Dark Soul

di inlovewithhim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jake. (piccola modifica al capitolo inserita il 31/08/15) ***
Capitolo 2: *** "Ti propongo una sfida. Chi vincerà, avrà la prima mossa" ***
Capitolo 3: *** "Ehi pulce, a quanto pare ti ho schiacciato." "Ah-ah, che spiritosa." ***
Capitolo 4: *** "Sai, non mi fido di te." "Dovresti farlo, invece." ***
Capitolo 5: *** Jake rischiava di morire. ***
Capitolo 6: *** Prima missione senza Jake. ***
Capitolo 7: *** "A quanto pare è destino che ti debba fare da infermiera." ***
Capitolo 8: *** "Diverso?...forse hai ragione..sono diverso. E' quello che ho sempre pensato anch'io." ***
Capitolo 9: *** Forse mi importava. ***
Capitolo 10: *** "Pensi di farcela?" "DEVO farcela, Arianne." ***
Capitolo 11: *** Lui non disse nulla, non mi rivolse nemmeno un sorriso, niente di niente. ***
Capitolo 12: *** Lo osservai ancora, finchè non si voltò e se ne andò lasciandomi sola, un'altra volta. ***
Capitolo 13: *** "Lucy, io non posso essere tuo amico per il semplice fatto che non voglio esserlo." ***
Capitolo 14: *** Da quel giorno tutto è cambiato. ***
Capitolo 15: *** Lurido Angioletto. ***
Capitolo 16: *** "E' stato uno sbaglio." ***
Capitolo 17: *** Il bacio. ***
Capitolo 18: *** La verità. ***
Capitolo 19: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Jake. (piccola modifica al capitolo inserita il 31/08/15) ***



Ciao a tutti!
Lasciate che mi presenta. Io sono Lucinda ma potete chiamarmi Lucy. Ero una ragazza normale che andava a scuola come tutti gli altri, che usciva con le amiche, che sperava di trovare il suo principe azzurro prima o poi e che passava gran parte del suo tempo leggendo libri, guardando serie televise e studiando.
Sì, ero proprio una ragazza come tante, fino a quando non morii.
E' successo in un incidente stradale. Non ricordo i dettagli, anzi molte cose della mia vita sulla Terra le ho rimosse, questo perchè ora sono un angelo custode e la mia vita terrena ormai fa parte del passato. 
Mi trovo qui per raccontarvi di me, della mia storia e di come abbia rivoluzionato il mondo. Racconterò partendo dal giorno in cui incontrai una persona che ha letteralmente cambiato la mia esistenza.

Quel giorno mi trovai all'accademia per il mio addestramento di angelo, quando mi assegnarono il mio demone opposto, cioè colui che avrebbe contrastato le mie opere di bene sulla Terra. 
Lo scrutai con occhio vigile: i suoi capelli erano corti e castani, i suoi occhi erano di un blu penetrante e il suo volto era contornato da lineamenti decisi ma delicati. 
Quel devil non mi piacque affatto. Il suo sguardo, la sua figura erano qualcosa di oscuro, persino troppo per un demone, da incutermi timore, a differenza degli altri a cui avrei volentieri sputato in un occhio non curandomi delle eventuali conseguenze. 
Il suo abbigliamento scuro e le sue ali, di un rosso brillante, gli attribuivano un'aria tenebrosa.
 
Fui spesso ostile e disgustata dai devil - o demoni - per le terribili azioni che compiono sulla Terra.
 
Mi si avvicinò improvvisamente per conoscermi.
 
"Quindi tu sei il mio angelo opposto, piacere Jake" disse con un tono che trasparì piena sicurezza di sè.
"Piacere, Lucinda, ma puoi chiamarmi Lucy" dissi quasi con disgusto.
Non ci stringemmo la mano come usano fare gli umani: gli angeli e i demoni non possono toccarsi, è vietato, secondo le leggi del VETO*. Ci limitammo a scambiarci qualche sguardo e cenni con la mano, quando in seguito mi allontanai da lui in velocità, disgustata dalla sua presenza, dirigendomi verso gli altri angeli, tutti dei cari amici. Tra essi, quelli a cui fui più affezionata, furono Arianne, Manuel e l'arcangelo Raphael.
 
Sentii delle gelide occhiate alle mie spalle. Non poterono che appartenere a Jake, così voltai leggermente il capo per controllare e lo scorsi a pochi passi da me, immobile a fissarmi. Stava sicuramente studiando la mia aura, tanto per farsi un'idea di che pasta era fatto il suo nemico, così per curiosità feci lo stesso: la sua aura era molto potente, segno di grande forza e mistero. Un potenziale avversario, ma non sarebbe stato di certo un grosso problema per me. 
 
 
Quello stesso giorno sperimentai la sua forza nella nostra prima, diciamo missione, sulla Terra.
In un incrocio tra le strade di New York sarebbe avvenuto un incidente se non fossi intervenuta. 
Mi stavo adoperando per evitare che accadesse, ma Jake apparì, pronto a vincere su di me.
 
"Se speri di avere la prima mossa ti sbagli" lo avvertii.
"Sul serio? io credevo di averla già. Sarà uno scherzetto batterti" disse con un odioso sorrisetto sulle labbra. 
"Perchè ne sei così convinto?" 
"Sono troppo forte per te" voleva provocarmi e ci stava riuscendo bene.
Lo spazzai lontano con un forte battito d'ali, cogliendolo alla sprovvista. Approfittai di quell'occasione e conquistai la prima mossa. Infusi coscienza per quel breve, ma essenziale, istante, all'autista di un camion che se non avesse rallentato, avrebbe ucciso una famiglia nella loro auto.
 
Sospirai per aver portato a termine il mio compito e quando mi voltai trovai Jake accanto a me, con il volto scuro e accigliato.
 
"Sai di essere irritante?" mi disse.
"E tu sai di essere senza cuore? Potevi uccidere un' intera famiglia!"
"Questo è il mio compito, non spetta a me scegliere" affermò duramente.
Rimasi colpita da quella frase. Forse anche a lui stava a cuore la vita delle persone.. da questo pensiero arrivai a chiedermi quanto potrebbero aver sofferto dei devil nel far morire qualcuno, ma poi mi ripresi, ricordandomi che loro non possiedono cuore e non provano sentimenti se non rabbia, odio e invidia.
 
"Io...credo che abbiamo sempre la possibilità di scegliere, a prescindere dalle conseguenze" dissi poi tornando dai miei pensieri.
Lui alzò lo sguardo incuriosito dalla mia risposta verso di me. Fu allora che i suoi occhi s'illuminarono, per poi tornare scuri e cupi come prima quando li distolse. Senza dire altro, spiccò il volo.
 
Che creature strane i demoni. Fortuna che ci fu Manuel, che mi fece distogliere dai miei tormentati pensieri non appena tornai dalla Terra.
 
"Ehi bella mora!" mi accolse con un tenero sorriso.
"Ehi bel castano!" gli risposi sorridendo.
"Com'è andata?"
"Bene, ho vinto io!"
"C-come hai fatto?" chiese incredulo.
"Perchè sei così sorpreso?" 
"Perchè Jake è molto forte, non so come tu abbia fatto"
"Bhe, l'ho scaraventato lontano con un forte battito d'ali, sembra possieda la forza di un grissino bagnato e non quella che pensi tu"
"Quindi...l'avresti messo KO con un semplice battito d'ali?" disse ancora mettendo in dubbio la mia vittoria.
"Si, quante volte devo dirtelo perchè tu ci creda?"
"Non..non riesco a capire come sia possibile"
"Mentre tu stai lì a spremerti le meningi, io ho già la risposta"
"E cioè?" 
"Fuori far vedere di essere un duro, uno forte, ma in realtà non lo è. Mi sembra chiaro." 
"Lucy, forse non ti rendi conto del rischio che corri. Ti prego, fa attenzione con Jake, è pericoloso."
"Che paura!" dissi giocosamente.
"Promettilo" la sua preoccupazione fu evidente.
"Va bene...lo prometto" 
 
 

* VETO: Vietato Esporsi, cioè rivelare la propria identità ai terreni; Toccare, cioè toccarsi tra angel e devil; Ostacolare, ovvero quando un angel o un devil guadagna la prima mossa sui terreni, l'altro non può intervenire.
 


Ehi! Questa è la seconda storia che scrivo! 
La prima eccola qua, http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1687894&i=1
Mi farebbe davvero piacere che passiate :D

Allora...questa spero sia una storia abbastanza originale, dato che è farina del mio sacco. Mi è venuta in mente la trama grazie ad un sogno fatto...il mese scorso. Ancora lo tengo bene impresso nella mia mente, mi sembrava di vivere un film nel quale io ero proprio la protagonista a cui ho dato il nome "Lucy". Spero che vi sorprenderà e piacerà.
P.S. il rating è arancione per delle scene di violenza (non esagerate ovviamente) che ho in mente. 

Un bacio,

Ale <3

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Capitolo 2
*** "Ti propongo una sfida. Chi vincerà, avrà la prima mossa" ***



                             
 









Girovagai nell'accademia in attesa della pausa pranzo e incrociai Manuel.
Ero innamorata di lui da due anni e non ero ancora riuscita a dichiararmi. Più che altro, stavo aspettando che fosse lui a fare la prima mossa.
 
"Ciao bella mora!" sentii il calore avvampare sulle guance.
"Ehi bel castano!" dissi nel modo più naturale senza lasciar trasparire le mie reali emozioni.
"Come va?" cercò di conversare.
"Bene, non vedo l'ora di stracciare nuovamente quel pappamolle di Jake." Il suo volto si fece serio.
"Stai attenta, non voglio che ti faccia del male." 
"Ehi, non preoccuparti."
"Lucy!" mi sentii chiamare. Era Raphael.
"Che c'è?"
"Devi andare sulla Terra!"
"E la pausa pranzo?" 
"Per questa volta dovrai saltarla. E' importante: dei ladri stanno svaligiando una gioielleria!"
"Volo, grazie per avermi avvertito" gli dissi mentre andai.
 
 
 
Stavo raggiungendo la gioielleria, quando Jake se ne stava in mezzo, tagliandomi la strada. 
 
"Ti propongo una sfida. Chi vincerà, avrà la prima mossa" disse beffardo.
"Ci sto!" Non mi tiravo mai indietro quando c'era di mezzo una sfida.
"Bene, chi arriva prima alla gioielleria vince. In posizione. 3,2,1, VIA!"
 
Scattai. Battei fortissimo le ali. Non appena lo superai, lui prese uno slancio e si schiantò contro di me facendomi precipitare e schiantare a terra.
Mi ferii le braccia, mi sgrugnai un ginocchio e avevo le ali indolensite. Mi era difficile riuscire a volare. 
Ovviamente Jake vinse, e quei ladri riuscirono a rubare i gioielli e a fuggire indisturbati.
 
Una volta portato a termine il suo compito, tornò indietro e mi vide.
 
"Ehi pulce, ti ho schiacciato a quanto pare." Rise di gusto.
"Ah-ah, che spiritoso" dissi ironicamente.
Tentai di alzarmi, ma il ginocchio mi provocò un dolore lancinante e subito caddi.
Il mio viso si contorse in una smorfia di dolore.
 
"Tutto bene?" mi chiese avvicinandosi.
"Direi di no.." Vide il mio ginocchio sanguinante e assunse un espressione mortificata. 
"Cosa c'è? Ti dispiace?" chiesi incredula.
"No." mi affermò poco convito.
"Gli angeli non hanno propietà curative?" aggiunse dopo un attimo di silenzio.
"Si, ho provato a curarmi, ma il dolore mi indebolisce."
"Vado a chiamare qualcuno.." si alzò in volo. Di colpo si fermò per poi voltarsi e guardarmi.
"Ascolta, Lucy...m-mi dispiace, forse ho esagerato" disse con sforzo.
"Bhe si, forse hai esagerato e non venire a dirmi balle, da quando ai demoni dispiace di fare del male." sbottai.
"Ho solo cercato di essere carino, ma non te lo meriti. Anzi sai che ti dico? io me ne torno in camera mia e ti lascio qui a soffrire" così dicendo si rivoltò.
"No, aspetta!" gridai.
"Che c'è?" 
"Mi dispiace ok? ...Ora ti prego, aiutami"
"Vieni" mi prese in braccio e mi strinse a sè, poi volò e mi portò all'accademia.
 
Fui estremamente sorpresa, anche perchè mi posò dolcemente sul mio letto e si affrettò a chiamare aiuto.
Venni curata e mi ristabilii completamente in un paio di giorni. Nel frattempo Jake mi venne sempre a far visita per qualche minuto, e lo stesso anche i miei amici, soprattutto Manuel che mi accarezzò sempre il viso.
Mi faceva sempre piacere vederlo. Gli occhi di Manuel quando mi guardavano, col loro azzurro limpido più del cielo, mi fecero spesso venire il batticuore. Ad ogni sua visita, sperai sempre di riuscire ad ottenere un bacio da lui, ma invece non ci riuscii.
 
Quando mi ripresi mi venne nuovamente a trovare.
 
"Ehi, ancora non sono riuscito a sapere come ti sei ferita. E' stato per caso Jake?"
"Si."
"Come temevo...ti avevo avvertita di fare attenzione!"
"Mi ha lanciato una sfida, ma ha barato e mi ha spinta facendomi cadere. Non pensavo che potesse farlo." cercai di giustificarmi.
"Aspettati di tutto da Jake e soprattutto evita di accettare le sue sfide, le lancia con lo scopo di barare e riuscire a vincere."
"Già..sai..si è addirittura scusato e mi ha detto di aver esagerato"
"C-cosa? sei sicura di non aver anche battuto la testa?"
"Ti dico che si è scusato, davvero."
"E' impossibile. Un devil che si scusa..è..no, te lo sei sognato."
"Manuel, perchè non mi credi?"
"E' impossibile, Lucy."
"Lo so, è difficile crederci, persino io ho pensato di aver capito male, ma invece ho sentito bene"
"D'accordo Lucy. Ti consiglio di riposarti ancora un pò. Io vado, ciao bella mora!"
"Ciao..." dissi delusa. 
 
Quel devil non finiva mai di sorprendermi..e di irritarmi. Mi fece apparire un'idiota agli occhi di Manuel, così decisi che me l'avrebbe fatta pagare.
 
 

Ciao a tutti!! 

Mi scuso per il capitolo corto e per eventuali errori (ho ricontrollato, ma non so se mi è sfuggito qualcosa).
Allora, in questo capitolo si dimostra la "pericolosità" di Jake, ma non sarà questo a far arrendere Lucy, lo vedrete nella prossima puntata (?) nel quale Jake sarà ancora più deciso a vincere u.u LOOOL vi tengo sulle spine :3 Bene...spero che vi piaccia anche questo capitolo.

Mi fa molto piacere che scriviate recensioni, lo sapete che è importante per gestirmi con le storie, perciò fatelo se volete, anche 5 parole, per me va benissimo!
Poi volevo chiedervi..se potete aiutarmi a far conoscere un pò le mie storie. Insomma non siete obbligate, assolutamente, però mi farebbe un immenso piacere e mi da la voglia di continuare a scrivere, sapendo che sono seguita da un bel pò di persone. 

Ok...comunque ecco qui l'altra mia storia per chi ancora non ci abbia dato un'occhiata ;) http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1687894&i=1


RINGRAZIAMENTI.

Ringrazio di cuore chi recensisce <3 (le leggo tutte, anche se non rispondo sempre perchè non ho tempo, non vi preoccupate che non me ne sfugge una u.u)
Ringrazio immensamente le lettrici silenziose
Ringrazio tanto IllyAle99, LiamPayneIsMyPrince, misakura, SameGioeCa1D per aver messo la storia tra le preferite  :D
Ringrazie molto anche Caam1D e chiara_noce per aver messo la FF tra le seguite :33

 
Davvero, vi ringrazio di cuore, siete mitiche! Vi può sembrare poco ciò che fate, ma per me è importantissimo (mi piacerebbe diventare una famosa scrittrice #sognatriceesagerata, per questo considero molto importante la vostra opinione).

Ora vado, Ciaooo! <33

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Capitolo 3
*** "Ehi pulce, a quanto pare ti ho schiacciato." "Ah-ah, che spiritosa." ***


                             

 







Stavo uscendo dall'accademia, quando Manuel mi fermò.
 
"Lucy!" mi chiamò.
"Ehi bel castano!" dissi voltandomi.
"Dove vai?" chiese con un po' di preoccupazione.
"Sulla Terra, voglio la mia vendetta."
"Vendetta?"
"Si, su Jake."
"Lucy, lascia perdere."
"Non se ne parla! Mi ha fatto del male, è giusto che se ne penta."
"Non sai a quale guaio stai andando incontro."
"E sarebbe?" chiesi beffarda.
"Jake, è pericoloso. Non è come tutti gli altri, stagli il più lontano possibile."
"Non mi fa paura." affermai duramente.
"Ti prego, io tengo a te, non voglio che ti faccia del male. Ti avevo già avvisato di stare attenta, ma non mi hai ascoltato e sappiamo entrambi cos'è successo. Se ora ti vendicherai, potrà accadere qualcosa di peggiore."
"S-sono molto contenta che tu tenga a me, perchè è la stessa cosa da parte mia, ma non posso tirarmi indietro. Sai bene quanto è importante per me portare a termine le missioni: io sono un Angelo Custode, ho il compito di proteggere!"
"Lo so bene, anche io sono un Angelo Custode ed è importante anche per me portare a termine il mio compito, ma Jake è....stagli lontano e basta, perfavore." s'irrigidì. 
 
Lo guardai sconvolta. "Perchè tutte queste raccomandazioni? Chi è Jake per infondere così tanto timore e godere di tutta questa importanza?" mi chiesi.
 
Con un cenno del capo mi congedai da lui e volai sulla Terra.
Ero in cerca di una bambina da cui avevo percepito una richiesta d'aiuto. A quanto pare i genitori volevano abbandonare il suo cane, a cui era molto affezionata.
 
Mentre mi guardai intorno alla ricerca della bambina sentii un brivido corrermi lungo la schiena. Avvertii la presenza di qualcuno, così mi voltai e vidi lui, Jake.
 
"Ehi guarda chi si rivede!" esclamò con un sorriso da presuntuoso.
"Ciao." lo salutai freddamente.
"Che c'è? Porti il broncio per aver perso?" mi provocò.
"Chiudi il becco! Non cadrò nei tuoi sporchi giochetti." dissi irritata, fulminandolo con lo sguardo.
"A che ti riferisci?" rispose con tono ironico.
Solo lui era in grado di farmi saltare i nervi a quel modo. Stavo scoppiando e se non cercavo di trattenermi, gli sarei saltata addosso picchiandolo a sangue. 
Mi limitai a voltarmi e a diventare terrena, cioè in forma umana, per svolgere il mio compito. Anche lui diventò terreno e mentre mi diressi dalla bambina, i quali genitori infilarono il cucciolo dentro una scatola, che avrebbero poi lasciato per strada, mi afferò il braccio, per poi tirarlo e costringermi a stare con le spalle addosso al muro di un palazzo accanto a noi. Mi mise l'altra mano al collo, che strinse a poco a poco per soffocarmi.
 
"Dove credi di andare? Sai bene che c'è un solo vincitore, e quello sono io." fissò i suoi occhi blu nei miei con uno sguardo glaciale, da lasciarmi paralizzata.
"Non ti permetto di far soffrire quella bambina." dissi con un filo di voce, ormai strozzata dalla sua stretta.
"E come intendi farlo?" mi sfidò.
"Così." gli tirai un calcio su uno stinco provocandogli dolore, tanto che tolse la mano dal mio collo e mi permise di correre via. 
 
Andai dai genitori della bambina e grazie al mio potere, compresero che ciò che stettero per fare fu sbagliato. Così decisero di provare a tenere il cane ancora per qualche tempo, altrimenti lo avrebbero messo in adozione.
Vinsi, perciò, la sfida e mi riavvicinai a Jake con un'aria beffarda.
 
"Ehi pulce, a quanto pare ti ho schiacciato." dissi imitandolo.
"Ah-ah, che spiritosa." fece altrettanto. 
Mi sfuggì una risata, che contagiò anche lui. Poi si fece serio e alzò lo sguardo dalla sua gamba ancora dolorante.
 
"Hai vinto anche questa volta. Complimenti, ammetto di averti sottovalutata."
"Buon per te, perchè non è ancora tutto, quel calcio non è niente in confronto a come mi hai ridotta giorni fa."
"Ti ho già detto che mi dispiace." disse con la mascella tesa e lo sguardo agghiacciante.
"Scusarti non basta. Non mi è passato il dolore, ne tantomento le ferite dopo le tue scuse, e per poco prima non mi soffocavi!" dissi alzando la voce.
"Non arrabbiarti adesso, quella volta non volevo scaraventarti a terra!"
"No, infatti, volevi farmi peggio!"
"Ma che ti salta in mente?"
"Mi hanno messo in guardia da te, lo sai Jake? Perchè tu sei un poco di buono e non c'è da fidarsi."
"Chi ti ha detto certe cose?" chiese come se nulla fosse vero. "Bazzecole(?), ora vuole fare l'innocentino" pensai.
"Non ho intenzione di dirtelo, e comunque non c'era bisogno che certe cose me le venisse a dire qualcuno, mi è bastato guardarti per capire che sei...pericoloso." affermai.
"Ti stai sbagliando."
"Si, certo. Sei un demone! Questo già mi basta." divenni di nuovo angelo e volai via senza lasciarlo rispondere.
 
Come tornai all'accademia corsi da Manuel e lo abbracciai forte.
 
"Che ti è successo?" mi chiese sorpreso.
"Ho vinto!" dissi raggiante.
"Sul serio?"
"Si! Per poco non mi soffocava, ma gli ho tirato un calcio!" 
Sorrisi, ma lui no. Rimase serio.
"Hai sbagliato, Lucy."
"Che cooosa? Ma ho vinto!"
"Hai rischiato! Non devi rischiare quando si tratta di Jake."
"Che avrei dovuto fare? Lasciarlo vincere?"
"...forse." 
"Ma che ti prende Manuel? Non ti riconosco più."
"E' solo che...ho paura...per te."
"Non c'è bisogno che ti preoccupi, ha ammesso persino lui di avermi sottovalutata. Sai, forse sono l'unica che sa tenergli testa. Ha trovato pane per i suoi denti, non temere per me." lo rassicurai.
 
Mi faceva terribilmente piacere sapere che lui teneva a me, ma non che mi sottovalutasse. "Questa sua protezione nei miei confronti, voleva dire che forse prova qualcosa per me, come io per lui?" mi chiesi sdraiandomi sul letto dopo che raggiunsi la mia stanza.
 
 
 
 
Eccomi qui con un nuovo capitoloooo! 
Qui Jake perde e Lucy ha la sua vendetta, poi ci sono altre scassanti raccomandazione di Manuel :3 lol

Vi anticipo che nel prossimo capitolo c'è un'interessante scommessa e la motivazione per cui Manuel riempe di avvertimenti Lucy u.u Penso di aggiornare domenica o lunedì (vi avviso così non state in ansia!).

Ooookay, che ne pensate? Io spero bene. Scusate se ci sono degli errori (ho ricontrollato, ma probabilmente mi può essere sfuggito qualcosa :D).

Allora, ringrazio di cuore chi recensisce (le leggo tutte e ogni volta faccio tipo "asdfghjk <3", lol) e chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate. 

Siete meravigliosa :33 Vi adoro, TUTTE QUANTE!

Ora scappo, ciaoooo!! <33




 

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Capitolo 4
*** "Sai, non mi fido di te." "Dovresti farlo, invece." ***


                     












Dopo essermi svegliata, mi alzai. Sentii pizzicarmi il braccio, così mi specchiai per vedere cos'avessi. Mi guardai e vidi 
 
un disegno strano, una specie di spirale. Poi lo riconobbi: IL VETO. "Ma com'è possibile?" pensai. Solo dopo ricordai: 
 
quando mi ferii, Jake mi prese in braccio, quindi ci toccammo, andando contro il regolamento. 
Decisi di coprirlo mettendo un cerotto. 
Nel corridoio dell'accademia, fui fermata da Jake.
 
