#Fuori c'è il sole

di truppappa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lunedì-Venerdì ***
Capitolo 2: *** Lunedì-Domenica ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Lunedì-Venerdì ***


Ciao! 
Sono sempre io, quella psicopatica di Truppappa che ha in cantiere altre due storie, ma che ha pensato bene di aggiungere altra carne al fuoco!
Allora, le mie altre due storie sono sempre lì, adesso che il periodo estivo è finito io tornerò a pubblicare con più frequenza, quindi state tranquilli/e che non le abbandonerò.
Invece...parliamo di questa cosa, di questa mia nuova creatura:

1) Non so da dove mi sia uscita (come tutte le mie storie)
2) L'ho iniziata una notte dopo essere tornata a casa da lavoro distrutta. Non avevo testa di continuare i capitoli di Love in Traslation o The Luck You Got, quindi ho aperto una pagina bianca e ho cominciato a scrivere a manetta perchè avevo bisogno di staccare un po' da tutto e da tutti.
3) Spero che sia accettabile, ma non garantisco
4) Teoricamente doveva essere una OS, ma...mi sono resa conto che era troppo lunga quindi l'ho suddivisa in due
5) UDITE UDITE, è già completa! Quindi non vi farò aspettare mezzo secolo per la seconda parte xD
6) Il punto 6 è inutile

Vi ringrazio, sperando che vi piaccia almeno un pochino (magari scrivete una recensioncina eh ahah)

Alla prossima
Ale 

PS come sempre vi ricordo la pagina autore che condivido con AmonAmarth (che ha una nuova immagine copertina bellissima. Grazie sorella di AmonAmarth): https://www.facebook.com/pages/TruppappaAmonAmarth/1583456885252296?ref=hl 
 





 


Prima settimana

Lunedì


Quando Kurt ha accettato l'invito di Rachel per "trascorrere due settimane insieme al mare con gli amici per festeggiare il diploma", non pensava certo di finire in un villaggio turistico in Grecia.
Proprio no. 
E così adesso si ritrova seduto a gambe incrociate sul letto della stanza che divide con Mercedes e Tina e le guarda con fare annoiato. 
«Sei sicuro di non volere venire in piscina con noi?» chiede Tina mentre tira fuori dalla sua valigia un flacone di crema solare.
«Sicurissimo» risponde il ragazzo roteando gli occhi perchè è la centesima volta che Tina gli fa quella domanda.
«Ma perchè non vuoi venire?» domanda allora Mercedes.
«Ti vergogni del tuo corpo?» tenta Tina.
«Ti vergogni di stare con i ragazzi tipo Puck o Sam?» tenta anche Mercedes.
«Guarda che loro non ti prenderebbero mai in giro e poi c'è anche Artie...e insomma, se non si fa problemi lui perchè dovresti fartene tu? Lui è in sedia a rot-» dice Tina, ma Kurt la interrompe, alzandosi di colpo in piedi.
«Non mi vergogno del colore della mia pelle cadaverico. Non mi vergogno di stare di fianco a dei ragazzi decisamente più muscolosi di me. Non mi vergogno di niente! Semplicemente non voglio stare in questo stupido villaggio e sentire la musica della baby dance sparata a tutto volume. Nè tantomeno voglio vedere quegli stupidi animatori che cercano di rallegrarti la giornata!» sbotta il ragazzo.
La risposta di Kurt ammutolisce entrambe le ragazze che lo guardano con occhi sgranati.
«Se avessi saputo che saremmo venuti in uno stupido villaggio turistico...beh, non sarei venuto con voi in vacanza» continua con tono sempre più acido Kurt.
«Eh no, bello!» si riprende allora Mercedes «Non puoi dire una cosa del genere alle tue amiche!»
Tina annuisce con il capo, dando silenziosamente ragione a Mercedes.
«Vi voglio bene, ragazze. Lo sapete, ma io odio con tutto il mio cuore questi posti» dice allora Kurt addolcendo il tono di voce e risedendosi sul letto «mi ricordano di quando io e mio padre trascorrevamo le nostre vacanze con mamma»
Mercedes stringe le labbra e si va a sedere di fianco a Kurt. 
«Mi spiace, non lo sapevo» dice poi.
«Non fa niente...è una cosa stupida, in realtà» sussurra Kurt.
«Non è affatto una cosa stupida, Kurt...» osserva Mercedes passando una mano sulla schiena del suo amico.
Tutti e tre i ragazzi rimangono in silenzio per qualche minuto, Mercedes continuando a muovere la sua mano su e giù sulla schiena di Kurt, Tina guardando i due amici e non sapendo nemmeno cosa dire e Kurt cercando di ricacciare indietro le lacrime che premono per uscire.
«Okay» dice proprio quest'ultimo dopo qualche altro secondo «adesso andatevene in piscina, così io posso piangere in pace»
«Kurt...» mormora preoccupata Mercedes, ma Kurt fa un mezzo sorriso e «Stavo scherzando» dice «me ne starò qui a scegliere l'outfit per la cena»
Mercedes lo guarda attentamente, forse cercando di capire se il ragazzo sta mentendo, ma Kurt allarga ancora di più il suo sorriso.
«Okay» dice alla fine, anche se non è ancora sicura di voler lasciare da solo il suo amico.
«Prendi tu la borsa con l'acqua?» chiede a quel punto Tina, interrompendo i pensieri di Mercedes.
«Si, ma tu prendi quella con gli asciugamani!» risponde poi.
«Divertitevi ragazze!» le saluta allora Kurt. Mercedes gli fa un occhiolino e «Non andare a spezzare cuori in giro mentre non ci siamo» si raccomanda con una risata.
Kurt ridacchia, ma appena la porta si chiude e le sue amiche escono, il sorriso gli muore sulle labbra.
«Non ho mai dato un bacio, figuriamoci se riesco a spezzare cuori» mormora tra sè e sè prima di rannicchiarsi sul letto e nascondersi sotto al lenzuolo.

*

Kurt si rialza da quel letto solo due ore dopo, ovvero quando decide che non può passare la giornata a marcire in camera.
Così si fa una doccia veloce e si infila un paio di pantalocini color crema e una camicia azzurra a maniche corte. Afferra al volo gli occhiali da sole e, finalmente, esce.
La luce del sole lo acceca, nonostante la protezione delle lenti, e il ragazzo impreca tra sè e sè.
Passa vicino alla piscina e, oltre ai vari lettini e ombrelloni, riesce a scorgere anche i suoi amici. Sospira e continua a camminare.

Il sole è a dir poco cocente, Kurt ansima senza fiato ed esce fuori dal villaggio turistico.
Non appena si trova fuori da quella che lui considera una prigione, torna a respirare normalmente.
Si guarda intorno con meraviglia e sorride a tutti i passanti. Continua a chiedersi perchè Rachel abbia deciso di prenotare in un villaggio turistico quando avrebbero potuto affittare una qualche casetta tutti insieme.
Sarebbe stato meglio, decisamente meglio. Kurt almeno non si sarebbe sentito soffocare tra stupidi ricordi, stupide attività e stupidi animatori...che diavolo, non hanno mica dieci anni! Non c'è bisogno di andare alla "serata discoteca" o alla "serata limbo".
Con questi pensieri Kurt continua a camminare finchè non si trova davanti ad una piccola spiaggetta.
Ci sono solo tre persone, tre ragazzi che giocano con un pallone, allora Kurt decide di andare a bagnarsi i piedi sulla riva. E mentalmente si maledice perchè avrebbe potuto mettersi il costume.
L'acqua è fredda e il ragazzo si morde le labbra per evitare di far uscire qualche urletto poco virile.
«Attention!» urla all'improvviso una voce alle sue spalle, ma Kurt non ha nemmeno il tempo di voltarsi, che una pallonata lo colpisce dritto sulla testa.
«Ahia!» esclama massaggiandosi il capo con una mano e nota che i tre ragazzi che prima stavano giocando con il pallone si stanno avvicinando a lui di corsa.
«Je suis désolé!» dice uno dei tre, quello più alto.
«Oh, nessun problema» mormora Kurt sentendosi un idiota perchè capisce il francese, ma non sa spiaccicare manco mezza parola.
«Ah, ma tu sei inglese!» esclama allora lo stesso ragazzo mantenendo un forte accento francese.
«Americano» lo corregge Kurt con un piccolo sorriso.
«Ah bon! Je suis Sebastian» si presenta il ragazzo porgendo la mano destra a Kurt, che la stringe prontamente.
«E loro sono Hunter e Blaine» continua poi indicando gli altri due ragazzi.
Kurt li guarda velocemente, senza soffermarsi più di tanto, e «Io sono Kurt» dice.
«Kurt» ripete Sebastian con la sua erre moscia tipicamente francese.
«Ehm...e voi...uhm...siete francesi?» butta lì Kurt, sentendosi sempre più scemo.
Sebastian ride di gusto e «Perspicace il ragazzo, mh?» dice.
«In realtà io sono inglese, invece Blaine...» si intromette Hunter, un sorriso smagliante stampato in faccia.
Kurt lascia scivolare automaticamente il suo sguardo su Blaine, il ragazzo più basso tra i tre, aspettando di sentire la sua voce, ma quello rimane in silenzio con lo sguardo abbassato sulla sabbia.
«Invece Blaine sembra aver perso l'uso della lingua» dice Sebastian tirando una pacca sulla schiena di Blaine, che sussulta leggermente e finalmente alza lo sguardo su Kurt.
Kurt si sente morire quando gli occhi di Blaine si posano su di lui. Ha degli occhi così...indescrivibili, ecco.
Non riesce nemmeno a capire quale sia il loro colore, sembrano dorati. Dorati con qualche sfumatura verde e...Dio, sono abbastanza incredibili.
«Comunque il qui presente Blaine è greco» continua Sebastian e Kurt sposta velocemente lo sguardo su di lui perchè ha paura di perdersi negli occhi di Blaine.
Ha paura di perdersi in quel vortice dorato.
«Abita qui, infatti io e Hunter lo sfruttiamo come guida turistica» dice ancora Sebastian ridacchiando insieme ad Hunter.
Kurt fa un piccolo sorriso. Blaine rimane in silenzio, lo sguardo di nuovo abbassato.
«Oh...e voi alloggiate qui? Perchè io sto in quel villaggio che sta sopra quella collinetta» dice allora Kurt indicando il villaggio che si vede anche dalla spiaggia.
«Si, noi abbiamo affittato una casa qui vicino» dice Hunter «è il quarto anno che veniamo qui»
«Ah...quindi già vi conoscevate» commenta Kurt.
«Già! Abbiamo fatto amicizia quattro anni fa appunto e da allora tutte le estati veniamo qui a trovare Blaine» dice Sebastian.
«Diciamo che vengono qui per il mare e per i ragazzi, non certo per me» mormora Blaine e Kurt rimane senza fiato perchè...no dai, non è possibile che quel ragazzo abbia anche una voce così bella.
«R-ragazzi?» ripete stupidamente Kurt.
«Mon ami, qui siamo tutti gay» dichiara con tono solenne Sebastian.
«Oh...wow...questa non me l'aspettavo» balbetta Kurt arrossendo perchè insomma...questo vuol dire che anche Blaine è gay? Blaine con gli occhi dorati e la voce da sogno?
Per non parlare di quei ricci scomposti e scuri...
«A-anche io sono gay» dice poi Kurt e Hunter scoppia a ridere.
«L'avevamo capito, sai?» dice il ragazzo.
Kurt arrossisce e si passa una mano sul retro del collo, imbarazzato da morire.
«Una sera di queste dovremmo uscire tutti e quattro insieme, che ne dici Kurt?» chiede a quel punto Hunter.
«Io...ecco, diciamo che sono qui con degli amici e...»
«E un fidanzato?» ammicca Sebastian. Kurt arrossisce ancora di più e si azzarda a lanciare un'occhiata a Blaine.
«No, nessun fidanzato» sussurra guardandolo.
Blaine lo guarda di rimando, ma solo per pochi attimi, poi sposta velocemente lo sguardo sui suoi piedi.
«Beh, allora possiamo uscire tutti insieme, no? Noi e i tuoi amici!» propone Sebastian, fin troppo entusiasta secondo i gusti di Kurt.
«N-non so...insomma, si...si può fare» risponde Kurt e Sebastian batte le mani contento.
«Perfetto!» dice poi «Ci si vede in giro, tanto il paese è piccolo. Adesso noi dobbiamo andare. Ciao Kurt!»
«Alla prossima» lo saluta Hunter mentre Blaine si limita a fare un piccolo cenno con la testa.
«Ciao» li saluta Kurt mentre li guarda allontanarsi.

*

«Dove sei stato?» chiede Mercedes non appena Kurt varca la soglia della loro camera.
«In giro per il paese»
«Bello?»
«Più che bello» risponde Kurt pensando ad un paio di occhi dorati.

*

La sera Santana propone di scendere in paese e andare in giro per locali.
Kurt storce il naso perchè sinceramente non ama bere, però annuisce comunque perchè di certo è meglio che non rimanere nel villaggio.
Si ritrovano in un pub fin troppo affollato. Kurt è spiaccicato tra Rachel e Brittany e vorrebbe scappare.
«Kurt? Hai già deciso come fare per la NYADA?» gli chiede la mora.
«Non lo so, Rach...non mi hanno preso...cosa dovrei fare?» chiede il ragazzo.
«Beh, dovresti fare come me!» ribatte la ragazza.
«Ovvero rompere i coglioni a Carmen Tibideaux finchè non ti accetta per sfinimento?» si intromette Santana, seduta di fronte a loro.
Kurt si morde le labbra cercando di non ridere, Rachel sbuffa offesa e rimane in silenzio per tutto il resto della serata.

**

Martedì


«Dai, vieni almeno un po' con noi in piscina!» supplica Tina saltando sul letto su cui Kurt è steso.
Il ragazzo alza un sopracciglio e «Ma perchè vi ostinate a voler andare in piscina quando a pochi passi da qui c'è il mare?» chiede.
«Perchè Puck vuole fare colpo sulla bagnina» rispondono in coro Tina e Mercedes.
«E quindi ci ha chiesto di andare anche oggi in piscina» specifica la ragazza asiatica.
Kurt rotea gli occhi.
«Chissà perchè questa cosa non mi stupisce più di tanto» borbotta.
«Eddai! Vieni con noi oggi!» tenta ancora Tina.
«Na, penso che andrò al mare io...siete libere di raggiungermi quando e se volete» dice il castano, non curandosi degli sbuffi infastiditi delle sue amiche.
«Sei il solito asociale» borbotta Mercedes guardandolo con uno sguardo di disapprovazione.

*

Kurt torna nella stessa spiaggetta del giorno prima, si guarda attorno, ma capisce immediatamente di essere da solo.
Le sue labbra si piegano all'ingiù mentre stende il telo sulla spiaggia e si butta a pancia in giù.

