obliviate New Generation

di willow11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tale madre ***
Capitolo 2: *** ...o forse no! ***



Capitolo 1
*** Tale madre ***


obliviate NG
Ben trovati!
Questa piccola one shot nasce un pò così.
Ma vi devo avvisare, è il seguito della trilogia di obliviate quindi ci sono personaggi che solo chi ha letto l'ultimo capitolo della trilogia(manco fossi Tolkien).
Con l'ultimo capitolo si è aperto un mondo, e rileggendo la fanfic ho sentito la mancanza di alcuni personaggi e situazioni.
Il mondo di HP compare molto poco, e a dire il vero la protagonista della shot non è neanche Santana... Spero comunque che vi piaccia!
ps non so bene se questa fanfic rimarrà da sola o magari diventerà una raccolta di one shot sui 17 anni passati tra la guerra e l'epilogo,
vedremo...
intanto
Buona lettura
Chiara
 
obliviate new generation




Hogwarts 6° anno per Susan Granger Lopez
circa 17 anni dopo la grande guerra


Rachel osservò la sua migliore amica varcare la porta del dormitorio delle ragazze.
Era raggiante, forse fin troppo.
-Indovina?-  
-Non lo so, non sono io che leggo la mente- replicò sorridente la ragazza dai lunghi capelli biondi e i grandi occhi verdi.
-Perchè stai studiando? è venerdì sera!- Disse Sue ponendo l'attenzione sul libro che la ragazza aveva aperto sulle gambe incrociate.
Rachel sbuffò divertita e dopo essersi accurata di aver messo il segnalibro blu e argento in mezzo alla pagina, mise via il libro -tutta tua...-

Sue soddisfa, fece un respiro profondo e guardò la sua amica.

-Ho appena baciato Harmony Malfoy!- Disse tutta d'un fiato.
Rachel fece un salto fuori dal letto.

-Per la barba di Merlino... stai parlando di quella Harmony Malfoy?-
Sue annuì orgogliosa.
Rachel sembrò pensarci su e si appoggiò per un attimo al letto al baldacchino con i drappi azzurri.

-Ma ma... Harmony è... è...-
-Irraggiungibile?- provò Sue.

Rachel la guardò per un attimo.

Sue dovette invocare tutti i campioni di quidditch che adorava per non leggerle il pensiero. Non lo faceva mai, se non in caso di assoluta necessità, tipo quando si trovavano in compagnia di terzi e dovevano comunicare, ma in quel momento le stava mettendo a dura prova.

-Ti prego Rachel dì qualcosa!-
 La ragazza dai capelli biondi raccolse tutta la sua innata saggezza tipica delle donne Fabray e respirò profondamente.

-E' la cercatrice di Serpeverde Susy, non puoi uscire con lei! Non adesso, mancano due partite alla fine del campionato!- l'ammonì un attimo dopo.

Susan scosse la testa sconsolata -lo so...-
Rachel continuò a fissarla con il sopracciglio alzato.

Allora Sue si lasciò cadere sul letto -ma è così sexy!-
La ragazza si passò una mano sui capelli corti e cominciò a guardare il soffitto stellato, ma un secondo dopo Rachel le oscurò la visuale.

-Ma dai che sto scherzando!- le disse prendendola a cuscinate.

-Ma io no... Ci saranno dei reclutatori alle prossime partite... Non posso permettermi distrazioni!-
-Allora spera di individuare subito il boccino così almeno non resterai li a fissarla...- le suggerì la bionda.
-Sono perduta!-

-Perché non ti dimentichi del quidditch per una volta? Sei ancora al sesto anno... hai tempo per farti "reclutare"- la beffeggiò Rachel.

-E' la serpeverde più sexy e dolce che io abbia mai incontrato...- disse ancora sognante Sue.
-Almeno tua madre sarà contenta-

Sue sbarrò gli occhi.

-Cavolo Santana!-
-Cosa?-
-Mia madre insegna qua...-
-Da circa sei anni ormai... Sai ha la classe proprio nella torre più alta del castello- aggiunse sarcastica la bionda.
-No non hai capito... Devo insegnare ad Harmony l'incantesimo di protezione o rischio di essere beccata- disse agitata Sue avviandosi alla porta.
-Non credo che a tua madre importi di cosa pensi Harmony Malfoy-

-Harmony è completamente fuori di testa per me-
-E questo lo sai perché?-
 -L' ho sentito mentre mi baciava, ovviamente!-
-Susy...- la richiamò divertita la bionda.
-Mi penserà tutta la notte... Se incontra Santana è la fine!-

-Se facessi coming out sarebbe tutto più semplice...- la incitò la bionda.

-Non è quello il problema...-
-E allora qual'è? Santana è... ok è Santana ma Hermione è adorabile...-
-Quando non si allea con Santana...-

Rachel rise alla risposta pronta dell'amica, in effetti quando le mamme di Sue si mettevano in testa qualcosa era impossibile fargli cambiare idea.

-Non è un problema di coming out... Sarebbe lo stesso se uscissi con un ragazzo... non mi va di parlare con loro della mia vita privata... Sono già abbastanza presenti... voglio volare da sola per una volta...-

Rachel sorrise comprensiva -hai ragione...-

-Vado a parlare con Harmony e torno!-

Senza aspettare un secondo di più la mora fece per andarsene ma poi si voltò e si riavvicinò a Rachel.
D'istinto si avvicinò alle labbra per schioccarle un bacio veloce, ma si fermò di botto, come se stesse realizzando qualcosa.
Così le schioccò un bacio sulla guancia.

-Vestiti che quando torno andiamo a farci una burrobirra... Offro io!- Disse volatilizzandosi via.

Rachel guardò uscire la sua migliore amica mordendosi un labbro.


--


-Questa aula assomiglia ogni giorno di più ad un zoo...- disse l'ispanica entrando nell'aula di trasfigurazione piena di gabbie con dentro animali di ogni tipo.
Quinn che stava finendo di sistemare l'ultimo volatile sorrise sorpresa.

-Perchè non ti sei già smaterializzata tra le braccia della tua adorata grifondoro? sono le sette passate!-
-Ha una cena con quelli del ministero...-
-Ah la cena con il primo ministro... Noah deve avermi accennato qualcosa... Ma lui è in Normandia adesso-
-Perché è sempre in un paese che finisce per ia?-
La bionda scrollò le spalle -perché non sei con lei?-

Santana la guardò con un'espressione eloquente.
-Dai, non sono così noiose le cene al ministero-
-Mi prendi in giro Fabray?-
-Decisamente...- rispose sarcastica scoppiando a ridere.

