Prendimi per mano

di Yu Uchiha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 
Midori Mikami.
Diciotto anni e due mesi. 
Da poco maggiorenne.
Adesso posso andare al bar e prendermi un drink senza mentire, e comprarmi un pacchetto di sigarette senza doverlo chiedere a un amico più grande. 
Estate 2015.
È estate. 
Amo l'estate. 
Niente scuola. 
Vado in moto, ma ancora non ho l'automobile. 
Il sabato sera mi sballo e mi metto i tacchi alti, cado.
Insomma, sono sempre stata una diciottenne normale, fino a che non mi successe qualcosa di strano. 
 
Durante il compito di matematica, materia che odio con il cuore, sentii improvvisamente una voce nitida parlarmi. 
Erano le soluzioni ai quesiti. 
"309 cm, y=5x-7, P(9;1)" 
Naturalmente in preda alla disperazione e al desiderio di non prendere un altro 4, scrissi le risposte.
Erano tutte esatte.
Il giorno dopo quello del risultato del test risentii la stessa voce: 
"Allora come è andato il test di matematica, Midori-chan?!" 
Durante il test pensai che fosse un mio compagno che mi suggeriva. 
Capii che quella voce non era di nessuno e pensai di essere impazzita: la voce veniva dalla mia testa.
"Che sta succedendo? 
Chi cazzo sei??! 
Sto impazzendo???!" 
"Calmati, non c'è niente di cui aver paura. Sono una persona come un'altra, solo che vivo unicamente nella tua mente. È una storia un po' lunga, ma tanto abbiamo tutto il tempo no?" Mi tranquillizzò la voce profonda e maschile.
"E poi come fai a conoscere il mio nome?"
"E va bene, adesso ti racconterò tutta la storia, dall'inizio." Mi disse la mia testa.
 
"Quindi, se non ho capito male, tu Neah, si insomma, la tua memory della distruzione, risiedeva in Allen Walker, che prima di essere ucciso dal Conte del Millenio, ti liberò per farti reincarnare. Quindi.."
"Quindi mi sono reincarnato in te. In teoria saresti una spietata Noah, la Noah della distruzione." Continuò il discorso Neah. "Ma in pratica ancora non ho preso pieno possesso della tua volontà e noi possiamo parlare come due singole individualità."
"Ecco perché non ho sentito dolore, perché ancora sono la me stessa di sempre. Uh, che sollievo." Sospirai.
"Già, ringraziami. Giusto perché mi sono rammollito e, avendoti osservata a lungo, mi rimani simpatica." Disse con voce allegra, poi continuò nostalgicamente "Ah, ai tempi di Allen sì che ero un vero Noah. Sempre pronto a prendere il sopravvento sulla sua volontà." 
"Sei un tipo davvero strano sai?" Pensai sorridendo.
 
Da quel momento la normalità della mia vita è andata a farsi benedire. 
Mi sento sempre più scema a parlare con qualcuno di immateriale. 
Ma che ci posso fare?
Nulla, beh in compenso mi faccio aiutare durante i compiti in classe.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 

"Sveglia, Midori baka!" urla una voce nella mia testa. Da quel famoso compito di matematica, da quando ho scoperto il mio segreto, non ho neppure più bisogno di mettere la sveglia. "Ho detto di alzarsi, su forza!" grida nuovamente. Mamma mia che palle. 
"Ma ti vuoi chetare un secondo, ho sonno!" biascico, rigirandomi tra le coperte per riaddormentarmi, "ieri sera mi hai tenuto sveglia fino a tardi!" sbadiglio.
"Ma se mi facevi in continuo domande sull'epoca in cui risiedevo in Allen?" mi dice la voce familiare, "ho dovuto farti una lezione sull'età vittoriana.." 
"Sai com'è, non mi sento esattamente normale.. con una voce che mi parla costantemente in testa e che nessuno può sentire!" Devo dire che ancora non mi sono abituata all'ospite, forse non ci farò mai l'abitudine, nonostante sia quasi un mese che vivo questa strana situazione. Intanto però nei compiti in classe prendo sempre i voti più alti, senza studiare nemmeno un minuto. Mi sembra di essere in paradiso. "Neah, mi raccomando, oggi c'è storia dell'arte. Impegnati!"
"Sei davvero perfida, Mikami Midori. E se non volessi?"
"Non vuoi, bene, allora andrò a cercare l'ultimo esorcista rimasto, com'è che si chiama.. Kana, Kanda.. si, ecco Yu Kanda e mi consegno a lui." rido di gusto "facevi meglio a non raccontarmi di lui, baaaaaaka!"
"Sei davvero perfida. Davvero, ci credo che sei il contenitore di un noah." mi dice seccato, "Il Conte del Millennio ti amerebbe."

Mentre faccio la cartella per andare a scuola, mi sorge una domanda. "Ma chi sono i sopravvissuti alla guerra? Cioè, chi è ancora vivo?"
"Naturalmente io, Yu Kanda e il cuore, che nessuno sa ancora dove sia. Quel grassone del Conte è morto contro Allen, e che io sappia, nessuno dei noah si è ancora reincarnato, e non penso si reincarneranno più."
"E dov'è questo Kanda?" chiedo, curiosa di conoscere l'unico tipo sopravvissuto al massacro.
"Quell'esorcista è immortale, per questo è vivo." risponde "Che cavolo ne so io dov'è?"

