Trip down memory lane

di ImYoshiko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 Settembre 2014 ***
Capitolo 3: *** 15 Settembre 2014 ***
Capitolo 4: *** 11-12 Ottobre 2014 ***
Capitolo 5: *** 12 Ottobre 2014 ***
Capitolo 6: *** 13 Ottobre 2014 ***
Capitolo 7: *** 13 Ottobre 2014 ***
Capitolo 8: *** 17 Ottobre 2014 ***
Capitolo 9: *** 29 Ottobre 2014 ***
Capitolo 10: *** 5 Novembre 2014 ***
Capitolo 11: *** 7 Novembre 2014 ***
Capitolo 12: *** 23-24 Novembre 2014 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quella sera mi sembrò che il mondo mi crollasse addosso. Speravo in una bella serata in compagnia dei miei amici, eppure si è rivelata tutt'altro che una bella serata. Non sono ancora riuscita a metabolizzare tutti gli avvenimenti di quest'anno e come se non bastasse le brutte notizie non facevano che aumentare. Io mi rifiuto di credere che tutto ciò stia realmente accadendo a me. Sono fuori in veranda seduta sul divano a dondolo a fissare le stelle.Quegli astri celesti sembrano brillare più del solito ed io inizio a fissarli incantata come se mi rapissero con i loro luccichii. In quell'istante, mentre inizio a perdermi fra i miei pensieri, vedo sfrecciare una stella cadente che richiama l'attenzione su di lei.Subito inizio a pensare lui e così esprimo il mio desiderio. Non so bene come sia arrivata a questo punto, come sia diventata così patetica da desiderare lui ad una stupida stella cadente. Fisso ancora il cielo sperando che passi un'altra stella, sperando di poter cambiare il mio desiderio perché lui è stato il mio errore più grande..eppure vorrei continuare a sbagliare pur di star con lui.

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Capitolo 2
*** 1 Settembre 2014 ***


Quel giorno probabilmente fu uno dei più strani della mia vita. Quella mattina mi svegliai con circa tre chiamate dalla mia migliore amica Tayla. Con gli occhi ancora mezzi chiusi composi il numero e la chiamai velocemente. La sua voce squillante fu un incubo per le mie povere orecchie, specialmente di prima mattina. "Pronto?" dissi con la voce ancora impastata a causa del sonno. Guardai velocemente la sveglia per controllare l'ora ed erano ancora le dieci del mattino, così decisi di rannicchiarmi ancora un po' fra le coperte in attesa che Tayla proferisse parola.

"Skye!Ho provato a svegliarti ma come al solito non ci sono riuscita!"disse euforica, come se non aspettasse altro, ma probabilmente è stato un bene per lei non avermi svegliata.

"Tay,è sabato perché dovrei svegliarmi presto?" dissi scocciata mentre sentivo la freschezza del cuscino sulla mia guancia destra e la pesantezza del cellulare sulla sinistra.

"Ricordi i miei cugini di cui ti ho parlato tanto?" disse sempre con quel tono esuberante che mi irrita tutti i giorni. Spesso mi chiedo come faccia ad essere sempre così allegra.

"Ti riferisci a quelli che ti trattano da cameriera da fine luglio?"dissi stuzzicandola un po' e alzandomi poggiando la schiena contro il legno freddo del letto.

"Si esatto, proprio loro. Ho già chiamato Reyna per informarla perciò non fare la guastafeste. Roy fa il compleanno oggi e di sera usciamo,tieniti pronta per sette di sera e vestiti carina" disse prima di attaccare. Sbuffai pensando a come mi aveva appena definita. Una guastafeste. Che ingrata, se solo ripensassi a tutto ciò che ho fatto per aiutarla quando ha organizzato feste clandestine all'insaputa dei suoi genitori vorrei picchiarla. Mi alzai di scatto dal letto e mi fiondai in bagno. Mi guardai allo specchio e notai che i miei capelli erano arruffati,così iniziai a pettinarli sciogliendo i nodi. Poco dopo i miei lunghi capelli biondi erano ritornati alla normalità, lisci come spaghetti. Li appuntai e mi infilai sotto la doccia per darmi una sciacquata veloce. L'acqua fredda iniziò a bagnarmi il viso ed io provai subito una sensazione di freschezza. Sperai che non finisse mai, ma le cose belle sono sempre destinate a finire. Quando uscii dalla doccia legai velocemente un asciugamento all'altezza del seno.Tornai in camera mia e iniziai a vestirmi. Indossai un pantaloncino  e una maglia poi scesi di sotto e andai a fare colazione. Come sempre i miei genitori avevano ripreso al lavoro e mio fratello era già tornato al college. Aprii il frigo e tirai fuori il succo all'arancia versandone un po' nel bicchiere. Mi sedetti su una sedia e poi iniziai a controllare i vari social network. Mi arrivarono alcune notifiche di tumblr e su instagram. Le controllai velocemente e poi salii di nuovo in stanza. Indossai la tenuta da jogging e dopo esser uscita di casa inizia a correre per l'isolato fino al parco.

Durante la pausa scolastica mi dedicavo sempre un po' alla cura del mio corpo, specialmente perché non voglio perdere il posto di libero nella squadra di pallavolo per qualche chilo in più. Non sono grassa ma non voglio salire di una taglia perché mi piaccio così con lamia 40 e non sono bassa, semplicemente sono diversamente alta, 1.60 di pura stronzaggine. Da un paio di anni a venire mio padre ha perso il lavoro e da quel giorno tutti hanno iniziato ad essere troppo gentili con me, come se avessi bisogno della loro carità o della loro pietà così decidi di chiudermi in una bolla di stronzaggine anche se infondo sono eccessivamente buona. Fortunatamente ha ripreso a lavorare però io non sono ancora riuscita ad aprirmi con facilità con chiunque. Solo Tayla e Reyna sono le uniche a conoscermi quasi quanto mi conosco io ed io mi fido così tanto di loro che potrei morire pur di salvarle.

 Arrivai fino al parco e mi fermai proprio davanti ad un chiosco e decisi di andare a prendere una bottiglietta d'acqua per dissetarmi. Dopo averla comprata decisi di sedermi sulla panchina lì vicino per riposarmi due minuti prima di tornare a casa e prepararmi per il pranzo. Dopo aver bevuto circa mezza bottiglietta la poggiai accanto a me sulla panchina e poi tirai la testa in giù per sistemare al meglio i capelli ormai sudati.Quando mi ritirai su mi girai per avere di nuovo un sorso d'acqua ma con mio stupore la bottiglia non era lì. Non fu difficile trovarla visto che proprio accanto a me un ragazzo stava finendo tranquillamente la mia acqua. "Dissetante, vero?" dissi sarcastica ma lui non sembrò cogliere il mio sarcasmo o probabilmente l'ha semplicemente ignorato."Sì era anche abbastanza fresca" disse sorridendo. Rimasi per un paio di secondi spiazzata da quel sorriso mozzafiato e per errore spostai lo sguardo sui suoi occhi talmente scuri da far paura eppure a me non fecero paura, anzi, mi sentii inspiegabilmente attratta. "La prossima volta compratela l'acqua" dissi riprendendo il controllo dei miei pensieri e delle mie azioni prima che fosse troppo tardi.Inizia a correre di nuovo per allontanarmi il più possibile da quel misterioso ragazzo eppure per qualche inspiegabile motivo lui iniziò a correre accanto a me.

"Dunque come hai detto di chiamarti?" disse e lo sentii ridere per qualche secondo probabilmente per il suo metodo di abbordaggio sempliciotto.

"Non l'ho detto"

"Davvero?Dovresti rimediare! Io sono Wes" disse. Mi voltai verso di lui e quasi d'istinto gli sorrisi e mi presentai. "Io sono Skye" poi avanzai il passo e mi allontanai velocemente.

Quando arrivai a casa oltre a puzzare come una capra indiana avevo la testa a quel ragazzo conosciuto al parco. Ripensai ai suoi occhi e al modo in cui mi scrutavano curiosi e a quel sorriso così puro e sincero.Mi diedi due schiaffi in faccia per tornare alla realtà ma probabilmente mi schiaffeggiai troppo forte perché sentii le guance andare in fiamme. Salii velocemente di sopra e mi feci una doccia e dopo aver preparato qualcosa per pranzo mi riposai.

Il tempo sembrò volare e non mi resi nemmeno conto che erano già le sei e mezza passate quando andai a prepararmi. Non mi preoccupai di risultare carina, bensì volevo semplicemente stare comoda così indossai dei jeans skinny neri, una camicia rossa con qualche striscia orizzontale nera e bianca ed un giacchetto nero in pelle,come scarpe optai per dei semplici stivaletti neri bassi. Sistemai il trucco e lasciai i miei capelli biondi al naturale. Presi la borsanera a tracolla ci infilai le chiavi e il portafogli e dopo aver scritto un biglietto per avvisare della mia uscita i miei genitori uscii di casa e mi allontanai di qualche isolato prima di arrivare da Tayla. Suonai il campanello e non mi sarei mai aspettata di trovarmi lui di fronte. Mi fissò probabilmente con il mio stesso sguardo incredulo. Sicuramente nessuno dei due si sarebbe aspettato un incontro così ravvicinato. Sorrise ed io mi persi nuovamente fra i miei pensieri. Per essere bello è bello e non lo si può negare. E'alto circa 1.80. I capelli neri si adattano perfettamente agli occhi castano scuro e a quelle labbra carnose ma non troppo. Anche se indossava una maglia bianca riuscii a capire benissimo che era ben piazzato dalle spalle larghe e dalle braccia abbastanza muscolose. Mi ripresi dal mio stato di trance dopo che lui mi rivolse la parola, feci un mezzo sorriso ed entrai in casa. Mi aspettava una lunga serata.

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Capitolo 3
*** 15 Settembre 2014 ***


Dal compleanno di Roy è passata più di una settimana e le cose quella sera sono andate abbastanza bene se non contiamo il fatto che Roy, il cugino di Tayla, ci ha provato spudoratamente con Reyna che l'ha ignorato con classe, Tayla ha rischiato di perdere la vita facendo una caduta in grande stile scendendo le scale e probabilmente il suo povero sedere ne ha risentito molto. Il ragazzo misterioso, Wes, ed io non parlammo molto quella sera probabilmente perché tutti avevano notato che già ci conoscevamo e Tayla non ha aspettato neanche un nano secondo prima di partire con l'interrogatorio eppure qualche volta mi parse di vederlo mentre mi lanciava qualche sguardo veloce prima di tornare a parlare con i suoi cugini, non mi preoccupai molto della cosa e passai una serata tranquilla con Reyna, che cercava di evitare Roy come la peste, e Tayla che, al contrario, voleva avvicinarli solo per dispetto.

Oggi è il 15 Settembre.

Il 15 settembre probabilmente per la maggior parte della popolazione terrestre è un giorno qualunque, ma per noi studenti no. Il 15 settembre iniziò la scuola. Il mio ultimo primo giorno di scuola ed io non ero ancora mentalmente pronta. Mi svegliai in ritardo e dovetti prepararmi in fretta e furia. Quando arrivai a scuola la campanella era suonata già da un po' ma fortunatamente arrivai in classe quando ancora la professoressa non era ancora arrivata. Presi posto al quarto banco vicino la finestra e poco più avanti c'era Reyna che parlava con Gwen. Quanto mi irrita quella ragazza. Presto arrivò la professoressa Sanches, di spagnolo, ed iniziò la lezione. Io e Reyna decidemmo di specializzarci in lingue piuttosto che studi sociali come Tayla perciò avevamo pochi corsi in comune. Alla fine della lezione io, Reyna e Gwen andammo verso l'aula d'inglese dove Tayla aveva già preso i posti per noi. Terza fila centrale. Quando arrivammo prendemmo subito posto: Tayla a destra, Reyna al centro ed io a sinistra vicino la finestra. Rivolsi un sorrisetto forzato a Gwen che si aspettava di essere seduta accanto a Reyna. “C'è un posto accanto a Hilary, smamma” dissi facendole un gesto veloce con la mano e lei sparì prontamente dalla mia vista. Mi voltai per fissare un po' il paesaggio ma ad un certo punto mi ritrovai lo sguardo intimidatorio di Tayla scrutarmi come se avessi fatto qualcosa di male.

“Dunque, dimmi di Wes..”

“Non c'è nulla da sapere” dissi perché alla fine non c'era veramente nulla che valesse la pena di essere raccontato.

“Avanti Skye non lasciarci con le mani in mano..” disse Reyna facendo gli occhioni dolci. Quegli occhioni.

Sospirai e inizia a raccontare del nostro incontro omettendo però come mi aveva fatto sentire con un solo sguardo. Per il resto della lezione Tayla continuò a mandarmi sguardi maliziosi come se sapesse cose in più mentre Reyna cercava di trattenere le risate mentre io mi preparavo mentalmente alla guerra.