"Che cosa vuoi?" dissi annoiata.
"Ma come l'hai coperto?" rise guardandomi il braccio.
"Anche tu?" gli chiesi.
"Già." alzò la mano coperta da un guanto.
"E' tutta colpa tua!" sbottai. Ero nervosa per l'idea di aver infranto la legge.
"Che cosa avrei dovuto fare? Lasciarti lì?" 
Ansimai in preda all'ansia.
"No." rispose al mio posto. "Non preoccuparti, non ti scopriranno... Sai, è incredibile: un angelo che infrange la legge!"
"Tecnicamente sei stato tu ad infrangerla. Io non potevo muovermi, ero ferita."
"Stai scaricando la colpa su di me? Guarda che me l'hai chiesto tu di aiutarti." 
"....questo è....vero." mi arresi. 
"Ora vado a lezione. Ciao pulce" si allontanò.
"Ti odio!" gli urlai dietro.
"Anche io." disse ridacchiando.
"Cos'ha da ridere quell'idiota?" mi dissi.
 
Raggiunsi la mia classe, dove lì mi sedetti accanto ad Arianne, mia fedelissima amica.
I suoi capelli rosso fuoco le incorniciavano il viso, illuminato da due stupendi occhi azzurri come il ghiaccio. Insomma 
 
una bellissima ragazza, nulla a che vedere con me. 
Come mi accomodai sulla sedia accanto a lei, mi rivolse un grande sorriso.
 
"Ehi Lucy! Come va?" mi disse.
"Male.."
"Perché?"
"Ho sempre tra i piedi quel Jake. Lo detesto."
"E' il tuo devil opposto?"
"Si. Si crede di essere chissà chi. Fa troppo lo spavaldo e...è aggressivo..però delle volte è gentile. Non lo capisco, 
 
forse lo fa di proposito per farmi innervosire."
"Gentile? Sicura di parlare di un devil, specialmente di Jake? Sai, Manuel mi ha parlato di lui e non mi piace proprio."
"Senti, non capisco perchè Manuel si preoccupa tanto. A me non sembra tanto pericoloso. Certo mi ha fatto del male 
 
più di una volta, però...non c'è pericolo."
"Invece si. Jake era stato il demone opposto di Manuel e una volta lo aveva quasi dissolto. Lo feriva gravemente ad 
 
ogni missione e vinceva sempre, così Manuel aveva chiesto di fare uno scambio. Ora è il tuo devil opposto."
"Bhe, io ho vinto ben due volte su tre. E' piuttosto strano, sicura che si tratta dello stesso Jake?"
"Sicurissima. Non so perchè con te si comporta così diversamente. E' sempre stato aggressivo con tutti." 
Guardai fisso nel vuoto, assorta dai miei pensieri, con le parole della mia amica che echeggiavano nella testa.
 
***
 
Quel pomeriggio ebbi un'altra missione. Diventai umana e camminai per le strade di Berlino in cerca della ragazza alla 
 
quale un uomo, le avrebbe scippato la borsa. Avevo percepito delle brutte intenzioni da lui.
Mentre attraversai la strada, ripensai alle parole di Arianne, tanto da non accorgermi di una macchina che mi avrebbe 
 
investito, se Jake non mi avesse salvato tirandomi via. 
 
"Guarda che se una macchina ti viene incontro, non ti attraversa, ma ti investe, dato che non sei in forma angelica." 
 
mi disse con ovvietà dopo avermi tratta in salvo.
"Lo so perfettamente."
"Allora perchè stavi per essere investita?" 
"Mi sono distratta." sbuffai.
"Comunque non si ringrazia più?" 
"Grazie! Ora sei contento?"
"Si." sorrise. In quel momento avrei voluto tirargli un pugno per l'espressione soddisfatta che aveva dipinta in volto. 
 
Mi tornarono ancora una volta in mente le parole della mia amica.
 
"Posso farti una domanda?" dissi poi.
"Certo."
"Perchè sei diverso con me?"
"Diverso? Che intendi?"
"Con gli altri non ti fai scrupoli e sei piuttosto crudele, mentre con me sei...gentile." Il suo volto si fece serio e 
 
abbassò lo sguardo.
"Io mi comporto a seconda delle persone che mi trovo davanti." disse puntando gli occhi gelidi su di me.
"Ma perchè? Perchè proprio con me? Io sono pur sempre una tua rivale!" 
"Se vuoi che mi comporti più aggressivamente con te, dimmelo."
"No, non è questo. Comunque non fa niente, la tua risposta può anche essere sufficiente."
Mi incamminai verso la ragazza, che scorsi poco distante da noi, quando sentii afferrarmi un polso.
 
"Questa volta vinco io." mi sussurrò all'orecchio Jake.
"Non credo proprio." gli risposi.
"Scommettiamo?"
"Okay." Si soffermò a pensare.
"Se vinco io...voglio un bacio." disse sorridendo come un'idiota.
"Te lo scordi!"
"Allora penso che avrai un'altro incidente."
"E va bene...ma sulla guancia!" mi arresi.
"Niente da fare."
"Prendere o lasciare."
"...prendo" sbuffò.
"Bene, se vinco io...la prossima volta mi lascerai la prima mossa."
"D'accordo."
"Allora, ti propongo una sfida di velocità per avere la prima mossa. Da qui a quell'edificio laggiù."
"Perfetto." 
Ci tramutammo rispettivamente in angelo e demone e partimmo.
Mi tenevo il più possibile distante da Jake; come si avvicinava, volavo più in basso o in alto, per evitare di ricevere 
 
un'altra spinta.
Per una buona parte del tragitto, eravamo pari, ma poi lo superai e vinsi.
 
"Si!" gridai sfinita. Jake mi guardò storto e io lo ignorai, diventando nuovamente umana in veste da poliziotta, e corsi 
 
verso la ragazza, proprio mentre lo scippatore la derubò, così lo arrestai e lo portai alla centrale di polizia.
Una volta compiuto il mio lavoro tornai dal demone.
 
"Hai perso la scommessa!" 
"E' stata solo fortuna."
"Se così vuoi definire la mia bravura, va bene." 
"Non ti vaneggiare troppo."
"Perchè non dovrei? La prossima volta ho la vittoria assicurata! Vedi di rispettare la scommessa, però."
"Certamente." sbuffò.
"Sai, non mi fido di te."
"Dovresti farlo, invece." 
 
***
 
Mi stesi sul letto e tornai con la mente al momento della scommessa. "Un bacio. Perchè voleva tanto un bacio da 
 
me?" mi chiesi. Ammetto che avrei voluto chiedergli di lasciarmi in pace se avessi vinto, ma riflettendoci, mi faceva 
 
piacere infondo, la sua compagnia, anche se il più delle volte mi stuzzicava e mi innervosiva. 
Mi sfuggì un sorriso, scaturito dal pensiero che Jake mi tratta diversamente dagli altri. Mi fece sentire speciale 
 
ricevere quel trattamento esclusivo da un tipo come lui. 



Holaaaa! 
Ecco il capitolozzo. Questo mi piace più degli altri perchè emergono i sentimenti di Lucy e Jake.
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione :33 (anche corta, per me va benissimo, lo sapete).

RINGRAZIO, NO MOLTO, MOLTISSIMO CHI RECENSISCE E CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE <33

Poi...non so che altro dire...Ciaooo!!! (lol :3)

P.S. Vi voglio beneee <3






 

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Capitolo 5
*** Jake rischiava di morire. ***


                     










Pausa pranzo: il mio momento della giornata preferito.
Mi sedetti ad un tavolo dove i miei amici si furono riuniti, a capotavola, tra Arianne e Manuel.
Salutai i miei amici ed iniziai a sentire la conversazione che stavano tenendo.
 
"Secondo me è meglio stargli alla larga." disse Manuel.
"Quando ero in corridoio l'ho incrociato e mi ha guardato storto. Non so perchè lo ha fatto, però mi ha spaventato moltissimo. Ha uno sguardo...penetrante." affermò Arianne.
"Non mi piace proprio...dovrebbero espellerlo dall'accademia." continuò il mio amico.
"Si! Però, è proprio un bel ragazzo. I suoi occhi blu, il suo sguardo...sono così misteriosi."
"Non sarà che ti piace Jake, Arianne?" trasalii. Stavano parlando di Jake! E a quanto pare Arianne era attratta da lui! 
"Jake? T-ti piace..Jake?" m'intromisi incredula. Per poco non sputavo il pranzo!
"Non ho detto questo! Però...ammettilo Lucy, non è mica male. Lo trovo...affascinante, ma non credo di interessargli molto. Quella che mi sembra piuttosto in confidenza con lui, sembri proprio tu, Lucy." ammiccò.
"Perchè?" la guardai sbalordita. "Io...in confidenza con..quello?" pensai.
"Vi ho visti in corridoio ieri mattina, non negarlo. Era fermo in corridoio, come se stesse aspettando qualcuno, poi eri arrivata tu e gli si era lluminato il volto, cosa che non mi sarei minimamente immaginata. Poi lo sai com'è andata. Ti ha fermato e ti ha detto non so cosa e si è messo a ridacchiare. Non sembrava nemmeno lui." raccontò la mia amica. Spostai curiosamente lo sguardo sul viso dei miei amici: Manuel aveva assunto un'espressione turbata e Raphael era incredulo. 
"Lucy, è vero?" mi chiese poi Raph.
"Si...almeno credo. Sul serio credi che stava aspettando me?" dissi rivolgendomi di nuovo alla mia amica.
"Ne sono certissima." mi fece l'occhiolino.
Manuel si alzò di scatto e se ne andò senza nemmeno salutare. Lo guardammo tutti allibiti. 
 
"Ma che caspita gli prende?" dissi.
"Non lo so.." rispose Raph.
 
***
 
Uscii dalla sala pranzo. Il nostro professore (l'insegnante di noi angeli), mi fermò e mi invitò a venire nel suo ufficio per parlare. Lo seguii e non appena mi sedetti, iniziò a parlare.
 
"Lucy, ti ho fatta venire qui per una ragione importante. Conosci bene il regolamento, il cosiddetto VETO, giusto?" a quelle parole portai la mano sul braccio e constatando che il cerotto si trovò ancora lì, mi rasserenai.
"Si, lo conosco." risposi confusa. Non riuscii a capire dove ebbe intenzione di arrivare.
"Bene. Quindi potrai immaginare che...un rapporto tra un devil e un angel, non può esistere." Chinai il capo da un lato, ancora confusa.
"Come? Mi scusi, ma non capisco cosa vuole dirmi."
"Mi è stato riferito che stai prendendo confidenza con il tuo devil opposto, una sorta di rapporto di...amicizia, se non qualcosa di più." a quelle parole scattai.
"Cosa? Assolutamente no! Io detesto il mio devil opposto, credo che non esista una persona più irritante di lui! Credo che chi le abbia riferito certe cose abbia frainteso." 
"Mi auguro che sia così, ma per sicurezza, da domani si effettuerà uno scambio di devil opposti."
"Vuole dire che non avrò più Jake come demone opposto?" chiesi per avere conferma.
"Si, Lucy." insolitamente sentii il bisogno di protestare, ma mi trattenni.
 
***
 
Quello stesso pomeriggio ebbi un'altra missione: dei ladri armati di pistole avrebbero rapinato una banca. 
Ero molto in sovrappensiero e piuttosto distratta per quello che era successo durante e dopo la pausa pranzo.
Divenni umana e mi nascosi in un vicolo in penombra accanto alla banca. Vidi entrare uno dei due ladri nell'edificio. 
In attesa dell'arrivo del complice, mi studiai il piano per sventare quell'attacco. "Chissà perchè Jake ancora non si fa vedere." pensai. 
Improvvisamente sentii uno sparo alle mie spalle. Serrai gli occhi con il timore di sentir affondare il proiettile nella schiena, ma quando non accadde, mi voltai e subito mi ritrovai il petto di un ragazzo a pochi centimetri dal mio viso. Alzai lo sguardo ed incontrai il volto sofferente di Jake. Spaventata, guardai oltre di lui e scorsi un uomo correre via con una pistola stretta in pugno. Portai nuovamente lo sguardo su Jake, che si accasciò a terra, così lo trascinai all'interno del vicolo per portarlo lontano dalle altre persone. Lo guardai con aria interrogativa: ancora non mi era ben chiaro cosa era accaduto.
 
"Quell'uomo ti stava puntando la pistola contro. Aveva notato che eri appostata e voleva farti fuori, per evitare che intralciassi." disse con un filo di voce per il dolore. Jake mi aveva salvata, mi aveva fatto da scudo! 
"Non dovevi farlo." sussurrai. Mi rivolse un debole sorriso che ricambiai. 
Gli alzai la maglietta e misi una mano sopra la ferita, dal quale stette sgorgando il sangue, chiusi gli occhi e mi concentrai a fondo per curarla. Una lacrima mi rigò la guancia destra. Sapevo che Jake rischiava di morire....e questo mi dispiaceva. Una volta finito, sperai che i miei poteri funzionassero, così nel frattempo strappai la mia camicetta, restando con una maglia a maniche lunghe leggera, e la usai per fasciare il suo busto e la schiena per fermare il sangue che stette uscendo. Dopo una decina di minuti, che parvero un'infinità, sembrò che stesse meglio, infatti rilassò i muscoli della faccia, prima contratti dal dolore, e aprì appena gli occhi.
 
"Come ti senti?" gli chiesi preoccupata.
"Meglio...credo." 
"Guarirai, non preoccuparti." lo rassicurai.
"Ora se vuoi puoi anche andare, non ti obbligo a restare con una persona irritante come me."
"Hai sentito..." 
"Si. Anche la mia prof mi ha parlato. Almeno sarai contenta, non mi avrai più fra i piedi." si sforzò di sorridere.
"Non ne sono contenta!"
"A no?" disse con tono ironico.
"No. Comunque resterò qui fino a che non sarai guarito."
"Perchè ti preoccupi così tanto se mi odi?"
"...quest'incidente è successo per colpa mia, è il minimo che io possa fare."
"Non sono sicuro che sia solo per questo."
"Se per questo anche tu sei strano con me."
"Ti ho già detto il perchè."
"Non chiaramente, non hai detto perchè solo con me fai così."
"Veramente hai detto che ti bastava la risposta che ti ho dato."
"Solo perchè ti vedevo seccato e non mi andava ti discutere."
"....puoi rispondere alla mia domanda?" insistì.
"Solo se tu risponderai alla mia."
"D'accordo." sbuffò.
"Ok..non mi sei tanto antipatico, mi da sui nervi solo qualche tuo atteggiamento, però non ti vedo crudele come ti descrivono gli altri."
"Sul serio?" chiese sorpreso.
"Si. Ora tocca a te." prese un lungo respiro prima di parlare.
"Con te sono diverso perchè...mi sento diverso. Non so bene come spiegarti, ma nemmeno tu mi sei antipatica, con te...sto bene, mi sento a mio agio." assunsi un'espressione alquanto sconcertata. 
Subito pensai alle parole del professore "Mi è stato riferito che stai prendendo confidenza con il tuo devil opposto, una sorta di rapporto di...amicizia, se non qualcosa di più". "Che stette per nascere davvero un rapporto di amicizia tra noi...se non qualcosa di più?" mi chiesi.
 
"Sembra che ora ti sia ripreso, fammi controllare la ferita." dissi cambiando argomento. Gli sollevai un lembo della maglietta e tolsi la fasciatura: la ferita era scomparsa e sicuramente anche il proiettile. 
 
"Sei guarito!" esclamai entusiasta.
"Fantastico! Grazie mille Lucy." un brivido mi attraversò la schiena. 
"Hai freddo per caso? Credo che quella maglietta sia troppo leggera." mi chiese avvertendo l'espressione strana che assunsi. 
"No, sto bene, grazie." risposi.
Provò ad alzarsi e lo fece senza alcun problema. Mi alzai anch'io e pensai che sicuramente quei ladri furono riusciti nel loro intento, il che segnò la vittoria a Jake.
 
"Una cosa positiva per te c'è: hai vinto." notai.
"Già, ma non mi importa. Ti ringrazio ancora Lucy, ora devo andare." disse prima di abbracciarmi. 
Non ricambiai l'abbraccio perchè rimasi paralizzata da quel gesto inaspettato: un tenero e caldo abbraccio da un devil come Jake! 
 
 
 
 
 
 
Ciaoooo!!! 
Questo capitolo è davvero...sorprendente! Scommetto che sono successe cose che non vi aspettavate, se si.. bene! Perchè è questo quello che volevo ottenere, sorprendervi e indurvi a leggere di più LOOL :D 

OGNI VOLTA MI SI SCALDA IL CUORE NEL LEGGERE LE VOSTRE RECENSIONI! SONO STUPENDE E VI RINGRAZIO TANTISSIMO :') SIETE DOLCISSIME E SONO DAVVERO FELICE CHE LA STORIA VI PIACCIA E LA TROVATE DIVERSA DALLE SOLITE, PERCHE' E' UN'OBBIETTIVO A CUI MIRO QUANDO SCRIVO :D

RINGRAZIO MOLTO ANCHE CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE :33 

SCUSATE SE CI SONO ERRORI! MOLTO PROBABILMENTE CI SONO DATA LA FRETTA CHE CI HO MESSO NELLO SCRIVERE, sorry.

Ora vadooo, 

<33
LiamPayneIsMyPrince,
FraCop,
IllyAle99,
chiara_noce,
Caam1D,
Olga1DLove 
<33

VI ADORO :'3




 

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Capitolo 6
*** Prima missione senza Jake. ***


                      












Prima missione senza Jake. 
Quel giorno conobbi il mio nuovo devil opposto: William. Era castano, occhi color nocciola e un bel fisico direi. "Un bel ragazzo certo, ma nulla a che vedere con Jake." pensai, e mi stupii da sola per averlo fatto. 
Come lo vidi, lo odiai automaticamente. Aveva un'espressione stampata in faccia come per dire "Sono figo e so perfettamente di esserlo", tipico ragazzo che non mi va proprio a genio. 
Mi guardò senza dire nulla, così iniziai io a parlare.
"Ascolta non mi va di restare un altro minuto in più in tua compagnia, perciò mi presento e vado. Sono Lucy."
"Oh...io sono William, puoi chiamarmi Will." mi disse rivolgendomi un sorriso smagliante.
Mi trasformai in fretta in umana e corsi via per arrivare ad avere la prima mossa. Anche lui divenne umano, colto alla sprovvista dal mio gesto frettoloso, e mi corse dietro. Corse veloce, molto veloce, così mi raggiunse, mi prese un braccio e mi strattonò facendomi cadere all'indietro, per poi superarmi. Quando caddi, battei forte il gomito sull'asfalto, ferendomi anche la schiena perchè scivolai leggermente, graffiandomi tutta. "Perchè ad ogni prima missione con un devil, io debba cadere ferendomi?" borbottai. 
Quando mi rialzai, mi sentii tutta dolorante. Decisi di fermarmi a sedere su un gradino e a curarmi la ferita sul braccio. 
Dopo poco, tornò William con una faccia da schiaffi, poi guardò la mia ferita e si sedette accanto a me.
 
"Ti fa male?" chiese serio.
"Brutto idiota, certo che mi fa male!" sbottai spingendolo con la mano e facendolo cadere a terra.
"Ne sono contento!" sorrise e si rialzò. Guardai le mie scarpe e mi misi a pensare.
"Che faccia che hai. Qualcosa non va?"
"No è che..lascia perdere, non te ne importa nulla." mi guardai il braccio e vidi che la ferita guarì. La schiena, però, mi bruciò terribilmente.
"Invece mi importa. Che c'è?" 
"...ho in testa una persona, contento?" confessai.
"Un ragazzo?" trasalii. Aveva colto nel segno.
"Ho indovinato a quanto pare." disse percependo la mia reazione. "Scommetto che ne sei innamorata." 
A quelle parole, mi alzai e camminai lontano da lui. Non so perchè reagii così, ma mi diede fastidio perchè quella persona che ebbi in testa, fu Jake. "Non sono innamorata di quell'idiota, è solo che mi manca perchè...è decisamente meglio di questo qua."
"Ehi! Perchè te ne vai?" mi urlò dietro Will.
"Perchè non ti sopporto!"
"Ma che ho detto?" mi venne dietro. Mi fermai e mi voltai.
"Ti intrometti nelle cose degli altri. Non ti riguarda il fatto che io sia o meno innamorata di questo ragazzo, perciò non sparare fesserie."
"Scusa tanto, ma mi riguarda e come!"
"Ah si? e perchè?" chiesi beffarda. Lui mi prese e mi baciò. Poggiai le mani sul suo petto e lo spinsi via con tutta la forza che ebbi in corpo. 
"Ma sei fumato? Io sono un angelo per la miseria, tu un...devil." 
"Scusami. E' che...siamo umani e io...non ho resistito."
Lo guardai sconvolta. Non volevo venire baciata da lui, sentivo che non era lui la persona da cui avrei voluto un bacio.
"Non farlo mai più!" gridai.
"Credevo ti sarebbe piaciuto! Non sono io il ragazzo che non riesci a toglierti dalla testa?"
"No, presuntuoso che non sei altro! Non credere di essere tu il centro del mondo di ogni ragazza, perchè la vita non ruota intorno a te, sono stata abbastanza chiara?" sbraitai.
"...mi piace la tua aggressività." disse con un sorrisetto malizioso.
"Tu..." fui interrotta dal dolore alla schiena. Mi bruciava in un modo impressionante. Mi accasciai.
"Hai la maglia sporca di sangue!" disse indicandomi la schiena.
"Perchè per colpa tua mi sono ferita!" dissi sofferente.
"Vado a chiamare aiuto. Vuoi che vada ad avvisare Arianne o Manuel, i tuoi amici?"
"...si, chiamami Manuel." mi sedetti sul muretto.
"Ok, vado." 
 
Una lacrima mi scese, scivolando su una guancia, e l'asciugai con un rapido gesto della mano. C'erano dei momenti in cui avrei voluto non essere un angelo custode, e quello ne era uno. Mi sentivo così fragile e impotente. "Ma è così che dev'essere?" mi chiesi. Ogni volta rischiavo di farmi veramente male e ed ero stanca di ritrovarmi sempre in quella situazione.
Vidi Manuel arrivare. 
 
"Ehi Lucy, tutto bene?" mi chiese.
"Più o meno.."
"Ce la fai a volare o ti fa troppo male la schiena?" 
"Non...non credo di farcela."
"Allora ti porto io. Ritorna in forma angelica o le persone ti vedranno fluttuare in aria." sorrise.
Feci ciò che mi disse e mi prese in braccio, per poi volare verso l'accademia.
 
Come arrivai mi portò in infermeria dove mi curarono la schiena. Una volta che mi sentii meglio, mi trascinai in camera. 
Ero stanca...anzi, distrutta. Mi sedetti sul letto, decisa a parlare con il direttore per un cambio di devil. Se gli avessi raccontato del bacio, mi avrebbero accontentato di sicuro.
Bussarono alla porta. 
 
"Avanti!" dissi.
"Ehi pulce." disse Jake entrando.
"Jake!" dissi sorpresa.
"Come stai?" chiese sedendosi su una sedia accanto al mio letto.
"Meglio...ancora sento un lieve bruciore, ma sta guarendo la schiena."
"E' stato quel...quel troglodita a ridurti così?" si accigliò.
"Si...voglio andare a lamentarmi con il direttore. Mi ha persino baciato! ..Quel babbeo..." mi sfogai.
"Ti ha baciato?" chiese incredulo.
"Si..fortunatamente eravamo umani, perciò non ci sono state conseguenze con il VETO."
"Ti piace?" chiese dopo un attimo di pausa.
"Chi?"
"William."
"Cosa? NO! Non lo sopporto." dissi afferrando un libro dallo scaffale sopra il mio letto.
"Oh.."
"Chi è il tuo angelo opposto ora?" cambiai argomento. Non volevo più parlare di William.
"Arianne."
"Ah.." pensai a quando lei disse di trovare Jake affascinante. 
"Ma Arianne, ti piace?" chiesi curiosa.
"No." disse serio.
"Di sicuro ti piace Susan, la tua amica devil." dissi con un sorriso malizioso.
"Come mai ti interessa tanto sapere chi mi piace?"
"Perchè ti vedo assorto, come se pensi a qualcuno."
"Comunque no...non è lei che mi piace."
"Allora lo ammetti che ti piace qualcuna!" lo indicai con un dito.
"Si, va bene, lo ammetto." sbottò.
"Ah-ah. Allora chi sarà...Mary?..no..Katrine?..non credo...Jessie?...più no che si...mmm..."
"Smettila!"
"D'accordo..non ti arrabbiare, stavo solo giocando."
"Non sono affari tuoi." disse alzandosi.
"Capito...dove vai?""
"Devo andare sulla Terra." 
"Oh...poi mi dici com'è andata." 
"Va bene, ciao pulce!" mi sorrise.
"Ciao pulcioso." gli sorrisi anch'io.
 
