Fotografie

di St Jimmy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ricordo più bello ***
Capitolo 2: *** Tornerà ***
Capitolo 3: *** Ti amo ***
Capitolo 4: *** Come papà ***
Capitolo 5: *** L'unico ricordo in quest'orribile mondo ***
Capitolo 6: *** L'amo e basta ***
Capitolo 7: *** Ti voglio bene, mamma ***
Capitolo 8: *** Great Saiyaman in arrivo! ***
Capitolo 9: *** Odio e divertimento fraterno non cambiano mai ***
Capitolo 10: *** Colpa mia ***
Capitolo 11: *** Tornare bambino ***



Capitolo 1
*** Il ricordo più bello ***


Vegeta si ritrova a guardare una foto di famiglia... vi lascio al testo. tety


Il ricordo più bello


Una foto, un ricordo.

Un flash, una luce, un segno.

Il segno della nascita di qualcosa.

Qualcosa che in futuro sarà un ricordo.

Il ricordo di un tempo.

Dieci anni fa.

Una bambina.

Capelli sottili e turchini.

Occhi azzurri e luccicanti.

In braccio, una bambola di pezza, la sua preferita in quel periodo.

Una bimba dolce, contemporaneamente forte e decisa.

Merito suo se ora è lì a osservare quell'immagine incorniciata.

Non solo suo il merito.

Accanto alla bimba, un ragazzino.

Occhi azzurri, prepotenti, ma sempre dolci e teneri.

Capelli lilla, insoliti, originali.

Un ragazzino, suo figlio.

C'era anche lei.

Una donna. La sua donna.

Fili azzurri, lisci, corti, splendenti.

Occhi celesti, incantevoli.

Una luce nei suoi occhi.

Un dolce sorriso.

Nient'altro da dire.

Troppo difficile da descrivere.

Troppo bella da descrivere.

Il flash l'aveva beccata mentre cercava di tenere nell'obbiettivo della foto un uomo.

Diverso dal resto della famiglia.

Capelli neri, folti, ribelli, con una forma insolita.

Due perle nere al posto degli occhi.

Sopracciglia folte, espressive.

In quell'istante, una figura esile gli stava circondando il collo con il braccio.

Era lei.

Bulma.

Il suo ricordo più bello.


-Forza Vegeta, dobbiamo andare!- una voce femminile a lui conoscente gli arrivò alle orecchie.

Strofinò il vetro della cornice con il pollice togliendo via la polvere che si era accumulata su di esso e la rimise a posto su una mensola.

Si girò e si diresse verso la porta. Abbassò la maniglia.

Stava per uscire. Si girò per guardare per l'ultima volta quella foto. Gli scappò un sorriso.

Un sorriso. Una cosa rara da parte sua.

Solo quelle persone erano riuscite a farlo sorridere.


ok...vi avverto per l'ultima volta che questa è la mia prima fanfic che pubblico e ho pensato di cominciare con una raccolta... sì, sì, lo so, fa schifo... mi raccomando, lasciatemi un commentino! Perdonatemi se non faccio in tempo^^! Ciao! tety

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Capitolo 2
*** Tornerà ***


Ciao! In questo capitolo Pan pensa al suo nonnino...Spero vi piaccia. Ciao! tety
Tornerà

Un foglio. Un foglio.
Un semplice pezzo di carta bianco, lucido e quadrato.
Figure su quel foglio.
Figure colorate e distinte su quel pezzo di carta.
Una bambina mora, capelli corti, occhi leonini.
Una buffa tutina arancione.
In mano, un cono con cinque palline di gelato di vari gusti con una spruzzatina di pistacchio e qualche biscottino.
Era in braccio ad un uomo.
Un uomo.
Suo nonno. Nonno Goku.
Entrambi avevano una faccia allegra.
Erano molto felici quel giorno.
Già, quel giorno.
Il giorno del suo primo torneo di arti marziali.
Il giorno in cui il nonno se ne andò per allenare quel bambino di colore.
Perché?
Perché aveva lasciato la sua unica nipotina senza il suo nonnino?
L'unica persona che le suscitava una gioia immensa, che la capiva veramente.
Come poteva averla lasciata per quel ragazzino di cui non conosceva neanche il nome?
Era incredibile.
La nonna diceva che ci era abituata e che era prevedibile della sua persona.
Non aveva capito un granché e neanche il motivo di quelle parole ma... per lei non era così.
Non lo ricordava molto ma era il suo nonnino.
La persona che le aveva insegnato a combattere e a lanciare colpi energetici come solo i veri Saiyan sapevano fare.
La persona che aveva stimato più di chiunque.
Il suo idolo.
Lei se lo ricordava così, non ci poteva fare niente.
Non poteva cambiare il suo ricordo.
Era lui. Solamente e semplicemente lui.
Il suo nonnino, Son Goku.
Sì, lei era la nipote del grande Son Goku.
Era sicura che un giorno sarebbe tornato.
L'avrebbe fatto per tutti loro.
L'avrebbe fatto per lei.
Per la sua nipotina preferita, l'unica.
L'avrebbe fatto.
Sarebbe tornato a casa, un giorno.

-Pan! È pronta la cena!- si sentì una voce espandersi per tutta la casa.
-Sì! Arrivo!- rispose ad alta voce la ragazzina.
Sorrise all'immagine di quella fotografia e la ripose sul comodino accanto al suo letto.
Uscì dalla stanza con stampata nella mente l'immagine della fotografia, scattata da un flash anni prima.

Sarebbe tornato, ne era certa.

Credo che dopo questo aggiornerò un po' tardino^^', perciò lo pubblico ora.
Ringrazio chi ha recensito, in particolare:

ka93: oddio...nei preferiti...ma...ne sei sicura? Ti rendi conto di quello che stai facendo?! Ne sei proprio certa?! ...snif snif...è la mia prima ff e già nei preferiti...ti stimo, sorella (colpetti sul petto e due con le dita)! Vaaaa bene, grazie mille per la recensione! alla prossima^^!!

veggylink94: grazie!!! in effetti era da un po' che ce l'avevo questa idea ma non avevo il coraggio di pubblicarla^^'!! sai, devo essere sincera...fin dalle elementari mi dicevano che “li” non significava niente e di sostituirlo con “gli” ma non lo ricordavo mai-_-'! non mi entrava proprio in testa! Va bene, ci vediamo!!

cri92: mamma mia...stessa cosa di ka93...non è possibile...vuoi far sognare una povera ragazzina come me? Grazie mille per la recensione!! e soprattutto per averla messa nei preferiti^^!

Ho visto che ti piacciono Goku & ChiChi...vedrò di farne una anche per loro. Ciaauu!!

Pan_Tere94: ma grazie!!! è molto strano però...io non sono una di quelle con le idee originali quindi sono sorpresa che la trovi così creativa...va bene, grazie mille di nuovo e ciaooo!!

tenshifly: graziieeee!!! a dir la verità non volevo farlo così dolce Vegeta...vabbe, comunque grazie per la recensione!!!

grazie mille anche a chi messo la ff nei preferiti e a chi legge soltanto^^! Vorrei chiedervi solo una cosetta...di chi lo volete il prossimo? Aspetto richieste!! ciaooo!!! tety

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Capitolo 3
*** Ti amo ***


A maggior richiesta questo chappy l'ho fatto a Bulma...mi spiace per il ritardo ma purtroppo sono rimasta in punizione per aver usato troppo il pc =___= e poi, per motivi a me sconosciuti, non mi andava internet...Vi lascio al testo...tety

Ti amo

Lui...

Lui...

Lui è dappertutto...

Dappertutto...

Persino nelle foto presenti nel mio fidato computer...

Che stupida...

Come ho potuto...

Ma ormai non ha importanza...

Ormai ho segnato il mio destino...

Anzi, l'ha segnato lui...

Che ingenua...

Come ho fatto a non pensarci...

Sicuramente sarebbe andato via dopo la grande notizia...

Era ovvio...

Non potevo certo pretendere che sarebbe rimasto qui,

a mettere su famiglia...con me...

Ci penso ora e mi sembra così stupida questa situazione...

Non è possibile...

Una bravissima e intelligentissima scienziata come me...

Come ho fatto a non capirlo...

Ma ormai non dovrebbe più importare...

Ormai se n'è andato e non tornerà più...

Ha lasciato la donna che amava e suo figlio, neanche è nato.

Aspetta un attimo, chi mi dice che mi ha amato veramente?

Ma certo che non mi amava...

Era ovvio che si voleva solo divertire...

Giocare un po'...

Quel brutto saiyan...

nessuno gli ha insegnato l'educazione?!

Stupido, perfido, malvagio...

Come ha potuto...

Mi ha lasciata così, senza neanche salutare o dire altro...

E per di più, con un figlio in grembo...

Con suo figlio che cresce dentro di me...

Quanto lo odio per avermi fatto questo...

Ma lui...

sì...

mi ricordo...

mi ha detto due parole...

due bellissime parole...

le due parole che ogni donna vuole sentirsi dire dal suo amato...

ti amo...

queste due parole...

queste cinque lettere...

queste tre sillabe...

dette da lui...

la sua profonda voce che diceva queste parole...

era divenuta, per un istante, dolce.

Dolce.

Amorevole.

Uno dei motivi per cui avevo capito di amarlo.

Cliccò l'icona della stampante e si avvertì un rumore venire dalla macchina sulla mensola sopra il computer.

Durò un secondo, giusto il tempo per far uscire un foglio di carta colorato.

Figure colorate.

Tanti colori.

Vari colori.

Un albero di natale, pieno di decorazioni.

Palline colorate, stelle filanti e l'immancabile stella sulla punta.

C'erano tante persone di sua conoscenza.

Goku, il grande amico d'infanzia, Chichi, sua moglie, Gohan, il loro caro figlioletto.

Il padre di Chichi, quel gigante dal cuore tenero.

I suoi genitori, quelle stravaganti persone, con il tenerissimo gattino nero.

C'era lei, con i suoi capelli azzurri, quegli occhi blu, dove ti puoi specchiare anziché usare uno scomodo specchio ingombrante.

E lui...

il suo vero amore...

l'uomo che le ha donato le famose parole, nonostante il suo brutto carattere.

Ti amo.

Prese la fotografia in mano e se la strinse stretta al petto.

Una calda lacrima di felicità le percorse le gote rosee mentre roteava con la sedia intorno alla stanza.

Alla fine, stufa dello stupido e, per lei, pericoloso gioco, si alzò e si sdraiò sul letto pronunciando quattro parole, che solo lei sentì.

-ti amo anch'io Vegeta-.

Uuuhh diuuuusss...mammmaaaa...non riesco a capire se questo chappy mi è venuto troppo sdolcinato, OOC o qualcosa del genere o se il contrario.

Vabbè, lasciamo perdere...passiamo ai ringraziamenti:

Maogirl: grazieee!!! mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo di Veggy^^! Aspetto commenti da te, mi raccomando! Ciauu!

kamy: davvero, ti stavi commuovendo? Strano...io non sono una tipa da sdolcinatezze e cose simili...sìsì, almeno una fotina Vegeta la deve fare, eh! Già, hai ragione...anche a me Goku da fastidio quando se ne va lasciando soli soletti gli altri...mi spiace...però Pan la odio lo stesso è_é (e allora perchè l'hai fatta? Nd lettore casuale) (zitto tu! Nd me)!! alla prossima!!

tenshifly: mi spiace per Goten ma purtroppo non mi viene l'ispirazione per lui...mi aiuteresti un poco (occhi dolci)?? se mi viene la voglia di mettermi al computer e spremermi il cervello allora Goten arriverà presto^^! Ciauuuu!

