Take me back to the start.

di aria_533
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 0 ***
Capitolo 2: *** Losing your memory. ***
Capitolo 3: *** Anche se non stiamo insieme. ***
Capitolo 4: *** When we were on fire ***
Capitolo 5: *** Sfidami. ***
Capitolo 6: *** Warrior. ***
Capitolo 7: *** We’re holding on and letting go. ***
Capitolo 8: *** Sono passato dall’essere perso ad averti persa ***
Capitolo 9: *** Riflesso. ***
Capitolo 10: *** La scelta. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 0 ***


Capitolo 0

"Barriera decibel!"
Chissà quanto avrei retto dietro lo scudo. Volsi lo sguardo a destra, poi a sinistra, alla disperata ricerca delle mie compagne: anche loro non se la cavavano gran che bene. Bloom sferra un attacco verso Icy: restiamo tutte deluse dal vedere che non sembra averle nemmeno rovinato la messa in piega.
Gli scontri con le Trix, anche quelli storici, non erano nemmeno lontanamente simili a quello in cui ci trovavamo, nemmeno la convergenza magica riusciva a turbarle.
Avevamo bisogno di un'idea, una di quelle efficaci. Tecna, avvicinandosi a me, unisce la sua magia alla mia: lo scudo ora è molto più grande, riusciamo anche ad addentrarci per qualche metro nella selva così da uscire dalla radura dove lo scontro era iniziato.
 Stella e Bloom vengono colpite da Stormy e atterrano proprio dietro di noi, in pochi secondi sono in piedi e ci aiutano con lo scudo. La nostra unica salvezza è la fuga.
"I ragazzi non riescono a raggiungerci, siamo chiuse sotto una cupola magica." Afferma Tecna.
"Quanto possiamo tenere ancora, secondo te?" chiedo.
"Se Flora e Aisha ci raggiungessero la situazione potrebbe migliorare del 7%"
"Poco" traduce Stella.
"Aura morphix!"
"Rete di rampicanti!"
"Ben'arrivate." ironizza Stella mentre le tre streghe continuano ad attaccare senza sosta.
La principessa di Solaria, spalleggiata da Tecna che incrementa l'efficacia del suo Raggio di pura luce, attacca.
"Niente!" sbotta infastidita la bionda.
"Pensi di poterci teletrasportare fino ad Alfea?" chiede Aisha a Stella.
"Sono troppo debole per arrivare fino ad Alfea."
"Timmy mi ha inviato le loro coordinate, sono vicini in linea d'aria. Potremmo materializzarci nella loro navicella?"
"Non ci resta che tentare!"
 "Musa! Flora!" squilla Tecna "Credete di riuscire a destabilizzarle per qualche secondo con un'onda sonica ed un uragano?"
"Si!" affermiamo convinte.
"E tu, Stella," continua "devi essere pronta a portaci via da qui all'istante."
 
Tra le mani sento scorrere, piano piano, sempre più energia. Mi sto caricando per bene, l'attacco che devo sferrare deve essere il più forte possibile, anche se ora le forze cominciano a diminuire.
"ORA!" urliamo insieme io e Flora.
Lasciamo andare lo scudo, siamo nude di fronte agli attacchi delle streghe. Allungo le braccia verso l'alto, verso loro e, con i palmi aperti invoco l'eco infinito. Flora è il mio riflesso, ci muoviamo all'unisono. Le mie vibrazioni ed il suo uragano di petali fanno quello che possono, e quello che possono sembra bastare.
Nel momento esatto in cui sferriamo l'attacco sento Stella chiamare in causa il suo scettro di Solaria. E' fatta,penso.
Tutto, poi, è successo velocemente, forse troppo.
Stella, Bloom, Tecna e Aisha scompaiono immediatamente, forse perché più vicine allo scettro, mentre io e Flora restiamo qualche maledetto secondo in più.
Stormy colpisce Flora, Darcy colpisce me. L'ultima cosa che ricordo sono gli occhi sbarrati di Flora che mi guardano pietrificati dal terrore; urlo il suo nome e scompariamo insieme.


SPAZIO AUTRICE!
Salve a tutti! Sparo che questo Capitolo 0 possa invogliarvi a seguire la mia FF su Musa, la mia preferita tra tutte!
So che quello che ho pubblicato è poco, anzi pochissimo, ma per esigenze di storia, di suspance, di divisione capitoli (se dice?), è questo quello che potete leggere!
Capitolo 0  perchè non è un vero e proprio capitolo, direi che è più un incipit, un fatto essenziale e dal quale si sviluppa la storia!
Dette queste due parole vi do appuntamento al prossimo capitolo che, se riesco, pubblicherò domani sera! :)

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Capitolo 2
*** Losing your memory. ***


"Wake up, it's time little girl, wake up,
All the best of what we've done is yet to come
Wake up, it's time little girl, wake up
Just remember who I am in the morning."


Ryan Star - Losing your memory


Apro gli occhi in una stanza dalle pareti verde menta che non riconosco come mia. Dov'ero? Scuoto leggermente la testa e metto bene a fuoco quello che mi circonda. Sembra un piccolo ospedale la stanza in cui mi trovo. Sollevo gli avambracci, ruoto le mani e guardo un po' i palmi, un po' i dorsi. Chiudo i pugni, li stringo e mi sento bene, in forze. Dalla finestra non entra luce e non sento nessun tipo di suono, evidentemente non sono su Melody.
 Nel letto dall'altra parte della stanza dorme una ragazza che sembra essere conciata davvero male. E' circondata da un'aura azzurra che emana una forte energia curativa. Ha dei lunghi capelli color biondo cenere e, sotto alla veste, si intravede il suo fisico minuto.
Provo ad alzarmi, ma lo faccio troppo velocemente e ri-cado sul letto. Decido di tentare ancora, questa volta con cautela. Una volta in piedi mi avvicino all'altra ragazza e cerco di capire chi sia.
Il suo viso non mi dice nulla, mi riempie solo di tristezza perché evidentemente segnato dalla sofferenza.
Uno strano senso di debolezza mi assale e decido di tornare a letto. Nemmeno il tempo di un pensiero e già Morfeo mi ha tra le sue braccia.
 
Mi sveglio per la troppa luce che è entrata nella stanza e, nel momento in cui apro gli occhi, la porta si spalanca.
"MUSA E' SVEGLIA!" Urla una bionda dalla voce squillante. In men che non si dica una marea di gente è intorno al mio letto, mi abbraccia e ringrazia il cielo per il mio risveglio.
"C'è una sorpresa!" annuncia un ragazzo dai capelli dorati. Tutti si fanno da parte e lasciano passare lui.
Lui dai lineamenti duri e un sorriso dolce, gli occhi quasi commossi. I capelli color magenta, una casco sotto il braccio ed una tuta da moto ancora indosso. Guardandomi i suoi occhi si illuminano e si lascia andare ad un sospiro di sollievo.
"Hai aspettato che tornassi io per svegliarti!?"
Tutti aspettano una mia risposta con degli enormi sorrisi stampati sulle facce.
"Io non so chi voi siate."
 
"...poi tu e Flora siete apparse nella navetta, senza sensi. Sono passati due giorni."  Finì di raccontare Tecna, la mia amica Tecna, mi dissi.
Dopo quello che era successo in mattinata l'aria si era fatta pesante. Riven, quel ragazzo dai capelli magenta, aveva dato di matto per un po' ma era stato trattenuto dagli altri ragazzi, gli Specialisti.
Le ragazze pensarono che mi ricordassi di loro quando chiamai per nome Stella, l'unica che conoscevo se così vogliamo dire. Io conoscevo Stella di Solaria la bellissima principessa del regno dei tre soli di cui tutti parlavano a Magix.
"Mi dispiace" balbettai in quell'attimo di intimità che aveva seguito la fine del racconto di Tecna "Io non ricordo." Nella stanza eravamo rimaste solo noi due, Bloom la principessa di Domino che tutti credevano morta in tenera età, aveva fatto uscire tutti.
"Evidentemente la tua materia grigia ha subito un forte trauma e deve ancora riprendersi, devi essere confusa."
"No Tecna, io proprio non ricordo, non mi ricordo di voi, delle Trix, di quel ragazzo..." sospirai "Mi dispiace, davvero. Sembrate tutti delle brave persone."
"Noi siamo i tuoi amici." Disse abbassando lo sguardo. Definirli soltanto delle brave persone probabilmente l'aveva ferita.
"Scusami" dissi.
"Non è colpa tua." Sorrise leggermente e continuò "La preside ti vuole nel suo ufficio, vieni, ti accompagno."
 
Chiusi la porta dell'ufficio alle mie spalle e mi ritrovai sola con la Direttrice Faragonda.
"Prego Musa, siediti pure." Mi invitò gentile. "Sono felice di vederti sveglia."
"Giusto con qualche ricordo in meno." Commentai sedendomi.
"Sono stata informata anche questo."
"E' per questo che mi ha fatta chiamare?"
"E' per chiederti una cosa."
"Dica pure."
La preside si sistemò comoda sulla sua poltrona rossa e mi guardò inclinando il viso. "Vorrei provare ad accedere ai tuoi ricordi."
Deglutii sonoramente al sentire quella richiesta ed il mio disagio fu più che evidente. "Lei vuole metter mano ai miei ricordi?"
"Si. Per scoprire cosa è successo a te e Flora."
"Non credo possa trovare gran che qui dentro" dissi indicandomi la testa.
"Musa so che è una richiesta particolare. I ricordi sono qualcosa di molto speciale per chiunque, ma ti prego di permettermelo e di fidarti. Nulla andrà storto."
Rimasi a bocca aperta e senza rendermene conto annuii. Bene, già la mia testa era un casino assurdo, ora ci mancava questa ri-mescolata.
"Ricordo tutto." Dissi di getto "Ricordo chi sono e quali sono i miei poteri. So chi è mio padre e ho ancora i ricordi di mia madre, ma..."
"Nessun ricordo degli anni ad Alfea?"
"Nessuno."
Faragonda mi fece segno di prendere le sue mani, così mi allungai sulla scrivania e...mi fidai. L'anziana fata chiuse gli occhi. Sentii scorrere un flusso di energia che passava dalle sue alle mie mani, saliva per le braccia, sulle spalle e si fermava dietro la testa, sul punto più alto del collo.
Spalancai gli occhi e visualizzai dei flash veloci che dovevano riguardare l'ultimo scontro affrontato da me e Flora.
Lasciai di scatto le mani di Faragonda e rimasi senza fiato. Io davvero le conoscevo, tutte le avventure raccontatemi da Tecna erano vere, io ero una Winx.
"Darcy ti ha colpita con un raggio oscuro che ha cancellato la tua memoria.."
"Dal giorno in cui ho messo piede ad Alfea..." sussurrai tra me.
"Ed un fulmine di Stormy ha colpito Flora. Musa sai cosa significa?"
Annuii non riuscendo a parlare, probabilmente le nostre conclusioni finali non erano le stesse.
"Hai salvato Flora! Ora che so cosa le è successo posso curarla!" disse felice.
"HO PERSO GLI ULTIMI SEI ANNI DELLA MIA VITA" urlai alzandomi. Cominciai a respirare in modo affannoso, mi mancava l'aria. "Mi dia i miei ricordi, me li dia indietro!" la supplicai.
"Musa devi calmarti. Non posso darti quello che chiedi, il massimo che potevo fare l'ho fatto." Disse lentamente Faragonda prendendomi per mano.
Non riuscivo a respirare, stavo cadendo nel panico più totale. Chi ero? Chi ero stata in quegli anni? Come avrei ri-avuto la mia vita?
Uscii di corsa dalla stanza, volai così veloce per le scale che ancora ora non riesco a spiegarmi come sono riuscita a cadere.
Aria aperta, il cortile pieno di ragazze ed io che non riesco a fare altro che correre. Corro fuori dai confini della scuola, lontano il più possibile da quella vita che non riconosco.
Mi fermai solo andando a sbattere contro un albero. Poggiai la schiena contro la corteccia ruvida e mi lasciai scivolare fino a sedermi sulle sue radici. Il respiro tornò regolare dopo pochi secondi.
"Vengo da Melody, sono nata il 30 maggio, il mio segno astrologico è il Folletto. Ho il potere della musica, il mio colore preferito è il rosso amaranto, amo il cibo piccante. Canto e suono da quando ne sono in grado, papà è un pianista e mamma era una cantante e..." Ripeto tutto quello che ricordo della mia vita, tutto quello che so, fino a quando non so più niente.


SPAZIO AUTRICE!
Buona sera a chi mi legge! Eccomi qua con un vero capitolo da proporvi!
Oltre al capitolo avete anche la canzone, come vi avevo detto. Ho scelto Losing your memory di Ryan Star, credo possiate intuire il perchè ;) Vi invito a consumare il tasto play di questa canzone su youtube e aspettare domani per il nuovo capitolo.
I titoli dei capitoli saranno quelli delle canzoni che ci abbino, ditemi se queste accoppiate vi piacciono ;). Lasciatemi pure tutte le vostre impressioni, ad esempio : l'ho trovato un capitolo lento perché (...), l'ho trovato bello perché (...), ammazza che schifo perché (...), inizialmente mi ha incuriosito perché (...),  insomma potete dirmi di tutto, basta che motiviate! :)

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Capitolo 3
*** Anche se non stiamo insieme. ***


"Gesù! Gesù!
Possono quattro parole
fare un addio?"

Cesare Cremonini - Non ti amo più.
 


