo lui e per questo era necessario che mi portasse nella riserva. Ci mettemmo d’accordo che il giorno dopo ci saremo visti alle quattro del mattino a pochi metri da casa mia. Lui arrivò in sembianze di lupo e io salii sulla sua schiena calda e morbida. Corse per soli dieci minuti ed fummo in quel luogo incantevole. Scendendo aprii il porta violino che mi ero messa a mo’ di zainetto, prima che cominciassi andò a ritrasformarsi e quando tornò in forma umana incominciai a suonare. Era una musica dolce e fluida. La scrissi cercando di imitare la voce del vento che amava tanto e che mi aveva descritto più volte. Finiva con una ripetizione sempre più lieve e quando finii lo ritrovai in piedi con gli occhi chiusi e mi avvicinai a lui come ipnotizzata. Ero più bassa di lui, quindi non fu facile avvicinarmi al suo viso, ma sentendo il mio odore più vicino si accorse della mia presenza. Mi cinse con le braccia e ormai rossa come un peperone gli toccai il viso e gli feci vedere la visione di noi due che ci baciavamo, lui sorrise e si chinò verso di me mentre io mi alzavo sulle punte. Quello fu il nostro primo bacio e quando finì lui mi scoprì l’orecchio.

"E’ bellissima…"

Tornati a casa i miei genitori mi sgridarono, perché, come loro solito, erano preoccupati per me. Mi concentrai per non far sapere a mio padre cosa era successo.

"La potrò mai sentire con le orecchie da lupo?" mi chiese implorante Jacob quando non poteva sentirci nessuno. Gli diedi una carezza per rispondergli ''Quando vuoi'' e insieme alla mia risposta gli feci rivivere con le mie emozioni ciò che era successo. Così riprendemmo da dove ci eravamo fermati. Lo accontentai la settimana successiva. Tornammo nello stesso luogo dell’altra volta, ma questa volta avvertimmo mia zia Alice che era una dei pochi a non essere straordinariamente gelosa di me e contraria all’imprinting di Jacob. Questa volta con i suoi occhioni neri mi incitò a suonarla di nuovo. Tornammo indietro controvoglia. Potevo nascondere a mio padre ciò che era successo, anche se con molta fatica, ma non potevo nascondere a mio zio, Jasper, l’immenso amore e felicità che provavo. Infatti quando entrai in casa mi lanciò uno sguardo sospettoso mentre io traducevo l’ultima canzone dei Muse in Arabo e cantavo mentalmente l’inno nazionale del Congo!

Tutto a un tratto zia Alice ebbe una visione. Ci spiegò che vedeva un buco nel nostro futuro e io, stranamente, fui l’unica a capire la soluzione.


HO SCOPERTO QUAL'è IL PROBLEMA  NON POSSO METTERE LE >< QUINDI NN VERRà NEMMENO SCRITTO CON LE STESSE COSE....GRRR....CHE RABBIA!!!!! E VE LA DEVO SCRIVERE IN TIMES, CREDO SIA PIù COMPRENSIBILE!

RINGRAZIO LE 336 PERSONE CHE HANNO LETTO LA MIA FF E A CHI HA COMMENTATO:

_mometta_: tu sai cosa ti faccio se ti azzardi a leggerla prima di finire i libbri.

Honey Evans: sono felice che ti sia piaciuto e non preoccuparti aggiornerò...ma prima voglio tenervi un po' sulle spine...ihih! come sono cattiva...e stupida!

4everWITCH: come vedi sto facendo il possibile!:)

BellaCullen88: mi stai simpatica già dal soprannome ache se spero che tu non sia come Bella non sono una sua fan. Pendo più per EDWARD!!!!!!!!!!!!!!!!!O.O IL MIO AMORE!!!!!!!

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Capitolo 2
*** Nahuel ***


“Nahuel” dissi tranquilla, ma zia continuava la visiona.

“Bella?” chiese terrorizzato mio padre, che stava seguendo la scena nella mente della sorella.
“Cosa succede?” intonammo tutti irritati dal modo in cui ci avevano.

“Alice ha visto Bella impaurita…e un buco…no due buchi…penso che riguardi anche Jacob, visto che sembra esserci una persona invisibile, e Renesmèe, penso che sia il secondo buco.”

“Non riesco arrenderla chiara, perché ci sono quasi solo personaggi invisibili e buchi.” da quella parole trapelava tutta l’irritazione che provava, tipica di quando il suo potere le giocava brutti scherzi. Poi si scusò per la sua inutilità.