Ka93: eccoti accontentata!! mi è venuta subito su Bulma, sono sempre pronta io sulla coppietta più bella^^! Grazie mille per la recensione. ciao!!

ladydarkprincess: ti è piaciuta? Ho centrato in pieno? Spero si sì^^! Dimmi tuttoooo!! mi fa molto piacere che ti siano piaciuti gli altri capitoli!! continua a recensire, ti aspetto!! e se ne vuoi una su Trunks cercherò di accontentarti!! ciaoo!

Pan_Tere94: grasias (si scrive così? Non faccio spagnolo...bensì arabo...)!!! maaahh...i prof dicono che mi manca la fantasia...(eccerto, per i testi che vogliono loro...)!! vabbe...ne vuoi una su Chichi? Vedrò di accontentarti^^! Ciauuu!

Dea Nemesis: originale...maaah...però se mi vengono queste fic significa che ci ho pensato molto...ma tanto tanto...chissà quanto hanno lavorato quei due piccoli neuroni che mi sono rimasti nel cervelloXD...ti aspetto con altri commenti e consigli!! ciao!

Sux Fans: Pan va bene, ma Vegeta tenero e dolce O.O?!...woow...sono proprio brava allora...XD...vabbe...ci vediamo romanticona mia...ciau!

Sperando di non aver dimenticato di ringraziare qualcuno, chiedo di nuovo: chi volete al prossimo? aspetto tante richieste!! ciauuu!! tety

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Capitolo 4
*** Come papà ***


hellooooo! Questo chappy parla di Trunks...c'è tutto sul fondo pagina...e ora non posso fare altro che augurarvi una buona lettura. Tety

Come papà

Si sentì una porta sbattere provenire dal piano di sotto, ma Bulma aveva già capito chi avesse potuto varcare quella soglia.

Lo chiamò aspettando una risposta:

-Trunks! Sei tu?- chiese quasi gridando, tanto per essere sicura. Non si sa mai.

-sì, mamma!- urlò a sua volta il bambino, facendosi sentire dalla madre che in quel momento era chissà dove in quell'enorme palazzo.

-vieni qui!- non sembrava un ordine, anche se avrebbe dovuto esserlo. Usava un tono dolce, affettuoso...come solo una madre sa fare. Chissà cosa stava facendo...

Trunks non esitò e salì una per una le fredde scale di marmo bianco, producendo con le scarpe nuove un buffo rumore che ricordava in un qualche modo lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli.

Appena terminati gli scalini, corse, quasi volando verso la direzione da cui proveniva la voce della donna dai capelli turchini.

Il bambino dai capelli lilla fece un giro di quasi dieci minuti per il secondo piano prima di trovarla nella camera da letto inginocchiata davanti a una marea di scatoloni sparpagliati per tutta la stanza. Non c'era quasi neanche lo spazio per camminare, o addirittura posare i piedi su quel pavimento di legno, coperto da un elegantissimo tappeto.

Trunks non diede molta importanza al poco spazio che si presentava, almeno lui non aveva problemi. Poteva tranquillamente levitare in aria come se nulla fosse.

Tornò a guardare la madre e notò con curiosità che teneva tra le mani un oggetto...

aveva una forma rettangolare e sembrava fatto in legno...

era la cornice di una fotografia...

-cos'è mamma?- chiese il bimbo da dietro, indicando l'oggetto che Bulma teneva in mano e facendola sussultare. Era caduta in un silenzio tombale con mille pensieri per la testa. Probabilmente a causa di quella foto.

La donna non si era accorta della sua entrata e del tempo che ci mise a trovarla. Si voltò a guardarlo mostrando un sorriso.

Un sorriso, uno dei suoi migliori, nonostante lo stressante periodo appena passato.

Quella foto l'aveva fatta felice...

Sicuramente era un bel ricordo quello...

chissà cosa c'era raffigurato...

Si avvicinò alla madre e si sporse per vedere meglio le figure colorate...

Schizzò gli occhi fuori dalle orbite dopo poco che i suoi occhi rotearono intorno all'immagine. Strappò bruscamente dalle mani della turchina la cornice e la avvicinò ai suoi occhi per essere sicuro di aver visto bene e che non se lo stesse immaginando...

Bulma si lasciò prendere da un risolino affettuoso, avendo capito la cosa veramente strana che aveva notato il figlio.

Come se nulla fosse, riprese a cercare nello scatolone accanto qualche altra cianfrusaglia.

-mamma, ma...questo...- balbettò, non riusciva proprio a dire niente.

Era veramente confuso. Non riusciva a far riconciliare i fatti.

Perché in quella fotografia c'era sé stesso alto quanto il suo papà?

E quanto era muscoloso...

non si ricordava di essere così, almeno dall'ultima volta che si era visto allo specchio...e se non sbagliava, e sicuramente non era il falso, l'ultima volta che aveva visto la sua immagine riflessa era stata quella mattina prima di uscire di casa...

ma la cosa più strana è che c'erano due Trunks!

-ma...cosa...?- era più confuso che mai...

Uno dei due Trunks sembrava appena nato, piuttosto piccolo. Era in braccio alla cara nonna Bunny e guardava curioso verso l'obbiettivo con la boccuccia semiaperta e le braccine tese davanti a sé, cercando invano di arrivarci a tastarlo e toccarlo con le manine leggermente cicciotte, tipiche dei bebè.

L'altro Trunks invece, dall'altra parte dell'immagine, era un ragazzo non molto alto...era più o meno quanto il suo papà...aveva i capelli color glicine, e un taglio piuttosto simile al suo. Era molto robusto e muscoloso...assomigliava molto al suo caro paparino...

anch'io voglio essere come papà...” gli sembrava incredibile che persino uno sconosciuto potesse essere capace di assomigliare a suo padre...


-vedi Trunks, quando tu ancora non eri nato, e io e papà non eravamo ancora sposati, arrivò un ragazzo dal futuro, e ci disse che di lì a poco sarebbero arrivati dei cyborg spietatissimi. E tu ne conosci uno di loro, anzi, una...- spiegò cautamente la mamma distogliendo lo sguardo da quella vecchia roba nello scatolone.

-”una” cyborg...?- domandò perplesso sottolineando la prima parola.

-esattamente-.

Trunks ci pensò un po' su...ma certo! C-18! L'aveva sempre detto di

non essere umana!

-C18!- disse.

-bravissimo, vedi che se ci pensi un po' ci arrivi?- rispose, scompigliandogli i capelli violetti con una mano.

-ma...questo che significa? Perché c'è questo ragazzo? E che centra lui?- un sacco di domande gli frullavano in testa. Non riusciva a rispondersi da solo...

-questo è il ragazzo che ci ha avvertito dell'arrivo dei cyborg. È venuto perché nella sua epoca quei mostri avevano distrutto e disintegrato mezzo pianeta-

-ma perché è venuto lui? Che centra con voi?-

Bulma lo prese per le spalle e formulò queste parole:

-Trunks, questo sei tu!- aveva un'espressione felice, sembrava fiera di lui.

-i...io...?- si indicò con l'indice, più confuso che sorpreso.

-beh, non proprio tu. Sei tu nel futuro, in un'altra dimensione. Questo sei tu- alle ultime tre parole puntò il bambino piccolo nell'immagine.

Il bambino rimase a guardarla ancora per qualche minuto, mentre il sorriso dalla faccia di Bulma non voleva scomparire.

Continuava a far rimbalzare lo sguardo dalla madre alla foto.

-sorpreso?- chiese ridacchiando dolcemente.

-eemmmhh...- non usciva niente dalla sua bocca. Solo qualche vocale e parole indecifrabili, di cui neanche lui veramente ne conosceva il significato.

Bulma sorrise, scompigliò i capelli al figlio per la seconda volta e si alzò,

dirigendosi verso la porta con fatica, considerando tutti quegli scatoloni.


Il bambino la seguì con gli occhi finché non uscì e tornò a guardare la fotografia.

C'era lui, il bimbo piccolino, il neonato, l'esserino delicato tra le braccia della donna bionda tanto allegra.

C'era la sua mamma, anche lei piuttosto felice. Teneva un braccio sulla spalla del ragazzo del futuro. Sembrava molto fiera anche di lui.

C'era Gohan, il fratellone del suo migliore amico Goten, ma lui non era ancora nato.

C'era Chichi, la mamma di Goten. Lei sembrava un po' triste.

forse per il papà di Goten...” pensò il glicine, ricordando le tristi parole uscite dalle labbra della madre poco tempo fa:

il papà di Goten non c'è più, Trunks...” quel giorno aveva un'aria triste, fragile, dava l'impressione che avesse pianto da un momento all'altro.

Basta, non era l'ora di pensare a quell'uomo che non aveva neanche mai visto in vita sua, il miglior amico di sua madre, il padre del suo compagno di giochi, il grande nemico/amico di suo padre. Di cui però gli avevano raccontato molto.

Si concentrò di nuovo sulla foto.

Vide il papà di Chichi. Quell'omone c'era ovunque. Era simpatico dopotutto.

Vide suo nonno. Quanto gli voleva bene.

Quanti giochi gli aveva costruito grazie al suo intelletto, quante volte aveva giocato con lui da piccolo, quante volte gli aveva tolto dalle mani quel grazioso, ma sfortunato gattino nero.

Poi c'era il suo papà. Quel brontolone. Gli voleva troppo bene.

Lo stimava più di chiunque. Non c'era nessuno più forte di lui.

Nessuno.

Poi c'era quel ragazzo. Che strano. In un certo senso era geloso di lui.

Era invidioso del suo rapporto con suo padre.

Era il suo papà, e se fosse stato vero che quel ragazzo era sé stesso, allora doveva andare dal suo di padre.

Non era giusto che andava a rubarglielo.

Doveva conquistare il principe, in modo tale che non sarebbe stato il papà di nessun altro.

Doveva far diventare fiero il suo papà. Farlo essere orgoglioso di lui.

Anzi, doveva addirittura superarlo, diventare più forte di lui!

E anche se sapeva che il principe dei saiyan non lo avrebbe mai permesso, lo conosceva bene e a suo figlio lo avrebbe fatto fare.

Trunks ora aveva una meta, un obbiettivo da raggiungere.

diventerò come papà e lo supererò!”.


Posò la foto incorniciata nello scatolone e uscì dalla porta.

Un sorriso sulle labbra. Sarebbe diventato come il suo papà.


Mi spiace per il ritardo ma purtroppo il fulmine di idee non arrivava, d'altronde siamo in Egitto qui...non c'è manco una goccia di pioggia...figuriamoci una tempesta...casomai di sabbia XD! vabbe, passiamo ai ringraziamenti:


angela3: grazie!! beeh...sì, è la prima che scrivo, hehehe...mi fa piacere che ti sia piaciuta^^!! ti aspetto con altre recensioni e richieste!


Ladydarkprincess: ed eccoti accontentata^^! Ci sono riuscita, miracolo!! in effeti sì, dovrebbe essere il giorno di natale quello delle due parole magiche...sai, credo che la prossima sarà su Trunks del futuro..mah, dipende da quello che mi dite voi^^!


