Fotografie di St Jimmy (/viewuser.php?uid=65597)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ricordo più bello ***
Capitolo 2: *** Tornerà ***
Capitolo 3: *** Ti amo ***
Capitolo 4: *** Come papà ***
Capitolo 5: *** L'unico ricordo in quest'orribile mondo ***
Capitolo 6: *** L'amo e basta ***
Capitolo 7: *** Ti voglio bene, mamma ***
Capitolo 8: *** Great Saiyaman in arrivo! ***
Capitolo 9: *** Odio e divertimento fraterno non cambiano mai ***
Capitolo 10: *** Colpa mia ***
Capitolo 11: *** Tornare bambino ***
Capitolo 1 *** Il ricordo più bello ***
Vegeta
si ritrova a guardare una foto di famiglia... vi lascio al testo.
tety
Il
ricordo più bello
Una
foto, un ricordo.
Un
flash, una luce, un segno.
Il
segno della nascita di qualcosa.
Qualcosa
che in futuro sarà un ricordo.
Il
ricordo di un tempo.
Dieci
anni fa.
Una
bambina.
Capelli
sottili e turchini.
Occhi
azzurri e luccicanti.
In
braccio, una bambola di pezza, la sua preferita in quel periodo.
Una
bimba dolce, contemporaneamente forte e decisa.
Merito
suo se ora è lì a osservare quell'immagine
incorniciata.
Non
solo suo il merito.
Accanto
alla bimba, un ragazzino.
Occhi
azzurri, prepotenti, ma sempre dolci e teneri.
Capelli
lilla, insoliti, originali.
Un
ragazzino, suo figlio.
C'era
anche lei.
Una
donna. La sua donna.
Fili
azzurri, lisci, corti, splendenti.
Occhi
celesti, incantevoli.
Una
luce nei suoi occhi.
Un
dolce sorriso.
Nient'altro
da dire.
Troppo
difficile da descrivere.
Troppo
bella da descrivere.
Il
flash l'aveva beccata mentre cercava di tenere nell'obbiettivo della
foto un uomo.
Diverso
dal resto della famiglia.
Capelli
neri, folti, ribelli, con una forma insolita.
Due
perle nere al posto degli occhi.
Sopracciglia
folte, espressive.
In
quell'istante, una figura esile gli stava circondando il collo con il
braccio.
Era
lei.
Bulma.
Il
suo ricordo più bello.
-Forza
Vegeta, dobbiamo andare!- una voce femminile a lui conoscente gli
arrivò alle orecchie.
Strofinò
il vetro della cornice con il pollice togliendo via la polvere che si
era accumulata su di esso e la rimise a posto su una mensola.
Si
girò e si diresse verso la porta. Abbassò la
maniglia.
Stava
per uscire. Si girò per guardare per l'ultima volta quella
foto. Gli
scappò un sorriso.
Un
sorriso. Una cosa rara da parte sua.
Solo
quelle persone erano riuscite a farlo sorridere.
ok...vi
avverto per l'ultima volta che questa è la mia prima fanfic
che
pubblico e ho pensato di cominciare con una raccolta... sì,
sì, lo
so, fa schifo... mi raccomando, lasciatemi un commentino!
Perdonatemi se non faccio in tempo^^! Ciao! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Tornerà ***
Ciao!
In questo capitolo Pan pensa al suo nonnino...Spero vi piaccia. Ciao!
tety
Tornerà
Un
foglio. Un foglio.
Un
semplice pezzo di carta bianco, lucido e quadrato.
Figure
su quel foglio.
Figure
colorate e distinte su quel pezzo di carta.
Una
bambina mora, capelli corti, occhi leonini.
Una
buffa tutina arancione.
In
mano, un cono con cinque palline di gelato di vari gusti con una
spruzzatina di pistacchio e qualche biscottino.
Era
in braccio ad un uomo.
Un
uomo.
Suo
nonno. Nonno Goku.
Entrambi
avevano una faccia allegra.
Erano
molto felici quel giorno.
Già,
quel giorno.
Il
giorno del suo primo torneo di arti marziali.
Il
giorno in cui il nonno se ne andò per allenare quel bambino
di
colore.
Perché?
Perché
aveva lasciato la sua unica nipotina senza il suo nonnino?
L'unica
persona che le suscitava una gioia immensa, che la capiva veramente.
Come
poteva averla lasciata per quel ragazzino di cui non conosceva
neanche il nome?
Era
incredibile.
La
nonna diceva che ci era abituata e che era prevedibile della sua
persona.
Non
aveva capito un granché e neanche il motivo di quelle parole
ma...
per lei non era così.
Non
lo ricordava molto ma era il suo nonnino.
La
persona che le aveva insegnato a combattere e a lanciare colpi
energetici come solo i veri Saiyan sapevano fare.
La
persona che aveva stimato più di chiunque.
Il
suo idolo.
Lei
se lo ricordava così, non ci poteva fare niente.
Non
poteva cambiare il suo ricordo.
Era
lui. Solamente e semplicemente lui.
Il
suo nonnino, Son Goku.
Sì,
lei era la nipote del grande Son Goku.
Era
sicura che un giorno sarebbe tornato.
L'avrebbe
fatto per tutti loro.
L'avrebbe
fatto per lei.
Per
la sua nipotina preferita, l'unica.
L'avrebbe
fatto.
Sarebbe
tornato a casa, un giorno.
-Pan!
È pronta la cena!- si sentì una voce espandersi
per tutta la casa.
-Sì!
Arrivo!- rispose ad alta voce la ragazzina.
Sorrise
all'immagine di quella fotografia e la ripose sul comodino accanto al
suo letto.
Uscì
dalla stanza con stampata nella mente l'immagine della fotografia,
scattata da un flash anni prima.
Sarebbe
tornato, ne era certa.
Credo
che dopo questo aggiornerò un po' tardino^^',
perciò lo pubblico
ora.
Ringrazio
chi ha recensito, in particolare:
ka93:
oddio...nei preferiti...ma...ne sei sicura? Ti rendi conto di quello
che stai facendo?! Ne sei proprio certa?! ...snif snif...è
la mia
prima ff e già nei preferiti...ti stimo, sorella (colpetti
sul petto
e due con le dita)! Vaaaa bene, grazie mille per la recensione! alla
prossima^^!!
veggylink94:
grazie!!! in effetti era da un po' che ce l'avevo questa idea ma non
avevo il coraggio di pubblicarla^^'!! sai, devo essere sincera...fin
dalle elementari mi dicevano che “li” non
significava niente e di
sostituirlo con “gli” ma non lo ricordavo mai-_-'!
non mi entrava
proprio in testa! Va bene, ci vediamo!!
cri92:
mamma mia...stessa cosa di ka93...non è possibile...vuoi far
sognare
una povera ragazzina come me? Grazie mille per la recensione!! e
soprattutto per averla messa nei preferiti^^!
Ho
visto che ti piacciono Goku & ChiChi...vedrò di
farne una anche
per loro. Ciaauu!!
Pan_Tere94:
ma grazie!!! è molto strano però...io non sono
una di quelle con le
idee originali quindi sono sorpresa che la trovi così
creativa...va
bene, grazie mille di nuovo e ciaooo!!
tenshifly:
graziieeee!!! a dir la verità non volevo farlo
così dolce
Vegeta...vabbe, comunque grazie per la recensione!!!
grazie
mille anche a chi messo la ff nei preferiti e a chi legge soltanto^^!
Vorrei chiedervi solo una cosetta...di chi lo volete il prossimo?
Aspetto richieste!! ciaooo!!! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Ti amo ***
A
maggior richiesta questo chappy l'ho fatto a Bulma...mi spiace per il
ritardo ma purtroppo sono rimasta in punizione per aver usato troppo
il pc =___= e poi, per motivi a me sconosciuti, non mi andava
internet...Vi lascio al testo...tety
Ti
amo
Lui...
Lui...
Lui
è dappertutto...
Dappertutto...
Persino
nelle foto presenti nel mio fidato computer...
Che
stupida...
Come
ho potuto...
Ma
ormai non ha importanza...
Ormai
ho segnato il mio destino...
Anzi,
l'ha segnato lui...
Che
ingenua...
Come
ho fatto a non pensarci...
Sicuramente
sarebbe andato via dopo la grande notizia...
Era
ovvio...
Non
potevo certo pretendere che sarebbe rimasto qui,
a
mettere su famiglia...con me...
Ci
penso ora e mi sembra così stupida questa situazione...
Non
è possibile...
Una
bravissima e intelligentissima scienziata come me...
Come
ho fatto a non capirlo...
Ma
ormai non dovrebbe più importare...
Ormai
se n'è andato e non tornerà più...
Ha
lasciato la donna che amava e suo figlio, neanche è nato.
Aspetta
un attimo, chi mi dice che mi ha amato veramente?
Ma
certo che non mi amava...
Era
ovvio che si voleva solo divertire...
Giocare
un po'...
Quel
brutto saiyan...
nessuno
gli ha insegnato l'educazione?!
Stupido,
perfido, malvagio...
Come
ha potuto...
Mi
ha lasciata così, senza neanche salutare o dire altro...
E
per di più, con un figlio in grembo...
Con
suo figlio che cresce dentro di me...
Quanto
lo odio per avermi fatto questo...
Ma
lui...
sì...
mi
ricordo...
mi
ha detto due parole...
due
bellissime parole...
le
due parole che ogni donna vuole sentirsi dire dal suo amato...
ti
amo...
queste
due parole...
queste
cinque lettere...
queste
tre sillabe...
dette
da lui...
la
sua profonda voce che diceva queste parole...
era
divenuta, per un istante, dolce.
Dolce.
Amorevole.
Uno
dei motivi per cui avevo capito di amarlo.
Cliccò
l'icona della stampante e si avvertì un rumore venire dalla
macchina
sulla mensola sopra il computer.
Durò
un secondo, giusto il tempo per far uscire un foglio di carta
colorato.
Figure
colorate.
Tanti
colori.
Vari
colori.
Un
albero di natale, pieno di decorazioni.
Palline
colorate, stelle filanti e l'immancabile stella sulla punta.
C'erano
tante persone di sua conoscenza.
Goku,
il grande amico d'infanzia, Chichi, sua moglie, Gohan, il loro caro
figlioletto.
Il
padre di Chichi, quel gigante dal cuore tenero.
I
suoi genitori, quelle stravaganti persone, con il tenerissimo gattino
nero.
C'era
lei, con i suoi capelli azzurri, quegli occhi blu, dove ti puoi
specchiare anziché usare uno scomodo specchio ingombrante.
E
lui...
il
suo vero amore...
l'uomo
che le ha donato le famose parole, nonostante il suo brutto
carattere.
Ti
amo.
Prese
la fotografia in mano e se la strinse stretta al petto.
Una
calda lacrima di felicità le percorse le gote rosee mentre
roteava
con la sedia intorno alla stanza.
Alla
fine, stufa dello stupido e, per lei, pericoloso gioco, si
alzò e si
sdraiò sul letto pronunciando quattro parole, che solo lei
sentì.
-ti
amo anch'io Vegeta-.
Uuuhh
diuuuusss...mammmaaaa...non riesco a capire se questo chappy mi
è
venuto troppo sdolcinato, OOC o qualcosa del genere o se il
contrario.
Vabbè,
lasciamo perdere...passiamo ai ringraziamenti:
Maogirl:
grazieee!!! mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo di Veggy^^!
Aspetto commenti da te, mi raccomando! Ciauu!
kamy:
davvero, ti stavi commuovendo? Strano...io non sono una tipa da
sdolcinatezze e cose simili...sìsì, almeno una
fotina Vegeta la
deve fare, eh! Già, hai ragione...anche a me Goku da
fastidio quando
se ne va lasciando soli soletti gli altri...mi spiace...però
Pan la
odio lo stesso è_é (e allora perchè
l'hai fatta? Nd lettore
casuale) (zitto tu! Nd me)!! alla prossima!!
tenshifly:
mi spiace per Goten ma purtroppo non mi viene l'ispirazione per
lui...mi aiuteresti un poco (occhi dolci)?? se mi viene la voglia di
mettermi al computer e spremermi il cervello allora Goten
arriverà
presto^^! Ciauuuu!