-Quindi? Che si fa??- Chiese l'ispanica con un sorriso carico di eccitazione.
-Mi stai proponendo di uscire? Non abbiamo più 17 anni-
-Stai insinuando che siamo vecchie?-
-No... Però da quel che ne so hai anche una figlia piccola...-
-Lucy è da mia madre... Il venerdì è il giorno della nonna...- disse alludendo ad altro.

Quinn la guardò per un attimo studiando quello sguardo che conosceva fin troppo bene.

-Siete pessime... Da te me lo sarei aspettato ma da Hermione... Anzi no- si corresse la bionda -Hermione credo sia decisamente peggio di te quando ci si mette-

-Abbiamo bisogno di un po' di tempo per noi!- si giustificò l'ispanica -e Lucy adora passare il venerdì notte a casa di nonna Lopez-
-Quindi ogni venerdì sera...- continuò Quinn.
-Una cosa del genere- concluse Santana sorniona.

L'insegnante di trasfigurazione scosse la testa.

-Non mi dire che tu e Puck non vi ritagliate del tempo insieme quando lui torna...-
-Certo!- Rispose fin troppo velocemente la bionda -ma non lo programmiamo!-

Santana osservò a fondo la sua amica, quella risposta così impulsiva era l'ennesima conferma di quello che sospettava ormai da anni. Decise di lasciar perdere.

-Ok fine della discussione...- aggiunse sempre più imbarazzata Quinn -Dove vuoi andare?-
-Dove ti pare Fabray!-
-Luogo pubblico, non vorrei che mi saltassi addosso visto che stai rinunciando ad una delle tue sedute del venerdì!-
-Che schifo!-
Quinn rispose con una linguaccia.
-Burrobirra a Hogsmade?-
 

--


-Sei sicura che non ci sei ancora andata a letto?-
-Sono solo contenta...- rispose sorridente Sue sorseggiando la sua burrobirra.

Rachel sorrise di rimando e si guardò intorno, il venerdì sera quella locanda era sempre piena di gente. Erano state parecchio fortunate, se fossero arrivate un secondo più tardi non avrebbero trovato posto.

-Mi ha detto di non preoccuparmi per Santana, pensa non studia neanche occlumanzia...- continuò la mora con sempre il sorriso stampato sulle labbra.

-E' la donna perfetta insomma...-
Sue sorrise con gli occhi a cuoricino.

-E perché non sei con lei adesso?-
Sue si ricompose -devo farmi desiderare...-
-Che cosa?- Chiese esterrefatta la bionda.

La corvonero ridacchiò -si vede che non ci sai proprio fare con le ragazze!-
Rachel alzò un sopracciglio di disappunto concentrandosi su un ricordo preciso.

-Che c'entra, con me non vale!-
-E perché scusa? Non sei una ragazza anche tu?-

Sue sembrò pensarci su e improvvisamente si fece seria -a questo proposito Rachie...- cominciò con un po' di difficoltà.

-Fermati Susy...- l'interruppe la più grande -Sono amica tua, non serve che mi dici niente, ho capito...- disse subito aria comprensiva la bionda.
-Lo so ma...-

-Ma cosa?-

Sue e Rachel alzarono contemporaneamente lo sguardo verso la persona che si era appena intromessa tra di loro.

-Mamma!- dissero in coro le due vedendo le proprie mamme guardarle sorridenti.

-Vi dispiace se ci sediamo? Non ci sono posti!- disse Quinn mentre Santana si era già accomodata di fianco a sua figlia con un grande sorriso dipinto sulle labbra.

-Mamma lo sa che mentre lei è costretta a cenare con quei palloni gonfiati del ministero tu vai in giro per locande?- La schernì subito Sue.
-Ehy un po' di rispetto... Io voglio andarci a lavorare al ministero!- La rimproverò subito Rachel.
Sue mosse la mano in segno di sufficienza facendo sorridere Quinn.

-E tua madre lo sa che invece di studiare, attività che gioverebbe molto ai tuoi voti, ti ubriachi con la tua migliore amica?- Replico subito Santana.

-No, se non glielo dici tu!- Rispose a tono la ragazza più giovane.

-Avete finito voi due?- Le riprese Quinn.
Santana e Sue si voltarono verso la bionda con la stessa identica espressione seccata, solo che una era decisamente più matura e segnata l'altra molto più spensierata e giocosa.

Rachel si voltò a guardare sua madre e scosse la testa, quelle due non sarebbero mai cambiate.


--


-E' un concetto semplice Sue... Il quidditch è come pozioni...- disse la latina dopo aver ricreato con un piccolo incantesimo il campo da gioco sul tavolo.
Sue ascoltava attenta e allo stesso tempo incantata, mentre Santana parlava toccando di volta in volta i pupazzetti animati sul tavolo.
-Se calcoli bene le posizioni degli avversari così come gli ingredienti di una pozione magica è impossibile sbagliare...-

-Allora siamo messe bene!- commentò Rachel conoscendo bene il tallone d'achille della sua amica.
-"Oltre le aspettative" è un risultato più che soddisfacente...- si giustificò Sue senza smettere di osservare il campo da gioco -e poi non è colpa mia se confondo le pozioni... Sono dislessica-

La ragazza bionda alzò gli occhi al cielo.

-Ancora non capisco da dove tu abbia ereditato questa cosa- disse Quinn sorseggiando la sua burrobirra.

-Perché è genetico mamma?- Chiese Rachel curiosa.
Quinn annuì continuando a fissare Santana.

-Magari zia San o zia Herm lo erano da bambine e non lo sapevano- rifletté Rachel.
-Bambine prodigio- commentò sarcastica Santana.

-Ma figurati... Le mancava solo questa- replicò Quinn.

-Credo che Brittany fosse dislessica- rifletté ad alta voce l'ispanica -ma a quei tempi la dislessia non si sapeva neanche cosa fosse-

-Per la barba di Merlino, è vero!- rispose subito Quinn -mi ricordo che passavi giornate intere a correggere i suoi papiri per Piton-

Rachel si girò a guardare Sue pensando "mi ricorda qualcosa".
Susan per tutta risposta le fece una linguaccia.