Sux Fans: eccolo qui! Ti è piaciuto?? spero proprio di sì, visto che me lo avevi chiesto tu...ok ciaoo!!!


ka93: ciaoo!! ti è piaciuta l'ultima? Mi fa piacere^^! Dimmi che ne pensi di questa! Ciauu!


Maogirl: e sì che torna Veggy^^!! deve tornare!!! hai visto? Cominciano a diventare tante...a proposito della nostra fic...dimmi come va...e dimmi pure che ne pensi di questa! ciaoo!


Kamy: e sì!! tornerà prima o poi! Prestissimo veramente...continua a seguire!! ciauuu!!!


Dea Nemesis: ehilaaa!! ciaoo!! non sapevo che leggevi la mia fic, hehehe...grazie mille per i complimenti^^!


ringrazio anche solo chi legge e chi ha messo la fic tra i preferiti^^!

C'è sempre la solita domanda...chi volete alla prossima?! Vi aspetto,

Ciaoo! tety


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Capitolo 5
*** L'unico ricordo in quest'orribile mondo ***


salve signore e signori. Ecco a voi, con un po' di ritardo il quinto capitolo. Questo è di Trunks del futuro ed è la stessa foto dello scorso capitolo. Stessi Trunks, stessa foto XD. Ok, ora basta. Vi lascio al testo. Tety

L'unico ricordo in quest'orribile mondo

Nel grande giardino della Capsule Corporation, pieno di alberi, fiori e piante di tutti i generi, erano riuniti tutti i nostri amici, escludendo il grande Goku che purtroppo aveva sacrificato la sua vita per salvare quella di tutto il mondo, anche se inutilmente...

-Fai Buon viaggio!- raccomandò una donna turchina a un ragazzo dai capelli lilla, tenendogli le mani nelle sue.

-sì, certo!- rispose sorridendole il glicine.

Si voltò e incrociò lo sguardo serio di un uomo dai capelli neri all'insù, appoggiato con la schiena sulla solida corteccia di una betulla lì vicino.

L'uomo, pur dando l'impressione di avere un'aria infastidita e annoiata, salutò il giovane con un gesto della mano piuttosto amichevole. Più che amichevole sembrava...paterno...

Il ragazzo ricambiò imitando l'uomo e si diresse verso una strana macchina. Sembrava un aeroplanino...un buffo razzetto...un'assurda navicella spaziale...

Si diede una spinta con le muscolose e agili gambe per arrivare in alto dove si trovavano il sedile e i comandi della macchina, ma non fece in tempo a raggiungerli che una voce lo fece fermare.

-ehi, aspettate!! facciamo una foto!- a pronunciare quelle parole fu il padre Chichi, il quale si era già preparato con la polaroid in mano e il treppiedi.

Il ragazzo inizialmente esitò, pensando alla povera madre che sicuramente era preoccupata per lui, ma quando vide la donna azzurra saltare di gioia per l'ottima idea dell'omone, sorrise e tornò a poggiare i piedi sul verde prato ricco di piccoli fiorellini colorati.

Juma sistemò il treppiedi, ad occhio e croce, dieci metri davanti al gruppo, il quale stava cercando la posizione adatta per una bella foto di ricordo.

Mentre il gigante barbuto cercava di aggiustare le tre aste, che per sua sfortuna si erano staccate e cadute per terra appena poggiata la macchina fotografica, Bulma stava discutendo con il Trunks del futuro.

-allora, tornerai a trovarci un giorno?- gli chiese speranzosa.

-è probabile, ma non è certo- rispose.

-sai, sono proprio curiosa di vedere che reazione avrà il mio piccolo Trunks quando ti vedrà- disse con una risatina, passando lo sguardo sul bambino in braccio alla donna bionda e tanto serena, la quale non era altro che la nonna Bunny.

Il ragazzo mormorò un appena udibile “già” e spostò anche lui lo sguardo sul bimbo, che sembrava piuttosto interessato ai buffi movimenti goffi dell'uomo con la polaroid e le tre aste.

Quanto era fortunato quel bimbo. Lui almeno avrebbe avuto un futuro felice e senza problemi. Lui aveva tutti gli amici attorno. Lui aveva una madre serena e gioiosa. Lui almeno, aveva un padre.

Quando finalmente Juma riuscì ad aggiustare i pezzi del treppiedi,

si decise a far partire l'auto scatto in modo che l'accecante flash scattasse entro dieci secondi e rapidamente, raggiunse tutti gli altri, i quali erano già pronti sorridendo e mostrando i trentadue denti. Alcuni con le mani alzate e facendo due con l'indice e il medio.

Bulma, trovandosi impreparata, mise il braccio sulla spalla del ragazzo, il quale sembrava molto sorpreso ma comunque felice del gesto della “madre”. Poi, improvvisamente, si ricordò dell'orgoglioso principe. Si voltò velocemente e vide il saiyan che lo fissava. Era...strano...

aveva un sorriso affettuoso, che dava tutta l'aria di dire “mi raccomando, continua ad allenarti duramente” e sicuramente era questo ciò che gli voleva comunicare.

Il ragazzo gli fece ok con il pollice, come per rispondergli “certo, contaci”. Nei seguenti tre secondi, uno strano trillo cominciò a suonare. Era la polaroid che segnalava che in pochi istanti, di quel momento sarebbe rimasto solo un ricordo, una fotografia.

Dopo, una luce accecante, il flash.


-aahhhii...la testa...- si lamentò il ragazzo. Aveva preso davvero una bella botta...

-chi va là!!- urlò una voce femminile di cui non si vedeva la proprietaria.

Il ragazzo, sentendo la voce della madre, la chiamò con grande entusiasmo.

-mamma!! sono io!!- disse, scendendo dalla macchina del tempo.

A quelle parole, una donna dai lunghi capelli turchini raccolti in una coda di cavallo uscì allo scoperto, facendosi vedere dal figlio con una pistola in mano.

-Trunks!!- disse la donna, posando la pistola su uno scaffale lì vicino e correndo ad abbracciare il figlio, che la accolse volentieri tra le sue braccia ricambiandola. Rimasero abbracciati per qualche secondo, prima che la madre aprisse la bocca per parlare.

-come stai?- domandò Bulma, staccandosi da lui.

-sto bene, grazie-

-ma...sei...ti sei alzato...- disse, notando che il figlio era un po' più alto di come lo aveva visto l'ultima volta.

-beh, sì, in effetti sono un po' cresciuto...vedi mamma, ci siamo allenati in una stanza speciale, dove...- cominciò a dire il ragazzo, ma venne interrotto dalla donna.

-va bene, non ha importanza...credo che non lo capirei lo stesso- rispose.

-piuttosto, dimmi com'è andata, ce l'avete fatta?- aggiunse poi. Attraversarono il corridoio della casa mentre chiacchieravano. Dopo poco, arrivarono in cucina, dove la terrestre cominciò a preparare del tè.

Il glicine cominciò a spiegare come erano andati i fatti, e appena arrivò la vicenda di Cell e del torneo alle orecchie di Bulma, lei stette bene attenta a ciò che usciva dalle labbra del figlio, era molto interessata...

schizzò gli occhi fuori dalle orbite quando il ragazzo raccontò dell'entrata in scena di suo padre quando venne fatto fuori dal cyborg.

Era davvero sorpresa, si era proprio trasformato.

Si portò la tazza di tè alla bocca mentre pensava a tutto questo e a come fosse cambiato Vegeta.

Poi si fermò quando vide qualcosa di colorato e lucido con i bordi bianchi fuoriuscire dalla tasca del lilla.

-che cos'è?- chiese curiosa indicando l'oggetto.

Il saiyan la guardò dubbioso, per poi seguire il suo sguardo e notare anche lui che in effetti, dal suo giubbotto usciva qualcosa, un foglio di carta. Quel foglio di carta. Quella fotografia.

La tirò fuori e la mostrò alla madre.

Lei la prese delicatamente dalle sue mani e la osservò con attenzione.

Dopo solo pochi secondi i suoi occhi si inumidirono e una piccola, calda lacrima le solcò il candido viso.

Sorrise con leggera amarezza, ma sorrise.

In quell'epoca ormai, era raro anche solo un debole sorriso abbozzato.

Guardò Trunks con tenerezza e si appoggiò con il viso sulla sua spalla, bagnandoli un po' la manica del giubbotto.

-perché piangi, mamma?- domandò.

-mi manca- rispose in preda alle lacrime e ai singhiozzi.

Il ragazzo non disse niente. Aveva capito benissimo a chi si riferiva. Cominciò a carezzarle i capelli con delicatezza, stando attento a non farle male.

Lei continuò a piangere ancora per qualche minuto, finché non si scostò dal figlio e gli sorrise di nuovo, prima di dirigersi verso la camera da letto. Il glicine la lasciò andare. Magari si sentiva stupida a piangere davanti al figlio. In fondo anche lei aveva una dignità.

Tornò a guardare la fotografia.

Osservò tutti quanti uno per uno.

Nonna Bunny. Non l'aveva mai conosciuta nella sua epoca. Purtroppo non ha potuto farcela contro i cyborg. L'ha conosciuta nel passato. Un passo avanti, almeno l'ha conosciuta e sa che tipo era, ovvero molto allegra e positiva. Quella donna bionda era l'essere più ottimista che abbia mai abitato la terra.

Il nonno. Neanche lui l'aveva conosciuto. Sapeva solo che quando era piccolo, gli costruiva un sacco di giocattoli e gli comprava tanti di quei pupazzi da riempire la casa. Una cosa che lo aveva divertito, vedere il Trunks del passato “giocherellare” con il gattino nero. Sua madre diceva che il gattino nella sua epoca era scappato e probabilmente per colpa sua o forse di suo padre...

La mamma. La persona a cui teneva di più, nonché una delle poche che aveva conosciuto. Nel passato era così felice. Invidiava quel bimbo in braccio alla nonna. Avrebbe avuto una madre serena lui.

Se solo pensava a quel bimbo gli veniva una invidia da far paura...

Lui avrebbe avuto tutto. Dei nonni, degli amici, dei genitori, la cosa più importante. In un certo senso sperava che avrebbe avuto anche lui una vita come la sua ma, dopotutto era partito per quell'epoca apposta. Per evitare ciò che era successo nel suo tempo. Era felice per quel bimbo, desiderava una vita meravigliosa per lui.

Poi c'era Gohan. Il suo grande maestro. Lo aveva allenato, aveva sempre voluto essere come lui. Il maestro Gohan era deciso più che mai a vendicare tutti i suoi amici, ma lui non poteva capire quello che provava Trunks.

Trunks aveva perso il padre nella lotta contro i cyborg. Lui per una brutta malattia al cuore. La morte di Mirai Goku era stata sempre triste e dolorosa, ma quella di Mirai Vegeta molto più cruenta e spietata.

Suo padre. Oh, il principe dei saiyan. Il grande, orgoglioso, arrogante principe. Ricordava la sua felicità quando lo aveva visto dopo la sconfitta di Freezer...voleva saltare di gioia e urlare di essere suo figlio ma si era trattenuto, sapendo che avrebbe causato un grave errore.