“Non è colpa tua, cara.” la tranquillizzò nonna Esme.

“Deve essere colpa di Nahuel” le interruppi io.

“JACOB NON è IL MOMENTO!” urlò mio padre contro un pensiero del mio lupo.

“Scusa, ma…” sussurrò e mio padre abbassò lo sguardo annuendo.

“Hai ragione, ma cerca di non pensarci e concentrati sul vero problema.”

Dopo di ciò Edward e nonno Carlisle incominciarono ha parlare tra di loro molto velocemente. Jacob mi prese per un braccio e mi portò fuori.

“Qual è il tuo problema?” domandai preoccupata.

“Mi ingelosisco quando…beh quando nomini…quel coso.”

“MA SEI IMPAZZITO? Siamo tutti in pericolo di vita e tu pensi alla gelosia?”

“Mi dispiace, ma è che tu hai detto subito il suo nome e questo mi ha fatto pensare che, se l’hai ripescato così velocemente, significa che è nei tuoi pensieri e…”

“Basta così. Non ti voglio nemmeno ascoltare! Dimmi cosa ha zittito mio padre, perché è già tanto che non abbia alzato il volume!”

“Niente è solo che…io non te l’ho mai raccontato, ma io ero innamorato di tua madre prima che tu nascessi e…gli ho ricordato l’effetto che gli faceva quando era lei a pronunciare il mio nome…”
“Non capisco perché non me l’abbia raccontato nessuno. Comunque non devi nemmeno sfiorarli certi pensieri. Io ti amo e quell’esaltato non cambierà quello che provo per te. Capisci?”
“Mi dispiace così tanto…”

“Non ti mortificare...” gli diedi una carezza e gli feci un ripasso dei nostri momenti più belli e si calmò. Lo baciai e tornammo in casa mano nella mano.

Padre e figlio erano ancora presi dalla conversazione, quando rientrammo nella stanza. Non si erano accorti di niente. Stavano decidendo se reagire o sottovalutare l’attacco. Tutti seguivano con attenzione, tutti tranne mia madre che fissava il pavimento con gli occhi vuoti e spalancati. Come al solito doveva essere preoccupata per gli altri, purtroppo questa volta ne aveva tutte le ragioni. Eppure non mi sentivo i n pericolo, io, come quella sciocca di mia madre ha sempre fatto, mi preoccupavo per gli altri; più precisamente su Jacob. Lui non era un vampiro e moriva se veniva morso. La situazione non era difficile da capire: voleva me e per avermi avrebbe fatto fuori il mio amato. Se pensava che glielo avremo permesso si sbagliava di grosso.

“Nessuno deve solo sfiorare l’idea di toccare mia figlia.” sibilava rabbiosamente mio padre.

“So cosa provi, figliolo, ma tu sai che è al sicuro qui con noi. Ricordati l’abbiamo protetta anche dai volturi. Possiamo tutto.”

“Nahuel non è il solito cattivo che avete combattuto quando mamma era in pericolo. Come mai nessuno pensa a quello che sono arrivata io?” li interruppi quasi innervosita dalle supposizioni sbagliate, la soluzione era così ovvia!

“Ma certo!” esclamò Edward dopo aver letto i miei pensieri “Piccola mia, hai ragione. Non devi essere preoccupata. Ora che so il problema sarà una passeggiata! E pensare che lo avevo anche sentito questo piano nella sua capoccia bacata! Ormai ero abituata a personaggi loschi che pensavano solo a uccidere senza pietà.”

“Scusate?” si fece sentire mia zia Rosalie “Vi dispiacerebbe parlare anche a noi?”

“Renesmèe pensa che lui voglia liberarsi di Jacob per avere lei e che Alice ha visto tutti noi terrorizzati perché è il piano di Nahuel.”

“Logico.” rifletté Carlisle.

“Ma perché siete tutti rilassati?” domandai con gli occhi gonfi di lacrime “E se lo morde? Se il veleno entra dentro di lui morirà! Io ho paura come potete essere così calmi?” poi un’improvvisa intuizione si insinuò nella mia testa e tremando guardai mio padre.

“Temo sia l’unico modo amore.”

“Ma è comunque mio amico…” dissi in un sussurro mentre una lacrima aveva incominciato a rigarmi una guancia.