-Quando venne scelta per il torneo Tre Maghi era così galvanizzata... I suoi voti erano bassi, tranne incantesimi ovviamente, eppure era stata scelta...-
-Il calice di fuoco ci aveva visto lungo...- commentò Quinn.
L'ispanica sorrise appena.
-Brittany era speciale- disse la bionda stringendo la mano della sua amica.
-Non era l'unica- rispose Santana muovendo leggermente gli occhi verso Quinn che subito diventò rossa.

-Eri gelosa di Brittany?- Chiese a bruciapelo Rachel dopo aver osservato tutta la scena.
Quinn sussultò e anche Sue, che fino a quel momento era rimasta in disparte, l'argomento Brittany non l'aveva mai entusiasmata per una miriade di motivi, si girò interessata.

-Bella domanda Rachie... Quinn te l'ho mai detto che mi piace tua figlia?- Disse facendo ridere Rachel e sorridere Sue.

-Gelosa di Brittany? Beh... non saprei...-
Santana la guardò con lo sguardo di chi è sicuro di sé, troppo sicuro di sé.

-Smettila Lopez, e no tesoro...- disse guardando sua figlia -Non credo di essere mai stata gelosa di Brittany... Forse ero gelosa del tempo che Santana dedicava a lei e non a me... Ma questo successe anche quando cominciò a frequentare Hermione... credo fosse normale... Anche lei era gelosa quando non ci vedevamo- disse facendole l'occhiolino.

Santana sbottò divertita -ovvio che ero gelosa ti dovevo dividere addirittura con due persone- disse tutto d'un fiato senza neanche accorgersene.

Quinn per poco non si strozzò con la burrobirra.
Anche Rachel sembrava sorpresa da quell'affermazione, così guardò la sua migliore amica supplicandole di scoprire qualcosa in più grazie ai suoi super poteri.
Santana capì l'antifona e attivò subito l'incantesimo di protezione per rimediare all'errore.

-Quello che volevo dire- cercò di salvarsi in corner -è che tua madre ai tempi di Hogwarts era molto... molto... bella e che quindi molte persone le facevano la corte-

Quinn scosse la testa, avrebbe voluto stritolarla con le sue mani.

-Io trovo che zia Quinn sia ancora molto molto bella e giovane.... Decisamente più di te...- la canzonò Sue.
-Grazie amore- rispose subito Quinn continuando ad incenerire Santana.

-Devo andare, tua madre mi aspetta!- disse velocemente Santana alzandosi da tavola.

"scappa scappa... goditi quel che ti resta della tua vita" pensò Quinn sperando che l'ispanica le stesse leggendo la mente.

-Sue perché non vieni con me? Così facciamo una sorpresa a mamma e a Lucy?-
-Ma veramente io...-

"tua figlia non riuscirà a proteggerti" continuò col pensiero Quinn.

-Dai Susan non fare storie...-
La brunetta sbuffò -ok... ma domani pomeriggio mi smaterializzi qui! Non mi va di passare tutto il weekend a casa!-

-Come ti pare...- Disse Santana che era già praticamente fuori la porta.

Sue si avvicinò a Rachel e l'abbracciò con forza sussurrandole -se qualcuno mi cerca...-
-Tranquilla- rispose subito la bionda non facendosi sentire dalle loro mamme.

-Ciao Quinnie...-
-Ciao tesoro... Saluta tua madre e scusati con lei se rimarrà presto vedova!-

Sue sorrise divertita mentre Santana la strattonava via.

Quinn vide la porta del locale chiudersi e sospirò, poi si girò verso sua figlia che non aveva smesso un attimo di fissarla.

-Non è come pensi!- Si giustificò.

-Se non me lo dici tu lo chiedo a papà- replicò sicura la biondina.
-Se tuo padre apre bocca, gli taglio la cresta-
-Sarebbe anche ora, i miei amici mi prendono in giro per quel buffo taglio di capelli... Dicono che è fuori moda!-
-Davvero?- Chiese interessata Quinn.

-Mamma non cambiare discorso!-

-Tesoro sei troppo piccola...-
-Ho 17 anni, alla mia età tu eri già fidanzata con papà da una vita...- replicò la più piccola.
-Erano altri tempi...- sorrise Quinn intenta a rimediare alla boccaccia di Santana.

Rachel abbassò lo sguardo dispiaciuta.

Quinn guardò sua figlia cercando di non farsi impietosire, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto raccontargli la verità sul Rachel, d’altronde portava pure il suo nome.
Ma era davvero troppo giovane per capire quanto fosse stata complicata la sua adolescenza, faceva ancora fatica a capirla lei.

-Insomma avevi due relazioni contemporaneamente?- Chiese di getto la biondina.
-Rachel, ma ti sembra il caso?- disse Quinn diventando rossa in volto.
-Uno era papà... E l'altro era... Zio Sam?- provò la ragazza.
Quinn scoppiò a ridere per l'assurdità della cosa, non che Sam non fosse un bel ragazzo ma da qui ad andarci a letto.
-Era Mike, il migliore di papà quello che è morto durante la guerra... Ecco perché Mike si chiama Mike- disse con entusiasmo.

-Tesoro non stai pescando tra le caramelle tutti gusti più una sperando di non trovare quella a gusto di caccola... e tuo fratello si chiama Mike, perché Mike Chang era uno dei migliori amici di tuo padre, non perché fosse il mio spasimante... Per Merlino non posso credere che sto avendo questa conversazione con te... Lo sai che c'è una soglia tra madre e figlia che non andrebbe mai varcata-

Rachel faticò a trovare le parole per replicare.
Quinn osservò la sua espressione cambiare capendo che c'era dell'altro.
-Non mi hai fatto quella domanda per caso, vero?- Tentò la bionda.

-Ho bisogno di un consiglio... E non posso chiederlo a Sue...- disse a mezza voce.
-Puoi dire a me-
-Come faccio mamma! Per te sono ancora piccola...- si lamentò Rachel.

Quinn la guardò confusa, cavolo sua figlia era cresciuta e lei non se ne era accorta.

-Scusa... Hai ragione non sei piccola, sei molto più matura di quanto lo potessi essere io alla tua età- disse dolcemente la bionda facendo sorridere sua figlia.

-Davvero?-
Quinn annuì.