Ha avuto una brutta sorte...due ferraglie di ferro senza cuore lo hanno ucciso senza alcuna pietà...ma quello del passato è sano e salvo, e almeno per questo ne era felice. Che altro poteva dire? Beh, che era molto fiero e riservato. Gli assomigliava un poco. Ma solo fisicamente. Lui poteva sembrare anche un codardo che se la svignava appena la situazione si fa complicata, mentre suo padre era determinato e non si arrendeva per nulla al mondo, anche al costo di morire. Chiunque poteva giudicare così Trunks Brief, ma il motivo della sua condotta era semplicemente per paura di perdere di nuovo qualcuno.

Invece al saiyan di puro sangue non importava della morte di qualcuno, almeno fino a quel giorno...

quanto era stato felice delle parole di Yamcha...

si era buttato su di Cell per l'onore di suo figlio...

per vendetta...semplice e pura vendetta di un padre che ha perso il figlio.

Era semplice ma complicato da capire. Solo chi l'ha passato ne può conoscere il significato.

Era un padre e un figlio. Vegeta e Trunks.


Strinse forte tra le conche delle dita la foto e la osservò ancora per qualche minuto, finché non scansò la sedia lentamente, provocando un rumore cigolante e spacca timpani, che lui non riusciva a sentire. Era caduto nei suoi pensieri. Aprì un cassetto e ci trovò un album di fotografie. Senza darci troppa importanza, lo aprì ad una pagina a caso.

Era una pagina vuota. Semplicemente, infilò tra le due pagine l'immagine e richiuse il libricino. Lo ripose nel cassetto e uscì dalla stanza. Sorrideva. Era un mondo orribile, non rimaneva quasi niente del

passato, ma una foto, una semplice figurina quadrata, era un gran ricordo, e forse l'unico, in quel terribile mondo, distrutto e rovinato da delle macchine d'acciaio. Nonostante tutto, lui sorrideva. Sorrideva per quel mondo ormai salvo, dopo anni di rovina.

Forse questo capitolo l'ho fatto troppo lungo...non saprei. Devo dire che non sono molto sicura...forse ho sprecato l'occasione. Mi spiace tanto ma purtroppo sono di fretta e non posso proprio ringraziare come si deve U_U...ringrazio velocemente:

-kamy

-Pan_Tere94

-ladydarkprincess

-ka93

-Maogirl

-Dea Nemesis

E ringrazio di nuovo chi ha messo la fic tra i preferiti, ovvero:

-ka93

-cri92

-bulma4ever

-ikarikun

-Maogirl

Come sempre c'è la solita domanda. Chi volete al prossimo? Aspetto tante richieste. Ciaoo!! tety

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Capitolo 6
*** L'amo e basta ***


Salve amici. Sempre con un po' di ritardo, ecco il nuovo capitolo. A maggior richiesta l'ho fatto sui Son...leggete e scoprite...spero sia di vostro gradimento. Buona lettura.

L'amo e basta

-non starmi così appiccicata!-

-ma Goku, siamo sposati ora!-

-sì ma non stringermi così tanto, o mi bloccherai la circolazione!- la mora continuava a stringerlo per il braccio, appoggiandoci anche il viso, in segno di affetto, come per tenerlo tutto per sé, per evitare che qualcuno glie lo portasse via.

Erano entrambi vestiti di bianco, Chichi e Goku, i due neo-sposini. Si erano dichiarati eterno amore poco più di dieci minuti fa e la sposa stava già attaccata al suo amore, spiegandogli tutti i suoi progetti per la loro convivenza e la loro futura vita, aspettandosi da lui un sincero “come vuoi tu, cara” e Goku ci teneva a far star bene sua “moglie”. Ora che ci pensava, era davvero incredibile come aveva fatto ad arrivare a quel punto. A sposarsi, poi, non era per niente previsto. Chi l'avrebbe mai detto? In fondo si era, appunto, “dichiarato” sul ring di un torneo di arti marziali...piuttosto insolito come luogo...

Ma alla moretta non importava in che posto avrebbe detto “mi vuoi sposare?”, a lei importava che fosse davvero Goku, il suo Goku, il suo primo grande amore.

-un sorriso!- li richiamò Juma, che si era preparato qualche metro davanti a loro con la macchina fotografica.

Quando la ragazza udì la parole del padre, strinse ancora di più il braccio del consorte, facendolo così sorridere dall'imbarazzo.

Quanto amava questo suo buffo modo di fare, ingenuo e infantile...

Era una delle caratteristiche per cui aveva capito di provare qualcosa per lui. Fin da quando erano bambini.

-Cheese!- subito dopo una luce accecante e uno strano gorgoglio.

Dalla polaroid uscì un pezzo di carta quadrato e lucido. L'uomo lo prese e cominciò a sventolarlo con una mano.

-che bello! Così quando saremo vecchi ci ricorderemo di questo meraviglioso momento!- esclamò Chichi più agitata che mai. Troppo contenta per stare calma e tranquilla.

-eheh...già...- rispose Goku, ancora più imbarazzato di prima, mettendosi una mano dietro la nuca e grattandosela.

La loro discussione si interruppe quando notarono che il padre della ragazza stava piangendo con la foto tra le mani.

-Papà, perchè stai piangendo?- chiese preoccupata la figlia.

-oh Chichi,- disse. -sei bella, come tua madre quel giorno...- per poi sfogarsi con un sonoro pianto di felicità.

-oh papà...- sospirò, liberandosi tra le sue braccia.

Quando si staccarono l'uno dall'altra, il gigante si rivolse al genero.

-mi raccomando Goku, cura la mia bambina- disse ancora in preda alle lacrime.

-sì, certo!- rispose sicuro, per poi cadere di nuovo nell'imbarazzo quando la neo-sposa lo strinse forte e gli diede un tenero bacio sulla guancia rosea.

-ti amo Goku!-.

Era seduto lì su una poltroncina almeno da mezz'ora e continuava a fissare sorridente quell'immagine incorniciata stretta tra le mani. Gli rimbombavano in testa le parole di Chichi in quel momento.

quando saremo vecchi ci ricorderemo di questo meraviglioso momento!”.

Era proprio così. Si ricordava tutto. Ogni minimo dettaglio. Era indimenticabile. Tante emozioni che venivano dal profondo più profondo.

Sospirò di felicità. Anzi, no. Era più di felicità. Era contentezza mescolata con un po' di...di qualcos'altro, che molto probabilmente non ha un nome. È indecifrabile. Perché variabile.

Per qualcuno può essere in un certo modo, per altri in un altro. Per qualcuno può essere anche doloroso...per altri molto bello.

Insomma, questa emozione di solito...si prova quando si è davanti a un qualcosa che riaffiori la mente di bellissimi ricordi.

-Goku! È pronto in tavola!- lo chiamò una voce proveniente dalla cucina.

-Arrivo!- rispose quasi involontariamente. Abitudine, tutto qui.

Si alzò dal divanetto posando delicatamente la cornice sul tavolino in legno e si diresse verso la porta d'entrata della cucina.

Si voltò, tornando ad osservare quella fotografia, scattata anni prima. Sorrise nuovamente e aprì la porta, facendo espandere in tutta la casa il buon profumo di cibo preparato dalla bruna.

-Goku, dov'è Gohan?- chiese lei, senza neanche guardarlo in faccia per assicurarsi che fosse lui.

-non ne ho idea- rispose sedendosi a tavola e aggrappando le posate, poste una dalla parte opposta dall'altra, come se niente fosse.

-che cosa vuol dire che non ne hai idea?- gridò piuttosto arrabbiata girandosi, mostrando una faccia più furiosa che mai.

Goku non ci fece caso e le diede un bacio a fior di labbra, lasciandola di sasso dalla sorpresa.

Dopotutto anche lui le voleva bene quanto aveva dimostrato lei.

Anche lui poteva essere affettuoso quanto aveva fatto lei.

L'amava, e questo è tutto.


Ditemi se vi sembra un po' strano per Goku. Forse è troppo sdolcinato. Ora vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito

il quinto e il quarto capitolo, dato che in quest'ultimo non ho potuto ringraziare.

kamy: sì, Trunks è la fotocopia del padre, anche se non sembra. Hihihi, anch'io non sapevo se ridere o se piangere...ma io non posso dirlo...sono io l'autrice =__='...grazie mille per i complimenti. Già, povera mirai Bulma, ma purtroppo...sai com'è, quando perdi qualcuno...eh sì! Anche Vegeta ogni tanto si comporta da bravo paparino ^^! all'inizio volevo farla anch'io si Bra, ma sinceramente non sapevo che dire...magari in futuro verrà...comunque credo che non l'avrei fatta lo stesso...a quasi nessuno piace U_U...povera piccola...vabbe...ti aspetto con altri commenti^^!! ciaoo!!

Pan_Tere94: sì, il piccolo Trunks è invidioso...ma infondo tutti lo sarebbero...sì, credo che nel profondo tutti siamo gelosi delle nostre proprietà. Mi fa piacere che ti sia piaciuto anche l'ultimo chappy. Grazie per i complimenti^^! Se ne vuoi una di Gohan e Videl...beh, a dire il vero non so che dirti...magari se mi suggerisci anche il periodo nasce un'idea in testa...mah, dimmi te. Ciau!

ladydarkprincess: eccoti accontentata. Ne ho fatta una su Trunks del futuro. Sì, si è confuso davvero il povero piccolo lilla U_U...scommetto che odi Bra...ecco perché non ti manca nessuno dei Brief...eccola qua. Spero ti piaccia anche questa su Goku e Chichi. Bye bye

ka93: oh yes, Trunks è fatto così. È uguale al padre dopotutto. Già, Mirai Trunks è ottimista sul suo futuro, cioè, non ottimista...diciamo...fiducioso...sì, ha fiducia negli altri. E certo che è un grande Trunks! Lo adorooo...sempre dopo Veggy ^_-! eccolo, l'ho fatto su Goku e Chichi. Dimmi che te ne pare. Ciaauuu!!

Maogirl: ciao socia!! eeemmmhh...sulserio si capisce questo dalla fic? Oh, allora sono grande!! (non lo sapevi manco tu, vero? Nd te) (eeehhh...no...nd me) (ma brava...nd te)...allora tutto ok con la fic...bene...ma dobbiamo ancora fare tutto...vabbe, ci penseremo...abbiamo ancora tutta la vita^^. Grasias per i complimenti^^! Mi spiace per non averne fatta una su Bulma e Yamcha ç__ç...la farò in seguito...giuro...ti saluto! Byeeeee!!

Dea Nemesis: grazieeee!!! già, anch'io penso che sia questo il rapporto tra Trunks e Mirai Trunks. Hihihi...non avevo pensato a quano gli tira i capelli ^^...adorabile...sempre magnifico Trunks! Naaa...non eri molto in ritardo...rispetto a me...adoro quando qualcuno mi fa i complimenti...quindi nono smettere!! (non fare la preziosa...! nd tutti) (ok, ok...nd me)...ciaoooooo!!

paprika_ilazano: carissimaaaa!! ma che ci fai qui?! Ah, sì, giusto...te l'ho detto io...--___--...che stupida...ecccccerto che continuo a scrivere!! a patto che tu continui a recensire! Mi manchi tanto...Tvtttttttttttttttb (M le regole!! XD) ciaoooo!


Sempre la domanda magica...abra cadabra! Va bene, la smetto...chi volete al prossimo? Vi aspetto^^. Ciaooo a tutti!!! tety

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Capitolo 7
*** Ti voglio bene, mamma ***


Ecco qua un altro capitoletto. Mi scuso per il ritardo ma mi è balenata una grande idea per una nuova fic e sto provando a vedere se riesco a tirarla fuori e scriverla. Spero vi piaccia questo capitolo.