 

Il primo giorno di scuola passò in fretta anche se il vero problema erano tutti gli altri. Fra la pausa pranzo e le varie pause ad ogni lezione io, Reyna e Tayla riuscimmo a vederci più del solito soprattutto perché seguivamo le lezioni allo stesso piano. Quando uscimmo da scuola mi ritrovai Wes di fronte l'uscita e quando mi girai verso Tayla lei sorrise maleficamente. Odio quella ragazza. Sospirai e andammo tutte a salutarlo.

“Hey bambine!” disse sorridente. Bambine. Borbottai un velocissimo “ciao” senza troppi preamboli e spostai l'attenzione verso sinistra e come un lampo di luce disceso dal cielo, lo vidi! Chris, il mio migliore amico, l'unico che poteva salvarmi da una situazione del genere!

“Chris!” urlai come se non lo vedessi da secoli. Passammo tutta l'estate insieme.

Lo abbracciai e dalle sue azioni stentate capì non ci stava proprio capendo un cazzo.

“Che cazzo fai?”

“Stai zitto coglione, reggimi il gioco” dissi e lo sentii ridere. Ricambiò l'abbraccio e andammo verso gli altri. Salutò le altre e si presentò a Wes che probabilmente tentava di capire il tipo di rapporto che avessimo.

Poggiai una mano sulla spalla di Chris e dissi “beh, noi abbiamo da fare..ci vediamo” e me la filai velocemente insieme a lui.

Mentre tirai un sospiro di sollievo lui si mise a ridere. Un vero simpaticone. “Perché quel ragazzo ti sta antipatico?” mi chiese.

“Non mi sta antipatico semplicemente mi fa sentire..” ma esattamente come mi faceva sentire? Stupida, imbarazzata? Mi metteva in soggezione? Che cazzo. L'avrò visto più o meno tre volte e il mio cervello è già andato in fumo. Sentii ridere Chris e gli tirai un pugno sul braccio.

“Quindi ti piace” disse facendo la voce sensuale come se volesse abbordare, ma sapevo che per lui è tutto solo un gioco.

“Non dire certe cose, l'ho visto solo tre volte. E' materialmente impossibile” perché è impossibile, no?

Quando arrivai a casa mi gettai sul letto di camera mia. Quella giornata fu così pesante..comunque, decisi che per rilassarmi mentalmente avevo bisogno di un po' di tumblr e di facebook. Mi collegai su entrambi e mentre scorrevo la dash di tumblr mi arrivò una notifica su Facebook. Ed è lì che la vidi. La richiesta d'amicizia.

Non che mi desse fastidio, è un ragazzo attraente e anche simpatico ma la mia vita sentimentale è come camminare sui carboni ardenti. Solo i masochisti ci proverebbero e se lui è così masochista da volersi bruciare, lo accontenterò.

Accettai l'amicizia e poi mi misi comoda sulla sedia aspettando che mi cercasse, sicurissima che lo avrebbe fatto. Eppure non lo fece.

E probabilmente con quello capì che nessuno è così masochista da provaci con me.

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Capitolo 4
*** 11-12 Ottobre 2014 ***


Passò quasi un mese dall'ultima volta che vidi Wes e non riuscivo bene a capire se la cosa mi dispiaceva o mi piaceva, sta di fatto che non lo vidi per un po'. Tayla non mi parlò più di suo cugino, capì bene che non ero ancora pronta dopo Jake e lasciò perdere qualsiasi tentativo per avvicinarmi a lui.

Quel sabato decidemmo di uscire e di andare a bere qualcosa solamente per divertici un po' considerando che, sebbene fosse solamente il primo mese di scuola ci avevano già messo sotto con lo studio. Quella sera io, Tayla e Reyna ci ritrovammo tutte da lei per prepararci e la presenza di suo fratello Nacho non ci disturbava affatto. Sfiderei chiunque ad essere disturbata da un ragazzo alto, muscoloso e con un fascino che hanno in pochi. Scesi di sotto, in cucina, per prendere da bere e quando arrivai lo vidi in pantaloncini, quasi mutande, e senza maglia. Non vi dico lo stupore nel vederlo conciato il quel modo.

“Ehy” mi disse sorridendo ed io persi completamente l'uso della parola. Dissi due parole senza senso e lo feci ridere. Figura di merda. Tornai dalle altre e l'unica cosa che dissi fu “mi sono innamorata” con sguardo sognante.

 

Verso le 22:30 i nostri bei sederini si stavano già muovendo a tempo di musica in quel piccolo locale di periferia. Eppure per quanto fosse piccolo, i drink erano grandi. Io stavo seduta con Reyna che si ostinava a non voler bere mentre Tayla ballava come una forsennata con Paul, il suo migliore amico.

Spronai così tanto Reyna per farle bere un drink che mi sembrò di pregare Gesù Cristo.

Mentre Reyna sorseggiava già il suo secondo drink e Tayla continuava a ballare, io mi alzai per fare una delle poche cose che valevano la pena di essere fatte. La pipì.

Quando uscii dal bagno mi ricordai quanto i cessi in questi posti sono sempre così sudici da sentire la puzza di pipì, e se sei sfortunata pure di cacca, non appena varchi la soglia. Quando uscii quasi mi sembrò paradisiaco l'odore di sudore che si respirava ma ben presto andai a sbattere e le mie narici furono invase di One Million. Mi sentii in estasi sentendo quel buon profumo tanto da non volermene staccare, un sogno che si avvera, ma quando alzai lo sguardo per chiedere umilmente perdono mi sentii morire. Non solo mi ritrovai a pochi centimetri dal mio viso quelle fottute labbra, ma bensì le vidi curvarsi in uno splendido sorriso. L'imbarazzo e la vergogna si mescolarono e diedero vita ad un nuovo sentimento e se non fosse stato per la luce soffusa del locale probabilmente avrebbe notato le mie guance colorarsi. Quel sorriso si allargò ancora di più ed io mi sentii ancora più in imbarazzo.

Probabilmente il mio cervello andò momentaneamente in stand-by perché non riuscii a spiccicare neanche una parola, ma sfortunatamente la sua voce mi fece tornare alla realtà.

“Potresti anche staccarti da me adesso, no?” disse ed io non mi resi nemmeno conto che le sue mani erano poggiate sulle mie braccia che erano praticamente quasi addosso a lui. Mi allontanai con fare impacciato e tentai di dire qualcosa, ma probabilmente non riuscii a collegare due parole per formare una frase sensata e ringraziai il DJ mentalmente per quella schifosissima musica che permise a Wes di non ascoltare bene le mie parole.

Spostai due secondi lo sguardo e vidi Jake poco distante da dove mi trovavo io. Quella sera nessuno è rimasto a casa a farsi i propri cazzi.

Imprecai e Wes mi rivolse uno sguardo di disapprovazione.

“Non dovresti dire parolacce”

“Fammi la ramanzina mentre usciamo di qui papà” dissi e lo trascinai, letteralmente, fuori da quel locale. Mi voltai a destra e a sinistra in cerca di una via di fuga veloce e sicura. Probabilmente Wes mi vide in preda al panico ma in quel momento non mi preoccupai di lui, volevo solamente andare via.

Mi afferrò il polso destro e mi fece voltare verso lui.

“Calmati. Andiamo in un bar qui vicino” e non so perché ma mi fidai di lui e lo seguì. Durante il tragitto a piedi inviai un messaggio sia a Reyna che a Tayla per avvisarle della mia assenza, ma non mi aspettavo neanche una risposta da loro perché con tutta quella confusione non avrebbero mai sentito il cellulare.

Quando arrivammo in quel bar, che sembrava più una tavola calda, ordinammo dei pancake all'una di notte e quando arrivarono erano così pieni di sciroppo d'acero da far venire il diabete solo a guardarli.

“Allora, da chi siamo scappati?” disse prima di prenderne un pezzo.

“Io sono scappata, tu mi hai seguita”

“Veramente mi hai trascinato fuori tu con la forza” e mi resi conto di quando avesse ragione. Distolsi lo sguardo e non risposi più, ma poi come un'ape attratta dal miele mi rigirai, sospirando, e addentai un pancake mentre lui mi rivolgeva un sorrisetto compiaciuto.

“Il mio ex era lì e..non mi andava di vederlo” dissi timida e dal suo sguardo capì che voleva sapere altro ed io mi lasciai ammaliare. Gli raccontai tutta la nostra storia, di come lo amavo e di come ha spezzato il mio cuore mollandomi per un'altra ragazza. Non so per quanto parlai ma mi sembrò veramente di essere ascoltata anche se è praticamente un estraneo, ma la cosa non mi importò. Gli raccontai gli anni migliori e più brutti della mia vita ma lui non mosse ciglio e mi ascoltò come se la sua vita dipendesse da questo.

“E tu che mi dici?” dissi cercando di conoscerlo meglio perché effettivamente conoscevo poco e niente.

“Io dico che non ti avrei mai mollata per un'altra” quella frase uscì come un soffio che venne sovrastato dal rumore di pneumatici che strisciavano sull'asfalto, ma lo sentii. Lo sentii pronunciare quelle parole e lui non se ne accorse, ma io lo sentii e il mio cuore si riempì di gioia inaspettata. Finsi di non aver capito e lo incitai ancora una volta a raccontarmi un po' di lui e fu in quel momento che mi parlò per la prima volta di Vanilla, la sua ex.

Quando uscimmo da quella tavola calda mi arrivò un SMS da Reyna che mi avvisava di andare da lei piuttosto che al locale perché erano già andate via. Guardai l'ora e mi sorpresi quando vidi che erano quasi le tre del mattino.

“Qualche problema?” mi chiese ed io annuì perché c'era proprio un bel problema.

“Ti accompagno io da Reyna, ho la macchina” disse sorridendo e avviandosi verso quest'ultima.

“Come fai a sapere che devo andare da lei?” dissi seguendolo e lui senza neanche voltarsi rispose “me l'ha detto Tayla” e poi il tragitto fu troppo silenzioso pure per un sordo.

Anche in macchina nessuno dei due disse una parola e per evitare il silenzio accesi la radio e mi stupì nel trovare Ed Sheeran alle tre del mattino. Iniziai a canticchiare e lo sentii ridere.

“Che c'è?” chiesi scocciata. Non sono mica un fenomeno da baraccone.

Lui scosse la testa, ma sul viso aveva sempre quel sorrisetto che fece sorridere anche me.

“Dimmi dove sta la tua amica” e gli spiegai velocemente la strada. Poco dopo arrivammo da lei ed io mi sentii stupida perché non volevo scendere da quell'auto.

“Beh..grazie tante del passaggio, senza te potevo dormire sotto un ponte” dissi sorridendo e lui si fece serio, più serio del solito.

“Rifacciamolo qualche volta, mi piace stare con te” ed arrossì sperando di non essere vista. Annuì velocemente ed uscii dall'auto. Gli feci un saluto con la mano e quando entrai in casa sentii la sua auto andare via. Ci saremo rivisti.

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Capitolo 5
*** 12 Ottobre 2014 ***


Quella notte non riuscii a dormire. Non appena arrivai da Reyna, sia lei che Tayla mi aspettavano sedute sul divano come se volessero delle spiegazioni da me.

“Io..” iniziai a dire, ma mi sentii come se dovessi scusarmi per qualcosa. Ma esattamente di che dovevo scusarmi?

Quando mi sedetti sulla poltrona di fronte loro mi stavano fissando serie ed io cercai di fare altrettanto, ma non ci riuscii e mi misi a ridere seguita da entrambe.

Quando mi ripresi inizia a raccontare tutto e Tayla era abbastanza sorpresa perché non aveva mai visto suo cugino comportarsi così ed io non sapevo che pensare. Reyna mi disse che dovevo lasciarmi andare e che Jake non era altro che il mio passato, eppure è un passato che continua a rompere. Mi sentii improvvisamente malinconica, ma non riuscii a capire perché così ignorai totalmente quel sentimento e salii in camera per provare a dormire. Fissai il soffitto quasi per tutta la notte e quando Reyna se ne accorse si sdraiò accanto a me e mi abbracciò, mentre Tayla dormiva tranquillamente. Avevo bisogno di un abbraccio e la sua presenza mi fece tranquillizzare e così, cullata amorevolmente da quello spirito caliente, mi addormentai per un paio d'ore.

Quando tornai a casa per passare una splendida giornata in famiglia, con molto stupore trovai mio fratello seduto comodamente sul divano. Gli saltai addosso e lo abbracciai. La sua lontananza si sentiva e a me mancava tantissimo. Respirai il suo profumo ed era sempre lo stesso, sorrisi e continuai ad abbracciarlo.

Adesso sono comodamente seduta a tavola accanto a mio fratello insieme ai miei genitori. Mia madre preparò un pranzo da sogno, come faceva sempre tutte le domeniche, e proprio per questo non mi dispiaceva affatto passare questa giornata con loro.

