Sogo no BAKA

di Kitsune_San
(/viewuser.php?uid=877334)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incidente al parco ***
Capitolo 2: *** Cioccolata ***



Capitolo 1
*** Incidente al parco ***


É un giornata d'inverno e la strada di Kabukicho é invasa dalla neve.

"Gin-chan! Svegliti! Hai promesso di giocare con me al parco!"
"Kagura....sono le 8.00 del mattino! Nessuno va al parco alle 8.00 del mattino!..."
"Gin-chaaaaaaaaaaaaaan!!!"
Gintoki si alza e arriva alla scrivania della sua agenzia. Apre alcuni casetti e aprendo qualche soldo.
"Se vuoi andare al parco vai, ma chiedi alla vecchia di accompagnati! Questi sono i soldi dell'affitto di questo mese..."
"Gin-chan...."
...
"Gin-chan... da quando paghi l'affitto??"
"DA QUANDO HO I SOLDI! E ADESSO VAI! Io torno a dormire" disse Gintoki incamminarsi nuovamente verso il suo letto sbagliando e inciampando su Sadaharu.
 
                    Bar di Otose
"Va bene... ti accompagno! Ma sei certa che non sia malato?" Otose
"Gin-chan ha lavorato tutta la notte per l'affitto... Forse sta morendo!!..."
"Posso occuparmi io di Gintoki-sama!"
"Non devi rovinarti la giornata Tama!"
"Gintoki-sama si è preso cura di me quando ero malata, ora tocca a me!" 
"Lo lascio nelle tue mani! Io Kagura, prometto che tornerò prima di domani! Di questo a Shinpachi, se no il boss verrà a cercarmi!"
"Lo farò! Buona giornata!"