Ti voglio bene, mamma

Un quadro.

Una cornice di legno ben lavorata.

Quella cornice circondava il quadro.

Quel quadro occupava tutta una parete di quella stanzetta.

Nel quadro c'erano dei colori.

Vivaci colori.

Raffigurate due persone.

Un uomo.

Un uomo molto alto e grosso e con un elmetto, per così dire, con delle corna di un toro. Dava tutta l'aria di essere un guerriero vichingo.

La barba gli copriva il mento e parte del viso.

A prima vista, sembrava un uomo forte e severo, ma il suo sorriso tradiva la sua immagine decisa e tenace e chi lo conosceva, sapeva che era tutto il contrario di ciò che sembrava.

Indossava una collana e un ciondolo con la forma del sole.

Alla sua destra, una donna.

La donna era molto bella e slanciata.

Aveva dei bellissimi capelli neri e degli occhi dello stesso colore.

Un'espressione molto dolce e affettuosa.

Indossava una vestaglia rossa e una specie di coroncina, piuttosto insolita.

Partiva da dietro la nuca e arrivava fino alla fronte con vari e strani disegni come se qualcuno glie l'avesse tracciata in testa con un pennarello d'oro.

Non era di certo una corona come quelle delle fiabe, con le punte e le pietre preziose.

Era davvero originale.

Non si sa come avesse fatto a infilarsela quella mattina.

Indossava una collanina con un ciondolo a forma di luna.

Queste due figure guardavano nella stessa direzione.

Guardavano le braccia della donna.

La donna aveva qualcosa in braccio.

Una bambina.

Una dolce bimba addormentata.

Era avvolta in una morbida copertina.

Nonostante fosse appena nata, aveva tanti capelli neri sulla testolina.

Gli stessi della donna, sicuramente sua madre.

Se la donna sua madre, probabilmente l'uomo era suo padre.

Come entrambi i genitori, al collo, aveva un ciondolo. Per metà a forma di sole e per metà con la forma della luna.

Era davvero bello.

Non gli si poteva togliere gli occhi di dosso prima di cinque minuti.

Era stato intagliato e dipinto a mano.

Quasi impossibile, anzi, incredibile.

Un oggetto così bello era veramente pazzesco che fosse stato fabbricato a mano.

Era il segno dei suoi genitori.

Il segno della loro esistenza.

Un ricordo.

Quel grande ritratto era un enorme ricordo.

Quel ciondolo che portava al collo, proprio in quel momento, anche se piccolo di dimensioni, era un grande ricordo.

I suoi pensieri si bloccarono per un istante quando notò una manona che le si appoggiò sulla spalla.

Girò la testa coperta dal casco e vide l'uomo del quadro.

Era invecchiato un pochino.

Nonostante questo, il suo sorriso non era cambiato di una virgola.

-ricordati figliola, che lei è sempre vicino a te- disse a bassa voce con fare affettuoso, come solo un padre può fare.

Le aveva veramente letto nel pensiero.

Come aveva fatto non si sapeva e non si sa tutt'ora.

-lo so- rispose la ragazzina mora.

Ritornò a guardare il quadro e, involontariamente, prese in mano il ciondolo che portava al collo.

Era lo stesso del quadro.

Era il ricordo di sua madre e sarebbe diventato anche quello di suo padre quando non ci sarebbe stato più.

-ti voglio bene, mamma- mormorò poi.

Abbozzò un sorriso e insieme al padre uscì dalla stanza.

Appena prima di uscire, sussurrò di nuovo.

-ti voglio bene, mamma-.


Buonasera...mi sono arrivate troppe richieste diverse e così...beh, a dir la verità nessuna mi ispirava -.-...perdonatemi, vi prego, non ho creatività...alla fine l'ho fatta su Chichi...avevo un'ideuzza in testa e l'ho messa per iscritto... Ora...Ringrazio chi ha recensito:

ladydarkprincess: ciauuu^^! Mah, non so perché ti ho detto questo ma dalla tua recensione ne davi tutta l'impressione ^^'...fammi sapere cosa ne pensi di questo. Ciaoo!

Luna_07: taooo^^!! sno contenta che ti sia piaciuta l'ultima^^. Spero ti piaccia anche questo. Ciao!

Pan_Tere94: oh sì, Goku e Chichi, anche e litigano un po' si amano tanto^^. Mi dispiace tantissimo per Gohan e Videl ma proprio non mi vieneee ç____ç non so perché U__U...non riesco a farla...ci proverò...spero ti sia piaciuto anche questo. Ci vediamo^^. Ciauuu!!

ka93: grazie mille^^!! mah sì, anche Goku è molto tenero^^ infondo infondo...sai, sul mollusco mi era già stata chiesta da Maogirl, la mia fedele socia, ma purtroppo non riesco a farla ç___ç...e stessa cosa per Gohan e Videl...uffaaaa...quando ci penso ho il blocco dello scrittore...comunque se mai mi venisse la voglia ti giuro che ci ficcherò dentro una sacco d'insulti e prese in giro XD...promesso^^. Spero anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Bye bye!!

Lady_Firiel: salvee^^!! prima di tutto ti ringrazio tantissimo per averla messa nei preferiti^__^!! ti ringrazio anche di aver letto anche tutti gli atri capitoli e avrai notato forse che il primo era piuttosto scritto maluccio...ç___ç era il mio primo...vabbe...mi dispiace per non averla fatta su Goten ma credimi, quando hai un sacco di richieste e non sai quale scegliere...tu che fai? Ne fai una tutta tua^^. È quello che ho fatto io ù.ù...ho aggiornato prima che potevo^^. Spero ti sia piaciuto anche questo di Chichi. Ciaoo!!

Dea Nemesis: GRAZIEEE MILLEE!!! hihihi, mi fai troppi complimenti, non so davvero come ringraziarti^^!! spero tu abbia letto con piacere anche questo chappy^^!! ciauuuu!!

Ringrazio anche solo chi legge e Lady_Firiel per aver messo la fic tra i preferiti^^!!

Beh, stavolta non credo ci voglia la domanda...ho già troppe richieste da parte di molti che purtroppo non ho potuto accontentare e vorrei farlo^^. Ma se avete proposte per favore ditemi tutto^^. Ciaoooo!!! tety

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Capitolo 8
*** Great Saiyaman in arrivo! ***


Per la vostra grande gioia, questo capitolo lo faccio di Gohan e Videl...vediamo un po' se vi piace...

-Hey, Mr. dieci a lode, dove corri?- chiese con tono canzonatorio un ragazzo dai capelli biondi e lunghi, notando che il compagno stava scendendo rapidamente le scale per uscire fuori dalla classe senza il permesso della professoressa d'inglese che al momento era girata, dato che stava scrivendo qualcosa alla lavagna.

-Gohan, ma dove vai?- fece eco la sua vicina di banco.

-eemmhh...in bagno- rispose velocemente a bassa voce “Mr. Dieci a lode”, o se semplicemente vogliamo chiamarlo Gohan, voltandosi per un secondo per guardarli in faccia per poi rigirarsi subito e continuare a correre giù in punta di piedi, cercando di non fare rumore.

Non fu molto semplice. I compagni cercavano di ostacolarlo, chiamando la prof. in modo tale che si girasse e lanciandogli palline di carta.

A un certo punto, un ragazzo dai capelli scuri che sedeva proprio accanto alle scale allungò la gamba sinistra di lato con gli occhi scintillanti di malvagità e puro divertimento. Gohan, non vedendolo per tener d'occhio la professoressa, ci inciampò, per poi seguire con un grosso ruzzolone in avanti arrivando fino all'inizio della scalinata con le gambe in su, provocando un gran rumore.

Stavolta l'insegnante non si dimostrò tanto sorda. Si girò perplessa e vedendo il moro sulle scale in quella posizione, si infuriò come un toro quando vede la bandiera rossa del matador.

-Son Gohan! Si può sapere cosa stai facendo?!- gridò, quasi le uscisse il fumo dal naso e dalle orecchie.

Gohan rise imbarazzato. Si alzò da quella scomoda posizione e guardò l'insegnante con fare da bravo scolaretto.

-io, ecco, stavo andando in bagno- l'unica stupidissima scusa inventata sul momento.

-e il permesso non si chiede?- domandò severa.

A questo punto il ragazzo fece il sorriso più grande che avesse mai fatto, quasi si deformasse la mascella, e chiese:

-potrei andare in bagno, professoressa Willtom?- (nome a caso nd me)

La donna ci pensò un po' su prima di rispondere.

-e va bene, ma non fare come l'altra volta e torna in classe appena finito- disse, sempre un po' indecisa.

-grazie mille- ringraziò “Mr. Dieci a lode” correndo fuori dalla porta trattenendo il sorriso.

Appena chiuse la porta della classe, fece rilassare i muscoli della bocca, tirò un sospiro di sollievo e corse per il lungo corridoio emarginato di armadietti. Correva veloce, doveva arrivare in tempo. Pregava speranzoso che Videl non si fosse ancora cacciata in qualche guaio.

Conoscendo quella ragazza sarebbe stata capace di tutto.

Corse ancora più veloce con questi pensieri in testa.

Arrivò sul tetto della scuola in pochi minuti. Appena inspirò l'aria fresca e inquinata della città guardò il suo orologio e schiacciò un pulsante rosso su di esso. In due secondi fu coperto da una tuta nera elasticizzata con una specie di vestaglia verde e una strana cintura.

Sulle spalle, un buffo mantello rosso che sventolava insieme al leggero vento mattutino e in testa indossava un ridicolo casco con due antennine e un vetrino che nascondeva la maggior parte del viso.

Un semplice individuo l'avrebbe definito uno strampalato costume da carnevale. Appena “trasformato” si diede una spinta con le gambe e si liberò in aria, volando in alto con l'intento di trovare la sua compagna di classe.

-Great Saiyaman in arrivo!- avvertì gli esseri sotto di lui, scendendo in picchiata, per poi risalire di nuovo quando sfiorò l'asfalto della strada cittadina.

Intanto, una figura femminile si nascondeva dietro il muretto del tetto dell'edificio da cui il ragazzo si era buttato.

Due occhi azzurro indaco non si toglievano dal punto in cui il ragazzo si lasciato trasportare dall'aria.

Era così assurdo!

Gohan, il secchione della classe, era Great Saiyaman. Il grande, fortissimo eroe di Satan city! Non era possibile. Sicuramente aveva bisogno di una visita oculistica. Non poteva essere lui!

Ma ora che ci pensava, parecchi segni e indizi lasciavano le sue tracce...

E poi, chiunque poteva essere quel ragazzo misterioso.

A un certo punto, si ritrovò a trattenere una sonora risata senza neanche accorgersene. Dopotutto questa storia aveva un lato veramente comico... Solo a Son Gohan poteva piacere quello stupido vestito!

Scoppiò in un fragoroso risolino ancora fissando quella fotografia che teneva tra le mani.

C'era raffigurato quello strano ragazzo che veniva da quel piccolo villaggio del sud che si era presentato in quella scuola con il massimo dei voti in tutte le materie. Eh sì, era proprio il suo compagno Gohan in una strana posizione da pagliaccio del circo. Neanche i bambini dell'asilo che giocavano ai mimi potevano stare in una posizione simile.

Non si era neanche accorto del flash della polaroid o del gorgoglio della macchina mentre usciva il foglietto quadrato.