Ka93:
eccoti accontentata!! mi è venuta subito su Bulma, sono
sempre
pronta io sulla coppietta più bella^^! Grazie mille per la
recensione. ciao!!
ladydarkprincess:
ti è piaciuta? Ho centrato in pieno? Spero si
sì^^! Dimmi
tuttoooo!! mi fa molto piacere che ti siano piaciuti gli altri
capitoli!! continua a recensire, ti aspetto!! e se ne vuoi una su
Trunks cercherò di accontentarti!! ciaoo!
Pan_Tere94:
grasias (si scrive così? Non faccio
spagnolo...bensì arabo...)!!!
maaahh...i prof dicono che mi manca la fantasia...(eccerto, per i
testi che vogliono loro...)!! vabbe...ne vuoi una su Chichi?
Vedrò
di accontentarti^^! Ciauuu!
Dea
Nemesis: originale...maaah...però se mi vengono queste fic
significa
che ci ho pensato molto...ma tanto tanto...chissà quanto
hanno
lavorato quei due piccoli neuroni che mi sono rimasti nel
cervelloXD...ti aspetto con altri commenti e consigli!! ciao!
Sux
Fans: Pan va bene, ma Vegeta tenero e dolce O.O?!...woow...sono
proprio brava allora...XD...vabbe...ci vediamo romanticona
mia...ciau!
Sperando
di non aver dimenticato di ringraziare qualcuno, chiedo di nuovo: chi
volete al prossimo? aspetto tante richieste!! ciauuu!! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Come papà ***
hellooooo!
Questo chappy parla di Trunks...c'è tutto sul fondo
pagina...e ora
non posso fare altro che augurarvi una buona lettura. Tety
Come papà
Si
sentì una porta sbattere provenire dal piano di sotto, ma
Bulma
aveva già capito chi avesse potuto varcare quella soglia.
Lo
chiamò aspettando una risposta:
-Trunks!
Sei tu?- chiese quasi gridando, tanto per essere sicura. Non si sa
mai.
-sì,
mamma!- urlò a sua volta il bambino, facendosi sentire dalla
madre
che in quel momento era chissà dove in quell'enorme palazzo.
-vieni
qui!- non sembrava un ordine, anche se avrebbe dovuto esserlo. Usava
un tono dolce, affettuoso...come solo una madre sa fare.
Chissà cosa
stava facendo...
Trunks
non esitò e salì una per una le fredde scale di
marmo bianco,
producendo con le scarpe nuove un buffo rumore che ricordava in un
qualche modo lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli.
Appena
terminati gli scalini, corse, quasi volando verso la direzione da cui
proveniva la voce della donna dai capelli turchini.
Il
bambino dai capelli lilla fece un giro di quasi dieci minuti per il
secondo piano prima di trovarla nella camera da letto inginocchiata
davanti a una marea di scatoloni sparpagliati per tutta la stanza.
Non c'era quasi neanche lo spazio per camminare, o addirittura posare
i piedi su quel pavimento di legno, coperto da un elegantissimo
tappeto.
Trunks
non diede molta importanza al poco spazio che si presentava, almeno
lui non aveva problemi. Poteva tranquillamente levitare in aria come
se nulla fosse.
Tornò
a guardare la madre e notò con curiosità che
teneva tra le mani un
oggetto...
aveva
una forma rettangolare e sembrava fatto in legno...
era
la cornice di una fotografia...
-cos'è
mamma?- chiese il bimbo da dietro, indicando l'oggetto che Bulma
teneva in mano e facendola sussultare. Era caduta in un silenzio
tombale con mille pensieri per la testa. Probabilmente a causa di
quella foto.
La
donna non si era accorta della sua entrata e del tempo che ci mise a
trovarla. Si voltò a guardarlo mostrando un sorriso.
Un
sorriso, uno dei suoi migliori, nonostante lo stressante periodo
appena passato.
Quella
foto l'aveva fatta felice...
Sicuramente
era un bel ricordo quello...
chissà
cosa c'era raffigurato...
Si
avvicinò alla madre e si sporse per vedere meglio le figure
colorate...
Schizzò
gli occhi fuori dalle orbite dopo poco che i suoi occhi rotearono
intorno all'immagine. Strappò bruscamente dalle mani della
turchina
la cornice e la avvicinò ai suoi occhi per essere sicuro di
aver
visto bene e che non se lo stesse immaginando...
Bulma
si lasciò prendere da un risolino affettuoso, avendo capito
la cosa
veramente strana che aveva notato il figlio.
Come
se nulla fosse, riprese a cercare nello scatolone accanto qualche
altra cianfrusaglia.
-mamma,
ma...questo...- balbettò, non riusciva proprio a dire niente.
Era
veramente confuso. Non riusciva a far riconciliare i fatti.
Perché
in quella fotografia c'era sé stesso alto quanto il suo
papà?
E
quanto era muscoloso...
non
si ricordava di essere così, almeno dall'ultima volta che si
era
visto allo specchio...e se non sbagliava, e sicuramente non era il
falso, l'ultima volta che aveva visto la sua immagine riflessa era
stata quella mattina prima di uscire di casa...
ma
la cosa più strana è che c'erano due Trunks!
-ma...cosa...?-
era più confuso che mai...
Uno
dei due Trunks sembrava appena nato, piuttosto piccolo. Era in
braccio alla cara nonna Bunny e guardava curioso verso l'obbiettivo
con la boccuccia semiaperta e le braccine tese davanti a sé,
cercando invano di arrivarci a tastarlo e toccarlo con le manine
leggermente cicciotte, tipiche dei bebè.
L'altro
Trunks invece, dall'altra parte dell'immagine, era un ragazzo non
molto alto...era più o meno quanto il suo
papà...aveva i capelli
color glicine, e un taglio piuttosto simile al suo. Era molto robusto
e muscoloso...assomigliava molto al suo caro paparino...
“anch'io
voglio essere come papà...” gli sembrava
incredibile che persino
uno sconosciuto potesse essere capace di assomigliare a suo padre...
-vedi
Trunks, quando tu ancora non eri nato, e io e papà non
eravamo
ancora sposati, arrivò un ragazzo dal futuro, e ci disse che
di lì
a poco sarebbero arrivati dei cyborg spietatissimi. E tu ne conosci
uno di loro, anzi, una...- spiegò cautamente la mamma
distogliendo
lo sguardo da quella vecchia roba nello scatolone.
-”una”
cyborg...?- domandò perplesso sottolineando la prima parola.
-esattamente-.
Trunks
ci pensò un po' su...ma certo! C-18! L'aveva sempre detto di
non
essere umana!
-C18!-
disse.
-bravissimo,
vedi che se ci pensi un po' ci arrivi?- rispose, scompigliandogli i
capelli violetti con una mano.
-ma...questo
che significa? Perché c'è questo ragazzo? E che
centra lui?- un
sacco di domande gli frullavano in testa. Non riusciva a rispondersi
da solo...
-questo
è il ragazzo che ci ha avvertito dell'arrivo dei cyborg.
È venuto
perché nella sua epoca quei mostri avevano distrutto e
disintegrato
mezzo pianeta-
-ma
perché è venuto lui? Che centra con voi?-
Bulma
lo prese per le spalle e formulò queste parole:
-Trunks,
questo sei tu!- aveva un'espressione felice, sembrava fiera di lui.
-i...io...?-
si indicò con l'indice, più confuso che sorpreso.
-beh,
non proprio tu. Sei tu nel futuro, in un'altra dimensione. Questo sei
tu- alle ultime tre parole puntò il bambino piccolo
nell'immagine.
Il
bambino rimase a guardarla ancora per qualche minuto, mentre il
sorriso dalla faccia di Bulma non voleva scomparire.
Continuava
a far rimbalzare lo sguardo dalla madre alla foto.
-sorpreso?-
chiese ridacchiando dolcemente.
-eemmmhh...-
non usciva niente dalla sua bocca. Solo qualche vocale e parole
indecifrabili, di cui neanche lui veramente ne conosceva il
significato.
Bulma
sorrise, scompigliò i capelli al figlio per la seconda volta
e si
alzò,
dirigendosi
verso la porta con fatica, considerando tutti quegli scatoloni.
Il
bambino la seguì con gli occhi finché non
uscì e tornò a guardare
la fotografia.
C'era
lui, il bimbo piccolino, il neonato, l'esserino delicato tra le
braccia della donna bionda tanto allegra.
C'era
la sua mamma, anche lei piuttosto felice. Teneva un braccio sulla
spalla del ragazzo del futuro. Sembrava molto fiera anche di lui.
C'era
Gohan, il fratellone del suo migliore amico Goten, ma lui non era
ancora nato.
C'era
Chichi, la mamma di Goten. Lei sembrava un po' triste.
“forse
per il papà di Goten...” pensò il
glicine, ricordando le tristi
parole uscite dalle labbra della madre poco tempo fa:
“il
papà di Goten non c'è più,
Trunks...” quel giorno aveva un'aria
triste, fragile, dava l'impressione che avesse pianto da un momento
all'altro.
Basta,
non era l'ora di pensare a quell'uomo che non aveva neanche mai visto
in vita sua, il miglior amico di sua madre, il padre del suo compagno
di giochi, il grande nemico/amico di suo padre. Di cui però
gli
avevano raccontato molto.
Si
concentrò di nuovo sulla foto.
Vide
il papà di Chichi. Quell'omone c'era ovunque. Era simpatico
dopotutto.
Vide
suo nonno. Quanto gli voleva bene.
Quanti
giochi gli aveva costruito grazie al suo intelletto, quante volte
aveva giocato con lui da piccolo, quante volte gli aveva tolto dalle
mani quel grazioso, ma sfortunato gattino nero.
Poi
c'era il suo papà. Quel brontolone. Gli voleva troppo bene.
Lo
stimava più di chiunque. Non c'era nessuno più
forte di lui.
Nessuno.
Poi
c'era quel ragazzo. Che strano. In un certo senso era geloso di lui.
Era
invidioso del suo rapporto con suo padre.
Era
il suo papà, e se fosse stato vero che quel ragazzo era
sé stesso,
allora doveva andare dal suo di padre.
Non
era giusto che andava a rubarglielo.
Doveva
conquistare il principe, in modo tale che non sarebbe stato il
papà
di nessun altro.
Doveva
far diventare fiero il suo papà. Farlo essere orgoglioso di
lui.
Anzi,
doveva addirittura superarlo, diventare più forte di lui!
E
anche se sapeva che il principe dei saiyan non lo avrebbe mai
permesso, lo conosceva bene e a suo figlio lo avrebbe fatto fare.
Trunks
ora aveva una meta, un obbiettivo da raggiungere.
“diventerò
come papà e lo supererò!”.
Posò
la foto incorniciata nello scatolone e uscì dalla porta.
Un
sorriso sulle labbra. Sarebbe diventato come il suo papà.
Mi
spiace per il ritardo ma purtroppo il fulmine di idee non arrivava,
d'altronde siamo in Egitto qui...non c'è manco una goccia di
pioggia...figuriamoci una tempesta...casomai di sabbia XD! vabbe,
passiamo ai ringraziamenti:
angela3:
grazie!! beeh...sì, è la prima che scrivo,
hehehe...mi fa piacere
che ti sia piaciuta^^!! ti aspetto con altre recensioni e richieste!
Ladydarkprincess:
ed eccoti accontentata^^! Ci sono riuscita, miracolo!! in effeti
sì,
dovrebbe essere il giorno di natale quello delle due parole
magiche...sai, credo che la prossima sarà su Trunks del
futuro..mah,
dipende da quello che mi dite voi^^!
