He Wanted To KIll Me, I Wanted To Kill Him (Spin Off)

di TradleySyndrome
(/viewuser.php?uid=514077)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Miss You ***
Capitolo 2: *** I Do! I Do! ***
Capitolo 3: *** We Are A Family ***



Capitolo 1
*** I Miss You ***



Era passato un altro anno, Luke, un altro anno senza di te... Dopo la tua morte... Dio non posso pensarci... Mi manchi tanto.... Non sono più lo stesso... Sono vuoto, sento che mi manca qualcosa anzi qualcuno... TU. Sì, Luke, non riesco a stare senza di te, eri tutto ciò di cui avevo bisogno, tutto ciò che mi teneva in vita. Non riesco a non pensare ai tuoi occhi azzurri come il mare, al tuo sorriso che mi riempiva le giornate, alle tue labbra dannatamente perfette e morbide a contatto con le mie, al suono della tua voce così dolce che mi chiamava, oppure quando era roca e impastata dal sonno che mi diceva "Buongiorno amore", alle giornate passate insieme sul divano a casa tua, alle mattine passate sul letto a scherzare o quando mi svegliavo prima di te e ti osservavo dormire...avevi un'espressione adorabile con le labbra appena socchiuse e, quando sognavi qualcosa, prendevi tra i denti il tuo cerchietto nero... Eri così bello. Penso alle passeggiate notturne in riva al mare, alle nostre fughe a Canberra nella mia casa sul lago, davanti al camino a coccolarci e ad essere noi stessi, alle serate in cui pioveva e stavamo a letto dopo aver fatto l'amore, quando ti accoccolavi sul mio petto e iniziavi a dirmi che il cielo aveva il colore dei miei occhi. C'è un ricordo bellissimo di noi due.. quando stavamo a casa tua, dopo che eravamo diventati amici, stavamo guardando un film e dopo un po' ti eri addormenato sulla mia spalla, avevo il cuore a mille anche solo per quel piccolo contatto, infatti iniziai ad accarezzarti i capelli, morbidi a contatto con le mie dita.. Oppure quando stavamo sul letto a fare la lotta con i cuscini e sei caduto sopra di me, abbiamo iniziato a ridere e poi ci siamo baciati. Ti ricordi di quando avevi litigato con i tuoi genitori perché non ti accettavano per quello che eri e eri venuto da me a piedi... Ti sei fatto dieci chilometri a piedi sotto la pioggia solo per chiedermi se potevi restare da me perché i tuoi ti avevano buttato fuori casa... Eri così piccolo, tutto infreddolito, infatti ti eri anche ammalato... Mi ricordo ancora quello che ti dissi "Tu sei pazzo " e tu mi rispondesti "Sì, pazzo di te, però ora fammi entrare" dopo le tue ultime parole scoppiai a ridere perché avevi appena rovinato un momento dolce. Ma non mi scorderò mai come siamo arrivati a metterci insieme... Per un anno del college ci siamo odiati, in secondo non sapevo chi fossi per me, in terzo mi chiedesti "Amici?" e mi dicesti anche "Penso di amarti". Poi in quarto stavamo insieme e ci siamo amati come nessuno aveva mai fatto prima, in quinto ci fu la nostra fuga a Canberra, la nostra prima vera litigata, il tuo tradimento... ma il nostro amore fu più potente di tutto. Eppure tutti i nostri piani furono mandati in fumo da quella maledetta telefonata che ti offrì quella maledetta borsa di studio a Los Angeles... Dio Luke perché? Perché non potevo venire con te? Perché non ti ho raggiunto appena ne avevo la possibilità e sentivo la tua mancanza? Luke la tua mancanza mi sta uccidendo, mi ha distrutto vederti su quel letto d'ospedale, senza vita. Amore mio, ho bisogno di un tuo ultimo abbraccio, un tuo ultimo bacio, un tuo ultimo sguardo, un tuo ultimo sorriso, un tuo ultimo "Ti Amo" e potrei stare bene per sempre.

Mi manchi.

Quelle furono le ultime parole che Michael scrisse prima di dire addio alla vita.

*Note Autrice*

Che dire dopo quasi un anno ho deciso di pubblicare questo Spin Off.
Il primo capitolo giustamente non poteva non essere triste. Vi informo che saranno tre capitoli e gli ultimi die saranno il finale alternativo.
Spero vi piaccia come la storia originale "He Wanted To Kill Me I Wanted To Kill Him"
Se volete conttattarmi potete farlo anche su Twitter @MickeyTris

Alla Prossima

-MickeyTris-


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I Do! I Do! ***


Avviso: È il finale alternativo

Finalmente erano passati i due anni più lunghi della mia vita, quelli passati senza di LUI...Oggi sarebbe dovuto tornare il mio Luke non vedevo l'ora, infatti la notte precedente non avevo chiuso occhio per la voglia di rivederlo, stringerlo tra le mie braccia, vedere quegli occhi azzurri come il mare e baciare quelle labbra rosse. Avevo anche una sorpresa per il mio amore. 