-Adesso mi dici perché non ne puoi parlare con Susan? Riguarda per caso un ragazzo che piace ad entrambe?-

La biondina scosse la testa ancora incredula che stava per affrontare quel discorso con sua madre.

Quinn la guardò perplessa -non sei incinta vero?-
-No mamma... Credo che in questo momento sia impossibile-

-Mi stai cercando di dire che sei gay?- Chiese Quinn mantenendo una calma encomiabile.

-No...-sbottò di getto Rachel -Io non sono gay, Sue è gay... e io ci ho fatto... insomma hai capito no? E adesso le piace questa tipa di serpeverde e oggi si sono baciate e quando è andata via dalla stanza mi ha salutato con un bacio sulla guancia e non sulle labbra come faceva di solito dopo che lo avevamo fatto... E io ho paura di perderla... ma non sono gay, insomma non sono attratta da nessuna altra ragazza... anzi sbavo dietro a Teddy Lupin dal primo anno ad Hogwarts ma lui non sa nemmeno che esisto... Però con Sue è diverso... Lei è dolce e non voglio che cambino le cose tra di noi-

Quinn, con la mascella ancora spalancata per il numero di informazioni che aveva incamerato negli ultimi 30 secondi, riprese a respirare.
Non sapeva davvero cosa dire.

-Tu e Santana avete mai...?- Incalzò Rachel vedendo che la madre non aveva ancora detto niente.
-No!- si affrettò a rispondere la bionda.
-Ecco lo sapevo... Sono tutta sbagliata...- disse sconsolata la più piccola.

-No tesoro... tu non hai niente di sbagliato...- replicò la donna -può succedere di andare a letto con la tua migliore amica-
-Ma a te non è successo!-
-Erano altri tempi... venti anni fa non eravamo così aperti di mente... Quando Santana fece coming out con me rimasi sconvolta... Ora dimmi tu, sei rimasta sconvolta quando hai saputo di Sue?-
-Beh no, è anche figlia di due donne!-
-Ecco appunto...-

Rachel sembrò pensarci su.
-Veramente sei rimasta sconvolta da zia San?-

-Non fraintendermi, non pensavo fosse sbagliato... Semplicemente non ci avevo mai pensato... non concepivo questa cosa perché non la conoscevo... e zia Sannie ci ha messo una vita ad accettare che fosse una "normale"-
-Davvero?- Chiese sorpresa la corvonero.
-Che ti aspettavi? Testa dura com'è! Ma non è questo il punto...-

Rachel la guardò in silenzio aspettando che continuasse.
Quinn fece un respiro profondo cercando di trovare le parole giuste.

-Fare l'amore con qualcuno anche se credi che non abbia importanza lì per lì è una cosa forte... Poi se si tratta di due amiche che sono cresciute insieme come siete voi...-
Rachel a quelle parole arrossì appena.

Quinn se ne accorse e sorrise -quello che sto cercando di dirti è che credo sia normale essere confusi-

-Tu con la terza persona di cui parlava zia San ci sei andata...?-

Quinn annuì, diventando rossa, di nuovo.
Rachel se ne accorse, evidentemente quella persona doveva essere stata molto importante per sua madre.
-Quindi hai tradito papà?-
-No! O meglio... in quel periodo ci eravamo presi una pausa, avevamo bisogno di capire qualcosa in più su di noi e la guerra imminente di certo non facilitava le cose-

-E cos'è successo dopo?-

Quinn alzò gli occhi al cielo -con questa persona pensavo fosse una cosa di una notte, non gli diedi peso... Ma poi continuammo a frequentarci senza etichettare la nostra come una relazione... Questa cosa mi faceva sentire al sicuro come se non stessi facendo nulla di male... ma poi tornò tuo padre, bello come il sole e mi chiese in tutte le lingue del mondo di tornare insieme-

-Come hai fatto a capire che papà era la persona giusta?-

-E' complicato...- disse Quinn abbozzando un sorriso.

Rachel la guardò delusa.

-Ma se vuoi un consiglio...- aggiunse la bionda catturando nuovamente l'attenzione della figlia -Sì sincera con Sue da subito-
-Non saprei cosa dirle-
-Dille quello che hai detto a me! Sue è sveglia, capirà e insieme troverete la strada per venirne fuori-

-Tu l'hai fatto?-
-Sì, ma troppo tardi...- rispose Quinn con un sorriso amaro.


--


Quinn tornò in camera scossa.
La conversazione con sua figlia era stata davvero molto intensa.

Sua figlia era sessualmente attiva ed era andata a letto con la figlia della sua migliore amica, che in più era gay, come sua madre. Ma questo Santana non l'avrebbe mai saputo, almeno non adesso, rispettava e voleva bene a Susan come una figlia e confidava nel suo giudizio, prima o poi glielo avrebbe detto lei.
Certo sarebbe stato strano vedere Rachel e Sue insieme, troppo strano.

Quinn scosse la testa cercando di allontanare quel pensiero e cominciò a spogliarsi per mettersi a letto.
Poi allungò la mano, aprì il cassetto del comodino e prese una foto.
Un paio di gocce salate cominciarono a rigarle il volto.
Così avvicinò la foto al petto e alzò lentamente gli occhi al cielo beandosi di quel momento che ogni sera, da circa 17 anni, l'accompagnava silente prima di andare a dormire.





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Capitolo 2
*** ...o forse no! ***


Ciao! 
Non so bene da dove esca questa cosa.
Solo una nota IMPORTANTISSIMA: se non avete letto la saga di Obliviate il mio crossover tra Glee ed Harry Potter fino all'ultimo e lunghissimo capitolo, 
rischiate di non capirci nulla! 
Davvero nulla.
Grazie in anticipo a chi leggerà, recensirà 
Buon 20th anniversario di HP e la pietra filosofale!!!
Ps. prima o poi, proverò a dar voce a Santana Lopez, di nuovo. 
Non è facile!
Baci a tutti
Chiara
 
...o forse no!
 