*

«Ma guardate un po' chi ci degna della sua presenza!» urla Santana quando Kurt si presenta in piscina qualche ora dopo.
Finn, Sam e Mike applaudono e fischiano quando lo vedono arrivare.
«Finalmente la regina ha deciso di mischiarsi con la plebaglia!» urla Puck.
«Lo sapete che siete tutti degli idioti, vero?» chiede Kurt prima di scoppiare a ridere.
Santana si avvicina a lui, stretta in un costumino rosso fuoco, e gli schiocca un bacio sulla guancia.
«E tu dovresti toglierti quella scopa dal culo e cominciare a divertirti. Siamo in vacanza, santo cielo!» gli sussurra poi ad un orecchio.
Ed è proprio a causa di queste parole che Kurt, quella sera stessa, si ritrova brillo ad una festa in spiaggia a ballare insieme ad uno sconosciuto che non parla nemmeno la sua lingua.
«La lingua dell'amore è universale!» gli ha gridato Santana qualche minuto prima, ma Kurt aveva la testa troppo annebbiata per capire il senso di quella frase.
«Kurt!» urla una voce maschile proprio nel momento in cui lo sconosciuto comincia a lasciare qualche piccolo bacio sul collo di Kurt, che si gira e si trova davanti Sebastian.
«Hey Sebasciiian!» biascica staccandosi di colpo dall'altro ragazzo, che geme di disappunto e dice qualcosa, probabilmente un insulto, nella sua lingua.
«Vedo che ti stai divertendo» nota Sebastian con un ghigno stampato in faccia.
«Oh! Si! Non sai quaaaaanto» grida Kurt aprendo le braccia per mostrare quanto esattamente si stia divertendo.
Sebastian ride a gran voce e «Vuoi bere una birra con noi?» chiede.
Kurt allora si guarda intorno: Rachel sta mangiando la faccia a Finn come suo solito, Puck è avvinghiato a Quinn - altro che la bagnina -, Mike sta ballando con Tina, Mercedes sta chiacchierando amorevolmente con Sam, Santana e Brittany stanno ballando oscenamente in riva al mare, Artie sta intrattenendo una piccola folla di sconosciuti con qualche strana storia.
Insomma, sono tutti occupati. Così Kurt scrolla le spalle e «Okay!» dice.
Sebastian lo prende per le spalle e lo trascina lungo la spiaggia, fino a raggiungere un piccolo falò.
Davanti al fuoco scoppiettante sono seduti Blaine e Hunter.
«Ciaaaaao!» Kurt li saluta con così tanto entusiasmo che Hunter subito chiede a Sebastian se il ragazzo è ubriaco.
«Tu che ne dici?» chiede ironicamente Sebastian sedendosi di fianco ad Hunter.
«Tu che ne dici, Blaine?» chiede ancora Sebastian voltando la testa per guardare Blaine «Kurt è ubriaco?»
«Non sono ubriaco!» borbotta offeso Kurt cascando a sedere di fianco a Blaine, che mentre osserva il fuoco mormora un «Beh...penso che sia...uhm...brillo?»
«Heeeey!» esclama indignato Kurt «Non sono brillo! Ho solo tolto la scopa dal culo come mi ha consigliato Santana!»
«Aaaaah...quindi è per questo che poco fa stavi avvinghiato a quel ragazzo tutto muscoli, mh?» chiede ammiccando Sebastian.
«Uh-» comincia a dire Kurt, ma Blaine si alza improvvisamente da terra, si toglie la sabbia dai pantaloni con una passata delle mani e «Io devo andare» sbotta.
«Devi andare?» chiede confuso Hunter. 
«Al contrario di tutti voi io dovrò andare a lavorare domani mattina» risponde Blaine.
«Ma non ti sei mai fatto problemi a rimanere sveglio fino a tardi con noi...» si lamenta Sebastian alzandosi in piedi e avvicinandosi a Blaine.
«Vorrà dire che sto invecchiando» si limita a dire il riccio, poi alza la mano e li saluta, dileguandosi nel buio.
«Cosa diavolo è appena successo?» chiede Hunter dopo interminabili minuti di silenzio.
«Non lo so, ma forse è meglio se seguiamo anche noi il consiglio di questa Santana» risponde l'altro ragazzo.

*

Un'oretta dopo Sebastian sta vomitando anche l'anima nascosto dietro ad un cespuglio e Hunter, dopo aver gridato a Sebastian una cosa del tipo "Questo è il numero tre!", si è andato ad imboscare con un ragazzo.
Kurt si è ripreso abbastanza, ma barcolla ancora un po' mentre cammina scalzo sulla sabbia.
«Devo pisciare» annuncia a gran voce, anche se non c'è nessuno che lo sta ascoltando.
Si allontana un po' dalla festa e si ferma di colpo quando vede un ragazzo che sta nuotando vicino alla riva.
Quel ragazzo sembra...«Blaine?» lo chiama Kurt alzando la voce per farsi sentire.
Il ragazzo, che forse è Blaine o forse no, blocca i suoi movimenti e alza lo sguardo e...si, è decisamente Blaine.
I suoi occhi sono inconfondibili anche al buio, illuminati solo dai raggi della luna.
Kurt allora fa qualche passo nella sua direzione, fino a che non sente l'acqua calda del mare bagnargli i piedi.
«Pensavo te ne fossi andato» dice semplicemente.
Blaine rimane immobile, il corpo nascosto dall'acqua.
«Te ne sei andato a causa mia? Non ti sto simpatico forse?» chiede allora Kurt mordendosi il labbro inferiore e dondolandosi sui piedi.
«N-no» sussurra piano Blaine.
Kurt lo guarda aspettando una spiegazione che però non arriva, così si toglie la T-shirt che indossa e «Ti dispiace se mi faccio un bagno anche io?» domanda.
«N-no» ripete Blaine distogliendo lo sguardo dalla pelle pallida di Kurt.
Il castano si leva anche i pantaloni e rimane solamente in boxer. Le guance gli stanno andando seriamente a fuoco perchè è la prima volta che si spoglia davanti a qualcuno e sinceramente non sa nemmeno come ha fatto a trovarsi in questa situazione.
"Tutta colpa dell'alcool" gli suggerisce una vocina nella sua testa.
«Si, tutta colpa dell'alcool» dice ad alta voce senza rendersene conto.
«Hai detto qualcosa?» chiede Blaine allora.
Kurt si affretta a scuotere la testa ed entra in acqua.
Chiude gli occhi per il piacere quando l'acqua tiepida incontra il suo corpo e si lascia scappare un soffio felice dalla bocca.
«Si sta bene, eh?» gli chiede Blaine avvicinandosi leggermente.
«Meravigliosamente bene» mormora Kurt aprendo gli occhi e trovandosi davanti quelli dell'altro ragazzo.
«Già» soffia Blaine prima di infilare la testa sott'acqua e tirarla fuori qualche secondo dopo, con i ricci tutti bagnati e appiccicati alla fronte.
Rimangono in silenzio per un tempo infinito. Kurt che finge di guardare il mare piatto, illuminato dalla luce della luna, mentre in realtà ogni tre secondi lancia occhiate a Blaine. E ogni volta che lo guarda, il moro distoglie lo sguardo e abbassa la testa.
E Kurt vorrebbe essere intraprendente e cominciare un discorso, ma proprio non ci riesce. A quanto pare nemmeno l'alcool in circolazione nel suo sangue può aiutarlo ad uscire da questa bolla di timidezza improvvisa.

Kurt esce dall'acqua solo quando sente la voce di Finn richiamarlo da lontano.
«Io devo-» comincia a dire mentre in contemporanea «Mi sa che devi-» dice Blaine. Si guardano e ridacchiano imbarazzati.
«Ehm...si, okay» balbetta allora il castano grattandosi il retro del collo «io vado»
Blaine stringe le labbra e annuisce, Kurt fa un piccolo sorriso e si incammina verso la riva.
«Kurt!» lo richiama Blaine quando ormai è uscito completamente fuori dall'acqua.
Il castano si gira e lo guarda, una piccola ruga che gli increspa la fronte.
«C-ci vediamo in giro, vero?» chiede Blaine. Kurt risponde con un "si" sussurrato così piano che non è nemmeno sicuro che Blaine lo abbia sentito, poi si volta e torna dai suoi amici con la vescica ancora piena.

**

Mercoledì


«Oggi si va al mare» proclama in tono solenne Santana entrando nella camera di Kurt, Mercedes e Tina.
«Puck ha finalmente capito che il suo amore per Quinn è ricambiato?» chiede Kurt sbadigliando mentre guarda l'ora sul cellulare e si rende conto che sono già le undici passate.
Santana sbuffa infastidita, si siede ai piedi del letto di Kurt, accavalla le gambe e guarda profondamente il ragazzo.
«Allora» comincia a dire con fare cospiratorio «come è andata ieri sera con quel mister muscolo sexy con cui ballavi in spiaggia?»
«Quel mister muscolo sexy l'ho visto con un altro ragazzo a fine serata» si intromette Mercedes mentre alza lo sguardo dal libro che stava leggendo.
«Ma come?!» esclama allora Santana alzandosi in piedi e torreggiando sulla figura di Kurt, steso ancora a letto con i capelli arruffati e l'alito mattutino.
«Non era il mio tipo» si giustifica Kurt scrollando le spalle con fare noncurante.
«Quel tizio poteva essere anche il mio tipo! E ti ricordo che sono lesbica!» urla Santana e il castano si tappa le orecchie e «Shhhh! Fa' silenzio che mi sono appena svegliato» si lamenta.
«Ma meriti di essere insultato e chi è la persona che insulta meglio di tutti nel nostro gruppo? La sottoscritta» dice Santana indicandosi con i pollici «quindi adesso ti becchi tutti i miei insulti»
«Non ce n'è bisogno, davvero» pigola Kurt cercando di rintanarsi sotto le lenzuola, ma la ragazza gliele strappa di dosso.
«No, bello mio! L'ultima volta che vi ho visti eravate avvinghiati come due polpi! Che è successo dopo?» chiede.
«Ma niente...ho incontrato un ragazzo che ho conosciuto l'altro giorno in spiaggia e ho mollato da solo mister muscolo sexy» spiega Kurt riferendosi all'incontro che ha avuto con Sebastian.
Santana rimane in silenzio per qualche attimo, metabolizzando le parole di Kurt, poi alza un sopracciglio e «Mi stai dicendo che tu hai conosciuto un ragazzo l'altro giorno e non ne hai parlato con nessuno? Siamo i tuoi amici!» mormora offesa.
«No, San» dice allora Kurt «guarda che non mi piace questo ragazzo, eh! Ho solo fatto amicizia e basta»
«Sicuro?» chiede la ragazza.
«Sicuro» conferma Kurt, evitando di menzionare il fatto che effettivamente c'è un altro ragazzo che potrebbe piacergli.
E che ha passato non si sa bene quanto tempo mezzo nudo in acqua con questo ragazzo la sera prima.
«Peccato. Io voglio solo che tu perda la tua verginità una volta per tutte» dice Santana e Mercedes scoppia a ridere sentendo le sue parole.
«Cosa mi sono persa?» chiede a quel punto Tina uscendo dal bagno.
«Niente. Kurt continua ad essere il solito verginello» le risponde Santana.
Mercedes si tiene le mani sulla pancia e continua a ridere come una disgraziata.
«Belle amiche...» commenta Kurt imbarazzato da morire «io non ci vengo al mare con voi»

*

Nonostante le suppliche da parte di Mercedes, Kurt decide veramente di non andare in spiaggia con loro.
Si ritrova a camminare per i vicoli stretti del paese, una macchina fotografica appesa al collo e un cappello di paglia calato in testa.
Passa davanti a delle bancarelle di pesce e storce il naso per la puzza.
«Ciao straniero» lo saluta una voce proveniente dalle sue spalle proprio mentre sta fissando schifato un pesce morto.
«Oh!» esclama Kurt preso alla sprovvista quando si accorge che la voce appartiene a Blaine.
«Scusa, non volevo spaventarti» dice il riccio grattandosi l'accenno di barba che cresce sulle sue guance.
«Non mi hai spaventato» lo rassicura Kurt «ero solo troppo distratto...sai com'è...questi pesci sono così brutti che-»
«Non ti piacciono i pesci?» chiede il moro interrompendolo.
«Decisamente no»
«Oh...» mormora Blaine e sembra quasi...deluso?
«Cioè» dice allora Kurt frettolosamente «sono brutti esteticamente e non mi piacciono da mangiare, ma...insomma, quelli che si vedono nei documentari sono carini»
Blaine sbuffa una risata divertita e «Beh, diciamo che io campo grazie a loro» dice.
«Nel senso che lavori in un acquario? Sei un istruttore di sub?» chiede il castano.
«Sono solo un pescatore, Kurt» dice Blaine con un sorriso che potrebbe sciogliere tutto il ghiaccio presente su quella stupida bancarella dei pesci.
E Kurt si scioglierebbe con quel ghiaccio, anche perchè è la prima volta che sente il suo nome fuoriuscire dalle labbra del moro.
«Un pescatore?» ripete stupidamente dopo qualche secondo cercando di non pensare troppo a come quel "Kurt" suonasse dannatamente perfetto pronunciato dalla voce di Blaine.
«Già. Pesco e rivendo il pesce a questi ragazzi che fanno il mercato ogni giorno» conferma il riccio.
«Allora potresti cominciare a farmi apprezzare il pesce» se ne esce fuori Kurt che, non appena le parole escono dalla sua bocca, spalanca gli occhi e «C-cioè...potresti farmi assaggiare del pesce. Magari quello greco è più buono, no?» aggiunge arrossendo come una scolaretta.
Blaine abbassa lo sguardo e Kurt non è sicuro al cento per cento, ma sembra che anche lui sia arrossito.
«Hai da fare per cena?» chiede il riccio cogliendo di sorpresa Kurt, che sbatte le palpebre un paio di volte prima di scuotere la testa.
«Beh...allora...vedi quel faro lì?» dice Blaine indicandogli un faro che si erge al fondo di una scogliera poco lontana.
Kurt, a corto di parole, si limita ad annuire.
«Bene. Vieni lì alle otto e mezza?» propone il moro e Kurt annuisce di nuovo.
«O-okay» sussurra Blaine «allora ci vediamo stasera»
Inutile dire che Kurt fa solo un cenno affermativo con la testa.
Non è proprio possibile che un ragazzo così carino e tenero come Blaine lo abbia appena invitato ad un appuntamento, vero?

*

Kurt finge di avere un mal di pancia terribile e devastante per riuscire a scampare alla cena con i suoi amici e poter andare all'appuntamento con Blaine.
Si mette in tiro, Kurt. Si acconcia perfettamente i capelli, modellando al meglio il ciuffo, indossa i suoi pantaloni più attillati e la sua camicia preferita.
Peccato che tutto questo non serva proprio ad un bel niente perchè quando Kurt arriva davanti al faro non si trova davanti solo Blaine. 
No, con lui ci sono anche Sebastian e Hunter e Kurt vorrebbe solo fare dietrofront e tornare al villaggio per poter cenare con i suoi amici. O magari chiudersi in camera e piangere in solitudine.
Altro che appuntamento e appuntamento. 
«Kurt» lo saluta Blaine con il suo solito sorriso mozzafiato.
«Blaine» mormora Kurt in risposta.
«Sei...uhm...stai benissimo» dice Blaine inciampandosi nelle sue stesse parole.
Sebastian si schiarisce la voce e «Ciao anche a te, Kurt» saluta.
Le guance di Kurt si imporporano leggermente e saluta anche gli altri due ragazzi con un cenno della mano.
«Allora» dice Blaine aprendo la porta del faro «vogliamo entrare?»
«Nel faro?» chiede stupito il castano.
«Blaine non ti ha detto che vive nel faro?» domanda Hunter.
«No...direi proprio di no» risponde Kurt mentre fa un passo in avanti per seguire Blaine e Sebastian che hanno già varcato la soglia della casa, ma Hunter lo trattiene per un gomito.
«Penso che tu piaccia a Blaine» sussurra al suo orecchio e dalla gola di Kurt fuoriesce una risata strozzata.
«No, seriamente» insiste il ragazzo «non ha mai invitato nessuno al di fuori di me e Sebastian a casa sua»
«Questo non significa niente» borbotta Kurt.
«Beh...ci ha anche supplicati di venire a questa cena perchè, testuali parole, "Ragazzi, io sono un imbranato e non riesco a spiaccicare parola davanti a Kurt"» conclude Hunter lasciando andare il gomito di Kurt, che rimane impalato sul posto.
Hunter deve spingerlo sulla schiena per farlo finalmente entrare dentro al faro.

*

«Wow» è la prima cosa che dice Kurt quando entra e si guarda attorno.
«Non pensavo che un faro potesse essere così...accogliente» è la seconda cosa che dice.
«Allora...uhm...ti piace?» chiede Blaine, una nota di insicurezza che gli sporca la voce.
«Blaine, è bellissima» sussurra Kurt alzando lo sguardo in alto.
«Dopo cena ti porto in cima» dice il riccio, le labbra piegate all'insù.
«Spiegami perchè abbiamo accettato questo invito a cena» chiede nel frattempo Sebastian ad Hunter, che scuote la testa e «Perchè siamo amici di Blaine e lo sai meglio di me che lui è una frana con i ragazzi» spiega.
«Più che altro direi che è la prima volta che lo vedo interessarsi ad un ragazzo. Fino a due giorni fa pensavo fosse asessuale!» commenta Sebastian attirando l'attenzione anche di Kurt e Blaine.
Hunter rotea gli occhi e «Allora che si mangia?» chiede ad alta voce.
«Pesce!» risponde prontamente Blaine.