Sux
Fans: eccolo qui! Ti è piaciuto?? spero proprio di
sì, visto che me
lo avevi chiesto tu...ok ciaoo!!!
ka93:
ciaoo!! ti è piaciuta l'ultima? Mi fa piacere^^! Dimmi che
ne pensi
di questa! Ciauu!
Maogirl:
e sì che torna Veggy^^!! deve tornare!!! hai visto?
Cominciano a
diventare tante...a proposito della nostra fic...dimmi come va...e
dimmi pure che ne pensi di questa! ciaoo!
Kamy:
e sì!! tornerà prima o poi! Prestissimo
veramente...continua a
seguire!! ciauuu!!!
Dea
Nemesis: ehilaaa!! ciaoo!! non sapevo che leggevi la mia fic,
hehehe...grazie mille per i complimenti^^!
ringrazio
anche solo chi legge e chi ha messo la fic tra i preferiti^^!
C'è
sempre la solita domanda...chi volete alla prossima?! Vi aspetto,
Ciaoo!
tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** L'unico ricordo in quest'orribile mondo ***
salve
signore e signori. Ecco a voi, con un po' di ritardo il quinto
capitolo. Questo è di Trunks del futuro ed è la
stessa foto dello
scorso capitolo. Stessi Trunks, stessa foto XD. Ok, ora basta. Vi
lascio al testo. Tety
L'unico
ricordo in quest'orribile mondo
Nel
grande giardino della Capsule Corporation, pieno di alberi, fiori e
piante di tutti i generi, erano riuniti tutti i nostri amici,
escludendo il grande Goku che purtroppo aveva sacrificato la sua vita
per salvare quella di tutto il mondo, anche se inutilmente...
-Fai
Buon viaggio!- raccomandò una donna turchina a un ragazzo
dai
capelli lilla, tenendogli le mani nelle sue.
-sì,
certo!- rispose sorridendole il glicine.
Si
voltò e incrociò lo sguardo serio di un uomo dai
capelli neri
all'insù, appoggiato con la schiena sulla solida corteccia
di una
betulla lì vicino.
L'uomo,
pur dando l'impressione di avere un'aria infastidita e annoiata,
salutò il giovane con un gesto della mano piuttosto
amichevole. Più
che amichevole sembrava...paterno...
Il
ragazzo ricambiò imitando l'uomo e si diresse verso una
strana
macchina. Sembrava un aeroplanino...un buffo razzetto...un'assurda
navicella spaziale...
Si
diede una spinta con le muscolose e agili gambe per arrivare in alto
dove si trovavano il sedile e i comandi della macchina, ma non fece
in tempo a raggiungerli che una voce lo fece fermare.
-ehi,
aspettate!! facciamo una foto!- a pronunciare quelle parole fu il
padre Chichi, il quale si era già preparato con la polaroid
in mano
e il treppiedi.
Il
ragazzo inizialmente esitò, pensando alla povera madre che
sicuramente era preoccupata per lui, ma quando vide la donna azzurra
saltare di gioia per l'ottima idea dell'omone, sorrise e
tornò a
poggiare i piedi sul verde prato ricco di piccoli fiorellini
colorati.
Juma
sistemò il treppiedi, ad occhio e croce, dieci metri davanti
al
gruppo, il quale stava cercando la posizione adatta per una bella
foto di ricordo.
Mentre
il gigante barbuto cercava di aggiustare le tre aste, che per sua
sfortuna si erano staccate e cadute per terra appena poggiata la
macchina fotografica, Bulma stava discutendo con il Trunks del
futuro.
-allora,
tornerai a trovarci un giorno?- gli chiese speranzosa.
-è
probabile, ma non è certo- rispose.
-sai,
sono proprio curiosa di vedere che reazione avrà il mio
piccolo
Trunks quando ti vedrà- disse con una risatina, passando lo
sguardo
sul bambino in braccio alla donna bionda e tanto serena, la quale non
era altro che la nonna Bunny.
Il
ragazzo mormorò un appena udibile
“già” e spostò anche lui lo
sguardo sul bimbo, che sembrava piuttosto interessato ai buffi
movimenti goffi dell'uomo con la polaroid e le tre aste.
Quanto
era fortunato quel bimbo. Lui almeno avrebbe avuto un futuro felice e
senza problemi. Lui aveva tutti gli amici attorno. Lui aveva una
madre serena e gioiosa. Lui almeno, aveva un padre.
Quando
finalmente Juma riuscì ad aggiustare i pezzi del treppiedi,
si
decise a far partire l'auto scatto in modo che l'accecante flash
scattasse entro dieci secondi e rapidamente, raggiunse tutti gli
altri, i quali erano già pronti sorridendo e mostrando i
trentadue
denti. Alcuni con le mani alzate e facendo due con l'indice e il
medio.
Bulma,
trovandosi impreparata, mise il braccio sulla spalla del ragazzo, il
quale sembrava molto sorpreso ma comunque felice del gesto della
“madre”. Poi, improvvisamente, si
ricordò dell'orgoglioso
principe. Si voltò velocemente e vide il saiyan che lo
fissava.
Era...strano...
aveva
un sorriso affettuoso, che dava tutta l'aria di dire “mi
raccomando, continua ad allenarti duramente” e sicuramente
era
questo ciò che gli voleva comunicare.
Il
ragazzo gli fece ok con il pollice, come per rispondergli
“certo,
contaci”. Nei seguenti tre secondi, uno strano trillo
cominciò a
suonare. Era la polaroid che segnalava che in pochi istanti, di quel
momento sarebbe rimasto solo un ricordo, una fotografia.
Dopo,
una luce accecante, il flash.
-aahhhii...la
testa...- si lamentò il ragazzo. Aveva preso davvero una
bella
botta...
-chi
va là!!- urlò una voce femminile di cui non si
vedeva la
proprietaria.
Il
ragazzo, sentendo la voce della madre, la chiamò con grande
entusiasmo.
-mamma!!
sono io!!- disse, scendendo dalla macchina del tempo.
A
quelle parole, una donna dai lunghi capelli turchini raccolti in una
coda di cavallo uscì allo scoperto, facendosi vedere dal
figlio con
una pistola in mano.
-Trunks!!-
disse la donna, posando la pistola su uno scaffale lì vicino
e
correndo ad abbracciare il figlio, che la accolse volentieri tra le
sue braccia ricambiandola. Rimasero abbracciati per qualche secondo,
prima che la madre aprisse la bocca per parlare.
-come
stai?- domandò Bulma, staccandosi da lui.
-sto
bene, grazie-
-ma...sei...ti
sei alzato...- disse, notando che il figlio era un po' più
alto di
come lo aveva visto l'ultima volta.
-beh,
sì, in effetti sono un po' cresciuto...vedi mamma, ci siamo
allenati
in una stanza speciale, dove...- cominciò a dire il ragazzo,
ma
venne interrotto dalla donna.
-va
bene, non ha importanza...credo che non lo capirei lo stesso-
rispose.
-piuttosto,
dimmi com'è andata, ce l'avete fatta?- aggiunse poi.
Attraversarono
il corridoio della casa mentre chiacchieravano. Dopo poco, arrivarono
in cucina, dove la terrestre cominciò a preparare del
tè.
Il
glicine cominciò a spiegare come erano andati i fatti, e
appena
arrivò la vicenda di Cell e del torneo alle orecchie di
Bulma, lei
stette bene attenta a ciò che usciva dalle labbra del
figlio, era
molto interessata...
schizzò
gli occhi fuori dalle orbite quando il ragazzo raccontò
dell'entrata
in scena di suo padre quando venne fatto fuori dal cyborg.
Era
davvero sorpresa, si era proprio trasformato.
Si
portò la tazza di tè alla bocca mentre pensava a
tutto questo e a
come fosse cambiato Vegeta.
Poi
si fermò quando vide qualcosa di colorato e lucido con i
bordi
bianchi fuoriuscire dalla tasca del lilla.
-che
cos'è?- chiese curiosa indicando l'oggetto.
Il
saiyan la guardò dubbioso, per poi seguire il suo sguardo e
notare
anche lui che in effetti, dal suo giubbotto usciva qualcosa, un
foglio di carta. Quel foglio di carta. Quella fotografia.
La
tirò fuori e la mostrò alla madre.
Lei
la prese delicatamente dalle sue mani e la osservò con
attenzione.
Dopo
solo pochi secondi i suoi occhi si inumidirono e una piccola, calda
lacrima le solcò il candido viso.
Sorrise
con leggera amarezza, ma sorrise.
In
quell'epoca ormai, era raro anche solo un debole sorriso abbozzato.
Guardò
Trunks con tenerezza e si appoggiò con il viso sulla sua
spalla,
bagnandoli un po' la manica del giubbotto.
-perché
piangi, mamma?- domandò.
-mi
manca- rispose in preda alle lacrime e ai singhiozzi.
Il
ragazzo non disse niente. Aveva capito benissimo a chi si riferiva.
Cominciò a carezzarle i capelli con delicatezza, stando
attento a
non farle male.
Lei
continuò a piangere ancora per qualche minuto,
finché non si scostò
dal figlio e gli sorrise di nuovo, prima di dirigersi verso la camera
da letto. Il glicine la lasciò andare. Magari si sentiva
stupida a
piangere davanti al figlio. In fondo anche lei aveva una
dignità.
Tornò
a guardare la fotografia.
Osservò
tutti quanti uno per uno.
Nonna
Bunny. Non l'aveva mai conosciuta nella sua epoca. Purtroppo non ha
potuto farcela contro i cyborg. L'ha conosciuta nel passato. Un passo
avanti, almeno l'ha conosciuta e sa che tipo era, ovvero molto
allegra e positiva. Quella donna bionda era l'essere più
ottimista
che abbia mai abitato la terra.
Il
nonno. Neanche lui l'aveva conosciuto. Sapeva solo che quando era
piccolo, gli costruiva un sacco di giocattoli e gli comprava tanti di
quei pupazzi da riempire la casa. Una cosa che lo aveva divertito,
vedere il Trunks del passato “giocherellare” con il
gattino nero.
Sua madre diceva che il gattino nella sua epoca era scappato e
probabilmente per colpa sua o forse di suo padre...
La
mamma. La persona a cui teneva di più, nonché una
delle poche che
aveva conosciuto. Nel passato era così felice. Invidiava
quel bimbo
in braccio alla nonna. Avrebbe avuto una madre serena lui.
Se
solo pensava a quel bimbo gli veniva una invidia da far paura...
Lui
avrebbe avuto tutto. Dei nonni, degli amici, dei genitori, la cosa
più importante. In un certo senso sperava che avrebbe avuto
anche
lui una vita come la sua ma, dopotutto era partito per quell'epoca
apposta. Per evitare ciò che era successo nel suo tempo. Era
felice
per quel bimbo, desiderava una vita meravigliosa per lui.
Poi
c'era Gohan. Il suo grande maestro. Lo aveva allenato, aveva sempre
voluto essere come lui. Il maestro Gohan era deciso più che
mai a
vendicare tutti i suoi amici, ma lui non poteva capire quello che
provava Trunks.
Trunks
aveva perso il padre nella lotta contro i cyborg. Lui per una brutta
malattia al cuore. La morte di Mirai Goku era stata sempre triste e
dolorosa, ma quella di Mirai Vegeta molto più cruenta e
spietata.
Suo
padre. Oh, il principe dei saiyan. Il grande, orgoglioso, arrogante
principe. Ricordava la sua felicità quando lo aveva visto
dopo la
sconfitta di Freezer...voleva saltare di gioia e urlare di essere suo
figlio ma si era trattenuto, sapendo che avrebbe causato un grave
errore.