I miei genitori sono sempre molto occupati e adoro il fatto che, anche se solo per un giorno o per poche ore, siano sempre riusciti a trovare del tempo per noi. Mia madre ha quarantacinque anni e fa la maestra nella scuola pubblica della città. Se mia madre si occupa di far crescere il loro sapere, mio padre al contrario si preoccupa del loro appetito. E' proprietario di un ristorante di cucina italiana e gli affari vanno abbastanza bene. Mio fratello frequenta l'università di Stanford e sta per conseguire gli studi in legge, avremo presto un avvocato in famiglia.

Sebbene fossi felice della presenza di mio fratello, il motivo mi era del tutto sconosciuto e anche i miei genitori non sapevano nulla del suo arrivo.

Mangiare tutti insieme è totalmente diverso. Ognuno fa battutine ed è sempre molto divertente.

I miei genitori non sono all'antica, anche se hanno le loro regole, non sono vecchi e mi lasciano sempre fare ciò che voglio nei limiti. Posso bere ma non posso tornare a casa ubriaca perché altrimenti sono cazzi amari, posso uscire quando voglio basta che dica loro in qualche modo che non sono in casa, posso andare da Tayla e Reyna e dormire da loro tutte le volte che mi pare, basta che ricambi il favore gentilmente concesso da loro e dai rispettivi genitori in qualche modo. Io rispetto le loro regole e sono libera da punizioni e ramanzine.

A fine del pranzo mio fratello si preparò a dare la notizia che avrebbe cambiato tante cose nella nostra famiglia, anche se ancora nessuno lo sapeva.

Si alzò dalla sedia e si sistemò nervosamente i capelli. Si schiarì la voce ed iniziò a parlare.

“Come sapete quest'anno è il mio ultimo anno di college e ho deciso di conseguire un master mentre lavoro per lo studio legale Cravath..” si fermò, probabilmente per la troppa tensione. Mia madre era già in lacrime perché il suo bambino aveva trovato lavoro e lo stava già abbracciando. Io sorrisi e interruppi quello spettacolo.

“Mamma non ha ancora finito..” dissi e lei si staccò da Matt che mi sorrise ringraziandomi.

“Ecco..conoscete tutti Cindy e..abbiamo deciso di sposarci” disse con un sorriso così smagliante. Mi vennero i brividi quando sentii quelle parole pronunciate proprio da lui. Mia madre scoppiò nuovamente a piangere e mio padre si alzò per andare a congratularsi con lui. Io fui meno pacata e composta e gli saltai in braccio abbracciandolo, ancora.

“Sono così contenta per te! Avrò dei nipotini!” dissi ed esultai ancora e ancora perché probabilmente questa fu la notizia migliore di tutto l'anno.

“Vorrei che tu mi facessi da damigella e lo vorrebbe anche Cindy” disse sorridendomi e quasi piansi a quella proposta.

“Puoi portare anche il tuo ragazzo” mi sussurrò all'orecchio sogghignando. Se prima ero felice, ora volevo solo picchiarlo.

Il resto della giornata passò tranquillamente e mio fratello ci aggiornò su tutte le novità. Cindy e lui progettavano di sposarsi già da un po' ma non avevano detto nulla per non agitare fin da subito gli animi.

Il matrimonio.

Mi chiesi subito come sarebbe stato avere qualcuno che ami per il resto della tua vita accanto a te. Un matrimonio all'antica, senza divorzio, dove ogni litigio veniva risolto senza andare da un consulente di coppia. Mi immaginai io da madre, io da moglie, e sicuramente non sarebbe stato bello come nella mia mente.

Matt sarebbe partito nuovamente domani mattina per tornare al college e finire la specializzazione ed io avrei avuto un altro lunedì da affrontare. Salutai tutti e abbracciai calorosamente mio fratello prima di salire in camera ed addormentarmi. 

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Capitolo 6
*** 13 Ottobre 2014 ***


Quando mi svegliai la mattina seguente fui presa alla sprovvista dai rumori che provenivano dalla cucina e quando scesi di sotto, dopo essermi vestita e truccata per andare a scuola, vidi mia madre fare delle omelette. Sorrisi e capii subito che stava cercando di preparare qualcosa per Matt prima che partisse. Feci colazione con un cornetto ripieno di nutella e poi tornai di sopra per preparare la mia borsa da allenamento.

Le attività sportive riprendevano attivamente proprio quel lunedì di Ottobre, dopo la pausa per l'ingresso delle nuove matricole.

Uscii di casa velocemente e presi il vecchio pick up di mio fratello per andare a scuola. Quando arrivai posteggiai e poi corsi dentro avviandomi verso il mio armadietto. Posai come meglio potevo il borsone e presi il libro di biologia, subito dopo andai in classe.

Né Reyna né Tayla erano in classe con me, ma fortunatamente Chris seguiva il mio stesso corso. Quando arrivai salutai Olivia e Morgan che parlavano fra di loro.

“Novità ragazzi?” dissi intromettendomi nel discorso e mi parlarono di una festa a casa di Clarissa Jordan venerdì, alla quale sarei sicuramente andata. Subito dopo aver preso posto al terzo banco entrò Chris. Quando mi vide venne subito verso di me, mi sorrise e posò il suo zaino sul banco, poco dopo un gruppetto di ragazze lo chiamarono e lui si allontanò. Non era difficile capire il motivo per cui quelle ragazze volessero parlare con Chris. Lui è un ragazzo alto, simpatico, un po' stronzo ma soprattutto è bello. I capelli sono castani né troppo chiari né troppo scuri e gli occhi sono grigi ma qualche volta tendono ad un verde cristallino. Io e Chris ci conosciamo da sempre. Da neonati condividevamo persino la stessa culla e questo è merito dei nostri genitori che sono amici dal liceo. Da quando ho iniziato a frequentare il liceo in molti hanno cercato di usarmi per arrivare a Chris, ma ormai hanno capito che da me non avranno alcun tipo d'informazione. Chris è sempre molto taciturno, ha un senso dell'umorismo particolare e spesso preferisce stare in tranquillità piuttosto che in compagnia, ma ama le feste e il suo sport preferito è ubriacarsi. Probabilmente se dovessi immaginarmi una vita senza Chris, sarebbe come non avere mio fratello Matt. Quando entrò il professore presero tutti posto e Chris tornò accanto a me. Lo sentii sospirare e mi voltai verso di lui.

“Che succede?” chiesi notando la sua espressione scocciata.

“Quelle ragazze non fanno altro che provarci” disse infastidito.

“Ti da fastidio se ci provano? Dì di essere gay”

“Ma lo sai meglio di me che non lo sono..” disse ed era vero. Fin dalle medie Chris riusciva ad avere tutto questo fascino sulle ragazze e non si è certo stato con le mani in mano mentre tutte ci provavano con lui, ma la situazione è certamente peggiorata dall'ingresso al liceo.

“Trovati una ragazza” dissi e poi mi concentrai su ciò che stava scrivendo il professore. Ancora formule. Sentii uno sguardo pungente addosso e mi voltai lentamente verso Chris. Aveva uno sguardo strano come se volesse propormi qualcosa di folle e capii subito cosa aveva in testa.

“No. Non lo farò” dissi subito e lui assunse un'espressione desolata.

“Perché no? Guardami! Sono aitante e simpatico, perché non dovresti fingere di essere la mia ragazza?” disse tentando di convincermi.

“Quanto sei scemo..” dissi scuotendo la testa e tornai a concentrarmi sulla lezione. Lo sentii ridere ed io mi convinsi ancora di più che la sua stupidaggine non ha limiti.

Le lezioni passarono in fretta e subito ci ritrovammo seduti in mensa per l'ora di pranzo. La mia materia preferita.

Io ero seduta con Tayla e Reyna insieme a Collin e Chris che stavano discutendo di football.

“Reyna, tu hai già ripreso danza latina?” chiesi mentre mangiavo i maccheroni al formaggio, lei annuì perché aveva la bocca troppo piena per poter parlare e quando ingerì ciò che aveva in bocca proferì parola “inizio oggi e ho un nuovo compagno” e sorrise.

“Anch'io riprendo con le cheerleader. Siamo delle ragazze sportive!” disse Tayla mostrando il bicipite destro come se avesse qualche muscolo.

“Il cheerleading è solamente tifo..” dissi stuzzicandola.

“Fare la cheerleader è uno sport vero e proprio!” si intromise Collin, “soprattutto perché..” non fece neanche in tempo a finire la frase che Tayla gli mise una mano sul viso.

“Meglio se stai zitto Collin” disse e tutti scoppiammo in una fragorosa risata.

A fine giornata ci separammo tutti per andare ai rispettivi allenamenti. Io andai nella palestra chiusa e quando arrivai fui contentissima di vedere tutte lì.

Carla, Sheyla e Sidney mi corsero in contro e io feci lo stesso. Ci abbracciammo ed ero così contenta di rivederle dopo la pausa estiva.

“Mi siete mancate così tanto!” disse Sidney e tutte eravamo d'accordo con lei.

Dopo esserci cambiate iniziammo subito l'allenamento e le nuove iscritte si rivelarono delle brave giocatrici e magari potevamo pure vincere il campionato scolastico quest'anno. Dopo aver passato un'ora ad allenarci sui fondamentali andammo fuori, al campo di football, per fare dei giri completi prima di tornare a casa.

“Allora, avete qualche novità?” ci chiese Carla e Sheyla iniziò a parlare della sua storia d'amore estiva. Sia Sheyla che Carla passarono l'estate in Europa mentre Sidney ha fatto un campeggio estivo per continuare ad allenarsi ed eravamo tutte convinte che sarebbe diventata una bravissima giocatrice a livello internazionale.

Non ricordo bene cosa disse Juls, il nostro capitano, ma ci fece ridere tutti quanti, me compresa. Spostai lo sguardo verso le gradinate degli spettatori e vidi Wes con un altro ragazzo.

“Vi raggiungo dopo ragazze” dissi e mi avviai verso di lui che mi aveva già vista e mi stava venendo incontro.

“Che ci fai qui?” dissi curiosa di sapere la sua risposta.

“Studio la concorrenza”

“La concorrenza? Sei della Barden per caso?” chiesi e quasi sbiancai quando lo vidi annuire.

La Barden High School e la St. Johnson High School sono due dei tre licei della città. Il terzo, un liceo privato, partecipa raramente alle attività sportive perché si dedica soprattutto a quelle intellettuali. Da sempre ormai, la Barden e la St. Johnson non hanno mai avuto un buon rapporto e nelle gare sportive l'uno vuole sempre prevalere sull'altro sebbene non siamo così tanto in concorrenza. La verità è che siamo alleati contro la Cruize High School, il liceo della contea vicino che, oltre ad essere preparato sul piano atletico, ogni anno per i test orientativi della preparazione intellettuale ci fanno sentire degli idioti.

“Non posso credere che sto parlando con un verde oro..”

“Ed io non posso credere che tu sia una blu e arancio” disse, poi iniziammo a fissarci senza che nessuno dicesse qualcosa.

“Mi piacerebbe passare un'altra serata come quella di due sere fa..” disse fissandomi negli occhi ed io mi persi per due secondi nel suo sguardo. Sistemò una ciocca dei miei capelli, ormai totalmente scombinati, dietro l'orecchio e fissai ogni suo movimento.

“Ehy! Che ci fate voi della Barden qui?!” sentimmo urlare da qualcuno e entrambi tornammo alla realtà. Ci voltammo verso sinistra e vidi Collin avvicinarsi pericolosamente verso di noi.

“Ci vediamo venerdì alle sette, ti passo a prendere io” disse prima di iniziare ad allontanarsi insieme al suo amico che non avevo neanche salutato.

Venerdì. Alle sette. Addio festa di Clarissa.

Mi chiesi come avrebbe trovato casa mia, ma probabilmente glielo avrebbe spiegato Tayla.

“Ehy, perché parlavi con lui? Sai che è della Barden, vero?!”

“Collin, stai zitto” dissi e me ne tornai in palestra.

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Capitolo 7
*** 13 Ottobre 2014 ***


Quando mi svegliai la mattina seguente fui presa alla sprovvista dai rumori che provenivano dalla cucina e quando scesi di sotto, dopo essermi vestita e truccata per andare a scuola, vidi mia madre fare delle omelette. Sorrisi e capii subito che stava cercando di preparare qualcosa per Matt prima che partisse. Feci colazione con un cornetto ripieno di nutella e poi tornai di sopra per preparare la mia borsa da allenamento.

Le attività sportive riprendevano attivamente proprio quel lunedì di Ottobre, dopo la pausa per l'ingresso delle nuove matricole.

Uscii di casa velocemente e presi il vecchio pick up di mio fratello per andare a scuola. Quando arrivai posteggiai e poi corsi dentro avviandomi verso il mio armadietto. Posai come meglio potevo il borsone e presi il libro di biologia, subito dopo andai in classe.