"...Musa?"
"Vengo da Melody, sono nata il 30 maggio, il mio segno astrologico è il Folletto. Ho il potere della musica, il mio colore preferito è il rosso amaranto, amo il cibo piccante. Canto e suono da quando ne sono in grado, papà è un pianista e mamma era una cantante e..."
"Musa ma che cosa..."
"Vengo da Melody, sono nata il 30 maggio, il mio segno astrologico è il Folletto. Ho il potere della musica, il mio colore preferito è il rosso amaranto, amo il cibo piccante. Canto e suono da quando ne sono in grado, papà è un pianista e mamma era una cantante e..."
"Musa smettila!" Facendo presa sulle spalle mi tirò su. "Che diavolo stai facendo?!"
Con uno scatto veloce, e nervoso, mi liberai dalla sua presa che seppur decisa si rivelò alquanto delicata.
Riven, così si chiamava. Lui era li davanti a me e mi guardava come se fossi pazza e, effettivamente, non aveva tutti i torti.
"Chi sono diventata in questi anni?" con le mani tra i capelli mi lasciai andare sull'erba. Era come se avessi finito le energie.
Riven si sedette poco lontano da me e mi tolse in maniera gentile le mani dai capelli "Non vorrai mica restare pelata?"
"Non lo so, magari Musa in questi sei anni pensava che rasarsi a zero le sarebbe andato bene."
"Direi di no. Hai sempre tenuto ai tuoi capelli, specialmente da quando li hai lunghi."
"Avrai ragione te.."
"Certo! Credo di essere una delle poche persone che ti conosce davvero." Ah ecco, io a mala pena ricordavo il suo nome. "Lo so, non lo ricordi..."
Cosa dovevo dire? Aiuto!
"Come mi hai trovata?"
"Stavo venendo ad Alfea per conto di Saladin e ti ho vista correre in questa direzione."
Silenzio. Imbarazzante, muto, solitario silenzio.
"Tecna mi ha raccontato un po' di quello che è successo in questi anni..." uscì da se, io mica avevo autorizzato la bocca a parlare!
"Cosa ti ha detto di noi?"
"Non molto. Solo che litigavamo tanto ma che in fin dei conti stavamo bene insieme."
"Diciamo che mi sono comportato male in un paio di occasioni."
"Ed io?"
"Tu sei sempre stata perfetta." Sorrise e io d'istinto distolsi lo sguardo "E' vero" continuò "Litigavamo davvero tanto, soprattutto per colpa mia."
"Perché ci siamo lasciati?"
"Noi..." tentennò un attimo prima di finire la frase "...non eravamo più fatti per stare insieme."
Se avessi avuto a portata di mano un coltello, ci avrei potuto tranquillamente tagliare la tensione. Io ero imbarazzata perché non avevo la ben che minima idea di quello che c'era stato tra noi, mentre lui lo era proprio per quello che era successo.
Mi alzai e Riven mi imitò. "Devo decidere cosa fare." Dissi
"Hai qualche idea?"
"Credo che lascerò Alfea."
"COSA?!"
Lo ignorai, più che con lui stavo parlando con me stessa "...devo dirlo alle ragazze e alla preside Faragonda. Poi farò i bagagli e me ne tornerò a casa. Spero che a mio padre piacciano ancora le sorprese."
 
"Devo solo avvisare la preside. Mi dispiace, davvero, ma credo di aver bisogno di un po' di tempo a casa."
"Lo capiamo Musa." Rispose Bloom per tutte.
Flora era finalmente sveglia ma ancora costretta a letto. L'infermeria fu, quindi, il posto in cui salutai le...quelle...insomma loro...le winx.
"Sai di poter tornare quando vuoi, vero?"
"Certo. Ora devo accettare questa cosa e magari cercare un modo per risolverla. Qualche terapia musicale potrebbe aiutarmi..."
"E Riven?" non conoscevo Stella ma erano bastate poche ore per capire che era una vera impicciona.
"L'ho incontrato prima, nel bosco.."
"Insomma lo abbiamo capito tutti che è tornato per te. Gli hai detto che te ne vai? Gli spezzerai il cuore.."
"Stella!" la ripresero le altre.
"Ha ragione" dissi "Io però non so chi sia, cioè non lo so più. Come non ho ricordi di voi, non ho ricordi di lui. E comunque mi ha detto che ci siamo lasciati perché non eravamo fatti per stare insieme."
"Sciocchezze!" la principessa di Solaria sembrava informata sui fatti "Vi siete lasciati perché lui aveva bisogno di tempo per trovare se stesso, o una cosa del genere."
"Stella non credo che questi siano affari tuoi.." provò Tecna, ma la bionda continuò.
"E' vero che in quel periodo litigavate tantissimo, sembrava che lui non ti amasse più! E' vero anche, però, che è sempre stato super geloso di te, nessuno ti poteva toccare! La vostra era una storia difficile, sinceramente però ho sempre puntato su di voi, anche più che su di me e Brandon!"
Troppe cose tutte insieme, tornata su Melody avrei pensato alla questione Riven.
"Ti ringrazio, Stella, per le informazioni. Ora però devo andare."
Mi lasciai abbracciare, non volevo ci restassero ancora più male.
 
Le valige erano pronte, a breve sarebbe arrivato il momento di partire.
Chissà cosa mi attendeva nell'immediato futuro. Magari in quegli anni ci eravamo trasferiti e io non avrei ritrovato nemmeno la casa dei miei ricordi.
"Ehi Musa!" Tecna, a grandi passi, si avvicinava a me e ai miei bagagli "Mi sono dimenticata di darti questo!"
Consegnò tra le mie mani un piccolo computer azzurro. Era il mio?
"Prendi il mio pc." Ahhhh era il suo. E che dovevo farci? "Ci ho messo dentro foto e video di questi anni. Mi sono anche permessa di scaricare tutte le tue e-mail degli ultimi mesi, tecnicamente è violazione della privacy.."
"Grazie Tecna" la interruppi sorridendo. Cominciavo a capire come mai fossimo amiche.
Insieme vedemmo arrivare alcune moto di Fonterossa. Dio ti prego fa che non ci sia Riven.
E invece c'era.
"Tecna! Musa! Che ci fate fuori dalla scuola?" esordì agitato Sky
"Che succede?" domandammo contemporaneamente. Qualcosa mi diceva che non avrei lasciato Alfea così presto.
"Ci manda Saladin. Le Trix, che non sono Trix, quelle li, insomma...Saladin è riuscito a scoprire il loro piano." Spiegò ancora lui.
I ragazzi parlavano con Tecna e io istintivamente mi allontanai non sentendomi parte della cosa.
"Non ti permetterò di tornare su Melody, Musa!" Riven si era accorto del mio lento distacco dal gruppo e non aveva aspettato un attimo per fermarmi.
"Tu non puoi dirmi cosa fare Riven"
"Con quelle streghe a piede libero non puoi andartene in giro come se nulla fosse!" fece prendendomi per un braccio. Con un forte strattone mi liberai dalla presa e gli tirai un'occhiataccia.
"Tu non puoi dirmi cosa fare!" dissi ancora, sta volta con più decisione "Non ti conosco nemmeno!"
Mi uscì con cattiveria. Ero stata gentile tutto il giorno, con tutti, ma ora non ce la facevo più. Quel lato del mio carattere, quello predominante, orgoglioso e deciso era stato represso troppo a lungo. Mi ero svegliata in una stanza che non conoscevo, con persone che non conoscevo, in una situazione che non conoscevo, ed ora mi si viene a dire che non posso nemmeno tornare a casa mia? Da chi poi? Da un nessuno.
Forse ero stata troppo dura, o almeno era quello che riuscivo a capire dall'espressione di Riven.
Rimase in silenzio per qualche secondo.
"Ma io si." Disse solo questo e con una massa agile mi prese sulle spalle, come fossi un sacco.
"Cosa stai facendo?!"
"Evito che ti metta nei casini."


SPAZIO AUTRICE!
Ok, scrivere la piccola nota a fine capitolo mi piace, quindi ho deciso che lo farò sempre, tanto ho sempre voglia di dire qualcosa a chi legge!
So che i capitoli non sono lunghissimi, ma io più che una storia mi sto immaginando degli episodi e, se la mia grave ossessione da serieTv mi ha insegnato qualcosa, un buon episodio finisce sempre sul più bello. E secondo me far finire il capitolo così è abbastanza "carino", boh non so come spiegarmi, spero che qualcuno abbia i miei stessi problemi e mi capisca :D
Qua comincia a delinearsi il problema streghe! Prossimamente scoprirete il loro piano e perchè le Trix non sono Trix....basta non dico altro!
Vi piace la canzone? Ci sta bene? Anche il titolo è preso dallo stesso brano, a me zì Cesare me piace troppo, e a voi?

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Capitolo 4
*** When we were on fire ***


"Now I know, I know, that we're losing light our love is dying
Out cold on the floor like a fallen star that shines no more
Take, take me back to where it was before
When we were on fire."
James Bay - When we were on fire
 

"Si può?" la voce di Tecna, dall'altra parte della porta, mi riportò alla realtà.
"Vieni, vieni, è anche la tua camera" feci aprendo la porta.
"Sei arrabbiata?"
"Di certo non con te!"
Tornai a sdraiarmi sul letto "Voglio dire, c'è modo e modo di dire le cose, o farle in questo caso."
"...vederti penzolare dalle spalle di Riven, però, è stato divertente." Confessò ridendo sotto i baffi.
"Tecna!"
"Ok, ok, ammetto che avrebbe potuto agire in modo un po' più logico, ma quello è il suo stile...almeno ora lo sai."
"Tecna" dissi tirandomi su di botto "mi vuoi spiegare chi sono queste streghe di cui tanto avete paura?"
"La paura" esordì "E' un sentimento irrazionale, soprattutto se parliamo delle Trix. Le abbiamo sconfitte così tante volte che la nostra non è paura! Quella di Riven, ad esempio, è paura per te."
"Ma perché? Ci siamo lasciati, lui se ne è andato!" sbottai esasperata "Comunque, dimmi di queste Trix."
"Le Trix non sono Trix, o meglio non ne hanno l'aspetto." Eh beh, ovvio, ora si che era tutto chiaro.
Feci di no con la testa "Faragonda è riuscita a recuperare il mio ultimo ricordo dello scontro, erano Darcy e Stormy, almeno così le ha chiamate. Non sono due delle Trix?"
"Ora ti spiego: le Trix sono rinchiuse nel Legendarium, un libro magico di cui ti parlerò dopo." Fece una breve pausa "Essendo personaggi di un racconto, di una leggenda, non hanno più un corpo."
"Mi stai dicendo che sono tipo dei fantasmi?"
"Ti prego, non fare paragoni infantili che mi aspetterei solo da Stella." Ringhiò "Non hanno un corpo, ma a livello extracorporale sono vive. Bene, grazie a qualcuno di cui dobbiamo ancora scoprire l'identità, sono riuscite ad evadere e appropriarsi di tre corpi appartenenti ad altrettante streghe di Torrenuvola."
"E perché Faragonda ha visto proprio Darcy e Stormy?"
"Perché il loro vero aspetto si manifesta solo con la trasformazione, altrimenti non potrebbero utilizzare i loro poteri."
"Ma... sappiamo chi sono le tre spiritate?"
Fece di no con la testa "Quando ci hanno attaccate erano già loro, erano trasformate."
"E come sappiamo tutta questa storia di corpi rubati eccetera?"
"Qui entrano in campo gli Specialisti! Tu non lo ricordi, ma il piano prevedeva di essere trasportate sulla loro navicella dallo scettro di Stella. I ragazzi non riuscivano a raggiungerci in quanto sembrava che ci fosse una barriera magica ad impedirlo. Analizzando i filmati dello scontro, registrati fuori da questa barriera grazie ai sistemi a circuito chiuso della navicella, Saladin è riuscito a capire il trucco. Da fuori non si vedono le Trix, ma tre streghe con gli occhi completamente bianchi. Griffin ha spiegato al preside di Fonterossa che solo nel caso di furto di corpo o sforzo eccessivo compaiono gli occhi bianchi. I ragazzi sono venuti proprio ora ad informare Faragonda, era rimasta indietro su tutto per via delle condizioni di Flora, e le tue."
Tanti piccoli tasselli componevano questa storia zeppa di particolari.
"O-ok" balbettai "Quindi sappiamo chi sono le tre streghe possedute"
"Si, Griffin ha già provveduto ad isolarle."
"Ma, come togliamo le Trix da li dentro?"
"Bella domanda, davvero una bella domanda..." sospirò "Dobbiamo innanzitutto scoprire chi ha aiutato le Trix, perché qualcuno deve averle aiutate."
 