*

E okay. Lo ammette: il pesce è buono, ma... che diamine! Tutte queste spine sono state create per conficcarsi nella sua gola, pensa Kurt mentre si immagina già morto soffocato da una spina.
Blaine, seduto davanti a lui, lo guarda e sorride teneramente.
«Sei buffo» dice dopo un po'. Kurt, che stava guardando con aria disgustata la pelle del pesce, alza lo sguardo e si acciglia.
«Sei buffo mentre pulisci il pesce» chiarisce Blaine e il volto di Kurt si rilassa immediatamente.
«Dovresti dargli una mano, dato che sei il padrone di casa e che l'hai invitato tu a cena» propone Sebastian prima di ficcarsi in bocca un pescetto fritto.
«Mi piace guardarlo mentre tenta di farcela da solo...ha un'aria così concentrata ed è decisamente adorabile» dice Blaine senza staccare i suoi occhi da quelli di Kurt.
Sebastian sbuffa, lanciando un'occhiata esasperata ad Hunter, che però scrolla le spalle e si concentra sul piatto che ha davanti al naso.
Kurt invece non capisce. Non riesce proprio a capire se Blaine è in qualche modo interessato a lui. 
Se un ragazzo ti dice che sei adorabile... è un buon segno oppure no?
Sembra più una frase detta per friendzonare qualcuno, pensa con un certo disappunto.
Così si muove a disagio sulla sedia e non dice nulla a riguardo.
In compenso comincia a raccontare aneddoti tratti dalla sua vita, a descrivere i suoi amici, a parlare della sua passione per i musical fino ad arrivare al rifiuto da parte della scuola dei suoi sogni, la NYADA.
«Non ci credo» commenta a quel punto Blaine «scommetto che hai una voce bellissima»
«A quanto pare non abbastanza per la NYADA» mormora Kurt, leggermente abbattuto nello spirito. Quel rifiuto brucia ancora sulla sua pelle.
«E quindi cosa hai intenzione di fare adesso?» chiede Sebastian interessato.
«Godermi le vacanze?» ci scherza su il castano.
«Quanto starai qui?» domanda Blaine.
«Ancora una settimana e mezza...poi...non lo so, immagino che cercherò un lavoro e tenterò di entrare alla NYADA il prossimo anno»
«Se non trovi di meglio sappi che potresti fermarti a fare il pescatore con me. Non si guadagna tantissimo, ma si sopravvive tranquillamente» dice Blaine sorridendo e il castano non riesce a comprendere se sia una proposta seria o meno.
Nel dubbio lascia cadere quella conversazione e racconta di quando la sua amica Mercedes aveva una cotta imbarazzante per lui durante il secondo anno di liceo.

*

Sebastian e Hunter, usando una stupida scusa, riescono a scappare e a dileguarsi in fretta e furia quando Blaine porta Kurt in cima al faro.
Kurt si rende conto di essere da solo con il riccio solo quando questo si siede per terra e comincia a raccontargli del perchè vive lì.
Il ragazzo scopre che la madre di Blaine è morta subito dopo il parto a causa di una complicazione, che il padre di Blaine era un uomo violento e che Blaine è scappato di casa a quindicianni e si è nascosto per una settimana dentro al faro, che pensava fosse disabitato.
«In realtà il guardiano era solo in vacanza» racconta Blaine, un piccolo sorriso imbarazzato disegnato sulle labbra.
«E cosa è successo poi?» chiede curioso Kurt.
«Diciamo che è diventato come un padre per me...mi ha tenuto con sè, mi ha insegnato a pescare, mi ha fatto sentire amato» sussurra Blaine immergendosi nei ricordi.
Kurt si avvicina impercettibilmente a Blaine e gli accarezza un braccio.
«E il tuo vero padre?» chiede a bassa voce.
Blaine ride amaramente e «Non mi ha mai più cercato, sai? In paese dicono che si sia anche trasferito in America...io sinceramente non lo so e non mi interessa saperlo»
«Mi dispiace, Blaine» dice sinceramente Kurt, anche se sa che un misero "mi dispiace" non può certo cambiare le cose.
Il riccio si gira e gli regala un sorriso dolcissimo, così splendente che Kurt distoglie lo sguardo poco dopo, in imbarazzo.
«Ehm» si schiarisce poi la gola «e il guardiano?»
«Quest'inverno è morto. Incidente d'auto» 
«Oh» pigola Kurt sconvolto.
«La mia vita fa un po' schifo, a volte» ammette Blaine guardando il cielo e passandosi una mano in testa, scompigliandosi i ricci.
E proprio in quel momento Kurt pensa che vorrebbe baciare Blaine, così magari la sua vita farebbe un po' meno schifo.

*

«Dammi la mano» ordina Blaine quando una mezz'oretta dopo si ritrovano sulla scogliera davanti al faro.
«Ho paura di cadere, Blaine» mormora terrorizzato Kurt.
«Dai, dammi la mano,» ripete il riccio allungando il braccio «non ti faccio cadere» e Kurt afferra la sua mano fidandosi di lui.
Il palmo di Blaine è caldo e leggermente sudato, Kurt stringe forte la presa tra le loro mani e sorride quando l'altro ragazzo non lo guarda.

Blaine, appollaiato sopra uno scoglio, guarda dal basso Kurt, che invece è in piedi e guarda affascinato le onde che si infrangono sulle pietre.
«Tra poco devo tornare al villaggio» dice Kurt spezzando il silenzio che li circondava.
«Se vuoi ti accompagno» si offre Blaine mentre si alza in piedi.

*

Kurt si morde l'interno della guancia quando lui e Blaine arrivano davanti all'ingresso del villaggio.
«Uhm...g-grazie» balbetta «per avermi riaccompagnato»
«Grazie a te per aver accettato l'invito a cena...» dice il riccio.
«Potremmo...potremmo rifarlo» propone allora Kurt, ma non si accorge dello stupido sorriso che nasce sulla bocca di Blaine perchè è troppo impegnato a guardarsi la punta delle scarpe.
«Con Sebastian e Hunter, ovviamente» aggiunge quindi.
«Oh» mormora Blaine, il sorriso che scompare immediatamente dalla sua faccia.
«P-potrei anche dirlo ai miei amici...si, insomma, sono sicuro che andrete d'accordo tutti quanti» continua il castano.
«Credo...si, immagino di si» dice Blaine, un po' demoralizzato.
«O-okay» sussurra Kurt alzando finalmente lo sguardo. E quando i suoi occhi incontrano quelli di Blaine capisce di aver detto una cazzata dietro l'altra e di aver rovinato tutto.
«Io-» cerca di dire allora, ma il moro si infila le mani nelle tasche posteriori dei suoi pantaloni e «Ho capito. Ci vediamo, Kurt» sussurra.
Kurt rimane in piedi come un cretino, senza riuscire nè a muoversi nè a parlare per fermare Blaine.
Guarda la sua schiena allontanarsi e l'unica cosa che riesce a fare è darsi dell'idiota da solo.

**

Giovedì

Kurt si rigira nel letto, ingrovigliando le gambe tra le lenzuola e sbuffando sonoramente quando legge sul display del suo cellulare che sono solo le cinque e mezza del mattino.
«'Cedes» sussurra, sperando che l'amica sia sveglia.
Ovviamente lei non gli risponde. Kurt stringe le labbra e «Tu credi al colpo di fulmine?» chiede anche se sa che non otterrà alcuna risposta.

**

Venerdì 


Kurt ride. Ride come un matto e urla, scalciando e cercando di difendersi da Mercedes che ha deciso di fargli un attentato di solletico.
«Lasciami! Ti prego! Sarò il tuo schiavo personale per tutto il resto della vacanza!» grida ad un certo punto mentre le mani della sua amica si avvicinano pericolosamente ai suoi piedi, il punto più critico.
«Ah si?» chiede la ragazza arcuando un sopracciglio teatralmente.
«G-giuro!» gracchia il castano, il respiro pesante e affaticato.
«Mh...» mormora Mercedes allontanando le mani dal corpo di Kurt «la tua proposta è allettante»
«E?» la esorta a continuare Kurt.
«E...non mi interessa!» esclama in una risata la ragazza prima di afferrargli un piede e cominciare a solleticarlo.
Kurt ha le lacrime agli occhi dal ridere e si dimena, steso sul lettino a bordo della piscina, quando Rachel si schiarisce la voce a pochi passi da lui.
«Kurt, non dovresti urlare così» dice con tono leggermente alterato.
«Ma Mercedes mi ha assalito!» si giustifica lui mentre Mercedes lascia finalmente andare i suoi piedi.
«Si, ma tu non puoi trattare così male le tue corde vocali! Rischi di perdere la tua voce e la NYADA non ti prenderà mai!» ribatte Rachel.
Kurt rimane pietrificato alle parole di Rachel e sente una fastidiosa presenza all'altezza dello stomaco.
«Nanerottola, stai scherzando vero?» si intromette Santana a quel punto.
A Kurt sembra di essere sott'acqua: tutto è ovattato intorno a lui. Non sente gli insulti che volano fuori dalla bocca di Santana, non sente le parole che usa Rachel per difendersi dalla latina, non sente il braccio di Mercedes stringersi attorno alle sue spalle, non sente nemmeno quando Brittany si avvicina a Santana e cerca di allontanarla da Rachel.
Non sente niente. Niente.
Si sente solo fuoriluogo e nel giro di pochi minuti si ritrova a correre lontano dalle sue amiche.

*

Kurt lo sa, lo sa che sta scappando, ma non sa nemmeno dove sta scappando.

Si ritrova, senza nemmeno rendersene conto, davanti al faro dove abita Blaine. Prende un po' di coraggio e si avvicina alla porta. Bussa un paio di volte, ma nessuno risponde, così si ritrova a sospirare e si incammina verso gli scogli.

Il mare e i tre gabbiani che sono appollaiati sugli scogli sono gli spettatori delle lacrime che scendono copiose dagli occhi di Kurt.
Il ragazzo ripensa alle parole di Rachel e di conseguenza alla faccia delusa di suo padre quando ha aperto la lettera di rifiuto da parte della NYADA.
Ripensa al successo di Rachel Berry e al fallimento di Kurt Hummel.
Ripensa al successo di tutti i suoi amici, che bene o male hanno già tutti le idee chiare sul loro futuro, e alla sua vita futura che per ora è solo un grande punto di domanda, un'incognita.
Proprio mentre un singhiozzo più forte degli altri esce dalla sua gola, Kurt sente dei passi che si avvicinano a lui.
Strizza gli occhi e si tappa la bocca con le mani perchè non vuole che qualcuno veda in che condizioni è ridotto.
«Perchè stai piangendo?» gli chiede la voce ormai familiare di Blaine alle sue spalle e il castano vorrebbe solo buttarsi di testa sugli scogli perchè Blaine è arrivato proprio nel momento peggiore.
In qualsiasi caso, Kurt non riesce nemmeno a rispondere perchè un nuovo singhiozzo fuoriesce violentemente dalle sue labbra.
«Perchè stai piangendo, Kurt?» ripete il riccio mentre si avvicina e si siede vicino a lui sul suo stesso scoglio.
Le lacrime continuano a bagnare le sue guance e Kurt apre la bocca, cercando la forza di parlare, ma, di nuovo, non ce la fa, quindi volta leggermente il busto e abbraccia Blaine.
Blaine in un primo momento si irrigidisce tra le sue braccia, poi semplicemente ricambia quell'abbraccio così impacciato e lo stringe forte.

*

Il capo di Kurt è appoggiato alla spalla di Blaine, che gli accarezza la schiena e «Kurt...» sussurra di tanto in tanto.
Kurt pensa che potrebbe rimanere in quella posizione con Blaine per tutta la vita, soprattutto quando sente il naso del riccio sfregare piano tra i suoi capelli e annusarlo.
E okay, forse dovrebbe pensare che Blaine sia una specie di maniaco, invece trova che annusare una persona sia un gesto in qualche modo intimo e familiare.
Così tira su con il naso un'ultima volta e, sentendosi improvvisamente coraggioso, lascia un piccolo bacio sulla spalla su cui era appoggiato.
«Kurt...» sussurra nuovamente Blaine e «Scusa» pigola il castano cercando di districarsi dall'abbraccio, ma il moro lo tiene fermo.
Kurt alza la testa, trovandosi faccia a faccia con l'altro ragazzo e «Blaine» mormora a corto di fiato.
«Perchè stavi piangendo?» gli chiede il riccio passandogli il pollice sotto gli occhi, come a voler asciugare le sue lacrime.
«Perchè faccio schifo» risponde Kurt in un sussurro e solo a quel punto Blaine si allontana da lui.
Si alza in piedi velocemente e lo guarda dall'alto con un'espressione indecifrabile.
«Fai schifo?» gli chiede scuotendo la testa.
Kurt lo fissa con la bocca socchiusa e annuisce.
«Perchè pensi una stronzata del genere?» chiede poi senza mezzi termini il moro.
Il castano incrocia le gambe e «Non sono stato accettato alla NYADA» mormora in risposta.
E Blaine...Blaine scoppia a ridere e la sua risata fa contorcere le budella di Kurt.
«Aspetta, mi stai dicendo che fai schifo perchè non sei stato accettato alla NYADA? Sei serio?»
«Beh-» comincia a dire Kurt, ma Blaine si risiede di fianco a lui e «Una persona non piange in quel modo solo perchè non è stato preso all'Università» dice, il tono improvvisamente serio.
Il castano boccheggia per qualche secondo, poi cede e «Non so cosa fare nella vita, Blaine. Non riesco ad immaginare il mio futuro, capisci? Prima avevo questa convinzione che...che avrei sfondato a Broadway, ma ora? Ora non riesco nemmeno a capire cosa sto facendo nel presente» dice con lo sguardo puntato verso il basso.
Blaine gli alza il mento con una mano e lo guarda, semplicemente lo guarda.
«Blaine?» lo chiama allora Kurt.
«Non devi preoccuparti così tanto del futuro, sai? Dovresti vivere al meglio il presente e...» sussurra allora Blaine, la sua mano ancora premuta sul mento di Kurt.
«E?» lo esorta a continuare Kurt.
«E...cogliere l'attimo» conclude Blaine avvicinandosi con le labbra a quelle di Kurt e socchiudendo gli occhi.
Kurt, invece, tiene gli occhi spalancati e, anche se si sente un emerito coglione, continua solo a pensare che questo sarà il suo primo bacio.
Blaine sarà il suo primo bacio.

