Jasmine

di bieberollg01
(/viewuser.php?uid=878392)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

Justin Pov.

“Ehi amico.” Mi salutò Ryan.
“Bro, tutto bene?” domandai. Fortunatamente erano appena finite le lezioni e mi stavo dirigendo verso casa.
Il mio amico stava per rispondere quando sentì delle mani sui miei occhi. Quelle mani così delicate…

“Chi sono?” chiese Madison. Ryan nel frattempo sorrise.
“Uhm, non lo so. Non ti conosco.”mi girai sorridendo. Lei fece il finto broncio e mi avvicinai.
Avvolsi le mie braccia intorno al suo esile corpo e lei intorno al mio collo e la sollevai.
“Ciao piccola.” Sussurrai tra i suoi capelli.
“Ciao.” Sorrise arrossendo. Dio, lo faceva sempre, ed era terribilmente adorabile.
“Ryan.” Esclamò, e corse ad abbracciarlo. “Tesoro” rispose lui, salutandola.

Madison è la nostra migliore amica, l’unica. E’di due anni più piccola di me, io ne ho 19 lei 17. Sono ancora all’ultimo anno di liceo perché un anno l’ho saltato. Stessa cosa Ryan e Chaz, conla differenza che però non studiavano tanto. Io ero abbastanza bravo invece.

A proposito di Chaz, dov’è?
“Hola chicas” sbucò improvvisamente. Appunto…
“Deduco che il tuo esame di spagnolo oggi non sia andato molto bene amigo” ridacchiò Madison.
“Cosa te lo fa credere zuccherino?” chiese offeso Chaz.
“Forse perché ‘chicas’ significa ragazza e non ragazzi” mormorai ma sentirono.
“Esatto” ridacchiò Madison.
“Accidenti, fanculo”sbottò incazzato, ma dopo secondi scoppiò a ridere,  facendolo fare a tutti.

Adoravo il rapporto che avevo con i miei migliori amici e la mia migliore amica.
Comunque se ve lo state chiedendo no, non ho una cotta per Madison. Ci sono solo molto affezionato, come un fratello. Lo stesso Ryan e Chaz, ma ero io quello con cui ha legato di più, sin dall’inizio.

“Allora? Stasera è venerdì. Che si fa?” chiese Chaz caricandosi lo zaino in spalla, dato che precedentemente l’aveva buttato a terra.
“Uhm, io ho da fare, lo sapete.” Spiegò Madison.
“E’ dall’inizio dell’anno che ogni venerdì sei occupata e la maggior parte dei weekend non vuoi stare con noi perché dici che sei ‘stanca’. Si puo’ sapere che hai da fare pulce? Dai”pregò Chaz.
In effetti è vero. Non ci ha mai spiegato cosa aveva da fare il venerdì. Aveva sempre cercato di sviare il discorso ma questa volta no.
“Io i venerdì vado sempre a ballare, contenti?” sbottò.

Sgranai gli occhi.

“Cosa?”sbottai furioso. “Tipo in una discoteca?” chiesi, cercando di mantenere la calma.
“No ma che dici. Prendo lezioni di danza.” Spiegò.
Feci un sospiro di sollievo.
“Il venerdì sera?” chiese stranito Ryan.
“Ehm si,lezioni private, è stata un’idea di mia madre.” Spiegò, ma non sembrava del tutto convinta. Lasciai perdere però.
“Quindi dicevamo, dove si va?” chiesi.
“Ho sentito che da un paio di mesi hanno aperto un nuovo locale in centro, mi sembra il Soul Night, ci andiamo?” propose Chaz.
“Cosa? No” parlò Madison. Aggrottai la fronte. “Insomma, no. Ho sentito dire che li non preparano buoni drink e ci sono una montagna di ballerine.” Sbuffò.
“vuoi dire spogliarelliste” Chaz fece un sorriso malizioso.
“No idiota, lì ballano solo” sembrava seria. Come faceva a saperlo?
“E tu come fai a-“ Ryan venne interrotto.
“Sentite, siete i miei migliori amici. Se incontrate qualche ragazza carina poi non troverete più il tempo per la vostra migliore amica.”disse con occhi lucidi.