Né Reyna né Tayla erano in classe con me, ma fortunatamente Chris seguiva il mio stesso corso. Quando arrivai salutai Olivia e Morgan che parlavano fra di loro.

“Novità ragazzi?” dissi intromettendomi nel discorso e mi parlarono di una festa a casa di Clarissa Jordan venerdì, alla quale sarei sicuramente andata. Subito dopo aver preso posto al terzo banco entrò Chris. Quando mi vide venne subito verso di me, mi sorrise e posò il suo zaino sul banco, poco dopo un gruppetto di ragazze lo chiamarono e lui si allontanò. Non era difficile capire il motivo per cui quelle ragazze volessero parlare con Chris. Lui è un ragazzo alto, simpatico, un po' stronzo ma soprattutto è bello. I capelli sono castani né troppo chiari né troppo scuri e gli occhi sono grigi ma qualche volta tendono ad un verde cristallino. Io e Chris ci conosciamo da sempre. Da neonati condividevamo persino la stessa culla e questo è merito dei nostri genitori che sono amici dal liceo. Da quando ho iniziato a frequentare il liceo in molti hanno cercato di usarmi per arrivare a Chris, ma ormai hanno capito che da me non avranno alcun tipo d'informazione. Chris è sempre molto taciturno, ha un senso dell'umorismo particolare e spesso preferisce stare in tranquillità piuttosto che in compagnia, ma ama le feste e il suo sport preferito è ubriacarsi. Probabilmente se dovessi immaginarmi una vita senza Chris, sarebbe come non avere mio fratello Matt. Quando entrò il professore presero tutti posto e Chris tornò accanto a me. Lo sentii sospirare e mi voltai verso di lui.

“Che succede?” chiesi notando la sua espressione scocciata.

“Quelle ragazze non fanno altro che provarci” disse infastidito.

“Ti da fastidio se ci provano? Dì di essere gay”

“Ma lo sai meglio di me che non lo sono..” disse ed era vero. Fin dalle medie Chris riusciva ad avere tutto questo fascino sulle ragazze e non si è certo stato con le mani in mano mentre tutte ci provavano con lui, ma la situazione è certamente peggiorata dall'ingresso al liceo.

“Trovati una ragazza” dissi e poi mi concentrai su ciò che stava scrivendo il professore. Ancora formule. Sentii uno sguardo pungente addosso e mi voltai lentamente verso Chris. Aveva uno sguardo strano come se volesse propormi qualcosa di folle e capii subito cosa aveva in testa.

“No. Non lo farò” dissi subito e lui assunse un'espressione desolata.

“Perché no? Guardami! Sono aitante e simpatico, perché non dovresti fingere di essere la mia ragazza?” disse tentando di convincermi.

“Quanto sei scemo..” dissi scuotendo la testa e tornai a concentrarmi sulla lezione. Lo sentii ridere ed io mi convinsi ancora di più che la sua stupidaggine non ha limiti.

Le lezioni passarono in fretta e subito ci ritrovammo seduti in mensa per l'ora di pranzo. La mia materia preferita.

Io ero seduta con Tayla e Reyna insieme a Collin e Chris che stavano discutendo di football.

“Reyna, tu hai già ripreso danza latina?” chiesi mentre mangiavo i maccheroni al formaggio, lei annuì perché aveva la bocca troppo piena per poter parlare e quando ingerì ciò che aveva in bocca proferì parola “inizio oggi e ho un nuovo compagno” e sorrise.

“Anch'io riprendo con le cheerleader. Siamo delle ragazze sportive!” disse Tayla mostrando il bicipite destro come se avesse qualche muscolo.

“Il cheerleading è solamente tifo..” dissi stuzzicandola.

“Fare la cheerleader è uno sport vero e proprio!” si intromise Collin, “soprattutto perché..” non fece neanche in tempo a finire la frase che Tayla gli mise una mano sul viso.

“Meglio se stai zitto Collin” disse e tutti scoppiammo in una fragorosa risata.

A fine giornata ci separammo tutti per andare ai rispettivi allenamenti. Io andai nella palestra chiusa e quando arrivai fui contentissima di vedere tutte lì.

Carla, Sheyla e Sidney mi corsero in contro e io feci lo stesso. Ci abbracciammo ed ero così contenta di rivederle dopo la pausa estiva.

“Mi siete mancate così tanto!” disse Sidney e tutte eravamo d'accordo con lei.

Dopo esserci cambiate iniziammo subito l'allenamento e le nuove iscritte si rivelarono delle brave giocatrici e magari potevamo pure vincere il campionato scolastico quest'anno. Dopo aver passato un'ora ad allenarci sui fondamentali andammo fuori, al campo di football, per fare dei giri completi prima di tornare a casa.

“Allora, avete qualche novità?” ci chiese Carla e Sheyla iniziò a parlare della sua storia d'amore estiva. Sia Sheyla che Carla passarono l'estate in Europa mentre Sidney ha fatto un campeggio estivo per continuare ad allenarsi ed eravamo tutte convinte che sarebbe diventata una bravissima giocatrice a livello internazionale.

Non ricordo bene cosa disse Juls, il nostro capitano, ma ci fece ridere tutti quanti, me compresa. Spostai lo sguardo verso le gradinate degli spettatori e vidi Wes con un altro ragazzo.

“Vi raggiungo dopo ragazze” dissi e mi avviai verso di lui che mi aveva già vista e mi stava venendo incontro.

“Che ci fai qui?” dissi curiosa di sapere la sua risposta.

“Studio la concorrenza”

“La concorrenza? Sei della Barden per caso?” chiesi e quasi sbiancai quando lo vidi annuire.

La Barden High School e la St. Johnson High School sono due dei tre licei della città. Il terzo, un liceo privato, partecipa raramente alle attività sportive perché si dedica soprattutto a quelle intellettuali. Da sempre ormai, la Barden e la St. Johnson non hanno mai avuto un buon rapporto e nelle gare sportive l'uno vuole sempre prevalere sull'altro sebbene non siamo così tanto in concorrenza. La verità è che siamo alleati contro la Cruize High School, il liceo della contea vicino che, oltre ad essere preparato sul piano atletico, ogni anno per i test orientativi della preparazione intellettuale ci fanno sentire degli idioti.

“Non posso credere che sto parlando con un verde oro..”

“Ed io non posso credere che tu sia una blu e arancio” disse, poi iniziammo a fissarci senza che nessuno dicesse qualcosa.

“Mi piacerebbe passare un'altra serata come quella di due sere fa..” disse fissandomi negli occhi ed io mi persi per due secondi nel suo sguardo. Sistemò una ciocca dei miei capelli, ormai totalmente scombinati, dietro l'orecchio e fissai ogni suo movimento.

“Ehy! Che ci fate voi della Barden qui?!” sentimmo urlare da qualcuno e entrambi tornammo alla realtà. Ci voltammo verso sinistra e vidi Collin avvicinarsi pericolosamente verso di noi.

“Ci vediamo venerdì alle sette, ti passo a prendere io” disse prima di iniziare ad allontanarsi insieme al suo amico che non avevo neanche salutato.

Venerdì. Alle sette. Addio festa di Clarissa.

Mi chiesi come avrebbe trovato casa mia, ma probabilmente glielo avrebbe spiegato Tayla.

“Ehy, perché parlavi con lui? Sai che è della Barden, vero?!”

“Collin, stai zitto” dissi e me ne tornai in palestra.

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Capitolo 8
*** 17 Ottobre 2014 ***


Venerdì 17, sfiga su tutti. O era Venerdì 13?

Quando tornai a casa dopo gli allenamenti mi gettai sul divano sfinita. Per vincere il campionato bisogna impegnarsi tanto ed allenarsi spesso e tutto ciò produce un consumo d'energia elevato.

“Skye, stasera che fai?” mi chiese mia madre portandomi un vassoio con qualche biscotto.

“Veramente volevo uscire..con un amico”

“Chris? E dove andate di bello?” mi chiese sorridendo.

“No mamma, non è Chris e non so dove vado..penso in qualche ristorante” dissi. Da qualche tempo mia madre si era convinta che io e Chris fossimo una coppia, da quando ci aveva trovato sul letto mentre Chris mi stava torturando col solletico e furono inutili tutti i tentativi per farle cambiare idea.

“Sai che ci sarà anche Chris al matrimonio, vero?” iniziò dicendo, “non puoi farti vedere con un altro ragazzo, che penserà lui di te?” e addentò un biscotto.

“Mamma, te lo ripeto per la milionesima volta” dissi facendo un sorrisetto, “Chris è come se fosse mio fratello. Ti piace l'adulterio? Va bene! Mi farò Matt!”

“Skye Margareth Hudson!” urlò diventando rossa come un peperone. Risi quando la vidi così e dopo aver agguantato una manciata di biscotti salii in camera. Controllai velocemente la sveglia che segnava le quattro del pomeriggio e mi chiesi se sarebbe passato sul serio o no.

Non c'eravamo sentiti, né visti e tutto ciò mi metteva più ansia di qualsiasi altra cosa. Controllai il cellulare sperando di avere qualche messaggio suo su Facebook ma non ne trovai, così aprii l'armadio per decidere che indossare.

Non sapevo dove saremo andati e di conseguenza né come dovevo vestirmi. Se risultavo troppo casual avrebbe pensato che non mi importava e se ero troppo elegante avrebbe capito che mi importava molto.

Controllai e ricontrollai tutti i vestiti e decisi di indossare dei jeans skinny a vita alta e una maglia nera, semplice, con le maniche a tre quarti che lasciava intravedere un po' di pelle. Andai di corsa in bagno e mi feci una lunga e rilassante doccia e dopo essermi vestita iniziai a preoccuparmi del trucco e dei capelli. Per il trucco non ci misi molto, un po' di matita e un po' di blush per evitare di sembrare la sposa cadavere, per i capelli invece ci impiegai un po' di più perché ebbi la felice idea di farmi riccia. Mai più una cosa simile. Quando fui pronta erano le sette precise e mi sedetti ad aspettare Wes, sempre se sarebbe venuto.

L'attesa mi stava lentamente mangiando viva. Non solo controllavo ogni dieci secondi l'ora, ma più lo facevo e più mi veniva l'ansia. Ci stavo quasi perdendo le speranze quando finalmente sentii una macchina parcheggiare sul vialetto e dopo pochi istanti il campanello suonare. Mi alzai dal divano e contai fino a dieci prima di aprire la porta.

“Heey!” dissi fingendomi sorpresa, lui mi ricambiò con un cenno e un saluto.

“Scusa il ritardo, ho finito tardi con gli allenamenti..”

“Ritardo? Oh sì, sono passate le sette..io sono stata con il mio amico Chris e..ho perso la cognizione del tempo” dissi mentre recuperavo borsetta e giacca. Mi schiaffeggiai mentalmente per le grandissime stronzate che avevo appena detto ma quando mi girai verso di lui, sorrisi.

“Allora, dove andiamo?” dissi mentre salivamo entrambi in auto.

“Al mare” disse e poi sorrise.

“Al mare? Ad ottobre?” chiesi e lui annuì semplicemente.

Il tragitto in auto fu molto divertente. Entrambi iniziammo a stuzzicarci e finimmo solamente quando arrivammo a destinazione.

“Ti conviene lasciare tutto qui, fidati” disse e seguii il suo consiglio, lasciando giacchetta e borsetta in auto. Mi aiutò a scendere un piccolo dirupo prendendomi per mano e aiutandomi a saltare. Camminammo per un po' e poi vidi un gazebo in legno con un tavolo apparecchiato per due. Era illuminato da una serie di luci bianche che rendevano l'atmosfera più intima. Quando arrivammo mi spostò la sedia per farmi accomodare ed entrambi scoppiammo a ridere, probabilmente per l'imbarazzo.

“Perché non potevo portarmi la giacca? Avrei potuto metterla qui sulla sedia” chiesi un po' scettica sul suo comportamento.

“Perché così ti do la mia giacca” disse e scoppiammo entrambi nuovamente a ridere.

Non fu una cena a lume di candela, mi spiegò perché fece così tardi e il motivo era perché aveva fatto una sosta al McDonald's per comprare la cena e portarla qui. Fortunatamente tutto non si era raffreddato e il pensiero di mangiare dei semplici hamburger mi fece rilassare. Dopo cena iniziammo a passeggiare ed io mi fermai per raccogliere qualche conchiglia da portare a Tayla che ne andava pazza.

“Hai più visto Jake?” mi chiese Wes. Quella domanda mi prese alla sprovvista e quando mi girai, lo fissai per un paio di secondi.

“Jake è l'ultima persona che spero di vedere in tutto il mondo” dissi prima di camminare nuovamente accanto a lui.

“E quel Chris invece?”