*

Ovviamente Blaine non sarà il suo primo bacio perchè, come nel peggiore dei film per teenager, quando le labbra di Blaine stanno per sfiorare le sue, qualcuno li interrompe.
E quel qualcuno porta il nome di Sebastian, che compare dietro di loro e «Oh! Hunter corri qua che il nostro Blaine è riuscito a conquistare l'ennesimo turista anche quest'anno!» grida.
Kurt si allontana bruscamente dal volto di Blaine, un po' per lo spavento un po' perchè confuso dalle parole di Sebastian.
L'ennesimo turista?
«Merda! Quindi ha vinto la scommessa?» chiede a quel punto Hunter, raggiungedoli.
«S-scommessa?» domanda allora Kurt, la gola improvvisamente chiusa.
Blaine chiude gli occhi, rassegnato, quando «Ogni anno io, Hunter e Blaine scommettiamo su quanti turisti riusciremo a farci. Blaine ha scommesso che sarebbe riuscito a stare con cinque ragazzi quest'estate e...beh, tu sei il quinto» spiega Sebastian come se la cosa non potesse ferire in alcun modo Kurt.
Kurt che sposta lo sguardo tra Hunter e Sebastian per qualche secondo, poi si volta a guardare il riccio e «Blaine, è...è vero? Tu...tutti gli anni...?» chiede confusamente, le lacrime che già premono per uscire dagli occhi.
Blaine rimane in silenzio e «Ovviamente» sussurra Kurt alzandosi.
«Kurt» tenta di fermarlo allora Blaine, ma «Sai quando prima ti ho detto che mi facevo schifo? Beh, adesso ho trovato una persona che mi fa ancora più schifo: tu» sbotta Kurt con una risata amara.
«Ah!» aggiunge poi puntando i suoi occhi ormai lucidi su Sebastian e Hunter «Blaine non ha ancora vinto la scommessa dato che non abbiamo fatto proprio un bel niente»
«Ooops!» dice Sebastian scoppiando a ridere e guardando Blaine come a voler dire "ti abbiamo rovinato la festa anche questa volta".
«Solo una cosa» dice ancora Kurt «il vostro era tutto un gioco, mh? Quando Hunter mi ha detto che piacevo a Blaine, quando a cena facevate quelle battutine su quanto fosse timido Blaine, quando avete detto non lo avevate mai visto interessato a nessun ragazzo...era tutto un gioco? Avete solo aiutato il vostro amico a conquistarmi?»
«Beh, si...è stato divertente!» riponde Hunter.
«E sai cosa è ancora più divertente? Che tutti gli anni io e Hunter riusciamo sempre ad interrompere Blaine quando è con l'ultimo ragazzo con cui dovrebbe stare per vincere la scommessa!» ride Sebastian.
«Già!» ridacchia Hunter «L'anno scorso era il numero quattro, vero?»
«Verissimo! E quello è scoppiato a piangere come una femminuccia quando ha scoperto della nostra scommessa. Abbiamo seguito Blaine sulla spiaggia con questo ragazzo e quando abbiamo visto che si sono appartati...bam! Li abbiamo interrotti» aggiunge Sebastian.
Kurt si morde con forza il labbro, sentendo il sapore del suo stesso sangue, e «E tu ti diverti come loro, Blaine?» chiede cercando inutilmente un contatto visivo con il diretto interessato, che non risponde.
«Ti diverti a prenderti gioco dei ragazzi, mh?»


«Ti diverti a prenderti gioco dei ragazzi, mh?» chiede Kurt e Blaine vorrebbe solo urlare che no, non si diverte affatto, ma non ha amici e gli unici che ha trovato sono quei due coglioni di Sebastian e Hunter.
E che non si diverte a farsi ragazzi sconosciuti o semi sconosciuti. Non si diverte perchè quei ragazzi, la maggior parte delle volte, non gli piacciono nemmeno.
Invece Kurt...Kurt è diverso e Blaine se n'è accorto dal primo istante.
Ma, invece di dire ciò che pensa, alza lo sguardo, incontrando finalmente quello ferito e distrutto di Kurt e «Mi diverto da pazzi» soffia con cattiveria.
Una cattiveria che non è indirizzata a Kurt, ma solo a se stesso.






















 




 




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Capitolo 2
*** Lunedì-Domenica ***




Ehm...*coff coff*
C-ciao?
Vi avevo promesso che avrei postato in fretta questa seconda parte e invece...e invece non l'ho fatto.
Mi sono già scusata sulla pagina autrice che condivido con la meravigliosa AmonAmarth (https://www.facebook.com/TruppappaAmonAmarth-1583456885252296/timeline/?ref=aymt_homepage_panel ), ma lo ripeto anche qui: ho avuto qualche problema con il mio computer. 
Comunque adesso sono qui e spero che anche voi siate qui con me (?)

Questo è l'ultimo capitolo effettivo, ma ci sarà un piccolo epilogo la prossima settimana!

Alla prossima
Ale

 










Seconda settimana


Lunedì


Kurt infila la testa sotto al cuscino e grugnisce infastidito quando sente qualcuno che bussa per l'ennesima volta alla porta della sua camera.
«Kurt!» grida Santana, sbattendo con forza le nocche sulla porta.
Il ragazzo sbuffa un lamento a bassa voce e «Apri questa maledetta porta o giuro che la sfondo!» grida a quel punto la latina, continuando a bussare.
«Lasciami in pace!» si decide a rispondere allora Kurt, riemergendo da sotto il cuscino.
«Oh no, caro mio! Ti ho lasciato in pace per tutto il weekend e adesso è ora che tu esca da questa maledetta stanza!»
«No, Santana. Lasciami in pace, davvero» la supplica il ragazzo.
«Kurt» mormora Santana abbassando la voce «io e Britt non siamo riuscite nemmeno a sfiorarci in questo weekend e sai perchè? Perchè Mercedes e Tina si sono trasferite nella nostra camera perchè tu le hai cacciate»
«Non le ho cacciate...» borbotta Kurt sentendosi leggermente in colpa perchè effettivamente non si è comportato molto bene nei confronti delle sue amiche.
«Hai ragione. Non le hai cacciate, le hai fatte scappare con le tue scenate e i tuoi pianti isterici» si corregge Santana.
«E adesso apri questa cazzo di porta, perchè io non sono una mollacciona come quelle due e voglio sapere cosa ti è successo» aggiunge poi.
E Kurt lo sa, lo sa che adesso si dovrà alzare e dovrà raccontare tutto a Santana. 
Quindi scende dal letto con un sospiro rassegnato e si incammina verso la porta.

*

«Blaine! Sei una schiappa!» urla Sebastian quando Blaine non riesce ad intercettare il pallone che gli ha lanciato il suo amico.
«Ma lo sai che odio la pallavolo!» grida lui di rimando.
«La odi solo perchè non sei capace a giocare» commenta Hunter per poi battere il cinque con Sebastian.
Blaine li guarda e tira fuori la lingua per dimostrare tutta la sua maturità.
Ma, mentre è lì, con la lingua ancora fuori dalla bocca, viene distratto da una figura che cammina sulla spiaggia.
«Hey Blaine! Perchè hai la lingua a penzoloni? Hai già adocchiato una nuova preda?» chiede Sebastian seguendo la traiettoria dello sguardo del moro, che rimane immobile, la lingua effettivamente a penzoloni.
«O beh...bel bocconcino» dice Hunter «potrebbe essere il mio numero tre»
«No!» grida a quel punto Blaine con voce strozzata, guadagnandosi un'occhiata divertita da parte di Sebastian.
«Okay, lo lasciamo a te, ma lo sai che riusciremo a farti perdere la scommessa anche quest'anno, si?» chiede allora Hunter, Blaine sospira rassegnato e «Passatemi quel benedetto pallone che adesso andiamo a conoscere quel ragazzo solitario» dice prima di lanciare la palla verso lo sconosciuto.



Blaine si sfrega le mani contro il volto e sbuffa, cercando di cancellare tutti quegli stupidi ricordi.
«Dio, sono stato così stupido» sussurra tra sè e sè pensando alla faccia disgustata di Kurt l'ultima volta che l'ha visto.
Vorrebbe poter incolpare Sebastian e Hunter per tutto ciò che è successo, ma la realtà -la triste realtà- è che è solo colpa sua.
È lui che ha accettato quelle scommesse idiote ogni anno.
Ma soprattutto è lui che ha ferito Kurt.
Kurt con i suoi occhi limpidi e azzurri come il mare, il suo amato mare.
Kurt con le sue guance arrossate dal sole e dall'imbarazzo.
Kurt con la sua voce angelica e i suoi sorrisi timidi.
Kurt che odia il pesce, ma che ha mangiato quello pescato da lui.
Insomma, Kurt. Solo e semplicemente Kurt.
Non ci sono nemmeno parole per descriverlo, pensa Blaine sorridendo amaramente perchè lo sa che ha perso la prima e unica persona che è riuscita a rubargli il cuore con un solo sguardo.

*

Pena.
Kurt legge pena nello sguardo di Santana.
«Non mi guardare così» sussurra allora, perchè non vuole essere compatito da lei nè da nessun altro.
«Così come?» chiede la ragazza accigliandosi.
«Come se io fossi un caso pietoso»
«Non-»
«Sono stato preso in giro, okay? Non è poi la fine del mondo...» mormora Kurt con voce spezzata. E forse anche il suo cuore non è più così integro.
«Kurt, siamo stati chiusi in questa stanza a parlare per più di due ore e...posso essere sincera?» chiede Santana e Kurt non può fare altro se non annuire con il capo.
«Blaine ti piaceva davvero, davvero tanto. E sai cosa? Ti piace ancora adesso, nonostante tutto. Perchè magari è solo una stupida cotta, uno stupido colpo di fulmine come lo hai chiamato tu prima, ma ogni volta che nomini Blaine i tuoi occhi brillano»
«Certo, brillano perchè cerco di trattenere le lacrime» sussurra il ragazzo acidamente.
Santana sbuffa una risata divertita e «Kurt, io faccio schifo a capire le persone, ma tu sei un libro aperto» afferma.
«Forse. L'unica cosa sicura è che io sono stato un cretino» soffia il castano prima di sentire le braccia di Santana avvolgerlo in un abbraccio.
«Il mare è pieno di pesci, Kurt. Dai retta a me: cercati qualcun altro» sussurra la ragazza al suo orecchio mentre lo stringe contro il suo petto. 

*

«Come è andata la pesca oggi?» chiede Sebastian, seduto sul molo con i piedi a penzoloni e gli occhi chiusi mentre si gode il sole estivo.
Blaine salta giù dalla sua piccola barca con un balzo, poi comincia a trafficare con i nodi e «Come al solito» risponde con tono piatto.
«Blaine?» lo chiama allora Sebastian.
«Cosa c'è?»
«Sei strano ultimamente, in questi ultimi due giorni non ti sei fatto vedere. Io e Hunter ci chiedevamo che fine avessi fatto...»
Blaine si morde l'interno della guancia e si va a sedere di fianco a Sebastian.
«Seb, posso farti una domanda?» gli chiede, la voce appena udibile.
«Certo, ma devo preoccuparmi?»
«No, solo...solo che...tu sei mio amico, vero?»
«Questa sarebbe la domanda?»
«Non proprio, ma rispondi per favore»
«Beh, la nostra è un'amicizia strana, no? Cioè, ci vediamo tutte le estati e stiamo bene insieme. Ci sentiamo poco durante l'anno, ma quando siamo tutti e tre insieme è come se...come se non fosse passato un intero anno senza vederci, non trovi?»
«Si, insomma...tu e Hunter siete i miei unici amici. Qui durante l'anno non c'è praticamente nessuno della mia età, lo sapete, e-»
«Sei in vena di sentimentalismi, Blaine?» lo interrompe Sebastian poggiandogli una mano sulla spalla.
«No, ma ho bisogno di parlare con qualcuno. Con un amico» specifica Blaine.
«O cazzo!» esclama allora Sebastian «Ti sei preso le piattole anche tu?»
«Cos-» comincia a chiedere il moro, ma Sebastian si alza e comincia a camminare avanti e indietro sul piccolo molo.
«Ieri Hunter ha cominciato il discorso nello stesso modo e-»
«Che discorso?» chiede confuso Blaine, mentre guarda il suo amico dal basso.
«Come che discorso?!» gracchia Sebastian «Hunter ha le piattole, non te l'ha detto? Non ti ha avvertito?»
«Uhm...no?»
«Oddio» 
«Ma per piattole intendi...uhm...quelle piattole?» chiede allora Blaine con un certo disgusto nel suo tono di voce.
«Si, Blaine, intendo le piattole che si attaccano ai peli pubici. Quelle piattole! Le piattole sul cazzo!» urla Sebastian.
«Prima Hunter, adesso tu...ma siete stati con lo stesso ragazzo per caso?!» aggiunge poi il castano, sull'orlo di una crisi isterica.
«Ma io non ho le piattole!» si difende Blaine alzandosi in piedi e raggiungendo il suo amico.
«Ah no?» chiede allora Sebastian fermandosi di colpo.
«No, io volevo parlarti di Kurt» ammette Blaine abbassando lo sguardo sui suoi piedi scalzi.
«Kurt?» chiede confuso Sebastian.
«Si, quello che-» 
«So chi è Kurt, grazie tante Blaine. Ma perchè volevi parlarmi di lui?» domanda sempre più confuso il ragazzo.
«Se ti dicessi che Kurt mi piaceva veramente?» chiede dopo qualche minuto di silenzio il riccio.
Sebastian scoppia a ridere e «Blaine, era una stupida scommessa! Non te n'è mai fregato niente di quei ragazzi!» ghigna.
«No, di solito no...ma-»
«Ma cosa? Ti dispiace di non essere riuscito a mettere le mani su quel bel culetto?»
Blaine arriccia il naso e scuote la testa.
«No, mi piaceva. E non parlo del suo culo, parlo di lui come persona» ammette.
Sebastian scoppia a ridere a gran voce e «Blaine Anderson, stai scherzando?» chiede.
«Più serio di così si muore» borbotta Blaine, leggermente infastidito dal comportamento del suo amico.
«Beh, allora domani sera ti porto alla festa in spiaggia così ti trovi un ragazzo e ti dimentichi di Kurt» propone tranquillamente Sebastian.
«Fanculo Seb» dice allora il riccio prima di tirargli uno spintone con la spalla e allontanandosi da lui.
«Hey!» grida allora Sebastian «Dove credi di andare?»
«A casa mia. Vaffanculo, stavo parlando seriamente io!» urla di rimando Blaine, ormai dando le spalle al castano.

**

Martedì

«Ragazzi!» urla un Puck su di giri entrando come un tornado nella sala ristoro del villaggio turistico.
«Amico, sono solo le...uhm...dieci del mattino, è praticamente l'alba! Come fai ad essere così attivo?» sbadiglia Finn guardando l'orologio appeso alla parete.
Kurt rotea gli occhi mentre spalma un po' di marmellata di more su una fetta di pane.
«Sono attivo perchè ho scoperto che stasera ci sarà una mega festa in spiaggia e, rullo di tamburi, noi ci andremo!» spiega Puck battendo le mani come un bambino in un negozio di caramelle.
«Io non ve-» comincia a dire Kurt, ma Santana lo zittisce e «Poche storie, Hummel. Tu verrai! E io stessa ti aiuterò a cercare qualche bel maschione, che ne dici?» propone.
«Beh, veramente io non-» prova a ribattere il ragazzo, che ovviamente non ha alcuna intenzione di mettersi a rimorchiare ragazzi a caso.
«Fantastico! Sapevo che avresti approvato la mia idea!» esulta Santana, mentre Brittany la guarda sorridendo e «Le tue idee sono sempre geniali, amore» dice.
«Ma veramente-» pigola Kurt, ma questa volta viene interrotto da Rachel.
«Per una volta sono d'accordo con Santana. Insomma, hai passato il weekend rinchiuso in camera a fare l'eremita solo perchè un ragazzo ti ha usato per una scommessa...è ora di uscire!» dice infatti la ragazza.
Kurt spalanca gli occhi, poi si volta e guarda Santana. La guarda con uno sguardo da psicopatico e «Hai raccontato a tutti quello che ti ho confidato ieri?!» urla.
«Ovvio! Non pensavo fosse un segreto di stato» risponde tranquillamente la latina prima di addentare un biscotto.
«Vogliamo solo aiutarti, Kurt» aggiunge Rachel.
«Dio, vi odio» borbotta Kurt prima di alzarsi da tavola e lasciare i suoi amici alla loro colazione.

*

Chiuso nella sua stanza da solo, con la musica sparata ad un volume spropositato nelle orecchie, Kurt arriva alla conclusione che non vede l'ora di tornarsene a casa e che queste vacanze finiscano.
Non importa se, una volta a Lima, si ritroverà a lavorare con suo padre in officina perchè non è stato ammesso alla NYADA. 
Non importa. 

*

Kurt rabbrividisce leggermente quando i suoi piedi nudi incontrano la sabbia fredda della spiaggia e nel frattempo si guarda intorno alla ricerca dei suoi amici.
Non ci mette molto a trovarli: Rachel e Finn, come al solito, si stanno mangiando la faccia a vicenda in riva al mare e tutti gli altri sono accampati intorno ad un piccolo falò.
Il ragazzo castano li guarda da lontano, indeciso se unirsi o meno. Alla fine decide di non avvicinarsi perchè fino a un'ora prima ha continuato a ripetere a Mercedes che non sarebbe andato neanche dopo morto a quella maledetta festa in spiaggia.
E adesso invece...è lì.
E si sente anche abbastanza idiota, a dirla tutta, ma aveva bisogno di uscire da quella camera che stava cominciando a soffocarlo.
«Scusa?» lo chiama una voce alle sue spalle, interrompendo i suoi pensieri.
«Si?» chiede Kurt voltandosi e trovandosi davanti un ragazzo dai capelli corvini e con due occhi verdi penetranti.
«Ciao, sono Elliot» si presenta il ragazzo porgendogli la mano che Kurt afferra mentre si presenta a sua volta.
«Ti serviva qualcosa?» chiede poi il castano e Elliot sbuffa una risata e «No» risponde «semplicemente ti ho visto tutto solo e sembravi sperso...»