Era persino riuscita a beccarlo di fronte! Che ottima fotografa...

La sua risata si fece sentire ancora di più, ma si placò all'improvviso.

Se n'era totalmente dimenticata. Lei doveva essere nel centro della città a salvare i proprietari di un negozio da dei terroristi! Aveva progettato questa trappola per il moro alla prima occasione che si presentava.

Decise di fingere di non sapere niente a proposito. Voleva proprio vedere se quel ragazzo aveva il fegato di ammettere la sua doppia identità da solo o di tenerlo nascosto a tutti i costi. Comunque fosse, la ragazza era sempre più curiosa di verificare le sue abilità nel combattimento.

Chissà come se la cavava...

Mise una mano in tasca e ne tirò fuori una capsula numerata. Schiacciò il bottone e la lanciò qualche metro più avanti. Ne uscì fuori un elicottero della Capsule Corporation. Montò su e si liberò anch'ella in aria manipolando con abilità i comandi.

-Voglio proprio vedere come te la cavi nelle arti marziali- farfugliò una volta nell'aeroplanino con un sorriso di sfida sulle labbra.


Due occhietti neri e curiosi continuavano a roteare intorno alla foto, cercando di ricordare se mai avessero visto un essere vestito in quel modo o una persona somigliante a quella nell'immagine, ma non le ricordava proprio nessuno di sua conoscenza.

Eppure non era una faccia nuova...

La sua attenzione venne attirata dalla pagina di un vecchio giornale lì vicino. La carta era ingiallita e sembrava molto fragile, come se un leggero soffio di vento potesse ridurlo in piccoli pezzettini.

C'era la fotografia di due ragazzi in prima pagina. C'era pure il ragazzo

della fotografia precedente. Insieme, erano in una posa davvero innaturale. Che strano...

Aspetta un secondo. Quei costumi gli aveva già visti una volta...

Ma sì! Poco fa con la sua amichetta Bra, che era venuta a casa sua, avevano giocato con i vestiti della sua mamma. Nel grosso armadio colmo di vesti e vestiti sbucava fuori il più strampalato: una tuta elasticizzata blu scura e una vestaglia azzurra, legati in una cintura bianca. Sulla schiena un mantello arancione. Un casco che lasciava uno scampo a un pizzico del viso attraverso un vetrino azzurro. Sembrava non essere usato da tempo.

Avevano giocato mettendosi sotto il mantello e fare a turno col casco andando in giro per la casa e facendo finta di essere delle super eroine con dei super poteri come i loro papà.

Sicuramente era della sua mamma. Suo papà era molto ordinato e non scambiava le sue cose con sua madre. Questo lo capì anche dalla forma della tuta. Era un modello femminile.

Ma se stava nell'armadio della mamma doveva per forza appartenere alla mamma e se quella ragazza indossava quel vestito doveva senza dubbio essere lei!

Allora il ragazzo...ma certo! Il suo papà!

Scoppiò in un piccolo risolino che in poco si trasformò in una sonora risata, cercando di trattenerla con le minuscole manine sulla piccola boccuccia, sdraiata sul pavimento in posizione fetale.

-Ehi Pan, perché stai ridendo? Non dovevi cercare dei gioielli per giocare alle modelle?- chiese la bimba dai capelli azzurri che stava rovistando nella scarpiera in cerca di due paia di scarpe con il tacco a spillo molto alti, come quelli nell'armadio della sua mamma, ma a quanto pare Videl non portava cose del genere.

Si avvicinò alla moretta sospirando per il lavoro sprecato, ma incuriosita dall'improvviso riso dell'amichetta.

-Allora? Perché stai ridendo?- dette queste parole, Pan si alzò ancora in preda alle risate portandole davanti agli occhi la pagina di giornale e la fotografia, trovati nel comodino della sua mamma.

La piccola Bra, senza chiedersi chi potevano essere quegli individui, scoppiò anche lei a ridere per la loro buffa posizione, alla quale si aggiunse anche la risata dell'altra.

Non si resero conto che ormai stavano quasi per sputare fuori l'intestino dal ridere. Sicuramente le risa si espansero un po'...


-E voi due cosa combinate in camera da letto?- domandò una donna dai capelli neri e corti sulla soglia della porta sentendo le bambine ridere.

Pan, senza smettere, porse alla mamma il giornale e l'immagine e presto, alle risate si associò anche Videl. Era veramente buffo e ridicolo vederlo dopo così tanti anni. Quel vestito che ormai non metteva più da tempo. Quel ragazzo studioso, generoso e dall'animo puro e gentile in quel costume tanto strano. Inutile dire che si accasciò per terra anche lei per il ridere.

Quando ormai non aveva più gusto ridere, fecero una pausa di qualche minuto sospiri affannati e respiri pesanti per il mal di pancia.

Anche ridere infondo era faticoso e stancante e le bambine presto chiusero gli occhietti per il riposino del pomeriggio, stremate. Avevano passato una giornata piuttosto attiva e piena di movimento, oltre che per le risate che si erano fatte.

Quando Videl si accorse che ormai erano cadute nel mondo dei sogni, le prese delicatamente in braccio una per una e le poggiò sul letto, una accanto all'altra, facendo incurvare il materasso sotto il loro peso. A guardarle veniva una gran tenerezza. A Videl si addolcì lo sguardo solo a guardarle. Erano così carine.

Decise che ormai era ora di chiamare Bulma e di avvertirla che ormai Bra e Pan erano state abbastanza insieme a giocare e divertirsi per la giornata.

Si voltò, lasciando dormire tranquillamente quei due angioletti che in realtà non facevano altro che combinare guai. Si diresse verso la porta d'entrata ma si ricordò di una cosa che non si sarebbe dimenticata per il resto della sua vita.

Tornò al comodino e prese tra le mani ciò che aveva fatto tanto ridere le due bimbe. Sorrise guardando quei due ragazzi. Quanto erano cambiati da quel tempo. Erano così diversi ora. Il tempo vola e passa in fretta quando si spende bene, si sa.

Accarezzò il viso di quel ragazzo nella foto e la poggiò sul giornale di anni prima. Diede un'occhiata fugace alle due addormentate e con passi veloci e silenziosi uscì dalla porta.

Eccomi qua! Con questo ho accontentato Pan_Tere94! Scusatemi, perdonatemi, vi supplico ma oggi non posso proprio ringraziare uno per uno tutti i miei fedeli commentatori U_U... vi saluto e ringrazio calorosamente con la rapidità di un puma!:

-ladydarkprincess

-ka93

-Luna_07

-Pan_Tere94

-Lady_Firiel

-Dea Nemesis

-Sux Fans

Ringrazio tantissimo anche chi ha messo la fic tra i preferiti e chi legge soltanto! Ora vi saluto. Se avete richieste, ditemi pure, anche se vorrei prima accontentare ka93 e Maogirl con la loro richiesta di Yamcha e Bulma...ne vedremo delle belle...ora vi saluto. Ciau a tutti! tety

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Capitolo 9
*** Odio e divertimento fraterno non cambiano mai ***


fff


Ave, miei cari lettori. Lo so, lo so, non sono degna di avere la vostra attenzione dopo il mio orrendo ritardo, sia per tutte le fic che non ho letto o recensito in questi giorni, che per la mia raccolta non pubblicata da un po'. Sono veramente dispiaciuta ç___ç (e a chi dispiace?! Si stava bene senza di te! Nd lettore casuale) (io sono ancora qui ç__ç! Nd me). Vi auguro buona lettura.


Odio e divertimento fraterno non cambiano mai


Una graziosa bambina di circa sette anni indossava un grosso cappellone di paglia, adornato con un nastro scarlatto, che annodato formava un fiocco davvero ben fatto. I sottili capelli azzurri e lucenti che fuoriuscivano dal copricapo le ricadevano sulle esili spalle e sulla schiena con una treccia fermata da un elastico per capelli peloso e colorato.

Un lungo e largo vestito di un pesca brillante con le spalline che le cadevano e la scollatura che insisteva nel scendere giù fino al piatto petto di bimba, mentre le larghe pieghe ai piedi della veste rovinavano la loro entrata in scena, purtroppo per la bassa statura della piccola che lo indossava, che camminando continuava a tirar su gli angoli dell'abito, il quale nonostante lo sforzo della turchina, sembrava voler fare molti capricci. Sembrava più un abito da sposa di un colore un po' troppo accecante.

Le poche volte che riusciva ad alzare la veste su cui ormai era costretta a camminare, si intravedevano delle alte scarpe col tacco a spillo di un lucido blu scuro, accompagnate da delle buffe calze colorate a strisce alte fino al ginocchio.

Il viso truccato pesantemente da una visibile mano infantile, notando il rossetto tutto sbavato e il mascara sparso qua e là per gli occhi.

Lo smalto per le unghie era assai esagerato per la sua età. Il suo papà non le avrebbe mai permesso di dipingersi le unghie a quel modo! Ma doveva approfittarne, ora che si stava allenando e, considerato il suo cattivo umore, era probabile che sarebbe rimasto nella spaziosa stanza gravitazionale ancora per un po' di tempo.

Rischiava comunque di essere beccata, dato che ogni tanto il suo papà usciva da quella camera infernale per bere qualcosa e per riposarsi qualche minuto, e non era molto bello farsi vedere da lui con le unghie rosa shocking, come lo aveva sentito dire dalla mamma, con i brillantini colorati!

Voleva finalmente far vedere alla mamma come in realtà era grande, e non piccolina come tutti dicevano! Che imbarazzo!

Quel modo irritante in cui le scompigliavano tutti i capelli, costretta poi a rifarsi le codine, la treccia o risistemarsi il cerchietto. Che rottura!

E insopportabile il modo con cui si chinavano alla sua altezza e lagnavano fintamente “ma che bella bimba che ha portato la mamma!”, oppure “ma come siamo carine oggi!” e varie frasette e complimenti sdolcinati per fare i lecchini ai genitori, specialmente alla mamma, considerando che la sua mammina era una bella donna e la presidentessa della ditta del suo nonnino e molti dei suoi colleghi le facevano il filo con queste stupide tattiche, o per loro fare questo era un semplice modo sottinteso per chiedere un aumento o qualcosa di simile. Che fastidio!


Continuò a camminare cautamente, facendo attenzione a non inciampare nel vestito ormai coperto da qualche orma della scarpa. Teneva lo sguardo fisso sui suoi piedi e a cosa potesse calpestare, piuttosto che dar retta a chi le potesse andar incontro.

Il tragitto continuò così senza imprevisti per la fortuna della piccola Bra, ma lei non si stava di certo tranquillizzando. Si stava avvicinando sempre di più alla scala che portava al piano inferiore...per la prima volta si pentì di non aver chiesto alla mamma il motivo per cui non avessero mai installato un ascensore in quel palazzone a sfera.

Continuò a camminare sempre più lentamente, fino ad arrivare all'inizio di quella così temuta scalinata di marmo coperta da un elegante tappeto rosso fuoco. Che dilemma!

Guardò in basso dove finivano gli scalini... perché in quel momento sembrava più alto del solito...?

Deglutì e si fece coraggio. Scese pian piano uno scalino per volta... prima un piede, poi l'altro... prima il destro, poi il sinistro... tenere sempre il vestito...tenere sempre il vestito...