Hogwarts 6° anno per Susan Granger Lopez
circa 17 anni dopo la grande guerra
dicembre
 
 

Quinn la guardò perplessa -non sei incinta vero?- -No mamma... Credo che in questo momento sia impossibile-
-Mi stai cercando di dire che sei gay?- Chiese Quinn mantenendo una calma encomiabile.
 -No...-sbottò di getto Rachel -Io non sono gay, Sue è gay... e io ci ho fatto... insomma hai capito no? E adesso le piace questa tipa di serpeverde e oggi si sono baciate e quando è andata via dalla stanza mi ha salutato con un bacio sulla guancia e non sulle labbra come faceva di solito dopo che lo avevamo fatto... E io ho paura di perderla... ma non sono gay, insomma non sono attratta da nessuna altra ragazza...anzi sbavo dietro a Teddy Lupin dal primo anno ad Hogwarts ma lui non sa nemmeno che esisto... Però con Sue è diverso... Lei è dolce e non voglio che cambino le cose tra di noi-
 
Quinn, con la mascella ancora spalancata per il numero di informazioni che aveva incamerato negli ultimi 30 secondi, riprese a respirare.
Non sapeva davvero cosa dire.
-Tu e Santana avete mai...?- Incalzò Rachel vedendo che la madre non aveva ancora detto niente.
-No!- si affrettò a rispondere la bionda.
-Ecco lo sapevo... Sono tutta sbagliata...- disse sconsolata la più piccola.
-No tesoro... tu non hai niente di sbagliato...- replicò la donna -può succedere di andare a letto con la tua migliore amica-
-Ma a te non è successo!-

 

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-In che senso hai detto a tua madre di noi?-
Sue non poteva credere al racconto della sua migliore amica. Non solo le aveva fatto fare outing con Quinn… Per la barba di Merlino, Quinn! La migliore amica di Santana, Santana Lopez sua madre; ma aveva spifferato praticamente tutto quello che c’era da spifferare.
 
Rachel deglutì appena -senti non volevo… ma ero confusa per Harmony e tu eri andata via con Santana…-
Sue strabuzzò gli occhi incredula.
-Aspetta… pensavo gliel’avessi detto ieri quando siete andate per Hogsmade a fare i regalini di natale… è passato più di un mese da quella cena ai tre manici di scopa, Rach!-
-A me è sembrato mooolto mooolto di più, anni…- rispose la biondina rigirando i pollici senza guardarla negli occhi.
-Perché me lo dici ora…?- Chiese la Lopez-Granger con un cipiglio inquisitore molto più simile alla grifondoro che alla serpeverde.

Rachel non rispose continuando a rigirarsi i pollici.
Sue allora fece un respiro profondo e si sedette accanto a lei abbassando le difese.

-Sono stata un po’ assente questo mese, mi dispiace…- provò ad argomentare.
-Un po’? Sei sparita Sue! Ma non ti devi giustificare con me!- rispose accigliata Rachel rompendo il silenzio.
-Eh non mi pare!- la beffeggiò la mora dandole un leggero spintone.
Rachel ricambiò il gesto continuando a non guardarla, tipico delle donne Fabray, lanciare il sasso e nascondere la mano.

Sue allora le si mise a cavalcioni davanti costringendola a incrociare lo sguardo.
Fu un attimo, Rachel alzò gli occhi e Susan la baciò.
Un bacio impetuoso e fugace, proprio come lei.
Rachel assaporò quelle labbra che un po’ le erano mancate e ricambiò il gesto con un bacio molto più aggraziato e gentile, proprio come lei.
Poi si staccò appoggiando la fronte su quella della migliore amica.

-Va meglio adesso?- Le chiese piano Sue.
Rachel annuì appena -Devo dirti un’altra cosa-
Sue si staccò leggermente e la guardò incuriosita.

-Oddio! Hai un brufolo enorme sopra il sopracciglio, posso spremertelo, ti prego????- supplicò la biondina.
Sue, indignata, portò istintivamente la mano a coprirsi sopra l’occhio.
-L’altro lato…- la corresse l’amica.

-Insomma?- Chiese la corvonero coprendosi questa volta il lato giusto.
Rachel temporeggiava cercando le parole.
-Rach, no! Non mi dire che tua madre l’ha detto alla mia! Che dovremmo fare? Alzarci insieme alla cena di natale e dire… che cosa dovremmo dire Rach?-
-Teddy Lupin mi ha chiesto di accompagnarlo al ballo di Natale…- Disse tutto d’un fiato la figlia di Quinn.
-E tu che hai detto?- Rispose Sue senza pensarci.
-Ho detto di sì Sue, mi piace da una vita, cosa avrei dovuto dirgli?-
 
Le due ragazze si guardarono per un tempo infinito, finché Sue non cominciò a sorridere.
-È stupendo Rach, quando te l’ha chiesto, cosa ti metterai?- Incalzò lei emozionata.
-… Qualche giorno fa… davvero sei felice?-
-Scherzi, sei la mia migliore amica, e so per certo che ti masturbi pensando a lui da almeno tre anni!-
-Ecco, adesso mi sembri Santana!- rispose la biondina spaventata.
 
Le due ragazze scoppiarono a ridere. Sue si allungò verso il piccolo frigorifero nascosto dentro l’armadio, tecnicamente era illegale avere un frigo in camera, e prese due burrobirre.
 
-Adesso mi dici perché eri confusa da Harmony Malfoy? Non che Teddy non sia importante, ma avremo una vita per parlare di voi due… Quindi?- Spiegò ovvia.
-Hai visto il futuro? Starò con Teddy?- Chiese la ragazzetta quasi sognante.
Sue divagò allusiva -Harmony ricordi? Perché hai parlato con tua madre di noi e non con me? Mi avevi detto che era tutto ok. Sei stata male per me?- Chiese con una sincerità disarmante.
-Adesso sembri Hermione, acuta come Hermione e pericolosa come Santana, per la barba di Merlino hanno creato un mostro!-
-Dai…-
-No davvero un mostro, tipo Cerbero il cane a tre teste che custodiva la pietra filosofale…-
-Ci rinunciò- tagliò corto la corvonero prendendo la mantella con il cappuccio blu notte e la sciarpa blu e argento.
-No dai Susy rimani qui- replicò lamentosa.

-Perché me l’hai detto?- Sbottò lei -volevi il permesso di uscire con Teddy? Escici, scopaci, facci quello che ti pare! Spero che almeno con lui parlerai perché quando fai così sei estenuante, sai a chi somigli? A zia Rach!-
-Ma se non l’hai mai conosciuta!- replicò la più grande.
-Nemmeno tu!- Urlò seccata la mora uscendo dalla stanza.
 