Ha
avuto una brutta sorte...due ferraglie di ferro senza cuore lo hanno
ucciso senza alcuna pietà...ma quello del passato
è sano e salvo, e
almeno per questo ne era felice. Che altro poteva dire? Beh, che era
molto fiero e riservato. Gli assomigliava un poco. Ma solo
fisicamente. Lui poteva sembrare anche un codardo che se la svignava
appena la situazione si fa complicata, mentre suo padre era
determinato e non si arrendeva per nulla al mondo, anche al costo di
morire. Chiunque poteva giudicare così Trunks Brief, ma il
motivo
della sua condotta era semplicemente per paura di perdere di nuovo
qualcuno.
Invece
al saiyan di puro sangue non importava della morte di qualcuno,
almeno fino a quel giorno...
quanto
era stato felice delle parole di Yamcha...
si
era buttato su di Cell per l'onore di suo figlio...
per
vendetta...semplice e pura vendetta di un padre che ha perso il
figlio.
Era
semplice ma complicato da capire. Solo chi l'ha passato ne
può
conoscere il significato.
Era
un padre e un figlio. Vegeta e Trunks.
Strinse
forte tra le conche delle dita la foto e la osservò ancora
per
qualche minuto, finché non scansò la sedia
lentamente, provocando
un rumore cigolante e spacca timpani, che lui non riusciva a sentire.
Era caduto nei suoi pensieri. Aprì un cassetto e ci
trovò un album
di fotografie. Senza darci troppa importanza, lo aprì ad una
pagina
a caso.
Era
una pagina vuota. Semplicemente, infilò tra le due pagine
l'immagine
e richiuse il libricino. Lo ripose nel cassetto e uscì dalla
stanza.
Sorrideva. Era un mondo orribile, non rimaneva quasi niente del
passato,
ma una foto, una semplice figurina quadrata, era un gran ricordo, e
forse l'unico, in quel terribile mondo, distrutto e rovinato da delle
macchine d'acciaio. Nonostante tutto, lui sorrideva. Sorrideva per
quel mondo ormai salvo, dopo anni di rovina.
Forse
questo capitolo l'ho fatto troppo lungo...non saprei. Devo dire che
non sono molto sicura...forse ho sprecato l'occasione. Mi spiace
tanto ma purtroppo sono di fretta e non posso proprio ringraziare
come si deve U_U...ringrazio velocemente:
-kamy
-Pan_Tere94
-ladydarkprincess
-ka93
-Maogirl
-Dea
Nemesis
E ringrazio di nuovo chi ha messo la fic tra i
preferiti, ovvero:
-ka93
-cri92
-bulma4ever
-ikarikun
-Maogirl
Come
sempre c'è la solita domanda. Chi volete al prossimo?
Aspetto tante
richieste. Ciaoo!! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** L'amo e basta ***
Salve
amici. Sempre con un po' di ritardo, ecco il nuovo capitolo. A
maggior richiesta l'ho fatto sui Son...leggete e scoprite...spero sia
di vostro gradimento. Buona lettura.
L'amo
e basta
-non
starmi così appiccicata!-
-ma
Goku, siamo sposati ora!-
-sì
ma non stringermi così tanto, o mi bloccherai la
circolazione!- la
mora continuava a stringerlo per il braccio, appoggiandoci anche il
viso, in segno di affetto, come per tenerlo tutto per sé,
per
evitare che qualcuno glie lo portasse via.
Erano
entrambi vestiti di bianco, Chichi e Goku, i due neo-sposini. Si
erano dichiarati eterno amore poco più di dieci minuti fa e
la sposa
stava già attaccata al suo amore, spiegandogli tutti i suoi
progetti
per la loro convivenza e la loro futura vita, aspettandosi da lui un
sincero “come vuoi tu, cara” e Goku ci teneva a far
star bene sua
“moglie”. Ora che ci pensava, era davvero
incredibile come aveva
fatto ad arrivare a quel punto. A sposarsi, poi, non era per niente
previsto. Chi l'avrebbe mai detto? In fondo si era, appunto,
“dichiarato” sul ring di un torneo di arti
marziali...piuttosto
insolito come luogo...
Ma
alla moretta non importava in che posto avrebbe detto “mi
vuoi
sposare?”, a lei importava che fosse davvero Goku, il suo
Goku, il
suo primo grande amore.
-un
sorriso!- li richiamò Juma, che si era preparato qualche
metro
davanti a loro con la macchina fotografica.
Quando
la ragazza udì la parole del padre, strinse ancora di
più il
braccio del consorte, facendolo così sorridere
dall'imbarazzo.
Quanto
amava questo suo buffo modo di fare, ingenuo e infantile...
Era
una delle caratteristiche per cui aveva capito di provare qualcosa
per lui. Fin da quando erano bambini.
-Cheese!-
subito dopo una luce accecante e uno strano gorgoglio.
Dalla
polaroid uscì un pezzo di carta quadrato e lucido. L'uomo lo
prese e
cominciò a sventolarlo con una mano.
-che
bello! Così quando saremo vecchi ci ricorderemo di questo
meraviglioso momento!- esclamò Chichi più agitata
che mai. Troppo
contenta per stare calma e tranquilla.
-eheh...già...-
rispose Goku, ancora più imbarazzato di prima, mettendosi
una mano
dietro la nuca e grattandosela.
La
loro discussione si interruppe quando notarono che il padre della
ragazza stava piangendo con la foto tra le mani.
-Papà,
perchè stai piangendo?- chiese preoccupata la figlia.
-oh
Chichi,- disse. -sei bella, come tua madre quel giorno...- per poi
sfogarsi con un sonoro pianto di felicità.
-oh
papà...- sospirò, liberandosi tra le sue braccia.
Quando
si staccarono l'uno dall'altra, il gigante si rivolse al genero.
-mi
raccomando Goku, cura la mia bambina- disse ancora in preda alle
lacrime.
-sì,
certo!- rispose sicuro, per poi cadere di nuovo nell'imbarazzo quando
la neo-sposa lo strinse forte e gli diede un tenero bacio sulla
guancia rosea.
-ti
amo Goku!-.
Era
seduto lì su una poltroncina almeno da mezz'ora e continuava
a
fissare sorridente quell'immagine incorniciata stretta tra le mani.
Gli rimbombavano in testa le parole di Chichi in quel
momento.
“quando
saremo vecchi ci ricorderemo di questo meraviglioso momento!”.
Era
proprio così. Si ricordava tutto. Ogni minimo dettaglio. Era
indimenticabile. Tante emozioni che venivano dal profondo
più
profondo.
Sospirò
di felicità. Anzi, no. Era più di
felicità. Era contentezza
mescolata con un po' di...di qualcos'altro, che molto probabilmente
non ha un nome. È indecifrabile. Perché
variabile.
Per
qualcuno può essere in un certo modo, per altri in un altro.
Per
qualcuno può essere anche doloroso...per altri molto bello.
Insomma,
questa emozione di solito...si prova quando si è davanti a
un
qualcosa che riaffiori la mente di bellissimi ricordi.
-Goku! È
pronto in tavola!- lo chiamò una voce proveniente dalla
cucina.
-Arrivo!-
rispose quasi involontariamente. Abitudine, tutto qui.
Si alzò
dal divanetto posando delicatamente la cornice sul tavolino in legno
e si diresse verso la porta d'entrata della cucina.
Si voltò,
tornando ad osservare quella fotografia, scattata anni prima. Sorrise
nuovamente e aprì la porta, facendo espandere in tutta la
casa il
buon profumo di cibo preparato dalla bruna.
-Goku,
dov'è Gohan?- chiese lei, senza neanche guardarlo in faccia
per
assicurarsi che fosse lui.
-non ne ho
idea- rispose sedendosi a tavola e aggrappando le posate, poste una
dalla parte opposta dall'altra, come se niente fosse.
-che cosa
vuol dire che non ne hai idea?- gridò piuttosto arrabbiata
girandosi, mostrando una faccia più furiosa che mai.
Goku non
ci fece caso e le diede un bacio a fior di labbra, lasciandola di
sasso dalla sorpresa.
Dopotutto
anche lui le voleva bene quanto aveva dimostrato lei.
Anche lui
poteva essere affettuoso quanto aveva fatto lei.
L'amava, e
questo è tutto.
Ditemi se
vi sembra un po' strano per Goku. Forse è troppo sdolcinato.
Ora
vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito
il quinto
e il quarto capitolo, dato che in quest'ultimo non ho potuto
ringraziare.
kamy: sì,
Trunks è la fotocopia del padre, anche se non sembra.
Hihihi,
anch'io non sapevo se ridere o se piangere...ma io non posso
dirlo...sono io l'autrice =__='...grazie mille per i complimenti.
Già, povera mirai Bulma, ma purtroppo...sai
com'è, quando perdi
qualcuno...eh sì! Anche Vegeta ogni tanto si comporta da
bravo
paparino ^^! all'inizio volevo farla anch'io si Bra, ma sinceramente
non sapevo che dire...magari in futuro verrà...comunque
credo che
non l'avrei fatta lo stesso...a quasi nessuno piace U_U...povera
piccola...vabbe...ti aspetto con altri commenti^^!! ciaoo!!
Pan_Tere94:
sì, il piccolo Trunks è invidioso...ma infondo
tutti lo
sarebbero...sì, credo che nel profondo tutti siamo gelosi
delle
nostre proprietà. Mi fa piacere che ti sia piaciuto anche
l'ultimo
chappy. Grazie per i complimenti^^! Se ne vuoi una di Gohan e
Videl...beh, a dire il vero non so che dirti...magari se mi
suggerisci anche il periodo nasce un'idea in testa...mah, dimmi te.
Ciau!
ladydarkprincess:
eccoti accontentata. Ne ho fatta una su Trunks del futuro.
Sì, si è
confuso davvero il povero piccolo lilla U_U...scommetto che odi
Bra...ecco perché non ti manca nessuno dei Brief...eccola
qua. Spero
ti piaccia anche questa su Goku e Chichi. Bye bye
ka93: oh
yes, Trunks è fatto così. È uguale al
padre dopotutto. Già, Mirai
Trunks è ottimista sul suo futuro, cioè, non
ottimista...diciamo...fiducioso...sì, ha fiducia negli
altri. E
certo che è un grande Trunks! Lo adorooo...sempre dopo Veggy
^_-!
eccolo, l'ho fatto su Goku e Chichi. Dimmi che te ne pare. Ciaauuu!!
Maogirl:
ciao socia!! eeemmmhh...sulserio si capisce questo dalla fic? Oh,
allora sono grande!! (non lo sapevi manco tu, vero? Nd te)
(eeehhh...no...nd me) (ma brava...nd te)...allora tutto ok con la
fic...bene...ma dobbiamo ancora fare tutto...vabbe, ci
penseremo...abbiamo ancora tutta la vita^^. Grasias per i
complimenti^^! Mi spiace per non averne fatta una su Bulma e Yamcha
ç__ç...la farò in seguito...giuro...ti
saluto! Byeeeee!!
Dea
Nemesis: grazieeee!!! già, anch'io penso che sia questo il
rapporto
tra Trunks e Mirai Trunks. Hihihi...non avevo pensato a quano gli
tira i capelli ^^...adorabile...sempre magnifico Trunks! Naaa...non
eri molto in ritardo...rispetto a me...adoro quando qualcuno mi fa i
complimenti...quindi nono smettere!! (non fare la preziosa...! nd
tutti) (ok, ok...nd me)...ciaoooooo!!
paprika_ilazano:
carissimaaaa!! ma che ci fai qui?! Ah, sì, giusto...te l'ho
detto
io...--___--...che stupida...ecccccerto che continuo a scrivere!! a
patto che tu continui a recensire! Mi manchi
tanto...Tvtttttttttttttttb (M le regole!! XD) ciaoooo!
Sempre la
domanda magica...abra cadabra! Va bene, la smetto...chi volete al
prossimo? Vi aspetto^^. Ciaooo a tutti!!! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Ti voglio bene, mamma ***
Ecco
qua un altro capitoletto. Mi scuso per il ritardo ma mi è
balenata
una grande idea per una nuova fic e sto provando a vedere se riesco a
tirarla fuori e scriverla. Spero vi piaccia questo capitolo.