Erano le tre e mezza di pomeriggio, così mi diressi all'aeroporto, non mi accorsi quanto aspettai, ma ad un tratto vidi un ciuffo biondo saltarmi in braccio, siccome mi aveva preso alla sprovista cademmo e senza pensarci due volte iniziammo a baciarci, quando ci rialzammo non potemmo fare altro che abbracciarci, entrambi ci eravamo mancati a vicenda. Dopo aver recuperato il bagaglio di Luke ci dirigemmo alla macchina e mentre tornanammo a casa mi raccontò tutto quello che era successo a Los Angeles: mi ha raccontato per esempio di un ragazzo che ci aveva provato con lui, in quel momento divenni geloso ma lui mi rassicurò dicendomi che gli aveva detto da subito che era impegnato con la "perfezione", divenni rosso a quell'affermazione. Non la smetteva di dirmi che gli ero mancato un sacco a Los Angeles e che era felicissimo di stare qui con me ora. Quando arivammo a casa mi saltò in braccio e ci baciammo prima con dolcezza poi con sempre più passione, fino a quando non salimmo in camera, ci iniziammo a spogliare e facemmo l'amore. Luke si era addormentato, invece io mi alzai, mi feci una doccia veloce, mi rivestti e mandai un messaggio a Calum per dirgli che ero pronto. Dopo dieci minuti arrivò davanti casa e in macchina andammo al centro. 
 Intanto Calum aveva mandato un messaggio ad Ashton scrivendogli di andare a fare compagnia a Luke che era appena tornato da Los Angeles. Quando il biondo si svegliò, non trovò al suo fianco Michael, si preoccupò, ma in quel momento suonarono al citofono, così andò ad aprire e si ritrovò davanti Ashton, l'amico di una vita, infatti appena lo vide non poteva credere ai suoi occhi, insomma l'ultima volta che si erano parlati era quando doveva partire e non lo aveva avvertito quando era tornato a Sydney perché voleva stare solo con Michael. Rimasero a guardarsi per un po' ma alla fine quello che fece il primo passo fu Ashton, che abbracciò forte il suo migliore amico; Lui lo considerava ancora tale perché, con tutto che lo aveva messo da parte per il ragazzo per lui sarebbe sempre rimasto il ragazzino biondo che alle elementari veniva picchiato dai bulli, ma un giorno, un ragzzino riccio si mise in mezzo per proteggerlo, infatti da quel giorno i due divennero inseparabili. Luke in quell abbraccio si sentìi come se fosse tornato indietro nel tempo e si sentìi in colpa per averlo abbandonato, ma sapeva che Ashton per lui ci sarebbe sempre stato. Quando si staccarono Luke lo fece accomodare e iniziò a raccontargli tutto quello che era successo a Los Angeles. Non si accorsero di quanto parlarono, ma alle otto a Luke arrivò un messaggio da Calum che gli diceva di andare immediatamente al parco con Ashton. Così Luke si cambiò velocemente e inseme a lui andò al parco dietro casa e quando vi arrivò vide Michael in piedi sotto un albero e preoccupato lo raggiuse chiedendogli: "Amore che succede?" Michael invece di rispondere si inginocchiò e gli disse: " Lucas Robert Hemmings, vuoi tu condividere la tua vita con questo pazzo di Michael Gordon Clifford?" Aprendo una scatola con una fedina d'oro bianco, Luke a quella visione non poteva crederci così senza pensarci due volte disse: "Lo voglio!" E Michael infilò la fedina all'annulare del suo amato, si rialzò e lo baciò. Perché ormai sapeva che quel ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color del mare sarebbe stato suo. Per sempre.