“E' come se fosse mio fratello” sorrisi e lo osservai il tempo esatto per vedergli comparire un sorriso sul viso.

“Dopo Vanilla non sono uscito con nessun'altra ragazza” iniziò il discorso e solo con questa frase la mia mente iniziò a vagare fra mille pensieri e se ne fece uno in particolare: la prima dopo Vanilla.

“Mi ha tradito..e conosci anche con chi..” disse e mi guardò negli occhi. Subito pensai a Chris ma se avesse fatto una cosa simile me lo avrebbe detto, eppure oltre lui non ha conosciuto nessun altro amico mio.

“Non credo di aver capito..tu non conosci i miei amici” dissi confusa e lui rise.

“Collin non è tuo amico?”

Sbiancai quando sentii dirgli quella frase. Collin, il tenero Collin che non riesce a fare nulla se non ha il permesso della mammina, si è fatto l'ex di Wes.

Corna. Corna. Corna.

“E tu non gli hai spaccato la faccia?” chiesi palesemente scioccata da quella rivelazione.

“No, non sono vendicativo..”

“Qui non si tratta di vendetta!” quasi urlai quando pronunciai quella frase ma tutto ciò lo fece solamente ridere. Ci avrei pensato io a Collin.

“Non mi sono fidato più di nessuno, dopo lei”. Quando disse quelle parole mi sentii insignificante, non potevo far nulla per aiutarlo non potevo farlo stare meglio. Non potevo far niente.

 

La serata passò tranquillamente e arrivai a casa relativamente presto. Prima di scendere dall'auto rimasi ancora un po' a parlare con Wes. Mi resi conto che è veramente un ragazzo dolce e simpatico, un ragazzo gentile e disponibile, un grande ascoltatore e tutto ciò mi irrita pesantemente. Non so se potevo fidarmi di lui. La fiducia non era il mio punto forte e di certo non era neanche il suo. Ma quella sera fui così felice si passarla con lui che mi fece dimenticare tutto il resto.

Prima di scendere dall'auto Wes mi diede un bacio veloce in guancia, ma il semplice contatto con le sue labbra mi fece arrossire. Ci scambiammo i numeri di cellulare e poi corsi dentro casa e composi velocemente il numero di Tayla e poi quello di Reyna.

“Conferenza. Subito.” e andai in camera mia. 

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Capitolo 9
*** 29 Ottobre 2014 ***


Dall'appuntamento, se possiamo definirlo così, con Wes sono già passate alcune settimane ma non furono come quelle precedenti. Sebbene non ci vedemmo mai noi due da soli, capitò qualche volta di uscire in gruppo. Lui ci presentò il suo amico Aiden, il tizio che era con lui quel giorno fra le gradinate, e tutti e cinque passammo diverse serate a goderci questa bizzarra compagnia.

Con Aiden e Wes noi non avevamo proprio nulla in comune e probabilmente era quella la cosa che più ci piaceva. Avevamo pensieri diversi e argomenti diversi di cui parlare e per questo non ci annoiavamo mai.

Il 29 ottobre è uno di quei giorni che non potrei dimenticare neanche se volessi.

Vi ho già parlato del sangue latino che scorre fra le vene di Reyna? Probabilmente questo è il momento più adatto.

Dopo la festa della Quinceañera, svolta tre anni fa, quest'anno ci affrettiamo tutti a festeggiare il suo diciottesimo compleanno sebbene lei sia nata il 30 Ottobre.

Sua madre diceva sempre “i festeggiamenti sono belli, perché non allungarli un po'?” e probabilmente per questo motivo tutti i suoi compleanni, fin da piccola, venivamo festeggiati un giorno prima.

La festa si sviluppava fuori sull'ampio giardino della casa e per l'occasione fu montato un tendone che riparava tutti in caso di pioggia. Sebbene a Phoenix ad Ottobre ci sia ancora caldo, la sera l'aria rinfrescava molto e non è mai un male cercare soluzioni. Meglio prevenire che curare.

Io, Tayla e Reyna eravamo in camera di quest'ultima a prepararci prima della festa.

“Tayla sapevi che mio cugino Andres è single?”

“Uhh sangue caliente!” esclamò Tayla apparendo abbastanza interessata.

Io stavo tranquillamente seduta sul letto a leggere la conversazione con Wes. Non che fossi fissata, ma l'idea di poterlo sentire più spesso di prima mi piaceva.

“Skye, smettila di guardare quella chat” mi dissero entrambe, perfettamente sincronizzate. Bloccai il telefono e mi girai verso loro.

“Non guardavo la sua chat” dissi, mentendo.

“Hai visto come ti sei vestita? Un jeans? Sul serio, perché mi fai questo?” iniziò Reyna facendo la melodrammatica.

“Sai che ci sono Wes ed Aiden vero? Ti vuoi fare trovare così?!” continuò, ma davvero la cosa non mi importava. Sbuffò quando vide che il discorso non mi preoccupava nemmeno e quasi pensai che ci avesse perso le speranze. Poi si voltò verso l'armadio e tirò fuori un vestito bianco con un semplice scollo a cuore e delle maniche morbide.

“Che dovrei fare con quello?”

“Lo indossi” disse autoritaria e con uno sguardo che avrebbe fatto paura a chiunque.

“Io e Tayla siamo vestite carine, è il mio compleanno..me lo devi” ed effettivamente non aveva torto. Anche Tayla indossava un vestito e non le stava per niente male, il blu le donava parecchio e il vestito non era baggiano era semplice con una cintura in cuoio marrone che riprendeva il colore delle sue scarpe. L'unica pecca, per la quale non l'avrei mai indossato, è che era aderente. Non ricadeva morbido, bensì esaltava ciò che avevi e a me ciò che ho non mi piace.

Mi alzai scocciata dagli sguardi che mi lanciavano entrambe e andai in bagno per indossare quel vestito.

Addosso non mi stava per niente male. Era svasato sui fianchi e non era neanche troppo corto, le maniche erano leggermente scivolate sulla spalla, l'unica particolarità è il dietro ricamato a mano e la presenza di un ricamo in pizzo sull'orlo. Era semplice, ma elegante.

Quando tornai in stanza dalle altre mi fissavano scioccate. Probabilmente l'ultima volta che mi hanno visto con un vestitino è stato un paio d'anni fa.

“Ti sta benissimo” disse Tayla sorridendo ed mi sentii in imbarazzo, non per il complimento, perché avrei passato una serata intera vestita così.

“Ora passiamo al trucco” disse Reyna e le levai di mano una salvietta struccante prima che iniziasse a combinare danni.

“Ci penso io al trucco” dissi prima di iniziare a struccarmi e lei iniziò a sistemare i miei capelli. Come se fossi la sua bambola personale.

Alla fine il risultato fu meglio di quanto pensassi. Il trucco total balck che ero abituata ad avere venne sostituito da uno più naturale con un po' di matita verde da farmi da contorno e tutto era così semplice che quasi non sembravo io.

Quando mi guardai allo specchio non vidi più la ragazza che ero di solito, vidi una Skye diversa e stranamente la cosa mi piacque.

Sia Reyna che Tayla erano meravigliose. Se Tayla aveva optato per un colore che richiama l'attenzione, Reyna preferì un rosa pallido. L'abito era corto, morbido sui fianchi e con uno scollo a cuore leggermente particolare. Era un mono-spalla e nell'unica spallina che aveva, vi erano applicati dei fiori che rendevano tutto molto più particolare.

Quando arrivammo in giardino tutti i parenti erano già lì e presto iniziammo la festa.

“Andiamo a ballare?” mi chiese Tayla mentre il dj passava una bachata.

“L'unico ballo latino che so è la macarena” dissi prima che Andres, il cugino bello e single, trascinasse Tayla in pista.

“Hey” sentii dire e quando mi voltai vidi Ignacio, Nacho per tutti, ovvero il fratello sexy, bello e single di Reyna.

“Nacho! Ciao!” dissi cercando di non apparire troppo euforica. Magari mi avrebbe chiesto di ballare e da quel ballo sarebbe potuta nascere una meravigliosa storia d'amore, avremmo avuto tre figli. Due maschi e una femmina che sarebbe stata un vero maschiaccio..stavo vaneggiando.

“Ci sono i tuoi amici alla porta. Reyna è occupata a ballare e Tayla pure, tu sei l'unica a non fare nulla perciò..” perciò toccava a me fare gli onori di casa. Lo ringraziai, sorrisi ed andai dentro verso la porta principale della casa.

Aiden e Wes erano già dentro che si guardavano attorno e quando mi videro puntarono entrambi lo sguardo su di me, ma io diedi importanza solo a quello di Wes.

“Hola chicos!” dissi sorridendo.

“Hai cambiato nazionalità?” mi chiese Aiden prima di salutarmi con un bacio in guancia, poi mi voltai verso Wes.

La differenza d'altezza con Wes era molta, di più che con Aiden, ma la cosa non mi dispiaceva. Aiden è biondo con degli occhi azzurri magnetici totalmente il contrario di Wes. Quando mi avvicinai verso Wes per salutarlo,lui mise una mano dietro la mia schiena per avvicinarmi leggermente ancora di più a lui mentre lo salutavo. Sentii il suo profumo e fu come essere a casa. Quando mi staccai da lui, la sua mano era ancora sulla mia schiena e sebbene la cosa mi piacesse mi faceva sentire anche tremendamente in imbarazzo.

Presi la sua mano e lo guidai, seguiti da Aiden, fuori in giardino.

Aiden presto sparì ed io mi ritrovai sola con Wes.

“Sei bellissima, l'abito ti sta una meraviglia” disse sussurrandolo al mio orecchio così che potessi sentirlo solo io e che potessi sentirlo chiaramente senza essere intralciati dalla musica. Abbassai lo sguardo imbarazzata e prima che potessi dire qualcosa, Andres mi tirò via da lui e si mise a ballare con me.

Io scoppiai a ridere e mi rilassai seguendo le note di quella canzone.

Non ricordo bene quanto ballai, ma sicuramente non furono pochi balli perché i miei capelli erano già stati raccolti in una coda alta ed io sentivo caldo, tanto caldo. Mi allontanai dalla pista per andare a prendere da bere e in quel momento mi si avvicinò Wes.

“Mi dispiace, non volevo allontanarmi, ma Andres..”

“Non preoccuparti, mi fa piacere che ti diverta” mi disse sorridendo eppure mi parse di vedere nei suoi occhi una strana luce.

Lo supplicai di venire a ballare, ma dopo il suo ennesimo “non so ballare” ci rinunciai e tornai in pista.

Poco dopo partì un lento e stavo per allontanarmi dalla pista prima di essere afferrata per una mano da Andres e iniziare a ballare con lui.

Mi sentii in imbarazzo, soprattutto per le sue mani poggiate sui miei fianchi.

Non mi rilassai per niente, specialmente perché un ballo del genere non volevo di certo farlo con lui.

“Scusa amico, ballo io con lei” quelle parole furono per me come un salvagente lanciato proprio poco prima che stessi annegando.

“Pensavo che non sapessi ballare” dissi stuzzicandolo e sentii le sue mani sui miei fianchi, una sensazione che non mi imbarazzava come prima, bensì ero felice di avere un contatto con lui.

Intrecciai le mani dietro al suo collo e ci avvicinammo ancora di più.

“Non sopportavo vedere le sue mani su di te” disse ed io arrossii.

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Capitolo 10
*** 5 Novembre 2014 ***


Erano passati solamente due mesi dall'inizio della tortura e l'ultimo anno si era rivelato più complicato già fin dall'inizio. I professori ci ricordavano settimanalmente del nostro ingresso al college e chi era così coraggioso da dire che non avrebbe proseguito con gli studi veniva classificato subito come un nullafacente.

Nessuno di noi si aspettava un anno così complicato, forse anche più complicato degli altri. La nostra scuola stava subendo cambiamenti drastici e ancora nessuno si era reso conto di quanto fossero gravi, almeno non ancora.

Quel giorno a scuola, oltre al test di matematica a sorpresa copiato da Reyna, sembrò andare tutto tranquillo e anche l'ora di pranzo non fu molto movimentata.

“Chris, mi passi quei tovaglioli?” sentii dire a Reyna. Mi voltai leggermente puntando lo sguardo su entrambi che stavano seduti accanto.

Da qualche giorno mi ero fatta una teoria su Reyna e Chris, ma la scarsa presenza di prove non mi permettevano di confermarla eppure sapevo che ci sarei rimasta male se nessuno dei due si fosse degnato di dirmi nulla. Le mie erano solamente supposizioni, ma ero più vicina io ai tovaglioli, nell'ora di storia ci sediamo sempre noi accanto e tutto ciò mi puzzava come puzzano delle capre bagnate. Quando sentii vibrare il cellulare mi affrettai a tirarlo fuori dai jeans e sorrisi quando vidi il mittente.