La pomeriggio seguente Aisha mi mostrò il Music Café di cui, a quanto pare, mi sono sempre occupata.
Entrai preoccupandomi stupidamente di non fare rumore. Un palco, ricco di strumenti, un bar ben fornito ed un sufficiente numero di tavoli: avevo fatto un buon lavoro.
Seduta al pianoforte, chiusi gli occhi e lasciai che le mani andassero da sole. Ah, la musica, il mio grande amore. Rilassai le spalle e lasciai andare la testa, quanto amavo farlo.
Finito il pezzo, qualcuno applaudì dal fondo della stanza, dalla porta d'entrata. Sobbalzai per poi puntale lo sguardo su di lui : Riven.
"Sono venuto a scusarmi" disse chiudendosi la porta alle spalle "ma non eri in camera tua. Tecna mi ha detto dove trovarti."
"Ebbene?"
"Scusa" disse avvicinandosi lentamente, sembrava si vergognasse "Ho sbagliato a reagire in quel modo, ma non è sicuro là fuori." Finì guardando la finestra.
Restai seduta al piano guardandolo da lontano:  aspettavo che dicesse altro, ma non lo fece.
"Abbiamo vinto troppi scontri con le Trix per averne paura. Io non ho paura."
Non aspettò un secondo per rispondere alla mia provocazione "Lo so. Tu non hai mai avuto paura di niente. Sono io ad averne, per te."
"Perché?" scossi la testa non capendo "Non ci siamo lasciati?"
"Se solo potessi ricordare, Musa..."
"Cosa Riven?!" dissi quasi scocciata dalla situazione. Passai dallo sgabello del piano alle scale del palco, volevo avvicinarmi a lui, ma non più di così. "Ci siamo lasciati, punto. Che altro dovrei sapere?" e bom, seduta di botto su quei piccoli gradini che dividevano gli artisti dal pubblico.
"Niente Musa, niente.." mi girò le spalle e fece per uscire, ma lo fermai con un urlaccio.
"Perché non me lo dici Riven? Perché non mi dici cosa dovrei ricordare?" mi ero alzata di scatto, arrabbiata. "Sono stufa di non sapere niente." Aggiunsi.
Riven si era bloccato, come di pietra, non andava né avanti né tanto meno indietro, quindi decisi di insistere "Dimmi solo cosa dovrei ricordare." Conclusi con un sospiro, davvero non sopportavo più il fatto di non avere buona parte dei miei ricordi, della mia vita.
"Gli sguardi." Si voltò "Quelli dovresti ricordarli. E i sorrisi, Dio, mi facevi morire con quei sorrisi. Quando eravamo insieme ci bastava sfiorarci per prendere fuoco." A piccoli passi si avvicinò sempre più "Tutte le volte in cui non ti meritavo, le volte in cui mi avresti dovuto lasciare e invece sei rimasta."
Più o meno erano quattro i metri che ci separavano, avevo paura che preso dal racconto si avvicinasse ancora di più, invece no. Rimase li, dritto, a guardarmi con gli occhi dolci. "I messaggi, le e-mail e le chiamate di questi mesi in cui non c'ero, dovresti ricordarli."
"Non ci siamo lasciati veramente..."
"No, mai."
Che stupida, avrei dovuto capirlo.
"Più volte ti ho promesso che sarei tornato e quando l'ho fatto ti ho trovata così, svuotata di tutti questi anni, di noi."
 
"Sei sicura fosse Riven?"
"STELLA!"
"Certo che ne sono sicura Stella."
"Non venite a dirmi che questo è un comportamento da Riven, il vecchio Riven intendo."
"Aveva detto che sarebbe tornato cambiato, evidentemente è successo. Anche Sky mi ha detto che sembra un'altra persona."
"Poi cosa è successo Musa?! Vai avanti!" Aisha si stava appassionando alla storia.
"...e poi Stella è venuta a cercarmi perché si stava avvicinando l'ora di cena!"
"Non mi preoccupo mai e per una volto che lo faccio, sbaglio!"
La conversazione finì li, con una risata.
Avevo mentito, qualcos'altro  era successo. Non fisicamente, ma dentro di me. Non che mi fossero tornati i ricordi, assolutamente.
Era qualcosa di emotivo, il discorso di Riven, su ciò che eravamo e che avevamo passato mi aveva stretto forte il cuore. Lo amavo così tanto?


SPAZIO AUTRICE!
 Ehilà gente! Finalmente ecco il capitolo che tanto aspettavate, perché lo so che lo aspettavate :P
Cosa ne dite della storia delle Trix? E del confronto Musa-Riven? Ovviamente non è finito qui, posso dirvi che già ora mi metto a scrivere il prossimo capitolo così domani in serata lo pubblico magari :)
Conoscete la canzone? Santo cielo ci ho messo una vita per trovare quella giusta questa volta! Spero che i miei sforzi non siano stati vani!
Un abbraccio e alla prossima!

Come al solito vi invito a farvi avanti e a scrivere una recensione sul mio operato : vi sta piacendo, vi fa schifo, ecc...

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Capitolo 5
*** Sfidami. ***


"Get out your guns, battle's begun
Are you a saint or a sinner?
If love's a fight, than I shall die
With my heart on a trigger?"
The Cab - Angel with a shotgun

La luce del sole stentava ancora ad illuminare Alfea mentre noi Winx uscivamo dal comprensorio studentesco.
"Fa freddino a quest'ora del mattino."
"Non siamo su Solaria, Stella. Dovrai aspettare che il sole sorga."
"Magari potrei dargli un aiutino.." Flora la guardò in cagnesco e la fata del Sole e della Luna ci ripensò "Lascerò alla natura i suoi tempi, ho capito.."
"Flora sei sicura di sentirti abbastanza in forze?"
"Certo Bloom, sono passati giorni dallo scontro ormai."
"E tu Musa?" domandò Aisha "Dovrai essere curiosa del scoprire i tuoi poteri!"
"Eh già..." risposi timidamente.
Non mi ero più trasformata da...sei anni fa, per quanto ricordavo.
Tecna mi spiegò le varie evoluzioni che, negli anni, avevamo passato. "Ora siamo fate Bloomix,
"WINX BLOOMIX!"
 
"O SANTO CIELO!" che diamine mi era successo?! "Io mi ricordavo quei due straccetti della trasformazione base!" risi felice facendo una giravolta su me stessa "Queste si che sono ali!" non era da me reagire in quel modo per dei vestiti, mi era sempre e solo interessato del potere, ma cavolo quella trasformazione era così eccezionale! Anche solo dall'aspetto sembravo forte, e probabilmente lo ero! "Ho addirittura una tiara!" mi sentivo uno stupida, però la piacevole sorpresa nel trovarmi in dei panni così bella, in fin dei conti, ci voleva.
"Musa che apprezza la moda?! Sto sognando?" con quella battuta Stella mi riportò alla realtà. Mi guardai intorno e solo allora notai le mie compagne.
"Scusate, è che..."
"Ma figurati!" mi tranquillizzò Bloom "Ora, però, alleniamoci!"
"Ho preparato, insieme ad Aisha, un labirinto magico. Metterà alla prova velocità, reattività e forma fisica generale." Spiegò Tecna poco prima di schioccare le dita. Quando lo fece apparve una porta di morphix "Una volta oltrepassata questa" continuò indicandola "potrete uscire solo dopo aver terminato il percorso per intero, non si può mollare a metà allenamento."
"Tenca! Aisha!" gracchiò Stella "Non è valido! Voi avete creato questa cosa quindi siete avvantaggiate!"
"Io ho solo messo a disposizione il morphix."
"Stella stai tranquilla. Il mio portatile ha creato in modo casuale sei diversi ambienti di allenamento scegliendo tra migliaia di opzioni, né io né Aisha sappiamo quale combinazione ci capiterà."
La fata bionda sbuffò, non aveva proprio voglia di mettersi alla prova. "Uff, va bene, se proprio dobbiamo." Finì girandosi tra le mani l'anello di Solaria.
"Pensala così: prima inizi, prima finisci!"
Una alla volta entrammo per quella porta ma non ci ritrovammo insieme.
 
"Era tutto buio così per iniziare ho analizzato lo spazio intorno a me con una onda sonica! A quel punto tutto si è illuminato, che poi il tutto era niente perché non c'era niente intorno a me! Tutt'insieme sono cominciate ad arrivarmi contro delle palle di ghiaccio indistruttibili, era come fare lo slalom in un congelatore! E' stato davvero forte! Ho dovuto correre, saltare, coordinare mente e corpo, è stato fantastico mamma!"
Dopo l'allenamento di quella mattina mi ero andata a rintanare in cima ad una delle due torri di Alfea per parlare un po' con mia madre.
Si, con mia madre, perché l'ologramma che nasce dal fiore di loto che porto sempre con me non è semplicemente una figura. E' lei, è mia madre. Bella e sorridente, mi guarda e mi ascolta. Magari non sarà reale, ma è sicuramente d'aiuto quando mi manca, e mi manca spesso.
"A breve partiremo per una missione, la mia prima missione praticamente! Sono entusiasta da morire! Tecna ha messo a punto, insieme a Timmy, un dispositivo che ci porti al Legendarium, o una cosa simile, non ci ho capito molto. Non so davvero cosa aspettarmi, ma so di potercela fare."
 
"Come c'era da aspettarsi, Aisha ha ottenuto il massimo di punti a livello motorio, contrariamente a Stella che è ultima in classifica."
"Da quando i giochini di Tecna stilano classifiche?" sbuffò la principessa di Solaria.
"Ci aiuterà a paragonare le prossime prove che faremo." Spiegò "Bloom, Musa e Flora ottimi punteggi per quanto riguarda la risposta ai problemi, esattamente come me. Anche qui, Stella, sei indietro."
"Ero di certo la meglio vestita." Ribatté strizzando l'occhio.
"Aisha a parte, dicevo, la nostra forma fisica non è ottimale."
"Male" iniziò la fata dei fluidi "dovete rimediare fin da ora. Il fisico è importante non solo per la salute: nel caso in cui non riuscissimo a trasformarci, in una qualsiasi occasione, potremo fare affidamento solo sulle nostre abilità." Spiegò.
"Bene" si intromise Stella "vorrà dire che chiederò a Brandon di allenarsi con me...se capite cosa intendo."
"STELLA!"
Chiedere aiuto ai ragazzi, per un vero allenamento, non era una brutta idea. Ognuna si sarebbe rivolta al rispettivo fidanzato mentre io...
NO mi dissi, non potevo chiedere a Riven, non dopo quella chiacchierata.
Avevo deciso di allenarmi da sola. Flora, molto gentilmente, aveva preparato per me una pozione speciale. Spargendone un po' ai piedi di un albero, questo avrebbe iniziato a roteare su se stesso a velocità variabile, così da non lasciarmi altro da fare se non evitare i rami saltando, accucciandomi o cose simili.
"Mi sembra un ottimo allenamento, davvero." Aveva commentato Aisha, così, quella mattina, uscii di buon ora per andare nel bosco e scegliere un rivale.
Più pozione usavo, più l'albero sarebbe stato veloce e quindi l'allenamento più duro. Mi riscaldai qualche minuto, per poi iniziare.
Ok, sembrava troppo facile, così versai più pozione sulle radici: me ne pentii. La velocità di rotazione non era solamente accelerata, il verso era perfino alternato! Non mi ero mai tirata indietro davanti alle sfide, di certo non avrei iniziato ora.
Forza Musa!Forza!
L'incantesimo durò circa trenta minuti. Quando l'alberò tornò fisso a terra tirai un sospiro di sollievo e mi lasciai cadere indietro.
Sdraiata sul prato, guardavo il cielo e respiravo affannosamente...eppure mi sentivo bene! Tutta quella fatica sembrava avermi fatto proprio bene! Risi di me stessa chiudendo gli occhi. Respirai profondamente quell'aria fresca e lasciai che il silenzio della natura mi entrasse dentro e calmasse il mio cuore, che batteva velocemente come quello di un animale impaurito.
"Avresti potuto chiamarmi."
Scattai in piedi in meno di un secondo e tanti saluti alla calma e al silenzio mi dissi. Era Riven, ovviamente.
Balbettai qualcosa simile ad una scusa credibile, ma non riuscì gran che bene.
"Tranquilla" disse "Come mai questo allenamento?" domandò sedendosi sull'erba ancora fresca della rugiada mattutina.
"Aisha. E Tecna." Scossi la testa capendo che quelle informazioni non gluìi sarebbero state sufficienti "In poche parole: se mai dovessimo trovarci a combattere senza poteri... sarebbe un suicidio."
Rise trasmettendomi un innato senso di tranquillità "L'ho sempre detto che voi fatine..."
"Voi fatine cosa?!" la tranquillità durò evidentemente poco.
"...non siete addestrate come noi." Concluse strizzando l'occhio.
"Posso farti nero quando voglio."
Lo specialista fu in piedi in un secondo, a meno di due metri da me con la  scimitarra sguainata.
"Avanti allora." Mi provocò "Ma sii prudente, non vorrei farti male."

SPAZIO AUTRICE!
Finalmente pubblico! Speravo di poterlo fare prima ma è andata così :)
Questo è un capitolo un po' così, di passaggio diciamo. Non succede molto a livello di trama ma spero che vi piaccia lo stesso!
La canzone è ovviamente riferita al fatto che le ragazze si stanno preparando per andare in missione (Get out your guns, battle's begun / Tira fuori le tue armi, la battaglia è iniziata) e, STRAOVVIAMENTE, all'ultimissimo trafiletto dove Riven e Musa si preparano a scontrarsi perché in fin dei conti l'amore è una battaglia.
Lasciate una recensione, bella, brutta o cattiva, come volete, e alla prossima!

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Capitolo 6
*** Warrior. ***


"Put me to the test, I'll prove that I am strong
Won't let myself believe, that what we feel is wrong
I finally see what you knew was
inside me all along
that behind this soft exterior, lies a warrior."