Un Anno Dopo

25 Agosto

"Luke sei bellissimo con questo completo" disse Liz ammirando il figlio  il giorno del matrimonio "grazie mamma" rispose Luke abbracciandola
"Michael non ti aggitare, vedrai che andrà tutto bene" disse Karen cercando di tranquillizzare il figlio agitato che continuava ad andare avanti e indietro per la stanza dove si era messo il completo. Era inutile. "Mamma non posso stare calmo, sto per sposare la persona che amo con tutto me stesso, ho paura di fare qualcosa di sbagliato, ho paura che mi potrebbe lasciare in qualunque momento" disse Michael cercando di non piagere il giorno più bello della sua vita. Karen avendo capito cosa provava Michael si avvicinò al figlio e lo abbracciò sussurandogli: "tranquillo piccolo non ti abbandonerà mai, ti ama troppo per farlo". Dopo quelle parole Michael la abbracciò e disse: "Grazie mamma,Ti voglio bene". Poi usci dalla stanza e si diresse nella sala dove c'erano: il sindaco, gli invitati tra cui i suoi amici del liceo Zayn, Harry e Louis, l'intera famiglia Clifford e la famiglia Hemmings e poi i testimoni Calum per lui e Ashton per Luke. Dopo dieci minuti arrivò Luke, perfetto come sempre, in completo sembrava un principe, con i capelli perfetti e gli occhi che brillavano di luce propria. Quando raggiuse il sindaco sorrise al futuro marito e il sindaco iniziò: "Vuoi tu Michael Gordon Clifford prendere come tuo marito Lucas Robert Hemmings?" "Lo voglio!" disse Michael sicuro. "Vuoi tu Lucas Robert Hemmings prendere come tuo marito Michael Gordon Clifford?" "Lo voglio!" Disse Luke con le lacrime agli occhi. Si scambiarono le fedi e si baciarono. In quel momento non c'era nessun altro solo Luke e Michael, due ragazzi che si odiavano ma alla fine ghanno capito che non potevano stare l'uno senza l'altro. Uscirono dal comune, salutarono tutti e partirono per la città che era il simbolo del loro amore: Canberra.
"Vorrei adottare un bambino"

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** We Are A Family ***


"Vorrei adottare un bambino". 

Erano quelle le parole che Luke, mio marito, aveva pronunciato qualche minuto fa. Ci eravamo sposati neanche da un'ora e voleva gia un bambino? Io un po' spiazzato gli dissi: " Amore lo vorrei anch'io ma ora è presto, dico, ci siamo appena sposati e gia vuoi una famiglia?" 

A quelle parole mi crollò il mondo addosso, Michael il ragazzo che amo da sempre mi ha detto che non vuole una famiglia perché secondo lui è troppo presto.Gli risposi con la testa bassa: "Sono d'accordo con te..." Lui vedendo il mio disagio mi abbracciò dicendomi: "Non ho detto che non la voglio, solo che secondo me è troppo presto." Alzai il viso e sorrisi, mi baciò delicatamente per farmi sentire che lui mi sabbe stato sempre accanto, poi piano il bacio si trasformò in uno pieno di passione. Mi prese in braccio e portandomi in camera, mi appoggiò sul letto senza smettere di baciarci. Ci staccammo un secondo per riprendere fiato e io gli dissi: "Michael, ti prego". Lui capii e iniziò a levarmi la camicia, io feci la stessa cosa e in poco tempo entrambi eravamo rimasti solo in boxer: io con la schiena sul letto e lui sopra di me, eravamo pefetti. Luke e Michael, due ragazzi che si odiavano ma che alla fine si sposarono capendo che l'uno non era niente senza l'altro accanto. Mi continò a baciare, scese fino al collo e vi lascio il suo marchio, era bellissimo, mi sentivo sicuro. Quando mi penetrò sentìì subito piacere. Non era la prima volta però questa volta mi sembrava diverso, sembrava vero, forse perché ormai entrambi eravamo sicuri di appartenerci. Le sue spinte aumentavano insieme ai miei gemiti e venimmo insieme urlando all'unisono i nostri nomi.

Erano passate due settimane da quando eravamo sposati, due settimane da quando il mio nome era diventato Lucas Robert Hemmings Clifford, due settimane da quando avevo detto a mio marito, Michael Gordon Clifford Hemmings, di volere una famiglia e finalmente ero riuscito a convincerlo. Infatti quel giorno saremmo dovuti andare all'orfanatrofio ad adottare i due piccoli. Avevamo deciso di prendere due maschietti, ma non sapevamo come chiamarli.

Quando vi arrivammo iniziai a tremare e Michael vedendo il mio disagio mi disse: "amore se non sei sicuro possiamo rimandare" Ma io non volevo, era l'unica cosa che mi avrebbe reso felice, essere una famiglia con la persona che amo. Mi abbracciò e mi lasciò un bacio veloce e prendendomi la mano ci diriggemmo all'interno dell'edificio. Appena entrati andammo verso la segreteria e una signora ci chiese: "Siete i sognori Clifford?" Noi annuimmo e lei ci avvicinò dei fogli che dovevamo firmare. Poi ci chiese perché due ragazzi così giovani volevano adottare due bambini e noi gli rispondemmo che era l'unica cosa che ci avrebbe resi davvero felici.