Portai lo sguardo verso il libro che tenevo tra le mani. "Amanda&Roy" così si intitolava. Sulla copertina erano disegnati un angel e un devil volti di profilo, che si guardavano. Arianne mi regalò quel libro un paio di giorni prima, dicendomi di leggerlo assolutamente perchè lo avrei trovato interessante. Spinta dalla curiosità, iniziai a leggerlo. "Tanto non ho nient'altro da fare." mi dissi.
 
Bussarono nuovamente alla porta. Interruppi la lettura e diedi il permesso.
 
"Ciao Lucy." entrò Manuel.
"Ciao." dissi con un tono freddo che non mi aspettai di rivolgergli.
"Come va?"
"Meglio, grazie."
"Ho visto uscire Jake. Che voleva?"
"Niente, solo sapere come stavo."
"E da quando gli dovrebbe interessare come stai?"
"Bhe perchè.." solo allora mi resi veramente conto del nostro rapporto. Io e Jake eravamo una sorta di amici. 
"Perchè?" insistì.
"Non lo so. Tanto per cortesia."
"Sii realista Lucy. Un demone non sa nemmeno cosa sia la cortesia."
"..già, hai ragione." dissi con un velo di tristezza.
"Manuel...posso farti una domanda?" chiesi poi.
"Si, dimmi."
"Sei stato tu a riferire del...presunto rapporto di amicizia tra me e Jake al professore?" il mio sguardo era piuttosto severo. Lui abbassò lo sguardo.
"Si, Lucy."
"Perchè?"
"Perchè era giusto denunciarlo."
"No...tu l'hai fatto perchè...perchè sei geloso!"
"Geloso, io?"
"Si, esatto."
"Ma non dire fesserie!"
"Invece credo che sia proprio così. Avanti Manuel, mi avresti chiesto direttamente dell'amicizia tra me e lui se tu non fossi geloso." tese la mascella. Chiaro segno della sua irritazione e forse anche che la mia teoria fu giusta.
"Se credi che io sia innamorato di te, ti sbagli! Tu non mi piaci e mai mi piacerai, perciò non è questo il problema. Ho soltanto paura che tu ti faccia male e soffra per colpa di quel demone senza cuore!" le sue parole mi ferirono. Io ero ancora innamorata di lui e ciò che aveva detto mi aveva colpito il cuore e lo stomaco, facendomi sentire una perfetta idiota. 
"Per tua informazione, non è vero che i demoni non possiedono un cuore." dissi a denti stretti.
"E tu come fai a saperlo?"
"Ho assistito ad una dimostrazione e mi sono dovuta ricredere."
"Che genere di dimostrazione?"
"Non ho intenzione di dirti certe cose e poi non ti interessa."
"Invece si che mi interessa."
"Se ti pesa restare con una persona che trovi sgradevole, puoi anche andartene."
"Non ho detto che sei sgradevole."
"Se non ti piaccio, deduco anche come amica, allora credo che tu pensi che lo sia."
"Non lo penso.."
"Comunque sia, vorrei restare da sola, perciò se non ti dispiace...sloggia."
 
Si alzò bruscamente e uscì sbattendo la porta. Poco me ne importava. Si era dimostrato sgarbato e un pessimo amico.
Buttai con forza a terra, la prima cosa che mi trovai tra le mani, ovvero il libro, per la rabbia. Il modo in cui mi riferì i suoi sentimenti mi fece stare...da schifo. Soffrivo terribilmente.
 
Udii bussare per l'ennesima volta alla porta.
 
"Avanti." dissi con la voce incrinata dalle lacrime.
"Lucy che hai fatto?" entrò Arianne, appena tornata dalla sua missione sulla Terra.
"Prima dammi un'abbraccio. Ne ho bisogno, poi ti spiego." mi corse incontro e mi abbracciò.
"Ora dimmi." disse sedendosi sulla sedia. Le raccontai la conversazione con Manuel e della sua "confessione" sgarbata.
"Che pezzo di..." imprecò. Nel frattempo cercai di calmarmi, ma non raggiunsi l'esito desiderato.
Dopo svariati minuti che passarono con Arianne che cercò di consolarmi, se ne andò e io rimasi sola, con ancora lacrime che scendevano solcandomi le guance.
 
 
 
Ciaoooo!

Dopo..9 giorni, anzi 10, ormai è finita la giornata, perciò molte leggeranno domani, posto il capitolo! Spero mi perdoniate, ho ritardato un po' anche in questa FF. In compenso vi ho scritto un capitolo bello lungo, più del solito! 

Allora succedono taaaaaaaaaaaante cose qui e credo che sia altrettanto nel prossimo capitolo (ne vedrete delle belle) ;) 

MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI, MA SAPETE CHE CON LA FRETTA DI AGGIORNARE MI PUO' ESSERE SFUGGITO QUALCOSA (qualche verbo o errore di battitura).

Ancora una volta RINGRAZIO DI CUORE chi recensisce e ha messo la ff tra le preferite/seguite/ricordate. SUL SERIO, VI RINGRAZIO INFINITAMENTE! Senza di voi...che scrivo a fare?
Spero diveniate in numerose un giorno :3 <3


(Ehi tu, si tu che stai leggendo, ti adoro anche se non ti conosco e non ti ho mai visto. Ti adoro perchè leggi le mie storie e..almeno spero che ti piacciano. Sappi che anche una recensione breve, con 3 parole, tanto per commentare, è importantissima per me! Non sai quanto, perciò ti chiedo di fare questo sforzo e lasciare un commentino! Non mi offendo se è neutra o critica, non importa, è utile comunque, e se è positiva...bhe..salto di gioia come una cogliona :3) 

Un bacio a tutte,

Alessia.




 
 

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Capitolo 7
*** "A quanto pare è destino che ti debba fare da infermiera." ***


                     













Terminai di leggere il quarto capitolo del libro  prestatomi da Arianne.
Sospirai. Mi ero già preparata il discorso da fare al direttore per il cambio di demone opposto.
Raccolsi il mio coraggio e uscii dalla mia stanza. Ero quasi giunta all'ufficio, quando avevo sentito una mano posarsi su una spalla.
 
"Dove vai?" era William.
"Dove ti sembra che stia andando? Dal direttore." sbuffai.
"Per quale motivo?"
"Perchè non ti sopporto e ti voglio sostituire."
"Ma dai, non mi dire che sei così fifona che non vuoi nemmeno farti un graffietto?"
"No, non è questo. Non dipende soltanto da te." 
 
Aprii la porta ed entrai. Trovai il direttore Henderson intento a leggere un foglio.
 
"Ehm...salve. Le volevo chiedere una cosa. Potreste cambiarmi nuovamente il demone opposto?"
"Non credo sia possibile." mi disse alzando gli occhi dalla pagina.
"Perchè?" chiesi in tono di protesta.
"Quale sarebbe il motivo del cambio?" sospirò.
"Bhe ecco vede...non mi trovo bene con lui." dissi accomodandomi sulla poltroncina davanti alla sua scrivania.
"Ma lei non deve essere amica del demone, perciò non credo che sia un motivo valido."
"Non...non è questo che intendevo. Vede, lui mi ha b..."
"Scusi!" entrò gridando Arianne.
"Cosa c'è?" chiese sospirando di nuovo il direttore.
"Ehm...Lucy, devi venire! E' urgente e...se possibile anche lei direttore."
 
La guardai con aria interrogativa, ma lei non mi accennò nulla, così uscii frettolosamente seguita dal signor Henderson e vidi qualche macchia di sangue nell'atrio, poi William accasciato. 
Gli corsi incontro.
 
"Che diamine è successo?" come risposta ricevetti un gemito. Feci un cenno al direttore per avvicinarlo e lo accompagnò in infermeria.
 
Rimasi scioccata da quella scena. Arianne mi venne vicino e mi sussurrò all'orecchio.
"Dicono che sia stato picchiato." poi riprese il tono normale. "Ora devo andare, ciao!" e se ne andò.
 
Tornai alla mia stanza e dopo qualche ora che passai a leggere, sentii bussare.
 
"Avanti." dissi chiudendo il libro.
"Ciao, pulce." 
"Ehi, Jake."
"Come stai?" chiese sedendosi.
"Bene. Direi che sono guarita completamente."
"Hai parlato poi con il direttore?"
"Si, ma sono stata interrotta e non ho concluso niente." sbuffai.
"Interrotta?"
"Si, pare che William sia stato picchiato. E' proprio messo male!"
"Ah.."
"Bhe...come ti è andata sulla Terra?"
"Bene, ho vinto."
"Sul serio? Un pappamolla come te?" sorrisi.
"Già, non te l'aspettavi eh?" sorrise di rimando. Risi.
"Sai chi può aver picchiato William?" chiesi dopo una piccola pausa.
"No." abbassò lo sguardo. Lo guardai incuriosita, poi mi resi conto di una cosa.
"Sei stato tu?" chiesi sorpresa.
"Ma che stai dicendo?"
"Jake! Te lo leggo in faccia...e poi hai le nocche ferite!"
"Si...ma non dire nulla."
"Okay, ma...perchè?"
"Perchè mi andava.."
"Ti andava? Tu picchi la gente perchè....ti va?" chiesi sarcastica.
"Se lo meritava."
"Tutti i torti non hai, ma è pur sempre sbagliato!"
"A volte mi chiedo perchè spreco il mio tempo con te, un angelo." disse sputando l'ultima parola.
"Sono io che dovrei chiedermi perchè sto qui ad ascoltarti, quando potrei cacciarti via all'istante!"
"Non lo fai perchè non puoi fare a meno di me." disse con un ghigno.
"Ma fammi il piacere! Vattene!" dissi stizzita.
"Ma dai, stavo scherzando!"
"Ho detto vattene!"
"Okay come vuoi." disse ridendo.
Lo spinsi verso la porta con le mani poggiate sulla sua schiena. Prima che l'aprisse si voltò per guardarmi. La distanza era ben poca tra i nostri visi e potevo sentire un forte calore venire da dentro di me. 
 
"Che aspetti ad andartene?" chiesi per uscire da quella situazione. 
Ridacchiò e uscì. 
 
Mi stesi sul letto e ripresi a leggere. Solo una volta che arrivai al settimo capitolo compresi perchè Arianne mi consigliò di leggerlo.
La storia di Amanda e Roy è decisamente simile a quella di Jake e me.
Sono rispettivamente angelo e demone. Sono stati selezionati come l'uno l'opposto dell'altro; inizialmente si odiano a morte, ma poi iniziano ad instaurare un rapporto di amicizia. 
Lessi fino a quando Amanda e Roy vennero separati per evitare che accadesse qualcosa di spiacevole. "Che cosa dovrebbe accadere di male?" pensai.
Chiusi il libro, incapace di leggere oltre. Era sconvolgente! Non volevo venire a conoscenza di cosa sarebbe accaduto nel mio futuro, se quel libro ne avesse parlato.
 
***
 
Pausa pranzo. Solito tavolo. Solite persone sedute al tavolo. Si, anche Manuel.
Mi lanciava occhiate furtive a cui non feci molto caso, perchè la mia attenzione era totalmente rivolta alla conversazione che stavano tenendo Arianne e Raphael riguardo all'episodio della scorsa sera, ovvero la lite tra Jake e William. Ovviamente non sapevano che Jake ne era il responsabile. 
 
"William si sta riprendendo ma ne avrà ancora per molto." commentò Ar.
"Che intendi?" chiese Raph.
"Che prima che si riprenda ci vorrà del tempo."
"Chi credi sia stato a ridurlo così?"
"Non so, ma di sicuro un angelo non è stato." mi lanciò un'occhiata che non riuscii ad interpretare.
"Lucy, di sicuro lo dovranno sostituire, quindi ti ritroverai a dover cambiare di nuovo il demone opposto." m'informò Raph.
"Lo immaginavo..." dissi.
"Se vuoi posso chiedere di restituirti Jake. Da quando me l'hanno assegnato, sto peggiorando. Non è di certo un demone alla mia altezza. Bisogna saper confrontarsi con il rispettivo opposto, ma io non riesco, perciò dovrei cambiarlo." mi disse Ar.
"Oh bhe, per me va bene, ma non so se il direttore vorrà."
"Andremo insieme a parlarci, così gli assicurerò che vi odiate a morte." sorrise.
"Grazie!" ridacchiai.
Guardai rapidamente Manuel. Aveva gli occhi posati sul suo vassoio e non aveva intenzione di alzarli. Mi rivelò esplicitamente i suoi sentimenti, cioè che non gli sarei mai piaciuta, e allora perchè si rivelò così scontroso e irritato?
 
Prima che Jake entrasse nella mia vita, io e Manuel avevamo un rapporto fantastico. Eravamo due amici normali che si volevano un bene immenso, ed è stata durante una sera di capodanno che avevo capito di essere innamorata di lui. Andammo sulla Terra, precisamente a Londra, e ci sedemmo su una panchina, ammirando i meravigliosi fuochi d'artificio l'una nelle braccia dell'altro.
Passammo dei bei momenti, ma da quando gli parlai di Jake, cambiò totalmente.
 
***
 
Era tarda sera. Non riuscii a dormire, così decisi di scendere sulla Terra e fermarmi ad un karaoke e magari a cantare, cosa che mi capitò spesso di fare in quel periodo.
 
Scesi a New York. Entrai nel locale più vicino a dove atterrai. Era colmo di gente, ogni tavolo pieno di bottiglie di birra vuote e ragazze che si esibivano sopra un piccolo palco per attirare l'attenzione dei ragazzi seduti. Si atteggiavano sui loro tacchi mentre cantavano come...trichechi in calore, si proprio così. Non erano molto brave, eppure i ragazzi le applaudivano come se fossero state Katy Perry o Demi Lovato.
Mi sedetti su uno sgabello accanto al bancone. Il barista mi si avvicinò.
 
"Ehi bella, te la cavi a cantare?"
"Credo di si..perchè?"
"Mi potresti fare il piacere di sostituire quelle oche starnazzanti? Non le sopporto più!"
"D'accordo." risi.
 
Presi coraggio e salii sul palco, seguita dal barista che scansò le oche per annunciarmi al microfono.
 
"Ora sale sul palco.." mi guardò.
"Lucy." sussurrai.
"Lucy che ci canterà una canzone." scese sul palco cedendomi il posto davanti al microfono.
Sospirai. 
 
"Ciao! Vi canterò...Heart Attack di Demi Lovato." dissi, ma me ne pentii subito. "Porca miseria, ma perchè ho scelto proprio questa canzone? E' piena di note altissime!" pensai.
 
Iniziai a cantare. Quando terminai si levarono un mare di applausi, anche da parte del barista che, non appena scesi dal palco, mi venì incontro.
 
"Hai una voce....angelica!" mi sorrise. Evitai di commentare il suo complimento, limitandomi a ringraziarlo. Non avrei di certo potuto rivelargli la mia vera identità!
"Ti andrebbe ti cantare ancora?" mi chiese.
"No, mi dispiace, devo proprio andare!"
"Oh, che peccato. Non fa niente, sarà per la prossima volta, ciao."
"Ciao!"
 
Uscii. Sentii un rumore di passi dietro di me, così mi voltai e vidi un ragazzo del locale. Mi aveva seguito.
 
"Baby, già te ne vai?" era ubriaco fradicio.
"Si, addio." m'incamminai.
"Quanta fretta." mi afferrò il braccio. "Che ne dici di passare la notte con me?"
"Te lo scordi!"
"Come sei ostinata! Mi piaci!"
"Lasciami!"
"Non ne ho intenzione." mi rivolse un sorriso malizioso.
"Ti ha detto di lasciarla!" sentii dire prima che il ragazzo cadesse a terra per un pugno ricevuto.
Spostai lo sguardo a sinistra, da dove provenì il colpo, e trovai Jake con la mascella tesa e gli occhi penetranti.
 
"Grazie.." gli dissi a bassa voce.
"Di nulla." mi rispose ancora teso.
"Che ci fai qui?" gli chiesi.
"Dovrei essere io a farti questa domanda. Lo sai che è vietato diventare umani senza un motivo che non sia andare in missione?"
"Certo che lo so, è solo che non riuscivo a dormire."
"Questa non è la prima volta che lo fai, vero?"
"Indovinato." ammisi con lo sguardo basso.
"Riesci sempre a sorprendermi! Un angelo che non rispetta le regole!" 
"Finiscila. Vorrei sapere che cosa ci fai tu qui."
"Ti ho soltanto seguita. Ho sentito che stavi uscendo dall'accademia e ho voluto sapere dove stavi andando."
"Mai una volta che ti fai gli affari tuoi!"
"Già. Che ci vuoi fare?" sorrise.
"Attento!" gridai.
Quel ragazzo si era ripreso e colpì Jake alla testa con una bottiglia che si frantumò al colpo.
Jake cadde e io tirai un calcio al newyorkese. Si piegò in due dal dolore e dopo aver imprecato a denti stretti, se ne tornò nel locale.
 
Trascinai Jake in un vicolo dove lo curai con i miei poteri senza che nessuno mi potesse vedere.
Quando si riprese, riaprì gli occhi.
 
"Ehi, grazie Lucy."
"A quanto pare è destino che ti debba fare da infermiera." scherzai. Rise. 
La sua risata armoniosa mi riempiva le orecchie dandomi un senso di pace.
 
Si alzò mettendosi seduto. Così facendo, la distanza tra i nostri visi diminuì. Mi scansai.
 
"Allora, ti senti meglio?"
"Mi fa ancora male la testa, ma credo che la ferita sia guarita."
 Mi sporsi per controllare la ferita dietro la testa.
"Si, è guarita." dissi.
 
Ci guardammo per qualche istante negli occhi. Mi resi conto che lentamente ci avvicinammo di qualche centimetro e improvvisamente le parole del direttore mi risuonarono in testa.
Mi alzai di scatto.
 
"Ora devo andare. Goodbye."
"Ciao." sorrise.
 
Diventai nuovamente angelo e volai via. Le mie guance arrossarono senza che io sapessi perchè.
 
 
Arrivata all'accademia, corsi in camera mia e mi infilai sotto le coperte per cercare di dormire, ma soprattutto di scacciare via tutte le immagini e i pensieri che affolarono la mia testa.
 
La mattina dopo, una volta fatto colazione, cercai Arianne e quando la trovai, la trascinai in camera mia.
 
"Ho il bisogno assoluto di parlarti." iniziai a dire.
"Si tratta di Jake, giusto?"
"A quanto pare mi conosci anche troppo bene." sorrisi.
"Ovviamente! Siamo o non siamo amiche?"
"Giusto. Allora, ieri notte non riuscivo a dormire, così sono andata sulla Terra."
"Sei andata sulla Terra? Lucy, è proibito, ma che ti sta succedendo?"
"Lo so, lasciami finire ti prego." 
 
Raccontai la vicenda e sul volto della mia amica, suscitai stupore e interesse.
 
"Lucinda cara, avevo già un sospetto da quell'episodio che ti avevo raccontato alla pausa pranzo giorni fa, ma questo...non può che confermare la mia teoria."
"Che teoria?" chiesi curiosa.
"Lucy, Jake è perdutamente innamorato di te." 
 
Impallidii a quelle parole. Tutto cominciò ad avere un senso: il suo comportamento nei miei confronti, la lite con William, quella conversazione dell'altro giorno in cui mi disse di essere innamorato di una ragazza...
Nonostante iniziai a comprendere molte cose, mi ostinai a negare ciò che disse Ar. "Non può essere solo affetto? Siamo amici in fondo, che cosa c'è di male?" pensai.
 
"No, Ar. Ti sbagli. Siamo amici! E poi lui è un demone, io un angelo, è impossibile." 
"Pensala come vuoi." sospirò lei e se ne andò.



SCUSATEEEEEEEEEEEEEE! 

Mi sento una merdina. Vi ho fatto aspettare tanto! :(
In compenso, però vi ho scritto un capitolo un pò più lungo! (ok, non è granchè però..ho fatto il possibile) 

In questo capitolo abbiamo un Jake gelosooo! :3 E Lucy è confusa, soprattutto quando Arianne le apre gli occhi.

Okay, ora scappo!

Un bacio, ciaooo!

P.S. RINGRAZIO DI CUORE CHI RECENSISCE E HA MESSO LA FF TRA LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE. Sapete che mi fa un immenso piacere :33 
        Ah, mi scuso per eventuali errori, se ne trovate qualcuno ditemelo che lo correggo! (ho scritto di corsa in  questi giorni) <3

P.P.S. Per l'altra FF, vi dico che intenzione di aggiornare entro questo weekend (non ne sono certa, ma farò del mio meglio, scusate ancora per il ritardo, mi dispiace da morire)

P.P.P.S. MI PERDONATE VERO? :( 



 

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Capitolo 8
*** "Diverso?...forse hai ragione..sono diverso. E' quello che ho sempre pensato anch'io." ***


                                                                                                                             



                               
 
 







Io e Arianne uscimmo dall'ufficio del direttore.
 
"Sei contenta ora?" mi chiese sorridente.
"Perchè dovrei esserlo?"
"Povera piccola e ingenua Lucy.."
"Ma vuoi smetterla?" sbottai.
"D'accordo...come vuoi.." sospirò.
"Comunque se speri che io sia felice di avere di nuovo Jake tra i piedi, sei fuori strada!"
"Tra i piedi? Ne parli come se ti desse fastidio."
"Perchè è così Ar."
"Non me la bevo, mi dispiace."
"Se non fossi mia amica, ti picchierei volentieri." 
Sorrise. Comunque non stavo proprio scherzando..ero piuttosto seria.
Però Arianne non aveva tutti i torti. In fondo, non mi dispiaceva collaborare nuovamente con Jake.
 
La mia prima missione con lui fu un disastro...come sempre del resto.
 
Ricordo che andammo sulla Terra con una grande fretta per un'emergenza: una palazzina era in fiamme! 
I pompieri avevano fatto evacuare gran parte delle persone, ma erano rimasti intrappolati due bambini. 
Jake, come suo compito, avrebbe dovuto impedire che venissero tratti in salvo, ma io non potevo permetterlo.
Ci trovavamo davanti al palazzo in fiamme. 
 
"Io...non posso farti andare" mi disse.
"Jake, non vorrai far morire quei bambini!" gridai in preda al panico.
"Devo impedirtelo Lucy, è il mio compito."
"Ma non hai un cuore?" gli urlai contro. 
I miei occhi trattenevano a stento le lacrime. Non riuscivo a sopportare l'idea di poter essere responsabile dell'uccisione di due bambini innocenti.
Jake mi guardava con i suoi occhi gelidi. Sembrava che stesse pensando a qualcosa, poi vidi uno scintillio dentro di essi e riconobbi lo stesso luccichio misterioso che scorsi tempo prima.
 
"Ti prego, devo andare a salvarli!" lo pregai con le lacrime che riuscirono a sopraffare le mie barriere.
Mi guardò ancora. Mi sembrò che il suo sguardo mi stesse perforando l'anima. Era così profondo e luminoso.
 
"Vai." riuscì a dire alla fine.
"Cosa?" chiesi incredula.
"Ho detto vai! Sbrigati prima che cambi idea." mi incitò.
Gli rivolsi un sorriso colmo di gratitudine e corsi dentro l'edificio, dove guidai i bambini all'uscita facendoli percorrere la via più sicura.
 
Tirai un sospiro di sollievo. L'incendio venne spento, ma la cosa che più mi rese felice era la convinzione che Jake possedesse un cuore.
 
Guardai Jake. Era scuro in volto e quando si accorse che lo stavo osservando, mi sorrise. Un dolce e sereno sorriso.
Divenni rossa. Distolsi lo sguardo per non farmi vedere. Quando mi ripresi, mi voltai e lo salutai, per poi tornare all'accademia. 
Che situazione imbarazzante! "Possibile che Jake mi faccia quest'effetto così...strano?" pensai.
 
Nei corridoi incontrai Arianne.
 
"Ehi, eccoti finalmente! Sai, Manuel ti sta cercando."
"Cosa vuole?" chiesi infastidita.
"Era mortificato. Probabilmente ha trovato il coraggio per scusarsi. Ti sta aspettando nel cortile."
"D'accordo, vado a sentire cos'ha da dirmi." dissi piuttosto scocciata.
 
Raggiunsi il cortile e trovai Manuel seduto su un gradino, assorto. Gli toccai la spalla facendolo sussultare.
Come mi vide si rasserenò.
 