Mi fece tenerezza, così mi avvicinai. “Non pensarlo nemmeno. Siamo ragazzi, vogliamo divertirci.”
La abbracciai. “Certo, sapere che i miei migliori amici sono dei puttanieri mi fa sentire meglio, grazie.” Disse sarcastica. Ridacchiai.
~~~
“Dio, questo posto è una bomba!” urlò Ryan.
“Ryan, se Madison scopre che siamo venuti qui, darò la colpa a te.” Sbottai, Chaz mi batté il cinque.

Alla fine eravamo venuti al Soul Night, però era davvero carino.
Madison aveva ragione, c’erano proprio tante ballerine, e che ballerine… una più bella dell’altra.
Guardai una in particolare, era più minuta delle altre ed era l’unica ad indossare una maschera. Tutte le altre avevano il viso scoperto.
Mi soffermai mentre presi il mio drink offertoda Ryan, cazzo era bellissima.

I suoi capelli erano marroni corvino, quasi neri. Aveva un corpo che wow… mi eccito solo a guardarlo mentre si muove a ritmo di musica.

Al piede aveva un paio di tacchi, ma non troppo alti. Tacchi normali. Le sue gambe erano tutte scoperte, Gesù aiutami ti prego. Indossava un pantaloncino nero a vita alta, che le copriva la pancia fino a sotto l’ombelico. Erano veramente molto corti, si vedeva tutta la forma della sua pacca, entrambe. Oddio. Il suo punto vita era stretto e il suo seno, non molto grande ma comunque bellissimo, era fasciato da un top nero, scollato sulla schiena.

Passai al viso, la sua bocca era coperta da uno strato di rossetto rosso, sembravamo molto carnose. Le voglio baciare. Il nasino era all’insù ma non si vedeva molto e i suoi occhi non potevo vederli da così lontano. La maschera ricamata che indossava me lo impediva.

“Yo Jay, quale guardi?” mi chiese Chaz.
“Quella con la maschera.”mormorai incantato.
“L’ho notata anche io, cristo è una bomba. Chissà perché porta la maschera” si chiese fra se e se.
“Non vi consiglio di guardarla ragazzi. Lei èoff-limits” si intromise il barman.
“Spiegaci questa storia”disse Ryan.
“Prima volta?” chiese ridacchiando. Annuimmo tutti e tre.
“Beh, lei lavora qui da settembre, e pare che Logan, il proprietario del locale la voglia solo perse. Come potete vedere, tutte le altre oltre a ballare fanno le puttane, lei invece si muove solo sensualmente ballando. Le ha fatto indossare la maschera perché nessun cliente la deve vedere e riconoscere perché è di ‘sua proprietà’.” Mimò con le mani. “Lei ha accettato perché le servivano soldi e hosentito le faccia piacere indossare quella cosa, perché non vuole essere riconosciuta.”
“E’ davvero bellissima” disse Ryan.
“Si lo è, ognuno di noi qui la trova bellissima. Solo che a nessuno di noi è concesso parlarle. Ci licenzia se lo facciamo, e credimi, la paga qui è davvero ottima.” Ridacchiò.
“Tu l’hai mai vista in faccia?” chiesi confuso.
“No, neanche noi dipendenti possiamo. Logan è davvero passo. Girano voci sul fatto che da ubriaco la maltratti.” Che cosa orribile. Povera ragazza.
“Ho una domanda.” Mormorai.  “Perché se vuole averla solo perse la fa esibire?” chiesi.
“Semplice, attira clienti. Più clienti, più soldi.”ah ecco perché.
Mi voltai e vidi che stava scendendo dal piedistallo. Abbandonai la conversazione con il barman e i miei amici e mi incamminai verso di lei.

To be continued…

~~~

Holaaaa :)
Come potete vedere sono nuova e avevo voglia di scrivere un po’.
Spero vi piaccia questo capitolo e recensite, così capisco se vale la pena continuare a postarla o no
Baciii

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.

Justin Pov.

Era così bella. Incredibile, lo stavo dicendo senza nemmeno averla vista in volto.

Feci giusto in tempo ad avvicinarmi perché se non ci fossi stato io sarebbe caduta col sedere per terra. Il suo magnifico sedere…

Avevo entrambe le braccia sotto la sua schiena in modo da sostenerla, si guardò prima le mani, respirando pesantemente, poi guardò un punto del mio petto ed infine mi guardò in faccia.

Quasi mi incantai nel vedere i suoi occhi. Erano a mandorla, proprio come li adoravo io.
Motivo? Provavo un amore infinito verso la principessa Jasmine, della Disney. Avrò visto Aladin almeno trecento volte.