Ti
voglio bene, mamma
Un
quadro.
Una
cornice di legno ben lavorata.
Quella
cornice circondava il quadro.
Quel
quadro occupava tutta una parete di quella stanzetta.
Nel
quadro c'erano dei colori.
Vivaci
colori.
Raffigurate
due persone.
Un
uomo.
Un
uomo molto alto e grosso e con un elmetto, per così dire,
con delle
corna di un toro. Dava tutta l'aria di essere un guerriero vichingo.
La
barba gli copriva il mento e parte del viso.
A
prima vista, sembrava un uomo forte e severo, ma il suo sorriso
tradiva la sua immagine decisa e tenace e chi lo conosceva, sapeva
che era tutto il contrario di ciò che sembrava.
Indossava
una collana e un ciondolo con la forma del sole.
Alla
sua destra, una donna.
La
donna era molto bella e slanciata.
Aveva
dei bellissimi capelli neri e degli occhi dello stesso colore.
Un'espressione
molto dolce e affettuosa.
Indossava
una vestaglia rossa e una specie di coroncina, piuttosto insolita.
Partiva
da dietro la nuca e arrivava fino alla fronte con vari e strani
disegni come se qualcuno glie l'avesse tracciata in testa con un
pennarello d'oro.
Non
era di certo una corona come quelle delle fiabe, con le punte e le
pietre preziose.
Era
davvero originale.
Non
si sa come avesse fatto a infilarsela quella mattina.
Indossava
una collanina con un ciondolo a forma di luna.
Queste
due figure guardavano nella stessa direzione.
Guardavano
le braccia della donna.
La
donna aveva qualcosa in braccio.
Una
bambina.
Una
dolce bimba addormentata.
Era
avvolta in una morbida copertina.
Nonostante
fosse appena nata, aveva tanti capelli neri sulla testolina.
Gli
stessi della donna, sicuramente sua madre.
Se
la donna sua madre, probabilmente l'uomo era suo padre.
Come
entrambi i genitori, al collo, aveva un ciondolo. Per metà a
forma
di sole e per metà con la forma della luna.
Era
davvero bello.
Non
gli si poteva togliere gli occhi di dosso prima di cinque minuti.
Era
stato intagliato e dipinto a mano.
Quasi
impossibile, anzi, incredibile.
Un
oggetto così bello era veramente pazzesco che fosse stato
fabbricato
a mano.
Era
il segno dei suoi genitori.
Il
segno della loro esistenza.
Un
ricordo.
Quel
grande ritratto era un enorme ricordo.
Quel
ciondolo che portava al collo, proprio in quel momento, anche se
piccolo di dimensioni, era un grande ricordo.
I
suoi pensieri si bloccarono per un istante quando notò una
manona
che le si appoggiò sulla spalla.
Girò
la testa coperta dal casco e vide l'uomo del quadro.
Era
invecchiato un pochino.
Nonostante
questo, il suo sorriso non era cambiato di una virgola.
-ricordati
figliola, che lei è sempre vicino a te- disse a bassa voce
con fare
affettuoso, come solo un padre può fare.
Le
aveva veramente letto nel pensiero.
Come
aveva fatto non si sapeva e non si sa tutt'ora.
-lo
so- rispose la ragazzina mora.
Ritornò
a guardare il quadro e, involontariamente, prese in mano il ciondolo
che portava al collo.
Era
lo stesso del quadro.
Era
il ricordo di sua madre e sarebbe diventato anche quello di suo padre
quando non ci sarebbe stato più.
-ti
voglio bene, mamma- mormorò poi.
Abbozzò
un sorriso e insieme al padre uscì dalla stanza.
Appena
prima di uscire, sussurrò di nuovo.
-ti
voglio bene, mamma-.
Buonasera...mi
sono arrivate troppe richieste diverse e così...beh, a dir
la verità
nessuna mi ispirava -.-...perdonatemi, vi prego, non ho
creatività...alla fine l'ho fatta su Chichi...avevo
un'ideuzza in
testa e l'ho messa per iscritto... Ora...Ringrazio chi ha recensito:
ladydarkprincess:
ciauuu^^! Mah, non so perché ti ho detto questo ma dalla tua
recensione ne davi tutta l'impressione ^^'...fammi sapere cosa ne
pensi di questo. Ciaoo!
Luna_07:
taooo^^!! sno contenta che ti sia piaciuta l'ultima^^. Spero ti
piaccia anche questo. Ciao!
Pan_Tere94:
oh sì, Goku e Chichi, anche e litigano un po' si amano
tanto^^. Mi
dispiace tantissimo per Gohan e Videl ma proprio non mi vieneee
ç____ç non so perché U__U...non riesco
a farla...ci
proverò...spero ti sia piaciuto anche questo. Ci vediamo^^.
Ciauuu!!
ka93:
grazie mille^^!! mah sì, anche Goku è molto
tenero^^ infondo
infondo...sai, sul mollusco mi era già stata chiesta da
Maogirl, la
mia fedele socia, ma purtroppo non riesco a farla
ç___ç...e stessa
cosa per Gohan e Videl...uffaaaa...quando ci penso ho il blocco dello
scrittore...comunque se mai mi venisse la voglia ti giuro che ci
ficcherò dentro una sacco d'insulti e prese in giro
XD...promesso^^.
Spero anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Bye bye!!
Lady_Firiel:
salvee^^!! prima di tutto ti ringrazio tantissimo per averla messa
nei preferiti^__^!! ti ringrazio anche di aver letto anche tutti gli
atri capitoli e avrai notato forse che il primo era piuttosto scritto
maluccio...ç___ç era il mio primo...vabbe...mi
dispiace per non
averla fatta su Goten ma credimi, quando hai un sacco di richieste e
non sai quale scegliere...tu che fai? Ne fai una tutta tua^^.
È
quello che ho fatto io ù.ù...ho aggiornato prima
che potevo^^.
Spero ti sia piaciuto anche questo di Chichi. Ciaoo!!
Dea
Nemesis: GRAZIEEE MILLEE!!! hihihi, mi fai troppi complimenti, non so
davvero come ringraziarti^^!! spero tu abbia letto con piacere anche
questo chappy^^!! ciauuuu!!
Ringrazio
anche solo chi legge e Lady_Firiel per aver messo la fic tra i
preferiti^^!!
Beh,
stavolta non credo ci voglia la domanda...ho già troppe
richieste da
parte di molti che purtroppo non ho potuto accontentare e vorrei
farlo^^. Ma se avete proposte per favore ditemi tutto^^. Ciaoooo!!!
tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Great Saiyaman in arrivo! ***
Per la
vostra grande gioia, questo capitolo lo faccio di Gohan e
Videl...vediamo un po' se vi piace...
-Hey, Mr.
dieci a lode, dove corri?- chiese con tono canzonatorio un ragazzo
dai capelli biondi e lunghi, notando che il compagno stava scendendo
rapidamente le scale per uscire fuori dalla classe senza il permesso
della professoressa d'inglese che al momento era girata, dato che
stava scrivendo qualcosa alla lavagna.
-Gohan, ma
dove vai?- fece eco la sua vicina di banco.
-eemmhh...in
bagno- rispose velocemente a bassa voce “Mr. Dieci a
lode”, o se
semplicemente vogliamo chiamarlo Gohan, voltandosi per un secondo per
guardarli in faccia per poi rigirarsi subito e continuare a correre
giù in punta di piedi, cercando di non fare rumore.
Non fu
molto semplice. I compagni cercavano di ostacolarlo, chiamando la
prof. in modo tale che si girasse e lanciandogli palline di carta.
A un certo
punto, un ragazzo dai capelli scuri che sedeva proprio accanto alle
scale allungò la gamba sinistra di lato con gli occhi
scintillanti
di malvagità e puro divertimento. Gohan, non vedendolo per
tener
d'occhio la professoressa, ci inciampò, per poi seguire con
un
grosso ruzzolone in avanti arrivando fino all'inizio della scalinata
con le gambe in su, provocando un gran rumore.
Stavolta
l'insegnante non si dimostrò tanto sorda. Si girò
perplessa e
vedendo il moro sulle scale in quella posizione, si infuriò
come un
toro quando vede la bandiera rossa del matador.
-Son
Gohan! Si può sapere cosa stai facendo?!- gridò,
quasi le uscisse
il fumo dal naso e dalle orecchie.
Gohan rise
imbarazzato. Si alzò da quella scomoda posizione e
guardò
l'insegnante con fare da bravo scolaretto.
-io, ecco,
stavo andando in bagno- l'unica stupidissima scusa inventata sul
momento.
-e il
permesso non si chiede?- domandò severa.
A questo
punto il ragazzo fece il sorriso più grande che avesse mai
fatto,
quasi si deformasse la mascella, e chiese:
-potrei
andare in bagno, professoressa Willtom?- (nome a caso nd me)
La donna
ci pensò un po' su prima di rispondere.
-e va
bene, ma non fare come l'altra volta e torna in classe appena finito-
disse, sempre un po' indecisa.
-grazie
mille- ringraziò “Mr. Dieci a lode”
correndo fuori dalla porta
trattenendo il sorriso.
Appena
chiuse la porta della classe, fece rilassare i muscoli della bocca,
tirò un sospiro di sollievo e corse per il lungo corridoio
emarginato di armadietti. Correva veloce, doveva arrivare in tempo.
Pregava speranzoso che Videl non si fosse ancora cacciata in qualche
guaio.
Conoscendo
quella ragazza sarebbe stata capace di tutto.
Corse
ancora più veloce con questi pensieri in testa.
Arrivò
sul tetto della scuola in pochi minuti. Appena inspirò
l'aria fresca
e inquinata della città guardò il suo orologio e
schiacciò un
pulsante rosso su di esso. In due secondi fu coperto da una tuta nera
elasticizzata con una specie di vestaglia verde e una strana cintura.
Sulle
spalle, un buffo mantello rosso che sventolava insieme al leggero
vento mattutino e in testa indossava un ridicolo casco con due
antennine e un vetrino che nascondeva la maggior parte del viso.
Un
semplice individuo l'avrebbe definito uno strampalato costume da
carnevale. Appena “trasformato” si diede una spinta
con le gambe
e si liberò in aria, volando in alto con l'intento di
trovare la sua
compagna di classe.
-Great
Saiyaman in arrivo!- avvertì gli esseri sotto di lui,
scendendo in
picchiata, per poi risalire di nuovo quando sfiorò l'asfalto
della
strada cittadina.
Intanto,
una figura femminile si nascondeva dietro il muretto del tetto
dell'edificio da cui il ragazzo si era buttato.
Due occhi
azzurro indaco non si toglievano dal punto in cui il ragazzo si
lasciato trasportare dall'aria.
Era così
assurdo!
Gohan, il
secchione della classe, era Great Saiyaman. Il grande, fortissimo
eroe di Satan city! Non era possibile. Sicuramente aveva bisogno di
una visita oculistica. Non poteva essere lui!
Ma ora che
ci pensava, parecchi segni e indizi lasciavano le sue tracce...
E poi,
chiunque poteva essere quel ragazzo misterioso.
A un certo
punto, si ritrovò a trattenere una sonora risata senza
neanche
accorgersene. Dopotutto questa storia aveva un lato veramente
comico... Solo a Son Gohan poteva piacere quello stupido vestito!
Scoppiò
in un fragoroso risolino ancora fissando quella fotografia che teneva
tra le mani.
C'era
raffigurato quello strano ragazzo che veniva da quel piccolo
villaggio del sud che si era presentato in quella scuola con il
massimo dei voti in tutte le materie. Eh sì, era proprio il
suo
compagno Gohan in una strana posizione da pagliaccio del circo.
Neanche i bambini dell'asilo che giocavano ai mimi potevano stare in
una posizione simile.
Non si era
neanche accorto del flash della polaroid o del gorgoglio della
macchina mentre usciva il foglietto quadrato.