Si fermò più o meno a metà scalinata con una faccia da ebete. Ma certo! Lei poteva volare, giusto? L'altro giorno Trunks le aveva azzeccato qualche trucco per imparare in fretta ed era riuscita a svolazzare un metro da terra qua e là.

Chiuse gli occhi e si concentrò al massimo, iniettando tutta la volontà e la forza fuori di sé. C'era quasi riuscita, mancava poco, giusto la goccia per far traboccare il vaso...

I ciuffi azzurri sulle spalle cominciarono a sollevarsi in aria, così come il lungo vestito che non aveva più bisogno del sostegno delle sue braccia.

Non sentì più necessario star in piedi...stava già volando una cinquantina di centimetri da terra...

Non si fermò a questo punto. Volle andare più in alto, non sapendo quanto in alto già fosse. Strizzò gli occhi in segno di pura e forte concentrazione, ce la stava facendo.

Pian piano che saliva lentamente poteva sentire il vestito riprendere la sua naturale forma e le scarpe abbandonare i suoi piedini riscaldati dalle calze colorate, finché una si lasciò cadere al suolo con un rumore che ricordava qualcosa che si era spezzato.

Probabilmente il tacco aveva ceduto. La mamma l'avrebbe sgridata parecchio.

Non fece caso a questo, ora le importava solo andare sempre più in alto. Strano del suo carattere che la pensasse così.

Aprì gli occhi spaventata quando sentì qualcuno cacciare un urlo soffocato sotto di lei.

Abbassò lo sguardo e vide il suo fratellone Trunks con le pupille ridotte a delle pietroline minuscole, la bocca aperta quanto il cofano di un'automobile e sudare come un asino dallo spavento.

Chi è questa?!?!” pensò lui, bianco come un fantasma mentre continuava a sudare freddo come un ghiacciolo lasciato fuori sotto il caldo sole d'estate.

Chi non avrebbe avuto questa reazione vedendo uno strano essere esageratamente vestito e truccato da donna in casa propria, sospeso in aria come un palloncino?

La bambina, appena lo vide sussultò spaventata e quindi perse la concentrazione, cadendo sempre più rapidamente in basso. Cominciò a piangere cacciando un urlo acuto, tipico della sua età. Si era capovolta per la velocità e teneva gli occhi sull'alto e ben pitturato soffitto della costruzione, con lo sguardo infastidito dall'enorme cappello col nastro che svolazzava lassù, cadutale poco prima.

Chiuse gli occhi per non guardare ciò che sarebbe successo, con sempre più paura di schiantarsi sul pavimento.

Stava perdendo la speranza...quando all'improvviso si sentì sostenuta da due forti braccia e con la testa appoggiata ad un petto muscoloso. Possibile che fosse...no, non era il suo papà...

Il coraggio tornò a prendere possesso di quel corpicino esile e socchiuse gli occhi, posandoli sul volto della persona che la stava tenendo stretta fra le braccia, facendo però attenzione a non stringerla troppo per non farle male. Era...Trunks...!

Lui non sembrava molto preoccupato, anzi, aveva una faccia piuttosto divertita, considerando in che situazione si sarebbe potuta cacciare la sorellina. Con grande sorpresa di quest'ultima, il fratello scoppiò in una fragorosa risata chiudendo gli occhi e spalancando la bocca.

La turchina era piuttosto irritata da questo...perché proprio ora si era messo a ridere?!

La sua faccia divenne imbronciata e arrabbiata. Cercò di scansare le braccia di lui e scendere, ma solo in quel momento si accorse di stare ancora sospesa in aria. Appena vide da così alto il pavimento del piano inferiore, tornò tra le sue braccia forti e muscolose, stringendo ancor di più il collo di lui.

Lui smise di ridere, tenendo però sul viso un sorriso sincero e affettuoso. Lentamente scese a terra, tornando a posare i piedi sul pavimento.

La bimba saltò giù, voltandosi dall'altra parte ancora tenendo il broncio e le braccia incrociate al petto.

-Andiamo, Bra, che ti ho fatto?- domandò, ancora in preda ad un risolino innocuo.

-Mi stavi ridendo in faccia!-

-E come potrei non farlo vedendo come diamine ti sei vestita e truccata? - chiese sarcastico, indicando l'abito ormai pieno di piegature e orme delle scarpe.

La bambina si sentì offesa da quell'affermazione. Stava ridendo per il suo gusto nel vestire?! L'avrebbe pagata cara, un giorno.

Nonostante ciò, sentì necessario non arrendersi così facilmente davanti al nemico e decise di ribattere con una delle sue.

-Ma senti un po' chi ha parlato, “Mr. Solo mutande e canottiere”!- duro colpo nell'orgoglio di un saiyan. Si sentì libera, come se si fosse liberata di un grosso peso di un quintale, leggera come una piuma.

Il ragazzo era davvero sorpreso. Possibile che persino una bambina di sette anni fosse capace di colpire così a fondo?

Non c'era molto da che stupirsi, infondo era la figlia del principe dei saiyan, sangue blu nelle vene.

Ma anche lui non era da meno. Era vero che quando in casa non c'era nessuno, tranne sua sorella, si svestiva volentieri e rimaneva solamente in canottiera, ma in boxer mai! Al massimo con pantaloncini!

-Beh, io almeno non somiglio a Pippi Calzelunghe!-

-E io non do l'impressione di indossare una parrucca orribile di un colore insignificante! E poi, ti ricordo che Pippi Calzelunghe indossa una calza verde e una arancione, non queste a strisce colorate!-

Sempre più sorprendente. Non trovò niente da dire. Bra non dava nessuna impressione di offesa e tanto meno di frustrazione. Al contrario sembrava divertirsi un mondo a litigare e prendere in giro il fratello. Un punto in meno per il maggiore.

La piccola, notando che non si era inventato nulla per rispondere, fece apparire un sorriso di sfida sulle labbra e gli fece la linguaccia, per poi continuare il suo tragitto faticosamente, alzando l'abito e scoprendo nuovamente le sue belle calze arcobaleno.

Trunks era sempre più stupito. Per essere una bimba di sette anni aveva molta tenacia. La sfida cominciava solo ora!


-Hey mamma, che guardi?- chiese un ragazzo dai capelli lilla e gli occhi azzurri allo stipite della porta che portava alla cucina che si avvicinava al salone con in mano una mela rossa morsicata e la bocca piena, vedendo la madre con lo sguardo sulle ginocchia, seduta sul divano.

Si poteva notare che stava tenendo qualcosa in mano. Era una specie di librone con una copertina in pelle rossa e il contorno esterno ricamato d'oro. Era un album di foto.

-Oh, ti sei messa a curiosare in giro, eh?- esclamò sedendosi accanto a lei e cominciando ad osservare le immagini in quella pagina. In viso gli si delineò un sorriso, così come alla madre.

-No, non mi dire! E quando l'avresti scattata questa?- domandò divertito, indicando alla madre una buffa foto che ritraeva lui e la sorellina anni fa, durante la loro prima vera litigata. Odio negli occhi, semplice odio fraterno. Oppure divertimento, non si distinguevano molto le due cose.

Erano stati beccati di profilo, mentre il fratello sembrava molto sorpreso e la minore aveva un'aria di sfida con le mani ai fianchi.

Risero entrambi sonoramente. Solo ora si erano accorti del modo strano di vestire della sorella. Lei era un tipo molto vanitoso e all'ultima moda, chissà che avrebbe detto vedendo quella fotografia!

-Perché state ridendo? Vi sento da camera mia!- li avvisò una ragazza molto simile alla donna sul divano, mentre scendeva le scale e si avvicinava sempre più a loro.

-Ehm...non è niente, tesoro! Vai a finire i compiti!- cercò di convincerla Bulma, agitando le mani davanti a sé.

-Li ho già finiti- rispose tranquillamente non sospettando di niente. -Mmh? Che cos'è?- chiese curiosa mentre si metteva dietro a loro, guardando l'album. La madre si affrettò a chiuderlo, sapeva che si sarebbe potuta arrabbiare parecchio e sfracellare quel pezzo di carta in poco. Insomma, era sicuramente imbarazzante vedersi da piccola vestita in tal modo!

-Ma dai, mamma, falle vedere quella famosa fotografia...- disse Trunks, prendendo l'album dalle mani della madre e aprendo alla pagina precedente, dove appunto si trovava quell'immagine delineata in tutto punto.

Bra sgranò gli occhi e cacciò un urlo acuto spaventato che arrivò fino al regno degli inferi e ruppe i timpani a Freezer e Cell, che in quel momento si pentirono di aver lasciato vivere Vegeta e la sua dannata consorte che portò al mondo quella ragazza.

La tirò bruscamente dal librone e se la mise a pochi centimetri dal viso col respiro appesantito. Per poco non sveniva!

Che razza di vestito era quello?! Di che colore era il trucco e lo smalto?!? Non si abbinavano per niente al vestito o a quell'orribile cappello da campagnola!!

-Questa non sono io, non è così...?-

-Oh sì, sorellina. Sei proprio tu-

-E tu che ne sai?!-

-Non lo vedi che nella foto ci sono anch'io?- puro sarcasmo.

-Come faccio a sapere che sei tu questo qua?!- urlò indicando, o meglio dire schiacciando, il viso del ragazzo nella foto, ovvero Trunks, suo fratello maggiore.

-Oh, ma questo è il colmo! E va bene, ti do un indizio, Pippi Calzelunghe!-

Improvvisamente il viso della ragazza si fece pallido e cominciò a sudare come se si stesse sciogliendo dalla vergogna e a balbettare parole indecifrabili.

-N-no, n-non è p-p-pos-s-sib-b-i-l-le...-

-Bello spettacolo, vero?- a quelle parole la ragazza non ce la fece più.

-Oh, sì, infatti, mi piacciono proprio i tuoi boxer coi robottini! E poi, non hai ancora imparato di che colore sono la calze di Pippi?-

E fu così che scoppiò la terza guerra mondiale, mentre Bulma li osservava divertita e intenerita. Infondo non erano cresciuti molto da allora, tranne fisicamente.

Quei due, non cambieranno mai!


Mah, siete voi a scegliere la sorte di questo capitolo. Non mi è venuto esattamente come volevo...chissà perché, inizialmente questo doveva essere il chappy di Yamcha e Bulma, ma si è trasformato in un altro argomento U_U. Beh, prima di tutto ringrazio tutti quelli che leggono soltanto, davvero, mi rendete veramente felice. Poi ringrazio chi l'ha messa tra i preferiti e chi ha recensito. Mi dispiace tantissimo non potervi nominare uno per uno, ma purtroppo ora nono sono io ad aggiornare il capitolo. È da circa un mese che non funziona il sito e ora sta gentilmente aggiornando una mia amica per me. Grazie mille, Luna_07 (Mary XD nd me).

Poi, volevo chiedere un piccolo aiuto per evolvere quello stupido chappy

di Yamcha, a tutti i lettori che vogliono immaginare una Bulma furiosa e completamente fuori di sé @.@. Aspetto pure richieste per il prossimo chappy^^! Alla prossima! Bye bye! tety

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Capitolo 10
*** Colpa mia ***


Ciaaaaaaaaaoooooo! Eccomi con un altro capitolo. Allora... questo parla di Gohan...