"Ciao, ti stavo aspettando."
"Già. E' stata Ar ad avvisarmi. Volevi dirmi qualcosa?" dissi accomodandomi vicino a lui.
"Si, ehm..ecco..vedi, io quel giorno che ti dissi..quella cosa, sappi che stavo mentendo."
"Non preoccuparti, so che hai detto così perchè tieni alla nostra amicizia. Ho capito che ti dispiace e non volevi dirlo a quel modo."
"No, la verità è che ti ho mentito."
"Spiegati meglio." aggrottai le sopracciglia confusa.
"Non è vero che non mi piaci e non mi piacerai mai. Io sono sempre stato innamorato di te, solo che avevo paura di dimostrarti i miei sentimenti temendo che non ricambiassi."
"Sul serio?" sentii una strana euforia e una sensazione all'altezza dello stomaco. Ero su di giri.
"Già...ma ho capito che ti interessa Jake e a quanto pare lui ti ricambia. Per questo ero e sono piuttosto ostile con lui."
"Non mi interessa! E lui non è cotto di me! Ma perchè vi inventate queste fesserie?" sbottai.
"Inventate? Qualcun'altro te l'ha fatto notare?"
"Si, Arianne. Dovete smetterla di insistere." respirai a fondo "Manuel...in realtà io..ti ricambio."
"N-non stai scherzando, vero?"
"Per niente!" sorrisi. Ricambiò il sorriso e mi abbracciò forte. Come ci allontanammo, i nostri sguardi si incrociarono, poi ci scambiammo un meraviglioso bacio, un bacio che attesi da tanto tempo.
 
***
 
"Non. ci. posso. credere!" farfugliò Arianne.
"Ti dico che è così!" le assicurai euforica.
"Tu e...Manuel, state insieme!" ripetè ad alta voce, incredula.
"Già!" gridai. 
 
Tutta la mensa si girò verso di noi e subito ci ricomponemmo.
 
"Ma tu sei fuori di testa! E quello che ti ha detto l'altra volta?" mi chiese sottovoce.
"Mi aveva mentito. E' solo che l'ho messo sotto pressione e aveva paura che non ricambiassi, invece ieri si è dichiarato!"
"...io volevo che stessi con Jake." sussurrò, ma non la sentii per quanto lo disse a voce bassa.
"Sono troppo felice!" gongolai.
 
Si avvicinò al nostro tavolo Raphael.
 
"Ciao ragazze! Manuel dov'è?" ci chiese.
"Sulla Terra." gli dissi.
"Da laggiù vi ho sentito gridare, che cos'è successo?" si volle informare.
"Mi sono fidanzata con Manuel!" lo misi al corrente con un sorriso a 32 denti.
"Tu cosa?" sputò quello che aveva appena infilato in bocca.
"Hai capito benissimo!" brontolò Arianne spostandi ripetutamente il cibo nel piatto con la forchetta.
"Non ci posso credere, credevo che ti saresti..." s'interruppe. Lanciò uno sguardo ad Ar, per poi riposarlo sul piatto.
"Cosa credevi?" lo incitai a continuare.
"Nulla d'importante." disse riprendendo a mangiare. Arianne sembrava non avere fame.
 
Tutto d'un tratto si alzò e andò a buttare il vassoio, poi tornò a salutarci e uscì.
 
"Non la trovi strana?" chiesi a Raph.
"No." fece l'indifferente.
 
Lo ignorai continuando a bere il succo di frutta.
 
***
 
Mi stesi sul letto e lessi gran parte del libro "Amanda&Roy".
Come sempre, con ottimo tempismo aggiungo, bussarono alla porta. Diedi il permesso.
 
"Buonsalve pulce." salutò Jake richiudendo la porta dopo essere entrato.
"Buonsalve anche a te pulcioso." 
Chiusi il libro.
"Ogni volta che ti vengo a trovare, ti ritrovo a leggere quel libro." 
"Sei tu che ogni volta che leggo mi vieni a trovare."
Rise.
"Come mai sei qui? La mia schiena è guarita da tempo."
"Lo so, è solo che volevo stare un po' con te."
"Okay.."
"Che avevate da urlare oggi in mensa, tu e Arianne?"
"Oh..le ho dato una bella notizia." feci la vaga. 
Anche se non credevo che provasse qualcosa per me, evitai di andare al sodo...
"Posso.. sapere di che si tratta?" 
...ma senza molto successo.
"Bhe, io...e Manuel...stiamo insieme."
I suoi occhi si fecero più profondi e scuri, come se fossero stati avvolti da un velo di tenebre. Mi spaventai un po' a quel cambiamento.
Rispose con un cenno d'assenso del capo, dopodichè, non aprì bocca. 
"Non ne ho avuto l'occasione prima, perciò te lo dico adesso...volevo ringraziarti per ieri, per avermi fatto vincere." ruppi il ghiaccio.
"Non devi ringraziarmi. In fondo, non volevo nemmeno io che quei bambini morissero." disse con lo sguardo basso.
"Ti confesso una cosa. Ho sempre creduto che i demoni non possedessero un cuore, ma devo dire che conoscendoti, mi sono ricreduta." gli sorrisi.
"Non dovresti ricrederti. I demoni non possiedono un cuore, non hanno la minima idea di cosa possa essere l'amore, la cortesia, l'amicizia..." era fin troppo serio.
"C-come? Tu...mi sei sembrato diverso.."
"Diverso?...forse hai ragione..sono diverso. E' quello che ho sempre pensato anch'io."
Lo guardai confusa.
"Lucy, non so dirti nemmeno io chi sono."
Non mi stava prendendo in giro, anche perchè non mi aveva chiamata 'pulce'.
 

Non uccidetemi!
Lo so che speravate in un avvicinamento tra Jake e Lucy, ma le cose, non sono sempre rosa e fiori!
Comunque in finale scommetto che vi ha lasciato perplesse. Eh si, più avanti si scoprirà qualcosa sul passato di Jake! Ora non voglio accennarvi nulla u.u 

Dunque, in questo capitolo Manuel non si rivela il solito stronzetto dai ;) E' dolce, poi non dimentichiamoci che in passato avevano avuto un'amicizia fantastica. Ho iniziato questa storia partendo dall'entrata di Jake nella vita di Lucy. Forse più in là vi scriverò sulla loro amicizia, così magari vi farete un'idea di quanto loro erano profondamente legati. Ok...chiudiamo le parentesii (mi dilungo troppo, lol).
Inoltre, direi che abbiamo un'altro accenno di gelosia da parte del nostro "badboy". Cosa farà? E Lucy? Dopo l'ultima conversazione che hanno avuto, che ha pensato al riguardo? Ma soprattutto, come andrà la relazione appena nata tra i due angioletti? 

Lo scoprirete presto ;) 

Come sempre, ringrazio tutti! Anche se c'è stato un calo di recensioni sia in questa FF, che nell'altra, non mi butto giù, so che alcune di voi recensiscono ad ogni capitolo e mi fa piacere, e c'è anche chi non recensisce ma so che continua a leggere. 

P.S. Che ne pensate del banner? Comunque so che non è granchè, non ne ho mai fatto uno (e si vede! Non è che sto facendo la modesta o cosa, il banner non è certo fantastico!), ma l'ho messo perchè qualcuno me l'hanno chiesto e poi avevo già un po' l'idea di farlo, anche per farvi vedere come sono Jake e Lucy. Sinceramente, non li immagino proprio così..però ci si avvicinano molto :3
Non so se qualcuno li ha riconosciuti, vi dico solo che sono due attori di una serie tv che adoro ;D
P.P.S. CHE FIGURA DI CACCA...HO FATTO UN ERRORE TERRIFICANTE! OK...ORA HO CORRETTO..SANTI NUMI, SCUSATEMI!  

 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Forse mi importava. ***


   
 


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"Ti confesso una cosa. Ho sempre creduto che i demoni non possedessero un cuore, ma devo dire che conoscendoti, mi sono ricreduta." gli sorrisi.
"Non dovresti ricrederti. I demoni non possiedono un cuore, non hanno la minima idea di cosa possa essere l'amore, la cortesia, l'amicizia..." era fin troppo serio.
"C-come? Tu...mi sei sembrato diverso.."
"Diverso?...forse hai ragione..sono diverso. E' quello che ho sempre pensato anch'io."
Lo guardai confusa.
"Lucy, non so dirti nemmeno io chi sono."
 
Ci pensavo e ripensavo. Quella conversazione mi aveva alquanto turbata.
 
I pensieri mi perseguitarono anche durante l'ora di pranzo.
 
"Certo che il mio nuovo devil opposto è proprio una schiappa. E' così facile batterlo, non è per niente ingegnoso nel risolvere le situazioni." Ar stava conversando con Raph. Io ero altrove con la testa, che vagavo con i pensieri.
"Bhe dovresti essere felice invece di lamentarti." commentò Raphael divertito.
"Forse hai ragione. E a te come va con Jake, Lucy?" mi chiese la mia amica, ma io non risposi perchè ero ancora presa dai miei pensieri.
"Pronto? Lucinda è in casa? LUCY!" cercò di attirare la mia attenzione Raph.
"Eh, ah si ci sono, calmi." mi ripresi.
"Stavi pensando a LUI?" mi chiese Arianne, con uno di quei sorrisetti maliziosi.
"Non per quello che pensi! E' solo che ieri sera io e Jake abbiamo chiacchierato. E' uscito fuori un discorso e lui mi ha dato una risposta così...strana."
"Che genere di discorso?" s'incuriosi la rossa.
"Bhe è piuttosto complicato e..non mi sembra il caso di parlarne qui dove qualcuno potrebbe udirci."
"Allora quando finiamo di mangiare andiamo in camera tua e ci racconti."
"Si, sarebbe meglio."
 
***
 
"Okay, spara." mi incitò paziente Ar dopo che lei si accomodò sul letto insieme a me e Raph sulla sedia. 
 
Raccontai la conversazione nei minimi dettagli affinchè potessero capire il discorso.
 
"Cooosa? Lui ti ha lasciato salvare i bambini e quindi anche..vincere?" saltò in aria la rossa.
"La situazione sembra molto più complicata di quanto imaginassi. Sai Lucy, in quanto arcangelo, ho anche la responsabilità di vegliare su di voi e accertarmi che eseguiate i vostri doveri, di conseguenza non posso permettervi di proseguire con questa storia." disse Raphael.
"Di che storia parli?" chiesi aggrottando le sopracciglia.
"Di te e Jake. Il suo comportamento è alquanto strano, soprattutto nei tuoi confronti. Credo che possa davvero provare qualcosa per te, Lucy, e come sai è rischioso lasciare piede libero a questi sentimenti. Se vi baciaste, in forma celestiale più che altro, altereste l'equilibrio tra i poli opposti, ovvero tra il Bene e il Male. Il Mondo potrebbe sprofondare nell'oscurità, nel vuoto e allora sarà difficile poter rimediare." mi ammonì l'arcangelo.
 
 Abbassai lo sguardo. Le sue parole avevano formato un macigno che pesava sulle mie spalle. Come potevo sentirmi così se tanto non ricambiavo i presunti sentimenti di Jake? Non dovrebbe importarmi. Non dovrebbe preoccuparmi. Non dovrebbe rattristarmi. Non dovrebbe farmi sentire come se fossi colpevole di un crimine mai commesso.
Oppure non era così. Forse mi importava. Forse non ero consapevole di ciò che provavo. 
Ma cosa provavo quindi per Jake? 'Nulla' fu la prima cosa che pensai, ma poi ci riflettei più a fondo. In quel momento ero certa di non provare 'amore', ma sentivo solo un certo affetto. L'avevo sempre visto come un amico, perciò tentai di tranquillizzarmi. Di cosa dovevo preoccuparmi?
 
***
 
TOC, TOC!
 
Un sorriso mi sfuggì dalle labbra. Chiusi il libro e diedi il permesso.
 
"Ciao pulcioso!" dissi prima di spostare lo sguardo sulla porta.
"Pulcioso? Che razza di nome è?" disse ridendo. Era Manuel.
"Oh...hai ragione, dai ti troverò un altro soprannome!" improvvisai ridacchiando. Non potevo certo dirgli che credevo fosse Jake e che quel soprannome era il suo, altrimenti si sarebbe ingelosito.
"Sei così pensierosa. Cos'hai?" mi chiese.
"Nulla di speciale, ero solo intenta a leggere il libro." inventai.
"Sei preoccupata per il continuo?" scherzò.
"Si.." in teoria aveva quasi colto nel segno. Quel libro riportava un po' la mia situazione, ma non era esattamente uguale, diciamo che volevo solo scoprire come era andata a quei due e magari immaginare come poteva andare a finire per me.
"Mi dai un bacio?" mi chiese con la faccia da cucciolo.
"C-certo." risposi. Lo baciai delicatamente.
 
Improvvisamente non mi sentivo a mio agio con lui. Volevo che se ne andasse e...non sapevo il perchè.
 
"Ja..ehm..Manuel, non mi sento affatto bene. Sono piuttosto stanca. Scusami, vorrei stare un po' da sola. Ci vediamo più tardi semmai." improvvisai.
"D'accordo, si capisco, non preoccuparti." finse un sorriso. Forse l'aveva presa male, ma era vero. Volevo stare per conto mio.
 
Uscì dalla porta salutandomi con un lieve e dolce sorriso che ricambiai. Mi sentivo un'idiota...senza cuore. 
 
Mi distesi di nuovo sul letto e mi misi a leggere, ma svogliatamente.
 
 
TOC, TOC.
 
Sentii qualcosa agitarmi nello stomaco. Speravo tanto che fosse lui, avevo voglia di vederlo.
 
"Avanti!" stavo quasi gridando.
"Pulce!" mi salutò. Mi sentivo felice nel vederlo.
"Pulciosoo!" lo accolsi con un abbraccio. Ormai era una routine che lui ogni pomeriggio mi venisse a trovare per chiacchierare.
"Ancora che ti becco a leggere!" sorrise.
"Ancora? ma se sei tu che hai un tempismo pessimo." scherzai facendolo ridacchiare.
Era estremamente dolce quando rideva, ma era capace di intimorirti con un solo sguardo.
"Allora, che mi dici?" iniziò a conversare.
"Oh, bhe, le solite cose."
"Con...con Manuel come va?"
"...Sinceramente...almeno per me, non tanto bene." confessai con lo sguardo basso.
"Perchè?"
"Perchè, non so, sento come se mi fossi resa conto di qualcosa. N-non riesco più ad essere a mio agio con lui. E' come se...fosse cambiato qualcosa. Non so se è lui ad essere cambiato, oppure sono io, o forse siamo entrambi..."
"Secondo me...sei tu." alzai il capo e lo guardai confusa. "Forse sei tu ad essere cambiata." mi spiegò.
"Ne sei sicuro?" 
"Dovresti esserne sicura tu. Non ti senti diversa?"
"Bhe...non così tanto."
"A volte basta anche un poco per vedere le cose diversamente."
"Hai ragione." 
Lo guardai intensamente nei suoi occhi, due occhi di un blu come l'oceano in profondità, dove è facile smarrirsi. "Come può lui essere un demone?" pensai. Dai suoi occhi potevo constatare che il suo cuore era...puro, forse in parte, ma lo era! I demoni hanno il cuore completamente macchiato, come scrigni custodi di crimini e atti deplorevoli commessi, ma lui no. Lui era..anzi è diverso.
 
 
 
Holaaaa chicooos!

Entonces (la mia prof mi ha incurcato questa parola, sorratemi) , finalmente sono riuscita ad aggiornare! E in tempo inoltre!
Volevo farlo prima che gli esami mi impegnassero troppo e bhe..ora direi che è tempo che inizi a studiare per gli orali almeno e  ripassare per matematica :S Quindi eccomi qui con il nuovo capitolo!

Riassumiamo un po' la situazione.
Qui Lucy apre gli occhi su Jake grazie a Raph e Arianne, che le fanno capire i sentimenti del nostro devil e sulle conseguenze che porterebbe portare una loro presunta relazione amorosa. Lucy cerca di tirarsi un po' indietro, negando di ricambiarlo, ma nemmeno lei ne è certa e se ne rende conto quando Manuel  e Jake la vengono a trovare.
Poi alla fine c'è una conversazione tra i due nostri protagonisti, nella quale Jake si rivela saggio e comprensivo ascoltando Lucy nel suo "sfogo".

Okay, scusatemi per il ritarduccio! Ma l'ansia non mi faceva dormire e mi stancava in questi giorni! Vi informo, tanto per dire un po' i cazzi miei, lol, che ho fatto il tema d'italiano e inglese. Sono andati bene credo, non mi sono sembrati difficili, anzi sono stati anche troppo facili. Ora quello che mi preoccupa sono gli invalsi e lo scritto di matematica :S Speriamo beneee!!!

COME SEMPRE RINGRAZIO TANTO TAAANTO CHI RECENSISCE, LEGGE LA STORIA E HA MESSO LA FF TRA LE PREFERITE/SEGUITE E RICORDATE!

VI PREGO DI RECENSIRE, RECENSIRE E ANCORA RECENSIREEEE!
E' importantissima per me la vostra opinione e anche un commentino per me va BENISSIMOOOO!
DAI SUUUU! Che vi costa scrivere 3 paroline o una frasetta minuscola? SPERO NULLA! LOL 

Ora vado a...studiare? No..non mi va molto, LOOL! Uff, so che devo ma questo clima favoloso mi dice 'Esciii' oppure 'Rilassatiii' o 'Dormiiii'
:' (

P.S. Cercherò di fare del mio meglio per l'epilogo dell'altra FF, per scrivere invece la nuova storia e aggiornare questa, ma credo che dobbiate aspettare a dopo gli esami! Scusatemi! Vi prometto che una volta finita la scuola, cercherò di essere più attiva :) 

P.P.S. Che ne dite del banner? Lo ha fatto una mia amica! :3

Un bacione e un abbraccio a tutte! <3




 

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Capitolo 10
*** "Pensi di farcela?" "DEVO farcela, Arianne." ***

















Correvo. Correvo all'impazzata. Ero inseguita da un agile e scaltro demone: Jake.  Le sopracciglie aggrottate e la sua espressione accigliata, davano ai suoi occhi un'aria profonda e penetrante, quasi malvagia.
Avevo molta paura che mi potesse afferrare. Mi stava raggiungendo e io cominciavo a stancarmi. Certo che correre in forma umana è davvero stancante! Mi fermai e divenni invisibile, era improbabile che mi potesse vedere in quel modo. Lo vidi svoltare una curva e correre verso la mia direzione. Possibile che mi abbia vista? Cercai di convincermi del contrario, ma non ci riuscii.  Il mio cuore cominciò a battere come non mai. Avevo paura, temevo che mi avesse vista e mi avrebbe poi catturato.
Si avvicinò pericolosamente, fino a fermarsi esattamente ad un paio di centimentri dal mio naso. Un sorriso beffardo comparve sul suo viso, dopodichè allungò le sue braccia e mi afferrò alla vita, per poi spiccare un enorme salto e portarmi via con sè. Il mio respiro era affannato e non sapevo dove mi stesse portando. Mi aveva vista! Com'era possibile? Mentre eravamo in aria, le sue ali gli spuntarono sulla schiena e continuò il tragitto volando. Mi teneva stretta al suo petto con il suo braccio, così io mi ritrovavo piuttosto vicina al suo volto. Continuavo ad ammirarlo. Adoravo i suoi lineamenti, il naso, i capelli, il mento, ma più di tutto i suoi occhi! Senza rendermene conto mi avvicinai sempre di più, fino ad appoggiare le mie labbra sulle sue. 
 
Mi svegliai con l'ansia addosso. Ero sudata e leggermente spaventata. Era stato tutto un sogno! "Ma che caspita sogno?" pensai. 
Corsi in bagno e mi lanciai acqua gelata sul viso nel tentativo di riprendermi.
 
***
 
"Signorina Lucinda!" mi richiamò il professor Truman.
"Si?" tornai alla realtà, uscendo dai miei pensieri.
"Non è da lei essere distratta durante le lezioni. Per caso non si sente bene?"
"Ehm, veramente non tanto. Potrei andare in infermeria?" inventai. Così avrei avuto più tempo per pensare.
"Professore, forse è meglio che l'accompagni!" intervenì Arianne.
"D'accordo." 
 
Uscii dalla classe seguita dalla mia amica. Una volta richiuso la porta ci aviammo verso l'infermeria e Ar attaccò a parlare come suo solito.
 
"Lucy, il professore ha ragione. Tu hai qualcosa che non va! A che stai pensando? Aspetta, non dirmelo...a Jake! Giusto?"
"Esatto. Devo assolutamente raccontarti il sogno che ho fatto stanotte!"
"Non dirmi che l'hai sognato?"
"Proprio così, ma la cosa che mi preoccupa di più, è quello che è accaduto nel sogno!"
"Aspetta, andiamo al bagno, così nessuno ci sentirà."
 
Ci chiudemmo in bagno ed iniziai a raccontare.
 
"...e l'ho baciato. Ma la cosa più strana è che lo ha ricambiato!" conclusi.
Arianne sembrava sconvolta, ma al tempo stesso cercava di contenersi.
"E' tutto piuttosto strano. Non dirmi che...ti stai innamorando di Jake?"
"No! Assolutamente no!"
"Bhe, quel che è certo, è che è lui ad essere innamorato di te."
"Ma che dici!" mi fermai a pensare. "Senti Ar, ma è possibile che qualcuno riesca a vederti anche se sei invisibile?"
"Bhe, solo in un caso mooolto particolare."
"E sarebbe?"
"Il vero amore!"
"Cioè?"
"Solo chi è innamorato profondamente di te può vederti anche se sei invisibile."
"Stai scherzando spero.."
"No, è la pura verità. Puoi chiederlo anche a Raphael se vuoi."
"No, okay, ti credo. E' solo che..." 
"...nel sogno Jake ti ha vista." continuò al posto mio.
"Si.." confermai turbata.
"Lucy, non devi preoccuparti! E' stato soltanto un sogno, non vuol dire nulla!" mi rassicurò la mia amica.
"Forse hai ragione...eppure sembrava così vero. Sembrava molto più che un semplice sogno."
"Può darsi che la tua preoccupazione ti faccia vedere le cose per quello che non sono. Non devi darci peso, dammi retta."
"Va bene. Non ho intenzione di pensarci ancora, altrimenti mi agiterò ancora per nulla."
"Brava! Ora vai in infermeria e riposati un pochino, io torno in classe."
"Okay, a dopo, ciao!"
"A dopo!"
 
Se ne andò e io sgattaiolai in infermeria, poi mi stesi sul letto e chiusi gli occhi decisa a rilassarmi.
Sentii dei passi entrare nella sala, ma non ci diedi peso pensando che fosse l'infermiera. Dopo però, qualcun'altro si stese in uno dei letti vicini. Lo potei constatare dall'ombra proiettata sulla tenda che mi separava dal letto alla mia sinistra. La figura era chiaramente maschile. Ma chi era? Aguzzai la vista, poi lo riconobbi! I suoi capelli erano inconfondibili, come la sua postura d'altronde: Jake.
Avvampai! "Non posso stare in pace neanche qui!" pensai. Decisi di scendere dal lettino cautamente, per poi chiedere di poter andare nella mia stanza alla responsabile. Mentre stavo allungando la mano per aprire la tendina davanti al mio letto e uscire, qualcuno mi chiamò.
 
"Lucy! Ci sei anche tu." disse Jake accorgendosi della mia presenza.
"Jake! Ma che sorpresa!" finsi un sorriso sorpreso. Avevo bisogno di stare lontano da lui e che cosa ottenevo? Me lo ritrovavo sempre fra i piedi!
"Come mai qui?" chiese scostando la tendina che separava i nostri letti.
"Stavo per uscire.." 
"Oh, rimani qui, dai."
"Io...ehm...okay."
"L'infermiera non è ancora arrivata, quindi non potresti neanche uscire senza il suo consenso."
"Ah, va bene." annuii mentre mi misi seduta sul mio letto. Ero alquanto imbarazzata.
"Come mai qui?" chiese.
"Oh, bhe, ero un po' stanca. Non riuscivo nemmeno a seguire la lezione. Tu?"
"Anche io sono stanco. Questa notte non sono riuscito a dormire."
"Come mai?"
"Per un sogno..." 
"Posso sapere di che si tratta?"
"Veramente neanche lo ricordo più.."
"Oh..." non accennai nulla nemmeno io sul sogno. Che stesse nascondendo anche lui qualcosa? Mi feci le mie solite paranoie, ma poi decisi di accantonarle credendo di pensare troppo a volte.
"Sono tornata!" udimmo la voce dell'infermiera. 
"Ah, senta io mi sento meglio adesso, ho riposato un pochino. Posso andare nella mia stanza?" mentii.
"Certamente, e tu ragazzo?" 
"Ehm, no io resto ancora un po'."
 