Era
persino riuscita a beccarlo di fronte! Che ottima fotografa...
La sua
risata si fece sentire ancora di più, ma si placò
all'improvviso.
Se n'era
totalmente dimenticata. Lei doveva essere nel centro della
città a
salvare i proprietari di un negozio da dei terroristi! Aveva
progettato questa trappola per il moro alla prima occasione che si
presentava.
Decise di
fingere di non sapere niente a proposito. Voleva proprio vedere se
quel ragazzo aveva il fegato di ammettere la sua doppia
identità da
solo o di tenerlo nascosto a tutti i costi. Comunque fosse, la
ragazza era sempre più curiosa di verificare le sue
abilità nel
combattimento.
Chissà
come se la cavava...
Mise una
mano in tasca e ne tirò fuori una capsula numerata.
Schiacciò il
bottone e la lanciò qualche metro più avanti. Ne
uscì fuori un
elicottero della Capsule Corporation. Montò su e si
liberò
anch'ella in aria manipolando con abilità i comandi.
-Voglio
proprio vedere come te la cavi nelle arti marziali-
farfugliò una
volta nell'aeroplanino con un sorriso di sfida sulle labbra.
Due
occhietti neri e curiosi continuavano a roteare intorno alla foto,
cercando di ricordare se mai avessero visto un essere vestito in quel
modo o una persona somigliante a quella nell'immagine, ma non le
ricordava proprio nessuno di sua conoscenza.
Eppure non
era una faccia nuova...
La sua
attenzione venne attirata dalla pagina di un vecchio giornale
lì
vicino. La carta era ingiallita e sembrava molto fragile, come se un
leggero soffio di vento potesse ridurlo in piccoli pezzettini.
C'era la
fotografia di due ragazzi in prima pagina. C'era pure il ragazzo
della
fotografia precedente. Insieme, erano in una posa davvero innaturale.
Che strano...
Aspetta un
secondo. Quei costumi gli aveva già visti una volta...
Ma sì!
Poco fa con la sua amichetta Bra, che era venuta a casa sua, avevano
giocato con i vestiti della sua mamma. Nel grosso armadio colmo di
vesti e vestiti sbucava fuori il più strampalato: una tuta
elasticizzata blu scura e una vestaglia azzurra, legati in una
cintura bianca. Sulla schiena un mantello arancione. Un casco che
lasciava uno scampo a un pizzico del viso attraverso un vetrino
azzurro. Sembrava non essere usato da tempo.
Avevano
giocato mettendosi sotto il mantello e fare a turno col casco andando
in giro per la casa e facendo finta di essere delle super eroine con
dei super poteri come i loro papà.
Sicuramente
era della sua mamma. Suo papà era molto ordinato e non
scambiava le
sue cose con sua madre. Questo lo capì anche dalla forma
della tuta.
Era un modello femminile.
Ma se
stava nell'armadio della mamma doveva per forza appartenere alla
mamma e se quella ragazza indossava quel vestito doveva senza dubbio
essere lei!
Allora il
ragazzo...ma certo! Il suo papà!
Scoppiò
in un piccolo risolino che in poco si trasformò in una
sonora
risata, cercando di trattenerla con le minuscole manine sulla piccola
boccuccia, sdraiata sul pavimento in posizione fetale.
-Ehi Pan,
perché stai ridendo? Non dovevi cercare dei gioielli per
giocare
alle modelle?- chiese la bimba dai capelli azzurri che stava
rovistando nella scarpiera in cerca di due paia di scarpe con il
tacco a spillo molto alti, come quelli nell'armadio della sua mamma,
ma a quanto pare Videl non portava cose del genere.
Si
avvicinò alla moretta sospirando per il lavoro sprecato, ma
incuriosita dall'improvviso riso dell'amichetta.
-Allora?
Perché stai ridendo?- dette queste parole, Pan si
alzò ancora in
preda alle risate portandole davanti agli occhi la pagina di giornale
e la fotografia, trovati nel comodino della sua mamma.
La piccola
Bra, senza chiedersi chi potevano essere quegli individui,
scoppiò
anche lei a ridere per la loro buffa posizione, alla quale si
aggiunse anche la risata dell'altra.
Non si
resero conto che ormai stavano quasi per sputare fuori l'intestino dal
ridere. Sicuramente le risa si espansero un po'...
-E voi due
cosa combinate in camera da letto?- domandò una donna dai
capelli
neri e corti sulla soglia della porta sentendo le bambine ridere.
Pan, senza
smettere, porse alla mamma il giornale e l'immagine e presto, alle
risate si associò anche Videl. Era veramente buffo e
ridicolo
vederlo dopo così tanti anni. Quel vestito che ormai non
metteva più
da tempo. Quel ragazzo studioso, generoso e dall'animo puro e gentile
in quel costume tanto strano. Inutile dire che si accasciò
per terra
anche lei per il ridere.
Quando
ormai non aveva più gusto ridere, fecero una pausa di
qualche minuto
sospiri affannati e respiri pesanti per il mal di pancia.
Anche
ridere infondo era faticoso e stancante e le bambine presto chiusero
gli occhietti per il riposino del pomeriggio, stremate. Avevano
passato una giornata piuttosto attiva e piena di movimento, oltre che
per le risate che si erano fatte.
Quando
Videl si accorse che ormai erano cadute nel mondo dei sogni, le prese
delicatamente in braccio una per una e le poggiò sul letto,
una
accanto all'altra, facendo incurvare il materasso sotto il loro peso.
A guardarle veniva una gran tenerezza. A Videl si addolcì lo
sguardo
solo a guardarle. Erano così carine.
Decise che
ormai era ora di chiamare Bulma e di avvertirla che ormai Bra e Pan
erano state abbastanza insieme a giocare e divertirsi per la
giornata.
Si voltò,
lasciando dormire tranquillamente quei due angioletti che in
realtà
non facevano altro che combinare guai. Si diresse verso la porta
d'entrata ma si ricordò di una cosa che non si sarebbe
dimenticata
per il resto della sua vita.
Tornò al
comodino e prese tra le mani ciò che aveva fatto tanto
ridere le due
bimbe. Sorrise guardando quei due ragazzi. Quanto erano cambiati da
quel tempo. Erano così diversi ora. Il tempo vola e passa in
fretta
quando si spende bene, si sa.
Accarezzò
il viso di quel ragazzo nella foto e la poggiò sul giornale
di anni
prima. Diede un'occhiata fugace alle due addormentate e con passi
veloci e silenziosi uscì dalla porta.
Eccomi
qua! Con questo ho accontentato Pan_Tere94! Scusatemi, perdonatemi,
vi supplico ma oggi non posso proprio ringraziare uno per uno tutti i
miei fedeli commentatori U_U... vi saluto e ringrazio calorosamente
con la rapidità di un puma!:
-ladydarkprincess
-ka93
-Luna_07
-Pan_Tere94
-Lady_Firiel
-Dea
Nemesis
-Sux Fans
Ringrazio
tantissimo anche chi ha messo la fic tra i preferiti e chi legge
soltanto! Ora vi saluto. Se avete richieste, ditemi pure, anche se
vorrei prima accontentare ka93 e Maogirl con la loro richiesta di
Yamcha e Bulma...ne vedremo delle belle...ora vi saluto. Ciau a
tutti! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Odio e divertimento fraterno non cambiano mai ***
fff
Ave, miei
cari lettori. Lo so, lo so, non sono degna di avere la vostra
attenzione dopo il mio orrendo ritardo, sia per tutte le fic che non
ho letto o recensito in questi giorni, che per la mia raccolta non
pubblicata da un po'. Sono veramente dispiaciuta
ç___ç (e a chi
dispiace?! Si stava bene senza di te! Nd lettore casuale) (io sono
ancora qui ç__ç! Nd me). Vi auguro buona lettura.
Odio e
divertimento fraterno non cambiano mai
Una
graziosa bambina di circa sette anni indossava un grosso cappellone
di paglia, adornato con un nastro scarlatto, che annodato formava un
fiocco davvero ben fatto. I sottili capelli azzurri e lucenti che
fuoriuscivano dal copricapo le ricadevano sulle esili spalle e sulla
schiena con una treccia fermata da un elastico per capelli peloso e
colorato.
Un lungo e
largo vestito di un pesca brillante con le spalline che le cadevano e
la scollatura che insisteva nel scendere giù fino al piatto
petto di
bimba, mentre le larghe pieghe ai piedi della veste rovinavano la
loro entrata in scena, purtroppo per la bassa statura della piccola
che lo indossava, che camminando continuava a tirar su gli angoli
dell'abito, il quale nonostante lo sforzo della turchina, sembrava
voler fare molti capricci. Sembrava più un abito da sposa di
un
colore un po' troppo accecante.
Le poche
volte che riusciva ad alzare la veste su cui ormai era costretta a
camminare, si intravedevano delle alte scarpe col tacco a spillo di
un lucido blu scuro, accompagnate da delle buffe calze colorate a
strisce alte fino al ginocchio.
Il viso
truccato pesantemente da una visibile mano infantile, notando il
rossetto tutto sbavato e il mascara sparso qua e là per gli
occhi.
Lo smalto
per le unghie era assai esagerato per la sua età. Il suo
papà non
le avrebbe mai permesso di dipingersi le unghie a quel modo! Ma
doveva approfittarne, ora che si stava allenando e, considerato il
suo cattivo umore, era probabile che sarebbe rimasto nella spaziosa
stanza gravitazionale ancora per un po' di tempo.
Rischiava
comunque di essere beccata, dato che ogni tanto il suo papà
usciva
da quella camera infernale per bere qualcosa e per riposarsi qualche
minuto, e non era molto bello farsi vedere da lui con le unghie rosa
shocking, come lo aveva sentito dire dalla mamma, con i brillantini
colorati!
Voleva
finalmente far vedere alla mamma come in realtà era grande,
e non
piccolina come tutti dicevano! Che imbarazzo!
Quel modo
irritante in cui le scompigliavano tutti i capelli, costretta poi a
rifarsi le codine, la treccia o risistemarsi il cerchietto. Che
rottura!
E
insopportabile il modo con cui si chinavano alla sua altezza e
lagnavano fintamente “ma che bella bimba che ha portato la
mamma!”,
oppure “ma come siamo carine oggi!” e varie
frasette e
complimenti sdolcinati per fare i lecchini ai genitori, specialmente
alla mamma, considerando che la sua mammina era una bella donna e la
presidentessa della ditta del suo nonnino e molti dei suoi colleghi
le facevano il filo con queste stupide tattiche, o per loro fare
questo era un semplice modo sottinteso per chiedere un aumento o
qualcosa di simile. Che fastidio!
Continuò
a camminare cautamente, facendo attenzione a non inciampare nel
vestito ormai coperto da qualche orma della scarpa. Teneva lo sguardo
fisso sui suoi piedi e a cosa potesse calpestare, piuttosto che dar
retta a chi le potesse andar incontro.
Il
tragitto continuò così senza imprevisti per la
fortuna della
piccola Bra, ma lei non si stava di certo tranquillizzando. Si stava
avvicinando sempre di più alla scala che portava al piano
inferiore...per la prima volta si pentì di non aver chiesto
alla
mamma il motivo per cui non avessero mai installato un ascensore in
quel palazzone a sfera.
Continuò
a camminare sempre più lentamente, fino ad arrivare
all'inizio di
quella così temuta scalinata di marmo coperta da un elegante
tappeto
rosso fuoco. Che dilemma!
Guardò in
basso dove finivano gli scalini... perché in quel momento
sembrava
più alto del solito...?
Deglutì e
si fece coraggio. Scese pian piano uno scalino per volta... prima un
piede, poi l'altro... prima il destro, poi il sinistro... tenere
sempre il vestito...tenere sempre il vestito...
Si fermò
più o meno a metà scalinata con una faccia da
ebete. Ma certo! Lei
poteva volare, giusto? L'altro giorno Trunks le aveva azzeccato
qualche trucco per imparare in fretta ed era riuscita a svolazzare un
metro da terra qua e là.