Tornando a quella splendida meraviglia tra le mie braccia, guardando i suoi occhi li vidi sgranati. Strano, mi ricordavano qualcuno …

“Ehm, scusa. Sono inciampata”si scuso abbassando lo sguardo e dopo si guardò le mani.
Avevo come l’impressione che non volesse vedere nessuno.
“Non ti preoccupare, è stato un piacere salvare il tuo bel culo!” ridacchiai. Oh ho,l’avevo detto sul serio? Ora penserà che sono di sic-
“Ho un bel culo?” ridacchio anche lei. Scherzava spero, era meraviglioso e se aveva dei dubbi su questo beh allora non ci siamo proprio.
“Il più bello di tutti”dico fissandola, di nuovo quegli occhi.
“Beh, se è un complimento, grazie.” Sorrise.

Aveva un sorriso così dolce, i denti bianchi e perfettamente allineati tra loro spiccavano nel contorno rosso.

“Beh, ciao” disse prima di voltarsi. Portò le sue mani sul suo pantaloncino e lo abbassò verso il basso. Tanto ho visto,Ah.

“Aspetta” la richiamai, abbastanza forte data la musica, e notai che un paio di persone si voltarono verso di me guardandomi scioccati ma non ci feci molto caso.
“Come ti chiami?” chiedo.
“Tu come pensi possa chiamarmi?” sorrise.
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda.”le puntai il dito contro, ridendo.
“Non posso dirtelo il mio nome, scusami” si scusò, amareggiata. Si voltò ancora una volta ma la fermai.

“Ehi Jasmine” si voltò confusa.
“Dici a me?” chiede.
“Certo, senti, ci sarai anche la settimana prossima vero?” chiesi. Perché ero così stupido? Era la donna del proprietario, la risposta era ovvia.
“Sicuro” acconsentì.
Sembrò aver preso un po’ più di sicurezza di prima. Poi pensai alla sua relazione con il proprietario, non volevo metterla nei guai.
“Beh, allora a venerdì Jasmine” sorrisi prendendo la sua mano per poi baciarla dolcemente.
Sorrise. “Perché mi chiami Jasmine?”
“Beh adoro la principessa Jasmine, i tuoi occhi sono proprio come i suoi, a mandorla e li adoro da impazzire” spiegai.
La vidi ridere leggermente. “Ehi, non giudicarmi. E’ la principessa preferita della mia sorellina” risi anche io.

Anche la sua risata era familiare, oddio sto impazzendo.

“Tu come ti chiami?” chiese improvvisamente.
“Indovina piccola, inizia con la J” dissi. Sembrò pensarci, tanto non avrebbe indovinato mai.
“Uhm, Justin?”
“Lo sapevo che no- Aspetta hai detto Justin?” chiesi stupito.
“Non ti chiami così? Allora uhm forse Joe”
“No, mi chiamo Justin” sorrisi dolcemente guardandola.

Vidi le sue guancie arrossarsi, per quanto la maschera me lo permettesse.

“Allora a venerdì” sospirò. “Justin.” Non mi ero nemmeno reso conto che si era avvicinata tanto da sussurrarlo nel mio orecchio, Dio.
Non feci in tempo a rispondere perché subito corse via, dandomi una perfetta visuale del suo fondoschiena che si alzava e abbassava in base alle gamba che muoveva.

Abbiate pietà di me per favore.

Ero così concentrato a guardarla camminare che non mi accorsi delle voci dei miei migliori amici che mi chiamavano. Vennero vicino a me toccandomi le spalle mi svegliarono da quella specie di trans.

“Justin, che cazzo fai amico?” Ryan urlò.
“Mi ha sorriso” mormorai con occhi sognanti.
“Ma che cazzo dici? Hai fatto un grosso guaio” questa volta fu Chaz a parlare, ma non me ne fregai lo stesso.
“Mi ha sussurrato il mio nome all’orecchio” sorrisi, pensando a qualche momento fa.
“Justin porca puttana,sono serio. Ascoltami!” gridò Ryan, a quel punto mi girai, guardandolo confuso.
“Hai combinato un casino” disse sospirando.

Mi trascinarono dal barman. “A quanto pare sei uno che non segue le regole biondino” mi disse quest’ultimo.
Ma che cazzo volevano tutti quanti? Le ho solo parlato, mica l’ho scopata, cazzo.
“Sai vero che Logan è qui? Ogni venerdì? E che guarda lei tutta la sera?”

Oh no.

“Spero per te che sia di buon umore, altrimenti non ci penserà due volte a lasciare il privè e venire qui a pestarti a sangue!” sbottò. “Oppure potrebbe rimanere lì e picchiare lei.” Disse.