***
 
Lanciai uno sguardo all'orologio. Erano le 5 di pomeriggio passate e di Jake nessuna traccia. Strano che non mi sia venuto a trovare come fa di solito. 
Frenai i miei pensieri quando sentii bussare. "Eccolo!" pensai. Quasi mi spaventai perchè mi ero rassegnata all'idea che non sarebbe venuto. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
 
"Permesso!" dissi.
"Ciao Lucy!" entrò Arianne. Sospirai.
"Santo cielo, meno male che sei tu."
"Mi sono persa qualcosa?" chiese confusa.
"Sono andata in infermeria e subito dopo è venuto Jake. Abbiamo chiacchierato un pochino e poi fortunatamente è arrivata la responsabile e sono uscita. Poi, bhe pensavo che fossi Jake. Di solito a quest'ora circa, mi viene a trovare."
"Come diamine può essere che te lo ritrovi sempre davanti?" esclamò quasi irritata.
"Non lo so proprio! Più ho bisogno di non vederlo e più lo vedo invece!" misi le mani sul viso per coprire la mia faccia disperata, sull'orlo di piangere addirittura. Mi sentivo un enorme macigno sulla coscienza, anche se non avevo ancora fatto nulla di male. Mi sentivo oppressa, come responsabile di ciò che sarebbe potuto accadere: la fine del mondo!
"Dai, tranquilla! Tanto tu..non ami Jake, vero?" mi disse dolcemente.
"...Non ne sono più tanto sicura." esclamai esasperata.
"No, non ne sei innamorata. TU AMI MANUEL, okay?" cercò di non farmi pesare la situazione.
Già, mi ero dimenticata di Manuel. Tolsi le mani dal mio volto e spalancai gli occhi!
"Che ti prende adesso?" mi chiese allarmata.
"Per questi giorni non ho fatto altro che ignorare Manuel presa dai miei pensieri! Sarà furioso con me, anche perchè l'ultima volta l'ho perfino cacciato..no, non l'ho proprio cacciato, l'ho pregato di lasciarmi sola e.."
"Cosa? Bhe dai..non credo che sarà arrabbiato."
"Non lo so, ma crederà che non gli voglia più bene dato che non conosce il motivo per cui sono preoccupata in questi giorni!"
"Che aspetti? Va a trovarlo, no?"
"...E' solo che, non ho molta voglia di vederlo.." Ar mi rivolse un'espressione davvero stupita e confusa.
"Lo sai vero, cosa significa questo?" disse con un tono da presentatore di Mistero.
"No, cosa?" ero preoccupatissima.
"Che tu...NON ami Manuel."
 
La mia bocca rimase aperta, incredula di ciò che le mie orecchie avevano udito. Io DOVEVO amare Manuel per allontanarmi da Jake. 
 
"Che..che faccio ora?" ero disperata.
"Non lo so!" Arianne era agitata quanto me.
 
Imprecai a denti stretti. Passai una mano tra i capelli e mi gettai sul mio letto con la faccia spalmata sul cuscino.
 
TOC, TOC.
 
Mi rialzai come una molla e guardai allarmata la mia amica che ricambiò lo sguardo.
 
"Forse è lui! Che cazzo faccio??" le sussurrai.
"Che ne so, fai finta di dormire! Io mi nasconderò sotto il letto, non sia mai dovesse entrare." rispose sempre sussurrando.
"Buona idea!!" le sorrisi per poi saltare come una lepre sul letto e infilarmi alla velocità della luce sotto le coperte, per poi chiudere ben bene gli occhi e interpretare la bella addormentata.
Sentii Ar scivolare velocemente sotto il letto, poi tutto tacque.
 
Bussarono di nuovo, poi sentii la porta aprirsi e i passi di qualcuno entrare nella stanza.
Era Jake. Perfino dai passi lo riconoscevo.
Lo sentii sedersi sulla sedia accanto al letto, poi una scarica di magia. Era diventato umano. Una mano mi accarezzò dolcemente una guancia e avvertii un brivido percorrermi tutto il corpo, poi due candide labbra si posarono sulla stessa guancia per lasciare un tenero bacio. Altri passi e la porta si richiuse. 
Mi rialzai di scatto portando una mano sulla famosa guancia con gli occhi spalancati. Arianne sgusciò fuori e mi guardò intensamente.
 
"L'ho visto avvicinarsi al letto, ti ha fatto qualcosa?" 
"Mi ha...baciata..proprio qui." dissi indicandomi la guancia sinistra. 
"Te l'avevo detto Lucy. Sei in un bel guaio!" 
"Oh! Perchè proprio a me? ..Cavolo, devo stare il più lontano possibile da Jake!"
"E come farai? E' il tuo demone opposto!"
"Bhe, durante le missioni mi comporterò freddamente, poi per il resto della giornata lo ignorerò." dissi poco decisa.
"Pensi di farcela?"
"DEVO farcela, Arianne."
 


Amatemi! Sono riuscita a postare nel bel mezzo degli esami :')
Avevo un po' di ispirazione, così mi sono messa a scrivere! Scusate ma per l'altra FF dovrete aspettare ancora! Comunque stavo pensando di dividere l'epilogo in due parti #tantoperdire 
Sono un po' rimasta delusa per il calo di recensione, ma fa niente. 
Allora siccome come una cretina ho cancellato tutto quello che avevo scritto nell'editor (non so come cazzo abbia fatto ma...dettagli!) ora non ricordo quello che avevo scritto prima quindi sta volta lo spazio autrice sarà più corto del solito :') Solitamente lo faccio luuuuungo, lol, skst (?)

Anywaay, qui Lucy capisce di essere nei guai e di avere una grossa responsabilità, quindi decide di allontanarsi da Jake. Arianne si dimostra per la grande amica che è aiutandola e sostendendola. Inoltre Jake fa una cosa carinissima :33 Forse questo è l'unico capitolo che mi piace fino ad ora :D

Che volevo dire?...Ah si! Il banner l'ho fatto io, vi piazeee? Ho soltanto provato a farlo! Volevo impararmi a farmelo da sola (uno sfizietto che vorrei togliermi, u.u lool), ma non so se ho fatto un buon lavoro! Bhe, l'importante è averci provato no? Vabbè, a me sembra abbastanza carino, dai...forse misà che rimetterò quello che mi aveva fatto StylesEyes :') <3

Okay, RINGRAZIO COME SEMPRE CHI LEGGE E RECENSISCE, CHI LEGGE E NON RECENSISCE (anche se preferirei che recensiscano, ma fa nienteee, lol, scherzo eh!) E CHI HA MESSO LA STORIELLA BELLA (?) TRA LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE! <3 

VI ADOROOO, TUTTE QUANTEEEE! <3 :'3

P.S. scusate l'orario, ma non ho proprio sonno! 


 
 

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Capitolo 11
*** Lui non disse nulla, non mi rivolse nemmeno un sorriso, niente di niente. ***


  











Vagavo sola nella notte scura, aspettando solamente quello scassa maroni di Jake.
Stava tardando, così decisi di passare all'azione senza di lui, almeno così avrei vinto sicuramente.
Un ragazzo stava bastonando un cane, così mi avvicinai e con il telefono in mano lo avvisai che se non avesse finito immediatamente di maltrattare il cane, avrei avvisato le autorità del suo gesto.
All'inizio si dimostrò disinteressato e anche arrogante, ma non appena mi avvicinai abbastanza da fargli guardare i miei occhi diventati gelidi davanti ai suoi movimenti violenti, smise subito e incerto, farfugliò delle scuse allontanandosi. Una volta dileguatosi, mi accucciai accanto al cane e curai con i miei poteri le sue ferite, per poi accarezzarlo dolcemente per tranquillizzarlo.
Gli sorrisi. Adoravo gli animali e detestavo vederli soffrire.
All'improvvisi mi sentii afferare un braccio e strattonarmi. La persona che mi aveva afferrata, mi trascinò e mi mise con le spalle al muro. 
Solo una volta alzato la testa vidi che si trattava di Jake.
 
"Che diavolo ti è preso?" chiesi.
"Perchè non mi hai aspettato?"
"Ma perchè ti devo aspettare poi? Se non arrivi, io faccio quel che devo fare, punto."
Si avvicinò pericolosamente al mio viso. I suoi occhi blu risaltavano particolarmente tra i capelli castani e la sua amata giacca nera di pelle.
"Io ti avrei aspettato."
"Ma non dire sciocchezze, avresti approfittato della situazione per vincere."
"Io non sono così meschino come altri, dovresti saperlo bene."
"Avanti...sei un demone, certo che sei meschino." pronunciai quelle parole solo perchè stavo attuando il mio piano di allontanare Jake. Sapevo perfettamente che lui non era un demone come gli altri, forse non lo era nemmeno, ma dovevo farlo. 
"Che stai facendo?" disse a denti stretti con un misto di rabbia e tristezza.
"Non sto facendo niente, perchè?" 
"Ti comporti diversamente, ma leggo nei tuoi occhi che sei sempre la stessa. Per chi stai recitando? Manuel?"
"No...non sto recitando, e tu non puoi leggere nei miei occhi puri con i tuoi da devil." abbassò per un istante lo sguardo. Eravamo ancora vicini. Io con le spalle al muro e lui davanti a me, con il volto vicino al mio, che mi bloccava il passaggio con le mani poggiate al muro sul quale mi trovavo. Il mio respiro tremava, il cuore aveva accelerato i battiti. Temevo che da un momento all'altro ci saremmo baciati.
"Si che posso, invece. Per esempio adesso vedo che stai mentendo. Avanti dimmelo...cosa, anzi chi ti ha spinto a comportarti in questo modo con me?" 
Tentennai. Non sapevo cosa rispondere, mi aveva scoperta.
"Tu." dissi semplicemente.
"Cosa? Io?" era incredulo.
"Si, tu. E puoi ben capire che sto dicendo la verità dato che tu mi leggi negli occhi, oh sacrosanto veggente."
"Perchè?" 
"Perchè...si." non volevo arrivare al discorso del sogno o di altri fatti che ci riguardavano.
"Che razza di risposta è questa? Avanti, dimmelo."
"Non posso e non voglio dirti certe cose."
"Che razza di cose? Non capisco.."
"Appunto. Non devi capire."
Sbuffò spazientito e si allontanò da me, cosicchè io potei staccarmi da quel muro e ricominciare a respirare normalmente.
"Ora devo andare, ciaaao!" finsi un sorriso e feci per diventare di nuovo angelo, quando fui per qualche secondo bloccata dal suo sguardo gelido, ma allo stesso tempo caldo che mi aveva rivolto con i suoi magnifici occhi blu scuro.
 
***
 
"E' di nuovo distratta. Possibile che non riesca a stare qualche volta attenta?" sentii all'improvviso dire da Ar.
Mi sentivo come se mi fossi appena svegliata da uno stato di trance. Ero di nuovo persa nei miei pensieri e vari film mentali riguardo a quella mattina, alla missione.
"Cosa? Guarda che ti ho sentito!" dissi stizzita.
"Finalmente! E' tornata tra noi! Pensavi sempre a...LUI?" chiese la mia amica.
"Si..poi ti racconto cos'è successo questa mattina."
"D'accordo, adoro sapere le news." esclamò curiosa.
"Ehi, posso sapere anch'io?" s'intromise Raph. Non mi ero accorta che fosse seduto anche lui al tavolo della mensa con noi.
"Oh, certo."
"LUI sta passando dietro di te." sussurrò poi Ar guardando verso la mia destra, così mi voltai.
Il mio sguardo si scontrò con il suo, poi il legame s'interruppe quando mi girai nuovamente verso i miei amici. 
"Che mi importa, poi. Non dovresti nemmeno avvisarmi della sua presenza, sai bene che non mi interessa. Io amo Manuel."
"Ah si..e quand'è stata l'ultima volta che ti sei vista con Manuel?" mi sfidò lei.
"Bhe..io.." non seppi cosa dire.
"Cara mia, credo sia anche più di una settimana."
"Per caso, ultimamenti l'hai visto? E ci hai parlato? Se si, dimmi che vi siete detti!"
"Calma..si, ci ho parlato una volta solo ed è stato ieri mi sembra. Mi ha chiesto cos'avessi perchè non ti sei più fatta sentire e io gli ho detti che in questi giorni non stai molto bene e che eri andata anche in infermeria. Lui mi ha creduto e mi ha detto di dirti che ti ama molto."
Rimasi sorpresa come un'idiota. Io non volevo vederlo e lui invece si preoccupava per me e mi mandava anche a dire che mi amava molto. Mi sentivo sinceramente una merda.
"G-grazie per avermi...aiutato."
"Di niente. Quando pensi di dirgli che...non lo ami?"
"Si che lo amo Arianne!"
"Okay, okay."
"Uff...aiutatemi. Non ce la faccio più. Ogni volta che lo vedo mi sento strana e mi fa piacere. Ogni volta che lo vedo mi perdo nei suoi occhi. Ogni volta che lo vedo non voglio che se ne va."
"A chi ti...riferisci?" chiese preoccupato Raphael. 
"A Jake ovviamente!" solo dopo mi resi conto di quello che avevo detto, rimanendo poi a bocca aperta. 
"Ahia.." disse sottovoce Arianne.
"NON è come pensate." dissi.
"Certo Lucy, non ti preoccupare." disse ironicamente la mia amica.
"Smettila, ti assicuro che lui non mi piace!" dissi quasi implorante.
"Non ne sono tanto sicura, cara Lucy." 
"Pensa come vuoi. Comunque volevo dirvi che...ho paura che questa situazione degeneri, quindi ho iniziato ad attuare il piano."
"In che consiste questo piano?" domandò l'arcangelo.
"Te l' avevo detto! Durante le missioni lo tratterò freddamente, un po' come ho fatto questa mattina, poi durante il resto della giornata lo ignorerò."
"E per quanto riguarda le sue visite quotidiane?" notò Ar.
"Lo caccerò via. Dovrà capire che io non lo voglio accanto a me."
 
***
 
Durante il pomeriggio anzichè restare in camera, mi nascosi nel cortile della scuola insieme ad Arianne.
Non facendomi trovare in camera, avrei evitato la visita di Jake. Mi faceva male, però, trattarlo a quel modo. Io gli volevo e gli voglio bene. 
D'un tratto Ar mi lasciò sola perchè voleva andare a prendersi una bibita e così l'aspettai, ma nel frattempo Manuel mi si avvicinò.
 
"Lucy! Vedo che stai meglio ora!" mi sorrise.
"Ciao Manuel! Si, sto molto meglio." dissi abbracciandolo.
"Mi sei mancata molto."
"...Anche tu." mentii.
Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra. Quando ci staccammo, vidi Jake guardarci da lontano e Arianne che guardava la scena esterrefatta con una bottiglia d'acqua in mano.
Miseriaccia. 
Non volevo che soffrisse, anche se non ero totalmente certa di quello che provava. Magari era solo un'illusione che ci stavamo facendo. Magari ci stavamo creando dei problemi inesistenti. Eppure i suoi comportamenti erano piuttosto strani. 
"Ti andrebbe di uscire insieme più tardi?" mi propose.
"Certo, me lo chiedi anche?" gli sorrisi.
Jake ancora ci osservava. 
Quando Manuel si allontanò, Arianne mi venne incontro.
 
"Brava! Bella mossa!" mi disse raggiante.
"Ma quale bella mossa..mi è dispiaciuto vedere Jake così."
"L'obiettivo del tuo piano non è allontanarlo? Bhe, così ci riuscirai!"
"Si...però fa male.."
"Lo so..ma devi resistere." mi poggiò una mano sulla spalla per confortarmi.
 
***
 
Quella sera non riuscii a dormire. Dopo essere uscita con Manuel, non facevo altro che pensare a Jake.
Decisi di andare sulla Terra come mia vecchia abitudine. Raggiunsi il solito karaoke di New York, adoravo la musica che facevano lì.
Mi sedetti su un seggiolino accanto al bancone degli aperitivi. Il barista mi si avvicinò e mi rivolse un sorriso che ricambiai lievemente. 
 
"Canterai anche sta volta?" mi chiese all'improvviso.
"Ti ricordi di me? Sono settimane che non vengo!"
"Certo che mi ricordo. Hai cantato strepitosamente!" sorrise ancora.
"Grazie. Non credo che stavolta canterò."
"Perchè no?"
"Non sono dell'umore oggi.."
"Capisco. Avvisami se ci ripensi. Sappi che qui, sei sempre la benvenuta!"
"Ti ringrazio." gli sorrisi anch'io.
 
Mi voltai e continuai ad osservare un ragazzo e una ragazza che erano saliti da poco sul piccolo palco del locale. Cantavano abbastanza bene.
Dopo un paio d'ore, decisi di tornare all'accademia, perciò mi avviai verso l'uscita, quando mi sentii afferrare un braccio.
 
"Ma chi caspita..." m'interruppi.
"Chi si rivede! Ciao, bambolina." mi disse il ragazzo che voleva violentarmi la volta scorsa. La sua puzza di alcool m'investì e non riuscii a trattenermi dal fare una smorfia.
"Vattene." cercai di liquidarlo freddamente.
"Ma quanta fretta! Ancora mi eviti?" sorrise beffardo.
Agitai il braccio per liberarmi dalla sua presa senza molto successo. Il ragazzo rideva divertito vedendomi così vulnerabile. Andai nel panico, ma fortunatamente una mano entrò nella mia visuale e spintonò il ragazzo via da me. 
 
"Jake!" esclamai una volta aver guardato dietro di me.
Lui non disse nulla, non mi rivolse nemmeno un sorriso, niente di niente.
"Ora torna all'accademia." mi disse soltanto con un tono distaccato per poi uscire dal locale.
Lo seguii.
"Grazie!" gli urlai dietro. Niente. Nemmeno "prego". Con una corsetta lo raggiunsi.
"Jake...c'è...c'è qualcosa che non va?" deglutii. Temevo che fosse arrabbiato con me.
"Secondo te?"
Non dissi nulla. Improvvisamente smise di camminare e si fermò, poi si girò e mi guardò negli occhi.
"Sai che c'è? Tu sei una bugiarda! Mi hai mentito...mi vuoi allontanare perchè Manuel ti ha detto di farlo! Vi ho visti oggi insieme sai? Credevo che fossi mia amica!"
Avrei voluto urlargli dicendogli che io ero sua amica e gli volevo un mondo di bene, volevo abbracciarlo e stringerlo tra le mie braccia, ma avrebbe mandato a monte il mio piano e probabilmente ci avrebbe avvicinati ancora di più.
Mi limitai a non proferire parola, ma una lacrima sfuggì al mio controllo e mi rigò la guancia sinistra, la stessa che lui mi baciò, seguita da molte altre.
Abbassai lo sguardo perchè non volevo farmi vedere in quello stato, ma ormai era troppo tardi, mi aveva già vista.
 



Holaaaaa! 
Cooomunque! Wow non postavo dal 20 giugno! O_O Vabbè...per chi non lo sapesse: GLI ESAMI SONO ANDATI BENEEEE :3 Sono uscita con 8! Sono una genia, zizi!
Ora BASTA parlare di esami, scuola, compiti e robe varie! Voglio solo godermi finalmente un'estate SENZA compiti! yeeeep <3 
Okay..questa volta non voglio annoiarvi con i miei spazi autrici luuuunghi! Questa volta cercherò di essere breve u.u 

Qui Lucy mette in atto il suo piano per allontanare Jake, ma ne soffre terribilmente perchè, secondo le ipotesi degli amici lui è innamorato di lei, anche se non ne è convinta, e quindi sente di farlo soffrire, soprattutto quando la scorge con Manuel. Verso la fine del capitolo abbiamo una loro discussione e Lucy scoppia a piangere.
Cosa succederà tra questi due? Eh no care, non vi dico niente, anche perchè non lo so nemmeno io :') lool

Bhe..per l'epilogo dell'altra storia..SCUSATE. Non ho molta ispirazione, ma ho iniziato a scriverlo :) 
Vi dico uno spolierino (?) va!


SPOILER PER L'EPILOGO DELL'ALTRA FF: Alex arriva nella nuova casa a Los Angeles. Il padre l'avvisa di una cena con una coppia di suoi amici che hanno un figlio dell'età della nostra protagonista. Chi è? BHO :')

Basta, ho parlato pure troppo! lol
Ciaooooo <3

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Capitolo 12
*** Lo osservai ancora, finchè non si voltò e se ne andò lasciandomi sola, un'altra volta. ***


 






Dopo una "favolosa" notte in bianco per via delle lacrime, per tutta la mattina seguente rimasi ancora in camera mia, scossa ogni tanto dai singhiozzi. 
Dopo un tempo infinito, mi voltai e lanciai uno sguardo alla sveglia sul mio comodino. Era ora di pranzo. Ci pensai su, ma decisi di rimanere lì per tre motivi: 1. non volevo farmi vedere in quello stato dai miei amici, che poi avrebbero chiesto spiegazione quando, invece, non volevo ancora parlarne; 2. Non volevo vedere Jake; 3. Avevo lo stomaco chiuso.
Data la stranezza nel non vedermi quel giorno a mensa, Arianne e Raphael mi venirono a bussare alla porta della mia camera. Li feci entrare solo perchè dopo tutte quelle ore rintanata in camera, avevo voglia di vedere i loro visi. Avevo smesso già da tempo di piangere, ma non potevo fare a meno di pensare alla scorsa sera, almeno qualche volta. 
 
Dopo il mio permesso, i due entrarono e non appena mi videro con gli occhi un po' rossi e gonfi, mi guardarono con aria interrogativa.
Accennai loro un lieve sorriso per rassicurarli, ma poi dovetti iniziare a raccontare.
 
Raccontai l'idea di Ar di nascondersi a Raph, poi proseguii con l'accaduto di quella sera. Solo mi fermai, arrivando a quando iniziai a piangere. Continuavo ad analizzare quello che successe dopo, poi presi un respiro e continuai.
 
Vedendomi piangere, Jake addolcì la tensione presente sul suo viso, ma nonostante tutto, un velo di distacco e freddezza si celava ancora sui suoi occhi.
Protese appena le braccia come intenzionato ad abbracciarmi, ma le ritrasse subito, come se temesse qualcosa.
Mantenei sempre lo sguardo basso, ma con la coda dell'occhio riuscivo a scrutarlo. Abbassò il capo, poi si voltò e dopo aver assunto la forma celestiale, volò via. 
Io cercai di asciugarmi le lacrime, anche se ebbi qualche difficoltà a calmarmi subito.
Ci tenevo e ci tengo tutt'ora all'amicizia di Jake. Solo che m'infastidiva non potergli dire che Manuel non c'entrava per niente, ma anche quest'azione, avrebbe mandato a monte il mio piano e avrebbe poi capito....si, i miei sentimenti..d'affetto ovviamente.
 
La cosa che mi fece più male però, era il suo tentativo di abbracciarmi, che però represse. "Perchè? Forse non vuole riappacificarsi? Forse ho mandato a monte la nostra amicizia..Io volevo solo che smettesse di amarmi, sempre SE mi amava. In fondo, non ne sono certa." pensai.
 
 
Raccontato quello che successe poi, notai sguardi perplessi da parte dei miei amici.
 
"Strano che non ti abbia abbracciato, insomma lui è...ma quel che è più strano è che non è sembrato che volesse perdonarti." commentò Arianne.
"Già, è piuttosto strano. Lucy, temo che questa storia del piano non sia stata una buona idea. Dalla tua reazione si può ben capire che non era questo il risultato che volevi.." disse il mio amico.
"Si..io non volevo perdere la sua amicizia, gli voglio bene. Volevo solo che..smettesse di amarmi." sussurrai le ultime tre parole.
Arianne mi guardò stranamente.
"Perchè mi guardi così?" le chiesi poi.
"Perchè hai detto una cosa assurda." la guardai con aria interrogativa.
"Si, non credo proprio che tu voglia che lui smetta di amarti!"
"Invece si, non voglio essere la responsabile della fine del mondo, Arianne!" dissi alzando la voce.
Alzò gli occhi per poi portare in basso lo sguardo. Ignorai il suo gesto e mi concentrai su quello che mi disse Raph.
 