Chiuse gli
occhi e si concentrò al massimo, iniettando tutta la
volontà e la
forza fuori di sé. C'era quasi riuscita, mancava poco,
giusto la
goccia per far traboccare il vaso...
I ciuffi
azzurri sulle spalle cominciarono a sollevarsi in aria, così
come il
lungo vestito che non aveva più bisogno del sostegno delle
sue
braccia.
Non sentì
più necessario star in piedi...stava già volando
una cinquantina di
centimetri da terra...
Non si
fermò a questo punto. Volle andare più in alto,
non sapendo quanto
in alto già fosse. Strizzò gli occhi in segno di
pura e forte
concentrazione, ce la stava facendo.
Pian piano
che saliva lentamente poteva sentire il vestito riprendere la sua
naturale forma e le scarpe abbandonare i suoi piedini riscaldati
dalle calze colorate, finché una si lasciò cadere
al suolo con un
rumore che ricordava qualcosa che si era spezzato.
Probabilmente
il tacco aveva ceduto. La mamma l'avrebbe sgridata parecchio.
Non fece
caso a questo, ora le importava solo andare sempre più in
alto.
Strano del suo carattere che la pensasse così.
Aprì gli
occhi spaventata quando sentì qualcuno cacciare un urlo
soffocato
sotto di lei.
Abbassò
lo sguardo e vide il suo fratellone Trunks con le pupille ridotte a
delle pietroline minuscole, la bocca aperta quanto il cofano di
un'automobile e sudare come un asino dallo spavento.
“Chi è
questa?!?!” pensò lui, bianco come un fantasma
mentre continuava a
sudare freddo come un ghiacciolo lasciato fuori sotto il caldo sole
d'estate.
Chi non
avrebbe avuto questa reazione vedendo uno strano essere
esageratamente vestito e truccato da donna in casa propria, sospeso
in aria come un palloncino?
La
bambina, appena lo vide sussultò spaventata e quindi perse
la
concentrazione, cadendo sempre più rapidamente in basso.
Cominciò a
piangere cacciando un urlo acuto, tipico della sua età. Si
era
capovolta per la velocità e teneva gli occhi sull'alto e ben
pitturato soffitto della costruzione, con lo sguardo infastidito
dall'enorme cappello col nastro che svolazzava lassù,
cadutale poco
prima.
Chiuse gli
occhi per non guardare ciò che sarebbe successo, con sempre
più
paura di schiantarsi sul pavimento.
Stava
perdendo la speranza...quando all'improvviso si sentì
sostenuta da
due forti braccia e con la testa appoggiata ad un petto muscoloso.
Possibile che fosse...no, non era il suo papà...
Il
coraggio tornò a prendere possesso di quel corpicino esile e
socchiuse gli occhi, posandoli sul volto della persona che la stava
tenendo stretta fra le braccia, facendo però attenzione a
non
stringerla troppo per non farle male. Era...Trunks...!
Lui non
sembrava molto preoccupato, anzi, aveva una faccia piuttosto
divertita, considerando in che situazione si sarebbe potuta cacciare
la sorellina. Con grande sorpresa di quest'ultima, il fratello
scoppiò in una fragorosa risata chiudendo gli occhi e
spalancando la
bocca.
La
turchina era piuttosto irritata da questo...perché proprio
ora si
era messo a ridere?!
La sua
faccia divenne imbronciata e arrabbiata. Cercò di scansare
le
braccia di lui e scendere, ma solo in quel momento si accorse di
stare ancora sospesa in aria. Appena vide da così alto il
pavimento
del piano inferiore, tornò tra le sue braccia forti e
muscolose,
stringendo ancor di più il collo di lui.
Lui smise
di ridere, tenendo però sul viso un sorriso sincero e
affettuoso.
Lentamente scese a terra, tornando a posare i piedi sul pavimento.
La bimba
saltò giù, voltandosi dall'altra parte ancora
tenendo il broncio e
le braccia incrociate al petto.
-Andiamo,
Bra, che ti ho fatto?- domandò, ancora in preda ad un
risolino
innocuo.
-Mi stavi
ridendo in faccia!-
-E come
potrei non farlo vedendo come diamine ti sei vestita e truccata? -
chiese sarcastico, indicando l'abito ormai pieno di piegature e orme
delle scarpe.
La bambina
si sentì offesa da quell'affermazione. Stava ridendo per il
suo
gusto nel vestire?! L'avrebbe pagata cara, un giorno.
Nonostante
ciò, sentì necessario non arrendersi
così facilmente davanti al
nemico e decise di ribattere con una delle sue.
-Ma senti
un po' chi ha parlato, “Mr. Solo mutande e
canottiere”!- duro
colpo nell'orgoglio di un saiyan. Si sentì libera, come se
si fosse
liberata di un grosso peso di un quintale, leggera come una piuma.
Il ragazzo
era davvero sorpreso. Possibile che persino una bambina di sette anni
fosse capace di colpire così a fondo?
Non c'era
molto da che stupirsi, infondo era la figlia del principe dei saiyan,
sangue blu nelle vene.
Ma anche
lui non era da meno. Era vero che quando in casa non c'era nessuno,
tranne sua sorella, si svestiva volentieri e rimaneva solamente in
canottiera, ma in boxer mai! Al massimo con pantaloncini!
-Beh, io
almeno non somiglio a Pippi Calzelunghe!-
-E io non
do l'impressione di indossare una parrucca orribile di un colore
insignificante! E poi, ti ricordo che Pippi Calzelunghe indossa una
calza verde e una arancione, non queste a strisce colorate!-
Sempre più
sorprendente. Non trovò niente da dire. Bra non dava nessuna
impressione di offesa e tanto meno di frustrazione. Al contrario
sembrava divertirsi un mondo a litigare e prendere in giro il
fratello. Un punto in meno per il maggiore.
La
piccola, notando che non si era inventato nulla per rispondere, fece
apparire un sorriso di sfida sulle labbra e gli fece la linguaccia,
per poi continuare il suo tragitto faticosamente, alzando l'abito e
scoprendo nuovamente le sue belle calze arcobaleno.
Trunks era
sempre più stupito. Per essere una bimba di sette anni aveva
molta
tenacia. La sfida cominciava solo ora!
-Hey
mamma, che guardi?- chiese un ragazzo dai capelli lilla e gli occhi
azzurri allo stipite della porta che portava alla cucina che si
avvicinava al salone con in mano una mela rossa morsicata e la bocca
piena, vedendo la madre con lo sguardo sulle ginocchia, seduta sul
divano.
Si poteva
notare che stava tenendo qualcosa in mano. Era una specie di librone
con una copertina in pelle rossa e il contorno esterno ricamato
d'oro. Era un album di foto.
-Oh, ti
sei messa a curiosare in giro, eh?- esclamò sedendosi
accanto a lei
e cominciando ad osservare le immagini in quella pagina. In viso gli
si delineò un sorriso, così come alla madre.
-No, non
mi dire! E quando l'avresti scattata questa?- domandò
divertito,
indicando alla madre una buffa foto che ritraeva lui e la sorellina
anni fa, durante la loro prima vera litigata. Odio negli occhi,
semplice odio fraterno. Oppure divertimento, non si distinguevano
molto le due cose.
Erano
stati beccati di profilo, mentre il fratello sembrava molto sorpreso
e la minore aveva un'aria di sfida con le mani ai fianchi.
Risero
entrambi sonoramente. Solo ora si erano accorti del modo strano di
vestire della sorella. Lei era un tipo molto vanitoso e all'ultima
moda, chissà che avrebbe detto vedendo quella fotografia!
-Perché
state ridendo? Vi sento da camera mia!- li avvisò una
ragazza molto
simile alla donna sul divano, mentre scendeva le scale e si
avvicinava sempre più a loro.
-Ehm...non
è niente, tesoro! Vai a finire i compiti!- cercò
di convincerla
Bulma, agitando le mani davanti a sé.
-Li ho già
finiti- rispose tranquillamente non sospettando di niente. -Mmh? Che
cos'è?- chiese curiosa mentre si metteva dietro a loro,
guardando
l'album. La madre si affrettò a chiuderlo, sapeva che si
sarebbe
potuta arrabbiare parecchio e sfracellare quel pezzo di carta in
poco. Insomma, era sicuramente imbarazzante vedersi da piccola
vestita in tal modo!
-Ma dai,
mamma, falle vedere quella famosa fotografia...- disse Trunks,
prendendo l'album dalle mani della madre e aprendo alla pagina
precedente, dove appunto si trovava quell'immagine delineata in tutto
punto.
Bra sgranò
gli occhi e cacciò un urlo acuto spaventato che
arrivò fino al
regno degli inferi e ruppe i timpani a Freezer e Cell, che in quel
momento si pentirono di aver lasciato vivere Vegeta e la sua dannata
consorte che portò al mondo quella ragazza.
La tirò
bruscamente dal librone e se la mise a pochi centimetri dal viso col
respiro appesantito. Per poco non sveniva!
Che razza
di vestito era quello?! Di che colore era il trucco e lo smalto?!?
Non si abbinavano per niente al vestito o a quell'orribile cappello
da campagnola!!
-Questa
non sono io, non è così...?-
-Oh sì,
sorellina. Sei proprio tu-
-E tu che
ne sai?!-
-Non lo
vedi che nella foto ci sono anch'io?- puro sarcasmo.
-Come
faccio a sapere che sei tu questo qua?!- urlò indicando, o
meglio
dire schiacciando, il viso del ragazzo nella foto, ovvero Trunks, suo
fratello maggiore.
-Oh, ma
questo è il colmo! E va bene, ti do un indizio, Pippi
Calzelunghe!-
Improvvisamente
il viso della ragazza si fece pallido e cominciò a sudare
come se si
stesse sciogliendo dalla vergogna e a balbettare parole
indecifrabili.
-N-no,
n-non è p-p-pos-s-sib-b-i-l-le...-
-Bello
spettacolo, vero?- a quelle parole la ragazza non ce la fece
più.
-Oh, sì,
infatti, mi piacciono proprio i tuoi boxer coi robottini! E poi, non
hai ancora imparato di che colore sono la calze di Pippi?-
E fu così
che scoppiò la terza guerra mondiale, mentre Bulma li
osservava
divertita e intenerita. Infondo non erano cresciuti molto da allora,
tranne fisicamente.
Quei due,
non cambieranno mai!
Mah, siete
voi a scegliere la sorte di questo capitolo. Non mi è venuto
esattamente come volevo...chissà perché,
inizialmente questo doveva
essere il chappy di Yamcha e Bulma, ma si è trasformato in
un altro
argomento U_U. Beh, prima di tutto ringrazio tutti quelli che leggono
soltanto, davvero, mi rendete veramente felice. Poi ringrazio chi
l'ha messa tra i preferiti e chi ha recensito. Mi dispiace tantissimo
non potervi nominare uno per uno, ma purtroppo ora nono sono io ad
aggiornare il capitolo. È da circa un mese che non funziona
il sito
e ora sta gentilmente aggiornando una mia amica per me. Grazie mille,
Luna_07 (Mary XD nd me).
Poi,
volevo chiedere un piccolo aiuto per evolvere quello stupido chappy
di Yamcha,
a tutti i lettori che vogliono immaginare una Bulma furiosa e
completamente fuori di sé @.@. Aspetto pure richieste per il
prossimo chappy^^! Alla prossima! Bye bye! tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Colpa mia ***
Ciaaaaaaaaaoooooo! Eccomi con un altro capitolo.
Allora... questo parla di Gohan...
Colpa mia
-Pronti?
Cheese!-
Una
luce accecante si prese gioco dei miei occhi.
Sentii
le forti e possenti braccia di mio padre che mi stringevano salde le
spalle liberarmi ed il buon profumo soave di mia madre farsi
più
lontano ed indistinto.