-Cena fuori stasera, ti va?-

Risposi velocemente e sorrisi senza neanche accorgermene.

“Era Wes?” chiese Collin facendomi trasalire. Quando incontrai il suo sguardo non vidi il solito Collin che mi faceva ridere, ma lo stronzo che era andato con una ragazza fidanzata. Ma suppongo che non possa essere solo colpa sue e che le cose si facciano sempre in due.

Lui stronzo, lei puttana.

“La cosa non ti riguarda” dissi acida voltandomi verso Tayla che aveva già finito di mangiare. Mi guardò come se mi stesse dicendo “va tutto bene?” ed io annuii, poi sentii la risata di Reyna seguita da quella di Chris.

Iniziavano a darmi fastidio.

“Tra poco quei due faranno dei figli” sussurrai a Tayla e lei fece un sorriso nervoso, non commentò, non disse nulla, e questa cosa mi insospettii molto.

“Stasera esco” dissi come se volessi avvisare i miei tre amici, perché Collin non lo era.

“Vai con Wes?” mi chiese Chris prima di iniziare a mangiare le mie patatine fritte. Gli diedi uno schiaffo sulla mano e lui rise.

“Dov'è che andate? Veniamo anche noi” disse Collin e mi misi a ridere.

“No, che non vieni. Tu non vieni”

“Skye..va tutto bene?” mi domandò Reyna vedendo l'espressione di Collin. Nessuno probabilmente si sarebbe aspettato una mia simile risposta, nemmeno io mesi fa avrei mai risposto così a Collin, ma non sopporto le persone così e non c'entra nulla il fatto che abbia rovinato la storia di Wes perché forse per questo lo dovrei pure ringraziare. Se fosse stato ancora fidanzato probabilmente io oggi non uscirei con lui.

“Perché tratti così Collin? Non ti ha fatto nulla” intervenne Tayla.

“Se solo sapessi, faresti di peggio” dissi con uno sguardo di disapprovazione prima di voltarmi verso Collin che mi stava fissando come se volesse uccidermi.

“E sentiamo allora, cos'è che sai?”. Quella domanda fatta da lui fu per me come il pranzo di Natale. Invitante.

“So che gli stronzi vanno a letto con le ragazze fidanzate, che magicamente si trasformano in troie” dissi e tutti mi fissarono sconvolti. Non pensai neanche minimamente che Reyna e Chris avessero capito, ma Collin sì, lo vidi dal suo sguardo. Quando mi voltai verso Tayla vidi uno sguardo di disgusto che lanciava a Collin e capii che quella battutina era stata recepita anche da lei. Mi alzai con il vassoio del pranzo in mano per andare via dalla mensa e uscire un po' a prendere una boccata d'aria fresca.

“Dove credi di andare?” disse Collin parandosi davanti me. Mi irritava così tanto.

“Io vado fuori, tu vai in bagno” dissi e prima che lui potesse chiedermi cosa accidenti stessi dicendo gli rovesciai il resto del mio pranzo addosso. Quando allontanai il vassoio la sua maglia era completamente rovinata e tutta la mensa si era già girata verso di noi, poi mi avviai verso l'uscita. Posai il vassoio e lasciai la mensa.

Quando tornai a casa dopo essermi trattenuta agli allenamenti ero sfinita, ma la giornata non era ancora terminata. Presi il cellulare e dopo alcuni messaggi di Chris, ne vidi uno di Wes.

-Cambio di programma. Uscita a quattro. Passo alle sette e mezza.-

Odiavo le uscite a quattro ma avrei passato del tempo con Wes perciò per oggi le avrei adorate.

-Ok, ti aspetto.-

Risposi velocemente e poi andai in bagno per farmi una doccia.

Quando uscii scesi di sotto per prepararmi qualcosa da mangiare, ma quando trovai Chris seduto sul divano del salotto, urlai.

“Che cazzo ci fai qui?!” dissi scioccata. Non mi aspettavo di vederlo lì e soprattutto mi chiesi come fece ad entrare in casa considerando che c'ero solo io.

“Il retro era aperto e poi mi fa piacere vederti con solo un asciugamano addosso..” disse rivolgendomi uno sguardo sexy. Cosa che gli riuscì bene, peccato per lui che non fossi qualcun'altra.

“Smettila di fare il coglione, ti conviene andare via. Io devo uscire con Wes e tu non dovresti essere qui”

“Devi dirmi qualcosa?” mi ignorò e subito capii a cosa si riferisse. Era talmente ovvio che si trattava di Collin eppure non dissi nulla mi limitai a fissarlo.

“Tu devi dirmi qualcosa?”

Quando pronunciai quella frase lui deglutì e le mie paranoie furono confermate. Mi nascondeva qualcosa.

“No, sono un libro aperto..lo sai..” disse e poi finse un colpo di tosse.

“Lo so, appunto” e lasciai capire di aver sospettato qualcosa. Non passarono neanche dieci secondi che subito Chris sputò il rospo.

“Facciamo storia insieme..è simpatica e carina..”

“E' la mia migliore amica”

“Ed io sono il tuo migliore amico”

“E non posso credere che nessuno dei due mi abbia detto niente!” urlai infastidita. Mi sentii messa da parte, tradita dal loro comportamento, ma non potevo costringerli a parlarmene se non volevano.

“Sono stato io a chiederle di non parlartene. Mi avresti strappato le palle se le cose fossero andate diversamente, se non mi fossi interessato realmente a lei” disse nel panico. Probabilmente gliele avrei staccate comunque.

“Sappi che so dove stai e che macchina hai e anche quali sono tutti i tuoi impegni settimanali, non farmi incazzare o saprò trovarsi a qualsiasi ora di qualsiasi giorno” dissi prima di sparire in camera mia lasciandolo di sotto. Poco dopo sentii la porta chiudersi ed io aprii l'armadio per tirare fuori dei vestiti decenti.

Indossai dei pantaloncini a vita alta e una maglioncino leggero a maniche lunghe, così da non dover portare una giacca. Indossai le mie converse nere e poi inizia a truccarmi. Da quando provai il trucco leggero alla festa di Reyna lo iniziai a preferire a quello scuro del nero e anche questa volta ne approfittai per non apparire troppo pesante.

Ombretto base, matita nera leggera e mascara. Misi un po' di blush ed un rossetto corallo, non troppo acceso.

I capelli si erano asciugati già da soli e ricadevano lisci sulle mie spalle. Alle sette e mezza in punto suonarono alla porta ed uscii di casa prendendo portafogli e chiavi.

Quando uscii lui era proprio davanti la porta ma diversamente dal solito poggiò una mano sulla mia guancia sinistra, per baciarmi la destra.

“Penso che tu sia bellissima” mi disse ed io mi sentii in imbarazzo.

“Grazie” dissi, quasi lo sussurrai, e poi ci avviammo verso l'auto.

“Dunque..uscita a quattro?” chiesi cercando di alleviare la situazione.

“Aiden mi ha chiesto di fargli da spalla e io avevo già questo appuntamento con te. Non volevo dire di no a nessuno dei due” disse e sorrise.

“A me va bene qualsiasi cosa” e sorrisi anch'io.

 

Arrivati al ristorante trovammo già Aiden con una ragazza bionda seduti al tavolo e solo a guardare i capelli di quella ragazza mi venne la nausea.

“Oh no..” sentii dire a Wes e mi chiesi perché sul volto comparve un'espressione preoccupata.

“Lei è un'amica di Vanilla, per favore non farti rovinare la serata da una come lei, ignorala se dovesse darti fastidio” disse fissandomi. Era serio. La presenza di quella ragazza lo preoccupava e si notava benissimo.

“Wes, Skye! Ciao!” sentimmo dire ad Aiden non appena arrivati al tavolo.

“Lei è Alysha e lui è..”

“Oh si, so chi è lui” disse l'ochetta bionda interropendo Aiden con le presentazioni.

“Quello che non so è chi sia tu”

“Io sono Skye” dissi, “e non è per niente un piacere averti conosciuta” sussurrai convinta che non mi avessero sentita, ma a quanto pare lei mi aveva sentita.

La serata passò in fretta e fortunatamente eravamo già arrivati al dolce. Non fu tutto rose e fiori ed Alysha si rivelò una bella persona solo in apparenza, per gli altri.

“Dunque Wes, tu e lei state insieme?” disse squadrandomi con uno sguardo spocchioso. La volevo uccidere.

“Ci frequentiamo, sì” disse Wes e per fortuna che rispose così oppure l'avrei strangolato. Eppure, potevamo definirci dei frequentanti? Sì uscivamo spesso e ogni scusa era buona per passare del tempo insieme. L'attrazione si notava benissimo, eppure oltre a quel ballo non ci fu più un momento così intimo fra noi due.

“Sai che Vanilla ti sta ancora aspettando?” disse, interrompendo i miei pensieri eppure dopo quel commento iniziai ad odiarla ancora di più.

“Sei peggio di un chihuahua. Potresti smettere di abbaiare per due secondi? Grazie” dissi ormai infastidita e feci ridere Wes. Sapevo benissimo di essere stata acida con lei, ma ero sicura che anche il signore del tavolo accanto non sopportava più la sua voce stridula del cazzo.

“Sei così scialba” disse guardandomi con disgusto.

“E tu sei così cagna” risposi io, sorridendo.

“Ok, penso sia ora di andare!” aggiunse Aiden mentre noi due continuavamo a lanciarci sguardi di fuoco.

Il momento dei saluti fu probabilmente il migliore di tutta la sera, una cosa indimenticabile a parer mio.

“Ricorda Wes..puoi sempre chiamarla”

“Non penso lo farò. E' stato bello rivederti” disse Wes, probabilmente mentendole.

“Spero che tu cada” disse facendomi un sorriso più falso delle sue tette.

“Ed io spero che il tuo iphone 5 cada per terra, mentre piove” aggiunsi io e poi finalmente si levò dalla mia vista.

“Ti prego non facciamo più un'uscita a quattro” mi supplicò Wes e per poco non mi misi a ridere.

“L'hai proposta tu, non io”

“Gelato?” mi chiese. Ed io annuii, “gelato!”

Quando ripensai a tutti gli avvenimenti della giornata un po' mi sentii in colpa per come avevo trattato Collin. Probabilmente se non l'avesse tradito con lui avrebbe fatto la troia con qualcun altro. Cercai di non dare peso a quei pensieri stupidi e quasi banali e mi concentrai più sulle parole di Wes. Ci frequentavamo realmente?

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Capitolo 11
*** 7 Novembre 2014 ***


Passarono due giorni dall'uscita a quattro e sono stata due giorni a pensare alle parole di Wes. Ci conoscevamo da qualche mese, è vero, e siamo già usciti insieme parecchie volte ma il nostro rapporto sembrava complicato. Notavo benissimo l'attrazione fra noi due, ma nessuno si era mai sbilanciato tranne quella volta alla festa di Reyna. Non c'è mai stato un momento di vera intimità a causa della presenza qualche nostro amico.

A scuola tutto filava liscio come l'olio. Chris e Reyna sembravano una bella coppia e io non dovevo più sentire le lamentele di quel cretino, l'unica cosa che mi preoccupava è che questa storia potesse finire prima o poi. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere.

Chiusi l'armadietto dopo aver preso il libro di francese e mi avviai verso la classe. Salutai qualcuno nel corridoio ma non mi soffermai a parlare così da non arrivare troppo tardi a lezione. Francese non era proprio il mio forte, perciò non potevo mostrarmi disinteressata.

Quando arrivai in aula trovai Reyna parlare con Gwen e alzai gli occhi in cielo. Quella ragazza mi stava eccessivamente antipatica. Non che fosse una snob, ma semplicemente aveva la personalità di uno zerbino. Mi sedetti una fila più avanti delle due e poco dopo suonò la campanella che segnava l'inizio delle lezioni.

Cercai di seguire disperatamente, ma non ci riuscii e continuai a pensare a quelle parole. Non potevo continuare a far finta di niente, avrei dovuto parlarne con lui e chiarire. Ma c'era veramente bisogno? Definire il tipo di relazione non era il mio forte e avevo paura di rovinare tutto inceppandomi a causa della timidezza che mi assale ogni volta che sto con lui.

Tirai fuori il cellulare e inviai un messaggio veloce.

-Ci vediamo da Joe's oggi pomeriggio?-

La risposta fu immediata e quasi rimasi un po' delusa, ma non potevo pretendere che annullasse i suoi impegni per me.

-Allenamento di football, facciamo domani?-

Decisi di rispondere a termine della lezione considerando che se Mrs Maison mi avesse beccata, mi avrebbe sicuramente mandata dal preside e l'ultima cosa che volevo al momento era uno dei suoi stupidi richiami. E poi, ad essere sincera, mi era passata pure la voglia.

Iniziai a prendere qualche appunto sulla letteratura dell'800 in Francia e stranamente mi trovai più interessata del solito. Mentre Mrs Maison scriveva sulla lavagna dandoci le spalle, mi arrivò un messaggio.