                       Parco
La vecchia Otose si é addormentata su una panchina, e ormai é pesata l'ora di pranzo già da un po' ... ma Kagura non ha tempo per pensarci! Sta giocando con gli altri ragazzini a palle di neve, quando.... 
"Tornatevene a casa! Qui non si può più giocare!"
Kagura conosceva quella voce e non era una voce amica, anzi! Era la voce di un ragazzo, che lei non poteva assolutamente sopportare! Voleva ucciderlo, staccarsi la testa e togliergli quel ghigno dalla faccia!
"Hai sentito quello che ho dello ragazzina? Qui non si può giocare!"
Quella voce era dietro le spalle di Kagura, che stava irrobustendo il fortino della sua squadra, di ormai era rimasta solo lei!
"Se non sparisci sarò costretto a..." la voce venne interrotta...,
Kagura stava piangendo! O almeno così sembrava...
"Non mi importa se piangi o no, te ne devi andare!"
Kagura si girò guardandolo in faccia! Era Okita Sogo! 
"Che ci fai qui?" Chiese Sogo.
"Io ero venuta per giocare con la neve...." 
"Va da un'alt..." Sogo venne interrotto da una forte presa alla gola.
"TU NON PUOI PERMETTERTI DI DIRMI COSA FARE!!" Disse Kagura con tono rabbioso continuando a strozzare il giovane Okita, che riuscì e liberarsi dalla micidiale presa.
"Tu sei pazza!"
"E tu sei un sadico!"
"Sempre meglio che essere pazzi!"
"Io non sono pazza...-disse Kagura guardando verso uno strano individuo in costume da bagno-lui è pazzo!"
"No, lui é pazzo assassino..."
L'uomo in costume da bagno aveva un bazooka in mano.... 
"Non vorrà mica..." Kagura venne interrotta da uno sparo assordante!
"Se mi avessi dato ascolto non ci troveremmo in questa situazione!" ma la risposta che Sogo aspettava non arrivò... 
"Ma che..." Sogo si interruppe nel vedere la giovane Yato stesa a terra mentre un pazzo continuava a sparare dovunque! 
"Una giovane coppia! Che carini! Peccato che uno di voi morirà!"
"Non mi importa se vuoi ucciderla, fai pure!" continuò Sogo con aria soddisfatta rivolgendosi verso quel pazzo... Si sapeva che si odiavano, ma quell'uomo la stava davvero depresso ammazzare! Puntò il bazooka verso la ragazza ancora priva di sensi stesa a terra, mentre il capitano della shinsengumi si allontana da lei.
"Addio mia cara! Hahahaha" disse l'uomo pazzo con una risata maligna.
...
Qualcosa non tornava a Sogo, mentre si allontanava sentiva di aver dimenticato qualcosa, ma aveva la sua katana, era nel fodero attaccato alla cintura, dove era sempre! E il suo bazooka era nell'auto parcheggiata sul ciglio della strada dall'entrata del parco! Ma cosa gli mancava? Non lo capiva proprio!
BOOM!
Il colpo partì, diretto alla piccola Yato!
"...tu...da quando ti preoccupi per me?"
"Mi sono ricordato che se muori non potrò più insultati!" 
"Gin-chan dice che se un ragazzo prende in braccio una ragazza significa che si é innamorato...." al suono delle parole di Kagura, Sogo scoppiò a ridere, ma non era il momento! Il criminale era infuriato, ma non abbastanza da battere quei due insieme! Un membro del clan Yato é potente già di suo, ma con Okita Sogo ... nessuno avrebbe voluto essere quell'uomo!
Kagura gli sferro un calcio su fianco destro, mentre la spada di Sogo colpiva la spalla sinistra, tagliando in due l'arma con estrema facilità!
"Potevi farlo prima!" replicò Kagura.
"Sì... avrei potuto..." rispose Sogo 
"Sei davvero un sadico..."
"E tu una bambina!" 
"Non ti sopporto!"
"Avrei dovuto lasciarti sotto il tiro del bazooka!"
"Vuoi combattere?"
"Aspetta che prendo il mio bazooka..."
"Sei un fifone!"
"Mocciosa!"
"Idiota!"
"Neonata!"
"Ora basta!" e queste furono le ultime parole di Kagura, che sferró un potente pugno al ragazzo di fronte a lei!
"Perché?" chiese Kagura guardando Sogo dritto negli occhi. Per la prima volta della morte di sua sorella, Okita Sogo ... stava mostrando i suoi sentimenti!
"Perché cosa?" rispose allora il giovane.
"Tu preoccupato per me!"
"Perché dovrei?"
"Sei tu a doverlo dire..."
I due si guardarono dritti negli occhi, mentre Sogo continuava a tenere il braccio di Kagura.
"Lasciami andare!" disse spaventata la piccola Yato.
"No" le rispose Sogo con voce ferma e strana.
"Cosa vuoi da me?"
"Niente"
"Continui a tenermi il braccio, e sembri strano... mi fai paura..."
"Allora dovrei asserendo sempre così!"
"Smettila..."
Sogo sembrava, anzi, ERA sempre più strano agli occhi di Kagura...
"Non...non devi lavorare?" Kagura voleva che se ne andasse il più lontano possibile da lei.
"Si"
"Allora vattene!"
"Non ne ho voglia"
"Ma è il tuo lavoro!"
"Non ho voglia di lavorare"
...
Una voce esterna interruppe l'infinita conversazione dei due.
"Sogo! Smettila di stare lì a perder tempo con quella mocciosa! Porta qui quel tizio! E tornatene al lavoro!" ed là voce di Hijikata, che urlava contro al ragazzo, che decise di lasciare il braccio di Kagura.
Okita Sogo se ne stava andando, mentre alla giovane Yato uscirono delle parole, che pronunciò sottovoce:
"Sogo no baka..."