Cazzo. Che cazzo ho fatto?

“Gesù Cristo, è uno stronzo!” sbottai incazzato, perché picchiare lei se ero stato io il primo a parlarle? Perché picchiare me se le avevo solo parlato?
“Lui Justin? Davvero? Sembri proprio tu ad essere andato dalla sua donna” Ryan disse, viva il sarcasmo.
“Hai ragione, io le ho solo parlato.Non pensavo di creare questi danni!” mi passai entrambi le mani tra i capelli. “Dammi qualcosa di forte amico” dissi al barman.
“Chiamatemi Cody, ragazzi.” Quindi si chiamava Cody.

Spero solo di non aver combinato un guaio, non può essere picchiata per colpa mia.

Madison Pov.

 Speriamo che Logan non abbia visto.
Speriamo che Logan non abbia visto.

Non riuscivo ancora a pensare a cosa avesse fatto Justin. Ero incazzata quando l’ho visto perché sono venuti qui e non me l’hanno detto. Ma alla fine non posso dire niente, è il loro venerdì sera.
Ci aveva provato spudoratamente con me, e non mi aveva riconosciuto guardandomi negli occhi, anche se alcune volte lo vedevo pensieroso.

Speriamo che Logan non abbia visto.
Speriamo che-
“Piccola” Logan mi prese per le guancie e mi costrinse a baciarlo con foga. Mi tolse la maschera.
“Ehi” sorrisi, staccandomi. Gli accarezzai la nuca, poi i capelli verso l’alto. Sapevo quanto gli piaceva e lo faceva sempre rilassare.

Speriamo che Logan non abbia visto.

“Sai, poco fa ti ho vista” mi baciò il collo. Spalancai gli occhi.
“Ah, d-davvero?” dissi con voce roca, inclinando la testa all’indietro.
“Si, ballavi davvero molto, molto bene”mi sussurrò nell’orecchio.

Mi veniva da vomitare, quanto avrei voluto dargli uno schiaffo.

“Però poi alla fine …” mi tirò improvvisamente i capelli e gemetti dal dolore. “Non tanto però, sai, quel ragazzo …” fece un ringhio e mi diede uno schiaffo sulla mia natica destra. Ahia!
“Se non vuoi che esca da qui e vada a pestarlo, ti conviene non urlare, tesoro. Faremo una bella cosa adesso.” Sogghignò. Uhg, quanto lo odiavo.

In questi cinque mesi che lavoravo qui, nessuno si è mai avvicinato a me, a parte oggi, Justin.

Sapevo che facevamo sesso quando vedeva che un paio di loro mi guardavano troppo, ma che un ragazzo mi parlasse non mi è mai capitato quindi di conseguenza non avevo idea di cosa volesse fare Logan in quel momento.

Soffocai un urlo quando con le sue grandi mani mi strinse il sedere, poi successivamente allargò le mie natiche. Le muoveva in movimenti circolari, e faceva leggermente schifo.
Dopo un paio di minuti iniziò a dare schiaffi di continuo ad entrambe le mie natiche, creando una specie di melodia. Sapevo qualche melodia fosse.

“Riconosci questa canzone, tesoro?”sussurrò con voce roca.
Gemetti, dal dolore però. Quando gemo in sua presenza non è mai per piacere.
“S-si” gli schiaffi diventavano sempre più forti.
“Di qualche canzone si tratta?” mi morse il lobo. “Dimmelo” ringhio.

Il mio sedere probabilmente era in coma, non lo sentivo più.

“L-limbo. Il primo ballo che feci per te” mi morsi il labbro, per non urlare di più.
“Brava bambina” e dopo di ciò, mi fece una cosa che non aveva mai fatto, almeno a me.

Mi picchiò, non tanto pesantemente ma mi picchiò. Poi dopo facemmo sesso violento, e io urlavo dal dolore.
Non pensavo lo potesse fare veramente, sapevo che giravano voci sul fatto che mi picchiava, ma non me lo sarei mai aspettato veramente.

Justin, mi devi un favore.

To be continued…

~~~

 

Holaaaaa :)
Ecco qui il secondo capitolo!
Grazie per le due rescensioni lasciate al primo capitolo, ora vado a leggerle e rispondo subitissimo. 
Fatemi sapere se la storia vi piace e se vale la pena continuarla.
Scusate i sicurissimi errori, non ho potuto controllare.
Addiooo 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3240792