-Vieni a vedermi? Ti aspetto.-

Con cinque semplici parole era riuscito a farmi tornare il sorriso sulle labbra e mi fece tornare il buon umore. Wes aveva uno strano effetto su di me. Mi riempiva le giornate di estrema gioia anche se non ci vedevamo perché con un messaggio, era capace di farmi spuntare il sorriso e tutto ciò mi piaceva.

Quando suonò la fine della lezione mi fiondai fuori dalla classe senza aspettare Reyna che mi richiamò.

“Skye! Aspettami!” disse mentre ancora stava mettendo il libro in borsa.

“Scusami, vado di fretta!” urlai di rimando per avviarmi verso l'uscita di scuola.

Vidi Chris avvicinarsi a Reyna e poco dopo lasciarle un bacio a stampo. Ero così felice per loro, eppure avevo un brutto presentimento.

“Tayla!” esclamai non appena la vidi vicina la sua auto.

“Skye, che è successo?” disse ridendo non appena vide la mia faccia euforica.

“Un passaggio. Mi serve un passaggio” dissi e poco dopo salimmo entrambe in auto.

“Dunque ti vedi con Wes..” disse con una piccante malizia sul suo tono di voce che mi fece ridere.

“Quando siamo usciti ha detto ad Alysha che noi due ci stiamo frequentando..non voglio definire il tipo di relazione, ma non faccio altro che pensarci e tutto ciò è snervante” dissi sospirando. Non volevo definire un bel niente, preferivo di gran lunga vedere come si sarebbero svolte le cose ma ero completamente in tilt.

“Frappè della saggezza?” mi chiese ed io annuii.

Non esisteva nessun frappè della saggezza, semplicemente usavamo questi nomignoli quando una di noi due aveva fame o voleva semplicemente fermarsi un po', ma questa volta non sembrava esserci una scusa apparente. Forse fu la prima volta che prendemmo un vero frappè della saggezza.

“Devo confessarti una cosa..” disse tenendo sempre lo sguardo fisso sulla strada, senza mai voltarsi. Mi preparai ad una verità nuda e cruda.

“Non ho mai visto mio cugino dire una cosa simile, tranne con Vanilla, ma dopo il suo tradimento lui si è chiuso in sé stesso iniziando ad essere stronzo con le ragazze. All'inizio mi sembrava strano pure che lui fosse interessato a te, per questo l'ho messo in guardia..” continuò a dire ed io la fissai con sguardo incredulo. Non pensavo che Tayla avesse fatto questo per me né che Wes fosse un donnaiolo.

“Gli ho detto che gli avrei tagliato il piccolo Wes se avesse fatto lo stronzo con te” disse facendomi ridere.

“Skye, ti dico tutto questo perché ho visto mio cugino realmente interessato. Tu non lo sai ma mi chiama per raccontarmi ciò che gli succede e capita che parliamo di te” disse sorridendo, “ma tranquilla, io sono muta come un pesce” e mi fece l'occhiolino.

Tayla è sempre molto saggia. Anche se la mattina ha una voce odiosa ed è logorroica, probabilmente il saper ascoltare e capire al volo i problemi sono fra le sue migliori qualità.

“Ti ringrazio Tayla” dissi abbracciandola, mentre lei continuava a tenere le mani sul volante guidando.

“Sì ma comprati una macchina”

“La macchina l'ho, ma non avevo messo la benzina..” dissi e scoppiammo entrambe a ridere.

Quando arrivai alla Barden non ci misi molto a trovare il campo da football. Già prima ero venuta a guardare gli incontri interscolastici fra le nostre scuole e nessuna delle due prevaleva mai sull'altra con tanta supremazia. Quando arrivai i giocatori erano già in campo ad allenarsi. Presi posto sulla gradinata più vicina al campo e guardai l'allenamento. Avevo già intravisto Wes ma lui non si era mai voltato dalla mia parte. Non spostavo il mio sguardo da lui e mi ritrovai attratta dal suo aspetto. Aveva una tuta grigia e una canotta nera che aderiva perfettamente al suo corpo.

Era estremamente sexy ed era altrettanto sexy il modo in cui si sistemava il ciuffo portandoselo all'indietro.

Ad un certo punto lo vidi voltarsi verso di me e agitare la mano per salutarmi. Feci lo stesso ma più timidamente, visto che i suoi compagni si erano voltati nella mia direzione dopo che lui ha agitato la mano con così tanto vigore.

Vidi pure Aiden salutarmi poco più distante da Wes e corse verso me che stavo sempre seduta ad aspettare la fine dell'allenamento.

Vidi Wes fissare con sguardo truce Aiden, che nel frattempo era quasi arrivato nelle gradinate. Uno dei loro compagni tirò il pallone a Wes che venne colpito in pancia, quest'ultimo si girò verso quel povero ragazzo offeso ed io scoppiai a ridere.

“Skye, ciao! Non sapevo che Wes ti avesse invitato”

“Sì, è stata una cosa dell'ultimo minuto” dissi sorridente.

“Aiden! Vieni qui, non parlare con la tua ragazza!” sentii dire ad un riccio poco distante da noi. Con una velocità pazzesca vidi Wes tirargli un pugno sul braccio facendomi ridere di nuovo per quanto era permaloso.

“Devi scusarlo..Luke cerca solamente di far arrabbiare Wes..ci vediamo dopo” e poi tornò indietro.

Passai un'ora ad aspettare che finisse l'allenamento e con dei segnali di fumo, come se fossimo degli indiani, Wes mi aveva fatto capire che mancava solo mezz'ora al termine. Decisi di farmi un giro e presto mi ritrovai nella palestra al coperto attratta dal suono di un pallone.

Vidi una piccola ragazza esercitarsi nella ricezione mentre un'altra ragazza piazzava delle schiacciate. Non quelle che si mangiano.

Quando mi videro si bloccarono immediatamente.

“Scusatemi, non volevo disturbarvi. Vi ho sentite giocare ed ero curiosa” dissi cercando di apparire più dispiaciuta possibile.

“Sei una giocatrice anche tu?” mi chiese sorridente la più bassa fra le due e mi stupii quando vidi che non era per niente infastidita dalla mia interruzione a differenza dell'altra che mi guardò che inferiorità dall'alto in basso, letteralmente.

“Sì, gioco come libero”

“Davvero? Anch'io!” disse felice ed effettivamente dalla sua statura non poteva che essere quello. Notai che era bionda con degli occhi particolarmente magnetici di un verde chiaro. Leggermente più alta di me, di uno o di due centimetri. Poi mi voltai verso l'altra. Aveva sicuramente 10 cm in più di me ed era magra e mostruosamente bella. Stavo quasi per proporre uno scambio di passaggi ma mi ricordai che tra non molto l'allenamento sarebbe finito.

“E' stato un piacere conoscervi, ma ora devo proprio andare. Spero di rivedervi” dissi prima di tornare fra le gradinate. Vidi tutta la squadra fare il giro del campo mentre io mi avviavo tranquilla verso i posti a sedere.

“Hey biondina” sentii dire e alla mia destra stava passando proprio lo stesso ragazzo che mi aveva scambiata per la ragazza di Aiden.

“Non abbiamo mai avuto l'occasione di conoscerci. Io sono Luke, Luke Powell” disse con un sorriso smagliante come se tentasse di fare colpo. Lo fissai per qualche secondo. E' moro con gli occhi azzurri, alto e abbastanza muscoloso.

“Io sono Skye..” dissi rimanendo molto sul vago e continuando a camminare. Non volevo parlare con lui.

“Accidenti sei una tosta”

“Semplicemente non ho nulla da dirti” dissi apparendo fredda e distaccata. Probabilmente questi lo spaventò e non rimase un secondo di più a parlarmi.

Passarono dieci minuti prima che Wes finisse gli allenamenti e al termine, dopo essersi cambiato, decidemmo di rimanere lì poiché era già troppo tardi per fare qualsiasi cosa.

“C'è qualcosa che non va?” mi chiese ed io abbassai lo sguardo. Non volevo essere pignola e impuntarmi sulle cose, ma in genere queste cose si dicono.

“E' per ciò che ho detto l'altra sera?” mi chiese facendomi un sorriso rassicurante.

“Non volevo dirti nulla, semplicemente mi hai dato da pensare parecchio ultimamente”

“Skye sei la prima ragazza con cui voglio avere qualcosa di serio dopo un anno. Voglio essere sincero con te..al parco volevo solamente darti fastidio, non pensavo mica di iniziare ad uscire con te, volevo solo divertirmi, ma tu sei una ragazza così solare. Non hai peli sulla lingua, sei sincera, sei te stessa e sento che posso fidarmi di te. Io non so se le cose andranno bene, ma tu sei il tipo di ragazza a cui farei spezzare mille e più volte il mio cuore pur di apprezzare ogni singolo momento passato insieme” disse guardandomi negli occhi e lasciandomi senza fiato. Riuscivo a leggere la sua sincerità semplicemente guardando le sue iridi ed io per la prima volta rimasi senza parole. Sorrisi ed era uno di quei sorrisi che neanche la fine del mondo potrebbe spegnerti. Mi mise il braccio intorno al collo e mi abbracciò ed io sicuramente diventai paonazza in viso.

“Stronzo, sai che sono apatica” dissi scherzosamente.

“Allora facciamo gli apatici insieme”

Era una richiesta così invitante che decisi di non oppormi. Il contatto visivo che si era venuto a creare era indissolubile, nessuno dei due cercava di smettere. Poggiò la mano sinistra sulla mia guancia e io mi avvicinai per sentire ancora di più quel contatto. Chiusi gli occhi quando il suo pollice iniziò ad accarezzarmi dolcemente e quando li riapri mi concentrai sulle sue labbra con un desiderio irrefrenabile di baciarle. Ci avvicinammo entrambi lentamente l'uno verso l'altro. Chiusi gli occhi e finalmente sentii il suo respiro fondersi col mio.

Sentii le nostre labbra sfiorarsi e dentro esplosi dalla gioia. Poi tutto fu interrotto da un fischio assordante ed entrambi aprimmo gli occhi girandoci verso colei o colui che ci aveva interrotti.

Proprio di fronte noi Alysha stava in piedi indossando solo un pantaloncino e una maglia striminzita con un sorrisetto beffardo, felice di averci interrotti.

“Mi dispiace” disse prima di mettersi a ridere e riprendere a correre.

In quel momento mi sentii esplodere dentro una rabbia incontrollabile e giurai che questa volta avrebbe pagato un conto salatissimo.

Nessuno dei due cercò di ricreare l'atmosfera perduta, forse dal troppo imbarazzo o semplicemente non era più il momento adatto.

Di quell'attimo non rimase nulla se non la dolce sensazione delle sue labbra che si sfiorarono con le mie.

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Capitolo 12
*** 23-24 Novembre 2014 ***


Le ultime due settimane di novembre in tutti gli Stati Uniti è vacanza. Commemoriamo i morti di guerra e festeggiamo il giorno del Ringraziamento. Approfittammo tutti di questa pausa per fare un week end nella baita di Chris vicino al Lago Montezuma. Il lago distava circa due ore da Phoenix, ma fortunatamente non era un luogo troppo isolato. Quella mattina, Reyna e Tayla, vennero da me per aspettare Chris che ci passasse a prendere. Avevamo invitato anche Wes ed Aiden, che si sarebbe portato Alysha.

“Che intendi fare con Alysha?” mi chiese Tayla sgranocchiando delle patatine seduta sul mio letto.

“Non intendo fare proprio nulla” dissi, ma probabilmente questa frase risultò abbastanza comica alle due, infatti iniziarono a ridere.

“Sei troppo vendicativa per non far nulla” si intromise Reyna fra una risata e l'altra.

Purtroppo ero a corto di idee ed io non riuscii a trovare un modo adatto per vendicarmi di quell'arpia. Impiegai settimane a pensarci, fingendomi per niente offesa con Wes quando mi chiese se mi sarei vendicata.

“Le persone cambiano..” dissi prima di alzarmi da terra ed aprire l'armadio per scegliere i vestiti che mi sarei dovuta portare.

La temperatura era già calata rispetto ottobre ed essendo un luogo aperto ci sarebbe stato più freddo del solito. Presi maglioni e felpe. Abbandonai i miei adorati jeans perché probabilmente non avrebbero fatto altro che farmi sentire più freddo, così presi più leggins e un cappello.

Infilai tutto in un borsone dove avevo già riposto l'intimo e chiusi la cerniera.

“Anch'io non mi sono portata jeans, sentirei troppo freddo”

“Odio il freddo, spero ci siamo un camino” disse Reyna strofinandosi le mani per riscaldarsi.