"Lucy, secondo me quello che non ha funzionato del piano era che il suo obbiettivo era allontanare Jake. Bhe in teoria ci sei riuscita, ma tu intendevi un altro senso. Il fatto è che dovevi semplicemente fargli capire che i suoi sentimenti non sono ricambiati e così si sarebbe arreso, decidendo di rimanerti amico." mi spiegò calmo.
Stavo fissando i miei piedi ascoltandolo però con attenzione. Non appena smise di parlare, lo fissai. Mi si inumidirono gli occhi e strinsi le labbra tra loro tentando di ricacciare le lacrime indietro, solo che volendo rispondere al mio amico, persi il loro controllo.
 
"Il fatto è che...non sono più tanto sicura di non ricambiarlo." dissi tra qualche singhiozzo.
Il volto dell'arcangelo assunse un'espressione preoccupata, mentre quello di Arianne divenne dolce. Lei si alzò e mi raggiunse nel letto stringendomi in un abbraccio.
Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, mentre Raph pensava e ripensava fissando assorto qualche cosa sotto il letto.
 
***
 
Guardai la sveglia sul mio comodino. Erano le 17.23. "Verrà?" mi chiesi. 
Non riuscivo a leggere il libro. Ad ogni riga mi perdevo nei pensieri e dovevo ricominciare. Continuando di questo passo, chiusi il libro spazientita. Lanciai un'altra occhiata alla sveglia. Erano le 17.26.
Il tempo scorreva lentamente e di Jake nessuna traccia. Cominciai a preoccuparmi, così aprii la porta e osservai il corridoio dove si trovava la mia stanza. Scorsi Jake titubante con lo sguardo fisso al pavimento in fondo a destra. "Che stia decidendo se venire da me o no?" pensai.
Lo osservai ancora, finchè non si voltò e se ne andò lasciandomi sola, un'altra volta.
Rientrai in camera e le lacrime cominciarono a scendere di nuovo. "Continuando così morirò disidratata." mi dissi cercando di risollevarmi il morale.



Ciao bieleeeee!!
Spero di non avervi fatto aspettare molto. Premettendo che non avevo molta ispirazione, in questo capitolo non succede niente di che. E' più che altro di passagio...e anche corto :\

Allora...qui si scopre cosa succede dopo la scena finale dello scorso capitolo e a quanto pare Jake si sta proprio allontanando e la cosa sembra seria dato che i due non sono ancora riusciti a riappacificarsi. Riusciranno a tornare amici?
Comunque, mi dispiace per voi, ma Lucy e Manuel ancora durano insieme :') Si lasceranno? BHO!

A volte mi sembro troppa cattiva...NAAAAH :') lol

Va biens..che altro volevo dire? Credo che basti così..lol

Ciaoooooo <3

P.S. VI AMO! TUTTE! T-U-T-T-E! Grazie mille davvero! 51 recensioni..bhe non sono tante, ma neanche niente male dai :') Non mi lamento! <3

P.P.S Sto colore fa cagare, ma volevo cambiare :\ (ehi...HO FATTO LA RIMAAA! ok mi vado a fare ricoverare, baciiii :* )



 

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Capitolo 13
*** "Lucy, io non posso essere tuo amico per il semplice fatto che non voglio esserlo." ***










LEGGETE ALMENO L'AVVISO IN FONDO ALLO SPAZIO AUTRICE! (Parlo se per caso non vi va di leggere le mie lunghe chiacchiere dello spazio autrice :') )


 


Mi svegliai affannata, scossa ancora da un ennesimo incubo. Questa volta il sogno sembrava essere il continuo del precedente inseguimento.
 
Jake mi portò nella sua stanza e mi disse di aspettarlo. Prima che se ne andasse, gli diedi un bacio. Dopo svariati minuti sentii dei passi, come se una decina di persone si stava avvicinando, così divenni invisibile e quando udii la porta aprirsi vidi Jake entrare affannato per poi avvicinarsi a me e prendermi un braccio. Aprì di nuovo le sue candide ali scure e spiccò il volo fuori dalla finestra un istante prima che una dozzina di soldati demoni entrasse nella stanza.
 
A quel punto il sogno si interruppe. Non facevo altro che chiedermi se avesse un significato, se fosse un sogno premonitore, ma non riuscivo a darmi una risposta.
 
***
 
Volavo ad una velocità straordinaria nel cielo di Amsterdam, tanto da sorprendermi da sola. Nonostante il mio impegno, arrivai tardi sul posto. Jake mi aveva battuto.
 
"Come mai così tardi? Non è da te." mi chiese senza nemmeno guardarmi, con un tono distaccato. 
"Lo so, ma non sono tenuta a darti spiegazioni." 
"Okay, fa come vuoi." un ennesimo comportamento strano. Non aveva insistito.
 
Meglio così. Come potevo dirgli che una nottata di pianto e il sogno/incubo mi avevano fatto svegliare tardi? Si sarebbe chiesto perchè piangessi e che sogno avessi mai fatto.
 
"Il mio lavoro qui è finito. Ora posso andare." disse per poi prepararsi ad assumere le sembianze celestiali.
"Aspetta, Jake." lo fermai. Spostò i suoi occhi blu su di me e un brivido mi attraversò la schiena. 
"Io...ci tenevo a dirti che sono e sarò sempre tua amica se vorrai. Non volevo ferirti. Mi dispiace." continuai a dire tenendo lo sguardo basso. Sapevo che con quella frase sarebbe andato a monte il mio piano. Ma che importa? L'importante era che non ci dassimo un bacio in forma celestiale, cosa che credevo fermamente che non potesse accadere.
Lo guardai. Nessuna reazione, sembrava impassibile, ma continuava a guardarmi anche lui.
"P-possiamo tornare amici come una volta?" chiesi.
"Non posso accettare, Lucy. Manuel non approverebbe e dato che lui è il tuo ragazzo, non posso fare nulla." disse con tono calmo e freddo distogliendo lo sguardo.
"Lascia stare Manuel, decido io chi voglio al mio fianco." alzò lo sguardo di nuovo verso di me, non appena pronunciai quelle parole.
"Lucy, io...non posso accettare." mi guardò dispiaciuto.
"Perchè? Sei ancora arrabbiato? Scusami, mi scuserò all'infinito se questo ti farà tornare da me." mi meravigliai di quelle parole, forse non avrei dovuto dirle, ma venivano dal cuore e non riuscii a fermarle.
Accennò un dolce sorriso, ma poi scosse la testa e volò via.
Per la terza volta, mi lasciò sola, a versare lacrime per lui. Perchè mi disperavo tanto per lui? Era solo un amico, un demone. Perchè sentivo di fare o di dire tutto questo?
 
***
 
Ero stremata, pallida in viso e non avevo fame. Non andai nemmeno quel giorno in mensa. Restai in camera a leggere il libro. Fortunatamente la sua trama stava prendendo una piega diversa e non più inquietante come prima, anzi era romantico. Già, perchè l'angelo e il demone si erano innamorati. Che cosa meravigliosa l'amore, anche se delle volte, fa male.
Passata l'ora di pranzo sentii bussare la porta. Andai sicura ad aprire credendo che fossero Arianne e Raphael, ma invece trovai Manuel.
 
"Ehi, sei sparita di nuovo! Stai ancora male? Sei pallida."
"No..cioè..si. E' una cosa complicata." gli dissi mentre lo lasciavo entrare per poi chiudere la porta.
"Allora, che mi racconti?" gli chiesi.
"Niente di che. Sono molto migliorato, me la cavo piuttosto bene nelle missioni. Che dire, ci vuole fantasia per pensare una cosa ingegnosa e vincere."
"Già."
"E a te come va? Ho saputo che ieri, hai perso."
"Ah, si. Non preoccuparti, sono solo arrivata in ritardo."
"Sicura che non ti abbia fatto niente?"
"Sicura!"
"Bene.." 
 
Mi sorrise e si avvicinò per lasciarmi un bacio. Io ricambiai il sorriso, ma più si avvicinava e più mi scansavo.
 
"Che ti prende?"
"Ehm, niente!"
"Non è vero, c'è qualcosa che ti turba! Sappi che a me puoi dirlo."
 
Mi guardai attorno esitante per distogliere lo sguardo dai suoi occhi castani così caldi.
Presi un respiro e mi decisi a parlargli una volta per tutte.
 
"Io..." iniziai.
"Avanti!" mi incitò.
"Io amo un altro ragazzo." confessai tutto d'un fiato.
 
Rimase pietrificato. Mi guardò prima incredulo, poi ferito.
 
"Manuel io..."
"Posso sapere solo chi è?"
"Ecco..."
"Anzi no, non dirmelo. Non sono più affari miei."
"Vuoi dire che.."
"Si, è finita."
"V-va bene." 
 
Si alzò dal mio letto e uscì dalla stanza. Ero molto dispiaciuta, ma non versai alcuna lacrima, forse perchè le avevo finite, o forse non e ne dolevo poi così molto.
Quindi, ormai, lo avevo ammesso. Amavo Jake.
 
 
***
 
"Tu cosa?" gridò Arianne agitandosi seduta accanto a me sul letto.
"Si, gli ho detto come stavano le cose." ripetei rassegnata.
"Ma non gli hai detto di..LUI?"
"No, non ha voluto sapere chi fosse. Meglio così."
"Sai, io tifo per te e Jake." mormorò.
"Che hai detto? Alza la voce." le domandai non avendo capito quello che aveva detto.
"Niente." 
"...Okay.."
"Stai mandando all'aria tutto il lavoro che hai fatto." commentò Raph dopo essersi ammutolito non appena raccontai cosa era successo.
"Già.."
"Ma dopo quella romantica frase, se posso permettermi di dirlo, che faccia ha fatto Jake?" chiese Ar con sguardo malizioso.
"Che frase?"
"Scusami, mi scuserò all'infinito se questo ti farà tornare da me." ripetè posando le mani sul petto con fare drammatico per prendermi in giro.
"Smettila! Non era una confessione!" detto questo le mollai un ceffone dietro la testa.
"Mmm, quasi." continuò a dire con quello sguardo mentre si massaggiava il punto dove la colpii.
"Finiscila...E comunque lui mi ha rivolto un sorrisino dolce." dissi dura all'inizio per poi addolcirmi e parlare con aria sognante. "Ma che caspita mi prende?" pensai. 
 
Ripensando a lui sentii improvvisamente caldo e una sensazione piuttosto strana allo stomaco.
 
***
 
Ero molto tesa e non facevo altro che lanciare occhiate alla sveglia sul mio comodino. 
Si può ben immaginare perchè ero così, ormai era diventata una routine.
 
"Ma perchè non viene? Stupida Lucy! Che cosa pretendo? Nemmeno ieri è venuto e dovrei ben sapere il motivo, quindi perchè dovrebbe venire oggi?" mi dissi.
 
Posai lo sguardo sul libro poggiato di fianco a me. 
 
"Stupido libro. Da quando ho iniziato a leggerti non fai altro che mettermi in testa idea sbagliate!" pensai. 
Lo afferrai e lo lancia forte contro la parete di fronte.
 
Passai una mano tra i capelli sospirando, gli occhi umidi.
 
"Io ho sempre odiato i demoni e adesso inizio perfino ad amarne uno. Che idiozia! E' solo l'influenza del libro. Mi sono solo infatuata dell'idea di avere una storia così bella. Si, dev'essere così." i miei film mentali prendevano piede nella mente.
 
TOC, TOC.
 
Sussultai. 
 
"Ehm, avanti!"
La porta si aprì e apparve la figura alta e slanciata di Jake.
"Ehi!" dissi timidamente.
"Abbiamo una missione a Il Cairo." disse con un'espressione impassibile.
"Oh, okay. Arrivo subito."
Uscii insieme a lui e volammo in Egitto.
Quella volta non ricordai bene cosa successe, ma so solo che anche quella volta fu lui a vincere. Ero piuttosto stanca, forse per via di tutte quelle notti insonni ero a corto di forze.
 
Durante la missione Jake rimase ferito in una sparatoria. Come al solito, mi presi cura di lui anche se era riluttante all'idea. Usciva molto sangue dalla ferita, per fortuna intervenni in tempo.
 
"Ho finito. Ora dovresti riposare un po'." dissi dopo aver terminato di fasciargli la ferita lungo il fianco, appena sotto il braccio destro. Si distese sul fianco sinistro, la schiena poggiata sul muro di una casa in cemento bianco.
"Grazie." mantenne quel suo tono distaccato.
"Puoi dirmi perchè non vuoi ritornare mio amico?"
"Te l'ho già spiegato." disse riferendosi alla conversazione di quella mattina.
"Adesso Manuel non è più un problema." abbassai lo sguardo.
"Perchè? Che intendi?"
"C-ci siamo lasciati."
"Sul serio?"
"Si."
"Forse, non sono stato totalmente sincero con te. C'è altro che mi impedisce di tornare tuo amico." cambiò appena posizione.
"E che cosa sarebbe?"
"Lucy, io non posso essere tuo amico per il semplice fatto che non voglio esserlo."
"Perchè? Io.." 
"Lasciami finire." era piuttosto concentrato e non riusciva a guardarmi mentre mi stava parlando. Si vedeva che faceva piuttosto fatica per dirmi quelle cose, ma non riuscivo a capire se era per il dolore della ferita o se stava per dirmi qualcosa d'importante.
"Io non voglio essere solo un amico. Possibile che tu non l'abbia capito? Io mi sono innamorato di te dalla prima volta che ti ho visto e da quella volta ho capito di essere diverso. Per questo devi sapere che i miei sentimenti per te sono sinceri e che di me puoi fidarti." pronunciò queste esatte parole con i suoi profondi occhi blu fissi nei miei.
 
Mi girava la testa, non ci capivo più niente. L'unico sentimento che prevaleva dentro di me, era la paura. Ammetto che sentii un certo piacere nell'udire quelle parole, ma temevo che sarebbe venuto il peggio se avessi accettato i suoi sentimenti.
 
"I-io..." posai una mano sulla fronte. 
Non sapevo che dire, cosa fare. Alla fine, ancora in guerra con me stessa, spiegai le mie ali bianche e volai via, verso l'accademia.
Non riuscendo a raggiungere la mia stanza per la stanchezza, mi fermai in un angolo del cortile e piansi.
 
"Mi sta forse prendendo in giro? O vuole semplicemente mettermi alla prova? Dovrei credergli? Perchè mi ha detto quelle cose? Per mandarmi in confusione?" erano queste le domande che mi martellavano nella testa. Non riuscivo a trovare le risposte, eppure in fondo, sentivo di potermi fidare di lui.
 


MI SCUSO IMMENSAMENTE PER IL RITARDO!!
UN MESE! Ma vi rendete conto? Non ho mai fatto così tardi!
L'unica scusa che posso usare è che in questo tempo ho spremuto le meningi per l'epilogo dell'altra FF. Sorry :c

Bhe ho cercato di farlo un po' più lunghetto e...AMATEMI! Jake si è dichiarato!
Voglio come minimo 5 o 6 recensioni dai! :') lool


Riassuntino!!

Allora, all'inizio c'è un altro sogno misterioso di Lucy che la fa arrivare in ritardo alla missione. Poi la nostra angioletta (?) cerca di rompere il ghiaccio e di riappacificarsi con il nostro demonietto (?) dicendo cose molto dolci :3 Purtroppo non riesce a sciogliere il suo cuore e Jake, vola via. "PERCHEEEEEE'?" vi sarete chieste. Bhe l'ho spiegato dopo ovviamente, non volevo lasciarvi col dubbio e concludere prima il capitolo, così l'ho allungato. Sono dolcizzima, zizi <3
Successivamente c'è una conversazione con Manuel e poi, la rottura degli angioletti :c 
Grazie alla sua visita, Lucy capisce di amare Jake e ne parla poi con i suoi amici. Raphael, da bravo arcangelo, si dimostra contrario alle azioni dell'amica. In fondo è il suo lavoro quello di controllare il lavoro degli angeli e guidarli verso la giusta strada, ma non temete, anche lui sotto sotto tifa per la coppia Jacy (Jake e Lucy...suona bene? Sennò consigliatemi voi un bel nome, lol). Scommetto che Arianne vi sta simpatica più di prima eh? :3

E vabbè...dopo questa chiacchierata, arriva la scena tanto attesa. La dichiarazione di Jake!
Penso sia normale la reazione di Lucy. Ho voluto rendere tutto il più realistico possibile, insomma sono personaggi un po' fantasy, ma li ho umanizzati (?).

Okay mi sto dilungando troppo, scusate :') 


P.S. Che ve ne pare del banner e del nuovo tipo di scrittura? MA SOPRATTUTTO CHE NE PENSATE DEL NUOVO JAKE NEL BANNER? (E' Logan Lerman).
Ho voluto cambiare un po' :3


AVVISOOOOO!!

LE RECENSIONI SONO UN PO' CALATE, QUINDI PER SPRONARVI HO DECISO CHE CONTINUERO' SOLO A 5 RECENSIONI PER QUESTO CAPITOLO, COME MINIMO.
MI DISPIACE, MA LE POCHE RECENSIONI NON MI INFONDONO MOLTA VOGLIA DI CONTINUARE :\



 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** Da quel giorno tutto è cambiato. ***








 
Stropicciai gli occhi e mi svegliai completamente. Vidi il soffitto della mia stanza, come al solito, solo che l'ultima cosa che ricordavo era che mi trovavo in cortile. Forse mi ero addormentata lì. E allora come ci ero arrivata in camera? Cercando di capire, mi misi seduta sul letto e mi guardai intorno. 
Trovai Jake accanto a me, seduto sulla poltroncina che dormiva. Era dolcissimo. Mi veniva voglia di abbraciarlo e baciarlo, ma ovviamente mi trattenni.
Mi alzai e con un'ondata di magia divenni umana. Mi avvicinai a lui e gli scompigliai i capelli sorridendo, poi gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia. Mi allontanai, avviandomi verso la porta, ma sentii una mano stringermi il polso, così mi voltai di scatto e constatai che era stato Jake a fermarmi e sorrideva felice.
"Cazzo, era sveglio." pensai.
Mi avvicinò a sè e fece per baciarmi sulle labbra, ma misi prontamente una mano sulle sue. Lui rise divertito.
 
"Tu mi ricambi, non è così?" era più un'affermazione che una domanda. 
Annuii timidamente con un piccolo sorriso.
"Non sai quanto io sia felice."
Mi cinse la vita con un braccio e avvicinò il suo viso al mio, ma mi ritrassi.
"Io...ho paura." sussurrai.
"Di me?"
"No. Di quello che potrebbe accadere se noi due stessimo insieme."
"Hai ragione ad averne paura, ma c'è un modo per stare insieme. Deve esserci!"
"Perchè sei così sicuro che ci sia? Potrebbe anche non esserci!"
"Ne sono sicuro, altrimenti perchè il destino ci ha fatti incontrare?"
"Si, forse...forse hai ragione."
"E allora vieni qui.."
 
Provò per l'ennesima volta a darmi un bacio, ma io mi ritrassi ancora. La paura mi frenava.
 
"S-scusa. Io ho bisogno di tempo."
"Oh, d'accordo."
"Mi aspetterai?"
"Ti aspetterò anche per sempre, se sarà necessario."
 
Accennai un sorriso, poi lo guardai uscire dalla mia stanza.
 
***
 
"Allora? Hai fatto pace con Jake?" domandò Arianne mentre gustava l'insalata condita con una gustosa salsa.
Ci pensai un po' su, ma poi decisi che rispondendo "Si" avrei dovuto, di conseguenza, parlare anche della sua dichiarazione e in presenza di Raphael non mi sembrava la mossa giusta da fare. 
"Non proprio."
"Che vuoi dire?"
"Ci scambiamo qualche parola, ma niente di che. Poi ti racconto meglio."
"Lucy, non per spaventarti o infierire ancora, ma cerca di stare lontana da lui. Cogli quest'occasione per non parlargli, sai quali sono le conseguenze se la situazione degenerasse." s'intromise Raphael.
"Lo so, Raph, non c'è bisogno di ripeterlo." lo fulminai.
"Io ho finito." annunciai. Prima di andarmene lanciai un'occhiata alla mia migliore amica, di cui colse al volo il significato.
"Oh, anch'io devo andare. Ciao!" esclamò poi lei.
 Mi seguì fino in camera. Mi accertai che la porta fosse ben chiusa, dopodichè mi accomodai sul letto accanto ad Ar.
 
"Allora?" mi incitò lei.
"Si è dichiarato.." dissi tutto d'un fiato. Mi ero tolta il peso! 
Lei mi guardò incredula, poi cacciò un urletto di gioia.
"Non.Ci.Credo." sorrise. "E' bellissimo, cioè voglio dire...oh, adesso hai una bella responsabilità sulle spalle. Che intendi fare?" cercò di contenersi per evitare che qualcuno ci sentisse.
"Non lo so. Gli ho chiesto un po' di tempo, devo pensarci."
"Ma tu...lo ricambi, non è così?"
"Già, è quello il problema."
 
***
 
Missione.
Il fatidico momento era arrivato. 
Diventai umana e mi avvicinai a Jake che mi aspettava in un vicolo di Londra. Era particolarmente bello da umano. Amavo la sua inseparabile giacca di pelle nera.
 
"Ciao pulce!" mi salutò raggiante.
"Ciao! Sei di buon umore." 
"Proprio così. Sai perchè?"
"No, perchè?"
"Perchè finalmente sono riuscito a dirti quello che provo e non me ne sono pentito."
Sorrisi a quella risposta. Volevo tanto dirgli che ricambiavo, ma non potevo. 
"Oggi ti lascerò vincere." mi comunicò.
"Che? No! Sai che è contro le regole."
"Io sono un demone, dovrebbero importarmi le regole?"
"A me si, e non posso lasciartele infrangere."
"E chi verrà mai a saperlo?"
"E' sempre meglio non rischiare."
"Quindi, voi angeli siete tutti uguali. Noiosi, perfettini, non amate il pericolo, non provate cose nuove. Vivete nella monotonia e per cosa? Per evitare di rischiare, perchè voi siete 'perfetti'." disse con un pizzico di disprezzo.
"E voi demoni siete tutti arroganti, vi credete i migliori e inoltre siete anche dei bugiardi. Si, perchè se mi credi così allora la tua dichiarazione è stata solo una presa in giro." sbottai per poi andarmene.
 
"Che idiota che sono stata. Sono caduta nella sua rete." pensai.
 
"Che fai? Te ne vai?" mi gridò dietro.
"Secondo te?"
"E mi lasci vincere? Lo sai che è contro le regole." il sarcasmo di questa frase mi fece saltare i nervi.
"Oh, ma quanto sei noioso e perfettino." gli dissi facendo il verso di quanto aveva detto prima.
 
Mi voltai e lo vidi sorridere amaramente. Lo avevo fatto arrabbiare. 
"Se l'è cercata. Bhe, se ora non mi vuole più, se i sentimenti che provava prima sono scomparsi, sempre se li provava veramente, vuol dire che allora non li ha mai provati sul serio." conclusi.
 
Così, lo lasciai vincere. Da una parte, lo feci per dimostrargli che non ero come aveva descritto gli angeli, dall'altra, perchè non volevo stare con lui un minuto di più a discutere. 
 
 
***
Passarono due settimane.
Da quel giorno Jake non era più lo stesso. Era tornato quel devil aggressivo, competitivo, senza scrupoli di una volta.
Da quel giorno dovetti mettercela tutta se volevo vincere, altrimenti ne uscivo solamente ferita e sconfitta.
Da quel giorno tutto è cambiato. Una semplice e banale discussione ci portò a questa situazione. 
Possibile? Non volevo crederci, ma era così. Quel cambiamento mi fece soffrire all'inizio, ma poi riuscii a freddarmi anch'io. Forse, per smettere di soffrire avevo costruito quel muro per impedire agli altri di leggermi dentro.
 
Arianne non faceva altro che starmi costantemente vicino e non potei che essergliene grata. In tutto questo tempo preferii tenere all'oscuro di tutto Raph, lasciando che credesse che io e il demone non ci parlavamo da molto tempo, ovvero dalla discussione del mese prima che portò poi Jake a dichiararsi.
 
Col passare del tempo iniziai perfino ad odiarlo come prima. Tutto era ritornato esattamente come all'inizio, l'unica differenza era il passato che ci eravamo lasciati alle spalle.
Era tutto così strano che mi ero perfino chiesta se quella non fosse stata un'occasione per ricominciare tutto da capo o per tornare indietro, cioè ritornare ad essere due perfetti sconosciuti, come se l'incrociarsi delle nostre strade fosse stato solo un errore.