Il compito di storia dell'arte procede senza intoppi. "E bravo Neah bello, così si fa" esclamo, una volta finito il compito, dopo essere entrata nel bagno delle ragazze per parlare un po' con la voce della mia testa, senza sembrare una pazza psicopatica. Guardo le toilets e mi viene uno strano dubbio in mente. "Ma, m-ma, t-tu, non sbircerai mica mentre sono in bagno o sotto la doccia?!" grido imbarazzata. Non mi era mai sorto quel dubbio, accidenti che figura. 
"Potrei guardare.. ma non mi permetterei mai di spiare, cosa pensi?" Non penso che mi potrò mai abituare al fatto di poter essere osservata in qualsiasi momento della mia vita. Non voglio nemmeno pensarci!
"Beh, sa-sai sei un ragazzo e.."
"Ma cosa ragazzo, io ho milioni di anni, cosa vuoi che me ne importi di una ragazzina appena maggiorenne?!"
"Giusto, dimenticavo.." sospiro, non troppo convinta "allora fammi vedere la tua faccia? Ce l'avrai avuto un corpo no?" sono abbastanza curiosa di vedere il famoso noah della distruzione di persona. Come sarà? Bello, brutto, moro o biondo? Avrà il nasone o sarà ciccione come dice del Conte del Millennio?
"Non voglio." risponde secco.
"Ma come non vuoi?" accidenti, "ah, giusto. Ti vergogni perchè sei una palla di lardo come il Conte.." lo provoco, magari cambia idea.
"Che diavolo dici? Va bene, va bene. Ti faccio vedere, però devi essere in casa. Non posso quando sei a scuola."
Dopo le sue parole la fantasia si impossessa di me, non vedo l'ora di tornare a casa. Quasi quasi, salto l'ora di storia. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“No, tu l’ora di storia non la salti, capito ragazzina?” urla la voce nella mia testa, ma non l’ascolto. Continua a urlare e mi minaccia di continuare per tutto il giorno se esco prima. Accidenti a te, noah bastardo! Sospiro affranta e annoiata, mentre guardo fuori dalla finestra per non ascoltare la voce soporifera del vecchio professore.
“Mikami dove stiamo leggendo?” chiede il vecchietto, cazzo. E chi lo sa dove siamo. La mia voce parla da sola, e da la risposta giusta.

Appena la lezione finisce, mi nascondo dai compagni e saltello contenta, come una bimba: “grazie piccolo noah della distruzione, ma come farei senza di te?” Non mi risponde, ma che ha?
“Tsk..” lo sento sbuffare.
“Come hai fatto a far parlare da sola la mia bocca?”
“Ho preso il controllo di te, è così che facevo anche con Allen. Ah, che bei tempi!”
“Ma non rompere, che ti piace stare dentro la mia testa in fondo!”
“Per niente” sbuffa.

Quando arrivo a casa, mi chiudo la porta alle spalle. “Allora, non mi fai vedere la tua faccia?” dico a voce alta.
“Va bene, va bene” sospira rassegnato, “però devi sederti e rilassarti perché prenderò pieno possesso di te, okay?”
“Oddio, ho paura. Non è che poi mi usi e non torno più me stessa?” sono abbastanza agitata,anzi direi molto spaventata all’idea.
“Potrei, ma non lo farò fidati” mi rassicura come può, ma sono sempre molto preoccupata, “pronta?”

Apro gli occhi in un luogo completamente bianco. Mi sento come bloccata, e infatti sono bloccata. Sono incatenata a una poltrona morbida. Mi bruciano gli occhi. Non riesco a mettere a fuoco la macchia scura che ho davanti, quanto tempo sono stata incosciente? Cosa avrà fatto Neah? Aiuto. Non  è che ha distrutto tutto?
“Stai tranquilla, non ho fatto niente.” Dice, “ti prego non pensare così forte, in questa posizione sono io quello che sente i pensieri come voce mentale. Sono davvero così assillante quando penso?!”
“Finalmente te ne sei accorto!” esclamo sarcasticamente. I miei occhi si rifanno, riescono a focalizzare l’immagine che hanno davanti: un paio di scarponi un po’ logori, un lungo cappotto bianco sporco e un volto. Bellissimo.
Accidenti! Cazzo. Penso di rimanere a bocca aperta, quando vedo la pelle scura, una fronte rigata da una corona di croci e da ciuffi di capelli scuri, ribelli e corti.
Gli occhi. Gli occhi sono magnetici, non riesco a staccare i miei dal suo sguardo.

Mi osserva e mi sorride. “Non pensare quelle cose, che mi fai arrossire!”  Penso di sciogliermi, come faccio a non pensarle, guardando quegli occhi dorati fissarmi? “Adesso però torniamo alla normalità, altrimenti ti stanchi troppo.” Mi dice, “e poi, non ce la faccio già più a sentire tutti questi pensieri.”

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