Beth Crowley - Warrior

 

Strinsi forte i pugni e non dovetti distogliere gli occhi da quelli di Riven per sapere di essermi trasformata. "Dovrei essere io a dirlo, dopo tutto sei tu quello senza poteri."
 Leggermente accucciato, muoveva lentamente la scimitarra davanti a se, sembrava una danzasse.
"Non ne ho bisogno per batterti."
"Allora avanti!" senza dargli tempo di ribattere gli scagliai contro un attacco. Con mia enorme sorpresa lo parò senza grandi sforzi.
"Tu non lo ricordi Musa, ma noi specialisti siamo addestrati fin da piccoli a combattere la magia." Si fece avanti ma, prima che affondasse il colpo, saltai in aria e capovolgendomi atterrai esattamente alle sue spalle.
"Ti hanno addestrato a combattere, io sono nata per farlo."  Una leggera onda sonica ed eccolo che viene spinto a metri da me. Mimo una pistola con le mani e ci soffio sopra. "KO" e gli volto le spalle.
"Mai voltare le spalle ad uno specialista!"
Le mia braccia lungo i fianchi sono immobili, mi guardo la vita e scopro di essere stata letteralmente presa al lazo. Con uno strattone, Riven richiama la corda a se e io mi ritrovo tra le sue braccia. Se suo confortevoli, e forti, e bellissime, e muscolose....LE SUE BRACCIA E BASTA.
 
"Ti arrendi?" mi sussurra all'orecchio. Spalanco gli occhi e trattengo il fiato mentre dei brividi mi invadono la schiena.
"Voce di cristallo!"
Riven è costretto a mollare la presa e io riesco a liberarmi anche se sarei rimasta volentieri tra le sue braccia.
Volo in alto giusto per qualche metro, così che non possa vedere il rossore sul mio viso.
"Gabbia sonora" e lo specialista si trova rinchiuso come un pesce in una boccia. "Sicuro di voler continuare?" gli domando sorridendo.
"Se c'è una cosa che non faccio, è arrendermi."
"E cosa vorresti fare ora? Come intendi uscire da la dentro?"
"E' che sei sleale"
"Che fai? Rigiri la frittata? Hai detto di poter vincere contro la magia."
"Cercavo di far colpo!" rise toccandosi i capelli "Fammi uscire da qui, dài."
Con un battere di mani la gabbia sonora sparì ed io tornai a terra. "Uno a zero per la magia." Annunciai vittoriosa.
"E' il tuo campo, accetto la sconfitta. Anche se questo non cambia il fatto che senza magia voi non potete combattere."
"Quelle di Tecna sono inutili preoccupazioni, perché mi dovrei ritrovare senza poteri se sono una fata?"
"Faragonda ve li ha tolti e le Trix ve li hanno rubati."
Mi diedi uno schiaffo sulla fronte chiudendo gli occhi "Stupida memoria."
Riven mi porse la sua scimitarra con fare gentile "Lascia che ti insegni."
 
Per tre giorni tornai ad allenarmi nel bosco e, per altrettanto tempo, lo feci con Riven.
"Ahhhh" mi lamentai isterica con le mani tra i capelli "Non lo so Tecna!Non lo so! Stiamo bene insieme, però..."
"Curioso. Avete iniziato meglio ora di quando avete iniziato veramente."
"Iniziato???" non capivo il suo ragionamento.
"Iniziato a stare insieme."
"Ma noi non stiamo insieme! Passiamo del tempo insieme e lui mi insegna ad usa la sua scimitarra..." la mia voce non era ferma, ma insicura e tremolante.
"Musa." Disse seria Tecna "Lui non fa toccare a nessuno la sua spada."
Rimasi per un po' a bocca aperta, persa tra mille pensieri. Forse non avremmo dovuto iniziare, come diceva Tecna ma ri-iniziare, come se nulla fosse stato, come se il passato fosse stato semplicemente dimenticato da entrambi.
"Ho parlato con Daphne" dissi per cambiare discorso.
"A proposito di cosa?"
"Dei miei ricordi. Le ho chiesto di fare alcune ricerche per me, sicuramente lei saprà dove mettere mano."
"Hai fatto bene, speriamo che abbia trovato delle risposte al nostro ritorno."
"Già."
"Ora sarà meglio dormire, domani ci aspetta un'alzataccia."
"La mia prima missione." Affermai pensierosa.
"Buonanotte Musa."
"Buonanotte Tecna."
 
Non dormii bene quella notte; forse perché ero agitata per la partenza, la mia prima missione, l'ignoto, o forse perché i pensieri su Riven erano cresciuti in maniera esponenziale in quella settimana.
Eravamo nel cortile di Alfea in attesa della navicella di Fonterossa, con relativi specialisti all'interno. Tecna era operativa già da un paio d'ore, dubitavo che avesse chiuso occhio, Stella sonnecchiava appoggiata alla spalla di Bloom mentre Aisha si sgranchiva sotto lo sguardo assonnato e perso di Flora. Io me ne stavo vicino a Tecna, seduta sul mio zaino: non sapevamo quanto sarebbe durata la missione, così ci eravamo organizzate per un eventuale campeggio.
"Oggi di certo non concluderemo niente." Iniziò Tecna, cercando di trasmettere le sue esperienze a me "Ma sta tranquilla, solitamente non restiamo fuori per più di due giorni." Io annuivo con gli occhi quasi chiusi non tanto perché capissi, ma più che altro per farle sapere che apprezzavo il suo informarmi sulle modalità alle quali non ero abituata.
"Vorrei rassicurarti sul fatto che non incontreremo problemi, ma visti i nostri precedenti le probabilità sono contro di noi. Un attacco da parte del cattivo di turno è più quotato di una tranquilla ricerca del Legendarium."
Un gran vento si alzò proprio in quell'istante e nessuna dovette chiedersi da dove provenisse: la navicella di Fonterossa stava atterrando proprio a pochi metri da noi.
"Per ottimizzare il tempo rimandiamo i saluti a quando saremo a bordo, forza, andiamo!" come poteva essere, Tecna, così organizzata? Sembrava avesse un programma per tutto.
"Buongiorno ragazze" Helia fu il primo a salutarci, prendendo galantemente i nostri zaini assieme a Brendon. Sky, Timmy e Riven erano seduti ai posti di comando e, mentre ogni Winx dedicava del tempo al proprio specialista, io restai immobile a guardarmi intorno. Quella doveva essere la navicella in cui ero atterrata, insieme a Flora, dopo l'incidente. Mi sforzai di far tornare a galla qualche ricordo ma senza risultato.
"Ehi Musa" Riven mi fece tornare tra loro salutandomi
"Buongiorno" dissi avvicinandomi. Allenandoci insieme, le cose tra noi erano migliorate, ora potevamo dire di essere amici, credo, anche se entrambi sapevamo che non era quello che lui voleva. Non mi aveva pressata in nessun modo, capiva la situazione e si sforzava di fare buon viso a cattivo giorno. Io, dal mio canto, cercavo di conoscerlo anche se non potevo promettergli nulla. In fin dei conti, se già una volta mi ero innamorata di lui, perché non poteva accadere di nuovo?
"Sei ancora assonnata vedo, hai certi occhi."
"Eh si" farfugliai "Credo che andrò a riposarmi un po'". Lo lasciai così, con due parole al volo, approfittando della situazione per ritirarmi al piano inferiore della navicella a pensare.
Tirai fuori il pc pieno di mie vecchie cose e lo accesi. Avevo passato molto tempo a sfogliare foto e a vedere video, miei e delle Winx, ma ancora non avevo trovato il coraggio di aprire la cartella "Riven" e...beh, sentivo che era giunto il momento di farlo.
Le nostre foto insieme, soprattutto le prime, non erano così romantiche come si potrebbe pensare, eppure sembravano così vere. Aveva ragione, avrei dovuto ricordare certi sguardi, anche solo tramite una foto riuscivo a capirne la profondità. Ero seduta sul pavimento freddo della navetta e ne guardavo il soffitto cercando di immaginarmi viva in quelle foto.
"Hai qualche domanda?"
"Troppe..."
"Ponimele. Sono ero tua amica prima e lo sono tutt'ora. Cerchiamo di fare chiarezza nella tua testolina sonante."
Tecna, così calcolatrice e fredda al primo impatto, si stava rivelando un'amica preziosa.
"Ho visto le foto, le nostre foto." Spiegai "Sto cercando di ri-vedermici."  
"E ci riesci?"
"No." Ovviamente "Mi sembra di sognare, non riesco a trasformare le immagini in realtà. Non riesco ad immaginarmi ridere, scherzare o parlare con lui come dovrei."
"Non è che ridevate poi così tanto. Più che parlare, poi, urlavate. I momenti di tenerezza tra voi erano rari e silenziosi. Non sbandieravate il vostro rapporto ai quattro venti."
"Mi racconti com'era?"
"Chi?"
"Riven!"
"Oh, certo...vediamo... dimentica il Riven di ora. Lui è sempre stato un tipo difficile, egoista, scontroso e in perenne competizione con gli altri specialisti. Non gli è mai basto ciò che era, voleva di più."
"E come mai, allora, è sempre stato dalla nostra parte?"
"Non lo è sempre stato." Fece una pausa "Non dovrei essere io a raccontartelo..."
"Ti prego Tecna, so che di  te mi posso fidare.."
"Essendo sempre alla ricerca di qualcosa di più, quando eravamo al primo anno, è finito per schierarsi con le Trix... lui ha avuto una sorta di relazione con Darcy."
Sgranai gli occhi e deglutii rumorosamente "Ah..."
"Vado avanti?"
"Se c'è dell'altro...."
"E' successo anche una seconda volta che lui facesse il doppio gioco."
"Di grazia, Tecna, quando pensavate di dirmelo?!"
"Personalmente non lo credevo importante! Insomma hai visto com'è ora... Riven è sempre stato molto geloso di te, ossessivo, ma comunque innamorato. Ora che è tornato ed è solo innamorato...non so. Tu non ricordavi il passato così ho pensato che sarebbe stato meglio che voi due ricominciaste da capo." Lei, sempre così calma, così legata alla logica, sembrava persa, sembrava non essere in grado di presentarmi un ragionamento logico.
"In questi giorni sono uscita con un egoista, un doppiogiochista, una persona egocentrica che pensa solo a se stesso...bene..."
"E' cambiato però..."
"Quanto tempo è stato fuori?"
"Circa un anno"
"E tu credi che si possa cambiare così radicalmente in un solo anno? Non stiamo parlando di un taglio di capelli ma di una personalità..."
"E' stato fuori per tutto il periodo in cui, a Magix, è regnata la pace..." Tecna non stava più parlando con me, rifletteva ad alta voce. "Ed è tornato proprio il giorno in cui siamo state attaccate. Quando siamo arrivate ad Alfea, con te e Flora conciate male, lui era li..."
"A cosa stai pensando?"
"Non ha fatto domande, ha subito accettato di partire in missione e questo è strano.."
"Tecna???"
"Io credo nelle persone, soprattutto in quelle che cambiano loro stessi ma...Riven è Riven, possibile sia cambiato così tanto? Se ne è andato poco prima della sconfitta delle streghe, poco prima che il Legendarium venisse chiuso. Perché non ha aspettato che risolvessimo la situazione prima di partire?..."
"Credo di aver capito cosa intendi..."
Tecna si volto verso di me con espressione triste "Mi dispiace." Sospirò profondamente "Io credo che Riven potrebbe entrarci qualcosa in tutto questo."


SPAZIO AUTRICE!
Come detto, ecco qui il capitolo a 24h dal precedente!
Allora... è un po' più lungo del solito e lo definirei a doppia lama: scene pucciottosa di loro che si allenano e poi TATATATAAAAA Riven è il traditore li in mezzo? Che ne pensate?
Vi invito a lasciare un commento o, magari, a mandarmi un messaggio privato! :)
Che ne dite della canzone?
Non è famosa, a meno che non siate dei fai di Shadowhunters! A me piace tantissimo, specialmente per pezzo che ho messo su in cima! Tutto dedicato a Musa che dietro la sua soft esteriorità è una warrior. Vi piace? La conoscevate? Io la amo, spero lo facciate anche voi :)
A presto, un abbraccio a chi mi legge.
Aria :)

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Capitolo 7
*** We’re holding on and letting go. ***


"It’s everything you wanted, it’s everything you don’t
It’s one door swinging open and one door swinging closed
Some prayers find an answer some prayers never know
we’re Holding on and letting go…"

Ross Copperman - Holding On And Letting Go



L'importante era mantenere la calma...anche se tutto quello che avevo voglia di fare era andare da lui e urlargli contro quanto fosse subdolo, meschino e un altro milione di cose.
"Musa, non ne siamo sicure!"
"Dài Tecna, la probabilità che stia facendo il doppio gioco è alta, lo sai anche te!"
"Non lo metto in dubbio, dico solo che tutto va verificato."
"E come?"
"Lui non sa che sospettiamo qualcosa, usiamo il vantaggio! Cioè, usa il vantaggio."
 
Ingannare la gente non mi piaceva. Ero stata cresciuta credendo nella sincerità e nella bontà delle persone, ma anche nel dover fare la cosa giusta, ed ora,  la cosa giusta era prendere in giro Riven.
"Avvicinati a lui, cerca di scoprire perché è tornato proprio ora e magari se ha avuto qualche contatto con le Trix."
Facile. Avevo un compito facile. Dovevo essere carina, gentile, ben disposta, fare buon viso a cattivo gioco e vedere di scoprire qualcosa.
Tecna mi aveva lasciata sola per tornare da Timmy.
Mi sdraiai a terra con la testa pensate, troppi pensieri in così poco tempo. Ero furiosa, nessuno mi aveva detto del passato di Riven. Ero arrabbiata, lui aveva avuto una storia con una delle Trix...forse più che arrabbiata ero gelosa. Più di qualsiasi altra cosa, però, ero delusa.
Sospirai profondamente chiudendo gli occhi, quando li riaprii eravamo atterrati.
Uscii alla luce del sole strizzando gli occhi.
"Stavi dormendo?" domandò Riven avvicinandosi.
"Eh, si, ho fatto un sonnellino." Risposi sorpresa di trovarmelo affianco. Mi sistemai meglio lo zaino sulle spalle e gli sorrisi mentre insieme raggiungevamo gli altri.
 