“Devi scegliere.” e dicendo ciò mi abbracciò forte e mi tenne contro il suo petto marmoreo per un po’. Quando riuscii a riprendermi, mi girai verso il mio amato.

“Nonno tu non vuoi ucciderlo…aiutami.” conclusi con voce spezzata dal pianto.

“Ti prometto che proverò a farlo ragionare. C’è anche tuo zio Jasper che potrà aiutarci a calmarlo. Ora calmati e riposa domani penseremo a tutto. A proposito, Alice quando arriverà?”

“Tra un mese circa, c’erano dei fiori sugli alberi davanti casa.”

“Papà per favore, potresti uscire dalla mia testa?” lo guardai con gli occhi lucidi e imploranti.

“Va bene…” mi voleva troppo bene per farmi un torto, anche se gli costava davvero tanto. Poi andai dal mio lupo, presi il suo volto tra le mani, lo baciai e gli feci vedere cosa volevo: mi doveva prendere in braccio, perché mi sentivo troppo debole troppo debole, e correre in un luogo appartato. Lui non capì quale fosse il mio secondo fine e questo mi infastidiva perché non sapevo come avrei fatto a spiegarglielo.

Arrivammo nella riserva e nel bosco sopra ad un albero enorme c’era una casetta in legno, un piccolo rifugio.

“Ogni tanto voglio dormire in un letto e non mi piace farlo in mezzo al puzzo di vampiri!” si giustificò sorridendomi. Quel sorriso era così smagliante che per un po’ mi dimenticai di respirare. Poi incominciai a pensare seriamente alla sua perdita. Non vedere mai più quel sorriso, quelle labbra, i suoi lunghi capelli arruffati, non poter più sentire il suo profumo caldo…sarei morta, sicuramente.

Strinsi leggermente più forte la presa delle braccia intorno al suo collo scuro ed avvicinai le mie labbra al suo orecchio.

“Entriamo.” dissi in un sospiro lottando contro le lacrime.

Lui obbedì come faceva ad ogni mia richiesta. Entrati, mi mise giù, ma tenendomi sempre per la vita nell’eventualità che non riuscissi a tenermi in piedi da sola. Una volta a terre mi sollevai sulle punte per baciarlo e ci misi tutta la passione che avevo in corpo.

“Amore calmati, così mi fai soffocare!” capì che non ero in vena di scherzi, così mi accarezzò “Non mi succederà nulla. Ho già combattuto. Ho un branco. Ci sono i Cullen. Non c’è pericolo e in più è anche solo. Non può nemmeno portare i rinforzi, perché la sua famiglia è stata uccisa dai Volturi dopo il nostro incontro con loro. Abbiamo fronteggiato la famigerata famiglia reale! Nessuno può essere tanto sciocco da scontrarsi con noi.”

“E se qualcuno si fa male?” dissi crollando nel pianto “Se la mia famiglia si facesse male? Se sarai tu a farti male?” misi talmente tanta enfasi in quel tu che suonò come un singhiozzo.

“Ness…” non fece in tempo a finire la parola che lo baciai e continuai fini a quando, stufa dei mie tentativi inutili, gli chiarii le mie intenzioni. Usai una visione di noi due abbracciati sul letto. Allora si staccò.

“No. Renesmèe non sai quello che fai.”

“Invece sì!”

“Ferma! No! Non ti rovinerò.”

“Ma smettila.”

“Ti prego fermati. Sai quanto sia difficile per me dirti di no…per favore…”

“Non mi farai del male.”

“Non fisico. Hai solo diciassette anni…io voglio e non sai quanto, ma non va bene.”

“E’ una bugia. Tu non mi vuoi. L’imprinting sta svanendo. Tu…” prima che continuassi con quel discorso stupido e disperato mi baciò con la stessa passione che avevo usato io poco prima.

“Ti prego, ti scongiuro non farmi questo.”

Ad un tratto mi sentii rifiutata. Ero sicura che non sarebbe stato capace di dirmi di no e avrei continuato a persuaderlo se non avesse usato quel tono e quelle parole.

“Non è un rifiuto il mio.” disse capendo ciò che pensavo “E’ solo che non voglio che tu faccia un passo così importante solo perché hai paura di perdermi. Perché non mi perderai. Dovresti farlo spontaneamente. Solo perché mi ami.”

“Ti amo più di quanto ami me stessa.”

“Ma in questo momento stai pensando che questa è la tua ultima occasione. Non è così.”