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cioccolata ***


YOROZUYA GIN-CHAN
Kagura rientra senza Otose, e si ritrova davanti Gintoki, che non può fare a meno di notare l'espressione sul viso della ragazza.
"È successo qualche cosa?"
"Gin-chan... se ti batte forte forte il cuore... quando sei con una persona... cosa significa?" chiese la piccola Yato e Gintoki iniziò a pensare... pensava a cosa poteva esserle successo, a chi avrebbe mai potuto incontrare al parco che potesse farle tale effetto, ma riuscì a farle solo una domanda:
"Hai fatto la spesa?"
La ragazza lo guardò, scosse la testa e rispose:
"Mi sono dimenticata..."
"Allora è meglio se ti sbrighi! Fra poco é ora di cena e Shinpachi é dovuto tornare a casa subito dopo aver svolto un piccolo lavoretto, perciò non è potuto andarci lui."
Kagura prese le scarpe che si era appena tolta e le indossò nuovamente. Uscì dall'appartamento chiudendo lentamente la porta e camminando poi con lo sguardo perso nel vuoto.
Nel frattempo, Gintoki decise di seguirla. Si mise i vestiti, le scarpe e s'incamminò. Passo dopo passo i suoi respiri erano sempre più deboli e veloci, uscire di casa con la febbre così alta non era certo una saggia azione, ma necessaria. Shinpachi era a casa con sua sorella e la vecchia Otose era ancora addormentata al parco. Tama doveva occuparsi del bar della vecchia, ed era impossibile che chiedesse ad altri di seguire Kagura, a meno che Zura ("Katsura") non si fosse presentato davanti a lui, ma lui è un ricercato, non può girare liberamente per la città di Edo, e le volte in cui si ritrova a casa del vecchio compagno sono davvero poche.