 
Sue si mise la mantella e uscì sbattendo la porta.
Quando era entrata in camera di Rachel per farsi consolare dopo la rottura con quella stronza serpeverde di Harmony Malfoy di certo non si aspettava tutte quelle rivelazioni.
Voleva bene a Rachel ma quando faceva così era insopportabile.
 

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Susan Jane Granger Lopez salì sulla scopa e spiccò il volo.
Aveva bisogno di schiarirsi le idee, e un paio di miglia sarebbero bastate; anche perché sapeva che se avesse oltrepassato il confine della foresta proibita, sua madre si sarebbe materializzata in pochi secondi.
Come era già successo in passato scatenando liti furibonde.
Alla fine erano arrivate ad un compromesso: ok girovagare con la scopa di sera, ma solo nel raggio di due miglia dalla scuola. Ovviamente doveva rientrare entro la mezzanotte.
 
Sue si fermò per un attimo sospesa a centinaia di metri da terra e guardò il castello; il cielo era limpido e la visuale da lassù era pazzesca.
Sorrise, pensando a quelle volte che lei e la sua migliore amica avevano passato serate intere a guardare il castello da quella posizione bevendo burrobirra e parlando praticamente di tutto.

Erano amiche, erano sempre state amiche, perché improvvisamente era diventato tutto così difficile?

Sue chiuse gli occhi a fessura focalizzandosi su un punto preciso del castello e improvvisamente sfrecciò a tutta velocità.
La corvonero entrò dalla grande finestra del corridoio del settimo piano e scesa dalla scopa.
Attorno a lei solo emozioni di ragazzini studiosi e assonnati che ancora non avevano finiti i compiti, d’altronde stava vicino al dormitorio dei grifondoro, come poteva essere altrimenti.

Ancora non aveva capito perché per lei, la stanza delle necessità, avesse scelto proprio quell’ala del castello per materializzarsi.

Lasciò andare i pensieri e si diresse davanti al gran muro di pietra, chiuse gli occhi e dopo poco apparve una porticina.
Sue si guardò intorno ed entrò.
La stanza era enorme, ricordava un grande loft dei tetti di Manhattan. Non era particolarmente arredato, c’erano oggetti sparsi, poster di giocatori di quidditch appesi alle pareti e un piccolo campo da gioco ricreato in scala davanti il divano a L posto al centro della sala.
Sue superò il campo che ricordava tanto un biliardino e si avvicinò alla parte opposta della sala.
Davanti a lei un grande specchio.

I capelli erano più arruffati del solito e le gote erano rosse per il freddo.
Susan si avvicinò di più allo specchio e si cercò il brufolo maturo stava per esplodere.
Eccolo lì maledetto!!
Contemporaneamente avvicinò entrambi gli indici al nascente vulcano di pus ma un urlò la bloccò.
- Giù quelle manacce! Devi metterci l’aloe vera!

Sue fece un balzo -per la barba di Merlino Rachel mi hai fatto prendere un colpo!-

L’infermiera che si era appena materializzata accanto al suo riflesso scoppiò a ridere.
-Dai avrai pure le mani sporche… che dice la mia nipotina preferita?-
-Tecnicamente saremmo cugine, di secondo grado…- preciso la più piccola sedendosi davanti al grande specchio.
-Sempre a puntualizzare voi corvi… mi ricordi tanto qualcuno!- disse ridendo.
-E tu mi ricordi tanto la mia migliore amica…- replicò con un filo di malinconia.

-Uhh sei venuta qui per confidarti!- sorrise il fantasma nel riflesso -sei proprio come mia cugina, anche lei veniva in infermeria solo quando ne aveva bisogno… devo dire che i primi anni che frequentava l’altra tua madre, si palesava spessissimo!- continuò l’infermiera ricordando i bei vecchi tempi in cui era ancora umana.
-Dai zietta ti vengo a trovare spessissimo!- Replicò la ragazzina arricciando il labbro e sbattendo i grandi occhi da cerbiatta che aveva ereditato dalla madre.
-Siete tremende voi Lopez! Dai su racconta tutto alla zia Rachel-
-Si tratta della tua omonima…- cominciò Sue.
-La tua migliore amica-
-Esatto!-
-Con la quale hai una specie di tresca…-
-Esatto!-
-Ma adesso sei confusa perché sta diventando qualcosa di diverso…-
-Es…no!- Sue si fermò di colpo -No, è proprio questo il punto… Io e Rachel siamo andate a letto insieme più volte ma io non sono…-
-Innamorata?- Provò l’infermiera.
-Dai zia sarei masochista, come faccio ad innamorarmi di una di cui ho visto un felicissimo futuro con un ragazzo!-
Rachel fece un respiro profondo ricordando in ogni batuffolo di nuvola del suo corpo fluttuante, la sensazione di appartenere a qualcuno che appartiene già a qualcun altro.
-Che stai pensando?- Chiese Sue.
-Ti stavo ascoltando…-
-Non è vero-
-Sì!-

-Conosco lo sguardo di chi pensa qualcosa, mi colpisce come un pugno e mi fa venire l’emicrania, ma con te non riesco a leggerti dentro-
-Forse perché dentro non c’è, nulla?- Rise l’infermiera trapassandosi la testa.
-Dai zia non cambiare argomento, che stavi pensando?-
-Sei venuta per parlare di te o di me?- La punzecchiò la fantasma.
 
Sue si alzò in piedi cominciando a camminare davanti lo specchio -Ma non lo so, sono venuta perché sono confusa; Harmony mi ha mollata, la mia migliore amica prima fa la gelosa e poi mi dice che andrà al ballo di natale con Teddy Lupin e come se non bastasse ha detto tutto a sua madre. Quanto ci scommetti che dirà tutto a Santana?-
-Non ti sto capendo…-
-Rach ha detto a sua madre Quinn della “nostra relazione” e del fatto che sono lesbica! Le mie mamme non sanno nulla della mia vita privata, ricordi?- Spiegò Sue ancora corrucciata.
Rachel da dentro lo specchio sembrava essersi assorta -Quinn sa di te e Rach?-
-Sì, te l’ho appena detto!- rispose veloce.
-Wow- commentò l’infermiera.
-Ma wow che, è una tragedia.-
-Ti giuro avrei dato qualsiasi cosa per essere presente mentre Rach lo diceva a Quinn…- rispose sognante Rachel -una piccola e dispettosa mosca oppure una presenza silenziosa, lì accanto con il mantello di Harry… o forse non mi sarebbe servito visto che sono un fantasma-

Susan improvvisamente si fermò e guardò dentro specchio leggendo negli occhi dell’infermiera un velo di malinconia.