"Allora" iniziò Tecna "Il Legendarium è da qualche parte qui intorno. Il cerca&trova non riesce a localizzarlo in modo esatto, quindi la cosa più intelligente da fare è dividersi. Risparmieremo tempo e, se la fortuna a cui non credo vorrà assisterci, potremmo tornare a casa questa sera."
"Ogni coppia avrà uno di questi" continuò Timmy dando ad ogni specialista un piccolo oggetto dalla forma esagonale. "Inizierà a lampeggiare quando, e se, vi avvicinerete al Legendarium."
"Andremo avanti con le ricerche finché non verrà fuori il libro. I primi che lo trovano devono immediatamente avvisare gli altri..."
"Per questo non c'è alcun problema." Lo interruppe Stella. "Ci basterà lanciare in aria un qualche incantesimo."
"Non essere così precipitosa Stella." La corresse il ragazzo dai capelli color carota. "Se Tecna vi ha chiesto di allenarvi senza magia, è perché non siamo sicuri che questa aria ne sia coperta interamente. Alcuni di noi potrebbero finire in aree dove la magia non esiste."
Ovvio, doveva esserci qualcosa sotto l'allenamento proposto da Tecna.
"Nel momento in cui troverete il Legendarium, vi basterà spezzare in due il localizzatore che vi abbiamo dato. In questo modo tutti gli altri daranno messaggio di errore e sapremo che la ricerca è conclusa."
"Ci ritroveremo qui una volta finita la missione?"
"Certamente. Ho messo nello zaino di ogni Winx una cartina della zona. Non sarà difficile ritrovare questa radura."
Che organizzazione, Tecna e Timmy sembravano aver pensato a tutto. Forse era quello il loro compito.
"Per evitare inconvenienti, ogni specialista sarà affiancato da una fata."
Indovina, indovinello, chi andrà in missione con il più sospetto? Io. Era ovvio.
Mi voltai verso Riven e mi sforzai di sorridere "Credo proprio che tu sia la mia metà."  Ma che frase intelligente Musa! "Per la missione intendo!" specificai cadendo sempre più nel ridicolo.
"Certo Musa, certo." Rispose trattenendo una risata "Andiamo." Concluse trascinandomi verso un estremo della radura. Lanciai un'ultima occhiata a Tecna e poi mi lasciai guidare tra gli alberi.
 
"Credi davvero che questo coso funzioni?" mi domandò "Sono ore che camminiamo, nemmeno una volta ha lampeggiato."
"Evidentemente non siamo vicini a quello che cerchiamo."
"Ma è veramente tanto che camminiamo!"
"Evidentemente non è abbastanza." Lo zittii con tono ripetitivo.
"Il sole tramonterà tra poco." Disse
"Di già?!"
"Ero serio quando dicevo di aver camminato tanto."
"Il tempo è volato. Cerchiamo un posto dove fermarci allora."
Trovammo una piccolissima radura e ci sedemmo a terra. Capovolsi lo zaino in maniera disordinata per vedere cosa Tecna ci avesse messo  dentro.
"Quanta roba." Commentai
"E' sempre la solita." Disse Riven avvicinandosi "Una tenda, due coperte, qualcosa da mangiare, la cartina per orientarsi, qualche benda e alcuni medicinali."
Magnifico: una tenda. Una sola tenda e due persone. Due persone tra cui l'imbarazzo è a livelli esorbitanti. Magnifico, veramente magnifico. Ho già detto magnifico?
"Cerco qualcosa per accendere il fuoco." Esordì Riven alzandosi. "Aspettami qui."
"Come se potessi andare da qualche parte."
 
Montare la tenda era stato davvero facile: ero una fata. Riven era tornato dopo una mezz'ora con abbastanza legna per tutta la notte e la scimitarra ancora in mano.
"Ah, ci sei riuscita!"
Alzai il dito indice e lasciai che un piccolo vortice dorato vi giocasse sopra "Chiamasi essere nati con poteri magici."
"Pensavo che ti limitassi a cambiare la musica alle feste." Commentò cominciando a sistemare il fuoco.
"Molto simpatico." Mi sgranchii le dita e lasciandole andare a movimenti morbidi accessi il fuoco. Tutto a debita distanza e comodamente seduta vicino alla tenda.
"Ah, questa inutile magica." Dissi ironica.
"Ammetto che sia utile. Dico solo che non può essere tutto."
"In missione torna sicuramente utile. Fortunatamente siamo capitati in una zona in cui la magia non manca, a quanto pare."
"In ogni caso sapresti usare la mia scimitarra."
"Giusto." Gli sorrisi avvicinandomi al fuoco.
"Freddo? Vuoi il mio mantello?" domandò
"No, grazie."
"Giusto, non sei mai stata un tipo freddoloso."
"Ahhhh" mi lamentai quasi ruggendo "Odio quando dite così!"
"Così come?"
"Come a far sembrare che io non conosca me stessa. So di non essere un tipo freddoloso. Non lo ero anche prima di arrivare ad Alfea!"
"Scusami Musa."
"Oh, ti piaceva tanto fare quello, andare li, mangiare questo, guardare quel genere di film invece dell'altro. Che diamine, io so cosa mi piace!" dissi esasperata.
"Non mi riferisco solo a te." Dissi agitandomi sempre di più e cercando le provviste nello zaino. "Vedi?" continuai tirando fuori un panino "Lo so che adoro il cibo piccante! Quindi io mangerò questo panino con il salame piccate e tu quel che resta!"
Riven rise della mia reazione  e accettò di buon grado ciò che avevo scartato.
"Io mi conosco. Potrò non ricordare il mio primo scontro con le Trix, o la prima volta che ho visto le Winx, o il nostro primo bacio, ma il resto lo so." Dannazione. CHE.DIAVOLO.AVEVO.DETTO?!
Chiusi gli occhi sperando di diventare invisibile.
All'improvviso il localizzatore iniziò a lampeggiare e la terra a tremare sotto i nostri piedi.
"Dannazione!" esclamò Riven con la scimitarra in mano, pronto ad attaccare.
"Ma cos'è?! Un uragano?!"
"Peggio. E' Stormy." Disse serio.
Ci posizionammo schiena contro schiena, pronti a difenderci da un attacco in arrivo da qualsiasi direzione. Guardai verso Nord, dove avevamo lasciato gli altri: gli alberi cadevano come fossero foglie e facevano strada ad un tornado.
"Riven, dobbiamo andare!" urlai nel vento indicando il pericolo imminente.
Fece di si con la testa e prese la mia mano nell'istante in cui iniziò a correre. Non avrei mai scelto quella direzione, veniva troppa luce da li, probabilmente ci trovavamo a pochi passi da una radura molto grande, e difendersi in uno spazio grande e vuoto è decisamente più difficile.
"E' una trappola!" urlai "Ci sta spingendo fuori dal bosco." Con uno strattone lasciai la mano di Riven e mi fermai. "Andiamo verso Est, addentriamoci nella foresta!"
"Musa fidati di me!"
"Così andiamo verso la morte Riven!"
"Mentre raccoglievo la legna ho visto un lago laggiù! C'è una cascata e sicuramente una grotta!"
"Saremo in trappola come topi! Non lo capisci?!" urlai ancora dato che lo specialista non voleva sentire ragioni.
"Fidati di me Musa!"
Mi guardai intorno nervosa, dovevo scegliere alla svelta. Mi fidavo di Riven? Sembrava avere in mente un piano, perché non fidarsi? Che rottura dover fare certe scelte alla svelta. Mi aveva preso la mano e portata con se, mi aveva chiesto gentilmente se sentissi freddo offrendo il suo mantello, mi aveva lasciato usare la sua scimitarra e parlato nella maniera più dolce possibile. No. Non poteva fare il doppio gioco, non poteva. Ruotai gli occhi al cielo, presi di nuovo la sua mano e sperai di non sbagliare, sperai con tutto il cuore che tutto quel tempo passato insieme significasse qualcosa anche per lui.
 Riven sorrise e riprendemmo a correre.
Effettivamente arrivammo sulle rive di un lago. Alzai lo sguardo e vidi una imponente cascata che continuava il suo lavoro nonostante il cataclisma messo in atto da Stormy.
Ci fermammo li, in mezzo al nulla in attesa della strega.
"BLOOMIX!" un fascio di luce mi avvolse per qualche secondo prima di rilasciarmi trasformata.
"Meglio essere pronti." Spiegai.
Una risata malefica riecheggiò tra gli alberi.
"E' pazza?" domanda inarcando le sopracciglia.
"Abbastanza."
"Qual buon vento!" urlò apparendo tra le nubi. "Ah, giusto, il mio!" e riprese a ridere in quel modo malsano. Era la prima volta che vedevo una Trix e non rimasi affatto delusa. Stormy aveva dei capelli viola estremamente ricci che amplificavano ancora, se possibile, il suo aspetto da malata mentale.
Scese verso terra e si avvicinò a me. "Ti credevo più furba fatina! Dovresti ricordare che negli spazi aperti è più difficile difendersi, o hai dimenticato anche quello?" rise malefica fluttuando a mezz'aria.
"E' ora che io mi prenda quello di cui ho bisogno, anche se ci sei solo tu. Chi ben inizia è a metà dell'opera no?!"
Scagliò fulmini e saette ma riuscii ad evitarli.
ECO INFINITO!
VOCE DI CRISTALLO!
I miei attacchi riuscivano a destabilizzarla ma giusto il tempo di un battere di ciglia.
"Musa!" urlò allarmato Riven distraendomi; Stormy riuscì a colpirmi. Il mio corpo fu scaraventato nel lago senza che io potessi farci nulla. Ripresi la mia forma umana all'immediato contatto con l'acqua ma non persi i senti. Riemersi in cerca di aria, che trovai insieme ad un'altra sorpresa. Sopra la mia testa, una sfera azzurra brillava solitaria. Cercai di trasformarmi ma non ci riuscii, allora capii. Il potere bloomix aveva abbandonato il mio corpo, evidentemente il lago era privo di magia.
"NO!" urlai realizzando cosa stesse succedendo: Stormy stava per rubare i miei poteri. Nuotai veloce verso la riva e, infreddolita, raggiunsi Riven. Cercai di sfilargli la scimitarra dalle mani ma fu impossibile.
"Musa fermati!"
"Devo recuperare i miei poteri!"
"Musa smettila! E' troppo tardi!"
Mi voltai verso il lago e, come era ovvio, non vi trovai più la strega, tanto meno i miei poteri. Ora si che ero veramente arrabbiata.
Cominciai a respirare in modo pesante e chiusi gli occhi cercando di ritrovare la calma, ma come potevo ritrovarla?! Ero senza memoria ed ora senza poteri, e la colpa era sua.
Mi aveva preso la mano e portata con se, mi aveva chiesto gentilmente se sentissi freddo offrendo il suo mantello, mi aveva lasciato usare la sua scimitarra e parlato nella maniera più dolce possibile. Eppure aveva fatto quello che tanto speravo non facesse. Che ingenua Musa, lui poteva fare il doppio gioco, e lo aveva fatto. Ruotai gli occhi al cielo, presi dalla sua mano la scimitarra e sperai di non sbagliare, sperai con tutto il cuore che tutto quel tempo passato insieme ad allenarsi avesse almeno portato a qualcosa.
"Musa, che fai?!" domandò preso alla sprovvista.
"Ti uccido."  


SPAZIO AUTRICE
Benvenuti in questo settimo capitolo! Vi è piaciuto?
Allora, Riven è con le Trix o no? Perché Stormy ha preso il bloomix di Musa? Leggete bene le battute della strega, ciò che dice è molto importante ;) Musa sembra convinta della colpevolezza dello specialista, ed è inca**ata nera, ma sarà così? E come fanno le Trix /Stormy ad attaccare i due se le streghe di cui usano i corpi sono rinchiuse a Torrenuvola? Quante domande e quanti pochi capitoli per rispondere!
Ho deciso che la storia non sarà più lunga di 15 capitoli, capitolo più, capitolo meno. Facendo due conti siamo già a metà storia quindi si, questa dei poteri di Musa è una svolta decisiva per la trama! Lasciate le vostre impressioni in un commento o in un messaggio privato :)
La canzone: alzi la mano chi la conosce! Probabilmente chi segue The vampire diaries l'ha già sentita ;)
Ho scelto questo passo perchè mette a confronto due possibilità ( E' tutto ciò che vuoi,è tutto ciò che non vuoi/E' una porta che si apre e una porta che si chiude/Alcune preghiere trovano una risposta/Alcune non ne avranno mai una/Noi ci stiamo stringendo e lasciando andare) esattamente come Musa che da una parte vuole Riven ma deve fare i conti con il suo ipotetico tradimento, quindi un po' lo stringe a se e un po' lo lascia andare. Oddio, spero che il mio ragionamento sia comprensibile. Per sottolineare questo aspetto ho ripetuto il ragionamento di Musa su Riven e sul suo comportamento: la prima volta Musa si fida, la volta dopo lo vuole uccidere, lo avevate notato?
In attesa dei vostri commenti vi saluto e vi mando un abbraccio.

Aria.