NEGOZIO
Kagura è ormai alla cassa a pagare il riso per la cena, fissando un grande pezzo di cioccolata ... lo voleva, ma non aveva i soldi! Abbassò lo sguardo e si diresse verso l'uscita del negozio.
Appena le porte dietro di lei si chiusero, la ragazza s'incamminò verso casa, ma qualcuno uscì in quel preciso istante dal piccolo locale in cui aveva acquistato la cena:
"Volevi questo, giusto?" Kagura vide la cioccolata sostituirsi al pavimento che stavo guardando. Inizialmente pensò che Gintoki volesse tirarle su il morale, e che fosse uscito di casa nonostante la febbre, ma poi ...
"Tu?"disse stupita...
"Guardavi questa cioccolata come se fosse una divinità!" era Sogo, ancora, ma questa volta era diverso.
"G...grazie..."
Sogo fece un piccolissimo sorriso se ne andò.
Gintoki, nascosto dietro ad una macchinetta delle sigarette aveva capito... era lui la causa dell'insicurezza di Kagura. Quando ormai questa era abbastanza distante, Gintoki pose una domanda a Sogo:
"Tu... l'ami?"
Il giovane rimase stupito dalla domanda, soprattutto perché a fargliela era Gintoki! Non se lo sarebbe mai aspettato, ma gli rispose:
"E se anche fosse? Non sarebbero affari tuoi capo! Comunque le ho preso la cioccolata sono perché oggi mi ha aiutato a prendere un criminale e Kondo-san mi ha ordinato di sdebitarmi con lei!" ma Gintoki scorse un lieve rossore sul suo viso e un sorriso quasi impercettibile, sorridendo a sua volta per poi tornare serio, e con uno sguardo agghiacciante minacciò il giovane poliziotto:
"Va bene, ma sappi che verrà da me a piangere, ti sarai fatto nemico un demone! Che tu faccia parte oppure no della Shinsengumi non m'importa. quello che deve subirsi le sue lacrime alla fine sarei io, e sarebbe una scocciatura-il suo volto ritornò quello di sempre, quella sua espressione di tutti i giorni, di quando leggeva Jump, tornò a regnare su quel viso, e il suo naso tornò ad essere invaso dal suo dito- se dovesse accadere qualcosa farò in modo che tu sia il suo sacco d'allenamento!" e con queste parole si allontanò verso casa, mente Sogo si avviò verso la sede della Shinsengumi, ma dopo pochi passi le piccole braccia forti di una ragazza lo abbracciarono: era Kagura, tornata indietro per ringraziare Sogo.
"Che... che pensi di fare?" le chiese.
"Volevo ringraziarti! E condividerla con te!" disse la giovane Yato alzando la cioccolata che teneva stretta nella mano sinistra.
"Non mangio cioccolata."
"Ma nella tua borsa ce n'è..."
"É...è per Hijikata-san!"
"Ma lui è un fanatico della maionese, non della cioccolata..."
Sogo non sapeva che scuse inventarsi, era troppo attaccato a lei, non riusciva a liberarsi e per qualche strano motivo non riusciva a ragionare come suo solito
"V..va bene..." disse sbuffando, ma facendo sorridere la ragazza.
Decisero di fermarsi sulle altalene di un piccolo parco e aprirono la cioccolata mentre dal cielo iniziavano a scendere alcuni fiocchi di neve.
"Guarda! Nevica!" disse Kagura entusiasta!
"La neve cade tutti gli anni." ribatté il ragazzo.
"Ma è comunque bella!"
"Se lo dici tu..."
"Alcuni dicono... che sia romantico.... quando nevica... ma non sono sicura di cosa significhi..." le parole di lei sconvolse lui, che si alzò dalla sua altalena e si lasciò trasportare dall'istinto, ma la ragazza corse via saltellando sotto la neve!
"Vieni anche tu!" disse Kagura tirando il braccio del giovane verso di lei!
"Non è stupenda la neve?" e con questa seconda frase gli prese anche l'altro braccio!
Sogo non riusciva più a stare lì e guardarla... le prese le mani in una stretta decisa e si avvicinò lentamente a lei. Quando la sfiorò si fermò un istante e vide che nei suoi occhi vi era terrore, ma non solo! Kagura aveva paura di non sapere cosa stesse succedendo.
"Sai cosa sta succedendo! Tu lo sai, e devi solo avere il coraggio di ammetterlo." la incoraggiò avvicinandosi sempre più al suo viso. Lentamente i suoi occhi erano sempre più limpidi, come se la paura fosse svanita. Sogo lasciò le mani della ragazza e la strinse a se con il braccio sinistro, mentre i destro si ritrovò attorno alla testa di Kagura...
Le loro labbra si toccano e Kagura strinse forse il ragazzo mentre un lungo bacio le travolgeva!
"Ti amo! Anche se non so cosa significhi questa parola, ma sento di doverlo dire, sento di doverti dire che ti amo!" Kagura si staccò da quel bacio, ma Sogo sorrise e non le rispose. Dopo pochi secondi le orecchie della ragazza udirono una lieve voce, e due piccole parole...
"Ti amo..." Kagura arrossì e lo fissò. Okita Sogo, un ragazzo sadico, anzi... forse il più sadico essere vivente in tutto l'universo, un ragazzo che non mostrava mai il suo lato dolce e che si pensava non ne avesse uno, le stava sorridendo!
"Sarà meglio che tu rientri, o inizierà ad essere troppo buio!" Sogo si stava preoccupando per lei quasi come si preoccupava per sua sorella Mitsuba, prima della sua morte.
"Ma tu non dovresti essere in servizio? L'ho notato ora, ma hai la divisa..."
"In effetti..."
"Allora dovresti andare subito!"
"Preferisco stare con te..."
Sul volto dei due si disegnò una strana espressione, divertita, ma anche imbarazzata. I due si incamminarono e si lasciarono le mani solo al momento di separarsi e voltarsi le spalle!
Sogo sorrise, mentre Kagura pronunciò una frase, che sapeva avrebbe pronunciato ancora infinite volte nella loro storia, e probabilmente anche con qualche botta e combattimento fra di loro, ma diversamente da prima di qul giorno, ora sarebbero stati felici! Entrambi sapevano che Kagura avrebbe pronunciato innumerevoli volte questa frase col sorriso stampato in faccia:
"Sogo no baka..."

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3238672