-Posso chiederti una cosa?- Azzardò la corvonero.
La donna annuì appena.
-Perché Rachel si chiama come te?- Chiese.
Rachel, sorpresa da quella domanda rispose piano -suppongo perché l’ho fatta nascere e poi le ho salvato la vita…-
-Hai dato la vita per proteggere una bimba che neanche conoscevi…-
-Conoscevo la madre…-
-Quindi hai salvato zia Quinn?-
-Tu avresti fatto lo stesso per la tua migliore amica- concluse con un sorriso.
Sue ricambiò il sorriso, non aveva colto a pieno il significato di quelle parole. Sapeva che tra sua zia Quinn e l’infermiera Rachel c’era un’amicizia, ma zia Quinn era la migliore amica di sua madre.
Non che non si possa dare la vita per un’amica qualunque… ma… ecco qualcosa non tornava.
 
-Mi dispiace che tu non ci sia più, saresti stato uno spasso, ti sarei venuta a trovare mille volte in infermeria per saltare pozioni- disse la ragazzina allungando la mano sullo specchio.
L’infermiera si asciugò la lacrima ribelle e scoppiò a ridere mentre allungava la sua mano fluttuante al bordo dello specchio quasi a sfiorare quella di Sue -Sei dolcissima come entrambe le tue mamme... hanno fatto proprio un bel lavoro!-
Sue arrossì appena incassando il complimento.
-Se non avessi visto il futuro di Rach, mi avresti risposto diversamente alla domanda di prima?- Chiese seria l'infermiera.
 
Ecco l’aveva rifatto, aveva cambiato discorso proprio come faceva la sua migliore amica, quando la posta in gioco si alzava, sviava… In effetti anche sua madre faceva quel giochetto perverso, ma lei a differenza di Rachel 1, di Rachel 2, di Santana e probabilmente anche di Quinn, era diretta e schietta come Hermione. Tuttavia Hermione risultava sempre lucida quando diceva le cose, lei invece sembrava quasi ingenua…

-Non credo di essere innamorata di Rachel- rispose onesta facendo sorridere la zia.
-In effetti non credo di essermi mai innamorata… quell’amore di cui parlano sempre le mamme e tutti voi, io lo conosco solo per il quidditch!- Disse indicando il campo in miniatura dietro di lei.
-Quando sono in campo… ecco… lì mi sento viva!-
-Il quidditch?- Domandò esterrefatta Rachel.
-Si… il quidditch!- rispose con un mega sorriso.

-Il quidditch, Ecco! Passi ore a parlare di sentimenti per poi ritrovarti con una... pluffa in mano…-
-Beh non c’è nulla di male ad avere le pluffe in mano!- rispose ammiccante la più piccola, riferendosi ad un altro tipo di pluffa.
-Faccio finta di non aver sentito-
Sue scoppiò a ridere -sei forte zia Rach! Ti voglio bene-
-Anche io ti voglio bene Susan Jane Granger Lopez, promettimi di venirmi a trovare più spesso!-
-Ok!- 


La corvonero uscì dalla stanza delle necessità un po’ frastornata, doveva parlare con la sua Rachel, doveva chiarire e aspettare i suoi tempi…eppure qualcosa le stava sfuggendo… Qualcosa di antico che in qualche modo scorreva nelle loro vene.
 

-Sue! Che ci fai in giro di notte, ma lo sai che ore sono?-
-Zia Quinn… em… si… stavo facendo un giro, non riuscivo a dormire…- incespicò la ragazza, sorpresa di quell’incontro.
-Dai ti accompagno al tuo dormitorio… Sempre che tu non preferisca rimanere qui!-
Quinn la guardò inquisitrice riferendosi al fatto che si trovasse vicino al dormitorio dei grifondoro.
-Dai zia lo sai bene che non mi piacciono i grifoni… anzi le grifone…-
Quinn tirò un respiro di sollievo -o santo Silente, hai parlato con Rachel finalmente, non sapevo quanto ancora sarei riuscita a tenertelo nascosto…!- disse tutto d’un fiato.
Sue arrossì appena -sì, Rach mi ha detto tutto-
Quinn avvampò -tutto tutto?- pensando nitidamente alla parte in cui aveva parlato alla figlia del suo triangolo amoroso con Rachel e Puck.
 
Improvvisamente Sue sbarrò gli occhi e tutto le fu chiaro, ecco cosa le stava sfuggendo.
 
-No, cioè mi ha detto che ti ha raccontato di me e del nostro-strano-rapporto- tentò di sviare sperando che la zia continuasse a darle con la mente indizi preziosi.
-Non è strano il vostro rapporto- provò a tranquillizzarla Quinn allontanando repentinamente il pensiero del suo triangolo amoroso invocando l’incantesimo di protezione.
 
Che palle!
L’aveva tagliata fuori!

Sue sbuffò mentalmente, stampandosi un sorriso sul viso, avrebbe voluto saperne di più, ma forse aveva già capito fin troppo, così allungò le braccia e strinse forte sua zia.
-Che bello! Che ho detto?- Chiese la donna sorpresa dall’abbraccio.
-Niente, solo devo sbrigarmi a tornare in camera zia, mi prometti che non dirai nulla a mamma del fatto che mi piacciono le ragazze? Non sono ancora pronta a…-
-Il tuo segreto è al sicuro, da corvonero a corvonero!-

Sue sorrise e si allontanò correndo lasciando l’insegnante di trasfigurazione confusa.
 

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-Ok facciamo pace- disse velocemente Sue una volta entrata nella stanza che si erano ritagliate nel dormitorio dei corvonero.
Rachel che era rimasta sveglia a leggere, alzò gli occhi dal volume di rune antiche e guardò la sua migliore amica con aria di superiorità.
 