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Capitolo 8
*** Sono passato dall’essere perso ad averti persa ***


"Vorrei essere capace di odiarti
ma non posso pure se mi sforzo e ti odio solo a tratti"

Raige ft. Annalisa - Dimenticare mai.
 


"Non sto scherzando Riven!" gli urla in faccia con la scimitarra in mano. "Traditore che non sei altro!"
"Musa ma cosa dici?!" provai ad affondare un colpo ma lui prontamente si spostò. "Perché ora sarei un traditore?!"
"Ti avevo detto di andare dall'altra parte!" un altro colpo evitato "Invece mi hai trascinata qui!"
"Pensavo fosse la soluzione migliore, credimi!"
"SONO STUFA DI CREDERTI!"
 
Ok, forse avevo esagerato, ma venite a dirmi che avrei fatto meglio a mantenere la calma se credete che sarebbe stata davvero la soluzione migliore!
Ovviamente Riven era ancora vivo, giusto con qualche graffio; correre fino al punto di ritrovo con una pazza che impugna un'arma non deve essere stata una passeggiata.
Incontrammo gli altri al punto di ritrovo, a quanto pare Stella e Brandon avevano trovato il Legendarium poco lontano dal loro accampamento.
"E' pazza! Io non sapevo che Stormy le avrebbe rubato i poteri, non sapevo nemmeno che sarebbe arrivata!" si difese una volta raccontato tutto l'accaduto.
"PAZZA?! IO?!" si, forse ero ancora un pochino agitata.
"Musa calmati per favore" mi pregò Flora trattenendomi dall'andare da Riven e staccargli la testa.
"Non mi resta più niente!" urlai
La situazione si calmò dopo circa mezz'ora, o meglio, smisi di urlargli contro dopo circa mezz'ora.
Il viaggio di ritorno non fu per nulla tranquillo. Noi winx ci trovammo nel piano inferiore della navicella per parlare dell'accaduto.
Tecna sfogliava il Legendarium, lo girava e rigirava tra le mani cercando un qualsiasi indizio.
"Niente." Concluse lasciandolo cadere a terra.
"Bloom mi dispiace, quello è anche il tuo potere, mi dispiace tanto." Non riuscivo a non pensare a quello che mi era successo: mi ero lasciata rubare dei poteri che non erano nemmeno del tutto miei.
"Musa stai tranquilla, recupereremo il tuo Bloomix in qualche modo."
"Mi chiedo come sia possibile che Stormy fosse li."
"Hai ragione Stella. Griffin ci ha garantito di tener sotto chiave le streghe possedute dalle Trix. E' molto strano."
"Si Aisha, è molto strano." Tecna, come al solito, stava per chiudersi nel suo piccolo mondo di logica alla ricerca di una spiegazione "Dobbiamo capirci qualcosa!" si voltò di scatto verso di me "Dimmi ancora una volta cosa ha detto Stormy, le parole esatte Musa."
"Mi ha dato della stupida per essere andata a finire in quello spazio aperto. Sa della mia perdita della memoria e...niente. Le solite cose da pazza credo; del tipo che era giunta l'ora della sua vendetta e..."
"E...?"
"Non ricordo bene. Mi sembra abbia detto qualcosa sul fatto che ci fossi solo io."
"E guarda caso proprio dopo l'attacco di Stormy Stella e Brandon hanno trovato senza difficoltà il Legendarium..."
"A cosa stai pensando Tecna?"
"Ci hanno depistate." Affermò dura guardando Bloom negli occhi "Non hanno bisogno del Legendarium, sapevano che sarebbe stata la prima cosa che avremmo cercato e se ne sono approfittate. Ci hanno attirate dove la magia ci è contraria per rubare i poteri ad ognuna di noi."
"Ma perché? Come avrebbero voluto fare?"
"Flora" la interruppe Tecna "Dimentichi che ora il nostro potere è quello della fiamma del drago. Vogliono togliercelo una ad una, fino a quando non lo avranno per intero. Vogliono rubarlo."
" Ma non possono" si intromise Bloom "Ho già dimostrato alle streghe che rubare il mio potere non è possibile."
"Per questo rubano il nostro. Tu ne sei la proprietaria, è come se noi avessimo delle copie ma a te resti comunque l'originale. Loro vogliono le copie, tutte, per poi sfidarti direttamente."
 
"Secondo noi, preside, è questo che le Trix hanno in mente."
"La tua teoria è molto valida Tecna. Resta però da capire come sia possibile che le streghe siano uscite dal libro." Concluse indicando il volume sulla sua scrivania.
"Ragazze" Faragonda interruppe il silenzio "Per oggi avete fatto abbastanza. Andate a riposarvi, domani penseremo al da farsi."
Uscimmo dall'ufficio della preside e ci incamminammo verso il nostro appartamento. Eravamo tutte esauste e ci ritirammo subito nelle camere. Tecna dormiva profondamente mentre io mi rigiravo nel letto senza  trovare pace.
Mi alzai e andai a prendere un bicchiere d'acqua, tanto per fare qualcosa. Mi fermai, poggiata alla spalliera della poltrona, a guardare dritto nel nulla. Difficilmente mi lasciavo prendere dalla tristezza, quella notte, però, ero davvero stufa di tutto.
Afferrai il fiore di loto magico ed una felpa dall'armadio, con noncuranza, e uscii dalla stanza. Tornai sulla torre più alta di Alfea dove già una volta avevo parlato con mia madre. Mi sistemai sul cornicione poggiando la schiena ad una colonnina. Poco più avanti di me sistemai il fiore di loto e lo aprii. La mamma comparve li, con il suo sorriso che sempre era riuscito a tirarmi su di morale e quegli occhi così dolci.
"Non ho più niente." Mi uscì come fosse la confessione di un omicidio.
Mi morsi il labbro per non piangere "Niente di niente mamma."  Allungai la mano verso l'ologramma; avrei tanto voluto toccarla, sentire la sua pelle sulla mia. Avrei voluto, proprio in quel momento, che lei fosse li vicina a me e che abbracciandomi dicesse che tutto sarebbe andato bene.
Ma lei non era li. Lei non c'era più e non ci sarebbe più stata. In preda ad una rabbia cieca mi alzai e scaraventai il fiore di loto giù dalla terrazza. Lasciai che le lacrime mi riempissero gli occhi e che le gambe smettessero di sorreggermi.
"Se non sbaglio, questo è tuo."
Alzai la testa e mi asciugai gli occhi guardandolo, anche se avevo già riconosciuto la sua voce.
"Vattene" sussurrai.
"L'ho preso al volo, è ancora tutto sano." Se ne stava li, a mezz'aria sulla moto, con il braccio teso a porgere il mio oggetto più caro.
"Davvero Riven, vattene."
Di tutta risposta, con un salto, atterrò vicino a me sulla terrazza.
"Stavo facendo un giro per Selvafosca e sono passato per caso da questi parti." Si, certo, per caso. Proprio a quest'ora.
Si mise seduto sul pavimento, vicino a me e alle mie lacrime.
"Hai smesso di provare ad uccidermi?"
"No." Singhiozzai "se non te ne vai ci riprovo."
Rise e strappò un sorriso anche a me.
"Mi dispiace Musa, per tutto, ma non è colpa mia, non lo avrei mai fatto."
"Tu non me la racconti giusta." Mi asciugai gli occhi con la felpa e decisi che era ora di avere delle risposte.
"Perché te ne sei andato?"
"Lo sai Musa.."
"Perché proprio prima che la storia del Legendarium fosse risolta?"
"...ci siamo." Disse. "E' arrivato il momento in cui mi chiedi la verità."
"Me la dirai?"
"Certo." Disse.
La notte sembrava più silenziosa del solito. La luna era piena e insieme alle stelle illuminava l'ambiente in maniera magica...il che, nella dimensione di Magix, credo fosse ovvio.
"Sono andato via proprio in quel momento perché sentivo che era giusto farlo. Non ero riuscito a difenderti, a difendere la tua voce, a farmi valere come specialista. Stavo entrando in paranoia con la storia dell'essere il migliore, lo sai."
"Sei tornato il giorno dell'attacco, non un giorno prima o un giorno dopo."
"E' stata una coincidenza, lo giuro."
"Non sei credibile Riven. Convincimi che sia stata davvero una coincidenza."
"Un anno. Sono stato un anno in giro per la dimensione magica a lavorare su me stesso, in luoghi che persino Dio ha dimenticato. Ero stanco Musa, volevo tornare a casa, a Fonterossa." Fece una pausa chinando la testa sussurrò "Volevo tornare da te."
"Mi hai trascinata in quella radura, quella con il lago..."
"Pensavo davvero che fosse una buona idea, non sapevo che il lago era senza magia."
"Come poteva esserlo?! Volevi davvero che ci nascondessimo nella grotta di una cascata?!"
"Si Musa! Perché sono uno specialista e so quale sia la cosa migliore da fare."
"No Riven, la cosa migliore sarebbe stata addentrarsi nella foresta e cercare gli altri."
"Il tornado stava buttando giù tutto, se avessimo corso in mezzo agli alberi non saremmo sopravvissuti, prima o poi ci sarebbe caduta addosso una quercia."
"E Perché non hai fatto niente?"
"Cosa potevo fare?!"
"Non lo so, qualcosa!"
"Non potevo fare niente, davvero. Farei qualsiasi cosa per te, lo sai Musa. E se non lo sai te lo dico, se non te lo ricordi te lo ricordo, e se non lo vuoi sentire non mi importa, te lo dirò all'infinito."
Bene. Ed ora? Cosa dovrei rispondere? "Grazie." OH, MA CHE COSA INTELLIGENTE MUSA. Per favore fatemi scomparire ora.
"Non ti chiedo di amarmi, perché non posso. Ti chiedo di lasciarti amare. Lascia che io dia il cento per cento per te, perché te lo darò ogni volta mi sarà possibile, lasciami prendere cura di te. Poi, se ti troverai bene, magari mi amerai anche te."
Panico. Perché avevamo cambiato argomento? Oddio oddio oddio.
"E' che sono un diastro nei rapporti sociali."
"Che coincidenza, anche io."
Mi voltai a guardarlo nel preciso instante in cui lui fece lo stesso. Cosa volevo davvero? Riven? Volevo veramente la nostra storia? Volevo una storia???
" Io non so se riavrò mai i miei ricordi."
"C'è sempre tempo per costruirne altri."
"Sei disposto a ricominciare tutto da capo?"
"Non hai ancora capito che farei qualsiasi cosa per te?"
"Non so nemmeno se ti amerò mai." Che bugiarda Musa, certo che lo sai.
"Prendi tutto il tempo di cui hai bisogno e, se un giorno sarai stufa, dimmelo. Dimmi che non mi ami più e io me ne andrò dalla tua vita."
Restammo in silenzio per qualche minuto, a guardare il cielo con il naso all'insù.
"Mi credi?" domandò riferendosi a troppe cose.
"Abbastanza.."
"Mi vuoi ancora uccidere?"
"Di meno..."
Riven rise e si alzò in piedi. "Sarà meglio andare a dormire, domani avremo parecchio da fare." Mi porse la mano aiutandomi a tornare su due gambe.
Saltò sulla sua moto e prima di mettersi il casco mi guardò per un'ultima volta.
"Bella felpa." Disse con un mezzo sorriso "Credo proprio che sia mia."
Non mi lasciò il tempo di rispondere, volò via in meno di un secondo.

SPAZIO AUTRICE!
Dai che non ci ha creduto nessuno che Musa avrebbe ucciso davvero Riven! Diciamo che ha fato un attimo di testa, ma credo che sia giustificata alla fine... le ho tolto ricordi e poteri!
Lo sviluppo della storia vi è piaciuto? Avete qualche domanda? Avete capito tutto? Magari non sono stata chiare.
E Riven coccolone? Che dite? Secondo me ci stava.
La canzone: io AMO Annalisa, quindi non ditemi che non vi piace ddddddai. Ovviamente il pezzo preso dalla canzone è riferito a Musa che sotto sotto lo sa pure lei che odiare Riven le è impossibile. Il titolo, invece, è riferito al fatto che Riven se n'è andato alla ricerca di se stesso e quando è tornato praticamente non ha trovato la Musa di sempre.
Al prossimo capitolo, se vi va lasciatemi due righe di commento :)
 

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Capitolo 9
*** Riflesso. ***


"(...)E il riflesso che vedrò mi assomiglierà
Quando il mio riflesso avrò, sarà uguale a me."

Mulan, 36º classico Disney - Riflesso.
 

"Quindi state insieme o no?!"
"Non lo so Stella!" le risposi ridendo. Perché stavo ridendo? Non riuscivo a smettere di farlo! Mi lasciai cadere sul letto mentre Stella formulava teorie su teorie riguardanti me e Riven.
"Basta Stella, pensa alla tua di storia d'amore." Le propose Aisha.
"Musa!" mi chiamò Bloom entrando "Daphne mi ha chiesto di dirti di andare da lei appena puoi."
Non me lo feci ripetere due volte, saltai giù dal letto e in men che non si dica mi ritrovai a correre per il corridoio.
Bussai alla porta della biblioteca ed entrai dopo aver sentito un debole "Avanti"
"Ciao Daphne! Bloom mi ha detto che mi stavi cercando."
"Si Musa" affermò sorridendo "Siediti un attico con me, per favore."
Presi posto dall'altra parte della sua scrivania in attesa di notizie.
"Ho fatto delle ricerche" annunciò sfogliando un grande libro dall'aria antica "E non tutto è perduto."
Esplosi di felicità, avrei avuto i miei ricordi indietro! Almeno quelli..
"Non è propriamente un incantesimo della memoria." Spiegò "Si tratta più di un incantesimo di recupero. Lo si usa per tornare in possesso di una qualsiasi cosa persa, sia anche un calzino."
"Quindi..." il criceto nella mia testa cominciò a girare "... potrei recuperare anche i miei poteri!"
"Frena l'entusiasmo Musa. Potresti recuperare i tuoi poteri oppure la tua memoria."
"E' uno di quegli incantesimi che una fata può usare una sola volta nella vita, vero?"
La maggiore delle sorella di Domino annuì con espressione triste.
"Non c'è fretta" si sbrigò a dire "possiamo fare l'incantesimo quando vuoi, hai tutto il tempo per decidere cosa avere indietro."
Perfetto, dovevo aspettarmelo, nulla è facile con la magia.
"Grazie" balbettai alzandomi "Cercherò di decidere il prima possibile"
"Con calma" puntualizzò "Capisco che non sia una decisione da prendere in un'ora."
"Tu cosa faresti?" domandai.
"Non importa cosa farei io. Importa cosa farai tu."
 