Ciaooo!!!
Visto? Non ci ho messo poi molto! Veramente potevo aggiornare anche prima, ma non sono riuscita ad avere il pc tutto per me, quindi ho postato solo adesso.
Scusate per l'orario, è mezzanotte, ma ho appena finito di scrivere, quindi scusate se c'è qualche errore, ma ho fatto di fretta ;)
Bhe che dire...scommetto che non vi aspettavate nulla di tutto questo. Lo so che adesso mi odierete, si erano finalmente avvicinati e ho rovinato tutto :') Sappiate solo che questo è solo l'inizio! 
Non succede nulla di che in questo capitolo, ma è essenziale perchè c'è questo cambiamento a cui poi seguiranno delle notizie sconvolgenti (?) lool

Spero vi piaccia lo stesso :')


SPOILER: Nel prossimo capitolo ci sarà un episodio in cui si vedrà molto la freddezza tra il nostro angelo e l'accattivante demone (?). Si, non faranno pace, ma don't worry, le cose si aggiusteranno...più o meno lol :')


Ora vado proprio di fretta, quindi devo lasciarvi! Prima però, ci tengo a ringraziarvi tantissimo, tutte quante: le lettrici silenzione, chi recensisce e chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate <3 Sul serio, state aumentando e io non posso essere che orgogliosa! So che sembra poco, ma per me è importante :'3

Grazie mille ancora, siete FAN-TA-STI-CHE o PER-FECT come dice qualcuno di mia conoscenza :') <3

A presto, ciaoooo <3



 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 15
*** Lurido Angioletto. ***







Andate a leggere in fondo allo spazio autrice per sapere della nuova FF sui OneD ;)



Da quel giorno tutto è cambiato. Una semplice e banale discussione ci portò a questa situazione. 
Possibile? Non volevo crederci, ma era così. Quel cambiamento mi fece soffrire all'inizio, ma poi riuscii a freddarmi anch'io. Forse, per smettere di soffrire avevo costruito quel muro per impedire agli altri di leggermi dentro.
 
Arianne non faceva altro che starmi costantemente vicino e non potei che essergliene grata. In tutto questo tempo preferii tenere all'oscuro di tutto Raph, lasciando che credesse che io e il demone non ci parlavamo da molto tempo, ovvero dalla discussione del mese prima che portò poi Jake a dichiararsi.
 
Col passare del tempo iniziai perfino ad odiarlo come prima. Tutto era ritornato esattamente come all'inizio, l'unica differenza era il passato che ci eravamo lasciati alle spalle.
Era tutto così strano che mi ero perfino chiesta se quella non fosse stata un'occasione per ricominciare tutto da capo o per tornare indietro, cioè ritornare ad essere due perfetti sconosciuti, come se l'incrociarsi delle nostre strade fosse stato solo un errore.
 
***
 
"Allora? Ti piace il libro che ti ho dato?" 
"Che libro?"
"Come che libro? Amanda&Roy!"
"Ah, quello. Ho smesso di leggerlo qualche giorno fa.."
"Perchè?"
"Perchè si, Arianne."
"Va bene, ho capito, non insisto. Non ti scaldare però. Da quando hai litigato con Jake sei cambiata molto."
"Non pronunciare davanti a me quel nome." 
"Okay, scusa."
"No, scusami tu. Sono nervosa questi giorni.."
"L'ho notato."
"Comunque evita lo stesso di dire quelle quattro dannate lettere insieme." 
"D'accordo."
 
Purtroppo il nervosismo si era impossessato di me quei giorni e spesso mi sfogavo con chiunque mi capitava a tiro. Un brutto comportamento certo, ma non dipendeva da me.
Comunque sia, Arianne mi sopportava perchè sapeva bene il motivo dei miei scatti nervosi e mi restava accanto cercando di farmeli passare. Mi promisi che non appena avessi avuto l'occasione, l'avrei ripagata per il suo sostegno.
 
"Ora vado. Mi raccomando, non fare pazzie." scherzò.
"Stai tranquilla." le sorrisi.
 
Non appena uscì, mi preparai di malavoglia per andare sulla Terra.
 
***
 
L'aria di Boston mi pungeva il viso. Era un freddo giorno invernale e volare in giornate come questa non faceva altro che farti sentire un ghiacciolo vivente.
Jake, quel maledettisimo demone, mi stava alle calcagna. Iniziavo a stancarmi e questo gli fece guadagnare terreno tanto che arrivò di fianco a me.
 
"Che aspetti? Dai, colpiscimi, così potrai vincere." gli urlai.
"E' troppo facile vincere così." sorrise beffardo.
"Non è questo che vuoi?" lo provocai.
"Cosa ne sai tu di quello che voglio io?"
"Ti conosco, mi sembra ovvio."
"Non mi conosci affatto, invece." ringhiò.
 
Continuammo a volare. Nessuno dei due riusciva a superare l'altro, finchè non arrivammo al traguardo ottenendo così, una parità.
 
"Non riuscirai ad avere la prima mossa, puoi starne certa." mi avvertì.
"Sennò che mi fai? Non ho paura di te, le tue parole sono solo date dalla tua presunzione, non dalla tua forza."
Mi afferrò il braccio, lo strinse con forza e mi avvicinò a lui.
"Stammi a sentire, perchè non ho intenzione di ripetertelo. Tu, lurido angioletto, non mi conosci affatto, perciò non darti tante arie da so-tutto-io."
Detto questo mi lasciò il braccio e si allontanò. Gli occhi mi si inumidirono. Mi aveva chiamato 'Lurido angioletto'.
Un altro scatto di nervosismo e gli corsi dietro. Gli diedi un forte pugno sul braccio.
 
"Sei una merda! Lasciatelo dire perchè questo è vero." gridai.
Mi guardò e rimase a bocca aperta. Assunse prima un'espressione furiosa, poi mortificata. Forse era ben consapevole di essere una merda e questo mi soddisfò.
Lo superai correndo di nuovo e guadagnai la prima mossa per poi vincere. Lui era rimasto ancora lì non essendo riuscito ad agire. 
Di certo la mia reazione lo aveva sorpreso. Il fatto era che ero stufa di tutti quei pesanti insulti e provocazioni che ogni volta ci rifilavamo. Ero riuscita a sopportare tutto ma 'Lurido angioletto' mi fece saltare i nervi.
 
"Lucy.." mi chiamò.
"Lasciami stare." dissi a denti stretti.
"Okay, fa come vuoi." sbottò.
"Bene, vedo che hai capito."
"Mi odi, non è così?" disse appoggiandosi alla recinsione che circondava il parco in cui ci trovavamo.
"Si, e molto." 
"Bene." sussurrò appena rassegnato.
Stavo per chiedergli spiegazioni su quell'ultima risposta, ma non me ne diede il tempo. Passò subito alla forma celestiale e si alzò in volo.
 
"Vuole farsi odiare? Bene, avrà quel che vorrà." pensai.
 
 
***
 
Mentre stavo uscendo dalla mensa incrociai Manuel. 
 
"Ciao, Lucy." salutò.
"Ciao."
"Come stai?"
Quella semplice e quasi scontata domanda mi lasciò perplessa. Stavo bene? No. Stavo male? Non dovevo stare male. Quasi non sapevo cosa rispondere.
Optai per la solita e scontata risposta.
"Bene." 
"Oh, sono contento per te."
"E tu come stai?"
"Non c'è male."
"Fantastico.."
"Come va col...col ragazzo che ti piace?"
"Oh, lascia perdere. Facciamo finta che non ti abbia mai parlato di lui."
"Come posso far finta se è per lui che ci siamo lasciati?"
"No, Manuel. Il motivo non è questo, la verità è che io...mi sono resa conto di non amarti."
Sospirò.
"D'accordo. Spero che le cose ti vadano bene. Ci si vede." mi salutò velocemente. 
Si vedeva che era strano. Quella conversazione evidentemente lo aveva infastidito.
 
Uscii definitivamente dalla mensa ed ebbi un altro incontro spiacevole.
 
"Ciao, Lucinda." salutò con disprezzo Jessie, un demone.
Mi limitai a guardarla.
"Non si saluta più?" iniziò a provocare.
Non la sopportavo proprio per questa sua abitudine di provocare.
"Non sono tenuta a farlo mi pare." 
"Che c'è? Sei nervosa perchè Jake ti ha respinto?" ridacchiò.
"C-cosa?" 
"Tu e Jake stavate sempre insieme, i vostri sguardi, la vostra intesa. Si vedeva chiaramente che c'era qualcosa tra voi due. Ma a quanto pare quel qualcosa non c'è più. Lui ti detesta."
"Guarda che non c'è mai stato niente tra noi due."
"Per il semplice fatto che non ama te. Lui ama me."
"Te?" iniziai a ridere. "Ma fammi il piacere! Lui non ti amerà mai."
"Sei soltanto gelosa."
"Io gelosa? Forse lo sei tu per via del nostro rapporto di prima. Ma stai tranquilla, quella merda di Jake è tutto tuo."
"Non osare parlare di lui in questo modo!"
"Perchè che ho detto? Che è una merda? Non mi sembra un insulto, lui è così." 
"Smettila subito o ti picchio."
"Oh, che paura!" esclamai in tono ironico.
"Lurida angioletta!" dopo avermi urlato contro, si avvicinò e fece per scagliarmi uno dei suoi attacchi d'ala che prontamente evitai.
 
Già, le litigate tra angeli e demoni sono diverse da quelle che fanno gli umani, dato che non ci si può toccare l'un l'altro. Sono più un insieme di attacchi magici o alati.
La situazione stava degenerando, quando intervenì il motivo del litigio.
 
"Che sta succedendo qui?" chiese allarmato Jake.
"Chiedilo a questa cornacchia." dissi. Ero infuriata e nervosa, capitemi. Solitamente non mi comportavo così.
Jake spostò lo sguardo su Jessie, che dopo avermi fulminata, parlò.
"Questa pezza da piedi ha osato insultarti."
Lui sospirò e mi guardò nuovamente. Feci l'indifferente facendo vagare lo sguardo. Non volevo incontrare i suoi occhi penetranti.
"Lascia perdere, Jessie. Ora andiamo." disse infine.
 
Quando si allontanò, sbuffai. "Ma chi si crede di essere quell'oca senza cervello?" pensai.
 
***
 
Il giorno seguente scesi nella sala sotterranea per allenarmi e scaricare la tensione.
Dopo un paio d'ore di allenamenti mi rinfrescai e mi avviai verso l'uscita, quando incontrai William. 
Ricordai il suo volto pieno di lividi e tagli provocati da Jake quando lo aveva picchiato non appena lo vidi. Ora aveva solo delle lievi cicatrici.
 
"Oh, ciao Lucy!"
"Ciao, Will."
"Ti trovo stupenda come al solito."
"Oh, e io ti trovo in forma. Insomma, non hai più quelle ferite..."
"Si, mi sono completamente rimesso da tempo, ormai." m'interruppe.
"Hai scoperto il colpevole, poi?"
"No, ma ho preferito lasciar perdere per non creare troppe discussioni. Comunque da quella volta nessuno mi ha più picchiato, quindi va bene così."
"Già, meglio così."
"Scusa se te lo chiedo, non amo i pettegolezzi, ma vorrei solo chiarire alcune cose."
"Okay, dimmi pure."
"E' vero che ti stavi picchiando con Jessie ieri?"
"Bhe, io non direi picchiando. Lo stavamo per fare, insomma, avevamo solo iniziato a tirarci alcuni colpi, ma niente di che."
"Lucy, vi stavate picchiando, non girarci intorno."
"D'accordo, ci stavamo picchiando."
"Ma perchè? Tu non sei un tipo che attacca briga facilmente. Ne sono rimasto sorpreso."
"Infatti, non sono questo tipo persona, ma sai com'è Jessie. Non ha fatto altro che provocarmi e dato che ero un po' nervosa per fatti miei sono sbottata. Comunque, sappi che ha iniziato lei, io mi sono solo difesa."
"Va bene, ti credo."
"Sul serio?"
"Certamente." 
"Grazie."
"In caso te lo stessi chiedendo è no." dichiarò dopo alcuni attimi di silenzio.
"Come?"
"La risposta è no. Non ho mai smesso di amarti."
 
Quella frase mi lasciò a bocca aperta. In effetti, stavo ripensando a quando lui era stato temporaneamente il mio demone opposto e di quando mi aveva confessato di amarmi. 
 
Sorrise vedendo che aveva colto nel segno e mi superò dirigendosi al centro della sala per iniziare ad allenarsi anche lui. Cercai di riprendermi e salii i primi gradini della scala a chiocciola che mi avrebbe riportato al piano superiore, ma prima di svoltare l'angolo e far sparire l'enorme stanza dalla mia vista, mi voltai e guardai per qualche istante William.
Aveva le braccia muscolose, il viso contratto per via della concentrazione. I suoi movimenti erano fluidi e rapidi. Rimasi rapita per alcuni secondi dai suoi movimenti. Si, era proprio un bel ragazzo. 
Sospirai e salii il resto dei gradini per poi andare in camera mia.



Ciao a tuttiiiiii!!
Allora premetto col dire che volevo postare ieri, ma dovete sapere che mio padre ha preso il vizio di giocare a scacchi e a spider sul computer e può anche starci per delle ore, quindi non sono riuscita a starci PER NIENTE! Il bello è che come mi metto al pc mi viene a dire che ci sto sempre AHAHAHAHAH Questa era bella lo so :')

Anyway, eccomi qua. In questo capitolo emergono alcuni sentimenti, pensieri e anche la freddezza dei due protagonisti. Vi aspettavate un ritorno di William? :3 Io personalmente adoro la parte dove dice che non ha mai smesso di amarla *----* 
Comunque, a parte questo,  non è un granchè. Spero vi piaccia ugualmente :\

Siete aumentate! Davvero, vi ringrazio immensamente!! Siete MERAVIGLIOSE :3 Soprattutto le lettrici silenzioseeee, invisibili, ma ugualmente importanti.
Vi prego di recensire così che io possa migliorare, rendermi conto di qualche errore che commetto o semplicemente per sapere se va tutto bene e la storia vi piace e non è banale ;) PERFAVOREEEEE!!


Ah, volevo chiedervi un parere per la nuova FF sui OneD che volevo scrivere. Voi preferite una trama semplice e divertente o la preferite intrigante e...intrigante? LOOL non mi viene un altro aggettivo da dire, sorry u.u

Bhe, ora devo andare, CIAOOOOO <3




 

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Capitolo 16
*** "E' stato uno sbaglio." ***





 


"Lucy! Un'altra volta! Adesso a chi starai pensando?" sentii dire da Arianne.
"Che c'è?" chiesi tornando alla realtà.
"Ti eri distratta. Non succedeva da un po'. Dimmi, a chi stavi pensando?"
"Oh, a William."
"Hai per caso un debole per i demoni? Non è molto normale, ma non posso biasimarti, hanno un non so che di affascinante." commentò la rossa.
"Scema!" ridacchiai.
"Ritieniti fortunata che non ci sia Raphael a sentire questi discorsi, altrimenti ti avrebbe già rifilato una delle sue prediche." continuò a scherzare.
"Hai ragione, ma so che lui lo fa semplicemente perchè è suo dovere. Probabilmente gli scoccia rimproverarmi in continuazione."
"Può darsi, ma ciò non toglie che sa essere un guastafeste." iniziò a ridere e data la sua contagiosa risata, non potei non imitarla.
 
Continuammo a ridacchiare di tanto in tanto, finchè, una volta raggiunta la mia camera, non iniziai a raccontare.
 
"Quindi, non ha mai smesso di amarti, il fusto. Quanto ti invidio. Possibile che i ragazzi più belli cadano tutti ai tuoi piedi?" sorrisi per l'affermazione della mia amica.
"Ma che stai dicendo?" 
"La verità! Prima di tutti Manuel, poi Jake e ora William. Dimmi il tuo segreto, dai ti prego!"
"Non ho nessuno segreto." risi per l'ennesima volta.
"Dannazione!" imprecò scherzando. "Senti, ma Will ti piace?" mi domandò poi.
"Sinceramente, non mi è più indifferente come una volta, solo che vorrei tanto dirti un sonoro 'si', ma temo di essere ancora intrappolata nella ragnatela di Jake."
 
 
***
 
"Lucy!" mi sentii chiamare mentre ero impegnata ad annoiarmi in cortile. Mi girai di scatto e vidi William con un sorriso smagliante, venirmi incontro.
"Ciao, Will."
"Senti, ieri ti stavo osservando mentre ti allenavi e ho notato che dovresti migliorare un po' la tua tecnica se vuoi battere Jake. Che ne pensi se ti aiutassi io?" mi propose.
Ci pensai un po' su. "Io e Will saremo da soli. Staremo insieme per parecchie ore. Non sono per niente convinta." pensai.
 
"D'accordo!" annuii. "Ma che diamine ho fatto?" pensai poi. Mi maledissi da sola.
"Perfetto. Ci alleneremo due volte a settimana. Il primo sarà domani mattina. Va bene per te?"
"Si, va benissimo."
"Okay, a domani allora." sorrise. All'improvviso fece caldo, molto caldo.
"A domani!" 
 
Lo guardai un istante allontanarsi, poi mi voltai anche io per andare in camera mia ed incrociai gli occhi profondi e, direi, accigliati di Jake. Mi scrutava seduto accanto al suo gruppo di amici che chiacchieravano. Un brivido mi percorse la schiena.
Ricambiai con uno sguardo fulminante. "Cos'ha da guardare quell'idiota?" pensai, poi a grandi passi raggiunsi il dormitorio.
 
***
 
Non ne avevo nessuna voglia, ma come mio compito, quella sera scesi sulla Terra, precisamente a Manchester, città inglese.
 
Non appena iniziai a pensare al modo in cui avrei agito, arrivò Jake con la sua solita espressione corrucciata.
 
"Perchè sei sempre arrabbiato?" sbottai nel vederlo.
"Io non sono sempre arrabbiato!"
"Invece si."
"E tu giri sempre intorno ai ragazzi."
"Non è vero! Se ti stai riferendo a William, sai bene che è stato lui ad avvicinarsi."
"Non sono i ragazzi a girare intorno a te."
"Parla quello che mi si è dichiarato."
"E' stato uno sbaglio."
 
Avvertii subito una fitta al cuore. Presi coraggio e cercai di continuare facendo finta di nulla.
 
"Eppure mi avevi detto di non essertene pentito."
"Appunto! 'Avevo' perchè mi riferivo a prima."
"Bene."
"Mi dispiace."
 
"Perchè si scusa così all'improvviso? Vuole farmi impazzire?" pensai. Dentro di me, mille emozioni combattevano tra di loro. Ero furiosa, triste, delusa, amareggiata, incredula, ferita e sentivo perfino una punta di indifferenza.
 
"Di cosa?" gli urlai quasi.
"...Niente."
"Ah, prima ti scusi e poi niente? Tu non stai bene."
"Infatti.." mormorò.
"Non riesco a capirti! Usi spesso brevi parole, ma concise per indicare non so cosa. L'altra volta mi hai chiesto se ti odiavo, ho risposto di si e ho sentito che dicevi 'bene'. Perchè fai così?"
"Non c'è niente da spiegare."
"Okay, fa come vuoi." allargai le braccia in segno di resa. 
 
Mi girai nuovamente per fare la prima mossa ed aiutare una signora alla quale un ragazzo stava tentando di scippare la borsa. 
 
"Aspetta!" attirò la mia attenzione Jake.
"Che c'è?" sbuffai.
"La prima mossa è la mia!"
"Il solito sbruffone." commentai a bassa voce.
"Ti ho sentito!"
"Non mi importa!"
 
Mi prese per il braccio e mi mise con le spalle al muro. Appoggiò una mano accanto alla mia testa mentre con l'altra mi bloccava il braccio.
Si limitò a guardarmi intensamente negli occhi. "A cosa starà pensando?" non potei fare a meno di chiedermi.
Mi persi nei suoi occhi talmente blu da far invidia al mare stesso.
Si allontanò da me senza proferire parola, poi alzò una mano e mi indicò la donna con lo scippatore che tentava di strapparle via la borsa. Intuii che voleva lasciarmi la prima mossa, così andai avanti e conquistai l'ennesima vittoria.
"Perchè quel gesto?" la domanda mi ronzava in testa. Non riuscivo a spiegarmelo, tuttavia non gli dissi nulla.
 
"Contenta adesso?" ruppe il silenzio.
"Guarda che non ti chiesto nulla."
"Prego, non c'è di che." disse ironico.
"Devo anche ringraziarti? Ma se hai fatto tutto da solo!"
"E io che mi ostino ancora a farti i piaceri." si mise una mano sulla fronte.
"Appunto! Se non vuoi, perchè me li fai?"
Non rispose. Rimase in quella posizione e sbuffò.
"Che idiota." sentenziai.
"E tu sei un'ingrata."
"Ma ingrata di cosa?"
Si limitò a sospirare. Stanca di quella situazione, passai alla forma celestiale e tornai in accademia con i suoi occhi gelidi che mi scrutavano.
 
L'odio tra noi stava crescendo e così anche la mia sofferenza. "Mi ha soltanto illusa. Lui non mi ha mai amato veramente. Era come temevo. Infondo, come può esserci amore tra due persone che non fanno altro che litigare. Come abbiamo fatto a ridurci così?" pensai. Ma c'era un altro dubbio che mi tormentava: la colpa era la mia o la sua se continuavamo a trovarci in quella situazione? Forse era di entrambi? 
Decisi, infine, di mettere da parte quei tormenti. Sbaglio, o era lui a volere che io l'odiassi? No, non sbaglio. 



Saaaalve gente!


Okay, si ho ritardato! SCUSATE! Ma ormai sapete perchè. Si, mio padre! Vi risparmio i dettagli, va :')

Passiamo subito al capitolo.
Ci sono degli avvenimenti può o meno importanti, però in sostanza non succede nulla di concreto. Ma sappiate che nel prossimo capitolo succederà una cosa importante, ma che dico SUPER importante (piccolo spoiler). 

Allora, quali sono questi avvenimenti "importanti"? Bhe, si avverte una...gelosia (?) di Jake, quando William si avvicina a Lucy. Poi, ci sono gli allenamenti stabiliti tra Will e la nostra angioletta (?) che guarda caso, quella mattina pensava proprio a lui. Immagino che siate andate nel panico, ma non vi voglio accennare nulla riguardo a questo e dicendo 'QUESTO' mi riferisco all'ipotetica coppia Wicy, no..Lucilliam (?)..vabbè avete capito :')
Infine, c'è un'altra discussione infantile tra i nostri due protagonisti. Vi confesso che sono anch'io stanca di farli litigare :\ Però deve succedere, quindi non posso farci niente, sorry u.u

Bene... lo spoiler ve l'ho fatto, ho riassunto un po' il capitolo e..che dire, pare che sia tutto.

Ah, dovete sapere che sto scrivendo (bhe, PROVANDO a scrivere, lol) il prologo della seconda FF sui OneD. Sto scrivendo una specie di anteprima di tutte le trame che mi sono venute in mente, tanto per farmi un'idea di come dovrebbero venire, così mi risulterà più facile decidere quale pubblicare ;) Spero di non metterci molto. Prima stavo andando a rilento perchè scrivevo contemporaneamente questo capitolo, perciò ora si capisce perchè mi è uscita questa cagata..

Ora vado, vi ringrazio moltissimo per seguire la storia costantemente e quando ne avete il tempo o la voglia recensite, facendomi sapere la vostra opinione e questo mi fa un immenso piacere, sul serio :3 Vi adoro, tutte quante, una per una, nessuna esclusa, le lettrici silenziose, chi recensisce, TUTTE <3
Grazie di cuore :D 


-inlovewithhim/Alessia

 
 
 

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Capitolo 17
*** Il bacio. ***







"Bene, brava Lucy."
"Hai visto? Inizio già a migliorare."
"Infatti. Hai una potenza incredibile, perfino troppo per un comune angelo o demone."
"Sul serio?"
"Si, sei speciale Lucy."

Fu così che le mie guance si tinsero di rosso. Ero al secondo allenamento con William e stavo già migliorando molto. Lui non faceva che riempirmi di complimenti e di conseguenza arrossivo.
Una volta terminato, lo ringraziai.

"E di cosa?"
"Per allenarmi pazientemente. E' stato un bel gesto quello di aiutarmi a migliorare."
"Non c'è di che. Per me è solo un piacere passare il mio tempo con te."