Quando finì ci accompagnò in una stanza dove c'erano tanti bambini di tutte le età: Io e Michael iniziammo a guardare tutti quei bambini, ma uno in particolare attirò la mia attenzione: Era un ragazzino di almeno quattro anni, ricciolo e castano con due occchioni marroni, mi avvicinai a lui ma si nascose dietro il tavolo. Io gli dissi che non doveva preoccuparsi. Il bambino esitò per qualche secondo ma poi si avvicinò a me, si fece prendere in braccio e gli chiesi: "Come ti chiami, piccolo?" Lui con una vocetta rispose: "Bradley". Iniziò a guardarmi negli occhi e pensai che era un bambino dolcissimo così lo strinsi a me. Quando mi staccai lui mi disse: "E tu, chi sei?" Io con gli occhi lucidi gli dissi: "Luke". Mi allontanai e andai verso la signora della segreteria e le chiesi qualche informazione in più su Bradley, lei sorrise e mi portò nel suo ufficio lasciando Michael che stava giocando con un ragazzino biondo.

Mi ero incantato a guardare Luke che stava chiaccherando con un bambino riccio quando mi sentii tirare i pantaloni così abbassai lo sguardo e vidi un ragazzino con gli occhi azzurri come quelli di Luke e i capelli biondi. Per un secondo pensai fosse un mini Luke, Mi abbassai alla sua altezza e gli chiesi dolcemente: "Hey piccolo, come ti chiami" E lui con gli occhioni lucidi disse: "Sono Tristan, tu?" "Io sono Michael". Non so perché ma mi ritrovai quel bambino in braccio, stava stringendo le sue braccia magre attorno al mio collo. Mi alzai portandomi il piccolo in braccio. 

Quando mi staccai da Tristan mi accorsi che Luke non c'era più così uscii anch'io dalla stanza e mi accorsi che la porta della stanza di fronte era accostata e intravidi un ciuffo biondo fin troppo familiare, vi entrai e mi accorsi che stavano parlando di un ragazzino, probabilmente il ricciolo con cui Luke stava parlando. Quando si accorsero di me Luke mi disse: "Amore, ho scelto il bambino che vorrei adottare" io con gli occhi lucidi gli dissi: " Amore anch'io, sono tutti adorabili ma uno in particolare ha attiratoi la mia attenzione". La signora mi chiese chi era e io gli dissi: "Tristan" lei fece un sorriso e mi raccontò un po' la sua storia. Quando finì io e Luke le chiedemmo in coro: " Quando possiamo adottarli" Lei ci disse che dovevamo aspettare una settimana e potevamo compilare i fogli dell'adozione. La ringraziammo, ci riafacciammo un'ultima volta nella stanza dei bambini e li vedemmo: Tristan e Bradley stavano giocando insieme. Io e Luke rimanemmo a guardarli incanti e vedemmo cosa ci sarebbe aspetatto tra una settimana.

Finalmente era arrivato il giorno che stavamo aspettando, finalmente saremmo diventati una famiglia. Quando arrivammo all orfanotrofio non eravamo ancora sicuri che sarebbe successo. Entrammo e la stessa signora della scorsa settimana ci portò nel suo studio e ci fece firmare le pratiche per l'adozione. Quando le riconsegnammo i fogli ci fece accomodare in un'altra stanza e dopo dieci minuti la porta si aprì mostrando la signora con dietro due ragazzini uno riccio e uno biondo. Non potevamo ancora crederci, i due bambini ci riconobbero e il riccio andò tra le braccia di Luke mentre il biondino mi saltò in braccio. Era uno dei momenti migliori della mia vita. Ci separammo e andammo verso l'uscita con i nostri bambini. Mentre ci dirigemmo alla macchina Tristan mi disse indicando Luke: "Michael lui chi è?" Io sorridendo gli dissi: "Lui è Luke mio marito" Tristan sorridente abbracciò Luke mentre vidi una chioma riccia venirmi in contro dicendomi: "Sono Bradley, tu devi essere l'altro mio padre" Io annuii e lo presi in braccio. Entrammo in macchina e quando arrivammo a casa e vi entrammo i due piccoli iniziarono a rincorrersi mentre io e Luke rimanemmo sulla porta, entrambi con gli occhi lucidi e le mani intrecciate mentre guardavamo i nostri bambini rincorrersi per la casa. Luke mi guardò negli occhi e mi disse: "Finalmente siamo una famiglia". Ci baciammo fino a quando non venimmo interrotti da Tristan e Bradley che si misero tra di noi.

Si ormai eravamo una famiglia.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3243412