Sei anni di ricordi o una vita di magia? Cosa deve avere la priorità?
"C'è sempre tempo per costruire nuovi ricordi."
"Lo ha detto anche Riven."
Tecna cercava di consigliarmi mentre, con lo sguardo fisso nel vuoto, me ne stavo sdraiata sul letto.
"Vedi?! Recupera la tua magia, è più importante!"
"Potrei non ricordare i sei anni più importanti della mia vita. Gli anni della mia formazione come fata, la nostra amicizia, le nostre avventure. Non si tratta solo della storia con Riven, ma della nostra storia di winx."
Tecna aprì la bocca senza farne uscire alcun suono.
"Eh." Commentai "Vista così non è facile la scelta, vero?"
"Ma la magia..." provò "Daphne potrebbe trovare un nuovo incantesimo per la memoria in futuro." Mi venne vicina per spiegarsi "Non sto dicendo che tutto quello che è successo non è importante, anzi, è importantissimo! Cos'è una fata, però, senza magia? Tu poi sei una winx, una delle guardiane della dimensione magica. Hai potere, prestigio... vuoi davvero rinunciarvi?"
Niente, più ci pensavo e più ero confusa. Tecna mi lasciò sola per andare da Bloom e le altre che, in biblioteca, cercavano di capire qualcosa della questione Trix e Legendarium.
Io, come capitava spesso in quei giorni, presi il pc e me ne andai al Music Café. Era giunto il momento di fare un salto tra i ricordi, quelli in formato video.
 
Ne aprii uno a caso e mi ritrovai Stella sorridente che faceva segno di tacere alla telecamera. Le winx tutte intorno, in quella che riconobbi come la mia camera. "BUON COMPLEANNO MUSA!"
Il video era evidentemente il frutto di un esperto video maker. La scena seguente mi vedeva, insonnolita, ringraziare tutte velocemente e rigirami nel letto. Risi di me stessa e rimasi con il sorriso fisso sul viso per tutta la durata del filmato.
"MUSA!" si lamentava Stella "Alzati!". Il Music Café addobbato a festa, tanti amici in silenzio ed io bendata che entro. "AUGURI!" urlano nell'istante in cui recupero la vista.
"Tecna! Come si usa questa cosa?!" è evidentemente Stella quella che riprendere. "Oh, sembra funzionare." Tante persone di Alfea, di Fonterossa e Melody, tutti li per me.
"Permesso, permesso!" si fa strada la principessa di Solaria. "Beccati!"
Riven, con la divisa blu da specialista, sta seduto ad un tavolo e, sopra le sue gambe, ci sono io.
"Stella basta con queste riprese!" ridevo dicendoglielo e poi tornavo a guardare Riven con gli occhi dell'amore.
"Un giorno mi ringrazierai!" rispose lei con voce squillante.
Un'altra inquadratura, questa volta fissa, probabilmente grazie ad un'asta morphix di Aisha, inquadra la sala dall'alto. Ci sono tutti, nessuno escluso. Bloom e Sky ballano vicini ad Aisha e Nex, Stella e Brandon si scattano delle foto mentre Tecna e Timmy si godono la musica, per mano, tranquillamente seduti ad un tavolo insieme a Flora ed Helia. Ci siamo noi poi, io e Riven, ancora insieme. Questa volta ridiamo parlando con mio padre. Lui, da dietro, si appoggia sulla mia spalla e mi abbraccia.
 
"NO" dissi ad alta voce chiudendo di botto il portatile. Tirai fuori il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloni e cercai in rubrica il suo numero.
 
"Sono andata nel panico" spiegai "Le altre sono impegnate con la questione del Legendarium e non sapevo chi altro chiamare."
"Non preoccuparti Musa, non avevo nulla da fare. Allora, che succede?" Riven era arrivato in tempi brevissimi.
"Ho aperto uno dei video che sono nel pc, un video di qualche anno fa" iniziai sedendomi vicino a lui. Ci eravamo dati appuntamento al lago di Roccaluce. "Era il giorno del mio compleanno. Insomma, se c'è una cosa che non si dimentica è il proprio compleanno, ma io guardando quel filmato sono andata nel panico! C'erano tutti, anche mio padre. Eravamo al Music Café e...niente, noi festeggiavamo, ma non è questo il punto." Ripresi fiato dopo avergli vomitato quella pila di parole tutt'insieme. "Il punto" ripresi "E' che mi è sembrato di guardare un film. Vedermi li, che parlo con le mie amiche o con te, era tutto surreale per me."
"E per questo sei andata nel panico?"
"SI!" urlai disperata alzandomi in piedi. Cominciai a camminare avanti e indietro davanti a lui. "E' stato mostruoso! E ho capito che sarà per sempre così se non avrò indietro i miei ricordi! Riven, io mi guardo tutti i giorni allo specchio e faccio fatica a riconoscermi!" parlavo veloce, tanto da finire la saliva.
"Musa calmati." cercò dolcemente Riven bloccando il mio inutile camminare.
"Non posso!" gli urlai "Devo decidere cosa avere indietro, sono una delle fate protettrici della dimensione magica, devo riavere la mia magia, però poi non potrò avere la mia memoria, e allora a cosa servirebbe avere i poteri se non ricordo nemmeno come usarli o come li ho ottenuti?!"
"Scegliere? Cosa devi scegliere?!"
Riven era evidentemente confuso, forse avrei dovuto spiegarmi meglio. Mi sedetti di botto con la testa tra le mani.
"Qualche giorno fa chiesi a Daphne di cercare un incantesimo per farmi riavere i miei ricordi. Stamattina mi ha fatta chiamare e quando sono andata da lei mi ha detto di aver trovato un incantesimo di recupero..."
Lo specialista non trattenne l'entusiasmo, un sorriso enorme nacque sul suo viso e mi si spezzò il cuore in due a dover andare avanti a parlare. Deglutii rumorosamente prima di continuare. "... un incantesimo di recupero che impone una scelta. La mia magia o i miei ricordi."
Riven rimase senza parole e tutta la luce emanata dal suo viso si spende in un secondo.
"Non puoi averli entrambi?"
"No."
"Perché?"
"Perché è un incantesimo antico. Fino a non molto tempo fa, le fate erano considerate esseri puri e nobili. Per non peccare di egoismo, ad ogni fata era concesso un solo incantesimo per tipo. Ovviamente i tempi sono cambiati, ma chiunque voglia utilizzare i vecchi sortilegi deve adeguarsi alle vecchie regole."
"E non c'è un nuovo incantesimo da usare? Invece di questo vecchio..."
"No. Daphne mi ha dato tutto il tempo di cui ho bisogno per fare la scelta giusta, ma non so se sceglierò mai."
"Devi scegliere, Musa."
"Ma cosa?!" ed eccomi ancora una volta in balia del panico.
"Io non posso dirti cosa fare, non sono uno specialista tra i più puri e nobili, egoisticamente parlando ti consiglierei di riavere indietro i tuoi ricordi."
"Hai detto che c'è sempre tempo per costruirne altri. E da quanto so la nostra non è stata una storia tranquilla."
"Non sarà stata tutta rose e fiori, ma non per questo non vale la pena di essere ricordata."
"Ma tu hai detto..."
"Non fraintendermi Musa, io ti amerò comunque, con o senza memoria. Egoisticamente parlando, però, vorrei che tu ricordassi tutto e rinunciassi alla magia."
"La magia non può essere tutto.." dissi ricordando le sue parole.
"Scusa" disse ad un tratto "Io non dovrei dirti niente, niente di questo. Non voglio influenzare la tua scelta."
"Ma hai ragione. La magia non può essere tutto, c'è molto altro. E poi, sconfiggendo le Stormy, potrei avere i miei poteri indietro. Credo..."
"Non ne saremo sicuri fino al giorno in cui non accadrà."
"Io ne sono sicura." Davvero? Ne ero davvero sicura? Pronto, Musa? Ci sei? Ma che cacchio dici? Non ne sei nemmeno lontanamente sicura, vorresti che fosse così. Ti piacerebbe che fosse così perché questo vorrebbe dire usare l'incantesimo per i ricordi ed avere, allo stesso tempo, anche la tua magia.
"Io..." balbettai "credo che dovrei aspettare. Almeno fino a quando non si risolve questa storia delle streghe."
"Sembra una buona idea."
"Quindi devi insegnarmi a combattere, per bene."
"COSA?!"
"Hai capito bene! Insegnami ad usare al meglio la scimitarra. Quando arriverà il giorno dello scontro finale non voglio starmene in un angolo ad aspettare."
 
"CI SONO!" Bloom urlò così forte da richiamare l'attenzione di tutte. Ci precipitammo in camera sua e la trovammo con il Legendarium in mano. "Ho capito! Ho capito cosa hanno fatto le Trix!"
"Davvero?!" domandò Tecna
"In parte, o almeno penso." La fata di domino si grattò la testa "Diciamo che potrei essere sulla buona strada."
Aprì il grande libro alle prime pagine mostrando immagini di paesaggi sconfinati.
"Guardate" disse "Non manca qualcosa?"
"I personaggi!" Tecna stava già capendo tutto mentre noi navigavamo in un mare di confusione.
Bloom sfogliò qualche pagina dando ragione a Tecna.
 
"Quindi, preside, secondo noi le Trix hanno rubato l'energia magica agli altri personaggi intrappolati nel libro, riuscendo così a liberarsi."
"Credo proprio che sia così ragazze, però, le Trix non si sono liberate. Poco fa ho parlato con Griffin e dall'ologramma ho notato che non indossa più la chiave di Torrenuvola al collo."
"Cosa sta cercando di dirci? Che le Trix sono riuscite ad appropriarsi del corpo della preside?!"
"Peggio ragazze" Faragonda sospirò profondamente "Sospetto che siano in possesso dell'intera scuola."
"Torrenuvola non è una semplice struttura come Alfea e Torrerossa. E' viva, ricordate?!" a Tecna si accese la lampadina e rimise insieme ogni pezzo.
"Le streghe sono ancora nel libro, e da li hanno preso possesso di Torrenuvola e quindi di ogni suo abitante! Griffin ci ha tranquillizzate dicendo che avrebbe rinchiuso le streghe sotto l'influsso delle Trix, ma erano proprio loro a parlare! Per questo Stormy ha potuto attaccare Musa, non era rinchiusa da nessuna parte!"
"Esatto Tecna" concordò la preside.
"Loro non sanno che noi siamo a conoscenza del loro piano" puntualizzò Flora "dovremmo sfruttare il vantaggio."
"Come risolviamo la situazione?" domandò Aisha
"Semplice. Tutto ha inizio nel Legendarium, basterà entrarvi e sconfiggere una volta per tutte le Trix."
"Lo scopo della vostra missione" precisò Faragonda una volta terminato il ragionamento di Bloom "sarà quello di togliere i poteri alle Trix, per
sempre."



SPAZIO AUTRICE
Salve bella gente! Ecco finalmente un nuovo capitolo!
Orario insolito, è difficile che io pubblichi di mattina, ma non vedevo l'ora di farvi leggere il capitolo!
Vi sta piacendo la storia? Che ne dite delle Trix? Avete capito tutto o avete delle domande? E Musa?! Cosa sceglierà secondo voi?
La canzone : non provate a dire che non vi piace! :P E' tratta dal mio cartone Disney preferito in assoluto e, se per motivi al mondo sconosciuti, non l'avete mai ascoltata, correte a farlo!! Ovviamente le due righe si riferiscono a Musa, dài che lo avete capito ;)

PS. posterò presto il nuovo capitolo, quindi stay tuned! Tra l'altro sto preparando anche una nuova FF, con tanto di illustrazioni... potrebbe piacervi come idea??

Fatemi sapere! Un abbraccio a tutti quelli che mi seguono recensendo, e anche a chi lo fa in silenzio!
 