*

Così Kurt, mentre passeggiano lungo la spiaggia con i piedi immersi nell'acqua tiepida, scopre che Elliot arriva da Indianapolis, ha ventidue anni, una parlantina notevole e un certo fascino.
Kurt, ad un certo punto, capisce anche che Elliot ci sta provando spudoratamente con lui e la cosa non lo turba più di tanto, anzi. In un certo senso è felice di scoprire che fuori da Lima qualcuno lo trovi attraente.
«E quindi» dice in quel momento Elliot «sei fidanzato?»
Kurt calcia l'acqua con i piedi, in imbarazzo, e scuote la testa.
«Un bel ragazzo come te è single? Seriamente?» chiede sconvolto l'altro ragazzo.
«Seriamente» risponde Kurt mentre nota una figura che li osserva in lontananza.
«Allora» dice Elliot afferrandolo per un gomito e fermando la sua camminata «se provassi a baciarti...»
Kurt deglutisce, ritrovandosi improvvisamente il volto di Elliot ad un soffio dal suo.
«...il tuo fidanzato non avrebbe niente da ridire» sussurra il moro.
Il castano fa vagare il suo sguardo dagli occhi alle labbra di Elliot, ma non risponde.
Non saprebbe cosa rispondere. E forse non c'è affatto bisogno di una risposta, dato che Elliot si avvina sempre di più.
Solo quando le palpebre di Elliot si abbassano Kurt reagisce e «No» mormora ad un soffio dalle labbra dell'altro ragazzo.
«No?» chiede Elliot allontanandosi di poco e guardandolo con uno sguardo confuso.
«N-non ho mai baciato nessuno» ammette Kurt.
"Non ho mai baciato nessuno e l'unico ragazzo che vorrei baciare in questo momento è un coglione che mi ha preso in giro" pensa, schiaffeggiandosi mentalmente perchè no. Non può continuare a pensare a Blaine.
«Beh, non è un problema» continua Elliot.
Kurt si mordicchia il labbro inferiore e «Scusami» dice prima di sgusciare fuori dalle braccia di Elliot che si erano posate sui suoi fianchi e scappare.

*

La luna si riflette sul mare, piatto come una tavola, e Kurt, seduto su un piccolo scoglio, la contempla con meraviglia.
In lontananza riesce a vedere i suoi amici che ballano sulla spiaggia insieme ad altri ragazzi. Lui invece, dopo essere scappato da Elliot, si è isolato.
Un fastidioso senso di malinconia ha invaso il suo corpo e così eccolo lì, a fissare la luna da solo.
O meglio, Kurt è convinto di essere solo fino a quando non sente qualcuno che si schiarisce la voce alle sue spalle.
Chiude gli occhi e sta già per dire qualcosa del tipo:"Scusa ancora, Elliot. Non sei tu il problema, sono io" e bla bla bla, ma «Ciao» dice la voce dietro di lui.
E il castano non ha bisogno di distogliere lo sguardo dalla luna per riconoscere quella voce.
«Cosa ci fai qui?» chiede acidamente Kurt, senza voltarsi.
«Io...uhm...t-ti ho visto p-prima» balbetta Blaine andando a sedersi di fianco a Kurt sullo scoglio.
«Ti ho forse detto che potevi sederti qui?» domanda il castano lottando contro se stesso, perchè la voglia di voltare un po' la testa per poter guardare Blaine è tanta.
«Lo scoglio non è una tua proprietà privata» risponde Blaine con un sussurro.
Kurt allora non resiste più e finalmente guarda il riccio. 
«Cosa vuoi?» chiede poi, mentre pensa che vorrebbe mettersi a piangere per quanto è bello Blaine in quel momento.
I suoi capelli sono adorabilmente ricci, forse più del solito, e Kurt pensa che vorrebbe passarci una mano sopra e accarezzarli, attorcigliarseli tra le dita.
«Non l'hai baciato» dice comunque Blaine, senza rispondere alla domanda e distogliendo Kurt dai suoi pensieri.
Kurt alza un sopracciglio e «Cosa?» chiede.
«Il ragazzo. Prima, sulla spiaggia...camminavate insieme e...non l'hai baciato. Sei scappato. Perchè?»
«Mi stavi spiando?» 
«No!» esclama Blaine «Io solo-»
«Perchè non sei alla festa, insieme agli altri?» lo interrompe il castano.
«Non-»
«Perchè non sei lì, mh? Potresti trovare il tuo quinto ragazzo. O forse l'hai già trovato?» continua Kurt alzando il tono di voce.
Blaine abbassa lo sguardo.
«Chi tace acconsente. Beh, almeno hai vinto la scommessa»
«Kurt, non è così. Io non volevo nemmeno venire a questa festa, ma poi ho pensato che magari tu saresti venuto e così-»
«Stai zitto, ti prego. Mi hai già preso abbastanza in giro»
«Non ti stavo prendendo in giro, Kurt» mormora Blaine appoggiando una mano sul ginocchio di Kurt, che la schiaffeggia e la allontana.
«Non toccarmi» sibila «e smettila di prendermi in giro»
«Non ti ho mai preso in giro!» gracchia allora il riccio «Mai!»
Kurt lo guarda negli occhi e Blaine si sente morire annegato in quell'azzurro.
«Mai?» chiede il castano sbuffando una risata amara.
«Forse adesso sei ancora troppo arrabbiato per-»
«Per cosa?» lo interrompe per l'ennesima volta Kurt.
«Per ascoltarmi» conclude Blaine, poi stringe le labbra e guarda il mare.
«Perchè dovrei ascoltarti?» chiede dopo un minuto Kurt, fissando il profilo di Blaine illuminato dalla luna.
«Perchè voglio scusarmi»
«Allora scusati e lasciami in pace» mormora il castano distogliendo lo sguardo da Blaine.
Fa male guardarlo adesso.
«Mi scuso, ma...» comincia a dire il riccio abbassando il tono di voce.
«Ma?» lo esorta a continuare Kurt e «Ma non voglio lasciarti in pace. Non voglio lasciarti perdere» conclude Blaine cercando il suo sguardo.
Kurt distoglie i suoi occhi da quelli di Blaine, che sembra così sincero adesso.
"Anche la scorsa settimana ti sembrava sincero" gli dice una vocina nella sua testa.
Così rimane in silenzio, serrando le palpebre e pasticciando con le sue labbra con fare nervoso.
«Kurt?» lo richiama qualche istante dopo Blaine.
«Mi diverto da pazzi» dice allora Kurt aprendo gli occhi e incontrando quelli confusi dell'altro ragazzo.
«Cosa?» chiede infatti il moro.
«Mi diverto da pazzi, l'hai detto tu quando ti ho chiesto se ti divertivi a prenderti gioco dei ragazzi» spiega Kurt.
«Io-»
«Io cosa?» lo blocca Kurt «Perchè dovrei starti a sentire adesso, mh? Mi credi così stupido? Solo perchè non ho mai dato un bacio questo non significa che io sia così disperato da stare con te»
«Kurt, ascolta! F-fammi parlare, fammi scusare, fammi-» tenta di dire Blaine con voce tremante.
«No!» esclama esasperato Kurt alzandosi per terra, le ginocchia tremanti e il cuore a mille.
«Non starò ad ascoltarti! Non mi farò prendere in giro di nuovo. Addio, Blaine» conclude il ragazzo guardandolo fisso negli occhi.
E, mentre si allontana da lui, sente il suono dei singhiozzi di Blaine.

**

Mercoledì

L'ennesimo sbuffo abbandona le labbra di Kurt che, nervoso, continua a rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno.
«La smetti di sbuffare e di muoverti?» chiede la voce assonnata di Mercedes ad un tratto.
Kurt sbuffa -di nuovo- e «Scusa» sussurra.
Mercedes grugnisce qualcosa di indefinito, probabilmente un insulto, e infila la testa sotto al cuscino.
Kurt si gira su un fianco e sospira. Il problema è che non riesce a dormire perchè, nella sua testa, continua a sentire l'eco di quel singhiozzo che è scappato dalle labbra di Blaine quando lui gli ha detto "addio".
Tutto questo non ha senso.
Perchè Blaine avrebbe dovuto mettersi a piangere?
Per fargli pena?
O perchè ci tiene almeno un pochino?
O magari non è stato nemmeno Blaine a singhiozzare ma qualche sconosciuto che era seduto su qualche altro scoglio e che Kurt non ha notato.
Insomma, con tutte queste domande che gli frullano nella testa, Kurt decide di alzarsi dal letto.
Afferra il cellulare da sopra il comodino, nota con disappunto che sono solo le quattro e mezza del mattino, ed esce il più silenziosamente possibile dalla camera.
Rabbrividisce leggermente quando, ormai fuori dall'hotel, si rende conto di essere uscito con solo un paio di pantaloncini della tuta e nemmeno una maglietta.
Cammina per un tempo indefinito, girovagando per le solite stradine e, senza nemmeno accorgersene, si ritrova davanti al faro.
Davanti alla casa di Blaine.
Kurt si infila le mani nelle tasche dei pantaloncini e si incammina verso gli scogli che ci sono lì davanti.

*

Sono quasi le cinque e un quarto quando Kurt sente la porta del faro aprirsi.
Gira la testa verso quella direzione e vede Blaine, con addosso solo un paio di boxer grigi, uscire da casa mentre si stropiccia gli occhi con le mani.
Kurt rimane immobile, in silenzio -non è sicuro di volersi fare vedere dal moro- e lo guarda.
Blaine sbatte ripetutamente le palpebre e sbadiglia sonoramente. Poi si gratta la zona sotto l'ombelico con una mano e con l'altra si sistema alla bell'e meglio i ricci ribelli.
Ed è proprio pochi istanti dopo, quando ha la mano praticamentre dentro ai boxer -per sistemarsi l'erezione mattutina- che Blaine nota Kurt seduto sugli scogli.
«K-Kurt?» sussurra spostando velocemente la mano dalle sue mutande e arrossendo.
Il castano arriccia il naso e si mordicchia il labbro inferiore, insicuro su cosa dire. A dir la verità non sa nemmeno perchè è lì quando dovrebbe essere steso a letto nella sua camera con Mercedes e Tina.
In qualsiasi caso Blaine non sembra offendersi quando non riceve alcuna risposta, anzi, si avvicina agli scogli e rimane in piedi di fianco a Kurt.
«Pensavo che non ti avrei mai più rivisto» dice mentre i suoi occhi dorati fissano il mare.
Kurt lo guarda dal basso e si lascia sfuggire un piccolo sospiro.
«Lo pensavo anche io» mormora poi qualche secondo dopo e solo allora Blaine abbassa lo sguardo e incrocia quello di Kurt.
«E come mai sei qui?» chiede poi il riccio, con una certa dose di speranza che impregna la sua voce ancora arrochita dal sonno.
«Non lo so nemmeno io» risponde con sincerità Kurt.
Blaine fa un piccolo sorriso e «Ero sincero ieri sera» dice.
«Ma la settimana prima non lo eri» borbotta il castano distogliendo lo sguardo da quello del moro.
«Si, ero sincero anche la scorsa settimana. Sono sempre stato sincero con te, solo che...che quella scomessa...io-io non ci stavo nemmeno più pensando, lo giuro. Tu sei più che una scommessa per me»
«Non so se fidarmi, Blaine» dice allora Kurt mentre guarda il sole che comincia a sorgere piano piano.
Blaine allora chiude gli occhi per qualche istante e si gratta il retro del collo.
«Vieni con me» dice poi spalancando le palpebre di colpo e offrendo la sua mano a Kurt, che la afferra con un cipiglio confuso e si alza dallo scoglio.

*

«Uhm...Blaine?» sussurra timidamente Kurt aggrappandosi con forza al bordo della piccola barca da pesca su cui Blaine l'ha trascinato -non prima di essere rientrato in casa ad infilarsi un paio di pantaloni-.
«Tutto bene?» urla il moro mentre gira velocemente -forse troppo velocemente- il timone.
«Non ti sembra di andare troppo veloce?» chiede allora Kurt, gridando contro il vento.
Blaine ride. Ride forte e «Quindici nodi, Kurt, solo quindici!» urla.
«Parla come mangi, Blaine! Non ti capisco» dice allora Kurt scoppiando a ridere.
«Che stiamo viaggiando sotto i trenta all'ora» spiega Blaine allora, un sorriso luminoso stampato sul viso.
Kurt spalanca gli occhi e «Allora sei tu che guidi veramente male» ride.
Blaine apre la bocca, fintamente offeso e «Ma come ti permetti! Vuoi provare a guidare tu? Vediamo se sei tanto meglio?» chiede.
Il castano scuote velocemente la testa e «Per carità!» risponde sorridendo «A malapena riesco a guidare la mia auto con il cambio automatico, figuriamoci se riesco a guidare questa barc-»
«Sei bellissimo quando sorridi» sputa fuori allora Blaine, interrompendo le parole di Kurt, che arrossisce adorabilmente e cerca di sistemarsi invano un ciuffo di capelli.
«Siamo quasi arrivati comunque» aggiunge subito dopo il moro.

*

Kurt chiude gli occhi mentre la barca oscilla sul mare e «Vuoi che ti canti una ninna nanna?» chiede Blaine.
Il castano alza gli angoli della bocca in un sorriso senza denti e scuote leggermente la testa.
«Vuoi provare a pescare con me?» chiede ancora Blaine «Scusa, mentre pesco sto sempre in silenzio, magari ti stai annoiando»
«No no» si affretta a contraddirlo Kurt «non mi sto annoiando, sono solo un po' stanco. Stanotte non ho chiuso occhio»
«Troppi pensieri?» domanda il moro.
«Troppi pensieri» conferma il ragazzo.
«Su cosa?» chiede allora Blaine, ma Kurt scrolla le spalle e non risponde.
«Sei la prima persona che porto con me a pesca» dice allora Blaine, sperando di stemperare un po' la tensione che si è venuta a creare improvvisamente.
«A dir la verità non so nemmeno perchè ti ho trascinato qui...solo-solo pensavo che fosse una buona idea. Però probabilmente volevo solo che rimanessi ancora un po' con me» dice poi senza avere il coraggio di guardare Kurt negli occhi.
Preferisce fingere di essere troppo impegnato a controllare il suo amo.
Kurt, invece, guarda Blaine. Lo guarda con la bocca leggermente aperta e il respiro accellerato.
«Blaine,» sussurra allora «pensavo a te stanotte. Per colpa tua non sono riuscito a chiudere occhio e forse è per questo che all'alba mi hai trovato davanti a casa tua»
Il riccio rimane in silenzio, con la schiena leggermente ricurva.
«Mi dispiace» mormora qualche istante dopo «Mi dispiace per come mi sono comportato, sono stato un vero coglione, e mi dispiace anche per quello che hai sentito dire da Hunter e Sebastian e-»
«Posso farti una domanda?» chiede allora Kurt, interrompendo le sue scuse, e Blaine non può far altro se non annuire.
«Perchè? Perchè fai quelle scommesse con i tuoi amici?»
«Per noia, immagino.» risponde il moro «Questo paese si anima solo in estate, durante tutto il resto dell'anno è un mortuorio e io sono solo. Ho fatto amicizia con Sebastian e Hunter e...non lo so, immagino di non essere l'unico ragazzo a fare queste idiozie»
«Tu però non sei uno dei tanti ragazzi» si lascia scappare Kurt, tappandosi immediatamente la bocca con le mani.
Blaine sorride tristemente e «Ti sbagli, Kurt. Qui l'unico ad essere speciale sei tu» sussurra.
Kurt apre la bocca, pronto ad aggiungere qualcosa, ma Blaine torna a concentrarsi sul suo lavoro e quindi lascia perdere.
Avranno tempo per parlare, Kurt ne è sicuro perchè lo sa che ormai ha perdonato l'altro ragazzo.