-Scusa- aggiunse Sue -sono stata un po’ burbera, ma tu svii e non mi parli e io voglio che ci diciamo tutto-
-hai ragione- rispose Rachel mettendo giù il libro -non sono brava come te con le parole Susan, non so dirti se sono stata male per te, non lo so. Mi fa strano saperti con un’altra persona, ma forse più per abitudine che per altro. Ti ho pensata in quest’ora e mezza che non ci sei stata ma perché mi fa innervosire litigare con te… però poi ho pensato a Teddy e al fatto che ci hai visto nel futuro e ho iniziato a fantasticare… Quindi non lo so Sue! Questa cosa mi confonde… e a te?-

A Sue venne da ridere, non tanto per cosa le aveva detto ma per il modo pacato e moderato tipico delle donne Fabray che raramente usciva dentro quelle mura -forse dovremmo smetterla sai… il sesso incasina sempre tutto…- disse tutto d’un fiato stupendo in primo luogo se stessa -siamo legate, non serve ingarbugliarci…-

Rachel la guardò con attenzione -perché improvvisamente mi sembri molto molto più matura?-

-Potrei aver parlato con delle persone…- azzardò lei.
Rachel continuava a non capire ma di certo aveva tutta la sua attenzione.
Susan prese la bacchetta di vite e la agitò velocemente per insonorizzare la stanza.

-Ti ricordi quando ti ho detto che stavo cercando un modo per comunicare con i morti?- Le disse sottovoce la piccola Lopez.
-Certo! Vuoi chiedere a Brittany perché tua madre non ti ha chiamato come lei! Un po’ stupido ma lo capisco- disse Rachel facendole una carezza che fece sorridere Sue.
-È successa una cosa…- continuò lei -mi sono imbattuta nello specchio delle brame…-
-Lo specchio delle cose?-
-Delle Brame!!!! È uno specchio antico, millenario, che sta a Hogwarts da secoli… Voleva usarlo Voldemort per rubare la pietra filosofale… Davvero non ne hai mai sentito parlare?
Rachel fece no con la testa -cosa fa esattamente questo specchio? E soprattutto come hai fatto a prenderlo?-
-Questa è una storia lunga… ma non è questo il punto… Lo specchio mostra quello che desideriamo di più al mondo- argomentò la corvonero.
-Come fai a sapere queste cose… Non mi dirai che sei stata in biblioteca?-
-Figurati? Io? Lo sai che non mi piace leggere- sbottò.
-Scusami, pensavo nel miracolo!-
-Me l’ha raccontate zio Ron quest’estate… è rimasto a cena da noi dopo aver riparato il tetto che perdeva, sai che adora il fai da te! Lui, Harry e credo anche mamma, si sono riflessi più volte nello specchio. Zio Harry ha visto i suoi genitori quando aveva 11 anni-
-Quindi hai visto Brittany?- Chiese Rachel che finalmente cominciava a capire.
-No, ho visto Rachel, la Rachel che ti ha fatto nascere e ci ho anche parlato forse per via della telepatia non so…- argomentò seria.
 
La figlia di Quinn non poteva credere alle sue orecchie -Hai visto Rachel! Wow! E com’è? Ecco perché dicevi che mi somigliava…! Posso conoscerla?- Chiese eccitata.
-Possiamo provare… Io ci ho parlato già cinque volte…-
Rachel si lasciò cadere sul letto e cominciò a fissare il soffitto.
-Wow… Ci sei riuscita, hai parlato con un morto Sue-
-Il morto sbagliato…- sbuffò la ragazza lasciandosi cadere accanto a lei -però…ci scommetto tutti i boccini della coppa del mondo che tua madre e Rachel avevano una storia…-
Rachel sbarrò gli occhi e immediatamente tutto divenne cristallino:
 
Quinn alzò gli occhi al cielo -con questa persona pensavo fosse una cosa di una notte, non gli diedi peso... Ma poi continuammo a frequentarci senza etichettare la nostra come una relazione... Questa cosa mi faceva sentire al sicuro come se non stessi facendo nulla di male... ma poi tornò tuo padre, bello come il sole e mi chiese in tutte le lingue del mondo di tornare insieme-

-Come hai fatto a capire che papà era la persona giusta?-
-
È complicato...- disse Quinn abbozzando un sorriso.
Rachel la guardò delusa.

-Ma se vuoi un consiglio...- aggiunse la bionda catturando nuovamente l'attenzione della figlia -Sì sincera con Sue da subito-
-Non saprei cosa dirle-
-Dille quello che hai detto a me! Sue è sveglia, capirà e insieme troverete la strada per venirne fuori-
-Tu l'hai fatto?-

-Sì, ma troppo tardi...- rispose Quinn con un sorriso amaro.
 
Rachel smise di ricordare la chiacchierata con la madre per farla visualizzare alla migliore amica.
Sue la ringraziò con la telepatia per quel ricordo così nitido, ecco perché lei si chiamava come Rachel l’infermiera, ecco perché Quinn aveva reagito in quel modo.
 
-Chissà quante altre cose non ci hanno raccontato… Chissà com’era il loro rapporto, chissà papà!- chiese Rachel
-Zio Puck? Magari si è eccitato e gli ha proposto una cosa a tre- rispose disinvolta la corvonero.
-Lalalalala sono sempre i miei genitori Susan!- L’ammonì la biondina.
-Scusa!- ridacchiò.
 
-Quindi hai paura di finire in un triangolo con Teddy Lupin?-
-E tu hai paura di finire in un triangolo con tutte le Harmony Malfoy che mi farò da qui alla fine dell’anno?-
-Magari ti innamori!- La schernì Rachel
-Magari Teddy ti lascia…- rispose facendo la linguaccia.
Rachel la guardò malissimo
-dai ti prego, non ci sono ancora neanche uscita per la prima volta!- disse cominciando a prenderla a cuscinate!
-Ok ok… stavo scherzando!- rise Sue alzando le mani in segno di resa.
Rachel smise di picchiarla e la guardò seria.
-Migliori amiche?- Disse infine la piccola Lopez allungando la mano con serietà.
-Always- rispose la piccola Fabray allungando la mano e stringendola con forza.
-Adesso puoi spremermi il brufolo- disse seria Sue facendo ridere l'altra.
 
Passò qualche istante.
Le due ragazze si guardarono negli occhi.
Sue si morse un labbro e con la telepatia suggerì un pensiero che non aveva assolutamente a che fare con la pulizia del viso.
Rachel sorrise e annuì, poi prese la bacchetta di Brittany appoggiata accanto a Sue e con voce roca sussurò l'incantesimo del buio.

Improvvisamente le luci delle candele si spensero. Solo un sottile raggio lunare illuminava le loro sagome avvinghiate per quella che sarebbe stata la loro ultima e meravigliosa notte di passione.
 
O forse no…
 
 

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