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Capitolo 10
*** La scelta. ***


"Dobbiamo fare in fretta. Ci serve un piano d'azione il prima possibile."
Vista la missione affidataci da Faragonda, Tecna era al lavoro da ore sul suo pc.
"Capisco che sia una cosa importante, ma sei al pc da ore, riposati un po'."
Noi winx avevamo fatto ricerche in biblioteca per almeno due ore poi, visto l'orario, ci eravamo ritirate in camera a riposare, avremmo ripreso la ricerca la mattina seguente.
"Tecna davvero, è meglio continuare domani. Riposiamoci almeno per stasera."
"Forse hai ragione Musa" iniziò la mia compagna di camera "E' che voglio risolvere questa storia il prima possibile."
"Ti capisco..."
"Ne ho le scatole piene delle Trix e dei loro stupidi piani!"
Tecna era davvero esasperata. Mi alzai dalla comoda poltrona che mi ospitava e le andai vicina. Appoggiai il mento nell'incavo tra il suo collo e la spalla e l'abbracciai cercando di tirarla su di morale.
"Ce la faremo, ce la facciamo sempre."
L'accompagnai a sdraiarsi sul letto e suonai per lei una ninna nanna con il flauto traverso.
Non so se prima avessi mai fatto certi gesti, però mi sentivo di farlo. Per mi sentivo non intendo che sentissi la responsabilità di farlo per un qualche senso di dovere. Lo avevo fatto spontaneamente, per sostenerla esattamente come spesso lei faceva per me.
Era un gesto di pura amicizia.
Quando mi accorsi che i suoi occhi si erano chiusi ed il suo respiro si era fatto più lento, misi da parte il flauto e mi addormentai vicino a lei.
L'appuntamento con i miei mille pensieri, quella sera, saltò.
 
Mi svegliai per la luce che entrava dalla finestra, esattamente come Tecna. Erano passate notti dall'ultima volta che avevo dormito così bene.
"Buongiorno" mi salutò Tecna.
"Buongiorno. Sei già pronta per uscire?"
"Il mattino ha l'oro in bocca."
Incontrammo le altre winx nel salottino dell'appartamento, tutte pronte a passare la giornata in biblioteca alla ricerca di un qualche incantesimo che privasse per sempre le winx del loro poteri. Tutte pronte meno che Stella, lei non era mai pronta per i libri.
 
"Non ce la faccio più."
"Stella!"
"E' una vita che siamo qui!"
"In realtà è passata solo mezz'ora."
"Non possiamo usare un qualche incantesimo di ricerca?"
"Non sappiamo bene cosa stiamo cercando, il sistema di ricerca non sarebbe d'aiuto." Le ricordò Flora.
"Ma possiamo chiedere aiuto ai ragazzi!" squillò la bionda con gli occhi sognanti Brandon.
"Se questo ti farà lavorare, invece di lamentarti, va bene." Le accordò Tecna sbuffando, non aveva però degnato nemmeno di uno sguardo la fata, era rimasta concentrata su un grande libro dalle pagine ingiallite tutto il tempo.
Brandon di certo si sarebbe portato dietro l'intera squadra di specialisti. Bene. Bene! Bene?
Non ero ancora sicura che passare così tanto tempo con Riven fosse la cosa giusta, eppure non potevo fare a meno di essere felice quando i miei occhi incontravano i suoi.
Ripresi la ricerca mettendo da parte quei pensieri. Ero una delle fate protettrici della dimensione magica, dovevo rendermi utile il più possibile,anche perché per ora ero senza magia.
I ragazzi arrivarono e portarono anche qualcosa da mangiare.
"Non faccio pause." Insistette Tecna guardando storto Timmy.
"Nemmeno io. Infatti per noi ho portato solo un frullato di verdure, facile da assimilare e contenente gli spinaci, come piace a te."
Lo sguardo della fata della tecnologia si fece più dolce e sorrise allo specialista, poi si misero a lavoro insieme.
"Io credo proprio di meritarla una pausa!"
"Certo Stella, ti sei affaticata così tanto." La prese in giro Aisha.
Lei e Nex si presero una piccola pausa per mangiare ma poi ripresero le ricerche. Lo specialista le chiedeva informazioni così da essere sicuro di rendersi veramente utile. Stavano davvero bene insieme, Nex sembrava incantato da Aisha, e viceversa.
Flora ed Helia mangiarono insieme a Bloom e Sky, chiacchierando del più e del meno probabilmente per allentare tensione che vigeva negli ultimi giorni. Stella e Branson si appartarono in un angolo e, seduti a terra, si gustarono il pic-nic portato dallo specialista. Erano eccessivamente sdolcinati all'apparenza, ma tutti sapevano quanto i loro sentimenti fossero profondi.
"Spaghetti del drago." Annunciò Riven venendomi vicino. Ero seduta con le gambe incrociate sopra un grande tavolo in legno scuro.
"I miei preferiti!"
"Certamente." Mi allungò una vaschetta e delle bacchettine cinesi "Nei tuoi c'è la salsa piccante extra." Continuò poi.
Si mise seduto su quel tavolo con le gambe lasciate e pendolare nel vuoto, e mangiò con me.
"Come vanno le ricerche?"
"Male, non troviamo nulla di utile."
"Cosa dobbiamo cercare precisamente?"
"Un incantesimo che ci permetta di annullare i poteri delle Trix, una volta che saremo nel Legendarium."
"Ed è così raro?"
"Decisamente. Le fate non dovrebbero fare cose del genere..."
"Puri e nobili" ricordò
"Esattamente." Rissi e mandai già un boccone super piccante dei miei spaghetti preferiti. "Perché non usi le bacchette?" domandai a Riven vedendogli in mano una comune forchetta.
Lo specialista mi guardò con espressione colpevole. "Hai provato un paio di volte ad insegnarmi, ma non ci sono mai riuscito."
"E' facilissimo! Ti aiuto io!" istintivamente presi la sua mano e lo guidai nel movimento.
"Si, non è poi così male."
"Basta stare concentrati le prime volte..." Spiegai "Devi trovare il tuo equilibrio."
Mi resi conto solo dopo un po' di stringere ancora la sua mano. Lasciai la presa di getto e gli sorrisi come una perfetta idiota.
"Sono certa che puoi riuscirci anche da solo."
"Ma con te è più facile..."
"TROVATO!" l'urlo di Tecna mi salvò in calcio d'angolo. Il cuore mi batteva a tre mila, ma perché? Per la vicinanza di Riven, il contatto così forte che avevamo avuto o per la buona notizia?
La fata della tecnologia, contrariamente al suo solito, si lasciò andare ad urla di vittoria.
"Ce l'ho!!! Ho trovato l'incantesimo che fa per noi!"
 
"Sono felice che non abbiate dovuto cercare all'infinito." Disse Faragonda come prima cosa. "Di che incantesimo si tratta?"
Tecna porse una vecchia pergamena alla preside "Questo" disse "E' molto antico, ma credo  che saremo in grado di portarlo a buon fine."
"Hai già spiegato alle tue amiche cosa dovrete fare?"
Tecna fece segno di no e Faragonda prese a pieno le redini della situazione.
"Non vi basterà entrare nel Legendarium e pronunciare l'incantesimo. La prima cosa da fare è trovare tre oggetti."
"Che tipo di oggetti?!"
"Tre oggetti che siano collegati ad ognuna delle Trix, Flora. Successivamente dovrete incantare quegli oggetti ed portarli con voi nel Legendarium. Una volta li, con la vostra magia combinata, dovrete creare un triangolo di energia con ai vertici i tre oggetti: al resto penserà la magia. Non sarà facile, e a complicare le cose c'è il fatto che non abbiamo molto tempo. Dovete partire subito."
"Preside, ma da dove iniziamo?"
"Il lago dove Musa ha perso la magia credo sia una buona prima tappa."
Non che saltassi di gioia a tornale in quel posto, ma di certo sarei andata anche io. Non aspettammo molto prima di intraprendere il viaggio. Con la navetta degli specialisti il viaggio sarebbe durato un paio di ore, entro sera quel lago maledetto sarebbe stato nuovamente davanti ai miei occhi.
"Penso che la cosa migliore, una volta li, sia ricercare l'energia magica di Stormy, deve esserne rimasta qualche traccia." Tecna era sempre così concentrata.
"Come fai?" le domandai accomodandomi su di una scomoda branda nel piano inferiore della navetta.
"A fare cosa?"
"A non perdere mai di vista l'obiettivo finale, lo scopo. Io ho milioni di pensieri che mi assillano, mentre tu sembri averne solo uno."
"Non è così semplice come sembra. Anche io sono umana, beh non proprio considerando che possiedo dei poteri magici, diciamo che sono normale. Ho pensieri di cui tenere conto, cose da studiare, problemi da risolvere, problemi con Timmy..."
"Problemi con Timmy?"
"Ma si, quelli di tutti i giorni. Poi però mi porta il frullato di verdure, con gli spinaci, non fa pause, e mi aiuta stando in silenzio, perché lo sa che con la confusione intorno non lavoro bene." I suoi occhi si erano persi nel vuoto mentre raccontava di lui e, da quell'espressione incantata, capii che ne avrebbe parlato allo stesso modo per tutta la vita, con la stessa intensità, con lo stesso amore nella voce.
Ad interrompere quel momento, ci pensarono Sky e Bloom che entrarono nell'ambiente per annunciare "Stella ha portato qualcosa da mangiare, venite sopra?"
Tecna balzò in piedi e mi tese la mano.
 
"Provate ancora a dire che non penso mai a nulla." Si preoccupò di ricordare a tutti Stella.
Per una volta, speriamo non l'ultima, la principessa di Solaria si era rivelata utile: nessuno aveva pensato al portare uno spuntino.
"Quanto durerà il viaggio?"
"Un paio di ore" rispose Nex a Flora, poi si rivolse agli specialisti "Avete preparato i turni?"
"Turni?"
"Si Aisha, faremo dei turni per la notte. La scorsa volta, essendo partiti all'alba, il problema sonno è stato solo un leggero contorno." Helia si guardò l'orologio "Vista l'ora direi di mangiare qualcosa e poi mettersi ognuno al proprio posto."
I ragazzi si erano divisi in due turni: il primo vedeva ai comandi Timmy, Helia e Riven, il secondo Sky, Brandon e Nex.
Passò poco tempo prima che i ragazzi in pausa decisero di scendere al piano inferiore per riposare, ovviamente insieme alle rispettive ragazze. Sul piano principale restammo, così, solo io, Tecna, Flora e i ragazzi ai comandi della navicella.
"Insomma" iniziò Helia "Cosa cerchiamo di preciso?"
"Tracce di energia magica, quella di Stormy." Spiegò Tecna
"E cosa volete farci con queste tracce?"
"Le trasformeremo in tre amuleti, uno per strega."
"Ma l'energia non è solo di una su tre?"
"Si, ma essendo sorelle crediamo sia possibile che essa contenga un una percentuale di potere ricollegabile ad ognuna delle tre." Continuò Flora.
Ascoltai in silenzio il piano, anche se già ne ero a conoscenza. In fin dei conti, però, io non avrei fatto niente, non mi sarei potuta rendere utile. Me ne stavo seduta con lo sguardo perso nel buio della notte che avvolgeva la navicella e pensavo. Pensavo a quello che avevo detto a Riven La magia non può essere tutto, c'è molto altro. Era vero, però cos'ero io senza magia? Non dovetti rispondermi, il silenzio dei miei pensieri fu la metafora più azzeccata. Senza magia ero una sinfonia composta a metà, ero incompleta. Non dovetti dire niente, a me stessa, in quell'istante decisi il da farsi. Flora, Helia, Tecna e Timmy parlavano ancora del piano, così decisi di avvicinarmi a Riven per dar libero sfogo ai miei pensieri. Aprii la bocca e dissi quello che sentivo veramente, seppur poco che fosse.
"Scelgo la magia."
Fui rapida e coincisa. Lui, seduto alla sua postazione, alzò lo sguardo e aggrottò le sopracciglia per mezzo secondo.
"Bene" disse e tornò al suo lavoro.
Restai in piedi vicino a lui per un po', aspettavo qualcosa di più.
"Hai detto che avresti aspettato." Se ne uscì proprio mentre stavo per voltargli le spalle.
"E' vero, l'ho detto. Ma..."
"Ma?"
"Sono una fata, ed una fata ha bisogno della magia.."
"Soffri di disturbo bipolare per caso?!" se ne uscì lui mezzo arrabbiato "Hai detto tu stessa che sarebbe stato meglio aspettare, per una decisione definitiva, il risolversi di questa storia con le streghe!"
"Non potrò risolvere questa storia con le streghe senza i miei poteri! Per il resto, credo che ne dovremmo parlare più tardi, Riven.."
"Non c'è niente di cui parlare. Riprendi pure la tua magia."
Non mi aveva guardata nemmeno per un istante, non aveva provato a capire le mie ragioni, niente di niente. Controllava i comandi della navetta e ignorava la mia presenza.
"Deve essere tornato il vecchio Riven." Dedussi sotto voce lasciando l'ambiente.
 
Lasciai la cabina di controllo e andai a cercare un angolino tutto per me. Perché aveva risposto in quel modo? Che motivo c'era di reagire con tale freddezza nella voce? Tanti interrogativi mi assalirono, ma il sonno fu più forte di loro. Mi lasciai andare alle cure di Morfeo solo dopo aver inviato un messaggio a Daphne:
 
Magia, fallo.


SPAZIO AUTRICE
E' davvero così tanto tempo che non pubblico? E perché non mi siete venuti a cercare con torce e forconi?! Chiedo scusa e vi faccio i miei migliori auguri di Natale!
Finalmente è arrivato il nuovo capitolo e, se siete stati attenti, avrete notato che manca una cosa : la canzone!
Eh già, questa volta non ho trovato nulla di adatto anche perché, diciamocelo, non è un gran che questo capitolo. Il povero numero 9 è un capitolo di passaggio, essenziale ma non così brillante.
Sappiate che mi sto impegnando per concludere la storia (che non toccavo da un po', lo ammetto!) così da completarla il prima possibile!
Un saluto, ed un incoraggiamento a tutti i lettori: lasciare un commento, non siate timidi!
A presto, se spera,

Aria.

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