*

Kurt si passa una mano sul retro del collo e, imbarazzato, guarda Blaine.
«Grazie per il giro in barca» mormora con le gote arrossate.
«Grazie a te per essere venuto con me» dice il moro mentre si avvicinano al faro.
«Allora...uhm...ci rivediamo, si?» chiede poi Blaine fermandosi davanti alla porta di casa sua.
Kurt abbassa lo sguardo sul secchio pieno di pesci che Blaine tiene in mano e «Potremmo mangiare insieme?» propone.
Il sorriso che nasce sulle labbra di Blaine è a dir poco accecante.
«Vuoi mangiare il pesce che ho pescato, vero?» chiede.
«Solo se lo pulisci bene» risponde Kurt mordendosi il labbro e -oddio, sta forse flirtando come una scolaretta in calore?-.
«Stasera?» domanda allora Blaine con lo sguardo fisso sulle labbra di Kurt.
«Stasera» sussurra Kurt prima di sporgersi e lasciare un bacio sulla guancia di Blaine.

*

La pazienza è la virtù dei forti, giusto?
Quindi Kurt si domanda quanto sia forte lui dato che sta sopportando da più di due ore Mercedes e Santana che gli stanno facendo il terzo grado.
Arriva alla conclusione che è più forte di Hulk quando Mercedes ripete per la millesima volta che lui non può uscire da solo senza avvertire nessuno.
«Lo so! So che avrei dovuto avvertire!» sbotta all'improvviso il ragazzo «Possiamo per favore parlare d'altro adesso?»
«E di cosa vorresti parlare, Kurt?» chiede Santana con uno sguardo malizioso «Di come sei scappato nel cuore della notte per andare a trovare il tuo scopamico?»
«Scopamico?! Ma cosa diamine stai dicendo?»
«Mah...fino a due giorni fa piangevi a causa sua e adesso scappi per andare da lui, quindi...» 
Il castano rotea gli occhi e «Non siamo scopamici. A dir la verità non siamo proprio un bel niente» dice.
«E allora perchè sei andato da lui?» chiede Mercedes.
«Non lo so, davvero. Ho seguito i miei piedi-»
«Hai seguito il tuo cuore» lo corregge Mercedes ridacchiando.
«Kurt,» lo richiama allora Santana «so che ti piace da morire questo Blaine, ma...puoi stare solo attento? Non voglio più vederti nascosto sotto le coperte a piangere, sai?»
«Credo...credo che sia sincero adesso» sussurra Kurt in risposta.
Santana guarda il suo amico con occhi penetranti, dopodichè annuisce impercettibilmente.
«Okay» mormora poi sorridendo «però dovresti presentarcelo»
«Oddio no!» scoppia a ridere Kurt.

*

Kurt sorride mentre sparecchia la tavola su cui lui e Blaine hanno mangiato.
La cena è stata ottima: il suo pesce non aveva nemmeno una spina -Blaine l'aveva pulito minuziosamente-, il vino bianco che il moro gli ha servito era frizzantino ed è sceso giù nella sua gola come se fosse nettare e la compagnia...beh, la compagnia era a dir poco perfetta.
Blaine è stato adorabile per tutto il tempo con i suoi sorrisi, gli occhi che splendevano sotto la luce del lampadario, le guance arrossate -per il vino, forse- e i capelli arruffati.
Il sorriso di Kurt si amplia mentre vede Blaine che si infila dei guanti rosa per poter lavare i piatti.
«Sei ridicolo con quei guanti» dice raggiungendo le sue spalle.
Blaine si volta, ritrovandosi a pochi centimetri dal volto di Kurt e «No, sono solo molto fashion» dice.
Kurt nota lo sguardo di Blaine fisso sulle sue labbra e deglutisce.
«Uhm» dice allora schiarendosi la gola «ho visto che hai un sacco di vinili»
Blaine sposta gli occhi dalle labbra sottili di Kurt e «S-si» balbetta «erano del vecchio proprietario del faro. Aveva una vera e propria passione per la musica» 
«Ti dispiace se do una sbirciatina?» chiede allora il castano.
«No, certo che non mi dispiace. Anzi, se trovi qualcosa che ti piace puoi anche metterlo nel giradischi che c'è lì nell'angolo» propone Blaine indicando con un cenno del capo un giradischi sistemato sopra ad una credenza.
E così Blaine si gira di nuovo, mettendosi a lavare i piatti, e Kurt rovista tra tutti i vinili, che sono veramente tanti. 
«Oh!» esclama dopo una decina di minuti Kurt, proprio quando Blaine ha appena finito di mettere a scolare tutti i piatti e si sta togliendo i guanti rosa.
«Cosa c'è?» chiede il riccio avvicinandosi all'altro ragazzo.
«Hai il vinile di Abbey Road!» dice Kurt battendo le mani e prendendo in mano proprio quel vinile.
La copertina è leggermente rovinata sugli angoli, segno che è stato usato molto spesso.
«Posso metterlo, si? Ti va di ascoltarlo?» chiede poi.
«I Beatles sono il mio gruppo preferito in assoluto» sorride Blaine.
«Bene!» squittisce Kurt mentre saltella verso il giradischi.
Le note di Come Together risuonano nella stanza pochi attimi dopo.
I due ragazzi la ascoltano in silenzio, Kurt con gli occhi chiusi, Blaine guardando Kurt.
Quando la canzone termina e si sentono le prime note di Something, Blaine si gratta la testa con fare imbarazzato e «Ti va di ballare?» chiede in un sussurro.
Kurt apre di colpo gli occhi e, mordendosi il labbro inferiore, annuisce piano.

*

Il castano sente le mani di Blaine sui suoi fianchi, così lascia scivolare le sue dietro al collo del moro.
I loro petti sono premuti insieme, il mento del moro preme sulla spalla del castano e i suoi capelli ricci solleticano piacevolmente la guancia di Kurt.
«Questa è la mia canzone preferita di questo album» sussurra poco dopo il moro.
«Come mai?» chiede curioso Kurt.
Blaine alza leggermente il capo per poter guardare gli occhi di Kurt. L'oro che si specchia nell'azzurro.
«Sai chi l'ha composta?» chiede Blaine, senza rispondere alla domanda di Kurt.
«O John Lennon o Paul McCartney, immagino» risponde il ragazzo.
«Immagini male» sorride Blaine, con un sorriso che fa mozzare il fiato al castano.
«Ringo?» tenta allora Kurt.
«No, George Harrison» dice Blaine.
«Oh, non l'avrei mai detto...»
«Perchè anche tu pensi che George sia il Beatle sfigato, giusto?» 
Kurt ridacchia e «No, solo che quando si pensa ai Beatles, lui è...uhm...come posso dire?»
«Una stella meno luminosa rispetto agli altri?» finisce per lui Blaine.
«Già»
«E invece fu un grande chitarrista e un grande compositore, secondo me. E questa canzone ne è la prova» sussurra Blaine mentre Something risuona ancora per la stanza.
«Quindi deduco che George Harrison sia il tuo Beatle preferito?»
«No» ride Blaine «Paul rimane sempre il migliore»
Kurt si unisce alla risata leggera di Blaine mentre le ultime note di Something si spengono e i loro corpi continuano ad essere premuti insieme, immobili però.
La canzone successiva inizia, ma Kurt non riesce a prestarci attenzione perchè improvvisamente il fiato caldo di Blaine si scontra sul suo lobo e «Something in the way he moves...» sussurra il moro.
Kurt deglutisce e chiude gli occhi. Un brivido gli percorre tutta la spina dorsale.
«Attracts me like no other lover» continua Blaine e Kurt spegne il cervello e volta il capo quel poco che serve per far scontrare le sue labbra con quelle di Blaine.


Se, in questo momento, qualcuno chiedesse a Kurt "cosa stai facendo?", lui scrollerebbe le spalle e direbbe qualcosa di molto stupido del tipo "quello che avrei voluto fare dal primo istante in cui ho visto Blaine".


Kurt ha fantasticato per anni su come sarebbe stato il suo primo bacio, ma questo. Questo supera di gran lunga tutte le aspettative.
Le labbra di Blaine sono morbide e carnose e si muovono decise contro quelle di Kurt, che trattiene a stento qualche mugolio.
«Kurt...» sussurra il moro staccandosi appena dalla bocca del castano e aprendo lentamente gli occhi che ha tenuto chiusi fino ad allora.
«Shhh» lo zittisce l'altro ragazzo rifiondandosi sulle sue labbra e passa poco tempo prima che le loro lingue si incontrino timidamente.

**

Giovedì

Kurt si sta sfiorando le labbra con le dita quando «Perchè stai sorridendo come un imbecille?» gli chiede Finn.
Il ragazzo arrossisce fino alle punte delle orecchie e comincia a balbettare cose senza senso mentre si sente osservato da tutti i suoi amici che sono seduti intorno a lui al tavolo della colazione.
«Il qui presente Kurt Hummel» pronuncia con fare teatrale Santana alzandosi in piedi e battendo il cucchiaino sporco di marmellata contro la sua tazza piena di caffè «si sta godendo la sua storiella estiva. Ieri sera è andato a cena fuori, come ben sappiamo, e probabilmente avrà fatto lo sporcaccione con il suo amichetto»
Kurt pensa che vorrebbe scavare una buca nel pavimento e sotterrarsi lì. E magari non riemergere mai più.
«Non dovresti distrarti così, comunque» interviene a quel punto Rachel mentre imburra una fetta di pane con fare altezzoso.
«Come scusa?» chiede Kurt senza capire cosa intende dire Rachel.
«Che non dovresti perdere tempo a pensare ad un ragazzo che non vedrai mai più. Dovresti concentrarti sul tuo futuro. Cosa hai intenzione di fare mentre aspetti il prossimo provino alla NYADA?»
«Nasona, stai scherzando? Fino a due giorni fa eri d'accordo con me a trovare un ragazzo a Kurt!» si lamenta Santana.
«Si, ma un ragazzo così...niente di impegnativo! Kurt è preso da questo ragazzo e si sa che l'amore distrae dalle cose importanti!» ribatte Rachel.
«Prego?» chiede allora Finn con occhi sgranati.
«Non parlavo di noi!» esclama la ragazza «Noi siamo una coppia solida da più di due anni! Ci amiamo e sei un po' la mia roccia, non mi distrai» 
«Tutto questo non ha senso» commenta Brittany che fino a quel momento stava disegnando delfini con i resti della sua colazione.
«E se lo dice la mia Brittany...» aggiunge Santana.
«Forse Rachel ha ragione questa volta» mormora Mercedes allora e Santana la fulmina con lo sguardo chiedendole spiegazioni silenziosamente.
«Forse questa relazione non è un bene per te, Kurt. Cioè, ci sta che tu voglia sperimentare qualcosa con un ragazzo, ma...ma fra tre giorni partiremo e torneremo in America»
«Esistono le relazioni a distanza» dice Quinn con fare annoiato, poi torna a confabulare con Puck e Sam.
«Si, ma stiamo parlando di continenti diversi!» sbotta Mercedes «Io non voglio che Kurt si innamori di una persona qui, spero che trovi qualcuno quando andrà a New York, senza fretta e-»
Le parole di Mercedes vengono interrotte da una risata amara.
La risata amara di Kurt, che si alza lentamente dalla sedia, guarda i suoi amici, uno per uno, e «Non so nemmeno se andrò mai a New York» dice.
«Certo che ci andrai!» gracchia Rachel.
Kurt non la degna di una risposta, gira i tacchi e lascia lì i suoi amici a finire di fare colazione.

*

«Ciao!» grida Kurt agitando una mano per aria.
Blaine, a mollo in acqua, lo saluta con un cenno del capo e «Vieni a farti il bagno con me!» urla.
Il castano si guarda intorno per qualche istante, indeciso.
«Daiiiii!» lo prega il riccio prima di immergersi sott'acqua.
Quando riemerge in superficie, Blaine si ritrova davanti un Kurt immerso per metà in acqua.
Il suo petto è ancora così pallido, nonostante il sole caldo della Grecia.
«Ieri sera sei letteralmente scappato» dice Blaine nuotando verso di lui.
Kurt batte le mani sull'acqua, schizzando un po' intorno e «Scusa» bisbiglia «solo che non sapevo come comportarmi dopo quello che-dopo quello che è successo, ecco»
«Per "quello che è successo" intendi il bacio...o meglio, i baci?» chiede Blaine, sempre più vicino a Kurt che mormora un flebile "si".
«E quale sarebbe il problema?» chiede allora Blaine «Lo volevi anche tu, si?»
«Certo che si» si affretta a rispondere Kurt, arrossendo.
«Bene...» mormora compiaciuto il riccio afferrando i fianchi di Kurt e avvicinandoselo «quindi posso baciarti adesso o scapperai subito dopo?»
Kurt non ha nemmeno il tempo di rispondere, perchè si ritrova le labbra di Blaine sopra le sue in men che non si dica.
Questa volta il bacio è meno impacciato e il castano sospira felicemente sulla bocca dell'altro ragazzo.
Le mani di Blaine accarezzano gentilmente la sua schiena e lentamente si abbassano sul suo fondoschiena, stringedolo piano.
Kurt si lascia scappare un gemito e attorciglia con più vigore la sua lingua con quella di Blaine.
«Ma guarda un po'!» grida in lontananza una voce qualche minuto più tardi «Il nostro Blaine ha finalmente vinto la scommessa!»
Blaine, sentendo quelle parole, si irrigidisce e si stacca di malavoglia da Kurt.
«Lo sai che non è una scommessa» ribatte Blaine cominciando ad avvicinarsi a riva, dove ci sono Sebastian e Hunter.
«E cosa sarebbe allora?» chiede Hunter.
«Hunter, sii delicato...non vedi che Blainuccio si è innamorato?» ridacchia Sebastian.
«Siete due coglioni» borbotta Blaine uscendo finalmente dall'acqua.
«Lo sappiamo» dicono in coro i due ragazzi.
«E scusami per l'altro giorno» aggiunge Sebastian a bassa voce «non avevo capito che ti interessasse veramente Kurt»
«Perdonato» sorride Blaine.
«Bene, perchè ci mancavi. Tu e i tuoi pesci!» dice Hunter saltandogli al collo e abbracciandolo.
«E voi a che punto siete con le vostre scommesse?» chiede Blaine mentre cerca di scrollarsi di dosso Hunter.
«Vinco io quest'anno» risponde Sebastian.
Kurt intanto si avvicina al gruppo di ragazzi e li saluta timidamente.
«Scusaci Kurt» gli dice Sebastian «non avevamo capito un cazzo, ma è anche colpa di Blaine...avrebbe potuto parlarci e dirci cosa gli passava per la testa»
Blaine abbassa il capo, colpevole, e «Quindi adesso siete due colombelle felici ed innamorate?» chiede Hunter.
«Dio, dovrei presentarvi Santana» borbotta il castano.

*

«I tuoi amici sono completamente pazzi!» ride Kurt contro il collo di Blaine.
«Forse non è stata una buona idea passare la giornata con loro» dice il moro.
«Ma va! Mi sono divertito tantissimo! Soprattutto quando Hunter si è preso un due di picche da quel cameriere!»
Blaine scoppia a ridere e «Vuoi venire da me? Possiamo cenare insieme...» propone, cambiando completamente argomento.
Gli occhi di Kurt si illuminano e «Certo» risponde.