Vedevo
tutto sfocato, immagini scolorite e imprecise.
Questa
sensazione di shock mi passò quasi subito.
Ora
riuscivo a distinguere la figura di mia madre che tagliava la torta
con un sorriso orgoglioso sulle labbra e mio padre e mio nonno che
litigavano per la prima fetta.
-Ora
Basta!- li richiamò la mamma.
Loro
smisero di bisticciare e si guardarono imbarazzati della situazione.
La
prima fetta venne a me.
Di
certo non erano delusi.
Anzi,
avevano un sorriso affettuoso, senza neanche una traccia di
falsità
o di ironia.
Sembravano
molto fieri di me.
La
serata passò in fretta. Il nonno ci salutò, mi
augurò un'ultima
volta buon compleanno e varcò la soglia della porta
d'ingresso.
La
mamma mi costrinse ad andare a dormire poco dopo.
Non
avevo molto sonno, ma obbedii ugualmente.
Durante
il percorso verso la mia stanza recuperai la polaroid che aveva
scattato il nonno prima del taglio della torta.
I
miei genitori non se ne accorsero.
Salii
le scale verso la mia camera e indossai il pigiama che mi aveva
comprato la mamma qualche giorno prima.
Andai
in bagno a lavarmi e mi misi sotto le coperte. Stavo
per addormentarmi quando improvvisamente mi ricordai della
fotografia che inizialmente avevo appoggiato sul comodino. Mi
misi a sedere, diedi uno sguardo sul ripiano e vidi quello che
cercavo.
La
fotografia. Un oggetto così semplice che però
riaffiora la mente di
bellissimi ricordi. Non si direbbe, ma in certi momenti può
dimostrarsi un oggetto molto potente.
Di
questi ricordi, alcuni si dimenticano. Altri
invece rimangono impressi nella memoria per tutta la vita, come
incise nella pietra.
Osservai
ogni particolare di quell'immagine con solo la luce argentata della
luna piena che si infiltrava attraverso la finestra.
Non
sapevo se mi sarei riconosciuto con quell'aspetto. Capelli
biondi e occhi azzurri. Non
è da me. Per niente.
A
dirla tutta quello che vedevo era un altro “me”. A
quel tempo non trovavo tanto amaro combattere.
Ora
invece sì.
Dopo
il torneo di Cell, mi resi conto che non mi piaceva più
combattere
come prima. Ora lo trovo aspro e amaro.
Mi
vengono in mente ricordi a cui non desidererei ripensare con troppa
intensità.
Mi
viene in mente quel giorno. Il torneo. Il
mio carattere egoista e presuntuoso quando ormai avevo la vittoria in
pugno.
Abbiamo
avuto la vittoria grazie a me ma, per mano mia, abbiamo perso mio
padre.
Si era sacrificato per tutti noi, sperando di salvarci. Ed è
stato
tutto inutile.
Basta.
Basta così.
Non
ne voglio più sapere di questa storia.
Il
ragazzo si alzò dal divanetto e chiuse quel piccolo album di
foto.
Con
sguardo amareggiato camminò verso la porta d'ingresso e ne
uscì
però con una faccia diversa da quella di prima.
Si
alzò in volo verso la Capsule Corporation dove si trovavano
la madre
e il fratellino e con tono calmo e cauto sussurrò qualcosa,
sperando
che un qualcuno potesse sentirlo.
-Rimarrai
per sempre nel mio cuore, papà-.
Perdonatemi
per il gran ritardo, ma purtroppo ho avuto vari contrattempi. E ora
ringrazio chi ha recensito, in particolare:
Luna_07:
Mah sì, destino, sai com'è XD. Eh sì,
Vegeta si sarebbe davvero
sorpreso del suo aspetto se l'avrebbe beccata. Anche a te, un
bacione! Ci vediamo su msn XD! Ciau!
Lady_Firiel:
Sì, sono tornata, ma davvero per poco purtroppo. Tra... beh,
non lo
so ^^', dovrò partire di nuovo e avrò di nuovo
problemi con
internet ecc... spero di tornare presto su efp
ç_ç. Mi fa molto
piacere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Alla prossima!
Kamy:
In effetti non l'hanno mai lasciato in pace Vegeta XD. Sappi
però
che Bra ha una voce davvero forte e alta, una vera saiyan XD. Boxer
con le macchinine? Mio fratello invece aveva quelli con gli
animaletti della giungla XD. E non ti dico come mi chiamava lui...
vabbe, dai, ci sentiamo^^. Ciao ciau! E grazie mille per la
recensione!
Sailor
Jupiter: Wow, una nuova lettrice! Che bello^^! Mi fai sentire davvero
bene, ma così mi monto la testa XD. Anche a me piace molto
Bra. Già,
non sai quanti grazie ho scritto alla nostra Luna su msn, sulle
recensioni della sua bellissima storia ed in qualunque altro posto
era possibile che lo vedesse :). Avrei anche voluto attaccarle un
post-it sulla fronte con su scritto “Grazie mille, Luna!
Tvtttttb!”
mentre dormiva, se ne avessi avuto l'occasione XD. Grazie mille
ancora!
Ka93:
Ed eccola qui la mia fidatissima lettrice e commentatrice! Grazie^^!
Sì, la terza guerra mondiale arriva da casa mia se non dalla
loro
;D. Io invece spero siano pure diventati muti e ciechi la lucertola e
Cell! Immaginateli a comunicare con gesti della mano e gli occhiali
con la lente spessa cinque centimetri XD. Ci vediamo! Fammi sapere se
questo capitolo ti è piaciuto! Ciau!
Ringrazio
tantissimo chi ha messo la fic tra i preferiti e tra le seguite.
Ringrazio anche chi si limita a leggere. Grazie mille!
Spero
di aggiornare in tempo il prossimo capitolo.
Saluti!
tety
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Tornare bambino ***
Tornare
bambino
Lo spesso vetro che
conservava con cura e sicurezza la foto era ricoperto da un vano
strato di polvere, tutt’altro che inesistente. Ma i colori
vivaci
ed allegri del ricordo tra le sue mani erano tanto appariscenti da
non accorgersi di osservare attraverso un mimetico e fastidioso
foglio di polvere grigiastro.
E quelle due figure come
immobilizzate e sorridenti in quell’immagine, rincuoravano
ciò che
lui credeva fosse perduto.
Due bambini sedevano sulla
riva della sponda opposta del ruscello, rispetto al fotografo, e
scuotevano i piedini a pochi centimetri dalla piatta superficie
dell’acqua dolce e gelida, interrotta da tenui e piccole onde
senza
schiuma ogni qualvolta che uno dei due amichetti lanciava sassi
piatti con agili movimenti del braccio, facendo a gara con
l’altro
per chi riusciva a far rimbalzare più volte il sasso
sull’acqua
senza farlo affondare, neanche fosse una palla da basket sullo
scivoloso parquet della palestra.
Mostravano i loro denti
bianchi in sorrisi splendenti alla luce del sole di tarda mattinata.
Il ragazzino dai capelli lilla e gli occhi azzurri sorreggeva poco
distanti dalla nuca del compagno di giochi accanto, le dita indice e
medio alzati rispetto alle altre, come per aggiungere scherzosamente
alla sua testa due lunghe orecchie da coniglio. Goten, non essendo a
conoscenza di questo scherzo, salutava gioiosamente verso
l’obiettivo
della macchina fotografica, scuotendo la manina, mentre con l'altra
abbracciava le spalle di Trunks.
Dietro di loro, delle
sagome poco distinte ed interrotte da ciuffetti dei folti e
spettinati capelli neri di Goten, sembravano discutere sul percorso
da seguire per la gita. Questa è una delle prime
possibilità che si
presumono quando si nota che le due figure sorreggono insieme una
mappa spezzata in due. Ma più che sorreggere, la tiravano
ognuno
verso di sé. E dalle espressioni dei due litiganti, ovvero
un Vegeta
infuriato fino alla punta più alta dei suoi insoliti capelli
ed una
Chichi completamente fuori dalle staffe, non si poteva certo dire che
ne stessero parlando con calma e sangue freddo (mi andava di dirlo XD
nd me). Bulma, dietro a Vegeta, aveva una faccia seccata, abituata
però alle solite filippiche del marito. Goku, invece,
tentava di
tranquillizzare la sua Chichi, cercando di tirarla via dalle spalle,
anche se si poteva intuire che lei era una dura e che non mollava
così facilmente.
Dopo
il disastro sconvolgente
delle sfere del drago, non si erano presentate buone occasioni per
uscire nella ormai salva città. E gli mancavano quei
tranquilli
giorni di pace in cui scappava da lavoro per liberarsi dello stress
che gli pesava sulle spalle e volare fuori nel cielo azzurro, udire
il vento che gli fischiava e sussurrava nelle orecchie e sbucare
dall’interno delle soffici nuvole. Bei tempi quelli.
Continuava
a guardare la foto, ma
non la vedeva. Immaginava di vivere i momenti felici di
quell'immagine e di essere al posto di Gohan come fotografo.
Vedeva se stesso e Goten sorridere
all'obiettivo della macchina fotografica, e i loro genitori
bisticciare come fratello e sorella senza un vero motivo, magari per
orgoglio, per avere la soddisfazione di sapere che, anche se si sa di
sbagliare, si può in ogni caso avere il potere, il comando.
Voleva tornare lì, dove regnava
la pace.
Certo, anche ora ormai, la terra
era salva, ma era diverso, come se osservato da differenti punti di
vista.
Voleva tornare ad avere lo sguardo
di quando era un bambino. Voleva tornare ad essere quel ragazzino
tanto determinato e meno fifone di come invece poteva mostrare
spesso. Voleva tornare ad avere quell'amichetto tanto ingenuo e
bambinone che vedeva nella foto.
Voleva soltanto tornare nel
passato. Anche solo per un minuto.
Ecco
un'altra strampalata idea. Ho
aggiornato ora perché non credo di poterlo fare di nuovo
presto. Ora
che arrivano le vacanze... il mio cervello andrà in riposo e
un
blocco dello scrittore è già assicurato... e poi
non credo di
avervi soddisfatti abbastanza con lo scorso capitolo. Era uno dei
primi che avevo scritto, ma purtroppo non avevo molte idee e ho
pensato di rivederlo e pubblicarlo. Poi è arrivato questo
qui ed
eccomi a pubblicare un altro inutile capitolo. Spero vi sia piaciuto.
Ringrazio
di cuore:
Lady_Firiel:
Grazie mille! Sì, è vero, hanno costruito un bel
rapporto. Ma io preferisco comunque Vegeta e Trunks^^. Anche a te,
buone vacanze!
ka93:
Sì, ho sentito molti che come te non adorano particolarmente
Gohan per il tuo stesso motivo. Io sono indifferente, a dirla tutta.
Gohan non è mai stato un personaggio che ho sempre tenuto
d'occhio. Spero ti sia piauciuto anche questo. Ciao!
Luna_07:
Eh, sì, è proprio come dici tu. Gohan non se lo
è mai levato dalla testa. Sinceramente, Gohan non
è neanche il mio personaggio preferito. Lo sai che io adoro
Vegeta *ççç*. Dai, ci si vede su msn!
Tvb!
Sailor
Jupiter: Grazie mille^^. Già, Gohan è
così tenero che potrebbe suscitare tenerezza persino a
Vegeta. Alla prossima!
kamy:
Anche a me aveva colpito molto quella foto^^. Quello era uno dei primi
capitoli che avevo scritto. Non mi piaceva però U_U.
Davvero? Anche tu e tuo fratello con gli spaghetti al pomodoro in una
foto XD? Wow XD. Beh, grazie mille^^. Arrivederci!
E
ringrazio calorosamente anche
chi ha messo la fic tra le seguite, chi l'ha messa tra le preferite e
chi legge solamente^^! Grasias (non so come diamine si scriva -.-)!
Sayonara, amigos! Un baciollo a tutti voi! tety
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=324625
|