“Ci sono già stata un paio di volte quando ero piccola. Io e Chris ci divertivamo a fare scherzi a Matt” sorrisi quando ripensai al passato e quasi sentii la mancanza di nonna Marion. Non era realmente mia nonna, ma una vecchia signora che abita nella casa accanto al lago Montezuma. Guardai l'orologio e vidi che erano le dodici e gli altri non sarebbero passati prima delle tre.

“Mangiamo qualcosa?” chiesi e dopo aver ricevuto l'approvazione delle due, andammo di sotto in cucina. Mio padre era rientrato presto da lavoro e lo trovai alle prese con i fornelli.

“Papà? Vuoi una mano?”

“Oh, Skye! Pensavo non ci fossi..” disse guardandomi come se fossi la sua salvatrice.

“Volevo cucinare qualcosa ma..ho fatto un disastro” e notai tutta la confusione che c'era in cucina. Se mamma avesse trovato questo caos non ci sarebbe stato futuro per nessuno dei due.

“Ci penso io papà” dissi accompagnandolo alla porta per fargli lasciare la cucina. Seguita da Tayla e Reyna iniziammo a cucinare della semplice pasta al pomodoro e dopo sistemammo tutta la confusione. Quando tornammo in salone, papà aveva già sistemato la tavola per quattro e poco dopo iniziammo a mangiare.

“Dunque, chi siete da Chris?” mi chiese prima di prendere una forchettata. Non ero una cuoca a cinque stelle, ma il mangiare che cucinavo era passabile.

“Oltre noi tre e Chris, ci sono altri nostri tre amici” dissi fissandolo.

“Spero che non siano tutti maschi” mi disse fissandomi serio e autoritario.

“Tranquillo, siamo di più noi ragazze” e chiusi la conversazione lì.

Dopo aver sistemato la tavola, mi sdraiai sul divano mentre Reyna e Tayla erano sulle poltrone.

Erano già le tre passate ma di Chris non c'era neanche l'ombra, fin quando finalmente non suonò il campanello. Ci precipitammo a prendere i bagagli e dopo aver salutato mio padre uscimmo di casa.

“Chris, la prossima volta puoi fare più tardi” dissi mentre posato nel portabagagli il mio borsone, poi salii nel sedile posteriore insieme a Tayla mentre Reyna in quello accanto a Chris. Si scambiarono un tenero bacio sulle labbra e in quell'istante ripensai a Wes.

Non avevo neanche pensato che saremmo stati tre giorni sotto lo stesso tetto e mi venne il panico. Mi voltai verso Tayla con il panico dipinto in faccia e lei capì perfettamente.

“Merda..” sussurrammo entrambe all'uniscono e poi partimmo per raggiungere gli altri.

Ci ritrovammo con Wes e gli altri, sistemati in macchina con lui, a Washington St e dopo aver recuperato tutto il necessario, tra cui l'alcool, per vivere il santa pace quei tre giorni.

“Non posso credere che tu non mi abbia fatto salutare Wes!” dissi infuriata contro Chris.

“E' tardi, non potevamo fermarci per far salutare i due piccioncini”

“Tu potevi venire anche più tardi, non trovi?” sputai acida contro di lui, ma prima che lui dicesse qualcos'altro si intromise Tayla.

“Adesso basta! Chris ha ragione è tardi, ma è solo colpa sua se siamo in ritardo” disse indicandolo.

“Ha ragione tesoro..” continuò Reyna poggiando una mano sulla sua spalla.

“Questo è un complotto” aggiunse lui mentre io facevo un sorriso beffardo.

 

Dopo quasi due ore arrivammo finalmente a destinazione. Non appena scesi, Wes si avvicinò e mi diede un bacio in guancia per salutarmi. Quando sentii le sue labbra sulla mia pelle mi ricordai di quella meravigliosa sensazione nel sentirle sfiorare le mie labbra. Una sensazione imparagonabile ma me ne inebriai come se tutta la mia esistenza dipendesse da questo.

“Scarichiamo le cose ed entriamo” disse Chris e tutti ci mettemmo in spalla i bagagli. Anche Alysha, che pensavo avesse come minimo tre valigie, se ne spuntò con un borsone come tutte noi.

Quando Chris aprì la porta tutti rimasero sorpresi dalla maestosità di quella baita, tutti tranne me.

“Io mi prendo la camera più grande!” urlai e scattai come Usain Bolt di sopra.

“Stai giocando sporco, stronza!” sentii dire alle mie spalle da Reyna, ma arrivai prima io di lei e perciò mi beccai la stanza con balcone e vista sul lago. Anche se da tutte si vedeva il lago. Poco dopo anche gli altri si sistemarono e non ricordavo che in casa ci fossero abbastanza camere per tutti, ma probabilmente quando venni qui l'ultima volta ero troppo piccola.

Tayla e Reyna erano toccate nella stessa stanza, mentre Alysha aveva la singola. Sapevo benissimo che poi il trio si sarebbe riunito in camera mia perciò non mi preoccupai di rimanere sola.

Chris si sistemò in camera dei suoi genitori ed Aiden insieme a lui, a Wes invece toccò la camera di fronte la mia.

“La prossima volta facciamo a sorteggio” sentii dire a quella stronza con la voce da oca, ma non risposi neanche perché altrimenti avrei fatto solo il suo gioco e mi sarei arrabbiata per niente.

“Ora che si fa?” chiese Alysha guardando le foto appese al muro.

“Passeggiata sul lago?” proposi e tutti annuirono.

Durante la passeggiata io e Wes camminammo per tutto il tempo accanto e lui spesso mi circondava la vita col braccio.

“Sei uno scricciolo” disse prendendomi in giro.

“Scusa tanto se sono bassa” dissi mettendomi a ridere anch'io. Mi diede un bacio veloce in testa e continuò ad abbracciarmi.

Dopo la chiacchierata dell'ultima volta le cose fra noi due andavano decisamente meglio. Eravamo un po' più complici, sembravamo di più una coppia e tutti sapevano ormai che ci stavamo frequentando. Anche Alysha alla fine dovette accettare la situazione.

“Scusate, permesso!” sentii dire prima che qualcuno passasse proprio tra me e Wes.

“Ma fra tutto lo spazio che c'era dovevi proprio venirmi addosso?” dissi io infuriata urlando contro di lei.

“Scusami, ho per caso interrotto qualcosa? Di nuovo?” disse facendomi un ghigno ed io mi avvicinai pericolosamente a lei con uno sguardo furioso in viso. Sentii prendermi per il polso prima che arrivassi da lei e vidi Wes scuotere la testa.

“Non darle corda” disse e mi prese per mano. Quando sentii la sua stressa mi rilassai e cercai di non pensare a quell'arpia, ma in quel preciso istante decisi che mi sarei vendicata e Tayla e Reyna mi avrebbero aiutato.

Quando tornammo alla baita l'aria era più fresca del solito, anche in casa non c'era quel calduccio che ci aspettavamo e Chris scese in cantina per prendere la legna, ma quando tornò su non ne aveva con sé.

“Chi va a prendere la legna?” chiese, ma nessuno si offrì volontario, anzi, lo ignorammo tutti.

“Wes! Contento che tu ti sia offerto” disse poi e tutti ci voltammo verso Wes.

“Io non mi sono offerto..”

“Avanti, non fare il guastafeste” proseguì Chris.

Mi alzai dal divano dove ero comodamente seduta e raggiunsi il moro.

“Ti accompagno” dissi prima di uscire di casa insieme a lui.

Fuori faceva sempre più freddo e mi strinsi nella mia felpa.

“Senti freddo? Potevi stare in casa” disse preoccupandosi per me.

“Volevo accompagnarti” continuai e lo presi per mano sorridendo.

Ben presto iniziammo a raccogliere della legna. Io raccoglievo, lui li reggeva e devo ammettere che il lavoro sporco non lo facevo io.

“Non sei stanco?” chiesi quasi per beffarmi di lui visto che ero libera da ogni peso.

“Sono leggeri, vuoi provare?” e scoppiai a ridere insieme a lui.

Mentre raccoglievo una serie di legnetti sentii uno strano ronzio vicino il mio orecchio destro e quando mi rialzai vidi un insetto proprio davanti la mia faccia. Urlai per lo spavento. Odio gli insetti con tutta me stessa e la presenza ravvicinata di quello mi spaventò a morte. Corsi velocemente dietro le spalle di Wes e mi nascosi sperando che quel coso non si avvicinasse di nuovo.

“Skye, che ti prende?” disse mentre lo sentivo ridere.

“C-c'è un insetto!” esclamai terrificata.

“Non posso credere che tu hai paura degli insetti” disse allontanandosi da me, ma non appena si allontanò sentii subito la mancanza di protezione e mi aggrappai alla sua felpa con una mano mentre fissavo a destra e a sinistra. Sentivo ancora la sua stupida risata e poi lo vidi poggiare i legnetti a terra.

“Sta qui, raccolgo io gli altri” e iniziò a cogliere quelli più vicini sistemandoli insieme agli altri.

Così mentre io mantenevo la guardi alta, Wes fece tutto il lavoro e mi lasciai incantare dai suoi movimenti.

Vedevo perfettamente i muscoli delle sue braccia lavorare sebbene avesse addosso una felpa. Il corpo atletico che possiede potrebbe essere sicuramente considerato patrimonio dell'Unesco per quanto meraviglioso è da ammirare.

“Smettila di fissarmi o mi sciupi” sentii dire da lui, sebbene mi desse le spalle.

“Non ti stavo fissando” mentii e poi sorrisi. Eccome se lo stavo fissando.

Decisi di avvicinarmi a lui, cercando di lasciarmi alle spalle l'evento di prima ma poco dopo mi ritrovai lo stesso insetto di nuovo in faccia. Indietreggiai velocemente e poco dopo mi ritrovai per terra, accanto a Wes che avevo travolto.

Mi voltai per fissarlo e lui fece la stessa cosa, ma non riuscii a sostenere il suo sguardo seccato per la mia stupida fobia così scoppiai a ridergli in faccia.

Quando tornammo alla baita avevo i capelli pieni di rametti e di foglie che si erano incastrate dopo la caduta e durante il tragitto di ritorno.

“Pensavamo vi foste persi. Che fine avete fatto?” ci chiese Aiden mentre mi levava i rametti dalle mani, ignorando Wes che li aveva ancora con sé.

“A qualcuno non piacciono gli insetti” disse lui ed io gli feci una linguaccia.

La serata passò in fretta e presto arrivò l'ora dell'alcool. Aiden e Alysha avevano bevuto un bicchiere di troppo e stavano già iniziando a vedere le stelle. Chris insieme a Tayla e Reyna iniziarono a giocare ed io insieme a Wes dopo aver bevuto uno o due bicchieri ci sdraiammo sul divano precisamente lui con la testa sulle mie gambe mentre io gli accarezzavo i capelli.

Poco dopo dopo l'una decidemmo di andare a dormire, tranne Alysha che prima andò in bagno per fare una doccia e in quel momento mi venne un'idea. Mi si illuminò il volto e sia Tayla che Reyna capirono al volo. Feci pensare a Wes e a tutti gli altri che saremo andate a dormire e dopo avermi abbracciata e lasciato un bacio fra i capelli entrò in camera.

Poco dopo uscirono Tayla e Reyna e andammo di sotto in cucina a recuperare della farina, poi nella maniera più silenziosa possibile ci impossessammo dell'asciugacapelli di Alysha e rovesciammo la polvere nel cono del phon, poi ci allontanammo velocemente e lasciai uscire dei risolini. Ognuno andò in camera propria, ma fremevo dalla voglia di guardare la sua faccia quando tutta quella farina gli sarebbe finita sul volto.

Sentii l'acqua della doccia staccarsi e dopo circa dieci minuti, la sentii urlare. Come tutti gli altri ci precipitammo fuori dalla stanza e vedemmo lei ricoperta di polvere bianca. Scoppiai a ridere insieme a Chris, Tayla e Reyna. Wes cercava di trattenere le risate per non apparire scortese, ma non ci riuscì neanche lui e l'unico preoccupato fu solamente Aiden.

Alysha aveva capito perfettamente che ero stata io a farle quello scherzetto, lo capii dal suo sguardo inceneritore che mi aveva appena rivolto. Wes mi guardò scoraggiato, come se avessi pure potuto evitare di fare una cosa simile, ma quello sguardo durò pochissimo perché presto fu sostituito da un sorriso smagliante.

Quel sorriso mi lasciò spiazzata e continuai ad osservarlo anche quando lui rientrò in camera. Sebbene tutti fossero tornati ai loro letti io ero ancora in piedi fuori, inerme. Quel sorriso aveva colpito in pieno il mio cuore. Non l'avevo mai visto così felice e così divertito, nemmeno quella volta a cena quando cercava di trattenere le risate per le battutine che riservavo a quella bionda.

Portai le mani nei capelli e mi chiusi in stanza gettandomi presto sul letto e fissando il soffitto.

Che mi stava facendo?

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