*

La cena rimane abbandonata sul bancone della cucina perchè i due ragazzi si fanno prendere la mano e finiscono stesi sopra al letto di Blaine.
Kurt, con addosso solo i boxer, respira irregolarmente mentre Blaine gli succhia un capezzolo.
«B-Blaine» mormora eccitato.
«Non è troppo, vero?» chiede il riccio posizionato sopra di lui.
«N-no» balbetta Kurt «ma...m-ma mi chiedevo c-cosa-»
«Cosa?» lo esorta a continuare il moro alzandosi sui gomiti e guardandolo con una vena di curiosità dipinta nello sguardo.
«Domenica torno in America» 
Le parole rotolano fuori dalla bocca di Kurt senza trattenersi.
L'eccitazione presente nella stanza si dissolve in un attimo e Blaine, sospirando, rotola giù dal corpo di Kurt e si stende sul suo fianco.
«Mi stai dicendo che è inutile che stiamo qui insieme?» chiede sussurrando.
«No, sto solo dicendo che non c'è tempo per noi» risponde Kurt. 
Blaine sospira e guarda il soffitto della sua camera. Vorrebbe dire così tante cose, ma la sua bocca sembra non collaborare con il suo cervello.
«Quindi?» chiede dopo qualche minuto, il silenzio carico di tensione.
«Quindi mi piaci. Mi piaci, Blaine, mi piaci tanto. Forse anche troppo. Ma ha senso andare oltre se poi non ci rivedremo mai più?»
«Non ci rivedremo mai più?»
«Siamo realisti, Blaine...la Grecia non è propriamente a due passi dall'America»
«No, ma...insomma, io guadagno qualcosina e potrei venire da te durante le vacanze di Natale, insomma se tu volessi...e tu potresti tornare qui in estate?» chiede insicuro Blaine.
«Vuoi davvero avere una relazione con una persona e vederla solo due volte l'anno?»
«Per te potrei farlo» mormora Blaine.
«Blaine, lo dici adesso perchè...insomma, è una cosa nuova ed eccitante, ma fra due mesi?»
«Cosa?»
«Fra due mesi magari troverai un altro ragazzo e non penserai più a me. Ti ricorderai di me come una storiella estiva»
«Non dirlo, per favore...» sussurra Blaine.
«Perchè no? Meglio essere sinceri, giusto?»
«Forse non ti piaccio così tanto» borbotta allora Blaine «altrimenti non diresti queste cose, non ti arrenderesti così»
«Blaine-» prova a dire allora Kurt, ma il riccio si alza dal letto e «Forse è meglio che tu vada» sussurra.
Kurt si da dell'idiota da solo mentre esce dalla porta del faro e si incammina verso il villaggio turistico.

**

Venerdì

«'Cedes, stai dormendo?» sussurra Kurt nel buio della stanza.
«Si» risponde la ragazza.
«Quindi non possiamo parlare?» chiede il ragazzo.
«Alza il tuo culo bianco dal letto e aspettami fuori dalla camera, ti raggiungo tra cinque minuti»

*

«Quindi hai ripensato a quello che abbiamo detto io e Rachel e hai allontanato Blaine?» chiede Mercedes dopo aver ascoltato tutto il racconto di Kurt.
«Non volevo spingermi troppo oltre, non adesso...»
«Kurt, ascoltami» dice allora Mercedes «so che quel ragazzo ti piace, ma hai fatto bene. Non avrebbe senso una relazione così tanto a distanza»
Kurt mugugna qualcosa a voce troppo bassa e poi annuisce.
«Bene, ora torniamo a letto» dice la ragazza prendendo a braccetto Kurt e trascinandolo in camera.

*

Kurt passa la notte in bianco, ovviamente. Una strana idea comincia a formarsi nella sua testa.

**

Sabato

Kurt ha lottato contro se stesso per tutto il venerdì, ma adesso non ce la fa più e cede. Semplicemente cede e, di prima mattina, si incammina verso il faro, sperando di trovare Blaine.
E, fortunatamente, lo trova. Quando arriva davanti al faro si trova davanti Blaine che consegna del pesce ad un vecchio uomo barbuto.
«Blaine» lo chiama e il ragazzo gli lancia solamente un'occhiata veloce prima di tornare a parlare con l'uomo.
Kurt aspetta per una decina di minuti, poi Blaine lo raggiunge e «Pensavo non volessi più vedermi» dice.
«Sono un cretino, Blaine. Non so nemmeno io cosa diavolo sto facendo!» ammette Kurt «Le mie amiche continuano a dirmi che non è una buona idea stare con te e, non lo so, ho continuato a pensarci e forse hanno ragione...»
«E allora perchè sei qui?» chiede il riccio.
«Perchè forse hanno ragione, ma forse no. Continuano a dire che devo pensare al mio futuro, a New York, alla NYADA, ma la realtà è che io non ho progetti per il prossimo anno e posso allenarmi a cantare ovunque per poi fare il provino il prossimo anno»
«Kurt...cosa stai cercando di dirmi?»
«Non ti servirebbe un aiutante per pescare?» chiede Kurt con un sorriso.

*

La mano di Kurt suda a contatto con quella di Blaine.
«Scusa» mormora il castano.
«Per cosa?»
«Perchè ti sto insudiciando la mano»
«Non preoccuparti, Kurt...vedrai che i tuoi amici capiranno»

*

I suoi amici non capiscono. O meglio, non tutti i suoi amici capiscono.
Non riescono a comprendere quello che vuole fare Kurt.
Non riescono a immaginarselo come pescatore in Grecia, senza i suoi vestiti alla moda e le sue spille a forma di ippopotamo.
«Perchè?» gli chiede ad un certo punto Finn.
Kurt guarda Blaine e «Perchè per una volta voglio provare a vivere» risponde, lasciando Finn confuso e con la bocca leggermente aperta.

*

Kurt afferra il cellulare con mani tremanti e si allontana da Blaine e dal gruppo dei suoi amici.
Gli dispiace un po' per Blaine, perchè Santana lo sta letteralmente importunando, ma adesso deve fare una chiamata.
«Papà?» dice non appena suo padre risponde al terzo squillo.

**

Domenica 

Kurt bacia dolcemente Blaine e, quando si separano, strofina il naso contro il suo.
«Torno presto» dice mentre «Dai, Kurt! Muoviti che altrimenti perdiamo l'aereo!» urla Mercedes alle sue spalle.
«Lo so. Lo so che tornerai presto» sussurra il moro prima di ribaciarlo.

*

Kurt guarda fuori dal finestrino dell'aereo e sospira.
Si, sta tornando a casa, ma per poco. Giusto il tempo di preparare una nuova valigia e cercare un nuovo volo per la Grecia.
Suo padre ha capito. Ha capito senza bisogno di tante parole.
Lo sa che Kurt sta male a Lima e sa anche che non sarebbe andato a New York senza essere stato ammesso alla NYADA, quindi gli ha semplicemente detto: "puoi andare in Grecia, Kurt, ma devi promettermi che il prossimo anno tenterai di nuovo con la NYADA, perchè un Hummel non si arrende mai, okay?".
E Kurt sorride ripensando a quelle parole.
Un Hummel non si arrende mai.
Vero, lui non si arrenderà con la NYADA e non si arrenderà nemmeno con Blaine.



























 









     












 

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Capitolo 3
*** Epilogo ***


Ciao a tutti/e!
Ebbene si, sono in perfetto orario e non vi ho fatto aspettare così tanto, no?
*schiva i pomodori/le uova/qualsiasi altra cosa*
Come già preannunciato queso è l'epilogo di questa storiella.
Che dire? Mi viene sempre difficile dire addio e devo dire che ci tengo parecchio a questo mio piccolo lavoro perchè è nato in poco tempo, si è scritto da solo e, ovviamente è stato ispirato anche da Darren che al Giffoni ha cantato Something.
*Sospiro sognante*
Eeeeeeeeeee...niente, questo è tutto.

Vi ringrazio di cuore.
Siete stati moooolto pazienti ad aspettare.

Alla prossima 
Ale

PS: al solito, la pagina autore che condivido con AmonAmarth https://www.facebook.com/TruppappaAmonAmarth-1583456885252296/timeline/?ref=hl
 







**

QUATTRO MESI DOPO


Il sole sta ormai tramontando quando Blaine circonda la vita di Kurt con le sue braccia e «Se non metti un'esca non riuscirai mai a pescare niente» sussurra con un sorriso intenerito dipinto sul suo viso.
Il castano si imbroncia leggermente, ma si lascia cullare dalla presenza del suo ragazzo alle sue spalle.
«Fra quanto torniamo a casa?» chiede poi.
Blaine gli lascia un bacio sul retro del collo e «Adesso» mormora con le labbra appoggiate sulla sua pelle «ho davvero bisogno di averti nudo sotto di me»
Kurt ridacchia, le guance arrossate come ogni volta in cui Blaine se ne esce con una frase del genere.

**

SEI MESI DOPO

Kurt si siede sul divano -quello che lui e Blaine hanno comprato una settimana prima in un delizioso mercatino-, apre lo schermo del suo portatile mentre Blaine è in bagno a farsi una doccia.
Cerca di coprirsi alla bell'e meglio -alzando il colletto della sua polo celeste- il succhiotto che il moro ha ben pensato di fargli solo qualche minuto prima e fa partire una chiamata su Skype.
Il faccione di suo padre compare qualche secondo più tardi, un sorriso luminoso che compare sul suo volto appena vede il viso di Kurt.
«Figliolo!» esclama l'uomo sbracciandosi dall'altra parte del computer.
«Papà! Come stai? Come stanno tutti?» chiede Kurt.
«Tutto bene, niente di emozionante da queste parti...uhm...si, a parte che Rachel ha lasciato Finn»
«Cosa?!» esclama allibito Kurt. Di certo non si aspettava una notizia del genere.
«Beh...sai, quando Rachel è andata a New York Finn si è sentito un po'...uhm...dimenticato? Abbandonato? E ha cominciato a comportarsi in modo un po' strano...e...Rachel...Rachel la conosci meglio di me. L'ha lasciato dicendogli che non poteva continuare una relazione del genere, che era solo una distrazione»
Kurt apre la bocca, ma nessuna parola fuoriesce perchè, insomma, cosa dovrebbe dire esattamente? 
«Si, lo so, è una notizia abbastanza incredibile» dice per lui Burt, notando la sua bocca spalancata «pensavo che quei due si sarebbero sposati»
«Già...anche perchè non credo che nessun altro ragazzo riuscirà mai a sopportare Rachel» scherza Kurt, facendo ridere suo padre.
Burt racconta a Kurt ancora qualche aneddoto divertente che è successo in officina nell'ultima settimana, dopodichè con un sospiro lo saluta e Kurt spegne il computer.
«Ti manca, non è vero?» gli chiede Blaine che, a quanto pare, era alle sue spalle. Chissà da quanto.
«Un po'» ammette Kurt senza alcun timore perchè lo sa che con Blaine può essere sincero e non c'è bisogno di fingere. Mai.
Forse è per questo che la loro relazione continua ad andare a gonfie vele: perchè sono onesti l'uno con l'altro.
«Fra pochi mesi tornerai da lui e da tutti i tuoi amici» dice allora Blaine con un sorriso triste sulle labbra.
«Già...» sussurra Kurt, senza avere il coraggio di chiedergli "e cosa ne sarà di noi?" perchè è ancora troppo presto per parlarne seriamente.
«Comunque Rachel ha lasciato Finn» aggiunge poi, mentre Blaine si siede di fianco a lui e poggia la testa sulla sua spalla.
«Posso dire che Rachel non mi va troppo a genio? Insomma, in questi mesi ti ha chiamato solo una volta e non ti ha chiesto nemmeno come stavi» borbotta il moro.
«Lo so che l'unica persona che ti piace tra i miei amici è Santana» ridacchia allora Kurt.
«Dio, quella ragazza è uno spasso! Come potrei non amarla?»
«Beh...spero che il tuo amore per lei non superi il tuo amore per me»
Blaine alza la testa e in meno di due secondi si siede a cavalcioni su Kurt, spostando velocemente il computer che era ancora sulle sue cosce.
«A Santana manca qualcosina tra le gambe...» sussurra il moro con tono malizioso.
«Ah, quindi mi ami solo per quello che ho tra le gambe?» chiede Kurt fintamente offeso.
Blaine si sporge, bacia il naso di Kurt e «Amo tutto di te» soffia spostandosi sulle sue labbra.
«Amo i tuoi capelli arruffati appena ti svegli, amo quando mi sorridi con quel tuo sorriso senza denti mentre credi che io non ti stia guardando, amo la tua pelle pallida, amo le lentiggini che ti sono spuntate a furia di stare al sole, amo il fatto che non sei ancora in grado di togliere le spine al pesce e quindi devo farlo io per te, amo quando ti arrabbi e metti su quel piccolo broncio adorabile. Amo tutto di te. Pregi e difetti»
Gli occhi di Kurt si inumidiscono e vorrebbe essere in grado di uscirsene con qualche frase sdolcinata, ma la realtà è che Blaine riesce ad emozionarlo così tanto da lasciarlo senza fiato e senza parole.

**

OTTO MESI DOPO

Blaine è distrutto.
Ha passato tutta la giornata sulla sua barca e non è riuscito a pescare praticamente niente.
Entra in casa e sbatte la porta con forza dietro di sè.
Vorrebbe prendere a pugni il muro, o qualsiasi altra cosa, perchè è da più di una settimana che gli affari non girano bene.
Sembra che i pesci stiano facendo una rivoluzione contro di lui e in più i ragazzi che compravano il suo pesce hanno deciso di cercare fortuna lontani dalla Grecia.
Blaine grugnisce arrabbiato e frustrato mentre pensa che di questo passo non riuscirà mai a mettere da parte abbastanza soldi per potersi comprare un biglietto aereo per New York e accompagnare Kurt al provino della NYADA.
Il moro si lascia cadere a peso morto sul divano e sospira.
Fra due mesi Kurt se ne andrà e lui non sa che pesci pigliare. 
"Pessimo gioco di parole" pensa tra sè e sè.
Sbuffa sonoramente e si accoccola in posizione fetale mentre pensa che Kurt merita di entrare in quella scuola, merita tutto il successo del mondo senza doversi portare dietro un peso morto come lui, un misero pescatore che abita troppo distante.
«Blaine?» lo richiama in quel momento l'oggetto dei suoi pensieri, che esce dalla porta del bagno con i capelli umidi e solo un asciugamano legato in vita.
«Hey» sussurra il riccio alzando una mano che Kurt, avvicinandosi, afferra prontamente.
«Com'è andata?» 
«Uno schifo» ammette Blaine mordendosi un labbro e distogliendo lo sguardo.
Kurt si siede ai piedi del divano, la mano ancora intrecciata a quella di Blaine, e «Domani andrà meglio» dice.
E Blaine vorrebbe crederci. Vorrebbe crederci veramente, ma...Ma oggi è uno di quei giorni dove sembra andare tutto storto.
L'unica cosa che è al suo posto è Kurt. Peccato che non sarà per sempre così.

**

NOVE MESI DOPO

«Ho deciso cosa cantare per il mio provino!» trilla Kurt non appena Blaine varca la soglia di casa.
Il moro alza un sopracciglio e «Cosa?» chiede.
«Not the boy next door!» risponde il castano battendo le mani «Che ne pensi?»
Blaine si gratta il capo, imbarazzato da morire, e «Uhm...non so cosa sia» ammette in un sussurro.
Kurt rotea gli occhi e «Vieni con me» dice prima di afferrarlo per la mano e trascinarlo in camera da letto.
Il riccio apre la bocca quando si trova una miriade di vestiti posizionati sopra al loro letto.
«Cosa diavolo è successo qua dentro?» chiede sconvolto.
«Stavo cercando il vestito perfetto da indossare e» dice Kurt rovistando tra una pila di pantaloni e tirandone fuori un paio dorati «ho trovato questi!»
«Da dove sono usciti fuori quei pantaloni?» chiede Blaine cercando di non ridere.
«Beh...in realtà lo scorso anno avevo già pensato di cantare questa canzone al provino, ma alla fine Rachel mi ha convinto a portare "The music of the night"...e...uhm...avevo già comprato questi pantaloni, ecco»
«Okay... e perchè li hai portati qui? Insomma, non te li ho mai visti addosso»
«Uhm...non lo so. Ho portato qui praticamente tutto il mio armadio» risponde il ragazzo cominciando ad abbassarsi i jeans che indossa.
«E...c-cosa stai facendo adesso?» chiede Blaine, la voce arrochita perchè, insomma, lui è fatto di carne e Kurt non può spogliarsi davanti a lui senza un motivo.
«Beh, ti faccio sentire Not the boy next door!» dice con tutta la tranquillità del mondo l'altro ragazzo.
Blaine deglutisce sonoramente e «O-okay» mormora.
Kurt si infila quei pantaloni, quei dannatissimi pantaloni dorati che gli fasciano alla perfezione tutti i punti giusti, e comincia a girare per la camera cantando.
Ad un certo punto fa un movimento pronunciato con il bacino e Blaine non resiste più.
Semplicemente lo afferra per la vita e lo fa cadere sopra al mucchio di vestiti sul loro letto.
«Suppongo che tu abbia apprezzato la mia performance» sorride Kurt.
Blaine non gli risponde a parole, ma lo fa donandogli tutto l'amore che può con il suo corpo.