Colpa mia

-Pronti? Cheese!-
Una luce accecante si prese gioco dei miei occhi.
Sentii le forti e possenti braccia di mio padre che mi stringevano salde le spalle liberarmi ed il buon profumo soave di mia madre farsi più lontano ed indistinto.
Vedevo tutto sfocato, immagini scolorite e imprecise.
Questa sensazione di shock mi passò quasi subito.
Ora riuscivo a distinguere la figura di mia madre che tagliava la torta con un sorriso orgoglioso sulle labbra e mio padre e mio nonno che litigavano per la prima fetta.
-Ora Basta!- li richiamò la mamma.
Loro smisero di bisticciare e si guardarono imbarazzati della situazione.
La prima fetta venne a me.
Di certo non erano delusi.
Anzi, avevano un sorriso affettuoso, senza neanche una traccia di falsità o di ironia.
Sembravano molto fieri di me.
La serata passò in fretta. Il nonno ci salutò, mi augurò un'ultima volta buon compleanno e varcò la soglia della porta d'ingresso.
La mamma mi costrinse ad andare a dormire poco dopo.
Non avevo molto sonno, ma obbedii ugualmente.
Durante il percorso verso la mia stanza recuperai la polaroid che aveva scattato il nonno prima del taglio della torta.
I miei genitori non se ne accorsero.
Salii le scale verso la mia camera e indossai il pigiama che mi aveva comprato la mamma qualche giorno prima.
Andai in bagno a lavarmi e mi misi sotto le coperte. Stavo per addormentarmi quando improvvisamente mi ricordai della fotografia che inizialmente avevo appoggiato sul comodino. Mi misi a sedere, diedi uno sguardo sul ripiano e vidi quello che cercavo.
La fotografia. Un oggetto così semplice che però riaffiora la mente di bellissimi ricordi. Non si direbbe, ma in certi momenti può dimostrarsi un oggetto molto potente.
Di questi ricordi, alcuni si dimenticano. Altri invece rimangono impressi nella memoria per tutta la vita, come incise nella pietra.
Osservai ogni particolare di quell'immagine con solo la luce argentata della luna piena che si infiltrava attraverso la finestra.
Non sapevo se mi sarei riconosciuto con quell'aspetto. Capelli biondi e occhi azzurri. Non è da me. Per niente.
A dirla tutta quello che vedevo era un altro “me”. A quel tempo non trovavo tanto amaro combattere.
Ora invece sì.
Dopo il torneo di Cell, mi resi conto che non mi piaceva più combattere come prima. Ora lo trovo aspro e amaro.
Mi vengono in mente ricordi a cui non desidererei ripensare con troppa intensità.
Mi viene in mente quel giorno. Il torneo. Il mio carattere egoista e presuntuoso quando ormai avevo la vittoria in pugno.
Abbiamo avuto la vittoria grazie a me ma, per mano mia, abbiamo perso mio padre. Si era sacrificato per tutti noi, sperando di salvarci. Ed è stato tutto inutile.
Basta. Basta così.
Non ne voglio più sapere di questa storia.

Il ragazzo si alzò dal divanetto e chiuse quel piccolo album di foto.
Con sguardo amareggiato camminò verso la porta d'ingresso e ne uscì però con una faccia diversa da quella di prima.
Si alzò in volo verso la Capsule Corporation dove si trovavano la madre e il fratellino e con tono calmo e cauto sussurrò qualcosa, sperando che un qualcuno potesse sentirlo.
-Rimarrai per sempre nel mio cuore, papà-.


Perdonatemi per il gran ritardo, ma purtroppo ho avuto vari contrattempi. E ora ringrazio chi ha recensito, in particolare:

Luna_07: Mah sì, destino, sai com'è XD. Eh sì, Vegeta si sarebbe davvero sorpreso del suo aspetto se l'avrebbe beccata. Anche a te, un bacione! Ci vediamo su msn XD! Ciau!

Lady_Firiel: Sì, sono tornata, ma davvero per poco purtroppo. Tra... beh, non lo so ^^', dovrò partire di nuovo e avrò di nuovo problemi con internet ecc... spero di tornare presto su efp ç_ç. Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Alla prossima!

Kamy: In effetti non l'hanno mai lasciato in pace Vegeta XD. Sappi però che Bra ha una voce davvero forte e alta, una vera saiyan XD. Boxer con le macchinine? Mio fratello invece aveva quelli con gli animaletti della giungla XD. E non ti dico come mi chiamava lui... vabbe, dai, ci sentiamo^^. Ciao ciau! E grazie mille per la recensione!

Sailor Jupiter: Wow, una nuova lettrice! Che bello^^! Mi fai sentire davvero bene, ma così mi monto la testa XD. Anche a me piace molto Bra. Già, non sai quanti grazie ho scritto alla nostra Luna su msn, sulle recensioni della sua bellissima storia ed in qualunque altro posto era possibile che lo vedesse :). Avrei anche voluto attaccarle un post-it sulla fronte con su scritto “Grazie mille, Luna! Tvtttttb!” mentre dormiva, se ne avessi avuto l'occasione XD. Grazie mille ancora!

Ka93: Ed eccola qui la mia fidatissima lettrice e commentatrice! Grazie^^! Sì, la terza guerra mondiale arriva da casa mia se non dalla loro ;D. Io invece spero siano pure diventati muti e ciechi la lucertola e Cell! Immaginateli a comunicare con gesti della mano e gli occhiali con la lente spessa cinque centimetri XD. Ci vediamo! Fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto! Ciau!

Ringrazio tantissimo chi ha messo la fic tra i preferiti e tra le seguite. Ringrazio anche chi si limita a leggere. Grazie mille!
Spero di aggiornare in tempo il prossimo capitolo.
Saluti! tety

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Capitolo 11
*** Tornare bambino ***


Tornare bambino


Lo spesso vetro che conservava con cura e sicurezza la foto era ricoperto da un vano strato di polvere, tutt’altro che inesistente. Ma i colori vivaci ed allegri del ricordo tra le sue mani erano tanto appariscenti da non accorgersi di osservare attraverso un mimetico e fastidioso foglio di polvere grigiastro.
E quelle due figure come immobilizzate e sorridenti in quell’immagine, rincuoravano ciò che lui credeva fosse perduto.
Due bambini sedevano sulla riva della sponda opposta del ruscello, rispetto al fotografo, e scuotevano i piedini a pochi centimetri dalla piatta superficie dell’acqua dolce e gelida, interrotta da tenui e piccole onde senza schiuma ogni qualvolta che uno dei due amichetti lanciava sassi piatti con agili movimenti del braccio, facendo a gara con l’altro per chi riusciva a far rimbalzare più volte il sasso sull’acqua senza farlo affondare, neanche fosse una palla da basket sullo scivoloso parquet della palestra.
Mostravano i loro denti bianchi in sorrisi splendenti alla luce del sole di tarda mattinata. Il ragazzino dai capelli lilla e gli occhi azzurri sorreggeva poco distanti dalla nuca del compagno di giochi accanto, le dita indice e medio alzati rispetto alle altre, come per aggiungere scherzosamente alla sua testa due lunghe orecchie da coniglio. Goten, non essendo a conoscenza di questo scherzo, salutava gioiosamente verso l’obiettivo della macchina fotografica, scuotendo la manina, mentre con l'altra abbracciava le spalle di Trunks.
Dietro di loro, delle sagome poco distinte ed interrotte da ciuffetti dei folti e spettinati capelli neri di Goten, sembravano discutere sul percorso da seguire per la gita. Questa è una delle prime possibilità che si presumono quando si nota che le due figure sorreggono insieme una mappa spezzata in due. Ma più che sorreggere, la tiravano ognuno verso di sé. E dalle espressioni dei due litiganti, ovvero un Vegeta infuriato fino alla punta più alta dei suoi insoliti capelli ed una Chichi completamente fuori dalle staffe, non si poteva certo dire che ne stessero parlando con calma e sangue freddo (mi andava di dirlo XD nd me). Bulma, dietro a Vegeta, aveva una faccia seccata, abituata però alle solite filippiche del marito. Goku, invece, tentava di tranquillizzare la sua Chichi, cercando di tirarla via dalle spalle, anche se si poteva intuire che lei era una dura e che non mollava così facilmente.

Dopo il disastro sconvolgente delle sfere del drago, non si erano presentate buone occasioni per uscire nella ormai salva città. E gli mancavano quei tranquilli giorni di pace in cui scappava da lavoro per liberarsi dello stress che gli pesava sulle spalle e volare fuori nel cielo azzurro, udire il vento che gli fischiava e sussurrava nelle orecchie e sbucare dall’interno delle soffici nuvole. Bei tempi quelli.

Continuava a guardare la foto, ma non la vedeva. Immaginava di vivere i momenti felici di quell'immagine e di essere al posto di Gohan come fotografo.
Vedeva se stesso e Goten sorridere all'obiettivo della macchina fotografica, e i loro genitori bisticciare come fratello e sorella senza un vero motivo, magari per orgoglio, per avere la soddisfazione di sapere che, anche se si sa di sbagliare, si può in ogni caso avere il potere, il comando.
Voleva tornare lì, dove regnava la pace.
Certo, anche ora ormai, la terra era salva, ma era diverso, come se osservato da differenti punti di vista.
Voleva tornare ad avere lo sguardo di quando era un bambino. Voleva tornare ad essere quel ragazzino tanto determinato e meno fifone di come invece poteva mostrare spesso. Voleva tornare ad avere quell'amichetto tanto ingenuo e bambinone che vedeva nella foto.
Voleva soltanto tornare nel passato. Anche solo per un minuto.


Ecco un'altra strampalata idea. Ho aggiornato ora perché non credo di poterlo fare di nuovo presto. Ora che arrivano le vacanze... il mio cervello andrà in riposo e un blocco dello scrittore è già assicurato... e poi non credo di avervi soddisfatti abbastanza con lo scorso capitolo. Era uno dei primi che avevo scritto, ma purtroppo non avevo molte idee e ho pensato di rivederlo e pubblicarlo. Poi è arrivato questo qui ed eccomi a pubblicare un altro inutile capitolo. Spero vi sia piaciuto.

Ringrazio di cuore:

Lady_Firiel: Grazie mille! Sì, è vero, hanno costruito un bel rapporto. Ma io preferisco comunque Vegeta e Trunks^^. Anche a te, buone vacanze!

ka93: Sì, ho sentito molti che come te non adorano particolarmente Gohan per il tuo stesso motivo. Io sono indifferente, a dirla tutta. Gohan non è mai stato un personaggio che ho sempre tenuto d'occhio. Spero ti sia piauciuto anche questo. Ciao!

Luna_07: Eh, sì, è proprio come dici tu. Gohan non se lo è mai levato dalla testa. Sinceramente, Gohan non è neanche il mio personaggio preferito. Lo sai che io adoro Vegeta *ççç*. Dai, ci si vede su msn! Tvb! 

Sailor Jupiter: Grazie mille^^. Già, Gohan è così tenero che potrebbe suscitare tenerezza persino a Vegeta. Alla prossima! 

kamy: Anche a me aveva colpito molto quella foto^^. Quello era uno dei primi capitoli che avevo scritto. Non mi piaceva però U_U. Davvero? Anche tu e tuo fratello con gli spaghetti al pomodoro in una foto XD? Wow XD. Beh, grazie mille^^. Arrivederci!

E ringrazio calorosamente anche chi ha messo la fic tra le seguite, chi l'ha messa tra le preferite e chi legge solamente^^! Grasias (non so come diamine si scriva -.-)! Sayonara, amigos! Un baciollo a tutti voi! tety

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