Avvampai ancora. Abbassai lo sguardo ed accennai un sorriso, poi lo ringraziai ancorai.

"Ora devo andare, al prossimo allenamento!" gli dissi.
"Al prossimo allenamento!"

Salii la scala a chiocciola e una volta arrivata in cima, vidi Jake con le braccia conserte e la schiena appoggiata sul muro di fronte all'entrata della scala, dalla quale sbucai.
Sembrava che mi stesse aspettando. Ci scambiammo un'occhiata fulminante. 

Decisi di ignorarlo e gli passai davanti dirigendomi verso il corridoio che mi avrebbe portato alla mia stanza, ma qualcuno mi afferrò il polso con una presa ben salda. Quel tocco che mi fece rabbrividire poteva solamente appartenere a lui.

"Che fai? Mi ignori?" non mi sbagliavo. Era Jake.
"Perchè, non potrei farlo? Non sei al centro del mondo di nessuno." piccola bugia. Lui era al centro del mio mondo, ma tanto non lo sarebbe mai venuto a sapere.
"Davvero? Io credevo di esserlo nel tuo, credevo di piacerti, in fondo me l'hai detto tu."
"E' stato uno sbaglio." ripetei le esatte parole che pronunciò lui, sperando di ferirlo come lui aveva fatto con me.
S'irrigidì. Tese la mascella e rimase a scrutarmi attentamente. Cercai di mantenere il sangue freddo, poichè il suo sguardo gelido puntato su di me non faceva altro che agitarmi.
Dalla sua reazione, constatai di aver colto nel segno. 
"Bene, sai quanto mi importa? Un bel niente." detto questo mi lasciò andare il polso e io mi girai subito in direzione del corridoio che mi avrebbe portato nel dormitorio femminile degli angeli.

***

"Che str..." strinse i denti cercando di calmarsi.
"Si, esatto. Lui è proprio così."
"E poi si incavola pure dopo quello che ti ha fatto? Lasciatelo dire, hai fatto proprio bene e dire le stesse parole che ha usato lui." si congratulò Arianne.
"Lo so, volevo che capisse come mi ero sentita."
"Brava, continua così. E io che pensavo fosse migliore, invece si è dimostrato di essere esattamente come gli altri."
"Come tutti gli altri, tranne Will." la corressi.
"Si, tutti tranne..aspetta, Will?" si stupì.
"Si. Si è dimostrato diverso. Lui...somiglia spaventosamente al Jake di prima."
"Che cosa strana. Forse è per questo che stai dimostrando di avere un debole per lui. Perchè somiglia al Jake di cui ti sei innamorata."
"No, non ho un debole per lui. Semplicemente, non lo odio più così tanto."
"Sai, odiasti a morte anche Jake all'inizio, ma poi rivelandosi diverso, ha iniziato a starti perfino simpatico, infine, te ne sei innamorata."
"E dopo è diventato quello odioso di sempre, solo che è diventato addirittura perfido, esattamente come lo aveva descritto Manuel. Forse, avrei dovuto credergli, lui mi aveva avvertito, era mio amico e io l'ho fatto soffrire."
"No, Lucy. Se lui era veramente tuo amico, ti sarebbe stato accanto sempre e comunque. Adesso guardalo, ti evita addirittura."
"E ci credo! L'ho trattato malissimo."
"Al cuor non si comanda, Lucy. L'amore è così, imprevedibile, a volte fa anche male, ma è la cosa più bella di questo mondo."
La guardai con le lacrime agli occhi, poi le saltai addosso stringendola in un forte abbraccio e lasciai che le lacrime mi bagnarono le guance.

***

Dopo la visita della mia cara amica, ripensai nuovamente a William. Chiusi gli occhi e riuscii a scorgere la sua immagine vivida, come se stesse veramente davanti a me. 
Scrutai attentamente i suoi capelli teneramente arruffati che davano al suo viso maturo, un'aria sbarazzina. Passai ai suoi occhi castani. Infondevano calore e sicurezza, anche se trasparivano una sorta d'incertezza. 
Passai al suo naso. Che dire, perfetto, forse leggermente a patata, ma lo trovo un dettaglio carino. Dopo studiai le sue labbra: lievemente carnose, ma ad essere sincera non fremevo dalla voglia di baciarle, forse perchè non provavo tutto quest'interesse nei confronti di William.
Infine tornai alla visuale generale del suo viso, lanciando un'occhiata ai suoi lineamenti: leggermente marcati, pensai, ma gli stavano bene. Gli attribuivano un'aria principesca, scherzai. 
Ammisi che non era poi così male, solo che nonostante i suoi gesti carini e i suoi sentimenti per me, era pur sempre un devil e di conseguenza si comportava come tale a differenza di Jake, del quale ho notato la differenza anche se ultimamente aveva comportamenti arroganti.

Mi sfuggì un sorriso amaro. "Di questo ne sono certa, William è proprio un bel ragazzo, ma non potrà essere più di un amico per me." sentenziai.

***

Correvo. Correvo all'impazzata. Ero inseguita da un agile e scaltro demone: Jake.  Le sopracciglie aggrottate e la sua espressione accigliata, davano ai suoi occhi un'aria profonda e penetrante, quasi malvagia.
Avevo molta paura che mi potesse afferrare. Era ormai molto tempo che ci trovavamo in quella situazione. Non era mai successo che si infuriasse così tanto! 
Lui mi aveva fatto delle domande allusive su William. Era chiaramente infastidito dal nostro riavvicinamente, ma non sapevo perchè se ne dolesse a quel punto. Io gli risposi provocandolo come al solito e innescai la bomba. Lui si accigliò subito, quasi attese quella mia provocazione per usarla come pretesto e scatenare la sua furia.  
Sembravano trascorse delle ore da allora, ma probabilmente saranno stati appena dieci minuti. Sentii i muscoli delle gambe bruciare e minacciavano di cedere, così, esausta, decisi di fermarmi e divenni invisibile, era improbabile che mi potesse vedere così. Lo vidi svoltare la stessa curva che avevo fatto per poi immobilizzandomi davanti ad un cancello che dava su un vasto appezzamento di terreno trascurato una volta fatta la magia, e correre verso la mia direzione. 
"Possibile che mi abbia vista?" mi chiesi. Cercai di convincermi che era impossibile, ma non ci riuscii.  Il mio cuore cominciò a battere come non mai. Avevo paura, temevo che mi avesse vista e mi avrebbe poi catturato, chissà per quale motivo, ma avevo quell'impressione. La sua reazione non era normale, gli ho detto cose peggiori e non aveva il motivo di infuriarsi per una banale provocazione. C'era qualcosa dietro a quel suo comportamento, ma non riuscivo a capirlo presa com'ero dal mio cuore che sembrava volesse uscire dal petto.
Si avvicinò pericolosamente, fino a fermarsi esattamente ad un paio di centimentri dal mio naso. Un sorriso beffardo comparve sul suo viso, dopodichè allungò le sue braccia e mi afferrò alla vita, per poi spiccare un enorme salto e portarmi via con sè. Il mio respiro era affannato e non sapevo dove mi stesse portando. Mi aveva vista! Com'era possibile? Mentre eravamo in aria, le sue ali gli spuntarono sulla schiena e continuò il tragitto volando. Mi teneva stretta a sè con il suo braccio muscoloso, così io mi ritrovavo piuttosto vicina al suo volto che non potei fare a meno di ammirare. Adoravo i suoi lineamenti, il naso, i capelli, il mento, ma più di tutto i suoi occhi. 
Il mio sguardo guizzava ripetutamente dagli occhi alle sue labbra perfette. Un pensiero mi balenò in testa e riusciva ad emergere sempre, nonostante cercassi di estinguerlo. La sorprendente vicinanza dei nostri visi mi metteva ansia, ma allo stesso tempo mi piaceva. Era la prima volta che succedeva. 
Senza rendermene conto, probabilmente a causa della stanchezza non ero al pieno delle mie facoltà, avvicinai ancora un poco il mio viso al suo e premetti delicatamente le mie labbra sulle sue.


 
Ciaoooo!!

Ho provato un nuovo tipo di scrittura...
Okay, non ho fatto tanto tardi dai! Ormai sapete che posto 1 volta a settimana quindi direi che sono riuscita a mantenere la mia "promessa" :3

Allora, che ne pensate di questo capitolo? Succedono MOLTE cose importanti e...finalmente c'è il bacio tanto atteso! Mi amate vero? lol

Vado di fretta, quindi non credo di farcela a fare il solito resoconto del capitolo.
Allora, finalmente ho trovato qualcuno che rispecchi al meglio l'immagine di William nella mia mente, ed è questo bel ragazzo, Drew Roy :3




SPOILER: Nel prossimo capitolo ci sarà una rivelazione! Già, perchè verranno a galla la verità e il passato su Jake, ma soprattutto scoprirete come reagirà il demone al bacio di Lucy ;)

Ora scappo!

RECENSITE, RECENSITE E RECENSITE!!

P.S. 97 recensioni! *morta* 

Vi amo! Ciaooo <3




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Capitolo 18
*** La verità. ***







Senza rendermene conto, probabilmente a causa della stanchezza non ero al pieno delle mie facoltà, avvicinai ancora un poco il mio viso al suo e premetti delicatamente le mie labbra sulle sue.
Solo allora realizzai che non si trattava di un sogno, ma era la pura realtà ed era bellissima. Finalmente assaggiai il sapore di quelle labbra che ogni volta mi tentavano. 
La cosa più sconcertante fu il fatto che ricambiò. Già, non era la mia immaginazione, quando lo baciai subito dopo sentii che lui stava ricambiando con altrettanto sentimento.

***

Avvertii la terra sotto i piedi. Finalmente il tragitto in volo era finito e noi avevamo messo fine al bacio da poco. Mi allontanai di un passo da lui e lo guardai negli occhi. Ricambiò lo sguardo rimanendo però serio, con un'espressione indecifrabile dipinta sul volto. Era impossibile riuscire a capire cosa stesse pensando, eppure l'unico pensiero che io avevo in mente era che avevo appena commesso un errore. 
"Forse si è arrabbiato. Eppure mi sembrava che stesse ricambiando." pensai.

Jake non ci mise molto a mettere a tacere i miei inutili pensieri, perchè mi diede un secondo bacio più appassionato.
Quando ci staccammo mi sorrise e io feci lo stesso.

"Devo confessarti una cosa: ti ho sempre amata e non ho mai smesso di farlo." mi sussurrò.
"E allora perchè sei diventato improvvisamente arrogante, mi trattavi male e mi avevi perfino detto che avevi sbagliato a confessarmi i tuoi sentimenti?" domandai confusa.
"Non adesso, le spiegazioni arriveranno dopo. Ora resta qui, non muoverti. Diventa di nuovo invisibile, io cercherò di fare presto." detto questo mi lasciò un terzo bacio a stampo e uscì da una porta color ciliegio dietro le mie spalle.

Solo allora mi resi conto di trovarmi nella stanza di Jake, il che significava che ero nel dormitorio dei demoni e che a giudicare dalla finestra aperta, eravamo entrati da lì.
Fuori era buio e io ero diventata invisibile, spaventata dal fatto che non dovevo essere lì. Infatti le visite in camera mia che spesso Jake mi faceva erano tutte proibite. I devil non potevamo stare con gli angel e viceversa. Poi pensai al bacio e al fatto che non fosse successo nulla. 
"Perchè.." m' interruppi perchè nella mia mente improvvisamente tutto divenne più chiaro. Io ero in forma umana mentre Jake una volta spiccato il volo era in forma celestiale. Il bacio avrebbe portato la fine del mondo solamente se entrambi eravamo stati nella forma celestiale.
Un sospiro di sollievo uscì dalla mia bocca e iniziai a rilassarmi un po'. Mi misi con le spalle al muro dietro al letto per nascondermi nonostante fossi invisibile.
Sentii un scalpitio seguito da un rumore di passi che poi capii appartenere a più di una persona, forse una decina se non di più. La paura s'impossessò di me. 
Perchè tutte quelle persone sembravano venire proprio nella stanza di Jake, dove mi trovavo io? Erano venuti a sapere della mia presenza lì?
Le risposte alle mie domande non tardarono a venire. Jake entrò affannato nella stanza richiudendo frettolosamente la porta alle sue spalle. Corse raggiungendomi nel nascondiglio dove mi trovavo, anche se non gli avevo mai detto di essere lì. Per l'ennesima volta mi aveva vista anche se non avrebbe dovuto. Non mi diede il tempo di riflettere come riuscisse a vedermi, che mi afferrò il braccio destro.

"Lucy, dobbiamo scappare!" gridò. Divenni nuovamente visibile, lui mi lasciò il braccio e io passai alla forma celestiale, spiccando il volo dopo di lui fuori dalla finestra. 
Non appena ricoprimmo la distanza di appena un kilometro, mi voltai per capire da cosa stavamo scappando e scorsi un gruppo di guardie/demoni volare velocemente per raggiungerci, anche se con scarso successo. Sbarrai gli occhi e chiesi spiegazioni a Jake che si rifiutò ancora di darmele.
Sbuffai, ma continuai a seguirlo volando più in fretta possibile. Ad un certo punto mi gridò di diventare invisibile per sovrastare il rumore del vento che ululava intorno a noi per l'alta velocità con cui volavamo. Io annuii e feci come mi aveva detto. Lo vidi virare e scendere in picchiata in mezzo a dei cespugli. Un'ottima trovata devo dire, con il buio non ci avrebbero mai scovato e nascondendoci poteva diventare nuovamente visibili per non sprecare troppe energie nel mantenere attivo l'incantesimo dell'invisibilità.
Così facemmo e una volta che il gruppo di guardie superò il punto dove eravamo volando più giù, tirammo un sospiro di sollievo.
Mi resi conto di averlo visto anche io durante l'attivazione dell'incantesimo. Cercai di capire e rammentai la conversazione che tenni con Arianne tempo fa.

"Senti Ar, ma è possibile che qualcuno riesca a vederti anche se sei invisibile?"
"Bhe, solo in un caso mooolto particolare."
"E sarebbe?"
"Il vero amore!"
"Cioè?"
"Solo chi è innamorato profondamente di te può vederti anche se sei invisibile."
"Stai scherzando spero.."
"No, è la pura verità. Puoi chiederlo anche a Raphael se vuoi."


Lui non mi aveva mai mentito! Nemmeno io allora, non avevo mentito nè a lui nè a me stessa riguardo ai miei sentimenti per lui.
La gioia mi pervase, ma non durò a lungo perchè poi Jake mi diede finalmente le spiegazioni tanto attese.

"Okay, ora posso finalmente spiegarti tutto. Devi sapere prima di tutto che i miei sentimenti sono sinceri e non ti ho mentito."
"Lo so, ma ora dimmi perchè siamo fuggiti e perchè ti comportavi a quel modo."
"Si, è giusto che tu sappia. Devi sapere che noi due, siamo diversi, siamo speciali. Perchè? Semplice, perchè siamo entrambi figli di coppie composte da angelo e demone."
"Vuoi dire che i miei genitori erano un angelo e un demone?"
"Si, Lucy."

Non potevo crederci. Questo spiegava la mia innaturale attrazione per lui e viceversa.

"Ma...non siamo fratelli, giusto?"
"No, sono due coppie diverse."
Sospirai e mi sfuggì una piccola risata che contagiò anche lui. Forse aveva capito cosa stavo pensando. 
"Ora non interrompermi, potrai farmi tutte le domande che vuoi una volta che avrò finito." mi riprese.
"Va bene."
"Allora, questa nostra diversità ci differenzia dagli altri, non tanto per il nostro carattere, ma più di tutto per i nostri poteri. Il diavolo si è interessato a noi sin dalla nostra nascita perchè è a conoscenza di questo e voleva, anzi vuole tuttora sfruttare le nostre capacità. Fino ad ora mi ha sfruttato perchè sono nato più demone che angelo e di conseguenza faccio parte di questa categoria e sono sotto la sua autorità. Io mi sono ribellato a lui e questo ti spiega perchè quelle guardie ci stavano inseguendo: volevano catturarci."
Si fermò per un attimo, poi riprese.
"Da quando mi hanno nominato tuo demone opposto, il diavolo si è servito di ciò per attirarti a me e quindi anche a lui. Voleva che tu ti innamorassi di me, per questo all'inizio ero gentile e mi comportavo diversamente con te. Poi però tutto è cambiato. Io mi sono perdutamente innamorato di te e non potevo più portare avanti questo progetto e ti ho confessato i miei sentimenti. Lui aveva preso in considerazione quest'evenienza e mi ha minacciato di farti del male, così ho dovuto farmi odiare da te in modo che tu ti allontanassi da me. L'ho fatto per proteggerti!"

Non riuscivo a capire, tutto iniziava ad avere un senso, ma mi spaventava. Ero stata a lungo ignara del fatto che fossi in pericolo e che Jake mi aveva mentito se pur a fin di bene.
Certo i suoi sentimenti erano e sono del tutto sinceri, ma mi aveva preso in giro e quello non riuscivo a tollerarlo. Mi ero innamorata inconsapevolmente mentre lui si divertiva con i suoi sporchi giochetti.
Era cambiato certo, era riuscito a ribellarsi perchè non voleva più farmi del male, ma lo aveva fatto.

"Mi hai presa in giro." mormorai.
"No, non era mia intenzione, mi ha obbligato." mi spiegò quasi implorante.
"Ma lo hai fatto!" alzai la voce.
"Non urlare o ci sentiranno!"
"Non mi importa più ormai! E' un tuo problema, è colpa tua!"
"E' un nostro problema, Lucy!"
"Non posso crederci che sono stata presa in giro per tutto questo tempo."
"Non volevo, mi ha minacciato! Lucy, ti prego, credimi. I miei sentimenti per te sono veri, se mi lascerai soffrirò da morire."
"E io? Pensi che non abbia sofferto?"
"Non ho detto questo."
"Non mi importa più, ormai." ripetei a bassa voce.

Mi alzai e spiccai il volo dirigendomi all'accademia, per poi andare nella mia camera, l'unico luogo che mi ha vista più di chiunque altro piangere e saltare dalla gioia. Era il mio rifugio.

***

"Sono in pericolo!" conclusi il racconto. 
"Ne parlerò con Gabriel." mi rassicurò e prima di uscire ad avvisarlo, mi abbracciò forte e mi lasciò un piccolo bacio sulla testa. Per me Raphael era un amico, ma anche un padre, questo perchè non ebbi mai avuto l'occasione di conoscere i miei genitori e credo nemmeno Jake.
"Lucy, ti rendi conto che tu e Jake avete una possibilità di stare insieme? Come l'hanno avuta i vostri genitori senza scatenare un putiferio, l'avete anche voi! Un modo, quindi, c'è! E' fantastico." mi sorrise.
"Arianne, lui mi ha preso in giro, mi ha ferita."
"Non aveva scelta. L'importante è che ti ha protetta dal diavolo e si è ribellato al suo folle progetto."
"Si, hai ragione. Ma per adesso voglio solo restare lontana da lui, aspetterò che mi passano la rabbia, l'amarezza e la delusione."
"Come vuoi.."

Mi sentii più serena nel pensare che Gabriel, l'arcangelo più potente di tutti, venisse messo al corrente perchè avrebbe poi avvisato la massima autorità del mondo angelico.

Qualche ora dopo qualcuno venì a bussare incessantemente alla mia porta. Il motivo di così tanta foga nel picchiettare alla mia porta sembrava non essere affatto buono. 
Andai ad aprire titubante e mi trovai davanti Rain, un'angelo che aveva la stanza accanto alla mia.

"Lucy, devo darti una bruttissima notizia." 
"Di che cosa si tratta?" domandai con un groppo in gola. Avevo molta paura.
"Qualcuno ha prosciugato tutta la forza vitale di Raphael." mi annunciò.

Sentii il mondo crollarmi addosso. Mi sembrava tutto vuoto, anche le parole di Rain improvvisamente avevano perso ogni significato. "Cosa vuol dire?" mi chiesi addirittura. 
Non riuscivo a realizzare l'accaduto. Raphael era fino a poco fa con me e poco dopo...non c'era più. Prosciugare la forza vitale di un angelo, demone o qualsiasi altra creatura celestiale equivaleva nel mondo degli umani, ad uccidere. Quest'espressione deriva dal fatto che la morte per una creatura celestiale è impossibile in quanto già morta, ma è invece possibile prosciugarne la forza vitale, ovvero l'energia che le mantiene in vita nell'aldilà. E' un'azione che merita una pena crudele.

"Chi è capace di fare una cosa così orribile?" chiesi disperata.
"Non si sa. Mi dispiace tanto Lucy, so quanto eri legata affettivamente a Raphael, gli volevamo tutti bene." mi rispose Rain.

Le lacrime caddero sulle mie guance in un pianto disperato. Sentii Arianne abbracciarmi forte ed accarezzarmi dolcemente la schiena con una mano.

***

Dopo ore impiegate a sfogarmi, la rabbia iniziò a sostituire il dolore e giurai vendetta a chiunque avesse prosciugato la forza vitale di Raph.

Ormai Rain era andata via, incaricatasi di avvisare Gabriel al posto del mio migliore amico. Le fui grata per questo. 
L'unica spiegazione del gesto commesso era che qualcuno non voleva che Gabriel venisse avvisato, forse perchè se ciò accadesse, verrebbe poi sventato il folle progetto di Lucifero. Perciò solo un tirapiedi di colui che aveva ideato il progetto, poteva aver commesso quell'atrocità.

Chiunque fosse stato me l'avrebbe pagata, questo era certo.




Ciaaao!!

Immagino che molte di voi non immaginavano minimamente che sarebbe accaduto tutto questo. 
Comunque tutto quello che succede in questo capitolo lo avevo già previsto da prima che pubblicassi questa storia qui, tranne il fatto della "morte" di Raphael.
Ne sono rimasta perfino io sorpresa, lol. 

Allora, il riassunto non mi va di farlo sinceramente :P AHAHAHAAHAH Comunque non credo ce ne sia bisogno, mi sembra che i fatti siano abbastanza chiari e di aver chiarito tutto. Spero che non abbia dimenticato di spiegare nulla, ma nel caso qualcosa non vi fosse chiaro, non esitate a farmelo notare o a domandare ;)

Spero davvero di avervi sorprese e che questo caipitolo, vi piaccia e anche la storia. Non mi piace essere prevedibile e scrivere storie troppo scontate. Ammetto che anch'io quando leggo le storie qui su EFP o qualche libro adoro tirare ad indovinare cosa accadrà dopo o la reazione di qualcuno :') Però volevo scrivere qualcosa di diverso :3

Ora vi lascio, vado a vedere un bel film ;)

Ciaooo <3

P.S. Vi ringrazio tantissimo per le 101 recensioni, le 13 preferite, le 8 ricordate e le 15 seguite. Non sono numeroni, ma ne vado fiera perchè questa è solo la mia seconda storia e si può dire che ho appena iniziato a scrivere sul serio qualcosa, quindi per me va più che bene <3









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Capitolo 19
*** AVVISO ***


Ciao a tutti!
Inizio con lo scusarmi per la mia lunga assenza. Purtroppo tra la scuola e impegni vari il mio tempo libero scarseggiava (anzi era quasi interamente dedicato allo studio e non appena avevo del tempo libero lo usavo per rilassarmi o uscire con le mie amiche). Inutile poi dire che non avendo un computer tutto mio non potevo stare lì a scrivere ogni volta che avevo idee e ho lasciato perdere.
Scusate se ho abbandonato la storia! Spero mi perdonerete anche perchè volevo avvisarvi che non resterà incompleta per sempre. Ho intenzione di terminarla (non credo manchi molto comunque) e spero anche che ci riuscirò presto. La storia mi piace e mi sta molto a cuore quindi non preoccupatevi, tornerò all'attacco non appena riuscirò ad avere tempo. Premetto che probabilmente passeranno ancora dei mesi dal momento che sarò presa dagli studi e poi vorrei scrivere prima tutti i capitoli che mancano alla fine per poi pubblicarli senza farvi aspettare ancora.
Poi volevo anche dirvi che il mio stile di scrittura credo lo troverete cambiato, se non migliorato quindi spero di rendere la storia ancora più piacevole per voi.

Credo di aver detto tutto!
Spero che continuerete a seguire la storia e vi ringrazio infinitamente per avermi seguito e aspettato (nel caso stiate leggendo questo messaggio) per tutto questo tempo!

Un saluto, 
Ci vediamo presto *agita la manina con tanto affetto*

Alessia <3

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