“Promettimelo.”

“Cosa?”

“Promettimi che non ti accadrà niente, che rimarrai con me per sempre e che non morirai mai.”

“Te lo prometto. Te lo giuro! Tutto quello che vuoi mia bellissima Ninfa greca!”

Ci mettemmo abbracciati contro il muro di un angolo al lato opposto del materasso. lui giocava con i miei lunghi capelli ricci e io guardavo fuori dalla finestra cercando di pensare ad altro.

“C’è anche un altro motivo…” disse lui con un tono evidentemente imbarazzato.

“Quale?”

“Oltre al fatto che tuo padre mi ucciderebbe e così io non rispetterei la mia promessa…” fece una pausa per farmi ridere e poi riprese “Io…voglio prima documentarmi.”

“Non devi essere in imbarazzo. Mi puoi dire qualsiasi cosa.”

“Voglio parlarne con Sam. Forse funziono in modo diverso dagli uomini normali e forse potrebbe capitare ciò che è successo a tua madre o forse…”

“Jacob…io…” lo interruppi io con aria triste “Per me è doloroso ammetterlo…non posso avere…” non volli continuare e così gli sfiorai una guancia e gli feci vedere dei bellissimi bambini che si rincorrevano ridendo; i nostri bambini, i suoi, quelli che io non potevo dargli e, senza farlo apposta, gli trasmisi anche la frustrazione della mia frustrazione.

“Non voglio commettere l’errore di tuo padre…anche se tu non sei un errore. Faremo tutti i controlli e poi ne riparleremo. Però ne deve essere a conoscenza solamente Carlisle, per la promessa non posso lasciare che tuo padre o madre oppure zia Rosalie mi uccidano a morsi!”

“Come vuoi.” gli diedi un bacetto sulla guancia “Sono un po’ stanca…” sbadiglia e non riuscii nemmeno a finire che mi ritrovai sul materasso. Lui ritornò nell’angolo.

“Ho un po’ di freddo”

“Non è vero…ma se ne sei convinta…”. Ridendo mi si sdraiò vicino. Sentivo il suo respiro caldo e irregolare tra i miei capelli. Mi girai e, quando fummo faccia a faccia, misi l’orecchio contro il suo petto dove il cuore era più che accelerato da me.

“Devo preoccuparmi? Stai bene?” lo provocai.

“Troppo bene!” mi sollevò il viso con un dito prendendomi per il mento e mi baciò. Continuò sulla guancia, dietro l’orecchio, sul collo. Poi improvvisamente si fermò.

“Dammi un minuto”

“C’è qualche problema?” mi allarmai.

“Non riesco a controllarmi. Se continui così mi fai impazzire!”

“Primo sei tu che mi è saltato addosso e secondo non…” mi fermai in corsa prima di dire qualche sciocchezza.

“Devo solo prendere una boccata d’aria. Torno subito”

“Ok.” ma appena Jacob uscì caddi tra le braccia di Morfeo. In un momento percepii nel sonno la sua presenza dietro di me, ma poi tornai al mio sogno. Noi due con dei figli, due splendidi bambini. La femminuccia mi sorrideva, in lei vedevo lo stesso del padre. Quel bel visetto dalla carnagione olivastra era incorniciato da capelli castani e lisci. Avrà avuto sei anni lei e due lui. Un piccolo angelo dalle guance rosse gli occhi della mamma e i capelli del papà. Il piccolino mi stava in braccio, si aggrappava al mio collo per abbracciarmi e mi trasmetteva tantissimo affetto. Mi svegliai e incominciai a piangere. Jacob mi strinse più forte.

“Perché?...Perché non posso?” fu il mio lamento disperato.

“Non è ancora sicuro e poi non importa…l’importante per me sei tu!”

“Perché? Perché non posso avere dei cuccioli anche io?”

Dopo un’ora di pianto ininterrotto, mi accorsi che si era fatto tardi e che sarei dovuta tornare a casa. Mi ricomposi e Jacob mi accompagnò fino alla mia casetta.

Distrutta, diedi la buona notte ai miei genitori e me ne andai a letto.

 

Ecco a voi un nuovo capitolo tutto per voi mi dispiace averci messo così tanto ma sono stata fuori per una settimana quindi non ho avuto il computer sotto mano!

Ringrazio le 101 persone che hanno letto questo capitolo...sono lusingata che tanta gente entri! :)

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