**

DIECI MESI DOPO

Kurt sente il sapore del suo stesso sangue nella sua bocca, ma non importa.
Il dolore che si sta provocando con i denti non è niente in confronto a quello che sente all'altezza del cuore.
Blaine da un'ultima spinta ben assestata, viene dentro di lui e Kurt trattiene a stento un singhiozzo.
La testa del moro si posa sul suo petto, una volta uscito da lui e il castano ci passa sopra le dita, giocherellando con una ciocca riccia.
«Perchè stai piangendo?» sussurra Blaine qualche attimo dopo.
«N-non sto piangendo» dice Kurt, nonostante si senta le guance completamente bagnate dalle sue lacrime.
«Kurt...» lo richiama dolcemente Blaine con un tono di voce che si userebbe con un bambino.
«Okay» si decide ad ammettere Kurt «sto piangendo, è forse vietato?»
Blaine alza la testa dal petto di Kurt e fissa i suoi occhi in quelli azzurri dell'altro ragazzo.
«I tuoi occhi mi ricordano il mare mosso» sussurra poi «sono così belli, vivi e-»
«Ti prego» lo interrompe Kurt, distogliendo lo sguardo «basta»
«Io-» comincia a dire Blaine, ma Kurt, di nuovo, lo blocca.
«Domani mattina a quest'ora io sarò in America» dice «scusa se ho voglia di piangere»
«Ma non devi piangere, piccolo...» mormora Blaine che, al contrario di Kurt, sta cercando di tenersi tutto dentro «il tuo grande sogno sta per avverarsi, entrerai nella scuola dei tuoi sogni e-»
«Questo era il mio sogno, lo era...ma adesso...adesso mi chiedo solo che sogno può essere se tu non sei compreso nel pacchetto?» singhiozza Kurt, senza riuscire più a trattenersi.
Blaine gli accarezza una guancia e cerca di sorridere, con scarsi risultati.
«Non ci lasceremo, Kurt» gli promette, ricacciando indietro le lacrime.
«Davvero?» chiede il castano con occhi speranzosi.
Blaine vorrebbe tuffarsi, nuotare e annegare in quegli occhi azzurri.
«Davvero» sussurra Blaine avvicinandosi alle sue labbra e soffiandogli quella parola direttamente sulla bocca.
Kurt socchiude le labbra e si lascia naufragare nuovamente tra le braccia del suo ragazzo.

**

DIECI MESI E UNA SETTIMANA DOPO

«And when I touch you
I feel happy, inside
it´s such a feeling
that my love
I can’t hide, I can't hide, I can't hide
Yeah you, got that something
I think you´ll understand
When I feel that something
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
»

Kurt conclude la canzone, riaprendo gli occhi. Una lacrima vaga solitaria sulla sua guancia.
Carmen Tibideaux si schiarisce la voce mentre scribacchia qualcosa su un foglio.
«Mister Hummel» dice poi «sul foglio di presentazione che lei ha compilato c'è scritto che lei avrebbe cantato "Not the boy next door"»
«Ecco, io...ho cambiato idea all'ultimo minuto» si scusa Kurt cercando di guardare la donna al di là delle luci di scena.
«Questo non è un problema, ma vorrei saperne il motivo» chiarisce Carmen Tibideaux.
«Sono solo molto innamorato» risponde sinceramente Kurt omettendo il fatto che i Beatles sono il gruppo preferito di Blaine e che gli manca da morire, nonostante sia passata solo una settimana dall'ultima volta in cui l'ha visto.
In qualsiasi caso la donna rimane in silenzio per qualche istante e «Capisco» dice alla fine «le faremo sapere»

**

DIECI MESI E DUE SETTIMANE DOPO

«Mi fai emozionare, Blaine» bisbiglia Kurt accarezzando il monitor del computer.
Blaine sorride. Un sorriso meno radioso del solito.
«Ti amo, Kurt» sussurra poi.
«Ti amo anche io e mi manchi» pigola il castano stringendo le labbra.
Non deve piangere. Non deve piangere. Non deve piangere.

**

UN ANNO E MEZZO DOPO

Kurt cammina velocemente e senza guardare in faccia nessuno mentre cerca di raggiungere il prima possibile casa sua.
O meglio, casa sua e di Rachel.
Il telefono suona proprio in quel momento e il ragazzo sbuffa infastidito premendo il tasto verde, senza nemmeno leggere chi è il mittente della chiamata.
«Hummel!» gracchia la voce di Santana al telefono «Ti sto cercando da più di tre giorni e tu non rispondi mai al telefono. Mai!»
«Lo so, lo so!» dice Kurt «Scusami, è solo che sono stato molto impegnato in questi giorni...Cassandra non ci lascia un momento di tregua. Non riesco a capire, io mi sono iscritto in questa scuola per cantare, non per ballare!»
«Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala» ride la latina.
«Ah.Ah. Divertente, San» borbotta Kurt mentre, finalmente, entra nell'ascensore del condominio.
«Senti Kurt» comincia a dire la ragazza con tono serio, mortalmente serio, solo che Kurt non le presta molto attenzione perchè, entrando in casa, si trova davanti Brody nudo.
Nudo, seduto sulla sedia dove lui fa colazione tutte le mattine.
«Oh no...» mormora il ragazzo infuriato «Brody alzati dalla mia sedia!»
«Hey, ciao Kurt!» esclama allegro Brody.
«Racheeeeeeeel!» urla allora Kurt.
«Cazzo, Kurt! Mi hai spaccato un timpano!» si lamenta Santana al telefono «Che sta succedendo?»
«Il fidanzato di Rachel è seduto sulla mia sedia ed è nudo!» sbotta Kurt.
«E che sarà mai?» chiede la ragazza.
«Racheeeeeel!» urla di nuovo Kurt e «Che sarà mai? Non lo sopporto, non lo sopporto più! Si mangia i miei cereali, quelli con i frutti di bosco, usa il nostro bagno e lascia sempre la tavoletta alzata»
«Kurt, sembri una donna però» ridacchia Santana.
«Ma è un troglodita 'sto ragazzo! Anche io alzo la tavoletta, ma poi, per rispetto della mia odiosa coinquilina, la riabbasso!»
«Comunque io sono qui, eh» si intromette a quel punto Brody, ancora seduto sulla sedia.
«Vaffanculo!» sbotta allora Kurt «Io vado a farmi un giro e quando torno sarà meglio che tu e Rachel non siate in casa»
«Kurt? Dovresti moderare il linguaggio» dice Rachel uscendo dal bagno e incrociando le braccia al petto.
«Vaffanculo, Rachel» la liquida Kurt, sbattendosi la porta alle spalle e rientrando nell'ascensore.
Si lascia andare ad un sospiro e appoggia la schiena contro la parete dell'ascensore.
«Tutto okay?» chiede Santana con tono preoccupato.
«No» ringhia Kurt.
«Allora è meglio che io non ti dica quello che stavo per dirti» 
«Sputa il rospo» dice il ragazzo «tanto peggio di così non può andare»
«Ecco, penso che forse sia meglio-»
«Smettila, Santana!» la interrompe Kurt «Parla»
Il castano sente un sospiro pesante e profondo e «Ho sentito Blaine» sputa fuori la ragazza.
L'ascensore si ferma al piano terra proprio in quell'istante, ma Kurt non sente più le gambe e rimane immobile.
Probabilmente sentire nominare Blaine gli farà quell'effetto per tutta la vita.
«Non me ne può fregare niente di lui» si sforza di dire Kurt allora, ignorando il groppo in gola che sembra volerlo soffocare.
«Kurt, puoi mentire a Rachel, a Finn e pure a tuo padre, ma con me non attacca»
«Non sto mentendo»
«Senti, lo so che Blaine è stato un coglione»
«Appunto, è lui che mi ha lasciato quindi non c'è niente da aggiungere»
«Non voleva lasciarti!» esclama allora Santana.
«Ah! Bella questa...» mormora acidamente il castano.
«Kurt-»
«Sono passati mesi da quando ci siamo lasciati, okay? Io adesso non voglio più pensare a Blaine, anzi, sai cosa? Credo che accetterò l'invito per un caffè che mi ha fatto Adam»
«Quello con quell'accento inglese terribile?» chiede la ragazza senza riuscire a nascondere una vena di disgusto nella sua voce.
«Si, lui» risponde Kurt.
«Okay, accetta pure di uscire con quel damerino, ma sappi che Blaine sta male»
«Gli sta bene» ribatte acidamente il ragazzo.
«Kurt, sa di aver fatto una cazzata con te...ha passato mezz'ora a piagnucolare al telefono dicendo strane cose su George Harrison, i Beatles e ha detto che tu eri il suo mare e-»
«Non mi importa» la liquida in fretta Kurt «Ci sentiamo, ciao»
Kurt chiude la chiamata e si lascia scivolare per terra.
Rimane in quella posizione per non sa quanto tempo, ore forse, e si rialza solamente quando la loro vicina di casa, la signora Harrison, entra nell'ascensore con un paio di buste della spesa in mano.

**

UN ANNO E OTTO MESI DOPO

Le cose con Adam non funzionano. E non perchè Adam abbia qualcosa che non va, anzi, è gentile e premuroso nei confronti di Kurt, ma.
Ma Blaine è ancora lì, è come uno spettro che non vuole abbandonarlo.
Kurt ci ha provato a lasciarselo alle spalle. Ha anche cancellato tutte le sue foto, le loro foto, ma niente da fare. 
Blaine è ancora lì.

**

UN ANNO E DIECI MESI DOPO

«Blaine non fa più il pescatore. L'economia fa schifo in Grecia in questo periodo, in caso tu non lo sapessi. Penso si voglia trasferire da qualche parte, ma non so dove»
Questo è ciò che gli dice Santana entrando nel suo appartamento con un trolley in mano e guardandosi intorno.
«Cosa ci fai qui?» chiede Kurt, aggrottando le sopracciglia, anche se la domanda che più gli preme è: "Perchè senti ancora Blaine sono uno stronzo Anderson?"
«Ho deciso di trasferirmi a New York e sfondare come attrice» annuncia l'amica.
«Si preannuncia una tragedia» mormora Kurt senza farsi sentire da Santana.

**

DUE ANNI DOPO

Kurt varca la soglia della NYADA con la testa che scoppia.
Non sono nemmeno le otto di mattina e Rachel e Santana l'hanno già fatto uscire fuori di testa.
La convivenza tra le due non sta andando a gonfie vele, proprio no.
Kurt si passa una mano sugli occhi e sospira, sentendo le occhiaie sotto i suoi polpastrelli.
Dio, dovrebbe trasferirsi lontano da quelle due psicopatiche.
Quando riapre gli occhi si accorge che la scuola è in fermento: ci sono ragazzi e ragazze che corrono e urlano ovunque.
«Che diavolo sta succedendo?» chiede ad alta voce, sperando che qualcuno lo senta in mezzo a quel trambusto.
«C'è un tizio, un intruso, che sta cantando nella Stanza Circolare!» gli risponde una ragazza con i capelli verdi.
«E non l'hanno ancora cacciato?» chiede.
«In realtà le guardie l'hanno preso con la forza, pronti a sbatterlo fuori, ma è intervenuta Carmen in persona e ha chiesto al ragazzo di continuare a cantare»
Kurt aggrotta le sopracciglia, una piccola ruga gli solca la fronte.
«Beh, allora andiamo a sentirlo» propone alla ragazza, che gli sorride e corre in direzione della Stanza Circolare.

Kurt non riesce a vedere niente, perchè la stanza è piena di studenti e professori, ma sente.
Gli basta sentire per rendersi conto che il pazzo che è entrato alla NYADA per cantare nella Stanca Circolare è Blaine.

«Somewhere in his smile he knows 
That I don't need no other lover
»

Something. Blaine sta cantando Something e Kurt sente già le lacrime premere agli angoli degli occhi.

Quando Blaine finisce di cantare, c'è un mezzo secondo di silenzio e poi uno scrosciare di applausi. E in mezzo a tutto quel rumore Kurt si lascia andare e piange rumorosamente.
«Signor?» chiede a quel punto Carmen Tibideaux facendo calare nuovamente il silenzio intorno a lei.
«Anderson, Blaine Anderson» si presenta il riccio.
Kurt comincia a farsi spazio tra la folla, beccandosi qualche insulto a mezza voce, e lo vede.
Vede come Blaine si sta mordicchiando un labbro e come dondola sui piedi. Chiaramente non è a suo agio in mezzo a tutta quella gente che lo fissa.
«Signor Anderson,» continua poi Carmen «lo sa che ha una voce abbastanza straordinaria?»
Kurt sorride senza nemmeno rendersene conto, perchè ripensa a quando lui ha detto le stesse identiche parole a Blaine. Era quasi Natale e stava preparando la cena quando Blaine aveva cominciato a cantare contro il suo orecchio e Kurt semplicemente gli aveva detto che aveva una voce straordinaria e che alla NYADA lui non sarebbe mai stato rifiutato.
Blaine aveva riso e scrollato le spalle con indifferenza dicendo che stava bene in mezzo al mare a pescare e a cantare per i pesci.
«Uhm...qualcuno me l'ha già detto» risponde Blaine abbassando lo sguardo e riportando Kurt al presente.
«Penso che saresti un ottimo allievo qui alla NYADA» continua la donna, ma «No, no...non è per questo che sono venuto qui» si affretta a dire il riccio, stupendo non poco la donna e tutti i presenti, compreso Kurt.
«Posso sapere il motivo allora?»
«Sono solo molto innamorato» risponde Blaine alzando di nuovo lo sguardo e chiamatelo destino, chiamatelo in qualsiasi altro modo, ma i suoi occhi incrociano subito quelli di Kurt.
Carmen Tibideaux annuisce piano e «Se mai cambiasse idea» dice «la scuola è sempre aperta per lei»
Blaine però non la ascolta, troppo preso a guardare Kurt. Il suo Kurt.
Che ha perso le lentiggini perchè a New York non c'è lo stesso sole della Grecia, ma non ha perso la sua bellezza e il suo sguardo che gli ricorda il mare mosso.
Il suo amato mare.
«Scusami» mima con le labbra e Kurt gli sorride.
La folla intorno a loro comincia a lasciare l'aula e rimangono solamente loro due.
«Ti prego dimmi qualcosa» sussurra Blaine dopo qualche minuto di silenzio «dimmi che non è troppo tardi e che mi ami ancora»
«Ti sei deciso a lottare per noi» riesce a dire Kurt, la voce rotta dall'emozione.
Blaine fa un passo verso di lui -sono ancora così lontani- e allunga un braccio nella sua direzione.
«Mi dispiace di essermi arreso, solo che...avevo paura. Avevo paura di essere un peso per te»
«Non potresti mai essere un peso per me» ribatte Kurt, un passo in avanti anche lui.
«Mi dispiace così tanto» piagnucola Blaine.
«Ma sei qui adesso» dice il castano.
«Si, sono qui adesso» ripete il riccio, un piccolo sorriso si dipinge sulle labbra. Su quelle labbra carnose che tanto sono mancate a Kurt.
«Sei veramente qui» sussurra Kurt, avvicinandosi ulteriormente al ragazzo. E adesso i loro petti quasi si sfiorano.
«Sei così bello» mormora Blaine, accarezzandogli una guancia e facendogli socchiudere gli occhi.
«Mi sei mancato così tanto, sono stato un tale idiota che-» continua a parlare Blaine, ma Kurt pensa che non ci sia più bisogno delle parole -non ora, il momento di parlare arriverà dopo- e gli tappa la bocca poggiandoci la sua sopra.
Blaine sospira nel bacio, come se riemergesse dall'acqua dopo troppo tempo in apnea.
E forse è così. Forse Kurt è il mare, ma è anche l'ossigeno che lo fa respirare.



 
Fine.


 






 

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